In pugno ad un segreto

di Elizabeth9
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1 ***
Capitolo 2: *** Cap 2 ***
Capitolo 3: *** Cap 3 ***
Capitolo 4: *** Cap 4 ***
Capitolo 5: *** Cap 5 ***
Capitolo 6: *** Cap 6 ***
Capitolo 7: *** Cap 7 ***
Capitolo 8: *** Cap 8 - la conclusione ***



Capitolo 1
*** Cap 1 ***


                                         In pugno ad un segreto

 

Granelli di sabbia ricoprono il tempo. Scorre. Scorre, e se ne va. Ma non dimenticherò questo momento.

Questo è il tempo di vivere te, fino all’ultima parte di me. Io ti sento, mi sei qui accanto, e il tuo corpo è mio.

Io ti amo. Sei il desiderio di ogni mio istante, sei ogni battito del mio cuore, sei il ricordo della mia mente. 

Ora devi fidarti di me, mentre ci stringiamo fra le braccia.

 

Le foglie avevano cominciato a risplendere del bagliore tiepido del sole di prima mattina. L’aria ormai non era così pungente come la scorsa stagione e i fiori cominciavano a colorare il cortile di Hogwarts.

Una ragazza dai capelli ricci e castani si stava dirigendo nel suo dormitorio a passi svelti ma silenziosi, stando ben attenta a non farsi scoprire da qualche insegnante in giro per la scuola a quell’ora.

Hermione rientrò nella sua stanza. Cercava di fare meno rumore delle ali della piccola farfalla che si era posata sul bordo della sua finestra.  Vista l’ora, si rese conto che sarebbe stato meglio assopirsi sul letto solo per qualche istante per poi prepararsi alle lezioni faticose del giorno.

I suoi capelli profumati si accostarono delicatamente sul cuscino. Le sue mani lo strinsero forte, mentre mille pensieri nella sua testa erano rivolti a quello che le era accaduto poche ore prima. Era ancora stordita ed incredula che una cosa tanto bella fosse finalmente successa fra loro.

“Ron ti amo…

Avvicinò delicatamente le sue dita alle sue narici: poteva ancora sentire il dolce profumo del suo corpo e dei suoi capelli. I suoi occhi fissavano le lancette della sveglia per concentrarsi in qualcos’altro e non addormentarsi, ma era del tutto inutile i suoi occhi balenavano nel suo pensiero come lampi nella notte e proprio in questo ricordo la ragazza si addormentò.

Hermione!Hermione!Alzati forza!Ma lo vedi che ore sono?” Ginny la percuoteva con molta poca grazia per essere un risveglio di prima mattina.

G-Ginny?...ma che c’è?”

“Che c’è?Hermione non è da te!Sono le otto. Le lezioni inizieranno tra poco!”

Le otto ok…LE OTTO?O mio Dio perché non mi hai svegliato prima?”Hermione balzò giù dal letto, sbattendo bruscamente contro lo spigolo del comodino.

di solito ci pensi tu a svegliarti, sei sempre puntuale come un orologio svizzero! Ma dimmi: perché diavolo sei vestita?”

Mh..Bè… sai dovevo controllare una cosa sul libro di erbologia per il prossimo esame” Hermione abbassò lo sguardo sperando che la rossa se la bevesse senza troppe complicazioni.

“Ma Hermione, il prossimo esame è tra un mese!Non dirmi che già ti stai preparando?...Riflettendoci su, è nel tuo stile!Altrimenti come riusciresti a prenderti l’ennesima lode anche questa volta?Non sia mai una A al posto di una A con lode, cadrebbe il mondo!” Ginny bofonchiava sarcastica, mentre Hermione la squadrava dal basso all’alto un po’ puntigliosa, ma felice del fatto che ci avesse creduto.

“Non sei certo come quel testone di Ron che si ricorda di avere un compito solo quando ritrova il suo diario sotto al letto, completamente impolverato, al posto delle pantofole!E poi si lamenta dei voti…

Hermione accennò ad un piccolo sorriso, poi dette uno sguardo di sfuggita all’orologio.

“Cavoli!!!Le otto e dieci!!!!!Le lezioni iniziano tra due minuti!Piton ci ucciderà se arriviamo in ritardo. Sarebbe come avere assicurato uno D nel prossimo compito!!!

Si, si ok!L’apocalisse e tutto il resto…muoviamoci!”

Hermione entrò in classe appena in tempo. Dopo un solo istante Piton minacciosamente barricò tutte le finestre della stanza con il suo fare “cordiale” ed accese il proiettore.

“Dov’eri finita?” sghignazzò Harry alle sue spalle

“Te lo spiegherò…” rispose velocemente Hermione per non farsi rimproverare.

Harry stava sudando le sette camicie per tenere sveglio Ron, che ciondolava da una parte all’altra della sedia. Dopo poco ci pensò Piton a farlo riprendere: due ricerche per punizione da consegnare entro due giorni e una bella librata in testa con tanto di copertina rigida.

Finite le lezioni della mattina, il trio si diresse verso la sala grande. Ron mangiava a più non posso,ma non aveva ancora avuto il coraggio di guardare Hermione negli occhi. Poco dopo li raggiunse Ginny.

allora, mi spiegate voi due cosa avete oggi?Ron è un cadavere assetato di cibo, tu Hermione mi hai proprio sorpreso sei arrivata giusto in tempo per salvarti dal rimprovero di Piton, arrivi sempre venti minuti prima per ripassare per la centesima volta la lezione!”

Hermione e Ron sobbalzarono a quelle parole e si guardarono dopo tanto silenzio alquanto imbarazzati. Al rosso cadde il cucchiaio dalle mani, mentre Hermione lo supplicava con lo sguardo di non proferire parola, avrebbe detto tutto lei.

“Vedi Harry….” Incominciò Ron.

Hermione si irrigidì da morire per poi dare un bel calcio a Ron di sottecchi.

“Ecco il punto è che questa notte io e Ron siamo andati in biblioteca per il prossimo esame di erbologia, sai bene che Ron ha una bella insufficienza e così abbiamo, anzi per la precisione ho, pensato di prepararci il prima possibile!”

“ Ma oggi non mi avevi detto che c’era anche lui?” aggiunse Ginny insospettita.

vedi mi ero appena svegliata dopo una lunga nottata, quindi mi sarà passato di mente!”

Harry e Ginny incrociarono lo sguardo ed entrambi presero coscienza del fatto che i due stavano nascondendo qualche cosa.

 

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Capitolo 2
*** Cap 2 ***


Passò qualche giorno e nonostante Harry e Ginny avessero cercato di estirpare dalla bocca dei due amici la verità, quest’ultima non sembrava voler uscire proprio fuori.

Si stavano dirigendo tutti fuori verso il cortile per passare un po’ di tempo all’aria aperta visto la bella giornata.

