Demons.

di surfs_louis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap 1 ***
Capitolo 2: *** cap 2 ***
Capitolo 3: *** Coffee and rain ***
Capitolo 4: *** cap 4 ***
Capitolo 5: *** cap 5 ***
Capitolo 6: *** cap 6 ***
Capitolo 7: *** start of something new ***



Capitolo 1
*** cap 1 ***


~~È strano come una madre non riesca a capire che un figlio non sta bene dentro di se, in questa fase dell’adolescenza è difficile per un genitore sapere di che umore si sveglierà il proprio figlio quella mattina o come tornerà a casa dopo scuola, ma si dice tanto “le madri sanno tutto, ti tengono nella pancia 9 mesi e si crea un legame unico” secondo me sono tutte stupidate. Ormai i genitori si preoccupano della pasta che si fredda o se indossi la t-shirt e prendi freddo, altre cose stupide invece di farsi domande sul motivo per cui il proprio figlio passa le sere in camera, o perché indossa felpe, quelle grandi, quelle che coprono tutto. Quelle che coprono le braccia, quel che coprono i polsi... Ebbene si sono autolesionista e sono una di quelle ragazze che odia il suo corpo e che non parla mai con nessuno per paura di fare brutte figure, sono una di quelle ragazze che si siede all’ultimo banco e che sta con le cuffiette durante l’intervallo. Ormai sorrido solo al telefono con la mia migliore amica che vive lontano da me, quasi 300 km di distanza. Scusate non mi sono ancora presentata, mi chiamo gaia e ho 18 anni, sono alta circa 1,80 e per chi non l’avesse capito odio il mio corpo, sono di corporatura piuttosto robusta, ma non esagerata, con capelli lunghi castani, occhi marroni/neri. Sono una di quelle ragazze che finge di stare bene, che va tutto per il verso giusto, con il sorriso sule labbra, che tutti pensano che sia una ragazza felice e spensierata. Ma in realtà non è così. Io non sto bene, vorrei urlare a squarciagola, piangere fino a che le lacrime non finiscono, ascolto in ogni momento musica ad alto volume per coprire tutti quei pensieri che mi turbano. Sono stata distrutta e presa in giro tante volte, non credo più a niente e alle ragazze della mia età. Trattenere le lacrime è terribile. Ti brucia la gola, il naso e respiri male. Sono ormai dieci giorni che non sorrido tranne per quando vedo This is us o quando ascolto i 5 angeli. Durante tutto il giorno sogno ad occhi aperti così come la notte, in poche parole mi faccio talmente tanti filmini mentali che il mio cervello è un multisala. I miei genitori non sanno più che fare, ma non mi interessa; ho bisogno di loro, di quei cinque ragazzi per rivivere, incontrarli e abbracciarli anche solo per un secondo.
-Gaia!- dice mia madre irrompendo nella tranquillità della mia stanza -devi preparare le valige, domani parti.- a quelle parole rimango scioccata, ebbene sì mi vogliono buttare fuori di casa. Non chiedo nemmeno il motivo, annuisco e mi alzo dalla sedia: sapevo che sarebbe successo. –Ok- dico a mia000 madre ancora sulla porta della mia camera. Essa è ricoperta completamente di poster, le pareti bianche e gialle ora hanno lasciato spazio a quei grandi fogli stampati, ce ne ho circa 300 e loro sono la prima cosa che vedo al mattino e l’ultima prima di cadere nei mondi dei sogni. Mia madre è lì inerme, ormai ha esaurito le lacrime, ha pianto tante volte per colpa mia e molte volte l’ho vista pure. Ormai si legge nei suoi occhi il dolore di avere una figlia così, ma sono talmente abituata che non ci faccio nemmeno più caso, la guardo fissa negli occhi per cercare qualche indizio -andrai al freddo- dice lei prima di andarsene e dopo avermi lasciato la valigia sul letto. Vorrei chiederle per dove, ma non ho voglia di sentire la mia voce e così apro l’armadio e comincio a guardare quegli indumenti, sono tanti ma per me sono tutti inutili: gonne, abiti, leggings, magliette attillate, canotte di mille colori. Mi sembrano tutti uguali quei vestiti, forse se fossi più magra non vedrei l’ora di metterli per uscire fuori con le amiche e andare in discoteca, invece per me sono un incubo; apro il secondo cassetto, quello che contiene i maglioni e le felpe larghe e comincio a prenderle per riporle in valigia, le prendo tutte e sono circa nove maglioni e otto felpe (non so quanto starò via quindi meglio portare di più che di meno), prendo tutte le mie magliette preferite larghe quelle da maschio con scritte e fumetti, apro il primo cassetto e prendo tutta la biancheria intima e le calze, apro l’ultimo cassetto e prendo tutti i jeans e i pantaloni della tuta e ripongo tutto in valigia. Se qualcuno ora mi chiedesse “come sto?” io non saprei cosa rispondergli perché molte cose mi passano per la testa, sono curiosa di sapere dove andrò, da chi starò e per quanto tempo starò li. Metto in un angolo della camera la valigia aperta a metà e svuoto il mio zaino di scuola: un Eastpack nero classico con due spille di pack-man una gialla e una blu, lo svuoto dai libri di scuola riponendoli nell’armadio apposito e lo appoggio sulla sedia dove poco prima ero seduta. Metto in carica il mio Iphone e spengo il pc mettendolo nello zaino con la sua ricarica, metto nello zaino pure dei libri e il mio “ipod di emergenza” dove sono contenute le stesse canzoni dell’iphone nell’eventualità che si scarichi. Vado nel mio bagno e preparo il necessaire per il viaggio, ma non lo metto ancora in valigia dato che domattina mi devo “preparare”; vado da mia madre in salotto. È sorpresa di vedermi visto che di solito appena arrivo in casa mi rifugio in camera -a che ora parto domani?- dico io guardando il gatto nero venirmi incontro in cerca di coccole -all’una fatti trovare pronta- dice mia madre in tono freddo –ok- dico e torno nella mia stanza, accendo la tv e mi metto nel letto a guardarla.

Il giorno della partenza è arrivato e mi alzo con calma verso le dieci, i miei genitori sono già andati a lavorare così vado in cucina e mi preparo un caffè bello caldo, mi siedo sul divano e accendo un po’ la televisione giusto per placare quel triste silenzio in casa. Una volta finita la colazione, riempio la vasca da bagno con l’acqua calda e mi immergo dentro, vengo subito avvolta da un calore dolce che mi trasporta in uno dei miei soliti filmini mentali. Si sta benissimo nell’acqua e infatti ci sto un’oretta buona, poi mi lavo i capelli facendo tutti quei mille trattamenti delle pubblicità per avere dei capelli decenti. Verso le undici e mezza esco dalla doccia incominciandomi ad asciugare quella massa di capelli castani che mi ritrovo, una volta asciutti con indosso ancora l’accappatoio vado in camera e prendo dei jeans, un lupetto nero pesante, mutande e reggiseno e infine una felpa calda e larga; vado in bagno, mi pettino e mi metto un velo di eyeliner come mio solito e 50 kili di correttore per i brufoli, una volta che mi sono lavata i denti ripongo tutto per bene nel necessaire e lo metto in valigia, nella bustina infilo anche una bustina piccolina con le mie migliori amiche: le lamette. È mezzogiorno e dieci così porto la valigia all’ingresso e mi preparo un’insalata classica con pomodori e mais, porto il vassoio con il cibo davanti alla televisione e mi metto a guardarla mentre mangio. Ormai quell’apparecchio elettronico placa ogni silenzio della casa e quando ti senti triste accendi quell’aggeggio e magicamente il silenzio svanisce. Finito di mangiare quell’insalata molto allegra torno nella mia camera e finisco di preparare lo zaino, una volta finito lo porto accanto alla valigia e mi dirigo verso camera di mia sorella. Ebbene sì, ne ho una più piccola di me ha 15 anni, lei è diversa da me deve essere sempre al centro dell’attenzione e deve farsi notare in tutto, ha un bel fisico e passa la vita a fregarmi le cose o vestiti; ormai non me la prendo nemmeno più perché a lei sta molto bene tutto ciò che mette quindi davanti a lei mi sento inferiore. La sua camera è da principessa, tutta bianca con il letto rosa a due piazze, tutti gli arredi bianchi e le tende tutte rosa in tulle, lei è la reginetta della casa: se vuole qualcosa lo ottiene senza problemi. Io e lei non andiamo d’accordo e praticamente non ci parliamo tranne per quando viene in camera mia ed entra nel mio armadio dicendomi -ti ho preso dei vestiti- e se ne va bella gongolante con i vestiti in mano. Mi vibra il cellulare dalla tasca dei pantaloni e lo prendo, è un messaggio da parte di mia madre: “cinque minuti e scendi”, io le rispondo un semplice “ok.” vado per l’ultima volta in camera mia e la guardo dalla porta senza entrarci, poche scene mi ripassano per la testa prima di entrare nella lavanderia e prendere degli Ugg alti con i bottoni bianchi, le dottor Martens e due paia di scarpe da ginnastica, le ripongo tutte in valigia e mi infilo le dottor Martens dato che non ci stanno. Mi infilo la mia solita giacca e prendendo zaino e valigia scendo giù in strada, trovo mia madre che prende la valigia e la infila nel bagagliaio mentre io salgo. Il viaggio è molto imbarazzante, dato che nessuno delle due parla; non mi sto ponendo il problema di dove mi sta portando anche se sta prendendo la direzione per Linate. Vedo gli alberi scorrere velocemente dal finestrino, ormai spogli dato che siamo in pieno autunno; dopo circa dieci minuti passati in silenzio mia madre parcheggia nel parcheggio dell’aeroporto ed entriamo al gate British Airwais, appena siamo all’interno ci viene incontro un ragazzo che non ho mai pensato di poterlo conoscere dal vivo. Lo avevo visto tante volte in foto e lo seguo su twitter, probabilmente sono l’unica a cui mi sta simpatico dato che tutte le directioner italiane lo odiano, è proprio lui: Marco Morini. È un ragazzo alto, capelli neri corti, magro ed è il manager italiano dei One Direction; non capisco il motivo per cui sia li. -Ciao marco!- dice mia madre sorridendogli, mi sono persa qualcosa?! Mia madre conosce il manager dei miei idoli. -Ciao Anna, allora è lei Gaia! - dice guardandomi, sono terribilmente in imbarazzo così mi limito a fare un sorriso. -Piacere Marco- dice porgendomi la mano, gliela stringo un po’ titubante e con timidezza dico -so chi sei, ti seguo su twitter e sono una directioner- lui sorride e annuisce a mia madre. -Gaia, sai perché sei qui oggi?- mi dice lei con il sorriso sulle labbra, io faccio un cenno di no con la testa e marco prende la parola -beh so che stai attraversando un periodo molto difficile e so che ami i one direction, in poche parole hai vinto un concorso.- io sono stupita da quelle parola SPAZIO AUTRICE: ciaooo che ne pensate di questa storia? l'inizio è un po' lento ma poi avverranno tantissimi colpi di scena. fatemi sapere che ve ne pare XXX G.

