DCS - Dipartimento Crimini Seri

di Redviper
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Concerto a Tubinga ***
Capitolo 2: *** Ansia da palcoscenico ***
Capitolo 3: *** Ricordi e canzoni ***
Capitolo 4: *** E intanto si perdevano ***
Capitolo 5: *** Lotto alle otto ***



Capitolo 1
*** Concerto a Tubinga ***


I Luoghi Nascosti sono I punti di contatto tra il nostro mondo e le altre dimensioni che coesistono con esso, sono gli unici luoghi che esistono in entrambe le realtà e consentono di passare da una all’altra. Sono disseminati in tutto il mondo, sono boschi, templi, castelli, case abbandonate, sorgenti. Le persone comuni li ignorano, tranne quelle che sono spiccatamente sensibili, ma elfi, gnomi, fate, maghi e tutte le altre creature magiche li percorrono quotidianamente.

L’Università Magica di Tubinga è uno dei Luoghi Nascosti più grandi d’Europa. L’intero campus, con aule, laboratori, biblioteche, mense, copisterie, locali e dormitori, frequentato da migliaia di studenti di ogni specie e nazionalità, è nascosto agli occhi dei più, proprio a due passi dalla sua controparte mondana.

Come ogni sabato sera, il campus brulicava di studenti ed esterni venuti a fare baldoria da ogni dove. La folla si concentrava soprattutto attorno al "Morgan le Fay", per gli amici semplicemente "Morgan", uno dei pochi locali di Tubinga dove si suonava dal vivo. I cartelli appesi alle pareti annunciavano l’esibizione di un gruppo molto amato dagli studenti, le "Firefly", un quartetto di belle ragazze che suonava crossover.
Le luci erano basse nel locale, al momento stavano suonando I "Res Novae" un gruppo di studenti locali che faceva da spalla alle "Firefly". Sotto il palco c’era gente (più che altro amici dei musicisti) che faceva casino e cantava, il resto del pubblico ascoltava poco attento, in attesa della performance principale.
"Oi, ma basta con ‘sti ragazzini!" commentò spazientito un elfo punk con tanto di gilet di pelle e cresta arancione.
"Ma dai, Vilya, non suonano manco male." protestò un altro del gruppo con I capelli spinosi e blu.
"Scusa, Kel, vuoi mettere Liley?"
"Eh, no... –concesse Kel – Liley è tutta un’altra cosa."
"In tutti I sensi." puntualizzò un terzo elfo, a torso nudo e coperto di tatuaggi bluastri.
"Aikanairo!!!" esclamarono I due elfi.
"Fratello! Quanto tempo..." disse Vilya abbracciandolo.
"Dove accidenti sei stato per tutto questo tempo?" chiese Kel.
"Qua e là... in giro per l’Europa." rispose evasivo Aikanairo.
"Oi, ragazzi!!! Guardate chi c’è!" gridò Vilya al resto del gruppo.
"Ehilà, Aikanairo! –salutò un elfo color caffelatte – È da Genova che non ci si vede"
"Hey, fratello marroncino!" Aikanairo gli strinse la mano; "Sharissa, da quanto tempo!" disse poi, riconoscendo un’altra vecchia amica.
"Ti starai chiedendo dove sia Lorindis..." cominciò lei.
"Adesso suona come batterista con le Firefly. Lo so già, sono venuto apposta a vederla." concluse Aikanairo.
"Sarà felice di rivederti, bello." promise Kel.
"Accidenti, lo siamo anche noi!" esclamò Sharissa, suscitando una pausa commossa.
"Hey, dopo il concerto direi megabirra per festeggiare!" propose Vilya, dissipandola.
Un ruggito di approvazione si levò dal gruppo di amici.
Ed a quel punto il gruppo di supporto finì di suonare.

