T
h e E n d O f N o t h i n g
III
Vecchi difetti
“Tutto ciò
da cui stavi fuggendo
Torna come valanga più grande che
Ti trascina al punto di partenza
se vestirai
Vecchi difetti
Volami accanto e solca il tempo
E bevi l’immenso soffio eterno
Guardami cambiare forma dopo forma
e ancora
Respirare i tuoi capelli dentro a
un giorno nuovo
Nello spazio che adesso riempi c’è
Succo acerbo di densi silenzi che
Colleziono da tempo
Come schegge d’inferno”
[Marta sui tubi - Vecchi Difetti]
3.1
Era completamente sporco, e sentiva freddo. L'incessante
pioggerellina lo colpiva ad ogni passo, permettendo al gelo di quella notte d
entrargli dentro, fino alle ossa. Odiava quel clima, odiava la luna piena che a
malapena si intravedeva nel cielo, odiava la fitta coltre di nebbia che
ricopriva ogni cosa.
Più volte in quel mese di ricerche si era trovato a maledire se
stesso, così come la sua geniale idea. Era ormai arrivato ad un punto critico
per le sue ricerche, non sapendo più da che parte sbattere la testa. Gli anziani
avevano ritirato tutti gli avamposti ANBU che si trovavano sul confine, così da
rendere addirittura più difficile la sua impresa.
Non aveva più scelta, doveva trovare Sasuke.
Tornare al villaggio avrebbe significato andare incontro a morte
certa, non doveva dimenticare che ora era un Mukenin, un traditore di grado S.
Un sorriso gelido e ironico comparì sulle sue labbra.
Ogni tanto gli piaceva immaginare le storie che gli abitanti
annoiati avrebbero raccontato su di lui, soprattutto se quelle mummie avvizzite
del consiglio avevano provveduto a diffondere voci false sul suo conto.
Probabilmente un giorno i bambini sarebbero andati a letto
presto, per paura che il tremendo Naruto Uzumaki -contenitore della spaventosa
Kyuubi- arrivasse di soppiatto e con i suoi devastanti ninjutsu li attaccasse,
così come anni prima aveva fatto con i poveri, giusti ed innocenti
anziani di Konoha.
Un fruscio alle sue spalle richiamò la sua attenzione,
costringendolo a mettersi sull'attenti. Non di rado quelle zone erano
frequentate da predoni e malviventi, praticamente la feccia di tutta la terra
del Fuoco e zone limitrofe. Estrasse silenziosamente tre shuriken e li lanciò
verso la fonte del rumore.
Con un suono sordo questi colpirono il tronco di un albero,
facendogli perdere la concentrazione per pochi istanti che, seppur minimi,
permisero al “nemico” di attaccarlo alle spalle e di puntargli un kunai
alla gola.
Dannazione, pensò Naruto cercando di divincolarsi. In una
situazione normale non si sarebbe fatto attaccare in quel modo stupido da
chicchessia, ma il sonno e la fame lo stavano privando dei suoi riflessi
- Fermo e non dire
una parola - lo avvisò lo sconosciuto con voce roca
- prova anche solo ad urlare e sei morto
-.
- Io non muoio così
facilmente - rispose Naruto, voltandosi con un movimento
stranamente agile e privando l'avversario della sua arma.
Indossava un ampio mantello nero che gli copriva il volto e si
muoveva rapidamente, schivando con precisione tutti gli attacchi di Naruto.
Sulla sua schiena riusciva scorgere i resti di quello che un
tempo era probabilmente lo stemma della casata Uchiha, anche se non poteva
averne la certezza matematica.
Che sia...?
Il dubbio attraversò la mente di Naruto come un lampo a ciel
sereno, spingendolo a combattere con nuova determinazione. Impastò più chakra
possibile, iniziando a liberare anche quello di Kyuubi, per effettuare la
tecnica suprema della moltiplicazione.
Una miriade di figure identiche a lui invasero la radura,
circondando l'uomo che l'aveva attaccato, che però continuava a difendersi con
abilità. Perché diavolo usava solamente il taijutsu?
Finalmente una delle copie era riuscita ad avvicinarsi a lui e a
coglierlo di sorpresa. Un calcio ben assestato nello stomaco lo fece rotolare a
terra per diversi metri e sbattere violentemente contro un albero.
