anima in una reazione chimica

di Anita_00
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


15/10/2013

Suona la sveglia. Sono le 07:15, voglio dormire ancora un po'.

Sento un fastidioso mal di testa, apro un occhio, guardo l'orologio. Merda le 08:03. Ho dormito troppo. Accendo la luce della stanza sperando che mi aiuterà a convincermi ad alzarmi. Sto facendo tardi, devo studiare ma questo sonno è invincibile. Sento che mi sto riaddormentando.

08:18 Sarà meglio che mi alzo.

Vado in cucina, apro lo sportello del mobile sopra al lavandino e prendo il pentolino. Apro il frigorifero e prendo il cartone del latte. Metto il latte a scaldare e nel frattempo mi siedo a tavolino, appoggio la testa e chiudo gli occhi: immagino di essere ancora nel letto.

08:26 Brucia il latte.

Questa colazione ci voleva proprio, ora mi sento meglio. Tolgo i biscotti dal tavolo, ripongo la tazza con il pentolino nel lavandino. Torno in camera e guardo il libro: “Le basi patologiche delle malattie”, Vol I, Cap 6, pag 181. Iniziamo.
 
●●●

Quando sono sotto esame è un caos totale. Ho i giorni contati e la memoria sembra che non sia dalla mia parte. Sono due ore che studio e la concentrazione è svanita pian piano. Alzo lo sguardo, vedo le foto che ho attaccato alla bacheca: io e Cami sulla neve, con Fede alla festa di inizio anno, tutti insieme al patrono del borgo. Sono passati tre anni da quando sono venuta a studiare a Borgo Piscopia, sembra ieri che sono arrivata con i miei genitori per scegliere l'appartamento. Quando ho visto questa casa, ho sentito subito che era quella giusta. Cercavo un monolocale per poter studiare senza problemi e senza avere coinquiline con cui dover litigare. Questa l'ho trovata perfetta. Un piccolo ingresso con un armadio a muro per i soprabiti sulla sinistra, il pavimento di parquet scuro e le pareti color arancio. Sulla destra 3 metri di porta scorrevole a vetro dove si apre un salottino luminosissimo reso ancora più luminoso dalle pareti celesti. Al centro un divano a tre piazze diretto verso un televisore al plasma e al lato opposto la mia poltrona, messa ad angolo con accanto una lampada da terra per leggere i miei romanzi. Di fronte al salotto c'è l'ingresso della cucina, la prima cosa che colpisce è il cambio di pavimento: mattoni rossi e pareti bordò. Stupendo, dà la sensazione di loft. Per il resto è una normale cucina con il frigorifero e tutto il mobile sulla destra e sulla sinistra il tavolo da pranzo. Preseguendo dritti dall'ingresso entriamo nella zona notte, sulla destra c'è la mia camera color rosa antico con letto matrimoniale al centro e all'angolo una scrivania posizionata davanti alla finestra, un armadio e una casettiera. Dal lato opposto c'è il bagno molto spazioso con la doccia all'angolo e al centro una vasca stile ottocento. Il pavimento anche qui è stato cambiato e ci sono mattonelle gialle e alle pareti un mosaico sempre dello stesso colore. 
La trovo incantevole. Io stessa non avrei potuto fare di meglio.
 
●●●

Sono le 11:15, ho la gola in fiamme. Forse è il caso di prendere una pausa e ricominciare a ripetere quando sentirò un po' di sollievo. Devo cercare nella borsa una Golia. Nel frattempo posso iniziare a prepararmi. Vado in camera, apro l'armadio e prendo il dolcevita beige e il cardigan rosso, un paio di jeans scuri attillati e le nike sneakers che dopo il piccolo incidente estivo sono di un colore non ben definito tra beige e panna e qualcos'altro.
Vado in bagno, accendo la stufetta e apro l'acqua calda nella doccia.
Entro lentamente e sento pian piano l'acqua scorrere sul mio corpo, mi sposto sotto il getto diretto e chiudo gli occhi. Rimango così per 5 minuti e poi mi faccio il bagnoschiuma velocemente ed esco.
Prendo un po' di schiuma per capelli e li friziono, asciugo con il diffusore così da avere un'aria selvaggia. Sono riuscita nel mio intento, sono cresciuti moltissimo. Sono arrivati fin sotto le spalle ma ancora non sono soddisfatta però il colore è proprio come lo volevo. Uno shatush naturale, dal biondo cenere al biondo chiaro delle punte.
Mi vesto e mi guardo allo specchio. Ho le occhiaie; la notte non dormo bene, mi sveglio spesso alle due e alle sei del mattino.
Prendo un po' di fondotinta e sistemo questa pelle un po' chiazzata con il colorito irregolare. Metto un filo di rimmel e sfumo la matita grigia leggermente sulle ciglia inferiori.
Vengo sorpresa dal suono del telefono. Uno squillo. Lavo le mani velocemente. Secondo squillo.
Corro all'ingresso, prendo il cordless e rispondo. Sicuramente sarà Cami.
<< Pronto >>
<< Hey! A che punto sei? >>
<< Sono quasi pronta, metto il giubbetto e arrivo >> 
<< Ok! Ti aspetto davanti 643! >>
<< Ok! Ciao ciao! >>
<< Ciao! >>
●●●

Scendo dall'autobus numero 8 e vedo Cami che mi sta aspettando. E' la tipica ragazza mediterranea, viene da Napoli in Campania. Ha la carnagione olivastra, lunghi capelli mossi e di un colore castano scuro. Due occhi grandi e marroni. Una bocca rossa e carnosa come una ciliegia.
<< Hey! >>
<< Dai andiamo che ho una fame da lupi! >>

Siamo sedute all'ultimo tavolo del 643, il nostro locale preferito. Fanno i migliori hamburger del borgo, per non parlare della cheescacke! Il locale è come una tavola calda americana, ci sono i tavolini in fila davanti alla vetrata con i divanetti imbottiti. I colori dominanti sono rosso mattone e bianco. E' pieno di oggetti comprati a varie fiere, ci sono targhe gialle, segnali stradali, vecchie radio e sopra alla macchina del caffe c'è una graziella! Si chiama 643 perchè si trova al 643esimo metro di una maratona che si fa nel periodo estivo. Il proprietario è un ragazzo che ha qualche anno più di noi, si chiama Alex, ha lasciato gli studi al primo anno di Architettura per andare in America e in Australia con il Working Holiday, poi è tornato e si è messo in affari.
<< Ciao ragazze! Cosa vi porto? >>
<< Ciao Alex! >> lo saluto e prendo i menù che ci ha portato.
<< Per me una coca media e un hamburger di pollo con pomodori, insalata e ketchup >>
<< Per te Lisa? >>
<< Mmm... per me una coca piccola, un'insalata di pollo e una cheescake di frutti di bosco! >>
<< Golosa come al solito eh?! >> scherza Alex rivolgendomi un sorriso enorme e io rido mentre Cami mi guarda in modo strano.
Quando Alex finisce di scrivere se ne và. << Cosa guardi? >> le domando.
<< Gli piaci >> sentenzia.
<< Ma cosa stai dicendo?!! >> la guardo sbalordita e lei alza lo sguardo e cambia discorso.

●●●

Siamo sedute una davanti all'altra e non so se dirglielo o meno. Non mi va di essere presa in giro perchè so che lo farà, sicuramente lo farà.
<< Cos'hai? >>
Oh, no! MI ha beccata, ma come fa?! << No, niente. Stavo pensando >> 
<< E.. a cosa pensavi? >>
<< Niente di importante >>
<< Si, come no. Pensi davvero di cavartela così? >> Il suo viso è un libro aperto. Ha un sorriso come se stesse per aprire un regalo. La sua curiosità è come quella di una bambina di 5 anni. << Allora? >> 
<< Ok, te lo dico, però promettimi che non mi prenderai in giro! >> 
<< Promesso! >>
Lo dico o mi invento qualcosa? Che faccio? Mi butto.
<< Sto pensando a Max >>
Lo dico così velocemente che Cami fà una smorfia come ha dire “cosa hai detto?”. E' come togliersi un peso dallo stomaco.

Angolo dell'autrice: ringrazio tutti quelli che leggeranno questo primo capitolo e vi chiedo consigli e suggerimenti e anche critiche perchè è il mio primo scritto e sono consapevole di essere una principiante perciò aspetto un vostro aiuto da lettori!!! Grazie a tutti!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


01/10/2012

Sono al secondo anno universitario e non mi sono ben integrata. A dir la verità non conosco quasi nessuno a parte Camilla e Federica. L'ho incontrata al primo anno ad una conferenza, ero sola all'aula magna del Palazzo dei Priori dove ha sede la Facoltà di Giurisprudenza.
Mi ero iscritta ad un corso sulle donne del Risorgimento, tipico di me, femminista fin da quando ho iniziato a capire il mondo.
Avevo preso posto nelle file centrali e guardavo il mio block notes quando, con la coda degli occhi, vidi una ragazza avvicinarsi. Alzai lo sguardo e << E' libero? >> mi chiese indicando il posto accanto al mio. Si sedette e cominciò a parlare a bassa voce, non con me, ma tra sè. Mi sembrava assurdo, mi trattenevo dal non ridere. Mi affascinava perchè era fuori dal mondo sembrava provenire da un'altro pianeta. Comincia ad osservarla e più la guardavo e più mi dicevo che era troppo strana.
Aveva una massa di capelli ricci e castani fino alle spalle che con la pioggia e l'umidità erano tutti arruffati. Iniziò a tirar fuori dalla borsa un sacco di cose, un'agenda, un iPod, un romanzo e finalmente trovò ciò che le serviva: un quadernino e una penna. Rimise il resto nella grande borsa a tracolla e, girandosi verso di me disse: << Scusami, sai se c'è un distributore qui vicino? >> e per la prima volta le vidi il volto. Aveva due occhi ipnotici e marroni ma tendenti al miele, i cosiddetti "occhi a cerbiatto". Era ben truccata, e anche se per me era un po' eccessivo, su di lei non sembrava esagerato. Aveva una pelle abbronzata, forse per qualche lampada o un recente viaggio in qualche località di mare, un ombretto marrone sfumato che andava dal chiaro allo scuro, una linea di matita nera sulle ciglia inferiori, un po' di rimmel e un lucidalabbra che faceva risaltare le labbra fine. << E' in fondo al corridoio sulla sinistra >> risposi, e alzandosi se ne andò. Poco dopo tornò con una bottiglietta di Pepsi e prese l'agenda dalla borsa e iniziò ad annotare qualcosa. Venne disturbata dall'entrata della professoressa che doveva tenere il corso e così mi disse << Speriamo non sia il solito corso idiota >> e risi per quella frase inaspettata. << Comunque piacere, Elisabetta ma puoi chiamarmi Lisa >> le dissi quando ebbi finito di ridere. << Oh! Scusami, piacere Federica >>. Fatte le presentazioni dovemmo stare in silenzio perchè la conferenza era iniziata.
Alla fine, tra una pausa e l'altra, cominciammo a scambiarci qualche parola e scoprimmo di frequentare lo stesso corso di laurea.
●●●

Sono davanti al Dipartimento di Scienze quando la vedo arrivare. Mi viene da ridere.
<< Cos'hai da ridere? >> Il suo sguardo è ironico e interrogativo, in due secondi ha già capito che ce l'ho con lei.
<< Buongiorno Fede! >>  e trattengo un sorriso.
<< Buongiorno! In che aula dobbiamo andare? >> 
<< Aula H credo >>
<< Ok! Entriamo che ho bisogno di un cappuccino, tu? >>
<< Caffè! Caffè! >> e ridiamo come due sceme.
●●●

Lezione di Analisi dei Medicinali I. Il primo giorno le aule sono sempre colme di studenti che frequentano più per la voglia di rivedere i compagni che per l'inizio del semestre. Il professor Mori sta spiegando come è strutturato il programma e come sarà poi l'esame. E' un signore sulla sessantina, molto robusto. Ha i capelli brizzolati e dei baffi che lo rendono buffo. Sembra simpatico e disponibile, al contrario di altri professori.