Ron si avvicinò delicatamente ad Hermione, senza dare nell’occhio alla vista di Harry e Ginny.

“E’ stato bellissimo!”

“Si lo so!” replicò velocemente Hermione mentre incrociava il suo sguardo, non potendo fare a meno di notare la bellezza del colore dei suoi occhi.

I due si scambiarono un bacio appassionato all’angolo del cortile.

Era ormai da qualche ora che i quattro amici stavano assieme a parlare e divertirsi fra di loro, quando improvvisamente il viso di Hermione cambiò colorito.

“Ehi Hermione c’è qualche cosa che non va?”

No no sto bene…  non era molto convinta di quello che stava dicendo ma non voleva far preoccupare i loro amici.

Quindi come procedono i vostri studi di erbologia?Immagino che Ron sia un gran peso per te HermioneGinny drizzò le orecchie incuriosita dalla risposta che la ragazza le avrebbe dato.

Erbologia?Ah si!Come no!Ron è un gran rompiscatole, rallenta il lavoro, non si impegna minimamente in quello che stiamo facendo… 

Ron la guardò perplesso, poi però tornò in sé e assecondò il gioco di Hermione cercando di essere il più naturale possibile.

“Ehi Hermione non esagerare!Insomma un po’ mi applico!”

“Si certo!A fare danni senza ombra di dubbio:perdere il filo, distrarmi, bighellonare,ecc”

Tutti se la spassavano a più non posso, tranne Ron che in quel momento doveva subire piccature, che per una volta non gli erano dovute.

All’imbrunire i quattro decisero di tornare nelle loro camere,così presero tutte le loro cose e si avviarono all’uscita del cortile.

Hermione si alzò e prese i suoi libri per poi riporli accuratamente fra le braccia. In quel momento un forte giramento di testa la pervase da cima a fondo. Per alcuni brevi istanti non riusciva più a distinguere neanche i fili d’erba dalle pagine dei libri, che si erano tutti accartocciati a terra, scivolati dalle sue mani.  I battiti di Hermione cominciarono a farsi più presenti nel suo cuore e ad aumentare ad ogni istante che passava. Presa dalla agitazione, le sue mani cominciarono lentamente a tremare mentre una goccia di sudore le scivolò dalla fronte. Alzò repentinamente lo sguardo da terra dove giacevano i libri, nella speranza che la luce più intensa del cielo la aiutasse a riprendersi.

Hermione?Hermione?Sei sicura di stare bene?” Ginny che la osservava ormai da qualche minuto si avvicinò a lei sorreggendola per le spalle,intanto Harry e Ron le si avvicinarono capendo che qualche cosa non andava.

“Ho bisogno solo di un po’ di aria fresca e di riposo, non preoccupatevi” Hermione manteneva con tutte le sue forze un tono di voce che potesse apparire pacato e tranquillo, visto che ormai il malore sembrava essere passato quasi del tutto.

Ron la sorresse per tutto il tragitto fino ad arrivare alla sua camera. Il suo viso sembrava alquanto indebolito e bagnato di sudore,ma lei voleva nasconderlo a tutti i costi.

“ Vuoi che ti portiamo in infermeria?”

“Non ce ne è bisogno, state tranquilli davvero!E’ solo stanchezza ne sono sicura”

Si ma Hermione io non mi tranquillizzo al pensiero che non stia bene!” Ron la guardava alquanto preoccupato. Rare volte l’aveva vista in quelle condizioni.

“Andate veramente!Sono solo stanca ve lo ripeto. Ci sarà Ginny a farmi compagnia!...Ah Ron!Questa notte niente studi di erbologia d’accordo?”

Ron annuì, pur sapendo che di studi di erbologia non ve ne erano mai stati, ma in quel momento non poteva che rispondere in quella maniera. Non era affatto tranquillo, perciò gli sembrò doveroso almeno di baciarla prima di andarsene. Lo stesso fece Harry con Ginny,che sarebbe rimasta tutta la notte a sorvegliare l’amica.

La mattina seguente Hermione si diresse verso la sala grande,accompagnata da Ginny che scrutava ogni suo piccolo mutamento di comportamento per comprendere se l’amica fosse a posto sul serio. Accertatisi della propria salute, il trio fece la solita rutine di tutti i giorni,anche se Ron aveva sempre un occhio di riguardo per lei,così Harry e Ginny le erano altrettanto vigili.

La lezione della McGranit quel giorno era davvero impegnativa. Harry dalla stanchezza fissava la punta della sua penna magica,scarabocchiando con il pensiero il foglio del quaderno. Ron era completamente in coma dal canto suo. Le parole della McGranit erano come geroglifici incomprensibili, che non riuscivano neanche a scalfire l’attenzione del ragazzo in preda alla spossatezza. L’unica cosa che poteva limitarsi a fare,era quella di pensare un po’ ad Hermione e a come potesse stare quel giorno.

“Uno, due, tre, Moveo aspectus!” la professoressa continuava ad agitare la bacchetta in alto e in basso con estremo pathos, non rendendosi minimamente conto del disinteresse generale. Perfino Hermione sembrava essere inspiegabilmente stanca ed affannata.

Un forte mal di testa le ronzava nelle tempie ormai da tempo.

“Scusi!potrei uscire un attimo?non mi sento molto bene…” il suo volto aveva perso il colorito riacquistato la mattina e sembrava essere ancora più ceruleo.

“Si certo!” rispose immediatamente la McGranitt che vide la ragazza molto scombussolata.

Harry e Ron voltarono la loro attenzione verso di lei. Il rosso stava per alzarsi in piedi ed uscire, voleva raggiungerla a tutti i costi,ma Harry lo afferrò per il lembo della maglietta, incitandolo a restare.

“Dove credi di andare?La McGranitt non ti farebbe uscire!”

“Lasciami Harry!miseriaccia ma che le succede!”

Hermione chiuse di getto la porta della classe e corse a passi veloci e decisi verso il bagno delle ragazze.

“Chissà che le prenderà a quella stupida mezzosangue!” disse Malfoy mentre se la rideva compiaciuto con i suoi scagnozzi “ forse è la volta buona che ce la togliamo di mezzo!”

 

Un commentino?

Innanzi tutto ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno letto, recensito e messo tra i preferiti questa storia. Spero proprio che continuerete a seguirmi, lo snodo della storia sta per arrivare! Volevo far notare inoltre che le parole del primo capitolo scritte con un carattere diverso sono state riprese da foto album di Hermione (precisamente è il capitolo “Notte degli amanti”, nel caso in cui vi interessasse andate a leggere, ne sarei molto felice!!!!!)

Per rispondere ad una persona che ha commentato, Angustias, Hermione non è rimasta cieca in questa storia, forse ti sbagli con i colori della vita, comunque grazie mille per aver recensito!!!!!

Grazie di cuore a tutti continuate a seguirmi!

