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NdT: Visto che la prima
shot v’è piaciuta...eccovi
la seconda!
L’originale è una lunghissima one-shot, ma io ve la posterò a capitoli, perché in questo
momento non riesco a tradurre 34 pagine di botta!
Godetevela…
Shikamaru aveva disperatamente bisogno di un coinquilino.
Il suo migliore amico, Choji, si era appena
trasferito dal loro appartamento a due camere e lui aveva davvero bisogno di
qualcuno che riempisse la camera vuota, con cui dividere
l’affitto. Il prima possibile. Non era solo il fatto che fosse a corto di
soldi, visto che di solito la sua borsa di studio sosteneva abbondantemente
tutte le sue spese; era anche il fatto che non gli piaceva stare da solo, e
poi…aveva bisogno di qualcuno con cui dividere i lavori di casa.
Shikamaru era così, semplicemente pigro. Non appena finito di pulire la casa tutto solo per quel giorno,
appese un cartello che indicava chiaramente il fatto che cercasse qualcuno con
cui condividere l’appartamento.
Ino era adirata. Il suo attuale
ragazzo la tradiva.
“Ne ho abbastanza!” urlò a pieni polmoni, mentre i suoi
vicini si sporgevano dalla finestra per assistere alla scena.
“Posso mandare giù il fatto che tu mi tradisca, ma non
accetterò mai che tu lo faccia con la mia migliore
amica! E lei ha un ragazzo, caspita!”.
Sai se ne stava ritto senza parlare dinanzi alla ragazza
infuriata: “Signorina Bellissima…”
“E non mi chiamare così!” sbraitò
Ino all’udire quel nomignolo. Poi prese un’enorme
valigia cominciando a metterci i suoi vestiti. “È finita! Me ne vado!” annunciò.
Camminare per diverse ore senza nulla da fare cominciò a farle venire il panico. Non aveva un posto dove andare:
aveva degli amici, ma non voleva disturbarli. Sakura ad esempio abitava con il
suo ragazzo e Ino non voleva essere il terzo incomodo chiedendole ospitalità.
Pensò di prendere una camera d’albergo, ma la spesa per una singola notte le
parve folle. Non era che non avesse i soldi, ma
pensava che avrebbe potuto impiegarli molto meglio: in scarpe, vestiti, borse o
trucchi nuovi.
Quindi, Ino aveva un bisogno disperato
di trovare una casa. In fretta.
Shikamaru si svegliò al suono di un battito alla porta.
Senza nemmeno pensare di aggiustarsi i capelli o stirarsi un minimo la maglia,
si diresse pigro alla porta.
“Sì?” sbadigliò, aprendola.
I suoi occhi si strinsero: di fronte a lui c’era una
ragazza super sexy. Era assolutamente una tipa da far girare la testa, coi capelli biondo pallido raccolti in una coda alta, occhi
azzurri e pelle chiara. Era alta quasi come lui sui suoi sandali tacco dodici,
e dava l’impressione di essere una ragazza sofisticata
nel suo vestitino fucsia. Gli sorrise ampiamente.
Shikamaru non fece una piega: “Cosa vuoi?”.
Lei gli mostrò un pezzo di carta, lo stesso che lui stesso
aveva appeso non più tardi di due ore prima.
“Stai cercando un coinquilino” disse lei con una voce
angelica.
Shikamaru scrollò le spalle: “Sì. E quindi?”
“E quindi vorrei essere io. È
ancora libero il posto?”
No…Shikamaru già si sentiva stanco. Cioè, è vero: ho bisogno di un coinquilino, ma
no…non una ragazza! Non voglio ragazze per casa!
“È ancora libero il posto?” chiese nuovamente lei, sempre
con quel sorriso meraviglioso.
Avrei dovuto
scrivere: disperatamente in cerca di un coinquilino MASCHIO!
Ino fissò il ragazzo. Non era sicura che le piacesse lo
sguardo stampato sulla sua faccia. Sembrava quasi che…la disprezzasse. Ma in realtà non le importava più di tanto: quello che le
importava era trovare un posto in cui stare, altrimenti avrebbe passato la
notte per strada.
Indossando la sua migliore espressione, domandò per la
terza volta la stessa cosa mentre sentiva la pazienza
allontanarsi lentamente dal suo corpo. “Beh, è libero?”
Il ragazzo assonnato si massaggiò le tempie e sbadigliò.
Ancora. “Voglio un coinquilino maschio.”
“Non l’hai scritto qui” Ino cominciava a spazientirsi.
“È vero” concesse lui “Ho sbagliato. Lo correggerò” e con
questo chiuse la porta.
“Aspetta” Ino fermò la porta prima che si chiudesse del tutto. “Vuoi dire che non mi accetterai?”
“Non voglio
accettarti” rispose lui.
“Ma io ho bisogno di un posto dove stare” lo implorò lei
“Ho trovato il tuo avviso proprio quando mi serviva e
tu mi dici che non mi vuoi accettare?”
“Non voglio condividere la casa con una ragazza”.
“Beh, neanche io voglio condividere la casa con un
ragazzo. Ne ho davvero avuto abbastanza.”
“Allora siamo pari” Shikamaru ritentò di chiudere la porta
“Addio”.
“Ma io non ho un posto dove
stare!” Ino fermò nuovamente la porta.
Lui alzò le spalle: “Spiacente, non c’è nulla che io possa
fare”
“Invece sì” sorrise lei il più dolcemente possibile “Potresti lasciarmi entrare. Credo che potremmo adattarci,
dopotutto” la ragazza disse che già era seduta sul
divano.
Shikamaru si sedette di fronte a lei, chiedendosi perché
mai l’avesse lasciata entrare. Forse era stata pietà. Era già buio ed era
assolutamente pericoloso per una ragazza – una bellaragazza – vagare da sola.
“Adattarci a fare cosa?” chiese lui stupidamente.
“Intendevo, potremmo adattarci a vivere insieme,
naturalmente” Ino rispose semplicemente.
“Fermati un attimo” alzò una mano lui “Io non ho detto che
ti avrei accettata come coinquilina”
“Ma mi hai fatta entrare!”
“Ti ho fatta entrare perché ti farò stare per questa
notte” rispose Shikamaru.
Già cominciava ad irritarsi. “Domani ti troverai un altro
posto. Sono sicuro che ci sono un sacco di altre case
disponibili”.
“Non credo di poterne trovare un’altra. Inoltre, casa tua
è perfetta. È anche più vicina al posto dove lavoro rispetto alla mia vecchia
casa. Anzi, lavoro proprio a un paio di isolati da
qui. Potrei persino andarci a piedi”.
Il ragazzo pigro sospirò: “Ma io non voglio-“ si fermò un
attimo “avere una ragazza come coinquilina”.
“Perché?”
“Semplice. Perché le ragazze mi danno
noia. E molta”
“Ed è per questo che ho detto che
potremmo adattarci” Ino cercava di contenere la sua irritazione.
“Ah sì? E come?”
“Potremmo fare come se l’altro non esistesse”
“Facile da dire, per
te”
“Perché non ci proviamo?” suggerì
lei con voce speranzosa “Dammi una settimana per cercare un’altra sistemazione.
Poi, se decidi che ancora non sei soddisfatto, me ne andrò.
La mente di Shikamaru prese a girare vorticosamente.
“Farò tutte le faccende domestiche. Che ne dici?”
Aha! “Cucinerai anche, pulirai e farai
il bucato??”
“Se paghiamo a metà l’affitto, e mi viene
garantita la mia privacy.”
Forse potrebbe funzionare…forse non è così male…
“Sono Shikamaru Nara” il ragazzo stese la mano.
Lei accettò, gliela strinse e
sorrise: “Ino Yamanaka”
Shikamaru si alzò all’udire quel maledetto suono. Si
lamentò ancora mezzo addormentato, sforzandosi di tenere gli occhi chiusi e
sperando di scivolare di nuovo nel sonno, senza successo.
Guardò l’orologio che teneva affianco al letto, che segnava
le 7:00.
Dannazione! Pensò È sabato e sono solo le sette e io sono già sveglio! Che
diavolo starà facendo quella donna per fare tutto questo casino?
Uscì infuriato dalla sua camera senza nemmeno pensare a
com’era conciato.
Ino stava canticchiando una canzone tutta felice mentre dava l’aspirapolvere al tappeto. Indossava una
semplice canottiera bianca con microscopici pantaloncini bianchi
a fiori e aveva i capelli legati in un disordinato chignon.
Stava pensando al suo coinquilino, Shikamaru. Prima di incontrarlo
non aveva idea di come potesse essere e quando
finalmente l’aveva visto, la prima cosa che aveva pensato era che non fosse
assolutamente il suo tipo.
Certamente, era carino, ma per lei
era troppo…semplice e assolutamente non adatto. Ino aveva sempre pensato che il
modo più veloce per curare un cuore in frantumi fosse trovare in fretta un
altro ragazzo, ma Shikamaru era sicuramente fuori
dalla lista dei papabili.
Lei preferiva qualcuno che fosse
bello, forte, di classe, elegante, alla moda, intelligente, e, cosa forse più
importante di tutte, sexy. Senza uno di questi
requisiti, avrebbe sicuramente detto di no.
Al sentire la porta della camera da letto aprirsi con un
suono prepotente, Ino alzò lo sguardo per incontrare quello del suo nuovo coinquilino.
Se ne stava ritto di fronte a lei, ed era assolutamente da mozzare il fiato.
La bocca di Ino si aprì, suo
malgrado.
Punto 1: Shikamaru
era sexy.
“Che stai facendo?”
Il ragazzo domandò con le braccia sui fianchi.
Spero di non stare
sbavando…Ino cercò
di riguadagnare in fretta la sua compostezza. Alzò il mento per guardarlo negli
occhi: “Sto dando l’aspirapolvere, come puoi vedere”.
Lui rispose con una smorfia: “E non puoi farlo più tardi? Che seccatura…stavo dormendo”
“Beh, ora sei sveglio” rispose lei innocentemente “E lo
devo fare ora perché dopo devo andare al lavoro”.
“Senti, se vuoi pulire, usa la scopa”.
“Ma così la polvere non se ne va” disse Ino
prima di riprendere il suo lavoro con l’aspirapolvere.
“Puoi finirla? Vorrei continuare a dormire”
“Non mi piace lasciare le cose a metà”
Shikamaru le strappò l’aspirapolvere di mano. “Fallo
un’altra volta, ok?”
Ino riprese l’aspirapolvere: “Ti ho detto che non mi piace
lasciare le cose a metà. E perché vuoi continuare a dormire, comunque?
Hai già dormito abbastanza”.
“Oggi è sabato ed è il mio giorno per dormire. Non hai
diritto di interferire”.
“Ti ho detto che dovremmo agire come se ci fossimo
invisibili a vicenda, quindi potresti far finta che io non ci sia”.
“Sì, ma come potrei fingere che tu sia invisibile con
tutto il baccano che fai?”
Ino scrollò le spalle. “Beh, non è affar
mio. Io faccio la mia parte, come tu mi hai chiesto, e
sta a te trovare un modo per fartelo andare bene. Che
ne so, tappati le orecchie”
Entrambe le mani di Shikamaru tremarono nel tentativo di
resistere alla tentazione di cacciare quel bel visetto dalla sua vita pacifica.
Guardò Ino, che fregandosene bellamente continuava a fare le sue faccende.
Borbottando oscenità che sperava lei avrebbe captato, Shikamaru se ne tornò in camera, furioso.
Non appena il ragazzo pigro scomparve dalla sua vista, Ino
lasciò andare l’aspirapolvere e si portò una mano sulla parte sinistra del
petto.
Il suo cuore batteva forte. Molto forte.
