Everything changes

di ElsaRoby
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno sguardo all'orizzonte ***
Capitolo 2: *** Lo straniero venuto dal mare ***



Capitolo 1
*** Uno sguardo all'orizzonte ***


Elsa guardava fuori della finestra. Lo faceva ogni giorno da quando era tornata ad Arendelle. Il popolo l’amava nonostante il gelo che aveva portato l’anno precedente, e così Anna, che le voleva bene anche più di prima: quella terribile esperienza le aveva legate profondamente, ma la solitudine stava tornando prepotente nella sua vita e le stanze si facevano sempre più fredde. Ed ogni mattina guardava il mare dalla sua finestra, scrutando l’orizzonte alla ricerca di qualcosa, di un cambiamento che non sapeva se sperare o temere. I giardini reali erano imbiancati da un leggero strato di neve ed Elsa poteva vedere la sorella giocare lì, poco lontano da lei con Olaf… eppure la sentiva lontana, sapeva che presto Anna avrebbe preso il largo per una nuova avventura perché mancavano pochi mesi alle nozze con Kristoff. Ma oggi non era una giornata adatta ad una gita in barca: il mare d'inverno non porta mai niente di buono, è nero e burrascoso, e distrugge tutto quello che trova davanti a sé... sì, si rispecchiava molto nel mare d'inverno. Da lontano Elsa scorse la capigliatura bionda di Kristoff e decise di ritirarsi nello studio che un tempo era stato del re, ma quando diede le spalle alla finestra si accorse che il pavimento si era fatto viscido e dai toni cremisi e che dove prima v’era l’imponente lampadario di cristallo, ora c’era soltanto una stalattite lunga e minacciosa, le cui estremità ricordavano le dita di una mano, pronta ad afferrarla. E così lei si sentiva, stretta in una morsa gelida di dolore, nostalgia ed isolamento. Uscì dalla stanza lasciandosi alle spalle il frutto perverso del suo potere, cercando di focalizzarsi soltanto sull’amore per sua sorella e per gli abitanti del suo caro regno, e poco a poco sentì quel freddo innaturale abbandonarla, le guance le si colorirono appena ed i suoi capelli tornarono al biondo naturale. E fu allora che passò accanto al pesante portone del castello, e tra le risate della sorella e del piccolo Olaf, le giunse all’orecchio anche un lieve bussare, accompagnato da un brivido che le percorse la schiena.

Eccoci qui, alla fine mi sono decisa a scrivere una fanfic sulla mia amata Elsa... non so bene dove andrò a parare e mi rendo ben conto che questo primo capitolo è solo una breve introduzione, ma spero vi piaccia! Attendo con ansia i vostri commenti ^.^ Grazie comunque di averla letta!

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Capitolo 2
*** Lo straniero venuto dal mare ***


Elsa stava ancora assimilando quella strana sensazione quando uno dei servitori aprì il portone a quello che non era altro che un giovane, forse poco più grande di lei, coperto da un pesante mantello nero, fradicio fino alle ginocchia, che gli copriva la parte alta del volto. Dopo un rapido sguardo verso la regina, il maggiordomo accolse lo straniero facendolo accomodare accanto al camino dell’ampio ingresso, quando irruppero nella stanza anche Anna e Kristoff che si guardarono interrogativi.
Elsa li invitò così nel salone da ballo consigliando alla sorella in particolare, di non dar troppa confidenza al nuovo arrivato, almeno finché non avesse scoperto chi fosse e cosa cercasse nel loro piccolo regno. Congedati i due giovani, la regina tornò nella sua stanza, dove nulla era cambiato, quella gelida mano troneggiava nella stanza e nonostante i suoi sforzi, ghiaccio e neve restavano lì, freddi, immobili, quasi eterni. Elsa decise allora di chiudere quella porta e relegare lì paure e preoccupazioni, e si diresse nuovamente verso l’ingresso, dove il giovane sedeva ancora con una coperta in grembo. La regina si muoveva silenziosa nel castello, tanto che di solito nessuno la sentiva arrivare se non quando era lei stessa a rendere nota la sua presenza, eppure il giovane, che le dava le spalle, si girò non appena Elsa si affacciò dal corridoio e volse i chiari occhi verdi in quelli di lei con tanta intensità, che la regina sentì di dover abbassare lo sguardo, seppure indispettita da una tale impertinenza.
“Qualcosa non va, vostra altezza?” le chiese l’anziano maggiordomo dalle scale “forse dovreste andare a mettervi qualcosa di più caldo, qui dentro si gela”, ed Elsa non poté fare a meno di chiedersi il perché di una così buffa domanda, come poteva lei sentire freddo?! Solo allora si rese conto che nella stanza la temperatura era davvero scesa, nonostante il camino acceso, e non poté far altro che ritirarsi nello studio, di nuovo nel tentativo di calmarsi per poter finalmente affrontare quell’ospite inatteso di cui non sapeva nulla.
 
Il giovane aveva passato ore in quella stanza e nessuno si era più preoccupato di lui dopo che la regina si era ritirata.
“Cosa dovrei fare? Chiedere un’udienza presso il sovrano del regno o restare qui ad aspettare chissà ancora per quanto?  Forse potrei chiedere alla ragazza con le trecce o…” ma i suoi pensieri vennero interrotti dalla fredda giovane di qualche ora prima, stavolta l’aveva colto di sorpresa e non sapeva perché per la seconda volta provò un brivido lungo la schiena, come se un spiffero d’aria gelida si fosse insinuato nel suo mantello.
“Chi siete e cosa ci fate ad Arendelle?” chiese Elsa con una fermezza che temeva di non avere.
Il ragazzo immaginò che la giovane facesse parte della famiglia reale, ma non vedeva motivo per cui raccontare i propri affari ad altri che non fossero i sovrani “chiedo udienza con il re e la regina di questo paese, il perché della mia visita non deve riguardarvi”.
“Purtroppo per voi la cosa mi riguarda invece, perché il governo di questo regno dipende da me, quindi ve lo domando di nuovo, chi siete e cosa ci fate qui?” e le parole di Elsa ebbero esattamente l’effetto che lei sperava, risultarono gelide e taglienti al giovane, che pur mantenendo quel tono irriverente, non poté far altro che rispondere “sono il principe Axel e la mia terra si trova molto lontano da qui, nelle Lande Solitarie, ad est… ero in viaggio per affari quando la mia nave naufragò nei pressi di un regno poco lontano da voi, le Isole del Sud. Fu allora che il più giovane componente della famiglia reale, un certo principe Hans mi catturò accusandomi di essere una spia nemica e venni rinchiuso nelle segrete fino a quando, pochi giorni fa, riuscii a scappare verso il regno più vicino, che a quanto sembra, è proprio il vostro. Ora che conoscete la mia storia, vi chiedo ospitalità per il tempo necessario ad organizzare il mio ritorno nelle Lande.”
Elsa sapeva bene che ospitare un fuggiasco, seppur innocente, significava mettere a rischio l’intera Arendelle, soprattutto dati i già incrinati rapporti con le Isole del Sud. Non poteva quindi prendere una decisione affrettata ed aveva bisogno di calma per rifletterci, cosa che ultimamente sembrava continuare a sfuggirle… le tornavano alla mente le parole del padre, la sua saggezza ed esperienza dopo anni di governo, cose che entrambe le mancavano e a cui doveva rapidamente sopperire per il bene del suo popolo.

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