Il Tesoro degli Avi di Fuffy91 (/viewuser.php?uid=28030)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Incontro atteso ***
Capitolo 2: *** Capitolo2: Scherzi e chiarimenti ***
Capitolo 3: *** Capitolo3: Risvegli ed ultimi demoni del passato ***
Capitolo 4: *** Capitolo4: Fra bolle di sapone ***
Capitolo 5: *** Capitolo5: Acquisti e rivelazioni ***
Capitolo 6: *** Capitolo6: Come bambini dell'asilo! ***
Capitolo 7: *** Capitolo7: Dichiarazioni ***
Capitolo 8: *** Capitolo8: Incubi e promesse ***
Capitolo 9: *** Capitolo9: Solo un morso di mela ***
Capitolo 10: *** Capitolo10: Arrivo a Zama ***
Capitolo 11: *** Capitolo11: Abiti eleganti! ***
Capitolo 12: *** Capitolo12: Un gioco da ragazzi( prima parte) ***
Capitolo 13: *** Capitolo13: Un gioco da ragazzi(seconda parte) ***
Capitolo 14: *** Capitolo14: Bacio di mezzanotte ***
Capitolo 15: *** Capitolo15: Un TI AMO stravagante! ***
Capitolo 16: *** Captolo16: Misteri svelati e pericoli all'orizzonte ***
Capitolo 17: *** Capitolo17: Minaccia uragano ***
Capitolo 18: *** Capitolo18: Passione al chiaro di luna. ***
Capitolo 19: *** Capitolo19: Il giorno dopo è sempre ricco di sorprese... ***
Capitolo 20: *** Caapitolo20: Gli Zansas ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1: Incontro atteso ***
“ Ripetimelo ancora: perché siamo qui?”
disse un uomo alto ,dai capelli lunghi raccolti in un elegante coda,
che gli ricadeva languidamente sulla schiena segnata da tante cicatrici
e ricoperta da una classica maglietta a maniche corte e dallo scollo a
V, blu intenso, con un focile a due canne che portava ,con entrambe le
mani, dietro la nuca:
“ Uff, ancora! Andiamo Ben, non è poi la fine del
mondo. Ne stai facendo una tragedia! Ti fidi o no del tuo
capitano?”
Gli rispose un altro uomo, alto anch’egli, ma meno di lui,
con i capelli di un rosso accecante, corti fino alla nuca, lisci e
ribelli, e con tre cicatrici sull’occhio sinistro. Egli
indossava una camicia di lino bianca, che gli lasciava scoperto il
petto scolpito, abbottonata fin sopra il ventre; un pantalone lungo e
di un nero lucente ,che gli evidenziava le gambe muscolose e lunghe; ai
piedi degli infradito classici e comodi ed infine il tocco di classe:
un mantello nero che gli ricopriva le spalle lasciando intravedere ad
ogni movimento solamente il braccio destro, anche perché,
purtroppo, quello sinistro, lo aveva ingoiato da circa 10 anni un
mostro del mare, prezzo da pagare per aver salvato un caro amico ,che
ora si portava in giro per i mari il suo adorato cappello di paglia,
emblema della loro promessa e simbolo della sua ciurma.
“ Non è questione di fiducia ,Shanks! È
solo che…Ohhh, lo sai che non mi fido di quella donna. Anzi,
a pensarci bene, non mi è mai piaciuta. È
subdola, avara, spietata, frivola, insopportabile,
intrattabile…”
“ Astuta, intelligente, una ladra professionista, navigatrice
eccezionale, un attrice nata, e beve più di noi due messi
insieme…devi ammettere che è un record
eccezionale per essere una donna!!!”
E da qui risate a crepapelle che finirono per contagiare anche il suo
vice, che dopo aver represso a stento un risolino, gli rispose:
“ Ti ricordo che ci ha già fregati una volta. Cosa
ti fa credere che la storia non si ripeti?”
“ Tranquillo, non lo rifarà!”
gli rispose sventolando la mano destra per tranquillizzare il suo amico
scettico:
“ Con quella tutto è possibile! Ma
perché non ce la sbrighiamo da soli? Che motivo
c’è di coinvolgerla nei nostri affari?”
“ Sai meglio di me che per questo colpo ci serve la
collaborazione di Fai! Lei è la sola che può
aiutarci!”
Ben, dopo le parole del suo capitano, decise di troncare quella
conversazione, anche perché ormai il suo amico era
fermamente convinto in quello che affermava, come sempre del resto. Si
rassegnò a dargli fiducia, anche se a parer suo era mal
riposta trattandosi di quell’arpia di Fai.
“ Dimmi una cosa: come fai a sapere che si trovi su
quest’isola?”
E Shanks, con un ghigno da maniaco dei sette mari, che terrorizzava a
morte i suoi nemici ma divertiva da morire Ben e tutti i suoi uomini,
gli rispose puntandogli direttamente quello sguardo scuro e penetrante
che faceva ogni qual volta era sicuro di sé:
“ Molto semplice! Tutto merito del mio ingegno!”
“ Che egocentrico!”esclamò Ben
immediatamente con una gocciolina di rassegnazione sulla fronte ampia:
“ Tu sai ovviamente che Fai è una donna
irreperibile, nel senso che sbarca e abbandona un’isola
nell’arco di una giornata, nascondendo ben bene le sue
tracce,…”
“ Mm, e allora?”
“Ebbene, stavolta ho giocato d’astuzia! Li vedi
quelli, quelli e quelli?”
Gli disse indicando molti uomini sospetti e che con lo sguardo si
guardavano intorno attenti, tutti armati e pronti ad assalire chiunque
stessero cercando, alcuni in gruppo ed altri invece in comitiva:
“ Sono tutti, senza eccezione, cacciatori di
taglie!”
Esclamò soddisfatto e incurvando ancora di più
gli angoli della bocca:
“ Cheeeeeeeeee??!! Stai scherzando?! Non dirmi che cercano
noi?”
Shanks, dopo un eccesso di risate repentine, proseguì ancora
sorridendo in modo preoccupante:
“ No, per adesso no! Ma ci credi che li ho chiamati
io?”
“ Tu?! Shanks, secondo me, tu esageri con il sakè
e la birra la sera prima di andare a dormire e la mattina
presto!”
“ Ma no, dai! Lo sai che adesso sono immune
all’alcol!!”
“ Si, si come no! Comunque ci sto capendo sempre di meno!
Spiegati meglio! Da quando tu collabori con i cacciatori di taglie?
Posso passare sopra al fatto che conosci Occhi di Falco, e questo sai
che non mi piace, ma venirmi a dire addirittura che ingaggi un marea di
cacciatori, mi sembra assurdo e insensato da parte tua!”
“ Calma calma, lasciami finire! Allora, stavo
dicendo…ho avuto una brillante idea. Ho divulgato in giro
che Fai è la mia ragazza!”
“ Cosa?! La tua ragazza?! Tu?! Una ragazza?! Fai?! Ma non
farmi ridere!! Questa è la cosa più assurda che
abbia mai sentito!”
“Forse lo sarà per te, amico, ma non per loro!
Devi ragionare come un vero cacciatore di taglie…se tu senti
in giro che Shanks il Rosso ha una donna a cui tiene tanto, il tuo
primo pensiero per catturarlo qual è?”
“ Catturare la sua donna!” gli rispose Ben che
cominciava a capirci qualcosa:
“ Ooohhh, bravo! Quindi…se loro si spargono un
po’ dappertutto per cercarla, con l’aumento di
qualche cifra alla sua taglia, grazie ad Occhi di Falco, cosa si
ottiene? Ti rispondo subito: il ritrovamento di Fai! Avanti dillo: sono
o non sono un genio?!”
“ Diciamo solo che hai messo in moto ,per una volta in tutta
la tua vita, il cervello arrugginito che ti ritrovi!” disse
con calma Ben, accompagnando la parola accendendosi una sigaretta che
Shanks, come sempre, con un fiammifero gli accese, mentre ridendo e
sorridente gli diceva:
“ Uffa, ma perché mi smonti così,
amico?” gli chiese con finto rammarico:
“ Per non accrescere ancora di più il tuo ego
infinito! Ma forse è inutile, tanto fai tutto da
solo!”
E proprio mentre Shanks si sbellicava di nuovo dalle risate che il suo
vice gli scaturiva ad ogni sua battuta, senza accorgersene, una
ragazza, correndo come un invasata, gli venne addosso, con tale impeto
da farlo indietreggiare di un passo:
“ Accidenti, scusi!” le disse la donna ,imprecando
e con un sussurro, mentre raccoglieva in terra alcune monete che,
durante lo scontro, incidentalmente le erano cadute dal sacchetto di
color porpora ,che stringeva con la mano destra.
“ Ma no, non importa!” esclamò
sorridendole e chinandosi ad aiutarla, e proprio in quel momento i loro
sguardi si incontrarono, scuri e penetranti quelli di lui, e azzurri e
scintillanti quelli di lei, e Shanks, dopo essersi perso
nell’arco di un istante infinito in quel mare misterioso che
erano gli occhi della donna apparentemente sconosciuta, le disse quasi
in sussurro e creandole dei brividi lungo la spina dorsale,
benché erano 5 anni che non sentiva pronunciare
così il suo nome:
“ Ti ho trovata finalmente, Fai!”
Dopo aver subito il suo sorriso accattivante e provocatorio allo stesso
tempo, ed esaminato a bocca aperta tutti i lineamenti virili del suo
volto abbronzato, gli sussurrò quasi senza voce a sua volta
e con un tono molto suadente:
“Shanks…”
“ Già, sono io! Come te la passi Fai?”
Gli chiese lui sempre a bassa voce,invitandola ad alzarsi e porgendole
le monete che aveva raccolto,
sempre sorridendo in quel modo particolare ,che mandava in
tilt ogni donna che conosceva, e calcando il suo nome con una nota
suadente nella voce profonda. A quelle parole, dopo aver preso le
monete che lui le stava porgendo, averle riposte
nell’apposito sacchetto, chiuso le palpebre dal trucco lieve,
rosso e brillantinato, un sospiro che l’aiutò a
resistere al suo fascino magnetico, come sempre del resto, gli disse,
anzi, gli urlò contro:
“TU, DANNATISSIMO PIRATA DA STRAPAZZO!!! HAI IDEA DI QUELLO
CHE HO PASSATO IN QUESTI MESI PER COLPA TUA, EH, NE HAI LA VAGA
IDEA?!”
E Shanks, bastardo e strafottente come non mai, facendo spallucce e
sogghignando, le rispose:
“ Si, forse, chissà!”
E Fai, mentre Ben si ricopriva il volto con una mano, come evidente
rassegnazione al carattere impossibile dei due compagni, tremando per
la rabbia che aveva represso per tutto quel tempo, gli rispose sempre
urlando:
“ SI, VERO?! E ALLORA SAPRAI ANCHE QUAL È LA MIA
VENDETTA IN PROPOSITO!” esclamò con ira e furore
che gli scintillavano negli occhi diventati improvvisamente blu, come
un mare in tempesta, mentre montava il suo bastone di fiducia in ferro,
con l’ovvia intenzione di darlo ripetutamente sul capo a quel
idiota di un Rosso, che, dal canto suo, rideva da increspare le onde
del mare e scansava con agilità ogni colpo deciso e preciso
di Fai:
“ LA TUA DONNA, EH?! MA COME TI è VENUTO IN MENTE,
RAZZA DI IDIOTA! MI HANNO ANCHE AUMENTATO LA TAGLIA PER COLPA DELLA TUA
GENIALE TROVATA. SE ERA UNA VENDETTA PER QUELLO CHE TI HO FATTO,
PERCHè DIAVOLO HAI ASPETTATO 5 MALEDETTISSIMI ANNI PER
ATTUARLA?! TI RENDI CONTO CHE MI STANNO CERCANDO TUTTI I CACCIATORI DI
TAGLIE DEI DIRTORNI PER STANARMI, CATTURARMI E FARMI CHISSà
COSA!? IO, UNA POVERA FANCIULLA INNOCENTE, IN BALIA DI UNA TUA
MACCHINAZIONE! QUESTA ME LA PAGHI SHANKS, GIURO CHE ME LA PAGHI, E
ANCHE MOLTO CARA!...”
Ma proprio mentre Fai gli lanciò un colpo ben assestato alla
spalla destra, Shanks le bloccò il bastone,
schivandolo e parando il colpo, e con gesto deciso
l’attirò verso di sé, sovrastandola con
il suo corpo possente e puntandole contro uno sguardo indecifrabile,
con un sogghigno da maniaco dei sette mari, che la preoccupava da una
parte ma incuriosire dall’altra, le disse:
“ Perché fai così, tesoro? Non sei
contenta che ti sono venuto a cercare, nonostante il tuo comportamento
poco rispettoso nei miei confronti e in quelli dei miei uomini?!
Suvvia, non inveirmi contro, amore!”
E Fai, riprendendosi dalla sorpresa iniziale, con un sorriso seducente,
che colpì Shanks, gli disse:
“ Amore?! Tesoro?! Di un po’, sei ubriaco di prima
mattina? Non mi sembra di averti permesso simili confidenze!”
Detto questo, con uno strattone si liberò dalla
sua presa d’acciaio, e si allontanò lentamente da
lui, permettendogli così di osservarla meglio. Infatti
Shanks notò con piacere che Fai era diventata un
po’ più alta rispetto all’ultima volta
che l’aveva vista, e ancora più slanciata:
indossava un top aderente nero che le lasciava scoperto il ventre
piatto e che si attaccava dietro con nastri rossi, gli stessi che
portava attorcigliati ai polsi, rossi quelli di destra e neri quelli di
sinistra; i fianchi ben torniti erano fasciati da un pantalone corto
fino al ginocchio, anch’esso nero con giochi rossi; ai piedi
calzava dei sandali col tacco almeno di 12 cm, del tutto inutili visti
i suoi abbondanti 1,75m di altezza; i suoi capelli erano leggermente
più corti, e un po’ più scuri, quasi da
sembrare neri; le labbra erano rosse e piene e le sue gote erano
arrossate ,per lo sforzo di cercare di colpirlo con il suo bastone di
fiducia e ,contemporaneamente, urlargli contro il suo rancore.
“ Bhè, a cosa devo tutto questo
interessamento?”
Le disse riponendo il suo bastone, dopo averlo ripiegato accuratamente
e infilato nell’apposito contenitore-fasciatura attaccato
alla sua gamba destra, senza mai staccare lo sguardo da quello di
Shanks:
“ Ecco, noi vorremmo proporti un accordo.”
Interruppe il silenzio assurdo che si era creato fra i due Ben, mentre
fumava ancora una delle sue sigarette preferite:
“ Eh si…già, me ne stavo quasi
dimenticando!!”
“ Come al solito! Ma dove lo lasci il cervello? In divieto di
sosta?”
A questa battuta tagliente, Shanks scoppiò a ridere come
prevedibile e Fai sorrideva divertita, non solo per quello che aveva
detto Ben, ma anche nel veder ridere a crepapelle il suo ex caro
capitano!
Era vero che lo aveva “tradito” per svariati motivi
( che tra l’altro, ora non ricordava nemmeno, evidentemente
per soldi!) ma lei rimaneva pur sempre il membro effettivo della ciurma
di Shanks il Rosso.
“ Allora, se avete finito di fare gli idioti, come al vostro
solito, volete dirmi qual è questo accordo?”
“Perché vuoi forse dirmi, Fai, che sei interessata
alla nostra offerta?”
Le chiese con una contro risposta e un sorriso ammaliante e
provocatorio il bel capitano dalla chioma rosso fuoco, come il suo
animo ribelle ed irresistibile.
“ Beh, dipende dalla proposta! Non vorrei accettare prima del
tempo qualche accordo indecente, quindi credo di fare bene a prevenire
eventuali vendette scandalose!”
A quelle parole Ben prima ingoiò amaro per quelle che per
lui erano discorsi infantili e sciocchi, mentre invece il suo
capitano si contorceva dalle risate per l’ennesima volta,
troppo preso dalle esplicite affermazioni della sua compagna, che,
costatò con enorme piacere, non era cambiata nemmeno di una
virgola caratterialmente!
“ No no, tranquilla, nessuna proposta che potrebbe
comprometterti!...” iniziò Shanks asciugandosi le
ultime lacrime di ilarità e ricomponendosi quasi subito,
continuò con tono tra il serio e il provocatorio,
avvicinandosi di più a Fai e circondandole le spalle con il
suo unico ma forte braccio, dicendole all’orecchio mentre Ben
si accendeva un’altra sigaretta:
“ Per caso Fai…sai niente del Tesoro degli
Avi?”
E Fai, rimasta piuttosto turbata da quella improvvisa vicinanza, quasi
riscuotendosi, spalancò i suoi begli occhioni azzurri e
limpidi come il mare, socchiuse impercettibilmente le labbra e con lo
stelline negli occhi scintillanti e uno sguardo dai mille
perché rivolto al suo capitano così tremendamente
vicino, gli disse con un sorriso:” Dimmi tutto!”
SIIIIIIIIIII!!! Una fanfiction su Shanks il Rosso, personaggio che mi
ha sempre affascinato, davvero davvero cari amici e amiche!!! Leggete
mi raccomando fino all’ultima sillaba, perché
sarà molto ma molto elettrizzante questa storia,
dall’inizio alla fine dell’ultimo capitolo. A
presto, baci baci Fuffy91!XD
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Capitolo 2 *** Capitolo2: Scherzi e chiarimenti ***
“ Fammi capire bene: tu vorresti farmi credere di aver
trovato la rotta per il tesoro degli Avi?”
Domandò con scetticismo Fai, mentre camminava al fianco
dell’uomo che, a parer suo, non avrebbe voluto mai avere il
dispiacere di incontrare, e questo, portandosi le braccia dietro il
capo scarlatto, sorridendo sornione, le rispose guardando dritto
davanti a sé:
“ Certamente! Mi sottovaluti troppo dolcezza!”
“ Non chiamarmi dolcezza, ubriacone da strapazzo! Piuttosto,
è normale che fatichi a crederti, visto che il tuo quoziente
di intelligenza è pari a quello di un lombrico
strisciante!”
Shanks, ridendo divertito, le disse dopo essersi calmato per un attimo:
“ No, tu non chiamarmi ubriacone e lombrico! E comunque, si,
l’ho trovata e non l’ho trovata!”
“ E vorresti spiegarmi il significato di questo periodo,
ignorante!”
Disse Fai con un’espressione di disappunto dipinta sul bel
viso longilineo, e mentre Shanks sorridendo le diceva:
“ Oh, ignorante a chi?! Un po’ di rispetto per
qualcuno più grande di te!”
“ Capirai, due anni di differenza!”
“ Due anni sono sempre due anni carina!”
“ Idiota!”
“ Vipera!”
“ Ubriacone!”
“ Strega!”
“ Pirata!”
“ Grazie!”
“ Prego!”
“ Non c’è di che!”
“ Grrrrr, ti odio!”
“ La cosa è reciproca, cara!”
“ Se avete finito, vorrei spiegarti il vero motivo della tua
presenza in questa storia, Fai, visto che Shanks non ha alcuna
intenzione di spiegartelo seriamente!” esclamò il
vice capitano del Vento dell’Est. fumando, come al suo
solito, la terza delle dieci sigarette del suo pacchetto di marca:
“ Ecco, bravo! Cerca di spiegarglielo tu a questa
ottusa!” disse di rimando Shanks, sorridendo come al suo
solito ed insultando per l’ennesima volta Fai da quella
mattina che l’aveva incontrata, e come prevedibile,
quest’ultima prima si infuriò visibilmente (
Shanks sapeva che Fai era una gran permalosona, e se la prendeva pure
per le piccole cose, e mentre lei si arrabbiava come una matta, lui o
rideva o ci godeva!) e poi gli tirò i capelli
così tanto, da fargli reclinare la testa verso la sua
spalla, portandolo alla sua altezza:
“ Ti informò che l’unico ottuso qui sei
tu! Ora fai il grande, ma all’inizio senza di me, ti ricordo,
che non sapevi nemmeno la differenza tra Nord e Sud, quindi…
FINISCILA DI DARTI DELLE ARIE!!!NON LO SOPPORTOOOOOOO!!!”
“ AH, FAI, NON URLARMI NELLE ORECCHIE! LO VEDI: SEI UNA PAZZA
ISTERICA!”
“ PAZZA A CHI?! SENTI CHI PARLA?! QUELLO CHE
…!!!”
E da qui un ‘altra serie di insulti da parte di entrambi, e
per non farli arrivare al punto critico, Ben si mise in mezzo a loro,
sbuffando e quasi al limite dell’esaurimento
nervoso, i quali si digrignavano a vicenda: Fai insisteva nel
tirargli i capelli e Shanks invece, ridendo come un matto, cercava di
bloccarle le mani tenendole per i polsi ed intanto, tra le risate
repentine, gliene diceva di tutti i colori, facendola arrabbiare sempre
di più! Alla fine fu Ben a zittirli, alzando la voce come
faceva in rari casi:
“ INSOMMA, FINITELA TUTTI E DUE! SEMBRATE BAMBINI
DELL’ASILO NIDO! RENDETEVI CONTO CHE STATE DANDO SOLO
SPETTACOLO!” A quelle parole, i due smisero di litigare, e
puntando gli occhi davanti a loro, videro tantissime persone, uomini,
donne e bambini, che li osservavano allibiti. Davanti a quelle facce
stralunate, Shanks scoppiò di nuovo a ridere, trovandoli
buffi, mentre Fai lasciava i suoi ciuffetti rossi e si nascondeva il
viso fra le mani, rossa in volto e carica di imbarazzante vergogna! Fu
Ben a trascinarli lontani da quella folla curiosa, per evitare anche di
venire riconosciuti da qualche marine di passaggio! Giunti nei pressi
del porto, Shanks corse verso le navi, dove si trovava il suo amato
Vento dell’Est; ad attendere il loro ritorno,
c’erano tantissimi pirati, tutti membri della sua sgangherata
ma fortissima ciurma, dal carattere ribelle e desideroso
d’avventura proprio come il suo, reclutati durante le sue
leggendarie e stravaganti avventure in tutti i quattro lati
dell’oceano. Tra loro, c’erano: Luky Lou, il
ciccione generoso del gruppo che non sapeva vivere senza i suoi due
grandissimi cosciotti di pollo; poi c’era Yassop, il
famigerato cecchino, padre di Usopp ed amico per la pelle di Shanks;
poi c’era Rosetta, una nuova recluta che non mancava mai di
fare battute insieme o contro Shanks;… Tutti amavano ed
erano fedeli al loro capitano, unico nel suo genere. Lui era il centro
e il fulcro portante della sua ciurma; se c’erano delle
incomprensioni, non mancavano mai di riferirle o chiarirle con lui, o
magari, se sorgevano problemi sulla nave, non ci pensavano due volte a
chiedergli un parere. Quando c’era da far baldoria o ad
organizzare scherzi, feste, balli che duravano almeno tre giorni,
Shanks era il primo a coinvolgere tutti con grande allegria; non
c’era nessuno che osava contraddirlo, visto che voleva avere
sempre lui l’ultima parola, anche quando sparava sciocchezze
a più non posso; era un genio della navigazione ed un
formidabile stratega; nelle battaglie navali, non lo superava nessuno.
Contagiava tutti con la sua disarmante allegria, con il suo sorriso da
maniaco dei sette mari, che metteva la tremarella a tutti i
suoi nemici, mentre per loro era solo uno stimolo che accennava una
battaglia o uno scontro all’insegna del divertimento, anche
se era una semplice rissa per una birra mal ordinata! Non lasciava mai
qualcuno in disparte, era il confidente preferito di tutti i suoi
uomini, era sempre allegro, sorridente, paziente, generoso e non gli
interessava il denaro, che per lui era un optional, visto che lo
spendeva come se fossero caramelle alla frutta( che lui adorava, come
ogni tipo di dolce!). Quando lo videro arrivare, tutti si rizzarono e
qualcuno, per farsi sentire dai dormiglioni, gridò a
squarciagola:” è arrivato il capitano!!! Abbassate
la rampa!”. E quando la rampa venne abbassata e tutti, senza
eccezione si affacciarono per accoglierlo o per ascoltare una delle sue
solite battutine, rimasero a bocca aperta dallo stupore: una splendida
ragazza dai capelli corvini, dal volto angelico, dal fisico stupendo e
vestita da dark- lady, camminava dietro di lui e al fianco di Ben, che
sembrava lanciarle occhiate strane e poco convinte, mentre fumava
tranquillo. Alcuni la conoscevano già ed altri, invece erano
rimasti incantati dalla sua bellezza: mai aveva visto una donna
così bella, affascinante, intrigante, elegante nei movimenti
e dallo sguardo magnetico. Yassop, riconoscendola, prima
sbiancò e poi si portò la mano sulla fronte,
pensando tra sé:” Oh, no! Ora ricominciano i
guai!” Ora capiva le parole del suo capitano quando gli aveva
detto chi avrebbe chiamato per quella nuova avventura, e ricordava
benissimo che gli aveva sorriso in uno modo indecifrabile e gli aveva
detto: “ Forse è meglio che non te lo dico, amico!
Altrimenti che sorpresa è!!” Si, proprio una bella
sorpresa! Coi fiocchi e contro fiocchi! Luky, dal canto suo, prima era
rimasto basito, poi con le lacrime agli occhi per la gioia, quasi
calpestando Shanks, che tranquillo stava salendo sulla nave, come un
razzo, si era precipitato a riabbracciare Fai. Per Luky era sempre
stata una ragazza con la testa a posto e con le idee chiare, e una
specie di sorellina piccola da proteggere( solo a lei consentiva di
prendere i suoi amati cosciotti!):
“ Faiiiiiiiiiiiii!!! Sei tornata evviva!!!!” e
prendendola tra le braccia grassocce, quasi soffocandola e rischiando
di far cadere i cosciotti che stringeva ben saldi tra le mani,
l’abbracciò felice. Fai lo lasciò fare,
mentre Shanks rideva e Ben sorrideva come lei, che stava rischiando
davvero di morire se continuava a stringerla così, tanto
che, un po’ dispiaciuta, gli disse:
“ Si, si Luky! Anche io sono felice di vederti, ma per
favore, potresti lasciarmi, comincia a mancarmi
l’aria!”
E prontamente Luky la lasciò, e Fai ricominciò a
respirare regolarmente!
“ Scusami, tesoro! Ma vedi, non sono riuscito a trattenere la
gioia!”
“ Tranquillo, nessun problema!” cercò di
calmarlo Fai, mentre Luky ricominciò a piangere di
felicità senza controllo!
“ Allora, se avete finito con queste scenette mielose,
gradirei che risaliste sulla nave! Grazie!”
Terminò con sarcasmo il capitano del Vento
dell’Est, mentre gli altri si riprendevano dallo shock
iniziale ed iniziarono a contorcersi dalle risate:
“ Sta zitto ,idiota! Immagino come l’avrai trattata
durante il tragitto! Povera piccola, nelle mani di un mascalzone come
te! Se scopro che l’hai messa in imbarazzo, giuro
che…”
“ L’ha fatto! Mi ha chiamata vipera, strega,
femminista incallita, pazza nevrotica e isterica
e…” Fai gli rivelò, visto che Luky, fin
dai tempi in cui la conosceva, picchiava Shanks nel caso in cui la
prendeva in giro o la infastidiva, e lei, nel vederlo correre a
più non posso per scampare agli stritolamenti di Luky o ai
suoi cosciotti, rideva a crepapelle e ci godeva ancora di
più! Come in quel caso!
“ Cosaaaaaaaaaa? Dannato, lo sapevo! Dove corri, tanto non mi
scappi!”
“ Uffa, ma anche lei mi tratta male!” Diceva
Shanks, mentre contemporaneamente, percorreva ogni centimetro quadro
dell’ampio ponte del suo amato galeone, tentando di
giustificarsi con il suo amico Luky, che intanto gli era alle calcagna,
tendendo in aria il cosciotto minaccioso, come i bambini che si scusano
con la mamma dopo aver commesso una marachella:
“ Maledetta! Un giorno di questo rischierò
l’ammutinamento per colpa tua!!”
Urlò ad una Fai alquanto soddisfatta, mentre risaliva
tranquilla sul Vento dell’Est circondata dagli sguardi
curiosi di quella ciurma fuori dal comune. I membri che già
la conoscevano, le sorrisero conciliante e si affrettarono a
riabbracciarla, in fondo, se Shanks la aveva perdonata,
perché non farlo anche loro!
“ Allora, la prossima volta, pensa alle conseguenze prima di
provocarmi!” e gli fece tanto di linguaccia, mentre molti
cominciarono a ridere a crepapelle per quella bellissima ragazza dal
sarcasmo pari a quello del loro capitano!
