Amici d'infanzia

di SweetJuls
(/viewuser.php?uid=21056)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La promessa ***
Capitolo 2: *** Vecchi ricordi ***
Capitolo 3: *** Il torneo ***
Capitolo 4: *** Un inutile progetto ***
Capitolo 5: *** Chi sei? ***
Capitolo 6: *** L'inizio dei giochi ***
Capitolo 7: *** Raccontami di te ***
Capitolo 8: *** Gelosia e desiderio ***
Capitolo 9: *** Solo per una notte ***
Capitolo 10: *** Merda! Ho ceduto ***
Capitolo 11: *** Orgogli feriti ***
Capitolo 12: *** Humiliation's day ***
Capitolo 13: *** La festa ***
Capitolo 14: *** Incubi e miracoli ***
Capitolo 15: *** Sorrisi ***
Capitolo 16: *** Tentato Omicidio ***



Capitolo 1
*** La promessa ***


Ciao a tutti!!

Rieccomi qui con un’altra nuova ff su Dragonball. Premetto che questo chappy è solo un prologo, ma ho voluto dargli lo stesso un titolo. Vi lascio alla lettura, spero vi piaccia.

 

Amici d’infanzia

La promessa

 

Era un giorno di primavera, i fiori erano tutti sbocciati, e nell’aria si poteva sentire il profumo dei gigli. Affacciata alla finestra di una villetta, una dolce bambina dai capelli color del mare, ammirava estasiata quel paesaggio.

«Bulma, è pronto!» la madre la chiamò dal piano di sotto, facendola risvegliare dai suoi pensieri.

«Arrivo subito» disse, con una vocina terribilmente tenera e dolce «Anche oggi viene a pranzo Vegeta?» disse, avviandosi al piano inferiore, dove la madre l’aspettava.

«Sì, certo tesoro. Sarà qui a momenti» e le regalò un tenero sorriso.

«Bene!» disse poco prima che qualcuno bussò alla porta, entusiasmando Bulma «Vado io!»

Aprì la porta, e appena ebbe riconosciuto il suo amico,dai capelli corvini e lo sguardo piuttosto duro, si catapultò tra le sue braccia. Come al solito, fu un abbraccio non ricambiato.

«Eccoti finalmente! Mamma è arrivato!!» disse, spruzzando gioia da tutti i pori, come ogni volta che era in compagnia del suo amico.

«Prego Vegeta accomodati, il pranzo è pronto» disse, accogliendolo come se fosse suo figlio «diventi ogni giorno più bello sai?» disse, provocandogli un leggero rossore sulle guance, ma lui non rispose. Si limitò a sedersi vicino a Bulma, e cominciò a mangiare.

Finito il pranzo, Bulma e Vegeta come ogni pomeriggio, uscirono in giardino a giocare.

La casa di Bulma aveva un immenso giardino, con un piccolo spazio giochi per lei; d’altronde con tutto il denaro che il padre guadagnava non c’era da meravigliarsi.

Bulma si affrettò a sedersi sulla sua altalena preferita, prima che il suo compagno di avventure ci si sedette.

La piccola azzurra, guardò indecisa il piccolo Vegeta, perché già da un po’ di giorni voleva porgli una domanda alquanto imbarazzante. Loro non avevano mai parlato di ragazzi o ragazze, e era molto curiosa sulle quello che avrebbe risposto il suo amico, quindi, prese coraggio e gli domandò

«Ehi, Vegeta» disse, attirando la sua attenzione, e quando lo sguardo del bimbo si postò su di lei, Bulma arrossì leggermente e abbassò lo sguardo «volevo chiederti se tu, se tu ti sei mai baciato con una bambina» disse, tenendo lo sguardo fisso per terra.

Vegeta si meravigliò «Ma che domande mi fai?!» chiese imbarazzato.

«Se ti vergogni a rispondere» la bimba sapeva che il suo orgoglio ne avrebbe risentito, lo conosceva troppo bene.

«Io non mi vergogno affatto!» esclamò Vegeta, lanciandole un’occhiata torva. Poi si rilassò, e decise le parole più adatte per rispondere «Solo una volta» disse.

«Davvero?» chiese stupefatta  Bulma.

«Sì, certo!Non dovresti essere sorpresa, sai?Perché un Principe come me non passa inosservato» disse altezzoso.

Bulma arrossì violentemente, c’era ancora un’altra domanda che volle porgli.

«Ti andrebbe di darmi un bacio?» chiese, alzando lo sguardo su di lui.

Vegeta rimase ancora più interdetto, fissò la bimba dagli occhi celesti, e vide un velo di imbarazzo.

«E perché dovrei scusa? Non sei la mia ragazza!»

«Lo so, ma volevo avere il primo bacio da te» disse ancora più arrossendo.

Il Principino la fissò, non sapendo se stesse scherzando o diceva sul serio. Ma analizzando il suo sguardo, capì che non scherzava per niente.

«Ho un’idea» disse lui «quando saremo più grandi, ti darò un bacio» disse Vegeta. Ma lui, in cuor suo, sapeva che si dovevano separare, perché la sua piccola amica si sarebbe trasferita il giorno seguente.

Gli occhi di Bulma si illuminarono dalla gioia, anche se era un po’ amareggiata, abbracciò il suo amico.

«E’ una promessa?»

«Sì, è una promessa» disse, ricambiando per la prima volta l’abbraccio della sua amica, sapendo che sarebbe stato l’ultimo.

 

 

Continua solo se recensite…

 

Allora, come vi è sembrata?La devo continuare? O posso tranquillamente eliminarla? Ditemi voi.

Un bacione grosso grosso!!

 

 

Giuly

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Vecchi ricordi ***


Ciao a tutti!!

Ho aggiornato il prima possibile. Spero ne siete felici.

Buona lettura!

 

Amici d’infanzia

Vecchi ricordi

 

Erano passati all’incirca vent’anni da quando Bulma si era trasferita nella Città dell’Ovest con la sua famiglia, e alloggiava nelle Capsule Corporation, dove si dedicava a proseguire il lavoro del padre come scienziata. Costruiva nuove tecnologie e prodotti, che molti cittadini utilizzavano e ben volentieri compravano.

Ora poteva capire come i genitori hanno sempre potuto permettersi di comprarle determinate cose, che altri bambini non avevano.

Ed erano cambiate molte cose da quando era piccola, quando ancora, sapeva poco del mondo che la circondava.

Era felicemente, o quasi, fidanzata con Yamcha dalla scuola superiore, quindi quasi da cinque anni.

Lui si dedicava al Karate, ogni giorno si dedicava ai suoi allenamenti, o così almeno diceva a Bulma. Ormai lei non faceva più caso se erano scuse o era la verità, la fiducia lui se l’era giocata da quando un anno prima l’aveva tradita…più volte.

Quella mattina la madre aveva tirato fuori un vecchio album fotografico, e gliel’aveva messo sotto il naso. Ad ogni foto sorrideva nostalgica, e Bulma non poteva far altro che sorridere guardando le foto.

«Ti ricordi questa? Ti avevamo portato su un pony. Eri entusiasta»

«Sì, la mia prima volta, e ultima»

«Già,perché eri stata così sfortunata che eri caduta, e non hai più voluto salirci-»

«Grazie, per avermi ricordato le mie famose gesta mamma» disse sarcastica.

«Oh, che teneri!» esclamò la madre ad un tratto.

«Chi?»chiese curiosa, e dopo aver visto la foto si rattristì.

«Era il giorno prima che ci trasferimmo. Eravate in giardino» le disse dandole la foto in mano.

Non rispose.

Nella foto si abbracciavano. Non ricordava bene quel momento, ma ricordava perfettamente che non aveva mai ricevuto un abbraccio da Vegeta, e non poté dimenticare la loro promessa. Le sarebbe piaciuto ricevere quel bacio, anche in quel preciso istante. Ora che guardava meglio la foto, poteva notare quei capelli strani che lui portava. Sorrise. Le mancava, le era sempre mancato.

Ad un tratto bussarono alla porta.

«Sarà Yamcha, vado io» disse Bulma, avviandosi alla porta.

«Ciao Tesoro» disse Yamcha baciandola.

«Ciao» disse senza entusiasmo.

Da un anno non aveva più entusiasmo di vederlo. Non le faceva né caldo né freddo… ma si era sempre convinta che le serviva come passatempo.

«Allora?Sei pronta?»

Bulma lo guardò non capendo.

«Te ne sei dimenticata?Oggi ho il torneo di karate!» disse eccitato.

«Oh, è vero!Me n’ero dimenticata. Vai tu, se no farai tardi!»

«No no, voglio che venga anche tu. Così potrai essere orgogliosa del tuo ragazzo. Ti prego!E almeno fai qualcosa di diverso»

«Su cara vai. Yamcha ha ragione. Sei sempre a casa. O su lavoro o a letto. Magari ti diverti» disse sorridendole, e stranamente, la convinse.

«D’accordo. Dammi un minuto soltanto» disse, salendo in camera, e si cambiò molto rapidamente.

Poi lo raggiunse.

«Eccomi, sono pronta. Andiamo!» disse, chiudendo la porta alle sue spalle.

«Spero di arrivare in orario. Ma non ci vorrà molto per raggiungere il campo»

«Meno male, perché non vedo l’ora di sedermi»

«Veramente, vorrei che tu stessi vicino agli spogliatoi, così avrai la visuale più comoda per vedere il tuo tesorino» disse, avvicinando il viso a quello dell’azzurro, enfatizzando il “tesorino”.

«Certo» disse scettica, e alzando gli occhi al cielo.

 

Dopo pochi minuti furono arrivati al campo. C’era moltissima gente. E la fila per le iscrizioni erano lunghissime.

Bulma si fermò per fare la fila.

«Tesoro, ma che fai?Non c’è bisogno che noi facciamo la fila. Vieni» disse, prendendola dal polso e conducendola, oltrepassando tutta la fila. Sentirono degli insulti provenire dalle persone, che chissà da quanti minuti, stavano aspettando.

«Nome d’iscrizione?» chiese un uomo piuttosto basso.

«Yamcha» disse.

Poi l’uomo scrisse qualcosa su un pezzo di carta, ne staccò un pezzo e  prese un numero.

«Ecco, prenda questo. Quando le sfide verranno smistate, questo è il suo numero di riferimento. Accomodatevi negli spogliatoi» disse.

«Yamcha, ti sembra il modo?»

«Dici che dovevo dare un altro nome?Tipo “Il grande Yamcha”» disse.

Ma quanto è idiota! Pensò Bulma.

«No!Cretino!Hai superato tutta quella gente così, senza neanche un po’ di ritegno!»

«Quando vincerò il torneo vedrai che mi chiederanno scusa per quegli insulti»

«Ok, ci rinuncio» disse rassegnata l’azzurra.

 

Una volta arrivati negli spogliatoi, Bulma aspettò fuori. Di certo non voleva avere qualche sorpresa non gradita.

«Bulma?»

Una voce la risvegliò dai quei imbarazzanti pensieri. Voltandosi, non fece a meno di sorridere.

«Goku!» disse, andandogli incontro, e l’abbracciò «Che ci fai tu qui?» ma si diede della stupida.

Goku, era stato uno dei suoi amici che alla scuola superiore, le era stato vicino. Ed era stato nello stesso club di karate insieme a Yamcha,Crilin e Chichi.

Quest’ultima era la ragazza di Goku, anche loro fidanzati da quasi cinque anni. Mentre Crilin era un amico stretto di Goku.

«Voglio partecipare anch’io a questo torneo, magari ci sarà qualche forte avversario. Almeno mi divertirò un po’»

Bulma sorrise, intanto si sentirono degli schiamazzi dall’entrata.

Yamcha due la vendetta pensò.

«Qualche altro maleducato» Bulma diede voce ai suoi pensieri.

«Lasciatemi passare» urlò una voce furiosa.

«Gli vado a dare una sistemata» disse adirata Bulma «Gli farò passare la voglia di fare lo sbruffone» disse avviandosi verso l’entrata.

«Non cambi mai, eh Bulma?» disse Goku,sorridendo.

«Ehi tu!» disse Bulma, che si piazzò dietro all’uomo che faceva così tanto caos. Ma appena lo vide di spalle, si pentì di esser andata lì.

Aveva dei muscoli ben allenati, che fecero paura alla sua bocca. Non riuscì più a pronunciare neanche una parola.

Lui si girò «Che cosa vuoi donna?» chiese adirato, ma appena vide il volto della ragazza che aveva di fronte, gli mancò un battito.

Si ricordò di lei. Era la bambina con cui giocava da piccolo. Era la sua migliore amica. Ora era diventata una donna. La guardò dall’alto in basso.

Non c’è che dire. È diventata davvero una bellissima donna. Che forme! Pensò il ragazzo muscoloso.

Ghignò divertito da quella situazione, e si meravigliò che lei ancora non si fosse ricordata di lui.

«Perché mi fissi?» chiese lei imbarazzata.

«Posso fare quello che voglio…con quello che voglio» disse malizioso.

Fece adirare Bulma, e allo stesso tempo intimorire.

«Come ti permetti!» disse, cercando di tirargli uno schiaffo, ma prima di raggiungere la meta, venne bloccata da una mano possente.

«Non osare mai più, sono stato chiaro?» disse, stringendo la presa e avvicinando il viso dell’azzurra al suo.

Non ricevette una risposta. Bulma aspettò pazientemente che la presa divenne più lenta, mentre soffriva in silenzio.

«Sono stato chiaro?» ripeté ad alta voce, stringendo ancor più la presa.

Bulma strinse i denti.

«Ehi, lascia subito la mia amica» intervenne Goku, seguito da Yamcha, troppo codardo per affrontare quell’ammasso di muscoli.

«Vegeta, lasciala» un'altra voce, diversa, più rigida, lo fece rinvenire, e obbedì.

L’azzurra, sentendo quel nome, sussultò sorpresa, e pensò immediatamente alla promessa che fecero da piccoli, arrossì. Quello sicuramente era il momento poco opportuno per soffermarsi a certi pensieri.

Dio!Non l’ho riconosciuto!E’ davvero…cambiato. Ora che lo guardo meglio, la sua espressione si è indurita ancor di più. Ma si sarà accorto che sono io?

Vegeta si avvicinò al viso di Bulma.

«Ci rivedremo, stanne certa…Bulma» le sussurrò sul viso, facendole sentire il suo respiro caldo.

Mi ha riconosciuta.

Vegeta, si avviò insieme ai suoi amici, verso gli spogliatoi. E prima di scomparire, Bulma riuscì a sentire poche parole.

«Freezer si può sapere perché mi hai fermato?»

«Non ti devi far riconoscere da tutti, attiravi troppo l’attenzione. Bisogna concentrarsi sul torneo, non sulle ragazze. Comunque, bella donna» ghignò divertito, e lanciò uno sguardo malizioso a Bulma, che si girò imbarazzata.

«Non farti pensieri. È mia» disse di rimando Vegeta, non sapendo che l’azzurra lo stesse sentendo.

 

Continua solo se recensite…

 

Eccoci con un nuovo capitolo. Come vi è sembrato? Vi ha deluso? Insomma fatemi sapere!

Intanto vi faccio i miei ringraziamenti sia a chi recensisce, sia a chi solo si sofferma a leggere la mia storia.

Ringrazio:

sonietta87: Sono felice che ti piaccia. E spero vivamente che lascerai una tua considerazione anche su questo chappy. Un bacio.

Umpa_lumpa: Bene!Sei ancora curiosa? Lo spero!Un bacio

Nico22:Weiii!Sono felice che mi segui ancora! Bene bene!Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto! Bacioni vivissimi!

stezietta:ihih ho visto che hai recensito e io ho aggiornato!Spero che ti sia piaciuto anche questo chappy. Mi spiace che io non abbia continuato la storia quando sono ancora piccoli, ma spero di non averti deluso. Fammi sapere. Bacio

kutai: sono molto felice che ti piaccia. Spero che continuerai a seguirmi e anche che questo chappy ti sia piaciuto. Bacio!

Saku_chan: Ho cercato di aggiornare il prima possibile. Spero anche che non ti abbia deluso il fatto che io non abbia continuato la storia quando ancora sono piccoli. Aspetto una tua recensione. Un bacio.

ilachan89yamapi: Spero che ti abbia incuriosito ancora. Fammi sapere!!!Un bacio!

 

 

Al prossimo capitolo. Spero di aggiornare presto.

Bacioni e grazie anche le tre persone che hanno messo la mia ff nelle loro preferite:

1 - miettajessica
2 -
Nico22
3 -
sonietta87

 

Ciaooooo!

 

 

Giuly

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il torneo ***


Ciao a tutti!Ecco il terzo capitolo!

Ringraziamenti e scuse per il ritardo alla fine del capitolo.

Vi auguro una buona lettura!

 

Amici d’infanzia

Il torneo

 

Bulma avrebbe voluto andare da Vegeta e dirgliene quattro. Lei non è di nessuno! Di certo, era diventato un bellissimo uomo. Ma forse era tutto muscoli e niente cervello.

L’occhiata che le aveva rivolto il suo compare non le era piaciuta neanche un po’.

Come si chiama quel coso dai capelli viola?? Ferze?Mmm no. Frez?Nemmeno. Ah giusto! Freezer!Che nome strano! Dove saranno andati? Spero di non ritrovarmeli davanti. Soprattutto Freezer, non mi sembra aver buone intenzioni. E metti che, lo incontro , in un posto isolato, e…

Rabbrividì. A cosa sto pensando?!Qui c’è un sacco di gente!

«Ehi Bulma, ma mi stai ascoltando?» chiese Goku.

L’azzurra sobbalzò, e si girò verso l’amico che la guardava accigliato.

«Lascia perdere»continuò il moro «ti ho detto che Chichi e Crilin stanno arrivando. Noi andiamo a cambiarci, quando arrivano mostragli la strada per gli spogliatoi, va bene?»

Bulma annuì.

«Andiamo?Non vedo l’ora di battermi con qualche forte avversario» Yamcha era impaziente di mostrare le sue doti da combattente, alla sua ragazza.

«Come, quello di prima» Goku cercò di ricordarsi il nome «Vegeta?»

Yamcha impallidì. Al solo pensiero di essere scaraventato fuori dal ring da un forte colpo inflittogli da Vegeta, incominciò a sudare freddo. La sua espressione provocò una fragorosa risata all’azzurra, che lo stuzzicò.

«Scherzi, vero Goku?» Yamcha si volse verso di lei incuriosito  «Yamcha non ce la farebbe mai a batterlo, e se capitasse con lui in un match, si fingerebbe malato» disse Bulma, esplodendo in una forte risata, che contagiò tutti i presenti.

Yamcha rimase impassibile, e sentì la rabbia montare dentro di sé.

«Ma cosa stai dicendo?!Io paura di quello?Lo stenderei con un colpo solo…facciamo due» non poteva passare per un fifone, anche se infondo sapeva che Bulma aveva, ampiamente, ragione.

«Ma davvero?» ghignò, e incominciò a camminare nella parte opposta del suo interlocutore.

«Ehi!Bulma!Dove stai dando?» chiese Goku.

«Vado a chiamare Vegeta, così lui e Yamcha si possono mettere d’accordo per fare un match insieme»

«Che grandissima idea!» esclamò Goku  «Yamcha, non sei felice?»

Ma Yamcha aveva già raggiunto l’azzurra, mettendosi davanti a lei.

«Cosa stai facendo?!Sei per caso impazzita!?»

«Ma, non hai sentito?L’ho appena spiegato cosa sto facendo!» rispose, ancora con quel ghigno dipinto sulla faccia.

«Ho sentito benissimo!Bulma non andare, tanto sicuramente capiteremo insieme nel sorteggio» provò a convincerla, inutilmente.

«Sai che sei proprio un cretino Yamcha?» urlò Bulma, attirando così l’attenzione di una persona appena comparsa nella visuale di Yamcha, che si agitò.

«Se non dici subito agli altri che hai paura di combattere contro Vegeta, lo vado a chiamare» alzò ancor di più la voce, facendo sgranare gli occhi a Yamcha, che cercò di zittirla, e la portò dietro un muro.

«Shh, zitta!» le tappò la bocca con una mano, che lei prontamente la morse.

«Ma che diavolo fai!?!Ora devo stare anche zitta!!Mi sono stufata di te, della tua presunzione, di tutto!Sai, speravo di poterlo fare in un altro contesto, ma penso che sia il momento migliore. È finita» lui la guardò sgomento «tra noi intendo» continuò.

«No, Bulma, non capisci, c’è…»

«Vai via»

«Bulma io…»

«Via!» urlò, facendo sussultare Yamcha, che si diresse verso gli spogliatoi. Non gli importava, c’erano un sacco di amanti pronte a prendere il posto di Bulma.

Ho fatto benissimo a lasciarlo!E poi ormai, nessuno ci avrebbe scambiato per una coppia felice, che senso aveva continuare fingendo?

«In effetti, non eravate una bella coppia»

Bulma si volse di scatto, sgranando gli occhi. Poi, cercò di ridarsi un po’ di contegno.

«Nessuno ha chiesto il tuo parere» ringhiò tra i denti.

«Sai che sei davvero una bella cagnolina. Posso accarezzarti, o mordi?» ghignò malizioso.

«Ma come ti permetti di rivolgerti così a me!»

«Ti ho fatto un complimento, ed è molto raro riceverne da me»

«Bel modo di fare complimenti!Sai, sei molto cambiato»

«Anche tu, e in meglio» la squadrò per bene «già,sei notevolmente cambiata»

Bulma si spaventò appena lo vide avvicinarsi a lei, con quello sguardo malizioso.

Non voleva andare nel panico, ma i pensieri di poco prima le riaffioravano la mente, agitandola. Erano soli.

«Cos’hai intenzione di fare?» 

Vegeta non rispose, si divertiva a vederla inquieta, e voleva giocare un po’ con lei.

La spinse contro il muro.

Bulma voleva urlare, ma si sentiva la gola secca dal terrore.

Vegeta avvicinò le sue labbra al collo di lei, e si inebriò del suo profumo. L’azzurra cercò di scansarlo via, ma per quanta forza mettesse nelle sue braccia, era tutto inutile.

Lui si avvicinò all’orecchio di Bulma, e le sussurrò piano «hai davvero un buon profumo» lei fremette, con ancora le mani sul suo petto.

Dopo che fu soddisfatto, Vegeta si staccò da lei.

«Sei molto piacevole donna»

Le diede le spalle, e prima di scomparire di nuovo, la guardò «ricorda che mantengo sempre le mie promesse» ghignò.

Appena svanì, Bulma liberò un sospiro che aveva trattenuto fino a poco prima. “Mantengo sempre le mie promesse” quella frase continuava a rimbombarle nella testa.

«Santo cielo!Chissà gli altri dove saranno ora!»

Si diresse nel luogo dove li aveva lasciati, ma non c’erano.

«Ciao Bulma, eccoti!»  una voce femminile attirò la sua attenzione.

«Oh, ciao Chichi!Sei arrivata ora?»

«No, pochi minuti fa»

«E Crilin?»

«È con gli altri negli spogliatoi. Piuttosto,tu come stai?»

«Bene, perché?»

Bulma non capì quel repentino cambiò di espressione. Chichi era dispiaciuta?

«Yamcha, ci ha raccontato che vi siete lasciati»

Ora capì tutto.

«Già, avrei dovuto farlo molto tempo prima»

«Se sei felice tu, lo sono anch’io» le sorrise.

«Non partecipi al torneo?» chiese alla mora cambiando discorso.

«No, da un po’ non mi alleno più, ho lavorato molto e avrei sicuramente perso»

«Se riprendi ad allenarti, potrai partecipare l’anno prossimo»

«Sì, mi piacerebbe molto»  ci fu un attimo di silenzio, poi Chichi lo interruppe «Così, hai incontrato Vegeta»

Bulma guardò meravigliata l’amica.

«Me l’ha detto Goku, cioè mi ha detto che c’era un certo Vegeta che ti si è avvicinato»

Chichi era l’unica che sapeva di Vegeta, Bulma negli anni del liceo si confidava con lei, le era stata molto vicina.

«È cambiato molto, sia fisicamente sia caratterialmente»

«È carino?» chiese ingenuamente.

«Chichi!!»

«Stavo solo chiedendo»

Ci furono pochi secondi di silenzio.

«Allora?E’ carino sì o no?» chiese imperterrita.

