Oltre il tempo e lo spazio

di iloveryuga 2000
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Julie ***
Capitolo 2: *** Ryuga ***
Capitolo 3: *** Oltre il tempo e lo spazio ***
Capitolo 4: *** Nel mondo di Julie ***
Capitolo 5: *** Un mondo strano ***
Capitolo 6: *** Il ritorno di N ***
Capitolo 7: *** I Cattivi Riuniti ***
Capitolo 8: *** La scelta di Julie ***
Capitolo 9: *** L'allenamento ***
Capitolo 10: *** Un bey per Julie ***
Capitolo 11: *** Una forza inaspettata ***
Capitolo 12: *** Ryuga VS Julie:Drago Rosso VS Drago Blu ***
Capitolo 13: *** Sailor Moon:la Luna splende ***
Capitolo 14: *** "Vacanza"alle Hawaii ***
Capitolo 15: *** Chiarimenti ***
Capitolo 16: *** Il compleanno di Ryuga ***
Capitolo 17: *** Ombre dal passato ***
Capitolo 18: *** Rapimento ***
Capitolo 19: *** Scambio di ruoli ***
Capitolo 20: *** Fine estate da brivido ***
Capitolo 21: *** La misteriosa ragazza di Ryuga ***
Capitolo 22: *** Misteri a New York ***
Capitolo 23: *** Un mostruoso Halloween ***
Capitolo 24: *** Insieme a Parigi ***
Capitolo 25: *** Talento musicale ***
Capitolo 26: *** Un cyborg per amico ***
Capitolo 27: *** Natale coi fiocchi ***
Capitolo 28: *** Broken Hearts ***
Capitolo 29: *** Operazione:matrimonio col botto! ***
Capitolo 30: *** Ritrovarsi sotto le stelle ***
Capitolo 31: *** Attacco al potere ***
Capitolo 32: *** Dolce melodia ***
Capitolo 33: *** Principessa di un regno lontano ***
Capitolo 34: *** Il deck delle stelle ***
Capitolo 35: *** L'invasione dei Supremi ***



Capitolo 1
*** Julie ***


Avete mai pensato alla vita perfetta?Beh,lei aveva quella che si portebbe definire la vita perfetta.Julie Castreville,anni diciotto.Ricchissima figlia di uno dei più grandi esponenti del canto lirico e di una famosissima violinista,era anch'ella una eccellente pianista in ascesa.Bella,atletica,molto colta e al passo coi tempi.Ora sterete pensando:"Ehi,questa ci sta raccontando una favola!"Ma vi sbagliate,perchè le presone una maschera di vetro indossano e il loro vero volto nascondono.



La flebile luce dell'alba penetrò nella finestra della sua camera,rischiarandole il viso ancora assopito.Gli uccellini cinguettavano allegramente,svolazzando di ramo in ramo.Lentamente la bella ragazza dagli occhi color dell'oceano si destò.Nonostante lei asserisse il contrario,era davvero meravigliosa:aveva degli splendidi capelli castani lunghi fino alla spalle e due grandi ed espressivi occhi blu.Non era molto alta,ma nemmeno bassa,ed era sicuramente magra e snella.Si scoprì con un gesto di stizza,e sbadigliò a piena bocca,stiracchiandosi.Due passerotti si posarono sul davanzale,dandole il buongiorno.Julie si alzò,i capelli scompigliati le ricadevano sulle spalle.Si avvicinò pian piano ai piccoli pennuti,e li prese delicatamente in mano:"Buongiorno piccoli miei,avete fatto un buon sonno?"I due le risposero con due cinguettii di assenso:"Molto bene,è ora di cominciare questa nuova giornata!"Aprì di corsa l'armadio stracolmo di vestiti,e ne trasse un maglioncino viola smanicato,un paio di jeans e un delle ballerine in tono col maglione.Si pettinò frettolosamente canticchiando una canzoncina,si vestì e uscì di corsa per fare colazione.Definirla casa la sua è oltremodo oltraggioso,era perlopiù un castello,con tanto di scale rivestite di moquette e servitù in ogni angolo.Julie spalancò la porta della sala da pranzo con l'entusiasmo he la contraddistingueva in ogni piccola cosa.Si piazzò a capotavola,e rivolse un gigantesco sorriso alla cameriera con il grembiule viola che la stava servendo:Tabatha.La cameriera portava i capelli corti alle orecchie ed era piuttosto bassina,ma sempre buona e dolce.Le due erano grandi amiche fin da bambine,ma a causa dei diversi ceti sociali,non era permesso a nessuna delle due di frequentare l'altra.Julie non sopportava queste discriminazioni,perciò a volte trasgrediva le regole,passando del tempo con Tabatha.Quella di tingere il grembiulie di viola era stata un'idea della contessina,come la chiamava Tabatha.
Julie morse delicatamente la sua fetta di torta,buttando una fugace occhiata all'altro capo del tavolo:nessuno.I suoi genitori,come la maggior parte del tempo,erano all'estero per lavoro.Un ghigno comparve sul volto della ragazza dai capelli castani.A Tabatha non sfuggì:"Allora contessina,i programmi per oggi?"
"Beh,pensavo di andare un po' fuori"
"E i suoi doveri contessina?"
"Vedi i miei genitori da qualche parte?"
"No,contessina"
"Ti sei riposta da sola Tabatha"La ragazza si alzò,facendo il massimo rumore possibile con la sedia,e se andò a passo di marcia.

Julie era una pianista,e una nobile si puo' dire,perciò la sua agenda era piena di impegni di ogni sorta,a cui lei prendeva sempre parte con apparente interesse;ma quando il gatto non c'è i topi ballano.Lei adorava ogni volta che i genitori si assentavano,perchè lei era libera di uscire e fare quello che le suggeriva il cuore.Corse nella stalla,che odorava intensamente di avena,e salutò con un'affettuosa carezza il suo cavallo:Spirit.Quello stallone era selvaggio quanto lei,per questo si intendevano bene;spesso correvano senza sella e senza briglie,senza provare un briciolo di paura.Come quel giorno:"Ciao bello,pronto per una nuova avventura?"Il magnifico destriero nitrì' entusiasta:"Allora si parte!"Montò in groppa con una grande agilità:"Vai Spirit,fammi sognare!"Cominciarono la loro corsa in una delle zone più boscose di tutto il paese...e correvano...il vento tra i capelli...


Sento il vento che mi chiama,splende il sole su di me!
Come un canto che mi attira sempre più verso di sé
Correrò,volerò!Ed il cielo toccherò!
Volerò ed il cielo toccherò!



Cavalcando veloci come il fulmine,arrivarono ad una radura nascosta.Julie smontò,e poi emise un fischio acuto.In un secondo,conigli,cervi,scoiattoli,procioni,puzzole e prefino gufi accorsero lì da lei.Uno dei coniglietti battè ripetutamente la zampa a terra:"Ecco Julie!"Gridò felice:"Sì,eccomi Tamburino.Vi sono mancata?"Gli animali si agitarono all'unisono.Sì.Lei era in grado di capire gli animali.Non sapeva nemmeno lei come,ma ne era stata in grado fin dalla nascita:"Siamo onorati di averti ancora una volta qui con noi"
"Grazie Grande Principe,l'onore è tutto mio"Dopo qualche breve saluto,Julie rimontò a cavallo:"Ragazzi,oggi scalerò il Grande Picco!"Dei fischi di incredulità si levarono:"Sì vai così Julie,sei tutti noi!"
"Ahaha,grazie amici.Forza allora,alla volta del Grande Picco!"Tutte le creature la seguirono in preda all'eccitazione.Eccolo,il Grande Picco.La ragazza lo osservò a lungo:"Fatemi l'in bocca al lupo!"E si lanciò al'arrampicata.Fiore la puzzola si rivolse a Tamburino sussurrando:"Secondo te ce la farà?"
"Certo che ce la farà!"...


Sopra i picchi più alti,tra mille asperità
si specchia il riflesso di antiche civiltà
Io ne coglierò il ricordo
seguendo il sogno mio
Forte come l'oceano e il vento
è questo che sono io!
Correrò,volerò!Ed il cielo toccherò!
Volerò ed il cielo toccherò!


Arrivata in cima,salutò con la mano i suoi amici,che esultavano a più non posso.Di fianco all'altura sgrogava una meravigliosa cascata.Ne bevve un sorso con le mani,e saltò di gioia:avrebbe voluto che ogni singolo giorno fosse così.


Chiuse Spirit nella stalla.Rimase un momento incantata ad osservare il tramonto,che,quella sera,le parve bello da mozzare il fiato.Rientrò a casa:"Ciao Tabatha!Non sai cosa ho fatto...."Le parole le morirono in gola:"Oggi..."In salone,i suoi genitori e un altro tizio stavano discutendo animatamente:"Aaa Julie,figlia mia!Ben tornata!"L'abbracciò il padre,per poi sussurrarle:"Spero che avrai una buona spiegazione!"Lei non rispose,colta dalla sorpresa:"Ecco mia figlia,signor Haran!"Il padre di Julie era un uomo alto e piantato,con una folta barba nero scuro.Aveva una possente voce baritonale,che gli conferiva un'aria ancora più autoritaria.Era il classico nobile di mezza età,severo e rigido,con grandi ma egoistiche ambizioni per la propria prole.Sua madre invece,era una bellissima donna,con degli adorabili boccoli biondi che la rendevano ancora più graziosa.Lei era molto più comprensiva,ma non si azzardava quasi mai a contraddire il marito.Era un'eccellente violinista,oltre che all'erede di una ricchissima famiglia,nobile per dinastia.Il giovane che era con loro era molto bello e affascinante,con degli splendidi occhi color smeraldo e corti capelli corvini,senza contare il suo sovuar-faire(spero di averlo scritto giusto:nd me).Rispose spavaldo:"La prego,mi chiami Banjo"
"Ci scusi per l'impresentabilità di mia figlia,ma..."
"Tutto a posto,anche a me piacciono le cavalcate"
"Padre,posso sapere che succede?"
"Figlia,ti presento il tuo futuro marito,Haran Banjo,importante direttore d'orchestra dell'ultimo teatro che abbiamo frequentato"Banjo le fece il bacia mano:"Incantato"A Julie sembrò che il suo cuore si fosse fermato,lei sposarsi?A volte ci aveva pensato,ma solo per idea,non per davvero!E poi con un tizio che non conosceva nemmeno!Non riusciva a respirare:"Padre,io"
"Sì,lo so che sei senza parole.Per questo ti deremo tutto il tempo che ti serve.Che giorno è oggi?"
"Il venti giugno"
"Esattamente il venti dicembre,ci riincontreremo per decidere la data del tuo matrimonio,sei contenta?"Non potevano farle questo,Oltre a toglierle la libertà le stavano togliendo anche la vita,ma il suo ruolo era quello di chinare la testa,nonostante fossimo nel 2014,lei non aveva alcun diritto sulla sua vita.Strinse i pugni:"Sì,padre"
"Brava bambina.Adesso noi porteremo Banjo a fare un giro della città,tu va' ad esercitarti"
"Sì,padre."Appena furono usciti e si furono allontanati a sufficienza,lei scappò del retro:"Tsk,ma chi si credono di essere quelli!Io sposare lui,ridicolo!"


Madame Haran,le obbedisco
Madame Haran,la sua metà!
Oh no,non io lo garantisco!
La vita mia di certo cambierà!
Io voglio vivere di avventure
e lo vorrei sempre di più!
Ma non c'è nessuno ahimè
che capisca il perchè
Questo è quello che vorrei per me





Era stesa sul prato,intenta a rimirare un soffione:"Eh,già.Vorrei solo che qualcuno mi capisse"Ad un tratto,uno scintilio improvviso la colpì.Proveniva dall'erba che aveva davanti.Sporse la mano per spostare i ciuffi che le coprivano la visuale:"Cos'è?"Un cuore...no.Era la metà esatta di un cuore di cristallo bianco,luccicante come pochi.Se lo rigirò più volte fra le dita,cercando di carpirne ogni dettaglio:"Che meraviglia.Ma da dove è sbucato?!"Se lo mise in tasca.Una voce dall'interno la chiamava,comunicandole che la cena era in tavola.Di chi fosse o cosa rappresentasse quel cuore non lo sapeva,ma quando lo guardava le infondeva uno strano senso di coraggio e di pace.Il suo destino stava già per compiersi.

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Capitolo 2
*** Ryuga ***


ryuga ok Camminava.Senza una meta prefissata.Tutt'intorno era buio,buio totale.Ma lui continuava a camminare.Ad un tratto,sentì delle voci gridare e ululare.Si girò lentamente.Delle ombre gigantesche si stagliavano dietro di lui.Prese a correre.Quelle lo inseguivano.Erano sempre più vicine.Era talmente scuro che non vedeva nulla davanti a sè.Inciampò.Cadde.Lo avevano raggiunto.Lo stavano per inghiottire...


 Ryuga si svegliò di soprassalto.Era sudato fino al collo e ansimava.Trasse un profondo respiro e si alzò.Era appena l'alba,e soffiava un piacevole zefiro,segno lampante dell'inizio dell'estate.L'albino si vestì frettolosamente e con noncuranza.Prese L-Drago e lo infilò nel bracialetto dorato,prima di uscire sbattendo la porta.La giornata era già  cominciata storta.Da camera sua all'ingresso,si trovavano altre quindici stanze,disposte su due file.Raggiunse la porta d'accesso.Uscì.La natura si stava svegliando,e gli uccellini cinguettavano allegri.Lui detestava tutta quell'euforia già  di prima mattina.Il paesaggio era stupendo:splendidi prati verdeggianti,punteggiati di fiorellini e bellissimi alberi di cliegio in fiore davano un tocco irreale.Poco più avanti c'era un piccolo villaggio,fatto da casette di legno.Pareva quasi un Presepe quella scena.Ryuga osservava tutto con estrema attenzione,pronto a scattare al minimo cambiamento.Udì un lieve fruscio alle sue spalle.Roteò velocemente puntando il bey:"Ehi,vacci piano fratellino!"
 "Ahhh,sei solo tu"Inuyasha fece una smorfia di disapprovazione:"Come sarebbe solo io?!Così mi offendi fratellino!"
 "Aha,aha,aha.Molto spiritoso."
 "Che hai,ti sei svegliato dalla parte sbagliata del beyblade?"Ryuga lo fulminò con lo sguardo.Inuyasha fece l'occhiolino,poi si fece serio di colpo:"Ancora quel sogno?"Ryuga non rispose,in segno di assenso:"Inuyasha"
 "Sì?" "Posso farti una domanda?"
"Emm...dimmi"
"Guarda il paesaggio,cosa senti?"L'haniou stortò la testa,alzò un sopracciglio e infine sentenziò:"Beh,pace e tranquillità !"
 "Io invece provo solo rabbia e disprezzo.Se potessi brucerei tutto"
 "Tu sei tutto matto fratello!"Ryuga riprese a camminare,senza dare a vedere la minima emozione alle parole del fratello.Inuyasha rimase sconvolto dal suo comportamento.Da quando avevano vinto l'ultima battaglia contro Iliaster,Ryuga era diventato freddo e apatico,come se avesse perso l'anima.D'accordo,era sempre stato rude e irascibile,ma non così tanto. L'albino marciava lungo la strada principale del villaggio.Le poche finestre aperte,al suo passaggio si richiudevano con un tonfo.Dei bambini che giocavano sui marciapiedi,vennero trascinati via dalle madri,visibilmente terrorizzate.Ryuga teneva gli occhi chiusi,ma percepiva chiaramente il terrore di quelle persone.Il suo viso si contrasse in una smorfia.Uscì dal piccolo centro abitato,per poi ritrovarsi davanti ad una poderosa scalinata.Salì lentamente,gradino per gradino,senza fiatone nè altro.Arrivò in cima,dopo un duecento gradini buoni.Davanti a lui,un piccolo tempietto in pietra si intonava perfettamente all'ambiente circostante.L'albino bussò violentemente.Da dentro una vocetta anziana brontolava e sbuffava.Un omino di bassa statura aprì la porta:"Grazie a Dio,non sono ancora sordo!Prima o poi la romperai continuando a bussare così!"Ryuga entrò senza chiedere permesso:"Non farla tanto lunga,Vecchio Strofinaccio,non sono qui per prendere tè o biscotti"Il vecchietto dalla folta barba bianca si indispettì,una vena gli pulsava sopra la testa:"Che modi sono questi!Sei sempre in casa mia!"Il ragazzo non gli prestò minimamente attenzione.Roku decise di lasciar correre:"Cosa ti porta qui,oggi?"Ryuga non gli rispose di nuovo,ed entrò nella sala dove di solito si allenava.C'erano cinque sacchi per terra,più¹ uno appeso al soffitto con una catena di ferro,pesi sparsi ovunque sul pavimento e uno stadio di beyblade in miniatura.Roku buttò gli occhi al cielo e lo seguì all'interno. Ryuga si sbottonò il gilet nero,buttandolo in terra,ripetè la stessa azione per la felpa bianca,che portava sempre allacciata al collo.Si fasciò le mani con una benda.Si posizionò di fronte al sacco appeso.Fece due o tre saltelli e cominciò a colpirlo.Alternava destra e sinistra in modo ritmato.Man mano sferrava colpi sempre più violenti e sempre più veloci.Ripensava alla chiacchierata con suo fratello,al villaggio e infine al sogno.Quelle ombre lo perseguitavano.Immerso in questi pensieri,tirò un pugno talmente forte,che l'attrezzo volò in terra qualche metro più avanti,bucato da più parti.Neanche lontanamente scosso,fece dietro front e ne afferrò con una mano sola un altro,attaccandolo alla catenina.Roku lo avvicinò,le mani incrociate dietro la schiena:"Mio giovane allievo,cosa ti turba?"L'albino bloccò l'attrezzo che oscillava avanti e indietro.Rivolse lo sguardo al suo maestro:"Non ho la benchè minima intenzione di farmi psicoanalizzare da un vecchio strofinaccio."
 "Non era questa la mia intenzione.Voglio solo offrirti il mio aiuto.Sarò pure uno strofinaccio,ma sono sempre più vecchio di te!"Ryuga buttò lo sguardo al cielo:"Ahh.Ombre."
"Come?"
 "Ombre.Mi inseguono dappertutto,perfino nei sogni."
 "Sono le ombre del tuo passato.Finchè il tuo passato albergherà  nella tua mente,loro saranno libere di agire senza ostacoli."
 "Voi,e le vostre psicocazzate sul passato."
 "Ma è vero.Finchè le tue azioni passate condizioneranno il presente,non troverai mai la pace interiore."L'albino era visibilmente furioso.Smise stizzitamente di allenarsi,e si rivestì.Prima di andarsene,morse questa frase tra i denti:"Dovete smetterla di parlare di me,quando non mi conoscete nemmeno lontanamente."Se ne uscì,e il maestro scosse infelice la testa. Quella sera,l'albino non si presentò nemmeno per la cena,non aveva alcuna voglia di parlare e mangiare in compagnia.Era disteso sul ramo di uno dei ciliegi fuori casa,e osservava pensoso le stelle.In quel momento,sembravano le uniche in grado di capirlo.Lui abitava assieme ad un sacco di persone,che avrebbero dovuto essere suoi amici,ma non lo comprendevano affatto.D'un tratto,sbucò fuori dalla grande casa illuminata una ragazzina dai capelli verdi,sui quattordici,magra e con un viso allegro.Si guardò attorno.Scorse Ryuga appollaiato sull'albero,e lo raggiunse correndo:"Ehi,muso lungo,ti decidi a venire a cena?!"Gridò,con le mani attorno alla bocca a mo di megafono.Ryuga non la degnò di uno sguardo:"Non ho fame"
 "Impossibile,sei andato da Roku oggi!Quando andavi là di solito avevi una gran fame!"
 "Tori,sarà  meglio per la tua salute se ti levi di torno"
 "E va bene,come vuoi.Ti lascerò da parte qualcosina!"Fece un'altra corsetta,per poi tornare dentro l'abitazione.Ecco,neppure ora lo capivano,pensò Ryuga.Non vedevano la sua sofferenza?Non sentivano il suo astio e la sua preoccupazione?Saltò giù dal ramo,atterrando perfettamente in piedi.Guardò L-Drago:"Perchè nessuno mi capisce?"Quelle parole gli scivolarono fuori dalla bocca senza possibilità  di arrestarle.Rimirò la distesa d'erba davanti a sè.Un lieve luccichio poco più avanti attirò la sua attenzione.Proseguì in quella direzione.Su un piccolo fiore,trovò la metà  esatta di un cuore di cristallo bianco.Lo raccolse incuriosito:"Che diavolo è?"Lo osservò attentamente da entrambi i lati,controllando che non fosse una trappola,ma non riscontrò nulla.Se lo mise in tasca e rientrò in casa.Un raggio di Luna illuminò tutta la zona.



 *Angolo Autrice*

 Sì,sì,lo so.Mi starete strozzando da dietro lo schermo,e ne avete ben donde.Sono assai dolente di non aver ancora terminato beyblade metal the accademy,ma sentivo che dovevo assolutamente scrivere questa storia,altrimenti avrei dato i numeri.Ringrazio chi legge e arriva in fondo ai capitoli.Mi raccomando però²,recensite!Sayonara al prossimo capitolo!

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Capitolo 3
*** Oltre il tempo e lo spazio ***


c Era scesa ormai la sera.L'orologio ticchettava,scandendo il silenzio tombale che era calato nella stanza.Julie era sdraiata sul grande letto a baldacchino,e osservava pensosa il soffitto.Qualcuno bussò alla porta,distruggendo il vuoto totale che avvolgeva la ragazza:"Julie,sono io,Tabatha.Posso entrare?"La vocina sommessa della cameriera scosse Julie dai suoi pensieri:"Vieni,è aperto"Tabatha entrò lentamente:"Julie,che hai?Non hai toccato cibo stasera a cena,il che è molto strano!"Dalla bocca della contessina scappò una risata.Si tirò a sedere:"Non preoccuparti,sto bene.Non avevo fame,tutto qui!"
"E' proprio questo che mi impensierisce"Si posizionò accanto a lei,togliendosi il grembiulino e buttandolo sul letto:"Dì la verità:è per la storia del matrimonio,vero?"
"Ahh.Proprio così.Io non voglio sposarmi!O meglio,sì,intendo sposarmi,ma quando avrò trovato la persona giusta!"
"Beh,Banjo è bello,stra-ricco e famoso.Sembrebbe un buon partito!"
"Sì,ma è...così serio!E poi,non lo conosco nemmeno!"Tabatha sorrise:"Beh,magari verrà il principe azzurro sul cavallo bianco a portarti via!"Mentre lo disse fece dei movimenti esagerati con le mani.Julie rise di gusto:"Sì,e magari la fata turchina mi farà un incantesimo.Così avrò un vestito magnifico!"Diede una cuscinata a Tabatha e salì in piedi sul materasso:"Ah,è cosi?!"Cominciarono una feroce battaglia a cuscinate.Piume d'oca svolazzavano dappertutto.Dopo un estenuante round finito in parità,si lasciarono cadere entrambe.Rimasero in silenzio per qualche secondo,poi Julie riprese il discorso:"Tabatha?"
"Sì?"
"Secondo te troverò mai il mio principe azzurro?"La cameriera si alzò stiracchiandosi:"Ma certo che sì!Anzi ti dirò di più,se io fossi un uomo ti sposerei subito!"
"Grazie,amica mia."Si scambiarono un dolce sorriso.Prima di andarsene Tabatha le augurò la buona notte,con un piccolo occhiolino.Julie era rimasta nuovamente sola.Indossò la sua camicia da notte preferita,color blu oltremare e si affacciò al balcone.Da lì le stelle si vedevano perfettamente.Quella sera la costellazione del drago splendeva come non mai...


Questa dolce melodia
è il ricordo di sempre
ed un canto vola via
quando viene dicembre


"Che cosa è stato?"Julie girò la testa da entrambi i lati,ma intorno non vi era anima viva.Allora,chi era stato a cantare quella dolce melodia?Pensando che fosse solo la stanchezza,la ragazza tornò immediatamente dentro,gettandosi sul letto.L'ultimo pensiero che formulò prima di cadere tra le braccia di Morfeo,era rivolto alla meravigliosa voce femminile che aveva intonato quella canzoncina.






L'albino si seddette svogliatamente a tavola,appoggiando la testa su una mano.Appena lo notarono,Inuyasha e Sesshomaru lo affiancarono.Il mezzo demone gli diede una pacca sulla spalla:"Ma bene!Vedo che lo scontrosone ha deciso di unirsi a noi!"Ryuga era talmente assorto nei suoi pensieri che quasi non si accorse della presenza dei suoi due fratelli maggiori.A Sesshomaru questo non sfuggì:"Lascialo stare Inuyasha,non è dell'umore"
"Ahhh,sciocchezze!"Dall'altro capo dell'enorme sala da pranzo,un ragazzo sui sedici dai capelli marroni aveva udito tutta la conversazione.Poggiò il bicchiere da cui stava bevendo,e li raggiunse,sedendosi davanti al blader:"Ehi, Ryuga.Come va la vita?"Finalmente l'albino si riscosse.Alzò gli occhi dal tavolo:"Sarà meglio per te se sparisci Tennison!"
"Che ti prende amico?Non ho ancora parlato!"
"Ecco.Allora farai meglio a non parlare proprio"Inuyasha e Sesshomaru si guardarono pensosi:"Beh,ho una cosa importante da comunicarti"A quella frase,inconsciamente Ryuga toccò il cuore di cristallo che aveva in tasca:"Spara"
"L'ultimatrix vibra e si illumina spesso"Inuyasha sussultò.Sesshomaru assottigliò gli occhi:"L'ultima volta che è successo...si trattava di N"
"Questa  volta è diverso.Non mi sta segnalando un pericolo,ma una novità"Ryuga alzò un sopracciglio:"Spiegati meglio"
"Sta per succedere qualcosa di strabiliante.Anche Gwen lo percepisce col suo mana.Sta per succedere qualcosa senza precedenti"Ryuga si alzò:"Beh,staremo a vedere Tennison.Sarà meglio per te che succeda veramente qualcosa,altrimenti farò accadere qualcosa alla tua faccia"Detto questo,girò i tacchi proseguendo verso la sua stanza.Ben Ten rimase così male che si avvicinò ai due fratelli e sussurrò:"Ma qual è il suo problema?!"Fecero spallucce:"E' una giornata no".



Ryuga non voleva addormentarsi.Non voleva rivedere quelle ombre che lo inseguivano.Forse Roku aveva ragione,forse il problema era dentro di lui.Una folata di vento gli scompigliò i capelli bianchi come la neve.Era apoggiato alla balaustra del balcone e osservava le stelle,in particolare la costellazione del drago...


Questa dolce melodia
è il ricordo di sempre
ed un canto vola via
quando viene dicembre

"Che diavolo..."Ryuga rimase stranito da quel canto che non aveva padrone,dato che in giro non c'era anima viva.Scosse la testa e sbattè un paio di volte le palperbre:"Accidenti.Devo essere assonnato di brutto.Ho perfino le allucinazioni"Rientrò.Appena si sdraiò sul letto,il sonno prese il sopravvento.

Ancora una volta camminava senza possibilità di fermarsi.Di nuovo quegli ululati e quelle grida.Ryuga si voltò e le vide,ancora quelle maledette ombre.Cominciò a correre.Inciampò,cadde.Eccole,lo avevano raggiunto.Lo stavano per inghiottire...ad un tratto,una luce intensissima rischiarò tutto l'ambiente circostante.Il bagliore era talmente intenso,che l'albino fu costretto a coprirsi gli occhi con un braccio.Riuscì,però,a scorgere una bellissima figura femminile avvolta da un manto di purezza.Le ombre si contorsero e strillarono,per poi dissolversi completamente.La donna avanzò verso il blader.Gli tese una mano.Ryuga ebbe modo di osservarla attentamente:era abbigliata con un vestito bianco lungo fino ai piedi,i morbidi capelli castani le ricadevano sulle spalle,due occhi azzurro oceano facevano risplendere quel viso innocente.Le labbra si mossero,ma l'albino non riuscì a comprendere il significato di quelle parole.Afferrò la mano tesa della ragazza.

Si svegliò,ma stavolta tranquillamente.La luce del sole lo avvolse.Un momento,il sole?Strano,pensò Ryuga.Da quando avevano sconfitto N e Iliaster non era mai riuscito a svegliarsi dopo l'alba.Ripensò alla ragazza del sogno:non la conosceva,anzi,non l'aveva mai vista.Era di una bellezza sconvolgente:"Aaaa,ma che vado a pensare!"Scandì,schiaffandosi una mano sulla fronte.



Quel giorno non voleva alzarsi,poichè la sua agenda era più piena di quella di un manager di un'importante azienda.Si tirò su a fatica.Stavolta era costretta,a causa della presenza dei suoi genitori,ad indossare uno di quegli insopportabili abiti pomposi.Scelse quello che le dispiaceva di meno:era un ampio abito blu elettrico,con le maniche a sbuffo ornate con pizzo bianco.Tutti i bordini del vestito erano decorati in quel modo.Scese lentamente gradino per gradino,e raggiunse la sala da pranzo.Si sedette cominiciando a fare colazione con estrema compostezza.I suoi erano dal lato opposto del tavolo.Il padre sorseggiava moderatamente una tazza di tè:"Oggi dovrai assolvere tutti i tuoi impegni,non devi mancare a nessuno"
"Sì padre"Terminato di mangiare,Julie cominciò la sua estenuante giornata.Assistette a due concerti la mattina,tenne una conferenza sullo studio del pianoforte il pomeriggio e,dalle cinque alle otto,suonò,senza mai interrompersi.

Ryuga si allenò tutto il giorno,incessantemente.Dopo tutto,le parole di Tennison lo avevano incuriosito.Non vedeva l'ora di poter combattere e disturggere qualcosa.Doveva sfogare tutta quella rabbia repressa.Erano ormai le otto passate.

Julie cenò in assoluto silenzio,mentre i suoi parlavano a proposito di quel Banjo.Ad un punto della discussione,il padre la invitò ad esprimere il suo parere:"Dimmi,figliola,cosa ne pensi di Banjo?"La ragazza sapeva di non poter essere sincera:"Mi sembra un ottimo partito"
"Lo sapevo!Hai proprio ragione figlia,è un ragazzo strordinario quello!"
"Certo padre"
"E' così generoso!Sapevi che ha donato quasi un milione in beneficenza?"
"No,padre"
"E poi è bello,forte.."Julie non ce la faceva più a sentire quella dissertazione a senso unico:"Padre,sono molto stanca.Chiedo il permesso di congedarmi"
"Aaa ma certo figliola,vai vai!"Uscì dalla sala da pranzo camminando.Appena fuori corse in camera sua in lacrime.Chiuse la porta a chiave e si buttò sul letto singhiozzando.


Si asciugò il sudore con un asciugamano bianco.Neanche quella sera aveva cenato.Un ragazzino dagli occhi color sangue era molto preoccupato per lui.Ryuga era stato per molto tempo l'allenatore di Yuma,e ancora lo era.Il duellante gli voleva molto bene,anche se non glielo dimostrava.Gli si avvicinò:"Tutto bene?"Gli chiese,sedendosi accanto a lui:"Specifica bene"
"Beh,insomma..."Si bloccò,voleva arrivare al sodo:"Perchè ti stai allenando così tanto?"
"Voglio essere in forma"
"Ma lo sei già"Ryuga lo guardò di sbieco:"Dove vuoi arrivare ragazzino?"
"Sono preoccupato per te,non mangi da due giorni e ti stai massacrando.Se contnui così..."L'albino rise ironico:"Falla finita ragazzino,non voglio la tua pietà!"
"Non ho pietà di te!Sono solo preoccupato in quanto tuo amico!"Ryuga si alzò di scatto:"Tsk,amico.Io non ho amici!"Yuma  sentì una fitta al petto:"E' qui che ti sbagli!Tu sei circondato da persone che ti vogliono bene"
"Io sto bene solo con me stesso"Se ne andò con passo di marcia:"Se continui così rimarrai solo!"Ryuga non badò nermmeno a quelle ultime parole.

Julie aveva finito le lacrime.Era rannicchiata su sè stessa,immersa nei suoi pensieri.D'un tratto la mano scese in tasca e toccò il cuore di cristallo.

Ryuga buttò i suoi attrezzi sul pavimento.Urlò con tutta la forza che aveva in corpo.Mise stizzitamente le mani in tasca.Prese il cuore e lo tirò fuori.

"Sono sicura"
"Sono sicuro"
"che troverò una persona che mi capisce"
"che troverò una persona che mi capisce"
"e la troverò"
"e la troverò"
"oltre il tempo e lo spazio"
"oltre il tempo e lo spazio"




Julie si era addormentata poco dopo aver pronunciato quella frase.Era ormai mezzanotte passata.La giovane si svegliò,perchè aveva un gran sete.Si alzò e accese la luce:"AAAAAA"Cacciò un urlo che riempì tutta la stanza.Il ragazzo che dormiva appoggiato alla porta,si destò di soprassalto puntando il bey.Julie era paralizzata.Ryuga ripose il lanciatore,vedendo che non c'era alcun pericolo:"Se mi svegli ancora,te lo lancio contro"
"C-chi s-sei?"
"No ragazzina.La domanda è chi sei tu!"
"No un momento,questa è casa mia!"
"Casa tua?!"
"Sì,casa Casterville"
"Casterville?!Aspetta un momento...In che anno siamo?"
"Nel 2014"
"2014.E dove siamo?"
"Ma a Tokyo,ovviamente.Non proprio Tokyo,un po' più fuori"
"Impossibile"
"Che cosa?"
"Ho viaggiato oltre il tempo e lo spazio..."



*Angolo autrice*

Eccomi di nuovo gente!Questo nuovo capitolo l'ho scritto proprio di getto!Spero che vi piaccia.Mi raccomando ancora una volta,recensite!voglio sapere come la pensate!In bene e in male.Sono bene accetti suggerimenti e consigli.Sayonara al prossimo capitolo!

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Capitolo 4
*** Nel mondo di Julie ***


g "Un momento,un momento,fammi capire bene:vorresti dire che tu non sei di questo mondo?"Julie era perplessa come non mai.Il sopracciglio sinistro batteva sulla fronte.Ryuga camminava faceva la spola da un capo all'altro della stanza,la mano sotto al mento:"Per la miseria,mi vuoi rispondere?!"L'albino si bloccò,lanciandole uno sguardo di ghiaccio:"Finiscila di rompere il cazzo,altrimenti ti ribalto da capo a piedi"Julie incrociò le braccia e riempì le guance,come una bambina a cui non viene concesso un giocattolo.Intanto Tabatha,che aveva udito l'urlo della contessina dalla sua stanza,correva sulle scale per raggiungere la stanza della sua amica.Si sistemò la camicetta da notte e bussò:"Julie,sono Tabatha,ho sentito un grido,tutto bene?"Julie sobbalzò.Ryuga la guardò con aria interrogativa:"Chi diavolo è?"La bruna corse e gli serrò la bocca con entrambe le mani:"Shh,è Tabatha,la mia cam...migliore amica.Se ti sente o ti vede siamo nei guai!"Sussurrò ansiosa.L'albino fece una smorfia,odiava essere toccato,soprattutto da un estranea.Tabatha bussò ancora:"Julie,perchè non ripsondi?Sarò costretta ad entrare"Girò il pomello:"No,no!Tutto a posto Tabatha,è stato solo...un incubo!Ora è passatoTorna pure a dormire!"
"D'accordo,ma se avessi bisogno di qualcosa chiamami!"
"Senz'altro!"Quando la bruna sentì i passi che si allontanavano,tirò un sospiro di sollievo:"Uff,è andata"Tolse le mani,lievemente imbarazzata.Ryuga la osservava torvo.La afferrò per i polsi:"Ehi,ma che..."
"Toccami un'altra volta e ti uccido"Eccolo.Ryuga aveva sfoderato il suo sguardo da Imperatore Drago,puntando le strette iridi in quelle di Julie.La ragazza non reagì come lui si aspettava:di solito la gente girava la faccia per non guardarlo negli occhi.Lei invece tenne le pupille fisse in quelle di lui,un profondo oceano specchiato in un deserto dorato.Vedendo ciò,Ryuga mollò la presa con un verso disgustato,riprendendo a marciare avanti e indietro.Julie era ferma nel mezzo della camera,ancora estasiata da quegli occhi color dell'oro.Si riscosse dopo un momento.Trasse un profondo respiro:"Puoi almeno dirmi chi sei?"Questa volta il blader rispose pacatamente:"Il mio nome è Ryuga e sono il blader più forte del mondo,sono l'invincibile Imperatore Drago!"



La mattina seguente era domenica,quindi Julie aveva il giorno libero.Così come Tabatha e il resto della servitù.La ragazza bruna ringraziò il cielo che tutto l'ambradan fosse successo proprio di domenica.Almeno non avrebbe dovuto dare spiegazioni a nessuno.I suoi,dopo l'incontro pre-matrimoniale,erano ripartiti alla volta di un nuovo tour.Tutto prefetto:avrebbe potuto sbarazzarsi di quello strano tizio senza testimoni.Eppure,per quanto strano,quel ragazzo aveva qualcosa che la attirava
come una calamita,e nel contempo le dava terribilmente sui nervi.Camminavano a passo svelto negli immensi corridoi.Ryuga si guardava intorno,carpendo ogni più piccolo dettaglio.La sua attenzione venne catturata in particolare dai quadri appesi alle pareti:raffiguravano probabilmente degli avi di Julie,ritratti in pose erette e austere.Ogni tanto la ragazza buttava fugaci sguardi all'albino,tanto per controllare che non scappasse.Arrivarono davanti al portone della sala da pranzo,che Julie spalancò con un tonfo.Prima di entrare guardò a destra e a sinistra,come per attraversare la strada,e,non vedendo nessuno,fece segno di proseguire.Fece accomodare il suo "ospite" senza fare rumore:"Aspettami qui,vado a prendere la colazione"Gli raccomandò.In quei cinque minuti,Ryuga contemplò con ribrezzo lo sfarzo esagerato di quella stanza,paragonandola alla LORO sala da pranzo.In confronto a quella,la loro sembrava una bettola per ubriaconi.Julie tornò con due tazze di tè ed un vassoio pieno di paste e biscotti di ogni sorta.Si sedette di fronte a lui,passandosi due o tre volte la mano nei capelli:"Allora.Ricominciamo da capo."Gli tese la mano:"Io mi chiamo Julie Casterville,sono una pianista e,detto tra noi,sogno una vita avventurosa.Mentre tu sei..."
"Te l'ho già detto e io non amo ripetermi.Il mio nome é Ryuga e sono il blader più forte del mondo,sono..."
"L'invincibile Imperatore Drago.Certo."L'albino alzò un sopracciglio:"Mi stai prendendo per il culo?"Ringhiò tirandosi sù:"Ehi,stai tranzo.Non volevo certo offenderti,è solo che...non ho mai sentito perlare di blader"Rispose Julie,accentuando la parola "blader".L'albino si risedette.Si fissarono per qualche istante senza proferire parola.Fu Julie a rompere il silenzio,spostando il vassoio d'argento su cui erano posati i dolci:"Lasciamo perdere la colazione,ok?"




Camminavano da più di venti minuti.Ryuga si stava scocciando parecchio:"Si può sapere dove stiamo andando,di grazia?"Julie sospirò:"Non lo so,senti,non lo so!Ok?!Sto solo cercando di aiutarti!"
"Tsk,io non ho bisogno di aiuto."La città di Tokyo era immensa,e comprendeva i più differenti paesaggi:da palazzi altri centinaia di metri a montagnette verdeggianti costeggiate dal fiume.Passavano proprio in una zona verdeggiante,un quartiere fatto di villette e case indipendenti.Ad un tratto udirono un grido spaventato provenire dalla riva del corso d'acqua.Julie si sporse per vedere cosa stava succedendo:una ragazza dai capelli corti e biondi sui quindici era attorniata da cinque bulli che ghignavano.Il più tozzo,presumibilmente il capo,la stuzzicava:"Mmm,che cosa ci fa una ragazza così carina tutta sola?Ragazzi,non possiamo assolutamente permettere che giri da sola,vero?"Un tizio smilzo con due buffi denti da coniglio si fece avanti:"Fono d'accordo capo!Perchè non la accompagnamo noi?"La ragazzina tremava come una foglia,mentre tutti e cinque se la ridevano come fosse la loro festa.Julie serrò la mascella e strinse i pugni.Ryuga lo notò subito,ma non disse niente:voleva vedere la sua reazione.Il capo prese la biondina per il mento.La bruna non resisteva più:"Ehi tu,bestione,perchè non te la prendi con una della tua taglia?"Gridò con tutto il fiato che aveva.L'energumeno fece una smorfia.Con un'agilità sorprendente,Julie saltò,atterrando perfettamente davanti all'omone:"Ma guarda,la ragazzina vuole giocare?Ahahahah"Alla sua risata presero a ridere anche gli altri membri del gruppo.Alla bruna si rizzarono i capelli:"Non chiamatemi ragazzina!"La sua furia esplose.Con un rapido calcio fece perdere l'equilibrio al molestatore,che cadde con un tonfo.Ryuga spalncò gli occhi:quanta forza poteva mai avere una ragazza così magrina?Julie si precipitò dalla bionda:"Come va,tutto bene?"La ragazza annuì:"Come ti chiami?"
"M-marika"
"Tranquilla Marika,ora sei in salvo"I brutti ceffi osservavano la scena esterrefatti.Il capo si alzò a fatica:"Brutti idioti,non state lì impalati,prendetela!"Obbedirono all'istante.Julie si voltò schermando Marika.Un ghigno le si dipinse sul volto:"Finalmente un po'di divertimento"La attacavano da tutti i lati con colpi di karate,ma lei era più veloce e più precisa.Sferrò un pugno nello stomaco al dentone,che si piegò in due,evitò un calcio da un altro tutto muscoli ed niente cervello,per poi assestargli un calcio sulle cosce,buttandolo a terra.Ryuga seguiva attentamente il combattimento.Dopo un minuto,la bruna stese l'ultimo con un  micidiale colpo alla Bruce Lee.Si massaggiò il polso rivolgendosi al capo:"Ehi smilzo,la prossima volta che hai gli ormoni in giro,ti conviene non metterti contro Julie Casterville"Un grido di sorpresa fuoriuscì dalle bocche di tutti:"J-julie Casterville?!"
"In persona"Come risvegliati da un incantesimo scattarono tutti in piedi,terrorizzati dal suono di quel nome.Uno tenace,però,si era rimesso in piedi alle sue spalle,e stava prendendo una rincorsa per colpirla da dietro.Ryuga scattò,e con un calcio-balzo bloccò l'aggressore buttandolo faccia a terra.Julie si girò appena in tempo per vedere tutta la scena.L'albino era rimasto così sorpreso dalle doti di quella ragazza che,involontariamente,l'aveva salvata da un violento trauma cranico.In preda al panico,gli aggressori scapparono sulle loro motociclette,strillando come delle feminucce,il ciccione in primis.Ryuga si voltò di scatto:"Stai attenta,e guardati sempre le spalle.Non ci sarà sempre qualcuno a difenderti."Sentenziò,con un lieve,lieve,lievissimo accenno di dolcezza nella voce.Il blader riprese a marciare con le mani in tasca.Julie era stupita e confusa allo stesso tempo:"B-beh,grazie!"L'albino alzò la mano a dire "Prego".All'improvviso Julie si ricordò di Marika:"Ora puoi andare,vedrai,quei brutti ceffi non ti daranno più fastidio"La ragazza dai capelli biondi fece un inchino:"Grazie mille signorina Casterville"All'albino sfuggì una risatina,signorina Casterville,certo che quella famiglia doveva essere piuttosto influente da quelle parti,pensò con ironia.Julie sorrise:"Chiamami solo Julie"La quindicenne annuì convinta,mentre la bruna estraeva dalla tasca un piccolo biglietto:"Tieni,è il mio numero di telefono.Così ci sentiamo qualche volta"
"D'accordo!"
Marika li salutava da lontano,e Julie ricambiava con ampi gesti delle braccia,per poi affiancarsi a Ryuga:"Senti...grazie per prima"
"E basta.Mi hai già ringraziato una volta,sei davvero irritante"
"C'è qualcosa di male nel essere grati a qualcuno?"
"La gratitudine è per i poppanti e per gli illusi.Nessuno in questo o in altri mondi conosciuti fa qualcosa per niente."
"Cosa vorresti dire?"
"Prendi me per esempio:ti ho salvato solo perchè voglio che tu mi riporti indietro da questo maledetto posto!"
"Te l'ha mai detto nessuno che sei uno stronzo?"
"Pff,me lo dicono tutti.Non sei nè la prima nè l'ultima.Ma il mio segreto è che me ne fotto altamente"Julie fece mosse leggermente la testa in segno di finto assenso.Il brontolio del suo stomaco interrupe la conversazione:"Ehe,scusa è che ho un po' fame!"
"Tsk,non resisteresti neanche un giorno senza cibo.Pivella"
"Ehi,non ho nemmeno fatto colazione questa mattina!Finiscila di rompere e seguimi.Conosco un posto dove fanno dei panini fantastici!"
"Sei senza sper..."Non terminò la frase che Julie lo afferrò per un braccio,trascinandolo chissà dove.

Non sapeva come ci era finito in quel posto che sapeva di olio e patatine fritte,ma sapeva che ora era seduto a quel tavolo ad aspettare quel fantomatico panino.Ecco la ragazza tornare dal bancone delle ordinazioni con due vassoi rossi carichi di schifezze di ogni genere:"Ah,ecco qua.Era una vita che non mangiavo da Mc Donald!"Detto questo addentò avidamente il suo Big Mac.Porse una scatoletta di plastica all'albino,che la guardò stranito:"Che ci dovrei fare?"
"Ahahah,mi sembra ovvio:è il tuo panino!Ho preso questo,non conoscendo i tuoi gusti,sono andata sul classico"Ryuga aprì il piccolo involucro che conteneva un delizioso hamburger con tanto di bacon.Anche se non l'avrebbe mai ammesso,quel "coso"aveva un'aria invitante.Ne rubò un morso,e poi un altro.Arrivarono ad addentare i due panini simultaneamente:"Fal di Faldonza!"Esclamò Julie:"E tu eri quello che non sopportava i fast food?"
"Ah,falla finita pivella.Ricorda che mi devi un favore!"
"Lo so,lo so,ho promesso che ti avrei riportato a casa.Ebbene,hai davanti a te un GPS vivente!Conosco Tokyo meglio delle mie tasche,dovunque sia casa tua,la troveremo!"
"Mi stai facendo incazzare.Ti ho già detto e ripetuto che non sono di questo mondo.Un'altra volta che me lo fai dire,e giuro che ti distruggo"
"Ahhh,ancora con questa storia!"L'albino aveva gli occhi ridotti a due fessure cariche d'ira,anche se non era molto credibile con la maionese sparsa su tutta la bocca.Julie dovette soffocare una risata:"Va bene,va bene.Ammettiamo pure che sia tutto vero e che tu vieni da un altro mondo parallelo al mio:come sei arrivato qui?"
"Ma quanto sei scema?E' proprio questo il punto:non lo so"La bruna si schiaffò una mano sulla fronte:"Di bene in meglio"
"Non capisco perchè io stia sprecando il mio tempo con una perdente come te!"Sbraitò,alzandosi e andando verso l'uscita:"Ehi,dove stai andando?"L'albino proseguì sbattendo la porta.Julie pagò frettolosamente e imprecando:non poteva lasciare che quel tizio vagasse da solo in giro per la città.

"Ehi,Ryuga,aspettami!"Lo aveva finalmente raggiunto,dannazione che passo svelto che aveva,si ritrovò a pensare.Gli si parò davanti con le braccia allargate:"Senti,io ti voglio aiutare,dico sul serio.Il fatto è che mi sembra tutto così strano!Insomma,prima piombi nella mia camera,poi dici che vieni da un altro mondo e che sei un bloder,un blader o quello che sei,e infine dici che hai viaggiato oltre il tempo e lo spazio!Sono parecchie cose da assimilare per una ragazza normale come me!Oltretutto hai un caratteraccio..."L'albino le tappò la bocca:aveva prounciato tutta quella frase senza prendere neanche un fiato.E poi lui odiava tutto quel bla,bla,bla.Julie riprese fiato:"Voglio crederti.Bisogna solo capire come sei arrivato qua!"Ryuga si decise a collaborare.Ripensò un attimo a quello che era succeso:"Beh,l'ultima cosa che ho detto prima di ritrovarmi in camera tua è stata.."Alla ragazza si accese una lampadina:"Oltre il tempo e lo spazio!"Scandirono in coro.Si scambiarono uno sguardo d'intesa:"Voglio andare"
"Voglio andare"
"Oltre il tempo e lo spazio"



"Oh,che mal di testa!"La ragazza si svegliò,in mezzo ad una radura appartata.Strillò come quando aveva incontrato Ryuga:"Dove mi trovo?"


*Angolo autrice*

Rieccomi gente con questo nuovo capitolo!Avete capito cosa è successo nel finale?Sì?Allora non lo raccontate agli altri vostri amici che leggono!No?Lo scoprirete nel prossimo capitolo!A presto amici,e ricordate di recensire!

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Capitolo 5
*** Un mondo strano ***


s "D-dove mi trovo?!"Julie era spaesatissima:si era appena risvegliata in una radura sperduta in mezzo al nulla più totale.Si alzò lentamente in piedi,guardandosi attorno:"Ryuga?"Chiamò con flebile voce:"Ehi,c-c'è nessuno?"Tremava come una foglia.In quel luogo non si vedeva anima viva,e certamente lei non era nel pieno delle sue facoltà mentali per poter riflettere su una soluzione;si acquattò per un momento ricacciando indietro una lacrima.Scosse la testa:"Su Julie,stai calma.In fondo,che sarà mai!Tu ci vai praticamente sempre nel bosco,non ti può spaventare una foresta completamente desolata!"Si rialzò decisa,e cominciò ad avviarsi fuori dallo spiazzetto erboso in cui si era ritrovata.La boscaglia era,in sostanza,un corridoio abbastanza ampio di alberi,più precisamente dei faggi,molto alti e con chiome folte e verdeggianti.Da essi traspariva la chiara luce del sole,che faceva capolino tra le foglie.Julie,dapprima impacciata,con ogni passo che muoveva,sentiva dentro di sè una strana sensazione di familiarità e di accoglienza in quelle piante all'apparenza fredde.Questo senso di pace aumentò al punto che la ragazza,completamente a suo agio,cominciò a correre,assaporando il vento che le percuoteva dolcemente la pelle.Questa mistura di emozioni andò a riversarsi in una risata libera e cristallina.Ad un tratto,senza accorgersene,si ritrovò in uno spiazzo aperto,un bellissimo prato pieno zeppo di fiori di ogni colore.Le sembrava di sognare:nemmeno le distese d'erba di casa sua potevano essere paragonate allo spettacolo che le si parava davanti.Chiuse gli occhi,assaporando per un momento la meraviglia e l'incredulità che la avvolgevano.Un voce lontana la riscosse dai suoi pensieri:"Julie!"La ragazza si voltò,e vide che Ryuga la stava chiamando:"Julie,svegliati,Julie"



"E svegliati brutta deficente!"
"Insomma Ryuga,che modi sono questi!"Julie aprì lentamente gli occhi:"Ecco guarda,si sta svegliando!"La bruna si destò completamente:"Buon giorno!"Una voce affettuosa accompagnò il suo risveglio:"Buon giorno"Rispose,con voce impastata dal sonno.Di fianco al suo letto stava seduta una bella ragazza dai capelli neri corvini,lunghi fino a metà schiena.Aveva un sorriso dolce e un'espressione amichevole.Julie si tirò a sedere,facendo vagare lo sguardo in quella rozza stanza:"Tranquilla,sei al sicuro qui"
"Dove mi trovo?"La ragazza mora ci pensò su,poi rispose:"Beh,sei a casa nostra!"Julie si guardò attorno perplessa:"Nostra di chi?"Una figura nsacosta nell'ombra sbuffò pesantemente:"Possibile che ti trovo anche qui?"La bruna sussultò al suono di quella voce.L'albino si fece avanti con le braccia incrociate.Le fece un cenno con la testa per salutarla:"Ryuga!Un momento...Ryuga?"La mora saettò con lo sguardo da Julie a Ryuga:"Aaaa,noto con piacere che vi conoscete già!"
"Se,purtroppo"Julie era ufficialmente in uno stato di confusione acuta:"Aspetta,aspetta,blocca i buoi:dove diavolo siamo?"Ryuga buttò gli occhi al cielo:"Sei nel mio mondo"La bruna annuì:"Ah giusto,nel tuo...COSA?!?!"
"Sì,ma stai tranquilla:qui non siamo tutti maleducati come il signorino alle mie spalle"La rassicurò l'altra ragazza:"Oh,a proposito,io mi chiamo Kagome Higurashi,piacere!"
"I-il piacere è t-tutto mio"Si strinsero la mano:"Beh,ora credo che sia il momento di lasciarti un po' sola,a dopo!"Esclamò,trascinando via l'albino di peso.Una volta chiusa la porta,Julie tentò di ordinare le idee:era stata letteralmente catapultata in un altro mondo,senza nemmeno sapere come,e aveva conosciuto un ragazzo insopportabile e una ragazza dolce e gentile.Non male per una sola giornata.Oltretutto,Ryuga le avrebbe rinfacciato finchè campava di non averle mentito.Trasse un profondo respiro e si alzò,scostando le coperte.Si aggirò per la modesta camera:era fatta interamente di legno d' acero,come le baite che si trovavano in montagna,fatta eccezione per il letto che era un normalissimo giaciglio a una piazza.D'altro c'erano soltanto un cassettone,ovviamente in legno,e un piccolo comodino su cui erano appoggiati una lampada e un portafoto vuoto.Probabilmente quella stanza non era mai stata utilizzata.Accanto al letto,si trovava una piccola finsetra,abbellita da un paio di tendine di raso.Istintivamente la ragazza sorrise,colpita da quella graziosa semplicità.Decise lì per lì di uscire,tanto era inutile rimanere in camera da sola.Si avviò per i corridoi della casa.Notò subito le camere disposte su file come in un albergo,segno lampante che era un'abitazione condivisa da molte persone.In un punto,più o meno a metà,le stanze si interrompevano per lasciare il posto a due rampe di scale:una scendeva e una saliva.Optò per quella che portava al piano sottostante.Scese velocemente saltando gli ultimi tre gradini.Il legno doveva essere nuovo,perchè non scricchiolava affatto.In quel piano si trovava una specie di mensa,dove consumavano tutti i pasti collettivamente,in fondo alla sala,l'uscita.Proseguì,e si ritrovò all'esterno dell'edificio.Il pesaggio era come lo aveva sognato,non mancava nulla.Poco più avanti,Kagome e un'altra ragazza stavano stendendo il bucato.julie le raggiunse:"Ciao Kagome"La mora si voltò sorridendo:"Oh,ma guarda chi si rivede!"La sua amica squadrò Julie con diffidenza:"Chi è lei Kagome?"
"Oh,che sbadata,ho dimenticato di presentarvi:Julie,lei è Kagura.Julie Kagura,Kagura Julie!"La bruna tese la mano a Kagura:"Molto piacere Kagura!"Per tutta risposta,l'interlocutrice aprì il suo ventaglio con aria superiore,e si fece vento.Julie rimase male dalla sua reazione.Kagome avvertì l'imbarazzo che si era creato,decise perciò di rompere il silenzio:"Em,ho un'idea Julie,perchè non vai a farti un giro,così conosci gli altri!"
"D'accordo!"Julie seguì subito il suggerimento.Appena si fu allontanata a sufficienza,Kagome aggredì Kagura:"Si può sapere che ti è preso?"
"Non mi fido di quella ragazza.Troppo sempliciotta.Secondo me nasconde qualcosa"

Marciava a passo spedito,senza sapere dove stesse andando.Sfortunatamente aveva anche gli occhi chiusi e sfortunatamente un suscettibile demone stava passando per quella direzione.Si scontrarono e Julie cadde rovinosamente:"Ehi,guarda dove metti i piedi!"La ragazza scosse la testa e guardò in alto.La figura massiccia di Sesshomaru  la lasciò senza parole,non aveva mai visto una persona così grande:"Che c'è,il gatto ti ha mangiato la lingua?"Julie si tirò su,scrollandosi la polvere di dosso.Notando l'abbigliamento tradizionale giapponese,la ragazza fece una piccola riverenza,pensando che fosse anche lui un nobile di famiglia.Il demone rimase assai sorpreso da questo gesto:"Il mio nome è Julie Casterville"
"Io sono il grande,il potente,il sommo..."
"E dai Sesshomaru,dacci un taglio!"Un'altra voce fece capolino da dietro un albero.Julie si sporse in avanti per guardare.Il ragazzo che aveva parlato poco prima affiancò il demone cane:"Ehi,come butta?"
"Beh,potrebbe andare meglio ma..."
"Oh,Inuyasha,quante volte devo dirti di non interrompermi mentre mi presento?"
"Sei tu che fai lo sbruffone e ti atteggi da nobile!"
"Io non mi atteggio da nobile,io SONO nobile!"Alla ragazza scappò una risata:"Che hai da ridere?!"
"Niente,è solo che...siete così carini!"
"Carini?!"
"Sì insomma,sembrate due fratelli!"I due si guardarono perplessi:"Noi siamo fratelli"
"Sì,ma io sono nato prima"
"E questo che c'entra!"
"Sono più grande"
"Ahh,ci risiamo"I due ricominciarono.Julie ne approfittò per sgattaiolare altrove.Camminando camminando,arrivò davanti ad un piccolo e pittoresco villaggio.La ragazza emise un fischio di approvazione.Una cosa la colpì tra tutte:non lontano da dove era lei,in forte contrasto con l'ambiente circostante,spiccava un laboratorio di alta tecnologia con tanto di osservatorio in cima.


"Mmm,è difficile a dirsi"
"Sei in grado di fornirmi una diagnosi completa?"
"Posso provare,ma non garantisco nulla!"Julie era estasiata da tutti quei marchingegni così sofisticati.La sua attenzione venne catturata da un macchinario assai somigliante ad un frullatore.Si avvicinò con cautela:"E questo cos'è?"Appena lo sfiorò emise un ronizio assordante.Questo mise in allerta Ryuga,che udì subito il rumore.Sfoderò L-Drago Destructor:"Chi è la?"Domandò con voce profonda:Nessuna risposta.Partì all'attacco,seguito dal tizio che era con lui.Girarono attorno a quella che sembrava una cabina per le foto,sfoderando il loro ruggito di battaglia.Si bloccarono quando videro la ragazza che tentava di coprirsi le orecchie.Ryuga sbuffò scocciato:"E tu che ci fai qui?"La ragazza arrossì per l'imbarazzo:"Ehe,io stavo solo..."
"Dando fastidio.Sembra che sia la cosa che ti riesce meglio"
"E lei chi è amico?"
"Una rompiscatole che mi ha seguito dall'altro mondo"
"Ehi,ehi,un momento,chiariamo:io non ti ho seguito,sono stata portata qui"
"Come ti pare"
"Beh io sono Kevin Levin,piacere di conoscerti"
"Il piacere è tutto mio.Mi chiamo Julie Casterville"
"Avete finito con il tè delle cinque?Abbiamo altro a cui pensare"Julie seguì i due con un forte interesse.Kevin spiegò alla ragazza che stavano cercando di capire come lei fosse finita lì.Il ragazzo dai capelli neri era specializzato in tecnologia aliena,quindi se era stata teletrasportata tramite un congegno proveniente da un altro pianeta,lui l'avrebbe saputo.Fino a quel momento non aveva riscontrato nulla,se non una lieve frattura del continum spazio-temporale:"In sostanza,non so ancora chi o cosa ti abbiano portata qui"Concluse con un tono ironico:"C'è poco da capire Kevin:l'erba cattiva non muore mai"Sentenziò l'albino.A Julie si rizzarono i capelli:"Ehi amico,hai qualche problema?"
"No,ho solo attraversato due volte il tempo e lo spazio e ho portato nel mio mondo un insulsa mocciosa irritante"
"Mocciosa?Scusa bello,quanti anni avresti?"
"Diciannove"
"Beh,si da il caso che io ne abbia diciotto.Quindi mocciosa lo dici a tua nonna!"Kevin si intromise,notando che Ryuga stava passando alle maniere forti:"Ehi,se dovete scornarvi,fatelo fuori dal mio laboratorio"
"No tranquillo Kevin,è perfettamente inutile discutere con un macaco.Me lo trovo da sola il modo di tornare a casa!"Detto questo se ne andò sbattendo la porta.Kevin era abbastanza basito,non tanto da Ryuga,quanto dal fatto che quella ragazza riusciva a tenere testa all'albino,cosa che risultava difficile persino a lui,che lo conosceva da una vita:"Non ti sembra di avere esagerato un po'amico?"Chiese,tornando alla sua postazione di lavoro:"E' solo una stupida ragazzina nobile,non è diversa da tutti gli altri"


Camminava sbattendo pesantemente i piedi.Sulla sua strada trovò un piccolo sasso,lo calciò con forza,spendendolo lontano:"Ma chi si crede di essere,quello sbruffone,antipatico e... presuntuoso!"Era furiosa,se si guardava attentamente,si sarebbero putute scorgere delle nuvolette di fumo uscirle dalla testa.Si sedette su un grosso masso,incrociando le gambe.Intanto una graziosa ragazzina dai capelli verdi aveva udito l'invettiva,e,incuriosita,stava raggiungendo il luogo di provenienza.Appena vide Julie,le sembrò subito una ragazza simpatica,non sapeva spiegarsi nemmeno lei il perchè.La raggiunse,posizionandosi davanti a lei:"Ciao!Io sono Tori,e tu devi essere quella nuova,giusto?"Julie alzò la testa per guardarla negli occhi:"Perchè,si nota tanto?"Domandò con voce abbastanza sconsolata.Tori fece di no:"No,l'ho capito solo perchè non ti avevo mai visto in giro,tutto qui"Le sorrise,per poi sedersi accanto a lei:"Contro chi stavi gridando prima?"
"Ah,lascia perdere.Non credo che tu sappia chi sia"
"Impossibile,qui ci conosciamo tutti!"
"Sul serio?"
"Sì,viviamo tutti assieme come una grande famiglia"
"Bello.Comunque si tratta di quello scimmione di Ryuga"Tori rise di gusto:"Che c'è da ridere?"
"Niente,è solo che...Ryuga sta antipatico praticamente a tutti.Credimi,ti parlo per esperienza"
"Adesso capisco perchè!E' così odioso!Voglio dire:sono stata io ad aiutarlo a tornare qui,non sa nemmeno cosa significhi la parola riconoscenza!"La verde le posò una mano sulla spalla:"Vedrai che quando lo conosci meglio non è poi così male"
"Ahh,io voglio solo tornare a casa"Tori si alzò:"Vieni,stiamo preparando la cena,ti unisci a noi?"
"No,no ho molta fame"Julie si portò le gambe al petto,infilandoci la testa in mezzo.Tori fece spallucce:"Beh,se cambi idea,sai dove trovarci"Detto questo se ne andò,lasciandola sola.Di nuovo.


Un suono assordante la scosse.Senza accorgersene si era addormentata.Aprì gli occhi,percependo delle luci non lontano da lei.Le seguì,ritrovandosi nel pieno di una festa.L'allegria si avvertiva chiaramente.C'era della musica e tanto cibo.La gente ballava e cantava spensierata.Tra la folla riconobbe Kagome,Kagura e Tori,intente a chiacchierare sedute ad un tavolo.C'erano anche i due fratelli Inuyasha e Sesshomaru insieme ad altri due ragazzi,uno della loro stessa età e uno sui quattordici.Kagome scorse la bruna e la salutò con un ampio gesto del braccio,seguita a ruota da Tori.La invitarono a sedersi con loro.Julie accettò di buon grado:"Eccola qua!"Esclamò Kagome appena la ragazza si accomodò fra loro:"Sì,alla fine sei venuta!"
"Sono stata attirata da tutta questa meraviglia!"
"Meraviglia?!Pensa che noi passiamo così la maggior parte delle serate!"
"Beate voi.Le mie di serate vengono trascorse per lo più davanti ad uno spartito o ad un noiosissimo concerto"
"Davvero?"
"Già,immagina la noia"Un bel ragazzo dagli occhi verdi interruppe la conversazione:"Scusate signore,avete visto mia cugina?"Le tre risero:"No Ben,oggi non l'abbiamo vista"L'attenzione del brunetto si spostò su Julie:"Oh,ma chi è questa splendida ragazza?"
"Lei è Julie,ed è..."
"Ah sì,ho sentito parlare di te,sei quella dell'altro mondo giusto?"
"Giusto"Julie lo fissava curiosa,era davvero carino:"Beh,che dire:benvenuta tra noi!"
"Ti ringrazio,Benjamin"
"Chiamami Ben"
"Ok,Ben"Seguì una pausa di silenzio:"Oh accidenti,sara meglio che vada a cercare quella asociale di mia cugina.Ci si becca!"Quando si fu allontanato,Tori e Kagome guardarono furbette Julie:"Uuuu,che caldo faceva due minuti fa!"
"Cosa volete dire?"
"Non ci dirai che Ben non ti fa quest'effetto!"
"Beh,è carino"
"Carino?!E' semplicemente perfetto!"
"Sarà,ma io ho altri standard"Questa volta fu Ryuga ad interrompere:"Yo"
"Ehi,che vuoi?"Chiese Kagura che fino ad allora aveva solo pensato a limarsi le unghie:"Mi serve Julie.Subito."La bruna in questione si infastidì:"Dato che ti "servo";potresti almeno chiedere per favore"
"Non rompere e seguimi,prima che decida di prenderti con la forza"
"Ah,e va bene"Si arrese,alzandosi a fatica.Kagome e Tori si scambiarono uno sguardo preoccupato.


"Posso almeno sapere dove stiamo andando?"
"No"
"Ah,grandioso.Una perfetta giornata di merda.Quasi preferisco le cose che mi obbligano a fare i miei!"
"Un'altra parola e ti uccido.Così faremo tutto molto più in fretta"
"Tutto cosa?"
"Ahh,Kevin deve esaminarti per capire cosa è successo quando mi sono ritrovato a casa tua"
"D'accordo"Percorsero il resto del tragitto in silenzio assoluto.Una volta arrivati,Kevin la scannerizzò,senza successo:il suo corpo non presentava tracce di porcate aliene,come le chiamava lui.Tornarono di nuovo al punto di prima..Ryuga era furioso dalla testa ai piedi,mentre la bruna era esausta come non mai.Prima di lasciarsi Ryuga la fissò,poi disse:"Sembra che dovrai passare la notte qui"
"Già.Per fortuna domani Tabatha non c'è"Sussurrò le ultime parole:"Come hai detto?"
"Niente,niente.Beh ci vediamo domani.Ho un sonno!"Ryuga girò i tacchi:"Buona notte!"Gli gridò dietro Julie.L'albino si bloccò:"Come?"Domandò stupito,erano anni che nessuno gli augurava buona notte:"Ho detto buona notte!"Nonostante lui l'avesse trattata male tutto il tempo,lei riusciva ad augurargli buona notte con un sorriso.Decise di non rispondere,proseguendo per la sua strada.Julie tornò dalle sue amiche.Dopo tutto,quel mondo non era così male.Lo rivalutò perchè il suo umore era migliorato.Non lo sapeva neanche lei il perchè,quando si trovava insieme a Ryuga tutto gli sembrava più bello,più strano,ma più bello.Presto ne avrebbe scoperto il motivo,perchè il tempo e lo spazio sono in continuo movimento,e la sua vita,insieme a quella di Ryuga,ormai,erano cambiate per sempre,e quello che li avrebbe aspettati va oltre ogni loro fantasia,pensiero...


O Incubo...


Angolo Pazza scriteriata

Rieccomi gente,con un nuovo capitolo!Parecchi colpi di scena,eh?E sì,perchè li voglio far soffire i nostri due protagonisti.Ma non è tutto gente,nel prossimo capitolo scoprirete altri altarini.Preparatevi alle soprese!Beh che posso dire...
3,2,1...GO SHOOT!Sayonara gente!

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Capitolo 6
*** Il ritorno di N ***


v "Uffa,non capisco perchè abbiano mandato proprio me!"Uno scocciato Masamune correva sull'unico sentiero che portava al carcere di massima sicurezza.Era un'ispezione di routine quella che avrebbe dovuto condurre,giusto per vedere se c'erano disordini tra i detenuti.Si bloccò di fronte al grande portone d'accesso,sorvegliato da due impassibili guardie,grandi e grosse.Il moro frugò freneticamente nelle tasche,alla ricerca del suo distintivo da risolutore.Lo tirò fuori,mostrandolo ai due spilungoni,che non fecero una piega:"Sono della polizia intergalattica,vi decidete a farmi entrare?!"Le guardie abbassarono leggermente lo sguardo,per poi aprire lentamente la porta.Il moro entrò sbattendo i piedi e sbuffando.Un gigantesco individuo gli si parò davanti:"Qual buon vento ti porta al carcere del Vuoto Totale?"
"Sono qui da parte di Roku,signore"la voce gli tremava un pochino,a causa del gigante davanti a lui.Sentite queste parole,l'omone scoppiò in una fragorosa risata:"Ahh,il vecchio Roku,perchè non l'hai detto subito?!"Gli diede una pacca sulla spalla e cominciò il giro turistico.Decine di migliaia di prigionieri stavano lavorando proprio sotto i suoi piedi,dato che loro si trovavano su un grosso ponte di acciaio a centinaia di metri da terra.Masamune li guardò incuriosito e allibito:"Stiamo ristrutturando la prigione,come vedi nessuno qui sta con le mani in mano!"Disse il tipo grosso,indicando i detenuti.Più avanti,il percorso si divideva in due.Masamune girò la testa prima a destra,poi a sinistra:"Alla mia destra ci sono quelli più innocui,mentre a sinistra è dove dobbiamo andare noi"Il moro degluttì.Attraversarono una parte molto buia,costellata di celle stracolme di enrgumeni dalle facce molto poco amichevoli.Dire che il blader era terrorizzato è un eufemismo:"Quanto dobbiamo andare avanti ancora?"Chiese con un filo di voce.La bocca dell'uomo si arricciò in un sorriso:"Siamo arrivati"Erano nella parte più profonda e oscura del carcere,davanti a loro c'era solo una grande fossa e nient'altro...no,un momento,qualcuno c'era.A vederlo così sembrava un comune ragazzo,che non doveva avere più di vent'anni.Masamune si sporse leggermente per poter vedere meglio:"Eccolo,era quello che cercavi no?"Il blader lo guardò con aria interrogativa,per poi ridere debolmente:"No,non può essere lui"
"Eccome se lo è.Ma stai tranquillo:è totalmente innocuo e impotente"In effetti era incatenato per i polsi a delle catene d'acciaio che partivano dal soffitto.Il corpetto che gli avevano messo sulla schiena era zeppo di frecce,e guardie sparse dappertutto sopra di lui controllavano che non facesse mosse false.La guida di Masamune era a dir poco soddisfatta.Il moro invece non era ancora del tutto sicuro che ogni cosa fosse a posto,ma decise di scacciare questi pensieri:"Beh,grazie,ho visto abbastanza.Direi che possiamo andarcene"L'omone lo ricondusse all'uscita:"Riferirai a Roku che è tutto nella norma"
"Ma certo,ovviamente!"Appena il portone si richiuse,il moro utilizzò il modulo teleporter portatile che gli aveva fornito Kevin per tornare indietro.Che esperienza traumatica,pensò mentre attraversava il portale.Eccolo.Era di là.


"Ah,è incredibile che dopo tutti questi anni,Roku non si fidi ancora"Ringhiò l'omone,mentre passava per il ponte d'acciaio:"Tornate al lavoro,schifosi topi di fogna!"Gridò ai prigionieri sotto di lui,che subito ripresero la ristrutturazione.

Aprì gli occhi di scatto,come se si fosse svegliato da un lungo sonno.Realizzò che era ammanettato per bene,e che era circondato da guardie armate fino ai denti.Alla sua sinistra c'erano un centinaio di arceri con le balestre puntate su di lui.Erano troppo lontani per accorgersi che aveva gli occhi semi-aperti.Si rese anche conto che non era seduto,ma accovacciato,un punto a suo favore.Si inginocchiò definitivamente,mentre un ghigno sadico gli si dipingeva in volto.Agli arceri non sfuggì,e uno di loro scoccò una freccia che andò ad infilarsi per l'ennesima volta nel corpetto che aveva sulla schiena.Evidentemente doveva essere un novellino con l'arco,notò,perchè il dardo si era infilato solo di striscio.Si concentrò su quella freccia:lentamente la fece scattare nel corpetto,seguita da tutte le altre.Le guardie scattarono sull'attenti,ma ormai era tardi.Era riuscito a togliersi l'unica cosa che gli impediva di muoversi,ora era semi-libero,gli rimanevano solo le catene da spezzare.Una cascata di dardi gli piovvero addosso,ma lui,creò una barriera invisibile,che lo protesse.Le guardie,che non erano state erudite sulle misure da prendere in caso di emregenza,sim fecero prendere dal panico.E questo alimentò il suo potere.Cominciò a dare strattoni alle catene che lo tenevano legato.La paura li stava assalendo.Tutto questo lo fece rinvigorire all'inverosimile.Tirò un'ultima volta,staccandole definitivamente dal muro.Si alzò lentamente in piedi con la testa bassa.Si toccò la nuca,non aveva più il suo berretto con la visiera,probabilmente gliel'avevano confiscato una volta arrivato lì.Una delle guardie si riscosse e riuscì a dare l'allarme rosso.Appena il ragazzo lo vide fece tremare tutto,in modo da fargli perdere l'equilibrio,ma l'allarme era già partito.Il capo detenuti,che era stata anche la guida di Masamune,traballò sentendo la scossa e l'allarme.Guardò su uno dei monitor che c'erano dappertutto da dove venisse,non ci voleva credere:"Non è possibile"Corse immediatamente sul luogo,ma non trovò altro che un centinaio di guardie stese a terra,senza vita.Uno di loro si era salvato per miracolo,e stava rantolando per terra,coperto di sangue.L'omone lo raggiunse:"Capo,ho fatto del mio meglio,coff,coff,ma..."Il capo gli spostò il viso per guardarlo negli occhi:"Dov'è,N?"
"Lui...è..."Non finì la frase,che spirò davanti a lui:"Oh,no,nessuno se ne va dalla mia prigione!"Nel frattempo,N aveva già raggiunto il bivio.Senza neanche un gesto,aprì le tutte le celle che gli si presentavano davanti.Cinque di queste contenevano i cattivi più malvagi che la storia avesse mai ricordato.Il ragazzo dai capelli verdi uccise tutte le guardie che tentavano di bloccare la sua avanzata.Raggiunse il ponte sospeso,guardando di sotto:"Siete tutti liberi amici miei!"Quelli che apparentemente sembravano umani,a queste parole si trasformarono in mostri orrendi,tutti perfettamente identici:erano umalieni.Il capo detenuti lo aveva inseguito con molte guardie,tutte quelle sopravvissute.N si voltò:"Ma chi si vede!I miei piccoli amici!Ora,tolti i convenevoli,vi conviene sloggiare"
"Non ti lascerò muovere un altro passo!"
"Davvero?Voglio proprio vedere come farai"Gli si avvantarono addosso.In pochi secondi,li stese tutti,con la sola forza del pensiero.Dalla tasca di uno di essi recuperò il suo cappello,rimettendoselo in testa.Fece saltare il portone,e i due all'ingresso con esso.Si affacciò dall' "uscita",le mani dietro la schiena.Poi guardò la Luna,che stranamente,era visibile e chiara:"Su non guardarmi così vecchia mia,avresti dovuto sapere che questo giorno sarebbe arrivato.I miei amici sono pronti"Sorrise befferado:"E i tuoi guardiani?"


"Allora sei sicuro che era tutto in ordine?"
"Per l'ultima volta,sì!"Era la dodicesima volta che gli rivolgevano quella domanda.I suoi amici si fidavano,ma non troppo,sapevano bene che lui era abbastanza superficiale.Ryuga si alzò:"Basta,mi sono stufato,è evidente che N se ne sta tranquillo al suo posto,quindi perchè agitarsi?"Julie stava perdendo la testa.Non ci capiva niente di quello che dicevano:parlavano di male assoluto,di stragi e di un  certo N.Nulla che la riguardasse,ovviamente,ma dato che si trovava in quel mondo strano,doveva stare alle regole dei padroni di casa.Perciò assistette a quella riunione per intero,senza proferire parola.Ogni tanto buttava uno sguardo interrogativo a Kagome,ma senza risultati,erano tutti troppo impeganati a sentire il resoconto di Masamune.A quanto pareva si trattava di una cosa importante.Fece oscillare le gambe avanti e indietro.All'improvviso,una ragazza dai capelli rossi prese la parola:"Ragazzi,io no starei troppo tranquilli se fossi in  voi,perchè ho avvertito una lieve scossa nel continum spazio-temporale"
"Sì Gwen,l'ho rilevata anch'io.Ma secondo me è derivata dal viaggio di Ryuga..."Si girò verso la bruna:"E di Julie"La ragazza in questione alzò la mano:"Dimmi"Fece Gwen,interessata alle considerazioni di una proveniente da un altro pianeta:"Volevo solo che mi chiariste una cosa:di che state parlando?"L'albino buttò gli occhi al cielo.Inuyasha prese la parola:"Devi sapere,che il nostro più acerrimo nemico,che abbiamo sconfitto qualche tempo fa, rinchiuso nel carcere di massima sicurezza del vuoto totale,e potrebbe liberarsi da un momento all'altro,perciò..."
"Fermo,aspetta,che diavolo è il vuoto totale?"Questa volta fu Kevin a parlare:"Il vuoto totale è una sorta di dimensione parallela,creata apposta per le menti più diaboliche.Lì non c'è soltanto N,che è in sostanza il più malvagio,ma anche tutti i maledetti che abbiamo sconfitto durante la nostra carriera da ris...agenti della polizia intergalattica"
"Ora mi è chiaro.Quindi avete mandato Masamune a controllare che fosse tutto a posto,giusto?"
"Esattamente"
"Beh,certo che avete una bella vita voi!"


C'era un sacco di spazio aperto,che probabilmente non veniva utilizzato al meglio.Julie non riusciva a definire in che epoca si trovasse,poichè,se avesse guardato solo il villaggio,avrebbe sicuramente detto che era all'incirca il 1500,ma quel laboratorio smentiva qualsiasi ipotesi.Mentre rifletteva su questi pensieri,passeggiava tranquillamente sul prato,godendosi il profumo dei fiori e il leggero venticello che agitava l'erbetta.Da lontano scorse una figura minuta,probabilmente intenta a raccogliere dei fiori.Decise di raggiungerla,si sentiva in vena di socializzare.Era davvero una bella ragazza:aveva i capelli lunghi color blu acceso,due grandi occhi cremisi e un viso sereno.Le si avvicinò:"Ciao"la salutò allegramente.Lei alzò lo sguardo:"Ciao"
"Mi chiamo..."
"Julie Casterville,lo so,ero presente anch'io alla riunione"
"Oh,ok"
"Io invece mi chiamo Rio Kastle,piacere di conoscerti!"
"Il piacere è tutto mio!"
"Posso farti una domanda?"
"Certo"
"Tu conosci mio fratello?"
"Mmm,a dire il vero no"
"Era solo una curiosità"Rio si alzò,con in mano un mazzolino di rose e viole:"Per chi sono?Per il tuo ragazzo?"
"Ahahaha,magari ne avessi uno,no sono per l'appunto per mio fratello,per la sua camera a dire il vero"
"Accidanza,che sorella premurosa!"Risero entrambe.Cominciarono ad avviarsi sulla via di casa:"Tu ce l'hai il ragazzo Julie?"La bruna scosse la testa:"E non voglio averlo"Puntualizzò sorridendo.Una volta rientrate,Rio andò dalle altre,per chiacchierare di cose "private",mentre Julie tornò nella sua stanza.Si richiuse la porta alle spalle,scivolando con la schiena fino a toccare terra.Improvvisamente le venne una gran voglia di toccare il cuore di cristallo che aveva trovato nel giardino di casa sua.Infilò la mano in tasca e lo tirò fuori,accarezzandolo lievemente.Nel frattempo,Ryuga stava allenando Ginka e Yuma,tempestandoli di flessioni addominali e esercizi per la resistenza muscolare.Lui doveva solo supervisionare la sessione,dato che i due allievi sapevano già cosa fare.Ed era esattamente quello che stava facendo.D'un tratto,lo sorprese il forte desiderio di prendere il suo pezzo di cuore.Lo trasse dalla tasca dei pantaloni.Julie lo stava toccando leggermente,quando si illuminò di una luce molto intensa.Lo stesso successe al cuore dell'albino.Entrambi si coprirono il viso con un braccio,per non essere accecati da quel bagliore.Ginka e Yuma si guardarono perplessi.Come se non fosse mai successo niente,la luce si spense.Ryuga rimase un momento immobile.Sbattè due volte le palpebre:"Possibile che...?"Sussurrò:"Ragazzi,voi continuate,torno subito"Prese a correre.Julie era scioccata e senza parole.Ansimava un po'.Ad un tratto si sentì bussare alla porta:"Apri.Sono Ryuga"Ci mise un po' a realizzare quello che stava succedendo,poi si tirò su ed aprì:"Finalmente,ma che stavi facendo?!"
"N-niente"L'albino notò che la ragazza era scossa:"E' successo anche a te?"La ragazza capì al volo.Annuì:"Come è possibile..."Julie si avvicinò e mostrò il cuore di cristallo:"Quindi tu?"
"Sì"Anche Ryuga fece lo stesso con il suo.Si guardarono un secondo.Provarono a congiungere lentamente le due parti.Tombola.Combaciavano perfettamente.Julie tolse immediatamente il cristallo,portandoselo al petto:"Come è possibile...?Come,come è potuto succedere?"Si chese Ryuga ad alta voce:"Ve lo dico io come è potuto succedere"Irruppe una voce all'inetrno della stanza.Julie sobbalzò dalla sorpresa,vedendo Gwen seduta sul suo letto:"Mai sentita la parola bussare?"Ringhiò il blader:"Scusate,non ho potuto fare a meno di venire qui,dopo che ho sentito un'altra leggera scossa"Li raggiunse,studiando attentamente i due frammenti:"Sono stati questi a permettervi di attraversare lo spazio-tempo"
"Ma che diavolo dici?!"
"Io sono d'accordo con Gwen.Insomma,non c'è altra spiegazione.Io non sapevo che anche tu avessi un pezzo del cuore"
"Sarebbe stato meglio se non l'avessi mai trovato"Julie spostò lo sguardo sulla rossa:"Quindi,ora doveri essere in grado di tornare a casa?"
"Sì,teoricamente.Bisogna solo capire come"Gwen puntò gli occhi in quelli di Ryuga:"Beh,se mi date i due frammenti,posso provare a trovare un modo!"Obbedirono entrambi.La rossa se ne andò,con la promessa di aiutare Julie a tornare a casa.Rimasero soli.Ora il blader potva sfogarsi:"Perchè non mi hai detto che avevi il cuore"
"Perchè era tutto così strano...io...insomma..."
"Avresti dovuto dirmelo,maledetta,forse sei una dannata spia di N,e hai fatto tutto questo giocchetto per controllare le nostre mosse!"
"No,non è vero!Io..."
"Tu che cosa?"La bruna non riuscì più a trattenersi.Scoppiò in un pianto liberatorio,che aveva celato per troppo tempo.Cadde a terra in ginocchio,tentando di bloccare le lacrime con i polsi.Singhiozzava pesantemente.Una strana sensazione stava affiorando nella mente del blader,una cosa che si chiama dispiacere.Non l'aveva mai provato prima,nemmeno quando vedeva i suoi nemici cadere in battaglia,ma ora vedere quella ragazza disperarsi a quel modo,gli provocava una grande sofferenza,che però non voleva dare assolutamente a vedere.Le si inginocchiò davanti,sempre con un'espressione infastidita:"Chiudi quelle fontane.Piangere non serve a nulla"I singulti si fermarono:"Scusa...è che...erano quattro giorni che volevo piangere,tra l'incotro pre-matrimoniale,i miei,poi sei arrivato tu,che mi tratti come un cane..."
"Capitano a tutti le giornate no.Avanti tirati su ora,prima che mi arrabbi sul serio"La incitò,poggiandole una mano sulla testa.Quel gesto,quel semplice e banale gesto,bastò per tranquillizzarla definitivamente.Si alzò,ascigandosi le ultime lacrime con una manica:"Graz..."Una scossa fortissima di terremoto la interruppe.Cadde nuovamente a terra.Quel tremore fu così intenso che il letto scivolò per la stanza.Se Ryuga con uno scatto fulmineo non l'avesse messa in salvo,il mobile l'avrebbe schiacciata contro la porta.L'albino la strattonò:"Andiamocene da qui"


Correvano a perdi fiato per i corridoi,correndo continuamente il rischio di essere schiacciati da qualcosa che cadeva,Raggiunsero l'uscita per ultimi,appena in tempo:subito dopo la grande casa crollò,lasciando solo macerie.Erano tutti abbastanza scossi.Ryuga si accertò che nessuno mancasse all'appello e che tutti stessero bene.Una risata maligna lo interruppe:"Ma che scenetta commovente!"Biascicò N battendo le mani.Volava sopra una sorta di nuvola a cento piedi da terra:"E così,questa è la vostra casa,o dovrei dire era"La rabbia stava montando nei nostri eroi:"Perchè fai questo N?"Chiese affranta Lucinda,una coordinatrice pokemon facente parte della squadra:"Perchè?Beh la risposta è facile mia cara:io sono cattivo,questo è il mio ruolo"Spostò lo sguardo attento su Julie,che indietreggiò spaventata:"Oh ma cosa abbiamo qui?Una graziosa new entry?Piacere mia cara,immagino che ti abbiano parlato di me,io sono N,il futuro conquistatore del mondo.Non devi avere paura di me..."Ghignò malignamente,scagliando la ragazza lontano con un solo pensiero.Ryuga era fuori di sè:"N,schifoso topo di fogna,mi fai pena:non sei neanche più capace di confrontarti in un duello serio,te la prendi con una mocciosa senza armi nè poteri!Accidenti,sei caduto davvero in basso!"Julie era a terra,ma Kagome corse subito a soccorrerla:"Oh,ma io  non voglio combattere,o per lo meno,non ora.Voglio solo avvertirvi:l'ora dei giochi e delle feste è terminata,da adesso,si fa sul serio"I cinque blader scagliarono all'unisono i loro bey,ma a vuoto,perchè il ragazzo dai capelli verdi era già scomparso.Si precipitarono tutti meno Ryuga dalla bruna,aiutandola ad alzarsi:"Sto bene,sto bene,non preoccupatevi"L'albino fissava il punto in cui il suo più acerrimo nemico si era dissolto:"Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato"

continua


Angolo autrice

Rieccomi gente,in questi giorni sto aggiornando alla velocità della luce!Ebbene sì gente,per la vostra gioia,N è evaso dal carcere.Povera Julie,chissà come riuscirà a cavarsela in questo mondo duro,beh,lo scoprirete nel prossimo capitolo.Sayonara e buona festa della donna!

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Capitolo 7
*** I Cattivi Riuniti ***


Capitolo 7 Guardava fuori dalla finestra.Il paesaggio di fronte a lui lo lasciava totalmente indifferente.Accanto a lui c'era una cameriera,che non doveva avere più di quindici anni.Era visibilmente spaventata da quel bel ragazzo dagli occhi di ghiaccio,e non aveva tutti i torti.N non parlava quasi mai,e quando lo faceva impartiva ordini.D'un tratto il portone bianco avorio si spalancò,un'altra sguattera entrò:"Signore,gli ospiti sono arrivati"La bocca del ragazzo si arricciò in un ghigno:"Finalmente"


Incredibile.Tutti i più grandi cattivi della storia erano riuniti in quell'unico salotto.Vilgax studiava la piccola esposizione di armi, che per quanto esigua,comprendeva alcune delle più potenti armi di distruzione che fossero mai state create.I bariani se ne stavano in disparte a parlottare tra di loro e,come al solito,Vector faceva lo smargiasso,prendendo in giro tutti i presenti eccetto lui.Doji osservava il quadro appeso alla parete.Una natura morta,saccheggiata in qualche mostra terrestre.Albedo,invece,era comodamente seduto su una poltrona di velluto rosso,le mani incrociate sotto il mento e gli occhi chiusi.Un cigolio ruppe il silenzio di tomba che regnava in quella stanza.Era la porta che lentamente si apriva:"Benvenuti amici miei,siete una gioia per gli occhi!"Esclamò N con finta euforia.Vilgax ringhiò:"Noi non siamo tuoi amici,mettitelo bene in testa!"N rise di gusto:"Oh suvvia mio viscido collega, non vorrai litigare proprio ora che ho sotto mano il potere più grande che l'universo abbia mai concepito"A queste parole,tutti si bloccarono,smettendo di fare qualunque cosa.Il verde sorrise beffardo.Li aveva in pugno:"Beh,che c'è,il gatto vi ha mangiato la lingua?"Doji assottigliò gli occhi e gli puntò il bastone d'argento contro:"Ti conviene mostrarci quello che devi,moccioso,la nostra pazienza ha un limite"
"Come siamo impazienti!E va bene,come desiderate"Battè un paio di volte le mani.Le luci si spensero,e dal centro della stanza apparve una gigantesca mappa olografica dell'universo.I bariani erano sbalorditi,lo si leggeva nelle loro espressioni.Anche Albedo che fino a quel momento aveva fatto finta di non sentire fu costretto ad aprire gli occhi:"Miei signori,ecco a voi l'universo"Proclamò N.Poi si spostò  al centro e toccò un punto.Immediatamente l'ologramma si mosse in avanti,raggiungendo proprio il punto che lui aveva indicato.Due piccole luci rosse lampeggiavano,Misael si avvicinò:"Che cosa sono queste?"Il verde gli mise una mano sulla spalla:"Queste,amico mio,sono fratture.A quanto pare,qualcuno ha attraversato il continuum spazio-temporale"Vector scoppiò a ridere:"Non è possibile,abbiamo distrutto tutti i moduli teleporter personalmente,nessuno compie più viaggi interdimensionali!"
"E' proprio qui che ti sbagli.Qualcuno,o qualcosa,è ancora in grado di compiere questo tipo di viaggi.Perciò avete fallito,ma non vi preoccupate,a tutto c'è un rimedio"Mosse le mani in circolo e una miriade di puntini blu apparvero sulla mappa:"Questi sono i frammenti di cuore che permettono alle persone di attraversare il continuum.La gente non sa di possederli.Li chiama porta fortuna o amuleti.C'è anche chi li indossa.Ma nessuno ne conosce il potenziale.O forse qualcuno c'è...?"
"Spiegati"
"Beh,tornando alle lucette rosse...qualcuno ha usato i frammenti di cuore per viaggiare oltre il tempo e lo spazio.C'è bisogno che vi illustri l'infinito potenziale di questi piiiccoli cuoricini?Pensateci,attraversare,rubare e scomparire senza che nessuno si accorga di nulla.Potreste avere la galassia,no,che dico,l'intero universo ai vostri piedi!Sotto la mia guida naturalmente"Si scambiarono uno sguardo d'intesa:"E noi che cosa ci guadagnamo dei grazia?"Domandò ironico Albedo:"Beh,oltre a infinite ricchezze"Fece una pausa:"Vendetta"Doji spalancò gli occhi:"Già,vendetta.Vendetta su quei maledetti che vi hanno imprigionato e umiliato davanti al mondo intero"Vilgax sorrise:"Quando cominciamo?"


"Permesso,permesso"Julie cercava disperatamente di farsi largo tra la folla.Finalmente intravide Ryuga in mezzo a quel marasma.Spingendo riuscì a raggiungerlo,lo tirò per la giacca da dietro,tirando il fiato:"Ryuga,oh,quanto sei veloce,uff,ma si puo'sapere cos'è tutta questa confusione?"Non ottenne nessuna risposta,anzi,l'albino proseguì per la sua strada:"Hey,ti ho fatto una domanda!"Ryuga si bloccò all'istante:"Sei irritante,te l'ho già detto perchè siamo qui,e sai che io..."
"Sì,tu non ami ripeterti,lo so.Ma non ho capito!"Il blader riprese a muoversi,puntando dritto ad un grosso aggeggio di metallo,apparentemente rotto.Julie sbuffò,ma decise di seguirlo.Voleva a tutti i costi una spiegazione,e doveva anche essere convincente.Ryuga si era messo a riparare quello strano coso;la ragazza lo affiancò,senza parlare,dopo tutto,stava lavorando.Ryuga se ne accorse,si asicugò il sudore con un braccio:"Che vuoi ancora?"
"Dici a me?Oh,che sciocca,certo che dici a me.Beh volevo sapere che cosa..."
"Stiamo facendo"Concluse una voce alle sue spalle.Era Ben che aveva osservato la "conversazione"senza farsi notare:"Beh vedi mia cara,dobbiamo allontanarci da questa epoca.Dopo l'attacco di N se restiamo qui saremo un bersaglio facile.Dobbiamo viaggiare nel tempo,ed andare nel 2014 suppongo"Julie sussultò:"Ma anch'io sono di quegli anni!"Ryuga buttò gli occhi al cielo:"Quanto sei stupida!Mi fai pena!Non sarà il 2014 del tuo mondo,ma il 2014 del mio mondo,chiaro il concetto?"La bruna era sempre più confusa e sconsolata.A quanto pare non c'era alcun modo di tornare a casa.Il suono di un microfono ruppe il caos,riportando il silenzio.Qualcuno si accingeva a fare un discorso a quanto pareva.Uno strano tipo,all'apparenza normale salì sul podio,si schiarì la voce e battè un paio di volte sul microfono:"Sentite,so che non so il più adatto a fare un discorso,ma ho delle notizie dal 2014"Un brusio confuso si diffuse tra i presenti.Julie e Ben si avvicinarono,invece l'albino,per nulla interessato,continuò il suo lavoro.Il ragazzo stava parlando di alcuni suoi amici che vivevano nell'epoca che dovevano raggiungere.La bruna si avvicinò a Ben:"Posso farti una domanda?"Sussurrò:"Ma certo"
"Perchè Ryuga è così scontroso?"
"Ah,lo chiedi a me?Qui da fastidio a tutti.Solo perchè ha salvato il mondo una volta crede di poter essere il migliore"Julie stava per rispondere,ma si arrestò quando vide l'albino venire verso di loro.Era sporco d'olio sulla faccia e sugli avambracci.Tentava di pulirsi con un asciugamano bianco:"Allora,che si dice dalla tua epoca"Chiese alla ragazza:"Oh,scusa,non ho ascoltato tutto,ma credo che sia tutto a posto.Anzi so per certo che nella mia epoca si sta meglio!"Il brunetto che aveva parlato aveva finito le parole,così lasciò il posto a Gwen:"Avete sentito,nel 2014 tutto bene.quindi se vogliamo partire domani,non possiamo stare con le mani in mano.Al lavoro!"Il via vai riprese immediatamente.Ben se ne era andato dicendo che aveva da fare,perciò Julie rimase sola in mezzo a tutta quella gente.Sola.Di nuovo.Per un attimo il blader provò una strana sensazione.Vederla così sperduta lo faceva sentire...in colpa?Scacciò questi pensieri.La raggiunse:"Ehi"Julie alzò la testa:"Vieni con me,potrei avere un lavoretto da affidarti"Alla bruna si illuminarono gli occhi:"Sul serio"
"Sì,ma muoviti,prima che cambi idea!"La bruna gli saltellò accanto,per poi pararglisi davanti:"Grazie,grazie,grazie!"Strillò,in preda alla felicità.Ryuga le lanciò un'occhiataccia:"Ok,ok,sto zitta"


Raggiunsero un'ala del laboratorio che doveva essere una specie di "zona riparazioni",poichè era piena di rottami e persone che aggiustavano rottami.Julie era affascinata da tutti quegli strani marchingegni,e,se non si fosse trattato di un suscettibile ragazzo dai capelli bianchi,avrebbe fatto domande a tutto spiano.All'improvviso si fermarono di fronte a una gigantesca ciambella di pietra beige.Almeno,questo era quello che sembrava.La bruna stortò la testa,mentre l'albino diede una pacca al grosso aggeggio:"Carino eh?Pensa che questa bellezza ci scarrozzerà nel 2014 in meno di un nanosecondo.Peccato che è rotto.A me spetta l'arduo compito di ripararlo.Ma non posso farlo se Gwen non esamina questi cosi"Disse,ammiccando nella direzione di una altissima pila di fogli:"Ora,il tuo lavoro è semplice:devi portare questi alla cugina di Ben e chiederle cosa ne pensa"Concluse,mettendole in mano la torre di documenti:"Hai capito bene?"Julie annuì da dietro i fogli:"D'accordo,vado e torno.Prima torno e prima cominci il tuo lavoro!Quindi è meglio che mi sbrighi"Si avviò a passo spedito verso la biblioteca,dove stava sempre rintanata Gwen.L'albino non potè trattenere un sorriso,che si affrettò a mascherare,ritrovando la sua solita espressione.Certo che quella ragazza era proprio strana,pensò.


Il bussare sommesso riempì la biblioteca:"C'è nessuno,è permesso?"Domandò Julie con un filo di voce.Nessuno rispose.Decise di entrare.Aprì lentamente la porta.Tutto era immerso nel buio,a parte una piccola lampada accesa sulla scrivania di fronte a lei,dove una decina di libri erano perfettamente impilati.Doveva essere una persona ordinata Gwen.A parte questo si vedeva poco altro.Infatti Julie rischiò di cadere,inciampando su un libro che era caduto per terra.Posò i documenti sulla scrivania,e raccolse il volume.Era rilegato in pelle,una scritta fucsia spiccava sulla copertina:"Il libro degli incanti"Lesse ad alta voce:"Quello è stato il primo libro su cui ho studiato"Julie sobbalzò:"Oh scusa,ti ho spaventata.Non preoccuparti,sono io,Gwen"La rassicurò la rossa.Julie espirò:"Oh,niente,nessun problema"
"Qual buon vento ti porta nella mia biblioteca?"
"Sono venuta a portarti questi"Rispose,indicando la pila di fogli sulla scrivania:"Ah,giusto,il resoconto del modulo teleporter,vediamo"Li esaminò uno per uno:"Direi che va tutto bene.Puoi dire a Ryuga di cominciare"La bruna annuì.Stava per andarsene:"Ah,Julie,forse ho trovato un modo per rimandarti a casa"Julie si bloccò:"Ti ringrazio Gwen,veramente,non vedo l'ora di tornare a casa.Oh scusa stavo portando via questo"Le porse il volumetto.La rossa aveva notato una sfumatura di dispiacere nella voce della sua nuova amica.Sorrise:"Tienilo tu.Consideralo un regalo da parte mia"La bruna ringraziò con un inchino,per poi andarsene.Gwen tornò alla sua postazione:"Vedremo se sarà in grado di leggerlo"


Stava tornando da Ryuga tutta baldanzosa.Lei aveva il brutto vizio di marciare con gli occhi chiusi quando era soddisfatta.Finì di nuovo per sbattere contro qualcuno,ma stavolta finirono in terra entrambi.Scosse la testa per vedere chi aveva investito.Era un ragazzino sui quattordici,con dei begli occhi cremisi e i capelli blu:"Accidenti!Che diavolo..."Imprecò il ragazzino,ma quando la vide si bloccò:"Ah,tu sei quella nuova,giusto?"
"Già,ed è la seconda volta che vado a sbattere contro uno di voi"Risero entrambi,mentre Julie lo aiutava ad alzarsi:"Molto piacere,io mi chiamo Yuma,e tu sei..."
"Julie!Felice di fare la tua conoscenza!"Dal ciondolo che Yuma portava al collo si materializzò una figura,sembrava un fantasma:"Chi è Yuma?"
"Oh,Astral,è la ragazza nuova,Julie,sai,quella di cui ti ho parlato"Alla bruna si era disintegrata la mascella al suolo:"Quello...è...un fantasma?!"Biascicò.Astral rimase sorpreso e sbattè un paio di volte le palpebre:"Tu riesci a vedermi?"Chiese perplesso.La bruna annuì degluttendo.Yuma si era esaltato tutto,felice perchè qualcun altro esterno alla squadra riusciva a vedere il suo amico.Ryuga aveva osservato tutto da lontano con un lieve stupore:"Ehi Julie!"La raggiunse:"Hai visto Ryuga-sensei?Julie riesce a vedere tuo fratello Astral!Non è fantastico?!"
"Sì,sì meraviglioso"Afferrò Julie per un braccio:"Ma ora abbiamo altro di cui occuparci"
"Hey!"La bruna venne trascinata via di peso.Astral mise una mano sotto il mento:"Chissà perchè quella ragazza riesce a vedermi"


Dopo aver riportato all'albino tutto quello che aveva detto Gwen,Julie aveva cenato,e successivamente era tornata in camera sua.La sera era scesa assai in fretta e la ragazza cominciava ad avvertire sul serio la nostalgia di casa.Si affacciò dalla finestra,lasciando che la brezza leggera le scompigliasse i capelli.D'improvviso le venne un'irrefrenabile voglia di cantare...

Luce brillante di stelle
fari luminosi lassù
Vi chiamiamo tutti a raccolta
costruiamo un mondo migliore
insieme noi,da qui
ripariamo terra e mare perchè
lo scrosciare della pioggia così
si fermerà,finirà!
E' un concerto d'amore per
vivere e sperare
in una grande emozione
Da un palco di luci e ombre
sentirò la melodia
del nostro cuore!

Sfortuna(o fortuna)vuole che un suscettibile blader stesse passando di lì proprio in quel momento.Non solo rimase incantato dal suono di quella voce,ma non riusciva a distogliere lo sguardo dalla ragazza che intonava quel canto così melodioso.Appena Julie smise di cantare e si accorse della sua presenza,si tirò dentro,rossa e imbarazzata come non mai,pregando che Ryuga non fosse stato lì tutto il tempo.Nel mentre l'albino si riscosse,e proseguì con la sua passeggiata:"Perchè?Perchè quella voce mi suona così familiare?"

Il giorno seguente,tutti erano assiepati attorno al modulo teleporter,pronti per spostarsi nell'epoca contemporanea.Anche Julie era in mezzo a loro,impaziente di vedere il 2014 in quel mondo.Kevin e Ryuga erano in pole position davanti a tutti.Con un cenno da parte di Ryuga,Kevin accese il portale,che si illuminò di una luce azzurrognola.Passarono di là,e così fecero anche gli altri.Compresa la bruna.Ecco.Era di là.

In poco tempo raggiunsero la casa che Kevin aveva acquistato.Era una mastodontica villa,Julie disse che era grande quasi come la sua casa per le vacanze,il che è tutto dire.Ad ognuno venne assegnata una camera.Julie entrò nella sua.Assomigliava molto a quella di casa sua,per non dire che era quasi uguale.Mentre si guardava intorno e faceva queste considerazioni,qualcuno bussò alla porta:"Ciao Julie,sono Yuma,Gwen ti vuole!"Disse il ragazzo da dietro la porta.La bruna ebbe un presentimento.Si precipitò subito dalla cugina di Ben.Non rimase granchè sorpresa quando vi trovò anche Ryuga:"Julie,eccoti qui,ti stavo aspettando!Devo darti una buona notizia:ho trovato il modo di rimandarti a casa!"

*Angolo Autrice*

Eccomi di nuovo gente!Chiedo venia per la lunga attesa,ma il mio computer era andato a fare il ponte di Pasqua,quindi non me la sono sentita di disturbarlo!Devo assolutamente ringraziare lady8000 e Saga Gemini,che apprezzano e recensiscono le mie storie,grazie ragazze!Ma anche voi altri dovete recensire,mi fa sempre piacere sapere cosa ne pensate!Sayonara al prossimo capitolo!

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Capitolo 8
*** La scelta di Julie ***


Capitolo 8 "Ho una buona notizia,so come rimandarti a casa!""Esclamò fiera Gwen.Julie era abbastanza sconvolta,non sapeva se essere felice o triste.Dopo tutto aveva trovato dei nuovi amici e aveva scoperto tante cose nuove.In fondo quella strana combricola di super eroi non era male.Anche Ryuga era presente naturalmente,ma non le rivolse neanche uno sguardo:"Sono pronta Gwen,dimmi tutto"Si sforzò di dire con voce ferma:"Bene,allora,ho ragione di credere,su base di accurate ricerche,che siano stati i due frammenti di cuore a permettervi di viaggiare oltre il tempo e lo spazio.Quindi potete usarli allo stesso modo per tornare indietro"Ryuga assottigliò gli occhi:"E come la mettiamo col fatto del doppio viaggio?Se Julie userà il suo frammento,io mi sposterò con lei,e saremo punto e a capo"La rossa annuì:"Vero,se non fosse per il fatto che possono essere usati anche singolarmente"Alla bruna si accese una lampadina:"Quindi vuoi dire che possiamo fare il viaggio da soli?"
"Esatto.Quindi,ricapitolando,tu Julie potrai tornare a casa,ma potrai anche venire di nuovo qui quando ne avrai voglia,e lo stesso vale per Ryuga!"A Julie si illuminarono gli occhi.Quella era l'avventura che sognava da tutta una vita,non poteva certo lasciarsela scappare sotto il naso.Anche se avesse voluto,non avrebbe potuto dimenticare quel mondo strano,perchè sentiva che ormai era una parte di lei,che non avrebbe potuto essere cancellata.In uno slancio di affetto,abbracciò Gwen,che rimase non poco stupita:in fondo,non aveva fatto un granchè.Quando la bruna si staccò,fece un profondo inchino:"Ti ringrazio molto Gwen.Una cosa:come faccio a tornare a casa?"La ragazza rise:"Beh,è facile,basta che tu dica che vuoi viaggiare oltre il tempo e lo spazio tenendo in mano il cuore e il gioco è fatto!"Ryuga era rimasto impassibile tutto il tempo,come se quello che lo circondava non lo riguardasse affatto.Julie rimase molto colpita...o affascinata?Non avrebbe saputo dirlo nemmeno lei.Quel ragazzo dagli occhi dell'oro la metteva sempre in soggezione,a volte era davvero snervante,però al contrempo era risoluto e sicuro di sè,anche se diceva o faceva cose sbagliate.Forse Julie lo ammirava tanto,per quella fermezza che rendeva la sua voce autorevole.Forse quella sicurezza era l'unica cosa che le mancava.


Doveva salutare tutti,non poteva certo andarsene senza aver avvisato i suoi nuovi amici.Per prima passò da Kagome:"Come te ne vai?Io ti aveo già catalogata come un membro della squadra!"Julie rise:"Tranquilla,non me ne vado per sempre!Grazie a questi cuori,sia io che Ryuga possiamo viaggiare tra i due mondi ogni qual volta lo vogliamo!"La sacerdotessa sorrise.Si abbracciarono.Proprio in quel momento qualcuno entrò nella stanza,chiedendo "Permesso".Era Kagura,che vedendo quella scena,non potè fare a meno di esternare il suo disgusto per quelle smancerie con una smorfia.Kagome si accorse della sua presenza e si staccò:"Kagura,ciao,Julie se ne va sai?Ma non per sempre,tornerà a trovarci!"La mezzo demone non cambiò la sua espressione imperturbabile.Julie invcece le si avvicinò,tendendole la mano:"Lo so che non ti vado molto a genio,ma a me sei simpatica,perciò arrivederci!"Enunciò con un sorriso.Kagura,presa alla sprovvista,le strinse la mano.Succesivamente la bruna lasciò la stanza,per dirigersi verso quella di Tori,che reagì quasi allo stesso modo di Kagome.Poi fu la volta di Yuma e di Astral che la salutarono con un gran sorriso e con un energico "ENERGIA AL MASSIMO!"Quando la ragazza udì quest'esclamazione spalancò gli occhi:"Ehi,un momento,questo è il mio motto!"Disse,lievemente sconcertata.Yuma le rispose che era anche il suo,aggiungendo che era una gran bella coincidenza.Si fecero su una risata,e il ragazzino le promise di insegnarle a duellare,quando fosse tornata.Come ultimo,ma non meno importante,si recò da Ben,che accolse la notizia malvolentieri:"Stai tranquillo,sarò di ritorno fra qualche giorno!"Lo rassicurò:"Lo spero per te!Qui tutti cominciavano ad affezionarsi te,sarebbe un peccato non tornare!"Aveva ragione.Ryuga a parte,tutti avevano dimostrato di volerla conoscere meglio.Uscì di casa,ormai aveva finito il giro di arrivederci.

Tokyo,anche se in un altro mondo,era sempre uguale.Caotica e affollata nel centro,ma anche carina e verde in alcune zone.Si stava recando proprio in una di quelle.Sapeva che nei dintorni della zona in cui si trovava c'era una bella radura appartata,che somigliava a quella che aveva visto nel sogno quando era arrivata lì.Eccola.Entrò nel piccolo spazio erboso,decise che avrebbe viaggiato da lì sempre,andata e ritorno.Non era lontano dalla grande villa,non più di cinque minuti a piedi.Stava per pronunciare le parole:"Aspetta"Una voce alle sue spalle la bloccò.Dagli alberi sbucò l'albino,che doveva averla seguita fin lì.Julie era sbigottita,perchè pedinarla quando poteva semplicemente chiamarla?Il blader la raggiunse:"Allora te ne vai"
"Emm,sì,ma tornerò,tra...tre giorni,quattro,non lo so,dipende dai miei ge...impegni,sì dai miei impegni"
"Fa come vuoi.Sono solo venuto a portarti questo,lo avevi lasciato in camera tua"Le porse il libro degli incanti.Lei lo prese frettolosamente dalle sue mani e se lo strinse al petto.Abbassò lo sguardo:"Grazie..."L'albino sbuffò e girò i tacchi.Gli dava terribilmente fastidio quella ragazza,era esattamente il suo opposto:lui non avrebbe mai ringraziato una persona,tanto meno per una cosa così insignificante.Eppure...aveva la strana sensazione che quella brunetta fosse molto più simile a lui di quanto avesse mai potuto immaginare;era solo un presentimento,nulla di più,una mera e flebile impressione dettata dal subconscio.La ragazza si dipiacque nel vederlo allontanare a quel modo.Prese un profondo respiro:"Ti verrò a trovare presto!"Gli gridò senza alzare lo sguardo.L'albino si bloccò,impietrito da quella affermazione così convinta.Julie recitò la formula per viaggiare,così come le aveva detto Gwen,e in men che non si dica,sparì in un cerchio di luce blu intenso.Ryuga si voltò troppo tardi.Era già dall'altra parte.

Si era ritrovata davanti alla stalla di Spirit.Non doveva fare assolutamente rumore.Aveva tenuto il numero dei giorni trascorsi:ormai doveva essere mercoledì.A conti fatti era stata via quattro giorni,novantasei ore,cinquemilasettecentosessanta minuti.Al solo pensiero rabbrividì da capo a piedi.Tabatha e il resto della servitù erano lì da lunedì...SANTO CREMINO!Da lunedì!E se Tabatha avesse contattato i suoi genitori?E se i suoi genitori avessero contattato la polizia?E se la polizia avesse conttato i servizi segreti?Ora avrebbe tutto l'FBI alle calcagna.Mentre pensava a tutto questo,senza accorgersene si ritrovò di fronte la porta di casa.Un dubbio l'assalì,meglio tagliare la testa al toro,si disse.Girò la chiave nella serratura,tirò la maniglia e...Entrò.Silenzio.Forse l'aveva scampata.Forse Tabatha si era presa un periodo di ferie!Per un attimo si sentì sollevata.Ma appena mosse il primo passo,una voce la chiamò:"Julie!"La contessina rimase paralizzata sul posto.Non c'erano dubbi:a parlare era stata la sua migliore amica.Si girò a rallentatore,trovando la cameriera immobile sull'uscio di una delle molteplici sale della casa:"Ciao Tabatha"Disse con un filo di voce.La ragazza dai capelli viola le corse in contro,abbracciandola:"Oh Julie,sapessi come sono stata in pena per te!Ma si puo'sapere dove sei stata?!"A Julie si gelò il sangue nelle vene.E adesso?Che scusa avrebbe potuto inventare?Certo non poteva dire la verità.Non le avrebbe mai creduto:"Mi sono rifugiata nel bosco!"
"Per quattro giorni?"
"Sì,ero così arrabbiata per la stroria del matrimonio che ho deciso di isolarmi da tutto e da tutti!A proposito,non hai contattato i miei,vero?"
"No,per fortuna non ancora.Ma sono stata tentata molte volte di farlo,ti prego,non farlo mai più,ok?"
"Ok"
"Promesso?"
"Promesso"Tenne le dita incrociate dietro la schiena.


La creazione di umalieni procedeva a gonfie vele.Ogni volta erano sempre più mostrtuosi.Non si poteva aspettarsi altro da Vilgax.Plasmare quegli esseri immondi gli dava una grande soddisfazione.Avrebbe avuto di nuovo un esercito al suo completo servizio.Dopo tutto,quel ragazzino coi capelli verdi non era poi così male.Ma era troppo ingenuo.Vilgax aveva già programmato tutto:avrebbe lasciato fare il lavoro sporco a N,poi,una volta raggiunta la vetta e quindi il trono dell'universo,gli avrebbe soffiato tutto da sotto il naso.Un ghigno sinistro gli si dipinse in volto.MAI fidarsi di lui.

Dopo cena,abbondante si intende,Julie si recò in camera sua per riposare.Non è che avesse dormito molto in quei quattro giorni,doveva assolutamente recuperare.Si mise sotto le coperte,con tutta l'intenzione di addormentarsi,ma si rese improvvisamente conto che non sarebbe mai riuscita a prendere sonno.Accidanza,l'avventura che aveva sempre anelato finalmente era a portata della sua mano,e lei se la stava lasciando sfuggire.Strinse i pugni.L'occhio le cadde sul libro che le aveva regalato Gwen.Si alzò.Doveva pure ammazzare il tempo in qualche modo.Si sedette alla scrivania e accese la lampada al neon.Aprì il volume con un certo interesse.Ma,ma...le pagine erano completamente bianche!Girò la prima avanti e indietro un paio di volte.No,non era un'impressione.Era proprio bianca:"Che significa?"Si chiese.Tutto,tutto quello che vedeva le suggeriva di affrontare quella nuova avventura assieme a loro.Insieme a LUI.Arrossì lievemente:"Ma insomma,che vado a pensare!"In fondo,la sua vita sarebbe terminata il 20 dicembre con il suo matrimonio,giusto?Tanto valeva godersi la libertà,finchè ne disponeva.Ormai era decisa.Avrebbe trovato un modo per dire la verità a Tabatha,così da non doversi più nascondere.In questo modo sarebbe stata libera di attravesare il tempo e lo spazio a suo piacimento.Naturalmente non sarebbe stata sempre dall'altra parte,no:avrebbe fatto la spola.Sentiva che una forza a lei sconosciuta la stava inesorabilmente attirando verso il suo destino.

