That BIG GREAT summer

di DarrenCrissArmy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 Summer Time! (O forse no...) ***
Capitolo 2: *** #2 Our Big Crazy Maths Test ***
Capitolo 3: *** #3 Surprise!! ***
Capitolo 4: *** #4 Spin The Bottle ***
Capitolo 5: *** #5 Take A Step Before You Leap ***
Capitolo 6: *** #6 Disaster...Or Not? ***
Capitolo 7: *** #7 Taking Chances ***
Capitolo 8: *** #8 Blame it on the alchool ***
Capitolo 9: *** #9 Guilty ***
Capitolo 10: *** #10 That Terrible Old Granny of the Sunshade 37b ***
Capitolo 11: *** #11 We Jumped Never Asking Why ***
Capitolo 12: *** #12 Doble-Face ***
Capitolo 13: *** #13 Dream starts ***
Capitolo 14: *** #14 Taxi Drive ***
Capitolo 15: *** #15 Party Planner ***
Capitolo 16: *** #16 Shopping Night Out ***
Capitolo 17: *** #17 From Cortina With Love ***
Capitolo 18: *** #18 Coincidences? I don't think so... ***
Capitolo 19: *** #19 What The Fuck?! ***
Capitolo 20: *** #0 Something's Coming (Something Good?) ***
Capitolo 21: *** #1 The truth ***
Capitolo 22: *** #22 Just Supposing You're My First ***



Capitolo 1
*** #1 Summer Time! (O forse no...) ***


sUMMER TIME!!

#1 Summer Time! (O forse no...)



DRIIIIN!
Benedetta sospirò. era appena passata la seconda ora della prova d'italiano. Sbirciò verso destra, verso la sua amica Caroline, lei aveva già scritto felicemente ben due colonne di compito.
Mettendosi le mani nei capelli, tornò al suo foglio, ancora bianco. Certo, le tracce non aiutavano affatto la sua fantasia. Una era su Manzoni, una su Shakespeare, l'altra sui "problemi attuali".
Betta, dei problemi attuali, non se ne fregava una ceppa.
Era sempre stata la più carina della scuola, con i suoi capelli rossi, la pelle lattea ma senza lentiggini, i suoi due chilometri di gambe.
 "Ma allora perchè Eros non mi guarda nemmeno??" si chiese.

Ed ecco quale era il suo problema. Non riusciva a pensare agli esami, perchè pensava già alla sua estate, al rivedere quel ragazzo  che amava con tutto il cuore, al divertirsi con le sue amiche.

All'ennesimo sospiro, Georgia si girò e la guardò curiosa.
Poi sorrise comprensiva alla sua occhiata disperata e sussurrò "Shakesperare". e Betta capì.
 Fece un sorrisone, pensando che poteva farcela.
In fondo, non era sempre stata la Giulietta del suo Romeo?






"Ehi! allora, come è andata?" Vittoria si affiancò a loro tre nei corridoi della scuola "Bene alla fine..meno mal che c'eri tu" disse Betta, guardando Georgia "Figurati, tesoro!" disse la ragazza mora ed alta al mio fianco.
Intanto, ridendo e scherzando, erano arrivate nel parcheggio.
Un clacson suonò e Martina arrivò con la sua cabriolet rosa. Avendo finito prima, era andata a prendere la macchina e ora offriva un passaggio a tutte. Pur essendo bellissima, era sempre stata una secchiona.
Le ragazze si catapultarono in auto e Martie ripartì sgommando a tutto spiano!

"Ragazze, Josh mi ha chiesto di uscire!" disse con un sorriso che partiva da un orecchio e finiva all'altro "Josh di 5B??"chiesi io.
Se era quel Josh, ci sarebbe stato da divertirsi! "Ma no, Josh si FB, primo anno di Economia!" mi rimbeccò lei. Caroline fece una smorfietta. Sapevo che Josh di Economia non le piaceva.
Guardai la mai amica...... era tanto che non aveva un ragazzo, magari stava diventando una zitella!! Però era bella: aveva i capelli neri e lisci con delle sfumature castane/ ramate, due occhi per i quali uccideresti ed il fisico della ballerina classica.
"E tu quando ti troverai un ragazzo??" la sfottei io "Quando gli asini voleranno, o quando tu chiederai a Eros di uscire...il che vuol dire MAI!" le diedi una spintarella, ma me l'ero cercata.E poi, le mie amiche sapevano tutto, e mi appoggiavano o bastonavano a seconda dei casi!!
Vittoria era l'uiìnica che stava zitta. Ma era perchè Martie aveva messo Alessandra Amoroso e lei la stva ascoltando in religioso silenzio. Era una patita di Alessandra e moriva dalla voglia di vederla in concerto. Ancora non lo sapeva, ma quest'estate l'avrei accontentata!

In quel momento mi arrivò un sms di Michelle che diceva "Tra una settimana scendo da Roma!! Non dire niente, voglio che sia una sorpresa!!"

Sorrisi.
Ah l'estate....meno male che era arrivata!


















Nota delle autrici!!!

primo capitolo di questa storia...che die, i personaggi sono quasi tutti femminili, ma ci saranno dei BEI ragazzi nel corso della serie!!
scritto da sei persone, per celebrare un'amicizia!
xoxo BeA

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Capitolo 2
*** #2 Our Big Crazy Maths Test ***


Our Big Crazy #2 Our Big Crazy Maths Night
by Vittoria


Io, Arthur e Georgia eravamo sui libri da quelle che sembravano delle ore. Ripetizioni di matematica. "Che palle, non ho mai capito l'algebra e  NON la capirò in due ore, quindi STOP!!" detto ciò, Georgia si chiuse nel bagno di casa mia! Cazzo, proprio ora doveva farsi venire i complessi, lei. Il giorno dopo avremmo avuto il compito, non era proprio il caso.

Mentre io sbuffavo, Arthur tornò dal supermercato carico di patatine e pop corn. "Che cazzo, proprio oggi tutta quella coda alla cassa!!" disse, poggiando le buste nell'ingresso e scuotendo i capelli ricci, come se fosse un mulino."Vittò vado in bagno!" mi urlò.



Io feci "Nooooo" ma era troppo tardi: l'urlo di Geogia mi perforò i timpani ed assordò l'intero palazzo.
Arrivai appena in tempo per scongiurare una catastrofe, lei è terribile se si arrabbia.
Fortunatamente la calmai e la portai dalle patatine, che erano la sua passione e che le avrebbero fatto passare l'incazzatura.



In quel momento suonò un clacson. Lo conoscevo bene, infatti aprii subito il cancello a Martie ed alla sua auto super-figa.
Martie parcheggiò in due secondi e tutte le ragazze si riversarono in casa mia, creando uno scompiglio incredibile!!

C'era Martie, con Caroline e Betta, che erano vestite come due gemelle. Le osservai, incuriosita: avevano entrambe i leggins neried una maglietta bianca. Betta indovinò i miei pensieri e disse "Siamo telepatiche, noi!"
Passammo la serata tra i Sistemi, il settimo film di HP (Parte Prima) visto per la milionesima volta ed ancora sistemi, con     Alessandra Amoroso e Bruno Mars a palla, nonostante fossero le due di notte!!



                                                              -____-




Il giorno dopo, sembravamo delle Zombie. Giuro, tipo quelli deel film "The Day After", solo che non c'erano attori fighi che avrebbero salvato il mondo.

Anche se eravamo a pezzi, non mi preoccupavo per il compito: avevamo studiato! Mi preoccupavo di più per la possibilità di addormentarci mentre scrivevamo!!
una alla volta, le mie amiche si ripresero dalla catalessi, chi vedendo un esercizio impossibile da svolgere, chi bevendo un po' (dieci litri) di caffè e sperando in un effetto dell'ultimo minuto, chi baciando tutti i braccialetti con i santini che riusciva a trovare!!
Inparticolare,Caroline aveva gli occhiali da sole anche se era in classe. La guardai, facendole dei segnali, ma poi capii: in realtà dormiva!
"Hai capito"pensai "l'ingegno di quella ragazza è qualcosa di incredibile"
Ma smisi subito di pensarci, perchè arrivò il mio compito di Matematica.












Angolo delle autrici

Cioa ragazze!!
bene, secondo capitolo, domande??
allora, è stato scritto da me con la collaborazione della mia amica Desy, sulla quale è basata Vittoria!! è un bel personaggio, no?? mi piace molto.
altro personaggio importante ma con una piccola apparizione è Arthur. ne vedrete di belle su di lui..... ah e nel prossimo cap tornerà un personaggio IMPORTANTISSIMO...indovinate chi??

xoxo Bea



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Capitolo 3
*** #3 Surprise!! ***


#3 Surprise!!   #3 Surprise!!!
   by Michelle



Un centauro arrivò quel sabato mattina, davanti alla villa di Betta. Scese dalla moto, togliendosi il casco e rivelando il viso pallido da giovane donna, contornato da cascata di riccioli castani.
La figura si fermò, stanchissima. Aveva viaggiato tanto ed a lungo per arrivare li.
Ma c'è l'aveva fatta!!

Suonò il campanelo di quella villa e subito venne travolta da una valanga con i capelli rossi, che la seppellì "Mish, Mish, Mish , tesoro sei qui!! Maaaammma Mish è arrivaaataaa" Betta sembrava una bambina , mentre abbracciava la sua migliore amica, che aveva viaggiato tutta la notte pur di arrivare in tempo.
Mchelle era di un anno più grande delle ragazze, ed in teoria avrebbe dovuto essere più responsabile, ma era pazza quanto loro. Era di Roma, ma da un paio di anni scendeva per le vacanze, unendosi a quel gruppo di squilibrate!

Betta continuava a soffocarla, così "Si, si anche io sono felice di vederti, ma ora spostati che pesi come un macigno" bofonchiò Mish da qualche parte tra ii collo e la spallla di Betta. "Ahahahaha allora entra! Come è andato il viaggio?" disse l'amica, facendola entrare "Ma ... i tuoi vestiti?" chiese poi.
 Michelle sorrise e le mostrò il suo borsone "Non ho preso la chitarra, tanto abbiamo la tua...ed ho messo tutto qui!!" disse orgogliosa "Wow, io non ci sarei mai riuscita!"

Le due si guardarono e poi scoppiarono a ridere "Mi sei mancata!" dissero contemporaneamente "Oops!" continuarono, coprendosi la bocca con una mano e ridendo a crepapelle.
"Siamo proprio sceme... ma hai un vestito la dentro??" chiese Btaa "Dobbiamo andare ad una festa!!"



"Betta, come sto?" Mish usci lad bagno, indossando un mini vestito di pelle, nero, senza spalline e con i bottoni sul davanti.
"W-O-W. Ed io come sto?" chiese la rossa. Indosava un vestito bianco, fermato in vita da una cintura di pelle. Mish le aveva prestato un bracciale di pelle con delle borchie e Betta le aveva dato i suoi sandali neri, sempre borchiati.
"Sei stupend. Non hai detto niente alle altre, vero?" chiese Michelle, metre truccava l'amica "No, tranquilla, nessuno sospetta niente!"
"Ok...andiamo?"
"Si, ma prendiamo la mia moto e ... la chitarra! Ogni festa che si rispetti DEVE avere la musica!"
"Ahahaha ovio"
E le due si diressero verso la villa di Georgia.







Angolo delle autrici

ciao a todos! questo capitolo vorrei dedicarlo ad una persona speciale, che mi è sempre stata accanto, che mi ha fatto scrivere tanto, perchè è un'ispirazione costante per me...... Marta, this is for you!!
Hope you enjoy it!
xoxoxo Bea

PS: nel prossimo capitolo ci sarà del FUOCO!





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Capitolo 4
*** #4 Spin The Bottle ***


#4 Bottle #4 Spin the Bottle
by Georgia


La casa era pronta. Bevande,cibo, piscina, vestito.
ok, c'era tutto, non mancava niente. Iragazzi sarebbero arrivati a momenti e non c'era nulla cjhe non andava.
Quella sera avevo organizzato una festa per passare un po' di tempo in allegria e compagnia dopo la fatica della sessione di esami e sopratutto per innaugurare l'inizio dell'estate.
Ma la serata aveva uo scopo secondario, dato che non organizzo le cose tanto per.
 "Non sarebbe un comportamento degno della famiglia Weasley"

Otto in punto.
Il, campanello suonò ed Vittoria entrò, visot che tras tutte lei era quella più puntuale. "Ciao, cuore!" dico abbracciandola "Ciao, Gio!!" urla lei, ricambiando.
"Beh, intanto che arrivano tutti, minimo saranno qui alle nove se abbiamo fortuna, che ne dici di vederci Harry Potter" chiesi con gli occhi dolci "Mi hai letto nella mente!!"

Ci mettemmo davanti al televisore. Veros le nove meno dieci poco alla volta, arrivarono tutti. Eros, Logan (il fratello di Vittoria), insieme a Chris, che ballava in una crew house.
 Poi si presentarono Caroline,Josh, Martie e con mia grande sorpresa Betta insieme a Michelle!! Felicissima di rivederla, le saltai addosso, abbraqcciandola e rischiando di soffocarla.

Subito dopo mi lazai in piedi sulla sedia del soggiorno e dissi "Un attimo di attenzione prego!! Che l'estate inizi! E possa essere il divertimento sempre a vostro favore!"
"Mi ricorda tanto il libro che ho appena finito.."disse Caroline
"Lo so, sono un genio" dissi, mentre mio fratello Fred provava a farmi cadere dalla sedia, spingendomi per la cavolata che avevo appena detto.
Innaugurammo cosi la nostra serata con della musica rock e, per la felicità di Logan, pallando Gagnam Style. Ci divertimmo come matti e mentre ballavo con Betta e Mish, diedi una rapida occhiata a Logan che guardava di sfuggita Fred e, quando questo si girava verso di lui, entrambi distoglievano lo sguardo, imbarazzati.
La stessa cosa accadde tra Caro e Chris, Martie e Josh e mancava poco che Betta non saltasse addosso ad Eros, che io avevo invitato perchè speravo di aiutarla.
tra me e me dissi 2Fase 1: completata."


Stanchi ed affamati, ci fiondammo sul tavolo imbandito della sala da pranzo e, mangiammo seduti per terra, con i nostri bei piattini riempiti con un po' di tutto.

Dopo di chè era arrivato il momento "Hot " della serata: il gioco della bottiglia!
Seduti così come eravamo,presi una bottiglia di birra vuota e la misi al centro.Tra tutti io ero forse la più sobria, dato che la maggior parte era già brilla ed io dovevo rimanere lucida per la Fase 2 del mio misterioso piano.

Feci girare la bottiglia, che si fermò davanti a  mio fratello Fred."Perfetto" pensai tra me e me.
Tra obbligo e verità scelse obbligo e io lo costrinsi a dare un bacio a Logan. Entrambi avrebbero fatto invidia a un pomodoro.
Ma dato che la penitenza era peggiore dell'obbligo, si convinse. Si alzò e diede un rapido bacio a stampo. Successivamente toccò a Caaro e scelse verità, cosi Fred le chise se era vero che volesse come fidanzato un ballerino.
Dato che mio fratello era scemo e questa cosa la sapevano tutti, lei rispose con un "Si"
.
Il gioco proseguì con un bacio tra Vittoria e Martie, la scoperta che Eros prima di innamorarsi di una ragazza era stato con un suo compagno di scuola (Betta era rossa e sembrava stesse per svenire), il bacio specificato "super bollente " tra me e Fred,e toccò  a Michelle. La ragazza girò ed uscì Josh. Tra Josh e Mish ci snon un bel po' di problemi e non proprio un bel feeling.

I due avevano provato a stare insieme, ma poi si erano lasciati, dato che lei doveva tornare a Roma.
Ma, aveva detto una volta Mish, non era tanto la distanza quanto il fatto che lui non fosse davvero innamorato.
Così, lui scelse verità e Mish gli chiese "Hai mai fatto soffrire qualcuno?". Lui capì le sue intenzioni e rispose "si ma ci sono stato costretto".

L'aria era diventata improvvisamente pesante, come se da un momento all' altro fossero entrati dei pinguini dalle finestre.
Eravamo in silenzio, metre Mish cercava le parole per dirgli che era stato un cretino e Martie, che non conosceva questa storia, li guardava senza capire.
Si stavano lanciando certi sguardi carichi di disprezzo e solo dio sa cosa sarebbe successo se Eros e Chris non avessero preso Josh ed urlato "Tuffoooo a boooombaaa " buttandosi in piscina.

Nella ritrovata euforia generale, tutti corsero verso la piscina. Si erano almeno parlati, quindi Fase 2 : completata.
"Si, un tuffo ci vuole!!" tuttew ele mie amiche si buttarono, trascinando Michelle con loro. Prima di raggiungere le altre, dovevo controllare una cosa.

Avevo notato che Fred e Logan non erano con gli altri i piscina. Sospettosa, ma allo stesso tempo speranzosa, andai al primo piano verso la camera di Fred, Sbirciai dal buco della serratura e vidi i due ragazzi baciarsi così appassionatamente che perfino uno stupido si sarebbe accorto di quanto fossero innamorati  e sia amassero intensamente.
A loro non importava se gli altri li giudicavano, non gli importava di essere dello stesso sesso, a loro importava solo dell'amore che provavano l'uno per l'altro e nessuno avrebbe mai cambiato questa realtà.

Finalmente, dopo cinque lunghi anni da quando Fred mi aveva rivelato di essere gay ed innamorato di Logan, dopo numerose lotte interiori, mio fratello era riuscito ad essere felice con il suo amato.
Contentissima, scesi velocemente le scale, diretta verso la piscina e facendo un grande balzo urlai "MISSIONE COMPIUTA".
Quando riemersi dall'acqua tutti mi guardavano con perplessità. Feci spallucce e dissi "Tutto è bene quel che finisce bene!".











