La rosa iridescente

di yukichan01
(/viewuser.php?uid=596881)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** 1. pegasus ***
Capitolo 3: *** 2. I 4 guardiani ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


Lunedi mattina è sempre il giorno più pesante, ti piacerebbe avere un altro giorno di riposo per riprenderti da quello appena passato. Ma mi dovevo alzare e sopratutto prepararmi per andare in quella che tutti definiscono una prigione cioè la scuola. Stranamente io non reputavo la scuola una prigione diversamente dal resto del mondo a me conosciuto. Ok, non potevo dire che ero felice di andarci per vari morivi tipo: non andavo matta per i miei compagni, mi annoiavo a morte (cosa che risolvevo disegnando) ma non posso ritenere di odiarla.
Spensi la maledettissima sveglia che dava a tutto volume un canale radio a caso, alzai gli occhi ancora mezzi chiusi e la guardaii. Erano le 6:10 potevo fare con tutta calma. Mi misi a sedere e poi lanciando le lenzuola contro il muro mi diressi verso il bagno davanti camera mia. Mi lavaii con una lentezza pari a quella di un bradipo. Pettinaii i miei capelli castani per poi bloccare due ciocche in un codino dientro la testa.
Ritornai in quel buco che era la mia camera mi svestii velocemte e per un paio di minuti stetti li immobile, mi piaceva e mi piace sentire il freddo pungente dell'inverno sulla pelle. Appena mi ripresi da quella specie di meditazione aprii il casseto del settimino e tirai fuori un paio di mutande e il solito reggiseno sportivo blu. infilai un paio di jeans, la prima maglietta che trovai e un paoi di calzetti. Presi le solite e ormai consumate scarpe da ginnastica bianche e blu e mi diressi verso il bagno dei miei genitori dove avrei trovato sicuramente mia mamma intenta a preparsi. Infatti era li .
-Giorno ma.
-Giorno.
Si era appena alza ancora gli occhi socchiusi e i capelli spettinati, aveva la stessa aria da zombie di sempre.
Gli diedi un bacio sulla guancia e mi diressi di nuovo in camera a recuperare cartella e giubboto.
Uscii dalla porta di casa. Fuori era freddissimo ed il cielo prometteva pioggia cosa che speravo ardentemente. Scesi le scale e mi diressi verso l'entrata del panificio dei miei, aprii la porta antipanico di botto gridando:
-BUON GIORNO!!!!!!!!!!!!!!!
Noi abitavamo sopra al laboratorio e la cosa ritornava moolto utile. Appoggiai la cartella sul grande tavolo di acciao vicino all'ingresso e andai verso la mensola con una pilla di sacceti di carta sopra, ne presi uno e facendo scorrere lo sguardo trovai una brioche e la infilai dentro.
Diedi un bacio a mio padre e ritornai sui miei passi e riurlai a gran voce:
-BUONA GIORNATA!!!!!!!!!!!
-BUONA GIORNATA!!!!!!!!!!!
urlarono in coro i vari dipendenti e mio babbo. Sentii la fredda aria che mi scompigliava i capelli chiusi gli occhi e alzaii lo sguardo, li spalancaii di nuovo per vedere uno stupendo cielo ancora stellato avrei voluto poter volarci e immegermi.
Mi incamminai verso la fermata distava abbastanza lontano da casa mia ma quella camminata mi aiutava a svegliarmi la mattina. Mentre camminavo tirai fuori il mio piccolo cellulare e nello stesso istante un auto mi illuminò il viso che si rispechiò sullo schermo nero. Vidi i miei occhi azzurro ghiaccio. Quegli occhi erano la cosa che più amavo di me anche perchè c'era un segreto dietro di essi. Nessuno lo sapeva ma cambiavano colore in base al mio umore come le unghie, per nasconderlo usavo lenti a contato e per le unghie dicevo che era uno smalto particolare.
Queste anomalie erano iniziate a 15 anni praticamente l'anno prima si era svegliata in piena notte. mi ero alzata e diretta alla finestra, salii sulla finestra alzai lo sguardo verso quella enorme luna argentea, icomicia a incamminarmi verso il punto in cui sembrava scendere direttamente un raggio lunare. Era confusa nn capivo niente ma di una cosa ero sicura sta fluttuando. FLUTTANDO!!!!!
Raggiunsi quel raggio di luce alzii nuovamente gli occhi impnotizata, il raggio si restrinse fino a formare un lungo filo color platino che puntava essattamente in mezzo ai seni. Chiusi gli occhi un'ondata di energia mi pervase poi un dolore terrificante aprii la bocca per urlare ma non uscii niente.
Il mondo si fece buio, ma caldo.
Due braccia mi sollevarono.
-Da adesso sarai tu quella che ci guiderà. Non ti proccupare ci saremo noi con te, mia cara …

Non ricordavo però cosa fosse succeso dopo e il mattino di quel giorno mi ritrovai sul letto nuda e con quelle strane anomalie.