Un colpo.E un altro.E un altro ancora.Quel sacco stava diventando una piattola dai tanti pugni che gli aveva tirato.Non  sapeva nemmeno lui perchè stesse facendo tutto questo.Ma sentiva che doveva sfogarsi.Aveva mille domande che gli ronzavano nella testa come api a cui era appena stato distrutto l'alveare;per esempio:perchè era convinto di aver già sentito la voce di Julie?Oppure,perchè non era riuscito a muoversi quella mattina?Si fermò un istante:"Ti verrò presto a trovare!"Quelle parole gli rimbombavano nella mente senza possibilità di cancellarle:"Ah,ma che diavolo mi prende?!"Si passò una mano tra i capelli scompigliati e fradici per l'allenamento.Una specie di terremoto lo distolse da questi pensieri.Perse per un secondo l'equilibrio,colto alla sprovvista,ma lo riacquistò subito.Inuyasha si era catapultato lì,infatti era sull'uscio della porta:"Fratello,N ci sta attaccando!"L'albino fu fulmineo a reagire.Insieme percorsero  la casa  di corsa,precipitandosi fuori.Quelloche videro li lasicò a bocca aperta.Non era N la causa del tremore,bensì...:"Doji"Sussurrò Ryuga tra i denti.Il suo più acerrimo nemico era cinque metri più in su di lui:"Oh,vedi mio caro?Questa è la posizione che dovresti occupare,quella di un lurido verme che striscia ai miei piedi!"Inuyasha estrasse Tessaiga:"Lurido bastardo,prendi questo:Cicatrice del vento!"Scagliò il potente attacco,che senza dubbio colpì il bersaglio...se ci fosse stato un bersaglio da colpire.Quello che vedevano era solo un ologramma,una proiezione,che si limitò a traballare leggermente:"Allocco,proprio come tuo fratello!Secondo te io mi sarei esposto in questa maniera?Patetico!"Ryuga stava per esplodere,quel bastrado del suo patrigno non era ancora morto.Pensava di averlo eliminato una volta sconfitto Iliaster,invece era vivo e vegeto.E' proprio vero che l'erba cattiva non muore mai.Il cattivo puntò il bastone da passeggio nella loro direzione:"Sappiate,che il mio signore Natural Harmonia Gropius è tornato,e non avrà alcuna pietà di voi!Ahahahah"Stava per sparire quando:"Ah,Ryuga,invita anche la tua nuova amichetta ai giochi,il mio padrone non vede l'ora di vederla in azione"Detto questo si smaterializzò.Ryuga spalancò gli occhi.Possibile che quella ragazza nascondesse un potenziale nascosto dietro quella maschera da imbranata?In cuor suo lui sapeva che lei sarebbe tornata e avrebbe voluto far parte della squadra.Non conosceva il motivo di quel presentimento,ma sentiva che Julie sentiva il bisogno di un'avventura.E lui sentiva il bisogno di risposte.Non appena tornata,avrebbe messo alla prova quella brunetta.I misteri sarebbero stati presto svelati...

o forse no...?

Angolo autrice

Rieccomi gente!Ecco a voi il capitolo 8!Vilgax a quanto pare è già intenzionato a tradire N,comicniamo bene!E il nostro tormentato protagonista,troverà le risposte che cerca?E Julie svelerà il mistero del libro di Gwen?Scoprirete le risposte solo leggendo!Che dire:3,2,1...GO SHOOT!Sayonara al prossimo capitolo!

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Capitolo 9
*** L'allenamento ***


Capitolo 9 Si svegliò abbastanza presto.Solitamente si alzava verso le otto e mezza.Ma questa volta si levò alle sette.Stesso orario di Tabatha.Voleva prenderla sola e alla sprovvista,dato che quello che aveva di dirle era abbastanza sconcertante.Non era sicura che le avrebbe creduto,anzi,c'era un buon 90% di possibilità che le avrebbe riso in faccia,controllandole la febbre.Ma non importava:doveva tentare.Si vestì frettolosamente.Sgattaiolò per i corridoi,facendo attenzione a non fare rumore,per non allarmare il resto della servitù.Passo per passo arrivò in cucina,dove un intenso aroma di dolci le riempì i polmoni.Era sicura che la sua amica stesse aiutando sua madre,Cordelia,cuoca della famiglia.Era una bella donna dai capelli biondi e aveva trentatre anni.Quando Julie era piccola,fu lei a prendersene cura.Quindi aveva svolto anche la funzione di tata.Passò sotto ad una sfilza di pentole di tutte le forme e le dimensioni.Raggiunse finalmente l'avamposto,dove il suo obbiettivo era al lavoro.Facendo finta di niente le sgusciò a fianco,cogliendola di sorpresa:"Oh!Julie,mi hai spaventata!"Esclamò sobbalzando:"Perdonami Tabatha,non era mia intenzione"
"Mmm,sì certo.Comunque,che ci fai in piedi a quest ora?"Julie sentiva che il momento si stava avvicinando.Prese uno dei biscotti alla marmellata disposti sul vassoio di fianco a lei,e se lo mise tutto in bocca:"Niente,stavo solo...non riuscivo a dormire"La cameriera smise immediatamente di trafficare con gli ingredienti.Si asciugò le mani sporche di farina sul grembiule:"Strano,di solito ci vuole il lancia razzi per farti alzare!"
"Già..."La bruna abbassò lo sguardo.Si sentiva incredibilmente in difetto,per averle mentito e per la confessione che stava per farle:"Ehi,Julie,ti senti bene?"Domandò la viola con apprensione:"Sì,sì,sto bene,però...ahhh,Tabatha,ti ho mentito"La cameriera rise:"In merito a che cosa?"
"In merito"Si morse le labbra:"In merito a ieri"Tabatha stava asciugando un piatto,che le cadde rovinosamente di mano,sfraccellandosi al suolo:"Che vuoi dire"
"Voglio dire che non sono stata nel bosco...sono stata in un altro mondo"
"Nel senso che ti sei isolata a tal punto che ti sembrava di stare in un altro mondo?"
"No,letteralmente.Ho viaggiato oltre il tempo e lo spazio e sono finita in un altro mondo,parallelo al nostro"La cameriera era una roccia,non sapeva che fare,se ridere o se toccarle la fronte per vedere se stesse delirando.Eppure,dallo sguardo di Julie si capiva che non stava mentendo.Quando Julie diceva una balla si spellava le mani,e quando scherzava e non voleva darlo a vedere si mordeva le labbra.Ora non faceva nè l'una nè l'altra cosa,anzi,la guardava fissa negli occhi:"Non stai dicendo sul serio vero?"Sussurrò,intuendo già la risposta.La bruna scosse la testa.Tabatha deglutì:"Spiegami come faccio a crederti!Non è possibile viaggiare oltre il tempo e lo spazio!E' assurdo!"
"Tabatha lo so,sembrava assurdo anche a me,però era tutto vero!Ho incontrato anche delle persone"Si bloccò:"Non mi aspetto che tu mi creda,solo...ti prego di non preoccuparti quando mi vedrai sparire per giorni.Ho finalmente trovato l'avventura che cercavo,non posso lasciarmela sfuggire.Spero che tu possa capire"Stava per andarsene,ma venne bloccata per un braccio dalla sua amica:"Ti credo.So che tu su cose del genere non menti,perciò ti crederò.Però"Alzò gli occhi,sorridendole:"Devi prometterti che non ti metterai nei guai"A Julie brillarono gli occhi azzurri:"Ci proverò"Si abbracciarono.Poi Julie corse in salotto,assieme alla migliore amica.Tirò fuori il cuore di cristallo,ottenendo la meraviglia della viola.Pronunciò la formula,e un portale azzurro le si aprì di fronte.Lo attraversò,salutando con la mano Tabatha.Nonostante tutto,le riusciva ancora difficile assimilare tutto quello che le aveva detto la sua stramba,stramba migliore amica.


Quel giorno Ryuga e Inuyasha avevano deciso di allenarsi assieme all'aperto.Anche se non si sarebbe mai detto,i due si volevano molto bene,come volevano molto bene agli altri loro due fratelli.Stavano combattendo a mani nude,senza esagerare,solo per rinfrescare un po' la memoria di Inuyasha,che era abituato a duellare con Tessaiga,la sua fidata spada demoniaca.D'un tratto Ryuga si fermò,e l'haniou colpì a vuoto.L'albino aveva percipito un tremore nello spazio tempo,come se...toccò il cuore di cristallo.E se fosse...?Inuyasha era perplesso:"Tutto bene fratello?"Il blader non gli rispose,girò i tacchi e iniziò a correre:"Torno subito!"Gridò quando era ormai lontano,in modo da non dare la possibilità al fratello di controbbatere.Possibile che Julie fosse già tornata?Correndo a più non posso raggiunse la radura dal quale Julie aveva aperto il portale.Nessuno.Nemmeno un'anima.Convinto di essersi sbagliato fece dietrofront:"Ahia!"Veniva da dietro gli alberi.Sia affrettò ad attraversarli.Eccola lì.Si massaggiava il fondoschiena:"Ahi,e io che pensavo di atterrare sul morbido!"Si accorse di Ryuga qualche secondo dopo:"Ehi!Hai visto,sono tornata!"Il blader buttò gli occhi al cielo:"Evviva"Scandì con ironia.In fondo,ma moooolto in fondo,anche se lui non l'avrebbe mai ammesso,non gli dispiaceva rivedere quella stramba di un altro pianeta.La ragazza bruna si alzò,levandosi la polvere dai vestiti.Il blader le si parò davanti con le braccia incrociate.La ragazza gli sorrise:"Ho una cosa da dirti,e non voglio essere interrotta"L'albino alzò un sopracciglio,poi annuì:"Bene,allora"Prese a camminare avanti e indietro:"Ti ho già detto che il mio sogno era quello di vivere di avventure,giusto,bene.Ecco,il fatto è che credo di aver trovato la mia avventura,e adesso voglio viverla fino in fondo.So che probabilmente non sarai d'accordo,per via che non ho poteri e..."
"Va bene"Julie si immobillizzò:"Aspetta che?"
"Ho detto che va bene.Se questa è la tua scelta,ve bene"Ryuga aveva indovinato.Julie avrebbe vissuto tutte le peripezie del gruppo per intero,senza perdersi nulla.Lui lo aveva sospettato,non ne conosceva il motivo,ma riusciva a capire quella ragazza meglio di sè stesso.Julie era sollevata,si era tolta una specie di peso,dopo averglielo detto:"Uff,è stato più facile del previsto,pensavo che mi avresti insultato o cose del genere,e invece..."Ora era il momento di metterla alla prova.Le si avvicinò:"Però,se vorrai restare qui,dovrai allenarti.E duramente"La bruna mise le mani sui fianchi:"Pfui,sono già perfettamente allenata!Non mi hai visto combattere l'altro giorno,volo come un farfalla,pungo come un'ape!"
"Ah davvero?"La ragazza non ebbe tempo di rispondere,che in meno di un nanosecondo si ritrovò a terra,stesa da un colpo di Karate di Ryuga:"Se non sai parare nemmeno questo,pensi di saper combattere bene,patetico!"Incredibile.Julie aveva gli occhi e la bocca spalancati.Nessuno,NESSUNO era mai stato in grado di sopraffarla.Nemmeno i maschi più grossi.Lui era stato l'unico in grado di batterla,e senza neppure il tempo di difendersi.Forse quello strano ragazzo poteva veramente insegnarle qualcosa.Si rialzò,scuotendo la testa:"E va bene Ryuga,accetto la sfida.Quando cominciamo?"


"Domani?!?!?!"Esclamarono in coro i suoi tre fratelli.Ryuga stava giocherellando con una mela rosso cremisi,lanciandola in aria e riacciunfandola al volo:"Già,a quanto pare ha accettato.Dobbiamo testare il suo potenziale"Sesshomaru,che era di natura diffidente,chiuse gli occhi:"Secondo me non c'è da fidarsi.Oltre tutto,non sappiamo se questa ragazza nasconda veramente un qualche potere o no,è solo uno spreco di tempo"L'albino poggiò le mani e il frutto sul tavolo:"Non sono d'accordo.C'è sicuramente un motivo,se N ci ha tenuto tanto che Julie facesse parte della squadra"
"E' vero"Confermò Astral:"Solo delle persone speciali sono in grado di vedermi,e lei puo'"Anche Inuyasha era d'accordo.Conclusero dicendo che domani sarebbero partiti per il luogo dell'allenamento.Ryuga non si sarebbe risparmiato.

N attraversò il lunghi corridoi della sua immensa magione.Si fermò davanti il quadro di suo padre Ghecis.Lo guardò con tenerezza:"Padre,guarda cosa sto facendo per te.Vedrai,costruirò l'impero che tu non sei stato in grado di creare.Pagheranno,pagheranno tutti per quello che ti hanno fatto.E' una promessa"


Il giorno seguente,la sveglia per Julie venne puntata alle sei.Lei non era abituata ad alzarsi con una sveglia elettronica,perciò quando suonò,si destò di soprassalto.Si affrettò a spegnerla,poichè giudicava assordante il rumore emesso da quella scatoletta.Si tirò su sbuffando,i capelli tutti in aria.Sbadigliò e si stiracchiò.Il giorno precedente aveva portato dei bagagli dal suo mondo,contenenti alcuni oggetti,ma soprattutto vestiti comodi.Indossò una canotta grigia,un paio di pantaloni morbidi dello stesso colore della canotta e degli scarponcini da montagna marroni.Senza dimenticare il suo marchio di fabbrica:i guanti senza dita neri..Si sentiva carica e pronta per il più duro degli allenamenti.Non aveva idea di cosa l'aspettava.Uscì di casa ancora mezza assonnata,e subì il primo rimbrotto di Ryuga per la sua leggendaria scarsa puntualità.Non ci fece troppo caso,forse perchè c'era abituata,forse un po' per il sonno.

Un bellissimo bosco.Un bellissimo bosco circondato dalle montagne che terminava con un bellissimo laghetto.Questo era il posto dove si sarebbero allenati.Julie era senza parole.Uno spettacolo così non si vedeva tutti i giorni.Buttò lo zainetto blu per terra,cominciando a correre tutt'intorno.Ryuga sbuffò pesantemente:"Ti conviene risparmiare il fiato.Ne avrai di tempo per correre"Alla ragazza si gelò il sangue nelle vene.Obbedì all'istante.Il suo carnefice,oh,pardon,allenatore le intimò di sedersi,e cominciò a camminarle davanti:"Allora,se vuoi allenarti con me ci sono delle regole fondamentali che devi seguire.Punto primo:non si contesta o si controbatte a quello che dico.Punto numero due:ti allenerai senza sosta finchè lo deciderò io.Punto numero tre:non si trasgrediscono i primi due punti.Punto numero quattro:i primi tre punti possono bastare.Avanti,scattare,scattare,scattare!"Julie fu talmentre colpita dal suo tono autoritario,soprattutto sulle ultime tre parole,che schizzò in piedi sull'attenti.Ryuga ghignò:"Molto bene"Si spostò sulla riva del lago,che non era affatto piccolo,anzi aveva una gran bella portata:"Lo vedi questo?Per il primo allenamento,dovrai fare trenta giri di corsa attorno al lago,nel minor tempo possibile,è tutto chiaro?"Le arrivò a cinque centimetri di distanza per guardarla negli occhi:"Sì"Rispose con un filo di voce:"Non ho sentito,E' TUTTO CHIARO?!"
"CRISTALLINO SIGNORE!"L'albino si allontanò.Prese il cronometro e nel frattempo Julie si mise in posizione di partenza.Scattò il via.Fece trenta giri come le era stato ordinato,ma in un tempo normale.Quando concluse l'ultimo tratto,si piegò sulle gambe,ansante.Ryuga bloccò il cronometro con un gesto di stizza,la faccia contorta in una smorfia:"E questo ti sembra il minor tempo possibile?!"Le sbraitò.Julie alzò la faccia rossa per la corsa per potergli rispondere,ma non fece in tempo.Venne scaraventata a terra da un fortissimo ceffone.Il tempo parve fermarsi.L'albino aveva appena vibrato il colpo,perciò aveva ancora il braccio sollevato e la ragazza era a terra con il segno della sberla ancora pulsante.Solo allora il blader si rese conto del gesto che aveva fatto.Dopo tutto non stava allenando uno dei suoi soliti allievi,che conosceva bene.Stava allenando una ragazza di cui a mala pena ricordava il cognome.Invece Julie era tramortita.Era appena stata schiaffeggiata da un ragazzo più grande di lei.Però non le faceva male come se lo avesse fatto qualcun altro,anzi,in qualche modo sentì,che per la prima volta nella sua vita,che a qualcuno che non fossero Tabatha e Cordelia interessava quello che lei faceva.E come lo faceva.Rielaborò quel gesto come una dimostrazione di amicizia e interesse.Ryuga si aspettava che la ragazza corresse via in lacrime.Julie si rimise in piedi:"Perdonami.Hai ragione ho fatto un tempo da schifo.Non mi sono impegnata abbastanza.Riproviamo!"L'albino sentì come una fitta al cuore.Quella ragazzina era incredibile.Lui l'aveva trattata male fin dall'inizio,adesso le aveva perfino fatto del male,e lei aveva ancora la forza di sorridergli e la voglia di allenarsi ancora.Il ragazzo non riusciva a muoversi:"Allora Ryuga,il gatto ti ha mangiato la lingua?!Forza andiamo,voglio allenarmi ancora!"L'albino realizzò,che non aveva compreso fino in fondo Julie:"E va bene.Forza vai a quell'albero laggiù,quello più alto"La ragazza fece il saluto militare:"Ai suoi ordini!"Esultò,dirigendosi verso la imponente pianta.Il blader,riavutosi,scosse la testa:"Attenta a quel che fai!"Intimò a Julie,che tentava di arrampicarsi.Anche lui cominciò la scalata.Una volta in cima,Julie si sporse per vedere meglio il paesaggio attorno a lei:"Uao!Era una vita che non mi arrampicavo sugli alberi!E' stato troppo fico!"L'albino fece finta di essere adirato:"Non siamo qui per divertirci.Forza,fai duecento flessioni appesa al ramo"Alla ragazza si frantumò la mascella al suolo:"Coooosa?Duecento?!"
"Punto primo:non devi contestare!Forza muoviti,prima che perda la pazienza!"Fu costretta ad obbedire.Fece del suo meglio,riuscì a fare centonovantasei piegamenti,poi si lasciò andare esausta.Ricevette un altro ceffone.Gli allenamenti continuarono per tutto il giorno.Ryuga le faceva fare le cose più disparate,come costringerla a trascinare un grosso pneumatico per tutta la salita.Ogni volta che Julie sbagliava,non riusciva o cadeva prima della fine dell'esercizio,riceveva uno schiaffo in faccia.
La sera calò velocemente.Lo stomaco di Julie brontolò violentemente.La ragazza si mise una mano sulla pancia:"Ho una fame da lupi,che c'è per cena?"
"Per te nulla"Il sopracciglio destro della ragazza prese a battere sulla fronte:"C-come sarebbe a dire,mi sono allenata,ho fatto tutto quello che mi hai detto,e ora..."
"Non mangi,sì esatto.D'ora in poi,mangerai solo quello che ti procurerai da sola.Non puo' esserci sempre la pappa pronta.Bisogna sapersi arrangiare"Detto questo,l'albino accese un focolare,unica arma contro il gelo notturno.La ragazza,che era smanicata,cominciò ad avvertire i primi brividi.Era anche abbastanza depressa,insomma,non è che fosse andata proprio bene quella giornata.Si allontanò,con la scusa di procurarsi un po' di legna.

In mezzo al bosco.Sola.Di nuovo.Era ormai buio tutt'intorno.Faceva freddo,non dovevano esserci più di dieci gradi.Pianse.Copiosamente.Si era allontanata solo per non farsi vedere da lui.Non voleva mostrarsi debole.Non DOVEVA dimostrarsi debole.Sentì degli ululati in lontananza.Certo,sola era un preda facile per i lupi che si aggiravano in quella zona.Non aveva idea di come tornare da Ryuga,si era persa.Sarebbe morta lì?Non riusciva più a smettere di piangere.Improvvisamente le vennero in mente le parole del blader dagli occhi d'oro:"Non puo'esserci sempre la pappa pronta.Bisogna sapersi arrangiare"Era vero.Se ora avesse gridato,lui l'avrebbe sicuramente sentita e sarebbe corso ad aiutarla.Ma in questo modo avrebbe dimostrato di non aver imparato nulla.Quelle sberle.Non era mai stata picchiata da nessuno,ma da lui lo accettava.Perchè sapeva che le stava impartendo una lezione di vita.Si alzò,con una nuova motivazione.Si concentrò a fondo per ricordare da che parte fosse venuta.La destra.Ne era certa.Prese a correre in quella direzione,decise di non camminare per non permettere al freddo di avere il sopravvento.D'improvviso scorse da lontano il fumo di un fuoco.Ecco.Era arrivata.Percorse l'ultimo tratto.Uscì dalla boscaglia e arrivò proprio davanti a lui.Il blader era rimasto preoccupato per tutto il tempo che lei era sparita,anche se non lo avrebbe mai dato a vedere.Rimase totalmente indifferente sotto i suoi occhi.Julie si aspettava chissà quale reazione:"Non hai preso la legna"Fu l'unica secca affermazione da parte dell'albino.La ragazza rimase colpita.Cadde in ginocchio esausta.Non era abituata a tutto quello stress.Tremava come una foglia.Non ebbe il coraggio di sostenere lo sguardo indagatore del suo allenatore.Ryuga si alzò:"Se non ti metti accanto al fuoco non ti scalderai mai"Julie alzò gli occhi.Erano lucidi come i due frammenti di cuore:"Che fai ora piangi?Piangere non serve a nulla.Se sei stufa di questi allenamenti,se sono troppo per una ragazzina viziata come te,smettiamo.Non ho tempo da perdere con una frignona"Si girò di scatto,ora cosa avrebbe risposto?Piena di segni in faccia e infreddolita,Julie trovò ancora la forza per controbattere:"Non...non chiamarmi...NON CHIAMARMI RAGAZZINA!"Urlò l'ultima frase.Ryuga sorrise beffardo,si voltò per vederla in faccia.Incredibile.Julie puntò gli occhi azzurri nei suoi,fissandolo:"I-io non sono una ragazzina,tanto meno viziata.Non me ne importa niente se ce l'hai con me.A me piacciono questi allenamenti.Tu credevi...credevi di farmi cedere con gli schiaffi.Invece hai ottenuto l'effetto opposto.Sono già più forte,mi hai insegnato molto oggi.Per questo voglio continuare così.Non posso piangere.Non lo farò.Sarò forte,proprio come vuoi tu.Non ti deluderò!"Ryuga si sentì colpito da quel discorso come una freccia in pieno petto.Voleva davvero continuare?Fece un sorriso tirato:"Allora prova a sfidarmi ragazza.Ti lascio anche scegliere dove e quando"Gli occhi di Julie brillarono.Annuì convinta:"Chissà se è davvero in grado di reggere tutti i miei allenamenti .Vedremo"Pensò l'albino.Questa volta Julie svenne definitivamente:aveva consumato tutte le energie residue per quel discorso.Ryuga controllò che fosse tutto a posto.Rimase un momento paralizzato quando vide un sorriso stampato sulle labbra di Julie:"Che razza di masochista"Sussurrò con finta indignazione.Si tolse la giacca allacciata al collo e la adagiò delicatamente sul corpo dell'amica.Prima di allontanarsi con le mani in tasca,le buttò un ultimo sguardo.

La lasciò un attimo sola.Voleva osservare le stelle.Notò che la costellazione del drago era particolarmente brillante,come quella sera che aveva viaggiato oltre il tempo e lo spazio.Ancora non aveva risposte,ma era intenzionato a trovarle.

Ce l'avrebbe fatta?

Angolo autrice

Rieccomi qui signori e signore!Allora stavolta inizio coi ringraziamenti:un sincero grazie sempre alla cara Saga Gemini che non manca un capitolo,e un altro ringraziamento speciale va ad una mia nuova fan,Keyra Hanako D Hono,grazie mille!Allora che dire,i tempi duri sono cominciati per la nostra protagonista.Ha voluto la bicicletta?Ora deve pedalare.Ma sono sicura che riuscirà a tenere i ritmi di Ryuga!E voi,cosa ne pensate?Ce la farà o no?Lo scoprirete leggendo.Sayonara al prossimo capitolo!

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Capitolo 10
*** Un bey per Julie ***


Capitolo 10 Si svegliò placidamente.Sbadigliò vistosamente e si stiracchiò.Si accorse di essere coperta da qualcosa.Era la giacca di Ryuga,doveva avergiela messa sopra la sera prima.Non se n'era resa conto mentre dormiva.Se la portò al naso:aveva un buon profumo.Sorrise,nonostante Ryuga facesse vedere di odiarla,si prendeva cura di lei.Che ragazzo strano,si trovò a pensare.Ma,a proposito,dov'era Ryuga?!La ragazza sobbalzò:e se avesse voluto lasciarla sola apposta?!Le parve di sprofondare.D'un tratto sentì qualcuno avvicinarsi.Eccolo lì.Meno male.Julie si alzò in fretta,con la felpa bianca ancora indosso;se l'era allacciata come lui,al collo.Le stava bene,era un po' grande,del resto Julie era solo un metro e sessanta,trenta centimetri più bassa di Ryuga,quindi era normale.Salutò l'albino alzando la mano:"Buon giorno!Come hai dormito?"Chiese esultante.Ryuga assottigliò gli occhi,passandole oltre:"Non ho dormito"Rispose secco:"Oh,mi spiace.Non che voglia farmi gli affari tuoi,ma come mai?"Ryuga cominciava ad infastidirsi:"Ti stai facendo gli affari miei"Julie non ci badò.Annuì:"Va bene,pietra sopra!Allora quando cominciamo l'allenamento?!"
"Ora"


A Julie parve un escursione in montagna.Stavano camminando per un sentiero nel bosco.A lei piaceva,c'era abituata.L'unica cosa spiacevole era che la ragazza doveva trasportare un pesante zaino con le provviste e tutto il resto.Ovviamente Ryuga(senza alcuna zavorra)era in testa,marciando ritmicamente.La ragazza non aveva tenuto in conto di essere a digiuno dalla mattina precedente,quindi era esponenzialmente più debole.Dopo circa un'oretta di passeggiata,già si sentiva esausta.Le gambe si rifiutavano di muovere un solo passo,perciò dovette trascinarsi,la fronte imperlata di suodore.Basta,era troppo.Si accasciò a terra,senza forze,ansimava violentemente.L'albino se ne accorse e si bloccò sul posto.Voltò appena la faccia.Per un attimo pensò che fosse solo affaticamento.Poi però vide che la ragazza si massaggiava il ventre:"Allora?"Nessuna risposta.Le si avvicinò.Anche se gli dava fastidio,non poteva lasciarla in quelle condizioni:"Che hai?!"
"Mi...fa...male"Riuscì a rispondere Julie,tremando:"Forza ti aiuto"Improvvisamente la fitta svanì:"No,tranquillo è passata"Notò che la ragazza non aveva le mani sul ventre,ma sul basso ventre.Un'idea lo fulminò:Ehi,quand'è stata l'ultima volta che ti è venuto il ciclo?"La ragazza arrossì:"Ma ti sembrano domande da fare?!"Però non era sbagliato quello che le aveva chiesto.Ci pensò su:"Beh,credo il 25 maggio,se non sbaglio"Disse abbassando lo sguardo:"Mmm,sarà meglio controllare.Dai alzati"La incitò aiutandola a tirarsi su:"Vado a vedere"Traballò fino dietro ad un cespuglio.Ne uscì dieci minuti dopo,la faccia di un fantasma:"Allora?"
"Avevi ragione.E adesso?"
"Tranquilla.Troverò il modo di farti allenare lo stesso.Dammi lo zaino però"Glielo prese dalle spalle.Per fortuna Julie era stata previdente e aveva portato degli assorbenti con sè.Ripreso la camminata.La bruna era sempre dietro,la schiena curva e le braccia penzoloni.Oltretutto sentiva dei forti crampi allo stomaco.Probabilmente gli acidi la stavano corrodendo dall'interno.Ormai aveva una visione pessimistica della realtà.Come biasimarla.Per un miracolo assurdo,riuscì a trascinarsi ancora per un'ora,quando la clemenza di Ryuga si fece sentire.Si fermarono.Era quasi mezzogiorno.Julie si lasciò scivolare con la schiena su un albero,accasciandosi a terra.Brontolii fortissimi le fecero aprire gli occhi.Che strano,pensò l'albino.Più la guardava e più si impietosiva.Continuava a massagiarsi le ovaie,mostrando i denti.Doveva farle davvero male.Sicuramente l'allenamento massacrante del giorno prima e la passeggiata non avevano aiutato.Lasciò da parte il suo orgoglio per un momento,assieme alla lezione di sopravvivenza:"Ce la fai a stare da sola per un po'?Vado a procurarci del cibo.Avrai fame suppongo"Julie spalancò gli occhioni azzurri:"Sì,tanta!"
"Mmm,ma non ti ci abituare,capito?Ora lo faccio solo perchè non sei in condizioni di cacciare.Ma appena ti sarai rimessa,ti allenerai il doppio,per recuperare"Julie sorrise:"D'accordo"Il blader se ne andò,scomparendo tra la vegetazione.Dopo tutto,quel tipo bizzarro non era così male,si disse la bruna.


Addentò avidamente quel pesce cotto sul fuoco.Non era niente di speciale,ma a lei sembrò un pasto degno di Demostene.Lo finì in un nanosecondo,cominciando a spellarne subito un altro.Ryuga la osservò mangiare così voracemtente e velocemente:"Ma si puo' sapere come fai?"La bruna si arrestò,la bocca piena:"A fare cosa?"
"A divorare tutto a quel modo!Sembri un animale"Julie inghiottì il boccone.Si era dimenticata di avere un persona di fronte a lei:"Scusami,è che avevo un po' di fame!Sai,è da ieri che non mangio,perciò..."L'albino invece addentava il pesce come camminava,in modo ritmato.La ragazza riprese a mangiare,questa volta in modo più pacato:"Come ti senti?"Le chiese con tono indifferente:"Meglio,davvero!"Gli rivolse un grande sorriso:"Grazie,Ryuga"L'albino sussultò.Ancora.Ancora una volta lo ringraziava con un sorriso.Perchè?Insomma,non aveva fatto nulla di speciale.Anzi,aveva contirbuito al suo stato fisico attuale.Allora perchè non lo aveva ancora odiato?Non riusciva a spiegarselo.Ormai non capiva più nemmeno se gli dava fastidio o no.Julie terminò l'ultimo boccone e si alzò:"Quando hai finito possiamo ricominciare a camminare!Ho sentito dire che fare esercizio fisico con le mestruazioni è molto utile!"Rideva,era felice.L'albino non riusciva a comprendere tutta quella allegria:"Avevo già in mente di farlo"Si pulì la bocca col braccio:"Ho finito.Muoviamoci"

Stavano salendo sempre più,e il paesaggio era sempre più spettacolare.Erano in piena estate,eppure le montagne erano tutte innevate.Ogni cosa che Julie vedeva la sorprendeva e si fermava per osservarla meglio.Scorse un cespuglio da cui spuntava una violetta.Tirò Ryuga per un braccio,in modo che si inginocchiasse anche lui .La ragazza ravanò nell'arbusto,fino a trovare il piccolo fiorellino.Sorrrise nel vederlo e lo teneva delicatamente in mano.Ryuga le era accanto.Non riusciva a distogliere lo sguardo.Sembrava che Julie fosse circondata da un'aura di purezza.Quegli occhi sinceri e brillanti,e quel sorriso mai tirato o falso.E poi quella voce così soave e limpida.Ryuga scosse la testa,come per liberarsi dall'ipnosi.Julie gli mostròla violetta:"Non è bellissima?"
"E' solo uno stupido fiore,niente i più"
"No,guarda!"Indicò un piccolo puntino rosso.Il blader non capì:"E allora?"
"E'una coccinella!Mi porterai fortuna,vero piccolina?"La prese su un dito e la fece volare via.Poi si alzò,mettendo le braccia dietro la schiena:"La natura è meravigliosa non è vero?"
"Mmm,se lo dici tu"Ripresero il tour.Julie rimase molto indietro,poichè si fermava ad osservare tutto quello che le interessava.Improvvisamente,il duel gaser nella tasca di Ryuga suonò.Rispose alla chiamata:"Ciao Ryuga-sensei!Come va lì tutto bene?!"Era Yuma,con la sua solita euforia:"Sì,tutto bene.L0."
"Mi fa pi..."Non riucì a terminare che suo fratello Inuyasha lo spinse via:"Togliti moccioso!Ciao fratello!Allora hai scoperto qualcosa riguardo alla ragazza?"L'albino scosse la testa:"Nulla degno di nota.Non ha poteri a quanto pare,a parte un'incredibile testardaggine"
"Oh,bene.Vedremo.Dov'è lei adesso?"
"E' un po' più indietro di me"
"Beh,qundi è tutto"
"Qualcosa d'altro c'è.E' una cosa che non mi so spiegare.Sembra che questa tizia non sia mai uscita di casa.Ogni cosa che vede le sembra meravigliosa.E...c'è anche un'altra cosa.Mi sembra troppo pura,innocente,secondo me nasconde qualcosa"Inuyasha fece spallucce:"Lo scoprirai fratello.Ora ti lascio,Kagome i ha chiesto di darle una mano.Ci si becca!"Il duel gaser si spense di colpo.Lo ripose.Julie si era di nuovo arrestata per raccogliere chissà cosa.Ryuga buttò gli occhi al cielo.Si voltò di scatto,lanciandole uno sguardo di fuoco.Julie lo vide con la coda dell'occhio,perciò lo raggiunse:"Scusa se ti sto facendo rallentare,ma ne vale la pena,guarda cosa ho trovato!"Gli mostrò delle erbe che teneva sulla maglia,a mo'di cesto.All'albino non interessava minimamente,perciò girò i tacchi,lasciandola con un palmo di naso.Questa volta la bruna gli si affiancò.Lo guardò con la coda dell'occhio:"Posso chiederti dove stiamo andando?"Non ottenne risposta alcuna.Si arrese.Ormai aveva capito che quando l'albino non rispondeva era arrabbiato.Continuarono a porseguire fino alle sei inoltrate,ovviamente facendo delle piccole pause dettate dalla curiosità di Julie.Stava imbrunendo,era un tramonto bellissimo.Si trovarono di fronte ad un bivio:il bosco di divideva in due direzioni.Julie arricciò il naso:"Secondo me bisogna andare a sinistra"Sentenziò:"No,a destra"
"Eppure sento che la destra è sbagliata"
"Punto primo:non devi discutere quello che dico.Perciò andremo a destra"Julie fece spallucce e lo seguì rassegnata.Gli stava sempre dietro.Sporgendo la testa,si accorse che l'albino aveva tirato fuori una bella trottola,la stava tenendo in mano:"Che cos'è quello?"Gli chiese indicando l'oggetto:"E' un bey"
"Cos'è un bey?"
"Che palle che sei!Un bey è un trottola speciale,che possiede l'abilità di girare comandata dal giocatore che lo possiede,che si chiama blader.Comprendi?"Julie si portò un dito vicino alla faccia:"Quindi in pratica sono delle trottole con dei super poteri.Fico!"Ryuga sbuffò.Quella ragazza riduceva tutti ai minimi termini:"E' il bey a scegliere il proprio blader,non viceversa"Aggiunse,guardando L-Drago:"Capisco.Quindi se trovassi un bey,non è detto che sarebbe quello giusto.Interessante.Mi piacerebbe avere un bey con  il quale combattere"

Calò la sera.Tutt'intorno non si sentiva un rumore.Julie a stento riusciva a scorgere il suo amico in mezzo a quella oscurità.Sì,ormai lei lo considerava un buon amico,anche se lo conosceva da pochissimo tempo.Decise di giocare un po'.Gli corse davanti:"Facciamo un gioco,vediamo se riesci a prendermi!"Ryuga alzò un sopracciglio,lui odiava questi giochi infantili.La ragazza urlava e agitava le braccia di fronte a lui,spronandolo a giocare con lei.Improvvisamente un verso giunse alle sue orecchie allenate:"Sta zitta"Le intimò:"E dai,non puoi fare sempre il serio!"Ryuga scattò e le serrò la bocca.Julie era sorpresa.L'albino rimase in ascolto per qualche secondo,per poi mollare la presa:"Corri"La ragazza era impietrita:"Ho detto corri dannazione!"Urlò.La bruna obbedì all'istante.


Corsero per qualche metro.I lupi li avevano quasi raggiunti.Erano un branco completo.Era risaputo che i lupi cacciavano tutti insieme.Avevano gli occhi inniettati di sangue e la bava alla bocca.I due ragazzi si trovarono in un vicolo cieco.Braccati.Le bestie li avevano circondati.L'albino sfoderò il bey:"Appena te lo dico scappa"Julie non rispose.Le aveva già salvato la vita una volta.Era il momento di ricambiare.Ryuga si lanciò all'assalto.Ma i lupi erano troppi.Uno contro dodici canidi affamati come pochi.Uno,il lupo alfa probabilmente,gli saltò addosso,azzanandogli un braccio.Ryuga soffocò un grido.Un altro gli conficcò gli artigli nella schiena:"Ryuga!"Gridò Julie con le lacrime agli occhi.Doveva agire:"Basta,vi prego fermatevi!"Il branco intero si immobilizzò.La ragazza riuscì a comprendere il ringhio di uno di loro,diceva:"Perchè dovremmo?"
"Perchè lui non c'entra niente!"Il lupo alfa lasciò perdere il ragazzo e le si avvicinò:"Tu riesci a comprenderci"La ragazza annuì.Ryuga era tramortito a terra,in un fiume di sangue.Era incredibilmente sorpreso.Allora aveva un potere:"Noi abbiamo fame.Dobbiamo mangiare!Voi vi siete introdotti nel nostro territorio!"
"E' vero..."Guardò Ryuga:"Avete ragione ad essere adirati.Ma vi prego risparmiatelo!Lui non ha colpe,sono stata io a convincerlo a venire in questa direzione.Lui voleva prendere quella opposta!Quindi prendete me,ma lasciatelo andare!"Ryuga sussultò.Non era vero.Non era vero niente.Era successa esattamente la cosa opposta.Allora perchè Julie non era scappata e lo stava difendendo a prezzo della vita?Non aveva alcun senso per lui.I lupi si guardarono:"Tu saresti pronta a sacrificare la tua vita per questo umano?"
"Sì,certo!Lui è un mio amico,e per un amico si fa questo ed altro!"Cosa?Lei lo considerava un amico?Impossibile.Non aveva fatto nulla per esserle amico.Eppure...:Il tuo cuore è puro fanciulla,vi risparmieremo entrambi.Perchè ora conosciamo l'amicizia.Potete considerarvi nostri amici.Potrete entrare qui senza correre rischi"Detto questo,il branco si allontanò.Julie si precipitò sull'albino:"Ryuga,come stai.O mio dio,sei ferito gravemente!"Il blader si scostò:"Sto bene,sto bene"Provò a tirarsi su,ma un dolore lancinante al fianco sinistro glielo impedì:"Vedi che non stai bene!Hai bisogno di essere medicato!"La ragazza accese un fuoco il più in fretta che poteva.Poi bollì le erbe che aveva raccolto lungo il percorso,preparando un impacco.Si avvicinò a lui:"Brucerà un po'"Lo avvertì.Cominciò a tamponargli le ferite,ogni tanto un gemito sommesso dell'albino la faceva smettere,però rimprendeva quasi subito,in modo da cicatrizzare quelle profonde lacerazioni.Dopo un po'smise,notando un miglioramento:"Meno male che avevo queste erbe.Le ferite erano profonde,se non le avessi tamponate saresti moro dissanguato"Con uno sforzo immenso Ryuga rispose:"Pfui,me la sono cavata in situazioni molto peggiori"Tentò di alzarsi per guardarla negli occhi,ma lei non glielo permise:"Su,su,stai giù,riposati.Possibile che riesci a rispondere anche in queste condizioni!"L'albino riceveva delle stilettate ogni cinque minuti,perciò ansimava:"Julie..."
"Dimmi"
"Tu ti saresti sacrificata per me?"
"Ma certo!Come ho già detto per un amico si fa.E poi ti dovevo un favore,ricordi?"Gli disse con voce dolce.Lo guardò con occhi languidi:"Dormi ora,e non provare a toglierti quelle fasciature!"Raccomandò sorridendo.L'albino annuì,per poi girarsi e assopirsi.La bruna finalmente aveva capito perchè la notte prima Ryuga non aveva dormito:era stato tutta la notte sveglio a controllare che lei stesse bene.Non glielo avrebbe mai detto.Quella sera i ruoli si sarebbero invertiti,deicise la bruna:lei avrebbe vegliato su lui.

La mattina seguente Ryuga insistette per proseguire,ma Julie non voleva che si affaticasse:"Allora facciamo una cosa:prosegui un po' tu da sola,io rimarrò qui.Vediamo se te la sai cavare da sola"La ragazza,anche se non era troppo d'accordo,acconsentì,per non perdere l'allenamento.Gli fece però promettere di non muoversi a meno che non fosse stato strettamente necessario.

Ormai era un'ora buona che era in marcia.Si ritrovò in mezzo ad una splendida radura,dove scrosciava una meravigliosa cascata.Si tolse lo zaino di spalla per potersi avvicinare e vedere senza intralci.Entrò nel laghetto creato dall'acqua che cadeva.Toccò la cascata,l'acqua era abbastanza fredda,ma era limpidissima.Si accorse che la mano poteva penetrare la cascata,segno che c'era qualcosa dietro.Prese coraggio e attraversò completamente.Aveva ragione.Dietro all'acqua si celava una grotta.Era umida e buia.Un brivido le percorse la schiena.Decise di esplorare.Proseguì.La grotta procedeva solo in una direzione.La percorse completamente.In fondo c'era una grossa roccia.Si avvicinò;dentro era incastonato qualcosa.Sembrava una trottola,come quella di Ryuga.Solo che al posto di un drago rosso dipinto sopra,c'era un drago blu.Rimase affascinata.Appena lo sfiorò una luce intensissima si propagò tutt'intorno.Era così forte,che Julie fu costretta a coprirsi gli occhi con un braccio.Con un uno sforzo riuscì a prenderlo.Tirò con forza.Ecco.Ci era riuscita.Lo aveva tolto dal grosso masso.Lo osservò,fumava ed era bellissimo.Sulla stele notò che vi erano incise delle parole,proprio sopra al punto dove era incastrato il bey.Passò due dita sopra la scritta:"Ancient Veritas"Lesse.Doveva essere il nome della trottola.In fianco al buco c'era scritta un'altra frase:"Un bey per domarli,un bey per trovarli,un bey per ghermirli e nel buio incantenarli"Che strane parole.Si rese conto che in un certo senso il Ancient Veritas l'aveva scelta,perciò ora possedeva un beyblade anche lei!Doveva subito dirlo a Ryuga.Corse fuori.


"Ryuga,Ryuga!"Urlava da lontano.Raggiunse il luogo in cui lo aveva lasciato.Lo trovò sempre lì sdraiato.Stava leggendo il libro che lei gli aveva lasciato per ingannare il tempo:"Ah,ma che hai da urlare tanto!Non vedi che sto leggendo?!"Gli si sedette accanto:"Vedo che stiamo meglio!Oh,oh,oh,non sai cosa ho trovato!"Frugò nello zaino,trendone il bey.Glielo mostrò:"Bello vero!Mi ha scelto,proprio come avevi detto tu!"Ryuga lo esaminò,notando che era praticamente uguale ad L-Drago:"Dove l'hai trovato?"Le chiese:"Oh,in una caverna dietro ad una cascata.Era incastonato in una grossa pietra,e quando l'ho toccato si è illuminato di una luce blu intensissima!"Ryuga si girò e si alzò sui gomiti per guardarla in faccia:"C'era scritto qualcosa sulla pietra?"
"Umm,sì.Due cose:la prima era Ancient Veritas,che deve essere il nome del bey,e poi c'era una strana frase.Diceva così:un bey per domarli,un bey per trovarli,un bey per ghermirli e nel buio incatenarli"Ryuga spalancò gli occhi,possibile che avesse trovato l'altro bey proibito?Ne aveva sentito parlare dal maestro Roku.Anche se lui aveva sempre sostenuto che l'unico beyblade proibito fosse L-Drago Destructor,Roku gli aveva raccontato più volte dell'esistenza di un altro bey in grado di distruggere ma anche di creare.Era impensabile che una ragazzina imbranata,distratta e infantile come lei avesse ereditato un simile potere.Julie,non vedendo alcuna reazione da parte di Ryuga si infastidì:"Insomma,possibile che tu non sia capace di fare un complimento?"Incrociò le braccia e si girò di scatto,voltandogli le spalle:"E' bello.Se ti ha scelto un motivo ci sarà.A questo punto dovrò anche insegnarti come si duella"Disse Ryuga con falsa indifferenza.La ragazza lo guardò con gli occhi da cerbiatto:"Davvero mi insegnerai?"
"Certo,mi pare ovvio.Così almeno saprai come difenderti"Julie gli saltò al collo,immobilizzandolo al suolo:"Grazie,grazie,grazie!"Il blader era impietrito.Come aveva osato abbracciarlo a quel modo?Odiava essere toccato.Stava per allontanarla,ma Julie si accorse prima della situazione.Si tolse,imbarazzatissima.Si girò anche,per evitare che lui la vedesse rossa come un peperone.Ryuga sbuffò.Uno dei tanti misteri su quella ragazza erano stati svelati,aveva un potere,o forse di più.Non poteva saperlo con certezza.Ma almeno sapeva che quella non era una diciottenne come tutte le altre.Moltre altre domande però erano ancora in sospeso.Avrebbe scoperto le risposte molto presto.


Si inchinò davanti al suo padrone:"Mio signore,il vostro umile servitore Doji vi porta buone nuove.Siamo pronti"N si voltò con un ghigno satanico:"Molto bene.Troviamo i cristalli del cuore e distruggiamo quei bastardi"Doji annuì:"Sì,mio signore"Due risate diaboliche riempirono la stanza.Una guerra tremenda stava per iniziare.


Angolo autrice
Salve a tutti!La vostra iloveryuga2000 is back!Vi presento questo capitolo.Allora che dire,Julie sembra provare qualcosa di più di una semplice amicizia per Ryuga,altrimenti non arrossirebbe così!E il nostro Ryuga non riesce poprio a capirla.Che abbia trovato il bey proibito?Ho idea che N darà del filo da torcere ai nostri protagonisti.Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Una forza inaspettata!Mi raccomando recensite in tanti!Sayonara!

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Capitolo 11
*** Una forza inaspettata ***


Capitolo 11 "Colpisci,dai,più forte!"Ryuga stava allenando Julie a pugilato.O meglio,le stava insegnando delle tecniche di combattimento più efficaci.Prima di cominciare le aveva detto che non si batteva male,se avesse dovuto fronteggiare un branco di mucche al pascolo.Aggiunse che duellare con degli avversari più deboli di te era facile,ma quando avevi di fronte alieni grandi tre volte te era tutta un'altra storia.Perciò doveva essere allenata anche sotto questo punto.Ryuga le sferrò un calcio che la buttò a terra:"Stupida!Hai abbassato il baricentro,così ho potuto colpirti facilmente!Se non riesci a battermi quando sono ferito,figurati quando sarò in forze!"Le sbraitò contro:"Scusa,hai ragione.Non avrei dovuto abbassarmi così tanto,riproviamo!"Si alzò,ma cadde subito on ginocchio,le mani sul ventre.L'albino accorse ad aiutarla subito:"Hey,tutto bene?!"
"Sì,sì tranquillo.E' solo il ciclo.Non preoccuparti!"Gli rivolse un ampio sorriso.Ryuga si affrettò a voltare lo sguardo:"E chi si preoccupa!"Julie rise di gusto:"Che hai da ridere?!"
"Niente.Piuttosto,riprendiamo ad allenarci!"Ripresero la lezione.La bruna ogni tanto buttava un occhio alle fasciature che avevo fatto al suo allenatore.Le ferite si erano quasi del tutto rimarginate,anche se il pericolo che si riaprissero era dietro l'angolo.L'assalì un forte senso di colpa.Non sapeva perchè,ma si sentiva responsabile di quelle lacerazioni.Oltretutto,non riusciva a sentirsi completamente parte di quell'aventura,poichè non sapeva nulla dei suoi nemici.Prima o poi avrebbe dovuto chiedere lumi su quel misterioso ragazzo che l'aveva aggredita quel giorno.La testa era così affollata da questi pensieri che non riusciva a concentrarsi come si deve.Continuava a ripetersi:"Basta,basta,basta!"Ma questo serviva solo a far crescere la tempesta che aveva dentro.Non ce la fece più:"Ho detto basta!"Gridò con tutta la forza che aveva in corpo.Sferrò un colpo alla cieca,che colpì Ryuga proprio sul fianco ferito,scaraventandolo a terra.Solo dopo qualche istante,Julie si rese conto di quello che aveva fatto:"Perdonami!"Strillò,inginocchiandosi alla sua destra:"No,non devi scusarti.Anzi,un colpo da maestra!"L'albino no era per niente arrabbiato,anzi era compiaciuto.Gli allenamenti cominciavano a dare il loro frutti:"Ma,ti ho colpito dove sei ferito!"
"Ma sei stupida?!E' poprio questa una delle regole fondamentali del combattimento:colpire il tuo avversario nel suo punto debole!"Incredibile.Quel ragazzo nonle faceva pesare mai nulla.Nemmeno ora che lo aveva colpito col rischio di riaprirgli la ferita.Lo aiutò a rialzarsi:"Comunque:si puo' sapere da dove ti è venuta tutta quella forza?"La ragazza ci pensò su un attimo:"Non so.E' stato tutto talmente veloce che non mi sono accorta di niente"L'albino alzò un sopracciglio:"Vuoi dire che non è stata una cosa calcolata?"
"In effetti no"Ryuga si ributtò a terra,gli occhi al cielo.Julie lo guardò da sopra:"Ma che ho fatto stavolta?!"
"Ahhhh,come devo fare con te!"Rimasero in silenzio per un secondo.Il blader osservava assorto le nuvole.La bruna si lasciò cadere al suo fianco:"E' bello non è vero?"Chiese tutto d'un tratto:"Ma di che parli?"
"Del cielo,mi sembra ovvio.Le nuvole sono così strane...guarda quella!Sembra una faccina sorridente!"L'albino stortò la testa:"Ma mi spieghi dove la vedi?"
"Guardala bene.Vedi il naso,gli occhi,la bocca arricciata all'insù.Ahahaha!"Restarono così per qualche istante:"Senti Ryuga..."
"Mmm"
"Tu pensi che io sia infantile?"L'albino si riscosse:"Che razza di domande fai?!"Julie si rannicchiò su sè stessa,portandosi l'unghia del pollice al labbro:"Sì insomma...lo so che non mi sopporti.Mi chiedevo se per il fatto che mi trovi infantile"Ryuga aggrottò la fronte:"Vuoi una risposta sincera o una risposta di Natale?"
"Scemo,sincera,è ovvio!"
"Secondo me sei una persona molto infantile,imbranata,timida"Prese a contare sulle dita:"Maniacale,viziata,apparentemente stupida,bassa..."Julie si alzò di soprassalto,indignata:"Ehi,non esageriamo!"L'albino si fermò:"Però sei anche caparbia,molto tenace,sopporti bene il dolore e la fatica e non ti arrendi mai.Anzi potrei dire che sei la persona più cocciuta che abbia mai conosciuto.Però..."La fissò negli occhi:"Sono queste qualità a fare di una persona un vero guerriero"Alla ragazza si riempirono gli occhi di lacrime.Sentire una lusinga fatta da lui era come Natale:capitava solo una volta l'anno.E questa volta lui aveva utilizzato questa lode per lei:"Grazie,Ryuga.Sei un buon amico,non capisco perchè la maggior parte della gente ti odia"
"Mmm,non saprei dire"In effetti anche lei era caduta nell'errore di fermarsi al suo fare scontroso.Quella sua maschera di vetro che indossava sempre,le serviva probabilmente per non mostrarsi mai debole.Molte persone contavano su di lui,perciò non poteva permettersi momenti no.Doveva assumere il ruolo di capo,di guida.Tori le aveva detto che se lo avesse conosciuto un po' più a fondo le sarebbe stato simpatico.Era vero.Toccò il bey che aveva tenuto in tasca tutto il tempo:"Senti,ti via di insegnarmi come si usa?"Gli chiese mostrandogli Ancient Veritas:"Va bene,ma ti avverto:sarà dura,mooolto dura se vuoi anche solo immaginare di arrivare al mio livello!"


Costruirono un piccolo stadio di fortuna.Julie si divertiva come non mai.Cominciarono con le basi:la postura e l'assetto.Ryuga si mise in posizione di lancio per mostrarle come avrebbe dovuto fare.Era tutta una questione di equilibrio.Infatti Julie,appena provò ad emularlo,cadde rovinosamente in terra,poichè aveva perso il suddetto equilibrio.Ryuga scosse la testa disperato:"Sarà meglio ricominciare da capo"

Una pietra abbastanza grossa.Il suo ceck point:"Come ho detto prima,il beyblade è tutto un gioco di equilibrio,non solo esteriore,ma anche interiore"Ryuga alzò la gamba e la portò dietro,come se stesse pattinando,nelle due mani teneva due piante,una gigantesca pila di lbri sopra la testa.Non era minimamente sbilanciato.L'ammirazione che Julie nutriva verso di lui crebbe esponenzialmente:"Vedi,riesco a non cadere poichè sono in totale equilibrio con me stesso e con il mondo che mi circonda"Scese:"Prova tu ora"Julie aveva un'espressione inquietante:"I-io dovrei fare quello?!"Ryuga buttò a terra la maggior parte dei libri,ne tenne solo uno:"Un passo per volta"La ragazza salì sulla pietra,provando a mettersi nella posizione in cui si era messo il suo allenatore poco prima.Traballava,e appena il blader le appoggiò il libro sulla testa,Julie si sbilanciò:"Non ce la posso fare,non ce la posso fare!"Era talmente convinta che non ci sarebbe riuscita,che si sbilanciò,cadendo al suolo.Quando atterrò,schizzò del fango in faccia al ragazzo,che sospirò:"Ci sarà tanto lavoro da fare"

Non ho più equilibrio
Credo che cadrò
Vorrei più talento
Non è il mondo lo so

Ryuga le portò dei componenti di bey trafugati chissà dove.Lei aveva il compito di assemblare un beyblade nel minor tempo possibile.L'albino fece partire il cronometro.

Sento la pressione
sale dentro me
Aveva terminato.Ryuga fermò il tempo,per poi scuotere la testa,mostrandoglielo.Ci aveva messo troppo.

Io non avrei mai creduto
di poter resistere ma
Io voglio provarci perchè
sai dipende tutto da me
E alla fine ce la farò
Sul mondo sarò
E sotto di me
Vedrò ogni cosa
Con le ali volerò
Sul mondo sarò!

Ci stava riuscendo.Almeno era in grado di tenere la postura sulla roccia.Come aveva detto Ryuga:un passo alla volta.Ma appena il blader provò ad aggiungere un libro,Julie cadde nuovamente in avanti.Provò ancora con due piante e tre libri.Stesso risultato.Idem quando tentò con la pila intera di volumi.La ragazza si stava scoraggiando,ma l'albino la spronò a non fermarsi proprio ora che stava migliorando.Allora la bruna,mossa da una nuova motivazione,raccolse uno dei libricini caduti in terra.E se lo mise in testa,provando a camminare.Questo riusciva a farlo,le era stato insegnato fin da bambina il portamento.Era il momento di rinfrescarsi la memoria.

Niente puo'fermarmi
io ce la farò
Se anche mille volte
provarci dovrò

Le studiava una per una.Ryuga le aveva portato delle enciclopedie sul beyblade,che lei leggeva e ripeteva con molta accuratezza.

Ci potrò provare
Disciplina avrò
Ci potrò riuscire
Se il cuore mio cambierò

La raddrizzò.Provavano nuovamente sul masso.Questa volta Julie era più sicura di sè,lo si vedeva dal sorriso che increspava le sue labbra.Ryuga le mise le piante nelle due mani...

Io voglio provarci perchè
sai dipende tutto da me
E alla fine ce la farò
Sul mondo sarò!
E sotto di me vedrò ogni cosa
Con le ali volerò
Sul mondo sarò!

Ecco.Ce l'aveva fatta.Era riuscita a trovare l'equilibrio perfetto.Emulava perfettamente la posa che Ryuga le aveva mostrato il primo giorno.L'albino le girò attorno,la mano sotto al mento.Annuì:"L'allenamento è terminato.Hai appreso la lezione"La bocca di Julie si aprì in un gigantesco sorriso.Scese dal masso,saltellandogli davanti:"Allora sono capace di combattere!"Esclamò euforica:"Aha,sei solo a metà strada"La ragazza si depresse di colpo,rendendosi conto di aver fatto ben pochi progressi.L'albino se ne accorse,e come quella volta al laboratorio,provò una grande tenerezza nel vederla sconsolata.Le mise una mano sulla testa,chinandosi alla sua altezza:"Comunque hai fatto un buon lavoro.Ti sei allenata duramente in questi giorni"Julie alzò la testa:"Davvero?"Il ragazzo dagli occhi dorati annuì.Le si avvicinò all'orecchio:"Ottimo lavoro,principessa"Sussurrò.Il cuore della bruna perse un battito.Sentirsi chiamare con quel appellativo era così bello.In bocca agli altri era una doccia fredda,mentre pronunciato dalla sua bocca suonava a meraviglia.Ryuga si accorse di essersi lasciato trasportare.Era incredibile come quella ragazza riuscisse a fargli predere ogni razionale controllo.Si allontanò frettolosamente,facendo finta di niente.Julie rimase impietrita,incapace di fare un solo movimento.

Che caldo.Il sole picchiava sulle loro teste.Dopo le "avventure"degli ultimi giorni,avevano deciso di concedersi una pausa e di ritornare al luogo dal quale erano arrivati.Quello con il laghetto.Anche se si trovavano in montagna,l'umidità era fortissima.Se si stava così dove erano loro,figuriamoci in città.Erano all'ombra di un grande pino.Non tirava nemmeno un filo di vento.Julie era così esausta,che aveva finito per addormentarsi.Ryuga invece non sarebbe riuscito a dormire neanche a pagarlo.Si stava affezionando troppo a quella ragazzina,ne era convinto.I sentimentalismi sono futili e privi di senso.Se ti attacchi ad una persona,prima o poi la perderai.Questo gli aveva insegnato la vita.Era successo a tutte le persone a cui voleva bene,ora non sarebbe stato diverso.E poi,non era un gran che come ragazza.Eppure,aveva qualcosa che non si vedeva tutti i giorni.Pobabilmente non aveva mai mentito nella sua vita,pensò Ryuga.Tutto quello che la circondava sembrava meraviglioso,anche se erano cose banali.D'un tratto aguzzò i sensi.Gli parve di aver sentito qualcosa.Scrutò il paesaggio tutt'intorno.Niente.Strano,era convinto di aver udito un rumore,e i solito le sue orecchie non facevano cilecca.Scosse Julie:"Ehi,svegliati"Sussurrò.La bruna mugolò una cosa incoprensibile:"Forza svegliati"
"Dai Cordelia,ancora cinque minuti"
"Ma quale Cordelia,svegliati maledizione!"Aprì gli occhi di soprassalto:"Ehi,si puo'sapere perchè..."Non terminò.Ryuga le tappò la bocca.Di nuovo.Sarebbe bastata un'intimazione al silenzio.Sbattè un paio di volte le palpebre.L'albino ebbe un tremito:"Dobbiamo andarcene.Forza"Le bisbigliò.Julie annuì,alzandosi lentamente.Stavano per levare le tende,ma un'ombra velocisssima colpì Ryuga con una sciabolata al fianco ferito.In realtà il suo obbiettivo era Julie,ma il blader le fece scudo,così fini per colpirlo.Poco male.L'albino soffocò un gemito.Oh no.La ferita si era riaperta.La ragazza non se ne accorse per fortuna,altrimenti non avrebbe esitato a fermarsi.Poco prima di entrare in una grotta di roccia,una figura comparve sulle loro teste.Sembrava un samurai da come era vestito.Aveva i capelli blu lunghi,ed era sicuramente stagionato.Ciò non toglie che era un fulmine.Julie si bloccò ad osservarlo:"Ma bene Ryuga,adesso ti fai aiutare da una ragazzina?Patetico!"Gridò.L'orgoglio dell'albino superava perfino il dolore:"Shinkai,maledetto bastardo!"Rispose,asottigliando gli occhi,non tanto per la rabbia,quanto per la sofferenza.Si teneva la ferita,per non far vedere che sanguinava.Ma Julie se ne accorse lo stesso.Lo prese sotto braccio e lo dentro,un attimo prima che Shinkai la colpisse con la sua katana.Lo adagiò sul pavimento,ma lui tentò di tirarsi sù:"Lasciami andare,devo combattere,altrimenti,ahhh"Sanguinava tanto da fare impressione:"Non puoi andare là fuori,ti farai ammazzare!"
"Non potrete nascondervi per sempre!"Urlò Shinkai da fuori.Il blader ansimava,il petto si alzava e si abbassava in modo irregolare.Vederlo ridotto in quello stato le faceva male più di una ferita stessa.Prese coraggio,non poteva permettergli di morire:"Combatterò io"Sentenziò.Ryuga sbarrò gli occhi:"...No...Non sei in grado...ti...ti ucciderà..."Julie gli posò due dita sulle labbra:"Shhh,tu sei ferito.Io no.Tranquillo non mi accadrà nulla.Tu pensa a riprenderti.Andrà tutto bene!"Già.Quelle tre parole che la sua balia gli ripeteva sempre quando era piccolo.Non era una passeggiata vivere con Doji,perciò ogni volta che il suo patrigno si arrabbiava,Tiana,così si chiamava la donna che si prendeva cura di lui,gli diceva con affetto:"Andrà tutto bene.Dopo la tempesta arriva sempre l'arcobaleno"Ed ora lei gliele aveva ripetute esattamente con la stessa dolcezza.Julie uscì con convinzione.Aveva una gran paura,ma non doveva assolutamente mostrarla al nemico.Questo era uno dei tanti insegnamenti che Ryuga le aveva dato in quei giorni.Appena Shinkai la vide ghignò:"Dov'è Ryuga?Ha forse troppa paura per uscire di lì?!"
"Pensa a me piuttosto.Sarò io il tuo avversario!"
"Tsk,io non combatto con le ragazzine!"
"Hai forse troppa fifa di perdere contro di me per affrontarmi?Allora combatti!"Sfoderò il bey,come le aveva insegnato Ryuga.Shinkai strabuzzò gli occhi:"Non sai nemmeno come si usa quel giocattolo!"
"Combatti e taci!"Il blader dai capelli bianchi era sbalordito:"Si...farà ammazzare...Che diavolo pensa di fare...?"Il samurai scese a terra,puntandole contro il so bey:Samurai Gemini(Dedica per Saga Gemini nd:me)Si guardarono per qualche secondo:"Se vuoi ritararti sei ancora in tempo!"
"Non lo farò nemmeno se mi uccidi!"
"Allora preparati alla tua morte!3,2,1...Pronti lancio!"
"Pronti lancio!"I due bey cominciarono subito a scontrarsi,generando una coltre di fumo.Julie non aveva mai combattuto,perciò era inesperta.Shinkai invece era un duellante veterano,quindi convinto di vincere.La potenza generata da quel primo scontro era tale da far arretrare di qualche passo la ragazza,che perse l'equilibrio e cadde in ginocchio.Ryuga strinse i denti,era sicuro che non ce l'avrebbe fatta.Il samurai scoppiò in una fragorosa risata:"Tu non sei un avversario degno del mio calibro.Sei solo una stupida ragazzina!Farò fuori te e poi il tuo amico nella grotta!"Disse,continuando a ridere.Julie aveva lo sguardo basso,ma era decisa a non arrendersi.Se fosse stato solo per lei si sarebbe già arresa,ma c'era di mezzo anche Ryuga.Perciò non poteva permettersi di perdere.Samurai Gemini colpiva Ancient Veritas senza possibilità di un contrattacco.Ormai era sicuro di avere la vittoria in pugno:"Sei patetica!Tanto dispendio di energie per un solo semplice umano!"
"...Lui non è un semplice umano.."Un altro colpo potentissimo.Julie era quasi del tutto in piedi:"Lui è il mio migliore amico!"Gridò con tutto il fiato che aveva in corpo.Shinkai fece una smorfia vedendola ancora in forze:"Lui è il mio migliore amico e non solo!E' il mio allenatore,e non abbiamo ancora concluso il mio addestramento,perciò non posso permettere nè a me nè a lui di morire!"Ryuga spalancò gli occhi.Davvero lo considerava così importante di rischiare più volte la vita per lui?Una intensa luce blu avvolse Julie:"Io devo vincere,IO DEVO VINCERE!"La luce si propagò tutt'intorno,come era successo quando la ragazza aveva trovato il suo bey.O meglio,quando Ancient Veritas aveva trovato Julie.E avvenne per la prima volta la trasformazione.La ragazza era sospesa a mezz'aria,dei fasci rosa le coprirono il corpo,trasformandosi in un body bianco con il colletto blu e un grosso fiocco dello stesso colore dl body,con un quarto di Luna in mezzo.La stessa cosa successe sui piedi,che si vestirono con degli stivali rossi al ginocchio,in tinta con l'altro fiocco rosso cremisi che aveva sulla schiena,i bordini bianchi e sempre lo stesso simbolo che aveva sul fiocco,comparsole sul petto.Incrociò le braccia sopra la testa,e apparvero dei guanti bianchi lunghi fino all'avambraccio,che terminavano con tre fasce rosse.Un colpo di bacino fece comparire una gonnellina blu.A completare il tutto furono una tiara d'oro con un rubino incastonato proprio in mezzo,e una collana stretta al collo rossa,con un pendente a mezza Luna.Conclusa la metamorfosi,la ragazza fece un tre con le dita sopra la testa.Ryuga aveva osservato la scena estrerrefatto.Quando Julie toccò terra,si rese conto di avere indosso degli altri abiti.Fece una faccia ad dir poco terrorizzata:"Aaaaa,ma che diavolo sono questi vestiti!"Shinkai era un misto tra sorpreso e spaventato.L'occhi destro batteva:"Non importa se ora sei una specie di super ragazzina,ti ucciderò comunque!"Sbraitò.In quel momento la bruna si ricordò di essere nel bel mezzo di una battaglia con un samurai esaltato.Gemini partì alla caica,ma questa volta quando si scontrò con Veritas rimbalzò dall'altra parte dello stadio.Il nemico era terrorizzato e cominciò a colpire alla cieca,aumentando esponenzialmente la forza di Veritas.Ryuga riuscì a rallegrarsi un po':finalmente Julie era riuscita ad entrare in completa sintonia con il suo beyblade.Si accorse inoltre che il bey della ragazza funzionava con lo stesso principio di L-Drago:assorbiva,grazie alla gomma,l'energia degli altri bey,facendola propria.Julie sentì delle parole venirle dal cuore,non potè fare a meno di pronunciarle:"Sono la paladina della legge,sono una combattente che veste alla marinara,io sono Sailor Moon!E sono venuta qui per punirti nel nome della Luna!"Disse questa frase accompgnandosi con dei gesti.Quando si rese conto di aver enunciato quella formula capì che si era trasformata perf sconfiggere quel bruttone.Ora non era più Julie Casterville.Ora era Sailor Moon.Incitò subito Veritas ad andare all'attacco.Grazie agli assalti di Gemini,ora possedeva una forza inaspettata,dirompente si potrebbe dire.Senza alcun ordine,il bey della ragazza cambiò rotazione:da oraria ad antioraria.Ryuga era soddisfatto,Julie a questo punto era in netto vantaggio.Shinkai invece si disperava ,straziato dall'idea che un'insulsa ragazzina potesse sconfiggerlo:"Hai visto Shinkai?Chi si loda s'imbroda!"Gli fece una linguaccia:"Dannata mocciosa!Resisti Gemini!"Inutile.Ormai Ancient Veritas era al massimo della potenza.La ragazza non tardò ad accorgersene.Come guidata da una forza sconosciuta prese il rubino che aveva sulla tiara,togliendosela.Quest'ultima diventò un disco di luce.Compì un giro su sè stessa,per poi mettersi in posizione per lanciarla:"Cristallo di Luna,azione!!!"Gridò,scagliando il dischetto contro il suo stesso bey,facendolo risplendere.Queso generò un vortice luminoso,che annientò la trottola avversaria.Shinkai si dileguò imprecando un attimo prima di esserne travolto.Una nebbiolina creatasi con l'esplosione non permise nè a Ryuga nè a Julie di sapere con chiarezza l'esito dello scontro.Ma tutti e due erano convinti della vittoria della ragazza.Quella strana divisa svanì una volta concluso il combattimento.Julie era frastornata.Si ricordò del suo amico,e si precipitò da lui,cercando di fare il possibile per quella brutta ferita.Aveva perso molto sangue,era un miracolo che fosse ancora vivo e vegeto:"Ehe,ho la pellaccia dura io"Ironizzò.

Un fuoco riscaldava l'ambiente cirscostante.La cosa incredibile della montagna era che per quanto potesse fare caldo di giorno,di sera si avvertiva sempre un freddo piuttosto pungente.Julie aveva le mani vicino al focolare,mentre Ryuga era sdraiato su un fianco dall'altra parte della fiamma.Nessuno dei due sapeva come attaccare discorso.Dopo quello che era successo,non avevano nulla di cui parlare.In verità c'erano tante cose che avrebbero potuto dirsi,ma come avrebbero potuto spiegarsi ciò che era accaduto?Come era normale che fosse,Julie ruppe quel silenzio assordante:"Senti...io non so come si stato possibile,io non ho fatto nulla di strano,io..."
"Non devi discolparti.Senza di te e senza il tuo potere saremmo morti entrambi.Devi andarne fiera"Alzò lo sguardo:"Il tuo allenamento è concluso.Non ho più nulla da insegnarti"Julie spalancò gli occhioni azzurri:"Ce l'ho fatta!"Gridò,saltando in piedi.Ryuga rimase di sasso.Continuava a zompare da una parte all'altra della grotta,gridando ed esultando.La bruna aveva voglia di abbracciarlo,di saltargli al collo e ringraziarlo di cuore per tutto ciò che le aveva insegnato in quei pochi giorni che avevano trascorso insieme.Aveva imparato a cavarsela da sola,aveva imparato come procurarsi del cibo nelle situazioni più disparate,aveva imparato a non disperarsi quando cadeva,ma anzi,a rialzarsi senza mostrare le ferite.Aveva trovato l'equilibrio tra mente,corpo e natura e aveva scoperto di possedere dei poteri fuori dal normale.Questa volta però gli si parò davanti,come per chiedegli il permesso di toccarlo.L'albino aveva la testa appoggiata su una mano.Alzò lo sguardo e se la ritrovò davanti.Senza tanti convenevoli,la ragazza gli si buttò addosso,facendolo cadere in terra.Il blader ormai non ci faceva più caso,era la terza volta che lo ringraziava in quel modo.Julie strusciò la testa contro il suo petto:"Grazie Ryuga!Non ho mai avuto un amico come te!"Il ragazzo decise di esprimere anche lui la sua gratitudine.Le mise una mano tra i capelli gonfi e castani,facendole una carezza:"Grazie a te Julie,per avermi salvato la vita.Due volte"Lui non ringraziava per nulla.Ma quella ragazza meritava tutta la sua riconoscenza.Julie sorrise,stringendosi ancora di più a lui.Il fianco gli doleva:"Ahia!"La ragazza si rese conto di essere proprio sul lato ferito:"Oh scusa!"Disse con apprensione,levandosi da lui:"Ah,ma come poco fa mi hai salvato la vita e ora mi vuoi uccidere?!Sei strana tu!"La bruna si lasciò andare ad una grande risata.Lui non rideva mai,nemmeno se era stato il principio dello scherzo:"Domani torniamo a casa"Le ricordò:"Evvai!Non vedo l'ora di rivedere tutti!"

Appena arrivarono,Kagome,Tori e perfino Kagura corsero in contro a Julie,abbracciandola forte.Ryuga invece raggiunse in suoi fratelli,accennando ai fatti del giorno prima.D'un tratto venne interrotto da Julie che veniva a passo di marcia verso di lui.Gli si posizionò davanti,girata leggermente su un fianco.Sfoderò Ancient Veritas,puntandoglielo contro con una mano:"Io ti sfido Ryuga,combatti contro di me!"Non era uno scherzo,anzi era serissima,anche se non si sarebbe detto dal suo sorriso.Kagome e gli altri imitarono l'urlo di Munch.Ma Julie era irremovibile.Ryuga ghignò:"Quando vuoi"

Angolo Autrice

Salve gentilissimo pubblico!Ecco a voi il capitolo 11.Sembra proprio che la nostra Julie si stia affezionando parecchio al caro Ryuga dal cuore di pietra.Che poi tanto di pietra non è!Chi vincerà tra Julie e Ryuga?E la ragazza troverà l'origine di quella trasformazione?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo dal titolo,Ryuga VS Julie:Drago rosso VS Drago blu!Sayonara alla prossima!

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Capitolo 12
*** Ryuga VS Julie:Drago Rosso VS Drago Blu ***


Capitolo 12 "Mi dispiace capo,non capiterà mai più!"Shinkai era inginocchiato davanti ad N.Tremava come una foglia e non aveva la forza di alzare lo sguardo:"Ti dispiace?"Ripetè N con aria beffarda.Gli si avvicinò lentamente,girandogli attorno:"Pensa Shinkai,se tutti fallissero miseramente come fai tu,io non sarei qui a godermela,giusto?"
"G-giusto capo!"
"Bene,allora dovrei ucciderti,poichè non mi se più utile,giusto?"Il samurai degluttì:"Giusto capo..."
"Ma non lo farò,perchè grazie alla tua incredibile stupidità,ho potuto verificare il potenziale di quella mocciosa.Si è trasformata in Sailor Moon,perciò possiede un potere immenso"Shinkai tirò un sospiro di sollievo:"Grazie capo per la sua clemenza!Vedrà non la deluderò più!"Esclamò tirandosi in piedi:"Bene,sei libero di andare"si dileguò,temendo che potesse cambiare idea.N ghignò:"A noi due,Sailor Moon!"


"Julie aspetta!"Kagome le correva dietro,tentando invano di fermarla.Riuscì per un miracolo ad affiancarla:"Ti rendi conto che stai per sfidare il più forte..."
"Blader di tutti i tempi,sì lo so"
"Ma..."Julie si voltò di scatto,prendendola di sorpresa:"Ascolta Kagome,so che sei preoccupata per me e te ne ringrazio.Ma ormai sono irremovibile.Devo misurarmi con lui per testare le mie capacità"La ragazza aveva una sicurezza negli occhi e nella voce che Kagome non aveva mai visto da quando si erano conosciute.Era chiaro come l'acqua che l'allenamento che aveva sostenuto con Ryuga l'aveva cambiata radicalmente.Ora era più forte e più determinata.La sacerdotessa capì di non poter più interferire:"E va bene.Ma promettimi che farai attenzione!"Julie sorrise:"Ma certo Kagome"Si abbracciarono.La loro amicizia stava diventando più forte.


Ryuga era nello stadio che si stava scaldando assieme a suo fratello Sesshomaru.Inuyasha e Astral erano già sugli spalti del grande stadio che Kevin aveva costruito per gli allenamenti dei blader professionisti.Come Ryuga,Ginka,Masamune e Kyoya.E ora anche per Julie.Quando l'albino intravide la ragazza arrivare da lontano,smise di fare stretching,ghignando.Julie lasciò andare i capelli scompigliati.Una visione meravigliosa,che lasciò tutti di stucco.Soprattutto Sesshomaru e Astral.Ryuga era abituato a vederla così,perciò non ci faceva più caso.In ogni modo anche lui era rimasto senza parole la prima volta che l'aveva vista.Ovviamente non l'avrebbe mai detto a nessuno.Eccola.Era sull'altro lato dell'arena beyblade:"Sei in ritardo!"La rimproverò con aria di sfida:"Io sono qui da un pezzo e mi sono già riscaldato!"
"Sei tu ad essere in ritardo mio caro.Io il riscaldamento l'ho fatto da ancor prima che tu arrivassi!"Aveva le mani sui fianchi e l'aria furbetta.Ryuga sentì che quella sarebbe stata una sfida interessante.Si misero in posizione di lancio.Tutte le femmine stavano da una parte dello stadio,i maschi dall'altra.Erano tutti un po' preoccupati e un po' esaltati.Si prepararono.Un coro si levò:"3,2,1..."
"Pronti"
"Pronti"
"Lancio!"Scagliarono all'unisono i bey,che già da un primo veloce contatto generarono una esplosione di media intensità:"Ancora una volta non ha messo in pratica i miei insegnamenti!Se ti fossi abbassata di più il lancio avrebbe acquisito una potenza maggiore!"
"Ti ricordo che non si più il mio maestro,forza all'attacco Veritas!"Il bey obbedì all'istante.In mezzo alle tribune c'era anche una tecnica:Madoka.Rimase molto sorpresa nel vedere il bey di Julie:non credeva che esistessero altri beyblade come L-Drago.In effetti Ancient Veritas era l'imperatore drago blu.Ryuga sogghignò.Lui credeva alla teoria dell'allievo che supera il maestro.Ma non nel caso di Julie.Non poteva competere contro L-Drago Destructor.Ammettendo pure che avesse un grande potere,non era comunque al suo livello.Il suo bey era immobile in mezzo allo stadio.Julie si stranì:"Beh,che fai,hai troppa paura per muoverti?"Veritas continuava a colpirlo senza sosta.Kagome,Tori e Rio si erano vestite da chearl leader per fare il tifo a Julie:"Vai Julie,vai Julie,che con te nessuno ha scampo!Vai Julie,vai Julie gli farai venire un crampo!"Kagura aveva una goccia dietro la fronte,in perfetto stile manga.In effetti non suonava proprio bene come motivo.Ryuga non reagiva.perciò ad Inuyasha,inesperto in campo di bey,parve che Julie stesse avendo la meglio:"Vai Julie!Che lo stracci mio fratello!"Gridò.Astral teneva una mano sotto al mento:"Non ne sarei così sicuro"
"Che vorresti dire fratello?!"Lo spirito si prese del tempo per osservare meglio la situazione:"Rifletti.Perchè secondo te nostro fratello non si muove?Avrà un piano ben congegnato.Lui non combatte mai senza un piano"Asserì convinto.Julie nel frattempo non la smetteva di tentare,senza capire che stava solo accrescendo la forza dell'albino,che aveva sempre quel sorriso beffardo stampato in faccia.Il blader aveva la situazione in pugno.Anche perchè era  convinto che la ragazza non avesse la minima idea di chi si trovasse davanti.Era così presa dal combattimento che si stava dimenticando tutti i suoi insegnamenti:uno dei più importanti che le avesse dato era proprio quello di conoscere il suo avversario.Prima di sfidare qualcuno,sopratutto se era un duellante professionista,dovevi avere nozione delle sue abitudini,apprendere anche le più piccole sfaccettature del suo carattere e comprendere a menadito i suoi punti deboli.Fronteggiare un avversario senza nemmeno averlo mai visto combattere non solo era pericoloso,perchè era come camminare in un terreno sconosciuto al buio,ma era anche umiliante in caso di sconfitta.Era una delle prime cose da ricordare per vincere.Ryuga aveva anche questa dalla sua.Che aveva avuto modo di imparare alla perfezione Julie,e l'aveva anche osservata combattere.L-Drago continuava a stare fermo,ma si stava circondando da una luce rossa intensissima.Julie ansimava,e Ancient Veritas stava perdendo forza di rotazione.Kagome era ansiosa:"Che sta succedendo?!Prima Julie era in vantaggio!"Madoka scosse la testa,aprendo il portatile con il quale monitorava l'incontro.Premette sulla tatiera,ottenendo l'ingrandimento dei due bey:"Non è mai stata in vantaggio.Ryuga la tiene in scacco.Ad ogni attacco che Julie sferra,L-Drago diventa più potente grazie alla gomma posta sulla ruota di fusione.In altre parole,più Julie attacca,più L-Drago acquista potenza e forza centrifuga"Tori sussultò:"Ma allora...Julie fa attenzione"Ryuga scoppiò in una risata schernitrice:"Credevi davvero di poter essere più forte del grande Imperatore Drago?!Sei solo una ragazzina illusa!"L'albino aveva ragione.La ragazza aveva probabilmente sottovalutato la situazione.Con un rapido gesto del braccio,Ryuga ordinò al su bey di partire alla controffensiva.L'impatto fu devastante.Con un solo colpo scaraventò sia Veritas dall'altro lato dello stadio,e Julie finì al suolo:"Un paio di questi attacchi e avremo terminato questa farsa!"L-Drago non dava respiro al bey di Julie,continuando a massacrarlo di attacchi.Julie era nuovamente in piedi.Sorrise,e a Ryuga non sfuggì:"Che hai da ridere?!"
"Niente,è solo che tu sei così,così incredibilmente bravo!Secondo me sei il più bravo blader di tutti i tempi,però hai un difetto:non credi nel potenziale altrui"
"Cosa vuoi dire,spiegati meglio!"
"Io sono in svantaggio,questo è chiaro,e tu non credi che io sia in grado di rialzarmi.Invece sono ancora qui per darti del filo da torcere!"Improvvisamente Ancient Veritas riuscì a tener testa al bey di Ryuga,spingendolo:"Che cosa?!"Madoka smanettò sulla tastiera:"Incredibile!"Esclamò:"Cosa,cosa fa' vedere anche a noi!"Dissero le ragazze curiose:"Vedete,Julie ha riacquisito la velocità di rotazione che aveva all'inizio!Questo perchè non l'aveva mai persa!Era tutta una finta,e quando ha cambiato punta di rotazione nessuno se ne è accorto,nemmeno Ryuga,perchè eravamo troppo presi dalla scarsa resistenza di Veritas!"
"Cosa,hai cambiato punta?!"Urlò Ryuga:"Non sapevi che fossi in grado di farlo,vero?L'ho imparato l'altro giorno,quando mi sono scontrata con Shinkai!Ora combattiamo alla pari!"Ryuga sorrise:"Bene,così lo scontro sarà più interessante!"Ora le due forze si equivalevano:"Aaaaaa!"
"Aaaaaaa!"Ringhiarono come due cani arrabbiati.Nonostante tutto L-Drago era ancora più forte di Veritas.Stava avendo la meglio.Julie non cedette.Quando ormai aveva spinto il suo bey ai cofini dell'arena,una luce blu avvolse la ragazza:"Vinceremo noi Veritas!"
"Sei un'illusa,io sono più forte,non capisci?!"
"Non posso assolutamente perdere,devo dimostrarti quanto sono forte,non voglio che mi consderi una zavorra per te e per la squadra,ti farò vedere di che pasta sono fatta!Forza Ancient Veritas!"Il bey prese a ruotare velocissimo.Da esso comparve uno splendido dragone blu,identico a quello di Ryuga.L'albino era estrrefatto:"Vai Veritas:tempesta glaciale del drago proibito!"Così il mistero era svelato.Ryuga e Julie erano esattamente agli antipodi,e non solo da un punto di vista caratterale,ma avevano anche due elementi guida opposti:lui il fuoco,lei il ghiaccio.Una bufera di ghiaccio avvolse tutto l'ambiente circostante,arrivando fino alle tribune,tanto è vero che le ragazze dovettero abbassarsi le gonne che minacciavano di alzarsi del tutto.Un alone infuocato circondò Ryuga:"Stai scherzando col fuoco!Distruttore vitale dell'imperatore Drago!"La sua mossa suprema.Apparve anche il dragone rosso,che scatenò la sua potenza devastante.Ghiaccio vs fuoco.Rosso vs blu.Una delle battaglie più emozionanti e stimolanti che avesse mai combattuto.Forse l'aveva sottovalutata.Dopo lo scontro devastante,calò una nebbia fitta,che non permetteva di definire l'esito del duello.Non si poteva nemmeno dedurlo,dato che a quanto pareva le due forze si eguagliavano.Quando la coltre di fumo si diradò,il risultato fu chiaro:Julie era a terra,Ancient Veritas accanto a lei.Fermo.L'albino aveva vinto.La delusione era palpabile:per un attimo,tutti avevano pensato che Julie avesse una possibilità di batterlo.Julie era assai affranta;picchiò un pugno a terra:"Dannazione,ho perso!"Raccolse il suo bey.Inuyasha,Sesshomaru e Astral,che conoscevano loro fratello,si aspettavano che Ryuga l'avrebbe schernita,ridendole in faccia.Se non addirittura andarsene,sputando per terra.Julie era fissa ad osservare il suo Veritas.Ryuga si stava avvicinando a passo di marcia.Inuyasha stava già per trattenerlo:dopo tutto era sempre una ragazza.La bruna invece,si preparò a ricevere un sonoro schiaffo in faccia.L'albino le si parò davanti.Julie poteva già avvertire il bruciore della sberla e l'umiliazione che avrebbe subito di fronte ai suoi amici.Il blader alzò la mano.La ragazza chiuse gli occhi.Non accadde nulla.Non avvertì dolore.Strano.Aprì gli occhi.Rimase di stucco.L'albino non stava per schiaffeggiarla,anzi:aveva la mano destra tesa verso di lei.Non le pareva vero.Anche gli altri erano impietriti quanto lei.Ryuga non aveva mai stretto la mano a nessun avversario che aveva affrontato.E ne aveva fronteggiati molti nel corso della sua vita.Julie la prese,un po' timorosa,ma appena l'albino strinse la presa non ebbe più dubbi:"Bella sfida.Complimenti"Affermò convinto.Julie si mostrò in tutta la sua bellezza,con uno splendido e luminoso sorriso.Non poteva descrivere quello che provava in quel momento:non sapeva dire se si sentiva fiera di aver messo in difficoltà il grande Imperatore Drago,oppure se quel batticuore che la scuoteva era dovuto al fatto che gli stava stringendo la mano.Un contatto banale,ma che la faceva sussultare.Quando il blader sciolse la presa,le sue amiche le si fiondarono addosso,abbracciandola.Finalmente si sentiva parte integrante della squadra.Ryuga se ne stava andando,ma prima di uscire Sesshomaru gli sussurrò:"Hai fatto la cosa giusta fratello"


Era passata una settimana da quando era venuta lì.Forse era il caso di tornare per qualche giorno nel suo mondo,nel caso i suoi genitori fossero rincasati.Non faceva bagagli,tanto sarebbe stata di nuovo l' fra tre,al massimo quattro giorni.Non voleva assentarsi per troppo tempo.D'un tratto si ricordò del libro che Gwen le aveva donato.Quel periodo era stato così intenso che non aveva avuto il tempo neppure per pensare.Figurati a svelare il segreto del tomo illeggibile.Era appoggiato sul comodino,accanto il porta foto vuoto che aveva portato con se quando avevano viaggiato col teleporter.Ora aveva un attimo libero.Fece per prendere il libro,ma urtò il porta foto,che cadde al suolo.Per fortuna non si ruppe.Si chinò per raccoglierlo:"Ah,che imbranata che sono"Lo prese da terra,controllando che non si fosse graffiato:"Però,è proprio carino,è un peccato che sia vuoto"Osservò,riappoggiandolo sul comodino.Qualcuno bussò alla porta:"Ehi Julie,sono Yuma,posso entrare?"
"Ma certo,vieni avanti!"Il ragazzino entrò un po' titubante:"Ciao Yuma,qual buon vento ti porta?"
"Sono venuto per farti i complimenti,ho assistito all'incontro.Stavi quasi per battere Ryuga-sensei!Anche se non ci saresti mai riuscita:lui è il più forte di tutti"Enunicò con aria fiera.Julie sorrise,quel ragazzo doveva avere un'ammirazione sconfinata per il suo maestro.E come biasimarlo:"Ah davvero?Lascia che io diventi un po'più forte e vedrai:gli darò del filo da torcere!"
"Speriamo,non vedo l'ora di vederti di nuovo in azione!Io..."Un grido proveniente dal corridoio lo interruppe:"Yumaaaa!Dove diavolo ti sei cacciato?!"Una ragazza alta e dai capelli fucsia entrò nella stanza,senza bussare nè chiedere permesso:"Oh,eccoti qui!E'un'ora che ti cerco!"Julie rise,e la ragazza si infastidì:"Che hai da ridere?!"
"Scusa,è solo che sembrate fratelli da come gli parli"
"In effetti lo siamo"
"Oh,che maleducata.Non mi sono presentata:io sono Kari e faccio parte di questa squadra.Non ho particolari abilità,sono capace di leggere nella mente"
"Piacere Julie.Io sono,emm,beh...sono una blader,combattente di un altro mondo"
"Il piacere è tutto mio.Allora Yuma forza,andiamo!"Lo prese per un braccio trascinandolo fuori.La bruna si affacciò sul corridoio,ma erano già lonteni dal suo raggio visivo.In compenso passò Ryuga,la testa bassa,gli occhi chiusi e la solita espressione imbronciata:"Ehi,Ryuga!Puoi venire un secondo,devo parlarti di una cosa!"Il ragazzo fece finta di non sentire,tirando dritto.La ragazza,capita l'antifona,gli si parò davanti,ostacolandogli il cammino.Il ragazzo aprì un occhio:"Togliti,devo passare"
"Altrimenti?"
"Julie,non mettere a dura prova la mia pazienza"La ragazza non si capacitò del fatto che l'albino fosse tornato al carattere originale.Sembrava avesse cambiato atteggiamento dopo gli allenamenti e lo scontro di quella mattina.Ma evidentemente,quello che aveva tirato fuori durante l'addestramento non era il suo vero temperamento.La sua personalità era fredda,distaccata e pungente.Julie si arrese,capendo di essere in netto svantaggio:"Ti prego,devo dirti una cosa importante.Ti ruberò solo cinque minuti,giuro!"Il blader buttò lo sguardo al cielo,sospirando:"E va bene.Sputa il rospo"Lo condusse in camera sua e chiuse la porta:"Voglio tornare un po' nel mio mondo,sai,i miei genitori potrebbero essere tornati,o probabilmente rientreranno a giorni.E'meglio che mi faccia trovare quando questo accadrà"Era di spalle che guardava fuori dalla finestra.Si girò di scatto,sorridendogli:"Perchè non vieni con me?"Il blader non si smosse:"Assolutamente fuori discussione.Non ho nessuna intenzione di venire nel tuo mondo.E poi a quale scopo?!"Per un momento,la ragazza aveva sperato che acconsentisse.Abbassò lo sguardo,sconsolata:"E va bene,come vuoi"No.Non doveva guardarla.Sapeva che se l'avesse anche solo vista con quell'aria da cane bastonato,si sarebbe impietosito e avrebbe detto di sì.Però...Non resistette:"Ah,d'accordo,verrò con te!"Julie si rallegrò:"Evviva!"C'era un motivo se l'aveva invitato.Dopo tutto quello che lui le aveva insegnato,era il momento che anche lei lo istruisse.Sarebbe stata una lotta vera e propria,ma lei ne sarebbe uscita trionfante.

Recitarono la formula e attraversarono il portale.Si ritrovarono in uno dei tanti salotti di casa Casterville.Ryuga si guardò attorno.Julie lo incitò a seguirla,la casa era grande,avrebbe potuto perdersi.Erano circa le quattro del pomeriggio,di solito a quell'ora Tabatha stava prendendo il the assieme a sua madre e,solitamente,a Julie.Ma lei non c'era stata in quei giorni.Come aveva immaginato.Era seduta in giardino con una tazza di the fumante in mano.Le arrrivò alle spalle:"Ciao"La viola sobbalzò:"Oh ciao Julie!Sei tornata finalmente,ma dove sei..."Sporgendosi vide l'albino dietro a lei:"E lui chi è?"Chiese indicandolo:"Lui dici?Lui è Ryuga!"Tabatha fece un sorriso:"Il tuo ragazzo!"Julie diventò rossa come un pomodoro,mentre il blader si riscosse:"Oh no,noi  non siamo..."
"Siamo solo..."
"Migliori amici!"
"Compagni di squadra"La cameriera non ci stava capendo più nulla:"Vabbe,se lo dite voi!Comunque,Julie cosa haai fatto tutti questi giorni via?"
"Beh,sono stata nel suo mondo e ho sostenuto degli allenamenti durissimi,ho affrontato un branco di lupi e un samurai in calore e mi sono trasformata in una guerriera che veste alla marinaretta!"La mascella della viola si frantumò in terra.Decise però di non fare domande,per evitare di peggiorare la confusione che aveva in testa.Sapeva che Julie era una persona responsabile,e quindi avrebbe evitato di cacciarsi nei guai.O almeno ci avrebbe provato..D'un tratto,dall'interno dell'abitazione venne un grido.Era Cordelia,che chiamava a gran voce sua figlia perchè l'aiutasse.Entrarono tutti insieme.La cuoca,non vedendo arrivare nessuno,uscì dalla cucina con le mani sui fianchi e la faccia imbronciata.Aveva il vestito sporco di cibo:"Insomma Tabatha,si puo' sapere dove...?"Si bloccò quando vide Julie che la salutava con una mano:"Julie,si puo' sapere dove diavolo ti eri cacciata?!"Le urlò contro con voce materna.La bruna fece un sorriso tirato:"Ehe,beh,sono stata da alcuni amici.D'ora in poi dovrai abituarti a vedermi sparire per un po'"La donna si avvicinò e squadrò Ryuga.Il ragazzo aveva gli occhi chiusi,l'espressione arrabbiata e le braccia incrociate:"Beh,il gatto ti ha mangiato la lingua?!"Scherzò Cordelia.Il blader aprì gli occhi di scatto,puntandole contro uno sguardo agghiacciante.La cuoca sobbalzò,nessuno a parte Julie riusciva a resistere al grande Imperatore Drago.Cordelia se ne tornò in cucina,borbottando come una pentola di fagioli.Julie e Tabatha risero,poi la nostra protagonista chiese alla sua migliore amica una cosa molto insolita:"Per favore Tabatha,potresti accompagnare il nostro ospite nella sala?"Le fece l'occhiolino.Grazie a quel gesto,la viola capì subito:"Ma certo contessina,sarà fatto"Rispose con un'altra strizzata d'occhio.Ryuga non aveva capito nulla di quello che stava succedendo,e quando si accorse che Tabatha lo stava tirando per un braccio oppose resistenza,guardandola molto male.Dopo qualche battibecco si arrese a seguire la cameriera,domandandosi dove fosse scappata Julie.

Dieci minuti dopo,la porta della sala da ballo si spalancò.Il blader stava aspettando seduto sull'unica sedia barocca che c'era.Era visibilmente scocciato.Ma quando Julie entrò nella stanza,non potè fare a meno di riscuotersi.Indossava un abito ottocentesco,rosso cremisi,con dei graziosi fiocchi ai lati.Gli arrivò davanti,abbassandosi al livello della sua faccia,sempre quel caldo sorriso stampato in faccia.Il blader trasalì,spostandosi bruscamente.Fece una smorfia:"Che ci fai con quel ridicolo abito"
"Ti piace,mia madre l'ha comprato in Italia"Fece un giro di trecentosessanta gradi:"Non ho detto che mi piace,anzi..."La ragazza lo prese per un braccio tirandolo in piedi:"Oh,su,vieni con me"Lo trascinò fino al centro della pista da ballo.C'erano anche Tabatha e Cordelia.Erano uno di fronte all'altra,solo che lui aveva uno sguardo che più torvo non si poteva:"Che accidenti vuoi fare?!"
"Voglio insegnarti una cosa.Con tutto quello che mi hai fatto imparare in questo periodo,non lo so,sentivo di doverti ringraziare in qualche modo"Il blader aggrottò la fronte.Julie proseguì:"Voglio insegnarti a ballare"
"Oh no,oh no,se pensi di poter fare una cosa del genere ti sbagli di grosso!"Ormai la ragazza era irremovibile.Intrecciò le sue dita con quelle di Ryuga,facendogli alzare il braccio sinistro.Ryuga si guardò spaesato.Julie prese l'altra mano e la mise attorno al suo fianco:"Tranquillo,è semplice"Mosse un piede in avanti,e istintivamente il ragazzo arretrò:"Vedi?Un passo avanti,uno indietro"Sta volta fece il contrario andando indietro.Fecero altri cinque o sei passi così,per prendere dimestichezza.Poi,senza che se ne rendesse conto,il blader cominciò a muoversi da solo e in maniera più sciolta.Una dolce musica cominciò a suonare.Si trattava della canzone "A thousand years",che Julie aveva scelto perchè la riteneva perfetta per ballare il valzer.Le fece fare una piroetta completa.Per la prima volta nella sua vita,sentì fiorire dentro di sè una strana sensazione.Si sentiva,bene,per dirlo in una parola.Cominciarono a danzare come due veri ballerini.Tabatha e Cordelia osservavano la scena esterrefatte.Un lieve sorriso si fece strada sulle labbra dell'albino.Gli occhi di Julie brillavano come due pietre preziose,come due lapislazzuli.Quando la musica terminò,i due si fermarono.Julie sorrise:"Balli bene"Sussurrò,temendo che se avesse alzato la voce avrebbe rovinato l'atmosfera magica che si era creata:"Menti bene"Ribattè Ryuga,scaturendo la risata della bruna.Non se ne erano accorti,ma le loro mani erano ancora unite,anche se avevano abbassato le braccia.Quando Julie se ne rese conto arrossì,sciogliendo quel contatto con etrema lentezza.Si allontanò ridendo,e tornò dalle due donne.L'albino si grattò la testa.Ballare non era poi così male come gli era stato detto.

Quella sera Julie era distesa sul letto,ripensando alla mattina e allo splendido ballo che aveva fatto.Sospirava:"Conosco quella espressione"Le disse dolcemente Cordelia:"Ti sei per caso innamorata?"Le domandò:"Spiegami cosa vuol dire essere innamorata e ti risponderò"
"Dai,lo sai benissimo"
"Ah Cordelia ma tu non capisci,lui è così forte,sicuro di sè,è coraggioso e non esita mai a porteggermi quando serve.Poi è anche bello,e secondo me non riesce a far venir fuori la sua vera personalità.Non è cattivo come dimostra di essere!"La cuoca rise:"Sì,non c'è dubbio alcuno:sei proprio cotta.Peccato che non sia nobile"
"Deve esserlo per forza?"
"Sai come la pensa tuo padre al riguardo"
"Lo so molto bene.Ma comunque non se ne farebbe niente nemmeno se mio padre fosse d'accordo.Del resto,che se ne fa un ragazzo come lui,di una imbranata come me?"La donna le diede la buona notte:"Vedrai piccola mia,sarai felice"Fu l'ultima cosa che le disse prima di lasciarla da sola.Julie era sicura che l'ultimo suo pensiero prima di cadere tra le braccia di Morfeo fosse rivolto a quello splendido ragazzo dai capelli bianchi.

Il giorno seguente tornarono nel mondo di Ryuga.Questa volte Tabatha aveva avuto il tempo di lavarle dei vestiti più comodi e Cordelia le aveva preparato il suo dolce preferito:la torta al cioccolato.Attraversarono il portale e si ritrovarono nella solita radura:"Spero solo che N non abbia attaccato mentre eravamo via"Si preoccupò la ragazza,con un lieve senso di colpa.Raggiunsero la casa,e rimasero sollevati nel trovare tutto al suo posto.Inuyasha e Sesshomaru si stavano allenando.Ryuga chiese se fosse tutto a posto:"Sì fratello.Ci ha attaccato Shinkai ieri,ma non trovando Julie se ne è andato quasi subito"
"Vorrà la sua vendetta.Non c'è altro?"
"In effetti sì.Ha aggiunto che riuscirà a rubare il Cristallo di Luna prima o poi"Julie sussultò,quel nome le era familiare.Ah ecco!Era il cristallo che il suo cuore aveva invocato per compiere la trasformazione in Sailor Moon.Lo comunicò ai suoi compagni.Ora un altro mistero era stato svelato.Ecco perchè N aveva insistito tanto che lei entrasse a far parte della squadra,perchè possedeva il potere del Cristallo di Luna,che forse gli era indispensabile per portare a termine i suoi scopi malvagi.Ryuga era convinto che quella ragazza fosse preziosa.Ripromise a sè stesso che l'avrebbe protetta e difesa a qualunque costo,anche al prezzo della sua stessa vita.Una cosa era certa:la loro incredibile avventura era appena cominciata.


Angolo Autrice

Salve miei cari lettori barra lettrici!Questo capitolo lo dedico a lady8000 e,come di consueto,a Saga Gemini che leggono recensiscono e apprezzano le mie umili creazioni.Passando al capitolo posso dire che il risultato del duello era abbastanza scontato,si sa che Ryuga è invincibile.Ma perchè N vorrà a tutti i costi questo Cristallo di Luna?Quali segreti nasconde?E Julie,riuscirà a parlare con suo padre del matrimonio combinato?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Sailor Moon,la luna splende!Non mancate!

vi metto qualche foto dei personaggi principali.Partiamo con Julie:

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poi Tabatha

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e infine Cordelia

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Capitolo 13
*** Sailor Moon:la Luna splende ***


Capitolo 13 Stava facendo una passeggiata per le strade di Tokyo.Era sola,ma ormai,grazie agli allenamenti di Ryuga sapeva anche come difendersi da attacchi "speciali".D'un tratto vide una folla radunata in un punto.Non le interessava,ma appena udì della gente vociferare in merito ad un'audizione canora,tornò subito indietro,unendosi al gruppo.Dovete sapere che la sua vera passione,dopo le avventure e i romanzi,era il canto.Era quello che avrebbe voluto fare nella vita,la cantante pop.Non lirica.Per questo motivo non avrebbe mai potuto confidarlo ai suoi genitori.L'unica a sapere di questa sua grande attitudine vocale era Tabatha.Con tutta quella gente davanti a lei non riusciva a leggere bene la locandina,ma riuscì a scorgere la scritta:"Lunedì,ore 18"In grassetto.Avrebbe anche potuto partecipare,in fondo era un altro mondo,non il suo.No,impossibile,che avrebbe fatto se l'avessero presa?Non poteva cominciare una carriera in un mondo che avrebbe dovuto abbandonare.Si allontanò.Intanto,qualcuno la stava osservando dall'alto.Era un ragazzo molto carino,ma assomigliava ad un elfo,per via delle orecchie a punta.Aveva degli splendidi occhi gialli e i capelli verdi,due canini sporegenti completavano il tutto.Sorrideva,quella ragazza,seppur sua nemica,era davvero carina.Scattò,facendo un grande balzo.In pochi secondi toccò terra,e prima che Julie avesse il tempo di fare qualunque cosa,si ritrovò le labbra del ragazzo sulle sue.Sbattè un paio di volte le palpebre,realizzando quello che stava accadendo.Tentò di dargli uno schiaffo,ma lui si era già allontanato:"Chi diavolo sei?!"Gridò infuriata e rossa come non mai:"Il mio nome è Gish,bella fanciulla"Si leccò le labbra:"Hai proprio un buon sapore"Constatò.Questa frase contribuì all'avvampare della ragazza,che sentiva le guance andare a fuoco:"Senti tu,sparisci!"
"Come tu desideri.Ma ritornerò,puoi starne certa"Svanì in un nanosecondo.La ragazza era una statua di cera.All'imporvviso si sentì chiamare da dietro.Era Ryuga,che la stava raggiungendo correndo:"Julie,dannata,quante volte ti ho detto che è pericoloso allontanarsi da sola!"Le urlò contro,ma si arrestò quando la vide bordeaux:"Che diavolo ti è successo?!"
"Emmmm....emmm...io,io,emmmm,niente!"Il blader alzò un sopracciglio:"Mmm,lasciamo stare.Torniamo indietro"La trascinò per un braccio.



Kagome era assai soddisfatta.Quando Julie entrò nella sua stanza,le rivolse un enorme sorriso:"Guarda amica mia cosa ti ho preparato!"Esultò,mostrandole i vestiti sul letto:"Su,su provateli!"La spinse.Ryuga intanto stava aspettando fuori,la schiena appoggiata al muro.Julie uscì dopo poco,con indosso gli abiti che Kagome aveva scelto.Era una specie di divisa,come la chiamava lei.Tutti nella squadra ne avevano una.Per esempio Ryuga indossava sempre i pantaloni neri con la giacca bianca.Ecco,lei le aveva preparato una cosa del genere.L'outfit era composto da un gilet rosa scuro a mezze maniche fucsia,così come il colletto.Sotto indossava una canotta dello stesso colore del gilet.Invece di quegli squallidi pantaloni grigi che aveva quando si era allenata,portava una gonna rosso scuro con una cintura nera,sotto un paio di collant rosa come il colletto e le maniche del gilet.A completare il tutto un paio di stivali marroni al ginocchi,ovviamente in tinta con tutto il resto,e un paio di guanti senza dita di pelle.Era un po' imbarazzata dall'atteggiamento euforico di Kagome.Come già detto nel primo capitolo,lei non si riteneva affatto bella.Ryuga invece era sbalordito,quel completo le stava proprio bene.Julie aveva lo sguardo basso:"Beh,che ne pensi?"Chiese con voce flebile:"Mh,poteva starti peggio"La bruna si infuriò,una vena pulsava sulla testa:"Possibile che tu non sia capace di fare un maledetto apprezzamento?!"Kagome si accorse di come battibeccavano.Sembravano proprio lei e Inuyasha i primi tempi che si erano conosciuti.Però bisognava ammettere che sia suo marito che Ryuga erano davvero fastidiosi e boriosi.Si vede che era un difetto di famiglia.Le venne un lampo di genio.Mostrò un ghigno e si circondò di un'aura maligna:"Senti un po' Julie,vieni qui"La ragazza obbedì.Kagome le sussurrò qualcosa all'orecchio e lei accettò di buon grado.La sacerdotessa si allontanò in un lampo,e fu di ritorno nello stesso lasso di tempo.Teneva le mani dietro la schiena:"Ryuga,senti,puoi venire qui un momento?"Chiese con aria innocente.L'albino buttò gli occhi al cielo,avvicinandosi:"Che vuoi..."Non finì la frase.Kagome gli buttò il rosario della soggiogazione di suo marito al collo.Fecero subito una prova:"Ryuga,a cuccia!"Ordinò Julie,e in un attimo l'albino si ritrovò faccia al suolo.Quando si alzò,le due ragazze stavano crepando dalle risate,mentre lui era furente come mai.Ora doveva sopportare la stessa umiliazione di suo fratello:"Se vi prendo non sapete che vi faccio!"Urlò,in preda alla rabbia.Julie assunse un'aria furbetta:"Davvero?A cuccia!"Di nuovo.Le due si allontanarono ridendo a crepa pelle.Kagome promise alla bruna che le avrebbe realizzato un altro rosario,in modo da averne uno tutto suo.

Stava raccogliendo dei fiori,così,per diletto.C'era un piacevole venticello,anche se il caldo si faceva sentire.D'imrovviso sentì un miagolio accanto a lei.In effetti un grazioso gatto nero le si stava strusciando sulla gamba.Sorrise:"Ciao piccolino,come va?"Chiese,cominciando ad accarezzarlo.Quello si scostò bruscamente:"Piccolino sarai tu!"La ragazza fece un salto alto deu metri.Questa volta non era solo lei in grado di capire quell'animale,parlava proprio la sua lingua!Si abbassò per guardarlo meglio:"Ma tu parli la mia lingua!"
"No guarda,parlo l'aramaico!Certo che parlo la tua lingua,che domande!"
"Ok,ok,allora chi sei?"
"Mi chiamo Luna e sono la custode del Cristallo di Luna"Che fantasia,pensò Julie,ma decise di sorvolare:"Vuoi dire quel Cristallo di Luna?"
"Sì,proprio quello che hai usato per trasformarti l'altro giorno"Strano.Come faceva a sapere del combattimento quella strana gatta?Scosse la testa confusa,se si osservava bene si potevano notare i miliardi di punti interrogatvi che le spuntavano da tutte le parti:"Il Cristallo di Luna alberga nel tuo cuore,ha scelto te per sconfiggere il male"Disse Luna grattandosi un'orecchia con la zampa:"Adesso io ti dono la facoltà di trasformarti a tuo piacimento,miaoooo!"Una intensa luce avvolse il circondario.Ryuga,che stava passando da quelle parti,non potè fare a meno di notare quel bagliore accecante.Dopo tutto il parco in cui si trovavano non era poi così grande,quindi se succedeva qualcosa dall'altra parte lo si vedeva subito.L'albino pensò immediatamente a Julie.Corse nella direzione del fascio di luce.Eccola lì.Inginocchiata al suolo.Da dietro non si vedeva bene,quindi Ryuva pensò subito che fosse ferita.Le si precipitò accanto:"Ehi,tutto bene?!"Chiese allarmato.La bruna era ancora un po' frastornata;girò appena la testa per vederlo.Stringeva in mano la sua metà del cuore.Il blader si rasserenò interiormente vedendo che lei stava bene,ma non lo voleva mostrare.La strinse per le spalle,scuotendola:"Sei una testona!Sarà la millesima volta che ti dico di non allontanarti da sola!E se ti avessero attaccata?!"Lei lo guardava con due occhioni spalancati.Luna vedendo che la trattava così gli saltò addosso e gli morse un polpaccio:"Maledetto gattaccio!"Con un colpo riuscì ad allontanare la gatta:"No,non farle del male!Lei è la custode del Cristallo di Luna!"Esclamò Julie bloccando il braccio dell'albino che era già sollevato in procinto di un colpo.Udite queste parole si bloccò all'istante:"Ma di che parli?!"
"Lei mi ha dato la facoltà di trasformarmi in Sailor Moon ogni volta che ne avrò bisogno!E poi essendo la custode del cristallo saprà molte cose,no?"Ryuga chiuse gli occhi,in senso di assenso,e abbassò il braccio.Un alieno di nostra conoscenza stava osservando la scena,compiaciuto.Pensate un po' che la sua missione era trovare il Cristallo di Luna ma, come al solito,aveva lasciato fare il lavoro sporco agli altri.Sorrise,mostrando i canini appuntiti.Era in cima ad un albero con le braccia incrociate.Battè le mani:"Ma che bravi!Avete svelato il segreto del cristallo,al posto mio aggiungerei!"I ragazzi si voltarono e lo videro.Gish saltò giù dalla pianta,atterrando perfettamente in piedi.Fece un saluto con la mano a Julie:"Grazie ancora per quel bacio!"Disse spavaldo.La ragazza sobblazò,diventando bordeaux.Ryuga invece era nero di rabbia e di stupore:"Quale bacio?!"Urlò.Gish si leccò i baffi:"Quello che le ho rubato questa mattina"
"E' stata colpa sua,mi ha preso di sorpresa!"Gish rise:"Ad ogni modo era il primo e l'ultimo.Sono qui per ucciderti Sailor Moon!"Scandite queste parole lanciò una specie di medusa contro un coniglietto che stava annusando lì intorno.In pochi secondi il piccolo diventò un mostro orribile,grande come una casa e con due incisivi affilati e lunghi come rasoi.Aveva gli occhi iniettati di sangue e sbavava.Luna miagolò:"Forza Julie è il tuo momento!"La ragazza annuì:"Potere del Cristallo di Luna,vieni a me!"Pronunciò,con il braccio destro alzato.Immediatamente avvenne la trasformazione.Era uguale alla prima volta.Una volta conclusa,Julie enununicò la solita formula:"Sono la paladina della giustizia,sono una combattente che veste alla marinarettaio sono Sailor Moon!E sono venuta qui per punirti nel nome della Luna!"L'alieno mostrò un sorriso compiaciuto:"Vediamo che sai fare!"Con un gesto della mano comandò al coniglio-mannaro di partire all'attacco.Sferrò una zampata,che l'avrebbe colpita se i riflessi di Ryuga non fossero stati pronti.Infatti riuscì a trarla in salvo con un rapido salto:"Che diavolo è quell'affare?!"Chiese,quasi urlando:"Quello è un chimero!E' un alieno che si è infiltrato nel corpo di quella povera bestiola!Dovete salvarla!"Julie provò a mettersi in contatto con l'animale,ma era accecato da una rabbia febbrile,perciò il suo tentativo fallì.Non rimaneva che passare alle maniere forti.La ragazza provò a scagliare una serie di attacchi per indebolirlo.Gish stava riuscendo nel suo piano.Adesso lei era distratta dal combattimento,quindi avrebbe potuto facilmente prenderla di sorpresa.Tirò fuori i suoi due forconi,lanciandosi all'assalto.Ma aveva fatto i conti senza l'oste.Ryuga lo bloccò con la katana,che portava sempre dietro in caso di emergenza,ancora prima che lui muovesse un passo:"Dove pensi di andare?!"Fecero sfregare le lame,per poi allontanarsi:"Che diavolo vuoi tu?!"Cominciarono uno scontro acceso.Julie nel frattempo stava lottando con il coniglio gigante,tentando di non fargli male.Lo colpiva in punti non crictici,e quindi la bestia riusciva a buttarla a terra con grande facilità.Gish era astuto,pensò l'albino,aveva individuato subito uno dei punti deboli della ragazza:l'amore per gli animali.Se la bruna avesse odiato tutte le creature viventi a parte gli umani,come lui del resto,avrebbe annientato quella mostruosità in meno di un secondo.Ma non ci sarebbe mai riuscita in questa situazione.Dal canto suo Ryuga non poteva aiutarla,era impegnato in uno scontro altrettanto difficile.L'albino colpì Gish alla gamba sinistra,procurandogli un ferità di media entità.L'alieno urlò appena:"Maledetto!"Gish non se ne era accorto,poichè era stata una cosa incidentale,ma aveva colpito Ryuga di striscio,sulla spalla.Il taglio era superficiale,ma fece una macchia rossa sulla felpa bianca.Julie era a terra,graffiata e ferita quasi dappertutto.L'ultima zampata che il coniglio le aveva inferto lacerò una gamba e metà del braccio.Ma la bruna era ancora in piedi.Girando lo sguardo vide che Ryuga era nuovamente ferito.La stava di nuovo proteggendo,infatti se lui non fosse intervenuto Gish l'avrebbe fatta a pezzi.Non poteva arrendersi per nessun motivo,doveva farlo per lui.Julie capì che per vincere doveva affrontare quel mostro esatamente per quello che era:un mostro.Reagì.Finalmente colpì quell'essere alla testa,facendolo barcollare all'indietro.Ryuga la vide,e decise di chiudere immediatamente quella partita.Olretutto doveva ancora saldare il debito del bacio della mattina.Che diavolo era saltato in mente a quel maledetto orecchie a punta?Se pensava che si era azzardato a baciarla a tradimento gli montava una rabbia assurda.Non sapeva dire il perchè di ciò,era così e basta.Infilzò l'avversario nel fianco,sparpagliando una buona parte del suo sangue.Estrasse la lama con un colpo secco,facendo cadere Gish a terra.Si teneva il fianco ferito e ansimava,promettendo vendetta.L'albino sorrise:"Hai perso tutta la tua spavalderia?Sei solo fumo e niente arrosto!"Nel contempo la ragazza era riuscita ad atterrare la bestia.Era arrivato il momento del colpo finale.Prese il rubino incastonato sulla tiara e se la tolse,in procinto di lanciarla:"Cristallo di Luna,azione!"Colpì in pieno l'animale,generando un'intensa luce.In poco tempo,il mostro ritornò ad essere un grazioso conigletto,e l'alieno che si era impossessato del suo corpo,volò via.Luna fece un balzo e lo divorò.La trasformazione in Sailor Moon finì.Gish risucì miracolosamente ad alzarsi in volo:"R-ritornerò,statene certi!"E svanì,senza lasciare alcuna traccia.La bruna si gettò su Ryuga,controllandogli immediatamente la spalla:"Sto bene,lasciami!"Le intimò:"Oh insomma,metti da parte il tuo orgoglio per una volta,e fammi vedere!"Gli scoprì il punto ferito,lasciandolo mezzo nudo.D'imporvviso la colpì un profondo imbarazzo.Fece di tutto per non arrossire,ma le sue gote s'imporporarono ugualmente.Evitò il suo sguardo per non dovergli dare spiegazioni riguardo al bacio della mattina precedente.Esaminò il taglio,fasciandoglielo con una benda di fortuna:"Ecco fatto,è solo una ferita superficiale,ma è sempre meglio bloccare la fuoriuscita di sangue"Parlava come una vera infermiera,osservò Ryuga:"E' la seconda volta che mi medichi,hai forse conseguito una laurea in infermeria?!"Chiese sarcastico.La ragazza fece di no con la testa:"No,ho imparato da sola.Sai quando ero piccola i miei non c'erano mai,perciò ho dovuto imparare a cavarmela da sola.Quando Tatabatha non c'era e io mi facevo male dovevo medicarmi da sola,così ho imparato"Rispose,con un largo sorriso,abbassò ancora di più gli occhi:"Comunque grazie per avermi difeso prima.In quanto a stamattina..."L'albino fece un verso disgustato:"Non me ne importa niente se ti ha baciato,tanto lo so che tu non ti saresti mai fatta baciare se non fossi stata colta impreparata"Asserì,guardando altrove.Julie in quel momento sentì che il suo battito accellerava in maniera esponenziale.Le sembrò che il ragazzo fosse avvolto da un'aura meravigliosa,come i principi azzurri delle favole.Forse aveva davvero trovato la persona giusta per lei.Una voglia le si insinuò nel petto.Lui aveva ancora la faccia girata.Julie si sporse in avanti leggermente:"Ryuga..."Lo chiamò con voce tremolante.Il blader si voltò.La ragazza poggiò delicatamente le sue labbra sulla guancia di Ryuga.All'albino parve che il mondo si fosse arrestato d'improvviso.Quando la ragazza si staccò,rimasero un momento fermi immobili.Poi lei scappò da Luna,non per un motivo particolare,solo per evitare di rivolgere a Ryuga la parola.L'albino non sapeva cosa dire o pensare,però aveva apprezzato molto quel gesto.Anche se tentava di far rallentare il cuore non ci riusciva.


