Sono sempre
stata convinta che noi fossimo due sorelle
mancate.
Scambi di
vestiti, chiacchierate interminabili,
distribuzione di consigli e infinita complicità.
Eravamo
sulla stessa lunghezza d’onda.
Non ci
conoscevamo da molto tempo, a malapena 2 anni, ma eravamo
entrate subito in sintonia.
I nostri
caratteri non erano né uguali né diametralmente
opposti; A volte avevamo quasi la sensazione di completarci a vicenda.
Una cosa
delle cose che ci univano era la passione per la
musica.
Altea e
Caschmira, le classiche ragazze che ritenevano l’
mp3 il tesoro più grande, forse anche più del
lipgloss.
Non avevamo
cantanti o gruppi preferiti, eravamo più che
altro attirate da singoli di un po’ tutti i generi.
L’unica
eccezione erano i Tokio Hotel.
Scoperti per
caso, venerati per scelta.
Anch’io
all’inizio non ero stata immune dall’avere
pregiudizi,
ferma nel mio dubbio sul cantante: Maschio o Femmina?, ferma nel
considerarli
tutti froci.
Mio nonno
diceva che dissipare pregiudizi era sinonimo di
genialità.
Beh per una
volta gli ho dato ascolto.
Ed
è stata una delle cose migliori che ho fatto, insieme
al convincere Cass a seguire il mio esempio.
Oserei dire
che siamo ghermite dalle loro canzoni, da
quella musica che si avvicina troppo a pura magia.
Cerchiamo
solo di non farci coinvolgere troppo, cerchiamo
di non crearci una loro immagine di vita e di carattere, di limitarci
ad
ascoltare la loro musica e nutrirci di solo quello.
Quante
stupidaggini. E’ impossibile.
Come
possiamo non crearci una loro ipotetica figura,
eliminare quella sensazione che ti fa pensare “Io li
conosco” dopo che osserviamo
con avidità ogni minima mossa, sguardo, espressione che
fanno durante i
concerti e le premiazioni? Come rimuovere l’idea dei ragazzi
perfetti, creati
aggiungendo senza riguardo caratteristiche a loro estranee, e mescolate
con
tutti i loro possibili dettagli, assimilati inconsapevolmente leggendo
una
quantità impressionante di loro fanfiction,che ci aiutano
anche a sognare
l’amore meraviglioso?
Non
Possiamo, questa è la verità. Inconsapevolmente
ognuno di noi conosce un Bill, Tom, Georg, e Gustav diverso;
caratteristiche di
base uguali, ma numerosi dettagli aggiuntivi che li rendono differenti
gi uni
dagli altri, e soprattutto sempre più lontani da quelli veri.
Noi, che
siamo spaventate da questa
possibilità e preferiamo rischiare di
non
conoscere mai
quelli veri che crearne
noi di falsi, ci teniamo a distanza da tutto questo.
Superficiale
dire che è difficile.
Inutile dire
che è impossibile.
Infatti non
ci siamo riuscite.
E quasi per
scherzo ci siamo create un
mondo tutto nostro.
Dalla
domanda “chi ti piace tra i quattro?”
è nata una commedia.
Io con Bill
e Georg, lei con Tom e Gustav.
Ci
divertiamo, pur essendo coscienti che
abbiamo messo in scena la pura contraddizione ai nostri principi.
Entriamo in
un'altra realtà, in quella
perfetta, dove tutto può accadere.
E ci piace.
Oo●oO
-Cass, tu
che parli sempre con Tom...hai idea del perchè
piaccio a Bill?- chiedo alla mia migliore amica.
Lei sembra
pensarci un po’.
Mi sembra
soltanto strano di come mi possa sentire
in ansia per la sua risposta, sapendo che è comunque frutto
di fantasia. Certo,
so che quello che dirà è veramente quello che
pensa lei di me; Ma ovviamente
non è quello che pensa il mio cantante preferito. Eppure mi
sento sulle spine.
- A Bill
piaci principalmente perchè sei diversa.
Rimani sempre la stessa nonostante le critiche che a volte ti possono
fare...proprio come lui che si è dovuto subire ogni tipo di
critica e
pregiudizi.-
Non posso
far a meno di sorridere.
-Siete
uguali nella vostra diversità, ma
d'altronde sai come si dice: Mi guardate male
perchè sono diversa,io vi guardo e rido
perchè siete tutti uguali.-
Questa
espressione passerà
alla storia: in tutti i discorsi, basta che sia presente la parola
“diverso”
che lei automaticamente cita la frase.