Che mi sta succedendo? Si chiese. Perché il mio cuore non riesce a smettere di battere così forte?
L’immagine di lui le tornò alla
memoria: se ne stava ritto innanzi a lei, con un’espressione arrabbiata e la
sua coda disfatta…ma era ugualmente, assolutamente bello da mozzare il fiato.
La sua mente prese a immaginarne il collo nudo e le
spalle, il suo petto muscoloso e le braccia tornite, la vita snella e i fianchi
perfetti, la sua pelle così abbronzata e…velocemente ricacciò tutti questi
pensieri. Cercò di negare il fatto che si sentiva leggermente attratta da lui.
Dannazione…imprecò silenziosamente. Ma perché dev’essere
così sexy?
N.d.(W.)T.:
Felice che vi sia piaciuto! D’ora in poi la storia prosegue suddivisa per
giorni, quindi posterò per comodità un giorno per capitolo (non un capitolo al giorno!!!xD), il che significa
che i capitoli saranno brevi, ma aggiornati abbastanza in fretta!
Ino guardò Shikamaru, sorpresa dalla domanda improvvisa mentre facevano colazione. “Che
cosa?”
Sul volto di lui si disegnò
un’espressione annoiata. Di nuovo. “Hai trovato un altro posto dove andare?”
“Ah”. Ino cominciava a capire: il ragazzo non vedeva l’ora
che se ne andasse.
“No, non ho trovato nulla”.
“E perché no?”
“Perché sono occupata” rispose
semplicemente Ino. In effetti, la questione era che non voleva andarsene. Quella casa era assolutamente perfetta per
lei.Poi, l’attrazione che aveva provato
nei confronti del suo coinquilino sembrava crescere
vertiginosamente ad ogni istante.
“Se vuoi che ti dia una mano
basta che me lo dici” si offrì Shikamaru.
“No, grazie” rispose lei dolcemente “Ce la faccio anche
senza di te”.
“Beh, ricordati che hai una settimana” le ricordò lui “All’inizio della prossima settimana, devi
andartene”.
“Okay” alzò le spalle lei.
“E non mi importa se allora avrai
trovato una casa o meno. Te ne devi andare comunque”.
“Okay” sembrava non le importasse.
Ora Shikamaru era davvero infastidito. Anzi, era proprio
arrabbiato. Ecco perché odio le donne...pensò. Prendono tutto alla leggera.
“Allora, è carino?”
“Sì...” rispose lentamente Ino,
impegnata a disporre le rose in un bouquet. Alzò lo sguardo sulla sua amica dai
capelli rosa. “E’ una cosa stupida, vero?”
“No, non penso ci sia nulla di male” Sakura le passò una
rosa appena tagliata “Perché dici così?”
“Perché di solito sono schizzinosa sui ragazzi” si morse
il labbro Ino “E lui è assolutamente fuori dalla mia
lista. Se lo vedessi, lo diresti anche tu”.
“Ma c’è qualcosa che ti colpisce,
no?” sorrise compiaciuta Sakura.
Ino fece una smorfia: “Dannazione, perché dev’essere così sexy?”
“Che c’è che non va, amico?” Choji domandò con la bocca piena di patatine.
“Niente…” Shikamaru rispose pigramente. “E’ solo che…è una
vera seccatura” disse al suo amico “Se solo tu non ti fossi
trasferito…”
Il ragazzo più in carne scosse il capo: “Beh, non è che mi
volessi trasferire, ma ho dovuto.” Rispose “Dai,
parlami del nuovo coinquilino”.
Shikamaru sospirò, frustrato: “Ah, è
seccante parlare di lei…lasciamo stare, va bene?”
Choji lo guardò spaesato: “Lei?”
“Ah, non ti ho detto che il mio nuovo coinquilino è una
ragazza?”
Choji scosse il capo:
“No” poi, sorrise: “Ma come mai una ragazza? Pensavo che non volessi vivere
con una ragazza”.
“Sì, sono uno stupido” Shikamaru mormorò “Non so che
diavolo mi sia preso quando ho accettato. Forse quando
sono assonnato non riesco a pensare decentemente”.
“Scommetto che è carina”
Shikamaru alzò le spalle: “In tutta sincerità, mi sembra
una fighetta”.
“Ah, capisco” Choji finì le sue
patatine e ne aprì un altro pacco “Dev’essere
una di quelle bellone capelli biondi-occhi azzurri,
eh?”
“Precisamente”.
“Hai trovato l’oro, Shikamaru”.
Massì, oggi mi sento buona e aggiorno! Per di più
che la giornata è breve e semplice!
Grazie a tutti per i complimenti, sono davvero graditi e li
passerò all’autrice!
Kikichan: prego! Anche a me
fa molto divertire questa storia, e la traduco volentierissimo!
Catlady: Grazie mille, spero di continuare ad
essere all’altezza!
Mimi18: aggiornamento lampo anche oggi: un ritaglio di tempo l’ho trovato e lo stile semplice e fluido dell’autrice aiuta
molto…Concordo: Shika è a più del 50% delle proprietà
richieste da Ino, ma vedrai, se ne accorgerà…
Sprully: Sì, con questa ff
alzeremo la bandiera bianca! Aspetta, non suona
benissimo…XD
IheartHatakeKakashi: Prego, non c’è di che! E grazie a te! Per le coppie, se parli dell’autrice
originale della ff, basta che dai
un occhio alla pagina autore su ff.net, linkata dalla
pagina autore di efp; se invece vuoi sapere le mie ti
dico sicuramente ShikaIno (ovvio!) poi la strana NejiIno (però solo se non c’è Shika!),
AsumaKurenai e anche KakashiKurenai,
NaruHina con un gusto trasversale ma cauto per il NaruSaku e la sperimentale ShikaSaku
(sempre e solo se non c’è Ino, però!). Poi non so, vado molto a ispirazione e a momenti…ho scritto personalmente NejiTen e SasuSaku, ma non so se
metterle esattamente tra le mie coppie preferite…ah, e la stranissima ShinoTemari!
Di base però quasi tutto, a parte le yaoi…anche
i crack, basta ce siano ben scritti!
Ino aspettava impaziente fuori dal
bagno, guardando ogni dieci secondi l’orologio appeso al muro. Faceva le 19:45, e lei era già in ritardo per il suo appuntamento.
Dannazione! Ma che diavolo sta facendo lì dentro? Imprecò silenziosamente
mentre batteva il piede ritmicamente sul pavimento di linoleum. Si
sforzò di non prendere a pugni la porta pretendendo che lui uscisse. Erano quasi dieci minuti che aspettava davanti a
quella porta chiusa, ed era nettamente sorpresa dal fatto che un uomo potesse
metterci così tanto per fare una doccia.
La prossima volta mi
assicurerò di entrare in bagno per prima, costi quel che costi...sospirò, rassegnandosi al fatto
che ci fosse solo un bagno in quella casa.
Infine, la porta si aprì e un’alterata
Ino alzò rapida lo sguardo per beccare Shikamaru in un buon momento. Un
ottimo momento.
L’asciugamano era basso sulla sua vita, invitando gli occhi di lei a fissarsi su quella linea. Ma Ino fu veloce a
riguadagnare controllo di sé; non voleva essere sorpresa a fissarlo in quel
punto, così spostò lo sguardo più in su.
Merda! Avrei dovuto
guardare da un’altra parte!
Il petto leggermente abbronzato di Shikamaru era bagnato
da lucide perle d’acqua che colavano leggermente dal suo corpo. Aveva le spalle
larghe, il petto ben tonificato e una vita abbastanza stretta. La sua pelle era
liscia e sembrava quasi invitarla a confermare la sua ipotesi. Ino deglutì
nervosamente. Sentiva il calore raggiungerle le guance e avrebbe preferito
morire che farsi vedere arrossire da un ragazzo che era così totalmente fuori dalla
sua lista.
Velocemente spostò lo sguardo dal suo petto, ma subito
seppe di aver fatto un altro errore guardandolo in faccia.
Wow...questa era davvero una visione di
Shikamaru che non aveva ancora avuto il piacere di conoscere
da quando vivevano insieme. Gli occhi di Ino si
spalancarono.
Punto 2: Shikamaru era assolutamente da
KO!
Con la stessa espressione annoiata di sempre, le
sopracciglia arcuate come sempre, le palpebre che sbattevano pigramente come
sempre, la guardava mentre i capelli gli ricadevano
disordinati sulle spalle.
I suoi capelli color dell’ebano gli sfioravano
il collo per poi toccare appena le spalle, ed erano ancora bagnati fradici
dalla doccia: Ino era sicura che il suo coinquilino sexy fosse troppo pigro persino
per asciugarli. Avrebbe voluto con tutta se stessa alzare il braccio e sentire
i suoi capelli sotto le dita, ma il suo ego glielo impedì.
Allora strinse i pugni…avrebbe potuto giurare di star
arrossendo alla grande!
Dannazione, perché
dev’essere così favoloso?!
Mascherando le sue emozioni
magistralmente, Ino sbuffò: “Finalmente sei uscito, Shikamaru! Pensavo di essere condannata ad
aspettare per sempre! Cosa sei? Una ragazza?”
La suddetta persona sospirò: “Qualche problema?”
“Sì! Mi farai arrivare in ritardo al mio appuntamento! Dovevi
lasciarmi fare la doccia per prima!”
“Scusami, ma quando sono entrato in bagno tu non eri
ancora a casa” rispose lui calmo “E poi non sapevo che
avessi un appuntamento”.
“Va bene!” digrignò i denti Ino, rendendosi conto che in effetti era stata lei a tornare a casa tardi. Ma non era stata colpa sua. Aveva avuto un contrattempo
inaspettato in classe, e già la lezione era durata più del dovuto.
“Va bene, lasciami passare!” lo spinse li
lato ed entrò frettolosamente in bagno. Shikamaru si fece da parte per
farla passare, ma lei nemmeno si curò del fatto che il pavimento fosse bagnato
dalla doccia di lui, così quando fece il primo passo…
Perse l’equilibrio. Fortunatamente Shikamaru fu abbastanza
veloce da prenderla al volo prima che cadesse a terra.
La tenne tra le braccia per un breve lasso
di tempo prima che lui stesso perdesse l’equilibrio e cadesse sul
pavimento con un sonoro botto.
“Itaii…” si lamentò, avendo colpito duramente il suolo. Il
peso extra su di lui aveva aggiunto pressione sulla sua schiena nuda. Emise un
sospiro di sollievo quando si rese conto che per lo
meno il suo asciugamanoera ancora al
posto giusto. Rilassandosi, aspettò che Ino si alzasse.
La bionda era pallida, come se
avesse appena visto un fantasma. Il rossore che aveva intravisto pochi
minuti prima se ne era andato dalle sue guance, e l’espressione
sufficiente del suo volto era stata sostituita da una specie di sguardo
terrificato, i suoi occhi azzurri spalancati e le sue labbra rosee appena
dischiuse, come se aspettasse d’essere baciata…
Shikamaru strabuzzò gli occhi. Ho appena…? Scosse il capo, allontanando quel pensiero. Poi la
guardò di nuovo: “Tutto bene?”.
Ino sentì la sua anima tornare nel suo corpo volteggiando mentre la voce di Shikamaru le solleticava
l’orecchio. Deglutì nervosamente mentre riprendeva il
controllo della realtà. Di nuovo sentì il rossore salirle alle guance mentre si rendeva conto della loro posizione attuale.
Era sopra di lui, con il petto premuto contro quello bagnato
di lui, il suo volto a pochi centimetri dal suo. Sentiva chiaramente il corpo
del ragazzo oltre la sottile barriera di tessuto che li separava, così riprese
a fantasticare. Ma il caldo respiro di lui la riportò
alla realtà.