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Capitolo 2
*** cap 2 ***


~~È pazzesco come l’aereo ti riesca a portare da una parte all’altra del mondo in così poco tempo e in tanta sicurezza, ormai mancano una ventina di minuti all’atterraggio e sono immersa nei miei pensieri, ma grazie alla musica nelle orecchie i pensieri sembrano essere meno cupi di quanto possano essere; a volte penso che il volume della musica cerchi di superare la voce dei pensieri. Mentre penso guardo fuori dal finestrino dell’aereo, ormai si vede Londra in lontananza avvolta da un tramonto bellissimo, risaltano le luci di una città dei lampioni e delle abitazioni, sembra tutto così piccolo. Sento qualcuno che mi scuote con delicatezza e girandomi vedo Marco che mi dice di spegnere l’apparecchio elettronico dato che stiamo per atterrare, spengo subito e continuo a guardare fuori; Le luci della città mano a mano si definiscono diventando sempre più delineate e nitide è una vera meraviglia.
Durante il viaggio non abbiamo parlato molto anche perché lui doveva lavorare e io mi sono isolata con le cuffie, abbiamo avuto modo di parlare mentre aspettavamo l’aereo e mi ha raccontato un po’ come sono i ragazzi, io sorridevo e annuivo, ma in realtà sapevo già tutto grazie ai social network. Finalmente atterriamo e sono al settimo cielo di poterli incontrare, una volta scesi dall’aereo ci avviamo a ritiro bagagli visto che devo ritirare la mia valigia mentre marco ha solo un bagaglio a mano, mentre aspettiamo mi iniziano a venire mille paranoie e guardo marco terrorizzata. -Che hai? - mi chiede lui appoggiandomi una mano sulla spalla, io lo guardo e scuoto le spalle -sai che puoi dirmelo, per questi tre mesi considerami come un fratello puoi dirmi ciò che vuoi!- mi fa un sorriso e io ricambio, è una persona gentilissima -beh il fatto è che sono abbastanza preoccupata, loro sono abituate a ragazze bellissime e magre, mentre io invece…- lui ride e scuote la testa facendo segno di no -gaia, tu sei una ragazza normale! Non sei grassa e loro sono felicissimi di vederti, gli ho già parlato di te e non vedono l’ora di conoscerti. Non ti preoccupare starai benissimo- -ok grazie marco! Ecco la valigia- dico indicando quell’enorme bagaglio nero, la tiro fuori dal nastro e ci avviamo fuori dall’aeroporto; l’aeroporto è molto moderno e molto pulito, marco mi ha un po’ tranquillizzata; una volta fuori ci aspetta una macchina nera ed entriamo, non fa molto freddo ma entrando nella macchina c’è un dolce caldo che ti fa scogliere tutti i muscoli e rilassarti. Mentre siamo in viaggio, Marco apre il suo zaino e mi dà una lettera -leggila quando sarai a casa- poi mi dà un’altra busta -qui invece tua mamma mi ha lasciato la tua carta di credito con dentro i soldi per comprarti ciò che ti piace, il mio numero di telefono da usare quando vuoi e per qualsiasi cosa e infine i tuoi documenti; mi raccomando non perderli, qualsiasi cosa io ci sono!- -ok grazie mille marco per tutto!- apro il mio zaino e infilo tutte le cose che mi ha dato in esso; dopo circa un quarto d’ora la macchina si ferma e il mio cuore comincia a battere a 1000 battiti al minuto, sono terribilmente agitata e ho paura della mia impressione su di loro, mi accarezzo la mia collanina che porto sempre con me: è una placchetta in argento con inciso da una parte “next to you and you next to me” e dietro è incisa una “v”, la porto sempre con me come portafortuna e per essere vicino alla mia migliore amica che abita lontano da me. Scendiamo dalla macchina e prendo la valigia, una volta scesa appena alzo la testa rimango basita dall’imponenza di quella casa in marmo bianco, è di circa tre piani, è bellissima. Marco mi fa un sorriso di incoraggiamento e ci avviamo all’ingresso il mio cuore continua a battere forte e senza sosta, saliamo i tre scalini che ci separano dalla porta e suona il campanello; mi rivolge un altro sorriso e io sono terrorizzata, dopo circa tre secondi sentiamo un tonfo di persone che cadono e poi la serratura aprirsi, mando uno sguardo terrorizzato a marco che mi mette una mano sulla spalla e la porta davanti a noi si apre. Sono immobile e ho i piedi incollati a terra, la mia espressione è un “o” dipinta sulle labbra e sono sconvolta, rimango lì fuori circa un minuto con i 5 ragazzi che mi guardano e Marco mi prega di fare qualcosa; l’unica cosa che riesco a fare è chiudere la bocca e alzare la mano facendo “ciao”. Sono scioccata -gaia vuoi rimanere qui tutta la notte?- mi chiede Marco, io mi risveglio da quel momento di shock –no- prendo la valigia e mi fanno entrare in casa, i cinque ragazzi mi guardano un po’ perplessi, la casa è enorme! Solo l’ingresso è qualcosa di inimmaginabile, tutto bianco molto moderno e molto illuminato. Basta! Sono morta e ora sono in paradiso, ho davanti a me i 5 angeli più un sesto meno importante, giuro non sono mai stata così tanto meravigliata; l’aria è piuttosto imbarazzante dato che sono tutti zitti a fissare il mio stupore, mi faccio subito rossa facendo scoppiare una risata generale partita da Louis per spaccare il momento. Una volta ripreso il controllo della situazione riesco a muovere la lingua (?) e comincio a spiaccicare qualche parola -ciao… sono gaia… piacere- dico con un certo imbarazzo. -Serve che ci presentiamo o no?!- dice Harry facendo ridere un po’ gli altri -no! Lei sa tutto- dice marco appoggiandomi una mano sulla spalla (penso che si sia innamorato della mia spalla, continua ad appoggiare la sua mano!) -Va bè dai rompiamo il ghiaccio- dice Niall -vuoi vedere la tua stanza? - mi dice -si grazie- dico porgendogli un sorriso, non mi sono ancora tirata via la giacca quindi comincio ad avere caldo, considerando che la loro casa sia una sauna! I ragazzi annuiscono e Liam molto gentilmente mi prende la valigia, mi fanno strada portandomi su per una scala bianca con gli scalini coperti di una moquette grigia che risalta sulla superficie, una volta in cima proseguiamo per un corridoio lungo con molte porte, arrivati all’ultima di queste Louis apre la porta facendomi passare e mi ritrovo in una camera fantastica: letto alto bianco matrimoniale, un’ampia scrivania con un pc Apple di ultima generazione, un armadio molto ampio per contenere i vestiti e appena entrati sulla sinistra c’è un’altra stanza con un bagno anch’esso bianco, sulla stanza domina una grande finestra che dà su un giardino, noto che nell’angolo c’è una chitarra classica. Rimango ad osservarla ricordando tutti i momenti passati con la chitarra in mano a suonare -Che ne pensi? - mi chiede Niall, facendomi tornare nel mondo reale -È fantastica- gli dico facendogli un sorriso. Liam intanto appoggia la valigia a terra di fianco al mio letto facendomi un sorriso dolce, Marco è rimasto in fondo e mi lancia dei sorrisi rassicuranti, il mio cuore ha ripreso a battere più normalmente e anche io sono più tranquilla. -Ti facciamo sistemare in pace, sono le sei e tra mezz’ora mangiamo, quando hai finito scendi e se vuoi farti una doccia lì nel bagno ci sono gli asciugamani puliti - mi dice Harry con un sorriso sulle labbra facendo comparire quelle dolci fossette. -Ok grazie- dico io sorridendo. I ragazzi se ne vanno lasciandomi sola in camera, mi tiro via la giacca appendendola dietro la porta e apro la valigia iniziando a sistemare i vestiti che mi sono portata nell’armadio che è davvero grande, guardo l’ora e sono già le sei e un quarto così decido di farmi una doccia veloce per rinfrescarmi dopo il viaggio e poi scendere per la cena; entro nel bagno, mi spoglio ed entro in doccia facendo scorrere l’acqua su di me, ogni volta che scende è come se mi ripulisse da tutti gli sbagli che ho fatto ma anche mi fa vedere quelle braccia tutte tagliate, ogni taglio un dolore che non dimenticherò mai: tutte le prese in giro, gli amici falsi, le bugie… non sopportando più di vedere quei tagli ancora freschi di due giorni prima, esco dalla doccia avvolgendomi un asciugamano addosso, è molto soffice. Mi infilo una felpona larga blu e dei pantaloni della tuta dell’Adidas del medesimo colore e mi asciugo i capelli tirandoli su in una crocchia fatta male; i ragazzi erano in calze e in tuta quando li ho visti così mi infilo delle calzine della Nike bianche con il disegnino nero e torno in bagno per ripassare l’eyeliner e il correttore visto che sono andati via durante la doccia; guardo l’ora e sono le sei e mezza, così esco dalla camera e scendo le scale cercando la cucina, non mi è difficile trovarla dato che si sentono delle grida e delle risate, appena entro gli occhi di tutti si spostano su di me -ehi! Ti sei rinfrescata?- mi dice Louis con in mano un piatto che mette sul tavolo tutto apparecchiato -si grazie-, i ragazzi mi sorridono e io ricambio con un po’ di imbarazzo il sorriso -allora spero che ti piaccia cosa ti abbiamo cucinato- mi dice Zayn portando in tavola anche lui un piatto, -tranquilli! Non ho problemi con il cibo. Marco- dico io cercandolo nella stanza, -lui è in salotto a fare una chiamata- dice Liam, -ok grazie per la valigia per prima- dico io iniziando a giocherellare con le maniche della felpa -figurati è stato un piacere- -scusate se non dico qualche frase giusta è che non sono molto brava in inglese- dico io imbarazzata, -tranquilla! Ora mangiamo che se no si fredda tutto- dice Niall sedendosi al tavolo e invitandomi a fare lo stesso, sono un po’ in imbarazzo dato che non so dove sedermi, meno male che Niall mi fa un cenno di andare a fianco a lui e così annuisco. La cucina è anch’essa molto moderna ed è davvero grande, appena ci sediamo al grande tavolo rotondo mi accorgo di quanto hanno cucinato e mi sembra carino ringraziarli -quante cose che avete preparato- dico io strofinandomi le mani, mentre strofino la manica destra si alza un po’ facendo intravedere dei tagli così me la metto subito a posto sotto lo sguardo dei ragazzi che fanno finta di non accorgersene. Hanno cucinato molte specialità messicane e la cena passa molto in fretta, loro sono riusciti a mettermi subito a mio agio ed era da tempo che non ridevo così, dopo la cena marco se ne è dovuto andare lasciandomi sola con i ragazzi. Una volta sparecchiato andiamo in salotto e ci sediamo su quei due divani anch’essi bianchi come tutta la casa, sono a fianco a Zayn e a Liam, mentre Louis, Harry e Niall sono sul divano davanti a noi; dice Louis facendomi un sorriso incoraggiante, -beh non c’è molto da dire, ho 18 anni, sono di Milano e faccio l’ultimo anno di liceo, o almeno facevo.- i ragazzi mi guardano annuendo, -amici?- mi faccio scura in volto, sapevo che quella domanda sarebbe arrivata e così faccio spuntare uno di quei sorrisi falsi sul mio volto, quelli che ormai compaiono molto spesso -no…- i ragazzi mi guardano cercando spiegazioni, ma sono molto imbarazzata per poter parlare così abbasso lo sguardo iniziando a giocherellare con le dita e decido di parlare -beh io sono stata e sono vittima di bullismo, infatti sono anche …. Autolesionista…- faccio una pausa per vedere le loro facce, sono sconvolti -quindi non ho amici, o meglio ne ho solo una, ma abita molto lontano e ci possiamo vedere solo d’estate dato che lei fa l’università, studia per diventare disegnatrice, è davvero brava! Solo in estate sto davvero bene perché non devo andare a scuola e passiamo tutto il tempo insieme io e lei divertendoci molto- i ragazzi mi guardano con un sorriso sulle labbra -a te piace disegnare?- mi chiede Zayn -sì ma non sono molto brava…- -fai qualche sport?- mi chiede Louis sorridendomi -si faccio nuoto e surf- -figo surf!- dice Liam facendomi l’occhiolino, -suoni qualche strumento?- mi chiede Niall speranzoso -no, suonavo la chitarra, batteria e il pianoforte, ma poi ho smesso… però amo ascoltare la musica!- -come mai hai smesso?- mi chiede Harry –bhe perché…- non riuscivo a trovare una scusa, non potevo dirgli la verità così dissi la cosa più stupida che mi potesse venire in mente – si è rotta e non ne ho più comprata una, e per il pianoforte non ho più avuto tempo – Niall alzò un sopracciglio come per dire “stai scherzando spero?!”. passiamo tutta la sera a conoscerci meglio e sono davvero simpatici, verso le undici andiamo nelle nostre camere e ne approfitto per finire di sistemare lo zaino; butto sul letto la lettera e la busta, sul comodino i libri e metto in ricarica il cellulare. Fa molto caldo così apro l’armadio e tiro fuori una maglietta larga tutta nera con disegnato un grande Ying e Yang, amo quel simbolo ogni volta che lo guardo mi dà armonia ed equilibrio, magari me lo tatuerò quando sarò più magra; mi cambio e mi siedo sul letto quando bussano alla porta; -entra pure!- dico tirandomi su, vedo Harry sbucare -posso?- mi chiede lui, -certo siediti- dico battendo la parte accanto a me. Indossa una maglietta a maniche corte e dei pantaloncini da basket, mi fissa le braccia e mi ricordo che sono a maniche corte così mi alzo riprendendo la felpa e indossandola velocemente, Harry si siede e faccio lo stesso mettendomi accanto a lui ancora a disagio, ho le braccia incrociate sulla mia pancia quasi per nascondermi; mi fa un sorriso e io ricambio -scusa se ti disturbo, ma volevo parlare un po’ con te- mi dice lui -no tranquillo, non ho molto sonno tanto, scusa per prima- -tranquilla, non ti dovevi coprire, anzi sono venuto anche per questo… tu qui hai le lamette vero?- -si perché? Non dirmi che sei autolesionista perché non ci credo nemmeno morta- lui fa un sorrisetto -no, sono venuta qui per prendertele, voglio che tu smetta- sono stupita, nessuno me lo aveva mai detto… -non riesco a smettere, vorrei dartele ma non posso…- -perché non puoi?- -perché ne ho bisogno- dico io con le lacrime agli occhi, lui si accorge che io sto piangendo così mi prende i polsi e mi alza una manica; subito l’espressione del suo viso cambia, è terrificato -perché ti fai del male Gaia? Non meriti di soffrire…- -e invece si Harry… quando mi insultano penso sempre alle lamette che mi dicono “tranquilla, ora tornerai a casa senza questi ragazzi a insultarti e verserai tanto di quel sangue su quel asciugamano che ti sentirai al settimo cielo” quando ti tagli ti senti in paradiso ma allo stesso tempo all’inferno…. Ora per te sono una malata mentale, ma ti giuro che non lo sono- dico cercando di trattenere le lacrime - io non lo penserò mai, voglio aiutarti, anzi vogliamo aiutarti tutti, ma tu devi permettercelo. Dammi le lamette per favore, quando sarai triste vieni da me e parleremo un po’, per favore- mi dice lui con un sorriso, io annuisco e mi alzo dal letto entrando in bagno e portando sul letto a fianco a Harry il necessaire ormai vuoto, ma con dentro una bustina, gliela porgo e lui la apre. È scioccato, non aveva mai visto niente di simile, quelle lamette sporche del mio sangue; quanti graffi che hanno fatto, quanti dolori e bugie hanno inciso nel mio corpo. -Per favore non farlo più- mi dice lui -non posso prometterti che non lo farò più, ma ci proverò- gli faccio un sorriso, il primo sorriso vero dopo tanto tempo -brava e grazie- mi dice lui tirandomi in un abbraccio, -che stavi facendo prima che arrivassi io e ti facessi piangere?- mi dice lui sciogliendo quell’abbraccio che sognavo tanto di dare a quel ragazzo riccioluto del Cheshire. -Stavo per leggere una lettera che mi ha scritto mia madre, ma non ho la forza per leggerla da sola… non è che potresti farmi compagnia?- dico diventando rossa, lui ride divertito e annuisce passandomi quella busta di colore avorio con una scritta incisa: “per Gaia”.


SPAZIO AUTRICE:
Ciao! Che ne pensate della storia? Ci tengo molto anche perché finalmente ho l’ispirazione adatta.
tornando alla storia:
-no Harry e Gaia non si fidanzano, anzi ….
Vedrò di aggiornare il più presto
Xxx
G.

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Capitolo 3
*** Coffee and rain ***


~~Accarezzo quella busta, ho paura di leggere quelle parole scritte su quel foglio con una normalissima penna, ormai sappiamo tutti che nelle lettere scrivi ciò che non hai il coraggio di dire a voce; faccio un respiro profondo e la apro, guardo Harry che sorride per incoraggiarmi e comincio a leggere ad alta voce:
“Cara Gaia,
Quando leggerai questa lettera sarai nella casa dei tuoi idoli e potrai dire di avere realizzato il tuo sogno. È molto tempo ormai, che non vediamo più il sorriso sul tuo volto, sei davvero bella quando sorridi. Le uniche volte che vedo il tuo sorriso vero è quando alla televisione o su sky fanno gli “speciale- One direction” o quando si esibiscono e cantano le tue canzoni preferite, oppure la notte prima di addormentarmi vengo spesso da te e ti guardo mentre dormi con il sorriso sulle labbra perché starai sognando (sicuramente) i tuoi idoli. Ti ho comprato tante loro tappe di concerti, ma questa volta dovevo fare di più e così ho partecipato a questo concorso. In questi tre mesi che passerai con loro, ti aiuteranno a tornare una ragazza normale e non avrai il problema di bullismo o altro. Spero che quando ci rivedremo tornerai ad essere una bambina, ma che dico, una ragazza felice e sorridente; se pensi che molte volte noi non siamo orgogliosi di te ti sbagli di grosso, perché lo saremo sempre. Molte volte ormai dici che odi il tuo fisico, ma lo sai bene che stai bene e non sei né grassa né magra, sei normale; l’unico problema è che tu non hai autostima per colpa delle persone che ti hanno insultato per anni, ma sappi che per noi sei perfetta! In questi tre mesi non ci sentiremo, non perché vogliamo liberarci di te, anzi ma per darti il tuo spazio e per farti ragionare.
Ho lasciato a Marco una carta di credito illimitata per comprarti delle cose che ti piacciono, ma mi raccomando non comprare vaccate. Spero che ora sarai più felice e potrai ricominciare a vivere.
Un abbraccio
Mamma”