Era nella sua camera.Canticchiava allegra,e ballava anche.Si sentiva felice come mai lo era stata in vita sua.Bussarono alla porta:"Avanti!"Era Ryuga.Entrò lentamente:"Ciao"Le disse.Quando Julie si accorse che era lui,si bloccò all'improvviso,controllando di avere i capelli in ordine:"Dimmi!"
"Ho pensato che volessi sapere qualcosa riguardo al nostro nemico"Le porse un vecchio tomo consunto e impolverato:"L'ho trafugato dalla biblioteca di Gwen,vedi di fartelo tornare utile"Lo prese dalle sue mani,riempiendo le guance:"Sempre gentile tu eh?"Ryuga sentiva dentro di sè una gran voglia di ridere.Le prese la testa sotto braccio:"Ah,falla finita,piccola strega!"Scherzò,sfregandole un pugno sulla testa in segno d'affetto.La ragazza rise di gusto,cercando di liberarsi dalla ferrea presa di Ryuga.Cordelia giocava allo stesso modo,quando lei era piccola.Con lui si sentiva parte di una famiglia che non aveva mai avuto.I soldi non potevano comprare quello che lei sentiva dentro.Finirono in terra tutti e due.Ryuga smise di farle il solletico:"Allora sai anche tu come ci si diverte!"Constatò Julie con un sorriso:"Mmm.sarà meglio che non ti ci abitui,stasera ho voluto ricompensarti per la tua vittoria"Ryuga si alzò,facendo per andarsene.Julie si alzò a sua volta:"Non mi importa quello che pensa di te la gente,secondo me sei una gran persona,Ryuga-chan!"Quell'appellativo gli stava così bene.Era così che lo chiamava anche la sua adorata Tiana,la sua balia.Lei lo usava con la stessa dolcezza.Prima di uscire dalla porta disse:"Ma smettila con tutta questa dolcezza,mi fai venire il voltastomaco!"Julie strabuzzò gli occhi:"Ma come se fino a cinque minuti fa stavi..."Per la prima volta,per la prima volta nella sua vita,Ryuga si voltò.Sorridendo.E non era uno di quei soliti ghigni che mostrava contro i suoi avversari.No.Era un sorriso sincero,puro.Un sorriso allegro.Tori aveva detto che l'albino non aveva mai sorriso da quando si conoscevano,e probabilmente neanche prima.Era il primo vero sorriso che rivolgeva a qualcuno.E quel qualcuno era proprio lei.La ragazza sentì che il mondo attorno a lei si annullava completamente.I suoi problemi,le battaglie,le discussioni con i suoi genitori e perfino il matrimonio combinato svanivano nel nulla,di fronte a quell'espressione.Prima che mettesse piede fuori,Ryuga sussurrò:"Non cambiare mai Julie"La ragazza probabilmente non udì quelle parole,ma lui sentì che grazie a quel sorriso che le aveva rivolto,era riuscito a comunicarle molto più di qualunque frase.Se ne andò,lasciando la ragazza con un palmo di naso.Scivolò lungo la parete,finendo a terra.Meno male che se ne era andato,altrimenti il cuore avrebbe finito per scoppiarle nel petto.

Camminava per le lunghe strade di Tokyo.Erano totalmente vuote,dato che erano ormai le dieci di sera.Era una bellissima serata,il cielo era limpidissimo,e le stelle splendevano meravigliosamente.La Luna si stagliava sul quel paesaggio,rischiarando l'ambiente circostante.In particolare un raggio illuminò Ryuga,che alzò la testa per vedere meglio la fonte di luce.Per un momento in essa riconobbe Julie:così pura,così splendente.Anche se non era sfavillante come il sole,che tentava in ogni modo di mettersi in mostra,era ugualmente maestosa.Anzi,forse lo era di più.Loro due assomigliavano molto a queste due entità celesti.Lui era il sole,sempre brillante e al centro dell'attenzione,una guida che tutti seguivano senza esitazione,lei la Luna,che si accontentava del secondo posto pur di non dare fastidio alla star,che guidava i passi di tutti nell'ombra,quella che rischiarava la via di chi si era perso.Per la seconda volta Ryuga sorrise a questi pensieri.Lui non  era mai stato un filosofo,nè pretendeva di esserlo,però una cosa riusciva a vederla chiaramente:da quando aveva incontrato lei,aveva vissuto esperienze incredibili,era perfino riuscito a fare un sorriso sincero.Guardò nuovamente la Luna:"Io giuro,di fronte a questa Luna e a queste stelle,che proteggerò Julie anche a costo della vita!"Urlò con tutto il fiato che aveva in gola:"Guarda Sailor Moon...la Luna splende!"

Luna e stelle
fan le notti più belle
risplendendo lassù
Notti chiare
per sognare
Luna piena
notte dolce e serena
per chi dorme quaggiù
Sailor Moon dalla Luna
Tu ci veglierai
e combatterai
per la libertà!

Sailor Moon
chi ci difende
sei ancora tu
Sailor Moon
la Luna splende
Al tuo cuore
si arriva 
con la verità
bianca come la Luna
nell'oscurità
Paladina di pace per l'umanità
Sailor Moon
Sailor Moon
Sailor Moon
Sailor Moon
chi ci difende
sei ancora tu
Sailor Moon
la Luna splende

Angolo Autrice

Eeeeed eccomi signore e signori!E' sempre un piacere immenso vedervi!Allora,eccomi con questo nuovo capitolo!Avete visto Gish?A quanto pare si è preso una cotta per la nostra bella protagonista!Oh,finalmente Ryuga ha sorriso!Invece Julie ha ottenuto il potere di trasformarsi in Sailor Moon a suo piacimento!Adesso che le cose stanno così,quale sarà la prossima mossa di N?E come farà Julie a dichiararsi a Ryuga?Ce la farà?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:"Vacanza"alle Hawaii!Non mancate!

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Capitolo 14
*** "Vacanza"alle Hawaii ***


Capitolo 14 Si svegliò con il cinguettio degli uccellini sul suo davanzale.Sbattè le palpebre,aveva appena concluso un sogno meraviglioso,nel quale lei e Ryuga si mettevano insieme e vivevano per sempre felici e contenti.Si stiracchiò sbadigliando.Il suo stomaco brontolò.Ora che ci pensava non aveva mai visto Ryuga particolarmnte affamato come lo era lei.Se ne era proprio innmorata.Riusciva a pensarlo qualsiasi cosa lei facesse.Indossò la sua divisa,quella che le aveva regalato Kagome.Le stava bene,anche se non lo avrebbe mai ammesso.In fondo in fondo lei e il blader si assomigliavano.Erano entrambi orgogliosi e testardi.Per il resto erano come il diavolo e l'Acqua Santa.Sorrise,e uscì con estrema naturalezza.Scivolò giù per la ringhiera delle scale,atterrando di fronte alla sala da pranzo.Nel tragitto incontrò Sesshomaru e Inuyasha:"Buon giorno!"Li salutò con euforia.Il demone maggiore la guardò leggermente storto:"Buon giorno"Rispose indifferente:"Ti vedo bene oggi Sesshomaru!"Quelle parole colpivano come una freccia al cuore.Non per il loro significato in quanto tale,ma per la semplicità  con la quale venivano pronunciate.Era la cosa che stupiva di più di Julie,questa naturalezza disarmante e questa schiettezza.Del resto lei era sempre stata così:non era capace affatto di mentire.Diceva sempre quello che pensava,poichè era fautrice della teoria che se non dici apertamente quello che senti,finisci per diventare una persona banale e chiusa.Come lo era Ryuga.Si fiondò oltre il portone della sala,pronta per divorare la sua colazione.Prese posto di fianco all'albino,che aveva la solita piva.Si schiarì la voce:"Ciao"Il blader aprì solo un occhio:"Ciao"Solitamente di fronte a Julie sedeva Ben,con il suo sorriso incantatore,ma oggi non c'era.Ecco cosa mancava,si disse la bruna.Quella mattina per colazione avevano torta al cioccolato fondente e latte caldo.Stava per buttarsi sul cibo,quando qualcuno la chiamò da dietro:"Julie!"Era Rio,che veniva verso di loro tenendo sotto braccio un ragazzo della sua stessa età.Non sembrava molto contento:"Julie,voglio presentarti una persona!Questo è mio fratello Shark!"Annunciò,indicandolo:"Ehila"Julie si pulì la bocca con il tovagliolo:"Molto piacere Shark,io sono Julie,Rio mi ha parlato molto di te!Credo che tu sia una persona simpatica come tua sorella!"Ryuga sbuffò:"Simpatico come il fumo negli occhi!"Julie gli tirò una gomitata.Dopo qualche saluto frettoloso,Rio e Reginald presero posto in fianco a Yuma e ad un altro tizio biondo,con un'espressione molto simile a quella dell'albino.D'un tratto la porta si spalancò.Entrarono Ben,Gwen e Kevin,un po'affanati:"Ragazzi,abbiamo un'emergenza!"Esordì il bruno.Tutti pensarono subito ad N:"I nostri amici risolutori ci hanno dato informazioni riguardo alle prossime mosse di N.Questa volta non si tratterà di un banale attacco,ha intenzione di rovinare una delle meraviglie mondiali:le Hawaii!"Julie sussultò:fino a che punto poteva arrivare la malvagità di una persona?Non solo avrebbe deturpato un bellissimo ambiente,ma avrebbe raso al suolo un'intera città con tutta la popolazione e i suoi abitanti.Kevin prese la parola:"Abbiamo bisogno di qualcuno che si rechi sul posto per investigare e per prevenire eventuali attacchi!"Kagome si avvicinò al trio con fare furbetto:"Io suggerisco Julie e Ryuga!"Un "oh"di stupore si levò.La mascella della bruna si frantumò in mille pezzi:"Abbiamo avuto modo di vedere quanto questi due facciano un ottimo gioco di squadra,quindi perchè no?E poi sarà una buona occasione per Julie di testare i suoi nuovi poteri!"Le fece l'occhiolino.In quel momento Julie capì che Kagome aveva compreso i suoi sentimenti per Ryuga,e questa sarebbe stata l'occasione ideale per dichararsi.Certo che suonava proprio strano:si erano conosciuti da meno di due settimane e se ne era già innamorata pazzamente.Che sia questo il cosiddetto "colpo di fulmine"?Gwen annuì,accettando la proposta della sacerdotessa:"Allora è deciso,partirete immediatamente!"Ryuga non aveva aperto bocca per tutto il tempo.Si alzò,andandosene lentamente.Julie si affrettò a terminare la colazione per preparare i bagagli.

Dopo circa una mezz'ora,Gwen la raggiunse in camera sua:"Prendi questi,sono i biglietti dell'aereo"Glieli porse.Julie li guardò attentamente:"Abbiamo prenotato il pacchetto Luna di miele,così avrete il servizio migliore per tutto il soggiorno"
"Oh certo,il pacchetto..."Solo in quel momento Julie realizzò quello che la rossa le aveva appena detto:"Cosa?!?!?!?"Gridò:"Non l'abbiamo fatto solo per un motivo di servizi,ma anche perchè così la vostra copertura sarà migliore:due sposini non danno affatto nell'occhio"Prima che la bruna avesse tempo di ribattere,Gwen se ne andò,lasciandola di stucco.Finì in fretta e furia di preparare l'occorente.Secondo lei quella della Luna di miele era stata un'idea di Kagome.Lei e Tabatha erano così simili,riuscivano a capirla con un solo sguardo.Doveva ricordarsi di ringraziarla,una volta tornata.Rise.Mentre metteva a posto i suoi vestiti trovò un bigliettino in mezzo al marasma.Era la scrittura di Kagome,diceva:"Buona fortuna cara,spero che riuscirai a dichiararti a quell'idiota del ragazzo di cui ti sei innamorata!Ricorda di prendere la crema solare e un cappello,lì il sole scotta.Con affetto la tua cara amica Kagome"Allegato c'era un altro rosario della soggiogazione,quello che la sacerdotessa aveva promesso di realizzarle.Era identico all'originale.


Stava portando giù i suoi bagagli.Nel corridoio incontrò Ryuga,che stava facendo lo stesso,solo che lui aveva solo una valigia,mentre lei ben quattro,e tutte estremamente pesanti.La ragazza pensò che avrebbe fatto meglio a dirgli della storia degli sposini prima che lo scoprisse da solo.Lì sì che sarebbero stati dolori.Se l'immaginava già la sua reazione.Avrebbe urlato dicendo che si rifiutava di andare con lei.Julie sperava proprio di no,forse sarebbe stata la sua ultima occasione di dichiararsi.Prese coraggio:"Senti Ryuga...c'è una cosa di cui devo parlarti..."
"Lo so,Gwen mi ha già informato di tutto"Come faceva lui a sapere cosa stava per dirgli?Scosse la testa:"E tu cosa ne pensi?Ti va bene lo stesso fare questa missione con me?"
"Tanto non siamo sposati veramente,cosa vuoi che me ne importi?!Io penso solo a finire questa missione il più in fretta possibile"Allora stavano così le cose.A lui non importava un fico secco di condurre le indagini assieme a lei.Avrebbe anche potuto portarle avanti con Godzilla,non gli interessava minimamente.Pensava solo a tornare a casa il più in fretta possibile,così da poter fare chissà cosa.Tutto sommato era meglio così,in modo che se la ragazza avesse ricevuto un rifiuto,cosa possibile al novanta per cento,non sarebbe rimasta così tanto delusa.Come diavolo aveva fatto ad innamorarsi di un tizio tanto ottuso e privo di tatto non lo sapeva nemmeno lei.

Il volo sarebbe partito di lì a momenti.Kagome fece le ultime raccomandazioni a Julie,e i fratelli di Ryuga gli diedero dei consigli e della attrezzatura per essere preparati al meglio in caso di emergenza.Si incamminarono verso il loro volo.Mostrarono i biglietti alla hostess,per poi sistemarsi in prima classe,ovviamente Ryuga pretese di avere il posto accanto al finestrino:"Vedi di non darmi fastidio durante il viaggio"Le disse,allacciandosi la cintura come aveva raccomandato l'altoparlante.Julie annuì,poi chiese:"Senti,io non ho idea di come si comporti una coppia sposata,tu ne sai qualcosa?"
"Ma che,non sono mica stato sposato io,che domande fai?!Immagino che facciano tutte quelle cose...da sposi insomma!"Julie guardò in alto:"Per esmpio tenersi per mano,sussurrarsi paroline dolci e farsi le coccole?"
"Sì,quelle robe lì.Ma scordati che io lo faccia per un motivo secondo,a me interessa solo l'esito della missione"
"Certo anch'io!"In quel momento l'altoparlante annunciò la partenza.La bruna appoggiò la  testa al sedile.Era comodo.Decollarono di lì a pochi minuti.Dopo circa mezz'ora di volo,Ryuga decise di farsi un sonnellino,alla faccia di Julie,che restò sola con sè stessa.Tanto,non è che Ryuga fosse di grande compagnia anche quando era sveglio.La bruna lo guardò sonnecchiare:era davvero bello.Arrossì leggermente:"Ehila,anche tu sei in questo tour?"Chiese una voce femminile a fianco a lei.Era la ragazza del sedile accanto al suo.Julie si sporse in avanti:"Sì,sono anch'io di questo tour"
"Io mi chiamo...Kotoko Irie,e questo è mio marito,Naoki-kun"
"Piacere,io sono..."Ebbe un attimo di esitazione,ora non era Julie Casterville,era Julie Kishatu:"Io sono Julie Kishatu,e questo qui è mio marito,Ryuga-kun"Rispose indicandolo:"Guarda,tutti e due i nostri mariti stanno dormendo come due ghiri!E' proprio vero che gli uomini sono tutti uguali"Constatò Kotoko.Julie era imbambolata a guardare il blader:"Come vi siete incontrati voi due?"Chiese innocentemente Kotoko:"Beh...noi..."Che le avrebbe risposto?Certo non poteva raccontarle la verità.Le venne un lampo di genio.Sorrise:"Noi ci siamo incontrati per un sogno"La sua interlocutrice fece una faccia strana:"Per un sogno?"
"Sì,ci siamo conosicuti mentre tentavamo tutti e due di realizzare un sogno"
"E ci siete riusciti?"
"Per quanto mi riguarda assolutamente sì.Credo che per lui sia lo stesso"Kotoko sorrise allegra:"Sono felice per voi"

Arrivarono all'aereoporto circa un'ora dopo.Julie doveva trascinarsi quattro pesantissime valigie,con una dose di fatica elevata al cubo.Ryuga sospirò pesantemente:"Si puo' sapere che diavolo ci hai messo lì dentro?!"
"Il necessario per il viaggio...e il libro di Gwen"Erano in coda per il passaporto.D'un tratto la fila si arrestò bruscamente,perchè qualcuno non voleva mostrare il passaporto.Julie si sporse in avanti per vedere meglio.Era Kotoko che stava bloccando tutto.Era evidentemente in difficoltà a causa del suo scarsissimo inglese.Dopo un po' arrivò suo marito Naoki che l'aiutò con molto fastidio.Appena passò anche Julie,la raggiunse"Kotoko-san!"La chiamò da lontano:"Julie-san!"
"Allora come hai passato il resto del viaggio?"
"Bene grazie!"All'improvviso videro un povero turista bracccato da un taxista che voleva rifilargli a tutti i costi un passaggio.Era evidente che il malcapitato non capiva  una parola di quello che il tipo gli stava cercando di affibiargli.Julie si affrettò a soccorrerlo:"Ehi,we are tourist,and we stay in a hotel,so we already have a taxi,and then we don't need it"Disse all'automobilista.Con quattro parole lo fece allontanare.Kotoko e Irie erano sbalorditi,la ragazza era stata un fumine,infatti Ire-kun stava per intervenire,ma non fece in tempo.Il turista ringraziò profondamente Julie,per poi andarsene frettolosamente.La bruna tornò dal gruppo:"Accidenti Julie-san,sai proprio bene l'inglese,ci sei già venuta qui?"
"Sì,i miei genitori hanno una casa qui alle Hawaii,quindi ci sono già stata diverse volte"Anche Naoki le fece i complimenti.Invece Ryuga non fece una piega.Era più apatico del solito,notò Julie.Chissà perchè.


La stanza dell'albergo era davvero molto bella.C'erano un letto rosa,due poltrone,un divano e un televisore a quarantadue pollici appeso al muro.In più c'era unati splendida vista mare,come aveva richiesto Julie.Infatti lei sosteneva che se andavi in un luogo di villeggiatura con il mare,e non riuscivi a vederlo,era inutile venirci.Si gettò sul letto:"Evviva,un letto da principessa!"Esultò,in realtà un giaciglio così lo aveva anche in camera sua.Però le cose che trovi in vacanza sono sempre meglio di quelle che possiedi.O almeno,questo era quello che lei aveva sempre sostenuto.Si sporse per vedere dalla finestra:"E poi guarda che bella vista!"Ryuga sbuffò:"Ti ricordo che non siamo qui per divertirci,abbiamo una missione da compiere!"
"Oh insomma,lasciati andare per una volta!Sai cosa significa la parola divertimento?!"L'albino le lanciò uno sguardo di fuoco,ma lei non ci fece caso.Lui era seduto sul divano.Julie venne fulminata da un pensiero:come si sarebbero sistemati per quella notte?Non erano mica sposati veramente,non potevano mica dormire nello stesso letto.Ryuga si accorse che la ragazza era in imbarazzo,così decise di rompere il ghiaccio:"E' comodo questo divano.Penso che dormirò qui stanotte"La bruna sussultò:"Ma sei sicuro?Se vuoi mi metto io sul..."
"Falla finita!Lo so benissimo che siccome sei una pappamolla se non stai su un giaciglio di piume non dormi!"Stava solo cercando di farla stare comoda.Però poteva dimostrarlo anche in un altra maniera.Si era creata una bella atmosfera,forse era il momento adatto per dichiararsi...Drin!Squillò il telefono che c'era sul comodino.Per poco la bruna non cadde,proprio ora che si respirava l'aria giusta:"Ciao Julie,sono Kotoko!Senti noi scendiamo,vi aspettiamo qui alla spiaggia!"Prima che la ragazza avesse il tempo di controbattere,Kotoko attaccò:"Beh,l'hai sentita"Disse Ryuga con fare scocciato.Julie andò a cambiarsi.Quando uscì dal bagno,l'albino rimase a bocca aperta.Indossava uno splendido bikini blu,che faceva risaltare perfettamente il suo seno,rotondo e abbondante.L'albino si girò di scatto,per non cadere nella sua trappola.

Scesero in spiaggia e trovarono i loro conoscenti.Ryuga non era in costume,non aveva alcuna intenzione di mostrarsi.Forse non era mai stato al mare in tutta la sua vita.Mentre Kotoko si avvicinava,Julie si ricordò che tecnicamente loro due erano sposati,quindi dovevano pur fare qualcosa da sposi.Prese la mano al blader,che fece una faccia assurda.La ragazza gli sussurrò che era per far credere a Kotoko che erano veramente insieme.Julie si aspettava che l'avrebbe mollata bruscamente,mandando a monte la copertura.Invece così non fu.Anzi,Ryuga intrecciò meglio le sue dita con quelle della ragazza,facendola arrossire parecchio.Kotoko li avvicinò,prendendo sotto braccio Julie e trascinandosela dietro,non prima di aver constatato quanto facessero una bella coppia.Bene,l'albino era rimasto solo.Così ebbe il tempo di dare una rapida occhiata attorno a sè.Un semplice controllo per verificare se c'erano alieni nei dintorni.Nulla.Si chiese quando e dove il suo acerrimo nemico avesse intenzione di colpire.Sicuramente un luogo pubblico,dove avrebbe fatto una bella carneficina.Le due ragazze camminavano sul lungo mare,parlando dei rispettivi mariti.Julie sapeva dire ben poche cose carine sul conto di Ryuga,perciò tese ad inventarsele.Un pallone da beach volley la colpì in testa,facendole un po' male.S'infuriò:"Ehi,chiunque sia stato stia attento!"Urlò,con una vena pulsante sulla fronte,in tipico stile manga.La responsabile era una bella ragazza dai capelli biondi,procace e sensuale:"E'stata tutta colpa tua!Se ti fossi spostata io non ti avrei colpito"Disse la biondona con sufficienza.Cominciarono una lite.Quasi tutti quelli che si trovavano nei paraggi,si radunarono attorno alle due.Kotoko tentava invano di fare da paciere.Ryuga si accorse dopo un po' dell'inusuale afflusso di gente.Capì che stava accadendo qualcosa.Si precipitò in quella direzione,scansando a destra e a manca.Quando vide la scena della discussione,sbuffò.Possibile che quella ragazzina riuscisse sempre a cacciarsi nei guai?La litigata stava degenerando:"Scommetto che sei così balena che non sai muovere un passo!"Ironizzò la tipa.Julie aveva il fumo che le usciva dalle orecchie:"Ah sì...!"Stava per tirarle un pugno,quando Ryuga la bloccò:"Ehi,furia scatenata,andiamo via"Le intimò,guardandola molto male.Julie acconsentì,perdendo,in un certo senso.La bionda si fece una grassa risata:"Cos'è,parla il papino e tu scatti?Secondo me sei solo una gran codarda!"Queste parole la fecero bloccare sul posto.Tutto poteva tollerare,ma non che le venisse detto che lei era una pusillanime.Questo per un ricordo molto brutto che aveva della sua infanzia.Infatti da piccola era sbeffeggiata da tutti,perchè non faceva le cose che facevano gli altri,come andare a scuola o giocare.No,perchè lei aveva un precettore privato e quando non studiava le materie curricolari era sul pianoforte.Una volta l'avevano spinta per terra e le avevano rubato la borsetta,dicendole che lei era solo una mocciosa frignona che non sapeva difendersi se non con l'aiuto del padre.Avevano inoltre aggiunto che era solo una codarda.Lì aveva imparato a reagire e a difendersi.Per questo quando aveva incontrato Ryuga aveva difeso quella ragazza,perchè era successa la stessa cosa a lei.Si girò lentamente,assumendo un'espressione cattiva:"Che cos'è,una sfida?"Vicino a loro c'era il dj che metteva la solita musica da spiaggia.Julie si avvicinò alla sua sfidante,e schioccò le dita al mixer,che subito fece partire la canzone.Era un mix tra "We no speak americano"e "Conga"La battaglia era accesa.Julie ballava bene,ma l'altra era sleale,e tentava in tutti i modi di farla cadere.Sull'ultima strofa della canzone,Julie mostrò tutta la sua abilità,danzando in un modo strordinario,quasi impeccabile.La bionda,sconfitta e umiliata,se ne andoò con un gesto di stizza in mezzo agli applausi rivolti alla bruna.Ryuga non finiva mai di stupirsi:ogni tanto saltava fuori qualche sua nuova capacità,che la rendeva sempre più interessante.Prima di tornare da Ryuga,la bruna fece un profondo inchino.Domandò all'albino come fosse andata:"Ma il nostro piano non era quello di non metterci in mostra?"Ricevette come risposta.Julie fece un sorriso tirato,grattandosi la nuca:"E' che quando mi danno della codarda non resisto!"Il blader scosse la testa.La ragazza guardò il mare...c'era qualcosa di strano.Si era ritirato in maniera esponenziale.Aveva già visto una cosa del genere su uno dei suoi libri.Mise le mani attorno alla bocca a mo' di megafono:"Scappate tutti presto!E' in arrivo uno tsunami!"Ryuga strabuzzò gli occhi:"Cosa?!"Era vero,sembrava proprio uno tsunami.La gente prese a correre in preda al panico,anche Kotoko e Irie scattarono.Solo loro due rimasero.Il cielo si fece scuro tutto d'un tratto.Luna saltò fuori dalla borsa che Julie aveva lasciato sotto l'ombrellone.Probabilmente si era infilata lì dentro prima di partire.Si avvicinò alla ragazza:"Ho un brutto presentimento!Miao!"
"Luna,che ci fai qui!"
"Non è il momento,ho una bruttissima sensazione miao!"Dalle nuvole nere comparve una specie di pagliaccio,brutto e grasso.Rise in una maniera orrenda,togliendosi il cappello a cilindro:"Salve miei piccoli spettatori!Questo è il circo di Zomboso!"Come al solito,il suo obbiettivo era il Cristallo di Luna:"Zomboso,maledetto,pensavo che Tennison ti avesse eliminato una volta per tutte!"Gridò Ryuga con ferocia:"E' quello che pensavano tutti,in realtà sono ancora qui per farvi divertire!"E scoppio nuovamente in una risata scomposta.L'albino guardò Julie,e si ricordò della promessa fatta la sera prima:"Stavolta combatto da solo"Affermò con voce d'acciaio:"Non se ne parla,lo affronteremo insieme!"Zomboso ghignò,era il momento perfetto per colpire.Dalla tasca trasse una maschera stile clown,e la gettò contro una sdraio.In pochi secondi,l'oggetto si trasformò in un mostro gigante alto tre metri e con una faccia da incubo.Letteralmente.Prima che Ryuga potesse dire un'altra parola,la ragazza recitò la formula:"Potere del Cristallo di Luna,vieni a me!"Eseguì la trasformazione come sempre.Per fortuna che in giro non c'era più nessuno.A Zomboso non importava un fico secco che i due riuscissero a distruggere il suo mostro.Infatti il suo piano era un altro:puntava a distrarli con la sdraio gigante,così lui avrebbe potuto catturare Julie con il mare.Detto così suona strano,ma era una strategia molto ben congegnata.Immediatamente i nostri eroi partirono all'attacco.Questa volta Ryuga colpì più duro,utilizzando L-Drago riusciva a provocare degli ingenti danni a quel coso spaventoso.Julie aveva appena il tempo di muoversi,dato che faceva tutto lui.Ogni cosa come da piano,pensò il pagliaccio degli orrori con un ghigno.Mentre Ryuga era distratto avrebbe facilmente potuto prendere Sailor Moon,e con lei il Cristallo di Luna.Ordinò al mare con il suo bastone di riversarsi sulla baia,con una gigantesca onda anomala,tipica dei maremoti.E accadde tutto in fretta.Julie,senza via di scampo venne inghiottita dalle acque.Ormai l'albino aveva quasi mandato KO il mostro.Quando si accorse che la ragazza era stata presa,gli mancò il respiro.Tentò di trarla in salvo ma era troppo tardi.Zomboso stava per morire dal ridere:"Povero illuso!Pensavi davvero che vi avrei attaccato con solo un mostro come quegli sprovveduti dei miei colleghi?"Il blader cadde in ginocchio,gli occhi sbarrati.No.Non poteva arrendersi adesso,non poteva averla vinta N.Doveva almeno tentare.Si rialzò,prendendo il suo bey.Ci doveva essere un modo per salvarla.Sì,separare le acque,si disse ironicamente.Però non era un'idea stupida.Si mise in posizione di lancio:"Che diavolo pensi di fare ragazzino?!"Gli venne in mente Julie,quando si arrabbiava perchè la chiamavano ragazzina.Sorrise leggermente:"Non chiamarmi...ragazzino!"Lanciò L-Drago contro il mare.Si concentrò con tutte le sue forze,gonfiando i muscoli e svuotando la mente.Lo avvolse un'aura rosso fuoco.Il suo bey s'infiammò,la potenza era tale che,come lui aveva previsto,le acque si separarono lentamente.Il clown inorridì,impossibile che un ragazzo umano avesse una tale forza.Dentro alla parte di mare di destra c'era Julie,gli occhi chiusi.Stava per annegare.Con uno sforzo immenso,Ryuga riuscì a tenere il controllo su L-Drago e a muoversi.La afferrò per una mano,tirandola fuori.Il corpo era floscio e pesante.La adagiò in terra,scostandole i capelli fradici dalla faccia.Gliela avrebbe fatta pagare,anche se non l'aveva uccisa,le aveva fatto del male.Guardò il suo nemico:"Hai scherzato col fuoco!"Dal suo bey venne fuori il dragone rosso,che ruggì in faccia a Zomboso.Il clown si rannicchiò su sè stesso,la faccia deformata dal terrore:"Distruttore vitale dell'Imperatore Drago!"Scatenò la sua mossa speciale,che investì sia il mostro che Zomboso,il quale come sempre riuscì a dileguarsi un secondo prima di venire disintegrato.Anche la maschera svanì,così la sdraio tornò ad essere tale.Il blader si gettò su Julie:"Bastarda!Non puoi morire!Sei un'idiota!"Le urlò in faccia.Le fece pressione sul petto con le due mani.La ragazza tossì,sputando un po' dell'acqua che aveva ingoiato.Aprì gli occhi:"Ryuga,dov'è Zomboso?"Chiese con voce flebile:"L'ho mandato al diavolo.Piuttosto,tu come stai?"Piano piano stava riprendendo colore.Si alzò:"Meglio adesso"Gli occhi le si riempirono di lacrime:"Ryuga!"Gridò,abbracciandolo.L'albino non si mosse,non sapendo cosa fare:"Ehi,va tutto bene adesso,sei salva!Scollati!"
"Scusa,è che non so più come ringraziarti.Sarà l'ottava volta che mi salvi!"
"E che dovevo fare,lasciarti crepare?!"Il cielo era tornato normale,il sole splendeva di nuovo.Julie venne scossa da un brivido dovuto alla permanenza in acqua.Tremò.Ryuga si tolse la felpa e gliela mise sulle spalle.Si prospettavano vacanze non troppo facili.



Il resto della settimana proseguì veloce,tra attacchi nemici e uscite con Kotoko e Irie.Arrivarono all'ultima sera.Ryuga era seduto su una roccia.Julie lo stava raggiungendo.Finalmente si era deciso a mettersi in pantaloncini,rigorosamente rossi.Ammirava assorto il mare,i capelli mossi dal vento.Che visione meravigliosa pensò Julie.Gli si sedette accanto.Sulla spiaggia era in corso un concerto pop.Kotoko li aveva invitati;Julie era venuta di buon grado,ma Ryuga si era allontanato dopo poco.Gli sorrise:"Che ci fa qui tutto solo?"
"Io odio tutto quel baccano che fanno"Si riferiva ai cantanti:"Che tipo di canzoni ti piacciono?"Gli chiese:"Quelle melodiose e lente.Odio il rumore del rock n'roll"La ragazza fece oscillare un piede sulla superficie dell'acqua.Alla fine,con tutto il trambusto che era successo,non era riuscita per niente a dichiararsi.Pazienza,forse non era destino:"Tu ci credi nel destino,Ryuga?"
"Bella domanda.Direi proprio di no,il destino ce lo custruiamo con le nostre mani"
"La penso anch'io così.Però,secondo me,non è un caso che noi due ci siamo incontrati"L'albino fece spallucce:"Non so e non mi importa"
"Giusto,hai ragione,l'importante è averti conosciuto"Julie arrossì,quelle parole le erano venute di getto:"Cioè,non volevo dire...io intendevo..."Ryuga chiuse gli occhi:"Anche io sono contento di averti incontrato"Non se la aspettava una frase del genere.Non sapeva cosa rispondere.Tante volte le parole sono superflue.Appoggiò la testa sulla spalla dell'albino.C'era un paesaggio bellissimo,la Luna splendeva alta:"Che bel panorama"Disse Julie sorridendo ancora di più.Il blader si accorse che la ragazza aveva la testa  poggiata su di lui.Questa volta decise di non allontanarla,anzi,piegò la faccia di lato,in modo da appoggiare anche la sua di testa,sopra quella di Julie.Visti così sembravano davvero due sposini.

Il ritorno a casa fu piacevole come l'andata.Una volta tornati,Julie venne calorosamente accolta dalle sue amiche che volevano sapere i pettegolezzi.Purtroppo fu costretta a raccontare la verità,e cioè che non era riuscita a combinare nulla.Però in quei giorni aveva deciso di fare una piccola pausa dai combattimenti e di tornarsene un po' nel suo mondo.E così fece.Appena sistemati i bagagli e avvisato Ryuga,che naturalmente disse di non restarci tanto perchè serviva il Cristallo di Luna,fece il viaggio interdimensionale e si ritrovò nel salotto di casa sua.La accolse Tabatha,tutta trafelata:"Julie,sei arrivata appena in tempo,i tuoi genitori vengono domani,e vogliono parlarti del matrimonio!"Alla ragazza si fermò il cuore in petto.Che avesse vissuto la sua ultima avventura con i suoi amici?


*Angolo Autrice*
We bella gente!Come andiamo?Accidanza,per un motivo o per l'altro,Julie non riesce mai a dichiararsi!Per la miseria,N non da ai nostri eroi un attimo di tregua!Che succederà a casa di Julie?La costringeranno a sposarsi prima?E Ryuga,riuscirà a baipassare il suo orgoglio e ammettere i suoi sentimenti?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Chiarimenti.Non mancate!

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Capitolo 15
*** Chiarimenti ***


Capitolo 15 Si sentiva morire.Era come se da qualche parte nel suo cuore,qualcosa si fosse spezzato.Inesorabilmente.Aveva la sensazione che non avrebbe più avuto alcuno scampo,il boia si accingeva a vibrare il colpo,il suo matrimonio avrebbe segnato la fine di tutto.I suoi sogni,i suoi progetti,le sue speranze per il futuro.Tutto svaniva e si dissolveva in una nube di fumo nero.Non avrebbe nemmeno potuto dichiararsi a Ryuga.Ryuga.L'unica persona,al di fuori di Tabatha e Cordelia,che si era veramente interessata a lei.Ed ora,la persona più importante stava per essere sostituita da una volgare imitazione di gentiluomo.Possibile che finisse così?No,doveva esserci un'altra via,una luce in fondo al tunnel.Probabilmente c'era,sì,ma in quel momento Julie non riusciva in alcun modo a vederla.Non sapeva che rispondere,perciò si limitò ad abbassare la testa e a sussurrare un timido grazie alla cameriera che l'aveva informata della notizia.Proseguì verso la sua stanza trascinandosi,sentendo il corpo più pesante di un blocco di ferro.Era un fardello troppo pesante da portare sulle spalle.Si lasciò cadere sul letto,affondando la testa nel morbido guanciale.In poco tempo sentì la stoffa sotto la sua guancia inumidirsi.Piangeva.No.Aveva infranto la promessa fatta a Ryuga.Aveva giurato che non avrebbe mai più pianto,doveva essere forte.Dopo tutto,le lacrime non risolvono i problemi,come le aveva inseganto.Eppure non riusciva a trattenersi.Singhiozzi scossero il suo petto,che si alzava e si abbassava irregolarmente.


Quella sera non scese nemmeno per la cena,sacrilegio per lei,che non aveva mai saltato un pasto in vita sua.Ma lo stomaco non ne voleva proprio sapere di cibo.Aveva la faccia immersa nel cuscino,impregnato delle sue lacrime.Se lo teneva stretto al petto,le gambe raccolte.Non piangeva più,aveva terminato le riserve.Si sentiva sfibrata,ma non come quando affrontava gli allenamenti di Ryuga,no,era una stanchezza diversa.Quella provocata dal dolore.Ryuga diceva che quando ti sentivi così dovevi tirarti un ceffone e scuoterti.Ci provò.Alzò la mano e vibrò il colpo,che produsse un sonoro "Sciaf",riempiendo la stanza.Si era fatta un po' male,aveva la guancia imporporata.Strano.Non aveva sortito alcun effetto.Anzi aveva contribuito a farle ricordare il suo adorato blader dagli occhi d'oro.Come avrebbe voluto averlo lì con lei in quel momento buio.Scosse la testa,meglio non pensarci.Si alzò lentamente.Salì sul balcone della sua stanza.La vista era meravigliosa,in particolar modo di sera.Osservò le stelle e la Luna piena.Splendevano entrambe di una luce folgorante.Dalla tasca trasse il suo cuore di cristallo.Lo rimirò tristemente.Era grazie a quel piccolo oggetto che tutto era cominciato.Sarebbe stato meglio se non avesse mai conosciuto Ryuga e tutti i suoi nuovi amici.Almeno non sarebbe stata costretta a vivere con il lacerante ricordo di un'avventura lontana.E Ryuga?Si sarebbe dimenticato di lei?Sicuramente.Anzi,la cosa più plausibile è che si sarebbe innamorato di un'altra.Per quanto ancora Julie avrebbe retto questi pensieri sfibranti e logoranti?D'un tratto nel cielo brillò una piccola luce,che però era abbastanza forte da costringerla a coprirsi il volto con le mani.Quando riuscì a guardare,vide un maestoso drago blu volteggiare sopra di lei:"Ancient Veritas!"Gridò,sorridendo debolmente.L'animale le volò accanto,facendosi accarezzare e strusciandosi sulla sua guancia:"Oh amica mia,come vorrei poterti stare vicino per sempre"Sussurrò.Veritas ruggì:"Ma tu puoi"Le disse con voce soave:"M-ma tu parli!"
"Sì,Julie cara.Il tuo destino non è stato ancora scritto.Se si sbaglia la via,non è detto che sia perduta per sempre.Vivi la tua vita e cambia il tuo futuro..."E sparì in mezzo a pulviscolo blu,prodotto dalla sua aura.Julie era senza parole:"Se si sbaglia via,non è detto che sia perduta per sempre..."Si ripetè.Che strana sensazione.Era come se avesse già sentito quelle parole piene di verità.Forse c'era ancora una speranza per lei.Ogni cosa che aveva vissuto non era accaduta per caso,lei era stata scelta.Non doveva dare le cose per scontate,magari il suo matrimonio non si sarebbe fatto,oppure l'avrebbero posticipato.Fremette.L'unico modo per scoprire le risposte era andare a dormire e svegliarsi la mattina seguente.Si coricò,abbastanza rincuorata da riuscire a a prendere sonno.Promise a sè stessa che non avrebbe mollato.Doveva farlo per Veritas.Doveva farlo per Ryuga.

Un debole raggio di luce attraversò le tendine delle sue finestre,illuminandole il volto.Aprì gli occhi e sbadigliò.Immediatamente il pensiero fulminante dell'imminente arrivo dei suoi la svegliò del tutto.Scostò malamente le coperte.Tentò di pettinarsi nel miglior modo che conosceva.Aprì l'armadio,la mano sotto al mento.Anche se passò circa cinque minuti in quella posizione,alla fine scelse il solito abito blu che indossava quando aveva i suoi genitori barra parenti tra i piedi.Strinse il laccetto del corpetto e saltellò nel tentativo di infilarsi il decolette.Non aveva mai amato particolarmente quelle suppellettili inutili,ma doveva fare buon viso a cattivo gioco.Finalmente riuscì a far entrare anche la scarpa sinistra.Perse l'euqilibrio e rischiò di cadere,ma riuscì a ribilanciarsi con le braccia.Si fiondò fuori dalla sua stanza,incontrando Tabatha nel corridoio,che stava per venirla a svegliare:"Contessina!Ma che...?"
"Scusa Tabatha,ma ti devo ordinare di muoverti!Dobbiamo sbrigarci,o arriveremo in ritardo all'aereoporto!"La viola era perplessa come mai.Da quando in qua Julie era contenta di vederi i suoi genitori?Di solito faceva di tutto per non incontrarli,perfino fingere di stare male,come i bambini quando vogliono marinare la scuola.Pensò che era meglio non fare domande,fece un inchino in segno di assenso.Julie fece un ampio sorriso e proseguì per la sua strada.Lei e il suo brutto vizio di correre,anche con i tacchi alti,per poco non si stortò una caviglia.Dopo circa venti minuti,spesi dalla ragazza ad aspettare davanti alla porta d'entrata a guardare continuamente l'orologio da polso,arrivarono anche Tabatha e sua madre,agghindate al meglio.Julie si precipitò in auto,senza nemmeno aspettare le due.Beh,auto è un eufemismo.Diciamo che era più un catafalco lungo dieci metri.Una limousine nera,ecco.La bruna saltava sul sedile,era terribilemente ansiosa di sapere le nuove a proposito del suo supplizio,ops,matrimonio.Cordelia la guardava con un misto tra la sorpresa e l'ammirazione.Era convinta che Julie avesse accettato il suo destino e si fosse arresa all'idea di sposare quel damerino.Si vedeva che non la conosceva poi così bene.Infatti,chi aveva avuto modo di studiare l'esemplare Julie,aveva subito notato un'incredibile testardaggine e caparbietà.Nemmeno se piangevi in cinese le facevi cambiare idea,a meno che non le dimostravi con prove e dati che si stava sbagliando alla grande.In quel caso ritrattava e ammetteva di aver torto.L'autista si sedette al posto di guida,per poi girandosi tenendosi il berretto con la visiera da perfetto usciere:"Signorine"
"Vai Mitsuguchi,a tutta birra!Rotta aereoporto!"Ordinò Julie con un braccio alzato:"Ai suoi comandi signorina Casterville!"Mise in moto,girando la chiave nel quadro d'accensione.

Si guardava intorno,cercando spasmodicamente i suoi genitori,mimetizzati in mezzo a quel tumulto di gente.Alcuni la guaradavano in cagnesco,pensando che la gente oggigiorno non poteva vestirsi come nell'ottocento.Altri si convinsero che Julie era una cosplayer,mentre la maggioranza,ovvero quasi tutti i maschi,presero a sbavare come se non avessero mai visto una ragazza.Guardando con molta attenzione riuscì a scorgere due figure che sembravano proprio suo padre e sua madre.Sì,non c'era dubbio,si vedeva anche la custodia del violino accanto alla donna dai boccoli biondi.Gli corse in contro,non badando troppo ai passanti,urtandoli a volte.Li raggiunse:"Ciao!"Li salutò.Sua madre sorrise amabilmente,abbracciandola:"Ciao tesoro,come stai,tutto bene?"
"Sì mamma,certo"Si rivolse all'uomo,che aveva già il viso ingrugnito.Fece un'educata riverenza:"Buon giorno padre.Mi auguro che abbiate fatto un buon viaggio"Dante mostrò un sorriso compiaciuto:"Un viaggio splendido direi"Si avviarono verso Tabatha e Cordelia,che manifestarono letizia nel vedere i loro padroni di ritorno.In realtà era meglio quando non c'erano,ma naturalmente era un'informazione top secret.

Pranzarono in silenzio.Solo suo padre parlava,raccontando alla figlia di come avesse cantato bene durante la tour.Si scolò l'ultimo bicchiere di vino Bonarda,sbattendolo sul tavolo:"Figlia,come Tabatha certamente ti avrà accennato,abbiamo delle notizie sul suo matrimonio"Finalmente,pensò Julie.Si drizzò sulla sedia:"Allora,vuoi sentire prima quella buona o quella cattiva?"Nella sua testa Julie ragionò più o meno così:se suo padre diceva notizia cattiva significava per lei una cosa molto buona,mentre quando diceva notizia buona,stava per annunciarle una cosa da film horror.Si schiarì la voce:"Quella cattiva"
"Bene.Mi duole dirti figliuola che il tuo matrimonio è stato posticipato a dopo le feste natalizie"La bruna stava per mettersi a ballare sul tavolo,avrebbe potuto trascorrere le feste più belle dell'anno assieme alla sua vera famiglia.Ora però arrivava la nota dolente:"Mentre quella buona è che per recuperare un po' di tempo,il tuo promesso passerà del tempo qui con te.Da soli.Dovrebbe arrivare a momenti"Eccola la stilettata nel fianco,il fulmine a ciel sereno.Le parve di sprofondare negli abissi dell'inferno.Non era tanto la presenza di quell'odioso tipo che la spavantava,ma il fatto che erano completamente SOLI.Come al solito i suoi se ne erano lavati le mani,ripartendo il giorno successivo per l'ennesima tournèe.Chissà che le avrebbe fatto quell'idiota maniaco.Già si immaginava lei su un fuoco pronta ad arrostire.Per poco la sua faccia non imitò l'urlo di Munch.Il campanello suonò,doveva essere il carnefice,oh pardon,il promesso sposo.Tabatha si precipitò ad aprire.Eccolo lì sulla soglia.In tutto il suo apparente splendore.Julie stava per rigettare quello che aveva appena mangiato,le si contorcevano le budella a vedere quel viso perfetto,senza neanche un graffio.Il volto di Ryuga invece era duro e levigato nella pietra,spesso solcato da profonde ferite.Ma che diavolo,quel Banjo viveva dall'estetista?Ovviamente era vestito con un vestito,rigorosamente Zegna,si sa che gli italiani in caso di moda e arte sono i migliori.Sembrava avvolto da un'aura che diceva perfezione.Julie si alzò,mostrando allegria attraverso un sorriso,e fece una profonda riverenza.Il giovane fece ondeggiare la sua folta chioma nera.La bruna trattenne un conato di vomito:"Fremevo ad aspettar"Disse Banjo,baciandole la mano:"Felice che siate qui"Rispose Julie,tutto quello che contava in quel giochetto psicologico tra lei e suo padre era la risposta giusta.Dovevi solo sforzarti di sorridere ed essere carina.Prima o poi uno dei due avrebbe ceduto,e quel qualcuno non sarebbe stata lei.Non poteva dargliela vinta.Il giovane sfoderò il suo sorriso incantatore che faceva cadere tutte le ragazze ai suoi piedi.Ma con Julie non attaccava quella messinscena.Al padre della ragazza,però,parve che si fosse creata una bella atmosfera.Si strofinò le mani senza farsi vedere,mentre un ghigno sfiorava le sue labbra.Diede una pacca sulla spalla a Banjo:"Beh,credo proprio che tua madre ed io dobbiamo andare ora,abbiamo delle questioni da sbrigare prima di ripartire,spero che darai al nostro ospite tutto quello che chiede"Disse alla figlia,con uno sguardo subdolo.Quella frase aveva un preciso significato.Detto questo,i carcerieri della contessina andarono alla porta,e subito Tabatha si affrettò a porgegli i cappotti e lo scialle della donna.Il tempo era cambiato al brutto,sembrava dovesse piovere,per questa ragione i due presero anche degli ombrelli.La bruna li salutò sull'uscio,con un sorriso che più falso non si poteva.La giornata non era ancora a metà e già era stata un'andata-ritorno sulle montagne russe tra paradiso e inferno.Rientrò.Assieme alla sua migliore amica,scortò il principino verso le sue stanze,senza nemmeno dargli il tempo di attaccare bottone.Doveva mostrarsi fredda e distaccata,i questo modo il damerino sputasentenze avrebbe desistito.Un piano che non faceva una piega.



Camminava da una parte all'altra della stanza,le mani dietro la schiena e il viso corrucciato:"Mmmm,mi puzza,mi puzza.Adesso starà via un sacco di tempo,me lo sento,ma noi abbiamo bisogno del Cristallo di Luna"Parlava da solo,una cosa che lo aiutava a placare i nervi.Sì,perchè Ryuga aveva spesso la Luna di traverso,e quando non aveva il sacco a portata di mano,si sfogava in quel modo.Picchiò un pugno sulla scrivania,che traballò pericolosamente:"Basta,ho deciso,vado a prenderla!"Sbraitò,sull'orlo di una crisi.Perchè si agitasse tanto non lo capiva nemmeno lui.In fondo,la vera vita di Julie era nel suo mondo,era solo una clandestina nella realtà in cui viveva lui.Però il blader non riusciva a fare a meno di pensarla,ogni minuto,ogni secondo.Per questo si era dedicato tanto ai suoi allenamenti in quell'ultimo periodo,per evitare di inciampare nel sorriso caldo della ragazza.Si grattò freneticamente la testa bianca:"Ma che diavolo!E' solo una maledetta irresponsabile,ci ha lasciati nella merda fino al collo proprio ora che N attacca di continuo!"Era un misto tra l'arrabbiato e il preocccupato,ovviamente nel suo mondo lui non aveva la facoltà di proteggerla.Un tuono fragoroso lo distolse dai suoi pensieri.E pensare che la mattina c'era stato un sole che spaccava le pietre.Sospirò pesantemente,afferrò la sua metà di cuore,mettendosela in tasca con un gesto di stizza.Incredibile che lui,il grande Imperatore Drago,dovesse fare da balia ad una ragazzina.Meglio non pensarci,altrimenti gli sarebbe venuto uno di quegli scalmani che se lo sarebbero ricordati tutti finchè campavano.Molto in fondo,però,in una remota parte del suo cuore di ghiaccio,non gli dava poi così fastidio.Per la prima volta nella sua vita aveva qualcuno da proteggere,un nuovo scopo,una nuova missione.Sarebbero mai venuti a galla questi sentimenti celati nel profondo?Servivano chiarimenti,sia a Julie che a Ryuga.Sopratutto a Ryuga,che sentiva sempre un subbuglio di emozioni ogni volta che la vedeva sorridere innocentemente.Era convinto che quella ragazza fosse ancora in grado di essere così gentile con lui,solo perchè non conosceva la sua vera natura.Il mostro che era in lui era quiescente,ogni tanto dava dei deboli accenni di vita,che cessavano dopo qualche secondo.Riusciva a tenerlo a bada,ma per quanto ancora avrebbe potuto nasconderlo?Troppe domande senza risposta,che contribuivano al suo acuto stato di confusione mentale.Uscì in giardino,recitando a mala voglia la formula.Attraversò il portale.Ecco,era di là.


Si stava pettinando,guardandosi nello specchio.Canticchiava un motivetto,non ricordava dove lo aveva sentito,ma le piaceva molto.Sembrava una sorta di ninna nanna.Pioveva a dirotto;nel giro di mezz'ora era arrivato un temporale con i fiocchi,tipico della stagione estiva.Meno male,un po' di refrigerio dal caldo torrido delle ultime settimane.Fuori nel grande giardino,un ragazzo molto irritato si faceva strada in mezzo al fango,sbuffando e imprecando tra i denti.Cercò con lo sguardo la finestra di Julie,riconoscendola quasi subito,era l'unica illuminata.Accanto c'era un albero.Non poteva entrare dalla porta principale,altrimenti chissà che scandalo.Non gli rimaneva altra scelta,doveva arrampicarsi.Contò fino a dieci per non scoppiare.Incominciò la scalata,e in men che non si dica raggiunse l'ultimo ramo.Si sporse lentamente,picchiando il palmo della mano sulla finestra.Julie sobbalzò,non capendo subito la situazione.Guardò dal vetro,e per poco non si prese un infarto quando vide Ryuga appollaiato come un condor sul ramo,i capelli gocciolanti e gli indumenti fradici.Aprì immediatamente la finestra,tirandolo dentro con un po' di fatica.Immediatamente,gocce d'acqua bagnarono il pavimento:"Oh,ma che...Ryuga!Ti prenderai un malanno!Ma che devo fare con te!Dovresti prenderti più cura di te stesso!"Lo ammonì con dolcezza materna:"Guarda che non sono venuto a trovare mia madre,so benissimo quello che devo fare!"Si difese l'albino,incrociando le braccia e accentuando la parola "benissimo".Julie alzò gli occhi al cielo,poi trafugò in un baule ai piedi del letto,traendone un asciugamano bianco.Glielo mise sulla testa,cominciando a strofinare.Siccome era parecchio più bassa di lui,fu costretta ad alzarsi sulle punte:"Posso fare da solo"Le disse piccato,continuando a sfregarsi i capelli per conto proprio:"Sai Ryuga,a volte sei davvero un bambino!"L'albino le lanciò lo sguardo di fuoco che pietrificava la gente,e come al solito lei lo ignorò:"Non puoi restare bagnato,devi cambiarti.Aspettami qui"Dopo cinque minuti fu di ritorno con degli abiti puliti,il più simili possibile a quelli che lui indossava di consueto.Il blader alzò un sopracciglio:"Da dove hai preso questa roba?!"Julie scoppiò a ridere:"Sei proprio sicuro di volerlo sapere?"Silenzio:"E va bene"Si sedette sul letto accanto a lui:"Devi sapere che da bambina sognavo di essere un maschio,per non dover sottostare alle odiose regole dei miei genitori.Così trafugavo spesso vestiti da uomo,li prendevo dagli spogliatoi dei ragazzi adolescenti con cui mi allenavo a karate"Trattenne nuovamente un risolino:"Tu sei tutta matta"Non lo pensava davvero,anzi,trovava forte questa sua caratteristica,così femminile,eppure così maschiaccio.Prese i vestiti dalle sue mani.Ci fu un attimo di imbarazzo:"Oh,già,scusa,mi volto..."Balbettò Julie rossa in viso,girandosi in direzione del muro.Ryuga le dava le spalle.Cominciò a spogliarsi,levandosi la maglietta.La ragazza si stava martoriando le unghie e il labbro.Aveva un a voglia incontenibile di guardare i suoi muscoli perfetti scolpiti nell'acciaio,ma non poteva,non doveva,doveva reprimere quel piacere malsano che le inebriava la mente e le faceva battere il cuore.Non ce la fece,fu più forte di lei.La testa si mosse da sola.Che fisico apollineo.Addominali che sembravano mattonelle di marmo.Però,una cicatrice che attraversava il torace per intero rovinava lo spettacolo.Julie ebbe un attimo di sconcerto,chissà come se l'era procurata.Lo sguardo del ragazzo incontrò un istante quello della bruna.Julie si accorse che l'aveva presa in castagna,si rigirò di colpo,coprendosi la testa:"Scusa,scusa,scusa!N-non volevo!"Gridò tirandosi i capelli.Ryuga scosse la testa,sorridendo dobolmente.Possibile che non avesse mai visto un ragazzo nudo?Per di più solo il petto era scoperto,quindi non avrebbe dovuto esserci alcun tipo di imbarazzo.Il sorriso si tramutò in un ghigno,decise di giocare un po'.Le mise una mano sulla spalla,costringendola a guardarlo:"Julie"Le disse con voce soave.La ragazza aveva un peperone al posto della faccia.I loro visi quasi si sfioravano,un'atmosfera pressochè perfetta.Ovviamente lui rovinò tutto sul più bello,tirandole una schicchera sulla fronte:"Ti sei accorta di avere un brufolo proprio qui?"Julie sbiancò di botto:"Ryuga,brutto maniaco che non sei altro!"Si alzò in piedi ansimando.Ryuga arretrò,capendo le intenzioni di Julie:"No,Julie,aspetta,io stavo solo..."
"A CUCCIA,A CUCCIA,A CUCCIA,A CUCCIA,A CUCCIA!"Sbraitò con i pugni serrati,facendo sprofondare l'albino faccia al suolo.Per poco non fece un buco nel pavimento.Cavolo,stavano facendo un sacco di baccano.In quell'istante la bruna si ricordò di quell'altro figlio di buona donna che stava nella camera adiacente alla sua.Il blader alzò la testa:"Julie,uno di questi giorni...!"Subito gli venne tappata la bocca:"Shhh,altrimenti ci sentirà!"
"Chi?"
"Il mio promesso sposo!"A quel punto Ryuga non resse più.Troppe cose,troppe cose da assimilare.Vedendolo chiaramente in procinto di esplodere,la ragazza si affrettò a spiegare ogni cosa,in modo da renderne più semplice l'assimilazione.Il blader non voleva credere che quella ragazzina incapace venisse contesa a quel modo da damerini in smoking.O forse era solo geloso?Nah,impossibile,uno come lui geloso di una del genere.Siamo seri.In quel momento,qualcuno bussò alla porta:"Mia diletta?Posso entrare?"Era Banjo.La bruna assunse una faccia da fantasma.Mosse confusamente le mani davanti al ragazzo:"Presto!Nasconditi,se ti trova per me è la fine!"Trillò,mordendosi le unghie.Prima che avesse il tempo di rispondere,la ragazza lo spinse nel gigantesco armadio,facendogli segno di stare zitto.Si richiuse l'anta alle spalle,sistemandosi l'abito.Aprì,e si ritrovò un fighetto imbellettato dalla testa ai piedi,con un occhio nascosto dai ciuffi di capelli corvini.Si schiarì la voce:"Sì?"Banjo fece un inchino:"Mia diletta,mi chiedevo se volessi fare una passeggiata con me"C'era un'unica risposta che poteva dare:"Emmm,sono assai dolente,ma ho un forte mal di gamba,perciò temo proprio di non poter venire con voi"
"Non importa"La spinse leggermente entrando nella stanza.La testa della contessina fumò:lo aveva sempre sostenuto che dietro quella maschera da ragazzo per bene si nascondeva uno scostumato incompetente.Il moro si guardò in giro,notando quanto fosse bella quella stanza.Julie fece il gesto di cacciarsi due dita in gola:fino a che punto si poteva essere ruffiani?Banjo temporeggiò ancora un po',poi fece il baciamano a Julie.Ryuga spiava dalla fessura,quando lo vide comportarsi così,gli montò una rabbia febbrile.Come osava quel bastardo toccare la sua Julie?Sua.Notare l'aggettivo che il blader usò nella propria mente,involontariamente.Dopo qualche smanceria,la ragazza riuscì a cacciarlo dalla stanza,tirando un sospiro di sollievo.Fece uscire l'albino:"Sai,sembra gay quel tuo promesso sposo"Le disse con un'ironia molto mirata:"Sono d'accordo,io non lo sopporto!"Che?Ryuga si aspettava che l'avrebbe difeso,in realtà lo odiava tanto quanto lui:"Se non fosse mai nato starei meglio a quest'ora!Vabbe che i miei avrebbero trovato un altro modo per incastrarmi"Mise le mani sui fianchi:"Comunque adesso,finchè questo scocciatore non evapora,non posso tornare da voi"Era sconsolata.L'albino sentì il battito accelerare,gli occhi della bruna brillavano,anche se non lo guardavano.Anche se non l'avrebbe mai ammesso,aveva fatto caso che Julie si illuminava ogni volta che si trovava con lui,e poi finiva sempre per combinare qualche guaio,oppure se ne usciva con una frasetta dolce che lui puntualmente stemperava.Che egoista che sei,questo gli diceva la sua coscenza.Continuando a reprimere quello che provava,non faceva altro che farla soffrire inutilmente,già ne aveva parecchi di problemi.Si era pure innamorata di un pazzo squilibrato come lo era lui?No,impossibile,chi mai si innamorerebbe di un mostro,che sa solo rispondere male e conciarti male.Però,anche se faceva così,era praticamente impossibile che lui riuscisse a rimanerle indifferente.Fin dal primo momento in cui si erano conosciuti,aveva avvertito come un brivido,una scossa elettrica,non era una ragazza come le altre,questo era chiaro,ma non lo era sotto tanti aspetti.Era anche piena di contraddizioni,adorabili,per definirle con un aggettivo.Urgevano chiarimenti.Sì,esatto.Doveva schiarirsi le idee sui propri sentimenti,doveva decidere di accettarli o di contrastarli.Scosse la testa.Dopo tutto,gli avrebbe fatto bene un periodo di lontananza.Avrebbero combattuto da soli N,come avevano sempre fatto:"Va bene.Prenditi tutto il tempo che ti serve"Le rispose abbassando leggermente la testa.Quella frase se la stava autodicendo,più che essere rivolta alla ragazza,era rivolta a lui stesso.Julie annuì,un po'delusa,si aspettava che avrebbe cercato di persuaderla a seguirlo.Speranze vane,poichè,si sa,Ryuga non esprimeva quasi mai i suoi pensieri apertamente,a meno che non fossero negativi e pessimisti.La povera ragazza non ce la faceva più,doveva assolutamente dirgli quello che provava per lui,o sarebbe scoppiata:"Ryuga senti..."Attaccò,per poi fermarsi bruscamente.Il blader mugugnò senza guardarla negli occhi.No,non era ancora il momento giusto.La bruna lasciò scivolare il braccio lungo un fianco:"No,non importa"Gli sorrise,con malcelata malinconia,che non sfuggì all'albino.Non potevano salutarsi a quel modo.Ryuga si chinò lentamente,poggiando le labbra sulla fronte della contessina.In un primo momento lei restò immobile,poi chiuse gli occhi,assaporando a pieno quel momento magico.Quando si staccò,Ryuga sfoggiò una perfetta espressione schifata:"Non farti strane idee,quello era solo un bacio di arrivederci,chiaro?"Julie rise.Certo che l'albino era proprio un imbranato in campo sentimentale:"Me ne ricorderò"
"Meglio per te"
Lo accompagnò all'uscita,facendo attenzione a non essere scoperta.Prima che se ne andasse,gli porse un ombrello,prima di infradiciarsi di nuovo:"A proposito"Disse lei con un sorrisetto malizioso.L'albino si voltò,e si ritrovò le labbra della ragazza sulla sua guancia:"Chi la fa l'aspetti"Concluse,con una linguaccia:"Questa me la paghi,piccola strega".Arrivò in mezzo al giardino e la salutò con un cenno della mano,mentre lei si sbracciava:"Salutami Kagome!"Gli raccomandò.Il blader sbuffò,quanto era noiosa quella ragazzina.Sorrise.


Dopo circa una settimana,Banjo lasciò la casa.Tra i due non era successo proprio niente,infatti Julie svicolava ogni volta che poteva,senza far capire che di lui non le interessava minimamente.Appena se ne fu andato con la sua scia di profumo Armani,la ragazza indossò la sua divisa e viaggiò oltre il tempo e lo spazio.Adorava la sensazione dei capelli scompigliati che il viaggio interdimensionale comportava.Era una delle parti più belle.Ormai ne era certa:lei senza quel mondo fantastico e senza Ryuga era ben poca cosa.Era come se avesse trovato una parte di sè perduta da tempo immemore.Non appena fu dai suoi amici,chiese come fossero andate le cose durante la sua assenza.N aveva attaccato un paio di volte ma nulla di che,si ritiravano quasi subito,non trovando il famigerato Cristallo di Luna.Però c'era una cosa che lei non sapeva,che però l'avrebbe interessata parecchio:"Sai Julie,venerdì è il compleanno di Ryuga!"Annunciò Tori con una punta di malizia nella voce:"Sul serio?!Perfetto!Organizzeremo una festa grandiosa!"Era l'occasione ideale per dichiaragli i propri sentimenti e per ringraziarlo di tutto quello che faceva per lei.Avrebbe preparato il miglior party di sempre.Questa volta,sarebbe stata anche quella buona per i nostri protagonisti?


Angolo Autrice
Salve gente!Ho sfornato questo nuovo capitolo,che ve ne pare?Fatemelo sapere tramite una recensione!Ordunque il matrimonio è stato posticipato,meglio per Julie,avrà altre settimane di libertà?Ma che diavolo,il nostro Ryuga non riesce proprio a far chiarezza nella sua testa,in questo periodo ci sarà riuscito?E ce la farà Julie ad organizzare la festa perfetta o N romperà come al solito le uova nel paniere?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Il compleanno di Ryuga!Non mancate!

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Capitolo 16
*** Il compleanno di Ryuga ***


CA Si svegliò di soprassalto.Era tremendamente tardi,le otto e mezza.Si alzò e corse subito al calendario che aveva appeso alla porta,sbarrando il giorno trenta luglio.Saltellò di gioia.Era il compleanno di Ryuga,un'eccellente occasione per dichiararsi e per ringraziarlo di una serie di cose.Si pettinò davanti alla specchiera,questa volta lo fece molto lentamente,in modo da essere perfetta anche come pettinatura.Sorrideva dolcemente,già si figurava nella sua testa quando gli avrebbe rivelato i suoi veri sentimenti.Chissà che faccia avrebbe fatto.Sul comodino c'era un piccolo pacchetto rosso con un bel fiocco blu,doveva essere il suo regalo.Era una cosa assai speciale,come lei stessa del resto.Infatti Julie non era mai stata capace di ricamare,avevano tentato di insegnarglielo da piccola,ma avevano gettato la spugna dopo un paio di lezioni.Era proprio negata con l'ago e il filo.Tabatha invece era bravissima,lo dimostra il fatto che ogni volta che la contessina strappava o lacerava un indumento durante le sue scampagnate nei boschi,la cameriera glielo rammendava in una mezz'ora.Questa volta però,aveva deciso di fare tutto da sola.Si sa che un regalo,se creato dalle tue mani,è unico ed insostituibile,di uno invece che puoi trovare nella vetrina di un qualsiasi negozio.Per riuscire a confezionarlo era rimasta in piedi quasi tutta la notte,rischiando anche di sguerciarsi per la poca luce a disposizione.Si era bucata più volte,per questo aveva le mani piene di cerotti bianchi e di piccoli graffietti.Ma ne era valsa del tutto la pena.Gli aveva cucito una sciarpa rossa,con tanto di iniziali ricamate con filo d'oro.Una meraviglia,un piccolo gioiello.Aveva optato proprio per una sciarpa poichè aveva notato che Ryuga se ne andava sempre in giro tutto scoperto,anche quando c'era un forte temporale o tirava molto vento.Anche se faceva tanto il duro,c'era sempre il rischio che si prendesse un raffreddore o peggio.Sì,era stata una buona idea.Si guardò allo specchio,aveva finito di infilarsi la sua solita divisa.Aveva preparato una tabella di marcia ad oc,tutto doveva essere assolutamente perfetto.Ognuno aveva un compito da portare a termine per ultimare i preparativi.In generale,gli incarichi più faticosi venivano assegnati ai maschi come Inuyasha e Sesshomaru,mentre le cose più manuali,come la cucina e la pulizia,erano destinate alle femmine.Vi starete chiedendo quale fosse invece il compito della nostra protagonista.Ebbene,lei aveva la missione più ardua e difficile:tenere occupato il festeggiato fino a che tutto fosse completato.Non era una cosa da poco,infatti avrebbe dovuto riuscire a convincerlo ad uscire con lei,per trascorrere il pomeriggio fuori casa.Probabilmente,anzi quasi sicuramente,non avrebbe accettato.Per questa ragione Julie si era preparata il giorno prima,una serie di frasi da dire per convincerlo.Ce ne erano per tutte le situazioni plausibili che avrebbero potuto crearsi.Le aveva nella tasca della gonna,assieme al regalo.Era riuscita a farci entrare tutto solo perchè la scatolina era oblunga,non grossa.La tastò,tanto per essere sicura che fosse tutto al proprio posto.Aveva raggiunto la sala da pranzo.Quando entrò,spiegò subito ai suoi amici la scaletta,ed assegnò a ciascuno il proprio compito.Accettarono tutti di buon grado.Qualche istante dopo,arrivò il festeggiato,con la solita aria corrucciata e il solito muso lungo fino ai piedi.Si interruppero all'istante,non dovevano lasciar trapelare nulla,altrimenti addio sorpresa.L'albino si sedette al suo posto abitudinale,senza guardare in faccia nessuno.La bruna fece l'occhiolino a tutti,per poi sedersi accanto al ragazzo.Si girò i pollici,non sapeva come attaccare discorso,una cosa che non aveva previsto.Alla fine della fiera rimase in silenzio per tutta la durata della colazione,ogni tanto gli gettava qualche fugace occhiata,ma niente di più.Da quando si era resa conto di amarlo,le sembrava ogni cosa più difficile,anche solo iniziare una conversazione.Per non parlare poi quando lui la salutava,le pareva di impazzire.Pensava più spesso a lui che a se stessa,e lo voleva felice da morire.Era la prima volta che un suo sogno si realizzava,era una sensazione stupenda.Per molto tempo aveva sperato di trovare il vero amore,e con lui sentiva di esserci riuscita.Chissà se sarebbe mai risucita a vederlo sorridere un'altra volta sorridere.La prima volta si era sentita sciogliere,come un ghiacciolo sotto al sole estivo.Il blader si alzò.Sembrava arrabbiato,ma lei ne ignorava il motivo.Come sempre.Si ricordò imporivvisamente di doverlo distrarre,altrimenti non sarebbero riusciti a combinare nulla.Si ingozzò per terminare l'ulitimo biscotto di pastafrolla,e lo rincorse.Riuscì a raggiungerlo nel corridoio.Lo affiancò:"Ehila!"Un momento,nessuna delle frasi che si era preparata cominciavano con ehila.Pessimo inizio.L'albino aprì  soltanto un occhio:"Che vuoi"Julie si morse il labbro,non aveva coniato nessun periodo grammaticale per quella situazione:"Beh,io volevo solo...Sì insomma..."
"Arriva al dunque,non ho tempo da perdere"
"Volevo solo chiederti...è qualche giorno che mi domandavo...ti andrebbe di uscire con me?"L'albino alzò un sopracciglio.Quella richiesta così improvvisa lo aveva spiazzato parecchio.Che rispondere?Nonostante fosse passata una settimana da quando aveva incontrato Julie a casa sua,non era riuscito comunque a fare chiarezza nella propria testa.In effetti non era poi chissà quale pretesa,una semplice uscita fra amici,niente di più.Sì,così avrebbe dovuto prenderla.Sospirò:"Va bene"Julie si era già preparata psicologicamente ad un rifiuto netto.Si era immaginata la scena:le avrebbe risposto di no e lei avrebbe dovuto rinunciare a tutti i suoi programmi.E invece le aveva risposto di sì.Praticamente stava per saltargli addosso:"Sul serio?"Chiese,tanto per essere sicura che non stesse scherzando:"Sì"Fu la secca risposta,lo diceva sempre che lui non amava ripetersi.Julie fece un sorriso ad ottantadue denti:"Ok,allora vado a prepararmi,arrivo tra poco!"Annunciò correndo via,prima che lui avesse il tempo di fare qualunque gesto

Si era vestita di tutto punto.Indossava una camicetta rosa confetto,una gonna al ginocchio azzurro pastello,con ricamati dei fiori dello stesso colore della maglia e delle scarpe col tacco bianche.Al tutto aveva abbinato una borsetta sulla tonalità della gonna.Era proprio carina con quella mise,sembrava una bambola.Prima di andarsene,fece ai ragazzi le ultime raccomandazioni essenziali.Concordarono che all'incirca per le sette doveva essere tutto pronto.Dopo tutto avevano un'intera mattinata più il pomeriggio.Fuori era una giornata bellissima e faceva davvero caldo.Ormai andavano a grandi passi verso agosto,quindi il mese più torrido assieme a luglio.Ryuga non indossava nulla di diverso dal solito.Appena vide arrivare Julie tutta imbellettata rimase a bocca aperta.Ne aveva viste tante di ragazze nella sua vita,ma nessuna la eguagliava,nè come carattere nè tantomeno come aspetto fisico.Era davvero meravigliosa.Gli sorrise e l'albino si sentì scosso da un tremito,senza sapere perchè.Che strana sensazione,pensò,per la prima volta aveva qualcuno che gli voleva davvero bene.Una cosa mai provata in tutta la sua vita,colma di sofferenza e di dolore.Lei era venuta per portare serenità e luce nel suo mondo cupo e pieno di ombre.Aspetta un momento.Ombre?Luce...luce...luce...ecco!Ora si ricordava dove aveva già visto il volto della ragazza e dove aveva udito la sua voce.Nel sogno.Quello nel quale lui veniva rincorso dalle ombre striscianti e lei lo salvava.Possibile che fosse proprio lei quella figura angelica che lo aveva risparmiato?Se fosse stato così,tutti i tasselli del mosaico andavano al proprio posto.Si spiegava perchè aveva fatto quel sogno il giorno prima di incontrarla,perchè il bey proibito del drago blu l'avesse scelta,e anche perchè si sentiva così incredibilmente attratto da lei.Era la ragazza dei suoi sogni.Letteralmente.Julie,vedendolo assorto in questi pensieri,gli passò una mano davanti agli occhi:"Ehi,tutto bene?"
"Sì,sì,certo.Sarà meglio andare ora"La ragazza annuì,prendendolo per un braccio e cominciando a strattonarlo.Dapprima Ryuga si fece tirare,poi si abiutuò al suo passo.Le chiese dove dovessero andare.Rotta luna park,fu la sua energica risposta.No.Lui odiava i luna park e qualsiasi parco divertimenti di sorta.Non lo sapeva nemmeno lui per quale arcano motivo,eppure tutta quella smielata e finta euforia gli davano il volta stomaco.Aveva una mezza idea di andarsene,ma la represse,spinto dal più forte desiderio di stare con lei.Camminarono in mezzo alle tante coppiette felici che si tenevano per mano.Julie le osservava contenta,ma aveva una punta d'invidia negli occhi.Al blader non sfuggì:"Perchè li guardi a quel modo"La ragazza sobbalzò:"Ops,ehe,è stato più forte di me.Sai,io non ho mai avuto un ragazzo,perciò mi piacerebbe sapere cosa si prova"
"Bah,nemmeno io sono mai stato con nessuno.E come vedi sono sopravvissuto"Non sapeva se prenderlo come una rassicurazione o come una buca.Decise per la prima,tanto per non crearsi problemi inutili.Da lontano scorse la casa degli specchi.Lo trascinò in quella direzione,fermandosi solo all'entrata.Julie si fiondò dentro,mentre Ryuga fu un po'riluttante.L'interno era ovviamente uno specchio ambulante.Non riuscivi nemmeno più a distinguere l'immagine reale da quella riflessa.L'albino si guardò in torno.In una delle pareti sembrava grassissimo e basso,mentre dall'altra risultava alto e smilzo.Una risata cristallina avvolse tutto lo spazio attorno a lui.Era Julie che lo aveva visto in ambedue le pose:"Ahahaha,sembri un birillo qui!"Disse all'albino indicando lo specchio di sinistra.Vedendola scompisciarsi,al blader crebbe una voglia incredibile di ridere assieme a lei.Iniziò con un risolino,poi vedendo l'immagine distorta e curvilinea della ragazza scoppiò anche lui.Julie aveva smesso,perchè il bersaglio dello scherzo era lei,ma poi vedendosi ricominciò quasi subito.Erano uno spettacolo davvero fantastico.Era la prima volta da quando era piccolo che Ryuga rideva di gusto.E l'unica in grado di compiere questo piccolo miracolo era stata lei.Molti,tra cui i suoi fratelli,avevano tentato,senza successo.Ma lei faceva sembrare tutto così semplice e così scontato.Percorsero tutta la casa,fermandosi più volte per prendersi in giro a vicenda.Quando uscirono,faticarono a reggersi in piedi per la ridarola.Fu Ryuga ad interrompersi per primo,guardandola ammirato:"Mi spieghi come fai?!"Julie si asciugò una lacrima:"A fare cosa?"
"A divertirti ovunque vai!"
"Sono felice..."Arrossì:"Sono felice perchè ovunque vai ci sei anche tu...e quando ci sei anche tu...tutto è più bello...non so perchè,ma è così..."Incredibile.Lui provava le stesse cose,quando stava assieme a lei gli sembrava tutto meraviglioso.Come era possibile che una ragazza del genere,sempre simpatica e solare,trovasse gradevole la compagnia di uno stoccafisso come lui?Tra i due era calato un silenzio imbarazzante.L'albino stemperò:"Certo,quando sei con me ti diverti perchè io sono il migliore,e quindi il più simpatico"Come sempre.Lei diceva una cosa dolce e carina e lui la smorzava,facendo una battutina o del sarcasmo.Julie sorrise malinconica,il pensiero che non sarebbe mai riuscita a dichiararsi le balenò nella mente.Ormai era una cosa quasi certa,sicuramente se lei gli avesse detto quello che provava,lui avrebbe riso o si sarebbe arrabbiato,intimandole di non prenderlo per i fondelli.Però,se quando stavano insieme,pur essendo solo amici,riuscivano a divertirsi e a sorridere,allora andava bene anche così.L'importante era potergli stare accanto,anche come una buona amica.Gli tirò un pugno sulla spalla:"Certo,simpatico come un infarto"L'albino fece finta di indignarsi:"Piccola peste,vieni qui!"Gridò,iniziando ad inseguirla.Lei scappò in mezzo alla gente,riuscendo a mimetizzarsi in mezzo alla folla.In realtà corse fino ad una panchina non molto lontano,per sedersi e riposarsi un attimo.Ryuga però l'aveva persa di vista,in quel caos era praticamente impossibile riconoscerla.Si bloccò,il cuore accellerò il battito.L'aveva lasciata sola,di nuovo.Che sarebbe successo se qualcuno l'avesse attaccata mentre era distratta,cosa possibile al novanta per cento?Nessuno si sarebbe accorto di nulla,ma lui l'avrebbe persa per sempre.Il suo viso si trasformò in una smorfia di rabbia.Cominciò a cercarla freneticamente in quel marasma,spingendo e scostando a destra e a manca.Finalmente l'avvistò,svaccata sulla panchina.Sospirò sollevato,sorridendo.Ma poi si rese conto del pericolo che la ragazza aveva corso,e tornò serio di colpo.Le si avvicinò lentamente,con passo ritmato.Lei stava ancora ridendo,ma quando lo vide venire nella sua direzione con quello sguardo indagatore,smise immediatamente.Ora le era davanti,coprendo addirittura il sole da quanto era alto.Aveva gli occhi ridotti a due fessure.Capì che si era preoccupato per lei.Lo abbracciò,posando la testa sul suo petto:"Scusa,lo so che non devo allontanarmi da sola...ma stavamo giocando,e io..."Le posò una mano sulla nuca:"Sei un'idiota,mi hai fatto quasi prendere un colpo.E se ti fosse successo qualcosa?Che avrei fatto?Non me lo sarei mai perdonato"Ecco che la faceva sentire terribilmente in colpa.Le voleva così tanto bene da condannarsi nel caso si fosse fatta male.O peggio.In quei momenti Julie si rendeva conto che senza il blader era ben poca cosa.Come avrebbe fatto a passare il resto della sua esistenza con un uomo che non amava?Lei voleva solo Ryuga,l'unica persona che le avesse mai voluto bene senza nemmeno conoscerla.L'unica persona che dava amore senza pretendere di riceverne indietro.L'unica persona che si faceva carico del dolore degli altri senza mai vacillare.Chissà che fardello incommensurabile portava sulle spalle,e non se ne lamentava mai.Per questo lei gli aveva organizzato quella festa,per dimostrargli quanto tutti gli fossero grati,lei in primis.Come le aveva detto più volte,in alcuni casi le parole sono futili.Si staccò,guardandolo negli occhi dorati.Lui scosse la testa:"Adesso non posso più fidarmi di te"Sussurrò,riprendendo a camminare.Questa volta però,le aveva preso la mano,per essere sicuro di non perderla di vista di nuovo...o forse perchè gli piaceva la sensazione delle dita di Julie intrecciate con le sue.La bruna pregò Dio che non la facesse arrossire.

La giornata trascorse in fretta.Provarono tutte le attrazioni,anche quelle più vomitose.Ma si divertirono sempre.Era incredibile il fatto che quando erano solo loro due,niente riusciva ad impedirgli di spassarsela alla grande.Non avevano limiti,facevano tutto quello che gli passava per la testa.Ad un certo punto,entrarono in una cabina fotografica,e cominciarono a fare delle foto nelle pose più bizzarre.Sperimentarono tutte le boccacce possibili e anche lontanamente immaginabili.Ryuga era al settimo cielo.Non ricordava nemmeno l'ultima volta che si era sentito così...così...bene.Sì esatto.Si sentiva proprio bene,sia nella mente che nel corpo.Poi Julie riusciva a strappargli una risata qualsiasi cosa facesse.Era così dolce vederla sorridere di fronte ad ogni più piccola cosa.Avevano perfino vinto un orsacchiotto alle bancarelle.Inizialmente aveva provato lei a fare cento punti colpendo il bersaglio,ma aveva fallito,assumendo un po' il broncio,come una bambina.Era carina anche così,ma era molto più bella quando sorrideva.Così ci aveva provato l'albino,facendo trecento punti.Un colpo da maestro,che gli era fruttato un peluche gigante.A Julie era piaciuto così tanto.Usciti dalla cabina,la bruna guardò una ad una le foto.Erano così dolci loro due insieme.Facevano un duetto perfetto,sembravano proprio due fidanzatini.A quella parola la ragazza arrossì involontariamente.Chissà che avrebbe detto Kagome quando li avrebbe visti.Un momento,Kagome...la festa!Se ne ricordò tutto d'un tratto.Trasalì.Ryuga la vide rossa e ansimante,e per poco non rischiò l'ennesimo attacco di cuore:"Che hai?!Ti senti male?!"Lei fece di no con la testa.Erano ancora per mano.Un punto a suo favore:"Dobbiamo andare!"Prima che il blader avesse tempo di chiedere spiegazioni,Julie lo tirò violentemente,iniziando a correre,in quella che sarebbe stata una frenetica lotta contro il tempo.Erano infatti le sette e venti.Mancavano solo dieci minuti all'inizio del party.Ovviamente le cose non vanno mai come speriamo.Proprio in quel momento,si materializzò un altro di quegli elfi strani.Era alto e allampanato,capelli corti viola ed espressione sicura di sè.Colpì con una saetta la strada dove i due stavano correndo,sfiorando la ragazza.Ryuga notò subito la sua presenza.Lo conosceva,si chiamava Pie,ed era un amico di Ghish.Era di poche parole,infatti nemmeno si presentò:"Julie Casterville,consegnami immediatamente il Cristallo di Luna"
"Certo che voi non vi stufate mai!"Pie scagliò un altro fulmine ma questa volta,l'albino fu costretto a trarre in salvo bruscamente Julie.Dalla tasca del suo vestito uscì il pacchettino con dentro la sciarpa per Ryuga.Se ne accorse dopo un po'.L'elfo,disgustato da quel regalo,lo incendiò:"No!"Urlò la ragazza,ma era troppo tardi.Ora del bel pacchetto rimaneva solo polvere.Julie si gettò su di esso in lacrime,nemmeno Ryuga riuscì a trattenerla.Prese la cenere tra le mani e pianse:"Bastardo!Maledetto!Non ti perndonerò mai per quello che hai fatto!"Singhiozzò.L'albino capì di che si trattava quando trovò per terra un frammento del biglietto con scritto:"Per Ryuga"Probailmente c'era sopra anche un cuore,ma quello era andato distrutto.Il blader era sbigottito,perfino lui stesso si era scordato del suo compleanno,mentre lei non solo sel'era ricordato,ma aveva anche preparato un regalo:"Quante storie per una stupida sciarpa!"
"Tu non capisci,non puoi capire.Quella doveva essere il mio regalo di compleanno per Ryuga!"Allora non si era sbagliato.Ecco da dove venivano tutti quei cerotti che Julie aveva più volte tentato di nascondergli.Ed ecco perchè la sera prima aveva visto la luce sempre accesa provenire dalla camera della ragazza.Si era sforzata così tanto solo per lui.E senza farglielo pesare in alcun modo.In quel momento gli girarono le balle come poche volte prima di allora.Si alzò:"Stronzo,figlio di puttana!Hai osato distruggere il regalo che lei aveva preparato con le sue mani,non ti perdonerò mai!"Si concentrò al punto che un fuoco rosso sangue avvolse l'ambiente tutt'intorno.Pie si spaventò,non aveva avuto neanche il tempo di sferrare un attacco.Le fiamme lo stavano per divorare,ma lui come sempre sparì nel nulla.La bruna era ancora a terra in lacrime,non si era nemmeno accorta che il pericolo fosse scampato.Insieme a quella sciarpa era andata in fumo la sua unica possibilità di dare una svolta alla sua vita,dichiarandosi all'unica persona che avesse mai amato.Ryuga espirò,tranquillizzandosi.La osservò disperarsi.Odiava vederla così.Era come se ad ogni lacrima che lei versava,gli venisse strappato un pezzo di cuore.Si avvicinò,e lei alzò appena la testa:"Ryuga..."
"Grazie"Julie sobbalzò.La stava ringraziando...per cosa?Non avrebbe saputo dirlo:"Anf,di,sniff,che cosa?"
"Di tutto.Non voglio che tu ti faccia ma più del male per me,chiaro?"Si riferiva alle mani:"Ma no,io l'ho fatto volentieri..."Ryuga le porse una mano,per aiutarla ad alzarsi,e lei la prese un po' titubante:"Andiamo a casa"

Erano sulla soglia.Julie non aveva più la sciarpa,ma la festa era ancora tutta da vivere.Prese un respiro ed entrarono.Era tutto buio:"Ma che diavolo...?!"Imprecò l'albino,premendo l'interruttore.Appena le luci si accesero,tutti gridarono in coro:"Sorpresa!"Facendo scoppiare le stelle filanti.La casa era tutta addobbata,piena di festoni colorati.Da una ringhiera all'altra della scalinata era appeso uno striscione gigante con scritto buon compleanno Ryuga,e poi un diciannove grande come una casa.Inuyasha ammiccò in direzione di Kagome:"E' stata tutta un'idea di Julie,noi non abbiamo fatto niente!"Gridò la sacerdotessa.Julie sobbalzò,mentre l'albino era una statua di cera,lo sguardo perso nei suoi amici che erano già pronti per festeggiarlo.Improvvisamente,sentì qualcosa pizzicargli l'occhio.Che roba era?Se lo toccò,era umido.Impossibile,lui stava per...stava per piangere.Non aveva mai pianto in vita sua,MAI.Versare lacrime per una cosa del genere sembrava un'idiozia,eppure non riusciva a farne a meno.Si voltò di scatto dall'altra parte,per poi fuggire via,sotto gli occhi esterrefatti dei presenti.Julie credette di capire:"Voi cominciate,io arrivo subito!"Disse,inseguendolo.Certo che non ce n'era uno normale lì dentro.

Il tetto era un posto perfetto per osservare le stelle.Si vedevano benissimo.Julie faticò un po' a salire,fu costretta a togliersi i tacchi.Si sedette accanto a lui:"Ehi,non possiamo festeggiare senza il festeggiato!"L'albino non si mosse:"Spreco di tempo.E'da quando sono piccolo che non celebro il mio compleanno"
"Appunto,motivo valido per unirti a noi e ricominciare la tradizione"Ryuga sospirò pesantemente:"Ma tu gli affari tuoi mai?"
"No,non posso farmi gli affari miei.Perchè io ti voglio bene,e ci tengo a te.E come tu ti preoccupi e tenti in ogni modo di proteggermi,io provo in tutte le salse a renderti felice.Mai una volta che mi dai soddisfazione"Ti voglio bene.Probabilmente non conosceva neanche il significato di quelle tre parole.Nessuno a parte la sua tata gliele aveva mai dette.Vedendo che lui non si scomponeva,lei continuò:"Sai oggi mi sono disperata perchè volevo farti qualcosa di speciale.Però,spesso le cose non vanno come vogliamo..."L'albino le posò un dito sulle labbra:"Non hai bisogno di fare qualcosa di speciale,tu lo sei già di tuo,a me basta questo"Le sussurrò in un orecchio,per poi sorriderle,come faceva solo con lei.La ragazza ricambiò.L'albino le prese la mano:"Andiamo dentro?"
"Volentieri!"Mentre scendevano Ryuga la spinse leggermente:"Però stavolta non ballo!"
"Invece sì!"
"Invece no"
"Sì"
"No"Coninuarono finchè non furono dentro.La Luna li guardava placidamente,augurando al ragazzo un felice compleanno.

Angolo Autrice
Salve mes amis!Eccomi di nuovo fra voi!Che dire di questo capitolo.Julie pian piano sta acquistando sicurezza in sè stessa,riuscirà prima o poi a dichiararsi?Ryuga invece si sta rendendo conto di quanto speciale lei sia,sarà lui a fare la prima mossa?O forse qualcuno arriverà e scombinerà ulteriormente le vite dei nostri protagonisti?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Ombre dal passato.Non mancate!

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Capitolo 17
*** Ombre dal passato ***


Capitolo 17 La festa era finita abbastanza tardi.Era circa mezzanotte,e Julie stava ancora riordinando.Kagome aveva insistito per darle una mano,ma lei aveva rifiutato,considerandosi l'unica responsabile del disordine.Era una faticaccia pulire tutto quel disastro,ma ne era valsa la pena.Infatti il party era stato epico,avevano ballato e cantato tutta la serata.Purtroppo la bruna non era riuscita in alcun modo a dichiararsi.Ma ormai ci stava facendo l'abitudine.Aveva appena finito di raccogliere le cartacce dal pavimento,quando un blader a noi familiare l'aiutò a sollevare il cestino della carta straccia,poichè pesava parecchio:"Attenta,stava per finirti su un piede"
"Ryuga!Ma che ci fai ancora sveglio?!"
"Sono venuto ad aiutarti,è il minimo che possa fare per ringraziarti"Che cosa buffa,la festa era stata organizzata per esprimergli gratitudine,ed ora era lui che le doveva riconoscenza.La ragazza gli sorrise nel suo modo radioso,guardandolo nei bei occhi gialli:"Che gentile,ma non mi devi ringraziare in alcun modo.Io l'ho fatto per un motivo ben preciso..."Quella frase lasciata in sospeso lo fece tremare.Aveva qualcosa da dirgli?Certo,lui sapeva anche di cosa si trattasse.Ma non poteva permetterglielo,no,non doveva concederle la scelta di poter restare al suo fianco.Ryuga conosceva benissimo lo scopo della ragazza,ma era troppo rischioso,era sicuro del fatto che,prima o poi,gli avrebbe domandato di restare con lui.Non poteva,era meglio se rimaneva nel suo vero mondo,lontano dai pericoli della missione.Per carità,per ora la sua presenza era necessaria per il Cristallo di Luna,ma appena avessero trovato un modo di eludere questo bisogno,lei avrebbe tranquillamente potuto tornarsene a casa.Sì,era giusto così.Doveva essere al sicuro.Per l'ennesima volta,Ryuga si trovò costretto a riununciare alla cosa a cui teneva di più al mondo,Julie.Proprio la ragazza che aveva illuminato la sua esistenza,riempiendola di un nuovo significato,di qualcosa per cui combattere e credere davvero.Una speranza che non c'era mai stata,un faro nel buio della notte.Per un secondo soltanto,l'egoismo prevalse,suggerendogli di fregarsene dei perigli che correva e di amarla come meritava.Ma scacciò subito questa idea malsana,l'avrebbe solo fatta soffrire,e l'avrebbe vista cadere,come tutti gli altri,sotto i suoi occhi impotenti.Quando perdi per sempre una persona,a che serve disperarsi dopo?A nulla,ma è inevitabile.Se ami qualcuno,questo è il tremendo contrappasso che ti spetta.Per questo che lui non si era mai legato sentimentalmente con nessuno,per risparmiarsi la sofferenza di vederla vacillare senza possibilità.Molte volte aveva desiderato una vita normale,con una famiglia normale e con delle persone normali da accudire.In alcune occasioni aveva perfino sognato di poter mettere la testa a posto e di potersi costruire un futuro.Questo,però,non sarebbe mai potuto succedere,poichè lui non era come gli altri.Non aveva nemmeno un passato da poter condividere.Ed ora,a discapito del muro immenso dietro cui si era barricato,una ragazzina era riuscita a fare breccia nel suo cuore,in disuso da anni.Se la ritrovava ogni notte nei sogni,con quel suo sorriso e quella sua semplicità,che la rendevano adorabile.Non aveva mai conosciuto nessuno che somigliasse anche lontanamente a lei.Se qualcuno gli avesse chiesto di descriverla,lui l'avrebbe raffigurata con l'aggettivo fantastica.Non perfetta,anzi,era forse la persona più umana che avesse mai conosciuto,eppure quei suoi piccoli difetti la facevano sembrare un angelo.Dolce ma testarda,semplice ma sempre adeguata,mai sciocca ma sempre allegra.Intelligente e colta senza essere saccente.Se solo l'avesse conosciuta prima.Non avrebbe esitato a farla sua,a non lasciare che nessun altro potesse toccarla,guardarla ed amarla.Ma in queste circostanze difficili,non poteva fare altro che allontanarla,per salvarla dal suo più grande nemico.Sè stesso.Non era tanto N che lo spaventava,ma la bestia che albergava silente nel suo cuore non lo faceva dormire di notte.Prima o poi si sarebbe svegliata,e a quel punto,lui non avrebbe più potuto farci nulla.Già una volta aveva perso la persona a lui più cara a causa del mostro,si era giurato che non sarebbe più accaduto.Era giunto il momento,doveva essere sincero,come lei lo era sempre stata.Non le fece terminare la frase,alzò una mano:"Lascia parlare me,ora"Vedendolo così risoluto,Julie tacque.L'albino prese un profondo respiro:"Senti,io lo so che per te sarà un duro colpo,ma non posso più accettare alcun regalo da te.Non desidero che tu sprechi il tuo tempo per tentare di rendermi felice,e non ho alcuna intenzione di essere il tuo punto di riferimento.D'ora in poi,Julie è Julie,e Ryuga è Ryuga,io lavoro da solo,non posso permettere che tu mi stia fra i piedi"Uno strappo.Pronunciare quella frase era stato come stracciare i mille pezzi il tessuto del suo cuore.Lei non immaginava quanta fatica gli fosse costata quella affermazione.Julie si portò una mano alla bocca.Scosse la testa,mentre lacrime di dolore le solcavano le guance.L'albino si voltò per non guardarla negli occhi,non poteva sopportare quello sguardo che chiedeva pietà.Distrutta,la bruna corse via,tenendosi il volto fra le mani.Quando si fu allontanata abbastanza,Ryuga cadde in ginocchio,sbattendo i pugni per terra.Aveva perso l'unica ragazza che tenesse a lui.

Quella notte non chiuse occhio.Aveva terminato da un pezzo le lacrime.Era stufa di soffrire per l'egoismo delle persone.Prima suo padre,poi anche Ryuga.Come al solito si era illusa sul suo conto.Si diede dell'idiota mentalmente.Era caduta un'altra volta nella trappola.Era convinta che le parole da lui pronunciate fossero dettate dal suo stramaledetto orgoglio.Ma perchè?Lei era sempre stata gentile,lo aveva sempre aiutato.Allora per quale motivo si era comportato a quel modo?Non se ne capacitava.Ripensò alle ultime parole.Facevano un male tremendo,come una freccia in pieno petto.Lentamente,cullata da questi pensieri,scivolò in un sonno profondo,a lungo atteso.Ryuga se va bene era più sveglio di lei.Passeggiava avanti e indietro nel corridoio per ritrovare la calma.Passò di fronte alla porta della camera di Julie.Si mise in auscultazione,non si udiva nessun suono.Entrò,facendo attenzione a non rompere quel silenzio irreale.La trovò addormentata placidamente,con indosso la sua camicia da notte preferita.Tante volte l'aveva sbirciata mentre indossava quel indumento,le stava proprio a pennello,mettendo in risalto le sue morbide curve.In quel frangente,era una donna in tutto e per tutto.Ma ora,vista così,pareva più una bimba,sfinita dalle fatiche dei giochi.Si inginocchiò davanti al letto,osservandola meglio.Sorrise,forse non avrebbe più avuto l'occasione di fare quello che gli passava per la testa.Si alzò leggermente sulle punte,depositandole un tiepido e leggero bacio sulle labbra.Un secondo magico che al ragazzo parve una meravigliosa eternità.Quello che provava per lei era un amore viscerale,che andava oltre il sesso o l'attrazzione fisica.No,lei era molto di più.Era tante donne tutte insieme:una sorella,una figlia,una madre e la sua migliore amica.La amava in tutti i ruoli che ricopriva.Le fece una timida carezza sulla testa.Quanto lo faceva andare su di giri quella capigliatura folta.Non aveva mai visto nessuno con tanti capelli.Poi erano ancora più belli perchè erano mossi,non lisci come spaghetti.Era assai faticoso rimanere indifferenti quando agitava quella selva oscura.Rimase incantato a fissarla ancora per qualche istante,per poi ritornare nella sua stanza.Non prima di averle lanciato un bacio sulla soglia della porta.In quel momento,si sentì felice di essersi innamorato di lei.

Due occhiaie che toccavano terra le rovinavano il profilo.E non c'era verso di farle andare via,o quantomeno di nasconderle.Chissà che avrebbe detto Ryuga del suo stato pietoso.Ah,già...non erano più amici,non avevano più niente da dirsi loro due.Abbassò gli occhi.Già gli mancava il suo sorriso caldo,quello che le riservava la mattina e la sera.Ne aveva solo due al giorno,e li metteva via solo per lei.Si stava distruggendo con quei pensieri.Si alzò stizzitamente,uscendo.Nel mezzo del corridoio incontrò Ryuga.O meglio,gli passò accanto.Ma lui proseguì indifferente,come se non l'avesse nemmeno notata.Neppure un saluto,un cenno della testa,le sarebbe bastato.Doveva avercela davvero con lei.Assurdo,davvero assurdo.Era incazzato con lei,l'unica che non faceva mai nulla per infastidirlo.Però,a rifletterci bene,forse qualcosa per metterlo in imbarazzo l'aveva fatta.Quella festa,lui stava quasi per commuoversi.Uno smacco non indifferente,per di più davanti ai suoi amici,che lo rispettavano e lo vedevano come una sorta di capo.Poteva essersi indignato per una cosa tanto sciocca?Si fermò di scatto,voltandosi nella sua direzione.Sperava che lui si girasse e le dicesse buon giorno,o perlomeno ciao.Ma questo saluto non arrivò.All'albino pesava incredibilmente doversi comportare così,non sopportava vederla soffrire,sopratutto se per mano sua.Basta,doveva allontanarsi da quella casa.Le pareti sembravano chiudersi su di lui a guscio,mentre i muri lo insultavano e lo schernivano.Orribile sensazione.Gli venne un'idea geniale.Poco prima di entrare nella sala da pranzo,deviò,dirigendosi così verso il laboratorio.Non lo avrebbe visto nessuno,tutti erano a mangiare.Come previsto,non c'era neppure Kevin,di solito l'osmosiano svernava lì,ma quando si parlava di pasti,guai a chi gli faceva fare gli straordinari.Attraversò la moltitudine di macchinari.Coperto da un telo,c'era il modulo teleporter che gli interessava.Inserì la spina della corrente...beh,che vi aspettavate?Che funzionasse con l'energia cinetica o altro?Attraversò il flusso temporale,ritrovandosi di nuovo nel passato.Ogni cosa era esattamente come l'avevano lasciata.Compreso il dojo del maestro Roku,dove aveva intenzione di recarsi.Avevano alcune cosette di cui parlare.

Entrò,la porta era aperta.Evidentemente il vecchio strofinaccio stava meditando.Ogni volta che lo faceva si dimenticava di chiudere,che stupido,ma dove aveva la testa?Infatti,i suoi sospetti si rivelarono corretti.Si inginocchiò dietro al vecchio:"Maestro,sono Ryuga,ho bisogno...di un consiglio"Roku aprì un occhio:"Il figliol prodigo,e sentiamo,perchè dovrei aiutarti?"
"Perchè...perchè sono disperato"A quel punto,il maestro cessò la sua attività.Non aveva mai sentito il suo discepolo prediletto parlare di disperazione.Doveva essere una cosa davvero grave.Gli fece un'affettuosa carezza sulla testa albina:"Parla Ryuga,cosa ti turba?"
"Maestro,ti ricordi di quella ragazza di cui ti avevo parlato?Julie?"
"Sì,certo,le è capitato qualcosa?"
"No,ma...io...non mi sono mai innamorato di nessuno nella mia vita,però,con lei credo di aver capito cosa significa amare...qualcuno...per questo...sento di doverla proteggere,da...da me stesso.La bestia potrebbe risvegliarsi da un momento all'altro,e allora..."Roku si grattò la folta barba bianca:"Non puoi reprimerla per sempre,devi imparare a conviverci e a controllarla.E'una parte di te,e per quanto tu la possa odiare,non riuscirai mai a scacciarla"Il blader si infuriò:"Ma la volete smettere con i vostri dannati enigmi?!Non li sopporto più!Voglio risposte!"
"Quelle le troverai solo dentro di te,mio giovane allievo,fuggi dal tuo passato,e il mostro non farà che perseguitarti.Affrontalo,e otterrai un nuovo formidabile potere.Non lasciare che i tuoi ricordi influiscano sul presente.Per una volta lasciati guidare dal tuo cuore,non dalla tua testa"Il ragazzo si alzò di scatto.Da che si ricordava,Roku non l'aveva mai visto così turbato.Neppure quando aveva scoperto i suoi tre fratelli.Il blader se ne uscì,furioso.Perchè era arrabbiato?Lui sapeva bene la risposta.Le parole del maestro erano vere,doveva smetterla di farsi comandare dal quello che lui definiva buon senso,per una volta sola nella sua vita doveva lasciarsi guidare dalle sue emozioni.Al diavolo la bestia e il suo passato travagliato.Citando le parole di un famoso film,carpe diem,cogli l'attimo.Già,quello che lui non aveva mai fatto.Si era sempre e solo interessato al futuro,a quanto avrebbero potuto soffrire gli altri se lui avesse stretto legami.Ma a sè stesso non pensava mai.E intanto il suo cuore e la sua anima si atrofizzavano,diventando praticamente inesitenti,succubi di un incubo che da troppo tempo gli annebbiava la mente.Ci era voluta quella ragazza per fare chiarezza in tutto il ciarpame che aveva dentro.Seduto sulla scalinata di pietra del dojo,rimuginava su queste cose,la testa piegata e le mani tra i capelli.Aveva bisogno di una guida e di un punto fisso,ora più che mai.Roku avrebbe potuto condurlo sul giusto sentiero,ma ci voleva un'entità più forte per farglielo attraversare.E l'unica che poteva riuscirci era proprio Julie.Non i suoi fratelli,non i suoi amici,ma la donna che lui amava più della sua stessa vita.Amava.Come suonava strana quella parola.Si ricordò che da piccolo aveva sentito due persone dirsi ti amo sotto un albero.Perciò era corso da Tiana,la sua balia,per chiedere lumi.A quel tempo era ancora un bambino innocente e puro,privo dalle ossessioni di Doji e dalla brama compulsiva di potere.Un bambino che non conosceva il significato di due semplici parole.La tata aveva riso,spiegandogli con dolcezza che amare qualcuno significa mettere il bene dell'altro prima del tuo,anteporre la sua felicità alla tua,ma senza sforzi.Gli aveva anche detto che avrebbe capito quando sarebbe stato più grande.Solo ora si accorgeva di quanta verità risiedeva in quelle parole.In quell'istante più che mai,desiderò averla accanto,anelò ad un suo sorriso,di quelli che ti scaldavano il cuore e sapevano ridonarti la serenità.Sognò di poterla stringere a sè,e di sussurrarle quelle parole che aveva udito da piccolo.Desiderò ardentemente di baciarla e di trasmetterle tutto il desiderio che traboccava nelle sue vene ogni volta che la vedeva.Era dura controllarsi,più di una volta era stato sul punto di lasciare il pieno controllo alla sua parte animalesca,ma era stato costretto a reprimere quegli istinti ferini.Ecco cosa si nascondeva dietro alle sue battutine sarcastiche e alla sua indifferenza.Anche in quel momento la voglia di lei lo stava divorando dall'interno.Poter immergere la testa nella sua folta chioma e sentirne il profumo.Le mani gli tremavano al solo pensiero.Roku gli battè una pacca sulla spalla:"Devi dirglielo"Lui non rispose,fingendo di non aver sentito.Si alzò,salutando il vecchio.Doveva tornare da lei e rivelarle tutto quello che provava.Questa volta,nessuno l'avrebbe fermato.

Non era uscita dalla sua stanza tutto il giorno.Non riusciva a smettere di pensare a lui.Aveva tentato in tutte le salse di distogliere la sua attenzione dall'albino,ma senza risultati.Le sembrava di impazzire.Quando udì qualcuno bussare alla sua porta,il cuore le si fermò nel petto.Corse ad aprire,ritrovandoselo sulla soglia,impassibile come sempre.Tra loro pareva ergersi un muro invisibile,che non permetteva a nessuno dei due di vedere chiaramente l'altro.Presero coraggio all'unisono:"Sono una cogliona"
"Sono uno stronzo"Dissero in coro.Ansimavano,gli era costata parecchia fatica.Julie lo invitò con la mano ad entrare,e lui accettò,sedendosi sul letto di fianco a lei.Subito Julie provò a parlare,ma lui le tappò la bocca:"No,questa volta è tutta colpa mia"Lei annnuì:"Scusami,scusami,ti prego.Io non pensavo affatto le cose che ti ho detto.Io stavo solo..."Gli occhi di lei brillarono.Non sapendo cosa rispondere,si gettò su di lui,in lacrime:"Ryuga!Ryuga!Baka,baka!Ho creduto davvero che mi odiassi.Stavo per morire"L'aveva fatta soffrire di nuovo.Come temeva.No,stavolta la ragione del suo alter ego non avrebbe avuto la meglio:"Lo so,lo so,ma ora va tutto bene,sono qui"Le sussurrò dolcemente,accarezzandole la testa.Finalmente poteva respirare e bearsi del suo aroma di lavanda e gelsomino:"Julie...te l'ho mai detto che hai un buon odore?
"Come,hai sempre detto che il mio odore ti disgusta"
"Ho sempre,mentito..."La ragazza sussultò fra le sue braccia,strusciando la faccia sui suoi pettorali scolpiti.Quando si staccarono,l'albino raccontò alla bruna tutto il suo oscuro passato,colmo di sangue e dolore.Lei lo ascoltò attentamente senza mai interromperlo.Dalla sua narrazione trasse una conclusione:Ryuga era perseguitato da un'ombra.Una sorta di fantasma che aleggiava sulla sua mente,condizionandola.Erano le sue azioni passate,che continuavano ogni notte a fargli visita.Era visibilmente turbato.Gli serviva qualcuno che alleviasse il suo dolore.Una volta finito il racconto,Julie gli prese il viso tra le mani.Intuendo le sue intenzioni,il blader fece per chiudere gli occhi.Si avvicinarono,sempre più....sempre più...i loro nasi si sfioravano...la terra tremò.Come quel giorno nel periodo Sengoku.Li aveva interrotti proprio sul più bello.Si scambiarono uno sguardo d'intesa.

Robot,robot giganti avevano riempito il loro giardino.Sembravano dei giganteschi ammassi di latta ad una prima passiva squadrata,ma in realtà erano delle macchine da guerra,che erano addestrate per sconfiggere ognuno di loro,poichè avevano abilità che contrastavano perfettamente quella di tutti i membri della squadra,compresa la portatrice del Cristallo di Luna.Infatti,appena li vide,Julie si trasformò in Sailor Moon,convinta di poterli sconfiggere facilmente.Invece rimase delusa e ammaccata,quando vide che più lei li colpiva più quelli acquistavano potenza.In pochi secondi si ritrovò a terra,senza forze.Subito Kagome e le altre si precipitarono a soccorrerla.Dall'automa più grande,uscì una sottospecie di professore completamente pazzo:"Salve a voi mes amis!Io sono François de la Guerre,e sono içi per rubare il Cristallo di Luna,quindi senza indugi,consegnatemelo!"Ryuga fece scudo a Sailor Moon:"Dovrai passare prima sul mio cadavere!"Un ghigno comparve sul volto del francese:"Nessun problema!Sentinelle!"Ordinò ai suoi robot di attaccare.Ovviamente ne aveva anche uno su misura per le abilità dell'albino,una macchina che sputava acqua poteva facilmente estinguere le fiamme che generava.E così fu.Dopo circa quattro attacchi,anche Ryuga si ritrovò faccia a terra,ferito ed indebolito.Françoise rise di nuovo sguaiatamente:"Povero illuso!Le mie sentinelle si addattano alle capacità di tutti voi!Non avete scampo"Era vero.Come potevi contrastare qualcosa che sapeva e anticipava le tue mosse?Nessuna soluzione all'orizzonte.Nel frattempo,stavano per prendere il cristallo.Lascio immaginare che fine avrebbe fatto la ragazza se lo avessero preso.Ryuga non si rassegnava,doveva esserci una stramaledetta via di fuga.Si concentrò.Beh,a pensarci un modo c'era...era assai rischioso ma si poteva tentare.Si ricordò delle parole del suo maestro.Ora era il momento di lasciare che la bestia rivivesse.Contro quella non l'avrebbero vinta,non avevano previsto una simile evenienza.Si alzò a fatica.Inuyasha capì al volo che cosa volesse fare:"Vieni Julie,andiamo via!"Urlò trascinandola via:"Non capisco...ma che?"
"Ora vedrai"L'albino si era girato,un ghigno gli distorceva i lineamenti del viso:"Pensate di conoscere le nostre abilità?Beh,vi sbagliate..."In pochi secondi,i suoi occhi divennero color rosso sangue,con l'iride viola che saettava da un lato all'altro.Un grido straziante si levò,il suo fisico crebbe di volume,gonfiandosi,la bocca si allungò leggermente,due canini affilatissimi spuntavano da entrambi i lati.Le unghie divennero artigli retrattili bianchi come l'avorio.Julie era sconvolta da quella metamorfosi.Appena compiuta,Ryuga partì all'assalto,trafiggendo l'acciaio dei robot e strappando fili da tutte le parti.In pochi attimi,tutte le sentinelle caddero per mano sua.O meglio,per i suoi artigli.Finita l'opera di sbudellamento,la sua attenzione si spostò sul genio che aveva creato quelle macchine orrende.Per un secondo,quello riuscì a librarsi in volo con l'ultimo automa rimasto.La battaglia era finita.Ryuga riprese il suo aspetto normale con un po'di fatica.Inuyasha aveva spiegato alla bruna,che tutto sommato,anche se era un umano,Ryuga era il più forte dei fratelli,poichè poteva trasformarsi da umano a demone a suo piacimento.Tutto merito degli esperimenti che avevano condotto sul suo corpo quando lui era solo un adolescente.Però era una vita che non lo faceva.Ora l'albino si sentì con la merda fino al collo.Come avrebbe spiegato a Julie questo?

