Cammina a testa alta.

di Stefania Petrafesa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ed eccoci qui. ***
Capitolo 2: *** Domani è un altro giorno. ***
Capitolo 3: *** Sii forte. ***
Capitolo 4: *** Finalmente felici. ***
Capitolo 5: *** Come farò? ***



Capitolo 1
*** Ed eccoci qui. ***


E come ogni anno,come ogni mese o addirittura come ogni settimana,eccoci in un altro paese dove comincia una nuova vita,una nuova storia,nuovi amici,nuova scuola,nuova casa. Per me non era tanto entusiasmante dato che,mi trasferisco quasi sempre,ma come ogni volta,cercherò di farmi piacere il fatto che si ricomincia tutto da capo. “El vieni a prendere la tua roba,non si sposterà di certo da sola!” mi ripeteva mia madre. “Arrivo subito mamma.” Dicevo mentre continuavo a messaggiare al cellulare con la mia amica di infanzia. Ah giusto,non ve ne ho ancora parlato:Lei si chiama Charlie,ci conosciamo da quando abbiamo 3 anni,abbiamo frequentato insieme la scuola materna e quella elementare,siamo inseparabili,ricordo ancora il profumo dei suoi capelli biondi morbidi come la seta e i suoi occhi color ghiaccio,che ti pietrificavano con il suo sguardo. “El,vieni a prendere la tua roba ho detto! Non voglio ripetertelo più!” Continuava a stressarmi,ma io non lasciavo quel dannato cellulare o come lo chiama mio padre,così presi quegli scatoloni e li portai portati in camera mia e,dopo averli poggiati per terra,mi affacciai alla finestra per osservare quel paese che sarebbe diventato parte della mia vita,chissà per quanti giorni. “El,la cena è pronta!” strillava mia madre. Uh,ma io non ho ancora sistemato la mia roba! Così,con tanta velocità,appesi i miei abiti nell’armadio,misi le mie numerose scarpe negli scaffali,sistemai il mio letto ed il mio bagno ed infine,scesi giù per cenare. “Ragazzi,ho già fatto l’iscrizione per la vostra nuova scuola,domani si comincia.” Disse mio padre. “Domani? Così presto? Non dovremmo far passare un po’ di giorni?” Risposi io. “No,il vostro preside mi ha confermato che non ci sono problemi,quindi dopo cena subito a letto,domani dovete svegliarvi presto.” Mi rispose. Ero davvero confusa,tutte le volte che ci siamo trasferiti,abbiamo sempre aspettato qualche giorno per l’iscrizione alla scuola,non credevo che questa volta sarebbe andata così. Salii in camera mia,indossai il mio pigiama,mi lavai i denti e precipitai sul mio letto sempre con il cellulare incollato tra le mani. Continuai a messaggiare con Charlie fino alla mezzanotte senza mai stancarmi,ma si era fatto tardi così,le diedi la buonanotte,spensi la luce e mi addormentai con il pensiero che il giorno seguente,avrei ricominciato una nuova vita.

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Capitolo 2
*** Domani è un altro giorno. ***


