Il Tesoro degli Avi

di Fuffy91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Incontro atteso ***
Capitolo 2: *** Capitolo2: Scherzi e chiarimenti ***
Capitolo 3: *** Capitolo3: Risvegli ed ultimi demoni del passato ***
Capitolo 4: *** Capitolo4: Fra bolle di sapone ***
Capitolo 5: *** Capitolo5: Acquisti e rivelazioni ***
Capitolo 6: *** Capitolo6: Come bambini dell'asilo! ***
Capitolo 7: *** Capitolo7: Dichiarazioni ***
Capitolo 8: *** Capitolo8: Incubi e promesse ***
Capitolo 9: *** Capitolo9: Solo un morso di mela ***
Capitolo 10: *** Capitolo10: Arrivo a Zama ***
Capitolo 11: *** Capitolo11: Abiti eleganti! ***
Capitolo 12: *** Capitolo12: Un gioco da ragazzi( prima parte) ***
Capitolo 13: *** Capitolo13: Un gioco da ragazzi(seconda parte) ***
Capitolo 14: *** Capitolo14: Bacio di mezzanotte ***
Capitolo 15: *** Capitolo15: Un TI AMO stravagante! ***
Capitolo 16: *** Captolo16: Misteri svelati e pericoli all'orizzonte ***
Capitolo 17: *** Capitolo17: Minaccia uragano ***
Capitolo 18: *** Capitolo18: Passione al chiaro di luna. ***
Capitolo 19: *** Capitolo19: Il giorno dopo è sempre ricco di sorprese... ***
Capitolo 20: *** Caapitolo20: Gli Zansas ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Incontro atteso ***


“ Ripetimelo ancora: perché siamo qui?” disse un uomo alto ,dai capelli lunghi raccolti in un elegante coda, che gli ricadeva languidamente sulla schiena segnata da tante cicatrici e ricoperta da una classica maglietta a maniche corte e dallo scollo a V, blu intenso, con un focile a due canne che portava ,con entrambe le mani, dietro la nuca:
“ Uff, ancora! Andiamo Ben, non è poi la fine del mondo. Ne stai facendo una tragedia! Ti fidi o no del tuo capitano?”
Gli rispose un altro uomo, alto anch’egli, ma meno di lui, con i capelli di un rosso accecante, corti fino alla nuca, lisci e ribelli, e con tre cicatrici sull’occhio sinistro. Egli indossava una camicia di lino bianca, che gli lasciava scoperto il petto scolpito, abbottonata fin sopra il ventre; un pantalone lungo e di un nero lucente ,che gli evidenziava le gambe muscolose e lunghe; ai piedi degli infradito classici e comodi ed infine il tocco di classe: un mantello nero che gli ricopriva le spalle lasciando intravedere ad ogni movimento solamente il braccio destro, anche perché, purtroppo, quello sinistro, lo aveva ingoiato da circa 10 anni un mostro del mare, prezzo da pagare per aver salvato un caro amico ,che ora si portava in giro per i mari il suo adorato cappello di paglia, emblema della loro promessa e simbolo della sua ciurma.
“ Non è questione di fiducia ,Shanks! È solo che…Ohhh, lo sai che non mi fido di quella donna. Anzi, a pensarci bene, non mi è mai piaciuta. È subdola, avara, spietata, frivola, insopportabile, intrattabile…”
“ Astuta, intelligente, una ladra professionista, navigatrice eccezionale, un attrice nata, e beve più di noi due messi insieme…devi ammettere che è un record eccezionale per essere una donna!!!”
E da qui risate a crepapelle che finirono per contagiare anche il suo vice, che dopo aver represso a stento un risolino, gli rispose:
“ Ti ricordo che ci ha già fregati una volta. Cosa ti fa credere che la storia non si ripeti?”
“  Tranquillo, non lo rifarà!” gli rispose sventolando la mano destra per tranquillizzare il suo amico scettico:
“ Con quella tutto è possibile! Ma perché non ce la sbrighiamo da soli? Che motivo c’è di coinvolgerla nei nostri affari?”
“ Sai meglio di me che per questo colpo ci serve la collaborazione di Fai! Lei è la sola che può aiutarci!”
Ben, dopo le parole del suo capitano, decise di troncare quella conversazione, anche perché ormai il suo amico era fermamente convinto in quello che affermava, come sempre del resto. Si rassegnò a dargli fiducia, anche se a parer suo era mal riposta trattandosi di quell’arpia di Fai.
“ Dimmi una cosa: come fai a sapere che si trovi su quest’isola?”
E Shanks, con un ghigno da maniaco dei sette mari, che terrorizzava a morte i suoi nemici ma divertiva da morire Ben e tutti i suoi uomini, gli rispose puntandogli direttamente quello sguardo scuro e penetrante che faceva ogni qual volta era sicuro di sé:
“ Molto semplice! Tutto merito del mio ingegno!”
“ Che egocentrico!”esclamò Ben immediatamente con una gocciolina di rassegnazione sulla fronte ampia:
“ Tu sai ovviamente che Fai è una donna irreperibile, nel senso che sbarca e abbandona un’isola nell’arco di una giornata, nascondendo ben bene le sue tracce,…”
“ Mm, e allora?”
“Ebbene, stavolta ho giocato d’astuzia! Li vedi quelli, quelli e quelli?”
Gli disse indicando molti uomini sospetti e che con lo sguardo si guardavano intorno attenti, tutti armati e pronti ad assalire chiunque stessero cercando, alcuni in gruppo ed altri invece in comitiva:
“ Sono tutti, senza eccezione, cacciatori di taglie!”
Esclamò soddisfatto e incurvando ancora di più gli angoli della bocca:
“ Cheeeeeeeeee??!! Stai scherzando?! Non dirmi che cercano noi?”
Shanks, dopo un eccesso di risate repentine, proseguì ancora sorridendo in modo preoccupante:
“ No, per adesso no! Ma ci credi che li ho chiamati io?”
“ Tu?! Shanks, secondo me, tu esageri con il sakè e la birra la sera prima di andare a dormire e la mattina presto!”
“ Ma no, dai! Lo sai che adesso sono immune all’alcol!!”
“ Si, si come no! Comunque ci sto capendo sempre di meno! Spiegati meglio! Da quando tu collabori con i cacciatori di taglie? Posso passare sopra al fatto che conosci Occhi di Falco, e questo sai che non mi piace, ma venirmi a dire addirittura che ingaggi un marea di cacciatori, mi sembra assurdo e insensato da parte tua!”
“ Calma calma, lasciami finire! Allora, stavo dicendo…ho avuto una brillante idea. Ho divulgato in giro che Fai è la mia ragazza!”
“ Cosa?! La tua ragazza?! Tu?! Una ragazza?! Fai?! Ma non farmi ridere!! Questa è la cosa più assurda che abbia mai sentito!”
“Forse lo sarà per te, amico, ma non per loro! Devi ragionare come un vero cacciatore di taglie…se tu senti in giro che Shanks il Rosso ha una donna a cui tiene tanto, il tuo primo pensiero per catturarlo qual è?”
“ Catturare la sua donna!” gli rispose Ben che cominciava a capirci qualcosa:
“ Ooohhh, bravo! Quindi…se loro si spargono un po’ dappertutto per cercarla, con l’aumento di qualche cifra alla sua taglia, grazie ad Occhi di Falco, cosa si ottiene? Ti rispondo subito: il ritrovamento di Fai! Avanti dillo: sono o non sono un genio?!”
“ Diciamo solo che hai messo in moto ,per una volta in tutta la tua vita, il cervello arrugginito che ti ritrovi!” disse con calma Ben, accompagnando la parola accendendosi una sigaretta che Shanks, come sempre, con un fiammifero gli accese, mentre ridendo e sorridente gli diceva:
“ Uffa, ma perché mi smonti così, amico?” gli chiese con finto rammarico:
“ Per non accrescere ancora di più il tuo ego infinito! Ma forse è inutile, tanto fai tutto da solo!”
E proprio mentre Shanks si sbellicava di nuovo dalle risate che il suo vice gli scaturiva ad ogni sua battuta, senza accorgersene, una ragazza, correndo come un invasata, gli venne addosso, con tale impeto da farlo indietreggiare di un passo:
“ Accidenti, scusi!” le disse la donna ,imprecando e con un sussurro, mentre raccoglieva in terra alcune monete che, durante lo scontro, incidentalmente le erano cadute dal sacchetto di color porpora  ,che stringeva con la mano destra.
“ Ma no, non importa!” esclamò sorridendole e chinandosi ad aiutarla, e proprio in quel momento i loro sguardi si incontrarono, scuri e penetranti quelli di lui, e azzurri e scintillanti quelli di lei, e Shanks, dopo essersi perso nell’arco di un istante infinito in quel mare misterioso che erano gli occhi della donna apparentemente sconosciuta, le disse quasi in sussurro e creandole dei brividi lungo la spina dorsale, benché erano 5 anni che non sentiva pronunciare così il suo nome:
“ Ti ho trovata finalmente, Fai!”
Dopo aver subito il suo sorriso accattivante e provocatorio allo stesso tempo, ed esaminato a bocca aperta tutti i lineamenti virili del suo volto abbronzato, gli sussurrò quasi senza voce a sua volta e con un tono molto suadente:
“Shanks…”
“ Già, sono io! Come te la passi Fai?”
Gli chiese lui sempre a bassa voce,invitandola ad alzarsi e porgendole le monete che aveva raccolto,
 sempre sorridendo in quel modo particolare ,che mandava in tilt ogni donna che conosceva, e calcando il suo nome con una nota suadente nella voce profonda. A quelle parole, dopo aver preso le monete che lui le stava porgendo, averle riposte nell’apposito sacchetto, chiuso le palpebre dal trucco lieve, rosso e brillantinato, un sospiro che l’aiutò a resistere al suo fascino magnetico, come sempre del resto, gli disse, anzi, gli urlò contro:
“TU, DANNATISSIMO PIRATA DA STRAPAZZO!!! HAI IDEA DI QUELLO CHE HO PASSATO IN QUESTI MESI PER COLPA TUA, EH, NE HAI LA VAGA IDEA?!”
E Shanks, bastardo e strafottente come non mai, facendo spallucce e sogghignando, le rispose:
“ Si, forse, chissà!”
E Fai, mentre Ben si ricopriva il volto con una mano, come evidente rassegnazione al carattere impossibile dei due compagni, tremando per la rabbia che aveva represso per tutto quel tempo, gli rispose sempre urlando:
“ SI, VERO?! E ALLORA SAPRAI ANCHE QUAL È LA MIA VENDETTA IN PROPOSITO!” esclamò con ira e furore che gli scintillavano negli occhi diventati improvvisamente blu, come un mare in tempesta, mentre montava il suo bastone di fiducia in ferro, con l’ovvia intenzione di darlo ripetutamente sul capo a quel idiota di un Rosso, che, dal canto suo, rideva da increspare le onde del mare e scansava con agilità ogni colpo deciso e preciso di Fai:
“ LA TUA DONNA, EH?! MA COME TI è VENUTO IN MENTE, RAZZA DI IDIOTA! MI HANNO ANCHE AUMENTATO LA TAGLIA PER COLPA DELLA TUA GENIALE TROVATA. SE ERA UNA VENDETTA PER QUELLO CHE TI HO FATTO, PERCHè DIAVOLO HAI ASPETTATO 5 MALEDETTISSIMI ANNI PER ATTUARLA?! TI RENDI CONTO CHE MI STANNO CERCANDO TUTTI I CACCIATORI DI TAGLIE DEI DIRTORNI PER STANARMI, CATTURARMI E FARMI CHISSà COSA!? IO, UNA POVERA FANCIULLA INNOCENTE, IN BALIA DI UNA TUA MACCHINAZIONE! QUESTA ME LA PAGHI SHANKS, GIURO CHE ME LA PAGHI, E ANCHE MOLTO CARA!...”
Ma proprio mentre Fai gli lanciò un colpo ben assestato alla spalla destra, Shanks  le bloccò il bastone, schivandolo e parando il colpo, e con gesto deciso l’attirò verso di sé, sovrastandola con il suo corpo possente e puntandole contro uno sguardo indecifrabile, con un sogghigno da maniaco dei sette mari, che la preoccupava da una parte ma incuriosire dall’altra, le disse:
“ Perché fai così, tesoro? Non sei contenta che ti sono venuto a cercare, nonostante il tuo comportamento poco rispettoso nei miei confronti e in quelli dei miei uomini?! Suvvia, non inveirmi contro, amore!”
E Fai, riprendendosi dalla sorpresa iniziale, con un sorriso seducente, che colpì Shanks, gli disse:
“ Amore?! Tesoro?! Di un po’, sei ubriaco di prima mattina? Non mi sembra di averti permesso simili confidenze!”
 Detto questo, con uno strattone si liberò dalla sua presa d’acciaio, e si allontanò lentamente da lui, permettendogli così di osservarla meglio. Infatti Shanks notò con piacere che Fai era diventata un po’ più alta rispetto all’ultima volta che l’aveva vista, e ancora più slanciata: indossava un top aderente nero che le lasciava scoperto il ventre piatto e che si attaccava dietro con nastri rossi, gli stessi che portava attorcigliati ai polsi, rossi quelli di destra e neri quelli di sinistra; i fianchi ben torniti erano fasciati da un pantalone corto fino al ginocchio, anch’esso nero con giochi rossi; ai piedi calzava dei sandali col tacco almeno di 12 cm, del tutto inutili visti i suoi abbondanti 1,75m di altezza; i suoi capelli erano leggermente più corti, e un po’ più scuri, quasi da sembrare neri; le labbra erano rosse e piene e le sue gote erano arrossate ,per lo sforzo di cercare di colpirlo con il suo bastone di fiducia e ,contemporaneamente, urlargli contro il suo rancore.
“ Bhè, a cosa devo tutto questo interessamento?”
Le disse riponendo il suo bastone, dopo averlo ripiegato accuratamente e infilato nell’apposito contenitore-fasciatura attaccato alla sua gamba destra, senza mai staccare lo sguardo da quello di Shanks:
“ Ecco, noi vorremmo proporti un accordo.”
Interruppe il silenzio assurdo che si era creato fra i due Ben, mentre fumava ancora una delle sue sigarette preferite:
“ Eh si…già, me ne stavo quasi dimenticando!!”
“ Come al solito! Ma dove lo lasci il cervello? In divieto di sosta?”
A questa battuta tagliente, Shanks scoppiò a ridere come prevedibile e Fai sorrideva divertita, non solo per quello che aveva detto Ben, ma anche nel veder ridere a crepapelle il suo ex caro capitano!
Era vero che lo aveva “tradito” per svariati motivi ( che tra l’altro, ora non ricordava nemmeno, evidentemente per soldi!) ma lei rimaneva pur sempre il membro effettivo della ciurma di Shanks il Rosso.
“ Allora, se avete finito di fare gli idioti, come al vostro solito, volete dirmi qual è questo accordo?”
“Perché vuoi forse dirmi, Fai, che sei interessata alla nostra offerta?”
Le chiese con una contro risposta e un sorriso ammaliante e provocatorio il bel capitano dalla chioma rosso fuoco, come il suo animo ribelle ed irresistibile.
“ Beh, dipende dalla proposta! Non vorrei accettare prima del tempo qualche accordo indecente, quindi credo di fare bene a prevenire eventuali vendette scandalose!”
A quelle parole Ben prima ingoiò amaro per quelle che per lui erano discorsi infantili e sciocchi, mentre  invece il suo capitano si contorceva dalle risate per l’ennesima volta, troppo preso dalle esplicite affermazioni della sua compagna, che, costatò con enorme piacere, non era cambiata nemmeno di una virgola caratterialmente!
“ No no, tranquilla, nessuna proposta che potrebbe comprometterti!...” iniziò Shanks asciugandosi le ultime lacrime di ilarità e ricomponendosi quasi subito, continuò con tono tra il serio e il provocatorio, avvicinandosi di più a Fai e circondandole le spalle con il suo unico ma forte braccio, dicendole all’orecchio mentre Ben si accendeva un’altra sigaretta:
“ Per caso Fai…sai niente del Tesoro degli Avi?”
E Fai, rimasta piuttosto turbata da quella improvvisa vicinanza, quasi riscuotendosi, spalancò i suoi begli occhioni azzurri e limpidi come il mare, socchiuse impercettibilmente le labbra e con lo stelline negli occhi scintillanti e uno sguardo dai mille perché rivolto al suo capitano così tremendamente vicino, gli disse con un sorriso:” Dimmi tutto!”



SIIIIIIIIIII!!! Una fanfiction su Shanks il Rosso, personaggio che mi ha sempre affascinato, davvero davvero cari amici e amiche!!! Leggete mi raccomando fino all’ultima sillaba, perché sarà molto ma molto elettrizzante questa storia, dall’inizio alla fine dell’ultimo capitolo. A presto, baci baci Fuffy91!XD

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Capitolo 2
*** Capitolo2: Scherzi e chiarimenti ***



“ Fammi capire bene: tu vorresti farmi credere di aver trovato la rotta per il tesoro degli Avi?”
Domandò con scetticismo Fai, mentre camminava al fianco dell’uomo che, a parer suo, non avrebbe voluto mai avere il dispiacere di incontrare, e questo, portandosi le braccia dietro il capo scarlatto, sorridendo sornione, le rispose guardando dritto davanti a sé:
“ Certamente! Mi sottovaluti troppo dolcezza!”
“ Non chiamarmi dolcezza, ubriacone da strapazzo! Piuttosto, è normale che fatichi a crederti, visto che il tuo quoziente di intelligenza è pari a quello di un lombrico strisciante!”
Shanks, ridendo divertito, le disse dopo essersi calmato per un attimo:
“ No, tu non chiamarmi ubriacone e lombrico! E comunque, si, l’ho trovata e non l’ho trovata!”
“ E vorresti spiegarmi il significato di questo periodo, ignorante!”
Disse Fai con un’espressione di disappunto dipinta sul bel viso longilineo, e mentre Shanks sorridendo le diceva:
“ Oh, ignorante a chi?! Un po’ di rispetto per qualcuno più grande di te!”
“ Capirai, due anni di differenza!”
“ Due anni sono sempre due anni carina!”
“ Idiota!”
“ Vipera!”
“ Ubriacone!”
“ Strega!”
“ Pirata!”
“ Grazie!”
“ Prego!”
“ Non c’è di che!”
“ Grrrrr, ti odio!”
“ La cosa è reciproca, cara!”
“ Se avete finito, vorrei spiegarti il vero motivo della tua presenza in questa storia, Fai, visto che Shanks non ha alcuna intenzione di spiegartelo seriamente!” esclamò il vice capitano del Vento dell’Est. fumando, come al suo solito, la terza delle dieci sigarette del suo pacchetto di marca:
“ Ecco, bravo! Cerca di spiegarglielo tu a questa ottusa!” disse di rimando Shanks, sorridendo come al suo solito ed insultando per l’ennesima volta Fai da quella mattina che l’aveva incontrata, e come prevedibile, quest’ultima prima si infuriò visibilmente ( Shanks sapeva che Fai era una gran permalosona, e se la prendeva pure per le piccole cose, e mentre lei si arrabbiava come una matta, lui o rideva o ci godeva!) e poi gli tirò i capelli così tanto, da fargli reclinare la testa verso la sua spalla, portandolo alla sua altezza:
“ Ti informò che l’unico ottuso qui sei tu! Ora fai il grande, ma all’inizio senza di me, ti ricordo, che non sapevi nemmeno la differenza tra Nord e Sud, quindi… FINISCILA DI DARTI DELLE ARIE!!!NON LO SOPPORTOOOOOOO!!!”
“ AH, FAI, NON URLARMI NELLE ORECCHIE! LO VEDI: SEI UNA PAZZA ISTERICA!”
“ PAZZA A CHI?! SENTI CHI PARLA?! QUELLO CHE …!!!”
E da qui un ‘altra serie di insulti da parte di entrambi, e per non farli arrivare al punto critico, Ben si mise in mezzo a loro, sbuffando e quasi al limite dell’esaurimento nervoso,  i quali si digrignavano a vicenda: Fai insisteva nel tirargli i capelli e Shanks invece, ridendo come un matto, cercava di bloccarle le mani tenendole per i polsi ed intanto, tra le risate repentine, gliene diceva di tutti i colori, facendola arrabbiare sempre di più! Alla fine fu Ben a zittirli, alzando la voce come faceva in rari casi:
“ INSOMMA, FINITELA TUTTI E DUE! SEMBRATE BAMBINI DELL’ASILO NIDO! RENDETEVI CONTO CHE STATE DANDO SOLO SPETTACOLO!” A quelle parole, i due smisero di litigare, e puntando gli occhi davanti a loro, videro tantissime persone, uomini, donne e bambini, che li osservavano allibiti. Davanti a quelle facce stralunate, Shanks scoppiò di nuovo a ridere, trovandoli buffi, mentre Fai lasciava i suoi ciuffetti rossi e si nascondeva il viso fra le mani, rossa in volto e carica di imbarazzante vergogna! Fu Ben a trascinarli lontani da quella folla curiosa, per evitare anche di venire riconosciuti da qualche marine di passaggio! Giunti nei pressi del porto, Shanks corse verso le navi, dove si trovava il suo amato Vento dell’Est; ad attendere il loro ritorno, c’erano tantissimi pirati, tutti membri della sua sgangherata ma fortissima ciurma, dal carattere ribelle e desideroso d’avventura proprio come il suo, reclutati durante le sue leggendarie e stravaganti avventure in tutti i quattro lati dell’oceano. Tra loro, c’erano: Luky Lou, il ciccione generoso del gruppo che non sapeva vivere senza i suoi due grandissimi cosciotti di pollo; poi c’era Yassop, il famigerato cecchino, padre di Usopp ed amico per la pelle di Shanks; poi c’era Rosetta, una nuova recluta che non mancava mai di fare battute insieme o contro Shanks;… Tutti amavano ed erano fedeli al loro capitano, unico nel suo genere. Lui era il centro e il fulcro portante della sua ciurma; se c’erano delle incomprensioni, non mancavano mai di riferirle o chiarirle con lui, o magari, se sorgevano problemi sulla nave, non ci pensavano due volte a chiedergli un parere. Quando c’era da far baldoria o ad organizzare scherzi, feste, balli che duravano almeno tre giorni, Shanks era il primo a coinvolgere tutti con grande allegria; non c’era nessuno che osava contraddirlo, visto che voleva avere sempre lui l’ultima parola, anche quando sparava sciocchezze a più non posso; era un genio della navigazione ed un formidabile stratega; nelle battaglie navali, non lo superava nessuno. Contagiava tutti con la sua disarmante allegria, con il suo sorriso da maniaco dei sette mari,  che metteva la tremarella a tutti i suoi nemici, mentre per loro era solo uno stimolo che accennava una battaglia o uno scontro all’insegna del divertimento, anche se era una semplice rissa per una birra mal ordinata! Non lasciava mai qualcuno in disparte, era il confidente preferito di tutti i suoi uomini, era sempre allegro, sorridente, paziente, generoso e non gli interessava il denaro, che per lui era un optional, visto che lo spendeva come se fossero caramelle alla frutta( che lui adorava, come ogni tipo di dolce!). Quando lo videro arrivare, tutti si rizzarono e qualcuno, per farsi sentire dai dormiglioni, gridò a squarciagola:” è arrivato il capitano!!! Abbassate la rampa!”. E quando la rampa venne abbassata e tutti, senza eccezione si affacciarono per accoglierlo o per ascoltare una delle sue solite battutine, rimasero a bocca aperta dallo stupore: una splendida ragazza dai capelli corvini, dal volto angelico, dal fisico stupendo e vestita da dark- lady, camminava dietro di lui e al fianco di Ben, che sembrava lanciarle occhiate strane e poco convinte, mentre fumava tranquillo. Alcuni la conoscevano già ed altri, invece erano rimasti incantati dalla sua bellezza: mai aveva visto una donna così bella, affascinante, intrigante, elegante nei movimenti e dallo sguardo magnetico. Yassop, riconoscendola, prima sbiancò e poi si portò la mano sulla fronte, pensando tra sé:” Oh, no! Ora ricominciano i guai!” Ora capiva le parole del suo capitano quando gli aveva detto chi avrebbe chiamato per quella nuova avventura, e ricordava benissimo che gli aveva sorriso in uno modo indecifrabile e gli aveva detto: “ Forse è meglio che non te lo dico, amico! Altrimenti che sorpresa è!!” Si, proprio una bella sorpresa! Coi fiocchi e contro fiocchi! Luky, dal canto suo, prima era rimasto basito, poi con le lacrime agli occhi per la gioia, quasi calpestando Shanks, che tranquillo stava salendo sulla nave, come un razzo, si era precipitato a riabbracciare Fai. Per Luky era sempre stata una ragazza con la testa a posto e con le idee chiare, e una specie di sorellina piccola da proteggere( solo a lei consentiva di prendere i suoi amati cosciotti!):
“ Faiiiiiiiiiiiii!!! Sei tornata evviva!!!!” e prendendola tra le braccia grassocce, quasi soffocandola e rischiando di far cadere i cosciotti che stringeva ben saldi tra le mani, l’abbracciò felice. Fai lo lasciò fare, mentre Shanks rideva e Ben sorrideva come lei, che stava rischiando davvero di morire se continuava a stringerla così, tanto che, un po’ dispiaciuta, gli disse:
“ Si, si Luky! Anche io sono felice di vederti, ma per favore, potresti lasciarmi, comincia a mancarmi l’aria!”
E prontamente Luky la lasciò, e Fai ricominciò a respirare regolarmente!
“ Scusami, tesoro! Ma vedi, non sono riuscito a trattenere la gioia!”
“ Tranquillo, nessun problema!” cercò di calmarlo Fai, mentre Luky ricominciò a piangere di felicità senza controllo!
“ Allora, se avete finito con queste scenette mielose, gradirei che risaliste sulla nave! Grazie!”
Terminò con sarcasmo il capitano del Vento dell’Est, mentre gli altri si riprendevano dallo shock iniziale ed iniziarono a contorcersi dalle risate:
“ Sta zitto ,idiota! Immagino come l’avrai trattata durante il tragitto! Povera piccola, nelle mani di un mascalzone come te! Se scopro che l’hai messa in imbarazzo, giuro che…”
“ L’ha fatto! Mi ha chiamata vipera, strega, femminista incallita, pazza nevrotica e isterica e…” Fai gli rivelò, visto che Luky, fin dai tempi in cui la conosceva, picchiava Shanks nel caso in cui la prendeva in giro o la infastidiva, e lei, nel vederlo correre a più non posso per scampare agli stritolamenti di Luky o ai suoi cosciotti, rideva a crepapelle e ci godeva ancora di più! Come in quel caso!
“ Cosaaaaaaaaaa? Dannato, lo sapevo! Dove corri, tanto non mi scappi!”
“ Uffa, ma anche lei mi tratta male!” Diceva Shanks, mentre contemporaneamente, percorreva ogni centimetro quadro dell’ampio ponte del suo amato galeone, tentando di giustificarsi con il suo amico Luky, che intanto gli era alle calcagna, tendendo in aria il cosciotto minaccioso, come i bambini che si scusano con la mamma dopo aver commesso una marachella:
“ Maledetta! Un giorno di questo rischierò l’ammutinamento per colpa tua!!”
Urlò ad una Fai alquanto soddisfatta, mentre risaliva tranquilla sul Vento dell’Est circondata dagli sguardi curiosi di quella ciurma fuori dal comune. I membri che già la conoscevano, le sorrisero conciliante e si affrettarono a riabbracciarla, in fondo, se Shanks la aveva perdonata, perché non farlo anche loro!
“ Allora, la prossima volta, pensa alle conseguenze prima di provocarmi!” e gli fece tanto di linguaccia, mentre molti cominciarono a ridere a crepapelle per quella bellissima ragazza dal sarcasmo pari a quello del loro capitano!
Shanks, che  intanto si era arrampicato sull’albero maestro per scampare alle grinfie, anzi, ai cosciotti di Luky, ricambiò la sua linguaccia e poi le sorrise: “ eh si, è la solita Fai!” pensò e scoppiò di nuovo a ridere, mentre scivolava dall’albero maestro ed evitando Luky, si nascose dietro di lei, usandola come scudo!
“ Vigliacco!”
Gli urlò Luky con il fiatone, mentre Shanks, sogghignando:
“ No, furbo!”
E tutti gli altri:” Seeeeeeeeeeeee! Come no!!!”
E da qui nuove risate!
Dopo una festa esagerata, dove Shanks annunciò il nuovo ingresso di Fai nella ciurma ( e di questo i ragazzi furono contentissimi, trattandosi di una bella donna!) e lei lo guardò perplessa, mentre lui brindava sorridente, come tutti del resto, alla sua nuova compagna di viaggio e ovviamente…alla salute di tutti e specialmente di quelli che, a differenza di lui, non reggevano l’alcol eccessivo, che era l’unica cosa su quella nave che non mancava mai!!!  
“ Dimmi una cosa!”
Gli chiese Fai verso l’una di notte, quando la festa ormai era finita e tutti dormivano addossati gli uni sull’altro, con bottiglie di alcol in mano e russando tranquilli, immersi nel loro spensierato mondo di sakè e tesori. Shanks allora si girò a guardarla, e si sorprese di trovarla pensierosa:
“ Si, che c’è?”
“ Perché?”
“ Eh?”
“ Perché hai scelto me per questo colpo? Insomma…potevi benissimo reclutare qualcuno più bravo di me…perché…”
“ Perché continuare a fidarmi di te?”
Quelle parole pronunciate con tono così serio, la fecero trasalire. A volte la serietà di Shanks la intimoriva, mettendola in agitazione e facendola cadere in uno stato di vergogna verso sé stessa, per questo preferiva litigare con lui, piuttosto che ragionarci; ma sta volta, doveva sapere, doveva conoscere quello che pensava , quali erano le sue considerazioni sul suo comportamento!
Così annuì alle sue parole così maledettamente vere, e Shanks sospirando e posando la bottiglia di birra mezza vuota sul pavimento ruvido ed in legno massiccio del ponte, guardandola dritta negli occhi serio, le disse:
“ Per il semplice fatto che io non ho mai smesso di fidarmi di te Fai!”
La colpì di nuovo, e questa volta ancora più in profondità:” Si fida di me?! Ma come?! Io l’ho tradito, solo per i miei interessi e lui…”
“ Lo so, forse sbaglio, ma che posso farci?! Sono fatto così!” e sorrise quasi tra sé, scrutando il mare diventato tutt’uno con il cielo notturno, buio, tetro ma stellato ed illuminato dalla fioca luce della luna piena crescente. Fai continuava ad ammirare il suo profilo ed il movimento dei suoi ciuffetti scarlatti ,che gli incorniciavano il viso e gli coprivano l’occhio destro segnato da quelle tre grandi cicatrici, mossi dal venticello notturno e gelido. Aveva la bocca spalancata e gli occhi sgranati dalla sorpresa, ma poi sorrise con gli occhi lucidi per l’emozione e, imitandolo e  posando lo sguardo sull’orizzonte, gli sussurrò:
“ Allora non cambiare mai!”
Fu la volta di Shanks di trasalire e di rimanere colpito dalla sua esclamazione. Incontrando i suoi occhi azzurri che con i bagliori della luna sembravano riflettere il mare,  le sorrise a sua volta, mentre lei lo ricambiava e si portava una ciocca di capelli corvini dietro l’orecchio, un po’ imbarazzata.
Si erano chiariti, tutti i fantasmi ch li dividevano si erano dissolti come neve al sole, ed ora potevano continuare a fidarsi l’uno dell’altro come sempre! Shanks sapeva che Fai non l’avrebbe più tradito, come Fai sapeva che Shanks l’avrebbe sempre considerata un membro effettivo della sua ciurma.
Dopo attimi che parvero una eternità, Shanks si sfilò il mantello nero, e glielo mise sulle spalle scoperte, mentre lei rabbrividiva e si deliziava del calore che sprigionava il tessuto nero e avvolgente come un caldo abbraccio:
“ Copriti, che fa freddo questa sera!”
“ Grazie!”  lo ringraziò con un fievole sussurro.
Shanks, dopo averle augurato la buonanotte, si avviò verso la sua cabina, mentre Fai lo guardava stranita per la sua inaspettata premura, ma poi, come se avesse avuto una improvvisa illuminazione, lo fermò dicendogli:
“ Shanks, devi spiegarmi come raggiungere il tesoro degli Avi e il mio ruolo in questa storia!2
E Shanks sorridendo e senza voltarsi, le disse:
“ Ballo!”
“ Come?”
Chiese Fai, sempre più interrogativa:
“ Io e te andremo ad un ballo!”
Esclamò con un sorrisino da maniaco dei sette mari che la faceva sempre un certo effetto, voltandosi a guardarla. Sorrise ancora di più per la sua espressione basita, e scomparve definitavemente sotto coperta, lasciandola in balia di mille perché!



Fine secondo capitolo. Prima di tutto, ringrazio la mia sorellina OP per la sua immancabile recensione, e ovviamente  Marikan e Danya 91, che mi hanno regalato un commentino!
Nota per Marikan: tranquilla non sei cattiva, affatto! Io accetto ogni parere e per quanto riguarda l’assomiglianza di Fai con Nami, forse ho solo  un po’ spunto, ma alla fine Fai è completamente diversa da lei, e si vedrà anche più in la! Cmq mi fa piacere che ti piaccia la storia! Baci baci Fuffy91!
Baci anche a tutti voi, lettori misteriosi, che leggete ma non commentate! XXDD
Alla prossima!!!