-E
nonostante i tuoi lati negativi riesci a tirare
il meglio di te in ogni situazione, riesci a essere divertente e
quindi, a
far divertire gli altri, a volte gli sembra strano pensare che tu sia
la stessa
Altea che in alcuni momenti si fa molto pesante, cominciando a
lamentarsi per
ore o addirittura giorni.-
Sono fatta
così.
-Inoltre
dice che ti sai fare abbastanza bene le
unghie e che potresti avere un buon futuro anche come sua
truccatrice
personale.-
Grazie.
-Dice anche
che sei molto carina, hai una
risata un po’ strana ma che fa ridere anche gli altri, un
fisico giusto..
insomma il tipo che gli piace in poche parole.-
Magari...
-Lo attrae
anche il tuo stile, nonostante sia un po’
differente dal suo-
Molto
differente dal suo.
-Gli piace
il tuo modo di pensare e di affrontare
le cose, anche lui è un tipo vendicativo, solo che al contrario tuo ripaga con la
stessa
moneta anche se deve fare qualcosa contro i suoi principi.
Secondo lui è
più giusto questo metodo occhio per occhio, anziché
il tuo chi
semina vento
raccoglie tempesta.- aggiunse
rassegnata.
-Anche se
non ti conosce molto bene per poterlo
dire, pensa che sei una di cui sicuramente si può fidare. In
poche
parole Al....per lui sei perfetta!- conclude soddisfatta del
suo lavoro.
Infatti,
grazie, mi hai fatto illudere per bene!
Ma non posso
fare a meno di voler restare sempre
in questa dimensione.
Mi fa
sentire bene.
Ora
però tocca a me, lo so.
-A Tom piaci
perchè sei ingenua.- inizio.
Piccola,
ingenua Cass.
Le
faccio segno di non controbattere perché vedo già
il suo viso
corrucciarsi.
-Attenzione! Non
stupida, ingenua.- ci tengo allora a precisare.
Ora sembra
soddisfatta.
-Sembra che
stai tutto il tempo in un mondo tuo, a
cui possono accedere poche persone.Hai una naturale capacità
di riuscire a far
ridere le persone, sempre con questo tuo atteggiamento-
Sorride.
-Sai
ascoltare le persone (anche se per 3/4 del
discorso fai finta), e questo gli piace; Perchè anche lui a
volte ha bisogno di
essere ascoltato, come suo fratello-
Qui la vedo
preoccuparsi, spera che non inizi a
parlare di Bill come al solito.
E io non la
deludo.
-Gli piace
la tua spontaneità, Anche a Gustav.Tu e
lui avete molto in comune. Ad esempio il mondo a parte in cui vivete.
Siete
timidi ma non con le persone che conoscete, non vi fidate subito della
gente e
per voi conta molto il primo impatto. Non vi aprite molto, e se lo fate
o è un
occasione particolare oppure siete stati incitati a farlo.- dico tutto
d’un
fiato io.
-Questo come
carattere. Come aspetto fisico
piaci a tutti e due.-
-Con la
differenza che se devi baciare Gus ti viene
più facile data l'altezza- aggiungo io, trascinandola in una
risata che ci
procura le lacrime agli occhi.
-Anche tu
sei messa male con Bill...- ci tiene a
precisare.
- Ah lo so!
Infatti ho deciso che la prossima volta
che lo vedo, mi porto uno sgabellino- le rispondo convinta io.
-Al di
là dell’ aspetto fisico, Ovviamente, la
nostra simpatia al limite della pazzia ci da un tocco in
più! L'unica tua
pecca, lo devo dire, è che a volte esageri con
l’ingenuità…E che magari a volte
dovresti essere più combattiva-
-Come te?-
-No, fino ai
miei livelli no..- dico
rassicurandola.
-Ma non si
può essere perfetti, come io non posso non essere
pesante.- aggiungo concludendo.
E’
contenta,e sprigiona allegria da tutti i pori.
Oo●oO
Anche quella
sera Cass si fermò a dormire da me.
Eravamo
sdraiate sui rispettivi letti, e quella
sembrava la classica notte destinata ad essere molto lunga.
Parlavamo
senza sosta, e avevamo toccato tutti gli
argomenti possibili.
Era questa
la cosa bella della nostra amicizia:
avevamo un dialogo costante.
Ovviamente
si parlò anche dei nostri sogni o dei
nostri progetti.
- Io
quest’anno voglio imparare a suonare la
chitarra e la batteria. Vieni con me?- chiesi speranzosa.