-Buon giorno Yuki!
Mi girai di colpo verso la voce fin troppo familiare. Vidi James e Alan avvicinarsi verso di me. James era un bel ragazzo, alto biondo con profondi occhi azzurro ghiaccio e pelle chiara. Alan è il suo fratello gemello, capelli neri e brillanti occhi verdi. Anche se erano gemelli erano completamente diversi di così, anche di carattere erano diversi.
-Giorno James, Alan.
-Su andiamo marmocchia se no perdiamo il tram.
L'ho fulminai con lo sguardo -NON SONO UNA MARMOCCHIA!!!!

stupido Alan.
Si volto e facendo un saluto con la mano se ne andò. Io rimasi lì con James ci fissava con sguardo divertito.
Una delle cose che mi irritava di più era essere chiama marmocchia per il mio carattere a volte infantile e loro lo sapevano bene ci conoscevamo da anni. Erano stati i primi veri amici, mi erano stati vicini nei momenti buii.
James mi picchietò sulla spalla e mi fece cenno di andare, infatti sentivo il rumore del nostro solito bus alle mie spalle.
Ci mettemo in fila in attesa che il tram arrivasse e si scatenasse la rissa per i posti a sedere.
Appena si aprirono le porte un paoio di gomitate mi colpirono lasciando in un attimo spaesata questo basto per perdere la possibilità di prendere un qualsiasi posto a sedere, entrai e come sempre mi diressi in fondo al bus dove i ragazzi mi aspettavano seduti comodamente sui sedili a 4 posti. Stranamente quei 2 riuscivano sempre, sempre a prendere quei posti e io neanche una volta.
-Yuki su dai siediti.
Il biondo tolse lo zaino dal sedile dove l'aveva messo per impedire che qualcuno si sedesse.
Lo ringrazia con un sorriso e appena seduta misi le cuffie nelle orecchie e feci partire una delle mie canzoni preferite e fissai l'alba dal finestrino appannato e sporco del bus.
Mi persi nei miei pensieri e il tempo del viaggio volò veloce.
Ci incaminammo verso la scuola attraversando il prato pieno di rugiada chiaccherando sui vari prof, verifiche e interrogazioni che sarebbero avvenuti nei giorni successivi.
Arrivammo davanti a quello che era l'edificio principale della nostra scuola, vecchio e completamente bianco. Metteva una tristezza assoluta che al solo vederlo ti stringeva il cuore e ti preparava per il resto della giornata.
Il suono della campanella ci avverti di entrare. Aspettamo che la calca si dileguasse e attraversammo le porte di vetro.
Attraversammo un lungo corrido fino ad arrivare a quella che era la nostra minuscola classe.
Alan e James mi seguivano silenziosi come delle guardie del corpo.
Passai la giornata a disegnare le immagini e i peassaggi che avevo sognato interompendomi ogni tanto per prendere qualche appunto sulla lezione. Non smisi neanche a ricreazine tanto non avevo fame e in quei pochi minuti i gemelli scomparivano sempre nel nulla. La scuola finii e mi incamminai ma dopo pochi passi mi accorsi di qualcosa di anomalo. Dove erano i gemelli, non era da loro non accompagnarmi specialmente all'uscita. Feci spalucce e mi diressi verso il portone d'ingresso. Tirai fuori il cellulare scrivendo ad James e chiedendogli do fossero. Presi il bus del ritorno e tornai a casa. Non c'era nessuno ad aspettarmi, mia mamma lavorava mentre mio padre dormiva nella stanza in fondo al corridoio. Lancia la cartella sul letto insieme alla giacca. Andaii in bagno e aprii l'acqua calda nella vasca da bagno in seguito mi diressi in cucina per prepararmi un panino. Finito di mangiare mi diressi in bagnoe decisi di farmi una bel bagno. Appena fu pronto mi ci immersi e chiusi gli occhi e facendo vagare liberamente la mia mente. Mille immagini affiorarono, volti, paesaggi, strani oggetti, ali e molte altre figure astratte. Aprii gli occhi di colpo, la luce intensa mi acceco per un attimo e sentii l'acqua gelida contro il mio corpo. Uscii dall'acqua e mi asciugaii, alzaii lo sguardo all'orologio erano ormai le 6 mi dovevo essere addormentata nella vasca. Non dovendo più uscire quel giorno indossai il piagiama. Decisi di fare un po' di compiti ma prima gaurdi il cellulare; nessuna risposta. Strano.Verso le 8 decisi di smettere e andare mangiare qualcosa e guardare un po' televisione. Mentre guardavo la tele finalmete tornò mia mamma e dop un saluto veloce la vidi scomparire in cucina. Erano solo le 9 quando mi misi a letto e appena chiusi gli occhi mi addormentai.