Con passi lenti e cadenzati Naruto lo raggiunse, sentendo il
proprio cuore sul punto di esplodere o di fermarsi. Si chinò e con prudenza gli
tolse il cappuccio.
- Ti supplico, non
uccidermi - piagnucolò un ragazzo sulla ventina,
dall'aria anonima - io non volevo farlo, lo giuro... non
uccidermi! Ti giuro che non volevo! .
Dire che il Jinchuuriki era adirato sarebbe stato un eufemismo.
Sentiva il chakra Kyuubi sfrigolargli nello stomaco e la sua voce insinuante
spingerlo a radere al suolo l'intera foresta, o perlomeno a lavarsi le mani nel
sangue di quell'incauto ragazzino. Ma non fece nulla di tutto ciò.
Respirò a fondo, lasciò cadere il kunai e si rivolse al giovane.
- Che cosa
esattamente non volevi fare? - gli chiese, cercando
di far tacere la volpe dentro di lui.
- T-tutto, t-tutto!
- balbettò il ninja anonimo, atterrito dal feroce sguardo di Naruto
- L-lui mi ha dato il mantello e..m-mi ha d-detto che se
non ti a-avessi attaccato mi avrebbe u-ucciso! Io non
volevo! -.
Il biondo afferrò il ragazzo per la collottola, tirandolo verso
di se.
- Lui chi?
- ringhiò.
- L-lui... il ninja
con gli o-occhi rossi. Qui tutti hanno paura di lui -.
Naruto imprecò, liberandolo dalla stretta. Quindi Sasuke era nei
paraggi e sapeva che lui si trovava lì. Probabilmente aveva inscenato quel
patetico spettacolino per confonderlo e riuscire ad allontanarsi.
Ma c'era la possibilità che l'Uchiha avesse sopravvalutato il suo
giovane diversivo e che quindi non fosse poi così lontano.
- Ti lascerò in vita
ad una condizione - disse Naruto senza distogliere gli
occhi dal ragazzo - dimmi dove è
andato. Se scoprirò che menti, tornerò indietro e ti scuoierò con le mie stesse
mani, chiaro? -.
Il ninja annuì febbrilmente, iniziando a tremare.
- Si stava dirigendo
a est, dove il fiume grigio segna il confine -.
- Grazie
- rispose Naruto sorridendo in maniera inquietante -...spero
per te che sia vero -.
3.2
Sasuke sbuffò, augurandosi che la “trappola” tesa a Naruto avesse
funzionato. Se quest'ultimo avesse fatto ricorso a Kyuubi era ovvio che quel
ragazzino non sarebbe sopravvissuto, ma almeno avrebbe rallentato la corsa del
Jinchuuriki.
Se l'avesse trovato... beh, sarebbe stato davvero un problema.
Non era dell'umore per un combattimento all'ultimo sangue, né per sentire le sue
stupide chiacchiere sull'amicizia, la lealtà e chissà cos'altro.
Che tutta la squadra ANBU di Konoha potesse essere maledetta!
Se non fosse stato per loro, non si sarebbe ritrovato quel dobe
alle calcagna. Di nuovo. Era sfiancante, in ogni senso.
Si fermò a riprendere fiato, dopotutto era in fuga da almeno
cinque ore, anche se fosse riuscito a scoprire dove era diretto, Naruto non
sarebbe mai riuscito a raggiungerlo. Era decisamente impossibile, anche per un
ninja del suo livello.
- Ti riposi già? E
io che speravo di continuare ancora per un po' questa piacevole corsetta!
- disse una voce spaventosamente familiare, alle sue spalle.
Dannazione.
- Naruto
- lo salutò con un cenno del capo, mentre questi si rendeva visibile
- devo dedurre che il mio diversivo abbia cantato
-.
- Deduci bene,
Sasuke. Sappi comunque che è ancora vivo
-.
- Come se la cose mi
importasse - rispose Sasuke sprezzante -
Veniamo al succo della questione... che cosa vuoi
ancora da me? -.
- L'unica cosa che
voglio da quando avevamo dodici anni! - gridò Naruto, con
gli occhi che fiammeggiavano.