Dovette descriverle tutto per filo e per segno.In cuor suo,sentiva che dopo quello a cui aveva assistito,non gli avrebbe più riuvolto la parola,terrorizzata.Sospirò:"Ora...credo che non vorrai più starci con me...è comprensibile..."Lei gli posò un dito sulle labbra:"Invece è stata la cosa più fica che io abbia mai visto!Non finisci mai di stup come lei.Le sorrise:"Grazie principessa,sei la migliore"Julie fece l'occhiolino:"Lo so,modestamente!"Risero entrambi sollevati.Ora Ryuga era quasi certo che le ombre del suo passato non avrebbero più ottenebrato la sua strada.Perchè aveva intenzione di vivere il presente con Julie.Insieme.

Angolo Autrice
Buon salve!Allora sembra che i nostri eroi abbiano capito finalmente di non poter stare lontani,ma chi farà la prima mossa?La natura di Ryuga si è risvegliata,riuscirà a tenerla a bada oppure sarà lei a vincerla?Ed N se ne starà buono buono a guardare?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Rapimento!Non mancate!

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Capitolo 18
*** Rapimento ***


Capitolo 18 N camminava freneticamente da una parte all'altra della stanza.C'erano tutti i suoi galoppini,prostrati di fronte alla sua persona chiedendo perdono:"Ma vi rendete conto?!Sono stufo dei vostri fallimenti!"Urlava il verde,in preda ad una crisi isterica.Tutti a parte Gish e Pie erano terrorizzati,chissà che gli avrebbe fatto.Nella migliore delle ipotesi li avrebbe squartati,per poi fare brandelli dei loro corpi.Non descriverò nel dettaglio le altre possibilità di tortura,poichè potrebbero esserci lettori molto sensibili.Date libero sfogo alla vostra immaginazione.Contrariamente alle congetture,N si bloccò in mezzo alla stanza,deciso a non fare una strage.Non per quella volta:"Mio padre diceva sempre che se vuoi fare una cosa come si deve è sempre meglio che la fai da solo.Mi avete deluso abbastanza in questo periodo.Questa volta ci penserò io"Un ghigno malefico gli si dipinse in volto.Avrebbe messo a segno un colpo senza precedenti.


"Ancora,attenta al polso,posizione,meglio!"Si stavano allenando a karate.Tanto per assicurarsi che Julie fosse preparata sotto tutti i punti di vista.Julie si divertiva nonostante la fatica,poichè quando stava con lui,rusciva a non sentire nulla a parte la grande ammirazione che nutriva per il blader.Fecero una piccola pausa.La ragazza ne approfittò per saltargli addosso da dietro,montandogli sulle spalle possenti.Il ragazzo le prese le gambe per non farla scivolare:"Piccola bastarda!Mi hai preso a tradimento!"Con il suo peso lei riuscì a farlo cadere:"Oddio,muoio,muoio,no,no pietà,pietà!"Gridava Ryuga tra le risate.Alla fine chiuse gli occhi,lasciando che la lingua fuoriuscisse dalla bocca,come i morti.Non si mosse per un minuto buono:"Non sei morto,vero...?"L'albino scattò in avanti,immobilizzandola a terra:"No"Cominciò a farle il solletico,mentre lei si dimenava.Rise così tanto che una lacrima fece capolino dall'occhio destro:"Basta Ryuga!"Lui obbedì,l'aveva fatta soffrire abbastanza.La bruna pensò,che anche se non stavano ufficialmente insieme,si comportavano come due fidanzati.In fondo,non c'era bisogno di chissà quale promesse per amarsi,a lei sarebbe andato benissimo anche così.Però non avrebbe potuto reprimere i suoi sentimenti ancora a lungo.Si tirò a sedere,guardandolo negli occhi.Il ragazzo le tirò un involucro,che lei prese al volo:"Che roba è?"Ryuga alzò un sopracciglio:"Ma il tuo pranzo,naturale"Era uno squallido panino al prosciutto e formaggio.Evidentemente l'albino non era un magnate della cucina.Lo addentò,anche se non era nulla di elaborato,era comunque delizioso.Lei lo aveva sempre detto che le cose semplici sono le migliori.Mangiarono avidamente ed in silenzio,come se quel pasto si fosse trasformato in una sorta di rituale.Ormai era una consuetudine che consumassero il loro cibo fuori,ed insieme.Erano diventati inseparabili,due entità che si sovrapponevano perfettamente.Il loro ultimo litigio era servito solo a rafforzare ancora di più il loro legame,divenuto pressochè indistruttibile.Ryuga si era rilassato molto,con lei era aperto come non lo era mai stato con nessun altro.Si dicevano tutto,non avevano segreti,e non riuscivano a stare più di cinque minuti seri.Finalmente avevano realizzato quanto fossero inseparabili,due pezzi di un unico mosaico.Julie stava per terminare l'ultimo pezzo,quando Ryuga si avvicinò furtivo,addentando il panino al posto suo.La bruna fece finta di arrabbiarsi:"Accidanza,era l'ultimo pezzettino!Sei un egoista cattivo!"Disse,cominciando a tempestargli il petto di pugni:"Non sai quanto principessa"Quell'appellativo aveva sostituito quasi permanentemente il nome della ragazza.Praticamente l'albino non la chiamava più Julie.Era un modo di dimostrarle il suo affetto.Sorrise,vederla di nuovo così serena gli riscaldava il cuore:"Ehi piccola,mi è venuta un'idea.E se invece di allenarci anche oggi pomeriggio,ci facessimo una passeggiata?"Julie annuì felice:"Certo,perchè no!"Il blader si alzò,porgendole la mano.Lei la strinse,non gliela lasciò nemmeno quando cominciarono a camminare,anzi,si strinse di più a lui.A Ryuga non dava fastidio quel contatto,lo faceva stare bene,sentirla così vicina a sè era meraviglioso.

Passeggiarono lungo le strade della città.Ogni tanto sostavano per ammirare qualche vetrina.Passarono in fianco ad una boutique sofisticata,sulla vetrina era appeso un manifesto.Ancora una volta,il volantino pubblicizzava un'audizione canora.La ragazza inchiodò,e l'albino intuì immediatamente cosa le passasse per la testa:"Non ci pensare nemmeno"Julie si sbalordì,come aveva fatto a leggerle nel pensiero?Scosse la testa:"Oh andiamo,non ci vorrà molto!"
"Non se ne parla neanche,se diventassi una cantante come faremmo a salvaguardare il Cristallo?Vieni via"La trascinò per un polso,disinteressandosi agli occhi da Bambi di Julie.Sapeva che se l'avesse guardata in quel momento,le avrebbe consentito di fare qualsiasi cosa,perfino di camminare a testa in giù su una corda sospesa in aria.
Proseguirono il loro tour,ritrovandosi sulle rive del fiume che attraversava la città di Tokyo.Era un paesaggio molto romantico.Julie si sedette sull'erba,assaporando il vento che le scompigliava i capelli.Ryuga l'ammirò in tutta la sua bellezza folgorante.Un lampo di desiderio gli offuscò per un momento la vista.Rinsavì quasi subito,per quanto la desiderasse,non poteva alzare un solo dito su di lei.Non senza essersi prima dichiarato.Il problema era come trovare le parole giuste.Incredibile.Aveva fronteggiato molti nemici nella sua vita,alcuni anche molto pericolosi ed esponenzialmente più forti di lui.Ma non aveva mai avuto paura.Ora si sentiva spaventatissimo all'idea di doverle rivelare quello che provava,nonstante fosse la cosa più semplice del mondo.In cuor suo,sapeva che la ragazza ricambiava,allora perchè era terrorizzato all'idea di un rifiuto?Doveva superare tutto questo,non ce la faceva più a controllarsi.E sì che il suo autocontrollo era proverbiale,anche se tutti credevano il contrario.Il punto è che quando lui perdeva le staffe,non era un crollo di nervi,anzi,era una cosa premeditata,che gli serviva per alzare al massimo la sua potenza,così da poter sconffigere anche gli avversari più tosti.Invece ora  faticava molto a tenere il controllo sul suo corpo.Si sedette accanto a lei,cercando di fare finta di niente.Julie rimase ancora qualche istante a fissare l'infinito,poi raccolse un sasso,tentando di farlo rimbalzare sulla superficie dell'acqua.Purtroppo non era mai stata un'asso in quel gioco,infatti il ciottolo sprofondò subito con un sonoro pluf.Ryuga rise.La imitò,prese un pietra e la scagliò,ma con un risultato nettamente migliore,con la bellezza di otto rimbalzi.La bruna era rimasta a bocca aperta:"Ma come hai fatto?!"Domandò stupita:"Mi insegni?Ti prego,ti prego,ti prego,ti prego!"L'albino buttò gli occhi al cielo:"E va bene"Julie saltellò,per poi  assumere la posizione di lancio.Era completamente sbagliata,il baricentro era fuori asse.Allora il blader si mise dietro di lei,spostandole lentamente gambe e braccia:"Ecco,così..."La ragazza sussultò al contatto delle mani di Ryuga sul suo corpo.Era un eccellente maestro,ne era convinta.Julie era una gran testona,su questo non c'erano dubbi.Ryuga era l'unico che riusciva a farle capire le cose in maniera semplice e concisa.E poi i risultati si vedevano subito.La prova fu il lancio che seguì.Un colpo da maestro,quattro rimbalzi.La ragazza era entusiasta:"Evviva,ci sono riuscita!"Esultava.Abbracciò di slancio l'albino,ringraziandolo di cuore.Che belle giornate.Julie non riusciva ad immaginarsi come sarebbe stata la sua vita dopo capodanno.Avrebbe dato i numeri senza di lui.Ripresero a camminare.La ragazza osservò il cielo:"Non ti ricorda qualcosa questa situazione?Eh Ryuga?"
"Mmmm,no,dovrebbe?"Julie rise,con la sua tipica risata cristallina e limpida che rasserenava i cuori di tutti:"Ma sì,il nostro primo incontro!Abbiamo fatto una passeggiata come questa,poi io ti ho trascinato da Mcdonald!"Ridacchiò di nuovo:"E' vero,non ci avevo pensato"Fece una pausa per cercare le parole adatte.Prese coraggio:"Julie io ti am..."La bruna si voltò di scatto:"...Ti ammiro...e mi piace come non ti lasci mai abbattere dalle difficoltà"Ma da dove gli era uscita quella frase?Nella sua testa continuò a ripetersi di essere un idiota ed un cretino.Era la sua occasione,e lui l'aveva sprecata come un pivellino alle prese con la prima cotta.Julie capì che l'albino avrebbe voluto dire di più,ma era ancora bloccato,perciò decise di non forzarlo:"Grazie,molto gentile"Rispose.Non parlarono più per il resto del tragitto.


Mentre si cambiava,un'idea diabolica le frullò in testa.Voleva a tutti i costi partecipare a quell'audizione.Sorrise maliziosa,la mattina seguente sarebbe uscita di nascosto,e vi avrebbe preso parte.Era intenzionata a godersi il più possibile la vita,perciò questa era una buona occasione per verificare anche le proprie abilità canore.Ormai aveva deciso,e niente l'avrebbe fermata.No,nemmeno Ryuga.

Tutto come previsto.Alle sei del mattino non c'era nessuno in giro.Si cominciava alle sette in punto,ovviamente lei non sarebbe stata la prima,ma tanto valeva arrivare in anticipo per scaldarsi la voce.Sgattaiolò fuori,senza fare il minimo rumore.Perfetto,era in strada.Cominciò a correre,non voleva essere seguita.In poco tempo raggiunse il luogo dell'audizione.Controllò di avere tutto,spartiti etcetram.Prese un respiro profondo,era un po'agitata.Fece per entrare quando le si materializzò davanti un ragazzo dai capelli verdi.Lì per lì non lo riconobbe,ma poi,pensandoci sù,realizzò che si trovava di fronte al suo più acerrimo nemico:N.Arretrò di qualche passo:"Dove stavi andando tutta sola?Non lo sai che è pericoloso allontanarsi da casina?"La schernì.L'espressione di Julie non era spaventata,anzi,era seria e determinata:"Che pensi di fare?!Io ho il Cristallo di Luna!"N ghignò:"Appunto"Schioccò le dita,e in meno  di un secondo la ragazza cadde a terra,svenuta.Il verde scoppiò in una risata sguaiata:"Troppo facile!Forza avanzi di galera,prendetela e seguitemi!"Gli umalieni obbedirono.Nella mente di N scorrevano delle immagini terrificanti.Avrebbe escogitato la peggiore delle torture per la nostra protagonista.


Ryuga era furioso.Avrebbe spaccato tutto se avesse potuto.Scuoteva la  testa,era un misto tra l'incazzatura più totale e la preoccupazione lacerante.Dannazione,quante volte le aveva detto che girare per la città da sola era pericoloso?!Ecco,questa ne era la prova.Era ormai mezzo giorno,e di Julie non si vedeva nemmeno l'ombra.Si grattò freneticamente i capelli,possibile che una sola ragazzina potesse creare tanti problemi?Tirò un calcio alla sedia della sua scrivania:"Adesso vado a cercarla,non ho intenzione di starmene con le mani in mano mentre lei è chissà dove!"Uscì,sbattendo con violenza la porta.

Aveva fatto il  giro della città.Non c'era angolo che lui non avesse controllato o vicolo in cui non avesse rovistato.Di lei nessuna traccia,nemmeno un indizio.Si sedette su una panchina,stremato dal pensiero che le fosse accaduto qualcosa.No,non doveva lasciarsi prendere dal panico.Ripensò attentamente ai giorni precedenti.Julie doveva pur aver lasciato un indizio,una frase,qualcosa che suggerisse dove aveva in mente di andare.Ecco,trovata.L'audizione.Ryuga non ci aveva pensato,effettivamente la ragazza aveva espresso più volte il desiderio di parteciparvi,ottenendo sempre un secco rifiuto.Che stupido era stato,avrebbe dovuto dirle di sì subito,in fondo era uno dei suoi sogni diventare una cantante pop.Però anche lei,cosa credeva di risolvere uscendo di nascosto?L'albino si riscosse.Corse a perdi fiato fino al luogo.Si guardò intorno,in cerca di una traccia.Aguzzò i sensi,l'olfatto gli rivelò che Julie era stata indubbiamente lì,qualche ora prima.Mosse un passo,ma si arrestò,accorgendosi di aver pestato qualcosa.Si chinò a raccoglierlo.Era una delle foto che avevano scattato insieme al luna park.Strano.Lei non se ne separava mai,la portava sempre appresso.Annusò meglio,si percepiva un'altra scia olfattiva.No.Non poteva essere...N.Solo in qul momento realizzò cosa fosse successo.Quel bastardo figlio di uno sciacallo l'aveva rapita,e lei non era riuscita a difendersi.Non le aveva fatto del male,non solo perchè non si sentiva odore di sangue,ma anche perchè,se l'aveva sequestrata,significava che gli serviva a qualcosa.Non avrebbe avuto senso ucciderla.La sua espressione rivelava puro terrore,neanche stavolta era riuscito a proteggerla.Se fosse stato più attento,più comprensivo con lei,tutto quel casino non sarebbe successo.Non riusciva a smettere di darsi la colpa,si sentiva un verme.La parte razionale della sua testa gli suggeriva di non starsene lì impalato come uno stoccafisso,ma di agire,di andare a riprenderla.Scosse la testa,se voleva salvarla avrebbe dovuto essere concentrato.Incominciò a camminare.Prese il duel gaser dalla tasca dei pantaloni,componendo il numero di Yuma,che rispose praticamente subito:"Dimmi Ryuga-sensei,qualcosa non va?"
"Yuma,dai l'allarme generale e dì a tutti di venire al solito randez-vous,Julie è stata rapita"Yuma era una statua di sale,non sapeva che rispondere:"Muoviti!"A questo comando,il ragazzino chiuse la chiamata,capendo finalmente la situazione.In quel momento,per la prima volta nella sua vita,Ryuga pregò.Chiese che la tenesse in vita fino al suo arrivo.N era la mente più diabolica che fosse mai stata concepita,ma questa volta,l'albino gliela avrebbe fatta vedere.Nessuno doveva permettersi di toccare la sua Julie.


Si svegliò.Dapprima vide tutto sfocato,poi dopo qualche secondo riuscì a distinguere chiaramente anche i dettagli.Era stesa su un pavimento d'acciaio,freddo,gelato.Davanti a sè solo sbarre.Era chiaramente rinchiusa in una cella.Si massaggiò la testa,le doleva parecchio:"Ehilà"Qualcuno la salutò.Era un ragazzo sui quindici,con i capelli neri.Indossava una divisa scolastica verde chiaro,aveva anche un'aria simpatica:"Ehilà"Rispose Julie,rannicchiandosi su sè stessa:"Devi essere una tipa importante se non ti hanno ancora fatto fuori"Julie cercò di capire il senso di quella frase:"Beh,io sono la portatrice del Cristallo di Luna,è la cosa che N desidera di più al mondo"Il ragazzo rise:"Bene,allora piacere,io sono Yusuke Urameshi,e sono un detective del mondo degli spiriti"La bruna sorrise:"Io sono Julie Casterville,piacere"Ci fu un attimo di silenzio,rotto ovviamente da Julie:"Perchè sei qui?"
"Beh,stavo indagando negli affari di questo tizio che tu chiami N,e mi hanno beccato.I ficcanaso non sono bene accetti qui.Hanno preso anche i miei amici"
"Mi spiace"La conversazione venne interrotta da due umalieni,che avevano l'ordine di portare Julie dal capo.La ragazza tentò di opporre resistenza,ma quelli l'afferrarono e se la trascinarono dietro.Yusuke osservò la scena inorridito.Fino a che punto poteva arrivare la crudeltà di una persona?Neppure i  suoi molteplici avversari erano così spietati,anche se erano demoni.La follia di N non conosceva limiti.


In meno di un'ora furono sul posto.A volte Tennison si rivelava utile.Sopratutto se  si trattava di spoastarsi per lunghe distanze.La Jet Carretta tornava utile in quei casi.Certo è che la Cambogia non era esattamente un posto usuale per creare una base.Ma quella era solo un punto di scalo.Si diceva,anzi ormai era una certezza,che nessuno conoscesse l'ubicazione del quartier generale di N,neanche i suoi sottoposti.Solo i generali,quali Vilgax,Vector eccetra,sapevano dove si trovasse il centro di controllo.Ma a i nostri eroi per il momento bastava quella cupola d'acciaio e polimeri all'avanguardia.Avevano escogitato un piano perfetto,che comprendeva sia il salvataggio di Julie che la distruzione della base.Consisteva nel posizionare un ordigno nella sala macchine,che era fondamentalmente il centro stesso della fortificazione,in modo da far saltare non solo la cupola,ma anche la zona attorno ad essa,nel raggio di miglia.Ovviamente prima si erano accertati che nei dintorni non ci fossero centri abitati.Gwen avrebbe guidato ogni loro mossa dal velivolo,tramite una ricetrasmittente posta nell'orecchio.Stavano sorvolando l'obbiettivo.Ryuga si era armato per bene,aveva preso in mitra e due calibro cinquanta,nel caso il suo bey non fosse bastato.Il suo unico pensiero in quel momento era Julie,prima veniva lei,e poi il resto della missione.Suo fratello Inuyasha gli battè una pacca sulla spalla.Gwen diede l'ok,e i quattro fratelli saltarono giù,atterrando perfettamente in piedi.Ryuga caricò la mitragliatrice,avviandosi a grandi passi verso l'entrata.Subito uno sciame di sentinelle bloccò l'accesso.Inuyasha si fece scrocchiare le vertebre del collo:"Bene,mi ci voleva proprio un po' di riscaldamento!"Il blader gli lanciò un'occhiata d'intesa:"Voi proseguite,a questi topi di fogna penso io!"Li rassicurò il mezzo demone,estraendo Tessaiga.I suoi fratelli obbedirono,entrando nella struttura.Dall'alto sembrava piccola,in realtà era parecchio imponente.Cominciarono l'avanzata.Presero un paio di svolte,come suggerito dalla rossa,poi alla terza si fermarono:"Accidenti,N è furbo,ha creato un'area d'interferenza,da qui in poi io non posso più condurvi,dovrete trovare da soli le strade"Ryuga sospirò:"Quanto tempo abbiamo dopo aver posizionato la bomba?"
"Dieci minuti"L'albino stortò la testa:"Potevamo fare di meno"Ironizzò,proseguendo.Immediatamente,un altro stuolo di guardie,molto più consistente del precedente,gli sbarrò la strada.Questa volta fu il turno di Sesshomaru,che come suo fratello,intimò agli altri due di procedere.Ora erano rimasti solo Ryuga e Astral.Dopo diversi buchi nell'acqua e qualche baruffa veloce con gli umalieni,raggiunsero la sala macchine.In teoria il compito di posizionare la bomba era stato affidato al blader:"Ok,io vado,tu pensa a salvare Julie e..."Disse,ma Astral lo bloccò:"Va'da lei"Lo incitò con un sorriso.Ryuga annuì,cominciando a correre.Questa volta,niente e nessuno l'avrebbe fermato.

Venne letteralmente sbattuta in una grande stanza da letto.Le due guardie che l'avevano "accompagnata"rimasero sulla soglia,esibendosi in un goffo saluto militare,per poi congedarsi rapidamente.Julie era spaventata e confusa.Dopo qualche istante,da dietro un paravento,sbucò N,con quella solita maledetta espressione beffarda.Le si avvicinò lentamente e le alzò il mento con due dita,così da poterla guardare negli occhi.Lei fece per distogliere lo sguardo,ma lui la costrinse a fissarlo.Il controllo mentale che N esercitava su di lei era potentissimo.Si leccò le labbra:"Sei molto bella,davvero"Le alitò in un orecchio.Il viso di Julie si tramutò in una smorfia di dolore e sofferenza.Lui la baciò con foga.La sua lingua tentava in ogni modo di farsi strada nella bocca della bruna,che gemeva senza freno.In seguito al bacio,si spostò sul suo collo,mordendolo e leccandolo,poi sul suo orecchio,adottando la stessa tortura.In quella camera c'era un letto matrimoniale.La fece adagiare su di esso,sovrastandola con il proprio corpo:"Oh Julie,se solo tu capissi.Potresti passare dalla mia parte,saresti l'imperatrice del cosmo,e siederesti accanto a me sul trono dei mondi.Saresti la mia regina"Nel pronunciare queste parole,il verde fece volare il gilet della ragazza,buttandolo chissà dove.Ma non era finita lì.Le alzò anche la canotta,mostrando il seno perfetto della ragazza,ancora coperto dal reggiseno.A quella vista il ragazzo strabuzzò gli occhi,spostandosi lentamente in quella direzione.L'aveva quasi raggiunta:"No...no..."Questa era la debole resistenza che ancora le consentiva di opporre.Dopo tutto,se la preda non si dibattè un po' prima di averla assaggiata,che gusto c'era?N si divertì un secondo con il gancetto del reggiseno,l'aveva quasi tolto...In quel momento la porta automatica venne brutalmente sfondata.Era Ryuga:"Non la toccare!"Gridò,in preda ad una rabbia scatenata.N sorrise,se lo aspettava.In fondo,non aveva mai avuto intenzioni serie.Si era divertito un po',questo era sufficiente.L'unica cosa che gli seccava parecchio era di non essere riuscito a recuperare il Cristallo di Luna,ma come si dice,non sempre si puo'vincere,chi si accontenta gode.Almeno aveva potuto saggiare di persona la forza di Julie.Non era male,era comunque riuscita a tenergli testa a livello celebrale,fino all'ultimo non aveva ceduto.Era all'altezza delle sue aspettative,e col tempo sarebbe anche migliorata.Finalmente qualcuno che sapeva come divertirsi.Ghignò:"Non preoccuparti amico mio,te la lascio,non è proprio il mio tipo"Biascicò,prima di svanire nel nulla.Julie era ancora sul letto,distrutta psicologicamente.L'albino le si avvicinò,coprendola con la sua felpa bianca.Le fece una timida e trattenuta carezza:"Julie...va tutto bene,sono qui"La ragazza annuì.Una luce rossa li scosse:"Allarme rosso,allarme rosso,l'intera struttura sta per saltare,rimangono cinque minuti,a tutte le unità,abbandonare le postazioni"Ryuga,afferrò Julie per un braccio,non c'era tempo da perdere.

Corsero a perdi fiato.La ragazza tentava disperatamente di tenere il passo di Ryuga,riuscendoci solo con una buona dose di fatica.Uscirono per un soffio.La base alle loro spalle esplose in una nube di fuoco scarlatto,e i nostri eroi salirono sul jet sul rotto della cuffia.Julie si posizionò in un angolo,tenendosi la testa.Dopo qualche fugace complimento,l'albino la imitò,sedendole accanto.Sospirò pesantemente.La bruna meritava proprio un sonoro ceffone,era tutta colpa sua se era successo tutto quel patatrac,ma il blader non se la sentì di farle una predica.Dopo tutto quello che aveva passato,non era il caso di metterci il carico da undici.Aveva capito perfettamente cosa stava per succedere prima che lui entrasse in quella maledetta stanza.Non erano certo cose che accadevano tutti i giorni.La guardò,tremava e aveva lo sguardo assente:"Va tutto bene,è passato adesso"A quell'affermazione,la ragazza scoppiò in lacrime,gettandoglisi addosso:"Scusa!Scusa!E'stata tutta colpa mia!Non volevo,non volevo!"Lui le accarezzò la testa:"Shhhh,su,ora sono qui,vedi?Non ti accadrà nulla di male.Sono qui.Però ti serva da lezione,non devi mai allontanarti da sola"Julie annuì sul suo petto.Non le dispiaceva affatto di doversi portare sempre l'albino come guardia del corpo.Anzi,era un'idea eccellente.


Ryuga le fece l'in bocca al lupo prima che entrasse.Alla fine,partecipò ugualmente a quell'audizione,però con la sua presenza.La osservò cantare,era davvero brava come se la ricordava.Sorrise.Probabilmente sarebbero dovuti passare anni prima che lui riuscisse a cogliere ogni sua più piccola abilità e sfaccettatura.Ma non gli importava.Con lei sarebbe rimasto altri mille anni,se fosse stato possibile...o forse lo era?


Angolo Autrice
Buon salve,amici e amiche,e buon pomeriggio!Allora che dire,sembra proprio che N si sia preso una bella sbronza per la nostra protagonista,quale sarà la sua prossima mossa?Finalmente i nostri eroi sembrano aver appianato tutte le divergenze,o forse no?E che cosa accadrebbe se i due,convinti che la vita dell'altro sia migliore,si scambiassero identità e corpi?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Scambio di ruoli!Non mancate

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Capitolo 19
*** Scambio di ruoli ***


capitolo 19 Dopo tutto quello che era successo,Julie decise di far ritorno a casa.Tanto per staccare un attimo.Non sembrava,ma le cose che aveva passato l'avevano provata molto.Per di più il fatto di non essere ancora riuscita a dichiararsi la faceva stare abbastanza male.Ragione in più per concedersi una pausa di riflessione.Appena fu di ritorno,Tabatha le corse in contro,abbracciandola.Le era mancata in quelle settimane.Si raccontarono delle rispettive avventure.Naturalmente Julie si premunì di evitare i dettagli più scabrosi o pericolosi,per non farla preoccupare.Subito dopo fecero una merenda abbondante.Era una delle cose che la bruna amava di più.In quel momento,decise che avrebbe trascorso un periodo in assoluta tranquillità.

Possibile che ogni volta che se ne tornava a casa ci rimaneva tutto quel tempo?No,non era decisamente una cosa accettabile.Non poteva fare che so,una sosta di uno barra due giorni?No,lei doveva fare per forza fare tre settimane.Sennò non era contenta.Ryuga era furioso,ma che le passava per l'anticamera del cervello?Non aveva ancora imparato la lezione?Stare troppo tempo da sola era pericoloso.Ma certo,lei non aveva un cazzo da fare,era normale che passasse le sue giornate a poltrire nel salotto immenso di casa sua.Basta,inutile rimuginarci sopra,era il momento di agire.Come al solito prese il maledetto cuore e si teletrasportò.Meno male che quella volta non pioveva,altrimenti Julie l'avrebbe visto veramente fuori dai gangheri.Si diresse a grandi passi verso la casa,bussando con una veemenza che apprteneva solo a lui.Tabatha aprì la porta,ma lui non gli diede nemmeno il tempo di fare domande.La spintonò ed entrò.Julie era in camera sua che si stava pettinando.Era assorta nel suo mondo idilliaco nel quale Ryuga la sposava e insieme vivevano felici e contenti.Si spaventò abbastanza quando l'albino fece irruzione nella stanza,il viso distorto in una smorfia d'ira:"CHE DIAVOLO TI PASSA PER LA TESTA!"Le sbraitò in faccia:"Ma non lo sai che da noi le cose vanno a pallino quando tu non ci sei?!"Julie lì per lì non seppe che rispondere,ma poi si infuriò a sua volta:"Ma cosa passa per la testa a te?!Venire qui come fosse casa tua,ti sembra il modo?!"Ryuga espirò,contando fino a ventimila:"Senti,sto cercando di stare calmo,quante volte devo dirti che non puoi allontanarti dal tuo mondo per più di qualche giorno?!"
"Magari è questo il mio mondo nel caso non te ne fossi accorto!E poi non è che io sto a grattarmi la pancia tutto il giorno come fai tu,io ho tante cose a cui pensare!"L'albino non resse più:"Ah,io mi gratterei la pancia?!E sentiamo,la nostra principessina sul pisello cosa fa,srtrimpella quattro tasti del cazzo?!Magari potessi farlo io!"
"Quattro tasti del cazzo,non credo che ne saresti capace caro il mio er mejo der colosseo!"Mimò le ultime quattro parole con le dita,simulando delle virgolette:"Allora vorresti vedere cosa faccio io mentre tu sei qui a spassartela?Io devo fare anche il tuo lavoro cara la mia signorinella so tutto io,quello che tu non fai!"
"Pensa quel diavolo che vuoi Ryuga,sono stanca di queste discussioni,questo è il mio mondo,e per quanto io adori il tuo,io appartengo a questa realtà!Se non lo capisci noi due non abbiamo più niente da dirci!"Si voltò di scatto dandogli le spalle.Ryuga si trattenne:"Allora me ne vado!"
"Bene!"
"Bene!"Uscì sbattendo la porta.Il suo egoismo non aveva limiti.Come poteva chiederle di rimanere per sempre con lui.O dio,non è che le sarebbe dispiaciuto,ma come al solito lui non sapeva come comportarsi.Se le avesse chiesto esplicitamente di restare al suo fianco,lei avrebbe accettao immantinente,aspettava solo quello.Ma lui usava sempre quel suo modo rabbioso e astioso,che ti facevano andare in bestia.Poi lui in confronto a lei non faceva proprio niente,dalla mattina alla sera.A lei sarebbe proprio piaciuto trovarsi nei panni del blader per una volta,così avrebbe provato l'ebbrezza di poltrire tutto il giorno.Ryuga invece non ci vedeva più dalla rabbia.Come si permetteva quell'insolente di comportarsi a quel modo,lui si stava solo preoccupando per lei.Tu dimmi se era il modo di comportarsi.Incredibile come riuscisse a rapportarsi solo con ragazzine piene di ormoni,era diventata la sua specialità.E poi aveva anche osato insinuare che lui poltriva tutto il giorno,ma si rendeva conto dell'eresia di proporzioni macroscopiche che aveva detto?!Lui grattarsi la pancia,ridicolo.Avrebbe scommesso che lei non sarebbe riuscita a reggere nemmeno metà di una sola delle sue giornate.Invece l'unica che non faceva assolutamente niente,a parer suo,era proprio Julie.Quindi doveva solo starsene zitta e muta.Quanto gli sarebbe piaicuto essere nei panni della ragazza,così avrebbe potuto rilassarsi per tutto il tempo che voleva,in mezzo al lusso più sfrenato.Tutti e due erano pronti a mettere la mano sul fuoco sul fatto che essere l'altro era meglio.Ma sarebbe stato davvero così?

Si risvegliò e si stiracchiò.Aveva addosso le coperte,strano,non ricordava di aver avuto freddo.l'occhio gli ricadde accidentalmente sulle mani,dannazione come erano piccole.Un momento,c'era decisamente qualcosa che non andava.Si alzò dal letto,precipitandosi davanti allo specchio.Quando vide la sua immagine riflessa,cacciò un urlo disumano.Non poteva essere vero.Era...era...era Ryuga,questo era sicuro,solo che non era nel suo corpo.Era nei panni di Julie,nemmeno la voce era più la sua,ma aveva un candido timbro da femmina.Si schiaffò una mano sulla fronte,da quando l'aveva incontrata gliene erano capitate di tutti i colori.Adesso anche questo.La ciliegina sulla torta.Un pensiero assai perverso gli passò per la mente,non era esattamente il momento più adatto,ma era più forte di lui.Si tastò il petto,certo che Julie aveva proprio dei bei ornamenti,però sentiva che gli mancava qualcosa,in mezzo ai pantaloni...ah già...i gioielli di famiglia.Pazienza,poteva farne a meno.Proprio mentre stava pensando delle cose da video porno,una vocina da dietro la porta lo interruppe:"Julie,sono Tabatha,oggi ti ricordo che devi svolgere diversi impegni!"Impegni?Ma...lei era un'aristocratica,quali occupazioni poteva mai avere una così ricca?Ryuga scosse la testa:"S-sì certo,sarò da te fra un minuto!"Adesso veniva una delle parti più difficili,vestirsi.Aprì l'armadio.Era zeppo di vestitini frù frù pieni di pizzo e merletto,storse il naso,non avrebbe mai indossato quella roba.Però non poteva neanche rovinare la vita a Julie.Alzò gli occhi al cielo,l'unica era fare buon viso a cattivo gioco.Però ricordava di averla vista spesso con indosso un abito blu.Meglio andare sul sicuro.Se lo mise,facendo attenzione a non strapparlo con i suoi modi bruschi.Non gli andava giù di dover mettere le scarpe con il tacco,ma per Julie questo ed altro.Come diavolo faceva quella ragazza a stare su quei cosi:"Ah se trovo il figlio di buona donna che ha inventato questi cosi giuro che..."Imprecava,tentando di tenersi in equilibrio.Arrivò nella sala da pranzo che si reggeva a stento in piedi.Tabatha lo guardò stranita,anzi la guardò stranita:"Ti senti bene Julie?"
"Chi?Oh sì certo"
"Mi sembri un po' strana questa mattina,qualcosa non va?"
"No,tutto a posto"Certo,come no.Probabilmente sarebbe stata la giornata più brutta della sua vita.

Aveva dormito malissimo.Chissà perchè.Mentre sbadigliava,si accorse che qualcosa non quadrava.Si sentiva stranamente più pesante.Eppure non era ingrassata,sicuramente non in una sola notte.Si alzò dal letto con molta fatica.Aveva le mani sudaticce,perciò se le asciugò sulla maglia...mancava qualcosa.Dove era finito il suo bel seno?Completamente piatta,nemmeno una cunetta.Se era un incubo era decisamente orribile.Si grattò la testa,ehi,dove erano finiti tutti i suoi capelli morbidi e lunghi?Basta,doveva sfatare questo dubbio.Un momento,quella non era la sua camera.E non c'era neppure uno specchio.Corse in bagno.L'immagine che la toeletta le offrì per poco non le provocò un arresto cardiaco.Ryuga?!Ma come era potuto succedere?Lei era Julie,almeno di questo ne era sicura,ma lo era nel corpo sbagliato.Si sforzò di stare calma,non era il momento per un crollo di nervi.Riflettendoci sopra,trasse la conclusione che i cuori di cristallo esaudivano tutti i desideri che riguardavano lei e l'albino contemporaneamente.Avevano chiesto esplicitamente di scambiarsi i ruoli anche solo per un giorno,ed ecco fatto.Maledizione alla loro linguaccia.Però,in fondo,non era un'idea così malvagia.Ghignò,come faceva sempre Ryuga.Si sfregò le mani compiaciuta,finalmente avrebbe trascorso una giornata un po' diversa dal solito.Però doveva comportarsi esattamente come l'albino.Facile,lui era apatico,bastava tenere il broncio tutto il giorno e nessuno si sarebbe accorto della differenza.Un piano geniale.Stava per uscire,ma si bloccò sulla soglia.C'era una cosa a cui non aveva pensato:se lei era finita nel corpo di quello scimmione,allora lo scimmione era finito nel SUO di corpo!Chissà che disastri avrebbe combinato.Pregò che per una sola volta Ryuga riuscisse ad usare un po' di buonsenso,invece che ragionare con...ops,quelli non li aveva più.Che situazione imbarazzante.Se ne andò di corsa,per evitare di vedersi di nuovo nello specchio.Per la strada incontrò Inuyasha:"Ehila fratello,mattiniero?"Che simpatico,valeva la pena socializzare un pochino di più:"Ma certo fratello ovvio!"Ops...troppa euforia,il mezzo demone fece una faccia strana:"Ti vedo allegro stamattina,c'è un motivo particolare?"
"Allegro,chi io?Ma che diavolo vai blaterando...io sono incazzato come sempre!"Provò a recuperare.Inuyasha scosse la testa e alzò le spalle,proseguendo:"Chi ti capisce a te è bravo!"Fiuuu,c'era mancato un pelo.Fal di faldonza,fare il cattivone era più difficile del previsto.Tentò di adottare il passo ritmato e cadenzato del blader,con scarsi risultati.Sembrava ancora più goffa di quanto non fosse già.Poco prima di entrare nella sala da pranzo,venne bloccata da Gwen,che le porse un foglio:"Ecco,questa è la tua tabella di marcia"
"Tabella di marcia?!"
"Non fare il finto tonto,ti ricordo che oggi abbiamo una riunione con il sindacato dei risolutori,più tutte le altre cose che ti ho segnato nell'elenco.Hai programmato tu questi impegni!"
"Oh,ma certo,mi ricordo.Va bene,g..."No,fermi tutti,Ryuga non ringraziava,prima regola del suo codice morale:"Terrò presente"
"Hai qualcosa di strano stamattina..."
"Chi io?!Ma nulla..."Dannazione,di nuovo quella storia.Ma che faceva di tanto diverso da Ryuga?Boh,bah,una cosa inspiegabile:"Adesso,basta,sono stufo di parlare,mi hai dato questo,puoi andare"Scandì,facendosi largo spintonando la rossa,basita tanto quanto Inuyasha.Eppure avrebbe giurato che c'era qualcosa che non andava.

Primo impegno della giornata...cosa?!Lezione di danza classica?!No,assolutamente no,si rifiutava categoricamente di fare una cosa del genere.Ma ce lo vedete lui con il tutù e le scarpette?No,non se ne parlava neanche.Però Julie lo faceva,eccome se lo faceva.Aveva vinto un sacco di trofei con il balletto,se lei lo faceva,doveva riuscirci anche lui.Si infilò il body e tutto il resto e raggiunse la sala dove avrebbe dovuto esibirsi.Non aveva ancora visitato quell'ala della casa di Julie,non si rendeva conto di quanto fosse mastodontica.Appena entrato,Cordelia gli si avvicinò con un sorriso:"Sei bellissima,come al solito"Ryuga fu costretto a sorridere a sua volta:"Grazie"Rispose.Nella sua testa invece pensò una cosa del tipo,dimmelo un'altra volta e ti strangolo,un'imprecazione che Julie non avrebbe mai formulato.Ma tanto nessuno in quel posto era in grado di leggergli nella mente.Raggiunse il centro della pista,e l'orchestra cominicò a suonare.Che disastro,non era nemmeno capace di mettersi sulle punte.Appena ci provò cadde a terra.Lo osservavano tutti con apprensione,e lui,per evitare scandali,simulò un crampo:"Ahi!Ahi che male!"Urlava,tendendosi il polpaccio.Subito una squadra di soccorso gli si radunò attorno.Lo aiutarono a tornare in camera sua.Ok,danza archiviata.Poi cosa c'era...servizio fotografico?!Peggio ancora.Lui veniva sempre malissimo in foto.Però adesso....con quel nuovo corpo...tanto valeva tentare.Si recò sul posto,facendo finta di zoppicare ogni volta che vedeva qualcuno.Lungo il tragitto venne fermato da una decina di cameriere,tutte agitate:"Signorina Julie!Che colore facciamo le tende,rosa o ecrou?"Che?Che razza di colore era l'ecrou:"Beh,veramente..."
"Signorina Julie,le abbiamo prenotato la sala da concerto,a quando le prove?"
"Penso..."
"Signorina Julie,abbiamo chiamato l'accordatore,su quale piano deve lavorare,sullo Steinway o sullo Yamaha?"
"Io..."Basta,troppe cose.Ma come faceva Julie a mandare avanti da sola tutta la baracca,ma sopratutto,come faceva a fare sempre tutto al meglio senza sbagliare mai?Lui non ne sarebbe stato capace.Si fece largo tra le servitrici,per raggiungere al più presto il servizio.Appena mise piede nella stanza,un tizio tutto indignato cominciò a sbraitargli contro,qualcosa di incoprensibile,poichè si esprimeva in spagnolo.Lui non conosceva una parola di quella lingua.Infatti ogni volta che il fotografo gli indicava una posa da adottare,faceva una gran confusione.Alla fine lo congedarono per la disperazione.Non era ancora arrivato a metà mattinata e già si sentiva esausto.Era prosciugante quel ritmo di vita.E Julie lo teneva tutti i giorni.Solo in quel momento Ryuga capì perchè la maggior parte delle volte,la ragazza rimaneva anche settimane nel suo mondo.Per riuscire a conciliare tutto serviva tempo,tempo e pazienza.Due cose che lui non aveva mai avuto nella sua vita.Sopratutto la pazienza,ma anche il tempo gli era spesso sfuggito di mano.Mentre lei teneva tutto sotto controllo,sia i combattimenti che il monotono logorio quotidiano del suo mondo.Oltretutto lo faceva senza far pesare niente a nessuno,sempre col sorriso sulle labbra.Doveva imparare da lei un bel po' di cose,a discapito di quanto avesse sempre pensato.

Si stava annoiando a morte.Quei risolutori urlavano e si sbracciavano come dei pazzi.In realtà Julie non era nemmeno riuscita ad afferrare l'argomento su cui verteva l'intera discussione.In effetti non è che le interessasse.Ma come diavolo faceva Ryuga a sorbirsi quelle riunioni così monotone?All'improvviso tutti tacquero,puntando gli occhi su di lei.Che si aspettavano,che tirasse fuori un coniglio dal cilindro?Kevin tossicchiò:"Il discorso"Che?Discorso?Ma di cosa stava parlando,nessuno le aveva mai detto di prepararsene uno.Fra l'altro su una tematica quali le armi aliene non era nemmeno preparata,quindi non poteva improvvisare.Si sforzò di mantenere la calma,pensa razionalmente,si ripeteva.Prese un respiro profondo.Buttò lì qualche osservazione sulla pericolosità di questo e quell'altro,senza sapere bene nemmeno lei cosa stesse blaterando.Sta di fatto che quando terminò,tutti si alzarono in piedi per applaudirla.Meno male,evidentemente aveva detto qualcosa di intelligente.Dopo questa mascherata,i presenti si congedarono.Per fortuna avevano terminato.Ora aveva tutta la giornata libera...Yuma lo prese per un braccio:"Ryuga-sensei,non ti sarai mica dimenticato dell'allenamento mio e di Masamune?!"
"N-no,ma certo che no"Venne bruscamente trascinata via dal ragazzino.Non aveva la minima idea di come si allenasse qualcuno,mai fatto in vita sua.Per andare sul sicuro ordinò loro di fare cento flessioni e cinquanta addominali,ma i due le dissero che di solito Ryuga,cioè lui in teoria,faceva gli esercizi con loro,perciò fu costretta ad eseguire tutti gli esercizi che le propinavano,con la scusa che erano quelli che l'albino faceva sempre fare loro.Quando ebbe finito era esausta,senzaforze ed estremamente affamata.Incredibile come il blader sopportasse quel carico di fatica e di noia senza crollare e senza lamentarsene.Ed era solo mezzogiorno,figuriamoci come sarebbe stata l'intera giornata.La resistenza del ragazzo era proverbiale,si chiese come faceva a tenere sempre alto il suo livello di concentrazione e di forza fisica.Forse era per quello che il più delle volte rimaneva totalmente indifferente,per restare sul pezzo,per non affastellarsi la mente con pensieri che l'avrebbero solo distratto.A quanto pareva,Julie aveva ancora tante cose da apprendere sul suo conto.

Erano ormai le sette di sera.Ryuga era convinto di aver terminato tutte le fatiche,invece gliene rimaneva ancora una,non ce l'avrebbe mai fatta...doveva suonare il pianoforte...e...davanti ad un centinaio di persone.Questa era davvero una cosa impossibile per lui,che non aveva neanche mai sfiorato i tasti dello strumento.Doveva trovare una soluzione a tutti i costi.L'unica cosa che gli veniva in mente era Julie...Julie...Julie...un momento!Ma certo,Julie!Doveva vederla,c'era sicuramente un modo per scambiarsi di nuovo i corpi!Il problema era come fare,adesso la ragazza era nel suo corpo e probabilmente non sapeva nemmeno come muoversi.Che disastro.Tabatha lo avvisò che avrebbe dovuto cominciare fra cinque minuti.Cominciò a...mangiarsi le unghie?!Da quando lui si mangiava le unghie?!Ah no,sicuramente era una cosa che faceva Julie.Ormai lui aveva imparato quasi tutto di lei e della sua vita,della sua casa e della sua odiosa famiglia.Però non aveva capito come danzare,parlare spagnolo,suonare,cantare.E tantomeno aveva capito cos'era il color ecrou.Alzò le spalle,non si puo'conoscere tutto nella vita.Ma il tempo stringeva.Come avrebbe fatto?

Basta,non ce la faceva più.In teoria c'era ancora una cosa sulla tabella di marcia,l'aveva addochiata prima...l'incontro di pugilato nella gabbia di un locale.Perfetto,non poteva chiedere di meglio.Non aveva mai fatto box nella sua vita,e non ci teneva nemmeno a praticarla.Ma come faceva?Se non si presentava Ryuga avrebbe perso l'onore e la faccia.No,era escluso.Doveva esserci una soluzione alternativa.L'unica che le veniva in mente era quella di riscambiarsi i corpi.Però,non era una cattiva idea,anzi.Ma come avrebbe fatto ad incontrarlo?Cercare il frammento di cuore,chissà se avrebbe funzionato in quello stato.Ma si doveva almeno tentare.Lo trovò frugando in mezzo al ciarpame che aveva nel cassetto della scrivania.Pronunciò la formula,sì,andava tutto bene.Attraversò il portale.

No,non poteva uscire.Che figura avrebbe fatto Julie?Lui non sapeva neanche qual'era il do centrale,figurati suonare un preludio in re minore di Chopin.D'un tratto,mentre la fifa stava per avere la meglio,una mano lo toccò da dietro:"Ma ti sembrano cose da...!"Julie gli fece segno di abbassare la voce:"Ah meno male sei qui,ascolta io non volevo,ammetto che la tua giornata è tre volte più pesante della mia!"
"Anche io!Mi devi spiegare come fai a sostenere quei ritmi!"
"Pensa,stavo per chiederti la stessa cosa!Ma ora non c'è tempo da perdere,ti stanno aspettando,devi suonare!"
"Oh,giusto,allora sei pronto?"Ryuga annuì:"Rivoglio..."
"Rivoglio..."
"Il mio corpo"Appena pronunciate queste parole,i due furono di nuovo loro.Julie si toccò il petto,sì,c'erano,mentre Ryuga,beh ve lo lascio immaginare cosa toccò,e,sì,c'era anche quello.Tirarono un sospiro di sollievo all'unisono.Poi si fecero il pollice in alto a vicenda,Julie scappò fuori,prendendosi l'applauso del pubblico.A Ryuga sarebbe piaciuto vederla suonare,ma non ne aveva il tempo.C'era un incontro di pugilato che lo aspettava.

Non appena ebbero terminato le rispettive attività,si incontrarono di nuovo.Tentarono di rimanere seri,ma quando si guardarono in faccia scoppiarono a ridere.Adesso quello che avevano passato li faceva sbellicare,in effetti,raccontandosi le giornate che avevano trascorso,erano emersi tanti dettagli assai divertenti,sopratutto piccoli segreti svelati:"Non sapevo che dormissi con le coperte di Wolverine,devo essere geloso?"
"No,ma io non sapevo che avessi un poster di Shakira nascosto tra la biancheria,devo essere gelosa?"
"Hai frugato tra la mia biancheria?"
"Sai com'è,mi dovevo cambiare"
"Ma gli uomini non si cambiano i boxer"
"Ah davvero?"Altra risata scatenata:"Comunque hai proprio un bel davanzale"Se ne uscì Ryuga.Julie non era affatto offesa,anzi,ma fece finta di stare al gioco:"Ryuga,brutto cagnaccio pervertito!"
"E comunque,dovresti fare pulizia del guardaroba..."
"In che senso?"
"Ho trovato un abito che non si intonava alle scarpe,non si fanno queste cose!"Ed ecco che ripresero a scompisciarsi.Andarono avanti così ancora per un po':"A proposito,hai vinto l'incontro?"
"Certo,e ti anche dedicato la vittoria principessa,e tu hai suonato bene?"
"Ovviamente.Io credo che tutto sommato questa esperienza,seppur terrificante,ci abbia insegnato qualcosa"
"Cosa,che i gancini dei reggiseni vanno nel senso opposto alla stretta che vuoi?"
"Spiritoso,no,che non bisogna lamentarsi troppo della propria vita,perchè quella degli altri è sempre più pesante della tua"L'albino annuì:"Concetto profondo"Ci fu una pausa di silenzio:"Per caso ti sei fatta una sega?"Julie arrossì di botto,tirandogli una sberla sulla spalla:"RYUGA!"Era più forte di loro.Non riuscivano a stare seri per più di due minuti.Avrebbero continuato così,ad essere i migliori amici che esistessero al mondo.Ora non c'erano più incomprensioni,nè segreti o bugie.Sapevano tutto dell'altro.E questo li avrebbe tenuti uniti per sempre.

Angolo Autrice
Eccomi qui gente!Adesso che la palla al piede della scuola è finita,posso dedicarmi a questa storia senza indugi!Allora,sembra che finalmente i nostri eroi si siano chiariti completamente...però hanno ancora aperta la questione sentimenti,riusciranno a dichiararsi?E se N escogitasse un piano diabolico per attirarli entrambi in una trappola?Chi avrebbe la meglio?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Fine estate da brivido!Non mancate!

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Capitolo 20
*** Fine estate da brivido ***


Capitolo 20 L'estate stava ormai per volgere al termine.Il trentuno agosto,l'ultimo giorno di quella stagione meravigliosa.In occasione della fine,in città veniva organizzata ogni anno una festa grandiosa,dove tutti si divertivano e giocavano ai giochi delle bancarelle sparse qua e la.Quasi tutti partecipavano,grandi e piccini.Ma la parte più divertente forse era l'allestimento.La gente,anche quella di solito più fredda e distaccata,si dava da fare per preparare i miglior festeggiamenti del secolo.Julie non aveva mai assistito a questa specie di rituale che ogni anno coinvolgeva la popolazione sterminata della città di Tokyo.Kagome era la dirigente generale,perciò le aveva chiesto di venire per farle compagnia.Ora che si trovava in quel posto però sentiva di voler contribuire:"Senti Kagome,anche io vorrei dare una mano"Gli occhi della sacerdotessa brillarono:"Davvero?!Sei fantastica Julie,allora abbiamo un posto buco nello spettacolo teatrale,il ruolo della protagonista,se ti va"
"Perchè no"Kagome l'abbracciò di slancio:"Ah grazie!Come faremmo senza di te!Questo è il copione,le prove sono oggi alle tre!"Detto questo scappò ad aiutare i signori col baracchino dei dolci,lasciando Julie con un palmo di naso.Diede un'occhiata al canovaccio e per poco non le venne una crisi respiratoria,avrebbe dovuto impararsi circa cinquanta pagine per quella sera stessa.Fantastico,mannaggia alla sua boccaccia.Non poteva starsene in disparte per una volta?Cercò di trovare il lato positivo.In effetti,avrebbe avuto modo di mostrare un'altra delle sue doti a Ryuga.Infatti lei era da sempre un'ottima attrice,aveva recitato anche in opere come Machbeth o anche Sogno di una notte di mezza estate,che,a dirla tutta,era la sua preferita.Non sarebbe stato un grosso problema.Mentre pensava queste cose,qualcuno le posò una mano sulla spalla:"Ehila"Era Ryuga con una delle sue solite facce accigliate.Gli sorrise:"Ehila!Tu non partecipi ai preparativi?"
"Mmm,non amo molto queste manifestazioni lo sai"
"Sì,però..."L'albino notò il blocco gigante che teneva nella mano destra:"E quello cos'è?"
"Oh,questo dici?E'il copione dello spettacolo organizzato da Kagome e le altre,mi hanno dato la parte della protagonista"
"Allora credo che sarò costretto a partecipare,non vedo l'ora di ammirarti sul quel palco"Julie arrossì involontariamente:"Grazie"Lui le fece l'occhiolino,sospirò e si rimboccò le maniche:"Immagino che se assisterò alla rappresentazione,dovrò dare una mano,ci si becca in giro!"Disse,per poi unirsi alla marea di gente all'opera.La bruna pensò che sarebbe stato meglio cominciare a studiare,per quel pomeriggio doveva sapere almeno metà di tutto il copione.

Stavano provando ormai da un po'.Come regista avevano Tori,che dava loro le indicazioni.Julie se la cavava egregiamente,dopo tutto quella era solo una commediola messa in scena e creata da profani in campo teatrale.Una passeggiata in altri termini.Ryuga la osservava recitare,per lui la bruna era da premio Oscar,altro che Compagnia Teatrale.Si muoveva come una dea sulle scene,e sembrava stesse vivendo veramente i fatti descritti dalla trama.Incredibile,quella ragazzina era tutta arte e cultura.Non doveva aver passato un'infanzia troppo felice per saper fare tutte quelle cose alla perfezione.Tori,Kagome e Rio si alzarono in piedi e applaudirono:"Brava,brava!Sublime!"Stavano lodando Julie per l'interpretazione dell'ultima battuta.La ragazza si inchinò.La sua presenza scenica era tale da oscurare completamente gli altri personaggi.Basta,le prove erano terminate.La bruna andò a cambiarsi,non poteva certo andare in giro vestita da fata.Ryuga la raggiunse dietro le quinte:"Sei stata bravissima.Ma mi spieghi come fai a fare tutto perfettamente?"Julie rise:"Ma io non sono perfetta,cerco solo di fare ogni cosa al meglio per non creare problemi agli altri,che poi si toverebbero a sistemare i miei disastri,lo sai che sono una pasticciona,ma ci sto lavorando!"Gli disse,mostrando uno dei suoi soliti sorrisi radiosi.L'albino ricambiò,poi si chinò e le diede un bacio sulla testa:"Per me sei perfetta"
"No,tu sei perfetto,riesci sempre a farmi stare bene,non so nemmeno come fai"
"Te l'ho detto io sono il migliore"Lei gli diede un'affettuosa sberla sulla spalla,come faceva sempre,ed insieme risero,felici del fatto che niente sarebbe riuscito mai più a dividerli...o forse no?

Stavano tornando a casa solo per darsi una sistemata.La festa cominciava alle otto e lo spettacolo era all'incirca un'ora dopo.Julie indossò un bellissimo kimono blu a fiori rosa,con ovviamente gli zoccoli e le calze tabi.Ryuga invece,sprovvisto di qualsiasi indumento particolarmente elegante,optò per il solito outfit.Quando vide la ragazza però,gli si azzerò la salivazione.Non era bella,era stupenda.Sentì un brivido percorrergli la spina dorsale e le mani cominciarono a tremargli.Lo stomaco era in subbuglio,ma cercò di darsi un controllo.Non poteva certo saltarle addosso come un animale.Si affrettò a porgerle il braccio,che lei subito prese:"Vedo che non cambi mai,eh?"Notò,squadrandolo dalla testa ai piedi:"Beh,io sono tradizionale"Julie rise.Si avviarono verso il luogo dei festeggiamenti,ovvero la città stessa.La metropoli si era trasformata in un luna park gigantesco.Tutto era illuminato dalla romantica luce delle lanterne di carta e ognuno era impegnato in un gioco diverso.La bruna venne subito attirata dal profumo inebriante di cibo.Appena avvistò la bancarella degli stuzzichini,vi si avventò ordinando tutto il possibile.Quando ebbe finito,porse uno spiedino di calamaro a Ryuga,che però rifiutò,non avendo fame.Lei se lo ingollò tutto intero,cominciando a sgranocchiare insieme tutto quello che aveva comprato:"Fal di faldonza se sono buoni,li adoro"Biasicò con la bocca piena.L'albino buttò gli occhi al cielo,certo che pensare solo a mangiare in un caos come quello era una cosa pressochè impossibile.Ma non per lo stomaco senza fondo della ragazza.Pensate che una volta,al ristorante,aveva chiesto al cameriere di farsi portare tutto quello che c'era sul menù,ed era riuscita a sbafarsi ogni singola briciola in meno di mezzo minuto.Quando lei aveva fame era capace di mangiarsi anche i sassi.Ryuga la guardò schifato ingoiare intera una coscetta di pollo:"Ma come diavolo fai?"
"Ho fame,semplice"Decise di sorvolare,inutile continuare quella conversazione a senso unico.Proseguirono il tour di baracchini.Si fermarono diverse volte per provare i più disparati giochini,a cui però Julie partecipava sempre con entusiasmo.Era una buona mezz'ora che stavano camminando e la ragazza si sedette su una panchina,imitata dal blader.Non ebbero il tempo nemmeno di scambiarsi una parola,che sentirono qualcuno piangere e disperarsi.Era una bimba,sola accanto al lampione vicino a loro.La ragazza si precipitò a soccorrerla:"Che hai piccola,perchè piangi?"
"Ho perso la mamma!"
"Oh poverina!"La bruna la prese in braccio:"Shh,non piangere,va tutto bene"Le sussurrò cullandola.La bimba si calmò.Poverina,pensò Julie,non doveva avere più di cinque anni.Era bionda con gli occhi azzurri e indossava un kimono rosso a pallini.Ryuga sbuffò,aveva intenzione di passare una serata solo con la sua bella,ma come al solito qualcuno o qualcosa mandava all'aria i suoi piani.La bruna si sedette accanto a lui:"Come ti chiami piccola?"
"Leila"
"Che bel nome!Senti Leila facciamo così,finchè non troviamo la tua mamma,starai con noi,okay?"
"Va bene Julie-san,ma deve venire anche questo bruttone qui?"L'albino si infuriò,quale bruttone,ma si era vista lei allo specchio?Fece per alzarsi,ma Julie gli scoccò un'occhiataccia che gli fece cambiare idea:"Sì tesoro,questo qui è il migliore amico di Julie,quindi viene anche lui"Leila annuì.Ripresero la loro passeggiata.Julie teneva la bambina per mano,in modo da non perderla,la teneva in mezzo fra lei e l'albino,come fa una vera famiglia che si rispetti.Dopo qualche passo,Leila prese la mano anche a Ryuga.Sembravano proprio due genitori con la figlioletta.Infatti certe donne pettegole,quando li vedevano passare,sussurravano subito delle cattiverie,invidiose del loro comportamento.Ma la loro felicità sarebbe durata poco.Non sapevano infatti che qualcuno li stava spiando nell'ombra,deciso a farli soffrire coem mai.Si trattava del più malvagio e spietato sgherro di N:Black Viper.Così si faceva chiamare.Era infido e provava un piacere immenso nel vedere la sofferenza altrui.Nessuno conosceva il suo vero volto,coperto costantemente da una maschera,che lasciava scoperto solo l'occhio destro.Da che era al servizio di N,non aveva mai fallito,portava sempre a termine i suoi incarichi.Per questo che aveva inviato lui,il bos voleva andare sul sicuro.Doveva eliminare una volta per tutte quella sporca mocciosa e il suo amichetto.E per farlo occorreva Black Viper,maestro delle arti oscure e dei travestimenti.Per quell'occasione si era cammuffato da saltimbanco e aveva creato una casa delle illusioni.C'era una sola uscita,che serviva alla gente normale che partecipava al gioco.Naturalmente aspettava solo che i topolini cadessero nella sua trappola.Proprio in quel momento passarono di lì,e Leila indicò loro la magione,tetra e lugubre come una casa dei fantasmi.Julie corse in quella direzione,entusiasta di partecipare al gioco.Ryuga invece nutriva dei sospetti molto forti su quel luogo.Non c'era niente di strano apparentemente,però c'era un'aura troppo sinistra tutt'intorno.Forse era solo un'impressione.Raggiunse la ragazza:"Ascolta io non entrerei se fossi in te"
"Ma che stai dicendo,sarà divertentissimo!"Gridarono in coro lei e la bambina.Viper stava scrupolosamente presentando l'attività,che consisteva in un giro della casa.In essa,da qualche parte,era nascosta una bandierina rossa.Chi usciva per primo con l'oggetto,vinceva .Ghignò dietro alla maschera.Quei due allocchi c'erano caduti come polli.Si mise il fischietto in bocca e diede il via alla gara.Entrarono.Ryuga si guardò intorno,non sembrava esserci nulla di strano,pareva una normale casa abbandonata.Julie lo chiamò da una delle stanze da letto,si era già messa all'opera.Le due cercavano freneticamente in tutti gli angoli,ridendo e scherzando.Il blader le raggiunse,non troppo convinto della situazione.Fece finta di stare al gioco,cominciando a frugare qua e la.Nel mentre teneva gli occhi aperti.Non sapeva perchè ma il suo sesto senso gli suggeriva di non abbassare la guardia,poichè di lì a poco sarebbe successo qualcosa di molto spiacevole.E non aveva tutti i torti.Una trave cigolò e subito si mise sull'attenti,puntando il bey.Era solo Julie che lo stava chiamando:"Ryuga,si puo' sapere che hai?"
"Niente,è solo che questo posto non mi convince"Continuarono la ricerca.D'un tratto,la porta che le due stavano attraversando sparì,lasciando l'albino intrappolato.Quando se ne accorse battè i pugni sulla parete dove prima stava la porta:"No!"Urlò,capendo di essere in gabbia.Una voce da qualche parte rise:"Pensavate di potermi sfuggire?Nessuno scappa da Black Viper"Black Viper?Ryuga aveva solo sentito vociferare sul quel nome che pareva ormai diventato leggenda tra le carogne delle più sordide specie.Era proprio quel Black Viper che aveva ucciso Prison il grande?In effetti si era parlato di una morte misteriosa,nessuna ferita sul cadavere del ladro.Solo le arti oscure erano in grado di compiere una stregoneria simile.E contro quelle c'era poco da fare,nessun arma poteva fendere le ombre.Si sforzò di rimanere lucido e di mantenere la calma.Alle sue spalle apparve l'energumeno.Finalmente avrebbe potuto vederlo di persona.Era smilzo come pochi e quella maledetta maschera non lasciava trapelare niente.Quel maledetto bastardo aveva rapito Julie e Leila,non l'avrebbe passata liscia:"Lo so che la rivuoi"Biasicò sogghignando.Gli aveva letto nella mente.Con un gesto circolare della mano,fece comparire un'immgine gigante delle due ragazze,che si tenevano abbracciate,circondate da uno stuolo di ombre ululanti.L'espressione dell'albino era deformata dal terrore.Julie chiamava Ryuga a squarciagola,ma lui non poteva proteggerla.Ancora una volta era costretto a guardare impotente la fine della persona che lui amava di più.Cadde in ginocchio:"Credimi Ryuga,io sono una persona ragionevole.Allora facciamo un gioco,se vinco io,mi terrò le tue amichette,mentre se vinci tu,io vi lascerò uscire da qui,sani e salvi"L'albino sussultò,aveva ancora un'occasione per salvarle da un destino atroce.Si alzò in piedi,tentando di avvicinarsi:"E come farò a sapere che non bari?"
"Semplice,ti propongo una sfida in cui non si puo' barare.Una semplice gara di indovinelli,ad ogni risposta errata che darai le mie ombre si avvicineranno sempre più,quindi ti conviene darti da fare"Il blader sapeva di essere in netto svantaggio,dato che Viper leggeva ogni suo pensiero.Ma non aveva altra scelta.Chinò la testa:"Accetto"Il cattivone rise,non era per niente una sfida equa,ma Ryuga non aveva altra scelta.Oltretutto vedere le facce trasfigurate di Julie e Leila non aiutava.Si concentrò,lui non era mai stato una cima in quei tipi di giochi cervellotici e la pazienza non era mai stata il suo punto di forza.Ma doveva dare il massimo,non poteva concedersi un errore.Viper cominciò
Veder non si può,nemmen provare,
udire non si può,neppur fiutare.
Sta sotto i colli,sta dietro le stelle
riempie ogni vuoto e tutte le celle.
Vien per primo,ultimo sen va,
a vita e riso termine da.

L'albino strabuzzò gli occhi,non aveva assolutamente idea di quale fosse la risposta.Ah,se solo ci fosse stata Julie.Lei era così brava in questo tipo di cose.E invece toccava a lui.Inoltre Viper lo distraeva,simulando il ticchettare dell'orologio.Doveva tentare:"La morte?"
"No,riprova..."Le ombre si avvicinarono alle due vittime.Ryuga sentì una stilettata al petto:"Il fato"
"No,no"Continuò a sparare una serie di cose senza ragionare.Ormai le avevano quasi agguantate,erano vicinissime.Un'altra risposta errata e sarebbe finito tutto.L'albino non si reggeva in piedi,un peso enorme gravava sulle sue spalle.Si sforzò di mantenere il controllo,dandosi una scrollata.Poteva farcela,doveva solo concentrarsi un po'di più.Dunque,una cosa che non si vede,nè si fiuta e nemmeno si sente.Però c'è,esiste,è una presenza che si trova ovunque.Quale poteva essere la soluzione?Viene per primo,se ne va per ultimo...Forse,poteva essere così semplice?Non aveva altra scelta,o l'andava o la spaccava:"Il buio!"Urlò.Il malefico si preparava già a dare l'ordine di farla finita,rimase così sbigottito quando l'albino diede la risposta,che per un attimo non riuscì a muoversi:"E'...è giusto,risposta esatta"Ryuga saltò in piedi,esultando.Però,la partita non era ancora chiusa:"Adesso la mia domanda,ricord,hai promesso di liberarle se vincerò io"
"Muoviti!"
"Bene...che cos'ho nella tasca?"
"Cosa?!Questo non è valido!"
"Non abbiamo mai detto che valevano solo indovinelli in rima"Viper inorridì.Diede diverse risposte,tutte affrettate e sbagliate.Alla fine concluse che Ryuga non aveva nulla nelle tasche,ma il blader era astuto.Gli mostrò il contenuto,era una foto.La foto che Julie aveva perso quando era stata rapita,da quel giorno se la portava sempre appresso,dovunque andasse.Non avrebbe mai potuto indovinare.Distrutto e inorridito per aver fallito,il galoppino di N fu costretto a mantenere la parola.Dovette lasciare libere le due,distruggendo completamente quella casa orrenda.Julie rimase per un momento sbalordita,abbracciava ancora Leila.Poi lasciò la presa,correndo in contro all'albino.Si abbracciarono stretti,sotto gli occhi sorridenti della bimba.Tutto è bene quel che finisce bene come si suol dire.

Kagome batteva il piede per terra,guardando con insistenza l'orologio da polso.Si domandava dove si fosse cacciata Julie.La bruna stava ingaggiando una disperata lotta contro il tempo.Lo spettacolo stava per iniziare.Arrivò per un pelo,sorbendosi i rimbrotti di tutti e cambiandosi alla velocità della luce.Recitò meravigliosamente.Ryuga teneva sulle spalle la piccola Leila,che applaudiva continuamente.A recita conclusa,dopo essersi presa i complimenti da tutti i membri della compagnia,la bruna tornò dai suoi due amici:"Allora come sono andata?"
"Divinamente"
"Brava Julie!"Risero tutti e tre insieme.Cominciarono ad incamminarsi.D'un tratto gli venne in contro una donna tutta trafelata,con gli occhi pieni di lacrime:"Leila!!"
"Mamma!"Le due si abbracciarono.Julie trovava quel quadretto dolcissimo,magari sua madre avesse fatto così quando lei era piccola.La bambina raccontò alla madre la sua serata con i suoi due nuovi migliori amici.Naturalmente la donna credette che la figlia avesse una fervida immaginazione.Ringraziò i nostri eroi almeno una decina di volte,per poi andarsene assieme alla bimba.Ryuga sbuffò,con tutto quello che era successo,non era riuscito a stare praticamente mai solo con la bruna.Cominciarono a lanciare i fuochi d'artificio,erano magnifici,di tutti i colori.Julie guardava quello spettacolo con la sua solita luce negli occhi e col suo solito sorriso.L'albino decise di lasciare da parte le parole,con quelle non era mai stato bravo.Mise un braccio attorno le spalle della ragazza:"Julie.."Lei si girò,ritrovandosi le labbra di Ryuga sulle sue.Dapprima rimase incerta sul da farsi,poi rispose a quel bacio,che si fece via via più passionale e sempre meno casto.Le loro lingue si sfioravano e giocavano,in una lenta e ritmata danza,che lasciava entrambi senza fiato.La bruna allacciò le braccia attorno al collo possente del blader.Improvvisamente,la vocina chiamata buon senso nella testa di Ryuga cominciò ad agitarsi.Di nuovo gli suggeriva di smettere di illudere quella povera ragazza.Non era giusto tutto quello,lei meritava di vivere un vita felice con una persona normale.Quella che viveva lui non era esattamente la vita che tutte le ragazze sognano.Aprì gli occhi di scatto,interrompendo il bacio.La ragazza lo guardò con delusione estrema:"Scusa,io...devo andare!"Farfugliò correndo via.Julie era rimasta con un palmo di naso,sola,sotto i fochi artificiali.Non era la festa che si era aspettata.

Si sciacquò violentemente la faccia alla fontanella.Ma che gli era saltato in testa?Aveva commesso l'errore più grande della sua vita permettendo al suo istinto di prevalere.Come previsto,l'aveva fatta soffrire,e per che cosa?Per niente,ecco per cosa.Per il suo dannato egoismo.Però quel bacio gli era piaciuto...no.Basta.Stavolta avrebbe davvero messo la parola fine a qualunque fantasia della ragazza.Loro due non potevano stare insieme,era chiaro.Scosse la testa,aveva represso molte volte i suoi sentimenti una volta in più non avrebbe fatto differenza.Si ripromise di non innamorarsi mai più.Tanto non ci sarebbe riuscito comunque,nessun'altra era come lei.Però,proprio per il suo bene,doveva fare in modo che non corresse pericoli.La superficie dell'acqua traballò,scossa da una piccola ondina.Strano,il rubinetto era chiuso,allora cosa...?Si toccò le guance.Sì.Stava piangendo.Una cosa involontaria.Il suo cervello,o almeno la parte sentimentale,odiava doversi separare dalla sua metà migliore.E questo dolore si manifestò attraverso le lacrime.Lasciò che scorressero,sempre più impetuose.Prima o poi si sarebbero fermate.Invece continuarono la loro avanzata,senza possibilità di arrestarsi si infransero una ad una nella fontanella.Il dolore più grande che avesse mai provato?Quello,sicuramente.E finchè non si fosse reso conto che tutto quello che faceva era sbagliato,le persone avrebbero continuato a soffrire.Sarebbe riuscito a vedere più in la del suo naso?

Angolo Autrice
Non dico niente...Ryuga non la smette di farsi questi maledetti problemi...riuscirà a capire le cose come stanno?E se una misteriosa ragazza gli facesse aprire gli occhi?Che cosa vorrà questa Hikari che pretende di essere la ragazza di Ryuga?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:La misteriosa ragazza di Ryuga!Non mancate!

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Capitolo 21
*** La misteriosa ragazza di Ryuga ***


Capitolo 21 Dopo quella serata non si erano più rivolti la parola.Ryuga aveva tentato in ogni modo di evitarla o,quantomeno,di non scambiarci più di quattro parole.Lo stretto indispensabile.Questa cosa gli faceva male,molto male.Molto di più di quanto ne avrebbe potuto mai causare una ferita.Ma questa volta avrebbe dovuto tenere duro,non c'erano santi che tenevano.Julie invece piangeva quasi ogni notte.Si chiedeva incessantemente per quale motivo lui la snobbasse.Forse si era reso conto che lei non gli piaceva neanche un po'e si era pentito del bacio.Non poteva pensarci,era una cosa atroce per lei,innamorata dell'albino da quando si erano conosciuti.Non riusciva più a mangiare nè a sorridere.Parlava pochissimo,e non c'era verso di farla stare meglio.Kagome aveva tentato di risollevarle il morale,ma con risultati praticamente nulli.Il blader sapeva bene quale sofferenza le stava infliggendo.Ma era per il suo bene.
Quella mattina Julie non si alzò nemmeno dal letto,si sentiva malissimo.Erano quattro giorni che non toccava cibo,nemmeno un boccone.Kagome era preoccupatissima,e anche le altre erano in apprensione.Si trovavano tutte radunate di fronte alla porta chiusa della camera di Julie.La scongiuravano di aprire,ma lei non rispondeva neppure.Tori stava per mettersi a piangere.Quando Ryuga intravide dal fondo del corridoio tutta quell'agitazione,si precipitò verso le ragazze:"Che sta succedendo?"Domandò serio.Kagura,l'unica che manteneva un minimo di lucidità in quelle situazioni,lo affiancò:"Julie non vuole aprire.Sono giorni che non mangia e non parla con nessuno.Temiamo che possa essersi ammalata"L'albino sapeva ogni cosa.Non era affatto ammalata,se si trovava in quello stato era solo colpa sua.Strinse i pugni,cercando di fare finta di niente:"Beh,se ci sono miglioramenti,avvisatemi"La sacerdotessa,udendo queste parole e guardandolo allontanarsi,si innervosì parecchio.Lei era l'unica che avesse intuito cosa stava succedendo tra i due.Julie,a parer suo,non meritava di soffrire in quel modo.Per questo non poteva lasciar correre:"Ma ti sembra il modo di comportarti?!"Il blader si arrestò all'istante:"Non è giusto,è tutta colpa tua se adesso sta così!"Rio fece per tranquillizzarla:"Kagome calmati..."
"No,non posso calmarmi!Perchè non è giusto!Lei non merita tutto questo,lasciala in pace,capito!"
"Tu non sai niente..."
"Esatto,io non so niente,allora spiegami tu come stanno le cose...!"Ryuga si voltò di scatto,con un'espressione di pura ira sul volto:"Tu non capisci niente!Sei solo una stupida sacerdotessa,che cosa ne puoi sapere tu?!Impicciati degli affari tuoi per una volta!Questa storia non ti riguarda!E farai meglio a ricordartelo!"Aveva urlato così forte,che la povera Tori era stata costretta a coprirsi le orecchie.L'albino ansimava,ma cercò di darsi un controllo.Voltò le spalle con un gesto stizzito,lasciando Kagome senza parole.Non riusciva a capire se di Julie gli importava o no,non era chiaro.Però una cosa era certa,l'albino era un tipo complicato,perciò forse le cose erano davvero come lui le descriveva,ovvero difficili ed incomprensibili agli occhi di una persona esterna ai fatti.Avrebbero trovato una soluzione?

Non si muoveva.Gli occhi erano fissi in un punto indefinito.Non piangeva,aveva terminato le lacrime.Nessuno,nel marasma di prima,si era accorto che la porta era aperta.Solo Ryuga l'aveva notato.Infatti fu l'unico ad entrare.Appena la vide,il cuore perse un migliaio di battiti.Era una cosa tremenda,atroce,vederla in quel modo.Si sedette sul letto.Doveva trovare il modo di scuoterla.Fece un verso disgustato:"Sei una fifona assurda,oggi che avevamo programmato gli allenamenti,fingi di stare male.Sei un disastro"Le disse,fingendo di essere schifato.Julie,presa da un'improvvisa rabbia che la smosse dall'interno,strinse i pugni,girandosi di scatto per dargli una sberla.Ma lui aveva intuito la sua mossa e si era alzato ancora prima che la bruna si metesse a sedere.Si infuriò:"Maledetto!Non sai fare altro che..."Si bloccò quando lo vide sorridere beffardo.Aveva raggiunto il suo scopo:"Allora ci vediamo fra una mezz'ora,vedi di non fare tardi"Disse con nonchalance,andandosene.La ragazza era rimasta impalata a fissare la porta.Ma che gli passava nella testa a quello?Prima interrompeva senza spiegazioni un bacio,lasciandole credere che lui non la volesse affatto.Poi improvvisamente ricompariva con la sua solita aria schernitrice e riusciva,Dio solo sa come,a farla rinsavire.Possibile che fosse l'unico capace di scatenargli tutte quelle emozioni?Si alzò dal letto sbuffando pesantemente e si preparò per allenarsi.Non ne aveva molta voglia,ma forse le sarebbe stato utile per distogliere la mente da tutti i suoi pensieri.Si avviò con passo spedito.Ryuga ovviamente era già sul posto.Si allenavano in un parchetto molto carino e appartato,così nessuno poteva disturbarli.Da quando si erano conosciuti ed avevano cambiato epoca,quello era non solo il luogo delle loro fatiche,ma anche dei loro giochi,delle loro risate e delle loro chiacchierate più intime.Più di una volta erano stati sul punto di baciarsi,ma per una cosa o per l'altra,non ci erano mai riusciti.Ma,fino a qualche tempo prima,a Julie era andato bene così.Però ora non le bastavano più le saltuarie occhiate furtive che l'albino le rivolgeva,e nemmeno i sorrisi e le carezze senza malizia.In quel momento più che mai,la bruna sentiva di volere di più.Ryuga si illudeva che lei fosse un'ingenua.In effetti era quello che dimostrava di essere.Ma solo perchè a lei piaceva mostrarsi in quel modo.In realtà non era per niente una santerillina.Si era accorta del desiderio che appannava spesso lo sguardo del blader,e aveva fatto caso anche che lui puntualmente reprimeva i suoi istinti.Le sarebbe piaciuto che per una volta lui si fosse lasciato andare.Ma purtroppo,stiamo parlando di Ryuga,la persona più fredda sulla faccia della terra.Era già stato un miracolo fallo aprire così,come era con lei.Figuriamoci a cominciare una storia seria.Sospirò,perdendosi nella bellezza del suo amato.Era senza maglietta,a torso nudo.Ryuga non era solo bello,aveva il fascino del bel tenebroso,una cosa che solo pochi hanno.Rimase per mezzo minuto buono ad osservarlo mentre si riscaldava,poi si riscosse,dandosi della ebete totale.Gli corse in contro,salutandolo:"Ah,alla buon ora!Sempre in ritardo,quante volte devo dirti che la puntualità è essenziale!"Julie buttò gli occhi al cielo,togliendosi il gilet.A volte l'albino esagerava decisamente,mica era sua figlia!Anche se l'idea non le dispiaceva affatto...Distolse la mente dai pensieri perversi che la stavano deconcentrando.
Si allenarono per circa due ore di filate,poi fecero una pausa,sedendosi sull'erba,sotto la grande quercia che si stagliava sopra le loro teste.Ryuga si sdraiò,cercando refrigerio all'ombra.Nonostante fosse settembre,faceva ancora molto caldo.Julie si sedette accanto a lui.Di nuovo si bloccò per osservarlo.Era ancora più meraviglioso quando i lineamenti del viso non erano contratti in una smorfia beffarda o in un ghigno.Era così bello quando era rilassato,perchè non trovava mai la pace interiore?Una domanda che la ragazza si faceva spesso.Stava per fargli una carezza sulla testa,ma improvvisamente ritrasse la mano.Dopo quello che era successo la sera del trentuno,non era più in grado di lasciarsi andare.Si morse il labbro.Ryuga aprì gli occhi,tirandosi a sedere:"Direi che per oggi ci siamo allenati a sufficienza.Andiamo?"La ragazza annuì.Aveva una strana sensazione,non sapeva perchè,ma sentiva che quel giorno sarebbe successo qualcosa di terribile.Ma non poteva nemmeno immaginare quanto.

Tornarono a casa,facendo una sosta imposta da Julie per comprare un gelato.Ne aveva proprio voglia.Non appena varcarono la soglia del giardino,corse loro in contro Kagome,tutta trafelata:"Puff,pant,ragazzi,è successa una cosa terribile!"
"Piano Kagome,prendi fiato,cosa potrà mai essere successo di tanto spaventoso?!"
"Ma Julie tu non capisci..."Una vocina fastidiosa e irritante proruppe dalle spalle della sacerdotessa:"Ehila!"Salutò,per poi mostrarsi in tutta la sua bellezza.Era una ragazza alta e bionda,con dei capelli lunghissimi.Aveva due grandi occhi marroni,e gli attributi femminili non si può certo dire che le mancassero.Un aggettivo per definirla?Provocatoria al cento per cento.Julie per poco non ebbe un mancamento quando la vide:in confronto,lei si sentiva una scicquetta da quattro soldi.Appena la biondona vide Ryuga,si esaltò:"Ah!Finalmente ti ho trovato Ryu-chan!"Gridò.Ma cos'era tutta quella confidenza?Oltretutto Ryuga non l'aveva mai vista in vita sua:"Ragazzi vi presento Hikari Tsukishima..."Balbettò Kagome.Julie le lanciò uno sguardo agghiacciante,non avrebbe dovuto farla entrare.Kagome scosse la testa,aveva tentato di fermarla,ma quella strana tipa aveva insistito ad aspettare fino al ritorno del blader.L'albino fece una faccia alquanto stranita:"E tu chi saresti?"Per poco Hikari non cadde,in perfetto stile manga:"Ma come tesoruccio,non ti ricordi di me?"Tesoruccio?La bruna da quell'appellativo capì la situazione:quella doveva essere una delle tante ex di Ryuga.Si diede della stupida mentalmente,come aveva fatto a non arrivarci prima?Bello e affascinante com'era,naturale che facesse una strage di cuori.Il blader alzò un sopracciglio:"No,non mi ricordo affatto di te"
"Ma come,sono stata la tua ragazza per anni!"Ecco,tombola.Ma perchè lei doveva avere sempre ragione?Le sarebbe piaciuto qualche volta commettere uno sbaglio,ma sulle persone non aveva mai fallito,la sua prima impressione era quella giusta,senza possibilità di smentita.Anche in questo caso non aveva fatto cilecca.Eppure Ryuga sembrava essere all'oscuro di tutto:"Ma di che diavolo vai blaterando!Io non ti conosco!"Hikari scoppiò in una fragorosa risata:"Tesoro,ti va di scherzare come sempre!Se non siamo stati insieme..."Trasse una foto dalla borsa che portava a tracolla,assumendo un'aria maliziosa:"Questa come me la spieghi?"Sia Ryuga che Julie si avvicinarono per vedere meglio l'immagine.Eh sì,non c'erano dubbi,quello era proprio lui.Non mancava nulla,capelli bianchi,occhi gialli...sorriso?Ehi,un momento,l'albino non sorrideva mai in foto,notò Julie.Solo con lei,perchè in tutti gli altri scatti che aveva visto,Ryuga era sempre con il solito broncio.Strano...prima che lei avesse il tempo di chiedere qualsiasi cosa,la bionda trascinò via di peso il povero ragazzo.Julie pensò,al di là di qualunque pensiero malvagio potesse formulare,che se erano stati fidanzati,e la fiamma non era ancora del tutto spenta,lei avrebbe dovuto guardare in silenzio,come ogni spettatore fa.Non poteva certo mettersi in mezzo,se si piacevano era giusto che stessero insieme.Almeno,questo era quello che le suggeriva la coscienza da persona saggia.E lei se lo sarebbe vista portar via da sotto il naso a quel modo?Neanche per sogno.Però in fondo lui non la voleva,non gli piaceva affatto.L'aveva perfino rifiutata mentre si stavano baciando.Era chiaro che nei suoi confronti non provava niente di più che una sincera amicizia.Era stata lei in un certo qual modo a spingerlo a baciarla.I suoi modi gentili,i suoi sorrisi che rivelavano molto di più di quanto non si vedesse ad occhi nudo,lo avevano indotto a provare un sentimento che in realtà non sentiva neanche lontanamente.Come al solito tirava conclusioni affrettate,si era addirittura convinta che lui la amasse.Era sicura di essere riuscita a risvegliare il suo cuore,in letargo ormai da anni.Ma chi si credeva di essere?Quale arcano potere aveva lei per fare questo?Nessuno.Ecco perchè doveva smetterla di illudersi.Però,anche se diceva così,vederlo andare via a braccetto con quella Hikari le faceva più male di mille pugnalate.E facevano pure una bella coppia.Ma lei non poteva farci nulla,era impotente,come quando era stata rapita da N.E anche in quella situazione non fece altro che sopportare,mandare giù l'umiliazione subita.Avrebbe dovuto fare la medesima cosa,ingoiare la pillola e tacere,lasciando le cose come stavano.In quell'istante più che mai,desiderò ardentemente di non averlo mai conosciuto.

Quel maledetto giorno,Julie non ebbe mai l'occasione di stare un po' sola con Ryuga.Nemmeno di parlargli.Hikari lo aveva monopolizzato.Gli mostrava le foto di quando stavano insieme e cercava in tutti i modi di riconquistarlo.Julie passò nei dintorni della stanza di Hikari proprio mentre la ragazza stava amabilmente chiacchierando con il blader.La tentazione fu troppo forte,la porta era semi aperta.La bruna sbirciò dentro.Ryuga era annoiato a morte,ma feceva finta di ascoltare.Lei lo conosceva bene.Quando un argomento non gli interessava ma era costretto ad ascoltare,faceva sempre un sacco di facce,malcelando la sua noia crescente.Per poco non rise,quanto si poteva essere ottusi?Ma non lo noti se la persona con cui sta parlando si sta rompendo le scatole?Evidentemente no.Eppure avrebbe giurato che in quella tipa ci fosse qualcosa di sbagliato,qualcosa di terribilmente fuori posto.Non sapeva spiegare cosa,però il suo sesto senso le suggeriva di stare in guardia.Si scostò bruscamente,i due piccioncini stavano per uscire.Fece finta di essere di passaggio per non destare sospetti.I due ricominciarono a spostarsi,ma quando transitarono di fianco a Julie,Hikari le lanciò questo pensiero:"Lascialo stare,non vedi che non tu vuole?!"La bruna lo udì perfettamente.Non era pazza,quella stava comunicando telepaticamente con lei:"Devi smetterla e lasciarlo andare.Sei solo un'egosita,con il tuo comportamento lo stai condizionando"Sailor Moon si bloccò in mezzo al corridoio,il suo petto si alzava e si abbassava irregolarmente.Aveva il fiatone e la fronte imperlata di sudore.Ma che le stava succedendo?Era stata Hikari a farle questo?Allora non si era sbagliata,c'era veramente qualcosa che non andava nella biondona.Doveva assolutamente dirlo a Ryuga,doveva trovare il modo e il tempo giusto.Cosa non esattamente facile dato che c'era sempre quella odiosa tipa tra i piedi.Ma non poteva sorvolare,no,stavolta no.

Li aveva pedinati tutto il giorno.Mai una volta che lei si allontanasse.Non lo lasciava un momento da solo,non un solo attimo di respiro per il povero Ryuga,che non ce la faceva più a sopportare quell'odioso "bla bla bla"di Hikari.Quando ormai si era fatta sera,Ryuga fece una cosa che mai la bruna si sarebbe aspettata.Hikari,che aveva curiosato fra le cose della ragazza,aveva scoperto il suo diario,dove Julie appuntava giornalmente tutte le cose che le capitavano.E,tra le pagine profumate di lavanda,aveva trovato tante descrizioni del luogo segreto dove i due ragazzi trascorrevano spesso le loro giornate.Il loro piccolo angolo di paradiso,dove potevano essere loro stessi senza costrizioni e stupidi divieti.Lo stesso posto dove si erano allenati quella mattina.La bionda,apprese tutte queste informazioni,aveva deciso di farsi accompagnare dal suo presunto ex.Quando glielo chiese esplicitamente,lui ovviamente rifiutò,chiedendole come facesse lei a sapere di quell'area verdeggiante che da sempre ospitava solo lui e la sua migliore amica.Ovviamente Hikari divagò,svicolando la risposta.Julie aveva osservato ogni cosa,ma non riuscì a sentire le loro discussioni,perciò rimase solo a guardare.Come per magia,Ryuga d'un tratto acconsentì,conducendola nella direzione giusta.La bruna li seguì,inizialmente credette che stessero andando al parco,ma quando li vide svoltare a destra dopo il pioppo,si sentì mancare.Non era possibile,lui la stava portando nel loro posto segreto!Avevano giurato di non dire niente a nessuno,così quello sarebbe rimasto per sempre il LORO angolino,di loro e di nessun altro.E ora lui stava infrangendo la promessa,mostrando quello spiazzo incontaminato ad una sconosciuta.Come poteva farle questo?!Decise di andare fino in fondo.Sì,non si era sbagliata.Eccoli lì,sotto la quercia.La bionda che guardava trasognata il possente albero ergersi sopra di lei.L'albino,ripresosi dall'incantesimo che la bionda gli aveva fatto,si accorse di dove si trovava.Stava già per urlare addosso alla bionda,ma lei si era accorta di Julie.Si girò di scatto,premendo le labbra contro quelle dell'albino.Julie si sentiva svenire.Giurò che mentre Hikari lo stava baciando,guardasse nella sua direzione,con occhi che mostravano vittoria.La bruna uscì dai cespugli.Quando il blader la vide,allontanò subito la bionda:"Come hai potuto!!!!"Gridò la bruna fra le lacrime,per poi correre via,senza dargli nemmeno il tempo di spiegarsi.Ryuga strinse i denti:"Ops scusa,non avrei dovuto..."Scandì Hikari con aria da santarellina:"Con te faccio i conti dopo"La avvisò,cominciando ad inseguire Julie.La bocca carnosa della bionda si arricciò in un largo sorriso:"Certo che faremo i conti,Ryuga,stanne pur sicuro..."

"Julie!Julie!"La chiamava a gran voce,ma di lei nessuna traccia.Nessun segno,neppure un suono.Saperla sola in mezzo ad un bosco di sera gli metteva i brividi.Si ricordò di quando lei lo aveva salvato dai lupi.Julie era come una medicina per lui,amara come tutti i farmaci,ma balsamica e risolutivamente efficace.E adesso,lui l'aveva tradita in una qualche maniera.Quello era da sempre il loro posto segreto,dove sparlavano e ridevano per qualunque cosa.Dove i teneri abbracci e le carezze si sprecavano,ma non erano gesti maliziosi,no,tutt'altro.Per loro era come essere fratello e sorella,non c'era assolutamente niente di imbarazzante.Però,ben presto questa farsa sarebbe crollata.Perchè non si possono reprimere i propri sentimenti per sempre.Come aveva potuto portare quella insulsa ragazzina nel loro luogo sacro?Infatti non era stato lui.Quella maledetta Hikari lo aveva assoggettato con qualche stregoneria.Non era più lui che agiva,ma una forza esogena,qualcosa che lui non aveva mai provato nella sua vita...o forse sì?Scavò nei suoi ricordi,concentrandosi a fondo.Ecco dove aveva visto quella ragazza!Un'altra volta l'aveva incontrata,e un'altra volta lei gli aveva fatto quello stramaledetto incantesimo.Lui c'era caduto come un pollo,e a causa del sortilegio,era stato costretto a mettersi con lei.Ovviamente,una volta ripresosi,aveva tentato di eliminarla.Ma un semplice umano non può competere con una strega maggiore,e Hikari,il cui vero nome era Kurai*,la maga oscura come si faceva chiamare dai suoi sottoposti,era riuscita a fuggire.Ora tutti i conti tornavano.Il problema ora era come spiegare ogni cosa a Julie.Lei sicuramente non avrebbe creduto ad una sola parola.Lui la conosceva bene,quando lei era arrabbiata,se tentavi di discolparti,spiegando le cose come stavano,non facevi altro che peggiorare la situazione,e così lei si convincieva che eri un irresponsabile perchè non ti prendevi nemmeno la colpa delle tue azioni sbagliate.Però non poteva gettare la spugna in quel modo,doveva provare,un tentativo era d'obbligo.Si sedette su una roccia,tirando il fiato.Era più di mezz'ora che stava correndo senza sosta per trovarla.D'un tratto,sentì dei singhiozzi provenire dalla sua destra.Si sporse per vedere oltre la fitta coltre di alberi.Seduta su una pietra,davanti ad una bella cascatina,c'era lei,la schiena che si alzava e si abbassava al ritmo del suo pianto.Ryuga non si era mai avventurato in quella zona del parco,ma era davvero suggestiva.Lei completava quell'ambiente già bello di per sè.Le si avvicinò.Nonostante avesse il passo più leggero del mondo,la bruna udì comunque il frusciare dell'erba,e riconobbe la camminata,lenta e cadenzata.Si voltò di scatto,il volto rigato dalle lacrime:"Non ti avvicinare!"Gli sbraitò contro,immobilizzandolo sul posto:"Julie,lo so che sei arrabbiata,ma devi ascoltarmi,io..."
"No,non ho nessuna intenzione di ascoltarti!Tu mi hai tradita Ryuga!"
"Io non ti ho tradita,quello non ero io!"
"Oh certo,questa è la scusa più vecchia del mondo!"
"Credimi Julie,io quella manco la conosco!"
"Ma che cavolo vuoi che me ne importi se vai a spassartela con la prima troietta che ti capita davanti!"Ryuga assottigliò gli occhi,scoppiando a ridere:"Non ci posso credere,tu sei gelosa!"
"Gelosa io?!"
"Sì,certo,tu ci stavi spiando per vedere cosa facevamo,perchè sei solo una gelosa imbranata,e non sei neanche capace di dirmelo in faccia!"Le si era avvicinato così tanto da guardarla negli occhi.Lei nel frattempo si era alzata.A quelle parole,la ragazza non resse più,e in uno scatto d'ira,gli tirò un ceffone,lasciandolo a bocca aperta.Non feceva male,lui aveva patito di peggio,ma dentro il cuore subì un urto non indifferente.Si toccò la guancia.Julie sbiancò di colpo,rendendosi conto del gesto che aveva compiuto:"Scusa,io..."
"No,me lo meritavo,non dovevo accusarti in quel modo.Hai tutto il diritto di essere arrabbiata con me,e ti capirò se non vorrai ascoltarmi"Le disse tutto d'un fiato.Quello era il momento,Julie lo sentiva nelle ossa.Strinse i pugni,prendendo il coraggio a due mani:"Sì,va bene,hai vinto!Sì sono gelosa,va bene?!Sono terribilmente gelosa!Non ce la facevo proprio a vedervi insieme,mi saliva un nodo in gola.Poi l'hai portata nel nostro posto segreto,e io mi sono sentita come se di me non te ne importasse niente..."Aveva lo sguardo basso,ma quando glielo disse lo fissò negli occhi:"Sì sono gelosa,perchè...perchè tu mi piaci Ryuga Kishatu,io ti amo!"Nel pronunciare queste parole,una lacrima fece capolino dall'occhio di Julie.Ryuga non sapeva se era più spiazzato per il ceffone o per quella dichiarazione improvvisa.Lei lo amava?Incredibile,per tutto il tempo aveva fantasticato su questa cosa,ed ora lei gli spiattellava in faccia il fatto.Così,duro e crudo.Non sapeva cosa rispondere.Julie si accorse del suo imbarazzo:"Scusa,dimentica quello che ti ho detto,lo sai che ogni tanto dico cose strampalate!"Gli sorrise,tentando di emulare uno di quei soliti sorrisi che gli rivolgeva di solito.Ma non ci riuscì,si leggeva chiaramente la sua tristezza.L'albino si era ripromesso di non illuderla,ma non si sarebbe mai aspettato una dichiarazione così diretta ed esplicita.Cosa poteva fare ora?Notare le parole che Julie aveva usato,ti amo,nessuno gliele aveva mai dette prima d'ora.Queste due semplici parole rivelavano che quella della ragazza non era solo una cottarella adolescenziale,no,era molto più.Era amore.Quello vero,quello che provi per una sola persona in tutta la tua vita.Amore,non l'amore di una madre,di una sorella o di un qualsiasi parente,no,l'amore di una donna.Lui si sentiva lusingato di aver ottenuto il suo cuore,il cuore più puro dell'universo forse,il cuore di una fanciulla che non aveva occhi per nessun altro all'infuori di lui,un cuore che batteva solo per lui.Ma lui non lo meritava...o forse non spettava a lui deciderlo?Per la prima volta si pose questa domanda.Forse se lei era riuscita ad innamorarsi di lui,significava che era pronta a correre ogni rischio pur di stare insieme.Forse era una sua scelta,che non le imponeva nessuno.Era davvero pronta a rischiare tutto per uno come lui?Sì,se si era dichiarata a quel modo voleva dire che non era una cosa dettata dalla testa,stavolta era una cosa dettata dal cuore.Era pronto ad accettare i suoi sentimenti?Un flash gli attraversò la mente,tutte le loro avventure,disavventure,risate,litigate.Tutte le loro complicità,i loro sorrisi,le loro carezze trattenute e i loro gesti.Non aveva più dubbi ormai,era convinto che Julie fosse stata creata per stare con lui,e per portare una luce nel suo mondo di tenebre.In uno slancio d'affetto l'abbracciò,e lei si lasciò andare ad un pianto liberatorio.Le accarezzò la testa,per poi staccarsi e guardarla nei bei occhi blu.Con la Luna brillavano in una maniera folgorante.Si chinò,e Julie si alzò sulle punte.I loro nasi si sfioravano...una risata diabolica interruppe quel momento magico"Credevate di essere soli,eh?!"Da una nube nera si materializzò Kurai.Era irriconoscibile vestita con i suoi abiti da strega.Con un gesto veloce della mano,fece scomparire quel bellissimo parco,riplasmando l'ambiente a suo piacimento,che ora era diventato il Colosseo.Scoppiò in una risata sguaiata:"Adesso siete i gladiatori,dovete combattere per salvare la pellaccia!"Immediatamente una sfilza di bestie mostruose comparvero nell'arena.Erano degli obrobri,incroci fra animali delle più disparate specie.Avevano i musi ricoperti di una bava schiumosa e fremevano per assaggiare le saporite carni dei due giovani.Julie si trasformò immediatamente in Sailor Moon,e Ryuga afferrò il suo bey.Le bestie li accerchiarono.Erano più di una dozzina.I due ragazzi si guardavano le spalle a vicenda.Julie fece un sorriso tirato:"Ahh,tu prendi quelli a sinistra e io quelli a destra?"Gli chiese.Il viso dell'albino si tramutò in un ghigno compiaciuto:"Con piacere bellezza"Sussurrò,scagliando L-Drago,che produsse un'intensa luce rossa,circondando lo spazio attorno di fiamme:"Vai Julie!"Sailor Moon cominicò a sferrare potenti attacchi alle mostruosità,che però reagivano mordendo alla cieca.Facevano molto male,poichè avevano dei denti affilati come rasoi,che ti si confficavano nella carne,dilaniandola.Le gambe scoperte di Julie vennero più volte straziate dalla furia di quei mostri orribili.Sanguinava,nonostante ne avesse eliminati parecchi e Ryuga altrettanti,erano ancora circondati,e l'albino non era messo meglio di lei:"Ma non finiscono mai!"Gridò Ryuga.Julie si concentrò per trovare il punto debole di quelle bestiacce.Li osservò muoversi irregolarmente,senza un bersaglio preciso.Neppure quando colpivano avevano un punto nel mirino.Dopo qualche istante,la bruna ci arrivò:"Ryuga,da dietro,da dietro!"
"Che?!"
"Sono ciechi!Guarda i loro occhi!Sono persi nel vuoto,loro non ci vedono!Colpiscono a caso,ma sentono i tuoi movimenti!Se riesci a colpirli da dietro siamo a cavallo,però..."
"Però?!"
"Mi sa che questo è il momento di arrabbiarsi..."Ryuga rise:"E'questo il mio segreto tesoro,io sono sempre arrabbiato!"In meno di un nanosecondo,compì la trasformazione in demone,acquisendo tutte le abilità che quella forma gli concedeva.Compresa la fenomenale agilità.Con un balzo enorme,atterrò alle spalle dei mostri,infilzandoli con gli artigli.In pochi minuti fece piazza pulita,sotto lo sguardo inorridito di Kurai.Come al solito lei era la mente e lui il braccio.Facevano una squadra perfetta.Una volta eliminate le bestie infernali,Ryuga fece un cenno a Julie:"E'tutta tua tesoro!"La ragazza annuì,prendendo la tiara tra le mani e assumendo la posizione di lancio:"Tiara di Luna,azione!"La scagliò contro Kurai,che svanì urlando in mezzo ad un fascio di luce arcobaleno.La battaglia era finita,e il paesaggio circostante tornò quello originale,e i nostri eroi terminarono le rispettive trasformazioni.Appena incrociarono gli sguardi arrossirono,distogliendo gli occhi e guardando in aria.Fu Ryuga il primo a parlare:"Julie,io..."Julie si girò.E finalmente Ryuga la baciò,questa volta intenzionato a fare le cose seriamente.Ripresero da dove avevano interrotto la sera del trentuno agosto.Si baciarono con foga e passione,lasciando che tutte le cose che si erano nascosti per tutto quel tempo venissero a galla.E più Ryuga approfondiva il contatto fra le loro labbra,più lei sentiva di volerlo vicino,ancora di più di quanto si potesse.Quando si staccarono,ansimavano:"Ti amo"Le sussurrò all'orecchio.Come suonavano strane quelle parole dette da lui.Vennero bruscamente interrotti da una luce nel cielo,proprio sopra le loro teste un libro fluttuava a mezz'aria.Julie lo riconobbe,era il tomo di Gwen.Ma come ci era arrivato lì?Le volò tra le mani.Sulla copertina era comparsa una scritta a caratteri d'oro:"Oltre il tempo e lo spazio"Lesse ad alta voce.Si guardarono straniti.Ora le pagine erano tutte scritte,non ce n'era una sola in bianco.Julie non capì cosa stesse succedendo,ma un grosso,grossissimo mistero era dietro l'angolo.E lei era l'unica che avrebbe potuto scioglierlo.

*Kurai in giapponese significa buio.E'il contrario di Hikari che significa luce.

Angolo Autrice
Eccomi gente!Come andiamo?Allora che dire di questo capitolo,finalmente i nostri eroi si sono dichiarati,era ora!Ma cos'è successo al libro di Julie,come mai adesso è pieno di scritte?E perchè porta il nome della formula per viaggiare con i cuori?E New York?Che c'entra in tutta questa storia?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Misteri a New York!Non mancate!

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Capitolo 22
*** Misteri a New York ***


Capitolo 22 Non le pareva assolutamente vero.Dopo tutto quel tempo di lunga attesa e sofferenza,era riuscita a dichiararsi.E per di più lui ricambiava!Non ci poteva credere le sembrava una favola.Era come se un gigantesco peso le fosse stato tolto dall'anima.Si sentiva così felice che avrebbe tranquillamente potuto mettersi ad urlare in mezzo alla strada.Si buttò sul letto,ridendo a più non posso.Le aveva detto di amarla,con una dolcezza che non era mai appartenuta al freddissimo Ryuga,il ragazzo dal cuore di ghiaccio.Aveva usato quelle due parole solo per lei.In quel momento le venne la fortissima tentazione di chiamarlo e,con una scusa ben congegnata,farlo venire in camera sua.Così avrebbero potuto stare un po'da soli.Saltò giù dal giaciglio.Si era completamente scordata del libro di Gwen,ora quello che contava era la conferma.Sì,lei voleva la certezza che l'albino l'amasse davvero.Ci si poteva aspettare tutto da lui,perfino che ritrattasse,perciò meglio andare sul sicuro.Si bloccò nel bel mezzo del corridoio,domandandosi se il blader fosse già tornato in camera sua.Alzò le spalle,l'unico modo per saperlo era andare a controllare.Poggiò l'orecchio alla porta,per carpire anche il più piccolo suono.Udì la sedia girevole della scrivania cigolare,segno che qualcuno si stava dondolando.Eccitatissima,bussò.Come previsto,dopo qualche secondo se lo ritrovò di fronte,eretto in tutta la sua possanza.Quando la vide,sfoderò uno dei suoi sorrisi storti e compiaciuti:"Ehila"Julie era bloccata a fissarlo.Scosse la testa,dandosi della stupida:"Ehila!"Seguì un'imbarazzante pausa di silenzio:"Sono venuta per parlarti di..."Accennò,ma venne interrotta da Ben,che la toccò da dietro:"Scusate,mi spiace interrompere,ma dobbiamo fare un'urgente riunione.Spero che siate dei nostri"I due ragazzi si guardarono,un lampo di delusione attraversò gli occhi di entrambi:"Sì certo"Acconsentirono,seguendo il giovane risolutore fino alla biblioteca di Gwen.Julie stortò la testa,non capendo cosa stesse succedendo:"Ma qui non c'è nessuno"Ben rise:"Non ancora"I libri erano ordinati per funzione,la cugina di Ben era una tipa piuttosto precisa.Quelli rossie erano della magia nera,quelli verdi di medicina e così via.Era tutto perfettamente organizzato,se non per una piccola cosa che ad una prima occhiata era sfuggita a Julie:in mezzo ai libri fucsia,spuntava un libercolo blu,che stonava con l'intero scaffale.Ben lo tirò verso di sè,ed in meno di un secondo,la libreria si spostò,rivelando un condotto segreto.La bruna rimase a bocca aperta.Il possessore dell'ultimatrix fece segno di proseguire.Julie era ancora imbambolata e saettava con gli occhi dallo scaffale al passaggio.Venne riscossa da Ryuga,che le poggiò una mano sulla spalla,facendole l'occhiolino.Entrarono nella galleria.C'era poca luce,la visuale era consentita solo grazie ad una torcia che Ben recava in mano.Si sentiva un forte odore di umido e l'aria era abbastanza rarefatta,ma si poteva sopportare.Dopo qualche metro giunsero nuovamente ad una parete.Il bruno tirò una leva e immediatamente la roccia si scostò,facendo entrare la luce.Oltre c'era un enorme sala completamente computerizzata.Un incredibile andirivieni animava la scena che si parava davanti agli occhi estasiati di Julie.Ryuga vedendola strabiliare per una cosa tanto banale sorrise:"Ti piace?"Le chiese dolcemente:"Altrochè se mi piace!"Ben si intromise con la sua solita aria da primadonna:"Qui è dove facciamo solitamente le riunioni.E'anche il rendez-vous dei risolutori giapponesi.Quello invece ufficiale è il monte Rushmore,in America"La ragazza aveva ascoltato ogni parola con attenzione,non voleva perdersi niente di quel mondo fantastico.
Prima di cominciare l'assemblea,Ben fece fare alla bruna un breve giro turistico,mostrandole tutti i segreti della polizia intergalattica.Vennero però interrotti dalla chiamata arrembante di Gwen,che rimproverò suo cugino per il ritardo e intimò ai tre ragazzi di venire immediatamente.Avevano già cominciato da dieci minuti.Ryuga e Julie si sedettero vicini,mentre Ben,portavoce della confraternita nipponica,dovette posizionarsi accanto al podio dei discorsi.Si prospettava una serata abbastanza lunga.

Il convegno durò circa due ore.Erano ormai le dieci passate.La cosa importante che era emersa non si poteva certo definire rassicurante:i risoluturi americani avevano intercettato un messaggio vocale di N ai suoi galoppini,che illustrava la meta del prossimo colpo.New York.Ovviamente erano già stati contattati gli agenti di zona,ma servivano rinforzi urgenti.Ancora una volta vennero proposti Ryuga e Julie per quella nuova quanto pericolosa missione.La decisione era stata approvata all'unanimità,visti i recenti successi dei nostri eroi.I due sarebbero dovuti partire il giorno seguente.Gli agenti maggiori avevano già predisposto ogni cosa,prenotando nei migliori alberghi e fornendogli un volo in prima classe ed un'ingente somma di denaro.Julie era entusiasta di questa cosa,finalmente avrebbe potuto passare un po'di tempo da sola con Ryuga.Appena terminato il summit,corse in camera per preparare le valigie,dato che l'indomani non avrebbe avuto tempo.La partenza era fissata per le sei.Stava finendo di infilare le ultime suppellettili,quando qualcuno bussò alla porta.Era Ryuga,che non potè fare a meno di sorridere alla vista della sua ragazza preferita alle prese con borse e bagagli.Le fece una carezza sul collo:"Ehi"Le sussurrò.La ragazza non gli prestò molta attenzione,era troppo concentrata:"Ehi,scusa se non ti do corda ma devo pensare se ho dimenticato qualc..."L'occhio le ricadde sul libro di Gwen.Appena lo notò la sua espressione divenne sconsolata.L'albino la vide,e le mise una mano sulla spalla:"Tutto bene?"
"Sì,credo di sì,però..."Prese il tomo in mano,stringendolo al petto.Il blader aveva capito subito cosa non andava.Avevano raggiunto un livello tale di sintonia che le parole erano divenute superflue.La abbracciò da dietro:"So cosa ti turba"Avrebbe voluto rassicurarla,ma non sapeva cosa dire.Julie aprì il libro e lo posò sulla scrivania,indicandoglielo:"Vedi?Non riesco a capire in quale lingua sia scritto"In effetti quei caratteri non assomigliavano a nessuna lingua conosciuta sulla terra.Assomigliavano molto a dei geroglifici egiziani,però erano del tutto indecifrabili.L'albino espirò,doveva pur esserci un modo per farla stare meglio.Lui la capiva,i misteri non la smettevano mai di comparire,e quelli vecchi si infittivano sempre più.Per lei non c'era un attimo di pace,in nessuno dei due mondi fra i quali faceva la spola.Eppure non faceva mai pesare niente a chicchessia,per evitare di creare altri problemi.Lui almeno poteva prendere a pugni il sacco per sfogarsi,ma lei non poteva fare neppure quello,poichè non aveva mai tempo.Già.Il tempo.Proprio quello che mancava alla loro storia.Se si fossero dati il tempo di comprendere meglio i loro sentimenti,forse tutte quelle incomprensioni non sarebbero mai venute a galla.Ma loro avevano fretta,Julie in primis che si sarebbe dovuta sposare entro pochi mesi.Questi pensieri saettavano nella mente di Ryuga,accavallandosi e creando immagini confuse.Scosse la testa,meglio pensare al presente,si disse.Si concentrò per trovare una soluzione allo spinoso problema della sua ragazza.Gli venne in mente un'idea geniale:"Julie,credo che siamo a cavallo.Dove dobbiamo andare,a New York,c'è una persona che sicuramente è in grado di leggere questo manoscritto.Ne sono quasi sicuro"Alla ragazza si illuminarono gli occhi:"Davvero?"Ryuga annuì,sfoderando uno dei suoi sorrisi.La bruna si voltò e lo abbracciò con forza:"Grazie!"Il blader fece sfregare la punta dei loro nasi:"Prego principessa,non c'è di che"Julie sorrise:"Mi piace quando mi chiami principessa"Ryuga ghignò malizioso:"Tu mi piaci sempre"Le morse delicatamente la punta dell'orecchio,e la ragazza strofinò la testa sui suoi pettorali scolpiti.Per quanto le sarebbe piaciuto continuare,e magari spingersi anche oltre,dovette interrompere quelle smancerie:"Tesoro,non è il caso che prepari i bagagli?"
"Non mi va"
"Pazienza,adesso tu vai in camera tua e fai le valigie!"Gli intimò come si fa con i bambini piccoli,spingendolo fuori.Si richiuse la porta alle spalle,sospirando dolcemente.Non le sembrava vera tutta quella dolcezza.Prima di coricarsi prese il portafoto vuoto che aveva trovato nella sua stanza nel periodo Sengoku e che si era portata dietro.Ora era riempito con una splendida foto di loro due insieme,e mai sarebbe stata cambiata.

Come stabilito la partenza ebbe luogo alle sei.Julie fece non poca fatica ad alzarsi alle cinque del mattino,ma,si sa,per la missione questo ed altro.Salirono sull'aereo e si accomodarono in prima classe,che era praticamente vuota,forse per l'eccessività dei prezzi.Le poltrone erano comode,osservò la bruna con un sorriso sulle labbra.L'altoparlante segnalò la partenza e i due si allacciarono le cinture.Ryuga le prese la mano,intrecciando le grosse dita con quelle sottili e minute della ragazza,per poi baciarle il dorso dell'arto,facendola rabbrividire.Si addormentarono entrambi così,avvinghiati,come se avessero il timore di perdersi durante il volo.Quando si svegliarono,il viaggio era ormai terminato,stavano atterrando.Una volta scesi dall'aereo,Ryuga si ricordò che avrebbe dovuto fare delle raccomandazioni a Julie,e anche che avrebbe dovuto darle alcune importanti informazioni.Si bloccò in mezzo all'aereoporto,prendendo un respiro.Doveva dirle le cose come stavano:"Senti principessa,devo dirti un paio di cosette"La ragazza si bloccò,sorridendogli:"Il fatto è...le persone che incontreremo,ecco,non sono esattamente...normali"Julie rise:"Tranquillo,ormai non mi stupisce più niente"Gli fece una carezza sul braccio,proseguendo.L'albino non era molto di quello che aveva appena detto la sua ragazza,poichè probabilmente stava per vedere la gente più strana che le fosse mai capitata.Cercò di non pensarci,dopo tutto ormai erano in ballo,tanto valeva ballare.
L'albergo dove avrebbero alloggiato era un sontuosissimo luogo per ricchi e figli di papà di sorta.Due come loro stonavano alquanto in mezzo a tutto quel lusso esagerato.Ryuga era stato molte volte a New York,ma non aveva mai visto nulla del genere.La bruna invece sembrava a suo agio.Anche quando parlò con il consierge,in inglese ovviamente,non incontrò alcuna difficoltà,ottenendo la camera quasi subito.Se tutto andava bene la stanza che i risolutori avevano prenotato per loro era ancora peggio dell'hotel stesso.C'erano ben due stanze,una camera matrimoniale e un salottino con tanto di televisore a quarantadue pollici,più un grosso bagno provvisto di tutti i sanitari.In mezzo alla camera matrimoniale c'era una grande vasca idromassaggio.Tutti i pavimenti erano rivestiti di moquette,e il mobilio era pressochè perfetto,con un grande letto a baldacchino che svettava su tutto il resto.Ryuga rimase e bocca aperta,mai visto un lusso tanto ostentato.La ragazza buttò le valigie sul grosso divano del salottino,per poi gettarsi con una rincorsa sul giaciglio.Il blader si guardò in torno alla ricerca di un altro letto,ma ne era priva.Probabilmente quel posto era stato costruito per lune di miele e cose del genere.Alzò gli occhi al cielo,un'altra volta sarebbe stato costretto a dormire sul divano...o forse no?Un ghigno satanico gli si dipinse in volto,forse era il caso di passare la notte con Julie,tanto per non lasciarla sola.In quel momento la sua mente era affastellata da pensieri così perversi che perfino Kevin,maniaco di prima categoria,avrebbe inorridito.La ragazza poteva facilmente immaginare quali cose passassero per l'anticamera(e anche per il salotto)del cervello di Ryuga.In fondo era pur sempre un uomo,da solo in una camera con una ragazza.Decise di provocarlo un pochino:"Ryuga perchè non vieni a provare il letto,è comodo sai?"Lo invitò facendo l'innocente.Il blader ebbe un fremito,ma dovette trattenersi.Si schiarì la voce:"Mi spiace ma non abbiamo tempo,dobbiamo andare a trovare...quegli amici di cui ti ho parlato prima"La ragazza si alzò,un po'sconsolata.Le sarebbe davvero piaciuto vedere fino a che punto poteva spingersi il suo blader preferito.Ryuga la squadrò da capo a piedi con una faccia poco convinta:"Che c'è?Perchè mi guardi così?"
"Niente è che penso che per dove dobbiamo andare tu sia vestita troppo elegante"In realtà indossava una normale maglietta azzurra con degli shorts di jeans,calze alla coscia celesti e un paio di trainers Nike bianche.Decisero di sorvolare,Ryuga non voleva dirle esplicitamente che il posto che dovevano raggiungere...erano le fogne.