POV ALAN

Erano ore che eravoma appostati sul tetto perchè il vecchio bacucco e quelli del consiglio avevano un brutto presentimento. Sbuffai impazzientito.
-La smetti di sbuffare, non possiamo farci niente perciò piantala.
Mi giraii per fulminarlo e lui non fece una piega. Era nella sua forma demoniaca ed era strano vederlo così ero e sarò sempre convinto che sarebbe stato meglio se fosse stato un angelo ma alla natura non si comanda. I suoi capelli biondi avevano ora delle sfumature rosso intenso, gli occhi erano sempre azzurro ghiaccio ma ora erano molto più freddi e distaccati. Era vestito di scuro e non con il solito bianco o colori chiari. La cosa più strana erano le sue ali nere quasi come la pece come ogni demone se non fosse stato per i riflessi dorati come le ali degli arcangeli sarebbero state perfettemente normali ma quei riflessi, quella anomalia. Bhe io ero l'ultimo a poter parlare dopo tutto anch'io ero come lui, ero un'anomalia l'unico angelo con i capelli neri come una notte senza stelle con qualche ciocca argentea e le mie ali bianche troppo candide per i miei gusti e venate d'argento scuro. Due esseri che non sarebbero dovuti nascere, i gemelli del caos così ci chiamavano.
In compenso avevamo i poteri di tutte e due le razze ed eravamo fra i combattenti più potenti.
Rivolsi lo sguardo al cielo e vedendo la luna sbuffai di nuovo.
Avvertii una strana vibrazione e scambiai uno sguardo con james che fece cenno di si.
Qualsiasi cosa fosse era arrivata.
Spalancaii le ali e feci apparire la mia fidata spada angelo-demoniaca. Ci librammo in volo e feci apparire una barriera di protezione intorno a lei. Un orda di esseri ci circondò in un attimo. Attacaii con tutta la mia potenza e nelle orecchie risuonava solo tintinio delle spade. Mi persi nell'ira della battaglia, il sangue nero ormai mi aveva macchiato le candide ali.
Improvvisamante sentii un brivido lungo la schiena. La barrierasi era rotta!

Poteva essere stato solo lui, quel lurido.
Non l'avrebbe presa non finche io ero in vita, non l'avrebbe toccata neanche con un dito.
Mi girai di scatto, era li difianco a lei la stava per toccare, come osava.
Scattai a tutta velocità verso di loro.
-Fermo!!!!!!
Fui fermato da un barriera e una scossa elettrica mi attraversò il corpo, il quale poco dopo si schiantò a terra.
-ALANNNNN!!!!!!
Era lei, non potevo lascirla in pericolo.

POV Yuki
Mi ero svegliata a causa di una strana sensazione di tristezza e del freddo che mi attaglianava il corpo. Aprii lentamente gli occhi e subito vidi nelle penombra degli occhi rosso rubino e la sagoma di un corpo. Rimasi a fissare quegli occhi; erano tristi, malinconici, nostalgici e altrettanto famigliari.
-Chi sei??
la mia voce era stranamente calma e altrettanto strano era il fatto che paura non ne provavo. Ma quella figura mi trasmetteva sicurezza e l'aura che emanava era fin troppo familiare.
-Non mi riconosci? Davvero? Non ti ricordi?
La sua voce era calda e gentile ma profondamente triste e delusa.
-No...
Si avvicino in modo che potessi vederlo in faccia. La luce della luna illuminò il viso di uno splendido ragazzo, gli occhi ora erano di un verde smeraldo quasi irreale e ciocche dei morbidi capelli marroni gli ricadevano dolcemente sul viso.
Allungo la mano verso la mia guancia e io mi avvicinai con il viso.
-Fermo!!!!!
Mi bloccai all'istante, era la voce di Alan, mi voltai verso la finestra lo vidi cadere nel vuoto. Ero terrorizata.
-ALAN!!!!!!
Mi fiondai alla finestra. Era sdraiato per terra, sembrava morto. Non poteva essere morto, non lui.
Andai nel panico, un miscuglio di emozioni mi travolsero. Non riuscivo a pensare, volevo che se ne andassero via tutti e tutto. Volevo rimanere li da sola, volevo non fosse succeso niente e volevo sapere che cosa era successo. Mi rannichiai a terra e urlai con tutta l'aria che avevo in corpo. Aprii gli occhi e vidi solo un gran luce intorno a me poi una stanchezza sovrumana mi attanagliò e caddi in un oscurità senza luce...