Angolo di Giò

Zalve popolo di EFP.
Scrivere il capitolo mi ha divertito molto e attraverso di questo ho finalmente potuto sperimentare come ci si sente a scrivere circa  copie omosessuali. Ed è stato bellissimo.
Spero vi sia piaciuto e se non vi è piaciuto non fa niente, ognuno ha i propri gusti. Vorrei ringraziare la mia amica DarrenCrissArmy per avermi dato la possibilità di partecipare alla stesura di questa stroia. E mi scuso per averci impiegato una vita (causa impegni scolastici) !!
un abbraccio pinguinoso
 _ Noi_Siamo_Infinito ;)



Nota dell'autrice

ok, non è colpa mia oggi!! ahahahaha vorrei solo ringraziare la splendida Guilia per avermi aiutato!! è un capitolo bellissimo ed ho pianto, leggendolo. Wow. T u SEI un genio.
Comunque, non sembri così dispiaciuta per averci messo secoli... #SorryNotSorry ahahahaah
grazie a chi recensirà e a chi lo ha già fatto, grazie a chi silenziosamente leggerà.

xoxo Bea

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Capitolo 5
*** #5 Take A Step Before You Leap ***


5 take a step

#5 Take A Step Before You Leap

 

Era passata quasi una settimana da quando ci eravamo trasferite tutte nella super-villa con piscine di Martie, subito dopo la festa.

Ma alcune cose erano cambiate…

Di Logan e Fred si erano perse le tracce, i due erano andati in vacanza insieme dopo quella sera,per “recuperare il tempo perduto”, e Georgia gongolava.

Come oramai d’abitudine, era proprio lei la più mattiniera. Si alzava e, seguendo il motto di “tu casa es mi casa”, praticamente la rivoltava come un calzino per preparare la colazione.

Il paragone non è dei più felici, ma vi posso assicurare che è proprio così.

La mattina la sentivi camminare a tentoni, cercando l’interruttore della luce e poi, non trovandolo, imprecare a tutto spiano, salvo poi ricordarsi di essere una donna di chiesa e sentirla dire “Cristina Parodi!”. Ed io ridevo talmente tanto da cadere dal letto.

Dopo aver finalmente recuperato il latte dall’ultimo scaffale in fondo al frigo, Georgia ci buttava letteralmente giù dal letto. Era proprio una mamma chioccia, sicuramente la più matura e responsabile del gruppo, eccezion fatta per Mish, che però dormiva fino alle dieci, e guai a svegliarla!!

Quella mattina, però, io ero già in piedi. Come mi vide in cucina prima di lei, Georgia si fermò di botto e disse “cosa c’è che va a fuoco?” ed io “ah ah, spiritosa, era per vedere che non combinassi casini” ma non la bevve “Si, certo, come no, che cosa c’è?” cazzo, l’avevo detto io.

“Oggi apre lo stabilimento” piagnucolai.

E Giò sospirò. Così,continuai “Non mi sento tanto bene, magari oggi non vengo. Magari neanche domani” e Geogia La Furia entrò in scena “Ah no, signorinella!” tuonò “Tu oggi non scappi, perché sei stupenda ed Eros è pazzo di te!! E poi, non vedendoti a mare, inizierà a pensare che stai male e parlerà con sua madre, che parlerà con TUA madre, che inizierà a telefonare 10 volte al giorno, preoccupandosi a morte per te! NO GRAZIE!”

“Ma io non ce la faccio” feci la faccetta triste “Oh, ma che sta succedendo? Giò, che hai bruciato??” Come una visione, Michelle entrò in cucina. Noi due la guardammo come si guarda un sonnambulo che dorme “Beh??Voi urlate, io mi sveglio” disse, facendo spallucce.

“Allora, che succede?Betta?” chiese di nuovo. Io emisi un verso tra un piagnucolio ed un gemito e lei fece “Oh, piccola,vieni qua” e mi abbracciò cullandomi. Aveva capito. “Ah si, e a me un abbraccio no?” Giò fece l’offesa ma noi la coinvolgemmo “E comunque, io non brucio niente, per tua informazione” biascicò “Vallo  a dire ai toast” replicò pronta Mish. Poi si staccò e mi guardò “Sai che facciamo? Tu ora vai a letto, ti porto la colazione in camera. Poi ti faccio i capelli e scegliamo un costume mozzafiato ok? Quando Eros ti vedrà rimarrà senza parole” mi promise. Io le sorrisi, rincuorata. Michelle era la migliore, non c’era niente da fare “Signorsì, signore” e battei i tacchi come una marinaia provetta.

 

 

 

Un oretta dopo io, Mish, Georgia e Caroline eravamo già a mare. Caro per l’occasione aveva indossato un costume color acquamarina, con lo smalto ed alcune ciocche di capelli che facevano pendant. Poi aveva addirittura indossato delle lenti a contatto verdi, che lei adorava. Insomma, era totalmente dipendente da quel colore, che amava più dei Coldplay, nonostante questi ultimi fossero la sua band preferita.

Era davvero bellissima ed, insieme a noi tre, formavamo un quartetto formidabile. Michelle indossava un costume bianco e bordeaux, con delle stampe floreali tanto belle quanto strane, ed i suoi capelli erano acconciati in una treccia. Georgia aveva un costume nero con dei fiori e degli strass argentati mentre io indossavo un costume azzurro di Mish, e i miei capelli erano legati in una treccia a spina di grano, grazie al lavoro di quella santa donna.

Si sentiva della musica provenire dalla spiaggia, più precisamente dalla pista vicino alla gelateria dove lavorava Eros, che aveva anche un piccolo bar incorporato. Caro ci trascinò a bordo pista (Ah, dimenticavo: è una ballerina incredibile) indicando eccitata la crew house che ballava, muovendosi a ritmo di musica “Ehi ma c’è Chrisssss” iniziò a urlare Giò, mentre io cercavo di confondermi tra la folla, imbarazzatissima, perché non volevo che Eros mi vedesse.

In quel momento il deejay prese il microfono e..”Forza gente!Tutti in posta! Chi vuole sfidare i nostri ballerini? Vi assicuro che sono i migliori” A quelle parole Caro ci guardò, con una luce pericolosa negli occhi “No, no Caro, no!” Protestammo noi, ma era troppo tardi. Ci spinse tutte in pista!!

Beh…resistemmo UN ballo ma poi demmo tutte forfait, tranne lei, che aveva riconosciuto Chris  e stava ballando con lui.

Iniziarono con una sequenza di ‘Jack in the box’, poi alcuni morbidi ed energici Bounz. I due eseguivano delle variazioni velocissime che incendiavano la piccola folla di curiosi che si era radunata in pista. Gli altri ragazzi della crew si fecero avanti, ma lasciarono a lei il comando ed eseguendo variazioni hip hop che manco Britney Spears avrebbe potuto.

Quando il pezzo finì, i ragazzi si complimentarono ed iniziarono a parlare contemporaneamente e a raffica con lei, portandosi verso il bar. Ero sicura: l’avevamo persa.

 

Intanto a casa, Martie e Vittoria si erano appena alzate e stavano facendo colazione. Sul tavolo avevano trovato un biglietto “Muovetevi, pigrone!!”

 

 

 

 

 

 

Note dell’autrice

Aribuongiorno!

Allora, siamo arrivate nel pieno dell’estate eh?? Ma moooolte cose succederanno prima che finisca!! Intanto, Logan e Fred sono talmente cuccioli che DEVONO riapparire!! (dove non so, boh)

Bene, in questo capitolo scopriamo qualcosa in più su Caro, Giò e Mish..ma le sorprese no finiscono qui! Alzi la mano chi crede che Betta e Ros si fidanzaranno!..... ok non siate timidi, su su!

Grazie a Moonlight22 e a FieFiola che hanno recensito!

Xoxo Bea

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Capitolo 6
*** #6 Disaster...Or Not? ***


6 Disaster!

#6 Disaster…or not?

By Caroline

 

Arrivata al bar, i ragazzi mi offrirono un cocktail fucsia molto invitante e intanto mi riempivano di domande, su come avessi imparato a ballare e con chi. Ero davvero felice perché raramente attiravo l’attenzione della gente. Io rispondevo con entusiasmo alle loro domande e pendevano dalle mie labbra. Mi raccontarono che loro ballavano insieme da 6 anni ed erano come una famiglia. Avevano studiato a Lecce e a New York per due anni. Wow!

Le note di “Let me love you” di Ne Yo riempirono l’aria e loro mi salutarono. Chris invece si fermò un attimo di più con me.  Lo avevo conosciuto alla festa di Georgia ed era davvero un bel ragazzo, con i apelli neri e gli occhi grandi e verdi “Rivincita!” mi urlò in un orecchio, per contrastare il volume della musica,e le mie labbra si aprirono in un sorriso contagioso “Certo! Cercherò di non distruggeti questa volta!” dissi ridendo “Vedremo” mi sussurrò nell’orecchio.

Un brivido partii dalla base della mai schiena fino alla spalla. Perché mi faceva quest’effetto?

Determinata come mai, lo seguii. Partì un pezzo di R&B e iniziammo a muoverci come se fossimo sincronizzati. Eravamo faccia a faccio, i miei occhi nei suoi, che brillavano di gioia. E tutto il resto scomparve, c’eravamo solo io, lui e la danza.

Sentivo l’adrenalina scorrere e bruciare dentro di me. Il brano terminò in quello che sembrò un attimo  e solo in quel momento mi accorsi che una folla si era radunata intorno a noi, ed urlava eccitata. Chris mi si avvicinò.

La sua maglia grigia era sudata ed io raccolsi da terra la bandana che portava in testa e che aveva perso “Allora..piacere di averti ri-vista, Caroline” disse sorridendo, ed io mi sciolsi. Non poteva essere così bello. No, infatti lo era anche di più!! “Senti stasera qui c’è una gara di tango..ti va di venirci con me??” “Certo!” risposi io “Allora a stasera,Caroline”….ma le tue amiche?? e scomparve tra la gente.

Cribbio…

 

 

Arrivai da loro di corsa, fortunatamente erano ai tavolini del bar. Mish stava sorridendo sorniona, mentre guardava Betta farsi forza e cercare almeno di ARRIVARCI, alla gelateria. Eros era all’opera e, dovevo ammetterlo, era un vero schianto. Era alto ed abbronzato, con i muscoli tonici ed un sorroso che ti spappolava il cervello. Insomma, la capivo.

Stava lavorando quando Betta arrivò al bancone, le mani sudate e le ginocchia che le facevano giacomo-giacomo “Cazzo, ma proprio ora!” pensò lei nel panico “Ehi, ciao Bet! Che bel costume che hai!” Ros la stava guardando, amichevole. “Oddio, ha guardato solo il costume, vero??” Betta era sempre più nel panico. Non si sa con quale forza divina riuscì a rispondergli “Grazie! È nuovo!” ecco bugia numero uno. Ma almeno aveva parlato.

Intanto, Mish e Caro se la stavano ridendo, dato che Giò riusciva a leggere il labiale e stava traducendo la conversazione “Non c’è la farà mai” disse Vittoria, che nel frattempo era arrivata “Oh dalle una possibilità” ribattè Martina. “No, non ci riesce” si intromise Giò.

Intanto Betta continuava a parlare e le ragazze brindarono a quela scenetta. Ad un certo punto, però Betta salutò improvvisamente il ragazzo e se ne andò in fretta. Mentre raggiungeva le sue amiche, il suo sorriso finto, da “copertina”, lasciava spazio alla sua disperazione. Arrivò da loro praticamente in lacrime.

Caro moriva dalla voglia di sapere cosa era successo ma vedendola, trascinò tutte via di lì, mentre Eros ancora guardava nella loro direzione. “Che succede??” le chiesero tutte, preoccupate “Non c’è niente da fare, ragazze, è già fidanzato” disse con un filo di voce “COSA?” Urlò Giò “Si..ha detto “la mia ragazza”..” “Che  stronzo” esplose Mish “Vieni, andiamo via di qui. Ora ti portiamo a casa, tra la cioccolata e i cuscini, i fazzoletti e Harry Potter” disse Martie. Per lei la migliore medicina era sempre quel maghetto. “beh..ecco..” Caro ,imbarazzata, disse “Chris mi ha chiesto di uscire ma..non so, con te così..” Betta si riprese “Cosa?? Ma è W-O-W!! Vai Caro, vai!! Da quanto è che non hai un ragazzo?” era su di giri “Beh, ora vediamo ma...Zitella a chi, eh??”

Oops…

 

 

 

Angolo dell’autrice

Carissimi! Questa non ve l’aspettavate eh? Beh, d’altronde, quando uno è bono è bono, non c’è niente da fare!! Ma Eros si ravvedrà, vedrete, vedrete. Come dice il mio prof di mate “Abbiate fede”

Chrissss eh?? Anche lui ci sorprenderà. Non dico altro. 

Grazie a Camilla per la comprensione, mezzo capitolo ed i passi di hip hop. ti voglio bene, Caroline sta venendo da dio grazie a te!!

 

Xoxo Bea

 

 

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Capitolo 7
*** #7 Taking Chances ***


#7

#7 Taking Chances

 

20 giugno 2016

Caro diario, oggi ho fatto un enorme passo in avanti. Ho deciso che devo smettere di pensare a Eros. Come se fosse facile! Ora non faccio che pensarci. Argh! Meno male che Caro deve uscire, e la cosa mi distrae “Chris mi porta a una gara di tango!” ha cinguettato. Ma dai, in fondo lo conosce solo da poche ore. “Usate le precauzioni!” mi sono raccomandata io. Per poco non commetteva un omicidio….

 

“Betta vieni qui!”

 

Betta venne interrotta e lasciò il diario li. Le ragazze uscirono tutte insieme dal bagno, con Caroline che sembrava una regina, per quanto era bella. “Wow” mi complimentai. Indossava un paio di scarpe nere di vernice, tacco dodici obviously, un vestito rosso fuoco, con la gonna ampia e con i volant ed aveva una rosa rossa nello chignon. Cavoli! “ok, vai e divertiti” le augurammo in coro. Poi lei andò al suo appuntamento, più emozionata che mai.

 

 

“Ragazze, ma noi dobbiamo restare qui a deprimerci?” “No!” “E allora, andiamo alla festa in spiaggia??”

Detto fatto, eravamo pronte anche noi, ed in men che non si dica, eravamo in spiaggia. Avevano organizzato un vero e proprio Glam Party, wow.

C’era anche un piccolo palco, con una band, e chiunque volesse cantare, poteva farlo. Inutile dire che Betta e Mish iniziarono a scalpitare per poterci salire. Mish si impossessò della chitarra e Betta del microfono, anche se si vedeva che era un po’ spaventata. Molto spaventata. “Buonasera a tutti, io sono Benedetta e questa dea della chitarra è Michelle. Questa è Firework”

E iniziò a cantare:

Do you ever feel

Like a plastic bag

Drifting thru the wind

Wanted to start again?

Do you ever feel

Feel so paper thin

Like an house of cards

Already buried deep?

Gli applausi partirono già dai primi due versi e aumentarono quando Mish iniziò I primi arpeggi con la chitarra. Le ragazze furono un successone.

Betta non lo vide, ma Eros la fissò per tutta la durata dell’esibizione, dimentico del mono che lo circondava, mentre pensava a quanto era bella e sicura quella ragazza lì, minuscola sul palco, ma tanto grande dentro.

 Vittoria iniziò“Sorella, siete state fantastiche, ma perché non cantate qualcosa di…” “No, tesoro, Alessandra magari dopo eh?” la interruppe Betta, ma con tanto ammore.

 

ORE 11.12 Betta

-Dove sei?

 

ORE 11.30 Betta

-Seriamente, quanto caspita può durare una gara di ballo?

 

ORE 12.50 Betta

-Ok, mi sto preoccupando. Parlami!

 

ORE 01. 20 Betta

-Ho capito. Ti rivoglio a casa per le 10.

 

ORE 01. 22 Betta

-Buonanotte ( a te e a Chris)

 

Caroline lesse tutti i messaggi, sorridendo. Poi si girò nel letto ,andando ad abbracciare Chris, che la strinse a sé.

Si addormentarono così.

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice

Mi piace questo capitolo! Innanzi tutto, Katy Perry!!! Quella donna è un mito!

Poi la mia Betta che “va avanti” e lo metto tra virgolette, così ve lo ricordate. A memoria futura.

E chi vuole sapere cosa ha combinato Caro nel frattempo?? Io, io.

Prossimoooo capitoloooo

Xoxo Bea

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Capitolo 8
*** #8 Blame it on the alchool ***


#8

#8 Blaime it on the alchool

Caro incontrò Chris nel parcheggio dello stabilimento  “Ciao!”

“Ciao! Wow sei stupenda” rispose “Grazie, anche tu” dissi, sporgendomi per baciarlo su una guancia. Era vero, si era dato una bella ripulita.

I suoi occhi grigi risplendevano nella notte “ ehi, ma non avevi gli occhi verdi?? Ora sono color cioccolato.” Ero imbarazzata “Si, quelle erano lenti a contatto… sai roba da donne”  risposi, poco convincente “Dai” rise “Andiamo?”

Salimmo sulla sua moto (una Yamaha, u.u) ed andammo alla gara. Era in una vecchia sala da ballo, tutta attrezzata per l’evento. I pavimenti erano così lucidi che ti ci specchiavi dentro.

Eravamo appena arrivati, quando il dj chiamò le coppie e noi ci scatenammo. Ballavamo appiccicati, ed intanto chiacchieravamo. Chris era davvero una bella persona, simpatica e aperta.

Dopo molti balli ed altrettante pause con annesse bevute, chiamarono le copie per il tango.

Ad un certo punto, mi fece fare un casquè e, quando tornai su, mi baciò. Le nostre labbra si sfioravano, ma io sorpresa, non riposi subito al bacio. Poi mi sciolsi e fu un bacio mozzafiato.  Non mi era mai capitato prima, ma per la prima volta in vita mia lasciai una gara a metà.  Di quello che successe ho spezzoni nella mente, non ricordi precisi. Ricordo una corsa in moto e ricordo l’ingresso di casa sua.

La mia mente divenne lucida di nuovo mentre ci stavamo baciando. Su un letto. E non era casa mia, quella.

Lui mi guardava, come a chiedermi il permesso. Io sorrisi e lui capì. Ricominciammo a baciarci, e lo facemmo lentamente.

Poi controllai i messaggi e mi addormentai vicino a lui, stanca ma felice.

 

 

 

 

 

 

La mattina dopo mi svegliai con un forte mal di testa. Ero ancora tra le sue braccia.  Non ricordavo, mai poi capii. Mi ero ubriacata ed ero andata a letto con Chris.Cribbio…

 Mi alzai e decisi di andarmene prima che si svegliasse. Recuperai il mio vestito, e le scarpe.  Gli lasciai un biglietto vicino al cuscino.

