greyblack di jace draglen (/viewuser.php?uid=633645)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Un nuovo drago per gli elfi ***
Capitolo 3: *** Il primo volo ***
Capitolo 4: *** Partenza! ***
Capitolo 5: *** Dras- Skulblaka ***
Capitolo 6: *** Inizia l'addestramento ***
Capitolo 7: *** Triangolo amoroso e prime fiamme ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Una
nuova giornata sta iniziando e il sole splende sopra
Ellesmèra, la città
degli elfi,un giovane elfo dai lunghi capelli argentati sta seduto
sotto un
albero e con i suoi occhi rossi fissa i falchi volare liberi nel cielo.
Il suo nome è
Jace Draglen ha 60
anni è quindi molto giovane per
la sua razza,ha una corporatura possente con spalle larghe e braccia
lunghe, è
alto 1 e 85 e nonostante la sua stazza adora correre dietro i falchi che
tanto
ama sperando un giorno di volare come loro,
‘’chissà magari cavalcando un
drago’’
pensa spesso.
Quando
i falchi erano ormai lontani dalla sua eccellente vista si
alzò,la sua lunga
tunica azzurra bordata d’oro strisciava sulla verde erba
della Du Weldewarden,
il giovane elfo era scalzo come molti elfi amano per sentire il
contatto con la
loro terra,si incamminò verso il centro della
città dove molte persone della
sua razza intonavano poesie e parlavano tra loro, ad un tratto un forte
battito
d’ali interruppe le melodiose voci degli abitanti e
tutti,Jace compreso,si
voltarono verso il cielo per ammirare la maestosità della
loro regina Arya e
del suo drago verde Firnèn .
La
regina scese dal suo elegante drago con un uovo nero come la notte
più scura in
mano e disse nell’antica lingua: « Eragon mi ha
fatto avere l’uovo di drago che
spetta di diritto alla nostra razza,il suo futuro cavaliere
sarà scelto tra i
nostri simili e non appena potrà dovrà recarsi
come apprendista insieme al suo
compagno dal suo futuro maestro ammazzaspettri ».
Numerose
voci felici si accesero dopo la notizia tranne quella di jace,il
ragazzo era
come ipnotizzato dall’uovo della sua regina,subito si
recò da lei portandosi le
mani alla bocca per il saluto,Arya intonò con voce calma e
autorevole: «Sei qui
per l’uovo non è vero jace?
»l’elfo risposte: «Si Arya-elda
»e la regina: «Dovrai
rispettare la fila che si è creata alle tue spalle
jace,guarda » l’elfo non la
sentì,era catturato dall’uovo quando una crepa si
formò sotto i suoi occhi.
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Capitolo 2 *** Un nuovo drago per gli elfi ***
CAPITOLO
1: UN NUOVO DRAGO PER GLI ELFI
Jace
fissava impietrito l’uovo,le crepe si moltiplicarono fino a
che si aprì ed una
figura nera saltò fuori talmente in fretta che solo Arya
riuscì a indentificare,il
ragazzo e il resto degli elfi rimasero a bocca aperta,l’elfo
dai capelli
argentati non trovava il drago allora cominciò a girare su
se stesso preso dal
panico ‘’dov’è?!
Dov’è finito?’’ ,pensava, la
regina rideva e ogni sua risata
faceva cinguettare i pettirossi vicini quando disse: «Le
cose che cerchiamo sono sempre vicino a noi e se non
vicino magari sono sopra… » concluse ridendo, il
ragazzo allora si mise una
mano sopra la testa quasi a cercare il piccolo cucciolo e in quel
momento
avvenne il contatto con l’animale, avvertì un
bruciore come se
avesse toccato fuoco liquido e perse
i sensi.