Si alzò di scatto da lui: questa volta era sicura che il
suo volto dovesse essere decisamente rosso.
“Stai bene?” lo sentì chiedere per la seconda volta, e
questa volta con una sfumaturaannoiata. Naturalmente, prima era
impegnata a fantasticare, quindi non aveva risposto.
“Ehm…sì…direi di sì…” si morse il labbro inferiore
nervosamente.
Merda! Perché mi
sento come una ragazzina innamorata?!
“E’ meglio che guardi dove metti i piedi, donna” Shikamaru
sorrise mentre si rialzava offrendo una mano a Ino “La
prossima volta non ci sarò io a salvarti”.
L’occhio sinistro di Ino pulsò
alla provocazione. Emise un lamento irritato, rifiutando lamano del ragazzo e rialzandosi da
sola: “E’ tutta colpa tua!”
“Ah sì? E cos’ho fatto?”
“Se solo tu...” il delirio di Ino si interruppe mentre il suo sguardo vagava
– di nuovo – sul corpo ben tonificato del suo coinquilino. Si maledisse di ancora. “Se ti fossi
asciugato prima di uscire dal bagno, non sarei caduta!”
“Ah, adesso è colpa mia…” borbottò Shikamaru.
“Guardati! Grondi acqua! Sei stato tu ad
allagare il bagno!” Ino urlò puntando il pavimento con il dito “Quindi, è
chiaramente colpa tua!”
“Brillante, davvero...” alzò le
spalle lui “Accusare me della tua
sbadataggine”.
Poi, come se d’improvviso avesse
ricordato qualcosa, guardò l’orologio: “A che ora era il tuo appuntamento?”
Gli occhi di Ino strabuzzarono.
“Merda!” urlò allarmata, chinandosi per riprendere il
suo telo caduto. “Sasuke-kun sarà furioso!”.
Erano le 19:58, decisamente tardi
per il suo appuntamento delle 20.00. Di solito le ci voleva perlomeno un’ora
per prepararsi e oggi avrebbe avuto bisogno di più di un’ora. Oggi era la sua grande serata perché finalmente aveva l’opportunità di
passarla con il ragazzo più carino della città e non c’era storia: non si
sarebbe persa l’opportunità per nulla al mondo. C’era voluta una vita per
arrivare a lui: Uchiha Sakuke non era facile da sedurre.
Guardò Shikamaru un’ultima volta prima di entrare di
prepotenza in bagno, chiudendogli la porta in faccia.
Shikamaru stava sbrigando i suoi compiti al computer in
camera sua quando d’improvviso sentì qualcuno bussare
alla porta.
Sospirando, si alzò dalla sedia e camminò al buio verso la
porta: di solito non accendeva le luci quando era in
casa da solo, era un modo per ridurre le spese.
Le sue sopracciglia si aggrottarono alla vista che lo
accolse una volta aperta la porta.
“Sasuke” disse. Sasuke era suo collega all’università, avevano
praticamente tutte le lezioni assieme. Sasuke gli fece
un cenno d’assenso con uno sguardo di disapprovazione disegnato chiaramente in
faccia.
Tra le sue braccia aveva Ino, completamente ubriaca. Sembrava
che addirittura avesse perso coscienza, dato che non riusciva a tenersi in
piedi da sola. Sasuke indicò la bionda tra le sue braccia.
“Non sapevo che stesse con te”.
Shikamaru scosse il capo: “Non stiamo insieme. E’ la mia nuovo coinquilina.” Spiegò “Ma per
poco”.
Sasuke alzò le spalle e mise Ino tra le braccia di
shikamaru: “E’ ubriaca”.
“Lo vedo” notò Shikamaru “Così eri tu l’uomo misterioso”.
Sasuke
annuì.
“Come mai? Non è il tuo genere”.
“Scommessa con Naruto” sbiascicò Sasuke in
risposta “Eravamo in discoteca quando se ne è uscito con questa stupida idea”.
“Vai in discoteca?”
“A volte” rispose Sasuke di malavoglia “Quel dobe non mi
dà pace se non ci vado, qualche volta”.
“E come mai conosci Ino?”
“E’ la migliore amica di Sakura. E
poi è una cliente abituale della discoteca, l’ho vista parecchie volte lì
dentro. Una delle maggiori attrattive del locale, se mi spiego” sorrise Sasuke
“Hai trovato l’oro, Shikamaru”.
“Perché diavolo dovrei sentirmi fortunato nel condividere
la casa con lei?” Shikamaru alzò gli occhi al cielo “Questa donna è decisamente fastidiosa”.
“Sì, posso capire come
ti stressi” Sasuke si aggiustò i vestiti “E’ tardi,
meglio che vada”.
“Ci vediamo in classe” disse Shikamaru prima di chiudere
la porta.
Ino quasi cadde dalle sue braccia, ma lui la riprese
velocemente. Si rese conto che era la seconda volta che la teneva tra le
braccia in poche ore. La portò nella sua stanza come se non pesasse nulla e la
appoggiò delicatamente sul materasso. La luce della luna che le illuminava il
volto ne esaltava le fattezze angeliche e Shikamaru
non poté fare a meno di fissarla per qualche tempo.
Hai trovato l’oro,
Shikamaru.
“Sì, certo...” borbottò piano. Tutto questo è davvero una seccatura...
La coprì accuratamente, osservando i suoi vestiti
piuttosto succinti: top viola e minigonna di pelle…sapeva che si sarebbe presa
il raffreddore se non l’avesse coperta per bene.
Ino si stiracchiò nel sonno senza tuttavia svegliarsi e Shikamaru
trovò i suoi sospiri stranamente invitanti.
Anche le sue labbra erano davvero
invitanti.
Così, si chinò.
Ciao a tutti!!!
Dacché ho consegnato la tesi
mi sento mooolto più rilassata!
E rieccomi qua con un aggiornamento (e che
capitolo!)
Sakurina: Bellissima, concordo! It’s a
pleasure, questo ed altro per le Mosche Bianche! A
presto!
Catlady: Grazie davvero, lo faccio molto
volentieri! Ho visto anche io che l’autrice non aggiorna da un po’…io per la
verità l’ho sentita solo un paio di volte e non le ho chiesto spiegazioni,
giusto perché a me non piace quando mi pressano per
aggiornare, così non ho chiesto oltre! Comunque ho
capito che ultimamente è molto impegnata, credo college ed esami vari….però quando le mando le reviews glielo chiederò, stai
sicura! Ti dico, fortunatamente so bene l’inglese, e non abbisogno di
vocabolario per tradurre: giusto il tempo di sovrascrivere la
storia e controllare che fili in italiano!
Sprully: ma certo che la puoi leggere in
originale, poi così eserciti anche l’inglese!
celiane4ever: Scozia? Me
inidiosissima!!!
Mimi18: onoratissima di rispondere alla tua
recensione (*si inchina profondamente* XD) Spero di
riuscire sempre ad aggiornare velocemente sisi, e se non aggiorno vuol dire che
scrivo! E Choji lo amiamo entrambe, ed entrambe sappiamoc eh non è con Ino che deve stare…XD
Ino si svegliò con un terribile mal di testa. Si prese il
capo tra le mani, strizzando gli occhi per il dolore dovuto all’alcool della
sera prima. Aprì gli occhi lentamente: la sbornia le rese la visione nebulosa
per un momento, poi lentamente le cose presero a farsi più chiare. Sbatté le palpebre qualche volta per scacciare la sonnolenza, poi mugugnò
addolorata. Non sapeva quanto ci avrebbe messo a riprendersi, ma sapeva che
quel mal di testa l’avrebbe accompagnata per il resto della giornata. Era già
fortunata che tutte le sue classi della giornata fossero state cancellate e che
non avesse da lavorare fino a giovedì; oppure sarebbe stato unincubo.
La sua bocca si curvò in un sorriso
mentre ricordava gli eventi della sera precedente. Anche
se sapeva che Sasuke era uscito con lei solo per una
scommessa, non le importava. Si erano davvero divertiti insieme e Ino aveva
assaporato al massimo ogni istante. D’accordo, era arrivata in ritardo
all’appuntamento e Sasuke si era arrabbiato
moltissimo, ma alla fine le cose si erano sistemate. Avevano cenato insieme e
poi erano andati a una festa a casa di Naruto. Era
riuscita a far ballare Sasuke con lei e lo aveva
persino baciato prima di lanciarsi in una gara di bevute. Era stata davvero una
serata indimenticabile.
Sì, però...merda, questo mal di testa non finisce mai....Ino sospirò.
“Ti fa molto male?” la sorprese una voce maschile. Guardò
alla porta e incontrò un paio di occhi pigri fissi su
di lei, mentre Shikamaru si appoggiava allo stipite della porta con le braccia
incrociate sul petto.
“Shikamaru…”
Lui indicò i comodino vicino a
lei: “Prendi un’aspirina e ti sentirai meglio”.
“Come sono tornata a casa?”
“Ti ha portata Sasuke”
“Oh…” annuì lei “Aspetta…tu
conosci Sasuke-kun?”
Lui annuì. “Sì, è mio collega all’università”
“Oh…” Ino annuì di nuovo “Beh, comunque
grazie per…uhm…esserti preso cura di me”.
“Non c’è problema” seccatura…pensò
Shikamaru. Mentre si voltava per andarsene, sbirciò con l’occhio una pila di
libri di fianco al letto di Ino, che prima non aveva
notato. Ino seguì il suo sguardo.
“Sono andata ai precorsi” spiegò imbarazzata “Non sono passata
quest’anno al test universitario, ma spero di farcela
il prossimo anno”.
Shikamaru studiò attento ogni libro. “Che università hai scelto?”
“Konoha University.” Rispose lei
con un ampio sorriso “Sasuke-kunva
lì, e anche la mia migliore amica ci va, e anche il suo ragazzo e…tutti insomma!”
Sì, anche io ci vado… “Ma il tuo lavoro non interferisce
con gli studi?”
“Direi di no.
Lavoro solo nei weekend e qualche sera tra settimana, quindi non è di grande
intralcio. Poi non lavoro tantissimo, e il mio compito è semplice.”
“Davvero?” Shikamaru si stava incuriosendo, era come se
volesse sapere di più su di lei. “E dov’è che lavori? Hai detto
che è nei paraggi”.
“Esatto. E’ giusto a
un paio di isolati da qui. Lavoro in un negozio di fiori, il negozioYamanaka, e faccio la fiorista part
time. Per la verità è uno dei negozi della mia famiglia. E di
te che mi dici?”
“Io studio a tempo pieno” rispose lui, gettando una rapida
occhiata alla sveglia di Ino “Ma ora è meglio che vada
perché rischio di arrivare tardi a lezione”.
“Okay” sorrise dolcemente lei “Salutami Sasuke-kun, okay?”.
“Mh” rispose pigramente lui.
Un gradevolissimo odore invase le sue narici non appena
rientrò a casa. Ispezionò il soggiorno accuratamente prima
di dirigersi in cucina. Il soggiorno sembrava senza una macchia e i cuscini
erano stati spiumati, il pavimento pulito e i giornali ordinatamente impilati
sul tavolino.
Bel lavoro. Sorrise. Non male per una fighetta.
“Okaerinasai!” lo salutò lei pimpante
appena lo vide. Ino se ne stava al secchiaio,
indossando i suoi vestiti da casa: una maglia senza maniche e dei pantaloncini
corti coperti da un grembiule fucsia. I suoi capelli biondi erano sciolti, e le
danzavano sulla schiena a sfiorarle il bacino. Shikamaru trovò quella visione
stranamente confortante.
Come se fosse naturale averla lì.
“Come sta la tua testa?” chiese cercando di non sembrare
troppo interessato e aprendo il frigorifero. Trovò una bottiglia d’acqua
minerale e la prese, togliendo il tappo e ingoiandone il contenuto.