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Capitolo 3
*** Capitolo3: Risvegli ed ultimi demoni del passato ***


Fai aprì gli occhi azzurri ed ancora appesantiti dalla stanchezza e quando i primi raggi del sole, caldi ed avvolgenti, le riscaldarono le guance leggermente arrossate per il sonno, li richiuse immediatamente, portandosi una mano sulla fronte, sussurrando con la voce rauca:
“ Ah, che mal di testa!”
Colpa della sbornia di ieri sera, evidentemente! Maledetto Rosso e al suo senso della festa! Pensò mentre si scopriva dalle coperte calde del suo letto, rabbrividendo un po’ per il netto contrasto tra l’aria tiepida della stanza e il calore sprigionato dal suo corpo, coperto solo da una leggerissima vestaglia a bradelline di seta rosata, che le lasciava scoperte le lunghe gambe tornite. Prima di guardarsi di uscire dalla sua stanza privata, guardò la propria immagine riflessa nello specchio e si osservò nei minimi particolare: la frangetta ,come del resto i suoi lisci capelli neri e corvini, era del tutto sconvolta; il viso longilineo e candido, senza alcuna parvenza di trucco, sembrava quello di una ragazzina; le labbra erano più rosse e piene, pur essendo sottilissime, come ogni mattina, prima di svegliarsi; e gli occhi, ancora leggermente assonnati, sembravano più luminosi e brillanti nel loro azzurro simile al cielo o al mare di mezzogiorno, forse per via della gioia di aver scoperto che Shanks si fidava ancora di lei, nonostante il suo ingiustificabile comportamento nei suoi e nei confronti dei suoi compagni! Aveva conosciuto molti ragazzi simpatici, durante la festa, e alcuni di essi erano davvero carini, mentre altri ci provavano sfacciatamente e deliberatamente con lei, ma sempre in modo scherzoso., come quel Rosetta, davvero spassoso!
Così, con un sorriso dipinto sulle labbra, infilò le pantofole rosa in peluche, aprì l’armadio, scelse i suoi vestiti, anche se pochi, visto che il tempo di fare i bagagli Shanks non glielo aveva nemmeno dato, e aperta la porta con sicurezza, si diresse non in cucina, dove sicuramente avrebbe trovato tutti i membri di quella svitata ciurma al completo, intenti a discutere o a picchiarsi tra le risate, bensì in camera del suo caro, carissimo capitano…beh, per così dire!
Si trovava giusto due camere dopo la sua, e appena arrivò davanti alla sua porta, fece un lungo respiro come di consueto e, poggiata la mano sulla sua maniglia dorata, aprì decisa e non si sorprese di vederlo ancora addormentato, dopotutto era risaputo che Shanks era un grandissimo dormiglione! Nemmeno le cannonate riuscivano a svegliarlo, tranne una persona e cioè:
“ Sveglia, il sole splende e la giornata si preannuncia splendida…per me!” terminò con un sogghigno tra il malefico e il divertito:
“Mmmm!!!” fu il commento infastidito del suo capitano che, mettendosi a pancia in sotto, si tappava le orecchie con il cuscino per non ascoltarla. Ai tenui raggi del sole che illuminavano parzialmente la stanza ampia e stranamente, non tanto disordinata, tranne sulla scrivania, piena di scartoffie e carte nautiche varie, tra cui anche alcuni libri aperti ed altri riuniti in un gruppetto a parte, formando un piccola pila posta al lato destro, evidentemente mai letti o sfogliati, ed inondavano di luce il letto a due piazze, privilegio del capitano, il quale cercava con un sospiro profondo di riprendere sonno dopo quella spiacevole interruzione.
Fai, dopo un breve sbuffo, si avvicinò di più al letto e lo osservò con le mani ai fianchi, infastidita: non le piaceva essere ignorata! Così, senza pensarci, si mise seduta sull’altro lato del letto e con un sorrisino diabolico, cominciò a tirargli il cuscino, cercando di sfilarglielo, dispettosa come una bambina; in fondo, su questo campo, non era tanto diversa dal povero malcapitato assonnato!
“ E dai, svegliati Shanks! Sei o no il capitano di questa bagnarola? È tuo preciso dovere alzarti per primo!...” gli rammentava sempre sogghignando e cominciando a sghignazzare, visto che Shanks cercava di tenersi il più possibile il cuscino sulla testa, per non ascoltarla.
“…e dai uffa!! Alzati!! Dai!!” e con un ultimo strattone, riuscì a sfilargli il cuscino sulla testa, e stringendoselo a sé, lo trattava come un trofeo vinto dopo una lotta estenuante!
Ma nemmeno questo bastò per svegliare del tutto Shanks, il quale si limitò solo a sbuffare infastidito e a girare verso di lei il capo, ricoperto dai ciuffetti scarlatti e sconvolti almeno quanto i suoi.
Fai sorridendo ancora per la sua piccola vittoria personale, cominciò ad osservarlo attentamente; doveva ammettere che Shanks era diventata un uomo molto affascinante: ammirò il suo volto abbronzato e dai tratti virili, raddolciti dal sonno; la sua bocca semischiusa, dalla linea virile ma morbida, di un colore quasi rossastro; gli occhi strettamente serrati, dove su quello destro si intravedevano quella tre cicatrici che, da sempre, la affascinavano; il mento e la guance ispide ricoperte da una leggera barba, perennemente presente ed incolta. Non c’era nulla da fare, si poteva riconoscere che Shanks era un pirata anche senza guardare la sua taglia spropositata o conoscendo le sue tante imprese: bastava guardarlo in faccia anche di prima mattina!
E sorridendo ancora, quasi meccanicamente, gli scostò quei ciuffetti ribelli come il suo indistinto carattere dalla fronte ampia e liscia, saggiandone la morbidezza. Poi, sempre sorridendo, tese in aria il cuscino e glielo schiacciò sulla faccia con violenza, facendolo svegliare del tutto a quel gesto.
“ Accidenti, Fai! Ma che ci fai in camera mia di prima mattina? Su, fuori! Chi ti ha dato il permesso di entrare qui ed infastidirmi con la tua vocina isterica ed irritante?” concluse cominciando a ridere alle prime luci del giorno, mentre Fai per farlo stare zitto e per vendicarsi lo colpiva con il suo cuscino. In breve ingaggiarono una lotta, dove i rispettivi cuscini erano le armi principali, come le risate repentine di Shanks che alimentavano la furia della sua avversaria e la infastidivano ulteriormente, intensificando contemporaneamente le cuscinate!
Più tardi, molto più tardi, quando entrambi si sentivano soddisfatti o troppo stanchi per continuare quella scherzosa lotta, Fai gli spiegò con l’affanno il motivo del suo auto-invito in camera sua:
“ Dovresti saperlo, no?! In fondo, è da quando sono salita sulla tua nave che ogni mattina vengo a svegliarti e al con tempo ne approfitto per farmi una doccia nel tuo bagno privato. Mi piace il tuo bagno schiuma!”
E lui, ridendo e sorridendole, le rispose:
“ si, ma questo non è un motivo valido per venirmi a svegliare all’alba!”
“ Ma se sono le 10 di mattina?! Alba…vuoi ancora l’alba a quest’ora! io è un’ora che sto sveglia a differenza di te!” mentì spudoratamente per metterlo in imbarazzo, ma ottenne l’effetto contrario e del tutto inaspettato. Infatti Shanks, con un sorrisino da maniaco dei sette mari, che non le preannunciava nulla di buono, la prese con uno scatto per i polsi e la fece reclinare verso il letto ampio, mettendosi sopra di lei, però senza nemmeno sfiorarla, ed immobilizzandola per le braccia.
Fai non era riuscita a dire nulla, tanto era la sorpresa di trovarsi sotto di lui e nel frattempo la gonna, già corta di suo, della sua vestaglietta si era alzata ulteriormente, in modo a dir poco provocatorio.
Aveva le labbra semischiuse per la sorpresa che ben presto si trasformò in vergogna e…infastidita! “ Ma…ma che vuoi fare?! Lasciami!” ma Shanks non accennava a volersi togliere da quella posizione, lasciandola impotente e rassegnata a combattere, dopotutto era una battaglia persa in partenza, visto che Shanks era molto più forte di lei.
Dal canto suo, Shanks era molto soddisfatto del risultato ottenuto, come una piccola rivincita personale, che ovviamente, non era finita lì! Infatti, avvicinandosi di più al suo volto stralunato e, stranamente, curioso della sua prossima mossa, la osservò nei minimi particolari, come poco prima lei aveva fatto con lui. Fai era donna indubbiamente bella, anzi, lo era sempre stata, ma non era solo questo che le piaceva di lei e che la rendeva più interessante delle altre donne; lei riusciva sempre a sorprenderlo e a zittirlo, come nessun altra era riuscita a fare, con il suo carattere testardo e determinato e, diciamolo, anche un po’ calcolatore ed avaro, che si contrapponeva al suo, sempre allegro, disponibile e per nulla venale o calcolatore. Ma, in fondo, a lui non gli dispiaceva affatto averla così come era, bella e un po’ calcolatrice, ma non cattiva e perfida, questo ne era sicuro. Lui di solito non tollerava i tradimenti, e quando aveva saputo che fai lo aveva tradito solo per i propri interessi, prima si era arrabbiato, ma infuriato nero, tanto che Luky aveva dovuto trattenerlo insieme a Yasopp per non andare lì e rompergli quella bella testolina che si ritrovava, ma alla fine, con una bella dormita e un caffè mattutino preparato da Jack, il suo cuoco personale, ci aveva ripensato e aveva deciso di perdonarla: dopotutto era un gentiluomo, e calpestando il proprio onore di uomo e pirata, trattandosi di una donna, la aveva perdonata e le aveva intimato di lasciare la nave e lui ricordava bene che si erano lasciati su quell’isola dalla vegetazione bellissima, freddamente e con distacco. Ma ora, per quel colpo, le serviva lei, aveva bisogno del suo appoggio e della sua fiducia, fiducia che ieri aveva scoperto di avere da lei e che lui, d’altro canto, gli porgeva senza alcuna esitazione.
“ Ascolta Fai!” iniziò guardandola seriamente negli occhi azzurri e profondi come il mare, che lui tanto adorava in lei, e quest’ultima, colpita dal suo tono come l’altra sera:
“ Dimmi, cosa c’è?”
“ Io…” esitò un attimo Shanks per trovare le parole giuste per esprimere quello che pensava:
“ Io volevo scusarmi con te!”
“Come? Vuoi scusarti con me?” ripeté Fai sorpresa al culmine dell’immaginazione possibile, non riuscendo a credere alle sue orecchie:
“ Si, beh, vedi…non mi sono comportato molto bene con te quel giorno, l’ultima volta che ci siamo lasciati e visti. Ti ho lasciata sola su quell’isola, abbandonandoti e senza nemmeno guardarti in faccia! Ci sono rimasto molto male, devi credermi! E poi, per ritrovarti, ti ho giocato questo tiro originale, lo ammetto,…” si complimentò da solo sorridendo leggermente, per poi proseguire:
“ …ma pericoloso per te! So che sei brava a difenderti, ma del resto anche un cane lo sarebbe, sentendosi braccato, no? Quindi, all’inizio non ci ho dato peso; ma poi, quando ci siamo scontrati ieri, in mezzo alla strada, quando ho incrociato il tuo sguardo tra lo spaventato e l’arrabbiato, mi sono sentito peggio di quando ti ho sbarcata senza una parola!”
“ Shanks…” iniziò Fai, commossa dall’umiltà del suo capitano, umiltà che lei non riusciva ad avere o a manifestare:
“ Ti ripeto che mi dispiace, mi dispiace tanto Fai per come mi sono comportato! Puoi perdonarmi e vivere con me e gli altri un’altra grande avventura?”
Concluse definitivamente Shanks osservandola speranzoso e sorridente come sempre. Fai, dal canto suo, non sapeva cosa dire, così gli disse:
“ Shank, potresti farmi alzare un momento?”
E lui, lasciandole immediatamente i polsi, le permise di alzarsi inginocchiata sua letto, imitandola a sua volta. Poi, con impeto, l’abbracciò stupefatta di sé stessa, sorridendo e cn gli occhi velati di lacrime do gioia:
“ Sei uno stupido, uno stupido Shanks! Ma di cosa ti dovrei perdonare? Anzi, sono io che dovrei chiederti scusa e cercare di farmi perdonare. Certo, anche io mi sono sentita malissimo quando mi hai abbandonata, ma poi ho capito che il tuo era una conseguenza del mio comportamento. Ti ho tradito, e di questo mi dispiace e ti chiedo scusa. E si, voglio aiutarti e vivere una nuova avventura con te!”
“ Oh Fai!” e accarezzandole i capelli, le sorrise e poi, a tradimento cominciò a farle il solletico, facendola imprecare e ridere a crepapelle.
Era così che la voleva, sorridente ed arrabbiata con lui giocosamente, solo questo gli importava,…per ora!


Ed è un “per ora” molto significativo amici e amiche di OP!XD mi raccomando, non perdete il prossimo capitolo. Qui i due hanno spazzato le loro ultime ombre del passato, ed ora sono pronti per rivivere al massimo la loro avventura. Quale sarà il ruolo di Fai che Shanks le darà? Quale sarà il ballo a cui dovranno partecipare? E dove si troverà il famigerato Tesoro degli Avi? Tutto questo, nei prossimi capitoli! Non perdeteli! Un saluto speciale a maho87, la mia carissima sorella OP, che mi regala sempre un commentino sempre gradito. Baci baci sorella OP, e anche a voi altri, ovviamente! Baci baci Fuffy91! Ciao alla prossima!XD

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Capitolo 4
*** Capitolo4: Fra bolle di sapone ***


“ Fai! Dai fammi entrare! È un’ora che stai lì dentro!!!” urlava Shanks mentre al con tempo sorrideva divertito:
“ Un momento, accidenti!” imprecava Fai immersa nella vasca da bagno del suo capitano, sbuffando e giocando con le bolle di schiuma profumata.
Shanks, ridendo come un matto, le intimò:
“ Guarda che se non ti sbrighi, tra cinque minuti entro!!”
“La, la, la…” canticchiava ignorandolo Fai, insaponandosi con la spugna le gambe lucide d’acqua schiumosa:
“ Si, si ignorami. Continua ad ignorarmi Fai, tanto entro, che tu lo voglia o no! Conto fino a dieci, poi spalanco la porta!”
Ma Fai continuava a canticchiare allegra, sprofondando nel bagnoschiuma alla menta di Shanks, il suo, anzi, il loro preferito:
“ Uno…due…tre…quattro…”
Enumerò Shanks, sempre più divertito da quella assurda situazione:
“ …otto…nove…dieci!”
E con una risata che gli fuoriuscì dal cuore, spalancò la porta del suo bagno privato, e trovò Fai che giocherellava con le bolle grandi e con la schiuma, tranquilla ed incurante della sua presenza. Shanks ci rimase di stucco: come era possibile che quella donna, completamente nuda nella sua vasca, davanti a lui, non le importasse nemmeno un po’ di essere osservata in un momento di intimità? Era vero che era entrato sfacciatamente, ma lo aveva fatto senza alcuna malizia, solo per giocare un po’, ma non si sarebbe mai aspettato di trovarla così passiva, ancora immersa nella vasca! Credeva che sarebbero volate saponette, flaconi di bagnoschiuma, sali profumati… invece, niente di tutto ciò! Che donna strana! Pensava sorridendo e ridendo leggermente imbarazzato:
“ Beh, che cosa volevi? Non avevi qualcosa da fare? O volevi solo vedermi nuda?” gli chiese con tono atono e passandosi la spugna insaponata sul bracco destro, e Shanks, arrossendo e ridendo lievemente, le rispose:
“ No, no, tranquilla. Dovevo solo radermi un po’!”
“ Ah, ok!”gli rispose sempre atona e finendo di insaponarsi l’altro braccio, acconsentendo alla sua muta richiesta:
“ Dì, un po’…” le disse Shanks voltandosi verso lo specchio e cominciando a prendere il necessario per radersi nell’apposito ripiano accanto alla specchiera:
“ Mmm, cosa?”
“ Ma tu, non hai un minimo di pudore?! Insomma, mi aspettavo una reazione diversa, non credevo che avresti accettato di, come dire, condividere il bagno!” concluse sogghignando ed osservandola dal riflesso offuscato dello specchio, mentre cominciava a radersi solo superficialmente. Fai, facendo spallucce, le rispose:
“ Che vuoi che mi importi?! In fondo, non facciamo nulla di male: tu ti radi e io mi faccio il bagno! Mica stiamo facendo qualcosa di scandaloso?! Sono cose normali queste, no?”
Shanks rimase ancora più sorpreso di prima, tanto da voltarsi di nuovo verso di lei, con il rasoio a mezz’aria e con la schiuma sulle guance. Fai, appena incontrò i suoi occhi stupiti e lo osservò attentamente, scoppiò a ridergli in faccia, tanto da nascondersi il viso arrossato per la temperatura dell’acqua con una mano e con l’altra a tenersi la mano sulla milza, e contemporaneamente muoveva le gambe nude e lucenti come una bambina sul letto, dopo essersi svegliata:
“ Dovresti vederti…sembri Babbo Natale!!! Hihihahahahahaha!!!” e continuò fino a quando Shanks iniziò a ridere anche lui, contagiato dalla sua allegria e cominciando a risciacquarsi il viso.
“ Ah Fai, sei unica!”
“ Si, lo so!”
Si guardarono di nuovo negli occhi ed iniziarono a ridere di nuovo.
“ Allora?” le disse dopo un po’ Fai, mentre lui si sedeva sul wc e la osservava divertito, aspettando che finisse e chiacchierando un po’:
“ Allora cosa?”
“ Come cosa?! Vuoi dirmi che centra un ballo con la mappa per raggiungere il tesoro degli Avi?”
“ Beh, centra, visto che il ballo in questione è stato indetto dalla marina militare e che la mappa, inoltre, la custodisce il generale di Zama, l’isola successiva a questa, città e sede della marina dei dintorni, nel suo bel cassettino del suo adorato ufficio!”
Fai, ascoltando queste parole, prima smise di insaponarsi, poi si stupì, e poi cominciò a schizzargli acqua, mentre lui sogghignava e cominciava a ridere a crepapelle:
“ DICO, MA SEI IMPAZZITO??? VUOI ENTRARE NELLA SEDE DELLA MARINA MILITARE, CON IL RISCHIO DI FARCI SCOPRIRE, INTRUFOLARCI NELL’UFFICIO DEL GENERALE E, NON SOLO, PRENDERE DI SOPPIATTO LA MAPPA PER IL TESORO ED USCIRE DI SCENA COME SE NIENTE FOSSE?!”
E Shanks, calmo e ormai completamente bagnato, le rispose:
“ Si, esatto!” concludendo in bellezza con un sorrisino accattivante e che infastidì ulteriormente Fai:
“ Esci subito, prima che ti ammazzi o che ti affoghi nell’acqua profumata di menta!” ringhiò ai limiti Fai, e Shanks, dopo essersi passato un asciugamano sulla chioma rossa, le disse tranquillo e ridendo leggermente ,divertito al massimo:
“ Beh, sarebbe una morte profumata e…dolce!” esclamò cominciando a guardarla in modo sfacciato e strano, tanto da farla arrossire,  sta volta non di rabbia,  e, istintivamente, a coprirsi con le braccia incrociate sul seno, anche se coperto dalla schiuma e appiattendosi contro il bordo della vasca.
Quella reazione bastò a Shanks che comprese, che infondo, Fai non era diversa dalle altre sul piano privato, bastava solo provocarla un po’ e cambiava totalmente atteggiamento. Così, ridendo, le scompigliò i capelli bagnati ed uscì, non dopo averle detto:
“ Ti aspetto fuori…vestita però!” e da qui, nuove risate, mentre Fai gliene diceva di tutti i colori mentre si risciacquava con frustrazione!


“ Ti odio!” gli disse digrignando i denti, dopo aver varcato la soglia della cucina dell’Est Wind, mentre tutti la guardavano ammirati e con i cuoricini al posto degli occhi, escluso Shanks, Yassop, Luky ed ovviamente Ben:
“ Ti sei vestita alla fine!” esclamò divertito Shanks, mentre lei gli dava uno schiaffo sulla guancia arrabbiata a morte!
Poi, si sedettero tutti intorno al grande tavolo della cucina e, dopo qualche minuto di silenzio, Fai, che era seduta fra Shanks e Ben, esclamò con un sospiro:
“ Va bene, accetto di collaborare a questo assurdo colpo!”
E di qui urla di gioia e brindisi di prima mattina, accompagnati da balletti sul tavolo con bottiglie di sakè, rum e birra in mano, a cui si unì anche Shanks, che trascinò Fai sul tavolo e dopo una giravolta, con un caschè  di un degno ballerino, le disse:
“ Grazie!”
“ Te lo devo!”e gli scostò un ciuffo rosso e ribelle che gli ricadeva sulla fronte, mentre lui le sorrideva di rimando.
“ Visto che mi accompagnerai, di tua spontanea volontà , a fare shopping lungo i negozi di abbigliamento più costosi di tutta l’isola!”
“ Ah ecco, mi sembrava!” e sorridendo ricominciò a ridere e a scherzare con i suoi amatissimi compagni!


Fine terzo capitolo! Spero vi sia piaciuto! Leggetelo mi raccomando! Un saluto speciale alla mia amicona sorella OP, vero e roby! Un bacione a tutte e tre ed anche a voi! Baci baci Fuffy91!





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Capitolo 5
*** Capitolo5: Acquisti e rivelazioni ***


“Su avanti Shanks, sorridi!! Sembra che ti sto conducendo al patibolo!”
Intimò una Fai che scendeva con non scialane dall’East Wind, mentre Shanks, con la mano in tasca, il capo chino e il mantello più nero della pece che gli svolazzava da un lato all’altro per colpa della brezza frizzante proveniente dal mare:
“ In effetti, non vedo la differenza!”
Le rispose con un sorriso mentre lei sbuffava infastidita, trovandolo esagerato:
“ Buona fortuna capo!”
“Divertiti!”
“Vedi di non torturarla razza di idiota, se no ti ammazzo capito??!!”
E qui tutti a ridere per la minaccia che Luky aveva fatto al suo capitano, il quale, anche lui con il sorriso sulle labbra, gli rispose:
“ Si Luky, grazie! Ci vediamo presto!”
Esclamò con ironia con la voce da femminuccia, che ottenne due reazioni opposte:
I membri della sua ciurma, tra cui anche Ben e Fai, cominciarono a ridere a crepapelle, mentre invece Luky con il fumo che gli usciva dalla orecchie, gliene diceva di tutti i colori, dimenando minaccioso i cosciotti di pollo, fortunatamente trattenuto da un Yasopp prossimo all’embolia per le troppe risate.
“ Quando hai finito di fare il cretino…” cominciò Fai con le braccia incrociate e le gambe leggermente divaricate in una posa alquanto minacciosa:
“ …gradirei che ti sbrigassi, grazie!”
E Shanks raggiungendola e portandosi al suo fianco:
“ Vedo che hai fretta di spendere i miei,e sottolineo, miei soldi!”
E Fai con aria innocente come il suo sorrisetto provocatorio:
“ Si, esatto!”
“Oh, povera me! Beh, viva la sincerità!”
Esclamò Shanks con rassegnazione e sorridendo per disperazione, e Fai ridendo, lo prese sotto braccio e, trascinandolo verso il centro, gli disse per rincuorarlo:
“ Su, su! Ci divertiremo!”
“Eeeh! Immagino, come due pasque!!”
E con quella battuta, risero entrambi.
Così, iniziò il loro pomeriggio all’insegna dello shopping sfrenato, almeno da parte di Fai, Shanks si limitava solo a fare il porta-pacchi, anche se non erano tanto pesanti. Lungo le vie del corso movimentato e pieno di gente più svariata, non c’era il pericolo che qualcuno li riconoscesse, ma Shanks rimaneva comunque sempre vigile, visto che Fai, ormai, era troppo accecata dalle belle vetrine dei negozi più chic di tutta l’isola e dalle gioiellerie che contenevano tutto ciò che lei aveva sempre desiderato, oltre ovviamente a varie profumerie! A volte riceveva anche lauti sconti da qualche commesso abbagliato dalla sua bellezza, ma questo accadeva con tutti i commessi,mentre  le commesse ,invece ,la trovavano simpatica e a volte sbirciavano, con la coda nell’occhio, il baldo giovane dalla chioma rossa che la accompagnava e che la guardava sospirando e talora ridendo divertito.
Shanks rideva per il materialismo sfrenato di Fai; infatti egli sapeva che la sua compagna, fin dall’inizio, amava circondarsi di belle cose, costose o non che siano, che il più delle volte nemmeno indossava o ne usufruiva, ma questo accadeva tutt’al più con i gioielli che le piaceva avere ma non portare.
“ Guarda, non è stupendo?!”
“Cosa?”
Disse Shanks, spegnendo le stelline che illuminavano gli occhi azzurri e luccicanti di Fai, la quale assunse un’espressione di rimprovero da parte della disattenzione del suo compagno:
“ Uffa, ma dove hai la testa! Insomma, un minimo di attenzione per la tua futura compagna di ballo!”
“Già, a proposito! Fai…”
“Mm?”
“Ma tu, in tutto questo saccheggio impazzito, hai comprato il vestito per il ballo?”
Fu un attimo: Fai posò l’ennesimo vestito che aveva in mano da poco, guardò in cielo con un dito a sostenere il mento, segno che ci stava riflettendo, e poi spalancando gli occhioni azzurri che si ritrovava e guardandolo come una folgorata da un’illuminazione, esclamò con decisione:
“NO!”
“Lo immaginavo!” e da qui risate a crepapelle da parte di Shanks, seduto comodamente su di una poltroncina adiacente ai camerini del negozio di abbigliamento femminile, che nel frattempo continuava a ribadirsi che una donna come Fai non l’avrebbe trovata nemmeno ai confini estremi del Grande Blu: era unica e sola!
“ Uffa, che c’è da ridere! Mi è passato di mente!”
Esclamò alterata Fai, mentre Shanks intensificava le risate:
“Ero prevenuto a questo, tranquilla!”
“Che vuoi dire?” gli chiese Fai interrogativa:
“Voglio dire…” iniziò Shanks alzandosi dalla poltroncina lentamente, cessando di ridere con un po’ di difficoltà e avvicinandosi a lei inesorabilmente ,con il movimento di un ghepardo che cammina tranquillo nella savana, e sorridendole accattivante, come solo lui sapeva fare, le sventolò davanti agli occhi increduli un pacco semplice ,bianco con una scritta in corsivo dorata al centro:
“ …che ci ho pensato io! Tieni, regalino!” e glielo consegnò in mano. Fai, leggermente imbarazzata da quel gesto da parte del suo capitano, e soprattutto sorpresa, guardò prima il pacco e poi incrociò gli occhi sorridenti e privi di ombre di Shanks, il quale la incitava ad  aprirlo, sempre rimanendo a quella distanza da lei, quindi vicinissimo, facendola di nuovo cadere verso quello stato di suggestione che ogni volta le provocava la sua vicinanza eccessiva.
Fai, con mani tremanti per l’emozione, lo aprì e con doppio stupore, facilmente leggibile nei suoi occhi azzurri e trasparenti come l’acqua, scoprì un bellissimo vestito lungo, elegante, aderente, con una scollatura esagerata come la spaccatura al lato destro, con un set di guanti merlettati neri abbinati con il vestito, nero più dei suoi capelli o del mantello di Shanks, e cosa più sbalorditiva, all’interno del pacco di grandi proporzioni, né scoprì un altro che, affrettandosi ad aprirlo, scoprì che contenevano delle scarpe con il tacco di almeno 10 centimetri, argentati e luccicanti di brillanti.
Lo stupore e la sorpresa di Fai erano oltre il limite irraggiungibile: in tutta la sua vita mai aveva visto dei regali così belli, che non erano nemmeno lontanamente paragonabili a tutti quelli che aveva acquistato quella mattina:
“ Allora? Ti piacciono?”
Le chiese Shanks, sogghignando allegro; domanda retorica la sua, visto che l’espressione di Fai era più che una risposta soddisfacente:
“Io…io, non so che dire!” era la verità, davvero non si sarebbe aspettata un regalo simile da parte di Shanks, ridendo contento:
“ Oh, per una volta ti ho rimasto senza parole!”
E da qui nuove risate, che non contagiarono stavolta Fai, ancora sconvolta; per quanto si ricordasse, a Shanks non piaceva fare regali, per lui il più grande regalo era l’amicizia e le avventure che offriva a lei e ai suoi uomini, quindi era rimasta sbalordita da quel gesto, tanto che non riuscì a trattenersi nel chiedergli:
“ Shanks, ma tu di solito non fai regali, giusto?”
E lui, smettendo di ridere, ma sempre sorridente, le rispose:
“ Beh, si, lo ammetto!”
“ Ma allora, perché proprio a me?! A me che, tra l’altro, dopo quello che ti ho fatto…pensavo che…si insomma…”
Confusa, abbassò lo sguardo verso il vestito che le aveva regalato il suo capitano e ne accarezzò lievemente la stoffa, mentre Shanks la osservava serio ed era come se stesse studiandola in ogni piccolo atteggiamento scostante o schivo. Poi, con decisione, le sollevò il mento con le dita, costringendola ad annegare nel suo sguardo penetrante e magnetico, che ogni volta, la faceva tremare per l’emozione:
“ Ora basta Fai! È inutile rivangare nel passato! Quel che è stato, è stato! Ora dobbiamo solo guardare al futuro. Io…sono contento che tu ed io abbiamo riallacciato un rapporto simile a quello passato, con la differenza che stavolta è meno complicato ed ignoto, giusto? E poi, quando ho visto questo vestito esposto in vetrina, prima di entrare in questo negozio, ho deciso di acquistarlo perché…perché credo ti starà d’incanto indosso. È un completo con sandali abbinati: so che a te piace il nero e i vestiti di questo genere, così ho pensato di farti una sorpresa, ecco tutto! Allora, che ne pensi?”
“é…è magnifico! Mi piace tantissimo, grazie Sh…capitano!”
“Capitano?!” rimase stupito Shanks, visto che era da molto che Fai non lo chiamava capitano:
“Si, capitano!” esclamò decisa, sorridente e con gli occhi lucidi Fai, e con un sospiro, Shanks le lasciò il mento e, prendendola per mano, la trascinò verso il bancone, pagò al posto suo e guidandola verso una gelateria vicina, le offrì un cono al cioccolato e panna, mentre per lui nocciola e caffè.
Seduti su di una panchina al centro della strada principale, osservavano il via vai della gente che, indaffarata, correva qua e là, chi sorridente, chi apprensiva, chi inquieta e chi arrabbiata…insomma, dai generi più svariati! Mentre mangiavano il loro gelato,  Shanks e Fai commentavano i passanti ed i loro atteggiamenti, ridendo a crepapelle come in passato.
“Shanks, non ti sembra di essere davvero una coppia di fidanzatini?”
“ Si, in effetti si! Ma non come gli altri!”
“Ah no, questo davvero no!”
E di nuovo risate, ma stavolta Shanks si soffermò a guardarla ridere, e il suo cuore si alleggerì di una strana oppressione che fin ad allora aveva lo aveva oppresso.
“ Che c’è? Ti sei incantato?”
E lui, facendo spallucce, le disse non curante:
“ Niente, mi piace vederti ridere!”
“ Ehi, non è che ti stai innamorando di me?” e qui risate da parte di Fai, mentre Shanks invece si limitò a sorridere pensoso:
Io, innamorato??Di Fai? Ma a queste domande, non seppe trovare risposta, stranamente.
Non si era mai immaginato innamorato, e del resto, non aveva mai ipotizzato il suo tipo di donna ideale. Che fosse davvero Fai la donna della sua vita? In fondo ci stava bene con lei, mai nessuna l’aveva fatto ridere così tanto nell’arco di ogni giornata trascorsa insieme a lui. E poi, il bisogno di vederla sempre sorridente e felice, quello di cercarla per farsi aiutare, ma non solo, almeno di rivederla. Perché, doveva ammetterlo, lui ci teneva a Fai, ma mai aveva considerato l’ipotesi di vederla oltre un amica. Ma adesso, adesso…non sapeva, era come se fosse scattato qualcosa in lui, qualcosa di insolito ed inesprimibile a parole:
Oh mio Dio! Davvero mi sono innamorato di Fai??!!
Quella nuova rivelazione lo sgomentò. Ma in un modo dolce e sereno, che gli invadeva tutto l’essere sia interiore che esteriore, lasciandogli una sensazione di calore.
Ma poi concluse:
“Noooooooooooo!!! Impossibile!...ho capito devo parlarne con Ben. Solo lui mi può capire, credo!”
“Ma che fai? Vuoi venire o no?”
“ Un momento, un momento! Uff, la solita impaziente!”
No, era impensabile: alla fine Shanks concluse che Fai per lui, era solo un’amica cara a cui voleva tanto bene, ma da qui a dirle che l’amava. Ma, chissà come si faceva a comprendersi innamorati?!
Shanks decise di lasciar perdere questo argomento e si concentrò solamente sul suo prossimo obbiettivo: il ritrovamento del Tesoro degli Avi!