Una volta finita sono in un mare di lacrime, la lettera è tutta bagnata e Harry la prende e me la appoggia sul comodino, mi viene istintivo abbracciarlo per cercare un sensi di protezione e così faccio, lui mi tiene avvolta a sé e mi continua ad accarezzarmi i capelli per tranquillizzarmi, ho la testa nell’incavo del suo collo e mi sento protetta tra le sue braccia. -Ti sto bagnando la maglietta- gli dico tirando su la testa e guardandolo negli occhi, lui alza gli occhi al cielo -angelo, non mi interessa tu sfogati-, mi riappoggia delicatamente al suo incavo e continua ad accarezzarmi. Non mi accorgo di essere a cavalcioni su di lui, ma non mi interessa, dopo una decina di minuti alzo la testa e lo guardo: ha un profilo bellissimo, quegli occhi sono qualcosa di spettacolare e con i ricci sparsi sul cornicione del letto sono perfetti anche così messi male. Ha gli occhi chiusi ma continua ad accarezzarmi dolcemente prima i capelli poi la schiena e riprende da capo, non avrei mai immaginato di stare così vicino a lui, per me non è un ragazzo che fa parte di una boy band mondiale, ma per me è Harry il ragazzo che lavorava in una panetteria.
La mattina mi sveglio, ma non sono più sopra a Harry, sono sotto le coperte con la maglietta a maniche corte e i pantaloncini, di fianco a me c’è il ricciolino che mi tiene stretta a sé. Mi alzo dal letto cercando di non svegliarlo, gli sposto le sue braccia calde dal mio corpo e lui fa una smorfia continuando a dormire. Prendo il cellulare e guardo l’ora: le 9.30, sopra alla scrivania mi accorgo che c’è una felpa piegata con un bigliettino sopra: “indossala per sentirti protetta angelo H.”, la prendo e me la infilo subito: è di colore blu scuro con un cappuccio del medesimo colore ed è molto larga. Mi volto guardando la figura di Harry dormire ed è dolcissimo, i riccioli sparsi disordinatamente su quel cuscino bianco ed è coperto dal piumino nero fino al mento; la mia felpa è lì per terra ma la lascio lì. Decido di farlo dormire e così mi lego i capelli in una coda ed esco dalla porta, percorro tutto il corridoio delle camere dei ragazzi con le porte chiuse “si vede che stanno dormendo” penso, scendo le scale e vado in cucina. La stanza è tutta buia a causa delle tapparelle abbassate, le alzo e la cucina subito si risveglia comparendo tutta bianca e splendente come la sera precedente, apro il frigo che è il doppio di quello che ho a casa e guardo cosa c’è, appena vedo le uova e la nutella mi viene subito in mente di fare le crepes per i ragazzi; apro i ventimila scaffali per cercare tutto l’occorrente per fare le crepes e mi metto subito al lavoro. In estate le faccio spesso alla mia amica e mi diverto molto, mi fa piacere farle e spero che gli piaceranno; ne faccio circa venticinque dopo mezz’ora di lavoro e così le metto su un piatto coprendole con un coperchio per non farle raffreddare, poi apparecchio mettendo anche della frutta, dello yogurt e la nutella, metto su anche del thè e del caffe. Sento il pavimento scricchiolare così decido di fare un’altra crepes, metto la pastiglia nella pentola e aspetto due minuti -buongiorno già sveglia?- mi dice una voce ancora assonnata che capisco subito che è Zayn, mi giro e vedo che è a torso nudo con solo i pantaloncini dei Los Angeles Lakers, vedo tutti i suoi tatuaggi su quel corpo davvero scolpito, che tartaruga! -Si, mi sono alzata quaranta minuti fa e ho pensato di farvi le crepes- dico io sorridendo -grazie! Niall sarà il più felice di tutti, serviva proprio una donna in casa, mi vado a mettere una maglietta torno subito- mi fa un sorriso scappando via di corsa su per le scale, torno ad essere di nuovo sola e torna ad esserci il silenzio, fortunatamente non per poco. -Mi sono svegliato e ho sentito subito questo profumino- dice entrando allegro Niall, viene verso di me e mi dà un abbraccio veloce per rubarmi una crepe dietro di me -ti piacciono?- chiedo io speranzosa -si buonissime!- torna giù Zayn insieme a Liam e a Louis –buongiorno- dicono in coro loro due facendo uno dei loro sorrisi -buongiorno a voi! Vi ho preparato la colazione- dico sorridendo e appoggiando i piatti pieni di crepes sul tavolo. Il caffè è pronto così lo tiro via dal bollitore, ma due mani mi circondano i fianchi -ciao angelo- mi sussurra Harry -che bella felpa che indossi- dice staccandosi -buongiorno ragazzi- dice sorridendo e sedendosi a tavola, i ragazzi ci guardano -perché hai la felpa di Harry?- mi chiede Louis, mando un’occhiata a Harry che mi sorride -ieri sera abbiamo parlato un po’ e lei aveva freddo così le ho dato la mia felpa- dice lui sorridendomi e ricambio, porto il caffè e il thè in tavola e iniziamo a mangiare. -Ragazzi potrei sapere una cosa?- chiedo io alzando lo sguardo dalla mia crepe -certo angelo dicci- i ragazzi lo guardano a bocca aperta, ma non ci faccio molto caso -volevo chiedervi cosa comporta la vincita di questo concorso- loro si guardano e Liam risponde -beh, ci hanno raccontato la tua storia e in questo tempo che passerai con noi, non sarai sempre con noi- -oh Liam che cosa complicata!- dice Zayn -in poche parole noi cinque abbiamo cinque caratteri diversi e caratteristiche molto diverse, tu passerai del tempo con ognuno di noi cercando di trasmetterti il proprio carattere- -e quindi tornerai ad essere una ragazza normale senza bulli, con amici eccetera eccetera eccetera- dice Louis con aria da snob facendo scoppiare una risata generale -ok!- dico infilandomi l’ultimo pezzo di crepe in bocca. -Ora ne faccio io di domanda- dice Niall con la bocca tutta sporca di nutella e la bocca piena -dove sei stata per tutto questo tempo?- chiede lui divertito -caro mio a soffrire le pene dell’inferno- dico io con una voce triste -e sai cucinare altro?- chiede lui speranzoso? -Si! Mi piace molto cucinare, so fare dei piatti italiani e francesi, dei dessert molto buoni- -ragazzi abbiamo trovato la nostra cuoca di casa- mi metto a ridere e Zayn mi dice -ora tocca a me, perché Harry ti chiama Angelo?- -lunga storia-dice Harry facendomi l’occhiolino. La colazione passa tra mille risate e mille discorsi mai conclusi, verso le undici ci alziamo dal tavolo e ci andiamo a vestire dandoci appuntamento in salotto per parlare della giornata di oggi, salgo le scale e percorro quel corridoio ora con le porte aperte ed entro nella mia. Appena entro mi accorgo subito che il letto è rifatto con la felpa appoggiata sul cuscino, apro l’armadio e prendo dei jeans neri, una maglietta a maniche lunghe nera e un maglione bianco con l’infinito nero. Mi infilo tutto e vado in bagno dove trovo la bustina con le lamette “Harry non le ha portate via” penso mentre mi lavo i denti, una volta truccata esco dalla camera con in mano la bustina e busso a quella di Harry che mi apre, è a torso nudo con un asciugamano avvolto alla vita e i riccioli umidi -angelo hai bisogno?- mi chiede lui facendomi un sorriso –si, ti volevo dare la bustina e ringraziarti per il letto e la felpa- -figurati, angelo ti voglio bene- mi prende la bustina dalle mani -vedi questa, non la vedrai mai più- dice lui aprendo un cassetto e mettendola dentro -ok grazie, ci vediamo di sotto-dico io sorridendogli -ok a dopo- –ti lascio finire di vestire, a dopo- dico io staccandomi da quell’abbraccio – a dopo piccola- dice lui dandomi un bacio sulla guancia
Arrivo in salotto e trovo Louis armeggiare con il cellulare seduto sul divano, mi siedo sull’altro terribilmente in imbarazzo -guarda che mica mordo!- dice lui facendomi ridere, -lo so ma magari stavi messaggiando con qualcuno in particolare e quindi ti lasciavo in pace- lui ride e mi fa cenno di sedermi accanto a lui e così faccio -allora come ti trovi in questa gabbia di matti?- dice lui ridendo -è bello, lo avevo sempre sognato e ora eccomi qui- dico io ancora incredula -di che parlate?- dice entrando Liam e buttandosi sopra a Louis -di come si trova- dice Louis guardandomi, -beh gaia! Io sono il daddy della casa, per qualsiasi cosa ci sono ok?-dice lui mettendosi seduto bene -grazie Liam!- -bene ragazzi siamo pronti!- dice Zayn entrando nella stanza con Harry e Niall, -allora oggi che facciamo? Fuori sta per venire a piovere- dice Niall -non ne ho idea! E se andassimo in palestra?- dice Liam -io propongo maratona di film- dice Louis, i ragazzi annuiscono e anche io faccio segno di sì con la testa -bene magari invitiamo anche le nostre ragazze!- dice continuando Louis - fate quello che volete, ma Sophia non la invito- dice Liam diventando triste. I ragazzi lo guardano -che succede bro?- dice Zayn alzandosi e inginocchiarsi davanti a lui, sono in imbarazzo perché non so se alzarmi per lasciare il posto al moro, ma fortunatamente sento una musica: “I don’t care what people say when we’re together
You know I wanna be the one who hold you when you sleep
I just want it to be you and i forever
I know you wanna leave so come on baby be with me so happily”
Mi alzo e sussurro –scusate- mi affretto su per le scale lasciandomi alle spalle il salotto ed entro in camera fiondandomi a prendere il cellulare e rispondo senza guardare nemmeno chi sia:
IO: pronto?
V: gaiaaaaaaa – mi urla una voce dall’altra parte del telefono che riconosco subito
IO: vale! Quanto mi sei mancata, non immagini nemmeno dove sia
V: ah perché tu sai dove sono io?
IO: dove?
V: in aeroporto
IO: scusa?
V: sto imbarcandomi per Londra
IO: stai scherzando spero?!
V: no! Io devo andare ciao
IO: ok ti voglio bene
V: anche io baci
Chiudo la chiamata e mi siedo sul divanetto davanti alla finestra, dovrei tornare giù dai ragazzi ma è una cosa loro quindi non voglio essere d’impiccio. Mi sento terribilmente sola così prendo le cuffiette e mi isolo dal resto del mondo e mi metto ad osservare fuori dalla finestra: si affaccia su una strada non molto trafficata e dall’altro lato della strada ci sono tante altre ville uguali, sul marciapiede ci sono persone che passeggiano o che corrono. Le nuvole sovrastano la strada redendola scura, si vede che sono cariche d’acqua e non vedono l’ora di buttarla giù, come quando noi adolescenti abbiamo una rabbia dentro e non vediamo l’ora di buttarla fuori.
Vengo risvegliata da una persona che mi strattona dolcemente e mi tira via una cuffietta < tutto a posto? > alzo gli occhi e incontro due pupille marroni un po’ lucide - si, te? - lo faccio sedere accanto a me e una volta seduto mi fa un lieve sorriso - sono stato meglio, come mai non sei tornata giù? - - siete diventati fratelli ormai e non volevo disturbarvi… -  - tu non disturbi principessa, anzi voglio chiederti una cosa- -dimmi- dico io facendogli un sorriso -che ne pensi di Sophia?- io lo guardo e ci penso un po’ su  -sai Liam, non voglio fare la moralista ma non so se ti ricordi una cosa che hai detto nel film “molte volte ho paura che la gente stia con me solo perché sono Liam Payne dei One Direction e non perché sono io, quindi qualche volta mi chiedo: se non fossi io, loro starebbero con me?”. Hai ragione a dirlo è ovvio che tutti vogliano essere amici di un componente della band più famosa al mondo in questo momento e tanto più essere la ragazza in copertina di tutte le riviste, lei è la ragazza che ti ha rifiutato 22 volte quando eri più piccolo e ora guarda caso è la tua ragazza. Non le sto dando della falsa però ci dovresti pensare su…- Liam fa un sorriso sincero -ma tu sai a memoria tutto il film?! E comunque hai ragione, la voglio lasciare domani… noi di sotto vogliamo vedere Harry Potter ti va o no? - sentendo il titolo del film dei brividi mi percorrono tutto il corpo -no grazie, magari vado a fare due passi…- mi alzo dal divanetto lasciando li liam e infilandomi gli ugg caldi - che hai contro Harry Poter?- mi chiede lui alzandosi e venendo di fronte a me - lascia perdere, hai voglia di venire con me o vai a vedere quella meraviglia? - dico io sarcasticamente,  mentre prendo la giacca a vento della Nike rossa e azzurra - vengo con te almeno parliamo un po’ - mi fa un sorriso e usciamo dalla stanza. - ragazzi io e Gaia usciamo buon film! - i ragazzi ci guardano e annuiscono - ciao! - dicono loro in risposta. Liam indossa una felpa nera con un collo di pile, dei jeans neri con le Air Max nere, appena usciamo la temperatura si è abbassata e fa freddo per essere il 15 ottobre.
L: allora dove vuoi che ti porta?
IO: scegli te! Mi fido!
L: ok! Sono circa le due hai fame?
IO: abbiamo finito colazione poco fa, tu?
L: no! Ti porto in un posto che adoro però poi mi rispondi alla domanda di prima su Harry Potter – lo guardo facendo un finto sorriso, mi stringe a se abbracciandomi con una mano.
IO: è strano
L: cosa?
IO: questo… - dico osservandolo, lui sorride e si sistema il cappuccio. Dopo un po’ che camminiamo Liam mi fa entrare in un bar lungo la strada, è in tipico stile inglese moto rustico con i tavolini bianchi; appena entriamo la gente lo guarda ma non più di tanto, ci sediamo a un tavolo appartato e la cameriera molto gentilmente ci porta i due menù.
L: io prendo frappuccino e brownie te?
IO: anche io – la cameriera arriva e liam ordina anche per me, una volta che la cameriera si è allontanata Liam mi guarda.
L: allora, perché odi Harry Potter? – mi guarda incrociando le braccia mettendole sul tavolo e facendomi un sorriso incoraggiante.
IO: bhè se hai voglia di una storia triste… - mi metto anche io nella stessa posizione di Liam e sospiro
L: ehi… - mi fa un sorriso accarezzandomi un braccio.
IO: bene, in prima liceo ho cambiato scuola dall’artistico sono andata al classico convinta che fosse la mia strada, ma quando il preside mi ha accompagnato in quella classe avevo tutti gli sguardi su di me e la gente mi squadrava dalla testa ai piedi, mi sono seduta all’ultima fila di fianco a questa ragazza che sarebbe stato per qualche tempo la mia tutor. Io ero vestita normalmente mentre gli altri avevano tutta roba costosa addosso come braccialetti, orecchini o altro delle marche più famose e costose; anche io le avevo a casa ma non avrei mai pensato di indossarle per andare a scuola. Dal secondo giorno un ragazzo mi iniziò a chiamare Hagrid a causa dei miei capelli
L: il guardiano di Hogwards
IO: si…. E così ogni volta che dicevo qualcosa mi chiamavano Hagrid. – liam durante il racconto mi aveva sempre accarezzato il braccio per infondermi coraggio, la cameriera arriva con il vassoio e noi ci “separiamo” ringraziando la ragazza.
IO: buono – dico addentando la mattonella di cioccolato.
L: già! Raccontami qualcosa di te! Ma non di triste! –dice ridendo, parla molto veloce, ma riesco a seguirlo e ridiamo all’unisono
IO: ok! ho vissuto in Francia per circa due anni e sono stati meravigliosi e infatti ero cambiata tantissimo
L: tipo?
IO: andavo a correre la mattina prima di scuola e alla sera durante il tramonto sul lungomare ed ero magra, mi ero tinta i capelli di nero e mi divertivo tantissimo con i miei amici.
L: ma?
IO: quando mio nonno si ammalò gravemente, mio padre chiese di nuovo il trasferimento per tornare in Italia e glielo diedero subito così tornammo in Italia e riprendemmo la nostra vita di prima.
L: che infanzia che hai avuto…
IO: beh nemmeno te ne hai avuta una molto bella – dico io ripercorrendo con la mente gli articoli letti.
L: eh già, siamo molto simili io e te!
IO: già!
L: grazie per il consiglio su Sophia.
IO: prego ho detto solo quello che penso…
Passiamo il pomeriggio a ridere e a scherzare e veniamo interrotti qualche volta dalle fan che chiedono foto e autografo a liam, il quale è molto disponibile nel farli.
Verso le quattro e mezza usciamo e veniamo accolti dalla pioggia di Londra in pieno autunno, Liam mi tiene abbracciata a lui per cercare di proteggermi il più possibile. Mentre torniamo verso casa ci vengono in contro dei paparazzi e iniziano a fare foto, Liam ha la prontezza di coprirmi la faccia e camminiamo più velocemente fortunatamente in cinque minuti arriviamo a casa ed entriamo di corsa iniziando a ridere. Era da tanto che non ridevo così in un pomeriggio, appena chiudiamo la porta ci troviamo i ragazzi che ci guardano
H: allora che avete fatto?
LO: come siamo protettivi!
N: piuttosto, volete qualcosa di caldo siete tutti fradici
LI: vado a farmi una doccia – dice lasciandomi una carezza sul braccio e salendo le scale di corsa
IO: che ore sono?
Z: sono le cinque perché?
IO: devo volare in aeroporto! Quanto mi ci vuole da qui?
LO: venti minuti se non becchi traffico
IO: ok, mi infilo delle scarpe pulite e intanto chiamo un taxi.
H: angelo ti accompagno io
IO: no! Vado da sola, io e liam abbiamo gia fatto un casino! – corro su per le scale e mi infilo le nike nere in camera mia, una volta addosso scendo le scale trovando Harry vestito con le chiavi della macchina in mano - pronta? - mi dice lui sorridendomi - si, grazie che mi accompagni -