Sono le 10:50, la lezione è quasi finita.
<< Ricordatevi che domani vi assegnerò il vostro turno di laboratorio. Mi raccomando, la frequenza è OBBLIGATORIA >>.

Usciamo dal Dipartimento e andiamo alla fermata dell'autobus.
<< Che fai stasera? Esci? Ti premetto che non accetto risposte negative >> 
Rido e alzo le mani in segno di difesa. << Cosa hai in programma? >> 
<< Devo ancora sentire gli altri ma pensavo di andare al pub oppure al TakeOff, che ne dici? >> 
<< Dai, ti faccio sapere, ok? >>
<< Ti prego!! >> Mi sta supplicando, è davanti a me che mi implora.
<< E va bene!! Vengo! >>
Mi salta al collo. << Grazie! Grazie! Non te ne pentirai! >> 
E salta sull'autobus con un sorriso a trentadue denti.


Angolo dell'autrice: grazie ancora a tutti i lettori e gradirei, se vi va, delle critiche e consigli per migliorare :)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Esco dalla doccia. Metto l'accappatoio e avvolgo i capelli nell'asciugamano.
Vado in sala e accendo la tv: RTL 102.5.Mi stendo sul divano accompagnata dalle note di Lou Reed "Walk on the wild side".
Sono le 18:35 ed è ancora presto per prepararsi e poi devo ancora cenare.
BIP. E' arrivato un messaggio. E' Fede: “Che programma hai per cena? Io pensavo di ordinare qualcosa al TakeAway, ceniamo insieme?”. Rispondo: “Stavo giusto pensando alla cena. Ok, ordina anche per me!”.

Suona il citofono. Abbasso il volume della tv. << Chi è? >> 
<< Fede! >> Apro il portone e aspetto. 
<< Esci in tuta? >> Mi guarda sbalordita.
<< No! Però eviterei di prepararmi e magari sporcarmi mentre ceniamo, mi vesto dopo. Abbiamo fretta? >>
<< No, no. Gli altri ci aspettano in piazza verso le 22 >>
<< Chi viene? >>
<< Allora, in piazza ci incontriamo con Teo, Sara e Nico poi non so se qualcun'altro ci raggiunge al TakeOff. Giulia doveva studiare perchè ha un esame Martedi e Stefano aveva gli allenamenti >>
<< Ok! Cosa hai preso da mangiare? >>
<< Spero che hai fame perchè ho preso due panini con braciola, melanzane e salsa barbecue, patatine fritte e gelato alla nocciola! >>
<< Hai comprato cibo per 10 persone?! >> Mi dà una spallata e iniziamo a mangiare.
 
●●●

Sono in camera a vestirmi. Fede è sdraiata sul letto e mi sta raccontando di Mattia, un ragazzo di Informatica che frequenta da un paio di settimane. Nel frattempo io cerco qualcosa di adatto alla serata nell'armadio.
<< Non lo so Lisa, non sono convinta che mi piaccia. Quando stiamo insieme ci sto bene ma mi sembra di uscire con mio fratello. Non un abbraccio, non un bacio. Ti sembra normale? Abbiamo 22 anni non 13! >> Prendo un paio di jeans neri attillati e li appoggio alla sedia della scrivania.
<< Oppure non sono abbastanza attraente per lui, magari lo prendo solo intellettualmente oppure mi ha scambiato per una sua amica, tu che dici? >>
<< Dico che sono solo due settimane che vi frequentate e in tutto quante volte siete usciti? Tre? Quattro? Dagli un'altro po' di tempo e non ti lamentare che non ti salti sopra al primo appuntamento, dovresti essere contenta!! >>. 
Ho trovato una camicia bordò basica con scollo a barca.Tolgo la tuta e inzio a vestirmi. 
<< Mmmm non lo so. Non mi convince. Che cosa devo fare? >>
<< Niente, ci esci un'altra volta e valuti la situazione. Poi deciderai. Ora pensa a divertirti stasera >>
Mi guarda e alza le sopracciglia << Wow! Dove vai signorina? >> e sorride.
<< Ma che wow! Ho un paio di jeans e una camicia >> 
<< Si si, tu stasera rimorchi! Vai a truccarti o faremo tardi! >> 
Entro in bagno. Lavo le mani e metto un po' di fondotinta e un filo di cipria. Prendo l'eyeliner e disegno una riga sulle palpebre. Un po' di rimmel e lucidalabbra.
Ritorno in camera e metto un paio di stivaletti neri.
<< Fede, vai a spegnere la radio per favore? >> 
<< Si, signora! >>
<< E vedi se sono chiuse le finestre in sala e in cucina! Grazie >> 
<< Ok! >>
Nel frattempo metto l'orologio al polso sinistro. Prendo la borsa a bauletto nera ed esco dalla camera.
<< Dove sei? >>
<< Eccomi! >> Mi spunta da dietro e mi fa tremare.
<< Oddio! Che spavento >> e iniziamo a ridere.
Prendo il cappotto grigio dall'appendi abiti e usciamo.
 
●●●

Dopo cinque minuti di camminata arriviamo in piazza. C'è Teo che ci sta aspettando alla fontana centrale. Teo in realtà stà per Matteo, è al terzo anno alla Facoltà di Fisica. E' un bel ragazzo, alto, moro con i capelli ricci. E' molto simpatico ed è un gran giocatore di Call of Duty.
<< Sera! >>
<< Ciao Teo! >> Intoniamo un coretto. Sorridiamo e sorride anche lui.
<< Gli altri? >> chiede Fede.
<< Non lo so, arriveranno >> 
<< Tu cosa dici? Come sei messo? >>
<< Sto studiando Calcolo Numerico ma non so come andrà! >> 
<< Dici sempre così e dopo prendi 30, lo sappiamo che in te c'è un genio! >> scherza Fede.
<< Ma stai zitta!! Non dire cavolate che poi la gente ci crede! Piuttosto ecco che arrivano Nico e Sara >>
Nico e Sara stanno insieme da due anni, le prime volte che uscivo con loro pensavo fossero fratelli. Secondo me si assomigliano moltissimo. Lui è alto con i capelli lunghetti e moro. Porta gli occhiali con la montatura nera rettangolare e lineare. Non è un tipo molto atletico però è stravagante e alle ragazze piace. Sara invece ha i capelli neri lunghissimi e gli occhiali come lui, ha un bel fisico ed è molto silenziosa e riservata.
<< Ciao a tutti! >>
<< Ciao Nico! Ciao Sara! >> Lei fa un cenno con la mano. Secondo me non si è ancora abituata alla mia presenza. Non è molto che esco con loro. Poi esco anche raramente. Oppure gli sto antipatica ma non saprei visto che non parla.
<< Su, su! Andiaco al TakeOff che ho voglia di bere! >> 
<< Sempre la solita Fede! >> e Teo e Nico iniziano a prenderla in giro.
 
●●●

Il TakeOff è un locale dal design moderno. Il bancone è bianco con delle luci a led che dal basso lo illuminano verso l'alto di blu. Le pareti sono blu scuro con varie citazioni di autori famosi scritte in corsivo e con vernice bianca. Sopra ogni tavolino scendono delle lampade come dei fari con luce chiara che illuminano l'area intorno. Oltre ad essere uno dei pochi locali dove si balla, è anche il più gettonato. Fortunatamente Teo conosce un ragazzo che lavora qui e riesce sempre a trovarci un tavolino. 
Ci sediamo e Fede inizia a sfogliare il menù in cerca di un cocktail o un cicchetto di suo gradimento.
Nico la interrompe << Fede ma gli altri quando arrivano? >> 
<< Non lo so >> guarda il telefono << mi ha mandato un messaggio Giulia, ha detto che sta venendo, però non so se è sola >>
●●●

Poco dopo arrivano Giulia, Stefano, Laura e Giorgio. Giulia e Stefano abitano insieme a Fede, entrambi studiano Scienze Politiche mentre Giorgio studia Geologia e Laura Matematica. Si siedono con noi e ordiniamo una giraffa di birra mentre Fede prende un Coca Buton.

Dopo un paio d'ore il tavolo è pieno di bicchieri e bicchierini, il locale si è riempito di ragazzi e la pista da ballo è un caos. Fede mi prende per mano. << Dai andiamo a ballare! >>.
Mi alzo e mi gira la testa, qua dentro è troppo caldo. Fede si fa largo tra la folla fino a quando non trova un posticino per noi. Iniziamo a scatenarci e ci seguono anche Giulia e Laura mentre i ragazzi sono al tavolo a discutere animatamente della partita conclusa.
●●●

Sono le 2:15. Ho troppo caldo e mi sento stanca.
<< Fede, vado in bagno >> mi avvicino e le urlo per farmi sentire.
<< Tutto ok? Ti senti bene? >> mi guarda allarmata.
<< Si ma mi manca l'aria e devo fare pipì, colpa della birra!! >>
<< Ok ti aspetto qui! >>
Esco dalla folla e vado verso il bagno. Finalmente un po' di pace. Entro nella toilette ormai sudicia, quando esco mi guardo allo specchio, sembro sconvolta. Lavo le mani e sistemo la matita sugli occhi e anche i capelli.
Esco e torno da Fede. << Hey! Io torno a casa, ti ricordo che domani abbiamo lezione! >>
<< Ok! Cinque minuti e vengo anche io >>
<< Ok! Nel frattempo vado al tavolo >>
Noto con piacere che i ragazzi si sono dati da fare, hanno preso un'altra giraffa e ormai la discussione è incomprensibile. Mi siedo vicino a Teo.
<< Hey! Dove sono Sara e Nico? >>
<< Sara aveva sonno così Nico l'ha accompagnata a casa >>
<< Ah! Tra un po' vado anche io e credo anche Fede >>
<< Già ve ne andate? >> e mi guarda sgranando gli occhi.
<< Hey noi domani abbiamo lezione! >> e gli pizzico un fianco.
<< Si, si! >> mi dice facendo la linguaccia.
<< Hey! >> e metto il muso scherzando. Ridiamo.
Veniamo sorpresi da Chiara, una ragazza che frequenta lo stesso corso di Teo e credo che sia anche cotta di lui. 
<< Ciao Teo! >> lo saluta buttandosi al suo collo.
<< Ciao Chiara! >> risponde lui imbarazzato da quel suo gesto inaspettato e mi guarda come a scusarsi.
<< Non sapevo che venissi! Potevi dirmelo stamattina! Prendi qualcosa? >> e stavolta anche lei mi guarda ma il suo è uno sguardo minaccioso come una lupa che segna il territorio.
<< Ho già preso la giraffa con i ragazzi! Grazie >>
<< Oh! Ok! >> e con la sua espressione dispiaciuta porta Teo ad invitarla a sedersi al tavolo.
Il suo cambio di umore è repentino e inizia a parlare ininterrottamente monopolizzando i discorsi. Vedo Teo in imbarazzo dal continuo atteggiamento di lei nei suoi confronti: abbracci, occhiatine, presa di mano e non sa come rifiutarla in modo carino.
Io continuo a fissare la pista da ballo nella speranza di vedere Fede emergere dalla folla.
Dopo un po' arrivano Giulia e Laura.
<< Ma Fede? >> chiedo esausta. Detesto attendere. 
<< Ha incontrato Roberto, quello con cui è stata una settimana un po' di tempo fà. Stanno ballando >>
Mi cadono le braccia << Dannazione Fede! >>
<< Laura mi passi il cappotto che è dietro di te e la borsa nera per favore? >>
<< Tieni! Te ne vai? >>
<< Si, stavo aspettando Fede ma credo ne avrà ancora per un po' >>
<< Aspetta! Non puoi tornare da sola, è tardi! >> mi dice Teo afferrandomi per un braccio.
Mi giro e vedo Chiara che mi guarda spiazzata.
<< Teo non ti preoccupare! Non mi succederà nulla >>
Invece si alza e prende il giubbetto << Sicuramente sarà così ma sono più tranquillo se ti accompagno, lo sai! >>
<< Ok! Grazie >> e sorrido. Mi volto verso gli altri e li saluto.
<< Dite a Fede che sono andata a casa! >>
<< Noi ci vediamo tra un po', l'accompagno e torno! Scusami Chiara, ci vediamo domani a lezione >> e così dicendo usciamo dal locale.
●●●

