Obliviate

di willow11
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Avada Kedavra ***
Capitolo 2: *** Inflari corpus ***
Capitolo 3: *** Obliviate ***
Capitolo 4: *** Confundus ***
Capitolo 5: *** Expelliarmus ***
Capitolo 6: *** Petrificus Totalus ***
Capitolo 7: *** Veritaserum ***
Capitolo 8: *** Accio ***
Capitolo 9: *** Stupeficium ***
Capitolo 10: *** NObliviate ***



Capitolo 1
*** Avada Kedavra ***


prologo


-Vieni al ballo con me…-
-Si, certo BrittBritt e magari apriamo pure le danze-
La ragazza dai lunghi capelli dorati si girò leggermente per guardarla -vieni al ballo con me…-
Santana si sentì avvampare, aveva avuto sempre difficoltà a reggere quegli occhi cielo; senza pensarci troppo si spostò leggermente dal corpo di Brittany e prese la bacchetta dal comodino -Accio slip-
Un paio di slip neri si mossero velocemente verso di lei, Santana li prese e cominciò a rivestirsi prendendo gli altri indumenti ai piedi del grosso letto.
Brittany, ancora nuda sotto le coperte, la guardò delusa –Sannie sono un campione tre maghi-
-Quattro… calcolando lo sfregiato…- La corresse Santana sempre più tesa.
-Tre, quattro… Poco importa… Sono in concorso per la coppa tre maghi…- Precisò la bionda.
-Non ricordarmelo-
-E invece si!!- Replicò Brittany fermando con un incantesimo la cravatta di Santana.
L’ispanica si alzò dal letto e afferrò la cravatta verde e argento che era rimasta ferma per aria.
-Ho messo il mio nome in quella coppa per te-
Santana la guardò storta.
A quel punto Brittany si alzò dal letto, si avvicinò a lei e le cinse la vita.
-Se vinco la coppa Tre Maghi, nessuno potrà più dirci niente… Potremmo stare finalmente insieme, come una vera coppia…- Precisò la bionda con un sorriso felice.
L’ispanica abbassò lo sguardo.
-San, Sannie guardami…-
Santana alzò gli occhi e incrociò i suoi.
-Ti amo…
-Ti amo anch’io BrittBritt…-
-E allora per una volta fidati di me…-
-Non sono pronta a farmi vedere da tutti… Non sono pronta per il ballo del ceppo…-
Brittany annuì e sorrise –Vincerò la coppa per te… Per il tuo cuore-
-Non ne hai bisogno, è già tuo da un pezzo…- rispose la latina prima di baciarla con dolcezza.
La bionda si staccò dal bacio –Promettimi che prima della fine dell’anno usciremo allo scoperto…-
Santana ci pensò su e annuì –Tu promettimi che farai attenzione nel labirinto-

Brittany sorrise, e fece roteare la bacchetta.
Piano piano la piccola stanza da letto si riempì di rami con foglie e di fiori colorati. Dal pavimento spuntarono tantissimi fili d’erba umidi, come se qualcuno avesse appena annaffiato il prato. Santana si guardò intorno sbalordita vedendo l’atmosfera che la bionda era riuscita a creare.

-Non penso che sarà così il labirinto…-
Brittany sorrise divertita e la trascinò nuovamente sul letto.
A quel punto Santana agitò la sua bacchetta e sulla mano di Brittany si palesò una piccola scatolina.
Brittany la guardò curiosa –prima mi dici che non vuoi venire al ballo con me e poi mi chiedi di sposarti?- Disse vedendo il contenuto della scatola.
Santana arrossì leggermente e afferrò il piccolo anello d’argento che stava nella scatola.
-Non è quello che sembra…- spiegò un attimo prima di lanciare l’anello verso un ramo con le spine.
L’anello iniziò a roteare velocissimo e si allargò di almeno dieci volte.

Brittany guardò sbalordita l’oggetto diventare una lama rotante e tagliare alla perfezione tutte le spine.
Poi ritornò indietro ritrasformandosi in anello.

-Wow…- disse semplicemente afferrando il piccolo anello con l’indice e il pollice.
-L’ho fatto con Quinn… Conosci le sue doti in trasfigurazione…-
-Tu e Quinn siete pericolose insieme… Alla fine del prossimo anno diventerete delle streghe potentissime…- disse continuando ad osservare con stupore il piccolo oggetto.

-Promettimi che starai attenta- le disse  infine Santana infilandole il piccolo anello nel dito.
-Lo farò…- rispose Brittany prima di annullare definitivamente le distanze con un bacio.
 

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-Oggi prendiamo atto di una perdita davvero atroce, Brittany Pierce era come sapete tutti un’eccezionale lavoratrice, infinitamente equanime e soprattutto una fedele, fedele amica... Per tanto credo abbiate tutti il diritto di sapere com’è morta. Vedete Brittany Pierce è stata assassinata da Lord Voldemort, il ministero della magia non desidera che io ve lo dica, ma per me non farlo sarebbe un insulto alla sua memoria-
 
La voce del preside rimbombava nella sala grande drappeggiata completamente di nero.
Seduti composti, tutti gli studenti, ascoltavano sconvolti le parole di Silente.

Harry Potter, seduto a metà della sala grande con affianco Hermione e Ron, guardava il preside cercando di ignorare lo sguardo di molti studenti che cominciavano a fissarlo incuriosito.

Quinn e Dave, rispettivamente con le divise di Corvonero e Serpeverde, con gli occhi gonfi per il pianto, erano seduti in fondo alla sala.
Di tanto in tanto si giravano verso la grande porta spalancata sperando nell'arrivo di Santana.

 
-Ora, il dolore che proviamo per questa terribile perdita mi rammenta, ci rammenta, che nonostante proveniamo da posti diversi e parliamo lingue diverse i nostri cuori, battono all’unisono. Alla luce dei recenti avvenimenti i legami di amicizia che abbiamo stretto quest’anno saranno più importanti che mai. Ricordatevi questo, e Brittany Pierce non sarà morta in vano, ricordatevi questo, e noi onoreremo una ragazza che è stata gentile, onesta, coraggiosa e sincera fino alla fine-
 
 
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Santana appoggiata ad un vecchio albero guardava, con gli occhi piatti, gli studenti di Hogwarts salutare quelli delle altre scuole che avevano popolato il castello per il torneo tre maghi.
Da quando lo sfregiato aveva riportato il corpo senza vita di Brittany all’ingresso del labirinto, si era chiusa in se stessa rifiutandosi di parlarne con chiunque.

Poco le importava se fosse stato davvero -colui-che-non-doveva-essere-nominato- o se fosse stato uno stupido, insulso, errore di quel Potter;
Brittany ormai era morta, non c’era più, e fare i conti con questa nuova, straziante, e prematura realtà era qualcosa che voleva cercare di allontanare il prima possibile.

Involontariamente, lo sguardo le si poggiò sullo sfregiato che parlava con serenità con il ragazzo dai capelli rossi e la saputella del Grifondoro.
Mentre guardava i tre ragazzi, con la mano strinse con forza dei fili d’erba, cos’ forte da strapparli.

-Dovrebbe essere più riconoscente con la natura signorina Lopez- disse il preside Silente facendo ricrescere i fili d’erba che la ragazza aveva appena strappato.
L’uomo agitò la bacchetta facendo spuntare uno sgabellino e si sedette davanti alla ragazza; poi, guardò con attenzione la bacchetta con cui aveva appena fatto la magia.
Santana riconobbe la bacchetta di Brittany e guardò il preside con stupore.
-Vite, 13 pollici e mezzo con crine di unicorno, particolarmente flessibile… Si dice che la vite sia tra le più sensibili…-
-a riconoscere anche senza contatto diretto i loro padroni- completò l’ispanica come se conoscesse a memoria quella formula.
L’uomo sorrise passò la bacchetta a Santana che si premurò di afferrarla con cura.
-Si dice anche che i loro padroni siano particolarmente intuitivi-
Santana sorrise per la prima volta -è buffo, Brittany non era famosa per essere una persona intuitiva…- fece un respiro profondo, come se pronunciare quelle parole significasse rivelare un grandissimo segreto -ovviamente non era così…- concluse, prima di agitare la bacchetta e far comparire da terrà un girasole.
-Doveva avere un rapporto molto speciale con la Signorina Pierce, di solito le bacchette rispondono solo ai loro padroni-
Con fatica l’ispanica trattenne una lacrima e poggiò per terra la bacchetta, non voleva rispondere a quella domanda così poco velata.
-Professor Silente… Lei crede davvero a Potter… insomma alla faccenda di…-
-Di Voldemort?- Si affrettò a precisare il preside.
Santana annuì.
Silente sembrò pensarci su.
-Il signor Potter si è trovato ad affrontare qualcosa più grande di lui e sicuramente questo può averlo confuso, tuttavia, credo che tempi duri attendono Hogwarts -
-Non sono sicura di voler tornare…-
-Beh sarebbe un peccato Signorina Lopez, perderebbe l’occasione di fare d’assistente al prossimo insegnante di difesa contro le arti oscure…-
-Come scusi?-
-So che vuole diventare un Auror… Sicuramente questo impiego gioverebbe al suo curriculum- disse il preside Alzandosi dal piccolo sgabello che sparì improvvisamente.
Santana guardò l’uomo alzarsi non sapendo cosa rispondere.
-Non mi deve rispondere adesso, ha tutta l’estate per pensarci…- aggiunse il preside.
Santana guardò Silente allontanarsi e poi abbasso gli occhi sulla bacchetta di Brittany.
L'afferrò, la portò al petto e cominciò a piangere
.
Da quel momento, non si sarebbe più separata da lei.




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Bentornati…
Era da un po’ che volevo scrivere una fanfic glee ambientata nel mondo di Hogwarts...
Più che altro la mia perversione a sperimentare Santana con chiunque mi ha portato fino ai Grifondoro.
Più o meno la storia seguirà quello che succede nel quinto libro/film di harry potter, che premetto non è il mio preferito, anzi..
però l’hanno fatto sabato scorso in tv e, involontariamente, mi ha suggerito il concept che cercavo…
Vi avverto che ci sarà tanto brittana, anche se triste, anche perché l’elaborazione del lutto sarà un po’ il tema principale della storia che avrà massimo 10 capitoletti… una roba soft insomma :D
Vabbe non vi annoio più,
spero che troviate il tempo per fermarvi e commentare… anche solo per sapere cosa ve ne pare!
A presto
Chiara

twitter: _willow11_

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Capitolo 2
*** Inflari corpus ***


INFLARICORPUS
Sulla prima pagina della gazzetta del profeta risaltava la scritta “IL RAGAZZO CHE MENTE” con sotto una grande foto di Harry Potter con accanto Albus Silente.

-Per la barba di Merlino perché continuano a scrivere articoli su di lui?-
Dave squadrò la ragazza bionda davanti a lei con i capelli legati e con addosso la divisa a strisce blu e argento di Corvonero e tentò di attirare la sua attenzione -Quinn…-
-Chi si crede di essere… Solo perché ha un tatuaggio a forma di Saetta sul cervello-
-Quinn….- Riprovò Dave.
-Lo so io cosa ha ucciso Brittany, è stato un incidente… Quello sfregiato non è grado di tenere in mano la bacchetta…-
-Quinn!!!-
-Che c’è?- S’infuriò lei, guardando finalmente il ragazzo.
Dave si girò verso la porta scorrevole del vagone dove erano seduti.

-Oh… Ciao Santana-

L’ispanica guardò i due ragazzi diventare paonazzi e sorrise divertita.
-Che sono quelle facce? Mica è morto qualcuno?- continuò sarcastica.
Santana si fece spazio nel vagone e si sedette accanto a Dave.
-Kurofsky dov’è la tua divisa?- Chiese vedendolo ancora in tuta.
Il ragazzo squadrò l’amica perfettamente vestita con i colori della loro casa e sbuffò –cosa ho fatto di male per essere amico delle due streghe più secchione di Hogwarts-
-Perché, noi siamo amici?- Chiese la latina con una punta di scetticismo.
Il ragazzo sbuffò ancora e si alzò dal sedile –va bene Lopez… Vado a cambiarmi…-
Santana si aprì in un sorriso soddisfatto e lo guardò uscire dal vagone.

Quinn, che era rimasta in silenzio fino a quel momento, guardò l’amica faticando a trovare le parole.
-Che c’è?-
-Niente, che c’è? Non ti sento e non ti vedo da tre mesi…-
-Ho avuto da fare…-
-Avresti almeno potuto rispondere ad uno dei miei gufo…-
Santana, non curandosi delle domande dell’amica, si guardò intorno e afferrò il giornale che ritraeva Harry Potter e Silente in prima pagina.
Senza far trasparire nessuna emozione lo ributtò dove l’aveva preso.
-Come stai?-
-Quinn…- rispose ferma la Serpeverde.
-Ok…- la bionda incassò la risposta –dimmi almeno cosa ti ha fatto cambiare idea… Pensavo non volessi tornare ad Hogwarts-


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-Buonasera ragazzi, due avvicendamenti nel corpo insegnanti quest’anno…-
Santana guardò Silente presentare le nuove insegnanti.
Come consetudine si trovavano nella sala grande per lo smistamento delle matricole e per il banchetto di inizio anno.
Quando Brittany era tornata priva di vita, aveva deciso che non avrebbe più messo più piede ad Hogwarts e a tutti i suoi stupidi rituali.
E lo smistamento era uno dei più antichi.

Smise di pensare e tornò a guardare Silente.
-...diamo anche il benvenuto alla nuova insegnante di difesa contro le arti oscure, la professoressa Dolores Umbridge-

Al tavolo degli insegnanti, seduta accanto al professor Piton, la donna totalmente vestita di rosa, sorrise sghignazzando prendendosi gli applausi degli alunni.

-…e alla sua assistente- aggiunse il preside guardando Santana seduta tra i primi posti della tavolata dei Serpeverde. Santana in quel momento avrebbe voluto sparire.

-la signorina Santana Lopez, studentessa del settimo che per essersi particolarmente distinta nelle sue abilità di strega ha accettato con piacere di assistere la nostra nuova insegnante-

La donna vestita di rosa si girò verso il preside sbattendo le palpebre un paio di volte.

Dal tavolo dei Serpeverde partì un fragoroso applauso supportato anche dai Corvonero e da qualche Tassorosso.

-Come è possibile?- Chiese Hermione stizzita –La Lopez è il portiere dei Serpeverde, come fa ad avere dei voti così alti?-
-Ex portiere da quello che ho sentito- disse Ron con la bocca piena degli antipasti che si erano appena materializzati davanti a loro.
La Grifondoro lo guardò storto –Harry tu ne sai qualcosa?- Chiese poi al ragazzo seduto di fronte a lei che era rimasto a fissare la nuova insegnante vestita di rosa.
-Era alla mia udienza… Lavora per Caramell…-
-Chi? La Lopez?- Chiese Ron.
Harry scosse la testa e indicò la donna vestita di rosa che adesso si era alzata per prendere parola.
Silente, scettico, guardò la donna avanzare e avvicinarsi al suo leggio.
-Grazie preside per le sue gentili parole di benvenuto, e che grande delizia vedere le vostre brillanti faccette felici che mi sorridono, sono certa che tutti diventeremo degli ottimi amici… Soprattutto con lei Signorina- sorrise guardando Santana.

L’ispanica ricambiò il sorriso, e si girò verso Quinn che la fissava dal tavolo dei Corvonero, con la mano davanti alla bocca per trattenersi dallo scoppiare a ridere.
Santana la fulminò con lo sguardo.
L’isterica di mezza età vestita di rosa non l’aveva prevista.



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I ragazzi del quinto anno d Grifondoro e di Serpeverde erano seduti nei banchi della classe di difesa contro le arti oscure.

Santana, seduta in un angolino accanto alla lavagna osservava Dolores Umbridge, sempre vestita di rosa, presentare il programma alla sua classe.
Di tanto in tanto si sentiva gli occhi addosso di alcuni studenti, in maniera quasi ossessiva quelli di Draco Malfoy, che da quando era entrato come cercatore nella squadra di quidditch dei Serpeverde, le faceva la corte in maniera spudorata.
Santana evitò di ricambiare gli sguardi e si riconcentrò sull’insegnante.

Quando Silente le aveva proposto l’incarico si era esaltata, l’idea di lavorare a fianco di un potente mago o strega e quindi di imparare nuovi incantesimi, l’aveva scossa al tal punto da farle cambiare idea sul fatto di tornare ad Hogwarts.
Ma lo scenario che le si prospettava davanti era ben diverso.

-...e approvato dal ministero della magia- completò l’insegnante dopo aver distribuito i libri.

Santana, che aveva ricevuto anche lei il suo libro, cominciò a sfogliarlo.

Tante immagini e pochi incantesimi, aveva l’aspetto più di un libro delle favole che un corso di difesa contro le arti oscure.

-Qui non si accenna ad usare incantesimi di difesa- osservò Hermione.

Santana alzò lo sguardo e cercò la ragazza che aveva appena parlato.
Era la saputella del quinto anno, nonché amica dello sfregiato, non aveva mai avuto modo di parlarci, se non durante il torneo Tre Maghi.
Tutti dicevano che fosse un genio, ma a Santana non era mai sembrata particolarmente brillante, anche se in quel momento la ringraziò mentalmente per l’osservazione che aveva appena fatto.

-Usare incantesimi di difesa? Non riesco a immaginare perché dovreste usare incantesimi nella mia classe- Chiese con l’aria innocente l’insegnante.
-Non useremo la magia?-intervenne il compagno di banco di Potter.
-Voi imparerete gli incantesimi di difesa in modo teorico e sicuro- replicò l’insegnate.
-e come può la teoria prepararci a quello che è la fuori-
-Non c’è nulla la fuori caro, chi lei immagina aggredirebbe ragazzini come siete voi?-
-non lo so, forse, Lord Voldemort- replico ancora Harry Potter.

Santana al suono di quel nome perse un battito, ma probabilmente non era l’unica visto che nella classe era calato il gelo.

-Ora permettete che chiarisca, una volta per tutta, mi è stato detto che un certo mago oscuro è di nuovo in circolazione, questa è una bugia-
-Non è una bugia-
-Punizione Signor Potter-
-Secondo lei Brittany Pierce è morta così da sola...
-Brittany Pierce è morta per un tragico incidente-
-E’ stato un omicidio, Voldemort l’ha uccisa-

Santana era rimasta in disparte tutto il tempo ascoltando quella diatriba tra lo Sfregiato e la nuova insegnante.
Aveva il cuore a mille, quei due stavano parlando di Brittany della sua Brittany in quel modo.
Cominciò a sudare freddo cercando di non tradire nessuna emozione.
Avrebbe voluto urlare e dire che non si dovevano permettere di parlare in quel modo di Lei.
Il senso di impotenza la stava mangiando viva.
Chiuse gli occhi per un attimo sentendosi osservata.

La saputella dei Grifondoro la stava fissando, come se avesse captato qualcosa.
Santana ricambiò per un attimo lo sguardo mantenendolo serio e cupo.

-Ci vediamo dopo signor Potter… La lezione è finita-
Senza aspettare il permesso si catapultò fuori.
Hermione la seguì con lo sguardo uscire dall’aula.




Santana camminava veloce verso una stanza del castello ben definita.
Arrivata al settimo piano all’altezza di un grande arazzo, fece avanti e indietro un paio di volte, poi si fermò davanti un muro di pietra e cominciò a fissarlo.
Le pietre mutarono in una piccola porticina, l’ispanica l’aprì leggermente ed entrò.

La camera era piccola ma accogliente, con un letto matrimoniale al centro e vari oggetti che Santana evitò accuratamente di guardare.

Sul letto, c’era distesa una divisa con i bordi gialli e neri tipici dei Tassorosso.
Santana agitò di poco la bacchetta e piano piano i vestiti presero vita gonfiandosi come se all’interno ci fosse un corpo.
A quel punto poggiò la bacchetta sul comodino, si distese sul letto abbracciando quei vestiti animati magicamente, e cominciò a piangere.