 

 

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Capitolo 3
*** Cap 3 ***


Il corridoio della scuola di Hogwarts sembrava infinito. Pareti su pareti, angoli su angoli. Hermione fu costretta più di una volta a fermarsi sullo spigolo del muro per riprendere fiato. Le gambe cominciavano ad irrigidirsi e a perdere inspiegabilmente sensibilità. Le tempie le pulsavano come non mai, ed il cuore sembrava essersi tramutato in un tamburo.

Arrivata a stento alla porta del bagno, la prima cosa che riuscì a fare fu quella di aggrapparsi violentemente al bordo del lavandino, per non perdere l’equilibrio  e riacquistare un po’ di forze. Aprì il rubinetto a scroscio, e ci infilò il su viso sotto, con la speranza che una bella rinfrescata le facesse bene.

Intanto Ron era fuori di sé. Harry ormai non riusciva più a giustificare il ritardo di Hermione, che si era assentata dalla classe per più di dieci minuti.

Un forte senso di nausea cominciò ad impadronirsi del suo stomaco. La ragazza si contorceva dal malessere e non passò molto tempo prima che rigurgitasse tutto ciò che aveva mangiato per colazione. Le sue braccia perdevano pian piano le forze e ormai anche il suo corpo sembrava alquanto debilitato. L’unico rimedio che le venne in mente fu quello di continuare a rinfrescarsi. Poi si avviò ciondolante all’uscita del bagno.

Intanto Ron era riuscito a farsi espellere dalla classe. Cercò Hermione nell’unico luogo in cui sarebbe potuta andare e in effetti era proprio lì. La ragazza stava appoggiata alla porta del bagno, sembrava che stesse per perdere i sensi da un momento all’altro.

Hermione!Stai bene?Insomma mi dici che cosa hai?” Ron la riprese di getto, visto che la ragazza stava perdendo l’equilibrio.

“Ron sto bene! Sarà solo un po’ di influenza, non c’è bisogno di fare tante scenate! Non preoccuparti torniamo in classe…

Harry si tranquillizzò alla vista di Hermione e Ron che aprirono la porta, mentre la McGranit era insospettita dall’arrivo in contemporanea dei due in classe.

Alla fine delle lezioni Ginny si unì al resto del gruppo. Come prima cosa salutò Harry ed Hermione, mentre non calcolò Ron neanche alla lontana. Si avvinghiò al collo di Harry per poi stampargli un bel bacio in bocca, oltremodo ricambiato nonostante fossero sotto gli occhi di Ron, che ormai, e soprattutto in quel momento, non ci faceva più caso.

“Buongiorno sorella! Quando pensi di aver finito di attaccarti come una piovra ad Harry, forse avrai l’accortezza di salutarmi! Potresti evitare di fare tutte queste scene…

Dai Ron!Smettila! Perché non lasci a Ginny un po’ di libertà? Non è più una bambina!” replicò Hermione in difesa dell’amica.

Ron sei solo invidioso! La realtà è che non riuscirai mai a farti una ragione del fatto che io sia cresciuta e sicuramente sono molto più matura di te! Ma guardati non riesci neanche a mettere di calzini dello stesso paio! 

Il rosso aveva due calzini diversi:il destro era a strisce verdi e blu, l’altro al contrario con le cuciture ben in risalto di un bel color rosso. Gli altri tre scoppiarono in una fragorosa risata generale.

Ron si accostò alla sorella con l’intento di mangiarla in quell’istante, ma Hermione lo afferrò per il bordo della camicia e lo tenne ben a bada.

Sul far della sera Hermione decise di andare in camera prima del solito per cercare di riposarsi il più a lungo possibile, tuttavia erano altri i pensieri che in quel momento la tenevano sulle spine e non le permettevano di dormire. Non riusciva a darsi una spiegazione degli strani sintomi degli ultimi giorni, o forse non voleva indagare sul motivo di tale senso di malessere per paura di aver fatto qualcosa di tremendamente sbagliato incoscientemente.

Continuava a rigirarsi i pollici fra le mani, mentre gironzolava in pantofole per la stanza avanti e indietro. Forse era il caso di consultare uno dei suoi libri per comprendere il tutto, ma la paura non la convinceva a farlo. Dopo svariati minuti, decise di consultare il suo libro di medicina per maghi e streghe e cercare una risposta che già giaceva chiara e sempre più evidente nel suo cuore.

Hermione sbarrò gli occhi dopo aver visto le parole di quel libro e questa fu la volta buona che svenne del tutto a terra.

La mattina seguente Hermione decise di non credere a ciò che aveva letto, in fondo quelli potevano essere sintomi comuni a qualsiasi altra malattia, perciò non c’era alcun motivo di preoccuparsi. Visto però che la sua coscienza non glielo permetteva decise comunque di portare con il libro di medicina che avrebbe consultato furtivamente tra una lezione e l’altra della mattinata.

Hermione sei pronta?” borbottava Ginny un po’ insonnolita dall’altro capo della stanza “come ti senti oggi?”

Hermione era molto agitata quella mattina, ma non poteva perdere il controllo.

“Sto bene,possiamo andare…anzi io mi avvio un po’ prima se non ti dispiace dovrei ripassare una cosa sul libro di difesa contro le arti oscure prima che inizi la lezione!”

“Ok vai! Ti aspetterò dopo le lezioni insieme agli altri nella sala grande. Ah! Dimenticavo! Mi raccomando ripassa ogni singola riga del tuo libro non vorrei che dimenticassi quale punteggiatura abbia usato!” Ginny ridacchiava sotto il naso, ma Hermione non aveva fatto caso neanche alla battuta della compagna. L’unica cosa che le interessava in questo momento era quella di andare in classe e rileggersi in santa pace da sola quel maledetto libro di medicina.

La ragazza dai capelli castani si avviava verso la classe, quando d’improvviso un forte dolore allo stomaco ricominciò a prenderla. La nausea aumentava di attimo in attimo e il sudore le scendeva repentinamente dalla fronte. Hermione cercò disperatamente un luogo appartato, dove potersi stendere, ma le forze l’abbandonarono di colpo, così da cadere in mezzo al corridoio. Tutti i suoi libri erano a terra, compreso quello la cui pagina non avrebbe dovuto vederla nessuno se non la sottoscritta.

Normalmente a quell’ora i corridoi della scuola non erano frequentati da nessuno, visto che le lezioni iniziavano più o meno tra un’ora, quindi Hermione poteva stare al sicuro. Sfortunatamente però, quella mattina Draco Malfoy e gli altri suoi viscidi segugi si stavano dirigendo verso l’aula per finire di copiare dal libro i loro compiti.

“Fermi!Fermi!....FERMI!Che diavolo ci fa la Mezzosangue distesa a terra a quest’ora della mattina!?” Draco si era nascosto dietro la colonna del muro per scrutarla indisturbato. Tiger e Goile se la ridevano ancora assonnacchiati placidamente.