Mentre camminiamo verso casa mi sento in colpa per Chiara.
<< Sei silenziosa >> osserva Teo.
<< Sono un po' stanca >> dico alzando le spalle << sono anche un po' dispiaciuta per Chiara >> e lo guardo cercando di cogliere un suo pensiero ma lui cambia espressione, evidentemente ho detto qualcosa che non si aspettava.
<< Chiara?! E cosa c'entra lei?! >> mi guarda stupito.
<< Bè, è chiaro che è palesemente cotta di te e non mi dire che non te ne sei accorto >>
<< Stasera aveva un atteggiamento strano ma non credo che sia cotta di me >> e pronuncia la parola "cotta" con enfasi.
Scoppio a ridere << Dai Teo! Per favore non fare il modesto! Non c'è niente di male sai? >>
<< Comunque non mi interessa >> dice facendo spallucce.

Arrivati sotto casa mi volto verso di lui. << Grazie ancora per avermi accompagnata! >>
<< Capirai >> e sorride.
Mi avvicino e gli do un bacio sulla guancia. << Buonanotte Teo! >>
Mi sorride << Notte Lisa >>.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


7:00
Suona la sveglia. Mi rigiro nel letto, allungo una mano verso il comodino e la spengo. 
Mi alzo lentamente, ho un forte mal di testa, maledetta birra. Guardo il telefono, ho un messaggio non letto.
Fede: "Hey ma dove sei finita? Perchè non mi hai aspettata? Non immagini chi ho incontrato :D". Invece lo immagino e come cara Fede.
Vado in cucina a fare colazione. Metto il latte a scaldare e prendo i muesli con scaglie di cioccolato. Prendo l'acqua dal frigo e mi riempio un bicchierone. Ne bevo un lungo sorso. Così va decisamente meglio.
Quando ho finito di mangiare, sistemo velocemente e vado in camera. Apro l'armadio e cerco la camicia di jeans, il maglioncino con maniche a 3/4 color prugna e i jeans attillati. Prendo un completino intimo nero dalla cassettiera e vado in bagno. Apro la doccia e accendo la stufetta. Mi immergo nel getto d'acqua e prendo una bella dose di shampoo alle mandorle per togliere quel cattivo odore di fumo e sudore di cui si sono impregnati i capelli nel locale. Prendo il bagnoschiuma alla vaniglia e lo verso nella spugna. Strofino velocemente la spugna su tutto il corpo. Risciacquo e prendo una noce di balsamo che metto sulle punte. Mi pettino ed esco. Mi asciugo e indosso gli slip e il reggiseno. Metto la schiuma nei capelli e accendo il phono con il diffusore.
Guardo l'orologio 7:56. Ci vuole un po' di musica. Corro in sala e accendo la tv con RTL, ci sono i Red Hot Chilli Peppers con The Adventure of Rain. Bellissima, ci voleva un po' di energia. Torno in bagno e lascio la porta aperta per far arrivare la musica. Mi vesto, metto un po' di profumo Paco Rabanne "Black XS" e inizio a truccarmi. Fondotinta, cipria e rimmel. Finalmente mi sento pulita e profumata.
Torno in camera e dalla scarpiera prendo le sneackers grigie con effetto sporco. Ora dove sarà la cartella dell'università? Mmmm... eccola sepolta sotto i vestiti di ieri sera sulla sedia della scrivania. Prendo il quaderno degli appunti di Analisi e di Fisiologia e li infilo in borsa. Vado in corridoio prendo il giubbetto nero ed esco.

●●●

Sono alla fermata dell'autobus. Squilla il cellulare. Lo cerco in borsa ma come al solito non riesco a trovarlo. Eccolo. E' mia madre.
<< Buongiorno! >>
<< Ciao tesoro! Dove sei? >>
<< Sto aspettando l'autobus per andare all'università >>
<< Hai lezione? >>
<< Si, dalle 9 alle 13 >>
<< Bene. Senti quando torni a casa? >>
<< Pensavo di partire Venerdì pomeriggio, perchè? >>
<< Per organizzarmi. Quando ne sei sicura chiamami ok? >>
Oddio, "per organizzarmi" un'altra cena della comunità oppure di beneficenza? Alzo gli occhi al cielo. << Va bene mamma >>
<< Ora devo andare. Ci sentiamo presto amore >>
<< Ok. Ciao ciao >>
<< Ricordati di chiamare! >>
<< Si mamma! >>
Chiudo giusto in tempo, sta arrivando l'autobus.

●●●

Arrivo al Dipartimento di Scienze del Farmaco. Mi dirigo all'angolo dei distributori per prendere un caffè macchiato. Mentre aspetto che sia pronto vedo che mi sta raggiungendo Fede raggiante.
<< Lisa! >> ha un aspetto magnifico. Deve essere andata bene la serata.
<< Buongiorno Fede! Allora? Cosa mi racconti? >> Prendo il bicchierino del caffè e ci incamminiamo verso l'aula A dove abbiamo lezione di Analisi.
<< Allora, ho incontrato Roberto. Ti ricordi? Quello di CTF con cui sono uscita una settimana >>
<< Si si, mi ricordo e cosa è successo? >>
<< Bè stavo ballando, lui è venuto, ci siamo salutati e abbiamo ballato insieme>> ha gli occhi che brillano << poi siamo andati al tavolo e abbiamo parlato un po' e mi ha riaccompagnata a casa così... ci siamo baciati! >> All'ultima frase il caffè mi va di traverso e rischio di buttare tutto.
Sgrano gli occhi << Cosa?? >>
Fede alza le mani in segno di difesa << Lo so, lo so. C'è Mattia ecc ecc, ma non ci ho pensato, ero li, mi divertivo e ... ed è successo >>
<< E quindi parlerai con Mattia? >> lo dico come se fosse ovvio.
<< Qui entri in gioco tu... >>
La guardo malissimo e mi indico << Io?! >> non capisco cosa c'entro io con questa storia.
<< Nel senso che mi serve aiuto. Che cosa devo fare? >>
E' disperata, non sa proprio come sbrogliare la storia. << Potresti iniziare nel dire a Mattia che non ti interessa perchè è chiaro che è così. Ieri ti ho detto di aspettare e dopo due ore ti sei baciata con Roberto! Una volta che hai parlato con lui... fai ciò che senti >>
<< Mmmm mi sembra ragionevole. Mando un messaggio a Mattia per dirgli di incontrarci così chiarisco subito un punto. Grazie Lisa! >> e mi abbraccia << Senza di te non so come farei! >>.

●●●

<< Vi proietto il documento con i gruppi del laboratorio. Troverete i vostri nomi in uno dei tre gruppi e se avete qualche problema cercate di risolverli tra di voi scambiandovi e poi venite da me così segno il cambio >>
<< Speriamo che siamo nello stesso gruppo >> mi sussurra Fede.
Scorro velocemente i nomi del primo gruppo. Eccomi: Elisabetta Principi. Scorro un po' più giù e niente.
<< Io sono al primo gruppo, tu? >> dico voltandomi verso Fede.
<< Secondo! >>
<< Camilla in che gruppo si trova? >> dico stringendo gli occhi per leggere meglio il documento.
<< Con me! >> dice soddisfatta e involontariamente mi esce un gran sorriso. Quando fa così sembra proprio una bambina.
<< Bene. Credo che ci siate tutti. Il primo gruppo inizierà Lunedì 8 e finirà Venerdì 19, mentre con il secondo gruppo inizieremo Lunedì 22 e interromperemo il Venerdì 26 per riprendere Lunedì 5 Novembre e finiremo il Venerdì 9 Novembre perchè abbiamo Halloween e i Santi così, dato che le lezioni sono obbligatorie, evitiamo che qualcuno salti il laboratorio >>
<< Bravo prof! >> dice Fede. Nel frattempo invio un messaggio a Cami: "Hey sei al secondo turno di laboratorio, sei stata fortunata! :) Inizia il 22 Ottobre! Quando hai intenzione di salire? Mi manchi!"
Poco dopo il cellulare si illumina. E' Cami: ":D meglio così! penso di salire questo fine settimana! Mi manchi anche tu, non vedo l'ora di vederti! Baci".




 

Angolo dell'autrice :


ringrazio tutti i lettori e soprattutto Be_My_Friend e Sun_Rise93 per aver aggiunto la storia tra le seguite :) Mi fa molto piacere!
Se volete lasciare una recensione lo gradirei molto così per sapere se vi piace la storia, se non va bene o se ci sono errori! Dite ciò che volete!!
Al prossimo capitolo ;)

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


08/10/2012

Entro nell'aula ma non c' traccia di Fede. Chissà dove sarà. Speriamo che si sia svegliata altrimenti non riuscirò a superare queste due ore di Fisiologia con il prof. Menichelli. Prendo posto in quarta fila, al centro. Appoggio le mie cose e prendo un posto anche per Fede. Ora devo andare assolutamente a prendermi un bel caffè.
Mentre esco dall'aula Fede entra in Dipartimento.
<< Buongiorno! >>
<< Hey! Buongiorno! >> e mi da due baci sulle guance.
<< Come è andato il fine settimana? >> domando mentre inserisco la moneta nel distributore.
<< Sabato sono andata a mangiare il sushi in un posto bellissimo. Un giorno ci dobbiamo andare assolutamente! >>
<< Cosa hai preso? >> ora aveva catturato la mia attenzione. Amo le cucine orientali.
<< Per antipasto, alghe giapponesi agro-piccanti. Poi Mix Maki che sono involtini di riso avvolti con alga nori ripieni di tonno, salmone e cetriolo. Per finire il gelato al thè verde. >> dice con un gran sorriso.
<< Mi hai incuriosita un giorno ci andiamo! >>
<< Così mi piaci! >> e mi da una spallata. << Tu invece cosa hai fatto? >>
<< Vuoi davvero saperlo? >> rispondo sconsolata << Mia madre ha organizzato un'altra cena di beneficenza e così sono stata tutta la sera con un sorriso stampato in faccia a rispondere su come andavano l'università e gli esami. Il momento più divertente è stato l'arrivo della torta! >>
<< Wow! >> mi sfotte Fede.
<< Si interessante vero?! >> dico con sarcasmo e dopo aver preso il caffè rientriamo in aula.