Si fermarono in un vicolo buio,pieno di pattume di vario genere e brulicante di topi.La ragazza fece un verso disgustato e una faccia inorridita.L'albino tolse il tombino,indicando le fogne con la testa.Julie spalancò gli occhi,non aveva capito che si trattava di un posto così raccapricciante,altrimenti non avrebbe mai accettato la missione.Il blader si calò,e a lei toccò fare la stessa cosa.Purtroppo,scendendo lentamente c'era il rischio di scivolare..ecco appunto.Alla bruna scappò la mano.Per fortuna che Ryuga era proprio sotto di lei,e con i suoi riflessi da felino riuscì ad afferrarla senza procurarle un solo graffio.Le sorrise:"Ti capita spesso di scivolare e cadere?"Chiese sensualmente:"Solo se ci sei tu a prendermi"Fu l'altrettanto soave risposta della ragazza.Dopo qualche bacio fugace,i due proseguirono,solo grazie ad una pila che Julie aveva saggiamente portato con sè.Camminarono per un tempo indefinito,attraversando cunicoli pieni di lurido ciarpame.Più di una volta la bruna fu costretta a tapparsi il naso per non respirare l'aria rarefatta di quel postaccio.D'un tratto si fermarono:"E'qui"Annunciò Ryuga con un lieve sorriso.Guardò la sua ragazza,che annuì,pronta al peggio.Inaspettatamente la porta,che agli occhi di Julie sembrava imvisibile,scorse in avanti,rivelando ciò che c'era dietro.Una casa,ammobiliata ed arredata come poteva essere un qualsiasi appartamento nella Grande Mela.Anzi,non era messo male per niente,proprio un bel posticino per vivere,eliminando il particolare fognature,che avrebbe ridotto il prezzo d'acquisto praticamente a zero.Il blader entrò senza chiedere permesso.Non sembrava esserci nessuno.Tuttavia dopo qualche secondo,quattro ombre piombarono sul ragazzo,veloci e precise come fulmini,atterrandolo.Stavano per infliggergli il colpo di grazia,quando riconobbero i lineamenti di Ryuga.Julie era rimasta talmente scioccata da non essersi accorta di quali esseri aveva davanti.Fu uno di loro a chiamare il nome del blader,aiutandolo ad alzarsi:"Ryuga,vecchio mio,come stai?"Gli chiese abbracciandolo.Alla bruna si mozzò il respiro in gola,quella che stava toccando il suo ragazzo era...una tartaruga gigante!E le altre ombre erano identiche,se non per una diversa sfumatura di verde:"Bene Michelangelo,non potrei stare meglio"Ryuga salutò calorosamente anche le altre tartarughe,che ammiccarono in direzione di Julie:"E lei?"
"Lei è la mia ragazza"Prese per mano la bruna,avvicinandola al gruppo:"Ragazzi,lei è Julie Casterville"Tutti le fecero le darono un affettuoso benvenuto:"Beh,piacere di conoscervi..."Tirò Ryuga per la felpa:"Ci volete scusare un attimo?"Lo trascinò in un angolino:"Non mi avevi detto che avremmo avuto a che fare con dei mostri!"
"Ti avevo detto che non erano persone normali!"
"No Ryuga,c'è una bella differenza tra non essere persone normali...e non essere persone!"
"Senti,sono dei bravissimi ragazzi,non c'è nulla di cui aver paura.Ti fidi di me?"Le porse la mano:"...come?"
"Ti fidi di me?"Non sapeva perchè,ma quelle parole le sembravano terribilmente familiari.Era sicura che qualcuno,in un tempo molto lontano,le avesse già detto quella frase con la stessa identica dolcezza.Sorrise,stringendogli la mano e annuendo.Tornarono dalle tartarughe:"Ryuga,adesso ci devi raccontare cosa hai fatto tutto questo tempo!"Disse Donatello.Vennero interrotti dall'arrivo di un'altra importantissima presenza.Il blader quando vide il maestro Splinter scendere dalla sua camera ebbe un tuffo al cuore.Riuscì a malapena a sussurrare il nome di quel topo che tempo prima era stato una tappa fondamentale della sua crescita e del suo addestramento.I due si abbracciarono,Splinter era commosso e Julie non potè fare a meno di sospirare di gioia a quella scena così dolce.Allora non era vero che Ryuga era chiuso in sè stesso.C'erano stati degli anni in cui perfino il blader dal cuore indistruttibile sorrideva ed era perennemente felice.Ma ora,dopo tutto quello che aveva patito e sofferto,aveva paura di provare altro dolore.Perciò aveva tentato in ogni modo di non legarsi sentimentalmente a nessuno,per evitare di dover osservare impotente la perdita di un'altra persona cara.Julie improvvisamente sentì che il cuore di Ryuga era entrato completamente in sintonia con il suo.Poteva percepire tutto il suo affetto per quel topo e tutto il dolore dei ricordi.Si rese conto di quale enorme carico dovesse portare l'albino sulle spalle.Tutti quei rimorsi avrebbero lacerato anche il più forte degli animi.Tutto d'un tratto riuscì a capirlo,riuscì a comprendere il perchè di tutta la sua preoccupazione che nutriva nel momento in cui lei si allontanava sola.Aveva una paura tremenda di poterla perdere,e sta volta non sarebbe riuscito ad amare più nessuno altro come amava lei.Si rese conto di quanto fosse stata egoista nelle sue azioni da sconsiderata,e comprese il timore che lui aveva provato quando lei era stata rapita.Ricacciò indietro una lacrima,poichè l'albino le aveva portato al cospetto il suo maestro:"Maestro Splinter.."
"Oh ma chi è questa splendida giovane?"
"Lei è.."Rimase un attimo a fissarla trasognato:"Lei è la perfezione,il mio angelo custode,la Luna il sole le stelle.Lei è coraggiosa,leale,forte,sincera"Il topo si fece una grassa risata:"Vedo che finalmente ti sei innamorato,bravo il mio ragazzo"Tutti gli saltarono addosso,facendogli mille congratulazioni.Ovviamente avevano molto da raccontarsi e da dirsi,perciò l'albino in meno di mezzo secondo venne trascinato via dal gruppetto,ansioso di sapere le ultime.La bruna li seguì.Tanto non aveva nulla di meglio da fare.

Il gruppo chiacchierò per un tempo che a lei parve infinito.Oltretutto discutevano di argomenti che non la riguardavano neanche minimamente.Ad un certo punto Ryuga,accortosi della noia crescente che velava gli occhi della ragazza,interruppe il discorso,cominciando ad esporre il vero motivo per il quale si trovavano a New York.Quando le tartarughe appresero la notizia dell'evasione di N e degli altri super cattivi,rimasero sconvolte.Fecero domande a più non posso,e saltò fuori che il loro acerrimo nemico,Shredder,era un alleato di N,e che i due avevano in mente un piano diabolico per radere al suolo la Grande Mela.Nessuno conosceva esattamente le mosse che i due avrebbero messo in atto,ma bisognava stare all'erta.Nessuno si tirò indietro,accettarono tutti di buon grado,contenti di poter collaborare.Leonardo,da sempre il leader del gruppo,propose Ryuga come capo dell'intera operazione.Anche questa idea venne accolta calorosamente da tutti...tutti meno Raffaello.Sì perchè,da quando si erano conosciuti,tra di loro non era mai corso buon sangue.Forse per la somiglianza incredibile di caratteri.Infatti i due avevano due personalità molto simili.E si sa che due animi focosi non vanno d'accordo.Il rettile si alzò in piedi:"Io non sono d'accordo.Perchè dovremmo lasciare il comando a un tizio del genere!"Ryuga rise:"Perchè voi non sapete niente di come si gestisce una situazione come quella che probabilmente si verificherà"Disse sornione:"Ah ma guardalo il nostro sapientone,sicuramente se lasciamo tutto in mano sua,finiremo in grossi guai"L'albino cominciò ad infervorarsi:"Ehi amico,hai qualche problema?"
"Sì,ho dei seri problemi,per esempio mi trovo a parlare con un idiota di prima categoria"Eccolo.Il drago stava per scatenare tutta la sua furia:"A chi hai dato dell'idiota?!?!"Fiamme avvolsero tutta la stanza.Per fortuna Julie,che a quanto pareva era l'unica con un briciolo di buon senso,lo strattonò per un braccio,facendolo calmare.Ryuga girò i tacchi e se ne andò,stizzito e ancora arrabbiato.Non ce la faceva proprio a sopportare quella tartaruga,era più forte di lui.Con quel suo tono da deficiente era davvero irritante.Solo una persona poteva insultarlo,e quella era Julie,nessun altro doveva permettersi.La bruna fece per seguirlo,ma venne fermata da Donatello,che le disse di farlo sbollire prima di fare qualsiasi cosa.Il maestro Splinter guardò Raffaello scuotendo la testa.

Era sera,e tirava un piacevole venticello.Era una delle cose che gli erano sempre piaciute di più stare sui tetti all'imbrunire.Potevi godere di una vista magnifica senza volare o cose simili.Chiuse gli occhi per assaporare quella magnifica sensazione che lo pervadeva.Leonardo sapeva dove lo avrebbe trovato.Erano amici da una vita,ormai non avevano segreti.La tartaruga era convinta di riuscire a capirlo in qualche modo.Sapeva che incredibile peso dovesse recare sulle spalle,il fardello del comando.Per carità,era una meraviglia essere il leader di un gruppo,ma questo comportava delle enormi responsbilità.Gli si sedette accanto:"Ehilà amico"Ryuga aprì un occhio:"Ehilà"Rimasero in silenzio per qualche istante:"Non è male sai?"Gli disse Leonardo con un sorriso:"Chi?"
"Quella tua ragazza,è simpatica.Pensa che ha preparato la cena per tutti"L'albino sorrise a sua volta:"Lo so,è fantastica"
"Senti Ryuga,non te la devi prendere per mio fratello,lo sai,è fatto così!"Il blader aveva lo sguardo perso nella bellezza di New York illuminata dalle luci serali:"Mi è mancato questo paesaggio"Si limitò a rispondere.Quella frase voleva dire molto di più di quanto non si capisse.Era una metafora.Con paesaggio lui intendeva tutto,il maestro Splinter,gli allenamenti e le litigate con Raffaello.Erano una parte di lui,non avrebbe mai potuto scordarsi le mille avventure vissute in
quella splendida città.Per fortuna Leo era una,per...tartaruga abbastanza profonda per capire il senso di quella affermazione.Gli battè una pacca sulla spalla,ma prima che se ne andasse,l'albino gli chiese:"Ti va una corsa sui tetti?"

Rientrò in stanza e si tolse la maglia sudata.Si guardò intorno,Julie non c'era.In realtà era in bagno che si stava facendo la doccia.Ryuga lo capì quando sentì il getto d'acqua scorrere.In quel momento gli venne in mente un'idea fantastica.Appena la ragazza uscì,coperta solo da un asciugamano bianco,lui le rivolse un ampio sorriso:"Oh ciao Ryuga,non ti ho sentito entrare"L'albino le diede un bacio sulla guancia,per poi sussurrarle all'orecchio:"Vestiti che ti porto in un posto fantastico"La bruna non se lo fece ripetere due volte.Tornò in bagno e indossò un outifit perfetto:una canotta di strass nera,pantaloni attillati bianchi e un paio di All Stars nere.Aggiunse al tutto un paio di guanti senza dita neri e una collanina con un pendente a forma di cuore,uno dei pochi regali di suo padre che le erano piaciuti.Uscì tutta baldanzosa.Chissà in quale posto meraviglioso l'avrebbe portata.

Sui tetti.Esatto.La stava portando sul tetto più alto di New York.Le teneva gli occhi chiusi con le mani,indirizzandola con la voce.Quando arrivarono,le tolse gli arti dalla faccia.Quello che le si presentò era uno spettacolo mozzafiato.Luci di tutti i colori danzavano davanti ai suoi occhi estasiati.I palazzi sembravano scomparire,lasciando posto ad un'infinita distesa di diamanti.La città di notte mostrava tutto il suo splendore.Ecco,un'altra volta.Julie in quel momento realizzò quale fosse il vero motivo per il quale si era innmorata di Ryuga.Lui le faceva vedere le cose in una maniera totalmente differente.Per esempio quando uno visita una città come New York tende a visitarla solo di giorno,convinto che la Grande Mela sia bellissima.In realtà era molto più affascinante di notte.Lei non ci sarebbe mai arrivata da sola.Lui le mostrava una nuova via,più bella e più avventurosa.Okay,magari più complicata e intrisa di pergili,ma senza dubbio più emozionante.Anche questa era una cosa che nessun altro prima di allora era stato in grado di farle provare.Grazie a lui ora sentiva delle sensazioni fantastiche,che non potevano nemmeno essere descritte a parole.Lui vedeva la meraviglia in qualsiasi cosa,anche in una semplice farfalla o in un bambino che gioca per strada,e riusciva a trasmettere questa meraviglia alle persone che gli stavano intorno.Non aveva mai conosciuto nessuno che assomigliasse anche lontanamente a lui.Gli occhi le si riempirono di lacrime:"Ryuga,ma è...è..."L'albino le posò un dito sulle labbra:"Shtt,non parlare...ascolta...senti la città"Improvvisamente,come per magia,tutti i suoni le vennero alle orecchie:il clacson di una macchina,il gridare dei venditori ambulanti,il trafficare concitato di un uomo che usciva dal lavoro,la telefonata impacciata di un ragazzino alla sua prima fidanzata.Ogni cosa in quel momento le fu chiara.Per tutto il tempo,Ryuga le aveva sussurrato un dolce:"così"con un tono di voce sempre più basso,finchè non tolse definitivamente il dito dalla sua bocca:"Allora?"
"L'ho sentita"Gli sorrise.In quel momento all'albino parve che gli occhi della ragazza brillassero ancora di più.Le accarezzò una guancia.Si lasciarono andare ad un tenero bacio,che rivelava tutto l'amore che provavano l'uno per l'altra.

Continuava a chiedere dove la stesse portando,ma non ottenne alcuna risposta.D'un tratto si fermarono di fronte ad un negozio d'antiquariato,e l'albino entrò convinto.Le aveva detto di portare con se il libro di Gwen,chissà per quale motivo.Nel negozio pareva non esserci nessuno.Dopo qualche istante la propietaria,che aveva udito la campanella d'entrata,sbucò dal retro,un po'trafelata:"Scusatemi,stavo..."Quando vide Ryuga le parole le morirono in bocca:"Ryuga!"Il blader le fece un cenno con la testa:"April"Si salutarono,come due vecchi amici che non si vedono da tempo.Julie fece una faccia alquanto gelosa,che non sfuggì all'albino:"April questa è la mia ragazza,Julie"
"Ah ma bravo il nostro Ryuga,ti sei accasato eh?Piacere io sono April O'Neil"Si strinsero la mano:"Giulietta Candore Casterville,ma tu puoi chiamarmi Julie"La rossa battè le mani:"Qual buon vento vi porta?"Ryuga fece segno alla bruna di prendere il tomo,che lei si affrettò a tirare fuori dalla borsa.April lo prese tra le mani:"Oh,vediamo un po'cosa abbiamo qui"Lo aprì.La tensione creseva.Dopo qualche secondo e molte pagine sfogliate,la ragazza sbottò:"Ma in che razza di lingua è scritto?!"
"Speravamo potessi dircelo tu"
"Ma che,non ho mai visto niente di simile.Siete sicuri che sia di questo pianeta?"Julie le si avvicinò:"Che intendi dire?"
"Intendo dire che potrebbe essere un libro proveniente da un altro pianeta"La bruna era scioccata.Ryuga tentò di afferrare le briglie del discorso:"Spiegati meglio"
"Voi siete risolutori,quindi siete al corrente dell'esistenza di altre forme di vita...aliene.Questo libro mi sembra scritto in una lingua di un altro pianeta,mio zio aveva studiato qualcosa di simile,ma purtroppo è scomparso prima di poter insegnare ciò che aveva appreso.Ma forse..."Scomparve di nuovo nel retro,uscendone due minuti dopo con una piccola scatolina:"Ecco,questo è un souvenir dello spazio.Mio zio mi raccontò di averlo ottenuto da un alieno durante una delle sue avventure.Prendetela,se vi tornerà utile sono ben felice di potervela dare.Vi dico però che non c'è verso di aprirla,ho tentato in tutti i modi"La bruna la prese tra le mani,e appena la sfiorò,questa prese a brillare.Come per magia si aprì,rivelando un piccolo foglietto.Julie lo aprì,poichè era accartocciato.i due le si misero intorno.C'erano scritte delle lettere messe in ordine sparso,a formare quella che doveva essere una frase.Ryuga mandò al diavolo tutto,seguito a ruota da April.Possibile che non c'era mai niente di normale in quello che facevano.Julie stortò la testa,e in meno di un secondo,le lettere si spostarono da sole,componendo un periodo di senso compiuto:"La leggenda è scritta,ha effetto la tinta,la chiave di Silence è indistinta,son cinquantacinque di ferro le penne,il signor Mtleck la lascerà indenne"Lesse ad alta voce.I due la guardarono straniti,e Ryuga le strappò il foglietto di mano.Ma non c'era scritto niente di tutto quello che aveva letto!Le lettere erano ancora come prima:"Io riesco a leggere"Sussurrò la ragazza:"Come?"
"Io riesco a leggere quello che c'è scritto!E'un enigma!Devo riflettere..."Prese a girare per tutto il negozio,sotto lo sguardo intertedetto di Ryuga:"La leggenda è scritta,ha effetto la tinta,quale...leggenda...stiamo cercando risposte e la tinta ha effetto sulla leggenda,in che modo?"April aveva perso il filo logico del discorso:"No,non leggenda con due g,ma con una:legenda!"Si sedette su una sedia:"C'è la legenda,la chiave...allora forse è una mappa,le mappe hanno legende e chiavi di lettura,è una mappa,una mappa invisibile!"Ryuga si stropicciò gli occhi:"Un momento,che vuol dire una mappa invisibile?"Chiese sconfortato.Julie scosse la testa:"Ha effetto la tinta..può riferirsi ad un colorante o ad un reagente usato per ottenere un risultato,combinato con la chiave di Silence è indistinta,ne deriva che l'effetto era rendere evidente quello che in realtà non era evidente"L'albino mentre lei parlava le si era seduto accanto:"A meno che...la chiave di Silence non sia in..."Al blader si accese una lampadina:"Prigione!"Terminò.April mise una mano sul fianco:"Patagonia.So farlo anche io.Papuasia"L'albino scosse la testa:"La mappa è in una prigione.Le penne di ferro sono le sbarre di una prigione!"
"O può essere che la scatolina sia molto antica.E poichè circa due secoli fa si scriveva con l'inchiostro di galla e ferro,la penna potrebbe essere...solo una penna...ma perchè non semplicemente penne!Perchè dire di ferro?!"Calò il silenzio per un minuto:"Un momento...di ferro,il ferro non si riferisce all'inchiostro nella penna...si riferisce alle...parole scritte con la penna!Parole di salde,parole di ferro,minerali!No,no,minerali è una stupidaggine...parole ferme,parole...adamantine,parole risolute!"Entrambi puntarono lo sguardo su di lei:"Parole risolute...il signor Mtleck la lascerà indenne.Timoty Mtleck era lo scrivano ufficiale del congresso continentale"Ryuga fece una smorfia di disagio:"Calligrafo non scrittore,per essere certi che lasciasse indenne i segreti di chi l'aveva firmata,questi furono scritti sul retro di una risoluzione,una risoluzione firmata da cinquantacinque uomini"L'albino cominciò a capire,ed intuì cosa avrebbe detto Julie dopo:"La Dichiarazione d'Indipendenza"Affermò convinta.In quel momento Ryuga trasalì,poichè realizzò una cosa sconcertante:"La Dichiarazione d'Indipendenza!Ecco qual è l'obbiettivo di N!La Dichiarazione d'Indipendenza!Grande Giove!"April era veramente fuori di senno,non ci capiva più nulla:"Julie,credo sia il momento di andare"Si stava avviando,quando lei lo afferrò per un braccio:"Aspetta,spiegami Shredder cosa c'entra in tutta questa storia"
"Oh ma è semplice!Shredder è uno degli uomini più influenti degli Stati Uniti!Può facilmente eludere la sicurezza e fare quello che gli pare"La prese di forza:"Adesso andiamo,grazie April,ci sei stata di grande aiuto!"E scomparirono,sotto gli occhi attoniti dell'archeologa.


Washington D.C.ecco dove si trovavano ora.Nella capitale statunitense,più precisamente nel museo degli Archivi Nazionali,dove era custodita la Dichiarazione d'Indipendenza.Julie inseguiva Ryuga,tentando di farsi dare spiegazioni.L'unica informazione che ottenne fu che le tartarughe erano già sul posto,mascherate a dovere.Infatti appena entrarono negli archivi,trovarono i loro amici,bardati fino al collo.Al centro dell'imponente edificio c'era lei,un semplice pezzo di carta che cambiò il destino di una nazione.Ryuga si posizionò davanti alla teca antiproiettile,seguito a ruota dal gruppetto.Sospirò:"Cento ottanta anni di riceche e si trova ad un metro da me...In mezzo a tante parole sulla libertà,c'è una frase qui che è il cuore di tutte le altre"Prese un profondo respiro"Ma quando una lunga serie di abusi e malversazioni rivolte a perseguire il medesimo obbiettivo rivela il disegno di ridurre tutti gli uomini all'assolutismo,è loro diritto,è loro dovere,rovesciare il siffatto governo,e provvedere nuove garanzie alla sicurezza per l'avvenire.."Fece una pausa:"Le persone non parlano più in questo modo"Michelangelo era estasiato:"Fico...non ho capito niente"Stavolta intervenne Julie:"Vuol dire che se qualcosa non va,le persone che hanno la capacità di agire,hanno la responsabilità di agire"Disse con lieve commozione,prendendo la mano del blader:"Io la ruberò"Affermò quello convinto.Tutti,tranne la bruna,rimasero senza parole,e si chiedevano come avrebbero fatto a rubare un documento di quella levatura.Ma se non l'avessero sequestrata loro,ci avrebbero pensato N and company,scatenando il panico nel mondo.Donatello in particolare non era per niente convinto.Era talmente contrario a questa idea,che portò tutti alla Biblioteca del Congresso,infiltrandosi nella rete.Mostrò ai nostri eroi l'intero layout degli Archivi Nazionali.Quando la dichiarazione era esposta,era circondata da guardie,telecamere e ragazzini in gita scolastica.Sotto il vetro anitproiettile di tre centimetri c'era un esercito di sensori e di rilevatori di temperatura,che scattavano appena si avvicinava qualcuno con la febbre.Quando invece non era esposta veniva chiusa in una camera blindata,rivestita da un metro e mezzo di cemento e acciaio.Un cavò,il quale,a quanto pareva,era fornito di una chiusura a combinazione elettronica e di un sistema di accesso biometrico.Questo è quello che mostrò Donatello ai suoi amici,provando che era praticamente impossibile rubare la Dichiarazione d'Indipendenza.Ryuga rise:"Lo sai che Thomas Edison collezionò circa duemila fallimenti nel tentativo di sviluppare il filamento di cotone carbonizzato per la sua lampadina?"Disse:"Lui però diceva io non ho fallito,ho trovato duemila modi per non creare una lampadina"Completò Julie,i due si guardarono e sorrisero:"Ma gli bastò trovarne uno per farla funzionare"Pronunciarono in coro.A questo punto la tartaruga dovette arrendersi,non avendo più argomentazioni valide a favore della sua tesi.L'albino gli spiettellò davanti un libro,raffigurante la sala di conservazione.Chiese cosa contenesse la sala,e Michelangelo rispose una conserva di marmellate e gelatine.L'albino scosse la testa:"No,qui puliscono,conservano e riparano i documenti e i rispettivi alloggiamenti quando non sono in mostra o nel cavò.Quindi quando la teca ha bisogno di un intervento,la spediscono direttamente nella sala di conservazione.Il momento migliore per rubarla,sia per noi che per N,sarà durante il galà di stasera,quando le guardie saranno distratte dai vip al piano di sopra,ma noi agiremo nella sala di conservazione,dove ci sarà minore sorveglianza"Ryuga incrociò le braccia al petto.Donatello ripetè,sfogliando i libri,quello che l'albino aveva appena detto:"Sembrerebbe fattibile"Sentenziò infine.Il blader sorrise:"Sembrerebbe"Rimaneva però ancora un problema.Il cavò si apriva solo con una password,che conosceva solo la custode dei documenti antichi.L'albino però aveva pensato anche a questo.Quando era stato negli uffici della custode,ovviamente spacciandosi per un giornalista,aveva notato una collezione di spille appartenenti alla guerra d'indipendenza americana.Gliene mancava solo una,quella che ovviamente avrebbe fatto recapitare Ryuga,a nome di uno sconosciuto gentiluomo.I realtà la spilla sarebbe stata intinta in una speciale mistura,in grado di rendere visibili le impronte digitali.In questo modo quando la dottoressa Chaase avrebbe digitato la password per entrare nel reparto conservazione,i tasti premuti sarebbero rimasti fluorescenti.Ed ecco servito su un piatto d'argento l'accesso alla sala.Era tutto perfetto.

Donatello era dentro un camion,pronto a dirigere le mosse di Ryuga.Si perchè lui avrebbe dovuto rubare la dichiarazione,mentre gli altri tenevano a bada i soldati ninja di Shredder.Il gruppo formato dalle tartarughe e da Julie era già al lavoro,poichè i ninja avevano circondato gli archivi nazionali.Evidentemene N in persona voleva mettere a segno il colpo,altrimenti si sarebbe fatto vedere in qualche modo,per esempio mandando gli umalieni.Ryuga prese un respiro profondo,certo che per fare quello che stava per fare ci voleva proprio il pelo sullo stomaco.Si era travestito da guardia,con tanto di pass e tutto il resto,per poter entrare al galà senza essere stato invitato.Sotto la divisa indossava uno smoking,non si può andare ad una festa senza di esso.Appena entrò,attivò la ricetrasmittente che aveva nell'orecchio,la quale gli forniva la possibilità di comunicare con Donatello.Prima che qualcuno si accorgesse di lui,si fiondò in bagno,per cambiarsi.Tolse quei luridi abiti,rivelando lo smoking,per poi buttare tutto nel bidone della carta straccia.Si sistemò il papillon,chiedendosi come se la stessero cavando le tartarughe e Julie:"Sei carino?"Chiese scherzoso Don.Si diede un'ultima aggiustatina ai capelli:"Abbastanza"Rispose con indifferenza:"In bocca al lupo".
Nel frattempo Shredder aveva già approntato tutto il suo arsenale.Sul furgone contenente lui e le armi c'era anche N,impaziente di avere la dichiarazione.Quando raggiunsero il posto,Shredder fece segno ai suoi scagnozzi di scendere,non senza prima aver recuperato tutta l'attrezzatura.

Ryuga rimase affascinato da tutta quella pomposità,non era mai stato ad un galà prima di allora.Porse un bicchiere di champagne alla dottoressa Abigail,la custode dei documenti,tanto per fare il gentile e per non dare nell'occhio.La bionda prese il bicchiere,rivolgendogli un ampio sorriso:"Signor Brown,che piacere vederla"
"Dottor Chaase"I due risero.A Ryuga scocciava molto quella messinscena,ma era costretto ad essere gentile con quella biondina.Dall'auricolare,Donatello chiese:"E'la nostra bionda,com'è vestita"L'albino fece uno sforzo immenso per ignorare l'amico:"Come mai qui signor Brown?"
"All'ultimo momento ho fatto una...cospicua donazione"
"A proposito,grazie per la spilla.Normalmente non dovrei accettare dei regali del genere ma...lo volevo tanto"Risero di nuovo,e la tartaruga buttò gli occhi al cielo:"Su Romeo,datti una mossa"La conversazione venne interrotta da un certo Erbert,che venne ovviamente presentato all'albino:"Piacere"Si strinsero la mano:"Chi è il soggetto"Chiese Donatello,e di nuovo non ottenne risposta,poichè Ryuga stava brindando con i suoi due nuovi "amici":"All'alto tradimento!"Esclamò.Abigail lo guardò stranita:"Il crimine degli uomini che sottoscrissero la dichiarazione.Fossimo stati sconfitti li avrebbero sgozzati,impiccati.squartati e oh,questa è la mia preferita,gli avrebbero strappato le viscere per bruciarle!"Alla fine della frase rise,suscitando lo stupore della bionda.Il blader provò a recuperare:"Allora...agli uomini che fecero un gesto all'apparenza sbagliato,per fare ciò che sapevano essere giusto"Guardò la dottoressa:"Ciò che sapevano essere giusto"Ripetè,per poi bere tutto d'un fiato lo champagne che aveva nel bicchiere.Dopodichè se ne andò,augurando buona notte.

Stavano passando per i condotti dell'aria,spaccando e rompendo tutto ciò che si trovava sul loro cammino.Non era certo uno dei metodi più ortodossi per non farsi notare,ma a Shredder poco importava.Quello che contava era l'obbiettivo finale.

Ryuga tenne in mano solo il bicchiere che aveva tenuto Abigail,per le impronte digitali.Tornò in bagno e posizionò sul fasciatoio per bambini una boccetta contenente le gocce per il naso,e un batuffolo di bambagia.Lasciò cadere due o tre gocce di medicinale sul cotone e mise il tutto in un sacchettino,dove  lui prima aveva inserito il bicchiere.Funzionava,adesso le impronte erano ben visibili sul vetro.Avvolse il pollice con un ditale in lattice,prendendo il bicchiere e toccando le impronte,che rimasero sul materiale semi trasparente.Grazie ad esse,riuscì a baipassare i sistemi biometrici e a salire sull'ascensore che portava alla sala di conservazione.Comunicò a Donatello la sua posizione,e la tartaruga si mise all'opera per eludere le telecamere di sorveglianza.Meno cinque,quattro,tre,due...Ecco,ora Ryuga era l'uomo invisibile.Premette un pulsante,e ne uscì la tastiera che Abigail aveva usato per digitare la password d'accesso.Con una lucina,l'albino riuscì ad individuare quali tasti avesse premuto,poichè prima di digitare il codice,lei aveva toccato la spilla che le aveva regalato,impregnata di un liquido speciale.Le lettere erano:a,e,f,g,l,o,r,v,y.Le disse al rettile,che sul computer riuscì ad individuare i possibili anagrammi.I migliori risultati erano:a glove fly,a very golf,fargo levy,gravy floe,valey frog,ago fly rev.Continuò a spararne a ripetizione,ma il blader,osservando la tastiera dedusse che era Valley Forg,il luogo dove si erano accampati gli americani durante la guerra d'indipendenza.Come aveva fatto?Semplice,la dottoressa aveva premuto due volte la l!Digitò e la porta si aprì:"Mi sposerei il tuo cervello"Affermò Donatello.Adesso mancava solo la teca da smontare,il resto era fatto.L'unico problema era che anche N stava arrivando,e lungo il suo percorso aveva ucciso diversi uomini della sorveglianza.Non si faceva alcuno scrupolo.Per vedere in anticipo il corridoio che portava alla sala di conservazione,gli umalieni tagliarono un dato filo,oscurando involontariamente la visuale a Donatello,che non riusciva più ad avvistare Ryuga.Lo avvisò di questo fatto,intimandogli di uscire subito.Purtroppo Ryuga non aveva ancora finito di smontare la teca,decise di concludere il lavoro in ascensore.Premette il pulsante col piede,avendo entrambe le mani occupate.Dalla porta sul lato opposto,uscirono N e i suoi scagnozzi.Quando Ryuga li vide trasalì,e il verde non fece una faccia migliore.Poi diede subito l'ordine di sparare a più non posso.Per fortuna che la teca era antiproiettile,l'albino si salvò solo grazie a quella.Per un miracolo riuscì ad entrare in ascensore prima di venire ucciso.Donatello continuava a chiedere se ci fosse nessuno.Ryuga gli comunicò che N era lì,e c'era stata una sparatoria:"Odio quell'uomo"Sentenziò la tartaruga.Quando il blader arrivò al primo piano,aveva già finito di arrotolare la dichiarazione,e nessuno si era accorto di nulla.Uscì più in fretta che poteva,udendo ancora le imprecazioni di N e di Shredder,anche i soldati ninja erano stati annientati.Una volta entrato nel tarta furgone,tirò un sospiro di sollievo,e chiamò subito gli altri,dicendogli di venire subito,prima che qualcosa fosse andato storto.

"Ancora mi chiedo perchè N volesse a tutti i costi questo pezzo di carta"Disse Raffaello.Dopo aver messo a segno il colpo,i nostri eroi avevano subito contattato Ben,spiegandolgi cosa fosse successo,e che doveva chiamare tutti i risolutori di zona,affinchè esponessero una copia falsa della dichiarazione,in modo da non allarmare l'FBI.Nessuno rispose alla domanda indiretta di Raffaello,poichè erano tutti concentrati ad utilizzare reagenti per leggere il retro della dichiarazione.Quando videro cosa c'era scritto,Ryuga imprecò al cielo.Erano ancora quegli stessi strani simboli del libro di Gwen.Improvvisamente a Julie parve di conoscere quel tipo di grafia:"Beh,almeno sappiamo di non aver fatto tutta questa fatica per niente!"Affermò Michelangelo:"Ragazzi...queste sono...coordinate"Tutti la guardarono perplessi:"Sì,sono numeri,ovvero coordinate"Ryuga sospirò:"Mi sa che ci attende un grosso mistero"

Angolo Autrice
Eccomi gente!Allora,i nostri eroi sono entrati in possesso della dichiarazione,cosa saranno quelle coordinate scritte sul retro?Dove porteranno?Ma sopratutto,come mai tutto d'un tratto Julie riesce a leggere quei simboli incoprensibili?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo dal titolo:Un mostruoso Halloween!Non mancate!

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Capitolo 23
*** Un mostruoso Halloween ***


Capitolo 23 Ancora nessun risultato.Julie era dentro quel maledetto laboratorio da più di mezz'ora,stava tentando di capire dove portassero le coordinate scritte sul retro della Dichiarazione d'Independenza.Ryuga si stava spellando le mani,non ce la faceva più ad aspettare.Ormai era talmente dentro a quell'avventura che aveva tutto l'interesse di scioglierne gli intrighi.Dopo circa altri due lunghissimi minuti di attesa,Julie sbucò dal laboratorio,la dichiarazione in mano e la faccia alquanto sconvolta.Si lasciò cadere sulla sedia accanto a quella dell'albino,stropicciandosi gli occhi.Aveva una forte emicrania dovuta alla troppa concentrazione:"Allora,che hai scoperto?"
"Ryuga,domani che giorno è?"L'albino alzò un sopracciglio,lievemente sorpreso da quell'ultima domanda:"Perchè me lo chiedi?Comunque domani è il...trentuno ottobre se non erro"La ragazza si schiaffò una mano in fronte:"Ecco,lo sapevo"Ryuga cominciava ad infastidirsi:"Allora,ti decidi a parlare?"Julie non rispose,si limitò a mostrargli una piccola carta dell'Europa,dove era segnato un puntino rosso,proprio sopra la...Romania?L'albino la guardò meglio:"Ma che diavolo..."
"E'dove dobbiamo andare....Transylvania....Il giorno di Halloween..."Piagnucolò la bruna.Il blader scoppiò in una fragorosa risata:"Ma qual è il problema?"
"Dobbiamo andare...nel castello di Dracula...erano queste le coordinate...la notte di Halloween"
"Non mi dirai che credi alle storie di fantasmi"
"Fai male se non ci credi...io comunque non ho nessuna intenzione di andare in un posto simile..."Ryuga sbuffò pesantemente:"Sei senza speranze..."Affermò con un lieve sorriso.Certo,per lui era facile parlare così,aveva viaggiato ovunque nel mondo,ormai non si stupiva più di nulla.La guardò negli occhi:"Con tutto quello che ho visto,Julie,non mi stupisco più di niente"La ragazza alzò un sopracciglio:"Cento yen che ti sbagli"

Stavano facendo,di nuovo,le valigie.Julie era stufa di farle e disfarle,questa era la quinta volta!Mise le mani sui fianchi,oltretutto era costretta ad andare in un posto che non ci teneva proprio a vedere...chissà quali creature mostruose avrebbe incontrato in quel lugubre castello...meglio non pensarci si disse,altrimenti non avrebbe mai messo piede in aereoporto.Si accasciò sul letto,prendendo il libro di Gwen e iniziando a sfogliarlo.Quei simboli erano davvero belli,con tutti quegli strani arabeschi che sembravano voler prendere vita da un momento all'altro.In quel momento sentì il gran bisogno di...fare l'amore con Ryuga?Ma non era certo il momento!Scosse la testa,come le venivano in mente certe sconcerie?!Forse però non era una sensazione tanto folle quella che la scuoteva,lei lo amava a tal punto che lo voleva suo,in tutti i sensi.Strinse le gambe al petto,infilandoci la testa in mezzo,se pensava che tra meno di due mesi si sarebbero dovuti separare per sempre,le veiniva un nodo in gola.Non voleva abbandonare quel mondo fantastico,e nemmeno i suoi abitanti.Decise di non pensarci,aveva cose ben più concrete di cui preoccuparsi,tipo infilare dell'aglio in valigia,meglio andare sul sicuro.

In meno di un'ora erano di nuovo in volo.Ryuga era piuttosto contento,non aveva mai visto la Transilvanya e gli interessavano alquanto le leggende che circolavano sul quel posto mitico.I risolutori gli avevano fornito un contratto falso,in cui si accertava che lui e Julie avevano acquistato precedentemente il castello del conte Dracula,così da potervi accedere senza problemi.Appoggiò la testa al sedile,per farsi un pisolino,tanto il viaggio si prospettava alquanto lungo.

Erano abbastanza spaesati,le cose in Europa funzionavano diversamente dal Giappone.Oltretutto,se non ci fosse stata Julie che parlava e leggeva inglese ci sarebbe stata anche l'incombenza di farsi comprendere per ottenere indicazioni.All'improvviso li raggiunse un individuo molto strano.Era alto,allampanato e magro come un chiodo.Due profonde borse solcavano gli occhi,che erano di un verde intenso.Indossava abiti assai eleganti.Quando vide i nostri eroi fece un inchino:"I signori Casterville,immagino"Disse con il suo buffo accento russo.La ragazza gli sorrise:"Sì,precisamente,e voi siete..."L'uomo si tolse il berretto da usciere:"Sono Vladimir Vasilovinsk,e sarò il vostro autista per tutta la durata del vostro soggiorno"L'albino assottigliò gli occhi,non sapeva perchè ma sentiva di non fidarsi affatto di quel bizzarro personaggio.Vladimir li scortò fino alla limousine,facendo da chaperon a Julie.Ryuga fece un fischio di approvazione,non era mai salito su una macchina del genere.Julie appoggiò la testa sulla sua spalla:"Finchè ci sei tu al mio fianco,mi sento sicura"Sussurrò al blader,che le accarezzò dolcemente i capelli.
Attraversarono la brughiera,che non era brutta come la descrivevano.Mano mano che si avvicinavano alla destinazione,però,le distese verdeggianti lasciavano il posto a vecchie piante rinsecchite a nere.Perfino il cielo sembrò scurirsi di colpo,diventando di un grigio smorto.Il castello si trovava in una zona dimenticata da Dio,e questo non faceva altro che alimentare la fifa di Julie.L'aura che emanava quel podere era inquietante.Il blader osservò la magione dall'alto in basso.Poi trasse una banconota da cento yen,mettendola in mano alla ragazza.Julie la guardò per un secondo,poi sorrise,ricordandosi della scommessa fatta quella mattina.Un tuono fortissimo la riportò sulla terra.Strinse la maglietta di Ryuga,rifugiandosi ancora di più fra le sue braccia.Quando la macchina percheggiò,il cuore della ragazza perse una decina di battiti.L'albino le prese la mano,aiutando Vladimir a scaricare i loro bagagli.Guardò il cielo,sembrava dovesse mettersi a piovere da un momento all'altro.Questa supposizione venne confermata quando una goccia si abbattè sulla testa albina di Ryuga,che fece segno a Julie di entrare.Non se lo fece ripetere due volte.
Appena in tempo,fuori cominciò a diluviare.Un tuono fece sobbalzare Julie,che corse ad abbracciare Ryuga,strusciando la faccia contro il suo petto muscoloso.Il ragazzo le fece segno di proseguire,trascinandola di peso.A metà strada tra l'ingresso ed il resto della casa,li accolse un uomo sulla cinquantina tutto impettito.Indossava uno smoking,e aveva un'espressione indecifrabile:"I signori Casterville,che piacere avervi qui.Io sono Boris,e sono il vostro maggiordomo"La bruna chiese immediatamente la collocazione della loro camera,che le venne indicata quasi subito.Ovviamente prima di arrivarci,Boris fece fare ai nostri eroi un giro turistico del castello.Non c'era corridoio che non fosse pieno di ragnatele e vecchie armature,che si stagliavano austere sopra di loro.Ogni cosa in quel posto trasudava tristezza e cupidigia.Julie degluttì,chissà da quanto tempo nessuno veniva più in quella landa desolata.Attraversarono un corridoio pieno zeppo di quadri.Ryuga si guardò intorno,era quasi certo che quei ritratti lo fissassero,con quelle espressioni vuote incutevano un certo senso di terrore.Meglio non riferirlo a Julie,si disse,era già abbastanza spaventata di suo.Raggiunsero finalmente la loro stanza,che non era certo meno lugubre del resto della casa.C'era un grosso letto a baldacchino con accanto uno scrittoio di legno.Un grosso armadio e una piccola finestra che dava sul giardino completavano l'atmosfera da film horroro che si era creata.Il maggiordomo si congedò,lasciandoli soli.Il blader era un po'preoccupato per la sua ragazza,non l'aveva mai vista così scossa.Le massaggiò le scapole,irrigidite dalla tensione nervosa che le annebbiava la mente.La bruna si rilassò al suo tocco,sentendosi immediatamente meglio:"Ryuga...questo posto..."L'albino le morse delicatamente la punta dell'orecchio:"Shhtt,va tutto bene,ci sono io con te.Non devi temere"Julie si girò per poterlo guardare negli occhi,ottenendo in risposta un'ampio sorriso,che malcelava un impellente desiderio.La bruna gli accarezzò una guancia,per poi poggiare le labbra su quelle di lui.Dapprima Ryuga rimase inerte,poi però approfondì il bacio,cingendole i fianchi con le braccia possenti.Cominciarono a baciarsi con foga e passione,e pian piano,l'albino riuscì a spingerla sul letto,sovrastandola col suo corpo.Appena fu sopra di lei cominciò a scendere con le labbra,mordicchiandole e depositandole una scia bollente di baci sul collo.Il gilet della ragazza era già volato in terra da un pezzo,l'aveva lasciata solo in canotta.Ma presto anche quella sarebbe stata di troppo.Era arrivato ad un punto in cui i vestiti gli erano di grande intralcio.Con una mano le abbassò una spallina della canotta.Julie,accortasi della situazione e non sentendosi ancora pronta,lo allontanò con le mani:"Ryu...Ryuga..."Biascicò con voce strozzata:"Che c'è..."Il tono del ragazzo era ridotto ad un sibilo roco:"Ti...prego...fermiamoci"Ryuga credette di capirla,stavano insieme da poco,forse non era ancora il caso di spingersi così lontano.Le sorrise dolcemente,alzandosi da lei e aiutandola a tirarsi a sedere.Le diede un bacio sulla fronte:"Scusami,non mi sono reso conto che..."Gli mise un dito sulle labbra,scuotendo la testa:"No,non fraintedermi,anche io ti voglio,solo...mi sono resa conto...di non sentirmi pronta"Seguì un imbarazzante silenzio.Julie lo abbracciò d'improvviso:"Grazie,tu mi capisci sempre..."L'albino la strinse a se:"Ti amo"
"Anche io...questa è la seconda volta"
"Cosa...?"
"E'la seconda volta che mi dici che mi ami"Le diede un bacio sulla guancia:"Adesso puoi anche smetterla di tenere il conto,ti pare?"La ragazza annuì:"Su adesso cambiati,che vorrai dormire.E'stata una giornata un po'stressante"La spronò,ma lei mostrò un sorriso furbetto:"Perchè non mi dai una mano?"Ryuga la sovrastò di nuovo,bloccandole i polsi al materasso:"Non mi provocare,ragazzina"Cominciò a farle il solletico,mentre lei si dimenava,tentando di sfuggire alla sua presa ferrea.Le sarebbe piaicuto che quei momenti magici non fossero mai finiti.

Erano a letto.Julie era prossima ad addormentarsi,mentre Ryuga rimirava il soffitto,alla ricerca spasmodica di un pensiero positivo che gli conciliasse il sonno.
La bruna si girò,poggiando una mano sul petto del ragazzo.Lui la strinse,respirando profondamente.Un dolce sorriso solcò le labbra di Julie.Il blader sorrise di conseguenza,accarezzandole il braccio:"Io ti proteggerò sempre,qualsiasi cosa accada,io ci sarò"Sussurrò talmente piano,che perfino lui fece fatica ad udire il suono delle sue parole.Ma era sicuro che Julie avesse udito i suoi pensieri,in qualche modo,erano diventati due telepati tra di loro.A tutti e due bastava solo uno sguardo per capirsi,niente altro era essenziale.Le accarezzò una guancia,guardandola trasognato.Era certo che quella notte avrebbe fatto dei sogni meravigliosi,abbracciato alla persona che amava di più al mondo.

La mattina seguente si svegliarono di buona lena,per indagare sul castello del grande quanto misterioso conte Dracula.C'era un motivo se la Dichiarazione d'Indipendenza aveva indicato loro proprio quel posto.Forse uno dei tanti misteri sarebbe stato svelato.Scesero al piano di sotto per la colazione.Julie teneva Ryuga per mano,temendo di venire assalita da un qualche mostro spaventoso.
La sala da pranzo,se possibile,era ancora più lugubre di tutto il resto della magione.Le sedie erano coperte da tre dita di polvere,per non parlare del tavolo.Probabilmente nessuno entrava più in quella stanza da centinaia di anni,e nessuno naturalmente si preoccupava di pulirla.La colazione che venne servita loro in conmpenso non era così disdicevole,tralasciando la qualità del latte,di dubbia provenienza.Julie non toccò cibo,ben sapendo che le sarebbe rimasto tutto sullo stomaco.Ryuga invece sembrava completamente a suo agio.Si comportava come di consueto,con il suo solito broncio mattutino consumò il suo pasto,per poi alzarsi,tenendo sempre gli occhi chiusi.La bruna lo ammirava per la sua freddezza,riusciva ad essere sempre composto e rigido in tutte le situazioni,anche quelle più disparate.Dopo tutto,la calma è la virtù dei forti,come si suol dire.Julie si affrettò a seguirlo,avendo il terrore folle di rimanere da sola.
Non si vedeva anima viva in quel castello,ogni tanto si sentiva un fruscio o uno scricchiolio,che non facevano altro che spaventare a morte la povera Julie,ma niente di più.Ad un certo punto,Ryuga si fermò,proprio in mezzo al corridoio:"Dobbiamo dividerci"Affermò deciso:"C-come sarebbe dividerci?!"La faccia della bruna era identica al quadro "L'urlo"di Munch.L'idea di doversi allontanare dalla sua guardia del corpo le faceva gelare il sangue nelle vene.Aggirarsi tutta sola per un castello infestato da oscure presenze,non era il massimo della vita.Provò a dissuaderlo,aggrappandosi alla sua camicia e mostrando i suoi micidiali occhioni da Bambi:"Ti prego non lasciarmi sola..."Ryuga sorrise dobolmente,accarezzandole la testa:"Il castello è grande,ci metteremmo anni ad esplorarlo tutto.Invece divisi faremo metà per uno e finiremo in fretta.Pensa che prima concludiamo e troviamo quello per cui siamo venuti,e prima ce ne andiamo"Già,quello per cui erano venuti.Julie se l'era domandato diverse volte.In effetti non avevano la benchè minima idea di cosa stessero cercando.Un altro indizio,una mappa o semplicemente un oggetto che li mettesse su una qualche strada.A pensarci bene,nessuno aveva mai detto loro cosa dovessero trovare nè cosa dovessero proteggere,se l'erano sempre cavata da soli,riuscendo a capire autonomamente la situazione e trovando il modo per uscirne.Anche in quel frangente avrebbero dovuto comportarsi così.Se Julie non avesse riflettuto su queste cose,probabilmente non si sarebbe mai scollata dalla maglia di Ryuga,che ormai era ridotta ad un colabrodo per il troppo tirare.
Concordarono che Ryuga avrebbe esplorato l'ala est,mentre Julie l'ala ovest.La bruna aveva cominciato a camminare da cinque minuti e già sentiva lo stomaco contorcersi in maniera orribile.Ce l'avrebbe fatta ad arrivare fino in fondo al suo compito?

Le sembrava passata un'eternità da quando si era separata da Ryuga.In effetti a conti fatti erano già le tre del pomeriggio.Ormai erano sette ore che Julie esplorava.Si era persa un sacco di volte,senza contare tutte le altre in cui era tornata in camera per fare uno spuntino.Quando era spaventata il suo stomaco sembrava reclamare più cibo di quanto non ne trangugiasse di solito.In poche parole,aveva più fame.In quel momento,la sua pancia emise un tramestio sommesso,segno lampante dell'imminente appetito.Si sedette su una poltrona in stile ottocentesco,e trasse un profondo respiro.Quel dannato posto non finiva mai,pensò con sconforto.Si chiese per quanto tempo ancora avrebbe dovuto scarpinare.Oltretutto l'ambiente intorno a lei non aiutava.I quadri appesi alle pareti sembravano fissarla,erano come...vivi.La bruna aggrottò la fronte,dei quadri...vivi?Possibile una cosa del genere?Si diede della stupida mentalmente,i ritratti non sono cose animate,non hanno una loro volontà,figuriamoci se possono osservare una persona.Ridicolo.Eppure...alla bruna parve di vederli sorridere,di tanto in tanto.Forse era solo la fame,si disse.Sbuffò e riprese la sua avanzata.Dopo qualche passo,udì uno scricchiolio fortissimo,che la fece urlare.Nell'ombra le era parso di intravedere qualcosa muoversi.Si voltò di scatto e afferrò un candelabro,agitandolo davanti a sè:"Chi è la?"Chiese con voce tremolante,ma nessuno rispose.Cominciò ad arretrare di qualche passo,aveva il respiro affannato e il cuore aveva accellerato esponenzialmente il suo battito.Lei aveva sempre creduto alle storie di fantasmi,ed ora ci si ritrovava immersa fino al collo,senza possibilità di uscirne.Finì spalle al muro,ormai non aveva più via di scampo.Provò a tastare la parete dietro di se,riuscendo per miracolo a trovare una maniglia.Si girò lentamente.Degluttì.La porta era chiusa.Si guardò intorno,prima di bussare lievemente.La porta si spalancò da sola,emettendo un forte cigolio.La ragazza,ormai al limite della sopportazione,entrò.Appena mise piede nella stanza,sentì che come per magia,la paura svaniva e il terrore si dissolveva.Non sapeva spiegare perchè.Del resto,la camera in cui era finita,non era certo meno lugubre delle altre.Però aveva un che di diverso.C'erano solo un armatura impolverata e una tenda rossa,tutto il resto erano ragnatele e carcasse di piccoli animaletti.La bruna si guardò intorno.Le parve di sentire una voce in lontananza che cantava...
Callin' all the monsters, callin' all the monsters
Callin' all, callin' all, callin' all the monster
D'improvviso venne colta da una voglia irrefrenabile di unirsi al coro e di ballare...
Oh yea aye, oh yea aye, oh yea aye
Heart thumps and you jump

Comin' down with goosebumps!
You dared to go there
I'm a I'm a get you so scared!
Accompagnò queste parole con delle piccole mosse di danza...
We're wantin' to
We're hauntin' you
We're wantin' to
Ehh ehh
Si voltò appena e intravide l'armatura battere un piede a terra a ritmo di musica.Strabuzzò gli occhi...
If you stayed and too late
To be getting afraid
This scene extreme...
I I I I'm a get you so scared!
Mentre pronunciò queste parole,l'armatura si spostò,arrivandole proprio dietro...
We're wantin' to
We're hauntin' you
We're wantin' to
Ehh ehh
 Gonna get your body shake

And wishin' you could just awake
L'oggetto,che avrebbe dovuto essere inanimato,era rimasto curvo con le braccia a mo'di robot.Julie lo raggiunse e gli spostò gli arti in una sorta di passo di ballo...
Here we go...
Tonight all the monsters gonna dance
We're comin' to get you!
Tonight all the monsters gonna dance
We're comin' to get you!
Ballavano!Lei e l'armatura stavano ballando insieme!Incredibile!Ma la cosa ancora più bella era che lei si stava divertendo un mondo!
If you're only dreaming
Why I hear you screaming?
Tonight all the monsters gonna dance
We're comin' to get you!
We're comin' to get you!

Callin' all the monsters, callin' all the monsters

Callin' all, callin' all, callin' all the monsters
Si spostò in un'altra stanza,l'ennesima sala da pranzo,identica a quella nella quale avevano fatto colazione quella mattina.Se non  per il fatto che i mostri più famosi della storia,ovvero il lupo mannaro,frankestein,la mummia,l'uomo invisibile(lo si vedeva dagli occhiali che fluttuavano nel vuoto) e perfino il grande Conte Dracula in persona stavano danzando davanti a lei a ritmo della sua canzone...
You hide or you try...
Kiss tomorrow goodbye!
We thrill to your chill...
B-B-B-Buckin' for a freak-out! ù
We're wantin' to

We're hauntin' you
We're wantin' to
Ehh ehh
Ballavano bene,non c'è che dire.Proseguendo c'era la sala da ballo,dove altri mostri,come zombie e vampiri vari,si stavano allineando per formare delle file...
We might just bite underneath the moonlight
More fun if you run!
I-I-I-I'm I'm already chasin'
Gonna get your body shake

And wishin' you could just awake
Anche le altre creature soprannaturali cominciarono un balletto collettivo...
Here we go...
Tonight all the monsters gonna dance
We're comin' to get you!
Tonight all the monsters gonna dance
We're comin' to get you!
Julie si era messa al centro.Quando vide il lupo mannaro e frankestein rincorrersi non potè fare a meno di dare man forte ai suoi nuovi amici,esibendosi in mosse di ballo da vera proffessionista...
If you're only dreaming
Why I hear you screaming?
Tonight all the monsters gonna dance
We're comin' to get you!
We're comin' to get you!
Callin' all the monsters, callin' all the monsters

Callin' all, callin' all, callin' all the monsters!
Tutti i mostri le si radunarono intorno,accerchiandola,e risalendo più in alto ad ogni sua parola...
Gonna paint it red, get inside your head, head, head
Like a demon choir playing with fire, fire, fire
Ritornarono tutti nella fila di prima,ricominciando a ballare...
Gonna get your body shake
And wishin' you could just awake
Tonight all the monsters gonna dance

We're comin' to get you! 
Tonight all the monsters gonna dance
We're comin' to get you!
If you're only dreaming
Why I hear you screaming?
Tonight all the monsters gonna dance
We're comin' to get you!
We're comin' to get you!
Oh yea aye, oh yea aye, oh yea aye
Di nuovo le erano intorno,come se lei fosse stata la loro regina..
We're comin' to get you!
La canzone era finita,e Julie non poteva credere di aver appena danzato con i mostri più famosi.Per anni aveva pensato che si trattassero solo di favole per bambini.D'accordo,credeva che da qualche parte esistessero...ma non avrebbe mai pensato di poterli incontrare.Un sorridentissimo conte vampiro le si avvicinò:"Benvenuta all'Hotel Transilvanya!"Aveva un buffissimo accento russo.La bruna sorrise:"Grazie...credo,ma allora voi esistete veramente,cioè,veramente!"Il lupo mannaro,il cui vero nome era Wayne,non era altro che un vecchio lupo gobbo.Frankestein era il classico bonaccione,non bisognava farsi ingannare dall'aspetto esteriore.La mummia era grassa e grossa.L'unico che era veramente come descritto nei libri,era l'uomo invisibile,che fra l'altro non si poteva nemmeno dire che era,dato che non si poteva in alcun modo vedere.In effetti,i mostri non erano affatto tali.Perfino Dracula non era altro che un uomo di mezza età vestito con un mantello nero.O almeno questo era quello che sembrava da fuori,se non fosse stato per i canini sporgenti.La guardavano tutti con ammirazione:"Ti siamo grati per averci fatto dono della tua presenza,mia cara.Nessun umano metteva più piede qui da quando mia figlia si è sposata con uno di voi"Wayne si fece avanti:"Perchè nessun umano viene a farci visita?"La bruna ci pensò su un po',poi rispose:"Beh...credevamo...che lui ci succhiasse tutto il sangue"Dracula sospirò:"La classica paranoia umana"
"Cioè vorresti dirmi che Dracula non succhia il sangue?"
"Il sangue umano è troppo grasso.Non sai mai che c'è dentro.Sono anni che uso un surogato:SangueFree,o SimilSan.Non senti nessuna differenza"La ragazza sorrise:"Beh,penso proprio che dovrò farvi conoscere una persona"
"Ci sono altri umani nel castelo?"A Julie si accese una lampadina.

Aveva raccomandato loro di rimanere nell'ombra fino a quando non li avesse presentati.Sapete com'è,non si incontrano mica tutti i giorni i mostri più famosi della storia.Dopo un bel po'di tempo che giravano per il castello,Julie sentì un rumore.Si mise subito in allerta,facendo segno ai suoi nuovi amici di tacere.Camminava all'indietro per potersi guardare le spalle.Improvvisamente urtò contro qualcosa,e cacciò un urlo.Fu una cosa spontanea,poichè lei sapeva benissimo che i mostri erano tutti dietro di lei,ops pardon,davanti.Per fortuna era solo Ryuga,che appena notò la bruna,le diede una scossa per le spalle:"Julie!Ma insomma!Ti ho cercato dappertutto!"La ragazza si schiarì la voce,consapevole della figuraccia appena fatta:"Beh diciamo che sono stata...un po'occupata"Disse,ammiccando alla sua destra.Timidamente,una per una,si fecero avanti tutte le creature soprannaturali che per secoli avevano popolato gli incubi peggiori degli umani.La mascella di Ryuga si frantumò a terra,e Julie gli chiuse la bocca con un sorrisetto beffardo stampato in viso.Il vampiro fece un unchino:"Sono lieto di presentarmi al leggendario Ryuga Kishatu"L'albino fece una smorfia:"Leggendario Ryuga?"Guardò Julie,la quale scosse innocentemente la testa.L'uomo invisibile si fece avanti:"Salve,come va?"
"Chi ha parlato?!"
"Ops,pardon,dovrei schiarirmi la voce prima di parlare"Tutti risero di cuore.Tutti tranne Ryuga,che in quella faccenda tutto ci trovava meno che da ridere.Incrociò le braccia:"Perchè hai portato qui questa pletora di mostri"Chiese,evidentemente scocciato.La bruna si infastidì,poichè l'albino aveva fatto rimanere male i suoi nuovi amici:"Perchè li tratti così?Sono innocui,fidati,anche io pensavo..."Il blader sbuffò:"Ecco è questo il tuo problema,tu non dovresti pensare.Ti ricordo che quello che elabora i piani sono io"La bruna diventò rossa per la rabbia.I mostri cominciarono ad avere un po'di paura,nessuno aveva mai visto Julie arrabbiata,e credetemi,è uno di quegli spettacoli che ti auguri sempre di perdere.La bruna gli andò sotto:"Adesso ti credi un genio solo perchè sei riuscito a rubare un dannato pezzo di carta?!Patetico"
"Un dannato pezzo di carta che ha scritto la storia degli Stati Uniti"
"Sempre carta è,e non ha anima.Tu tratti le cose meglio delle persone!"L'albino si sentì colpito nel segno:"E tu invece?!Che ti atteggi sempre da grande diva?!Tu non sei meglio di me,cara la mia signorina.Dov'eri tu quando vedevo i miei amici morire,trafitti da una sciabola?!E dov'eri tu quando cadeva l'Ovestfalda?!E dov'eri tu...no Julie,da te questi discorsi non li accetto.Prima di poter parlare dovresti aver passato le cose che ho passato io"
"Che ne sai tu di cosa ho passato io?!Ti credi sempre superiore agli altri,quello che fai tu è meglio,come ti comporti tu è meglio.Qualsiasi cosa dico è sempre no!"
"No!"Julie gli puntò il dito sul petto:"Aha!No,no,sempre e solo no!L'unica parola che esce dalla tua bocca è no.Tu mi fai veramente imbestialire Ryuga,sei l'unico che ha questo potere!"
"Allora se ti do così fastidio,trovati qualcun altro con cui spassartela.Chi ti difenderà dal buio della notte,eh?!Quando ti senti sola,chi ti farà stare meglio,eh?!Banjo forse?!"
"Stai esulando dal nocciolo della questione!"
"Eh no mia cara,è proprio questo il nocciolo!Che diavolo vuoi da me?!Io non so darti amore,affetto e felicità!La mia vita fa schifo!Questa è la realtà!Ti ci devi abituare bella mia"Girò i tacchi e fece per andarsene,ma prima di ciò disse un'ultima frase:"Nessuno in questo o in altri mondi conosciuti fa niente per niente"La ragazza si ritrovò da sola con Dracula e company che la guardavano attoniti.Provò a sorridere:"Tranquilli,sistemerò ogni cosa"La verità era una sola.Lei non aveva la più pallida idea di come aggiustare quella situazione.Ryuga era stato freddo,troppo per una come lei.Come avrebbe fatto a riappacificarsi?

Era seduto su una poltrona di velluto rosso,davanti ad un camino scoppiettante.Si ricordò della discussione di qualche ora prima.Julie era stata dura,aveva colpito nel segno.Le parole che lei aveva pronunciato scottavano più di quel focolare che ardeva davanti ai suoi occhi.Però in fondo aveva ragione.Spesso,per non dire quasi sempre,lui trattava le persone con indifferenza e sufficienza,credendosi il capo.In realtà lui era il capo solo per imposizione.Tutti,suoi fratelli compresi,si guardavano bene dal contraddirlo.Mai mettersi contro l'Imperatore Drago,come diceva sempre lui.E fino a quel momento avevano fatto bene,non avevano mai fallito una missione quando le operazioni erano sotto la sua tutela.Perciò,non riuscendo ad instaurare un vero rapporto con gli altri,che lo rispettavano solo perchè lo temevano,lui si rifugiava in duri allenamenti,in oggetti futili e marchingegni di sorta.Che altro poteva fare?Solo Julie era stata in grado di scuoterlo,solo lei sapeva reggere il suo sguardo senza intimidirsi,solo lei era in grado di sostenere fino in fondo un confronto aperto con lui.E non dietrp una trottola,no,faccia a faccia.Per questo che lui la rispettava,non era una cosa da tutti quella che era riuscita a fare lei.No,diciamo pure che aveva compiuto un piccolo miracolo,trovando un modo gentile per aiutarlo a familiarizzare con concetti come famiglia,amicizia,amore.Cose di cui lui aveva solo sentito parlare nei libri di favole.A pensarci con attenzione,lei aveva ragione su tutto.E lui quando non sapeva cosa dire,puntava sull'argomento Banjo.Sì,perchè anche se non lo dava a vedere,quella era la nota più dolente della sua esistenza.Quel maledetto,per colmo del paradosso,era stato in grado di accaparrarsi ciò che voleva senza forza nè violenza.Cosa che invece a lui risultava pressochè impossibile.Lui non era mai riuscito a tenersi vicina una persona per più di qualche istante.Ed ora si sentiva un verme per aver detto quelle cose alla ragazza,ma no che dico,all'essere a cui teneva di più al mondo.Perchè,perchè doveva essere sempre così maledettamente odioso?Perchè diceva tutto quello che gli passava per la testa?La diplomazia,così come la pazienza e la fiducia erano sempre stati i suoi talloni d'Achille,che un giorno o l'altro l'avrebbero condotto alla rovina.Mentre rimuginava su questi pensieri,una persona,l'unica capace di sopportarlo,era lentamente entrata nella stanza.In realtà anche Julie si sentiva terribilmente in difetto,ed era sicura che Ryuga avesse ragione.Non puoi parlare quando non sai esattamente come sono andate le cose.Tante volte lei non era stata presente,per tutto l'arco della sua vita,quindi non poteva nemmeno immaginare cosa il blader avesse dovuto patire.Prese un respiro profondo:"Ryuga...?"L'albino alzò leggermente la testa.Possibile che dopo tutte le cose che le aveva sbraitato contro,lei volesse ancora rivolgerlgli la parola?La bruna si morse il labbro:"Senti...lo so che sei arrabbiato con me,e lo so di aver torto marcio,scusami.Non so se potrai perdonarmi..."Cosa?Perdonare lei?Se mai era il contrario.Julie non aveva proprio niente da farsi perdonare,eppure...incredibile,l'umiltà di quella ragazza non conosceva confini.Il blader si alzò di scatto dalla poltrona:"Sei insopportabile,lo sai?!"Provò a dirle,mascherando la sua commozione con una risata tirata.Anche la bruna provava con tutte le sue forze a reprimere le lacrime.Ma fu più forte di lei.Si buttò addosso all'albino,piangendo a dirotto e facendoli sprofondare entrambi nel velluto della poltrona.Ryuga affondò la faccia nella selva di capelli castani:"Scusami,scusami...!Non avrei mai dovuto dirti quelle cose!"Singhiozzò la ragazza.Il blader la strinse di più a sè:"No,tu devi scusarmi.Sono stato uno stupido,tu non meriti ciò che ti ho detto.Sei la persona più importante per me,non avrei mai dovuto trattarti a quel modo"Rimasero lì avvinghiati per un tempo che ad entrambi parve infinito.Poi Julie alzò la testa per poterlo guardare negli occhi:"Dagli una possibilità"Ryuga espirò:"E va bene,se me lo chiedi con quegli occhioni"Risero entrambi.Le discussioni erano utili al loro rapporto,ogni volta che avevano una faida,il loro legame diventava più solido,perchè scoprivano qualcosa in più l'uno dell'altra e viceversa.Due innamorati come loro non si sarebbero trovati da nessuna parte.

A Ryuga toccò familiarizzare con tutti i mostri.Ad un'analisi più attenta non erano una compagnia così disdicevole,anzi.Chiacchierarono allegramente,finchè Dracula non toccò involontariamente l'argomento sul quale,prima o poi,sarebbe dovuto arrivare il blader:"Tutti hanno un segreto.Anche questo castelo"Julie strabuzzò gli occhi:"Di che parli?"
"Parlo di Luna nuova!"
"Sì perchè Drac ha una cosa segreta nel castello"Intervenne Frankestein,suscitando la curiosità dei nostri eroi:"Sì,vedete,da quando ho creato castelo,c'è una cosa che non ho mai capito.Segreto e cuore di castelo!Si tratta di un ogeto che si trova solo con luna nuova"Ryuga e Julie si scambiarono un'occhiata intenditrice:"Ci puoi portare nel cuore del castello?"Domandò la ragazza:"Ma certo,se puo'essere utile per vostra missione.Per fortuna c'è Luna nuova stasera"

Scesero giù negli antri più profondi della magione.La poca luce offerta da una torcia andava affievolendosi lentamente.Rimaneva poco tempo prima che si spegenesse definitivamente.Per loro fortuna,arrivarono appena in tempo.Il cuore del castello si trovava in cima ad una scalinata di pietra,illuminata dalla Luna.Esattamente come aveva detto Drac.I due fecero segno a Julie di andare.Salì lentamente,gradino per gradino.Quando fu in cima rimase sconcertata.Il cuore del castello era...un portagioie?Tutta quella strada per un portagioie?
Lo mostrò a Ryuga che rimase inorridito.Gli pareva impossibile che quel banale oggettino fosse il cuore del castello.Ma Dracula disse loro di non fermarsi alle apparenze.Sicuramente quel cosetto nascondeva molto più di quanto non si vedesse.Infatti Julie,che non si era arresa,gli diede una spolverata.Sopra al portagioie d'oro,c'era una scritta in rilievo:"Insieme a Parigi"Lesse ad alta voce.Ovviamente questo era un altro indizio,che li avrebbe condotti nella capitale della moda,del divertimento...e del mistero.L'albino cominciava a sentire che quel mistero andava via via scemando,le risposte sarebbero venute molto presto.

Angolo Autrice
Ehila gente!Eccomi qui dopo un lungo periodo di attesa!Allora,abbiamo sfatato il mito dei mostri cattivi finalmente!Ma un altro indizio porterà i nostri eroi a Parigi!Quali misteri li attendono nel paese dell'amore?E N?Perchè non si fa più vedere?Si starà ancora mangiando le mani per l'ultima sconfitta,o starà tramando nell'ombra un colpo grosso?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Insieme a Parigi!Non mancate!
















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Capitolo 24
*** Insieme a Parigi ***


capitolo 24 Erano di nuovo sull'areo.Rotta Francia.Parigi per la precisione era la loro meta ufficiale.Julie continuava a rigirarsi tra le mani il portagioie trovato nel castello del conte Dracula.Era convinta che quel piccolo oggettino nascondesse un segreto di inestimabile valore.Strano a dirsi,però lei aveva questa fortissima sensazione.Sì,perchè lei aveva l'innata abilità di andare oltre le apparenze.Anche con Ryuga aveva dovuto scavalcare quel muro enorme che l'albino si era creato,e dietro cui si barricava per paura di soffrire ancora.Ed ora con il portagioie avrebbe dovuto fare la stessa cosa.Dietro alla polvere che lo avvolgeva c'era un mondo totalmente nuovo.Di questo era fermamente convinta.Solo che non aveva la più pallida idea di come fare a scoprire quel nuovo universo che in futuro l'avrebbe portata a vivere l'avventura più grande e avvincente della sua intera esistenza.Sbuffò,per quel giorno aveva provato abbastanza a tentare di aprire quel cosetto,come lo chiamava lei.Lo rimise in borsa,facendo attenzione a non graffiarlo.Poi guardò affettuosamente Ryuga che,come di consueto,era seduto accanto a lei,sonnecchiando.La bruna ridacchiò fra sè,incredibile come,anche se il viaggio era brevissimo,il suo ragazzo riuscisse a farsi una profonda ronfata.Julie aveva una teoria tutta sua.Secondo lei il blader di notte non dormiva,o almeno,dormiva molto poco.Perciò tentava di recuperare le ore di sonno perse,appisolandosi qua e la.Gli fece una carezza sulla testa,scompigliandogli i capelli bianchi.Quanto adorava guardarlo dormire,aveva un'espressione così...tranquilla,pacifica.In effetti a dirla tutta lei era un po'preoccupata per Ryuga.Da qualche tempo a quella parte l'albino era spesso stressato e con i nervi a fior di pelle.Julie lo capiva,dopo tutto doveva sopportare il fardello del comando.Oltretutto aveva da gestire anche i nuovi misteri che facevano capolino da tutti gli angoli.E doveva anche preoccuparsi di proteggerla,e fare in modo che non le accadesse mai niente di male.La bruna sospirò,come faceva il blader a non lamentarsi mai?Se lo chiedeva spesso.Eppure non doveva essere una situazione facile la sua.Scosse la testa.Decise di non pensarci,altrimenti avrebbe finito per tempestarlo di domande e consigli,che a lui davano particolarmente fastidio.Improvvisamente l'altoparlante segnalò l'imminente arrivo.Julie diede una scossa all'albino:"No Tiana,ancora cinque minuti"Mugugnò lui nel sonno.La ragazza sorrise,le dispiaceva molto doverlo svegliare,poichè non si vedeva spesso Ryuga immerso in un sogno.Però a minuti sarebbero arrivati in aereoporto.Scelse di adottare un metodo poco ortodosso per destarlo.Gli diede un bacio sulla guancia e si strusciò sulla sua maglia,spiegazzandogliela:"Amore,dobbiamo andare..."Sussurrò.Queste tre parole mischiate ai gesti sensuali che la bruna stava compiendo,furono efficaci tanto quanto una secchiata d'acqua gelata in pieno viso.Ryuga aprì lentamente gli occhi e sbattè due o tre volte le palpebre,per poi baciare dolcemente la testa della ragazza,ancora accoccolata contro il suo petto muscoloso:"Buongiorno"
"Buongiorno"Julie si alzò,con un sorisetto beffardo stampato in faccia:"Sai che parli nel sonno?"L'albino strabuzzò gli occhi:"Ti prego dimmi che non ho detto cose sconce..."La bruna scoppiò in una delle sue risate cristalline,che lo facevano impazzire:"No,tranquillo,non hai detto niente di compromettente"Il blader fece finta di asciugarsi il sudore dalla fronte con il dorso della mano:"Meno male.Per un attimo avevo temuto di aver descritto cosa mi passava per la testa..."La ragazza incrociò le braccia:"E sentiamo,cos'è che ti passava per la testa?!"
"Pensieri non troppo casti....comunque credo che sia il momento di scendere"Ammiccò in direzione della pista d'atterraggio.Eccoli finalmente arrivati nella città dell'amore,dello shopping e di chissà che altro.Quali avventure avrebbero atteso i nostri eroi?

Ryuga rimase sbalordito.Julie sapeva parlare perfettamente anche il francese!E non si confondeva neanche una volta!Aveva appena finito d'interloquire con la signora che stava al banco informazioni,per avere un'indicazione sull'ubicazione del loro albergo.Come al solito i risolutori non si erano risparmiati.Avevano lasciato una prenotazione al"Principe di Savoia"l'hotel più rinomato di tutta Parigi.Un cinque stelle superior.Julie riferì le informazioni al blader,che sbuffò pesantemente,chidendosi a cosa servisse il servizio più caro dell'universo:"Adesso non vorrai dirmi che non ti sono piaciute le camere enormi degli alberghi che abbiamo visitato fin ora"Disse la ragazza,annotandosi sull'agenda l'indirizzo.Sul volto di Ryuga comparve un ghigno:"A me quei posti sono piaciuti solo per il fatto che c'era un letto solo a due piazze"Cinse i fianchi di Julie,baciandole il collo"Dai Ryuga!Non qui in mezzo ad un sacco di gente!"
"Ufff,perchè tu devi avere sempre ragione"Mugugnò il blader,mollando la presa.La ragazza gli sorrise,per poi spronarlo a prendere i bagagli.A quanto pareva l'hotel era piuttosto distante da dove erano loro.

Una suite all'ultimo piano.Ecco dove avrebbero dormito per i giorni che sarebbero seguiti.Julie buttò il trolley e la borsa sul letto,per fiondarsi contro la finestra.Da lì il panorama era favoloso,si vedeva tutta Parigi.Tour Eiffel compresa.Alla ragazza non sembrava vero tutto questo.Molte volte si era domandata se tutto quello che le stava accadendo non fosse stato solo un sogno.Un sogno meraviglioso dal quale presto si sarebbe svegliata.Poi si tirava un pizzicotto e si accorgeva che invece era tutto vero.Anche se era consapevole di star vivendo le esperienze più belle della sua vita,con la persona più importante della sua vita,ancora non si capacitava di come tutto fosse successo così in fretta.Il giorno prima era una nobile aristocratica,costretta a sposare un emerito imbecille,e il giorno dopo era un'avventuriera che aveva viaggiato per il mondo e che ne aveva viste di tutti i colori.E tutto questo era stato possibile solo grazie a Ryuga.Se lui non ci fosse stato lei non avrebbe mai potuto attraversare il tempo e lo spazio e non avrebbe potuto provare tutte quelle emozioni travolgenti.Probabilmente non avrebbe nemmeno mai conosciuto il vero amore.Le vennero le lacrime agli occhi a pensare tutto questo.Ryuga vide il riflesso della sua ragazza nel vetro della finestra.Aveva gli occhi bassi e umidi.Le si avvicinò da dietro:"Julie...che c'è,che ti prende?"Le chiese dolcemente.In quel momento alla bruna venne in mente il suo futuro matrimonio,e quel beota del suo promesso sposo.Mille dubbi l'assalirono:"Perchè...?"Sussurrò:"Cosa?"
"Perchè...perchè ci siamo incontrati?"L'albino tentò di stemperare:"Beh,perchè abbiamo trovato entrambi un cristallo"Julie scosse la testa:"Non mi riferivo a quello...sai bene di cosa parlo"Il blader abbassò lo sguardo:"Mi dispiace.So cosa ti turba in questo momento,però..."
"Però devo essere forte.Sì,lo so.Me lo dici sempre"
"Magari...magari non sarà così male..."Lo stava dicendo solo per rassicurarla,ma in realtà doverla lasciare era la cosa che più gli doleva al mondo.Sentire il suono di quelle parole pronunciate dalla sua bocca,per Julie furono come stilettate nel fianco.Aveva sempre creduto che quando sarebbero venuti sull'argomento lui avrebbe tentato di dissuaderla dal ritornare nel suo mondo.E invece cercava di convincerla che sarebbe andato tutto bene,addirittura la stava spronando a rivalutare quel dannato figlio di papà,con i capelli più impomatati di un nobile del settecento.La ragazza strinse i pugni,come poteva Ryuga rimanere sempre indifferente e totalmente esterno alle situazioni e alle persone che lo circondavano?Possibile che non vedesse la sofferenza dilaniante che la stava torturando in quel momento?Julie non aveva mai pretesto di essere al primo posto nei pensieri del blader,ma nemmeno di valere quanto una qualsiasi avventuretta destinata a finire entro breve.Calde lacrime iniziarono a rigarle le guance,nonostante la resistenza che lei aveva strenuamente opposto fino a quel momento.Mostrarsi debole davanti all'albino era l'ultima cosa che avrebbe voluto in quel momento.Ma non poteva farne a meno,era come se le fosse stato strappato un pezzo di cuore.Singhiozzi la fecero sussultare vistosamente.Ryuga strinse i denti:non doveva lasciarsi intenerire.Anche se aveva deciso di godersi la bruna per più tempo possibile,non era concepibile che lei si rifiutasse di sposare Banjo.Del resto,lo aveva affermato anche lei stessa,per quanto le piacesse il suo mondo,la realtà dalla quale proveniva era quella dei suoi genitori e del suo matrimonio combinato.Però,anche se Julie continuava a fare finta di niente per non causare problemi a nessuno,il fatto che Ryuga si disinteressasse,o almeno dava a vedere questo,era troppo per lei,davvero una cosa insopportabile.Presa da un improvviso scatto di rabbia si voltò.Eccoli.Quegli oceani infiniti che non ti lasciavano via di scampo,costringendoti a tenere lo sguardo fisso nel blu acceso dei suoi occhi,ora appannati da un velo di lacrime.Ryuga accettò la sfida.Per trenta lunghissimi secondi nessuno dei due parlò,finchè Julie esplose,non riuscendo più a contenersi:"Ma che diavolo ne vuoi sapere tu di come sarà!!Eh?!Tanto non te ne importa vero?!Tanto io sono solo una delle tante!Maledizione Ryuga!Non voglio più vederti!"Urlò queste parole così forte che la sua voce risultò addirittura stridula.Non appena ebbe finito di sputare questa frase,scostò malamente Ryuga e corse via.L'albino rimase fermo sul posto,incapace di compiere un qualsiasi movimento.

Era rannicchiata su quella panchina da chissà quanto.Il tempo attorno a lei pareva essersi fermato del tutto.Aveva la gambe strette in grembo e la testa infilata in mezzo.Continuava a rafforzare sempre di più la presa che le sue mani esercitavano sulle ginocchia,convinta che,se si fosse fatta abbastanza piccola,i problemi non l'avrebbero attaccata.Non sapeva con certezza nemmeno dove si trovasse,e non le interessava minimamente.Si sentiva vuota,persa in un mare di emozioni negative che non accennavano ad andarsene.Ryuga diceva sempre che se tieni la mente e il corpo occupato,il dolore si attenua,poichè il cervello è troppo occupato a svolgere la sua attività piuttosto che crogiolarsi nella sofferenza...oh,ma che importava quello che diceva sempre Ryuga...in quel momento,l'ultima cosa a cui voleva pensare era lui.Ogni volta che l'immagine del blader che le sorrideva le veniva alla mente,sentiva una fitta allo stomaco.Come era possibile che una sola persona potesse avere il potere di cambiare la tua vita così radicalmente?Perchè era inutile mentire dicendo che l'albino era stato solo una cotta,che prima o poi sarebbe passato tutto e che sicuramente qualcun altro avrebbe preso il suo posto.Nessuno avrebbe potuto sostituirlo,nemmeno se avessero creato un suo sosia con lo stesso identico carattere scontroso e con lo stesso strambo taglio di capelli,neppure in quel caso sarebbero riusciti ad eguagliarlo.Ecco perchè,nonostante fossero passati quasi cinque mesi da quando la bruna aveva ricevuto la notizia del suo matrimonio,lei non era riuscita ancora a capacitarsi della cosa.Certo,se non avesse incontrato Ryuga e tutti i suoi nuovi amici sarebbe stato tutto molto più facile.Ben presto si sarebbe fatta una ragione,sarebbe rimasta schiava tutta la vita,vivendo felice,nell'ignoranza che potesse esistere qualcosa di meglio.E invece il destino era stato crudele con lei...il destino.Si ricordò di quando,sulle splendide spiagge hawaiiane,aveva posto quella domanda all'albino.Un quesito difficile non c'è che dire,il destino esiste o no?Credere che esista da una ragione in più per vivere,cioè che niente capita per caso.Questo avrebbe dato un senso anche al loro incontro...e se invece non esisteva?Se tutto ciò che era accaduto fino a quel momento,fosse stato solo una mera coincidenza?Troppe domande,nessuna risposta.La testa di Julie stava per scoppiare,riempita fino all'orlo da questi pensieri.Alzò lievemente il capo,gli occhi ancora umidi per il pianto.Un piccolo uccellino stava lì davanti a lei,fissandola stortando la testina.La ragazza appoggiò le gambe per terra.Era indolenzita per la posizione scomoda nel quale era rimasta per ore.Prese delicatamente tra le mani il piccolo pennuto,accarezzandolo lievemente.Mentre stringeva tra le mani quella creatura,un pensiero fulmineo le attraverso la mente.Forse doveva solo immaginarsi lei sull'altare,mentre si maritava con un partito niente male,e tutto il resto le sarebbe sembrato solo una fugace avventura passata.Appoggiò il passerotto sulla panchina,tirandosi su.Incrociò le mani,come se stesse tenendo un bouchet e si sforzò di sorridere e di inchinarsi.Ma nessuno di quei gesti le risultò naturale e spontaneo,al contrario sembrava un personaggio di una qualche recita scolastica.L'uccellino cinguettò due volte in segno di assenso,come per convincerla che quello che stava facendo era più che giusto.Julie però non ne era per niente convinta.Abbassò lo sguardo sospirando...

Guardami,non potrei sembrare una sposa mai
o una buona figlia
Ma lo so,questo ruolo non mi va!
Mentre cantava si era incamminata nel tentativo di uscire dal parco nel quale si trovava.Arrivò ad un ponticello sospeso sopra la Senna,e saltellò da un pomello all'altro della balaustra...
Sono qui,ma se io facessi ciò che vorrei
i miei cari perderei!
Si specchiò nel fiume...
Dimmi,dimmi chi è l'ombra che
riflette me
Non è come la vorrei perchè
non so
Aveva ancora i capelli pettinati perfettamente,come se li acconciava di solito.Ma quella non era la vera lei.Con una mano se li scompigliò,rispecchiandosi.Ma quello che vide ancora non le piaceva...
Chi sono e chi sarò,
lo so io e solo io
E il riflesso che vedrò
mi assomiglierà!
Quando il mio riflesso avrò
sarà uguale a me

Una lacrima increspò la superficie dell'acqua:"Che cosa vedi?"Domandò una voce gentile e profonda alle sue spalle.La ragazza non si voltò,riconoscendo di chi si trattava:"Vedo una ragazza senza speranze..."Ryuga sorrise debolmente,inginocchiandosi di fianco a lei.Fece finta di scrutare nell'acqua,una mano sotto al mento e l'aria interrogativa:"Invece io vedo una giovane donna,forte e combattiva,che non si lascia intimidire da niente"Julie chiuse gli occhi.L'albino sospirò,poi ebbe un lampo di genio:"Vieni con me,ti mostro una cosa..."La bruna accettò,prendendo la mano di Ryuga.
Attraversarono il parco da un capo all'altro,schivando rami di alberi ed evitando cespugli di rose.Giunsero ad una piccola radura appartata,molto somigliante al loro luogo segreto.Ryuga scostò una pianta che copriva la visuale di quello che sarebbe dovuto essere la loro vera meta.La ragazza rimase un po'delusa quando trovarono solo degli alberi spogli,ai quali l'autunno aveva tolto le foglie.Ryuga le sfiorò una guancia con l'indice:"Guarda,l'autunno sta ormai per trasformarsi in inverno e tutte le foglie sono cadute.Ma oh...toh guarda..."Indicò una quercia davanti a loro.Da essa spuntava ancora una fogliolina,restia ad abbandonare la sua casa:"Una è in ritardo...forse non voleva uniformarsi al gruppo e ha deciso da sola la sua strada.Magari verrà sballottata dal vento e colpita dalla pioggia.Ma mai si romperà sotto il peso di una scarpa,vivendo contenta della scelta fatta"Julie ridacchiò:"Ma è solo una foglia..."
"No Julie,sarebbe stata solo una foglia se avesse seguito incodizionatamente le altre sue compagne.Ma lei è speciale perchè non ha seguito il gruppo.Non tutti hanno il coraggio di fare le proprie scelte indipendentemente dal giudizio e dalle imposizioni degli altri"In quell'istante la bruna realizzò che il blader aveva appena usato una metafora per farle comprendere una cosa importante:a volte nella vita dobbiamo prendere il comando di noi stessi.La fece voltare,stringendole le spalle:"Stammi bene a sentire Julie Casterville.Tu hai la stoffa per compiere grandi imprese,ma devi prendere in mano il timone e tracciare la tua rotta.E devi seguirla!Anche in caso di burrasca!E quando finalmente dimostrerai al mondo di che pasta sei fatta,beh,spero di essere lì per godermi lo splendore emanato dal tuo bey"Aveva pronunciato quelle parole con un tale pathos che chiunque fosse stato presente sarebbe rimasto ad ascoltarlo.Era fermamente convinto di ciò che aveva appena detto,non era la solita manfrina per tirare su di morale una bambina a cui si è rotto un giocattolo.Julie non sapeva assolutamente cosa rispondere,ed era di nuovo sul punto di piangere.Strinse le labbra per non lasciare che le lacrime le offuscassero per l'ennesima volta la vista,e questo gesto non sfuggì all'occhio attento di Ryuga.L'albino sorrise dolcemente e prese tra due dita una ciocca di capelli della bruna,baciandola dolcemente.Quel gesto,quel semplice gesto fu più esauriente di mille altre perifrasi.Dopo aver annusato ancora per qualche secondo la fragranza emanata da quei pochi capelli che aveva in mano,il blader fece dietrofront,andandosene come se niente fosse e scomparendo tra le piante,mimetizzandosi come solo lui sapeva fare.Solo alcuni istanti dopo Julie riprese a respirare regolarmente,poichè fino a quel momento aveva trattenuto il fiato.Mentre cercava di ritornare lucida,le saltò nuovamente all'occhio la sua immagine riflessa sull'acqua.Decise di specchiarsi meglio,come poche volte faceva,perchè riteneva che ammirarsi fosse una perdita di tempo con un viso orrendo come il suo.Non le era mai balenato per la mente che in realtà lei potesse essere molto bella,infatti molte volte si era chiesta come mai tanti ragazzi la corteggiassero.Ecco uno dei suoi più grandi difetti:la scarsa autostima.Julie,nonostante tentasse in tutti i modi di dimostrare il contrario,aveva pochissima fiducia in sè stessa e in quello che faceva.Seppur riuscisse bene in tutti i campi,chiaramente per imposizione,non aveva mai creduto a sufficienza nelle sue potenzialità per far nascere una passione.Per contro,era anche una ragazza molto ingenua,che tendeva a dare la sua fiducia a chiunque si dimostrasse gentile o,per lo meno,a chiunque la capisse almeno un poco.Era successo per quasi tutte le persone che le stavano intorno:Ryuga,Tabatha,Cordelia e tutti gli amici che aveva conosciuto recentemente.L'avevano sempre messa in guardia da questa sua caratteristica,ma era più forte di lei.Cordelia diceva sempre che lei riusciva a vedere il buono in qualunque persona,e che non contemplasse la solitudine.Secondo lei nessuno amava stare solo e in ognuno si nasconde qualcosa che lo rende amabile e caritatevole,persino nel più oscuro dei cuori si cela una piccola luce.E lei era sempre stata brava a far venire fuori il lato migliore della gente.O meglio,quasi sempre.Con Ryuga aveva funzionato,ma forse perchè l'animo del blader non era completamente corrotto.Però non si può essere certi che si verifichi la stessa cosa con altri,magari più cattivi,come N per esempio.Ecco perchè questa sua qualità poteva,da un momento all'altro,trasformarsi in una rovina totale.Cordelia diceva sempre che l'ingenuità si paga a caro prezzo.Ma purtroppo Julie era fatta così,e non c'era stato verso di cambiarla.L'unica cosa che non si riusciva veramente a comprendere di lei è come lei vedesse solo il lato bello di tutte le cose...meno che in lei stessa.Fino ad ora nessuno aveva trovato il modo di farle capire quanto fosse dolce e perfetta così com'era.Ma...forse...Ryuga si stava avvicinando alla meta.La bruna,dopo un breve istante di indecisione,si sporse in avanti,per poter vedere meglio la sua immagine.Rimase senza parole.Era cambiata davvero molto dall'ultima volta che aveva contemplato se stessa davanti ad uno specchio.Prima aveva la corporatura di poco più di una bambina e la faccia pulita,senza macchia nè timore.Ora invece sembrava proprio una donna fatta e finita.Si osservò meglio gli avambracci,c'erano dei muscoli che non aveva mai avuto,e i capelli le si erano allungati notevolmente,arrivandole ormai quasi a metà schiena.Quelle due borse sotto gli occhi la facevano sembrare una donna in carriera,che sprecava ore di sonno per lavorare.Il viso era più sottile e meno pieno,evidentemente era dimagrita.Lì in quel piccolo specchio d'acqua,Julie scoprì una nuova sè stessa.Per caso si passò una mano tra i capelli,e incappò nella ciocca che Ryuga aveva baciato.Arrossì lievemente,abbozzando un mezzo sorriso.Se la rigirò più volte tra le dita,per poi sistemarla dietro un orecchio,sbattendo un paio di volte le ciglia.Forse se un ragazzo bello,forte sicuro di sè e acuto come Ryuga,che di ragazze ne aveva viste a iosa la trovava bella,beh,magari non era solo un apprezzamento di circostanza,si disse.Era stata troppo dura con l'albino,dopo tutto lui voleva solo il suo bene e la sua felicità.Si mise in piedi,spolverandosi la gonna e asciugandosi sulle calze le mani sudate.Era decisa a raggiungere l'unica persona che aveva lo straordinario potere di farle battere il cuore.

Uscendo dal parco in cui si trovava,era finita proprio davanti alla cattedrale di Notre Dame,la più famosa di tutta Parigi.Chiamò Ryuga un paio di volte,ma nessuno rispose al suo appello.Per fortuna riuscì,aguzzando la vista,a scorgere l'albino seduto su una panchina dall'altro lato della strada.Lo raggiunse correndo,rischiando anche di cadere,inciampando su un sasso.Appena gli fu abbastanza vicina,gli saltò al collo,abbracciandolo.Lui ricambiò,stringendosela al petto e accarezzandole la testa.Julie adorava come Ryuga alternasse momenti seri,in cui bisognava ragionare e rimanere razionali,e momenti invece in cui si lasciava trasportare dai sentimenti.Ma questa cosa le piaceva ancora di più perchè solo con lei era così dolce.In quell'istante realizzò che altre persone stavano passando di lì e magari non avrebbero apprezzato tali manifestazioni pubbliche d'affetto,ma non le importava affatto.Invece l'albino,che ebbe la sua stessa intuizione,si schiarì la voce,allontanadola da sè.La ragazza ci rimase un po'male,ma comprese e si alzò lentamente da lui.Ryuga le regalò una lieve carezza sulla guancia,per poi tirarsi in piedi,affiancandola:"Mi hai perdonato?"Scherzò il blader,sfregandole un pugno sul cranio.Julie sapeva perfettamente che prima o poi il dolorosissimo momento dell'addio sarebbe giunto,ma non era il caso di pensarci ora:"Mmmm...dipende da come ti comporti"Disse con aria furbetta.Ryuga buttò gli occhi al cielo e sospirò:"E va bene,cosa devo fare ottenere il vostro perdono,altezza?"La canzonò,inchinandosi:"Credo che un bacio sia sufficiente"Rispose lei con una mano sotto al mento.Il blader alzò un sopracciglio e sorrise beffardo.Le cinse la vita e le lasciò un breve bacio sulle labbra:"Eh no Ryuga,non hai capito...non ho detto un bacio...ho detto due"
"Allora scusami"Le prese il volto tra le mani e la baciò,stavolta con passione e ardore.Quando si staccarono si sorrisero,e si presero per mano,cominciando a camminare.Julie osservò le loro dita intrecciate:la mano dell'albino sembrava essere stata creata apposta per la sua,ogni singolo polpastrello si incastrava perfettamente.Ryuga trasse una busta marroncina dalla tasca posteriore dei pantaloni:"Guarda che ti ho preso per farti felice"Disse,porgendole l'involucro.La bruna lo esaminò per qualche secondo,prima di aprirlo e scoprire che dentro c'era una squisita crepe al cioccolato.Il suo volto si illuminò.Diede un morso al dolce,sorridendo con la bocca piena:"Come facevi a sapere che ne andavo pazza?!"Bofonchiò,inghiottendo un boccone enorme:"Mmmm,intuito maschile...comunque stavo pensando che non abbiamo la più pallida idea del perchè ci troviamo qui..."La ragazza annuì.In effetti,da che erano arrivati non si erano mai concentrati sulla missione.Il portagioie li aveva condotti in quella splendida città...ma poi?Che c'era d'altro da scoprire?Come al solito ci sarebbero dovuti arrivare da soli,poichè nessuno li aiutava con qualche indizio.Julie ci pensò su un momento,buttando il sacchettò ormai vuoto in un cestino.Le cose erano più complicate del previsto.Almeno quando erano andati in Transilvanya,avevano avuto le coordinate esatte,non avevano dovuto cercare qualcosa in una città intera.Serviva un'indicazione che restringesse il campo....ma cosa?A quel punto un suggerimento qualunque sarebbe bastato ad indirizzarli,o servivano dettagli più precisi?Queste domande vorticavano nella mente della bruna,che era sul punto di scoppiare.Si grattò freneticamente la cute,sotto lo sguardo stranito del blader:"Ryuga,non so assolutamente cosa o dove cercare!"Esclamò,sull'orlo di una crisi di nervi:"Ahhh,ti capisco.Nemmeno io..."Julie era davvero disperata,quella caccia al tesoro sembrava non avere mai fine.In più dovevano sempre cavarsela da soli!Mentre si martoriava le unghie per il nervoso,una voce soave le venne alle orecchie:"Julie..."La ragazza sobbalzò:"Hai sentito qualcosa?"Domandò all'albino:"No...nulla"Come se niente fosse la voce continuò:"Julie..."La bruna sbattè un paio di volte le palpebre,e in un nanosecondo si ritrovò catapultata in uno spazio bianco indefinito.Si guardò intorno perplessa ed alquanto spaventata.Una luce abbagliante davanti a sè la costrinse a coprirsi gli occhi con un braccio.In mezzo a quel bagliore etereo si distingueva,non troppo chiaramente,una figura di donna.Julie si sforzò di rimanere lucida:"Sei tu la persona che mi ha chiamato?"Chiese con un po'di fatica:"Sì,mia cara Julie...Notre Dame ha in serbo il segreto...la fede vince sempre..."Pian piano la figura femminile svaniva,e la voce appariva sempre più lontana:"Aspetta!Dimmi chi sei!"
"Ricorda...credi sempre!"E in un attimo lo spazio intorno a lei si dissolse.Ora davanti aveva solo le dita di Ryuga che schioccavano:"Ehi!Terra chiama Julie!"Lentamente la bruna riprese a respirare e si rese conto di essere tornata sulla terra,per così dire:"Notre dame..."
"Che?!"
"Notre Dame ha in serbo il segreto...è lì che dobbiamo andare!"Il blader era senza parole e con la bocca spalancata per lo stupore:"Ma che vai blaterando?!Secondo me sei davvero stressata..."
"Ma no!Non chiedermi come faccio a saperlo...perchè sarebbe troppo complicato da spiegare...ma ti dico che ciò che cerchiamo è nella cattedrale a Notre Dame!"L'albino sbuffò pesantemente:"E va bene...mi fido"Julie annuì.Guardò in alto:la possente chiesa si stagliava austera sopra le loro teste.La loro meta non era mai stata tanto vicina.

Come previsto dalle acute supposizioni di Ryuga,Notre Dame era solo una chiesa.Non c'era niente di speciale in quel posto,a parte i fedeli che pregavano e accendevano ceri.Ma Julie era fin troppo convinta di ciò che affermava.Era sicura che la donna non le avesse mentito.Le era parso,solo per un momento,che quel viso fosse familiare.Ed era anche sicurissima di aver già udito quella dolce voce.Quindi sia il suo cuore che la sua mente le suggerivano di fidarsi.Finalmentte,dopo estenuanti ricerche e dopo parecchi sbuffi di Ryuga,Julie riuscì a trovare una scala in pietra che portava direttamente al...piano di sopra.Le salirono tutte d'un fiato,ritrovandosi in una sorta di soffitta,che altro non era che il luogo dove si recava il campanaro per segnalare lo scoccare dell'ora.La bruna era alquanto delusa,nonostante avessero cercato in ogni anfratto,non era saltato fuori uno...:"Schifosissimo mucchio di niente!Ecco cosa c'è qui!Spero tu sia contenta ora!"Gridò arrabbiato l'albino,mettendo stizzitamente le mani sui fianchi.La bruna si morse il labbro,di nuovo era stata così ingenua da lasciarsi guidare dalla prima...allucinazione che le si presentava davanti!Sospirò,sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.Però...però...a pensarci bene lei non aveva seguito TUTTA la pista.La voce aveva detto che Notre Dame aveva in serbo il segreto...però aveva aggiunto che la fede vince sempre...perchè sottolinearlo se non era un dettaglio rilevante...?Evidentemente quella frase voleva dire di più.La fede vince sempre...Julie cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza,una mano sotto al mento e una dietro la schiena.Ryuga cominciava davvero a perdere la pazienza:"E adesso che stai facendo?!"
"La voce ha usato l'espressione la fede vince sempre...perchè...perchè?"
"Quale...voce?!"
"La fede vince sempre...forse vuol dire che siccome siamo in chiesa dovremmo metterci a pregare...no,no è stupido!Allora a cosa si riferiva..."Il blader non ci capiva ufficialmente più niente.Sospirò e si sedette su uno scatolone,rassegnandosi ad aspettare che gli intricati ragionamenti della sua ragazza cessassero.Ma Julie non aveva la benchè minima intenzione di darsi per vinta.Le si accese una lampadina:"Aspetta!Ma certo!La fede vince sempre!"Si voltò di scatto verso Ryuga:"Ma è così ovvio!La campana più importante di tutta Notre Dame è...!E'...!La  fideles!La fedele!La fede vince sempre!Ecco cosa voleva dire!La fideles è la chiave!E sta ad un centimetro da noi..."Era vero.La campana era a due passi,bastava salire quattro scalini di legno e il mistero era svelato.La bruna non se lo fece ripetere due volte.Si precipitò a vedere,seguita a ruota dall'albino,che dopo tutto aveva deciso di ascoltarla.La Fideles era stupenda,la campana più preziosa che esitesse.Tutta d'oro e piena di pietre preziose di inestimabile valore.Ma dovevi andare sotto di essa per poter ammirarne lo splendore,poichè non era adornata fuori,ma dentro.I due ragazzi rimasero sbalorditi per un secondo,poi la bruna venne colpita da uno scintillio particolare.Si avvicinò per vedere meglio e tastò la superficie dorata.In rilievo c'era una piccola catenina anch'essa d'oro,con attaccato un ciondolo rotondo con i bordi zigrinati.Tirò leggermente e il gioiello venne via senza resitenze.Se lo rigirò tra le mani più volte,per poi scoprire che su di esso c'era la stessa scritta che era incisa sul portagioie,ovvero:"Insieme a Parigi".Ryuga le si avvicinò,ma quando vide la catenina,diede libero sfogo ai suoi bollenti spiriti:"E noi abbiamo fatto tutta sta strada per un dannato ciondolo?!Oh bene!"Cominciò ad urlare ed a imprecare contro tutto e tutti.Ma Julie era troppo concentrata ad osservare prima il portagioie e poi la catenina,in questa sequenza.Non riusciva a fare a meno di pensare che quei due oggetti fossero indissolubilmente legati.Ma proprio mentre rimuginava su questo ipotetico legame,venne bruscamente trascinata via da Ryuga,che aveva deciso di mandare tutto al diavolo.La strattonò finchè non furono fuori dalla cattedrale.Julie lo fissò in cagnesco:"Ma che ti è saltato in mente?!"Cominciarono a discutere in mezzo alla strada,attirando anche l'attenzione dei passanti...e non solo.Da una guglia di Notre Dame,un elfo di nostra conoscenza aveva osservato ogni cosa con estrema attenzione.Come suo solito Gish aveva fatto fare il lavoro sporco ai suoi nemici,che non solo avevano trovato il portagioie ma ora anche la chiave per aprirlo!Sfortunatamente,dati i suoi recenti insuccessi,non era stato affidato a lui l'incarico di rubare il tutto.Infatti un'altra figura gli comparve alle spalle,furtiva come un'ombra:"Ottimo lavoro Gish,adesso ci penso io"Da come era vestito,poteva sembrare benissimo un uomo d'affari.Indossava un abito nero gessato con dei mocassini neri lucidi.La cravatta rossa accuratamente infilata nella giacca completava l'outfit.Aveva un viso rilassato,i lunghi capelli corvini  che spuntavano dal cilindro nero,gli ricadevano morbidi sulle spalle e i piccoli occhi osservavano compiaciuti la scena che gli si parava davanti.Sarebbe stato un bell'uomo,se una brutta cicatrice che percorreva per intero lo spazio tra l'occhio destro e il mento non avesse deturpato il volto.Gish fece un verso di disprezzo quando lo vide:"Perchè non ti cambi quegli abiti da damerino ogni tanto?!"Chiese assai sarcastico,prima di sparire nel nulla.L'uomo sorrise beffardo.Nel frattempo Julie e Ryuga non erano ancora riusciti a venire a più miti consigli,e continuavano a sbraitarsi addosso un sacco di parole.Si interruppero bruscamente quando videro il cielo farsi improvvisamente nero:"Ho un brutto presentimento..."Sussurrò Ryuga.Esattamente dopo che lui ebbe pronunciato queste parole,l'uomo che fino a prima era sull'albero si materializzò davanti a loro:"Miei signori,enchanted"Si inchinò e si levò il cilindro:"Si toglie il cappello il dottor Facilier"Ryuga ringhiò:"Che diavolo vuoi"
"Sono lieto che tu mi abbia posto questo quesito,mio ottuso amico...sono qui per un'equa sfida se per voi non è un disturbo,si intende"L'albino stava già per scattare,quando Julie si intromise:"Che genere di sfida?"Chiese seria:"Una sfida beyblade,mia cara,una semplice prova per testare le tue capacità"
"Mi dispiace ma Julie non accetta sfide da uno come te!"
"E perchè mai...in fondo è solo una partita amichevole"La ragazza assottigliò gli occhi:"E io che ci guadagno se vinco?"
"Beh...se vinci tu ti rivelerò il segreto della donna che hai visto..."Quelle parole furono come una stilettata per Julie,che anelava a scoprire la verità sulla sua visione:"Ma se vinco io,tu mi consegnerai il Cristallo di Luna"Ryuga le prese un braccio:"Julie non ascoltarlo"Provò a dissuaderla,ma lei senza pensarci due volte annuì:"Accetto"Il ghigno sul volto di Facilier si allargò vistosamente:"Ottimo,ma,mia cara,come tutte le sfide che si rispettino,ci sono delle condizioni..."
"Parla"
"Il tuo amichetto non potrà in alcun modo aiutarti e..."In un secondo la ragazza venne colpita da una scarica elettrica,che la fece urlare dal dolore:"Non potrai trasformarti in Sailor Moon"Julie ansimò e strinse i pugni,mentre uno spazio intorno a loro venne circoscritto,lasciando fuori Ryuga,che tentò in ogni modo di rompere la barriera,ma inutilmente.Dal centro dell'area fuoriuscì uno stadio beyblade.Facilier prese il suo bey e lo puntò,imitato da Julie.Dopo il consueto conto alla rovescia,i due lanciarono le trottole.Il bey di Facilier,Dark Serpent,aveva una potenza tale,che già dal primo impatto riuscì a scaraventare Ancient Veritas e Julie l'una dall'altra parte dello stadio,e l'altra per terra.Ryuga strabuzzò gli occhi,era chiaro che quel bastardo di Facilier non avrebbe mai sfidato la ragazza se non avesse avuto la certezza più che matematica di vincere.Serpent cominciò subito a tempestare Veritas di attacchi veloci e precisi,che non lasciavano scampo:"Non l'avrai vinta così!Forza Veritas!"Il bey riuscì miracolosamente a staccarsi da quello dell'uomo,che rise istericamente:"Cosa pensi di fare?!"Raggiunse di nuovo Veritas dall'altra parte dello stadio,bloccandole qualsiasi via di fuga:"Sei così patetica!Sei pronta a morire pur di sapere la verità!"Biascicò il suo avversario,per poi ordinare un'offensiva ancora più crudele,che generò una piccola esplosione.Ryuga cadde in ginocchio,chiedendosi come poteva finire tutto a quel modo.La sua Julie...distrutta da un omuncolo presuntuoso...gli attacchi non cessavano,e più Serpen colpiva,più aumentava la potenza con cui assestava le offensive.Si vedeva che la bruna era allo stremo delle forze,e anche Veritas cominciava a perdere forza di rotazione.Una lacrima scivolò dalla guancia di Ryuga fino a terra.No,non doveva essere debole proprio in quel momento.Doveva essere forte per supportare al meglio la persona che amava di più al mondo.Si tirò su,picchiando entrambi i pugni contro la cupola trasparente che aveva avvolto l'area del duello:"Combatti Julie!Non puoi arrenderti proprio ora!Su fagli vedere di che pasta sei fatta!"Gridò con tutto il fiato che aveva in gola.La ragazza,udendo queste parole e sapendo di avere il sostegno di Ryuga,si rialzò e pensò:-Ryuga ha ragione,non posso cedere proprio adesso...ma Veritas è al limite...la mia unica possibilità sarebbe trasformarmi in Sailor Moon...però non posso...-una voce la scosse:"Julie..."Era sempre lei!E di nuovo la bruna si ritrovò avvolta da un indefinito spazio bianco,con una bellissima donna davanti:"Julie,tu hai un potere immenso dentro te...devi solo trovare il modo di lasciarlo uscire..."Dalle tasche delle gonna,uscirono,sospesi in aria come sorretti da fili invisibili,il portagioie e la catenina,ora risplendenti di una luce dorata.La ragazza li prese uno in una mano e una nell'altra.Incredibilmente,come guidata da una forza misteriosa,la mano sinistra infilò la catenina nell'unica fessura del portagioie,compiendo un quarto di giro a destra.Il portagioie si aprì da sopra,rivelandosi per quello che era...un carillon.Due personaggi,un uomo e una donna,danzavano girando su loro stessi al tempo della dolce musica suonata dal carillon:"Segui il tuo cammino Julie...ti voglio bene...non scordarlo mai..."E tutto svanì di nuovo.In fronte a sè aveva di nuovo Veritas che stava per vacillare e Facilier che rideva sguaiatamente.Di nuovo sentì delle parole salirle dal petto:"Tu non vincerai mai Facilier,perchè il bene sarà sempre un passo avanti al male!"L'uomo smise di contorcersi e strabuzzò gli occhi quando,davanti a lui,non trovò più una ragazza,ma un intenso bagliore,da cui spuntavano due accesi occhi blu e una specie di cristallo,il quale non era altro che il carillon trasformatosi grazie alla forza di volontà della sua padrona.La ragazza lanciò in aria il cristallo e scandì:"Potere del cristallo d'argento,vieni a me!"Il cristallo brillò due o tre volte per poi posizionarsi in mezzo al petto di Julie.La bruna compì due giri su se stessa,prima che dei fasci rosa le avvolsero il busto,trasformandosi nel solito corpetto bianco con un fiocco rosso in mezzo.Mentre Julie girava alzò le braccia,che vennero ricoperti dai guanti al gomito bianchi.Poi fu il turno dei piedi,dove apparvero gli stivali rossi al ginocchio.Julie si accovacciò e un fascio rosa lunghissimo le si posò sulla gonna blu,diventando un fiocco rosso.Con un gesto che sembrava una specie di salto,la ragazza fece apparire la tiara,la collana rossa e gli orecchini.Poi fece con le braccia il solito tre sopra la testa.In sostanza la sua divisa era uguale,ma aveva qualcosa in più...Come la prima volta,Veritas riprese a girare più velocemente,come se la salute e i poteri della sua padrona ne influenzassero l'andamento.In mano Julie aveva un piccolo scettro a forma di mezza luna:"Eh ma che succede?!"L'espressione sul volto di Facilier era puro terrore.La ragazza fece roteare lo scettro nella sua mano più volte,per poi farlo incontrare con la tiara che aveva in testa.La pietra al centro dello scettro brillò di diversi colori.Julie lo staccò e creò un cerchio di luce:"Cerchio dello scettro lunare,entra in azione!"Il circolo si riversò su Ancient Veritas,conferendogli una potenza inaudita.Dal bey uscì il drago blu che spazzò via Serpent e il suo possessore in un lampo di luce folgorante.La battaglia era conclusa.Julie aveva vinto e con il suo trionfo sparirono sia la barriera,che lo stadio,che la sua trasformazione.La bruna,consapevole di ciò che aveva fatto,si avvicinò a Facilier:"Ho vinto io,adesso devi mantenere la promessa"L'uomo rise,stavolta divertito.Si rimise in piedi e si spazzolò l'abito con la mano:"Hai ragione.Purtroppo non so molto della tua visione,nè del carillon.So solo che la donna che hai visto si chiamava Akiza,ed era la Principessa della Luna"Julie sorrise:"Grazie mille"Facilier si inchinò:"Dovere madmoiselle,dovere..."Svanì,così come aveva fatto Gish.La bruna non fece in tempo a girarsi che si ritrovo stretta tra le braccia di Ryuga:"Stupida...cosa avrei fatto se fossi morta?"Le sussurrò teneramente.Finalmente,dopo giorni di ansie e paure,potevano rilassarsi e godere della presenza l'uno dell'altra.

Quando tornarono a casa,Julie riflettè a lungo sulle parole di Facilier.Akiza...perchè non le suonava nuovo quel nome?E perchè la Principessa della Luna aveva deciso di comunicare direttamente con lei?Non sapeva darsi una risposta,anche se cercava strenuamente di trovarla.Si buttò sul letto,esausta,ma proprio mentre cercava di prendere sonno,il suo cellulare vibrò.Lo prese stancamente e lo sbloccò.C'era un messaggio.Lo aprì.Diceva:"Cara signorina Casterville,siamo lieti di informarla che lei ha superato l'audizione.L'importante proprietario di una casa disografica americana ha deciso di metterla alla prova.Dovrà presentarsi qui al nostro studio fra esattamente una settimana,con una canzone scritta da lei.La suddetta dovrà avere un testo scritto in lingua inglese,come condizionato dal produttore.Grazie e arrivederci"La bruna era a bocca aperta.Non poteva credere di aver superato la tanto agognata audizione.Decise di dare immediatamente la notizia agli altri.Saltò giù dal letto,ma appena mosse un passo svenne.Ryuga si precipitò dalla stanza accanto,poichè aveva sentito un sonoro tonfo:"Julie!O mio dio!Ragazzi venite presto!Julie si sente male!"I suoi fratelli accorsero per dare una mano.E ora la povera Julie come avrebbe fatto a scrivere il pezzo per il produttore?