 

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Capitolo 4
*** Cap 4 ***


Hermione cominciò a piangere, ormai consapevole del guaio in cui si era cacciata. Era ancora stesa bocconi e non si era accorta della presenza di Malfoy e gli altri. Si raggomitolò tutta sulle sue ginocchia, in preda alla solitudine e allo sconforto. Continuava a toccarsi il ventre e a singhiozzare per il tremendo errore in cui lei e Ron erano ingenuamente cascati.

C-come faccio ora?” i suoi singhiozzi giungevano fino all’udito di Malfoy che decise di mettere il dito nella piaga intervenendo.

“Ehi!Granger!” la ragazza si voltò di scatto in lacrime. Il suo sguardo era sconvolto nel vedersi davanti proprio la persona che in quel momento non sarebbe mai dovuta venire.  “ che ci fai per terra a quest’ora? La Granger che infrange le regole!!!OH questa è bella….o forse no!Ho capito! Ti hanno adibita al lavoro che ti è più consono: pulire il pavimento con la lingua, come si conviene ad un cane pulcioso come sei!”

Hermione lo guardava con aria furibonda e disprezzo avrebbe voluto impiccarlo in quel preciso istante. La ragazza si alzò di scatto e le puntò la bacchetta sotto il mento.

“Non provare mai più a rivolgerti in questo modo a me, chiaro?Sono affari miei se sono qui!”

“Altrimenti cosa vorresti farmi?Chiami il tuo amico Potter, oppure quello zotico di Weasley, ma per piacere!”

“STA ZITTO!NON HO VOGLIA DI PARLARE CON TE NE ORA NE MAI!CHIARO???!” Hermione gli urlò in faccia con tutto il fiato che aveva in gola, dimenticando per un attimo il suo dolore.

Malfoy si ritrasse indietro con la sua aria da codardo e falso spavaldo, pensando che veramente questa volta le avrebbe prese da una donna, visto che era già successo proprio con lei.

“Sei solo una lurida mezzosangue,non ne vale la pena perdere tempo con te!”

“Vattene Malf…Hermione fu colpita da un altro giramento di testa, proprio in quel momento in cui non avrebbe dovuto dare segni di debolezza. Il suo viso sbiancò di colpo e lei si afflosciò a terra priva di sensi.

Malfoy rimase a guardarla incredulo di quello che era accaduto. I suoi occhi si dilatarono vedendo che lei non riprendeva conoscenza,nonostante la stesse cercando di rianimare a suono di insulti.

“Non ci posso credere!Ahh ahh!” Malfoy rideva a crepapelle al pensiero che Hermione si trovasse ai suoi piedi. “ Guardatela, prima fa la so tutto io e poi…ah ah!Lo sapevo che eri solo una stupida codarda!” Malfoy la guardava compiaciuto con disprezzo, quando poi vide vicino alle mani di lei il libro di medicina.

Malfoy lo raccolse senza cura e cominciò a leggere. Il sorrisetto che gli si era stampato in faccia fino a poco tempo prima, cominciò ad affievolirsi gradualmente, mentre i suoi occhi si facevano sempre più a palla. Staccò lo sguardo dal libro incredulo.

“La Granger aspetta un bastardo?”

AH AH…si un bastardo…COSA?” ripeterono in coro Tiger e Goile.

“E chi lo sa?”chiese Tiger agli altri.

“Nessuno lo sa! Chi vuoi che lo sappia stupido!....aspetta! sei un genio! Nessuno lo sa tranne noi! Questo significa che la Granger rischierebbe molto insieme a quell’imbecille di Weasley se qualcuno lo venisse a sapere….mh…la cosa si fa molto interessante!Ah…ah…ahMafoy lanciò una risata maligna, poi si impadronì del libro di Hermione mentre la ragazza giaceva a terra.

I tre se ne andarono e sparirono dietro l’angolo del corridoio.

Intanto Ginny, Harry e Ron si stavano avviando verso la classe. I primi due non facevano altro che lanciarsi sguardi furtivi dietro alle spalle di Ron, che non sembrava molto tranquillo di questi tempi. Se ne stava quasi tutto il tempo con la testa fra le nuvole, non che la cosa fosse chissà quanto anormale,ma la cosa era peggiorata di molto ultimamente.

“Insomma Ron,dai! Spiegaci che cosa succede! Se non ci tieni a dirlo a me, dillo ad Harry che è il tuo migliore amico,no? Perché questa faccia tutti i giorni, ultimamente non mi insulti neanche più! Per non parlare di Hermione che sembra cambiare giorno dopo giorno…Ginny aspettava una risposta dal fratello, che se ne stava avanti agli altri due con il capo chino e in silenzio, aumentando la tensione.

Ginny guardò Harry,ormai rassegnata al silenzio di Ron. Decise che ci avrebbe riprovato dopo le lezioni. Poi la ragazza saluto Harry davanti alla porta con un bel bacio,ma neanche questo servì a far reagire Ron,che di solito a quella scena, ormai frequente, si imbizzarriva subito.

Hermione si rialzò da terra completamente stordita. La sua divisa si era graffiata e sporcata dopo la caduta. Riordinò tra le mani i libri,che le erano caduti.

“Dov’è?O no dov’è?....Malfoy!” la ragazza si era quasi dimenticata dopo il malore dell’accaduto, ed ora il libro che nascondeva il suo segreto  era scomparso ed era con ogni probabilità sotto le mani del suo peggior nemico.

Hermione prese tutto il resto e corse freneticamente in classe dove erano già tutti seduti per ascoltare la lezione appena iniziata. La grifondoro non passò inosservata agli occhi dell’insegnante,che la rimproverò amaramente,ma visto il suo comportamento eccellente che di solito la connotava decise di non punirla.

Hermione si mise sulla sedia. Tutti gli occhi erano puntati su di lei per il suo insolito comportamento, ma lei cercava un solo sguardo: quello di Malfoy,che non sembrava molto interessato a lei, anzi era del tutto indifferente. Era più calmo del solito, e sembra spassarsela a più non posso con i suoi compagni di banco, ottusi quanto lui.

Nel bel mezzo della lezione, il serpeverde lanciò un biglietto magico,all’insaputa del professore.

“So il tuo segreto, ti conviene obbedirmi d’ora in avanti lurida Mezzosangue!”

Hermione sbiancò alla vista di quelle parole,ma non tardò a disfarsi del biglietto, che bruciò con il primo incantesimo che le venne in mente. Draco lanciò uno sguardo di sfida ad Hermione, che dal canto suo, nonostante la preoccupazione del momento, lo ricambiò altrettanto fiera e sicura.

Harry fu spettatore della scena come Ron. Entrambi cominciarono a chiedersi se c’era qualche cosa di grosso sotto questa storia, e Ron era particolarmente preoccupato, visto che in realtà Hermione lo avrebbe dovuto avvertire prima di tutti gli altri.