<< E con questo finiamo. Ci vediamo domani ragazzi. Buon pranzo. >> lezione finita.
<< Lisa stasera vieni da me? Con Giulia e Stefano abbiamo deciso di riprendere la nostra tradizione di pizza e film del Lunedì sera per scacciare la malinconia del ritorno al borgo! >>
<< Non so Fede perchè devo vedere com'è questo laboratorio >> dico sventolando una mano in aria.
<< Ah! Mi ero dimenticata che oggi inizi il corso! Vabè vedi, se non sei stanca fammi sapere che ti aspettiamo! >>
<< Ok! Poi ti dirò  >>
●●●

15:00
Tutti i ragazzi del primo turno sono davanti alle porte del laboratorio ad aspettare il prof Mori. Mi metto di lato per non ingombrare il passo, mi tolgo il giubbeto e lo appendo sull'attaccapanni al muro. Guardo il telefono e vedo un messaggio non letto. Fede: “In bocca al lupo!”. Rispondo: “Crepi :)” ed ecco il professore.
<< Ragazzi, ora vi chiamerò uno ad uno e Salvo, l'assistente, vi assegnerà la postazione. Mi raccomando non toccate nulla, mettetevi il camice e gli occhiali di protezione, poi aspettate. >>
Una ragazza mi si avvicina << Scusami, ma il camice dove lo hai preso? >>
<< Io l'ho comprato al mio paese ma so che li vendono anche qua, magari quando ti chiama dillo all'assistente! >>
<< Ok! Grazie mille! >>
<< Di niente! >>
<< Iniziamo: Alberti Flavia, Alessi Luca, Amato Francesco, Barbieri Sonia...>>
BIP Messaggio. Giulia: “Non ci dare buca :(“. Rispondo: “Corrono in fretta le voci :) Sono al corso di laboratorio quando finisco vi dico se ci sono o meno”
<< D'angelo Silvia, De Luca Roberto, Donati Ambra...>>
BIP Stefano: “Se vieni ti facciamo scegliere il film :P"
<< Franco Giulio, Gallo Tiziano, Giuliani Paolo, Greco Valentina...>>
Rispondo: “Cosa proponete?"
<< Marino Giorgio, Martini Massimiliano, Mazza Valerio...>> 
Stefano: “Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare, Una notte da leoni 2 o Sherlock Holmes - Gioco di ombre.” Rispondo: “Sherlock l'ho visto al cinema, io opterei per una notte da leoni, comunque è il mio turno. Ci risentiamo dopo”.
<< Orlando Stella, Paoli Chiara, Principi Elisabetta >>
Mi ha chiamata, mi dirigo verso la porta del laboratorio e Salvo mi dà la postazione 29. Metto il camice e gli occhiali di sicurezza. Prendo un quaderno con una matita e aspetto il prof.

Il professore ha completato l'appello. Ora siamo tutti alle nostre postazioni. 
<< Bene. Come vedete, davanti a voi avete il materiale da laboratorio. Ci sono due burette da 50 ml, un becher piccolo da 50 ml e uno grande da 250 ml; poi avete una beuta da 250 ml, una bacchetta di vetro, una spatolina, due pipette Pasteur con contagoccie, un palloncino, una spruzzetta, un vetrino ad orologio, un imbuto di vetro, un agitatore con ancorina e naturalmente il sostegno, il ragno porta burette e l'anello con morsetto. Ora dovete lavare tutto con acqua distillata e poi iniziamo a lavorare.”
Prendo i due becher e vado al lavandino dove si è formata un po' di fila, nel laboratorio ci sono tre lunghi banconi bianchi e ogni bancone ha 6 postazioni per lato. Ogni postazione ha due rubinetti, uno per l'acqua, blu, e l'altro per il gas, giallo, dove c'è un tubo a cui è attaccato il becco bunsen per la fiamma. Sotto ci sono gli armadietti per riporre l'attrezzatura. 
Quando tutti sono tornati al proprio posto con il materiale pultio, iniziamo le attività segnate in delle dispense che Salvo ci ha distribuito.

 
Standardizzazione Acido Cloridrico (HCl)

1. Riempire la buretta di Acido Cloridrico
2. Pesare il Carbonato di Sodio (Na2CO3) tra 0,16g e 0,20g
3. Sciogliere in 50 ml di acqua
4. Aggiungere 4 gocce di indicatore Metilarancio
5. Titolare con Acido Cloridrico (HCl) da giallo a rosa


Quando alzo una mano per prendere la buretta, noto che dal lato opposto della mia postazione c'è un ragazzo che mi sta guardando, ovvero, studia i miei movimenti per capire come muoversi a sua volta in quell'attività forse a lui sconosciuta.
Io sono abbastanza pratica della materia perchè ho frequentato un corso estivo, una specie di orientamento, per imparare qualcosa delle tecniche di laboratorio.
La cosa che però mi colpisce di più è come ho potuto non accorgermi prima della sua presenza.
E' troppo bello per passare inosservato. Il mio cuore perde un colpo quando i nostri sguardi si incrociano e subito distolgo lo sguardo. Piena di vergogna mi giro e vado a riempire la buretta.
Dopo pochi sencondi me lo ritrovo affianco in quella specie di fila che si è formata davanti al contenitore dell'acido.
<< Prima volta? >> mi sussurra all'orecchio.
Mi giro di scatto con gli occhi sgranati, a cosa si sta riferendo? Il mio cervello va in tilt.
Riesco solo a guardarlo in quei suoi occhi verdi magnetici e dico << Come scusa? >>
Lui indica con la testa la buretta ma poi viene il mio turno e vado avanti senza ascoltare la sua risposta.
Purtroppo quando sono in difficoltà assumo una corazza che mi rende fredda e distaccata così da farmi apparire snob e antipatica. E' sempre stato così.
Ritorno al mio posto e continuo a leggere la dispensa. La prima operazione è stata effettuata con successo, ora devo andare alla bilancia ma mi rendo conto solo ora che non ho la più pallida idea di dove si trova. Potevano farci fare un giro esplorativo prima di metterci qui a lavorare, penso in tono polemico.
Prendo il vetrino ad orologio, la spatolina e << Dove sarà la bilancia? >> dice lui in tono alto per farsi sentire, almeno credo. Fatto sta che mi porta ad alzare lo sguardo, gli sorrido e alzo le spalle.
Lui mi sorride di rimando e poi scompare alla ricerca della bilancia.
Io rimango lì come un'idiota con la sua immagine impressa nella mente. Stavolta ho potuto osservarlo bene, oltre a quegli occhi verdi ha una barba incolta che lo rende estremamente virile. Corti capelli scuri e un sorriso da togliere il fiato. Purtroppo non potevo vedere altro visto che tutti indossaviamo il camice ma l'uomo in divisa fà sempre il suo bell'effetto.

Un rumore di vetro infranto mi riporta con i piedi per terra. 



Angolo autrice:

ringrazio ancora tutti i lettori! :) Soprattutto ringrazio Sun_Rise93 e sweet2002 per aver recensito l'ultimo capitolo e sweet2002 perchè ha inserito la storia tra le preferite! Mi fa molto piacere!
Continuate a recensire per farmi sapere come vi sembra, se è noioso, se non avete capito qualcosa, qualsiasi cosa! Anche con un messaggio privato, fa lo stesso! Grazie di nuovo a tutti!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Esco di corsa dal laboratorio, riprendo il giubbetto lasciato in corridoio prima di fare la figura della completa idiota. Arrivata alla fermata dell'autobus cerco il telefono nella borsa.
Componi nuovo messaggio, Fede: “Vengo! A che ora?”. Devo assolutamente distrarmi. Passare una serata con film e pizza mi tranquillizzerà sicuramente. 
BIP Nuovo messaggio. Fede: “Non ci speravo più :) Vieni alle 20:00. Ti aspettiamo!”. Rispondo: “Perfetto”.

Sono a casa. Vado in camera e appoggio la cartella alla sedia della scrivania, torno in corridoio e sistemo il giubbetto nell'armadio. Ho la gola secca, devo prendere qualcosa da bere. Apro il frigorifero e ...mmm... non trovo niente di mio gradimento, devo fare la spesa. Prendo l'acqua frizzante, riempio un bicchiere e aggiungo una fetta di limone. Così può andare.
Mi avvio in sala e accendo la TV. Ovviamente è già sintonizzata su RTL e le note di Squander degli Skunk Anansie invadono la stanza. Appoggio il bicchiere sul tavolo davanti al divano e apro il notebook che ho lasciato li la sera prima. 
Accedo al mio profilo Facebook e rimango delusa quando non trovo nessuna richiesta di amicizia. Mi riscuoto subito e mi chiedo perché mi aspettavo una richiesta di amicizia da un ragazzo che mi ha vista una volta, che non sa come mi chiamo, che mi ha fatto una domanda e non ha ricevuto neanche una risposta e che, molto probabilmente, nemmeno è interessato a una sciocca ragazza di venti anni che si sta comportando da adolescente. Ma cosa mi è preso?!
Scuoto la testa e chiudo il notebook quasi arrabbiata.

Apro l'armadio e prendo una felpa rossa, un paio di jeans comodi e un completino intimo bianco. Meglio farsi una doccia per ricomporre le idee.
 
●●●

Suono il citofono << Chi è? >> risponde Giulia allegra.
<< Io, Lisa! >>
<< Sali >> e apre il portone.
Quando arrivo in casa trovo Stefano che inserisce il DVD nel lettore mentre Giulia e Fede prendono posto sul divano.
<< Buonasera! >> dico in tono scherzoso.
<< Hey vieni, entra! Togli il giubbetto, appoggialo pure dove vuoi >> dice Fede frettolosa mentre Giulia mi fa un cenno con la mano accompagnato da un gran sorriso.
Stefano invece si alza e mi viene incontro << Vuoi una Coca? >> domanda mentre va verso il tavolo della cucina. Mentre tolgo il giubbetto rispondo << Si, grazie >>, lo appoggio alla sedia del tavolo e prendo la lattina che Stefano mi sta passando.
<< Alla fine che film avete preso? >> chiedo sedendomi accanto a Giulia.
<< Una notte da leoni 2 no? >> dice Fede come se non fosse ovvio. Il suo tono mi fa nascere un sorriso, ecco ciò che ci voleva.

Alle 21.50 il film è finito. Mi alzo e mi stiracchio. 
<< Lisa non credere di andare a casa adesso! >> mi ammonisce Fede.
<< Mi stavo solo sgranchendo un po'! >> mi difendo << e poi che programmi hai? >> chiedo titubante per paura della sua risposta. Non ho voglia di uscire e, soprattutto, non in questo stato. 
<< Stanno arrivando gli altri >> dice alzandosi e andando a sistemare i cartoni della pizza in cucina.
Pochi minuti dopo suonano il campanello. Stavolta è Stefano a rispondere al citofono << Chi è? >> domanda, lo vedo ridere e aprire il portone e poco dopo entrano Teo e Laura.
<< Ciao a tutti! >> dice Teo accompagnato subito dopo da Laura.
<< Lo avete portato? >> chiede Fede euforica.
<< Cero cara! >> risponde Laura con un grande sorriso.
Solo in quel momento mi accorgo che ha con se una busta di carta ma, ovviamente, non riesco a vedere al suo interno. Essendo troppo impegnata nello scambio di battute tra Fede e Laura non ho notato che Teo si è avvicinato a me.
<< Preoccupata? >> mi chiede scherzando.
<< Oh si! >> rispondo ridendo << non posso immaginare cosa si sia inventata stavolta! >> e così dicendo contagio anche lui in quella risata alle spalle di Fede.
<< Hey voi due >> ci riprende subito lei << avete finito? >> domanda guardandoci con finta aria di sfida.
<< Dai Fede sono curiosa! Come ci intratterrai stasera? >> dico avvicinandomi a lei e spettinandole i capelli.
Si libera da quella presa e << Taboo >> dice guardandomi negli occhi e svelando così il suo segreto.