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Capitolo 4
*** cap 4 ***


~~Scendiamo giù in garage e saliamo sulla sua Range Rover nera, nella macchina c’è il suo profumo. Una volta usciti il tergicristallo si riempie di tante goccioline che continuano a battere sul vetro, mi rocordo che quando ero piccola guardavo le gocce fare a gara...
H: perché devi andare in aeroporto? Ti sei già stufata di noi?
IO: no! Vado a prendere la mia migliore amica, non ci vediamo da tre mesi
H: si la Vale?!
IO: come la fai a conoscere? –lui inizia ad essere nervoso e poi iniziando a picchiettare le dita sul volante
H: l’hai nominata te ieri sera… -dice non molto convinto
IO: già. In questi tre mesi che programmi avete?
H: interviste e delle esibizioni….  Ah e dobbiamo iniziare con il quarto album
IO: non vedo l’ora di sentirlo…
Il resto del viaggio lo passiamo in silenzio e finalmente dopo una mezzoretta arriviamo in aeroporto e a smesso pure di piovere
H: vengo con te angelo
IO: e se ti riconoscono?
H: uso il mio travestimento –dice prendendo dalla giacca il suo beanie e alzandosi il collo della felpa, scendiamo dalla macchina e ci avviamo dentro.
IO: mi sembra di esserci già stata –dico io facendolo scoppiare a ridere, una ragazza ci passa accanto e guarda Harry e poi si apre in un sorriso salutandolo.
X: oddio ciao!
H: ciao dolcezza come stai?
X: benissimo! Posso chiederti una foto e un autografo?
H: certo vieni qui.
X: ok! Me la potrebbe fare la tua amica? –alzo lo sguardo, mi ero messa in disparte per non disturbarli, annuisco e prendo il suo cellulare facendogli la foto. – grazie mille! Ti ho visto poco fa su Twitter abbracciata a Liam, è il tuo ragazzo?
Divento rossa all’istante, non avevo mai pensato a me e a Liam e mi sembra una cosa assolutamente folle.
IO: no siamo amici, come io e Harry.
H: infatti! Scusa ma ora dobbiamo andare che dobbiamo andare a prendere una sua amica
X: si certo! Ciao e grazie
IO&H: ciao!
Ci avviamo davanti alla porta degli arrivi e dopo cinque minuti si apre e compare Valentina, appena ci vediamo ci abbracciamo forte; mi era mancata
H: piacere sono Harry –dice lui porgendogli la mano e sfoggiando il suo solito sorriso
V: so chi sei! Io sono Valentina –dice facendo un sorriso a 32 denti –gaia ma come mai hai di fianco Harry styles e non stai sclerando?
IO: bhè abito con i ragazzi da ieri e starò con loro per 3 mesi. Non ci ho ancora fatto l’abitudine però mi sto abituando. –harry mi fa un sorriso e mi abbraccia
H: andiamo? Vale dove alloggerai?
V: starò da degli amici a Greenwich
IO: per quanto tempo?
V: no poco! Tre giorni!
H: saremo lieti di averti a cena un giorno di questi.
V: con molto piacere!
H: angelo la accompagniamo a casa ok?
IO: ok
V: angelo?
IO: lunga storia.
Ci avviamo verso la macchina e Harry le ha preso la valigia da vero gentiluomo, saliamo in macchina e continuiamo a parlare del più e del meno.
H: è quella la casa? –dice lui indicando una villa molto simile alla nostra
V: si! Grazie mille per il passaggio, ti chiamo dopo. Ciao Harry –dice mentre scende dalla macchina una volta arrivati davanti alla villa
IO: ok un bacio a dopo
H: ciao!
Valentina è una ragazza che ha quattro anni più di me, alta, magra con i capelli marroni lunghi e due occhi verdi simili a quelli di Harry; sembra uscita da un fumetto manga, ha le lentiggini ai posti giusti ed è molto tenera e dolce.
H: angelo ci sei? –mi dice mentre mi accarezza la guancia
IO: si scusa…
H: che ti succede?
IO: no niente tranquillo – gli faccio uno di quei falsi sorrisi, non ho voglia di parlare di me in questo momento.
H: secondo me hai qualcosa, ma ok… allora, Vale è molto carina!
IO: si, ha un bel fisico e non si vanta molto
H: si, ma anche tu sei molto bella – a quelle parole si blocca e arrossisce di colpo
IO: no Harry, fidati.
H: guarda che se non è che se non hai una 38 sei un rifiuto umano! Tu sei simpatica, dolce e tenera; hai solo bisogno di qualcuno che ti protegga. Prendi ad esempio le nostre canzoni: little things, what makes you beautiful e altre, noi cantiamo per farvi sentire belle.
IO: ok e vi ringrazio per le vostre canzoni, ma siamo seri tra una 48 e Taylor Swift è ovvio che sceglierete sempre una Taylor Swift. Siete tutti e cinque MOLTO fighi e quindi avrete tutti cinque fidanzate modelle o cantanti o attrici famose e magre, non vi mettereste mai con una ragazza “normale”.  Zayn è fidanzato con Perrie, una ragazza bellissima e voi altri troverete 4 ragazze fantastiche.
H: Taylor Swift proprio no fidati! Ha solo un bel fisico niente di che.
IO: ma puoi avere anche una faccia da culo ed essere magra come uno stecchino è ovvio che ormai la gente guarda il fisico. Anche Niall diceva “non mi fidanzerei mai con una modella è troppo perfetta” e poi guarda con chi sta adesso, oppure te e Kendall. Dici che è la persona più noiosa del mondo e poi ci passi del tempo?! È un po’ contorto…
H: io non sto con Kendall! A me lei non piace. Niall e Barbara non si stanno frequentando, sono solo amici. comunque hai ragione tu… ma sappi che tu sei molto bella! Quindi non sentirti una schifezza, se vuoi fare movimento comunque all’ultimo piano c’è una piccola palestra con attrezzi vari. Ma scusa ma sei gelosa di NIall o di me?
IO: tu non stai con kendall certo… e allora se dici che è così tanto noiosa perché ci vai a sciare? Ai concerti? Non sono gelosa di voi due! Solo che non penso che Barbara sia la persona giusta per lui…
H: e chi sarebbe la persona giusta per lui o per me?
IO: demi! Io amo quella ragazza e starebbero bene insieme, per te non lo so
H: si in effetti. Chi sono i tuoi cantanti preferiti?
IO: a parte voi?!
H: si
IO: allora io amo con tutto il mio cuore Ed sheeran, ma ascolto anche le little mix, demi lovato… un po’ di tutto! Sul mio ipod ho di tutto
H: che avete fatto tu e Liam oggi?
IO: siamo usciti e siamo andati a bere qualcosa di caldo in un bar e abbiamo parlato
H: ti sei divertita?
IO: si, abbiamo un’infanzia molto simile.
H: eh già.
Finalmente arriviamo a casa e una volta parcheggiata la macchina entriamo in casa e dei ragazzi nemmeno l’ombra.
H: ragazzi? –urla Harry tirandosi via la giacca
Z: io sono a disegnare, Louis è in sala giochi e Liam è in camera sua a parlare con Sophia per telefono
IO: avete una sala giochi? –dico a Harry alzando un sopracciglio
H: si!
Niall viene verso di noi e salta sopra a Harry per salutarlo e poi mi guarda con quegli occhi color oceano
N: gaia cosa cucini stasera?
H: perché deve cucinare lei?
N: è più brava di te riccio!
G: non lo so, voi che avete voglia?
N: pizza!
G: ok! Dobbiamo vedere se abbiamo gli ingredienti in frigo e poi ti dico
N: ok!
H: falle prima togliere le scarpe e sistemarsi
N: ok papà!
G: ok andiamo a vedere -Ci avviamo in cucina e apro il frigo e sono commossa perché è pieno di cibo- avete fatto la spesa?
N: si! Abbiamo chiamato e dopo un’ora l’hanno portata a casa. Allora ci sono gli ingredienti? –do una rapida occhiata e mi sembra di vedere tutto
IO: si! Mi dai una mano?
N: si solo se durante la preparazione è possibile assaggiare
IO: si! A quantità limitate! – dico ridendo – mangeremo verso le otto e mezzo però ok?
N: si va bene! Massimo prepariamo un aperitivo prima.
IO: ok! Vado a cambiarmi e poi iniziamo!
N: ok!
Salgo le scale lasciando Niall in cucina a smanettare con l’Iphone e ha una birra in mano, passo il corridoio e ci sono delle stanze aperte con dentro il “proprietario”, vedo Zayn con la maschera che sta dipingendo e mi fermo ad osservarlo affascinata, ho sempre desiderato mettermi lì in un angolino con lui e guardarlo dipingere
Z: ciao!
IO: ciao non volevo disturbarti, vado a fare giù la pizza con Niall come la vuoi?
Z: non mi disturbi, comunque patate fritte per favore –dice facendo un sorriso
IO: ok buon lavoro – vado in camera mia distrutta e mi spoglio infilandomi il mio completo da casa, mi infilo sugli avambracci due polsini lunghi così posso tenere alzate le maniche della felpa senza far vedere i tagli e mi infilo le calzine. Bussano alla porta e vado ad aprire mentre mi faccio una crocchia in testa
IO: oh ciao Liam –dico uscendo dalla camera per avviarmi da Niall
LI: ciao! Ho appena finito di parlare con Sophia
IO: bene, allora?
LI: ci siamo lasciati e lei era infuriata perché su twitter girano foto di me e te abbracciati
IO: o cavolo – mi inizio a grattare la fronte per pensare e mi vengono subito in mente di quante persone cominceranno a chiamarmi solo perché sono stata vista con Liam Payne.
LI: che hai? –dice avvicinandosi a me
IO: niente –ci diamo un abbraccio che viene interrotto da Niall
N: gaia! Sei pronta?
IO: si niall –dico urlando –scusa ma ho promesso a Niall che avremmo fatto le pizze. Come la vuoi? –dico a Liam
LI: margherita e patatine andranno bene!
IO: ok a dopo.
Mi da un bacio sulla guancia e rientra in camera sua, scendo le scale e trovo Niall seduto su una sedia
IO: eccomi! Allora iniziamo.
Cominciamo a tirare fuori il necessario e iniziamo subito a preparare la pasta, io e niall parliamo del più e del meno, mentre lui beve una bottiglia di birra ed è davvero simpatico visto che continua a fare battute, dopo poco arriva Harry con il mio telefono in mano che squilla. Ho le mani tutte sporche di farina ma non mi interessa molto, guardo lo schermo illuminato e leggo: ZAP, alzo gli occhi al cielo e rispondo facendo il segno di silenzio con la bocca ai ragazzi:
IO: pronto?
X: ciao gaia! Come stai?
IO: bene da quanto tempo che non ci sentiamo
X: si ho avuto da fare con la scuola, dove sei di bello?
IO: sono a casa a londra perché? –sapevo che mi aveva visto su Twitter ma volvevo vedere cosa mi avrebbe detto
X: ti ho visto su Twitter prima abbracciata a Liam e poi con Harry
IO: e quindi? –dico alzando gli occhi al cielo
X: sono a casa con te?
IO: si scusa devo lasciarti dato che sto facendo la pizza con Niall e Harry mi sta tenendo il telefono visto che ho le mani sporche.
X: me li passi?
IO: no! Scusa ma devo andare
X: ok ciao migliore amica, magari ti chiamo domani.
IO: non vedo l’ora ciao
Butto giù il telefono buttandolo sul tavolo e si sporca tutto, i ragazzi non hanno capito niente di quello che ho detto e infatti mi guardano un po’ strani.
H: angelo tutto a posto?
IO: si solo qualche amica falsa
H: dai ci siamo noi
IO: si grazie di avermi portato il telefono! –mi schiocca un bacio sulla guancia e se ne va.
io e Niall una volta messa in frigo la pasta per farla riposare iniziamo a tagliare gli ingredienti; comincio a friggere le patate fritte e Niall qualche volta con la scusa di assaggiarle per vedere se sono pronte le mangia. Dopo circa mezz’ora tiriamo fuori la pasta e iniziamo a stenderla
N: che ne dici se facciamo delle pizze grandi e poi le mettiamo in mezzo?
IO: si! Meglio!
Iniziamo a stendere facendole diventare tanti cerchi molto grandi, iniziamo a stendere il pomodoro e mettiamo sopra la mozzarella e le patate e la inforniamo in questo forno a legna apposta per le pizze posto in un angolo dell’enorme cucina.
N: ragazzi qualcuno che venga ad apparecchiare per favore –urla Niall uscendo dalla cucina, ne prepariamo altre due grandi e mettiamo sopra un po’ di tutto e le inforniamo. Louis si è offerto di apparecchiare e così mentre aspettiamo che le pizze siano pronte puliamo.
Dopo una decina di minuti sforniamo le pizze e sono davvero belle
IO: allora che ne pensi?
N: belle e buone spero! Ragazzi è pronto! –dice urlando, si siedono subito a tavola e mangiano
LI: buona!
La cena passa vai veloce e la pizza è veramente buona, i ragazzi sono molto simpatici e mi trovo bene con loro. Sono dei ragazzi fantastici, non si sono montati la testa. Mi squilla il telefono durante la cena e rispondo:
IO: pronto!
M: pronto ciao sono marco!
IO: ciao marco!
M: come va lì? Ti trovi bene? Scusa se non ti ho salutato, ma sono partito stanotte
IO: si i ragazzi sono fantastici e mi trovo benissimo, è strano dirlo ma mi sento già un’altra persona!
M: sono contento per te! Ho visto che Vale è arrivata e ho visto pure delle foto di te e Liam e di te e Harry
IO: si Liam mi ha portato fuori a bere qualcosa e Harry mi ha accompagnato all’aeroporto…
M: si tranquilla! comunque volevo parlarti… sei da sola ora o con loro
IO: sto mangiando con loro mi alzo e vado in camera
i ragazzi mi guardano e mi allontano dalla cucina con faccia preoccupata, una volta salita in camera mi siedo sul letto.
IO: parla
M: poche ore fa è successo un fatto nella tua famiglia…
IO: cosa –molte persone iniziavano così i discorsi per dire che era successo qualcosa di grave, ero preoccupata. Molto.
M: è venuto a mancare
IO: chi cazzo chi? –urlo scoppiando in lacrime