“Mh” annuì lei “Sto meglio”.
“Bene” borbottò lui “La cena è
pronta? Ho fame”.
“Ci vorrà
ancora un po’. Perché non vai a farti una doccia nel frattempo? Ti
chiamo appena è pronto”.
Lui obbedì e si diresse in camera sua.
A cena, Shikamaru sollevò di nuovo l’argomento “casa”.
La mente di Ino prese a girare
vorticosamente. Devo pensare a una scusa. E in fretta!
Ino aveva deciso che non avrebbe lasciato la casa a qualsiasi
costo. Aveva cominciato a sentirsi davvero a suo agio, lì: era un appartamento
piccolo e compatto e amava l’atmosfera pacifica che regnava, e il vicinato intero
sembrava rilassarla. E poi era in una posizione
strategica: era vicino al suo luogo di lavoro e anche alla stazione.
E…poteva pure essere che si stesse
lentamente innamorando della persona che dormiva nella stanza affianco alla sua,
sebbene non l’avrebbe mai ammesso apertamente.
Diamine, Shikamaru
non era certamente il suo tipo e mai lo sarebbe stato!
Ma...non poteva fare a meno di
sentirsi attratta da lui.
Maledetti punti 1 e
2!
“Allora” cominciò Shikamaru mentre
mangiavano “Hai trovato un posto dove andare?”
“No.” Rispose lei semplicemente.
Lo sguardo del ragazzo era annoiato: “E perché no?”
“Perché non l’ho cercato”
“E perché non l’hai cercato?”
“Perché non voglio andarmene”
“Senti, Ino…”
“Tu ci hai ripensato?” gli chiese lei d’un
tratto.
“A cosa?”
“A me. Al fatto che io possa stare qui.” Sorrise
dolcemente lei, sbattendo le ciglia “Non sono così male come
coinquilina, no?”
A Shikamaru andò di traverso il cibo che stava ingoiando. Sta…flirtando con
me?
“Che c’è, Shikamaru-kun?”
Non c’è pericolo che
soccomba al suo giochetto...
Shikamaru finì di mangiare il più in fretta possibile, poi
corse via dalla cucina.
Non importa quanto
irresistibile possa essere, non devo lasciarmi
incantare. Se ne deve andare.
Seguendo la sua ombra, Ino sorrise maliziosa.
Tadan!!!
Ragazzi, tradurre questa storia è un po’
come rileggermela, e confermo che mi piace da matti!
Ecco qua il vostro capitolo nuovo di trinca,
spero ve lo siate godute!
Catlady: Grazie mille, mi
fa piacere che ti sembri scorrevole! A volte in effetti
devo rimaneggiare alcune parti perché il testo scorra meglio in italiano, che
ha una struttura diversa dall’inglese e un ritmo differente. In ogni caso cerco
di essere il più fedele possibile e mi fa piacere se tu che hai letto entrambe
le versioni mi dici che è un tentativo riuscito:
grazie!
Probabilmente sarei morta anche io con Shika di fronte, sìsì.
Sakurina: Oh, The otherMind (chiedi a Mimi, lei sa). Concordo in pieno. Shika ha trovato
l’oro, e gliel’hanno già detto in due! Sveglia cocco,
per uno che ha un QI di 200 sei un po’ lento su certe
cose…Abbastanza rapido l’aggiornamento?
celiane4ever: Ecco qua,
aggiornato più in fretta possibile! Your wish is
my command, lady!
Kikichan: Ciao! Che ti pare di questo? A me piace un sacco, la tensione si
fa palpabile…Don’t worry, è
un piacere tradurre per voi!!! Candeggiamo il mondo!
XD
Lady Orion: Altre
non so, per ora sono orientata a tradurre quelle
finite, e comunque lo faccio a tempo perso…sicuramente finirò questa, poi
vediamo se riesco!
Mimi18: Mimi cara, senti anche tu la
tensione nell’aria? Quell’elettricità che solo Shika e Ino sanno gestire? (qualcun altro, no! XD) Ino è fantastica,
concordo: assolutamente lei, e Shika anche…zuccone ed
evita-seccature al punto giusto…finché una certa biondina non gli darà le
motivazioni giuste per arrendersi! L’ha baciata, l’ha baciata
anche se l’autrice non lo scrive…almeno, nella mia testa è così!!! Ma
lei era proprio, è il caso di dirlo, una Bella Addormentata…quindi proprio per
questo io dico che si merita il lieto fine! *.*
“Sakura-chan,”
chiese Ino “Potresti venire da me? Avrei bisogno di una mano con gli studi.”
Sakura rise. “Chiamarmi per aiutarti a studiare è così strano
per te, Ino!.”
“Ti prego, dimmi di sì,”
piagnucolò Ino “Non ho davvero altri cui chiedere aiuto.”
“Che succede? Hai per caso un
esame?”
“Una cosa del genere.” Sospirò Ino. “mi sono scordata di
avere il Mogishiken questo sabato, e devo
assolutamente passarlo…”
(Mogishiken è un test propedeutico per gli
studenti giapponesi)
“Ecco! Ti sta bene!” sorrise Sakura. “Ecco il problema
quando non pensi ad altro che alle feste...tra l’altro che vuoi
fare Sabato? Dopo il Mogishiken naturalmente. E’ il tuo compleanno...non devi lavorare sabato, vero?”
“No, ho già preso le ferie. Ma
possiamo parlarne più tardi? In questo momento sono parecchio preoccupata per il
Mogishiken.”
“D’accordo. Quando vuoi venire?”
“Adesso.”
“Adesso? Ma adesso ho un
appuntamento con Naruto.”
“Sakura… vivi con lui, lo vedi
tutti i giorni. Non puoi saltare un appuntamento, una volta sola? Onegaishimasu…”
“Mi dispiace ma non posso. Dobbiamo
andare a un concerto…sai, ci sono i Trapnest ed è la mia opportunità per vederli dal vivo!
Hanno dettato con i Blast! Sono semplicemente
fantastici!”
(Trapnest e Blast
sono le band di Nana. L’autrice lelovva!)
“Quindi, non...?”
“Mi dispiace.”
“E domani?”
“Ehm...no. Ho tre test. Ma forse
domani l’altro potrei. Che dici?”
“Che poi non ho abbastanza tempo per
studiare a partire da quando sei libera, Sakura.” Ino disse sconfortata. “Vabbè, vorrà dire che cercherò di convincere Sasuke-kun ad aiutarmi.”
“Sogna pure, Ino.”
“Oh, non mi sottovalutare. Sono già riuscita a farmi
baciare.” Ghignò Ino. “Diamine, hai il tuo biondino sempre alle calcagna ma sei ancora gelosa di me!”
“Beh, se non ho potuto avere io Sasuke-kun,
non puoi averlo nemmeno tu!”
“Beh, vedremo!”
“Certamente, sono in trepidante attesa.” Sakura si interruppe. “Aspetta, mi sono
appena ricordata una cosa!”
“Cosa?”
“Sasuke-kun è fuori città. Aveva
qualche affare di famiglia di cui occuparsi. Quello strafigo
di suo fratello è venuto a prenderlo ieri.”
La flebile speranza di Ino andò
in fumo. “Argh! E adesso
come faccio! Voglio passare quel test!”
“Perché non chiedi a Shikamaru?”
“SHIKAMARU?!”
“Sasuke-kun mi ha detto che è il
tuo coinquilino. Sai, quello che hai etichettato come delizia degli occhi e
sexy da morire.”
“Non ho mai detto che fosse una delizia per gli occhi. Ho
detto solo che è figo.” Ino guardò male la sua
interlocutrice invisibile “E poi cosa centra Shikamaru
col mio problema, in ogni caso? So che va all’università con voi, ragazzi, ma pronto? Stiamo parlando di Shikamaru. E’ solo
uno scansafatiche”
“Sì…” acconsentì Sakura “Può
sembrare solo uno scansafatiche in effetti, ma fidati, è MOLTO più in gamba di Sasuke-kun. E’ il genio della classe col suo quoziente
intellettivo di oltre 200 punti.”
“Oltre 200 punti!” gli occhi di Ino
si spalancarono “Stai dicendo sul serio?!”
“Già.” Rispose Sakura “E poi è il
più adatto ad aiutarti, perché ha le materie più simili alle tue. Se non potesse
aiutarti, potresti comunque chiedergli gli appunti o i
libri di testo e studiarteli finché non arrivo io, okay?”
“Va bene, lo farò. Ciao!” Concluse Ino, riattaccando.
Shikamaru era seduto alla scrivania, intento a giocare una
partita di scacchi online quando improvvisamente sentì bussare alla porta.
Un colpo. Due colpi. Tre colpi...
“Avanti” disse pigramente.In realtà stava mormorando tra sé e sé ma sorprendentemente, Ino lo
sentì.
La bionda spuntò dall’uscio aprendo leggermente la porta. “Shikamaru?
Sei occupato? Avrei bisogno del tuo aiuto…”
Shikamaru si voltò, e addocchiò
i libri che la ragazza teneva tra le braccia. Analisi, la sua specialità. La
sua attenzione fu immediatamente distratta dalla partita. “Che
c’è?”
“Io...ehm...vorrei che tu mi insegnassi
qualcosa su questa...cosa” fece indicando i propri libri. “Ma
fa lo stesso se non hai tempo. Potrei anche solo prendere in prestito qualcuno
dei tuoi libri da consultare. Sakura mi ha detto che le tue materie sono quasi
uguali alle mie”.
Shikamaru sogghignò e tornò alla sua partita. “Beh, vieni
dentro e guardati intorno”.
Ino spinse la porta ed entrò.
Si rese conto che era la prima volta che metteva piede in
camera sua. Guardandosi attorno, non fu per nulla sorpresa.
La persona di fronte a lei era pigra, e non era una sorpresa che la sua camera fosse un completo caos. Il suo letto era un disastro, con
tutte le lenzuola stropicciate e i cuscini ovunque, il piumino sull’angolo del
letto pronto a cadere ogni secondo. Se ne stava lì, confusa, senza riuscire a
capire dove fosse il pavimento. Sì, era direttamente
sotto i suoi piedi, ma con così tante cose sopra come maglie, maglie e ancora
maglie, pantaloni, pantaloni e ancora pantaloni, calzetti,
giacche, cravatte, cinture,canottiere e
diamine, anche boxer, per non parlare delle riviste, vecchi giornali, giochi da
tavolo, cancelleria varia e tante altre cose che al momento non riusciva a
vedere.
Focalizzando l’attenzione sul perché fosse lì, Ino si
portò dinanzi alla libreria –l’unica libreria che Shikamaru
aveva nella sua stanza, di fianco alla scrivania – attenta a posare i piedi in
ogni pertugio di pavimento disponibile e cercando di non inciampare o pestare
qualunque cosa ci fosse sotto i suoi piedi.
La libreria era un disastro come tutto il resto: i libri
erano ovunque, ammassati uno sull’altro…a dire la verità, anche se fossero
stati ordinatamente organizzati, Ino non avrebbe trovato ciò che cercava.
“Shikamaru?” Shikamaru sogghignò; l’aveva osservata per un
po’ senza che lei se ne rendesse conto, ma la fonte del suo divertimento le era
ignota. “Dove sono i tuoi libri?”
“Tutti lì.” Rispose lui con un piccolo colpo di tosse,
nascondendo la bocca con una mano, mentre delle piccole curve divertite si
formavano agli angoli delle sue labbra.
“Intendo quelli di Analisi.” Specificò
Ino.
“Oh. Quei
libri.”
“Qui ci sono solo dei manga.” Ino cominciò a mettere le
mani tra i libri. Non trovando ciò che cercava, cominciò a cercare
sul pavimento.