Shanks, che intanto si era arrampicato sull’albero
maestro per scampare alle grinfie, anzi, ai cosciotti di Luky,
ricambiò la sua linguaccia e poi le sorrise: “ eh
si, è la solita Fai!” pensò e
scoppiò di nuovo a ridere, mentre scivolava
dall’albero maestro ed evitando Luky, si nascose dietro di
lei, usandola come scudo!
“ Vigliacco!”
Gli urlò Luky con il fiatone, mentre Shanks, sogghignando:
“ No, furbo!”
E tutti gli altri:” Seeeeeeeeeeeee! Come no!!!”
E da qui nuove risate!
Dopo una festa esagerata, dove Shanks annunciò il nuovo
ingresso di Fai nella ciurma ( e di questo i ragazzi furono
contentissimi, trattandosi di una bella donna!) e lei lo
guardò perplessa, mentre lui brindava sorridente, come tutti
del resto, alla sua nuova compagna di viaggio e
ovviamente…alla salute di tutti e specialmente di quelli
che, a differenza di lui, non reggevano l’alcol eccessivo,
che era l’unica cosa su quella nave che non mancava mai!!!
“ Dimmi una cosa!”
Gli chiese Fai verso l’una di notte, quando la festa ormai
era finita e tutti dormivano addossati gli uni sull’altro,
con bottiglie di alcol in mano e russando tranquilli, immersi nel loro
spensierato mondo di sakè e tesori. Shanks allora si
girò a guardarla, e si sorprese di trovarla pensierosa:
“ Si, che c’è?”
“ Perché?”
“ Eh?”
“ Perché hai scelto me per questo colpo?
Insomma…potevi benissimo reclutare qualcuno più
bravo di me…perché…”
“ Perché continuare a fidarmi di te?”
Quelle parole pronunciate con tono così serio, la fecero
trasalire. A volte la serietà di Shanks la intimoriva,
mettendola in agitazione e facendola cadere in uno stato di vergogna
verso sé stessa, per questo preferiva litigare con lui,
piuttosto che ragionarci; ma sta volta, doveva sapere, doveva conoscere
quello che pensava , quali erano le sue considerazioni sul suo
comportamento!
Così annuì alle sue parole così
maledettamente vere, e Shanks sospirando e posando la bottiglia di
birra mezza vuota sul pavimento ruvido ed in legno massiccio del ponte,
guardandola dritta negli occhi serio, le disse:
“ Per il semplice fatto che io non ho mai smesso di fidarmi
di te Fai!”
La colpì di nuovo, e questa volta ancora più in
profondità:” Si fida di me?! Ma come?! Io
l’ho tradito, solo per i miei interessi e
lui…”
“ Lo so, forse sbaglio, ma che posso farci?! Sono fatto
così!” e sorrise quasi tra sé,
scrutando il mare diventato tutt’uno con il cielo notturno,
buio, tetro ma stellato ed illuminato dalla fioca luce della luna piena
crescente. Fai continuava ad ammirare il suo profilo ed il movimento
dei suoi ciuffetti scarlatti ,che gli incorniciavano il viso e gli
coprivano l’occhio destro segnato da quelle tre grandi
cicatrici, mossi dal venticello notturno e gelido. Aveva la bocca
spalancata e gli occhi sgranati dalla sorpresa, ma poi sorrise con gli
occhi lucidi per l’emozione e, imitandolo e posando
lo sguardo sull’orizzonte, gli sussurrò:
“ Allora non cambiare mai!”
Fu la volta di Shanks di trasalire e di rimanere colpito dalla sua
esclamazione. Incontrando i suoi occhi azzurri che con i bagliori della
luna sembravano riflettere il mare, le sorrise a sua volta,
mentre lei lo ricambiava e si portava una ciocca di capelli corvini
dietro l’orecchio, un po’ imbarazzata.
Si erano chiariti, tutti i fantasmi ch li dividevano si erano dissolti
come neve al sole, ed ora potevano continuare a fidarsi l’uno
dell’altro come sempre! Shanks sapeva che Fai non
l’avrebbe più tradito, come Fai sapeva che Shanks
l’avrebbe sempre considerata un membro effettivo della sua
ciurma.
Dopo attimi che parvero una eternità, Shanks si
sfilò il mantello nero, e glielo mise sulle spalle scoperte,
mentre lei rabbrividiva e si deliziava del calore che sprigionava il
tessuto nero e avvolgente come un caldo abbraccio:
“ Copriti, che fa freddo questa sera!”
“ Grazie!” lo ringraziò con un
fievole sussurro.
Shanks, dopo averle augurato la buonanotte, si avviò verso
la sua cabina, mentre Fai lo guardava stranita per la sua inaspettata
premura, ma poi, come se avesse avuto una improvvisa illuminazione, lo
fermò dicendogli:
“ Shanks, devi spiegarmi come raggiungere il tesoro degli Avi
e il mio ruolo in questa storia!2
E Shanks sorridendo e senza voltarsi, le disse:
“ Ballo!”
“ Come?”
Chiese Fai, sempre più interrogativa:
“ Io e te andremo ad un ballo!”
Esclamò con un sorrisino da maniaco dei sette mari che la
faceva sempre un certo effetto, voltandosi a guardarla. Sorrise ancora
di più per la sua espressione basita, e scomparve
definitavemente sotto coperta, lasciandola in balia di mille
perché!
Fine secondo capitolo. Prima di tutto, ringrazio la mia sorellina OP
per la sua immancabile recensione, e ovviamente Marikan e
Danya 91, che mi hanno regalato un commentino!
Nota per Marikan: tranquilla non sei cattiva, affatto! Io accetto ogni
parere e per quanto riguarda l’assomiglianza di Fai con Nami,
forse ho solo un po’ spunto, ma alla fine Fai
è completamente diversa da lei, e si vedrà anche
più in la! Cmq mi fa piacere che ti piaccia la storia! Baci
baci Fuffy91!
Baci anche a tutti voi, lettori misteriosi, che leggete ma non
commentate! XXDD
Alla prossima!!!
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Capitolo 3 *** Capitolo3: Risvegli ed ultimi demoni del passato ***
Fai aprì gli occhi azzurri ed ancora appesantiti dalla
stanchezza e quando i primi raggi del sole, caldi ed avvolgenti, le
riscaldarono le guance leggermente arrossate per il sonno, li richiuse
immediatamente, portandosi una mano sulla fronte, sussurrando con la
voce rauca:
“ Ah, che mal di testa!”
Colpa della sbornia di ieri sera, evidentemente! Maledetto Rosso e al
suo senso della festa! Pensò mentre si scopriva dalle
coperte calde del suo letto, rabbrividendo un po’ per il
netto contrasto tra l’aria tiepida della stanza e il calore
sprigionato dal suo corpo, coperto solo da una leggerissima vestaglia a
bradelline di seta rosata, che le lasciava scoperte le lunghe gambe
tornite. Prima di guardarsi di uscire dalla sua stanza privata,
guardò la propria immagine riflessa nello specchio e si
osservò nei minimi particolare: la frangetta ,come del resto
i suoi lisci capelli neri e corvini, era del tutto sconvolta; il viso
longilineo e candido, senza alcuna parvenza di trucco, sembrava quello
di una ragazzina; le labbra erano più rosse e piene, pur
essendo sottilissime, come ogni mattina, prima di svegliarsi; e gli
occhi, ancora leggermente assonnati, sembravano più luminosi
e brillanti nel loro azzurro simile al cielo o al mare di mezzogiorno,
forse per via della gioia di aver scoperto che Shanks si fidava ancora
di lei, nonostante il suo ingiustificabile comportamento nei suoi e nei
confronti dei suoi compagni! Aveva conosciuto molti ragazzi simpatici,
durante la festa, e alcuni di essi erano davvero carini, mentre altri
ci provavano sfacciatamente e deliberatamente con lei, ma sempre in
modo scherzoso., come quel Rosetta, davvero spassoso!
Così, con un sorriso dipinto sulle labbra, infilò
le pantofole rosa in peluche, aprì l’armadio,
scelse i suoi vestiti, anche se pochi, visto che il tempo di fare i
bagagli Shanks non glielo aveva nemmeno dato, e aperta la porta con
sicurezza, si diresse non in cucina, dove sicuramente avrebbe trovato
tutti i membri di quella svitata ciurma al completo, intenti a
discutere o a picchiarsi tra le risate, bensì in camera del
suo caro, carissimo capitano…beh, per così dire!
Si trovava giusto due camere dopo la sua, e appena arrivò
davanti alla sua porta, fece un lungo respiro come di consueto e,
poggiata la mano sulla sua maniglia dorata, aprì decisa e
non si sorprese di vederlo ancora addormentato, dopotutto era risaputo
che Shanks era un grandissimo dormiglione! Nemmeno le cannonate
riuscivano a svegliarlo, tranne una persona e cioè:
“ Sveglia, il sole splende e la giornata si preannuncia
splendida…per me!” terminò con un
sogghigno tra il malefico e il divertito:
“Mmmm!!!” fu il commento infastidito del suo
capitano che, mettendosi a pancia in sotto, si tappava le orecchie con
il cuscino per non ascoltarla. Ai tenui raggi del sole che illuminavano
parzialmente la stanza ampia e stranamente, non tanto disordinata,
tranne sulla scrivania, piena di scartoffie e carte nautiche varie, tra
cui anche alcuni libri aperti ed altri riuniti in un gruppetto a parte,
formando un piccola pila posta al lato destro, evidentemente mai letti
o sfogliati, ed inondavano di luce il letto a due piazze, privilegio
del capitano, il quale cercava con un sospiro profondo di riprendere
sonno dopo quella spiacevole interruzione.
Fai, dopo un breve sbuffo, si avvicinò di più al
letto e lo osservò con le mani ai fianchi, infastidita: non
le piaceva essere ignorata! Così, senza pensarci, si mise
seduta sull’altro lato del letto e con un sorrisino
diabolico, cominciò a tirargli il cuscino, cercando di
sfilarglielo, dispettosa come una bambina; in fondo, su questo campo,
non era tanto diversa dal povero malcapitato assonnato!
“ E dai, svegliati Shanks! Sei o no il capitano di questa
bagnarola? È tuo preciso dovere alzarti per
primo!...” gli rammentava sempre sogghignando e cominciando a
sghignazzare, visto che Shanks cercava di tenersi il più
possibile il cuscino sulla testa, per non ascoltarla.
“…e dai uffa!! Alzati!! Dai!!” e con un
ultimo strattone, riuscì a sfilargli il cuscino sulla testa,
e stringendoselo a sé, lo trattava come un trofeo vinto dopo
una lotta estenuante!
Ma nemmeno questo bastò per svegliare del tutto Shanks, il
quale si limitò solo a sbuffare infastidito e a girare verso
di lei il capo, ricoperto dai ciuffetti scarlatti e sconvolti almeno
quanto i suoi.
Fai sorridendo ancora per la sua piccola vittoria personale,
cominciò ad osservarlo attentamente; doveva ammettere che
Shanks era diventata un uomo molto affascinante: ammirò il
suo volto abbronzato e dai tratti virili, raddolciti dal sonno; la sua
bocca semischiusa, dalla linea virile ma morbida, di un colore quasi
rossastro; gli occhi strettamente serrati, dove su quello destro si
intravedevano quella tre cicatrici che, da sempre, la affascinavano; il
mento e la guance ispide ricoperte da una leggera barba, perennemente
presente ed incolta. Non c’era nulla da fare, si poteva
riconoscere che Shanks era un pirata anche senza guardare la sua taglia
spropositata o conoscendo le sue tante imprese: bastava guardarlo in
faccia anche di prima mattina!
E sorridendo ancora, quasi meccanicamente, gli scostò quei
ciuffetti ribelli come il suo indistinto carattere dalla fronte ampia e
liscia, saggiandone la morbidezza. Poi, sempre sorridendo, tese in aria
il cuscino e glielo schiacciò sulla faccia con violenza,
facendolo svegliare del tutto a quel gesto.
“ Accidenti, Fai! Ma che ci fai in camera mia di prima
mattina? Su, fuori! Chi ti ha dato il permesso di entrare qui ed
infastidirmi con la tua vocina isterica ed irritante?”
concluse cominciando a ridere alle prime luci del giorno, mentre Fai
per farlo stare zitto e per vendicarsi lo colpiva con il suo cuscino.
In breve ingaggiarono una lotta, dove i rispettivi cuscini erano le
armi principali, come le risate repentine di Shanks che alimentavano la
furia della sua avversaria e la infastidivano ulteriormente,
intensificando contemporaneamente le cuscinate!
Più tardi, molto più tardi, quando entrambi si
sentivano soddisfatti o troppo stanchi per continuare quella scherzosa
lotta, Fai gli spiegò con l’affanno il motivo del
suo auto-invito in camera sua:
“ Dovresti saperlo, no?! In fondo, è da quando
sono salita sulla tua nave che ogni mattina vengo a svegliarti e al con
tempo ne approfitto per farmi una doccia nel tuo bagno privato. Mi
piace il tuo bagno schiuma!”
E lui, ridendo e sorridendole, le rispose:
“ si, ma questo non è un motivo valido per venirmi
a svegliare all’alba!”
“ Ma se sono le 10 di mattina?! Alba…vuoi ancora
l’alba a quest’ora! io è
un’ora che sto sveglia a differenza di te!”
mentì spudoratamente per metterlo in imbarazzo, ma ottenne
l’effetto contrario e del tutto inaspettato. Infatti Shanks,
con un sorrisino da maniaco dei sette mari, che non le preannunciava
nulla di buono, la prese con uno scatto per i polsi e la fece reclinare
verso il letto ampio, mettendosi sopra di lei, però senza
nemmeno sfiorarla, ed immobilizzandola per le braccia.
Fai non era riuscita a dire nulla, tanto era la sorpresa di trovarsi
sotto di lui e nel frattempo la gonna, già corta di suo,
della sua vestaglietta si era alzata ulteriormente, in modo a dir poco
provocatorio.
Aveva le labbra semischiuse per la sorpresa che ben presto si
trasformò in vergogna e…infastidita! “
Ma…ma che vuoi fare?! Lasciami!” ma Shanks non
accennava a volersi togliere da quella posizione, lasciandola impotente
e rassegnata a combattere, dopotutto era una battaglia persa in
partenza, visto che Shanks era molto più forte di lei.
Dal canto suo, Shanks era molto soddisfatto del risultato ottenuto,
come una piccola rivincita personale, che ovviamente, non era finita
lì! Infatti, avvicinandosi di più al suo volto
stralunato e, stranamente, curioso della sua prossima mossa, la
osservò nei minimi particolari, come poco prima lei aveva
fatto con lui. Fai era donna indubbiamente bella, anzi, lo era sempre
stata, ma non era solo questo che le piaceva di lei e che la rendeva
più interessante delle altre donne; lei riusciva sempre a
sorprenderlo e a zittirlo, come nessun altra era riuscita a fare, con
il suo carattere testardo e determinato e, diciamolo, anche un
po’ calcolatore ed avaro, che si contrapponeva al suo, sempre
allegro, disponibile e per nulla venale o calcolatore. Ma, in fondo, a
lui non gli dispiaceva affatto averla così come era, bella e
un po’ calcolatrice, ma non cattiva e perfida, questo ne era
sicuro. Lui di solito non tollerava i tradimenti, e quando aveva saputo
che fai lo aveva tradito solo per i propri interessi, prima si era
arrabbiato, ma infuriato nero, tanto che Luky aveva dovuto trattenerlo
insieme a Yasopp per non andare lì e rompergli quella bella
testolina che si ritrovava, ma alla fine, con una bella dormita e un
caffè mattutino preparato da Jack, il suo cuoco personale,
ci aveva ripensato e aveva deciso di perdonarla: dopotutto era un
gentiluomo, e calpestando il proprio onore di uomo e pirata,
trattandosi di una donna, la aveva perdonata e le aveva intimato di
lasciare la nave e lui ricordava bene che si erano lasciati su
quell’isola dalla vegetazione bellissima, freddamente e con
distacco. Ma ora, per quel colpo, le serviva lei, aveva bisogno del suo
appoggio e della sua fiducia, fiducia che ieri aveva scoperto di avere
da lei e che lui, d’altro canto, gli porgeva senza alcuna
esitazione.
“ Ascolta Fai!” iniziò guardandola
seriamente negli occhi azzurri e profondi come il mare, che lui tanto
adorava in lei, e quest’ultima, colpita dal suo tono come
l’altra sera:
“ Dimmi, cosa c’è?”
“ Io…” esitò un attimo Shanks
per trovare le parole giuste per esprimere quello che pensava:
“ Io volevo scusarmi con te!”
“Come? Vuoi scusarti con me?” ripeté Fai
sorpresa al culmine dell’immaginazione possibile, non
riuscendo a credere alle sue orecchie:
“ Si, beh, vedi…non mi sono comportato molto bene
con te quel giorno, l’ultima volta che ci siamo lasciati e
visti. Ti ho lasciata sola su quell’isola, abbandonandoti e
senza nemmeno guardarti in faccia! Ci sono rimasto molto male, devi
credermi! E poi, per ritrovarti, ti ho giocato questo tiro originale,
lo ammetto,…” si complimentò da solo
sorridendo leggermente, per poi proseguire:
“ …ma pericoloso per te! So che sei brava a
difenderti, ma del resto anche un cane lo sarebbe, sentendosi braccato,
no? Quindi, all’inizio non ci ho dato peso; ma poi, quando ci
siamo scontrati ieri, in mezzo alla strada, quando ho incrociato il tuo
sguardo tra lo spaventato e l’arrabbiato, mi sono sentito
peggio di quando ti ho sbarcata senza una parola!”
“ Shanks…” iniziò Fai,
commossa dall’umiltà del suo capitano,
umiltà che lei non riusciva ad avere o a manifestare:
“ Ti ripeto che mi dispiace, mi dispiace tanto Fai per come
mi sono comportato! Puoi perdonarmi e vivere con me e gli altri
un’altra grande avventura?”
Concluse definitivamente Shanks osservandola speranzoso e sorridente
come sempre. Fai, dal canto suo, non sapeva cosa dire, così
gli disse:
“ Shank, potresti farmi alzare un momento?”
E lui, lasciandole immediatamente i polsi, le permise di alzarsi
inginocchiata sua letto, imitandola a sua volta. Poi, con impeto,
l’abbracciò stupefatta di sé stessa,
sorridendo e cn gli occhi velati di lacrime do gioia:
“ Sei uno stupido, uno stupido Shanks! Ma di cosa ti dovrei
perdonare? Anzi, sono io che dovrei chiederti scusa e cercare di farmi
perdonare. Certo, anche io mi sono sentita malissimo quando mi hai
abbandonata, ma poi ho capito che il tuo era una conseguenza del mio
comportamento. Ti ho tradito, e di questo mi dispiace e ti chiedo
scusa. E si, voglio aiutarti e vivere una nuova avventura con
te!”
“ Oh Fai!” e accarezzandole i capelli, le sorrise e
poi, a tradimento cominciò a farle il solletico, facendola
imprecare e ridere a crepapelle.
Era così che la voleva, sorridente ed arrabbiata con lui
giocosamente, solo questo gli importava,…per ora!
Ed è un “per ora” molto significativo
amici e amiche di OP!XD mi raccomando, non perdete il prossimo
capitolo. Qui i due hanno spazzato le loro ultime ombre del passato, ed
ora sono pronti per rivivere al massimo la loro avventura. Quale
sarà il ruolo di Fai che Shanks le darà? Quale
sarà il ballo a cui dovranno partecipare? E dove si
troverà il famigerato Tesoro degli Avi? Tutto questo, nei
prossimi capitoli! Non perdeteli! Un saluto speciale a maho87, la mia
carissima sorella OP, che mi regala sempre un commentino sempre
gradito. Baci baci sorella OP, e anche a voi altri, ovviamente! Baci
baci Fuffy91! Ciao alla prossima!XD
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Capitolo 4 *** Capitolo4: Fra bolle di sapone ***
“ Fai! Dai fammi entrare! È un’ora che
stai lì dentro!!!” urlava Shanks mentre al con
tempo sorrideva divertito:
“ Un momento, accidenti!” imprecava Fai immersa
nella vasca da bagno del suo capitano, sbuffando e giocando con le
bolle di schiuma profumata.
Shanks, ridendo come un matto, le intimò:
“ Guarda che se non ti sbrighi, tra cinque minuti
entro!!”
“La, la, la…” canticchiava ignorandolo
Fai, insaponandosi con la spugna le gambe lucide d’acqua
schiumosa:
“ Si, si ignorami. Continua ad ignorarmi Fai, tanto entro,
che tu lo voglia o no! Conto fino a dieci, poi spalanco la
porta!”
Ma Fai continuava a canticchiare allegra, sprofondando nel bagnoschiuma
alla menta di Shanks, il suo, anzi, il loro preferito:
“
Uno…due…tre…quattro…”
Enumerò Shanks, sempre più divertito da quella
assurda situazione:
“
…otto…nove…dieci!”
E con una risata che gli fuoriuscì dal cuore,
spalancò la porta del suo bagno privato, e trovò
Fai che giocherellava con le bolle grandi e con la schiuma, tranquilla
ed incurante della sua presenza. Shanks ci rimase di stucco: come era
possibile che quella donna, completamente nuda nella sua vasca, davanti
a lui, non le importasse nemmeno un po’ di essere osservata
in un momento di intimità? Era vero che era entrato
sfacciatamente, ma lo aveva fatto senza alcuna malizia, solo per
giocare un po’, ma non si sarebbe mai aspettato di trovarla
così passiva, ancora immersa nella vasca! Credeva che
sarebbero volate saponette, flaconi di bagnoschiuma, sali
profumati… invece, niente di tutto ciò! Che donna
strana! Pensava sorridendo e ridendo leggermente imbarazzato:
“ Beh, che cosa volevi? Non avevi qualcosa da fare? O volevi
solo vedermi nuda?” gli chiese con tono atono e passandosi la
spugna insaponata sul bracco destro, e Shanks, arrossendo e ridendo
lievemente, le rispose:
“ No, no, tranquilla. Dovevo solo radermi un
po’!”
“ Ah, ok!”gli rispose sempre atona e finendo di
insaponarsi l’altro braccio, acconsentendo alla sua muta
richiesta:
“ Dì, un po’…” le
disse Shanks voltandosi verso lo specchio e cominciando a prendere il
necessario per radersi nell’apposito ripiano accanto alla
specchiera:
“ Mmm, cosa?”
“ Ma tu, non hai un minimo di pudore?! Insomma, mi aspettavo
una reazione diversa, non credevo che avresti accettato di, come dire,
condividere il bagno!” concluse sogghignando ed osservandola
dal riflesso offuscato dello specchio, mentre cominciava a radersi solo
superficialmente. Fai, facendo spallucce, le rispose:
“ Che vuoi che mi importi?! In fondo, non facciamo nulla di
male: tu ti radi e io mi faccio il bagno! Mica stiamo facendo qualcosa
di scandaloso?! Sono cose normali queste, no?”
Shanks rimase ancora più sorpreso di prima, tanto da
voltarsi di nuovo verso di lei, con il rasoio a mezz’aria e
con la schiuma sulle guance. Fai, appena incontrò i suoi
occhi stupiti e lo osservò attentamente, scoppiò
a ridergli in faccia, tanto da nascondersi il viso arrossato per la
temperatura dell’acqua con una mano e con l’altra a
tenersi la mano sulla milza, e contemporaneamente muoveva le gambe nude
e lucenti come una bambina sul letto, dopo essersi svegliata:
“ Dovresti vederti…sembri Babbo Natale!!!
Hihihahahahahaha!!!” e continuò fino a quando
Shanks iniziò a ridere anche lui, contagiato dalla sua
allegria e cominciando a risciacquarsi il viso.
“ Ah Fai, sei unica!”
“ Si, lo so!”
Si guardarono di nuovo negli occhi ed iniziarono a ridere di nuovo.
“ Allora?” le disse dopo un po’ Fai,
mentre lui si sedeva sul wc e la osservava divertito, aspettando che
finisse e chiacchierando un po’:
“ Allora cosa?”
“ Come cosa?! Vuoi dirmi che centra un ballo con la mappa per
raggiungere il tesoro degli Avi?”
“ Beh, centra, visto che il ballo in questione è
stato indetto dalla marina militare e che la mappa, inoltre, la
custodisce il generale di Zama, l’isola successiva a questa,
città e sede della marina dei dintorni, nel suo bel
cassettino del suo adorato ufficio!”
Fai, ascoltando queste parole, prima smise di insaponarsi, poi si
stupì, e poi cominciò a schizzargli acqua, mentre
lui sogghignava e cominciava a ridere a crepapelle:
“ DICO, MA SEI IMPAZZITO??? VUOI ENTRARE NELLA SEDE DELLA
MARINA MILITARE, CON IL RISCHIO DI FARCI SCOPRIRE, INTRUFOLARCI
NELL’UFFICIO DEL GENERALE E, NON SOLO, PRENDERE DI SOPPIATTO
LA MAPPA PER IL TESORO ED USCIRE DI SCENA COME SE NIENTE
FOSSE?!”
E Shanks, calmo e ormai completamente bagnato, le rispose:
“ Si, esatto!” concludendo in bellezza con un
sorrisino accattivante e che infastidì ulteriormente Fai:
“ Esci subito, prima che ti ammazzi o che ti affoghi
nell’acqua profumata di menta!” ringhiò
ai limiti Fai, e Shanks, dopo essersi passato un asciugamano sulla
chioma rossa, le disse tranquillo e ridendo leggermente ,divertito al
massimo:
“ Beh, sarebbe una morte profumata
e…dolce!” esclamò cominciando a
guardarla in modo sfacciato e strano, tanto da farla
arrossire, sta volta non di rabbia, e,
istintivamente, a coprirsi con le braccia incrociate sul seno, anche se
coperto dalla schiuma e appiattendosi contro il bordo della vasca.
Quella reazione bastò a Shanks che comprese, che infondo,
Fai non era diversa dalle altre sul piano privato, bastava solo
provocarla un po’ e cambiava totalmente atteggiamento.
Così, ridendo, le scompigliò i capelli bagnati ed
uscì, non dopo averle detto:
“ Ti aspetto fuori…vestita
però!” e da qui, nuove risate, mentre Fai gliene
diceva di tutti i colori mentre si risciacquava con frustrazione!
“ Ti odio!” gli disse digrignando i denti, dopo
aver varcato la soglia della cucina dell’Est Wind, mentre
tutti la guardavano ammirati e con i cuoricini al posto degli occhi,
escluso Shanks, Yassop, Luky ed ovviamente Ben:
“ Ti sei vestita alla fine!” esclamò
divertito Shanks, mentre lei gli dava uno schiaffo sulla guancia
arrabbiata a morte!
Poi, si sedettero tutti intorno al grande tavolo della cucina e, dopo
qualche minuto di silenzio, Fai, che era seduta fra Shanks e Ben,
esclamò con un sospiro:
“ Va bene, accetto di collaborare a questo assurdo
colpo!”
E di qui urla di gioia e brindisi di prima mattina, accompagnati da
balletti sul tavolo con bottiglie di sakè, rum e birra in
mano, a cui si unì anche Shanks, che trascinò Fai
sul tavolo e dopo una giravolta, con un caschè di
un degno ballerino, le disse:
“ Grazie!”
“ Te lo devo!”e gli scostò un ciuffo
rosso e ribelle che gli ricadeva sulla fronte, mentre lui le sorrideva
di rimando.
“ Visto che mi accompagnerai, di tua spontanea
volontà , a fare shopping lungo i negozi di abbigliamento
più costosi di tutta l’isola!”
“ Ah ecco, mi sembrava!” e sorridendo
ricominciò a ridere e a scherzare con i suoi amatissimi
compagni!
Fine terzo capitolo! Spero vi sia piaciuto! Leggetelo mi raccomando! Un
saluto speciale alla mia amicona sorella OP, vero e roby! Un bacione a
tutte e tre ed anche a voi! Baci baci Fuffy91!
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Capitolo 5 *** Capitolo5: Acquisti e rivelazioni ***
“Su avanti Shanks, sorridi!! Sembra che ti sto conducendo al
patibolo!”
Intimò una Fai che scendeva con non scialane
dall’East Wind, mentre Shanks, con la mano in tasca, il capo
chino e il mantello più nero della pece che gli svolazzava
da un lato all’altro per colpa della brezza frizzante
proveniente dal mare:
“ In effetti, non vedo la differenza!”
Le rispose con un sorriso mentre lei sbuffava infastidita, trovandolo
esagerato:
“ Buona fortuna capo!”
“Divertiti!”
“Vedi di non torturarla razza di idiota, se no ti ammazzo
capito??!!”
E qui tutti a ridere per la minaccia che Luky aveva fatto al suo
capitano, il quale, anche lui con il sorriso sulle labbra, gli rispose:
“ Si Luky, grazie! Ci vediamo presto!”