HARRY’S POV
Vedo gaia alzarsi con il telefono in mano, ha un’aria molto preoccupata. Continuiamo a mangiare fino a quando non sentiamo urlarla con la voce roca
LO: sta piagendo….
N: chissà che le è successo
IO: vado a vedere
Z: no vado io
Zayn si alza e corre su, sono preoccupato per lei.
N: Harry sei preoccupato? –dice finendo la terza bottiglia di birra
IO: un po’
N: non dovresti, è solo un contratto. Non sei pagato per essere preoccupato di una psicopatica
LI: smettila Niall! Non è una psicopatica
N: no appena…
IO: mi sto affezionando a gaia, si va bene veniamo pagati per stare con lei e per farla cambiare; ma è pur sempre una persona quindi non mi sembra giusto fingere e basta
N: ma dai ma l’hai vista ?! è una persona noiosa e stupida
LI: non è vero, ha subito molte cosa nella sua infanzia. Niall non sapevo che fossi così menefreghista delle persone
IO: però ti interessa vero per cucinare?! Che bamboccio che sei
LO: harry ha ragione
Mi alzo dal tavolo con il piatto di pizza pieno e vado su in camera mia, si è vero che stiamo fingendo tutto per fare star bene Gaia. Ma già la sera del primo giorno ho capito che ha bisogno di amici veri, è una ragazza dolcissima e ha bisogno di protezione; prima di entrare nella mia camera sento che dalla camera di Gaia si sente un pianto, probabilmente il suo.
ZAYN’S POV
Appena entro in camera di gaia, lei è distrutta sul letto con le lacrime agli occhi e continua a piangere, mi si sta spezzando il cuore a vederla così.
IO: piccola che è successo? –dico accarezzandole la schiena, lei si gira e mi guarda
G: è morto…
IO: chi?
G: mio zio-ritorna a piangere e l’accarezzo dolcemente, mi sento un po’ fuori posto, è la seconda volta che parlo con lei e non la conosco molto.
IO: piccolina ti lascio un po’ da sola, mi dispiace molto.
mi alzo e torno giù,  non c’è Harry
IO: harry?
LI: è arrabbiato che è successo a Gaia?
IO: è morto suo zio.
A quelle parole lui scatta e sale su
N: anche lui preoccupato per Gaia, ma non lo capite che è solo uno stupido contratto?!
IO: piantala! A me sta simpatica gaia e mi fa piacere aiutarla, sei ubriaco usciamo a fare due passi
LIAM’S POV
Corro su in camera di gaia e trovo una cosa che non avrei MAI voluto vedere

SPAZIO AUTRICE:
CIAO! Come va? Che ve ne pare della storia per ora? Non sta avendo molto successo… che ha questa storia? Non vi piace
XXX
G.

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Capitolo 5
*** cap 5 ***


~~LIAM’S POV
È lì in bagno a piangere con il rasoio in mano e una pozza di sangue intorno, appena alza la testa verso di me vedo i suoi occhi rossi e gonfi e il liquido rosso intorno a lei. Sono pietrificato, non so cosa fare; esco dalla stanza ed entro in quella di Harry
IO: vai da Gaia subito! –dalla mia faccia lui si alza da letto e corre verso l’altra stanza.
HARRY’S POV
Appena entra Liam capisco che gaia è grave così mi alzo ed entro nella sua camera, la porta del bagno è aperta e la vedo. Mi accascio accanto a lei e le prendo il rasoio dalle mani buttandolo nella vasca da bagno.
IO: angelo mi dispiace…
G: lasciami sola, ho bisogno di lui…
IO: no ti starò al tuo fianco e ti aiuterò io.
G: lui era quello che mi aiutava sempre, era lui che c’era quando tornavo a casa da scuola in lacrime per le offese o i lividi fatti durante le ore di scuola; perché lui è morto e io sono viva?! Lui si meritava di stare al mondo non io.
IO: no non dire così, giuro che ti proteggerò io. Non voglio vederti soffrire, fatti aiutare.
mi alzo e prendo un asciugamano bianco e lo bagno, sono tutto sporco di sangue ma non mi interessa. Applico l’asciugamano bagnato sui tagli e lei geme di dolore, mi fa male vederla così… si è tagliata su tutto il corpo: le cosce, i fianchi e le braccia.
G: non merito il tuo aiuto, tu sei Harry Styles vai a divertirti con le migliaia di ragazze che ti stanno ai piedi. Io non sono niente e basta
IO: no tu per me sei importante, fatti aiutare. – si fa lavare, mentre ancora una volta le sue lacrime bagnano la mia maglietta, sono stufo di vederla così; può sembrare stupido perché ci conosciamo solo da due giorni, ma mi sono affezionata a lei e voglio aiutarla. Appena supererà questa cosa le dirò la verità, le dirò che il concorso era una falsa, che i suoi genitori ci hanno pagato per esserle amici. La prendo in braccio a mo’ di sposa e la adagio sul letto dolcemente per paura di farle male. Tra le lacrime riesce a spiaccicare qualche parola.
G: Harry…. Cambiati…. Sei tutto sporco del mio sangue…
IO: piccolina sto qui con te, non mi interessa. –si avvicina a me e la stringo in un abbraccio mentre lei piange.
G: ora torneranno da me i demoni... –a quelle parole la guardo, non mi sta dicendo stupidate è la verità, sul suo volto arriva la paura e sbianca di colpo, ho paura che svenga
IO: piccola che demoni?  –sono preoccupato, è stupido perché magari Niall ha ragione dicendo che è una ragazza da chiudere in manicomio e buttare via la chiave… “MA COSA STAI DICENDO?!” dice la mia coscienza. Lei non risponde, si limita ad alzarsi dal letto e prendere il telefono che continua a vibrare. Fa interrompere la vibrazione e compone un numero, mi avvicino a lei e l’abbraccio da dietro cercando di non farle male, appena sente il mio tocco sobbalza e comincia a parlare in italiano, capisco soltanto il nostro indirizzo di casa, quindi penso che sia Vale. Butta il telefono sulla scrivania e guarda i tagli che si sono riaperti. Non piange più, è esausta e si capisce che non ce la fa più a reggere questa vita. Porto una mano dietro alla sua testa e la faccio appoggiare dolcemente sulla spalla iniziandole ad accarezzare i capelli, è una ragazzina indifesa che ha solo bisogno di protezione; alza la testa guardandomi e solo allora mi accorgo che i suoi occhi stanno gridando aiuto.
G: sta venendo la vale che mi porta le bende e le garze, grazie per tutto hazza. –si sposta via da me e apre il suo armadio tirando fuori una maglietta bianca con la lingua dei rolling stones azzurra e rosa con sotto la bandiera americana. Richiude tutto e me la da –tieni una maglietta pulita, è la più grande che ho, spero che ti stia.
Lo dice molto imbarazzata e arrossisce.
IO: grazie piccolina. –la prendo e mi tiro via la mia indossando la sua, mi sta perfetta.
G: ti sta bene. –la abbraccio forte.
IO: chi sono i demoni gaia? –mi faccio serio e mi siedo sul letto, lei mi segue e inizia a respirare male.
G: è meglio che tu non lo sappia fidati…
IO: voglio aiutarti ti prego dimmelo ormai ti ho preso già per matta quindi non ti preoccupare –dico facendola ridere
G: grazie mille eh?!
IO: sei molto più bella quando sorridi…
G: ma io non posso essere felice per colpa loro
IO: chi sono i demoni? –si alza dal letto e prende un foglio e una penna dalla scrivania e comincia a disegnare; io aspetto li seduto e dopo circa cinque minuti lei si alza e torna a sedersi accanto a me dandomi il foglio, appena lo guardo vedo sei facce stilizzate, ma quello che mi attira sono sei paia di occhi tutti diversi ma che fanno paura.
G: questi sei sono i demoni, compaiono sempre nei sogni e così sono costretta a prendere il sonnifero anche se non mi fa effetto e non riesco a dormire lo stesso; di solito vengono dopo un episodio brutto o altro, si fermano sempre per circa una settimana e durante le ore di sogno sono li a fissarti con mille voci che parlano… sono terrificanti.
IO: è per loro che hai smesso di suonare? – dovevo chiederglielo perché ero curioso
G: si, ma non ne voglio parlare ora… scusa ma non me la sento.
IO: sai mi piacerebbe sentirti suonare
G: anche a me piacerebbe riprendere, ma non posso.
Sono scioccato da quelle parole, la abbraccio ma prima mi tiro via la maglietta per non bagnarla facendola ridere e poi la faccio mettere in braccio a me e mi abbraccia continuando a piangere. Dopo poco lei mi guarda e mi sorride
G: grazie harold
IO: per cosa?
G: per tutto….
IO: figurati panda, lui ti vuole forte e io ti aiuterò ad esserlo.
G: tu devi concentrarti sulla band e sulla tua vita, non devi preoccuparti di me.
IO: io mi preoccupo per te, sei speciale per me e ci sarò sempre per te
G: promesso?
IO: te lo prometto piccola mia. Ora asciugati le lacrime che sembri un panda, la mia pandina e sistemati! Io vado giù a vedere se vale è arrivata che prendo le cose per medicarti e torno su a farlo ok?
G: si grazie.
Esco dalla stanza lasciandomela alle spalle sdraiata, scendo le scale ed entro in salotto trovando i ragazzi che mi guardano per chiedere spiegazioni e mi fissano le mani ancora tutte sporche di sangue ormai secco, nella tasca ho il foglio con quelle sei facce.
N: scusa harry, ero ubriaco e ho detto cose che non penso, io e i ragazzi abbiamo deciso di donare tutti i soldi che ci ha dato ad alcune associazioni per aiutare i bambini poveri. Come sta gaia? –sto per rispondere ma suonano alla porta e mi precipito.
IO: vale grazie di essere arrivata, di la ci sono i ragazzi io vado su a medicarla
V: si tieni tutto, non preoccuparti
mi dà il sacchetto abbastanza grosso e mi precipito su da gaia. Apro la porta e la trovo nella stessa posizione in cui l’ho lasciata prima, mi avvicino a lei sorridendole.
IO: piccolina posso medicarti io o vuoi la vale? – mi sembrava giusto chiederglielo
G: voglio te. Ormai mi conosci, prima mi hai anche lavato. –io annuisco e lei si spoglia rimanendo in intimo, i tagli sono davvero brutti così la medico piano piano dato che brucia la medicazione, qualche volta lei geme di dolore o io soffio sulla ferita per non farla bruciare. Dopo una mezzoretta ho finito di medicarla e così si cambia indossando una tuta unica della ONEPIECE che copra tutto, andiamo in bagno e la faccio sedere sul bordo della vasca mentre io prendo un asciugamano bagnato d’acqua e lo passo sul viso per pulirglielo; mentre la sistemo cercando di mettergli anche la matita lei mi guarda, leggo nei suoi occhi il dolore che prova e ha provato ma spero che non ci sarà un futuro, perché starò accanto a lei a proteggerla. Una volta che l’ho sistemata la faccio alzare e si guarda allo specchio e sorride
IO: che bel sorriso
G: grazie! Harry per tutto.
IO: figurati, vuoi scendere o vuoi stare da sola?
G: voglio andare giù
IO: ok angelo.
Usciamo dalla stanza e scendiamo giù, appena entriamo nel salotto vedo i ragazzi abbracciare subito Gaia, li lascio in salotto e vado in cucina per bere. Tiro fuori dalla tasca il disegno di gaia e lo osservo mentre bevo concentrandomi su quegli occhi così scuri e paurosi.
X: scusa harry se ti disturbo, ma volevo un bicchier d’acqua. –mi giro e vedo che è Vale.
IO: fai come se fossi a casa tua
mi siedo al tavolo e continuo a fissare quei sei paia di occhi, vale si siede a capotavola affianco a me e osserva il disegno.
V: te lo ha detto eh?
IO: si, te che ne sai di questi demoni? E sai perché ha smesso di suonare?
V: non posso dirti niente, quando sarà il momento però ve lo dirà o te lo dirà.
IO: ok, hai il tatuaggio uguale a Louis!
V: si, gaia se noti ha sempre un anello con un’ancora e dentro inciso c’è scritto “ V stay strong”, glielo ripetevo sempre e glielo ripeto tutt’ora la corda tiene su l’ancora, lei ha anche un tatuaggio.
IO: ha un tatuaggio? Strano non gliel’ho visto prima… dove ce l’ha?
V: ha un ancora piccolina tatuata sull’ascella, se lo è tatuato in quel posto perché se no si rovinava con i tagli
IO: poveretta… E che mi dici di strumenti musicali?
V: era molto brava! Lei adora la musica, mi ricordo quando lei usciva da scuola mi chiamava subito e iniziavamo a parlare, più che altro parlava lei che mi raccontava ciò che gli passava per la testa e io ascoltavo facendo qualche volta dei commenti per farla ridere. Ha sofferto molto per il suo fisico, le ragazze del suo liceo o al mare erano magre e lei era timida e si isolava creandosi un guscio; poi arrivava a casa con le cuffiette nell’orecchio ed entrava nel suo mondo. Solo al mare con me era lei al 100%, diceva le sue cretinate e faceva la scema, non era mai triste. Quando si trasferì in Francia era la persona più felice del mondo, abitava sul lungomare e tutte i giorni lei andava a correre prima e dopo scuola, usciva con gli amici, faceva skateboard e dimagrì tantissimo! Era bellissima, poi dovette tornare a milano e la sua vita ritornò come prima: noiosa. Ogni volta che ci sentivamo mi diceva sempre di volersene andare e cambiare vita, ma a causa dell’età non poteva mai, poi ha preso a fumare e ora non so se fuma ancora, lei diceva sempre “le ragazze tristi fumano tanto” e in effetti aveva ragione, lei era triste e le piaceva l’odore del fumo-
Ascoltavo quelle parole con molta attenzione, mi ero deciso di aiutarla e volevo sapere di più sulla sua vita;
IO: grazie per dirmi queste cose su di lei, anzi grazie per essere venuta a mezzanotte e passa!
V: figurati! Lei è la mia migliore amica, per lei ci sono 24 ore su 24.
H: torniamo di là?
V: ok, puoi buttare quel foglio per favore? Gaia non vuole che si sappia
IO: certo! –apro il cestino e lo butto.
Torniamo di la e quando entriamo troviamo i ragazzi a parlare con Gaia che è vicino a Liam con un suo braccio intorno alla spalla della ragazza, sorride debolmente e appena entriamo mi vado a sedere a fianco a louis, Zayn e Niall; mentre Vale va a sedersi accanto a gaia e a Liam; parliamo per un’oretta poi Vale torna a casa accompagnata da Louis e noi andiamo a letto. Entro in camera mia e cambio i pantaloncini, mi piace avere l’odore d Gaia addosso; una volta pronto per andare a letto vado in camera di gaia e la trovo in bagno che cerca nella sua busta.
IO: ciao, non volevo disturbarti
G: figurati, stavo prendendo le pasticche. Vai a letto ti ho fatto penare tutta la sera…
IO: vuoi che dorma qui con te? –volevo starle accanto se avrebbe rivisto i demoni.
G: si, grazie. –ingoia le pasticche buttandole giù con l’acqua e ci sdraiamo sul letto.
Stringo le mie braccia intorno alla vita e la tengo stretta a me;
IO: buonanotte piccola
G: buonanotte cucciolo.
Mi addormento di sasso dato che le ultime quattro ore sono state un inferno.
GAIA’S POV
Sono le tre di notte e non ho ancora chiuso occhio, maledetti sonniferi che non funzionano a niente. Sono scioccata dalla morte di mio zio e mi mancherà molto, ho paura di chiudere gli occhi perché so già che li rincontrerò e non voglio; mi alzo dal letto cercando di non svegliare Harry, una volta in piedi prendo le cuffie, ipod, sigarette e accendino e scendo. In salotto trovo la chitarra e la prendo, non so come mai la tengo in mano, era da tanto che non toccavo quel legno; esco dalla porta sul retro e mi siedo su un divanetto in pelle bianca appoggiando la chitarra affianco a me. Una volta seduta mi infilo le cuffiette e mi accendo una sigaretta, la prima canzone che parte è “ throw the dark”. La veranda da su un giardino con una piscina, è rilassante osservarlo perché qualche volta si può vedere qualche scoiattolo attraversare il giardino e saltare su un albero. Mi metto a guardare il cielo e c’è una stella molto luminosa affianco a un’altra: mia nonna e mio zio. Mi scorre una piccola lacrima sul viso, è strano credevo di aver esaurito le lacrime. Fortunatamente la musica supera i volume dei pensieri e cosi smetto subito di ripensarci. La chitarra è di fianco a me e non so cosa fare, sento una mano toccarmi la spalla e faccio un balzo, mi giro e trovo un biondino con una chitarra in mano, mi tiro via le cuffie e spengo l’ipod.
N: scusa… non volevo disturbarti.
IO: tranquillo, ma come mai qui? Non riesci a dormire?
N: no non molto… vedo che hai scoperto il mio nascondiglio.
IO: oh scusa, se vuoi me ne vado –dico diventando nervosa, lui mi guarda con quegli occhi color oceano e ride
N: no, tranquilla! Come mai non dormi? –si siede affianco a me appoggiando la chitarra di fianco alla mia
IO: i sonniferi non fanno effetto e poi non avevo sonno…
N: volevi suonare?
IO: si… cioè no! Non lo so… -metto la testa tra le mani e mi riaccendo una sigaretta offrendone anche una a Niall che accetta.
N: bhè se ti va di farmi sentire qualcosa io sono qui! – mi fa un sorriso dolce e ricambio –sei più bella quando sorridi…
IO: come va con Barbara? –rimane stupito dalla mia domanda ma sorride
N: bene! Ma siamo solo amici, lei è troppo perfetta per uno come me!
IO: Niall! È la modella di Victoria Secret’s è ovvio che è bella…
N: si ma a me piace Demi! Ma non so come dirglielo, Io e Barbara siamo soltanto amici
IO: ok… senti mi è venuta voglia di suonare una canzone ma ho bisogno il pianoforte e non la chitarra, è perfetta per te- sul mio volto spunta sorriso, non so come mai mi sia tornata la voglia di ritoccare quei tasti bianchi e neri… forse perche rappresentano la vita: i tasti bianchi le cose positive e quelli neri le cose negative, ma messe insieme si crea quell’armonia perfetta.
N: si vieni entriamo! – lasciamo le sigarette accese nel portacenere sul tavolino e torniamo dentro in casa scendendo le scale per andare in garage ma prima di entrare nel parcheggio giriamo a sinistra ritrovandoci in una sala piena di poof e divanetti con un computer di ultima generazione e vari apparecchi su un grande tavolo. –qui scriviamo e di qua –dice facendomi entrare in una stanza enorme con tanti strumenti
IO: immagino che qui registriate o suonate!
N: perspicace la ragazza. – mi siedo a un pianoforte tutto nero e Niall mi passa un microfono
IO: non serve… non voglio svegliare gli altri e poi mi vergogno. –dico diventando tutta rossa
N: sei solo te e la musica, nessun’altro. Ti seguo con la chitarra, che canzone fai? –faccio un sorriso a 32 denti e faccio un respiro.
IO: let it go, la conosci?
N: si e mi sembra perfetta. 
si siede e prende la chitarra, inizio a cantare e un’adrenalina improvvisa mi percorre tutto il corpo, quanto mi mancava toccare quei tasti bianchi e neri e unire quei suoni; Niall mi guarda sorridendo e continuando a suonare. Dopo circa tre minuti la canzone finisce e sorrido come una deficiente.
IO: oddio è bellissimo! Mi era mancato. Grazie grazie grazie! –dico andandolo ad abbracciare.
N: sono contento, hai una bella voce. Vuoi suonare con me la chitarra?
IO: non posso…
N: perché no? –decido di dirglielo, tanto prima o poi si verrà a sapere quindi è meglio così.
IO: bhè, perché non voglio –dico per cercare di cambiare discorso.
N: ok, torniamo su?-annuisco e torniamo su in veranda.
IO: il sonnifero sta facendo effetto è meglio che vada a dormire. –dico alzandomi e do un bacio sulla guancia a Niall.
N: ok buona notte cucciola
mi da un bacio e mi avvio su, una volta entrata in stanza mi metto nel letto e cerco di addormentarmi; appena chiudo gli occhi, inizio a vedere i sei demoni che continuano a dirmi “sei stata te ad uccidere tua nonna con la tua musica. Vergogna” comincio ad urlare “no non sono stata io ad ucciderla, lasciatemi in pace basta”
X: gaia, gaia –sento qualcuno strattonarmi e mi alzo, sono tutta sudata
IO: che succede? –dico alzandomi e guardando Harry
H: chi non hai ucciso?
IO: cosa?
H: stavi gridando “io non l’ho uccisa”, sei tutta sudata. Piccolina dormi
IO: ok dormo… -mi risdraio cercando di addormentarmi e due grandi braccia mi cingono i fianchi.