Santana guardò la divisa da quidditch di Brittany gonfiarsi e prendere vita e rimase sbalordita.
-E questa? Dove l’hai imparata?- Chiese alla ragazza intenta a sistemare la propria valigia senza usare la bacchetta.
-INFLARICORPUS.. me l’ha insegnata mia madre, mi ha detto che la usava a casa quando papà era a cacciare tu-sai-chi…-
Santana si avvicinò ai vestiti animati e ci girò attorno accertandosi che tutte le forme fossero al posto giusto.
-E… ci posso fare pure sesso?- Chiese prendendo per mano i guanti della divisa.
Brittany sorrise maliziosa mentre con difficoltà cercava di piegare le sue camice.
Santana se ne accorse e si avvicinò a lei stringendola da dietro.
-Amore perché non usi la magia?-
-Perché poi mi dimentico sicuro qualcosa…-
Santana per tutta risposta cominciò a baciarle il collo… -Non c’è un modo per mettere un po’ di questo profumo a quel manichino?-
-Non credo- rispose Brittany con aria pensosa, poi si girò verso di lei e la baciò con passione.
Santana si staccò dal bacio e fece un respiro profondo –Ok, sono solo due settimane… Possiamo farcela!-
La Tassorosso sorrise –e poi dopo c’è la coppa del mondo del quidditch... Saremo solo noi due… in tenda…-
Santana tossì appena –Kurofsky…- tossì di nuovo.
-Dave?-
-Ha un debole per quel Krum… E poi c’è Drago… ha invitato tutta la squadra di quidditch a vedere la partita dalla tribuna d’onore-
Brittany si staccò –non mi piace Malfoy…-
-Britt ancora con questa storia? E’ un ragazzino pieno di se che mi viene dietro… Smettila di essere gelosa- Replicò la latina parecchio divertita.
-Non mi riferisco solo a quello…-
Santana la guardò storta.
-Malfoy si è comprato il posto da cercatore... E suo padre era un mangiamorte… E nessuno, nessuno smette di essere un mangiamorte…- Spiegò seria la bionda.
-E’ successo secoli fa…-
-Ok, mettiamola così… non voglio che frequenti certa gente!- disse con fermezza.
-Per certa gente intendi i Serpeverde? Dio Britt a volte mi sembri una Grifondoro… e poi E’ solo una cavolo di coppa del mondo…-
-E’ la nostra coppa del mondo, c’eravamo promesse che ci saremmo andate insieme-
-Ce ne saranno altre mille, e comunque andremo insieme, staremo insieme…-
-E Dave?- Chiese la bionda con un piccolo broncio.
-Kurofsky si monterà un’altra tenda… magari non troppo vicino o rischierà di passare la notte in bianco- disse ammiccando.
-Vedi di non fare troppa comunella con i Malfoy o rischierà qualcun altro di passare la notte in bianco…- replicò Brittany leggermente irritati.
Santana allora sorrise e si avvicinò al manichino cominciandolo a fare scorrere le mani lungo i fianchi sinuosi.
-Non oseresti!- l’ammonì Brittany.
Santana si leccò le labbra continuando a toccare il manichino in maniera provocante senza mai staccare gli occhi da Brittany.
La bionda agitò la bacchetta, e nel giro di un attimo, i vestiti che Santana stava accarezzando con cura, caddero a terra inanimati.
La mora alzò lo sguardo da terra alla sua ragazza e la guardò con aria di sfida.




-Che i campioni si preparino ad entrare nel labirinto-
Brittany dal piccolo spiazzo ritagliato davanti all’entrata del labirinto, si girò verso l’alto per guardare Santana sorriderle dagli spalti. Disegnò con le dita un cuore sul proprio volto provocando in Santana una reazione di panico totale, poi le fece l’occhiolino e si girò a guardare la sua entrata del labirinto.
Santana si guardò intorno per accertarsi che nessuno avesse visto il gesto troppo esplicito della sua ragazza e poi tornò a guardarla.
Adesso le dava le spalle ed era pronta ad entrare nel labirinto.
Brittany aveva vinto la precedente prova, per questo sarebbe entrata per prima.
A Santana manco il fiato come se sapesse quello che sarebbe successo da lì a poco.
Allo sparo del cannone Brittany fece un passo dentro il labirinto e i rami la rinchiusero dentro.

-Nooooooooooooo… No non andare- urlò l’ispanica cominciando a piangere.



-San, San…-
L’ispanica si dimenò tra le sue braccia.
-San, San svegliati!-
La mora aprì gli occhi gonfi di pianto e con il respiro ancora corto.
Si guardò attorno vedendo solo drappi verde argento e un grosso camino scoppiettante.
-E’ tutto apposto San…-
L’ispanica si girò verso il ragazzo a cui era accoccolata e si staccò, cercando di regolarizzare il battito.
Appena si rese conto di quale fosse la realtà, guardò Dave, e si riaccoccolò a lui cominciando a piangere a dirotto.
In quel momento ringrazio il cappello parlante per aver messo, sette anni prima, Dave Kurofsky nei Serpeverde.
Era l'unico ragazzo che le era rimasto di cui potersi fidare.


-Che succede? Avete sbagliato un incantesimo di contraccezione?-
-Non è il momento Draco- rispose pacato Dave mentre Santana cercava di ricomporsi.
Malfoy si avvicinò al divanetto della sala comune dei Serpeverde con un ghigno divertito.
-Allora è per questo che ti sei ritirata dalla squadra di quidditch… Bravo Kurofsky… tutto quel tempo a gironzolarle intorno è servito a qualcosa…-

-Non sono incinta Draco!- Disse seria Santana alzandosi e fissando il ragazzo notevolmente più alto di lei.

-‘notte- disse poi la ragazza avvicinandosi a Dave per stampargli un bacio a stampo sulle labbra che destabilizzò ancora di più Draco.

Kurofsky sorrise a quel gesto affettuoso e si alzò per raggiungere il proprio dormitorio.

-Dovresti imparare a distinguere gli uomini dalle checche!- Urlò beffardo Malfoy.
Dave s’irrigidì sul posto non sapendo se reagire o no.

Santana invece con uno scatto, era di nuovo davanti a lui, ma stavolta aveva la bacchetta puntata sulla giugulare del Serpeverde.
Malfoy per niente intimorito abbassò lo sguardo verso la bacchetta.
-Questa non è la tua bacchetta…-

Santana abbassò la bacchetta continuando a fissare il ragazzo.
Poi fece per voltarsi, ma si rivoltò subito e gli mollò un pugno.
Adesso poteva dire di essersi calmata.





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Bene,
eccoci qua,
intanto grazie per tutti quelli che hanno letto e cominciato a seguire la storia,
e grazie a chi abbia recensito il piccolissimo prologo!(non che questo capitolo sia molto più lungo)

Insomma.... citazioni su citazioni... L'incanto che insegna Brittany a Santana non credo sia del mondo di Hp, o meglio io l'ho brutalmente copiato da un'altra parte... Vediamo se l'indovinate
Il pugno finale è una citazione di Hp3... E'una scena meravigliosa e non potevo non mettercela.
Allora che ne pensate?
Si cominciano a delineare un pò di più le situazioni?
Santana ha fatto bene a tornare???

Aspetto feedback!
Al prossimo capitolo!
C

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Capitolo 3
*** Obliviate ***


obliviate 3


-Che i campioni si preparino ad entrare nel labirinto-
Brittany dal piccolo spiazzo ritagliato davanti all’entrata del labirinto, si girò verso l’alto per guardare Santana sorriderle dagli spalti. Disegnò con le dita un cuore sul proprio volto provocando in Santana una reazione di panico totale, poi le fece l’occhiolino e si girò a guardare la sua entrata del labirinto.
Santana si guardò intorno per accertarsi che nessuno avesse visto il gesto troppo esplicito della sua ragazza e poi tornò a guardarla.
Adesso le dava le spalle ed era pronta ad entrare nel labirinto.
Brittany aveva vinto la precedente prova, per questo sarebbe entrata per prima.
A Santana mancò il fiato come se sapesse quello che sarebbe successo da lì a poco.
Allo sparo del cannone Brittany fece un passo dentro il labirinto e i rami la rinchiusero dentro.

Santana sbarrò gli occhi e si sedette sul letto, con la fronte bagnata dal sudore e il respiro affannato.



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-Quindi viene a Natale?-
-Non lo sa ancora… Mi ha detto che è un periodo strano, che i draghi sembrano come impazziti-
-Sono Draghi- sottolineò Santana mentre camminava con dei libri in mano per i grandi corridoi del castello.
-comunque… Noah non è stato molto chiaro a riguardo…- Spiegò Quinn continuando a camminare.
-Che novità!- Sorrise Santana con un po’ di nostalgia per l’amico che adesso studiava Draghi in Romania, poi si girò verso l’amica che sembrava essersi incupita.
-Ti manca vero?-
La bionda rispose di riflesso –molto… ma fortunatamente esiste la metro polvere-
Santana sorrise mantenendo gli occhi tristi.
-Scusa…- si affrettò ad aggiungere Quinn mortificata.
-No, non devi scusarti… E’ una fortuna che esista la metro polvere!- Disse Santana sorridente.
Le due arrivarono davanti una grande scala a chiocciola.
-Beh… Buona lezione!- Disse fiera la latina.
-Non mi risulta che i Serpeverde siano stati esonerati da divinazione!- Replicò Quinn.
Santana a quel punto sfoderò un sorriso a trentacinque denti.
-Non ci credo…- disse esterefatta.
-Il professor Silente si è trovato costretto a esonerarmi da alcune materie… Sai per poter fare assistente alla Umbridge…-
-Che coincidenza! Proprio divinazione…-
-Esatto…-
-Non ci credo che non c’erano altri modi per far conciliare tutti gli orari-
-Silente ha detto che ci sarebbe stato un altro modo ma ha detto anche che non sarebbe stato il caso…- Spiegò Santana allargando le braccia.
Quinn sbuffò e iniziò a salire le scale –Ci vediamo a pranzo!-
-Certo tesoruccio e mi raccomando ampliate la meeeente …- Urlò Santana ridacchiando.



-Oh signorina Lopez ma dov’era finita?-
Santana guardò l’orologio constatando che fosse in perfetto orario, infatti non c’erano ancora neanche gli studenti.
-Ho preparato la lezione di oggi, una pergamena sull’importanza dei Vermicoli-
Santana storse il naso, quella era roba da primo anno.
-Deve solo stare qui- disse la Umbridge indicando la cattedra e controllare che tutti stiano seduti e composti a scrivere il compito-
-Ok…- rispose un po’ perplessa la latina.
La Umbridge sorrise e afferrò la sua borsetta rosa.
-Professoressa lei dove andrà?-
-Al ministero naturalmente!-
-E’ successo qualcosa?- Chiese Santana allarmata.
-Mia cara… Io sono un funzionario del ministero della magia, è normale che debba assentarmi di tanto in tanto… Ma fortunatamente il professor Silente mi ha trovato una meravigliosa sostituta…- disse la donna stringendole le guance.
-Bene, ci vediamo alle 18 in punto nel mio ufficio, con tutte le pergamene- Disse la Umbridge prima di uscire dall’aula che piano piano si era cominciata a popolare dei Tassorosso e Grifondoro del quinto anno.
Santana guardò i ragazzi entrare e sedersi ai loro posti.

C’erano troppe cravatte color giallo e nero per suoi gusti.

Chiuse gli occhi e di scatto si girò per dirigersi verso la cattedra.

I Tassorosso erano sempre stati ad Hogwarts, doveva farsene una ragione.

Hermione che aveva appena aperto il suo libro, seguì con la coda dell’occhio i movimenti rigidi della latina.

-Bene… La Umbridge non c’è oggi- Disse seria Santana guadagnandosi un fragoroso applauso.
-Ma…- aggiunse riconquistando il silenzio –vi ha lasciato di scrivere una pergamena sui Vermicoli-
-Ma non è possibile- dissero un paio di ragazzi.
-Non ci sta insegnando a difenderci- aggiunse Harry Potter.
-E poi i Vermicoli sono creature che si studiano al primo anno- replicò Hermione.
-Ragazzi…- disse Santana mentre le voci di protesta aumentavano sempre di più.
-Ragazzi…- continuò Santana senza risultato.

A quel punto la latina si portò la bacchetta sulla gola e disse –Silenzio!!!- amplificando la sua voce.

I ragazzi la guardarono sorpresi e fecero silenzio.
-E non costringetemi ad usarne altre…- disse seria Santana fissando Harry Potter.



Dopo circa 30 minuti i ragazzi erano tutti in silenzio con le teste chine sulle proprie pergamene.

Santana, intanto, era in piedi a curiosare nella libreria dell’aula.
-E’ inutile che cerchi, ho già controllato io, ha tolto tutti i libri di incantesimi avanzati-
L’ispanica guardò la ragazza accanto a lei cercando di capire cosa volesse.

-Granger… Il prodigio del quinto anno dopo il Signor Potter- disse Santana mantenendo lo sguardo serio –Hai finito la tua pergamena?-
La ragazza dai capelli ricci le passo il rotolo.

-Come hai fatto?-
-Scusa?-
-Come hai fatto a diventare assistente… Sei la figlia illegittima di Silente?- Chiese Hermione abbassando il tono di voce.
L’ispanica per poco non scoppiò a ridere –deduco per meriti-
Hermione sembrò pensarci su –ma hai fatto qualche domanda speciale, qualche seduta di esame straordinaria?-

Improvvisamente l’espressione divertita di Santana cambiò.

Hermione seguì lo sguardo della ragazza ispanica puntato verso la porta aperta.
-Che è successo?-
Santana non disse niente e si catapultò fuori per seguire quello che forse aveva visto passare un secondo prima.
Arrivò nel corridoio ma era deserto.
Un secondo dopo Hermione, Harry e Ron la raggiunsero.
-Santana che è successo?- Chiese Hermione preoccupata.
-Mi era sembrato di…- L’ispanica si bloccò, aveva già parlato troppo -Rientrate in classe- concluse seria.



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-Ho visto Brittany- disse l’ispanica sottovoce guardando Dave e Quinn.
-Cosa?- Chiese la bionda avvicinandosi di più a lei.
-Non sono sicura… Ma stavo facendo lezione e lei… è passata davanti la classe-

Santana, dopo quella rivelazione si voltò verso il tavolo dei Grifondoro sentendosi osservata. La latina guardò per un attimo Hermione che invece di girarsi continuò a fissarla.

Santana sbuffò e si girò verso i suoi amici.
-Ragazzi l’ho vista… Mi dovete credere…-
-Cosa hai visto esattamente?- Chiese Dave cercando di assecondarla.
-Non lo so… Ma l’ho vista, giuro su Salazar-

-San… Manca anche a noi!- Disse con dolcezza Quinn prendendole la mano.
-Tu pensi possa mancarti minimamente più di quanto manchi a me…?- sbottò la mora.
-Dai… Quinn non voleva dire questo- La giustificò Dave.
-Fanculo, Fanculo a tutti e due!-
Santana si alzò e uscì dalla sala grande, istintivamente Dave si alzò per seguirla ma Quinn lo bloccò per un braccio e fece cenno di no con la testa.

Hermione che aveva seguito tutto lo scambio di sguardi tra di loro si alzò e uscì dalla stanza intenta a saperne di più.

A pochi metri dalla sala grande, vide la Serpeverde girare l’angolo e salire le scale.

Arrivate al settimo piano, la vide fermarsi davanti ad un muro di pietra.

Dopo pochi secondi sentì dei rumori, inclinò la testa leggermente e vide la pietra mutarsi in porta.

Incuriosita si sporse un po’ di più e vide la latina aprire la porta e fare dei passi all’interno.

Risoluta si alzò e raggiunse la porta, ma quando ci fu arrivata davanti, questa non c’era più.
Era stata sostituita dalla pietra.
Hermione toccò la pietra con la mano per poi puntargli contro la bacchetta non sapendo bene che incantesimo pronunciare.



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-Com’è possibile che in sette anni non abbia scoperto questo posto- disse il ragazzo con la cresta e con addosso la divisa dei serpevere mezza sbottonata mentre guardava la stanza adibita a festa.
-C’è pure il minibar- disse poi avvicinandosi ad un grande bancone.
-Questo perché Sannie ti conosce bene…- disse Brittany ammiccando al ragazzo.
Santana arrivò con in mano due bicchieri di burrobirra e lo passò uno a Brittany prima di coccolarsi su di lei.
-Andrai a studiare i draghi- lo prese in giro Santana –una bella sbronza era d’obbligo-
Puck si guardò ancora intorno, quella era la stanza dei suoi sogni; c'era l'angolo con i super alcolici, l'angolo con il quidditch da tavolo, c'era addiritura un lato fornito degli attrezzi per allenarsi e, ovviamente, c'era un gigantesco letto con un copriletto argento verde e blu.
Puck si sedette sul letto e guardò Quinn alzando un sopracciglio malizioso.
-Amore io non mi ci siederei se fossi in te- disse divertita Quinn guadagnandosi una linguaccia da parte di Santana.

-Questa stanza cambia in base alle necessità- spiegò Brittany –stai tranquillo Noah, quello non è il nostro letto-

-Anche il nostro è diverso!- aggiunse un ragazzo dai tratti asiatici mentre si sbaciucchiava una ragazza anche questa asiatica.

-Spiegami di nuovo perché ho invitato i due corvi orientali?- Chiese mezza stizzita Santana alla sua ragazza.

-Amore… Mike e Tina sono fidanzati, e Mike è il migliore amico di Puck! E questa è la festa di Puck…-
Santana sbuffò.
-Sono al settimo anno e la scuola è finita… Non possono più rivelare il tuo piccolo segreto…-
Santana guardò la sua ragazza con aria di sfida –e quale sarebbe scusa?-

-Che ti piace la pluffa-


Santana sgranò gli occhi sconvolta.

-Lui che ci fa qui?- Chiese a Dave vedendo che era appena spuntato con il ragazzetto del terzo anno del Grifondoro.
Dave la guardò supplichevole.
-Kurt Hummel- disse il ragazzo porgendogli la mano.
Santana lo squadrò scettica.


-Sei stata molto dolce con Puck-
-Ha fatto tutto la stanza delle necessità- disse ovvia la latina mentre stringeva il corpo caldo e nudo della sua ragazza.
-Sei incantevole quanto fai la finta gradassa…-
-Io sono gradassa…-
-Ma smettila… Sei la Serpeverde più fasulla che abbia mai conosciuta!-
-E sentiamo dove mi avrebbe dovuto mettere il cappello parlante?- Chiese la latina con aria di sfida.
Brittany sembrò pensarci su -non lo so... forse... Grifondoro?-
Santana aprì la bocca un paio di volte per poi richiuderla, e le salì addosso facendole il solletico.
Le due cominciarono a ridere e a rotolarsi sul letto che a mano a mano diventava sempre più grande.
Ad un certo punto le due si fermarono e si guardarono con ancora il fiatone.


-Sei la cosa più bella che mi sia capitata dopo il quidditch…- disse seria Santana.

-Anche tu, giusto dopo il quidditch- rispose seria Brittany prima di staccarsi e mettersi a cavalcioni sopra di lei.

-Ehy… non mi avrai preso per la tua Nimbus Duemila?-

Brittany sorrise maliziosa.



Un paio di colpi di tosse la fecero destare.

Santana aprì gli occhi trovandosi faccia a faccia con la Umbridge.
-Mi scusi devo essermi addormentata-
La donna vestita di rosa, sorrise e la fece accomodare nel suo ufficio.
-Vuole una tazza di the?-
-Si… grazie-
L’insegnante le passò la tazza e aspettò che la ragazza cominciasse a bere.
-Qui ci sono le sue pergamene- disse Santana passandole i rotoli compilati dai ragazzi del quinto anno.
La donna sorrise.
-E come è andata la lezione? Qualcuno si è lamentato?-

La Serpeverde aprì la bocca per dire “no” ma qualcosa la bloccò –certo che si sono lamentati i Vermicoli sono creature del primo anno- disse tutto d’un fiato senza capire cosa le stesse succedendo.
-Immaginavo… Sa Signorina Lopez- iniziò guardandola negli occhi -è molto difficile mantenere l’ordine in questa scuola… E’ fondamentale decidere se stare con o contro il ministero-
-Si riferisce a quello che ha detto Potter su lei-sa-chi - rispose rendendosi conto di aver pronunciato quella frase, solo dopo averla detta.
-Precisamente… Non c’è nulla la fuori di cui aver paura… E voglio che i miei più stretti collaboratori lo sappiano-

-Cosa pensa abbia ucciso Brittany nel labirinto?- Chiese, sempre senza rendersene conto.

-La signorina Pierce è morta a causa di un terribile incidente... Non sarebbe la prima che nuore durante il torneo Tre Maghi…-

A Santana le si gonfiarono gli occhi… Non avrebbe mai pianto davanti alla Umbridge… ma qualcosa l’obbligava ad essere totalmente sincera.