Per ordini di Fede siamo tutti intorno al tavolo, ci siamo divisi in due squadre e, come prevede il gioco, siamo disposti in modo alternato: squadra A, squadra B, squadra A e così via.
Partendo da Giulia a capotavola, continuando in senso orario, ci sono io, Fede, Stefano, Laura e Teo. Abbiamo giocato per un paio d'ore. Ora sono abbastanza assonnata.
<< Hey io abbandono la partita >> dico mettendo una mano davanti alla bocca e trattenendo a stento uno sbadiglio.
<< Si anche io mi sono scocciata >> dice Giulia.
<< Traditrici >> ci rimprovera Fede scherzando << a proposito, domani lezione è sempre alle 9? >> mi chiede.
<< Certo Fede! Possibile che ancora non ha imparato l'orario? >> le dico in tono fintamente minaccioso. Lei sbuffa << Lo sai che non fa per me e poi ho te che mi fai da guida >> dice guardandomi con occhi dolci. Che sfacciata. 
<< Comunque abbiamo vinto noi! >> esordisce Stefano beccandosi un'occhiataccia da Fede e iniziamo tutti a ridere.
Prima di alzarci, sistemiamo tutto e poi Teo, Laura ed io ci avviamo verso le nostre case. Fortunatamente dobbiamo fare un tratto di strada insieme così Teo non si preoccuperà e non dovrà accompagnarmi. Invece, ero talmente assorta nei miei pensieri che non mi ero resa conto di aver passato il bivio dove ci dovevamo separare << Ragazzi, voi avreste dovuto girare da un po' >> commento ma lo sguardo di Teo è tutto un dire e così Laura interviene dicendo << quando imparerai che con noi abbiamo un cavaliere? >> e Teo alza gli occhi al cielo mentre noi due ridiamo allegramente.




Angolo autrice:
mi scuso per il ritardo!! e ringrazio tutti i lettori degli scorsi capitoli, fatemi sapere cosa ne pensate! :)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


14:45
Sto camminando per raggiungere il Dipartimento di Scienze Chimiche dove si svolge il corso di laboratorio. Ho passato la pausa pranzo a prepararmi psicologicamente per non rifare una pessima figura come quella di ieri e, fisicamente, perchè vorrei essere decente almeno.
Quando arrivo in laboratorio tolgo il giubbetto e vado alla mia postazione: numero 29.
Mentre allaccio i bottoni del camice e sistemo il materiale, gli altri ragazzi iniziano ad entrare e prendere posto.
Guardo l'orologio, sono le 15:00 e lui ancora non si vede. Chissà dove sarà. Scaccio questi pensieri dalla testa. Devo smetterla!

Arriva il professore e Salvo ci distribuisce la nuova dispensa. In quel momento lo vedo entrare dalla porta, cammina elegantemente e tranquillamente incurante di essere in ritardo.
Ha una camicia celeste con un maglioncino blu e un paio di pantaloni beige. Non riesco a vedere le scarpe ma sono sicura che saranno perfettamente abbinate.
Si avvicina alla sua postazione e << Buon pomeriggio >> dice rivolgendosi a me con un sorriso meraviglioso. 
<< Ciao >> rispondo cercando di darmi un contegno almeno apparente. Non riesco a capire come con un semplice saluto è in grado di togliermi la terra da sotto i piedi. Lo sto ancora osservando mentre indossa il camice e scherza con il suo compagno di banco: è stravolgente.
<< Iniziate! >> urla il prof e anche oggi mi risveglio da questo trans grazie ad un aiuto esterno. Devo controllarmi. Controllo Lisa, controllo!

Oggi il compito è: determinazione della purezza della Cloramina T per via iodometrica.
E' una reazione un po' difficile in quanto la soluzione nel becher deve virare da giallino a incolore.
Mi guardo intorno per vedere se sto facendo bene ma come al solito gli altri sono più indietro di me e così non ho un metodo di paragone.
Chiudo il rubinetto della buretta e << Speriamo vada bene >> commento ad alta voce.
<< Hey scheggia così va bene secondo te? >> alzo lo sguardo per vedere da dove viene quella domanda ma la domanda giusta sarebbe stata: “da chi?” perché i miei occhi si incontrano di nuovo con quei due occhioni verdi brillanti. Per un momento rimango senza fiato, poi vedendo la sua espressione dubbiosa, abbasso lo sguardo sul suo becher e dico << io abbasserei un po' la velocità del rubinetto >> con un sorriso abbozzato. Lui segue il mio consiglio e mi fa l'occhiolino. Ho un tuffo al cuore. Mi sento una ragazzina al primo amore invece dovrei saper tener testa a queste situazioni. Sono una stupida. Mi allontano dalla postazione alla ricerca di Salvo.
<< Ho finito la titolazione, ora cosa devo fare? >> domando.
<< Se hai finito, lava tutto, sistema la postazione e poi, puoi andare >>.
Ritorno al bancone e inizio a sistemare il materiale.
<< Finito? >> mi domanda lui. Ormai riconosco la sua voce, un sorrisino mi spunta sul viso e guardandolo annuisco.
<< Hai fretta di andare da qualcuno? >> domanda con un sopracciglio alzato e un'espressione curiosa. Rimango spiazzata. Non so cosa rispondere. Ma che domanda è? Nemmeno mi conosce!
<< Bé … no... però non mi piace perdere tempo >> rispondo senza guardarlo e continuando a riporre nell'armadietto la vetreria.
Sta per dire qualcosa ma viene interrotto da un ragazzo che arriva correndo e lo prende per un braccio. << Hey Max! Io ho finito tu quanto hai? >> deve essere un suo amico. Mi sembra di averlo già visto a qualche lezione. E' alto con capelli corti color castano chiaro, occhi marroni ma tendenti al giallo, quasi miele. Deve essere uno sportivo perché ha un gran fisico ma sembra il solito montato. Non ho sentito la risposta di Max, così si chiama allora, però prima di andarmene, mentre tolgo il camice, lui dice << Ci vediamo dopo a casa >> perciò devono abitare insieme. Mentre si salutano ne approfitto per sgattaiolare via dal laboratorio.

Mi avvio alla fermata dell'autobus e scrivo un messaggio a Fede: “Esci stasera?”.
BIP “Vuoi far piovere? :P Comunque fanno serata al TakeOff se ti va, oppure possiamo andare al pub dove c'è un gruppo che suona”. Mentre leggo il messaggio arriva l'autobus, salgo e visto che è pieno decido di rispondere dopo.
Scendo avanti al supermercato e cerco di fare mente locale su cosa manca in casa. 
Dopo una mezz'ora mi avvio alla cassa, pago e mentre sto uscendo BIP. Mi viene subito in mente che ho dimenticato di scrivere a Fede e lei impazzisce se non rispondo entro il tempo limite di venti minuti. Cercando di non sbilanciarmi con le buste della spesa provo a prendere il telefono nella cartella ma, quando sono quasi riuscita a prenderlo, una busta cade rovesciando il contenuto: yogurt, biscotti, frutta, succhi, tutto sparso a terra.
Mi abbasso e cerco velocemente di recuperare i prodotti visto che mi trovo all'entrata/uscita del supermercato. Qualcuno gentilmente si inginocchia davanti a me e raccoglie i brick del latte al cacao e me li porge. Quando alzo lo sguardo e tendo una mano per prenderli, mi blocco e << G, Grazie >> dico con un sorriso ostentato ma in realtà sono sotto shock, mai avrei pensato di trovarmi in questa situazione imbarazzante.
<< Vai sempre di fretta e poi guarda che combini >> dice lui indicando la spesa con aria divertita.
Imbarazzata per la situazione e la sua bellezza, arrossisco << stavo cercando di recuperare il telefono >> mi difendo mentre ci rialziamo contemporaneamente. 
<< Comunque credo che non ci siamo presentati, io sono Massimiliano ma tutti mi chiamano Max >> dice tendendomi la mano.
Stringo la sua mano con forza come mi ha insegnato mio padre che dice sempre che il carattere si distingue da come una persona si presenta al momento della stretta di mano.
<< Piacere, Elisabetta o Lisa se preferisci >> dico in tono sicuro stupendomi di me stessa. Ho riacquistato controllo finalmente.
<< Lisa >> pronuncia lui con un sorriso smagliante e mentre sorrido a mia volta vedo l'autobus sfrecciarmi davanti e cambio totalmente espressione.
<< No! Ho perso l'autobus >> dico sbuffando. Lui, che aveva già smesso di sorridere al mio cambio di umore, dice << Mi dispiace, se vuoi ti accompagno io >> lo guardo pensando agli orari del prossimo autobus e, anche se la sua proposta è invitante perché non ho voglia di aspettare trenta minuti alla fermata, non ho neanche voglia di salire in auto con lui perché, per quanto sia affascinante non lo conosco ed eviterei altre situazioni imbarazzanti.
Perciò, dopo un periodo interminabile dove lui ha assunto un'aria pensierosa e di attesa dico << Tranquillo! Ti ringrazio sei molto gentile ma prenderò il prossimo >> e così dicendo prendo le buste della spesa e mi sposto al suo fianco mentre lui rimane gelato al suo posto e un'idea mi balena nella testa “si sarà offeso? O non è mai stato rifiutato?”. Improvvisamente come se avesse udito i miei pensieri, si riscuote e con un sorriso accennato dice << Come vuoi! Ci vediamo domani Lisa >> 
<< A domani Max >> ed esco dal supermercato.