 

Mi sveglio e mi sento molto strana, quasi rimbecillita. Guardo l’ora e sono l’una e mezza, mi giro e Harry non è nel letto. Harry mi ha lasciato una sua tuta della ONEPIECE pulita così la indosso e scendo le scale, sento delle voci dalla cucina così vado verso quella stanza e appena entro trovo i ragazzi che mi guardano sorridenti.
IO: ciao! Scusate se ho dormito tanto… -dico abbassando lo sguardo
LO: piccolina eri stanca... non c’è bisogno di scusarsi –dice venendomi incontro. –posso abbracciarti? –mi chiede facendomi gli occhioni da cucciolo
IO: certo vieni qui! –ci abbracciamo, sento un po di dolore al fianco sinistro a causa della profondità del taglio.
Z: ci offendiamo pero!? –vengono verso di me e mi abbracciano tutti.
N: stamattina il postino ci ha consegnato questo pacco, è per te. –mi porge una scatola abbastanza grande e lo guardo 0.o
IO: grazie-dico prendendola, la apro e rimango colpita dal contenuto…


SPAZIO AUTRICE:
buon pomeriggio! Come state? La storia per ora non sta avendo molto successo e mi dispiace molto, ditemi che ve ne pare e cosa dovrei cambiare… comunque tornando alla storia.
I ragazzi sono pagati per stare con lei, cosa succederà quando lei lo scoprirà? E che ci sarà nella scatola?
Xxx
G.