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 1. pegasus ***


Sentii dell'aria calda sul collo ed qualcosa di morbido sotto di me. Il forte odore di iris mi travolse e schiusi lentamente gli occhi a causa della forte luce che c'era.
-..ki....Yuki...
Quella era lo vece di James. Misi a fuoco e vidi James sedutomi di fianco con aria preoccupata. Spostai leggermente lo sguardo e vidi Alan seduto alla fine del letto dovere ero adagiata. Il cuore mi si colmò di felicità. Era vivo!!!! Feci per saltargli al collo ma un dolore straziante mi pietrifico e mi accascia sul letto.
-Non devi muoverti così velocemente, stupida.
Volevo lanciargli un occhiata in cagnesco ma sia il dolore che la felicità mi dissuasero dal farlo. Lo squadrai dalla testa ai piedi, sembrava in perfetta saluta. Che mi fossi immaginata tutto? Vagai con lo sguardo ero in una stanza ovale completamente azzurra con i mobili bianchi, con un'enorme cupola di vetro al posto del soffitto.
-Dove siamo? Che è successo ieri? Chi era quel ragazzo?
Mi ero ricordata improvvisamente tutto ciò che era successo e non solo di Alan. Mi osservavano preoccupati. Era così schokcante la verità? Adesso ero ancora più curioso di sapere ciò che era per me un mistero ma anche intimorita.
-Ehm... E' meglio se adesso riposi un po...
James era fin troppo premuroso e in quei casi mi faceva arrabbiare. Lo sapevano benissimo entrambi preferivo sapere anche se era doloroso lo avrei accettato, con un po di tempo magari ma avrei accettato tutto.
-Sto bene, sto bene. Voglio solo sapere cosa è e cosa sta accadendo?
Ero irritata quindi alzai il tono di voce comunque non era vero che stavo bene, ero in panico e il dolore continuava a darmi numerose fitte.
-Diglielo. E' testarda, lo sai pure tu continuerà a insistere e a soffrire fin che non glielo dici.
Gli fui grata per quelle parole, ogni tanto pure lui poteva essere utile.
-Ok ok, allora ti diremo tutto quello che vuoi. Cosa vuoi sapere?
-Dove siamo? Perché? Alan come fa a essere ancora vivo dopo quella caduta? Come ha fatto Alan a cadere? Chi era quel ragazzo? Non mi sono immaginata tutto vero?
-Ci metteremmo un eternità a spiegare e visto che non ne ho voglia James fai gli onori di casa, su spiega.
Ok rettifico lui non era mai utile, che pallone gonfiato.
-Yuki, ora ci troviamo nella base Pegasus ed più esattamente nella camera a te riservata. Le basi sono luoghi dove gente come noi si riposa, mangia e compra il necessario per la sopravvivenza. Come una piccola città possiamo dire. Prima che ce lo chiedi io e Alan siamo guerrieri, nello specifico io sono un demone e lui un angelo entrambi tuoi custodi.
-Un demone e un angelo custodi?Mi prendete in giro. Ahahahahahah. Ora basta però non è un gran che come scherzo.
Si e io ci credevo. Ok è vero che avevo sempre pensato che quei due ero troppo belli per essere umani ma non esistevano angeli ne demoni in questo mondo.
-Uff! Donna di poca fede. Vuoi delle prove basta chiederlo!
Si alzò e si mise ai piedi del letto. Chiuse gli occhi e all'improvviso un paio di ali bianche spuntarono dalla sua schiena. Erano stupende, sarei stata ore a fissarle. Poi una strana paura mi assalì. Non era possibile, non esistevano ne angeli ne demoni. Istintivamente portai le mani alla bocca per non urlare.
-Calmati stupida, ti ha detto che siamo i tuoi custodi. Secondo te ti faremmo qualcosa eh!!
A quelle parole mi calmai un po. Dopo tutto erano i miei migliori amici mi avevano sempre aiutata, non mi avrebbero mai ferita. All'improvviso un gran dubbio mi passo per la testa.
-Ma perché io? Poi non capisco cioè capisco un angelo custode ma un demone lo trovo strano ancora più strano che voi due che siete schierati da lati opposti collaboriate.
-Infatti questo è l'unico caso in cui accade.
-Perché io allora? Non ho niente di così speciale.
lo sguardo di James si addolcì ancora di più.
-Tu hai molto più potere di quanto tu possa immaginare. Persino più di Dio e Satana messi insieme.
Spalancai gli occhi. Io. Io che ero a malapena capace a stare attenta a scuola, che se non cadeva a ogni passo era un miracolo e che doveva fare sempre appoggio sugli altri per qualsiasi cosa.
-James spiegale non ci arriverà mai da sola a capire.
Lo fulminai con lo sguardo, ma perché non stava mai zitto.
-ahiii!
Alan agitava la mano come se qualcosa lo avesse scottato. James scoppiò in una sonora risata cristallina.
-Te la sei cercata fratello.
Lo guardai perplessa, non ci stavo capendo niente. Cos'era appena successo?
-Yuki hai letteralmente fulminato Alan. I tuoi poteri si sono risvegliati la notte scorsa quando hai visto cadere quello li. Comunque ti spiegherò com'è organizzata tutto il nostro mondo. Allora esistono 4 regni: il regno umano, il regno sovrannaturale composto da elfi, ninfe, fuochi fatui, fantasmi e tutti gli esseri considerati frutto di fantasia, il paradiso e l'inferno. La creazione di questi quarto regni è dovuta al Caos che è l'energia primordiale. Da questa energia derivano i nostri poteri e i poteri di tutti gli altri esseri esistenti e la nostra energia vitale. Il Caos dopo aver creato tutto essa prese l'aspetto di un essere umano e dell'ora mantiene l'equilibrio fra tutti i regni e l'energia cioè ciò che ci sostiene e ci fa vivere. Bhe... ecco... il punto è....come dire.....
-Oh come sei lungo. Il fatto è che quel essere sei tu! Tu ci guiderai e sarai colei che ci proteggerà. Chiaro il concetto.
Avevo paura. Una paura matta di quello che mi avrebbe aspettato. Cosa sarebbe stato della mia normale vita.
-No, non io. io no....- di nuovo quel lancinante dolore alla schiena mi fece morire le parole in bocca.
-Devo tornare a casa. Ora!
Mi guardarono tristemente, cosa avevo detto di male.
-Yuki non puoi, tu non ritornerai a casa. Tu devi restare qui, al sicuro. Sei troppo importante per rischiare che ti succeda qualcosa.
-Nessuno si ricorderà più di te. Sarà come se non fossi mai esistita.
Cosa avevano appena detto. Sarei sparita nel nulla, senza la libertà di uscire....

-Uscite!!!!
-Ma Yuki...
-USCITE HO DETTO!!! FUORI!!!!
Sentii tuonare e la luce diminuì di colpo. Mi raggomitolai cercando di comprimere quei sentimenti, la porta si chiuse di colpo e ormai essendo sola lasciai le lacrime segnarmi le guance.