Ma Shanks smetterà davvero di pensarci? Chissà, leggete e scoprirete, carissimi lettori e lettrici!XD Scusate ancora l’imminente ritardo. Saluto la mia cara sorella OP, che mi lascia sempre dei commentini deliziosi!XD Baci baci a tutti voi, la vostra Fuffy91! Alla prossima, ciaooooooooooo!!!XD




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Capitolo 6
*** Capitolo6: Come bambini dell'asilo! ***


Durante tutto il tempo  impiegato per raggiungere il porto, Shanks non aveva smesso di osservare la sua compagna, che l’affiancava durante il cammino: doveva ammettere che Fai era diventata ancora più bella di quanto ricordasse e, forse, anche più avara e spendacciona, ma del resto,a lui non dispiaceva affatto questo lato del suo carattere, anzi, a parer suo, la rendeva ancora più affascinante ai suoi occhi!
“ Avanti, che c’è?” gli chiese tutto ad un tratto l’oggetto della sua ammirazione, fermandosi di botto e portandosi le mani ai fianchi, in gesto di sfida:
“Niente!”
Le rispose facendo spallucce e sorridendole come al solito:
“ Se davvero non è nulla, allora perché mi fissi ostinatamente?”
Shanks, a quelle parole, prima sussultò sorpreso ma senza darlo a vedere, e poi continuando a sorriderle ostinato, le rispose provocatorio:
“ Ti scoccia se ti osservo?”
E Fai, stavolta sussultando lei visibilmente, ma al contrario di lui, non curandosi di darlo a vedere o meno, gli rispose cercando di ridarsi un contegno, ma non riuscendo a nascondere il suo disagio, arrossendo lievemente , portandosi una ciocca di capelli ribelle dietro l’orecchio ed evitando accuratamente il suo sguardo, gli rispose:
“ Non è questo…è solo che…che…insomma…”
Inciampava nelle parole e consapevole del sorrisino beffardo che Shanks le stava rivolgendo, non fece altro che aumentare il suo disappunto ed il suo imbarazzo, dandosi mentalmente della stupida:
“ Che? Continua dai!” continuò imperterrito Shanks, avvicinandosi di più a lei, tanto da sfiorarla con il mantello che gli avvolgeva elegantemente la spalla con il braccio mancante, e smuovendole con il respiro regolare e caldo i ciuffetti ribelli della frangetta corvina:
“ Bastardo, lo fa apposta! Lo odio!” pensò spazientita Fai, e stizzita sospingendolo lontano da sé, facendo pressione con la mano destra sul suo ampio petto ,scoperto provocantemente dalla camicia immacolata quasi completamente sbottonata che lui indossava, ed esclamando sempre rossa in volto per la rabbia e l’imbarazzo della sua vicinanza:
“ Smettila, Rosso! Non sei divertente! Ed ora andiamo, o gli altri ci daranno per dispersi!”
“Ok, ok! Non ti scaldare, violenta che non sei altro!” disse Shanks sorridendo sornione per la piccola vittoria personale, e cominciando a rincamminarsi dietro di lei, mentre quest’ultima sbuffava irritata e lasciando perdere lo scambio di battutine taglienti. Intanto, Shanks continuava a sorridere e ad osservarla divertito: Fai diventava ancora più attraente quando si infuriava, soprattutto con lui, ed inoltre notò con sorpresa che lei si imbarazzava subito quando le si avvicinava più del solito, e questo pensiero gli scaturì un altro sorriso; vuol dire che non gli era del tutto indifferente sul piano fisico, e questo per il momento, lo incuriosiva, visto che aveva un altro pretesto per stuzzicarla, che decise di attuare immediatamente.
Infatti, avvicinandosele da dietro, quasi impercettibilmente,  le sussurrò all’orecchio:
“ Sai che sei carina quando ti arrabbi?”
Fai, trasalendo a quelle parole e a quella nuova vicinanza inaspettata,  arrossì di nuovo, maledicendosi per essere tanto vulnerabile con lui in quelle circostanze, sfogò tutta la sua rabbia per sé stessa urlandogli contro:
“ Già, e tu lo sai che sei un demerito bastardo con la B maiuscola?!”
E Shanks scostandosi da lei, ridendo come un matto, e cercando di schivare gli schiaffi, i pugni ed i calci che Fai gli stava infliggendo, corse più velocemente verso il porto, inseguito a ruota da una Fai infuriata fino all’inverosimile, e salendo velocemente il ponte della sua nave, si nascose dietro Ben, che intanto stava cercando di fumare in pace, mentre gli altri ridevano a crepapelle come il loro capitano inimitabile e sorridendo per quella piccola piratessa rossa in volto per il nervosismo e che cercava di colpire il povero malcapitato dai capelli rosso fuoco:
“ Allora, vi siete divertiti?” chiese Yasopp poco dopo con calma ad uno Shanks felice e divertito più che mai, durante il pranzo:
“ Si, diciamo di si! Fai è uno spasso, anche se isterica!”
“ Chi sarebbe l’isterica?! Vuoi un altro po’ di pugni in testa, idiota di un Rosso?”
“ No, no grazie, sono sazio di pugni, perché non provi con gli schiaffi?”
“ Meno male che sei tu a chiedermelo e non sono io a prendere l’iniziativa!”
“ Eh, visto che modestia!”
“ Oh, si come no! D’ora in poi ti chiameremo Modestino, ti va bene come soprannome, oltre che idiota, pazzo, nevrotico, logorroico, pirata della peggior specie…uhm, dimentico altro? No, non mi sembra!” concluse Fai con un sorrisino stampato sul suo visino angelico ma dallo sguardo da diavoletto, seguita da risate e schiamazzi vari da quei pirati unici nel loro genere, come del resto anche il loro capitano, che se pur consapevole di essere lui l’oggetto dei suoi insulti, non poteva fare a meno di ridere dell’umorismo di quella incredibile piratessa dagli occhi azzurri e dai capelli più neri del suo mantello:
“ Tu…tu sei in-credibileee…hahahahahaha…!” e da qui altre risate, che finirono per contagiarla.
“ Uhm, Jack è buonissimo questo stufato alle verdure! Complimenti!”
“ Beh, grazie Fai!” le rispose il cuoco di bordo della ciurma di Shanks il Rosso, il più timido di tutti, tanto che al complimento della bella Fai, arrossì lievemente imbarazzato:
“ Ma dai, che fai? Ti vergogni per i complimenti di questa pazza?! Per lei anche una patata lessa sarebbe un piatto squisito!” esclamò Shanks, interrompendo quel momento di calma:
“ Uffa, ma perché non mangi e stai zitto una buona volta, idiota! E poi, perché diavolo ti siedi sempre vicino a me mentre mangiamo, si può sapere?”
“ Veramente, io mi sono seduto vicino a Ben, non vicino a te!  Sei tu che ti sei seduta accanto a me, non il contrario dolcezza!”
Disse tranquillo Shanks portandosi il cucchiaio alle labbra e mangiando in un sol colpo tutto il suo contenuto:
“ Ti ho già detto di non chiamarmi dolcezza, e poi non è vero, stai cambiando tu le carte in tavola, scemo!”
“ La smetti di insultarmi, un po’ di rispetto! E si da il caso, che io sono il capitano e mi siedo dove mi pare. Se non ti piace la mia compagnia, spostati tu!”
“ Perché io?! Spostati tu!”
“ Ma sei tu che non mi sopporti, non il contrario!”
“ Se tu la smettessi di comportarti come un idiota quale sei e di commentare ogni mia parola, forse non mi daresti fastidio!”
“ La volete smettere! Sembrate dei bambini dell’asilo nido! Mangiate e state zitti, così non vi darete fastidio a vicenda!”
“ Ma è lui/ lei che ha cominciato!” dissero all’unisono i due litiganti, indicandosi a vicenda e giustificandosi con Ben, che sospirò rassegnato, mentre  gli altri ridevano a quella scena, e i due  finirono per esserne contagiati.
“ Un brindisi, per la nostra Fai!” esclamò uno dei ragazzi alzandosi in piedi ed indicandola amabilmente:
“ Siiiiiiiii!!” seguirono a ruota tutti gli altri, alzando i calici pieni di ogni tipo di bevanda: rum, liquore, vino bianco o rosso, birra , sakè...
“ Grazie tanto, siete carinissimi!” esclamò contenta Fai per quella manifestazione di affetto da parte dei suoi compagni di viaggio:
“ Io non ho brindato!” disse Shanks bevendo tranquillo il suo quotidiano boccale di sakè:
“ D’accordo, tutti tranne Shanks, va bene così?!”
Disse esasperata Fai, causando di nuovo altre risate felici, mentre tutti pensavano:” Quei due non cambieranno mai!”
“ E va bene, brindo anch’io! Alla mia salute!”
“ Però, altruista capo!” commentò Yasopp, sorridendo:
“ Che ti aspettavi da un egocentrico come lui?!” disse Rosetta mettendogli un braccio intorno al collo in segno di fratellanza:
“ Giusto, per non dimenticare che è un idiota patentato!” esclamò Luky Lou sorridente e massaggiandosi la pancia stra piena, dopo la seconda portata di pesce fritto:
“ Già, uno come lui usa il cervello solo in casi di emergenza!” disse Ben partecipando alla parata di insulti al loro capitano, che tranquillo, accavallando le gambe in modo tipicamente maschile, beveva sorridendo contemporaneamente:
“ Per tracciare rotte strampalate…” iniziò Jack incominciando a sparecchiare:
“ Per evitare uragani…” disse un altro:
“ Per mangiare…” ancora un altro:
“ Per bere…” un altro di seguito:
“ Soprattutto per bere, Luke!” gli ricordò Yasopp:
“ Forse per dormire, visto che lui dorme sempre, praticamente da quando è nato!” disse Joh, il più piccolo di tutti, aveva solo 22 ,con la faccia da furbetto, biondo e riccio:
“ Già, bravo Joh, ci hai azzeccato!” gli disse Luky cominciando a ridere di gusto:
“ C’è altro, ragazzi, o posso considerarmi assolto?” chiese a tutti i suoi sogghignanti amici uno Shanks apparentemente tranquillo e sornione:
“ No, mi dispiace capo! Manca il commento di Fai!” esclamò indicandola con un gesto del capo Yasopp, seguito da tutti gli altri che la osservavano curiosi di conoscere il suo sarcastico commento su Shanks:
“ Beh, ragazzi, credo di avervi già detto tutto su questo individuo, che all’apparenza potrebbe sembrarvi l’ultimo esemplare di ominide dalla testa rossa, ma…” continuò sogghignando malefica mentre gli altri iniziavano a ridere non facendola finire:
“No, no, aspettate…” iniziò a ridere anche lei, ormai del tutto contagiata, ma poi con fatica riprese:
“ Posso tranquillamente affermare che il nostro caro capitano deve solo stare tranquillo, perché noi, visto che gli vogliamo così tanto bene, lo asseconderemo e lo seguiremo anche se lo compatiremo per la sua enorme stupidità, visto che il suo quoziente intellettivo è pari ad un chicco di grano, ma noi di certo non ci soffermeremo su questo misero particolare, vero ragazzi?”
Ma ormai erano completamente partiti per il mondo delle risate cronache,  solamente Shanks era l’unico che non rideva, ma si limitava a sogghignare pericoloso, tanto che con uno scatto di reni si alzò e guardò Fai con uno sguardo poco raccomandabile, tanto che la nostra sorridente piratessa gli chiese sempre ridendo:
“ Che dici, inizio a correre?”
“ Ti conviene!”
Gli rispose ridendo pure lui, nettamente contagiato!
E così iniziarono a rincorrersi per tutta la stanza, quasi investendo Jack che portava un abbondante servizio di piatti sporchi tra le mani, facendo il girotondo del tavolo circondati da pirati brilli e felicissimi nei loro bagordi, che cercavano di dare un netto vantaggio a Fai trattenendo il loro capitano, che con morsi pugni e bottigliate in testa riusciva sempre a liberarsi in tempo per raggiungerla. Fai si nascose sotto il tavolo, cercando di seminarlo ma Shanks la raggiunse e la afferrò per la caviglia, ma lei prontamente si liberò dalla sua presa e si arrampicò su Luky, afferrandolo per la pancia e sedendosi in braccio a lui, gli sorrise soddisfatta.
“Non potrai restare in braccio a lui per sempre. Prima o poi mi vendicherò, stanne certa!”
“ Tipica frase dei perdenti!” gli disse e fece la linguaccia Fai, mentre tutti ridevano e Luky per primo gli urlava:
“ Ha ragione!” e di qui nuove risate che si spensero nel corso della sera!



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Capitolo 7
*** Capitolo7: Dichiarazioni ***


Rinchiusa nella sua stanza, Fai stava provando già da tempo i suoi nuovi vestiti, trovandoli uno più bello dell’altro. Ma del resto lei aveva sempre avuto gusto nel vestire, e di solito tutto quello che indossava le conferiva un aria elegante e raffinata, oltre  che intrigante e provocante, a parere di molti uomini, anche se lei non si considerava una loro mangiatrice, anzi, piuttosto una donna normale, bella, certo, ma normale sotto certi aspetti!
Mentre osservava sorridente la sua immagine riflessa nel grande specchio dai contorni dorati e di uno stile antico, che la rispecchiava completamente, e si girava e si rigirava per vedere se il suo nuovo abito azzurro con giochetti bianchi e brillantinati  le stesse bene, il suo sguardo venne catturato dal pacco che conteneva il vestito che Shanks le aveva regalato, riposto sull’ampio letto accuratamente.
Si avvicinò e lo ammirò in tutta la sua interezza stendendolo sulla trapunta rosa, in contrasto  col suo color nero pece. Non c’era che dire: era bellissimo, lo stile elegante che piaceva a lei, con un taglio provocatorio e raggiante.
All’improvviso, sentì un fruscio impercettibile di stoffa e il rumore lieve di passi calmi e misurati, che si avvicinavano molto lentamente ma inesorabile. Sorrise Fai, perché conosceva molto bene l’identità dell’individuo dietro di lei, ma decise di stare al gioco, tanto che, all’ultimo momento, con uno scatto cercò i sfuggirgli con un risolino divertito, ma lui fu più veloce di lei e, con sua grande sorpresa, Fai si ritrovò imprigionata contro il suo scherzoso aggressore, che con un sorrisino provocatorio, le disse quasi sussurrando:
“ Te l’avevo detto che mi sarei vendicato,prima o poi! Dovresti saperlo Fai, io mantengo sempre le promesse!” concluse stringendola ancora di più verso di lui, mentre lei rabbrividiva a diretto contatto con il suo petto caldo e perennemente scoperto.
Per un po’ Fai, rossa in volto per l’imbarazzo e l’emozione, non riuscì a proferire parola e rimase rigida tra le sue braccia. Shanks, dal canto suo, si deliziava del calore che il corpo di Fai sprigionava a contatto con il suo, e la stringeva cercando di non soffocarla, come di solito faceva Luky!
Fai invece stava letteralmente per svenire rimanendo avvinta a quel corpo muscoloso, tonico e caldo, e fu allora che pensò cominciando ad imporporarsi ancora di più le guance ed il viso:
“ Maledizione! Ma perché cado in questo stato pietoso ogni volta che Shanks si avvicina o mi abbraccia? Oh mio Dio, Shanks mi sta abbracciando! Ma, come osa?! E perché io non gli dico nulla! Forse perché mi piace stare così con lui! Ma allora, perché non riesco ad essere disinvolta come mi è sempre successo con molti uomini, certo, non moltissimi, ma di solito non mi comporto così! Accidenti, come lo odio! Beh, non lo odio davvero…solo quando fa così…così…lo sfrontato!
Vabbè, esagerata! Non è davvero così sfrontato! Mi sta solo abbracciando, nulla di più! Quello che mi chiedo è il perché!”
Già , in effetti se lo stava chiedendo anche Shanks il perché di quel gesto. Lui non era il tipo da effusioni, sia in pubblico che in privato, solo se era veramente coinvolto:
“Forse perché sono davvero coinvolto! Accidenti, Fai, mi hai incastrato!” pensò ridendo fra sé e sé.
Shanks il Rosso che si faceva incastrare da una donna, e per giunta con una reputazione non certa degna di lode: ladra, materialista, avida, traditrice …, ma pur sempre Fai!
Chissà cosa avrebbero pensato Ben e gli altri di questa sua nuova situazione. Sicuramente avrebbero riso di gusto, conoscendoli! Ma intanto che era immerso da tutti questi pensieri, lui stava ancora abbracciando Fai teneramente.
“ Ehm…Shanks…” iniziò Fai con voce ovattata dall’emozione. Al suo richiamo, l’interpellato parve ridestarsi e tornare alla realtà, tanto che abbassò lo sguardo verso di lei e la vide tutta raggomitolata sul suo petto con il visino rosso rosso, forse più dei suoi capelli. Gli venne da sorridere a quella vista di una Fai imbarazzata e rigida per l’emozione, forse sconvolta più di lui.
“ Ti sta bene questo vestitino! Almeno sembra che non stai andando ad un funerale!” disse per smorzare la tensione che si era accumulata in quella stanza:
“Idiota, ti sembrano cose da dire in un momento simile?!” le sfuggì, tanto che arrossì di nuovo di botto, si portò una mano vicino alla bocca e nascose il viso contro il suo petto, mentre lui rideva di cuore!
Poi smise immediatamente e, scostandosela un po’ da sé, e portando il suo sguardo al suo, le disse serio e con voce calda e profonda:
“ Cosa vuoi che ti dica, allora, Fai?”
E lei, sempre arrossendo:
“Non, non lo so…” quella situazione, creata chissà come, stava sfociando nel pericolo.
“ Beh, allora te lo dico io…” iniziò Shanks:
“ In questo periodo, ma forse anche prima di rivederti, ho riflettuto su quello che provo, e ho scoperto che…”
E la guardò dritta negli occhi luccicanti, e per un attimo pensò che forse era meglio dire nulla e lasciare le cose come stavano, ma lui proprio non ce la faceva a tenersi tutto dentro, non era nel suo carattere. Prima di pranzare, ne aveva discusso anche con Ben, sul ponte, mentre  il suo amico fumava e lui osservava il mare calmo, e lui gli aveva detto senza giri di parole e mezzi termini:
“ Beh, e che aspetti a dirglielo? Credimi, conoscendoti se ti tieni tutto dentro, non ce la fai e prima o poi o ti ammali o finisci per scoppiare, e credimi, non ti conviene arrivare a quel punto!”
E aveva ragione il suo vice, come sempre del resto. Certo, lui non era un grande ammiratore di Fai, ma in fondo le voleva bene come ad una sorella.
“Che?” lo riscosse di nuovo la sua compagna, impaurita ma allo stesso tempo curiosa di scoprire cosa le volesse rivelare il suo capitano, che prese un grande respiro, si fece coraggio e guardandola di nuovo negli occhi fissi, le disse:
“Che tu mi piaci Fai!”
Fai lo guardò allibita, non riuscendo a credere a quella rivelazione:
“ Si , mi piaci Fai, in tutti i sensi. Ecco l’ho detto!” le ripeté  facendo un gran respiro e guardandola speranzoso, sentendosi leggero e sereno dentro, come sempre prima di conoscerla.
“Io…”
Cercò di iniziare Fai, ma davvero non sapeva cosa dire! L’aveva colta di sorpresa, facendole quella rivelazione.
Certo, tra di loro c’era sempre stato un feeling, ma non avrebbe mai immaginato che un giorno…Shanks…no era assurdo!
“Io, Shanks…” continuò, senza riuscire a formulare una frase sensata. Era come se il suo cervello non volesse premere il tasto interrottamente acceso ON.
“ Lascia stare! Dimentica tutto! Consideralo solo uno sfogo!” “Anche se non è esattamente questo!” pensò triste Shanks, mentre pronunciava quelle parole tanto amare. Evidentemente, se non sapeva cosa rispondergli, era ovvio che non le interessava e che non sapesse cosa dirgli per rifiutarlo.
Stava già per avviarsi verso l’uscita della stanza della sua amata compagna, quando si sentì afferrare per il suo unico braccio e costretto a girarsi con forza, e quando i suoi occhi si rispecchiarono in quelli luccicanti e scintillanti di rabbia e indignazione di Fai, trasalì visibilmente:
“ Cos’è, mi stai prendendo in giro? Prima mi fai una sottospecie di dichiarazione e poi, dicendo che era solo uno sfogo…” pronunciò queste ultime tre parole facendogli il verso con frustrazione e rabbia insieme, che fuori dal contesto, poteva sembrare davvero comica:
“…scappi fuori dalla mia camera come se niente fosse?! Dico, ma chi ti credi di essere, bello?! Solo perché sei Shanks il Rosso, credi di essere qualcuno anche fuori dal contesto piratesco?! Eh no, carino, ora siamo solo tu ed io e in quanto tale esigo un minimo, anzi, esigo rispetto!”
Shanks era sbalordito ma, nello stupore di quella reazione, non riusciva altro che a pensare:
“Dio, quanto è bella quando si arrabbia!” e gli venne da sorridere divertito, e questo non fece che acuire ancora di più l’ira di Fai, che si sentiva ancora più indignata:
“ Si può sapere che cos’hai da ridere?”
Disse scuotendolo adirata più con sé stessa che con lui, e non riuscendo a capire perché lo tratteneva invece di spingerlo fuori dalla sua camera a calci o a pugni se era possibile:
“ Vuoi saperlo davvero?” le chiese Shanks, sorridente ancora:
“ A questo punto, sfogo in più sfogo in meno…” gli rispose facendo spallucce, apparentemente indifferente:
“ Ho appena pensato che sei molto bella quando ti infuri!” e lei, lasciandolo finalmente per il braccio e sbuffando, gli disse:
“Me lo hai già detto questo pomeriggio!”
E Shanks ridacchiando:
“Si, ma non ti ho detto che sei bella, ma carina!”
Puntualizzò, mentre lei gli dava le spalle rimettendo a posto il vestito che le aveva regalato, riponendolo nell’armadio.
“Fai…io…non volevo scappare poco fa, come tu pensi!”
Le disse passandosi la mano fra i capelli scarlatti e cercando di avvicinarsi a lei con passo lento ma deciso. Ma proprio quando cercò di sfiorarle la spalla scoperta dalla leggera e sottile manica del vestito, lei si scostò per esclamare adirata:
“Beh, è quello che lasci intendere! E poi…e poi a me non interessa affatto, ecco!”
Esclamò decisa ma poco convinta nel proprio in coscio. Sapeva che, in realtà, cercava solo di  auto convincere la sua mente annebbiata dalla confusione, mentre il suo cuore, al contrario, aveva cominciato a battere più del solito fin dal momento in cui lui l’aveva abbracciata e poi aveva pronunciato quelle parole sconvolgenti, ma in fondo sperate.
Shanks, dal canto suo, era rimasto colpito dalla sua ultima frase, detta in un modo così deciso, per giunta. Quindi, questo, non faceva che rendere ancora più certa la sua ipotesi, e così abbassando il capo e puntando il suo sguardo, velato da quei bellissimi ciuffetti ribelli e rossi come le fiamme di un fuoco attizzato, verso un punto indefinito del pavimento in legno, le disse, mentre lei cominciava a pentirsi di quello che aveva detto:
“ Bene, allora credo non ci sia altro da aggiungere.”
E senza voltarsi a guardarla, si diresse di nuovo verso la porta, stavolta per andarsene sul serio, ma non sollevato e felice come si aspettava, ma rammaricato e deluso, cosa che Ben non gli aveva accennato affatto.
Strano, di tutte le donne che poteva avere, l’unica che non lo ricambiava, era proprio quella di cui era innamorato. Perché ormai era inutile mentire a sé stesso. Le aveva detto “ Mi piaci” quando poi avrebbe voluto dirle “ Mi sono innamorato di te”. Ma ora non aveva più alcuna importanza. Si sarebbe richiuso quella porta alle spalle e avrebbe cercato di vederla solo come una amica, una cara e dolce amica…anche se sapeva che sarebbe stato difficile.
“Aspetta!” sentì bisbigliarle, ma bastò quel solo fievole sussurro a fermarlo e fargli battere di nuovo il cuore a mille:
“Io…io non volevo dirti quello che ti ho detto prima! Ero…ero arrabbiata con te perché mi hai detto che i tuoi sentimenti per me, erano solo fonte di uno sfogo. Come se  provare qualcosa per me, sia solo una cosa ingombrante o indesiderata…è solo per questo che mi sono offesa, ma non volevo cacciarti via.”
Aveva detto tutto di un fiato, formulando finalmente un discorso vero e sensato, stavolta non dettato dall’indignazione o dall’ira, bensì dal suo cuoricino malfidato e ribelle, forse quasi quanto quello di Shanks, o magari di più!
Dal canto suo, Shanks sentiva dentro di sé riaccendersi la speranza, tanto che si voltò verso di lei e, stupito, vide una Fai rossa in volto e che impacciata ed in un moto di nervosismo, si contorceva le mani affusolate, distogliendo accuratamente lo sguardo azzurro ed imbarazzato dal suo, che ora sorrideva contento. Allora non gli era del tutto indifferente!
“ E cosa vuoi da me Fai?” le chiese curioso di conoscere la sua reazione e portandosi di nuovo verso di lei:
“ Beh, non so!” gli rispose, ma sapendo perfettamente cosa voleva da lui!
“ Amicizia?” le domandò per aiutarla, e portandosi di un passo verso di lei:
“ Si, naturalmente!”
Rispose Fai, consapevole che lui le si stava avvicinando in una maniera quasi minacciosa:
“ Comprensione?”
“Si…”
Era quasi vicino:
“ Rispetto?”
“ Certo”
Era sempre più vicino:
“ Avventura?” le chiese sorridente, facendola a sua volta sorridere:
“ Beh, mi sembra ovvio, altrimenti non sarei sulla tua nave!”
“Giusto! E…”
Ora le era vicinissimo, tanto da sfiorarla, e respirando pesantemente per l’emozione, le sussurrò all’orecchio, aspirando il suo profumo indescrivibile:
“ …amore?”
E lei, guardandolo dritto negli occhi scuri e scintillanti come stelle, gli ripeté:
“Amore?!”
“ Si…” le rispose Shanks, incantandosi ad osservare le sue labbra, rosse, morbide e dischiuse, e scommetteva anche calde a contatto con le sue. Per un po’ Fai non disse niente, e abbassò lo sguardo pensando e riflettendo sui suoi veri sentimenti nei confronti di Shanks e soprattutto a cosa rispondergli, perché era ovvio che volesse conoscere la risposta alla sua dichiarazione,  che lei aveva evitato fino a quel momento.
“ Shanks, io…” prese un gran respiro e scelse la decisione più saggia:
“ Io credo…anzi, no!...Shanks, tu mi piaccia!” esclamò decisa, guardandolo dritto negli occhi e dando voce finalmente alle tre semplici sillabe che le stava gridando il cuore impazzito e, fino a qualche tempo fa, anche la mente asfissiante.
“ Dici sul serio Fai?”
Le disse Shanks esultante per la gioia della sorpresa:
“ In tutti i sensi!” gli rispose, sorridente.
Shanks l’abbracciò felice più che mai, sentendosi ricambiato, ma quando incrociando i suoi occhi divertiti e azzurri più che mai, stava per baciarla sulle labbra, lei lo fermò scostandolo con una mano e accarezzandogliele con le dita:
“ Calma Shanks. Andiamoci piano, ok?” gli chiese sorridente, e con un tono di dolce rimprovero nella voce per la sua tenera impazienza e lui, imbarazzato, sciolse il loro abbraccio lentamente e le sussurrò:
“ Si, scusa, hai ragione! Però, sono così felice che…”
“Davvero sei felice?” gli chiese sorpresa e contentissima insieme:
“Certo, perché, tu no?!”
“Si certamente, ma io reagisco in maniera differente da te, evidentemente!”
“Si in effetti sembri calmissima!”
“Beh, credimi, non è così, ma…ehi, ma che ti prende!” ed iniziò a ridere divertita più che mai, visto che Shanks l’aveva presa e rovesciata sul letto morbido e trapuntato, e aveva cominciato a farle il solletico dappertutto.
“ Mi piace vederti ridere e…farti ridere! Ora posso farti tutto quello che voglio! Sei ufficialmente la mia ragazza adesso, giusto?” le chiese divertito e felice.
Fai era felice come e, forse, più di lui, ma le sembrava che stesse correndo troppo. Anche se conosceva tutto di lui, preferiva andare per gradi su questa loro nuova relazione, e non precipitare le cose. Colta da questi improvvisi pensieri, smise di ridere per un po’ e il suo volto da luminoso divenne opaco e pensieroso. Shanks si accorse del suo mutamento e scostandosi un po’ da lei, le chiese preoccupato:
“Cosa c’è Fai?”
E lei, scuotendo la testa leggermente, ritornando alla realtà, trasalendo un attimo e incontrando i suoi occhi apprensivi, gli accarezzò una guancia per tranquillizzarlo, accompagnando il gesto con un sorriso dolcissimo, che fece mancare di un battito il cuore di Shanks, come anche la tenerezza di quella carezza ,che avrebbe calmato anche il più indomabile dei purosangue selvaggi, gli disse:
“Tranquillo, sto bene! È solo che…”
“Solo che?” le chiese Shanks , baciandole il palmo della mano e poi le dita, il tutto che fece rabbrividire Fai, ma non di paura, bensì di sorpresa e piacere, cosa più preoccupante!
“Ecco questo!”
“Questo, cosa?” sogghignò lui, accarezzandole il dorso di quella mano che non aveva mai smesso di ricoprire di piccoli baci:
“ No, aspetta aspetta!”
Gli intimò, scivolando via la mano dalla sua, più grande, forte e abbronzata, mettendosi a sedere sul letto:
“Credo che stiamo, anzi, stai correndo un po’ troppo!”
“Perché?” le chiese innocente sinceramente. Per lui era normale coccolare la donna che si ama. Che cosa c’era di male in questo?! Mah, a volte non la capiva affatto…ma era questo che la rendeva ancora più  interessante!
“Come perché?! Stiamo insieme da meno di venti minuti, e tra poco ci manca solo che mi chiedi di sposarti!”
“Perché? Vuoi che ti sposi, Fai?” le chiese, tanto per farla arrossire, e così fu. Era bellissima quando si imbarazzava, ma lei era bella in tutto.
“Scemo, era retorica!”
“Ah, scusa!” le disse sorridendo sfacciato e divertito.
“Comunque, quello che sto cercando di dirti, è che preferirei andare per gradi, non correre troppo come stai facendo tu. Insomma, ti chiedo solamente di farmi abituare all’idea, di noi, capisci?!”
“Si certo, ho capito cosa vuoi dire!”
Gli rispose lui annuendo. In effetti non aveva considerato il punto di vista di Fai. Fino a qualche momento fa stavano litigando come bambini in cucina, ed ora erano fidanzati. Beh, in fondo non aveva tutti i torti! Per lui era facile; si abituava ad ogni situazione. Forse ci voleva del tempo per lei.
“Va bene, Fai! Se tu preferisci così, io sono d’accordo!”
“Davvero?” gli chiese timoroso e scrutandolo attentamente per vedere qualsiasi sua forma di dispiacere, ma sembrava non esserci:
“ Si, certo! In fondo, stare insieme vuol dire anche questo: dare al proprio compagno o compagna tempi e spazi, giusto?”
“Si, e naturalmente tu parli da vero esperto vero?”
E scoppiò in una fragorosa risata, che illuminò la giornata di Shanks, che, falsamente indignato, le disse:
“ Ma bene, ridiamo della mia saggezza, eh? Uhm, come posso punirti…mi vengono in mente molte idee in proposito…lo sai che sono molto sadico, quando voglio, quindi, signorinella, non mi provochi, chiaro?” e la spinse all’indietro, premendole un dito sulla fronte, e lei si lasciò ricadere sul letto, chiudendo gli occhi azzurri e ridenti,  portandosi le braccia sulla testa, mentre i capelli corvini si sparsero sul cuscino candido, come una raggiera nera e curvando le labbra in un sorriso raggiante  dopo un sorriso di beatitudine. Sembrava una gattina sazia dopo un pasto succulento, pensò sorridente Shanks, mentre la osservava in ogni più piccolo particolare. Era davvero dolce quando si rilassava, e questo pensiero lo rassicurò: vuol dire che la sua presenza, diciamo da fidanzato, non la turbava adesso. Chissà, magari il tempo di assorbire l’idea, e sarebbe di nuovo tornata tesa, ma stranamente questo non accadde. Ma non gli dispiaceva affatto. Aveva ancora gli occhi chiusi, tanto da sembrare addormentata profondamente.
Shanks si avvicinò di più al suo viso, tanto per osservarla più da vicino, ma finì per rimanerne stregato, ingenuamente. Reclinò impercettibilmente il capo verso il suo volto, cercando di baciarla, non riuscendo a trattenersi, ma poi si ricordò di quello che le aveva spiegato poco prima Fai, e senza accorgersene, stava per infrangere la più importante delle sue richieste:darle tempo. In fondo l’aveva anche fermato quando aveva cercato di sfiorarle le labbra in un bacio gioioso.
“Accidenti Shanks, controllati! O vorresti forse perderla proprio ora che sei riuscito ad averla?” si ammonì da solo. Così, a malincuore, si allontanò da lei e si limitò solo ad accarezzare quel viso perfetto che avrebbe ricoperto volentieri di baci.
“ Mmm!” sorrise e mugolò Fai, come se stesse assaporando quella carezza interamente, che fece sorridere Shanks, il quale, scostandole una ciocca di capelli ribelli dalla fronte, le disse:
“Che c’è? Ti piacciono le mie coccole?” e scoppiò a ridere, contagiando anche Fai la quale, mettendosi in ginocchio sul letto, si avvicinò di più a lui e lo abbracciò stretto, facendolo irrigidire un po’ per l’emozione:
“ Si, mi piacciono molto. Dovresti farmele più spesso, invece di prendermi in giro e punzecchiarmi in continuazione!”
E Shanks, ridendo allegro e scrollandosi contemporaneamente il suo irrigidimento:
“ Beh, mi piace torturarti, lo sai!”
Esclamò seguitando ad accarezzarle i capelli e sfiorandole le guance con le dita.
“Si lo so! Però non devi esagerare, altrimenti mi diventi odioso!”
“Lo terrò presente, promesso!”
E rise di nuovo, divertito da quella strepitosa ragazza.
“Shanks, lo diciamo agli altri…di noi dico?!”
“ Certo, vedrai come saranno felici! Faremo una grande festa, e ci divertiremo tantissimo! Non capita tutti i giorni di fidanzarsi ufficialmente!”
“Ma ne sei sicuro? Insomma, tu sei un tipo libero e sprezzante…non so, magari potremo stare insieme senza nessun fidanzamento, così da sentirti più libero!”
“Ma io non mi sento costretto o oppresso!” esclamò sorridente come non mai. Come poteva solo pensarla una cosa del genere…anzi, lui si divertiva tantissimo con lei, non ne voleva altre.
“Sicuro?”
“Siiii!!! Uffa, la smetti di farti problemi! Rilassati!”
“Va bene, va bene!” e lo prese alla lettera, immergendo il suo volto nel suo petto caldo, ascoltando il suo cuore che sembrava lanciare cannonate invece di battere regolarmente, tanto che era forte.
“Che buon profumo che hai, Fai!” le sussurrò ad un tratto, sentendo il suo volto vicino alla sua testa corvina, lo sbirciò sotto le ciglia socchiuse e lo vide sorridente più che mai e tranquillo e questo la rassicurò.
“Anche tu!” gli sussurrò di rimando facendolo sogghignare allegro.
“Ora è meglio che vada, i ragazzi si staranno preoccupando a non vedermi sul ponte! Magari hanno anche bisogno di me!”
“No, resta un altro po’!” e lo strinse pi più, quando cercò di sciogliere il loro tenero abbraccio.
“Dai, ci vediamo dopo a cena. E poi devi anche cambiarti!”
Cercò di convincerla ,ridendo contemporaneamente. Alla fine lo lasciò andare, sbuffando contrariata, ma non troppo.
Così, con un sorriso e un “A dopo!” Shanks si congedò, ma prima di farlo scomparire del tutto da dietro la porta semirichiusa, Fai lo fermò e:
“Ho dimenticato di darti questo!” disse , per poi regalargli un bacio sulla guancia ispida e poi in prossimità della bocca, tanto per farlo contento. E poi con un:
“Allora a dopo, novello fidanzato!” e ridendo divertita alla vista della sua faccia stupita, gli richiuse la porta e si buttò sul letto finendo di ridere felice, mentre Shanks, ancora sbalordito e sentendosi le guancia e l’angolo della bocca in fiamme, sorridendo e felice come mai nella sua vita, andò sul ponte immergendosi nei bagordi dei suoi compagni scansafatiche.