Quando
si svegliò lo vide davanti a sé , lo
fissò
per alcuni istanti incantato dalle sue squame nere come la notte che
riflettevano il sole,il drago lo fissava con i suoi grandi occhi
neri,era
piccolo con due corna che dovevano ancora crescere e delle ali che
probabilmente non gli consentivano ancora il volo prolungato,Jace si
mise in
piedi e il drago con un balzo saltò sulla sua testa,Arya si
avvicinò e disse: «Ricordo
ancora quando avvenne il contatto tra me e Finrèn,
è stato come…» Jace la
interruppe: «Fuoco liquido sulla mano» e la regina
«Esatto,cavaliere». Quella
parola suscitò in Jace un profondo senso di orgoglio che lo
fece sentire
importante,la regina continuò: «Hai già
un nome in mente per lui? Assicurati
che gli piaccia» L’elfo guardò il
draghetto dritto negli occhi e disse:
«Baen»
-nell’antica lingua significa
dolore- il draghetto in tutta risposta fece un piccolo ruggito e del
fumo uscì
dalle sue narici poi attraverso il loro legame mentale disse
*si*,l’elfo su
sorpreso nel sentire la voce del suo cucciolo per la prima volta e cosi
presto,ringraziò l’elfa e si incamminò
verso una casupola che dava su un
laghetto,era tutta in legno e saliva attorno ad un
albero,aprì la porta e con
Baen in testa vi entrò.
Il
giorni passarono in fretta e il drago cresceva
a vista d’occhio fino a diventare troppo grande per sedere
sulla tanto amata
testa di Jace,con l’aiuto di Finrèn
imparò a volare e a sputare fuoco.
Una
mattina mentre camminava insieme al suo
cavaliere per le strade di Ellesmèra decise insime a Jace di
far visita a Rhunon,
il fabbro più bravo di tutta Alagaesia nonché
creatore di spade dei cavalieri,l’elfa
si portò le mani alla bocca e disse: «Salute a te
Jace Shur'tugal
e
anche a te Baen Bjartskular», il drago fece un lieve inchino
con la
testa mostrando fiero le sue corna e l’elfo disse:
«Salute a te Rhunon,ci
chiedevamo se avessi qualcosa adatto a noi due,dovremo affrontare il
nostro
primo volo e subito dopo dovremo intraprendere un lungo viaggio verso
una terra
ignota per iniziare il nostro addestramento»,l’elfa
offesa rispose: «Quanta
arroganza cavaliere! Mi dispiace ma non avrete niente fino a quando non
sarete
almeno dei novizi e la vostra spada la riceverete terminato il vostro
addestramento,per ora accontentatevi di questa spada comune tra noi
elfi»,lanciò
al cavaliere una spada di medie dimensioni a guardia crociata con
l’elsa in
comune acciaio,Jace la prese al volo e disse: «Mi perdoni
Rhunon-elda, la
ringrazio per questo utile regalo,torneremo per avere il tuo capolavoro
ad
addestramento terminato», si inchinarono entrambi e se ne
andarono.
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Capitolo 3 *** Il primo volo ***
CAPITOLO
2: IL PRIMO VOLO
Baen
stava coricato davanti alla casa di Jace,era molto cresciuto e come
diceva Arya
‘’sei ormai grande tanto quanto Saphira la prima
volta che l’ho incontrata’’,osservava
il paesaggio intorno a lui e notò un daino che passeggiava
tra gli alberi,lo
scrutava come un attento predatore meditando di mangiarselo quando il
giovane
elfo cominciò a parlare attraverso il loro legame mentale
*lascialo stare,oggi
io e te voleremo insieme come drago e cavaliere,non sei nervoso?* il
drago
sbuffò fumo e rispose *Ti pare che un drago sia nervoso di
volare? Devi ancora
imparare molte cose mio cucciolo d’uomo*.
Dopo
quello scambio di pensieri il neo cavaliere uscì di casa con
un fagotto molto
grande che attirò l’attenzione del nero drago
*cosa tieni li dentro,Jace? È forse
il cibo che mi hai impedito di prendere prima?* *No,è un
regalo che ci manda
Eragon,me lo ha fatto avere tramite Arya questa mattina guarda*
aprì il sacco e
ne tirò fuori una grossa sella in cuoio,troppo per essere
una normale sella da
cavallo e continuò *è nostra,per te aveva anche
una lettera,te la leggo*
Caro
Jace
Mi
chiamo Eragon ma sono sicuro che ci conosceremo meglio quando verrai a
trovarmi
di persona insieme a Baen,che nome magnifico per un drago, Saphira
è molto
curiosa di conoscerlo e di insegnarli tutti suoi segreti da drago, ma a
proposito di draghi,ti ho mandato un regalo.