 

 

Chris fu svegliato dal rumore di una porta che si chiudeva. Aveva vaghi ricordi della sera precedente, ma il profumo di Caro impregnava la sua pelle. Si girò e vide il biglietto.  Caro aveva scritto:“Blame it on the alchool” e poi il suo numer.

Sorridendo, si gettò all’indietro sul letto.

 

 

 

 

Angolo dell’autrice

Questa non se l’aspettava nessuno!

Grazie Camillla

 

Xoxo Bea

 

 

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Capitolo 9
*** #9 Guilty ***


#9 Guilty #9 Guilty


Quella mattina ricevetti una chiamata che aspettavo da un sacco di tempo: Sofia tornava in città!
Ridendo come una matta, entrai in camera di Mish e Martie "Sop torna a Taranto!!" loro si svegliarono di soprassalto e mi guardarono come se fossi impazzita, e forse era proprio così.
Sofia, o Sop (come la chiamavo io) era stata la mia compagna di banco in prima superiore e, anche se dopo aveva cambiato scuola, ci eravamo mantenute sepre in contatto. Poi lei era andata a lavorare a Parigi , per uno stage di un anno intero e non ci eravamo più viste. Ovvio, la notizia del suo ritorno mi mandaa in visibilio, ed era evidente "Ragazze, è deciso. Vestitevi, andiamo a prenderla all'aereoporto." e così le lasciai, senza diritto di replica.




"Ok, qual è il suo volo?" eravamo ferme davanti ad una tabella luminosa con tutti i voli, e ci eravamo perse tra arrivi e partenze varie. "Eccolo! Parigi-Bari, arrivo previsto ore 12" lessi "Ehi, ma sono ancora le 11" protestò Martie "Beh, in questo caso....shopping!" dissi e tutte urlammo un grosso SI.
Entrammo in tutti i negozi degni di questo nome dell'aereoporto, provando di tutto, occhiali, magliette, cappelli.
 Eravamo in un'ottica e ci stavamo fingendo inglesi, cosa che ci riesce molto bene, visto che lo sappiamo parlare. "Girls, it's 11. 50" disse Mish, tentando di non ridere.
I due commessi maschi del negozio ci guardavano imbambolati. potere della lingua straniera. "Oh, it's time to go" Vittoria si rivolse a quei due, come se stessero capendo!; "Guys, we gotta go" aggiunse Giò "Bye and thank you" io completai l'opera, prendendo Caro sottobraccio ed uscendo "Bye" dicemmo in coro, ancora una volta, ridendo sotto i baffi per il nostro scherzo. Li sentimmo dire "Ehh, le inglesi"

"Arthur ci avrebbe smascherate subito" disse Martie, quando uscimmo "Si Martie, ma lui è esperto, lo sai che vuole essere un ottico!" dissi io "Invece quelli..." aggiunse Caro, ridendosela.





Appena apparvero i primi passeggeri dal gate, sollevammo un cartello con su scritto "Mademoiselle Sophie" e lei, quando lo vide, scoppiò a ridere prima di abbracciarci "Quanto mi siete mancate!"
l'accento francese di Sop era molto marcato, ormai, e aveva le punte dei suoi capelli ricci tinte di blu. La mia pazza! Quanto mi era mancata. Le presentai Michelle e mi sembrò che andassero d'accordo.
 Tra l'altro, tutte e due avevano sentito parlare dell'altra ma non si erano mai incontrate. Appena Mish le disse che ascoltava il rock, Sop mi urlò "Beeee.. mi piace lei!"
Inziammo a parlare a raffica e , lungo la strada del ritorno, ascoltammo i resoconti parigini di Sofia. "Ora dobbiamo festeggiare" propose Vittoria.
Ora, come avrete capito, noi adoravamo fare festa. Praticamente trovavamo un motivo per tirar tardi ogni sera, perchè la cosa importante non era il pretesto, ma solo fare baldoria!


















"Elle me dit/C'est ta vie/Fais que tu veux, tant pis/ un jour tu comprendras/ un jour tu t'en voudras.." Sop stava canticchiando, appoggiata alla veranda. Erano le 5 di mattina, ma non riusciva a dormire "Ehi" Betta arrivò, con due tazze di cioccolata "Ciccolata?" chiese speranzosa Sofia "è la nostra tradizione" disse semplicemente l'altra, porgendogli una tazza e tenendo l'altra per sè "Cioccolato, cioccolato, cioccolato" brindarono le due. "Oh devi usare il cucchiaiono, è fredda. sempre con panna ovvio" aggiunse Betta "Ovvio" rispose lei.
Le due bevvero in silenzio per un po "Sai" spezzò il silenzio Sop" Parigi non è come la ricordavo.è una bella citta si, ma non so se è esattamente il mio posto" "Non è dove ti piacerebbe vivere" era un'affermazione, quella di Betta. Quelle due si capivano al volo
"Già. Sono sempre stata sicura che fosse quello, che non ho mai cercato più di tanto. Mi chiedo se, in realtà, io non abbia sprecato tutti questi anni " Betta bevve un sorso, come per pensarci su. "Sinceramente, neanche a me è mai piaciuta Parigi. Oddio, da turista è qualcosa di stupendo, per molti è un sogno, n'est pas? Ma per viverci..non so, io preferirei andare in altri posti"  

"Ehi, vedo che il diploma in francese è servito, non?" "Mais oui, mademoiselle" e le due risero
 "No, seriamente" continuò Betta "Ora che farai?" chiese "E ora non lo so, magari torno un po' a casa dai miei..e poi andrò al mare con Arthur, credo.." disse Sop.
 Io mi  illuminai "Ah, non sai che è successo.." stavo per dirle di Georgia e della scenetta del bagno, ma un urlo mi interruppe "CHI HA FINITO LA CIOCCOLATA?"
Era Georgia... "Oops! Colpevoli!" andammo a scusarci, mentre un nuovo giorno iniziava.






Angolo dell'autrice

ciao a tutti!! Wow, capitolo 9! Mai scritto così tanto in vita mia..e dovete ancora leggere il resto! Lol
allora, la canzone che canta Sofia si chiama "Elle me dit" di Mika, che personalmete A-D-O-R-O.
e chi non ricorda la scena del bagno??? cap 2 smemorati!
che dire.. grazie a chi recensice e a chi leggerà in silenzio ma che apprezzerà comunque.

xoxo Bea


 

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Capitolo 10
*** #10 That Terrible Old Granny of the Sunshade 37b ***


#10 That Terrible Old Granny #10 That Terrible Old Granny Of The Sunshade 37b
"Ovvero come spiare e sparlare su tutti rimanendo comodamente sedute sotto il proprio ombrellone.
Starring : la vecchietta del 37 b"




Quel giorno lo stabilimento balneare era veramente deserto. C'erano poche persone e su tutte spiccava una vecchietta acida che occupava da sempre l'mbrerllone 37b. Era una prof in pensione e aveva avuto come alunni tutti i ragazzi che lavoravano lì, come bagnini o baristì o semplici aiutanti. I ragazzi ne erano terrorizzati ed, ogni mattina, le facevano trovare il cornetto ed il cappuccino gratis al bar.
In fondo, anche Eros, grande e grosso com'era, tremava al vederla.
Lei si sedeva, prendeva il binocolo ed iniziava la sua giornata "Nah, guarda quella, che costume!" oppure "Oh, ma guara lei come si è fatta grande" o ancora "Certp che la figlia del cugino dell'edicolante ha proprio un grosso brufolo oggi."
Aveva un circolo di vecchiette, terribili come lei, ed ogni giorno le informazioni passavano attraverso di loro. Se volevano che si sapesse qualcosa, potevate star certi che entro mezzogiorno tutto lo stablimento, i giornali nazionali e persino il Presidente digli Stati Uniti ne avrebbero parlato.
Betta e tutte le ragazze si tenevano alla larga da lei, ma poi se la ridevano quando chiamava i bagnini più carini per farsi aiutare, con la scusa che lei era "Troppo vecchia" per fare certi sforzi e mentre lo diceva, si aggiustava i suoi pochi capelli rossi e batteva le ciglia in un modo che pensava fosse sensuale.  
Quel giorno era toccato a Ben aiutarla, e il povero ragazzo non faceva certo salti di gioia. "Quella " lo stava guardando con  gli occhi felini, le sopracciglia inarcate e la bocca imbronciata. E, di conseguenza, gli occhiali erano scivolati verso la punta del naso. Era orribile e Ben scappò. Arrivò di corse fino alla gelateria e disse "Io non ce la faccio"  e tutti lo compatimmo, povero.








Era quasi mezzogiorno quando, la terribile vechieta, vedendo passare Eros, lo chiamò e gli chiese "Ma tu non sei il figlio dell'amica della mamma di Benedetta?" Eros si guardò intorno, per controlare dove fosse la regazza. Non voleva fare brutte figure di fronte a lei. La  vide poco lontano, con le sue amiche. "Si, sono io"
"è una bella ragazza, perchè non ci provi?" chiosò quella. Eros diventò tutto rosso e la donna rise "Ah, ci stai già provando, eh giovanotto?? Solo, ti coviene muoverti, quella è un puon partito, facile che ti passi sotto al naso" la donna venne interrotta da una conversazione dietro di lei e si girò"Rossi!! Io ti ho sempre messo 5 in italiano e avevo ragione!!! Vieni qui, che ti rispiego il congiuntivo" il ragazzo tentennò "Rossi! Interrogato!".








La giornata della signora finiva alle due. A quell'ora, chiamava uno sfortunato bagnibo e gli faceva chiudere tutto, poi gli appioppava le sue TRE borse con gli asciugamani, creme varie e riviste, mentre lei gli sculettava davanti, nel suo perizoma (Ugh) verso il bar. Mentre saliva la scaletta, abbaiava due o tre "Ehi calma!!" a ragazzi che le correvano intorno, per tuffarsi in spiaggia e poi raggiungeva il bar, sempre sculettando. Eros le faceva trovare un altro caffè, e poi andava via.
In quel momento, lo stabilimento prendeva vita. Uscivano fuori i dj e i ballerini e i ragazzi tornavano in spaggia.
 Mish, Martie e le altre si buttarono in acqua.
Eros, invece, stava guardando Betta e sospirò, pensando" Ora devo trovare un modo di lasciare la mia ragazza"







Angolo di Georgia
ZANZANZAN

Noi_Siamo_Infinito

Angolo dell'autrice
Questo capitolo è ispirato a una storia vera. Dico solo questo, per rispetto ai poveri cristi torturati negli anni da quella prof.
Spero vi piaccia! (Betta e Eros uuummh)

xoxo Bea

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Capitolo 11
*** #11 We Jumped Never Asking Why ***


#11 Never

#11 We Jumped Never Asking Why

 

Josh si era deciso: Martie doveva uscire con lui. Glielo aveva chiesto un paio di volte ma, dopo la festa disastrosa a casa di Georgia, la ragazza non ne voleva sapere.

 Aveva capito che era successo qualcosa tra lui e Mish, molto probabilmente, e non voleva far soffrire la sua amica.

Josh, ingoiando l’orgoglio, decise di chiamare Michelle “Pronto?” aveva risposto!! “Michelle, sono io..”

“Ah, che vuoi?” disse lei, gelida “Scusami…possiamo parlare?” chiesi “Sputa” mi rispose lei, lapidaria “Mish, quando ti lasciai.. io ti amavo davvero..” tentai “Ah si?, beh non l’hai dimostrato!!” era furiosa “Mish..”

“Oh no, adesso mi ascolti tu!!!” era implacabile “Mi hai mollata, si Mollata, con un messaggio!! Neanche il coraggio di dirlo in faccia!  E ora mi chiami solo per controllare che io non abbia detto a Martie il bastardo che sei! Come credi che possa sentirmi io???” prese fiato “Se vuoi provarci con lei, accomodati, ma sappi che non è scema e ha capito tutto secondo me, e comunque ora glielo dirò, così decidarà lei se darti una chance o no! Ma non venire a piangere da me se poi ti scaricherà! E non farla soffrire o ti ammazzo con le mie mani” detto questo, mise giù.

Josh rimase a fissare il telefono, ancora scosso da quello che aveva sentito, incerto se ridere o mettersi a piangere.

 

 

 

 

 

“Posso?” Michelle si affacciò sulla porta della camera che divideva con Martie “Certo, è anche camera tua!” Martie guardò la faccia dell’amica, nera come se fosse in tempesta “Cosa è successo?” le chiese.

Michelle prese coraggio “Ecco, volevo spiegarti una cosa.. ti ricordi la festa?” le chiese, decisa a prenderla alla lontana “Si, quella di Georgia? Best Party Ever woow” disse la ragazza “Si, quella. Ti ricordi quello che successe tra me e Josh, vero?” chiese ancora.

“Si, che vi siete guardati storti e ..omioddio, voi due stavate insieme?!?  Come ho fatto a non capirlo prima??” Martie era stata folgorata da quella rivelazione “Beh si, ma non era niente di importante, anche se poi mi ha lasciato per messaggio, con la scusa che ‘Roma è troppo lontana blabla bla’, insomma è stato uno stronzo. Con me. Può essere che con te sia diverso” spiegò Mish.

“Io, sinceramente, non so che fare. Lui mi piace ma non voglio farti star male” e Martie guardò l’amica, angosciata “Tranquilla, ormai non mi importa più di lui. Basta che tu sia felice, ok?” la tranquillizzò Michelle.

“OK. Allora magari ci esco insieme e vediamo come va??” chiese “Decidi tu!” sorrise Mish.

 

“Pronto Josh? Esco con te”

 

 

La radio sparava a tutto volume una canzone degli anni ottanta, uno dei vecchi balli di gruppo che si riesumavano con l’estate.

Martie muoveva la testa a tempo di musica e ogni tanto sorrideva a Josh,che era al volante.

Il ragazzo era stato un perfetto cavaliere: su consiglio di Vittoria (sapeva che era stata lei) l’aveva portata in spiaggia, al chiaro di luna. Non c’era modo migliore per  impressionare Martie, che si era commossa per quanto era bello quello spettacolo. Josh aveva sparso per tutto il tragitto petali di rosa, ancor più profumati in quell’aria d’amore. La spiaggia era stata ben illuminata e vicino agli scogli delle candele erano state posizionate, a contorno della zona in cui avrebbero poi passato la serata, piena di cuscini e di cibo.

Il cibo. Martie venerava il cibo. Perciò alla vista di tutto quel ben di dio e già con l’acquolina in bocca, era saltata tra le braccia del ragazzo e gli aveva sussurrato “Grazie, non dovevi”. Non si era spinta oltre, anche se avrebbe voluto.

 La serata era stata meravigliosa: si era divertita e lui si era dimostrato aperto e simpatico come al solito. E forse la ragazza si stava innamorando.

 

 

L’auto parcheggio davanti alla villa di Martie ed erano ormai le 2 di notte, ma lei era sicura che tutte la stavano aspettando, in piedi, maledicendola perché non si sbrigava, o facendo un ultimo giro di carte prima di iniziare a maledirla.

La ragazza si riscosse  quando Josh la guardò. “Sono stato bene stasera” le disse. Solita frase da manuale “Anche io” altra frase clichè. Martie sorrise e lui si avvicinò, lentamente, a baciarla. Lei sorpresa, ci mise un attimo a realizzare. Poi si sciolse e rispose al bacio. Rimasero così per qualche minuto, semplicemente a baciarsi. Poi lui si scostò “Buona notte” le disse e Martie uscì dalla macchina.

Il ronzio del finestrino che si abbassava la fece voltare “Ti chiamo io” disse Josh, affacciandosi.

“Ok” disse solo lei, ancora malferma per quel bacio totalmente inaspettato.

Lui ripartì, e lei sorrise. Cosa avrebbe fatto ora? Avrebbe continuato a vederlo? Decisamente. Come avrebbe potuto altrimenti? Avrebbe dovuto lasciarlo un po’ sulle spine?

Tutte queste domande la torturavano ma l’unica cosa a cui riusciva a pensare era il rivederlo il prima possibile.

Perché proprio non riusciva a resistere a quei suoi grandi occhi marroni, a quel suo sorriso, a quelle braccia che la facevano sentire protetta, a quelle sue morbide labbra. E se avesse fatto lo stronzo, ci avrebbe pensato lei.

E, con questi pensieri, se ne andò a dormire, rimandando al giorno dopo il resoconto della serata per le sue amiche.

 

 

 

 

Angolo dell’autrice

Ma ciao, gente!

Piccolo capitolo dedicato a Martie, che non si era espressa benissimo finora. 

Adoro la parte con Michelle che urla (scusa, ma ti immagino bella aggressiva, quando ci vuole) eheheh,  che dire??

Grazie a Marika, su cui è basato il personaggio di Martie e grazie a Josh Hutcherson per essere il “suo” Josh ;)

Grazie a chi recensisce e a chi leggerà, sorridendo.

Ah, Best Party Ever viene dal video di “Last Friday Night”…  frase urlata da Darren Criss. Grazie di esistere.

Quanti grazie, stasera… ;)

Xoxo Bea

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Capitolo 12
*** #12 Doble-Face ***


#12 Double

#12 Double-Face

(Quando il gioco si fa duro, Caroline inizia a giocare!)

 

 

Betta era al bancone del bar. Eros era in giornata libera, quindi non correva il rischio di incontrarlo. Era da sola, perche Caro stava parlando con Chris, seduti ai tavolini.

Non sapeva esattamente cosa stesse succedendo nella sua testa. Da quando Eros le aveva detto, involontariamente, di essere fidanzato, aveva cercato in tutti i modi di dimenticarlo. Di solito, lei si distraeva esercitandosi con la chitarra, scrivendo o imparando canzoni. Risultato: avrebbe fatto invidia a Laura Pausini, aveva così tante canzoni da riempirci 3 album, ma non ci era riuscita.

La frustrazione che le salì al pensiero fu talmente tanta, che lasciò la spiaggia, pronta a prendersela col suo sacco da Boxe, una volta tornata a casa.