Bulma sospirò «Sì, è carino»

«Ma quanto carino?Poco, tanto o molto?»

«Insomma è carino» poi ripensò al suo viso, al suo corpo «Molto carino, va bene!?»

La bocca di Chichi si allargò in un sorriso soddisfatto.

«Sì! Sono curiosa di vederlo» disse, provocando una smorfia sul viso di Bulma. «Non sarai gelosa?!»

«Io?Gelosa?Di quello scimmione?Neanche per idea!»

«Se lo dici tu»

Bulma ripensò per un attimo a quel che era accaduto prima con lui.

Le aveva messo molta paura. Solo in quel momento però, realizzò che aveva toccato il petto muscoloso di Vegeta. Arrossì, e si toccò le mani. Se fosse accaduto in un altro contesto, le avrebbe fatto anche piacere, sentire il suo respiro caldo sul suo collo, e la sua voce che le sussurrava all’orecchio parole calde.

“Si avvisano i partecipanti che il sorteggio avverrà tra dieci minuti.”

«Ma dove sono gli altri?»

«Eccoci!»  Goku, Crilin e Yamcha avevano indossato le tute da combattimento.

Goku baciò Chichi prima di andare nella piazzola, dove si facevano i sorteggi, seguito da Crilin e Yamcha, che non alzò lo sguardo su Bulma. Neanche una volta.

Bulma e Chichi si sedettero vicino agli spogliatoi dove si vedeva il ring del torneo.

 

Dopo quasi mezz’ora, toccava ai match delle semifinali.  Yamcha negli ottavi di finale si era fatto sconfiggere da Parrock, un uomo muscoloso e alto, per paura di fronteggiarsi con Vegeta; mentre quest’ultimo aveva lanciato fuori dal ring Crilin.

Goku, Freezer, Vegeta e Parrock, erano giunti ai quarti di finale.

Il primo scontro fu tra Parrock e Vegeta. Vinse lo scimmione (alias Vegeta) mandando a KO il suo avversario.

Goku prevalse su Freezer, dopo un lungo e duro scontro che mandò all’estremo entrambi, facendo primeggiare l’agilità di Goku.

Bulma per tutto il torneo sperava di passare inosservata agli occhi di Vegeta, che finito ogni match le rivolse un’occhiata molto palese.

Un altro pallone gonfiato che si pavoneggia. Pensò Bulma.

La finale se l’aggiudicò l’amico d’infanzia dell’azzurra, che approfittando di una perdita d’equilibro di Goku sull’orlo del ring, gli tirò un calcio che lo fece cadere fuori, vincendo così il torneo.

Goku fu lo stesso soddisfatto, perché era stata uno scontro davvero duro, però questa volta la sua agilità non gli era servito, perché sovrastata dalla prontezza di Vegeta.

 

Alla fine del torneo Freezer si avvicinò a Bulma, che lo guardò in allerta.

«Se avessi vinto ti avrei dedicato la vittoria» ghignò, non era un ghigno come quello di Vegeta, era maligno.

«Freezer allontanati da lei» sussurrò minaccioso all’orecchio del suo amico, appoggiandogli una mano sulla spalla.

«Ehi, come ti alteri. Stavamo solo scambiando qualche parola» poi rivolgendosi verso Bulma disse «Vado bellezza».

Vegeta dopo essersi accertato che se ne fosse andato, si girò verso di lei, che lo guardava confusa.

«Grazie» sussurrò lei, intimidita?

«Il tuo ragazzo è stato una vera schiappa»

«Ehi!EX-ragazzo!»

«Come ti pare»

«Sai che odio gli orgogliosi?!»

«Quindi odi anche te stessa» ghignò divertito.

«Ma tu sei, troppo, orgoglioso»

«Non permetto a nessuno di calpestare la mia dignità»

«Però calpesti quella altrui!»

Si guardarono negli occhi, sfidandosi per alcuni secondi, poi lo sguardo di Bulma si addolcì, e si perse in quegli occhi neri e profondi, ricchi di un passato, di cui un pezzo, lei ne aveva fatto parte.

«Devo andare. Addio» secco e freddo. Si girò, e se ne andò via, lasciandola basita.

L’aveva visto per quasi tutta la giornata. Era davvero tanto tempo che aspettava quel giorno, non pensava che lui sarebbe cambiato così, voleva saperne il motivo, voleva sapere quel che aveva fatto quando lei si era trasferita. Voleva sapere come aveva vissuto senza lei.

 «Lo rivedrai?» Chichi si avvicinò a lei.

«Non ne ho idea»

«Se è davvero una persona importante, il destino ti aiuterà ad incontrarlo, di nuovo»

 

 

 

Continua solo se recensite…

 

 

Allora, innanzitutto vi devo delle enormi scuse per il ritardo, ma non ho avuto l’ispirazione. Iniziavo a scrivere il capitolo, e cancellavo perché non mi piaceva come lo svolgevo. Invece questo pomeriggio mi sono messa sotto, sono di buonissimo umore e sono riuscita a far venir fuori questo! Come vi sembra?Spero che la mia testolina non vi abbia delusi!!

Un’altra cosa. Chiarisco perché metto “Continua solo se recensite”. A trullitrulli le è sembrato che ricattassi i lettori, ma non è così. A me interessa vedere se qualcuno la segue, se fa piacere che la continui oppure no, perché se non ricevessi neanche una recensione, non varrebbe neanche la pena continuarla. XD Spero di aver espresso le mie idee in modo chiaro.^___^ (sorrisone!!)

 

Ora, passo ai ringraziamenti!!!

Nico22: che dire, sono felice che continui a seguire la mia ff.Spero non ti abbia delusa in questo chappy!!Fammi sapere, sei ancora curiosa??? Eheh Bacio!

kutai: Scusa per l’abnorme ritardo. Spero di esser stata perdonata con questo capitolo!Un bacione!

Saku_chan: Sono tanto felice che ti piaccia, e mi raccomando fammi sapere se il comportamento sexy ^^ di Vegeta ti è piaciuto!ciao!

Umpa_lumpa:Spero che non abbia ripetuto ancora!!Se è così, dimmelo mi fa sempre piacere che qualcuno mi faccia notare i miei errori. Poi per quanto riguarda il pezzo che non avevi capito. Hai ragione, infatti se lo rileggi l’ho corretto. Grazie molte per il tuo aiuto. Un bacio!

luisa87: sono felice che ti piaccia. Spero che anche questo chappy ti entusiasma!!!!!!un bacione!

trullitrulli: Purtroppo non ho potuto far prendere a calci Yamcha da Vegeta, perché se no gli scontri nelle semifinali non sarebbero state Goku/Freezer Vegeta/Parrock…spero che non ti sia dispiaciuto aver messo così i match!Un bacione grande, e spero che il fatto delle recensioni l’abbia capito, mi spiace esser stata fraintesa. Scusa scusa perdono!!^^ Ciaooo!

kry333:Sono felice che pensi che sia originale. Spero che anche questo chappy t sia piaciuto e che mi continui a seguire. Un bacio!

sonietta87:Ma ciaoo!Spero che questo chappy ti sia piaciuto. Sì, per Freezer devo ancora decidere se far combinare qualcosa di losco con Bulma oppure no, vedrò!eheh Un bacione!

stezietta:Eheh, sì romantico e passionale. Vegetinooo *ç* Sbav! Ihih Un bacione!

ilachan89yamapi: l’ho continuata anche se cn un po’ di ritardo. Spero ti sia piaciuto!Un bacione grande!

beni: meglio tardi che mai! Ihhi Sono felice che ti piaccia. L’ho continuata e spero commenterai per sapere se ti è piaciuto. Ciaoo!

 

 

Al prossimo chappy!!!

E ringrazio anche le persone che leggono solamente e mi seguono costantemente; e le persone che hanno messo nelle loro preferite questa ff, ovvero:

 

1 - luisa87
2 - miettajessica
3 - Nico22
4 - sonietta87

 

Grazie Mille!

 

 

Giuly

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Un inutile progetto ***


Eccomi tornata con un nuovo capitolo!Lo so che mi odiate profondamente per aver interrotto così la ff, ma non avevo più ispirazione. Gli aggiornamenti non so se saranno costanti a causa dei recuperi per la fine del primo quadrimestre che si terranno nella mia scuola, ma spero comunque di poter aggiornare con la stessa costanza  o quasi.

Vi lascio al chappy, sperando che vi piaccia.

 

Buona Lettura,

Giulia

 

Amici d’infanzia

Un inutile progetto

 

 

Passò poco più di un anno dall’ultima volta che Bulma vide Vegeta al torneo. Le prime settimane per lei furono difficili, perché il pensiero di lui aleggiava costantemente nei suoi pensieri, senza lasciarla serena nemmeno un secondo. E più il tempo passava, più si scopriva infatuata di lui; perciò cercò un rimedio per non pensarlo, e l’unica idea che le venne in mente fu di fabbricare delle attrezzature da mettere su mercato; così avrebbe dimenticato o per lo meno lasciato in disparte Vegeta,-anche se l’ idea di stare lontano da lui le faceva male- e si sarebbe concentrata sul suo adorato lavoro.

Ci mise otto mesi per finire completamente il suo progetto, e nel frattempo era riuscita a rimuovere dai suoi pensieri l’ultimo incontro con il suo amico d’infanzia.

 

Il fastidioso rumore della sveglia la fece destare dal suo torpore, annunciandole l’inizio di una nuova giornata.

Dopo essersi rinfrescata con una doccia fredda, si diresse in cucina per consumare la sua colazione, dove trovò sua madre ai fornelli e suo padre intento a leggere il quotidiano.

«Buon giorno»

«’Giorno tesoro»

«Buon giorno. Ti ricordi del consiglio a cui devi partecipare oggi, vero?»  suo padre aveva preso il posto della sua agenda, senza chiedere prima il parere di sua figlia. Ma lei lo lasciava fare, dato che da quando era in pensione, e lei aveva preso il suo posto da ben tre anni, non sapeva più come occupare il suo tempo.

Nelle prime ore del pomeriggio si sarebbe tenuta una riunione del consiglio delle Capsule Corporation indetto da Bulma, per presentare il suo progetto e conoscere le opinioni dei suoi finanziatori, prima di metterlo sul mercato.

«Ah, è vero che sbadata! Me l’ero dimenticato!» finse di non esserne a conoscenza solo per renderlo felice, come faceva abitualmente ogni qual volta aveva qualche impegno e suo padre glieli ricordava.

«Eh, se non ci fossi io. Ma dove hai la testa?!»

«Hai ragione papà, ma sono talmente indaffarata…» concluse il discorso mangiando con voracità un biscotto al cioccolato che sua madre aveva appena sfornato. Adorava quei biscotti!

 

Qualche ora più tardi Bulma era in bagno a prepararsi per la riunione che si sarebbe tenuta da lì a qualche minuto. Per quell’occasione decise di indossare una longuette blu, una camicia bianca e delle decolté blu scuro.

Uscì dalla sua camera, e passò dal suo studio per prendere la cartelletta con i documenti del progetto. Si elogiò per aver avuto il buon senso di portare la sua ideazione nella sala riunioni quella mattina, perché in quel momento non ci sarebbe stato tempo per andarlo a prendere nel laboratorio.

Percorse diversi corridoi, che ormai aveva imparato a memoria, finché si trovò davanti alla porta della sala. Diede un’occhiata all’orologio, era cinque minuti in ritardo. “Il Presidente può sempre farsi aspettare” pensò “sono gli altri che non possono”. Sorrise soddisfatta di aver raggiunto la meta che ambiva da parecchi anni.

Aprì la porta, sapendo che appena sarebbe entrata nella visuale dei membri del suo consiglio,avrebbe avuto gli occhi puntati su di lei. Sguardi fastidiosi che sembravano volessero strapparle i vestiti di dosso.

«Buon giorno a tutti» salutò con tono diplomatico. Tutti si alzarono in sincronia, facendo stridere le sedie contro il pavimento.

«Buon giorno Signorina Brief» la salutarono.

Lei si sedette a capotavola «Prego» disse, invitandoli a sedere. Il suo sguardo vagò su tutti i dieci presenti, quando qualcosa attirò la sua attenzione: un posto vuoto. «Qualcuno non è venuto?» chiese un po’ scocciata.

«Non proprio» rispose il Consigliere John Lee.

Lei lo guardò confusa.

«E’ in ritardo» spiegò, nascondendo il suo nervosismo.«E’ in fase di prova e finché non sarà assunto definitivamente da lei, sarà sotto la mia responsabilità»

«John, forse ti sei dimenticato di dirgli che non può fare ritardi, se non a causa di casi d’estrema urgenza»

«No Signorina, l’ho informato di questo. Sicuramente ci sarà una spiegazione»

In quel momento la porta si aprì bruscamente, facendo sussultare i presenti.

«Buon giorno Signori»salutò con sfacciataggine, poi il ragazzo si volse verso di lei «Signorina Brief»

Bulma rimase sorpresa, non credeva ai suoi occhi. Si rese conto che stava tenendo la bocca spalancata per lo stupore, e si affrettò a ricomporsi. Il cuore batteva forte nel suo petto, e la voglia di chiamarlo e correre dalla persona davanti a lei la invase. Cercò di pronunciare il suo nome ma le parole le morirono sulle labbra, perché solo in quel momento notò dieci occhi indagatori che aspettavano la sua reazione al comportamento poco educato del ragazzo.

Deglutì a vuoto «Come ti chiami?» chiese cauta, per paura di mostrare insicurezza nella voce.

Lui la guardò storto «Oh, ora fai finta di non conoscermi?» chiese avvicinandosi a lei. Bulma non sapeva bene cosa le aveva appena detto, perché era troppo presa ad ammirarlo.

 

Vegeta ignorò gli sguardi provenienti dai membri del consiglio, e si concentrò sulla sua amica. Era molto sorpreso quanto felice di rivederla…ora poteva mantenere fede al suo giuramento e magari potevano farne un altro, però questa volta mettendo in ballo qualcosa di più intimo. Si perse in qualche strana fantasia percorrendo il corpo di Bulma con i suoi occhi imperscrutabili. Si ricordò quando quel giorno al torneo poté inebriarsi del suo profumo e del suo terrore, che nasceva dalla paura che lui potesse farle qualcosa di spiacevole.

Si appoggiò con le mani sui braccioli della sedia su cui lei sedeva, avvicinò il suo volto a quello di Bulma, la vide guardarlo con stupore, forse per la meraviglia di vederlo lì dopo un anno, o forse perché semplicemente non si aspettava un comportamento così davanti a tutti da lui; ma se pensava che lo faceva perché la desiderava si sbagliava di grosso, voleva solo giocare…lui adorava giocare con le donne, ma soprattutto con lei. «Forse non mi hai sentito…» sussurrò, lei socchiuse le labbra, e lui per un attimo volle assaporarle e morderle, ma non si scompose.

«H-ho sentito» disse rossa in volto.

«Vegeta la prego!» John si alzò indignato dalla sedia, cosa che avrebbe dovuto fare Bulma, ma che in quel momento parve non voler muoversi da lì «Le sembra questo il modo di comportarsi con il suo Direttore?Si vergogni!»

Vegeta ghignò, il divertimento lo stava esaltando «Dovrebbe dirmelo la qui presente Signorina Brief, non lei» poi si rivolse a Bulma «Il mio atteggiamento nei suoi confronti è inappropriato?»

Bulma cercò di riprendersi, ma la cosa le risultò molto difficile.

Dannazione!Non aveva mai perso così il controllo!

«Penso che…» prese fiato per riassumere un tono autorevole«il suo comportamento non è appropriato per questo luogo»

Le dieci persone che erano presenti in quella stanza la guardarono confusi, e Bulma capì cosa c’era di sbagliato nella frase, e si affrettò a correggersi «Cioè non solo in questo luogo, ma in qualsiasi luogo!Sì, perché qui non si può fare così, no!Ma neanche in altri posti!» farfugliò a disagio.

Poi si alzò «Signori la riunione è rinviata a data indeterminata. Ve la farò sapere fra qualche giorno» disse uscendo di fretta dalla stanza, seguita da Vegeta che si congedò dicendo: «Con permesso». I due lasciarono dieci occhi stupiti a guardarsi disorientati.

 

“Oh Dio Mio!Ma che mi è successo?Maledizione!Che figuraccia. In un anno ho sprecato tempo per niente perché lui si è presentato qui...e non mi è servito a niente lasciarlo da parte. Niente!” pensò Bulma, presa da una crisi isterica, camminando velocemente verso la sua camera, troppo presa dai suoi pensieri per notare che qualcuno la stava seguendo.

 

Quando arrivò nei pressi della sua stanza, la voce di Vegeta la fece sussultare: «Donna intendi correre ancora per molto?!» chiese spazientito.

Lei si girò di scatto, sbarrando gli occhi «M-mi stavi seguendo?!» era scioccata, e non badò molto al modo con cui l’aveva chiamata.

«Sì, e tu sei così stupida da non accorgertene»

«Non insultarmi razza di…»

Lui le prese un polso «Sei tu che non devi azzardarti ad offendermi» strinse la presa, intuendo dalla faccia dolorante di Bulma, che le stava facendo male. Diminuì la forza, senza però lasciarle libero il polso.

«Cosa ci fai qui?Se volevi vedermi non c’era bisogno di fingerti un Consigliere, bastava bussare alla porta!»

Lui le strattonò il braccio per avvicinarla a sé «Se pensi che sia venuto qui per te, ti sbagli di grosso!» le disse a denti stretti.

Lei sentì qualcosa nel petto smuoversi, colpita da quelle freddi parole dette dalla persona che aveva cercato di dimenticare.

Le liberò malamente il polso, lasciandole le impronte della mano sulla pelle.

Bulma si massaggiò il polso dolorante «Non capisco. Allora perché sei qui?»

Lui sbuffò «Ma come?Non eri tu il genio?Non pensi che io possa davvero essere un Consigliere?»

Lei rimase un po’ stupita, e rifletté sulle sue parole. «Sei un Consigliere?» chiese infine, davvero sorpresa.

«E’ quello che ho appena detto» rispose scocciato.

Cercò di assimilare la notizia appena ricevuta «Da quanto tempo?»

«Da oggi. Mi sono trasferito qui da due giorni»

Lei ci ragionò su «E dove alloggi?»

«Che t’importa»ghignò seducente «Non vorrai mica venirmi a trovare»

«Sei fuori strada!Sono solo curiosa, magari potevi alloggiare qui…per un po’. Finché non trovi un appartamento» disse, sorridendogli. Ora che si erano rincontrati non l’avrebbe fatto andar via di nuovo.

Lui rifletté sulla proposta. Non sarebbe stata di certo una cattiva idea. Lavoro e alloggio nello stesso posto, e magari anche sesso. Ma una cosa lo preoccupava: «E’ buono il cibo?»

Lei esultò mentalmente, perché voleva dire che certamente la risposta sarebbe stata “Sì” «E’ ottimo!»

«Allora d’accordo» disse «Voglio vedere la mia camera»

«Bene. Seguimi» cercò di non sembrare entusiasta, anche se fremeva all’idea di poterlo vedere ogni giorno.

Passarono davanti a molte porte, e Bulma gli fece da guida, indicandogli dove portavano. Poi si fermarono davanti ad una porta grigia.

«Questa è la tua stanza» Bulma aprì la porta, ed entrò seguita da Vegeta. Se non fosse stato per la flebile luce che entrava dalle fessure della tapparella, sarebbe stata completamente buia. «Aspetta accendo la luce» cercò il pulsante della luce a tastoni, ma trasalì sentendo un rumore alle sue spalle, e subito dopo si ritrovò schiacciata tra il muro e il corpo muscoloso di Vegeta.

Si sentì mancare l’aria.

Poté vedere le labbra di lui vicino alle sue.

«E ora di mantenere la mia promessa»

 

 

Sono stata perfida a troncare così questo capitolo, lo so lo so!xD

Il prossimo capitolo lo posterò appena posso, intanto ringrazio le persone che avevano recensito il capitolo precedente: Saku_chan, Umpa_lumpa, sonietta87, kutai, ilachan89yamapi.

Grazie Mille e un abbraccio a tutti.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Chi sei? ***


Eccomi con il quinto capitolo. Ho aggiornato appena ho potuto. È molto probabile che gli avvenimenti che accadranno non saranno dei migliori, ma servono al susseguirsi della storia. Vi anticipo il prossimo capitolo dicendovi che sarà raccontato in prima persona da Vegeta.  

A fondo pagina i ringraziamenti. Ora vi lascio al testo.

 

Buona lettura,

 

Giulia ^_^

 

 

Amici d’infanzia

Chi sei?

 

 

 

Non le diede neanche il tempo di rispondere, e la baciò intrufolando la sua lingua con prepotenza, lasciandole il respiro smorzato.

Bulma cercò di spingerlo via, ma non ci riuscì. Le sue mani restarono sul suo petto, un contatto stranamente piacevole. Aveva sempre sognato quel momento, era una ragazza che viaggiava molto con la mente, raggiungendo pensieri irrealizzabili. Uno dei suoi pensieri era dedicato a quel bacio che aveva tanto sperato di ricevere, ma non in quel modo arrogante.

Gli morse la lingua, facendolo sobbalzare e scostare. «Smettila Vegeta!» lo ammonì, ritornando a respirare.

«Cazzo!» disse, sfiorandosi con il dito lì dove i denti di lei gli avevano procurato dolore. La guardò con rabbia, e lei tremò sotto il suo sguardo. Aveva provocato la bestia, e lui era pronto a sfoderare la sua forza.

La prese con veemenza le spalle, sbattendola contro il muro. «Non ti azzardare più» le sussurrò.

Il sussurro del diavolo.

La baciò, questa volta approfondì il contatto ancor di più, facendo vagare le su mani sul corpo di lei; dove la sua pelle era scoperta lei la sentì bruciare.

Non riuscì a staccarsi da lui, e questa volta neanche morderlo sarebbe bastato per allontanarlo da sé. Era più guardingo, e in quel momento non era la sua lingua il problema, ma erano le sue mani. Troppo possessive e aggressive.

Se avesse continuato, sarebbe stato uno stupro!

E solo all’ora le fu davvero chiaro quel che stava per succedere. Sentì gli occhi bruciarle, e solo dopo pochi secondi capì che stava piangendo. Un singhiozzo morì nelle loro bocche unite in un bacio.

Vegeta se ne accorse, e smise di baciarla. La gonna che stava per strapparle di dosso rimase al suo posto. Si fermò perplesso nel vedere Bulma così scossa, e si rese conto solo in quel momento della gravità dei suoi gesti, di quel che stava per farle.

Rimase turbato, e poté riprendersi solo dopo alcuni secondi, mentre Bulma si era rannicchiata singhiozzando davanti ai suoi piedi, scossa da brividi di terrore.

Vegeta appoggiò le sue mani sulla parete, le fece scorrere in basso contemporaneamente si inginocchiò davanti a lei. Ora le sue braccia la imprigionavano.

Bulma cercò di battere la sua paura, e alzò lo sguardo su di lui. Ancora non riusciva a capire da dove riusciva a tirar fuori il suo orgoglio. Quel che vide era un uomo, un bellissimo uomo, un suo vecchio amico, ma forse era solo uno sconosciuto, perché non lo riconosceva più.

«Non voglio che tu pianga» disse lui, appoggiandole una mano sulla guancia. Era la sua amica d’infanzia, ma era la stessa persona che l’aveva abbandonato.

Lei a quel contatto reagì come se si fosse bruciata: si scostò spaventata spalancando gli occhi.

«Non ho intenzione di farti del male. Non sono tipo che se la prende con i più deboli» disse con tono duro.

Lei si sentì in dovere di rispondere. Pian piano si riprese «Pochi minuti fa non sembravi della stessa idea» sfrecciò gelida.

«Pochi minuti fa non ero me stesso» rispose con lo stesso tono di voce.

 

****

 

Bulma lasciò quella stanza dopo parecchi minuti, incapace di muoversi. Lui era uscito dalla sua camera molto prima di lei con sguardo vuoto.

Ora viveva l’accaduto nella sua mente, rabbrividendo ogni volta che ricordava la prepotenza del suo tocco.

 

Dopo si era accovacciato davanti a lei con sguardo colpevole.

Si sentiva ancora sotto la presa possente di lui. Si sentiva in trappola, tra le braccia che poco prima la stringevano con violenza. La guardava senza distogliere mai lo sguardo, mentre lei non riusciva ad alzarlo su di lui. Stava piangendo e tremando per il suo amico d’infanzia.