A quel punto la sveglia suonò ed io,fui costretta a svegliarmi. Andai in bagno e mi lavai la faccia in modo tale da svegliarmi,ma non funzionò. Scesi di sotto per vedere che cosa c’era da mangiare,ma trovai un bigliettino: “Buongiorno amore,siamo fuori per lavoro,torneremo sta sera sul tardi,nel frigorifero ci sono gli avanzi di ieri sera,tu e Billy potete mangiarli per pranzo. Un bacio, mamma e papà.” Bene,un’altra giornata senza di loro,pensai,ma gli voglio bene. Ritornai di sopra,indossai i miei leggins neri,abbottonai la camicetta di jeans,mi infilai le converse,presi lo zaino e scesi le scale,Billy era lì ad aspettarmi. “Andiamo?” mi chiese. “Andiamo.” Risposi accennando un sorriso. “Ciao El,non dimenticarti di venire a prendermi!” mi disse mentre mi abbracciava. “Ciao piccolo,non mi dimenticherò,non preoccuparti” gli risposi accarezzandogli la testa. Lo lasciai all’angolo della scuola e proseguii per arrivare alla mia. Quando arrivai,erano tutti così allegri,così vivaci,così uniti! Suonò subito la campanella ed io entrai,stavo cercando qualcuno che mi desse delle informazioni,trovai una ragazza insieme ad un altro ragazzo,chissà forse era un suo amico forse il suo ragazzo,non volevo disturbarli ma dovevo,così mi avvicinai e gli dissi: “Hey ciao.” “Ciao.” mi risposero stupiti. “Scusate il disturbo,sono nuova qui quindi non so bene dove dovrei andare,mi hanno detto che la mia classe è la 2^F,potete dirmi dov’è?” gli dissi. “Allora tu sei Eleonor,il preside ieri ci ha avvisato che sarebbe arrivata una nuova alunna,vieni ti facciamo vedere la nostra classe.” Mi risposero. “Si sono io,preferisco essere chiamata El.” Gli dissi. “D’accordo Eleo..scusa El.” Mi risposero. E così,facemmo conoscenza,sono davvero simpatici,si chiamano Ally e Jess,trovai degli amici e questo fu un buon inizio. Entrammo in classe e tutti erano in piedi a farsi gli affari propri. Mentre parlavo con i miei nuovi amici,mi sedetti su un banco,tutti zittirono e mi guardarono male,del tipo:”Ma che stai facendo?” “Come ti viene in mente?” “Ti sei cacciata in un brutto guaio!” Ed infatti era così,quella era la sedia di Tyla,si avvicinò e mi disse:”Alzati di lì oppure lo faccio io.” E mi squadrò in una maniera incredibile. Io a quel punto dovetti alzarmi e lo feci,mi allontanai e tutti ripresero a parlare,chiesi ad Ally chi fosse quella ragazza e lei mi rispose:”Lei è Tyla,meglio non averci a che fare con lei.” Annuii e mi sedetti ad un altro banco. Finita la lezione,uscii da scuola e salutai Ally e Jess,girai l’angolo e mio fratello era appena stato picchiato da un insignificante bulletto. “Lascia stare il mio fratellino.” Essendo coperto dai suoi amici,il bullo non riuscì a vedermi quindi credeva che io fossi una bambina come loro e,con aria da ‘io sono figo e tu no’ si voltò verso di me e mi disse:”Sennò?” “Sennò te la vedrai con me.” Tutto sorpreso e spaventato,insieme ai suoi amichetti,scappò via ed io,insieme al mio fratellino,andai a casa e preparai il pranzo. “tutto bene?” gli chiesi. “Sì..” mi rispose un po’ turbato. “non far finta di nulla,so che sei triste,che ti succede?” gli replicai. “Che mi succede? Oggi sono stato picchiato per via del ’essere nuovo’ a scuola non ci capisco niente,cambiamo sempre città ed io non riesco a studiare il programma della maestra,mamma e papà non ci sono mai,tu sei l’unica che mi aiuta sempre,non andartene anche tu.” Mi rispose piangendo. “tesoro mio,so che è difficile,ma i momenti ‘brutti’ nella vita devono esserci,se non superi queste difficoltà,come potrai superare quelle peggiori? Mamma e papà ti pensano sempre come tu pensi a loro e,non preoccuparti,io ci sarò sempre.” Gli risposi abbracciandolo. Piangeva a dirotto senza mai fermarsi e ha finito,col contagiare anche me.

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Capitolo 3
*** Sii forte. ***


