The uninstall universe

di Lunetta 12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo... ***
Capitolo 2: *** L'inizio della fine ***
Capitolo 3: *** Alla ricerca di... alieni? ***
Capitolo 4: *** Il dilemma delle melanzane ***
Capitolo 5: *** Le due streghe ***
Capitolo 6: *** Zeffiro del nord ***



Capitolo 1
*** Prologo... ***


The uninstall universe
prologo

Accensione...
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Caricamento completato...
Unità 01 attivata...
 

Trasferimento dati...
Trasferimento completato...
Unità 02 attivata...


L'unità 01 e l'unità 02 sono state attivate con successo, il server è stato completato.
Aprì per la prima volta gli occhi, notando lo spazio circostante: un'immensa stanza bianca, illuminata da una luce accecante.
Al suo fianco c'era una ragazza dall'aria dolce e ingenua.
- Piacere, tu devi essere l'unità 01 Onice, finalmente ti posso conoscere -
Lei sbattè più volte le lunghe ciglia, continuando a osservare impassibile la seconda unità appena creata.
- Io sono l'unità 02 Sadice. A quanto pare il server centrale ci ha dato un corpo -
Abbassò lo sguardo sul pavimento, anch'esso di un bianco abbagliante.
- Noi siamo il server centrale, noi ne facciamo parte, noi siamo le guardiane per la terra sacra, solo chi sarà degno potrà sopravvivere allo sterminio totale della razza umana -
Recitò Onice, con voce tetra.
L'altra unità al contrario sorrideva, allegra.
- Unità 02 attiva, iniziare il download! -
- Chi mai riuscirà a sopravvivere in questo scempio? -

Download...
Completato...
 

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Salve gente, qui Lunetta, questa è una storia ad OC, chi vuole partecipare?
Allora, avrò regole ferree... quindi aprite gli occhi e leggete attentamente:

1) I posti sono limitati, mi servono 3 ragazze e 3 ragazzi, da dividersi in armi e maestri d'armi, c'è la possibilità di scegliere poi 2 streghe... (totale 5 ragazze e 3 ragazzi) buone o cattive che siano... Ovviamente le armi e i maestri non devono essere per forza umani, possono essere: alieni, draghi, sirene, fate... ma non demoni o angeli... chi più ne ha, più ne metta... possono essere anche spiriti o fantasmi, evocati da sciamani o riportati in vita grazie ad una maledizione... scegliete voi

2) Può esserci solo un OC per ognuno di voi, quindi scegliete bene... e niente gemelli-gemelle... per fa... ne ho fin sopra le scatole dei gemelli... (soprattutto perché ne ho 2 in classe e rompono i coglioni... ma non è questo il punto XP)

3) Gli accoppiamenti (no, non in quel senso) saranno casuali... il vostro OC se è un'arma si potrebbe ritrovare con la maestra/o del carattere opposto, sarà tutto molto casuale, e dipenderà dalla mia sanità mentale

4) Non vi posso assicurare assolutamente niente, ma credo che ci sarà un cap al mese, starà a voi andarvi a cercare la storia, leggerla e recensirla, e ovviamente, se quel dato tipo non recensirà, il suo OC farà una brutta fine ^^°, ma quanto sono malefica... ma comunque, chi ha problemi di scuola, con computer, internet... non si preoccupi, lo capisco e gli darò tempo (nel caso abbiate problemi, ditemelo subito... e farò delle eccezioni)

5) Se volete partecipare mandatemi una recensione con scritto il sesso e il nome del vostro OC...

6) L'OC dovrà essere inviato per messaggi privati, ma se proprio volete potete mandarmelo per recensioni, ma sarebbe preferibile nel primo modo

7) Tutto questo sarà un minestrone fra i generi... e tutto si svolge un secolo dopo la sconfitta del Kishin, non ci sarà per giunta la scuola e Death City sarà un po' diversa ^^... sarà per giunta un mondo con varie specie di esseri viventi che si contendono la vita

8)Sadice e Onice verranno descritte più avanti...

Ed ora, questa è la scheda:

Nome:

Cognome:

Sesso:

Tipo:(strega, maestro d'armi, arma, alieno-maestro d'armi...)

Aspetto fisico:

Carattere:

Abbigliamento:

Cosa gli/le piace:

Cosa odia:

Storia: (infanzia e quant'altro)

Storia d'amore: (sì, no)

Volete che muoia: (sì, no)

Spero che qualcuno partecipi, ne sarei felicissima... vi aspetto
grazie per la collaborazione

 

Lunetta

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Capitolo 2
*** L'inizio della fine ***


The Uninstall universe




Salve gente
qui Lunetta, spero che la mia fic vi aggradi un po' ^^
intanto, ringrazio tutti quelli che hanno partecipato, grazie mille, qui saranno presenti solo alcuni dei vostri OC, nel prossimo finiranno le presentazioni e si scoprirà qualcosa di più. L'ultima parte, continuerà nel porssimo cap, e la ragazza mora dai poteri di fuoco... si scoprirà chi è, e che ruolo ricopre.
In quanto la prima storia ad OC, spero di aver reso abbastanza bene tutti i vsotri personaggi, se così non fosse, ditemi dove ho sbagliato, così rimedierò nel prosimo aggiornamento... spero anche non ci siano troppi errori grammaticale e altro ^^° e, se c'è qualche parola in inglese che ho sbagliato, ditemelo... mi farebbe solo un gran bene!
Tendo a specificare che la nostra città, quì si è espansa abbastanza, ed ora ricopre un'area più vasta... se qualcuno se l'è chiesto.
C'è ancora un posto libero... se qualcuno vuole partecipare, può... e ora, vi lascio alla fic ^^
buona lettura...
spero...

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Era una giornata come tante a Death City.
Il cielo era lattiginoso e da tempo non si poteva più godere del sole, che con la sua risata -certe volte anche inquietante- metteva allegria ai cittadini, sia la mattina presto, quando prendevano il caffè in un bar, sia quando rincasavano, dopo una lunga giornata di lavoro.
Ma quel luogo, con il passare del tempo era cambiato.
Si potevano ancora sentire le vecchie storie di qualche povero vecchio, su quanto fosse bella e prosperosa un secolo prima, ma la verità era che quel posto ormai contaminato dalla follia era diventato un covo di malviventi.
La scuola era stata chiusa da tempo, e Death City ora, era divisa in due parti. La parte sud, o zona vecchia: dove si potevano incontrare i locali più frequentati da streghe e creature, una volta oggetto di caccia dei maestri d'armi, e la parte nord, chiamata anche zona nuova: lì si potevano trovare case ben costruite, piccole industrie, asili e qualche scuola... insomma, una zona tranquilla dove poter vivere.


Ora era sera, ed una piccola figura si aggirava spaventata, per le numerose viuzze della città vecchia.
Era una ragazza minuta ma graziosa, dal seno generoso e i capelli di un marrone così scuro da sembrare corvini. Fra le mani teneva stretto un sacchetto di mele, appena comprato e probabilmente stava tornando a casa prima che facesse buio.
Ma il suo intento era stato rovinato da qualche teppista, che si era precipitato al suo seguito.
- Che bella bambolina che abbiamo... -
Rise di gusto un tizio alto, che emanava u forte odore di alcol.
Lei era troppo buona, ma soprattutto, troppo spaventata dall'altro sesso, per poter combattere. La sua timidezza e il suo carattere docile la rendevano un facile bersaglio per le gang di licantropi o futuri kishin, che altro non aspettavano la povera e facile preda... se poi questa preda era una piccola maga, la situazione giocava a loro favore.
- Fatemi spazio! -
Urlò al gruppo il probabile capo, che le si avvicinò pericolosamente.
- Allora, che tipo di maga sei? Sono curioso... -
La ragazza indietreggiò spaventata, per poi scontrarsi contro il gelido cemento che ricopriva ben mezzo muro di un alto edificio disabitato. Ecco, ora era nei guai, un vicolo cieco ci mancava!
Lungo il suo viso iniziarono a scorrere piccole lacrime, mentre cercava di dimenarsi dalla presa del suo aggressore, impegnato a stritolarle il sottile collo.
Riuscì comunque ad emettere un grido.
- Qui non c'è nessuno che ti possa sentire, sei sola piccola maga... -
Uno scricchiolio alle sue spalle fece intendere ai presenti che il ragazzo aveva un gran torto.
Si voltarono tutti, eccetto la maghetta, che ancora faceva fatica a respirare dato che il malvivente la stava ancora stritolando.
All'inizio del vicolo era apparso un ragazzo piuttosto alto, con i capelli biondi spettinati e due occhi tanto rossi da sembrare sangue. Si notava subito il lungo cappotto che portava, che gli copriva tutto il corpo. Il "nuovo arrivato" se ne stava impassibile, ad osservare la scena... non si poteva cerco capire a cosa stesse pensando, dato la sua mancanza di espressioni facciali.
Uno dei malfattori gli si avvicinò, seguito da un altro membro del gruppo... ovviamente avevano tutta l'intenzione di farlo fuori.
Ma aimè... i poveretti non sapevano una cosa... ovvero, mai sottovalutare il proprio avversario.
In meno di due minuti il biondo aveva già mandato all'altro mondo l'intera gang. La ragazza che nel frattempo era stata liberata  si guardò intorno sbalordita.
- Grazie mille, ti devo la vita! -
Il ragazzo non le rispose, girò i tacchi ed uscì dal vicolo come se nulla fosse. La maghetta si affrettò a corrergli dietro, cercando di non inciampare sui suoi stessi piedi.
- Aspetta! -
Lo prese per una manica, costringendolo a fermarsi.
- Devo per caso uccidere anche te? -
Le chiese puntandole i suoi occhi sanguigni addosso. La ragazza fu costretta ad abbassare i suoi, un po' per l'imbarazzo che qualcuno la stesse fissando, e un po' per la paura che aveva dei ragazzi.
- N-n-no... ma... ti volevo ringraziare... m-mi... mi chiamo Viola Orogen, e sono un'arma! -
Riuscì a dire, prendendo tuto il coraggio che aveva.
- E a me non me ne frega assolutamente niente... addio! -
Fece per andarsene, ma Viola fermò il tempo e gli apparve di fronte, per poi far riprendere lo scorrere delle ore, dei minuti e dei secondi.
- Cosa vuoi da me, mocciosa? -
- Tu mi hai salvato la vita, e io ti devo un favore... -
- Non me ne faccio niente, ed ora, o ti togli con le buone o ti tolgo io -
- A-Aspetta... fammi finire... sono anche una maga... del tempo, posso esserti utile, ed inoltre tu non sei un'arma e nemmeno una creatura che rientra nelle categorie Kishin, Licantropo, stregone, negromante. Ti prego... portami con te -
- Rayan... -
Disse semplicemente, per poi infilarsi le mani in tasca e continuare a camminare.
La castana lo seguì senza fiatare, verso una meta sconosciuta ad entrambi.