«Non voglio che tu pianga» disse lui, appoggiandole una mano sulla guancia.

A quel contatto reagì come se si fosse bruciata: si scostò spaventata spalancando gli occhi.

«Non ho intenzione di farti del male. Non sono tipo che se la prende con i più deboli» sentì quelle parole bruciarle dentro, erano parole false.

Si sentì in dovere di rispondere. Pian piano sentì che si stava riprendendo «Pochi minuti fa non sembravi della stessa idea» sfrecciò gelida.

«Pochi minuti fa non ero me stesso» rispose con il suo stesso tono di voce.

«E adesso, chi sei?» gli chiese, ma non ricevette risposta. «Se avessi tenuto davvero a me non mi avresti fatto una cosa simile» disse, riferendosi a quel che era appena accaduto.

Vide cambiare lo sguardo di lui. Ora la guardava con ira.

«Pensi che io ci tenga a te?»

Rimase spiazzata, sentì il suo cuore spezzarsi. Deglutì a vuoto «Perché?Non è così?»

«Sei pazza, se lo credi»

«Cosa?» sentì mancarle il respiro «Cosa…cosa ti ho fatto?Cosa ti è successo?»

«Mi spiace deluderti, ma tu non conti più per me» rispose, raggelandole il sangue e il cuore.

Le lacrime si erano asciugate sulle sue guance, e altre minacciavano di uscire ancora. Lo vide alzarsi e uscire senza dirle più niente. Mentre lei era rimasta a boccheggiare in cerca di aria, e una lacrima solitaria le accarezzava il viso.

 

Camminava a braccia conserte e a testa bassa per i corridoi delle Capsule Corporation, riflettendo su quella giornata movimentata.

Non riusciva a capacitarsi chi fosse. Non era più il suo vecchio amico: che fine aveva fatto quell’affetto nascosto dietro ogni battuta sarcastica e priva di ironia?Dov’erano andati a finire quei sorrisi appena accentuati, che le faceva quando pensava che lei non lo stette guardando?

Cosa gli era successo dopo il suo trasferimento?

Voleva sapere del suo passato, ma aveva paura che passare del tempo insieme a lui non le avrebbe portato del bene. Lui era cambiato.

«Bulma, tesoro, ti cercavamo!» disse sua madre uscendo dalla cucina seguita dal padre. Bulma sussultò.

«Scusami se vi ho fatto preoccupare» rispose sforzando un sorriso, che svanì quando dalla cucina uscì anche Vegeta.

La madre seguì il suo sguardo «Cara, potevi dircelo che ti stavi frequentando con questo bel giovanotto» cinguettò esaltata.

Lei per poco non svenne «Mamma lui non è il mio ragazzo» disse chiara.

«Ci mancherebbe» concordò Vegeta.

«Oh, ma non ti preoccupare, ce la farai a conquistarlo» le disse facendole l’occhiolino.

Bulma rinunciò a farla ragionare. «Piuttosto, Vegeta rimarrà per un po’ da noi. Gli ho già mostrato la sua camera» annunciò.

Vegeta rimase sorpreso, ma si ricompose, e quando Bulma si girò verso di lui lo vide completamente indifferente alla notizia di volerlo ancora lì dopo quel che le aveva fatto e detto.

«Splendido!Un po’ di compagnia!» esultò il padre.

«A che ora si cena in questa casa?» chiese Vegeta scocciato.

«Anche subito se hai fame» rispose la Signora Brief con voce acuta, che infastidì il giovane.

«Bene, allora meglio che vada in cucina, perché ho fame» affermò sfacciato.

La madre sembrò nemmeno notare il tono maleducato di Vegeta, e si affrettò a rispondere con:”Certamente mio caro!”, e dirigersi in cucina con un sorriso stampato in faccia; mentre il Signor Brief non si curò di lui, e cambiò discorso: «Allora Bulma, com’è andata la riunione?» chiese curioso, facendo trasalire Vegeta, sapendo benissimo che lei avrebbe detto la verità.

Lei sbarrò gli occhi. Si era completamente dimenticata di dire al padre della riunione!Cosa avrebbe raccontato al padre? Non poteva di certo raccontargli la verità, anche se Vegeta se lo sarebbe meritato.

«Purtroppo mi è venuto in tremendo mal di testa e non me la sono sentita di fare la riunione» disse, difendendo Vegeta.

«Capisco, spero non rinuncerai a presentare il tuo progetto»

«Non ti preoccupare, lo presenterò appena me la sentirò» lo rassicurò.

Guardò Vegeta, che stava ricambiando lo sguardo. Cercò di decifrare la sua espressione, ma non riusciva a comprenderla.

Da piccolo era semplicissimo leggergli quel che pensava solamente guardandolo in faccia, ora sembrava un’impresa impossibile. Distolse lo sguardo.

«Vado di là. Quando è pronta la cena chiamatemi» disse il padre, avviandosi verso una delle tante porte. Rimasero soli.

Dopo pochi attimi di silenzio Vegeta lo interruppe «Non pensare che io ti debba qualcosa»

Pensava che l’avesse coperto solo perché voleva qualcosa in cambio? Che malfidente!

«Hai capito male!Non voglio niente da te» precisò. «Piuttosto sei tu che mi dovresti dire “Grazie”»

Lui incominciò a ridere «Sei proprio divertente» le disse.

Lei rimase spiazzata, ma le venne un’idea geniale. Ricatto! «Ti conviene usare le buone maniere, se non mi sbaglio IO sono il TUO Capo. Potrei benissimo licenziarti» gli sorrise maligna.

Lui esitò, poi le rispose «Fallo! Pensi che mi faccia piacere lavorare per te?» la provocò.

«Bene!Allora farò presto sapere ai tuoi superiori la nuova notizia»

Lui la oltrepassò e si diresse all’esterno, incurante delle urla di Bulma e rilassato, perché sapeva che lei non l’avrebbe mai fatto.

 

 

 

 

 

 

 

Spero che il capitolo non vi abbia deluso anche se un po’ “crudo”.

Ringrazio le persone che hanno letto e le persone che hanno recensito lo scorso capitolo: veggysuperfan, Ishyna, kutai (Sono felice che segui ancora la mia ff!!).

 

Grazie a tutti, e al prossimo capitolo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** L'inizio dei giochi ***


Ecco qui il sesto capitolo, che ho dovuto riscrivere da capo per un errore del sistema. Il computer mi si era riavviato mentre lo scrivevo, e non l’aveva salvato automaticamente!Che disperazione!

Ma, devo dire che è venuto meglio della prima stesura! Spero vi piaccia.. e avvertitemi se Vegeta vi è sembrato OOC.

Un bacione e Buona lettura,

 Giulia ^_^

 

 

Amici d’infanzia

L’inizio dei giochi

 

 

 

 

Camminavo nell’immensa abitazione in cerca di una cazzo di uscita! I corridoi mi sembravano tutti uguali. Dopo pochi minuti, quando ormai mi ero arreso, vidi l’uscita poco lontana da me. Uscii da lì, per prendere un po’ d’aria.

Quella donna infernale! E stupida!Come se io non sapessi che mi voleva con sé. Lei mi voleva, e io lo sapevo. Un punto  a mio favore, e per lei una debolezza.

Avevo avuto un sacco di donne, tutte uguali, avevano la stessa testa quando si trattava di uomini e di sesso. Io le conoscevo come le mie tasche. E Bulma non era differente dalle altre.

 

Diedi un’occhiata all’orologio sul mio polso. Avevo qualche minuto per fare un giro nella mia palestra, dove avrei sicuramente trovato il mio socio Goku. Ci conoscevamo dalle superiori, lì facevamo parte del Club di Karatè. Quando eravamo diventati maggiorenni, abbiamo speso alcuni dei soldi che mio padre mi aveva lasciato in eredità, e alcuni suoi; così avevamo comprato quella palestra, e l’avevamo trasformata in una scuola, in cui Goku lavorava; mentre io solo qualche volta andavo ad allenarmi.

Voltai a sinistra in una delle strade principali, e vidi in lontananza la sagoma della scuola, e aguzzando  lo sguardo notai una figura che era appena uscita dall’edificio.

 

Mi guardò un attimo, e poi si sbracciò per salutarmi e urlò: «Hey, Vegeta!!Ciao!» mi venne incontro e mi abbracciò. «Sei tornato?Non ci credo?Da quanto sei qui?Hai già finito l’università?Non dirmi che hai trovato lavoro?!»

Io non capivo più che cazzo mi stava dicendo. Quando ci si metteva riusciva ad essere davvero irritante.

«Ho trovato lavoro» gli risposi, superandolo ed entrando nella scuola.

«E’ stupendo!» fece una pausa, e mi si mise davanti «Ti devo presentare una persona» poi mi prese per un braccio e dopo aver aperto un paio di porte, mi lasciò in mezzo alla palestra, dove si stavano allenando alcuni bambini e adulti. Sghignazzai quando un bambino cascò a terra, atterrato da un attacco del suo avversario. Che idiota!

«Vegeta, questa è Chichi» mi disse «Chichi, lui è Vegeta, l’amico di cui ti avevo parlato»

Lei mi sorrise. Non c’è che dire, una bella ragazza, ma per i miei gusti troppo muscolosa. A letto mi avrebbe spaccato le ossa, o qualcosa del genere. Inorridii immaginando la scena.

«Piacere» mi disse, allungano la mano.

Io gliela strinsi.

«Da quanto ti sei trasferito qui?Hai almeno un alloggio?»

«Sì. Sto alle Capsule Corporation»

Li vidi strabuzzare gli occhi.

«Come…cosa hai detto?!» Chichi era diventata pallida, e io non avevo di certo l’intenzione di sorreggerla nel caso di svenimento.

«Avete capito benissimo. Sono il consigliere di Bulma Brief»

«Oh, ma è fantastico!» esultò Goku. Odiavo tutta quella allegria.

«Sì, davvero fantastico» dissi con ironia.

Sentii il cellulare suonare, e anche se la suoneria era piuttosto bassa, riuscii ad udirla. Presi il cellulare, e non diedi nemmeno un’occhiata al display per vedere chi fosse.

«Pronto?»

«Vegeta!Dove sei?» oh ma che palle!!Come cazzo aveva preso il mio numero di cellulare?

«Sono fuori»

«Fuori dove?»

«Donna, smettila!Cosa vuoi?»

«Torna immediatamente a casa, è pronta la cena. Non vorrai di certo far raffreddare il cibo!»

La cosa mi disgustò a dir poco. E se fosse andata così, voleva dire solo una cosa: saltare la cena.

«A dopo» chiusi il telefono scazzato.

«Problemi?»

«No, devo andare» gli risposi.

«Beh, ti aspetto. Magari un giorno verrò lì da te. Sarebbe fantastico vedere il posto in cui lavori!»

«Se» gli dissi «Ci vediamo»

 

Mi voltai e mi incamminai verso la “mia nuova casa”. Arrivai dopo qualche minuto, e sbuffai quando vidi che Bulma mi aspettava davanti alla porta.

«Alla buon’ora»

«Togliti» la spinsi di lato, ed entrai.

Fu facile trovare la cucina, bastò seguire il profumo del cibo, che si era espanso nella casa.

«Oh, caro. Pensavo non avessi più fame»

Mi sedetti senza dar conto a tutte le frottole che quelle galline stavano dicendo sul mio ritardo.

Dopo essermi servito, anzi… dopo che mi servirono, incominciai a mangiare. Complimenti!Davvero un’ottima abilità culinaria. E chi se lo aspettava dalla genitrice di quell’oca.

Durante la cena sentii parlare di un viaggio per Londra, e Hong Kong; di un pranzo fra colleghi e un nuovo progetto che aveva in mente il Signor Brief.

Nascosi un sorriso quando la Signora Brief disse alla figlia di sistemarsi quei capelli che sembravano paglia, e lei le rispose con un volto che lasciava trasparire tutta la sua indignazione e irritazione.

 

****

 

Finii prima degli altri, mi alzai, stavo per uscire dalla stanza quando Bulma mi riprese «Non potresti aspettare che anche noi finiamo di mangiare per alzarti?»

«Tesoro non importa, lascialo andare» poi si voltò verso di me «Vai pure Vegeta» e mi sorrise.

Un sorriso da ebete, lo definii. E ammisi che quando voleva usava il cervello, a differenza di sua figlia, che neanche volendo poteva usarlo.

Cercai di non smarrirmi, e infatti non lo feci. Riuscii facilmente a trovare la mia stanza perché, sicuramente per mano della Signora Brief, era stata messa una targhetta col mio nome sulla porta.

Entrai e vidi che i miei indumenti erano già stati tutti trasportati nella stanza. Ma come cazzo avevano fatto??

Mi sedetti sul letto morbido, presi dalla tasca una sigaretta e l’accesi.

Aspirai l’essenza del tabacco, e soffiai fuori il fumo dalla bocca.

«Sai che non si potrebbe fumare qui dentro?»

Diedi un’altra aspirata per calmarmi, avrei perso il controllo per quella donna. Diavolo quanto rompeva!

«Sei noiosa, lo sai?» dissi tranquillo, facendola alterare.

«Non lo sono affatto!Ti sto solo riprendendo dalla tua maleducazione!»

Forse farla arrabbiare non era proprio stata una buon’idea, se volevo farla stare zitta c’era solo un modo.

Aspirai e soffiai il fumo dalle narici con un’espressione sfacciata. Riposi nel portacenere sul comodino la sigaretta, e mi avvicinai a lei.

Il suo sguardo da irritato si trasformò  solo per qualche istante in impaurito, poi cercò di riprendere l’autocontrollo. Ma lo sapevo che mi voleva.

Le accarezzai il volto, e lei non si allontanò. Sarebbe stato molto più facile di quanto sembrava. La baciai, assaporando le sue labbra, che sapevano di vino, era quello che aveva bevuto a cena. La sentii esitare, e io chiesi accesso alla sua bocca, e lei me lo permise. Sapevo esattamente come comportarmi con lei… dovevo perdonarmi per quel che le avevo fatto quel pomeriggio. Non mi aspettavo che avrebbe ceduto così facilmente.

«Lo sapevo che mi desideravi» cazzo, frase sbagliata!

Si staccò bruscamente da me, con il fiato corto per il bacio appena ricevuto.

«Credevi male»

Io rimasi fermo, intento a studiare ogni sua mossa.

«Allora, perché sei venuta qui?» le chiesi ghignando.

Cercò le parole più adatte, senza trovarle. Boccheggiava, e poi chiuse la bocca di scatto. «Cos’è successo dopo il mio trasferimento?»

Cosa?! E cosa centrava ora?!

«Che cazzo centra?»

«Ci sarà pur un motivo che ti abbia spinto a cambiare così il tuo carattere»

Rimasi sconcertato. Era per quello che era venuta lì da lui?Non perché lo desiderava? Stronzate!

«E vorresti dirmi che tu sei qui solo per chiedermi del mio passato?»

Annuì convinta.

Aprii bocca per dirle di dirmi la verità, ma preferii non pronunciarmi. Ripresi la sigaretta dal posacenere, e ormai c’era solo un tiro rimasto, lo aspirai, e ciccai la sigaretta.

«Vattene» le dissi sdraiandomi sul letto.

Ma la vidi starsene ancora lì impalata.

«Pensavo ci arrivassi a comprendere una frase di una parola. Ma a quanto pare mi sbagliavo»

La vidi stringere i pugni, ma non mi rispose. Era proprio intenzionata a starsene lì finché non avrebbe ottenuto una risposta?

«Hai deciso di stare tutto la sera lì?»

«Voglio delle risposte» disse avvicinandosi irata.

«Non ho intenzione di compiacerti»

«Ne ho il diritto!»

Risi. Che dannata! «Perché mai?»

Arrossì, ma restò sempre con l’espressione infuriata in volto «Perché ero la tua migliore amica!»

Alzai la schiena quel tanto che bastò per riuscire ad afferrarle i polsi e a tirarla su di me, e feci ribaltare le posizioni trattenendola sotto il mio corpo. Quella situazione mi stava facendo eccitare da morire!

«Lasciami!!» urlò strattonando i polsi senza risultato. «Sei un idiota!»

«Guarda che così non migliori la tua posizione» ghignai malizioso. «Allora?Questa domanda?»

La vidi rilassarsi leggermente «Hai fatto altre amicizie dopo il mio trasferimento?»

Che domanda idiota!

«Certo che no!Solo conoscenti. Lo dovresti sapere che non sono tipo per avere amici»

«Neanche una ragazza?» mi chiese.

Odiavo quei tipi di discorsi.

«Ho detto solo una domanda, l’hai già sprecata»

«Come?Hey!Tu non hai detto un bel niente!»

«Beh, altra domanda altra condizione!» mi piacevano gli accordi.

«Cosa stai dicendo?!»

«Per ogni domanda dovrai fare quello che ti chiedo di fare»

Rifletté qualche secondo, poi alzò di nuovo lo sguardo su di me, e io sapevo che non avrebbe rifiutato.

«D’accordo!»

Io la baciai sorprendendola. Dopo qualche secondo mi staccai da lei «Questo e il mio modo per sigillare un patto» le sussurrai.

Poi ribaltai di nuovo le posizioni e aspettai che si alzò dal mio corpo, anche se sentivo che desiderava stare con me; ed era inutile che continuava a mentire, prima o poi sarebbe entrata nel mio letto, e io in lei.

Camminò verso la porta e senza voltarsi mi augurò la buona notte.

Io non le risposi.

Non vedevo l’ora che arrivasse il giorno dopo. Sarebbe stato davvero divertente il soggiorno in casa Brief.

 

 

 

 

 

Spero vi sia piaciuto, aspetto i vostri commenti, e vorrei un consiglio da voi: preferite che il prossimo capitolo venga raccontato da Bulma o da Vegeta?


Passiamo ai ringraziamenti:

blackhorse96: sono felice ti sia piaciuta, spero sarei contenta anche di questo capitolo. Ho reso il nostro Principe Vegeta un po’ troppo malizioso. XD

Maogirl: felicissima che tu abbia messo questa ff tra le preferite, davvero commossa. Lo svolgimento è andato per il meglio come hai visto. Fammi sapere!

kutai: sì, ho voluto dare un cambiamento al suo personaggio, più avanti spiegherò il motivo della sua brutalità. Freezer centra qualcosa!Però non voglio anticiparti nulla!! Un bacio! 

 

Ringrazio anche le 10 persone che hanno messo la mia ff tra le preferite (pochi ma buoni XP):

1 - Sux Fans
2 - blackhorse96
3 - bribry85
4 - luisa87
5 - Maogirl
6 - miettajessica
7 - monicar92
8 - Nico22
9 - sonietta87
10 - tety

 

Grazie anche a tutti quelli che leggono la mia storia!

Un abbraccio e al prossimo capitolo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Raccontami di te ***


Ecco a voi il settimo capitolo. Lo so, sono un po’ in ritardo, ma ho aggiornato appena ho potuto.

In questo chappy ho seguito i vostri consigli, ed ho fatto raccontare gli avvenimenti da Bulma.

 

Beh, non c’è altro da dire, oltre che i ringraziamenti come al solito sono a fondo pagina.

Buona lettura,

 Giulia ^_^

 

 

Amici d’infanzia

Raccontami di te

 

Che stronzo!Avrei aggiunto anche irresistibile e sexy, ma evitavo di pensarlo.

Ero  nel mio bel letto, caldo e morbido, ed ero sveglia da quanto? Cinque minuti, o dieci…ma non aveva importanza. Mi stiracchiai lentamente, sentendo le mie ossa scricchiolare; sbadigliai poco educatamente, tanto nessuno mi stava osservando e scostai la coperta dal mio corpo. La camicia da notte mi lasciava scoperte le spalle e le gambe, facendomi rabbrividire al contatto con il freddo della camera.

Rimasi per qualche minuto in quella posizione a riflettere su quel che era accaduto il giorno precedente; ero ancora sconcertata. Avevo stretto un patto con il mio amico d’infanzia, e per di più, mi sono fatta trattare come una bambola, e quando gli avevo dato la buona notte nemmeno mi aveva risposto quel cafone!

Non riuscivo a tirar fuori la mia parte orgogliosa, quando lo guardavo mi sembrava di sciogliermi completamente, e come se le parole mi si bloccassero sulle labbra senza riuscir ad emettere alcun suono o apparentemente qualcosa di logico.

Un rumore metallico all’esterno della stanza interruppe il filo dei miei pensieri, facendomi sobbalzare.

Subito dopo sentii dei passi distinti farsi sempre più vicini, fino a fermarsi davanti alla mia camera, e qualcuno aprì la porta bruscamente facendo baccano.

Cercai di non imprecare ad alta voce quando vidi chi aveva interrotto il mio momento di solitudine e quiete.

Non mi coprii il corpo mezzo nudo, non mi importava, lui giocava sporco? L’avrei fatto anche io.

«Donna!Alza il culo e seguimi» mi disse a prima vista incazzato nero, ma qualcosa del suo viso mi dava l’impressione di essere tutt’altro che indifferente alla vista del mio corpo.

Trattenni un sorriso, e assunsi un’aria imbufalita «Ti sembra questo il modo di intrufolarti in camera mia?!» gli urlai, com’ ero solito fare.

«Non è giornata per ascoltare la tua voce stridula e isterica, quindi alza il culo!» mi ripeté.

Io rimasi immobile, nella stessa posizione rilassata e menefreghista. «Non ne ho intenzione»

Indurì la mascella, e si diresse verso di me, mi prese in braccio e mi portò fuori dalla mia stanza. Io lo insultavo fin che avevo fiato in corpo, poi quando vidi che le offese non servivano a molto, addolcii la voce, anche perché quella situazione era a dir poco imbarazzante a causa della mano di Vegeta, che doveva tenere la parte di sotto della camicia da notte incollata alle mie gambe, si era alzata verso il mio ventre, lasciandomi con il tanga in bella mostra, e la mano di quel coglione vicino al mio sedere. Lo sapevo che lo stava facendo a posta!Ne ero certa!Bastardo!

«Vegeta, mi potresti mettere a terra?»

Lui si fermò all’improvviso e mi guardò con malizia «Come si dice?»

Stronzo! Glielo volevo urlare ma, cercai di trattenermi. «Per favore» lo dissi a denti stretti, sperando che non mi sentisse.

«Non ho sentito»

Oh!Ma se sperava che glielo dicessi ancora una volta aveva capito male!!

«Mettimi giù stronzo!» gli urlai rossa in viso per l’umiliazione.

«Come vuoi» disse, poi mi ritrovai dolorante con il sedere per terra. Mi aveva lasciata cadere malamente, come se fossi un oggetto.

«Sei un coglione, lo sai vero?!»

«E tu sei una cagna»

«Una cagna?!» ormai ne avevo sentite di tutti i colori, ma cagna!!

«Hey Vegeta, hai portato Bulma!Bravo!» mio padre uscì dal laboratorio, sorridendomi.

«Papà, mi hai fatta chiamare tu?»

«Certo!Vegeta non te l’ha detto?»

Lanciai uno sguardo truce a Vegeta, che gli diceva tutto fuorché “Sei un angioletto, il mio tesoruccio adorato!”.

«Beh, vieni» mi disse mio padre, facendomi entrare nel laboratorio. Appena ci misi piede, mi venne una voglia matta di uscire da lì.

Al centro del laboratorio c’era un qualcosa di ancora non identificato, grande, quasi quanto tutta la stanza, a forma di metà sfera con attorno un vasto fumo grigio. Sicuramente qualche ingranaggio si era rotto.

«Ma che roba è?!»

«E’ un prototipo della palestra marziale per Vegeta. Diciamo che ti ho fatto un modello, su cui basarti per crearne una davvero potente»

Il mio sguardo basito saettava da Vegeta a mio padre, da mio padre a Vegeta, cercando di capire che cavolo si erano messi in testa in mezza mattinata!

«State scherzando!?»

«E dai cara, non vorrai mica far pensare alle persone che la famiglia Brief manca di accoglienza per gli ospiti?» mia madre entrò nel laboratorio con il solito sorriso stampato sul volto. Chissà perché, ma da quando Vegeta  alloggiava nella nostra casa, lei dava ragione sempre a lui, e lo appoggiava su ogni cosa, ed io passavo per quella che si sottometteva.

«Già il fatto che siamo gentili con un tipo simile, direi che la nostra sia un’ottima accoglienza!»