- Farti sconfiggere
da me? Andiamo Nacchan, pensavo fossi stanco di farti umiliare dal
sottoscritto - lo derise, schiacciando su uno dei tasti
più dolorosi per il suo avversario - ma d'altronde se
desideri ancora mangiare la polvere...chi sono io per non accontentarti?
-.
- Taci!
- sbraitò Naruto, stringendo convulsamente i kunai e portandosi in
posizione d'attacco - Io voglio soltanto che tutto torni
come prima. Non posso rassegnarmi perché tu sei un mio amico! -.
La risposta strafottente di Sasuke non tardò ad arrivare,
facendolo innervosire ancora di più.
- Beh, allora arrivi
tardi, baka. La verità è che tu non ti sai rassegnare perché sei ancora un
bambino -.
- La verità è che tu
sei un idiota! - urlò Naruto, fuori di sé.
- Ti ringrazio, ho
atteso più di vent’anni questa rivelazione.. sento che ora potrò morire in pace
- rispose il moro, roteando gli occhi.
- Tu non morirai
finché non te lo dirò io, Sasuke! -.
- E perché? Perché
lo dice il peggior ninja del villaggio della Foglia? -.
- Perché tu non hai
idea di quello che ho affrontato per te, per trovarti, per fare in modo che tu
avessi un'altra possibilità - rispose Naruto, cercando in
tutti i modi di darsi una calmata - Ho realizzato il mio
sogno di diventare Hokage, è vero, ma è altrettanto vero che vi ho rinunciato...
per che cosa poi? Per un deficiente, bastardo, pallone gonfiato chiamato Uchiha?!
-.
Si fermò per riprendere fiato e poi ricominciò.
- Hai ragione, sono
ancora un bambino. Lo sono perché nonostante fossi a conoscenza della tua
proverbiale ingratitudine e insensibilità, sono venuto lo stesso. Lo sono perché
ho pensato che almeno tu fossi cresciuto e avessi capito quanto contano certi
legami, lo sono perché ho pensato che il mio sacrificio avrebbe contato
qualcosa. Alla luce di tutto questo, si Uchiha, sono un fottuto moccioso, ma
almeno mi comporto come un essere umano -.
- Tu non ti comporti
come un essere umano - ribatté Sasuke con freddezza
- ti comporti come un cucciolo abbandonato. Cerchi sempre
di tornare da chi ti ha lasciato la prima volta, senza andare avanti e imparare
dai tuoi errori -.
Naruto rimase in silenzio, sempre fermo e pronto a saltare verso
Sasuke.
- L'unico motivo per
cui non imparo dai miei errori... - disse con più
tranquillità, abbandonando la posizione d'attacco - ...è
che non li considero tali. Se dovessi tornare indietro, rifarei esattamente ogni
cosa; anche se dovessi rivivere mille vite, in ciascuna di esse io
cercherei di riallacciare il nostro legame -.
- Sei soltanto un
maledetto testardo! - rispose Sasuke, iniziando a perdere
la calma, di fronte alla risolutezza dell'altro - Ti sei
dato tanta pena per nulla, dal momento che io non potrò mai tornare a Konoha:
sono un ninja traditore e verrei processato come tale. Il tuo sacrificio,
se così vuoi chiamarlo, non è servito a nulla. Cosa ti aspettavi che dicessi?
“Oh Naruto, ti amo e ti seguirò fino in capo al mondo?” -.
- Chi ha parlato di
amore? - chiese Naruto allarmato e imbarazzato dalle
parole di Sasuke.
Coda di paglia?
- Era solo un
modo di dire - disse quest'ultimo, spazientito
- ti ho deluso forse?
-.
-Figuriamoci!
- rispose Naruto digrignando i denti, punto sul vivo -
Se dovessi andare contro-natura almeno sceglierei qualcuno con due dita
di cervello...e magari con un cuore! -.
- Strano, perché
dalla tua morbosa determinazione si evince tutt'altro, dobe
- continuò a canzonarlo.
- La mia
determinazione non è morbosa - puntualizzò
- Tempo fa dissi che ti avrei riportato indietro e io non
mi rimangio mai la parola data, questo è il mio credo ninja
-.
- ...se ti piace
crederlo - .
- E va bene, razza
di bastardo ingrato e so-tutto-io - esplose Naruto,
avvicinandosi a Sasuke fino a puntare gli occhi in quelli scuri di lui. Non
aveva attivato lo sharingan, evidentemente non aveva intenzione di combattere.