- Uffa... ti vuoi muovere!? -
- Aspet... aspet... aspetta... mi -
- Renji... sei lento, lento e ancora lento -
- E tu Anima sei troppo frettolosa e precipitosa -
Anima Urufu era una ragazza per metà umana e per metà gatto alta all'incirca un metro e settantacinque. Aveva dei bellissimi capelli neri, lunghi fino alla base della schiena, spesso acconciati in una treccia, vantava inoltre di due occhi smeraldini, e di un corpo snello e formoso... inoltre era un'arma, per la precisione una falce a doppia lama.
Era solita indossare top succinti, lasciando il ventre scoperto e shorts di jeans attillati. Si copriva con una giacca in pelle nera lunga fino alle caviglie, e calzava stivali di cuoio neri alti al ginocchio con tanto di tacco. Certe volte portava anche un cappello da cowgilr... ma solo quando le andava.
Il suo partner invece era Renji Kodokuna: un ragazzo tutto fuori che violento.
Il ragazzo godeva di un'ottima reputazione, ma era costantemente preso in giro dalla sua "adorabile" arma.
Aveva dei capelli grigi, quasi come la cenere e due occhi spaiati: il destro era viola e il sinistro rosso. Al posto del braccio destro aveva un braccio biomeccanico che si assicurava di tenere nascosto a chiunque, inoltre era alto un metro e settanta, e sulla guancia si poteva notare una cicatrice.
- Allora, che si fa... mi annoio! -
Protestò la falce, buttandosi le mani dietro alla testa.
- Mmm... potremmo prendere un thè, giocare a nascondino... raccogliere le buonissime mele della signora Rose... si, questa mi sembra un'ottima idea... andiamo Anima... al frutteto!!! -
Disse entusiasta, puntando un dito verso il cielo grigiastro.
- Ma anche no... -
L'euforia del maestro svanì in pochi secondi, mentre si fermava a guardare la ragazza... ovviamente dall'basso all'alto, dato la differenza di ben cinque centimetri.
- Dai, raccogliere mele fa schifo, io voglio combattere, io voglio l'azione io voglio... mangiare? -
Un brontolio si levò dallo stomaco della ragazza, che subito abbassò le orecchie da gatta.
- Renji-chan... -
Lui si girò a fissarla, la prese per le spalle e la scosse come un albero di mele.
- Io non sono uno da "chan" insomma, ho la faccia da uno che si fa chiamare con il "chan", no... io non sono così... TI ODIO MALEDETTISSIMO "CHAN"!!! -
La gatta si coprì la bocca con una mano, cercando di nascondere una risatina, che perso si trasformò in una risata fra le peggiori.
- Oddio... santissimo Dio... grazie mille! Adoro vederti così incazzatino, mi fa ridere davvero tantino, piccolino, carino, cucciolino... ma soprattutto bassino di un maestro d'armi! -
Il poveretto non potte che diventare rosso di rabbia, la detestava proprio quando faceva così... già... ma prima o poi glie l'avrebbe fatta pagare.
- Dai Tappo, lo sai che adoro scherzare, non te la prendere... certo che se ti vuoi trovare una ragazzo... o ti metti i tacchi o te ne cerchi una bassa. AHAHAHA!!! -
- Ah ah... davvero spiritosa Anima... dai perché non cantiamo: Anima mia, torna a casa tua... magari... -
- Ok maestrino bassino, stoppiamo questo "crazy moment" e andiamo alla ricerca di cose eccitanti -
- Ma Anima, la smetti con i doppi sensi... che schifo! -
- Scusa, scusa... andiamo alla ricerca di un po' di azione, e per azione intendo combattimenti, e per combattimenti non intendo quelli che si hanno sul letto intendo... -
- Sì, ho capito... andiamo che è meglio -
- Dove? -
- Che ne so... le avventure non cadono mica dal cielo! -
Dopo le "parole sante" di Renji, il povero maestro d'armi venne atterrato da una ragazza mora.
- O merda, Renji... sei un fottuto genio, hai fatto piovere ragazze! -
Il maestro d'armi era appena stato schiacciato da una ragazza che a suo parere pesava una quintalata... oppure era solo il fatto che aveva lo stomaco vuoto.
Un ragazzo si sporse da un palazzo alto sui dieci metri, per osservare l'accaduto.
-  WHITENEY!!! ARRIVO!!! -
Si sentì un rumore di vetri rotti, una possibile caduta dalle scale e sulla porta dell'edifico apparve un ragazzo dai capelli corvini e gli  occhi verdi, alto uno e ottantadue circa, si poteva notare inoltre che aveva una cicatrice sul viso che gli attraversa il naso ed un tatuaggio sulla spalla sinistra rappresentante un teschio in fiamme con un pugnale in gola. Indossava dei pantaloni al ginocchio e magliette smanicata per mettere in mostra il suo tatuaggio, di cui andava assai fiero.
- Ommioddio... anf...aspet... dev... fiato... -
Anima diede qualche colpetto sulla schiena del ragazzo, che ora tossicchiava per la corsa e la probabile caduta dalle scale.
- Witeney... idiota... lo avevo detto che saresti caduta -
Si preoccupò il moro, aiutando la ragazza ad alzarsi.
- S-senti... è colpa del vento... ma stanne sicuro che prima o poi ci riuscirò! -
Disse, per poi mettere il broncio.
- Ma... oddio, hai quasi ammazzato qualcuno... -
Si preoccupò lui, dando un occhiata al povero Renji.
- Tranquillo tipo figo che non conosco, il Tappo ha la pellaccia dura! -
Lo rassicurò la gatta, mettendosi una mano al cuore e facendo un sorriso beffardo. Il povero martire si alzò con fatica, senza che nessuno lo degnasse di uno sguardo e si ripulì i vestiti dalla polvere sollevata al momento dell'impatto.
Quella che doveva essere la sua arma stava tranquillamente chiacchierando con i due appena conosciuti, lasciandolo estraneo dalla conversazione... facendolo quasi sentire solo, talmente tanto, che per poco non si depresse. Fin che... la mora non si accorse anche della sua piccola presenza.
- Ah... mi dispiace per averti travolto come un meteorite... io sono Whiteney Black, piacere di conoscerti -
Lei gli sorrise gentilmente e gli porse una mano, che si affrettò a stringere.
- Io sono Renji Kodokuna -
Si presentò pure lui. La ragazza non era molto alta, anzi... era più bassa di lui, un metro e sessantasei circa. Aveva dei lunghi capelli corvini, con riflessi violacei che finivano in una cascata di boccoli, e come tocco di grazia possedeva due occhioni verdi, con ciglia lunghe e uno sguardo da cerbiatta, che misti con la pelle candida la facevano sembrare una bambola di porcellana. Indossava una camicetta bianca e stretta , che metteva in risalto le sue forme, sopra portava una specie di cardigan nero dalle maniche lunghe terminanti con una parte più larga. Le gambe erano coperte da una gonna nera, ricamata con qualche pizzo e merletto sull'orlo, a campana, accompagnata da degli stivaletti neri. Si poteva dire con certezza che oltre a sembrare una bambolina, era molto graziosa e per questo, andava trattata con cura.
- Io sono Anima Urufu, la fantastica arma del Tappo -
Si intromise la gatta.
- Che maleducato.. me lo stavo dimenticando... piacere di conoscervi, io sono Abel Cross -
Ma la mente della face stava già vagando altrove... probabilmente su un campo di battaglia o in un ristorante di lusso.


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completato...
Nel cielo apparve un ologramma gigantesco, dalle sembianze umane, di una ragazza.
Indossava una strana divisa interamente bianca, ben aderita al corpo formoso. Gli occhi erano viola e freddi come il ghiaccio, non trasmettevano alcun tipo di emozione. I capelli invece erano carmini con alle estremità un campanello e ondeggiavano come serpenti attorno a lei.
Sbattè tre o quattro volte le lunghe ciglia e con voce solenne iniziò a parlare all'intero mondo.
- Abitanti del pianeta, conosciuto come Terra, mi presento a voi, sono l'unità 01 Onice e faccio parte del server centrale. Vi comunico che fra trecentosessanta giorni esatti, il mondo che conoscete verrà distrutto -
A quelle parole si scatenò il panico fra la popolazione, ma i quattro ragazzi cercarono di mantenere il sangue freddo, perché quella strana ragazza non aveva ancora finito il suo discorso, o così sembrava.
Riprese dunque a parlare.
- Ma non temete... gli umani che riusciranno a sopravvivere alle nostre prove, vivranno, e saranno salvati. Manderemo sulla terra i nostri messaggeri, faremo avverare le leggende locali, e daremo vitalità ai nemici caduti in battaglia. Chi sopravvivrà?  ... Questo dipende da voi... ricordate, avete solo trecentosessanta giorni, e alla mezzanotte del trecentosessantesimo... verrà scelto chi è degno di vivere -
L'ologramma si dissolse.
I quattro ragazzi si guardarono sconcertati, fin che Whiteney  non ruppe quel  momento glaciale.
- Allora ragazzi, e ora che si fa? -
- Si combatte, ovvio! -
Le rispose spavaldamente, Anima.
- Non essere impulsiva... è una cosa seria -
La rimproverò Renji.
- Ci sono! -
Tutti si girarono verso Abel, al quale si era accesa una lampadina proprio sopra la testa.
- Pss... ragazzi, la lampadina è facoltativa vero?! -
- Sorridi e annuisci... sorridi e annuisci -
- Allora Abel, dimmi un po'... che cosa ha macinato la tua testolina? -
Chiese la sua maestra d'armi.
- Conosco un tipo, che conosce una tipa che.... tenetevi forte, è una delle quattro streghe maggiori... o meglio, l'apprendista di una delle quattro streghe, e potrebbe darci una mano -
Whiteney diede uno sberlone al suo partner, che subito si dovette massaggiare il collo, dato lo stampo rosso che le aveva lasciato.
- Perché non me l'hai mai detto?!! -
Chiese la mora infuriata.
- Cioè, questo tipo.. non è molto affidabile, ve lo assicuro, ma dato che è la fine del mondo... neee... dettagli -
La ragazza lo prese per il colletto della maglia e lo strattonò.
- CAZZO! ABEL... PERCHE' NON MI DICI MAI UN TUBO!?! -
Intanto gli altri due stavano ancora sorridendo e annuendo come due ebeti.


- Bene, bene, bene... ed eccoci alla fine del mondo. Diamine, ho perso una scommessa, che sfiga! -
Una ragazza mora si sporse dalla finestra di un'alta torre, da dove si poteva ammirare l'intera città.
- Sono proprio curiosa di sapere chi chiederà il mio aiuto, ma prima... -
Si mise un caschetto da militare.
- CICLE-FIRE... LIVELLO DUE! -
Un'ondata di fuoco avvolse un frutteto di mele, riducendolo in fiamme.
- Crepate nelle fiamme dell'inferno, stupidi ortaggi... -
- Le mele sono frutti, ti stai confondendo di nuovo con i pomodori? -
Una voce alle sue spalle la fece sobbalzare.
- Si, è logico che sono frutti, volevo solo offenderle.. tutto qui.
Precisò la strega, tossicchiando.
- Ora i giochi avranno inizio -

To be...
Continued...

 

Lunetta

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Capitolo 3
*** Alla ricerca di... alieni? ***


The Uninstall universe
 



Salve di nuovo, ed commi qui con il cap a voi promesso. Qui appaiono tutti gli altri OC, apparte la strega del fuoco, che ancora non è arrivato il suo momento... ^^ chiedo scusa, ma la sua entrata la farà nel porssimo ancora, mi spiace ^^°.
Renji quì dovrebbe essere più dolce, dato che avevo sbagliato il suo carattere, ma nel prossimo si potrà notare ancora meglio che tipo è...
Dato il grande successo di Anima nel primo cap, che ne pensate di Cecile?
Ok, ok... meglio non aticipare troppo, io vi saluto, ringrazio tutti coloro che leggono e un grazie particolare a chi recensisce e recensirà ^^
A presto...
godetevi il capitolo...