«Oh suvvia, non essere così sgarbata con questo bel giovanotto!» mi rispose, facendomi saltare letteralmente i nervi.

Poi  si voltò e insieme a mio padre si diresse verso la cucina, dov’era sicuramente pronta una squisita colazione che aspettava solo me.

Mi voltai verso Vegeta, che nel frattempo mi si era avvicinato. In un attimo mi ritrovai con le sue labbra sul mio collo, potei sentire il suo caldo respiro solleticarmi la pelle. Mi sentii il volto rosso, e dei brividi salirmi su per la schiena. Mi avvicinò a lui, e come ogni volta, non riuscivo ad emettere nessuna parola, non riuscivo a scansarmi e sfuggire dalle sue grinfie.

«Se lo farai, avrai possibilità ad una seconda domanda» mi sussurrò.

Non riuscii subito a comprendere le sue parole, troppo presa a concentrarmi affinché le mie gambe non cedessero, così facendo Vegeta si sarebbe reso conto dell’effetto che aveva su di me, ed era l’ultima cosa che volevo.

Cercai di riprendermi, e ci mi si un po’. «Perché non posso dettare anche io delle regole?» chiesi, con lo stesso suo timbro di voce.

«Perché sono io che ho dato inizio ai giochi, e io ho il diritto di dare regole. Potresti sempre tirarti indietro e umiliarti»

«Non ci penso nemmeno!» dissi a denti stretti.

Ma chi si credeva di essere?!

«Bene. Allora fai il tuo lavoro» mi disse, riferendosi alla costruzione che gli dovevo fare.

Per poco non gli diedi uno schiaffo!Se lo sarebbe meritato!

Mi diressi verso l’ammasso di meccanica in mezzo al laboratorio, mi girai verso di lui e gli dissi: «Va bene!Ma ricordati che mi devi una risposta!»

«Certamente» disse, uscendo dalla stanza e lasciandomi con la mia rabbia che sentivo pian piano rodermi dentro, ma felice di potergli fare un’altra domanda, e scoprire qualcosa di più del suo passato.

 

*******

 

Quel pomeriggio, dopo aver passato tre ore in laboratorio per creare quella dannata palestra per quel dannato coglione, decisi di andare a stendermi nel mio letto, e farmi una sana dormita!Mi ci voleva proprio!

Camminai per i corridoi, e mentre mi diregevo verso la mia camera, passai davanti alla stanza di Vegeta, e la sua voce mi bloccò davanti alla sua porta.

«Che vuoi?» gli urlai di rimando.

«Vieni dentro» mi rispose.

Io esitai, poi dopo aver sbuffato pesantemente, entrai nella stanza e chiusi la porta alle mie spalle. Non vidi nessuno all’interno. Feci due passi avanti così che il mio sguardo poté guardare se era nascosto da qualche parte, ma non c’era.

«Sono in bagno idiota!» mi gridò.

Io tremai dall’ira, mi diressi verso di lui a grandi falcate, senza nemmeno riflettere prima di entrare in bagno.

Spalancai la porta furibonda, e la mia rabbia scemò quando lo vidi immerso nella vasca. Il mio viso si colorò di rosso, e la mia bocca riprese il solito boccheggio di quando sono agitata.

«Potevi almeno dirmelo che stavi facendo un bagno!» sbottai  tra la innervosita e l’imbarazzata.

«Non fare tanto la timida, tanto so che hai visto di peggio» ghignò divertito.

Qualcosa diede vita propria alla mia mano, e in un attimo essa prima di riuscire a schiaffeggiare il viso di Vegeta, venne bloccata da lui.

Mi strinse il polso, e mi strattonò avvicinandomi.

«Stai bene attenta a quel che fai»

Rabbrividii terrorizzata dal suo tono di voce. Poi mi lasciò improvvisamente il polso.

«Perché mi hai chiamata?Che vuoi?» gli chiesi seria.

«Lavami la schiena e già che ci sei ho proprio bisogno di un massaggio» mi disse, riprendendo la sua solita espressione da sfacciato.

«C-cosa?!»

«Hai capito, su dai!»

Riflettei per qualche secondo «Solo se potrò farti un’altra domanda»

«Non te ne basta una per oggi?!»

«Direi di no!»

Mi guardò irritato, poi vidi la sua faccia rilassarsi. «Come ti pare» poi si appoggiò alla vasca, e aspettò che mi insaponai le mani e le appoggiai sulle sue spalle.

Per un momento sentii tutti i tendini irrigidirsi sotto il mio tocco, poi rilassarsi quando presi a massaggiarli con esperienza. Non era di certo la prima volta che facevo un massaggio!

Lui non fiatò per un po’, e io decisi di mantenere quel silenzio ancora per pochi minuti, poi presi a fare le mie due domande, che mi spettavano.

«Allora» appena parlai i suoi tendini si ribellarono «incomincio con la prima domanda»

Non mi rispose, e io lo presi per un sì. «Chi era quel tipo con cui ti ho visto quel giorno al torneo?»

«Nessuno di importante»

«Non hai risposto alla mia domanda» gli feci notare.

Non fiatò per un po’ di secondi, sembrava scegliere le parole più adatte per parlare «Lui è il capo di una banda di arti marziali, è molto forte, forse il più forte tra tutti…» fece una pausa, e potei sentire la sua irrequietezza «…ha moltissime persone che gli parano il culo, tutti lo venerano perché hanno una paura fottuta di essere ammazzati a sangue da lui..»un’altra pausa, e io intanto cercavo di capire come tutto questo poteva centrare con lui. «…io sono uno dei tanti suoi paraculo, ma non perché ho paura, voglio guadagnarmi la sua fiducia, lo faccio solo perché voglio diventare più forte di lui, voglio ammazzarlo per quel che ha fatto, voglio diventare io il capo assoluto e pugnalarlo quando sarò pronto. Il suo nome è Freezer»

Assimilai tutte le frasi dette con astio e odio, senza mai smettere di massaggiargli le spalle, sembrava lo rendesse un po’ rilassato. Ma una domanda mi sorgeva spontanea «Cos’è che ti ha fatto Freezer?»

«Ha ucciso mio padre»

Percepii il mio sangue freddarsi, l’aria mancarmi e un senso di nausea travolgermi.

Vegeta nel suo passato aveva avuto bisogno di me ed io non c’ero… chissà come aveva patito, e non riuscivo a capire come potesse essere così impassibile, la sua espressione non mutava, ed io mi appoggiai sul bordo della vasca per guardarlo negli occhi, ma la sua espressione era sempre quella.

Alzò lo sguardo su di me. «Non patire per me donna!Io non soffro»

Avvicinai la mia mano sulla sua guancia, e gliel’accarezzai. Lui non si mosse, e lo sentii sussultare appena.

«Non c’è bisogno di fingere con me, Vegeta»

Lui si scostò dalla mia carezza, si alzò mostrandosi in tutta il suo splendore, okey, non potevo evitare di guardare!

E lo fissavo, nudo davanti a me…mi stava facendo un brutto effetto!

Spostai lo sguardo altrove, con ancora le guance colorate di rosso.  Lo sentii uscire dalla vasca, e fare passi dietro di me, poi il fruscio dell’asciugamano mi rassicurò. Capii che si era coperto. Volli voltarmi per guardarlo, ma due forti braccia mi cinsero da dietro; aspettavo da un momento all’altro i suoi soliti modi bruschi e un suo bacio per far capire chi comandava, ma così non fu. Il bacio e i suoi modi sfacciati non arrivarono.

Mi rilassai, e restammo così non so per quanto, ma potevo di certo dire che era piacevole stare abbracciata a lui.

L’unica cosa che desideravo in quel momento era, che non fosse solo uno dei miei soliti sogni

 

 

 

Ta-dan, che ne pensate?

Ho voluto mettere un pizzico di intimità tra la coppia, anche se ancora di coppia non si può parlare =P

Cosa ne pensate della storia di Vegeta?

 

Spero che vi sia piaciuto, aspetto come al solito i vostri commenti.

Sono davvero felicissima dei 17 Preferiti!Grazie mille anche delle 869 letture!

Ora passo ai ringraziamenti:

 

kutai: Weiii ciao!!Beh, sì l’ho voluto fare volontariamente, penso che anche Vegeta abbia un cuore, e poi si scoprirà il rapporto d’amicizia che ha con Goku come li lega, e quindi mi sembrava troppo freddo se l’avrebbe respinto nell’abbraccio, mi fa comunque piacere che recensisci anche con critiche e tuoi pensieri, perché è proprio quello che desidero!^^ Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, fammi sapere che cosa ne pensi dell’abbraccio finale. Ciaoo!

 

veggysuperfan: Ciao Veggy, benvenuta in questa ff. Fa sempre piacere avere nuovi lettori. Spero continuerai a seguirmi, e che questo capitolo ti sia piaciuto. Bacio!

 

tety: Ed eccomi qui!!Come hai visto ho seguito il tuo consiglio!E’ Bulma che racconta questa volta. Mi fa sempre piacere ricevere complimenti, e mi fa altrettanto piacere che mi segui ancora nonostante sia passato parecchio tempo da quando aveva lasciato in sospeso la ff. Sono curiosa di sapere che ne pensi di questo chappy. Alla prossima!^^

 

Maogirl: Ma ciao!Beh, ovviamente si trasformerà in amore, ma non mi piace fare i capitoli dove tutto accade frettolosamente, mi piace far interagire i personaggi! Beh, spero che con questo capitolo la tua precedente curiosità sia stata soddisfatta, e magari ne avrai dell’altra! Eheh. Ciao!^^

 

Majin: Sì, mi è venuta l’idea così per caso, e penso che farò anche un’altra ff così. Ho visto che fa piacere quindi, perché non riutilizzarla?! Eheh, spero che ti sia piaciuto questo capitolo!! Ciaoo!

 

blackhorse96: Eh sì, mi piace vedere il mio bel Principe in panni Sexy! Sbav *ç* proprio bello Veggie!! Un po’ da questo capitolo si è capito il perché del suo radicale comportamento, spero che la storia non sia stata troppo scontata e banale!! Aspetto le tue opinioni. Ciaoo!

 

Evviva: Grazie Cara, i complimenti fanno sempre tanto piacere!Ancora so che devo migliorare parecchio nello scrivere, ma mi sto impegnando, spero di farvi emozionare e rendere piacevole la lettura!! Tutti qui Adoriamo il Principe!!W VEGGIE!!! Alla prossima!

 

Byrba: Ma grazie carissima, mi fa proprio piacere che tu l’abbia messa tra i preferiti, ne sono lusingata! La tua è proprio una bella idea, ne prenderò atto, e magari la seguirò! Spero di sapere che cosa ne pensi di questo chappy. Un saluto!!

 

Saku_chan: Beneeee che gioia!!Non ti preoccupare, so cosa vuol dire stare al passo con lo studio, se ci si riesce è un miracolo! Quindi assolta dal tuo peccato! Eheh ^_-  Sono molto felice di emozionarti, e di renderti partecipe della storia, spero di continuare così, perché è una cosa che mi rende molto felice!^^ il passato di Vegeta l’ho raccontato superficialmente, o quasi niente. Si sa che Freezer ammazza tutti i Sayan nella storia reale, e quindi ho detto che ha ammazzato il padre, il perché il come e quando ancora non li ho scritto, più avanti!C’è teeeempo per tutto!! Ihih un bacione!!Spero di leggere una tua recensione, se non in questo capitolo in quelli successivi, mi fa piacere sapere quel che pensi! Un bacio, e buono studio e fortuna!!^^

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Gelosia e desiderio ***


Ecco a voi l’ottavo capitolo. Ci ho messo un po’ ad aggiornare, ma ho avuto davvero molto da studiare, nelle prossime settimane ho solo verifiche, e non so ogni quanto potrò aggiornare. Ce la metterò tutta per fare un capitolo ogni settimana.

Prima di lasciarvi al chappy, vi anticipo solo una piccolissima cosa: entra in scena un nuovo personaggio!

Vi ricordo che i ringraziamenti sono a fondo pagina.

Buona lettura,

 Giulia ^_^

 

 Amici d’infanzia

Gelosia e desiderio

 

Rimasi abbracciato a lei per non so quanto tempo, e stranamente non mi sentii a disagio. Forse perché nel passato eravamo stati migliori amici o forse perché solo lei sapeva donarmi quella sicurezza di cui in quegli anni mi ero abituato a farne a meno.

Interruppi il filo dei miei pensieri staccandomi da lei, e in quel momento mi stupii di sentire un dolore all’altezza del petto, ma escluderei che fosse il mio cuore.

Lei si girò verso di me facendo barcollare le mie convinzioni. Per la prima volta non riuscii a sostenere il suo sguardo! Cazzo!

Ci guardammo ancora per qualche istante, poi le diedi le spalle ed uscii dal bagno per vestirmi.

Bulma non mi aveva seguito, e fu un sollievo…non che avessi paura di affrontarla! Ma vedermela appiccicata a me, mi infastidiva; come mi infastidiva il fatto che lei ora poteva pensare che mi aveva in pugno…dovevo dimostrarle il contrario.

Avevo indossato un paio di boxer, e i primi pantaloni che vidi, restando a petto nudo. Un secondo dopo Bulma uscì dal bagno.

Ero ancora di spalle, e non volli cambiare posizione. Lei era immobile pochi passi dietro di me.

 

«Che vuoi ancora?» assunsi il mio solito timbro brusco.

Lei non mi rispose, e quel silenzio assordante mi stava facendo innervosire.

«Allora?» continuai con malcelata irritazione. Ma ancora non ottenni risposta.

Lo stava facendo a posta?!

Strinsi i pugni, e mi voltai guardandola negli occhi, lei ricambiò lo sguardo.

«Per che cazzo non mi rispondi donna?!» tuonai, facendola sussultare.

Le sue labbra rimasero inermi, e dalla sua bocca non uscì nemmeno una parola. Avanzai verso di lei, le presi il mento con il palmo della mano, e al quel contatto sentii la pelle bruciare.

Stavo per attaccarla, quando sentii dei lievi sussurri provenire dalla sua bocca, così bassi che pensai di essermeli immaginati «Mi dispiace».

Io la guardai confuso. Ma che cazzo le prendeva ora?!

«Non sarei dovuta andarmene via…» sospirò «sarei dovuta restarti accanto, perché avevi bisogno di me, ma io non c’ero» abbassò lo sguardo, e ancora una volta ebbi l’impressione che le mie convinzioni andassero in frantumi davanti a lei. Agii d’istinto: la baciai, sentendo il bisogno di stringerla a me, di consolarla.

 

Le sue labbra le trovai già dischiuse, e potei approfondire il bacio. Le sue mani strinsero la mia schiena nuda, avvicinando i nostri corpi.

E quando tutto sembrava perfetto, qualcosa interruppe quel momento: il mio cellulare suonò.

Non mi staccai da lei ugualmente, ma dovetti farlo quando Bulma si sospinse piano, e mi disse di rispondere.

Presi il cellulare incazzato, e risposi senza neanche leggere il mittente di quella chiamata, pronto a prendermela con chiunque avesse avuto la brillante idea di chiamarmi in quel momento.

Schiacciai la cornetta verde sul cellulare: «Fanculo» dissi.

«Ciao Vegeta!Rispondi sempre così al telefono?» rispose una voce femminile a me familiare.

Riflettei per qualche istante, senza arrivare a capire chi fosse.

«Chi cazzo sei?»

«Michelle!Vegeta, non dirmi che non ti ricordi di me?» mi disse con tono canzonatorio.

Ma come cazzo aveva fatto ad avere il mio numero?E perché mi aveva chiamato?

«Che cazzo vuoi?» il mio timbro di voce non la disturbò neanche un po’, e continuò imperterrita la conversazione.

«Ti sto venendo a fare una visitina insieme a Goku e Chichi, spero non ti dispiaccia» in sottofondo potei sentire il saluto allegro di Goku. Inspirai, incazzato nero.

«Non vi ho dato il permesso di venire» cercai di non far trasparire il mio umore nero.

«Ma dai Vegeta! È da tanto tempo che non ci vediamo!Vedrai sarà…divertente» disse l’ultima parola con il solito pizzico di malizia, come sapeva fare solo una puttana. Storsi la bocca disgustato.

Stavo per ribattere, ma Michelle chiuse la chiamata.

«Chi era?» la dolce voce di Bulma mi fece ricordare che lei aveva assistito alla scena.

«Lo vedrai fra poco» le risposi, e lei aggrottò le sopracciglia confusa.

 

 

*****

 

 

Qualche minuto più tardi arrivarono i “desiderati” ospiti.

Era sottointeso che la Signora Brief li fece accomodare, e li trattò come dei Re.

Goku e Chichi mi salutarono ma io non ricambiai, innervosito da quella visita indesiderata, e non vedendo Michelle pensai avesse cambiato idea, ma quando la vidi varcare la soglia di casa Brief le mie speranze crollarono.

«Vegeta!» strillò abbracciandomi, io ovviamente non ricambiai.

Il suo profumo era nauseante, come lei e la sua presenza.

La scostai malamente, e ignorai il suo disappunto. Un’altra figura entrò nella mia visuale: Bulma.

Mi guardò con aria addolorata, ma appena vide che la stavo guardando, mascherò il suo umore con un sorriso.

«Benvenuti. Io sono Bulma Brief»

«Che piacere incontrarti!Si parla molto di te e dei tuoi progetti!» Chichi  le si avvicinò e le porse la mano «Comunque, mi chiamo Chichi»

Bulma senza esitazione le strinse la mano «Piacere»

«Lui è mio marito Goku»

Aspetta aspetta!Riavvolgiamo la scena. Ero un’idiota!Ed io che pensavo fosse solo una sua amica! Quel rammollito si era sposato! Cercai di far rimanere immutata la mia espressione.

«Piacere»gli rispose.

«Ehilà!!Ci sono anch’io!» Michelle le si avvicinò.

«E tu saresti?» le chiese Bulma.

«Che domande! Sono la ragazza di Vegeta!»

Per poco non caddi per terra!Ma che cazzo stava dicendo?!

«Tu sei fuori di testa!» l’aggredii.

«Non gliel’hai detto?»mi chiese Michelle con voce mielosa.

«No»rispose Bulma, che mi guardò turbata.

Volevo sbattere la testa contro il muro, ma sarebbe stato meglio sbatterla contro la testa di quella puttana.

«L’ora delle visite è finita» dissi con tono duro.

Chichi mi guardò e annuì con la testa, aveva capito che tirava cattiva aria.

«Andiamo Goku» lo prese sotto braccio.

«Perché che succede!?» chiese ingenuamente, mentre veniva trascinato fuori da sua moglie.

«Devi andartene anche tu» dissi rivolgendomi a Michelle, che se ne stava impalata in mezzo alla stanza, e al mio richiamo non accennò a muoversi.

Il suo sguardo vagò da me a Bulma, poi si diresse verso di lei. «Prova ad avvicinarti a lui e sei morta»

Io l’afferrai per le spalle e la girai verso di me. «No. Stai ben attenta tu, a non avvicinarti a lei» le sussurrai freddo. La sentii irrigidirsi, poi se ne andò via, senza fiatare.

Bulma mi guardava stupita.

 

 

*****

 

 

Eravamo di nuovo nella mia stanza, lei mi aveva seguito, sicuramente voleva delle risposte.

Mi appoggiai allo stipite della porta, mentre lei si sedette sulla sponda del mio letto.

«Così sei fidanzato?»

«Non lo sono, e non lo sono mai stato» dissi calmo, accendendomi una sigaretta e aspirando il tabacco.

«Lei ha detto il contrario»

«Quella non capisce un cazzo» lentamente buttai fuori il fumo dalla bocca.

«Spiegami chi è allora»

«Nessuno d’importante» aspirai ancora, e soffiai fuori il fumo, creando con la mandibola dei cerchi quasi perfetti.

Lei non fiatò più, ed io finii la mia sigaretta in pace.

Aspettai altri minuti, valutando l’idea di spiegarle o no chi era. Mi sedetti di fianco a lei, attirando la sua attenzione, poi mi distesi sul letto.

«Abbiamo scopato alcune volte qualche anno fa, niente di impegnativo, non siamo mai stati insieme»

Sentii Bulma sussultare. Che si aspettava?Che fossi ancora vergine?

«Allora perché lei pensa il contrario?»

«Perché ha voluto ignorare le mie intenzioni, e a quanto pare lo fa tutt’ora»

Si distese accanto a me, ma i suoi occhi guardavano un punto impreciso del soffitto.

La guardai per qualche istante, e riflettei sui motivi di tutto quell’interessamento per Michelle e me.

La mia prima risposta a quella domanda fu che voleva sapere tutto quel che era accaduto nel mio passato quando lei non c’era, ma la seconda risposta era quella più plausibile: era forse gelosa? Perché non dare parola ai miei pensieri chiedendoglielo?

«Donna, non mi dire che sei gelosa?» chiesi con finto disinteressamento.

La vidi arrossire, e alzò di scatto il busto.

«Mai!» urlò, come se avessi colto nel segno.

«Mi pare l’opposto»ghignai, divertendomi vedendola in difficoltà.

«Non potrei mai essere gelosa di un arrogante e presuntuosa persona come te»

Ghignai ancora, il suo intento di difendersi era oltremodo ridicolo.

Imitai la sua pozione, e mi avvicinai alla sua bocca «Hai paura che io non sia solo tuo?»

 

Lei mi desiderava.

 

Digrignò i denti, e si alzò dal letto irata. Mi alzai anche io, la rincorsi, e prima che poté aprire la porta e uscire dalla mia camera, la sbattei al muro, e la intrappolai con il mio corpo.

«Rispondi» la incitai.

«Pensi che io ti desidero?»

«Non l’ho detto questo. Sicura che non sei tu che desideri me?»

«E anche se fosse?Cambierebbe qualcosa?»

Rimasi per un secondo spaesato.

Aveva ceduto…ed ora l’avevo in pugno.

 

 

 

Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo. Ringrazio tutti quelli che hanno letto, e chi ha messo questa storia fra i preferiti.

 

I ringraziamenti per le recensioni:

 

Saku_chan: Sono molto felice che hai analizzato così tanto la mia ff, e sono oltremodo felice che ti possa suscitare tutte quest’emozioni!!!! *_* Credevo fosse impossibile!So invece che questo capitolo perde punti. Non mi convince molto!Aspetto una tua recensione. Bacio.

 

blackhorse96: Anche in questo capitolo i sentimenti di Vegeta, ma soprattutto quelli di Bulma sono venuti a galla, e li ha capiti anche Vegeta. Chissà che succederà!! Eheh. Bacio!

 

Byrba: Ehhh, io avrei tutta la pazienza di ‘sto mondo se servisse ad avere Veggie! *ç*. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.

 

kutai: Sono felice che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, e che l’abbraccio finale non ti abbia deluso! Questo capitolo è un po’ strano, soprattutto perché non credo sia venuto tutta ‘sta bellezza!Però sarei curiosa di sapere quel che pensi. Un bacio!

 

tety: Innanzitutto grazie molte per i complimenti!! ç_ç sigh, me commossa!! Poi sì, la lucertolona rompiscatole c’è anche in questa ff, e più avanti romperà davvero le scatoline! Spero che con questo capitolo non ti abbia delusa le aspettative!!

 

bulma4ever: Sono felice che tu abbia rivalutato questa storia. All’inizio sì, diciamo che avevo un altro modo di scrivere e di coinvolgere il lettore, sono felice che il cambiamento di scrittura si sia notato, magari più avanti modificherò i primi capitoli. Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto. Bacio!

 

Luna_07: WOW!Anche tu una fan di Vegeta&Bulma!! YEEEEEEEAH! Beneeee…spero che la mia ff non ti rovina l’idea di coppia che hai di loro due. Un bacione!

 

Evviva: ahah, sisi anche io ho reagito così mentre leggevo!Diciamo che me lo sono sognato anche di notte Veggie nudo!!! *ç* purtroppo in questo capitolo nessuna scena hard, ma c’è sempre il carattere sensuale del nostro Principino!! Bacio!

 

veggysuperfan: non ti preoccupare, sono molto felice che ti sia piaciuto il chappy, e spero di aver fatto altrettanto con questo. Ciao!!

 

luce666: e chi l’ha detto che non la continuo?!Sono solo in ritardo con l’aggiornamento!! ^_^ Ecco qui il chappy. Come ti è sembrato?Ciaooo!!