Siiiiiiiiiiiiii!!!!Evvai, è nato un nuovo amore! Sono contentissima per il risultato ottenuto. Spero non mi fucilerete per il ritardo e che vi piaccia i miei due capitoli mozzafiato. Vi prometto che nei prossimi ci sarà più azione, come piacciono a me! XD Saluto la mia adorata sorella OP, e tutti voi lettori e lettrici!!!Baci baci Fuffy 91!!!


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Capitolo 8
*** Capitolo8: Incubi e promesse ***


La luna splendeva alta e candida nel cielo notturno puntellato di piccole ma scintillanti stelle, e questa venne offuscata da boccali ricolmi di rum, sakè, birra e vino,  che si scontrarono con un sonoro tintinnio, mentre tutti i membri della  ciurma del Rosso brindarono gioiosi e pieni di entusiasmo alla notizia  che il loro capitano fra spintoni, gomitate e pacche sulla schiena, alla fine aveva comunicato a tutti loro. In fondo, se lo erano aspettato quasi tutti, e fra quei  quasi c’era un Luky sconvolto e piangente, visto che non si sarebbe mai aspettato che Fai avrebbe accettato un idiota  quale era il suo capitano come fidanzato:”Ma in fondo meglio lui che un altro idiota peggiore!” pensò rincuorandosi.
Mentre banchettavano contenti, ogni tanto gli sguardi dei due festeggiati speciali si incontravano e si sorridevano felici ed innamorati più che mai.
Alla fine, dopo brindisi e una degna abbuffata di ogni prelibatezza preparata da Jack, tutti si recarono nelle rispettive stanze, augurandosi o, per meglio dire, urlandosi la buona notte.
Fai, dopo una fugace boccata d’aria notturna, piena di salsedine, portata dal mare calmo e buio, frizzante e pungente, decise di andare sotto coperta. Ma quando si ritrovò a metà corridoio che congiungeva alla sua stanza, si sentì chiamare e afferrata per un braccio, col tentativo di fermare il suo cammino:
“ Che c’è, volevi volatilizzarti senza nemmeno darmi la buonanotte?” le chiese ironico Shanks, mentre si portava di fianco a lei e la invitava a raggiungere la sua destinazione, in sua compagnia:
“Ma che dici?! A dire il vero…me ne ero dimenticata!” esclamò stando al gioco:
“ Ah, e così ti dimentichi di dare la buonanotte al tuo ragazzo?! Mi meraviglio di te, Fai!”
E lei ridacchiando:
“Già, a volte mi sorprendo di me stessa!”
E scoppiarono a ridere entrambi:
“Visto che l’hanno presa bene?”
“Si, avevi ragione! Non c’era alcun bisogno di preoccuparsi!”
Esclamò sollevata Fai:
“Infatti! A volte ti preoccupi senza motivo!”
Disse Shanks sogghignando provocatorio:
“Io mi preoccupo quando lo ritengo necessario, e in questo caso sentivo di dovere un minimo di interesse alla reazione dei nostri compagni!”
“Già, la cosa più strana è che non si sono affatto stupiti!” costatò Shanks:
“Beh, in effetti…è strano!” rifletté Fai:
“Solamente Luky era disperato!”
Esclamò sorridente e ridente Shanks, seguito a ruota da Fai, contagiata e affascinata dalla bellezza della risata e del sorriso di lui. Ma del resto, lui era sempre bello, sia fuori che dentro.
Arrivati davanti alla porta della sua camera, si fermarono lentamente, tanto per prolungare ancora un po’ la loro compagnia. Erano un po’ in imbarazzo; quella era la loro prima  “buonanotte” da fidanzati, una di quelle significative.
“Allora…ehm…beh, buonanotte Shanks!” gli augurò senza riuscire ad incontrare i suoi occhi, imbarazzata e portandosi in un moto nervoso la ciocca di capelli ribelli e corvini dietro l’orecchio, come faceva ogni volta che si sentiva in imbarazzo.
“ Ehm, si…buonanotte!” le augurò a sua volta Shanks, aggiustandosi il mantello e congedandosi per raggiungere la sua camera, ma proprio mentre, con un sospiro, Fai stava per richiudersi la porta della camera alle spalle, Shanks con un:
“Oh, che diamine!” esclamato quasi fra sé, ma che fece rabbrividire Fai, tornò indietro, le impedì di chiudere la porta, la prese fra le braccia e con un sorriso da far sciogliere qualsiasi donna, tanto che fece arrossire Fai, la baciò in prossimità della bocca, come aveva fatto quella sera lei con lui, ma facendo aderire il suo corpo con il suo, deliziandosi del suo calore e della sua morbidezza.
Rimase così a lungo, tanto che Fai, emozionantissima, riusciva a sentire il suo cuore, a stretto  contatto con il suo, battere a mille, i suoi ciuffetti scarlatti che le inondavano la fronte e si mescolavano con i suoi, in un armonioso contrasto, e il suo profumo pulito e pungente, tipico di un uomo come lui.
Quando finalmente si staccò da lei con riluttanza, con voce impastata e immergendosi nei suoi occhi azzurri e limpidi come il mare, le sussurrò:
“Buonanotte dolcezza!”
E con un dolcissimo sorriso, la lasciò andare delicatamente per paura che potesse cadere, visto che le gambe non la sostenevano più, e facendole scorrere la mano su tutto il busto, come una lenta e calda carezza. Poi, accarezzandole il dorso della mano destra e con un nuovo sorriso, scomparve dalla sua vista facendo svolazzare il suo mantello.
“Dolcezza…”  l’aveva chiamata, come piaceva definirla sempre, anche durante i loro interminabili litigi, dove appunto si innervosiva nel sentirglielo dire. Di solito non le piacevano i vezzeggiativi, ma il modo in cui l’aveva pronunciato, le aveva fatto girare la testa, senza darle possibilità di ribattere. E poi quel bacio inaspettato, quelle dolci carezze, ma allo stesso tempo da mozzare il fiato…tutti quei pensieri e quei ricordi così recenti la fecero arrossire di nuovo.
Si sentiva calda e bollente nei punti in cui lui l’aveva sfiorata, e mai pensò che il soprannome Rosso gi fosse più appropriato. Rosso come il fuoco ardente che lo rappresentava, come i suoi capelli indiavolati e il suo sorriso che a volte era da censura, tanto che era provocante.
Con la mente affollata da tutti questi pensieri, si addormentò ancora con le guance ancora in fiamme.
In un’altra stanza, Shanks, steso sul suo letto ampio, con il braccio dietro la testa e gli occhi sognanti, pensava con lo sguardo scuro rivolto verso la lampada penzolante dal soffitto in legno:
“ Oh Signore, quanto è bella. Quando ce l’ho davanti non riesco a trattenermi nel baciarla. La ricoprirei sempre di baci, ma il problema è che ho paura di darle fretta. Fai è una tipa, purtroppo, che si sofferma troppo sulle cose e i dettagli, e se la stresso troppo, poi finirà con l’odiarmi.
Però…accidenti, almeno un bacetto non può negarmelo!” continuò sorridendo”…in fondo non mi ha respinto, quindi significa che non le ha dato tanto fastidio, allora…” una pausa per il flusso dei suoi pensieri, occupato per uno sbadiglio assonnato:”Credo che ci penserò domani! Ora ho sonno!” e con un nuovo sorriso felice, si addormentò tutto di un colpo, complice la stanchezza e l’abbuffata accompagnata con molte bevute di quella sera.
Nel cuore della notte, all’improvviso, Shanks sentì lo scricchiolio indistinto della porta che si apriva discretamente, tanto che balzò di scatto seduto, credendo che fossero sorti dei problemi, ma si sorprese ancora di più quando alla luce fioca della luna nascente, che filtrava birichina dagli oblò, vide la figura slanciata e perfetta di Fai.
Aveva i capelli arruffati, le guance arrossate, gli occhi più azzurri e assonnati, e il suo corpicino snello ma formoso ricoperto solo da una leggera vestaglia azzurra e leggermente trasparente, che le copriva a malapena le gambe e una delle bradelline sottili le ricadeva elegantemente dalla spalla candida e scoperta.
“ Fai!” esclamò con voce soffocata ma decisa alla sua vista:
“Che succede?” le chiese ancora bisbigliando, anche per non svegliare gli altri, che dormivano tranquilli nelle camere adiacenti alla sua:
“Niente! È che…” iniziò Fai strizzandosi gli occhi con le mani e avvicinandosi a lui decisa, mentre Shanks intanto si era alzato dal letto e l’aveva raggiunta:
“ …ho fatto un brutto sogno, e tu sai quanto odio gli incubi! Non è che potrei dormire con te, stanotte, per favore?”
Shanks sapeva che non c’era malizia in quello che gli aveva proposto Fai. Il problema non era lei, ma lui! Non sapeva se sarebbe riuscito a trattenersi, sapendola come sua fidanzata. Accidenti alla sua ingenuità! A volte Fai dimenticava che lui era comunque un uomo, oltre che suo amico, e come tale, anche lui doveva combattere con l’istinto di stringerla e baciarla. Ma, ricordando il suo codice d’onore nei confronti delle donne, con un sorriso e scompigliandosi i capelli rosso-fuoco, scostò le coperte dell’altro lato del suo letto, invitandola senza proferire nessuna parola a coricarsi accanto a lui, accogliendo la sua richiesta.
Fai era come i bambini: quando aveva un incubo, come una bambina che corre accanto alla madre, così anche lei correva a rifugiarsi accanto a lui. Quando era sulla sua nave, molte volte aveva fatto brutti sogni ed era corsa da lui. Ricordava sorridente la prima volta che si svegliò con lei accanto e si fece prendere dal panico, ma poi lei gli spiegò tutto, e lui acconsentì di farla dormire accanto a lui, in quelle particolari notti. Quella era una delle poche debolezze che il carattere forte e determinato di Fai aveva.
A quel aperto invito, Fai si fece scivolare sotto quelle calde coperte, in cui era impresso il profumo di Shanks, e riempiendosene i polmoni, cominciò a rilassarsi poco a poco, eliminando quasi del tutto il ricordo di quel sogno confuso e terrificante allo stesso tempo.
Shanks la imitò a sua volta e, girandosi dall’altro lato, richiuse gli occhi cercando di non pensare a lei accanto a lui, nel suo letto e tutta assonnata, anche se sarebbe stato quasi impossibile, a differenza delle altre volte!
Nonostante la sua presenza, Fai ricominciò a sognare cose confuse e indistinte che la angosciavano e la terrificavano. Senza accorgersene, cominciò a lamentarsi nella realtà, tanto che Shanks, preoccupato, si girò ad osservarla, e mentre la guardava non sapendo se svegliarla o meno, sentì tra un lamento ed un altro, pronunciare il suo nome. A quel punto non resistette più e l’abbracciò dimentico dei suoi buoni propositi:
“ Calmati Fai, calmati! Va tutto bene, sono qui, vicino a te!” a quei dolci sussurri, Fai cominciò a calmarsi e si rilassò fra le sue braccia che la cingevano teneramente, ma purtroppo, non bastarono per toglierla dal suo incubo.
Shanks le accarezzò i capelli, il viso, le baciò le guance e la fronte, cercando di calmarla del tutto, e per un attimo sembrò riuscirci, ma poi Fai cominciò ad agitarsi di nuovo e a divincolarsi inconsciamente fra le sue braccia:
“No…Shanks…non lasciarmi…Shanks…!!!” lo chiamava, lo scongiurava di non lasciarla, e Shanks cercò di immaginare che razza di incubo stesse facendo per evocare il suo nome. Nonostante le sue proteste involontarie, Shanks la strinse più forte a sé, addolorato per lo stato in cui si trovava Fai; non gli era mai successo di assistere ad un incubo di Fai: infatti, quando veniva da lui, si rilassava subito e il giorno dopo la trovava rilassata e serena. Ma questa volta, era diverso.
“ Ti prego Fai, svegliati! Io non ti lascerò mai più sola, mai più! Te l’ho promesso!”
esclamò deciso, e a quella esclamazione Fai si svegliò del tutto, ansimando e sudando freddo. Lo guardò quasi implorante, e con occhi lucidi, sussurrò:
“Shanks…ho paura…”
E lui non facendola finire e accarezzandole ancora il viso:
“Non devi aver paura. Io non ti lascerò mai, mai! Ora sei la mia donna, ricordatelo, dolcezza!”
E non riuscendo a trattenersi, la baciò sulle labbra in un tenero e casto bacio, a cui lei vi si abbandonò tutta e si strinse a lui sfogando in quel bacio così dolce tutte le sue paure e le sue debolezze, paure scaturite dalla sua lontananza e di essere abbandonata da lui. Ma lei ora sapeva che non l’avrebbe mai fatto. Quel piccolo bacio suggellò la loro promessa e si sa che Shanks il Rosso mantiene sempre la parola data!
Quella notte Fai si addormentò di nuovo serena e con il volto sprofondato nel suo caldo petto scoperto dalla maglietta del pigiama.
La mattina seguente sarebbe stata la giornata della loro partenza verso Zama e sarebbe iniziata la loro prima e grande avventura davvero insieme, senza più bugie e senza più segreti.


Dolcissimiiiiiiiiiiiiiiii!!! Ma ora miei cari, è finita l’era del romanticismo e comincia quella dell’azione e dell’avventura!!! Continuate a seguirmi e vedrete, vedrete!!!XDXDXD  Scusate ancora per il ritardo e se volete lasciatemi un commentino!! Saluto, ovviamente, la mia carissima sorella OP, e certamente anche tutti voi che leggete ma non commentate!!!HIHI Baci baci dalla vostra Fuffy91! Alla prossimaaaaaaaaaaaa!!!!XDXDXDXD

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Capitolo 9
*** Capitolo9: Solo un morso di mela ***


“ Non devi aver paura! Io non ti lascerò mai, mai! Ora sei la mia donna, ricordatelo, dolcezza!”
Le aveva sussurrato dopo quell’orrendo incubo Shanks e poi le aveva regalato un dolcissimo bacio, casto, ma pur sempre infuocato. Istintivamente, ancora nascosta sotto le coperte del letto del suo adorato capitano, si portò sorridendo le dita sulle sue labbra, accarezzandosele: erano ancora bollenti! Sorrise e arrossì allo stesso tempo a quei ricordi così vivi e recenti, poi si sporse di più verso il lato di Shanks, accarezzando il lenzuolo ancora caldo, ma stranamente, era vuoto.
Si alzò di scatto, chiedendosi come era possibile che Shanks si fosse già svegliato; non le risultava che fosse così mattiniero. Con una scrollata di spalle, Fai si alzò e si stiracchiò come una gattina, sbadigliò ancora un po’ assonnata e dirigendosi verso la porta per aprirla, non appoggiò nemmeno la mano sulla  maniglia, che i suoi sensi si irrigidirono all’istante. Spalancò gli occhi ridestandosi dal torpore che l’avvolgeva ogni qualvolta si svegliava, aprì velocemente la porta come di scatto, corse verso la sua camera, e appena vi fu entrata, prese il coltello e il bastone, posizionando uno sulla gamba destra e l’altro, dopo averlo composto, la tenne saldo tra le mani.
So cosa vi starete chiedendo:” Ma è impazzita?!”. Non del tutto, visto che dopo aver riaperto la porta della sua camera, venne aggredita da un tizio sconosciuto, dall’aspetto poco rassicurante, che cercò di afferrarla per la vita, per poi sgozzarla con la sua sciabola affilata e sporca di sangue secco, quindi non recente. Ma, per sua sfortuna, Fai più veloce e agile di lui, e con un calcio alla milza e alla schiena lo mise KO. Si diresse in tutta fretta sul ponte, dimenticando quel pericoloso ma fugace incontro indesiderato, e quando i primi raggi del sole mattutino le illuminarono in viso, lo scenario che le si presentava, non era affatto schietto e amichevole come tutte le mattine, bensì ricolmo di urla trionfanti, determinate o frustanti. Tutta la ciurma, nessuno escluso, si stava dando da fare con una massa di cacciatori di taglie agguerritissimi ,facilmente riconoscibili dalle facce scure e per niente amichevoli, e dai vestiti scuri e tetri. Evidentemente li avevano attaccati approfittando della quiete mattutina. All’improvviso, fu pervasa da uno senso di colpa angosciosa; molto probabilmente quei uomini stavano cercando lei, avendo una bella taglia sulla testa corvina. Ma i suoi pensieri vennero interrotti dal sibilo di una lama affilata che per poco non la colpì, tagliandole solo le punte dei capelli corvini; il suo proprietario era un uomo indistinto e dall’aspetto orrendo, che con un sorrisino beffardo, le disse:
“Oh, ecco qui la nostra gattina nera! Ti savi nascondendo per benino , vero?”
E Fai distorcendo le labbra in una smorfia di disgusto e poi sogghignando malefica:
“ A dire il vero, mi sono appena svegliata! Si vede che il vostro attacco è così monotono che mi ha conciliato il sonno!! Hihi!”
 Sghignazzò, mentre l’uomo diventava rosso in viso dalla collera che quella piccola peste gli aveva scaturito, e con una imprecazione intraducibile, si scagliò contro di lei goffamente, tanto che fu facilmente schivato da Fai, che facendo roteare il suo bastone elegantemente, gli diede una bella bastonata sulla testa e ravviandosi i capelli smossi dalla brezza marina e dai continui movimenti, vide tutti i suoi compagni sghignazzanti e con il sorriso sulle labbra per il nuovo divertimento e passatempo improvviso, tanto che sentì qualcuno urlarle:
“Grazie, tesoro, per il piacevole regalo!”
“Già, Fai! Ti ringraziamo infinitamente…beccati questo, bastardo!”
“Evviva le risse! Yuppì!!”
“Che matti! Mi ringraziano per avere dato loro dei guai! Sono unici!” e da qui nuove risate.
Mentre buttava a terra altri tre cacciatori armati fino ai denti, sentì indistintamente nella penombra un rumore impercettibile, come quello di un morso. Dopo aver messo al tappeto l’ultimo avversario, Fai portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, vide Shanks che incurante, uscito dalla penombra e seduto sulla balaustra del ponte, si godeva lo spettacolo addentando una mela rossa  quanto i suoi capelli indemoniati e dondolando le gambe incrociate come un bambino al circo.
Indispettita dal suo comportamento, gli andò incontro e gli disse accostandosi a lui:
“ Ma guarda un po’! Che cosa stai facendo? Mangi, invece di aiutare i tuoi uomini? Ah , che bel capitano!”
E lui, con aria divertita e continuando imperterrito a mangiare quella succulenta mela, si girò a guardarla negli occhi educatamente, e le disse:
“ Oh si, buongiorno anche a te Fai! Dormito bene?”
E lei arrossendo ricordando come in un flash tutto quello che era successo quella notte, ma meno distintamente l’incubo, viceversa il calore del suo abbraccio, la tenerezza delle sue parole e la dolcezza del suo bacio, gli sussurrò abbassando lo sguardo:
“ Beh, ecco, si, direi di si…grazie, per avermi ospitato!”
“Oh, non c’è di che!”
Le rispose continuando ad osservarla divertito per un momento ed addentando per l’ennesima volta quella bella mela. Poi si rigirò verso i suoi compagni, e vedendoli divertiti e sorridenti per il combattimento, smise di mangiare, consegnò la mela a Fai, mangiata solo a metà, sorrise come il più agguerrito maniaco dei sette mari, per poi alzarsi in piedi sulla balaustra. Fai, con ancora la mela in mano e con un’espressione basita dipinta sul volto, lo guardò stranita e con un:
“ Ma…ma che vuoi fare, adesso?”
E lui, sorridendo ancora di più accattivante, le rivelò:
“ Ma come, dolcezza, non dovevo fare il capitano?!...E poi, vedendoli così allegri, mi è venuta voglia di menar le mani!”
E così, sotto lo sguardo interrogativo di Fai, con un balzo felino, si scaraventò contro tutti quei cacciatori agguerriti, che notandolo, prima si irrigidirono, riconoscendolo, ma inseguito, i più coraggiosi, anche se con la tremarella alle gambe, mentre tutti pensavano sorridendo, Shanks compreso, che i loro superiori dovessero dar loro un aumento solo per la grinta che ci mettevano, con un sogghigno da far sciogliere anche il più orrendo e pericoloso mostro marino dei dintorni, il nostro capitano dalla chioma rossa li scaraventò uno a uno in mare, menando pugni e calci a più non posso e scansando con agilità ogni tentativo di colpirlo.
Fai, addentando la mela rimanente che le aveva consegnato, tanto per passare il tempo, visto che alla sua entrata in scena, la stavano ignorando, con i gomiti appoggiati sulla balaustra, e una mano a sostenersi il viso perfetto, mangiava osservando adorante ma allo stesso tempo indifferente, l’affaccendarsi del suo adorato capitano, che rideva come un matto, accostando la schiena con il suo fedele vice capitano e sussurrandogli qualcosa di stupido, visto che Ben a stento riuscì a trattenere un sogghigno.
Quando la battaglia, o meglio, rissa giunse al termine, con la vittoria schiacciante della ciurma del Rosso e la ritirata degli improvvisati nemici, Shanks si aggiustò soddisfatto il mantello e sorrise a tutti i suoi compagni che con urla di trionfo e risate divertite, cominciarono a festeggiare la piccola vittoria, bevendo e versandosi boccali di sakè e di birra già di prima mattina. Bevendo solo un boccale per iniziare la cerimonia improvvisata, sorridendo raggiunse Fai, che ricambiando il sorriso, dette l’ultimo morso alla loro mela in comune.
Shanks, ridendo, le disse rimproverandola scherzosamente:
“ Oh, ma dai! Ti avevo detto di tenermela, non di mangiarla al mio posto!”
E lei facendo spallucce:
“Beh, a dire il vero non me lo hai detto!”
“ Perché mi sembrava che fosse sottinteso!”
Specificò avvicinandosi un po’ di più a lei, come al suo solito, e sempre sorridente:
“ Ti sembrava male, allora!”
“Se lo dici tu…anche se a me non sembrerebbe! Comunque…”
Rinunciando volontariamente a quella conversazione, prese la mano di Fai che reggeva ancora il torsolo di mela, e addentò insaziabile una piccola parte tralasciata da lei. Poi glielo sfilò e lo buttò in mare, facendosi rimproverare da una Fai rossa  in volto per quel gesto apparentemente normale, ma fatto in una maniera molto sensuale:
“ Non salvaguardi l’ambiente così!”
“Ti sbagli,dolcezza, perché così invece sazio qualche pesciolino bisognoso di cibo!”
“Si, si, va bene! Dici così solo per giustificar…”
Ma venne interrotta perché Shanks, prendendole il mento fra il pollice e l’indice, e sollevandole il volto dolcemente, quasi senza accorgersene, le aveva tappato la bocca con il più incandescente dei baci. All’inizio lei non reagì, troppo sorpresa e sbigottita, in seguito socchiuse gli occhi e si abbandonò al dominio e al calore delle sue labbra sulle proprie. Questo bacio era come quello che si erano scambiati quella notte, dolce ed intenso, ma non tanto profondo e passionale, bensì casto e contenuto. Fai sorrise tra sé, perché sapeva che Shanks stava rispettando il suo desiderio di andare per gradi e, a modo suo, lo stava facendo. Fu allora che comprese che ogni giorno, ogni ora, ogni minuto che passava con lui, se ne stava innamorando ancora di più, e questa consapevolezza da un lato la impauriva ma dall’altra le lasciava una gioia intensa, che si diffondeva in tutto il suo essere, e in quel bacio cercò di trasmetterla anche al suo adorato ed amato capitano.
Gli passò entrambi le mani fra quei capelli rosso Tiziano che tanto amava in lui, accarezzandoglieli al con tempo, e poi gli aderì strettamente, in modo quasi spasmodico, tanto che Shanks dovette staccarsi un attimo da lei per riprendere fiato, guardarla negli occhi adoranti e sorriderle dolcemente, per poi baciarla ancora con altrettanta tenerezza.
Quando si staccarono l’uno all’altro, si sorrisero divertiti ed innamorati e Shanks, senza smettere di abbracciarla, le confidò:
“ Scusa, è che…è da quando ti ho vista combattere che volevo baciarti! Sei così bella quando ti concentri, o scagli un colpo o ti arrabbi, lo sai?!”
Concluse con tanta ingenuità e candida sincerità, da farla sorridere e imporporare il volto imbarazzata. Abbassò il capo e lo nascose contro il suo petto, ascoltando i battiti impazziti e il suo respiro leggermente affannoso per l’emozione:
“ Scemo, non dire queste cose…mi metti…mi metti in imbarazzo!”
E lui ridendo divertito:
“Davvero?! Allora dovrò farteli molto spesso!”
E baciandole la fronte, la prese per mano e le disse:
“Vieni, andiamo a festeggiare con gli altri!”
E unendosi ai bagordi dei loro compagni svitati fino ogni limite immaginabile, brindarono al loro amore appena sbocciato.


Bene, miei cari, sono ritornata con un capitolo all’insegna dell’azione e del romanticismo( Solo un po’ la fine…non ho saputo resistere!!XD). Scusate ancora per l’imminente ritardo, ma con una settimana di fuoco scolastica come questa, quando scrivevo!!??XDXD Cmq, saluto ovviamente la mia cara sorella OP, che il 22 ha compiuto 20 anni!! Auguri ancora sorella!! Ti aspetto su msn!! Baci baci anche a voi, lettori e lettrici, continuate a seguirmi! Ne vedrete delle belle!!
Ciaooooooooooo dalla vostra Fuffy91!!XDXDXD





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Capitolo 10
*** Capitolo10: Arrivo a Zama ***


Erano ormai passati tre giorni da quando la banda di Shanks il Rosso era partita verso Zama, e quella sera, prima dell’alba, Shanks aveva calcolato che sarebbero giunti al suo porto.
Per Fai quei tre interminabili giorni in mare aperto erano trascorsi nella noia più totale; certo, a volte aiutava gli altri, ridendo e scherzando, oppure divertendosi a fregarli a poker. Sorrise ricordando quel pomeriggio del primo giorno in mare quando, sfidando Yasopp, lo aveva quasi lasciato in mutande, tante le volte che aveva vinto e lui richiesto la rivincita, purtroppo per lui, mai avuta! Ma il suo problema non erano i suoi compagni, ma Shanks. Dalla loro partenza non avevano mai avuto un momento di pace da soli, e quando si presentavano, lui aveva sempre qualcosa da fare.
All’inizio pensava, rincuorandosi, che essendo lui il capitano, era normale che fosse impegnato in altre mansioni, tipo tracciare rotte, fermarsi a fare rifornimento, preoccuparsi del tempo per evitare eventuali tempeste,… ma poi, con il passare del tempo, un dubbio cominciava ad assalirla, sgomentandola e provocandole brividi di panico lungo la spina dorsale:
“ Che si stia stancando di me? Che stesse cercando di evitarmi?Ma per quale motivo? In fondo, non  mi sembra di avergli fatto qualche torto! E onestamente mi sembra prematuro stancarsi così tanto di una relazione - lampo come la nostra, sarebbe assurdo…credo!”
Con la mente affollata da questi pensieri, Fai aspirò a pieni polmoni l’aria frizzante trasportata dal mare con l’intento di scacciarli via dalla sua mente dubbiosa, mentre i capelli corvini venivano mossi elegantemente dalla leggera brezza.
All’improvviso si sentì chiamare insistentemente; sussultò visibilmente e si girò di scatto per incontrare lo sguardo verdastro di Ben:
“ Certo, che ce ne hai messo di tempo per rispondere. Cos’è, stavi pensando a come fregarci di nuovo, per caso?”
Le chiese con ironia, sogghignando divertito, tanto da contagiarla e inducendola a rispondergli di rimando:
“ No, tranquillo! Niente di tutto questo!”
La brezza birichina la accecò con una ciocca dei suoi capelli ribelli, costringendola ad abbassare lo sguardo azzurro e brillante  per fermarla dietro l’orecchio. Poi, si rigirò di nuovo verso il mare, ammirandolo in tutta la sua bellezza e tranquillità serale.
Il sole dai raggi rossastri e di color arancio, creava incredibili ed indescrivibili sfumature nel cielo ampio e dalle nuvole quasi rosate; quegli stessi raggi che illuminavano dolcemente il profilo perfetto di Fai, in contrasto con la sua espressione enigmatica.
“ Che cosa c’è, allora? È tutto il giorno che stai qui, sola, evitando tutto e tutti…tra cui anche il tuo attuale ragazzo!” esclamò Ben con il suo classico tono pacato. E lei sorridendo amara:
“ Davvero, a me sembra il contrario!” ma subito il sorriso scomparve dalle sue labbra dischiuse, tornando ad essere serrate e severe.
“ Secondo me, ha ragione Shanks quando dice che tu ti fai troppi problemi!”
“Che vuoi dire, non capisco?!” gli chiese voltandosi frettolosamente verso la sua alta figura, accanto a sé, con le mani in tasca e una sigaretta mezza consumata tra le labbra:
“Voglio dire che devi smetterla di crearti dubbi che non esistono! Così rischi di farti scoppiare il cervello a furia di pensare a cose inutili!”
“I miei non sono pensieri inutili!” esclamò con una punta di nervosismo:
“Dici?! Per me invece lo sono eccome!” continuò Ben voltandosi a guardarla dritta negli occhi luccicanti, offuscati dalle nebbioline di tabacco:
“Sei una bambina immatura e se proprio vuoi il mio parere, una come te Shanks non se lo merita!”
E Fai sgranando gli occhi per lo stupore e la rabbia che la stava pervadendo da capo a piedi, abbassando gli occhi velati dai ciuffetti corvini, serrando le labbra in un moto di contenerla, accompagnando il gesto simile alle mani affusolate chiuse a pugno, e sibilando:
“Una come me…e certo! Io sono quella cattiva, quella che vi ha tradito e continuerà a tradirvi…scommetto che ora stai pensando che far innamorare Shanks di me ,era solo una tattica subdola per fregarlo di nuovo ,vero?”
E Ben, sempre osservandola pacato e tranquillo, ammise:
“Si, esatto, è quello che penso!”
E Fai, alzando di scatto gli occhi azzurri e furenti, avvicinandosi a lui con solo tre falcate, lo afferrò per il bavero della camicia e gli urlò contro:
“Beh, mi dispiace deluderti, ma ti sbagli di grosso! Io non tradirò mai più Shanks, mai più! Sono stata da schifo quando l’ho fatto, e non intendo ripetere l’errore solo per rendere certa la tua discutibile ipotesi sul mio conto, caro mio! IO AMO SHANKS, CHIARO?!…E LO AMERò SEMPRE, ANCHE SE TU MI CONSIDERI LA PEGGIORE DELLA DONNE SULLA FACCIA DELLA TERRA. E SE PROPRIO VUOI SAPERLO, NON ME NE IMPORTA NIENTE!”
Dopo queste ultime parole dettate solo dalla rabbia e dall’ira del momento, Fai riprese fiato e lo lasciò andare, dopo averlo scosso ad ogni parola pronunciata.
Ben, lasciato libero, si aggiustò il colletto della camicia, si accese un’altra sigaretta e guardandola con occhi e labbra schiuse in un sorriso soddisfatto, si rimise le mani in tasca e si avviò lentamente  sotto coperta, non prima di averle detto sempre sorridente:
“Bene, è proprio quello che volevo sentirti dire! Però, queste cose dovresti dirle a Shanks non a me! Ah…quando hai finito di scaldarti, vieni di sotto, che la cena è quasi pronta!”
E ridendo quasi impercettibilmente, scomparve dalla sua vista. Fai rimase ferma ed immobile, immersa nei propri pensieri; poi, quando comprese quello che avevo detto, prima arrossì di colpo, sperando che Ben non lo andasse a riferire a Shanks ed inseguito, ricordandosi del vice capitano, esclamò con rabbia, capendo che l’aveva fatto apposta:
“Brutto figlio di...mi ha presa in giro! Grrr, Ben ti odio a morteeeee!!”