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- Abel, ma siamo sicuri che il tuo amico possa aiutarci -
- Non è quello il problema -
Il ragazzo sospirò, passandosi una mano fra i capelli corvini.
- Il punto non è se può... ma se vuole, diciamo, dovremmo sfoderare tutte le nostre capacità persuasive nascoste -
Renji si fermò all'improvviso.
- R-r-ragazzi... mi sa, che qualcuno ci segue -
Disse mettendosi dietro ala sua arma.
- Tappo, da quando hai un udito migliore del mio? Eppure, a me sembra tutto normale -
Contestò lei, rizzando le orecchie da gatta.
- No, Anima, ne sono... sicuro, sai quella brutta sensazione che hai quando qualcuno ti pedina, ecco... mi sento così, è inquietante -
Ribattè lui, mentre si stringeva sempre di più alla sua partner. Un brivido gli corse lungo la schiena e si sentì afferrare per i fianchi, non ebbe nemmeno il coraggio di voltarsi.
- Ciau! -
Lo salutò una ragazza dagli occhi rossi e dai capelli color del cielo, in pieno contrasto. Era alta e slanciata, con un seno simil-prosperoso e la pelle rosea i capelli lunghissimi, erano raccolti in una coda laterale fermata da un fiocchetto rosso con due ciuffi leggermente più lunghi a alto del viso. Indossava una tutina nera e bianca formata da shorts e maglietta con scollo a cuore con cravatta gialla e colletto, guanti bianchi lunghi fino al gomito e un paio di stivali gialli-neri fino a sopra il ginocchio.
- Ma che puccioso che sei, sai, potresti essere il tipo che cercavo, tu ne sai niente degli avvistamenti recenti sugli alieni? -
Gli chiese la misteriosa fanatica degli alieni, puntando i suoi occhi in quelli del ragazzo. Il maestro d'armi sentì la faccia andargli a fuoco, e indietreggio di qualche passo.
- P-perché... perché dovrei saperne qualcosa? -
Chiese spaventato e intimidito.
Nel frattempo Anima se la rideva con Whiteney e Abel, aveva pure scommesso che il suo partner sarebbe svenuto prima di riuscire a capirci qualcosa.
La celeste gli mise un braccio attorno alle spalle, e continuando a sorridere gli fece cenno di guardare verso il cielo.
- Dai, sei strano tu, e di conseguenza sei amico dei miei amici e quindi sei anche amico mio, e i tuoi amici sono miei amici -
Disse ridendo.
Renji stava per svenire, quella frase non aveva troppa logica, e lui non ne sapeva un fico seco degli alieni, anzi, secondo lui, manco esistevano.
- Ok, ok.. Tappo, ti vedo palliduccio, quindi, stoppiamo questo momento... Tappo, è possibile che non riesci mai a rimorchiare una ragazza... per di più, una normale.
Era definitivo, il poveretto sbiancò, e svenne... accasciandosi ai piedi della gatta.
- Ragazzi, sganciate i soldi -
Abel e la sua partner sbuffarono.
- Non è giusto Anima, tu conosci bene il tuo maestro... uffa! -
E Whiteney rimise il broncio, per la seconda volta in una giornata, mentre il moro emise l'ennesimo sospiro.
- Ok... oltre a stimarti per averlo fatto svenire, perché non mi dici come ti chiami? -
- Cecile... Cecile De Thomann e sono alla ricerca del mio maestro e dei miei amici alieni -
- Ficoooo -
Disse la gatta, mentre gli occhi le brillavano di ammirazione. Finalmente qualcuno che come lei avrebbe potuto essere chiamata "pazzoide", adesso erano i due le pazze, e tutti sanno quanto le pazze possono essere pazze quando sono insieme.
- Allora, andiamo? -
Chiese impaziente la mora, mentre le due amiche iniziavano a saltellare come canguri da una parte all'altra della carreggiata.
- Ok, Anima, segui Abel -
La falce puntò gli occhi sul moro, intento a guardare altrove con un'aria assorta era ancora più figo. Iniziò ad andargli dietro trottando e tirandosi dietro la celeste, mentre trascinava Renji, ancora svenuto.


Aveva visto la splendida ragazza apparsa nel cielo, anche se più che splendida era terribilmente inquietante e la cosa lo faceva incazzare più del dovuto.
Era arrabbiato perché stava per avvenire la fine del mondo.
Era arrabbiato perché non trovava quella stupida fissata con gli alieni, che doveva essere la sua partner.
Era arrabbiato perché era arrabbiato con la rabbia.
Era arrabbiato perché non aveva la ragazza.
Era arrabbiato perché... ok, seriamente, perché era arrabbiato?
Era arrabbiato e basta.

Stava camminando freneticamente e nervosamente per le strade della città vecchia, in cerca della partner schizzata che si era scelto. Si domandava il perché di tutto ciò. Insomma, perché mai aveva scelto una partner come quella... lui non voleva nessuno, ma forse si sentiva leggermente solo, e il fatto che quella ragazza fosse così fessa e ingenua lo aveva addolcito.
E per questo era arrabbiato.
- Bastardo di un cane... levati dalla mia gamba!!! -
Urlò ad un cane che gli si era avvicinato in cerca di coccole.
- HO DETTO LEVATI!!! -
Iracondo gli tirò un calcio, mandandolo dall'altra parte del globo in due secondi netti. Poi si fermò a sbraitare come un indemoniato mentre una madre allontanava suo figlio da quel pazzo scelerato.
Si sentì una mano sulla spalla, e senza nemmeno guardare chi fosse, gli mollò un poderoso pugno sul naso.
Il ragazzo cadde a terra, con i naso fracassato, da cui era uscita una fontanella di sangue.
Whiteney si mise a ridere... inizialmente era una risatina leggera, quasi sotto i baffi, poi pian piano... si trasformò in una risata da maniaca, poi in una da schizofrenica e per ultimo, in una malvagia.
- Muahahahahahah!!! -
...
cri... cri... cri
I presenti la guardarono tutti allibiti.
- Ehm... ma guardate che bella giornata, il cielo è davvero fantastico! -
Disse, indicando una massa lattiginosa che doveva essere il cielo di una città ormai in rovina.
- KAIIII!!!! -
Urlò all'improvviso, buttando le braccia al collo del ragazzo... come se la cosa non lo fece infuriare ancora di più.
- CECILE! DOVE CAZZO SEI STATA!?! TI HO CERCATO PER MARI E MONTI!!! -
- Pronti, partenza via, qui siamo tutti pronti, qui siamo tutti pronti, si va per mari e monti... -
Canticchiò la mora, come se nulla fosse successo.
Anima nel frattempo era appena entrata in paradiso. Era circondata da fighi. Il ragazzo che stava guardando era alto un metro e novanta, dal fisico atletico e gli addominali scolpiti. Aveva i capelli biondi chiaro con ciocche verdi e due splendidi occhi color nocciola, che per lei era come assaporare una deliziosa fetta di pane con Nutella. Indossava una giacca di pelle marrone con le maniche tirate su fino ai gomiti, un paio di jeans scuri larghi in vita tenuti su da una cintura rossa, che vanno restringendosi verso i piedi dove si potevano notare degli stivali corti di color marrone. Al polso sinistro teneva un polsino nero, mentre nella mano destra aveva un guanto nero e lungo senza dita. Al lato siniatro dei pantaloni era attaccata una catenina di ferro, mentre sotto la giacca portava una maglia color verde acqua.
- Mannaggia la Peppa... sono circondata da fighi della Madonna... -
Disse con la bava alla bocca.
Renji rinvenne improvvisamente... con grande sorpresa del biondo, che credeva fosse morto.
- Kai, Kai... eri preoccupato vero? Ma stai tranquillo, gli alieni vegliano su di me -
Lo rassicurò Cecile staccandosi dal suo collo.
- CECILEEEEEE!! CAZZOOOO!!! QUANTE VOLTE TE LO DEVO DIRE CHE GLI ALIENI NON ESISTONO!?! -
Gli urlò spazientito il suo partner, mentre il povero martire si riparava dietro Anima, impaurito da quella situazione.
- A no... no, no, no, no e ancora no... e NO! Kai... ti assicuro che gli alieni esistono! Persino quel tipo sa che esistono! -
Puntò indignata un dito verso il quasi albino.
- M-m-ma... ma... ma, n-n-non... io non ne so niente... perché mi vado sempre a cacciare in queste situazioni... Anima, help! -
Ma il ragazzo non ottenne nessuna risposta dalla gatta, dato che era del tutto assentata a guardare il biondo.
- Renji, non vedi che è impegnata a farsi filmini erotici nella mente! -
Lo rimproverò Whiteney.
- Ma insomma, gli alieni esistono... e verranno presto a prendermi. Scommetto che Onice diventerà mia amica, gne... -
Cecile fece la linguaccia al suo maestro d'armi, mentre lui cercava di reprimere gli istinti omicidi.
Abel si riprese dopo un po', tappandosi l'emorragia  al naso con due cotton-fioc.
- Kai, ma che brutto rivederti... -
Disse sarcastico vedendo l'"amico".
- Abel... TU, BRUTTO BASTARDO! -
- Vedo con piacere che hai ancora gravi problemi a gestire la rabbia -
- A me mi dispiace per te, ma TI UCCIDERE SUBITO!!! -
- E vedo anche che hai la solita ignoranza grammaticale -
Rise, vedendo in che stato stava finendo il suo amico... ovvero come un vecchietto isterico dai raptus nervosi.
- Lo conosci? -
Chiese incuriosita la celeste, che si guardava attorno come una bimba curiosa.
- Wow, non avrei mai pensato che tu potessi avere una partner, sul serio... sicuri che le vostre anime sono compatibili? -
- Abel... finiscila di perdere tempo, i secondi sono preziosi!!! -
Gli ricordò isterica Whiteney, iniziando a dargli dei piccoli pugni sulla testa.
- Ok, ok.. ma per favore, stai ferma... Allora, dato che mi devi un favore, perché non ci porti da quella tua "amica" strega che possiede quella grande e prestigiosa scuola? -
- Intendi Amelia... mmm, che merda... odio i favori, ok, ok, ma se vi perdete, morite di fame, di sono o vi pisciate addosso... non è colpa mia! -
- Khiaaaa!!! Che bello Renji, viaggeremo insieme, così potrò raccontarti tutto quello che so sugli alieni e viceversa -
Cecile lo abbracciò forte, rischiando sia di farlo morire soffocato, sia di farlo morire dall'imbarazzo. Non bastava Anma, ora si era aggiunta anche la fan degli extraterrestri.
"E' mai possibile che in questa dannata città non ci sia una ragazza normale?"
Pensò il ragazzo.