 

 

 


 

Spero che l’entrata in scena di un personaggio inventato non vi abbia sconvolto più di tanto!Avete bisogno di una barella?Chiedete e vi sarà dato!! Eheh.

 

Un abbraccio a tutti!!

 

Giulia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Solo per una notte ***


Non ci credo neanche io di aver aggiornato in tempo! Bene bene…sono soddisfatta di questo capitolo.

Spero possa piacervi, anche se non finisce molto bene…ma non mi piace fare le cose scontate, e poi se no ci sarebbe stato un AU di Veggie, e non mi è sembrato giusto!

Quindi…leggete leggete e leggete, sperando vi possa appassionarvi, e mi scuso anticipatamente per eventuali errori di scrittura.

 

Come al solito vi ricordo che i ringraziamenti sono a fondo pagina.

 

Buona lettura,

 Giulia ^_^

 

P.S= all’inizio del capitolo ho messo la parte finale del chappy precedente, mi è sembrato carino. Ditemi voi se vi da fastidio, o se è una cosa che posso mettere anche nei successivi capitoli. (Ok, non vi rompo più eheh)

 

 Amici d’infanzia

Solo per una notte

 

[Lei mi desiderava.

 

Digrignò i denti, e si alzò dal letto irata. Mi alzai anche io, la rincorsi, e prima che poté aprire la porta e uscire dalla mia camera, la sbattei al muro, e la intrappolai con il mio corpo.

«Rispondi» la incitai.

«Pensi che io ti desidero?»

«Non l’ho detto questo. Sicura che non sei tu che desideri me?»

«E anche se fosse?Cambierebbe qualcosa?»

Rimasi per un secondo spaesato.

Aveva ceduto…ed ora l’avevo in pugno.]

 

 

Che cos’avevo appena detto?! Dio santo.  Ero caduta in basso! Spiattellare così quel che pensavo all’ultima persona che doveva saperlo.

Vegeta mi guardava esterrefatto, poi si dipinse un ghigno sul suo volto, il tipico ghigno che significa: “Sei in trappola”.

Per quanto mi sembrasse assurdo aspettavo una sua risposta alla mia provocazione, ma si limitava a guardarmi come un perfetto stronzo.

Solo in quel momento mi resi conto che stavo ansando, cercai di regolare il respiro, ma la presenza di Vegeta mi giocava strani effetti.

«Forse sì» mi rispose all’improvviso facendomi ridestare dai miei pensieri «o forse no» aggiunse. Stava giocando con me, e si stava divertendo.

Passai una mano dietro alla sua nuca, avvicinando la mia bocca alla sua, fino a farle quasi sfiorare «Dio…» dissi con enfasi e un tono di voce molto basso e il più sensuale che potessi fare «..pensi davvero che io possa essere attratta da te?» cercai di ghignare, ma più che un ghigno mi uscii una smorfia.

Lo vidi turbato, quasi incredulo alle mie parole e irritato per averlo ripagato con la stessa moneta: stavo giocando anch’io.

Sussultai quando sentii la sua mano percorrere la mia schiena, fino ai miei fianchi, li prese con forza e avvicinò i nostri bacini, facendomi mancare il respiro.

Che diavolo stava facendo?

Sentivo tremendamente caldo, eravamo troppo vicini dannazione!E il mio corpo non aveva nessuna intenzione di muoversi da lì…beh, per la prima volta la mia mente e il mio corpo erano d’accordo.

«Ora, potresti giurarlo che non mi desideri?»

Mi stava ancora sfidando, e il suo caldo respiro mi confondeva la ragione. Avevo la bocca socchiusa in cerca di aria. Ci misi un po’ a rispondere, e lui aspettava solo quello.

«Sì» risposi in un sussurro.

Sentii la sua presa rafforzarsi, poi inaspettatamente mi prese e si diresse verso il suo letto, mi fece sdraiare, e mi seguii, mettendosi sopra di me, poi mi baciò senza smettere di toccare il mio corpo con le sue mani.

Mi stava facendo impazzire, sentivo il mio corpo eccitato rispondere alle sue carezze, mentre gli stringevo la schiena per non farlo staccare da me. Era inutile mentire. Lo desideravo.

Mi accarezzò distrattamente la mia femminilità, e dalla mia bocca uscii un gemito soffocato.

Si staccò leggermente da me «Ed ora? Non mi desideri ancora?»

Non si stancava mai di provocarmi, ed io volevo cedere, perché volevo solo estasiarmi del suo odore, toccarlo, averlo.

In risposta alla sua domanda lo baciai con fervore, lui ricambiò con altrettanta bramosia; e avevo capito che anche se faceva finta di non desiderarmi,

 

Lui mi voleva.

 

Le nostre mani andarono oltre i nostri vestiti, ed era quasi come se andassero anche oltre la nostra pelle, per quanto volevamo arrivare nella profondità dei nostri corpi.

La mia mente ormai non ragionava più, era del tutto annebbiata dal desiderio, dalla passione. Ogni suo tocco mi faceva impazzire, e speravo che anche lui ricambiava i miei stessi pensieri.

Per un momento ebbi paura del giorno successivo, del dopo. Cosa sarebbe successo? Avrebbe fatto finta che non fosse accaduto nulla?

Quel pensiero mi riempii d’angoscia, ma lo scaccia quando Vegeta strusciò il suo bacino contro il mio, dando così priorità alle sue carezze. Mi resi conto solo ora, troppo presa da lui e dai miei pensieri, che eravamo nudi pelle contro pelle.

Non sapevo bene che ore erano, o se erano passati solo alcuni minuti, ma solo una cosa contava in quel momento: Lui.

Quindi rimossi tutti i pensieri che affollavano la mia testa e mi concentrai solo sul mio amico d’infanzia, che ormai contava molto di più…e quell’appellativo lo vedevo molto distante da quel che rappresentava davvero per me.

 

*****

 

Aprii lentamente gli occhi ancora assonnati. La camera era quasi nel buio totale, se non fosse stato per qualche spiraglio di sole che filtrava tra la tapparella abbassata della stanza.

Guardai il soffitto e rimasi un attimo turbata nel vederlo diverso dal colore solito della mia camera. Cercai di ricordare dov’ero e come diavolo ero finita lì.

Mi bastò un secondo per rammentare quanto era successo la notte precedente. Le mani di Vegeta, il suo corpo muscoloso sul mio, le sue mani che mi toccavano esperte.

Mi voltai a destra, e con mia sorpresa vidi lui ancora nel letto che dormiva. Arrossii imbarazzata.

Ma quant’era bello? Mi sembrava impossibile che per una notte ero stata sua, e speravo che quella passata non fosse stata l’ultima notte insieme.

Per un attimo mi rabbuiai, ridando vita ai pensieri che la notte scorsa avevo cacciato dalla mia mente per godermi quel momento con lui.

Sicuramente quando si fosse svegliato, niente più sarebbe stato come prima. Magari per lui sì, forse avrebbe fatto finta di niente, tormentandomi con le sue provocazione.

Per un momento sentii bruciare gli occhi dalle lacrime, sentendomi nel posto sbagliato.

Mi alzai a mezzo busto, e osservai i vestiti sparsi per la camera. Ero intenzionata ad andarmene da lì prima di essere umiliata da lui.

Ma quando misi piede sul pavimento freddo, sentii una mano afferrarmi il braccio, e mi voltai spaventata.

Vegeta si era svegliato, e per un momento mi venne il dubbio che fosse stato per tutto il tempo sveglio.

«Non ti azzardare a mettere piede fuori dalla mia stanza» sussurrò freddo e indignato.

Il mio cuore mancò di un battito. Era un invito a restare?

«Credi di potertene andare via così, dopo aver passato una notte con me?» aggiunse avvicinandomi a lui.

Smentì i miei pensieri. Era solo il suo orgoglio a risentirne.

«Non sono né la prima né l’ultima che abbia messo piede nel tuo letto» dissi con amarezza.

«Cosa vuoi che ti dica, donna? Che voglio che tu sia l’unica persona da ora che passerà le notti nel mio letto?»

Per quanto mi suonasse strana quella frase, per un momento fu quasi intenzionata a rispondergli di sì, che volevo che io fossi la sola ed unica donna che avrebbe potuto passare ogni notte da quel giorno insieme a lui.

«No, non sarebbe da te, giusto?» quasi glielo gridai. Ero affranta, ed ero stata un’illusa.

Ma cosa mi ero messa in testa? D’altronde lui era Vegeta! Il perfetto stronzo che mi aveva usata per una notte… ma era anche l’uomo di cui mi ero innamorata.

Mi bloccai un attimo per il pensiero appena formulato, ed ogni cosa mi fu chiara. Il motivo di tanto dolore, di gelosia…

 

Ero innamorata di Vegeta.

 

Questa volta le lacrime volevano uscire, ma quello non era il luogo giusto per sfogarmi.

Strattonai il mio braccio dalla sua presa, scesi dal letto, e dopo aver raccattato e indossato i miei vestiti, uscii dalla stanza, senza più guardarlo nemmeno una volta; mentre sentivo il suo sguardo fisso su di me, quasi a impormi di voltarmi verso di lui, ma mi mancavano le forze.

Uscii di casa, uscii da quel luogo che in quel momento mi dava tutto fuorché sicurezza.

 

 

Allora eccomi qui!! Lo so che mi ammazzerete per aver concluso così il capitolo…ma sono sadica!! Muahah. E mi scuso se il capitolo è sembrato un po’ corto!

Per chi è un’appassionata di NC17, questo chappy delude un po’, ne sono cosciente, ma non ho voluto mettere scene spinte per non alzare il rating, e dare così l’opportunità a tutti di leggere la fan fiction.

Passo ai ringraziamenti:

kutai: Eh lo so! Anche a me sta particolarmente antipatica Michelle, e più avanti credimi a me, ti starà ancora più sui maroni!!! ^_^ eheh. Comunque ti ringrazio come al solito della tua recensione, sai che mi fa sempre piacere leggerla. Sperando che anche questo capitolo sia stato di tuo gusto, ti saluto!Un bacio!!!

tety: Ahahah…bene allora puoi associarla a lei! Non ti preoccupare, mi ha fatto comunque molto piacere di leggere la tua recensione, come al solito!^^ Spero che l’aggiornamento ti sia piaciuto!!!Alla prossima!! Ciauu!^^

bulma4ever: Ma ciao cara! Beh che dirti, innanzitutto ti devo un grazie enorme per la tua e-mail, come ti ho già scritto nella mail di risposta, mi ha fatto molto piacere. E siccome sono di parola, ho aggiornato entro la settimana. Sono molto felice che questa ff ti appassioni talmente tanto da essere in ansia per i successivi aggiornamenti. Che dirti, spero che anche questo chappy sia stato di tuo gradimento!! Un bacione!! KISS ^^

Saku_chan: Ciao Carissima!! È un piacere leggere le tue recensioni sempre piene di complimenti, e tu sei troppo buona!! Esageri eheh ^^. Comunque so già che questo capitolo non ti sia piaciuto alla grande, almeno per quanto riguarda la seconda parte. Eheh *ç*. Spero di aver descritto la scena al meglio. Anche perché è sempre difficile descrivere certi momenti, soprattutto quando si parla alla prima persona con i proprio pensieri. E sono io che devo ringraziare te per il tuo entusiasmo! Un bacione, e alla prossima!^^

veggysuperfan: Eh sì, l’inserimento di un nuovo personaggio rende un po’ più complessa la ff, e spero di riuscire a gestirla al meglio ugualmente. La reazione spero non ti abbia delusa!! Un bacione!^^

rara1: Ciao Rara! Mi fanno molto piacere i tuoi complimenti sul mio modo di scrivere!Grazie molte! Grazie grazie grazie! Eheh^^ Un bacio, e spero che se ci siano stati degli errorini mi perdonerai!! Ciaoo!^^

Byrba: Ciao Byrbaaaa! Beh, se il precedente capitolo era un po’ focoso, questo cos’è? Ihih ^^ Che sbav! Mamma mia! *ç* Spero ti sia piaciuto. Un bacione!

Luna_07: ahah, si era una tra le mie tante idee quella di sbatterla al muro! Spero che questo capitolo sia stato per lo meno  un pochino gradevole! ^^ Un bacione!

blackhorse96: Ma vaaaaaaaaaaaaaaa! Ti pare che mi dai fastidio?! Anzi mi fa solo un immenso piacere leggere le recensioni e rispondere! Come mi fa altrettanto piacere che mi segui con interesse!!^^ Ho recensito appena mi è stato possibile, e spero che anche per questo capitolo aspettare ne sia valsa la pena. Un bacione e alla prossimaaa!^^

Maogirl: Ed ecco qua il capitolo che tanto aspettavi, sperando di aver esaudito almeno in parte la tua curiosità!! E appena posso faccio un salto tra le tue ff!!^^ Un bacione grande!! Ciauuu!

Ringrazio come al solito anche chi legge senza recensire, e chi ha messo la mia ff nei preferiti. 

Ciauuu al prossimo capitolo!^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Merda! Ho ceduto ***


Eccomi qua con l’aggiornamento. Direi in perfetto orario!

Questo capitolo mostra i sentimenti e le riflessioni del nostro Principe. Pensavo fosse importante farvi capire quel che pensa.

 

Poi volevo chiarire una cosa sulla verginità di Bulma, che magari a qualcuno è venuto il dubbio. Bulma non è vergine, ha perso la sua verginità con Yamcha quando erano stati insieme.

 

Bene, senza ulteriori indugi vi lascio alla lettura sperando che sia di vostro gradimento,

 

Buona lettura

 

Giulia ^_^  

 

 

 

 

 

 

 Amici d’infanzia

Merda! Ho ceduto.

 

 

 

[Ero innamorata di Vegeta.

 

Questa volta le lacrime volevano uscire, ma quello non era il luogo giusto per sfogarmi.

Strattonai il mio braccio dalla sua presa, scesi dal letto, e dopo aver raccattato e indossato i miei vestiti, uscii dalla stanza, senza più guardarlo nemmeno una volta; mentre sentivo il suo sguardo fisso su di me, quasi a impormi di voltarmi verso di lui, ma mi mancavano le forze.

Uscii di casa, uscii da quel luogo che in quel momento mi dava tutto fuorché sicurezza.]

 

 

 

La osservai mentre usciva dalla mia stanza. Chissà se si era accorta che stava tremando.

Chiuse la porta alle sue spalle, sparendo dietro di essa.

Per un attimo avevo sentito qualcosa smuoversi all’altezza del petto, che mi diceva di non lasciarla andar via. Esclusi che fosse il cuore.

Ripensai alla domanda che mi aveva fatto poco prima “Non sarebbe da te, giusto?”; in quel momento vedere nei suoi occhi il dolore, mi turbò molto, ed immaginai come sarebbe stato averla nel mio letto ogni notte, toccare il suo corpo, sentire la sua pelle morbida, il suo odore, bramarla a tal punto da perdere il  controllo, cosa che mai nessuna era riuscita a farlo, fino ad allora.

Un pensiero folle mi attraversò la mente e il cuore, ma la follia di quel pensiero a poco a poco si stava tramutando in consapevolezza della realtà.

 

Mi stavo innamorando di lei.

 

Inspirai in cerca di ossigeno, ma inalai invece un odore familiare, un odore forte e sensuale. L’odore di lei.

Basta!

Dovevo uscire da lì e da quella casa. Scattai in piedi, mi diressi verso l’armadio e scelsi dei vestiti puliti, ma come al solito i primi che trovavo. Non avevo tempo per soffermarmi a selezionare i capi d’abbigliamento.

Appena mi fui vestito uscii, percorsi il più velocemente i corridoi, e sulla soglia dell’uscita la Signora Brief mi chiamò. La degnai della mia attenzione e mi voltai verso di lei.

«Caro non hai fatto colazione, c’è qualcosa che ti preoccupa?» la sua voce squillante era irritante, come quello che mi aveva fatto notare, e capii che avevo perso la mia maschera impassibile. Gesto avventato.

Mi voltai verso l’uscita e sparii dietro la porta scorrevole, senza risponderle.

Camminai a passo sostenuto dirigendomi verso un parco poco distante da lì. Dopo alcuni minuti rallentai il passo. Non era da me scappare dai problemi e dai miei pensieri. Dovevo riflettere, tanto mi sarebbe toccato prima o poi.

Mi rimproverai per aver sottovalutato quella maledetta donna! Come cazzo aveva fatto a entrarmi così in profondità?

Ma la cosa più grave era avere il dubbio che lei non provasse altrettanto per me, ma solo attrazione fisica, allora sì che ne avrebbe passate di tutti i colori, l’avrei torturata moralmente.

Fermai la corsa dei miei pensieri, che stavano ormai sfociando in assurde paranoie, e diedi attenzione al paesaggio intorno a me.

Il parco mi era di fronte, attraversai la strada e mi ritrovai in un ampio viale alberato. Quel posto mi piaceva davvero, perché non si sentivano le urla dei bambini, e perché essendo davvero enorme, se si riusciva a trovare un posto isolato, era possibile anche non sentire il rumore della auto sulla strada, ma l’unica pecca che aveva il parco, erano i fiori rosa degli alberi. Io odiavo il rosa!

Andai sempre dritto seguendo il viale, poi mi ritrovai in un piccolo piazzale, che si divideva in vie molto più piccole. Presi la prima a caso e ne seguii il percorso.

Poco dopo mi resi conto che ero lontano dalla strada, perché il rumore delle auto e di quei maledetti clacson erano quasi del tutto scomparsi. Non c’era gente dietro di me, e nemmeno davanti. Ero solo, e me ne rallegrai.

Più in là mi sembrò di vedere una panchina, ma un albero non mi permise di capire se era occupata. Avanzai ancora di qualche passo e mi irrigidii fermandomi.

 

Era lei… ma non era da sola.

 

Bulma seduta sulla panchina, sorrideva  al ragazzo di fianco a lei, il quale mi stava dando le spalle.

Sembrava che si conoscessero da anni, e il sol fatto che la vidi allegra, mi fece incazzare, perché io a differenza sua non lo ero.

Lo sguardo di lei si spostò su di me, e il suo sorriso scomparve piano piano. Così facendo attirò su di me l’attenzione del deficiente di fianco a lei.

Ero proprio curioso di vedere la faccia di quel cazzone…

«Ciao Vegeta!» il cazzone era Goku. Rimasi interdetto per qualche secondo, poi andai verso di lui infastidito dalla sua presenza, soprattutto perché erano stati da soli…e lei aveva sorriso per merito suo.

«Che cazzo ci fai qui?» chiesi.

«Parlavamo» rispose invece Bulma guardandomi, ed io cercai di mantenere l’animo calmo, anche se volevo abbracciarla e stringerla, cosa che ritenei al contempo fuori luogo.

«Esattamente, parlavamo di te. Mi ha raccontato che avete litigato» mi disse lui con una nota di rimprovero.

«Da quando ti fai i cazzi miei?»

«Da sempre» rispose il coglione.«Ah-ah, ho capito!» disse dopo pochi attimi, illuminandosi. «Sei geloso!»

Bulma mi guardò sorpresa, ma anche del tutto scettica.

«Ma che cazzo dici?» chiesi alterato.

Poi si volse verso Bulma «Eh sì, è proprio geloso»

Lo presi dalla maglia e lo sollevai da qualche centimetro da terra. «Hai finito?» gli chiesi a denti stretti, mentre Bulma mi urlava di metterlo a terra.

Goku annuì, e io lo rimisi giù.

«Quando fa così è perché sa che ho ragione» le sussurrò all’orecchio, ed io gli stavo per tirare un pugno e stenderlo, quando Bulma si mise in mezzo a noi due.

«Smettetela!» disse sbuffando. «Siete insopportabili, peggio dei bambini!»

«Attenta a come parli» l’avvisai.

«Perché, se no che fai?Mi picchi?» disse sarcastica, con l’intento di provocarmi; ma immaginandomi la scena mi resi conto di quanto non fosse possibile. Per me lei era intoccabile.

«Non lo potrei mai fare» dissi serio, e per la prima volta non mi pentii di esser stato istintivo, ma capii comunque che non ero più come prima. Volevo ritornare ad essere stronzo!

 

Merda!Ero innamorato!

 

Lei mi guardava con una luce negli occhi, quasi come se stesse sognando, addolcendo il suo viso.

«Bene, ora che avete fatto pace, vorrei invitarvi ad una festa al Palace. È una festa in cui si va a coppie, ed ovviamente è molto chic»

Lo guardai stralunato. Come cazzo riusciva a passare da un argomento all’altro in due secondi? «Ho molte conoscenze che lavorano lì e sono riuscito a farmi dare alcuni inviti» continuò, tirando fuori dalla tasca posteriore dei pantaloni due inviti.

Esitai per un attimo. Era una cazzata!  E poi non mi potevo mica presentare da solo!

Guardai Bulma, che in quell’esatto momento ricambiava lo sguardo. Avevo trovato la mia dama per il ballo, e forse lei stava pensando la stessa cosa. Ghignai compiaciuto.

 

 

 

Oplà!Com’è questo chappy?Bello, decente? Se c’è qualsiasi cosa su cui avete dubbi ditemelo nelle recensioni, io sono disponibilissima nel prossimo capitolo a rispondervi!

 

E il titolo del capitolo? Ahah, mi immagino Vegeta mentre lo dice. È stata un’idea carina che mi è balenata.

 

Spero vi sia piaciuto Vegeta, e che non vi sia apparso troppo duro o mieloso!

 

Ringrazio oltre a chi recensisce, anche chi ha messo la ff nei preferiti, e chi anche solo si sofferma a leggerla!!^^

 

Passo ai ringraziamenti singoli:

 

kutai: ciao carissima!Beh che dirti, mi fa sempre un piacere enorme sapere che ti piace la mia storia, e segui ogni capitolo recensendoli. Cavolicchio sapevo che andavo a sbagliare qualche verbo!Mi scuso se avrai trovato errori anche in questo chappy, spero che ti sia piaciuto ugualmente!Un bacio!

 

Byrba: Ho inserito anche qua la parte del pezzo finale del capitolo precedente!Spero che anche questo chappy ti sia piaciuto!Bacio

 

veggysuperfan: Sono davvero felice che ti piaccia, e sapere che anche se non sei molto loquace lasci commenti e mi fai capire che ti fa piacere leggere la mia ff. Spero continuerai!Un bacio e grazie!^^

 

tety: Ciao bella. Non ho compreso se la riflessione che hai fatto era sul metodo mio di far vedere le cose, perché se è così mi scuso, evidentemente non sarò stata attenta al cambiamento di umore del personaggio, cosa che cerco di fare nel migliore dei modi!Spero che comunque questo capitolo ti sia piaciuto!! Un bacioneee!!^^

 

bulma4ever: Ma come finirà?!!? Ci manca ancora per finireeeee!^^ eheh. Mi fa sempre piacere che mi lasci recensioni lunghe o corte che siano è indifferente!! Spero continuerai a seguire e che questo chappy ti sia piaciuto! Un bacione

 

Luna_07: Ciao bella, beh in questo capitolo un po’ si è addolcito, o no? ^_- . Ho aggiornato appena ho potuto, e spero che questo capitolo sia stato di tuo gradimento e non ti abbia infastidito il cambiamento o le riflessioni di Veggie!! Ciauu!^^

 

Evviva: Già davvero uno stronzo! E come hai visto in questo chappy, più rifletteva e più si addolciva, e infatti ha mosso lui il suo regale sedere questa volta!^^ eheh.

 

Saku_chan: Ma ti perdono tutto a te!^^Spero ti sia divertita in gita, non vedo l’ora di andarci anch’io, purtroppo dovrò aspettare i primi di maggio! Uff. Comunque, tornando a noi…davvero grazie millissime dei complimenti! In questo capitolo non so quanto le scene ti possano aver colpito, ma c’erano molte riflessioni di Vegeta, e spero ti siano risultate coerenti come il suo comportamento!Aspetto la tua recensione!^^ Un bacione grande!!Ciauuu^^

 

blackhorse96: Wow!Non pensavo fossi una poetessa!Bella davvero ‘sta frase! Comunque sì, Vegeta ha ceduto, ma chissà se glielo farà capire a Bulma o ridiventerà il solito stronzo? ^^ Muahah che sadica che sono! Vabbè!Comunque, spero davvero che questo chappy ti sia piaciuto. Un bacione Ciauuu!^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Orgogli feriti ***


Scusatemi per il ritardo, lo so sono imperdonabile! Ma ho avuto alcuni problemi gravi in questa settimana, che mi hanno fatto preoccupare un bel po’. Spero di aver scritto questo capitolo in modo gradevole.