POV Alan

-USCITE HO DETTO!!! FUORI!!!!
Uscimmo silenziosamente dalla stanza, le avevamo detto troppo adesso era al limite e poi stava soffrendo moltissimo per la ferita alla schiena. Quel maledetto era riuscito a farle sciogliere prima del previsto il sigillo facendola soffrire. No era colpa nostra anzi solo e soltanto mia. Dovevo stare più attento. Scendemmo le scale e ci dirigemmo verso la mensa per fare qualcosa di utile. Quei luoghi erano trist, spogli. Lo erano sempre stati a parte quando lei era li presente nei vecchi tempi, era come una ventata di aria fresca. Passava le giornate a ravvivare quei luoghi. Eppure da allora era tutto cambiato ora lei piangeva in camera sua e il cielo con lei. Arrivammo alla mensa, era completamente vuota fatta eccezione per un ragazzo e una ragazza seduti ad un tavolo mentre mangiavano e chiacchieravano insieme
Si voltarono di colpo appena percepirono la nostra presenza. Il ragazzo dai capelli rossi ci saluto agitando la mano energicamente. James si avvio verso di loro. Si chiamavano Lesha e Hitan. Li avevamo conosciuti durante quell'anno di missione che stavano passando li. Hitan era uno spirito del fuoco, aveva capelli rossi come il rubino dai quali uscivano piccole fiammelle, occhi neri come il carbone che sembravano due buchi neri. Indossava un giubbotto di pelle nero con sotto una maglietta arancione e dei jeans scuri. L'altra era un'elfa delle acque, aveva lunghi capelli neri raccolti in una coda, grandi occhi azzurro scuro quasi blu. Indossa dei pantaloni marroni e un top azzurro. Erano tutti e due dominatori degli elementi, cioè guerrieri potenti del regno sovrannaturale ma erano anche dei Guardiani. Il corrispondente di me e James ma del regno sovrannaturale, in totale erano 4 uno per ogni elemento. Mi avvicinai anch'io anche se un po di malavoglia. Volevo stare da solo magari ad allenarmi così mi sarei calmato ma era meglio non tirar fuori le spade lei l'avrebbe percepito e sarebbe andata ancora di più nel panico. Meglio sedersi e mangiare.
-Ohi! Dov'è la principessa?
-Cosa ti dice che sia sveglia, eh!
Almeno nessuno mi impediva rompergli un po.
-Il fatto che voi due non sareste mai usciti da quella stanza se non si fosse svegliata e poi sono sicuro che le avete raccontato la verità se no l'energia non sarebbe così instabile.
Tsk... ci aveva preso i pieno allora testa di fiamma non era poi così stupido come pensavo.
-Sono sicura che non ne avete colpa è lei che ve l'ha chiesto vero?
Mi voltai verso James aveva uno sguardo triste, vuoto, sicuramente si sentiva in colpa a causa del mio casino. Merda!!! Tirai un pugno al tavolo facendo sobbalzare i presenti. Mi voltai e andai in armeria non ce la facevo più doveva subito sfogarmi. Feci apparire Eternity la mia spada e attivai il simulatore e mi lasciai andare nell'ira.

POV Yuki
Smisi di piangere, ma perché avevo pianto così tanto? Così sembravo una bambina isterica. Ok ok, ero spaventata, sconvolta, nel panico più totale ma avevo esagerato. Mi sentii in colpa per come mi ero comportata. Mi alzai e mi diressi verso il muro e appoggiando la mano al muro aprii la porta del bagno. Le pareti sembravano fatte d'acqua e i lavelli erano di vetro. Incastonata nel pavimento c'era un'enorme vasca. Come facevo a sapere che era li la porta non la si distingueva dal muro?Ero già stata li?
Aprii l'acqua della vasca e incominciai a spogliarmi dal lungo vestito bianco che mi ritrovavo addosso. Era un bel vestito stile impero con un nastro azzurro sulla vita. Sciolsi lentamente il nastro che adagia sul lavello e altrettanto lentamente incomincia a far scendere il vestito. Almeno quella era la mia intensione invece lascia cadere il vestito di colpo perchè avevo visto le bende intorno a tutto il petto. Feci per toccarle. Incuriosita dal perchè le avessi addosso.
-Yuki non farlo! Ferma!
-James sei tu? Che ci fai qui?
Sembrava preoccupato, ma cosa non dovevo fare? Levarmi quelle bende?
-Non togliere quelle bende, solo Alan può toglierle senza ferirti. Sta arrivando quindi non le toccare.
La porta si aprii di colpo creando un boato e i suoi pesanti passi rimbombavano nella stanza. Dei pugni colpirono la porta pesantemente quasi con rabbia
-Esci di li così ti tolgo quelle fottutissime bende!!!! ORA!!!
Aprii con cautela la porta. Era li davanti con uno sguardo scocciato ed era anche arrabbiato sentendo il tono di voce. Appena mi vide mi prese il braccio e praticamente mi lancio sul letto a pancia in giù mettendosi a cavalcioni su di me. Sentii le guance arrossarsi e la temperatura alzarsi, ero imbarazzatissima. Ero praticamente nuda, sdraiata sul letto con un ragazzo sopra di me. Chiusi gli occhi dalla vergogna. Lui mi tocco delicatamente le spalle e poi appoggio un dito al centro della schiena e lentamente mi tolse le bende appena finì sentii uno strano tepore innaturale dove prima c'erano le bende. Mi facendomi coraggio e chiesi:
-Perché ero bendata?
-Zitta! Pper oggi hai già fatto abbastanza domande.
Era seccato e anche molto ma non me la presi per le sue risposte, stavo bene. Una calma infinita si impadroniva lentamente del mio corpo al posto dell'imbarazzo di poco tempo prima.
-Finito ora puoi andare.
Si tolse da sopra di me e velocemente uscii dalla camera.
-Yuki l'acqua è pronta.
Così dicendo anche lui se ne andò richiudendo la porta. Per un po rimasi pietrificata, avevo la testa un po in uno stato di confusione. Ma mi rialzai velocemente immergendomi subito dopo nell'acqua calda. Nella quale James aveva messo petali di fiori e aggiunto dei sali.