La strega stava tranquillamente sdraiata su un comodo divano, posto in una caverna di cristalli. Il pavimento gelido era di giada, le pareti invece erano ricoperte di quarzi, che grazie al foro sul soffitto venivano illuminati da una luce  biancastra. Quello era il regno sotterraneo: una notevole quantità di gallerie e caverne sotto le montagne innevate dell'estremo nord... quello era il regno dove viveva la strega dei ghiacci.
Si chiamava Shino, ed era una ragazza nella norma. I capelli erano candidi come la neve, e piuttosto lunghi, mentre gli occhi erano color del ghiaccio, con un taglio su uno di essi. Come tutti i giorni indossava una larga tuta nera e pesante, per proteggersi dalla bassa temperatura della sua dimora. Calzava delle splendide All-stars rosse e i jeans che portava erano ormai rovinati.
Stava tranquillamente giocando con qualche fiocco di neve, da lei creato, quando le apparve di fronte una ragazza allegra e solare. Questa aveva dei capelli corti color verde acqua, con le punte azzurre... aveva la frangia e il tutto la faceva sembrare giovane e fresca. Portava un abito strano... era bianco e aderente, quasi come un'costume, ma questo era diverso.
- Ciao! -
La salutò allegra la misteriosa ragazza.
- Chi sei? -
Chiese incuriosita la strega.
- Piacere, Unità 02 Sadice... pronta al Download -
Rispose ridendo.
- Allora, tu sei la strega dei ghiacci, che bello conoscerti... ti va di partecipare ad un gioco divertente? -
- Che tipo di gioco? -
L'unità 02 rise di nuovo, sembrava proprio una bambina.
- Un gioco che prevede la distruzione degli umani, sai, è davvero divertente... tutto questo mi piace, e dato che sei una delle streghe più interessanti, ho deciso di farti questa proposta -
- Davvero?! Devo dire che è davvero allettante... e sai già come finirà il gioco? -
Ghignò Shino.
- Io preferisco lasciare tutto al caso... è più divertente, e giocare con la vita di questo pianeta rende tutto molto più interessante... allora Shino, strega dei ghiacci... ci stai? -
- Perché no? Potrebbe essere un bel passatempo -
La ragazza di fronte a lei rise divertita.
- Unità 02 Sadice, missione compiuta, pronta al trasferimento! -
Disse svanendo in una nuvola di pixel.
L'albina si alzò dal suo comodo giaciglio, e prese in mano la sua sfera di cristallo.
- Sfera di cristallo, concedimi il tuo potere... contatta Kasai, strega maggiore del fuoco -


- Siamo arrivati? -
Chiese per l'ennesima volta Anima, a cui dolevano i piedi.
- Diamine, perché cavolo non so dire di no ai tipi fighi? -
- Ah, capita amica mia... io per resistergli cerco di trovare i loro difetti, prendiamo in esame Kai... cazzo che figo... ma il suo carattere, è davvero troppo scorbutico e rabbioso -
- E Abel, lui mi sembra un tipo così gentile e cordiale... e figo... -
- Figo, siamo sicuri di parlare del mio partner, a me non sembra nulla di che... -
Kai si fermò d'improvviso, mentre Anima persa nei suoi pensieri gli sbattè contro.
- Che succede? -
Chiese Whiteney allarmata.
- Siamo arrivati -
Il biondo indicò un castello violaceo che spuntava da una fitta nebbia, il tutto reso più spettrale da un paio di arbusti secchi di fronte ad un possente portone e ad il suono del vento, che frisciando fra le torri ululava.
- ALEINI! -
Urlò Cecil, prendendo per mano Renji e precipitandosi alla testa del gruppo.
- Renji, Renji... scommetto che li ci sono tantissimi alieni, andiamo, andiamo! -
- A-a-aspetta Cecile -
- A quanto pare il Tappo ha trovato una nuova amichetta... che carini -
Sorrise divertita Anima per poi seguirli.

Arrivarono di fronte al vecchio e massiccio portone, dove ad un lato si poteva ben notare una cordicella.
- Secondo voi quella cosa è collegata al campanello? -
Chiese Abel.
- Scopriamolo! -
Disse Whiteney, tirandola.
Nella desolazione risuonò un suono profondo di campane e pochi secondi dopo...il gruppetto cadde in una botola.
- O Merda! -
Riuscì a dire Kai, prima di precipitare abbracciato ad Anima.
- AHHHH!!! -
Urlarono tutti all'unisono mentre scivolavano per un lungo scivolo di pietra, che si contorceva a chiocciola, a tornanti e ad onde.
- Yeeee!!! Renji, sembra di andare sulle montagne russe!!! -
Urlò entusiasta la celeste, con le braccia al collo del ragazzo.
- Fra un po' vomito -
Esordì lui, impallidendo.

 

To be
Continued...

- No cazzo, ci lasci così?! A precipitare per una specie di montagne russe traumatiche? -
- Bravo Kai... ci sei arrivato.. e ora

To be...
Continued...

 

Lunetta
 

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Capitolo 4
*** Il dilemma delle melanzane ***


The Uninstall universe



Salve gente... e finalmente ho postato il nuovo cap ^^°... sì, questa volta ci ho messo davvero tanto, ma sono stata impegnatissima con lo studio, che poi... dire studio è una parola bella grossa dato che ho preso un'insufficineza... no, duem ^^°... hehehe... comunque ora sono quì, spero solo di non deludervi con questo cap, perchè lo so che vi aspettavate di più, e mi dispiace di non avervi potuto sorprendere, nel prossimo penso proprio che le streghe avranno un ruolo più centrale, anche perchè mi piacciono davvero tanto quelle due ^O^!
Non vi so dire quando pubblicherò, come avete capito dipende tutto dalla scuola, dai miei impegni, e dai blocchi della scrittrice che ogni tanto mi vengono XD.
Un grazie ad Okami D Anima che come già capito era davvero impaziente e a Death the Simon, poveretto, lui e il suo Renji sono un po' maltrattati dalla sottoscritta... e un grazie anche a tutti coloro che la seguono e l'hanno messa fra le preferite! Grazie per essere così pazienti...
Ultima cosa, ringrazio la mia grande amica LaKraff44 per tutto quanto ;) visto che c'è l'ho fatta!
e ora, vi saluto e vi lascio alla storia


***************************************************************************************


- Salve, salve... qui Cecile in linea... come vi va la vita? Avvistamenti alieni dalle vostre parti? -
- CECILE!!! CAZZO FAI, STIAMO PRECIPITANDO, E TI METTI A FARE I... cosa hai detto che stai facendo? -
- OH Kai! Nell'appuntata precedente -
- COSA???-
In una nuvoletta di fumo apparve Anima, che entrò in scena vestita da professoressa, seguita a ruota da Whiteney, vestita da scienziata.
- Zalve a todos vosotros... e vosotras, non dimentichiamoci delle ragazze -
Disse cordialmente la gatta, sistemandosi un paio di occhiali da professoressa sul naso.
- Ja collegga, noi non permeteremo di evitare la nostra razza, ja, ziamo molto più zveglie! -
Rispose a tono, la mora, imitando un accento russo.
Il biondo e la celeste le guardarono stupefatti.
- Noi essere qui per illustrave a voi le semplici e rvspetabili regole di... di kartoffeln! -
- Zi, zi... aspiet, che?! -
Nella scena comparve Kai, a bordo di un rullo compressore, lo sguardo indemoniato e la mano ferma sulla leva dell'acceleratore.
- Oh cavolaccio! -
Esclamarono le due ragazze contemporaneamente, per poi scomparire in due nuvolette.



I nostri eroi stavano ancora cadendo-scivolando in una squallida botola, di uno strano castello.
Renji era a rischio di vomitare mentre Cecile se la rideva, convinta che tutto quello fosse opera di un alieno.
Anima nel frattempo si era accoccolata fra le braccia di Kai, che altro non poteva fare che stingerla, dato che era l'unico appiglio disponibile in quel momento.
Whiteney in quanto prima della fila aveva individuato uno spiacevole sorpresa per lei e i suoi compagni: ad un certo punto lo scivolo si interrompeva... proprio sopra un burrone.
- Ehm... ragazzi... SIAMO MORTI!!! -
I presenti si misero ad urlare ancora più forte, fin che... il silenzio avvolse quel luogo.



Diede un piccolo calcio ad uno dei ragazzi sdraiati sul pavimento.
- Mmm... ma secondo voi è morto? -
Chiese dubbiosa al ragazzo biondo di fianco a lei, e ad una ragazza dall'aspetto grazioso.
- P-poverino... -
Disse in un sussurro la mora, nascondendosi dietro al biondo.
- S-spero... di n-n-non aver sbagliato qualcosa... -
Il ragazzo la guardò appena, scuotendo leggermente la testa, in un gesto di dissenso.
- Viola, non ti capisco, hai paura dei ragazzi eppure... ti preoccupi della loro salute -
Il poveretto sdraiato a terra si mosse leggermente.
- E' ancora vivo! Così almeno non mi tocca seppellire qualcuno -
Una testa azzurra si alzò velocemente dal suolo, iniziando a sbattere freneticamente le ciglia, per poi saltare sopra ad un altro ragazzo.
- KAII.. GLI ALIENI, GLI ALIENI... SVEGLIATIII!!! -
Urlò con tono infantile la ragazzina.
- CECILE, SMETTILA DI USARMI COME UN CUSCINOTO! NON SONO UNA MERDA DI GIOCAT... -
Si fermò all'improvviso, lasciando in sospeso la frase, mentre guardava la ragazza che lo fissava.
- Amelia? Ma che... STAI CERCANDO DI ELIMINARMI?!? -
Esplose in una delle sue solite crisi di rabbia.
- Ma no... cosa dici... ho solo dimenticato di far aggiustare la botola... cose che capitano, ma ora... perché non ne parliamo di fronte ad una bella tazza di cioccolata fumante? -
Sorrise la strega, porgendogli una mano ed aiutandolo ad alzarsi.
In poco tempo anche gli altri membri del gruppo si ripresero, se non con le gentili parole di Viola con qualche pugno ben assestato da parte di Kai. Si erano ora radunati in un ampio salone sui colori del porpora, arredato con dei divanetti dai color accesi e dalle librerie alte e impolverate, che gli davano un'aria antica e vissuta.
La strega si sedette su uno di questi ed invitò il resto del seguito a fare lo stesso.
- Sei forse un alieno? -
Chiese Cecile con gli occhi che le brillavano.
- Ehm, la tua partner ha seri problemi, ma comunqueee.... -
La mora si alzò in piedi, ed iniziò a girare per la stanza.
- Benvenuti a tutti, io sono Amelia Gold, seconda strega del fuoco, tenetelo a mente, i gradi sono molto importanti -
Sorrise allegra Emy, facendo una piroetta su sé stessa.
- A... stavo dimenticando, loro sono Viola Orogen e Rayan, arma e maestro d'armi, che bello... la mia preziosa scuola ritorna in uso, questo è il più bel giorno di tutta la mia vita -
Disse, mentre le scorrevano sulle guance pure lacrime di gioia.
- No, aspettate, ma... siamo all'apocalisse e quella esulta?! Cioè, tu sei felice che moriremo tutti?! -
Chiese incredula, sul ciglio di uno scatto d'ira Whiteney, che già stava iniziando a vedere rane dappertutto.
- DANNATE RANE!!! -
Abel mise una mano sulla spalla della propria maestra d'armi.
- Whiteney, calma, le rane sono una specie estinta... guarda, c'è persino scritto là -
Il moro indicò un cartello appeso alla parete, dove c'era scritto a caratteri cubitali "Le rane sono una specie estinta!".
- Sicuro? Cioè, posso fidarmi? -
E di nuovo l'arma indicò un altro cartello, appeso di fianco al precedente: "Sì, sì, fidati, è una fonte affidabile".
- Caspita,questi si che sono cartelli -
"Grazie!"
- Ok, siamo alla fine del mondo, i cartelli prevedono il futuro e le rane sono estinte... E' IL PIU' BEL GIORNO DELLA MIA VITA! -
La ragazza abbracciò la strega, e le due si misero a saltellare e a ballare la caramelldansen, come se non ci fosse un domani, cosa che ha un suo fondo logico.
- Cecile! La caramelldansen, ANDIAMO! -
Ed ecco che Anima e Cecile si uniscono al duo.
- Viola, dai vieni, è divertente! -
La maghetta si limitò ad arrossire e a nascondersi dietro il suo partner, sembrava proprio un topolino spaventato.
- Che amorrrrrre! Sei così pucciosa, anche Renji da piccolo lo era, ho visto le foto! -
- A-Anima... ti avevo detto di non frugare fra le mie robe! -
La rimproverò il ragazzo, arrossendo pure lui.
- Salve gente, ben venuti al mercato, oggi abbiamo una vasta gamma di frutti rossi... pomodori, ciliegie... melanzane! -
- Ma io pensavo che le melanzane fossero gialle -
Intervenne Kai, grattandosi nervosamente la testa.
- Davvero sono gialle? Cioè, credevo che le melanzane fossero azzurre a pois -
Si stupì a sua volta Cecile.
A quel punto dovette intervenire Abel.
- No ragazzi... allora, le melanzane sono viola, le banane sono gialle e... non credo che esista un qualsiasi tipo di cibo che sia azzurro a pois -
I tre scoppiarono in una fragorosa risata.
- Ma senti questo, viola.... viola, ma figurati! -
Lo derise Kai, mettendosi una mano fra i capelli, mentre si piegava in due dal ridere.
- Abel, trovo che tu sia un gran figo, ma non esistono frutti viola -
Precisò Anima, mentre Cecile le faceva da eco.
- Ma, ragazzi, ragioniamo... le melanzane sono viola... non possono essere gialle, e nemmeno rosse, tanto meno... a pois, insomma, sarebbero oggetti mutanti alieni -
-Alieni! Ha detto alieni... ALIENIIIIII!!! -
A quel punto la celeste gli saltò addosso.
- Tu, sai dove sono gli alieni... EVVAIII!!! -
Sia Kai che Anima alzarono un sopracciglio.
- Allora Kai, posso saltarti addosso?! -
Chiese la gatta mentre gli scendeva un po' di bava dalla bocca.
- CAZZO, NO! STAMMI LONTANA, GATTACCIA!!! -
Urlò il biondo, mentre iniziava a sudare freddo, ma non sapeva una cosa: quando Anima adocchiava un ragazzo carino, nessuno poteva persuaderla dal saltargli addosso.
La falce, in tutta la sua felinità ed agilità, atterrò sulla schiena del ragazzo, che imprecò e bestemmiò contro tutto e tutti, venendo poi sgridato dalla strega:
- Kai! CHI CAZZO TI DA IL PERMESSO DI DIRE DELLE MICNHIA DI BESTEMMIE IN CASA MIA!? BRUTTO TESTA DI CAZZO! -
In tutto questo, una felice gattina se ne stava sul dorso del ragazzo figo, mentre si leccava raggiante la zampa/mano.