Come
hai potuto vedere è una sella costruita da me,ho brutti
ricordi della mia prima
cavalcata,se vuoi un consiglio: assicurati di essere sempre provvisto
di una
sella prima di volare con il tuo drago o ne risentirai fisicamente e
non
riuscirai ad rimanere attaccato durante le manovre.
Detto
questo ti aspetto alla città dei draghi: Dras-Skulblaka.
Arya
ti guiderà ma mi aspetto che tu riesca ad imparare la strada
in fretta.
Eragon
Baen
era rimasto molto sorpreso da quanto aveva affermato
Eragon
nella lettera e subito prese la parola *Muoviti,mettimi la sella e partiamo,appena
avrai preso dimestichezza
con il volo adremo da Saphira* *Da Eragon vorrai dire* *Sisi ovvio*.
Jace
trattenne un sorriso quando notò il profondo interesse del
suo drago nei
confronti della dragonessa,prese la sella e facendo appello ai ricordi
che
aveva della sella di Firnèn la mise a Baen stringendo forte
le cinghie poi vi
salì,strinse i lacci intorno alle gambe e gridò:
«Vola!
»,
il drago emise un potente ruggito e con un forte battito di ali si
alzò in
volo,sempre più in alto si ritrovò a sorvolare la
casa che una volta era del
cavaliere Oromis,passò sopra il palazzo della regina Arya e
in men che non si
dica uscirono dalla foresta degli elfi fino ad arrivare ai suoi margini
dove
incontrarono un boschetto,si accamparono e Baen lasciò Jace
solo per andare a
caccia,il ragazzo aprì lo zaino che aveva in spalle e vi
tirò fuori una carota
e la mangiò –come tutti gli elfi era vegetariano-
accese un fuoco con la magia
pronunciando «brisingr» e aspettò il
ritorno del drago.
Baen
tornò quando ormai era calato la notte e si addormentarono
insieme sotto un albero,il
ragazzo si riparò sotto l’ala del drago e cullato
dal respiro del suo compagno passò
una calma notte.
Il
giorno dopo Jace uscì dal suo riparo e svegliò il
drago,salì sulla sua sella e
partirono per tornare a casa.
L’elfo
apprezzò molto di più il viaggio di ritorno,era
tutto ciò che aveva sempre
desiderato:volare in compagnia di un drago,il vento sulla pelle,i
falchi che
volavano vicino a loro e lui non doveva più invidiarli,era
più vivo che mai e
cominciò ad urlare per esternare la sua immensa
felicità,Baen emise dei potenti
ruggiti e insieme riempirono il silenzio intorno a loro.
Arrivarono
ad Ellesmèra per il tardo pomeriggio dove Arya e
Firnèn aspettavano
impazienti,la regina appena li vide atterrare davanti a loro chiese:
«Tutto
bene il viaggio,cavaliere?» Jace rispose carico di gioia:
«Si mia regina,meglio
di tutti i sogni che ho fatto a riguardo,spero di partire il prima
possibile
alla volta della nuova città dei draghi.» la
regina sorrise e rispose: «certo,partiremo
fra una settimana,nel frattempo confido nel tuo costante allenamento
con Baen
nei voli,la strada che ci spetta è
lunga»,l’elfo annuì e lasciò
Baen libero di
cacciare.
Dopo aver cenato insieme sotto un albero come amano, andarono presto a dormire,la cavalcata gli aveva stancati.
Spazio
dello scrittore: Heila! Questo spazio d’ora in poi
sarà presente in ogni capitolo per fare delle comunicazioni
importanti e non,comincio
col dire che la FF che state leggendo è la mia prima in
assoluto,se dovete
criticare fatelo,accetto tutto purchè sia costruttivo.
Non
pubblicherò sempre due capitoli al giorno ora che
andiamo avanti con la storia ma farò il possibile per
postarne almeno 1 al
giorno se mi è possibile.
Detto
questo al prossimo capitolo: Partenza!
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Capitolo 4 *** Partenza! ***
PARTENZA!
<
< Cavolo come passano in fretta le giornate
volando insieme a te Baen! > > disse Jace guardando il
suo drago nero che
rispose con un lieve cenno del capo,le sue corna erano diventato molto
più lunghe
e con loro erano cresciute numerose creste e aculei appuntiti di colore
azzurro
lungo la schiena,le ali erano molto più possenti,
‘’ricordano molto quelle di
un pipistrello’’ disse un giorno l’elfo
suscitando la rabbia del suo drago che
con voce tuonante tramite il legame mentale aveva detto: *Guai a te
Jace! Le mie
sono ali potenti e non si paragonano a quelle di un topo cresciuto
male,che a
forza di osservare la maestosità di noi draghi sono riusciti
a volare*.