 Così facendo, si perse l’arrivo di Eros in spiaggia. Se ne accorse però Caro, che soddisfatta di come stesse andando il suo appuntamento, pensò bene di farsi un po’ gli affari di Betta. “Ciao, Eros cerchi Betta? Guarda, credo se ne stia andando, ma se ti sbrighi la raggiungi.” E rimanendo a guardare Eros che partiva in quarta, alla ricerca della ragazza. “Ma perché lo hai fatto?” le chiese Chris “Loro due si vogliono bene, ma sono troppo addormenti per capirlo. Diciamo che sto solo ‘velocizzando ‘ i tempi” gli aveva risposto lei, mentre pensava alla loro, di relazione.

Caro si era molto preoccupata per la sua storia con Chris.

Più passava del tempo con lui, più si rendeva conto di quanto fossero simili. Facevano lunghe passeggiate e parlavano praticamente di tutto, della loro vita, della loro passione, finalmente Caro aveva qualcuno con cui parlare di danza, dato che parlarne con le sue amiche era come parlare agli alberi.

Però aveva ancora paura che lui potesse partire per uno dei suoi stage in giro per il mondo, e lasciarla lì da sola. L’idea di non rivedere più Chris ed i suoi occhi meravigliosi la tormentava.

Secondo Betta avrebbe dovuto dirgli di amarlo, ma lei aveva paura…. “Paura di che??” le chiedeva l’amica “Passa metà delle sue giornate con te e l’altra metà a ballare…come potrebbe non amarti??” era questo che le diceva Betta, ogni volta che la sua amica la svegliava alle 4, nel cuore della notte, per farsi consolare perché aveva avuto un incubo e di nuovo quella maledetta paura.

“Tu non puoi lamentarti, manco ci parli con Eros!!” le aveva detto una sera “Caro, a me non piace più!!” le aveva risposto l’amica. “Dai, te lo leggo negli occhi, ti piace ancora!” aveva insistito la ragazza “Caro.. e se non mi passa che faccio?” Le aveva chiesto Betta. E era per questo che voleva aiutarla, come la sua amica aiutava lei quasi ogni notte.

 

 

 

 

Intanto, Eros aveva avvistato Betta. La ragazza camminava spedita davanti a lui, e non sarebbe riuscito a raggiungerla. A meno che… “Rossa!!” le urlò. Betta continuò a camminare. Riprovò “Rossa”. A quel punto, dato che tutta la via l’aveva sentito, lei si girò.

 Aveva gli occhi rossi e lucidi e le unghie piantate nelle braccia, per non mostrare il tremore delle mani. Si lasciò raggiungere e fece di tutto per non guardarlo negli occhi “Ehi, che hai? Stai bene?” le chiese lui, preoccupato.

In quel momento lei decise di guardarlo “Ma che ti sei bevuto stamattina? Io sto MALE. Sto male perché…perché mi piaci, e non riesco a credere di avertelo detto, ma ormai mi sono sputtanata. E lo so che sei già impegnato, figurati se mi metto tra te e la tua ragazza. E comunque, non sono fatti tuoi!” detto questo, la ragazza si girò e lo lasciò solo, in mezzo alla strada, senza parole per la seconda volta in due giorni.

 

 

 

Caro e Chris erano ancora in spiaggia. Mentre passeggiavano, furono presi alle spalle e travolti da Vittoria, Martie e Mish. E addio passeggiata romantica.

Quelle tre pazze furiose gli trascinarono in acqua a giocare, mentre loro due si scambiavano degli sguardi disperati.

Chris tentò di riprendere il discorso di poco prima “E comunque, ti stavo dicendo, Alessandra, la mia amica, deve fare un concerto..” alle parole ‘Alessandra’ e ‘concerto’ Vittoria, che stava giocando beata, si ferma e smette di respirare.

La guardiamo tutte, preoccupate “tu. Stai. Parlando. Di….” Dice. E sviene.

 

Quando rinviene, è stesa su una panchina, con tutte  nostre facce preoccupate a guardarla. Lei cerca Chris “Alessandra?” dice, con un filo di voce. Chris annuisce. Lei lo guarda. E sviene.

 

 

 

 

Angolo dell’autrice

Ciao!!

Allora, devo ringraziare innanzi tutto Caroline, che è praticamente una santa ed io la sto trasformando  in una ragazza un tantino strana. È dolcissima, non fidatevi di ciò che scrivo.

Poi passiamo alla coppia Betta/Eros..Moonlight22, io propongo il nome Bros  per loro!! Ci saranno novità..tra un po’!!!

Grazie a Vittoria per la consulenza su Alessandra… chi sarà mai??? E a Noi_Siamo_Infinito, che stamattina mi ha incuriosito con l’inizio di un nuovo capitolo Fred/Logan…. E allora grazie anche a Michelle e Martie, che sono stupende come sempre!!!! Ciao tesori <3

Mamma mia quanto scrivo oggi!! Grazie se vi piacerà, grazie se recensirete!

Xoxo Bea

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Capitolo 13
*** #13 Dream starts ***


#13

Dopo essere svenuta un altro paio di volte, riuscimmo a tranquillizzare Vittoria. Non l’avessimo mai fatto….

“Dai, davvero conosci Alessandra Amoroso, la regina, la DEA della musica?????” iniziò a urlare, strattonando Chris a destra e a manca…

 

#13 Dream starts (by Vittoria)

 

Ero in preda all’eccitazione più totale, un mio amico conosceva il mio idolo, avrei voluto fargli tante domande, ma me ne uscii con una, la più spontanea di tutte “Ma davvero o mi prendi per il culo?”. Caroline mi diede una gomitata e io mi girai”Lo so che è il tuo ragazzo, ma l’ Amoroso è sacra!”

Chris, che un attimo prima stava ridendo a crepapelle, si girò a guardarmi, improvvisamente serio. Capii che ci stava pensando su. “Intanto” iniziò “Quella è la MIA ragazza, che AMO, ed è lei a essere SACRA” precisò. Caro, a quelle parole, si girò verso di lui, con le lacrime agli occhi. Chris le aveva appena detto di amarla, e lei non sarebbe potuta essere più felice “Ti amo anch’io” gli disse, prima di correre da lui e baciarlo. Cosi, tutti i dubbi della ragazza si erano sciolti come neve al sole o meglio, visto che siamo in estate, come un gelato al sole.

“Poi” continuò lui, sempre tenendo stretta la sua ragazza “Vedrò se posso farti cambiare idea”.

“Ok, dimmi qualcosa” lo sfido “E che ne so, che ti devo dire…” risponde lui. “Quante volte l’hai vista??” chiedo, senza repirare “Che ne so, mica le ho contate”

“E hai il suo numero??” incalzo. “Oh si..” e vidi che gli era venuta un’idea.

Con un sorriso furbetto ad illuminargli il volto, prese il suo cellulare e iniziò a digitare. Capii quello che voleva fare troppo tardi “Oddio, tu mi fai morire!” gli urlai, ma non lo fermai in tempo.

“Pronto?” fece una voce dall’altra parte della cornetta “Ciao Aleee!” urlò lui nel telefono, mettendo il vivavoce “Chrissss, come va?”  chiede Alessandra.

Dio, ho sognato così tanto la sua voce. Ma non riesco a muovermi, sono come pietrificata. “Bene, anzi benissimo” risponde lui, lanciando un occhiata a Caro. “E tu?” le chiede ancora “Bene, ma mi manca Luca, sai è a Lecce” in quel momento urlo.

Urlo! Come cazzo mi è venuto in mente? E se mi ha sentito?? “Ehm..Chris, tutto ok? Chi ha urlato?” Ok, mi ha sentito!

“C’è qui una mia amica, le ho detto di conoscerti pensando che fosse una persona normale…invece tanto normale non è!! È svenuta quando ti ho nominata” silenzio “Wow, perché è svenuta?” eh, perché sono svenuta? Perché lei è la mia vita, semplice “Beh, è una tua grande fan, anche se non è ancora riuscita a vederti in concerto. Ma vive per te e per la tua musica!” risponde lui, convinto “Ahh, ma lei è li con te? Wow, svenuta, e chi sono io, la madonna??” la sento ridere, e vorrei dirgli che per me si,lo è. “Ciao, come ti chiami?” diamine, parla con me! Chris mi fa segno si rispondere, ma io continuo a scuotere la testa. Poi “V-V-V-Vittoria” le dico “Ciao, Vittoria” mi fa “C-C-C-Ciao” oddio, oddio devo continuare, anche se sto morendo “Sei tutta la mia vita” butto fuori “Oh, che dolce, stai esagerando, io non sono così importante” ribatte. Sento la sua voce al telefono, così dolce e melodiosa “Beh per me si” non risponde. Silenzio.

Ora inizio a sciogliermi “Ale??” chiedo “Ah, si scusa!..mi sono bruciata con la teglia!!” mi dice, ridendo “Con la teglia?” chiedo. Surreale, io e Alessandra che parliamo tranquillamente al telefono. Sono quasi convinta sia una specie di sogno. Ma il meglio deve ancora venire “Ehehehe da brava salentina, sto sempre ai fornelli!” ahahaha giusto! “A proposito di cena, dove siete?” ci chiede, cosa vorrà?

“Taranto” rispondo “Beh..Roma-Taranto…Chris , ce la fai??” chiede. Guardo Chris che sicuramente ha capito meglio di me cosa sta succedendo “Si, quattro o cinque ore, Ale” le risponde “Bene, preparatevi e venite qui!” ci ordina. Coooosa? Nah, non ci credo. Eppure, ormai l’esperienza dovrebbe avermi insegnato che con Chris nulla è mai come sembra “Ok, tanquilla, ci vediamo a cena” le risponde.

Ed io ho appena il tempo di metabolizzare l’accaduto. Un attimo sono in piedi, subito dopo sono a terra.

Niente, sono svenuta!!

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice

Buonasera cari! Perdonate la mia assenza, ma avevo grossi impegni alla voce scuola.

Siamo arrivati a ben 13 capitoli, cosa inaudita per me, quindi permettetemi di ringraziare tutti coloro che seguono, ricordano, preferiscono e recensiscono! Grazie!

Alessandra Amoroso..tutto pur di far contenta Vittoria!! Che, udite udite, dopo che scrivemmo il capitolo riuscì a trovare dei biglietti…e ora va al concerto di Milano!!! Le FanFiction portano fortuna!! Yeah!

E la coppia Caro/Chris?? Non so voi ma io li trovo ogni volta più adorabili.

Xoxo Bea

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Capitolo 14
*** #14 Taxi Drive ***


#14 #14 Taxi Drive (By Martie)

Mentre Vittoria era esanime per la terza volta, Ale e Chris stavano dicutendo gli ultimi  dettagli di quello stupidissimo viaggio "Ok, se partiamo ora dovremmo farcela ad arrivare per stasera lì da te. Ti avviso lungo la strada" stava dicendo Chris. "Però" intervenni io "Bisogna prepararsi: Dile di prendere tanti cuscini ed un secchio pieno d'acqua, che Vittoria rinviene solo cosi" intercettai la sua occhiata sbalordita "Ehi,  non si sa mai!" ridacchiando, Chirs iniziò "Martie dice che..."

"Si, l'ho sentita" lo interruppe Ale, "Ma perchè dovrebbe svenire?" chiede poi. Ridiamo ancora, non è consapevole dell'effetto che fa? "Perchè l'emozione potrebbe essere troppa" sogghigno.

Cris chiude la chiamata, mentre mi accorgo di una cosa: Betta non è qui con noi. Dove si sarà cacciata mai?
Lo dico a Caro, che diventa verde "Caroline. Cosa. Hai. Fatto?" scandiso, quasi infuriandomi "Ehmm..Eros ci voleva parlare" se ne esce la ragazza con una voce piccolissima
 "Ma che cazzo!!" urlo, e tutti si girano a guardarmi, straniti. "Beh, che c'è??" chiedo, ma lo so il perchè: Io non dico MAI parolacce. Ma le mie amiche sono le uniche che me le fanno venire dal cuore.
 Anche Vittoria, nel frattempo, aveva capito. Tutte ci precipitammo vero casa, convinte di trovarla lì.

E infatti, Betta era alle prese con il suo sacco da boxe. Il rumore si sentiva fin da fuori. Caro andò verso di lei, seriamente dispiaciuta e preoccupata per l'amica. La lasciammo entrare nella stanza da sola, dato che era l'unica che riusciva a parlerle in momenti come quelli.
Betta era in piedi davanti al suo sacco. Tremava e piangeva ma stringeva i pugni e continuava a sfogarsi "Ehi" inizò Caro, ancora più preoccupata. La ragazza, allora, si fermò e si mise a pianger, venendo subito abbracciata dalla sua migliore amica , sfogandosi con lei "Non aveva capito. Non aveva davvero capito. Mi è venuto dietro, non l'ho fatto neanche parlare, ma gli ho detto che mi piaceva e ho rovinato tutto adesso" iniziò a spiegarle. Caro la strinse forte e si scusò con lei.
Le ragazze si scusarono, piansero e risero insieme e la loro amicizia ne uscì più forte di prima. Quando tornarono dagli altri, Betta era più tranquilla e Caro non si sentiva più in colpa per quello che aveva fatto.
 Anzi, Betta le aveva dato il permesso di immischiarsi nella sua vita ogni qualvolta avesse voluto perchè le aveva fatto dannatamente bene urlare conto al ragazzo.

"Ragazze, è ufficiale" dissi e Betta mi guradò curiosa "Alessandra Amoroso ci ha invitati a cena!" annunciò
"Martie, dici sul serio?!? Wow!" Betta era contentissima "Mi piacerebbe un casino conoscerla!"







"Ma quando arriviamo?" Georgia iniziò a lamentarsi all'altezza di Napoli, mentre Mish le dormiva beata su una spalla e Betta la stava per segiure nel mondo dei sogni. Le veniva sempre sonno in macchina, mentre Martie aveva gli ochhi spalancati sulla strada. Erano nella SUA stupenda cabriolet rosa e NESSUNO, e sottolineo nessuno si sarebbe permesso di graffiargliela.
Le seguiva una misteriosa Mini blu elettrico, con il tetto bianco. Era l'auto di Caroline! Elei era alla guida, con Chris a fianco, che la tromentava perchè "Vai troppo veloce!" , "Rallenta!" o "Così ci ucciderai!" il terrore del ragazzo era palpabile, ma Caro non stava andando veloce,anzi! Alla fine la ragazza minacciò di dargli un sonnifero e lui si zitti.
Con loro due viaggiava anche Vittoria,nella quale si agitavano due sentimenti contrapposti: moriva  dalla voglia di arrivare e anche di paura. Alessandra era il suo idolo, questa situazione le sembrava surreale.
Per calmarla, Caro iniziò a cantare

 "Everything that kills me
 Makes me feel alive"

Ok, gli OneRepublic non erano propio Alessandra AMoroso, ma Caro aveva una voce bellissima, naturalemnte alta e limpida.

Caro ha una voce stupenda, pensò Vittoria, peccato si senta sempre troppo poco in giro.
"Wow, amore" le disse invece Chris, e lei sorrise.








Arrivammo alee sette di sera, in perfetto orario, come dal programma di Chris, che sembrava una Effie di Hunger Games in versione maschile.
Ma no potevam certo presentarci a mani vuote! Così, Chris e Vittoria che conoscevano igusti di Alessandra, andarono a comprare dei pasticcini.
Non potevo credere di essere a Roma, che figata!

Ci ritrovammo sotto casa di Ale e Chris bussò "Si?" rispose subito lei "Ale, siamo arrivati!!" salimmo le scale come delle furie e ci fiondammo in casa sua. "Oh, i miei piccinni!!" disse aprendoci la porta.
Vittoria era l'ultima, le prendemmo i dolci dalle mani per sicurezza, aspettandoci uno swvenimento da un momento all'altro. Ale ci salutò uno alla volta, poi...un botto "No, non di nuovo!" ci lamentammo, girandoci.
Vittoria aveva visto Alessandra e beh...era svenuta di nuovo!!











Angolo dell'autrice
Salve a tutti!
Adoro questo nuovo capitolo, un papiro secondo me!!
che dire, spero vi piaccia e .... i love Roma!!

xoxo Bea

ps. chi ha iniziato a vedere Amici?

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Capitolo 15
*** #15 Party Planner ***


#15 Party Planner

#15 Party Planner ( By Vittoria )

 

Sono svenuta di nuovo, che scema che sono! Apro gli occhi e…aspetta, aspetta! Ma è lei o sogno? Sto sognando, sicuro, ho l’Amoroso davanti, sarà uno di quei sogni dove siamo amiche, parliamo…. “Ehi Vittoria? Devi smetterla di svenire ogni volta ch mi vedi, se continui così finirai male…” le mie amiche ridono, chiudo gli occhi per qualche secondo….. le mie amiche? Quando la sogno loro non ci sono mai!!

Un pensiero fastidioso e impossibile inizia  formarsi nella mia mente… e se..?

Mi alzo, le prime parole che mi escono sono “Ragazze, credo di aver sognato ed era stranissimo, eravamo a casa di Ale…aspettate ma dove siamo? Dico, perché non riconosco il posto. Ero stesa sul divano color crema di un salotto elegante e colorato, niente di più lontano da quello di casa mia. Lei è seduta all’ estremità di quello stesso divano, sembra un’apparizione. Allora è vero? “Ragazze tiratemi un pizzicotto, perché sto sognando. Vero o Falso?” dico, nella speranza di capirci qualcosa “Falso” dicono tutte in coro, ridendo “Posso abbracciarti o mi svieni di nuovo?” Alessandra Amoroso si avvicinò a me “Cercherò di rimanere viva!” esclamo.

 

 

“Oddio Ale, hai fatto le lasagne!” Chris aveva  dimostrato di apprezzare ampiamente la cucina di Alessandra, parlandone ininterrottamente per tutto il viaggio, portando Caro a farsi complessi sulle sue capacità culinarie (pari a zero), fino a minacciarlo di buttarlo giù dall’auto in corsa. Il ragazzo si era zittito immediatamente, ma non per le minacce della sua ragazza. Non voleva rovinare la tuta…. Che era anche il suo portafortuna nelle gare!!

I ragazzi erano a tavola e stavano muovendo all’assalto delle DUE teglie ancora fumanti, e si scottarono parecchio, effettivamente, ma ne valeva di sicuro la pena.

