Accidentally in love

di UncoverLarry
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Frustrazione. Ecco quello che provavo. La parola perfetta per definire il tutto sarebbe stata vergogna ma avevo paura di lei perché a mio parere non l’avevo mai provata. Ecco come mi sentivo li davanti a quei tre giudici di fama mondiale ed io inerme,impotente. Fortunatamente non solo io,altri  15 ragazzi  erano li schierati in fila con me,ma questo non significava nulla. Loro non sarebbero dovuti tornare nella mia realtà,nella mia scuola o nella mia casa. Cosa avrei fatto adesso? Le tre persone che avevo davanti e che avevano appena segnato il mio destino mi avevano prima illuse che ci fosse qualche possibilità per me di diventare qualcuno. Di smetterla di piangermi addosso solo per la mia omosessualità. Di smetterla di essere picchiato. Ma adesso oltre ad essere gay avevo un altro motivo per essere pestato: essere un fallito. E se non lo avrebbero fatto gli altri,lo avrei fatto da solo.
Scendemmo tutti e quindici dal palco,c’era di tutto nell’atrio: gente in lacrime che veniva intervistata,alcuni che piangevano appoggiati al muro altri invece che abbracciavano i propri cari. La chiamata di mia madre che mi cercava disperatamente nei corridoi non tardò ad arrivare ma io spensi il telefono e mi diressi verso il bagno,avevo bisogno di stare da solo. Durante il tragitto,che mi sembrò infinito, un nodo alla gola mi si creò pensando al fatto che tutti mi avrebbero deriso appena entrato a scuola. La vista si annebbiò coperta dalle lacrime che stavano per rigarmi il viso. Spalancai la porta del bagno urtando un ragazzo ma non ci feci molto caso. Andai davanti il lavandino, mi bagnai la faccia per bene per poi osservare meglio chi avevo buttato a terra. E lo vidi li seduto che si massaggiava la schiena,un ragazzo, avrà avuto l’età mia che tentava di aggrapparsi alla maniglia della porta per alzarmi. Io da bravo gentil’uomo o forse solo per i sensi di colpa che mi avrebbero perseguitato mi avvicinai a lui e acchiappai la sua mano tirandolo per farlo alzare sibilando un leggero ‘’ops’’ come per dire che non lo avevo visto quando lo avevo fatto cadere. Il ragazzo si lasciò aiutare  e si sistemò il ciuffo con una mano allontanandolo dagli occhi. E dopo quel gesto quello che mi si parò davanti fu lo spettacolo più bello che avessi mai visto: un paio di occhi azzurrissimi mi fissavano e io per tutta risposta non riuscì a distogliere lo sguardo da loro. Erano perfetti, non troppo grandi e di un colore meraviglioso.  Fu allora che il ragazzo mi parlò:
‘’Ciao’’
‘’Ehi,scusami non volevo’’
‘’Non fa nulla,piuttosto perché piangi?’’
Se ne era accorto e come poteva non farlo d’altronde le mie occhiaie lasciavano poco a desiderare.
‘’Non mi hanno preso agli Home Visit, e ora sono costretto a tornare a casa.’’
‘’Siamo nella stessa barca’’
Anche lui era in fila tra quei quindici ragazzi,come non me ne ero accorto? Come avevo fatto a non notare un ragazzo così bello. E allora lo fecì incurante del fatto che non ci saremmo più rivisti mi presentai.
‘’Io sono Harry e ho 16 anni.’’
‘’Piacere Louis, Louis Tomlinson’’
Feci per tendergli la mano ma notai che le nostre mani erano ancora intrecciate da prima quando lo avevo aiutato ad alzarsi. Così con le guance che stavano prendendo fuoco poco a poco, staccai la mia mano dalla sua.
‘’Levati il cappello’’
‘’Eh,perché dovrei?’’
‘’Dai Harry,non fare tante storie,voglio vedere i tuoi capelli’’
Non ci stavo capendo molto però attratto dalla sua bellissima voce mi levai il mio cappellino grigio liberando tutti i miei ricci disordinati.
‘’Sono bellissimi.’’
‘’Che cosa?’’
‘’I tuoi capelli Harry,sono ricci,io amo i ricci.’’
Era ufficiale: le mie guance avrebbero preso fuoco. E come se non bastasse lui fece una cosa che fu oggetto dei miei ricordi per molte molte sere. Avvicinò la sua mano alla mia testa e cominciò a toccarmi i capelli come se ci conoscessimo da sempre,come se fossimo amici da una vita. Io per tutta risposta sotto il suo tocco mi rilassai e chiusi gli occhi fino a quando non fui distratto da una bellissima risata.
‘’Che c’è?’’
‘’Sembri un gatto che fa le fusa Harry’’
Dopo quell’ultima frase ero diventato paonazzo. Così con fare distratto e orgoglioso allontanai la sua mano dai miei ricci per poi tornare da solo davanti il lavandino per lavarmi di nuovo la faccia. Lui in tutto quello mi osservò.
‘’Secondo me diventerai famoso Harry.’’
‘’Come? Ma se sono stato appena respinto! E ti ricordo che lo sei stato anche tu,quindi non so come fai ad essere così felice’’
‘’Non è mai detta l’ultima parola no? E poi io non sono triste,la mia casa mi piace’’
Beato lui. Certo,come non poteva non piacergli la sua vita? Evidentemente non era gay e soprattutto era molto bello a differenza mai che ero un normale sedicenne spettinato.
‘’Capisco.’’-sibilai.
E poi lo vidi uscire dal bagno,senza nemmeno salutarmi,con la consapevolezza che non lo avrei rivisto mai più.
Ma poi senti chiamare forte e chiaro ‘’Harry Styles deve salire sul palco’’.