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Capitolo 6
*** cap 6 ***


~~Appena apro quella scatola e subito un profumo mi inebria le narici, è un profumo che riuscirei a riconoscerlo tra miliardi: il suo.
Un sorriso si fa spazio sulla mia faccia, i ragazzi mi guardano sorridendo, sono davvero dolci con me
Z: cosa sono?
IO: le sue felpe e i suoi maglioni –dico prendendone uno dalla scatola e abbracciandolo, è morbido e profumato. –ragazzi le porto su e dopo mangiamo ok?
N: si va bene, viene la Vale a pranzo e grazie per ieri…. –i ragazzi ci guardano straniti ma non ci facciamo caso
IO: figurati anzi grazie a te…
Esco dalla cucina e salgo su in camera, appena entro appoggio la scatola sul letto e comincio a tirare fuori tutte quelle grandi felpe; mentre tiro fuori l’ultima felpa cade una lettera, la raccolgo e mi siedo sul letto a leggerla.
“piccolina mia,
quando leggerai questa lettera ormai non ci sarò più… ebbene si ero malato terminale da un bel pezzo ormai, non te l’ho mai voluto dire perché non volevo che soffrissi ulteriormente. Non voglio che tu soffra per la mia morte, ma devi essere forte e goderti questi bellissimi mesi con i tuoi idoli! Riprendi a suonare e a ballare come solo te sapevi fare e ritorna ad essere felice, non ti preoccupare per i demoni perché ti proteggerò io da ora in poi, sii felice con la musica e con il ballo… sappi che ci sarò sempre per te anche se non mi vedrai. Voglio che tu mi ricorda nei momenti felici e non voglio che tu venga al mio funerale. Ricorda di essere quella ragazza con la moto in spiaggia, quella ragazza che era felice in acqua con la tavola da surf, quella che al mare cambiava e diventava se stessa, con il tuo skateboard ad allenarti o battendo i ragazzi alle gara di nuoto, ma soprattutto continua a fare quello che ti piace e sii felice. Ti vorrò per sempre bene. E ricordati che la farfalla vola lontano <3
un bacio
zio”
quell’ultima frase mi fece ridere e mi ricordò quando io da piccola continuavo a chiedergli se le farfalle volavano alte e lontane perché per me, vivendo solo per un giorno, non andavano lontane e lui mi ripeteva sempre questa frase.
Mi infilo una sua felpa e scendo, non ho più fame ed entro in cucina facendo un sorriso falsissimo. Harry viene da me e mi abbraccia
H: piccolina tutto a posto?
IO: si… ti voglio bene
H: anche io angelo.
Ci stacchiamo e mi viene ad abbracciare Vale
V: stellina mia mi dispiace…
IO: è tutto ok, ragazzi che volete da mangiare?
LI: Harry ha preparato fish and chips. – faccio un sorriso e ci sediamo a tavola, sono seduta tra Niall e Harry, iniziano subito a mangiare e io muovo qualcosa nel piatto per far sembrare che mangi… i ragazzi parlano e scherzano e io li guardo, niall finisce il suo piatto e gli sposto il mio per fargli prendere il mio cibo.
LI: cucciola non hai fame?
IO: no scusate…
LO: che avete fatto stanotte tu e Niall? –io e Niall ci guardiamo e mi sorride
N: io e lei abbiamo s….
IO: abbiamo parlato –dico guardandolo.
Z: strano perché abbiamo sentito un pianoforte…
N: è impossibile, è insonorizzata!
LI: solo se chiudi la porta… -mando un’occhiata assassina a Niall che mi sorride per farsi perdonare
V: hai ripreso a suonare?! –dice venendomi ad abbracciare
IO: no no era Niall
H: ci sono le registrazioni….
IO: e va bhè ok ho suonato con Niall una canzone…
LO: quale canzone?
V: let it go immagino
N: esatto quella
Z: e se ce la facessi sentire?
IO: no non sono brava…-mi squilla il telefono e appena o tiro fuori dalla tasca rimango sorpresa da quel nome-scusate devo rispondere.
Mi alzo e vado in salotto e poi rispondo:
IO: pronto?
MA: ciao gaia!
IO: ciao
MA: sei arrabbiata?
IO: no figurati, mi avete solo nascosto che mio zio era malato terminale… ma no figurati-dico io urlando-
MA: ce lo ha chiesto lui…
IO: comunque hai bisogno?
MA: volevo dirti che domani ci sarà il funerale… vuoi venire?
IO: no non verrò. –dico scoppiando in un pianto silenzioso
MA: ok
IO: ciao
MA: ciao.
Chiudo la chiamata, rimetto il telefono a posto e torno dai ragazzi asciugandomi le lacrime.
V: tutto ok? –io annuisco e mi risiedo. Continuano a mangiare e io li guardo sorridendo.
LO: perché sorridi?
IO: no nulla scusate… -dico risvegliandomi dalla mia posizione.
H: chi era al telefono, ti abbiamo sentito urlare…
IO: domani ci sarà il funerale…-dico cercando di trattenere le lacrime; fa sempre male sentire quella parola.
V: ci andrai?
IO: vado a prendere una boccata d’aria…
Mi alzo ed esco in veranda trovando il pacchetto di sigarette della sera precedente, mi siedo sul divanetto e me ne accendo una. Subito l’odore della nicotina mi riempie i polmoni facendomi sentire meglio, non so più che fare e sono confusa, avrei voglia di suonare ma non so che fare.
Z: ciao compagna di sigaretta! Posso farti compagnia?
IO: certo –prende una sigaretta dal pacchetto e inizia a fumare. Siamo in silenzio, ma non uno di quegli imbarazzanti, uno dove non servono parole per parlare.
Z: come stai?
IO: confusa, tanto confusa… sai è strano, credevo che quando vi avrei conosciuto sarei stata la ragazza più felice del mondo ridendo e scherzando con voi, ora è da quando sono arrivata qui che piango o faccio casini.
Z: stai passando un brutto momento, noi siamo qui con te per qualsiasi cosa.
IO: grazie zayn! Rientriamo?
Z: si ma prima mi rispondi a una domanda
IO: ok
Z: ti piace Harry? –io lo guardo imbarazzata
IO: no. –gli sorrido e torniamo in cucina.
V: allora?
IO: abbiamo fumato una sigaretta..
V: intendevo per domani..
IO: non ci andrò, lui ha voluto così.
H: perché dici così?
IO: perché è stato lui a spedire questo pacco e ci ha nascosto dentro una lettera.
V: immagino cosa ti abbia scritto… -lei mi conosce bene e sa cosa mi può aver scritto.
LO: cosa le ha scritto?
H: sempre che tu ce lo voglia dire. -manda un occhiataccia a Louis che alza le mani in segno di resa
IO: certo che ve lo dirò! Vale cosa pensi mi abbia scritto?
V: di riprendere a suonare e di riprendere a ballare come sapevi fare te, di riprendere ad andare in skate e in moto… di fregarti di tu sai cosa e di riprendere a suonare la chitarra. Sbaglio?
IO: non sbagli per niente ha detto proprio così e inoltre, lui sapeva di essere ammalato, era malato terminale ma non me lo ha voluto dire…
Liam mi viene ad abbracciare dolcemente e gli altri mi rivolgono un sorriso dolcioso.
N: allora hai voglia di cantarci la canzone? –ci penso un po’ su e li guardo.
IO: siii –dico urlando e sorridendo, i ragazzi mi guardano e mi saltano addosso, ma vengono bloccati da Niall
N: FERMII –dice lui urlando – le fate male se l’abbracciate… a proposito, colgo l’occasione davanti a tutti per chiedere scusa a Gaia.
IO: scusa per cosa?
N: per averti trattato male… -lo guardo e lo abbraccio
Z: andiamo in sala musica prima che cambi idea! –mi fa la linguaccia e io ricambio sorridendogli.
Ci avviamo in aula musica e appena arriviamo tutti gli occhi sono puntati su di me, si appoggiano tutti intorno al pianoforte con Vale facendomi sorrisi dolci. Sistemo il microfono e comincio a cantare quelle strofe riempiendomi di adrenalina e felicità, qualche volta i ragazzi si scambiano occhiate o mi sorridono. Dopo circa tre minuti la canzone finisce e io guardo i ragazzi che appena smetto di cantare mi applaudono e io divento rossa come una deficiente
V: oddio! Sei stata fantastica –dice facendomi il suo solito sorriso
H: woow complimenti davvero!
LI: fantastica!
N: ve lo avevo detto che era bravissima!
LO: bravissima!
Z: complimenti, ne facciamo un’altra?
IO: ok! Però cantiamo insieme! Cosa facciamo?
N: bhè vediamo… io suono la chitarra, tu o Liam il pianoforte e la batteria?
V: liam pianoforte e Gaia batteria –la guardo con uno sguardo assassinio e gli altri si mettono a ridere
IO: è da quattro anni che non la suono più…
Z: suono io la batteria se gaia non lo vuole fare
IO: no va bene dai lo faccio –mi siedo davanti alla batteria e prendo le bacchette, era tanto che non ritoccavo quei bastoncini in legno, Niall mi mette il microfono e decidiamo di cantare “ happily” e “ alive”, è davvero bello cantare con loro e stranamente mi ricordo benissimo come si suona la batteria, quando suoni hai un’adrenalina dentro che scarichi tutta buttandola tutta fuori battendo sulle percussioni.
H: sono bellissime e sono venute perfette! ora quale facciamo?
Z: io suono la batteria! Mi dispiace dolcezza ma è il mio turno!
IO: ok! – mi alzo dandogli le bacchette e mi siedo accanto a Niall sotto lo sguardo di Harry e Vale che mi guardano allibiti e prendo una chitarra
V: tu davvero vuoi? Oddio se questo è un sogno non svegliatemi! –dice contenta venendomi ad abbracciare, facendo scoppiare una risata tra i ragazzi.
LI: a te l’onore di scegliere la prossima canzone –dice mandandomi un bacio volante
IO: è difficile ma penso che sceglierò “throw the dark” –dico sorridendo e sistemandomi bene la chitarra. Inizio a pizzicare quelle corde e iniziamo a cantare, vedo Vale che mentre suona la chitarra elettrica mi guarda sorridendomi, mi fa uno strano effetto suonare questo strumento mi fa tornare in mente troppe cose… mentre suoniamo scendono delle lacrime, era da tanto che non la suonavo, in questa canzone non canto perché sono concentrata sull’oggetto tra le mie mani. Finita la canzone mi asciugo le lacrime e sorrido.
LO: piccola non piangere –dice venendomi ad abbracciare
IO: no scusa –lo abbraccio
V: io devo andare che devo preparare le valigie per domani…
IO: parti di già?! No ti prego –dico alzandomi e andando verso di lei.
V: tornerò te lo prometto…
IO: ma proprio domani che avevo bisogno di te…
V: te l’ho detto, tornerò. Ti voglio bene. E poi ci sono i ragazzi con te –dice sorridendo ai 5
IO: ok, ti accompagno.
V: ciao ragazzi e grazie per tutto e grazie per gaia…
TUTTI: ciao Vale!
Torniamo tutti su e accompagno Vale alla porta
Z: aspettami che usciamo insieme, vado a trovare Perrie
LO: aspettatemi che vado da El –prendono le giacche ed escono.
Rimaniamo in casa io, Liam, Niall e Harry.
IO: ragazzi vado un po’ su a riposare, sono stanca. Voi che fate?
N: penso un po’ di play con i ragazzi –dice guardandoli sperando in una loro approvazione, loro annuiscono.
H: Buon sonnellino –dice venendomi a baciare una guancia.
IO: grazie! –anche Niall e Liam mi danno un bacio e vado su in camera.
Sono a pezzi e mi butto sul letto infilandomi le cuffie facendo partire la mia playlist, tempo poco e mi addormento con la musica nelle orecchie.
HARRY’S POV
Ormai sono due ore che giochiamo alla Play e mi sto un po’ annoiando.
L: ragazzi stasera invitiamo Ed da noi?
IO: si dai!
N: si!! Lo diciamo a Louis e a Zayn? Invitiamo anche la Vale
IO: si gli mando un messaggio –tiro fuori dalla tasca dei pantaloni il mio Iphone e gli scrivo “ ciao! Stasera viene ED a cena va bene per voi? Facciamo una sorpresa a gaia.”
N: va bene! Vado a vedere se Gaia è sveglia così andiamo a fare la spesa. –si alza dal divano e si stiracchia un po’.
L: vado a svegliarla –dice sorridendo
IO: no vado io, devo parlarle –dico alzandomi in piedi.
N: ok hazza. Sbrigati! Dobbiamo andare a fare la spesa.
Salgo le scale a due a due e percorro il corridoio fino ad arrivare in camera sua, apro la porta e la vedo dormire sul letto con le cuffie all’orecchio è dolcissima, mi sdraio accanto a lei e guardo la sua playlist: sta ascoltando noi e Ed Sheeran. Le accarezzo dolcemente il viso e i capelli sparsi sul cuscino.
IO: angelo, svegliati dobbiamo andare a fare la spesa. –dico sussurrandole nell’orecchio
Si sposta mugugnando qualcosa, è davvero dolce
G: quanto ho dormito?
IO: circa due ore, tra tre ore viene il mio migliore amico a mangiare. –apre un occhio e mi guarda, i suoi occhi sono vuoti, sono neri. Prende tra le mani il suo iphone e stoppa la canzone che sta andando: Moments
IO: ti piace come canzone?
G: siii la amo ma la mia preferita rimarrà sempre “more than this” –dice sorridendo, quando parla di musica le si illuminano gli occhi. Ora capisco la frase “musica come flebo”, si stropiccia gli occhi e si alza con il busto mettendosi seduta, ma dopo poco si ributta all’indietro sbadigliando: è davvero tenera.
G: e se ti dicessi che voglio rimanere qui ad ascoltare la musica sul letto? –mi dice con gli occhi dolci sperando in un si.
IO: e se ti dicessi che ti voglio bene e che tra poco Niall inizierà ad urlare perché vuole andare a fare la spesa?! –le faccio un sorriso e si siede bene sul letto appoggiandosi alla testiera.
G: ok… andiamo. –si alza e mi guarda sorridendomi –voi tornerete mai ad essere come nell’Up All Night tour?
Rimango spiazzato da quella domanda, si eravamo cambiati ma siamo rimasti sempre gli stessi ragazzi che fanno i cretini e che scherzano sul palco.
IO: angelo, non siamo mai cambiati! Siamo solo cresciuti… perché?
G: nulla…
IO: possiamo parlare due minuti
G: ok –si risiede sul letto e mi guarda,
IO : stanotte tu hai gridato “non l’ho uccisa io” a chi ti riferivi? –si fa scura in volto e abbassa lo sguardo trovando improvvisamente le sue mani interessanti. –ti puoi fidare di me, ti prego.
G: mia nonna è morta circa due anni fa, ha avuto una morte lenta e dolorosa, stavo sempre con lei in ospedale a farle compagnia, parlavamo e ridevamo oppure le facevo sentire delle canzoni suonandole alla chitarra. La mia casa era diventata l’ospedale: dormivo lì, facevo colazione lì, mi assicuravo che prendesse le medicine, poi andavo a scuola e appena uscivo tornavo subito all’ospedale per farle compagnia, studiavo con lei, cenavamo insieme e poi guardavamo la tv o le suonavo la chitarra… una notte non avevo sonno così mentre lei dormiva e si sentiva il bip del battito del suo cuore tramite lo schermo, ho iniziato a suonare la chitarra per passare il tempo, ma a metà canzone il suo battito cardiaco si è fermato, sono arrivati subito i medici e le infermiere che hanno cercato di rianimarla, ma dopo circa venti minuti hanno detto quella maledetta frase: “ora del decesso 4.15 del mattino”. È morta davanti ai miei occhi ed è stata colpa mia, perché se non suonavo quel dannato strumento magari avrebbe vissuto di più. Da quel giorno sono crollata e per circa una settimana appena mi addormentavo arrivavano i demoni che mi continuavano a gridare “ è tutta colpa tua se è morta, fai schifo” e non ho più suonato la chitarra perché è morta per colpa mia. –appena finisce scoppia a piangere e anche a me scende qualche lacrima, l’abbraccio forte facendola sfogare.
IO: ora capisco, mi dispiace tanto cucciola… sono orgoglioso che tu abbia ripreso a suonare la chitarra. Allora stasera viene un mio amico a cena va bene per te?
G: certo che va bene! È casa vostra
IO: ormai fai parte della nostra famiglia…
G: però c’è un problema…
IO: quale?
G: come mi devo vestire? –scoppiamo a ridere dimenticandoci del momento di prima.
IO: sportiva.
si alza dal letto e apre l’armadio, tira fuori dei leggings neri, una canotta con il pizzo sul seno nera e una felpa di suo zio grigia aperta con le Jeffrey Campbell nere.
G: va bene?
IO: perfetto! Non è che mi faresti vedere il tatuaggio?
G: chi te lo ha detto?
IO: la vale…
G: emm ok.. –mi alzo la maglietta facendo vedere l’ancora
IO: bella è!
G: già…
IO: andiamo giù che i ragazzi ti aspettano
G: ok
GAIA’S POV
Scendiamo giù e troviamo Niall e Liam a giocare alla play, appena entro Liam mi sorride e mi vado a sedere accanto a lui.
H: che cuciniamo per stasera?
IO: non me la sento di cucinare o mangiare la pizza….
H: si certo tranquilla
LI: che facciamo da mangiare?
H: potremmo fare takeaway
N: e se facessimo il barbecue?
IO: ma fa freddo!
LI: ha ragione… hamburger e patate fritte?
H: nooo
N: va bene ho capito… Gaia andiamo a fare la spesa allora?
IO: ok biondo
N: ok
IO: mi è venuta un’idea!
LI: cioè?
IO: tacos?
H: oh yes baby!
IO: va bene per voi?
N&LI: ovvio! Anche al nostro amico piacciono!
H: niall però vado io con lei
IO: no dai viene Niall almeno mi fa compagnia –dico sorridendo
N: inchinatevi Plebei! Ha scelto me –dice abbracciandomi la spalla con il braccio! Cominciamo tutti a ridere e io e Niall ci avviamo fuori dal salotto.
IO: a dopo idoli –dico mandando un bacio volante a tutti, ci infiliamo la giacca e le scarpe e usciamo di casa infilandoci in macchina.
Appena partiamo, Niall accende la radio e iniziamo a cantare le canzoni trasmesse, ci divertiamo tanto! Con lui mi sento libera di poter fare qualsiasi cosa. Dopo una quindicina di minuti passati a cantare scendiamo dalla macchina ed entriamo nel supermercato. Prendiamo il carrello e ci iniziamo a infilarci tutti gli ingredienti per i tacos e Niall intanto ci infila anche altre schifezze. Veniamo fermati da molte fan che riconoscono Niall, ma dopo circa un’oretta e mezzo passata li dentro usciamo con quattro sacchi a testa e torniamo a casa.
N: ragazzi siamo a casa –dice urlando, andiamo in cucina e appoggiamo i sacchetti sull’isola in mezzo alla cucina. – Gaia ci cambiamo e prepariamo ok?
H: ciao! Sono io lo specialista di tacos! L’aiuto io –dice sorridendomi
N: ok
IO: due minuti e iniziamo vado su a tirarmi via la giacca e poi torno –lui annuisce e vado su in camera mia a spogliarmi e a infilarmi qualcosa, dopo poco bussano alla porta ed entra Liam –ehi ciao :)
LI: scusa se ti disturbo!
IO: non mi disturbi mai leeyum
LI: ti ho portato una tuta… magari… ecco… -me la porge, è la sua tuta ONEPIECE azzurra.
IO: è bellissima grazie! –mi avvicino a lui e lo bacio sulla guancia
LI: sei stata bravissima oggi in sala musica –dice sorridendomi
IO: grazie! È stato merito vostro, senza i miei idoli e i miei amici non ci sarei riuscita –dico mentre lui mi abbraccia.
LI: piccola ti voglio bene
IO: anche io tanto. -Ci sediamo sul letto a chiacchierare un po’-
LI: tirati su le maniche –dice sorridendomi
IO: perché?
LI: voglio vedere quante volte avevi bisogno di me e io non c’ero.
Mi alzo le maniche e rimane colpito dai tagli che si stanno rimarginando, mi prende i polsi e li porta alla sua bocca dandomi un lungo bacio. Mi sorride dolcemente e lo abbraccio rifugiandomi tra le sue braccia, mi accarezza dolcemente la guancia.
IO: ti voglio bene
LI: anche io piccola
IO: mi cambio e devo scendere perché devo preparare i Tacos con Hazza… -ci alziamo dal letto e mi appoggia la tuta sul materasso
LI: a dopo! E cucina bene –dice ridendo
IO: agli ordini! –dico sorridendogli, mi da un bacio sulla guancia e se ne va. Mi cambio velocemente indossando la tuta e torno giù da Hazza che mi sta aspettando.
H: ehi! –è seduto sull’isola a messaggiare e noto che ha sistemato tutti i pacchi
IO: ti avevo detto di aspettarmi per i sacchetti
H: tranquilla! Hai la tuta di Liam –dice facendo un falso sorriso, io annuisco e ci mettiamo a cucinare.
IO: chi viene a cena? –dico finendo di preparare la “postazione” per cucinarle
H: vale e ED – faccio cadere il cucchiaio per terra e mi giro, sono scioccata. Harry mi guarda divertito
IO: oddio! –dico iniziando a saltare e a battere le mani come una bambina-grazie grazie
Dico buttandomi ad abbracciare Harry
H: angelo fermati! Non voglio che si riaprino i tagli… -dice appoggiando le mani sulle mie spalle per calmarmi
IO: conoscerò il mio idolo, oddio! –dico e mi abbraccia


SPAZIO AUTRICE:
buon pomeriggio splendori! La storia non sta avendo successo.. che devo cambiare?
Xxx
g.