Vittoria si era accomodata signorilmente ( urlando “Quel posto  è  mio!!” e correndo ad accaparrarselo) vicino ad Ale, che se la stava ridendo bellamente, contagiata dalla vivacità e pazzia delle ragazze. “Allora, Vittoria, parlami un po’ di te” chiese, ad un certo punto “Beh, sono come tutte le ragazze solo, che non amo truccarmi. Mi piace Harry Potter, Hunger  Games e.. tu!” disse lei con semplicità. Le ragazze la subissarono di domande stupide e inutili ma tant’è.. “Ma con chi fai zumba? E sei brava?” oppure “E il tuo disco? Quando esce? No, Vittò, deve rispondere lei non tu!!” chiesero zittendo la ragazza in tempo, prima che attaccasse una solfa di dieci ore.

Ad un certo punto, Caroline chiese “Ma come vi conoscete tu e Chris?” era chiaramente gelosa, e sapevo che avrebbe posto quella domanda e che soprattutto, sarebbe  stata attentissima alla risposta!!

“Beh, io e lui abitavamo nello stesso condominio, da piccoli.” Iniziò a raccontare lei “Ed è stato normale per noi diventare amici, eravamo gli unici bambini, poi c’erano solo vecchi” Chris ridacchiò, riportando una cosa alla mente “Ricordi quando facemmo quello scherzo alla signora del terzo piano?” e in due secondi erano stesi sul pavimento a contorcersi dalle risate! “Fu fantastico!” concordò la ragazza e subito Betta intervenne “Su! Ora ci raccontate!!”

 

La cena continuò tra scherzi e ricordi e spazzolammo via tutto, anche i dolcetti. “Uhm, cioccolato!” aveva detto la cantante, vedendoli, e si era conquistata la stima di sette persone in un colpo solo.

Alla fine, ci propose “Karaoke!” e tutte saltammo su, improvvisamente su di giri senza neanche un bicchierino “Guarda che siamo brave!” la provocò Betta e prese in squadra Mish e Georgia, contro Ale, Vittoria e Caro. Martie e Chris avrebbero giudicato “Niente favoritismi, o al ritorno metto Gigi D’Alessio” lo minacciò Michelle e lui rabbrividì, atterrito. “No, no!” disse, un po’ troppo in fretta, perché tutti risero.

La squadra di Ale perse il tocco e iniziò per prima “Io non so cantare” sussurrò Vittoria ad Ale “Sarai bravissima, vedrai” la rassicurò lei

 

“Sta per grandinare

Ed io non so tremare più

Stamattina cercavo qualcosa di te

E volavo lontano, immobile”

 

Vittoria aveva iniziato, e giocava in casa, perché la canzone era di Ale, ma visto che era toccato a loro per prime beh, potevano anche permetterselo!

 

“Guarda quante case

Sono tutte storie da aggiungere

Nella gente speravo ricordi di te

E mi facevo cullare, immobile”

 

La voce di Alessandra, così magica, rasserenò il clima e Chris strinse tra le braccia la sua ragazza, cullandola e sincronizzando i loro respiri. Vittoria era talmente senza parole che Ale dovette  anche finirla, la canzone. E mentre i suoi acuti si perdevano nella stanza, e i cori di Georgia rendevano il tutto ancora più eterno, Betta e Mish si guardarono e una scintilla passò tra di loro: dovevano fare di meglio!

Cercarono Caro e comunicarono con gli occhi, anche con lei. Mish recuperò la sua chitarra, inseparabile ormai, e iniziò a strimpellare gli accordi di una base lenta. Caro chiuse gli occhi e iniziò a cantare

 

“I remember tears streaming down your face

When you said “ I’ll never let you go”

And all those shadows almost killed your light”

 

La canzone di Taylor Swift impregnò l’aria con la sua dolcezza, Caroline emozionò I ragazzi con la sua voce. Poi si aggiunse Betta:

 

“Just close your eyes

The sun is going down

You’ll be alright , no one can hurt you now

In the morning light

You and I will be Safe and Sound”

 

Le ragazze furono favolose e Ale si complimentò con loro “Siete più brave di me !” disse, commento che scatenò l’ira di Vittoria, mentre le altre ridevano guardando la scenetta. “E.. Chris, la tua ragazza è fantastica!” esclamò, abbracciandola. “Come lo sai?” disse lui, sbalordito “Eh, caro mio, io ti conosco vecchio!!” rise Ale, mentre Chris andava ad abbracciare la sua Caro.

 

 

 

 

Rimanemmo alzate fino alle 4 del mattino, a ridere e cantare e poi, ci arrendemmo.

Il nuovo giorno ci sorprese addormentate sui divani del salotto di casa Amoroso. E un urlo ci svegliò “Mi ha chiamato Fred!!!” Georgia era in  piedi, nel bel mezzo della stanza e reggeva in mano il suo cellulare. Era sconvolta, ma felice.

Immediatamente, ci alzammo tutte quante, compresa Alessandra, mentre Martie le spiegava CHI era Fred e COSA stesse  facendo “Ha detto che è  a Cortina…con Logan” aggiunse Giò, con il suo tono super malizioso e tutte iniziammo ad awware al più non posso, mentre Ale ci guardava come se fossimo davvero matte.

Poi scoppiò a ridere e ci propose “Colazione?”

 

 

 

Angolo dell’autrice

Salve a tutte!!

Siamo arrivati all’ultimo capitolo di Vittoria… povera, quanto mi dispiace!! No, non ti sto prendendo per il culo, tranquilla. Volevo dirti che sei una persona fantastica e che sono contenta, siamo tutte contente che tu sia riuscita a realizzare almeno un tuo sogno. Questo capitolo è per te.

Grazie a chi recensisce, legge e mette tra i preferiti!!

Xoxo Bea



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Capitolo 16
*** #16 Shopping Night Out ***


#16 Shopping

#16 Shopping Night Out

 

 

Avevamo deciso di passare una giornata in giro per Roma, all’insegna del relax più totale, come non ci succedeva da un po’ di tempo. Ok, due giorni, ma sembravano un’eternità.

Ma ovviamente, le cose non ci andavano mai per il verso giusto, e come avrebbe potuto essere altrimenti?

Eravamo nel pieno centro di Roma, in pieno pomeriggio, in piena estate. Martie guardò prima il casino su Via del Corso, poi ognuna di noi, come se deficitassimo di qualche centinaia di migliaia di neuroni “Tra voi genie, chi è che ha avuto la brillante idea di uscire?” disse, con gli occhi ridotti a due fessure “Betta? Vuoi dire qualcosa in tua discolpa?” mi chiese. Non sapevo bene cosa dirle, perciò mi limitai ai miei occhi da cucciolo “Ma io avevo bisogno dell’aria di Roma” piagnucolai.

Era vero: Roma per me è una delle città più belle del mondo, adoro il modo in cui il nuovo e l’antico si fondono nelle sue strade, adoro l’aria che si respira in quella città, sa di libertà!

E poi i negozi erano super! Ergo: questa città metteva d’accordo un po’ tutte le mie amiche, senza contare che Michelle era a casa sua li!! L’unica che non era contenta era Martie, credo non vedesse l’ora di tornare dal suo Josh…mah.

I miei occhi da “cucciolo pronto a donarti tutto il suo amore” funzionarono per l’ennesima volta, Martie si calmò. Michelle invece era super eccitata, quella era la SUA città “Ok, ragazze, cosa volete fare? O meglio, quale negozio volete assaltare per primo?” si corresse, ridendosela sotto i baffi “Beh..” ero incerta e il fatto che Caro, di solito mia compagna di sclero da shopping fosse distratta dal suo ragazzo di sicuro influiva!”Forse potremmo iniziare da Piazza di Spagna? So che è lontana ma..” iniziai “Betta, li non ci sono negozi!” Vittoria mi interruppe “Si,lo so ma c’è il McDonald! Ho fame” mi impuntai. Mish iniziò a ridere “E poi di li raggiungiamo Villa Borghese, col parco..e gli uccellini…e le panchine” proposi, certa di mettere un tarlo impossibile da ignorare nella mente di Caro… “Parco?” la mia migliore amica aveva drizzato le orecchie e si era messa in ascolto sulla frequenza giusta, finalmente “Ci sto!” aggiunse “Certo” la provocai io “Solo perché ci puoi ballare come se fossimo in America, eh??”lei alzò gli occhi al cielo “AHIA”strillai. Mi aveva tirato uno scappellotto “Non è giusto, smettila di maltrattarmi” mi lamentai “Ma se stai fin troppo bene al mondo, tu!” mi provocò e io la guardai con aria di sfida.

Due secondi dopo stavamo correndo per le vie del centro di Roma, sfottendoci, urtando i passanti e non preoccupandocene affatto. Mi fermai solo quando arrivai ad una svolta che sapevo portava alla Fontana di Trevi “Casa!” urlai, buttandomi sul primo lampione che trovai “Casa due!” Caro mi venne addosso “Casa due? E questa dove l’hai sentita?”mentre continuavamo a punzecchiarci, gli altri arrivarono “è  stato facile rincorrerci?” chiesi quasi per scusarmi “Oh, si abbiamo seguito la scia di distruzione” borbottò Martie.

 

Solo in quel momento Vittoria si guardò attorno, sentendo che mancava qualcosa. Anzi più precisamente qualcuno. Georgia era infatti sparita da quella mattina, dopo averci dato il lieto annuncio di Logan e Fred e solo io sapevo dove fosse andata, dato che con Alessandra le avevo prenotato il biglietto del treno.

Ma avevo promesso di starmene zitta, così quando Vittoria, visibilmente confusa e non più in grado di fare nemmeno 2+2 iniziò a chiedere di lei, feci finta di cadere dalle nuvole come gli altri “Bella considerazione per un’amica!” urlò Vittoria, togliendoci 10 anni di vita a testa “Aspettate che la trovi ,e poi faremo i conti. Si sarà persa, povera..” tirò fuori il cellulare, per chiamarla. Cazzo!

Non che potessi farci molto, armai, ma la sua missione era super segreta e neanche Vittoria poteva saperne qualcosa! Così, feci finta di scivolare (dovrebbero darmi un ‘Oscar per la mia interpretazione magistrale) e casualmente le finii addosso, per sbaglio, ovvio! Mi aggrappai a lei, e il cellulare cadde a terra “Betta!” Vittoria teneva tra le mani i pezzi del suo telefono e lo ricomponeva “Si è spento! Lo sai che odio doverlo riaccendere!” borbottava, mentre io cercavo di scusarmi. “Beh, la chiamerò dopo, tanto è adulta e vaccinata!” si auto convinse. La pigrizia di quella donna non smetterà mai di stupirmi, anche se ci aveva salvato il sedere, quindi era stata utile per la prima vera volta.

La presi sottobraccio, promettendole una cover nuova e andammo a vedere la Fontana di Trevi. La piazza era stracolma di gente e ci stavamo perdendo tra la folla. Sgomitammo e riuscimmo ad arrivare alla mia gelateria preferita, che dava proprio sulla Fontana e che faceva il miglior gelato di tutta Roma, a mio parere. Mish non era d’accordo, ma ogni volta che andavo a Roma la trascinavo lì,perciò alla fine si era abituata.

“Ahh” sospirai deliziata, tirando un morso al mio cono menta e cioccolato. Gusti un po’ clichè, ma che ci volete fare, di esser buoni sono buoni. “Ok, ragazze che volete fare?” Vittoria era ormai pacificata dal cioccolato “Non so…è tardi per andare alla Villa” sospirai “Che ne dite della Galleria?” saltò su Mish “Non è lontana”

“La Galleria?” Caro e Vittoria non la conoscevano e si spaventarono a morte quando saltai su, entusiasta “Michelle, sei un genio!” e Mish sogghignò.

 

 

 

 

 

 

 

 

“Ragazze, è stato un piacere avervi qui!”Ale era in lacrime mentre ci salutava, si era affezionata a noi forse? “Bhe, siamo talmente pazze che è impossibile non farlo! “Si, si ma non piangerci sopra” l’acidume di Martie saliva ogni minuto che passavamo in più in quella casa “Invece siiiii” Vittoria la spinse via e corse ad abbracciare il suo idolo, singhiozzando.

La situazione stava degenerando, io e Chris ce ne accorgemmo insieme. Di questo passo non ci saremmo mosse da Roma fino a settembre!

Con un cenno d’intesa, staccammo a forza Vittoria da Ale, promettendo di chiamarla appena fossimo arrivate a Taranto. “Ti chiamo iooooo” ululò Vittoria, mentre la trascinavo via.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice

Oddio, questo capitolo è bellissimo! Non so neanche io da dove ho tirato fuori tutto questo sarcasmo, e non ne sono mai stata più felice!!!

Al prossimo, con… “Che starà combinando Georgia? E soprattutto, cosa centrano Fred e Logan?”

Un bacio, Bea

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Capitolo 17
*** #17 From Cortina With Love ***


#17 From Cortina with Love

#17 From Cortina with love

Premessa: Io, _Noi siamo infinito_, ho deciso di contribuire ancora una volta alla storia " That Big Great Summer" scrivendo questo capitolo, ma per intendere in modo completo i pensieri , i sentimenti e le AZIONI dei personaggi , userò la terza persona per raccontare . Spero che vi piaccia. Vi voglio bene <3

P.S. Io amo l'italiano e odio l'inglese per cui sono stata costretta dalla mia amica DarrenCrissArmy a scrivere il titolo in inglese.

P.P.S. Grazie mille Bea <3

 

 

 

 

Mancava un' ora all'arrivo del treno alla stazione di Cortina. Il cielo era limpido, il sole splendeva indicando che erano quasi le sei del pomeriggio e nessuna nuvola era intenzionata a colorare di bianco l'azzurro puro del firmamento. Le montagne si vedevano in lontananza quando i pensieri di Logan furono interrotti dalla voce suadente di Fred.

-Logan....Logan!- ricevette solamente un sospiro come risposta.

-Cosa turba la tua bellissima testolina bruna?-

-Nulla. Pensavo...-un altro sospiro del moro.

-A cosa ?-

-A... Questo!- disse l'altro ragazzo indicando qualcosa di inesistente davanti a lui e poi allargando piano le braccia.

-Ehm... Forse il cambio di ambiente ti ha scombussolato i neuroni.-

-Ah...Ah...Ah...Sei sempre molto simpatico!-

-Lo so, è per questo che tutti mi amano.-

E fu così che il rosso si guadagnò uno sguardo che la professoressa Minerva McGrannit ne sarebbe stava fiera.

-Ma lo so che tu mi ami più di tutti !-

-E cosa te lo fa credere?-

-Così mi offendi , mon amour ! Non pensavo che fossi bravo a fare battute!-

Logan fece per alzarsi, facendo finta di essere offeso, con la scusa di dover andare in bagno, ma venne trattenuto da una mano di Fred che lo costrinse a sedersi di nuovo e a guardarlo negli occhi finchè non si avvicinò cercando le sue labbra. Era un contatto leggero e tenero che lentamente divenne più profondo, diventando sempre più appassionato.

-Siamo fortunati ad avere lo scompartimento tutto per noi .- Disse Fred, sorridendo sulle labbra del compagno.

Allontanatosi da almeno qualche minuto, il rosso riprese il discorso lasciato in sospeso, rompendo il silenzio che si era creato.

-A proposito cosa intendevi dire con "questo"?-

-Se te lo dico, mi prometti che non riderai di me e non mi prenderai in giro ?-

-Giuro solennemente!-disse il rosso con un sorriso radioso e una mano sul cuore.

-Ok... Prima stavo pensando- incominciò Logan - a quanto è surreale questa situazione. Perchè le montagne, tu insieme a me ... Avevo sempre immaginato, sognato e desiderato ardentemente poter essere felice con la persona che ho sempre amato e adesso... Stamattina ero così emozionato davvero, una settimana lontani da tutto e da tutti, solo noi due a goderci finalmente il nostro tempo, il tempo che prima della festa a casa tua e quindi delle nostre ... si insomma ... dichiarazioni - a quest'ultima parola le guance del ragazzo si colorarono lievemente di rosso e Fred, accorgendosi di ciò sorrise, incitandolo a continuare- non avevamo condiviso e adesso che il mio sogno è divenuto realtà mi sembra... Strano...Forse non mi sono spiegato al meglio ...Sono felice, contentissimo, ma mi sembra ancora di sognare ...Molto probabilmente ti sembrerò pazzo!

-Si , ammetto che sei pazzo. Ma sei il MIO pazzo!- rispose il rosso avvicinandosi al moro per godere di nuovo delle sue labbra. Era lo stesso bacio di prima solo che era come baciarsi per la prima volta di nuovo: emozioni stravolgenti, sensazioni miste a sentimenti che esplodevano nei loro cuori ad ogni contatto. Si strinsero l'uno all'altro per un tempo indefinito, rispondendo ciascuno ai richiami dell'altro e nessuno si accorse dell'anziana signora addetta al trasporto di ogni tipo di leccornia tramite un piccolo carrello di legno, che, affacciandosi nello scompartimento, pose loro la domanda che ormai poneva ad ogni passeggero :

-Volete qualcosa da mang- non finì la domanda che subito aggiunse guardando la scena davanti a sè :

-Torno più tardi- con un leggero imbarazzo e se ne andò.

Continuarono a baciarsi per un tempo indefinito. La sensazione che finalmente avrebbe avuto il suo Logan per un'intera settimana, lontano da sguardi indiscreti ( ogni riferimento a una ragazza di nome Georgia e puramente casuale) faceva impazzire il ragazzo che aveva dato il via a quella serie di baci sempre ininterrotti. Gli occhi ambrati, la pelle candida come la neve, i capelli sempre perfettamente ordinati anche quando si alzava dal letto dopo una lunga dormita, il loro colore marrone del legno dei pini, la corporatura così esile da sembrare fatta di terracotta, in netta contrapposizione con il carattere deciso, coraggioso, sognatore e allo stesso tempo comprensivo e amichevole. Da qualsiasi angolazione e in qualsiasi modo Fred avrebbe guardato Logan non sarebbe riuscito mai a trovare difetti. Era perfetto. Si dice però che nessuno è perfetto. Allora avrebbe detto che Logan era perfetto PER LUI.