 

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Capitolo 5
*** Cap 5 ***


Usciti dall’aula, mentre Tiger e Goyle tenevano occupati Ron ed Harry con delle insulse chiacchiere, Malfoy si accostò minaccioso ad Hermione spingendola ad un angolo della stanza.

“Ehilà Granger! Come va,tutto bene?”

“Lasciami in pace, Malfoy!”
“Eh no!” Malfoy la bloccò per un braccio, mentre Hermione cercava di andarsene “Cara lurida Mezzosangue, non dovresti disobbedirmi nelle tue condizioni, che sono, a dir la verità, alquanto imbarazzanti. Non pensavo che tu e quel bamboccio di Weasley foste in grado di fare una cosa tanto sciocca, ma non si sa mai quando una cagna sta per generare dei bastardi”

Hermione lo guardò impietrita,sapeva ormai bene che Malfoy la teneva in pugno.

“Non osare dire queste cose,Malfoy!!! Sei solo un vile ricattatore, lasciami!”

“Brava!Devo ammetterlo hai del coraggio!Ma io ti consiglierei di non urlare,sai il tuo segreto potrebbe uscirmi dalla bocca prima o poi e sai che questo comporterebbe non solo la tua espulsione ed emarginazione a vita visto che hai infranto le regole così clamorosamente, ma anche il tuo caro amico,o forse dovrei dire marito, Weasley, farebbe la fine del topo, questo lo sai vero?”

Ron vedendo che Malfoy la stava importunando, si avvicinò con uno scatto repentino a lui, prendendolo di spalle.

Cosa vuoi da Hermione?Non la toccare neanche con un capello altrimenti ti sbatto a terra!”

“Oh ma guarda che peccato!E’ arrivato Weasley, sarà bene togliere il disturbo, ma ricordati Granger, non finisce qui! Dobbiamo parlare di tante altre cose noi due!

Ron guardò Hermione perplesso per quelle ultime parole che il ragazzo le aveva malignamente proferito in faccia.Voleva assolutamente una delucidazione di quello che le stava accadendo.

Hermione miseriaccia mi spieghi che cosa succede?” il tono di Ron sembrava perdere alquanto la pazienza, mentre Hermione cercava di evitare a tutti i costi il suo sguardo, visto che il suo viso era ricoperto da calde ed amare lacrime.

“No niente…Malfoy mi stava solo insultando come il suo solito,ma non preoccuparti non accadrà più!” Hermione scappò da sotto il naso di Ron, che aveva cercato invano di fermarla, per poi dirigersi il prima possibile verso la sua camera.

Harry e Ginny accorsero in quel momento.

“La questione sta diventando molto preoccupante…” disse Harry tenendo per mano Ginny.

“Vado io a parlarle!” Ginny si avviò presso la stanza dell’amica, sicura di poter ottenere spiegazioni.

Hermione entrò in camera in lacrime. Gettò ogni cosa a terra, per poi cadere carponi sul pavimento, aggrappandosi con le unghie alle lenzuola del letto. Le sue lacrime bagnavano i fili che intessevano la coperta. Il cuscino assorbiva le sue urla disperate.

“Come farò ora? Come?” continuava a disperarsi mentre si toccava il ventre, che di li a pochi mesi sarebbe stato difficile nascondere “ Come abbiamo potuto sbagliare così ingenuamente? Come è possibile che una forza grande come l’amore ora mi faccia soffrire?...maledetto Malfoy! Mancavi solo tu ora a rendere le cose ancora più difficili. In fondo se riuscissi a mascherare il tutto per questo ultimo mese scolastico potrebbe filare tutto liscio…il punto è che non sono affatto sicura di avere tanta forza da tenere il bambino, forse non dovrei …”

Mille dubbi in quel momento l’assalivano. Mai prima di allora, Hermione doveva riflettere sulla vita e sulla morte, su una decisione che normalmente non spetta prendere ad una adolescente.

Hermione apri sono Ginny!...Hermione!”
La ragazza non rispondeva, era immersa solo nei suoi pensieri travagliati, da cui ne uscì apparentemente solo nella notte, quando il sonno riuscì ad alleviare in minima parte le sue preoccupazioni.

Il giorno dopo prima dell’arrivo in sala comune per il pranzo, Malfoy attese la grifondoro all’entrata della porta e la trascinò con sé nel primo luogo appartato. Hermione non potette opporre resistenza.

“Buongiorno Granger! Oggi dovrai fare alcune cose per me…” iniziò con aria arcigna il serpe verde.

C-cosa?Io non farò mai niente per te, chiaro?” la sua aria risoluta sapeva che non poteva durare più a lungo, ora che il segreto non poteva essere rivelato
“Ah no? Bene allora avviseremo prima Weasley, che non è al corrente di tutto quello che è accaduto e poi procederemo con la McGranitt, o preferisci qualche altro professore magari più clemente con i mezzosangue come te? In fondo avete bisogno di essere compatiti voi luridi come siete, ma la colpa non è vostra se siete nati disgraziati da dei insulsi babbani!”

“SE PENSI DI INTIMORIRMI TI SBAGLI!” Hermione con le lacrime agli occhi rifilò un sonoro schiaffo a Malfoy, che dopo un primo momento di smarrimento per l’inaspettata reazione della ragazza l’afferrò per i polsi violentemente fino a stritolarglieli, poi le rifilò un pugno in viso.

La lasciò quasi schifato dal suo contatto con lei e si diresse risoluto verso il primo professore, ma Hermione lo bloccò di scatto per un braccio.

“Fermo! …va bene farò ciò che vuoi!”  queste parole le costarono care ma in fondo era l’unico modo per posticipare la scoperta del suo errore.

“Bene!” sorrise Malfoy davanti al suo viso impaurito “Non dovresti pensare al bene del tuo bastardo? Oppure farai come tutti gli animali e lo abbandonerai alla prima occasione? Sai non mi interessa, l’importante è che ora tu abbia capito chi comanda”

“ cosa devo fare?” disse piangendo Hermione

uh…una cosa da niente! Sarò magnanimo con te…devi solo intralciare l’andamento della prossima partita di Quidditch, fermando Potter e Weasley! Questa volta saranno i Grifondoro a perdere. Scegli tu il metodo non mi interessa, l’importante è che lo faccia. Procura qualche guaio a quei due:rompigli una gamba, un braccio, ti lascio campo libero, ma toglimeli di mezzo per parecchio tempo!...non dovrai fallire, chiaro? Manca solo un giorno alla prossima partita fatti frullare qualche idea, o sarà peggio per te!”

Hermione sbarrò gli occhi a quelle parole. Le avrebbe potuto chiedere di tutto, ma non andare contro i suoi stessi amici, sarebbe stato troppo crudele! Tuttavia è di Malfoy che stiamo parlando, non di un semplice serpeverde.