Angolo Autrice
Eccomi qui gente,come al solito vi ho fatti aspettare troppo...sono molto desolata!Ma prima di passare al capitolo ho da fare degli urgentissimi ringraziamenti:allora innanzitutto voglio ringraziare tantissimo Veiss e Forzabeyblade per la loro grandissima collaborazione!Grazie ragazze!Poi un altro ringraziamento speciale va a Keyra D Hanako Hono,che non manca un capitolo!Poi sono grata anche a Silvertiger che ha messo la mia storia tra le preferite e a Pandah per averla messa tra le seguite!Ora finalmente il capitolo.Beh che dire,Julie ha ottenuto il potere del cristallo d'argento,un aiuto in più contro i persistenti attacchi di N!Ma...chi è questa Akiza?E per quale motivo ci ha tenuto ad aiutare la nostra sbadata protagonista?E come la mettiamo per l'audizione?Julie si è sentita male e le sue condizioni non miglioreranno...Chi l'aiuterà a scrivere la canzone?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Talento musicale!Non mancate!

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Capitolo 25
*** Talento musicale ***


Capitolo 25 Kagome tolse delicatamente il termometro dall'ascella di Julie.Lo osservò per qualche secondo,alimentando la tensione crescente di Ryuga,che,pessimista com'era già si immaginava qualcosa di incurabile.La sacerdotessa emise un suono allarmato:"Oh santo cielo Julie,hai quaranta di febbre!"La povera ragazza era distesa supina sul lettino bianco dell'infermeria.Ansimava e sudava senza controllo,le mani allacciate in grembo:"M...ma...i...io"Biascicò con voce flebile:"Ragazzi,portiamola in camera"Ordinò Kagome.Subito Ryuga le mise un braccio sotto le gambe e uno sotto la schiena,prendendola in braccio a peso morto.Vederla così era straziante,perciò si sforzò di non guardare il suo splendido viso,ora trasfigurato dalla febbre.Percorse piano il tragitto dall'infermeria alla camera della ragazza,per evitare di farle prendere scossoni.Poi una volta arrivato,l'adagiò lentamente sul letto a due piazze.Kagome,Inuyasha,Yuma e Astral le si misero attorno,preoccupati e in apprensione.La sacerdotessa aveva portato con sè una baccinella piena di acqua gelata e tre o quattro pezze bagnate.Gliene appoggiò una sulla fronte bollente,e subito Julie rallentò il respiro,sentendo una piacevole frescura irradiarsi per tutto il viso.Inuyasha sospirò:"Questo non ci voleva.Come faremo ora se ci attaccheranno?Abbiamo bisogno del suo potere"Ryuga serrò la mascella e strinse i pugni.Possibile che agli altri di Julie non importasse niente?Possibile che a loro la bruna servisse solo per il Cristallo d'Argento?Abbassò lo sguardo:"Non me ne importa un fico secco di quei dannati!Possono attaccarci tutte le volte che vogliono!L'importante è che Julie stia bene!"Sbraitò.Il mezzo demone agitò le mani:"Non fraintendermi,io non intendevo..."
"Eh no mio caro!Tu intendevi proprio quello!A voi di Julie non interessa niente,vero?!A voi importa solo del suo potere,non è così?!Beh finchè ci sarò io qui con lei,non permetterò che nessuno,e dico nessuno,la sfiori anche solo con un dito!Sono stato chiaro?!"Erano tutti sbalorditi dalla foga con il quale il blader aveva pronunciato quelle parole.Non l'avevano mai visto agitarsi a quel modo per una persona,e non potevano neanche lontanamente immaginare quanto Ryuga in quel momento fosse preoccupato per la salute della sua ragazza.L'albino prese un respiro,voltandosi in direzione del letto con uno scatto:"Fuori"Mormorò:"Fratello..."
"HO DETTO FUORI!"Questa volta urlò,accecato dalla rabbia.Inuyasha stava già per reagire,ma Astral gli mise una mano sulla spalla e scosse una volta la testa.Tutti,meno Kagome,obbedirono all'ordine dell'Imperatore Drago,lasciando che il blader sbollisse.Kagome accarezzò la testa della bruna,sorridendo:"Lo so quanto tu la ami"Disse con dolcezza:"No,non lo sai,nessuno lo sa"
"Anche io quando Inuyasha stava male o veniva ferito,sentivo dentro un vuoto incolmabile.Fidati quando ti dico che ti capisco"Ci fu un attimo di silenzio,poi la sacerdotessa si alzò dal letto e spostò la sedia che era sotto la scrivania accanto al giaciglio,facendo segno a Ryuga di prendere il suo posto:"No,non sono adatto a curarla.Non so nemmeno da dove cominciare!"Kagome rise:"Allora,la ricetta è semplice:basta un etto di affetto,un kilo d'amore e un pizzico di fiducia.Vedrai che funziona!Tu sei l'unico che è in grado di farla stare meglio"Gli diede una pacca sulla spalla,per poi andarsene,richiudendosi la porta alle spalle.L'albino sospirò e si sedette,sforzandosi di sorridere.Allungò una mano per fare una carezza a Julie,ma appena le dita del blader si avvicinarono alla sua guancia,la bruna cominciò a dibattersi:"Ah...la testa...fa male..."Balbettò:"Lo so,ma andrà tutto bene,vedrai"Lentamente e con molta fatica,la ragazza aprì gli occhi,cercando di mettere il più possibile a fuoco ciò che le stava davanti...o meglio a lato.Quando riconobbe il volto di Ryuga,fece un sorriso tirato:"Come...come sto?"
"Hai la febbre alta.Ma Kagome ha detto che passerà presto.Tempo cinque o sei giorni"Julie tossicchiò:"Cinque o sei giorni...sono...sono troppi!"
"Lo so che vorresti alzarti e che a letto ti annoi,ma..."Con una smorfia di dolore,la bruna riuscì a tirarsi leggermente su:"No...non è di questo che si tratta...prendi...prendi il mio telefono"Le faceva così male la schiena che fi costretta a risdraiarsi.Ryuga obbedì senza capire il  perchè di quella richiesta,ma decise di accontentarla.Con mano tremante lei lo afferrò e cliccò due o tre volte sullo schermo,per poi puntarlo contro l'albino:"L...leggi"Lo prese dalle sue mani,e scorse rapidamente il messaggio:"Hai passato l'audizione!Grande!"Julie cominciò ad ansimare leggermente:"Sì...ma non posso fare niente s...se non mi presento...fra una settimana con un pezzo scritto...da...da me"Ryuga annuì pensoso:"E' un bel problema"La ragazza si coprì gli occhi con un braccio,rassegnata a buttare via tutti i suoi sogni di gloria.Ryuga abbassò lo sguardo,odiava vederla infelice,sopratutto se la sua depressione era causata da un fattore esterno,sul quale lui non poteva fare niente.O forse qualcosa poteva fare...?Sbattè un paio di volte le palpebre,e se...?La canzone che Julie doveva presentare doveva essere un pezzo originale,ovvero un brano che non era ancora stato scritto,giusto?E se il pezzo non l'avesse propriamente scritto lei?Se l'avesse composto qualcun altro PER lei?Nessuno avrebbe notato la differenza.Mise una mano sotto al mento,magari...magari era fattibile.Doveva almeno tentarci,doveva farlo per lei.Si massaggiò una tempia con l'indice e si alzò:"Julie vado a prenderti un bicchier d'acqua,torno fra un attimo.Tu non ti muovere da lì!"Le intimò,lasciandole un bacio sulla fronte.

"Che?!?!?!?Vuoi scrivere una canzone?!Sicuro che Julie non ti abbia attaccato l'influenza?!"Esclamò Ben,toccando la fronte di Ryuga.L'albino gli scostò la mano con un gesto stizzito:"No Tennison,sono nel pieno delle mie facoltà mentali"Tori si stava spellando le mani:"Ma tu non ne capisci niente di musica!"Affermò convinta:"Già...a mala pena sai distignuere un pezzo pop da uno rock!"Rincarò Kevin,esibendosi in gesti esagerati:"Sentite lo so,okay?!Ma...ci devo almeno provare!Devo farlo per lei!Lo so che voi non potete capire...ma con tutto quello che lei ha fatto e fa per me,questo è la cosa più banale che io possa fare per ringraziarla!"Kagome gli posò una mano sulla spalla:"Ragazzi,se Ryuga ha deciso così e nostro dovere supportarlo e aiutarlo!"Yuma annuì:"Già,Kagome ha ragione!Siamo i suoi amici,dobbiamo infondergli l'energia giusta!"Tutti gli altri sospirarono in segno di resa.Ben sorrise:"E va bene,vediamo un po'come se la cava il nostro Mozart"Ryuga lo guardò storto,ma poi gli sorrise,capendo che quello era il modo di Tennison per offrirgli il proprio appoggio:"Forza,corri a metterti al lavoro!"Lo spronò Tori,ammiccando in direzione delle scale.Il blader annuì e si alzò:"Grazie ragazzi"Disse,prima di correre di sopra.Kevin fece una faccia assai stranita:"Ma si puo'sapere che gli è preso?!"Kagura aprì il suo ventaglio:"E'cotto come una pera,ecco che gli è preso"

Entrò lentamente nella camera per non far rumore,e poggiò il bicchiere pieno d'acqua sul comodino.Si riavvivò i capelli e si lasciò cadere sulla sedia:"Come stai?"Domandò,ma non ottenne risposta.Julie dormiva come un sasso,la bocca aperta e un rivolo di bava che le colava sul cuscino,formando una pozza.Ryuga vedendola si lasciò scappare una risata.Lui la trovava adorabile anche in quel contesto così bizzarro.Le prese la pezza dalla fronte e la immerse nella baccinella,strizzandola forte,per poi rimetterla al suo posto.Kagome gli aveva spiegato che più la pezza era bagnata,più la febbre scendeva in fretta.In quel momento all'albino tornò in mente la sua missione del giorno:scrivere quella dannata canzone.Il problema non era tanto mettere giù una melodia orecchiabile,anche se lui non ci capiva niente di solfeggio,ma il testo era la cosa più preoccupante!Doveva essere in inglese!Nella sua testa scorse tutte le imprecazioni possibili e immaginabili,ma solo una non riuscì a trattenerla:"Li mortacci sua!"In teoria non avrebbe dovuto conoscere quell'espressione tipicamente italiana,ma l'aveva sentita in un vecchio film,e gli era rimasta impressa.Si fece scrocchiare le nocche e le vertebre del collo,posizionandosi alla scrivania,pronto a scrivere la nuova Sinfonia numero cinque di Behetovhen.Solo che...improvvisamente si accorse di non avere la più pallida idea di come cominciare,e sopratutto,da DOVE cominciare.Appoggiò la testa sulla mano,cercando di scervellarsi su...qualsiasi cosa.Da una mensola più in alto prese il vocabolario inglese-giapponese,che era così impolverato da generare una nube marroncina.Tossì,cercando di scacciarla con ampi gesti del braccio.Trovò una risma di fogli bianchi nel cassetto centrale della scrivania.Chissà perchè Julie si era portata appresso tutta quella cancelleria.Alzò le spalle,meglio non perdere la concentrazione.Adesso aveva tutti gli strumenti per lavorare.Strizzò gli occhi:"Ok,Ryuga,le ultime parole..."Sbuffò pesantemente:"Vorrei aver avuto un'idea migliore di questa"Degluttì.Quei fogli così bianchi gli davano uno strano senso di inquietudine.Quanto tempo era che non scriveva?Anni.Decenni forse.Probabilmente non sapeva neanche più come si teneva in mano una penna.Si sforzò di tenere gli occhi sulla palla.Innanzi tutto doveva trovare un tema per la canzone.Cominciò ad almanaccare mentalmente diversi argomenti:ecologia?No,troppo peace and love.Amore e ragazze?Clichet.Poi doveva sembrare una cosa scritta da una femmina.Avventura?E che cosa avrebbe mai potuto raccontare?Sospirò,forse per mettere giù una cosa quantomeno ascoltabile,avrebbe dovuto conoscere almeno qualche gruppo,o cantante di sorta.Si picchiettò il mento con un dito,ricordandosi dell'Ipod che Julie portava sempre in giro.Frugò dappertutto,trovandolo nella sua borsetta.Si mise le cuffie nelle orecchie,schiacciando il tasto play.Partì un pezzo,un misto tra rock e pop.Dal ritornello capì che la canzone si chiamava:"It's already over"Ma non conosceva il gruppo.Forse perchè appartenevano al mondo di Julie.Quanto tempo era che non ascoltava musica?Pfui,nemmeno se la ricordava l'ultima volta in cui aveva udito una melodia.Spense l'Ipod e lo gettò sul divano,grattandosi la testa.Se voleva davvero combinare qualcosa,avrebbe dovuto ascoltare qualsiasi cosa fosse anche lontanamente udibile.Forse una delle missioni più difficili che avesse mai affrontato.Avrebbe preferito di gran lunga combattere contro qualche alieno e affondare i suoi artigli nella sua carne.Ma perchè a lui toccavano sempre i lavori più cervellotici?

"La,la,la,la,la"Era tutto il giorno che canticchiava quel motivetto,continuando ad accudire Julie.Le aveva appena finito di provare la febbre,ma la temperatura non accennava a diminuire.Accese la piccola abat-jour sulla scrivania,per non infastidire la bruna che dormiva placidamente.Si rimise al lavoro,battendo ripetutamente la gommina della matita contro il legno della scrivania.Saettò con lo sguardo dai fogli al vocabolario,ora gli toccava anche studiarsi una lingua.Tutte quelle desinenze...basta,si disse,doveva farlo,punto e basta.D'un tratto qualcosa gli toccò la spalla.Ryuga si voltò di scatto,trovandosi Julie in piedi dietro di lui come uno stoccafisso:"Julie!Ma che diavolo...lo sai che devi stare a letto!"La bruna tirò su col naso:"Ma che stai facendo?"L'albino,nascose velocemente i fogli dietro la schiena:"Niente che ti riguardi,forza,adesso a nanna"La spinse sul letto:"Uffa...ho freddo,perchè non mi fai compagnia?"Il blader sorrise,inginocchiandosi al suo fianco:"E va bene,ma solo per sta notte"Sussurrò,prendendo posto accanto a lei.Julie si accoccolò sul suo petto,rannicchiandosi sotto le coperte.Lui la avvolse con le sue braccia.Avrebbe dormito?

Circa un'ora dopo,quando fu sicuro che Julie si fosse addormentata,aprì gli occhi.Non avrebbe voluto lasciarla da sola,ma doveva lavorare giorno e notte se voleva scrivere qualcosa che non facesse sfigurare la bellissima voce della bruna.Si alzò lentamente e andò in punta di piedi fino alla scrivania.Scollegò l'abat-jour e prese carta,penna e il dizionario.Aveva intenzione di lavorare in un'altra stanza,per non infastidire Julie con la luce e con le imprecazioni che sicuramente lui avrebbe lanciato.Detto fatto.In due secondi fu nella sua stanza.Appoggiò il tutto e si sedette,passandosi una mano sul volto per scacciare il sonno crescente.Riaprì il dizionario sulla prima pagina.Se voleva davvero imparare l'inglese avrebbe dovuto studiarsi tutto quel mattone a memoria.Il pensiero gli procurò un conato di vomito,che lui si affrettò a reprimere.Cominciò dalla prima parola:a.Storse il naso:"Aha,aha,aha,che spiritosi"Scandì,muovendo la testa in tono schernitore.Evidentemente quelli che avevano scritto quel coso dovevano possedere un ottimo senso dell'umorismo.Decise di sorvolare e di proseguire,altrimenti non ce l'avrebbe fatta nemmeno per natale.La seconda parola voleva dire oritteropo.Ryuga cominciò a tirarsi delle testate contro il legno d'acero della scrivania.Come veniva in mente ad una persona di inserire una parola tanto inutile in un vocabolario?!Lui non sapeva neanche cos'era un oritteropo!Alzò lo sguardo al cielo:"Dio,dimmi,che ti ho fatto di male per meritarmi questo?!Ho forse ucciso?!Beh...forse qualche volta...ho mai rubato?!Però...se contiamo anche la volta della lavanderia cinese...però ho mai mentito?!"A quella domanda si grattò la testa:"Ok,meglio lasciare perdere,eh vecchio mio?"Disse,sempre rivolgendosi al...soffitto.Sbuffò,prendendosi la testa tra le mani:"Come mi sono ridotto..."Piagnucolò:"Okay,basta Ryuga,è il momento di darsi una scossa...com'è che dice sempre Yuma?Ah sì:energia al massimo!"

Russava,la testa appoggiata al vocabolario aperto.Lentamente,aprì prima un occhio poi l'altro.Si stiracchiò sbadigliando:"Oh my god,devo essermi addormentato,evidentemente i was tired..."Non si rendeva conto di star parlando mezzo giapponese e mezzo inglese.Si grattò la schiena:"Speriamo che Julie sia contenta..."Sobbalzò:"Julie!Oh dear!"Corse immediatamente nell'altra stanza,e sospirò di sollievo quando la ritrovò sempre a letto addormentata.Le cambiò la pezza sulla fronte.Decise che la notte successiva avrebbe scritto,o studiato,sulla sedia accanto al suo letto.D'accordo,forse si sarebbe sguerciato per la mancanza di luce,ma almeno non l'avrebbe lasciata sola.Si lasciò cadere sulla suddetta sedia,mettendo il termometro sotto l'ascella di Julie.Dato che non aveva di meglio da fare,si ripassò mentalmente tutte le desinenze verbali:"Allora...vediamo...mangiare:eat,ate,eaten.Ok,ci siamo.Poi...volare:fly,flew,flown....look how high we can fly..."Canticchiò,battendosi una mano sul ginocchio per tenere il tempo.Un pensiero lo fulminò.Se ben ricordava in quella casa c'era anche una stanza dove Kevin aveva raccolto e ordinato tutti gli strumenti,e c'era anche un piccolo palco.Decise di dare una controllata.
Dopo qualche minuto di ricerche finalmente trovò quel che cercava.Più che una stanza era una sala di concerto,mancavano solo le poltrone reclinabili in velluto rosso e sarebbe stata un vero palcoscenico teatrale.La sua attenzione venne catturata da una chitarra classica beige,appoggiata su un piedistallo nero.Salì sul palco e la prese.Pizzicò le corde,sentiva che quello strumento gli era totalmente familiare.Fece un accordo e lo riconobbe:"La maggiore!"Esclamò.Ne fece un altro:"Do minore!"La musica sembrava tornargli totalmente alla mente,come se l'avesse sempre conosciuta e si fosse solo ritirata in una parte remota del suo cervello.Cominciò a suonare e le parole cantate gli scorsero fuori dalla bocca come un fiume in piena...

I lost myself today
All work, no time to play
I'm holding on to what I know

Then this discovery
Blindfolded, I could see
I'm catching on by letting go
Man mano che cantava,suonava sempre più convinto.Era una sensazione stupenda quella che lo pervadeva in quel momento.Inuyasha fece capolino dalla porta d'accesso:"Ehi venite ragazzi!Guardate!"Al suo appello accorsero anche Ben,Yuma,Astral e Kagome.Ryuga però sembrava non notare lo stupore enorme sulle loro facce,continuava a cantare...

And now I'm rising up
No coming down
So hang on for the ride

Look how high we can fly
Look how high we can fly
We can see everything
From up here in the sky
We've got the perfect view
Together me and you
Look how high we can fly

Inuyasha e Ben si chiusero le bocche a vicenda.Accidenti,l'albino aveva una voce stupenda e sapeva pizzicare quelle corde divinamente.Lo faceva con una tale passione,che solo un compositore avrebbe potuto metterci...

Words come so easily
Hard to believe it's me
With every breath the feeling grows
Take time to make time stop
Unplug, turn off the clock
The less you try the more it flows

I keep on rising up
No coming down
So hang on for the ride

Look how high we can fly
Look how high we can fly
We can see everything
From up here in the sky
We've got the perfect view
Together me and you
Look how high we can fly
Oh yeah
I don't need to live in a fancy castle (oh no)
That isn't where I should be
Open up my heart and where it leads I'll follow
Up high where I can be free

Look how high we can fly
Look how high we can fly
We can see everything
From up here in the sky

Look how high we can fly
Look how high we can fly
We can surf on the wind
So completely alive
There's nothing we can't do
Together me and you
Look how high we can fly

Look how high we can fly
Look how high we can fly
Look how high we can fly
Look how high we can fly

Terminò la canzone con un acuto da vero proffessionista,e i presenti gli fecero un applauso spropositato.Ryuga rise di gusto,come non aveva mai fatto.Che cosa gli prendeva?Nemmeno lui avrebbe saputo dirlo.I suoi amici gli saltarono addosso:"Sei grande fratello!Ma come hai fatto?!Cioè,pronunciavi l'inglese come un...un...un inglese!"
"Ahahaha,grazie Inuyasha.Non so come ho fatto,davvero!So solo che...le parole sono uscite come niente!E per quanto riguarda questa,beh..."Alzò la chitarra:"Credo di saperla suonare da una vita!"Tutti gli diedero pacche sulle spalle e lo incoraggiarono:"Sapete che vi dico?!Scrivero per Julie la miglior canzone che sia mai esistita!"Esultarono,e per la prima volta nella sua vita,Ryuga si sentì al posto giusto nel momento giusto.

Guardò la sua ragazza per un momento:"Ehi,come va?"Le sussurrò,prendendo posto accanto a lei sul letto.Julie era coperta fino al naso:"Meglio"Bofonchiò da sotto la stoffa.Ryuga sorrise,per poi scostare leggermente il lenzuolo,solo per poter ammirare i suoi splendidi occhi blu,che ora erano leggermente appannati a causa dell'influenza.La bruna lo fissò:"Dove sei stato?"L'albino si morse impercettibilmente il labbro inferiore.Con tutto quello che aveva scoperto,si era totalmente dimenticato di inventare una scusa quantomeno credibile per giustificare la sua assenza di ben un'ora.Si pizzicò la radice del naso:"Beh,Kevin mi ha chiesto di fare una cosa..."La ragazza sorrise:"Stai mentendo"Il blader trasalì:"Come lo sai?!"
"Beh è semplice...ogni volta che menti ti pizzichi il naso"Ryuga alzò gli occhi al cielo:"Touche.Io e gli altri stiamo lavorando ad una cosa..."Rimase sul vago,in modo da non infilarsi in giri di parole dai quali sicuramente sarebbe uscito perdente.Le diede un bacio sulla fronte:"Adesso però mi fai il favore di stare tranquilla,okay?"Julie annuì debolmente,scoppiando in un sonoro starnuto.Ryuga sbuffò,non sapeva perchè,ma sentiva che i prossimi sei giorni,sarebbero stati giorni di fuoco.

Per sei lunghi giorni non aveva chiuso occhio.Di notte rimaneva alzato per controllare che Julie non si sentisse male,e per tenerle sempre la febbre sott'occhio.Di giorno invece lavorava alla canzone.Era riuscito,per un miracolo,a scrivere un pezzo orecchiabile.Non per niente il cestino della carta straccia era pieno di foglietti arrotolati.Aveva fatto più di mille tentativi,bruciando anche la lampada dell'abat-jour per l'uso intensivo.Aveva due occhiaie che toccavano terra,e la sua faccia era di un color giallastro spento.Gli veniva da vomitare,erano giorni che toccava pochi bocconi di cibo,perchè sedendosi a tavola avrebbe perso un sacco di tempo prezioso.Gli acidi ci avevano messo poco a mettergli lo stomaco sotto sopra.Una forte emicrania gli impediva di concentrarsi per più di un minuto.Ma non poteva fermarsi proprio ora che il brano era pronto,partitura e tutto.Oltretutto Julie si era quasi del tutto ristabilita,grazie alle sue cure premurose.Era doveroso portare a termine quello che aveva iniziato.Con uno sforzo immenso,riuscì ad alzarsi dalla sedia.Traballava e le gambe faticavano a reggergli,senza contare i capogiri spaventosi che gli offuscavano la vista.Riuscì ad appoggiarsi al muro con una mano,riprendendo fiato.La testa gli pulsava e i succhi gastrici continuavano a corrodergli l'esofago.L'unico pensiero che gli passava per la mente in quel momento era un gigantesco panino.Si leccò le labbra,quanto avrebbe desiderato mangiare come si deve.Inspirò per fermare la sensazione di nausea.Scosse velocemente il capo:"Forza Ryuga,domani,quando Julie avrà firmato quel dannato contratto,vi farete una bella mangiata insieme"Tentò di autoconvincersi per proseguire.Riuscì a staccarsi dalla parete.Si voltò lentamente:ottimo,Julie dormiva della grossa.Afferrò il bicchiere che stava sul comodino della bruna e trasse dalla cartina di alluminio una pasticca di Saridon,per fermare il mal di testa.La mise in bocca e la mandò giù con l'acqua.Almeno avrebbe tenuto buona l'emicrania per circa otto ore.Lentamente e con molta fatica,avanzò verso la porta e uscì.
I corridoi di casa sua non gli erano mai sembrati tanto lunghi.Non sapeva nemmeno lui da cosa stava attingendo energia per muovere le gambe,ma una teoria ce l'aveva:era solo il pensiero che Julie potesse essere felice che lo mandava avanti.Aveva finito sia gli zuccheri che i grassi da un pezzo,adesso come carburante usava la sua forza di volontà.Dopo tutto,la bruna lo avrebbe fatto per lui.Riuscì a mettere piede nel salone,dove erano riuniti tutti i suoi amici.Già,amici.Se non fosse stato per lei,lui non avrebbe mai scoperto il significato di quella parola.Anche per questo le doveva un favore,senza contare tutte le altre cose che la ragazza aveva fatto e continuava a fare per lui senza che gli altri lo sapessero.Si lasciò cadere su una sedia,coprendosi il volto con un braccio.Dopo giorni passati al buio quasi totale,adesso gli dava perfino fastidio la luce naturale.Inuyasha,Sesshomaru e Astral lo accerchiarono:"Stai bene fratello?"Chiese lo spirito con la sua solita aria indagatrice:"Sì...sto bene...credo...ma...devo...mangiare"Biascicò,sottolineando la parola "mangiare".I fratelli si guardarono,ma Kagome,che aveva visto i sacrifici compiuti da Ryuga in quei giorni,era stata più veloce.Posò sul tavolo una sfilza di manicaretti,uno più allettante dell'altro.L'odore della carne venne alle narici del blader che,vedendo le pietanze,si avventò sul cibo,prendendo un boccone di lì e uno di là senza ordine.In quell'istante capì cosa intendeva la sua ragazza quando diceva che se hai fame mangi qualsiasi cosa.Tutti meno la sacerdotessa lo osservarono perplessi.Quella foga scomposta non gli era mai appartenuta.Ogni gesto che l'albino faceva era ritmato e,sopratutto,calcolato.Solo quando combatteva si faceva prendere,ma anche in quel caso,la sua furia era neccessaria ad alimentare la forza di L-Drago.Inghiottì intero l'ultimo boccone di riso,e sbattè la ciotola sul tavolo:"Ancora!"Gridò.Kagome obbedì con un sorriso.Sesshomaru si schiarì la voce:"Allora fratello...che hai fatto in questi giorni?"Ben,che era arrivato da circa cinque minuti,si sedette con una gamba sul mobile:"Già...ci eravamo quasi dimenticati com'era la tua faccia!"
"Ho scritto la canzone per Julie"Rispose l'albino tra un ala di pollo e un pezzo di omelette:"Ok...ti è venuta bene?"
"Ma che razza di domande fai,Tennison!Come vuoi che faccia a saperlo?!Dovrete giudicarlo voi..."Il possessore dell'Ultimatrix strabuzzò gli occhi:"Uuuu,Ryuga che dice agli altri di giudicare il suo operato..."Gli diede un piccolo pizzicotto sulla spalla:"Ma...sei vero?!"
"Sì,e saranno vere anche le botte se non la smetti!"Tutti i presenti scoppiarono a ridere,e Ben gli battè una pacca:"Sì,non c'è dubbio:sei proprio Ryuga"L'albino,rinvigorito dal pasto appena consumato,si sentiva in vena di scherzi.Prese la testa del bruno sotto un braccio:"Che vorresti dire?!Eh sentiamo!"Esclamò,gettandogli un pezzo di omelette in faccia.Ben se lo tolse con un gesto di stizza,sorridendo:"Questa me la paghi Kishatu!"Afferrò il piatto ormai vuoto del pollo,ancora unto e bisunto,tirandogli tutto il sugo addosso,in piena maglia:"Sì!Battaglia col cibo!"Gridò Inuyasha.Tutti i presenti cominciarono una feroce lotta a colpi di sandiwich e arrosti vari.Ben e Ryuga roversciarono il tavolo,creando uno scudo di fortuna.Erano entrambi fradici di chissà quale condimento e odoravano di uova.Si appoggiarono con la schiena alla barriera impenetrabile,e si lasciarono andare ad una grassa risata:"Allora non sono poi così parruccone,vero?"Chiese sarcastico Ryuga:"No,devo ammettere che mi sbagliavo!"Si sorrisero:"Anche tu non sei male,Tennison"Sentenziò infine l'albino.Il bruno gli mise una mano sulla spalla:"Stai facendo un ottimo lavoro per Julie,sul serio!"Il blader si grattò la testa:"Beh...se non fosse stato per lei non avrei mai conosciuto valori come:l'amicizia,la famiglia e...sopratutto l'amore.Non mi ero mai innamorato prima d'ora,ma con lei è stato più forte di me..."
"Già anche io..."Ryuga si voltò di scatto.Il possessore dell'Ultimatrix fece un sorriso tirato,schiarendosi la voce:"Anche noi amiamo molto Julie,quindi ti siamo grati per...quello che fai"
"Guarda che l'ho capito sai,anche a te Julie piace molto"
"Già...è così evidente?"
"Abbastanza"Risero di nuovo:"Però tu sei l'unico in grado di renderla felice,Ryuga,quindi non voglio che tu pensi che io sia un ostacolo nella vostra relazione"L'albino scosse la testa:"Tranquillo,non lo penso affatto"Rimasero in silenzio per un po',poi Ben riprese:"Allora....amici?"
"Migliori amici...il finale?"
"Il gran finale!"Si strinsero la mano.Loro due non lo sapevano,ma quello era solo il principio di una lunga e duratura amicizia,che li avrebbe legati per sempre.

Dopo essersi cambiato e aver controllato nuovamente che Julie fosse al suo posto,l'albino sgusciò in quella che lui chiamava:"Sala concerti".In realtà era sempre lo stanzone con il palco,quella dove aveva suonato per la prima volta.Appena fu dentro,salutò con un cenno della mano Shark e Masamune,che si erano offerti di dare una mano.I due erano molto utili,poichè Reginald era un bravo chitarrista,mentre Masamune se la cavava egregiamente con la batteria.L'albino salì sul palco,guardandosi attorno:"Manca un tastierista"Sentenziò,posando gli spartiti della sua canzone sul leggio:"Beh...forse qualcuno c'è che sa suonare la tastiera...ma non accetterà mai"Ammise Shark con aria sconsolata:"Chi?"Il duellante sospirò:"Kite"Sembrava quasi che gli desse fastidio pronunciare quel nome.Il blader dagli occhi gialli alzò le spalle:"Vedrete che si glielo chiedo io questo favore,accetterà"I due ragazzini si guardarono perplessi.Come avrebbe fatto Ryuga a convincere un tipo scontroso come Kite?

Shark e Masamune rimasero a bocca aperta quando videro l'albino tornare con Kite.Chissà che stratagemmi aveva adottato Ryuga per fargli dire di sì.Tortura?Possibile,ci si poteva aspettare questo ed altro da lui.In ogni caso,il biondo si posizionò alle tastiere,e anche i due ragazzi presero i loro posti:"Allora ragazzi,questo è un brano con il reef in c,quindi statemi dietro e occhio agli accordi"Provò una volta il microfono,battendoci sopra con le dita.Poi fece un cenno con la testa,e subito gli strumenti attaccarono con il brano.Dopo un paio di accordi,Ryuga cominciò a cantare...

I want to change the world
keep on holding on your desire
you will get a shining love
that you can reach alone
If you go on, to get your goal
it's wonderland
Tutti i suoi amici erano incantati a sentire la sua voce meravigliosamente calda e profonda,ed erano anche sopresi di quanto Ryuga fosse sciolto sul palco.Avrebbe potuto essere tranquillamente scambiato per una star americana.Oltretutto non solo si muoveva come un vero cantante,ma il suo timbro da bari-tenore era talmente potente da risuonare anche nelle stanze vicine.Particolare che l'albino non aveva messo in conto.
Julie si rigirò due o tre volte nel letto,infastidita da un rumore.Sbuffò e gettò avanti le coperte,tanto ormai era sveglia.Sbadigliò,alzandosi.Quando realizzò che qualcuno stava cantando da qualche parte,scattò in piedi e si infilò la vestaglia blu scuro.Per la fretta di scoprire a chi appartenesse quella splendida melodia,dimenticò perfino di indossare le ciabatte.Corse a piedi nudi fino all'origine della sua curiosità.Non posso nemmeno lontanamente descrivervi la sua espressione quando vide Ryuga che si esibiva con una canzone creata da lui.La ragazza smise di respirare.In quel momento le sembrò che il paesaggio attorno a lei scomparisse.Ora c'erano solo lei e il blader...

I felt so worried when I spent all the time
thinking of the future of us
'cause I know there's nothing
that I really want to know

and then I met you, so I could feel
what you should know: I finally find her love
and now I'm really feeling all right
'cause the nightmare has gone
this is the way to love you
Incredibile.Quelle parole rispecchiavano completamente la loro storia d'amore.Alla bruna vennero le lacrime agli occhi quando Ryuga intonò il ritornello...

I want to change the world
walk again, never miss the way
don't be afraid, I'm with you
and we can fly away
if you can stay with me forever
Change my mind
won't get lost if you passion's true
I'm gonna fly with you again
so you can spread your wings
and you will fly with me away
it's wonderland
Naturalmente il brano non era finito lì.C'era un'altra strofa,ma Ryuga decise di non cantarla,non voleva mostrarsi oltremodo esibizionista.Si bloccò di scatto quando vide che Julie lo stava fissando.Un brivido gli attraversò la spina dorsale per intero.Lei lo aveva sentito?Degluttì,non avrebbe voluto che lei lo udisse.Sarebbe bastato darle la canzone conclusa.Invece ora...chissà che figura aveva fatto davanti alla sua ragazza.Scese lentamente dal palco,e tutti gli vennero incontro,facendogli le congratulazioni.Ma lui puntò dritto verso la bruna,che era ancora imbambolata sul posto.Le sorrise debolmente:"Com...com'era?"Domandò con un filo di voce.Julie non rispose.In quell'istante Ryuga pensò che il pezzo l'avesse disgustata a tal punto che non riuscisse nemmeno ad esprimere un parere.Ma qualche secondo dopo,la ragazza si riscosse.Gli gettò le braccia al collo,piangendo:"Ryuga!Grazie!Grazie!"
"Ma...ma no non devi ringraziarmi...io l'ho fatto con piacere"La strinse a sè,felice di risentire quel calore che gli mancava da ben sei giorni:"Grazie a te potrò farmi sentire dal produttore...e poi la canzone era...semplicemente...fantastica!"Fu tutto quello che la bruna riuscì a dire.Ben si avvicinò ai due con un sorriso stampato in faccia:"Oh ma che bel quadretto!"Ryuga si staccò dalla ragazza,e prese sotto braccio la testa del bruno:"Geloso,Tennison?"Ridacchiò Ryuga mentre gli sfregava un pugno sul cranio:"Ma che...dai Ryuga!Mi fai solletico!"
"L'intento è proprio quello,cervellone!"Julie rise di gusto:"Da quand'è che siete così affiatati voi due?"Domandò con le mani sui fianchi.Ryuga mollò la presa:"Direi da qualche ora fa,eh Tennison?"
"Già...Ryu-chan!"Lo prese in giro,e tutti si lasciarono andare alla contentezza che aleggiava in quel momento nell'aria.Meglio godersi quegli istanti,perchè presto le cose si sarebbero fatte serie per i nostri eroi.

Il produttore la fissò per qualche secondo.Julie aveva appena finito di intonare la canzone scritta da Ryuga,e stava aspettando con ansia il responso dell'americano.L'uomo sorrise:"Congratulation,miss,you're in!"Julie saltò dalla gioia.Quando dovette apporre la sua firma sul contratto discografico,la mano le tremava per l'emozione.Decise però di fare una sorpresa a Ryuga.Uscì,mostrando la faccia più avvilita possibile.L'albino,che era appoggiato al muro,appena la vide le corse in contro:"Allora?"Julie abbassò lo sguardo:"Forza parla!"La bruna sorrise:"Mi hanno presa!"Esultò.Il blader l'abbracciò di slancio:"Grazie Ryuga!"
"No amore mio,grazie a te per tutto ciò che hai fatto per me..."Si scambiarono un lungo e dolce bacio:"Allora...siamo una squadra?"Chiese Julie a Ryuga:"La migliore"Si sorrisero.Ryuga si sentiva felice,come non lo era mai stato prima di allora.La bruna gli stava facendo scoprire un lato di sè che era sepolto sotto la cappa impenetrabile di dolore e sofferenza.Con lei si sentiva a casa...ma sarebbe durata?

Angolo Autrice
We bella gente!Stavolta per farmi perdonare ho aggiornato più in fretta!Beh che dire,Ryuga ha scoperto di avere un grandissimo talento musicale,ma sarà solo questa la sua dote nascosta?O il blader nasconde molto più di ciò che si veda all'apparenza?Finalmente Ryuga e Ben sono diventati amici,ma rimarranno uniti,o alla prima difficoltà si perderanno di vista?Julie farà l'incontro di un uomo che la mette in guardia,dicendole di stare alla larga dal cyborg...ed ecco che un certo cyborg di nome John Silver farà la sua apparizione nella vita della protagonista...chi sarà?E cosa vuole da lei?Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Un cyborg per amico!Non mancate!

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Capitolo 26
*** Un cyborg per amico ***


Capitolo 26 Julie era così eccitata che non riusciva a smetterla di emettere piccoli urletti di gioia.Ryuga l'aveva invitata sul tetto più alto della città di Tokyo,per parlare e per...stare un po'da soli.Ormai l'albino le aveva insegnato come correre e saltare da un palazzo all'altro,quindi era perfettamente in grado di raggiungere autonomamente il luogo dell'incontro.La ragazza si stava facendo bella davanti allo specchio,infilandosi un paio di orecchini di cristallo firmati Swarowsky.Si ravvivò i capelli e sorrise.Anche se non era la prima volta che uscivano insieme,Julie era contenta come se lo fosse stata.Per lei ogni appuntamento era un regalo prezioso,un'occasione in più per trascorrere del tempo assieme alla persona che amava di più al mondo.Sospirò,appoggiando la testa ad una mano con aria trasognata.Un bussare sommesso la riscosse dai suoi soavi pensieri:"Julie,sono Kagome,è permesso?"Chiese la sacerdotessa,con voce attutita a causa dei muri che separavano la stanza dal corridoio:"Avanti!"Gridò la bruna,finendo di acconciarsi.Kagome entrò lentamente,quasi avesse paura di turbare la quiete della sua amica.Sorrise nel vedere Julie alle prese con la cosmesi:"Stai per uscire?"Domandò,sedendosi sul letto.La bruna,entusiasta del fatto che qualcuno le avesse rivolto quella domanda,si voltò di scatto:"Sì!Ryuga mi ha invitata sul tetto più alto di Tokyo!"Esultò,scalciando con i piedi.Il sorriso sul volto della sacerdotessa si allargò vistosamente:incredibile come in Julie convivessero due personalità contrastanti.Una era la bambina,che si eccitava per ogni minima cosa,l'altra la donna,forte,matura e sicura di sè.Forse era proprio questo connubio di cose che facevano andare in visibilio l'albino.Kagome sospirò,chiudendo gli occhi.Vedendola scurirsi di colpo,la bruna lasciò andare la ciocca di capelli che aveva in mano:"Qualcosa non va?"Chiese apprensiva.La nera scosse la testa,facendole segno di sedersi accanto a lei.La ragazza obbedì senza capire:"Dimmi Julie,quanto ami Ryuga?"La bruna trasalì,diventando di un color rosso accesso:"Ma...ma che domande sono?!"Balbettò,ma Kagome puntò gli occhi nei suoi,fissandola quasi truce.In quel momento Julie realizzò che evidentemente si trattava di una cosa seria,e si decise a collaborare:"Io...lo amo,lo amo tantissimo,più di me stessa.Sarei pronta a dare la vita per lui"Asserì convinta.Kagome parve rilassarsi,ma solo per un momento,prima di tornare di nuovo seria e impassibile:"Lo ameresti qualsiasi cosa accada?"
"Certo!"
"Anche se sapessi il suo passato?"La bruna rimase un istante spiazzata da quella domanda,strinse i pugni e annuì.Finalmente,l'espressione della sacerdotessa ritornò quella di sempre:"Bene...allora è il momento che tu sappia"La ragazza si morse il labbro inferiore,degluttendo rumorosamente.Anche se aveva fronteggiato le battaglie più perigliose,dover sopportare il peso di un passato travagliato come quello del blader,la faceva rabbrividire.Si mise comoda,pronta ad ascoltare un racconto lungo ed estenuante.Kagome si schiarì la voce:"Dunque...cominciamo dall'inizio"E la narrazione cominciò,lenta ed inesorabile.Partirono proprio dal principio.Ryuga era orfano,questo lo sapevano anche le pietre.Non aveva nessuno al mondo.Un giorno,di diciannove anni prima,quando il blader era ancora un tenero bimbo appena nato,un uomo malvagio e assetato di potere come nessun altro,trovò Ryuga in un vicolo,avvolto solo da un panno.Per realizzare le sue folli ambizioni,aveva bisogno di gambe forti e braccia robuste,dato che lui si avviava già a grandi passi verso la quarantina.Perciò,decise che avrebbe preso quel bambino,e l'avrebbe cresciuto come figlio suo.Ma per fare in modo che un giorno quel dannato moccioso obbedisse ciecamente ai suoi comandi,doveva far in modo che non conoscesse altro se non le mura domestiche.Per quel povero bambino era già stata scolpita una strada oscura e triste.
Gli anni passavano,e Ryuga cresceva felice grazie alle amorevoli cure della sua balia,Tiana.Doji,quello che credeva fosse suo padre,lo si vedeva solo ai pasti,e il povero ragazzino provava un enorme timor reverenziale nei confronti di quell'uomo misterioso che diceva di essere suo genitore.Però,si possono tenere nascoste molte cose,ma non si può incatenare uno spirito libero.A dieci anni,Ryuga decise di andare a scoprire cosa c'era fuori il suo palazzo,con l'appoggio silente di Tiana,che voleva solo il bene di quello che ormai considerava un figlio.Quando l'albino mise piede per la prima volta nel mondo esterno,si rese conto di quanto suo padre gli avesse mentito,ricordandogli sempre che la realtà fuori casa era perfetta così com'era,senza che Ryuga interferisse con la sua fastidiosa presenza.Era tutto il contrario!La città aveva bisogno più che mai che qualcuno la proteggesse.Per la prima volta nella sua vita,l'albino si rese conto che la sua stazza poteva tornargli molto utile.Sì perchè nonostante avesse poco più di dieci anni,era alto ben un metro e cinquanta e la sua corporatura era fortissima,a causa dei massacranti allenamenti cui lo sottoponeva Doji.Non aveva mai avuto un istante di pietà,neppure quando Ryuga,piegato a terra per la fatica ed il dolore,supplicava indulgenza.Forse poteva far tornare quella prestanza fisica a suo vantaggio.Decise che sarebbe diventato il nuovo eroe cittadino.Si travestì e si mascherò,con una divisa molto simile a quella di Zorro,facendosi chiamare dalla gente:"Turbine rosso".Usava un arco come arma,e sapeva padroneggiarlo egregiamente,tanto che i suoi nemici lo soprannominavano:"Occhio di falco".Era diventato un esempio per tutti,poichè si metteva completamente al servizio della giustizia.Passarono tre anni,fra uscite di nascosto e piccole nuove paure,finchè un giorno Doji promise a Ryuga che per il suo tredicesimo compleanno sarebbe potuto uscire liberamente.L'albino non stava più nella pelle,finalmente un'opportunità di conoscere gente nuova,senza travestirsi,rimanendo sè stesso.Purtroppo però le mire di Doji non erano certo quelle di farlo divertire,al contrario.Il trenta luglio 2008 fu un giorno che il povero blader non avrebbe mai più scordato.Il suo patrigno lo obbligò a rubare il bey proibito,Litningh L-Drago,uccidendo la sua balia che aveva tentato di proteggerlo.Davanti ai suoi occhi.Ryuga vide morire dissanguata la persona a cui voleva più bene,Tiana, l'unica donna che lo avesse mai amato. Perciò per evitare la sua stessa sorte, fu costretto a rubare, contro la sua volontà, quel beyblade, che gli avrebbe cambiato la vita. Subito dopo averlo estratto dalla roccia, L-Drago si rivelò troppo potente per un ragazzino. Il suo potere oscuro era tale da far cadere Ryuga in un coma profondo, che sarebbe durato due lunghi anni:"Beh,credo che il resto della storia tu lo sappia" Kagome si riferiva agli avvenimenti successivi, quelli che lo avevano portato a fondare la loro squadra. Julie annuì,sconvolta dalla narrazione appena conclusa. La sacerdotessa le sorrise dolcemente:"Sapevi che Ryuga ha gli artigli del drago?" La bruna parve non capire:"Sono delle cicatrici profonde che assomigliano molto a segni di artigli.E'stato L-Drago a farglieli,quando Ryuga lo rubò" Julie era attonita, e lei che pensava di avere avuto un'infanzia infelice! In confronto a lui lei era cresciuta nella bambagia:"Sei ancora sicura di voler stare con lui?" La ragazza strinse i pugni e serrò la mascella:"Certo che voglio stare con lui!Adesso che so il suo passato,voglio stargli ancora più vicina possibile!" La sacerdotessa parve rasserenarsi:"Si vede che lo ami" Le due amiche si abbracciarono:"Grazie Kagome,ora so ancora più cose di lui"
"E'stato un piacere...ma non sei in ritardo?" La bruna si prese il viso tra le mani:"Oh già!L'appuntamento!Scusa Kagome,devo scappare!" Uscì correndo.Ryuga l'avrebbe ammazzata per il suo ritardo.

Era lì,immobile,i capelli al vento.Osservava assorto la città di Tokyo al tramonto,era davvero splendida. Julie si sistemò i capelli, ormai scompigliati a causa della corsa, e si spazzolò la gona. Avanzò verso di lui lentamente, affiancandolo.Vedendolo così concentrato sull'orizzonte, non se la sentì di parlare, avrebbe rovinato tutto. Invece si limitò di unirsi a lui,puntando lo sguardo sul sole,che placidamente scompariva dietro il mare. Uno spettacolo mozzafiato:"E' bellissimo...."Si lasciò sfuggire in un sussurro,ugualmente udibile dall'orecchio allenato di Ryuga:"Già...ma ho accanto uno spettacolo nettamente migliore..."Asserì, senza spostare lo sguardo. Julie sorrise e prese il coraggio a due mani:"Posso chiederti una cosa?"
"Certo"La bruna prese un respiro:"Posso vederli?" Il blader aggrottò la fronte, non capendo a cosa la sua ragazza si riferisse. Quando finalmente realizzò cosa gli stesse domandando, scoppiò a ridere:"Mi stai chiedendo di spogliarmi, Julie?" La bruna avvampò di colpo:"Beh...solo in parte" Ryuga ricambiò il suo sorriso, e con un gesto rapido si sbottonò la felpa e si tolse la maglietta, rimanendo a torso nudo. Julie rimase esterrefatta, Kagome aveva ragione, le cicatrici erano profonde e oblique, proprio come se un grosso animale gli avesse inferto una zampata poderosa. Gli accarezzò lievemente la schiena, percorrendola per intero. Questo gesto scaturì dei brividi nel blader, che lui cercò strenuamente di nascondere. La bruna notò che in mezzo a quell'artigliata c'erano altri cinque tatuaggi neri: un occhio, un albero, due mani che si stringono, una bilancia coi piatti sbilenchi e un cerchio di fuoco. Li osservò meglio:"Perchè...perchè questi tatuaggi?" Domandò con un filo di voce:"Non voglio avere punti deboli...non voglio essere una cosa sola:io voglio essere intelligente, altruista, sincero, coraggioso e gentile"Allora era questo che rappresentavano quelle immagini: il primo rappresentava l'occhio onniscente della conoscenza, il secondo la fertilità della pace, il terzo l'altruismo di una persona che ne aiuta un'altra, il quarto il peso della verità e il quinto il coraggio di attraversare il cerchio infuocato. Julie era senza parole. Il blader si voltò:"Al momento sto ancora lavorando sulla gentilezza" Scherzò, per poi baciarla con passione. La bruna si aggrappò a lui, assaporando a pieno le sue labbra. Quando si staccarono, l'albino poggiò la sua fronte su quella della sua ragazza, ansimando leggermente. Julie sorrise accarezzandogli una guancia con i polpastrelli. Ryuga annusò i suo capelli, beandosi di quell'aroma squisita:"Julie...te l'ho mai detto che hai un buon odore?"
"Sì credo che tu me l'abbia detto..."
"Che sei bellissima?"
"Ummm,sì tra le righe mi hai detto qualcosa del genere..."
"E che ho voglia di fare l'amore con te?"
"Questo me l'hai fatto capire..." Il blader rise:"Ti amo Julie"
"Anche io...più della mia stessa vita..."La ragazza si staccò da lui sorridendo,desolata di dover interrompere quel momento magico.Frugò nella sua borsa,e ne trasse due sandiwich molto appetitosi.L'albino ne prese uno e si sedette accanto a lei sul bordo del tetto,cominciando a mangiare.Julie fece dondolare le gambe nel vuoto,chiuse gli occhi e assaporò la meravigliosa sensazione del vento tra i capelli. Ryuga rimase incantato a fissarla, per lui non esisteva visione migliore di quella. La ragazza si accostò a lui, appoggiandogli la testa sulla spalla, il suo panino era finito da un pezzo nei meandri del suo stomaco senza fondo. Si strusciò su di lui, e Ryuga la strinse a sè più che poteva:"Sai Julie...questo paesaggio senza di te...non sarebbe niente...sarebbe così vuoto" La ragazza si diede una piccola spinta, per lasciargli un lieve bacio a stampo:"Sai di maionese"Sussurò lei, leccandosi le labbra. Lui grugnì qualcosa in risposta, ma era troppo occupato a torturarle l'orecchio per preoccuparsi di formulare frasi sensate. Quei momenti, quegli istanti, i loro baci, le loro carezze, i loro abbracci, per Julie valevano molto più di tutto il denaro del mondo. Non avrebbe mai creduto di potersi innamorare così...

Sbattè un paio di volte le palpebre. Si rese conto di aver dormito, poichè i suoi occhi faticavano ad aprirsi. Si voltò leggermente, e una visione meravigliosa la colse: Ryuga dormiva beatamente al suo fianco. Un pensiero fulmineo la colse, si toccò e tirò un sospiro di sollievo: era vestita. Evidentemente la sera precedente non avevano fatto niente di insolito...Ridacchiò fra sè a quel pensiero. Si voltò e fece una carezza affettuosa alla persona che le dormiva in fianco, trattasi di Ryuga ovviamente. Ma,a sua insaputa, il blader era già sveglio, infatti quando lei avvicinò la mano al suo volto, lui la strinse, allargando il sorriso che aveva sulle labbra. Julie,nonostante avesse già passato la notte al fianco dell'albino, ogni volta che si risvegliava con lui, provava un profondo imbarazzo, non avrebbe saputo nemmeno lei spiegarsi il perchè. Il ragazzo aprì definitivamente gli occhi:"Buongiorno" La salutò,con voce ancora impastata a causa del recente risveglio:"Buongiorno" L'albino rise di gusto:"Che c'è,perchè ridi?" Sussurrò Julie con dolcezza:"Niente,pensavo solo che quando mi risveglio al tuo fianco, è davvero un buon giorno" La bruna arrossì involontariamente, mentre il blader si morse il labbro inferiore. Quanto amava vederla così...così...piccola, bambina in un certo senso. Dopo tutto non le aveva detto chissà quale frase, eppure lei si imbarazzava ugualmente, come una bimba a cui viene fatto un complimento inaspettato. Non resistette alla tentazione, e posò le labbra su quelle di Julie, in un dolce e casto bacio. Quando si allontanò, la ragazza era ancora più rossa, di una sfumatura bordeaux si potrebbe dire. A Ryuga sarebbe piaciuto che ogni singolo risveglio fosse così.

Avevano passeggiato tutto il giorno, ammirando di tanto in tanto le vetrine che coloravano le strade. Ryuga aveva deciso che le avrebbe dedicato quanto di più potesse, non voleva perdere un solo istante su inutili carte e scartoffie di vario genere, il suo tempo doveva catalizzarlo su di lei. In ogni caso, per quanto girassero, finivano per ritrovarsi sempre nel loro posto segreto. Come di consueto si accoccolarono ai piedi della quercia, ridendo e scherzando come due persone che non hanno un solo singolo pensiero al mondo. Julie,venendo in quel luogo, aveva notato una splendida radura, che sembrava essere scampata al freddo pungente. Si alzò da terra, spazzolandosi il trench bianco, che la copriva fino a sopra il ginocchio. L'albino alzò un sopracciglio:"Dove vai?" Domandò, ma non ottenne alcuna risposta:"Ripeto, dove vai?" La bruna gli sorrise:"Tranquillo vado solo un po' più in là, ho trovato una radura splendida, vorrei osservarla meglio" Il blader si alzò:"Allora vengo con te"
"Dai amore, vado e torno, giurin giurello!" Sfoderò i suoi micidiali occhi da Bambi, e l'albino storse il naso:"Aaa, quella faccia, quegli occhi...e va bene, ma fa'una cosa veloce!" Julie gli saltò al collo, lasciandogli un bacio a stampo e sparendo tra la vegetazione.
Fischiettava, mentre raggiungeva a passo di marcia il luogo che aveva addocchiato prima. D'un tratto la sua attenzione venne deviata da una scia di fumo nel cielo...no un momento, non era una semplice scia...sembrava più il motore di un qualche veicolo col motore  in avaria. Decise di andare a fondo. Aumentò il ritmo, finchè non cominciò a correre. Rimase di sasso. Nel punto che era intenzionata a raggiungere, ora svettava un'astronave dalla forma sferica, dalla quale usciva una nube grigiastra. La ragazza si avvicinò, tossicchiando di tanto in tanto. Quando fu abbastanza vicina, sbirciò dal vetro dell'oblò, per capire se dentro c'era qualcuno. Altrochè se c'era! Una testa fece capolino da dentro, graffiando con le unghie l'interno della navicella. Julie si affrettò ad aprire il portello, e appena riuscì a scardinarlo, si accasciò al suolo una strana creatura, molto simile ad una salamandra, ma vestito come...un pirata? La bruna si precipitò ad aiutarlo, sorreggendolo:"Ehi signore, state bene?" Chiese allarmata. L'individuo ritirò la testa nel cappotto blu che lo avvolgeva, per poi mostrarsi di nuovo lentamente:"Sta arrivando! Lo senti? Con quei suoi ingranaggi che stridono e scattano come se fossero il diavolo in persona!" Julie si massaggiò una tempia, strabuzzando gli occhi:"Ahhh,dovete aver battuto forte la testa,vero?"L'alieno non prestò attenzione alla sua domanda, ma prese tra le mani il forziere che aveva accanto ai piedi:"Lui vuole il mio forziere, quel furfante di un cyborg, con la sua banda di tagliagole!" Se lo issò in spalla, con un verso affaticato:"Ma dovranno strapparlo alle dita del vecchio Billy Boles, irrigidite dalla morte se lo vogliono, prima di...ahhhh" Cadde a terra, tenendosi la gola, ed emettendo dei suoni gutturali e sofferenti. Julie gli si buttò addosso, aiutandolo ad alzarsi:"Coraggio, appoggiatevi alla mia spalla, così" Cominciarono a camminare, nella direzione del posto segreto:"Sei una brava ragazza"
"Ryuga sarà contento..."

Ryuga si stava beando del venticello che tirava, faceva freddo, ma si stava abbastanza bene. D'un tratto, venne distratto da un rumore proveniente dalle piante davanti a sè. Scattò in piedi e si preparò al peggio, inserendo il bey nel lanciatore. Dagli alberi spuntò Julie, con una strana creatura gobba e viscida sotto braccio. Ryuga lasciò cadere la sua arma, confuso e sorpreso:"Giulietta Candore Casterville,ma cosa...!"Gridò, precipitandosi ad aiutarla:"Ryuga, è ferito! E' grave!" Lo adagiò delicatamente a terra. Il poveretto respirava a fatica. Allungò una mano:"Il mio...forziere..." Biascicò, indicando la cassetta che gli stava a pochi centimetri di distanza. Julie si affrettò ad avvicinarglielo:"Ragazza..." Premette dei tasti in sequenza, e il forziere:"Lui arriverà..." Prese da dentro il bauletto un involucro marrone di forma rotonda:"Non devi fargli trovare questo..." La ragazza alzò le spalle:"Chi sta arrivando?" Domandò ingenua. Billy la tirò per la collottola del suo gilet, avvicinando la sua bocca grinzosa all'orecchio della bruna:"Il  cyborg! Guardati...dal cyborg!" Dopo aver pronunciato queste parole, si accasciò lentamente a terra, senza vita. Julie si strinse l'oggetto misterioso al petto. L'albino si coprì la bocca con la mano destra, scosso da quanto era appena accaduto. D'un tratto, un rumore proveniente da sopra le loro teste distrasse la loro attenzione. Il cielo si era fatto scuro e bigio, di li a poco avrebbe piovuto. Entrambi guardarono in alto, scorgendo, poco più avanti rispetto a dove erano loro, una navicella aliena che puntava i fari alla spasmodica ricerca di qualcosa. Julie si alzò impaurita, stringendo così forte la presa sull'involucro da farsi diventare bianche tutte le nocche. La navetta era atterrata a qualche metro da loro. Il blader avanzò e scostò lievemente la boscaglia per vedere...Alieni, sicuramente alieni, i visi non erano chiaramente distinguibili poichè aveva già fatto buio, oltre alle nuvole che certo non aiutavano. L'albino si riscosse, afferrando la ragazza per un braccio e cominciando a trascinarla via:" Dobbiamo andarcene di qui!" Gridò, mentre i loro indefiniti nemici cominciavano a sparare dei colpi di... bazooka probabilmente, data la potenza di fuoco. L'impatto dello sparo con la vegetazione attizzò un piccolo incendio, che era destinato a diventare di proporzioni macroscopiche. Quando questo accadde, per fortuna i nostri eroi erano già fuori dal loro luogo segreto e dal parco in generale. Continuarono a correre finchè non furono certi di essere in salvo. Intanto aveva cominciato a piovere copiosamente, perciò erano bagnati fradici. Da lontano Julie osservò il loro posticino preferito bruciare, nemmeno la pioggia poteva spegnere completamente un incendio di quella portata. La ragazza cadde in ginocchio, tenendosi la mano su gli occhi per evitare di piangere. Ryuga la guardò affranto, poi prese il misterioso oggetto dalle sue mani e lo aprì lentamente. Non sembrava un'arma...ma era una strana sfera, tempestata di righe e punti che convergevano nel centro della sfera stessa. Sospirò, i misteri si facevano sempre più fitti. Non avrebbe voluto disturbare la sua ragazza ma fu costretto a farla alzare, altrimenti si sarebbero ammalati per bene. La sorresse, poichè Julie era ancora shockata da tutto ciò che aveva visto, in più le dolevano un poco le gambe per la folle corsa. Prima di andarsene definitivamente, il blader buttò un'ultima fugace occhiata al parco. Sentiva dentro di sè che i giochi erano appena cominciati.

Julie era rannicchiata davanti al fuoco, seduta sulla sua poltrona preferita, avvolta in un asciugamano e infreddolita fino alla punta dei piedi. Ben girava per la stanza:"Ho parlato con i risolutori di zona, sembra che di quei manigoldi non ci sia traccia" Si inginocchiò di fianco a lei:"Mi dispiace Julie, ma sembra che del vostro vecchio luogo segreto...sia rimasta solo cenere" Ryuga intanto continuava a rigirarsi fra le mani quella strana sfera. La toccava in più punti... qualcosa scattò. L'albino si morse il labbro inferiore con fare interessato. Continuò nella sua opera di esplorazione. Girò la metà superiore della sfera e...da essa si materializzò una mappa olografica dell'universo:"Ehi!"Gridò Ben, ma si bloccò quando vide ciò che gli stava davanti. Anche Julie si riscosse dal suo stato di torpore e si alzò lentamente dalla poltrona. I tre risolutori osservarono stupefatti quella perfetta rappresentazione in scala dell'universo intero. Ben si avvicinò ad un intreccio di filamenti verdi a forma di sfera:"Ehi guardate, questo è il nostro, il pianeta Terra!" Lo toccò e subito la mappa cominciò a spostarsi:"Questa è la costellazione del cigno!La nube di Magellano e.." L'ologramma si bloccò su un pianeta gigantesco:" Questo non lo riconosco, non ho mai visto niente di simile" Ammise il moro, fissando incredulo l'immagine. Ryuga lo guardò a sua volta... in quel momento immagini confuse cominciarono ad annebbiargli la mente.. si sovrapponevano, cambiavano rapidamente. Cadde a terra, urlando e tenendosi la testa. Julie si gettò su di lui:"Ryuga, tutto bene?"In un istante, le visioni svanirono:"Sì, sto bene..." Respirava affannosamente. Il portatore dell'Ultimatrix lo aiutò a tirarsi in piedi, sorreggendolo per un braccio. Improvvisamente il suo distintivo da risolutore cominciò a brillare ad intermittenza. Lo prese e rispose alla chiamata:"Sì, no sono Ben, certo" L'albino chiuse la mappa, guardando in direzione di Ben, il quale, dopo qualche secondo, chiuse. Si avvicinò ai nostri eroi:"Julie, un mio amico ha detto che devi venire subito nel posto da lui indicato. A quanto pare un vecchio amico di tuo padre vuole vederti" La bruna aggrottò la fronte:" Amici di mio padre in questo mondo? D'accordo, arrivo subito"

Si recarono nel luogo indicato, che non era altro se non una squallida bettola per ubriaconi. La ragazza si guardò intorno, ma venne distratta da una cameriera che le si parò davanti:"Venite con me, ragazzoni, un tale chiede di voi" I ragazzi si guardarono e annuirono, facendosi scortare al tavolo del richiedente. Seduto c'era un uomo dal volto indefinito, poichè aveva la testa piegata in avanti e un cappello in perfetto stile pirata che gli copriva gli occhi. Il personaggio diede una moneta alla cameriera che se ne andò con un ghigno stampato in faccia. L'uomo sorrise:"Mi presento, il mio nome è John Silver" Si tolse il berretto. La bruna e Ryuga trasalirono quando videro che aveva un occhio e un arto completamente meccanici, anche la gamba sinistra, che spuntava da sotto il tavolo era una macchina:"Un cyborg..."Sussurrò l'albino:"Julie, bambina mia non mi riconosci?"Chiese Silver con voce melliflua:"No...dovrei?"L'omone scoppiò a ridere:"Ma certo...però eri così piccola quando me ne sono andato, forse è per questo che non ti ricordi di me" La ragazza sorrise:"Oh ecco perchè il vostro volto non mi sovviene...questo è il mio ragazzo, Ryuga"Lo indicò, e subito il cyborg gli tese la mano meccanica:"Ryu!" Esclamò, ma il blader non fece nulla, se non fissarlo con diffidenza:"Oh, non farti intimorire da tutta questa ferraglia!" In pochi secondi trasformò il suo braccio in mille utensili diversi:"E' un po' pesante da portare, ma all'occasione può tornare utile" Ben era senza parole. Silver spinse una ciotola ripiena verso il ragazzo:"Orsù adesso assaggiate il mio stufato di Bonzawuoi" Il portatore dell'Ultimatrix ne sorbì una cucchiaiata:"Mmm, delicatamente speziato ma...saporito!" Il cyborg rise:"E'una ricetta di famiglia!" Dalla brodaglia spuntò un bulbo oculare:"Infatti quello faceva parte della famiglia una volta!"Scherzò Silver e inghiottì quella disgustosa parte del corpo umano:"Dai Ryu,solo un boccone"Spronò Ryuga che immerse il cucchiaio poco convinto. In meno di un secondo la minestra venne risucchiato da una cannuccia che spuntò dal nulla:"Morphi!Ecco dove ti eri cacciato!" La cannuccia si trasformò in un essere rosa fatto interamente di plasma, le uniche cose che suggerivano che era una cosa viva erano i due occhi immersi nel corpo gelatinoso. Morphi si strusciò sull'uomo:"Ho salvato l'esserino metamorfico su Proteus 1, è stato amore a prima vista" Ben si schiarì la voce:"Non credo che, signor Silver, ci abbiate convocato per mostrarci il vostro amico e lo stufato" Silver sospirò:"Purtroppo no, mio giovane collega, questa non è solo una rimpatriata" Julie strabuzzò gli occhi:"Collega?!"
"Sì, anche io sono un risolutore, non si era capito?" I tre ragazzi si guardarono perplessi. Il cyborg fece loro segno di avvicinarsi e loro obbedirono:"Dobbiamo fare un'uregente riunione con i risolutori più anziani, e visti i vostri recenti successi, ho deciso di portare con me Julie se per voi non è un disturbo" La ragazza annuì subito, ma l'albino la bloccò:"No, Julie non è pratica di queste cose, verrò io al suo posto" Ovviamente non era quello il vero motivo, Ryuga non si fidava per niente di quello strano tipo, non dopo tutto quello che era successo. Silver si grattò il mento:"E va bene Ryu, verrai tu con me"


Erano finalmente alla riunione, ed era vero che a quanto pareva c'erano solo i mani...risolutori più vecchi. In effetto nessuno di loro aveva facce rassicuranti, nè tantomeno amichevoli. Ryuga si guardava in giro con circospezione, tentando di carpire ogni parola di ogni conversazione che quegli sgorbi alieni stavano intavolando. Silver gli battè una pacca sulla spalla:"Io devo allontanarmi un attimo, tu resta qui e non muoverti" Prima che l'albino potesse rispondergli a dovere, il cyborg se ne andò. Il blader sbuffò, tanto valeva obbedire, dato che non aveva di meglio da fare. Rimase immobile sul posto, quando un alieno di proporizioni elefantiache lo urtò, facendogli perdere per un momento l'equilibrio:"Attento a te sgorbio!" Gli imprecò contro la creatura orrenda con otto braccia. In un'altra circostanza Ryuga avrebbe fatto a botte, ma non era il caso di pestare un tipo del genere davanti a tutta quella gente. Scosse la testa e puntò lo sguardo su dei tipi che bisbigliavano poco distanti da lui. Quando notarono che li stava fissando, smisero immediatamente di confabulare:"Ehi che hai da guardare reatura strana?" Chiese uno di loro...anzi una testa, che si spostò dal corpo del compagno:"Ma strana forte!" Rincarò il tipo sul quale era poggiata la testa parlante. Il blader fece una faccia disgustata. In mezzo alla folla si fece largo un ragno grosso e rosso scarlatto, con due enormi occhi gialli e sicuramente subdoli:"Che succede qui?Non è il caso che un ragazzino ficchi il naso nelle questioni altrui" Biascicò contro Ryuga con la sua voce bassa e roca. L'albino decise che era il momento di smetterla. Assunse un'espressione beffarda:"Perchè, hai qualcosa da nascondere begli occhioni?" Il ragnone si alterò, e si avvicinò pericolosamente al suo viso:"Forse hai le orecchie tappate e non ci senti troppo bene!" Gli sibilò in faccia. Ryuga fece un verso disgustato:"Sì, ma il mio naso funziona a meraviglia!" Ora l'alieno era proprio furioso. Lo tirò su per la collottola, con le sue enormi chele:"Piccolo impudente!" Tutti incitavano quella blatta orrenda a prenderlo a pugni:"Le ultime parole?" Chiese a Ryuga, ma prima che entrambi potessero fare qualsiasi cosa, Silver afferrò la chela del ragno. La sua espressione sembrava tranquilla, mangiava placidamente un frutto viola:"Signor Scroope, sa cosa succede alle melviole fresche quando si schiacciano forte?"Girò all'insotto l'arto dell'alieno che si contorse e mollò la presa su Ryuga, lasciandolo cadere a terra. Immediatamente tutti si allontanarono con la coda tra le gambe. Quando fu sicuro che non ci fosse più nessuno nei paraggi, Silver cambiò espressione, diventando furioso:"Ryuga, ti ho dato un ordine!"+
"E' stato quel coso orrendo a cominciare!"
"E QUANDO TI DO UN ORDINE ESIGO CHE VENGA RISPETTATO!"Gli urlò così forte che tutti sentirono:"Adesso noi andiamo alla riunione, e non sai che ti capita se provi a parlare se non interpellato!" Lo ammonì. Ryuga girò la faccia contrariato, nessuno si era mai permesso di rivolgersi in quel modo al Grande Imperatore Drago.

Il raduno si concluse nel giro di un'ora. Niente di importante, solo una riunione informativa. Il cyborg e Ryuga stavano tornando a casa. L'albino sentiva una sensazione strana dentro di sè, nonostante quello strano tipo lo avesse sgridato come un bambino pubblicamente, non riusciva a fare a meno di essergli grato:"Senti, per quello che hai fatto prima...insomma...grazie" Disse con una buona dose di fatica. Silver sorrise:"Tuo padre non ti ha insegnato a scegliere con più attenzione con chi batterti?" Il blader abbassò lo sguardo:"Tuo padre non è uno di quei tipi che insegna?"
"No...è più che altro uno di quei tipi che ti abbandonano in mezzo alla strada e tu non conosci mai..."
"Oh...mi dispiace"
"Ah non fa nulla, me la cavo lo stesso" Il cyborg si portò una mano sotto il mento:"Oh, ma davvero? Beh, che tu lo voglia o no, proverò a ficcare qualche trucco in quella testolina"
"Che cosa?!"
"E non potrai mangiare, dormire, o grattarti la pancia senza il mio consenso!"
"Grazie ma basta con i favori!"
"Oh di questo puoi starne certo!"


Gli sbattè davanti una pila assurda di libri:"Adesso, studia!"Gli intimò il cyborg. Ma Ryuga incrociò le braccia al petto con fare altezzoso:"Altrimenti?"
"Dannazione, mi sembra di essere stato chiaro sugli ordini!" Julie li vide dalla soglia della porta, e sbuffò pesantemente, scuotendo la testa più volte. Si avvicinò, tenendo le braccia incrociate al petto:"Si può sapere che combinate?!"Domandò, evidentemente seccata:"Sto cercando di rendere civilizzato questo avanzo di galera!" Scandì il cyborg, indicando con un gesto di stizza l'albino:"Pfui, sentite chi parla!" Ribattè lui, andando sotto all'uomo. I due fumavano come braci ardenti. Silver afferò un libro, con l'intento di colpirlo probabilmente, ma venne bloccato da Julie:"Oh perfavore signor Silver, se cercate di insegnare a questo modo, è meglio che vi ritiriate subito. Ancora questi metodi alla:'io sono il più forte quindi comando?! Oh, andiamo" Gli prese il volume dalle mani, lasciando entrambi di stucco:"Da qui in poi ci penso io"

Julie camminava avanti e indietro con una pila altissima di libri sulla testa. Un portamento impeccabile il suo, che non si sbilanciava nemmeno se le avessero tirato una bazookata. Ryuga era a bocca aperta:"Io dovrei fare questo?!" Chiese incredulo. La ragazza sorrise dolcemente e appoggiò uno per uno i volumi per terra. Ne tenne solo uno in mano:"Se vogliamo fare di te un perfetto gentlman, sì devi farlo"
"E se io mi rifiutassi?"
"Ryuga che non accetta una sfida? Accidenti tesoro, sei caduto in basso" L'albino diventò bordeaux per la rabbia, ma poi si accorse che Julie lo stava solo provocando affinchè lui accettasse. Evidentemente era proprio necessario quel supplizzio. Annuì convinto:"Lo so che me ne pentirò...accetto" La bruna parve molto soddisfatta. Aveva raggiunto il suo scopo. Silver la affiancò in quel momento:"E lui?!" Domandò scortese Ryuga:"Beh devi sapere caro, che se vuoi allenarti con me ci sono quattro regole fondamentali: punto primo non si controbatte o si discute a quello che dico, punto numero due ti eserciterai finchè lo riterrò necessario, punto numero tre non si trasgrediscono i primi due punti, punto numero quattro, beh, i primi tre punti dovrebbero bastare" Si ravvivò la chioma folta in segno di vittoria. Il blader sorrise a sua volta, aveva usato le sue parole contro di lui. Julie si alzò sulle punte e gli poggiò il libro sulla testa:"Un passo alla volta"

Fa quello che vuoi,
io sono qui
Fa vedere ed imparerò
Se tutto ha un senso
tu puoi dirmi qual è?

Studiarono di tutto: dalla storia alla chimica, dalla filosofia alla letteratura...

Perchè non si finisce mai
di apprendere, di crescere
Io sono immerso nel mio mondo
ma io so che fuori c'è dell'altro

Arrivarono all'astronomia. Ryuga rimase sbalordito:"C'è qualcosa che teorizza tutto ciò che i blader vedono nelle stelle?" Chiese, ma stavolta non era una delle sue solite domande sarcastiche, al contrario era curioso:"Certo! Tutto si può teorizzare..." La bruna si bloccò quando vide le dita delle loro mani intrecciate:"Beh...quasi tutto" Il blader capì subito a cosa si riferisse e le sorrise, tornando poi con la testa sui libri per paura di perdere la concentrazione che aveva faticosamente accumulato:"Quindi...possiamo vederle?" Si riferiva alle stelle. Ovvero le stava chiedendo se era possibile osservare gli astri applicando ciò che quella scienza insegnava. Julie annuì.
In poco tempo erano fuori, e la ragazza spiegava, sotto lo sguardo incredulo di Ryuga e di Silver, tutto ciò che il volume diceva...

Perchè non so
com'è il mondo!
Cosa succede al di fuori di me
Voglio più di un sogno
appartenere al di fuori di me

Silver aveva dato il cambio a Julie, tentando di insegnargli qualcosa in più in materia di ingegneria. La ragazza era poco distante da loro e stava disegnando, ritraendo chissà cosa con un fervido interesse. Il cyborg parlava, ma l'albino era perso nella bellezza di Julie...

E ogni gesto, quando io vedo lei
mi da il sole, mi sento così
Così come mai
mi son sentito nella vita!

Quella sera non aveva la benchè minima voglia di starsene a letto. Rimase sul tetto di casa, cercando di prendere sonno, ma proprio non ci riusciva. Era così preso da tutto quello che stava imparando che non riusciva a pensare ad altro...

Sta succedendo qualcosa in più
e non sulla terra, molto più in su
Oltre le nuvole fra noi
ora mi oriento un po'
Sono vivo!
Perchè non so com'è il mondo
cosa succede al di fuori di me
Voglio più di un sogno
appartenere al di fuori di me

Nonstante Julie tentasse in tutti i modi di mostrarsi allegra, si leggeva nel suo sguardo che nel profondo non lo era. Era ancora triste per aver perso il suo luogo segreto, che aveva più che altro un significato simbolico per lei, quella radura sotto la grande quercia aveva accompagnato tutti i momenti romantici di lei e Ryuga. Le mancava molto quel piccolo angolo di paradiso. L'albino la notò, rannicchiata sulla poltrona davanti al camino,e si intristì. Per nulla al mondo avrebbe voluto vederla affranta. Le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla. Si sforzò di trovare un modo per confortarla. Gli venne un'idea:"Julie vieni con me, voglio mostrarti una cosa" La ragazza dapprima non capì, poi realizzò che l'albino voleva portarla da qualche parte per risollevarle il morale. Ma lei proprio non se la sentiva di uscire. Non sapendo cosa rispondere, si limitò a scuotere la testa con lo sguardo basso e affranto. Ryuga si morse il labbro inferiore, in fondo la capiva. Si riscosse, poichè gli venne in mente una cosa. Gli porse la mano:"Ti fidi di me?" Julie alzò gli occhi per poterlo vedere. Aveva un sorriso stampato in viso e l'espressione sicura di chi ha la situazione in pugno. Quella stessa espressione che le faceva perdere la testa. Aggrottò la fronte:"...come?"
"Ti fidi di me?" La bruna strinse forte la sua mano alzandosi:"Sì" Era ancora più compiaciuta perchè sapeva che quella situazione si era già verificata quando erano stati a New York, il che significava che il blader la conosceva così bene da sapere su cosa fare leva per convincerla...

Stai con me che ti mostrerò
il mio mondo che tuo sarà

La scortò fino ad un'altra radura, molto bella, così appartata ed intima che solo Ryuga poteva conoscerla. Julie era senza parole:"Ryuga io... non so che dire...!" Confessò lei con commozione. L'albino le mise un dito sulle labbra:"Allora non dire niente"

Senti ciò che sento io
starò con te
Sto con te
finalmente lo saprò oh,woa!

Rimasero così, fronte contro fronte, senza dire niente, per un tempo che ad entrambi parve infinito.



"Dici che gli starà bene?" Domandò il cyborg a Julie, la quale alzò le spalle, non sapendo ma sperando nella risposta che voleva sentire. Dopo qualche secondo la tenda del camerino di fronte a loro si spalancò. Rimasero tutti e due senza fiato, sopratutto Julie. Ryuga indossava un bellissimo smoking, con un'aria da perfetto principe azzurro. La ragazza gli si avvicinò, gli occhi velati da una coperta di lacrime:"Beh? Mi sta bene?"
"Direi...direi che il tuo addestramento è completato, non ho più  niente da insegnarti!" Detto questo gli saltò al collo. Non avrebbe mai creduto che lui potesse essere DAVVERO il suo principe azzurro. Insomma, era già perfetto di suo, ma così vestito ed educato il suo livello aumentava a semidio. Ryuga la strinse a sè come faceva di solito, era consapevole di aver imparato un sacco di cose utili, che all'occorrenza sicuramente sarebbero servite, ma lui rimaneva sempre Ryuga, quindi essere, come dire...ineducato, scortese, scorbutico etc erano nel suo essere più profondo. Tuttavia, al momento giusto almeno avrebbe saputo da che forchetta cominciare durante un banchetto o come sostenere un discorso con intellettuali di alto livello. Silver si asciugò una lacrima con un dito, poi improvvisamente si riscosse:"Amm, devo andare un attimo al bagno, voi continuate pure" Disse, per poi sparire alla loro vista.


"Hai scoperto qualcosa?"
"Non ancora...insomma qualcosa sì, ma nulla che conduca alla mappa" Silver stava parlando con qualcuno al telefono:"Vedi di sbrigarti, N già sta scalpitando a causa del tuo ritardo"
"Di'a N che si calmi i bollori. Sto facendo il possibile, quando avrò finito, lo contatterò"
"Va bene riferirò, ma tu non prendertela troppo con calma"
"Agli ordini...Banjo" Il cyborg chiuse la chiamata. La sua missione era appena cominciata...

Perchè non so com'è il mondo
cosa succede al di fuori di me
Voglio più di un sogno
appartenere al di fuori di me
Perchè no so...


Ryuga era di nuovo sul tetto che studiava le stelle così come gli aveva insegnato Julie. Si beò di quella sensazione meravigliosa che gli inebriava corpo e mente, e lasciò dondolare i piedi nel vuoto. D'un tratto qualcuno gli si sedette accanto:"Sono proprio belle non è vero?" Era Silver che aveva iniziato ad imitarlo:"Già...sai mi sbagliavo sul tuo conto...sei una brava persona" Il cyborg sembrò stupito per un momento:"Beh...grazie Ryuga"
"Ryu-chan...per gli amici" Si sorrisero, e senza aggiungere altre parole, continuarono la loro attività, che coinvolgeva molto entrambi. A quanto pare Silver si stava affezionando un po'troppo a quel ragazzino. Doveva sbarazzarsene al più presto.

Facevano una passeggiata per le strade di Tokyo, nonostante il freddo pungente di dicembre ostacolasse qualsiasi ragionevole progetto. Ma loro due non si lasciavano intimidire da un po'di sano gelo nelle ossa. Anzi Julie sembrava più solare che mai. Chiacchierava senza freno come suo solito, e Ryuga l'ascoltava pazientemente. Non avevano ancora risolto il mistero della mappa, anche se Ben aveva girato il tutto a sua cugina, l'anodite non era riuscita a far saltare fuori niente, neppure dai suoi libroni. Eppure Julie era convinta che se quello strano alieno, Billy Boles, non volesse farla trovare a chicchessia, ci fosse un motivo più che valido. Quel giorno aveva deciso di portarsi la mappa con sè, non sapeva perchè ma, proprio come il cuore di cristallo, quella buffa sfera le infondeva uno strano senso di pace ed inquietudine al tempo stesso. Camminando, urtò con il gomito una donna, bardata fino al collo e con gli occhiali da sole in pieno inverno. Nell'urto, la sua borsetta cadde a terra, svuotandosi del suo contenuto, che si riversò sul marciapiede:"Oh che sbadata, l'aiuto io"Si offrì la donna:"Ma no, è stata colpa mia, sono sempre così sbadata!" Insieme cominciarono a riordinare. L'attenzione della donna si fermò sulla mappa, ma venne bruscamente distratta dai suoi pensieri quando Julie raccolse l'oggetto e lo rimise al suo posto:"Grazie mille per avermi aiutato, e scusi se l'ho urtata" Fece un inchino, per poi riprendere a camminare assieme a Ryuga. Il personaggio riprese la sua marcia frenetica. Afferrò il cellulare Nokia 5310 e digitò un numero. Immediatamente qualcuno rispose:"Allora, ce l'ha lei?" Chiese la persona al di là della "cornetta". Era un maschio, si riconosceva dalla voce:"Sì, ce l'ha lei. Ormai non abbiamo più dubbi"
"Che farai, hai intenzione di agire Akari?"
"La vittoria arride a chi sa attendere, Ryan, abbi pazienza e vedrai" Chiuse la telefonata. Sul suo volto opalescente comparve un sorriso beffardo. Cosa aveva in serbo questa nuova figura per i nostri eroi?

Angolo Autrice

Ok, sono pronta, cominciate pure ad insultarmi! Sono in un ritardo mostruoso, chiedo pietà...Ma bando alle ciance, veniamo al capitolo. Dunque, questo Silver non si capisce bene da che parte sta, e poi Banjo?!?!?!Che c'entra Banjo con Silver ed N?E questa misteriosa Akari, chi sarà?Amica o nemica? Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Natale coi fiocchi!Non mancate!



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Capitolo 27
*** Natale coi fiocchi ***


Capitolo 27 Si svegliò con molta fatica, aprendo prima un occhio poi l'altro. Aveva il piumone che la copriva fino al naso, faceva un freddo cane, con la bellezza di -5 gradi. Un vero e proprio clima polare. Sbattè un paio di volte le palpebre per mettere bene a fuoco l'ambiente circostante. Poi si alzò e si stiracchiò, una goccia faceva capolino dal naso. Sbuffò e si pulì il moccio con la manica del pigiama, non era esattamente un gesto femminile, ma a lei non importava. Appena si alzò dal letto, un brivido le percorse la schiena per intero, facendole battere i denti. Afferrò la vestaglia appesa all'attaccapanni vicino alla porta e vi si avvolse con un gesto deciso. Diede uno sguardo al calendario e sussultò. Era il ventiquattro dicembre, la vigilia di natale. Accidanza le settimane erano volate. E l'indomani sarebbe stato natale...fal di faldonza! Si prese il viso tra le mani, ricordandosi improvvisamente di non aver ancora comprato alcun regalo. L'aspettavano giorni di fuoco. Però si immaginava già i pacchetti di ogni forma e colore ammucchiati sotto il grande albero, addobbato a dovere. Il profumo di cioccolato caldo e l'allegria nell'aria, la voglia di fare del bene e il desiderio di cantare spensierate canzoncine tutti insieme, radunati davanti al camino. Sorrise, per la prima volta nella sua vita avrebbe passato delle feste felici con le persone che amava... Il fulmineo pensiero che dopo sarebbe finito tutto le fece fermare il cuore. Strinse la stoffa della vestaglia fino a farsi diventare le nocche bianche. Si chiese perchè le feste dovessero sempre avere una fine, se il natale fosse durato per sempre lei non sarebbe stata costretta a sposarsi. Serrò le palpebre, nel tentativo di fermare la lenta ed inesorabile avanzata delle lacrime, che già scalpitavano per uscire. Un bussare forte e cadenzato la riscosse. Era certamente Ryuga, venuto come di consueto a darle il buongiorno. Si frizionò gli occhi con la manica, asciugando quelle poche perle salate che erano sfuggite al suo controllo e assunse l'espressione più contenta che riuscisse a simulare. Aprì la porta e se lo ritrovò sulla soglia, con un sorriso appena accennato:"Buongiorno principessa" Scandì, depositandole un dolce bacio sulla fronte:"Buongiorno"
"I programmi per oggi?" Julie iniziò a spellarsi le mani:"Beh...come sai tra due giorni è natale e devo ancora fare compere quindi..." Sulla parola "natale" l'albino mutò radicalmente la sua espressione, che divenne arcigna e corrucciata:"Scordati che venga con te" Disse, girando i tacchi con un gesto di stizza. La bruna rimase con un palmo di naso. Che gli era preso così all'improvviso. Voleva spiegazioni. Si cambiò frettolosamente e lo raggiunse con una buona dose di fatica:"Ma insomma, ho detto qualcosa che non andava?!" Gli chiese, ma lui non la degnò di uno sguardo, anzi, accellerò il passo, in modo da distanziarla. Julie si fermò in mezzo al corridoio, stranita e confusa. Una mano si poggiò sulla sua spalla:"Lascialo, Ryuga non ama molto il periodo natalizio" Era Ben, che aveva osservato la scena da lontano:"E si può sapere perchè?!" Il bruno alzò le spalle:"Non lo so, nessuno qui lo sa. Lui non ha mai voluto rivelarlo. Ma forse, con i tuoi fenomenali metodi di persuasione, riuscirai a farlo cedere. Tentare non costa nulla" Le fece l'occhiolino e proseguì. Era evidente che la ragazza non aveva intenzione di desistere. La sua caparbietà era proverbiale.

Si sedette accanto a lui e si sitemò una ciocca ribelle dietro l'orecchio. Si soffermò per un momento a guardarlo, mordendosi il labbro inferiore. Prese un respiro, meglio andare subito al sodo:"Mi spieghi perchè mi hai risposto in quel modo?" Ottenne solo un grugnito in risposta:"Ben dice che non ti piacciono le feste natalizie. E' vero?" Ryuga sbattè la tazza sul tavolo, facendola sussultare:"Perchè tu e Ben non vi fate gli affari vostri?!" Domandò astioso, puntandole gli occhi addosso:"Ehi, ma che diavolo ti prende?! Ti ho solo chiesto perchè odi il natale!"
"Lo odio e basta è chiaro?! Per una volta impicciati delle tue di faccende!" Le sbraitò contro, prima di alzarsi ed andarsene. La bruna era spaventata. Non aveva mai visto Ryuga arrabbiato, ma se tutti temevano una sua sfuriata, un motivo c'era. Tentò di mantenere un controllo, ma il cuore non ne voleva sapere di rallentare il battito. Ben, che era seduto di fronte a lei, si preoccupò:"Tutto a posto?" Le chiese apprensivo:"Sì...almeno credo" Fu la debole e titubante risposta di Julie.  Il ragazzo stava per rassicurarla quando il rumore del microfono fece voltare tutti quanti. Era Ryuga, con un'espressione di pura rabbia dipinta sul volto:"Adesso statemi bene a sentire, brutti froci borghesi, non mi interessano le vostre usanze cretine e i vostri giochini da poppanti, ma nella  mia squadra comando io, e io dico che il  natale è una festa stupida ed inutile! Quindi, insignificanti e flaccidi ammassi di budella, toglietevi dalla testa di festeggiare, perchè non credo che vorreste vedere l'Imperatore Drago arrabbiato! E se trovo anche solo una decorazione di sorta, non finirà arrosto solo quella, sono stato chiaro?!" Tutti erano impietriti e senza parole:"Ripeto, SONO STATO CHIARO?!?!?!" Julie non resse più e si alzò in piedi:"CRISTALLINO SIGNORE" Urlò, con tutto il fiato che aveva in corpo, fissandolo con aria di sfida. Era come se la sala si fosse totalmente svuotata, ora c'erano solo loro due, che si scrutavano aspettando che uno dei due cedesse. Fu Ryuga il primo ad andarsene con una faccia disgustata. Appena la porta della sala da pranzo si richiuse con un tonfo, i presenti puntarono lo sguardo su Julie, che se ne uscì poco dopo, ferita e afflitta.


Era seduta davanti al camino nel tentativo di riscaldarsi. Non le era ancora andato giù il comportamento di Ryuga. Si passò una mano nei capelli, cercando di trovare un pensiero che la distraesse dalla sua irritazione estrema. Dei passi alle sue spalle la distrassero. Si voltò sorridendo, credendo che fosse il blader che era tornato per chiederle scusa. Rimase un po' delusa quando vide Ben sedersi a fianco a lei. Abbassò lo sguardo, contrita:"Ehi" La salutò dolcemente l'amico:"Ehi" Il possessore dell'Ultimatrix si accorse della tristezza che avvolgeva la ragazza come un manto. Non sapeva come rassicurarla, ma Ryuga sicuramente ne sarebbe stato capace. La bruna infilò la faccia nel suo trench bianco:"Io...io non volevo litigare con lui proprio a Natale. In realtà, io non vorrei mai litigare con lui, men che meno in una festa importante come questa..."
"Julie..."
"Sai, quando ero piccola, mi svegliai durante la notte di Natale, e...mi parve di vedere Babbo Natale in persona fuori dalla mia finestra. Da quel giorno non l'ho più visto...ma quest anno ho fatto un fioretto: voglio fare la brava bambina, così finalmente Babbo Natale si farà rivedere...Avrei voluto fare una buona azione, e invece..."Calde lacrime caddero sul pavimento:"Sono brava solo a combinare guai" Il ragazzo abbassò lo sguardo, poi però gli venne un'idea:"Beh...forse qualcosa  di buono puoi ancora farlo" Julie si asciugò le lacrime:"E che cosa?"
"Organizzare una fantastica festa natalizia!" Esclamò Ben saltando in piedi. La ragazza lo fissò per un po', stortando la testa come un cane, poi però si arrese:"Non hai sentito che ha detto Ryuga prima? Niente feste o feteggiamenti di sorta..."
"Non dirmi che tu obbedisci sempre a quello che ti dice Ryuga! Cos'è, parla il papino e tu scatti?" Gli occhi di Julie divennero due frecce di fuoco:"E dai, sto solo cercando di spronarti! Vedrai che al tuo ragazzo piacerà, proprio come ha apprezzato la festa di compleanno!" Sailor Moon, si morse il labbro, per poi sorridere avvinta dalle parole del suo amico. Forse disobbedire sarebbe tornato utile in quel caso.

Riunì tutti in salone, e prese possesso del microfono:"Sentite, lo so che Ryuga è contrario, ma io non ho nessuna intenzione di riununciare ad un fantastico natale con gli amici! E sono sicura che anche quel freddo cinico del nostro capo apprezzerà se lo mettiamo davanti al fatto compiuto! Quindi al lavoro gente!" Un brusio sommesso si diffuse tra i presenti. Le uniche cose che si distinguevano in quel marasma di gente erano teste che si voltavano e braccia che si alzavano. Dopo un paio di minuti buoni spesi a mormorare, Kagome si fece largo tra la folla, e come ambasciatrice del "popolo", annuì facendo il segno di vittoria con l'indice e il medio. Il volto di Julie si illuminò:"E' deciso, sì!"Gridò, alzando il braccio al cielo.
Come il trenta luglio, la ragazza stipulò una scaletta sui compiti che tutti dovevano svolgere. E,ancora come quella volta, lei avrebbe avuto l'arduo compito di tenere occupato l'albino, cosa non facile dato che oltretutto Ryuga era arrabbiato nero. Soffiò su una ciocca di capelli che le ricadeva sulla fronte nel tentativo di spostarla, ma senza successo. Lasciò il programma a Kagome, affidandole la responsabilità dell'intera operazione. Prese un profondo respiro e si avviò a passo di marcia verso... a dire il vero non sapeva nemmeno lei dove si trovasse il suo ragazzo. Si fermò di colpo per riflettere. Dove poteva essere finito? In camera sua sicuramente no, perchè altrimenti l'avrebbe sentito rientrare quando lei era tornata nella sua stanza. Iniziò a girare in torno, tenendo una mano sotto il mento. Dov'è che Ryuga si nascondeva sempre quando qualcosa non andava o qualcuno lo faceva arrabbiare? Schioccò le dita, ma certo, la palestra! Di solito era lì che si sfogava, prendendo a pugni il suo sacco. Tutta eccitata, corse verso la sua meta, rischiando anche di inciampare due o tre volte. Spalancò la porta della sala ginnica:"Ryuga!" Gridò col fiatone, ma si arrestò immediatamente trovando tutto immerso in un buio innaturale:"Ryuga?" Premette l'interruttore della luce, accendendo tutti i fari che illuminavano l'ambiente per intero. Si guardò intorno, e dopo qualche occhiata, scorse il suo amato seduto su un materassino, dietro una finta parete che fungeva da allenamento per le arrampicate. Si sistemò il cappotto e si schiarì la voce, camminando verso di lui. Il sorriso le morì sulle labbra quando lo vide curvo su se stesso. Evidentemente era afflitto quanto lei. Gli si sedette accanto, senza proferire parola. Rimase a bocca aperta vedendo che teneva in mano un pezzo di cristallo blu e un tubetto di colla, davanti alle sue ginocchia, steso sul pavimento, c'era un fazzoletto rosso, sul quale erano posati altri pezzetti di quello strano materiale. La ragazza saettò con lo sguardo dal blader al fazzoletto. L'albino aveva una faccia triste e delusa:"Che stai facendo?" Julie non riuscì a trattenersi. Ryuga girò lentamente la testa, lasciando cadere il frammento. Nel silenzio assordante della palestra, quel piccolo pezzetto rimbombò come un esercito di trombe. La bruna lo fissò:"Era..."Accennò l'albino, e continuò solo dopo che Julie gli mise una mano sulla spalla:"Era della mia balia...sai a casa mia il natale, così come tutte le altre feste erano proibite. Avevo otto anni e ...lei, vedendomi triste, decise di smetterla. Quello fu il primo e l'ultimo anno in cui feci un albero di natale..." Julie assottigliò gli occhi, interessata:"E poi cos'è successo?" Il blader alzò la testa, puntando lo sguardo in un punto indefinito:"Misi la stella sulla punta e...arrivò Doji che distrusse tutto, ogni cosa...compresa..." Si bloccò, sottintendendo i frammenti che aveva davanti ai piedi. Julie trattenne a stento le lacrime:"Per questo che non ho più festeggiato il natale" Concluse l'albino guardandola con occhi languidi. Le fece una carezza sulla guancia, poggiando la fronte su quella della ragazza:"Perdonami...perdonami per prima..." Sussurrò, così piano che perfino lui fece fatica ad udire il suono delle sue parole. Poi le prese le labbra in un dolce e casto bacio. Quando si staccarono Julie si ricordò di dover tenere lontano Ryuga dalla casa. Gli sorrise con dolcezza:"Ehi, ti va di fare un giro in città?" L'albino alzò le spalle:"Perchè no..." Girò i tacchi e cominciò ad avviarsi, ma dopo qualche passo si arrestò, vedendo che la sua ragazza non gli era accanto:"Che fai, tu non vieni?"
"Oh sì, tu in tanto avviati, io ti raggiungo tra un momento" Ryuga abbozzò un sorriso, per poi proseguire. Quando Julie fu sicura che il blader fosse a distanza di sicurezza, guardò i frammenti di stella, ancora avvolti nel fazzoletto rosso. In quel momento, decise quale regalo avrebbe fatto a  Ryuga.


"Oh suvvia Ben,ti sto solo chiedendo di tenerlo buono mentre io faccio il mio lavoro!" Il moro sbuffò:"Quindi io dovrei aspettare lì al parco fino al vostro arrivo, poi tu dici che vai in bagno e io parlo col testone... e va bene, se me lo chiedi tu" Julie saltellò di gioia, e nell'euforia lo abbracciò:"Grazie Ben, sei un amico!"
"Di nulla...ma non ti ci abituare" Le fece l'occhiolino e la ragazza si apprestò finalmente a raggiungere il blader, il quale, poveraccio, si stava congelando fuori dalla porta di casa. La ragazza lo vide e rabbrividì al solo pensiero di indossare le maniche corte come faceva lui. Gli toccò la spalla. La prima cosa che fecero fu prendersi per mano, successivamente si incamminarono.
Julie si fermava praticamente ad ogni vetrina, spiattellando il naso contro il vetro e appannandolo con il calore del fiato. I negozi che attiravano maggiormente la sua attenzione erano i giocattolai. Non era strano data la sua personalità eternamente bambina. Ryuga fingeva di essere interessato a quello che lei gli mostrava puntualmente, solo per il puro gusto di vederla felice. Camminando camminando, si ritrovarono nel parco. La bruna si morse il labbro inferiore, sperava con tutta sè stessa che il suo piano funzionasse. Dopo circa due minuti, arrivarono nella zona panchine, altro non era che un grosso viale di ciottoli racchiusi tra due corridoi di abeti. Ma alla ragazza parve uno spettacolo mozzafiato, perchè quella zona era totalmente sommersa dalla neve. Si staccò dal braccio di Ryuga, ridendo e facendo una giravolta completa. Si sentiva terribilmente felice. I suoi pensieri vennero bruscamente interrotti da una persona che la raggiungeva correndo:"Ehi ragazzi!" Era Ben, indossava un cappotto marrone scuro, abbottonato fino al collo. Julie stava per scoppiare, il ragazzo era arrivato proprio al momento giusto. Sia lei che l'albino gli andarono in contro:"Ciao Ben-chan! Che ci fai qui?" Domandò la bruna, tentando di fingersi più reale possibile:"Beh sai, questo è un paesaggio così suggestivo che non ho saputo resistere..." Seguì un imbarazzante silenzio, che per poco non fece insospettire Ryuga. Notando ciò, la ragazza si schiarì la voce:"Beh, io vi lascio fare la vostra chiacchierata da uomini giornaliera, devo andare un momento in bagno. Torno fra un attimo!" E scappò via, prima che il blader avesse il tempo di ribattere. Alzò un sopracciglio, guardando perplesso il bruno:"Chiacchierata fra uomini?" Il poveretto, messo alle strette, fece una risata tirata:"Lo sai com'è fatta Julie...lei scherza sempre! Vieni perchè non ci sediamo?" Lo trascinò di peso verso la panchina più vicina e lo costrinse ad accomodarsi:"Allora...di che parliamo?"

Dopo un venti minuti buoni, Julie fu di ritorno, più solare che mai. Ryuga e Ben avevano parlato tutto il tempo del più e del meno, ma all'albino era servito per rasserenarsi un po':"Ora devo scappare ragazzi, ci si becca!" Disse il possessore dell'Ultimatrix alzando una mano in segno di saluto:"Okay, allora ciao Ben-chan!" E così com'era apparso, il ragazzo corse via, sparendo dopo poco in mezzo alla vegetazione. Julie aveva ancora gli occhi ridenti puntati verso l'orizzonte, ma dopo poco si accorse di avere lo sguardo assassino del suo ragazzo puntato su di sè:"Su, non guardarmi così!"
"Guarda che non sono nato ieri, non ci si mettono venti minuti in bagno, dove sei stata veramente?" La bruna ebbe un fremito, l'aveva incastrata. Ma lei era furba, trovò immediatamente un modo per uscirne:"E tu che ne sai quanto una signora ci mette al bagno? Lo sai che quando le donne dicono un minuto intendono almeno mezz'ora. Ho dovuto darmi una sistemata ai capelli, altrimenti tu avresti preferito guardare le altre" Risposta perfetta. Lo sguardo di Ryuga si rasserenò e si addolcì esponenzialmente:"Lo sai che per me ci sei solo tu, le altre non le vedo nemmeno" Sussurrò ad un centimetro dal suo orecchio, spostandole una ciocca con la punta del naso:"Mi piace quando fai il gentile, lo so che per te comporta un grande sforzo..." Gli gettò affettuosamente le braccia al collo:"Sì ma...ci sto lavorando...andiamo?" Julie annuì, ed insieme ripresero il loro giro natalizio.

Erano ormai le sette. Avevano camminato tutto il giorno, e avevano pranzato fuori. Questa volta fu Ryuga a proporre un fast food come punto di ristoro, non senza una risatina compiaciuta di Julie.
La sera era ormai scesa da un bel po',anche se le stelle non erano visibili a causa delle velature che erano destinate a trasformarsi in nuvoloni carichi di neve.le strade della città di Tokyo erano tutte stracolme di luminarie che creavano un'atmosfera magica. La bruna aveva deciso quella mattina di fare una cosa. Prese un respiro:"Ryuga..." Non trovava le parole, ma quando lui si voltò gli occhi le si illuminarono:"Ti fidi di me?" L'albino era perplesso:"Cosa...?" Gli tese la mano, sorridendo dolcemente:"Ti fidi di me?" Lui annuì e gliela strinse:"Allora chiudi gli occhi, ti guiderò io" Il ragazzo, dopo un attimo di reticenza, accettò, eseguendo l'ordine della sua ragazza. Julie lo fece muovere di dieci passi, sempre tenedogli la mano. Piano piano, un lieve sorriso si fece strada sulle labbra del blader, che cominciava ad apprezzare quel giochino. Dopo aver svoltato a destra, i due si fermarono:"Ora puoi aprire gli occhi" Quando lo fece l'albino rimase a bocca aperta: davanti a lui si stagliava un enorme ed imponente abete di natale, addobbato con una miriade di palline colorate e di mille altre decorazioni di ogni forma e colore. Le luci che lo avvolgevano per intero risplendevano più che mai, illuminando di un suggestivo bagliore tutto l'ambiente circostante. Per finire una stella gialla svettava sulla punta dell'albero. Julie lo affiancò:"E' bellissimo, non è vero?" Il respiro di Ryuga si fece più veloce, e gli occhi divennero umidi:"Io...Io..." La ragazza gli girò il viso con una mano:"Il natale è una festa meravigliosa, dove si celebra la nascita di Gesù e la luce di una nuova speranza. Il natale è gioia, meraviglia, e bambini che giocano con la neve in mezzo alle strade. Natale è molto più che una semplice festa, è il giorno in cui tutti possono essere loro stessi senza remore" Ryuga era immobilizzato sul posto. Possibile che avesse sempre sbagliato tutto? Forse Roku aveva ragione, era stupido vivere nel passato, perchè anche se continui a pensare a quello che fu, il tempo trascorso non torna più. Invece bisogna vivere l'oggi, poichè invece esso sfugge, e in un batter d'occhio potresti ritrovarti da solo e senza nulla di cui prendersi cura. Proprio come era accaduto a lui, ma ora aveva una nuova ragione di andare avanti, un qualcosa per cui valesse veramente la pena combattere, Julie. Fece per dire qualcosa, ma lei lo stoppò, mettendogli un dito sulle labbra:"Ho un'altra sopresa per te" Sussurrò lei. Frugo nella borsa, traendone un pacchetto rosso e oro, finemente incartato. Lui lo prese esitante dalle sue mani, squadrandolo due o tre volte. La bruna rise:"Forza aprilo" Il ragazzo degluttì, e seguì il suggerimento. Con un dito disfò il fiocco che chiudeva dall'alto il pacco, poi strappò lo scotch che lo sigillava ai lati e aprì la carta. In quell'istante, lui fu quasi certo che il suo cuore si fosse definitivamente fermato. Il regalo era...la stella. Ecco allora cosa aveva fatto la bruna quando era scappata, e Ben non era stato altro che un suo complice. La stella argentata era stata accuratamente ricomposta. Ogni singolo pezzo era stato incollato, sarebbe sembrata nuova se non fosse stato per il taglio che la percorreva in mezzo. Gli occhi gialli di Ryuga si appannarono:"Lo so che non è un gran che...e che probabilmente ora ti arrabbierai con me per aver rivangato vecchi ricordi, ma il mio vero regalo di natale per te era proprio questo...volevo ricomporre il tuo passato e..." Non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò stretta fra le braccia del ragazzo:"Julie ti amo...ti amo...ti amo!" Man mano che ripeteva quelle due parole aumentava la stretta:"Ti amo, ti amo dannazione, ti amo! Tu hai fatto molto più che ricomporre la stella, tu hai ricomposto la mia anima, sei riuscita a rimettere a posto i più piccoli pezzi della mia esitenza, componendoli e dando loro una coerenza...sei il mio angelo...ti amo" La bruna affondò la testa nei suoi pettorali:"Prego...non c'è di che, amore mio, l'ho fatto con piacere" Il blader si staccò e con un sorriso si asciugò gli le poche lacrime che gli offuscavano la vista:"Deve essermi entrato qualcosa nell'occhio..." Risero entrambi, prima di scambiarsi un dolce bacio alla luce del grande abete.

Lungo tutto il tragitto di ritorno non avevano fatto altro che farsi coccole e scambiarsi baci, ridendo come due bambini. L'ultimo bacio, però fu un po' meno casto dei precedenti. Ryuga sbattè Julie contro la porta di casa, stringendole possessivo i fianchi. Scese poi a baciarle il collo:"Dai Ryuga, dobbiamo entrare..."
"Mmmm...oltre che ad un odore buonissimo hai anche un sapore buonissimo" Gli diede una scherzosa sberla sulla spalla:"Brutto cagnaccio pervertito!" Scandì, con finta indignazione. Qualche morsetto dopo, il blader mollò a malavoglia la presa, e Julie potè aprire la porta. Appena messo piede in casa, la ragazza mise le mani attorno alla bocca a mo di megafono:"Spegnete le luci ragazzi!" L'ordine venne eseguito immantinente, e nel buio totale della sala, si illuminò un grande "albero",che non era fatto di foglie nè di aghi, ma interamente costituito da luci azzurre. Uno spettacolo bello tanto quanto quello a cui avevano assistito in piazza. Dopo qualche secondo i fari posti sul tetto rischiararono nuovamente l'ambiente, rivelando decorazioni e ghirlande sparse dappertutto. Lungo i muri erano sistemati due lunghi tavoli completamente pieni di pietanze di sorta. Insomma, c'era tutto quello che serviva per una perfetta festa natalizia. I ragazzi stavano in fila davanti al palco che avevano allestito, aspettando una qualsiasi reazione di Ryuga, che non si fece certo attendere. L'albino divenne scuro in volto e avanzò verso di loro con la sua solita camminata ritmata. La tensione cominciò a salire, e Julie non capì questo repentino cambio di umore. Quando si trovò a dieci centimetri di distanza da loro, ringhiò:"Come vi siete permessi..." I ragazzi già si aspettavano moti di distruzione:"Come vi siete permessi... di organizzare tutto senza avvisarmi! Non è giusto, volevo partecipare anch'io!" Rimasero tutti a bocca aperta. L'albino fece un occhiolino,e subito Ben gli mise una mano sulla spalla:"Questo significa che sei dei nostri?" Il blader annuì convinto:"Certo che sono dei vostri!" Un coro esultante si levò, assieme ad un applauso scrosciante. Julie affiancò il suo ragazzo e il suo migliore amico:"Allora ti piace?" Chiese soddisfatta:"Altrochè se mi piace!" Rispose lui, prendendola in braccio e facendola girare:"Però manca ancora una cosa" Sottolineò la ragazza, ammiccando in direzione della cima dell'albero:"Oh giusto" Ryuga tirò fuori la stella e gliela porse, ma lei scosse la testa, spiengendogli indietro le mani:"No, spetta a te questo compito" L'albino sorrise, prendendole la mano:"Allora lo faremo insieme"
E così fu. Salirono sulla scala ed insieme poggiarono la stella sulla cima, rendendo tutto perfetto.

"Allora, gliel'hai dato il tuo regalo?" Chiese Ben, arrivandogli alle spalle:"Non ancora, ma conto di farlo presto..." Rispose Ryuga, con una punta di impazienza nella voce:"L'ho letta la canzone, è molto bella...sono sicuro che riuscirari a dargliela" Si sorrisero. Rimasero sbalorditi, perchè un secondo dopo le luci si abbassarono, lasciando in chiaro solo il palco. Il sipario si alzò. La chitarra di Shark suonò i primi accordi, e la figura di Julie al microfono era chiaramente distinguibile. Era bellissima, indossava un vestito nero lungo fino al ginocchio con la scollatura a balconcino, che lasciava intravedere un pezzo di seno. Sotto portava dei collanti neri e un decolettè sempre nero con un pezzo di tacco e la fibbia d'oro. L'albino rimase incantato a guardarla. Julie aspettò che l'assolo finisse, ed iniziò a cantare...

E' un anno che lo aspetto
è il giorno mio perfetto
Ma so che nulla va mai
come lo vorresti tu
E allora ho preso il volo
ed ho sognato oh oh
e non pensavo più di farcela
ma sono qui
Ho dato già un'occhiata
sotto l'albero che c'è
Ed ho capito che un regalo
aspetta solo me!
Ma che bel natale
ma che bel natale
Ma che bel natale

Se ci sei tu!

La ragazza aveva indicato chiaramente Ryuga su quell'ultima frase...

Ehi ehi ehi
Tutti su le mani dai
Oh oh oh
C'è babbo natale!
Siamo qui
Spargi ovunque la magia
Ehi oh
Grida a squarciagola con noi!
Ma che bel natale
ma che bel natale
ma che bel natale!
Se ci sei tu!
Se ci sei tu!
Se ci sei tu!
Se ci sei tu...

Un fragoroso applauso scaturì dal pubblico, che aveva apprezzato molto quella canzone. La ragazza fece un occhiolino a Ryuga, il quale ricambiò con un sorriso stupito.

Ryuga la cercava in mezzo alla folla. Quando intravide Kagome da lontano la raggiunse:"Ehi Kagome, sai dov'è Julie? Vorrei congratularmi con lei" L'espressione della sacerdotessa divenne astiosa:"Ah, non lo sai? Julie se n'è andata dopo la canzone, domani torna a casa, come tu saprai" Il mondo attorno a lui parve sgretolarsi in un secondo:"Come sarebbe se n'è andata?"
"Beh, forse c'è qualcosa che preferirebbe non vedere. Tutti noi ci stiamo divertendo qui, perfino tu. Forse le dava fastidio tutta questa euforia!Ma a te non importa, vero? Tanto per te lei era solo un gioco! Ti avevo detto di smettere di illuderla! Che roba, non mi dai mai retta" Se ne andò con rabbia, lasciandolo con un palmo di naso. Quando si riscosse, intese a meraviglia le parole della sacerdotessa e cominciò a correre. Doveva raggiungerla. Doveva ad ogni costo.

Camminava lentamente per le strade di Tokyo, ora illuminate solo dai lampioni sparsi qua e la. Teneva le scarpe con l'indice e il medio della mano, se l'era tolte perchè le facevano male da morire. Così come il cuore del resto, ma quello non si poteva levare dal petto. Teneva lo sguardo basso, ed era talmente triste da non avvertire nemmeno il freddo pungente sulla pelle. D'un tratto alzò la testa, udendo dei passi di corsa alle sue spalle. Si voltò lentamente e si soprese nel vedere Ryuga. L'albino la raggiunse:"Julie! Stupida ragazza, ma sei pazza ad uscire così con questo freddo!" Fece per togliersi la felpa:"No Ryuga..."
"Come sarebbe no?! Ti prenderai un raffreddo..." Non finì la frase che si ritrovò le labbra della ragazza sulle sue. Non fece nemmeno in tempo a rispondere al bacio, perchè la ragazza si staccò prima, scuotendo la testa. Finalmente Ryuga realizzò che lei doveva davvero andarsene. Ma lui non voleva perderla. Forse poteva ancora dissuaderla. La prese per le spalle e strinse:"Julie...tu non devi per forza obbedire...questo è il momento di fare una scelta" La ragazza lo guardò con gli occhi pieni di lacrime:"Non posso..." Sussurrò, per poi divincolarsi e correre via velocissima. Lui non provò nemmeno ad inseguirla, era bloccato sul posto. Dopo qualche secondo cadde in ginoccho, e battè un pugno sull'asfalto. L'aveva persa per sempre...

Mou kimi ni aenakutemo                                                                                                                   Anche se non posso vederti
Mae wo muite arukidasanakucha ne ima wo                                                                                    non ho più scelta,devo andare avanti
Hontou ni taisetsu, omou tabi ni                                                                                                        Ogni volta che penso alle cose veramente preziose
Hontou ni jibun wo kakushiteshimau no                                                                                            nascondo la vera me stessa
Okubyou. Wagamama ni narezu ni                                                                                                    troppo codarda per comportarsi in modo egoistico

Kimi ga inai machi wa                                                                                                                        La città dove non sei presente
Hitori ni wa hirosugiru ne                                                                                                                   è troppo grande per me da sola
Doko he arukidaseba ii?                                                                                                                     Fin dove dovrò camminare?

Afuredasu DIAMOND                                                                                                                         I diamanti scorrono
Hoo wo tsutai kirakira maiochiru                                                                                                       e danzano sulle mie guance
Donna ni kanashii toki mo                                                                                                                  Non importa quanto triste sia il tempo che scorre
Kizutsukanai tsuyosa ga hoshii to negau no                                                                                       voglio che la mia forza non diminuisca         




Angolo autrice

Dopo settimane di attesa, ecco qui il fantomatico e triste capitolo 27! Su di esso non ho molto da dire, vi lascio piangere in pace, dopo questo struggente finale degno dei migliori anime! Il prossimo capitolo starà molto triste, vi avverto, se soffrite di depressione non leggetelo! Allora al prossimo capitolo:Broken Hearts! non mancate!