Esclamò con ironia con la voce da femminuccia, che ottenne
due reazioni opposte:
I membri della sua ciurma, tra cui anche Ben e Fai, cominciarono a
ridere a crepapelle, mentre invece Luky con il fumo che gli usciva
dalla orecchie, gliene diceva di tutti i colori, dimenando minaccioso i
cosciotti di pollo, fortunatamente trattenuto da un Yasopp prossimo
all’embolia per le troppe risate.
“ Quando hai finito di fare il cretino…”
cominciò Fai con le braccia incrociate e le gambe
leggermente divaricate in una posa alquanto minacciosa:
“ …gradirei che ti sbrigassi, grazie!”
E Shanks raggiungendola e portandosi al suo fianco:
“ Vedo che hai fretta di spendere i miei,e sottolineo, miei
soldi!”
E Fai con aria innocente come il suo sorrisetto provocatorio:
“ Si, esatto!”
“Oh, povera me! Beh, viva la sincerità!”
Esclamò Shanks con rassegnazione e sorridendo per
disperazione, e Fai ridendo, lo prese sotto braccio e, trascinandolo
verso il centro, gli disse per rincuorarlo:
“ Su, su! Ci divertiremo!”
“Eeeh! Immagino, come due pasque!!”
E con quella battuta, risero entrambi.
Così, iniziò il loro pomeriggio
all’insegna dello shopping sfrenato, almeno da parte di Fai,
Shanks si limitava solo a fare il porta-pacchi, anche se non erano
tanto pesanti. Lungo le vie del corso movimentato e pieno di gente
più svariata, non c’era il pericolo che qualcuno
li riconoscesse, ma Shanks rimaneva comunque sempre vigile, visto che
Fai, ormai, era troppo accecata dalle belle vetrine dei negozi
più chic di tutta l’isola e dalle gioiellerie che
contenevano tutto ciò che lei aveva sempre desiderato, oltre
ovviamente a varie profumerie! A volte riceveva anche lauti sconti da
qualche commesso abbagliato dalla sua bellezza, ma questo accadeva con
tutti i commessi,mentre le commesse ,invece ,la trovavano
simpatica e a volte sbirciavano, con la coda nell’occhio, il
baldo giovane dalla chioma rossa che la accompagnava e che la guardava
sospirando e talora ridendo divertito.
Shanks rideva per il materialismo sfrenato di Fai; infatti egli sapeva
che la sua compagna, fin dall’inizio, amava circondarsi di
belle cose, costose o non che siano, che il più delle volte
nemmeno indossava o ne usufruiva, ma questo accadeva tutt’al
più con i gioielli che le piaceva avere ma non portare.
“ Guarda, non è stupendo?!”
“Cosa?”
Disse Shanks, spegnendo le stelline che illuminavano gli occhi azzurri
e luccicanti di Fai, la quale assunse un’espressione di
rimprovero da parte della disattenzione del suo compagno:
“ Uffa, ma dove hai la testa! Insomma, un minimo di
attenzione per la tua futura compagna di ballo!”
“Già, a proposito! Fai…”
“Mm?”
“Ma tu, in tutto questo saccheggio impazzito, hai comprato il
vestito per il ballo?”
Fu un attimo: Fai posò l’ennesimo vestito che
aveva in mano da poco, guardò in cielo con un dito a
sostenere il mento, segno che ci stava riflettendo, e poi spalancando
gli occhioni azzurri che si ritrovava e guardandolo come una folgorata
da un’illuminazione, esclamò con decisione:
“NO!”
“Lo immaginavo!” e da qui risate a crepapelle da
parte di Shanks, seduto comodamente su di una poltroncina adiacente ai
camerini del negozio di abbigliamento femminile, che nel frattempo
continuava a ribadirsi che una donna come Fai non l’avrebbe
trovata nemmeno ai confini estremi del Grande Blu: era unica e sola!
“ Uffa, che c’è da ridere! Mi
è passato di mente!”
Esclamò alterata Fai, mentre Shanks intensificava le risate:
“Ero prevenuto a questo, tranquilla!”
“Che vuoi dire?” gli chiese Fai interrogativa:
“Voglio dire…” iniziò Shanks
alzandosi dalla poltroncina lentamente, cessando di ridere con un
po’ di difficoltà e avvicinandosi a lei
inesorabilmente ,con il movimento di un ghepardo che cammina tranquillo
nella savana, e sorridendole accattivante, come solo lui sapeva fare,
le sventolò davanti agli occhi increduli un pacco semplice
,bianco con una scritta in corsivo dorata al centro:
“ …che ci ho pensato io! Tieni,
regalino!” e glielo consegnò in mano. Fai,
leggermente imbarazzata da quel gesto da parte del suo capitano, e
soprattutto sorpresa, guardò prima il pacco e poi
incrociò gli occhi sorridenti e privi di ombre di Shanks, il
quale la incitava ad aprirlo, sempre rimanendo a quella
distanza da lei, quindi vicinissimo, facendola di nuovo cadere verso
quello stato di suggestione che ogni volta le provocava la sua
vicinanza eccessiva.
Fai, con mani tremanti per l’emozione, lo aprì e
con doppio stupore, facilmente leggibile nei suoi occhi azzurri e
trasparenti come l’acqua, scoprì un bellissimo
vestito lungo, elegante, aderente, con una scollatura esagerata come la
spaccatura al lato destro, con un set di guanti merlettati neri
abbinati con il vestito, nero più dei suoi capelli o del
mantello di Shanks, e cosa più sbalorditiva,
all’interno del pacco di grandi proporzioni, né
scoprì un altro che, affrettandosi ad aprirlo,
scoprì che contenevano delle scarpe con il tacco di almeno
10 centimetri, argentati e luccicanti di brillanti.
Lo stupore e la sorpresa di Fai erano oltre il limite irraggiungibile:
in tutta la sua vita mai aveva visto dei regali così belli,
che non erano nemmeno lontanamente paragonabili a tutti quelli che
aveva acquistato quella mattina:
“ Allora? Ti piacciono?”
Le chiese Shanks, sogghignando allegro; domanda retorica la sua, visto
che l’espressione di Fai era più che una risposta
soddisfacente:
“Io…io, non so che dire!” era la
verità, davvero non si sarebbe aspettata un regalo simile da
parte di Shanks, ridendo contento:
“ Oh, per una volta ti ho rimasto senza parole!”
E da qui nuove risate, che non contagiarono stavolta Fai, ancora
sconvolta; per quanto si ricordasse, a Shanks non piaceva fare regali,
per lui il più grande regalo era l’amicizia e le
avventure che offriva a lei e ai suoi uomini, quindi era rimasta
sbalordita da quel gesto, tanto che non riuscì a trattenersi
nel chiedergli:
“ Shanks, ma tu di solito non fai regali, giusto?”
E lui, smettendo di ridere, ma sempre sorridente, le rispose:
“ Beh, si, lo ammetto!”
“ Ma allora, perché proprio a me?! A me che, tra
l’altro, dopo quello che ti ho fatto…pensavo
che…si insomma…”
Confusa, abbassò lo sguardo verso il vestito che le aveva
regalato il suo capitano e ne accarezzò lievemente la
stoffa, mentre Shanks la osservava serio ed era come se stesse
studiandola in ogni piccolo atteggiamento scostante o schivo. Poi, con
decisione, le sollevò il mento con le dita, costringendola
ad annegare nel suo sguardo penetrante e magnetico, che ogni volta, la
faceva tremare per l’emozione:
“ Ora basta Fai! È inutile rivangare nel passato!
Quel che è stato, è stato! Ora dobbiamo solo
guardare al futuro. Io…sono contento che tu ed io abbiamo
riallacciato un rapporto simile a quello passato, con la differenza che
stavolta è meno complicato ed ignoto, giusto? E poi, quando
ho visto questo vestito esposto in vetrina, prima di entrare in questo
negozio, ho deciso di acquistarlo
perché…perché credo ti
starà d’incanto indosso. È un completo
con sandali abbinati: so che a te piace il nero e i vestiti di questo
genere, così ho pensato di farti una sorpresa, ecco tutto!
Allora, che ne pensi?”
“é…è magnifico! Mi piace
tantissimo, grazie Sh…capitano!”
“Capitano?!” rimase stupito Shanks, visto che era
da molto che Fai non lo chiamava capitano:
“Si, capitano!” esclamò decisa,
sorridente e con gli occhi lucidi Fai, e con un sospiro, Shanks le
lasciò il mento e, prendendola per mano, la
trascinò verso il bancone, pagò al posto suo e
guidandola verso una gelateria vicina, le offrì un cono al
cioccolato e panna, mentre per lui nocciola e caffè.
Seduti su di una panchina al centro della strada principale,
osservavano il via vai della gente che, indaffarata, correva qua e
là, chi sorridente, chi apprensiva, chi inquieta e chi
arrabbiata…insomma, dai generi più svariati!
Mentre mangiavano il loro gelato, Shanks e Fai commentavano i
passanti ed i loro atteggiamenti, ridendo a crepapelle come in passato.
“Shanks, non ti sembra di essere davvero una coppia di
fidanzatini?”
“ Si, in effetti si! Ma non come gli altri!”
“Ah no, questo davvero no!”
E di nuovo risate, ma stavolta Shanks si soffermò a
guardarla ridere, e il suo cuore si alleggerì di una strana
oppressione che fin ad allora aveva lo aveva oppresso.
“ Che c’è? Ti sei incantato?”
E lui, facendo spallucce, le disse non curante:
“ Niente, mi piace vederti ridere!”
“ Ehi, non è che ti stai innamorando di
me?” e qui risate da parte di Fai, mentre Shanks invece si
limitò a sorridere pensoso:
Io, innamorato??Di Fai? Ma a queste domande, non seppe trovare
risposta, stranamente.
Non si era mai immaginato innamorato, e del resto, non aveva mai
ipotizzato il suo tipo di donna ideale. Che fosse davvero Fai la donna
della sua vita? In fondo ci stava bene con lei, mai nessuna
l’aveva fatto ridere così tanto
nell’arco di ogni giornata trascorsa insieme a lui. E poi, il
bisogno di vederla sempre sorridente e felice, quello di cercarla per
farsi aiutare, ma non solo, almeno di rivederla. Perché,
doveva ammetterlo, lui ci teneva a Fai, ma mai aveva considerato
l’ipotesi di vederla oltre un amica. Ma adesso,
adesso…non sapeva, era come se fosse scattato qualcosa in
lui, qualcosa di insolito ed inesprimibile a parole:
Oh mio Dio! Davvero mi sono innamorato di Fai??!!
Quella nuova rivelazione lo sgomentò. Ma in un modo dolce e
sereno, che gli invadeva tutto l’essere sia interiore che
esteriore, lasciandogli una sensazione di calore.
Ma poi concluse:
“Noooooooooooo!!! Impossibile!...ho capito devo parlarne con
Ben. Solo lui mi può capire, credo!”
“Ma che fai? Vuoi venire o no?”
“ Un momento, un momento! Uff, la solita
impaziente!”
No, era impensabile: alla fine Shanks concluse che Fai per lui, era
solo un’amica cara a cui voleva tanto bene, ma da qui a dirle
che l’amava. Ma, chissà come si faceva a
comprendersi innamorati?!
Shanks decise di lasciar perdere questo argomento e si
concentrò solamente sul suo prossimo obbiettivo: il
ritrovamento del Tesoro degli Avi!
Ma Shanks smetterà davvero di pensarci? Chissà,
leggete e scoprirete, carissimi lettori e lettrici!XD Scusate ancora
l’imminente ritardo. Saluto la mia cara sorella OP, che mi
lascia sempre dei commentini deliziosi!XD Baci baci a tutti voi, la
vostra Fuffy91! Alla prossima, ciaooooooooooo!!!XD
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Capitolo 6 *** Capitolo6: Come bambini dell'asilo! ***
Durante tutto il tempo impiegato per raggiungere il porto,
Shanks non aveva smesso di osservare la sua compagna, che
l’affiancava durante il cammino: doveva ammettere che Fai era
diventata ancora più bella di quanto ricordasse e, forse,
anche più avara e spendacciona, ma del resto,a lui non
dispiaceva affatto questo lato del suo carattere, anzi, a parer suo, la
rendeva ancora più affascinante ai suoi occhi!
“ Avanti, che c’è?” gli chiese
tutto ad un tratto l’oggetto della sua ammirazione,
fermandosi di botto e portandosi le mani ai fianchi, in gesto di sfida:
“Niente!”
Le rispose facendo spallucce e sorridendole come al solito:
“ Se davvero non è nulla, allora perché
mi fissi ostinatamente?”
Shanks, a quelle parole, prima sussultò sorpreso ma senza
darlo a vedere, e poi continuando a sorriderle ostinato, le rispose
provocatorio:
“ Ti scoccia se ti osservo?”
E Fai, stavolta sussultando lei visibilmente, ma al contrario di lui,
non curandosi di darlo a vedere o meno, gli rispose cercando di ridarsi
un contegno, ma non riuscendo a nascondere il suo disagio, arrossendo
lievemente , portandosi una ciocca di capelli ribelle dietro
l’orecchio ed evitando accuratamente il suo sguardo, gli
rispose:
“ Non è questo…è solo
che…che…insomma…”
Inciampava nelle parole e consapevole del sorrisino beffardo che Shanks
le stava rivolgendo, non fece altro che aumentare il suo disappunto ed
il suo imbarazzo, dandosi mentalmente della stupida:
“ Che? Continua dai!” continuò
imperterrito Shanks, avvicinandosi di più a lei, tanto da
sfiorarla con il mantello che gli avvolgeva elegantemente la spalla con
il braccio mancante, e smuovendole con il respiro regolare e caldo i
ciuffetti ribelli della frangetta corvina:
“ Bastardo, lo fa apposta! Lo odio!”
pensò spazientita Fai, e stizzita sospingendolo lontano da
sé, facendo pressione con la mano destra sul suo ampio petto
,scoperto provocantemente dalla camicia immacolata quasi completamente
sbottonata che lui indossava, ed esclamando sempre rossa in volto per
la rabbia e l’imbarazzo della sua vicinanza:
“ Smettila, Rosso! Non sei divertente! Ed ora andiamo, o gli
altri ci daranno per dispersi!”
“Ok, ok! Non ti scaldare, violenta che non sei
altro!” disse Shanks sorridendo sornione per la piccola
vittoria personale, e cominciando a rincamminarsi dietro di lei, mentre
quest’ultima sbuffava irritata e lasciando perdere lo scambio
di battutine taglienti. Intanto, Shanks continuava a sorridere e ad
osservarla divertito: Fai diventava ancora più attraente
quando si infuriava, soprattutto con lui, ed inoltre notò
con sorpresa che lei si imbarazzava subito quando le si avvicinava
più del solito, e questo pensiero gli scaturì un
altro sorriso; vuol dire che non gli era del tutto indifferente sul
piano fisico, e questo per il momento, lo incuriosiva, visto che aveva
un altro pretesto per stuzzicarla, che decise di attuare immediatamente.
Infatti, avvicinandosele da dietro, quasi impercettibilmente,
le sussurrò all’orecchio:
“ Sai che sei carina quando ti arrabbi?”
Fai, trasalendo a quelle parole e a quella nuova vicinanza
inaspettata, arrossì di nuovo, maledicendosi per
essere tanto vulnerabile con lui in quelle circostanze,
sfogò tutta la sua rabbia per sé stessa
urlandogli contro:
“ Già, e tu lo sai che sei un demerito bastardo
con la B maiuscola?!”
E Shanks scostandosi da lei, ridendo come un matto, e cercando di
schivare gli schiaffi, i pugni ed i calci che Fai gli stava
infliggendo, corse più velocemente verso il porto, inseguito
a ruota da una Fai infuriata fino all’inverosimile, e salendo
velocemente il ponte della sua nave, si nascose dietro Ben, che intanto
stava cercando di fumare in pace, mentre gli altri ridevano a
crepapelle come il loro capitano inimitabile e sorridendo per quella
piccola piratessa rossa in volto per il nervosismo e che cercava di
colpire il povero malcapitato dai capelli rosso fuoco:
“ Allora, vi siete divertiti?” chiese Yasopp poco
dopo con calma ad uno Shanks felice e divertito più che mai,
durante il pranzo:
“ Si, diciamo di si! Fai è uno spasso, anche se
isterica!”
“ Chi sarebbe l’isterica?! Vuoi un altro
po’ di pugni in testa, idiota di un Rosso?”
“ No, no grazie, sono sazio di pugni, perché non
provi con gli schiaffi?”
“ Meno male che sei tu a chiedermelo e non sono io a prendere
l’iniziativa!”
“ Eh, visto che modestia!”
“ Oh, si come no! D’ora in poi ti chiameremo
Modestino, ti va bene come soprannome, oltre che idiota, pazzo,
nevrotico, logorroico, pirata della peggior specie…uhm,
dimentico altro? No, non mi sembra!” concluse Fai con un
sorrisino stampato sul suo visino angelico ma dallo sguardo da
diavoletto, seguita da risate e schiamazzi vari da quei pirati unici
nel loro genere, come del resto anche il loro capitano, che se pur
consapevole di essere lui l’oggetto dei suoi insulti, non
poteva fare a meno di ridere dell’umorismo di quella
incredibile piratessa dagli occhi azzurri e dai capelli più
neri del suo mantello:
“ Tu…tu sei
in-credibileee…hahahahahaha…!” e da qui
altre risate, che finirono per contagiarla.
“ Uhm, Jack è buonissimo questo stufato alle
verdure! Complimenti!”
“ Beh, grazie Fai!” le rispose il cuoco di bordo
della ciurma di Shanks il Rosso, il più timido di tutti,
tanto che al complimento della bella Fai, arrossì lievemente
imbarazzato:
“ Ma dai, che fai? Ti vergogni per i complimenti di questa
pazza?! Per lei anche una patata lessa sarebbe un piatto
squisito!” esclamò Shanks, interrompendo quel
momento di calma:
“ Uffa, ma perché non mangi e stai zitto una buona
volta, idiota! E poi, perché diavolo ti siedi sempre vicino
a me mentre mangiamo, si può sapere?”
“ Veramente, io mi sono seduto vicino a Ben, non vicino a
te! Sei tu che ti sei seduta accanto a me, non il contrario
dolcezza!”
Disse tranquillo Shanks portandosi il cucchiaio alle labbra e mangiando
in un sol colpo tutto il suo contenuto:
“ Ti ho già detto di non chiamarmi dolcezza, e poi
non è vero, stai cambiando tu le carte in tavola,
scemo!”
“ La smetti di insultarmi, un po’ di rispetto! E si
da il caso, che io sono il capitano e mi siedo dove mi pare. Se non ti
piace la mia compagnia, spostati tu!”
“ Perché io?! Spostati tu!”
“ Ma sei tu che non mi sopporti, non il contrario!”
“ Se tu la smettessi di comportarti come un idiota quale sei
e di commentare ogni mia parola, forse non mi daresti
fastidio!”
“ La volete smettere! Sembrate dei bambini
dell’asilo nido! Mangiate e state zitti, così non
vi darete fastidio a vicenda!”
“ Ma è lui/ lei che ha cominciato!”
dissero all’unisono i due litiganti, indicandosi a vicenda e
giustificandosi con Ben, che sospirò rassegnato,
mentre gli altri ridevano a quella scena, e i due
finirono per esserne contagiati.
“ Un brindisi, per la nostra Fai!”
esclamò uno dei ragazzi alzandosi in piedi ed indicandola
amabilmente:
“ Siiiiiiiii!!” seguirono a ruota tutti gli altri,
alzando i calici pieni di ogni tipo di bevanda: rum, liquore, vino
bianco o rosso, birra , sakè...
“ Grazie tanto, siete carinissimi!”
esclamò contenta Fai per quella manifestazione di affetto da
parte dei suoi compagni di viaggio:
“ Io non ho brindato!” disse Shanks bevendo
tranquillo il suo quotidiano boccale di sakè:
“ D’accordo, tutti tranne Shanks, va bene
così?!”
Disse esasperata Fai, causando di nuovo altre risate felici, mentre
tutti pensavano:” Quei due non cambieranno mai!”
“ E va bene, brindo anch’io! Alla mia
salute!”
“ Però, altruista capo!”
commentò Yasopp, sorridendo:
“ Che ti aspettavi da un egocentrico come lui?!”
disse Rosetta mettendogli un braccio intorno al collo in segno di
fratellanza:
“ Giusto, per non dimenticare che è un idiota
patentato!” esclamò Luky Lou sorridente e
massaggiandosi la pancia stra piena, dopo la seconda portata di pesce
fritto:
“ Già, uno come lui usa il cervello solo in casi
di emergenza!” disse Ben partecipando alla parata di insulti
al loro capitano, che tranquillo, accavallando le gambe in modo
tipicamente maschile, beveva sorridendo contemporaneamente:
“ Per tracciare rotte strampalate…”
iniziò Jack incominciando a sparecchiare:
“ Per evitare uragani…” disse un altro:
“ Per mangiare…” ancora un altro:
“ Per bere…” un altro di seguito:
“ Soprattutto per bere, Luke!” gli
ricordò Yasopp:
“ Forse per dormire, visto che lui dorme sempre, praticamente
da quando è nato!” disse Joh, il più
piccolo di tutti, aveva solo 22 ,con la faccia da furbetto, biondo e
riccio:
“ Già, bravo Joh, ci hai azzeccato!” gli
disse Luky cominciando a ridere di gusto:
“ C’è altro, ragazzi, o posso
considerarmi assolto?” chiese a tutti i suoi sogghignanti
amici uno Shanks apparentemente tranquillo e sornione:
“ No, mi dispiace capo! Manca il commento di Fai!”
esclamò indicandola con un gesto del capo Yasopp, seguito da
tutti gli altri che la osservavano curiosi di conoscere il suo
sarcastico commento su Shanks:
“ Beh, ragazzi, credo di avervi già detto tutto su
questo individuo, che all’apparenza potrebbe sembrarvi
l’ultimo esemplare di ominide dalla testa rossa,
ma…” continuò sogghignando malefica
mentre gli altri iniziavano a ridere non facendola finire:
“No, no, aspettate…” iniziò a
ridere anche lei, ormai del tutto contagiata, ma poi con fatica riprese:
“ Posso tranquillamente affermare che il nostro caro capitano
deve solo stare tranquillo, perché noi, visto che gli
vogliamo così tanto bene, lo asseconderemo e lo seguiremo
anche se lo compatiremo per la sua enorme stupidità, visto
che il suo quoziente intellettivo è pari ad un chicco di
grano, ma noi di certo non ci soffermeremo su questo misero
particolare, vero ragazzi?”
Ma ormai erano completamente partiti per il mondo delle risate
cronache, solamente Shanks era l’unico che non
rideva, ma si limitava a sogghignare pericoloso, tanto che con uno
scatto di reni si alzò e guardò Fai con uno
sguardo poco raccomandabile, tanto che la nostra sorridente piratessa
gli chiese sempre ridendo:
“ Che dici, inizio a correre?”
“ Ti conviene!”
Gli rispose ridendo pure lui, nettamente contagiato!
E così iniziarono a rincorrersi per tutta la stanza, quasi
investendo Jack che portava un abbondante servizio di piatti sporchi
tra le mani, facendo il girotondo del tavolo circondati da pirati
brilli e felicissimi nei loro bagordi, che cercavano di dare un netto
vantaggio a Fai trattenendo il loro capitano, che con morsi pugni e
bottigliate in testa riusciva sempre a liberarsi in tempo per
raggiungerla. Fai si nascose sotto il tavolo, cercando di seminarlo ma
Shanks la raggiunse e la afferrò per la caviglia, ma lei
prontamente si liberò dalla sua presa e si
arrampicò su Luky, afferrandolo per la pancia e sedendosi in
braccio a lui, gli sorrise soddisfatta.
“Non potrai restare in braccio a lui per sempre. Prima o poi
mi vendicherò, stanne certa!”
“ Tipica frase dei perdenti!” gli disse e fece la
linguaccia Fai, mentre tutti ridevano e Luky per primo gli urlava:
“ Ha ragione!” e di qui nuove risate che si
spensero nel corso della sera!
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Capitolo 7 *** Capitolo7: Dichiarazioni ***
Rinchiusa nella sua stanza, Fai stava provando già da tempo
i suoi nuovi vestiti, trovandoli uno più bello
dell’altro. Ma del resto lei aveva sempre avuto gusto nel
vestire, e di solito tutto quello che indossava le conferiva un aria
elegante e raffinata, oltre che intrigante e provocante, a
parere di molti uomini, anche se lei non si considerava una loro
mangiatrice, anzi, piuttosto una donna normale, bella, certo, ma
normale sotto certi aspetti!
Mentre osservava sorridente la sua immagine riflessa nel grande
specchio dai contorni dorati e di uno stile antico, che la rispecchiava
completamente, e si girava e si rigirava per vedere se il suo nuovo
abito azzurro con giochetti bianchi e brillantinati le stesse
bene, il suo sguardo venne catturato dal pacco che conteneva il vestito
che Shanks le aveva regalato, riposto sull’ampio letto
accuratamente.
Si avvicinò e lo ammirò in tutta la sua interezza
stendendolo sulla trapunta rosa, in contrasto col suo color
nero pece. Non c’era che dire: era bellissimo, lo stile
elegante che piaceva a lei, con un taglio provocatorio e raggiante.
All’improvviso, sentì un fruscio impercettibile di
stoffa e il rumore lieve di passi calmi e misurati, che si avvicinavano
molto lentamente ma inesorabile. Sorrise Fai, perché
conosceva molto bene l’identità
dell’individuo dietro di lei, ma decise di stare al gioco,
tanto che, all’ultimo momento, con uno scatto
cercò i sfuggirgli con un risolino divertito, ma lui fu
più veloce di lei e, con sua grande sorpresa, Fai si
ritrovò imprigionata contro il suo scherzoso aggressore, che
con un sorrisino provocatorio, le disse quasi sussurrando:
“ Te l’avevo detto che mi sarei vendicato,prima o
poi! Dovresti saperlo Fai, io mantengo sempre le promesse!”
concluse stringendola ancora di più verso di lui, mentre lei
rabbrividiva a diretto contatto con il suo petto caldo e perennemente
scoperto.
Per un po’ Fai, rossa in volto per l’imbarazzo e
l’emozione, non riuscì a proferire parola e rimase
rigida tra le sue braccia. Shanks, dal canto suo, si deliziava del
calore che il corpo di Fai sprigionava a contatto con il suo, e la
stringeva cercando di non soffocarla, come di solito faceva Luky!
Fai invece stava letteralmente per svenire rimanendo avvinta a quel
corpo muscoloso, tonico e caldo, e fu allora che pensò
cominciando ad imporporarsi ancora di più le guance ed il
viso:
“ Maledizione! Ma perché cado in questo stato
pietoso ogni volta che Shanks si avvicina o mi abbraccia? Oh mio Dio,
Shanks mi sta abbracciando! Ma, come osa?! E perché io non
gli dico nulla! Forse perché mi piace stare così
con lui! Ma allora, perché non riesco ad essere disinvolta
come mi è sempre successo con molti uomini, certo, non
moltissimi, ma di solito non mi comporto così! Accidenti,
come lo odio! Beh, non lo odio davvero…solo quando fa
così…così…lo sfrontato!
Vabbè, esagerata! Non è davvero così
sfrontato! Mi sta solo abbracciando, nulla di più! Quello
che mi chiedo è il perché!”
Già , in effetti se lo stava chiedendo anche Shanks il
perché di quel gesto. Lui non era il tipo da effusioni, sia
in pubblico che in privato, solo se era veramente coinvolto:
“Forse perché sono davvero coinvolto! Accidenti,
Fai, mi hai incastrato!” pensò ridendo fra
sé e sé.
Shanks il Rosso che si faceva incastrare da una donna, e per giunta con
una reputazione non certa degna di lode: ladra, materialista, avida,
traditrice …, ma pur sempre Fai!
Chissà cosa avrebbero pensato Ben e gli altri di questa sua
nuova situazione. Sicuramente avrebbero riso di gusto, conoscendoli! Ma
intanto che era immerso da tutti questi pensieri, lui stava ancora
abbracciando Fai teneramente.
“ Ehm…Shanks…”
iniziò Fai con voce ovattata dall’emozione. Al suo
richiamo, l’interpellato parve ridestarsi e tornare alla
realtà, tanto che abbassò lo sguardo verso di lei
e la vide tutta raggomitolata sul suo petto con il visino rosso rosso,
forse più dei suoi capelli. Gli venne da sorridere a quella
vista di una Fai imbarazzata e rigida per l’emozione, forse
sconvolta più di lui.