Dopo essere stata tutto il pomeriggio sul divano a mangiare salatini,ad ascoltare musica ed ad messaggiare con Charlie,verso le 21.00 arrivarono i miei genitori,preparai la cena,ci sedemmo a tavola e a quel punto regnava il silenzio. “Come è andata oggi?”disse mia madre per rompere il ghiaccio. Io e Billy ci guardammo negli occhi,lui aveva paura di dirglielo,paura della loro reazione, ma alla fine:”Beh oggi..oggi sono stato picchiato,sai com’è,sono sempre quello ‘nuovo’.” Disse Billy. “Oh tesoro,non preoccuparti,domani verrò a parlare con la maestra,parleremo della questione e vedrai che tutti andranno d’accordo con te.” Rispose mia madre. “No mamma,non capisci che non fai altro che peggiorare le cose? Cambiamo sempre città ed io non riesco mai a farmi degli amici e come vedi,riesco solo a far vedere il mio peggior difetto,la timidezza,non capisci che state solo dividendoci dal mondo?” Rispose piangendo. “Calmati tesoro,sto solo cercando di aiutarti.” Disse mia madre. “Non chiamarmi tesoro,qui l’unica che mi vuole bene è El.” Rispose piangendo ancora più forte. “Ora basta Billy,va in camera tua!” Interruppe mio padre con tono arrabbiato,Billy salì in camera sua e chiuse la porta a chiave. Regnò di nuovo il silenzio e,finito di cenare,corsi subito di sopra e bussai alla camera di Billy:”Billy sono io,aprimi.” Non mi rispondeva. “Billy dai,sono El,aprimi.” Dopo qualche minuto,aprì la porta e si buttò di nuovo sul divano,io entrai. “Hey piccolo.” Gli dissi mettendogli la mano sulla spalla e sedendomi sul letto accanto a lui,ma lui non rispondeva. “Ascolta Billy,anche io quando avevo la tua età,avevo il tuo stesso problema. Non avevo amici,mamma e papà non erano mai a casa,ma devi capire che senza di loro,tu non avresti nemmeno una casa. Tesoro mio,devi essere forte come lo sono stata io.” Gli dissi. Girò la testa e mi rispose dicendo:”Davvero provavi ciò che sto provando io adesso?” “Purtroppo sì,però come ti ho già detto,devi essere forte.” Gli risposi. “Ma come faccio? Nessuno,oltre a te,mi da la forza di andare avanti,io non posso farcela.” Mi rispose. “No piccolo,tu ce la puoi fare. Sei forte,sei il migliore,non abbatterti davanti agli ostacoli e poi,non preoccuparti ci sarò io con te.” Gli dissi. “Grazie el,grazie di tutto.” Mi rispose abbracciandomi. “Buonanotte piccolo.” Gli dissi dandogli un bacio sulla fronte. Uscii dalla stanza e stavo per andare in camera,quando ad un tratto: “Io non posso farcela,come faremo? Billy e El non riescono a farsi una vita ed hanno ragione.” Disse mia madre a mio padre. Lui l’abbracciò e mia madre era sul punto di piangere. Ritornai in camera per scacciare via i brutti pensieri con la musica e mi lasciai trasportare.

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Capitolo 4
*** Finalmente felici. ***


La mattina seguente,scesi di sotto e,i miei genitori erano lì,a preparare la colazione. Toast e marmellata,latte caldo e brioches appena sfornate. Billy era già lì,ero davvero stupita,in tutti questi anni non si erano mai comportati così,sembravamo una vera famiglia,ci stavamo impegnando ad esserlo. Dopo scherzi e risate,salii di sopra e mi lavai i denti. Infilai quella felpa blu,i miei jeans attillati e le mie superga con dei teneri fiorellini disegnati,presi lo zaino e ri-scesi di sotto per andarmene con Billy. “Non preoccupatevi,oggi vi accompagniamo noi.” Li guardai con un’aria perplessa mentre annuivo con la testa. Billy era stupito ma allo stesso tempo spaventato. “Siete sicuri da star bene?” disse Billy,interruppi con una risata,appoggiai il mio braccio sulla spalla di Billy e salimmo in macchina. “Buona giornata ragazzi,divertitevi.” Ci dissero mentre ci salutarono. “Ciao mamma ciao papà.” Disse Billy,mentre io accennai un saluto. “Hey el,come va?” mi disse Jess. “Hey Jess,diciamo che va bene,a te invece?” gli risposi. “Diciamo di sì,dai.” Mi rispose sorridendo. “Ed Ally dov’è?” gli dissi. “Oggi non è venuta,credo sia fuori città.” Mi rispose. “D’accordo,entriamo allora?” Gli dissi. “Entriamo.” Mi rispose sorridendo. Entrati in classe,il professore non era ancora arrivato allora Jess,decise di farmi conoscere meglio i ragazzi della nostra classe. “Hey ragazzi lei è El,sapete la ragazza nuova,volevo farvela conoscere.” Disse ad un gruppo di ragazzi e ragazze,sembravano dei bravi ragazzi e lo erano per davvero. “Ciao,io sono Katy e loro sono Veronica,Jason, Jhon e Jennifer.” Mi disse,era davvero carina,capelli biondi e occhi marroni,alta e magra,Jason invece era uno di quei ‘sono figo e lo so’ camicia bianca sbottonata,alto e snello,amavo i suoi capelli,ma dal primo istante ho odiato lui. Veronica era la solita perfettina della scuola,l’ho sempre invidiata perché è davvero bellissima,anche lei alta magra,la gonna immancabile. Jennifer invece era piuttosto robusta,non molto alta ma comunque bellissima. Jhon,assomigliava a Jason,anche lui era del tipo ‘sono figo e lo so’ ma anche lui un ragazzo stupendo. Iniziarono a ridere ed io,al quanto sconvolta girai la testa per avvicinarmi all’orecchio di Jess e gli dissi:”Jess,ma che gli prende?” “si saranno fumati una canna,chi li capisce a questi.” Mi rispose sorridendo. Girai la testa e vidi che Veronica e Jason si stavano baciando, ‘che coppia avvincente’ pensai,Jennifer provò a flertare con Jhon,ma si vedeva lontano un miglio che Jhon la prendeva in giro. Katy invece rideva e scherzava con tutti,una ragazza davvero dolcissima. Entrò il professore e ritornammo tutti ai nostri posti. Jason camminò dietro di me,si avvicino al mio orecchio e mi disse:”Benvenuta.” E mi diede un bacio sul collo. Mi girai verso di lui e gli diedi uno schiaffo,non so nemmeno io come feci,chissà forse,fu il mio istinto. Finite tutte le lezioni,uscimmo da scuola e Jess,prima di salutarmi, mi disse:”ti va di uscire oggi? Ci saranno anche gli altri,forse anche Ally.” “Ehm,ok..d’accordo.” gli risposi con tanta timidezza. “Mi sembri un po’ tesa,se non te la senti non venire.” Mi disse. “No,voglio venire e solo che..non conosco bene la città eh..” Dissi,mi interruppe dicendomi:”Non preoccuparti,se mi spieghi bene dov’è casa tua,io ed Ally possiamo venire a prenderti,viviamo qui da quando eravamo piccolini.” Gli spiegai dov’era casa mia,lo salutai abbracciandolo e andai a prendere Billy dalla sua scuola. “Com’è andata oggi?” gli dissi. “Bene,anzi benissimo! A te invece?” mi rispose felice. “Sono contenta per te,anche a me è andata bene.” Era così strano,non ci eravamo mai abituati così presto alle altre ‘nuove avventure’ come a questa e,con il sorriso stampato in faccia ci avviammo verso casa nostra dove ci aspettava un’altra sorpresa.