 

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Capitolo 7
*** start of something new ***


~~Dopo aver finito di preparare con Harry tutti gli impasti, salgo su in camera per entrare in doccia, ma prima passo da Liam e busso alla sua porta.
LI: si?
IO: sono gaia posso?
LI: certo che puoi piccola, come stai?
IO: bene grazie te?
LI: bene… contenta per ED?
IO: sii non so perché sono venuta in camera tua… bho volevo compagnia e ho pensato a te –dico sedendomi a fianco a lui
LI: ci sono sempre per te…
IO: grazie, che stavi facendo prima che ti venissi a rompere le palle?
LI: stavo guardando dei videoclip sul pc mi fai compagnia?
IO: shiii –dico sdraiandomi sul letto a fianco a lui, iniziamo a vedere dei video su youtube e ridiamo un po. Sto benissimo con liam, mi diverto tantissimo con lui… dopo un po’ bussano e Liam mentre mi accarezza un braccio grida –avanti-
V: ciao liam! Ciao gaia! –dice lei entrando
L: ciao! Mi vuoi portare via gaia?
V: si! Perche lei si vestirebbe cosi e invece la devo sistemare
IO: hahaha aiutami liam! –dico ridendo
L: sta bene con la mia tuta!
V: si ma non per una cena! Comunque andiamo a dopo-mi alzo di malavoglia dal letto e raggiungo vale in camera mia. Devo parlare con vale, quindi appena entro chiudo la porta e mi butto sul letto con lei.
IO: vale dobbiamo parlare..
V: che hai?
IO: puoi non raccontare a Harry i fatti miei?! È venuto a chiedermi di fargli vedere l’ancora…
V: e quindi?
IO: non voglio affezionarmi a loro, ne tanto meno innamorarmici… dopo questi 3 mesi loro si dimenticheranno di me e di te e non voglio soffrire ancora.
V: secondo me no… e comunque con loro non soffrirai
IO: ho paura di soffrire di nuovo e non voglio…ho costruito un muro intorno a me e solo te l’hai oltrepassato perché so che non te ne andrai…  quindi penso che vivrò al momento e da domani inizia una nuova vita… peccato che tu non ci sia –dico imbronciandomi
V: ecco… devo dirti una cosa… io non sono venuta a londra per andare dagli amici ma per andare a un colloquio di lavoro e sono stata presa! Quindi tesoro sarò presente con te! E finiti i tre mesi verrai a vivere da me oppure torniamo al mare e ci trasferiamo li… e la tua vita inizia stasera! Quindi alziamoci che ti liscio i capelli! –quanto posso volere bene a questa ragazza?! Ci alziamo dal letto ed entro in doccia lavandomi velocemente i capelli, appena esco mi infilo i vestiti preparati con Harry prima e Vale si mette a lisciarmi i capelli mentre accendo il pc e ci mettiamo a cantare a squarciagola canzoni dei ragazzi. Dopo una mezzoretta ho i capelli liscissimi, è strano come un cambio di acconciatura mi faccia sentire più bella e più sicura di me stessa. Mi infilo le jeffrey campbel e mi finisco di truccare. Da quando ho parlato con Liam mi è venuta una voglia di vivere e di essere felice, sono rinata dentro. Senza pensarci due volte esco dalla stanza e mi fiondo nella camera di liam ad abbracciarlo –grazie grazie grazie- continuo a dirgli mentre lo abbraccio.
L: cucciola che ti ho fatto? –mi dice lui sorridendomi, e stringendomi più forte.
IO: mi hai fatto venire la voglia di iniziare a vivere –dico guardandolo
L: sono contento cucciola ma non so cosa ti abbia fatto!
IO: ti voglio bene! Grazie
L: anche io! Sei bellissima con i capelli lisci –dice lui facendo passare le dita tra i miei capelli, mi guarda dolcemente e mi lascia un bacio sulla guancia. –scendiamo che arriva ED!
IO: ok..
usciamo dalla camera e ci avviamo in salotto dove troviamo Louis, Harry e Niall e Vale che ridono e scherzano, appena entro si voltano e mi guardano.
H: che bella che sei! – dice mentre divento tutta rossa e abbassando lo sguardo, odio essere al centro dell’attenzione, anche si tratta di un complimento.
IO: grazie, vado a finire di preparare. –esco dal salotto quasi per scappare e vado sul portico a fumare dove trovo zayn che guarda un punto fisso davanti a se.
IO: ehi…-dico sedendomi a fianco a lui, mi guarda e capisco subito che ha qualcosa- che hai?
Z: niente… perché?
IO: hai qualcosa, lo vedo dai tuoi occhi. Se vuoi parlare sono qui –dico accendendomi la sigaretta.
Z: grazie…-mi dice, fumiamo in silenzio e appena finisce la sigaretta ne accende subito un'altra e aspira avidamente una boccata di fumo. –prima sono andato da Perrie, volevo farle una sorpresa così non l’ho chiamata per avvisarla che andavo…-aveva una voce spezzata quasi disgustata
IO: che è successo?
Z: quando ho suonato alla porta mi è venuta ad aprire la porta lei con addosso solo una maglietta, era sorpresa di vedermi e terrorizzata, aveva uno sguardo pietrificato. Dalla camera da letto ho sentito “amore chi è?” io l’ho guardata capendo tutto. Lei mi ha tradito con un suo ballerino della crew della sua band, non me lo sarei aspettato da lei; dovevamo sposarci tra un anno circa e invece mi ha tradito. Sono distrutto e deluso. I ragazzi non lo sanno e ti prego non dirglielo, non voglio farvi pena. Passerà come tutto. Come hai fatto ad accorgertene che stavo male? –mi chiede lui facendomi un sorriso che è più una smorfia
IO: hai gli occhi vuoti, non hai più quelle pagliuzze d’oro nelle pupille… sei la dimostrazione che stare in silenzio non significa essere freddi, ma solo tenere dentro le proprie emozioni. Prendimi per scema ma io ti vedo così e ti vedo vuoto.
Z: l’amore fa schifo –dice lui prendendosi un tiro della sigaretta oramai consumata.
IO: su questo ti do pienamente ragione! L’amore fa schifo.
Z: hai avuto anche te delusioni d’amore?
IO: si due. Infatti non voglio più innamorarmi perché poi so che rimarrei delusa e soffrirei.
Z: ti capisco…
IO: Quando vuoi parlare io ci sono
Z: grazie, ma Perrie è un capitolo chiuso della mia vita. Pensiamo al futuro
IO: concordo. –dico prima di ricevere un abbraccio da zayn.
Z: stai benissimo con i capelli lisci, e comunque vado a sistemarmi che tra dieci minuti dovrebbe arrivare ED, a dopo
IO: a dopo e stai su! –dopo poco rientro e torno in salotto dagli altri.
LO: ciao ragazzi! –dice entrando dalla porta –è arrivato ED
ED: ciaoo minions –dice entrando in salotto, io sono rossa come un peperone e ho il cuore a mille, è vestito con una felpa blu e dei jeans del medesimo colore, e i capelli sono bellissimi… lo fermo ad osservarlo nel modo in cui saluta i ragazzi.
H: ed lei è Gaia e lei è una sua amica Valentina, ma chiamala Vale. –stringe la mano a vale e anche io la stringo. Ci avviamo in cucina e mentre io e Harry cuociamo le faitas i ragazzi si siedono al tavolo e iniziamo a parlare del più e del meno. La cena passa tra mille risate e mille discorsi mai conclusi, ED è davvero simpatico e molto divertente, parliamo molto di musica e di futuri concerti a londra. Dopo cena andiamo in salotto a bere una birra e a continuare a parlare, nell’aria si respira un clima socievole e molto famigliare, sembriamo una famiglia. Era da tanto che non stavo in un clima così, rilassato. Le risate e le battute riempiono la stanza, sto bene. Sono seduta a fianco a liam e a Niall, e di fronte a noi ci sono zayn, harry e Vale e nell’ultimo divano al centro ED e louis; qualche volta guardo Zayn che scherza e ride come al solito, come se fosse tutto normale, ma in realtà ha gli occhi vuoti e appena finisce di ridere rimane a fissare un punto fisso della parete; non riesco a credere che Perrie lo abbia tradito, sembravano innamorati dalle foto e dalla proposta del matrimonio.
Z: gaia pausa sigaretta?-dice lui mandandomi un occhiata come per dire “ti prego usciamo”
IO: si ci vuole, a dopo
Z: a dopo. –usciamo dalla stanza e andiamo in terrazzo a fumare-avevi capito che era una scusa?
IO: si…-dico accendendomi la sigaretta- tu come stai?
Z: sinceramente sto bene, non mi manca lei… sono solo deluso. Mi ha tradito quando tra poco ci dovevamo sposare, mi sento stupido ad averle fatto la proposta. –dice buttando fuori il fumo
IO: non ti meritava, semplice.
Z: infatti. Stupido io che ci ho creduto. State bene tu e liam insieme
IO: si ma non voglio innamorarmi te l’ho detto.
Z: simpatico ED no?!
IO: si, non pensavo che fosse cosi, è un mio idolo e amo le sue canzoni mi sembra strano parlarci, ridere o scherzare
Z:bhe ti capisco..
Una volta finita la sigaretta torniamo dentro e salutiamo ED che se ne va visto che il giorno dopo deve alzarsi presto per l’inizio del suo tour, torniamo seduti sul divano e Vale mi porge una busta.
V: stasera mi hai detto che vuoi iniziare una nuova vita, così ho pensato di farvi una sorpresa, aprila. –la rigiro tra le mani e la apro. Ci sono dei biglietti bianchi e blu, li prendo e i ragazzi mi guardano incuriositi- leggi ad alta voce visto che c’entrano anche i ragazzi.
Io annuisco e leggo: partenza Heatrow ore 12.00 pm, gate 1 arrivo aeroporto Nizza ore 12.55 –mentre leggo sorrido inumidendo gli occhi, ritornerò nel mio paradiso con i miei idoli e la mia migliore amica, dentro alla busta ci sono anche il mazzo di chiavi della casa dove ho abitato in quel periodo. Mi alzo e abbraccio vale.
H: quindi domani si parte? –dice venendomi ad abbracciare
IO: siiii! –dico iniziando a saltellare per il salotto iniziando a fare una danza hawaiana, anche louis mi ricopia con niall e cominciamo tutti a ridere.
Z: bene ragazzi allora ora andiamo a fare le valigie e ragazzi io e perrie abbiamo rotto quindi in queste vacanze divertiamoci e grazie Vale!- nella stanza cala il silenzio e ci guardiamo tutti negli occhi –ragazzi io sto bene, ho avuto gia la mia psicologa e sto bene, non preoccupatevi.
Sale le scale sentiamo la porta chiudersi, sono al settimo cielo e non vedo l’ora di tornare nel mio paradiso.
V: bene ragazzi, io vado ci vediamo domani in aeroporto. –louis l’accompagna alla porta e andiamo su nelle nostre camere a preparare le valige. 
Quando rientro in camera mi metto a fare il bagaglio, sono la persona piu felice del mondo e non mi sembra vero di tornare in quel posto… chissà i miei amici giù, chissà cosa avranno deciso se avranno realizzato i loro sogni o se avranno continuato anche senza di me le cavolate che facevamo quando uscivamo. Dopo un’oretta ho finito di preparare la valigia cosi faccio il giro delle camere e do la buonanotte ai ragazzi.
Una volta rientrata in camera mi butto sul letto e mi addormento con la musica nelle orecchie.
Mi sveglio con uno strano dolore alla pancia, forse per la felicita del ritornare nel mio mondo, dalle mie moto alla danza, dallo skate al surf e dai miei amici alla mia crew di parkour.
“Chissà se riesco ancora a fare tutte le cose che facevo due anni fa, i salti, le capriole in aria e altro..”  vengo svegliata da questo pensiero e guardo il telefono, sono le dieci. Mi alzo dal letto e mi butto subito sotto la doccia e mi vesto di fretta. Mentre scendo le scale chiamo vale, ma spengo subito la chiamata visto che sento la voce di vale in salotto.
IO: valeeeeeeeeeeee –dico entrando in salotto buttandomi sopra di lei
V: ma buongiorno anche a te stella, vedo che sei di buon umore eh –mi dice prendendomi in braccio
Z: bhe buongiorno anche a te gaia –dice lui facendo un sorriso
IO: buongiorno idoli, vale vieni in giardino? Devo riprovare a fare una cosa –dico alzandomi e tirando per  un braccio Vale.
H: buongiorno angelo –mi dice dandomi un bacio sulla guancia.
IO: buongiorno, ci si vede dopo. Il giardino è offlimits –dico io sorridendo
LO: comandi raggio di sole.
Esco dalla cucina ritrovandomi in giardino con vale e si siede per terra.
V: cosa vuoi fare?
IO: voglio riprendere a fare parkour e break dance, è ovvio che ritrovo la mia vecchia compagnia e voglio riprovare a fare le cose che facevo, poi a casa a Nizza avevo una parte di casa dove mi allenavo per fare questo tipo di cose.
V: sono tutta occhi, ricorda che sei te e la danza. – gli passo le casse e accende su una musica molto veloce e ritmata. Comincio a fare dei movimenti e qualche salto all’indietro, capriole e verticali. –dopo circa due minuti vale stoppa la canzone e mi guarda applaudendomi.
IO: mi mancava… che ne pensi?
V: sei tornata la vecchia gaia...
IO: non ancora, fammi riprendere l’allenamenti in francia e poi vedrai come sarò. Devo migliorare due cose, ma ho bisogno degli attrezzi che ho là. Torniamo dai ragazzi che facciamo colazione, quando arriviamo riprovo le moto e il parkour…
V: hai piu sentito la compagnia? –dice lei entrando in casa davanti a me e sedendosi sul divano sistemando le casse
LI: pronte per partire? –dice lui sedendosi affianco a me.
IO: scherzi?! Non vedo l’ora –dico sorridendo a 35 denti
N: ragazzi io comincerei a prepararci che tra 1 ora e mezzo abbiamo il volo
Z: penso anche io. Chiamo Paul che ci porta in aeroporto, tra dieci minuti ci troviamo tutti in salotto con i bagagli, il viaggio durerà nemmeno un ora.. devo farvi le solite raccomandazioni?
IO: sempre cosi quando dovete partire? –chiedo io appoggiandomi alla spalla di Harry guardando perplessa Zayn
H: sempre cosi… a dopo
Saliamo tutti in camera e vale viene su con me.
V: hai preparato poche cose…. –dice sedendosi sul letto
IO: si, ho tutte le cose nel guardaroba in francia, secondo me i ragazzi si aspettano una casa normale hahha
V: si in effetti la tua casa è molto particolare ed è enorme, chissa la loro faccia
IO: be hanno visto il mondo, per loro sarà normale penso
Mi faccio una doccia veloce infilandomi un'altra tuta con abbinato un cappello da rapper di Liam e mi trucco  con un po di matita nera e mascara.
V: sei perfetta andiamo
IO: andiamo verso una nuova vita. –dico sorridendo e prendendo per mano vale.

SPAZIO AUTRICE:
hiii girls <3 come state? Ok sono in ritardo scusate, ma ho avuto vari problemi e impegni. Che ne pensate del capitolo?
Xxx
G.

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