Più tardi, arrivò l’ora di cena, alias, l’ora delle bevute e del divertimento assicurato. Quando Fai entrò nel salone, li vide tutti sorridenti e presenti…tranne Shanks! Sbuffò irritata e delusa; si era vestita in modo speciale solo per lui, e non lo aveva nemmeno trovato. Si sedette accanto a Ben di mala voglia e sempre sbuffando:
“ Che c’è?” le chiese sorridendo il suo vicino di posto:
“Niente, e comunque non ti riguarda!” esclamò facendogli la linguaccia:
“Davvero? Si, in effetti ti do ragione! Ma…guarda un po’ chi arriva, l’irraggiungibile!”
E Fai ,girandosi verso l’ingresso, vide la figura possente di Shanks illuminarsi alla luce delle lampade. Con quell’aria assonnata e stanca le sembrava ancora più bello: avrebbe tanto voluto coccolarlo, ma chissà, forse lo avrebbe fatto più tardi!
“Salve a tutti…” pausa colmata da un grande sbadiglio” Oh, ragazzi, che sonno!”
“Ehi capo, sei resuscitato!” esclamò Yasopp, prendendolo in giro, sogghignando seguito anche dagli altri; poi bisbigliò a Fai, sporgendosi dietro la figura di Ben:” è rimasto tutto il giorno nella sua cabina a scarabocchiare su quelle carte nautiche! Ma tanto la tempesta ce la sorbiamo lo stesso!” quella ultima esclamazione, fece scoppiare a ridere Fai, e la sua risata cristallina raggiunse subito le orecchie e il cuore di Shanks, che come ridestandosi da una lunga trance, e girandosi verso la sua slanciata figura, la percorse da capo a piedi silenziosamente, ammirandola in tutta la sua bellezza, e poi tirandogli scherzosamente i capelli, la attirò a sé, viso contro viso e le sussurrò:
“Ma bene, ridi alle mie spalle, eh?! Mi fa piacere…così avrò il pretesto per torturarti!”
“Torturare una povera ragazza indifesa come me? Saresti poco gentiluomo lo sai?!”
“No, mi difenderei solamente!”
“E io lo dico a Luky!”
“Provaci!”
E Fai, sorridendogli birichina e facendolo sorridere a sua volta, gridò:
“ Lukyyyy! Shanks mi vuole picchiareeeee!!”
E Luky alzando lo sguardo famelico dal pollo arrosto, fulminò con gli occhi il suo capitano e gli disse:
“ Brutto idiota da quegli odiosi capelli rossi, ma io ti faccio secco se ti azzardi solo a sfiorare con un dito la mia piccola Fai, capito?”
E Shanks sorridendo con il suo classico sogghigno da maniaco dei sette mari:
“ Scommettiamo?”
E sotto lo sguardo allibito di tutti, Shanks prese tra le braccia Fai, mettendosela sulle spalle e se la porto via, mentre Luky li rincorreva, gli altri ridevano e Fai, tra una risata e l’altra, gridava e gli intimava di farla scendere.
Per sottrarsi ai cosciotti di Luky, Shanks si ritirò nella sua stanza sempre con Fai sulle spalle e mettendola giù, mentre entrambi ridevano da increspare le onde del mare, Fai gli disse:
“Tu…Tu sei incredibileeee…hahahaha…”
Ma venne interrotta dal bacio frettoloso che Shanks le regalò facendola sussultare. Osservando la sua faccia stupita, Shanks sorridente gliene diede un altro, un altro ed un altro ancora, facendola sogghignare divertita:
“Mi fai impazzire, dolcezza…questi tre giorni senza vederti sono stati un inferno. Ho dovuto inventarmi di tutto per cercare di stare un po’ con te, ma niente, ero sempre impegnato. Ma ora sei qui, e non ti lascio andare. Sei mia prigioniera!”
A quelle parole, tutti i dubbi di Fai si sciolsero come neve al sole, e baciandolo a sua volta, si perse nel calore che emanava il suo corpo caldo al contatto con il suo.
Ma all’improvviso si spalancò la porta e i due, ancora abbracciati e sorridenti, si voltarono verso un Luky rosso in volto per la rabbia di vederli insieme( era comunque geloso della sua piccola Fai!XD) e dimenando i cosciotti per poco non spaccò la testa al povero malcapitato Shanks che, sotto le risate di Fai, scappò via , ma non prima di aver dato l’ultimo bacio alla sua Fai.
“Ci vediamo dopo, dolcezza!”
“Se se, pensa a scappare piuttosto razza di maniaco!”
“Haha, ha ragione!” disse mordendosi il labbro inferiore Fai, come per cancellare la piccole e scherzosa bugia:
“Eh si, ti pareva! Sempre a difenderlo tu!”
La rimproverò ridendo Shanks e poi davvero fuggì via, visto che Luky sembrava davvero infuriato:
“Lasciala stare e vieni qui, idiota: maniaco ed idiota!”
“Uffa, e tu sei un bisonte in soprappeso!”
“Grrr, non permettermi di prendermi in giro, sai!”
“Hahaha…siete unici ragazzi!”
Quando Luky si fu calmato e tutti sembravano stranamente seri, come Shanks che si era sporto verso prua, guardando con interesse davanti a sé. Quando Fai salì sul ponte e li vide tutti affaccendati con corde, funi, barili, vele, ecc., raggiunse il suo capitano e lui, senza nemmeno voltarsi a guardarla, le disse:
“Zama, finalmente!”
In effetti davanti a loro si vedeva perfettamente, poco distante, l’isola di Zama, prima tappa per la loro nuova grande avventura!

È finita la pacchia, amici e amiche di OP!!XD finalmente sono giunti a Zama e da qui iniziano i guai!!Xd continuate a seguirmi e ne vedrete delle belle!! Saluto come sempre la mia adorata sorella OP( maho87!XD) regalandole un grandissimo bacione!!! Baci baci Fuffy91!!XD

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Capitolo 11
*** Capitolo11: Abiti eleganti! ***


“Oh! Ma è bellissima!” esclamò Fai dopo una sola fugace occhiata delle vie e dintorni della piccola ma importante città che dava il nome all’isola su cui sorgeva.
Gli occhi azzurri di Fai abbracciarono dolcemente e con meraviglia le strade colorate di mille colori, la gente e i bambini che ridenti correvano di qua e di là incuranti della loro presenza, i negozi di ogni genere che vendevano merce bellissima e pregiata a prezzi stracciati… insomma, tutto le appariva bellissimo e meraviglioso, quasi o addirittura completamente perfetto, forse in modo a dir poco esagerato!
La cosa che la sorprendeva di più, e che tutti si comportavano in modo impeccabile, stringendo tra le mani pacchi di ogni forma, grande e piccole,  e ciò testimoniava la loro agiatezza economica, sempre con un perpetuo sorriso che illuminava i loro volti felici. All’apparenza, sembrava tutta brava gente; gente che in tutta la loro vita, scommetteva, nemmeno in gioventù, aveva compiuto qualcosa di folle, come derubare per divertimento o bere in eccesso per tre giorni e tre notti di fila fino a scoppiare per il troppo alcool (cosa che lei e ovviamente Shanks e gli altri svolgevano in modo quotidiano!). eppure, anche se attorniata da tutta quella felicità e gentilezza al limite dell’immaginabile, non poteva fare a meno di sentirsi oppressa fra tutta quella folla di persone sconosciute ma perfette nei modi e nelle apparenze.
“Shanks…”
“Uhm? Che cosa c’è dolcezza?”
Le chiese con il suo solito tono il suo Rosso che le camminava a fianco, incurante del suo stato d’animo; in effetti, era da un po’ che Fai stava cercando di attirare la sua attenzione tirandolo per il mantello:
“ Come che c’è?! Non ti sembra che questa gente sia troppo…troppo…”
“Buona? Gentile? Inspiegabilmente perfetta?”
E lei ,sorprendendosi, annuì scuotendo la testa:
“Ma dolcezza…mi sembra di avertelo detto: quest’isola è la residenza di un importante centrale della marina. Qui, una volta all’anno, si riuniscono tutti i più importanti generali della marina militare, e celebrano il loro ritrovo con una grande festa in loro onore, dove partecipano anche moltissimi nobili e reali dei dintorni.”
“Una festa…ah, ti riferisci a quella a cui dovremo andare anche noi?”
E questa volta fu il turno di Shanks di annuire in segno d’assenso:
“ Esatto! Ci andremo tu ed io, travestiti da generale e compagna. Tranquilla, ho già rubato la divisa che metterò… e mentre tu ti occuperai di distrarre il generale che ci interessa, io andrò nel suo ufficio e ruberò la mappa che ci serve. Ah dimenticavo: uno degli argomenti di cui tratteranno, sarà proprio il tesoro degli Avi. Quindi, cerca di carpire più informazioni possibili al riguardo, d’accordo dolcezza?”
Terminò il suo lungo monologo con un sorriso smagliante che le regalò senza riserve:
“Si, va bene, è tutto chiaro! All’apparenza sembra semplice, però qualcosa mi dice che non lo sarà affatto!”
E lo guardò stranita, come se fosse sicura che le nascondesse qualcosa. Ma Shanks continuò a camminare tranquillo, del tutto ignaro delle sue occhiate…forse!
“Beh, allora, quando si svolgerà il ballo?”
“Ehm…Sta sera!”
“Ah, lo immaginavo che c’era qualcosa sotto!!” pensò rassegnata:
” Questa sera Shanks?! Ma…ti rendi conto?! E ora che facciamo? Non abbiamo nemmeno un piano ben preciso!”
“Ah non ti preoccupare! Faremo quello che abbiamo sempre fatto!”
Esclamò tranquillo Shanks cercando di rassicurarla:
“ E cioè, cosa?”
Chiese dubbiosa:
“Improvvisiamo!”
Le rispose regalandole un altro sorriso, cingendole il braccio intorno alle spalle e attirandola dolcemente a sé. Dopo un attimo di smarrimento dovuto all’improvvisa vicinanza con il suo corpo perfetto, sospirò poco convinta della sua bizzarra proposta e aggiunse con tono rassegnato:
“ Oh Shanks ti prego si serio! Stiamo pur sempre giocando con la marina! Una volta lì saremo soli contro tutti! E se ci scoprissero? Oh, non oso nemmeno immaginare come ce la scamperemo!”
A quelle parole, Shanks rimase in silenzio per un po’, mentre Fai lo guardava preoccupata, infatti quel silenzio non era da lui:
“Io sono serio, Fai...”
Disse all’improvviso facendola sussultare contro di lui; le faceva sempre un certo effetto sentirgli pronunciare il suo nome che, anche se piccolo, uscito dalle sue labbra aveva un suono tutto particolare:
“ Se devo essere sincero, mi sono stufato che la marina si intrufoli sempre nei nostri affari! Per una volta, sarò io a giocar loro un brutto tiro sotto il naso e, sono sicuro, con degli attori come noi, non si accorgeranno di nulla, credimi dolcezza!”
E lei, sospirando rassenerata e sorridendogli complice, prontamente ricambiata, e in un moto impulsivo, gli sfiorò le labbra in un leggero bacio:
“Sei pazzo lo sai vero?”
E lui sogghignando:
“Fa parte del mio fascino!”
E lei sorridendo e baciandogli una guancia ispida:
“ Allora siamo pazzi entrambi!”
Gli sussurrò subito dopo all’orecchio e allontanandosi un po’ da lui e parandosi davanti, gli disse:
“E va bene! Stavolta ci sto, senza riserve o dubbi per la testa!”
E porgendogli la mano in modo molto professionale, si scambiarono con un sorriso biricchino una stretta di mano, in segno del loro accordo e della loro complicità.
Shanks era stato molto attento a non dare nell’occhio, riparando la propria nave in un isolotto poco distante da Zama.
Era ormai scesa la sera e tutti sul Vento dell’Est erano al limite dell’eccitazione, preparandosi all’evento dell’anno: vedere il loro capitano vestito con la divisa di un generale della marina!
Ovviamente erano ansiosi di vedere anche la loro unica compagna Fai vestita da sera che, sicuramente, a parer loro, doveva essere magnifica, se normalmente anche con un semplice jeans e maglietta lo era! E in terzo ma non meno importante piano, la loro preoccupazione era dovuta anche al tesoro che presto, con la mappa rubata, avrebbero conquistato!
Quando Shanks varcò la soglia del salone, erano tutti presenti, tranne Fai che non era ancora pronta, e aggiustandosi il berretto bianco con lo stemma della marina sopra luccicante, fu accolto da un boato confuso di risate ed applausi sorridenti, oltre ovviamente a battutine taglienti che non potevano mancare in quell’occasione:
“ Capo, ma sei magnifico!”
Esclamò Yasopp con sarcasmo:
“ Si, sembri appena uscito dalla chiesa dopo la prima comunione!”
Aggiunse subito dopo Luky maligno e sorridente, mentre gli altri cominciavano a ridere a crepapelle:
“ Già, in effetti, è raro vederti con qualcosa di più abbagliante addosso! Hai anche il mantello bianco!”
“Si, e farebbe meglio a non macchiarlo! È seta quella!”
Esclamò una voce vellutata ,ma autoritaria insieme, dietro di loro che, con passo leggiadro e il sonoro rumore del tacchettio dei sandali luccicanti d’argento e di brillanti, varcava lentamente e facendo svolazzare l’elegante vestito nero pece come i suoi capelli lisci e ribelli, con una spaccatura generosa al lato destro della gamba, che vi fuoriusciva interamente, come anche la scollatura che ne esaltava il decolté e l’aderenza sottile le curve dei fianchi ben torniti. Le mani affusolate erano coperte da leggeri guanti merlettati, esaltandone ancora di più l’eleganza dei gesti. Ma la cosa che faceva impazzire Shanks erano i suoi occhi azzurri, addolciti con un trucco leggero ma intrigante, intensificando il mistero che contenevano.
“Oh mio Dio, Fai! Sei uno schianto!”
Esclamò Joh, il più giovane di tutti che vedendola era rimasto imbambolato come un allocco, invidiando tantissimo il suo capitano che, inutile dirlo, era fortunatissimo ad avere una ragazza così bella e speciale al suo fianco. Come lui, anche gli altri erano rimasti stupiti dalla bellezza accecante di Fai, tra cui anche Yasopp che la guardava ammirato e sorridente, Luky ma che, come sempre, cercava di contenere il suo orgoglio, Rosetta ormai era partito nel mondo dei fischi di approvazione oltre che a complimenti eccessivi, Jack era rimasto anche lui attratto dal suo sguardo magnetico e dal suo innegabile fascino, e anche Ben aveva alzato un sopracciglio di approvazione!
Inutile dire che Shanks non riusciva a staccarle gli occhi di dosso: aveva tantissimi complimenti in testa da dirle, ma non riusciva davvero nemmeno a cominciare, troppo preso e attratto da lei solo per aprir bocca, al limite dell’emozione, tanto che dovette fare un gran respiro per riprendere il controllo.
Mentre tutti la coprivano di complimenti accerchiandola entusiasti, Shanks non riusciva a non smettere di guardarla, in ogni gesto, in ogni risata, trovandola la più bella donna che avesse mai visto e avuto il piacere di avere a fianco:
“Beh, capitano?! Non dici nulla alla tua donna stra fichissima?”
Gli chiese sogghignando provocatorio Rosetta, mentre Fai rideva divertita e lui lo trucidava con gli occhi, perché aveva colpito nel segno!
“Dai, lasciamo soli i due piccioncini!”
Esclamò comprensivo e salvandolo Ben, spingendo tutti fuori dal salone e invitandoli a ritornare ai loro posti: dopotutto, i loro due compagni stavano pur sempre andando in missione!
Quando dopo molti “No, voglio vedere!” “ Uffa, voglio restare a vederla ancora un po’!” “No no e no!” infiniti, alla fine i due pirati innamorati restarono finalmente soli!
Shanks aveva staccato lo sguardo intenso da lei e, per contenere l’emozione, fece un altro profondo respiro e si avvicinò all’oblò ammirando i riflessi della luna sulle acque calme e gelide per la sera, con l’intento di distogliere i pensieri da Fai, ma concentrandosi sulla missione. Anche se la cosa gli riusciva al quanto difficile ,con lei a pochi passi da lui e la voglia di stringerla tra le braccia e coccolarla non gli passava ancora!
Dal canto suo, anche Fai non era da meno! Da quando era entrata in salone e l’aveva scorto di spalle, era stata colta subito da un improvviso batticuore:
“Oh, come è bello vestito così, anche con la divisa da generale!”
Pensava Fai mordendosi le labbra e arrossendo per gli sguardi intensi e sfacciati che gli stava rivolgendo ingenuamente provocatoria. Moriva dalla voglia di dirglielo, ma l’emozione era così profonda da schiacciarla. Poi non le aveva rivolto la parola da quando erano rimasti soli e non aveva nemmeno risposto a tono alla sua e alla provocazione di Rosetta:
“Forse è troppo scollato, o magari è troppo provocatorio per me! Magari non le piaccio così…non aveva pensato che potesse andarmi così aderente…forse…”
Scuotendo la testa energicamente, decise di dare un taglio a quei “forse” e “magari” che le affollavano la mente e di agire!
Nel frattempo, anche Shanks era stufo di stare zitto e non rivolgerle nemmeno la parola, non era da lui  poi con il suo comportamento, stava apparendo un perfetto maleducato! Così fece per voltarsi, ma venne bloccato da due candide braccia che gli circondarono la vita dolcemente. Sospirando emozionata, Fai appoggiò la testa sulla sua ampia schiena, evidenziata perfettamente dal bianco accecante della divisa e, sussurrando, gli disse:
“ Sai, stavo pensando che Yasopp ha davvero ragione: sei magnifico vestito di bianco!”
A quelle parole, Shanks si sentì mancare il cuore di un battito e la tortura del suo corpo caldo attaccato a lui, lo stava sconvolgendo del tutto.
Percorrendole le braccia con le dita e racchiudendo entrambe le mani con la propria, più grande ed abbronzata, le disse di rimando:
“Anche tu sei splendida! Ma del resto lo sei sempre!”
Poi sciolse il loro tenero abbraccio e baciandole il dorso della mano destra, come marchiandola con le labbra roventi, provocandole un brivido lungo tutto il corpo, e porgendole il braccio le disse:
“Pronta?”
Le chiese Shanks con un sorriso smagliante e Fai, appoggiandovi le mani decise e merlettate, restituendogli il sorriso, le rispose:
“Io sono nata pronta!”
E lui, riempiendosi di orgoglio per quella donna bellissima dalla risposta sempre pronta, gli disse di rimando:
“Non ne avevo dubbi!”
 E con passo deciso, si diressero verso la prima tappa della loro grande avventura!


Sono ritornata! Pensavate di esservi liberati di me??!! Beh, mi dispiace deludervi, ma mi sopporterete per molti altri capitoli!!!Hihi!!!XDXDXD Il ballo è imminente e il prossimo cap, vi assicuro, sarà esplosivo!!!XD Per il momento vi ho concesso l’aperitivo!!!XDXD
Che dirvi: spero vi piaccia anche stavolta e che commenterete entusiasti! Saluto come sempre tutti voi e un bacione specialissimo alla mia cara sorella OP, Maho87!!!
Tanti baci anche a tutti voi, lettori e lettrici! Ciao ciao alla OP!!!


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Capitolo 12
*** Capitolo12: Un gioco da ragazzi( prima parte) ***


“Maledetti mocciosi!!! Tornate quiiii!!!”
“Che dici Fai? Torniamo indietro e esaudiamo il suo desiderio?”
Chiese uno Shanks al quanto diverso da come lo conosciamo: ora appare come un diciassettenne sbarbatello con i soliti capelli rosso fuoco e un sorriso provocatorio e accattivante insieme, che lo contraddistinguerà sempre, anche nell’età matura .C‘era anche una piacevole aggiunta: il cappello di paglia che regalerà in un occasione particolare ad un ragazzino di gomma che ben tutti conosciamo, destinato, come lui, a fare grandi cose a scorrazzo per il Grande Blu!
“ Farò finta di non aver sentito! Avanti, corri altrimenti ci prende!!”
Gli intimò una quindicenne spavalda e dalla bellezza sfolgorante per una ragazzina della sua età, con occhi di un azzurro intenso e capelli corvini a caschetto e che, più avanti, sarebbero arrivati all’altezza delle spalle, contribuendo a renderla ancora più bella!
Avevano rubato insieme ,come al solito, una gran quantità di danaro riposto in una cassaforte ultrablindata e sorvegliata, in un edificio della Est Coast, un isola che si trovava nei pressi del Grande Blu,  e quando vi furono fuori, tutti affannati e reclinati in due per cercare di regolarizzare il respiro, guardandosi negli occhi sorridenti, Fai non poté mai dimenticare il sorriso che le regalò Shanks e il tono con cui le disse:
“Visto? Un gioco da ragazzi!”
Erano passati molti anni da quel loro piccolo furto, il primo di una serie di battibecchi e razzie di ogni tipo! Il ricordo del loro primo colpo insieme rassicurava Fai in ogni situazione, facendola sorridere e sgombrare la mente da ogni ansia e preoccupazione, come quelle che la stavano opprimendo da quando, con passo incerto, aveva varcato la soglia dello sfarzoso salone da ricevimento del generale Vandark, un uomo presuntuoso e pieno di sé, quanto la sua odiosissima e scintillante di gemme e di diamanti consorte ,Miss Loveday, anche se di amore lei non ne sprizzava nemmeno un po’!
C’erano anche altre autorità di alto rilievo nel mondo della marina militare ed oltre, visto che il generale aveva stretto amicizie anche nel campo politico e finanziario delle isole circostanti la sua.
Non era stato poi così difficile entrare indisturbati nella lista degli invitati a quella magnifica festa, grazie all’ingegno di Yasopp che aveva provveduto a falsificarli per benino, ma ora il problema era uscirne con quello per cui vi erano entrati ,e senza lasciare il minimo sospetto negli altri partecipanti, cosa che, con due professionisti come loro, potevano anche sperare!
Fai strinse di più il braccio di Shanks quando, al tavolo del buffet, il sergente Don Goile, un sottoposto ma grande amico del generale Vandark, avvicinandosi a loro e arricciandosi i baffi ben curati con la mano destra ,ricoperta da un sottile strato di tessuto bianco e vellutato, disse a entrambi corrugando la fronte sospettoso:
“ Scusate, signori…ma, non mi sembra di avervi mai visto in nessuna occasione particolare. Eppure, non so perché, ma i vostri volti mi sono familiari!”
Fai cominciò a deglutire preoccupata, cercando di inventarsi qualcosa al momento, visto che la coglieva del tutto impreparata:
“ Ci credo, caro sergente, che vi risultiamo familiari…ci siamo già visti alla centrale di New Ailande, qualche mese fa, se non vado errato…uhm…si, esattamente durante la riunione speciale che vi si tenne, ricordate?”
Chiese Shanks ad uno schioccato sergente che lo guardava a bocca aperta e gli occhi piccoli e verde smeraldo luccicanti, sbarrati per la sorpresa, al contrario di una Fai sorridente e orgogliosa per il suo tempismo( anche se la scusa poco la convinceva!). Intanto, mente i due si scambiavano uno sguardo complice e pacato, il sergente schioccando le dita come appena colto da una illuminazione, quasi gli urlò:
“Ma si, ora ricordo! Oh perdonatemi generale Jordan, avevo proprio dimenticato il nostro breve ma simpatico incontro!”
E da qui seguì una cristallina risata da parte del sergente, che cominciò a chiacchierare allegro con uno Shanks ridente anche lui, ma che più sfrontato non poteva essere nella sua menzogna!
Quando i due si allontanarono ,ancora sorridenti, dalla sala del buffet ,nella speranza di rivedersi presto, Fai cominciò a tempestarlo di curiose domande, nonostante il sergente Don Goile non aveva fatto altro che lusingarla e complimentarsi con lei di avere accanto un uomo così eccezionale:
“ Generale Jordan? Shanks, tu sei un uomo pieno di sorprese!”
Le disse compiaciuta e più rilassata alla scoperta di una buona copertura da parte del suo compagno:
“ Lo so, dolcezza! Ma che ti aspettavi? Che mi presentassi qui senza aver già un’immagine alle spalle che mi lasciasse pulito? Beh, ammetto che c’è anche lo zampino di Occhi di Falco, ma devo dire che “Il generale Jordan” che ho inventato qualche mese fa per carpire certe informazioni, mi è valso a qualcosa, dopotutto!”
“Eh si, devo ammetterlo! Questa davvero non me l’aspettavo! Quindi, non dovrò fare altro che mantenere in piedi la tua immagine, giusto, capitano…ops, volevo dire, generale?”
Concluse Fai sogghignando, e stringendoselo ancora un po’ più vicino, in un moto di orgoglio per il suo lato creativo e quello scenico originale e spontaneo:
“Si, direi proprio di si! E, ricordati: tu sei Viola De Santis, mia compagna di vita ma anche di lavoro, va bene?”
Le disse scostandole una ciocca di capelli ribelle dalla fronte con il respiro, e regalandole un sorriso raggiante:
“Si, va bene! Tranquillo, ho capito!”
“Brava la mia piccola bugiarda!”
“ Se è per questo, tu sei peggio di me, in proposito! Hai ingannato per benino quel pover uomo del sergente!”
E Shanks scoppiando a ridere divertito:
“Beh, si, lo ammetto! Però, devo dire che, anche se fa parte della parte opposta, il sergente Don Goile è davvero spassoso! È uno dei pochi con cui sono riuscito a legare maggiormente quella sera! Credimi, se non fosse così onesto per fare il pirata, lo avrei già fra la mia ciurma!”
E, pensò Fai, sorridendo fra sé e sé, che poche volte Shanks sbagliava sul conto delle persone, anche se marines!
“Ora ti presenterò al generale Vandark! È un uomo odioso, oltre ad essere ricchissimo, ma i suoi soldi, per il momento, non ci interessano…”
Le spiegò guardandolo truce mentre il generale, bevendo allegramente dell’ottimo vino, parlava con i suoi colleghi di lavoro e si divertiva a prendere in giro le cameriere, anche in presenza della moglie altezzosa, che al contrario, conversava indisturbata con un giovane uomo che aveva tutta l’aria di essere un capitano in cerca di un avanzamento di grado, con la raccomandazione giusta, ovviamente!
“ Quello che dovrai fare, è molto semplice! Dovrai distrarlo il più possibile che puoi, ma non credo che ti risulterà difficile con uno come lui! Io intanto mi intrufolerò nel suo ufficio a cercare la mappa! Allo scoccare della mezzanotte, guarda in quella direzione…” e le indicò con un dito una piccola porta che conduceva verso i piani alti dell’edificio:”… e dirigiti il più velocemente possibile verso l’uscita, ma cercando di non destare sospetti. Infine, andremo a festeggiare con gli altri sulla nostra nave, e il mattino dopo partiremo verso la nostra vera avventura!”
Concluse Shanks, portando la fronte su quella di lei e sussurrando le ultime parole come una potente formula magica,che riuscì a stregarla:
“ Va bene, ma se poi Cenerentola o il suo Principe Azzurro non riescono a fuggire via prima o alla mezzanotte in punto?”
Gli chiese sempre sussurrando, e puntando i suoi occhi dritti verso di lui e fissandolo seriamente preoccupata:
“ In tal caso interverrà il Principe Rosso che farà suonare l’orologio, ma non smetterà di far cessare la magia che circonda la sua bella Cenerentola. E poi, la porterà via ugualmente dalle fauci dei mostri in divisa!”
A quelle parole, Fai rise divertita e baciandolo sulla guancia ispida, le disse:
“Allora aspetterò con ansia il mio affascinante Principe Rosso!”
E lui, sogghignando e baciandole il palmo della mano destra, le sussurrò:
“A presto mia bella Principessa in Nero!”
E detto questo, scomparve, lasciandola sola a giocare la sua parte, in mezzo a quel mare di squali in divisa pronti a sbranarla in qualsiasi momento.