- Non lo
so…già due anni fa mi hai coinvolto nel
tuo progetto “impariamo il tedesco, perchè se
incontriamo I TH non sappiamo
come comunicare”. Quanti corsi dovrei pagare
quest’anno?- rispose esasperata.
Lasciai
cadere il discorso.
-E poi se
vuoi diventare famosa ti basta la tua
bella voce.- cercò di convincermi.
- Non
è questo il punto. A me piacerebbe davvero
suonare la batteria e la chitarra indipendentemente dal diventare
famosa…Comunque credo che essere una star sia
l’unico modo per incontrarli.-
-Chi?-
-Come chi?
B, T e doppia G.-
-Ah..i
Tokio! Comunque tra poco ci sarà il
sorteggio per la vacanza studio in
Germania…chissà…-
-No Cass!-
la fermai – noi ci provare neanche! Già ci
illudiamo abbastanza.
Devi capire che queste cose non succedono! E se lo vincessimo
sicuramente non
abbiamo il culo di incontrarli per caso. In più ti do per
certo il fatto che
nessuno di quei quattro si innamorerà perdutamente di me o
di te.-
-Tu
distruggi sempre I miei sogni…- rispose con tono deluso.
-Sono
realista…-
Si, solo
quando mi conviene..
Oo●oO
Venerdì
tredici. La resa dei conti.
Sembra
il titolo di un film dell’horror invece è la
realtà.
Tutte
le allieve del corso B sono radunate attorno
all’insegnante madrelingua.
Il
sorteggio per il viaggio in Germania tra pochi minuti.
Andremo in un paesino vicino Lipsia.
Sembra
quasi fatto apposta.
Proprio
quella Leipzig, la città dove I Kauliz fanno
parte di quei 507.095
abitanti.
Sono
distante, seduta su un banco. Cass ha cercato di
convincermi ad unirmi a loro, quel cerchio di ragazzine invidiose
l’una dell’altra,
impegnate a mandare sfortuna e maledizioni qua e la con un dubbio
sorriso.
Sono
sicura che per me sarebbe troppo. Già qui la
tensione mi sta procurando un mal di pancia spaventoso.
Ascolto
Durch den monsun. Sembra che mi porti fortuna.
Vedo
la professoressa che inizia a mescolare i piccoli
foglietti dove abbiamo scritto i nostri nomi.
Strano
come un biglietto, come una mischiata in più, ti
possa cambiare la vita.
Ora
ho chiuso gli occhi, alzo il volume dell’ mp3 al
massimo in modo da non percepire alcun rumore oltre al suono della voce
di
Bill.
Inconsciamente
aspetto Cass che si avvicina a me, mi
abbraccia e mi dice che abbiamo vinto, che siamo state sorteggiate, che
abbiamo
avuto un culo pazzesco per una volta nella vita e che partiremo.
Prenderemo
quell’aereo che ci porterà ad un passo dal
sogno, come il titolo del libro di Chicco Sfondrini e
Luca Zanforlin; solo che la copertina del mio sogno non sarà
raffigurata da un paio di scarpe rosse, ma dal volto dei miei quattro
dei.
Non
sento nulla di tutto questo. Solo un piccolo
spostamento d’aria accanto a me dopo qualche secondo.
La
curiosità è troppa e schiudo gli occhi.
E’
Lei. Sta quasi per piangere.
Per
un misero momento, mi lascio prendere dalla speranza
che quelle che sta per versare siano lacrime di gioia. Ma mi basta
osservare
con più attenzione il suo viso, o voltarmi verso Margherita
che sta
improvvisando con Claudia una danza per celebrare la vittoria, per
capire
tutto.
Ed
ecco che anche il misero momento se ne va.
Non
posso evitare di scoppiare a piangere abbracciando la
mia amica che mi imita, formando un quadretto funereo.
Inutile
negarlo. Ci avevo sperato.
Per
quanto la mia natura pessimista e negativa me l’aveva
potuto impedire in tutti i modi, io ci avevo sperato.
Avevo
sperato in quel colpo di fortuna.
Quello
che ti cambia la vita, quello che ti fa vivere
esperienze che popolano solo i tuoi sogni.
Invece
eccomi qui, abbracciata a Cass, e mandando Iella a
non finire sulle due ragazzine odiose del gruppo.
Perché
poi, non solo il danno, anche la beffa.
Non
solo non avevamo vinto, ma ci eravamo dovuti sorbire
30 minuti di esultanza esagerata da parte di due persone che odiavamo
già dai
primi cinque minuti di lezione.