-Suvvia non sia timida…-
-E’ solo… che mi manca… Sarebbe confortante sapere cosa l’ha uccisa- disse con la voce mozzata.
La Umbridge prese un fazzoletto e lo passò alla ragazza.
-E’ commovente vedere come si creino i legami di amicizia all’interno delle mura di Hogwarts… ma sa cosa sarebbe confortante Signorina Lopez…?-
Santana la guardò interessata.
-non pensarci più-



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-L’incanto obliviate, se maneggiato con cura, cancella tutti i ricordi che desideriamo cancellare-

Santana, riflessa nello specchio con la bacchetta di Brittany puntata sulla sua testa, ripensava alle parole che la Umbridge le aveva detto qualche ora prima.
Ovviamente si era catapultata in biblioteca per documentarsi sull’incantesimo.

Non era poi particolarmente difficile.

Forse la Umbridge aveva ragione.

Sarebbero bastate due parole per non pensarci più.

Santana continuò a guardarsi riflessa nello specchio.

Era sola nel bagno delle ragazze del terzo piano.

Aprì la bocca per pronunciare qualcosa ma in quel momento comparve un altro riflesso dietro di lei.

Santana si voltò di scatto –Britt!-
Si guardò intorno fino a quando una creatura trasparante dalle forme umane non si avvicinò a lei.

-Mirtilla!- Disse, evidentemente delusa.
-Ciao Santana anche io sono contenta di vederti…- rispose stizzita -Che stavi facendo?-
-Mirtilla… ci sono nuovi fantasmi nel castello…?-
-Non mi pare…-

-Devo essere impazzita…- Disse la latina tornandosi a specchiare senza più vedere la ragazza fantasma.
-Sei ancora triste per la tua “amica”?-

Santana saltò in aria e si voltò trovandosi il fantasma proprio dietro di lei… Poi riguardò lo specchio e riguardò Mirtilla.
-Ma tu non ti rifletti?-

-Certo che non mi rifletto… Sono fatta di aria io- disse stizzita per poi investirla totalmente e volare sul tetto.

Santana ancora confusa prese il libro di incantesimi che aveva accuratamente aperto sul lavello e uscì dal bagno.
Se la Brittany che aveva visto quel giorno non era un fantasma, allora cos’era?



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-------------



e buongiorno,
beh che dire?
Santana continua a sognare Brittany addirittura comincia anche a vederla,
dite che riuscirà a dimenticarla?
Dal prossimo capitolo cambieranno un pò di cose e situazioni...
ricordatevi che la trama di Santana segue paralellamente quella di hp5...

grazie a tutti quelli che seguono e recensiscono questa storia
un abbraccio
a presto
Chiara

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Capitolo 4
*** Confundus ***


Confundus

Erano passate due settimane da quando aveva provato a cancellare Brittany dalla sua mente.

Ovviamente non c’era riuscita.

E, nonostante continuasse ripetutamente a sognarla, non era più tornata nel bagno del terzo piano per autoinfliggersi l’incanto obliviate e quindi dimenticarla per sempre.

In quelle due settimane però, erano successe tante altre cose.
Per esempio, le era capitato svariate volte, di dover sostituire la Umbridge a lezione, perchè troppo impegnata a farsi approvare decreti su decreti dal ministero della magia.
Ora... stare alla cattedra a punzecchiare gli studenti più piccoli la divertiva parecchio, tuttavia, quella situazione, cominciava a preoccuparla seriamente.
L'insegnante di difesa contro le arti oscure stava diventanto sempre più potente tra le mura di Hogwarts, e come se non bastasse, aveva apportato al regolamento scolastico una serie di modifiche che limitavano molto la vita sociale nel castello.
Silente, a cui aveva chiesto udienza un paio di volte per poter fare il punto del suo lavoro, era sempre impegnato o fuori dal castello; e tutto quel mistero sul ritorno di voi-sapete-chi la stava seriamente snervando.

C'era qualcosa nell'aria, ancora non sapeva bene cosa, ma parallelamente alla Umbridge e alla sua ascesa al potere, qualcosa si muoveva tra le mura di Hogwarts.
E non come il basilisco di tre anni prima (e per Salazar! avrebbe dato la sua Nimbus pur di vederlo).

Santana seduta in un angolino ad ascoltare la noiosissima lezione delle Umbridge, guardava con attenzione i ragazzi del quinto anno di Grifondoro.
Quei grifoni stavono complottando qualcosa, erano fin troppo tranquilli ultimamente.
Senza sapere il perchè, lo sguardò le si posò sulla saputella dei Grifondoro, pure lei era fin troppo silenziosa.
Distolse lo sguardo e decise di non pensarci, le mancava solo di scoprire una setta segreta targata oro e rosso che insorgeva silenziosa nel castello.


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-Quinn che sta succendo qui?- Chiese Santana vedendo che molti ragazzi si erano radunati nel cortile interno della scuola di magia.
-Dicono che cacceranno la professoressa Cooman-
-Le vostre più profonde preghiere sembra siano state esaudite…- Disse Dave avvicinandosi alle due ragazze.



-Per 16 anni ho vissuto e insegnato qui, Hogwarts è la mia casa, ti prego non farmi questo- supplicò l’insegnante di divinazione guardando Dolores Umbridge.
-In effetti posso- replicò divertita la donna vestita di rosa mostrando con orgoglio una pergamena.

Dalla folla di ragazzi che guardava la scena, si fece spazio la professoressa McGranitt  per sostenere la donna che stava per essere cacciata.

-Vuole dire qualcosa cara?- Chiese accigliata la Umbridge alla McGranitt.
-Oh ci sono parecchie cose che vorrei dire…- Rispose seccata l’insegnante di Trasfgurazione.
Santana era sconcertata da quella scena.
La donna per cui “lavorava” era il Male, come era possibile che Silente non si era opposto al suo inserimento nel corpo insegnanti, e soprattutto, perché lei le stava ancora facendo da assistente?

Come se avesse ascoltato le sue preghiere, dal portone principale, si palesò il professor Silente.
Santana fece un paio di passi indietro per permettere al preside di avanzare.

-Professoressa McGranitt posso chiederle di scortare nuovamente Sibilla dentro…-disse lui con autorità.
-Oh grazie Albus…-rispose incredula l’insegnante di divinazione.
-Vieni Sibilla cara- l’esortò la McGranitt accompagnandola verso l’interno.

-Silente possso ricordarle che secondo il decreto didattico 23…- cominciò seccata la Umbridge.
-Lei ha il potere di licenziare i miei insegnanti…-l’interruppe il preside -non ha tuttavia il diritto di bandirli dal castello quello è un privilegio che aspetta ancora al preside-
-Non per molto- rispose ridacchiando la donna.

Santana e Quinn che avevano visto tutta la scena accanto all’ingresso del castello si spostarono per lasciare entrare la professoressa di divinazione e la McGranitt.

Al passaggio l’insegnante di divinazione si girò per fissare Santana che istintivamente guardò dietro di lei pensando che l’insegnante stesse fissando altro.
Non vedendo nessuno dietro di lei si rigirò verso l’insegnante che adesso si era già inoltrata nel castello.

-Evidentemente le mancavo!- Disse sarcastica la latina, poi, vedendo avvicinarsi la Umbridge, diventò improvvisamente seria –professoressa…- La salutò con rispetto.
-Oh, Signorina Lopez l’aspetto in classe-
-Certo…- rispose la ragazza mentre l’insegnante spariva dalla sua visuale.

-San ti prego stai attenta… Quella donna è pericolosa…- Cominciò Quinn.
-Quinn ha ragione…- S’intromise Dave –ho parlato con Kurt eh…-
-E da quando parli con Hummel? Non vi eravate lasciati tipo secoli fa…- sbottò la latina.
-Più o meno…- Rispose evasivo il ragazzo, mentre Quinn si guardava intorno.
-E quando pensavi di dirmelo…? Ragazzi mi state tagliando fuori?-
-Pensavamo avessi altri pensieri… insomma…- disse lui cercando di giustificarsi.
-Ok… Ne riparleremo… dimmi quello che mi devi dire…- Tagliò corto l’ispanica evidentemente delusa.

-La Umbridge ti parla mai delle punizioni che infligge ai suoi studenti?…-
-No… So che ne lancia parecchie però… Soprattutto allo sfregiato…- ridacchiò malefica.

-Infatti… Ma non è l’unico, anche Kurt è stato in punizione…-
Santana guardò il ragazzo stupita, nonostante vedesse Kurt a lezione le era sfuggito quel dettaglio
-Stava rientrando in dormitorio dopo essere stato con me nella foresta proibita- spiegò Dave.
-Non sapevo foste degli amanti della natura-
-Vai al sodo Dave…- L’incitò la bionda.
-Insomma l’ha beccato mentre rientrava nel dormitorio… Kurt si è giustificato dicendogli che era nottambulo… Allora lei l’ha invitato a bere una tisana…-
-Eh..?-

Il ragazzo fece fatica a continuare.

-L’ha stregato Santana, probabilmente era il veritaserum… Voleva accertarsi che non stesse complottando contro di lei o contro il ministero… Ma così facendo ha scoperto perché fosse in giro di notte… Per fortuna la McGranit è intervenuta prima che gli facesse il nome di Dave… Per questo l’altro giorno parlava di metodi medievali…-

-Come sta Kurt?- Chiese subito Santana preoccupata.
-Beh… Sicuramente non era tra le sue priorità dichiarare la sua omosessualità alla Umbridge…- Spiegò Quinn.
-Comunque se la caverà- aggiunse il ragazzo scrollando le spalle.
-Mi dispiace davvero Dave…- disse poi la latina facendogli una carezza.
-San le cose stanno cambiando… Devi stare molto attenta…-

Santana sorrise a quelle parole e si congedò dai ragazzi –lo so... ma tanto ormai, non ho più niente da perdere-


A pochi passi da loro Hermione che aveva sentito solo le ultime parole di Santana la seguì con lo sguardo senza riuscire a capire cosa stesse succedendo.

Poco dopo, dal mucchio di studenti che si erano accalcati per rientrare in aula ricomparve Harry Potter.
-Sei riuscito a parlare con Silente?- Chiese Hermione, sapendo che il ragazzo l’aveva rincorso.
Harry scosse la testa.
-Vabbe pensa alle cose positive…- disse Ron.
Harry lo guardò come se quella frase fosse senza senso.
-Domani c’è il Quidditch!!!- Esultò contento il ragazzo dai capelli rossi.



------------------------



Gli spalti del campo di Quidditch erano gremiti di gente e di drappi gialli e neri da una parte, e verdi e argento dall’altra.
Era la prima giornata di campionato ed era appena stato fatto il sorteggio che aveva abbinato per quella domenica Serpeverde a Tassorosso e, per quella successiva, Grifondoro a Corvonero.

Madama Bump entrò in campo in sella alla propria scopa e si posizionò al centro del campo.
Poi puntò la bacchetta sulla propria gola per amplificarne la propria voce.

-Prima di cominciare con la primissima partita del campionato di Quiddtch-
Dagli spalti partirono i cori delle tifoserie.

-Vi chiederei- continuò la donna sulla scopa -un minuto di Silenzio per ricordare il capitano della squadra Tassorosso-

Il chiasso di tutti i ragazzi presenti nel campo, sparì improvvisamente.

Santana dall’alto della tribuna dei Serpeverde era rimasta sola.
Quinn aveva approfittato del fatto che non giocasse Corvonero per materializzarsi in Romania.
Mentre Dave, era negli spogliatoi a finire di prepararsi per la partita imminente.

In quel momento di totale solitudine era rimasta sorpresa del silenzio che era piombato nel campo.
Forse non era l’unica a volere bene a Brittany.

In cuor suo era felice, Brittany era sempre stata additata come tonta, ma quel silenzio le stava dimostrando il contrario.

Alla fine del minuto, Madama Bump, ruppe il silenzio con il suono del suo fischietto, e ci fu un forte applauso.

Silente, dalla tribuna d’onore si alzò in piedi applaudendo con forza.
Hermione, dalla tribuna dei Grifondoro si era alzata ad applaudire insieme a Ron ed a Harry.

Senza sapere il perché lo sguardo le cadde su Santana, nella tribuna proprio di fronte a lei, che era rimasta immobile.
Santana si sentì lo sguardo della Grifondoro addosso, ma non fece niente. Alla fin fine, perchè avrebbe anche dovuto sorriderle.

-Bene- cominciò la professoressa… -Chiamiamo le squadre… Accogliamo con un applauso il nuovo cacciatore dei Tassorosso.


-Brittany S. Pierce…-

Santana, che si era già posizionata sulla sua scopa a difesa dei sui tre anelli, guardò la ragazza dai lunghi capelli dorati volare in campo facendo una piroetta su se stessa.
Dopo averla squadrata per bene, sghignazzò: quella Tassorosso non aveva un’aria particolarmente intelligente.

-L’hai mancato di nuovo Lopez! Stai più attenta!- Urlò un ragazzo passandole accanto con la scopa.
-Tu pensa a colpire quei bolidi del cazzo Puckerman!- Replicò la latina sempre più incavolata per i punti che le stava segnando la nuova arrivata.
Dopo neanche un minuto la Tassorosso era di nuovo davanti a lei con la pluffa in mano pronta a segnare un altro punto.
Santana la guardò avvicinarsi cercando di non perdere d’occhio la palla.
Quando la ragazza le fu vicina, sussurrò qualcosa.
Un secondo dopo, Santana si guardò dietro e vide la pluffa entrare nell’anello centrale.



-Tu!- disse urlando alla Tassorosso che stava festeggiando la vittoria con i suoi compagni di squadra -Tu, mi hai stregato… Non sono validi gli incantesimi confundus mentre si gioca-
-Su Lopez non te la prendere… è solo la prima partita di campionato- ridacchiò il cercatore dei tassorosso.
-Zitto bocca di Trota- lo fulminò la latina senza smettere di guardare Brittany.

La bionda sostenne lo sguardo e uscì dallo spogliatoio della squadra.
Santana la seguì infuriata.

-Hai ragione… Volevo fare bella figura con la mia squadra… Ma avremmo vinto comunque, avete un cercatore pessimo!-
Santana la guardò storta, poi si voltò in direzione dell’ufficio di Madama Bump.

-Dai Santana non vorrai andare a fare la spia…- le disse seccata la biondina interponendosi tra la Serpeverde e l’ufficio.

L’ispanica si fermò di botto –Ma per la barba di Merlino, come diavolo hai fatto?-
-Hai lanciato un incantesimo senza bacchetta, su una scopa, e senza farti vedere da nessuno-
-Se non mi denunci alla Bump… potrei anche insegnartelo- disse la Tassorosso porgendole la mano.



-E Kurofsky allontana il bolide dalla traiettora di Malfoy-

Santana guardava la partita cercando di scacciare i ricordi.
Pensava che lasciare il posto da portiere dei Serpeverde sarebbe stata la mossa giusta per non pensarla.
Ma evidentemente non era così.
Ma ogni volta che Dave colpiva la pluffa, o un bolide rischiava di colpire un manico di scopa, o un cercatore si lanciava alla ricerca del boccino, era impossibile non pensare a lei.



-Smettila di guardarmi Lopez o rischi di non vedere la pluffa- urlò divertita Brittany mentre colpiva con forza la palla in direzione dell’anello più basso.
Santana fece un guizzo e parò la palla con la parte posteriore della scopa –dovrai fare di meglio Pierce!- le urlò, dopo aver mandato la pluffa lontano da lei.


-Oh qualcuno ha problemi di vista?-La punzecchiò la bionda dopo aver segnato durante l'ultima partita di campionato.
-Brittany se fai un altro punto ti giuro che non te la do per un mese!!-



Stava diventato impossibile seguire la partita, Malfoy non era mai stato un granchè come cercatore e Sam Evans, cercatore dei Tassorosso, non era da meno, il che significava che la partita sarebbe durata moooolto tempo.

Mentre l’ispanica faticava a seguire la traiettoria della pluffa e a scacciare i ricordi, qualcosa attirò la sua attenzione.
Sbattè le palpebre un paio di volte come aveva fatto qualche settimana prima.
Brittany.
Ovviamente così come era spuntata era sparita.
Santana chiuse un attimo gli occhi per fare mente locale.



Brittany dal piccolo spiazzo ritagliato davanti all’entrata del labirinto, si girò verso l’alto per guardare Santana sorriderle dagli spalti. Disegnò con le dita un cuore sul proprio volto provocando in Santana una reazione di panico totale, poi le fece l’occhiolino e si girò a guardare la sua entrata del labirinto.
Santana si guardò intorno per accertarsi che nessuno avesse visto il gesto troppo esplicito della sua ragazza e poi tornò a guardarla.
Adesso le dava le spalle ed era pronta ad entrare nel labirinto.
Brittany aveva vinto la precedente prova, per questo sarebbe entrata per prima.
A Santana manco il fiato come se sapesse quello che sarebbe successo da lì a poco.


L’ispanica aprì gli occhi di scatto terrorizzata, si guardò intorno e tra i rumori della gara e le urla dei tifosi l’aria era diventata irrespirabile.
Risoluta si alzò e si allontanò dagli spalti decisa a mettere fine una volta per tutta a quei ricordi.



Santana arrivò davanti allo specchio del bagno delle ragazze del terzo piano e si puntò la bacchetta sulla tempia.
Aveva ancora il fiatone per via della corsa.
Aveva paura, ma era l’unica cosa da fare.
Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo.

-Expelliamus-

La bacchetta di Brittany volò dall’alta parte del bagno.
L’ispanica aprì gli occhi confusa e si girò per capire chi l’avesse disarmata.
Sulla soglia del bagno Hermione Granger la guardava con la bacchetta puntata verso di lei, anche lei sembrava avere il fiatone.
Le due ragazze regolarizzarono il battito ed Hermione abbassò la bacchetta, poi si chinò verso la bacchetta di Brittany che era volata vicino a lei, la prese e la passò a Santana.

-Conosco questa bacchetta-
Santana mise la bacchetta nella tasca del mantello e fece per andarsene.
-E’ la bacchetta di Brittany Pierce vero?-
Santana si bloccò sul ciglio della porta.

Hermione si avvicinò addolcendo il tono di voce –non la conoscevo bene, ma un giorno mi ha difeso davanti a Malfoy… Lui mi aveva chiamato sudicia mezzosangue e lei si trovava li e… gli ha lanciato un qualche tipo di fattura senza dire niente-

Santana sorrise, non pronunciare gli incantesimi era la loro specialità.
-Era in gamba… Ha mosso solo la bacchetta… l’ho notata perché anche la mia bacchetta è di Vite…- Spiegò, mostrando la propria bacchetta alla latina.
Santana rimase sorpresa dalla somiglianza con la bacchetta di Brittany.

-Comunque poi mi ha fatto l’occhiolino e Malfoy è sparito dalla circolazione per circa una settimana… E’ stata dolce-
Santana increspò il viso in un sorriso e si fece scivolare a terra appoggiandosi al muro di pietra -lo era...- disse semplicemente.

Hermione decise di avvicinarsi e di sedersi accanto a lei.

-Che volevi fare con la sua bacchetta?-
-Lascia stare Granger…-
-Dimmi almeno perché ce l’hai tu?-
Santana era esausta, non sapeva neanche perché fosse li a parlare con la saputella dei Grifondoro.

-Me l’ha data Silente… poco dopo che… - disse guardando a terra.
-Perché? Di solito si da ai parenti o ai…- Hermione non finì di pronunciare la frase che si bloccò mettendosi una mano davanti alla bocca.

-Ci sei arrivata Granger, ti facevo più sveglia…-
-Io... scusa... Io... non lo sapevo…-rispose non sapendo bene cosa dire.
-Non lo sa nessuno…- si fermò un attimo pensando a Quinn e a Dave – beh… quasi nessuno… ci terrei comunque che lo tenessi per te-
-Certo- si affrettò a rispondere.

Santana fece un respiro profondo come se si fosse liberata da un peso.
-Volevo cancellarla- disse con un sussurro.

Hermione era senza parole, Santana era sempre stata tutta d’un pezzo e vederla così vulnerabile, la lasciava completamente disarmata.