Poi d’improvviso alzò il capo, avvertendo un suono leggero
provenire dal suo coinquilino. Shikamaru tremava…no, diamine,
stava ridendo!
“Oh, ho capito.”
Ino digrignò i denti. “Dannazione, Shikamaru! Se non hai
i libri che cerco, avresti potuto dirmelo!”
Shikamaru non riusciva più a controllare le risate. Si
adagiò sulla sedia ridendo senza ritegno.
“Dove cavolo tieni quei libri?”
“Non li tengo, facile” rispose lui una volta ripresosi.
“E allora come fai a studiare?”
“Facile” rispose lui gustandosi lo sguardo stupito sulla faccia di lei. Lentamente, indicò la sua tempia: “Uso
questa”.
“…per questo dicono che sei il genio della classe”
completò Ino. “Fantastico, davvero fantastico”.
“Vabbè” scosse le spalle lui mentre la guardava avvicinarsi alla sua scrivania.
Ino guardò oltre le sue spalle “Non sapevo che giocassi a
scacchi”.
“Non sai molte cose di me” i suoi occhi caddero sui libri
tra le braccia di lei “Allora, che vuoi che ti
spieghi?”
“A che punto sei della partita?”
gli chiese lei invece di rispondere. Shikamaru si colpì leggermente la fronte e
tornò al suo computer, tirando qualche parolaccia senza per questo
impanicarsi. Ino notò che aveva solo quindici
minuti rimasti sui quarantacinque totali a sua disposizione. La partita era
appena cominciata e Shikamaru aveva poco tempo per finirla. A questo punto era
davvero difficile per lui vincere.
Ciò che lui fece a quel punto la
sorprese. Chinò il capo leggermente e chiuse gli occhi, mentre ognuno dei suoi
polpastrelli toccava il corrispettivo dell’altra mano. Stette in quella
posizione per qualche tempo, e sembrava che stesse meditando e allo stesso
tempo pensando intensamente a qualcosa, indovinò Ino.
Dopo un po’, Shikamaru si riebbe e si rivolse a lei: “Ti spiego tutto appena
finisco la partita, va bene?”
“Okay.” Rispose Ino, annotandosi mentalmente il fatto che
Shikamaru non accettasse la sconfitta con leggerezza. Si guardò intorno
cercando un posto dove sedersi. Trovò una sedia quasi sepolta sotto una pila di
vestiti nell’angolo più lontano della stanza. Appoggiò i suoi libri dopo
essersi fatta spazio sulla scrivania di Shikamaru e poi andò a prendere la
sedia, per posizionarla accanto a Shikamaru e sedersi
di fianco a lui, per guardarlo.
Dopo un’attesa che le sembrò infinita, Shikamaru finalmente
finì la partita.
La bocca di Ino si dischiuse in
segno di sorpresa: “Wow…” fu tutto ciò che riuscì a dire.
Aveva vinto?
Aveva vinto!
Shikamaru sorrise mentre si scrocchiavale dita trionfante. La partita si era rivelata più
semplice di quanto avesse creduto. Si alzò e si
stiracchiò, poi si sedette di nuovo volgendo la sua attenzione a Ino.
“Allora...” prese un libro. “qual
è il problema?”
“Tu…” mormorò lei.
“Eh?”
“Come hai fatto?!” domandò lei
indicando il suo computer. Shikamaru alzò le spalle.
“Facile.” Disse indicando la sua tempia. Ino era senza
parole.
Punto 3: Shikamaru era dannatamente
intelligente!
“Ho trovato l’oro”, mormorò Ino sommessamente.
Gli occhi di Shikamaru si buttarono sui suoi libri mentre le sue mani ne sfogliavano velocemente le
pagine, cercando le difficoltà che la giovane avrebbe potuto incontrare. Resosi
conto che Ino non c’era con la testa, le toccò leggermente il gomito.
Ino sbatté le palpebre un paio di volte e guardò altrove
per nascondere il suo imbarazzo. Quanto sono stupida…pensò. Ma
perché cavolo continuo a sognare a occhi aperti…di
lui!
“Come mai devi studiare così d’improvviso?”
“Ho il Mogishiken questo
sabato.” Rispose lei semplicemente. Lui annuì.
“Ecco, questa pagina” Ino fermò la mano
di lui e gli indicò diverse domande cerchiate “E questa…”.
All’improvviso si sentì un suono strano provenire dal
computer.
“Scusami” Shikamaru le diede il libro e si voltò per
controllare il computer.
Nuovo messaggio. Shikamaru cliccò
col mouse.
Asuma: Ehi, bella partita. Come
sempre, Shikamaru.
Shikamaru: Già, lo sai anche tu che non sei
capace di battermi :sorriso:
“Chi è Asuma?” domandò Ino alle
sue spalle.
“Il mio ex-sensei” rispose
Shikamaru.
“Oh.”
Asuma: Te ne va un’altra? Prometto
che questa volta mi impegno di più.
Shikamaru: Magari...ma non ora. Un’altra volta, ok?
Asuma: Perché? Sei impegnato?
Shikamaru: Più o meno.
Asuma: Oh, capisco…:sorride malizioso:
Shikamaru: Che seccatura...che vuoi dire?
Asuma: Finalmente ti sei fatto la
ragazza. Congratulazioni!
Ino arrossì.
Asuma: Quindi prima sei stato
distratto dalla donzella, eh?
Shikamaru: Come no. Me ne vado adesso. Alla prossima.
Asuma: Aspetta un attimo.
Shikamaru: Cosa vuoi? :sigh:
Asuma: Venerdì non è il tuo
compleanno? Ti va se usciamo a mangiare qualcosa?
Shikamaru: Certo. Porto anche Choji.
Asuma: Ti prego, no. Scaverà una voragine insanabile
nel mio portafogli. :si inginocchia & prega:
Shikamaru: Si offenderà se non lo inviti.
Asuma: Wakata… :piange:
Shikamaru: Salutami Kurenai.
Ora me ne vado, ja!
Uscì dal programma e chiuse il computer così da non avere
più interruzioni.
“Allora” chiese riprendendo il libro “Dov’eravamo?”
Due ore dopo, Ino era a letto, pronta
per dormire. Sorrise sentendosi molto più leggera di
quanto non fosse la mattina stessa. Aveva imparato così tanto in quella breve
sessione di studio con Shikamaru.
Beh, a essere onesti l’unica cosa
che le era entrata chiaramente in testa era la data del suo compleanno.
Tadan!
So che ci ho messo un po’, ma come potete
vedere il capitolo era funghetto!
Al solito, spero vi sia piaciuto!!!
Catlady: Ti ringrazio tantissimo per i complimenti
sulla traduzione, mi fanno davvero tantissimo piacere, e mi fa
molto piacere anche il fatto che tu rilegga la storia in italiano perché
risulta scorrevole, grazie! Arrabbiati pure con Shika,
hai tutto il mio appoggio! :D
Mimi18: Mimi!!! Che mi dici di questo? Asuma è troppo un mito! Poi vedrai che Shika,
a suo modo e coi suoi tempi, le cose le fa…
Kikichan: Sono felice che il capitolo ti piaccia! MB forever!
Sakurina: Ecco qua l’aggiornamento successivo! Anche io mi esalto di brutto con questa fic!
Bacio!
Se c’era un giorno in cui Shikamaru
si alzava presto, era il giovedì. Per svegliarsi alle sei di mattina, il
ragazzo dal codino aveva sicuramente qualcosa di importante
da fare. Alle 6:20 era già vestito con la sua
maglietta a rete sotto la giacchetta, i capelli ordinatamente pettinati e
legati, e la borsa pronta con le cose che gli sarebbero servite più tardi. Dopo
essersi preparato una colazione a base di latte e cereali, si sedette in una
delle sedie della cucina a godersi la calma del primo mattino.
Alle sette sarebbe dovuto essere
in stazione per dirigersi alla sua destinazione: c’era una partita
importantissima ad aspettarlo.
Ino non si era ancora svegliata: nel
caso, Shikamaru non avrebbe mangiato cereali a colazione. Nel caso, Shikamaru
non si sarebbe goduto la calma del primo mattino. Nel caso…
I suoi pensieri si succedevano vorticosamente
quando il suono di una porta che si apriva richiamò la sua attenzione. Voltando il capo verso quella direzione, scorse Ino
camminare verso di lui ancora mezza addormentata. Improvvisamente la sua
bocca si asciugò mentre l’immagine della ragazza dagli
occhi blu si faceva più vicina…
Shikamaru sapeva che questa volta Ino
non stava flirtando con lui, ma anche fosse stato il
caso…beh, ci stava decisamente riuscendo. Mentre il
suo corpo si avvicinava a lui, poteva sentire una sensazione crescere dentro di
sé. Oh, vedere quell’immagine di prima mattina era
assolutamente pericoloso.
Ino era ancora vestita col suo
pigiama…in realtà sembrava che stesse indossando solo l’intimo: un sottile top
bianco e cortissimi pantaloncini coordinati, che a lui sembravano più culotte, a dirla tutta. Qualunque cosa fossero,
le sottolineavano perfettamente il fondoschiena rotondo, mentre la parte
superiore marcava la forma dei suoi seni, e no, decisamente non indossava il
reggiseno.
Mmmm…tutta da gustare. Shikamaru disapprovò da solo
quel pensiero perverso, senza spiegarsi da dove provenisse.
Ino intanto lo aveva oltrepassato con
un sorriso sonnolento prima di sparire dietro la porta del bagno.
Gli occhi gli sbalzarono dalle orbite.
Ora come ora pensava che svegliarsi presto la mattina non
fosse poi così male...
Qualche minuto dopo, sentì tirare l’acqua del bagno mentre la porta si apriva. Ma non si voltò a
verificare i suoi sospetti: forse era meglio lasciare che i suoi pensieri di
poco prima se ne andassero da soli prima che si
ritrovasse in una situazione peggiore di quella precedente. Sapeva che non
avrebbe dovuto sentirsi attratto da lei, a prescindere da quanto la ragazza
fosse allettante. La sua fastidiosa vita sarebbe diventata ancora più fastidiosa se avesse lasciato che una ragazza vi facesse
capolino, e Ino non era nemmeno il tipo di ragazza
che avrebbe cercato, in ogni caso. Inoltre, lei sarebbe uscita dalla sua vita
in 48 ore a partire da quell’istante.
Gli andò di traverso il latte quando
d’improvviso Ino comparve di fianco a lui, evidentemente
ancora mezza addormentata: lo guardò assonnata senza rendersi conto di com’era
abbigliata e senza rendersi conto di quanto danno poteva arrecargli solo
rimanendogli così vicina…
Così vicina che lui poteva sentire il profumo dei suoi
capelli.
Ino sbadigliò, prese il latte dalle
mani di Shikamaru e lo bevve, finendolo.
Shikamaru si lamentò: “Ehi…”
Ino lo guardò attonita e lui si rese
conto di aver fatto un errore a rivolgerle la parola.
In quel momento, a pochi centimetri da lui, le labbra
leggermente dischiuse di Ino
sembravano chiedere di essere baciate...
Lo stava decisamente
conquistando.
I lunghi capelli erano ancora arruffati e le accarezzavano
mento e guance prima di appoggiarsi lievemente alle sue spalle. I suoi occhi
azzurri sembravano ancora più limpidi del solito e lui non poteva fare a meno
di fissare le profondità di quel cielo. Poteva addirittura scorgere il suo
stesso riflesso in quegli occhi chiari.
In quel preciso istante doveva davvero sembrare molto
stupido.
Vedendo una traccia di latte scorrerle giù dal labbro,
Shikamaru non seppe più resistere al suo desiderio…
Pigro o no, Shikamaru era decisamente
normale.