Passarono il tempo che rimaneva loro sul treno, ridendo scherzando e baciandosi di tanto in tanto. Arrivati alla stazione, insieme ai loro bagagli, si diressero subito verso la casetta che avevano affittato per quella settimana. Era una piccola casupola in legno che si affacciava proprio sulle bellissime nevi perenni dei monti. Era uno spettacolo mozzafiato, a parere del moro,e lo era anche il fisico del suo ragazzo mentre si spogliava per mettersi il pigiama. Erano entrambi esausti e optarono per andare a letto.

 

-       Logan! Logan!-

Un sussurro , un po' troppo urlato ma pur sempre un sussurro. Una mano che lo scuoteva violentemente per una spalla, rischiando di slogargliela. Logan si chiedeva quale decerebrato aveva avuto la brillante idea di svegliarlo alle ... che ore erano ? Uno sguardo alla sveglia sul comodino : le quattro e trentasette.

-Logan! Santissimo Jack Frost ! Svegliati!-

Solo una persona, di sua conoscenza, credeva nell'esistenza di Jack Frost ed era la persona che dormiva a fianco a lui. Però rimase ugualmente turbato perchè solitamente Fred nomina il suo idolo solamente quando era terrorizzato o molto preoccupato. Stava per alzarsi e chiedere cosa era successo, ma il suo amato, vedendo che il compagno non dava segni di volersi alzare, incominciò a strattonarlo di nuovo. Logan si alzò di scatto e invece di rivolgersi gentilmente come aveva intenzione di fare, prese la prima cosa che trovò sul comodino (il depliant di Cortina alto 30 centimetri minimo e largo cinque , manco fosse la cartina della Germania) e preso dalla rabbia (Logan odiava quando qualcuno lo strattonava o punzecchiava) lo diede in testa a Fred.

-Sei...Un...Emerito...Idiota!!-

-SHHHHHHHHHH!!!- disse il rosso coprendo la bocca del moro in un nanosecondo.

Logan non si era reso conto di aver urlato un po' troppo, ma infondo che importava, erano soli in casa,no ? Evidentemente no, perchè dalla cucina venne un tonfo sordo come di un corpo che cade violentemente a terra. Il ragazzo, a cui era stato impedito di parlare, troppo stanco e troppo bisognoso del calore delle coperte e dell'affetto del cuscino non si preoccupò più di tanto di quel rumore.

-Sarà la donna delle pulizie, chiudi la porta a chiave e ritorna a dormire!- disse il moro ritornando nel suo mondo mistico e magico : il letto. L'altro lo guardò con l'aria di chi vuole dire : Ma mi prendi per il culo o sei tu che sei imbecille?!?!

-A volte mi stupisco di quanto tu sia più stupido di me! Qualcuno è entrato in casa ! E se non è Jack Frost giuro che non esco da questa stanza nemmeno per tutti i boxer natalizi del mondo!-

Logan aveva dimenticato quanto il suo ragazzo amava i boxer natalizi, quelli neri con un fiocchettino rosso brillante oppure quelli tutti rossi con il volto di Babbo Natale ... lì, in quel ...punto. Aveva così già trovato il regalo di Natale da fargli.

-E se fosse un pazzo stalker assassino che ammaliato dalla mia bellezza ha deciso di seguirci per poi intrufolarsi in casa mentre dormivamo per immobilizzarmi e fare giochi erotici con il mio splendido corpo da dio greco?-

Logan sentì una nota di terrore e preoccupazione reale nella voce di Fred ma rise comunque sotto i baffi per l'assurda affermazione. Tranne per la parte finale del corpo da dio greco, quello si, lo ammetteva, era vero.

-Ma come fai  a ragionare così velocemente alle quattro del mattino?- domandò stupito.

-Senti è da più di mezz'ora che sto sentendo rumori strani dalla cucina e mi sto cacando sotto ! Ed è da più di mezz'ora che ti sto chiamando!-

In un angolo della sua testa, il moro sapeva perchè Fred aveva così tanta paura, parlava così velocemente, era bianco come un cencio, tremava e sudava freddo. Da piccoli , lui e sua sorella Georgia, ebbero la sfortunata esperienza di vedersi derubare dentro casa mentre erano imbavagliati e legati insieme ai loro genitori. Naturalmente quella notte non ci furono feriti ma comunque la paura di veder morire i propri genitori o il/la proprio/a fratello/sorella o di morire loro stessi ha traumatizzato profondamente i due piccoli Weasley. Non era certo di Georgia, ma sapeva che da allora Fred aveva dormito con una lucina accesa, la porta e la finestra chiuse a chiave e un coltello sotto al cuscino. I suoi pensieri furono scossi dal respiro affannoso di Fred: stava avendo un attacco di panico.

-Ehi Fred guardami! Stai tranquillo! Non c'è nessuno in cucina e se c'è scopriremo chi o cosa è , ok? Adesso però calmati.- disse Logan dolcemente accarezzando il viso del compagno. Sotto le sue mani Logan notò che Fred non era più teso e non tremava più.

-Ok ... Andiamo ma ...-prese qualcosa sotto il cuscino- prendi questa!- e tirò fuori una mazza da baseball.

-Ma che cazz...? Da dove l'hai presa e come fai a dormire con una cosa del genere sotto il cuscino ?-

-L'ho portata da casa e ormai ci ho fatto l'abitudine- disse il rosso con un sorriso triste.

Lentamente e senza far rumore uscirono dalla stanza e si incamminarono verso la cucina. Era di fronte a loro e si sporsero a guardare se vi era qualche movimento sospetto. Un silenzio di tomba aleggiava in casa. Non sembravano esserci movimenti sospetti (della serie modalità Mission Impossible ON).

D'un tratto però un ... coso(?) grande quanto un sacco di patate fu addosso a Fred. In un attimo il ragazzo fu a terra gridando come una fangirl assatanata al suo primo concerto. Preso dal panico Logan strinse forte la mazza da baseball e la tiro addosso al .... sacco di patate(?).

-AHIIIIIIIIII!!! CHE CAZZO ?!?!? LOGAN CHE MINCHIA FAI???-

Quella voce!! Logan accese subito la luce e vide una massa di capelli scuri  sopra un Fred che aveva smesso di urlare e adesso aveva un colore tendente al bordeaux sul viso.

-CHE CAZZO CI FAI QUI, GEORGIA??

- . . . .

(Fine Parte I)

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice

Graziieeeeeeeeeeeee <3

Giulia sei una scrittrice magnifica, e credimi quando ti dico che mi stavo rotolando a terra dopo aver letto le tue trovate. Ti voglio bene, grazie di star scrivendo per me (Muhahahaha) e di mettere questi personaggi fantastici al mio servizio (Miiiiioo) ahahahaha grazie ancora.

Dopo questo sfogo assolutamente necessario, cosa ne pensate? Fatemi sapere!

Ah, vi informo che è la parte I !!

Xoxo Bea

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Capitolo 18
*** #18 Coincidences? I don't think so... ***


capitolo 17 DinaMIC

#18 Coincidences?  I don’t think so…

 

“I had a dream last night

I slept with someone else

Doesn’t that mean that I’ve cheated on you

It was amazing and I couldn’t stop myself

Could it be that I really want to?”

 

“Eroooos! Smettila di cantare e muovi il culo! Vieni a darmi una mano, su su!!” Arthur urlò queste paroline dolci come zucchero all’indirizzo del suo amico e collega sul lavoro, il quale era come in trance, e non dava segno di riprendersi. Fissava come uno zombie il ripiano delle bibite, e la cosa iniziava a sembrare ambigua.

Arthur sospirò, maledicendo il giorno in cui si era fatto assumere come barista, bagnino e tuttofare allo stabilimento, e ancora di più il momento in cui lo avevano affidato ad Eros perché gli “Insegnasse il mestiere”.

Avevano legato molto, loro due, anche se Eros era una persona relativamente facile e piaciona,  addirittura accomodante ed era  grazie al suo spirito da crocerossina  che ora conosceva esattamente il bar alla perfezione.

Eros era una persona talmente aperta e disponibile che ancora si chiedeva  perché Betta fosse l’unica alla quale sembrava avessero messo costantemente un palo su per il culo quando ci parlava.

Di sicuro, non era l’unico a non poterne più di quella situazione, Eros gli aveva confidato che la ragazza si era più o meno dichiarata, e da quel giorno le sue povere orecchie non avevano più avuto pace. Eros, infatti, molto confuso e per niente persuaso dai vari scenari che Arthur proponeva ogni santissimo giorno, continuava a ripetere “Cioè, le piaccio! Ma perché non me ne sono mai accorto?”. E lo ripeteva sempre. In continuazione. Fino alla noia, insomma.

Ma proprio sempre.

 

 

“Ma perché non le parli?” sbottò, sicuro che tanto il ragazzo sarebbe rimasto sconvolto dalla sua affermazione, tanto da arrivare a guardarlo scioccato e visibilmente fuori di sé. La cosa accadde puntualmente e Arthur, già mezzo scoglionato, sospirò, chiedendosi perché mai l’altro era venuto al mondo così tardo. Decidendo di fare una chiacchierata approfondita con la signora Maggi in un ipotetico futuro, si affrettò a spiegargli “Se le parli, magari capisci cosa prova lei”.

 

 

Tornando ad Eros, non si poteva dire che stesse benissimo. Aveva lasciato la sua ragazza un paio di giorni prima senza neanche uno straccio di spiegazione, convinto che avrebbe rivisto subito Bette e le avrebbe parlato.

Ma la ragazza non si era più fatta vedere e, tramite Arthur, aveva saputo che era partita per Roma.  Cosi, tirando le somme, lui non ci aveva parlato, non l’aveva incontrata, né aveva intenzione di farlo in un futuro prossimo, perché dire che fosse ancora un po’ confuso su di lei era un eufemismo, e Arthur ne stava pagando le conseguenze.

 

 

Ma si sa, le cose della vita non vanno mai come vorresti che andassero. Il povero Eros si trovò a fare i conti con l’improvvisa apparizione di Betta in spiaggia, con tanto di voci angeliche e luci soffuse.

Eros si fermò a guardarla imbambolato, con la bocca aperta. Arthur pensò che si, se l’era meritato, ma stava decisamente dando  spettacolo, perciò gli chiuse la bocca con una manata “Attento alle mosche, amico!” esclamò, facendolo arrossire di botto ed iniziare a balbettare le sue scuse.

 

“Ciao ragazzi!” Betta arrivò, sedendosi al bancone  “Arthur? Cosa ci fai qui?” disse sorpresa, correndo però ad abbracciare il suo amico “Beh, in teoria ci lavoro, ma fai un po’ tu” le rispose lui acido, ricambiando l’abbraccio e notando la faccia scura di Eros a quel gesto.

Lui non lo abbracci, eh? Pensò, ma in fondo, come aveva già detto prima, se lo era meritato!! Cavoli, erano anni che Betta gli andava dietro, e non se n’era mai accorto!!

Incrociai i suoi occhi, e decisi la mia uscita di scena “Eros, vado a prendere il ghiaccio” dissi, facendo l’occhiolino a Betta, che mi sorrise vittoriosa. Spero che Eros si sbrighi : la tensione sessuale tra quei due ha raggiunto livelli epici…e insopportabili!!!

Andai via, lasciandoli parlare, ama loro insaputa mi nascosi per spiarli dietro il frigorifero del bar. Perdermi uno scoop del genere avrebbe significato perdere la mia proverbiale reputazione e non potevo proprio permettermelo. Si, ero un po’ curioso. E impiccione. E pettegolo. Ma dopotutto, era del famigerato Arthur Bellini che si stava parlando.

Così sogghignai e mi misi all’ascolto, captando le frasi più succulente della conversazione.

 

 

 

 

Sono davvero scema, stava pensando Betta, Arthur mi ha lasciata qui per parlare davvero con lui, ma io sto sprecando la mia occasione. Non riusciva a capacitarsene. Stavano parlando di cazzate da più di una decina di minuti o meglio, LEI stava parlando, perché Eros le rispondeva a monosillabi, quando non annuiva. Sembrava non la volesse li, sembrava che Betta gli stesse dando fastidio con la sua presenza.

“Senti, se non mi vuoi qui, basta che tu lo dica” gli disse, stanca di tutto ciò. Stanca di pensare a dimenticalo, stanca di pensare al fatto che lui non avesse capito…insomma, se proprio doveva dimenticarlo, lo avrebbe fatto per un buon motivo!

 “Non mi incavolerò, in fondo capisco che tu non voglia avere più  a che fare con me, sai per quella cosa… anzi, scusa se ti ho urlato addosso!”  il ragazzo continuava a guardarla, senza spiccicare una parola, così lei continuò “Mi dispiace, non avrei dovuto dirti tutto quello che provo così apertamente. So che sei già fidanzato quindi, scusami, e..”

 

Betta  non finì mai quella frase “Ho lasciato la mia ragazza” Eros lo disse in fretta, come se temesse possibili ritorsioni da parte di Betta “COME ?” La ragazza per poco non si affogò, tanta fu l’incredulità con cui lo disse “L’ho lasciata ... per te” la dolcezza con cui lui pronunciò queste parole la fece sciogliere. Strinse il ragazzo in un abbraccio fortissimo e ultrasupermegasoffocante, mentre Arthur gongolava da dietro il bancone, molto più contento di un paio di minuti prima.

 

“Sai, non sono così tardo come pensi, solo che…beh, ti ho vista crescere” le disse semplicemente, e Betta ridacchiò, affondando una mano nei suoi capelli.

Eros si godette la sua carezza e continuò “E mi ricordo di quando eri piccola e venivi in campeggio con le Barbie ed i codini, e ti ho vista diventare sempre più grande e bella e dentro di me pensavo solo “Wow, ma guardala,  ieri piangeva  perché Bloom aveva lasciato le Winx e oggi sceglie con chi uscire tra dieci ragazzi.

Solo, non pensavo di esserci anch’io tra quei dieci” I due risero, stringendosi.

“E ora?” chiese ei, imbarazzata “Beh, ora credo che dovremmo conoscerci meglio. Abbiamo parlato sempre e  solo di cazzate. Non so neanche.. qual  è il tuo colore preferito?” le chiese “Blu?” rispose subito Betta “Il tuo?” chiese a sua volta “Arancione” rispose il ragazzo “Mmm, come Hunger Games?” chiese ancora Betta

“Come Hunger Games!!” rise lui.

Sciolsero l’abbraccio, ma rimasero vicini “E comunque non mi permetterei mai di dire che sei tardo!” scherzò lei. Ma eccome se non lo aveva pensato…

Guardandoli, Arthur sorrise intenerito e soddisfatto  corse a raccontare lo scoop in giro.

Doveva solo trovare la vecchietta, ed il gioco era fatto…

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice

La canzone all’inizio del capitolo è Love you when I’m drunk, di quel tesorino di Mika.

Avevo promesso il ritorno di Arthur e così è stato. Adoro questo personaggio, ma scusate il suo linguaggio sboccato: è stato allevato dai lupi! Ahahaha, ma tanto voi siete abituate vero? *fa la faccia da cucciolo di Betta, ma crede che funzioni solo con lei*

Che dire, oggi sono particolarmente su di giri. Grazie a chi recensisce sempre, e ….visto?? stanno insieme, shalalalala. Ok basta, Bea va a farsi vedere da uno bravo…

 

Xoxo Bea



P.S. nel prossimo capitolo si continuerà con Fred e Logan, non credete ch'io mi sia dimenticata... <3

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Capitolo 19
*** #19 What The Fuck?! ***


Capitolo 19 b




#19 What the fuck ...?


-CHE CAZZO CI FAI QUI, GEORGIA??
Mentre Fred aveva un colorito tendente al bordaux, Logan invece sembrava
un'arcobaleno umano: il suo viso passava dall'essere di un rosso vivo, a bianco
cencio, a verde, viola e chi ne ha più ne metta. Insomma sembrerà esagerato ma
chi non è shocckato e incazzato nero dopo che una ragazza (ovvero la vostra
cognatina iperattiva e iperprotettiva) piomba in casa vostra non si sa come,
quando, perchè, terrorizza a morte il vostro compagno involontariamente, vi
sveglia alle 4 del mattino mentre siete in pace con voi stessi nel mondo dei
sogni e non si sa come si ritrova sopra il vostro compagno mentre questo urla?


Non so voi, ma Logan era parecchio turbato e l'unica frase che gli era uscita
era stata quella.

-Georgia?! Chi è Georgia ?! Io sono ...ehm...Annie,la donna delle pulizie!-
Disse la ragazza che ora si era alzata dal corpo del fratello e sfoggiava un
sorriso a 36 denti mentre si legava i capelli a mo di casalinga.

-Ma che siete telepatici voi due ?- chiese stizzito Fred mentre si alzava e
non sapeva se essere arrabbiato perchè sua sorella era in casa loro nel cuore
della notte a con, molto probabilmente, l'intento di spaventarlo a morte, o per
la stupidità pari a quella del suo ragazzo.
Recuperata la calma Logan chiese:
-Si può sapere che diavolo ci fai qui ? Non dovresti stare a Roma con le altre
ragazze? Come hai fatto a venire qui ? Ci hai seguiti ? Perchè-

- Ehi parrucchino non siamo a Quarto Grado, risponderò alle tue domande più
tardi perchè penso di essermi slogata il polso e la caviglia salendo fin qui e
adesso voglio solo farmi un bel riposino fino alle quattro di domani
pomeriggio. Non potevate scegliere una casa in città ? Dovete fare i
"romanticoni" senza pensare a una potenziale sorella che potenzialmente nel
cuore della notte poteva intrufolarsi nella vostra cucina, mmh!- Si girò di
scatto, sfoggiando il suo elegantissimo swish rosso nei capelli e si diresse verso il
divano.

-Sono davvero indignata! E' oltraggioso! Almeno il divano è comodo ! Notte.-
Georgia, non aveva fatto in tempo a togliersi le scarpe e a saltare sul divano
che già russava.
-Si vede che è tua sorella!- disse Logan.
-Non osare paragonarmi a quell'idiota patentata! Io l'ho sempre detto che mia
madre l'ha adottata perchè è impossibile che una ragazza così scema,
dormigliona, scansafatiche e impicciona possa essere sorella ad un affascinante
e inteligente playboy come me!-
-Infatti tu sei molto più modesto di lei, su questo non ci piove-
-Assolutamente!- Fred assunse la stessa espressione "indignata" di Georgia
mentre faceva il suo swish.