Aveva imparato a conoscerla grazie al Quidditch, quando Harry aveva disputato la sua prima partita contro i Serpeverde.
Si ricordava di lei perché di solito i portieri delle squadre di Quidditch erano uomini, e la sua presenza in campo a difesa degli anelli l’aveva sorpresa.
Inoltre era decisamente il portiere più bravo delle quattro squadre, ma questo non l’avrebbe mai detto, né a Harry, né a lei, era già troppo spocchiosa per i suoi gusti.
Col passare degli anni le era rimasta impressa; i tratti latini, lo sguardo altezzoso tipico dei Serpeverde e la sua continua presenza nella biblioteca, l’avevano saldamente impressa nella sua mente.
Non aveva mai avuto modo di parlarle, tranne quella volta che il preside l’aveva convocata assieme a Ron e alla sorella di Feur de lacour, per incantarla e metterla sul fondo del lago nero.

Si diede mentalmente della stupida, avrebbe dovuto capirlo lì, che tra Brittany e Santana ci fosse del tenero.
Non che fosse scontato, a Harry avevano rubato e incantato Ron, e tra di loro non c’è mai stato del tenero (oddio che cosa inquietante).
-Ti chiedi come hai fatto a non accorgertene prima?- Chiese Santana rompendo il silenzio e il suo flusso di pensieri.
-Ho parlato ad alta voce?-
-No- sorrise la mora –sei solo molto prevedibile Granger…-
Hermione arrossì appena, nonostante quello non fosse un complimento.
-In realtà stavo seguendo un ragionamento parecchio stupido… E non credo tu voglia saperlo-
Santana la guardò curiosa.
-No è davvero stupido fidati…-

A quel punto l’ispanica scrollò le spalle e si alzò da terra porgendo la mano ad Hermione per aiutarla ad alzarsi.
-Mi sa che è meglio che vada… La partita sarà finita e…-

-Io ho una cosa da fare!- disse tutta d’un fiato la Grifondoro –e penso che tu dovresti venire con me-




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Bene, bene, bene
puntuale come sempre!
questo capitolo è stato un parto..
e non sono convinta sia venuto bene..
Beh, che ne pensate?
Cosa credete che voglia proporre Hermione a Santana?
Vi ho messo tanto Brittana, ma probabilmente le cose stanno cambiando.
La storia dell'incanto Obliaviate l'ho trovata veramente figa, un pò sulla falsa riga di "se mi lasci ti cancello"... dite che Santana ci riproverà?

Adesso vi lascio con un grazie speciale a chi mi segue e si ferma a recensire ogni capitolo.
quindi...
Aspetto commenti!

Un abbraccio
a presto
Chiara
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Capitolo 5
*** Expelliarmus ***


expelliamus

-Non se ne parla- replicò Harry risoluto.

Hermione gettò un’occhiata all’ispanica, volutamente lasciata a parecchi metri dietro di lei e si rigirò verso il suo amico.
-Perché no? E’ del settimo anno, sa molti più incantesimi di noi…-
-Ma è una Serpeverde, Hermione-
-E da quando sei diventato così razzista?-
-Ok, allora come la mettiamo con la Umbridge? Chi ti dice che non l’abbia mandata lei per scoprire cosa stiamo facendo?-

Hermione sbuffò, poi buttò un’ultima occhiata a Santana che sembrava si stesse stufando di aspettare.

-Harry ti prego fidati di me…- disse avvicinandosi a lui –ti assicuro che lei merita di stare nell’esercito più di chiunque altro-
Il Grifondoro guardò la Serpeverde senza capire bene il perché delle parole di Hermione.

-Santana…-
-Siete prolissi voi Grifoni- rispose seccata la latina avvicinandosi a loro.

Harry continuò a squadrarla poco convinto.
-Io e Harry vorremmo che ti unissi all’esercito di Silente…-
Santana alzò un sopracciglio, per Salazar, cosa diavolo era l'esercito di Silente?



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-Non avresti dovuto-
-Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere… E poi abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile e tu... sei una strega potente-
-Grazie…- rispose Santana sorpresa.
Hermione sorrise mentre le sue guance si tingevano inspiegabilmente di rosso.

Dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio, Hemione guardò il ritratto della signora grassa che non aspettava altro di sentire la parola d’ordine per andare a dormire.

-…Quindi quando s’inizia?- Chiese l’ispanica visto che nessuna delle due voleva lasciare l’altra.
-Presto…- si affrettò a rispondere la Grifondoro  -stiamo solo cercando un posto adatto per allenarci… Dopo che la Umbridge ha vietato tutte le attività extra scolastiche, dobbiamo trovare un posto sicuro…-
-Mi vuoi dire che non avete ancora una "location"?- la beffeggiò la latina che aveva già la soluzione a quel problema.
Hermione scosse la testa.
-Pivelli!-



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-E’ anche nota come stanza va e vieni… La stanza delle necessità appare solo quando uno ne ha veramente bisogno e ha sempre tutto quello che serve a chi la cerca-
-E’ magnifico… E’ come se Hogwarts volesse farci combattere-
-Grazie per la lezione di storia Granger… Io direi che ora di cominciare- li schernì Santana facendosi spazio nella grande stanza che aveva appena proposto ai ragazzi.



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I ragazzi erano posizionati in fila davanti un manichino di un mangiamorte con la bacchetta pronta in mano.
Accanto a loro Harry Potter dava indicazioni su quali incantesimi usare per disarmare gli avversari.

Santana, posta a metà della fila piena di Grifondoro, di qualche Tasso e un paio di Corvonero si sentiva un pesce fuor d’acqua, tuttavia l’idea di esercitare la magia la metteva sempre una certa eccitazione in corpo.
Hermione, con la quale passava fin troppo tempo ultimamente, le aveva consigliato di parlare con Harry per farsi raccontare di Brittany.

Ma lei non era ancora pronta, l’unico motivo per cui aveva accettato di prendere parte all’ES era perché esercitare magia le teneva la mente impegnata.
Arrivato il suo turnò, Harry guardò Santana e annuì come se le stesse dando il permesso di procedere con l’incantesimo di disarmo.

-EXPELLIARMUS- urlò l’ispanica scuotendo la bacchetta e facendo volare la bacchetta del manichino dall’altra parte della stanza, poi si girò verso Potter e gli lanciò un’occhiata di chi la sa lunga.
-Molto bene Santana- rispose il ragazzo sorpreso mentre la Serpeverde faceva il giro per mettersi in coda alla fila.

Hermione la guardò fare il giro e tornare in coda alla fila con aria di superiorità.
Scosse la testa e tornò a guardare avanti, Serpeverde! Tutti uguali!



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-Gli schiantesimi sono uno degli incanti più utili nel vostro arsenale- Continuò a spiegare il ragazzo con la cicatrice.

Dopo un paio di coppie che si erano appena messe in gioco con gli schiantesimi, toccò a Hermione e l’amico fulvo di Potter, Ron Weasley.

Santana si soffermò sullo sguardo fiero della sua nuova amica.
Hermione effettivamente sembrava molto sicura di sé.

-Forza Ron, Forza Ron- dissero diversi ragazzi presenti nella stanza.
L’ispanica si avvicinò ai gemelli Weasley, fratelli di Ron, che avevano appena scommesso tra di loro.

-10 falci su Hermione- disse Santana intromettendosi nella loro scommessa.
I due ragazzi perfettamente identici si girarono sorpresi verso la Serpeverde che aveva alzato di dieci volte la loro posta in palio.

-Ci stiamo- risposero in coro.
Santana sorrise e guardò Hermione.

Due secondi dopo la Grifondoro schiantava Ron dall’altra parte della stanza.

L’ispanica si girò verso i gemelli con un sorriso diabolico e la mano tesa per ricevere la vincita.



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-Lavorare sodo è importante- spiegava Harry Potter mentre correggeva la posizione del braccio di una ragazza dei Tassorosso -ma c’è una cosa che conta molto di più- disse spostandosi su un altro ragazzino di Grifondoro che stava cercando di rimpicciolire il manichino  -credere in voi stessi-

Santana, che in un angolo si stava esercitando con l’incanto Patronus, guardava il ragazzo con ammirazione, non l’avrebbe mai detto, ma quel Potter sapeva il fatto suo.

-Sei già al patronus?-
-Evocarlo in silenzio è difficile- rispose di riflesso Santana.

-In silenzio?- Chiese incuriosita Hermione.

Santana non rispose e continuò a concentrarsi come se quel piccolo dettaglio fosse irrilevante.

-Quindi l’hai già evocato?- Chiese ancoara più incuriosita la Grifondoro.

-Solo con Brittany, e non in silenzio…- continuò l’ispanica senza perdere la concentrazione.

Hermione si morse un labbro, ogni volta che la latina nominava Brittany si sentiva  in imbarazzo.
Grazie all’esercito di Silente aveva imparato a conoscerla, ma con Brittany era diverso.
Più il tempo passava, più Santana la nominava sempre di più e con più naturalezza, e questo era un bene, ma per un qualche motivo che non riusciva ben a capire, non riusciva a chiederle niente di più.
Lei che era sempre curiosa di tutto, al suono di quel nome si bloccava.
Gelosia?

-Senti…- disse poi cercando di scacciare quei pensieri -stasera con Harry, Ron e pochi intimi saliamo sulla torre di astronomia… Dicono che nel mondo babbano ci sarà una specie di eclissi… dovrebbe essere interessante- argomentò Hermione leggermente impacciata.
A quel punto fermò la bacchetta, tanto con tutto quel casino non sarebbe mai riuscita a concentrare, e girò la testa verso la Grifondoro.

-E’ una specie di appuntamento?- La provocò volutamente la latina.

-No… Cioè Si… Dai Santana!- rispose Hermione diventando paonazza.

-Respira Granger… Stavo scherzando- ridacchiò Santana –mi piacerebbe davvero- disse poi seria guardandola negli occhi.
Hermione cercò di trattenere il morso che le aveva appena attanagliato lo stomaco.
Come miseriaccia faceva a cambiare così improvvisamente espressione, era bipolare o cosa?
Ma una cosa era certa, ogni volta che lo faceva, Hermione perdeva totalmente la testa.

La Grifondoro tornò a concentrarsi sulle parole della mora.
-Ma stasera ho promesso a Quinn che studiamo insieme… Per ovvi motivi non la sto calcolando molto ultimamente-

-Quinn?- Domandò con incertezza Hermione.
-Quinn Fabray…Non te ne ho mai parlato?- Chiese titubante Santana.

Hermione scosse la testa.

-Hai presente il prefetto di Corvonero? La biondina con l’aria da stronza?-
La Grifondoro ci pensò su.

-Ma si la Fabray, la nomina spesso la McGranitt quando non riusciamo a trasfigurare le cose… Dice che è tipo un genio a Trasfigurazione-
Santana sorrise orgogliosa.
-E’ la mia migliore amica…-

-Certo certo- rispose la Grifondoro un po’sorpresa.
Ma effettivamente c'era da aspettarselo, Santana era un genio con gli incantesimi, non poteva mica frequentare gente della sua altezza.

-Non siamo diventate amiche perchè siamo due cervelloni o robba del genere- continuò Santana.
Hermione sbattè le palpebre un paio di volte, le leggeva nel pensiero forse?
-Ci conosciamo da quando eravamo piccole... Speravamo di finire nella stessa casa ad Hogwarts... Ma non è stato così- concluse un pò rammaricata.

Hermione aveva ascoltato ogni singola parola senza perdersi neanche una virgola, Santana le era sempre sembrata così misteriosa, e sapere che era stata bambina anche lei la rendeva, come dire... Più umana.

-Puoi portarla se vuoi…- senza pensarci troppo su.
Santana la guardò sorpresa.



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-Ti vedo poco ma mi sembri diversa…- Cominciò Quinn seguendo la latina su per le scale della torre di astronomia.

-Mi sto tenendo impegnata…- tagliò corto Santana, non era sicura di poterle rivelare dell'Esercito di Silente.

-Non è che hai iniziato a fare qualche missione segreta per quella psicopatica della Umbridge?-
-Macchè…-

La bionda la guardò torva, c’era qualcosa che non le stava dicendo.

-Stai frequentando qualcuna Lopez?- Chiese a brucia pelo.

Santana arrossì senza accorgersene –Ma, per la barba di merlino, di Salazar e di tu-sai-chi... NO... Assolutamente NO!- L’ammonì cercando di ricomporsi.
-Scusa era solo una domanda- si giustificò la bionda senza smettere di guardarla.

La Serpeverde tirò fuori dalla manica del mantello la bacchetta e l’agitò per aprire la serratura del tetto della torre di astronomia.

Quinn sapeva che le stava mentendo, la conosceva fin troppo bene, tuttavia decise di non indagare, il fatto che Santana usasse ancora la bacchetta di Brittany la diceva lunga su di lei e sui suoi sentimenti.

Avrebbe voluto dire a Santana di sbarazzarsi della bacchetta,
avrebbe voluto urlarle che averla sempre tra le mani non era una cosa sana,
ma era impossibile, Brittany mancava anche a lei.

Le due ragazze si avvicinarono ad un gruppetto di ragazzi distesi sul tetto sotto dei sacco a pelo.

-Pivelli…- Li salutò Santana prendendo uno dei sacco a pelo.
-Oh Ciao Santana- disse Harry Potter.

-Lopez!- la salutarono in coro i gemelli Weasley.
Santana ricambiò i saluti con un cenno e si sedette nel sacco a pelo.

Hermione, che aveva seguito la latina arrivare e salutare tutti, la guardò aspettando con pazienza che questa si accorgesse di lei.
Poco dopo l’ispanica si girò verso di lei.
Hermione le sorrise dolcemente.
Santana ricambiò il sorriso perdendosi un attimo in quegli occhi marroni che nel tempo aveva imparato a conoscere, poi si rigirò verso Quinn che la guardava con un sopracciglio alzato e un sorriso beffardo.
-Che c’è?-
-Oh assolutamente niente Sannie!- Sorrise Quinn parecchio divertita da quella situazione.

Santana sbuffò irritata e, senza fare altre domande, fece apparire due burrobirre, ne passò una all’amica che ridacchiando la prese e si distese accanto a lei per guardare l’eclisse lunare.


Harry Potter a pochi metri da loro ripensava alle parole dell’amica Corvonero di Santana…- Sannie… L’aveva chiamata Sannie….- lui quel nome l’aveva già sentito.



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Mi piacciono questi finali di capitoli che ti dicono tutto e non ti dicono niente...
Allora quanti di voi hanno capito che Hermione le voleva proporle l'ES????
Io l'ho detto all'inizio, questa storia segue paro paro il quinto libro... riveduto e corretto...  :P
A questo punto trovo impossibile che mi indoviniate dove il signor Potter possa aver sentito "Sannie"...
VI do un aiuto... anzi no, se vi aiuto è troppo semplice...
Vi giuro che se qualcuno lo indovina pubblico tipo domenica..

Allora, andiamo a questo capitolo,
ho pubblicato un paio di giorni prima perchè giove82 mi ha chiesto di farlo... mi ha detto che se pubblicavo prima era meglio,
e  quindi eccoti accontentata...
che dire?
molto meno brittanoso degli altri, anzi sta succedendo qualcosa,
che ne pensate? Questo era il piano sin dal principio, qualcuno nelle recensioni ci aveva pure preso...
anche se, in tutta onestà, non so come andrà a finire, queste due fanno un pò di testa loro, Hermione è confusa, San è ancorata al passato... insomma..
Mi scuso se il capitolo è corto, il prossimo sarà un pelino  più lungo e succederanno diverse cose,
però vi metto un link

https://www.youtube.com/watch?v=fEOuMCd5e9I

la maggior parte delle scene descritte sono quelle del film, così avete un riscontro visivo!
Detto ciò vi ringrazio per tutti quelli che leggono, seguono e trovano il tempo di recensire..
non siate timidi, sono curiosa di sapere cosa ne pensate.
Ci vediamo al prossimo aggiornamento
Buona serata
C





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Capitolo 6
*** Petrificus Totalus ***


PETRIFICUS TOTALUS-

-Harry, riporta il mio corpo da Sannie, riporta il mio corpo al mio amore-
Harry Potter annuì al fantasma di Brittany mentre con la bacchetta respingeva la maledizione di Voldemort.


Harry con davanti una foto che ritraeva Brittany al torneo Tre Maghi, ripensava alle parole della bionda mentre con la mano si toccava un anello che portava sull’indice sinistro.

-Harry giù!-
Il ragazzo si girò di botto dall’altra parte del labirinto, e si abbassò come le aveva urlato Brittany.
Nel abbassarsi vide una lama rotante passargli sopra la testa e tagliare un paio di rami incantati che lo stavano per attaccare.
La lama tornò alla sua legittima proprietaria trasformandosi in un oggetto molto più piccolo.
Un anello.
-Devi stare più attento Potter- disse la bionda prima di sparire in mezzo al labirinto.

I due si sarebbero rincontrati poco dopo per afferrare insieme la coppa Tre maghi e materializzarsi nel cimitero.


-Potter?-
Una voce lo ridestò dai suoi ricordi.
All’entrata della stanza delle necessità, come s’immaginava, c’era Santana.

-Dove sono gli altri?- Chiese la latina non vedendo i membri dell’esercito di Silente.
-Arrivano fra poco- rispose il ragazzo che continuava a fissare la foto di una Brittany super sorridente.
La latina si avvicinò al ragazzo e vedendo la foto perse un battito.

Quella foto era sempre stata li, ma lei aveva cercato in tutti i modi di non fermarsi a guardarla.

Brittany con addosso la sua divisa Gialla e Nera, molto simile a quella che usava per il Quiddicth sorrideva mentre muoveva le dita per fare un due in segno di vittoria.
Santana si ricordava bene quando aveva scattato quella foto.
Era il giorno della prima prova del torneo e lei era terrorizzata all'idea che Brittany stesse per affrontare un drago.
Brittany non sembrava dello stesso avviso mentre sorrideva ai giornalisti e ai fotografi che la ritraevano per la gazzetta del profeta.

La voce di Harry Potter la fece ridestare dal suo ricordo.
-Mi ha salvato la vita più di una volta nel labirinto- disse il ragazzo porgendole l’anello di Brittany.

Santana afferrò il piccolo oggetto e l’osservò con stupore cominciando a sudare freddo.
Non poteva crederci, quello era l'anello che le aveva fatto con Quinn.
lo chiuse nel palmo della mano stringendolo con forza.

-Quando stavo combattendo contro Voldemort, le nostre bacchette sono entrate in contatto e sono usciti fuori tutti i fantasmi delle persone che aveva ucciso-

A Santana le si inumidirono gli occhi.

-E’ li che Brittany mi ha chiesto di riportare indietro il suo corpo, di riportarlo a Sannie, di riportarlo al suo amore…-spiegò guardando Santana negli occhi.
-Ho cercato Sannie per tutto il castello, ma non avevo idea di chi fosse… Fino all’altra sera…-

Santana ripensò al momento in cui Quinn l’aveva chiamata con quel nomignolo concesso a pochi eletti.

 -Mi dispiace davvero che sia morta-
La latina sorrise appena.
Con il palmo della mano, si asciugò una lacrima ribelle.

-Quindi è vero… Non sei un bugiardo come dice la Umbridge…- aggiunse con un leggero sorriso - tu-sai-chi è tornato-

Harry annuì.

Santana allora riaprì la mano e prese l’anello –tienilo tu… Potrebbe tornarti utile-
Harry Potter, sorpreso, afferrò il piccolo oggetto e se lo mise all’indice.
I due si guardarono come se stessero suggellando un patto.
Non servivano altre parole, ma da quel momento in poi, Santana gli sarebbe stata riconoscente a vita.

Dalla porta d’ingresso cominciarono ad entrare i ragazzi dell’esercito di Silente per esercitarsi.

Dopo circa una decina di Grifondoro spuntò anche Hermione.
Santana, vedendola, sorrise.

Aveva dimenticato l’ultima volta che si era sentita felice di vedere qualcuno.
Hermione sorrise di rimando senza capire il perché di quel sorriso spontaneo.



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-Dove siamo?- Chiese la Grifondoro mentre seguiva a passò svelto la latina verso un’area del castello a lei sconosciuta.
-Pazienza Granger- rispose Santana.

Hermione sbuffò, odiava non sapere le cose.
-Siamo quasi arrivate comunque- aggiunse Santana fermandosi davanti una grossa porta rossa.
Santana tirò fuori dal mantello la bacchetta di Brittany e fece un leggero movimento di rotazione senza pronunciare nessun incantesimo.
La serratura si aprì.

-Te l’ha insegnato Brittany, vero?-
-Ad aprire le porte?-
-A fare gli incantesimi senza pronunciarli- rispose ovvia seguendo Santana nella grande stanza buia.
La latina agitò ancora la bacchetta e la stanza s’illuminò rivelando un grande ufficio con scaffali e librerie.