POV Alan
Ero dovuto correre da lei prima di riuscire a incrociare le spade. Che rottura quelle bende potevano essere tolte solo da chi le metteva. James non le poteva mettere erano state create dagli angeli e anche se eravamo i gemelli del caos non potevamo toccare o usare certi oggetti perciò appena avevo ripreso i sensi ero corso a vedere come stava. Aveva la schiena ricoperta di sangue dalla quale due enormi ali spiegate spuntavano immacolate. Avevamo dovuto farla ritornare nella forma umana e medicarla. Non era stato facile e nel frattempo i rinforzi arrivarono anche se non c'era molto altro da fare. Ritornai alla mensa e mangia un boccone poi mi diressi verso camera mia che stava hai piedi della scala che portava da lei. Anche quella di James era situata li praticamente attaccata alla mia. Aprii la porta le pareti erano di un blu scuro con qualche quadro ai muri il letto nero a due piazze che era proprio davanti alla porta con sopra le mie adorate spade. Accesi la luce e mi diressi verso il bagno mi tolsi i vesti lanciandoli sul letto e mi specchia nel mio enorme muro a parete. Vidi i segni della nostra maledizione che assomigliavano a quelli che gli umani chiamavano segni tribali e la lunga cicatrice sul petto. Quella cicatrice mi era stata inferta da lui quel bastardo. Non lo avrei mai perdonato per quanto l'aveva fatta soffrire. Aprì l'acqua della doccia e dopo pochi momenti in cui aspettavo che si riscaldasse. L'acqua mi scivolava sul corpo e con questa anche le mie preoccupazioni se ne andavano per quei pochi istanti. Uscii quasi di malavoglia dalla doccia e alzai la mia temperatura per asciugarmi velocemente. Sentii l'aura di James. Era preoccupato e voleva parlarmi. La porta si aprii lentamente mentre io mi infilavo un paio di jeans.
-Fratello ti devo parlare.
-Lo so, lo so. Su entra e siediti.
Gli feci centro di sedersi sul letto dove infatti si sedette. Era davvero preoccupato. Ah, si angosciava sempre troppo ma dopo tutto era fatto così.
-Secondo te cosa succederà adesso? Lui la cercherà e non possiamo state qui per sempre e fino a che non si riprende non possiamo muoverci. In più per complicare il tutto il consiglio vuole vederla.
Caz... il consiglio!! Questo complicava molto le cose. L'avrebbero costretta a ricordare e soffrire.
Dovevo impedirlo in qualche modo. Ma almeno finché non sarebbe guarita saremmo rimasti lontani da quei stronzi. Aaaaaah! Avevo ancora più bisogno di incrociare le spade.
- Vedremmo cos....
Mi fermai di colpo, sentivo che nella stanza di sopra c'era una seconda presenza, malvagia e oscura. Quell'aura era del bastardo. Ci fiondammo su per le scale a tutta velocità. Spalancai la porta ed eccolo seduto di fianco a lei semi nuda sul letto. Si voltò verso di noi, era un po evanescente quello era solo il suo spirito feci cadere l'occhio su di lei era sdraiata sul letto. Non si muoveva, era immobile e bianca. Non poteva essere. ...
-BASTARDO! !!!!!
Andai in affondo con tutta la mia forza anche se era uno spirito lo avrei colpito era una delle nostre speciali prerogative. Si smaterializzò comparendo dietro di me e così fece ancora appena mi girai per colpirlo e ancora e ancora mentre rideva divertito. Poi smise di giocare con me mi voltai e lo vidi dare un bacio a lei. Mi pietrificai.
-Sarà di nuovo mia e presto anche, ci vediamo.
E così dicendo spari ne nulla. James che era stato sempre di fianco a lei anche se non aveva potuto far niente per impedire quel bacio. Lo guardai speranzoso.
-Si fratello, sta bene. Dorme soltanto anche se non riesco a svegliarla.

POV Yuki
Tutto intorno a me era bianco e luminoso. Era rilassante stare li nel nulla.
-Yuki... Yuki...
Mi voltai per cercare la fonte di quella voce. All'improvviso davanti a me anche se in lontananza lo vidi il ragazzo dell'altro giorno. Pian piano si avvicinava a me continuando a chiamarmi dolcemente e allungando la mano verso di me.
- Yuki. Ti ho cercato tanto....
Aveva un tono triste come se stesse per piangere. Lentamente e indugiando un po allungai la mano verso la sua che lui prese gentilmente e tirandola mi vece appoggiare a lui.
-Vieni con me Yuki e allontanati da loro. Ritorna con me....
mi stava quasi supplicando, il cuore mi si strinse in una infinita tristezza e confusione. Chi era lui?
- Ma tu ….
Lui scompari all'improvviso e tutto diventò nero come una notte senza stelle.