Si
incamminarono insieme verso il palazzo della
regina Arya,una volta arrivati lei gli accolse già a cavallo
di Firnèn e chiese
con voce calma e autorevole: < < Spero siate pronti per
partire,il
viaggio che ci aspetta non è corto e mi aspetto
serietà e pazienza, il nostro
sarà solo l’inizio di un lungo percorso per
diventare cavalieri > >
<
< Arya-elda lei è gia un cavaliere? >
>
<
< Si,pensavo che tamerlein alla mia mano ti
avesse levato ogni dubbio > >
<
< Allora perché venite anche voi? > >
<
< Visita ad un amico.. > > rispose
l’elfa
arrossita dalla timidezza.
<
< Ah,noi siamo pronti,se vuole farci
strada,Altezza >>.
Arya
fece un cenno con il capo e Firnèn spiegò le
sue immense ali,era grande 3 volte Baen e in men che non si dica si
trovava già
in cielo.
*Andiamo
Baen,riesci a stargli dietro?*
*La
domanda è: riuscirà a tenerci lontani?*.
Con
un balzo partirono e pian piano arrivarono a
toccare le nuvole, Jace non si era mai sentito così bene, ma
allo stesso tempo
era nervoso *fra pochi giorni inizieremo il nostro addestramento e
conosceremo
l’eroe di Alagaesia!* pensava, ma teneva schermati i suoi
pensieri dai due
draghi e la principessa.
In
mezza giornata arrivarono a Sìlthrim ma l’elfa
obbligò di andare avanti senza soste:
<
< Ci
fermeremo a Ceris, non prima, troppa è la strada da fare
> >.
La
neo coppia non si era lamentata della decisione
dell’elfa e Baen non accennava a mollare:
*Dimostrerò
a Finrèn che sono il migliore* diceva e
Jace lo appoggiava.
Per
la sera arrivarono a Ceris dove scesero per
riposare,L’elfa aveva una casa imponente,molto più
umile rispetto al palazzo di
Ellèsmera ma abbastanza da far invidia a chiunque in
città.
Appena
atterrati Baen e Finrèn vennero accolti da
numerosi elfi e un banchetto fu organizzato in loro onore,cibo a
volontà per i
cavalieri e il permesso di cacciare ai draghi.
La
festa durò a lungo poi la regina disse: < <
Volete scusarmi ma io e Jace dobbiamo partire presto domani mattina,la
strada è
ancora lunga > >.
L’elfo
annuì e seguì la regina in casa, Baen e
Finrèn dormirono chissà dove per ricomparire il
mattino seguente.
I
cavalieri salutarono il popolo e partirono, come
sempre il drago verde in testa e quello nero dietro,sorvolarono il
fiume Edda e
videro in lontanaza il lago Eldor,dopo varie leghe si fermarono in un
immensa
collina verde a riposare.
<
< Che tipo è il maestro Eragon? > >
chiese curioso Jace mentre sedeva con la schiena poggiata a Baen.
<
< Molto socievole, ma esigente, è stato il
mio maestro per 20 lunghi anni e con lui non si scherza >
>.
Il
ragazzo notò che anche i due draghi parlavano ma
non poté seguire i loro discorsi perché schermati.
La
sua curiosità aumentava, non aveva mai visto il
cavaliere in azione perché quando si concluse la guerra
contro Galbatorix era
rimasto nella capitale per la sua giovinezza-40 anni
all’epoca-e il
poco che sapeva era solo grazie alla
canzoni a lui dedicate dopo la vittoria.
Si
sfidarono con la spada smussando le lame,il
cavaliere aveva avuto sempre la peggio,la sua tecnica era troppo bassa
per
competere con Arya e aveva ottenuto solo molti lividi.