-Non è così difficile come sembra… Se ti comporti bene potrei pure pensare di insegnartelo…-
-Ne sarei onorata- rispose facendosi la voce grossa.
Santana sorrise beffarda.
Doveva ammettere che quella ragazzetta ci sapeva proprio fare.

-Eccoci- disse, indicando e fermandosi davanti ad una libreria ben precisa.

Hermione sbattè le palpebre un paio di volte, in quello scaffale ci saranno stati almeno 300 libri.
Fece un paio di passi in avanti per avvicinarsi a quelli riposti alla sua altezza.

-Ma questi libri, li ho già visti in biblioteca…- poi si avvicinò ad un altro e toccò il dorso con un dito –questo era nel reparto proibito…- a quel punto si girò verso Santana -che ci fanno qui?-
-Sono delle copie- spiegò la mora tirandone fuori uno e mostrandolo ad Hermione –le nostre personalissime copie… se lo apri ci sono segnati tutti gli appunti delle lezioni-
Hermione era sbalordita, perché non ci aveva pensato lei.
-Nostre?-
-Questa libreria è mia e di Quinn-

Hermione s’incupì, chissà perché quella ragazza non le era parsa particolarmente simpatica –la tua migliore amica- aggiunse ovvia.

Santana sembrò non far caso al tono irritato -Che ti credi? Io e Quinn siamo una bomba insieme!-
La Grifondoro pensò che anche lei sarebbe stata in grado di una cosa del genere… Se solo avesse avuto qualcuno con cui farlo.
-Hai un gran potenziale anche tu Granger, sono sicura che se avessi avuto una secchiona come me con cui studiare avresti avuto pure tu un’idea del genere-

Hermione s’irrigidì, possibile che le leggesse nella mente?

Santana la fissò per un attimo.
-Sei solo molto prevedibile…- la beffeggiò facendola imbarazzare ancora di più.

-Come sono ordinati?- Domando la Grifondoro cercando di cambiare il discorso.
-E qui ti volevo…- disse soddisfatta la latina – conta gli scaffali…-

Hermione si fece indietro per ampliare la sua visuale e contò i ripiani -7…- disse infine.
-Deduco che Quinn abbia fatto di recente una ricerca per anni-  disse studiando l'attuale disposizione.

Santana agitò la bacchetta e la libreria mutò dividendosi in più ripiani –adesso sono divisi per materie- spiegò continuando a guardare con orgoglio i suoi libri.
Hermione si vicinò alla libreria sempre più sbalordita –solo un libro di divinazione?-
-Mi ha obbligato Quinn, se fosse stato per me sarebbe rimasto il ripiano vuoto…- rispose ovvia.
Hermione ridacchiò, anche lei odiava divinazione, la riteneva una materia totalmente inutile.
-A che serve divinazione?- continuò Santana mentre muoveva la bacchetta facendo cambiare ancora posto ai libri.
-A niente ovviamente…- rispose Hermione ancora più ammaliata da quella ragazza.

-Insomma… Se ti serve qualcosa qui la trovi… Devi solo decidere come cercarla…-

La Grifondoro si girò verso Santana sorpresa –Vuoi dire che posso usarla?-
-Ti c’ho portato apposta!- Rispose ovvia Santana.
Hermione non poteva credere ai suoi occhi –grazie- disse stampandole un bacio sulla guancia.
Santana a quel gesto s’irrigidì di riflesso.
Non era più abituata a quel tipo di contatto.

Hemione guardò Santana specchiandosi nei suoi occhi scuri come la notte.
In quegli occhi, che aveva imparato a conoscere, poteva leggerci tutta la disperazione per la morte di Brittany.
Ma ultimamente c’era dell’altro, qualcosa che Hermione aveva paura di decifrare.

D’altronde era impossibile che Santana Lopez, l’ex capitano e portiere dei Serpeverde, e assistente a soli 17 anni di un professore di Hogwarts, ci stesse provando con lei.



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Quinn si fermò davanti la stanza delle necessità e chiuse gli occhi.
Dopo pochi attimi comparve una porticina.
Quinn afferrò la maniglia e l’aprì.

La Corvonero superò l’ingresso di quella che sembrava un piccolo appartamento babbano -San… San…-
Non trovando nessuno in cucina decise di provare in camera da letto.
-Per la barba di Merlino- urlò trovando la sua amica avvinghiata alla battitrice dei Tassorosso.


-Quando cavolo pensavi di dirmelo?- Sbraitò Quinn mentre agitava la bacchetta.
-Mi fai paura con quell’arma in mano…- rispose la latina appoggiata ai piedi della grande quercia.

-Punto primo, è una Tassorosso-
Santana alzò gli occhi al cielo.
-Punto secondo… è una ragazza-
-E Punto terzo…- continuò mentre faceva avanti e indietro davanti all’ispanica –l’hai portata nel nostro appartamento delle necessità per scopartela?-
-Dai non farla così tragica Quinn… Mica eravamo in camera tua…- Replicò la latina.

-Quel luogo è nostro, l’abbiamo chiesto ad Hogwarts perché il cappello parlante ci ha messo in due case diverse…  Non puoi profanarlo per e tue scappatelle saffiche!-

A quel punto Santana si alzò –e va bene scusa, avrei dovuto chiedere un'altra stanza, ma era la prima volta, non mi aspettavo neanche che succedesse così in fretta, non ho avuto tempo d’immaginare un altro luogo…- cercò di giustificarsi la mora evidentemente dispiaciuta.

Quinn guardò l’amica cercando di capire se stesse dicendo la verità.
-Potevi dirmelo…-
-Ti ho appena detto che non mi aspettavo che succedesse…-
-Non parlo di quello idiota!-La interruppe la bionda.
Santana abbassò lo sguardo.
-Dio, San ci conosciamo da quando avevamo cinque anni, ci siamo sempre raccontate tutto…-
-Questo è diverso- rispose risedendosi a terra.

Quinn si sedette accanto a lei aspettando che l’amica ricominciasse a parlare.
-Forse non te l’ho detto perché mi vergognavo… E’ una cosa strana insomma a me sono sempre piaciuti i ragazzi…-
-E’ una cosa strana sì- commentò Quinn pensandoci su.
Le due ragazze cominciarono a fissare il vuoto come se entrambe stessero pensando alla "stranezza" della cosa.
–Ma non è detto che sia sbagliata- aggiuse la bionda.
-Insomma sembrava che ci steste dando dentro…- concluse con un po’ di imbarazzo.


Santana sorrise maliziosa.

-lalalalala non voglio sapere i dettagli sessuali…- disse velocemente la Corvonero.

L’ispanica cominciò a ridere contagiando l'amica in una risata liberatoria.

-Avresti dovuto dirmelo però, ti sarei stata vicina- disse Quinn tornando seria.
-Penso ne avrei avuto bisogno…-rispose Santana mordendosi un labbro.
 

Quinn allargò le braccia per accoglierla in un forte abbraccio.
-Ok, raccontami tutto adesso-



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Quinn camminava spedita verso un’area del castello ben precisa.
Stringeva tra le mani un foglietto.
Un gufo di Santana che la rassicurava sul fatto che presto le avrebbe raccontato tutto.
La Corvonero era nervosissima, possibile che Santana dovesse arrivare a mandarle un gufo?
Vivevano nello stesso castello, per la barba di Merlino!

Eppure sperava che dopo quella sera sulla torre di astronomia le avrebbe raccontato tutto.
E invece niente, Santana si era congedata come se nulla fosse.
E lei non aveva insistito.
Nonostante fosse evidente che tra la sua amica e la Grifondoro ci fosse del tenero, aveva evitato di indagare.
La conosceva bene, conosceva i suoi tempi, anche se ultimamente stavano diventando un pò troppo prolissi.


La bionda aprì la porta del grande ufficio e si diresse verso il proprio scaffale.
Leggere l'avrebbe sicuramente distratta.

-Per la barba di Merlino!-
Hermione, che era intenta a cercare un libro, sobbalzò per lo spavento.

-Io… Santana mi ha detto che potevo- cercò di giustificarsi, non che ne avesse bisogno, Santana le aveva mostrato quello scaffale apposta, ma Quinn le sembrava così minacciosa.

La Corvonero la studiò con un sopracciglio alzato.
-Cioè? La Lopez ti ha mostrato questo posto?- Chiese con tono irritato.

Hermione annuì piano.
Quinn se la squadrò per bene –non ci posso credere, l’ha rifatto?- disse tra sé e sé.
Hermione faticava a seguirla.
Quinn scosse la testa delusa e fece dietro-front.
La Grifondoro pensò bene di seguirla.

-Aspetta…-
Quinn fece finta di non sentirla.
Hermione allora tirò fuori la bacchetta –COLLOPORTUS-

La porta si chiuse davanti a Quinn e si sigillò dall'interno.

-Ti giuro che non ho preso in prestito niente volevo solo consultare un paio di libri che in biblioteca non ci sono-
-Perché te l’ha mostrato?- Chiese a bruciapelo la bionda.
-Non lo so… Forse perché sa che mi piace leggere…- rispose schietta.

Quinn alzò un sopracciglio poco convinta.
-Oh… senti Quinn… Santana sta passando un brutto momento ma le cose stanno cambiando… Le lezioni di Harry nella stanza delle necessità la stanno facendo rinascere- disse tutto d’un fiato, rendendosi conto solo alla fine quello che aveva appena rivelato.

-Volevo dire…- provò a rimediare.
La bionda sbarrò gli occhi incredula.
Quante cose le stava nascondendo la sua migliore amica?
Quinn uscì dalla stanza con i nervi a fior di pelle.

Questa volta Santana l’aveva fatta veramente grossa.



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Quinn vagava come una trottola per i corridoi di Hogwarts.
Quante cose le stava nascondendo Santana? E soprattutto perché?
Il filo dei suoi pensieri fu interrotto da una donna vestita di rosa che le si palesò davanti.

-Gradisce una tazza di the Signorina Fabray?-



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-Expecto Patronus… Expecto Patronus- ripetè la latina facendo scaturire dalla sua bacchetta un lucentissimo unicorno completamente corporeo.

-Bravissima Santana- le urlò Harry Potter dall’altra parte della sala d’allenamento.
Santana gli fece l’ok con il dito, poi si riconcentrò sulla propria bacchetta.
Doveva assolutamente riuscire a evocare il patronus in silenzio.

Dopo un paio di tentativi andati a vuoto, agitò leggermente la bacchetta e da questa fuoriuscì un unicorno ancora più grande del precedente.

-Fantastica…-
Santana si voltò verso la voce familiare e l’unicorno scomparve.

-Granger mi hai distratto…- sbuffò lei.
Hermione si avvicinò di più e la salutò con un bacio sulla guancia.
-Ciao San…-
-Ciao…- rispose imbronciata.
-Dai sono sicura che riesci a evocarlo di nuovo…-

-Mi è passata la voglia- rispose annoiata Santana –piuttosto non eri tu quella che voleva imparare l'arte del silenzio? Ti farebbe bene-la beffeggiò.
Hermione scosse la testa e sorrise un pò imbronciata.
Tremenda, quella Serpeverde era semplicemente Tremenda!

Santana sorrise e si mise dietro di lei avvolgendo la mano che teneva la bacchetta con la sua.
La Grifondoro a quel contatto così ravvicinato tremò.

-Devi concentrarti- cominciò Santana guardando il manichino a forma di mangiamorte –pensa all’incantesimo che vuoi fare e poi agita la bacchetta… Così-
l’ispanica agitò il braccio e la bacchetta di Hermione, e disarmò il manichino di fronte a loro.

-Sembra facile…-

Santana guardò la Grifondoro e fece un cenno di sì con la testa.
Hermione si concentrò sull’Expelliarmus e guardò il manichino.

Niente.
Non successe niente.

La ragazza guardò delusa l’ispanica.
-Era solo il primo tentativo Granger… Che pretendi? Pensa che neanche Quinn c’è mai riuscita!-

Hermione al suono di quel nome decise di farsi forza e raccontargli cosa le era accaduto.

-A questo proposito… C’è una cosa che dovresti sapere…-

Santana assunse un’espressione incuriosita.

Un fortissimo tonfo attirò la loro attenzione e quella di tutti i ragazzi dell’esercito.

Le pareti cominciarono a tremare come se qualcuno stesse abbattendo la porta magica.
Una altro colpo e il muro cominciò a cedere.

Quando Hermione si rese conto di quello che sarebbe successo da li a poco si girò verso Santana e, agitando la bacchetta, le urlò contro –PETRIFICUS TOTALUS-




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Bene bene bene,
buongiorno e buona domenica a tutti!
Non prendetemi per pazza, ma sono sveglia da circa un paio d'ore per via di altri progetti che mi tengono la mente impegnata e l'ispirazione sempre attiva!
Detto ciò
Un applauso a Ele_master23 che tempo record ha risposto alla mia domanda...
Come vedi, una promessa è una promessa...

Sarei stata tentata di lanciare un altro quesito sul perchè Hermione lancia il Petrificus Totalus a Santana, ma no! Poi siete troppo bravi(la storia di Sannie l'avete indovinata quasi tutti) e rischio di finire di pubblicare la storia in tipo una settimana! -.-
Sono successe delle cose interessanti in questo capitolo... o no? Voi che ne pensate?
Abbiamo visto pure il Patronus di Santana... (scontatissimo... o no?)
Vi dico solo che adesso cominciano a succedere una serie d'eventi uno dopo l'altro... Se ricordate il libro o il film... Ricorderete pure cosa succede!
Molti di voi non riescono a visualizzarsi Herm e San, vi dico la verità, anche a me risulta difficile, ma loro due mi piacciono tanto e c'è una strana alchimia che le continua ad avvicinare... bah vedremo che succederà!

Ok, vi lascio con i soliti ringraziamenti a chi legge e segue e mi ha aggiunto nei preferiti.
Un grazie più speciale ai recensori di quest'ultimo capitolo che sono stati più del solito e che mi hanno fatto riflettere su una serie di passaggi!
Grazie di cuore,
ci aggiorniamo entro il fine settimana!
buona domenica a tutti
Chiara


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Capitolo 7
*** Veritaserum ***


veritaserum

Santana aprì gli occhi faticando a mettere a fuoco.
La luce accecante che scaturiva dalle grandi finestre dell’infermeria la stava confondendo.
-Oh finalmente si è svegliata la signorina Lopez-

L’ispanica si girò verso la persona che più la irritava ad Hogwarts –Madama Berry, per Salazar, che è successo?-

La donna di massimo trent’anni, con un naso pronunciato e i capelli raccolti in una crocchia, si avvicinò al lettino dell’ispanica con in mano un bicchiere d’acqua.
La latina cominciò a berla.
-Ti hanno pietrificato…-
-Che cosa?- sbraitò la mora sputandole addosso tutta l’acqua.

Madama Berry si asciugò la faccia parecchio schifata -Ho suggerito alla Umbridge di lasciarti così per un po’… Ma non l’ha trovata un’idea divertente…-

Santana le fece una smorfia, poi si guardò intorno per capire se fosse sola.
Nel lettino di fronte a lei riconobbe una figura familiare.
Sbatté le palpebre un paio di volte e si scaraventò fuori dal letto per accertarsi che fosse lei.

-Berry che ci fa Quinn qui?- Chiese preoccupata.

Madama Berry si avvicinò a lei e guardò la ragazza bionda con il viso pallido ancora addormentata.
-L’ha fatta portare la professoressa Umbridge, siete arrivate insieme- Spiegò l’infermiera.
Poi controllando che non ci fossero orecchie indiscrete si avvicinò a Santana.

-Quel confetto malefico ha detto che era svenuta, ma io non ci credo…- continuò a guardarsi in torno –per me… è stata drogata…-

-Drogata?- Chiese ad alta voce la latina.
-Shhh…- la zittì la Berry.

-Non è la prima…Tu lo sapevi che la Umbridge usa il veritaserum con i suoi studenti?-
-L’ha fatto anche con me…-
Rachel strabuzzò gli occhi –non le avrai mica detto di…-
Santana scosse la testa.
L’infermiera fece un sospiro di sollievo, e istintivamente le fece una carezza sulla guancia.

La mora sorrise a quel gesto affettuoso, poi tornò seria –ok cuginetta andiamo al sodo!-
Rachel sbuffò, quella Serpeverde di cugina che si ritrovava era incorreggibile.

-Dicevo… Evidentemente con Quinn ha alzato un po’ il gomito… Quell’intruglio mica fa bene…-

Santana si avvicinò di più all’amica e le accarezzò la fronte.
-Si riprenderà, deve solo riposare- la rassicurò la Berry.

-Hai idea del perché abbia usato il Veritaserum su Quinn?- Chiese Santana con la mano ancora appoggiata sulla fronte dell’amica.

L’infermiera scosse la testa.


-San!-
Santana si girò verso la porta e vide Dave.
Il ragazzo si mise a correre verso di lei e l’abbracciò con forza.
-Come stai?-
-Io bene- rispose guardando Quinn.
Il ragazzo si girò verso l’infermiera che lo anticipò nella riposta –Sta bene Dave, deve solo riposare…-
-Mi hanno detto che stavi qui, che i Grinfondoro ti avevano pietrificato…-
Santana lo guardò senza capire, cosa c’entravano i Grifondoro?


-Finalmente si è ripresa la nostra bella addormentata-

Tutti i presenti si girarono verso la porta su cui era appena comparso Draco Malfoy.
Istintivamente Dave si spostò davanti Santana a mo di barriera.

-Buono scimmione, Lopez… La professoressa Umbridge ti desidera nel suo ufficio subito-
Santana guardò prima Dave e poi la Berry, quella situazione cominciava davvero a preoccuparla.



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La Serpeverde aprì la porta dell’ufficio della Umbridge e tirò un sospiro di sollievo vedendo subito la McGranitt, poi però il suo sguardo cadde su Harry Potter ed Hermione Granger,
Che ci facevano loro li?

-Oh bene Signorina Lopez, sono felice che si sia ripresa così in fretta- disse la donna vestita di rosa.
Santana sorrise appena –Professoressa Umbridge, Professoressa McGranitt che ci fa lei qui?-
La Umbridge non le diede modo di rispondere.

-Si da il caso che la professoressa McGranitt sia qui come testimone… Anche se non ne vedo la ragione- precisò la Umbridge.

Santana intanto non aveva smesso un attimo di cercare il contatto visivo con Hermione.

-Si da il caso che questi ragazzi sono stati scoperti a esercitare attività illecite… Dobbiamo ringraziare la signorina Fabray per questo-
-E immagino che la mia studentessa migliore le abbia fatto questa rivelazione di sua iniziativa, Dolores!- La canzonò seccata la professoressa McGranitt.
-Certo, Minerva… Che cosa vorrebbe insinuare?-

Santana continuava a non capire cosa centrasse Quinn con quella storia.
-La signorina Fabray era nervosa e aveva bisogno di parlare… Tuttavia non mi torna qualcosa…- Disse poi guardando Santana –dai racconti confusi della signorina Fabray lei sarebbe stata coinvolta in queste attività illecite… Ma i ragazzi qui presenti affermano il contrario- continuò indicando Hermione ed Harry.

Santana non poteva credere alle sue parole.
Per qualche motivo a lei sconosciuto, Quinn aveva saputo dell’esercito di Silente e aveva fatto la spia, ed Hermione l’aveva salvata da una punizione certa.

In quel momento si sentì impotente.
Avrebbe solo voluto prendere a pugni quella megera, ma decise di stare al gioco.

-E’ vero… Sapevo che lei stava tenendo questi ragazzi sott’occhio e visto che sono la sua assistente ho pensato di farlo pure io… Appena scoperti sarei venuta subito a confidarmi con lei ma la Granger mi ha pietrificato…- Spiegò tranquillamente Santana –Quinn… cioè la signorina Fabray è una mia grande amica, ma non volevo coinvolgerla in questa cosa… Avrà frainteso le mie gesta-


La Umbridge era incredula mentre Hermione ed Harry cercavano di nascondere un sorriso di vittoria.