Arrivata a casa chiamo Fede. << Ma che fine hai fatto?? >> mi urla appena apre la conversazione.
<< Scusami! Scusami! Ero in autobus ed era pieno, ho pensato di scriverti appena scendevo invece me ne sono dimenticata e... >> non mi fa finire la frase che inizia ad urlare << te ne sei dimenticata??!! >>
<< dai Fede! Ti avrei risposto ma non ho fatto in tempo >> sbuffo un po' scocciata, non può fare sempre una tragedia per niente e poi grazie a lei ho fatto l'ennesima figura da imbranata.
Odio passare da maldestra perchè non lo sono assolutamente e trasmettere questa idea mi innervosisce.
<< Va bene! Va bene! >> dice per troncare la discussione.
<< Comunque possiamo andare dove vuoi >> mi addolcisco.
<< Per ora facciamo che vengo da te alle 21:30 >>
<< Ok, a dopo allora >>
<< A dopo! >>


20:45
Sono in bagno e sto finendo di prepararmi. Ho indossato un paio di pantaloni mimetici fino alle caviglie, camicia verde militare e un paio di scarpe nere lucide modello maschile. Faccio giusto in tempo a prendere il cappotto blu scuro con bottoni su entrambi i lati che suona il campanello.
Corro a rispondere. << Chi è? >>
<< Federica! >>
<< Scendo >>


Entriamo al pub dove ci stanno aspettando Teo, Laura e Giulia. Ci avviciniamo al tavolo, il locale è già pieno.
<< Buonasera! >> saluto mentre Teo mi fa posto vicino a lui. Mi siedo e noto che Giulia e Laura sono impegnate a discutere a bassa voce tra loro. 
<< Che succede? >> domando a Teo indicandole con un gesto della testa.
<< Stanno spettegolando su Stefano >> dice scuotendo il capo. Incuriosita stavolta mi rivolgo a loro << Ragazze! Sono curiosa, che cosa è successo? >>
Improvvisamente smettono di parlottare e si girano verso di me con due sorrisi sfavillanti.
<< Stefano ha fatto colpo! >> dice Laura sbattendo le mani.
<< No! >> sono stupita, nessuna aveva mai attirato la sua attenzione << chi è? La conosco? >>
<< E' una ragazza del nostro corso, non credo che tu l'abbia mai vista >> commenta Giulia << però sei fortunata perchè la vedrai stasera! >> dice alzando il tono sulle ultime parole.
<< Sono usciti? >> il mio stupore aumenta ad ogni informazione. Entrambe rispondono annuendo e sorridendo. 
<< Dai basta! Non ne posso più! >> sbuffa Teo.
<< Scusa Teo ma è un evento da segnare sul calendario! Ci devi concedere questo almeno >> dico con gli occhi dolci ma alla fine scoppio a ridere.
<< Ma dov'è Fede? >> mi domanda lui ignorando ciò che ho appena detto.
<< Si è fermata a parlare con una ragazza all'entrata >> dico indicando il tavolino dove Fede si è seduta con altre ragazze.
<< Una ragazza? Ne sei sicura? >> scherza Teo con tono meravigliato << pensavo fosse allergica al sesso femminile >>. 
Scoppio a ridere << si infatti, stasera è proprio da ricordare >>.
Poco dopo arriva la cameriera. << Ciao ragazzi! Siete pronti per ordinare? >>
<< Si, per me una birra bionda piccola >> dice Giulia. << Due! >> interviene Laura.
<< Vai Lisa >> mi dice Teo gentilmente.
<< Per me una weissbier piccola con limone e... >> mi volto verso Teo << che faccio ordino anche per Fede? >>
<< Eccola! Sta arrivando >> e indica alle spalle della ragazza. Mi volto e vedo Fede correre verso di noi << Eccomi! Eccomi! >> urla. Si ferma al tavolo per riprendere fiato << un'anima nera! Grazie! >> e si siede al mio fianco.
<< Una rossa media >> termina Teo e la cameriera si congeda.
<< Mi hai tenuto nascosto un grosso scoop è? >> dico stuzzicando Fede. Lei mi guarda come se non avesse idea di cosa parlo, così mi spiego meglio << Stefano >> dico e lei continua a non capire. Sbuffo << ma dove vivi?! >> e così interviene Giulia << ultimamente Fede è un po' assente in casa >> ma Fede non risponde e liquida l'affermazione di Giulia con una smorfia e facendo spallucce. Non è da lei. Cosa è successo? Cosa sta nascondendo? Non voglio continuare a farle domande ora che siamo tutti al tavolo ma dopo devo assolutamente scoprire che cos'ha.
I miei pensieri vengono interrotti dall'arrivo di Sara e Nico che prendono posto e ci annunciano che hanno visto Stefano fuori dal pub mentre parlava con i compagni della squadra di calcio universitaria e che tra breve sarebbe arrivato.
Infatti, pochi minuti dopo compare Stefano mano nella mano con una ragazza minuta con un caschetto ramato e due grandi occhi marroni. Insieme sono molto carini.
<< Ragazzi, vi presento Ludovica >>
Mi alzo e tendo la mano verso di lei << Piacere, Lisa >> e così, a turno, ci presentiamo tutti.


Siamo al secondo giro e ho la vescica che scoppia.
<< Vado in bagno >> dico alzandomi mentre Fede si sposta per farmi passare. Quando arrivo alla porta, la trovo occupata. Mi appoggio alla parete per aspettare il mio turno e nel frattempo una ragazza si mette in coda dietro di me. Dopo circa cinque minuti di attesa dove io e la ragazza ci guardiamo impazienti, la porta si apre e il mio cuore crolla. Credo che per lo stupore ho assunto anche un'espressione un po' troppo rivelatrice sempre che non sia diventata bordò. 
Una ragazza bionda esce sistemandosi la minigonna e portandosi i lunghi capelli lisci da una parte mentre con l'altra mano tira Max verso di lei. Lui ride e le va incontro ma poi si rende conto che non sono soli e si volta verso me e l'altra ragazza. In un primo momento sembra non riconoscermi ma poi torna con lo sguardo su di me e leggo nei suoi occhi imbarazzo, forse non si aspettava di trovarmi qui. 
Non so se è il caso di salutarlo o fare finta di niente ma una cosa è certa, devo assolutamente andare in bagno così, facendo un mezzo sorriso di circostanza, entro nel bagno e chiudo la porta alle mie spalle.





Angolo autrice:
ringrazio tutti i lettori di cuore! anche se non lasciate recensioni, mi fa molto piacere sapere che qualcuno legge questa storia.
E' un po' complicato scriverla perchè non l'ho mai fatto e ho deciso di cimentarmi in questa impresa! speriamo per il meglio! se vi va lasciate un commento!!!

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


07:15
Il suono pungente della sveglia entra nella mia testa. La cerco a tastoni sul comodino ma non la trovo. Svogliatamente mi tiro su a sedere e vedo il telefono ai piedi del letto. Chissà come ci è finito.
Mi allungo e spengo la sveglia. Che sollievo.
Scendo giù dal letto e mi avvio in bagno, ho lo stomaco chiuso perciò credo che farò direttamente una doccia calda. Accendo la stufetta per riscaldare l'aria e apro l'acqua nella cabina. Tolgo il pigiama ed entro lentamente appuntando i capelli con un fermaglio per non bagnarli. Dopo essermi ripresa dal torpore esco dalla doccia e mi avvolgo nell'accappatoio. Vado in cucina e metto il bollitore sul fuoco, mi avvio in sala e accendo la TV dove trovo la mia canzone preferita del momento Somebody that I used to know di Gotye. Torno in camera e apro l'armadio, scelgo un paio di pantaloni con ginocchiere e cerniere color bianco sporco, un pullover a trecce quadrato color antracite e un paio di sneaker di pelle traforata grigio chiaro. Prendo un completo bianco di intimo dalla cassettiera e corro in bagno per vestirmi. Dopo un po', un suono stridulo mi ricorda del bollitore sul fuoco e così esco velocemente per andare a spegnerlo. Prendo una tazza dalla dispensa, una bustina di tè Lipton e verso un po' di acqua. Aggiungo due cucchiaini di zucchero, un goccio di succo di limone e tolgo il filtro perchè non amo il sapore troppo forte del tè. Mentre sorseggio, torno in camera e preparo la cartella. Vado in bagno per truccarmi e, come al solito, stendo un po' di fondotinta, cipria, rimmel e un po' di profumo. Accendo il phono e ravvivo i capelli. Ritorno in sala e ascolto TgNews mentre finisco il tè. Alle 08:10 esco di casa per andare alla fermata dell'autobus.


Entro dal Dipartimento di Scienze del Farmaco e vado in aula. Quando entro ci sono poche persone, arrivo in quarta fila e mi siedo. Più avanti vedo una ragazza che ha qualcosa di familiare però non vorrei sbagliare perciò non mi sbilancio. Poco dopo le arriva una chiamata e subito risponde per non disturbare con la suoneria che evidentemente ha lasciato impostata, e così, ora sono certa di averla riconosciuta: è Camilla!
Mi alzo, prendo le mie cose e la raggiungo. Quando mi vede fa un grande sorriso e chiude la telefonata. 
<< Hey! Non ero sicura che fossi tu! Quando sei arrivata? >> 
Lei si alza e mi abbraccia << Ieri sera! Volevo farvi una sorpresa! >>
<< Allora, cosa mi racconti? Tutto bene? >> chiedo euforica.
<< Diciamo di si. Non ho fatto niente di straordinario nelle vacanze tranne quattro giorni in Sardegna con mia madre e una settimana a Gallipoli con mio padre >> dice distogliendo lo sguardo.
<< Non hai conosciuto nessuno? >> dico stuzzicandola.
<< Mmmm... >> fa finta di pensarci ma poi mi guarda e dai suoi occhi che brillano capisco subito che deve essere successo qualcosa << ho conosciuto un ragazzo in Puglia ma vive vicino Napoli e abbiamo passato molto tempo insieme perchè è il figlio di un collega di mio padre... >> eccola che parte con i suoi monologhi. Mi è mancata davvero tanto. E' da Luglio che non ci vediamo, da quando abbiamo dato l'ultimo esame di Chimica Analitica e Metodologie poi io sono partita per Corfù e lei è tornata a casa. Ci siamo sentite spesso ma abbiamo rimandato questo genere di discorsi per una versione a tu per tu.
<< Lisa! Mi ascolti? >> mi rimprovera Cami.
<< Scusami! >> le dico con un sorriso << mi sono distratta, stavo pensando che è davvero tanto tempo che non ci vediamo >> Mi tira un bacio dicendomi << Sei un tesoro! >>.
<< Cami!! >> le urla di Fede risuonano forti e chiare.
<< Ecco Calamity Jane! >> dico scherzando e Cami, mentre si alza per andarle incontro, scoppia a ridere.

Usciamo alle 13:05 dal Dipartimento e andiamo alla fermata.
<< Stasera dobbiamo assolutamente festeggiare >> dice Fede abbracciandoci.
<< Io ci sto >> risponde Cami dandole il cinque.
<< Anche io! Però evitiamo il pub stasera >> dico ricordandomi la scena pietosa del bagno che non vorrei ripetere.
<< Possiamo andare al Dexter che ne dite? Così, per cambiare >> propone Fede e saliamo sul bus.

Entriamo al 643 e ci sediamo al nostro solito tavolo. Alex ci viene subito incontro, è la prima volta che veniamo da quando è iniziato l'anno accademico.
<< Ragazze finalmente! >> ci saluta con un sorriso splendente << iniziavo a pensare che avevate cambiato ristorante >> dice con finto tono offeso.
<< Non lo faremmo per tutto l'oro del mondo >> dico divertita mentre mi avvicino per salutarlo. Sfoglio il menù mentre lui, Camilla e Federica stanno parlando di questa sera, credo di aver sentito che lo hanno invitato a raggiungerci al locale.
<< Lisa hai scelto? >> mi chiede Cami così che possa passarle il menù.
<< Si >> e rivolgendomi ad Alex, aggiungo << una coca piccola e un cheesburger, grazie! >>
<< Niente dolce? >> dice con un ghigno. Rido perchè si ricorda ogni dettaglio << No, oggi non ne ho voglia >> dico facendo spallucce.
<< Per me una coca media e un hamburger con bacon e pomodoro >> dice Cami.
<< Per te Fede? >> Ogni volta che deve ordinare una cosa che non sia alcolica va nel pallone. I menù non sono suoi amici. Dopo aver riguardato su e giù la lista dei piatti, alza la testa e dice << Scusami Alex! Mi porti una cotoletta con cotto e pomodoro e un'acqua tonica piccola con limone, grazie! >>. Quando Alex se ne va, Camilla inizia a raccontarci le sue vacanze e l'incontro con Iacopo così mi immergo totalmente nelle sue parole.