A quanto pare il caos che si era creato era tutto per colpa di un ortaggio: la melanzana.
- La melanzana, è viola, ne... ne sono sicura -
Disse dolcemente e a tono basso la maghetta del tempo, mentre camminava tenendo stretta nella mano destra la lunga tunica del proprio maestro d'armi. Da quando lui l'aveva salvata in quel vicolo, lei sentiva che solo vicino a Rayan si sentiva davvero al sicuro e infatti, non si separava mai da lui. Amelia, era stata così gentile da dare loro un'enorme stanza in stile gotico, due letti a baldacchino, due bagni, due armadi in legno di ciliegio talmente grandi che ci voleva una scala per raggiungere lo scomparto in alto e due specchi.
- T-tu, che ne pensi? -
Mormorò, abbassando lo sguardo sul pavimento di pietra.
- E' una cosa stupida, non ti abbassare al loro livello -
Gli suggerì lui, accelerando il paso. Come sempre non sapevano dove stavano andando, Viola si limitava sempre ad annuire, arrossendo spesso, mentre il suo partner la guidava in... qualsiasi posto loro stessero andando.
Secondo Rayan c'era troppa confusione nella stanza, e una buona esplorazione al castello non poteva essere evitata, dato che Emy aveva chiaramente detto che la sua "casa" era imbottita di trappole di tutti i generi, e lui ovviamente non poteva perdersi il piacere di osservare l'astuzia della strega e quale idiota ci sarebbe mai cascato.
All'improvviso la maghetta inciampò su quello che probabilmente poteva essere un sasso, ma non era così.
- Viola, tutto bene?! -
Le chiese il biondo, guardandola impassibile con gli occhi carmini.
- S-s-si... -
Mormorò la ragazza -diventando un peperone- fra le braccia del ragazzo. Un rumore sinistro attirò la loro attenzione, la parete di un corridoio si sollevò e ne uscì una gigantesca palla da bowling, che iniziò a rotolare per la strettoia in cui erano.
- Ehm... non so te ma... SCAPPIAMO!!! -
Disse lei, dimenticandosi tutto il resto ed iniziando a correre, seguita dall'impassibile maestro d'armi. Riuscirono a scamparla per un pelo, rifugiandosi in una piccola nicchia usata come sgabuzzino.
- Oddio, che corsa... -
 La mora si lasciò cadere lungo la parete, tirando un lungo sospiro di sollievo.
- Viola, scusa, ma tu avresti tranquillamente potuto fermare il tempo -
Lei ci rimase di sasso, se n'era completamente dimenticata. Era sempre la stessa solfa, quando aveva paura si dimenticava di poter controllare lo scorrere del tempo e così ci rimetteva la maggior parte delle volte. Si diede una pacca sulla fonte, mormorando qualcosa, mentre il biondo l'aiutava a rialzarsi.
- Sono davvero una buona a nulla -
- No, non è vero... sei solo, un po' troppo spaventata da ciò che ti circonda -
La maghetta si stupì delle parole che il ragazzo aveva appena pronunciato, chiunque l'avrebbe presa in giro o dato ragione, mentre lui le stava dicendo che doveva solo essere più sicura di sé. Strinse le braccia al braccio sinistro del partner, arrossendo ulteriormente.
- E' per questo... è... è... è...è per questo che ci sei tu! -
Disse tutto d'un fiato la ragazza, arrossendo ancora di più e acquistando il colore delle prugne. Affondò il viso nel tessuto della divisa del compagno, e continuò a camminare guidata da lui. Dal canto suo Rayan non protestò, dato che quello che gli aveva detto era la pura verità... lui la doveva proteggere, almeno fino a quando non sarebbe riuscita a cavarsela da sola. Qualcosa in lui stava cambiando, iniziava a sentirsi diverso, eppure... a lui mancava il cuore.



Stava camminando per i corridoi alla ricerca di Amelia, la quale lo aveva lasciato solo soletto a vedere la guerra fra "di che colore sono le melanzane?!". Non sapeva dove andare, e aveva paura che ci fossero nascoste altre trappole... insomma, qualsiasi persona sana di mente non si sarebbe fidata di una strega che come casa ha un tetro castello che per di più... ha una botola! Ci mancava solo che questa volta finisse nei sotterranei e venisse sgranocchiato dagli alligatori mutanti delle fogne... perché, lo sanno tutti che nelle fogne si trovano quelle bestiacce. Era sbucato in un incrocio.
- No, ti prego, dimmi che non è vero... -
Iniziò a disperarsi il ragazzo, che già vedeva la sua fine in arrivo. Un vento gelido entrato da chissà dove gli sfiorò la pelle, mentre lui rabbrividiva e chiudeva gli occhi. Li riaprì qualche secondo dopo, chiedendosi se era morto oppure viveva ancora.
- Respiro? Sì, respiro... che sollievo -
Ma proprio in quel momento, come il caso vuole, fu investito da un ondata di gelo ed una voce rimbombò per i corridoi.
- Renji... -
Lo chiamava divertita.
- C-chi sei? -
Chiese il ragazzo spaventato, mentre tremava ancora di freddo.
- Renji... non senti freddo? -
Lo schernì la voce, alludendo al colore bluastro che aveva acquisito la sua pelle.
- C-chi sei? -
Richiese lui.
- Potrei essere il tuo peggior incubo... ma mi stai simpatico, sei così buffo -
Rise la proprietaria.
- B-buffo?! -
- Sembri tanto un fiocchetto di neve spaventato -
Continuò lei.
- E-e-ecco... i-io... -
- Comunque, mi chiamo Shino, strega del ghiaccio e del gelo -
- N-n-non... non ti ho m-mai sentita -
I piedi di Renji iniziarono a diventare sempre più freddi, quando si accorse che stavano diventando di ghiaccio, come le punte dei capelli e le dita delle mani.
- Ricorda, mai dire a una strega che non si conosce... MAI! -
- E... allora, perché non ti fai vedere?! -
- Aimè... Amelia ha fatto un potente incantesimo sul suo castello, e sarebbe troppo rischioso per una strega del mio calibro ma... tu potresti aiutarmi -
- C-cosa?... -
Il ragazzo era incredulo, come poteva anche solo pensare che lui l'avrebbe aiutata?! Se la strega del fuoco aveva fatto un incantesimo al suo castello e se Shino non ci poteva entrare, significava che le non ci doveva entrare, ovvero... era una nemica.
- Non vuoi farlo vero?... -
Domandò.
- Ma, se non lo fai... trasformerò i tuoi amici in statue di ghiaccio, uno dopo l'altro... ovviamente sembra una cosuccia tanto banale, ma non credo di doverti dire in che cosa consistono i miei poteri, o almeno, non fino in fondo... quando una persona è congelata rimane vigile con la mente... lo sai, è divertente -
-N-n...non puoi! -
Urlò lui, mentre la sua gamba destra iniziava a diventare di ghiaccio.
- Dato che mi sembra una cosetta niente male, credo di poterti lasciar pensare un pochino... ti do un giorno e una notte, ovviamente accetterò qualsiasi tua risposta, dato che io mi diverto lo stesso... -
Il vento gelido sparì e Renji fu libero da quella presa gelata. Si appoggiò al muro e guardò il soffitto color porpora del corridoio. Qualsiasi risposta le avesse dato... sarebbe sempre rimasto in un vicolo cieco.



To be...
Continued...