-E’ evidente che le versioni del signor Potter e della signorina Granger coincidono con quelle della sua assistente, Dolores-

Sentenziò la McGranitt alzandosi e portandosi via i due Grifondoro.
-Dove crede di andare Signor Potter, io e lei abbiamo appuntamento con il Professor Silente- disse divertita la Umbridge.
Il ragazzo deglutì a vuoto e guardò la McGranitt.
-Ho le mani legate Potter…- rispose l’insegnante dispiaciuta, poi si girò verso l’ispanica -Santana sarei lieta se tornassi in infermeria ad accertarti delle condizioni della signorina Fabray-




-Dovete stare attenti di chi fidarvi e di chi no…- Disse la McGranitt una volta lontana dall’ufficio della Umbridge, poi si girò verso Santana.
-Ignoro le ragioni per cui Silente ti abbia messo alle costole di quella arpia, così come ignoro il perché la signorina Granger ti abbia coperto… Ma mi auguro, che tu ti renda conto che stavi rischiando grosso-

-Si professoressa…- rispose a tono Santana ancora confusa.
La donna sospirò e si congedò senza aggiungere altro.

Quando la professoressa di trasfigurazione fu lontana, Santana si girò verso Hermione e la prese per la toga trascinandola in un angolo buio e lontano da occhi e orecchie indiscrete.

-Perchè cavolo l’hai fatto?-
-Ma è ovvio no?-
Santana scosse la testa.

-Se la Umbridge smette di fidarsi di te è la fine…-
L’ispanica faticava a credere alle sue orecchie… Quei Grifoni erano davvero subdoli.

-Mi state chiedendo di fare il doppio gioco?-
-Andiamo Santana come se non l’avessi già fatto fino adesso- la canzonò divertita Hermione –senza contare che se ti avesse beccata avresti avuto una punizione molto più pesante della nostra-
Santana provò a replicare ma non trovò nessun argomentazione per farlo.
Hermione la guardò sorridendo in segno di vittoria.

-Voi Grifondoro siete pericolosi…-
Hermione cominciò a ridacchiare e Santana non poté fare a meno di ridere a sua volta per scaricare la tensione.

Poco dopo sentirono dei passi avvicinarsi.
Istintivamente Santana si schiacciò su Hermione per non farsi vedere.

Adesso potevano sentire l’una il battito dell’altra, effettivamente non erano mai state così vicine.

Si guardarono profondamente, Hermione, quasi involontariamente, fece scorrere il suo sguardo prima sui suoi grandi occhi scuri e poi sulle sue labbra carnose.

Santana si sentì avvampare ed estremamente in difficoltà, come se quella cosa non fosse giusta.

Appena i passi si allontanarono Santana si staccò velocemente e si rispostò sul corridoio.

-Vado…- disse un po’ imbarazzata senza neanche guardarla

Hermione la guardò allontanarsi, girare l’angolo e sparire.
Si guardò intorno ancora scossa, poi respirò profondamente sentendo ancora il profumo dell’altra nell’area.



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-Potremmo rivendercelo?- Disse Santana specchiandosi nel grande uovo d’oro.

Brittany inclinò la testa specchiandosi anche lei nell’uovo. Aveva una benda in testa e i capelli tutti arruffati, ma a parte questo era la Brittany di sempre.
Santana spostò l’uovo sul comodino.

-No aspetta voglio provare ad aprirlo di nuovo-
-Te lo vieto!- La ammonì l’ispanica che adesso si stava accoccolando tra le braccia della sua fidanzata.
-Com’è che sei così rilassata? Siamo in un luogo “pubblico”- la canzonò Brittany.
Effettivamente stavano nell’infermieria di Hogwarts.
Brittany c’era finita dopo aver affrontato il drago della prima prova del torneo Tre maghi.
E se non fosse stato per la soffiata di Puck, probabilmente ci avrebbe rimesso la pelle.
Si era fratturata un paio di costole e fatta qualche taglietto in testa, niente di grave insomma, ma Madama Berry non era dello stesso avviso e l’aveva costretta ad passare la notte in osservazione.

Santana dopo averla vista strapazzata dal drago si era catapultata in infermeria e viste le condizioni della ragazza, aveva deciso di passare la notte con lei.
Ma l’avrebbe fatto comunque.

-Ho minacciato la Berry- disse poi con non-chalanche
-Cioè?-
-Le ho detto che se non ci fosse stato qualcuno in fin di vita avrebbe dovuto chiudere l’infermeria per tutta la notte…-
-Ma Sannie…- ridacchiò la bionda cercando di non sforzarsi troppo.
-E’ Rachel, me lo posso permettere…-
-Sei tremenda!-
A quel punto Santana si alzò col busto e la guardò seriamente –e tu sei una stronza! Ma lo sai quanto mi hai fatto preoccupare?-
Brittany sbuffò.
-No, promettimi che starai più attenta, o giuro che vado da Silente e mi invento qualche balla per farti squalificare dal torneo-
Brittany la tirò a se ridacchiando –ma che giuri…-
-Giuro che…- tentò la latina, ma la bionda fu più veloce e le tappò le labbra con le sue.
-Starò più attenta... Promesso…-



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Santana aprì gli occhi rendendosi conto di essersi addormentata in infermeria. Si asciugò il piccolo filo di bava che le cascava da un lato della bocca e si girò verso il letto di Quinn.

-Sei Sveglia…-
-Anche tu…- le rispose Quinn mettendo da parte il libro che stava leggendo.
Santana si ricompose sulla sedia e sbadigliò.

-Che leggevi?-

Quinn riprese il libro e glielo mostrò.
-Controindicazioni del Veritaserum- lesse ad alta voce Santana.
-Me l’ha portato tua cugina…-
-Rachel ha sbagliato mestiere, doveva fare il detective, no l’infermiera…-

-E’stata dolce dai...- replicò Quinn parlando piano, evidentemente non si era ancora ripresa.

Santana la fissò per un attimo –senti Quinn… Mi dispiace…-
-No Sannie è a me che dispiace, ho visto Hermione e sono scattata…-
Santana non era sicura di aver capito bene.
-Che c’entra Hermione?-

Quinn le raccontò come erano realmente andate le cose, di come si era recata in biblioteca e di come era andata su tutte le furie quando aveva scoperto Hermione nel loro posto. Di come Hermione si fosse fatta scappare dell’esercito di Silente e di come la Umbridge si fosse trovata nel posto giusto al momento giusto.

-Quello che non mi torna è come sia successo? Dico con Hermione…-

Santana avvampò –non è successo niente con Hermione!!!!- si precipitò a rispondere.

Quinn alzò un sopracciglio malizioso –San… Ti conosco meglio della tua bacchetta…-

-Mi ha seguito quel giorno della prima di campionato… quando stavi da Puck…- cominciò Santana –forse era da un po’ che mi teneva sotto controllo… e no, non so davvero il perché…-
-Continua…- l’esortò divertita l’amica.
-Sono andata al bagno del terzo piano e…- a quel punto Santana s’incupì ricordando quello che avrebbe fatto se Hermione non glielo avesse impedito.
-Hermione mi ha disarmato…-

Quinn la guardò senza capire.

-...mentre cercavo di cancellare Brittany con l’incanto Obliviate…-

Il rumore dello schiaffo di Quinn riecheggiò per tutta l'infermeria

-Ahi-  disse Santana toccandosi la guancia.

-Idiota… te lo sei meritato-

La Serpeverde si continuò a toccare la guancia dolorante.
-Insomma? Vi siete già baciate?- Chiese Quinn con un sorriso stampato sul volto.


-Non vi posso lasciare sole un momento che vi ritrovo moribonde in preda alla Berry?-

Quinn e Santana si girarono verso la porta dell’infermeria.
La bionda sorrise nel vedere che davanti alla porta si era appena palesato il Suo Uomo.




-Ecco… E sperate che non arrivi nessuno…- disse Rachel dopo aver portato un vassoio pieno di burrobirre.
-Grazie Rachie lo sai che sei sempre la mia preferita!- Disse Puck che adesso si era sistemato comodamente sul lettino avvolgendo da dietro Quinn.

Madama Berry arrossì per il complimento.

-E dimmi, fai il cascamorto pure con le signore draghe?- Chiese Santana che invece era seduta sul lettino accanto con vicino Dave e Kurt che erano sopraggiunti pochi minuti prima.

-Oh smettila Santana… Noah ha semplicemente buon gusto…- replicò a tono l’infermiera bevendo la sua burrobirra.

Il ragazzo con la cresta sorrise e si sporse per baciare Quinn a cui non sembrava vero essere accoccolata tra le sue braccia!

Effettivamente anche a Santana quella situazione sembrava un gran deja vu, anche se ovviamente mancava Brittany.


 Puck, come se le avesse letto nel pensiero, prese la sua burrobirra e alzò in alto il calice.

-A Brittany!-
Santana sorrise e alzò il proprio calice.
Anche Dave, Kurt e Rachel alzarono il proprio.

-Abbiamo brindato a Brittany tante di quelle volte…- li fermò Quinn lasciando tutti di stucco -BrittBritt sarebbe stata d’accordo...-

A quel punto la Corvonero alzò in alto il proprio calice… A Santana e alla sua incredibile forza ad andare avanti!-

-A Santana- risposero tutti in coro, tranne Santana ovviamente che fissava Quinn scuotendo la testa commossa.

Quinn le alzò un sopracciglio in segno di sfida.

A quel punto Santana sorrise, era proprio vero, Quinn la conosceva meglio della sua bacchetta.



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E' sabato ed è arrivato il capitolo,
puntuale come sempre...
per fortuna che non ho lanciato la sfida "indovina cosa succede e perchè succede" (che per la cronaca avete indovinato tutti) perchè se no mi ritrovavo senza capitoli da pubblicare!
Detto ciò, che ne pensate?
Forse è un capitolo un pò di passaggio... Ma mi serviva per chiarire le cose con Quinn...
E poi per creare un altro pò di tensione tra San ed Hermione...
Che ne pensate? Vi cominciano a piacere?

Nel prossimo ci sarà la famosa punizione della Umbridge e succederanno tante cose... (ma basta spoiler)
Ho introdotto un nuovo personaggio... Madama Berry, non chiedetemi perchè sia la cugina della Lopez, perchè veramente non so da dove mi sia uscita!

Vi ringrazio sempre per seguirmi e scrivermi consigli e recensioni...
grazie davvero,
la storia non ha ancora molti capitoli, ma mi avete fatto venire voglia di scrivere pure il sesto e il settimo capitolo della saga...
quindi buh....

Vi abbraccio,
A presto
C


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Capitolo 8
*** Accio ***


cap8
piccolo avviso, in questo capitolo succedono tante cose
ma sono quasi tutte collegate alle scene del film
spero che riusciate a visualizzarle tutte
buona lettura



Santana passò davanti la sala grande e si fermò ad osservare tutti i quadretti appesi che ritraevano gli incarichi della Umbridge.
Proprio in quel momento Gazza stava affiggendo quello che forse sarebbe stato il più pericoloso di tutti:
-Dolores Umbridge ha sostituito Albus Silente come preside di Hogwarts-

La Serpeverde si fermò sulla scritta “Albus Silente” è si sentì mancare, quell’uomo senza saperlo aveva fatto davvero tanto per lei.
Si guardò intorno, anche gli altri studenti stavano guardando il nuovo incarico.
Tra questi anche Harry, Ron e ovviamente Hermione.

Dal “quasi bacio” del giorno prima le due non si erano più incrociate.
E a dirla tutta, la faccenda era abbastanza imbarazzante per entrambe.

L’ispanica decise di fare la prima mossa aprendosi a lei con un leggero sorriso.
Hermione ricambiò quasi stupita.

Ma come se ci fosse un magico muro invisibile a separarle nessuna delle due si avvicinò all’altra o disse nulla.
Evidentemente nessuna delle due era ancora pronta.



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-Silenzio ragazzi… E’ una punizione… Risparmiate le energie per scrivere…- ridacchiò la donna seduta su una cosa che somigliava molto più ad un trono che ad una sedia.

Santana passò in rassegna tra i vari banchi distribuendo le penne magiche della Umbridge.
I ragazzi dell’Esercito di Silente evitavano di guardarla, e anche lei evitava i loro sguardi.
Si sentiva una merda.
Avrebbe preferito di gran lunga star seduta accanto a loro invece di distribuire quegli aggeggi infernali, ma Hermione ed Harry avevano deciso che non era ancora il suo momento.



Dopo circa dieci minuti i ragazzi cominciavano a mostrare i primi sintomi.

Santana si muoveva tra i banchi come ordinato dalla sua superiore: doveva ispezionare che tutti scrivessero senza fermarsi.

Ma era tutto troppo straziante: i volti dei ragazzi erano tirati per il dolore e, sulle loro mani, cominciavano a spuntare le prime cicatrici.

Senza farsi notare dalla Umbridge, Santana, focalizzò il suo sguardo su Hermione.

Poteva percepire il suo dolore.

Hermione sudava e si sforzava di resistere a quella tortura.

La mora si concentrò sempre di più sulla Grifondoro.
Non sapeva esattamente cosa stesse facendo.
Ma qualcosa stava accadendo.

Ad un certo punto, Hermione cominciò a rilassarsi e a scrivere con maggiore fluidità come se quella piuma avesse smesso di intingersi nel suo sangue.
Come se già sapesse cosa fosse accaduto, Hermione alzò lo sguardo cercando quello di Santana.
La Serpeverde ricambiò lo sguardo sforzandosi di sorridere.
Adesso era lei che provava dolore alla mano sinistra.

Abbassò lo sguardo come per verificare che tutto quello fosse reale e, ovviamente, la vide marchiata.



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Santana era distesa sull’erba a pancia in giù, le braccia conserte e la testa appoggiata ad esse.
Lo sguardo fisso sulla bacchetta di Brittany che fluttuava all’altezza del suo naso.

Sentì un profumo familiare e dopo una manciata di secondi, Hermione era distesa accanto a lei.
Hermione guardò la bacchetta di Vite fluttuare e sorrise.
Santana fece scendere piano la bacchetta fino a quando questa non si adagiò sull’erba.

Allungò la mano per afferrarla rivelando ad Hermione quello che sapeva già.

La Grifondoro guardò la cicatrice con la propria scrittura incisa sulla mano della Serpeverde.

-Ti fa ancora male?- Chiese con un filo di voce.

Santana scosse la testa –e a te?-

La ragazzetta le mostrò la propria mano con la stessa identica cicatrice.
-non più- rispose serena.
Poi, come se qualcosa le stesse frullando in testa da parecchi giorni, si girò su un lato e guardò l’ispanica per farle quella domanda.
-Non lo so Granger… Ti giuro che stavolta non so come ci sono riuscita- rispose Santana.

La Grifondoro non si stupì per la risposta data senza domanda, ormai era abituata.

-Non so neanche che tipo di incantesimo fosse… Stavo li a sorvegliarvi, e tu stavi sudando… Ho iniziato a fissarti e a pensare…- Santana si fermò un attimo, forse le stava rivelando un po’ troppo -… e poi ha cominciato a farmi male la mano…- concluse semplicemente.

Hermione avrebbe voluto sapere di più, ma con quelle parole non dette, Santana, le aveva aperto un mondo di pensieri, così decise di seguire il suo istinto.
Afferrò la mano dell’ispanica cominciando ad accarezzarle la cicatrice.
A quel contatto, Santana, si sentì mancare.
Era passato troppo tempo da quando…
Posò lo sguardo sulle dita di Hermione, ma sentendosi osservata, alzò lo sguardo scontrandosi con i suoi occhi.
Hermione sostenne lo sguardo per una manciata di secondi.
Poi entrambe interruppero il contatto.

-E’ strano…- cominciò la latina guardando dall’altra parte -Brittany mi ha insegnato a fare gli incantesimi senza pronunciarli… Ma mai, mai, senza bacchetta…-
Santana precisò le ultime parole con particolare enfasi.

Senza aspettare risposta le mostrò come col pensiero riusciva a far fluttuare la bacchetta di Brittany.
-Non saresti la prima…- disse Hermione guardando la bacchetta e smettendo di accarezzarle il dorso –Insomma, ho letto di maghi famosi che…-

Santana lasciò cadere la bacchetta sull’erba.

-Herm, mi stai facendo la lezione di storia? Ho una mia biblioteca privata ricordi!- La fermò guardandola negli occhi.

La Grifondoro perse un battito, l’aveva chiamata Herm?

Poi si fermò sui suoi occhi, così neri così profondi, così belli.
Dio se era bella.

Santana sembrò leggerle ancora nella mente e decise di interrompere il contatto visivo.
Si tirò su puntando i gomiti sull’erba, per poi sedersi più comoda appoggiandosi alla grossa quercia.


-Come mai sei qui a parlare con me? Non dovresti studiare per i GUFO di domani?- le chiese sarcastica.

-Se mi sorveglierai tu sono sicura che riuscirò a copiare tutto!-

Santana la guardò sbalordita.

-Lopez mi stupisci… Credi davvero che io abbia bisogno di copiare…?-

Santana scosse la testa divertita per nascondere lo stupore, l’aveva veramente chiamata Lopez?

-In realtà non studio mai il giorno prima, dico a tutti che studio perché non crederebbero al fatto che ho finito il programma in anticipo…-

-Quindi non t’interessa sapere le domande…- la punzecchiò Santana.
Hermione sbarrò gli occhi –ce le hai davvero?-
A quel punto la Serpeverde scoppiò a ridere –oddio dovevo fotografarti, ma hai visto che faccia hai fatto?-

-Questo non è divertente signorina Lopez- rispose imbronciata la Grifondoro.
-Oh… invece è molto divertente signorina “so tutto io”-

Hermione sbatté le palpebre e prese la propria bacchetta dal mantello della divisa e gliela puntò addosso guardandola divertita.

Santana fece finta di spaventarti –non dovresti sfidarmi Granger, posso batterti solo con la forza del pensiero, ricordi?- rispose a tono ridacchiando.

Intanto Hermione non aveva ancora abbassato la propria bacchetta, anzi sembrava parecchio divertita da quel gioco.
Santana se ne era accorta da come arricciava le labbra.
-Beh in questo caso… Ti lascerò l’onore di essere battuta ad armi pari-

Santana allungò la mano per afferrare la bacchetta di Brittany, ma questa era sparita.

-Dov’è?- Chiese impanicata.
Hermione abbassò la propria bacchetta –non lo so- rispose con filo di preoccupazione.

Santana si guardò intorno senza successo, poi si alzò da terra e continuò a cercarla.
-Hermione l’appello-

La Grifondoro agitò la bacchetta -Accio bacchetta Brittany-

Niente.

A quel punto la latina prese la propria bacchetta ripetendo l'incanto d'appello un paio di volte.

Niente.

E ancora niente.

La latina cominciò a guardarsi intorno sempre più nel panico portandosi una mano sul viso –no, no, no, NO CAZZO!-

-Santana calmati, deve essere qui da..-
-NO- la interruppe con un urlo prima di sbattere forte un pugno contro un albero e di allontanarsi velocemente.

Hermione la vide sparire tra la folla di studenti.
Non l’aveva mai vista così e l’aveva spaventata da morire.

Si guardò intorno sperando di trovare la bacchetta di Brittany.

Poi qualcosa attirò la sua attenzione: non lontano da lei, Draco Malfoy la stava osservando con un ghigno diabolico.
Quando il ragazzo si accorse di essere osservato, cambiò subito espressione e si allontanò mimetizzandosi tra la folla.



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I GUFO erano andati a meraviglia.
Quando i gemelli Weasley avevano fatto la loro trionfale entrata in scena, Santana ne aveva approfittato per sgattaiolare via.
Non aveva voglia di sorbirsi i lamenti della Umbridge per quella bravata dei gemelli.
Troppi pensieri affollavano la sua mente.
Aveva perso la bacchetta di Brittany.
Come era potuto accadere?
Che si fosse smaterializzata?
Ma poi perché in quel momento? Perché si stava aprendo con Hermione?
Perché dopo quasi un anno aveva permesso a qualcuno di avvicinarsi a lei?

Non era possibile.


Hermione cercò la latina tra l’euforia dei ragazzi, ma era ovvio che era sparita.
Si guardò intorno confusa.
Tutti i ragazzi si erano radunati nel cortile interno mentre i Weasley ultimavano la loro performance con un’uscita di scena da manuale.
Si girò per cercare Harry ma appena lo vide era piegato in due con lo sguardo terrorizzato.



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-Harry sei sicuro?-
-L’ho vista, è proprio come per il signor Weasley… E’ la stessa porta che sogno da mesi ma non ricordavo dove l’avevo già vista… Sirius ha detto che Voldemort da la caccia a qualcosa un qualcosa che non aveva l’ultima volta… Ed è nell’ufficio misteri- disse il ragazzo salendo le scale che stavano cambiando posto.