Come in un deja vu sentii nuovamente un soffio caldo su di me aprii di scatto gli occhi ritrovandomi Alan e James che mi guardavano preoccupati. Mi misi a sedere.
-Che è successo? Avete degli sguardi preoccupati.
Li fissai curiosa, James lo avevo visto molte volte con quello sguardo ma Alan credo che quello fosse la prima volta che i suoi occhi trasmettevano altro oltre a irritazione e indifferenza.
- No niente.... ma tu come ti senti?
Alan mi stava chiedendo come stavo, si preoccupava per me. Qualcosa era accaduto ma sorvolai sul quel fatto glielo avrei chiesto in un secondo momento perché un'altra domanda mi tormentava.
-Sto bene, calmatevi. Però ho una cosa da chiedervi. Chi è il ragazzo che era in camera mia l'altra sera?

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 2. I 4 guardiani ***


Pov James
 Lo sguardo di mio fratello si fece cupo e pieno di rabbia. Odiava così tanto quell'essere da corrodersi l'anima. Era vero ci aveva ferito e ferito lei insieme a milioni di esseri in modo indelebile ma quel odio era puro quasi quanto quello di Lucifero per Dio.
-Yuki non é il momen....
-E' un nemico, ti vuole per se a causa del tuo potere. Il suo nome è Shane.
Mi sorprese un poco che gli avesse appena rivelato la verità anche se solo in parte.
 -Comunque mi spieghi perché sei nuda con solo quell'asciugamano addosso sdraiata sul letto eh! Questo invece era da lui non gli avrebbe detto ciò che era appena successo per non preoccuparla ma mi ero sempre domandato come mai gli piacesse tanto stuzzicarla. Certo che come angelo era proprio strano. Lei nel frattempo avvampo e le unghie e persino i capelli diventarono viola. Aspetta i capelli.... mannaggia. 
 -Aaaaaah! Voltatevi subito!
  Tutto nella stanza incomincio a vibrare. Ecco che succedeva ancora. Alzammo le mani e ci voltammo ma nel frattempo cercavamo di non far crollare l'edificio. Come al solito quando provava un emozione molto forte da far addirittura colorare i capelli incominciano piccoli cataclismi che per fortuna noi sapevamo domare.
 -USCITE ORA!!!!!!
Lentamente uscimmo. Appena fuori sentii che si stava dirigendo verso l'armadio e la sua vergogna sparire quindi smisi di usare i poteri di controllo. Intanto io e Alan non ci eravamo minimamente mossi. Io ero shockato. Shane non era mai entrato in una base, c'erano apposite barriere per impedirgli di entrare da allora.... Mi girai verso la porta non riuscivo a capire ma dovevo trovare un modo per impedirgli di toccarla ancora. All'improvviso sentii Alan creare barriere intorno alla stanza. Bell'idea fratello! Incominciai pure io, lanciamo incantesimi per ore senza smettere fino a quando stremati non ci accasciammo contro il muro. Chiusi gli occhi per un attimo ma in quell'istante la porta lentamente si aprii. Spalancai gli occhi e mi rialzai velocemente. Da dietro la porta spunto lei. I lunghi capelli adesso biondo chiarissimo quasi bianco incorniciavano il suo dolce volto dove i suoi occhi ora azzurri ma un po opachi risplendevano. Indossava ora un vestito color avorio lucido che le arrivava alle ginocchia e senza spalline. Era splendida. Ma perché stava uscendo.
-Ehm.... io avrei fame.
 Cavolo non le avevamo preparato nulla. L'unica alternativa era portarla giù alla mensa ma insieme a tutti gli altri però gli altri....
 -Alan...
-Andiamo in mensa seguici.
 Ci incamminammo scendendo le scale, guardai il suo volto timoroso e incuriosito visto che non era mai uscita da quella stanza. Percorso il lungo corridoio il brusio della mensa si sentii chiaramente. Si fermo impaurita forse per il fatto di dover entrare in un luogo pieno di esseri sconosciuti la fissai negli occhi di un azzurro scuro come l'oceano che fino a poco prima erano di un azzurro chiaro quasi color del ghiaccio . Mi avvicinai e gli presi delicatamente il polso in cui feci comparire un braccialetto con due pietre bianche incastonate
-Ti proteggerà, è uno scudo quindi non aver timore e poi ci siamo noi.
Lei annui e ci posizionammo davanti alla porta. Spalancammo di colpo la porta lasciando lei al centro come ci imponeva il galateo. Tutti i presenti si alzarono di colpo con occhi piena di gioia nel vederla.
-Yukiiiiiiii!!!!
 Nefi una piccola fata dell'aria ci corse in contro e salto al collo di Yuki abbracciandola. Dietro di lei c'erano Lesha, Hitan e Mike. L'ultimo si schiarì la voce per attirare l'attenzione di Nefi, che subito sciolse l'abbraccio e si rimise in fila . Appena raggiunse il posto i 4 si inchinarono e ciò venne poi imitato da tutto il salone. Quei 4 erano i suoi guardiani come noi ma scelti fra le schiere del regno sovrannaturale dagli anziani. Se erano tutti li non era un buon segno...