 

Lunetta

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Capitolo 5
*** Le due streghe ***


The Uninstall Universe



Ciao gente, è passato davvero tanto trempo dal mio ultimo aggiornamento e... tranquilli, sono ancora viva (per ora) vi comunico che il prossimo cap probabilmente verrà pubblicato all'inizio delle vacanze estive ^^° e già, mi dispiace ma questi ultimi mesi di scuola sarò impegnatissima a cercar di recuperare una matreia che mi sta antipatica come non mai.
Allora, quì si inizia a intravvedere un po' di azione, e come potete notare prendono più importanza le due streghe. Renji avrà scelto cosa fare? Avrà accettato o rifiutato? leggete e scoprite, spero non ci siano troppi errori e spero anche non sia un cap palloso, come è sembrato a me... bene, buona lettura e tanti saluti.*

***********************************************************************************************************************


- E' fatta -
Disse la strega, togliendo le mani gelate dalla sfera di cristallo.
La ragazza vicino a lei battè le mani divertita, senza perdere il suo immancabile sorriso, sempre presente sul suo volto.
- Sai stata grande Shino, ho fatto bene a rivolgermi a te -
Esultò l'unità 02, mentre la strega tornava a sedersi sul suo divanetto azzurro di ciniglia.
- Onice dice che abbiamo il 93% di possibilità che accetti, ovvero la quasi riuscita della missione -
- Lo trovo un bel passatempo guardare le disavventure di quel poveretto -
Sorrise l'albina mentre si girava fra le mani un paio di fiocchi di neve. Aveva solo un obbiettivo... ricoprire l'intero pianeta di ghiaccio e nevo, trasformandolo nel suo regno di eterni geli. Col passare dei secoli alcune streghe erano passate dalla parte degli umani, come Amelia Gold, seconda strega del fuoco, per lei quelle che lo facevano erano solo delle codarde e non meritavano di chiamarsi "streghe" bensì era più adatto loro il nome di "maghe" o "rinnegate", e tutto questo solo perché avevano smesso di combattere e per sopravvivere avevano tradito le loro sorelle. Ma lei non era così... lei era degna del titolo di "strega dei ghiacci" e lo avrebbe dimostrato, si sarebbe vendicata, avrebbe fatto calare su di loro l'eterno inverno e avrebbe trasformato ogni singolo essere vivente in una scultura di cristallo, per addobbare il suo giardino innevato.
- Me la pagheranno, me la pagheranno tutti quanti... e uno dopo l'altro, soffrendo cadranno di fronte al mio potere -
Ghignò Shino, creando una spirale di fiocchi di neve che volò fuori dalla caverna di cristallo.
- E' iniziato... -
Sospirò Sadice, sorridendo come il solito e guardando la sfera, laddove in una città del Sud Africa era iniziata una nevicata tempestosa, percossa da venti gelidi che al loro passare congelavano qualsiasi cosa.L'unità 02 scomparve in una nuvola di pixel, lasciando l'albina sola nella sua caverna.
- Amelia, distruggerò pure te... -



La strega del fuoco stava tranquillamente girando per i corridoi, quando una ventata gelida le fece scompigliare i capelli mori dalle punte rosse.
Si girò di scatto guardando alle sue spalle incuriosita.
Strinse al petto l'enorme librone che teneva fra le braccia minute e continuò per la sua strada.



- AHHHH!!! SONO COSI' INDECISA!!! -
La gatta entrò nella stanza come una furia e si schiantò sul letto, iniziando a dare calci al vuoto.
- Renji, tu che mi dici?! -
Allegra come non mai si mise a sedere, con un cuscino fra le e il suo sorriso radioso, guardò il maestro d'armi che era incollato a guardare fuori dalla finestra.
- Ei... piccolo che c'è che non va? -
Chiese, notando il ragazzo pensieroso. Lui si voltò verso la partner e sfoggiando uno dei suoi sorrisi dolci, le disse di non preoccuparsi.
- AWWW... SEI TROPPO PUCCIOSO!!! -
Gridò lei saltandogli addosso e abbracciandolo così forte da toglierli il respiro.
- A-Anima... m-mi soffochi... e... CON IL TUO SENO... SMETTILA, SMETTILA, SMETTILA!!! -
Urlò Renji all'limite dell'imbarazzo, mentre l'altra se la rideva alla grande.
- Miao... io sono una gatta, e tu sei davvero troppo tenero -
Disse facendogli l'occhiolino. Il ragazzo tirò un lungo sospiro d'esasperazione, possibile che quella ragazza riuscisse sempre a tirarlo su d'umore anche nei momenti più bui?! Si era quasi dimenticato della strega dei ghiacci.



Amelia aprì  la porta del suo studio e depositò l'enorme libro -che poteva sembrare più grande di lei- sulla scrivania, dove vi erano sparse varie pergamene. Nel corridoio aveva sentito freddo, era freddo... nel suo castello non era mai stato così! La sua dimora era sempre stata un posto caldo, il calore era provocato dalla fornace alimentata dai poteri stessi della strega, che costituiva il cuore della fortezza e impediva a presenze indesiderate di entrare, ma a quanto pare la sua barriera protettiva si stava indebolendo.
- Se Shino è riuscita a penetrarla quel poco che basta per entrare nel castello, siamo tutti in pericolo, ma dato che conserva ancora la metà del suo potere è impossibile! -
- Tranquilla... non è ancora capace di entrare... -
Una voce la sorprese alle spalle.
- Viola, Rayan, mi avete fatto prendere un colpo! -
- S-scusa... ci spiace tanto, non... non era nostra intenzione -
La maghetta si nascose dietro al proprio maestro, timida com'era, nascondersi dietro di lui le sembrava sempre una buon idea, la faceva sentire al sicuro.
- Per far entrare Shino la barriera dovrebbe cedere completamente, però ciò non vuol dire che possa usufruire dei suoi poteri per entrarci -
Disse il biondo, con la solita espressione di ghiaccio sul volto.
- E-ecco... ho controllato... ed è risultato che può influire su questo luogo -
La strega corrugò le sopracciglia.
- In pratica, lei non può entrare fisicamente, ma spiritualmente? -
Chiese un po' confusa.
- Esatto, e se trova una persona che l'aiuti a spegnere la caldaia, o a indebolirti a sufficienza, allora potrebbe benissimo entrare -
Confermò Rayan, guardando negli occhi la strega del fuoco.
- E voi pensate che uno di noi possa davvero accettare le sue condizioni? -
- S-se posso d-dire l-la mia... i-io se fossi in quella p-persona, p-potrei pure accettarle... ma n-non p-perché voglio tradire la vostra fiducia, ma per salvarvi... i-io ho esperienza c-con queste cose -
Disse Viola, stringendo forte il braccio del partner.
- Capisco, quindi dobbiamo trovare subito l'anello debole della catena... prima che si spezzi del tutto! -
Affermò con decisione.



- Allora Kai, tutto chiaro? Le melanzane sono viola, viola come la piccola Viola, viola come le violette e viola come il viola! -
Abel lo ripetè per l'ultima volta, era sfinito, cercare di convincere tre persone del colore di una cosa ovvia, era stato estenuante.
- Ragazzi, dai, che importa, in fondo sono solo delle verdure -
Cercò di intervenire Whiteney, che ormai di quel discorso non ne poteva più.
- Ma no, tu non capisci, è importantissimo e sai perché?! POTREBBERO ESSERE DELLE LONTANE PARENTI DEGLI ALIENI!!! ALIENIIII!!! -
- CECILE, MI HAI ROTTO LE PALLE CON QUESTI CAZZO DI ALIENI!!! -
Si scaldò il biondo, che a forza di sentire la sua partner parlare di cazzate gli era venuto il mal di testa.
- NON OFFENDERE GLI ALIENI! -
- GLI OFFENDO ECCOME! -
Maestro d'armi e arma iniziarono a litigare a suon di parolacce per Kai e a manifestazioni di adorazione verso gli alieni per Cecile.



In quanto a Whiteney e Abel, se ne andarono prima di venir coinvolti in una rissa generale.
- E tutto questo solo per una verdura -
Commentò la ragazza incrociando le braccia.
- Sai cosa, è incredibile quanto certe persone possono sembrare diverse e invece si scopre che sono in perfetta risonanza -
Pensò a voce alta il ragazzo. Il loro primo incontro non era stato la cosa più tranquilla del mondo, semplicemente lei stava facendo la pazza su un grattacielo e lui stava tranquillamente passeggiando per la città, quando gli atterrò sulla schiena la ragazza, che lo prese per maniaco.
- Stai per caso pensando a noi? -
- Caspita Whit... mi sorprendi, da quando leggi nella mente degli altri? -
La ragazza sorrise divertita.
- Su Abel, non prendiamoci in giro, quando si parla di risonanza non si può non pensare al nostro incontro -
- Tu e la tua mania di salire sui grattacieli -
Whiteney tirò un poderoso pugno alla spalla del partner, che cadde a terra dolorante.
- Porca la bestiaccia bella... MA SEI IMPAZZITA?! -
- Era un pugnetto affettuoso, non scaldarti tanto... -
- Mi farai diventare come Kai, un isterico senza precedenti! -
Disse rialzandosi e spolverandosi i pantaloni.



Anima uscì dalla camera, Renji si era addormentato e lei non voleva rischiare di svegliarlo... cioè, in realtà lo voleva strapazzare per bene e fargli il solletico, però si era trattenuta.
- Uffi, e adesso che faccio? -
La gatta rizzò le orecchie, qualcuno stava litigando in corridoio e lei sapeva perfettamente chi era. Appena svoltò l'angolo saltò addosso a Kai, che iniziò a imprecare contro di lei.
- Cecile, ti va di andare in giro a cercare cosi alieni da cosare? -
Domandò all'amica, appena si staccò dal ragazzo.
- Alieni? SHIII!!! ANDIAMO!!! -
La celeste prese per mano la mora ed iniziò a correre come una forsennata verso un corridoio a caso, lasciando il maestro d'armi a bestemmiare sul pavimento.
- Ma porca di quella miseria!... La cosa positiva è che mi sono liberata di quelle due... come cazzo si dice?! VAFFANCULO AL VOCABOLARIO!!! -



Sentiva freddo, eppure le finestre erano chiuse e il camino era acceso. Si avvicinò ad esso con una coperta sulla spalle.
- Cavolo! -
Disse a denti stretti. La stanza iniziò a gelarsi, i due letti di legno ora erano intrappolati in un sottile strato di ghiaccio, le tende sembravano ricoperte di piccoli fiocchi di neve, e il fuoco divenne di un azzurro ghiacciato, facendo impregnare la stanza di un gelo che entrava nelle ossa del ragazzo.
- C-caspita che freddo... -
Tremava sotto la coperta brinata e dalla sua bocca usciva un filo di fumo ad ogni parola.
- C-cosa vuoi? -
- Lo sai, non sono la strega del tempo... quindi ti consiglio di darmi la tua risposta -
- Se no che fai? Non puoi entrare, e non sei abbastanza forte per congelare l'intero palazzo... il massimo che riesci a fare è raffreddare un po' l'atmosfera in un luogo ben limitato -
La voce della ragazza rimbombò in tutta la stanza, e la sua risata gelò il sangue a Renji, che già stava morendo di freddo.
- Bravo fiocco di neve, ma Amelia non riuscirà a proteggervi per sempre, la barriera diventa ogni giorno più debole... morirete tutti... HAHAHAHA!!! -
Rise malvagia Shino, mentre il ragazzo spaventato correva fuori dalla stanza.

Era spaventato, non sapeva cosa fare, perché qualsiasi fosse stata la sua risposta sarebbe finita in un unico modo. Tanto era spaventato che andò a scontrarsi contro qualcuno, cadendo così a terra. Stranamente da quel che pensava non cadde sul duro, ma bensì su qualcosa di morbido e soffice, simile ad un grande cuscino. Quando sentì un urlo spaccatimpani, sollevò il viso e notò due grandi occhi viola che lo fissavano.
- DAAAA!!! -
La ragazza si coprì  il seno con le braccia, andando a rifugiarsi in un angolino.
- Oddio... SCUSA, SCUSA, SCUSA... MI DISPIACE TANTOOO... -
Imbarazzatissimo il ragazzo iniziò a inchinarsi più volte, difronte allo sguardo imbarazzato della piccola Viola.
- Fa niente... c-cose che c-capitano -
- Scusa ancora ma... come mai sei da sola? -
La maghetta arrossì, quando aveva detto che andava a fare un salto in biblioteca, non pensava di poter incontrare qualcuno nel tragitto.
- I-io... stavo andando in biblioteca -
Disse tutto in un colpo.
- Senti Viola, potrei farti alcune domande? -
La mora incuriosita, annuì, e con Renji si diresse verso la biblioteca.