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Capitolo 28
*** Broken Hearts ***


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"Come pensavo. Babbo natale non è venuto e non ha realizzato il mio desiderio. A quanto pare, non basta fare la brava bambina soltanto a natale"

Ryuga era riuscito per un miracolo a tornare a casa. Le gambe faticavano a reggergli e il petto gli doleva da impazzire. Si richiuse l'uscio alle spalle e scivolò lentamente contro la parete, fino a toccare terra. Aveva il respiro affannato per lo sforzo enorme di trattenere le lacrime. Si riscosse sentendo dei passi venire nella sua direzione:" Allora, sei riuscito a darle la canzone?" Era Ben, con un sorriso allegro stampato in volto. Il blader alzò con molta lentezza la faccia, ma decise di non guardarlo negli occhi per non mostrare le occhiaie profonde che gli solcavano le guance, date dal pianto consumato poco prima:"No... e non credo che riuscirò a dargliela mai più..." Mugulò, soffocando un singulto. Il bruno fece un ampio gesto col braccio:" Suvvia, non cominciare a fare il drammatico, vedrai che domani ce la..." Si bloccò appena vide il suo sguardo, isterico e appannato:" Se...n'è...andata" Biascicò, prima di scoppiare in lacrime. Il possessore dell'Ultimatrix finalmente capì. Non riuscendo a proferire parola, si inginocchiò di fronte a lui e lo abbracciò. Ryuga non lo allontanò, anzi tentò di reprimere i singhiozzi contro la sua maglietta nera, stringendo così forte la presa da farsi diventare le nocche completamente bianche.

Il giorno di natale. Sarebbe dovuta essere la giornata più felice di tutte, invece per loro era totalmente da dimenticare. Si erano radunati tutti nella radura nella quale Julie arrivava sempre. Ovviamente c'era anche lei, "pronta" a tornare a casa. Aveva lo sguardo basso e afflitto e camminava lentamente. Una volta che fu nel mezzo dello spiazzo erboso, respirò un'ultima boccata di quell'aria che sapeva di affetto. Si voltò verso i suoi amici:"Ragazzi, lo so che ora siete dispiaciuti perchè me ne vado... ma è questo il mio destino...non posso sottrarmi ad esso, per quanto atroce sia. Però voglio che serbiate sempre un bel ricordo di me" Si avvicinò a Kagome:"Kagome, amica mia, io e te siamo diventate molto amiche, ci siamo dette tutto e ci capivamo solo con uno sguardo, sei preziosa per me" La sacerdotessa si asciugò le lacrime. Le due si abbracciarono:"Mi mancherai Julie" Sussurrò, cominciando a piangere:"Anche tu" Si staccarono e si sorrisero. Julie proseguì verso Yuma e Astral:" Ragazzi, il vostro legame mi ha colpito fin dall'inizio, e anche il vostro modo di affrontare le cose. Spero di poter apprendere da voi il segreto dell'energia al massimo" Yuma le sorrise dolcemente:" Siamo noi che dobbiamo imparare da te la gentilezza. Per cominciare ti abbiamo fatto un regalo" Il ragazzino le porse una carta di Duel Monster. Sailor Moon la prese, facendo attenzione a non rovinarla, e fece un'espressione stupita quando riconobbe di che mostro si trattava:" Ma...ma questa è Mago Gagagà, la prima carta che ti regalò tuo padre! Non posso accettare..." Astral scosse la testa:" Tanto sappiamo che ce la restituirai" Gli occhi blu di Julie si illuminarono. Annuì convinta e proseguì:" Inuyasha e Sesshomaru, non si può certo dire che voi due siate i fratelli più affiatati, però siete molto simpatici e quando unite le forze diventate imbattibili" Gli tese la mano, ma il mezzo demone la abbracciò:" E' inutile che ti fingi seria Julie, non lo sarai mai" Disse Sesshomaru con un lieve sorriso:"Grazie ragazzi" Quando sciolsero l'abbraccio, Inuyasha le fece il simbolo di vittoria, che lei ricambiò con un occhiolino Mosse un altro paio di passi:"Gwen, grazie a te ho scoperto un'infinità di cose e ho potuto viaggiare per il mondo. Grazie davvero" Le porse il libro, ma la rossa sorrise:"Tienilo tu, consideralo come un portafortuna" La bruna se lo strinse al petto:"E...infine, Ben, il mio migliore amico, se stessi qui a ringraziarti per tutto quello che hai fatto, non  mi basterebbe un anno intero" Il ragazzo la attirò a sè:"Oh, vieni qui" Si abbracciarono dolcemente.Dopo Ben vennero Tori, Rio, Shark e Kite. Finiti i saluti, Julie tornò al centro dello spiazzo. D'un tratto Kagome si ricordò di una cosa fondamentale:" Ehi, ma dov'è finito Ryuga?!" Julie, sentendo pronunciare quel nome, strinse i pugni:"Oh, tranquilla Kagome, ho già avuto modo di salutare Ryuga quindi non ci sono problemi" La nera annuì, e Sailor Moon si apprestò a recitare la formula.

Camminava per le strade di Tokyo, deserte per via delle feste. Teneva le mani in tasca e aveva un'espressione corrucciata. Il cuore aveva già smesso di battere da un pezzo, e lo stomaco non era messo certo meglio. Non faceva che pensare a quanto era accaduto la sera prima. Perchè la ragazza non era rimasta con lui? Avrebbe potuto decidere, ma non l'aveva fatto, perchè? Sorrise amaramente. No. Lei non poteva decidere. Che sciocco era stato a formulare quel pensiero. Il campanello di una bicicletta che veniva giù a tutta velocità lo distrasse. Fece appena in tempo a spostarsi, prima che lo investisse, ma nel compiere quel gesto rapido, gli era caduto tutto il contenuto della tasca. In un altro momento avrebbe urlato e inveito contro quel pirata della strada, ma in quel momento non aveva voglia neppure di fare rissa. Si abbassò lentamente. Raccolse la maggior parte delle cartacce, ma la sua mano esitò, quando dovette raccattare la foto di lui e Julie al luna park. La prese e la guardò per un attimo:"Ah, ho dimenticato di ridargliela...uff, che seccatura" L'immagine si bagnò. Una volta. Due volte. Tre volte:"Ma cosa...mi...?" Si toccò le guance. Piangeva. Strano, non era triste, era solo svuotato, allora perchè le lacrime non ne volevano sapere di fermarsi? L'albino realizzò:-Ah, capisco- pensò:-E' su Julie che io facevo affidamento. Sulla gentilezza di Julie. Ma ora è tutto finito. E' evidente che se Julie torna nel suo mondo, è perchè quel tizio non le è del tutto indifferente. Ed è altrettanto chiaro che se Banjo la sposa è perchè la ama... in altre parole sono attratti l'uno dall'altra... stando così le cose io... non posso più restare vicino a Julie, non posso più camminare al suo fianco- riappoggiò la fotografia per terra e si alzò lentamente:- La persona che gli starà accanto... non sarò di certo io... e questo non mi va...- Il suo viso divenne puro dolore:" Bene, per niente!" Cominciò a correre velocemente, singhiozzando senza freno. Arrivò alla radura ma... lei non c'era. Sotto lo sguardo stupito e sconcertato di tutti, il ragazzo guardò prima a destra e poi a sinistra:"Julie...! Julie...!" Urlava tra i singhiozzi. I suoi fratelli erano allibiti, non l'avevano mai visto versare lacrime per niente e per nessuno. Ryuga cadde a terra tenendosi il viso:" Julie! Julie! Sigh, sigh, Julie! Julie!" Non riusciva a smettere era in preda ad una crisi isterica. Un dolore così profondo e grande non l'aveva mai provato. Kagome soffocò in principio un pianto, vederlo così era una sofferenza per tutti. Inuyasha era sbigottito. Mosse un tentennante passo in avanti:" Fratello..." Sussurrò, ma Sesshomaru gli mise una mano sulla spalla, scuotendo la testa e chiudendo gli occhi. Non c'era niente che avrebbe risollevato Ryuga in quel momento.

Julie tornò a casa, e subito fu accolta da Tabatha e Cordelia, che la salutarono con un grosso abbraccio e un caldo sorriso:"Ci chiedevamo dove fossi finita! I tuoi arriveranno domani pomeriggio e..." La bruna alzò la mano, bloccandola:"Ti ringrazio Cordelia... ora per favore vorrei ritirarmi nelle mie stanze, sono molto stanca" Cordelia, vedendola così risoluta, non  aggiunse altro. Si limitò a fare una riverenza estremamente educata e a far passare la contessina. Julie cominciò da subito ad assumere la posa austera e composta che il suo lignaggio le imponeva. Salì molto lentamente le scale, ma una volta in corridoio, non resse più. Cominciò a correre fino alla sua camera, e quando si richiuse la porta alle spalle, si gettò a capofitto sul letto, piangendo disperatamente, al tempo strano e stretto di quel tamburo che chiamasi cuore.

Passarono le settimane. Due. Tre. Ryuga non avrebbe saputo dirlo con certezza. Sapeva solo che da molto tempo aveva perso la cosa più preziosa a cui potesse mai anelare. E stare lì senza di lei era come svegliarsi sotto un'unica metà di cielo, come camminare con una sola scarpa. Lui era solo una metà di cuore senza di lei... ma era tutto normale no?

Che vuoi che sia
si tratta solo di cambiare la mia vita
niente di che, niente di niente
mi basterà far finta di essere vincente
e magari si, buttarmi nel lavoro
o imbarcarmi in un viaggio inconcludente
o solamente stare
semplicemente male

Questo era quello che gli suggeriva la mente, fare qualcosa, o rimanere nel dolore più profondo...

Che vuoi che sia
vederti andare è stato solo un colpo al cuore
e non so ancora, o non so bene
se tutto questo è parte dello stesso amore,
fino a ieri un'abitudine importante
oggi invece mi ferisce e mi sorprende.
Ma a parte le parole
mi manchi da morire.

Questo era quello che invece gli diceva quel muscolo che ormai non utilizzava da giorni... e giorni... e giorni... Il tempo passava e scorreva su di lui come un fiume in piena, e più tentava di autoconvincersi che andava tutto bene, che c'era sicuramente passata tanta gente prima di lui, più la sua anima si sgretolava lentamente, consumandolo dall'interno. Quanto tempo era che non mangiava? Non lo sapeva... quanto tempo era che non parlava? Non ne aveva idea... era chiuso in un mutismo innaturale da chissà quanti giorni. Nessun cambiamento, nessun miglioramento...

 
Ho provato a non pensarti e a non pensare,
ho cercato un'altra storia da inventare,
ma il mondo continua a girare.
E vorrei cercare di tornare indietro,
per fermare il tempo e per ricominciare,
ma il mondo continua a girare.
E mi manca la tua pelle,
e mi manca il tuo sapore,
e mi manchi .......

Il suo sorriso, le sue labbra dolci e morbide. I suoi occhi, blu come il mare, ti ci potevi specchiare dentro. Quella sua ingenuità così pura e quel suo carattere da donna, un connubio perfetto e terribile. La prima volta che gli aveva sorriso... un colpo al cuore, un infarto rapido come una freccia. Mai falsa, sempre così gentile, nonostante lui la trattasse malissimo... amore, amore, amore, non avrebbe potuto provare altro se non questo sentimento così forte e così verace...

Che vuoi che sia. che vuoi che sia .....
Che vuoi che sia questo terribile disordine che ho dentro.
Sei andata via, soltanto via,
e solo adesso me ne sto rendendo conto.
Ma se il tempo cura tutte le ferite,
lascerò che il tempo faccia il suo lavoro.
Ma mentre sto a aspettare
mi manchi da morire.

La sua vita non sarebbe stata più la stessa, mancava un calore dolce e genuino. Un affetto che solo una persona può dare... che solo Julie poteva andare... la sua Julie... se pensava che da quel momento in poi, l'avrebbe toccata un altro uomo, gli saliva il sangue al cervello... nessuno l'aveva mai desiderata quanto lui, NESSUNO, eppure lui era forse l'unico che non era riuscito ad averla...

E non basta fare finta di star bene
o ripetersi che è tutto regolare,
che il mondo continua a girare.
È successo certamente a tanta gente,
mi ripeto che non c'è da starci male,
che il mondo continua a girare.

Aveva le mani incrociate nei capelli. Se le guardò per un momento... con quelle stesse mani era riuscito a toccarla, ad accarezzare quel suo bel viso, a stringere possessivo le sue curve da donna... un corpo perfetto, che non aveva da invidiare a nessuna modella. Ma non era solo questo che lo faceva impazzire di lei... lei era l'unica donna bella e intelligente. Più di una volta l'aveva sentita disquisire su argomenti seri, parlava in una maniera favolosa, senza mai incepparsi e senza alcuna incertezza. Forse sapeva più cose di tutti loro messi insieme, ma non si era mai vantata. Diceva sempre che lui era perfetto... ma forse per lei era più adatto un tipo sofisticato e raffinato come Banjo... dopo tutto lei meritava solo il meglio...

E mi manca il tuo silenzio,
e mi manca un pò d'amore
e mi manchi ......
Che vuoi che sia, che vuoi che sia .....

Ora le sue mani erano più grosse e munite di artigli... si era finalmente rivelato per quello che era... un mostro. In fondo, non sarebbe stato giusto... Julie non doveva vivere con una persona del genere accanto... avrebbe finito per farle del male... come con tutte le persone che gli stavano accanto...
Kagome lo osservava preoccupata. Erano la bellezza di tre settimane che non toccava cibo e non parlava con nessuno. Rimaneva in quella posizione, curvo su sè stesso a fissare ora il pavimento, ora il muro. Non sapevano più che fare, ma nessuno osava avvicinarsi. Ben sospirò pesantemente e strinse i pugni, abbassando lo sguardo. Doveva pur esserci un modo per farlo rinsavire. Anche a lui Julie mancava terribilmente, ma non certo quanto a lui, questo era chiaro... l'unica maniera per uscirne era prendere il toro per le corna... prese un respiro e si fece coraggio. La sacerdotessa lo osservò cambiare posa e atteggiamento:"Che vuoi fare...?" Gli domandò con un filo di voce:" Kagome, qualsiasi cosa succeda, non intervenire...nè tu, nè nessun altro" La nera provò a dissentire, ma vedendo il ragazzo così risoluto, finì per accettare. Solo Ben avrebbe potuto svegliarlo in quel momento. Il bruno, si sforzò in un sorriso che risultasse quantomeno credibile. Mise le mani in tasca come suo solito, e cominciò ad avvicinarsi a Ryuga. Si mosse molto lentamente, senza fretta. Quando l'albino si accorse di un movimento alle sue spalle, aprì leggermente la bocca, mostrando le zanne:"Ehilà amico!" Disse il possessore dell'Ultimatrix. Il blader si girò di tre quarti:"Sparisci..." Biascicò con un tono di voce bassissimo, che non gli era mai appartenuto:"Guarda che voglio solo scambiare quattro chiacchiere, niente di più" Continuò imperterrito l'altro, non curandosi dei rischi che stava correndo. Inuyasha affiancò Kagome, con un'espressione allibita sul volto:"Ma che vuole fare...si farà ammazzare!" Scandì, portando una mano all'elsa di Tessaiga. La sacerdotessa gli bloccò il braccio, facendo di no con la testa. In quel momento il mezzo demone capì... Ryuga ringhiò sommessamente:"Non mi hai sentito...ti ho detto di sparire..."
"Ti ho sentito, ma siccome mi sembra una cosa cretina rimanere da solo in un angolo per tutto questo tempo, ho preso la decisione di non ascoltarti" Il blader cominciò ad ansimare violentemente:"Stai mettendo a dura prova la mia pazienza" Ben, fece spallucce:" Allora, mi vuoi dire perchè sei così giù?"
"Lasciami stare... io... io sono un mostro e come tale devo essere trattato...quindi sparisci prima che ti uccida" Assunse un'espressione interrogativa:"Un mostro? E chi ha detto che sei un mostro?" Ryuga scattò in avanti con un ringhio leonino, prendendolo per la maglia e tirandolo sù:" Non mi sfidare ragazzino..." Ben assottigliò gli occhi, aveva raggiunto il suo obiettivo:"Picchiami, avanti, fammi male...se questo può farti stare meglio"
"Tu non sai cosa è meglio per me"
"Solo tu lo sai... non è così?! Perchè ti comporti a questo modo?! Io sono tuo amico dannazione con me puoi parlare!"
"IO NON HO AMICI!" Urlò così forte che Kagome rimase terribilmente spaventata:"Una persona come me è destinata a rimanere sola! Nessuno riesce a starmi accanto! Anche Julie se n'è andata per colpa mia e soltanto mia!"
"Non darti colpe che non hai! Sai che Julie deve sposarsi, tu non c'entri niente!" L'albino, accecato dalla rabbia, alzò gli artigli, ma si fermò prima di colpirlo:"Non ne saresti capace" Lo sfidò il bruno:"Ah sì?! DAVVERO?!" Un'artigliata poderosa. Gli sferrò un'artigliata poderosa. Il tempo parve fermarsi. La guancia destra di Ben era squarciata in tre parti e grondava di sangue, ma lui non aveva voltato la faccia nemmeno quando Ryuga aveva inferto il colpo. Continuava a fissarlo negli occhi. Dopo qualche secondo il blader si riscosse. Si guardò le mani, rosse e gocciolanti. Il respiro accellerò, e gli occhi trabalarrono:"Che cosa... ho fatto...?" Si guardò intorno, spaventato come un animale a cui vengono rapiti i cuccioli. Scappò via, correndo. Appena fu a distanza di sicurezza, il bruno cadde in ginocchio, tenendosi la guancia ferita. Sia Kagome che Inuyasha si precipitarono ad aiutarlo. Forse, aveva rischiato la vita e forse era stata una mossa troppo avventata... ma Ben era sicuro che il suo migliore amico avrebbe riflettuto, a lui bastava questo per sentirsi subito incredibilmente meglio.

Erano tre settimane ormai che era tornata a casa. I suoi genitori erano fieri di lei, l'atteggiamento che aveva tenuto in quelle settimane era stato impeccabile. Ormai trascorreva quasi tutte le giornate a provare abiti da cerimonia, a suonare e a intavolare "piacevoli" chiacchierate col suo futuro sposo.  Il suo cuore nel frattempo era perso chissà dove, l'unica cosa certa era che avesse smesso di battere. Non lo sentivi nemmeno se ti avvicinavi al petto con le orecchie spianate. La verità era una sola: il cuore l'aveva lasciato nell'altro mondo, nel suo VERO mondo. Andare avanti senza cuore era una cosa difficilissima, ma la cosa ancora più faticosa era portare avanti quella estenuante mascherata senza mai poter cedere. Non passava giorno che non pensasse a Ryuga, al suo Ryuga... tutto quello che aveva sempre voluto e che avrebbe sempre voluto. Fosse stato per lei sarebbe anche andata a vivere in una baracca sperduta nel mondo, pur di poter stare con la persona che amava di più al mondo. Invece era costretta a passare il resto della sua vita con un uomo che non amava nemmeno un po'. Se le avessero chiesto perchè si era innamorata proprio di Ryuga, lei non avrebbe saputo che rispondere. Già, perchè lei lo aveva amato dal primo istante in cui i loro sguardi si erano incrociati, eppure lui era stato scontroso all'inizio...per molto tempo non l'aveva considerata altro che una ragazzina... Ed era stata sopratutto colpa sua, avrebbe dovuto dichiararsi prima e fargli capire da subito cosa voleva, invece aveva sempre esitato, dimostrando di non essere abbastanza determinata per ottenere ciò che desiderava. Era sempre così, anche con suo padre non era mai stata sincera per paura che qualcosa potesse sfuggirle di mano... ma in questo modo non aveva fatto che peggiorare la situazione, arrivando addirittura al punto di doversi sposare contro la sua volontà. Che codarda, non era neppure capace di gestire la sua vita, questo continuava a ripetersi, facendosi sempre più male. E mentre lei si pugnalava con le sue stesse mani, gli altri soffrivano. Per colpa sua.

Entrò lentamente in quella che prima era la stanza di Julie. Era tutto in ordine, non una virgola fuori posto. Apparentemente la ragazza non aveva lasciato tracce del suo passaggio. Ma ad una più attenta analisi, Ryuga scorse la divisa di Julie accuratamente piegata sopra il letto. Si avvicinò esitante, come se non volesse rovinare il ricordo della bruna con la sua presenza estranea. Sorrise amaramente vedendo gli abiti. Prese delicatamente il gilet, e se lo portò al naso: aveva ancora il suo aroma di lavanda e gelsomino. Dal taschino cadde qualcosa. L'albino si chinò a raccoglierlo. Era un quadernino nero, dove la ragazza appuntava ciò che succedeva giornalmente. Ryuga si sedette a gambe incrociate, cominciando a sfogliarlo. Dalle pagine spuntava qualcosa di appuntito: era l'angolo di una fotografia. Il cuore dell'albino perse diecimila battiti quando vide di che immagine si trattava: l'aveva scattata Kagome, loro si erano incontrati da poco e continuavano a litigare. Anche in quella foto si vedeva che erano chiaramente presi da una discussione, e avevano guardato in direzione dell'obiettivo troppo tardi per cambiare le loro espressioni "arrabbiate". Un dolce e amaro sorriso si fece strada sulle labbra del ragazzo.

Cercava disperatamente il suo fondotinta. Ma dove l'aveva lasciato? Frugò dappertutto, ma del barattolino non c'era alcuna traccia. D'improvviso si ricordò di un posto nel quale non aveva guardato: la borsa che aveva riportato indietro dal mondo di Ryuga. Anche quel solo oggetto le provocava una terribile tempesta di ricordi. La prese e con lentezza estrema cominciò a rovistarci dentro. Tirò fuori tutto il contenuto, finchè non trovò ciò che stava cercando sul fondo della borsa. Ma non era l'unica cosa. Tastando, la ragazza si accorse della presenza di una busta di carta. La estrasse:"E questa cos'è?" Domandò sottovoce. Non c'era un solo singolo segno su di essa,  niente. Provò a girarla. Il suo cuore perse diecimila battiti. In bella grafia vi era scritto:"Ryuga" Abbassò lo sguardo, afflitta. Ebbe un attimo di esitazione, non sapeva se aprirla o no. Aveva paura del suo contenuto. Un bussare sommesso la tolse dall'imbarazzo di dover decidere:" Julie, mia cara sono io, vostro padre vi vuole urgentemente" Era la voce calma e pacata di Banjo. Julie sospirò e si sforzò in un sorriso:"Arrivo" Rispose, appoggiando la busta sul comodino. Prima di andarsene le diede un ultimo sguardo.

Stava prendendo a pugni il suo sacco, come al solito. Ogni colpo era un missile, potente e preciso. Più pensava a Julie, più gli veniva voglia di spaccare qualunque cosa gli capitasse sotto mano. Le mani gli dolevano per via dell'allenamento intensivo che aveva condotto. Ben quattro ore di filate di pugni. Perchè faceva tutto questo? Non avrebbe saputo spiegarselo nemmeno lui. Forse non era per sfogo, quanto per punizione che si infliggeva quel dolore. Per rimproverarsi di non essersi dichiarato prima e per non essere riuscito a tenere Julie al suo fianco. Ormai era notte fonda. Non lo sapeva perchè aveva guardato l'ora, ormai lo scorrere del tempo non lo riguardava più, lo intuiva dal blu scuro del cielo, visibile grazie alle finestre poste sul muro portante della palestra:"Problemi d'insonnia?" Ironizzò una voce proveniente dall'ingresso. Il blader si voltò appena, quanto gli bastò per vedere che era Ben:"A che mi serve dormire...non sono più capace di sognare" Rispose tra un colpo e l'altro. Ben, sorrise beffardo e si avvicinò, cominciando a girargli attorno:"Sai, sei alquanto patetico, non mi sorprende che Julie ti abbia mollato" A queste parole, Ryuga bloccò il sacco con una mano sola:"Non sei nemmeno stato capace di darle l'affetto che meritava, sei davvero un essere insignificante" Continuò imperterrito il possessore dell'Ultimatrix, non curandosi dello sguardo assassino del blader:"Con un carattere simile, ci credo che nessuno ti è mai rimasto accanto" Basta, era decisamente troppo. Con un gesto fulmineo, Ryuga scattò in avanti, afferrandolo per il colletto della maglietta e alzandolo di tre centimetri da terra:"Stammi a sentire, merdina, non ho nessuna intenzione di farmi insultare da un povero stolto come te, Julie è mia chiaro?! SOLO MIA! Nessuno può sperare di portarmela via!" Gridò, con tutto il fiato che aveva in corpo.Aveva sprecato così tante energie che ora ansimava. L'espressione di Ben si addolcì moltissimo, un sorriso gli comparve sul volto:"Lo stai dicendo alla persona sbagliata" La furia di Ryuga mutò progressivamente in sorpresa. Allora non pensava veramente quello che gli aveva detto. Era solo per spronarlo. Lo rimise giù. Aveva ragione, quelle erano esattamente le parole che avrebbe dovuto urlare in faccia a Banjo. Julie era solo sua, e nessuno sarebbe mai riuscito a portarla via da lui finchè era in vita. Doveva andare a prenderla. Doveva riportarla indietro. E' inutile tentare di vivere senza l'altra parte del cielo. Spinto da una nuova motivazione, corse verso l'uscita, ma proprio quando si trovò sull'uscio, si ricordò di una cosa molto importante. Ripercorse tutto il tragitto all'indietro, abbracciando l'unico che era stato capace di farlo rinsavire. Il bruno rimase un attimo incerto, non si aspettava certo un gesto del genere. Poi però ricambiò affettuosamente. Quando si staccarono, il blader gli mise una mano sulla spalla:"Ben... io...mi dispiace per oggi....e..."
"Tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me" Gli fece l'occhiolino, e Ryuga, sollevato, ricambiò con un'annuita decisa:"Va' ora, Julie ti aspetta" Fu l'ultima cosa che Ben gli disse, prima che l'albino partisse in quarta verso la sua camera. Una volta arrivato, raccolse due cose necessarie per il viaggio: lo smoking che gli aveva regalato la sua ragazza e il frammento di cuore. Sfortuna vuole che mentre il ragazzo stava uscendo, stesse passando Inuyasha, che si prese una sonora portata in faccia, che lo fece cadere. Ryuga se ne accorse,e correndo sul posto scandì:"Ciao Inuyasha! Scusa Inuyasha! Addio Inuyasha!" E riprese subito a correre verso l'uscita. Il mezzo demone si massaggiò la testa con una faccia allibita:"Ehi ma dove stai andando?!" Gli gridò dietro:"A riprendermi ciò che è mio!"
Rispose il blader senza fermarsi:- Ti riporterò a casa Julie, costi quel che costi- pensò.
Raggiunse la radura e prese un profondo respiro. Guardò il cielo:- Dio, lo so che probabilmente non è giusto tutto questo, e so anche che mi odierai- Sorrise avvinto:"Ma non me ne importa affatto!" Si girò di scatto:" Voglio andare...

Oltre il tempo e lo spazio!

Angolo autrice
Per farmi perdonare dall'altra volta, ho pubblicato in tempo record! Allora, finalmente Ryuga si è deciso a svegliarsi e a tornare da Julie! Cosa succederà? Si mostrerà a Julie o agirà senza farle sapere niente? E che cosa avrà in mente per evitare il matrimonio? Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo: Operazione:matrimonio col botto! Non mancate!Ringrazio vivamente Veiss per il logo!

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Capitolo 29
*** Operazione:matrimonio col botto! ***


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"Voglio andare oltre il tempo e lo spazio!"

Quanto amava la sensazione del flusso temporale sulla pelle. Una sensazione che credeva di aver dimenticato. Quando il viaggio si concluse, Ryuga si ritrovò in uno dei tanti salotti di Julie. Spaziò un momento con lo sguardo, non si notava nulla di strano a parte un caminetto acceso. Fece per muovere un passo, ma venne scosso da alcune voci in corridoio. Venivano proprio nella sua direzione. Cercò immediatamente un nascondiglio sicuro, e optò quasi subito per la poltrona in velluto rosso. Con un balzo agilissimo si rifugiò dietro di essa, dando la schiena alla porta, così da poter sporgere il viso in caso volesse spiare. E così fu. Appena la porta venne spalancata, aprì le orecchie. Erano tre voci di donne, giovani, non dovevano avere più di una ventina d'anni. Il cuore smise di battere quando tra le tre riconobbe una risata cristallina. Poteva appartenere solo ad una persona. Sporse velocemente la testa. E la vide. In tutto il suo folgorante splendore. Rimase incantato a fissarla. Quanto gli era mancata... ed ora lei era lì a due passi...ma lui non poteva toccarla, non poteva neppure parlarle, altrimenti avrebbe fatto saltare la sua copertura. Decise di andarsene al più presto, altrimenti il cuore avrebbe finito per scoppiargli in petto. Si mosse furtivo come un gatto, sgusciando in mezzo ai mobili, rimanendo sempre perfettamente nascosto. Con un sorriso sollevato fece per abbassare la maniglia del portone, quando si accorse di avere uno sguardo inconsulto puntato su di sè. Si voltò lentamente. Era Julie. Lo guardava come se fosse un miraggio. No, no, non poteva finire così... un momento, lei lo vedeva come un miraggio, quindi perchè non farle credere che fosse DAVVERO un miraggio? Il ragazzo scattò in avanti e poggiò le labbra su quelle di Julie. Immediatamente lei chiuse gli occhi, proprio come il blader si era immaginato. Un secondo dopo, Ryuga si volatilizzò, uscendo finalmente. La bruna si accorse del cambiamento e sbattè velocemente le palpebre... ma lui non c'era più:"Come immaginavo...era solo un sogno" La sentì mormorare da dentro. L'albino si morse così forte il labbro inferiore da farsi uscire una gocciolina di sangue. Era meglio per tutti se per ora Sailor Moon rimaneva all'oscuro di tutto. Corse per tutto il corridoio, finchè non fu certo di trovarsi fuori pericolo. Prese un respiro profondo, appoggiandosi con la schiena alla parete. Se voleva rovinare il matrimonio, doveva avere un paio di aiutanti che gli facessero da spalle. Ma come trovarli in quella casa? Probabilmente erano tutti convinti che Banjo fosse l'uomo perfetto per Julie:"Ehi signore, voi chi siete?" Trillò una vocina alle sue spalle. Ryuga voltò il viso con uno sguardo misto tra il sorpreso e l'allucinato. Si rasserenò quando vide solo un innocuo e tenero bimbo. Non doveva avere più di otto anni. Era davvero carino, portava i capelli corti, di un color beige smorto. Aveva due occhi vivaci e allegri e un sorriso sincero. Indossava dei vestiti molto semplici, quasi certamente faceva parte della servitù. Si chinò con un ginocchio a terra per arrivare alla sua altezza. Tutto quello che fece fu chiudere un occhio e portarsi un dito alle labbra, facendogli segno di fare silenzio. Il ragazzino parve capire al volo. Annuì convinto. D'improvviso si udirono degli altri passi provenire dal fondo del corridoio. Ryuga pensò di essere spacciato, ma il bambino gli afferrò un braccio:" Venite con me, so dove nascondervi" Sussurrò. L'albino non era troppo convinto delle sue parole, ma non aveva altra scelta, se non si fosse nascosto al più presto lo avrebbero scoperto. Cominciò a seguirlo. Dopo qualche passo accellerarono il ritmo, che divenne una corsa. Il blader, che era allenato, riusciva a rimanere a fianco del bambino, che aveva l'adatura di una lepre. Quando lo notò, quello strano personaggio cominciò a ridere senza freno. L'albino notò che stavano andando a grandi passi verso il muro:"Ehi, sei sicuro di quello che fai?" Domandò. Si girò e con aria estremamente sicura di sè rispose:" Io so sempre quello che faccio, fidatevi di me" A quelle parole Ryuga non potè fare a meno di sorridere. In quel ragazzino rivedeva sè stesso da piccolo. Ormai erano a pochi centimetri dalla parete:" Adesso saltate!" Il ragazzo obbedì, ma per un attimo chiuse gli occhi. Pochi secondi dopo li riaprì, accorgendosi di stare scivolando col sedere su un pavimento messo in maniera obliqua. In un tempo esiguo toccarono nuovamente terra, e il ragazzino tirò verso di sè quello che sembrava un sostegno per torce. Immediatamente la parete fatta di mattoni a vista si spostò, rivelando un'altra stanza:" Forza seguitemi!" L'albino non se lo fece ripetere due volte. Accidenti quanto era grande quel posto, sembrava una stanza di allenamento ad una prima occhiata. Ma c'erano anche delle poltrone, un camino e delle librerie che ricoprivano per intero lo spazio occupato dai muri:"Antonio, si può sapere dove sei stato?!" Domandò una voce bassa e ansiosa. Doveva essere uno dei quattro signori accomodati ad aver parlato. Infatti dopo poco un tipo alto e magro con una buffa barba grigia che spuntava dal mento si alzò dalla sua poltrona per vedere... si sorprese non poco quando vide Ryuga:"Antonio, che ti è saltato in mente?! Hai portato qui uno sconosciuto!" Antonio scosse la testa:"No nonnino, lui non è uno sconosciuto, lui è dei nostri!" L'uomo lo scrutò diffidente:"Davvero?" Chiese indagatore. Il blader si grattò la testa:"Beh, dipende... chi siete voi?"
"Qui le domande le faccio io!" Si impose l'altro. Una risata spuntò da dietro una poltrona esageratamente grande:"Eddai Corrado, non essere sempre così scontroso" Un uomo alto, magro e biondo si mostrò. Aveva i capelli lunghi e indossava degli abiti abbastanza eleganti:" Piacere, io sono Francesco, tu devi essere Ryuga giusto?"
"Giusto... ma voi come fate a sapere chi sono?" Un'altra risata:" Madonna Giulietta parla spesso di voi" Ryuga parve non capire:"Madonna Giulietta?" Solo dopo qualche secondo realizzò che stavano parlando di Julie. Che modo altisonante per chiamarla:"Ah capisco...quindi vi ha detto chi sono..." Un altro figuro arrivò davanti a lui. Era alto e grosso, i capelli neri corvini gli ricadevano scompigliati sulla faccia. Una brutta cicatrice segnava l'occhio destro:" Sì, e a quanto pare voi siete il nuovo Superman, da come ci parlava di voi" Ed ecco l'ultimo strano umuncolo della combricola. Si fece avanti un tipo chiaramente omosessuale, con i capelli biondi due strani baffi e dei vestiti a dir poco ridicoli:"Oh Mercuzio, come siamo pungenti!" Ryuga ci stava capendo sempre meno, un sopraciglio batteva istericamente sull'occhio sinistro. Antonio si posizionò davanti ai quattro, sorridendo soddisfatto:"Ecco, noi siamo gli:Antimatrimonio!" Gridò, alzando un braccio al cielo:" Gli Antimatrimonio?"
"Già, proprio così!" In quel momento il blader realizzò che anche loro erano contro il matrimonio di Julie:"Adesso capisco... e voi cosa rappresentereste di grazia?" Domandò piuttosto acido:"Io sono Corrado e sono il padre di Cordelia, l'ex balia di Madonna Giulietta, nonchè nonno di questa peste di Antonio"
"Io invece sono Francesco, e sono l'ex precettore di Madonna Giulietta" L'uomo coi capelli neri sfoderò la spada, puntandola ad un soffio dal viso dell'albino:"Mercuzio, capo delle guardie"
"E io sono Willy, lo stilista di Madonna Giulietta"  Ryuga scostò la spada di Mercuzio con un dito, e con aria divertita rispose:"Piacere di conoscervi..." Però, forse dopo tutto quel quartetto bizzarro avrebbe potuto dargli una mano. Sorrise, mostrandosi compiacente:"Avete già un piano?" Domandò, battendo le mani e sfregandole l'una con l'altra. I quattro si guardarono a vicenda:"Piano?" Corrado era a dir poco inebetito:"Ma certo, un piano per far saltare il matrimonio di Julie!" Francesco fece una risata tirata e prese a grattarsi la testa:"Beh effettivamente non ci avevamo pensato..." L'albino cadde a terra, in tipico stile manga. Quando si tirò su, una goccia fece capolino sulla nuca:"Come sarebbe che non avete un piano?!"
"Francamente non sappiamo proprio come organizzarci..." Il blader prese un respiro:"Allora vi servo proprio io... manderemo a monte quel dannato matrimonio, costi quel che costi!" Mise la mano al centro dello spazio che li separava:"Siete con me?" Il primo a mettere la sua mano sopra alla sua fu Antonio, seguito a ruota da Francesco, Willy, Corrado e infine Mercuzio:"Forza al lavoro ragazzi! Questa operazione la chiamerò... Ci sono! Operazione:matrimonio col botto!"

Ryuga stava studiando attentamente la pianta della sala da ballo dove si sarebbe tenuto il ricevimento. Sì perchè dovete sapere che quel giorno non era il vero e proprio giorno delle nozze, ma i genitori di Julie avevano invitato alcuni dei più grandi esponenti della borghesia moderna, per presentare il futuro sposo. Così avevano deciso di allestire un'imponente festa da ballo, degna delle più grandi corti del settecento. L'albino cercava di capire dove e come piazzare delle trappole. Teneva una mano sotto al mento e di tanto in tanto si grattava la testa. Francesco si appoggiò con una mano al tavolo:"Tutto bene?" Chiese gentilmente. Il blader annuì:"Sì è che... sto' posto è talmente grande che non capisco niente, però..." Cerchiò con la matita un punto ben preciso:" Qui è l'ideale per un gioco di ombre" Il biondo parve non capire:"Un gioco di ombre?"
"Sì, sai le ombre cinesi, non mi dire che non le avete mai fatte" L'istiture scosse la testa, e Ryuga sbuffò:"Allora ti spiego, avevo in mente di combinare un bello scherzo per iniziare... proiettare sul muro un'ombra gigantesca, che facesse intimorire i presenti, dicendo con una voce cavernosa di cessare subito festeggiamenti. Ovviamente nessuno vi presterà attenzione, ma dopo poco libereremo i topi che creeranno il panico" Francesco annuì convinto, con un'espressione di approvazione sul volto. Ryuga invece sorrise beffardo:" E siamo solo all'inizio" Un secondo dopo comparve Antonio, il quale trasportava una grossa e pesante cassa di legno:" Ecco qui Ryuga, quello che mi avevi chiesto" La poggiò in terra con fatica e si asciugò il sudore dalla fronte con la manica:"E questo cos'è?" Domandò Corrado con una mano sotto al mento. Ryuga rise divertito, e battè una mano sopra lo scatolone:"Questi amico mio, sono fumogeni"
"E che ce ne facciamo dei fumogeni?"
"Beh vedete, dopo i topi, entrerò in azione io, travestito, e grazie a queste bellezze porterò scompiglio e disordine" Subito dopo li raggiunse Willy con una scatola rossa:"Ecco il costume che mi avevi chiesto, spero sia di tuo gradimento" Glielo porse. Il blader diede una sbirciatina e annuì convinto:"E' perfetto Willy, grazie" Lo stilista si accarezzò i baffi:"Ho apportato alcune modifiche, sai il tuo costume era decisamente fuori moda" L'albino sorrise:"Molto gentile... bene ragazzi, adesso tutti qui che vi spiego bene come andranno le cose" Tutti si radunarono attorno a lui, che subito si mise a spiegare dettagliatamente il piano per infrangere il sogno matrimoniale di Banjo. Quel dannato figlio di papà non avrebbe avuto scampo.

Julie passeggiava assieme al suo promesso sposo nel giardino immenso di casa sua. A differenza degli altri giorni, la ragazza era visibilmente triste e abbattuta, non parlava e teneva la testa e gli occhi bassi. Banjo se ne accorse:"Mia diletta, qualcosa non va?" Chiese dolcemente. Julie si riscosse:"Oh, no niente, tutto a posto" Si sforzò di sorridere:"Non è necessario che mentiate, tra pochi giorni saremo sposati. Con me potete sentirvi libera di parlare" La bruna sospirò. In quel momento il nero realizzò cosa non andava:"Scommetto che è per quell'uomo, Ryuga" A sentir pronunciare quel nome, la bruna trasalì:"E voi come fate a...?" Banjo sorrise amaramente:"Ho sentito molte volte che ne parlavate con la vostra domestica, Tabatha" Ci fu una lunga pausa di silenzio, che caricò l'aria di imbarazzo. Il ragazzo si accorse di aver creato disagio e provò a stemperare. Si schiarì la voce:"Ditemi, com'era?" Julie si girò verso di lui,e sorrise, stavolta era un sorriso carico di ricordi e di tristezza:"Lui era... bellissimo. Sapete, non sorrideva spesso, ma quando lo faceva, il mondo intorno a me si illuminava di una luce meravigliosa. Era sempre così protettivo, non avrebbe mai permesso che mi accadesse niente di male" Anche Banjo sorrise, contagiato da quella descrizione così piena di sentimento. Improvvisamente si accorse di provare una cosa inaspettata. Il suo cuore batteva più veloce, e sentiva un solletico nello stomaco. Che fosse amore quello che avvertiva scorrergli nelle vene? Impossibile, la sua missione era chiara come l'acqua. Lui era lì, e doveva sposare Julie per un unico motivo: il cristallo d'Argento. N lo voleva, e i voleri di N erano ordini per i suoi sottoposti. Non avrebbe mai dovuto innamorarsi di lei, per via del fatto che una volta maritata, avrebbe dovuto ucciderla e portare a termine la sua missione. Però, in quel momento desiderava con tutte le sue forze di potersi ribellare. Sapeva perfettamente a cosa lo avrebbe condotto un comportamento sovversivo, ma non poteva fermare la tempesta che aveva dentro ogni volta che la vedeva sorridere. Anche in quell'istante, non riusciva a distogliere lo sguardo trasognato da lei. Julie si accorse di ciò, e decise di smetterla. Ora era lui il suo destino:"Ma ora è tutto diverso... " Concluse così la sua descrizione. Il nero si morse il labbro inferiore. Sentiva l'irrefrenabile desiderio di baciarla. Si fermò e si voltò, prendendole entrambe le mani:"Madonna Giulietta io..." Avvicinò le labbra a quelle della ragazza. Lei avrebbe tanto voluto divincolarsi, ma non poteva. Doveva comportarsi da sottomessa, atteggiamento che avrebbe dovuto tenere per una vita intera. Chiuse gli occhi, strizzandoli per trattenere le lacrime. Banjo se ne accorse. Incredibilmente, sentì che era sbagliato forzarla. Le accarezzò una guancia e sorrise:"Non siete ancora pronta" Le disse, per poi depositarle un bacio sulla fronte. Quando si staccò, se ne andò, lasciandola imbambolata sul posto.

Ryuga uscì dal bagno. Aveva indossato lo smoking che gli aveva regalato Julie. Gli stava  a meraviglia, sembrava uno di quei modelli statunitensi, bellissimi e perfetti. Fuori dal bagno, appoggiato alla parete, lo attendeva Antonio. Quando lo vide uscire, battè le mani entusiasta:"Stai proprio benissimo!" Gli disse esultante. L'albino gli fece un'affettuosa carezza sulla testa:"Grazie piccolo...dove sono gli altri?"
"Sono già sul posto, hanno detto di raggiungerli" Ryuga annuì, cominciando a camminare in direzione della sala da ballo. Appena si accorse di essere rimasto indietro, il bambino lo affiancò:"Riusciremo a non far sposare Julie, vero?" Chiese innocentemente. Il blader lo guardò, sorridendo dolcemente:"Certo piccolo, vedrai"  In realtà non ne era sicuro al cento per cento nemmeno lui, ma voleva che quel ragazzino fosse motivato al massimo. Lo diceva sempre che i bambini sono quelli più dispettosi e con più energie. Infatti era stato un aiuto prezioso nell'elaborazione del piano, ne sapeva una più del diavolo. Arrivarono davanti al grande portone color avorio. L'albino prese un respiro profondo:"Sei pronto Antonio?"
"Io sono nato pronto!" Fu la pronta risposta del ragazzino, che era già carico e pronto all'attacco. Ryuga assunse un'espressione decisa. Battè un pugno contro la mano aperta:"Allora andiamo a spaccargli la faccia" Abbassarono insieme la maniglia ed entrarono.
Proprio come l'albino aveva congetturato, la sala era la rappresentazione animata dello sfarzo più sfrenato. Tavoli lunghissimi erano disposti lungo i muri, ricoperti da tovaglie dorate decorate con mille e uno arabeschi. Ogni singola mattonella di marmo color ocra del pavimento era stata tirata a lucido.  Sulla parete di destra spuntava una piccola finestra che dava su un balconcino, molto simile a quello di Romeo e Giulietta. L'orchestra era disposta sul lato sinistro della sala, e già accordava gli strumenti. Dall'altro lato, spuntava una scalinata, ricoperta di moquette rosso cremisi, con i corrimano rigorosamente rivestiti d'oro massiccio. E per finire, dal soffitto torreggiava un enorme lampadario di cristallo. Il blader fece un verso disgustato, com'era possibile ostentare sì tanta ricchezza senza sentirsi un minimo in imbarazzo?  Francesco e gli altri lo distrassero dai suoi pensieri:"Noi siamo pronti" Annunciò Mercuzio con soddisfazione:"Molto bene, tutti ai vostri posti allora, si comincia" I cinque annuirono e si sparpagliarono per il salone, già gremito di ogni razza di nobile.

Cordelia stava accuratamente pettinando Julie davanti alla specchiera. Vedendola afflitta, la balia le fece una carezza:"Sei una sposa bellissima" Le sussurrò dolcemente. La ragazza serrò la mascella e battè un pugno sulla toeletta:"Io non ho mai chiesto di essere una sposa!" Urlò frustrata:"E' tuo dovere sposarti!"
"No, il mio unico dovere è verso il mio cuore! Ed è l'unica cosa che mi è stata negata!" In quel momento entrò Tabatha:"Mi dispiace disturbare, ma gli invitati attendono" Julie si scostò malamente:"Adesso tutti fuori, devo cambiarmi" Cordelia era stupita:"Ma..."
"Ho detto fuori!" A quest'intimazione, non potè fare altro che obbedire. Ancora una volta Julie guardò il suo riflesso. E vide una donna che le piaceva ancora meno di quando si era specchiata l'ultima volta. Si vestì, indossando il pomposo abito che avevano infine deciso i suoi genitori. Prima di uscire si diede un'ultima occhiata nello specchio e sospirò...
Quando il mio riflesso avrò
sarà uguale a me

Mentre aspettava che il piano cominciasse, Ryuga sorseggiava un po' di quel vino che aveva preso dal vassoio di un cameriere. Portò il bicchiere alla bocca, ma si bloccò, Julie stava scendendo la scalinata. Non era bella, era stupenda. Indossava un abito blu, con una scollatura a balconcino, il corpetto era decorato con degli arabeschi dorati. Le maniche di seta fine partivano dal braccio e si allargavano sugli avambracci. La parte sotto del vestito era fatta di un ampio tulle decorato come il corpetto. In poche parole, era perfetta. Almeno agli occhi di Ryuga, che, nascosto tra la folla, non riusciva a smettere di guardarla scendere gradino per gradino, con un portamento che non ha nulla da invidiare a quello di una principessa. L'albino scosse la testa, cercando di liberarsi da quel sortilegio. Appena la ragazza toccò terra, Banjo le tese il braccio e suo padre la affiancò. Il nero la indicò con una mano:"La mia promessa sposa!" Annunciò con un sorriso trionfale. Tutti i presenti batterono le mani. Il blader avrebbe voluto spaccare la faccia a tutti. La applaudivano e ridevano come se lei non fosse stata altro che una banale attrazione da circo. Strinse i pugni per contenersi e diede il segnale ai suoi, che annuirono contemporaneamente. Antonio, che era appostato in alto dove si regolavano le luci, girò il riflettore e lo puntò contro il muro. Un "oh" di sorpresa si levò:"Ma che diavolo succede" Imprecò a bassa voce il padre di Julie. Francesco mise le mani controluce, e proiettò una gigantesca ombra. Sembrava davvero l'immagine di un drago gigantesco. I presenti erano spaventatissimi, proprio come aveva dedotto Ryuga, che nel frattempo era andato a cambiarsi per recitare la sua parte. Mercuzio prese il megafono e iniziò:"Ascoltatemi! Io sono il grande drago dell'unione! E io non approvo affatto quest'unione! Quindi se non volete incappare nella mia ira funesta, ascoltate le mie parole: lasciate subito questa sala e annullate il matrimonio!" Willy, che era vicino al capo delle guardie, dovette trattenere una risata. Tutti si guardarono stupiti e un brusio sommesso si fece largo fra la folla. L'espressione sul viso del padre di Julie era pura rabbia. Invece la ragazza non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Poi però guardando in alto riuscì a scorgere il viso del fratello di Tabatha:"Antonio...?" Chiese in un sussurro. Mercuzio si attenne al piano, vedendo che nessuno si muoveva, riprese:"Oh infedeli, non mi avete dato ascolto! Ora subirete le conseguenze!" Corrado liberò i topi dalle gabbie, e in un secondo migliaia di roditori invasero la sala, portando il panico generale. Gente che urlava, altra che correva disperatamente, altri ancora tentavano di arrestare l'invasione colpendo alla cieca. Ryuga saltò giù dalla scalinata, aggrappandosi alle tende enormi che attorniavano la finestra. Era vestito da turbine rosso, come quando era bambino. Quel travestimento gli calzava a pennello. L'attenzione si spostò improvvisamente su di lui:" La mia vendetta sarà implacabile!" Gridò sguainando la spada e tirando fumogeni a tutto spiano. Ormai della sala da ballo e di tutto quello sfarzo non rimaneva che polvere e fumo. Tutti i presenti furono costretti a scappare in giardino per la disperazione. Una volta radunati nel gazzebo, Ryuga era libero di concludere la sua opera. I nobili erano sconvolti tanto quanto Julie. Dopo pochi attimi furono scossi da due accordi di pianoforte. Francesco stava suonando la canzone che Ryuga gli aveva fatto avere. Nel frattempo l'albino si era ricambiato di nuovo, ora indossava lo smoking. Appena terminato l'assolo, il blader si mostrò, facendo capolino da dietro all'imponente strumento. La bruna non poteva credere ai suoi occhi. Allora non era stato solo un sogno ciò che era successo quella mattina. Ryuga, il suo amato Ryuga era davvero lì e l'aveva davvero baciata. Rimasero a fissarsi per un tempo che ad entrambi parve infinito. Poi l'albino aprì la bocca per intonare la prima strofa...

To be continued...

Angolo autrice
Wow non sto aggiornando a tempo record, di più! Questo capitolo l'ho scritto proprio di getto! Ditemi che ne pensate! Al prossimo capitolo: Ritrovarsi sotto le stelle! Non mancate!

Vi metto alcune immagini. La prima è il vestito di Julie, eccolo qua
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Poi Antonio e sua madre Cordelia
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Francesco
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Mercuzio
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Corrado
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E infine la corte di Julie
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Capitolo 30
*** Ritrovarsi sotto le stelle ***


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Allora non era stato solo un sogno ciò che era successo quella mattina. Ryuga, il suo amato Ryuga era davvero lì e l'aveva davvero baciata. Rimasero a fissarsi per un tempo che ad entrambi parve infinito. Poi l'albino aprì la bocca per intonare la prima strofa...

Once in a lifetime
means there's no second chance
so I believe that you and me
should grab it while we can

Julie strinse la presa sulla manica del suo vestito. Ryuga era venuto fino lì solo per vederla e per poterle dire quanto realmente l'amava. A questo punto delle cose, lei non poteva far altro se non ricambiare. Si fece largo fra la folla...

Make it last forever
and never give it back

Ryuga era sorpreso e estasiato allo stesso tempo. Se sapeva come faceva la canzone, voleva dire che aveva letto la sua lettera! Allora non si era mai dimenticata di lui! Con un sorriso sollevato cominciò ad avvicinarsi a lei, riprendendo a cantare...

It's our turn, and I'm loving' where we're at

Erano l'uno di fronte all'altra. Ryuga le prese le mani e insieme intonarono...

Because this moment's really all we have

Tutti i presenti li guardavano allibiti...
[Ryuga]
Everyday
of our lives,
[Julie]
wanna find you there, wanna hold on tight
[Ryuga]
Gonna run
[Entrambi
]
While we're young
and keep the faith
[Ryuga]
Everyday
[Entrambi]
From right now,

gonna use our voices and scream out loud
[Julie]
Take my hand;
[Ryuga]
together we

will celebrate,
[Julie]
celebrate.
[Entrambi]
Oh, ev'ryday.


Vedendo quei due giovani che cantavano con sì tanta passione, perfino l'orchestra intera decise di unirsi al loro coro, e suonavano come se avessero sempre saputo la partitura. I due, ancora più motivati, ripresero a intonare quella melodia, con ancora più enfasi...

[Julie]
They say that you should follow
[Ryuga]
and chase down what you dream,

[Julie]
but if you get lost and lose yourself
[Ryuga]
what does is really mean?
[Julie]
No matter where we're going,
[Ryuga]
it starts from where we are.
[Julie]
There's more to life when we listen to our hearts

[Entrambi]
and because of you, I've got the strength to start

Yeah, yeah, yeah!
Everyday
of our lives,
[Julie]
wanna find you there, wanna hold on tight

[Entrambi]
Gonna run
while we're young
and keep the faith.
Everyday
[Ryuga]
from right now,
gonna use our voices and scream out loud
[Julie]
Take my hand;

together we
will celebrate,
Oh, ev'ryday
[Ryuga]
We're taking it back,

we're doing it here
together!
[Julie]
It's better like that,

and stronger now
than ever!
[Entrambi]
We're not gonna lose.

'Cause we get to choose.
That's how it's gonna be!

Ryuga appoggiò la fronte a quella della sua ragazza. In quel momento Banjo realizzò qual era la sua vera missione. Mosse alcuni passi con sguardo deciso. Il padre di Julie invece era furioso. Lo afferrò per un braccio:"Dove andate?!" Domandò astioso, ma il nero si liberò con uno scatto dalla presa:"Guardateli! Guardate vostra figlia! In questo momento è felice, ed è libera di essere sè stessa! Lasciate che lo sia per una volta!" Urlate queste parole, scese velocemente tutti i gradini  del gazzebo, seguito a ruota dalla madre di Julie e da tutti i cortigiani. In quel momento Dante, il padre della ragazza, si pose una domanda fondamentale: che avesse sbagliato ogni cosa con sua figlia? Lei, che avrebbe dovuto essere il suo gioiello, era diventata più che altro uno strumento, sui cui riversare tutte le sue frustrazioni. Banjo aveva ragione, doveva lasciare che lei vivesse la sua vita, con chi riteneva fosse giusto. Ormai non era più una bambina e sapeva perfettamente cosa voleva. Non era vero che era cambiata, era sempre stata uno spirito libero. Ed ora, vederla con un ragazzo che la amava veramente era una gioia per gli occhi e per il cuore. Le parole di quella canzone riflettevano completamente i sentimenti fortissimi che provavano l'una per l'altro. Come si suol dire, al cuor non si comanda...

[Ryuga]
Everyday

of our lives,
[Julie]
wanna find you there, wanna hold on tight.
[Ryuga]
Gonna run

while we're young
[Entrambi]
And keep the faith

Keep the faith!

Banjo cominciò a dirigere il coro, che si unì alle voce dei due innamorati...
[Ryuga,Julie e coro]
Everyday
of our lives,
wanna find you there, wanna hold on tight.
Gonna run
while we're young
and keep the faith

Everyday
from right now,
gonna use our voices and scream out loud
Take my hand;
together we
will celebrate,

Ev'ryday!
Live ev'ry day!
Love ev'ryday!
Live ev'ryday!
Love ev'ryday!
Ev'ryday!
Ev'ryday!
Ev'ryday!
Ev'ryday!
Ev'ryday!
Ev'ryday!
Ev'ryday!
[Julie]
Ev'ryday!
 
La canzone cessò. Ryuga e Julie si lasciarono andare ad una risata, e quasi subitò l'albino la baciò, con una passione ed una dolcezza infinita. Quanto gli erano mancate quelle labbra morbide. Dal gruppo di coristi si alzò un fischio di approvazione ed un lungo applauso, sentito come non mai. Banjo aveva le lacrime agli occhi per la felicità. Non avrebbe mai creduto che una sola singola ragazza avrebbe potuto sconvolgergli la vita fino a quel punto. Fino a pochi mesi prima mercenario senza scrupoli, e ora era di nuovo felice. Julie aveva riportato alla normalità il suo mondo, anzi lo aveva reso migliore. Anche Dante era terribilmente felice. Non sapeva perchè, ma sentiva dentro un grande rimorso per essersi comportato in quel modo ingiusto con la sua unica figlia. A pensarci bene, non era mai riuscito a vederla sorridere sinceramente. Solo ora si rendeva conto di quanto l'avesse sempre ignorata, e quanti sacrifici le aveva imposto di fare per soddisfare le ambizioni di un povero vecchio. Cominciò ad unirsi all'applauso, battendo le mani sempre più forte. Julie se ne accorse ed interruppe subito il bacio, prendendo per mano Ryuga e avviandosi nella direzione dei suoi genitori. Quando fu ad un soffio da suo padre, fece un inchino:"Padre, sono molto dolente di avervi messo in imbarazzo, mi..." Venne interrotta da Dante, che la abbracciò dolcemente:"Perdonami figlia mia, perdonami ti prego" Si staccò e asciugò con il pollice una lacrima che faceva capolino dall'occhio della ragazza:"Guardati, ormai sei una donna... una bellissima donna. Ti voglio bene, Julie"
"Anch'io ti voglio bene papà" La  bruna arrossì leggermente e riprese nuovamente la mano del blader:"Papà io..."
"Non c'è bisogno che tu dica nulla! Devo fare un annuncio molto importante! Da oggi in poi, mia figlia sarà libera di stare con chi reputerà alla sua altezza!" Gli occhi di Julie brillarono. Saltò al collo di Ryuga, che la sollevò facendola girare:"Lui! Io scelgo... io scelgo te" Dante sorrise e annuì:"Siate felici, figli miei" Ryuga la guardò trasognato:"Ti amo" Le sussurrò con un'infinita dolcezza:"Anch'io, più della mia stessa vita" Si baciarono di nuovo. Le stelle li guardavano sorridenti, e anche la Luna approvò quell'unione. Un raggio bianco e pallido illuminò proprio il punto in cui erano Julie e Ryuga. Vedendo ciò i due innamorati si staccarono e risero:"Grazie amica mia!" Urlò la bruna, salutando con un ampio gesto del braccio il satellite che risplendeva sopra le loro teste. L'albino le accarezzò una guancia:"Julie...se per te va bene, vorrei mostrarti una cosa" Sailor Moon annuì convinta. Sotto gli occhi di tutti i due si scambiarono un ultimo sguardo d'intesa:" Voglio andare..."
"Voglio andare..."
"Oltre il tempo e lo spazio!" Il portale si aprì e loro sparirono, lasciandosi dietro solo una nuvola di pulviscolo bluastro.

In meno di mezzo secondo si ritrovarono nel mezzo di un vastissimo spiazzo erboso. Julie girò il viso da una parte e dall'altra, non riconoscendo affatto il posto in cui si trovava. Vedendola in difficoltà, Ryuga l'affiancò:" Siamo nel periodo Sengoku" Le sussurrò. La bruna parve non capire:"Come sarebbe?" Chiese alzando un sopracciglio. Vedendola così perplessa, il blader scoppiò a ridere. Julie gonfiò le guance:"Non c'è niente da ridere" Disse, con falsa indignazione:"Beh tesoro, devi sapere che ho fatto una prova, e ho scoperto che grazie ai cristalli possiamo viaggiare in qualsiasi dimensione abbastanza vicina" La ragazza alzò gli occhi al cielo con faccia pensosa, e si portò un dito vicino alla bocca:"Quindi in pratica possiamo andare in qualsiasi posto..." Ryuga scosse la testa:"Non esattamente... possiamo andare solo nelle dimensioni adiacenti alle nostre, e solo se abbiamo entrambe le metà di cuore" Precisò sorridendole. Sailor Moon annuì e ricambiò il sorriso, portandosi le mani dietro la schiena:"Capito!" Esultò infine, facendogli un occhiolino:"Andiamo?" Domandò l'albino porgendole il braccio. La ragazza non se lo fece ripetere due volte. Si avvinghiò a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Ryuga la condusse per un bel po' di tempo, facendo attenzione a non farla inciampare. Improvvisamente si fermò davanti ad un gruppo di alberi molto alti:"Ecco, è qui" Le disse, per poi spostare le foglie che ostruivano il passaggio. Le fece segno di seguirlo, e subito lei obbedì. Lo spettacolo che le si parò davanti le mozzò il fiato. Era una bellissima laguna, protetta da due file di piante disposte in maniera circolare. L'acqua ti arrivava alle caviglie ed era molto fresca per via della temperatura esterna. Julie ebbe un attimo di esitazione:"Coraggio" La spronò l'albino. Si fece coraggio e prese tra le mani il tulle del vestito, tirandolo leggermente su, quanto bastava per non farlo bagnare. Una volta raggiunto il blader, lui gli prese la mano:"Ti piace?"
"E'... è bellissimo" Ryuga poggiò la fronte su quella della ragazza:"Se vuoi, può diventare il nostro nuovo posto segreto" Le accarezzò il profilo delle labbra con il pollice:"Sì, mi sembra perfetto" Fecero per baciarsi, ma un improvviso calore li fece desistere:"Lo senti anche tu?" Domandò Ryuga, ricevendo un'annuita decisa come risposta. Quasi subito entrambi capirono di cosa si trattava. Estrassero i loro bey dalle tasche. Ambedue brillavano di un'intensa luce, Veritas blu e L-Drago rossa. Il blader lo intrpretò come una specie di segno:"Julie..." Non ci fu necessità di dire altro. Tirararono fuori il lanciatore e scagliarono i loro beyblade all'unisono. Immediatamente, dalle trottole si materializzarono i due draghi:"Veritas!"
"L-Drago!" Ancient Veritas mosse la coda e cominciò a parlare con la sua profonda voce di donna:"Julie, sei la più coraggiosa tra le padrone che ho avuto. Nessuna aveva la tua stessa forza di volontà" Fu il turno di L-Drago:"E tu Ryuga, hai imparato una lezione molto importante: hai appreso il segreto dell'amore. Nessuno dei miei precedenti Master lo aveva compreso, tutti si erano lasciati abbindolare dal mio potere"
"Grazie a voi, noi due guardiani siamo riusciti ad entrare in sintonia"
"Perciò, abbiamo deciso di farvi dono di un nuovo potere" I due draghi volarono alti  e si intrecciarono più volte, generando un'intensissimo bagliore, che costrinse Julie e Ryuga a coprirsi gli occhi. Terminata la luce, dal cielo scesero due pietre. I due ragazzi si affrrettarono a prenderle tra le mani:" Questi sono i vostri cuori" Riprese Veritas:" Uno blu per la mia padrona"
"E uno rosso per il mio Master"
"Grazie a questi potrete trasformarvi insieme" Ryuga fece una faccia stranita:"Trasformarci?"
"Sì, disporrete del: Super Potere Supremo. E tu, mio Master, diverrai ciò che sei sempre stato: il turbine rosso del coraggio"
"Fatene buon uso" E come erano apparsi, svanirono senza lasciare tracce, ritornando delle semplici trottole. I due si guardarono contemporaneamente:"Potremo combattere insieme" Sorrise la bruna:"Già" Un tuono improvviso li interruppe. Subito dopo un'intensa pioggia cominciò a battere sulle teste dei nostri eroi. Julie tentò di farsi scudo col braccio, ottenendo risultati praticamente nulli:"Dobbiamo trovare un riparo" Sentenziò il blader, seguito da un altro tuono, ancora più forte del precedente:"Sarà meglio!" All'albino venne un'idea. Si inginocchiò e mise le mani dietro la schiena:"Salta su" La ragazza sbattè un paio di volte le palpebre:"Come sarebbe?!" Ryuga sbuffò pesantemente:"Avanti, ancora non ti fidi di me!" La bruna obbedì un po' riluttante. Appena fu sicuro che fosse salita completamente, il blader si lanciò in una corsa sfrenata. Era velocissimo, proprio come suo fratello Inuyasha. Pensando al mezzo demone, gli venne in mente un posto caldo e accogliente dove avrebbero potuto passare la notte.
Arrivarono davanti ad una grande casa di legno, e insieme aprirono la porta, non senza una buona dose di fatica, poichè il legno era totalmente impregnato d'acqua, di conseguenza esponenzialmente più pesante. Era proprio una bella casina, in un angolo erano ancora impilati i due futon, mentre al centro di quell'unica stanza si trovava un focolare ormai spento da tempo. I ragazzi erano bagnati fradici, avevano i vestiti appiccicati al corpo come una seconda pelle. Girarono lo sguardo simultaneamente, e dopo pochi secondi scoppiarono a ridere:"Uuuu, era un sacco di tempo che non facevo una corsa nella pioggia!" Esultò la ragazza:"Sì anch'io, però è stato divertente!"
"Già!" Seguì un attimo di imbarazzo, in cui si resero conto di non poter rimanere con gli abiti bagnati addosso. Julie arrossì violentemente:"B-beh s-suppongo c-che dobbiamo s-spogliarci" Balbettò, un po' per i brividi, un po' per la tensione che si era creata. Ryuga annuì e con una pietra focaia di quelle che formavano il cerchio attorno ai bastoncini di legno, accese una scintilla, che precedette un quasi immediato fuoco:"Su, forza, togliti quel vestito, io non ti guarderò, promesso" Si girò in direzione della "parete" cominciando a sfilarsi il papillon, dato che aveva ancora indosso lo smoking. La ragazza avvertì il proprio battito cardiaco accelerare pericolosamente. Voleva davvero che lui non guardasse? Era forse desiderio quello che le stava facendo venire il fiatone. Prese coraggio, stavolta non si sarebbe fermata. Lei desiderava Ryuga, e ormai erano talmente intimi da poter fare qualunque cosa. Gli poggiò una mano sulla spalla, facendolo voltare. Il blader fece una faccia perplessa, il sopracciglio sempre lievemente alzato. Con mano tremanti, Julie cominciò a sfilare il bottone dalla prima asola. Molto lentamente. L'albino le afferrò il polso:" Che stai facendo?!" Lei alzò lo sguardo:"Voglio... voglio che mi spogli tu" Sussurrò con imbarazzo estremo. Ryuga le fece una dolcissima carezza, alzandole il viso con due dita e costringendola a guardarlo negli occhi:"Julie, sei consapevole di cosa mi stai chiedendo?" Annuì:" Non posso garantirti di potermi fermare una volta cominciato, ne sei sicura?" Stavolta lei fece di sì con molta convinzione. Il blader sorrise dolcemente, lasciandole il polso. Immediatamente Julie riprese la sua opera. Arrivata all'ultimo bottone e una volta slacciato, gli fece scivolare la giacca dalle spalle fino in terra. L'albino le si avvicinò:"Ti amo" Sussurrò, prima di baciarla. Inizialmente fu un bacio normale, ma appena vide che la bruna rispondeva, l'albino cominciò a spingere. La sua lingua si insinuò nella bocca di lei, facendola gemere rumorosamente. Nel frattempo Ryuga aveva divelto la coperta del futon, e l'aveva adagiata su di esso, posizionandosi sopra di lei. Armeggiò con il retro del vestito, ma non c'era verso di farlo venire via. Julie rise:"Non c'è proprio niente da ridere" Le intimò, ma lei continuò imperterrita:"Aspetta, faccio io" Sussurrò al suo orecchio, facendolo tirare su. Si alzò di conseguenza e con una velocità impressionante riuscì a slacciare la parte posteriore dell'abito, facendolo scivolare sensualmente fino a terra. Rimaneva comunque il corpetto da sfilare:"Qui sei capace?" Gli chiese dolcemente, indicando il retro del corpetto bianco:"Credo... credo di sì" Rispose a fatica lui, tentando di mascherare il rossore che gli tingeva le guance. Julie si rimise sdraiata:"Forza allora" Lo spronò. Lui annuì istericamente, e prese a sganciare quell'indumento fastidioso. Proprio mentre stava per sfilarglielo, la guardò negli occhi:"Allora, sei sicura?"
"Certo, se sei tu a farmelo va bene" Il ragazzo sorrise e la liberò definitivamente di quell'ultima copertura che le rivestiva il petto. Rimase incantato a fissarla. Sapeva che i suoi seni erano perfetti, ma non immaginava così tanto:"Ti prego Ryuga, non guardarmi così, è... è imbarazzante" Lo supplicò, voltando la faccia dall'altra parte:"Come faccio a non fissarti, sei così bella" Le voltò nuovamente il viso, per baciarla con passione. In quel momento come mai prima d'ora, la bruna sentiva che poteva veramente affidarsi completamente a lui. Perchè faceva di tutto per renderla felice, perciò non avrebbe mai potuto esagerare. Sorrise sulle sue labbra. L'albino cominciò a scendere con i baci. Iniziò dall'orecchio, il collo, dove si soffermò un po' di più, mordendo e succhiando la pelle. Julie si mordeva il labbro per tentare di controllarsi. Vedendo ciò Ryuga si fermò un momento:"Non trattenerti" Le disse in un sibilo roco. Annuì, e appena lui riprese obbedì, cominciando a gemere e mugolare senza freno. Finalmente l'albino arrivò alla meta tanto ambita. Baciò prima un seno e poi l'altro, prendendo a succhiarne i capezzoli. Julie si sentiva bene, come mai lo era stata prima d'ora, e non avrebbe mai sentito quella tempesta di emozioni se l'avesse fatto con un altro uomo. Ritrovando un attimo di lucidità, lei prese a sbottonargli anche la camicia bianca, togliendogliela il prima possibile e lasciandolo a petto nudo. L'aveva visto tante volte allenarsi senza maglietta e aveva sempre pensato che non esistevano muscoli così perfetti. Cominciò ad accarezzargli i pettorali, e sentendolo sussultare vistosamente al suo tocco, rise:"Allora ce l'hai un punto debole" Disse sorridendo e continuando quella tortura che lo faceva andare totalmente fuori di testa. Quante sensazioni provava, e tutte con la stessa donna. Avvertiva cose che non aveva mai immaginato di poter sentire. Come lo mandava su di giri lei, non gli era mai capitato con nessuna. Non aveva mai rabbrividito, nè per paura, nè per freddo, nè per eccitazione. Invece ora non riusciva a tenersi a freno. Quella donna gli faceva perdere ogni razionale controllo che aveva su sè stesso. Improvvisamente, provò l'irrefrenabile desiderio di farla sua. Si alzò da lei velocemente, armeggiando con la cintura dei pantaloni e sfilandola con un gesto di stizza. Subito dopo tolse i calzoni neri, lanciandoli chissà dove. Ora c'erano solo i boxer e le mutandine a separarli. Ancora una volta, Ryuga la guardò:" Julie, non voglio che tu ti senta in alcun modo forzata, io..." Lo interruppe posandogli un dito sulle labbra:"Sii mio, per favore" Si limitò a sussurrare. L'albino sorrise teneramente e con lentezza estrema le sfilò le mutandine di pizzo bianco, lasciandola totalmente esposta ai suoi occhi. Vista così era ancora più meravigliosa. Tolse i boxer e si mise a cavalcioni su di lei:"Vieni qui, Ryuga" Lo invitò porgendogli la mano, che lui subito strinse:"Ti amo Julie"
"Anch'io ti amo, Ryuga"
"Farà un po' male..."
"Mi fido di te, so che tu non mi faresti mai del male" Lui annuì, ed entrò in lei con un'unica spinta. La ragazza dapprima avvertì un bruciore estremo invaderle tutto il corpo, poi il dolore lasciò il posto ad un incredibile calore. Una lacrima fece capolino dal suo occhio. Ryuga la asciugò con il pollice:"Scusami, ti ho fatto male"
"No Ryuga, queste sono lacrime di gioia!" Udite queste parole, l'albino la baciò, pensando che avrebbe attenuato la sensazione di dolore.Vedendo che i loro corpi combaciavano perfettamente, cominciò ad aumentare il ritmo delle spinte. Sempre di più. Sempre di più. La desiderava fino allo spasmo. Lei era talmente presa che gli morse più di una volta il labbro inferiore. Arrivarono insieme all'apice del piacere, gridando il nome dell'altro. Subito dopo, lui uscì dalla sua amata,e si distese accanto a lei, coprendo entrambi con la coperta. Julie avvertì una sgradevole sensazione di vuoto e di freddo. Ryuga cominciò ad accarezzarle dolcemente i capelli, sorridendole:"Eri vergine, perchè non me l'hai detto?"
"Beh, ti ho detto che sei il mio primo uomo... il primo e l'ultimo" L'albino rise:"Ti amo tantissimo, sei la cosa più preziosa, non posso vivere senza di te" Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime. Si gettò sul suo petto:"Scusami! Scusami se ti ho fatto soffrire, perdonami!" Disse, tra un singhiozzo e l'altro:"Ehi, va tutto bene, sono qui...
Io sono qui
Dai non piangere
Stringiti a me
Più che puoi

Io ti proteggerò non temere
Non piangere sono qua

Ci sono io
Ed ora in poi
Fra le mie braccia al caldo dormirai
Il nostro nodo non si scioglie
Nessuno mai
Lo farà

Perché tu sarai
Nel mio cuore sei
Da adesso in poi
Per sempre ci sarai

Sei dentro me
E chi mi dice no
Non sa che ci sarai sempre
Sempre.

 Grazie a questa dolce ninna nanna, la ragazza si calmò, smettendo infine di piangere:"E' meravigliosa, chi te l'ha insegnata?"
"Me la cantava sempre la mia balia... Ma grazie a te, il dolore è completamente svanito" Le si accoccolò ancora di più contro il suo petto:" Sei la mia principessa..."
"E tu il mio principe azzurro..." Scivolarono tra le braccia di Morfeo con queste dolci parole. Forse loro non se n'erano accorti, ma le dita delle loro mani erano ancora intrecciate come due pezzi di un unico puzzle...

Angolo Autrice

Anche oggi sono qui con un nuovo capitolo! uffff, pensavo francamente di non farcela a scriverlo, sopratutto l'ultima parte! Spero di non essere stata troppo volgare, ma i nostri protagonisti mi avevano chiesto a gran voce la loro prima volta... A parte questo, la parte pucciosa di questa fic termina qui, dal prossimo capitolo si riprendono i combattimenti, ovviamente i nostri eroi continueranno con le loro effusioni, ma dovranno darsi molto da fare per tenere testa ad N! E non sarà facile, ve lo assicuro! Per ora è tutto, al prossimo capitolo:Attacco al potere! Sayonara!


















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Capitolo 31
*** Attacco al potere ***


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 N girava per la stanza, tenendo le mani dietro la schiena. Banjo era davanti a lui. Sapeva cosa lo aspettava, ma la sua faccia non tradiva un briciolo di paura. C'era anche Silver, appoggiato alla parete con gli occhi chiusi. Banjo era stato per tanto tempo suo collaboratore, di conseguenza si era abbastanza affezionato. Ma anche il cyborg sapeva perfettamente qual era la punizione per i traditori. N si avvicinò al nero così tanto che quasi lo sfiorava:"Banjo, tu non hai portato a termine la tua missione. E non solo ti sei rivelato completamente inutile, ma hai anche tradito il tuo capo!" Il sottoposto assottigliò gli occhi e fece una smorfia con la bocca:"Vedo che non hai paura, ma tu conosci la punizione per i traditori, non è forse così?"
"E' così, ma non ho paura di morire per ciò che è giusto!" N rise divertito, riprendendo a girare:"Dunque, non mi temi... Tsk, che sfacciataggine" In un secondo, una raffica di scariche elettriche avvolsero Banjo, che cominciò ad urlare per il dolore:"Adesso mi temi?! Adesso hai capito qual è il contrappasso per chi osa sfidarmi?!" Silver era allibito, come poteva un solo ragazzo possedere una tale cattiveria. Il nero non si arrese:"Io...non ho...paura di te!" Urlò con una spaventosa smorfia di dolore:"Allora muori!" E in un lampo, il poveretto venne ucciso dall'ennesima scarica, con un voltaggio nettamente superiore alle precedenti. Il cadavere si accasciò lentamente a terra:"Silver, sbarazzatene, non voglio più vedere la faccia di questo verme"  Scandì con rabbia N, voltandosi in direzione della finestra. John obbedì con molta riluttanza, sollevando il corpo esanime del suo compagno e portandolo fuori da quella stanza. Il verde strinse il pugno:"E la prossima sarai tu, Sailor Moon!"


Aprì lentamente gli occhi. Cercò subito di mettere a fuoco ciò che le stava attorno. Sorrise sollevata quando vide Ryuga dormire beatamente al suo fianco. Allora non era stato un sogno quello della sera prima. Loro due avevano veramente fatto l'amore. Si morse il labbro inferiore, quanto era felice in quel momento. Ryuga si era preso tutto di lei: la sua mente, il suo cuore, la sua anima, e la sera prima anche il suo corpo. Ora era sua e di nessun altro, ed era sicurissima che lui non avrebbe mai permesso a chicche e sia di toccarla. Gli fece una carezza sul viso, e lui le prese la mano. Allora era sveglio! Le spostò l'arto fino ad arrivare al cuore, dove si soffermò. Anche lui aprì gli occhi e le sorrise:"Sei tu che lo fai battere" Le sussurrò. Subito la ragazza divenne di un color bordeaux intenso. Il blader rise:"Sei così bella... anche dopo che abbiamo fatto l'amore tu arrossisci per un complimento del genere" Julie era sempre più in imbarazzo, si girò dall'altra parte, coprendosi fino alla testa con la coperta:"Baka, baka, baka!" Urlava mentre tentava di nascondersi sempre di più, scatenando le risate dell'albino. Dopo qualche secondo, Ryuga si alzò, e la bruna si decise finalmente a venir fuori dal suo rifugio, scoprendosi quasi totalmente e dimenticandosi di essere nuda come un verme. Rimase a bocca aperta quando vide il suo ragazzo in piedi di spalle. Aveva un fisico perfetto, tutti i muscoli al posto giusto. Sembrava un Bronzo di Riace visto così. Lui si voltò e con un ampio sorriso le chiese:"Che fai non ti vesti?" Lei si riscosse immediatamente, e si accorse di averlo involontariamente fissato per un sacco di tempo. Arrossì nuovamente:"S-s-sì ma certo!" Balbettò alzandosi e tentando di coprirsi con le braccia, non rendendosi conto che Ryuga non la stava guardando per niente. Improvvisamente si accorse di non avere dietro dei vestiti di ricambio, poichè era ovvio che non poteva rimettersi il pomposo abito della sera prima:"Ci sono dei vecchi abiti di Kagome lì in quella cesta" Disse l'albino sempre senza voltarsi:"O-ok grazie" Rovistò nel grosso cesto di cui aveva parlato il suo ragazzo e vi trovò degli abiti da sacerdotessa shintoista. Decise di non fare la schizzinosa e li indossò. Quando si girò non potè fare meno di scoppiare a ridere. Ryuga invece vestiva la divisa che di solito indossava Inuyasha:"Sei carino vestito da mezzo demone, ahahahah!" L'albino venne colpito da un peso di duecento kili sulla testa. Una vena pulsava sulla fronte:"Non fare la spiritosa"
"E dai, non ti arrabbiare! Stavo solo scherzando!" Il sopracciglio del blader batteva sull'occhio sinistro:"Certo, scherzando ci si confessa"
"Ryuga ma hai notato cos'hai sulla testa?" Fece una faccia assai stranita:"No perc..." Non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò Julie ad un palmo di naso.  Stava toccando qualcosa:"Ma sono vere queste orecchie? " Domandò la bruna. Ora l'albino aveva le stesse orecchie che normalmente possedeva Inuyasha:"Ahhh, lasciami stare!" Gridò lui, imbarazzatissimo:"Mmmm, capisco, quindi quando sei imbarazzato ti spuntano le orecchie da cane... sei così tenero!" "Dannazione..."

"Ryuga mi vuoi dire dove stiamo andando?" Camminavano ormai da un venti minuti buoni, ma Julie non era stata cristiana di sapere dove la stesse portando:" Dobbiamo tornare a casa no? Quindi dobbiamo essere abbastanza vicini" La ragazza alzò un sopracciglio:"Abbastanza vicini a cosa?"
"Al pozzo mangiaossa, è un pozzo grazie al quale Kagome e Inuyasha riuscivano a viaggiare da un'epoca all'altra"
"Oh capisco" Gli buttò un'occhiata sorridendo di nuovo:"Guarda che non scherzavo quando ho detto che sei carino vestito da mezzo demone" Lui rimase sorpreso da quest'affermazione. Vedendola così risoluta sorrise a sua volta:"Anche tu sei carina vestita da sacerdotessa" La bruna gonfiò le guance:"Non vale fare lo stesso complimento! Allora io lo cambio, sei figo vestito da mezzo demone!" Il blader cercò di trattenersi ma non ci riuscì, dopo pochi secondi scoppiò a ridere senza freno. Si schiaffò una mano sulla fronte:"Sei assurda Julie!" Le passò un braccio attorno alle spalle, attirandola a sè. Immediatamente lei appoggiò la testa alla sua spalla, strusciandosi come una gattina in cerca di coccole. Ryuga le baciò dolcemente la nuca:"Oh guarda, siamo arrivati" Le sussurrò ad un orecchio. Si presero per mano e recitarono la formula:" Voglio andare..."
"Voglio andare..."
"Oltre il tempo e lo spazio!"


"Kagome, lo senti anche tu?" La sacerdotessa parve non capire la domanda di suo marito:"A cosa ti riferisci, Inuyasha?" Il mezzo demone annusò l'aria:"Questo è... l'odore di Julie!" Gli occhi della nera brillarono:"Ne sei sicuro?"
"Certo!" In quel momento arrivò Ben:"Anche Gwen ha avvertito una scossa nello spazio-tempo!" Confessò sorridendo. I tre si precipitarono fuori dalla casa, seguti poi da Yuma, Astral e Sesshomaru.
Ryuga e Julie toccarono terra insieme e si sorrisero:"Julie! Julie è tornata!" Esultò una voce poco lontano da loro. La bruna riconobbe la voce di Kagome:"Kagome! Inuyasha, Ben! Ragazzi ci siete tutti!" Corse nella loro direzione:-Eccomi ragazzi, sono a casa!- Pensò con le lacrime agli occhi.

"Ehhhhh?!?!?!?!" Julie annuì."Proprio così, io e Ryuga abbiamo fatto l'amore dopo essere andati nel periodo Sengoku"
"Non vale fratello, dopo voglio tutti i dettagli!" Scherzò Inuyasha, battendo un pugno sul tavolo. Ryuga fece una risata tirata e si grattò la testa:" Non credo siano affari tuoi Inuyasha" Gli rispose abbastanza imbarazzato. Tutti scoppiarono a ridere:"Un momento, ma Ben?" Chiese la bruna guardandosi attorno. In effetti era scomparso poco dopo i saluti, chissà dove si era cacciato. Dopo pochi minuti arrivò correndo affannatamente:"Toh guarda, parli del diavolo..." Ridacchiò l'albino, passando un braccio attorno alle spalle della sua ragazza. Ben si piegò sulle gambe, affaticato e con un fiatone da paura:"Ragazzi... si tratta....si tratta di nonno Max" Tutti strabuzzarono gli occhi, e per poco Sesshomaru non si strozzò con l'acqua che stava bevendo. Julie corrugò la fronte:"Scusate, chi è nonno Max?" Chiese perplessa:"Nonno Max, è il nonno di Ben ed è il capo dei risolutori terrestri" Spiegò Ryuga con un velo di preoccupazione nella voce:"Spiegati Tennison, che è successo!"
"Nonno Max... è in pericolo, N ha attaccato direttamente il monte Rushmore" L'espressione sul volto di Astral e Ryuga divenne estremamente seria, più di quanto non fosse di solito:"Dobbiamo intervenire subito"

Salirono tutti sulla Jet Carretta, il jet supersonico di Ben, creato da Kevin con pezzi di scarto a posta per le emergenze come quelle. In circa venti minuti furono sul posto. Il viaggio fu tranquillo e senza turbolenze, nonostante ciò si respirava un'aria terribilmente tesa. Kevin atterrò abilmente nel mezzo della foresta, nascondendo il velivolo tra la folta vegetazione. Il gruppo cominciò subito a correre per raggiungere al più presto la meta. Dopo qualche metro incontrarono un grosso ostacolo. Un orso gigantesco si mise sulla loro strada. Ryuga tirò fuori gli artigli e fece un balzo altissimo:"Sankon-Tessou*!" Gridò, volando oltre la bestia. In un secondo l'animale si disintegrò in mille pezzi. Julie era allibita:"Come hai fatto a capire che non era un orso vero?"
"Ho sentito subito l'odore di N, era solo una banalissima illusione" Rispose pulendosi le mani sui pantaloni:"Forza proseguiamo" E subito la corsa riprese, ancora più veloce di prima. In poco tempo raggiunsero il monte Rushmore, con le sue imponenti sculture dei presidenti americani. Julie rimase un attimo incantata a fissare quello spettacolo patrimonio dell'umanità, ma venne quasi subito riscossa dalle urla di Ryuga che le intimava di muoversi. Arrivarono di fronte ad una gigantesca parete di roccia silicata, e si fermarono. Ben guardò prima da una parte e poi dall'altra per essere sicuro che nessuno lo stesse spiando. Poi, tirò una leva nella sua direzione, e la parete si spostò in un secondo. Il possessore dell'Ultimatrix fece segno a tutti di entrare, e subito l'ordine venne eseguito. Certo che i risolutori ragionavano tutti a leve e passaggi segreti, osservò Julie abbastanza sconcertata, prima di seguire il gruppo. Quello che trovò dentro la caverna la lasciò senza fiato. Una base attrezzatissima di ogni più assurda e particolare tecnologia, stracolma di computer e monitor giganti. Era tre volte più grande di quella che avevano allestito nei sotterranei di casa loro. Alieni che andavano e venivano, gente al telefono che gestiva le operazioni più disparate. La bruna era a bocca spalancata. Ryuga gliela chiuse:"Ti entrano le mosche" Scherzò con un'espressione che doveva essere seria, per poi spingerla in avanti per farla smuovere da dove era bloccata. Ben era già sceso e cercava freneticamente suo nonno, guardandosi istericamente in giro:"Nonno Max, nonno Max!" Gridava con le mani attorno alla bocca a mo'di megafono. Dopo qualche minuto un uomo alto e grasso sulla sessantina si fece avanti. Indossava una buffa camica hawaiiana e portava i capelli bianchi cortissimi e spettinati. Nonostante qualche ruga sul volto suggerisse l'età, aveva un viso forte e sicuro di sè, ma dolce allo stesso tempo:"Sono qui Ben" Disse con la sua voce profonda. Immediatamente il bruno lo abbracciò:"Nonno Max! Ci avevano detto che eri in pericolo!"
"N ci ha attaccati, ma ora è tutto a posto" Li raggiunsero anche Julie e Ryuga, e Max porse subito la mano alla ragazza:"Tu devi essere Julie, sono onorato di conoscerti"
"Ah, il piacere è tutto mio!" Ryuga mutò la sua espressione, che divenne sospettosa. Nonno e nipote si allontanarono a braccetto, come due vecchi amici che non si vedono da tempo. L'albino assottigliò gli occhi e la bruna si accorse quasi subito che qualcosa non andava:"Che succede Ryuga? Tutto bene?"
"E' strano... mi è parso di sentire l'odore di N su Max... sarà solo una mia impressione" Concluse infine scuotendo la testa e riacquistando il sorriso:"Su adesso, segui Ben, sono sicuro che nonno Max ti farà fare un giro della base" Julie annuì convinta e corse subito a raggiungere il suo amico. Ryuga tornò di nuovo serio e pensoso. Inuyasha lo affiancò:"Tienili d'occhio" Sussurrò il blader a suo fratello senza voltare lo sguardo, che era puntato in direzione della sua ragazza. Il mezzo demone annuì e si avviò. Invece l'albino girò i tacchi con fare stizzito. Doveva andare a fondo di quella storia. Il suo olfatto non mentiva.

Camminava con passo svelto e felpato per i corridoi metallici della base. Doveva trovare al più presto qualcuno o qualcosa che gli suggerisse di non essersi sbagliato. Max aveva proprio l'odore sgradevole di N. Quel bastardo puzzava sempre di citronella, una fragranza che Ryuga odiava terribilmente. D'un tratto il suo orecchio sinistro captò qualcosa dietro di lui. Si voltò di scatto e puntò gli artigli alla gola di... Julie? Si ritrasse immediatamente:"Ma sei impazzito?! Potevi ucc.." Lui le tappò la bocca e la trascinò dietro un muro, stavano arrivando dei risolutori. Una volta che furono passati, la liberò:"Ma che cavolo...?!" Fece per urlare lei, ma lui le fece segno di abbassare la voce. Poi le tirò una sberla sul braccio:"Che t'è saltato in mente scema?! Non dovevi seguirmi!" Le gridò in un sussurro:"Ti ho visto sparire all'improvisso e ti ho seguito, siamo una squadra ricordi?" Rispose prontamente lei, massaggiandosi il punto che il blader aveva pocanzi colpito:"Scemo, mi hai fatto male!" Gli tirò uno schiaffo sul braccio:"Scusa, ero arrabbiato, adesso dobbiamp muoverci, arriverà altra gente da un momento all'altro" Si sporse per controllare che non arrivasse nessuno e le fece segno di proseguire:"Non fare rumore" Le intimò puntandole un dito contro il naso. Si mossero di qualche passo. Julie si guardava intorno con circospezione, imitando il suo compagno. Ma, come tutti voi ben sapete, la ragazza era un imbranata di prima categoria. Lo dimostra il fatto che pochi passi dopo, inciampò e cadde, schiantandosi rovinosamente a terra e producendo un fastidioso botto, che fece rizzare i capelli a Ryuga. Julie si affrettò a tirarsi su e si spazzolò la gonna con le mani. Il blader si voltò con una faccia incavolatissima, e la ragazza fece una risata tirata:"Ehe, scusa scusa, non farò più rumore promesso" L'albino alzò gli occhi al cielo e rirpese a correre:"Ehi aspettami Ryuga, ti ricordo che ho le gambe abbastanza corte!" Gli gridò dietro, cercando invano di raggiungerlo. Una volta affiancato, la ragazza chiese lumi:"Si può sapere cosa stiamo cercando?!"
"Qualcosa che mi dica che N è qui"
"Oh, certo giusto, che N è... COSA?!?!!" 
"Ma la vuoi smettere di urlare?! Te l'ho detto che ho sentito il suo odore su nonno Max, devo essere sicuro di non aver sbagliato"  Vedendolo così convinto, la bruna si limitò ad annuire con decisione:"Allora qual è il piano"
"Beh..." Il sopracciglio della ragazza cominciò a battere freneticamente sulla fronte:"Non dirmi che non hai un piano!"
"Eeeee, ci sto lavorando!" Julie per poco non cadde a quell'affermazione, come si poteva organizzare una missione senza un piano d'attacco?! Doveva farlo ragionare:"Ma come facciamo?! Ci serve un piano d'attacco!"
"Io ce l'ho un piano:attacco! Adesso salta!" Julie non fece in tempo a girarsi che si ritrovò sospesa nel vuoto. Fece per cacciare un urlo, ma Ryuga la prese al volo in braccio prima che lei potesse fare qualunque cosa. Atterrò perfettamente in piedi e poggiò a terra la sua amata frastornata. Di nuovo uno strano rumore lo colpì come una freccia:"A destra!" Gridò, spingendo Julie alla sua destra e scansandosi per un pelo. Un pugnale si conficcò in un albero poco distante da loro. Ryuga si avvicinò ad esso e ne studiò per un momento l'elsa. Poi fece una faccia sconcertata:"Julie corri!" Urlò, e subito la ragazza cominciò a correre velocissima, seguita a ruota dal blader, il quale guardando il cielo capì che quell'andatura non era abbastanza :"Dannazione, non è abbastanza" Gli venne in mente un'idea geniale:"Julie, salta su! Come nel periodo Sengoku!" La bruna obbedì immediatamente e saltò in spalla al blader. Ryuga raggiunse una velocità impossibile per qualsiasi umano:"Pensate di potermi sfuggire?!" Gridò una voce poco amichevole sopra di loro. L'albino trasalì, anche se erano scappati come gazzelle, li aveva comunque raggiunti. A questo punto non c'era altro da fare se non combattere:"Julie, dobbiamo affrontarlo" Le disse in un sussurro, quasi avendo paura che lei potesse rifiutarsi:"Sono con te lo sai" Si limitò invece a rispondere lei, sorridendogli convinta. Il ragazzo si rasserenò e la posò a terra. Finalmente sopra le loro teste si materializzò la causa di tutto quel trambusto. Era Albedo che li guardava con un ghigno beffardo. L'albino rispose con un ghigno ancora più beffardo del suo:"Ehi Albedo, da quand'è che sei il galoppino di N? Pensavo che tu fossi un solitario!"
"Come al solito ti sbagli, io servo una causa troppo alta perchè tu possa capire!" In un secondo, il bianco girò il quadrante del suo Ultimatrix e si trasformò in ultra-omosauro:"Adesso come la mettiamo?!" Urlò trasformando le sue braccia in potenti mitragliatrici. Per fortuna i nostri eroi avevano degli ottimi riflessi e riuscirono a schivare l'offensiva, nascondendosi dentro la vegetazione:"Aha! Non potrete nascondervi per sempre!" Cambiò di nuovo alieno. Stavolta era Ultra-gelone. Albedo passò attraverso gli alberi, e scovò subito Julie, la quale nel frattempo era riuscita a trasformarsi. Sentendo un grido provenire da poco distante, Ryuga scattò sull'attenti e raggiunse in breve tempo i due combattenti. Albedo stava per soffocare Julie:"Muori maledetta!"
"Non finchè ci sono io!" L'albino intrise i suoi artigli nel sangue che gli colava dal braccio con cui aveva urtato un cespuglio di rovi:"Hijin-Kessou!" Gridò, scagliando il suo sangue come se fossero tanti shuriken*, in realtà energia demoniaca di colore rosso acceso. Albedo cambiò immediatamente, trasformandosi in X-lr8, alieno che raggiungeva la velocità del suono, e schivò con abilità gli attacchi, anche se dovette rinunciare ad uccidere Sailor Moon, che cadde a terra tenendosi la gola e tossendo violentemente. E di nuovo il nemico cambiò forma per sopraffarli: questa volta fu il turno di ultra Fango Fiammante. Immediatamente iniziò a tempestarli di enormi dardi di fuoco blu. Julie e Ryuga erano a terra stremati, al limite delle loro forze e feriti su ogni parte del corpo:"Adesso vi darò il colpo di grazia e prenderò i vostri cristalli!" Mai vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso. Infatti il cattivo non sapeva che da sopra un albero, una presenza aveva osservato per intero il combattimento. E ora era venuto per lei il momento di intervenire:"Non te lo permetterò!" Con un balzo agilissimo atterrò davanti ad Albedo:"E tu chi diavolo sei?!" Era una ragazza molto bella. Era alta circa un metro e settanta. Aveva i capelli marroni scuro con dei riflessi violacei, con due ciocche davanti più corte rispetto al resto, erano lisci e lunghi  fino a metà schiena. Indossava una canotta bianca che le lasciava scoperto un pezzo di addome, un gilet viola aperto, shorts neri lunghi fino a metà coscia con una vistosa cintura marrone. A completare il suo outfit degli stivali neri con cinque centimetri da tacco lunghi fino al ginocchio. Aveva un volto sicuro di sè e dalla sua espressione si intuiva che non avesse nemmeno un briciolo di paura. Si spostò una ciocca che le ricadeva davanti agli occhi, ed esibendosi in dei gesti molto simili a quelli che faceva di solito Julie una volta conclusa la trasformazione, recitò scandendo:"Io sono Akari Shinozaki, e sono venuta per punirti nel nome della Luna!"
"Poco male, ti distruggerò come ho fatto coi tuoi compagni!" Lanciò un altro dardo infuocato, ma Akari lo schivò agilmente. Ryuga riuscì a mettere a fuoco ciò che stava succedendo attorno a lui, gli era parso di sentire il nome di Akari. Quando la vide combattere non ebbe più dubbi:"Possibile che..." Sussurrò. La ragazza atterrò proprio davanti a loro:"Julie, Ryuga, dovete riuscire ad unire i vostri cuori! Solo così potrete sconfiggere Albedo!" Gridò, prima di scansare l'ennesima offensiva. Entrambi avevano capito ed inteso perfettamente le sue parole:"Ryuga..." Sussurrò Julie:"Dobbiamo farcela:.." Si allungarono il più possibile, tentando di unire le loro mani:"Com'è possibile?!" Con uno sforzo immenso, i due riuscirono a far congiungere i loro arti. Una luce intensissima si propragò tutto intorno:"Bravissimi! Adesso gridate insieme:Super potere supremo,vieni a me!" I due si sorrisero e annuirono:"Super potere supremo,vieni a me!" Il bagliore si diffuse ulteriormente, oscurando qualsiasi altra cosa intorno. E la trasformazione avvenne.
Ryuga e Julie erano uno di fronte all'altro con le braccia aperte, e dal centro del loro petto si diffusero dei fasci rossi. Julie fece una giravolta su sè stessa e dal nulla si materializzò il suo solito body bianco. Subito dopo un fuoco intenso avvolse Ryuga e comparvero la parte sopra del suo costume rosso, che era una specie di cappotto rosso con i bordini neri che terminava a v, la sua calzamaglia bianca e gli stivali neri alla coscia. La ragazza diede un colpo di bacino e apparve la gonna, che non era più blu, ma di tre colori: bianca, per quanto riguarda il primo strato, poi gialla e infine blu. Dal retro spuntava un fiocco rosa di raso lungo fino ai polpacci, i quali vennero avvolti dai fasci rossi che si trasformarono nel solito paio di stivali cremisi che terminavano con una mezzaluna. Subito dopo gli avambracci di entrambi si coprirono dei guanti. Quelli di Ryuga erano larghi e neri, invece quelli di Julie erano bianchi e finivano con tre fasce rosse. L'albino fece un occhiolino e il fuoco gli avvolse la parte superiore del corpo, trasformandosi in un grosso mantello sempre rosso allacciato al collo, mentre una farfalla si posò sul petto della bruna e divenne un grosso fiocco rosso con una spilla a forma di cuore. In ultimo venirono le maniche del body, sempre costituite da farfalle. Entrambi chiusero gli occhi e Julie diede un bacio sulla guancia a Ryuga, subito dopo si guardarono, sui capelli di Julie comparvero due spille a forma di ali e il volto di Ryuga venne coperto dalla maschera nera lunga fino al naso e dal suo cappello rosso in stile Zorro. I due compirono una giravolta su loro stessi, per poi fare il consueto tre sopra la testa. La trasformazione era conclusa e loro tornarono a terra, sempre costantementi avvolti da una purissima luce bianca:"Sento una nuova energia scorrere in me" Esalò la bruna, atterrando. L'albino invece appena toccò terra, si guardò da capo a piedi, allibito e sconcertato:"Ma che diavolo è successo?!" Akari, vedendolo così confuso, mise le mani attorno alla bocca a mo'di megafono:"Adesso che i vostri cuori sono totalmente in sincronia, potete unire le forze e sconfiggere Albedo!" Il blader continuava a non capire. Julie gli mise una mano sulla spalla:"Dobbiamo fidarci... possiamo farcela insieme!" Ryuga annuì, convinto dalle sue parole. Dovevano entrambi affidarsi al loro istinto. Guidati i due si misero schiena contro schiena:"Siamo la luce dei sogni"
"E il fuoco ardente del coraggio"
"Noi riportiamo la pace nel caos"
"E ristabiliamo l'equilibrio nell'universo!"
"Io sono Sailor Moon!"
"E io sono il Turbine Rosso!" Si voltarono simultaneamente:" E insieme siamo qui per punirti nel nome della Luna! " Albedo inorridì:"Non importa che abbiate cambiato vestiti, vi sconfiggerò ugualmente!" Scagliò l'ennesimo fuoco fatuo, ma Ryuga guidato da uno strano sesto senso, creò un turbine di fuoco attorno a sè:" Preparati al peggio! " Urlò, spostando con la mano una fiamma che ondeggiava davanti a lui. Con essa creò un arco infuocato:" Freccia infuocata, azione!"  Una freccia interamente di fuoco colpì in pieno Albedo al petto. Akari strinse i pugni con aria vittoriosa:"Adesso è il tuo turno Sailor Moon!" Julie si mise una mano sul petto, e quando la spostò in essa comparve uno scettro a forma di cuore:" Scettro di Super Sailor Moon, azione!"
Uno stormo di farfalle di tutti i colori si materializzò e piano piano si trasformò in una fortissima luce arcobaleno, che travolse il nemico, facendolo gridare di dolore. Immediatamente Albedo scomparve in una nube di pulviscolo biancastro. La battaglia era conclusa, e con essa anche la trasformazione dei nostri eroi svanì. I due si guardarono ansimanti, per poi sorridersi e battersi un cinque:"Abbiamo vinto!" Esultò Julie:"Solo grazie ad Akari" Precisò l'albino guardando nella direzione di quella nuova quanto inaspettata new entry. La donna si avvicinò a loro:"Scusate se non mi sono presentata a dovere" Fece un inchino:"Io sono..."
"Akari Shinozaki, hai vent'anni e non ti fermi davanti a niente, lo sappiamo" Concluse per lei Ryuga, facendole un occhiolino:"Ryuga, allora ti ricordi di me!"
"E come dimenticarti, l'ultima volta che ci siamo incontrati avevi appena picchiato cinque tizi!" Scoppiarono a ridere insieme. Vedendoli così affiatati Julie non potè fare  a meno di ingelosirsi terribilmente:"Sì, sì  abbiamo capito che vi conoscete da un sacco di tempo, quindi in definitiva chi sei?!" Scandì stizzita puntando gli occhi blu addosso ad Akari:"Beh... anch'io ho dei poteri e sono una blader"
"Ma certo, lei è parte della squadra, vero Akari?"
"Beh non saprei... sempre che la principessa è d'accordo" Si riferiva a Julie. La ragazza venne avvolta da un fuoco rosso, e assunse un'aria sadica:"Solo Ryuga può chiamarmi principessa..." La donna degluttì:"Comunque per me non ci sono problemi" Concluse la ragazza , voltandosi di spalle e mettendo il broncio. A quanto pareva, le sorprese erano appena cominciate.

Aprirono la porta con un tonfo:"N, vattene subito!" Gridò Ryuga indicando nonno Max:"Non so di cosa tu stia parlando" Ribattè quello con molta calma:"E' troppo tardi, il tuo trucco è stato svelato, abbiamo ucciso Albedo!" A quelle parole il diretto interessato strabuzzò gli occhi e subito dopo scoppiò in una risata isterica:"E bravi, avete scoperto il mio trucchetto!" In un istante l'immagine si distorse, e N si mostrò in tutta la sua cattiveria:" Ho raggiunto il mio scopo, Max Tennison è morto! Siete arrivati tardi!" Ben arretrò di qualche passo:"Nonno Max è... no, è impossibile, stai mentendo!" Il verde si alzò in volo e rise:"Guarda tu stesso!" Mostrò un immagine di Max steso a terra senza vita:"No... non è possibile..." Ben cadde a terra, piangendo:"Adesso il suo cadavere è mio! Posso usarlo come voglio! Ahahahah!" Ryuga ringhiò:"Maledetto!
Sankon-Tessou!" Putroppo N scomparì prima che l'offensiva di Ryuga arrivasse a segno. La risata scomposta di N continuò a riecheggiare anche dopo che lui si dissolse. Julie corse subito a consolare il suo amico, cercando invano di farlo alzare. Nel frattempo Ryuga e Akari si scambiavano sguardi preoccupati e carichi di dubbi. Cosa avrebbe riservato il destino ai nostri eroi? Di certo le cose non sarebbero andate a migliorare, ma ora...
Julie e Ryuga erano più forti, e avrebbero affrontato qualsiasi nemico. N , stai in guardia!

Angolo autrice
Eccomi, come promesso questo capitolo è molto più avvincente dei precedenti! Cosa accadrà adesso? Finalmente quel misterioso personaggio comparso nel capitolo 26 si è rivelato! Cosa avrà in serbo per i nostri eroi? E cosa succederebbe se dei pezzi di passato dei nostri protagonisti, tornassero nelle loro menti? Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo:Dolce Melodia! Non mancate!

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Capitolo 32
*** Dolce melodia ***


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Camminava lentamente su uno splendido sentiero cosparso di fiori. Ce ne erano di ogni forma e colore. L'aroma intenso di gigli le pervase i polmoni, inebriandole i sensi. Indossava uno splendido vestito bianco lungo fino ai piedi, con delle bellissime maniche a palloncino. Era a piedi nudi, quindi poteva percepire la consistenza del terreno, morbido e argilloso. D'improvviso, un'intensa luce si propagò di fronte a lei. Era così abbagliante da costringerla a coprirsi gli occhi con un braccio. Avvolta da quel bagliore, si stagliava maestosa e fiera una figura di donna. Era splendida, i suoi capelli erano di un color fucsia acceso, con due ciocche davanti lunghe fino ai seni. Gli occhi nocciola erano intensi e vivi. Julie riacquistò un attimo di lucidità, quanto le bastò per pronunciare queste parole:"Chi sei? Io ti ho già visto!" I lineamenti del viso di quella strana figura non erano chiaramente distinguibili a causa dell'aura splendente che la attorniava, ma la bruna giurò di averla vista sorridere alla sua domanda:"Julie... ti sei fatta grande, e stai compiendo la tua missione egregiamente... ma questo non basta, devi sempre essere forte. Da adesso in poi dovrai sfruttare a pieno la tua nuova trasformazione... sono certa che Ryuga ti proteggerà sempre..." La ragazza ricordava quella voce calda e vellutata, era sicura di averla già udita. Ogni parola pronunciata dalla sua bocca sottile suonava come un'intera melodia. La donna, che per la sua bellezza pareva quasi un'allucinanzione, le tese la mano. Quando Julie fece per prenderla, tutto venne risucchiato da un vortice oscuro:"Julie... non scordare mai ciò in cui credi... segui il tuo cuore..." Furono le ultime parole di quella visione angelica. Il terreno sotto i piedi della bruna cedette e franò rovinosamente. Immediatamente cominciò a precipitare verso l'abisso. Un attimo prima di venire inghiottita nell'oscurità più totale, gridò:"Mamma!" 

Si svegliò di soprassalto, tirandosi sù e scoprendosi leggermente. Aveva le lacrime agli occhi e respirava affanosamente. La testa le doleva da impazzire e sentiva ogni muscolo del corpo irrigidirsi come tronchi di alberi secolari. I bulbi oculari erano fuori dalle orbite. Il panico si insinuò in lei come una serpe, attorcigliandosi attorno al suo cuore e stringendolo in una stretta morsa. Presa dall'isterismo, Julie urlò, tenendosi la nuca tra le mani. In meno di un minuto, la porta si spalancò:"Julie che succede?!" Era Ryuga, venuto per controllare che fosse tutto a posto. I due rimasero per un attimo a fissarsi, poi la bruna si gettò su di lui, piangendo senza freno. L'albino la strinse a sè:"Ehi..." Si strusciò diverse volte su di lui:"Continuo a vedere dei volti.... tanti volti!" Confessò in preda alle lacrime. Le fece un'affettuosa carezza sulla testa:"Va tutto bene, adesso sono qui, non devi temere più niente, io ti proteggerò" Quelle parole furono più efficaci di qualsiasi altro discorso. In breve tempo smise di singhiozzare, e anche le convulsioni cessarono. Si staccò, tirando su col naso e tenendo gli occhi bassi. Ryuga le asciugò col pollice un'ultima perla salata che era sfuggita al controllo di entrambi:"Ora va meglio?" Domandò in un sussurro, sorridendole dolcemente. La bruna si limitò ad annuire, per poi alzarsi sulle punte. Dato che era notte fonda, ed entrambi erano stati svegliati in maniera piuttosto brusca, rimase un bacio casto quello che si scambiarono, uno sfiorarsi impercettibile di labbra, che per loro valeva quanto mille parole. Quando si staccorono, il blader le fece una carezza affettuosa sulla guancia:"Sicura di star bene ora?" Lo guardò e ricambiò il suo sorriso per rassicurarlo:"Grazie per esserti precipitato..." Le mise un dito sulle labbra:"Non dirlo neanche... Per te correrei anche fino al Polo Nord in mutande!" Con quest'affermazione riuscì a farla ridere timidamente:"Torna pure a dormire, io sto bene" Mormorò depositandogli un dolcissimo bacio alla base del collo:"Come vuoi... ma sei dovessi avere problemi non esitare a chiamarmi, okay?"
"D'accordo" Detto ciò, l'albino tornò nella sua stanza. Julie si richiuse la porta alle spalle, sospirando rumorosamente. Domande di ogni genere le vorticavano nella testa come turbini impazziti. Per esempio, come mai quella donna conosceva il suo nome? E perchè lei l'aveva chiamata mamma? Sbadigliò vistosamente, non era certo quello il momento per porsi quesiti già di per loro ardui. Si coricò, tanto valeva dormirci sopra. La mattina seguente sarebbe stata più sveglia e avrebbe potuto cercare risposte con più facilità.

Sbadigliava e barcollava ad ogni passo che muoveva. Ryuga la sorreggeva di tanto in tanto per paura che cadesse rovinosamente al suolo:"Ahhhh, devi dormire la notte, scema, adesso non ti reggi in piedi!" La ammonì lui con un sorriso:"Non è certo colpa mia se faccio sogni strani..." Per poco non sbattè contro il muro:"Mmm, credo tu abbia ragione... non mi resta che fare una cosa" Si chinò, mettendole una mano sotto la coscia e dietro la schiena. La prese in braccio come una sposina, senza alcuna fatica. Julie arrossì per un momento, trovando la situazione estremamente imbarazzante. Poi però si ricordò di essere tra le braccia di Ryuga, dell'uomo che amava. Si accoccolò ancora di più contro il suo petto muscoloso, sorridendo timidamente.
Una volta arrivati in sala da pranzo, l'albino la mise giù e lei si sedette sulla comoda sedia di vellutto, pronta ad abbuffarsi di dolci e dolcetti vari. Ryuga la guardò con apprensione, prendendole la mano:"Adesso che sei un po'più fresca, per favore vuoi dirmi cosa hai sognato di così spaventoso?" Le domandò con dolcezza. Julie sgranò gli occhi, era davvero pronta per dirle quello che aveva sognato? Poteva veramente rivelargli quel ricordo di sempre? Per un momento le balenò nella mente il viso di quella donna eterea. No, non se la sentiva decisamente di parlare. Fece per aprire bocca, ma il suono stridente del microfono la interruppe:"Grazie sempre ai nostri esperti informatori, sappiamo che N ha intenzione di colpire in uno dei posti più belli e suggestivi del mondo: la grande San Pietro Burgo!" Annunciò Gwen, scatenando lo stupore generale. La bruna tirò un sospiro di sollievo, grazie a quella rivelazione non sarebbe stata costretta a discutere con Ryuga delle sue strane visioni. Appena alzò lo sguardo notò che Ben non era seduto di fronte a lei come al solito:"Deve essere ancora scosso per la morte di nonno Max" Confessò Akari, che si era accomodata alla sua destra. La ragazza si fece immediatamente scura in volto, era in parte anche colpa sua se il nonno del suo migliore amico non c'era più. Se lei fosse rimasta fin da subito in quel mondo, avrebbe facilmente potuto evitare che il blader si distraesse, e forse il capo dei risolutori sarebbe ancora lì con loro. Doveva fare qualcosa per rimediare. Si alzò con fare risoluto:"Se voi siete d'accordo, per questa missione proporrei un nuovo team, non saremo solo io e Ryuga, vorrei che ci accompagnassero anche Akari e Ben, se fosse possibile" Tutti la guardarono allibiti. Da quant'è che era così autoritaria. Gwen si schiarì la voce, sorridendo:"Sì, mi sembra una richiesta più che lecita" Acconsentì fissandola negli occhi. Julie ricambiò il sorriso e annuì, rimettendosi seduta:"Bene, anche questa missione sarà nelle abili mani del nostro capo e di Sailor Moon! Quindi non abbiamo nulla da temere! Con questo passo e chiudo!" Spense il microfono e scese dal podio. Dopo qualche secondo, i presenti si riebbero e cominciarono a consumare il loro pasto. Perfino l'albino continuava a fissare la sua ragazza con aria perplessa:"Ho dovuto farlo Ryuga, dovevo trovare un modo per distrarre Ben" Sentenziò Julie puntando gli occhi in un punto indefinito. Grazie a quelle parole, il blader si rese conto di averla squadrata per chissà quanto. Scosse la testa e finalmente si decise a mangiare quella fetta di torta che aveva nel piatto da venti minuti buoni.

Bussò timidamente alla porta, tenendo la testa bassa. Dopo qualche minuto, arrivò Ben ad aprire:"Julie! Ma che ci fai qui?!" Lei strinse i pugni e prese un respiro:"Devo parlarti" Disse, cercando di emulare il tono risoluto che assumeva sempre Ryuga quando doveva affrontare argomenti seri. Le fece segno di entrare col braccio, e lei accolse la richiesta senza pensarci due volte. Una volta che si fu richiuso la porta alle spalle, la bruna si voltò nella sua direzione:"Sai che oggi dobbiamo partire per la Russia" Doveva essere una domanda, ma suonò più come un'affermazione. Il bruno si limitò ad annuire e riprese a fare le valigie:"So che sei stata tu a suggerirmi. Forse non avresti dovuto, sai, è un po' che non scendo sul campo di battaglia, temo di essere un po'arrugginito" Confessò con una risata tirata mentre piegava una maglietta bianca e nera:"Mi è stato detto il contrario" Rimasero per un po'in silenzio, finchè lui chiuse il borsone con un gesto di stizza:"Si può sapere che cosa vuoi Julie?!" Domandò con una smorfia di rabbia:"E va bene, visto che me lo chiedi te lo dirò: lo so che sei arrabbiato con me, se io fossi rimasta qui non sarebbe accaduto..." Si morse il labbro inferiore:" Tuo nonno sarebbe ancora qui... è questa la verità. Sono stata solo un'egoista, e mi dispiace, però..." Non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò stretta in un caldo abbraccio:"Non è affatto colpa tua... questa è una cosa che non capisco proprio di te: perchè ti addossi sempre responsabilità che non hai?" Le sussurrò, aumentando la stretta. Julie ricambiò quasi subito:"Grazie di essere così comprensivo" Si staccarono e Ben le fece un occhiolino:"Adesso per favore signorina Casterville, vuole gentilmente uscire? Dovrei concludere le mie faccende prima di partire" Fece un buffo inchino, scaturendo la sua risata cristallina. In quel momento, si sentì terribilmente felice di avere LUI come migliore amico.