“ Ti sta bene questo vestitino! Almeno sembra che non stai
andando ad un funerale!” disse per smorzare la tensione che
si era accumulata in quella stanza:
“Idiota, ti sembrano cose da dire in un momento
simile?!” le sfuggì, tanto che arrossì
di nuovo di botto, si portò una mano vicino alla bocca e
nascose il viso contro il suo petto, mentre lui rideva di cuore!
Poi smise immediatamente e, scostandosela un po’ da
sé, e portando il suo sguardo al suo, le disse serio e con
voce calda e profonda:
“ Cosa vuoi che ti dica, allora, Fai?”
E lei, sempre arrossendo:
“Non, non lo so…” quella situazione,
creata chissà come, stava sfociando nel pericolo.
“ Beh, allora te lo dico io…”
iniziò Shanks:
“ In questo periodo, ma forse anche prima di rivederti, ho
riflettuto su quello che provo, e ho scoperto che…”
E la guardò dritta negli occhi luccicanti, e per un attimo
pensò che forse era meglio dire nulla e lasciare le cose
come stavano, ma lui proprio non ce la faceva a tenersi tutto dentro,
non era nel suo carattere. Prima di pranzare, ne aveva discusso anche
con Ben, sul ponte, mentre il suo amico fumava e lui
osservava il mare calmo, e lui gli aveva detto senza giri di parole e
mezzi termini:
“ Beh, e che aspetti a dirglielo? Credimi, conoscendoti se ti
tieni tutto dentro, non ce la fai e prima o poi o ti ammali o finisci
per scoppiare, e credimi, non ti conviene arrivare a quel
punto!”
E aveva ragione il suo vice, come sempre del resto. Certo, lui non era
un grande ammiratore di Fai, ma in fondo le voleva bene come ad una
sorella.
“Che?” lo riscosse di nuovo la sua compagna,
impaurita ma allo stesso tempo curiosa di scoprire cosa le volesse
rivelare il suo capitano, che prese un grande respiro, si fece coraggio
e guardandola di nuovo negli occhi fissi, le disse:
“Che tu mi piaci Fai!”
Fai lo guardò allibita, non riuscendo a credere a quella
rivelazione:
“ Si , mi piaci Fai, in tutti i sensi. Ecco l’ho
detto!” le ripeté facendo un gran
respiro e guardandola speranzoso, sentendosi leggero e sereno dentro,
come sempre prima di conoscerla.
“Io…”
Cercò di iniziare Fai, ma davvero non sapeva cosa dire!
L’aveva colta di sorpresa, facendole quella rivelazione.
Certo, tra di loro c’era sempre stato un feeling, ma non
avrebbe mai immaginato che un giorno…Shanks…no
era assurdo!
“Io, Shanks…” continuò, senza
riuscire a formulare una frase sensata. Era come se il suo cervello non
volesse premere il tasto interrottamente acceso ON.
“ Lascia stare! Dimentica tutto! Consideralo solo uno
sfogo!” “Anche se non è esattamente
questo!” pensò triste Shanks, mentre pronunciava
quelle parole tanto amare. Evidentemente, se non sapeva cosa
rispondergli, era ovvio che non le interessava e che non sapesse cosa
dirgli per rifiutarlo.
Stava già per avviarsi verso l’uscita della stanza
della sua amata compagna, quando si sentì afferrare per il
suo unico braccio e costretto a girarsi con forza, e quando i suoi
occhi si rispecchiarono in quelli luccicanti e scintillanti di rabbia e
indignazione di Fai, trasalì visibilmente:
“ Cos’è, mi stai prendendo in giro?
Prima mi fai una sottospecie di dichiarazione e poi, dicendo che era
solo uno sfogo…” pronunciò queste
ultime tre parole facendogli il verso con frustrazione e rabbia
insieme, che fuori dal contesto, poteva sembrare davvero comica:
“…scappi fuori dalla mia camera come se niente
fosse?! Dico, ma chi ti credi di essere, bello?! Solo perché
sei Shanks il Rosso, credi di essere qualcuno anche fuori dal contesto
piratesco?! Eh no, carino, ora siamo solo tu ed io e in quanto tale
esigo un minimo, anzi, esigo rispetto!”
Shanks era sbalordito ma, nello stupore di quella reazione, non
riusciva altro che a pensare:
“Dio, quanto è bella quando si
arrabbia!” e gli venne da sorridere divertito, e questo non
fece che acuire ancora di più l’ira di Fai, che si
sentiva ancora più indignata:
“ Si può sapere che cos’hai da
ridere?”
Disse scuotendolo adirata più con sé stessa che
con lui, e non riuscendo a capire perché lo tratteneva
invece di spingerlo fuori dalla sua camera a calci o a pugni se era
possibile:
“ Vuoi saperlo davvero?” le chiese Shanks,
sorridente ancora:
“ A questo punto, sfogo in più sfogo in
meno…” gli rispose facendo spallucce,
apparentemente indifferente:
“ Ho appena pensato che sei molto bella quando ti
infuri!” e lei, lasciandolo finalmente per il braccio e
sbuffando, gli disse:
“Me lo hai già detto questo pomeriggio!”
E Shanks ridacchiando:
“Si, ma non ti ho detto che sei bella, ma carina!”
Puntualizzò, mentre lei gli dava le spalle rimettendo a
posto il vestito che le aveva regalato, riponendolo
nell’armadio.
“Fai…io…non volevo scappare poco fa,
come tu pensi!”
Le disse passandosi la mano fra i capelli scarlatti e cercando di
avvicinarsi a lei con passo lento ma deciso. Ma proprio quando
cercò di sfiorarle la spalla scoperta dalla leggera e
sottile manica del vestito, lei si scostò per esclamare
adirata:
“Beh, è quello che lasci intendere! E
poi…e poi a me non interessa affatto, ecco!”
Esclamò decisa ma poco convinta nel proprio in coscio.
Sapeva che, in realtà, cercava solo di auto
convincere la sua mente annebbiata dalla confusione, mentre il suo
cuore, al contrario, aveva cominciato a battere più del
solito fin dal momento in cui lui l’aveva abbracciata e poi
aveva pronunciato quelle parole sconvolgenti, ma in fondo sperate.
Shanks, dal canto suo, era rimasto colpito dalla sua ultima frase,
detta in un modo così deciso, per giunta. Quindi, questo,
non faceva che rendere ancora più certa la sua ipotesi, e
così abbassando il capo e puntando il suo sguardo, velato da
quei bellissimi ciuffetti ribelli e rossi come le fiamme di un fuoco
attizzato, verso un punto indefinito del pavimento in legno, le disse,
mentre lei cominciava a pentirsi di quello che aveva detto:
“ Bene, allora credo non ci sia altro da
aggiungere.”
E senza voltarsi a guardarla, si diresse di nuovo verso la porta,
stavolta per andarsene sul serio, ma non sollevato e felice come si
aspettava, ma rammaricato e deluso, cosa che Ben non gli aveva
accennato affatto.
Strano, di tutte le donne che poteva avere, l’unica che non
lo ricambiava, era proprio quella di cui era innamorato.
Perché ormai era inutile mentire a sé stesso. Le
aveva detto “ Mi piaci” quando poi avrebbe voluto
dirle “ Mi sono innamorato di te”. Ma ora non aveva
più alcuna importanza. Si sarebbe richiuso quella porta alle
spalle e avrebbe cercato di vederla solo come una amica, una cara e
dolce amica…anche se sapeva che sarebbe stato difficile.
“Aspetta!” sentì bisbigliarle, ma
bastò quel solo fievole sussurro a fermarlo e fargli battere
di nuovo il cuore a mille:
“Io…io non volevo dirti quello che ti ho detto
prima! Ero…ero arrabbiata con te perché mi hai
detto che i tuoi sentimenti per me, erano solo fonte di uno sfogo. Come
se provare qualcosa per me, sia solo una cosa ingombrante o
indesiderata…è solo per questo che mi sono
offesa, ma non volevo cacciarti via.”
Aveva detto tutto di un fiato, formulando finalmente un discorso vero e
sensato, stavolta non dettato dall’indignazione o
dall’ira, bensì dal suo cuoricino malfidato e
ribelle, forse quasi quanto quello di Shanks, o magari di
più!
Dal canto suo, Shanks sentiva dentro di sé riaccendersi la
speranza, tanto che si voltò verso di lei e, stupito, vide
una Fai rossa in volto e che impacciata ed in un moto di nervosismo, si
contorceva le mani affusolate, distogliendo accuratamente lo sguardo
azzurro ed imbarazzato dal suo, che ora sorrideva contento. Allora non
gli era del tutto indifferente!
“ E cosa vuoi da me Fai?” le chiese curioso di
conoscere la sua reazione e portandosi di nuovo verso di lei:
“ Beh, non so!” gli rispose, ma sapendo
perfettamente cosa voleva da lui!
“ Amicizia?” le domandò per aiutarla, e
portandosi di un passo verso di lei:
“ Si, naturalmente!”
Rispose Fai, consapevole che lui le si stava avvicinando in una maniera
quasi minacciosa:
“ Comprensione?”
“Si…”
Era quasi vicino:
“ Rispetto?”
“ Certo”
Era sempre più vicino:
“ Avventura?” le chiese sorridente, facendola a sua
volta sorridere:
“ Beh, mi sembra ovvio, altrimenti non sarei sulla tua
nave!”
“Giusto! E…”
Ora le era vicinissimo, tanto da sfiorarla, e respirando pesantemente
per l’emozione, le sussurrò
all’orecchio, aspirando il suo profumo indescrivibile:
“ …amore?”
E lei, guardandolo dritto negli occhi scuri e scintillanti come stelle,
gli ripeté:
“Amore?!”
“ Si…” le rispose Shanks, incantandosi
ad osservare le sue labbra, rosse, morbide e dischiuse, e scommetteva
anche calde a contatto con le sue. Per un po’ Fai non disse
niente, e abbassò lo sguardo pensando e riflettendo sui suoi
veri sentimenti nei confronti di Shanks e soprattutto a cosa
rispondergli, perché era ovvio che volesse conoscere la
risposta alla sua dichiarazione, che lei aveva evitato fino a
quel momento.
“ Shanks, io…” prese un gran respiro e
scelse la decisione più saggia:
“ Io credo…anzi, no!...Shanks, tu mi
piaccia!” esclamò decisa, guardandolo dritto negli
occhi e dando voce finalmente alle tre semplici sillabe che le stava
gridando il cuore impazzito e, fino a qualche tempo fa, anche la mente
asfissiante.
“ Dici sul serio Fai?”
Le disse Shanks esultante per la gioia della sorpresa:
“ In tutti i sensi!” gli rispose, sorridente.
Shanks l’abbracciò felice più che mai,
sentendosi ricambiato, ma quando incrociando i suoi occhi divertiti e
azzurri più che mai, stava per baciarla sulle labbra, lei lo
fermò scostandolo con una mano e accarezzandogliele con le
dita:
“ Calma Shanks. Andiamoci piano, ok?” gli chiese
sorridente, e con un tono di dolce rimprovero nella voce per la sua
tenera impazienza e lui, imbarazzato, sciolse il loro abbraccio
lentamente e le sussurrò:
“ Si, scusa, hai ragione! Però, sono
così felice che…”
“Davvero sei felice?” gli chiese sorpresa e
contentissima insieme:
“Certo, perché, tu no?!”
“Si certamente, ma io reagisco in maniera differente da te,
evidentemente!”
“Si in effetti sembri calmissima!”
“Beh, credimi, non è così,
ma…ehi, ma che ti prende!” ed iniziò a
ridere divertita più che mai, visto che Shanks
l’aveva presa e rovesciata sul letto morbido e trapuntato, e
aveva cominciato a farle il solletico dappertutto.
“ Mi piace vederti ridere e…farti ridere! Ora
posso farti tutto quello che voglio! Sei ufficialmente la mia ragazza
adesso, giusto?” le chiese divertito e felice.
Fai era felice come e, forse, più di lui, ma le sembrava che
stesse correndo troppo. Anche se conosceva tutto di lui, preferiva
andare per gradi su questa loro nuova relazione, e non precipitare le
cose. Colta da questi improvvisi pensieri, smise di ridere per un
po’ e il suo volto da luminoso divenne opaco e pensieroso.
Shanks si accorse del suo mutamento e scostandosi un po’ da
lei, le chiese preoccupato:
“Cosa c’è Fai?”
E lei, scuotendo la testa leggermente, ritornando alla
realtà, trasalendo un attimo e incontrando i suoi occhi
apprensivi, gli accarezzò una guancia per tranquillizzarlo,
accompagnando il gesto con un sorriso dolcissimo, che fece mancare di
un battito il cuore di Shanks, come anche la tenerezza di quella
carezza ,che avrebbe calmato anche il più indomabile dei
purosangue selvaggi, gli disse:
“Tranquillo, sto bene! È solo
che…”
“Solo che?” le chiese Shanks , baciandole il palmo
della mano e poi le dita, il tutto che fece rabbrividire Fai, ma non di
paura, bensì di sorpresa e piacere, cosa più
preoccupante!
“Ecco questo!”
“Questo, cosa?” sogghignò lui,
accarezzandole il dorso di quella mano che non aveva mai smesso di
ricoprire di piccoli baci:
“ No, aspetta aspetta!”
Gli intimò, scivolando via la mano dalla sua, più
grande, forte e abbronzata, mettendosi a sedere sul letto:
“Credo che stiamo, anzi, stai correndo un po’
troppo!”
“Perché?” le chiese innocente
sinceramente. Per lui era normale coccolare la donna che si ama. Che
cosa c’era di male in questo?! Mah, a volte non la capiva
affatto…ma era questo che la rendeva ancora
più interessante!
“Come perché?! Stiamo insieme da meno di venti
minuti, e tra poco ci manca solo che mi chiedi di sposarti!”
“Perché? Vuoi che ti sposi, Fai?” le
chiese, tanto per farla arrossire, e così fu. Era bellissima
quando si imbarazzava, ma lei era bella in tutto.
“Scemo, era retorica!”
“Ah, scusa!” le disse sorridendo sfacciato e
divertito.
“Comunque, quello che sto cercando di dirti, è che
preferirei andare per gradi, non correre troppo come stai facendo tu.
Insomma, ti chiedo solamente di farmi abituare all’idea, di
noi, capisci?!”
“Si certo, ho capito cosa vuoi dire!”
Gli rispose lui annuendo. In effetti non aveva considerato il punto di
vista di Fai. Fino a qualche momento fa stavano litigando come bambini
in cucina, ed ora erano fidanzati. Beh, in fondo non aveva tutti i
torti! Per lui era facile; si abituava ad ogni situazione. Forse ci
voleva del tempo per lei.
“Va bene, Fai! Se tu preferisci così, io sono
d’accordo!”
“Davvero?” gli chiese timoroso e scrutandolo
attentamente per vedere qualsiasi sua forma di dispiacere, ma sembrava
non esserci:
“ Si, certo! In fondo, stare insieme vuol dire anche questo:
dare al proprio compagno o compagna tempi e spazi, giusto?”
“Si, e naturalmente tu parli da vero esperto vero?”
E scoppiò in una fragorosa risata, che illuminò
la giornata di Shanks, che, falsamente indignato, le disse:
“ Ma bene, ridiamo della mia saggezza, eh? Uhm, come posso
punirti…mi vengono in mente molte idee in
proposito…lo sai che sono molto sadico, quando voglio,
quindi, signorinella, non mi provochi, chiaro?” e la spinse
all’indietro, premendole un dito sulla fronte, e lei si
lasciò ricadere sul letto, chiudendo gli occhi azzurri e
ridenti, portandosi le braccia sulla testa, mentre i capelli
corvini si sparsero sul cuscino candido, come una raggiera nera e
curvando le labbra in un sorriso raggiante dopo un sorriso di
beatitudine. Sembrava una gattina sazia dopo un pasto succulento,
pensò sorridente Shanks, mentre la osservava in ogni
più piccolo particolare. Era davvero dolce quando si
rilassava, e questo pensiero lo rassicurò: vuol dire che la
sua presenza, diciamo da fidanzato, non la turbava adesso.
Chissà, magari il tempo di assorbire l’idea, e
sarebbe di nuovo tornata tesa, ma stranamente questo non accadde. Ma
non gli dispiaceva affatto. Aveva ancora gli occhi chiusi, tanto da
sembrare addormentata profondamente.
Shanks si avvicinò di più al suo viso, tanto per
osservarla più da vicino, ma finì per rimanerne
stregato, ingenuamente. Reclinò impercettibilmente il capo
verso il suo volto, cercando di baciarla, non riuscendo a trattenersi,
ma poi si ricordò di quello che le aveva spiegato poco prima
Fai, e senza accorgersene, stava per infrangere la più
importante delle sue richieste:darle tempo. In fondo l’aveva
anche fermato quando aveva cercato di sfiorarle le labbra in un bacio
gioioso.
“Accidenti Shanks, controllati! O vorresti forse perderla
proprio ora che sei riuscito ad averla?” si ammonì
da solo. Così, a malincuore, si allontanò da lei
e si limitò solo ad accarezzare quel viso perfetto che
avrebbe ricoperto volentieri di baci.
“ Mmm!” sorrise e mugolò Fai, come se
stesse assaporando quella carezza interamente, che fece sorridere
Shanks, il quale, scostandole una ciocca di capelli ribelli dalla
fronte, le disse:
“Che c’è? Ti piacciono le mie
coccole?” e scoppiò a ridere, contagiando anche
Fai la quale, mettendosi in ginocchio sul letto, si avvicinò
di più a lui e lo abbracciò stretto, facendolo
irrigidire un po’ per l’emozione:
“ Si, mi piacciono molto. Dovresti farmele più
spesso, invece di prendermi in giro e punzecchiarmi in
continuazione!”
E Shanks, ridendo allegro e scrollandosi contemporaneamente il suo
irrigidimento:
“ Beh, mi piace torturarti, lo sai!”
Esclamò seguitando ad accarezzarle i capelli e sfiorandole
le guance con le dita.
“Si lo so! Però non devi esagerare, altrimenti mi
diventi odioso!”
“Lo terrò presente, promesso!”
E rise di nuovo, divertito da quella strepitosa ragazza.
“Shanks, lo diciamo agli altri…di noi
dico?!”
“ Certo, vedrai come saranno felici! Faremo una grande festa,
e ci divertiremo tantissimo! Non capita tutti i giorni di fidanzarsi
ufficialmente!”
“Ma ne sei sicuro? Insomma, tu sei un tipo libero e
sprezzante…non so, magari potremo stare insieme senza nessun
fidanzamento, così da sentirti più
libero!”
“Ma io non mi sento costretto o oppresso!”
esclamò sorridente come non mai. Come poteva solo pensarla
una cosa del genere…anzi, lui si divertiva tantissimo con
lei, non ne voleva altre.
“Sicuro?”
“Siiii!!! Uffa, la smetti di farti problemi!
Rilassati!”
“Va bene, va bene!” e lo prese alla lettera,
immergendo il suo volto nel suo petto caldo, ascoltando il suo cuore
che sembrava lanciare cannonate invece di battere regolarmente, tanto
che era forte.
“Che buon profumo che hai, Fai!” le
sussurrò ad un tratto, sentendo il suo volto vicino alla sua
testa corvina, lo sbirciò sotto le ciglia socchiuse e lo
vide sorridente più che mai e tranquillo e questo la
rassicurò.
“Anche tu!” gli sussurrò di rimando
facendolo sogghignare allegro.
“Ora è meglio che vada, i ragazzi si staranno
preoccupando a non vedermi sul ponte! Magari hanno anche bisogno di
me!”
“No, resta un altro po’!” e lo strinse pi
più, quando cercò di sciogliere il loro tenero
abbraccio.
“Dai, ci vediamo dopo a cena. E poi devi anche
cambiarti!”
Cercò di convincerla ,ridendo contemporaneamente. Alla fine
lo lasciò andare, sbuffando contrariata, ma non troppo.
Così, con un sorriso e un “A dopo!”
Shanks si congedò, ma prima di farlo scomparire del tutto da
dietro la porta semirichiusa, Fai lo fermò e:
“Ho dimenticato di darti questo!” disse , per poi
regalargli un bacio sulla guancia ispida e poi in prossimità
della bocca, tanto per farlo contento. E poi con un:
“Allora a dopo, novello fidanzato!” e ridendo
divertita alla vista della sua faccia stupita, gli richiuse la porta e
si buttò sul letto finendo di ridere felice, mentre Shanks,
ancora sbalordito e sentendosi le guancia e l’angolo della
bocca in fiamme, sorridendo e felice come mai nella sua vita,
andò sul ponte immergendosi nei bagordi dei suoi compagni
scansafatiche.
Siiiiiiiiiiiiii!!!!Evvai, è nato un nuovo amore! Sono
contentissima per il risultato ottenuto. Spero non mi fucilerete per il
ritardo e che vi piaccia i miei due capitoli mozzafiato. Vi prometto
che nei prossimi ci sarà più azione, come
piacciono a me! XD Saluto la mia adorata sorella OP, e tutti voi
lettori e lettrici!!!Baci baci Fuffy 91!!!
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Capitolo 8 *** Capitolo8: Incubi e promesse ***
La luna splendeva alta e candida nel cielo notturno puntellato di
piccole ma scintillanti stelle, e questa venne offuscata da boccali
ricolmi di rum, sakè, birra e vino, che si
scontrarono con un sonoro tintinnio, mentre tutti i membri
della ciurma del Rosso brindarono gioiosi e pieni di
entusiasmo alla notizia che il loro capitano fra spintoni,
gomitate e pacche sulla schiena, alla fine aveva comunicato a tutti
loro. In fondo, se lo erano aspettato quasi tutti, e fra quei
quasi c’era un Luky sconvolto e piangente, visto che non si
sarebbe mai aspettato che Fai avrebbe accettato un idiota
quale era il suo capitano come fidanzato:”Ma in fondo meglio
lui che un altro idiota peggiore!” pensò
rincuorandosi.
Mentre banchettavano contenti, ogni tanto gli sguardi dei due
festeggiati speciali si incontravano e si sorridevano felici ed
innamorati più che mai.
Alla fine, dopo brindisi e una degna abbuffata di ogni prelibatezza
preparata da Jack, tutti si recarono nelle rispettive stanze,
augurandosi o, per meglio dire, urlandosi la buona notte.
Fai, dopo una fugace boccata d’aria notturna, piena di
salsedine, portata dal mare calmo e buio, frizzante e pungente, decise
di andare sotto coperta. Ma quando si ritrovò a
metà corridoio che congiungeva alla sua stanza, si
sentì chiamare e afferrata per un braccio, col tentativo di
fermare il suo cammino:
“ Che c’è, volevi volatilizzarti senza
nemmeno darmi la buonanotte?” le chiese ironico Shanks,
mentre si portava di fianco a lei e la invitava a raggiungere la sua
destinazione, in sua compagnia:
“Ma che dici?! A dire il vero…me ne ero
dimenticata!” esclamò stando al gioco:
“ Ah, e così ti dimentichi di dare la buonanotte
al tuo ragazzo?! Mi meraviglio di te, Fai!”
E lei ridacchiando:
“Già, a volte mi sorprendo di me stessa!”
E scoppiarono a ridere entrambi:
“Visto che l’hanno presa bene?”
“Si, avevi ragione! Non c’era alcun bisogno di
preoccuparsi!”
Esclamò sollevata Fai:
“Infatti! A volte ti preoccupi senza motivo!”
Disse Shanks sogghignando provocatorio:
“Io mi preoccupo quando lo ritengo necessario, e in questo
caso sentivo di dovere un minimo di interesse alla reazione dei nostri
compagni!”
“Già, la cosa più strana è
che non si sono affatto stupiti!” costatò Shanks:
“Beh, in effetti…è strano!”
rifletté Fai:
“Solamente Luky era disperato!”
Esclamò sorridente e ridente Shanks, seguito a ruota da Fai,
contagiata e affascinata dalla bellezza della risata e del sorriso di
lui. Ma del resto, lui era sempre bello, sia fuori che dentro.
Arrivati davanti alla porta della sua camera, si fermarono lentamente,
tanto per prolungare ancora un po’ la loro compagnia. Erano
un po’ in imbarazzo; quella era la loro prima
“buonanotte” da fidanzati, una di quelle
significative.
“Allora…ehm…beh, buonanotte
Shanks!” gli augurò senza riuscire ad incontrare i
suoi occhi, imbarazzata e portandosi in un moto nervoso la ciocca di
capelli ribelli e corvini dietro l’orecchio, come faceva ogni
volta che si sentiva in imbarazzo.
“ Ehm, si…buonanotte!” le
augurò a sua volta Shanks, aggiustandosi il mantello e
congedandosi per raggiungere la sua camera, ma proprio mentre, con un
sospiro, Fai stava per richiudersi la porta della camera alle spalle,
Shanks con un:
“Oh, che diamine!” esclamato quasi fra
sé, ma che fece rabbrividire Fai, tornò indietro,
le impedì di chiudere la porta, la prese fra le braccia e
con un sorriso da far sciogliere qualsiasi donna, tanto che fece
arrossire Fai, la baciò in prossimità della
bocca, come aveva fatto quella sera lei con lui, ma facendo aderire il
suo corpo con il suo, deliziandosi del suo calore e della sua
morbidezza.
Rimase così a lungo, tanto che Fai, emozionantissima,
riusciva a sentire il suo cuore, a stretto contatto con il
suo, battere a mille, i suoi ciuffetti scarlatti che le inondavano la
fronte e si mescolavano con i suoi, in un armonioso contrasto, e il suo
profumo pulito e pungente, tipico di un uomo come lui.
Quando finalmente si staccò da lei con riluttanza, con voce
impastata e immergendosi nei suoi occhi azzurri e limpidi come il mare,
le sussurrò:
“Buonanotte dolcezza!”
E con un dolcissimo sorriso, la lasciò andare delicatamente
per paura che potesse cadere, visto che le gambe non la sostenevano
più, e facendole scorrere la mano su tutto il busto, come
una lenta e calda carezza. Poi, accarezzandole il dorso della mano
destra e con un nuovo sorriso, scomparve dalla sua vista facendo
svolazzare il suo mantello.
“Dolcezza…” l’aveva
chiamata, come piaceva definirla sempre, anche durante i loro
interminabili litigi, dove appunto si innervosiva nel sentirglielo
dire. Di solito non le piacevano i vezzeggiativi, ma il modo in cui
l’aveva pronunciato, le aveva fatto girare la testa, senza
darle possibilità di ribattere. E poi quel bacio
inaspettato, quelle dolci carezze, ma allo stesso tempo da mozzare il
fiato…tutti quei pensieri e quei ricordi così
recenti la fecero arrossire di nuovo.
Si sentiva calda e bollente nei punti in cui lui l’aveva
sfiorata, e mai pensò che il soprannome Rosso gi fosse
più appropriato. Rosso come il fuoco ardente che lo
rappresentava, come i suoi capelli indiavolati e il suo sorriso che a
volte era da censura, tanto che era provocante.
Con la mente affollata da tutti questi pensieri, si
addormentò ancora con le guance ancora in fiamme.
In un’altra stanza, Shanks, steso sul suo letto ampio, con il
braccio dietro la testa e gli occhi sognanti, pensava con lo sguardo
scuro rivolto verso la lampada penzolante dal soffitto in legno:
“ Oh Signore, quanto è bella. Quando ce
l’ho davanti non riesco a trattenermi nel baciarla. La
ricoprirei sempre di baci, ma il problema è che ho paura di
darle fretta. Fai è una tipa, purtroppo, che si sofferma
troppo sulle cose e i dettagli, e se la stresso troppo, poi
finirà con l’odiarmi.
Però…accidenti, almeno un bacetto non
può negarmelo!” continuò
sorridendo”…in fondo non mi ha respinto, quindi
significa che non le ha dato tanto fastidio,
allora…” una pausa per il flusso dei suoi
pensieri, occupato per uno sbadiglio assonnato:”Credo che ci
penserò domani! Ora ho sonno!” e con un nuovo
sorriso felice, si addormentò tutto di un colpo, complice la
stanchezza e l’abbuffata accompagnata con molte bevute di
quella sera.
Nel cuore della notte, all’improvviso, Shanks
sentì lo scricchiolio indistinto della porta che si apriva
discretamente, tanto che balzò di scatto seduto, credendo
che fossero sorti dei problemi, ma si sorprese ancora di più
quando alla luce fioca della luna nascente, che filtrava birichina
dagli oblò, vide la figura slanciata e perfetta di Fai.
Aveva i capelli arruffati, le guance arrossate, gli occhi
più azzurri e assonnati, e il suo corpicino snello ma
formoso ricoperto solo da una leggera vestaglia azzurra e leggermente
trasparente, che le copriva a malapena le gambe e una delle bradelline
sottili le ricadeva elegantemente dalla spalla candida e scoperta.