-C
lo sapevamo che era impossibile...- provai a dirle,
dopo aver assistito a 3 ore di broncio.
-Scusa
ma credevo che avremmo vinto noi! Aspettavo quel
colpo di fortuna che viene una volta nella vita a ragazze come noi.
Voglio
dire, Claudia e Margherita ci possono andare quando vogliono in
Germania, basta
che schioccano le dita e il paparino gli prenota un albergo a 5 stelle
nel
centro di Berlino. Noi quando possiamo andare in Germania? Te lo dico
io : A
vent’anni se va tutto bene. In più loro si sono
iscritte a quel corso solo
perché lo frequentavano anche Giovanni,Michele e Giuseppe!
Cosa vuoi che
sappiano di Tedesco?- disse quasi aggredendomi.
Però
aveva ragione. Noi quando saremmo potute andare?
Sembrava,
no, era perfetto. Vacanza studio, Genitori che
stranamente avevano accettato in un caso di mandarci, e tutto pagato.
La
storia della nostra vita.
Perennemente
sfortunate.
Non
osavo fare questo discorso con mia mamma. La sua
risposta sarebbe stata che altre erano le sfortune della vita. E aveva
ragione.
Però
per me l’ennesimo colpo di sfiga era stato orribile.
Era come se al deserto era stata negata la garanzia di alluvioni
continue per
un anno.
Uno
schifo di metafora lo so. Ma non sono riuscita a fare
di meglio.
Oo●oO
Ne
sono pienamente cosciente: è stupido.
Ma
sono stata per le successive settimane con il fiato
sospeso.
E
il cellulare sempre acceso, anche di notte.
La
mia mente masochista si aspettava una telefonata. La
telefonata.
-Pronto?-
-Ciao
Altea, sono la professoressa Krüger-
-Salve
professoressa!-
-Ti volevo
informare che c’è stato un altro sorteggio data
l’improvvisa peste
bubbonica varicella
che ha
colpito le gemelle Del Fante. Tu e la tua amica Caschmira andrete in
Germania.-
-Grazie
professoressa! Non so che dire..!-
-Non dire
niente, e inizia a preparare le valigie!-
-Grazie!-
Il mio
cellulare, quasi a farsi beffa di me è
stato in silenzio per la bellezza di 2 settimane.
Ci è
voluto un altro venerdì, 27 per la precisione, per
convincerci che il nostro
sogno era andato in frantumi già qualche settimana
precedente.
Ci sono
volute le facce soddisfatte e le manine
sventolate dal taxi che avrebbe dovuto portare le streghe in aeroporto,
per
convincerci ad eliminare tutte le speranze.
Dicono che
sia l’ultima a morire.
La mia
è morta quando ho passato le tre ore
seguenti ad aspettare l’altra
telefonata.
-Pronto?-
-Ciao
Altea, sono la professoressa Krüger-
-Salve
professoressa!-
-Ti volevo
informare che c’è stato un sorteggio lampo dato il
tragico
incidente del taxi che doveva portare all’aeroporto le
gemelle Del Fante.-
-Stanno
bene?-
-Si, neanche
un graffio-
Maledette!
Avete anche il coraggio di possedere una
fortuna impressionante anche nelle mie telefonate immaginarie!
-Ah..-
-Comunque
non c’è tempo da perdere: Tu e la tua amica
Caschmira andrete
in Germania.-
-Grazie
professoressa! Non so che dire..!-
-Non dire
niente, e prepara le valigie! L’aereo decolla tra poco!-
-Lo faro!
Grazie!-
Inutile dire
che non ci fu verso di sentirsi dire,
dalla professoressa Krüger di preparare quelle benedette
valigie.
Nessuna
chiamata.
Oo●oO
Arrivai
tutta trafelata al portone del palazzo
dove abitava Cass. Erano quasi le 16.10
di pomeriggio.
Avevo fatto
una corsa non di so di quanti
chilometri.
Sembrava
quasi che la tasca posteriore dei jeans,
dove avevo infilato la busta arancione, bruciasse.
Tenni
premuto per almeno un minuto buono il
pulsante del citofono, in modo da convincere chiunque avesse intenzione
di
rispondere per aprirmi, che era una questione di vita o di morte,
perciò di
muovere le chiappe e aprire.
-Chi
è?- disse con voce assonnata la mia amica,
che ero pronta a scommettere, stava ancora dormendo.
-Cass
muoviti apri!-
-Uhm..-
Sentì
la serratura scattare.