“Ah dimenticavo! Visto che sei così brava dovrai svolgere tutti i miei compiti fin quando non lo decido io, ma non ti peserà,vero?” Malfoy continuava a stuzzicarla con quelle parole così odiose, che Hermione non poteva più sopportare.

Il biondo si allontanò da lei, senza più sferrare parola.

Hermione era rimasta senza fiato dopo quelle insulse richieste. Da lontano vide arrivare Harry e Ginny. La ragazza cercò di celare la sua ansia sotto un falso e tirato sorriso.

 

 

Ringrazio tutti quelli che ancora mi stanno seguendo e che continueranno a farlo!un grazie speciale ad Alessandra e Kapoch!thank you! Mi raccomando lasciate tutti un commentino!

 

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Capitolo 6
*** Cap 6 ***


Questo capitolo lo vorrei dedicare ad una persona speciale che ieri ha compiuto 18 anni. Si chiama Giulia ed è una mia grandissima amica, che tra l’altro è anche particolarmente appassionata di questa mia ff. Ancora Tanti Auguri!!!!

 

 

 “AH Hermione eccoti qua!Come mai non sei venuta a pranzo? Ti aspettavamo tutti…” Harry aspettava una risposta da lei, ma sembrava tardare.

“ Sono andata a prendere una boccata d’aria fuori nel cortile, ma vi stavo appunto per raggiungere!” Hermione aveva il respiro ancora affannato dall’agitazione.

Ron si avviò verso di loro ancora sporco di briciole sul viso.

“Eccomi qua, ah Hermione finalmente ci rivediamo!” Ron cercava di attirare la sua attenzione, ma il suo sguardo era completamente assente.

Harry e Ginny si guardarono subito.  Ginny squadrò il fratello dalla testa ai piedi, quasi disgustata dal suo aspetto trasandato.

“Cavoli sembri grattastinchi quando il pelo gli si gonfia dopo essersi asciugato… Ron lo zoo non si trova ad Hogwarts! ma come diavolo hai mangiato? Hai litigato con il pane o con il riso?Posso immaginare che la battaglia è stata ardua” i due si misero a ridere, mentre Hermione aveva ben altro a cui pensare.

“ Scusate ragazzi ma io ora devo proprio andare

Le risate si placarono subito e l’attenzione venne rivolta a lei. Tutti la guardavano agghiacciati per il suo comportamento fuori del normale.

“EH NO! ASPETTA HERMIONE! QUESTA VOLTA NON PUOI SCAPPARE!” il tono di Ron era più serio del solito. La afferrò per un braccio e finalmente riuscì a farla fermare.

Dei brividi percorsero tutta la sua schiena. L’affanno cominciò a riprenderle, e la nausea a bloccarle lo stomaco.

“Ti prego lasciami!...HO DETTO CHE MI DEVI LASCIARE! Sentite non so per quale motivo vi stiate tutti tanto preoccupando per me non ce n’è affatto bisogno! Ora ho solo da fare, vi prometto che ci rivedremo domani …” a quest’ultima parola una fitta intensissima le attraversò il cuore. Hermione ricordò che durante la partita di Quidditch avrebbe dovuto far del male ai suoi migliori amici.

La ragazza corse via.

Perchèèè? Non sono in grado di fargli del male, non voglio,non posso, non me lo perdonerei mai!!!!” Hermione camminava a lunghi passi in lacrime, mentre si stringeva la sua divisa con i pugni delle mani. Poteva sentire del calore dentro di sé, ma la sua freddezza in quel momento irretiva ogni cosa.

“ Sentite: Ron, Ginny” Harry diede un’occhiata ai due “ qui centra qualcosa Malfoy me lo sento: Hermione non si farebbe mai trattare in quel modo da lui se non ci fosse sotto qualcosa di grave! Pediniamo Tiger e Goyle con il mantello dell’invisibilità, potrebbero esserci d’aiuto!” I due annuirono con fare deciso.

I due Serpeverde erano alle calcagna di Malfoy nella sala grande.

“Ecco quei lecca piedi! Andiamo!”
Ron inciampò sul piede di Ginny, rischiando di cadere carponi.

“Ron sei un deficiente!” disse seccamente Ginny che cercò di insultare il fratello con la massima discrezione.

I tre erano ormai alle spalle di Malfoy.

“Tiger perché ti arrovelli tanto con quei compiti? Sai bene che più di quel tanto non ci arrivi! Non vorrai svitarti il cervello! Ci penserà la Granger a farli per noi!”

I Grifondoro si guardarono con circospezione.

“ Quando pensi di dirlo alla McGranitt?”

“ Cosa?”

“ Che la Granger è incinta!”
“ Ah non lo so ….quando non mi servirà più la cucinerò per le feste, ma per ora acqua in bocca!” Malfoy si raddrizzava la cravatta con un’aria superficiale terrificante.

I tre a quelle parole sbiancarono sotto il mantello. Non potevano proferire parola, ma i loro visi dicevano tutto. Harry rimase pietrificato, immaginando bene chi potesse essere il padre; Ginny era letteralmente sconvolta tanto da rimanere a bocca aperta per un minuto di fila. Ron svenne direttamente a terra senza tanti convenevoli, così gli altri due lo dovettero trascinare fuori dalla sala grande sotto il mantello, senza farsi scoprire.

Ginny fu molto delicata nel rianimare il fratello: gli lanciò contro direttamente un’ondata d’acqua gelida dalla sua bacchetta.

“RON, SVEGLIATI INCOSCIENTE DI UN FRATELLO! COSA AVETE FATTO TU ED HERMIONE? CHE COSAAAAAAA?” le urla erano traforanti, Harry era quasi impaurito, mentre Ron era ancora scombussolato e grondante di acqua.

“Dove sono?” bofonchiava Ron

“DOVE SEI! SEI DIFRONTE ALLA SORELLA CHE UCCIDERA’!”  Ginny era furiosa non l’aveva mai vista in quel modo prima.

“ sorellina calmati!”

“ CALMARMI?... NON ESISTE NEL MIO VOCABOLARIO LA PAROLA CALMARMI IN QUESTO MOMENTO! TU! TU! COSI’ STUPIDO, BAMBINO, SENZA UN BRICIOLO DI CERVELLO, MA COME E’ POTUTO MAI CAPITARE?!
“ vacci piano!” replicava a bassa voce il fratello, imbarazzato sopra ogni limite.

“ TU CHE NON HAI PARLATO AD HERMIONE DEI TUOI SENTIMENTI PER LEI SE NON DOPO ANNI ED ANNI DI CONOSCENZA, ORA COMIBINIIII QUESTOOO! E POI TI LAMENTAVI DEL FATTO CHE IO ED HARRY CI BACIAVAMO…IPOCRITA!”