Ino mugugnò sorpresa sentendo due
forti braccia afferrare il suo corpo; i suoi occhi strabuzzarono
quando sentì un paio di labbra abbattersi sulle sue. Non era un
eufemismo dire che ne rimase scioccata.
Ora era decisamente sveglia.
Le labbra di lui stavano
esplorando la sua bocca mentre la sua lingua provvedeva a rimuovere le ultime
tracce di latte dalla sua bocca.
In quell’istante Ino si sentiva leggera. Era così perfetto: Shikamaru aveva
un sapore unico, migliore di quello di ogni ragazzo
che avesse mai baciato prima.
Punto extra:
Shikamaru era maledettamente bravo a baciare.
Nonostante il bacio durò pochi secondi, lo spirito di Ino salì alle stelle. Si
sentiva bruciare ovunque. Nemmeno SasukeUchiha era stato capace di farla sentire così.
“Che...cosa...perché mi hai baciata?”
domandò a corto di fiato quando lui l’ebbe lasciata. Ansimava leggermente,
sperando segretamente in un secondo bacio.
Shikamaru sorrise: “Avevo bisogno di un bacio di Miss
Fortuna”
Ino lo fissò con sguardo
interrogativo.
“Ho una partita di scacchi oggi” disse lui raccogliendo le
sue cose e dirigendosi alla porta “Ah, e considera questo bacio un pagamento
per la lezione di ieri”.
Mentre ancora fissava la porta chiusa, Ino imprecò sottovoce.
Col cavolo che me ne
vado da questa casa! Ti farò mio, MIO!
Aspetta solo un po’, Shikamaru! Vedrai!
Dev’essere davvero furiosa ora, sorrise lui tra sé e sé mentre
entrava in ascensore.
Poteva ancora vedere gli occhi azzurri spalancati di
sorpresa dopo il bacio, fissarlo come se fosse impazzito.
Beh, in effetti lo era.
E poi è un bene se si agita, pensò divertito. Potrà pensare che io sia un pervertito, ma
se questo la fa spaventare e la fa uscire di casa
ancora prima, tanto meglio…
Uscì dall’edificio e si incamminò
verso la stazione.
La prossima volta le salto sul letto. Sì, quella sarebbe una bella mossa…
La routine di Shikamaru il giovedì mattina consisteva
nell’andare a trovare le sua famiglia. La famiglia
Nara abitava in cima a una collina, un posto perfetto
per crescere i cervi e fare ricerche mediche sulle loro corna. Qualche volta,
quando non era occupato con lo studio, Shikamaru andava ad aiutare i suoi a
sorvegliare i cervi: non lo trovava un compito noioso come invece reputava la
maggior parte dei lavori; guardare i cervi era facile: poteva lasciarli vagare
per i campi verdeggianti mentre i cani li radunavano e
lui se ne stava steso sull’erba, sistemandosi comodamente a guardare le nuvole.
Suo nonno, che condivideva con lui la passione per gli scacchi
e per ogni tipo di gioco da tavolo, era il suo sfidante preferito per ogni
partita. Ogni volta che Shikamaru andava a trovarli, il giovedì, giocavano
insieme a scacchi, o a shougi i a go prima che il
ragazzo se ne tornasse a casa. La partita era sempre
un ottimo contraltare per tutto il tempo che ci
metteva nel raggiungere la casa, perché suo nonno si dimostrava sempre un
ottimo avversario: nonostante il suo genio lo aiutasse sempre nel corso della
partita, l’esperienza del nonno di solito aveva la meglio, così che Shikamaru
non vincesse spesso. Ma quando vinceva, c’era sempre
un premio pronto ad aspettarlo.
E oggi, con l’aiuto del bacio di
Miss Fortuna, forse aveva qualche possibilità.
Domani è il
compleanno di Shikamaru...
Quando la lezione finì, Ino corse di fretta al lavoro.
Nonostante sembrasse assorta nel suo compito, i suoi
pensieri vorticavano veloci pensando al giorno
seguente. Stava pensando di dare a Shikamaru un regalo che non avrebbe
dimenticato per il resto della sua vita, qualcosa che avrebbe allo stesso tempo
assicurato senz’ombra di dubbio il suo posto in quella casa.
Ino sorrise compiaciuta pensando al
suo piano.
Era quasi mezzanotte quando
Shikamaru rientrò a casa. Le stanze erano buie e sorprendentemente silenziose. Sarà andata in discoteca…
Il ragazzo vide la porta della camera di
Ino chiusa, e quando si avvicinò per assincerarsi che non ci fosse, non udì volare una mosca all’interno.
O era fuori o stava dormendo. Non che gli importasse.
Si diresse in camera sua e si spogliò dirigendosi in
bagno. Dopo una doccia calda, si infilò un paio di
boxer e si fece spazio sul suo letto prima di buttarvisi sopra. La sera era
fresca, ma a lui non dava noia, così non si curò di chiudere la finestra,
lasciandola aperta senza nemmeno coprirsi.
Mentre si stava addormentando, una
figura si mosse verso il suo letto nell’oscurità...
Era passata la mezzanotte, il che significava che era l’ultimo
giorno della settimana di prova di Ino.
Ri-eccomi!!!
Catlady: Ciao e grazie mille, davvero! Magari Shika se ne rendesse conto…credo che uno dei pregi di
questa ff sia proprio il tenere
i personaggi estremamente IC…e così far sclerale i lettori che entrerebbero
volentieri nello schermo per dare un calcio a Shikamaru e svegliarlo un po’!!!
Mimi18: Mimi! Sono felicissima del concerto, e
della ff e di…beh, tu lo sai…life isgood! Anche
io speravo tanto in un compleanno, mah…beh…Ino è più
originale di noi! ;P Che mi dici del punto extra? E poi, quanto è adorabile Ino dopo
il bacio? EShika…vuole
saltarle sul letto *.*...cattivo Shika…eheh…
celiane4ever: Don’t worry, l’importante è recuperare!
Kikichan:
grazie mille per i complimenti sulla traduzione: l’autrice scrive in modo molto
colloquiale quindi alle volte è difficile rendere le espressioni gergali,
soprattutto perché spesso temo di cadere in modi di dire regionali…ma se mi
dite che funziona, mi rasserenate molto! Grazie mille!
L’aveva sentito rientrare. L’aveva sentito avvicinarsi
alla sua porta. L’aveva sentito farsi la doccia. Aveva ascoltato ogni suo
movimento.
Ino era pronta. Stanotte si sarebbe data al ragazzo della
porta accanto, letteralmente. In realtà non lo faceva per restare in quella casa (anche se quella era la motivazione originale) o perché
non sapeva cosa regalargli.
Lo faceva perché era assolutamente sicura di amarlo.
E voleva fare l’amore con qualcuno di cui fosse innamorata.
E ora, in piedi davanti alla porta
di Shikamaru, Ino inspirava ed espirava, cercando di calmarsi. Indossava una
leggerissima camicia da notte color lavanda, e i capelli le ricadevano sulla
schiena. Sapeva che gli piaceva così, anche se lui era troppo pigro per mostrarlo. Alzò la mano portandola all’altezza della
maniglia, pronta a sorprenderlo.
Shikamaru si svegliò sentendo un
presenza vicino a lui. Aprì lentamente gli occhi e vide Ino decisamente troppo vicina al suo letto.
La luce della luna sottolineava
la sua figura deliziosa, e gli occhi di Shikamaru si sarebbero ingranditi a
dismisura se non fosse stato troppo addormentato persino per pensare qualcosa
di soddisfacentemente pervertito. Mentre lei si
chinava, la sua mente rievocava la scena di tre giorni prima, quando lei era al
suo posto e lui al suo. Quella notte l’aveva baciata senza che lei lo sapesse,
ed ora forse lei lo stava per baciare come aveva fatto lui?
“Ino…” scosse il
capo Shikamaru. “Che c’è?”
Lei non rispose. Shikamaru poteva sentire i suoi lunghi
capelli biondi danzare sulla sua pelle nuda mentre il
suo corpo femminile si abbassava sempre di più sul suo, appoggiandosi alle sue
spalle per sorreggersi. Lui seppe all’istante che intenzioni aveva la ragazza.
Ino lo baciò leggermente, poi dolcemente, poi ferocemente,
chiedendogli silenziosamente di dischiudere le labbra alle sue.
Lui lo fece, pensando si trattasse solo di un bacio, ma
quando improvvisamente sentì il corpo di lei accomodarsi
contro il proprio, sussultò.
“Cosa stai facendo?” il sonno di
colpo se n’era andato. Ino lo guardò con desiderio negli occhi, ma non disse
nulla. Cercò di catturare di nuovo le sue labbra.
Lui si dimenò, ma lei non lo lasciò andare. Shikamaru
sapeva che se l’avesse spinta, sarebbe caduta sul
pavimento, ed era come se d’un tratto lei fosse più forte di lui. Gemette:
“Ino-“
“Shhh…” lei gli poggiò un dito
sulle labbra “Non parlare”.
“Ma-”
“Lascia che succeda”.
Più tardi, Ino se ne stava stesa
sul suo letto con un’espressione indecifrabile in faccia. Si guardò intorno
inalando profondamente l’aria, mentre la sua bocca si curvava in un sorriso
mozzo.
L’ho
fatto, sussurrò tra sé e sé. Eppure...
In quello stesso momento, Shikamaru stava facendo una
doccia.
“Salute!” I loro bicchieri cozzavano l’uno con l’altro. I
quattro: Asuma e Kurenai, Chouji e il festeggiato in persona se ne stavano
seduti a un tavolo del ristorante, a festeggiare il compleanno di Shikamaru.
“Sembri triste Shikamaru” disse Asuma
spostando la sigaretta “Questo è il tuo giorno, devi divertirti”.
Shikamaru sbuffò, lanciando uno sguardo annoiato: “Non
sono triste”.
“Guarda che Choji finirà anche le tua porzione se non ti sbrighi” disse Kurenai,
aggiungendo carne sulla griglia. Shikamaru guardò il suo migliore amico
trangugiare felice interi pezzi di carne. Tanto pagava
Asuma.
“C’è qualcosa che non va, amico?” chiese Choji, incrociando il suo sguardo. “Non è
che sei arrabbiato con me perché te ne ho mangiato qualcuno, vero?”
“No, puoi anche finirli tutti. Non ho
fame” disse Shikamaru appoggiando il capo sulla mano.
“Non sei triste, non hai fame…” sorrise Asuma “C’è qualcosa che non va, si vede”.
“Sì, anche io l’ho notato” commentò Kurenai.
“Non è niente, davvero...” mormorò
Shikamaru. La sua mente però, pensava ad altro.
Ino…la sua mente tornava a quello che era successo la sera
prima.
Ino era così vicina…sapeva che lui non avrebbe saputo resisterle. Sapeva che lui la voleva tanto quanto lei
desiderava lui. Ed era per questo che non si era
ribellato poi molto. Ed era per questo che il tentativo di
lei era riuscito. Shikamaru aveva protestato, aveva detto di no, ma lei
sapeva che in fondo non voleva dire quello.
“Lascia che succeda…” aveva ripetuto più e più volte.
“Lascia che succeda…”.
Lo aveva sentito tremare sotto il suo tocco e aveva
sorriso, sapendo che lui non aveva poteri contro il suo assalto. Gli prese il
volto tra le mani per baciarlo, facendo strisciare la lingua dentro la sua
bocca per poi intrecciarla con la sua, assaporando il suo sapore. Dalla sua
bocca, trasferì la scia di baci lungo la sua guancia e il suo orecchio,
mordendogli leggermente il lobo mentre lui gemeva, e facendo scendere le sue
labbra lungo il collo di lui, stringendo le dita sul
suo petto, conducendo il gioco.