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Capitolo 13
*** Capitolo13: Un gioco da ragazzi(seconda parte) ***


 “ E così lei è Viola De Santis, la compagna e fedele assistente del generale Jordan?”
Le chiese con voce strascinata e che a Fai risultava anche volgare, il generale Vandark, versandosi l’ennesimo bicchierino di whisky della serata, ma stranamente sembrava reggerlo quasi al pari di Shanks con il sakè!
“Si, generale! Jordan mi ha parlato molto di lei…mi ha detto che è un uomo degno del suo rispetto e che ha una certa influenza anche in altri ambiti sociali!”
Gli rispose accavallando di nuovo le gambe e aggiustandosi in modo distratto i guanti in merletto, mentre Vandark reclinava la testa di lato e rideva compiaciuto con tono alquanto disgustoso, al parere di Fai, che continuava a sorridergli educatamente e leggermente provocatoria, cercando di raddolcirlo un po’ e fargli dimenticare del tutto Shanks, menzionandolo solo poche volte:
“ Oh beh, mia cara, sa come vanno certe cose in certi ambiti, come li definisce lei!... Per quanto mi riguarda, cerco di avere tutto sotto controllo, invitando ogni qualvolta ce ne fosse la necessità i miei colleghi ed amici influenti…”
“E, mi dica generale, quale sarebbe questa sera la necessità più irrevocabile?”
Gli chiese con tono suadente e attorcigliandosi una ciocca di capelli tra le dita, con l’intento di fargli rivelare qualcosa in più sul Tesoro degli Avi.
Il generale prima la guardò come se volesse mangiarsela con gli occhi, facendole provare un brivido di disgusto che fu molto brava a non manifestare da ottima attrice, e poi sorridendole sbilenco le disse bisbigliando per non farsi sentire dagli altri:
“In effetti, mia cara De Santis, sono molti dei presenti a non sapere il vero motivo di questa piccola festicciola…”
Fai si fece seria, appoggiandosi il viso sulla mano destra, con il gomito del braccio puntellato sul tavolo avvolto da una tovaglia color panna, cercando di non manifestare troppo il suo bisogno di sapere di più:
“ …ho creduto sia opportuno rivelarlo solo ad una poca cerchia di ristretti, capisce cosa intendo?”
“Certamente, e infatti non volevo essere inopportuna!”
Puntualizzò fai, facendo la finta offesa, ma questo provocò immediatamente la reazione del generale che, gesticolando, le disse per confortarla:
“Oh, no, ma io non l’ho mai neppure pensato, mia cara! Anzi, credo che la vostra sia una virtù! Sa, io adoro le donne perspicaci e che cercano di andare sempre a fondo nelle cose! Su questo, posso aggiungere che lei è piena di questi e di altri pregi, come l’intelligenza, l’astuzia e la bellezza ineguagliabile!”
“Oh, la prego generale! Rischierà di farmi arrossire con tutte queste lusinghe!”
E sghignazzò cercando di non far apparire il gesto di levare la mano da quelle del generale, più tozze e grandi, che stava cercando di posarvi un bacio, lei ne era convinta, per niente leggero, portandosela alle labbra, in un moto elegante e raffinato insieme.
Lui prima si rabbuiò truce, ma poi rise anche lui sguaiatamente ,come gli era già capitato in precedenza:
“ Comunque, credo che lei sia una di quelle persone a cui voglio rivelare tutti i miei segreti, tra i quali quelli del vero motivo di questo ballo!”
Continuò subito dopo il generale:
“Oh, lei continua a lusingarmi ,generale, dandomi la sua piena fiducia! Nonostante tutto, noi ci conosciamo da poco!”
“Ma mia cara, per me è come se ci conoscessimo da sempre!”
“Abboccato il pesciolino dalla pinne dorate! Hihihi!!”
Pensò ridendo fra sé la piccola volpe corvina, che da abile piratessa, aveva aspettato il momento propizio per farlo cadere ai suoi piedi e farlo cantare come un uccellino! Infatti, subito dopo, con l’intento di sedurla, il generale cominciò a parlare della sua enorme ricchezza e subito dopo della famigerata mappa del Tesoro degli Avi. Si pensava, infatti, che quel tesoro fosse preda, oggi giorni, di molti importanti pirati che popolavano i sette mari, tra cui il leggendario Shanks il Rosso e la sua ciurma di pirati, famosi in tutto il Grande Blu. Il generale, rivelò a Fai, che odiava particolarmente quel pirata, per lui senza onore e senza principi morali, e Fai a quel punto, non riuscì a trattenere una smorfia tra l’irato e l’odioso verso quell’uomo orrendo, presuntuoso e saccente, che non era nemmeno paragonabile ad un vero uomo come il suo Shanks, ma poi sorrise ricordando la beffa che entrambi gli stavano facendo sotto il naso! Vandark continuò a parlare del Tesoro e dove fosse realmente custodito. Parlò per molto tempo di un arcipelago molto all’argo del Grande Blu, dove nessun pirata osasse avventurarsi. Si diceva che i tre Avi stregoni, avessero al principio infestato quelle acque di mostri terrificanti, tempeste incessanti ed improvvise, accompagnati dai loro fratelli uragani, e molti strani ed altri fenomeni che molti consideravano solo dei miti, ma che in realtà nascondessero fonti di verità certa, solo per custodirlo dai vari predatori del mare.
Fai ascoltava affascinata, cercando di annotare nella sua mente tutto ciò che riusciva a carpire sul Tesoro quando, improvvisamente, allo scoccare della mezzanotte, si sentì un urlo agghiacciante, dalle note acute tipicamente femminili. A quelle grida, tutti si voltarono verso la porta dove poco prima Shanks le aveva indicato, e da lì vide la nobildonna accorrere frettolosa verso il generale, tanto che per correre ancora più veloce, si era anche tolta i sandali dorati:
“Si può sapere cosa sta succedendo?”
E la donna, inginocchiata ai suoi piedi, tremante, bianca in volto e affannata, gli spiegò trepidante e balbettando terrorizzata:
“P-Pirati!”
E a quel debole sussurro, che tutti i presenti riuscirono a percepire per il silenzio irreale che vi si era creato nella sala, si sentì un sussulto generale e delle urla terrorizzate, mentre Fai si impedì di manifestare un’espressione crucciata e fece finta di essere terrorizzata anche lei ,come il resto delle oche rivestite di tulle presenti nella sala sontuosa!
“PIRATI?! AL MIO RICEVIMENTO?! COME HANNO OSATO!!”
Urlò irato il generale alzandosi di scatto e precipitandosi, insieme agli altri ufficiali della marina, tra cui il sergente Don Goile, verso l’ufficio di Vandark.
Fai, approfittando della confusione generale, senza farsi notare, con una goccia di sudore che le solcò la fronte, si diresse ,mescolandosi fra gli invitati ,anche lei verso i piani alti dell’edificio, per soccorrere Shanks, preoccupatissima per la sua sorte, ma invece di usare la scala, usò la finestra aiutandosi con una fune che portava nella borsetta, in caso di necessità!
Quando arrivò in cima, si riparò perché vide ad un palmo dalla vetrata decorata della finestra, una sedia che voleva disintegrarla. Quando la sedia ,con un tonfo sordo, si sfracellò al suolo, si protese verso il bordo della piccola apertura, ma si ritrovò a pochi centimetri dal viso perfetto di Shanks, che sorridendole, la aiutò a salire, mentre nel frattempo, con un calcio, buttava a terra un marine sbucato dal nulla:
“Fatemi almeno aiutare la mia compagna! E che diamine, un po’ di cavalleria!”
E con un secondo colpo, mise KO un altro povero sfortunato sottoposto, ma pur sempre armato:
“Che diavolo hai combinato?”
Gli chiese adirata Fai, aggiustandosi il vestito e componendo velocemente il suo bastone:
“Beh, diciamo che non è andata esattamente come volevo!”
Le rispose facendo spallucce e quasi disinteressato della situazione, facendo sospirare di rassegnazione la povera interlocutrice:
“ Ma, in compenso, ho preso questa!”
E le mostrò entusiasta e trionfante la mappa del tesoro, contenuta in un antico contenitore in argento, con motivi alessandrini decorati sulla superficie. A quella vista, gli occhi di Fai emanarono scintille e con un moto di gioia e trionfo, buttò la braccia al collo di Shanks, emettendo un gridolino di esultanza, e lo avrebbe anche ricoperto di baci, se non fosse stato per un gruppo di marines armati, accompagnati da vari ufficiali, e dall’urlo del generale:
“NO! LA MAPPA! PRENDETELIIIIII!!!!”
Quel ordine preannunciò l’inizio di un grande scontro, ma anche se numericamente inferiori, Shanks e Fai se la cavavano egregiamente! Schiena contro schiena, paravano e scagliavano ogni colpo, con grande agilità ed astuzia. Nella baraonda che si creò, ci fu un momento in cui la temibile spada di Shanks, che fu costretto a sfoderare quando un sottoufficiale gli aveva puntato uno spadone contro, andò a solleticare allegramente il collo del sergente Don Goile, mentre quella di quest’ultimo era in prossimità del suo ventre. Don Goile lo guardò tra l’ammirato e il terrorizzato, non riuscendo a credere che un uomo così affabile potesse essere un pirata, così abile da essere riuscito a beffare anche lui! Ma bastò uno dei sorrisi più accattivanti e spavaldi di Shanks a sciogliere la sua paura, e così, ricambiandolo meno energicamente, il sergente abbassò l’arma, seguito da Shanks che si concentrò su un altro meno amichevole nei suoi confronti.
Al contrario Fai buttava giù tutti quelli che le capitavano a tiro, con elegante ed agilità insieme, un mix irresistibile per un abile combattente come lei, e Shanks non poteva fare a meno di sorridere malizioso ad ogni suo movimento, tanto che quando si trovarono di nuovo spalla a spalla, le sussurrò:
“ Se continui così, dolcezza, mi costringerai a finirli tutti in un istante, togliendomi il divertimento, prenderti e baciarti come ho in mente di fare da tempo!”
A quelle parole, Fai arrossì lievemente, maledicendosi con sé stessa, perché sapeva che Shanks ne sarebbe stato capacissimo, e scuotendo la testa, cambiò argomento:
“Non è il momento di fare il cretino! Avanti, andiamocene da qui!”
“Ehi, ma chi è il capitano qui!”
Sogghignò sapendo di esasperarla:
“Shanks!”
Esclamò in preda alla disperazione:
“ Va bene, va bene! In effetti, ho altri programmi per la serata, oltre a menar le mani!”
E senza darle il tempo di replicare, la prese per mano e schivando abilmente tutto e tutti (i pochi rimasti in piedi, ovviamente!) scese frenetico le poche scale che conducevano alla sala del ricevimento, e tra urla, strepiti e lo sbigottimento generale, tra cui anche quello di Vandark, che nonostante tutto incitava i pochi uomini rimasti a fermarli ed a non farli arrivare all’uscita vivi, mentre l’orchestra suonava una musica molto simile al tango, quasi a tempo di musica, la coppia di pirati, cominciarono di nuovo a combattere al centro della sala, sincronizzando ogni movimento e dandosi una mano a vicenda. Ad esempio, quando Fai vide un marine armato dietro di Shanks, senza pensarci su, prese la spada del Rosso fra le mani, si lanciò in un doppio salto mortale in aria, usando come trampolino di lancio le spalle robuste del suo compagno, e infilò la spada nel ventre dell’uomo malcapitato, mentre Shanks aveva preso il suo bastone e lo aveva usato per prenderla per la vita, mettersela sulle spalle di forza, e scavalcando i suoi avversari, ripose la sua spada nel fodero, mise Fai a terra e quando la musica terminò, si esibì in un caschè davvero mozzafiato, tanto per un po’ di scena e preso dal momento.
Per poco Fai non scoppiò a ridere, quando la rimise in posizione eretta, e trascinandoselo via per impedirgli di trattenersi a picchiare il generale irato al massimo, perché gliene stava dicendo di tutti colori, corsero a più non posso verso il porto, riuscendo a seminare con varie scorciatoie, i pochi marines rimasti, ma comunque seccanti. Alla fine, quando arrivarono al porto, dove i ragazzi li stavano attendendo con ansia, alcuni facevano scommesse, altri giocavano a poker, ed altri ancora bevevano e facevano a botte, su una piccola imbarcazione e contemporaneamente sul Vento dell’Est, si fermarono con l’affanno, e come molti anni fa, come ai tempi del loro primo colpo, Shanks e Fai si guardarono, si sorrisero e Shanks le disse ancora una volta:
“ Visto? Un gioco da ragazzi!”


Rieccomiiiiiiiiiiiiiiii!!! Salve a tutti voi! Innanzitutto, BUON NATALE A TUTTI QUANTI VOI, lettori e lettrici!! Vi ho regalato questi due capitoli mozzafiato, e spero tanto che risulteranno di vostro gradimento!!XDXDXD
Piccole notine a coloro che mi hanno commentato: Maho87 e Laury84!!
Sorella OP, grazie come sempre di avermi regalato il tuo immancabile commento! Si, il romanticismo non me lo toglie nessuno, però questi capitoli sono entrambi all’insegna dell’azione, con solo un pizzico di romanticismo all’inizio!! XD Spero che ti siano piaciuti e che leggerai anche il seguito!! Baci baci Fuffy91!!
Laury84 ti ringrazio tantissimo di aver messo la mia ff fra le tue preferite!!! Questo mi riempie di gioia e sono stracontentissima che ti sia piaciuta!! Si Shanks piace un casino anche a me e concordo con te nel dire che è fichissimo!! È anche vero che ho caratterizzato molto il suo personaggio, e se continuerai a seguire la mia storia, scoprirai altri suoi lati molto speciali!!!XDXD Da vero pirata insomma!!!XDXDXD Fai forse è simile a Nami in certe cose, ma in altre assolutamente no, e te ne renderai conto in seguito!!  Ancora grazie e aspetto i tuoi commenti molto presto!! Baci baci Fuffy91!!
Big kiss anche a voi altri che seguite ma non commentate (e mi fa piacere ugualmente!!) !!
Buon Natale ancora e a prestooooooooo!!!
 

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Capitolo 14
*** Capitolo14: Bacio di mezzanotte ***


Dopo una festa interminabile, tanto che durò fino a notte fonda, molti si addormentarono sul ponte ancora abbracciati e sorridenti, oltre ad essere rossi in volto per le molte bevute. Altri invece, riuscendo miracolosamente a reggersi ancora in piedi ed a non crollare per la stanchezza, raggiunsero barcollando o appoggiandosi alle pareti legnose e ruvide, e tra questi c’erano anche Shanks e Fai. Appoggiandosi l’uno contro l’altra, improvvisando un ridente abbraccio, dopo una bicchiere ed un altro, una gara di sakè e un cenone esagerato, erano crollati ed ora ridevano ancora a crepapelle nel corridoio illuminato dalle lampade del Vento dell’Est, un po’ per l’alcol e un po’ al ricordo delle battute e degli scherzi dei loro compagni ,che avevano come oggetto principale il generale Vandark ( che Shanks aveva imitato per ben 40 minuti, per far divertire i suoi amici!) e ovviamente il capitano stesso, come sempre del resto.
“ Mi sa…che hai bevuto troppo, dolcezza!”
Esclamò tra una risata e l’altra Shanks, con una voce parzialmente lucida:
“ Ma se tu hai bevuto più di me! Ti ricordo che sei tu il re degli ubriaconi non io!”
E qui nuove risate:
“ Se io sono il re, allora tu sei la regina degli ubriaconi!”
Si difese Shanks, riacquistando la completa lucidità, visto che, nonostante le repliche di Ben, lui era diventato davvero immune all’alcol e i battibecchi con Fai, contribuivano a renderlo lucido:
“ Ah, e perché, se mi è concesso dirlo?”
Domandò scherzosa Fai, anche lei lucida; dopotutto era risaputo che Fai, dopo un momentaneo stato di confusione, ritornava se stessa in pochi minuti, non per niente superava Shanks quasi sempre in ogni gara, come quella sera che arrivò seconda per un solo bicchiere, proclamando vincitore il suo capitano. Ora era solo ubriaca di risate e del profumo indescrivibile del suo adorato Rosso, che spesse volte, quella sera, l’aveva stretta tra le braccia mentre parlava, raccontava,sorrideva e rideva con i loro compagni, coinvolgendola in ogni argomento e divertendosi tutti insieme. Si, era stato davvero un trionfo memorabile, che avrebbe ricordato per sempre:
“ Beh, mi sembra logico, dolcezza! Accettando di diventare la mia donna, hai anche ereditato il titolo di regina di tutti gli ubriaconi o se preferisci, intenditori di sakè, birra, vino… di tutti i mari, compreso il Grande Blu, ovviamente!”
“Ovviamente!...Oh, beh, forse allora ho commesso uno sbaglio…forse ho sbagliato accettando la tua proposta…si, credo proprio di si!”
Concluse sorridendo sorniona, portandosi qualche passo avanti a Shanks, che con un sorriso da maniaco dei sette mari dipinta sul volto, la prese per un braccio e la imprigionò di nuovo tra le sue braccia, portando i loro visi a un millimetro di distanza, con il respiro che le solleticava le labbra rosse e morbide contro le sue, che non osò ancora baciare, non ancora almeno!
“ E così, pensi di aver commesso uno sbaglio?”
Le chiese retorico e stando al gioco, con un tono seducente nella voce profonda:
“ è quello che ho detto!”
“ Ti consiglio di rimangiartelo, ora che sei in tempo!”
“ E perché mai dovrei farlo? Sarebbe oltraggiare il mio pensiero!”
“ Beh, meglio oltraggiare il tuo pensiero, che subire una tortura da me per quello che hai detto!”
“ Sei un tiranno! Tiranno e perverso!”
Lo accusò trattenendo a stento una risata e mordendosi le labbra per impedirselo:
“ Se posso scegliere preferisco essere sadico! E in quanto ad essere un tiranno, beh sono già un capitano, mi alzi di grado e mi rendi ancora più importante e del resto…adoro essere temuto!”
Concluse Shanks zittendola e facendola definitivamente ridere di nuovo, coinvolgendola con la sua risata contagiosa. Quando le risate finirono, i due si guardarono negli occhi seri, perdendosi l’uno negli occhi dell'altra, creando intorno a loro un silenzio irreale e quasi insostenibile:
“ Davvero sei pentita di essere la mia donna?”
Chiese tutto ad un tratto Shanks, facendola sussultare visibilmente e contro di sé:
“ Ma no, certo che no! Stavo solo scherzando, non preoccuparti! Non mi è passato nemmeno per la mente una cosa del genere! Anzi, se devo essere sincera, essere la tua donna è la cosa più bella che mi sia potuta capitare!”
Quelle parole pronunciate in un modo così sentito ed accompagnate dolcemente dalla carezza di una sua mano tra i capelli e percorrendo i contorni del suo viso, gli riempirono il cuore di fiducia e di calore verso quella donna così straordinaria e meravigliosa ,anche nel suo modo di essere, autoritaria, decisa, avventurosa, ribelle, a volte romantica e persa nel suo mondo di dolcezza, di sogni e speranze, come quelli dei bambini e un po’ come lui, del resto! E poi…era così bella, a volte quasi da sembrare irreale! Ci si sarebbe perso in quegli occhi azzurri come il cielo sereno, inebriato del suo profumo di donna e annegato nel calore che sprigionava il suo corpo perfetto. Ormai era inutile negarlo, oltre a desiderarla, la amava da morire, forse più della sua stessa vita, e questo da un lato lo spaventava ma dall’altro questa nuova consapevolezza, questo nuovo sentimento sembrava riempirgli l’anima e il cuore folle e ribelle. Le aveva detto molte volte “ mi piaci”, ma mai “ ti amo”. Lui, come affermava Ben, non era tipo da trattenere i suoi sentimenti dentro di sé, purtroppo non riusciva a non esternarli, altrimenti o si sarebbe ammalato o sarebbe impazzito!
Ma nonostante ciò, Shanks non si sentiva ancora pronto per dirle una cosa così importante e così, mentre Fai lo guardava interrogativa e preoccupata per il suo mutismo, ma seguitava ad accarezzarlo, cercando di tranquillizzarlo, la guardò dritta negli occhi azzurri come il mare di mezzogiorno e proprio mentre Fai socchiuse la bocca per pronunciare il suo nome, Shanks colse l’occasione per catturarla in un bacio appassionato ed intenso, trasmettendole tutto il suo amore e pensando nel frattempo, innamorato perso:
“ Ti amo da morire, Fai!”
Dopo quel bacio mozzafiato, Fai, con gli occhi lucidi, la bocca più rossa e piena e le guance arrossate, sussurrò confusa, stupita e stupendamente meravigliata e felice:
“ Shanks…”
“ Buonanotte, Fai!”
E lasciandola nei pressi della sua camera, Shanks si rifugiò nella sua cabina e appena chiusa la porta con un tonfo sordo, appoggiandosi con la schiena contro la porta, e accarezzandosi estasiato le dita sulle labbra calde e umide per il bacio di poco prima, si coprì il viso con la mano e scivolò seduto sul pavimento, illuminato solo da una pozza di luce lunare penetrata dagli oblò e portandosela poi nei capelli sussurrò ad alta voce:
“Che idiota!”


BUON ANNO A TUTTI AMICI E AMICHE DI OP!!! Si, sono stata molto sentimentale stavolta, ma vedo che i capitoli di questo genere vi attirano molto!! Spero vi sia piaciuto allora! XDXD Ma tranquilli a tutti gli amanti dell’azione, ci sarà sicuramente anche quella nei prossimi cap!!XDXDXD Un bacione speciale alle mie critiche preferite ed uniche, maho87, alias Sorella Op XD e Laury84!!! NpL: Grazie tantissimo per i tuoi commenti immancabili! Si, Nami e Fai si distaccano molto caratterialmente ,come hai potuto notare e noterai anche in seguito, ma tranquilla, non ti dirò:” Te l’avevo detto!”XD è anche vero che il generale Vandark è stato molto divertente in certi casi, ma era così che volevo farlo apparire,diciamo, meno pauroso anche nella sua comica autorità!! XD Mi raccomando, aspetto come sempre il tuo ansioso commentino e auguri di buon 2008!!
Baci baci dalla vostra Fuffy91 e buon anno ancora a tutti voi!! Ciaooooooooooo e a prestoooooooooo!!!XDXDXD

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Capitolo 15
*** Capitolo15: Un TI AMO stravagante! ***


Il giorno successivo quella importante notte, Shanks cercò di evitare in tutti i modi Fai che, da parte sua, si era addormentata e svegliata su di giri e felice come mai in vita sua. Quel bacio da capo giro che il suo Rosso le aveva così generosamente regalato, le aveva lasciato dentro una sensazione di benessere e calore che le incendiava le vene e le conferiva un leggero colorito rossastro sulle guance candite.
 Il suo fu un “buongiorno” carico di entusiasmo e sorridendo e canticchiando, preparò il caffè a tutti, offrendone una tazza ciascuno, e accese anche una sigaretta a Ben mentre trotterellava sul ponte allegra. I membri della ciurma le rivolgevano sguardi tra il preoccupato e il contento, contagiati dal suo sguardo adorante più del solito e incantati dalla sua felicità improvvisa.
“ Secondo voi le è successo qualcosa?”
Chiese Yasopp rivolto a Luky e a Ben che aveva ancora la sigaretta intatta tra le labbra:
“ Mah…si sarà comprata un vestito nuovo, o magari è contenta per il risultato della missione!”
Ipotizzò Luky massaggiandosi il capo con un cosciotto mezzo mangiucchiato, soprappensiero:
“ No…io credo che Shanks l’abbia baciata…seriamente, intendo!”
Esclamò come se stesse dicendo le previsioni del meteo, sicure ed ovvie, mentre gli altri due lo guardavano in contemporanea e da qui ebbero due reazioni diverse: Yasopp cominciò a ridere a crepapelle ripetendo “ Giusto, giusto! Non ci avevo pensato!”, mentre Luky si rosicchiava, con le lacrime agli occhi per la disperazione, rosso in viso per la sorpresa e la collera della scoperta, quasi in modo nevrotico e rabbioso il suo amato cosciotto di pollo e esclamando “No! La mia piccola…la mia piccola Fai nelle mani di quell’idiota pervertito…Noooo!!!”.
Shanks si fece vedere pochissime volte quel giorno, comportandosi da vero vigliacco pentito, evitando di chiarire con Fai dell’evento memorabile dell’altra notte, quindi non si immaginava nemmeno della sua contentezza, ma in compenso del suo sguardo deluso e quasi disgustato.
Si era alzato prestissimo e aveva comunicato a tutti, con una faccia terribile, da uno di quegli uomini tormentati e che aveva passato una notte in bianco, che la ciurma interpretò come sintomi della sbornia, tranne Ben ovviamente, che però evitò di avere con lui un chiarimento, lasciandogli i suoi spazzi, che si dovevano preparare a salpare. Così il Vento dell’Est partì verso la sua importantissima meta: il Tesoro degli Avi!
Da quel momento in poi, Shanks sparì dalla vista di tutti. A pranzo, fai cominciò a preoccuparsi, visto che Shanks aveva detto a Jack che quel giorno non avrebbe pranzato affatto, e che avrebbe sgranocchiato qualcosa più tardi. I suoi compagni cercarono di tranquillizzarla, ormai troppo abituati a vederla così felice. Finché Ben, al momento del dolce, le disse:
“ Perché non vai nella sua cabina? Per vedere almeno come sta!”
Suggerì il vice capitano, lasciando a metà la fetta di torta al cioccolato, la preferita di Shanks, pensò innamorata e rammaricata Fai, e con un cenno del capo e un sorrisino tirato, rivolto a Ben, si fece dare una fetta da Jack e si avviò cercando di riscuotersi, nella cabina del suo adorato capitano.
Con un sospiro profondo, Fai spalancò la porta senza pregarsi di bussare, come al suo solito, e quello che vide la sconcertò: Shanks non c’era!
“ Ma come?! Credevo di trovarlo alla scrivania! E invece…”
Avanzando quasi timorosa, appoggiò senza il minimo rumore il piattino contenente la fetta di torta destinata al suo Rosso, sulla scrivania in perenne disordine a cui si aggiungeva anche il cilindro d’argento e decorato pomposamente, ma ancora chiuso e sigillato.
Distolse lo sguardo dall’oggetto della loro vittoria, e solo allora sentì lo scrosciare dell’acqua che proveniva ovviamente dalla vasca da bagno che si stava riempiendo. Così, con un sorrisino che non preannunciava nulla di buono, si avvicinò con passo felpato alla porta del bagno e con decisione la spalancò di scatto, facendo sussultare Shanks completamente immerso nell’acqua schiumosa e calda.
Avvolto dai vapori profumati e fumanti, con un braccio a penzoloni sul bordo della vasca bianca di marmo, i capelli umidi e rossi più del possibile che gli ricoprivano in ciuffi ribelli il bel volto virile, abbronzato e ricoperto da quelle tre cicatrici sull’occhio destro, che con sguardo preoccupato e sconvolto, gli bisbigliò con voce impastata e con una punta d’imbarazzo:
“Ciao, Fai!”
“Ciao, Shanks!”
Esclamò con più decisione e con voce più udibile Fai, avanzando verso di lui minacciosa e sedendosi all’ultimo secondo su una sedia vicino al lavandino, scostando dolcemente i vestiti di Shanks e accavallando le gambe e incrociando le braccia con un moto di sicurezza, che Shanks in quel momento invidiò.
“ Beh, allora! Che succede?”
Gli chiese distogliendolo dai suoi pensieri, mentre percorreva con lo sguardo la sua figura bella e autoritaria, soffermandosi sui particolari bianchi e brillantinati sul suo vestitino azzurro, lo stesso che si provò il giorno in cui si misero insieme.
“ Niente!”
Sussurrò ancora poco convinto e con voce bassa, smuovendo l’acqua muovendosi agitato e a disagio:
“Come sarebbe a dire “niente”? è tutto il giorno che mi stai evitando, e sinceramente non capisco il perché!”
A quell’esclamazione Shanks la guardò dritta negli occhi azzurro intenso, facendola sussultare per l’improvviso cambio di atteggiamento, soppesando ogni sua parola, incredulo ma con più decisione negli occhi scuri.
“Davvero non lo sai?”
Le chiese con voce più calda e forte, mettendoci anche quella nota melodiosa che solo Fai riusciva a percepire e che la faceva sempre un po’ rabbrividire, anche ora, in quel bagno caldo e profumato di menta:
“ Si.”
Gli rispose con meno decisione e cominciando ad appurare dove si trovavano realmente e in quali condizioni si trovava Shanks, ma si impose di non arrossire e di non distogliere lo sguardo dal suo, adesso più intenso.
Shanks appoggiò la testa all’indietro, contro la parete e sospirando come togliendosi un peso dal cuore e sorrise per la prima volta da quella giornata iniziata così cupa per lui:
“ Fai…sei arrabbiata con me?”
Le chiese, ponendole l’interrogativo di cui da ieri notte temeva la risposta, ma stranamente ora si sentiva più tranquillo nel pronunciarlo così sereno, mentre Fai, intanto, lo guardava in modo interrogativo non riuscendo a capirlo:
“ No, certo che no! Perché mai dovrei esserlo?”
“ A causa di quello che è successo ieri notte, quando ti ho…”
Ma non riuscì a terminare la frase che gli morì in gola e arrossì lievemente, in modo quasi impercettibile:
“ Quando mi hai baciata?”
Chiese retorica Fai e sorridendo, cominciando a capirci qualcosa, finalmente, e forse più di quanto si aspettasse:
“ Si.”
E questa volta Shanks fu di nuovo meno deciso nel rispondere in un sussurro e arrossendo un po’ di più, al ricordo di quel bacio mozzafiato da entrambe le parti.
Fai, accennando ad una risatina, si alzò dalla sedia e gli si avvicinò lentamente, mentre lui la seguiva ad ogni passo con lo sguardo. Si inginocchiò accanto a lui e appoggiò la testa corvina sulla sua spalla sospirando e socchiudendo gli occhi sorridente, mentre Shanks sbatteva gli occhi incredulo e irrigidito; quella situazione non era normale, anzi, non era assolutamente normale!
Si sentiva così inerme di fronte a lei, imbarazzato, visto che era completamente nudo nella sua vasca da bagno, ma fortunatamente ricoperto dalla schiuma. Proprio mentre stava per rivolgerle la parola, per rompere quel assurdo silenzio, Fai lo precedette dicendo tranquilla:
“ Shanks, a me non ha dato fastidio che tu mi abbia baciato con più passione, anzi, al contrario!”
Quelle parole risultarono come un balsamo per i suoi nervi tesi, e i suoi pensieri negativi su quello che aveva fatto la sera prima, scomparvero all’istante, facendolo tornare più sereno e tranquillo.
Come segno di ringraziamento, cominciò ad accarezzarle i capelli corvini con la mano asciutta e calda, facendola mugugnare contenta e rilassata, come una gattina sazia. Poi accostò la bocca al suo orecchio e le sussurrò:
“ Quindi non ti darebbe fastidio nemmeno se ti baciassi di nuovo, come ieri?”
E lei ,sorridendo ancora di più e godendosi le sue carezze e il calore del suo corpo caldo e profumato, gli rispose ancora con gli occhi socchiusi:
“ No, non mi darebbe fastidio! E ti dirò di più, potrai farlo ogni volta che vorrai, senza esagerare però!”
E risero insieme, di nuovo vicini e felicemente innamorati.
“Ti sei lavato i capelli?”
“No, non ancora! Stavo per farlo, prima che tu entrassi come una invasata!”
“ Io non sono un’ invasata!”
“ Si che lo sei!”
“Uff! Sei monotono!”
E scoppiarono di nuovo a ridere:
“ Dai dammi la boccetta!”
Esclamò Fai, sorridendo birichina:
“ Perchè? Cosa vuoi farmi? Comincio a preoccuparmi, dopotutto, non posso muovermi!”
E espose la sua situazione, alzando un ginocchio dall’acqua, ma gliela dette lo stesso, stando al gioco, curioso:
“ Ora stai fermo!”
E cominciò a lavargli i capelli, massaggiandogli il capo e lisciandogli quei ciuffi ribelli che tanto le piacevano in lui. Poi glieli risciacquò e gli scoccò un sonoro bacio sulla fronte, soffermando gli occhi sul suo petto ampio e scolpito, che si intravedeva di più sotto il sottile strato di bagnoschiuma bianco. Senza cedere a esplicite tentazioni, si rialzò, si sistemò la gonna del vestito e con un sorriso fece per andarsene e lasciarlo finalmente alla sua privaci, ma prima che potesse uscire, Shanks la fermò, facendo il gesto di alzarsi, ma si ricordò in che condizioni si trovava in tempo e si immerse di nuovo nell’acqua profumata e le disse, ridacchiando per la figura che avrebbe fatto se si fosse girata prima del suo richiamo:
“ Dolcezza, aspetta non scappare ancora!”
E lei confusa, si avvicinò di nuovo a lui incoraggiata dal suo sorriso accattivante, ma non si inginocchiò e rimase a qualche centimetro di distanza da Shanks che, un po’ dispiaciuto, allungò il braccio, le afferrò il polso e la strattonò in acqua, cominciando a ridere come un matto, in completa contraddizione con il riguardo e il pudore che aveva dimostrato poco prima. Ma dopotutto, se non fosse così, non sarebbe Shanks!
“Ma sei scemo con la S maiuscola, allora, vero?”
Gli chiese mentre annaspava e si stropicciava gli occhi strettamente chiusi per l’acqua insaponata:
“ Può darsi, chi lo sa!”
E da qui, nuove risate che lo fecero tornare completamente in sé:
“ Basta! Sono stufa! È finita davvero, sta volta!”
Ma non ne era davvero convinta, visto che ricominciò a ridere a crepapelle contagiata dalla risata sincera di Shanks, che le faceva così bene!
“ Eh, no, mi dispiace tesoro, ma…”
E quando riuscì finalmente a riaprire gli occhi azzurri, si trovò a pochi millimetri di distanza dal viso di Shanks, mente il suo era tutto gocciolante, insieme ai capelli e al vestito nuovo, che tanto le piaceva:
“ …tu sei mia, ormai, dolcezza! Mia per sempre, e non ti lascerò mai a nessuno. Dopotutto…te l’ho anche promesso, e io mantengo sempre le promesse date!”
Ci fu un momento di silenzio, dove si sentiva solo il gocciolio delle gocce che cadevano dai capelli zuppi di Fai, ora più di Shanks. Fino a quando, quest’ultimo, si avvicinò a lei impercettibilmente e la baciò con una dolcezza infinita che la fece completamente sciogliere tra le sue braccia che la stavano avvolgendo lentamente. Poi il baciò divenne più intenso e a Fai sembrò di vivere un sogno e di galleggiare in una nuvola dorata. Anche Shanks era coinvolto al massimo in quel bacio, cercando di trasmetterle tutto il suo amore. Quando il bacio finì, Shanks le sussurrò incapace di trattenersi oltre:
“Ti amo, Fai!”
All’inizio sembrò che non avesse capito, e così Shanks sorridendo, le ripeté ancora:
“ Si, hai capito benissimo! Io ti amo, dolcezza! Ti amo, ti amo, ti amo da impazzire!”
E la baciò ancora e ancora, in baci veloci ma intensi e sentiti al massimo. Fai, realizzando finalmente quello che le aveva appena detto e ripetuto, lo abbracciò intensamente, dimenticando che era completamente nudo, felice e bagnata al massimo. Sorridendogli sinceramente felicissima, lo baciò a sua volta non staccandosi fin quando il bisogno d’aria fu imminente, e gli sussurrò a sua volta:
“ Anch’io! Anch’io, ti amo, da morire!”
Quando il battito dei loro cuori all’unisono tornò quasi a livelli normali, Fai sciolse il loro abbraccio, gli sorrise dolce e si alzò gocciolante dall’acqua divenuta quasi tiepida. Aveva perso la condizione del tempo da quando erano rimasti abbracciati a contemplare il loro respiro irregolare dopo la fugace ed inaspettata confessione. Fai si chinò a baciare la fronte a Shanks che socchiuse gli occhi a quel tocco gentile ma infuocato, e subito dopo uscì dalla vasca, prese tra le mani un asciugamano lindo e pulito e scagliandone un altro a Shanks, che lo afferrò al volo, gli disse:
“ Vado in camera mia! Ci vediamo più tardi, va bene?”
“ Ok, dolcezza! Ah, tesoro…”
“ Va bene, però ora non esagerare con questi vezzeggiativi!”
Esclamò un po’ accigliata e girandosi di nuovo a guardarlo mentre si asciugava i capelli zuppi:
“ Dopo vorrei vedere con te la mappa. Ho scoperto qualcosa di molto interessante!”
Disse Shanks ridacchiando e sorridendole incurvando le labbra in quel modo che la incuriosiva più delle parole. Sorridendogli di rimando, senza dire una parola e strascicando un “ok” richiuse la porta e sgattaiolò contenta più di quella mattina appena alzata dal letto, via dalla cabina del suo amore, pensando allegra e felicissima:
“ Mi ama, mi ama, mi ama…allora non le piaccio solamente, è un sentimento più profondo il suo! Che bello, mi ama, mi ama, Shanks mi ama!!!”