Harry non sapeva più come trattenerla, aveva le sue mani fin sopra ai capelli rossi. Ron ancora a terra, si allontanava da lei arretrando come un gambero.

“ E SUCCESSO VA BENE!IO LA AMO! E SIAMO STATI INSIEME, NON TI DEVO SPIEGAZIONI!”

Harry e Ginny si guardarono perplessi. Il ragazzo si alzò di scatto, ripulendosi la divisa impolverata.

“Piuttosto andiamo a cercarla!” disse Ron riacquistando un po’ di calma. Almeno su questo tutti erano d’accordo.

“ Non c’è altra soluzione…io non terrò questo bambino. In un modo o nell’altro riuscirò a disfarmene e a non mettere in pericolo la vita di tutti.” Hermione stringeva con le sue dita il suo ventre, come se cercasse un conforto da quel piccolo esserino indifeso, che lei custodiva.

 

 

Vorrei qui sotto fare i miei saluti a tutte le persone che mi stanno seguendo e che continueranno a farlo. Grazie infinite!!!Spero che la storia vi stia interessando come all’inizio, e che non vi stia deludendo. A presto con il prossimo capitolo.

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Capitolo 7
*** Cap 7 ***


La sua vista cominciò ad appannarsi e tutto si faceva più pesante e difficile da distinguere. All’improvviso la McGranitt le sbucò da dietro l’angolo delle scale, che Hermione a fatica si accingeva a salire.

“Signorina Granger tutto bene?” la professoressa la guardava con aria molto preoccupata, vedendo il suo viso impallidire da un momento all’altro.

“ Si va tutto bene!” replicò con una certa fretta la ragazza, che non vedeva l’ora di sfuggire dalle sue attenzioni.

Dopo pochi secondi, Hermione stava per caderle ai piedi, ma riuscì a riprendersi appena in tempo.

“Forza signorina Granger l’accompagnerò in infermeria, dove sapranno adeguatamente diagnosticarle il problema e curarla…” la McGranitt la prese per un braccio e cominciò a trascinarla dietro sé.

“NO!...no! sto bene davvero! Non ce n’è bisogno,grazie!” Hermione puntò i piedi a terra pur di fermarsi in quel preciso punto.

“ Forza! Lei non può allontanarsi da me in queste condizioni, lo vedo che non sta affatto bene!” insisteva con tono sempre più puntiglioso, e quello che sembrava all’inizio un gesto di cortesia, ora era diventato un ordine vero e proprio.

“NO!LA PREGO SI FERMI!!!

“Perché non vuole venire in infermeria? Deve nascondere forse qualcosa?” la professoressa si insospettiva sempre più.

Hermione si divincolava a più non posso,ma la McGranitt sembrava non volersi fermare. Gli occhi della ragazza cominciarono ad illucidirsi.

In quel momento giunsero i tre amici. Hermione era sollevata alla loro vista, anche se non sapeva quello che era accaduto loro in precedenza. Si fece avanti Ron con fare deciso.

“ Signor Weasley! Potrebbe gentilmente convincere la qui presente signorina Granger che è per il suo bene venire in infermeria con me!!!” lo sguardo della professoressa accettava un’unica risposta,che tuttavia venne declinata.

Hermione sta bene! Perché non dovrebbe! Comunque per tranquillizzarla l’accompagneremo in camera sua!” Ron prese per un braccio Hermione e la portò via con sé lungo le scale, senza più rivolgere la parola alla McGranitt, che rimase di sasso dal suo comportamento impertinente.

Harry e Ginny sgagliattolarono dietro a Ron, sperando di essere invisibili, ma lo sguardo della professoressa li fulminò in un unico istante.

Hermione non era tranquilla. Sapeva che l’arrivo dei tre non poteva essere casuale e perché Ron avrebbe dovuto dire “Perché non dovrebbe?”. Ormai la ragazza sapeva che i dubbi dei loro amici cominciavano a farsi sempre più assillanti nella loro mente e per lei.

Hermione dimmi la verità!” bisbigliò a chiare lettere Ron nelle sue orecchie.

Hermione si girò di scatto, impietrita.

“ Cosa?Quale verità?...” rispose titubante lei. Non riusciva neanche più a guardarlo negli occhi, erano troppo intensi e seri.

Non voleva sentire altro. Era stanca di essere accusata per un errore che sapeva bene di aver commesso. Non potette fare a meno di strattonare Ron per liberarsi da lui e correre via, nella speranza che non la inseguissero.

“Lasciala andare…” disse Harry all’amico, porgendogli una pacca sulle spalle.

“LASCIARLA ANDARE??HARRY CI SONO DI MEZZO ANCHE IO IN QUESTA STORIA LO HAI CAPITO VERO?” gli urlò in faccia lui.

“L’HO CAPITO CERTO!MA NON SERVIREBBE A NIENTE FARLA SENTIRE PEGGIO DI COME NON LO SIA GIA’…E’ UNA SITUAZIONE SPIACEVOLE PER TUTTI, TESTONE!”

“ Le parleremo domani dopo la partita di Quidditch ,ormai è inutile piangere sul latte versato…” disse Ginny con aria preoccupata.

Hermione non chiuse occhio quella notte. Si sentiva oppressa da tante colpe e preoccupazioni, che ormai il senso di nausea sembrava solo un leggerissimo fastidio comune a tutti i giorni. Guardava le lancette dell’orologio passare in preda all’ansia.

“ Io non saprò mai scegliere! Non in così poco tempo…in fondo perché dovrei tenere ciò che è frutto di un errore…errore che potrebbe costarci caro a me e a Ron..” le sue lacrime si versarono sulla sua divisa, come se quella pioggia acida di dolore volesse essiccare il frutto della sua terra.

“Come farò ad andare contro i miei stessi amici?...il bene loro è senza ombra di dubbio più importante del mio, anzi del nostro” Hermione si sfiorò la pancia.

Arrivò la mattina. Hermione decise di guardare una ultima volta il cielo limpido di Hogwarts dalla finestra, prima che diventasse il suo inferno peggiore. Una fitta al cuore la immobilizzò di colpo, poi guardò quella sua divisa a strisce rosse e gialle, quella sua stanza così pulita e comoda, quella sua bacchetta, che avrebbe sferrato in un sol giorno e in un sol istante un colpo: o su se stessa o su i suoi più grandi amici.

“ Si può intrappolare l’amore e buttarlo via per sempre? Ora il nostro amore è nel mio ventre e non so più se riuscirò a rimanere in pugno ad un segreto così grande...” pensò tra sé.

 La partita di Quidditch stava per cominciare. Il vento leggero soffiava sulle bandiere colorate, dando un senso di estrema tranquillità.

Prima di salire sui gradoni Malfoy fermò Hermione con una presa irruenta.