Bene salve :-) 
Questo è il primo capitolo della mia ff larry e spero vivamente che vi piaccia.
Sono ancora un po' inesperta ma spero che comunque seguiate questa long larry.
Un bacio :)

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


‘’Harry Styles deve salire sul palco’’ gridava una voce amplificata con un megafono. 
Ed io ero ancora li,inerte non riuscendo a capire nulla e ripensando alle parole di Louis ‘’ Non è mai detta l’ultima parola,no?’’. Ero fermo a immaginarmi il suo splendido sorriso mentre mi pronunciava quella frase quando qualcuno irruppe i miei pensieri spalancando la porta. 
‘’Harry Styles,sei tu?’’
Un ragazzino biondissimo mi si parò davanti. Il viso arrossato gli occhi chiarissimi lucidi. 
‘’Si,perch…?’’
‘’DOBBIAMO ANDARE!’’
Così quel ragazzino mi afferrò per la manica del maglioncino e cominciammo a correre per tutto il corridoio.
Arrivato nel palco eravamo in cinque: io,il ragazzino biondo,un ragazzo dalla carnagione olivastra,un altro dai capelli biondo cenere e poi c’era louis. 
LOUIS?!Era proprio Louis! Nel palco di fianco al ragazzino biondo che sfoggiava un sorriso beffardo come per dire ‘’te lo avevo detto’’ mentre mi guardava compiaciuto. 
La voce di Simon interruppe tutti i miei  pensieri su quel ragazzo troppo strano.
‘’Ragazzi,riguardando per bene le vostre audizioni abbiamo deciso che avete troppo talento per lasciarvi andare. Quindi abbiamo deciso che andrete agli Home Visit’’
Il mio cuore perse un battito,mi gettai a terra piangendo e sorridendo nello stesso momento,le urla dei ragazzi al mio fianco invadevano il mio condotto uditivo mentre il ragazzino biondo urlava ‘’diventerò il nuovo justin bieber!’’. Ma tutto questo si fermò quando Simon con un colpo di tosse richiamò la nostra attenzione.
‘’Ho detto che andrete agli Home Visit,ma non ho detto che ci andrete da solisti, infatti andrete come un gruppo. Avete quattro settimane per riunirvi,conoscervi,scegliere una canzone da portare agli Home Visit e scegliere un nome. Buona fortuna ragazzi’’
Un gruppo? Seriamente? Con Louis?
La situazione era critica. Non potevo rifiutarmi perché altrimenti sarei tornato alla mia normale vita,ma stare in un gruppo con Louis significava guardarlo,sentire la sua voce e non avevo voglia di arrossire più di quanto era già successo in bagno. Mentre pensavo a tutto questo le urla contente degli altri erano fuori posto. Ma poi successe,successe quella cosa che non avrei più scordato. Louis si aggrappò totalmente a me saltandomi in braccio e stringendomi fortissimo. Il cuore si era fermato,eravamo così vicini e lui era così bello ancora una volta. Quando si staccò da me mi guardò fissò negli occhi.
‘’Ora possiamo diventare famosi insieme,Harreh.’’
Un altro battito perso mentre io di rimando sorridevo come un demente a quella frase e allo strano modo di Louis di pronunciare il mio nome.  
‘’Molto piacere mi chiamo Liam’’ 
‘’Io sono Niall, Niall Horan e sono irlandese,avete mai conosciuto un irlandese? No? Benissimo ora conoscete me e vedrete quanto sono fantastici gli irlandesi!’’
Liam era un ragazzo molto bello,ovviamente non quanto louis, ma era più alto e sembrava un tipo apparentemente responsabile.
Mentre Niall…Niall era semplicemente irlandese ed euforico. 
Il tizio dai capelli neri non si era presentato,in realtà nemmeno festeggiava. Ci aveva abbandonati li sul palco dicendo a Niall che si sarebbero visti fuori. 
‘’Si chiama Zayn.’’
Eccolo Louis che parlava,come se avesse letto i miei pensieri.
Uscimmo fuori. Mia madre mi aspettava con le braccia aperte e aveva capito stranamente tutto. Si presentò agli altri ragazzi e cominciammo a parlare. 
‘’Oh ragazzi come siete belli insieme. Sono sicura che riuscirete ad arrivare ai live show! ‘’
‘’Signora,troppo gentile,però ci serve un posto dove stare e dove provare’’ – disse Liam con fare autoritario
‘’E perché non lo avete detto? Queste quattro settimane le potete trascorrere nella nostra dependance!’’
COSA?NONONONONO! Quattro settimane con Louis? Non se ne parlava.  Vivere con lui,guardarlo dormire,mangiare,farsi la doccia. NO. Sarebbe finita molto male per me. Già solo quando mi guardava  arrossivo completamente figuriamoci trovarselo per casa dopo una doccia. NO. 
‘’Grande idea signora!’’ – urlò Louis euforico
‘’Si può fare.’’ – disse Zayn,sbucato da non so dove.
‘’Allora andiamo,Harold. Ci vediamo presto ragazzi! ’’- disse mia madre mentre mi trascinava in macchina.
                                                                                    ***






Bene,salve a tutti!
Parlando del capitolo,ci ho messo un po' ad elaborarlo ma alla fine non penso che sia tutta questa cagata(spero lol)
Ho deciso che pubblicherò un capitolo al giorno sperando che qualcuno segua la storia.
Vorrei ringraziare Ginevra 0002 e PJ_ per le recensioni che mi avete lasciato di cui sono molto molto contenta e presto vi risponderò. 
Ora scappo,spero che vi piaccia il capitolo. Qualsiasi cosa avete da dire in merito(positiva o negativa) potreste scrivermelo. 
Un bacio :)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***