ALLORAAAAAAAAAAA!!!??? Niente male vero!!?? Romanticismo anche in questo capitolo, ma anche con una punta di mistero!!XDXD ringrazio tutti quelli che leggono con passione e pazienza i miei cap, e soprattutto un saluto speciale a Laury84, con i suoi commenti immancabili e i suoi suggerimenti, ed inoltre alla mia carissima sorellina OP!!!! Un bacione ad entrambe e un saluto e un mega kississimo anche a voi, lettori e lettrici di “ IL TESORO DEGLI AVI” !! Vi prometto che nel prossimo metterò da parte un po’ il romanticismo e sarà tutto all’insegna dell’action e di nuovi misteri da scoprire!! Ciao ancora a tutti!! Baci baci Fuffy91!XDXDXD

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Capitolo 16
*** Captolo16: Misteri svelati e pericoli all'orizzonte ***



Dopo essersi asciugata per benino e cambiatasi da capo a piedi, Fai si diresse quasi volando per l’impazienza nella cabina del suo amato capitano. Tutta contenta, come di consueto, prima di aprire la porta, fece un grande e profondo sospiro per placare, almeno in parte, il suo cuore gioioso dopo quelle tre semplici parole, “io ti amo”, pronunciate intensamente dal suo unico vero amore, e, passandosi entrambi i palmi delle mani sulla gonna in jeans scuro e aggiustandosi accuratamente la sottile spallina del top aderente e scollato, di color verde smeraldo, decise finalmente di entrare, senza curarsi di bussare, ovviamente!
Quando spalancò di poco la porta, Fai vide Shanks, ancora in accappatoio bianco, a gustarsi la fetta di torta che gli aveva portato poco prima e che aveva appoggiato delicatamente sulla scrivania, ed
era proprio lì che si trovava il suo adorato Rosso, con lo sguardo contemplativo su qualcosa di giallastro, un documento apparentemente di data antica…non c’era alcun dubbio: era la mappa degli Avi!
“ Uhm, certo che è strano! Di tutte le cose che ho visto, questa le supera di gran lunga tutte!”
“ A cosa ti riferisci?”
Gli chiese Fai, con un sorriso, mentre Shanks con la forchetta in mano, stava ingoiando un altro pezzo di torta al cioccolato e contemporaneamente, con lo sguardo, la guardava come se  l’avesse scambiata per un boccone della torta in questione:
“ Deve essere una cosa davvero sconcertante, visto che è da mezz’ora che sono via e non hai ancora finito di mangiare la tua torta preferita e, tra l’altro, sei ancora in accappatoio!”
“ Come se la cosa ti disturbasse!”
Esclamò malizioso Shanks, voltandosi di nuovo con un sorriso verso l’oggetto della sua precedente attenzione e portandosi alle labbra un altro goloso boccone. Fai, sorridendo e imporporandosi leggermente le guance di un tenero rossore, si avvicinò senza protestare verso Shanks, e quando scorse con lo sguardo verso la scrivania, vide una cosa che la sconcertò. Infatti, sgranando i suoi grandi occhi azzurri, vide una cosa incredibile; come sospettava era la mappa che Shanks stava studiando con tanta avidità e sconcerto che ora lei riusciva perfettamente a capire, ma non era una semplice mappa, con dei disegni, una rotta tracciata da seguire e una croce ad indicare il tesoro.
I disegni citati erano reali, tutto era in movimento su quel pezzo di carta ingiallito ma che nell’insieme era strepitoso nella sua magia. La rotta era tracciata al momento e cambiava, come un serpentino strisciante, in continuazione, infrangendo le onde del mare che si muovevano realmente, di un tenero colore azzurro, come quello reale; le isole erano anch’esse come quelle reali, nelle fattezze e dalle forme più svariate, ma di esse non vi era indicato il nome; ma cosa più sorprendente, era che il loro stesso galeone era riprodotto su quella strana mappa, con tanto di nome scritto con inchiostro nero e una scritta tutta particolare ed elegante: Vento Dell’Est!
“è, è …”
“Non provare a descriverlo! Ci ho provato in tutti i modi, ma sembra che nessun aggettivo inventato in questo mondo, basti per definirlo!”
Le disse Shanks, con voce calma ed incolore, ingoiando un altro pezzo di torta ed osservando affascinato il movimento della sua piccola bandiera nera sulla cima del suo piccolo galeone in miniatura:
“ Ma, sembra…tutto…così…reale! Insomma, come è possibile! È assurdo, non può esistere una mappa del genere!”
“ è quello che ho detto anch’io. Ma, sfortunatamente, ce l’abbiamo davanti agli occhi la prova che una cosa del genere, effettivamente, esiste!”
“ Ma se è così, allora complimenti al navigatore che l’ha disegnata o creata!”
“ Già, doveva essere un pazzo da legare per inventarsi una mappa del genere, a mio parere!”
“Perché dici questo?”
Chiese perplessa Fai ad uno Shanks indifferente a quello che vedeva:
“ Perché, a te sembra sano di mente uno che disegna o crea, come dici tu, una mappa di questo tipo! Però, in fin dei  conti, è divertente! Guarda, ci sono anche i gabbiani!”
“Dove?”
E Shanks ridendo alla reazione della sua compagnia, le disse scoccandole un bacino sulla guancia:
“Ti stavo prendendo in giro, dolcezza!”
E da qui nuove risate, che non contagiarono bensì, fecero alterare Fai che, con un pugno dietro la testa, non cessò comunque la risate di Shanks, che sembrava non aver recepito il colpo subito!
“ Scemo, e scema anch’io che ti credo pure!”
Imbronciata ed incrociando le braccia sbuffando contrariata, guardò di nuovo perplessa la mappa in movimento:
“ Shanks…”
Chiamò ad un certo punto Fai:
“Dimmi, cosa c’è dolcezza?”
“ Non trovi strano, a parte tutto il resto, che su questa mappa non ci sia il punto che ci interessa!”
“Sarebbe?”
Chiese incuriosito Shanks e tornando serio per un attimo:
“Dov’è il punto dove si trova il tesoro? Guarda…”
Gli disse Fai, portando una mano candida e dalle dita affusolate sul foglio ingiallito e magico, toccando quel mare in miniatura ed animato, ma non sentendolo realmente al tatto, come se non esistesse veramente come lo vedeva lei, come se fosse incorporeo, ed in verità, era incorporeo!
“…non c’è, da nessuna parte!”
“è vero, hai ragione! Non ci avevo fatto caso prima! Tra l’altro, a guardarlo bene, sono segnate solo le cose che conosciamo: la nostra nave, il mare, Zama …ma il nome delle isole da esplorare? Dove sono?”
“è vero anche questo! Ah, Shanks guarda, guarda più da vicino…il Vento dell’Est, non ti sembra che, che si muova!”
“Dici come le onde del mare?”
Disse Shanks portandosi più vicino alla mappa e concentrando la sua attenzione sul suo galeone, ed in effetti, doveva ammettere che si muoveva come nella realtà infrangeva le onde del mare e seguiva indisturbato una rotta provvisoria.
“Incredibile, hai ragione tesoro! Che storia…”
“E adesso? Come faremo a trovare il tesoro con una mappa indecifrabile come questa? Non siamo nemmeno sicuri che sia questa! Magari è una copia!”
Shanks la guardò perplesso ed incredulo, alzando un sopracciglio rossastro scettico e abbozzando un sorriso divertito:
“Una copia?”
“Si! A questo punto…tutto è possibile!”
“ Di questa mappa?”
“Si!”
Esclamò esasperata Fai, ma poi allo sguardo scettico di Shanks, unito al divertimento, si rispecchiò prima nei suoi occhi, poi osservò di nuovo la mappa, e sorrise divertita anche lei, portandosi una mano verso la tempia e massaggiandola:
“Ok, credo di essere ufficialmente sconvolta!”
“Benvenuta nel club! Vorrei tanto poterti consegnare la spilla di benvenuto e un mazzo di fiori di campo ,come ogni giovane marmotta che si rispetti, ma credo che per il momento, dovrai accontentarti di un semplice applauso di augurio…ops dimenticavo che non posso!”
E così dicendo, ridendo come un matto, accompagnato da Fai, quest’ultima aggiunse:
“Allora, mi accontenterò di un abbraccio, che ne pensi?”
“Solo? Dove è finito il tuo senso del ricatto?”
“Credo che per il momento, sia andato in vacanza!”
“Spero in una bella località!”
“Si, certamente! Tutta sole, spiaggia, mare!”
“Già, perché noi ci troviamo in alta montagna in questo momento!”
“ Si, a bere cioccolata calda con quaranta metri di neve fuori!”
“Ma intanto abbiamo a disposizione un bel gioco per passare il tempo, vero?”
Le disse incurvando gli angoli della bocca in un sorriso alla sua espressione ancora sorridente ma incredula, e ridendo come un pazzo, le disse togliendole ogni dubbio:
“ La caccia al tesoro!”
E qui nuove risate:
“Già chissà dove si troverà!”
Dopo altri scoppi di risa, Fai ,seria, gli disse preoccupata:
“ Seriamente, Shanks! Credi che tutto quello che abbiamo fatto fino adesso sia inutile? Che la nostra nuova avventura insieme, debba finire prima di cominciare?”
“E chi ha detto che debba finire?”
Gli rispose con una contro risposta Shanks, portandosi più vicino a lei, come di suo solito, tranquillo e sorridente:
“ Ma, Shanks, sulla mappa non…”
“Tranquilla, dolcezza, un passo alla volta! E va bene, non c’è il punto dove trovare il tesoro, non ci sono i nomi delle isole sul quale approderemo, non c’è uno straccio di indicazione da seguire, le cose si muovono come anche il nostro galeone apparso misteriosamente, ma invece di vedere le cose che non ci sono, vediamo invece le cose che ci sono, no?!”
E accarezzandole la guancia, mentre Fai lo guardava ipnotizzata dalla sua bocca, i suoi occhi e la sua dolce carezza sulla pelle, le prese la mano, facendo scivolare la sua lungo la spalla, il braccio, il polso ed infine arrivare a quella più piccola e candida di lei, e la condusse di nuovo verso la scrivania e, sedendosi sulla comoda sedia, se la trascinò sulle ginocchia, facendocela accomodare allegramente, ignorando le sue deboli proteste:
“Non sbuffarmi nelle orecchie! Allora, vediamo…c’è una rotta,almeno quella c’è!”
“Si c’è, ma guarda cambia in continuazione!”
“Uhm…”
Ci fu un attimo di silenzio, dove Shanks, con un espressione seria che Fai non gli aveva mai visto prima, facendolo sembrare ancora più bello, cercando di distrarlo accarezzandogli dispettosa i ciuffi ribelli e rosso acceso sulla fronte e che gli ricadevano anche sulla tempia coperta e gli occhi attenti e nascosti, a un certo punto li vide risplendere di un lampo di luce, come se avesse avuto un’illuminazione:
“Trovato!”
Esclamò, infatti, subito dopo, soddisfatto:
“Cosa?”
Sussurrò appena fai, troppo stregata da lui e dal suo profumo inebriante:
“ Ho capito come funziona il meccanismo! Guarda attentamente quest’angolo, non ti sembra che ci sia qualcosa di strano?”
Le disse puntando l’angolo destro della mappa e indicando un’isola poco distante sulla mappa, ma lontana dalla realtà:
“ No, non mi sembra!”
“Osserva meglio!”
La incitò Shanks sorridendo. Fai ascoltò il suo suggerimento e accostandosi di più verso la mappa, vide che l’isola a poco a poco si ingrandiva! Strizzò gli occhi azzurri incredula e quando li riaprì, l’isola si era ingrandita in lunghezza di ben tre centimetri!
“ è diventata più grande in latitudine!”
Ma Shanks scosse la testa in segno di diniego, meravigliandola:
“Ma si, è così! Ne sono certa!”
“Sembra ingrandirsi, ma in realtà non è così!”
Fai, esasperata ma non incline a cedere, osservò ancora meglio e questa volta notò un particolare che prima non aveva considerato:
“No…non è l’isola ad ingrandirsi…”
E porgendo lo sguardo a Shanks, continuò:
“ …siamo noi che ci avviciniamo!”
E Shanks questa volta sorrise compiaciuto e annuì soddisfatto:
“Esatto!”
“Ma allora, questo vuol dire che…”
“Più andiamo avanti e più scopriremo nuove cose e arriveremo al tesoro! Si, esattamente!”
Questa volta fu Fai a sorridere entusiasta e abbracciandolo calorosamente, gli urlò quasi, al limite della gioia:
“Evviva! Allora c’è ancora una speranza!”
“ Si…e più di una, dolcezza!”
E scostandola dolcemente da lui, le disse sorridendo:
“Vedrai! Vivremo un’avventura fantastica e insieme conquisteremo un tesoro leggendario!”
“ Come il One Piece!”
“Quasi…ma lo supera di poco, però!”
E da qui risate allegre e leggere:
“ Oh, Shanks!”
“Cosa c’è, piccola?”
Le chiese incantato dal suo sorriso e stregato dal suo calore, dal suo viso, dai suoi occhi, dal suo profumo di donna…da lei!
“ Sono così felice! Vedo tutti i miei sogni realizzarsi e non mi sembra vero!”
“Già…anche a me!”
Ci fu un momento di silenzio, in cui i due innamorati si guardavano seri e si rispecchiavano, con il cuore che batteva a mille, l’uno negli occhi dell’altra, immergendosi in un mondo ovattato, dove non esistevano altro che loro due.
Fai cominciò ad accarezzargli di nuovo i capelli, lambendo quelle lingue di fuoco con le dita, saggiandone la morbidezza, mentre Shanks le accarezzava il viso con l’intero palmo della mano, così calda e bollente sulla pelle altrettanto calda di lei, che iniziò ad arrossire a quel contatto. Subito dopo, anche Shanks le passò la mano fra i capelli corvini e come lei, cominciò ad accarezzarli e ad intrecciarli fra le sue dita, provocandole brividi di piacere. Poi, sospingendola verso di lui, la baciò lentamente e senza fretta, saggiando la morbidezza delle sue labbra semi dischiuse. In seguito, divorato dall’impazienza, intensificò il bacio e la baciò con bramosia, provando entrambi una sensazione sconvolgente. Si sentirono come travolti da una tempesta di emozioni e quando tutto finì con il distaccarsi delle loro labbra, si ritrovarono affannati e sconvolti da così tanta passione.
Fai si ritrovò con una mano immersa nei suoi capelli dietro la nuca e con l’altra stringeva spasmodicamente un lembo dell’accappatoio di Shanks, mentre quest’ultimo notò che la sua mano dai capelli era scivolata ,con una volontà propria, sulla schiena di lei, e ancora la accarezzava furtiva.
Nessuno dei due si era immaginato un bacio del genere dopo la scottante rivelazione, che aveva marchiato i loro cuori impazziti in quel momento e incapaci di reggere così tante emozioni contrastanti, quasi quindi sul punto di esplodere da un momento ad un altro.
Per la prima volta, Shanks non sapeva cosa dire o fare: se scusarsi, dirle di nuovo di amarla con tutto il cuore, la mente e l’anima, ricominciare a baciarla o…meglio non pensare oltre, o sarebbe stata la fine del suo apparente auto controllo!
Era iniziato così, senza una ragione, dettato solo dalla passione intrisa d’amore sincero quel bacio inaspettato e sicuramente il più sconvolgente e devastante che Fai abbia mai ricevuto da nessun uomo. Al confronto di tutti gli altri con cui Fai era, per così dire, stata, Shanks li batteva sicuramente uno ad uno, ma non era solo un fatto di attrazione e basta. Era amore, amore vero accompagnato da una passione incredibile. Così bella eppure così travolgente da lasciarti scossa e quasi sul punto di impazzire.
“Fai…”
“Lo so!”
Shanks alzò gli occhi scuri ed accecanti verso di lei e le chiese:
“Cosa?”
“è devastante!”
Shanks capì a cosa si riferiva e annuendo, rispose alla sua muta domanda:
“ Si è vero! Quasi incontrollabile!”
“Io ti amo Shanks!”
E lui, sentendosi mancare il cuore per un attimo, le sorrise e le disse di rimando:
“Anche io, dolcezza! Ti amo da morire!”
E detto questo le dette un altro bacio, leggero e delicato, ma si staccò quasi subito, lasciandola un po’ delusa. Accarezzandogli il torace semi scoperto dall’indumento spugnoso e bianco che lo copriva ,con la mano che fino a poco tempo fa stringeva con meno energia un suo lembo, gli diede un dolce bacio sulla guancia e in prossimità delle labbra dischiuse per l’emozione di quelle carezze che lo stavano facendo impazzire, si alzò cauta dalle sue ginocchia e con un sorriso dolcissimo e che esprimeva tutta la sua emozione, gli disse in un sussurro cercando di normalizzare la voce:
“ Ti lascio vestire. Ci vediamo a cena, va bene?”
“ Si, d’accordo!”
Le rispose Shanks con voce ovattata e guardandola più innamorato che mai e considerando che la sua ritirata non fosse poi una cattiva idea, visto che in quel momento più la osservava e più il suo controllo veniva meno!
Dopo la sua conferma, Fai uscì da quella stanza che profumava del suo amore e scivolando sorridente lungo lo stipite della porta ad occhi chiusi, pensò al colmo della felicità:
“Oh mio Dio, quanto lo amo!”
E cercando di darsi un contegno, si avviò verso il ponte, trovando tutti i suoi compagni agitatissimi ed indaffarati che correvano di qua e di là come trottole, afferrando cime, legando bauli e quasi tutte le vele, tranne quella centrale. Preoccupata e capendo al volo cosa stava per succedere, si diresse precipitosa verso  il timone, guidato da Ben:
“Sta arrivando una tempesta, Fai!”
Gli disse immediatamente il vice capitano, che incurante fumava tranquillo una sigaretta mezza consumata:
“ No Ben, ti sbagli…”
Le sussurrò lei di rimando e guardando attenta il cielo troppo scuro e il mare agitato parzialmente ma che tra poco, ne era sicura, si sarebbe scatenato al massimo, e voltandosi di scatto verso il suo compagno che la osservava interrogativo, gli annunciò togliendogli ogni dubbio:
“ Sarà un uragano!”


Carissimi!!! Sono ritornata!!! Spero vi sia piaciuto questo lungo ma bellissimo cap!!! Saluto come sempre la mia carissimissima sorella Op, alias Maho87 e un saluto specialissimo anche a voi, cari lettori e lettrici che seguite così animatamente le mie storie!!! Tanti bacioni a tutti voi e Baci baci da Fuffy91!! Ciao, alla prossima!!!

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Capitolo 17
*** Capitolo17: Minaccia uragano ***


Intanto nella sua cabina, Shanks sentiva anche lui che il tempo stava peggiorando in modo strano e all’improvviso, vide un bagliore provenire dalla mappa che annunciava a lettere cubitali:
“ PERICOLO, URAGANO!”
E di scatto, messosi il suo mantello, incurante del prodigio di poco prima, sgattaiolò sul ponte, e alla sua vista tutti si fermarono per un attimo, preoccupati non di poco. Ma Shanks, da bravo capitano, avvicinandosi alla prua del suo galeone e appoggiandoci un piede, pensieroso per un momento e guardando torvo l’orizzonte minaccioso, voltandosi e sorridendo con quel sorriso da maniaco dei sette mari che piaceva un sacco a tutti e li incoraggiava sempre, disse cauto:
“ Che bello, un uragano, ragazzi! Ci sarà da divertirsi, allora…giusto?”
E tutti loro sorridenti e un po’ rincuorati:
“Giusto!”
“E allora tutti ai vostri posti! Facciamolo ancora più nero il nostro amico acquoso e, signori…”
E tutti loro voltandosi:
“Comunque vada, è stato un piacere rubare con voi!”
E da qui nuove risate che sembrarono sovrastare i tuoni incessanti e la pioggia che stava cominciando a scrosciare.
“Shanks…non ti sembra strano un uragano in queste zone?”
Gli chiese Ben, mentre con decisione, girava il timone nella direzione indicatagli dal suo capitano:
“ Si, ma questa non è una zona qualunque, amico mio!”
“Che vuoi dire?”
Chiese perplesso il vice-capitano:
“Che siamo entrati nella rotta che ci condurrà al tesoro!”
Disse Fai, sbucata alla  destra di Ben così furtivamente da farlo sussultare:
“Grazie, lo stavo appunto dicendo! Se mi lasciassi almeno finire, dolcezza, una volta tanto…”
Le disse polemicamente scherzoso Shanks sorridendo come solo lui sapeva fare in quei momenti, scrutandola accattivante:
“Se tu ti esprimessi con chiarezza invece di parlare per sottintesi! È normale che poi la gente che ti ascolta non capisce!”
“Già, ma fortunatamente ci sei tu che mi fai da traduttore simultaneo!”
Le rispose Shanks sorridendole ancora, mentre Fai distoglieva lo sguardo acquoso dal suo più scuro e travolgente, come il mare in quel momento in tempesta ,e si  mordeva le labbra per impedirsi di ridere.
“Sta arrivando!”
Urlò Yasopp dalla vedetta. A quelle grida di avvertimento, Shanks assunse un’espressione esaltante e Fai lo trovò ancora più bello del solito, come se non aspettasse altro da secoli.
“Forza, ai vostri posti, sapete cosa fare uomini! Vi informo che questo sarà diverso dagli altri, quindi su con le cime, spiegate la vela maestra, tutto a prua e che qualcuno ce la mandi buona!”
Esclamò Shanks allegro come se stesse per partire per una crociera.
“ Shanks, ma così non ti sembra che andremo a schiantarci contro l’uragano?”
Chiese con una tranquillità innaturale Ben, mentre Rosetta al suo fianco rabbrividiva di paura:
“Io non ci capirò molto di navigazione, però mi sembra che Ben abbia ragione capo!”
“ Tranquillo andrà tutto bene! Abbi fiducia in me!”
E gli regalò un sorriso incoraggiante, a cui Rosetta ,che afferrò prontamente una cima per fissarla al suo giusto posto, rispose prontamente e annuì  come per sottolineare che la fiducia nei suoi confronti non era mai venuta a mancare.  
Le onde erano insormontabili e il Vento dell’Est sembrava un minuscolo insetto al pari di quei terrificanti cavalloni. Un’onda anomala li scosse bruscamente, tanto che alcuni dell’equipaggio finirono a terra rovinosamente e sommersi dall’acqua salata, ma fortunatamente si rialzavano quasi subito.
“TUTTA A DRITTA!”
Urlò Shanks a Ben mentre aiutava Joh ad alzarsi da terra, completamente zuppo come il suo amico dai capelli biondi, a causa delle pesanti gocce di pioggia salata che si confondevano con quelle del vasto oceano arrabbiato.
“ YASOPP, LEGA LA VELA DESTRA E SCIOGLI QUELLA SINISTRA! LUKY, MOLLA IL COSCIOTTO E VALLO AD AIUTARE!”
“TE LO SCORDI, IDIOTA! NON Lascerò MAI IL MIO COSCIOTTO!”
“ MA COSI NON LEGHI BENE LE VELE!”
“ UFF, CHE ROMPISCATOLE CHE SEI!”
Sbuffò Luky addentando quasi per dispetto a Shanks il cosciotto e si arrampicava agilmente, nonostante il suo peso, sulla mezzana di sinistra pronto a scioglierla.
“Il solito ciccione testardo. Venderebbe l’anima al demonio pur di non mollare i suoi cosciotti! Vallo a capire!”
E detto questo, scoppiò a ridere, contagiando anche gli altri accanto a lui:
“ FAI, ATTENTA!”
Urlò da sovrastare i tuoni Jack, tanto da far girare di scatto il suo capitano che per la prima volta mostrava sul suo viso un segno di preoccupazione mista a paura. Con gli occhi sgranati vide Fai con una corda fra le mani che aiutava il suo cuoco di bordo a legarla stretta all’albero maestro ma che subito dopo, come a rallentatore, veniva catapultata lontana e molto vicina alla balaustra del galeone da un’onda gigantesca , con il rischio di finire in acqua.
Senza pensarci su, afferrò la cima che penzolava dalle mani inermi di uno dei suoi compagni a quella scena agghiacciante e con una rincorsa veloce e un salto, riuscì ad afferrarla per un pelo, prima che sfiorasse quello dell’acqua ghiacciata e scura.
Una volta al sicuro sul ponte, lasciò la corda e ,inginocchiato sulle tavole umide e rese scure dalla pioggia,  la tenne stretta, entrambi fradici, ma al sicuro sotto il suo mantello, mentre con la sua unica mano le scostava i ciuffi gocciolanti dalla fronte:
“ Stai bene, dolcezza?”
Le chiese in un soffio, con la voce affannata anche per il terrore che era affiorato in lui improvvisamente, di perderla fra le onde tumultuose di quel mare che tanto amava ma che a volte lo faceva davvero innervosire.
Fai, a quel debole sussurro, alzò gli occhi e gli bisbigliò stringendosi ancora un po’ a lui e deliziandosi del suo calore:
“Si. Maledetti tacchi!”
Esclamò con una punta di risentimento, facendogli ritornare il sorriso a quella esclamazione e facendogli anche scaturire una risata cristallina dal cuore:
“ Perché te la prendi con i tacchi delle tue scarpe?”
“ Perché mi hanno fatto cadere loro, altrimenti non sarei stata schizzata via da quell’onda anomala!”
Terminò sbuffando infastidita dalla sua risata inappropriata per lei in quel momento:
“ Permalosa!”
Le disse baciandole il nasino infreddolito e facendole tornare il sorriso:
“FAI, TESORO STAI BENE?”
Chiese Luky scendendo a tutta velocità dall’albero maestro e scansando tutti, tra cui anche Shanks, l’abbracciò quasi stritolandola e con le lacrime agli occhi:
“ Ok, Luky, ok! Sto bene, davvero! Oh, guarda hai perso il tuo cosciotto!”
Gli disse cercando di distrarlo:
“ NON MI INTERESSA! L’IMPORTANTE è CHE STAI BENE!”
“ Questa me la devo scrivere sul calendario!”
Disse Shanks rialzandosi e scrollandosi la salsedine sul mantello:
“ Già, è una data memorabile!”
Aggiunse Rosetta facendo l’occhiolino a Fai, come sempre del resto ,ogni qualvolta la incrociava o vedeva, che la faceva sempre sorridere:
“ Te lo dico io…niente! Poi te lo dice lei, va tutto bene! Insomma, questa è discriminazione o per meglio dire, non considerazione alcuna!”
Esclamò falso-offeso Shanks in una posa teatrale che fece scoppiare a ridere tutti, compreso Luky fra le lacrime, che finalmente aveva lasciato andare Fai.
“ Forza, poche ciance! Tanto questa pazza sta bene!”
Indicando di sottecchi Fai e sorridendole ammaliante, mentre lei ricambiava con uno sguardo fulminante e digrignava fra i denti:
“ E chi sarebbe la pazza!”
Ma lui, ignorando il suo commento e seguitando a sorriderle l’aiutò ad alzarsi e le tirò una guancia in uno scherzoso pizzicotto, disse alla sua ciurma:
“Bene, uomini e…donne!...”
Esclamò sottolineando la parola “donne” mentre l’unica donna in questione le faceva tanto di linguaccia:
“…siamo giunti all’ultimo atto! Dovremmo oltrepassare l’uragano!”
“Cosa? Ma sei pazzo! Verremmo spazzati via come polvere!”
“Lo so, ma è l’unica soluzione! Dobbiamo tentare! È l’unico modo che abbiamo per non perdere la rotta”
Disse con forza Shanks, ma poco convinto dalle facce preoccupate dei suoi compagni. Lui sentiva che potevano farcela, ma forse loro avevano bisogno di più certezze.
Fai, intanto, aveva rivolto lo sguardo verso la girandola vorticosa e minacciosa di acqua e vento, che si stava avvicinando a più non posso verso di loro. All’improvviso, guardando verso il basso, venne colta da un’illuminazione:
“Aspettate! Ho trovato!”
Esclamò entusiasta, ma la sua voce venne ricoperta contemporaneamente da quella di Shanks che le era accanto e guardava nella sua stessa direzione. Capendo di aver pensato la stessa cosa, scoppiarono a ridere in contemporanea e voltandosi verso i loro compagni interrogativi, spiegarono insieme il loro piano, alternandosi:
“ Ascoltate, è molto semplice!”
“Vabbè, non esageriamo!”
Puntualizzò Fai, ma Shanks continuò:
“ Per attraversare il vortice, dovremmo oltrepassare quel vuoto che si è creato al suo inizio, vedete!”
E lo indicò a tutti loro, dove il vuoto appariva visibile a tutti e tutti annuirono in simbiosi:
“Bene! ci sarà un momento in cui le acque si calmeranno, visto che questo vortice è un po’ particolare rispetto a tutti gli altri!”
“Questo lo avevamo capito!”
Disse Rosetta, passandosi una mano sul tatuaggio che raffigurava una bella sirena:
“ Meglio così! Allora: noi prenderemo la palla al balzo e con il favore dei venti, salteremo quel vuoto! Seguendo le mie istruzioni, non avremo problemi! Tutto chiaro? Ci sono domande?”
“Aspetta, aspetta! Stai dicendo che dovremmo attraversare quel vuoto quasi immaginario e praticamente, per farlo, dovremo volare, con il rischio di venire spazzati via o, nella balenante idea di oltrepassare quel buco, venire schiacciati dalla troppa pressione?”
E Fai e Shanks, guardandosi per un attimo, e voltandosi verso Yasopp per rispondere alla sua obbiezione:
“Si, esatto!” “Si, è così amico!”
E Yasopp sogghignando per poi essere seguito dagli altri:
“Facciamolo!”
E i due, ricambiando il sorriso, si misero ai loro posti:
“ Hai trovato la tua degna compagna! Dove la trovi un’altra pazza che ha le tue stesse idee nello stesso momento in cui le pensi tu!?”
Chiese retoricamente Ben a Shanks al suo fianco, mentre insieme mantenevano due cime parallele, facendolo ridere allegramente:
“Accidenti, amico! Non ti sfugge nulla!”
E scoppiò di nuovo in una risata.
“Fai gira il timone di 30 gradi a est!”
“Ok!”
E così facendo si trovarono, a piena velocità, a un palmo di naso dal tifone:
“Daidaidai!”
Scongiurò Shanks, e così facendo le vele si disposero ad ali, come lui aveva progettato e i suoi compagni eseguito senza capire e con l’aiuto indispensabile del vento, attraversarono il vuoto all’interno dell’uragano e, senza schiantarsi incessantemente, si ritrovarono lontani dalla sua portata e sani e salvi.
Alle loro urla e grida di esultanza e di gioia, seguirono, oltre a brindisi ed abbracci, anche la scomparsa dell’uragano, la calma del mare prima tempestoso e l’azzurro intenso del cielo, prima grigio e carico di rabbia.