Purtroppo non ho potuto scrivere tutti i ringraziamenti per mancato tempo, ma sappiate che ho apprezzato ogni singola recensione, e lettura.

 

Senza ulteriori indugi vi lascio al capitolo,

Giulia ^_^

 

 

Amici d’infanzia

Orgogli feriti.

 

 

[«Bene, ora che avete fatto pace, vorrei invitarvi ad una festa al Palace. È una festa in cui si va a coppie, ed ovviamente è molto chic»

Lo guardai stralunato. Come cazzo riusciva a passare da un argomento all’altro in due secondi? «Ho molte conoscenze che lavorano lì e sono riuscito a farmi dare alcuni inviti» continuò, tirando fuori dalla tasca posteriore dei pantaloni due inviti.

Esitai per un attimo. Era una cazzata!  E poi non mi potevo mica presentare da solo!

Guardai Bulma, che in quell’esatto momento ricambiava lo sguardo. Avevo trovato la mia dama per il ballo, e forse lei stava pensando la stessa cosa. Ghignai compiaciuto.]

 

 

 

Lo guardai negli occhi, e poco dopo lui si volse verso di me. Ne ero certa: in quel momento stavamo pensando la stessa cosa.

«Allora?» la voce insistente ma genuina di Goku mi ridestò dai miei pensieri. «Venite?»

«Non lo so, ma ti ringrazio lo stesso dell’invito»gli risposi.

«Oh ma dai!Dovete venire per forza»

Guardai Vegeta, che fino allora non aveva espresso un suo parere sulla festa, ma sembrava immerso in tutt’altri pensieri. Molto probabilmente mi ero sbagliata, di certo non sarebbe mai e poi mai venuto con me a quel party.

«Non saprei ugualmente con chi venire»

Vidi Goku allargarsi in un gran sorriso «Oh, ma ho già provveduto io, se no perché mai avrei dato un invito anche a Vegeta?».

Diventai rossa fino alla punta dei capelli. Non avevo nemmeno il coraggio di guardare Vegeta.

«Che assurdità vai dicendo idiota!»

Infatti, era troppo prevedibile!

«Oh dai Vegeta!Che c’è di male?»

«Noi non siamo una coppia!»

Ci rimasi più che male alle sue parole, ma cercai di non darlo a vedere.

«Già, non siamo una coppia» dissi con una mano appoggiata sul fianco, e compresi quanto fosse vera quella frase. Noi non eravamo una coppia, ma lo desideravo tantissimo. Mi sentii male, triste, delusa e illusa, come quando ero uscita dalla sua stanza. Quella scena che avevo cercato di scacciare dalla mia mente, rifece capolinea nel mio cuore e nella mia testa. «Non lo siamo mai stati» continuai con voce bassa e triste.

Sentivo il dolore seppellirmi il cuore. Il mio amore per quanto cercavo di affievolirlo, aumentava sempre di più.

Alzai lo sguardo che poco prima avevo abbassato. Sentivo due sguardi insistenti su di me, mi resi conto solo in quel momento che mi ero esposta troppo…soprattutto perché c’era lui ad assistere.

«Bulma ti senti bene?»

Goku avvicinò il suo volto al mio ingenuamente, senza cattive intenzioni, ed era per quello che non mi spostai.«Bulma?» continuò.

Quando mi sentii riprendere contegno, Vegeta spostò Goku bruscamente, facendolo arretrare di qualche passo.

«Certo che sta bene! Avrà solo fame, non ha fatto colazione stamattina»

Era un continuo mistero per me, non riuscivo davvero a comprenderlo. Perché aveva reagito così? Di nuovo il mio contegno andò a farsi benedire.

Mi sentii di nuovo svuotata, come se tutto intorno a me fosse freddo, e l’unica persona che emanava calore fosse lui.

«Oh, sì, sarà per quello. Succede anche a me quando non mangio. Divento tristissimo! È terribile non sentirsi la pancia piena, e il cibo mi manca così tanto che mi viene da piangere…» disse Goku, mentre si massaggiava con una mano la pancia, e con l’altra si grattava la testa.

«Risparmiaci i tuoi racconti patetici racconti. Noi andiamo»

Vegeta si girò verso di me, e poco dopo percepii quel calore intorno al mio braccio, e sentii la sua mano stringersi intorno ad esso. Il mio corpo reagì da una parte bene e dall’altra male. Bene perché potevo sentire la sua pelle a contatto con la mia, calda come quella notte, ma fredda al contempo perché sapevo che la mia era solo un’illusione.

«Forza andiamo»

«Ciao ragazzi, ci vediamo alla festa!Ci conto!» sentii la voce di Goku indebolirsi man mano che ci allontanavamo da lui, e lo salutai alzando il braccio, mentre Vegeta mi tirava l’altro.

Accelerai il passo per raggiungere quello di Vegeta, e per un po’ ci riuscii. La sua mano si staccò dal mio braccio appena raggiungemmo una parte affollata del parco.

Raggiungemmo la strada, e gli alberi folti, che ci riparavano dal sole, non c’erano più. La luce mi faceva sentire sempre più stanca ad ogni passo, e non seppi dire quanto mancava per arrivare a casa, quando mi sentii per svenire.

«Vegeta» sussurrai, poi le mie gambe cedettero.

Vidi il marciapiede poco distante dal mio viso, ma a posto della strada dura, caddi su qualcosa di morbido. Accasciai la testa, i miei occhi si chiusero, e poi il buio.

 

*****

 

Ogni arto era indolenzito, non riuscivo neanche a muoverli, o forse ero io che non volevo farlo. Avevo le palpebre ancora chiuse, non volevo aprire gli occhi. La mia testa poggiava su qualcosa di morbido, che aveva la stessa consistenza di quella su cui ero svenuta. La mia attenzione fu attratta da alcune voci che si fecero via via sempre più chiare.

«Oddio! È morta?»

Parlò una voce femminile. Quale cretina penserebbe che io fossi morta?!

«Ma no cara, è solo svenuta» seguì un’altra voce maschile, rassicurandola.

Mi erano familiari entrambe, ma ero ancora frastornata per capire chi fossero.

«Presto caro vai a prendere la macchina! Dobbiamo portarla immediatamente in ospedale» la voce della donna aumentò, diventando quasi isterica, e finalmente la riconobbi.

La voce inconfondibile di mia madre.

Non volevo che mi portassero in ospedale, perché ciò significava: siringhe, letto su cui stare per non so quanti giorni, cibo da schifo e un sacco di altre cose a cui non volevo pensare.

Perciò aprii pian piano gli occhi, dando l’idea di chi si fosse appena svegliata.

«Sta aprendo gli occhi» una voce fredda mi notò per prima.

La luce era fastidiosa confronto al buio di prima, e lo sguardo diventava sempre meno offuscato, finché non mi apparve davanti il bellissimo viso di Vegeta.

Fu per un attimo confusa, e solo allora capii che mi stava tenendo in braccio, incrociai istintivamente le mani dietro al suo collo per paura di cadere, arrossendo.

Come avevo fatto a non rendermi conto che per tutto quel tempo mi aveva tenuto fra le braccia?

In quel momento compresi, che era stato il suo corpo morbido ad impedirmi di cadere a terra.

«Oh cara!Ma allora sei viva!»

Distolsi lo sguardo da quella visione, per non scivolare in pensieri troppo osé.

«Certo che sono viva» le risposi, mentre Vegeta mi poggiava a terra.

«Sai, dovresti dimagrire» disse sarcastico.

Io gli lanciai un’occhiata abbastanza eloquente, alla quale lui fece finta di niente come al solito. «O forse dovresti rafforzarti tu, perché io sono magra. Stai perdendo colpi già così giovane?» risposi, orgogliosa della mia risposta alla sua provocazione.

«Io sono abituato all’esercizio fisico» disse con una punta di malizia, e fu davvero una battuta pessima. «Te l’ho dimostrato» aggiunse con un ghigno.

Evitai di rispondergli. Col cavolo che sarei andata a quella festa con lui!

 

Era solo uno stronzo.

 

«Sicura di star bene?» mio padre mi si avvicinò «Hai il viso un po’ pallido»

«Sto bene. Ho solo bisogno di mangiare, non ho fatto colazione» dissi cercando di fingermi indifferente alla frase che poco prima aveva detto Vegeta. Non dovevo fargli vedere che stavo male per lui.

«Ho lasciato da parte la vostra porzione di cibo»

«Vostra?» dissi un po’ confusa, e intuii che oltre a me anche qualcun altro aveva saltato la colazione; mi volsi verso Vegeta: «Pensavo che certi pasti non li saltassi mai» ghignai, e forse questa volta mi uscii qualcosa che si avvicinava ad un ghigno.

Se Vegeta aveva saltato la colazione, significava che era troppo turbato per potersi dedicare al cibo.

«Non avevo fame, la tua performance di stanotte mi ha lasciato l’amaro in bocca» disse, mostrandosi disgustato. «ero giusto uscito per cercare qualcuno che di certo mi avrebbe appagato» continuò con l’intento di umiliarmi. Cosa che gli riuscì perfettamente, ma feci finta di niente ancora una volta.

I miei genitori si allontanarono non riuscendo a capire di cosa stavamo parlando, ed io aggiunsi apparentemente calma: «Anch’io ero uscita per il tuo stesso motivo, ma ho incontrato Goku, e non ho potuto terminare la mia ricerca, anche se scommetto che sicuramente Goku sappia soddisfare una donna molto meglio di te» con sorpresa notai che riuscii a mantenere la calma, senza alzare il tono di voce, e apparendo veritiera.

Di certo non mi era mai passata l’idea di andare a cercare qualcuno con cui andare a letto! Volevo solo provocarlo.

 

E ci riuscii.

 

Mi voltai per dirigermi verso la cucina, ma volli umiliarlo fino alla fine: «E un’altra cosa, se ti fosse sfiorata anche solo l’idea di portarmi con te al ballo, ti avverto che non si realizzerà mai»

Lo vidi irrigidirsi. Mi girai, sorrisi e camminai verso la cucina, dove mi aspettava la mia mancata colazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ringraziamenti:

 tety -  kutai - Saku_chan - Bra 4ever -  bulma4ever - veggysuperfan - Luna_07 -  Maogirl - Evviva

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Humiliation's day ***


Eccomi qua con un altro capitolo! Ho aggiornato prima, e in compenso ho fatto il chappy un po’ più lungo dei precedenti. Diciamo che penso sia venuto molto bene, questo mi piace particolarmente.

 

Poi rispondendo a gran parte delle vostre recensioni dico:

Bulma non è ancora incinta, ad ognuno di noi può capitare un calo di pressione, e io siccome sono sadica mi piace mettere in suspance i miei lettori. Ihih.

 

Bene ora vi lascio al chappy,

 

Buona Lettura,

 

Giulia ^_^

 

 

Amici d’infanzia

Humiliation’s Day

 

 

[Mi voltai per dirigermi verso la cucina, ma volli umiliarlo fino alla fine: «E un’altra cosa, se ti fosse sfiorata anche solo l’idea di portarmi con te al ballo, ti avverto che non si realizzerà mai»

Lo vidi irrigidirsi. Mi girai, sorrisi e camminai verso la cucina, dove mi aspettava la mia mancata colazione.]

 

 

Era tardo pomeriggio quando mi sedetti sul letto, dopo aver finito l’ennesima sigaretta di quella giornata.

Il comportamento di Bulma mi aveva mandato fuori di testa. Strinsi i pugni dalla tremenda umiliazione subita, in ricordo a quella giornata che sembrava non finire più.

A colazione non volli neanche rivolgerle la parola, era noto ormai che durante i pasti non volevo avere preoccupazioni, anche perché quel giorno ne avevo avuti fin troppi.

Cercai di incontrarla casualmente nei corridoi per rivendicare il mio orgoglio, ma non la trovai da nessuna parte, e quando non la vidi nemmeno a pranzo la mia pazienza andò in un cumulo di macerie.

Fortunatamente quell’oca di sua madre accennò al discorso senza che io le chiedessi niente, e venni a scoprire che era andata da una sua amica e sarebbe tornata per cena. La frustrazione che mi provocò quella notizia fu indescrivibile.

A quei pensieri la rabbia mi ribollì dentro insieme all’umiliazione, creando in me un miscela esplosiva.

«Quella Dannata!» urlai scaraventando il posacenere che andò in mille pezzi.

Mi appoggiai alla testiera del letto, cercando di calmarmi, regolando il respiro reso aritmico dall’ira.

 

Come poteva una misera donna ridurmi così?

Non poteva farmi perdere l’autocontrollo solo con delle parole, forti e velenose, ma pur sempre parole uscite dalla sua bocca.

La risposta era semplicissima, l’amore riduceva così. Delle parole letali dette dalla persona che amavi erano le più dolorose.

 

Il mio cellulare prese a suonare, interrompendo il filo dei miei maledetti pensieri, maledetti come lei.

Questa volta stetti bene attento al mittente che comparve sul display; e lessi un nome di cui non volevo sentire la voce. Non volevo sentire e vedere nessuno in quel momento.

Chiusi la chiamata, mettendo fine a quella musica fastidiosa. Dovevo ricordarmi di cambiarla appena avessi avuto un po’ di tempo.

Voltai la testa verso la finestra, e provai a svuotare la mente da ogni pensiero, ma il telefono riprese a squillare. Girai la testa lentamente con un moto di stizza verso di esso, comparve sempre lo stesso nome sul display. Capii che se non avessi risposto neanche quella volta, il cellulare non avrebbe mai smesso di suonare.

Lo afferrai, e accettai la chiamata.

«Che cazzo vuoi Goku?» dissi, cercando di racimolare il mio solito timbro freddo e scostante.

«Hey Vegeta!Pensavo non avessi intenzione di rispondere al cellulare! Devo chiamarlo miracolo?» disse ironico, ma quell’ironia mi fece solo innervosire.

«Se miracolo intendi che io non ti abbia ancora spaccato la faccia, sì» affermai, compiaciuto di poter ancora umiliare gli altri «Allora, che vuoi?»

«Volevo solo sapere se domani ci sarai alla festa!»

«No, non ci sarò»

«Oh!Che peccato! Bulma me l’aveva detto che non saresti venuto»

A quel nome il mio cuore mancò di un battito.

«Hai parlato con Bulma?» dissi impulsivamente, e mi accorsi solo dopo che il mio tono di voce era tutt’altro che indifferente, ma ero sicuro che Goku non se ne fosse accorto.

«Sì, l’ho chiamata poco fa. Mi ha confermato che ci sarà domani sera»

Rimasi sorpreso dalla notizia appena ricevuta. E con chi cavolo sarebbe andata?! Era una festa a coppie, non per singoli!

«Ma non avevi detto che è una festa in cui si va a coppie?» chiesi, girando la domanda per non sembrare curioso.

«Sì, l’ho detto. Infatti Bulma ci andrà con un suo amico, ma non ricordo bene il nome. Penso si chiamasse Yamcha, Yance…o una cosa del genere»

Strinsi i denti, quella donna…la mia donna, sarebbe stata ad una festa con un altro?

 

 L’umiliazione non aveva fine.

 

«Vegeta? Vegeta ci sei ancora?»

«Sì»

«Beh è davvero un peccato che tu non possa venire, anche perché ho sentito dire che ci sarà un sacco di buon cibo da mangiare»

Ghignai, e dopo aver riflettuto dissi:«Non escludere l’idea che io venga»

«Davvero?! Bene! Trovati una dama, amico!» poi si fermò e lo sentii scambiare qualche parola con una donna, sicuramente sua moglie. «Ora devo andare!Ci vediamo alla festa!»

Chiusi la chiamata.

 

Ovviamente avevo usato il cibo come scusa per vedere Bulma; ora mi dovevo solamente trovare una ragazza con cui presentarmi alla festa.

Il mio cellulare squillò nuovamente, questa volta la fortuna era dalla mia parte, avevo trovato la persona che sarebbe venuta con me a quel party.

«Ciao Tesoro!» la voce femminile dall’altro capo del telefono mi infastidì, ma tenni a bada i nervi.

«Ciao Michelle. Stavo pensando proprio a te…»

 

 

****

 

Come avevo previsto Michelle accettò il mio invito senza troppe esitazioni.

Ghignai compiaciuto.

Sarei andato alla festa e Bulma mi avrebbe vista con un’altra, e finalmente io avrei avuto la mia vendetta.

 

Mentre gustavo la mia cena, guardavo Bulma che sedeva di fronte a me.

Il suo viso era rilassato, e le poche volte che si accorgeva del mio sguardo, il suo corpo si irrigidiva, muovendosi a disagio sulla sedia.

Sapevo qual era il mio ascendente su di lei, e ne andavo fiero; potevo dominarlo solo io, e lei poteva solo rendersi docile sotto il mio sguardo e le mie carezze.

 

Da quand’era tornata non mi rivolse nemmeno una parola o sillaba, quando ci incontrammo nel corridoio incrociò il mio sguardo, e spostò subito il suo.

Era un comportamento al quanto strano, molto differente da quella sfacciataggine e il solito orgoglio che la sua espressione era abituata a portare.

Forse si sentiva in colpa per le parole che mi aveva detto, ma esclusi a priori quella ipotesi, anche se era l’unica che mi venisse in mente.

 

Finii la cena in una serena tranquillità, mi alzai senza salutare, e mi diressi verso la mia stanza.

Entrai e richiusi la porta alle mie spalle, e quando mi sdraiai sul letto, ricordai che avevo finito le sigarette.  Il mio sguardo venne attirato dai pezzi di vetro del portacenere che avevo scagliato qualche ora prima. Ripensai al mio precedente stato d’animo, a come quella donna mi avesse fatto incazzare, e poi quando la rividi prima di cena, mi scoprii rilassato, l’ira era scomparsa, lasciando il posto ad una strana serenità.

Ipotizzai che fosse stato per il fatto che avevo assicurata la mia rivincita su di lei, ma non desiderai pensarci più di tanto, prima di cadere in sentimenti che mi avrebbero solo indebolito.

Dopo essermi spogliato entrai in bagno, appoggiai le mani sul lavandino e alzai lo sguardo. Vidi riflesso nello specchio il mio volto, i capelli erano spettinati e gli occhi di un nero scuro rispecchiavano i turbamenti del mio animo, le emozioni, e vidi molto più di quanto pensassi.

Vidi gli occhi di una persona addolorata, confusa e innamorata. Per un momento non mi riconobbi, e capii quanto la mia espressione e il mio volto fosse cambiato da quando c’era lei.

Entrai nella doccia, e dopo aver regolato il calore dell’acqua, chiusi gli occhi.

La temperatura dell’acqua era tiepida,a contatto con la pelle sembrava quasi una carezza, un conforto; la mia mente viaggiò oltre immaginando a posto dell’acqua le mani di Bulma. Mi sentii come se fossi abbracciato da lei, e con un moto di stizza sbarraii gli occhi e aprii l’acqua fredda.

Il getto gelato mi risvegliò da quei pensieri scomodi, ma soprattutto dolorosi, poi chiusi l’acqua e uscii dalla doccia.

Presi un asciugamano, con cui mi asciugai il corpo bagnato, e dopo essermi asciugato quel tanto che bastava per non sentire freddo, utilizzai lo stesso asciugamano per i capelli.

Intanto mi diressi in camera, ma mi bloccai sulla soglia. Lei era lì, nella mia camera, e camminava verso la porta. Non si era accorta di me.

Supposi che se ne stesse andando, ma io non avevo mica intenzione di farmi perdere quell’occasione, giusto?

Senza nemmeno legarmi l’asciugamano sulla vita attirai la sua attenzione.

«Che ci fai qui?»

La vidi irrigidirsi e voltarsi. Arrossì di colpo e spostò lo sguardo.

«Hai almeno la decenza di coprirti?» mi riprese.

Mi piaceva farla imbarazzare e metterla a disagio.

«Non fare la pudica, hai già visto altre volte il mio corpo, e hai sempre colto l’occasione» ghignai divertito da quella situazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

Allora che cosa ne pensate?!? Anche a voi piace? O questo chappy vi ha delusi?

Sono tanto curiosa di sapere cosa ne pensate. Poi vorrei chiedervi un parere, nel prossimo capitolo metterò quel che succederà al ballo, volete che io scriva sempre come prima persona Vegeta che racconta il chappy, o Bulma? Dovrete ovviamente immaginarvi un po’ la scena con la vostra immaginazione, e dirmi come vi piacerebbe di più leggere il capitolo.

 

Ora passo ai ringraziamenti:

 

blackhorse96: Non spari mai delle cazzate!Figurati! Comunque certo che prova dell’amore per Bulma, e anche in questo capitolo lo ammette! Spero di leggere ancora una tua recensione. Bacio

 

Luna_07: Come ho precisato nell’introduzione Bulma non è incinta!! Eheh ^_^ Se no la storia finisce subito! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Ciauu!!

 

kutai: ahah no infatti, non è per niente laureata in medicia la Signora Brief! Ihih Beh in questo capitolo c’è una Bulma un po’ meno sicura. Anch’io nei suoi panni non saprei come affrontare la persona che amo dopo uno scambio pesante di battute! =P Un bacio!

 

veggysuperfan: Solo un calo di pressione, niente di preoccupante!^^ Comunque qui non ci sono molti scambi di battute ma nel prossimo sono assicurate!! Ciauu!

 

Kikka1993: Ciao Carissima!Ma che piacere!Non ci credo…anche tu segui la mia storia. Non sai che piacere davvero saperlo! Spero continuerai a leggerla questa ff. Com’è questo chappy? Un bacione grande grande!

 

tety: Grazie mille dei tuoi complimenti, e mi scuso per eventuali errori di distrazione o grammaticali. Spero comunque sia stata una lettura piacevole! Allora, com’è questo chappy? Ti è piaciuto? UN bacione!!

 

 bulma4ever: Che piacere leggere una tua recensione così lunga!! Ho aggiornato il primo possibile!! E Bulma non è ancora incinta, ma arriverà prima o poi il momento!! =P Forse tra due capitolo li vedrai come una vera coppia!^_^ Scusami se la risposta a confronto con la tua lunga recensione è più corta, ma vado davvero di fretta! Un bacione grande grande! Grazie ancora dei tuoi complimenti, e dell’analisi che hai fatto sul precedente capitolo! Ciaooo!^^

 

Byrba: Eh sì, se l’è meritate! Eheh. Spero che anche questo chappy sia stato di tuo gradimento. Bulma non è intervenuta molto qui, ma nel prossimo ci sarà sicuramente! Un bacione!!

 

 

 

 

 

 

 

Come sempre ringrazio anche chi legge senza recensire e chi ha aggiunto la mia ff nei preferiti.

 

Alla prossima!!

 

Giulia

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** La festa ***


Scusate scusate scusate per il ritardo. Ma davvero ho avuto un sacco da fare.

Tra poco devo partire, e ho voluto lasciarvi con il capitolo che tanto aspettavate.

Spero vi piaccia, purtroppo non posso fare i ringraziamenti singoli, vado proprio di fretta; comunque ringrazio ognuno di voi, chi ha recensito e chi non.

 

Vi lascio al chappy,

 

Buona Lettura,

 

Giulia ^_^

 

 

Amici d’infanzia

La festa

 

 

[Senza nemmeno legarmi l’asciugamano sulla vita attirai la sua attenzione.

«Che ci fai qui?»

La vidi irrigidirsi e voltarsi. Arrossì di colpo e spostò lo sguardo.

«Hai almeno la decenza di coprirti?» mi riprese.

Mi piaceva farla imbarazzare e metterla a disagio.

«Non fare la pudica, hai già visto altre volte il mio corpo, e hai sempre colto l’occasione» ghignai divertito da quella situazione.]

 

Arrossì, e assunse un espressione furiosa, ma questa volta i suoi occhi erano puntati su di me, ben attenti a non spostare lo sguardo nelle mie zone basse.

«La torta è sul tuo comodino se vuoi mangiarla, bene, se no arrangiati!» mi urlò, poi si voltò e fece per uscire.

«Da quando in qua ti lasci andare a certi gesti?» chiesi, fermandola.