La mattina dopo ero seduto nel salone della mia dependance ad aspettare i ragazzi. Mangiandomi le unghie e torturando le mie labbra pensavo a come sarebbe stato condividere con Louis la stessa casa. Avevo una dannatissima paura di innamorarmi. Solo pochi mesi prima mi ero dichiarato al ragazzo che amavo e lui ricambiava ma dopo alcuni baci non c’eravamo più sentiti per ignoti motivi. Era questa la mia esperienza nel campo amoroso. Non avevo altro. Non mi ero mai baciato con una ragazza perché fin da piccolo sapevo che le ragazze non mi interessavano ma nonostante ciò non avevo nemmeno mai fatto l’amore con un uomo e neanche avuto un bacio vero. Un clacson mi risvegliò da quei pensieri forse troppo bui per quella giornata così assolata.
Erano Niall e Liam che mi venivano incontro salutando i loro genitori che ormai con la macchina erano già lontani. Nelle loro mani i segni delle valigie enormi e pesanti che si erano portati.
Di seguito arrivò Louis con in mano almeno cinque valige e poco dopo anche Zayn fece il suo ingresso nella mia dependance.
‘’Allora ragazzi abbiamo tre camere da letto quindi qualcuno dovrà condividerla’’ comincia io convinto che si sarebbe scatenato il putiferio da li a poco
‘’Io prendo quella singola,punto.’’ Disse Zayn
‘’Oh no,io sono irlandese quindi io avrò la camera singola’’ commentò invece Niall
‘’Cosa? E che c’entra? Non importa nulla che sei Irlandese!’’ disse Liam stufo di quel chiasso
‘’Per me non c’è problema,dormirò con Harreh’’
Il silenzio,piombò assolutamente il silenzio e io persi un battito. Voleva dormire con me? Ma a quale scopo? Non dovevo farmi strane idee,magari voleva perché ero l’unico che conosceva meglio degli altri.
‘’Va bene Louis,allora gli altri a sorteggio.’’
Fu così che Zayn ebbe la stanza singola ma non perché era stato sorteggiato ma semplicemente  perché aveva minacciato gli altri.
Verso le 17 avevamo già montato la play e Zayn e Liam stavano giocando allegramente facendo sempre più conoscenza mentre Niall strimpellava con la sua chitarra seduto in soggiorno.
Io,che ancora non avevo sistemato le mie cose, ero indeciso se andare in camera o no per paura di ritrovarmi in scene poco piacevoli. Un’ora dopo stanco di sentire le urla di Zayn e Liam post fifa,entrai in camera e mi trovai uno degli spettacoli più belli che avessi mai visto: Louis senza maglietta dormiva nel nostro letto. Sembrava un angelo,era meraviglioso anche quando quelle due perle non gli illuminavano il viso. Così decisi di fare piano,acchiappai la mia valigia la aprì e comincia a riporre i vestiti nel cassetto. Certo,la dependance era mia ma non ci abitavo e quindi toccava anche a me posare la mia roba. Notai con grande piacere che Louis si era già ambientato e aveva riposto tutto sistematicamente.
‘’Belli quei boxer Harold’’
Con poco imbarazzo capì che si riferiva al paio di boxer che avevo in mano e che stavo per mettere nel cassetto.
‘’Hey Louis,ma tu non dormivi fino a poco fa?’’-dissi, cercando di nascondere le  mie guancie ancora una volta arrossate
‘’Le urla dei ragazzi mi hanno svegliato’’
‘’Aspetta,aspetta,aspetta mi hai chiamato Harold?’’
‘’Si,tua mamma l’altro giorno ti ha chiamato così,cosa c’è non ti piace Harold?’’
Quella domanda fu accompagnato dal sorriso più malizioso che avevo visto nel viso di Louis,almeno fino ad allora.
‘’Gli amici di solito mi chiamano Harry.’’
‘’Vorrà dire che il sottoscritto ti chiamerà come gli pare.’’
Era clinicamente testato Louis godeva nel farmi arrossire o imbarazzare. Era successo già molte volte quel giorno.
Per esempio,quando ci siamo seduti tutti per la cena lui mi fissava stranamente divertito.
‘’Cosa c’è Louis,perché mi fissi?’’
‘’Perché mentre mangi mi fai ridere e sei buffo.’’
La risata generale ovviamente non era mancata,facendomi sentire ancora più stupido di quanto già mi ero sentito precedentemente.
Dopo una partita a Fifa,ovviamente persa da me, decidemmo che si era fatto tardi e che saremmo dovuti andare a letto.
‘’Ragazzi,domani prove. Suono io però!’’ – Niall sembrava entusiasta.
‘’Buonanotte ragazzi,non fate porcherie’’- disse Zayn strizzando l’occhiolino a Niall
‘’Non te lo prometto’’- aveva risposto Louis facendo diventare il mio volto viola.