- Cavolo! Cavolo e ancora Cavolo! -
Imprecò la strega dei ghiacci.
- Io lo ammazzo, lo congelo, morirà assiderato! E questa... E' UNA PROMESSA! -
Alle sue spalle comparve la piccola Sadice, che la guardava con aria incuriosita.
- Shino, le tue imprecazioni giungono fino a noi, cosa mai può essere successo per farti innervosire così? -
La ragazza si girò a guardare l'unità 02.
- HO SEMPRE E SOLO CAVOLO IN FIRGO!!! Insomma, dico io, ma Zeffiro potrebbe pure comprarmi un bel gelato, o una granita, o anche solo lo sciroppo, ma ovviamente noooo... adesso si è fissato con i cavoli, e per di più quel Renji mi sta facendo andare fuori di testa!!! CHE RABBIA!!! -
Shino battè a terra un piede, e subito la stanza si riempì di  cristalli di ghiaccio.
- Oh strega dei ghiacci, dimmi un po', cosa non va nel tuo brillante piano? -
- Mi sta facendo perdere tempo prezioso, non vuole aiutarmi, e la barriera è ancora troppo forte perché io la possa attraversare, e di questo passo ci metterò un eternità... sono davvero furiosa, ho voglia di fargli esplodere la testa hihihihi... -
Una risata sadica riempì l'intero salone, lasciando del tutto indifferente Sadice, che sorrideva genuina.
- Ma questa volta... non mi sfugge... Sadice, preparati, perché manderò il mio esercito di ghiaccio ad abbattere la barriera, sarà uno spettacolo meraviglioso! -



- GRAZIE MILLE VIOLA! -
Disse Renji, correndo fuori dalla biblioteca e fermandosi in un salone del palazzo.
- SHINO! MI SENTI?! -
Un vento gelido fece increspare i vetri delle finestre e dei candidi fiocchi di neve iniziarono a scendere dal soffitto.
- Ti ascolto... -
- Non accetterò mai! -
Gridò con decisione.
- Non ti permetterò mai di entrare, costi quel che costi, e ti consiglio anche di non sottovalutarci, quindi, che guerra sia! -
Ci fu una lunga pausa, che fu spezzata da un rumore sordo proveniente dall'esterno.
- Tik Tak... il tempo scorre, caro Renji... sei morto! -
Una tempesta di cristalli di ghiaccio colpì il ragazzo, che finì a terra dolorante.
- Addio... -
Sussurrò la voce della ragazza.



Amelia guardò fuori dalla finestra, sapeva perfettamente cos'erano quei colpi pesanti, e sapeva anche che non era una buona notizia.
- Amelia, Amelia, ma cosa sono quei cosi?! -
Chiese Whiteney, entrando nello studio come una furia. La strega non rispose, e rimase a guardare la scena che si stava verificando, con aria assente.
- Stanno cercando di abbattere la barriera, cosa facciamo?! -
Abel stava andando in panico, cosa mai avrebbero potuto fare loro poveri ragazzi contro un'intera armata di "cosi" di ghiaccio? E soprattutto, perché la strega se ne stava immobile a fissare la
cena?!
- PANICOOOOO!!! -
Il moro iniziò a correre per tutta la stanza come un fulmine, fin che non arrivò Kai, che aprendo la porta bruscamente, lo colpì in pieno.
- Uffa, lo volevo colpire io -
Whiteney gonfiò le guance, come le era solito fare quando era arrabbiata o scocciata.
- Ragazzina, chi primo arriva peggio alloggia! -
- Ma col cavolo, deficiente di merda era chi primo arriva meglio alloggia!! -
- Certo, e adesso mi dirai che è la Terra che gira intorno al sole e non viceversa -
La mora si schiaffò una mano in faccia, tale era la stupidità di quel ragazzo. Almeno la sua stupidità era direttamente proporzionale alla sua figaggine. In tutto quel trambusto Amelia non si era mossa di un millimetro.
- EI, BASSOTTA, SEI MORTA?! -
Urlò allora il ragazzo, che ignorava le conseguenze della sua azione. La strega venne avvolta da una strana forza, le punte dei capelli si accesero diventando piccole fiamme e quando si girò, avevo uno strano ghigno dipinto sul volto.
- Kai Akera, brutto bastardo di merda... vuoi forse morire?! -
Il suo sguardo era incendiario, infatti i capelli del biondo iniziarono ad andare a fuoco.
- PORCA PUTTANA! I MIEI CAPELLI... I MIEI CAPELLI!!! CAZZO NA... -
Non fece in tempo a finire la frase che Abel -ripresosi dalla botta- e Whiteney, gli coprirono la bocca.
- Rayan, passami il libro che ti avevo chiesto -
- Subito... -
- DAAA... E TU QUANDO SEI ARRIVATO?! -
Si spaventarono gli altri.
- Come pensavo, questa è opera di Shino, sta cercando di entrare -
- Ma cosa vuole di tanto importante? -
Chiese incuriosita Whiteney.
- Vuole la mia anima, se una strega mangia l'anima di un'altra strega, acquisisce i suoi poteri, così oltre a poter controllare il suo esercito, potrebbe usufruire anche del mio -
- In poche parole, il mondo verrebbe ricoperto da una montagna di merda -
Disse Kai, fine come il solito.
- Beh, per prima cosa preparatevi, dovete sconfiggere il suo esercito e seconda... non crepate, bene, io vado a schiacciare un pisolino -
E detto ciò uscì dalla stanza, lasciando i presenti -tutti tranne Rayan- sotto stato di shock.
- Mi chiedo come faccia a essere così tranquilla -
- Non ne ho la minima idea Abel... ma ora... COME CAZZO FACCIAMO A FAR FARE BOOOOOM A QUEI COSI?!!! -
- Cioè, intendi farli esplodere? -
- Si, si... quella roba lì -
Rayan fece cadere pesantemente un libro sul  tavolo, e con sguardo di pietra fissò i tre ragazzi.
- Sono mostri di ghiaccio, quindi, prendete i lanciafiamme... è ora di combattere! -


To be...
Continued...

Lunetta

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Capitolo 6
*** Zeffiro del nord ***


The Uninstall Universe

capitolo 6



Konichiwa minna-san! Dopo un LUNGHISSIMOOOO!!! periodo di assenza sono tornata con un nuovo capitolo. Allora, adesso vi spiego un attimo perchè ci ho messo secoli a farlo. Beh, ho avuto gli esami ed ero sommersa da messaggi delle mie amiche che dicevano tutte che si stavano cagando addosso, poi mia mamma rompeva che dvevo studiare, e infine avevo perso la voglia di scrivere, diciamo che mi sono assentata spratutto per l'ultimo motivo, e mi dispiace tanto.. ma ora sono quì! ^^
In questo cap non sono presenti tutti i vostri OC, alcuni sono nell'ombra e altri appaiono poco, ma non temete, l'ho fatto a posta, proprio perchè nel prossimo capitolo appariranno di più. Ok minna-san... a me ad esser sincera questo capitolo non fa impazzire, alcune scene devo ammetere che sono fiera di me, ma per altre, mi sento patetica, beh, cercherò di impegnarmi di più nel prossimo... che come sempre, non so quando uscirà, ma pregate che sca prima dellnizio della scuola, o siamo tutti fritti... ok, ora vi lascio alla lettura
Sayonara! ^^


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- Unità 02 Sadice a rapporto... il piano di Shino strega dei ghiacci è fallito a tavoletta -
La ragazza che le dava le spalle si voltò verso di lei, facendo fluttuare i suoi capelli rossi e sbattendo le lunghe ciglia che le incorniciavano il volto simile a quello di una bambola perfetta.
 - Non importa, dopotutto c'era una piccola possibilità che potesse fallire. Ora il ventotto per cento dell'Africa è ricoperto da ghiacci ed è iniziato l'assedio alla base dei ribelli -
Sadice la guardò perplessa.
- Onice... quali sono le probabilità di riuscita del nostro piano? -
Le chiese con la sua voce bambinesca.
 - Per ora abbiamo l'ottanta tre per cento di possibilità a nostro favore, ma questi sono dati variabili, basta che uno di loro faccia qualcosa che non sia stato calcolato dal server centrale e il calcolo delle probabilità cambia -
La seconda unità sospirò.
- Contiamo tutti su di te, e io continuerò a fornirti i dati sensoriali -



Aveva sentito quei tonfi che provenivano dall'esterno e aveva visto che il castello stava per essere assediato da quei mostri di ghiaccio. Ora stava correndo per i corridoi dell'enorme fortezza, era preoccupata per il suo partner.
- Diamine! Perché non riesco a trovarlo!? -
Quando arrivò in uno dei grandi saloni della residenza, e lo vide.
 - Ommioddio! RENJI! -
 Il ragazzo era ferito, ma ancora vivo e al suo fianco c'era Viola, che cercava in qualche modo di medicarlo come poteva. Anima si avvicinò ai due preoccupata, era la prima volta che lo vedeva ferito, dato che in battaglia lei faceva sempre in modo che niente lo sfiorasse.
 - Mi dispiace tanto Renji... -
 Disse la gatta prendendolo e abbracciandolo forte mentre iniziava a piangere come una fontana
 - WEEEE.. SEI COSI' PICCOLO E DELICATO!!! -
 - Anima!!! Piano! E non sono piccolo e delicato! -
 - SEI ANCORA VIVOOOO!!!! -
esclamò lei sorpresa, per poi versare una marea di lacrime per la felicità.
 - P-per favore... fate piano... le ferite, potrebbero riaprirsi -
 Si intromise Viola con il suo solito tono dolce e titubante. La gatta smise di piangere, e guardò la maghetta con decisione, tanta che la poveretta arrossì per l'imbarazzo.
- N-non.. non guardarmi... c-così -
Sussurrò la viola abbassando lo sguardo sul pavimento. La gatta atterrò del tutto la compagna e l'abbracciò forte.
 - Grazie mille!!! ti sono debitrice! -
- Ma.. n-non ce né bisogno... d-davvero... -
 - Insisto! Chiedimi qualsiasi cosa! -
Insistette la mora alzandosi da terra e aiutando la ragazza a mettersi in piedi. In quel momento arrivo Rayan, che nel vedere Renji ferito non si scompose e serio come il solito si diresse verso la sua partner.
- Spero tu sia pronta, perché ho bisogno del tuo aiuto -
Disse porgendole la mano. La ragazza esitò, non sapeva se accettare o no, dopotutto lei non era una persona violenta, e non aveva mai combattuto in vita sua. Anima le mise una mano sulla spalla, rassicurandola
- Tranquilla, ti coprirò io -
 - E io, farò del mio meglio... -
Aggiunse Renji alzandosi con fatica, aiutato da Anima. La maga si decise -non doveva deludere i suoi compagni- e in un lampo viola si trasformò in una bellissima spada perlacea. La lama era di perla con splendide venature color ametista, l'impugnatura era decorata con motivi floreali e al centro era incastonata la splendida pietra viola. Rayan impugnò la sua arma, era la prima volta che vedeva la partner nella sua forma da arma. Fece rigirare e volteggiare la spada, tagliò più e più volte l'aria e per ultimo lanciò in fendente che senza esitazione tagliò morbido e dicato una delle enormi colonne del salone, infine si fermò ad ammirarla.
- Fantastico, è come se fossi un'estensione del mio stesso braccio -
Disse senza lasciarsi scappare nessun sospiro di stupore. Al suo contrario sia Anima che Renji ne eramo estasiati, non solo per il fatto che Viola si fosse trasformata in una spada tanto bella ed elegante, ma anche per via che le loro anime viaggiavano sulla stessa lunghezza d'onda e i loro movimenti erano fluidi, quasi a sembrare una danza.
 - Wow! Siete assolutamente fantastici! -
 Esclamò la gatta con gli occhi che le brillavano, mentre il partner sorrideva.
 - Che arma fantastica! Vorrei anch'io possederne una così! -
 - Ma Anima, tu sei un'arma! -
 - Uh?! A già, che sciocca! -
Rammentò la ragazza mettendosi una mano dietro la testa. Dei colpi sordi riportarono tutti alla realtà.
 - Io vado avanti, ci si vede sul campo di battaglia! -
 Detto questo il biondo scomparve dalla vista dei due amici, lasciando dietro di sè due facce stupite.