«E’ stata un’idea di mia madre»

Ah ma certo. L’oca! Avrei dovuto immaginarlo. Sorrisi amaramente. Era ovvio che Bulma non avrebbe mai fatto un gesto simile di sua spontanea volontà.

Mi riscossi dalle mie riflessioni, e mi accorsi che il mio volto aveva assunto l’umore dei miei pensieri.

Cercai di ridarmi un contegno, mi legai l’asciugamano in vita, poi mi avvicinai a lei, che era ancora in piedi vicino alla porta.

«Non penso che tu sia venuta qui solo per darmi una misera torta, sbaglio?»

Mi guardò, come se avessi azzeccato. Ed io ero certo di non sbagliarmi.

«In realtà sono venuta per dirti che domani andrò alla festa»

Per che cavolo me lo stava dicendo?

«Non pensavo avessi bisogno del mio permesso per uscire» mi allontanai da lei infastidito dalle sue parole, e mi sedetti sul letto.

«Non ti sto chiedendo il permesso, idiota! Ti sto solo avvertendo che domani sera io non ci sarò a casa»

«Se è per questo che sei venuta qui, potevi anche evitare di venire» dissi scostante.

Non so il motivo, ma più parlavamo di quell’argomento più l’irritazione cresceva.

«Bene!Spero che tu ti strozza con quella torta» mi disse per poi voltarsi verso la porta e uscire dalla mia camera, e dalla mia vista.

Stetti ancora qualche secondo sul letto, poi mi alzai e mi misi il primo paio di boxer puliti. Mi appoggiai all’armadio, sempre più bisognoso di una maledetta sigaretta.

Lei era l’ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento, l’unica mia debolezza. Dannata donna! Non volevo più pensarla, volevo solo andarmene a letto per levarmi quei pensieri scomodi dalla mente.

Così mi distesi sul letto, e cercai di assopirmi, prima o poi il sonno sarebbe arrivato, lanciandomi una via di fuga dai miei sentimenti…almeno per un po’ di ore.

 

******

 

La mattina seguente mi svegliai incavolata nera al ricordo della sera precedente.

Ero stata una stupida! Volevo fare un gesto carino per lui, e che fa? Era solamente un ingrato! Avevo detto che era stata un’idea di mia madre, ma avevo mentito come una scema.

Che rabbia!

«Bulma c’è Yamcha alla porta!» mi urlò mia madre, interrompendo il filo dei miei pensieri.

Strano, che cosa voleva?

Mi diressi verso l’uscio di casa, e vidi Yamcha camminare avanti indietro nervosamente.

«Ehi» mi sorrise appena mi vide, bloccandosi.

«Ciao, come mai qui?» gli chiesi palesemente sorpresa.

«Sai com’è, passavo da queste parti» mi sorrise ancora, io lo guardai storto.

«Cosa c’è?» gli chiesi, un po’ infastidita per quel sorriso.

«Ti guardo, e…sei bellissima»

Rimasi del tutto spiazzata, ma stranamente non arrossii, quel genere di complimenti ormai mi imbarazzavano solo se detti da Vegeta.

«Evidentemente non ci vedi»

Una voce dalle mie spalle mi costrinse a girarmi. «Speravo tanto che ti strozzassi con quella torta» gli risposi di rimando.

Lui si voltò, lanciando un’occhiata minatoria a Yamcha, poi si diresse in cucina.

Guardai Yamcha che aveva assunto una faccia tra lo stupito e l’indignato.

«Cosa ci fa quello qui?» mi chiese, leggermente arrabbiato.

«Lavora per me» non volli dargli troppe spiegazioni ad una persona che per me non era nemmeno tanto importante.

«Da quanto sta qui?»

«Da un po’»

«Perché non me l’hai mai detto?» continuava a fare domande su domande.

Cos’era quello un terzo grado?Mi stava infastidendo.

«Perché avrei dovuto?Questa è casa mia, e noi non stiamo insieme»

Lui mi guardò sorpreso. Non mi sembrava di aver detto niente di nuovo.

«Ah quindi, non stiamo insieme?Pensavo che mi avessi invitato alla festa per riappacificarci»

«No, l’ha fatto per farmi ingelosire» passò di nuovo Vegeta con un pezzo di torta in mano, per poi sparire nuovamente.

«Cosa?» Yamcha mi guardava allibito.

«Non l’ho fatto per questo, l’ho fatto perché sei mio amico. Esistono anche le feste tra amici» dissi in difficoltà. Ma che aveva a posto del cervello quello scemo di Vegeta?!

«Ma mi hai detto che ci si deve andare a coppie!»

«E’ vero, ma non pensavo te la prendessi così» risposi sincera, mentre sentivo di nuovo i passi dello scemo avvicinarsi a noi.

«Se vuoi ci vado io con lei» disse Vegeta, abbracciandomi da dietro. Sentivo i suoi pettorali dietro le mie spalle,e le sue braccia mi cingevano come per dimostrare che fossi di sua proprietà.

Yamcha si irrigidì, io cercai di liberarmi dalla sua presa, ma invano.

«Certo che no! L’accompagnerò io stasera, ed andremo da amici»

Gli sorrisi, ringraziandolo mentalmente per non avermi lasciato in balia di Vegeta. Quello stronzo.

Dopo aver salutato Yamcha, mi diressi in cucina per fare colazione.

 

***

 

Dopo aver allacciato i bottoni della camicia, mi infilai la giacca nera.

Mi guardai ancora una volta allo specchio, pensai a Michelle e alla sua isterica voce, respirai a fondo due o tre volte, poi mi decisi ad uscire dalla camera, e andai a prendere la mia dama, per quella sera.

Prima di andare da lei passai a prendere le mie adorate sigarette.

Michelle mi stava aspettando, infatti quando arrivai sotto casa sua era già giù. Mi salutò con un bacio sulle labbra, io rimasi immobile come di consueto.

«Sai dov’è la festa?»

Annuii e incominciai ad avviarmi con le mani nelle tasche, facendo finta che lei non esistesse, mentre lei continuava a parlare e parlare, facendo un monologo, ed io ero sempre più convinto che aveva qualche problema mentale.

 

Arrivammo dopo dieci minuti davanti ad un enorme palazzo, con ampie scalinate e un sacco di gente vestita elegante. Tutti figli di papà! Non era un posto adatto a me.

Salimmo le scale, e mi guardai in giro, poco più in là vidi Goku e sua moglie. Cercai di evitarli, ma non feci a tempo.

«Ciao Vegeta» Goku batté la mano sulla mia spalla, io la scansai. «Alla fine sei venuto. Bulma è già dentro» mi sorrise, poi spostò lo sguardo su Michelle «Divertitevi»

Si girò e insieme a sua moglie entrò nell’abitazione.

Mi volsi verso la strada, ero ancora in tempo a fuggire da quel manicomio.

«Allora entriamo?» mi incitò Michelle.

«Sì»

Entrai con passi lenti e rilassati, quando varcammo la soglia vidi alcune persone che ballavano danze da sala, e dei candelabri a rendere il tutto ancora più elegante e signorile, quindi per me altamente schifosa la festa.

Scesi le scale, senza mai abbassare lo sguardo. Cercai due occhi azzurri nella folla, ma non riuscii ad identificarli, però ero certo che lei mi stava guardando.

Mi girai verso Michelle che mi osservava con aria sognatrice, e le strinsi la mano che era appoggiata sul mio braccio.

Quando fummo in mezzo alla gente, mi staccai da lei.

«Vado a prendere da bere»

«Va bene»

La lasciai da sola, mentre andai verso il buffet. Con tutta quella roba da mangiare la tentazione era più forte di qualsiasi altra cosa. Incominciai ad assaggiare i dessert, passai dalla torta variegata al creme caramel.

L’unica nota positiva in tutto quel bordello era il cibo.

Passò un cameriere con dei cocktail, io ne presi uno a caso, e l’assaggiai.

Spostai lo sguardo sulla pista da ballo, e per poco non mi strozzai. Vidi Yamcha e Bulma aggrovigliati mentre ballavano.

Poi vidi quel coglione chinarsi sul suo collo per baciarla, sentii qualcosa andare in tilt. Strinsi così forte il bicchiere che avevo in mano, da mandarlo in mille pezzi.

 

***

 

Eravamo troppo vicini, lui mi toccava la schiena con desiderio, mentre io cercavo in qualche modo di tenere le distanze.

Riuscivo ad andare a ritmo, anche se il valzer non era la mia passione. Voltai lo sguardo verso la folla, cercando Vegeta, ma non lo vedi da nessuna parte.

Spostai i miei occhi sul buffet, sicura di trovarlo lì.

Bingo!

Mentre giravamo intorno alla pista, cercai di muoverci verso il lato destro, dove lui avrebbe potuto vederci.

Guardai con la coda dell’occhio Vegeta, e appena vidi che ispezionava nella nostra direzione parlai a Yamcha.

«Ti piace il mio nuovo profumo?» dissi, sporgendo il collo con malizia.

Come previsto Yamcha annusò la mia pelle, ed io cercai di assumere una faccia deliziata, come se mi stesse baciando.

«Molto buono» rispose, rivolgendo nuovamente lo sguardo su di me.

Gli sorrisi compiaciuta.

Lo sguardo di Yamcha si rabbuiò di colpo, guardando un punto dietro di me.

Mi girai e vidi Vegeta aggrovigliato a quella puttana!

Le sue mani la toccavano come aveva toccato me quella notte, avvicinò i loro corpi e lei gli baciò il collo poi salì fino alla bocca.

Improvvisamente Yamcha mi afferrò la vita con rabbia e incominciammo a ballare ancora con più passione. Mi strinse forte, quasi da farmi male, poi mi baciò, e smettemmo di ballare.

Cercai di scansarmi da lui, ma non ci riuscii.

Qualcuno arrivò in mio soccorso, mi afferrò saldamente un braccio, mi spinse indietro. Poco dopo vidi Yamcha steso a terra da un pugno.

«Prova ancora a toccarla e sei morto!»

Mi volsi verso Vegeta sorpresa e commossa al contempo.

«Yamcha!» la voce isterica di Michelle gridò il nome del mio ex, facendomi sussultare. «Stai bene?»

Mi girava improvvisamente la testa.

Che cavolo stava succedendo?!

 

 

 

Spero vi sia davvero piaciuto, io mi sono molto divertita a scrivere questo chappy.

 

Aspetto le vostre recensioni.

GRAZIE A TUTTI…E BUONA PASQUA!!

 

 

 

 

 

 

Ringraziamenti:

 Byrba

 - tety - Luna_07 - veggysuperfan - bulma4ever -  blackhorse96 - kutai -  Kikka1993

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Incubi e miracoli ***


Eccomi ritornata dopo le vacanze di Pasqua, spero che le avrete tutti quanti passate bene!!

Comunque, vi lascio al capitolo senza troppe ciance, spero vi piaccia come è piaciuto a me scriverlo.

 

Buona lettura,

 

Giulia ^_^

 

Amici d’infanzia

Incubi e miracoli

 

 

[Qualcuno arrivò in mio soccorso, mi afferrò saldamente un braccio, mi spinse indietro. Poco dopo vidi Yamcha steso a terra da un pugno.

«Prova ancora a toccarla e sei morto!»

Mi volsi verso Vegeta sorpresa e commossa al contempo.

«Yamcha!» la voce isterica di Michelle gridò il nome del mio ex, facendomi sussultare. «Stai bene?»

Mi girava improvvisamente la testa.

Che cavolo stava succedendo?!]

 

 

 

La tenevo tra le braccia con fare protettivo, mentre osservavo la scena che mi si presentava davanti agli occhi: Yamcha steso a terra da un mio pugno, e ne fui tremendamente compiaciuto, mentre quella puttana di Michelle lo aiutava a rialzarsi, toccandolo con malcelata distrazione. Più che aiutarlo, sembrava che volesse apparire per quella che era: una puttana.

Non avevo ancora capito come cavolo facessero a conoscersi.

Il troglodita umiliato si alzò appoggiandosi su Michelle, che ne approfittò per poggiare la mano sul suo fondoschiena.

Vidi Bulma a disagio, forse era gelosa. Poi afferrò un lembo della mia giacca, e guardandosi intorno me lo tirò, come facevano i bambini per attirare l’attenzione su di sé.

«Vegeta» mi sussurrò «Ci stanno guardando tutti»

Alzai lo sguardo sulle persone che mi guardavano turbati. Non avevano mai visto una rissa? Ma che cavolo volevano?

«Che succede qui?» una voce forte e scandita interruppe i brusii della gente. L’uomo che aveva parlato si fece varco tra la folla, e rimasi stupito e inorridito.

Ghignò. «Vegeta» poi spostò lo sguardo su Yamcha che si teneva la guancia livida, e riportò l’attenzione su di me. «come mai devi sempre creare dei disagi?»

Tenni le braccia ancora strette intorno a Bulma, per non far tralasciare la mia agitazione. «Freezer dovevo immaginarlo che ti avrei incontrato. Un figlio di papà come te non si lascerebbe certo scappare un occasione del genere. Magari l’hai organizzata proprio tu questa festa, o sbaglio?» ghignai, rilassando l’espressione del mio volto, sicuro della mia affermazione.

I suoi occhi divennero provocatori e infiammati di ira per quel basso colpo da me inflittogli davanti a tanta gente, che sicuramente conosceva.

Mi si avvicinò, sentivo lo sguardo di Bulma impaurito, e la sua stretta intorno alla mia schiena aumentò pian piano che Freezer si avvicinava.

«Stai bene attento a ciò che dici, o ne pagherai le conseguenze» mi sussurrò, poi si allargò in un sorriso, per tranquillizzare le persone che stavano assistendo alla scena.

Spostò lo sguardo su Bulma, e avvicinò la mano al suo mento, ma non glielo permisi. Gli afferrai il braccio, bloccandolo.

Nello stesso istante Goku, che quasi sicuramente aveva assistito alla scena, si avvicinò a me, e mi prese il braccio guardandomi negli occhi e facendomi una muta richiesta.

Allentai la presa dal braccio di Freezer, facendo ricadere il braccio al mio fianco. Goku guardò con serietà Freezer, poi si girò verso di me, e disse: «Andiamocene. Questa festa fa davvero schifo»

Poi si incamminò verso l’uscita, io lasciai andare Bulma con Goku e Chichi, mentre continuai a fissare il mio incubo.

Mi girai e raggiunsi gli altri, dopo aver ghignato e detto: «Presto arriverà anche il tuo momento»

 

****

 

Appena uscii dallo stabile mi venne spontaneo tirare un sospiro di sollievo. Ripensai a quel che era successo minuti prima.

Appena avevo sentito il nome di Freezer, Yamcha e Michelle passarono in secondo piano. Quello era lo stesso uomo che uccise i genitori di Vegeta.

Un brivido di paura mi percorse la schiena. L’immagine dei suoi occhi freddi mi mise agitazione, e mi strinsi istintivamente le braccia come per proteggermi.

Goku e Chichi erano al mio fianco, e camminavano in silenzio, avvolti anch’essi nei loro pensieri. Chissà se Goku sapeva...

Ad un tratto il mio udito venne attirato da rumori di passi in lontananza dietro di me. Il mio cuore accelerò il battito, la paura che qualcuno ci stesse seguendo mi mise inquietudine. I passi pian piano si fecero più vicini, ed io trattenni il respiro.

Possibile che Goku e Chichi non si stavano accorgendo di nulla? Cominciai a pensare che fosse solo la mia immaginazione.

All’improvviso i passi svanirono, ed io mi fermai. Mi voltai piano, il cuore mi scoppiava nel petto, e da un momento all’altro sarei svenuta per mancanza di ossigeno.

Prima che potessi girarmi del tutto, sentii una presa ferrea prendermi il braccio, e dopo un secondo mi ritrovai tra le braccia dell’uomo che amavo.

Ripresi a respirare affannosamente, il cuore si rilassò lievemente. Non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi, non mi volevo far vedere in ansia. Piccole lacrime scesero sul mio viso, e piansi in silenzio, scaricando la mia tensione e angoscia.

«Hai paura?» mi disse con voce bassa cercando di celare l’ansia che lo invadeva.

Negai con il capo, nascondendo il viso sul suo petto. Alcune lacrime erano cadute sul suo abito nero, creando piccole macchie scure.

«Allora perché tremi?» Spalancai gli occhi, ma non spostai il viso. Non mi ero accorta che stavo ancora tremando. Cercai di controllare il tremore, ma senza risultati.

Smisi di piangere per paura che se mi avesse visto così non gli sarei più interessata come donna, non volevo apparire davanti ai suoi occhi una persona debole.

Mi leccai le labbra, dov’erano arrivate alcune lacrime, e cercai di dare un tono sicuro alla mia voce. «Ho solo freddo» non era del tutto una bugia. Le sue braccia si staccarono da me, facendomi sentire ancora più freddo, poco dopo sentii le sue braccia circondarmi le spalle con la sua giacca.

Rimasi ancora più interdetta. Alzai impulsivamente lo sguardo su di lui e gli sorrisi, ma mi accorsi subito dopo dello sbaglio che avevo fatto. Mi guardò turbato.

«Hai pianto» costatò freddo.

Interpretai il suo tono come quello di una persona delusa, e mi sentii male. Non c’era più bisogno di abbassare lo sguardo, ormai mi aveva vista, ma i suoi occhi scostanti mi facevano male.

«Ho cercato di non fartelo notare, ora sono sicura che non ti attraggo più…non sono neanche sicura che io ti abbia mai attratto davvero» cominciai a dire tutto quel che pensavo, parlando così velocemente da non aver capito che avevo condiviso con lui le mie emozioni.

«Pensi troppo, donna»mi disse, e non seppi se dovevo essere felice o no. Avvicinò piano la sua mano alla mia guancia bagnata, mi accarezzò il viso, ed io lo guardavo cono occhi sognanti. In quel momento mi dimenticai di ogni cosa, anche solo una sua carezza aveva il potere di farmi sentire lontana da tutti. E guardarlo in quei suoi occhi scuri era la cosa che mi faceva sentire in pace.

Non era vero che non gli piacevo, e la certezza arrivò quando avvicinò il suo viso al mio e mi baciò, stringendomi a lui.

Lì in mezzo ad una delle tante strade della mia città, avvenne il miracolo.

 

Lui che mi bacia davanti a…

 

Un colpo di tosse lo fece staccare leggermente da me, e mi regalò un piccolo sorriso.

 

…Goku e Chichi.

 

Prima non l’avrebbe mai fatto, e lui sapeva che ci stavano guardando già da un bel po’.

«Ehi Bulma, eravamo in pensiero, stavamo camminando e ad un certo punto ci siamo girati e non c’eri più. Ma…ci siamo preoccupati inutilmente!» Chichi mi sorrise.

«Ma cosa stai dicendo!!Quando qualcuno sta con Vegeta non c’è da essere calmi!» ironizzò Goku, guadagnandosi uno sguardo minatorio dall’uomo che mi teneva ancora tra le braccia.

Vegeta si staccò da me,sfiorandomi la mano e avviandosi verso casa.

Io stetti sempre al suo fianco, come non avevo mai fatto prima ad ora, e ogni tanto, cioè sempre, ci scambiavamo sguardi significativi e non. Io lo guardavo e lo ammiravo. Quanto era bello, era fantastico, ed era tutto per me.

 

«Allora Goku, davvero pensi che faceva schifo la festa?» gli chiese Vegeta ghignando.

Si grattò la testa «In realtà sì, ma solo perché il buffet non mi è piaciuto tanto» poi sorrise come un bambino, mentre noi rimanemmo a bocca aperta. Dopo un attimo di stupore ridemmo tutti; le strade illuminate dai lampioni brillarono ancora di più, un po’ per le nostre sincere risate, un po’ per la bellezza dell’uomo che avevo accanto…

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci qua, allora vi è piaciuto?Spero davvero di sì.

È stato un po’ difficile scrivere le sensazioni di Bulma, vorrei sapere cosa ne pensate…sono stata superificiale nel descrivere la scena?

 

Nel prossimo capitolo non so se metterò i pensieri di entrambi, se scriverò solo i pensieri di un protagonista sicuramente saranno quelli di Vegeta.

Sono davvero curiosissima di sapere le vostre reazioni al capitolo. Accetto qualsiasi critica costruttiva! Mi fa piacere anche migliorare ^^.

Poi non vi preoccupate nel prossimo capitolo verrà spiegato cos’è successo fra Yamcha e Michelle, anche se penso che non interessi molto questa coppia, ma è giusto che spiego!!

 

Bene oggi ho tempo per ringraziarvi singolarmente per la vostra gioia e mia, dato che mi piace rispondere alle vostre adorabili recensioni.

 

Byrba: Beh che dire, spero che anche questo capitolo ti abbia emozionato. L’entrata di Freezer ti ha rovinato la storia o ha reso la ff ancora più intrigante?Aspetto la tua opinione. Un bacio

 

PaN93_BeLLa: Ho aggiornato appena ho potuto!Spero continuerai a seguirmi e che il chappy ti sia piaciuto. Mi raccomando fammi sapere che cosa ne pensi.

 

tety: Torni in Italia?Perchè di solito dove ti trovi?All’estero?DAVVERO? Beh comunque, spero che questo chappy ti sia piaciuto. Secondo te Vegeta è stato mieloso o coerente con il suo comportamento o tua visione del personaggio? Spero riuscirai presto a leggere questo nuovo capitolo, se così non fosse c’è sempre tempo!!Bacione!

 

Kikka1993: Ciao caraaaaaa!Sono felice che mi segui sempre. Allora ti piace Vegeta in questo chappy?Cosa pensi dei pensieri di Bulma?Dimmi dimmi dimmi, sono curiosa. Un bacione grande.

 

kutai: ti ringrazio innanzitutto per la pazienza che dimostri per gli aggiornamento non sempre regolari purtroppo. Poi sono felice che ti piaccia il mio modo di scrivere, anche se ho dei dubbi su questo chappy. Mi è piaciuto molto scriverlo, però è stato altrettanto difficile descrivere le sensazioni dei due protagonisti. Spero che non abbia stonato niente, se così fosse mi fa piacere che me lo facessi notare…^^ Un bacione grande.

 

Saku_chan: Sono tanto tanto tanto felice che ti piaccia il mio modo di scrivere, sto cercando di migliorarmi quindi ogni consiglio è ben accetto. Il finale di questo chappy magari non lascia l’amaro in bocca come gli scorsi chappy ma spero ugualmente che sei curiosa di leggere il seguito. Sempre alla fine del capitolo ho messo una battuta di Goku, ma non so se si è riuscita ad afferrare, se così non fosse avvisami!!Magari cerco un modo migliore di elaborare la frase!^^ Un bacione grande!

 

veggysuperfan: Certo che Veggie non è scemo!eheh ^^ Sono tanto felice che continui a recensire e seguire la ff, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, e che non ti abbia deluso. Un bacio!!

 

blackhorse96: Riesco sempre a stupirti??Davvero?Ed anche in questo chappy?O è stata scontata l’entrata in scena di Freezer?Adesso non c’è più il problema di Michelle…adesso è occupata con qualcuno, fortunatamente. Un bacione grande!!

 

Luna_07: ahah…adesso Yamcha e Michelle sono sistemati. Beh, posso dire che Vegeta e Bulma sono una coppia più o meno…magaaaarrriii nel prossimo capitolo lui lo renderà ufficiale. *risata furba* ihih. Niente di sicuro però eh..^_^ Bacione grande

 

bulma4ever: Ciao Carissimaaaa! È sempre un piacere leggere le tue meravigliose recensioni, e sapere che ti emozionano i miei capitoli. Allora com’è ti è parso questo chappy?Troppo mieloso Veggie o dolce al punto giusto? E Bulma?Troppo spaventata? Yamcha ora è occupato con Michelle, chissà se anche lui avrà una crisi di nervi o riuscirà a sopportarla!! ^^Un bacione, spero leggerai questo chappy. Ciauu!^^

 

Infine ringrazio anche chi legge senza recensire, o chi ha messo la mia ff nei preferiti.

Alla prossima intanto vi auguro una buona giornata!^^

 

 

Giulia

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Sorrisi ***


Eccomi qui!! Allora, vi avevo detto che avrei spiegato come si siano conosciuti Yamcha e Michelle, i due tonti, ma…non ho potuto, perché ho dato priorità ad un’altra coppia, e credo proprio che sia solo una gioia per voi!!^^

Bene, vi lascio al capitolo.