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Capitolo 5
*** Come farò? ***


“Buongio..ma che sta succedendo?” Dissi con una aria perplessa. “Ciao tesoro,vieni non restare lì impalata,c’è una sorpresa.” Mi rispose mia madre,mentre Billy era già piombato in cucina,io dovevo ancora levarmi il cappotto,così lo levai e raggiunsi la mia famiglia in cucina. “N-n-onno? N-n-onna?” Balbettai mentre ci abbracciavamo,in quel momento mi sentii la ragazza più fortunata del mondo,non vedevo i miei nonni da quando compii 3 anni,abbracciandoli mi commossi e loro altrettanto. Dopo esserci seduti a tavola e aver parlato delle ‘solite cose’ che si raccontano le persone che non si vedono da molto tempo,iniziammo a mangiare. “Sapete,oggi i miei amici mi hanno chiesto di uscire con loro,posso andarci?” chiesi ai miei. “Oh ma è splendido tesoro,certo che puoi.” Mi rispose mia madre davvero contenta. “Invece io non sono d’accordo,insomma li conosci da poco sei sicura di questi tuoi amici?” disse mio padre. “Oh,ma perché devi sempre rovinare tutto? Sei davvero un guastafeste, sono solo ragazzi.” Lo riproverò mia nonna,mia madre scoppiò a ridere. “Sono d’accordo con nonna.” Dissi io mentre ridevo con mia madre. “Bah..” sbuffò mio padre. Finito il pranzo,restammo ancora un po’ a parlare a tavola con i nonni. “Fino a quando vi fermate allora?” Chiesi io. “Pochi giorni tesoro,credo 2 o 3.” Mi rispose mio nonno. “Capito..beh io filo di sopra.” Dissi e così feci,mi buttai sul letto e poi pensai ‘cosa farò adesso? Cosa mi metto? Cosa dirò?’ sapete,i soliti complessi che frullano nella testa di una ragazza. E dopo un intero pomeriggio ad ascoltare musica e a pensare che cosa sarebbe potuto succedere quella sera,verso le 19.00 ‘toc-toc’ un po’ di timore ad aprire ce l’avevo ma in fondo,è solo un’uscita. “Ciao Ally,ciao Jess-” Li salutai sorridendo. “Ciao El.” Mi risposerò. “Allora vieni?” ribatterono. “Certo.” Gli risposi. Uscimmo da casa mia e raggiungemmo gli altri,avevo una paura tremenda,di come mi avrebbero trattata,ma nessuno mi capiva.

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