Granger…vedi di non fare errori! E’ semplice il tuo compito! Non lo dimenticare mai! Altrimenti sai quel che ti succederà…a presto” Malfoy la salutò con un ghigno orribile.

Il suo cuore batteva a mille. L’ora della scelta era giunta.

Dopo qualche minuto,la partita ebbe inizio. Lo stadio era gremito di gente e tutti sembravano emozionatissimi per la partita. Si facevano mille scommesse su chi avrebbe vinto o perso. Hermione doveva scommettere sul proprio coraggio in quell’istante. I Grifondoro erano in vantaggio come sempre. Harry e Ron erano lì in campo.

Tremori. Paura. Vuoto. Solitudine. Tante erano le emozioni e le sensazioni che albergavano nel cuore di Hermione. Il suo sguardo era vigile su il ragazzo che amava e sull’amico. Le sue mani cominciarono a tremare. Il sudore le inondava e la tensione non le permetteva di respirare con calma.

Cosa faccio? Cosa?” Hermione estrasse la bacchetta e la puntò in alto.

TUM…TUM…TUM…

“VENTI PUNTI PER GRIFONDORO!!!

TUM…TUM…TUM…

 

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Capitolo 8
*** Cap 8 - la conclusione ***


TUM…TUM…TUM…

 Il suo sguardo era assente, il suo corpo non sembrava più avere un’ anima. La sua mano tremolante cercava di concentrarsi su uno dei due.

“ Basta! Non ho più tempo per decidere…Hermione si alzò di scatto e lasciò il campo da Quidditch.

Corse fra le mille persone sedute lì accanto a lei, ma solo una in quel momento avrebbe voluto accanto, il suo amato Ron.

Hermione continuava ad asciugarsi le lacrime mentre correva. I suoi capelli volavano al vento. Si diresse a più non posso fuori dal campo e con un gesto repentino e deciso estrasse di nuovo la bacchetta, e questa volta non avrebbe compiuto altri errori.

Si avvicinò la punta al ventre. I singhiozzi le strappavano il coraggio a pezzi. Solo l’estremità della bacchetta a contatto con il suo corpo, la fece rabbrividire. Poteva sentire una forza dentro di sé. Quella di un piccolo bambino e che la implorava in quel momento di fare la cosa giusta.

MA QUALE E’ LA COSA GIUSTA?...

…perdonami amore mio! Piccolo non sei mai stato mio ancora, ma ti ho amato tanto anche se per poco tempo e non te ne sei probabilmente accorto…. Le lacrime non potevano essere arginate, continuavano a scorrere veloci fra le urla “ ora pronuncerò questo incantesimo e non ti sentirò mai più…mai! …”

TUM…TUM-TUM…TUM

ADDIOOOO!...” Hermione urlò con tutto il fiato che aveva in gola, costretta  a separarsi da qualcosa di molto importante, per l’eternità.

La punta della bacchetta cominciava ad illuminarsi. Il fascio di luce l’avrebbe colpita…

“NOOOOO!!!!!!  Hermione venne stretta fra le braccia. Improvvisamente un corpo le giaceva accanto alle sue spalle. La stringeva forte con tutto il suo amore e la sua sicurezza.

La bacchetta cadde al suolo. Toccò terra senza più essere ripresa.

Il volto di Hermione era scuro, coperto dalla penombra e rivolto verso il basso. Le lacrime lo coprivano, le mani erano ancora nella posizione in cui erano state posizionate per scagliare l’incantesimo contro lei stessa.

“ Amore mio! Perché non mi hai detto subito quello che è successo?Che cosa volevi fare? Ucciderci forse? Si esatto ucciderci! Perché se uccidi nostro figlio è come se uccidessi te stessa e me, è questo che vuoi??”

Gli occhi di Hermione si illuminarono di colpo e sembrarono perdere quell’alone di malignità che avevano.

Ron la girò verso il suo volto.

“ Affronteremo anche questo insieme! Come tutte le cose che abbiamo fatto! Abbiamo sbagliato, ma rimedieremo! Lo cresceremo insieme con l’aiuto dei nostri amici! Non fare sciocchezze!”

Hermione prese le mani di Ron. Intanto Harry e Ginny accorsero dopo aver bloccato la partita di Quidditch per quel giorno, vista l’emergenza.

“ lo sai Ron che in questo modo verremo espulsi e nessuno ci tratterà con rispetto per quello che abbiamo fatto, lo sai vero?”

“ cosa? Per quello che abbiamo fatto?” Ron era deluso dalle parole di Hermione” Non voglio più sentire sciocchezze del genere! Amare una persona non è una colpa, è il dono più bello della vita!
Ron la zitti di colpo baciandola sulla bocca.

“ non ho mai sentito pronunciare parole del genere a mio fratello!” disse sbalordita Ginny, che prese coscienza della maturità del fratello, celata in un velo di goffaggine.  Harry annuì.

In quel momento arrivò la McGranitt. Malfoy era dietro di lei sghignazzante.

Granger sei finita!! Mi hai disobbedito e adesso ne pagherete le conseguenze,stupidi Mezzosangue!”

Ron era cieco dalla rabbia. Si avvicinò a lui e lo stese a terra con un pugno.  I suoi occhi erano ghiaccio, gelati da una coltre d’ira. Malfoy era stupefatto dalla sua reazione.

“ BASTA!” La McGranitt si interpose tra i due ”Non direi proprio signor Malfoy! Non sempre infrangere le regole comporta una punizione, se dietro al comportamento di ognuno dimora coraggio e amore! Piuttosto verrà punito lei per aver ricattato una persona in modo così meschino e riluttante!”

Lo sguardo di Malfoy incrociò quello della McGRanitt che non mostrava alcuna pietà nei suoi confronti.

…in quanto a voi due…” Ron strinse a sé Hermione tremolante. Harry e Ginny si guardarono impauriti”…non posso fingere di non essere stupita dal vostro comportamento troppo sconsiderato, ma ritengo che l’assunzione delle proprie responsabilità, dopo l’errore compiuto, sia già alquanto complicato e sintomo di maturità, per tanto, non intendo punirvi a patto che crescerete questo bambino con tutto il vostro impegno nel modo più consono possibile, nonostante la vostra giovane età” la McGranitt se ne andò dopo aver pronunciato queste parole.

Hermione, Ron, Harry e Ginny si guardarono colpiti dalle parole della professoressa e scoppiarono tutti nella massima felicità.

Hermione corse fra le braccia di Ron e lo baciò, sicura del fatto che ora non sarebbe mai più restata sola.

 

 

Un piccolo commentino?vi prego lasciatemelo!!!

Spero che questa storia vi sia piaciuta e che non vi abbia deluso!Ringrazio come sempre tutti i miei sostenitori e lettori. Vi aspettavate un altro finale, oppure no?Quale è stato il capitolo che avete preferito? Fatemelo sapere J e come sempre grazie ancora e alla prossimaaaaa!!!

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