-Forza, andiamo a letto, mi ci vorranno parecchie ore di sonno per smaltire
quello che è successo.- disse il moro, dirigendosi verso la camera da letto.
-...e soprattutto dovrai avere la mente fresca per capire una sola parola di
quello che Georgia dirà domani, anzi tra qualche ora.- disse il rosso seguendo
il ragazzo nella camera.


***



5.58. Il sole stava iniziando a estendere la sua tenue luce nel cielo ancora
azzurro e con le ultime stelle ancora accese. Era passata più o meno un'ora
dall'evento che avrebbe cambiato radicalmente la "tranquilla" vacanza dei due
innamorati. Ed era da più o meno un 'ora che Logan non riusciva ad
addormentarsi e guardava il soffitto con sguardo vuoto. Ad un certo punto si
ritrovò a pensare a Georgia: ragazza vivace, sempre allegra e disponibile, con
un'immensa immaginazione e una pazienza molto limitata, molto timida con gli
estranei ma con un gran cuore.
Il suo rapporto con Fred era particolare: molte
sorelle odiano i loro fratelli maggiori e viceversa,invece Georgia amava più di
ogni altra cosa suo fratello e avrebbe rischiato la vita per lui. Quando si
trattava di Fred, Georgia avrebbe scalato le montagne, avrebbe nuotato per
interi oceani pur di renderlo felice. Era duro ammetterlo per Logan , ma tra i
due quello più forte era proprio la ragazza. Era stata lei che nel momento del
bisogno aveva consolato il fratello, era lei che lo aiutava nei compiti ( Fred
era sempre stata una capretta a scuola), era lei che dopo quello che era
successo alla madre era come se avesse preso il suo posto. Fred, da parte sua,
però, non era da meno. Aveva lo stesso carattere della sorella , identico,
avevano anche le stesse lentiggini e gli stessi capelli rossi e l'amore e
l'affetto che provava per lei era lo stesso se non di più. E forse proprio a
causa della loro medesima personalità e della volontà di proteggersi l'un
l'altro, che molto spesso litigavano. Fred ne aveva parlato molte volte in
passato del rapporto con la sorella e ne aveva attribuito sempre l'aggettivo:
"difficile". Prima avrebbe dato a questo aggettivo il significato di : non si
sopportano perchè sono maschio e femmina e perchè hanno la stessa fottuta
ironia. Ma adesso, poteva aggiungere un'altra definizione : non si sopportano
perchè sono maschio e femmina, perchè hanno la stessa fottuta ironia e perchè
non si capacitano del fatto che l'uno può stare bene senza l'altro. Ovvero:
Fred è convinto di proteggere la sorella e di essere indipendente, Georgia è
convinta di poter fare a meno della protezione di Fred ma allo stesso tempo lo
vuole proteggere. Era abbastanza complicata la faccenda e ad un certo punto
perfino Logan non riusciva più a connettere un pensiero con l'altro. Molto
probabilmente tutto quel ragionare lo aveva portato finalmente nelle braccia di
Morfeo.


***


Erano passati tre giorni oramai e ogni volta che Logan e Fred cercavano di
intraprendere una conversazione decente sul perchè dell'improvviso arrivo della
rossa nella loro prematura vacanza a Cortina, la suddetta ragazza si inventava
sempre una nuova versione: primo giorno "perchè mi sono alzata dal letto una
mattina e ho capito qual è il vero senso della famiglia e del rapporto di
coppia e per comprendere a fondo ciò avevo bisogno di un esempio, e chi se non
il mio carissimo fratellino e parrucchino ?" ; secondo giorno "perchè devo
svolgere delle indagini segrete per la CIA riguardo l'apparizione di un oggetto
non identificato molto simile ad un profilattico proprio vicino a questa
struttura, ma , per favore , non ditelo in giro"; terzo giorno "ragazzi ma non
è ovvio ? Volevo testare le mie capacità di stalkeraggine dato che ho
addocchiato un tipetto niente male a Roma". Insomma i due ragazzi avevano perso
le speranze e tanto valeva passare quei giorni con una nota di divertimento e
vivacità in più all'atmosfera romantica delle montagne.
 Il moro si era ripreso
molto bene dallo shock e il fastidio iniziale e non si trovò tanto male a bere
tazzoni di cioccolata calda con marshmallow, a parlare di personaggi di saghe,
ad alzarsi alle 6 del mattino con una luce calda sul viso e un profumo di
biscotti nel naso. Ma, al contrario Fred, non sembrava gradire la presenza
della sorella e ogni giorno, si ritrovava a parlare da solo a bassa voce nel
bagno come se fosse tormentato da qualcosa. Logan infatti non sapeva che era
proprio a causa di Georgia che il suo piano era andato in fumo e che quel piano
riguardava proprio il moro.










Angolo dell'autrice
zalve! non linciatemi, vi prego, ma finalmente ce l'ho fatta!! Noi_Siamo_Infinoto mi ha mandato il capitolo circa 10 minuti fa ed io sono già qui a pensare a voi! non c'entra il fatto che anche io avessi una fottuta curiosità no no.
è bellissimo, davvero. e penso continuerà...quindi si, aspetterete ancora ages!
ma il prossimo è di nuovo dalle ragazze, perciò..enjoy!
Bea

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Capitolo 20
*** #0 Something's Coming (Something Good?) ***


# 20 The big Dinamic

#20 Something’s coming (Something good?)

 

“Quindi Eros ha fatto la proposta a Betta? Dai non ci credo!” Vittoria era al telefono con Alessandra e non sembrava intenzionata a mollarlo. Le sue amiche le lanciavano occhiate assassine che avrebbero fatto morire persino Voldemort, ma lei non se ne curava. Potevi quasi vedere il fumo uscire dalle orecchie di Mish mentre cercava di calcolare il costo di quella telefonata chilometrica. Praticamente il suo cervello l’aveva lasciata appena passati i  cinque euro, dicendole “Ok, tu continua pure, io mi vado a prendere un caffè e torno”.

Mish dette una manata al braccio di Vittoria, mentre Ale le squittiva eccitata nell’orecchio, e maledicendola in quattro lingue le fece segno di tagliare. Vittoria rise come una scema attaccata alla cornetta “No, attacca prima tu!” diceva e Michelle potè sentire chiaramente Ale “No, prima tu!”.

Pensando che fosse una cosa al limite della decenza, diede una gomitata più forte, ed il cellulare di Vittoria cadde a terra per la seconda volta in una settimana.

“NOOOOOOOOO!”

L’urlo che ne seguì fece sobbalzare tutta la casa, tremare i vetri e cadere un quadro “Vittoria!” urlò Martie dalla cucina “Il mio quadro!” si lamentò, anche se solo per abitudine.

Aveva smesso davvero di preoccuparsi di uno stupido quadro ormai, aveva problemi più importanti a cui pensare. Per esempio, perché Josh non l’aveva ancore richiamata? La sua agitazione era sempre più palpabile, tutte cercavano di calmarmi, ed era impossibile che non fosse arrivata anche a lui.

“Cosi per un ragazzo? Ma sei pazza?! Cosi si può stare solo per Alessandra Amoroso?” esclamava Vittoria “Vedrai che andrà tutto bene, è cotto!” le assicurava Betta “Vuoi una cioccolata calda?” le chiedeva sempre Caro. Cioccolata calda? Ovvio che la volesse! Perché, come sostenevano efficacemente tutte e sei, anche d’estate la cioccolata calda è il modo migliore di calmare i nervi.

Così le giornate passavano tra cioccolata e film comici. Martie adorava le sue amiche, anche se non sevivano in quei momenti in cui avrebbe voluto solo Josh al suo fianco.

 

Beh, avete presente il detto “Parli del diavolo e spuntano le corna”? fu proprio quello che successe!

Martie era pacificamente addormentata sul divano dopo l’ennesima maratona di Grey’s Anatomy che l’aveva lasciata più schifata che altro, quando arrivò nei suoi sogni Marry You di Bruno Mars.

Un barlume di lucidità la possedette, e si alzò di scatto “Non dormivo!” gridò, ma la stanza era vuota. Allora sospirò, passandosi una mano nei capelli, e facendo una smorfia, perché dormire su un divano non è esattamente il massimo della comodità, come la sua schiena aveva appena scoperto.

Avrò i reumatismi a 18 anni, pensò, grandioso. Ci credo che Josh non vuole più avere a che fare con me. Questo pensiero ne ricollegò altri, e si precipitò a prendere il telefono, che stava diventando il motivo principale del fastidio in casa. Non aveva smesso di suonare un attimo “Martie, spegni Bruno, non riesco ad ascoltare Alessandra!” sentii Vittoria dall’altra parte della casa, ma non si degnò di risponderle. Con affettata lentezza ed eleganza, alzò un dito medio in direzione della voce, non sprecando neppure le sue parole, e poi rispose “Pronto?”

“Pronto Martie? Tesoro, ma stavi dormendo?” la voce dall’altra parte del telefono le fece fare un salto dalla gioia. “Cosa? Svegliata? Io? Pfff.. macchè, sono più sveglia che mai” disse lei, imbarazzatissima. Bel modo di iniziare una relazione, davvero!

“Allora, come è andata a Roma? Vi siete divertite?” le chiese lui “Si! Le ragazze erano su di giri, è stato molto divertente” rispose. Bugia, lei non si era divertita, le altre si. A lei mancava Josh.

“Bene! Sono contento anche se..  mi sei mancata!” il cuore della ragazza perse un battito. Ow. “anche tu”

“Senti” iniziò, impacciatissimo “Se ti va, stavo pensando, sempre se ti va, di uscire stasera, sempre se ti va. Io l’altra volta mi sono divertito molto”

FINALMENTE!

“beh, certo che mi va. Stasera?” chiese lei, al colmo della gioia. “Stasera alle otto? Ti passo a prendere se vuoi” chiese ancora lui “Si, va benissimo” e richiuse, augurandole la buona notte.

Martie rimase per un secondo imbambolata davanti al telefono, come incapace di credere a quello che era appena successo. Poi..

“Ragazze! Ho un importante annuncio da darvi!”

 

 

 

“Eddai Mish esci dal bagno che è tardi”

“Ho quasi finito”

“Hai detto così anche venti minuti fa! È tardi”

La mania della puntualità di Martie è una cosa impressionante, che le altre non concepivano. Ma al momento aveva un altro problema: Josh sarebbe passato a prenderla tra  due ore e non aveva niente da mettersi!

Mentre iniziava a girare come una sclerotica per la stanza, rivoltando i vestiti con un’ espressione da manicomio dipinta in faccia, Mish  uscì dal bagno. Sia ringraziato il Signore!

“Ragazze, alt! In riga” le richiamò tutte all’ordine Betta, radunandole davanti alla camera di Martie “Conoscete tutte il piano: svaligiare il centro commerciale per Martie. Obiezioni?” continuò, con l’aria più seria e militare che avesse “Nessuna, bene” marciava davanti alle quattro ragazze in riga davanti a lei

“Avete i contanti?” chiese “Si, signora!” risposero in coro “E quanti ne avete?” continuò “Tanti, signora!” risposero le amiche, perfettamente sincronizzate “E avete paura di usarli?” stava per finire la sua brillante arringa, Betta, e lo sapevano, dato che lo faceva ogni volta “No, signora!” rispondettero “Bene! Andiamo. Rompete le righe”

E così si diressero verso il centro commerciale con la macchina rosa di Martie.

 

“Georgia, secondo te va meglio il vestito rosa corallo o quello rosa shocking?” Giò era il live chat con Martie direttamente da Cortina, anche se nessuno aveva idea di cosa ci facesse li.

La ragazza serviva per uno scopo più grande, al momento, in quanto era l’unica di cui Martie si fidasse per dei consigli sull’abbigliamento. Era anche l’unica che si sorbiva tutti gli scleri della ragazza su Josh, per poi sospirare sognante “Pure iooo” contenendosi poi sotto lo sguardo interrogativo dell’amica e correggendosi “Pure io qualcuno che ti coccola come lui, intendo!” e le loro conversazioni finivano generalmente con un “Awww” di Martie, che non si capacitava di quanto la sua amica potesse essere cucciola in certi momenti e poi in altri essere una pervertita della peggior specie.

Anche quella volta era finita così, e Martie aveva deciso per il rosa corallo.

 

 

 

Cinque minuti, solo cinque minuti. Vestito indossato, scarpe messe, capelli tutti al loro posto, trucco da urlo, borsa presa. Cosa mancava? Un po’ di calma, per Martie, probabilmente.

Un minuto. Ma sarà puntuale? Sembrava impossibile.

Le otto suonano, e contemporaneamente un clacson si fa sentire. Puntuale come un orologio svizzero!

Martie esce e lui era lì ad aspettarla, bellissimo come sempre. Le apre la portiera della macchina “Dove mi porta, signore?” chiede lei, scherzosa “Oh, è una sorpresa madame” risponde lui a tono.

 

 

Ed è così che la ragazza si ritrovò su un aereo. Un aereo. Destinazione? Torino.

Ed ecco dove era sparito lui per tutto questo tempo, doveva organizzare il viaggio. Misteriosamente, aveva anche i miei bagagli! Beh, Martie sospettava che le sue amiche sapessero tutto da tempo, le aveva viste un po’ troppo su di giri in quel periodo. Ma con Roma, Giò sparita e tutto il resto, non ci aveva fatto molto caso!

Le dispiaceva di non averle salutate a dovere, ma le avrebbe viste presto. In fondo, sarebbe stata via solo due giorni. E aveva la sensazione che sarebbero stati i più belli della sua vita…

 

 

 

 

 

Angolo dell’ autrice

Ciao a tutti! Ed ecco qui il capitoletto, che prevede la collaborazione di Marika aka Marite, quindi grazie a lei!! Mi sono divertita un casino a trascrivere le scemenze che scriviamo insieme!

Come sono andate le feste? Vi aspetto al prossimo capitolo, con la terza ed ultima parte delle avventure di Logan e Fred!

Xoxo Bea

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Capitolo 21
*** #1 The truth ***


capitolo 21

#21 The truth

 

Quattro giorni. Quattro fottuti giorni. Quattro fottutissimi giorni del cazzo. Quattro giorni e quattro notti di totale delirio e disperazione. Non era proprio questa la definizione di vacanza per Fred. Ma di certo lo era se questa suddetta vacanza era condivisa con un'alieno dai capelli rossi amante della cioccolata e dei kimono.

A causa di questo alieno il suo piano perfetto SRCL (Serata Romantica Con Logan) che nemmeno Shikamaru Nara (per chi non lo sapesse "il genio di Konoha" del manga/anime Naruto) sarebbe riuscito a progettarne di così ingegnosi in tutta la sua vita, era andato completamente, scusate il termine, a puttane. Si proprio a puttane, non c'era termine migliore. Aveva progettato nei minimi particolari da almeno un mese e Fred era stato attento a non tralasciare il più minimo particolare. Purtroppo però non aveva calcolato l'alieno dalla chioma rossa, in fondo lo diceva anche Murphy che quando tutto sembra andare per il verso giusto significa che qualcosa di brutto sta per succedere.

Ed effettivamente era successo. Cosa aveva di tanto importante il suddetto piano da mandare in crisi un povero ventenne non ci è dato saperlo (mlmlmlmlmlmlmlml nd me) ma di una cosa era sicuro: per quanto a Logan piacesse sua sorella, se ne doveva andare o sarebbe andato in carcere per 3 ergastoli : omicidio, uso di ogni genere di arma da fuoco per compiere l'omicidio e occultamento di cadavere. Uscì dal bagno dove si era rifugiato per l'ennesima volta, andò in cucina dove in quel momento il suo amato e l'alieno stavano guardando Gordon Ramsey ( mon amour <3 nd me) su Real Time. Si piazzò esattamente davanti alla scatola da 150 pollini.

-Ehi Fred, di grazia, ritorneresti a fare le tue cose private qualunque cosa fossero e ti togli davanti al mio Gordon ?- disse la rossa non degnando minimamente di uno sguardo il suo interlocutore ma non vedendo nessuna reazione in questo decise di alzare lo sguardo.

Era meglio non farlo.

-Fred che ti prende?-

Logan si stava realmente spaventando. Non aveva mai visto un'espressione più seria sul volto di Fred e ne era terrorizzato . Avrebbe voluto  lasciare quella stanza all'istante se solo non riuscisse a staccarsi dalla pelle del divano, nemmeno si fosse trasformato in una cozza. Al contrario Georgia non sembrava per niente una cozza ma anzi aveva l'espressione di chi non capiva che di lì a poco sarebbe eruttato un vulcano in eruzione. Logan aveva avvertito che il suo ragazzo era molto irritato dalla presenza della sorella ma per non irritarlo ancora di più aveva preferito non toccare l'argomento. Ora molto probabilmente aveva oltrepassato la soglia di sopportazione.

-Te lo chiedo una volta per tutte e voglio l' assoluta verità: niente complotti con il governo, niente CIA niente di niente. Ho sopportato abbastanza la tua presenza qui perchè per quanto io ti voglia bene , ero venuto qui con Logan perchè volevo stare solo con lui con nessuna ...- incomiciò con una calma mista a frustrazione erabbia repressa- ragazza...intorno!- disse marcando le ultime due parole come a voler sottolineare un concetto di vitale importanza.

- Io avevo organizzato questa settimana per stare un po' in pace in un bellissimo e tranquillissimo posto, lontano da una certa persona di mia conoscenza un po' troppo apprensiva che ancora a ventanni cerca di darmi ordini!- sbottò tutto ad un tratto Fred come se si fosse liberato di un gran peso.

Il silenzio scese nel soggiorno. Logan sudava freddo : aveva temuto che prima o poi sarebbe successo, ormai non riusciva totalmente più ad alzarsi, anzi avrebbe preferito sprofondare totalmente nella poltrona e spuntare poi in Cina.

Georgia scattò in piedi: -Cosa? Io do ordini a te?Ma ti rendi conto delle cretinate che stai sparando ? Prima mi chiedi di direla verità su non so cosa, poi parli a vanvera della vacanza e di Logan e adesso mi accusi di darti ordini . Adesso ho capito che sniffi oppio quando stai in bagno, altro che seghe! - anche la rossa adesso sembrava aver trattenuto un moto di rabbia represso.