 

Buona lettura,

 

Giulia ^_^

 

Amici d’infanzia

Sorrisi

 

 

[«Allora Goku, davvero pensi che faceva schifo la festa?» gli chiese Vegeta ghignando.

Si grattò la testa «In realtà sì, ma solo perché il buffet non mi è piaciuto tanto» poi sorrise come un bambino, mentre noi rimanemmo a bocca aperta. Dopo un attimo di stupore ridemmo tutti; le strade illuminate dai lampioni brillarono ancora di più, un po’ per le nostre sincere risate, un po’ per la bellezza dell’uomo che avevo accanto…]

 

 

Un uomo camminava verso di me, ma non riuscivo a vedere il suo viso, ed io correvo per cercare di raggiungerlo.

Poi il suo corpo svanì nel nulla, e mi comparve alle spalle. Non feci tempo a difendermi, che subito il mio avversario mi colpì, facendomi piegare in due dal dolore.

Alzai il viso verso di lui, mentre ansante mi tenevo lo stomaco. Lui era il mio incubo, il mio acerrimo nemico.

L’uomo che aveva rovinato la mia vita, e creato in me nuovi obiettivi.

Pensai che avevo davanti la mia opportunità di vendetta, pensai ai miei genitori, alla mia infanzia, e all’improvviso mi sentii carico di energie, e mi preparai ad attaccarlo. Urlai, e tirai un pugno all’altezza della sua faccia, ma lo detti a vuoto, perché lui scomparve.

Intorno a me calò il buio, non smettevo di guardarmi attorno per non esser preso di sorpresa. Poi comparve di nuovo dietro di me, questa volta era insieme ad un’altra persona.

Era la donna che aveva vissuto con me gli anni più belli, e adesso condivideva i miei stessi sentimenti ed emozioni.

La teneva stretta, e le puntava una pistola alla tempia. Lei aveva le lacrime agli occhi, e mi guardava supplicandomi aiuto. Non sopportavo vederla così debole e umiliata.

Sentii il cuore spezzarmi al solo pensiero di perdere anche lei.

Feci per avanzare verso di loro, ma la voce di Freezer mi fermò.

«Fai un passo e perderai anche lei. Sei destinato a rimanere solo su questo pianeta» poi mi ghignò, e avvicinò il suo viso ai capelli di Bulma, annusandoli.

Quel gesto mi mandò su tutte le furie, così corsi verso di loro, ma subito dopo un colpo di pistola interruppe la mia avanzata.

Vidi la mia esistenza accasciarsi a terra, senza vita. La raccolsi e la strinsi fra le mie braccia.

Chiamai il suo nome più volte, mentre le mie mani e i miei vestiti si sporcavano di sangue. La baciai e sentivo per la prima volta le lacrime spingere contro il mio volere, per uscire.

Ma mi ricordai che avevo ancora il mio nemico di fronte e non potevo farmi vedere fragile. Alzai il volto verso di lui stringendo i denti, ma non c’era più.

All’improvviso la voce di Freezer si sparse intorno a me come un’eco:

 

«Sei destinato a rimanere solo su questo pianeta»

 

 

Mi svegliai di soprassalto sudato e con il respiro affannato.

Mi misi le mani sul viso e mi stropicciai gli occhi scossi dall’incubo. Era ancora notte, lo capii dal buio che regnava nella stanza.

Poi ricordando Bulma in una pozza di sangue, guardai al mio fianco. Andai in panico quando vidi le lenzuola disfatte, e lei non c’era.

Avevamo dormito insieme quella notte, ma non avevamo fatto l’amore. Si era addormentata sul letto in camicia da notte, mentre ero andato in bagno ed io non l’avevo voluta svegliare.

Spostai le coperte con agitazione, e scattai in piedi. Controllai prima in bagno, ma non era lì, così uscii dalla camera con il cuore che accelerava ad ogni passo.

Corsi verso camera sua, aprii la stanza sicuro che l’avrei trovata lì: ma non c’era neanche lì. Lo stesso risultato lo ottenni cercandola in cucina, in sala, nello studio, nel laboratorio.

Non la trovai da nessuna parte. Il mio cuore stava scoppiando e più passava il tempo senza trovarla, più il ricordo dell’incubo si impossessava di me, e l’ansia che le fosse successo qualcosa mi assaliva come un veleno che pian piano mi stava facendo morire.

Avevo caldo ed avevo bisogno di aria fresca. Uscii in giardino a piedi scalzi, a petto nudo e solo con i boxer addosso.

Mi scompigliai i capelli con angoscia. Dove cavolo si era cacciata?

Stinsi i denti con rabbia e disperazione, poi un rumore attirò la mia attenzione. Voltai lo sguardo verso destra. Seguii lo scricchiolio, come se fosse il mio appiglio, la mia ultima speranza di trovarla.

Percorsi le mura della casa, fino a scorgere il dondolo in legno dietro l’enorme casa.

E lei era lì, con le ginocchia al petto e le braccia che le stringevano.

Il mio cuore esplose di gioia. Cercai di non sembrare preoccupato e in ansia, così aspettai qualche secondo prima di farmi vedere, poi mi avvicinai a lei.

«Cosa ci fai qui fuori?» chiesi, cercando di non far trasparire le mie emozioni.

Sobbalzò, e mise un piede scalzo sull’erba, fermando l’oscillamento del dondolo.

Mi guardò, ma non mi rispose. Forse era sorpresa di vedermi sveglio a quell’ora.

«Da quanto tempo sei qui?» chiesi, sperando in una sua risposta.

«Da un po’» rispose, sorridendomi.

Mi sedetti di fianco a lei, avevo voglia di stringerla e baciarla.

Avevo avuto paura di perderla, e avevo capito quanto davvero l’amassi.

Appoggiò il viso sulle ginocchia, voltando gli occhi verso di me. Era bella, come sempre. Anche di più.

Ma da quando mi facevo tutte queste paranoie? E da quand’é che ero così sdolcinato? Mi dovevo arrendere?

«Tu invece?» mi chiese, per interrompere il silenzio che si era creato.

«Anch’io» le risposi, guardando e studiando ogni suo tratto, ogni sua espressione, per memorizzarla bene in mente.

«C’è qualcosa che non va?» evidentemente avevo assunto un espressione strana in volto.

Feci un cenno negativo con la testa.

«Brutto sogno?» domandò con ingenuità, non sapendo che ci aveva azzeccato.

Mi ricordò di nuovo quelle immagini così crude. Volevo togliermele dalla testa, la paura di perderla mi rendeva inquieto.

Io l’amavo. Era inutile dire il contrario, ed era inutile essere orgogliosi con sé stessi.

Bulma mi guardava turbata, e prima che mi potesse fare qualsiasi altra domanda, la baciai con impeto.

Era sorpresa per il modo con cui la stavo baciando. Ma non mi importava.

La presi per la vita, e la strinsi forte. Le sfuggì un gemito dalle sue morbide labbra, e mi poggiò una mano sul petto per fermarmi, ma non le diedi retta.

«Vegeta» sussurrò fra un bacio e l’altro, mi sembrò quasi una supplica.

Io non mi bloccai, e continuai a baciarla, toccarla. Insinuai una mano sotto la sua camicia da notte nera, lambendo le sue gambe lisce come la seta che aveva addosso.

Il dondolo con il suo lieve oscillamento ad ogni nostro movimento,mi impediva un contatto più intenso. Così mi staccai da lei, leggendo nel suo sguardo una lieve confusione, poi mi alzai, e la presi in braccio.

Lei mi baciò, nel frattempo la misi sull’erba fresca, sentendo la sua pelle rabbrividire a quel contatto. Le accarezzai le braccia, e mi misi sopra di lei senza smettere di baciarla.

Questa volta fu lei a staccarsi da me. «Vegeta andiamo dentro»

Al solo pensiero di non poterla toccare, anche solo per qualche secondo mi infastidì.

La baciai di nuovo, cercando di farle cambiare idea, ma si scostò di nuovo e mi disse: «Ci potrebbero vedere» poi mi indicò la finestra della camera dell’oca e del vecchio.

«Non si sveglieranno di certo a quest’ora» dissi avvicinandomi di nuovo alle sue labbra.

«Andiamo dentro» ribatté determinata.

Stufo, mi alzai la presi in braccio così velocemente che la sorpresi, ed entrai dentro casa con passo spedito, mentre Bulma mi guardava con un sorriso che sembrava volesse dirmi “Ho vinto io!”.

Cercai di non pensarci. Incredibile come quella donna mi facesse passare da un emozione all’altra.

Entrammo in camera mia, e senza darle tempo di fiatare, la misi sul letto e continuai quel che lei aveva interrotto qualche secondo prima.

 

****

 

Aprii gli occhi assonnati, non ricordavo bene se avevo sognato, ma una di una cosa ero certa:

 

stavo vivendo una favola.

 

La mia mano era intrecciata a quella di Vegeta, che aveva dormito tutta la notte abbracciato a me. Mi sentivo protetta e felice, come non lo ero mai stata in vita mia.

Chissà che ore erano, se mia madre mi avesse vista lì con lui, mi avrebbe chiesto tutti i particolari della nostra storia, mi avrebbe chiesto da quanto stavamo insieme… spalancai gli occhi, e riflettei sul fatto che non sapevo se eravamo una coppia.

Comunque decisi di alzarmi e vestirmi, per evitare eventuali pettegolezzi di mia madre.

Sentivo il respiro profondo del mio uomo, e capii che stava ancora dormendo. Non volevo svegliarlo. Sciolsi le nostre dita, e spostai delicatamente la sua mano. L’appoggiai vicino a lui, e mi morsi il labbro inferiore per non emettere alcun suono.

Scostai le coperte, e girai la testa dall’altro lato mentre poggiavo i piedi a terra. Mi alzai dal letto, presi i miei vestiti che avevo poggiato su una sedia vicino all’armadio, e mi diressi in bagno con passo felpato.

Misi i vestiti su un mobiletto accanto il box-doccia. Guardai la doccia poi Vegeta, infine decisi che potevo concedermi un po’ di relax. Socchiusi la porta, ed entrai nella doccia, chiudendo l’anta alle mie spalle.

Regolai la temperatura dell’acqua, il getto caldo era un sollievo sulla mia pelle. Voltai la faccia verso il getto, e mi insaponai le braccia, la pancia e le gambe. Chiusi gli occhi, per deliziarmi di quel calore.

Dopo alcuni minuti mi girai e aprii gli occhi, lanciai un grido strozzato per lo spavento. Vegeta si era intrufolato nella doccia, ed ora era davanti a me. Richiuse l’anta, e mi si avvicinò facendomi appoggiare contro il muro alle mie spalle.

Bagnato era ancora più eccitante.

«Mi avresti lasciato solo nel letto anche questa volta?» mi chiese, e la sua voce scostante mi fece capire che non avermi vista nel letto al suo risveglio, l’aveva fatto irritare. Appoggiò le mani sul marmo gelido, ai lati del mio corpo.

Io non risposi, ripensando a quel che era successo quella notte. Il dolore che c’era stato per entrambi…

Gli accarezzai il viso, poi mi avvicinai alle sue labbra e lo baciai dolcemente. Mi piacevano le sue labbra, mi piaceva toccarle, leccarle e morderle.

Quando ci staccammo, mi guardò rassegnato. «Non farlo mai più» non mi suonò come un ordine, ma piuttosto come un favore.

Mi meravigliai di come il suo carattere fosse cambiato. Era molto più piacevole ora. Era dolce, il suo orgoglio si era affievolito, ed io lo amavo sempre di più.

Lo guardai negli occhi, gli stessi che mi avevano osservata quando ero piccola, e che ora mi scrutavano come se fossi la cosa più preziosa.

Non volevo mai più vederlo star male. Lo baciai di nuovo «Lo prometto» lo rassicurai, volevo rappresentare la sua sicurezza, come lui la rappresentava per me.

Lo guardai e gli sorrisi, scompigliandogli i capelli. Risi di gusto, sapendo che non amava farseli toccare.

Dopo un attimo di irritazione, ghignò pronto per la sua vendetta: mise la mani sui rubinetti, chiuse l’acqua calda e aprì tutta quella  fredda. Urlai. Stavo ghiacciando, e ora l’acqua non era così tanto piacevole!

Agitai le mani, sentendomi una scema. Aprii velocemente l’anta della doccia in cerca di una via di fuga. Appena riuscii ad aprirla, corsi fuori. Vegeta mi raggiunse e mi prese per la vita. Urlai e risi contemporaneamente.

Mi poggiò a terra e incominciò a farmi il solletico. Mi stavo divertendo…e per la prima volta anche lui.

Uscimmo dal bagno, senza smettere di stuzzicarci. Poi Vegeta si bloccò, ed io seguii il suo sguardo. Mia madre era sulla soglia della stanza.

Contemporaneamente io e Vegeta prendemmo la prima cosa che ci capitò in mano per coprirci.

Mia madre rise, mentre io diventavo sempre più rossa dalla vergogna.

«Lo sapevo» sghignazzò, uscendo dalla stanza.

Noi rimanemmo a guardare il punto in cui prima c’era mia madre.

«Merda!» esclamammo all’unisono.

 

 

 

Allora che ve ne pare? Io mi sono divertita ed emozionata molto a scriverlo, spero che sia stato lo stesso per voi.


Passo ai meritatissimi ringraziamenti *ç*:

 

raffa_94: Che gioia leggere la tua recensione! Mi fa piacere sapere che attiro i lettori, perché davvero è un segno che qualcosa nella mia storia funziona!!!^^ Beh, che dirti…forse anche in questo capitolo Vegeta non stava tanto bene! Spero davvero che ti sia piaciuto, e che non ti abbia deluso! Alla prossima!!

 

Saku_chan: Grazie grazie grazie grazie grazie…e riempierei tutta la pagina dei “Grazie”. Sono felicissima delle tue parole. Sono felice di emozionarti, e altrettanto felice che tu faccia così attenzione ai particolari e ai sentimenti dei due protagonisti. Ti ringrazio anche di avermi fatto notare i piccoli errori di distrazione che ci sono stati, e se ne trovi altri che ho dimenticato in questo capitolo, dimmelo mi raccomando! Un bacione grande.

 

 giusiemo291: Sono strafelice di averti suscitato così tanto interesse verso la mia ff. Spero davvero che pian piano che la storia prosegua non ti stufi, o ti annoi. Se avrai notato, ho seguito il tuo preziosissimo consiglio! Me n’ero completamente dimenticata, ormai rigavo dritto sullo scrivere la storia. GRAZIE MILLE. Sperando che anche questo capitolo ti sia piaciuto, ti saluto!! Ciaooo!^^

 

PaN93_BeLLa: Ho aggiornato il prima possibile. Alcune volte aggiorno prima a volte un po’ più tardi, ma l’importante è che aggiorni, no? ^^ Un bacione, spero che anche questo chappy sia stato di tuo gradimento!

 

 

Lucr3z14: Carissima! Che piacere sapere che ti piace la mia ff, e continuerai a seguirmi. Allora sono lieta di chiarire i tuoi dubbi, sperando di riuscirci. Sì, hai ragione Freezer è un po’ strano, ma ricorda che ho ambientato la storia in un mondo dove Sayan, Namecciani o Cyborg non esistono. Quindi la figura di Freezer è umana, come se fosse una persona qualunque, mi sono limitata solo a togliergli la coda, i piedi e le mani da lucertola, e a dargli un aspetto umano, con i capelli viola, e le mani, i piedi, la faccia normali. Se ho capito bene la domanda era a questo che ti riferivi, giusto? Hai ragione, è davvero difficile immaginarlo umano, però con un piccolo sforzo ci si può arrivare…anche se sempre brutto rimane xD ahah. Un saluto!

 

Kikka1993: Beh sì, è in libertà perché essendo pieno di dané, è molto difficile mandarlo in galera. È come se un ragazzo comune (anche se ricco), accusasse Berlusconi di omicidio. Chi ci crederebbe? Eheh. Un bacione!

 

bulma4ever: Ciao carissima!Che piacere sapere che lo scorso capitolo ti sia così piaciuto!^^ Spero di fare altri capitoli belli come quello scorso! Le tue analisi dei chappy sono sempre tutti fantastici! Certo, Vegeta ce l’avrà la sua vendetta, costi quel che costi!! In questo capitolo non mi convince molto l’inizio, l’incubo in pratica. È stato difficile scriverlo, spero non abbia rovinato il corso del chappy. Mi spiace di aver aggiornato un po’ più tardi del previsto, ma ho avuto un bel po’ da fare. Spero mi perdonerai anche questa volta. Un bacione grande!

 

 

Luna_07: Ahahah, infatti a nessuno interessa!Però chissà perché anche i personaggi secondari danno forma alle storie! Se no che razza di personaggi sarebbero?!^^ Spero che questo capitolo sia stato di tuo gradimento. Un saluto!

 

Byrba: Beh sì, molto molto più avventurosa. Non so se il pezzo dell’incubo sia stato bello, è stato per me difficile da scrivere. Spero ugualmente che ti sia piaciuto. Un bacio!

 

veggysuperfan: Ehh scusami se in questo capitolo non sono riuscita a spiegare bene il perché si conoscono Yamcha e Michelle, ma prometto che nel prossimo chappy lo scriverò! Un bacio!

 

kutai: Sono molto felice di sapere che il mio capitolo ti ha risollevato di morale, e spero che tutto sia passato!Se non fosse così, allora spero che anche questo chappy ti metta di buon umore. L’incubo non mi piace molto, però può essere solo una mia impressione, tu che ne pensi? Ti è piaciuto? Il testo è stato scorrevole? Un bacione!

 

kikka994:Grazie del genietto!! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, e che non ti abbia rovinato l’opinione che ti eri fatta sulla ff. Alla prossima!!

 

Mikysimpa: Ciao Michy Miaaaa!^^ Sono tanto felice che FINALMENTE ti sei decisa a leggere la mia ff, e sono altrettanto felice che ti piaccia. Ci ho messo un po’ prima di migliorare la mia scrittura, ma col tempo ogni cosa migliore, no? Eheh. Ti voglio tantissimo bene, e senza le tue recensioni sai che sarei tanto triste triste =( Un bacione scrittrice mia…sei la best!

 

 

 

Grazie mille a tutti quanti!!TUTTI NESSUNO ESCLUSO!

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Tentato Omicidio ***


Ookkkey. Scusatemi immensamente per l’enorme ritardo. Purtroppo in questo periodo ho avuto un sacco di cose da fare, ma soprattutto studiare.

Vi lascio al capitolo che è corto, perché è solo di transizione.

Buona lettura,

Giulia ^_^

 

 

 

Amici d’infanzia

Tentato Omicidio

 

 

 

[Contemporaneamente io e Vegeta prendemmo la prima cosa che ci capitò in mano per coprirci.

Mia madre rise, mentre io diventavo sempre più rossa dalla vergogna.

«Lo sapevo» sghignazzò, uscendo dalla stanza.

Noi rimanemmo a guardare il punto in cui prima c’era mia madre.

«Merda!» esclamammo all’unisono.]

 

 

Ero sdraiato sul divano mentre ripensavo alla figura di merda che avevo fatto con quell’oca. Mai che si facesse i cavoli suoi.

Ero certo che era solo questione di ore e l’intero vicinato avrebbe saputo della relazione fra me e Bulma.

Non avevo nemmeno avuto il coraggio di presentarmi a tavola stamattina. Che razza di coglione che sono! Ma le occhiate di quella me l’ero risparmiate!

«Tieni, mangia» Bulma mi tese un cornetto, lei a contrario mio aveva fatto colazione con sua madre, ed ero certo che le aveva chiesto tutti i particolari. Speravo solo che Bulma non si fosse spinta oltre.

Presi la brioche, e la mia bocca già pregustava il buon sapore della soffice farina. L’addentai e masticai piano: non avevo voglia di andarmene a prendere un’altra, anche se avrei potuto chiedere a Bulma di farlo al posto mio. Velocizzai i movimenti della mia bocca, ingordo come sempre.

Bulma si sedette ai miei piedi sbuffando.

«Allora che ti ha chiesto?»

I suoi occhi saettarono su di me, e mi sorrise «Non mi sono esposta troppo, non preoccuparti» rispose. Forse mi ero espresso male, o forse il mio tono di voce era sembrato accusatorio. Mangiai l’ultimo pezzo del cornetto e mi alzai a sedere di fianco a lei.

«Non ne dubito» le sussurrai «quindi?»

I suoi occhi che fino a quel momento mi avevano seguito in ogni gesto, guardarono le mie labbra, sicuramente desiderosa di baciarle.

«Ahm…niente, cioè mi ha chiesto da quanto stessimo insieme, e altre cose di irrilevanza» farfugliò, come se quella discussione la mettesse in imbarazzo. C’era qualcosa che non andava.

«Cosa c’è?»

Mi guardò come se nascondesse qualcosa «Niente, perché?»

«Non ho molta pazienza, quindi questa è l’ultima volta che te lo chiedo, poi lascerò cadere il discorso: Che c’è?»

Dopo qualche sbuffo, si decise a rispondermi. Le guance lievemente arrossate ed io sempre più confuso e maledettamente curioso.

«Mi ha chiesto se abbiamo intenzione di sposarci»

Pensai che non ci fosse niente di male, d’altronde era un pensiero che mi era passato nella testa qualche giorno prima, ma non con serietà. Chissà perché tutto quell’imbarazzo a dirmi una semplice frase: magari i pensieri dell’oca erano anche i suoi.

«E?»

«E niente, le ho risposto che non ne abbiamo intenzione…» concluse, e mi parve delusa dalla mia reazione «…almeno non ora» aggiunse sorridendomi.

Ghignai «Donna, questo è un patetico modo per avere una mia conferma» di conseguenza lei arrossì ancora di più e incominciò a balbettare parole senza senso.

Le presi il mento, obbligandola a guardarmi «La prossima volta chiedimelo direttamente»

La notai ingoiare a vuoto «Cosa dovrei chiederti?»

«Se ti voglio sposare»

Strabuzzò gli occhi sorpresa. Si alzò di scatto «Non ne avevo intenzione»

Mi alzai anch’io «Perché tutto questo imbarazzo? Non ne vedo il motivo» ero perfettamente tranquillo.

«Tesoro noi usciamo!Ci vediamo più tardi» urlò la Sig. Brief prima sentire la porta dell’entrata chiudersi con uno scatto.

Pensai che ora la casa era tutta per noi. Ghignai malizioso e mi avvicinai alla mia donna. Le circondai la vita con le mani, che le feci scorrere sempre più giù. La presi dalle natiche, e la sollevai. Automaticamente strinse le sue gambe dietro la mia schiena, e la braccia intorno al mio collo.

Non servivano parole per capire le mie intenzioni. Mi diressi in cucina, e l’appoggiai sul tavolo.

Lei si scansò di poco da me «Lo vuoi fare qui?»

La baciai con impeto, le parole ancora una volta non servivano. Le sfilai la maglietta, mentre lei faceva lo stesso con la mia.

Stavo per prendere il controllo, quando sentii il campanello della porta suonare.

Nessuno dei due gli diede retta, ma quando le persone dietro la porta presero ad urlare: «Signorina Brief apra, siamo la polizia», ci bloccammo come scossi da un brutto presentimento.

Ci rivestimmo in fretta, poi ci dirigemmo verso la porta.

Bulma mi guardò un po’ confusa, e aprì la porta di casa ritrovandosi due poliziotti alti e robusti sulla porta.

Strabuzzai gli occhi irato, perché dietro di loro seguiva Freezer. Portava solo guai.

«Eccolo è lui!»

I poliziotti con un gesto fulmineo mi presero i polsi e me li misero dietro la schiena. «Ma che cazzo state facendo?»

Vidi Bulma chiedere spiegazioni, e l’unica risposta che le venne data fu:«Lei è colpevole di tentato omicidio. Qualunque cosa da lei detta verrà usata contro di lei in tribunale»

Cercai di liberarmi dalla loro presa, poi un colpo alla testa caddi per terra, e le ultime cose che riuscii a sentire furono le urla strazianti del mio amore.

 

 

 

Ringrazio tutti quelli che hanno recensito allo scorso capitolo e chi si limita anche solo a leggere.

Mi spiace di non aver tempo per rispondervi singolarmente.

Vi spiego subito che il resto verrà spiegato nel prossimo capitolo. Non so quanto manca esattamente alla fine della ff, però questo chappy segna l’inizio dei guai.

 

Un saluto a tutti!

 

Giulia ^_^

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=245790