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Capitolo 2
*** Ansia da palcoscenico ***


"Firefly! Firefly! Firefly!" inneggiava il pubblico, ormai riscaldato dalla birra e dall’esibizione del gruppo di supporto.
Dietro le quinte le musiciste attendevano che il delirio raggiungesse l’apice.
"C’è veramente un casino di gente!" esclamò l’elfa Lorindis, piuttosto emozionata.
"Tanto meglio!" rispose Liley con un sorriso lupesco.
Lorindis sbirciò di nuovo. "Occacchio!!! C’è anche l’Entropia Group."
"Scusa, ma non è la banda dei tuoi amici?" si informò la silfide Nephele, con le ali delicate e fosforescenti.
"Appunto... Fantastico, no? Loro sì che sanno come si fa casino."
"E noi no?" provocò Liley.
Il tecnico della regia diede il segnale di via libera. Le Firefly, Liley, Nephele, Lorindis e Queva, si scambiarono uno sguardo di intesa.
"Fuori! Fuori! Fuori!" ruggiva il pubblico.
Liley sorrise con gli occhi verdi che fiammeggiavano. "Forza fanciulle! – disse con voce roca – C’è una festa lì fuori."
Tutta vestita di vinile nero e bianca come la neve, Liley avanzò fino al centro del palco ancheggiando in modo sensuale ma al tempo stesso aggressivo, salutata da un boato fragoroso del pubblico.
Basso a tracolla, afferrò un microfono. "Hey, compagni della notte!!!"
Il pubblico rispose con un boato, se possibile, ancora più tellurico.
"Siete caldi Tubinga?"
"YEAH!!!"
"Molta birra stanotte?"
"YEAH!!!"
Il pubblico si sgolava, alcuni brandivano boccali di birra.
"Pronti per un po’ di bordello?"
"YEAH!!!"
Accanto a Liley apparve l’eterea Nephele, le cui ali brillavano nella penombra.
"Su le mani Tubinga!" gridò la silfide " E fatemi sentire che ci siete! Perché adesso è ora di ‘Ballare con la morte’!!!"
Il primo accordo della chitarra di Queva esplose nello spazio. Il pubblico ululò in delirio ed iniziò a battere le mani al ritmo della musica. Si divertivano come pazzi, l’Entropia Group in prima fila, con quelle creste allucinanti di mille colori, c’era davvero un sacco di gente e l’atmosfera era giusta per cominciare con il botto.

Sarebbe stata una serata indimenticabile, pensava Nephele.

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Capitolo 3
*** Ricordi e canzoni ***


"COME SEI BELLA SIGNORA, STASERA...

VIENI, VIENI A BALLARE CON ME!"

La voce roca di Liley riempiva lo spazio come se fosse solida e faceva vibrare qualcosa nel profondo dell’animo di Aikanairo. La musica martellava come il galoppo di un cavallo selvaggio, poi si addolcì, divenne triste e malinconica e Nephele iniziò a cantare e la sua voce di miele risuonò pura e solitaria.

"Nera la veste e nera la chioma
come un corvo la mia dama ha
occhi di ghiaccio e candida pelle
bella è, bella, ma cuore non ha"

Finita la strofa Nephele chiuse gli occhi e allargò le braccia, come in estasi. Liley, Queva e Lorindis ripresero a suonare come se ne andasse della loro vita, con una passione straordinaria.
Con un ultimo accordo del suo basso Liley afferrò di nuovo il microfono, I lunghi ricci ramati le coprivano in parte il viso.

"BALLA CON ME MIA NERA SIGNORA...
TUTTE LE NOTTI PER L’ETERNITÀ!"

Aikanairo era rapito dalla potenza della musica, dall’alternarsi di violenza e dolcezza della canzone. Aveva I brividi.
Attorno a lui, I suoi amici erano altrettanto colpiti. Cantavano in coro con Liley e stavano in religioso silenzio quando toccava a Nephele.

"PERCHÉ NON MI BACI, MIA BELLA SIGNORA?
UN SOLO TUO BACIO È PACE PER ME..." cantava Liley.

"Per tutta la vita ti cercherò
in ogni spada, mia dama crudel
ogni notte in tuo nome vivrò
sempre sarò il tuo sposo fedel"

Il cuore di Aikanairo perse un battito. Quelle parole... Le aveva sentite così tante volte per secoli.

"Noi siamo I novios de la muerte, I suoi fedeli corteggiatori, la cerchiamo ogni notte, sulla punta di ogni spada, la inseguiamo, balliamo con lei un terribile minuetto." diceva sempre Jacques ai vecchi tempi.

"NON HO PAURA, MIA DOLCE SIGNORA...
SO CHE UN GIORNO TI TROVERÒ..."

Le parole della canzone scavavano un solco nel cuore dell’elfo, che ormai prestava scarsa attenzione a tutto quello che succedeva attorno a lui, perso nel suo personale mondo interiore.