Che succederà ora che vivono insieme? *tan* *tan* *tan* LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO :)
Ringrazio tutti per le recensioni e per le visite!
Se avete consigli o pareri potete scrivermi una recensione e io risponderò,baci 

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Entrammo in camera, quella che sarebbe stata la nostra camera.
‘’Harry, tu sei abituato a stare a destra o a sinistra del letto?’’
‘’E’ uguale, Louis.’’
‘’Okay, vorrà dire che io starò a sinistra.’’
Ci sistemammo nel letto, schiena contro schiena entrambi solo in boxer. Certo, per lui era un normalissimo contesto di due amici che dormono insieme, ma per me era molto di più.
‘’Harold?’’
‘’Si?’’
‘’Quanti anni hai detto che hai?’’
‘’Sedici, Louis. Tu?’’
‘’Diciotto.’’
Non riuscì a trattenere una risata, quel piccolino aveva diciotto anni? E io che credevo di essere più grande di lui.
‘’Che ti ridi, Styles?’’
‘’Oh, da Harry siamo passati ad Harold ed ora arriviamo a Styles. Dopo come mi chiamerai?’’
‘’Non so, forse non ti chiamerò nemmeno.’’
Il mio cuore si spezzo di fronte a quella frase.
 Davvero? Ma davvero me la stavo prendendo per così poco? Per una frase che probabilmente era pure ironica?
Mi zittì, non avevo voglia di parlare ancora, non con lui.
Dopo svariati minuti di silenzio, Louis si girò di scatto e mi afferrò i polsi mettendosi sopra di me. Inutile dire che ero diventato della più alta tonalità violacea esistente.
‘’Non ridi più, Styles? Bene, allora ci penso io.’’
Cominciò a farmi solletico da tutte le parti e io ero sul punto di morire. Cercavo di sghignazzare sottovoce perché Louis mi sussurrava di non svegliare gli altri.
‘’Basta Lou, ti prego!’’
Lou. Lo avevo chiamato Lou inconsapevolmente.
‘’Perché devo smettere,  Harold?’’ – rideva divertito.
Non riuscì a rispondere che avvicinò pericolosamente il suo volto vicino al mio.
‘’Sei così bello quando ridi, Harry.’’
Lo avevo sentito davvero? Il cuore cominciò a pulsare all’impazzata e lui come al solito fece finta di niente.
‘’Buonanott,  Haz’’- disse prima di girarsi e lasciarmi solo in compagnia della sua schiena curva e perfetta.
                                                                                ***
La mattina dopo io e Niall ci ritrovammo in cucina a fare la colazione. Quel ragazzo cominciava a starmi simpatico anche se trovavo strano il modo in cui non perdeva occasione per ricordare a tutti che fosse Irlandese. Andava davvero fiero delle sue origini.
‘’Buongiorno’’- La voce di Zayn interruppe il silenzio.
Anche Zayn cominciava a parlare di più con noi, ma soprattutto con Liam.
Era mezzogiorno e Louis stava ancora dormendo. Avevo cercato in tutti i modi di stare lontano dalla camera per non svegliarlo ma, infastidito, entrai di soppiatto e spalancai le finestre.
La luce accecante inondò la camera di chiari colori e d’un tratto, vidi gli occhi di Louis sbucare dalle lenzuola.
‘’Buongiorno Lou’’- quel soprannome, un’altra volta.
‘’Harry, che cazzo fai? Chiudi quelle finestre! E’ ancora presto!’’
Guardando il suo volto era evidente che fosse infastidito ma questo non mi causò alcun senso di colpa. Era la mia piccola vendetta per quello che mi aveva fatto il giorno prima.
‘’Sono le 12 e qualcuno, che ovviamente sei tu, deve aiutarmi a cucinare.’’- gli strizzai l’occhiolino a quella frase e lui per tutta risposta mi tirò un cuscino in faccia.
Cominciammo a lottare con i cuscini. Ogni volta che succedevano questo tipo di cose, sembravamo sempre più amici. E non so se questo mi facesse piacere o meno.




Buonasera(:
Allora intanto vorrei iniziare ringraziando tutti per le recensioni e le visite,siete gentilissimi e io vi adoro altamente.
Prima di tutto ci tengo a dire che il capitolo è frutto di due menti la mia e quella della mia migliore amica ovvero Sharon,che ringrazio tantissimo.
Penso che questa storia diventerà nostra e non più mia perché mi serve un aiutino.
Che dire del capitolo? Lo adoro,Lou ed Harry cominciano a prendere confidenza e come vedete non sembra che ad Harry questo dispiaccia.
Vedrete in seguito cosa succederà.
Se avete critiche,consigli o altro non esitate a scrivere una recensione :)
Grazie mille,a domani,come al solito! 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