Altra corsa
su per le scale.
Pensa
positivo, almeno 5 kg in meno oggi.
Caschmira
era appoggiata pesantemente all’uscio
della porta.
-Che vuoi?-
-Ma che
accoglienza...!- le risposi ironica,
spostandola da un lato in modo da permettermi di entrare.
-Uhm..-
Chiuse la
porta e si lasciò cadere pesantemente
sul divano.
-Cass
preparati...- iniziai
-uhm...-
-Mi sono
piazzata li 2 ore prima dell’apertura,
ma è stato inutile perché già
c’erano almeno 200 persone prima di me. Quando
sono riuscita ad arrivare alla cassa ne erano rimasti solo 3.- dissi
estraendo
la busta arancione e poi i due foglietti di carta.
Altro che
foglietti. Questo è oro.
-Uhm?-
-I
biglietti!! Sono loro!! Quelli per il
concerto!- esclamai al culmine della gioia.
-Uhm...-
-Non
esprimere così tanti concetti in una volta,
sai com’è, rischio di non riuscire a seguirti...-
-Soldi
buttati.- esalò finalmente. –Li vedremo
dal vivo ok, ma non so neanche da quale fila sperduta. Non ci
noteranno,
resteremo deluse e ci renderemo conto che potevamo guardarcelo in santa
pace a
casa questo concerto, in diretta, senza sorbirci il pernottamento in
tenda,
l’accalcamento, le spinte e chi più ne ha ne
metta.-
-Ma questo
è il bello dei concerti!-
O no?
-Sarà...-
-Non vuoi
fare la ola con il tuo Gusty e
osservare di presenza il sorriso malizioso di Tom?-
Evitai di
aggiungere la parte “non nella tua
stanza”.
Perchè
noi almeno 1 volta a settimana
riguardavamo I concerti e immaginavamo di essere la con loro.
-Uffa...-
-Io
personalmente voglio provare il gusto
perverso di svenire ad ogni mossa, sguardo ed espressione di bill,
avere un
infarto ad ogni sua parola pronunciata e immaginare intensamente di
essere il
basso di Georg. In diretta.-
- Immagino
perciò che darai un bel po’ di lavoro
alla crocerossa –
-Certo che
si! Vuoi partecipare al mio scellerato
progetto?- proposi.
Mi sa che
è fatta.
-Sempre con
te TiegerChic!- si arrese allora,
contagiata anche lei dalla mia entusiasmante follia.
Tokio Hotel
aspettateci!
Oo●oO
Spazio
Autrice:
Intanto
grazie ad annuk
che mi ha aiutato
e dato qualche spunto per il capitolo, in più ha provocato
con la nostra breve
litigata l’ ispirazione per scrivere il secondo capitolo.
Vorrei
ringraziare tutti quelli che si sono
soffermati, anche per pochi minuti a leggere il precedente capitolo.
Ringrazio
ancora di più chi ha letto questo chap
fino alla fine (sadici!!), e chi mi vorrà lasciare una
piccola recensione.
Grazie a chi
ha recensito il primo capitolo,
dandomi un po’ di coraggio nel continuare, nonostante non
c’era molto da
“recensire”.
Grazie
soprattutto a moonwhisper
che come prima ad aver recensito si merita un Danke enorme. In effetti
non
c’era molto da dire riguardo al primo chap. La storia era
soltanto all’inizio e
non si capiva molto dei successivi capitoli. Ebbene si, le discussioni
presenti
facevano parte della “commedia” creata dalle
protagoniste.
Spero
che anche questo capitolo ti piaccia. Sono
lusingata dall’aver ricevuto una recensione da te,
perché ho dato uno sguardo
alla tua “And... can you dream?”
(che
consiglio vivamente), e ho notato che sei
davvero molto brava.
Grazie
a _ToMSiMo_
che ha capito benissimo le coppie nella fantasia delle protagoniste!
Fammi
sapere se ti piace anche questo capitolo!
Grazie
a Sissymissy91,
sono
davvero contenta che la storia ti sia piaciuta!
Ovviamente
ringrazio anche chi
ha aggiunto questa storia tra le preferite:
Alysea
lebdiesekunde
tokiohotellina95
_ToMSiMo_
Ho cercato
di fare questo capitolo un po’ più
lungo del precedente...anche perché stranamente
l’ispirazione non mancava!
Alla
prossima, un abbraccio a tutti!
Se vi va di
rendermi un po’ più felice recensite!
^^ Fatemi sapere che ve ne sembra!
*Eliana*
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