Evviva!!! Ho finito!!! Vi è piaciuto questo cap??? Spero di si!!! Ringrazio come sempre tutti quelli che mi seguono e che leggono questa storia tanto importante per me!!! Spero di sentire o leggere anche i vostri commenti!!!XDXDXD nel prossimo cap, scoprirete tante altre sorprese, altri misteri e altre scenette romantiche, che non mancano mai!!!XDXDXD Baci baci Fuffy91!!!XDXDXD






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Capitolo 18
*** Capitolo18: Passione al chiaro di luna. ***


Si dice che dopo una tempesta sussegue subito la calma, ma questo motto non vale certamente per la ciurma del Vento dell’Est.
“URRA’!!!”
Urlarono in coro tutti i membri di quella banda di pirati svitati fino al midollo, susseguito dal tintinnio dei boccali ricolmi di birra e di sakè al loro ennesimo brindisi.
“ E un brindisi al nostro capitano e alla nostra Fai, che ci hanno salvati tutti con il loro eccezionale colpo di genio! A Shanks e a Fai!”
Disse Yasopp con animo, coinvolgendo i suoi compagni in un’altra travolgente allegria.
“Ehm, i miei ringraziamenti li avrete di sicuro, amici, ma non credo che lo stesso si possa dire di Fai!”
Esclamò sorridente Shanks, mentre tutti si voltarono a guardarli interrogativi. In effetti, Fai stava dormendo serena, attorniata dai suoi compagni, con la testa appoggiata sulla  forte spalla di Shanks e con il viso sorridente come quello di una bambina.
“ Poverina! Forse l’abbiamo strapazzata troppo!”
Esclamò Luky Lou sorridendo e con le lacrime agli occhi per quella scena così dolce.
“No, mi sa che ha bevuto troppo!”
Aggiunse Shanks, levandole il boccale di birra mezzo vuoto tra le mani, e costandole i ciuffetti corvini dagli occhi serrati.
“Forse è meglio se seguiamo il suo esempio e andiamo tutti a dormire!  È tardi e domani sarà una giornata faticosa, giusto Shanks?”
Chiese una conferma alle sue parole Ben, spegnendo l’ultima sigaretta di quella giornata sulle travi ancora bagniate di pioggia e salsedine del loro galeone:
“ Si, giustissimo! Ragazzi…”
Aggiunse il capitano alzandosi e sollevando tra le braccia il corpo dormiente di Fai:
“ …domani vi informo che avremo il nostro primo attracco su un’isola di questi mari sconosciuti! Quindi, gradirei che vi alzaste presto e che al mio risveglio vi facciate trovare già pronti e scattanti! Tutto chiaro?”
“Si, capo! Però che ne dici se domani mattina ci viene a chiamare Fai?”
Chiese Rosetta con aria maliziosa:
“Già, sarebbe il più bel risveglio di tutta la mia vita!”
Aggiunse imperterrito Joh, mentre Shanks li trucidava con gli occhi e il resto della ciurma sogghignava divertito:
“ In fondo, caro il mio Joh, dovremmo ringraziare il nostro capitano di averci dato la possibilità di avere una così bella ragazza a bordo, concordi con me amico?”
Continuò Rosetta abbracciando fraterno Joh e ridendo come un matto, seguito dagli altri:
“ Assolutamente mio carissimo Rosetta! Te la immagini domani, accanto al nostro letto che sussurra i nostri nomi per non disturbarci…”
A queste considerazioni ,poco piacevoli per quanto riguardava Shanks, trattandosi della sua donna, ma estremamente divertenti per gli altri componenti di quella ciurma fuori dal comune, seguirono i loro risolini tra il malizioso e il divertito e il sogghigno poco rassicurante del Rosso che, socchiudendo gli occhi e sollevando Fai tra le braccia, sotto gli sguardi attoniti dei suoi compagni, la trasportò sotto coperta, nella sua camera, augurando un buonanotte quasi indifferente, a cui seguì immediatamente quello caloroso di tutti, con un pizzico di affetto in più per smorzare un po’ la loro pungente ironia.
Giunto in camera di Fai, Shanks aprì e chiuse la porta con un calcio ben assestato e la depose delicatamente sul suo letto, scostandole delicato una ciocca dei suoi inconfondibili capelli più neri della notte e dai riflessi argentati ,per la magica luce lunare che filtrava dagli oblò e dalla piccola finestra dalle tendine a fiori. Affascinato dalla sua figura perfetta e ripensando al pomeriggio incandescente e meraviglioso che avevano trascorso insieme, esprimendo al massimo il loro reciproco amore in un bacio sincero e ricolmo di passione, sfiorò le sue labbra in un tenero bacio, accarezzandole contemporaneamente il viso, la spalla destra fino ad incrociare deliziosamente le dita della sua grande mano con quelle della sua, più piccola ed affusolata. Mentre assaporava la morbidezza della sua bocca e aspirava il suo indescrivibile profumo di donna, pregò disperatamente che Fai si svegliasse e ricambiasse il magico bacio che le stava regalando, generoso ed avido insieme. E la sua preghiera venne accolta.
Fai si ridestò emozionata ed ancora assonnata, circondandogli il collo con le braccia  e affondando le mani nei suoi capelli di un rosso indemoniato, ricambiando e approfondendo il bacio più di quanto Shanks si immaginasse o sperasse. All’improvviso Shanks si ritrovò completamente steso sul caldo corpo di Fai, e cercò di non schiacciarla con il peso del suo puntellandosi sul gomito.
“ Fai…”
Sussurrò a fior di labbra, mentre seguitava a baciarla ripetutamente e sempre con più passione, e lei:
“Non dire niente…ti prego, non dire niente! Baciami Shanks, baciami soltanto!”
Lo pregò Fai con energia, aderendo ancora di più al suo corpo, bisognosa di un suo abbraccio e delle sue labbra.
A così tanta passione, Shanks rispose con ancora più trasporto, cedendo ad un bisogno e a un desiderio che era anche quello della donna che stava ricoprendo di baci e carezze infuocate.
Fai, al culmine della felicità e pervasa da un’ebbrezza inimmaginabile, così forte che minacciava di intimorirla, la scacciò abbandonandosi all’abbraccio passionale e tenero insieme del suo Rosso, alle sue sensuali carezze sul tutto il suo corpo febbricitante, che via via si facevano sempre più audaci e le stavano facendo perdere sempre di più il poco controllo che le rimaneva.
Ormai inebriata dal suo profumo virile e fresco e dal battito musicale del suo cuore, cominciò a sbottonargli la camicia, impaziente di accarezzargli il petto ampio e scolpito, e quando lo fece, sentì il guizzare dei muscoli sotto le dita sottili e il respiro profondo di Shanks, che si stava diventando sempre più corto e accelerato.
Con un sorriso bellissimo e malizioso, Shanks decise di ricambiare la sua cortesia, seguitando a baciargli la linea dolce del collo e accarezzandole intanto le spalle e il busto, accompagnando la sua lenta ed incandescente carezza con le spalline sottilissime del top rosso di Fai.
In seguito seguirono solo altri baci e altre carezze dolcissime e sensuali che culminarono con l’unione completa dei loro corpi tremanti di passione e delle loro anime ribelli, ora traboccanti d’amore. Quella notte punteggiata di stelle splendenti, accompagnate da una luna piena sovrana di quel buio accogliente,  furono testimoni della gioia e del culmine di felicità raggiunto e coronato da quei cuori impazziti e pieni di un amore dolce e testardo di quei due pirati fuori dal comune.
Domani sarebbe stato sicuramente un giorno indimenticabile come questa notte piena di serenità e sentimenti.



Eh si, ho fatto tardi, ma alla fine il risultato è stato a dir poco incandescente non trovate!??? Ditemi ora se non è valsa la pena!!?? Spero che vi sia piaciuto, cari amici e amiche di OP!!! Aspetto come sempre i vostri commenti e la vostra lettura immancabile! XD Perdonate ancora una povera liceale alle prese con uno studio matto e disperatissimo!!! Su, coraggio, urlate con me: “Professori, alla forcaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!” HIHIHI XDXDXD Dilemma: ritornerò mai sana di mente? …Non Credo!!!! HIHIHI^^^^ Cari lettori e lettrici, ora vi lasciò e sicuramente cercherò di aggiornare prima possibile!!! Un ringraziamento e un bacione a tutti voi!!! XDXD Baci baci Fuffy91!!!


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Capitolo 19
*** Capitolo19: Il giorno dopo è sempre ricco di sorprese... ***



Quando alle prime luci dell’alba, Shanks aprì gli occhi neri e profondi ,come il mare che solcava da tanti anni, si ridestò subito dal torpore che assale ogni dormiente prima del risveglio definitivo, grazie al dolce peso del capo di Fai sul suo ampio petto scoperto.
Un sorriso dolcissimo gli incurvò gli angoli della bocca capricciosa, e socchiuse gli occhi estasiato, mentre le accarezzava i capelli e le sistemava i ciuffi corvini e ribelli che le ricadevano irregolari sulle fronte sottile. La sua mente andò immediatamente a proiettare le immagini della notte precedente, magica e meravigliosa, dove finalmente aveva potuto dimostrarle tutto il suo amore, stringendola appassionatamente a sé in un abbraccio infinito e indissolubile.
A quella lieve carezza, Fai sospirò e mugolò compiaciuta, e un tenero rossore le tinse le guance morbide e un po’ paffutelle. Shanks, quasi per dispetto, le dette un sonoro bacio sulla fronte e sullo zigomo, cercando di svegliarla. A quei dispettosi ma comunque caldi e piacevoli baci, Fai si svegliò aprendo appena gli occhi, salutando il nuovo giorno con uno sbadiglio appena accennato e con la calda voce del suo compagno che le augurava ancora sorridente:
“Buongiorno, dolcezza! Ti sei svegliata, finalmente!”
E lei, annuendo e mugolando ancora, richiuse di nuovo gli occhi azzurri e limpidi, accucciandosi ancora di più verso il caldo corpo di Shanks, abbracciandolo come se fosse un morbido orsacchiotto, causando la sonora risata di Shanks a quel gesto così tenero ma comico nell’insieme.
“Su dai, dormigliona! Ti sei dimenticata che oggi dobbiamo alzarci presto?! Su, coraggio! Svegliati!”
Le intimò scuotendola un po’ con la spalla, mentre si deliziava del suo corpo allacciato al suo.
A quelle parole, Fai si alzò a mezzo busto, coprendosi con il lenzuolo bianco e azzurro, mentre Shanks la guardava tra il divertito e il malizioso.
Seguì uno scambio di sguardi strani, dove Fai lo osservava quasi indifferente e Shanks stranito dal suo comportamento, ma sempre più divertito,soprattutto alla vista dei capelli sconvolti di Fai, ma comunque bellissimi. Subito dopo Fai sgranò gli occhi e stringendosi ancora di più il lenzuolo a sé esclamò stupita:
“Shanks! Che ci fai qui, nel mio letto?!”
A quel punto Shanks non si trattenne e cominciò a ridere di gusto, mentre Fai seguitava a guardarlo stranita e sconvolta:
“Davvero non ti ricordi?”
Le chiese una volta riacquistato un minimo di controllo:
“ Beh…ecco…ricordo che dopo l’uragano abbiamo festeggiato…io ho bevuto molto, poi credo di essermi addormentata e quando mi sono svegliata ,mi sono trovata in camera mia. Poi tu mi hai messa sul letto e mi hai baciata e poi...”
Poi sussultò visibilmente, portandosi una mano vicino alla bocca e avvampando per l’improvvisa realtà che le era ritornata alla mente, riguardante la sera prima.
“Mmm, ho come l’impressione che ora ti sia ricordata tutto, vero?”
Aggiunse subito dopo Shanks, sorridendo ancora di più per l’imbarazzo di Fai, e lei annuendo e abbassando lo sguardo ancora imbarazzata:
“Scusami…io…io non volevo dire che non mi ricordavo niente! Mi rendo conto di aver fatto una figuraccia prima, e se hai creduto che per me non avesse alcun importanza…beh, non è così te lo assicuro!”
E Shanks, avvicinandosi a lei e prendendole il mento fra il pollice e l’indice, costringendola ad annegare nel suo sguardo profondo ed intenso, le disse in un sussurro:
“ Lo so, non ti preoccupare! Ti confesso che anch’io all’inizio mi sono sentito strano nel trovarmi in una camera diversa dalla mia, ma poi mi sono ricordato tutto all’improvviso come è capitato a te!
Devo dire che è stato sia un dolce ricordo che un dolce risveglio, non trovi?”
Disse sogghignando e facendola ridere di prima mattina:
“E già, il solito maniaco!”
Esclamò Fai,  prendendolo in giro come ogni mattina:
“ Io maniaco?! Ma senti da che pulpito viene la predica! Ti ricordo che sei stata tu a cominciare!”
“Non è vero! Sei stato tu a baciarmi per primo!”
“Io intendevo dopo!”
“E mi spieghi che cosa significa?”
“Significa che sei stata tu a buttarti addosso, carina!”
“Cosa?! Ma come osi?! Ripetilo, se ne hai il coraggio! Mi stai facendo passare per una poco di buono! E comunque, tesoro, io ero gia stesa!”
A quella affermazione, Shanks scoppiò a ridere contagiando anche Fai, fino a quando lui non si sporse e la rovesciò sul letto all’improvviso:
“Ma che fai?”
Gli chiese ancora ridendo, e Shanks cominciando a baciarle il collo e lievemente le labbra:
“Mi butto addosso!”
E lei rise ancora di più, mentre lo abbracciava teneramente. I baci successivi divennero più appassionati e per evitare di ripercorrere i sentieri della notte precedente, Shanks da bravo capitano, che mette il dovere prima del piacere, le disse:
“ Sarà meglio alzarci ora, dolcezza! Abbiamo davvero tante cose da fare, oggi!”
“No, ti prego! Rimaniamo ancora un po’ qui, insieme!”
Gli disse abbracciandolo e lui ridendo con voce ovattata, le disse a sua volta:
“ Non sai quanto lo vorrei, ma ti prego non mi tentare! Oggi ci sarà lo sbarco sulla nuova isola e…”
Si interruppe all’improvviso, come se fosse stato fulminato da un fulmine:
“Che c’è?”
Gli chiese preoccupata Fai, distaccandosi un po’ dall’abbraccio, e Shanks guardandola di nuovo con gli occhi spalancati, si rotolò sul fianco, facendola torreggiare sopra di lui e con un sogghignò maledettamente eccitante per Fai e portandosi la sua unica mano sul viso nascondendosi gli occhi, disse quasi fra sé:
“Sono rovinato!”
E da lì seguì una sommessa risata:
“Come rovinato?...Oh mio Dio, Shanks hai detto che oggi approdiamo…”
“Si.”
“Oh no, allora questo significa che non ti sei presentato sul ponte mentre gli altri sono già tutti di sopra e quindi…”
“Quindi tra poco saranno tutti …”
Ma Shanks non riuscì a terminare la frase perché improvvisamente la porta della camera di Fai si aprì sbattendo contro la parete per la troppa violenza e ben presto Lucky Lou, Yasopp, Rosetta, Jack, Joh e naturalmente Ben piombarono tutti sulla soglia della porta, trovandoli in quella posizione piuttosto intima e ovviamente in quel momento imbarazzante:
“…qui!”
Terminò Shanks con un sorriso rassegnato all’evidenza mentre Fai si scostava da lui, coprendosi fino al mento e rossa fino alla radice dei capelli:
“Buongiorno ragazzi! Già alzati?”
“Razza di idiota! Sei stato tu a dirci alzarci presto! E poi mi spieghi che cosa stavi facendo!”
Disse paonazzo Lucky minacciando il suo capitano con i suoi cosciotti:
“ Mi sembra evidente, Lucky! Ma se vuoi ti faccio un disegnino!”
Seguirono le parole ironiche di Rosetta, grattandosi la testa e scostandosi i ciuffetti rosa dalla fronte, che nonostante la situazioni fecero scoppiare dalle risate alcuni dei presenti e inevitabilmente sorridere Shanks, come se non sapesse di essere lui e Fai il motivo della sua sprezzante ironia.
“ Ma sta zitto, tu! Basta tra poco scoppio!”
“No, ti prego! Poi come facciamo a contenerti!”
Aggiunse a ruota Joh, scostandosi da lui e riparandosi dietro Rosetta che intanto se la rideva.
“Va bene, ora basta! Lo spettacolo è finito! Tutti fuori! Lucky non farti venire nulla, mi raccomando! Shanks, Fai, ci vediamo sul ponte tra dieci minuti massimo, ok? Bene! Su avanti, fuori, razza di depravati!”
Li sospinse fuori Ben con entrambe le mani, intuendo che tra un po’ Shanks sarebbe scoppiato più di Lucky per quell’eccessivo intrufolarsi negli affari suoi e della sua donna, aiutato da Usopp e Jack, che ancora rosso in volto si scusò prima di richiudersi la porta alle spalle e raggiungere gli altri sul ponte, aspettando il suo capitano.
“Su, ora puoi uscire. Se ne sono andati tutti, grazie a Ben!”
Sorrise Shanks, mentre scostava il lenzuolo sulla testa di Fai, e la sorprendeva ancora imbarazzatissima:
“Oh, che imbarazzo! E ora cosa penseranno! Che figuraccia! Non voglio uscire mai più da qui!”
“ Esagerata! I ragazzi non sono come gli altri pirati! E poi, io non ci trovo nulla di male! Dopotutto, siamo fidanzati! È una cosa naturale! Su, ora smettila di arti problemi inutili. Vedrai, non diranno nulla e si comporteranno come sempre! Coraggio, alziamoci ora!”
Ma visto che Fai non si muoveva ancora dalla sua posizione di difesa contro il mondo esterno, quando Shanks si girò verso di lei una volta indossato velocemente pantalone e camicia, con un sorriso da maniaco da sette mari, si gettò su di lei rovesciandola di nuovo sul letto, baciandola in un modo da mozzare il fiato.
“ Ma se vuoi possiamo rimanere ancora qui e ricominciare tutta da capo.”
Le sussurrò in modo suadente, facendola arrossire di nuovo, ma questa volta solo per una rinnovata carica di adrenalina che la stava invadendo tutta:
“No, va bene!Mi alzo!”
“Oh ,brava ! Così ti voglio!”
E detto questo, le diede un altro bacio a fior di labbra, e sorridendogli mentre lo vedeva uscire gli disse:
“Ti raggiungo subito.”
“Ti aspetto, dolcezza.”
Ma proprio mentre si stava alzando, Shanks si ripresentò di nuovo sulla soglia della sua camera:
“Ah, Fai!...”
“Che c’è, accidenti a te! Ma voi non bussate mai?!”
Gli disse leggermente infastidita, coprendosi di nuovo con il lenzuolo:
“ Scusa! Volevo solo dirti che…ti amo!”
E lei, sentendosi mancare un battito a quelle parole dette in un modo così sentite:
“ Anch’io! Ti amo tanto, Shanks!”
E lui, sorridendole e sentendosi soddisfatto e invaso da un ‘improvvisa dolcezza, si richiuse la porta alle spalle dolcemente e saltellando per la gioia, fischiettando, salì sul ponte, e quando comparve investito dalla luce del sole, tutti della ciurma lo brindarono, tranne Lucky che si limitò a festeggiarlo, leggermente contrariato:
“E bravo il nostro capitano! Ecco perché non ti abbiamo trovato nella tua camera!”
Gli disse Rosetta abbracciandolo fraternamente:
“ Si si, però ora basta! È pur sempre una cosa privata e non voglio che Fai venga imbarazzata ulteriormente per questa faccenda, chiaro?”
Disse sempre sorridendo, ma scrutadoli con occhi seri:
“ Alziamo tutti le mani, capo! Tranquillo! Fai è pur sempre la nostra principessina, e non la prenderemo in giro, vero ragazzi?”
Si rivolse al resto dei compagni, Rosetta e gli altri con un solo “si” tranquillizzarono il loro capitano, ormai cotto visibilmente di quella moretta tutta pepe.
“Ma noi festeggiamo anche perché tra poco approderemo su…”
“ Criptos!”
Esclamò Fai, apparsa improvvisamente dall’ingresso del ponte, con in mano la mappa speciale per il leggendario tesoro, con un ‘espressione esultante ed eccitato sul volto rilassato più del solito:
“ Criptos è la nuova isola dove approderemo! Guarda anche tu, Shanks!”
Lo incitò Fai, porgendogli la mappa luminosa e con elementi in movimento, come per esempio il loro galeone che si avvicinava sempre di più all’isola di Criptos, un’isola molto grande e ricca di vegetazione che, da come appariva sulla mappa, conteneva al centro una catena montuosa a forma di corona, sulle cui cime volavano strani uccelli, in apparenza piccoli ed innocui.
“ Uhm, interessante!”
Esclamò assorto Shanks, mentre gli altri lo osservavano interrogativi:
“Benissimo! Uomini, tutti ai vostri posti! Dobbiamo essere pronti ad approdare su questa nuova isola!”
“ Shanks, terra in vista ad ore 12”
Urlò dalla vedetta Usopp, e Shanks insieme a Fai e agli altri si sporsero a prua per ammirare la nuova terra da esplorare:
“ Wow! È bellissima!”
Criptos non era solo grande, era maestosa tanto da apparire illimitata, come se volesse occupare tutti i confini della superficie marina.
Shanks sorrise accattivante e appena toccarono la sabbia bianca, il suono quasi assordante degli uccelli in lontananza, sconvolse ed intimorì non di poco alcuni suoi compagni:
“ Tranquilli! Su andiamo!”
Li rassicurò Fai con un sorriso ammaliante, mentre Shanks già stava dirigendosi verso la vegetazione alta e folta, canticchiando una canzone tipica dei pirati, urlando intanto a Jack che stava scendendo veloce dalla nave:
“ Porta il rhum!”
E quel poverino del suo cuoco, dovette ritornare di nuovo sulla nave, mentre lui proseguiva a canticchiare, accompagnata da una sospirante Fai , che scuoteva il capo in segno di disapprovazione. Intanto si inoltrarono ancora di più nella vegetazione folta ed intricata, fino a quando non sentirono il fischiettio di approvazione o di sorpresa di Shanks, che si era fermato all’improvviso mentre Fai e gli altri guardavano allibiti nel suo stesso punto di vista, sconcertati mentre Shanks sorridente diceva:
“ Beh, questa non me lo aspettavo!”



Chissà cosa hanno scoperto i nostri eroi? Speriamo qualcosa di bello!!! XDXDXD Spero vi sia piaciuto questo cap, anche se arrivato molto molto in ritardo, il problema è che la vena ispiratrice mi stava abbandonando!!!! Ringrazio, come sempre, tutti coloro che leggono e che commentono le mie storie, sperando di appassionarvi ancora di più nel prosieguo!!! Baci baci e alla prossima Fuffy91!!XDXDXDXD




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Capitolo 20
*** Caapitolo20: Gli Zansas ***


“ Beh, questa proprio non me lo aspettavo!”
Sorrise ammaliante il capitano del Vento dell’Est,  mentre dietro di lui i suoi compagni lo guardarono contemporaneamente, trovando inconcepibile che sorridesse sfacciatamente di fronte ad una scena di quel genere.
In effetti, non c’era proprio nulla da ridere di fronte a circa una cinquantina di volatili giganti dalle piume rossastre, il becco lungo, sottile e acuto come uno spillo appuntito, gli occhietti piccoli e luminosi come due gemme, le grandi ali dorate e un ciuffo a forma di cresta di gallo turchese.
“ Ma che diavolo sono?”
Chiese per tutti Rosetta, a bocca aperta ancora per lo stupore e scompigliandosi i capelli rosari con aria afflitta:
“  E che ne so! Uccelli, sicuramente, ma stranamente mi sfugge la specie.”
Gli rispose Shanks lisciandosi il mento ispido e negli occhi riflessa una evidente espressione fra il divertito e il pensoso. Poi, voltando inaspettatamente il capo, si rivolse sorridente a Fai che gli stava di fianco, ammirando spaesata quei volatili giganteschi che cominciavano a beccarsi a vicenda e a mangiare cocchi da latte e frutti vari dalle forme e colori più strane e svariati:
“ Tu che ne dici, Fai? Secondo te, sono pappagalli troppo cresciuti?”
“Pappagalli? Dove…Oh mio Dio!”
Esclamò il povero Jack che con un barile di rhum sulle spalle, che per la sorpresa lasciò scivolare al suolo, o meglio, sul piede di Lucky che gli stava a fianco, che subito dopo si lanciò nelle imprecazioni più da censura,  li aveva appena raggiunti di corsa:
“ Oh, bene Jack! Hai portato il rhum! Dà qua, che lo assaggio!”
Gli intimò Shanks, mentre Jack e il resto della ciurma continuava a guardarlo sconcertati, tranne Fai che cominciava a spazientirsi per il suo comportamento indifferente a quella enorme scoperta e soprattutto per il suo degno vice Ben che invece di rimproverarlo, se la sghignazzava divertito allegro.
“ Ora basta, Shanks! Comportati da persona matura quale sei( o almeno credo!)! Invece di pensare al rhum, vogliamo cercare di capire che succede, o no?”
“Perché, che succede?”
Le contro - domandò Shanks, mentre cercava di togliere il coperchio del barile che, ironia della sorte, sembrava sigillato peggio del cilindro che conteneva la mappa. Ma poi, all’improvviso, gli balenò un’idea sensazionale e così, tornando quasi serio, si staccò dal coperchio che magicamente era riuscito a sollevare ma che subito lasciò cadere sull’erba fresca e prendendo la mappa da sotto il suo mantello, la lanciò a Fai, dicendole:
“ Vedi se la mappa dice qualcosa a proposito dei pappagalli!”
“ Scusa capo, ma secondo me la vecchiaia si sta facendo sentire! Dove li vedi pappagalli questi…questi cosi, qui di fronte, me lo spieghi?”
“ Beh, mio caro Joh, sono colorati!”
“E allora?”
“ Vuol dire che sono pappagalli! Non sei d’accordo con me?”
“ Mi prendi in giro, capo?”
“ No, solo di lunedì mattina! Uh, è rhum di prima annata! Ben, compagno di mille bevute! Ne vuoi un po’?”
Ma prima che Ben potesse rispondergli, Fai apparve di soppiatto e silenziosa accanto a Shanks, facendolo sussultare e andargli di traverso il rhum che stava ingurgitando con il bicchierino di prova, e gli disse incurante della sua reazione:
“ è apparsa un’altra scritta, in questo punto. Lo stesso dove siamo noi adesso. Guarda!”
E gliela porse, mentre Shanks tossiva ancora e anche gli altri si avvicinavano un po’ per sbirciare la luminosa scritta a caratteri medi: ZUNSAS.
“ E che cosa sarebbero gli Zunsas?”
 Chiese interrogativo Rosetta:
“ Ehm, credo quegli uccelli che ci stanno di fronte, amico, hai presente?!”
Glieli indicò mezzo stralunato Shanks, mentre Fai scuoteva la testa a destra e a sinistra con aria evidente di rassegnazione, seguita da una smorfia di disappunto dello stesso Rosetta, i risolini del resto della ciurma e il rinnovato sorriso del loro capitano.
“ Molto bene! C’è altro, dolcezza? Oltre ovviamente a questi uccellini così graziosi?”
“ No, non mi sembra…Aspetta!”
“E chi si muove!”
Esclamò Shanks, quella mattina svegliatosi più ironico del solito. Ma , stranamente, era proprio così che la sua ciurma lo preferiva, Fai inclusa, anche se non lo dava a vedere spesso, ma a volte anche lei era sorpresa a sorridere allegra, come in uno di quei momenti:
“ C’è…c’è anche un’altra scritta. Ma vedi, invece di bere!”
“ Scusa, mi stavo rifornendo!”
Si giustificò, lasciando cadere il bicchierino nel rhum con un sonoro “pluf”, seguito da Ben che ordinava a Joh di chiudere il barile definitivamente, per evitare altre distrazioni:
“ Ehi, ma non dovrei comandare io, qui? Riapri il barile!”
“ No, chiudilo!”
Seguì subito Ben:
“ Aprilo!”
Sorrise Shanks, ribattendo di nuovo:
“ Non starlo a sentire! È per il suo bene! Chiudilo!”
“ Il mio bene sarebbe lasciarlo aperto! Aprilo!”
“ Contro ordine!”
“ Contro contro ordine!”
“ Finitela ! Basta! Joh, chiudi quel barile! Ben, chiudi il becco e vieni qui a vedere che succede! E tu, Shanks, fai meno l’ubriacone e vieni qui vicino a me, altrimenti ti lascio e ti rubo anche la nave!”
E sbuffando entrambi ad una Fai autoritaria che tutti cominciavano a temere e a rispettare, ora tutti insieme sbirciarono di nuovo con attenzione la nuova scritta che sembrava la più importante di tutte, visto come la mappa magica la illuminava e la contrassegnava:
“ Blind!”
“ Cos’è?”
Chiese di nuovo Rosetta:
“ Stavolta non ne ho idea!”
Esclamò Shanks con la tipica faccia da “ boh?!”.
“ Tu lo sai, Fai?”
“ Devo risponderti?”
“ Se vuoi!”
Le sorrise conciliante Shanks, mentre lei alzava gli occhi al cielo:
“ Ehi, ragazzi! Sentite, ma a voi non sembra strano?”
“ Cosa Yasopp?”
Chiese in lontananza Ben, visto che il cecchino e capo - cannoniere di Shanks si trovava distante dai suoi compagno, proprio presso quegli uccelli così strani, osservando attento il loro comportamento.
“ Questi uccelli! Secondo non si comportano in modo strano?”
“ In che senso, amico, spiegati meglio.”
Gli disse interessato Shanks, mentre lo raggiungeva al fianco, non prima di aver acceso con un fiammifero la nuova sigaretta del suo vice, seguito da Fai e dal resto della ciurma:
“ Beh, ecco, non so! Insomma, guardateli! Non sembrano curarsi minimamente di noi, come se non ci vedessero! E poi, si beccano, cercano disperatamente del cibo di qua e di là, si scontrano…come se fossero disorientati, senza una precisa idea di dove si trovano o che cosa stanno facendo!”
“ Accidenti, Yasopp! Hai sbagliato mestiere! Dovevi fare l’ornitologo!”
Esclamò Rosetta, abbracciandolo con un braccio dietro la nuca e schiacciandogli la guancia con un pugno:
“ Perché, fare il pirata è un mestiere?”
Gli chiese Lucky retoricamente, e qui di nuovo risate. Solo Shanks, Fai e Ben se ne stavano in silenzio a soppesare le impressioni di Yasopp su quegli strani uccelli dai colori bellissimi, fino a quando Fai ruppe quel momento di riflessione, dicendo loro:
“ Yasopp ha ragione! Questi esseri…questi Zunsas, si comportano davvero in modo strano.”
“ Mmm.”
Fu il commento di Shanks, che intanto si lisciava di nuovo il mento ricoperto da leggera barba. Lo faceva sempre quando rifletteva o pensava a cose serie e ciò Fai e Ben lo sapevano bene.
“ Forse hanno appena subito un attacco da qualche altra creatura che occupa l’isola.”
Commentò Ben:
“ Mmm.”
“ Si, è possibile! Almeno che, non abbiano subito un trauma emotivo che li spinge ad agire in modo confuso. Ma la tua ipotesi, comunque, non è da scartare Ben.”
“ Mmm.”
A quel punto era arrivato il turno di Shanks, e così Fai si decise a chiedergli inumidendosi le labbra e rischiarendosi la voce:
“ Tu cosa ne pensi, Shanks?”
Seguirono alcuni minuti di silenzio, fino a quando Shanks non disse la sua:
“ Piccoli!”
“ Cosa?”
Chiesero in coro Ben e Fai:
“ Sono piccoli. Piccoli di una mamma Zunsas qui nei paraggi. Sicuramente si sarà allontanata per fare rifornimento di cibo e per sfamarli. Dobbiamo muoverci prima che arrivi e si accorga di noi. Ben, chiama gli altri! Dobbiamo dirigersi verso i Blind per scoprire cosa sono e per farlo dobbiamo scalare le montagne che ci troviamo di fronte, giusto Fai?”
“ Che?...Ah, si! Si trova proprio lassù, vicino alla cima più alta della montagna al centro.”
“ Che è il nido di mamma Zunsas!”
“ E tu come lo sai?”
Gli chiese Ben gettando la sigaretta in terra e schiacciandola sotto lo scarpino in pelle nera:
“ Semplice, perché sta venendo qui!”
“ Che cosa? Dove…Oh Cielo!”
Si sentì un lungo e squillante gracchiare, tipico di un uccello molto molto arrabbiato, una folata di vento gigantesca, tutti alzarono gli occhi alcielo turchese e luminoso e iniziarono ad urlare per lo spavento e la sorpresa. Alcuni iniziarono già a tirare fuori le spade e le pistole, ma Shanks li intimò di ripararsi. Quello Zunsas era dieci volte più grande degli altri, e sicuramente più cosciente delle proprie azioni e dei propri nemici, in questo caso loro. Fai era rimasta pietrificata e non riusciva a compiere un singolo movimento. Vide le grande ali dello Zunsas adulto occupare quasi tutto il cielo e offuscare il sole, che contribuiva a sua volta a ombreggiare i suoi splendidi colori e la sua terribile figura. Vide anche il suo lunghissimo becco appuntito aprirsi minaccioso, pronto a divorarla in un sol boccone e gli artigli delle sue zampe farsi sempre più vicini. Accadde tutto in una manciata di secondo, ma per lei sembrarono durare un’eternità. Shanks l’afferrò all’ultimo minuto per mano, e la trascinò verso il folto della giungla, dove si erano già riparati tutti i loro compagni.
“ Presto, corriamo!”
Le urlò per incitarla a correre sempre più velocemente. Ma all’improvviso inciampò e cadde al suolo, lasciando inevitabilmente la mano di Shanks che non appena si girò, vide con orrore gli artigli dello Zunsas afferrarla e trascinarla via:
“ No, no! Fai no, brutto…”
Urlò mentre correva a più non posso verso di lui, prima che spiccasse il volo:
“ Shanks, no! Aiutami! Shanks!”
Urlò disperata Fai tendendogli la mano tremante, che Shanks con un salto riuscì ad afferrare. Il tempo di sorridersi e rincuorandosi, così, a vicenda, che lo Zunsas si accorse dell’intruso e con il suo becco giallastro gli morse il braccio. E così, con un singulto di dolore, Shanks precipitò al suolo, ma fortunatamente Lucky riuscì ad attutirgli la caduta. Ma quando Shanks riaprì gli occhi accecati dal dolore della ferita e della perdita che si preannunciava imminente, guardò rassegnato e con l’affanno la mamma Zunsas rapitrice, con la sua Fai, volare verso la cima più alta della montagna al centro, seguita a ruota da una stormo di piccoli Zunsas che seguivano trepidanti la loro perfida madre.



Eccomi!!! Spero vi sia piaciuto questo cap pieno di azione e colpi di scena!! Povero Shanks, vedere la sua Fai portata via da quell’uccellaccio!!! XDXD Ma soprattutto, poverissima Fai: chissà che cosa le farà? Siete curiosi vero, cari lettori e care lettrici? Benissimo!! Allora, seguite anche il prossimo capitolo, mi raccomando!!!XDXDXD E poi c’è anche l’identità dei Blind da scoprire!! Quanti misteri, quanta avventura, quante peripezie per questo giovane amore appena sbocciato!! XDXD Un saluto particolare, adesso, va a NicoRobin92 e a maho87!!! Grazie infinite per i vostri sempre bene accetti commenti, ragazze!!! Fatemi sapere se vi è piaciuto anche questo ultimo cap!!! Ma un saluto grandissimo anche a voi, cari amici di OP!!! Baci baci Fuffy91!!!^__________^

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