Pov yuki
Si erano inchinati tutti. Si erano inchinati davanti a me. Senti la guance diventare rosse e abbassai lo sguardo, vidi le unghie viola intenso. Stavo andando nel panico. Poi sentii la presenza di Alan avvicinarsi, porto le labbra attaccate al mio orecchio. Credo che in quel momento persino i miei capelli fossero viola.
-Se gli dici di smettere lo faranno, qualsiasi cosa tu gli chieda loro lo faranno.
Mi bisbiglio queste parole mentre io rimasi immobile e incredula. Poi ritornò appoggiato al muro dietro di me. Mi schiarii la voce e facendomi coraggio dissi :
 -Ecco.... uhm...... non c'è bisogno ti tutto questo.... quindi....ehm..... potete tirarvi su....ed ecco..... comportarvi in modo normale.
Si tirarono su un po increduli e mi squadrarono da testa a piedi. Volevo sparire. I 4 ragazzi davanti a me però non si alzarono. Rimasero li immobili, senza neanche un movimento. Mi avvicinai preoccupata. Volevo in qualche modo evitare tutto questo ma appena feci per parlare il ragazzo dai capelli castani bloccò il mio intento dicendo :
-Noi non dovremmo alzarci finché lei non esce dalla stanza.
Quelle parole mi spiazzarono, ok eravamo al limite del possibile. Mi avvicinai un po titubante piegai le gambe per far arrivare i nostri capi uno vicino all'altro gli presi il viso fra le mani e glielo tirai su in modo che gli sguardi si incrociassero e pian piano mi rialzai tenendo ancora il suo viso in modo che anche lui fosse costretto a farlo. Ci rimisimo completamente in piedi. Lui non smetté un attimo di fissarmi negli occhi con i suoi color della foresta.
-Visto non era difficile! Su dai andiamo a mangiare.
Anche gli altri si rialzarono e un po spiazzati e in silenzio si diressero verso la porta dalla parte opposta della stanza. Sentii una mano sulla mia schiena e vidi James che sorrideva. Pian piano ci avviammo. Ma verso dove? C'erano un sacco di posti liberi?
-Ehm... dove stiamo andando?
Il gruppo si voltò guardandomi un po confusi.
-Principessa non voleva mangiare?
Il ragazzo dai capelli di fuoco mi aveva appena chiamato "principessa".
-Bhe...si.
-Allora la stanza privata è di la.
Stanza privata? ma era fuori. Io voglio mangiare normalmente almeno quello.
-Non so come stanno le cose qui...ma...io vorrei mangiare qui come tutti.
I 4 mi guardavano stupiti ma i gemelli tranquilli si diressero al tavolo.
Alan si sedette a un tavolo libero inclinando la sedia e mettendo i piedi sul tavolino. Rimasi spiazzata ma mi avvicinai lentamente insieme a James. Ci sedemmo e mi voltai per vedere gli altri 4 se si stavano avvicinando. Cosa che stavano facendo. Nei fui felice almeno non dovevo convincerli pure a far questo. Appena fummo tutti seduti i piatti dal nulla comparirono davanti a noi. Erano tutti dei panini anche se diversi. Io un hamburger, Alan e James avevano il loro lussuoso panino con il filetto di vitello e gli altri 4 non riuscii a capirlo. Avevano strani colori e consistenze però non ci feci troppo caso e addentai il mio. Non parlammo per tutto il tempo così incominciai a guardami intorno. Sembrava una mensa assolutamente normale, una distesa di tavolini bianchi senza fine con vari gruppi di ragazzi seduti intorno sembrava proprio come nei film se non fosse che alcuni di quei ragazzi avevano corna, ali, capelli fatti di fuoco o acqua ma soprattutto tutti ma proprio tutti avevano un arma e uno strano simbolo in alcuni tatuato o ricamato sulla maglia o segnato sul' arma altri ancora lo portavano come accessorio per esempio nelle collane, negli orecchini, alle cinture ecc. Tutti tranne me e i gemelli. Persino i 4 ragazzi lo portavano. Lasciai correre anche quei pensieri ormai avevamo finito e ce ne stavamo andando da quella sala appena sul' uscio mi girai sfoggiando il sorriso più grande che riuscii a fare.

-Arrivederci a tutti.

Mi rigirai e con i miei 2 custodi ritornai nella mia camera. Prima di entrare diedi la buona notte ai due. Chiusi la porta e togliendomi tutti i vestiti tranne la canottiera andai a dormire. Appena appoggia la testa al letto mi addormentai.

Pov alan
Si addormentata subito, era visibilmente stanca. Dopo tutto si era appena ripresa e aveva usato molta energia per sostenere il suo corpo e spirito senza sigilli, in più tutte quelle novità. Era comprensibile. Scendemmo le scale e ci diressi mo verso la sala riunioni dove ci aspettavano gli elementi. Appena li avevo visti tutti insieme avevo capito non solo gli anziani volevano vederla ma senza di noi e a costo di portarla con la forza. Entrammo nella saletta circolare con le pareti ricoperte di cristalli che riflettevano le nostre immagini. Loro erano già li seduti e con i visi seri.
-Lei deve venire con noi.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2474326