“ Fai!” esclamò con voce soffocata ma
decisa alla sua vista:
“Che succede?” le chiese ancora bisbigliando, anche
per non svegliare gli altri, che dormivano tranquilli nelle camere
adiacenti alla sua:
“Niente! È che…”
iniziò Fai strizzandosi gli occhi con le mani e
avvicinandosi a lui decisa, mentre Shanks intanto si era alzato dal
letto e l’aveva raggiunta:
“ …ho fatto un brutto sogno, e tu sai quanto odio
gli incubi! Non è che potrei dormire con te, stanotte, per
favore?”
Shanks sapeva che non c’era malizia in quello che gli aveva
proposto Fai. Il problema non era lei, ma lui! Non sapeva se sarebbe
riuscito a trattenersi, sapendola come sua fidanzata. Accidenti alla
sua ingenuità! A volte Fai dimenticava che lui era comunque
un uomo, oltre che suo amico, e come tale, anche lui doveva combattere
con l’istinto di stringerla e baciarla. Ma, ricordando il suo
codice d’onore nei confronti delle donne, con un sorriso e
scompigliandosi i capelli rosso-fuoco, scostò le coperte
dell’altro lato del suo letto, invitandola senza proferire
nessuna parola a coricarsi accanto a lui, accogliendo la sua richiesta.
Fai era come i bambini: quando aveva un incubo, come una bambina che
corre accanto alla madre, così anche lei correva a
rifugiarsi accanto a lui. Quando era sulla sua nave, molte volte aveva
fatto brutti sogni ed era corsa da lui. Ricordava sorridente la prima
volta che si svegliò con lei accanto e si fece prendere dal
panico, ma poi lei gli spiegò tutto, e lui
acconsentì di farla dormire accanto a lui, in quelle
particolari notti. Quella era una delle poche debolezze che il
carattere forte e determinato di Fai aveva.
A quel aperto invito, Fai si fece scivolare sotto quelle calde coperte,
in cui era impresso il profumo di Shanks, e riempiendosene i polmoni,
cominciò a rilassarsi poco a poco, eliminando quasi del
tutto il ricordo di quel sogno confuso e terrificante allo stesso
tempo.
Shanks la imitò a sua volta e, girandosi
dall’altro lato, richiuse gli occhi cercando di non pensare a
lei accanto a lui, nel suo letto e tutta assonnata, anche se sarebbe
stato quasi impossibile, a differenza delle altre volte!
Nonostante la sua presenza, Fai ricominciò a sognare cose
confuse e indistinte che la angosciavano e la terrificavano. Senza
accorgersene, cominciò a lamentarsi nella realtà,
tanto che Shanks, preoccupato, si girò ad osservarla, e
mentre la guardava non sapendo se svegliarla o meno, sentì
tra un lamento ed un altro, pronunciare il suo nome. A quel punto non
resistette più e l’abbracciò dimentico
dei suoi buoni propositi:
“ Calmati Fai, calmati! Va tutto bene, sono qui, vicino a
te!” a quei dolci sussurri, Fai cominciò a
calmarsi e si rilassò fra le sue braccia che la cingevano
teneramente, ma purtroppo, non bastarono per toglierla dal suo incubo.
Shanks le accarezzò i capelli, il viso, le baciò
le guance e la fronte, cercando di calmarla del tutto, e per un attimo
sembrò riuscirci, ma poi Fai cominciò ad agitarsi
di nuovo e a divincolarsi inconsciamente fra le sue braccia:
“No…Shanks…non
lasciarmi…Shanks…!!!” lo chiamava, lo
scongiurava di non lasciarla, e Shanks cercò di immaginare
che razza di incubo stesse facendo per evocare il suo nome. Nonostante
le sue proteste involontarie, Shanks la strinse più forte a
sé, addolorato per lo stato in cui si trovava Fai; non gli
era mai successo di assistere ad un incubo di Fai: infatti, quando
veniva da lui, si rilassava subito e il giorno dopo la trovava
rilassata e serena. Ma questa volta, era diverso.
“ Ti prego Fai, svegliati! Io non ti lascerò mai
più sola, mai più! Te l’ho
promesso!”
esclamò deciso, e a quella esclamazione Fai si
svegliò del tutto, ansimando e sudando freddo. Lo
guardò quasi implorante, e con occhi lucidi,
sussurrò:
“Shanks…ho paura…”
E lui non facendola finire e accarezzandole ancora il viso:
“Non devi aver paura. Io non ti lascerò mai, mai!
Ora sei la mia donna, ricordatelo, dolcezza!”
E non riuscendo a trattenersi, la baciò sulle labbra in un
tenero e casto bacio, a cui lei vi si abbandonò tutta e si
strinse a lui sfogando in quel bacio così dolce tutte le sue
paure e le sue debolezze, paure scaturite dalla sua lontananza e di
essere abbandonata da lui. Ma lei ora sapeva che non
l’avrebbe mai fatto. Quel piccolo bacio suggellò
la loro promessa e si sa che Shanks il Rosso mantiene sempre la parola
data!
Quella notte Fai si addormentò di nuovo serena e con il
volto sprofondato nel suo caldo petto scoperto dalla maglietta del
pigiama.
La mattina seguente sarebbe stata la giornata della loro partenza verso
Zama e sarebbe iniziata la loro prima e grande avventura davvero
insieme, senza più bugie e senza più segreti.
Dolcissimiiiiiiiiiiiiiiii!!! Ma ora miei cari, è finita
l’era del romanticismo e comincia quella
dell’azione e dell’avventura!!! Continuate a
seguirmi e vedrete, vedrete!!!XDXDXD Scusate ancora per il
ritardo e se volete lasciatemi un commentino!! Saluto, ovviamente, la
mia carissima sorella OP, e certamente anche tutti voi che leggete ma
non commentate!!!HIHI Baci baci dalla vostra Fuffy91! Alla
prossimaaaaaaaaaaaa!!!!XDXDXDXD
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Capitolo 9 *** Capitolo9: Solo un morso di mela ***
“ Non devi aver paura! Io non ti lascerò mai, mai!
Ora sei la mia donna, ricordatelo, dolcezza!”
Le aveva sussurrato dopo quell’orrendo incubo Shanks e poi le
aveva regalato un dolcissimo bacio, casto, ma pur sempre infuocato.
Istintivamente, ancora nascosta sotto le coperte del letto del suo
adorato capitano, si portò sorridendo le dita sulle sue
labbra, accarezzandosele: erano ancora bollenti! Sorrise e
arrossì allo stesso tempo a quei ricordi così
vivi e recenti, poi si sporse di più verso il lato di
Shanks, accarezzando il lenzuolo ancora caldo, ma stranamente, era
vuoto.
Si alzò di scatto, chiedendosi come era possibile che Shanks
si fosse già svegliato; non le risultava che fosse
così mattiniero. Con una scrollata di spalle, Fai si
alzò e si stiracchiò come una gattina,
sbadigliò ancora un po’ assonnata e dirigendosi
verso la porta per aprirla, non appoggiò nemmeno la mano
sulla maniglia, che i suoi sensi si irrigidirono
all’istante. Spalancò gli occhi ridestandosi dal
torpore che l’avvolgeva ogni qualvolta si svegliava,
aprì velocemente la porta come di scatto, corse verso la sua
camera, e appena vi fu entrata, prese il coltello e il bastone,
posizionando uno sulla gamba destra e l’altro, dopo averlo
composto, la tenne saldo tra le mani.
So cosa vi starete chiedendo:” Ma è
impazzita?!”. Non del tutto, visto che dopo aver riaperto la
porta della sua camera, venne aggredita da un tizio sconosciuto,
dall’aspetto poco rassicurante, che cercò di
afferrarla per la vita, per poi sgozzarla con la sua sciabola affilata
e sporca di sangue secco, quindi non recente. Ma, per sua sfortuna, Fai
più veloce e agile di lui, e con un calcio alla milza e alla
schiena lo mise KO. Si diresse in tutta fretta sul ponte, dimenticando
quel pericoloso ma fugace incontro indesiderato, e quando i primi raggi
del sole mattutino le illuminarono in viso, lo scenario che le si
presentava, non era affatto schietto e amichevole come tutte le
mattine, bensì ricolmo di urla trionfanti, determinate o
frustanti. Tutta la ciurma, nessuno escluso, si stava dando da fare con
una massa di cacciatori di taglie agguerritissimi ,facilmente
riconoscibili dalle facce scure e per niente amichevoli, e dai vestiti
scuri e tetri. Evidentemente li avevano attaccati approfittando della
quiete mattutina. All’improvviso, fu pervasa da uno senso di
colpa angosciosa; molto probabilmente quei uomini stavano cercando lei,
avendo una bella taglia sulla testa corvina. Ma i suoi pensieri vennero
interrotti dal sibilo di una lama affilata che per poco non la
colpì, tagliandole solo le punte dei capelli corvini; il suo
proprietario era un uomo indistinto e dall’aspetto orrendo,
che con un sorrisino beffardo, le disse:
“Oh, ecco qui la nostra gattina nera! Ti savi nascondendo per
benino , vero?”
E Fai distorcendo le labbra in una smorfia di disgusto e poi
sogghignando malefica:
“ A dire il vero, mi sono appena svegliata! Si vede che il
vostro attacco è così monotono che mi ha
conciliato il sonno!! Hihi!”
Sghignazzò, mentre l’uomo diventava
rosso in viso dalla collera che quella piccola peste gli aveva
scaturito, e con una imprecazione intraducibile, si scagliò
contro di lei goffamente, tanto che fu facilmente schivato da Fai, che
facendo roteare il suo bastone elegantemente, gli diede una bella
bastonata sulla testa e ravviandosi i capelli smossi dalla brezza
marina e dai continui movimenti, vide tutti i suoi compagni
sghignazzanti e con il sorriso sulle labbra per il nuovo divertimento e
passatempo improvviso, tanto che sentì qualcuno urlarle:
“Grazie, tesoro, per il piacevole regalo!”
“Già, Fai! Ti ringraziamo
infinitamente…beccati questo, bastardo!”
“Evviva le risse! Yuppì!!”
“Che matti! Mi ringraziano per avere dato loro dei guai! Sono
unici!” e da qui nuove risate.
Mentre buttava a terra altri tre cacciatori armati fino ai denti,
sentì indistintamente nella penombra un rumore
impercettibile, come quello di un morso. Dopo aver messo al tappeto
l’ultimo avversario, Fai portandosi una ciocca di capelli
dietro l’orecchio, vide Shanks che incurante, uscito dalla
penombra e seduto sulla balaustra del ponte, si godeva lo spettacolo
addentando una mela rossa quanto i suoi capelli indemoniati e
dondolando le gambe incrociate come un bambino al circo.
Indispettita dal suo comportamento, gli andò incontro e gli
disse accostandosi a lui:
“ Ma guarda un po’! Che cosa stai facendo? Mangi,
invece di aiutare i tuoi uomini? Ah , che bel capitano!”
E lui, con aria divertita e continuando imperterrito a mangiare quella
succulenta mela, si girò a guardarla negli occhi
educatamente, e le disse:
“ Oh si, buongiorno anche a te Fai! Dormito bene?”
E lei arrossendo ricordando come in un flash tutto quello che era
successo quella notte, ma meno distintamente l’incubo,
viceversa il calore del suo abbraccio, la tenerezza delle sue parole e
la dolcezza del suo bacio, gli sussurrò abbassando lo
sguardo:
“ Beh, ecco, si, direi di si…grazie, per avermi
ospitato!”
“Oh, non c’è di che!”
Le rispose continuando ad osservarla divertito per un momento ed
addentando per l’ennesima volta quella bella mela. Poi si
rigirò verso i suoi compagni, e vedendoli divertiti e
sorridenti per il combattimento, smise di mangiare, consegnò
la mela a Fai, mangiata solo a metà, sorrise come il
più agguerrito maniaco dei sette mari, per poi alzarsi in
piedi sulla balaustra. Fai, con ancora la mela in mano e con
un’espressione basita dipinta sul volto, lo guardò
stranita e con un:
“ Ma…ma che vuoi fare, adesso?”
E lui, sorridendo ancora di più accattivante, le
rivelò:
“ Ma come, dolcezza, non dovevo fare il capitano?!...E poi,
vedendoli così allegri, mi è venuta voglia di
menar le mani!”
E così, sotto lo sguardo interrogativo di Fai, con un balzo
felino, si scaraventò contro tutti quei cacciatori
agguerriti, che notandolo, prima si irrigidirono, riconoscendolo, ma
inseguito, i più coraggiosi, anche se con la tremarella alle
gambe, mentre tutti pensavano sorridendo, Shanks compreso, che i loro
superiori dovessero dar loro un aumento solo per la grinta che ci
mettevano, con un sogghigno da far sciogliere anche il più
orrendo e pericoloso mostro marino dei dintorni, il nostro capitano
dalla chioma rossa li scaraventò uno a uno in mare, menando
pugni e calci a più non posso e scansando con
agilità ogni tentativo di colpirlo.
Fai, addentando la mela rimanente che le aveva consegnato, tanto per
passare il tempo, visto che alla sua entrata in scena, la stavano
ignorando, con i gomiti appoggiati sulla balaustra, e una mano a
sostenersi il viso perfetto, mangiava osservando adorante ma allo
stesso tempo indifferente, l’affaccendarsi del suo adorato
capitano, che rideva come un matto, accostando la schiena con il suo
fedele vice capitano e sussurrandogli qualcosa di stupido, visto che
Ben a stento riuscì a trattenere un sogghigno.
Quando la battaglia, o meglio, rissa giunse al termine, con la vittoria
schiacciante della ciurma del Rosso e la ritirata degli improvvisati
nemici, Shanks si aggiustò soddisfatto il mantello e sorrise
a tutti i suoi compagni che con urla di trionfo e risate divertite,
cominciarono a festeggiare la piccola vittoria, bevendo e versandosi
boccali di sakè e di birra già di prima mattina.
Bevendo solo un boccale per iniziare la cerimonia improvvisata,
sorridendo raggiunse Fai, che ricambiando il sorriso, dette
l’ultimo morso alla loro mela in comune.
Shanks, ridendo, le disse rimproverandola scherzosamente:
“ Oh, ma dai! Ti avevo detto di tenermela, non di mangiarla
al mio posto!”
E lei facendo spallucce:
“Beh, a dire il vero non me lo hai detto!”
“ Perché mi sembrava che fosse
sottinteso!”
Specificò avvicinandosi un po’ di più a
lei, come al suo solito, e sempre sorridente:
“ Ti sembrava male, allora!”
“Se lo dici tu…anche se a me non sembrerebbe!
Comunque…”
Rinunciando volontariamente a quella conversazione, prese la mano di
Fai che reggeva ancora il torsolo di mela, e addentò
insaziabile una piccola parte tralasciata da lei. Poi glielo
sfilò e lo buttò in mare, facendosi rimproverare
da una Fai rossa in volto per quel gesto apparentemente
normale, ma fatto in una maniera molto sensuale:
“ Non salvaguardi l’ambiente
così!”
“Ti sbagli,dolcezza, perché così invece
sazio qualche pesciolino bisognoso di cibo!”
“Si, si, va bene! Dici così solo per
giustificar…”
Ma venne interrotta perché Shanks, prendendole il mento fra
il pollice e l’indice, e sollevandole il volto dolcemente,
quasi senza accorgersene, le aveva tappato la bocca con il
più incandescente dei baci. All’inizio lei non
reagì, troppo sorpresa e sbigottita, in seguito socchiuse
gli occhi e si abbandonò al dominio e al calore delle sue
labbra sulle proprie. Questo bacio era come quello che si erano
scambiati quella notte, dolce ed intenso, ma non tanto profondo e
passionale, bensì casto e contenuto. Fai sorrise tra
sé, perché sapeva che Shanks stava rispettando il
suo desiderio di andare per gradi e, a modo suo, lo stava facendo. Fu
allora che comprese che ogni giorno, ogni ora, ogni minuto che passava
con lui, se ne stava innamorando ancora di più, e questa
consapevolezza da un lato la impauriva ma dall’altra le
lasciava una gioia intensa, che si diffondeva in tutto il suo essere, e
in quel bacio cercò di trasmetterla anche al suo adorato ed
amato capitano.
Gli passò entrambi le mani fra quei capelli rosso Tiziano
che tanto amava in lui, accarezzandoglieli al con tempo, e poi gli
aderì strettamente, in modo quasi spasmodico, tanto che
Shanks dovette staccarsi un attimo da lei per riprendere fiato,
guardarla negli occhi adoranti e sorriderle dolcemente, per poi
baciarla ancora con altrettanta tenerezza.
Quando si staccarono l’uno all’altro, si sorrisero
divertiti ed innamorati e Shanks, senza smettere di abbracciarla, le
confidò:
“ Scusa, è che…è da quando
ti ho vista combattere che volevo baciarti! Sei così bella
quando ti concentri, o scagli un colpo o ti arrabbi, lo sai?!”
Concluse con tanta ingenuità e candida sincerità,
da farla sorridere e imporporare il volto imbarazzata.
Abbassò il capo e lo nascose contro il suo petto, ascoltando
i battiti impazziti e il suo respiro leggermente affannoso per
l’emozione:
“ Scemo, non dire queste cose…mi
metti…mi metti in imbarazzo!”
E lui ridendo divertito:
“Davvero?! Allora dovrò farteli molto
spesso!”
E baciandole la fronte, la prese per mano e le disse:
“Vieni, andiamo a festeggiare con gli altri!”
E unendosi ai bagordi dei loro compagni svitati fino ogni limite
immaginabile, brindarono al loro amore appena sbocciato.
Bene, miei cari, sono ritornata con un capitolo all’insegna
dell’azione e del romanticismo( Solo un po’ la
fine…non ho saputo resistere!!XD). Scusate ancora per
l’imminente ritardo, ma con una settimana di fuoco scolastica
come questa, quando scrivevo!!??XDXD Cmq, saluto ovviamente la mia cara
sorella OP, che il 22 ha compiuto 20 anni!! Auguri ancora sorella!! Ti
aspetto su msn!! Baci baci anche a voi, lettori e lettrici, continuate
a seguirmi! Ne vedrete delle belle!!
Ciaooooooooooo dalla vostra Fuffy91!!XDXDXD
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Capitolo 10 *** Capitolo10: Arrivo a Zama ***
Erano ormai passati tre giorni da quando la banda di Shanks il Rosso
era partita verso Zama, e quella sera, prima dell’alba,
Shanks aveva calcolato che sarebbero giunti al suo porto.
Per Fai quei tre interminabili giorni in mare aperto erano trascorsi
nella noia più totale; certo, a volte aiutava gli altri,
ridendo e scherzando, oppure divertendosi a fregarli a poker. Sorrise
ricordando quel pomeriggio del primo giorno in mare quando, sfidando
Yasopp, lo aveva quasi lasciato in mutande, tante le volte che aveva
vinto e lui richiesto la rivincita, purtroppo per lui, mai avuta! Ma il
suo problema non erano i suoi compagni, ma Shanks. Dalla loro partenza
non avevano mai avuto un momento di pace da soli, e quando si
presentavano, lui aveva sempre qualcosa da fare.
All’inizio pensava, rincuorandosi, che essendo lui il
capitano, era normale che fosse impegnato in altre mansioni, tipo
tracciare rotte, fermarsi a fare rifornimento, preoccuparsi del tempo
per evitare eventuali tempeste,… ma poi, con il passare del
tempo, un dubbio cominciava ad assalirla, sgomentandola e provocandole
brividi di panico lungo la spina dorsale:
“ Che si stia stancando di me? Che stesse cercando di
evitarmi?Ma per quale motivo? In fondo, non mi sembra di
avergli fatto qualche torto! E onestamente mi sembra prematuro
stancarsi così tanto di una relazione - lampo come la
nostra, sarebbe assurdo…credo!”
Con la mente affollata da questi pensieri, Fai aspirò a
pieni polmoni l’aria frizzante trasportata dal mare con
l’intento di scacciarli via dalla sua mente dubbiosa, mentre
i capelli corvini venivano mossi elegantemente dalla leggera brezza.
All’improvviso si sentì chiamare insistentemente;
sussultò visibilmente e si girò di scatto per
incontrare lo sguardo verdastro di Ben:
“ Certo, che ce ne hai messo di tempo per rispondere.
Cos’è, stavi pensando a come fregarci di nuovo,
per caso?”
Le chiese con ironia, sogghignando divertito, tanto da contagiarla e
inducendola a rispondergli di rimando:
“ No, tranquillo! Niente di tutto questo!”
La brezza birichina la accecò con una ciocca dei suoi
capelli ribelli, costringendola ad abbassare lo sguardo azzurro e
brillante per fermarla dietro l’orecchio. Poi, si
rigirò di nuovo verso il mare, ammirandolo in tutta la sua
bellezza e tranquillità serale.
Il sole dai raggi rossastri e di color arancio, creava incredibili ed
indescrivibili sfumature nel cielo ampio e dalle nuvole quasi rosate;
quegli stessi raggi che illuminavano dolcemente il profilo perfetto di
Fai, in contrasto con la sua espressione enigmatica.
“ Che cosa c’è, allora? È
tutto il giorno che stai qui, sola, evitando tutto e
tutti…tra cui anche il tuo attuale ragazzo!”
esclamò Ben con il suo classico tono pacato. E lei
sorridendo amara:
“ Davvero, a me sembra il contrario!” ma subito il
sorriso scomparve dalle sue labbra dischiuse, tornando ad essere
serrate e severe.
“ Secondo me, ha ragione Shanks quando dice che tu ti fai
troppi problemi!”
“Che vuoi dire, non capisco?!” gli chiese
voltandosi frettolosamente verso la sua alta figura, accanto a
sé, con le mani in tasca e una sigaretta mezza consumata tra
le labbra:
“Voglio dire che devi smetterla di crearti dubbi che non
esistono! Così rischi di farti scoppiare il cervello a furia
di pensare a cose inutili!”
“I miei non sono pensieri inutili!”
esclamò con una punta di nervosismo:
“Dici?! Per me invece lo sono eccome!”
continuò Ben voltandosi a guardarla dritta negli occhi
luccicanti, offuscati dalle nebbioline di tabacco:
“Sei una bambina immatura e se proprio vuoi il mio parere,
una come te Shanks non se lo merita!”
E Fai sgranando gli occhi per lo stupore e la rabbia che la stava
pervadendo da capo a piedi, abbassando gli occhi velati dai ciuffetti
corvini, serrando le labbra in un moto di contenerla, accompagnando il
gesto simile alle mani affusolate chiuse a pugno, e sibilando:
“Una come me…e certo! Io sono quella cattiva,
quella che vi ha tradito e continuerà a
tradirvi…scommetto che ora stai pensando che far innamorare
Shanks di me ,era solo una tattica subdola per fregarlo di nuovo
,vero?”
E Ben, sempre osservandola pacato e tranquillo, ammise:
“Si, esatto, è quello che penso!”
E Fai, alzando di scatto gli occhi azzurri e furenti, avvicinandosi a
lui con solo tre falcate, lo afferrò per il bavero della
camicia e gli urlò contro:
“Beh, mi dispiace deluderti, ma ti sbagli di grosso! Io non
tradirò mai più Shanks, mai più! Sono
stata da schifo quando l’ho fatto, e non intendo ripetere
l’errore solo per rendere certa la tua discutibile ipotesi
sul mio conto, caro mio! IO AMO SHANKS, CHIARO?!…E LO
AMERò SEMPRE, ANCHE SE TU MI CONSIDERI LA PEGGIORE DELLA
DONNE SULLA FACCIA DELLA TERRA. E SE PROPRIO VUOI SAPERLO, NON ME NE
IMPORTA NIENTE!”
Dopo queste ultime parole dettate solo dalla rabbia e
dall’ira del momento, Fai riprese fiato e lo
lasciò andare, dopo averlo scosso ad ogni parola pronunciata.
Ben, lasciato libero, si aggiustò il colletto della camicia,
si accese un’altra sigaretta e guardandola con occhi e labbra
schiuse in un sorriso soddisfatto, si rimise le mani in tasca e si
avviò lentamente sotto coperta, non prima di
averle detto sempre sorridente:
“Bene, è proprio quello che volevo sentirti dire!
Però, queste cose dovresti dirle a Shanks non a me!
Ah…quando hai finito di scaldarti, vieni di sotto, che la
cena è quasi pronta!”
E ridendo quasi impercettibilmente, scomparve dalla sua vista. Fai
rimase ferma ed immobile, immersa nei propri pensieri; poi, quando
comprese quello che avevo detto, prima arrossì di colpo,
sperando che Ben non lo andasse a riferire a Shanks ed inseguito,
ricordandosi del vice capitano, esclamò con rabbia, capendo
che l’aveva fatto apposta:
“Brutto figlio di...mi ha presa in giro! Grrr, Ben ti odio a
morteeeee!!”
Più tardi, arrivò l’ora di cena, alias,
l’ora delle bevute e del divertimento assicurato. Quando Fai
entrò nel salone, li vide tutti sorridenti e
presenti…tranne Shanks! Sbuffò irritata e delusa;
si era vestita in modo speciale solo per lui, e non lo aveva nemmeno
trovato. Si sedette accanto a Ben di mala voglia e sempre sbuffando:
“ Che c’è?” le chiese
sorridendo il suo vicino di posto:
“Niente, e comunque non ti riguarda!”
esclamò facendogli la linguaccia:
“Davvero? Si, in effetti ti do ragione! Ma…guarda
un po’ chi arriva, l’irraggiungibile!”
E Fai ,girandosi verso l’ingresso, vide la figura possente di
Shanks illuminarsi alla luce delle lampade. Con quell’aria
assonnata e stanca le sembrava ancora più bello: avrebbe
tanto voluto coccolarlo, ma chissà, forse lo avrebbe fatto
più tardi!
“Salve a tutti…” pausa colmata da un
grande sbadiglio” Oh, ragazzi, che sonno!”
“Ehi capo, sei resuscitato!” esclamò
Yasopp, prendendolo in giro, sogghignando seguito anche dagli altri;
poi bisbigliò a Fai, sporgendosi dietro la figura di
Ben:” è rimasto tutto il giorno nella sua cabina a
scarabocchiare su quelle carte nautiche! Ma tanto la tempesta ce la
sorbiamo lo stesso!” quella ultima esclamazione, fece
scoppiare a ridere Fai, e la sua risata cristallina raggiunse subito le
orecchie e il cuore di Shanks, che come ridestandosi da una lunga
trance, e girandosi verso la sua slanciata figura, la percorse da capo
a piedi silenziosamente, ammirandola in tutta la sua bellezza, e poi
tirandogli scherzosamente i capelli, la attirò a
sé, viso contro viso e le sussurrò:
“Ma bene, ridi alle mie spalle, eh?! Mi fa
piacere…così avrò il pretesto per
torturarti!”
“Torturare una povera ragazza indifesa come me? Saresti poco
gentiluomo lo sai?!”
“No, mi difenderei solamente!”
“E io lo dico a Luky!”
“Provaci!”
E Fai, sorridendogli birichina e facendolo sorridere a sua volta,
gridò:
“ Lukyyyy! Shanks mi vuole picchiareeeee!!”
E Luky alzando lo sguardo famelico dal pollo arrosto,
fulminò con gli occhi il suo capitano e gli disse:
“ Brutto idiota da quegli odiosi capelli rossi, ma io ti
faccio secco se ti azzardi solo a sfiorare con un dito la mia piccola
Fai, capito?”
E Shanks sorridendo con il suo classico sogghigno da maniaco dei sette
mari:
“ Scommettiamo?”
E sotto lo sguardo allibito di tutti, Shanks prese tra le braccia Fai,
mettendosela sulle spalle e se la porto via, mentre Luky li rincorreva,
gli altri ridevano e Fai, tra una risata e l’altra, gridava e
gli intimava di farla scendere.
Per sottrarsi ai cosciotti di Luky, Shanks si ritirò nella
sua stanza sempre con Fai sulle spalle e mettendola giù,
mentre entrambi ridevano da increspare le onde del mare, Fai gli disse:
“Tu…Tu sei
incredibileeee…hahahaha…”
Ma venne interrotta dal bacio frettoloso che Shanks le
regalò facendola sussultare. Osservando la sua faccia
stupita, Shanks sorridente gliene diede un altro, un altro ed un altro
ancora, facendola sogghignare divertita:
“Mi fai impazzire, dolcezza…questi tre giorni
senza vederti sono stati un inferno. Ho dovuto inventarmi di tutto per
cercare di stare un po’ con te, ma niente, ero sempre
impegnato. Ma ora sei qui, e non ti lascio andare. Sei mia
prigioniera!”
A quelle parole, tutti i dubbi di Fai si sciolsero come neve al sole, e
baciandolo a sua volta, si perse nel calore che emanava il suo corpo
caldo al contatto con il suo.