LOUIS' POV
Erano le quattro del mattino e continuavo a rigirarmi nel letto come infastidito da qualcosa di invisibile ma persistente. Mi tolsi le lenzuola di dosso ed il mio petto riscaldato dal calore delle coperte si irrigidì di fronte al gelo del mattino che inghiottiva la stanza. Mi strofinai gli occhi per mandare via anche l'ultima traccia di sonno e mi misi seduto. Scrutai la camera, scura ed accogliente. Alcuni dischi sugli scaffali, libri dalla copertina anonima, una lampada sulla scrivania, un'enorme finestra e un grande armadio pieno della mia roba e di quella di Harry. Harry!?
Allungai un braccio e, tentennante, mi aspettai di toccarlo invece, al suo posto, trovai una massa di gelo vuota e informe. Mi voltai ed il suo posto era vuoto. Le lenzuola sulle quali aveva dormito erano stropicciate e si diramavano in pieghe simili a delle grandi vene lungo tutto il lato destro del letto. Le toccai con la punta delle dita e, spinto da un inspiegabile senso di inquietudine, saltai giù dal letto. I miei piedi nudi e freddi lasciavano impronte quasi impercettibili sul pavimento. Mi infilai le ciabatte e imboccai il corridoio. Mi domandai dove fosse finito quel riccio impacciato e silenzioso che era scivolato via dal letto senza che io me ne accorgessi. Diedi un'occhiata veloce alla cucina, bussai sulla porta del bagno, passai per il piccolo salone ma tralasciai le stanze degli altri perché ero certo non fosse lì. Tornai in camera e cominciai a frugare nell'armadio alla ricerca di qualcosa di caldo da indossare. La stanza era talmente buia che non riuscivo a distinguere se gli indumenti fossero i miei o quelli di Harry. Afferrai un maglione e lo indossai avvicinandomi alla finestra. Il cielo era ancora scuro ma già dipinto dalle prime luci del mattino. La finestra dava su di un enorme giardino puntellato da fiori colorati. Sforzai la vista per guardare più a fondo e lui era lì, ai piedi di una vecchia quercia.
Imboccai ancora il corridoio, arrivai all'uscio di casa ed uscì fermandomi sulla soglia. Avrei potuto girare i tacchi e filarmene a letto, al caldo, avevo ancora svariate ore di sonno a disposizione ma quel senso di inquietudine, che mi aveva fatto alzare dal letto qualche attimo prima, ancora non mi abbandonava.
Chiusi la porta con delicatezza e, cercando di non fare rumore, cominciai a camminare sul prato. Lui se ne stava ancora lì, accovacciato ai piedi di quel grande albero, con le ginocchia sotto al mento e lo sguardo fisso nel vuoto. Mi fermai per contemplarlo da lontano. I ricci gli cadevano dolcemente sul viso illuminato dall'albore del mattino, i suoi occhi sembravano più verdi e accesi del solito e il suo corpo mi pareva anche più piccolo quando se ne stava rannicchiato in quel modo.
Mi avvicinai di più e con la schiena mi appoggiai all'albero. Lui sembrò non accorgersi nemmeno di me, proprio come quando ci conoscemmo in bagno. Mi sentì stranamente infastidito. Tossì forte richiamando la sua attenzione.
“Louis? Che ci fai qui?” — I suoi occhi verdi balzarono su di me.
“Ti stavo cercando.” — Solo in quel momento, parlando, mi resi conto di quanto rocca e fastidiosa fosse la mia voce al mattino. Tossì ancora.
“Beh, mi hai trovato.” — Era proprio come la prima volta che ci siamo incontrati: Lui apatico, chiuso nel suo mondo ed io che cerco di tirarlo su.
Mi sedetti accanto a lui cercando di non invadere il suo spazio.
“Perché te ne stai seduto qui? Alle quattro del mattino?”
“Perché mi piace il silenzio e la solitudine.”
Lì per lì mi parve l'affermazione più triste del mondo. Guardai il suo viso piegato in un espressione sofferente ed i suoi occhi, di nuovo persi a guardare qualcosa che non esiste.
“Pensavo ti piacesse stare in compagnia dei ragazzi. Non sono esattamente ciò che di più silenzioso c'è al mondo, ma siamo stati messi nello stesso gruppo e, che ti piaccia o no, dovrai abituarti.”
“Non era questo che intendevo, Louis. Mi piacete, mi piace la vostra compagnia ma ci sono momenti in cui ho bisogno di stare da solo con me stesso e pensare.”
Aggrottai la fronte.
“A che pensi?” — Era una domanda azzardata. Fu come se gli avessi teso un'ancora e lui dovesse decidere se aggrapparcisi o lasciarla sprofondare nell'abisso. C'era qualcosa nei suoi occhi, nella sua espressione, nel modo in cui cercava di proteggersi ponendo le ginocchia davanti al petto, che mi faceva desiderare di immergermi nel suo mondo.
“Vuoi sapere a che penso?” — Ora i suoi occhi verdi erano puntati suoi miei — “Penso a quanto la scatoletta in cui la società mi ha confinato sia scomoda. Penso alle teste di cazzo che puntualmente mandano il mio buono umore a farsi benedire. Penso a loro, che non mi accettano o che forse hanno solo paura. Perché spesso chi agisce di impulso ha solo paura. So che le persone sono spaventate da quello che non conoscono. Penso a quanto vorrei essere diverso. Penso di non essere all'altezza di questa situazione, dello Show, di voi ragazzi. Penso di essere troppo piccolo per questo mondo che minaccia di soffocarmi da un momento altro.” — I suoi occhi si riempirono di lacrime. Riuscivo a vederle anche se affondava quella piccola testa riccia tra le ginocchia. Non ho mai conosciuto nessuno di così insicuro e non so come agire, ma Harry si è aggrappato alla mia ancora ed ora non posso più tirarmi indietro.
Mi avvicinai fino a sentire il suo corpo sobbalzare a causa del pianto singhiozzato e lo attorniai con le mie braccia spingendo la sua testa sul mio petto. Avevo completamente invaso il suo spazio, improvvisamente, mi resi conto di non aspettare altro.
Cominciai ad accarezzargli la schiena nell'attesa che il singhiozzo si placasse e che lui fosse abbastanza calmo per starmi a sentire. Quando sentì il suo corpo rilassarsi sotto la protezione del mio cominciai a parlare.
“E' così che funziona, Harry. La società ti impone di essere in un certo modo e se non lo sei, allora per qualcuno lì fuori, sei sbagliato. Le persone ti faranno del male e magari non se ne pentiranno nemmeno. Per loro non c'è nulla da fare ma per te, si. Tu puoi sempre raccogliere ogni briciola del tuo coraggio e affrontare questo mondo che tanto ti spaventa. Sarai anche piccolo, ma hai talento da vendere e non dovresti sentirti inferiore ai ragazzi. Non dovresti pensare di non essere abbastanza per questa competizione. E' questa competizione che non è abbastanza per te che hai tanto da dare.”
“Louis, voglio solo qualcuno con cui essere me stesso.” — Non riuscì a non sorridere sentendo quelle parole uscire dalla sua bocca.
“Adesso hai cinque persone con cui essere te stesso. Hai Liam, che è tanto responsabile. Il classico prototipo di persona che ha sempre una confezione di cerotti a portata di mano.” — Il suono della sua risata mi riempì le orecchie — “Hai Niall, che è simpaticissimo e, mi sembra, venga dall’ Irlanda, non ne sono sicuro, non ne ha mai parlato.” — Continuò a ridere — Hai Zayn, che non parla molto, ma quelli silenziosi sono bravi ascoltatori. E poi, hai me.” — Mi schiarì la voce.
“Non ho mai dei cerotti con me, non vengo dall'Irlanda e non sarò proprio il miglior ascoltatore del mondo ma con me puoi essere te stesso, Harry. Puoi mostrarmi il mondo che hai dentro tutte le volte che vuoi e condividere tutti i tuoi malesseri con me perché starò ad ascoltarti. Posso prendermi cura di te. Se starai per sprofondare io sarò la tua ancora, ma se il tuo destino è annegare, allora annegheremo insieme.”