14:50
<< Oh cavolo! >> ulro alzandomi in piedi di scatto << Devo andare in laboratorio! E' tardissimo! >> raccolgo le mie cose e Cami si sposta per farmi passare mentre lei e Fede sghignazzano divertite. Odio i ritardatari ma ancora di più odio arrivare in ritardo.
<< Ci sentiamo per stasera! A dopo ragazze >> e corro via mente sento i loro saluti ormai lontani.

Arrivo in laboratorio alle 15:03. Sono accaldata, ho corso per tutto il tragitto. Sgattaiolo alla mia postazione e metto velocemente il camice. Mi avvicino alla mia compagna di banco << Scusami, cosa avete fatto? >> chiedo per valutare se ho perso qualcosa di importante. Lei mi rivolge un sorriso amichevole e dice << Tranquilla! Non ti sei persa nulla, Salvo ci ha appena consegnato la dispensa >> la ringrazio e torno al mio posto. 
Guardo il foglio: standardizzazione di una soluzione di idrossido di sodio 0,1N. Bene, oggi ce la caviamo con poco, penso. Nel frattempo tiro fuori il materiale dall'armadietto e inizio a lavorare. Presa dall'agitazione non avevo fatto caso a Max ma quando alzo lo sguardo noto che non è al suo posto, forse sarà alle bilance. Infatti, poco dopo lo vedo arrivare. Lo ignoro e mi concentro sulle operazioni che devo fare. Prendo la buretta e vado al contenitore della base per riempirla e visto che sono arrivata tardi, non trovo nessuna coda e così faccio abbastanza velocemente. Torno al posto e con la coda dell'occhio vedo che lui mi sta osservando, veramente non sono proprio sicura che stia guardando me, potrebbe solo guardare la buretta che ha davanti, ma un sesto senso mi dice che non è così.
Continuo ad ignorarlo. Non so perchè reagisco così, non ha fatto niente di male nei miei confronti però ce l'ho con lui, mi irrita pensare a ieri sera. Non credevo fosse quel genere di ragazzo che si invaghisce delle oche bionde senza cervello e le rimorchia nel bagno di un locale.
Forse sono così arrabbiata perchè ha deluso l'idea che mi ero costruita di lui. Lo vedevo così elegante, sicuro ma non troppo da diventare borioso, sembrava perfetto. Purtroppo ho preso un abbaglio probabilmente dovuto alla sua troppa bellezza che è innegabile.
<< Chiudi! Chiudi! >> una voce mi urla alle spalle e d'istinto chiudo il rubinetto della buretta visto che avevo la mano destra pronta per farlo al momento del viraggio che avevo raggiunto ma, essendo sovrappensiero, non me ne ero resa conto.
Mi volto e vedo Salvo che sta passando per controllare i lavori. Per fortuna era lui e non il professore. Ma dove ho la testa?!
<< Ti è andata bene >> mi dice Max in tono amichevole. Lo guardo e il massimo che riesco a fare è un sorriso e prima di mettermi a fare i calcoli riesco a scorgere in lui un'espressione di stupore per la mia troppa freddezza. Non sono dell'umore per ribattere e magari riprendere la situazione e poi che cosa gli dovrei dire? Alla fine non siamo amici, non siamo conoscenti, non siamo niente. Ecco, niente.

21:30
Sto preparando la tavola per la cena mentre ascolto la radio dove danno Feel Good Inc dei Gorillaz.
Suona il campanello. << Chi è? >>
<< Io e Cami >> risponde Fede.
<< Vi apro >>
Arrivano in casa e appoggiano la focaccia sul ripiano della cucina.
<< Avete fame? >> domando.
<< Io sto morendo! >> risponde Camilla.
<< Allora io prendo l'affettato e voi intanto aprite il vino bianco che è in frigorifero >>
Ci sistemiamo sul tavolo e Cami versa il vino.
<< Propongo un brindisi! >> dice Fede alzando il bicchiere << alle due amiche migliori che potessi incontrare al borgo! >> CIN CIN
<< Aspettate! >> dico prima che inizino a bere << al ritorno di Cami! >> CIN CIN
<< Hey! Ferme! >> ci interrompe Cami << è il mio turno! Al borgo e alla splendida compagnia e ad una bella serata! >> CIN CIN
<< Come è andata al laboratorio? Hai fatto tanto tardi? >> mi domanda Fede.
<< No, alla fine non tanto. Sono arrivata giusto in tempo per iniziare >> rispondo prendendo un pezzo di focaccia. << Voi che avete fatto? >> domando.
<< Io sono andata al parco con Giulia per studiare >> risponde Fede.
<< Ed io sono rimasta a casa a sistemare le cose e a dare una pulita >> dice Cami.
<< E stasera allora andiamo al Dexter? >> chiedo
<< Si, non ti va? >> mi chiede Cami
<< Si si, va bene, chi siamo? >>
<< Credo che vengano Giulia, Laura, Giorgio, Teo... >> risponde Fede.
<< Stefano esce con Ludovia? >> domando curiosa.
<< Ludovica? E chi è? >> chiede Cami rimanendo a bocca aperta e così le spieghiamo tutta la situazione aggiornandola.

23:00
Siamo sedute ad un tavolo del Dexter e come previsto, ci hanno raggiunte tutti. Mentre aspettiamo la cameriera per ordinare, accompagno Cami in bagno.
Lei entra nella toilette mentre la aspetto fuori e mi guardo allo specchio: indosso un tubino con una giacca dal taglio maschile e un paio di tronchetti tutto total black. Ho i capelli voluminosi e un rossetto rosso scuro che risalta il look. Mi sistemo ed esco dal bagno accompagnata da Cami.
Mi sento un po' osservata, non sono abituata a vestirmi così ma oggi è un evento importante.
Quando arriviamo al tavolo, troviamo due Long Island ad attenderci.
<< E questi da dove arrivano? >> domando stupita.
<< Volevi festeggiare con un misero limoncino? Ma per piacere >> dice Fede prendendomi in giro. Tra il vino della cena e questo cocktail non so per quanto resterò lucida.

00:30
Ho bevuto decisamente troppo. Mi gira un po' la testa e qua dentro c'è tanta confusione. Vedo Teo che si alza dal tavolo e cerco di attirare la sua attenzione, è troppo lontano per sentirmi considerato il volume della musica. Quando si accorge che lo sto chiamando, si avvicina.
<< Stai uscendo? >> domando.
<< Si, vado un attimo fuori >>
<< Ti accompagno >> così ne approfitto per prendere una boccata d'aria. Il locale è affollato perciò per non rimanere bloccata da qualche parte tra la gente, afferro un braccio di Teo.
Poco prima dell'uscita rimaniamo fermi per la coda che si è formata tra la gente che vuole uscire e la gente che vuole entrare. Lascio Teo per sistemarmi la giacca e sento qualcuno che mi appoggia le mani sulle spalle. Mi volto di scatto e i miei occhi si incotrano con gli occhi di Max. Presa di sorpresa non so cosa dire. Fortunatamente è lui a rompere il ghiaccio.
<< Ci incontriamo spesso ultimamente >> sembra più sereno rispetto ad oggi pomeriggio e ritorna anche il suo splendente sorriso.
<< Magari ci incotravamo anche prima a nostra insaputa >> ribatto e subito me ne pento perchè sembra una frase stupida e acida. Lui non risponde e mi guarda, ipnotizzandomi. Sono totalmente persa nel suo sguardo che non mi accorgo quasi che Teo è alle mie spalle. Solo una cosa riesco a notare, un lampo che passa negli occhi di Max che mi fa capire che ha visto qualcosa che non voleva vedere o che non si aspettava. 
<< Andiamo? >> mi dice Teo prendendomi per una mano e senza aspettare la mia risposta, mi trascina fuori dal locale.
Come esco l'aria fredda della notte mi da uno schiaffo facendomi riprendere dai fumi dell'alcol, dall'incontro con Max e... aspetta... vado spedita verso Teo.
<< Mi spieghi cos'era? >> chiedo in tono un po' troppo alto tanto che Teo fa un passo indietro, mai mi sono rivolta a lui in questo modo.
<< Volevi uscire o sbaglio? >> dice difendendosi facendo il finto tonto mal riuscito.
<< Teo non mi prendere in giro, hai visto che stavo parlando e mi hai trascinata fuori senza farmi salutare e prendendomi per mano >> dico spiegando ciò che è appena accaduto.
Forse il riassunto serviva più a me che a lui perchè davvero non capisco il suo atteggiamento. Ma che gli è preso?! Lui si avvicina inavvertitamente e ci ritroviamo vicini, molto vicini. Lo guardo interrogativa, aspettando una risposta ma invece, prima che potessi replicare, mi bacia.
Rimango immobile come se non fossi partecipe, come se osservassi la scena dal di fuori. La mia ragione non c'è più. Non riesco a ragionare. Non capisco. Poi, si stacca e senza guardarmi se ne va. Mi volto e vedo Cami uscire dal locale e come vede Teo allontanarsi, lo chiama ma non riceve risposta. Ritorno con lo sguardo all'entrata e vedo Max  che mi sta guardando e dal suo sguardo sono quasi certa che ha visto la scena. Forse era li da quando sono uscita. Dopo un periodo che sembra interminabile, se ne va anche lui. Nel frattempo Cami mi ha raggiunta << Hey ma che è successo? Dove sta andando Teo? >> la sua voce arriva ovattata, sto ancora guardando in direzione di Max, di dove era Max. 
<< Lisa! Lisa! >> mi scuote Cami << Allora? >> il suo sguardo è preoccupato.
La guardo fissa negli occhi e << Mi ha baciata >> sussurro. 





Angolo autrice:
ecco la prima vera svolta! cosa ne pensate? lo immaginavate? presto succederà ben altro :)
fatemi sapere cosa ne pensate... grazie a tutti comunque!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


La mattinata è trascorsa velocemente tra una lezione e un'altra con Fede e Cami che mi hanno riempita di domande sul perchè e per come fosse successo.
Non avevo risposte da dare. Non sapevo perchè Teo mi aveva trascinata via in quel modo come se fosse geloso. Non sapevo perchè mi aveva baciata. Ero sicura che tra me e lui ci fosse un'amicizia sincera, mai avrei immaginato un risvolto simile. Sono confusa, ho la testa leggera. Forse dovrei mangiare qualcosa anche se il solo pensiero mi da la nausea. Mi alzo dal divano dove stavo distrattamente guardando il telegiornale e mi avvio in cucina. Apro il frigorifero e prendo una mozzarella: farò toast al formaggio. Semplice, nutriente e, non meno importante, dannatamente buono. Prendo il tosta pane, due fette di pancarré, affetto la mozzarella, sale, origano e riscaldo. Prendo una bottiglietta di Sprite e torno in sala per mangiare il mio pseudo pranzo.
Purtroppo la mente è qualcosa che noi umani non riusciamo ancora a comprendere e, benché mai, a controllare. Rivivo di nuovo la scena di ieri sera. Più ci ripenso, più sembra un ricordo lontano, quasi irreale. Magari fosse così. Vedo Teo allontanarsi da me in quel modo freddo, non lo riconosco. Mi sono domandata se fosse colpa mia. Forse ho fatto intendere un interesse senza volerlo. Forse ha scambiato la mia amicizia e il mio volergli bene per qualcosa di più.
Sono ore che mi tormento con mille domande, che rivivo la scena e che penso che tutto si risolverà al meglio. Non posso sopportare l'idea di perdere Teo. Nell'ultimo anno mi ci sono affezionata parecchio. Non ho mai avuto amicizie maschili, forse perchè non ci credo molto. Ho sempre sostenuto che alla fine uno dei due avrebbe avuto aspettative che l'altro non poteva soddisfare. Non ho sbagliato molto visto come sono andate le cose.