Il corpo di lui si irrigidì,
sentendo i suoi seni premuti sul proprio petto. E poi non erano solo i suoi
seni a paralizzarlo, ma i suoi sospiri, il suo odore, il suo tocco, i suoi
baci, e il peso che spostava di tanto in tanto sulla zona inferiore del corpo di lui. Shikamaru non sapeva che fare, come
rispondere. Non riusciva a muoversi.
Era così vicino a cederle del tutto
quando l’ultimo residuo di logica che ancora risiedeva inlui gli sbatté la dura realtà in faccia.
Shikamaru giocava sempre d’anticipo.
Mentre la sua mente turbinava per analizzare la situazione,
si rese conto immediatamente di quanto quello che stava facendo fosse sbagliato.
Loro due non erano fidanzati, né tanto meno amici. Erano
coinquilini, estranei. Cavoli, si conoscevano da sei giorni appena!
Si doveva fermare!
La prese per le spalle subito prima che lei si abbassasse completamente su di lui. Anche
se il suo cuore protestava contro le sue azioni, ma sforzandosi, preferì la sua
sanità mentale ai suoi pensieri lussuriosi. Se
l’avessero fatto lì, in quel momento, le circostanze future sarebbero
sicuramente state fastidiose. Da lì sarebbe germinata una relazione seria, sarebbero forse diventati una coppia e nella situazione più
nera lei sarebbe rimasta incinta. E se lei fosse
rimasta incinta, lui avrebbe dovuto prendersi le sue responsabilità e…
Sì, assolutamente
seccante.
“Ino,” disse con voce più ferma,
sollevandola da lui“Non puoi farlo. Non
possiamo farlo”.
“Perché?” sussurrò lei. Il suo
sguardo pieno di desiderio era ancora lì. “Io lo voglio. E
anche tu lo vuoi. Perché no allora?”
“Perché no.” Affermò lui. “Perché lo stai facendo? Stai cercando di farmi cambiare idea…pensi
che così ti faccia restare?”
“Adoro invadere i tuoi pensieri, Shikamaru”. Ino
cominciava a stancarsi. Questo ragazzo
cercava si resisterle? A lei? “Ma non è questa la
ragione principale”.
“Ah sì, e qual è allora?” le donne sono davvero una seccatura…
“Perché voglio”Shikamaru fece per scostarla dal suo corpo ma lei lo ignorò “Non è abbastanza convincente”.
“Vuoi una risposta convincente?” Ino cominciava ad
arrabbiarsi “E’ perché ti amo, soddisfatto?”
Lui la guardò come se avesse davanti un alieno: “Tu mi
COSA?!”
“Ti amo, Shikamaru”
Il ragazzo era senza parole. “D’accordo. Ora mi sveglio,
ora mi sveglio, questo è solo un sogno”.
“Baka! Dico davvero!”
Lui sorrise d’un sorriso mozzo: “Sì, certo, la ragione per
la quale mi hai sedotto stanotte è perché mi ami. Divertente,
Ino”
“Non è divertente” fece lei irritata “Io…voglio davvero
che lo facciamo”.
“Senti, dai sempre il tuo corpo così facilmente ai ragazzi
che incontri?”
“Dipende. Sono molto schizzinosa”.
“Ino” Shikamaru pensava che la sua confessione fosse fuori
luogo; ridicola, quasi. “Ci siamo appena incontrati. Non ci conosciamo così
bene. Come fai ad essere innamorata di me? L’amore non sboccia così, in un
momento. Ci vogliono sicuramente più di sei giorni”.
“E tu come lo sai? Ti sei mai
innamorato?”
“Questo non c’entra. E’ solo buon senso,
lo sanno tutti”
“Davvero? Io no”
Sì, perché tu sei una fighetta viziata...
“Sono cosa? Tu pensi che io sia una fighetta
viziata!”
Cazzo, questa legge veramente nella
mente!
“Seriamente Ino, io non credo che tu mi ami. Forse è solo
infatuazione, sai, una leggera attrazione. Succede a volte,
poi se ne va via velocemente. E poi non è la
donna che confessa i suoi sentimenti, non così velocemente, e non bisogna
concedersi così in fretta al primo che passa…”
“Non ci credo! Mi stai facendo la
predica!” spalancò gli occhi lei.
“Sì, certo, come ti pare…” Shikamaru l’alzò
di peso da sopra di lui, ma lei si rimise in posizione.
“Ti ho già detto che non mi piace lasciare le cose a metà,
no?”.
Shikamaru impallidì.
“Quindi, continuiamo” concluse
lei impossessandosi delle sue labbra.
Ma questa volta, non c’era pericolo che Shikamaru lasciasse di nuovo che fosse lei a prendere l’iniziativa. La
allontanò arrabbiato: “Cazzo, Ino, non capisci? Non possiamo!”
“Ma-”
“Senti, se pensi che qualsiasi ragazzo sia disposto a fare
l’amore con la prima che passa, beh, ti sbagli, perché io non sono quel tipo di
ragazzo!”
“Shika-”
“Finiscila con questa storia e tornatene in camera tua,
Ino” asserì balzando lui stesso dal letto. “Non fare la parte della
sgualdrina”.
Lo sentì sbattere la porta del bagno
mentre entrava, aprendo l’acqua della doccia per calmarsi. Ma lei lo aveva sentito irrigidirsi, ovunque. Sapeva che
anche lui voleva che succedesse.
Si ritirò in camera sua con il cuore dolorante che batteva
spento nella gabbia toracica. L’aveva chiamata facile, aveva pensato che fosse
una fighetta viziata e tutto questo non era neppure quello che le doleva di più. Quello che più la
feriva era il fatto che non avesse accettato il suo
amore. Che non volesse farlo. Dio, pensava che stesse scherzando quando lei era dannatamente seria!
“Non voglio una
coinquilina femmina.”
“perché?”
“E’ semplice. Le
ragazze mi infastidiscono. Tutte .”
Sono davvero un
fastidio per te, Shikamaru?
Si guardò attorno, studiò il buio che la circondava e
inspirò profondamente, mentre la sua bocca si curvava in un sorriso mozzo.
L’ho fatto, pensò mentre
sprofondava nel suo letto.
Eppure…chiuse gli occhi.
Mi ha rifiutata….udì chiudere l’acqua della doccia.
“Buon compleanno,
Shikamaru!”
Shikamaru strinse gli occhi mentre
gli eventi della notte precedente gli tornavano in mente. Non sapeva che una
doccia fredda potesse fare tanto male. Sì, farsi una doccia fredda all’una di
notte era stata la cosa più seccante che avesse mai fatto in vita sua.
Nonostante fosse ancora leggermente arrabbiato con Ino per aver preso le cose
così alla leggera senza pensare alle conseguenze, sapeva di averla
ferita chiamandola sgualdrina. Pensando di doversi scusare, era tornato in
camera sua per trovarla vuota. Ino doveva essere tornata in camera sua. Naturalmente, gliel’aveva detto lui.
A quel punto aveva pensato di chiederle scusa la mattina
seguente, appena sveglio, ma quando si alzò, lei era
già andata via.
Caspita, dev’essere proprio arrabbiata…sospirò Shikamaru. Vabbè, le chiederò scusa quando
torno da lezione…
“Shikamaru,” si sentì chiamare da
una voce femminile “Stai di nuovo fantasticando”.
“Eh?” si rese conto che tutti gli occhi dei presenti erano
puntati su di lui.
“A che stai pensando?” chiese Asuma,
le labbra leggermente piegate a sorriso cercando di non farsi cadere la
sigaretta “Qualche bella ragazza?”
Shikamaru non sapeva che dire.
“Eddai, Shikamaru” Chojidiede una gomitata al suo migliore
amico “Ho finito tutta la carne qui. Ora andiamo in un pub”.
Shikamaru assentì e stava per alzarsi
quando il suo stomaco brontolò. I tre compagni si girarono verso di lui.
Shikamaru sorrise furbesco in direzione di Asuma prima di alzare una mano e chiamare: “Cameriere!”.
“Oh, no!” esclamò Asuma
aggrappandosi al suo portafoglio “Sono finito!”.
Ino stava studiando per il Mogishiken
del giorno seguente quando le sue orecchie percepirono
un borbottare sommesso:
“Sei sicura che stia bene, Sakura-chan?”
mormorava Naruto con un tono di voce che permetteva a
Ino di ascoltare.
“Sta bene. Non c’è nulla di cui
preoccuparsi” sussurrò Sakura guardando la sua migliore amica seduta non
lontano, nel soggiorno. “Anzi, forse se l’è già dimenticato”.
“Bene” annuì velocemente Naruto “Ma
nel caso, vuoi che chieda a Sasuke di fare un salto
per tirarla su?”
“Come vuoi. In ogni caso potrebbe venire a darle una mano.
Analisi non è esattamente la mia materia preferita”.
Naruto compose il numero di Sasuke.
Sakura doveva ammettere che era rimasta
sorpresa al vedere Ino comparire la mattina presto sulla soglia di casa sua, in
lacrime. Le aveva detto tutto ciò che era successo, ma
Sakura non ci poteva fare nulla. In fondo era stata Ino a cercarsela.
“Sasuke ha detto che non può
venire, ma manderà suo fratello. Itachi è appena
partito da casa” comunicò Naruto.
Sakura annuì, sperando che perlomeno l’altro Uchiha potesse in qualche modo alleviare l’umore di Ino: al di là di Sasuke, Ino in
fondo aveva sempre avuto un debole per Itachi. EItachi non era così burbero come
Sasuke. Anzi, era proprio uno sciupafemmine!
“Sakura, potresti aiutarmi con questa domanda?”
“Arrivo”.
Erano quasi le dieci quando
Shikamaru rientrò in casa. Aprì la porta e si sorprese dell’oscurità che lo
accolse in un’atmosfera stranamente silenziosa. Pensava che Ino fosse rimasta a casa a studiare: dopotutto aveva il Mogishiken il giorno seguente.
Non credo stia
dormendo…pensò mentre si avviava verso al sua camera da letto. Si voleva scusare, e magari
darle anche una mano coi suoi studi. Bussò una volta,
e poi un’altra non ottenendo risposta; bussò più e più volte ma trovò solo il
silenzio a rispondergli.
Confuso, mise la mano sulla maniglia e annunciò: “Sto
entrando”, prima di fare il suo ingresso in camera.
Anche la stanza era buia, così accese
le luci.
Non era preparato per qualunque scena lo aspettasse, e la sua bocca si aprì involontariamente mentre
strabuzzava gli occhi.
La camera di Ino era deserta.
Non c’era traccia delle sue cose in quella stanza. Il
letto era spoglio, senza coperte, la scrivania libera, senza libri, e così pure
gli scaffali. E l’armadio…
Lo aprì di scatto, e lo trovò vuoto.
Il suo cuore mancò un battito.
Se n’è andata?
Nonostante Ino fosse abituata a dormire a casa
di Sakura, quella notte il letto le sembrò diverso. I suoi pensieri vagavano
verso la sua stanza, ora vuota, chiedendosi cosa avrebbe pensato Shikamaru quando avesse scoperto che se ne era andata. Beh, dev’essere
felice del fatto che non gli stia più scompigliando la vita…sorrise
amaramente tra sé e sé.
Lui già le mancava.
Dovrei dimenticarlo
e andare avanti, come faccio sempre…si scrollò di dosso il pensiero
del suo ex-coinquilino cercando di pensare agli Uchiha.
Quel pensiero almeno la fece sorridere.
Non aveva idea che anche lei già cominciava a mancare a
Shikamaru.
Ma ciao!
Eccomi qua ad aggiornare!
Che ve ne pare?