Buonasera :)
Come avevo detto nello scorso capitolo siamo in due a scrivere e questo capitolo è stato fatto da sharon poi ovviamente abbiamo avuto le idee insieme(forse). 
Seriamente spero che vi piaccia,io lo trovo assolutamente fantastico. 
E come promesso il prossimo capitolo gli ziaaaaam e forse qualcosina in più.
Comincieremo a dilungarci perché abbiamo in mente una bellissima storia e speriamo di rientrare in venti capitoli.
Ringrazio ancora una volta chi ci ha recensite e spero continuerete a farlo :)
Vi lascio i nostri profili twitter :
io(@scivolodinuovo)
sharon(@scrivoviailmale)
A presto. baci! 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


LIAM’S POV
Dormire con Niall nelle ultime sere era stata un'impresa: occupava tutto lo spazio, si lamentava nel sonno, russava e diceva cose incomprensibili. E come se non bastasse, ogni sera dovevo cercare di addormentarmi con la luce accesa perché Niall non poteva andare a letto se prima non dava una lettura veloce alla biografia ufficiale di Justin Bieber. Finivo sempre con lo svegliarmi nel cuore della notte e trovarlo assopito sul libro, con la faccia tra le pagine. Quella notte non riuscivo proprio a dormire con lui. Più mi guardavo intorno più la stanza si faceva piccola e stretta. Le pareti blu cobalto minacciavano di soffocarmi da un momento all'altro e l'aria si faceva lentamente più pesante. Penso fossi semplicemente nervoso. Dovevo affrontare una competizione importante ed era l'ultima possibilità per me. Mi sentivo pronto, decisamente pronto ma avevo paura. Ero già stato mandato a casa qualche anno prima ma non sarebbe più successo. Io ed i ragazzi ci saremmo impegnati davvero ed avremmo provato a vincere. Decisi di alzarmi pur non sapendo esattamente dove andare. Attraversai il corridoio della dependance. Era cupo. Mi metteva i brividi stare lì, in piedi, di fronte al buio più completo, spaesato, senza sapere dove andare. Ero sempre stato un tipo pauroso, sin da piccolo. Davo l’impressione di essere un ragazzo saggio e maturo ma nessuno conosceva i miei punti deboli. “Zayn era tutto il contrario di me” —  pensai mentre le mie mani tastavano il muro del corridoio affinché non perdessi l’orientamento —  Non si era fatto problemi a dormire da solo.  In effetti, da solo sembrava starci proprio bene, Zayn.
Continuai a camminare lentamente senza staccare le mani dal muro. Toccai una superficie più liscia. Legno. Ed una maniglia. D'istinto la abbassai ed entrai. Mi trovai in un piccola camera, quella di Zayn. Era difficile da vedere al buio ma la riconobbi e la ricordai come l'avevo vista la mattina prima. Alla luce del giorno. Sul pavimento erano sparsi disegni su disegni. Non c'erano libri o strumenti musicali. Solo fogli. Ricordo che su ognuno di essi c'era una scritta o un disegno. Colorato. Nero. Bianco. Scritte. Sempre con una calligrafia diversa. Mi saltò alla mente un disegno in particolare. Un muro grigio e alle sue spalle un enorme edificio altrettanto scolorito. I miei pensieri furono interrotti da dei lamenti. Non li riconobbi immediatamente ma ero certo non fossero di Niall. Erano più soffocati. Harry e Louis non mi passarono nemmeno per la mente: sapevo che quei ragazzi quando erano insieme erano piuttosto tranquilli. Aguzzai l'udito e cominciai a camminare. I lamenti si fecero più vicini. Allora capii. Era Zayn. Mi avvicinai a tentoni cercando il suo letto spinto da uno strano senso di protezione. All’improvviso un urlo mi fece spalancare gli occhi. Era un urlo pieno di sofferenza. Possibile che su quattro ragazzi solo io riuscissi a sentire? Mi avvicinai ancora di più e lo vidi attraverso la fioca luce del mattino che imperlava il suo volto stanco e scavato. Lo sentivo singhiozzare. Le lacrime gli rigavano il viso. Ho sempre avuto un certo senso di tutela nei confronti delle persone che mi circondano, specialmente se ai miei occhi appaiano soli o indifesi.
Senza pensarci due volte gli asciugai le lacrime con la manica del pigiama, mi accucciai alla sua destra e lo abbracciai. Una volta a contatto con la morbida pelle di Zayn mi resi conto di ciò che avevo appena fatto. Non lo avrei mai fatto con nessun altro. Il mio unico scopo era di calmarlo, di fermare i suoi singhiozzi e di sentire il suo respiro tornare regolare sotto il mio tocco. Ma perché? Perché non riuscivo a sentirlo star male? Perché non avevo sopportato di vederlo piangere? Ma fu quello che successe dopo a destabilizzarmi maggiormente: Zayn ancora in dormiveglia girò lentamente il volto verso il mio: Gli occhi semi-aperti e le guance pallide. Non importava quanto il suo viso potesse essere affaticato e sofferente, ai miei occhi Zayn appariva diverso. 
‘’Liam..’’
‘’Zayn, torna a dormire, ci sono io.’’ — E fu esattamente quello che fece a farmi perdere completamente la razionalità. Mi acchiappò la mano sinistra e me la strinse. E così ci addormentammo: le mie braccia a cingergli la vita, le nostre mani intrecciate e le prime luci dell’alba a illuminarci il viso.
 