<
< Pausa,mi uccidi continuando di questo
passo > > disse
<
< Eragon non sarà cosi clemente,ma ti concedo
una pausa solo per il viaggio che ci spetta >
>
Terminata
la pausa mangiarono una zuppa di verdure e
partirono di nuovo,verso luoghi nuovi per Jace,ormai erano usciti dai
territori
conosciuti e per lui era tutto una scoperta, vide una catena montuosa
molto
grande,laghi e fiumi e ogni volta che chiedeva informazioni la risposta
era
sempre la stessa: < < mio giovane cavaliere, non hanno
nome questi luoghi
sono sconosciuti > > disse Arya.
Attraversarono
un mare che sembrava infinito quando
all’orizzonte videro una figura volare,era immensa grande
più di Finrèn,Baen
era grande tanto quanto la sua coda ma, la cosa che più
lasciò Jace senza
parole fu il colore azzurro che aveva. Rifletteva ogni tipo di colore e
il mare
non era che una misera imitazione in confronto al zaffiro delle sue
squame,
subito esclamarono all’unisono drago e cavaliere:
*<
< Saphira > >*.
Nota:
le frasi scritte tra i segni che
vedete sopra sono dette e pensate
Il
secondo capitolo di oggi si conclude qui,come
avete appena notato i nostri protagonisti sono arrivati a Dras- Skulblaka
e la prima cosa che hanno visto è
Saphira,per darvi un’idea,la storia è abientata 30
anni dopo il crollo dell’impero
e Saphira è grande quanto Glaedr,nel prossimo capitolo
ritroveremo Eragon e
nuovi personaggi,quindi alla prossima: Dras-
Skulblaka
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Capitolo 5 *** Dras- Skulblaka ***
Dras- Skulblaka
Lo
stupore creato da Saphira fu immenso: Jace era rimasto a bocca aperta
davanti a tale maestosità e Baen si era bloccato in
aria,Finrèn e Arya
sparirono gettando i giovani cavalieri in uno stato di trance dalla
quale non volevano
uscire; Ad un tratto la dragonessa li cominciò a
caricare,veloce,sempre più
vicina,con il collo in avanti e la coda tesa quando Jace
avvertì una coscienza molto
potente gravare sulla sua che in poco tempo ruppe tutte le sue barriere
mentali
e con voce calma disse: *La prima prova inizia ora,cavalieri*, i due
notarono
che su di se la dragonessa aveva un uomo o meglio un elfo con i capelli
castani
con la spada sguainata,la lama era azzurra e sembrava tagliasse il
cielo, in un
attivo la grande mole di Saphira era sopra Baen e con un colpo di coda
lo fece
cadere,Jace sguainò in fretta la lama ma il cavaliere
pronunciò una singola
parola:
<
< Letta > > e si bloccarono.
<
< è troppo forte per noi,Baen! Brakka du vanyalì sem
huildar Baen in eka! >
> Riduci la magia che blocca Baen e me!
Non
accadde nulla,
Saphira spalancò le fauci pronta ad abbrustolirsi,Baen
chiuse gli occhi e così
Jace.
*prova
superata
cavalieri,seguitemi*,furono liberi e quando riaprirono gli occhi drago
e
cavaliere si stavano dirigendo verso la terra ferma davanti a loro, gli
seguirono.
In
pochi minuti
cominciarono a vedere cosa avevano davanti; tante case in roccia
scolpita di
grandezza variabile ma non più piccole di un
castello,immense dove Baen poteva
comodamente volarci dentro,alberi,ruscelli ma una cosa più
delle altre gli
lasciò a bocca aperta: draghi tantissimi draghi di vari
colori,alcuni volavano,altri
dentro le case e altri che accudivano cuccioli e uova, non potevano
credere ai
loro occhi,pensava che si fossero solo 4 draghi in tutta Alagaesia:
Baen,Saphira,Finrèn e Castigo.
Atterrarono
su una
collinetta dove stava un castello gigante,il palazzo della regina ad
Ellèsmera
non era minimamente da paragonare, i due cavalieri abbandonarono le
loro
cavalcature e finalmente si videro in faccia: Eragon era ormai un
adulto ben
lontano dal ragazzo che sconfisse il re,aveva una folta barba castana e
lunghi
capelli ricci dello stesso colore,i suoi lineamenti erano molto fini e
le
orecchie a punta come tutti gli elfi,era più alto di Jace ma
più esile,cominciò
a parlare:
< < Prima lezione: avere conoscenza delle proprie
capacità,era ovvio che
non avreste potuto batterci,ma la consapevolezza serve e vedo che ne
avete, in
assenza vi avrei ucciso > >.
*sciocchezze,
siamo
troppo importanti per essere uccisi cosi* tuonò Baen quando
una voce femminile
e saggia lo interruppe: *Umiltà. Pecchi decisamente di
umiltà,non siete
importanti,ci sono altri cavalieri in giro per il regno e tanti devono
ancora
nascere,non avete niente in più e niente di meno,lo capirai
a tue spese* disse
Saphira.
<
< Il tuo drago
è molto sicuro di se, ricorda molto la mia Saphira un
tempo,ci lavoreremo
su,,,Che ne dici di un giro turistico? Hai molte cose da vedere e
draghi da
conoscere > >, Jace annuì, lasciò i
due draghi soli e cominciò a
camminare di pari passo con Eragon.
<
< Ebrithil,
tutti i draghi di questa città non hanno cavaliere? >
> disse il ragazzo
al suo maestro.
<
< Non tutti,
sono draghi selvatici, per quanto riguarda gli altri cavalieri non li
vedrai…Non
subito > >
<
< Come mai?
> >
<
< Ci sono delle
regole qui,gli allenamenti sono suddivisi,io sono da solo e non posso
di certo
pensare di addestrare tante persone, per questo ho convocato qui
Arya,lei sarà
uno dei tre maestri > >
<
< Tre? Pensavo che
ci fossi solo tu! Chi sono? > >
<
<
Curioso,attento a non esserlo troppo, la curiosità fa male
in alcuni casi, i
maestri sono Arya e Murtagh, più ogni drago selvatico che ha
qualcosa da
insegnare, io sarò il tuo maestro personale,Arya ha un
apprendista e Murtagh
pure, li conoscerai più avanti i tuoi compagni, iniziate
tutti oggi l’addestramento
e quando sarete novizi potrete conoscervi,tu sei avvantaggiato per la
tua
conoscenza dell’antica lingua ma pecchi di inventiva e di
abilità con la spada
> >
<
< Come lo sai Ebrithil
? > >
<
< Ho avuto un
colloquio con Arya e mi ha spiegato tutto di te > >.
Camminarono
fino ad
arrivare al cospetto di un grande drago viola, più piccolo
di Saphira ma più
grande di Baen che disse: *Piacere piccolo cucciolo di elfo, il mio
nome è Vars
insegnerò a te e Baen alcune cose ma lo scoprirai in
seguito*, l’elfo fece un
inchino e poi se ne andarono,proseguendo un sentiero arrivarono sotto
un albero
dove si sedettero per mangiare una mela,li Eragon cominciò
ad indicare i draghi
intorno presentandoli:
<
< quel drago
marrone è Scav > > disse indicandolo mentre
volava in circolo sopra di
loro,era ancora un cucciolo ma le sue squame erano già
formate e così le corna.
<
< li c’è Flam,
come puoi notare è molto anziano,il più vecchio
qui dopo Saphira > > Jace
lo notò subito, erano argentato con una barba che partiva
dal mento cadendo
verso il basso, < < i maschi quando diventano anziani
cominciano ad avere
la barba, pure Castigo ne ha una simile > >
<
< Quello e Garjzla
che vuol dire luce,abbiamo scelto
quel
nome per il suo colore giallo acceso > > Jace lo vide
sopra una roccia
disteso che osservava il cielo con un daino tra le zampe.
<
< ne vedrai
altri,ora sono a caccia > >.
Jace
annui, continuando
a camminare vide che per la città erano disseminate rocce
circolari di tutte le
misure dove i draghi si adagiavano spesso, molti vivevano in grotte
giganti,altri nelle case fatte su misura per loro.
Eragon
si fermò davanti
ad una casa Molto grande in roccia,aprì la porta e disse:
< < Benvenuto
nella tua nuova casa! All’interno trovi un cuscino adatto a
Baen dove può
dormire e per te c’è un letto,non
c’è altro se non un armadio con dei vestiti
puliti, una cucina e uno studio con libri,carta e penna , spero sia di
tuo
gradimento,puoi riposare domani si comincia! > >
uscì e lasciò Jace
libero di dormire.
Bene,spero
di avervi dato un paio di informazione su cui fantasticare
nell’attesa del
prossimo capitolo, non ho nulla da dire se non salutarvi e darvi
appuntamento
al prossimo capitolo: Inizia l’addestramento
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Capitolo 6 *** Inizia l'addestramento ***
INIZIA L’ADDESTRAMENTO
Quando
jace si svegliò notò di essersi addormentato
sul grande cuscino di Baen e il drago lo aveva avvolto nelle sue ali
per
proteggerlo dal freddo,sentì una forza che provava ad
entrare nella sua
mente,si oppose con tutte le sue forze e per poco resistette ma poi si
arrese
*ottimo tentativo,Jace ma non basta,ti do mezz’ora per venire
sotto casa
mia,lavati e metti la corazza che trovi nell’armadio,non
scordare la spada*.
L’elfo
si alzò,corse alla tinozza e disse: < <
Adurna > > -acqua-
e si riempì,si
gettò l’acqua
in faccia e si diede una
rifrescata,svegliò il drago con un buffetto sul naso e
insieme si avviarono da
Eragon.
Il
maestro li aspettava a fianco di Saphira in
corazza,appena li videro Eragon fece un cenno alla dragonessa che disse
mentalmente: *seguimi Baen* e volarono via insieme.
< <
Buongiorno Ebrithil
> >
<
< Buongiorno,
spada in mano e posizione > >
Jace
sguainò l’arma,usò
l’incantesimo per smussare la lama e si mise in posizione di
combattimento con
le gambe flesse,Eragon fece lo stesso e disse:
<
<
attaccami,Jace > >
L’apprendista
fece un
balzo in avanti verso il maestro tentando un affondo, ma il maestro con
una
piroetta evitò il colpo e assestò un colpo sulla
schiena.
<
< Non ci
siamo,devi studiare il tuo avversario,questa tattica funziona bene con
un
soldato umano non molto esperto ma con un cavaliere non basta >
>.
<
< Come devo
fare? > >
<
< in
guardia,spada alta e osserva i movimenti avversari,prendi
l’iniziativa ma
studia sempre una contromossa, su riproviamo > >.
******
Baen
volava dietro
Saphira quando la dragonessa gli parlò *siamo sopra la
città, qui le correnti
cambiano molto rapidamente,un minimo di disattenzione e voli
chissà dove*
*mi
insegnerai a riconoscerle?*
*si,fa
parte del tuo
addestramento*
*mostrami
come fare*
*devi
sentire i minimi
spostamenti d’aria tramite le ali e le tue squame,quando
l’aria vibra o cambia
temperatura…arriva*
Il
drago nero fece una
piroetta verso il lato evitando una corrente
*molto
bene Baen*
Il
drago cominciava a
provare una forte attrazione per la dragonessa che a stento
tratteneva,assorto
nei suoi pensieri prese in pieno una corrente che lo fece barcollare e
subito
si beccò i rimproveri della maestra: *attento,meno
parole,più fatti*.
Volarono
fino ad
arrivare ad un isolotto in mare e vi riposarono,li Saphira
cominciò a spiegare
della teoria sullo sputare fuoco ma Baen non poteva ancora praticarlo e
di ciò
rimase molto deluso.
******
Eragon
attaccava il suo
apprendista che tentava di immagazzinare più informazioni
possibili sullo stile
del maestro ma tutte le volte si prendeva delle botte nuove quando con
una
incredibile torsione di polso disarmò il maestro e gli
rubò la spada: *come ho
fatto?* pensò?
<
< Letta >
> disse Eragon bloccando il suo avversario,continuò
poi: ottima mossa ma non
abbassare la guardia,stai combattendo con un cavaliere e posso usare
anche la
magia,tieni alte le tue difese mentali > >.
<
< non capisco,o
meglio capisco ciò che dici Ebrithil ma non mi è
chiaro come ho fatto quella
mossa, ero come in trance… > >.
<
<
talento,quando hai agito i tuoi occhi erano diversi, ardevano della
voglia di
vincere. > >
La
giornata fu un
susseguirsi di errori e consigli per i due apprendisti quando a fine
giornata
mentre si riposavano tutti e quattro sotto un albero e i draghi
sedevano sulle
pietre circolari:
<
< Jace cosa ha
fatto oggi Baen? > > disse Eragon.
<
< Ha volato
insieme a Saphira e ha imparato a riconoscere le correnti tramite le
ali >
>
<
< Baen, cosa ha
fatto Jace? > >
*Ha
combattuto con te
con la spada e con un guizzo è riuscito a disarmarti*
Eragon
soddisfatto
disse: < < Molto bene, il vostro legame è
potente,non dimenticatevi mai
di comunicare gli insegnamenti,la trasmissione è importante,
per oggi abbiamo
finito > >.
Il
secondo
capitolo si conclude qui,Jace e Baen hanno iniziato
l’addestramento mostrando
entrambi delle abilità latenti che Eragon dovrà
plasmare e far uscire.
Ci
vediamo
alla prossima: Triangolo amoroso e prime fiamme
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Capitolo 7 *** Triangolo amoroso e prime fiamme ***
Triangolo
amoroso e prime fiamme
Il
sole sta tramontando,il cielo si dipinge di rosso e Baen lo osserva
mentre riposa su una roccia da solo,ha appena terminato la giornata di
addestramento con Saphira e stava prendendo una decisione: confessare
la sua attrazione
per lei,si decise e con un balzo spiccò il volo,andava
veloce, spinto dalle
correnti arrivò in poco tempo dove lei riposava sotto un
albero,appena lo vide
alzò la grande testa e cominciò a comunicare
*dimmi Baen*
*andiamo
a caccia?*
*si,in
fin dei conti è quasi ora di cena,no?*.
Si
alzarono nel cielo insieme e diressero verso una foresta.
*qui
ci sono degli animali unici e rari,sono molto più grandi e
pericolosi di quelli che hai visto ma la loro carne è una
delle migliori* disse
la dragonessa
*che
animali?*
*Il
daino bianco per esempio, ha due corna molto potenti e taglienti
attento a non avvicinarti troppo,ti mostrerò come
stanarlo,sarà un ottimo addestramento
extra*.
Arrivati
ai margini della foresta scesero e vi entrarono,camminarono
molto fino a ritrovarsi davanti l’animale descritto dalla
dragonessa,aveva le
dimensioni di un orso grizzly con un manto bianchissimo,appena li vide
non si
fece spaventare ma mise la testa parallela con il corpo e
cominciò a caricare
Saphira con le corna affilate,lei non si fece trovare impreparata: fece
un
salto e con un colpo di coda alle gambe fece cadere il daino,una volta
atterra
si lanciò sopra di lui immobilizzandolo con il peso e grazie
ai suoi possenti
arti gli ruppe il collo.
*ora
prova te* disse Saphira gustandosi la preda.
Baen
cominciò a girare per la foresta quando trovò il
suo bersaglio,si fece
più furbo e con un lieve battito d’ali si
portò sopra di lui e si lasciò cadere
bloccandolo,inutile dire che ben presto il daino fu ucciso e poi
mangiato.
Si
allontanarono dal luogo di caccia quando un orso gigante
cominciò a
seguirli ma solo Baen se ne rese conto e subito pensò: *devo
proteggerla,ma è
troppo grande per avvicinarmi! Devo provare a sputare fuoco,devo!*,
fece
appello a tutti gli insegnamenti di teoria con la maestra.gonfio il
petto e
sputò fuoco direzionandolo con la lingua,per
l’orso non ci fu scampo,la
dragonessa fece in tempo a vedere la scena e si complimentò
con lui e uscirono
finalmente dalla foresta.
Si
librarono in volo con direzione casa e Baen si disse: *ora o mai
più*
e cominciò:
*Saphira*
*si?*
*posso
farti una domanda?*
*Certo*
*ma
se…* , Firnèn interruppe tutto bloccando il
discorso e appena Saphira
lo vide disse: *Baen sarà per un'altra volta* e andarono via
volando vicini,il
drago nero rimase solo e arrabbiato:*come ho fatto a non pensarci? Era
ovvio
che quei due nascondessero qualcosa…che sciocco*,
andò a dormire presto quella
sera perché la scoperta lo aveva lasciato senza parole.
Il
capitolo di oggi termina qui,in questi giorni
sarò un po’ occupato e credo che il prossimo
capitolo arriverà sabato
pomeriggio e forse sarà accompagnato da un secondo ma non
assicuro nulla…
Ora
che la storia va avanti difficilmente farò
uscire due capitoli al giorno, ma solo uno.
Alla
prossima: i due cavalieri
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