- Sarò anche morboso, malato e ossessionato, ma è
una vita che cerco di salvare tutto questo. E ogni volta vedo i miei
sforzi andare in fumo... ma quello che mi fa più male è vedere che la nostra
amicizia per te non conta niente -
- Ancora una volta dimostri la tua
ingenuità, Naruto - disse Sasuke, distogliendo lo sguardo
dall'ex compagno di squadra e divincolandosi dalla sua presa -
Uno dei motivi per cui non riuscirai mai a convincermi a tornare è che
io, a differenza tua, so che questa non può essere solo amicizia; l'ho
sempre saputo! Sono un realista, mentre tu sei un inguaribile utopista. Ora devi
tornare, non puoi lasciare che il consiglio -o peggio, la radice- prenda il
controllo del villaggio. Hanno bisogno di te -.
- E io di cosa ho
bisogno? - mormorò Naruto fissando il terreno
- mi sono trovato di fronte ad una scelta importante,
dovevo capire se avevo bisogno di loro, o avevo bisogno... di te. Ebbene, io ho
deciso, per questo non ho intenzione di lasciarti indietro -.
- Per non lasciare
indietro me stai lasciando indietro tutto il resto, non ci hai mai pensato?
- gli fece notare con voce seria - Tutte le
persone vicine a te hanno una vita. È probabile che gli anziani cerchino di
renderglela un inferno...vuoi che questo accada?
-.
- Io... no,
ovviamente no - rispose tristemente -
Non vorrei mai che Sakura perdesse il suo lavoro all'ospedale, non me lo
perdonerei mai -.
- Complimenti, dobe
- disse Sasuke, cercando invano di assumere un tono sarcastico
- perché probabilmente questo è già successo. E Rock Lee,
Hinata, Shikamaru, Ten Ten... che fine avranno fatto?
-.
Naruto si morse le labbra, ma non parlò. Sapeva già la risposta.
- ...a questo punto,
sei sicuro che il gioco valga la candela? - chiese
nuovamente Sasuke - Avanti, rispondimi!
-.
Il biondo rimase nuovamente in silenzio, inerme davanti a quelle
dolorose affermazioni.
- Capisco. La verità
fa male... -
- Smettila! - disse Naruto stringendo i pugni
fino a conficcarsi le unghie nelle mani - Tu questo non lo puoi sapere. Non devi
nemmeno permetterti di nominare Sakura e gli altri, capito? -
- Non lo posso sapere, ma posso fare delle
supposizioni. Ti consiglio di pensarci -.
Un pesante silenzio calò tra i due, rotto
soltanto da alcuni rumori in lontananza.
Infine Naruto
si decise a parlare, con la bocca impastata dal senso di colpa.
- Io... Io lo so che loro hanno bisogno di
me. Ma tu?-.
Sasuke sorrise.
- Tranquillo baka,
io me la cavo anche da solo -.
Naruto abbassò gli occhi. Non avrebbe mai voluto
udire quelle parole, ma riconobbe che era inevitabile.
- Dunque questa è la
fine? - chiese cauto, allungando una mano verso Sasuke.
- Già... è la fine
di tutto, ma è come se fosse la fine di niente - ripose
questi, porgendo a sua volta la mano per stringere quella dell'amico.
Ma Naruto si sporse ulteriormente verso di lui riuscendo a
sfiorargli le labbra, ricevendo in cambio uno sguardo interrogativo.
- ...ora o mai più,
giusto? - disse con un'alzata di spalle, rivolgendogli un
ampio sorriso. Sapeva di aver fatto qualcosa di stupido e inequivocabilmente
insensato, ma quando si era reso conto che non si sarebbero più visti, che non
avrebbero avuto un'altra occasione per parlare, o litigare, o insultarsi...
ecco, non era riuscito a pensare ad altro.
Ora o mai più.
Sul volto di Sasuke comparve un sorriso amaro. Quella era davvero
la fine di niente.
***
Yeeee
ù__ù e questa è anche la fine della mia Fan Fiction.
Colgo
l'occasione per salutare tutti:
Mala
Mela, domattina, parte alla volta della Grande Mela (è un pellegrinaggio, per
me).
<3
Ci
sentiamo a Luglio, hasta luego!
MM
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