HARRY'S POV
Rientrammo in casa. La mia mente era un concentrato di emozioni che non riuscivo a decifrare. Mi sfregai gli occhi con la manica del maglione. La solitudine, le lacrime, il freddo del mattino, gli occhi brucianti e poi Louis: Le sue parole, le sue braccia. Non era sorprendente che non riuscissi a distinguere ciò che provavo.
Ero rapito dai miei pensieri quando i miei occhi caddero su ciò che Louis aveva addosso. Pensai che fosse stranamente familiare. Aggrottai la fronte.
“Cosa c'è?” — Domandò.
“Che stai indossando?” — Dissi con un sorriso beffardo. Conoscevo già la  risposta.
“Un maglione.” — Rispose lui spaesato.
“E di chi è?” — Risi.
“Ma come? E' m...” — Fece per finire la frase ma poi abbassò lo sguardo sul maglione. Le sue guance si fecero rosse. Era dannatamente adorabile.
“Cazzo, Harry scusa! Era buio in camera, non riuscivo a vedere nulla e ho preso la prima cosa che trovato nell'armadio.”
“Perché ti scusi? Sta meglio a te che a me.” — Lo vidi colorarsi di un rosso più vivace e non riuscii a trattenere una risatina.
Avanzai di qualche passo intento a rientrare in camera nostra. La porta della camera di Zayn era aperta. Guardai Louis, stranito.
“Era chiusa prima, vero?” — Domandai sottovoce.
“Si. Camera di Zayn è sempre chiusa, lo sai.”
Ci avvicinammo fino a trovarci sulla soglia e facemmo capolino dalla porta il più lentamente possibile. Quello che ci trovammo davanti ci fece rimanere a bocca aperta: Liam e Zayn dormivano abbracciati.
Il capo di Liam sulla testa di Zayn, le mani intrecciate, le gambe dell'uno annodate a quelle dell'altro.
Rimanemmo a guardarli per qualche secondo ed uno strano senso di nostalgia prese il sopravvento. Il corpo di Zayn, così piccolo sotto quello di Liam mi ricordò il mio avvolto da quello di Louis, ai piedi della quercia.
Il mio sguardo si spostò su Louis che maneggiava frettolosamente il cellulare.
''Che stai facendo?'' — Sussurrai.
''Non lo vedi? Gli faccio una foto.''
Il suo ghigno mi parse crudele per un secondo ma colsi quella scintilla nei suoi occhi e fu in quel momento che mi feci prendere dall'euforia.
Uscimmo dalla stanza sghignazzando come due bambini.
''E ora che ne facciamo?'' — Domandai senza smettere di ridere.
''La teniamo nel caso ci servisse e intanto ridiamo di loro, alle loro spalle,  che è anche meglio.''
Già, ridevamo, come ridono due amici ma fu in quel momento che io e Louis diventammo anche complici. 


Buonasera! Questo capitolo è stato fatto in parte da me e in parte da Sharon e penso che ci dividremo i capitoli in questo modo d'ora in poi. 
Che dire? Mi piace tantissimo,adoro gli Ziam e spero che anche a voi piacciano le idee che stiamo sviluppando!
Grazie ancora per tutte le visite e le recensioni,vi siamo infinitamente grate.
Un bacio! 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