Preannuncio che ho intenzione di postare il prossimo pezzo di
traduzione, ovvero la fine di questa fanfic domenica,
il giorno…quello…insomma…vabbè, domenica…mi
sembra adatto! E voi potete resistere, no?
Un bacio a tutte le Bianche che passano di qui!
Mimi18: Eh, sì: Shika è
proprio secsisssssssssssssssssssssssssimo!
E il prossimo ti piacerà da matti, promesso! (annuisce convintissima).
Besos!!!
Sakurina:Neanche io mi
aspettavo il bacio quando l’ho letta, ma adoro quest’autrice
proprio perché riesce sempre a coglierti di sorpresa! E
vedrai, cara, vedrai! …
Per quanto concerne la reazione di Ino…diciamo
che a giudicare da questo capitolo ha avuto la tua stessa idea, anche se a
scoppio ritardato! XD
Hugs&kisses, WT
Catlady: Beh, al solito grazie mille per i comolimenti! Stiamo giungendo al termine, sì!
La pedata gliela diamo insieme, a Shika!!! Così magati si sveglia
prima…Al prossimo (ultimo) capitolo!
Shikamaru scrutò il cielo grigio sospirando. Oggi aveva
deciso di andare a cercare Ino, ma il cielo sembrava dargli contro. Pioveva
fortissimo ed era quasi impossibile per lui vagare senza meta alla ricerca
della ragazza, senza un indizio su dove cercare.
Pensò di provare dove lavorava, ma gli sovvenne
improvvisamente che quel giorno Ino aveva il Mogishiken,
così cambiò i fretta programma. Pensò di andare
all’istituto, e vedere se avesse già finito l’esame, ma non sapeva neppure
quale precorso frequentasse. E passarseli tutti era impossibile.
Non poteva chiamarla, non avendo il numero, e poi non era
nemmeno sicuro che volesse parlargli. Quindi era
meglio affrontarla faccia a faccia.
Ma come faceva a trovarla? La mente
di Shikamaru si mise in moto...Ecco!
UchihaSasuke.
Ino sospirò sollevata, avendo terminato il test in maniera
soddisfacente. Guardando fuori dalla finestra, vide
che la pioggia non si era calmata e si maledisse mentalmente per essersi
scordata l’ombrello. In realtà pioveva anche quando era uscita di casa, ma Sakura l’aveva accompagnata all’aula e se n’era
andata con l’ombrello.
Oh, beh…pensò di malavoglia. Mi toccherà farmi una passeggiata sotto la
pioggia…
Prese le sue cose e uscì dalla classe già deserta.
Quando arrivò al cancello, notò una figura solitaria
immobile sotto la pioggia, con un ombrello in mano, in
attesa di qualcuno. Mentre si avvicinava, si rese
conto che non si trattava d’altri che di...
“Shikamaru?”
La persona spostò pigramente lo sguardo su di lei: “Sai, è
stato decisamente seccante venire qui con questo
tempo”.
“Che ci fai qui?”
“Pensavo fosse ovvio” fece lui prendendola sotto il suo
ombrello “Ti aspettavo”.
“Davvero?” chiese Ino mentre
cominciavano a camminare “Perché?”.
Shikamaru si fermò e si voltò per guardarla negli occhi:
“Voglio chiederti scusa”.
Gli occhi di Ino si spalancarono:
“Oh, per quella notte? Non-”
“No” la interruppe lui “È che non sapevo che oggi fosse il
tuo compleanno”.
Lentamente, Ino sorrise: “Non sai molte cose di me. Scommetto
che te l’ha detto Sakura”.
Shikamaru sorrise: “In realtà, me l’ha detto Sasuke” spiegò. Quando aveva
chiamato Sasuke, il moro era fuori con i suoi amici, Naruto
e Sakura. Al telefono, Shikamaru sentiva chiaramente le voci dei due: “Digli
che oggi è il compleanno di Ino, Sasuke-kun!”
e “Devi tirarla su, Shikamaru!”.
“E poi mi dispiace per…sai, averti dato della sgualdrina,
della fighetta viziata e tutto il resto.”
“Non fa niente” sorrise lei dolcemente. “Ne, Shikamaru?”
“Hm?”
“Dispiace anche a me.”
“Per cosa? Non hai fatto nulla di male.”
Ino sorrise. “Ti sono saltata addosso, ricordi?”
“Ah…quello.”
Camminarono per un po’ in silenzio.
“Perché te ne sei andata?”
“È finita la mia settimana di prova”
“Avresti potuto aspettare un giorno. Non ho ancora deciso.
Hai forse trovato un altro posto dove stare?”
“No, non ancora, ma pensavo che non vedessi l’ora che mi
levassi di torno”.
Lui alzò le spalle: “Lo pensavo anche io, poi…”
“Sì?”
“La casa mi sembra vuota senza di te” ammise lui.
Ino sorrise: “E che mi dici del
tuo cuore?”
“Huh?”
“Anche il tuo cuore sembra
vuoto?”
Shikamaru arrossì leggermente: “Può essere…”
Ino si fermò: “Ne, Shikamaru?”
“Hm?”
“Perché non mi dai ora il tuo
regalo di compleanno?”
“Ora?” Shikamaru domandò. “D’accordo...cosa vuoi?” chiese
facendo finta di nulla.
“Quello che ti ho dato io ieri…”
Shikamaru sorrise. “Okay. Ma non posso farlo per bene con questo ombrello di mezzo.”
“Puoi sempre appoggiarlo.”
“Sì, ma poi ci bagniamo tutti.”
“E chi se ne importa?” Ino portò
le braccia a circondargli il collo. “Baciami ora o non torno a casa con te.”
“Mendokuse…” Shikamaru catturò
il suo bel volto con entrambe le mani, lasciando che l’ombrello cadesse per
terra. Gocce di pioggia li bagnavano, ma entrambi erano
troppo occupati per notarlo.
Shikamaru baciò leggermente le labbra di
Ino, e lei rispose come un fiore al sole. Aprì le labbra automaticamente mentre la lingua di lui le accarezzava. Ogni
movimento sembrava legarle lo stomaco, iniettando fuoco in ogni centimetro del
suo corpo nonostante la pioggia congelata. Le ginocchia di Ino
cedettero mentre il suo corpo si scioglieva sotto di lui. Shikamaru la
abbracciò e la sostenne per non farla cadere.
Era così diverso da tutti gli altri ragazzi che conosceva.
Lui era speciale.
Il suo bacio era leggero e tenero, eppure riusciva a farla
rabbrividire di piacere.
Quando si separarono, si guardarono con
le labbra ancora dischiuse. Erano bagnati fradici.
“Oh, santo cielo...” Ino si
sciolse i capelli lasciando che le ricadessero sulle spalle “Mi sa che per i
prossimi giorni ci toccherà stare a letto”.
“Già...che seccatura” mormorò Shikamaru recuperando
l’ombrello. “Senti, ti va di andare a mangiare
qualcosa?”.
“In queste condizioni?” chiese Ino indicando i suoi
vestiti fradici “Direi di cambiarci, prima”.
“Okay” alzò le spalle Shikamaru “Andiamo a casa”.
“Ma tutte le mie cose sono da
Sakura…”
“Le andiamo a prendere”
“Allora vuol dire che mi vuoi di
nuovo a casa tua?” Ino saltò dalla gioia.
“Sei tu che vuoi tornare” disse
Shikamaru grattandosi la nuca “Io non ho detto nulla. Sono venuto a
scusarmi, tutto qui.”
“Sì, ma io lo so che mi rivuoi indietro. Sei così vuoto senza di me, vero?”.
Shikamaru la guardò di traverso.
“Fantastico”.
Ricominciarono a camminare.
“Ne, Ino?”
Ino amava il suono del suo nome pronunciato col suo tono pigro.
“Sì?”
“Buon compleanno”.
Un mese dopo…
“Sei pronto?” gli occhi di Ino
brillavano divertiti.
Shikamaru sospirò
“Dobbiamo proprio farlo? Perché
è...”
“Una seccatura, lo so. Ma
dobbiamo. La maggior parte delle coppie lo fanno al
giorno d’oggi e noi non vogliamo mica rimanere indietro! Anche
Naruto e Sakura l’hanno fatto! E sai, li ho invidiati
sentendo i loro “shannaro” e “-ttebayo”
-”
“Okay, okay… va bene.”
Ino sorrise di tutto cuore alla sua pigrizia: “Pronto?”
“Quando vuoi”
Inspirarono profondamente prima di urlare insieme alla
segreteria: “Ciao! Siamo Shikamaru e Ino! Spiacenti, ma non siamo a casa!
Cortesemente, lasciate il vostro messaggio dopo il beep!”.
OWARI
Nota dell’Autrice:
Oh, il bacio nella pioggia, che dolcezza...
Allora, che ne dite? È la
mia prima fiction ShikaIno, spero non sia
male. Le recensioni sono benaccette, mi mandano in
escandescenza! Le critiche…ok, vanno bene se sono
civili.
Ho pensato a un sequel, ma non ne sono ancora certa. Mi sono divertita
davvero tanto a scrivere questa fic, ed è venuta
fuori molto più facilmente di quanto pensassi. Sul
serio, le idee mi venivano una dopo l’altra.
BUON COMPLEANNO A SHIKAMARU E INO!
Per gli amanti dello ShikaIno,
continuate a supportare questo pairing! Sono così belli insieme, e sono perfetti l’uno per l’altra!
GRAZIE+ abbracci + baci!
Nota
della traduttrice:
E così, eccoci al termine di questa fic!
Grazie alle persone che l’hanno seguita e aspettata con trepidazione, a tutte
quelle che l’hanno messa tra i preferiti, a chi ha avuto la pazienza di
aspettare che traducessi e a chi mi ha incoraggiato a farlo!
E poi mi sembrava non ci fosse giorno più
adatto alla conclusione di oggi…*.*
Un grazie a tutte le MB che passano, in
particolare a:
Sakurina: “I fratelli
Bellocci”, come espressione, m’ha fatta morire dal
ridere! Comunque ti giuro che con la tua recensione mi
avevi quasi convinta a postare prima…se non fosse per il fatto che oggi era
proprio perfettoH! Sì, Shika
fa il difficile…ma in fondo noi lo amiamo proprio per
questo! *-*
drin_chan: Ciao e grazie
mille! Crudele sì, Shika, ma in fondo un romanticone d’altri tempi!!!
celiane4ever: Non ti preoccupare
del tempo, grazie per aver lasciato un segno del tuo passaggio! Spero ti sia
piaciuto anche l’ultimo capitolo!
Catlady: Povero Shika! E’ solo un po’ tardo su certe cose…meglio, credo preferisca andarci coi piedi di piombo! I complimenti non mi
stancano, tranquilla! E sono felice che in italiano ti piaccia ancora di
più…resta a tua disposizione!!!
çOOç Siamo alla fineee! Che sofferenza questo
capitolo! Mi dispiace un sacco che sia il
Kikichan: Sì, Shika non è stato gentilissimo, ma
credo si sentisse solo molto esposto e vulnerabile, così ha fatto quello che
fanno in molti quando si sentono con le spalle al muro: attaccano a loro volta!
Ma comunque l’happy ending
c’è stato…contenta?
Mimi18: Eh, sì che colazione cominciare la
giornata con una ShikaIno…oggi ne fai proprio una
scorpacciata, poi! Anche io ci sono rimasta male, ma
Ino è…semplicemente innamorata, direi. E quando sei innamorata, le cose le
scordi in fretta…In questa ff evidentemente l’autrice
si identifica molto in Ino, e per non far torto a
nessuno, la fa uscire con tutti! XD
Mimi, già che t’ho
messa per ultima, spero non ti dispiaccia se faccio
pubblicità come te: