Relazioni Quasi Pericolose (ma anche no)

di Polaretto_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Come studente non sono un granchè.
Tutti lo hanno capito, anche Gouenji eppure mi ama lo stesso.
Oggi è il giorno giusto per fare “quella cosa” , me lo sento.
Verrà da me alle 5,come tutti i lunedì perché si sa che sono stupido e sono anche stato bocciato due volte.
In questi 4 anni mi sono legato particolarmente a Nagumo Haruya perché è stupido anche lui; e quindi siamo stupidi assieme, una specie di stupidi2.
Conviviamo per il semplice fatto che andiamo a scuola lontani da casa. E siamo entrambi gay.
Naturalmente non stiamo insieme,perché io sto con il miglior parrucchiere di Tokyo e lui sbava dietro ad un idol che probabilmente neanche si ricorda di lui.
L’unica differenza è che lui è dichiarato e io non ancora. Non so perché non l’ho ancora detto;forse è perché temo il giudizio della gente? Oppure è perché non voglio spiegare costantemente il perché sono così? Ma alla fine ci sono nato così,non posso farci nulla e nemmeno voglio provarci.
Comunque ho deciso voglio urlare al mondo che amo Gouenji  Shuuya,così  da far capire a quelle smorfiosette che è solo mio.
Mancano 10 minuti alle 5 e sbatto Nagumo fuori di casa chiedendogli  di lasciarci un po’ di privacy.
Gouenji arriva puntuale come suo solito e al suono del campanello apro la porta e mi ci fiondo addosso.
Dopo un’ora di ripetizioni di storia mi faccio coraggio e propongo al mio porcospino il fatto di fare il coming out.
Mi guarda un po’ perplesso e mi dice che ancora non se la sente.
“Perché?” Domando io confuso.
“Ho paura di quello che potrebbe pensare la gente,paura che tu possa essere preso di mira da qualcuno.” Mi guarda un po’ preoccupato. Gli rivolgo il mio classico sorriso a 32 denti e dico: “Non preoccuparti per me,io starò bene. E poi dobbiamo essere liberi di amarci anche la fuori!”
E indico fuori dalla finestra.
Lo vedo dal suo sguardo che non è ancora molto convinto,allora gli propongo un ultimatum: “Vediamoci stasera alle 21 in punto di fronte al ristorante dove abbiamo festeggiato un anno di fidanzamento,quello dove facevano la pasta buona, se non vieni significa che non ci tieni a me; se vieni significa che sei pronto per fare questo passo.” Sorrido innocentemente.
Shuuya,spaventato esce dicendo che ci penserà.
Inutile dire che si presentò al nostro ristorante e che tutti i presenti si congratularono con noi per il nostro amore e per il nostro coraggio di aver fatto una roba del genere.

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Nagumo’s P.O.V
Solo io potevo innamorarmi di un idol. 
Beh,in effetti siamo andati alle medie assieme. E abbiamo tentato di distruggere il pianeta con il calcio.assieme. E poi abbiamo frequentato le elementari assieme. Diciamo che siamo cresciuti nello stesso orfanotrofio. Insomma ci conosciamo da tanto,ma lui è comunque un idol. Irraggiungibile.
Eppure io muoio per lui anche se non lo ammetterò mai.
Per l’appunto,visto che Endou è uscito con Gouenji,sono attaccato alla tv da un quarto d’ora aspettando che il MIO ghiacciolo sfili.
Il disastro. Suona il  telefono:
“Oh,Cristo!” Mi alzo e apro la chiamata:
“Pronto?” Sbotto piuttosto scocciato.
Hiroto mi travolge in un fiume di parole di cui comprendo solo: tv,sfilata,Midochan. Allora,gentilmente gli riattacco il telefono in faccia,lo stacco e torno a vedere la tv.
Appare Suzuno. 
Tan tan tan.
Giunto alla fine della passerella gli danno il microfono e lui inizia a ringraziare gente a caso,che io non ho mai sentito nominare: tipo il parrucchiere,l’organizzatore,il manager,Nagumo Haruya…NAGUMO HARUYA?!
Aspetta,ma davvero mi ha appena nominato in televisione? 
Sarà un miracolo se i vicini non vengono a bussare…come non detto. 
Mi avvicino alla porta e la apro. 
Mi ritrovo Suzuno davanti a me e mi sembra quasi impossibile:
“Ciao.”
Cerco di mantenermi calmo e lo faccio entrare. Ci accomodiamo sul divano e iniziamo a conversare del più e del meno. Mi spiega che si trovava in città per lavoro e aveva pensato di farmi visita.
Dopo tanto tempo mi era mancato ridere e scherzare -per quel poco che ride- con lui.
Ci aggiorniamo sulle nostre vite e il tempo passa troppo velocemente ed arriva l’ora di salutarci. 
Sulla soglia gli chiedo: 
“Per quanto resterai?” 
“Finchè ne avrò voglia,perché?” Mi risponde lui con il suo tono distaccato.
“Beh pensavo che magari potremmo incontrarci per prenderci un caffè assieme,ghiacciolino.”
“Non mi chiamare così,stupido tulipano!”
Certe cose non sono cambiate. 
“L e possibilità sono due: o ti fermi a cena o te ne vai. Non puoi star fermo li sulla porta.” Gli dico deciso.
Lui mi guarda un po’ perplesso e poi entra in casa.
“Da questo deduco che ti fermi a cena.”
“Sherlock please.”
Parliamo tutta la sera e verso la 11,sulla soglia di casa mia,ci baciamo. 
“Penso che rimarrò in città ancora per un po’.” Mi dice sorridendo.

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