NIALL'S POV
Il rumore di una tazza che si infrangeva sul pavimento mi fece sussultare. Mi scostai le lenzuola di dosso e mi tirai su.
“Cosa diavolo combini?” —  “Io non ho intenzione di pulire!” — “E nemmeno io!”
Aggrottai la fronte, mi infilai le ciabatte e imboccai il corridoio mentre il rumore dei cocci spostati sul pavimento si faceva più forte. Mi fermai sulla soglia della cucina, ancora frastornato.
Per terra una macchia scura continuava ad allargarsi. Liam se ne stava ben a distanza, seduto attorno alla tavola apparecchiata per la colazione. Zayn era stravaccato su di una poltrona con la testa e le braccia penzoloni. Il volto stanco, le occhiaie nere. Harry teneva in mano uno straccio bagnato nel tentativo di ripulire quella chiazza scura e appiccicosa dal pavimento, mentre Louis, cautamente, raccoglieva i resti della tazza dal pavimento.
“Ragazzi, che combinate?”— Domandai insonnolito.
Liam si voltò verso di me, sorrise e “Buongiorno!” disse. Gli altri fecero lo stesso un po' distrattamente, eccetto Zayn che continuava a dormire.
“Nel caso te lo stessi domandando, lui ha combinato questo casino.” Continuò Harry derisorio, indicando Louis che gli stava accanto con un'espressione desolata. Per un attimo lo fissammo tutti, divertiti dal suo sciocco turbamento, e scoppiammo a ridere.
“Probabilmente non ha gradito la cioccolata.”— Continuò Liam con lo stesso fare beffardo di Harry.
“Eppure io l'avevo preparata con tanto amore!”— Fu la risposta del riccio.
Louis arrossì violentemente ed io non riuscii a trattenere una risata.
“Coraggio ragazzi, lasciatelo in pace!”— Dissi sedendomi accanto a Liam, poi presi una tazza e ci versai del latte lasciando che un pugno di cereali ci annegasse dentro.
“E questo dovrebbe essere l'ultimo.” — Annunciò Louis cacciando un coccio affilato all'interno di un sacco.
Harry si alzò in piedi e fece per avvicinarsi al tavolo. Lo vidi fermarsi di colpo e cominciare ad imprecare prima sottovoce, poi urlando.
“Non era l'ultimo, Louis!”— Urlò rabbioso.
Liam gli corse incontro, come una madre che si preoccupa per la ferita del figlio, e “Che ti sei fatto?” domandò.
Harry si accovacciò a terra e osservò a lungo la pianta del suo piede, la pelle rossa solcata da un lungo taglio, per poi “Niente!” rispondere.
Louis si accovacciò accanto ad Harry e la sua espressione si fece ancora più desolata di prima. Non disse nulla.
“Ci vorrebbe un cerotto.”— Conclusi io.
Louis ed Harry si voltarono contemporaneamente a guardare Liam che stringendo le spalle “Dovrei averne qualcuno in valigia!” disse, per poi scomparire oltre la porta.
I due si guardarono per qualche secondo, poi presero a ridere di cuore. Non capii.
“Avevi ragione, Lou! E' proprio il tipo di ragazzo che tiene sempre dei cerotti con se!”— Fece Harry con una mano sullo stomaco che vibrava per le risate. E continuarono così fino a quando Liam non rientrò con un pacchetto di cerotti in mano. Poi smisero, ma un sorriso rimase loro incastrato tra le labbra. E presero a guardarsi in un modo che non riesco ancora a descrivere. Un misto di contentezza, beatitudine, complicità. E quella maniera, in cui i loro occhi si scontrarono, mi rimase impressa nella mente per molto tempo. Non seppi mai il perché ma risi stupidamente di me stesso quando un giorno, ripensandoci, etichettai quegli sguardi come la fusione di due anime.
 
***
Dopo aver cenato ci ritrovammo intorno al camino. Zayn sembrava più energico. Credo che quelle poche ore di sonno gli avessero fatto bene. Liam gli era seduto accanto, con le braccia tese verso il camino nel tentativo di scaldarsi le mani congelate. Louis tremava, raggomitolato all'interno di una coperta.
“Che freddo!”— Esclamò Harry sedendosi accanto a me.
Mi porse una trapunta che mi poggiai sulle spalle, poi si sedette sul tappeto con la gambe incrociate facendo ben attenzione al piede ancora un po' malandato.
Rimasi per qualche secondo a fissare le fiamme che si rincorrevano nel camino. E pensai. Pensai alla competizione che mi aveva spaventato da sempre Pensai che mi ero costretto a non assecondare quella paura, perché se l'avessi lasciata fare, mi avrebbe impedito di vivere il mio sogno. La mia famiglia,il mio piccolo paesino avevano investito tanto su di me,sulla mia voce e sulle probabilità che avevo di entrare ad xfactor. Rendere gli altri fieri di me. Rendere me, fiero di me stesso. Tornare al mio paesino e vederli contenti era una delle cose che desideravo più ardemente. Cominciai a suonare, avevamo scelto ‘’Torn’’ da presentare a Simon. L’aveva scelta Liam quando il giorno prima a colazione ne avevamo parlato. Cominciò Zayn a cantare. La sua voce era tutto il contrario di quella mia: era molto acuta e capace di raggiungere tonalità molto alte. Spostai il mio sguardo verso Liam che lo guardava con una certa scintilla negli occhi,con una certa apprensione quasi con….. amore.
Continuò Harry che cantando si girò automaticamente verso Louis che ricambiò l’occhiata e gli sorrise. Le guance del riccio cominciarono a tingersi di rosso e per un attimo capì che tra loro c’era una certa complicità. Continuarono a guardarsi.  I suoi occhi erano immersi in quelli di Louis.Vidi i loro occhi cantare per loro,mentre le loro voci si fondevano,come se quella fosse stata la loro canzone da sempre.

 
''I'm all out of faith, this is how I feel
I'm cold and I am shamed
lying naked on the floor
illusion n
ever changed
into something real
I'm wide awake and I can see the perfect sky is torn
you're a little late I'm already torn''

Finalmente anche le nostre voci sembrarono fondersi in un unica e sublime melodia.
Ci scappavano risatine,sguardi complici, sorrisi sinceri. Ma nonostante l’imbarazzo,tutto procedeva per il verso nostro.
Come le nostre voci anche i nostri cuori sembravano battere all’unisono.
E successe così, per caso, o forse per una scelta del destino che cinque ragazzi divennero una cosa sola.


BUONAAAASEEEERA.
Okay,ci scusiamo tantissimo per ieri visto che non abbiamo caricato il capitolo ma capiteci era Sabato :-( 
Ringraziamo tutti per le continue recensioni:SIETE DOLCISSIME. E per le visite che sono aumentate e questo ci fa piacere. 
Se avete qualsiasi cosa da dirci lasciateci una recensione.
Spero che il capitolo vi piaccia, i Larry sono la mia vita e so che desiderate il loro bacio aw aw aw bhè ci sarà ci sarà :-)
UN BACINO! :*

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