Ma all’improvviso si spalancò la porta e i due,
ancora abbracciati e sorridenti, si voltarono verso un Luky rosso in
volto per la rabbia di vederli insieme( era comunque geloso della sua
piccola Fai!XD) e dimenando i cosciotti per poco non spaccò
la testa al povero malcapitato Shanks che, sotto le risate di Fai,
scappò via , ma non prima di aver dato l’ultimo
bacio alla sua Fai.
“Ci vediamo dopo, dolcezza!”
“Se se, pensa a scappare piuttosto razza di
maniaco!”
“Haha, ha ragione!” disse mordendosi il labbro
inferiore Fai, come per cancellare la piccole e scherzosa bugia:
“Eh si, ti pareva! Sempre a difenderlo tu!”
La rimproverò ridendo Shanks e poi davvero fuggì
via, visto che Luky sembrava davvero infuriato:
“Lasciala stare e vieni qui, idiota: maniaco ed
idiota!”
“Uffa, e tu sei un bisonte in soprappeso!”
“Grrr, non permettermi di prendermi in giro, sai!”
“Hahaha…siete unici ragazzi!”
Quando Luky si fu calmato e tutti sembravano stranamente seri, come
Shanks che si era sporto verso prua, guardando con interesse davanti a
sé. Quando Fai salì sul ponte e li vide tutti
affaccendati con corde, funi, barili, vele, ecc., raggiunse il suo
capitano e lui, senza nemmeno voltarsi a guardarla, le disse:
“Zama, finalmente!”
In effetti davanti a loro si vedeva perfettamente, poco distante,
l’isola di Zama, prima tappa per la loro nuova grande
avventura!
È finita la pacchia, amici e amiche di OP!!XD finalmente
sono giunti a Zama e da qui iniziano i guai!!Xd continuate a seguirmi e
ne vedrete delle belle!! Saluto come sempre la mia adorata sorella OP(
maho87!XD) regalandole un grandissimo bacione!!! Baci baci Fuffy91!!XD
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Capitolo 11 *** Capitolo11: Abiti eleganti! ***
“Oh! Ma è bellissima!”
esclamò Fai dopo una sola fugace occhiata delle vie e
dintorni della piccola ma importante città che dava il nome
all’isola su cui sorgeva.
Gli occhi azzurri di Fai abbracciarono dolcemente e con meraviglia le
strade colorate di mille colori, la gente e i bambini che ridenti
correvano di qua e di là incuranti della loro presenza, i
negozi di ogni genere che vendevano merce bellissima e pregiata a
prezzi stracciati… insomma, tutto le appariva bellissimo e
meraviglioso, quasi o addirittura completamente perfetto, forse in modo
a dir poco esagerato!
La cosa che la sorprendeva di più, e che tutti si
comportavano in modo impeccabile, stringendo tra le mani pacchi di ogni
forma, grande e piccole, e ciò testimoniava la
loro agiatezza economica, sempre con un perpetuo sorriso che illuminava
i loro volti felici. All’apparenza, sembrava tutta brava
gente; gente che in tutta la loro vita, scommetteva, nemmeno in
gioventù, aveva compiuto qualcosa di folle, come derubare
per divertimento o bere in eccesso per tre giorni e tre notti di fila
fino a scoppiare per il troppo alcool (cosa che lei e ovviamente Shanks
e gli altri svolgevano in modo quotidiano!). eppure, anche se
attorniata da tutta quella felicità e gentilezza al limite
dell’immaginabile, non poteva fare a meno di sentirsi
oppressa fra tutta quella folla di persone sconosciute ma perfette nei
modi e nelle apparenze.
“Shanks…”
“Uhm? Che cosa c’è dolcezza?”
Le chiese con il suo solito tono il suo Rosso che le camminava a
fianco, incurante del suo stato d’animo; in effetti, era da
un po’ che Fai stava cercando di attirare la sua attenzione
tirandolo per il mantello:
“ Come che c’è?! Non ti sembra che
questa gente sia troppo…troppo…”
“Buona? Gentile? Inspiegabilmente perfetta?”
E lei ,sorprendendosi, annuì scuotendo la testa:
“Ma dolcezza…mi sembra di avertelo detto:
quest’isola è la residenza di un importante
centrale della marina. Qui, una volta all’anno, si riuniscono
tutti i più importanti generali della marina militare, e
celebrano il loro ritrovo con una grande festa in loro onore, dove
partecipano anche moltissimi nobili e reali dei dintorni.”
“Una festa…ah, ti riferisci a quella a cui dovremo
andare anche noi?”
E questa volta fu il turno di Shanks di annuire in segno
d’assenso:
“ Esatto! Ci andremo tu ed io, travestiti da generale e
compagna. Tranquilla, ho già rubato la divisa che
metterò… e mentre tu ti occuperai di distrarre il
generale che ci interessa, io andrò nel suo ufficio e
ruberò la mappa che ci serve. Ah dimenticavo: uno degli
argomenti di cui tratteranno, sarà proprio il tesoro degli
Avi. Quindi, cerca di carpire più informazioni possibili al
riguardo, d’accordo dolcezza?”
Terminò il suo lungo monologo con un sorriso smagliante che
le regalò senza riserve:
“Si, va bene, è tutto chiaro!
All’apparenza sembra semplice, però qualcosa mi
dice che non lo sarà affatto!”
E lo guardò stranita, come se fosse sicura che le
nascondesse qualcosa. Ma Shanks continuò a camminare
tranquillo, del tutto ignaro delle sue occhiate…forse!
“Beh, allora, quando si svolgerà il
ballo?”
“Ehm…Sta sera!”
“Ah, lo immaginavo che c’era qualcosa
sotto!!” pensò rassegnata:
” Questa sera Shanks?! Ma…ti rendi conto?! E ora
che facciamo? Non abbiamo nemmeno un piano ben preciso!”
“Ah non ti preoccupare! Faremo quello che abbiamo sempre
fatto!”
Esclamò tranquillo Shanks cercando di rassicurarla:
“ E cioè, cosa?”
Chiese dubbiosa:
“Improvvisiamo!”
Le rispose regalandole un altro sorriso, cingendole il braccio intorno
alle spalle e attirandola dolcemente a sé. Dopo un attimo di
smarrimento dovuto all’improvvisa vicinanza con il suo corpo
perfetto, sospirò poco convinta della sua bizzarra proposta
e aggiunse con tono rassegnato:
“ Oh Shanks ti prego si serio! Stiamo pur sempre giocando con
la marina! Una volta lì saremo soli contro tutti! E se ci
scoprissero? Oh, non oso nemmeno immaginare come ce la
scamperemo!”
A quelle parole, Shanks rimase in silenzio per un po’, mentre
Fai lo guardava preoccupata, infatti quel silenzio non era da lui:
“Io sono serio, Fai...”
Disse all’improvviso facendola sussultare contro di lui; le
faceva sempre un certo effetto sentirgli pronunciare il suo nome che,
anche se piccolo, uscito dalle sue labbra aveva un suono tutto
particolare:
“ Se devo essere sincero, mi sono stufato che la marina si
intrufoli sempre nei nostri affari! Per una volta, sarò io a
giocar loro un brutto tiro sotto il naso e, sono sicuro, con degli
attori come noi, non si accorgeranno di nulla, credimi
dolcezza!”
E lei, sospirando rassenerata e sorridendogli complice, prontamente
ricambiata, e in un moto impulsivo, gli sfiorò le labbra in
un leggero bacio:
“Sei pazzo lo sai vero?”
E lui sogghignando:
“Fa parte del mio fascino!”
E lei sorridendo e baciandogli una guancia ispida:
“ Allora siamo pazzi entrambi!”
Gli sussurrò subito dopo all’orecchio e
allontanandosi un po’ da lui e parandosi davanti, gli disse:
“E va bene! Stavolta ci sto, senza riserve o dubbi per la
testa!”
E porgendogli la mano in modo molto professionale, si scambiarono con
un sorriso biricchino una stretta di mano, in segno del loro accordo e
della loro complicità.
Shanks era stato molto attento a non dare nell’occhio,
riparando la propria nave in un isolotto poco distante da Zama.
Era ormai scesa la sera e tutti sul Vento dell’Est erano al
limite dell’eccitazione, preparandosi all’evento
dell’anno: vedere il loro capitano vestito con la divisa di
un generale della marina!
Ovviamente erano ansiosi di vedere anche la loro unica compagna Fai
vestita da sera che, sicuramente, a parer loro, doveva essere
magnifica, se normalmente anche con un semplice jeans e maglietta lo
era! E in terzo ma non meno importante piano, la loro preoccupazione
era dovuta anche al tesoro che presto, con la mappa rubata, avrebbero
conquistato!
Quando Shanks varcò la soglia del salone, erano tutti
presenti, tranne Fai che non era ancora pronta, e aggiustandosi il
berretto bianco con lo stemma della marina sopra luccicante, fu accolto
da un boato confuso di risate ed applausi sorridenti, oltre ovviamente
a battutine taglienti che non potevano mancare in
quell’occasione:
“ Capo, ma sei magnifico!”
Esclamò Yasopp con sarcasmo:
“ Si, sembri appena uscito dalla chiesa dopo la prima
comunione!”
Aggiunse subito dopo Luky maligno e sorridente, mentre gli altri
cominciavano a ridere a crepapelle:
“ Già, in effetti, è raro vederti con
qualcosa di più abbagliante addosso! Hai anche il mantello
bianco!”
“Si, e farebbe meglio a non macchiarlo! È seta
quella!”
Esclamò una voce vellutata ,ma autoritaria insieme, dietro
di loro che, con passo leggiadro e il sonoro rumore del tacchettio dei
sandali luccicanti d’argento e di brillanti, varcava
lentamente e facendo svolazzare l’elegante vestito nero pece
come i suoi capelli lisci e ribelli, con una spaccatura generosa al
lato destro della gamba, che vi fuoriusciva interamente, come anche la
scollatura che ne esaltava il decolté e l’aderenza
sottile le curve dei fianchi ben torniti. Le mani affusolate erano
coperte da leggeri guanti merlettati, esaltandone ancora di
più l’eleganza dei gesti. Ma la cosa che faceva
impazzire Shanks erano i suoi occhi azzurri, addolciti con un trucco
leggero ma intrigante, intensificando il mistero che contenevano.
“Oh mio Dio, Fai! Sei uno schianto!”
Esclamò Joh, il più giovane di tutti che
vedendola era rimasto imbambolato come un allocco, invidiando
tantissimo il suo capitano che, inutile dirlo, era fortunatissimo ad
avere una ragazza così bella e speciale al suo fianco. Come
lui, anche gli altri erano rimasti stupiti dalla bellezza accecante di
Fai, tra cui anche Yasopp che la guardava ammirato e sorridente, Luky
ma che, come sempre, cercava di contenere il suo orgoglio, Rosetta
ormai era partito nel mondo dei fischi di approvazione oltre che a
complimenti eccessivi, Jack era rimasto anche lui attratto dal suo
sguardo magnetico e dal suo innegabile fascino, e anche Ben aveva
alzato un sopracciglio di approvazione!
Inutile dire che Shanks non riusciva a staccarle gli occhi di dosso:
aveva tantissimi complimenti in testa da dirle, ma non riusciva davvero
nemmeno a cominciare, troppo preso e attratto da lei solo per aprir
bocca, al limite dell’emozione, tanto che dovette fare un
gran respiro per riprendere il controllo.
Mentre tutti la coprivano di complimenti accerchiandola entusiasti,
Shanks non riusciva a non smettere di guardarla, in ogni gesto, in ogni
risata, trovandola la più bella donna che avesse mai visto e
avuto il piacere di avere a fianco:
“Beh, capitano?! Non dici nulla alla tua donna stra
fichissima?”
Gli chiese sogghignando provocatorio Rosetta, mentre Fai rideva
divertita e lui lo trucidava con gli occhi, perché aveva
colpito nel segno!
“Dai, lasciamo soli i due piccioncini!”
Esclamò comprensivo e salvandolo Ben, spingendo tutti fuori
dal salone e invitandoli a ritornare ai loro posti: dopotutto, i loro
due compagni stavano pur sempre andando in missione!
Quando dopo molti “No, voglio vedere!” “
Uffa, voglio restare a vederla ancora un po’!”
“No no e no!” infiniti, alla fine i due pirati
innamorati restarono finalmente soli!
Shanks aveva staccato lo sguardo intenso da lei e, per contenere
l’emozione, fece un altro profondo respiro e si
avvicinò all’oblò ammirando i riflessi
della luna sulle acque calme e gelide per la sera, con
l’intento di distogliere i pensieri da Fai, ma concentrandosi
sulla missione. Anche se la cosa gli riusciva al quanto difficile ,con
lei a pochi passi da lui e la voglia di stringerla tra le braccia e
coccolarla non gli passava ancora!
Dal canto suo, anche Fai non era da meno! Da quando era entrata in
salone e l’aveva scorto di spalle, era stata colta subito da
un improvviso batticuore:
“Oh, come è bello vestito così, anche
con la divisa da generale!”
Pensava Fai mordendosi le labbra e arrossendo per gli sguardi intensi e
sfacciati che gli stava rivolgendo ingenuamente provocatoria. Moriva
dalla voglia di dirglielo, ma l’emozione era così
profonda da schiacciarla. Poi non le aveva rivolto la parola da quando
erano rimasti soli e non aveva nemmeno risposto a tono alla sua e alla
provocazione di Rosetta:
“Forse è troppo scollato, o magari è
troppo provocatorio per me! Magari non le piaccio
così…non aveva pensato che potesse andarmi
così aderente…forse…”
Scuotendo la testa energicamente, decise di dare un taglio a quei
“forse” e “magari” che le
affollavano la mente e di agire!
Nel frattempo, anche Shanks era stufo di stare zitto e non rivolgerle
nemmeno la parola, non era da lui poi con il suo
comportamento, stava apparendo un perfetto maleducato! Così
fece per voltarsi, ma venne bloccato da due candide braccia che gli
circondarono la vita dolcemente. Sospirando emozionata, Fai
appoggiò la testa sulla sua ampia schiena, evidenziata
perfettamente dal bianco accecante della divisa e, sussurrando, gli
disse:
“ Sai, stavo pensando che Yasopp ha davvero ragione: sei
magnifico vestito di bianco!”
A quelle parole, Shanks si sentì mancare il cuore di un
battito e la tortura del suo corpo caldo attaccato a lui, lo stava
sconvolgendo del tutto.
Percorrendole le braccia con le dita e racchiudendo entrambe le mani
con la propria, più grande ed abbronzata, le disse di
rimando:
“Anche tu sei splendida! Ma del resto lo sei
sempre!”
Poi sciolse il loro tenero abbraccio e baciandole il dorso della mano
destra, come marchiandola con le labbra roventi, provocandole un
brivido lungo tutto il corpo, e porgendole il braccio le disse:
“Pronta?”
Le chiese Shanks con un sorriso smagliante e Fai, appoggiandovi le mani
decise e merlettate, restituendogli il sorriso, le rispose:
“Io sono nata pronta!”
E lui, riempiendosi di orgoglio per quella donna bellissima dalla
risposta sempre pronta, gli disse di rimando:
“Non ne avevo dubbi!”
E con passo deciso, si diressero verso la prima tappa della
loro grande avventura!
Sono ritornata! Pensavate di esservi liberati di me??!! Beh, mi
dispiace deludervi, ma mi sopporterete per molti altri
capitoli!!!Hihi!!!XDXDXD Il ballo è imminente e il prossimo
cap, vi assicuro, sarà esplosivo!!!XD Per il momento vi ho
concesso l’aperitivo!!!XDXD
Che dirvi: spero vi piaccia anche stavolta e che commenterete
entusiasti! Saluto come sempre tutti voi e un bacione specialissimo
alla mia cara sorella OP, Maho87!!!
Tanti baci anche a tutti voi, lettori e lettrici! Ciao ciao alla OP!!!
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Capitolo 12 *** Capitolo12: Un gioco da ragazzi( prima parte) ***
“Maledetti mocciosi!!! Tornate quiiii!!!”
“Che dici Fai? Torniamo indietro e esaudiamo il suo
desiderio?”
Chiese uno Shanks al quanto diverso da come lo conosciamo: ora appare
come un diciassettenne sbarbatello con i soliti capelli rosso fuoco e
un sorriso provocatorio e accattivante insieme, che lo
contraddistinguerà sempre, anche
nell’età matura .C‘era anche una
piacevole aggiunta: il cappello di paglia che regalerà in un
occasione particolare ad un ragazzino di gomma che ben tutti
conosciamo, destinato, come lui, a fare grandi cose a scorrazzo per il
Grande Blu!
“ Farò finta di non aver sentito! Avanti, corri
altrimenti ci prende!!”
Gli intimò una quindicenne spavalda e dalla bellezza
sfolgorante per una ragazzina della sua età, con occhi di un
azzurro intenso e capelli corvini a caschetto e che, più
avanti, sarebbero arrivati all’altezza delle spalle,
contribuendo a renderla ancora più bella!
Avevano rubato insieme ,come al solito, una gran quantità di
danaro riposto in una cassaforte ultrablindata e sorvegliata, in un
edificio della Est Coast, un isola che si trovava nei pressi del Grande
Blu, e quando vi furono fuori, tutti affannati e reclinati in
due per cercare di regolarizzare il respiro, guardandosi negli occhi
sorridenti, Fai non poté mai dimenticare il sorriso che le
regalò Shanks e il tono con cui le disse:
“Visto? Un gioco da ragazzi!”
Erano passati molti anni da quel loro piccolo furto, il primo di una
serie di battibecchi e razzie di ogni tipo! Il ricordo del loro primo
colpo insieme rassicurava Fai in ogni situazione, facendola sorridere e
sgombrare la mente da ogni ansia e preoccupazione, come quelle che la
stavano opprimendo da quando, con passo incerto, aveva varcato la
soglia dello sfarzoso salone da ricevimento del generale Vandark, un
uomo presuntuoso e pieno di sé, quanto la sua odiosissima e
scintillante di gemme e di diamanti consorte ,Miss Loveday, anche se di
amore lei non ne sprizzava nemmeno un po’!
C’erano anche altre autorità di alto rilievo nel
mondo della marina militare ed oltre, visto che il generale aveva
stretto amicizie anche nel campo politico e finanziario delle isole
circostanti la sua.
Non era stato poi così difficile entrare indisturbati nella
lista degli invitati a quella magnifica festa, grazie
all’ingegno di Yasopp che aveva provveduto a falsificarli per
benino, ma ora il problema era uscirne con quello per cui vi erano
entrati ,e senza lasciare il minimo sospetto negli altri partecipanti,
cosa che, con due professionisti come loro, potevano anche sperare!
Fai strinse di più il braccio di Shanks quando, al tavolo
del buffet, il sergente Don Goile, un sottoposto ma grande amico del
generale Vandark, avvicinandosi a loro e arricciandosi i baffi ben
curati con la mano destra ,ricoperta da un sottile strato di tessuto
bianco e vellutato, disse a entrambi corrugando la fronte sospettoso:
“ Scusate, signori…ma, non mi sembra di avervi mai
visto in nessuna occasione particolare. Eppure, non so
perché, ma i vostri volti mi sono familiari!”
Fai cominciò a deglutire preoccupata, cercando di inventarsi
qualcosa al momento, visto che la coglieva del tutto impreparata:
“ Ci credo, caro sergente, che vi risultiamo
familiari…ci siamo già visti alla centrale di New
Ailande, qualche mese fa, se non vado
errato…uhm…si, esattamente durante la riunione
speciale che vi si tenne, ricordate?”
Chiese Shanks ad uno schioccato sergente che lo guardava a bocca aperta
e gli occhi piccoli e verde smeraldo luccicanti, sbarrati per la
sorpresa, al contrario di una Fai sorridente e orgogliosa per il suo
tempismo( anche se la scusa poco la convinceva!). Intanto, mente i due
si scambiavano uno sguardo complice e pacato, il sergente schioccando
le dita come appena colto da una illuminazione, quasi gli
urlò:
“Ma si, ora ricordo! Oh perdonatemi generale Jordan, avevo
proprio dimenticato il nostro breve ma simpatico incontro!”
E da qui seguì una cristallina risata da parte del sergente,
che cominciò a chiacchierare allegro con uno Shanks ridente
anche lui, ma che più sfrontato non poteva essere nella sua
menzogna!
Quando i due si allontanarono ,ancora sorridenti, dalla sala del buffet
,nella speranza di rivedersi presto, Fai cominciò a
tempestarlo di curiose domande, nonostante il sergente Don Goile non
aveva fatto altro che lusingarla e complimentarsi con lei di avere
accanto un uomo così eccezionale:
“ Generale Jordan? Shanks, tu sei un uomo pieno di
sorprese!”
Le disse compiaciuta e più rilassata alla scoperta di una
buona copertura da parte del suo compagno:
“ Lo so, dolcezza! Ma che ti aspettavi? Che mi presentassi
qui senza aver già un’immagine alle spalle che mi
lasciasse pulito? Beh, ammetto che c’è anche lo
zampino di Occhi di Falco, ma devo dire che “Il generale
Jordan” che ho inventato qualche mese fa per carpire certe
informazioni, mi è valso a qualcosa, dopotutto!”
“Eh si, devo ammetterlo! Questa davvero non me
l’aspettavo! Quindi, non dovrò fare altro che
mantenere in piedi la tua immagine, giusto, capitano…ops,
volevo dire, generale?”
Concluse Fai sogghignando, e stringendoselo ancora un po’
più vicino, in un moto di orgoglio per il suo lato creativo
e quello scenico originale e spontaneo:
“Si, direi proprio di si! E, ricordati: tu sei Viola De
Santis, mia compagna di vita ma anche di lavoro, va bene?”
Le disse scostandole una ciocca di capelli ribelle dalla fronte con il
respiro, e regalandole un sorriso raggiante:
“Si, va bene! Tranquillo, ho capito!”
“Brava la mia piccola bugiarda!”
“ Se è per questo, tu sei peggio di me, in
proposito! Hai ingannato per benino quel pover uomo del
sergente!”
E Shanks scoppiando a ridere divertito:
“Beh, si, lo ammetto! Però, devo dire che, anche
se fa parte della parte opposta, il sergente Don Goile è
davvero spassoso! È uno dei pochi con cui sono riuscito a
legare maggiormente quella sera! Credimi, se non fosse così
onesto per fare il pirata, lo avrei già fra la mia
ciurma!”
E, pensò Fai, sorridendo fra sé e sé,
che poche volte Shanks sbagliava sul conto delle persone, anche se
marines!
“Ora ti presenterò al generale Vandark!
È un uomo odioso, oltre ad essere ricchissimo, ma i suoi
soldi, per il momento, non ci interessano…”
Le spiegò guardandolo truce mentre il generale, bevendo
allegramente dell’ottimo vino, parlava con i suoi colleghi di
lavoro e si divertiva a prendere in giro le cameriere, anche in
presenza della moglie altezzosa, che al contrario, conversava
indisturbata con un giovane uomo che aveva tutta l’aria di
essere un capitano in cerca di un avanzamento di grado, con la
raccomandazione giusta, ovviamente!
“ Quello che dovrai fare, è molto semplice! Dovrai
distrarlo il più possibile che puoi, ma non credo che ti
risulterà difficile con uno come lui! Io intanto mi
intrufolerò nel suo ufficio a cercare la mappa! Allo
scoccare della mezzanotte, guarda in quella
direzione…” e le indicò con un dito una
piccola porta che conduceva verso i piani alti
dell’edificio:”… e dirigiti il
più velocemente possibile verso l’uscita, ma
cercando di non destare sospetti. Infine, andremo a festeggiare con gli
altri sulla nostra nave, e il mattino dopo partiremo verso la nostra
vera avventura!”
Concluse Shanks, portando la fronte su quella di lei e sussurrando le
ultime parole come una potente formula magica,che riuscì a
stregarla:
“ Va bene, ma se poi Cenerentola o il suo Principe Azzurro
non riescono a fuggire via prima o alla mezzanotte in punto?”
Gli chiese sempre sussurrando, e puntando i suoi occhi dritti verso di
lui e fissandolo seriamente preoccupata:
“ In tal caso interverrà il Principe Rosso che
farà suonare l’orologio, ma non
smetterà di far cessare la magia che circonda la sua bella
Cenerentola. E poi, la porterà via ugualmente dalle fauci
dei mostri in divisa!”
A quelle parole, Fai rise divertita e baciandolo sulla guancia ispida,
le disse:
“Allora aspetterò con ansia il mio affascinante
Principe Rosso!”
E lui, sogghignando e baciandole il palmo della mano destra, le
sussurrò:
“A presto mia bella Principessa in Nero!”
E detto questo, scomparve, lasciandola sola a giocare la sua parte, in
mezzo a quel mare di squali in divisa pronti a sbranarla in qualsiasi
momento.
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Capitolo 13 *** Capitolo13: Un gioco da ragazzi(seconda parte) ***
“ E così lei è Viola De
Santis, la compagna e fedele assistente del generale Jordan?”
Le chiese con voce strascinata e che a Fai risultava anche volgare, il
generale Vandark, versandosi l’ennesimo bicchierino di whisky
della serata, ma stranamente sembrava reggerlo quasi al pari di Shanks
con il sakè!
“Si, generale! Jordan mi ha parlato molto di
lei…mi ha detto che è un uomo degno del suo
rispetto e che ha una certa influenza anche in altri ambiti
sociali!”
Gli rispose accavallando di nuovo le gambe e aggiustandosi in modo
distratto i guanti in merletto, mentre Vandark reclinava la testa di
lato e rideva compiaciuto con tono alquanto disgustoso, al parere di
Fai, che continuava a sorridergli educatamente e leggermente
provocatoria, cercando di raddolcirlo un po’ e fargli
dimenticare del tutto Shanks, menzionandolo solo poche volte:
“ Oh beh, mia cara, sa come vanno certe cose in certi ambiti,
come li definisce lei!... Per quanto mi riguarda, cerco di avere tutto
sotto controllo, invitando ogni qualvolta ce ne fosse la
necessità i miei colleghi ed amici
influenti…”
“E, mi dica generale, quale sarebbe questa sera la
necessità più irrevocabile?”
Gli chiese con tono suadente e attorcigliandosi una ciocca di capelli
tra le dita, con l’intento di fargli rivelare qualcosa in
più sul Tesoro degli Avi.
Il generale prima la guardò come se volesse mangiarsela con
gli occhi, facendole provare un brivido di disgusto che fu molto brava
a non manifestare da ottima attrice, e poi sorridendole sbilenco le
disse bisbigliando per non farsi sentire dagli altri:
“In effetti, mia cara De Santis, sono molti dei presenti a
non sapere il vero motivo di questa piccola
festicciola…”
Fai si fece seria, appoggiandosi il viso sulla mano destra, con il
gomito del braccio puntellato sul tavolo avvolto da una tovaglia color
panna, cercando di non manifestare troppo il suo bisogno di sapere di
più:
“ …ho creduto sia opportuno rivelarlo solo ad una
poca cerchia di ristretti, capisce cosa intendo?”
“Certamente, e infatti non volevo essere
inopportuna!”
Puntualizzò fai, facendo la finta offesa, ma questo
provocò immediatamente la reazione del generale che,
gesticolando, le disse per confortarla:
“Oh, no, ma io non l’ho mai neppure pensato, mia
cara! Anzi, credo che la vostra sia una virtù! Sa, io adoro
le donne perspicaci e che cercano di andare sempre a fondo nelle cose!
Su questo, posso aggiungere che lei è piena di questi e di
altri pregi, come l’intelligenza, l’astuzia e la
bellezza ineguagliabile!”
“Oh, la prego generale! Rischierà di farmi
arrossire con tutte queste lusinghe!”
E sghignazzò cercando di non far apparire il gesto di levare
la mano da quelle del generale, più tozze e grandi, che
stava cercando di posarvi un bacio, lei ne era convinta, per niente
leggero, portandosela alle labbra, in un moto elegante e raffinato
insieme.
Lui prima si rabbuiò truce, ma poi rise anche lui
sguaiatamente ,come gli era già capitato in precedenza:
“ Comunque, credo che lei sia una di quelle persone a cui
voglio rivelare tutti i miei segreti, tra i quali quelli del vero
motivo di questo ballo!”
Continuò subito dopo il generale:
“Oh, lei continua a lusingarmi ,generale, dandomi la sua
piena fiducia! Nonostante tutto, noi ci conosciamo da poco!”
“Ma mia cara, per me è come se ci conoscessimo da
sempre!”
“Abboccato il pesciolino dalla pinne dorate!
Hihihi!!”