15:00
Ho preso posto nel laboratorio, sto mettendo il camicie e sistemando il materiale. Salvo sta distribuendo la dispensa e sono arrivati quasi tutti, tranne Max.
Anche il ricordo del suo sguardo non è molto piacevole, anche lui si è comportato in modo ambiguo... forse era meglio rimanere a casa ieri sera. 
Quando arriva mi saluta in modo freddo e distaccato. Sembra una statua, non ride, non parla, svolge le attività descritte sulla dispensa e se ne va. 
Non uno sguardo, non una battuta. Niente.
Mi sento destabilizzata. Ieri mi ha guardata in quel modo penetrante e oggi mi riserva un trattamento inqualificabile. Come se non esistessi.
●●●


07:15
Finalmente è Venerdì. Ieri sera sono rimasta a casa e così sono andata a letto presto. 
Ho dormito bene, stranamente. Mi alzo e vado in cucina, sento un certo languorino e credo sia più che normale visto che ieri ho quasi digiunato. Scaldo il latte e prendo una fetta di crostata all'albicocca. Dopo aver finito la colazione mi avvio in bagno dove faccio una lunga doccia calda. Quando esco mi avvolgo nell'accappatoio e vado in camera. Suona il telefono. Lo trovo sul comodino, leggo nel display: MAMMA.
<< Buongiorno mamma >>
<< Buongiorno tesoro! Ti ho svegliata? >>
<< No, sono appena uscita dalla doccia >> dico stendendomi sul letto.
<< Senti, cosa hai da fare questo fine settimana? >> questa domanda non mi piace, che cosa avrà in mente? Ho già sopportato la cena di beneficenza lo scorso sabato, non riuscirò a ripetere la stessa esperienza due volte consecutive. 
<< Perchè me lo domandi? >> rispondo evasiva per sondare il territorio.
<< Perchè io e tuo padre pensavamo di andare a trovare i tuoi zii a Grosseto perchè passeremo le feste con tua nonna visto che non si sente tanto bene >>
<< Volete anticipare il viaggio? >>
<< Si, tu cosa fai? Ho visto che c'è un pullman che parte alle 15 dal borgo >>
<< Credo che riuscirò a prenderlo >>
<< Dopo fammi sapere quando sali >> 
<< Va bene mamma. Voi quando partite? >>
<< Appena pranzo. Arriveremo prima di te di qualche ora >>
<< Va bene. Ci sentiamo dopo. >>
<< Ok tesoro. Ciao >>
<< Ciao >>
Era proprio quello che ci voleva. Andare via qualche giorno sperando di non pensare a niente e nessuno. Improvvisamente mi è tornato il buon umore, avrei rivisto mio cugino, Francesco. 
Abbiamo la stessa età ed essendo entrambi figli unici è come se fossimo fratello e sorella. Non vedo l'ora di partire.
●●●

Alle 15:00 in punto salgo sull'autobus in direzione Grosseto. Prendo posto vicino al finestrino e tiro fuori dalla borsa l'Ipod. Quando partiamo lo accendo e Madness dei Muse mi catapulta nei miei pensieri. Visto che oggi è Venerdì, il professor Mori ci ha consentito di svolgere il laboratorio di  mattina anziché il pomeriggio. Anche oggi con Max non c'è stato nulla, non mi ha proprio degnata di uno sguardo. Neanche un misero sguardo. 
Se l'è presa tanto per il bacio di Teo? Si comporta in questo modo da quel momento, quel maledetto momento. Non c'è altra spiegazione. Torno a domandarmi perchè, in questa storia mi continuano a sfuggire i perchè. In fin dei conti tra noi non c'è nulla anche se, quegli sguardi proprio nulla non sono. Avrei voluto che a baciarmi fosse lui... Ma che cosa sto dicendo?!
Mi stupisco di me stessa, ok è dannatamente bello ma non lo conosco. Non sono la ragazza che si butta al collo del primo che passa. Però quando mi guarda e incontro quei suoi occhi verdi così brillanti, così intensi mi sciolgo come neve al sole. Non parliamo poi del suo fisico, alto, muscoloso ma non troppo, con i tratti del viso pronunciati e quei capelli scuri che gli ricadono sul viso, leggermente mossi, sono il tocco finale per mandarti in estasi insieme al suo sorriso. 
Pensando e fantasticando mi addormento beatamente.


Mi sveglio di colpo sulle note di You've Got the Love dei Florence + The Machine a tutto volume che devo aver alzato per sbaglio. Prendo il telefono dalla borsa, 3 chiamate perse e 1 messaggio. Guardo le chiamate e sono tutte di mia madre. Cavolo, ho dimenticato di chiamarla. Guardo l'ora sul display, le 17:45. Sono quasi arrivata. La chiamo, risponde al primo squillo.
<< Pronto Elisabetta! Tutto bene? >> è preoccupata.
<< Si si, va tutto bene! Mi spiace ho dimenticato di chiamarti, mi sono addormentata quasi subito >>
<< Elisabetta! Mi hai fatto preoccupare! Possibile che non ti ricordi mai niente? >> mi rimprovera irritata.
<< Hai ragione mamma, scusami ma non l'ho fatto apposta >> cerco di scusarmi in modo convincente. Ero sovrappensiero e l'ultima cosa a cui avevo pensato era chiamare mia madre per avvisarla.
<< Dove sei? >> mi chiede.
<< Sono quasi arrivata >>
<< Bene, allora io e tuo padre veniamo a prenderti alla stazione >>
<< Ok, a tra poco >>
<< Ciao tesoro >>
Chiudo la telefonata e apro il messaggio. Camilla: “Quando mi volevi dire di essere partita? Ho sentito ora Fede. Dove sei?” Rispondo: “Scusami è stata una decisione dell'ultimo momento. Sono quasi arrivata” Camilla: “Scuse accettate ;) va tutto bene?” Rispondo: “Più o meno, hai sentito Teo?” Camilla: “No, non risponde al telefono ma non ti preoccupare gli passerà :)” Rispondo: “Lo spero :*”.


Arrivo in stazione. Scendo dal pullman con il trolley e mi avvio verso il parcheggio. Vedo subito mia madre che mi viene incontro a braccia aperte. E' una bella donna di 52 anni, molto elegante e distinta. Ha capelli rossi perfetti fino alle spalle, occhi celesti e una pelle chiara e levigata. Indossa una camicia di seta bianca sotto ad un cappotto beige aperto. Un paio di pantaloni blu navy con taglio sartoriale e tacchi vertiginosi. Le vado incontro e la abbraccio.
<< Tesoro! >>
<< Ciao mamma >> e le lascio due baci sulle guance.
Andiamo verso il porsche Cayenne dove ci sta aspettando mio padre. Ha tre anni più di lei ed è molto affascinante. E' alto, fisico asciutto e posato. I capelli sono leggermente brizzolati, occhi marroni e un po' di barba ben curata. Porta un completo blu scuro senza cravatta. Insieme sono veramente una bella coppia. Gli vado incontro e lo abbraccio.
<< Ciao papà! >>
<< Ciao piccola >> dice dandomi un bacio sulla guancia e prendendo il trolley che mette nel porta bagagli. Saliamo in macchina diretti verso la casa degli zii. 
Dopo dieci minuti arriviamo. Vivono in un quartiere residenziale poco fuori Grosseto. Ci sono viali con ville e villette con i rispettivi giardini, sembra di essere catapultati nella serie Disperate Housewife. Suoniamo il campanello e ad aprire è zio Alberto.
<< Ciao zio! >> dico abbracciandolo.
<< Sempre più bella la mia nipotina >> dice ricambiando l'abbraccio.
Subito arriva zia Giovanna << Elisabetta tesoro! >> mi saluta anche lei con un abbraccio caloroso << Ciao zia! >>.
Dopo i convenevoli ci spostiamo in salotto.
<< Dov'è Francesco? >> domando non vedendolo. 
<< Arriverà tra poco, aveva gli allenamenti >> mi risponde zia Giovanna. E' sempre stata molto carina con me, ha qualche anno meno di mia madre, è minuta con capelli a caschetto castani. Indossa una camicia celeste con un cardigan blu e un paio di pantaloni panna e décolletè. Mi offre un pasticcino che prendo volentieri e mi siedo sul divano.
<< Come vanno gli studi? >> mi domanda zio Alberto. E' il fratello di mio padre, si somigliano molto. Indossa anche lui un completo grigio con una cravatta celeste, è alto e con i capelli scuri visto che è più giovane di mio padre.
<< Tutto bene, sto studiando Analisi >> dico finendo di mangiare.
<< Cara, vieni, ti mostro la stanza così puoi sistemarti >> dice mia zia << vado a prendere la valigia >> interviene mio padre mentre salgo al piano superiore. 
Mi mostra la stanza degli ospiti che per questi giorni sarà la mia stanza. Fortunatamente la loro casa è molto grande e così potremo stare qui e non in albergo. Poco dopo arriva mio padre a lasciare la valigia e rimango sola a sistemare le mie cose. Qualcuno bussa alla porta, sarà mia madre.
<< Avanti! >> dico e non finisco la frase che qualcuno mi prende per i fianchi facendomi voltare. 
<< Francesco! >> urlo divertita.


Francesco è un giocarellone. E' un ragazzo d'oro in tutti i sensi. Ha occhi castano chiaro con varie sfumature, capelli ricci corti chiari e un fisico muscoloso grazie a tutte le ore che dedica allo sport fin da quando ha iniziato a camminare. E' un gran nuotatore e ha vinto anche qualche gara a livello agonistico. Siamo molto uniti e non vedeva l'ora di rivederlo.
<< Lisa finalmente! >> dice abbracciandomi.
<< Ma se neanche sei venuto a salutarmi >> lo prendo in giro.
<< Hey attenta a come parli >> mi ammonisce ridendo. Abbiamo giusto il tempo di scambiare due parole che ci chiamano per la cena.
Dopo cena andiamo in salotto e mi racconta della sua ragazza, Silvia, lo vedo finalmente molto preso e ne sono contenta. Riceve una chiamata e, scusandosi, si alza per rispondere, dai suoi occhi capisco che è lei e un sorriso mi spunta spontaneo sul viso.
Mentre aspetto il suo ritorno vado a curiosare nella libreria, zia è una grande lettrice di romanzi come me e ogni volta trovo sempre qualcosa di interessante. Quando Francesco torna, mi trova assorta nella lettura di Orgoglio e Pregiudizio della Austen, l'ho già letto ma ogni volta mi emoziono leggendo l'entrata al ballo del Signor Darcy.
<< Domani ti va di andare a cena con Silvia e Giacomo? >> chiede distraendomi.
<< Dove si va? >> chiedo con un sorriso, non vedo l'ora di conoscere questa ragazza, sono troppo curiosa. Purtroppo il suo amico, quel Giacomo, non lo sopporto. Ogni volta ci prova spudoratamente, ancora non ha capito che non è il mio tipo. Speriamo sia la volta buona.
<< Sorpresa! >> dice Francesco facendomi l'occhiolino.





Angolo autrice:
ringrazio nuovamente tutti i lettori anche se mi piacerebbe sapere cosa ne pensate! scrivete qualsiasi cosa! 

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