-Harry ti prego stammi a sentire… E se Voldemort volesse che tu vedessi questo… e se stesse torturando Sirius perché cerca di arrivare a te- Chiese la Grifondoro preoccupata.
-e allora cosa dovrei fare? Lasciarlo morire? Hermione lui è tutto quello che mi resta della mia famiglia-

-Che facciamo?- Chiese Ron
-Dobbiamo usare la metro polvere- Rispose sicuro Harry

-Ma la Umbridge ha messo sotto sorveglianza i camini- replicò la ragazza

-Non tutti-



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-Sannie?-
L’ispanica, ferma davanti alla stanza delle necessità, si girò verso la voce più familiare che avrebbe potuto udire tra le mura di quel castello.

Quinn si avvicinò a lei –pensavo che dopo il mio inconsapevole sputtanamento vi fosse proibito entrare nella stanza per allenarvi-

Sul muro comparve una porticina, una porticina che Quinn conosceva bene.

-No San!- la bloccò interponendosi tra lei e la stanza che lei stessa aveva soprannominato “brittana”.

-Lasciami passare-
-No!-
Santana alzò lo sguardo rivelando all’amica i suoi occhi lucidi.
-Ho perso la sua bacchetta…-

Quinn non era sicura di aver capito bene.

-Ero sotto la grande quercia con Hermione e puf…-
-Che stavi facendo sotto la grande quercia con Hermione?-Chiese la bionda con malizia (volutamente senza dare peso al resto).

-Non ha importanza, Ho perso la bacchetta di Brittany!- ripetè la latina.

-Invece si che ce l’ha… Quella ragazzina è… è una Grifondoro è vero… Ma ci tiene a te, se continui a chiuderti qua dentro come farà ad entrare in contatto con te…-
Santana abbassò lo sguardo senza rispondere.

Quinn allora l’afferrò per le braccia –Santana, devi lasciarla andare… Non hai bisogno di una stupida bacchetta per sapere che è qui- le disse toccandole il petto con la mano.

Le parole di Quinn la fecero tremare, tuttavia non era intenzionata a rispondere.

Un rumore molesto attirò la loro attenzione.

-Presto portiamoli alla Umbridge, li aggiungerà allo sfregiato e alla mezzosangue-

Santana udì quelle parole in lontananza provenire da Draco Malfoy e si girò verso Quinn preoccupata.



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-Bene, non mi lascia alternative, la maledizione Cruciatus le scioglierà la lingua-
-Ma è illegale-
Santana ferma con Quinn a pochi passi dall’ufficio della Umbridge si sentì sollevata a sentire la voce di Hermione.
Quinn guardò l’amica aspettando il momento esatto per intervenire.
Estrassero le bacchette dai propri mantelli e si prepararono.

-Diglielo Harry!- urlò la Grifondoro.
-Dirmi cosa- Chiese accigliata la Umbridge.

Quinn guardò Santana chiedendole a cosa si riferisse.
Santana scrollò le spalle, Hermione aveva colto impreparata pure lei.

-Beh se non glielo dici tu dov’è glielo dico io…-
-Dov’è che cosa?- chiese la Umbridge infastidita.
-L’arma segreta di Albus Silente- rispose Hermione

Le due ragazze fuori dall’ufficio si guardarono confuse, qual'era l'arma segreta di Albus Silente?



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Erano nella foresta proibita.

Hermione ed Harry davanti e la Umbridge dietro con la bacchetta puntata verso di loro.

-Allora? Dov’è quest’arma?- Chiese la donna agitata -Non esiste dico bene?-
Hermione non sapeva più che cosa inventarsi.

-Cercavate d’imbrogliarmi?- Chiese l’insegnane sempre più agitata
-Sapete? Io li detesto i bambini…-

Hermione ed Harry completamente disarmati indietreggiarono spaventati.
-Bene, lo faremo passare per un tragico incidente- continuò alzando la bacchetta.
-Avada…- la Umbridge non riuscì a finire la frase che la bacchetta le schizzò via.


-Due contro uno professoressa… Non le sembra un tantino sleale? Eppure era lei ad inizio anno che parlava di lealtà, o sbaglio- Chiese Santana spuntando da dietro un albero.

Hermione si ridestò incredula vedendo la Serpeverde.

-Signorina Lopez, abbassi subito la bacchetta o se ne pentirà-

-Non mi sembra sia nelle condizioni di dettare ordini professoressa Umbridge- rispose a tono Santana interponendosi tra la Umbridge e i ragazzi a mo di scudo.


-Forse questo potrebbe farle cambiare idea- disse la donna tirando fuori dal taschino una piccola clessidra.

Hermione la riconobbe subito –No!-
Santana si girò verso la Grifondoro senza capire.

-Quel Giratempo è di Silente- Urlò Harry.
-Era di Silente…- precisò la donna.


-Santana non l'ascoltare ti prego!- Urlò Hermione.
-Non può ricattarla con quello… E’ instabile- urlò il ragazzo.

-Che cosa è instabile… E che diavolo è il giratempo?- Chiese sempre più confusa la latina.

La Umbridge sorrise diabolica avvicinandosi di più a Santana.

-Questo… Signorina Lopez è l’unico modo esistente per andare indietro nel tempo e cambiare le cose…-

Santana non era sicura di aver capito bene.

Hermione era con le lacrime agli occhi.

-Credo che venti giri dovrebbero riportarla all’entrata del labirinto…- Disse sadica la Umbridge con la mano tesa verso la latina.

–non può farle questo! E’ ingiusto!- Urlò Hermione sempre più disperata.

Santana guardò la piccola clessidra luccicante.
Era tutto vero?
Avrebbe riportato Brittany in vita? Lo stava per fare veramente?
La Serpevere continuò a fissare il giratempo...



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Eccoci qua!!!
Premettendo che ho fatto una cosa bruttissima, ho appena tagliato il finale del capitolo per metterlo nel prossimo... perchè sì, sono sadica.
Che ne pensate?
Questo capitolo è decisamente il mio preferito,
ha un ritmo serrato come nel film e succedono un sacco di cose...
mi metterei a commentare ogni singolo momento ma preferisco leggere i vostri di commenti!!
però vi posso dire che....
La bacchetta di Brittany avrà una grande parte sul finale
e se credete di sapere tutto su Santana, preparatevi ad essere stupiti!
si avvicina il gran finale!!!

grazie a chi mi segue e commenta e preferisce etc.... mi fate venir voglia di scrivere il seguito...

ci aggiorniamo presto
un abbraccio
Chiara


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Capitolo 9
*** Stupeficium ***


stupeficium
Piccola osservazione,
questo capitolo è ambientato durante la battaglia al ministero,
segue passo passo tutto quello che accade,
sono scene veloci e di azione,
cosa che non credo di essere particolarmente brava a fare…
Ma ci ho provato…
Come si dice… Lettore avvisato..





–non può farle questo! E’ ingiusto!- Urlò Hermione sempre più disperata.

Santana guardò la piccola clessidra luccicante.
Era tutto vero?
Avrebbe riportato Brittany in vita? Lo stava per fare veramente?
La stava per riabbracciare, per ribaciare, per…


Una sagoma dietro la Umbridge attirò completamente la sua attenzione.

Era Brittany, che come era comparsa altre volte la stava guardando anche il quel momento.

Santana si concentrò sui suoi occhi, così azzurri e luminosi che sembravano ancora pieni di vita.

Brittany le sorrise, poi guardò la Umbridge e fece no con la testa.

Santana si sentì sfilare la bacchetta dalle mani e Brittany scomparve.

-Che sciocca!E' stato più semplice del previsto- disse la donna che adesso aveva i tre ragazzi in pugno –stavamo parlando d’incidente- disse puntando la bacchetta contro di loro.

La latina ancora frastornata, pensò bene di concentrarsi per fare un qualche tipo d’incantesimo di disarmo, ma in quel momento era praticamente impossibile.
Erano spacciati.

La Umbridge fece un respiro profondo e si preparò a pronunciare la maledizione senza perdono.
I ragazzi chiusero gli occhi terrorizzati.

Non successe nulla.

Quando li riaprirono il ghigno malefico che aveva caratterizzato la donna in rosa, era sparito. Sul volto c’era solo terrore.

I ragazzi si voltarono e videro dietro di loro un branco di centauri.

Successo tutto troppo velocemente, e nel giro di pochi secondi, i mezzi uomini se l’erano portata via.

Santana seguì la scena con gli occhi sbarrati, era ancora troppo scossa per tutte le emozioni provate.

Hermione la guardò preoccupata –San tutto ok?-
La mora deglutì e fece si con la testa.

-Ragazze Sirius!-



I tre ragazzi cominciarono a correre in direzione del castello.
Arrivati sul grande ponte che separava la foresta proibita dalle mura di Hogwarts videro gli altri ragazzi avvicinarsi a loro.

-Come vi siete liberati?- Chiese stupita Hermione.
Ron, Ginny, Luna e Neville Paciock si girarono verso la ragazza dietro di loro.
-Che credi Granger, di essere l’unica a poter fottere i Serpeverde?- rispose con tono canzonatorio la Corvonero riferendosi a come aveva incastrato Malfoy e agli altri seguaci della Umbridge.

Hermione avvampò, c’era un doppio senso in quella frase?

-Ah.Ah.Ah. sempre simpatica Fabray!- rispose a tono Santana.
Poi si girò verso Hermione ancora paonazza –ignorala!-
-Avresti dovuto vederla, ha trasformato Malfoy in un furetto…- disse esaltato Neville.
Santana chinò di poco il capo e guardò la sua amica che sapeva benissimo che aveva esagerato.
-Dai Sannie lo sapevi che morivo dalla voglia di farlo!- replicò piagnucolando ma divertita allo stesso tempo.

-Ok, ok... Basta… Come ci arriviamo a Londra?- Chiese Santana guardando Harry Potter.
-Sentite non è che non apprezzi quello che avete fatto... tutti voi, ma… vi ho cacciati in parecchi guai- disse il ragazzo cercando di allontanarsi il più velocemente possibile.

-L’esercito di Silente doveva fare qualcosa di concreto!- disse Neville –o erano solo parole per te-
Harry Potter si girò verso i ragazzi non sapendo cosa dire.
-Forse non devi fare tutto da solo- disse Ron che conosceva alla perfezione i punti deboli del suo amico.
-E poi… Hai la possibilità di avere i due geni del settimo anno nel tuo arsenale… Quando ti ricapita?- Lo schernì Santana guadagnandosi un occhiolino da parte di Quinn.

Hermione scosse il capo e accennò un sorriso, nonostante tutto quello che le era appena successo Santana rimaneva la solita testona incorreggibile.

Harry a quel punto, annuì –bene, come ci arriviamo a Londra?-
-Volando naturalmente- rispose ovvia Quinn.



I ragazzi si recarono davanti ad una delle entrate principali del castello.
Quinn guardò i gargoyle di pietra e strinse con forza la propria bacchetta.
Santana si avvicinò di più a lei –L’hai mai fatto?- Le sussurrò.
-No…- rispose a tono la Corvonero – adesso allontanati Lopez, che mi deconcentri-

Santana fece un’espressione rassegnata e indietreggiò avvicinandosi agli altri ragazzi.
-L’ha mai fatto?- Le chiese Hermione.
-Certo Granger… Ma con chi credi di avere a che fare!-
Hermione mandò gli occhi al cielo e sbuffò.

Dopo un paio di tentativi andati a male i gargoyle presero vita sotto gli occhi terrorizzati di tutti.
Quinn saltò in sella ad uno di questi e guardò gli altri ragazzi.
-Su che aspettate!-



Dopo aver sorvolato Londra in sella ai gargoyle, i ragazzi atterrarono vicino ai bagni che portavano dritti dritti al ministero della magia.

Arrivati al piano dell’ufficio misteri, cominciarono a cercare la porta che Harry aveva visto in sogno.

Harry Potter apriva la fila con accanto Ginny e Ron, dietro di loro Neville, Luna ed Hermione, a chiudere le fila c’erano le due ragazze del settimo anno.

I ragazzi arrivarono davanti la porta della stanza delle profezie ed Harry l’aprì.

-Herm…- disse piano Santana avvicinandosi all’orecchio della Grifondoro che ovviamente sentendosi chiamare in quel modo perse un battito.
-Stammi incollata al culo!-



Entrati nella sala buia piena di palle di cristallo, Santana si sentì strana.
Decise di ignorare la sensazione e continuò a seguire Harry che intanto stava cercando Sirius.
-Lui dovrebbe essere qui- disse il ragazzo in mezzo alle profezie.

Ma ovviamente non c’era.

-Harry qui c’è scritto il tuo nome- disse Neville vedendo il nome di Harry scritto su una placca sotto una profezia.

Santana guardò la profezia indicata da Neville e si sentì di nuovo strana.

Harry si avvicinò alla sfera di cristallo e la prese in mano cominciando ad ascoltarla.

Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore...
nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese...
l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto...

-Harry!- Lo richiamò Hermione distraendolo dalla profezia.

Dall’oscurità apparve un magiamorte.

I ragazzi si avvicinarono tutti tra di loro.

Istintivamente Quinn e Santana si misero ai due lati opposti del gruppo come a voler fare da scudo.
Santana in particolare allungò la mano per afferrare quella di Hermione e per farle sentire che era li accanto a lei.

-Dov’è Sirius?- Chiese Harry Potter all’uomo mascherato.
-Sai, dovresti imparare a riconoscere la differenza tra sogno…- l’uomo si tolse la maschera rivelando un volto che Santana conosceva fin troppo bene –e realtà- concluse beffardo il padre di Draco Malfoy.

-Hai visto solo quello che l’oscuro signore, voleva che vedessi…- disse poi l’uomo dai lunghi capelli biondi –ora dammi la profezia-

-Provi solo a toccarci e io la rompo- rispose risoluto Harry.

-Ahahah- ridacchiò un’altra voce arrivare dalle spalle di Malfoy.

Santana e Quinn si guardarono senza riconoscere la voce.

Hermione intanto non aveva smesso un attimo di stringer la mano della ragazza al suo fianco.

-Lui sa come si gioca…- Continuò la donna avvicinandosi a Malfoy.
-Bellatrix lestrange!- disse Neville riconoscendo la mangiamorte.
-Paciock, vero… Come stanno mamma e papà?- Chiese sarcastica la strega.
-Molto meglio ora, stanno per essere vendicati- rispose Neville con impeto e puntandogli contro la bacchetta.

I due mangiamorte fecero un passo indietro.

-Manteniamo la calma… Vogliamo soltanto quella profezia…- Disse pacato il Signor Malfoy.
-Perché Voldemort voleva che io venissi a prenderla?- Chiese Harry agitato.
-Le profezie possono ritirarle solo coloro per i quali vengono fatte… Il che è una fortuna per te in realtà…- rispose l’uomo, poi abbassò il tono di voce -non ti sei mai chiesto qual’era il motivo del legame tra te e l’oscuro signore, perché non fu in grado di ucciderti quando eri solo un neonato…-

Santana a quelle parole strinse più forte la bacchetta.
Lo sentiva, da li a poco sarebbe scoppiata la battaglia.
Fece un passo verso Hermione per assicurarsi che la ragazza fosse preparata come lei.

-Non vuoi conoscere il segreto della tua cicatrice…- continuò Malfoy cercando di circuire Harry  -tutte le risposte sono li Potter, nella tua mano, devi soltanto dalla a me e io potrò mostrarti tutto-

Harry Potter guardò l’oggetto che aveva in mano e poi il mangiamorte costatando che altri mangiamorte si erano appena materializzati attorno a loro.


–ho aspettato 14 anni… direi che posso aspettare ancora un po’… STUPEFICIUM-
Al segnale di Harry i ragazzi cominciarono a mandare i vari incantesimi correndo da una parte all’altra delle cose.

Santana, come al suo solito, mandava gli incantesimi in silenzio, e questo era decisamente un vantaggio.

Quinn invece giocava a trasfigurarli in animali e in oggetti.

-Smettila Fabray o ci ritroveremo allo zoo…- le urlò Santana.
-Sentila lei… Santana ho perso l’uso della parola Lopez-
-ragazze…-
-Sei solo invidiosa…- continuò Santana ignorando la voce provenire da dietro di lei.
-STUPEFICIUM-
Un lampo di luce passò in mezzo alle due ragazze del settimo anno e colpì in pieno il mangiamorte che si stava pericolosamente avvicinando a loro.

Santana e Quinn si girarono verso la ragazza che aveva appena lanciato l’incantesimo.
-Bel tempismo Granger!- disse Santana.

Hermione le sorrise con ancora il fiatone.

Quinn guardò le ragazze e scosse la testa divertita.

-Via!- Urlò Ron passando in mezzo alle ragazze e raggiungendo Harry e gli altri.

Santana ed Hermione si girarono verso il punto da cui era arrivato Ron e videro tutte le profezie scivolare e frantumarsi a terra.
Per ogni profezia che si rompeva, Santana si sentiva mancare.
Come se qualcuno o qualcosa la stessero colpendo di continuo.

-San!- Hermione, vedendo che la ragazza non si muoveva, le prese la mano e la trascinò via.

I ragazzi corsero via verso l’unica porta che avevano individuato.
Velocemente l’aprirono e vi entrarono.

La stanza era buia, con in mezzo una cunetta e una specie di pozzo che si estendeva in verticale.
Harry Potter con ancora in mano la profezia, si avvicinò al pozzo per capire in che luogo si trovassero.
Santana invece non riusciva a muoversi, aveva la testa che le stava per scoppiare e continuava a non capire il motivo.

-Sannie… San!-

Santana alzò gli occhi verso l’amica che dalla voce percepiva lontana e ovattata ma che invece si trovava proprio di fronte a lei.

Chiuse gli occhi un paio di volte cercando di mettere a fuoco, adesso anche Hermione si era avvicinata a loro.

-Santana!!-
Vedendo che l’ispanica non rispondeva, la Grifondoro si girò verso Quinn che sembrava più preoccupata di lei.

-Dietro di me- Urlò Harry Potter puntando in alto la bacchetta.

Quinn ed Hermione trascinarono Santana dietro Harry e la misero a terra facendole da scudo.


Successe tutto troppo velocemente.
I Mangiamorte arrivarono e presero ad uno ad uno i ragazzi lasciando Harry Potter solo al centro e con in mano la profezia.


Il ragazzo si alzò da terra e vide i suoi amici tenuti in ostaggio dai mangiamorte.

Santana, che sembrava essersi leggermente ripresa, aveva le mani legate e la bacchetta di Bellatrix Lestrange puntata sulla giugolare.

Roteò di poco lo sguardo per individuare Quinn ed, ovviamente Hermione.

Quinn, a pochi metri da lei era tenuta in ostaggio da un altro mangiamorte.
Le due si scambiarono uno sguardo preoccupato.

Santana cercò con gli occhi di farle capire che stava meglio.
Quinn annuì, senza darlo troppo a vedere.

Proprio dalla parte opposta della stanza, tenuta ferma da un altro mangiamorte, c’era Hermione.
Santana le lanciò un’occhiata rassicurante.

Intanto al centro della stanza, Lucius Malfoy aveva raggiunto Harry Potter e gli stava chiedendo la profezia.

-Dammi la profezia ora, o guarda i tuoi amici morire-

A quel punto Santana si sentì nuovamente osservata da Hermione che spostava lo sguardo dalla sfera a lei.

La latina sbarrò gli occhi capendo cosa le stesse suggerendo la Grifondoro, così si concentrò con lo sguardo sulla sfera.

La testa cominciò a pulsare di nuovo, ma l’ispanica facendosi forza, mantenne il contatto visivo con la profezia.

Appena Harry la consegnò a Lucius Malfoy, Santana fece l’ultimo sforzo e la profezia si frantumò in mille pezzi.

Sotto lo stupore generale di tutti, l’uomo guardò i pezzi di vetro sulla propria mano e poi guardò Harry, che non aveva idea di cosa fosse accaduto.


Non ci fu il tempo di fare e dire niente che nella stanza si materializzarono gli Auror dell’Ordine della Fenice.


-Allontanati dal mio figlioccio- disse Sirius Black prima di mollare un destro a Malfoy.

I mangiamorte lasciarono andare i ragazzi e cominciarono a duellare con gli Auror.

Santana, sentendosi mollare la presa dalla Lestrange cadde a terra priva di sensi.

Quinn ed Hermione corsero da lei e la trascinarono dietro una rupe.

-Hermione che diavolo è successo prima?- Chiese la bionda inquisitoria mentre cercava di capire se l’amica respirasse ancora.
-Ha fatto esplodere la profezia…-
-Di che stai parlando? Non aveva la bacchetta, è impossibile!- Replicò Quinn.