Pensò ridendo fra sé la piccola volpe corvina,
che da abile piratessa, aveva aspettato il momento propizio per farlo
cadere ai suoi piedi e farlo cantare come un uccellino! Infatti, subito
dopo, con l’intento di sedurla, il generale
cominciò a parlare della sua enorme ricchezza e subito dopo
della famigerata mappa del Tesoro degli Avi. Si pensava, infatti, che
quel tesoro fosse preda, oggi giorni, di molti importanti pirati che
popolavano i sette mari, tra cui il leggendario Shanks il Rosso e la
sua ciurma di pirati, famosi in tutto il Grande Blu. Il generale,
rivelò a Fai, che odiava particolarmente quel pirata, per
lui senza onore e senza principi morali, e Fai a quel punto, non
riuscì a trattenere una smorfia tra l’irato e
l’odioso verso quell’uomo orrendo, presuntuoso e
saccente, che non era nemmeno paragonabile ad un vero uomo come il suo
Shanks, ma poi sorrise ricordando la beffa che entrambi gli stavano
facendo sotto il naso! Vandark continuò a parlare del Tesoro
e dove fosse realmente custodito. Parlò per molto tempo di
un arcipelago molto all’argo del Grande Blu, dove nessun
pirata osasse avventurarsi. Si diceva che i tre Avi stregoni, avessero
al principio infestato quelle acque di mostri terrificanti, tempeste
incessanti ed improvvise, accompagnati dai loro fratelli uragani, e
molti strani ed altri fenomeni che molti consideravano solo dei miti,
ma che in realtà nascondessero fonti di verità
certa, solo per custodirlo dai vari predatori del mare.
Fai ascoltava affascinata, cercando di annotare nella sua mente tutto
ciò che riusciva a carpire sul Tesoro quando,
improvvisamente, allo scoccare della mezzanotte, si sentì un
urlo agghiacciante, dalle note acute tipicamente femminili. A quelle
grida, tutti si voltarono verso la porta dove poco prima Shanks le
aveva indicato, e da lì vide la nobildonna accorrere
frettolosa verso il generale, tanto che per correre ancora
più veloce, si era anche tolta i sandali dorati:
“Si può sapere cosa sta succedendo?”
E la donna, inginocchiata ai suoi piedi, tremante, bianca in volto e
affannata, gli spiegò trepidante e balbettando terrorizzata:
“P-Pirati!”
E a quel debole sussurro, che tutti i presenti riuscirono a percepire
per il silenzio irreale che vi si era creato nella sala, si
sentì un sussulto generale e delle urla terrorizzate, mentre
Fai si impedì di manifestare un’espressione
crucciata e fece finta di essere terrorizzata anche lei ,come il resto
delle oche rivestite di tulle presenti nella sala sontuosa!
“PIRATI?! AL MIO RICEVIMENTO?! COME HANNO OSATO!!”
Urlò irato il generale alzandosi di scatto e precipitandosi,
insieme agli altri ufficiali della marina, tra cui il sergente Don
Goile, verso l’ufficio di Vandark.
Fai, approfittando della confusione generale, senza farsi notare, con
una goccia di sudore che le solcò la fronte, si diresse
,mescolandosi fra gli invitati ,anche lei verso i piani alti
dell’edificio, per soccorrere Shanks, preoccupatissima per la
sua sorte, ma invece di usare la scala, usò la finestra
aiutandosi con una fune che portava nella borsetta, in caso di
necessità!
Quando arrivò in cima, si riparò
perché vide ad un palmo dalla vetrata decorata della
finestra, una sedia che voleva disintegrarla. Quando la sedia ,con un
tonfo sordo, si sfracellò al suolo, si protese verso il
bordo della piccola apertura, ma si ritrovò a pochi
centimetri dal viso perfetto di Shanks, che sorridendole, la
aiutò a salire, mentre nel frattempo, con un calcio, buttava
a terra un marine sbucato dal nulla:
“Fatemi almeno aiutare la mia compagna! E che diamine, un
po’ di cavalleria!”
E con un secondo colpo, mise KO un altro povero sfortunato sottoposto,
ma pur sempre armato:
“Che diavolo hai combinato?”
Gli chiese adirata Fai, aggiustandosi il vestito e componendo
velocemente il suo bastone:
“Beh, diciamo che non è andata esattamente come
volevo!”
Le rispose facendo spallucce e quasi disinteressato della situazione,
facendo sospirare di rassegnazione la povera interlocutrice:
“ Ma, in compenso, ho preso questa!”
E le mostrò entusiasta e trionfante la mappa del tesoro,
contenuta in un antico contenitore in argento, con motivi alessandrini
decorati sulla superficie. A quella vista, gli occhi di Fai emanarono
scintille e con un moto di gioia e trionfo, buttò la braccia
al collo di Shanks, emettendo un gridolino di esultanza, e lo avrebbe
anche ricoperto di baci, se non fosse stato per un gruppo di marines
armati, accompagnati da vari ufficiali, e dall’urlo del
generale:
“NO! LA MAPPA! PRENDETELIIIIII!!!!”
Quel ordine preannunciò l’inizio di un grande
scontro, ma anche se numericamente inferiori, Shanks e Fai se la
cavavano egregiamente! Schiena contro schiena, paravano e scagliavano
ogni colpo, con grande agilità ed astuzia. Nella baraonda
che si creò, ci fu un momento in cui la temibile spada di
Shanks, che fu costretto a sfoderare quando un sottoufficiale gli aveva
puntato uno spadone contro, andò a solleticare allegramente
il collo del sergente Don Goile, mentre quella di
quest’ultimo era in prossimità del suo ventre. Don
Goile lo guardò tra l’ammirato e il terrorizzato,
non riuscendo a credere che un uomo così affabile potesse
essere un pirata, così abile da essere riuscito a beffare
anche lui! Ma bastò uno dei sorrisi più
accattivanti e spavaldi di Shanks a sciogliere la sua paura, e
così, ricambiandolo meno energicamente, il sergente
abbassò l’arma, seguito da Shanks che si
concentrò su un altro meno amichevole nei suoi confronti.
Al contrario Fai buttava giù tutti quelli che le capitavano
a tiro, con elegante ed agilità insieme, un mix
irresistibile per un abile combattente come lei, e Shanks non poteva
fare a meno di sorridere malizioso ad ogni suo movimento, tanto che
quando si trovarono di nuovo spalla a spalla, le sussurrò:
“ Se continui così, dolcezza, mi costringerai a
finirli tutti in un istante, togliendomi il divertimento, prenderti e
baciarti come ho in mente di fare da tempo!”
A quelle parole, Fai arrossì lievemente, maledicendosi con
sé stessa, perché sapeva che Shanks ne sarebbe
stato capacissimo, e scuotendo la testa, cambiò argomento:
“Non è il momento di fare il cretino! Avanti,
andiamocene da qui!”
“Ehi, ma chi è il capitano qui!”
Sogghignò sapendo di esasperarla:
“Shanks!”
Esclamò in preda alla disperazione:
“ Va bene, va bene! In effetti, ho altri programmi per la
serata, oltre a menar le mani!”
E senza darle il tempo di replicare, la prese per mano e schivando
abilmente tutto e tutti (i pochi rimasti in piedi, ovviamente!) scese
frenetico le poche scale che conducevano alla sala del ricevimento, e
tra urla, strepiti e lo sbigottimento generale, tra cui anche quello di
Vandark, che nonostante tutto incitava i pochi uomini rimasti a
fermarli ed a non farli arrivare all’uscita vivi, mentre
l’orchestra suonava una musica molto simile al tango, quasi a
tempo di musica, la coppia di pirati, cominciarono di nuovo a
combattere al centro della sala, sincronizzando ogni movimento e
dandosi una mano a vicenda. Ad esempio, quando Fai vide un marine
armato dietro di Shanks, senza pensarci su, prese la spada del Rosso
fra le mani, si lanciò in un doppio salto mortale in aria,
usando come trampolino di lancio le spalle robuste del suo compagno, e
infilò la spada nel ventre dell’uomo malcapitato,
mentre Shanks aveva preso il suo bastone e lo aveva usato per prenderla
per la vita, mettersela sulle spalle di forza, e scavalcando i suoi
avversari, ripose la sua spada nel fodero, mise Fai a terra e quando la
musica terminò, si esibì in un caschè
davvero mozzafiato, tanto per un po’ di scena e preso dal
momento.
Per poco Fai non scoppiò a ridere, quando la rimise in
posizione eretta, e trascinandoselo via per impedirgli di trattenersi a
picchiare il generale irato al massimo, perché gliene stava
dicendo di tutti colori, corsero a più non posso verso il
porto, riuscendo a seminare con varie scorciatoie, i pochi marines
rimasti, ma comunque seccanti. Alla fine, quando arrivarono al porto,
dove i ragazzi li stavano attendendo con ansia, alcuni facevano
scommesse, altri giocavano a poker, ed altri ancora bevevano e facevano
a botte, su una piccola imbarcazione e contemporaneamente sul Vento
dell’Est, si fermarono con l’affanno, e come molti
anni fa, come ai tempi del loro primo colpo, Shanks e Fai si
guardarono, si sorrisero e Shanks le disse ancora una volta:
“ Visto? Un gioco da ragazzi!”
Rieccomiiiiiiiiiiiiiiii!!! Salve a tutti voi! Innanzitutto, BUON NATALE
A TUTTI QUANTI VOI, lettori e lettrici!! Vi ho regalato questi due
capitoli mozzafiato, e spero tanto che risulteranno di vostro
gradimento!!XDXDXD
Piccole notine a coloro che mi hanno commentato: Maho87 e Laury84!!
Sorella OP, grazie come sempre di avermi regalato il tuo immancabile
commento! Si, il romanticismo non me lo toglie nessuno, però
questi capitoli sono entrambi all’insegna
dell’azione, con solo un pizzico di romanticismo
all’inizio!! XD Spero che ti siano piaciuti e che leggerai
anche il seguito!! Baci baci Fuffy91!!
Laury84 ti ringrazio tantissimo di aver messo la mia ff fra le tue
preferite!!! Questo mi riempie di gioia e sono stracontentissima che ti
sia piaciuta!! Si Shanks piace un casino anche a me e concordo con te
nel dire che è fichissimo!! È anche vero che ho
caratterizzato molto il suo personaggio, e se continuerai a seguire la
mia storia, scoprirai altri suoi lati molto speciali!!!XDXD Da vero
pirata insomma!!!XDXDXD Fai forse è simile a Nami in certe
cose, ma in altre assolutamente no, e te ne renderai conto in
seguito!! Ancora grazie e aspetto i tuoi commenti molto
presto!! Baci baci Fuffy91!!
Big kiss anche a voi altri che seguite ma non commentate (e mi fa
piacere ugualmente!!) !!
Buon Natale ancora e a prestooooooooo!!!
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Capitolo 14 *** Capitolo14: Bacio di mezzanotte ***
Dopo una festa interminabile, tanto che durò fino a notte
fonda, molti si addormentarono sul ponte ancora abbracciati e
sorridenti, oltre ad essere rossi in volto per le molte bevute. Altri
invece, riuscendo miracolosamente a reggersi ancora in piedi ed a non
crollare per la stanchezza, raggiunsero barcollando o appoggiandosi
alle pareti legnose e ruvide, e tra questi c’erano anche
Shanks e Fai. Appoggiandosi l’uno contro l’altra,
improvvisando un ridente abbraccio, dopo una bicchiere ed un altro, una
gara di sakè e un cenone esagerato, erano crollati ed ora
ridevano ancora a crepapelle nel corridoio illuminato dalle lampade del
Vento dell’Est, un po’ per l’alcol e un
po’ al ricordo delle battute e degli scherzi dei loro
compagni ,che avevano come oggetto principale il generale Vandark ( che
Shanks aveva imitato per ben 40 minuti, per far divertire i suoi
amici!) e ovviamente il capitano stesso, come sempre del resto.
“ Mi sa…che hai bevuto troppo, dolcezza!”
Esclamò tra una risata e l’altra Shanks, con una
voce parzialmente lucida:
“ Ma se tu hai bevuto più di me! Ti ricordo che
sei tu il re degli ubriaconi non io!”
E qui nuove risate:
“ Se io sono il re, allora tu sei la regina degli
ubriaconi!”
Si difese Shanks, riacquistando la completa lucidità, visto
che, nonostante le repliche di Ben, lui era diventato davvero immune
all’alcol e i battibecchi con Fai, contribuivano a renderlo
lucido:
“ Ah, e perché, se mi è concesso
dirlo?”
Domandò scherzosa Fai, anche lei lucida; dopotutto era
risaputo che Fai, dopo un momentaneo stato di confusione, ritornava se
stessa in pochi minuti, non per niente superava Shanks quasi sempre in
ogni gara, come quella sera che arrivò seconda per un solo
bicchiere, proclamando vincitore il suo capitano. Ora era solo ubriaca
di risate e del profumo indescrivibile del suo adorato Rosso, che
spesse volte, quella sera, l’aveva stretta tra le braccia
mentre parlava, raccontava,sorrideva e rideva con i loro compagni,
coinvolgendola in ogni argomento e divertendosi tutti insieme. Si, era
stato davvero un trionfo memorabile, che avrebbe ricordato per sempre:
“ Beh, mi sembra logico, dolcezza! Accettando di diventare la
mia donna, hai anche ereditato il titolo di regina di tutti gli
ubriaconi o se preferisci, intenditori di sakè, birra,
vino… di tutti i mari, compreso il Grande Blu,
ovviamente!”
“Ovviamente!...Oh, beh, forse allora ho commesso uno
sbaglio…forse ho sbagliato accettando la tua
proposta…si, credo proprio di si!”
Concluse sorridendo sorniona, portandosi qualche passo avanti a Shanks,
che con un sorriso da maniaco dei sette mari dipinta sul volto, la
prese per un braccio e la imprigionò di nuovo tra le sue
braccia, portando i loro visi a un millimetro di distanza, con il
respiro che le solleticava le labbra rosse e morbide contro le sue, che
non osò ancora baciare, non ancora almeno!
“ E così, pensi di aver commesso uno
sbaglio?”
Le chiese retorico e stando al gioco, con un tono seducente nella voce
profonda:
“ è quello che ho detto!”
“ Ti consiglio di rimangiartelo, ora che sei in
tempo!”
“ E perché mai dovrei farlo? Sarebbe oltraggiare
il mio pensiero!”
“ Beh, meglio oltraggiare il tuo pensiero, che subire una
tortura da me per quello che hai detto!”
“ Sei un tiranno! Tiranno e perverso!”
Lo accusò trattenendo a stento una risata e mordendosi le
labbra per impedirselo:
“ Se posso scegliere preferisco essere sadico! E in quanto ad
essere un tiranno, beh sono già un capitano, mi alzi di
grado e mi rendi ancora più importante e del
resto…adoro essere temuto!”
Concluse Shanks zittendola e facendola definitivamente ridere di nuovo,
coinvolgendola con la sua risata contagiosa. Quando le risate finirono,
i due si guardarono negli occhi seri, perdendosi l’uno negli
occhi dell'altra, creando intorno a loro un silenzio irreale e quasi
insostenibile:
“ Davvero sei pentita di essere la mia donna?”
Chiese tutto ad un tratto Shanks, facendola sussultare visibilmente e
contro di sé:
“ Ma no, certo che no! Stavo solo scherzando, non
preoccuparti! Non mi è passato nemmeno per la mente una cosa
del genere! Anzi, se devo essere sincera, essere la tua donna
è la cosa più bella che mi sia potuta
capitare!”
Quelle parole pronunciate in un modo così sentito ed
accompagnate dolcemente dalla carezza di una sua mano tra i capelli e
percorrendo i contorni del suo viso, gli riempirono il cuore di fiducia
e di calore verso quella donna così straordinaria e
meravigliosa ,anche nel suo modo di essere, autoritaria, decisa,
avventurosa, ribelle, a volte romantica e persa nel suo mondo di
dolcezza, di sogni e speranze, come quelli dei bambini e un
po’ come lui, del resto! E poi…era così
bella, a volte quasi da sembrare irreale! Ci si sarebbe perso in quegli
occhi azzurri come il cielo sereno, inebriato del suo profumo di donna
e annegato nel calore che sprigionava il suo corpo perfetto. Ormai era
inutile negarlo, oltre a desiderarla, la amava da morire, forse
più della sua stessa vita, e questo da un lato lo spaventava
ma dall’altro questa nuova consapevolezza, questo nuovo
sentimento sembrava riempirgli l’anima e il cuore folle e
ribelle. Le aveva detto molte volte “ mi piaci”, ma
mai “ ti amo”. Lui, come affermava Ben, non era
tipo da trattenere i suoi sentimenti dentro di sé, purtroppo
non riusciva a non esternarli, altrimenti o si sarebbe ammalato o
sarebbe impazzito!
Ma nonostante ciò, Shanks non si sentiva ancora pronto per
dirle una cosa così importante e così, mentre Fai
lo guardava interrogativa e preoccupata per il suo mutismo, ma
seguitava ad accarezzarlo, cercando di tranquillizzarlo, la
guardò dritta negli occhi azzurri come il mare di
mezzogiorno e proprio mentre Fai socchiuse la bocca per pronunciare il
suo nome, Shanks colse l’occasione per catturarla in un bacio
appassionato ed intenso, trasmettendole tutto il suo amore e pensando
nel frattempo, innamorato perso:
“ Ti amo da morire, Fai!”
Dopo quel bacio mozzafiato, Fai, con gli occhi lucidi, la bocca
più rossa e piena e le guance arrossate, sussurrò
confusa, stupita e stupendamente meravigliata e felice:
“ Shanks…”
“ Buonanotte, Fai!”
E lasciandola nei pressi della sua camera, Shanks si rifugiò
nella sua cabina e appena chiusa la porta con un tonfo sordo,
appoggiandosi con la schiena contro la porta, e accarezzandosi
estasiato le dita sulle labbra calde e umide per il bacio di poco
prima, si coprì il viso con la mano e scivolò
seduto sul pavimento, illuminato solo da una pozza di luce lunare
penetrata dagli oblò e portandosela poi nei capelli
sussurrò ad alta voce:
“Che idiota!”
BUON ANNO A TUTTI AMICI E AMICHE DI OP!!! Si, sono stata molto
sentimentale stavolta, ma vedo che i capitoli di questo genere vi
attirano molto!! Spero vi sia piaciuto allora! XDXD Ma tranquilli a
tutti gli amanti dell’azione, ci sarà sicuramente
anche quella nei prossimi cap!!XDXDXD Un bacione speciale alle mie
critiche preferite ed uniche, maho87, alias Sorella Op XD e Laury84!!!
NpL: Grazie tantissimo per i tuoi commenti immancabili! Si, Nami e Fai
si distaccano molto caratterialmente ,come hai potuto notare e noterai
anche in seguito, ma tranquilla, non ti dirò:” Te
l’avevo detto!”XD è anche vero che il
generale Vandark è stato molto divertente in certi casi, ma
era così che volevo farlo apparire,diciamo, meno pauroso
anche nella sua comica autorità!! XD Mi raccomando, aspetto
come sempre il tuo ansioso commentino e auguri di buon 2008!!
Baci baci dalla vostra Fuffy91 e buon anno ancora a tutti voi!!
Ciaooooooooooo e a prestoooooooooo!!!XDXDXD
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Capitolo 15 *** Capitolo15: Un TI AMO stravagante! ***
Il giorno successivo quella importante notte, Shanks cercò
di evitare in tutti i modi Fai che, da parte sua, si era addormentata e
svegliata su di giri e felice come mai in vita sua. Quel bacio da capo
giro che il suo Rosso le aveva così generosamente regalato,
le aveva lasciato dentro una sensazione di benessere e calore che le
incendiava le vene e le conferiva un leggero colorito rossastro sulle
guance candite.
Il suo fu un “buongiorno” carico di
entusiasmo e sorridendo e canticchiando, preparò il
caffè a tutti, offrendone una tazza ciascuno, e accese anche
una sigaretta a Ben mentre trotterellava sul ponte allegra. I membri
della ciurma le rivolgevano sguardi tra il preoccupato e il contento,
contagiati dal suo sguardo adorante più del solito e
incantati dalla sua felicità improvvisa.
“ Secondo voi le è successo qualcosa?”
Chiese Yasopp rivolto a Luky e a Ben che aveva ancora la sigaretta
intatta tra le labbra:
“ Mah…si sarà comprata un vestito
nuovo, o magari è contenta per il risultato della
missione!”
Ipotizzò Luky massaggiandosi il capo con un cosciotto mezzo
mangiucchiato, soprappensiero:
“ No…io credo che Shanks l’abbia
baciata…seriamente, intendo!”
Esclamò come se stesse dicendo le previsioni del meteo,
sicure ed ovvie, mentre gli altri due lo guardavano in contemporanea e
da qui ebbero due reazioni diverse: Yasopp cominciò a ridere
a crepapelle ripetendo “ Giusto, giusto! Non ci avevo
pensato!”, mentre Luky si rosicchiava, con le lacrime agli
occhi per la disperazione, rosso in viso per la sorpresa e la collera
della scoperta, quasi in modo nevrotico e rabbioso il suo amato
cosciotto di pollo e esclamando “No! La mia
piccola…la mia piccola Fai nelle mani di
quell’idiota pervertito…Noooo!!!”.
Shanks si fece vedere pochissime volte quel giorno, comportandosi da
vero vigliacco pentito, evitando di chiarire con Fai
dell’evento memorabile dell’altra notte, quindi non
si immaginava nemmeno della sua contentezza, ma in compenso del suo
sguardo deluso e quasi disgustato.
Si era alzato prestissimo e aveva comunicato a tutti, con una faccia
terribile, da uno di quegli uomini tormentati e che aveva passato una
notte in bianco, che la ciurma interpretò come sintomi della
sbornia, tranne Ben ovviamente, che però evitò di
avere con lui un chiarimento, lasciandogli i suoi spazzi, che si
dovevano preparare a salpare. Così il Vento
dell’Est partì verso la sua importantissima meta:
il Tesoro degli Avi!
Da quel momento in poi, Shanks sparì dalla vista di tutti. A
pranzo, fai cominciò a preoccuparsi, visto che Shanks aveva
detto a Jack che quel giorno non avrebbe pranzato affatto, e che
avrebbe sgranocchiato qualcosa più tardi. I suoi compagni
cercarono di tranquillizzarla, ormai troppo abituati a vederla
così felice. Finché Ben, al momento del dolce, le
disse:
“ Perché non vai nella sua cabina? Per vedere
almeno come sta!”
Suggerì il vice capitano, lasciando a metà la
fetta di torta al cioccolato, la preferita di Shanks, pensò
innamorata e rammaricata Fai, e con un cenno del capo e un sorrisino
tirato, rivolto a Ben, si fece dare una fetta da Jack e si
avviò cercando di riscuotersi, nella cabina del suo adorato
capitano.
Con un sospiro profondo, Fai spalancò la porta senza
pregarsi di bussare, come al suo solito, e quello che vide la
sconcertò: Shanks non c’era!
“ Ma come?! Credevo di trovarlo alla scrivania! E
invece…”
Avanzando quasi timorosa, appoggiò senza il minimo rumore il
piattino contenente la fetta di torta destinata al suo Rosso, sulla
scrivania in perenne disordine a cui si aggiungeva anche il cilindro
d’argento e decorato pomposamente, ma ancora chiuso e
sigillato.
Distolse lo sguardo dall’oggetto della loro vittoria, e solo
allora sentì lo scrosciare dell’acqua che
proveniva ovviamente dalla vasca da bagno che si stava riempiendo.
Così, con un sorrisino che non preannunciava nulla di buono,
si avvicinò con passo felpato alla porta del bagno e con
decisione la spalancò di scatto, facendo sussultare Shanks
completamente immerso nell’acqua schiumosa e calda.
Avvolto dai vapori profumati e fumanti, con un braccio a penzoloni sul
bordo della vasca bianca di marmo, i capelli umidi e rossi
più del possibile che gli ricoprivano in ciuffi ribelli il
bel volto virile, abbronzato e ricoperto da quelle tre cicatrici
sull’occhio destro, che con sguardo preoccupato e sconvolto,
gli bisbigliò con voce impastata e con una punta
d’imbarazzo:
“Ciao, Fai!”
“Ciao, Shanks!”
Esclamò con più decisione e con voce
più udibile Fai, avanzando verso di lui minacciosa e
sedendosi all’ultimo secondo su una sedia vicino al
lavandino, scostando dolcemente i vestiti di Shanks e accavallando le
gambe e incrociando le braccia con un moto di sicurezza, che Shanks in
quel momento invidiò.
“ Beh, allora! Che succede?”
Gli chiese distogliendolo dai suoi pensieri, mentre percorreva con lo
sguardo la sua figura bella e autoritaria, soffermandosi sui
particolari bianchi e brillantinati sul suo vestitino azzurro, lo
stesso che si provò il giorno in cui si misero insieme.
“ Niente!”
Sussurrò ancora poco convinto e con voce bassa, smuovendo
l’acqua muovendosi agitato e a disagio:
“Come sarebbe a dire “niente”?
è tutto il giorno che mi stai evitando, e sinceramente non
capisco il perché!”
A quell’esclamazione Shanks la guardò dritta negli
occhi azzurro intenso, facendola sussultare per l’improvviso
cambio di atteggiamento, soppesando ogni sua parola, incredulo ma con
più decisione negli occhi scuri.
“Davvero non lo sai?”
Le chiese con voce più calda e forte, mettendoci anche
quella nota melodiosa che solo Fai riusciva a percepire e che la faceva
sempre un po’ rabbrividire, anche ora, in quel bagno caldo e
profumato di menta:
“ Si.”
Gli rispose con meno decisione e cominciando ad appurare dove si
trovavano realmente e in quali condizioni si trovava Shanks, ma si
impose di non arrossire e di non distogliere lo sguardo dal suo, adesso
più intenso.
Shanks appoggiò la testa all’indietro, contro la
parete e sospirando come togliendosi un peso dal cuore e sorrise per la
prima volta da quella giornata iniziata così cupa per lui:
“ Fai…sei arrabbiata con me?”
Le chiese, ponendole l’interrogativo di cui da ieri notte
temeva la risposta, ma stranamente ora si sentiva più
tranquillo nel pronunciarlo così sereno, mentre Fai,
intanto, lo guardava in modo interrogativo non riuscendo a capirlo:
“ No, certo che no! Perché mai dovrei
esserlo?”
“ A causa di quello che è successo ieri notte,
quando ti ho…”
Ma non riuscì a terminare la frase che gli morì
in gola e arrossì lievemente, in modo quasi impercettibile:
“ Quando mi hai baciata?”
Chiese retorica Fai e sorridendo, cominciando a capirci qualcosa,
finalmente, e forse più di quanto si aspettasse:
“ Si.”
E questa volta Shanks fu di nuovo meno deciso nel rispondere in un
sussurro e arrossendo un po’ di più, al ricordo di
quel bacio mozzafiato da entrambe le parti.
Fai, accennando ad una risatina, si alzò dalla sedia e gli
si avvicinò lentamente, mentre lui la seguiva ad ogni passo
con lo sguardo. Si inginocchiò accanto a lui e
appoggiò la testa corvina sulla sua spalla sospirando e
socchiudendo gli occhi sorridente, mentre Shanks sbatteva gli occhi
incredulo e irrigidito; quella situazione non era normale, anzi, non
era assolutamente normale!
Si sentiva così inerme di fronte a lei, imbarazzato, visto
che era completamente nudo nella sua vasca da bagno, ma fortunatamente
ricoperto dalla schiuma. Proprio mentre stava per rivolgerle la parola,
per rompere quel assurdo silenzio, Fai lo precedette dicendo tranquilla:
“ Shanks, a me non ha dato fastidio che tu mi abbia baciato
con più passione, anzi, al contrario!”
Quelle parole risultarono come un balsamo per i suoi nervi tesi, e i
suoi pensieri negativi su quello che aveva fatto la sera prima,
scomparvero all’istante, facendolo tornare più
sereno e tranquillo.
Come segno di ringraziamento, cominciò ad accarezzarle i
capelli corvini con la mano asciutta e calda, facendola mugugnare
contenta e rilassata, come una gattina sazia. Poi accostò la
bocca al suo orecchio e le sussurrò:
“ Quindi non ti darebbe fastidio nemmeno se ti baciassi di
nuovo, come ieri?”
E lei ,sorridendo ancora di più e godendosi le sue carezze e
il calore del suo corpo caldo e profumato, gli rispose ancora con gli
occhi socchiusi:
“ No, non mi darebbe fastidio! E ti dirò di
più, potrai farlo ogni volta che vorrai, senza esagerare
però!”
E risero insieme, di nuovo vicini e felicemente innamorati.
“Ti sei lavato i capelli?”
“No, non ancora! Stavo per farlo, prima che tu entrassi come
una invasata!”
“ Io non sono un’ invasata!”
“ Si che lo sei!”
“Uff! Sei monotono!”
E scoppiarono di nuovo a ridere:
“ Dai dammi la boccetta!”
Esclamò Fai, sorridendo birichina:
“ Perchè? Cosa vuoi farmi? Comincio a
preoccuparmi, dopotutto, non posso muovermi!”