"So che una notte là m’aspetterai," cantava Nephele con una voce da commuovere le pietre.
"sotto la luna in fondo alla via,
il mio amore infine accetterai,
>e con un bacio finirà la vita mia..."

Alla fine Jacques l’aveva trovata, la nera dama dagli occhi di ghiaccio. Il comandante che li aveva resi il terrore dell’Inquisizione di tutti gli altri sedicenti "cacciatori del Male", che nulla meno che la morte avrebbe potuto fermare... E Peter di Munster, Duncan, Olaf, François, e tutti gli altri che non aveva conosciuto, anche loro l’avevano trovata...

Aikanairo scosse la testa e si fece strada tra la folla in direzione dell’uscita. Non aveva più animo di ascoltare il concerto.

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Capitolo 4
*** E intanto si perdevano ***


"Troppo figo ‘sto concerto! – esclamò Vilya entusiasta al termine dell’esibizione – Ancora meglio del solito."
Sharissa annuì distrattamente. "Già, ma dove accidenti è finito Aikanairo?"
Gli altri si contarono brevemente e si guardarono attorno.
"Che ne so. – rispose Vilya – L’ho perso di vista all’inizio."
"Sarà fuori..." ipotizzò Kel
"Meglio che usciamo, tanto qua in mezzo al casino non lo troviamo di sicuro." propose l’elfo mulatto.
"In effetti..." assentì Sharissa
"Oi, truppa!!! – sbraitò Vilya – Tutti fuori!"
Il colorato e chiassoso gruppo di elfi si fece strada spintonando e sgusciando fino all’uscita. Fuori c’era relativamente meno casino, ma comunque un sacco di gente che bivaccava a gruppetti.
Aikanairo era seduto sotto un albero in un giardinetto poco distante.
"Hai proprio la propensione a sparire, eh?" disse Sharissa, distogliendolo dalle sue meditazioni.
Aikanairo sussultò. "Scusate, avevo solo bisogno di un po’ d’aria..." replicò in maniera poco convincente.
"Tutto a posto, fratello?" domandò l’elfo mulatto.
"Tutto a posto Jair... Avete mica visto Lorindis?"
"Come no? –sghignazzò un elfo dal cranio rasato – Non ho guardato altro tutto il concerto... tranne quando guardavo quel bel pezzo di Liley..."
"Cretino!" L’elfa vicina a lui, scura di pelle ma con lunghi rasta ossigenati, probabilmente la sua ragazza, gli diede uno scappellotto sulla nuca.
"Intendevo dire dopo la fine del concerto."
"Non ancora. – rispose Sharissa – Non ti preoccupare, se ci ha visti, ci verrà a cercare."
"E dove li trova altri come noi per fare l’after?" rise il pelato.
"E comunque I fratelli non si dimenticano mai." dichiarò Jair.
"Già." sospirò Aikanairo, ripiombando per un istante nella malinconia.

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Capitolo 5
*** Lotto alle otto ***


Quelli seduti sotto l’albero accanto, intanto, si erano accesi un lotto grosso come una spingarda.
Vilya e Kel inspirarono con voluttà.
"Quanto è buona..." sospirò Kel.
"C’è mezzo di sballarsi anche solo ad annusare..." proseguì Vilya, inalando vigorosamente.
"Hey belli, volete un tiro? – domandò uno dei fumatori, un ragazzo umano con I ricci scuri, già piuttosto fatto – Tanto ce n’è per tutti."
"Anche troppa.." concluse un suo amico ridacchiando.
"Se non vi dispiace, volentieri..." risposero I due elfi, sedendosi in cerchio insieme al resto dei fumatori. Il lotto passò fra le mani di Kel che diede una tirata sperimentale.
"Woha! Strabuona!" esclamò, già un po’ stonato, passandolo all’amico che inspirò profondamente e trattenne il fumo il più possibile, rilasciandolo lentamente.
Vilya si lasciò cadere disteso e ridacchiò. "Questa roba è il paradiso..."
"Ce l’ha venduta uno sciamano." confessò il ricciolino con una punta di orgoglio.
"Già –sghignazzò un ragazzo con gli occhiali – Ha detto che ci potevamo vedere gli spiriti."
"Ho proprio voglia di un whisky..." sospirò Vilya, steso a terra.
Tutti scoppiarono a ridere fragorosamente.

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