Hermione guardò Santana e si sentì morire. Non l'aveva mai vista così vulnerabile.

-Quinn ti prego… fa qualcosa!-
-Respira… Ha solo perso i sensi…- la tranquillizzò la Corvonero, tranquillizzandosi a sua volta.


-AVADA KEDAVRA-

Istintivamente le due ragazze si girarono verso il centro della sala e videro quello che non avrebbero mail voluto vedere.
Sirius Black era appena stato colpito dalla maledizione senza perdono e si era smaterializzato dentro al pozzo.

-Harry!- si lasciò scappare Hermione in preda al panico.
Harry Potter, tenuto stretto da Remus Lupin cominciò a urlare disperato.
Poi, preso da una rabbia improvvisa corse dietro a Bellatrix che si era allontanata cantilenando “Ho ucciso Sirius Black”.

Quinn provò una pena sconfinata per quel ragazzo, ricordandosi come si era sentita lei, quando proprio il Grifondoro, aveva riportato il corpo di Brittany senza vita fuori dal labirinto.
In quel momento le venne in mente l’espressione glaciale di Santana.

-Quinn… Io devo andare da lui…- Le disse Hermione distraendola dai suoi pensieri.
La bionda annuì –starà bene, vedrai- disse guardando Santana che adesso teneva fra le sue braccia.

Hermione guardò la ragazza che l’aveva fatta perdere la testa, e le poggiò un bacio sulla fronte.
Poi si allontanò correndo.

Dopo neanche un minuto l’ispanica cominciò a muovere la testa, come se si stesse risvegliando.
Quinn la guardò –Sannie… Sannie mi senti?-

Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore...
nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese...

Quinn non poteva crederci, la sua amica stava recitando la profezia che era andata in frantumi.

l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto...
e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive...
il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore nascerà all'estinguersi del settimo mese...

Finita l’ultima frase Santana sbarrò gli occhi come se si stesse svegliando da un sogno.

Fece un respiro profondo e guardò l’amica ancora sbalordita per quello che era appena successo.

-Fabray...-

La bionda sorrise, si stava riprendendo.

-Mi serve una mentina!- Disse solo prima di perdere i sensi nuovamente.




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Eccoci qua,
capitolo faticosissimo da scrivere, spero che non vi siate persi.
Delucidazioni su Santana... Ma chi è Santana? Che cosa le succede? Come in ogni capitolo di Harry Potter, verrà rivelato tutto alla fine(che sarà il prossimo e appunto ultimo capitolo)... Intanto avete supposizioni? Io ho seminato vari indizi per tutta la storia facendoli passare per "normali" ma vi assicuro, che portavano tutti a questa scena.
Andiamo ai personaggi... In questo capitolo c'è tanta Quinntana, per me loro sono così, sono sempre state così, ma per forza di cosa e di situazioni legate al passato in questa storia non hanno avuto spazio... e adesso che si sono trovate ad affrontare una battaglia e quindi non hanno avuto il tempo di pensare a tutte le cose brutte che gli sono capitate, hanno avuto modo di esprimersi a pieno. In più sembra che Quinn punzecchi Hermione ma in realtà, non so se l'avete capito, è il suo modo di dare la sua benedizione.
Andiamo ad Hermione, poco spazio a loro due insieme, ma ci sono piccoli dettagli che vi fanno capire come stanno le cose... che ne pensate?
A... dimenticavo... La Umbridge sta prendendo un te con i centauri.... festeggiamo???

Su ragazzi non siate timidi che la storia è quasi finita,
fatemi sapere che ne pensate...
intanto grazie per i feedback dello scorso capitolo... grazie davvero!!
Alla prossima
Buon sabato
Chiara





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Capitolo 10
*** NObliviate ***


NObliviate

-Finalmente! Stavo iniziando a preoccuparmi!-
Santana girò lo sguardo verso sua cugina che la stava osservando da un lato del letto.
Provò a muoversi ma sentì tutti i muscoli del corpo addormentati.
-Per quanto tempo ho…-

-Tre giorni…- rispose una voce maschile.

-Kurofsky!- esclamò Santana notando il suo amico dall’altra parte del letto.
-Non so se essere più arrabbiato per il fatto che avete rischiato la vita, o per il fatto che non mi abbiate portato con voi!-

Santana sorrise divertita all’amico e cercò di sollevarsi.

Dave allora l’aiutò mentre Rachel le sistemava i cuscini dietro la schiena.

-Dove sono gli altri ragazzi…- chiese con un filo di preoccupazione, dopo aver constatato che in infermeria c’era solo lei.
-Stanno tutti bene…- rispose Rachel –Quinn era qui fino a qualche ora fa, ma poi è arrivato Noah e…-
-Posso immaginare- la zittì con sarcasmo la latina.
-C’erano pure i ragazzi del Grifondoro…- aggiunse il Serpeverde un po’ risentito.
Santana allora gli prese la mano –ti racconterò tutto Dave, non ho scuse per come mi sono comportata con te…-
-Se l’hai fatto c’è stato un motivo…- la fermò subito Dave -A me importa solo che stai bene San…-

All’ispanica le si inumidirono gli occhi e senza permettere al ragazzo di aggiungere nient’altro si buttò tra le sue braccia.
L’amico l’abbracciò con forza.

-Santana!-
La latina si staccò dall’abbraccio per incrociare lo sguardo della Grifondoro che era appena arrivata -Granger!- rispose dopo aver perso un battito per l’emozione.



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-La stavo aspettando Signorina Lopez- disse il preside appena Santana varcò la soglia del suo ufficio.
Erano passati diversi giorni dal suo risveglio in infermeria e Quinn aveva avuto modo di raccontarle tutto quello che era successo.


-Ho saputo che si è battuta come una vera Grifondoro all’ufficio misteri- disse l’uomo sorridendo.

Santana abbozzò un sorriso amaro -Non abbastanza a quanto pare…-

-Lei è sicura?-

-Black è morto…- rispose ovvia, nonostante lei non avesse assistito al momento fatidico.

-Ma Voldemort non si è impossessato della profezia… La stessa profezia che lei ha recitato alla Signorina Fabray-

Silente aveva centrato il punto, da quando Quinn le aveva raccontato della profezia, Santana non si dava pace, come era possibile che non si ricordasse nulla?
Ma soprattutto come era potuto accadere?

-Preside cosa mi sta succedendo?-

-Santana… Ti sei mai chiesta perché riesci a fare gli incantesimi senza pronunciarli?-

Santana perse un battito, come faceva a saperlo?

-Me l’ha insegnato Brittany…- rispose dopo uno sguardo eloquente da parte di Silente.
-E tu sei più riuscita a insegnarlo a qualcun altro?-

Santana scosse la testa, né Quinn né Hermione erano mai riuscite in quell’impresa.

-E’ curioso- cominciò il preside passeggiando su e giù per il suo ufficio - che due ragazzine di 16 e 17 anni si dilettino a evocare incantesimi senza pronunciarli-
-Che sta cercando di dirmi professore?-

L’uomo si fermò e fissò la ragazza.

-Brittany S Pierce. S come Sylvester… è la figlia di un’antica famiglia di sensitivi. Sua madre, Sue Sylvester, era una sensitiva-
-Sta parlando della vera madre? Perché Brittany mi ha raccontato che è stata adottata…-

Silente annuì prima di continuare il racconto.

-Quando Voldemort cominciò a radunare i suoi seguaci, la famiglia Sylvester si rifiutò di mettere i propri poteri al suo servizio… inutile dirti quello che successe dopo-

Santana abbassò lo sguardo.

-Fortunatamente, quando Sue Sylvester capì di essere in grave pericolo, affidò Brittany ad un’altra famiglia… La famiglia Pierce…-

-Brittany mi ha raccontato che i suoi genitori sono morti nella battaglia contro Voldemort… Ma non mi ha mai detto che…- cercò di argomentare la latina pensando alle parole appena pronunciate dal preside.

-Brittany non lo sapeva… Ma era una sensitiva come sua madre, esercitava il potere della mente senza saperlo… è per questo che era brillante con gli incantesimi silenziosi…-

A quel punto l’ispanica si sedette su uno dei gradini presenti nell’ufficio.
Tutte quelle informazioni l’avevano scossa e continuava a non capire il perché di quelle rivelazioni. Ma soprattutto non capiva cosa c’entrava lei.

-Professore… se era Brittany la sensitiva… Perché io…-
-Davvero pensi di non sapere la risposta?-

L’ispanica scosse la testa.

-E’ stato l’amore Santana…-

Santana avvampò, non stava dicendo sul serio?

-L’amore è il collante più potente che esiste nel mondo magico, è per questo che riesci a fare le magie che fai, addirittura senza bacchetta, ed è per questo che sei così perspicace quasi come se leggessi la mente… Brittany senza volerlo ti ha trasmesso il suo dono…-

L’ispanica non sapeva davvero cosa dire, tutta quella situazione era surreale.

A quel punto Silente sorrise e si sedette accanto alla ragazza.

-Non è una cosa così strana Santana… Non so quale fosse il tipo di legame che avevi con la Signorina Pierce, ma era sicuramente potente…-

Santana si asciugò una lacrima ribelle e continuò a guardare il professore –io l’ho vista… Durante quest’anno mi è capitato di vederla… C’entra anche questo con la faccenda dei sensitivi?-

L’uomo scosse la testa -quando una persona a noi cara muore, continua a vivere in noi, è per questo che hai continuato a vederla-

Santana sembrò pensarci su, tutte le risposte di Silente sembravano così ovvie che davvero non riusciva a capire come non ci avesse pensato lei.
Certo, tralasciando la questione dell’essere sensitiva…

-E all’ufficio misteri?-

-Semplicemente prima di far esplodere la profezia hai stabilito una connessione con essa… Vorrei che fosse chiaro che la tua posizione è molto diversa da quella della professoressa Cooman… Lei è una veggente… Diciamo che tu sei una telepatica…-

-Ma io… Non me ne sono accorta… voglio dire, tutto quello che faccio… lo faccio e basta… Un po’ come faceva Britt-

-Ed è per questo che dobbiamo lavorarci su…-



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-Wow- disse Quinn dopo il racconto di Santana.

Santana in piedi davanti alla sua libreria privata guardò l’amica sapendo di non averle raccontato tutto.

-Quindi Brittany era una sensitiva ma non lo sapeva, poi mentre facevate sesso ti ha passato questo “dono”…-

Santana scosse la testa –non ha detto proprio così-

-vabbè, insomma, quello…- continuò la Corvonero –e adesso tu sei una sensitiva, e Silente ti darà delle lezioni per imparare ad usare la mente? Come? Quando?-
-Mi ha proposto di rimanere ad Hogwarts un altro anno- rispose la latina.
-Oh.-
-Ha detto che questo “dono” potrebbe essere essenziale nella battaglia contro tu-sai-chi…-
-E cosa faresti di grazia?-
-Madama Bump ha preso un anno sabatico…- spiegò la latina -insegnerei volo e mi occuperei del quidditch…-

-E tu pensi di farcela?-

Santana ci pensò su, aveva smesso di giocare a quidditch perché quel campo da gioco era pieno di ricordi, era un campo di emozioni targato Brittany.
Brittany.
Da quando aveva parlato con Silente, tutto aveva preso sfumature diverse.
Il fatto che Brittany senza saperlo le avesse donato quella “capacità”, l’aveva sconvolta ma allo stesso tempo l’aveva investita di una nuova consapevolezza:
Brittany viveva in lei.

-San…- la richiamò Quinn interrompendo i suoi ragionamenti.

-Pensi che dovrei rifiutare?- chiese sincera la latina.

Quinn sorrise per la prima volta da quando Santana le aveva rivelato l’offerta di Silente.

-Sinceramente non lo so… Io voglio solo il tuo bene San…-

-Me l’ha detto anche Dave… Ma… voglio dire… io e te avevamo anche dei piani una volta finita Hogwarts… Dovevamo girare l’Europa...-

-Lascia perdere i nostri piani… Dovresti pensare a te stessa per una volta… Senza contare che un altro anno ad Hogwarts significa un altro anno con Hermione- disse alzando un sopracciglio malizioso.

Hermione.

L’ispanica era stata troppo presa da tutte quelle rivelazioni, che si era totalmente dimenticata di lei. Inoltre Silente le aveva chiesto di non rivelare a nessuno il suo potere, e la profezia, salvo la signorina Fabray, e questo l’aveva portata ad allontanarla in quei giorni di completa confusione.
Ma adesso?
Silente le aveva offerto un altro anno, ed Hermione era ancora al quinto. Un altro anno significava un altro anno con Hermione.
Ma lo voleva veramente?

Santana pensò alla saputella del Grifondoro.
Era bella, per la barba di Merlino se era bella.

Mentalmente ripercorse tutti i momenti che avevano condiviso e le venne da sorridere.
Ripensò a come quella ragazza era stata provvidenziale in più di una circostanza.
Lei era il motivo per cui Brittany continuava a vivere nei suoi pensieri.

Che bizzarra coincidenza.

Forse Quinn aveva ragione, era arrivato il momento di lasciarsi andare,.



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Hermione rigirò tra le mani la bacchetta di Vite di Brittany.
Durante la convalescenza di Santana era andata dritta dritta da Draco Malfoy e gli aveva puntato la bacchetta sulle parti bassi.
Il ragazzo era andato in escandescenza e le aveva riconsegnato la bacchetta che aveva precedentemente rubato a Santana senza un motivo reale apparente.

Hermione, sotto la grande quercia, e senza più la divisa di Hogwarts, aveva aspettato che s’incontrassero da sole per potergliela ridare.
Sapeva quanto fosse importante quell’oggetto per Santana e voleva che fosse un momento speciale anche quello.

Durante quei giorni aveva pensato parecchio: aveva pensato ad Harry e a Sirius, a Voldemort e alla guerra imminente, ed ovviamente si era fermata a pensare a Santana.
Non sapeva come ma quella ragazza le aveva fatto perdere la testa.
In quell’anno aveva imparato a conoscerla e, dietro quella corazza di spine e quegli occhi tristi, si nascondeva qualcosa di puro e delicato.
Si nascondeva un mondo meraviglioso, e lei, voleva farne parte, anche se non sapeva assolutamente come.
Non sapeva neanche se voleva essere la sua ragazza… che poi, come si faceva ad essere la ragazza di una ragazza?
Non che la cosa la turbasse, ma non aveva trovato libri sull’argomento e la cosa la confondeva parecchio.

Hermione sapeva che si era concessa quei pensieri solo perché la latina era sul procinto di sparire dalla sua vita.
Santana era al settimo anno, era una studentessa brillante e da li a pochi giorni avrebbe lasciato Hogwarts.
Forse era per questo che Hermione le aveva chiesto di vederla.
Le avrebbe dato la bacchetta della sua amata Brittany e le avrebbe detto che aveva trovato un’amica speciale.
Le avrebbe detto che aveva perso la testa.
Le avrebbe detto che si era innamorata di lei.

Hermione alzò lo sguardo e la vide in lontananza.
Santana era li, bella come il sole, con addosso solo un paio di jeans corti e una magliettina rossa che evidenziava tutte le sue forme, e camminava verso di lei.
La Grifondoro si affrettò a nascondere la bacchetta nella borsa, e si alzò da terra.

-Santana… Sei…- disse Hermione non resistendo a tanta bellezza.
-Strafiga? Si, lo so bene…-ridacchiò la latina.
-Stavo per dire molto Grifondoro… Il rosso ti dona molto più del verde- disse con un leggero imbarazzo.

Santana sorrise incassando il complimento.
-Hai fatto i bagagli?- Chiese la latina appoggiandosi alla quercia.

Hermione annuì con un filo di malinconia che Santana ovviamente notò.

-Non sei contenta di tornare nel tuo magico mondo babbano?-
-Non amo particolarmente l’estate…- mentì Hermione, da qualche parte doveva pur cominciare.
-questo perché sei una secchiona…- la schernì Santana.
-senti chi parla…- replicò a tono la Grifondoro dandole una spinta.

L’ispanica allora rispose con un’altra leggera spinta.

Tra un paio di piccoli spintoni le due si guardarono a lungo, l’imbarazzo era evidente.
Santana si girò dall’altra parte, Hermione pensò bene che era arrivato il momento di riconsegnarle la bacchetta, così allungò la mano verso la propria borsa.

-Senti io…- dissero in coro.

Dopo essersi zittite entrambe, Hermione con in mano ancora la bacchetta di Brittany, prese parola per prima–prima tu-

Santana annuì.

-Silente mi ha offerto il posto di Madama Bump, ha preso un anno sabatico e vuole che la sostituisca io- disse tutto d’un fiato la latina.

Hermione lasciò la presa e tirò fuori la mano dalla borsa, ovviamente senza bacchetta.
Aveva sentito bene? Silente le aveva offerto di rimanere ad Hogwarts?

-E tu?- Chiese la Grifondoro non tradendo nessuna emozione.

Dopo un estenuante e imbarazzante silenzio, Santana guardò negli occhi la ragazza che le aveva salvato la vita durante tutto l’anno.

Non era per riconoscenza, semplicemente si sentiva pronta, pronta a conoscerla, ad aprirsi a lei.

Così si avvicinò di più alle sue labbra e vi poggiò un bacio.

Un piccolo e casto bacio.

Hermione, con il cuore a mille, e ancora confusa per quel gesto improvviso riaprì gli occhi e vide Santana allontanarsi di pochi centimetri da lei.

-Non ho idea di cosa sia giusto fare... ma ho un sacco di paura Hermione-

Hermione continuò a guardarla cercando di capire a cosa si riferisse.

-Voglio dire... Non so nemmeno se sono più in grado di amare qualcuno… Ma ci voglio provare…- disse con sincerità.

Hermione allora allungò una mano e le accarezzò la guancia.


Santana chiuse gli occhi e si cullò di quel tocco.


La Grifondoro allora si fece coraggio e annullò nuovamente le distanze.

-Non avevo mai baciato una donna- disse poi staccandosi.


-Non ti spaventa che sia un po’ troppo anticonvenzionale?- chiese Santana sorridendo.

-E’ anche poco convenzionale un rapporto tra alunno e insegnante...- rispose piano Hermione.

Santana sorrise e si specchiò nei suoi occhi percependo per la prima volta l’euforia e l’eccitazione nella mente di Hermione.

Sbattè le palpebre in un misto di confusione ed eccitazione.

Hermione sembrò accorgersene –tutto bene?-

L’ispanica sorrise con la piena consapevolezza che tutta le parole di Silente erano vere e, per la barba di Merlino, era pazzesco.

-Sei sicura che è tutto ok San?-

-Mai stata meglio Granger!- Disse la Serpeverde prima di tuffarsi nuovamente in quelle labbra per  farle sue in un bacio molto meno casto del precedente.




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Eccoci...
puntualissima, forse troppo...
Che dire, come in ogni finale di Harry Potter il grande mitico Silente ci fa un chiaro quadro della situazione.
Qualcuno l'aveva indovinato?
Devo dire che io ho seminato ma ho voluto  mantenermi sul vago fino alla fine perchè volevo che ci fosse la completa immedesimazione con Santana.
Allora che ne pensate? Vi piace questa cosa di Santana sensitiva?
Io sono molto curiosa di svilupparla, e  non so in che direzione andrà... ma ho diverse idee...
Non so se Santana ha effettivamente elaborato il lutto... Ma sicuramente ha fatto dei passi in avanti durante tutta la storia.
Per scelta ho lasciato delle cose in sospeso, tipo la questione Bacchetta che Hermione alla fine non le da... Voglio lasciarmi aperta delle porte per la prossima storia.
Voi che ne pensate?
E loro due come vi sono sembrate? E'arrivato finalmente questo bacio... adesso riuscite a vederle isieme...??? anche un pochinino????
Fatemi sapere che ne pensate e se volete che continui questa storia (ho tante idee anche per iil ritorno di Quinn)...

Detto ciò,
passerei ai ringraziamenti, perchè mi avete seguito in tantissimi e ogni settimana c'era sempre qualcuno nuovo, quindi grazie
grazie anche e soprattutto per le recensioni e per quelle persone che settimanalmente mi facevano sapere cosa ne pensavano, perchè è grazie a loro che mi è venuta voglia di scrivere il seguito... quindi grazie grazie grazie...

Che altro?
Non lo so,
forse Buona Pasqua :)

grazie ancora

A prestissimo
Chiara



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