Stavano salendo tutti e quattro sulla Jet Carretta. Julie salutava con ampi gesti del braccio Kagome e gli altri. Kevin accese il motore, che produsse un fracasso incredibile. Improvvisamente Kagome si ricordò di una cosa. Mise le mani attorno alla bocca a mo' di megafono:"Julie! Hai preso la maglia di lana?!" Scandì urlando. La ragazza alzò il sopracciglio:" Hai mangiato viva una rana?!" Kagome assottigliò gli occhi:" Sono andata troppo lontana?!" Ryuga alzò lo sguardo al cielo. L'udito degli umani era veramente pessimo. Prese Julie per un braccio e la trascinò sul velivolo. In pochi secondi il jet supersonico decollò.
Julie si appoggiò con la schiena contro l'acciaio, tirando un sospiro di sollievo. Strinse le gambe al petto e ci infilò la testa in mezzo. Poco dopo arrivò Ryuga, che si sedette accanto a lei:"Ehi" Sussurrò, voltando appena la faccia. Lei sorrise:"Lo senti anche tu?" Il blader fece una faccia stranita:"Ma di che parli?" Scoppiò a ridere:"C'è un intruso qui, non ti sei accorto?"
"Un intruso?! Chi cavolo è?!"
"Ascolta bene" Dopo pochi secondi si udirono dei versi strani provenire dal fondo del velivolo:"Ma che diavolo...?!" La bruna gli sorrise:"Scopriamolo" Entrambi si alzarono e proseguirono nella direzione di quei rumori bizzarri. Putroppo però, non sembrava esserci niente, a parte un paio di casse di legno sormontate da una corda e da una coperta consunta. La ragazza si abbassò lentamente:"Forza piccolo, vieni fuori, non ti faremo niente promesso" Mormorò. Lui la osservava sconcertato, ma chi stava chiamando? Alcuni istanti dopo un muso piccolissimo fece capolino sotto a quello straccio lacerato:"Avanti" Lo spronò lei. Immediatamente, un cucciolo di lupo mostrò il suo corpicino di cucciolo. Era carinissimo, oltre che pressochè unico: il suo manto era bianco come la neve. Ryuga sorrise furbo:"Tu lo sapevi" La bruna si alzò tenendo in braccio quella dolce creaturina:"Può darsi... come può darsi di no" Gli fece un occhiolino:"Ahhh... come devo fare con te?"
"Lasciamelo tenere!" Julie sfoderò i suoi micidali occhi da Bambi, che messi a paragone con quelli del lupacchiotto parevano quasi uguali:"Non se ne parla, il sacchetto di pulci resta qui" Sailor Moon mise il broncio e gonfiò le guance come al solito:"No, il cucciolo viene!"
"Resta"
"Viene!"
"Resta!" Kevin rise di gusto:"Se dovete scannarvi, fatelo fuori dal mio laboratorio!" Entrambi ricordarono quel giorno in cui si erano appena conosciuti. Anche allora stavano litigando. Si lasciarono entrambi andare ad una risata fresca e sincera:"Già... non è cambiato granchè da allora" Sentenziò Ben con aria pensosa. Stava bevendo una birra Beck's, ogni tanto faceva un sorso e poi tornava a fissare il soffitto. Ryuga gli strappò la bottiglia di mano:"Ah, smettila di fare il filosofo, testa di cazzo!" Bevve il contenuto rimanente in un'unica volta:"Certo che sei proprio uno stronzo Ryuga, era talmente buona! Cazzo, mi devi una birra!" Tutti, perfino Akari non poterono fare a meno di ridere a quell'affermazione. Il cucciolo di lupo abbaiò un paio di volte e agitò la codina:"Ho deciso, ti chiamerò Ryuga... Ryuga a cuccia" Ovviamente si riferiva al cane, ma il Rosario non perdonava. Il povero blader finì faccia a terra:"Oh scusa scusa Ryuga! Non dicevo a te" L'albino alzò la faccia con fatica:"Dillo un'altra volta e quel bastardino finisce spiattellato a diecimila piedi da qui" Julie stava per controbattere, ma Kevin fu più rapido di lei:"Ragazzi vi informo che la corsa è conclusa, quindi portate i vostri culi giù da questa bellezza prima che decida di fare dietro front" Il portello si aprì. Stavano ancora sorvolando, non erano atterrati. Julie fece una faccia sconcertata. L'albino battè una pacca sulla spalla del nero:"Ragazzi raggiungetemi, io mi avvio!" Detto questo si gettò giù dal velivolo. Akari affiancò la bruna, guardando l'immensità che si stendeva sotto di loro. Il suo sguardo tradiva uno sconcerto incredibile:"Aveva un paracadute?" Domandò con un filo di voce, immaginandosi già la risposta. Julie sorrise compiaciuta e scosse la testa:"Nah, niente paracadute"
Ryuga atterrò perfettamente in piedi. Ora pregherei tutti voi gentili lettori di non domandarmi come fece, dato che io sono solo la narratrice, per qualsiasi delucidazione rivolgetevi ai protagonisti. Tornando al nostro blader preferito, si guardò intorno cercando di carpire ogni minimo dettaglio. L'aria era fredda, polare oserei dire. Solo l'idea di San Pietroburgo il giorno cinque febbraio ti faceva rabbrividire dalla testa ai piedi. Posto e non dato ciò, Ryuga era a maniche corte e non avvertiva il benchè minimo accenno di freddo. Poco dopo lo raggiunsero gli altri componenti della sua squadra... più uno. Per sua grande gioia, attaccato alla gamba di Julie zampettava il nuovo arrivato. Il blader fece una faccia disgustata e buttò gli occhi al cielo, prima di voltarsi e proseguire. Immediatamente la sua ragazza lo affiancò. Indossava un cappotto rosa foderato in piuma d'oca, un cappello di lana che le copriva interamente le orecchie. Ben era coperto fino al naso, col suo solito pelllicciotto marrone. Akari invece sembrava avere la stessa immunita di Ryuga nel sopportare le bassissime temperature, dato che era abbigliata come suo solito. Mosso qualche passo, all'albino venne un dubbio:"Ma poi, si può sapere come c'è finito un lupastro sul mio jet?" La bruna cadde in tipico stile manga:"E io come vuoi che faccia a saperlo?!" Gli rispose a tono, una vena che pulsava sulla fronte. Il blader sospirò:"Allora Tennison, si può sapere che dobbiamo cercare in questa topaia?"
"I risolutori di zona hanno detto che hanno rilevato attività sospette intorno al vecchio palazzo degli Zar" Balbettò il possessore dell'Ultimatrix, tentando di riscaldarsi con le braccia. La cosa divertente è che lui era il più coperto di tutti, ed era anche l'unico a battere i denti come un claustrofobico in un ripostiglio:"Bene, allora è lì che andremo" Detto fatto. In poco tempo si trovarono nei dintorni della zona segnalata. Alcune persone li guardavano storti, altre con diffidenza e altre ancora con cattiveria. Evidentemente i turisti non erano ben accetti da quelle parti, constato Julie. Ryuga diede le indicazioni a tutti. Dovevano dividersi per coprire un'area più vasta. Ognuno proseguì nella direzione che gli era stata espressamente indicata. La bruna fece per spostarsi a nord, quando improvvisamente sentì un silenzio fastidioso. Non si sentivano più le unghiette del lupacchiotto sul ghiaccio. Guardò in giro, ma del piccoletto non c'era alcuna traccia. Solo dopo aver girato la testa due o tre volte in tutte le direzioni scorse delle piccole impronte sulla neve ancora fresca. Purtroppo portavano in un'altra zona da quella che doveva esplorare, ma non poteva lasciare il suo nuovo cucciolo in balia di quella gentaglia. Chissà che gli avrebbero fatto. Colta da questi pensieri corse nella direzione delle zampette. Il suo fiato era ben visibile grazie alla temperatura quasi o pari a zero. Tutto d'un tratto i calchi nella neve cessarono. Alzando la testa Julie si rese conto di trovarsi proprio di fronte al palazzo degli Zar, chiuso con delle sbarre di legno. Eppure... le parve di udire un uggiolio provenire dall'interno. Cercò invano di guardare oltre i serramenti:"Ryuga, Ryuga dove sei?" Chiamò in un sussurro appena udibile. Era chiaro che nemmeno un lupo avrebbe potuto udirla in quel modo. Decise di cercarlo, tanto nei dintorni non c'era nessuno. Divelse le travi d'acero ed entrò con un po' di fatica. L'interno di quell'imponente struttura era un gomitolo di polvere gigante. Ogni cosa era rivestita da un manto grigiastro, che contribuiva ad accrescere l'inquietudine che avrebbe scaturito in qualsiasi persona. Però Julie non provava paura nè timore. Solo... meraviglia. Anche se erano passati anni da quando nessuno metteva più piede lì dentro, il tempo pareva essersi fermato in quel luogo. La testina di Ryuga fece capolino da sotto un tavolo, ricoperto da una tovaglia completamente consunta. Julie prese un piatto che avrebbe dovuto essere d'argento, ma non era chiaramente distinguibile date le miriadi di ragnatele che lo ricoprivano. La bruna ci soffiò sù, e... un uomo fece volteggiare una ragazzina. L'immagine che il piatto le restituì non era il suo riflesso, bensì questa. Sailor Moon rimase un attimo stupita:"Questo posto... è come il ricordo di un sogno" Esalò in un sospiro, riposando l'oggetto che teneva tra le mani. Qualcosa riechegiava nell'aria. Perfino lo specchio pareva parlarle. E una dolce melodia la fece cantare...
Feste e balli, fantasia
E' il ricordo di sempre
Ed un canto, vola via
quando viene dicembre
Camminando timidamente, finì per ritrovarsi nella grandissima sala da ballo...
Sembra come un attimo
dei cavalli s'impennano
Torna quella melodia
che il tempo porto via!
Una volta compiuta una giravolta completa, dai quadri appesi alle pareti uscirono delle meravigliose figure danzanti. Non erano in carne ed ossa, no, parevano fatti di sogni tanto erano belle ed eteree. Le donne indossavano splendidi vestiti da festa, mentre gli uomini erano abbigliati come agli inizi del novecento. Tutto, ogni cosa pareva terribilmente suggestiva e al contempo irreale. Julie faceva inchini e riverenze ad ogni nobile che incontrava. Dal quadro più grande, alle sue spalle comparirono tre persone, due adulti e un bambino. La bruna però non si curò di loro, ma delle fanciulle che le regalavano sorrisi e collane di perle...
Sembra come un attimo
dei cavalli s'impennano
Sento quella melodia
nella memoria mia!
Girò su se stessa e uno splendido abito dorato prese il posto dei suoi vestiti invernali. Cominciò a danzare con tutti i principi che le chiedevano un ballo...
Forse un giorno, tornerò!
Il mio cuore lo sente
ed allora capirò
il ricordo di sempre
Il centro della pista si svuotò, per far passare un uomo alto e sicuro di sè. Aveva i capelli neri come l'ebano all'insù, con delle ciocche gialle che svettavano su tutto il resto. Gli occhi viola erano grandi ed espressivi. Le prese la mano con un sorriso e cominciarono a danzare...
Ed un canto
vola via!
Lui si chinò appena appena su di lei, quanto bastò per lasciarle un bacio sulla fronte. Quando si staccò, si lasciarono lentamente la mano. Julie lo guardò con stupore, facendo un inchino fino a terra...
Quando viene
Diceembre!
L'uomo la indicava mentre lei teneva l'acuto finale. La magia venne bruscamente interrotta dal cellulare di Julie che suonò due o tre volte. Lei si riscosse, ed insieme a lei scomparvero il vestito e tutti gli ospiti, compreso il misterioso figuro che l'aveva fatta danzare al ritmo di quella musica dolcissima. Era sicura che in un angolo remoto e nascosto della sua mente, lei avesse già udito altre volte quel motivo. Rispose alla chiamata sbuffando:"Sì pronto?" Fu costretta ad allontanare l'Iphone dall'orecchio a causa delle urla provenienti dall'altra parte:"Julie! Dannata dove ti sei cacciata?!" Sotto si udivano chiaramente dei rumori molesti, sembravano degli attacchi nemici:"Noi stiamo combattendo e senza di te non ce la facciamo!" Urlò un'altra voce, che non era quella di Ryuga, ma pareva quella di Akari. La bruna si rese conto di aver cincischiato per chissà quanto tempo. Si riscosse:"Arrivo subito, dove siete?"
"Segui il fumo!"
"Sono praticamente lì" Chiuse la telefonata, ripose il cellulare nella tasca della gonna e risalì la scalinata a colpi di tre gradini alla volta, seguita ovviamente a ruota dal suo nuovo compagno. Si precipitò fuori dal palazzo:"Ryuga, portami da... Ryuga" Le suonò terribilmente strana quella frase, ma il cucciolo parve afferrare subito il senso. Annusò l'aria due o tre volte, prima di ululare e di cominciare a correre. Julie lo seguì senza porsi domande, ormai era risaputo che lei capiva gli animali, e Ryuga con quel latrato aveva detto:"Di qua!" Si lanciarono in una maratona sfrenata. La bruna rischiò anche di cadere un paio di volte, scivolando sulla superficie totalmente ghiacciata. In lontananza scorse una nube di fumo nero, in quel momento seppe di essere arrivata. Raggiunse il luogo da dove proveniva quell'intenso odore di bruciato, e vi trovò i suoi amici presi da un acceso scontro. Il loro avversario era Zomboso, che aveva intrappolato tutti con delle serpi giganti. Ben era trasformato in Cervellotico e cercava invano di allungare la chela per cambiare alieno. Certo, se fosse riuscito a diventare Mutante avrebbe facilmente potuto sfuggire alla presa del pagliaccio pazzo. Akari invece era sul punto di essere strozzata. Ryuga si dimenava come un forsennato, urlando e gridando insulti di ogni genere. La bruna guardò Zomboso con cattiveria:"Sei arrivata tardi piccola ragazzina, ormai i tuoi amici sono spacciati! Muahahaha, e senza il tuo ragazzo non puoi trasformarti nemmeno tu, siete finiti! Muahaahhaa" Julie abbassò la testa e strinse i pugni. Era tutta colpa sua se adesso i suoi compagni erano ridotti in quelle condizioni. Una lacrima scese sulla sua guancia. L'albino la notò e con un ultimo residuo di energie gridò:"Non arrenderti Julie! Combatti!" La ragazza sentì anche una voce dentro la sua mente che la spronava dolcemente. Stavolta non era solo la donna di sempre a parlare, c'erano altre tre voci che la incitavano a non arrendersi. Alzò lo sguardo. I suoi occhi blu brillavano come gemme:"Io non getterò la spugna, devo farlo per i miei amici, devo farlo... devo farlo per quella donna che mi aiuta sempre!" Zomboso inorridì, accecato dal fulgore emanato da Julie:"IO NON PERDERO'!" Dietro di lei si materializzarono due figure: una era la donna che faceva da protagonista in tutti i suoi sogni, e l'altro era l'uomo che l'aveva fatta ballare pochi attimi prima:"Tu non vincerai Zomboso, perchè il bene è sempre un passo avanti al male!" Scandirono insieme, prima di bruciare le serpi che tenevano legati i nostri eroi, i quali atterrarono perfettamente in piedi:"Ora tocca a voi ragazzi..." Esalò la visione. Entrambi annuirono e lanciarono i loro cuori in aria:" Super potere supremo, vieni a me!" Scandirono, trasformandosi come era successo qualche giorno prima. Immediatamente Ryuga scagliò il suo attacco, la freccia infuocata, colpendo il clown in pieno petto. In conclusione Julie usò il suo scettro di Super Sailor Moon per finire il loro avversario, che, come Albedo, si dissolse in una nube di pulviscolo arcobaleno. La trasformazione dei due ragazzi finì e anche Ben tornò di nuovo umano. L'albino si avvicinò alla sua ragazza, vedendola molto scossa:"Scusa se ho gridato prima al telefono" Le disse, facendole una carezza sulla guancia:"Nulla... io..." Avrebbe voluto rivelargli quello che aveva visto e fatto, ma venne interrotta da Ben ed Akari che iniziarono a tempestarla di complimenti e di pacche sulle spalle. Sailor Moon non sapeva se ringraziare il cielo oppure maledirlo per non essere riuscita a parlare nemmeno stavolta.

Era seduta sul tetto, e assaporava la splendida sensazione del vento tra i capelli. Quello che aveva visto... era senza spiegazione, totalmente privo di qualunque logica. Chi erano quei due? E cosa erano tutti quelle immagini che continuavano a vorticarle nella mente? Nessuno avrebbe potuto darle delucidazioni, perchè probabilmente non esistevano! Una cosa era certa: più che raffigurazioni varie sembravano ricordi. Già, ricordi. Quella stessa dolce melodia che aveva intonato era un ricordo, un ricordo che aveva dalla notte in cui aveva incontrato Ryuga. Eppure lei non aveva mai visto quelle due persone prima d'ora, cosa volevano da lei? Certamente erano due tipi amichevoli, altrimenti non l'avrebbero mai aiutata a sconfiggere Zomboso. Abbassò lo sguardo, triste e confusa:"Ehilà, tutto bene?" Chiese una voce alle sue spalle. Era Akari:"Sei l'ultima persona che immaginavo me lo chiedesse" Rispose secco la bruna, tornando a fissare la Luna. Strinse le calze e si decise a domandarglielo:"Che cosa c'è stato tra te e Ryuga?" La sua interlocutrice, che si apprestava a sederlesi accanto, per poco non cadde a questa richiesta. Agitò le mani davanti al viso con un sorriso tirato:"No, ma guarda che tu hai frainteso alla grande! Io e Ryuga siamo solo amici di vecchia data!" Julie si sorprese:"Davvero?" Akari annuì:"Sì, ci siamo conosciuti da piccoli, poi ci siamo persi di vista..." 
"Oh... beh mi dispiace di averti giudicata male... che stupida che sono..."
"Non fa niente... piuttosto, invece che c'è tra te e Ryuga?"
"Beh noi siamo..." Uno spirito le raggiunse e interruppe la loro conversazione:"Julie per favore Gwen ha detto che ti..." Si immobilizzò quando vide Akari:"Vuole vedermi? Arrivo subito" La ragazza si spazzolò la gonna e fece il saluto militare, congendandosi infine con un occhiolino:"Beh, che hai da fissare?!" Chiese acida la ventenne:"Io? Nulla" Rispose incerto Astral. Non sapeva perchè ma avrebbe scommesso di aver già visto quella ragazza da qualche parte.

Passeggiava sulla spiaggia. Aveva tolto la felpa dal collo, e la teneva con due dita, lasciando che svolazzasse dietro di sè. Non sapeva spiegarsi perchè, ma gli era parso che la sua ragazza fosse inquieta e insicura. Dopotutto, Julie è Julie, e quando non è solare come suo solito si nota la differenza. Forse si era sbagliato, ma in genere le sue impressioni si rivelavano corrette, sopratutto se riguardavano la sua amata Sailor Moon. Alzò per un momento la testa, così da poter respirare l'aria di mare a pieni polmoni. D'un tratto, in lontananza gli parve di scorgere una bambina. Era vestita di bianco, e guardava assorta l'oceano. Aveva i capelli marroni lunghi fino al sedere e teneva le mani giunte come in preghiera. La piccola voltò un momento il viso. Ryuga trasalì: aveva gli occhi blu, proprio come quelli di Julie. Quella strana figura gli sorrise e chiuse gli occhi, cominciando ad intonare questa dolce melodia...
L'arcobaleno è la mia scia
che navigo in cerca
di quella montagna
Le luci all'alba, melodia
mi portano indietro
ad un tempo passato
Colori immersi nella scia
dell'arcobaleno
che gioca nel cielo
Gli uccelli che volano
alti nel cielo d'oriente
La rotta è sicura
quell'isola cela un tesoro
All'alba io vedrò
le cinque terre che
il destino vuole farmi trovare davvero
Oh dolce melodia
sprigioni vita e
mi fai cantare forte un messaggio
d'amore
Per sempre tu sarai
in fondo all'anima
Così che neanche il tempo
ci può separare
Oh dolce melodia
sprigioni vita e
mi fai cantare forte un messaggio
d'amore
Aveva una voce splendida, meravigliosa e armoniosa. Ryuga fece per avvicinarsi, ma come mosse un paio di passi la visione cominciò a svanire:"No aspetta, dimmi chi sei!" Provò ad afferrarla, ma ormai era troppo tardi. Quella bimba curiosa era scomparsa del tutto:"Ma che mi sta succedendo...?" Guardò la Luna, che brillava come un faro nel buio. Cercava risposte, ma l'astro non gliele poteva dare. Sia lui che Julie avrebbero trovato la verità scavando nei loro cuori e nelle loro menti. E finchè avrebbero continuato a combattere quelle visioni non sarebbero mai riusciti a scoprire il mistero dei sogni... Ma gli eroi più forti scendono sempre in campo per combattere, si trattino di nemici reali o di semplici allucinazioni. E loro due, più uniti che mai, avrebbero sconfitto ogni difficoltà,
Con la forza dei loro cuori!

Angolo Autrice
Eccomi qui gentile pubblico, con un nuovo capitolo tutto per voi! Vi dico che ho ricominciato la scuola, perciò non so se potrò aggiornare con regolarità, ma mi impegnerò promesso! Allora, a quanto pare i nostri protagonisti cominciano ad avere delle strane visioni.... che vorranno dire? E chi sono quelle due figure che Julie continua a vedere? Che relazione avranno loro due con quella misteriosa bambina? Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo: Principesso di un regno lontano! Non mancate!
Ps: avete capito di che personaggi si trattano i due tipi che Julie vede? Fatemelo sapere tramite recensione!

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Capitolo 33
*** Principessa di un regno lontano ***


Capitolo 33 N lanciò un raggio verde che mandò all'aria tutti i mobili presenti nella stanza. Era furibondo, nessuno osava avvicinarsi. Ormai i suoi sottoposti cominciavano a dimezzarsi e la riuscita della missione era in serio pericolo. Non poteva più fidarsi di chicchessia. Qualcuno bussò alla porta ed entrò poco dopo:"Mio signore il comportamento dei vostri sottoposti è inaccettabile, ne convengo con voi. Per questa ragione abbiamo deciso di comune accordo di inviare un soggetto che non deluderà le vostre aspettative" Disse melenso Doji inchinandosi. N parve tranquillizzarsi lievemente:"E chi sarebbe costui?" Domandò sospettoso. Doji ghignò e indicò la porta. Dietro di essa, appoggiato al muro con aria svogliata, stava un ragazzo dai lineamenti fini. Aveva i capelli arancioni ed era vestito come un metallaro convinto, quindi pieno di borchie e spuntoni. Masticava una cicca con fare scocciato e ogni tanto faceva esplodere qualche pallone generato dalla stessa. N lo squadrò con diffidenza:"Mi hai portato un lurido moccioso?!" Sbraitò contro allo zoppo. Quello per tutta risposta fece segno al ragazzo di farsi avanti. Lo strano tipo sbuffò:"Che sbatta" Fu l'unica cosa che biascicò prima di entrare:"Io non sono capace di fare tutti i salamelecchi che fate voi, vi posso solo dire che mi chiamo Yamato e che cerco vendetta" Battè il pugno contro la mano aperta e spalancò di colpo gli occhi. Erano di un colore giallo intenso. N parve apprezzare la schiettezza di Yamato, tanto è vero che sorrise compiaciuto:"E sentiamo, contro chi cerchi vendetta?"
"Contro l'uomo che mi ha tolto tutto: Ryuga" Il verde si sfregò i palmi delle mani:"Interessante... e cosa pensi di fare per vendicarti?"
"Lui mi ha tolto il comando e tutta la gloria che mi spettava, ora io distruggerò le anime della città che protegge: tutti i cristalli del cuore della città di Tokyo saranno miei!" Dette queste parole esplose in una risata maligna e scomposta. Anche il capo si unì a questa pura manifestazione di malvagità:"Ottimo, sei dei nostri Yamato" Tutti e tre si guardarono compiaciuti:"Non hai più scampo, Sailor Moon"

Raggio di luna
che rendi notte
romantica
Con quella luce
che avvolge la sera
bianca e pallida
Sailor Moon
hai la notte in te
principessa di un regno
che non sai dov'è
Sailor Moon
sempre magica
Sailor Moon,Sailor Moon
sei fantastica!
Sailor Moon
amica Sailor Moon
con la Luna sai
vedi sempre dove vai
Sailor Moon
amica Sailor Moon
hai la luna in te!
Con la luna sai
vedi sempre dove vai

Era seduta sul davanzale della finestra , una gamba raccolta in grembo e una stesa davanti a sè. Guardava assorta il paesaggio che le si parava davanti, tenendo una mano sotto al mento come per sorreggere la testa, diventata troppo pesante a causa dei mille problemi che la attorniavano e la coinvolgevano. Una debole folata di vento fece ondeggiare le tendine di raso dietro e davanti a lei. Questo minimo spostamento d'aria bastò per ricordarle tutte le cose che non andavano. Come avrebbe spiegato a Ryuga quello che le era successo solo pochi giorni prima? Sì, perchè anche se lei aggirava l'ostacolo e provava in tutti i modi di dimenticare, prima o poi avrebbe dovuto affrontare il problema. E più tempo aspettava, più diventava complicato aggredire il discorso, poichè più tentava di trovare una spiegazione logica, meno le risposte venivano a galla. Si portò anche l'altra gamba al petto e ci infilò la testa in mezzo. Da fuori si udì un bussare forte e ritmato. Non udendo nessun invito ad entrare, la persona che aspettava fuori dalla porta, pensò bene di prendere l'iniziativa. Ovviamente stiamo parlando di Ryuga, che appena entrò e la vide così turbata, si intristì di colpo. Scosse la testa, non doveva dimenticarsi il motivo per il quale era venuto. Sorrise e cominciò ad avvicinarsi furtivamente, muovendo un passo alla volta in punta di piedi. Quando le fu ad un soffio di distanza preparò la bocca per la pernacchia che ne sarebbe seguita:"Non provarci nemmeno" Scandì la bruna senza scomporsi. Lo scherzo gli morì in gola, e quello che ne uscì fu solo un bizzarro suono prodotto con la lingua:"Come sapevi che ero io?" Julie alzò la testa con aria annoiata:"Io so sempre tutto... dove sei stato?" Ryuga afferò una mela dal cestino che la ragazza teneva sul comodino, e le diede un morso:"Non hai detto che sai sempre tutto?" Rincarò, con l'espressione di uno che l'ha vinta facilmente. La bruna sbuffò e premette la faccia contro un cuscino di piume. All'albino scappò una risatina divertita. Lentamente con una mano le abbassò il guanciale:"Vieni con me, ho una cosa da farti vedere" Le tese la mano. Julie la strinse un po' titubante, e subito il blader cominciò a trascinarla per tutta casa. In pochi istanti furono fuori dall'abitazione:"Allora?" Chiese la ragazza con fare perplesso. L'albino sorrise compiaciuto:"Chiudi gli occhi" Dapprima Julie alzò un sopracciglio, poi decise di obbedire. Ryuga le passò un paio di volte la mano davanti al volto per controllare che non stesse veramente guardando. Un volta accertatosi di questo, emise un fischio acutissimo e si udì un botto:"Ora puoi aprirli" Sussurrò al suo orecchio. Fece come le aveva detto e rimase a bocca aperta. In cielo c'era scritto un diciannove grande come una casa e sotto ti amo. Con tutto quello che era successo si era completamente dimenticata del suo compleanno. E già, era proprio il nove di febbraio. Le vennero le lacrime agli occhi, lei se ne era scordata, ma Ryuga no! L'albino le si avvicinò:"Ti... piace?"
"Se mi piace?!" Gli saltò addosso baciandolo con passione:"Amore, se reagisci così adesso, figurati quando aprirai il tuo vero regalo!" La bruna sgranò gli occhioni blu:"C'è anche un altro regalo?!"
"Ma certo! Tu meriti ben più di una semplice scritta!" Prima che lei potesse rispondere, da non molto lontano si udì chiaramente il rombo di un motore. Pochi istanti dopo davanti a loro parcheggiò Ben, ovviamente sgommando con un'auto da corsa blu fiammante. Sailor Moon aveva la bocca così spalancata che ci sarebbe tranquillamente entrato un transatlantico. Indicò prima il bolide poi sè stessa, guardando il suo ragazzo. Lui annuì e le fece segno di salire. Ben le tirò le chiavi e diede una pacca sulla spalla al suo migliore amico, il quale fu costretto a spingere Julie fino allo sportello anteriore, poichè lei era bloccata sul posto. Appena mise le mani sul volante le sembrò di sognare: lei non aveva mai guidato. Ryuga si sedette di fianco a lei, guardandola trasognato. Spinse sull'accellaratore:"Ohohohoh, questo sì che è un motore coi fiocchi!" Ridacchiò mentre provava le marce:"Non mi dire che adesso ti intendi anche di auto!" Scherzò lui:"Beh bisogna essere proprio sordi per non percepire che... questa bellezza fa centotrenta km/h in trenta secondi giusto?" Questa volta fu lui a stupirsi in maniera incredibile:"Come fai a saperlo? Lo stavo pensando io!" Fece spallucce:"Non so come sia possibile... ma è da un po' di tempo a questa parte che riesco a percepire quello che pensa la gente... ancor prima che loro aprino bocca io so cosa vogliono dire"
"Fantastico! Sai anche leggere nella mente! Sei una forza della natura amore mio!" La bruna si morse il labbro inferiore così forte da farsi uscire una gocciolina di sangue:"Già..." Fu la sua debole e timida risposta. Abbassò lo sguardo affranta. Ryuga le prese una mano:"Qualcosa non va? Non ti sono piaciuti i regali?"
"No! Non è affatto questo... è che..." Alzò la testa e per un miracolo riuscì a fissarlo negli occhi:"Ryuga... io e te dobbiamo parlare" Vedendola così risoluta, il blader realizzò che si trattava di una cosa estremamente seria.

Julie tentò di spiegare ciò che le era capitato al palazzo degli Zar. Tentava di descrivere le cose nel modo più chiaro possibile, perchè se era difficile da concepire per lei, figuriamoci per una persona esterna ai fatti. Concluse il racconto e fece spallucce, nella speranza che lui non la deridesse o si arrabbiase pensando che fosse tutto uno scherzo. Ryuga si appoggiò con la schiena alla poltrona di velluto rosso, e osservò per qualche istante il fuoco scoppiettare nel caminetto. L'attesa di una sua reazione la stava sfinendo psicologicamente ed emotivamente. Prese a spellarsi nervosamente le mani, producendo un fastidioso ticchettio. L'albino sospirò pesantemente:"Hai valutato l'ipotesi che siano tutti ricordi?" Chiese in un sospiro. La bruna tirò mentalmente un sospiro di sollievo, in fondo sapeva che lui l'avrebbe capita e supportata:"Beh... in effetti sì... ci ho pensato... ma ricordi risalenti a cosa?" Il blader alzò le mani e scosse la testa:"Non saprei... forse dovresti chiedere a Gwen, lo sai che è lei l'esperta" Julie abbassò lo sguardo con aria sconsolata:"D'accordo..." L'albino si tirò un pochino sù:"Vieni qui" Si battè sul ginocchio un paio di volte. La bruna seguì il suggerimento e si accoccolò su di lui:"Sono sicuro che troverai una risposta... E io sarò con te per supportarti se essa non dovesse essere piacevole" La rassicurò mentre la accarezzava affettuosamente. Un timido sorriso si fece strada sulle sue labbra, che si incurvarono leggermente:"Grazie... Ryuga" Fu tutto quello che riuscì a rispondere:"Prego... ora forza va' da Gwen, lei saprà aiutarti" Julie si alzò e annuì convinta. Gli lasciò un bacio a stampo e scappò via. Appena il portone si richiuse l'albino si alzò dalla poltrona:"Voglio spiegazioni"

Corse nel bosco silenzioso e furtivo come un ninja, l'erba sotto i suoi piedi non emetteva un fruscio per la leggerezza dei suoi passi. Era nervoso, agitato, non sapeva spiegarsi nemmeno lui perchè. Dopo tutto la faccenda di Julie non lo riguardava direttamente... o forse sì? La cosa strana, è che dentro di lui sentiva di essere insipiegabilmente coinvolto. Per questo stava andando da Roku, lui pretendeva informazioni. Raggiunse la scalinata di pietra che conduceva al dojo, e la salì molto alla svelta, andando saltuariamente di cinque in cinque. Una volta raggiunta la sommità, ovviamente senza un briciolo di fatica o fiatone, il blader bussò alla porta. Aveva un'espressione serissima, sembrava dovesse affrontare un Autogrill all'ora di punta. Si morse il labbro e cominciò a battere ritmatamente il piede sinistro per terra. Dopo qualche istante il maestro Roku aprì la porta e rimase non poco sopreso di vedere il suo allievo prediletto che si stagliava austero sulla soglia della porta. Si schiarì la voce:"Ryuga che piacere vederti!" L'albino annuì una volta. Rimasero a fissarsi per un tempo che al vecchio maestro parve infinito. Come mai non entrava? Di solito non faceva in tempo a salutare che lui era già nella sua stanza degli allenamenti. Sbattè un paio di volte le palpebre ed indicò col braccio l'interno del dojo:"Su forza accomodati!" Lo invitò con un sorriso:"Grazie" Ryuga segìuì il suggerimento e una volta dentro si tolse gli anfibi, cosa che non aveva MAI fatto in tutti quegli anni. Roku lo osservava con la bocca spalancata: ma che gli era successo in quei mesi? L'aveva perfin ringraziato per averlo invitato formalmente. Scosse la testa e tentò di non pensarci:"Dunque mio giovane allievo, cosa ti porta qui?" Il blader lo fissò negli occhi:"Maestro io voglio risposte" Affermò in maniera molto risoluta, forse anche troppo. Il vecchietto si accarezzò la folta barba bianca:"Risposte in merito a cosa?" L'albino si lasciò cadere a terra con le gambe incrociate:"In merito ad alcune visioni di Julie... voglio sapere se significano qualcosa oppure no" L'ometto tornò al suo lavoro di lucidatura della statua di Drago Bianco Occhi Blu:"Parlami di queste visioni"
"Beh... lei continua a vedere una donna... una donna coi capelli fucsia vestita interamente di bianco... credo abbia gli occhi marroni... e poi anche un uomo con i capelli neri e gialli e gli occhi blu" A questa affermazione Roku strabuzzò gli occhi e lasciò la presa sull'asciugamano incerato, che cadde rovinosamente in terra. Ryuga gli andò vicino:"Maestro, vi sentite bene?" Era più una domanda inquisitoria che un'accorata curiosità:"E dimmi, tu non vedi niente?" Il blader si arrestò sul posto:"Io... ho visto delle immagini confuse... erano... due bambini mi pare... è l'unica cosa distinguibile chiaramente" Il maestro sospirò pesantamente:"Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato" Biascicò, per poi avviarsi verso una direzione indfinita:"Ehi, ehi ehi ehi! Quale giorno?!" Gli gridò dietro:"Seguimi senza fare domande" Fu l'unica secca risposta. L'albino era stranito: non aveva mai visto il suo sensei così risoluto. Decise perciò di assecondarlo senza discutere. Nascosta ben bene in un angolo remoto del dojo, vi era una scalinata, che conduceva molto probabilmente nei sotterranei. Roku afferrò una torcia e cominciò la discesa, seguito a ruota dal suo allievo. Ryuga non poteva fare a meno di guardarsi attorno con curiosità e circospezione. Apparte le muffe e le ragnatele che riempivano ogni parete, non si vedeva nulla di sospetto o di degno di nota. Giunti alla fine di quella lunga quanto estenuante maratona, Roku pronunciò una parola in una bizzarra lingua e la parete di pietra, come di consueto, si spostò, rivelando una luce dietro. Ma quanto la facevano lunga i risolutori, non potevano semplicemente mettere un cartello con scritto:"Non entrare o ti sego le gambe"?! A che diavolo servivano tutti quegli strani trucchetti?! Questi erano i pensieri che saettavano nella mente di Ryuga, facendogli cambiare faccia ogni tre secondi. Si riscosse e decise di oltrepassare la parete mobile. Dietro c'era una stanza enorme, con il pavimento in legno e le pareti in cemento. A sinistra vi era una scrivania con sopra un computer vecchio di secoli, tutto attorno scaffali zeppi di utensili di ogni sorta, comprese chiavi inglesi e piedi di porco, per terra sparsi miriadi di scatoloni stracolmi di libri e al centro della stanza si stagliava un grosso oggetto dalla forma insolita, coperto da un telo grigio impolverato e consunto.  Sembrava tutto intonso da secoli, come se nessuno avesse più messo piedi in quello stanzone e non avesse più toccato quegli oggetti bizzarri. Ryuga sfiorò con le dita il telo, cercando di capire cosa fosse la cosa sotto di esso. Scosse la testa, era pressochè impossibile. Roku sorrise debolmente e con un rapido gesto scoprì l'oggetto misterioso. L'albino strabuzzò gli occhi. Sembrava una moto, ma non ne aveva mai viste così. Era rossa fiammante, con due manubri ai lati, uno per braccio. Aveva una specie di cupola sopra, una cupola che non terminava. Il quadrante di guida era inesistente, al suo posto c'era una strana postazione che assomigliava tanto ad uno schermo. Il blader non aveva mai visto niente di simile:"E' una duel-runner" Affermò Roku, spazzolandosi con la mano la folta barba bianca. Ryuga si inumidì le labbra e assottigliò gli occhi gialli: nella sua memoria qualcosa di simile c'era. Si avvicinò cautamente e la sfiorò appena. Subito venne colto da intensi flashback che lo costrinsero a prendersi la testa fra le mani...
Flashback
"Corri papà! Vai alla grande!" Una bimba sui sei anni incitava suo padre, il quale era impegnato in un giro completo del circuito. Guidava la sua fedele duel-runner, e la manovrava da dio. Ryuga osservava rapito la scena, sporgendosi, forse anche un po' troppo, oltre le tribune per poter osservare meglio. Un uomo alto, grosso e dai lineamenti forti lo osservava sorridendo. Aveva i capelli bianchi come lui, ed era impossibile dedurne l'età, dato che aveva il volto di un trentenne, ma recava su di sè i segni delle molteplici battaglie combattute. Una gentile voce di donna spronò l'albino:"Ryuga fa attenzione, rischi di cadere!" Nel contempo una piccola manina stringeva la sua. L'albino guardò immediatamente la bimba che gli stava accanto, e che gli sorrideva allegra. Lui annuì ed insieme urlarono più forte:"Bravo! Continua così! Diventerai il campione del mondo!"
Fine flashback

Il blader ansimava violentemente. Il cuore minacciava di scoppiargli nel petto per quanto batteva veloce. Lui era ripiegato su sè stesso, i lineamenti del volto distorti in un'espressione mista a dolore e terrore. Tremava impercettibilmente e i capelli gli ricadevano scompigliati sulla fronte. Lentamente e con molta fatica riuscì ad alzarsi in piedi:"Quello era... quello era mio... quello era mio padre...?" Roku annuì convinto. L'albino scoppiò in una risata isterica:"Non è possibile... io non ho padre... non ho genitori" Il vecchio maestro lo fissò negli occhi:"Ci sono tante cose che non sai mio giovane allievo... è il momento che tu le apprenda" Camminò lentamente verso la scrivania di legno d'acero e aprì il cassetto centrale. Da esso trasse un documento sigillato in una busta rossa cremisi. Gliela porse. Ryuga degluttì rumorosamente e con mano tremanti la prese. Non sapeva perchè ma sentiva di conoscerne il contenuto. Ed era proprio questa insolita consapevolezza a spaventarlo.
 
"Va bene Julie, vedrò che posso fare" Affermò convinta Gwen. Julie fece un profondo inchino e si congedò. Aveva seguito il consiglio di Ryuga e aveva parlato con Gwen dei suoi strani sogni e delle sue quantomeno insolite visioni. Quel giorno indossava una divisa diversa dal solito. Consisteva in una camicia bianca dalle ampie maniche lunghe. Sotto portava una minigonna non troppo ampia nera, calze alla coscia nere e mocassini neri. A completare il tutto un mantello anch'esso nero allacciato al collo. La rossa non aveva saputo darle delle risposte immediate, perciò il suo stato di depressione cresceva sempre più. Oltretutto Ryuga non era nemmeno lì, perciò non poteva nemmeno sfogarsi. D'un tratto le sirene della casa vibrarono e si misero a lampeggiare:"Codice rosso! Codice rosso!" Julie rimase stupita. Ryuga le aveva spiegato che nel linguaggio dei risolutori codice rosso voleva dire che l'intera città era in grave pericolo. Scosse la testa e accorse subito all'uscita, dove erano già radunati gli altri:"Dov'è Ryuga?" Domandò allarmata. Ben scosse la testa e lei strinse i pugni:"In mancanza del capo, prendo io il comando! Forza che state aspettando! Tutti alle postazioni assegnate, scattare, scattare, scattare!" Immediatamente tutti obbedirono agli ordini e imbracciarono le rispettive armi, salendo poi sulla Jet Carretta. Un attimo prima di decollare, Julie guardò un'ultima volta la casa:"Dove sei, Ryuga...?"

In un battito di ciglia furono sul posto. Lo spettacolo che gli si parava davanti era agghiacciante. Tutte le persone della città di Tokyo avevano gli sguardi vuoti e spenti, sembravano manichini più che persone. E man mano che passavano i secondi sempre più gente cadeva in questo stato di catalessi totale. Julie provò a chiamare alcune di loro, ma nessuna dava segni di vita. Sembrava come se li avessero privati dell'anima. Intanto una risata malvagia e terrificante proruppeva per le vie della metropoli:"Sìììì, sono miei finalmente!" Biascicava in preda alla follia. Yamato stava risucchiando tutti i cristalli del cuore. Quando togli il cristallo ad una persona, con esso rimuovi anche l'anima della persona stessa. Quindi la teoria della bruna era corretta al cento per cento. La popolazione era stata privata del proprio spirito. Però la ragazza non era certa di nulla , infatti il panico la stava divorando. Yamato la scorse da lontano e le si avvicinò lentamente da dietro. Ghignava compiaciuto, poichè sapeva che quella era la fidanzata del suo acerrimo nemico Ryuga. In questo momento starete pensando che i due erano da sempre rivali accaniti. Beh, vi sbagliate. Ryuga e Yamato si incontrarono la prima volta durante l'addestramento reclute dei risolutori. I due combattevano fianco a fianco. Erano pressochè inseparabili, due fratelli. Ma un disgraziato giorno, accadde l'impensabile. Durante la missione finale che avrebbe deciso il futuro capo dei risolutori giapponesi, i due ragazzi si ritrovarono in mezzo ad un incendio. L'albino non riuscì a trarre in salvo il suo migliore amico, poichè la missione era compiuta. Il blader venne trascinato via con la forza, e non ebbe la possibilità di rivederlo. Yamato era convinto che Ryuga non l'avesse aiutato per via di una rivalità accanita, che in realtà non era mai esistita! Però, nel corso di tutti quegli anni, l'odio che il ragazzo provava nei confronti del blader non aveva fatto che aumentare esponenzialmente. Fino ad arrivare a tramutarsi in sete di vendetta. E la vendetta consuma più di qualsiasi altra cosa. In un secondo fu dietro a Julie. La bruna ne avvertì la presenza e si voltò lentamente, spaventandosi terribilmente:"E tu chi sei? Come hai fatto a non..?" Non finì la frase che Yamato la prese per le spalle e la strinse con forza:"Sei tu Julie Casterville? Bene, dì le tue preghiere perchè è il tuo ultimo minuto su questa terra!" Strinse ancora la presa, così tanto che la bruna si sentì mozzare il fiato:"Non te lo permetterò maledetto!" Lame rosse di energia demoniaca colpirono dappertutto il ragazzo, che si vide costretto a mollare. Julie cadde a terra tossendo e respirando a fatica. Davanti a lei atterrò Ryuga:"Come stai ti senti bene?" Le domandò aiutandola ad alzarsi:"Sì sì...sto bene, ma che fine avevi fatto?" Lo abbracciò tra le lacrime. Lui ricambiò subito:"Scusa, dovevo sbrigare alcune faccende importanti" Yamato si rialzò e tentò di colpire il suo rivale a tradimento, ma il blader fu più svelto a spingere Julie lontano e a scansarsi in tempo. Quando riconobbe chi lo stava attaccando strabuzzò gli occhi:"Yamato...?! Ma... ma è impossibile! Mi avevano detto che eri morto!" Il ragazzo si scagliò di nuovo:"Ah si?! E tu non lo sapevi di avermi ucciso?! Mi hai lasciato a bruciare nelle fiamme dell'inferno, bastardo!" Fece per tirargli un gancio, ma puntualmente l'albino lo bloccò con una mano:"Non hanno lasciato che ti salvassi! Io stavo per farlo credimi, mi hanno trascinato via!"
"Non ti credo affatto! Tu mi hai tradito appena hai potuto, perchè volevi quel fottuto posto di comando!" Ryuga aggrottò la fronte:"Cosa stai dicendo?! Tu eri il mio migliore amico! Non avrei mai potuto fare questo!" Yamato continuava a sferrare colpi a vuoto:"Allora perchè non sei venuto a controllare di persona che fossi morto?! Muori!"
"Io non voglio combattere con te!"
"Se vuoi salvare la pelle dei cittadini di Tokyo combatterai! Guardali, sai che cosa gli ho fatto?!" Ryuga non riusciva a credere ai suoi occhi. Cosa ne era stato del suo unico migliore amico? Che ne era di tutti i loro giochi e delle loro sfide impossibili? E delle loro avventure? E della loro amicizia? Che Yamato avesse dimenticato tutto in nome di una rivalità inesistente? E ora aveva perfino rubato le anime della gente di Tokyo! Che altro poteva fare se non battersi? Avrebbe voluto salvarlo... ma il bene della città veniva prima di tutti. Strinse i pugni e abbassò lo sguardo:"E va bene... mi batterò!" Affermò deciso, destando la risata rumorosa e scomposta del suo ex migliore amico. Julie osservava la scena esterrefatta. Pochi istanti dopo proruppero Akari e Ben, che avevano appena terminato di pattugliare la zona est della città. Quando videro i due uno di fronte all'altro rimasero a bocca aperta. I due sfidanti si squadrarono più volte, prima di scagliarsi l'uno contro l'altro, senza pietà nè esclusione di colpi. L'albino tentava di prenderlo il meno possibile, anche se erano passati tanti anni, gli voleva ancora bene. Yamato era l'unico che gli era stato vicino nei momenti difficili, e l'unico che l'avesse supportato psicologicamente quando gli altri lo schernivano. E ora era costretto a battersi e ad ucciderlo quasi sicuramente. Ma ciò che gli faceva più male era che Yamato sembrava essersi dimenticato di tutto. Come si poteva scordare un'amicizia come la loro? Era tutto sbagliato. E chissà perchè quando c'entrava lui era SEMPRE tutto sbagliato. L'unica cosa buona che aveva combinato nella vita era stata quella di fondare la sua squadra e di incontrare Julie, che tecnicamente non era stato nemmeno lui a volere quel meeting. Un altro scontro, ed un altro, ed un altro ancora. Con i suoi artigli Ryuga causava dei danni, anche se leggeri. Stava vincendo di nuovo, e Yamato questo non poteva sopportarlo. Già una volta si era preso tutto, ora era il momento di cambiare le cose. Con un abile colpo alla caviglia riuscì a farlo cadere. Julie si riscosse e in lacrime gridò:"Ryuga!" Ma il blader si era sbilanciato apposta per farsi atterrare da quello che reputava ancora un amico fidato. In un secondo Yamato gli fu sopra, preparando il pugno. Ryuga si limitò a sorridere:"Ottimo colpo, lo sapevi fare bene anche durante l'addestramento... io non reagirò, perchè tu sei il mio migliore amico" La sua nemesi ebbe un attimo di esitazione, un solo istante, che si riversò quasi subito in una scarica di pugni al volto:"E tu sei la mia missione! Sei! La! Mia! Missione!" Alternava parole e colpi:"Allora finiscila soldato" Mugugnò l'albino che non si era ancora arreso. A quelle parole, Yamato cedette definitivamente. Si tolse da lui tremando e agitandosi. Tutte le cose che avevano condiviso, le risate e ogni piccolo momento gli tornò alla mente come un fiume in piena. Si teneva la testa tra le mani e ansimava, mentre qualche lacrima sfuggiva al suo controllo. Stava per mollare tutto, ma una voce maligna e insistente lo spronò a continuare la sua opera:"Lui ti ha tradito...  non puoi perdonarlo... lui ti ha tradito" Il blader si tirò su:"No, non ascoltarlo Ya-chan!" Gli gridò contro, ma il ragazzo era già corrotto definitivamente dalle parole di N. Ormai non era più lui a comandare il suo corpo, bensì il più cattivo dei cattivi. Ben e Akari fecero per intervenire, ma il luogo della battaglia era avvolto di un campo di forza invisibile, che non permetteva a nessuno l'accesso. Tanto è vero che appena i due la sfiorarono, vennero sbalzati dall'altra parte del marciapiede. La  bruna degluttiva velocemente e faceva fatica a respirare. Che stava succedendo? Perchè Ryuga non reagiva? Che gli era preso? Abbassò lo sguardo e strinse i pugni. Nel frattempo Ryuga tentava di convincere Yamato a non prestare ascolto alle voci nella sua testa:"Reagisci Ya-chan! Non farti abbindolare da lui!" Il ragazzo però continuava ad avanzare, con un'espressione da far paura al Joker. Muoveva lentamente un passo dopo l'altro: era posseduto. Alzò lentamente il braccio:"Prenderò il tuo cuore! Prenderò il tuo cuore!" Continuava ad aumentare il tono della voce man mano che ripeteva quella frase. L'albino scuoteva freneticamente la testa, non si capacitava di ciò che stava accadendo. Yamato scoppiò in una risata sadica:"PRENDERO' IL TUO CUORE!" Gridò fortissimo e in un secondo il suo braccio divenne fatto di tenebre. Si allungò a dismisura per prendere il cristallo di Ryuga:"NO!" Gridò Julie, riuscendo chissà come ad attraversare la barriera e a scansare Ryuga poco prima che gli venisse rubata l'anima:"No Julie!" Urlò Akari in preda alla disperazione. Contrariamente alle sconfortanti previsioni di tutti, nei dintorni si propagò un'intensissima luce biancastra, che costrinse i presenti a coprirsi gli occhi con le braccia. Da questo bagliore folgorante, spuntarono quelle che sembravano due gemme blu elettrico, che altro non erano se non gli occhi di Sailor Moon. Dopo qualche istante di attesa, finalmente si riconobbero i lineamenti della ragazza. Indossava un vestito bianco candido che le arrivava fino ai piedi, uguale identico a quello che portava sempre nei suoi sogni e nelle sue visioni. I capelli non erano più lunghi fino alle spalle, bensì fino al sedere e anche oltre. Ryuga non riusciva a credere ai suoi occhi: non aveva mai visto niente di simile. Invece lacrime di commozione cominciavano a rigare il volto di Akari:"La principessa della Luna... è tornata!" Biascicò tra i singulti. Julie teneva lo sguardo fisso davanti a sè e dopo un po' cominciò ad intonare...
Se un giorno i sogni tuoi
tutti si avverassero
Non pensi mancherebbe
ancora qualche cosa in te?
Di soli sogni sai,
io non posso vivere perciò
Io ti seguirò
tu non mi abbandonare così!
Che senso ha
buttare via
Il nostro grande amore?
Mille stelle lassù
fari accesi nel blu
siamo noi!
La sua voce era talmente melodiosa e pura, da risultare inudibile alle orecchie di N, che tramite il corpo di Yamato, si divincolò e fece di tutto per non ascoltare. Nonostante provasse in tutti i modi a resistere, il controllo che aveva sui cuori rubati gli sfuggì, e man mano nel cielo si videro delle luci di diversi colori scintillare. Erano i cristalli del cuore delle persone, che tornavano ai loro rispettivi proprietari. Mano a mano che essi venivano liberati, gli occhi della gente a cui venivano restituiti, riprendevano la loro solita vita. E più Julie cantava, più l'animo di Yamato, che urlava di dolore e si teneva la testa, veniva purificato dalla presenza maligna di N. I ricordi di lui e Ryuga facevano nuovamente capolino nella sua mente, e ancora il sentimento dell'amicizia tornava a colorare il suo cristallo di verde...
Portami con te,
non aspettare più!
Scopriamo insieme
le sfide che ogni giorno
ci propone!
Io e te
che forza brillerà!
Tra terra e mare
l'amore vincerà!
Ogni cittadino era di nuovo sè stesso e i bambini che ridevano spensierati ripresero la loro innocente attività. Alcune persone avvertivano un cambiamento insolito in loro, ma non sapevano spiegarselo. Altre invece ripresero la loro routine come niente fosse. Sull'acuto finale N aveva definitivamente abbandonato il corpo del povero ragazzo che adesso sorrideva a Julie. Anche Yamato era avvolto da una luce biancastra e aveva uno sguardo dolcissimo:"Grazie Julie, tu mi hai fatto riscoprire la gioia di una vita senza vendetta..." Piano piano, il corpo del giovane si dissolveva in una nube di pulviscolo. Ryuga, riavutosi dallo shock corse vicino all'amico e gli sorrise a sua volta:"E tu Ryuga, amico mio, mi hai ridato una motivazione valida per vivere, l'amicizia" L'albino fece un altro passo e Yamato gli tese la mano:"Ti prego, non cambiare mai..." Prima però che il blader potesse stringerla, essa scomparve, insieme a tutto il corpo. Ryuga osservò lo spirito del suo migliore amico salire in cielo:"Anche tu... Yamato" Sussurrò, prima di chinarsi a raccogliere il suo cappellino borchiato. Lo spazzolò dalla polvere e se lo mise in testa. Pochi attimi dopo, Julie cadde dal suo stato di sospensione in aria. Per fortuna che l'albino aveva i riflessi pronti. Riuscì ad afferrarla al volo, ma lei era svenuta. Il vestito che indossava scomparve in un istante. Ryuga la riscosse un paio di volte, e finalmente la bruna sbattè le palpebre. Akari e Ben tirarono un sospiro di sollievo all'unisono:"Ciao Ryuga, allora, hai fatto pace con Yamato?" Domandò la ragazza con un dolcissimo sorriso e con un filo di voce:"Come sarebbe...?! Tu...? Davvero non ricordi nulla?" Akari gli mise una mano sulla spalla e scosse la testa:"Le spiegheremo dopo, ora è meglio che riposi" Il blader annuì e neanche trenta secondi dopo, la sua ragazza si addormentò, sfinita a causa della sua trasformazione. Quali sconcertanti verità attendevano la nostra eroina?

Appena si fu risvegliata, Julie ricevette una poco rassicurante visita da parte di Akari. La ventenne si sedette di fianco a lei:"Come stai?" Chiese gentilmente:"Meglio di prima, grazie" Akari fece spallucce:"Figurati" Seguì un'imbarazzante pausa di silenzio, poi la maggiore prese le mani a Julie e la fissò negli occhi:"So delle tue visioni" Affermò decisa, aumentando la stretta sugli arti dell'amica, la quale rimase a bocca spalancata:"Come... come sarebbe? Avevo chiesto a Ryuga di..."
"Lo so, sono stata io a costringerlo. Dovevo saperlo" Si fissarono per un lungo minuto, due oceani specchiati in due ametiste:"Julie, quello che sto per dirti... è molto difficile da comprendere" La bruna degluttì, e con la voce più ferma che riuscisse ad emulare rispose:"Okay, sono pronta"
"Tu sei Sailor Moon... la paladina della giustizia e dell'amore. Non è un caso se sei stata scelta da Luna per trasformarti nella combattente che veste alla marinara. Tu, Giulietta Candore Casterville, sei la Principessa della Luna" Il suo tono era granitico, talmente tanto che non ti saresti mai sognato di ridere a questa affermazione di per sè assurda. Era evidente che non stava affatto scherzando. Julie parve disorientata e confusa, e lo era, non ci sono dubbi. Vagò un paio di volte con lo sguardo per la camera, cercando di trovare qualcosa che le suggerisse che fosse tutto un sogno. Un incubo. Lei Principessa della Luna? Ma era assurdo! Oltretutto sulla Luna non ci sono forme di vita... o forse no? Ormai la bruna non era più sicura di nulla. E come poteva esserlo? E poi, anche ammettendo che lei ricoprisse davvero questa carica, cosa l'avrebbe aspettata? Quali onori e quali oneri? Akari leggeva chiaramente queste domande negli occhi di Sailor Moon, e ne comprendeva a pieno la confusione. Le sorrise dolcemente:"Lo so che sei sconvolta... e anche stanca. Facciamo così, dormici sopra, domani ne parleremo meglio, mh?" La ragazza annuì debolmente, e la ventenne si alzò. Julie però la trattenne, prendendola per la giacca. Akari, spaesata si voltò. Julie teneva lo sguardo basso:"Grazie Akari... per tutto" Sussurrò. Akari sorrise ancora:"Di nulla, principessa" Detto questo, se ne andò, lasciandola sola con sè stessa... o meglio, con la NUOVA sè stessa.

Erano ormai le dieci passate, e Julie non aveva toccato cibo, nè messo piede fuori dal suo letto. Se ne stava lì, immobile, a fissare il soffitto. Improvvisamente, qualcuno bussò:"Ehi piccola sono io" Il timbro caldo e amorevole di Ryuga la riscossero dai suoi tutt'altro che leggeri pensieri:"Avanti" L'albino entrò lentamente, e subito le si sedette accanto:"Ehi" Sussurrò, spostandole una ciocca di capelli dal viso:"Ehi..." Il blader sospirò:"Julie, so tutto" Le confessò, voltando la faccia dall'altra parte. La bruna si tirò su a sedere e d'improvviso lo abbracciò:"Ryuga... ho paura, ho paura!" Singhiozzò. Lui sorrise e le accarezzò dolcemente la testa:"Lo so piccola mia, lo so. Ma andrà tutto bene" Le scostò la testa per poterla guardare negli occhi:"Io non so cosa succederà d'ora in avanti... ho perfino perso il mio migliore amico... ma una cosa la so di certo: io e te, insieme andremo avanti e supereremo tutto. E' una promessa" In quel momento più che mai entrambi avevano bisogno di certezze, e l'unica che avevano erano loro due. Loro due. Avevano bisogno di sentirsi uniti ancora una volta. Così, l'albino la baciò con passione, e da quella stessa passione che li aveva legati fin dal primo giorno, si lasciarono trasportare. E fecero l'amore tutta la notte, sentendosi finalmente parte di qualcosa. Si sentirono parte l'uno dell'altra.

Angolo Autrice
Ok, sono imperdonabile, preparate i pomodori perchè sono in ritardissimissimo. Ma la scuola e tutto il resto mi tenevano un po' con le mani legate. Beh, che dire di questo capitolo, Julie ha scoperto da cosa derivavano le sue visioni, ma non ne conosce ancora il significato, lo scoprirà? E Ryuga? Cosa ha scoperto dal maestro Roku riguardo al suo passato? Per ora non l'ha rivelato a nessuno, ma riuscirà a mantenere il segreto, o prevarrà l'amore che prova per Julie? E Julie, come andrà a fondo sulla sua identità di principessa? Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo: Il deck delle stelle! Non mancate!

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Capitolo 34
*** Il deck delle stelle ***


Capitolo 34 Image and
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La sua moto sfrecciava contro vento. Attorno a lui si udiva solo il rombo del suo motore. Guardava avanti, ma non vedeva nulla di fronte a sè, solo un cielo azzurro e terribilmente infinito. Stava correndo sull'asfalto, ma anche dentro sentiva un grande via vai di pensieri e preoccupazioni. Si fermò solo una volta giunto in cima alla salita. Spense il suo gioiellino, scese e si tolse il casco, agitando un po' la meravigliosa chioma albina. Prese un respiro profondo e si appoggiò con le braccia alla ringhiera d'acciaio. Il paesaggio da quella posizione risultava ancora più suggestivo, ogni casa pareva un minuscolo puntino nero. Un leggerissimo venticello cominciò a soffiare verso est, scompiagliandogli i capelli. Chiuse gli occhi, e cercò di assaporare quel momento. Pareva quasi che la corrente parlasse, o meglio cantasse... una melodia dolcissima, che lui prese a fischiettare. Ogni cosa attorno a lui gli parlava di un passato remoto e distante, come se avesse vissuto un'altra vita prima di venire adottato da Doji. Ma come poteva essere una cosa del genere? Non vi era alcuna risposta per questa domanda. Strinse il respiro tra i denti, forse rimuginare non era l'idea migliore dato il suo stato psicofisico. D'un tratto, proprio davanti a sè, comparve una donna. Fluttuava, ed era avvolta da un'aura di purezza. Aveva i capelli color dell'ebano e indossava un ferma capelli di chiara manifattura orientale. Vesitva un kimono fucsia a fiori bianchi, che metteva perfettamente in risalto la sua bellezza. I lineamenti del viso erano fini e gentili, gli occhi grandi e acuti e il sorriso di una dea incorniciato da due labbra sottili e rosee. La sua pelle lattea evidenziava una discendenza principesca, più o meno del periodo Sengoku. Ryuga continuava a sbattere le palpebre nel vano tentativo di rinsavire, ma la donna non spariva, anzi, essa allungò una mano nella sua direzione, poggiandola sulla sua guancia:"Figlio mio, non perdere la speranza, continua a cercare... Io sono con te, proteggi Julie, difendila dal male" Lentamente la donna si dissolveva:"Aspetta! Ti prego aiutami!" Gridò l'albino tentando inutilmente di trattenerla. Di quell'angelo ormai rimaneva solo il ricordo. Il blader respirava affannosamente, e teneva ancora lo sguardo fisso nel punto dove prima c'era quella che diceva di essere sua madre. Forse era troppo lontana la verità, perchè lui potesse comprenderla... ma il maestro Roku certamente sapeva. Lui sapeva tutto, ogni cosa, fin da quando gli aveva dato quella lettera...
Flashback
Ryuga reggeva la busta scarlatta con mani tremanti. La fissava, ma non aveva il coraggio di aprirla. Roku lo guardava sorridente, nell'attesa di un suo gesto qualsiasi. Finalmente, dopo minuti di attesa, il blader trovò il coraggio di leggerne il contenuto. Molto lentamente e degluttendo più volte ne trasse la lettera. Si umettò le labbra e la aprì. Rimase di stucco. Era scritta in una lingua incomprensibile. Strani arabeschi si intrecciavano e si confondevano, rendendo impossibile la traduzione. Ryuga aggrottò la fronte e voltò la testa verso il suo maestro, che non aveva mai smesso di sorridere. Si squadrarono per chissà quanto, Roku non apriva bocca. Lentamente, il vecchietto si avvicinò e spostò le braccia del suo allievo finchè non arrivò a fargli toccare il petto con la lettera:"Il tuo cuore sa, la tua mente non vuole sapere"
Fine Flashback
Quella frase, quella dannata frase:"MA CHE DIAVOLO VUOL DIRE!" Urlò con tutte le forze che aveva in corpo. Lui voleva sapere, lo voleva maledizione! O forse in un angolo remoto di sè stesso aveva paura di conoscere la verità...? Paura, timore... cose che non conosceva... o meglio che non avrebbe dovuto conoscere! Ma perchè sentiva che tutto ciò che sapeva era dannatamente e irribimediabilmente sbagliato?! Forse, le risposte sarebbero arrivate presto.
E non solo per lui.

La sua mente era così in subbuglio che a stento riusciva a parlare. Ancora non si era ripresa del tutto dallo shock del giorno prima. Sorpassò lo specchio gigante appeso alla parete, ma tornò quasi subito indietro, soffermandosi a fissare la sua immagine riflessa. Prima vedeva una donna insignificante, ma almeno sapeva di QUALE donna insignificante si stava parlando... ora invece non sapeva cosa vedere. O meglio CHI vedere. Ciò che il vetro le rispediva non era più Julie Casterville. Per un attimo al suo posto comparve di nuovo quella donna, Akiza. La ragazza si tirò indietro ansimando e coprendosi la bocca per non urlare. Aveva assoluto bisogno di distrarsi. Prese a correre più che poteva e non rallentò finchè non arrivò davanti al portone della biblioteca. Lo aprì ed entrò senza indugi, scivolando poi lungo la parete fino a terra. Cercò di regolarizzare il respiro, chiudendo gli occhi e inspirando profondamente. Dopo un paio di minuti si tirò su e si spazzolò la gonna nera con le mani, si ravvivò i capelli e si scroccò le dita. L'odore penetrante di carta stampata le pervase i polmoni, facendola sorridere debolmente. Corse verso uno dei molteplici scaffali, producendo un eco sordo con il tacchetto dei suoi mocassini. Salì sulla scala a pioli e scorrendo con il dito le lettere dell'alfabeto appiccicate sugli scaffali, riuscì a trovare quattro libri che sicuramente l'avrebbero interessata parecchio. Li prese uno ad uno e scese con molta attenzione. Poggiò i tomi sul tavolo e si battè i palmi delle mani per pulirli dalla polvere. Si sedette e aprì il primo, appoggiando la testa sul pugno chiuso come faceva di solito. Mentre leggeva si accorse di qualcosa di anomalo. Accanto a lei, stava il libro di Gwen, che lei non aveva più aperto nè toccato dalla sua ultima gita a New York. Aggrottò la fronte, come ci era finito lì? Lei sicuramente non ce l'aveva portato. Si avvicinò lentamente, protendendo una mano in avanti. Lo sfiorò con i polpastrelli e subito questo brillò di un'intensissima luce dorata, aprendosi con un tonfo. La ragazza aveva ritratto bruscamente l'arto quando si era sprigionato il bagliore, ed ora respirava affannosamente a causa dello spavento. Degluttì e si fece forza. Il libro non era più fatto di pagine, bensì al posto della carta vi era uno scomparto. Al suo interno stavano impilate delle carte marroni con disegnato un vortice nero in mezzo. Julie assottigliò gli occhi blu, non aveva mai visto nulla di simile. Non sembravano comuni carte da gioco. Prese la prima carta e la girò:"Avian Eroe Elementale" Lesse ad alta voce, scandendo bene le parole. Mosse qualche passo avanti a lei:"Avian Eroe Elementale... chissà che significa" Rimuginò. Non si era accorta però, che mentre lei rifletteva sull'etimologia, attorno a lei  un vento abbastanza forte faceva tremare le lampade ad olio poste sul tavolone adibito alla lettura. Se ne rese conto troppo tardi. Qualche istante dopo la carta si illuminò e la bruna fu costretta a coprirsi gli occhi con il braccio. Da essa si materiallizzò un mostro alato, con fattezze umane ma corpo di uccello. Lei fissava quell'apparizione con occhi spalancati. Avian sbattè un paio di volte le sue imponenti ali piumate, ed in un solo momento, lo zefiro che prima le scompigliava i capelli, si trasformò in una bora selfaggia, che trascinò con sè tutte le carte del libro, portandole via chissà dove nel mondo. Quando il vento si placò, Avian tornò nella carta, che smise di lampeggiare. Julie cadde a terra in ginocchio, spaventata e sconvolta. Il libro cadde a terra con un tonfo, vuoto e privo di qualsiasi utilità. O meglio, così pareva ad una prima fugace occhiata. La bruna si avvicinò gattonando e prese in mano quella che in realtà era una scatola; la lasciò cadere quasi subito, perchè da essa fuoriuscì un essere. Non si dinstinse la razza finchè non spuntò tutto il corpo. Era uno splendido gatto, identico a Luna, ma con il pelo bianco come il latte. Il micio miagolò due volte, e così come Luna, i suoi versi si trasformarono in parole comprensibili all'orecchio umano:"Buongiorno, salve, ciao!" La faccia della ragazza era da incorniciare, i suoi occhi erano ridotti a due puntini e una goccia in perfetto stile manga faceva capolino sul lato sinistro della fronte:"E tu chi sei?!"
"Ti ringrazio per avermi svegliato, sei stata molto gentile!" Julie ebbe un sussulto nervoso:"Non c'è di che..." Il gatto bianco si alzò sulle due zampe, e incrociò quelle anteriori,chiudendo gli occhi con fare superiore:"Ahhh finalmente libero, finalmente fuori da quel libro muffoso! Temevo proprio di doverci rimanere chiuso per sempre..." Non fece in tempo a finire la frase che venne brutalmente afferrato dalla ragazza, che lo tirò e lo sprimacciò come un cuscino:"Tu cosa sei, parla! Sei un mutante, un alieno, voli?" L'animaletto si liberò dalla presa e con un agile balzo atterrò sul libro:"Stai più attenta, mi hai fatto male! Io non sono mica un giocattolo! Mi chiamo Artemis, e sono il guardiano del sigillo del libro!" Si indignò quello, guardando altrove:"Chi sei? Artemis?" Balzò agilmente giù dal suo piedistallo, e l'oggetto prese a fluttuare:"Esatto, sono il custode di tutte le carte del libro, devo evitare che vadano perdute, altrimenti faranno guai!" Sorrise indicando... lo scomparto ormai vuoto. Quando si accorse della mancanza delle carte, fece un salto alto un metro, e la sua faccia simulò quella dell'Urlo di Munch:"Dove sono le mie carte!" Gli occhi si riempirono di lacrime, e la sua voce sembrava quella di una donnicciuola in preda ad una crisi isterica:"Oh no! Le mie carte sono sparite!" Strillò in preda allo sconforto. Julie prese in mano Avian, lo guardò più volte e poi glielo porse:"Cerchi questa?" Artemis si voltò lentamente, e quando riconobbe la carta la prese subito tra le zampette, sospirando sollevato:"Ah sì sì grazie! Questa è una delle mie carte, bene dammi anche le altre" La bruna sorrise innocente:"Mi è capitata in mano solamente questa qui" Il gatto annuì più volte:"Certo"
"E si è alzato subito un forte vento"
"Sì certo" Julie si portò una mano dietro la nuca, trasformando l'espressione del suo viso in una risata tirata:"E ha fatto volare le altre!"
"Sono volate!" I due si misero a ridere in coro. Poi però Artemis realizzò ciò che la ragazza gli aveva appena confessato e per poco non ebbe un mancamento:"Cosa hai detto?!"
"Beh io... "Non finì la frase, che il libro si illuminò di nuovo. Entrambi erano stupiti, non se l'aspettavano. Qualche secondo dopo, venne proiettata nel vuoto un'immagine olografica, che non si distinse subito chiaramente, ma sfarfallò un paio di volte prima di assestarsi. A Sailor Moon si mozzò il respiro: era proprio l'uomo che compariva sempre nelle sue visioni. Si chiamava... Yusei! Ecco qual era il suo nome. Julie provò a toccare l'ologramma, ma esso si mosse appena:"Julie, se se venuta in possesso di questo libro, vuol dire che stai compiendo la tua missione egregiamente" Disse, con la sua voce calda e profonda:"Avevo esplicitamente detto di non consegnarti nulla fino al tuo diciannovesimo compleanno, confido che questo sia stato fatto. Questo libro è stato creato da me, Yusei, per un fine ben preciso: racchiudere tutte le carte più potenti e pericolose, cosicchè non potessero più causare danni se finissero nelle mani sbagliate. So che le hai fatte scappare" A queste parole, la ragazza ebbe un sussulto. Come faceva quell'immagine proiettata a conoscere ogni cosa? Se era un ologramma significava che il video era stato girato molto tempo addietro. Allora com'era possibile che lui fosse al corrente dell'esatto svolgimento dei fatti? Senza curarsi delle sue espressioni preoccupate, Yusei continuò:"So che è stato un incidente, ma so anche che se sei riuscita ad evocare Avian, vuol dire che hai ripreso dei poteri dalla regina Akiza. E me ne compiaccio, essi ti saranno indispensabili ai fini della tua missione. Ora devi recuperare tutte e cinquantadue le carte, nessuna esclusa. Sta attenta, perchè Ryuga non ti aiuterà in questa situazione. Non ti fidare ciecamente del suo appoggio, fai affidamento sulle tue forze. Confido in te, bambina mia..." E così come era apparso, svanì. Sia Artemis che Sailor Moon erano sconvolti. Ci fu una lunghissima ed estenuante pausa di silenzio, nel quale il gatto riflettè con attenzione. Se re Yusei aveva ritenuto che quella ragazza fosse in grado di recuperare le carte di Selene, allora forse valeva la pena conferirle i poteri adatti per farlo. Dopo averci rimuginato su per minuti, finalmente si decise:"Julie, ho intenzione di dare ascolto al sovrano" Sentenziò con voce ferma. La ragazza ci mise un po' per capire quello che le aveva appena detto, appena si riprese, agitò freneticamente le mani davanti a sè:" Ma no! Sono certo che ha sbagliato persona... io non sono adatta!"
"Oh avanti, non fare la modesta! Se sei riuscita ad evocare Avian, significa che hai un buon potere magico! Oltretutto poi sei anche in dovere di catturare le carte, visto che sei stata tu a farle fuggire" La bruna annuì, dopo un breve attimo di esitazione, e si tirò su in piedi:"D'accordo, sono pronta" Affermò granitica. Artemis balzò sul tavolo, seguito a ruota dal libro, che fluttuò fino alla superificie. I due si squadrarono per un po', poi Artemis cominciò a recitare una formula:"Chiave del sigillo" Appena pronunciate queste parole, dal lucchetto che chiudeva il libro fuoriuscì un piccolo agglomerato di luce, che andò a posizionarsi al centro del cerchio dorato formatosi sotto i piedi di Julie:"Questa ragazza promette solennemente di compiere la missione, il suo nome è Julie! Chiave del sigillo, concedile i poteri magici!" Indicò la piccola lucciola, che mutò in uno scettro, il quale si allungò sempre di più, e aumentò esponenzialmente la luce che sprigionava, costringendo Julie a coprirsi gli occhi con il braccio:"Conferimento dei poteri! Julie prendi lo scettro!" Con molta fatica, la ragazza riuscì a prendere in mano lo scettro rosa:"Perfetto! Io ti nomino: cattura-carte!" E il tutto svanì in un secondo, a parte la strana bacchetta che Sailor Moon recava in mano:" Quello è il Jewel Stick, ti sarà indispensabile per catturare le carte"

Rientrò sbattendo la porta. Era fradicio dalla testa ai piedi. Improvvisamente si era messo a piovere, nonostante avessero previsto bel tempo per tutta la settimana. Appena disse il consueto:"Sono a casa" Julie gli venne incontro abbracciandolo come se non lo vedesse da secoli:"Ciao Ryuga, mi sei mancato! Dove sei stato oggi?" Chiese lei dolcemente, strusciando la testa contro il suo petto muscoloso:"Ciao piccola, scusa se ti ho fatto preoccupare... ero solo andato a farmi un giro" Rispose, accarezzandole la nuca.
Si spostarono in salotto. Julie aveva acceso il fuoco, e gli aveva portato abiti puliti e delle coperte per riscaldarsi, sedendosi poi davanti a lui come al solito. Rimasero in silenzio. La bruna sapeva di dovergli confessare tutto, ma non trovava le parole. Nonostante fossero ore che ci rimuginava, non aveva ancora trovato una formula per non creare confusione. Si picchiettò i polpastrelli dei pollici per un po', tenendo la testa e lo sguardo basso. Ogni tanto buttava qualche fugace occhiata a Ryuga, per capire se il suo ragazzo era dello stato d'animo giusto per affrontare la notizia. Ma era impossibile stabilirlo data la sua impassibilità. Ad un certo punto, presa dallo sconforto, battè entrambe le mani sui braccioli della poltrona, facendogli voltare lo sguardo:"Devo dirti una cosa!" Esclamò lei, destanto il suo stupore più acuto:"Avanti, ti ascolto" La bruna prese un respiro profondo, ed inizò la sua narrazione. Descrisse tutto nei minimi dettagli, menzionando anche quelli superflui per allungare il discorso e pensare a ciò che avrebbe dovuto dire dopo. Dopo estenuanti minuti di relazione fatta tutta d'un fiato, Julie concluse con un mezzo sorriso che malcelava un'eccitazione bambinesca. Ryuga aveva l'espressione di uno a cui era appena morto il gatto. Torvo e statuario, fissava la sua ragazza, tenendo le mani intrecciate sotto al mento. Rimasero immobili per un tempo che alla ragazza parve infinito, finchè il blader non si decise ad aprire bocca:"E così, ora hai un altro fantastico potere, dico bene?" Domandò, con una punta di sarcasmo nella voce, che Julie però, non colse:"Sì è così! Non è fantastico?" L'albino alzò un sopracciglio con fare superiore:"Oh sì, lo è eccome, considerando che io non ho nulla invece" Sailor Moon stortò la testa:"Cosa vorresti dire?"
"Come se tu non lo sapessi... da quando sei arrivata tu, guarda caso sono piombati anche i guai. Tu sei bella, sei intelligente, sei la migliore, hai tutti i poteri!" Mentre scandiva queste parole con un'accidia ostentata, aveva preso a girare attorno alla poltrona di Julie, gesticolando anche in modo esagerato:"Ma cosa sei in realtà? Una stupida ragazzina, che senza di me non saprebbe nemmeno tirare un pugno come si deve!" Sbraitò ancora. Julie tremò impercettibilmente, e il suo cuore acellerò:"Ryuga... perchè fai così...?" Domandò con voce rotta dal pianto imminente:"Perchè?! Perchè da quando ci sei tu, io non ho che grane maledizione! Sembra quasi che la gente ascolti più te che me! Sono io il capo dannazione, IO non tu!" Le si era avvicinato così tanto da farle ombra con la sua possanza. Anche se può sembrare che la sua reazione fosse dovuta ai nuovi poteri di Julie, in realtà lui era assai turbato per la questione del suo passato. Erano quelle le grane a cui si riferiva. Prima che la bruna arrivasse a sconvolgere il suo mondo, lui viveva tranquillo, e avrebbe continuato così, se N non fosse evaso per colpa di quella che doveva essere la sua ragazza. In quel momento vedeva tutto nero a causa dei mille dubbi che lo assalivano. Non era mai stato così turbato in vita sua. Improvvisamente, dopo diciannove anni di buio, scoprire di avere dei genitori che erano morti chissà dove e chissà quando. Continuare ad avere visioni su un passato inesistente, che non aveva alcun senso! Erano cose che lo facevano letteralmente impazzire. E la notizia di poco prima era stata la goccia che fa traboccare il vaso:"Ma... ma..." Ormai la bruna non riusciva più a trattenere le lacrime, ma la mente di Ryuga era talmente annebbiata da non vedere nemmeno quanto lei stesse soffrendo. Con un gesto stizzito, girò i tacchi e se ne andò sbattendo la porta, lasciandola in preda ad un pianto isterico e convulso, che tutto presagiva, fuorchè una duratura alleanza.

Entrò in camera, lasciandosi cadere pigramente sul letto. Affondò la testa nel morbido guanciale, emettendo un mugolio disperato. Perchè ogni volta si trovava a litigare con l'unica persona con la quale sarebbe sempre dovuta andare d'accordo? Luna e Artemis zomparono sopra la scrivania, osservandola agitando le code. Si chiedevano entrambi cosa la facesse soffrire. Lei si alzò leggermente, con gli occhi semichiusi, e prese il libro dal quale erano volate via le carte. Sulla copertina ora risplendeva un nuovo titolo:" Il deck delle stelle" lesse ad alta voce, girandosi verso i due felini:"Come mai si chiama così?" Domandò perplessa. Artemis le saltò accanto:"E' una lunga storia" Miagolò, strofinandosi il muso con la zampa sinistra:"Voglio conoscerla!" A questo punto prese la parola Luna:"Devi sapere mia cara, che l'ultimo sovrano del regno della Luna era un uomo molto saggio. Si chiamava Yusei, ed era amato da tutti i suoi sudditi. Era anche un abilissimo duellante a Duel Monster. Un giorno, mentre combatteva, si rese conto che vi erano cinquantadue carte troppo potenti per essere utilizzate con saggezza. Le recuperò tutte, e assegnò ad ogni carta una costellazione, legandole ad esse con un potente incantesimo. Per questo si chiama il deck delle stelle. Nessun umano è in grado di utilizzare il potere di questo deck senza caderne sotto l'effetto malevolo. SI dice inoltre che chi riuscirà a catturare tutte le carte otterrà il potere supremo" La bruna rimase un attimo con lo sguardo puntato sopra alla copertina. Questo Yusei doveva essere un re davvero saggio e doveva amare veramente i suoi sudditi, allora perchè lasciare ad un'imbranata come lei quel libro così prezioso? Oltretutto sapeva benissimo che lei avrebbe fatto scappare tutte le carte con la sua stupidità, quindi era tutto calcolato. Una ragione valida doveva pur esserci, solo che lei non la vedeva proprio. Un verso a dir poco inquietante la distrasse dal suo soliloquio:"Cosa è stato?" Chiese, voltando la testa da una parte e dall'altra:"Veniva da fuori miao" Trillò la gatta nera, e subito Julie si precipitò ad aprire la finestra per vedere cosa stesse succedendo. Lo spettacolo che le si parò davanti la lasciò senza parole: un'enorme aquila reale stava sorvolando la città. Aveva dimensioni mastodontiche, pari a quelle di un serpente marino:"Julie! Quella è la carta del volo! Presto, dobbiamo catturarla!" Esclamò Artemis guardando il cielo. Julie annuì, e si legò la collana con il miniscettro al collo. Non sarebbe stata un'impresa facile.

Si chiedeva incessantemente cosa gli mancasse. Julie continuava a ricevere poteri nuovi e diventava sempre più forte, lui invece era fermo al solito livello, se non addirittura regredito. Mai nessuno che rispondesse alle sue domande, più chiedeva e meno sapeva. Nessuno lo reputava pronto. E invece Julie si prendeva tutta la gloria. Un'ingiustizia bella e buona. Doveva a tutti i costi dimostare al mondo e a sè stesso di poter essere il numero uno. I mortali non dovevano permettersi di scavalcarlo, era da sempre il primo e aveva intenzione di mantenere il trono. L'Imperatore Drago non può lasciarsi battere da un'insulsa ragazzina, ne andava del suo onore. Questi erano pressapoco i pensieri di Ryuga in quel momento. Continuava a fare la spola da un capo all'altro della stanza, grattandosi freneticamente la testa. Stava meditando uno dei suoi piani geniali, quando un grido acuto interruppe lo stridere degli ingranaggi celebrali. Corse alla finestra, e quando la aprì vide una mostruosa aquila gigante solcare i cieli della città. Cercò di fare mente locale: Julie gli aveva pocanzi parlato delle carte. Non c'era altra spiegazione: doveva essere una di loro. Una lampadina si accese nella sua testa, doveva catturarla per primo. Non importava come, se ci fosse riuscito avrebbe finalmente provato la sua indiscussa superiorità. Con una nuova motivazione si precipitò fuori a rotta di collo. Niente avrebbe potuto fermarlo.

Per arrivare più in fretta, Julie aveva indossato i suoi roller-blade blu elettrico, e aveva pattinato velocemente fino all'attuale posizione della carta. Giunsero sul posto, e la bruna fu costretta a fermarsi di colpo a causa di un'intensa folata di vento generata dalle ali dell'aquila. Tentò di coprirsi col braccio, rischiando anche di cadere:"Julie tocca a te!" Gridò Artemis:"Sì ma cosa devo fare?!" Ribattè lei con ansia:"Sei tu la cattura carte! Usa la chiave!" In quel momento Julie si ricordò del suo scettro. Si concentrò a fondo e slacciò il ciondolo dal collo. In quel momento il Jewel Stick rimase sospeso in una bolla di luce sopra la sua mano:"Sprigiona i tuoi poteri magici! Chiave del sigillo, rivela la tua vera potenza e aiutami a sconfiggere il male! Scettro, a me!" Lo scettro divenne a grandezza naturale, e la bruna lo prese al volo, facendolo roteare qualche volta a mo' di majorette. La carta era particolarmente aggressiva e come la vide cercò subito di prenderla, volandole dietro. La ragazza scappò il più in fretta che poteva, ma era estremamente difficile tenere testa ad un bestione del genere. Qualcuno osservava la scena dall'alto:"E' il momento di agire" Si disse, ghignando. Ryuga credeva di sapere molto bene come sconfiggere ogni nemico ed era fermamente certo di non fare mai cilecca. Ma, come si suol dire, c'è sempre una prima volta. Senza pensarci due volte, trasformato ormai in Turbine Rosso, si gettò dal tetto, atterrando proprio sul dorso dell'animale. I suoi occhi brillarono dietro la maschera: tutto stava andando esattamente come aveva previsto. Immediatamente l'aquila se ne accorse e cominciò a dimenarsi furiosamente, arrestando il suo inseguimento. Anche Julie si bloccò per vedere cosa stesse accadendo. Quando vide il costume rosso cremisi perse ottocento battiti:"Ryuga no!" Gridò con tutta la forza che aveva. L'albino non riusciva minimamente a comprendere il livello di stupidità del suo gesto! Non aveva alcuno strumento per poter catturare la carta, come sperava di cavarsela?! Lui però continuò imperterrito come si era programmato e recitò la formula per il suo attacco:"Preparati al peggio! Freccia infuocata azione!" Detto fatto. Scagliò il dardo. Ma qualcosa andò storto. Invece che conficcarsi nella testa del mostro, esso rimbalzò indietro, finendo in orbita. Ryuga inorridì:"Come è possibile?!" Biascicò, un occhio che ballava a causa del panico. L'uccello si infuriò più che mai e prese il volo. Il blader che non se l'aspettava, riuscì ad aggrapparsi alle piume per un soffio, ma la carta del vento volava in verticale, rendendo la sopravvivenza praticamente impossibile. Julie tremava, doveva fare qualcosa. Cercò di ricordare tutti gli insegnamenti di Ryuga, sopratutto riguardo al selfcontrol. Doveva salvarlo, ed era l'unica in quel momento a potercela fare. Mossa da questa motivazione, meditò un piano che avrebbe potuto funzionare solo se avesse preso il tempo giusto. Aveva il dovere di provarci. Tirò indietro la gamba, mettendosi in posizione di partenza e in un secondo scattò, pattinando in avanti. All'ultimo secondo virò finendo a scivolare sul muro. Era partita con la giusta rincorsa, perciò riusciva a salire grazie al principio della spinta di Darwin. Quasi sul ciglio della parete, saltò, arrivando all'altezza del mostro. Ryuga era allo stremo, il suo braccio non reggeva più un simile carico di fatica. La bruna lo notò e strinse i denti, lanciando davanti a sè la carta del vento:"Avian eroe elementale, ti ordino di bloccare la carta del volo con il tuo vento micidiale! Azione!" E la colpì con lo scettro. Da essa fuoriuscì il mostro, che con le sue ali poderose generò dei fasci di vento, i quali avvolsero e legarono l'aquila:"Sparisci bestiaccia! Torna prigioniera della carta!" Julie lanciò addosso alla fiera ormai sconfitta la carta dalla quale proveniva, ed essa fu subito riassorbita. La bruna atterrò in piedi, ma da lontano scorse il corpo di Ryuga che precipitava al suolo:"Usa la carta Julie!" Le suggerì Luna e la bruna obbedì senza pensarci.
Aprì gli occhi. Stava fluttuando a quattro metri da terra. Una volta messo a fuoco ciò che lo circonadava, alzò lo sguardo. Julie, in versione principessa della luna con l'aggiunta di un fantastico ed enorme paio d'ali stile angelo, lo teneva per mano. Qualche istante dopo atterrarono, e la bruna lo appoggiò in piedi, cadendogli davanti. Ryuga spostò lo sguardo, mostrandosi indignato e per tutta risposta la ragazza lo abbracciò piangendo:"Perchè l'hai fatto stupido! Potevi morire! Cosa avrei fatto se ti fosse accaduto qualcosa?!" Urlò, strusciandosi sul suo petto. A questa supplica, l'albino non potè che arrendersi ad un dolce sorriso. La strinse a sua volta, ma si staccò quasi subito:"Julie, ho bisogno di quelle carte" La ragazza sorrise e dalla tasca trasse il mostro che aveva appena catturato: Aquila Reale della Valle delle Nebbie. Il blader scosse la testa, spingendogliela indietro:"No, voglio catturarle da solo! Non so se puoi capirmi ma..." L'espressione della bruna divenne avvinta. Tirò un pugno che si fermò sulla sua bocca, senza colpirlo:"Allora battimi se ne sei capace! Io sono la cattura carte, voglio vedere se sarai alla mia altezza" Ryuga ricambiò la faccia di Julie:"Ti batterò, stanne pur certa" Non sapeva perchè, ma era convinto fin dall'inizio che lei avrebbe capito e non lo avrebbe intralciato. Dopo tutto, che loro due fossero in sintonia totale era una cosa risaputa ormai da tutti:"Beh allora non mi resta che consegnare anche a te lo strumento per catturare le carte" Artemis lanciò con la bocca la collanina che portava sempre al collo:"Cos'è?" Domandò l'albino perplesso:"Pronuncia la formula e lo saprai" La bruna ridacchiò:"Devi dire chiave del sigillo donami i tuoi poteri" Lui obbedì e subito il pendente divenne una katana:"Funziona come lo scettro di Julie, ma ti si addice di più" Tutti si fecero una grassa risata a questa affermazione.
Una nuova ed emozionante sfida era cominciata per i nostri eroi, ma molte domande erano ancora senza risposta. Per esempio, come mai re Yusei voleva che Julie trovasse le carte? E come faceva a sapere di Ryuga? Ma sopratutto: che segreto nascondeva questo deck delle stelle? Spettava ai nostri eroi rispondere a questi quesiti. E potevano riuscirci solo unendo le loro forze e i loro cuori.

Angolo autrice
Okay sta volta voglio davvero i pomodori! Vi ho fatto aspettare davvero molto... Scusatemiiiiii! Devo anche chiedere il sommo perdono alle autrici delle storie che seguo, mi dispiace se non recensisco ma veramente ho poco tempo ! Ne ho avuto pochissimo anche per scrivere questo capitolo! Comunque un ringraziamento speciale va a Ioamolamusica00 per essermi stata col fiato sul collo per l'aggiornamento e a tutti i lettori che hanno portato il capitolo 1 a superare le mille visite! Di questo capitolo ho poco da dire, vi dico solo che dal prossimo ci si avvia a grandi passi verso il finale! Quindi state sul pezzo e non perdete nulla! Al prossimo capitolo: L'invasione dei supremi! Non mancate!

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Capitolo 35
*** L'invasione dei Supremi ***


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N contemplava assorto il paesaggio fuori dalla sua mastodontica finestra. Attendeva con febbrile impazienza che uno dei suoi sgherri gli comunicasse la notizia tanto agognata. Il suo desiderio si avverò qualche minuto dopo. Albedo proruppe nella stanza con la sua solita espressione strafottente, si sistemò la giacca e i capelli e disse:"Sono pronti, aspettano solo il tuo okay" un ghigno spaventosamente largo si fece strada sulla bocca del verde:"Di a tutte le truppe di riunirsi, l'invasione può avere inizio" rispose pacatamente, voltando appena la testa. Albedo annuì e fece una piccola riverenza, per poi tornare a passo di marcia da dove era venuto. La risata diabolica di N distrusse il silenzio di tomba che era calato nella stanza. Finalmente era riuscito a raccogliere abbastanza cristalli del cuore da poter controllare un'intera armata di umalieni. E i suoi alleati non avrebbero tardato ad arrivare.

Azmut lavorava tranquillamente ad un nuovo progetto. Smanettava sui suoi schermi olografici, creando assi cartesiani e svariati diagrammi. Alle sue spalle si materializzò un uomo di mezza età. Portava i capelli corti neri e le due rughe sotto ai grandi occhi marroni denotavano una certa anzianità. Era alto e slanciato, indossava un camice bianco da laboratorio e sotto dei pantaloni gessati marroni. Teneva le mani in tasca e aveva un'espressione estremamente seria:"Azmut, dobbiamo parlare" Sentenziò, con il suo tono di voce calmo e fermo. L'alieno si girò quel tanto che bastava per capire l'identità del suo quantomeno inaspettato ospite. Quando realizzò che si trattava del suo amico, il dottor Paradox, abbozzò un mezzo sorriso:"Qual buon vento ti porta mio caro amico" Domandò, con la sua vocetta stridula e un po' roca:"Non porto buone nuove, ma sono certo che tu conosci già ciò che sto per dirti" Azmut prese a lisciarsi la barbettina:"Posso immaginarlo" Camminò fino alla gigantesca finestra, dalla quale osservava tutta la sua città, protetto e barricato nella altissima torre che lui stesso si era fatto costruire per condurre le sue ricerche in pace. Osservò le navicelle sfrecciare nel cielo e sospirò:"Scommetto che il prossimo bersaglio sarà la terra, giusto?" Paradox sfoderò il suo orologio da taschino placcato in oro:"Sì, non ci sono dubbi"
"In tal caso non abbiamo scelta... " Seguì un'intensa pausa di silenzio, durante la quale Azmut riflettè sull'universo. Letteralmente. Paradox lo fissava, aspettando una sua qualsiasi decisione, che non tardò ad arrivare:"Portami su quel pianetucolo inferiore" Affermò il galvaniano con disprezzo ostentato. L'amico non se lo fece ripetere due volte. Lo affiancò, e in un secondo sparirono.

Gwen correva a perdifiato lungo i corridoi immensi della casa. Dopo una maratona quasi infinita, giunse di fronte alla porta della camera di Ryuga. Si piegò sulle ginocchia, ansimando violentemente. Qualche secondo più tardi, trovò la forza di bussare. Ryuga apparve sulla soglia, eretto in tutta la sua possanza:"Qualcosa non va" Suonava più come un'affermazione che come una domanda. La rossa annuì, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio:"Ho avvertito una scossa fortissima nello spazio tempo. Qualcosa sta venendo qua" Il blader assottigliò gli occhi:"Qualcosa... o qualcuno" per l'appunto. Ryuga aveva fiuto per queste cose. Ash, allenatore di pokemon famoso in tutto il mondo, si insediò nella conversazione:"Ryuga- sensei, Paradox è qui" a queste parole, l'albino scattò.
Raggiunse in fretta la sala dove si trovava Paradox, facendo affidamento sul suo infallibile fiuto che, ancora una volta, non lo tradì. Aprì con un tonfo il portone, posizionandosi in fretta al tavolo:"Paradox, ti credevo morto" Disse con una punta di accidia nella voce:"Io sono al di sopra dello spazio e del tempo" Rispose quello per le rime. Azmut balzò agilmente sul tavolo:"Ci sono anch'io per tua informazione" Ryuga fece una smorfia di disappunto estremo:"Evviva" In quel momento entrarono Julie e Ben, il quale si bloccò all'istante quando vide il creatore dell'Ultimatrix, l'oggetto che gli permetteva di trasformarsi in cento forme aliene diverse:"Azmut! Dottor Paradox! Che ci fate qui?!" Chiese tutto allegro:"Purtroppo non siamo qui per una rimpatriata ragazzo mio... Dobbiamo darvi una spiacevole notizia" Tutti tacquero. Quando quei due insieme parlavano di cattive notizie, erano DAVVERO delle pessime informazioni. Di solito catastrofi varie o disdicevoli inconvenienti quali invasioni aliene e altre piccole seccature. Julie saettò con lo sguardo da Ryuga a Ben e viceversa, aspettando spiegazioni che naturalmente non arrivarono:"Ehem, mi sono persa qualcosa?" Domandò con aria stranita:"A dir la verità parecchie" Rispose l'albino grattandosi la testa. Il possessore dell'Ultimatrix si prese la briga di raccontarle per filo e per segno come stavano le cose e chi erano quei due tipi bizzarri che si erano presentati lì senza preavviso. Azmut era il creatore dell'Ultimatrix, non che forma di vita più intelligente di ben sei galassie. Paradox invece, a causa di un incidente successo moltissimi anni prima, era diventato capace di oltrepassare a suo piacimento lo spazio e il tempo, potendo così compiere senza problemi viaggi temporali e interdimensionali. Entrambi avevano avvertito i risolutori più volte sventando chissà quante minacce aliene, e avevano anche collaborato due o tre volte con Ryuga e la sua squadra, che ritenevano la più capace e la meglio organizzata. Julie annuì:"Ho capito... Quindi siete qui per dirci che ci stanno per invadere giusto?" Il professore e l'alieno si guardarono per poi assentire simultaneamente:"Secondo i miei calcoli, N ha completato il suo piano. Vuole invadervi con la sua armata di Supremi" Ryuga era preoccupato, e quando lo era cominciava a battere freneticamente il piede a terra cosa che stava per l'appunto accadendo:"E non può essere che lei si sia sbagliato?" Si azzardò a chiedere Ben, aspettandosi già la risposta:"I miei calcoli non sono mai errati" La bruna fece spallucce:"Beh ma avete già sconfitto una volta questi Supremi" Azmut scosse la testa:"Sono più forti e hanno migliorato la loro attrezzatura... sono praticamente imbattibili ora, perchè N li controlla direttamente grazie ai cristalli del cuore" Aprì di scatto i grandi occhioni neri, squadrando Julie, che impaurita arretrò di qualche passo. Ryuga intervenne:"Saremo pronti a riceverli" Paradox trasse dalla tasca il suo orologio e con uno scatto lo aprì:"Secondo le mie statistiche dovrebbero arrivare domani a quest'ora" Il blader si scroccò le dita:"Abbiamo tutto il tempo che ci serve"

Salirono sulla Jet Carretta in tutta fretta. C'erano quasi tutti, ma nessuno proferiva parola. Sapevano cosa sarebbe successo una volta cominciata l'invasione. Nessuno sarebbe più stato al sicuro e N ne avrebbe sicuramente approfittato per sostenere i Supremi e dare un'ulteriore sferzata alla terra. Perfino Ryuga pareva sulle spine. Lui che non sapeva neanche cosa fosse la paura, in quel momento temeva che non ce l'avrebbero fatta. Ovviamente non lo dava a vedere perchè tutta la squadra doveva credere di poter vincere senza alcuno sforzo. Comprendeva il motivo del suo timore: non voleva perdere ciò a cui teneva di più al mondo. Julie, aveva giurato che l'avrebbe sempre protetta. In quel momento si chiedeva se ci sarebbe riuscito. Dubitava delle sue capacità... Scosse la testa e continuò a guardare fuori dall'oblò:"Tutto bene?" Chiese gentilmente la sua ragazza, che gli si sedette accanto:"Julie... tu credi che vinceremo?" Le domandò dopo un lungo intermezzo di silenzio. La bruna sussultò e lo guardò dolcemente:"Certo che vinceremo!"
"Ah santo cielo, come fai ad esserne così sicura?!"
"Vinceremo perchè abbiamo te come capo" Gli sorrise. Ryuga non sapeva come reagire a quella risposta. Improvvisamente non si sentiva più un leader così abile, come poteva un ragazzino guidare un'intera squadra in una missione di una tale portata? Perchè era così che tutti lo consideravano, un marmocchio senza esperienza. Tutti tranne i suoi amici, che l'avevano sempre ritenuto la colonna portante dei risolutori. Forse era il momento di tornare coi piedi per terra. Ma se avesse mollato, che ne sarebbe stato della squadra? Avrebbe compromesso l'intera umanità... Però se avesse fallito avrebbe direttamente condannato a morte la sua specie. Come mai Julie non aveva dubbi su di lui? Cosa le aveva mai dimostrato per ottenere la sua cieca fiducia? Mentre si poneva queste domande di notevole rilevanza, un rombo proveniente dal motore principale scosse l'intero velivolo:"Stiamo per atterrare, reggetevi" Avvisò Kevin tenendo lo sguardo fisso sul cielo davanti a sè. Ancora una volta Ryuga sospirò preoccupato, non poteva fare a meno di pensare alle catastrofiche conseguenze avrebbe avuto la terra in caso di un suo fallimento. La Jet Carretta rallentò fino ad atterrare, se così si puo dire. Infatti si fermarono sopra al tetto di un mastodontico palazzo con una "A" che svettava quasi sulla cima. Julie sorrise al suo ragazzo con un occhiolino, e appoggiò una mano al portello nell'attesa che si aprisse:"Forza, scendete tutti" Li incitò il pilota, con un'insolita fretta. La bruna obbedì, seguita a ruota da Ryuga. Trovandosi su un edificio con un numero indefinibile di piani, Julie rimase a bocca spalancata:"Che c'è piccola, mai visto la Stark Tower?" Domandò sarcasticamente una voce in avvicinamento. La ragazza sbattè le palpebre per poi guardare davanti a sè. Un uomo circa sulla trentina, capelli marroni scuri corti, barba e basette, muscoloso e non molto alto camminava sicuro di sè. Appena le fu vicino le rivolse un ampio sorriso:"Enchantè" Julie si riscosse:"Oh, parlez-vous français?" Rispose innocentemente. Lui la fissò con uno sguardo tra lo stupito e lo sconvolto. Una mano grande e possente si posò sulla spalla di lei:"La ragazza è con me" Affermò con fin  troppa decisione Ryuga, prima che Stark potesse anche solo pensare di poterla toccare:"Oh ma bene, vedo che Picchiarello si è fatto la ragazza" Ironizzò quello. Del fumo usciva dalla testa dell'albino, mentre una vena gli pulsava sulla fronte:"Non chiamarmi Picchiarello..." Per fortuna intervenne un altro giovine a metter fine a quello che sarebbe potuto trasformarsi in un orrendo spettacolo:"Signori" Salutò con un gesto del capo:"Colonnello" Fece a Ryuga con tono riverente. Il blader ricambiò:"Capitano" Julie continuava a voltare la testa da Ryuga agli altri due per lei misteriosi individui:"Scusate... Vorreste spiegarmi?" Domandò con una punta di imbarazzo, temendo di aver rovinato come al solito qualcosa:"Oh sì scusa. Julie ti presento il capitano Steve Rogers, altresì Captain America. E questo qui è Tony Stark"
"Delle Stark Industries, incantato mia cara...?" Lei si riscosse e fece una risatina tirata:"Che sbadata ho dimenticato di presentarmi, il mio nome è Giulietta Candore Casterville, ma vorrei che mi chiamaste semplicemente Julie"
"L'ultimo che non l'ha fatto è finito male!" Disse Ben passando velocemente. La ragazza divenne tutta rossa per l'imbarazzo:"Non è vero! Io non sono affatto violenta!" Steve le sorrise dolcemente, per poi spostare lo sguardo su Ryuga, diventando improvvisamente serio:"Immagino che tu non ci abbia convocato qui solo per farci conoscere lei" Ryuga sorrise beffardo:"Ti pare che ti avrei fatto venire su questa schifosissima torre solo per questo? Oh andiamo Steve, siamo seri" Iniziarono ad avviarsi dentro, lasciando Tony con un palmo di naso:"Ehi aspettate un momento! La Stark Tower è un capolavoro di ingegneria moderna!" Julie sorrise e decise di seguirli, sperando in cuor suo che le cose, in un modo o nell'altro, si sarebbero sistemate.

Percorsero corridoi su corridoi, presero l'ascensore che scese un numero infinito di piani. Quando finalmente giunsero al capolinea, Julie aveva decisamente lo stomaco sotto sopra. Dovette fare enormi e profondi respiri per trattenere il senso di nausea crescente, ma le rimase comunque un fastidiosissimo scombussolamento generale. Seguì gli altri senza fare domande, anche perchè sicuramente non le avrebbero prestato attenzione impegnati com'erano a disquisire su chissà che cosa. Ne approfittò per carpire ogni singolo dettaglio tecnologico di quel computer fatto a torre. Venne riscossa però dal brusco arresto di tutta la brigata. Erano immobili davanti ad un portone:"JARVIS apri la porta" Parlò Tony e subito una voce metallica rispose:"Subito signore" Come per magia il portone si aprì lentamente, permettendo l'accesso ai ragazzi. Julie rimase per un attimo immobile a fissare un punto fisso nell'orizzonte, era incredibile la tecnologia di quel mondo, assolutamente straordinaria. Il suono cavernoso della voce di Ryuga che la richiamava la svegliò, consentendole di entrare.
La stanza era tuttosommato di piccole dimensioni rispetto al resto della costruzione, il pavimento era insolitamente rivestito di moquette blu e c'era soltanto uno scaffale in legno d'acero stracolmo di libri appoggiato alla parete frontale. L'unica cosa che spiccava era una piccola mappa olografica al centro stesso della camera. Prima che Julie avesse il tempo di guardarsi attorno, dall'altra porta entrarono due persone, una donna e un uomo:"Ah, Julie, Picchiarello, voglio presentarvi due nostri alleati dell'ultim ora. Sophie e Logan, anche detti Shinemoon e Wolverine" Sophie fece un sorriso dolce:"Molto piacere di conoscerti Julie, al dipartimento Americano dei risolutori non si fa che parlare di te" La bruna alzò gli occhi al cielo imbarazzata:"Beh ne sono felice" Logan si fece avanti:"Ciao Principessa" La salutò con la sua potente voce. Per un momento Julie si bloccò. La sua mente fece dei paurosi viaggi indietro nel tempo, e immagini confuse si sovrapposero davanti ai suoi occhi, facendola vacillare a terra. Per fortuna Ryuga la sostenne:"Julie, tutto bene?" Le domandò preoccupato, ma come lui la sorresse, le visioni svanirono. Come se lui avesse interferito con un particolare recesso della sua memoria. Leggermente ansante, la ragazza annuì:"Ora sì, credo... E' passato" Ryuga sorrise, nel tentativo di rassicurarla, poi riassunse la sua impassibile freddezza:"Dove sono gli altri Avengers" Chiese perentorio:"La Vedova Nera e Burton sono impegnati in un'altra missione prioritaria assieme al Dottor Banner, Thor non so dove possa essere" Rispose con altrettante sicurezza Steve. Proprio in quel momento un portale verde brillante si aprì, e ne uscirono Paradox assieme a Azmut:"JARVIS, ricordami di adottare misure di sicurezza contro uomini in camice bianco che fuoriescono da magici portali verdi" Disse Tony senza alcuna inflessione della voce. Il Capitano si fece avanti:"Chi è lei" Domandò con durezza:"Io sono quello che vi ha radunati, permettete che mi presenti, Dottor Paradox, viaggiatore temporale e interdimensionale" Azmut saltò giù dalla spalla di Paradox:"E io sono Azmut, il galvaniano più intelligente di sei galassie e creatore di Omnitrix e Ultimatrix" Sia Steve che Tony ebbero come reazione istintiva quella di guardare Ryuga, che si limitò ad annuire. Captain America fissò il dottore dritto negli occhi:"Perchè ci hai riuniti qui"
" Come, Ryuga non ve l'ha detto?" Stark gli andò a un palmo dal viso:"Basta con questi giochetti, vogliamo risposte"
"D'accordo giovanotto, andrò subito al punto. I Supremi, una razza aliena con un'impressionante ed avanzata tecnologia, stanno per invaderci, tra circa" Sfoderò il suo orologio d'oro da taschino:"Meno di un'ora" Gli occhi dei due si spalancarono come se avessero appena visto i loro nomi scritti sulle lapidi:"Abbiamo meno di un'ora per armare un esercito" Constatò Tony:"Non ce la faremo mai" Ryuga si eresse in tutta la sua possanza:"La mia squadra è sufficientemente numerosa e più che adeguatamente addestrata, se anche gli Avengers" Si rivolse a Logan:"E voi due, deciderete di aiutarci, potremmo anche farcela a sconfiggere N" Logan alzò un sopracciglio:"N? Ma voi risolutori non l'avevate spedito all'altro mondo?" Ryuga non spostò nemmeno lo sguardo per rispondergli:"L'avevamo soltanto imprigionato, ma sembra non sia bastato" L'uomo si irritò a tal punto che prese per il colletto il suo interlocutore:"Senti brutto rockettaro coi capelli impomatati, non sono venuto fin qui per farmi trattare come uno zerbino da un tipo come te" Gli ringhiò addosso con rabbia. L'Imperatore Drago assottigliò gli occhi nel tentativo di trattenersi:"Non toccarmi con le tue sudice mani" Sibilò. Julie si mise davanti:"Basta, basta tutti e due! Dobbiamo collaborare se vogliamo vincere, ora più che mai!" Al solo sentire di queste parole, Wolverine mutò espressione, e nel giro di qualche secondo mollò la presa. Per fortuna che la ragazza era intervenuta... o per Logan sarebbero stati guai seri:"Ringrazia la tua ragazza pivello, e il mio buonsenso" Grugnì, sistemandosi la giacca con stizza. Julie osservò attentamente Ryuga: lentamente gli artigli tornavano sotto pelle. Dopo un po' Ben azzardò:"Io direi che è meglio calmare gli animi e usare la nostra foga per congegnare un piano" La bruna colse l'occasione di rafforzare la sua affermazione di poco prima:"Giusto! Ben ha ragione! Innanzitutto io proporrei di..." Una fortissima e improvvisa scossa di terremoto la interruppe, facendole perdere l'equilibrio. Per fortuna riuscì ad aggrapparsi alla parete prima di capitolare al suolo. La luce si spense di colpo. Blackout. Silenzio totale. Si sentivano solo i loro respiri irregolari e affannati:"Cosa è stato?" Domandò seria Julie. Ryuga si guardò intorno con gli occhi sgranati prima di rispondere:"Arrivano"

Camminavano velocissimi per i corridoi:"Dottor Paradox! E questa sarebbe un'ora?!" Urlò l'albino in preda ad una crisi di nervi. L'uomo si limitò ad estrarre e controllare il suo orologio da taschino:"In effetti sono in anticipo, un anticipo che non avevo previsto"
"Ah, lei non l'aveva previsto eh?!" Julie lo affiancò correndo:"Visto che stiamo per morire tutti, c'è qualcosa che vorresti dirmi? Per esempio spiegarmi il perchè Steve ti chiama colonnello!" L'albino alzò gli occhi al cielo:"Storia lunga, e noi nn abbiamo tempo!" Arrivarono il più in fretta possibile alla gigantesca finestra dell'attico, salendo un numero indefinito di piani di scale a piedi, senza contare l'andatura con la quale salivano. Appena arrivarono lo spettacolo che gli si parò davanti agli occhi li lasciò di sasso: enormi astronavi dalle svariate e mastodontiche forme svettavano nel cielo di New York, oscurando il sole e riducendo l'intera città ad un mucchio di persone impazzite che corrono senza meta nel vano tentativo di procurarsi un riparo. Tony ebbe subito un'idea:"JARVIS apri le porte della torre, qui molta gente potrà rifugiarsi" Julie lo fissò con ansia e stupore, e lui ricambiò lo sguardo:"Cerchiamo di salvare più persone possibile" Steve invece si rivolse a Ryuga:"Cosa hai intenzione di fare ora?" Lui prese un respiro profondo:"Quello che ho sempre fatto" Si girò di scatto fissandolo negli occhi:"Combatto" Il capitano gli rivolse un sorriso e gli mise una mano sulla spalla:"Se ci sarai tu a guadarci combatteremo anche noi fino alla fine"
"Date una festa e non ci avete invitato?" Domandò una voce non identificata alle loro spalle:"Agente Burton, Natasha" Li salutò Ryuga:"Come state gente? Vedo che qui non ci facciamo mancare nulla: prima l'evasione di N, ora un'invasione aliena. A che gioco giochiamo?" Chiese sarcastica Natasha. In quel momento a Julie si accese una lampadina:"Gioco... gioco... ma certo, un gioco! Ryuga so come possiamo batterli!" La Vedova Nera la squadrò perplessa:"Dicci tutto campionessa" Disse Tony incuriosito:"Facciamogli credere di stare al loro gioco, e quando meno se l'aspettano, nel modo che meno si aspettano, attacchiamo!" Ryuga annuì:"Mi sembra una buona idea..." Vennero bruscamente interrotti da un ologramma proiettato nel cielo, raffigurava uno di quei orrendi alieni:"Terrestri, la vostra razza è inferiore e impura, tutto ciò che è impuro va eliminato! E come la formica viene schiacciata dallo stivale, ora noi faremo a pezzi la vostra misera civiltà, prendendo possesso del pianeta" L'immagine cambiò di colpo, ora si vedeva N in cima alla statua della libertà, che osservava la città con un ghigno malefico:"Visto Ryuga?! Formica, stivale! Ahahahahaha!" La sua risata diabolica riecheggiò nell'aria per dei minuti, accrescendo ulteriormente il panico nel cuore dei poveri abitanti di New York. L'albino strinse i pugni fino a farseli quasi sanguinare:"E' colpa mia se ora lui sta per distruggere il mondo... è compito mio distruggerlo" Julie gli sorrise e gli prese la mano intrecciandola dolcemente con la sua:"Se tu combatterai ci sarò anch'io" Ben invece gli diede una pacca sulla schiena:"Anch'io, non vedo l'ora di poter ammirare la faccia di merda di N spiaccicata al suolo" Ryuga annuì:"Hai il completo appoggio degli Avengers, tu dicci solo cosa dobbiamo fare" Il sorriso dell'albino si tramutò in un ghigno:"Penso che per questa battaglia ci servano rinforzi, a cui ho già pensato io. Dopo tutto per combattere i giganti che N evocherà, quali i pokemon Giratina, Raiquaza e company, ci vogliono dei giganti" Un'altra scossa agitò il suolo sotto i loro piedi, ma questa volta, di fronte a loro, si stagliava una macchina incredibilmente potente, la più potente che possa esistere. Perchè loro non erano solo macchine, no, loro avevano un cuore. Ryuga sorrise al mastodontico volto di metallo che li osservava dalla finestra:"Bentornato sulla terra, Optimus Prime" Tony cercò di distrarre tutti dall'inquietante occhio rosso meccanico che li fissava:"Ahm... Qual è il piano?" In un secondo Ryuga sfoderò gli artigli e alzò la testa, mentre guardava le persone correre inseguite da alieni mostruosi e edifici distrutti crollare a causa dei raggi laser sparati a velocità supersonica dalle loro astronavi:"Ammazziamoli tutti"

"Sono felice di rivederti amico mio"
"Anche per me è un onore, Optimus" Il Transformer guardò le astronavi:"Seguiremo la tua causa fino alla morte, dobbiamo saldare quel debito" Ryuga si affacciò guardando giù dalla torre:"Io salverò quella gente, fosse l'ultima cosa che faccio" Asserì con convinzione:"Certo, ora che N ti ha visto attaccherà sicuramente, ma noi saremo pronti a respingerlo. N, dì le tue ultime preghiere, sta arrivando il Turbine Rosso"

Angolo Autrice
Scusate se vi ho fatto aspettare così a lungo, ma mi avevano tagliato i viveri di internet *-* comunque finalmente ci avviamo alla conclusione, quel baaaaaaabbione di N ha portato a termine la sua invasione, cosa accadrà? Per fortuna che Ryuga, da bravo cagnolino previdente, aveva contattato i suoi vecchi amici Transformers, riusciranno così a vincere oppure N si rivelera comunque troppo forte? Tutto questo e molto altro nel prossimo capitolo: Battaglia Finale (parte 1)! Non mancate!

vi metto un'immagine degli orrendi alieni che invadono la terra
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