- Ei! Abel! Tienti pronto! -
 Ordinò perentoria Whiteney al moro, ma il ragazzo anziché scattare sull'attenti rimase in mobile con lo sguardo perso nel vuoto. La ragazza non ottenendo risposta iniziò a innervosirsi, prese il partner per un orecchio,e con tutta la voce che riuscì a raccogliere nelle sue corde vocali, ci gridò dentro:
 - SVEGLIA BABBEO!!! SIAMO IN GUERRAAA!!! -
 Il ragazzo parve spaventarsi tanto, al punto che scatto subito nella tipica posizione da soldato.
 - SIGNOR SI', SIGNORA! -
 - Mi sembra di avertelo detto già un milione di volte! NON DISTRARTI!!! -
Lo rimproverò la mora. Abel sciolse i muscoli del corpo e si mise una mano dietro la testa, sorridendo leggermente imbarazzato.
- He-he.. scusami tanto Whit, lo sai, è più forte di me -
La ragazza assottigliò lo sguardo, guardandolo e scrutandolo come un falco che punta la sua preda, poi lo prese per la felpa e lo scosse come un pero.
- Stammi bene a sentire! Non voglio più sentire uscire quelle parole dalla tua bocca, sono stata chiara?! -
Disse, guardando il partner come una maniaca assetata di sangue.
- Sì, sì... cristallina! -
Le rispose lui nervosamente, alzando le mani al cielo, cioè.. al soffitto.
 In onore della battaglia la mora aveva sfoderato il suo lato peggiore, che in battaglia la faceva sembrare imbattibile.
 - Scusate tanto ragazzi, non per interrompervi ma... PERCHE' CAZZO NON STIAMO COMBATTENDO?!! -
 Si intromise Kai, il quale -nonostante non fosse una cima- si chiedeva come mai non avessero neanch'ora iniziato a combattere.
 - Mi sono rotto! Cecile! -
- Agli ordini! Sconfiggeremo i brutti mostri e salveremo gli alieni! -
La celeste diventò una scia azzurra e brillante che dopo aver volteggiato su se stessa andò ad attorcigliarsi sulla mano del biondo e svelando la sua forma: un megafono. Aveva una linea moderna ed elegante, i colori erano bianco e nero, il tutto era rifinito con contorni dorati, che rendevano la sua forma più leggera e affusolata. I due ragazzi rimasero allibiti, come poteva un semplice megafono essere un' arma utile?
 - Che sono quelle facce di merda?! -
 Chiese Kai puntando i suoi amici.
- È solo un po' strano, non pensavo che fosse un megafono -
 Dichiarò la mora.
- Adesso che ci penso è perfetta per te, insomma, così distruggi gli avversari a suon d'insulti e bestemmie! -
Abel si mise a ridere divertito, era assurdo, ma era l'arma perfetta per un bestemmiatore isterico come il biondo.
 - Che te ridi rincoglionito?! -
 - Ma non volevi combattere? -
 - Questa volta ti salvi... -
 Kai aprì l'enorme finestra e vi si affaccio, avvicinò la partner alla bocca e gridò nel megafono con tutto il fiato che aveva. Whiteney e Abel furono costretti a tapparsi le orecchie, mentre i golem di ghiaccio che cercavano di rompere la bariera del castello, furono annientati. Come un bicchiere di vetro, anche i mostri di ghiaccio potevano essere fragili.
- Quì ci penso io! Voi proteggete il cuore del palazzo -
Disse il maestro d'armi ai suoi amici, dopo di che si butto dalla finestra finendo fra i giganti ghiacciati.
 - CREPATE STUPIDI GHIACCIOLI! -
 Urlò, per poi ridurre a schegge di ghiaccio i suoi avversari.


- Abel! Muovi il culo! -
 Disse la mora, per poi prendere il partner per il polso e tiratselo dietro.
- Non abbiamo tempo! Sono su tutti i fronti, spero solo che Rayan e Renji stiano combattendo -
Il moro si liberò dalla presa della ragazza e si mise a seguirla.
 - Whiteney, mi trasformo? -
 - Non ancora... prima voglio trovare un posto strateggico, e per questo faccio affidamento su di te -
 Il ragazzo annuì.
- Kai coprirà la zona nord, noi andiamo a ovest, ho sentito che Amelia diceva che lì era presente un passaggio segreto, se la bariera si rompe potrebbero sfruttarlo per entrare indisturbati -
 - OK! -
Whiteney aveva già una bella strategia in mente, erano quattro coppie, e si sarebbero posizionati nei quattro punti cardinali del palazzo, Kai era a nord, mentre aveva visto Rayan andare verso il salone est, di sicuro se Renji e Anima sarebbero andati al lato sud, e con questo avrebbero costituito un'ottima difesa. Ora si sapeva che Cecile era un megafono, utilizzando gli ultrasuoni è facile ridurre in frantumi dei semplici mostri di ghiaccio, di sicuro quella era l'arma più adatta a uno scontro del genere, ecco perché lei avrebbe fatto il cecchino, con la sua mira, la potenza e la precisione di Abel, non avrebbe avuto problemi.
- Ei! Aspetta Whiteney!, cos' era quello? -
Si fermò di colpo il moro. La ragazza fece lo stesso e si mise in ascolto. Un potente batter d'ali si fece sentire e un ruggito profondo rimbombò in tutto il castello. La barriera che proteggeva il palazzo come un'armatura, si ghiacciò all'improvviso, facendo entrare un po' di brezza invernale nei corridoi della fortezza.
- Questo non va per niente bene -
Disse l'arma preoccupata.
- Vorrei sapere che diavolo sta facendo Amelia!?! -
La mora s'infervorì, dopotutto era il suo palazzo e doveva difenderlo lei, non lasciarli lì a combattere da soli, per giunta contro un esercito di titani di ghiaccio.
" Questo non è nulla, l'esercito della strega dei ghiacci è assai più vasto "
Nella sua mente rimbombarono le parole di Rayan, il quale, prima di andarsene a cercare Viola, li aveva informati su Shino e la sua leggendaria armata.
" Dispone di una delle armate più potenti, per questo è soprannominata la fortezza di ghiaccio, è quasi impossibile sconfiggere il suo esercito, solo le streghe maggiori elementari ne sono in grado "
- Se la barriera si rompe, siamo tutti fottuti! -
Continuò lei, osservando quello spesso strato di ghiaccio.
- Ah, dai ragazzi, tranquilli -
- OMMAMMAMIACHEPAURA!!!-
I due partner si abbracciarono, mentre alle loro spalle era comparsa la strega del fuoco.
- Shino è una vecchia volpe, nulla di più e nulla di meno, e poi io sono una strega elementare! -
Rise la strega bevendo un po' di succo dalla cannuccia.
- CI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO! -
Le gridarono contro i due ragazzi.
- E poi tu sei al secondo posto... -
Disse a bassa voce il ragazzo.
- Beh, sempre meglio che essere all'ultimo, e poi, guardate... -
Amelia schioccò le dita e uno strato di fuoco sciolse velocemente il ghiaccio formatosi in precedenza sulla barriera.
- Visto, era solo un trucchetto per farvi cagare sotto dalla paura, e ora su, su... state perdendo tempo, filate a combattere! -
Un serpente di fuoco si formò vicino alla strega, che senza pietà lo scagliò contro i due amici, i quali impotenti dovettero fuggire mentre lei se la rideva.



Conosceva il castello come le sue tasche, perché era lì che tutto era cominciato. Secoli e secoli prima il castello non era di Amelia Gold, Strega del fuoco, bensì era come una prigione per lui. Era strano correre per quei corridoi senza essere inseguito da streghe indemoniate che gli lanciavano i loro incantesimi più potenti. Non gli piaceva stare lì, eppure era ritornato da solo. Il motivo non lo sapeva, ma forse aveva nostalgia di "casa" o voleva semplicemente portare in un osto sicuro la piccola Viola, forse stava davvero imparando cosa fossero i sentimenti. Un vento invernale gli scompigliò i capelli biondi. Rayan si fermò di scatto e vide la barriera del castello congelarsi.
- Rayan, cosa succede? -
Chiese la maga, comparendo nel riflesso della lama.
- Pare che qualcuno abbia congelato la barriera -
Le rispose secco lui.
- Oh no! E adesso? -
Si preoccupò la partner.
- Calmati, è solo un trucco per spaventarci, Amelia non si lascerà intimorire da ciò -
In contemporaneo alle sue parole il ghiaccio si sciolse, rivelando così il cielo lattiginoso e il paesaggio innevato che si stagliava attorno al castello.
" C'è solo una persona in grado di fare tutto ciò, o meglio... una creatura "
Pensò fra sé e sé il ragazzo.



Un altro ruggito fece tremare la terra, ma per quanto si guardasse attorno Kai vedeva solo e soltanto golem di ghiaccio. Probabilmente era stato il primo a scendere in campo, ma nonostante in quel momento si sentisse piccolo non era affaticato per niente, anzi, gli sembrava tutto molto semplice.
- Preghiera delle mille voci! -
Dalla bocca del megafono uscirono strane parole -probabilmente era latino o una lingua antica- che invocavano una preghiera al loro dio, le quali invisibili  nell'aria si diffondevano attorno al ragazzo. Sotto il lieve tocco di quelle parole i giganti si frantumavano in mille schegge di cristallo.
- Caspita Kai! Questi qui fanno proprio schifo a combattere! -
Osservò Cecile.
- Così non c'è gusto! -
il ragazzo avvicinò la bocca al megafono.
- EI! STREGA DEI GHIACCI! E' TUTTO QUI' QUELLO CHE SAI FARE?!! -
L'ennesimo ruggito si levò all'orizzonte, o forse era vicino? Non si riusciva a capire. Ma questa volta fu diverso. La terra si squarciò in due e dal cielo iniziarono a scendere dei soffici fiocchi di neve, che candidi iniziarono a ricoprire il precedente strato.
Il biondo non credeva ai suoi occhi. Di fronte a lui si era appena eretta una creatura davvero maestosa: gli occhi gialli come l'ambra erano in pieno contrasto con il suo essere, così delicato, ma al tempo stesso forte, le ali di brina luccicavano appena e gli artigli di ghiaccio blu lo rendevano addirittura regale.
- Ma... ma... e che cazzo!?! -
Imprecò Kai.



- Così, ha deciso di mandare lui, fin' ora hai solo giocato con me, ma ora inizia la vera battaglia -
Le parole di Amelia erano inviate alla strega dei ghiacci.
- Zeffiro... drago del nord! -

 

 

 


To be...

Continued...

 


                         Lunetta

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