-Non parlo a vanvera, semplicemente sto dicendo tutto quello che ho pensato negli ultimi quattro giorni e forse anche negli ultimi 10 anni della mia vita! Da quando è successo quello che è successo, cerchi sempre di proteggermi come se fossi sempre stato uno stupido ragazzino indifeso che non sa badare a stesso. E da quando la mamma sta male la situazione è anche peggiorata : nemmeno lei era così, almeno lei mi faceva respirare da solo, tu no ! Sei opprimente, cavolo! Mi segui ovunque , mi raccomandi su questo e quest'altro e poi quando sono io a volerti dare una mano , tu mi rifiuti nemmeno fossi un'incapace che non riesce ad aiutare nessuno e che è utile solo al niente! Lasciami in pace ! Lasciami vivere la mia vita! Tu non sei mia madre! Tu sei mia sorella. Dovrei essere io a dover proteggere sempre te , non il contrario. Tu sei una ragazza forte e ti giuro che ti voglio un bene dell'anima , ma non c'è la faccio più. Sei persino venuta fino a Cortina , per controllare quello che facevo! Sei pazza! Volevo solo stare un po' in pace e sentirmi per una settimana, una schifosissima settimana, Fred, solo Fred e non il fratello inutile della ragazza più sclerotica della classe.

Fred aveva appena finito di parlare che un piccolo riflesso acquoso si dipinse sui suoi occhi , una lieve sfumatura di rosso incominciò a imporporargli le guance , forse perchè aveva parlato così velocemente da non aver avuto il tempo di respirare e un'espressione di nostalgica tristezza aveva occupato il posto della rabbia. Georgia era immobile con un'espressione impassibile che celava il suo sconcertante stupore. Logan, evidentemente imbarazzato da quella situazione, non preferiva parola e non aveva intenzione di farlo. Cercava di distogliere il più possibile lo sguardo dai due ragazzi davanti a sé, come se in qualche modo il solo guardarli potesse influenzare sui loro pensieri. Ma la curiosità aveva preso il sopravvento e adesso il moro cercava anche il minimo cambiamento nei muscoli facciali dei due interlocutori. Alla fine fu lei a rompere quel freddo e glaciale silenzio.

-Se veramente la pensi così... Credo che toglierò immediatamente il disturbo.-  disse mentre con voce rotta corse verso un angolino vicino al divano dove si trovava uno zaino un po' troppo colmo per la sua capacità, lo prese insieme al cappotto, sciarpa e cappello ad una velocità tale da far cadere l'appendiabiti e uscì, come un fulmine in una mattina serena.

....

-Ah dimenticavo!- disse lo stesso fulmine rosso ricomparendo sulla soglia- ero venuta qui perchè ti è arrivato questo.-disse senza alzare il capo e lanciando un pacchetto più o meno grande sul divano, accanto a Logan.

Con la stessa velocità se ne andò nuovamente.

...

Sembrò che a Logan fosse tornata la parola anche se aveva la mente ancora a 5 attimi prima.

-Non pensi di aver esagerato?- si maledì immediatamente, aspettandosi un nuovo scatto d'ira, ma questo non arrivò mai.

Fred come essersi liberato da una momentanea paralisi, si lasciò cadere sul morbido divano con un tonfo , incrociando le braccia.

-...-

-Perchè lo hai fatto ?-tentò di nuovo Logan notando il silenzio che adesso si era impadronito del suo compagno.

-...-

-Mi dici cos'hai da un paio di giorni a questa parte ?Ti comporti in modo strano...-

-...-

Il rosso senza proferir parola, appoggiò i gomiti sulle ginocchia , il viso tra le mani.

Il moro cercando di allentare la tensione disse dolcemente:

-Ehi lo sai che i veri Grifondoro non piangono mai ?

-Non sto piangendo...- la sua voce arrivava lontana, sconnessa.

-Adesso vuoi dirmi che stai sudando dagli occhi?-

Fred si alzò lentamente dalla sua posizione , si poggiò nuovamente sullo schienale del divano. Gli occhi erano rossi e le guance leggermente umide.

-Odio vedere i suoi occhioni azzurri pieni di lacrime-

 

L'indomani il moro si svegliò che erano appena passate le 10 e mezza. Quando andò in cucina trovò un paio di borse nere sotto gli occhi del suo amato che trangugiava gelato alla vaniglia mentre alla tv davano "Titanic".

-Ti manca solo una lametta e sei l'immagine perfetta della felicità-

Stranamente Logan si era alzato di buon umore nonostante i recenti avvenimenti e si sentiva come se avesse appena bevuto un po' di fortuna liquida. Si sentiva stranamente euforico come quando sei convinto che tutto andrà per il verso giusto, quel giorno. Aveva incominciato anche ad essere ironico! Wow!

Fred non lo degnò di uno sguardo, continuando a infilarsi cucchiaiate di gelato in bocca mentre Rose lo stava facendo in macchina con Jack.

Dopo essersi preso un po di caffè, Logan si sedette accanto a Fred.

-A proposito, hai visto poi cosa c'era in quel pacchetto?-

Continuando ad ignorarlo, il rosso gli lanciò un pacchetto blu già scartato con dentro un foglio e un cd. Anzi il cd. Era il nuovo cd degli One Republic, praticamente la sua ossessione da almeno 6 mesi. Appena visto la copertina non riusciva più a muovere un solo arto, nè a respirare nè a battere le ciglia. Stava per collassare dall'emozione da un momento all'altro. I suoi amori erano davanti a lui con dei nuovi singoli, nelle sue mani, inaspettatamente. Non si era preparato psicologicamente.

-Cos...i...io...omiodioomiodioomiodio!

Sclero mode on.

-Oh Gesualdo! Questo è ...è

-Il disco degli One Republic che volevi da 6 mesi.-disse con noncuranza Fred.

-Lo avevo ordinato tempo fa e volevo dartelo non appena arrivati qui a Cortina ma quelli di Amazon hanno avuto problemi e non mi è arrivato in tempo. Molto probabilmente mi sbagliavo dato che per tutto questo tempo lo ha tenuto Georgia insieme alla lettera che ti avevo scritto ed era venuta fin qui solo per darmelo e per...- si fermò a metà frase , come se stesse per dire qualcosa che avrebbe compromesso il suo autocontrollo.

-Un regalo...per me ? Per cosa ?-

-Perchè ti amo e voglio che tu sia felice-

...Amore...Felicità...

Adesso quei due sentimenti non erano tanto distanti.

Erano vicini.

Legati insieme da un sottile filo rosso.

Come lo erano loro due in quel momento.

E Logan sapeva che quel filo non si sarebbe mai spezzato.

Sarebbero rimasti insieme, ad amarsi e ad essere felici, proprio come era lui adesso grazie a Fred.

Si sentì bruciare gli occhi, ma quel momento era troppo importante per essere occupato dalle lacrime, anche se di gioia.

Si avvicinò sempre di più fino a sfiorare le labbra del rosso, fino ad aderire completamente al suo corpo, fino a far danzare la sua lingua con quella del suo amato, fino a spogliarsi di ogni indumento e diventare un solo corpo e un solo cuore, attorcigliati e impigliati in quel sottile filo rosso.

-Ti amo anch'io.- disse il moro prima di soffocare le lacrime in quel morbido cespuglio rosso, sentire un brivido sulla schiena inarcata e immergersi nell'oceano di quegli occhi che dicevano solo una cosa : "Adesso anch'io sono felice, con te"

 

Era pomeriggio inoltrato. Le valigie erano pronte come i loro padroni, che si accingevano a controllare di aver preso tutto. Nel momento in cui si misero il cappotto per uscire e lasciare quella casetta e quelle nevi perenni, un raggio di sole illuminò un foglio di carta per terra vicino al televisore.

-Fred c'è un coso per terra.-

-Si chiama carta, Logan. L'hanno inventata i giapponesi- 

-Veramente l'hanno inventata i cinesi. E questo un'altro esempio di come sei attento alle stupidaggini di tua sorella e non dai retta a me per le cose importanti.-

-Quella bastarda! Lo sapevo! Doveveo sospettarlo essendo una completa fanatica del Giappone.

-Appunto! Ma naturalmente quando te l'ho detto tu eri concentrato se scegliere la torta alla panna o al cioccolato.

-Oh ma smettila! Intanto l'altra mattina non ti sei lamentato della mia concentrazione sul tuo-

-Okokok ho afferrato il concetto! Prendi quel foglio e andiamocene !-

Fred sorrise guardando il rossore sulle guance di Logan e , voltandosi, raccolse il misterioso foglio.

-E' di Georgia l'avrà lasciata qui quella patana!

In treno tra un bacio e l'altro Fred decise di leggere quel foglio, solo per curiosità, per vedere se non c'erano cose compromettenti. Un giorno dopo che Georgia se ne andò Fred, si era alzato più euforico del solito e aveva deciso che era inutile piangere sul latte versato e che quando sarebbe tornato a casa si sarebbe riappacificato con la sorella. Da quel giorno Logan non avrebbe più dimenticato il calore allo stomaco che gli infondeva Fred quando era felice.

Il foglio era una lettera , una lettera per Fred da Georgia

Caro Fred,

sai che non sono mai stata brava con le parole, sopratutto quando devono esprimere i miei sentimenti, quindi cercherò di essere più concisa possibile, affinchè tu possa capire. Con questo non sto dicendo che sei stupido, bè si un po' si però non è questo il punto. Per non usare giri di parole ti dico solo : scusa. Scusa per averti trattato comeun bambino in tutto questo tempo nonstante fossi più grande di  me, scusa per averti molto probabilmente fatto fare la figura dell'inutile fratello innumerevoli volte, scusa per essere così appiccicaticcia, manco fossi una big buble. Scusa. Il fatto è che ... ho paura. Paura che quando diventeremo più grandi e ci passeremo l'uno a fianco all'altro non ci guarderemo nemmeno in faccia. Paura che quando cresceremo e diventeremo più maturi , considereremo tutte le cose fatte finora solo delle stupidaggini da ragazzi, mentre adesso anche solo il fatto di guardarci negli occhi e interpretare uno i pensieri dell'altro attraverso lo sguardo e ridere poi come due beoti , la considero la cosa più bella del mondo. Ho paura di farmi una famiglia e non avere accanto te che mi sorridi e mi dai il bacio del buongiorno. Ho paura che quando deciderai di farti una tua vita, te ne andrai e non tornerai più da me. Ho paura di rimanere sola quando sono triste e sono a casa e di abbracciare un cuscino al posto del tuo torace che odora di lavanda. Ho paura di perderti. Perchè anche se siamo legati dal sangue niente e nessuno può vietarci di dimenticarsi l'uno dell'altra. So che sembra una cosa stupida ma ho questo peso da tanto e me ne volevo liberare. Anche se poi tu ci riderai su come ogni volta e mi dirai che andrà tutto bene. Anche se ho scritto invece di parlare perchè sono una capra e divento tutta rossa. Anche se quando finirò di scrivere l'ultima parola incomincerò a piangere come una fontana, perchè sono stupida. Ecco lo sto già facendo porca Eva. Ho scritto questa lettera anche per dirti che sono venuta a Cortina per dirti che la mamma si sta riprendendo anche se lentamente e che i dottori hanno detto che un'altro mesetto e potrà tornare a casa. E anche perchè  è arrivato il cd degli One Republic che volevi regalare a Logan. Sei davvero dolce. Bè penso che andrò a rifugiarmi nelle coperte.

Ti amo,

la tua

L'ultima parola era solo una lieve macchia di inchiostro diluito con acqua .

Su quella stessa macchiolina si andò a depositare una goccia d'acqua salata, caduta da un viso fraterno.

 

angolo autrice

....

Sono depressa? Probabilmente si.

Bea mi ucciderà per averle dato il capitolo con 5 giorni di ritardo ? Ovviamente.

Questo capitolo non farà ridere nemmeno i porci e farà buttare sentenze e bestemmie a chi si aspettava un capitolo spassosissimo? Ahahah ma naturalmente.

Sappiate solo che, anche se sono dispiaciuta per aver messo un capitolo depresso in una fic che dovrebbe far ridere, sono contenta, perchè così ho trovato un modo per distrarmi e non pensare alla scuola che mi opprime e a tutta la tristezza che dovrei provare ma che non provo e a immaginare una vita diversa, una vita in cui i miei genitori sono sposati,in cui ho i capelli rossi e il ragazzo dei miei sogni mi ama. Per il resto la mia vita è perfetta così com'è, con le mie amiche pazze, la mia pazza mente malata e il fratello che amo più di ogni altra cosa al mondo :)

Ok, basta depressione e andiamo a ingozzarci di nutella yeeeeeeeeeeeee

P.S. Voi non lo sapete ma c'è un figo con un sedere meraviglioso che nei prossimi capitoli mi aspetta quindi vadoooooo ;)

P.P.S. Ringrazio Bea e tutte le mie amiche per dirmi sempre che i miei capitoli sono belli anche se non è vero e per volermi bene <3 Vi voglio bene<3

P.P.P.S. Per "Ti amo" alla fine della lettera si intende l'amore fra fratelli e sorella non incesto, casomai qualcuno si faceva filmini strani come molto probabilmente avrei fatto io, ma voi siete meglio di me ;)

P.P.P.P.S Ringrazio sinceramente tutti quelli che recensiscono la fic e in particolare Moon. Sappi che ogni volta che leggo le tue recensioni sclero dalla gioia e sono felice che ti piaccia questa storia. Voglio bene anche a te =3=

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Capitolo 22
*** #22 Just Supposing You're My First ***


capitolo 22 the big dinamic

#22 Just supposing you’re my first.. ( by Michelle)

 

 

Michelle stava prendendo tranquillamente il sole, bella spaparanzata sulla sua sdraio preferita, godendosi i caldi raggi del sole, quando all’improvviso, il suddetto sole si oscurò. Mish non se ne preoccupò più di tanto, dato che tra sole e nuvole lei preferiva le nuvole, e continuò beata a rilassarsi.

Povera illusa. Un getto d’acqua la colpì con forza, lasciandola boccheggiante e.. bagnata.

“Sorella! Batti il cinque!” Mish aprì gli occhi sconvolta, portandoli su Giò e Vittoria che si battevano un high five soddisfatte “Ma. Siete. Impazzite??” urlò  a pieni polmoni la ragazza.

Ora le due cospiratrici se la ridevano alla vista della ragazza così fuori di sé. “Oh, ciao Giò sei tornata?.. Oh ma chissenefrega, IO VI UCCIDO!”

Il cambiamento repentino d’umore di Mish le fece sobbalzare, poi iniziarono a correre per la spiaggia, buttandosi in acqua, sperando di essersi salvate.

Mish di solito evitava l’acqua, non le piaceva, entrava solo se era costretta. Ma questa volta, questa volta le rincorse fino a prenderle e buttarle di sotto.

Le fece riemergere, iniziando a colpirle ovunque arrivasse. Ma siccome erano due cntro una, anche se Mish  incazzata vale per tre, le due non ci misero molto ad immobilizzarla.

“Cristo, Mish ci volevi uccidere?” chiese Giò “Certo. Quale parte di “Io vi uccido” non ti era chiara?” sbottò la ragazza, liberandosi dalla presa di Vittoria.

Il suo cervello le urlò stranamente di muoversi e portare il suo bel culetto il più lontano possibile da quelle due, e successivamente ne capì il perché.

 “Banzai!” Vittoria le saltò addosso e la buttò di nuovo in acqua. Mish ormai rassegnata e anche parecchio divertita, iniziò a schizzare le due amiche, ridendo e rimanendo in acqua con loro.

 

 

Quando riuscì a riappropriarsi della sua amata sdraio, venne distratta nuovamente da un’apparizione celestiale: Betta e Eros stavano passeggiando, mano nella mano ,ridendo e guardandosi negli occhi, arrossendo a vicenda.

Michelle scordò la stanchezza e il suo sguardo acquistò la luce malandrina del pettegolezzo. In quei momenti, con quegli occhi e tutte le idee che incominciavano a venirle, sembrava uno dei gemelli Weasley. Anzi, tutti a due!!

Attenta a non farsi vedere li seguì, indossando gli occhiali da sole e muovendosi in tipico stile James Bond.

 

 

 

“Sono davvero contenta che tu non stia dando di matto, sai?” stava dicendo Betta al ragazzo, che corrugò le sopracciglia perplesso “Perché dovrei dare di matto?” le chiese, ancora in alto mare “Beh, per tutta questa situazione. Non avrei mai immaginato nemmeno in mille anni che tu mi avresti parlato così, liberamente” .

I due si sorrisero. Ora Eros aveva capito “Sai che sei adorabile, vero’” chiese, retorico.

Mish che li stava spiando ( si perché la definizione “seguirli per essere sicura che lui tenesse le mani a posto” non aveva davvero senso)  da dietro un ombrellone, non si stava perdendo una virgola di tutto quel parlare “Parlate di meno e baciatevi di più!” pensò la ragazza. Chi si sarebbe ricordato tutti quei particolari così noiosi se no??

Aspetta.. o mio Dio, stavano davvero per baciarsi?? La ragazza sgranò gli occhi e si sporse per vedere meglio.

I due erano troppo impegnati per notarla, comunque. Si erano abbracciati ed avevano poggiato le fronti una contro l’altra.

Eros si fece avanti e baciò dolcemente Betta, che rispose con entusiasmo. Non ci poteva ancora credere, stavano davvero insieme, riusciva a parlare con lui e a stare con lui, scoprendo che per quando fosse nuovo per lei, era brava.. ad amare con lui.

“Credo di doverti presentare a mamma” disse Eros stringendola a sé “Ma tranquilla, ti difendo io” Betta rise “Ma non mi consce già?” chiese retorica “Non come mia ragazza!” esclamò lui, ridendo

“Devo proprio?” Betta aveva una paura matta, era inutile negarlo “Tu  che dici?” la provocò lui, il SUO ragazzo, e Betta si arrese, sporgendosi per baciarlo. In fondo la difendeva lui…

 

Michelle invece corse via, ridendo come una matta. Oh, se trovava Caro..

 

 

 

Angolo dell’autrice

Salve! Due cose: scusatemi il ritardo, troppi compiti con la scuola, vi piace il capitolo?

Chi mi trova la mezza citazione di Twilight che ho inserito nel testo?

Baci, Bea

Ps: Ciao Mish!!! <3

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