E espose la sua situazione, alzando un ginocchio dall’acqua,
ma gliela dette lo stesso, stando al gioco, curioso:
“ Ora stai fermo!”
E cominciò a lavargli i capelli, massaggiandogli il capo e
lisciandogli quei ciuffi ribelli che tanto le piacevano in lui. Poi
glieli risciacquò e gli scoccò un sonoro bacio
sulla fronte, soffermando gli occhi sul suo petto ampio e scolpito, che
si intravedeva di più sotto il sottile strato di
bagnoschiuma bianco. Senza cedere a esplicite tentazioni, si
rialzò, si sistemò la gonna del vestito e con un
sorriso fece per andarsene e lasciarlo finalmente alla sua privaci, ma
prima che potesse uscire, Shanks la fermò, facendo il gesto
di alzarsi, ma si ricordò in che condizioni si trovava in
tempo e si immerse di nuovo nell’acqua profumata e le disse,
ridacchiando per la figura che avrebbe fatto se si fosse girata prima
del suo richiamo:
“ Dolcezza, aspetta non scappare ancora!”
E lei confusa, si avvicinò di nuovo a lui incoraggiata dal
suo sorriso accattivante, ma non si inginocchiò e rimase a
qualche centimetro di distanza da Shanks che, un po’
dispiaciuto, allungò il braccio, le afferrò il
polso e la strattonò in acqua, cominciando a ridere come un
matto, in completa contraddizione con il riguardo e il pudore che aveva
dimostrato poco prima. Ma dopotutto, se non fosse così, non
sarebbe Shanks!
“Ma sei scemo con la S maiuscola, allora, vero?”
Gli chiese mentre annaspava e si stropicciava gli occhi strettamente
chiusi per l’acqua insaponata:
“ Può darsi, chi lo sa!”
E da qui, nuove risate che lo fecero tornare completamente in
sé:
“ Basta! Sono stufa! È finita davvero, sta
volta!”
Ma non ne era davvero convinta, visto che ricominciò a
ridere a crepapelle contagiata dalla risata sincera di Shanks, che le
faceva così bene!
“ Eh, no, mi dispiace tesoro, ma…”
E quando riuscì finalmente a riaprire gli occhi azzurri, si
trovò a pochi millimetri di distanza dal viso di Shanks,
mente il suo era tutto gocciolante, insieme ai capelli e al vestito
nuovo, che tanto le piaceva:
“ …tu sei mia, ormai, dolcezza! Mia per sempre, e
non ti lascerò mai a nessuno. Dopotutto…te
l’ho anche promesso, e io mantengo sempre le promesse
date!”
Ci fu un momento di silenzio, dove si sentiva solo il gocciolio delle
gocce che cadevano dai capelli zuppi di Fai, ora più di
Shanks. Fino a quando, quest’ultimo, si avvicinò a
lei impercettibilmente e la baciò con una dolcezza infinita
che la fece completamente sciogliere tra le sue braccia che la stavano
avvolgendo lentamente. Poi il baciò divenne più
intenso e a Fai sembrò di vivere un sogno e di galleggiare
in una nuvola dorata. Anche Shanks era coinvolto al massimo in quel
bacio, cercando di trasmetterle tutto il suo amore. Quando il bacio
finì, Shanks le sussurrò incapace di trattenersi
oltre:
“Ti amo, Fai!”
All’inizio sembrò che non avesse capito, e
così Shanks sorridendo, le ripeté ancora:
“ Si, hai capito benissimo! Io ti amo, dolcezza! Ti amo, ti
amo, ti amo da impazzire!”
E la baciò ancora e ancora, in baci veloci ma intensi e
sentiti al massimo. Fai, realizzando finalmente quello che le aveva
appena detto e ripetuto, lo abbracciò intensamente,
dimenticando che era completamente nudo, felice e bagnata al massimo.
Sorridendogli sinceramente felicissima, lo baciò a sua volta
non staccandosi fin quando il bisogno d’aria fu imminente, e
gli sussurrò a sua volta:
“ Anch’io! Anch’io, ti amo, da
morire!”
Quando il battito dei loro cuori all’unisono tornò
quasi a livelli normali, Fai sciolse il loro abbraccio, gli sorrise
dolce e si alzò gocciolante dall’acqua divenuta
quasi tiepida. Aveva perso la condizione del tempo da quando erano
rimasti abbracciati a contemplare il loro respiro irregolare dopo la
fugace ed inaspettata confessione. Fai si chinò a baciare la
fronte a Shanks che socchiuse gli occhi a quel tocco gentile ma
infuocato, e subito dopo uscì dalla vasca, prese tra le mani
un asciugamano lindo e pulito e scagliandone un altro a Shanks, che lo
afferrò al volo, gli disse:
“ Vado in camera mia! Ci vediamo più tardi, va
bene?”
“ Ok, dolcezza! Ah, tesoro…”
“ Va bene, però ora non esagerare con questi
vezzeggiativi!”
Esclamò un po’ accigliata e girandosi di nuovo a
guardarlo mentre si asciugava i capelli zuppi:
“ Dopo vorrei vedere con te la mappa. Ho scoperto qualcosa di
molto interessante!”
Disse Shanks ridacchiando e sorridendole incurvando le labbra in quel
modo che la incuriosiva più delle parole. Sorridendogli di
rimando, senza dire una parola e strascicando un
“ok” richiuse la porta e sgattaiolò
contenta più di quella mattina appena alzata dal letto, via
dalla cabina del suo amore, pensando allegra e felicissima:
“ Mi ama, mi ama, mi ama…allora non le piaccio
solamente, è un sentimento più profondo il suo!
Che bello, mi ama, mi ama, Shanks mi ama!!!”
ALLORAAAAAAAAAAA!!!??? Niente male vero!!?? Romanticismo anche in
questo capitolo, ma anche con una punta di mistero!!XDXD ringrazio
tutti quelli che leggono con passione e pazienza i miei cap, e
soprattutto un saluto speciale a Laury84, con i suoi commenti
immancabili e i suoi suggerimenti, ed inoltre alla mia carissima
sorellina OP!!!! Un bacione ad entrambe e un saluto e un mega
kississimo anche a voi, lettori e lettrici di “ IL TESORO
DEGLI AVI” !! Vi prometto che nel prossimo metterò
da parte un po’ il romanticismo e sarà tutto
all’insegna dell’action e di nuovi misteri da
scoprire!! Ciao ancora a tutti!! Baci baci Fuffy91!XDXDXD
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Capitolo 16 *** Captolo16: Misteri svelati e pericoli all'orizzonte ***
Dopo essersi asciugata per benino e cambiatasi da capo a piedi, Fai si
diresse quasi volando per l’impazienza nella cabina del suo
amato capitano. Tutta contenta, come di consueto, prima di aprire la
porta, fece un grande e profondo sospiro per placare, almeno in parte,
il suo cuore gioioso dopo quelle tre semplici parole, “io ti
amo”, pronunciate intensamente dal suo unico vero amore, e,
passandosi entrambi i palmi delle mani sulla gonna in jeans scuro e
aggiustandosi accuratamente la sottile spallina del top aderente e
scollato, di color verde smeraldo, decise finalmente di entrare, senza
curarsi di bussare, ovviamente!
Quando spalancò di poco la porta, Fai vide Shanks, ancora in
accappatoio bianco, a gustarsi la fetta di torta che gli aveva portato
poco prima e che aveva appoggiato delicatamente sulla scrivania, ed
era proprio lì che si trovava il suo adorato Rosso, con lo
sguardo contemplativo su qualcosa di giallastro, un documento
apparentemente di data antica…non c’era alcun
dubbio: era la mappa degli Avi!
“ Uhm, certo che è strano! Di tutte le cose che ho
visto, questa le supera di gran lunga tutte!”
“ A cosa ti riferisci?”
Gli chiese Fai, con un sorriso, mentre Shanks con la forchetta in mano,
stava ingoiando un altro pezzo di torta al cioccolato e
contemporaneamente, con lo sguardo, la guardava come se
l’avesse scambiata per un boccone della torta in questione:
“ Deve essere una cosa davvero sconcertante, visto che
è da mezz’ora che sono via e non hai ancora finito
di mangiare la tua torta preferita e, tra l’altro, sei ancora
in accappatoio!”
“ Come se la cosa ti disturbasse!”
Esclamò malizioso Shanks, voltandosi di nuovo con un sorriso
verso l’oggetto della sua precedente attenzione e portandosi
alle labbra un altro goloso boccone. Fai, sorridendo e imporporandosi
leggermente le guance di un tenero rossore, si avvicinò
senza protestare verso Shanks, e quando scorse con lo sguardo verso la
scrivania, vide una cosa che la sconcertò. Infatti,
sgranando i suoi grandi occhi azzurri, vide una cosa incredibile; come
sospettava era la mappa che Shanks stava studiando con tanta
avidità e sconcerto che ora lei riusciva perfettamente a
capire, ma non era una semplice mappa, con dei disegni, una rotta
tracciata da seguire e una croce ad indicare il tesoro.
I disegni citati erano reali, tutto era in movimento su quel pezzo di
carta ingiallito ma che nell’insieme era strepitoso nella sua
magia. La rotta era tracciata al momento e cambiava, come un serpentino
strisciante, in continuazione, infrangendo le onde del mare che si
muovevano realmente, di un tenero colore azzurro, come quello reale; le
isole erano anch’esse come quelle reali, nelle fattezze e
dalle forme più svariate, ma di esse non vi era indicato il
nome; ma cosa più sorprendente, era che il loro stesso
galeone era riprodotto su quella strana mappa, con tanto di nome
scritto con inchiostro nero e una scritta tutta particolare ed
elegante: Vento Dell’Est!
“è, è …”
“Non provare a descriverlo! Ci ho provato in tutti i modi, ma
sembra che nessun aggettivo inventato in questo mondo, basti per
definirlo!”
Le disse Shanks, con voce calma ed incolore, ingoiando un altro pezzo
di torta ed osservando affascinato il movimento della sua piccola
bandiera nera sulla cima del suo piccolo galeone in miniatura:
“ Ma,
sembra…tutto…così…reale!
Insomma, come è possibile! È assurdo, non
può esistere una mappa del genere!”
“ è quello che ho detto anch’io. Ma,
sfortunatamente, ce l’abbiamo davanti agli occhi la prova che
una cosa del genere, effettivamente, esiste!”
“ Ma se è così, allora complimenti al
navigatore che l’ha disegnata o creata!”
“ Già, doveva essere un pazzo da legare per
inventarsi una mappa del genere, a mio parere!”
“Perché dici questo?”
Chiese perplessa Fai ad uno Shanks indifferente a quello che vedeva:
“ Perché, a te sembra sano di mente uno che
disegna o crea, come dici tu, una mappa di questo tipo!
Però, in fin dei conti, è divertente!
Guarda, ci sono anche i gabbiani!”
“Dove?”
E Shanks ridendo alla reazione della sua compagnia, le disse
scoccandole un bacino sulla guancia:
“Ti stavo prendendo in giro, dolcezza!”
E da qui nuove risate, che non contagiarono bensì, fecero
alterare Fai che, con un pugno dietro la testa, non cessò
comunque la risate di Shanks, che sembrava non aver recepito il colpo
subito!
“ Scemo, e scema anch’io che ti credo
pure!”
Imbronciata ed incrociando le braccia sbuffando contrariata,
guardò di nuovo perplessa la mappa in movimento:
“ Shanks…”
Chiamò ad un certo punto Fai:
“Dimmi, cosa c’è dolcezza?”
“ Non trovi strano, a parte tutto il resto, che su questa
mappa non ci sia il punto che ci interessa!”
“Sarebbe?”
Chiese incuriosito Shanks e tornando serio per un attimo:
“Dov’è il punto dove si trova il tesoro?
Guarda…”
Gli disse Fai, portando una mano candida e dalle dita affusolate sul
foglio ingiallito e magico, toccando quel mare in miniatura ed animato,
ma non sentendolo realmente al tatto, come se non esistesse veramente
come lo vedeva lei, come se fosse incorporeo, ed in verità,
era incorporeo!
“…non c’è, da nessuna
parte!”
“è vero, hai ragione! Non ci avevo fatto caso
prima! Tra l’altro, a guardarlo bene, sono segnate solo le
cose che conosciamo: la nostra nave, il mare, Zama …ma il
nome delle isole da esplorare? Dove sono?”
“è vero anche questo! Ah, Shanks guarda, guarda
più da vicino…il Vento dell’Est, non ti
sembra che, che si muova!”
“Dici come le onde del mare?”
Disse Shanks portandosi più vicino alla mappa e concentrando
la sua attenzione sul suo galeone, ed in effetti, doveva ammettere che
si muoveva come nella realtà infrangeva le onde del mare e
seguiva indisturbato una rotta provvisoria.
“Incredibile, hai ragione tesoro! Che
storia…”
“E adesso? Come faremo a trovare il tesoro con una mappa
indecifrabile come questa? Non siamo nemmeno sicuri che sia questa!
Magari è una copia!”
Shanks la guardò perplesso ed incredulo, alzando un
sopracciglio rossastro scettico e abbozzando un sorriso divertito:
“Una copia?”
“Si! A questo punto…tutto è
possibile!”
“ Di questa mappa?”
“Si!”
Esclamò esasperata Fai, ma poi allo sguardo scettico di
Shanks, unito al divertimento, si rispecchiò prima nei suoi
occhi, poi osservò di nuovo la mappa, e sorrise divertita
anche lei, portandosi una mano verso la tempia e massaggiandola:
“Ok, credo di essere ufficialmente sconvolta!”
“Benvenuta nel club! Vorrei tanto poterti consegnare la
spilla di benvenuto e un mazzo di fiori di campo ,come ogni giovane
marmotta che si rispetti, ma credo che per il momento, dovrai
accontentarti di un semplice applauso di augurio…ops
dimenticavo che non posso!”
E così dicendo, ridendo come un matto, accompagnato da Fai,
quest’ultima aggiunse:
“Allora, mi accontenterò di un abbraccio, che ne
pensi?”
“Solo? Dove è finito il tuo senso del
ricatto?”
“Credo che per il momento, sia andato in vacanza!”
“Spero in una bella località!”
“Si, certamente! Tutta sole, spiaggia, mare!”
“Già, perché noi ci troviamo in alta
montagna in questo momento!”
“ Si, a bere cioccolata calda con quaranta metri di neve
fuori!”
“Ma intanto abbiamo a disposizione un bel gioco per passare
il tempo, vero?”
Le disse incurvando gli angoli della bocca in un sorriso alla sua
espressione ancora sorridente ma incredula, e ridendo come un pazzo, le
disse togliendole ogni dubbio:
“ La caccia al tesoro!”
E qui nuove risate:
“Già chissà dove si
troverà!”
Dopo altri scoppi di risa, Fai ,seria, gli disse preoccupata:
“ Seriamente, Shanks! Credi che tutto quello che abbiamo
fatto fino adesso sia inutile? Che la nostra nuova avventura insieme,
debba finire prima di cominciare?”
“E chi ha detto che debba finire?”
Gli rispose con una contro risposta Shanks, portandosi più
vicino a lei, come di suo solito, tranquillo e sorridente:
“ Ma, Shanks, sulla mappa non…”
“Tranquilla, dolcezza, un passo alla volta! E va bene, non
c’è il punto dove trovare il tesoro, non ci sono i
nomi delle isole sul quale approderemo, non c’è
uno straccio di indicazione da seguire, le cose si muovono come anche
il nostro galeone apparso misteriosamente, ma invece di vedere le cose
che non ci sono, vediamo invece le cose che ci sono, no?!”
E accarezzandole la guancia, mentre Fai lo guardava ipnotizzata dalla
sua bocca, i suoi occhi e la sua dolce carezza sulla pelle, le prese la
mano, facendo scivolare la sua lungo la spalla, il braccio, il polso ed
infine arrivare a quella più piccola e candida di lei, e la
condusse di nuovo verso la scrivania e, sedendosi sulla comoda sedia,
se la trascinò sulle ginocchia, facendocela accomodare
allegramente, ignorando le sue deboli proteste:
“Non sbuffarmi nelle orecchie! Allora,
vediamo…c’è una rotta,almeno quella
c’è!”
“Si c’è, ma guarda cambia in
continuazione!”
“Uhm…”
Ci fu un attimo di silenzio, dove Shanks, con un espressione seria che
Fai non gli aveva mai visto prima, facendolo sembrare ancora
più bello, cercando di distrarlo accarezzandogli dispettosa
i ciuffi ribelli e rosso acceso sulla fronte e che gli ricadevano anche
sulla tempia coperta e gli occhi attenti e nascosti, a un certo punto
li vide risplendere di un lampo di luce, come se avesse avuto
un’illuminazione:
“Trovato!”
Esclamò, infatti, subito dopo, soddisfatto:
“Cosa?”
Sussurrò appena fai, troppo stregata da lui e dal suo
profumo inebriante:
“ Ho capito come funziona il meccanismo! Guarda attentamente
quest’angolo, non ti sembra che ci sia qualcosa di
strano?”
Le disse puntando l’angolo destro della mappa e indicando
un’isola poco distante sulla mappa, ma lontana dalla
realtà:
“ No, non mi sembra!”
“Osserva meglio!”
La incitò Shanks sorridendo. Fai ascoltò il suo
suggerimento e accostandosi di più verso la mappa, vide che
l’isola a poco a poco si ingrandiva! Strizzò gli
occhi azzurri incredula e quando li riaprì,
l’isola si era ingrandita in lunghezza di ben tre centimetri!
“ è diventata più grande in
latitudine!”
Ma Shanks scosse la testa in segno di diniego, meravigliandola:
“Ma si, è così! Ne sono
certa!”
“Sembra ingrandirsi, ma in realtà non è
così!”
Fai, esasperata ma non incline a cedere, osservò ancora
meglio e questa volta notò un particolare che prima non
aveva considerato:
“No…non è l’isola ad
ingrandirsi…”
E porgendo lo sguardo a Shanks, continuò:
“ …siamo noi che ci avviciniamo!”
E Shanks questa volta sorrise compiaciuto e annuì
soddisfatto:
“Esatto!”
“Ma allora, questo vuol dire che…”
“Più andiamo avanti e più scopriremo
nuove cose e arriveremo al tesoro! Si, esattamente!”
Questa volta fu Fai a sorridere entusiasta e abbracciandolo
calorosamente, gli urlò quasi, al limite della gioia:
“Evviva! Allora c’è ancora una
speranza!”
“ Si…e più di una, dolcezza!”
E scostandola dolcemente da lui, le disse sorridendo:
“Vedrai! Vivremo un’avventura fantastica e insieme
conquisteremo un tesoro leggendario!”
“ Come il One Piece!”
“Quasi…ma lo supera di poco,
però!”
E da qui risate allegre e leggere:
“ Oh, Shanks!”
“Cosa c’è, piccola?”
Le chiese incantato dal suo sorriso e stregato dal suo calore, dal suo
viso, dai suoi occhi, dal suo profumo di donna…da lei!
“ Sono così felice! Vedo tutti i miei sogni
realizzarsi e non mi sembra vero!”
“Già…anche a me!”
Ci fu un momento di silenzio, in cui i due innamorati si guardavano
seri e si rispecchiavano, con il cuore che batteva a mille,
l’uno negli occhi dell’altra, immergendosi in un
mondo ovattato, dove non esistevano altro che loro due.
Fai cominciò ad accarezzargli di nuovo i capelli, lambendo
quelle lingue di fuoco con le dita, saggiandone la morbidezza, mentre
Shanks le accarezzava il viso con l’intero palmo della mano,
così calda e bollente sulla pelle altrettanto calda di lei,
che iniziò ad arrossire a quel contatto. Subito dopo, anche
Shanks le passò la mano fra i capelli corvini e come lei,
cominciò ad accarezzarli e ad intrecciarli fra le sue dita,
provocandole brividi di piacere. Poi, sospingendola verso di lui, la
baciò lentamente e senza fretta, saggiando la morbidezza
delle sue labbra semi dischiuse. In seguito, divorato
dall’impazienza, intensificò il bacio e la
baciò con bramosia, provando entrambi una sensazione
sconvolgente. Si sentirono come travolti da una tempesta di emozioni e
quando tutto finì con il distaccarsi delle loro labbra, si
ritrovarono affannati e sconvolti da così tanta passione.
Fai si ritrovò con una mano immersa nei suoi capelli dietro
la nuca e con l’altra stringeva spasmodicamente un lembo
dell’accappatoio di Shanks, mentre quest’ultimo
notò che la sua mano dai capelli era scivolata ,con una
volontà propria, sulla schiena di lei, e ancora la
accarezzava furtiva.
Nessuno dei due si era immaginato un bacio del genere dopo la scottante
rivelazione, che aveva marchiato i loro cuori impazziti in quel momento
e incapaci di reggere così tante emozioni contrastanti,
quasi quindi sul punto di esplodere da un momento ad un altro.
Per la prima volta, Shanks non sapeva cosa dire o fare: se scusarsi,
dirle di nuovo di amarla con tutto il cuore, la mente e
l’anima, ricominciare a baciarla o…meglio non
pensare oltre, o sarebbe stata la fine del suo apparente auto
controllo!
Era iniziato così, senza una ragione, dettato solo dalla
passione intrisa d’amore sincero quel bacio inaspettato e
sicuramente il più sconvolgente e devastante che Fai abbia
mai ricevuto da nessun uomo. Al confronto di tutti gli altri con cui
Fai era, per così dire, stata, Shanks li batteva sicuramente
uno ad uno, ma non era solo un fatto di attrazione e basta. Era amore,
amore vero accompagnato da una passione incredibile. Così
bella eppure così travolgente da lasciarti scossa e quasi
sul punto di impazzire.
“Fai…”
“Lo so!”
Shanks alzò gli occhi scuri ed accecanti verso di lei e le
chiese:
“Cosa?”
“è devastante!”
Shanks capì a cosa si riferiva e annuendo, rispose alla sua
muta domanda:
“ Si è vero! Quasi incontrollabile!”
“Io ti amo Shanks!”
E lui, sentendosi mancare il cuore per un attimo, le sorrise e le disse
di rimando:
“Anche io, dolcezza! Ti amo da morire!”
E detto questo le dette un altro bacio, leggero e delicato, ma si
staccò quasi subito, lasciandola un po’ delusa.
Accarezzandogli il torace semi scoperto dall’indumento
spugnoso e bianco che lo copriva ,con la mano che fino a poco tempo fa
stringeva con meno energia un suo lembo, gli diede un dolce bacio sulla
guancia e in prossimità delle labbra dischiuse per
l’emozione di quelle carezze che lo stavano facendo
impazzire, si alzò cauta dalle sue ginocchia e con un
sorriso dolcissimo e che esprimeva tutta la sua emozione, gli disse in
un sussurro cercando di normalizzare la voce:
“ Ti lascio vestire. Ci vediamo a cena, va bene?”
“ Si, d’accordo!”
Le rispose Shanks con voce ovattata e guardandola più
innamorato che mai e considerando che la sua ritirata non fosse poi una
cattiva idea, visto che in quel momento più la osservava e
più il suo controllo veniva meno!
Dopo la sua conferma, Fai uscì da quella stanza che
profumava del suo amore e scivolando sorridente lungo lo stipite della
porta ad occhi chiusi, pensò al colmo della
felicità:
“Oh mio Dio, quanto lo amo!”
E cercando di darsi un contegno, si avviò verso il ponte,
trovando tutti i suoi compagni agitatissimi ed indaffarati che
correvano di qua e di là come trottole, afferrando cime,
legando bauli e quasi tutte le vele, tranne quella centrale.
Preoccupata e capendo al volo cosa stava per succedere, si diresse
precipitosa verso il timone, guidato da Ben:
“Sta arrivando una tempesta, Fai!”
Gli disse immediatamente il vice capitano, che incurante fumava
tranquillo una sigaretta mezza consumata:
“ No Ben, ti sbagli…”
Le sussurrò lei di rimando e guardando attenta il cielo
troppo scuro e il mare agitato parzialmente ma che tra poco, ne era
sicura, si sarebbe scatenato al massimo, e voltandosi di scatto verso
il suo compagno che la osservava interrogativo, gli annunciò
togliendogli ogni dubbio:
“ Sarà un uragano!”
Carissimi!!! Sono ritornata!!! Spero vi sia piaciuto questo lungo ma
bellissimo cap!!! Saluto come sempre la mia carissimissima sorella Op,
alias Maho87 e un saluto specialissimo anche a voi, cari lettori e
lettrici che seguite così animatamente le mie storie!!!
Tanti bacioni a tutti voi e Baci baci da Fuffy91!! Ciao, alla
prossima!!!
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Capitolo 17 *** Capitolo17: Minaccia uragano ***
Intanto nella sua cabina, Shanks sentiva anche lui che il tempo stava
peggiorando in modo strano e all’improvviso, vide un bagliore
provenire dalla mappa che annunciava a lettere cubitali:
“ PERICOLO, URAGANO!”
E di scatto, messosi il suo mantello, incurante del prodigio di poco
prima, sgattaiolò sul ponte, e alla sua vista tutti si
fermarono per un attimo, preoccupati non di poco. Ma Shanks, da bravo
capitano, avvicinandosi alla prua del suo galeone e appoggiandoci un
piede, pensieroso per un momento e guardando torvo
l’orizzonte minaccioso, voltandosi e sorridendo con quel
sorriso da maniaco dei sette mari che piaceva un sacco a tutti e li
incoraggiava sempre, disse cauto:
“ Che bello, un uragano, ragazzi! Ci sarà da
divertirsi, allora…giusto?”
E tutti loro sorridenti e un po’ rincuorati:
“Giusto!”
“E allora tutti ai vostri posti! Facciamolo ancora
più nero il nostro amico acquoso e,
signori…”
E tutti loro voltandosi:
“Comunque vada, è stato un piacere rubare con
voi!”
E da qui nuove risate che sembrarono sovrastare i tuoni incessanti e la
pioggia che stava cominciando a scrosciare.
“Shanks…non ti sembra strano un uragano in queste
zone?”
Gli chiese Ben, mentre con decisione, girava il timone nella direzione
indicatagli dal suo capitano:
“ Si, ma questa non è una zona qualunque, amico
mio!”
“Che vuoi dire?”
Chiese perplesso il vice-capitano:
“Che siamo entrati nella rotta che ci condurrà al
tesoro!”
Disse Fai, sbucata alla destra di Ben così
furtivamente da farlo sussultare:
“Grazie, lo stavo appunto dicendo! Se mi lasciassi almeno
finire, dolcezza, una volta tanto…”
Le disse polemicamente scherzoso Shanks sorridendo come solo lui sapeva
fare in quei momenti, scrutandola accattivante:
“Se tu ti esprimessi con chiarezza invece di parlare per
sottintesi! È normale che poi la gente che ti ascolta non
capisce!”
“Già, ma fortunatamente ci sei tu che mi fai da
traduttore simultaneo!”
Le rispose Shanks sorridendole ancora, mentre Fai distoglieva lo
sguardo acquoso dal suo più scuro e travolgente, come il
mare in quel momento in tempesta ,e si mordeva le labbra per
impedirsi di ridere.
“Sta arrivando!”
Urlò Yasopp dalla vedetta. A quelle grida di avvertimento,
Shanks assunse un’espressione esaltante e Fai lo
trovò ancora più bello del solito, come se non
aspettasse altro da secoli.
“Forza, ai vostri posti, sapete cosa fare uomini! Vi informo
che questo sarà diverso dagli altri, quindi su con le cime,
spiegate la vela maestra, tutto a prua e che qualcuno ce la mandi
buona!”
Esclamò Shanks allegro come se stesse per partire per una
crociera.
“ Shanks, ma così non ti sembra che andremo a
schiantarci contro l’uragano?”
Chiese con una tranquillità innaturale Ben, mentre Rosetta
al suo fianco rabbrividiva di paura:
“Io non ci capirò molto di navigazione,
però mi sembra che Ben abbia ragione capo!”
“ Tranquillo andrà tutto bene! Abbi fiducia in
me!”
E gli regalò un sorriso incoraggiante, a cui Rosetta ,che
afferrò prontamente una cima per fissarla al suo giusto
posto, rispose prontamente e annuì come per
sottolineare che la fiducia nei suoi confronti non era mai venuta a
mancare.
Le onde erano insormontabili e il Vento dell’Est sembrava un
minuscolo insetto al pari di quei terrificanti cavalloni.
Un’onda anomala li scosse bruscamente, tanto che alcuni
dell’equipaggio finirono a terra rovinosamente e sommersi
dall’acqua salata, ma fortunatamente si rialzavano quasi
subito.
“TUTTA A DRITTA!”
Urlò Shanks a Ben mentre aiutava Joh ad alzarsi da terra,
completamente zuppo come il suo amico dai capelli biondi, a causa delle
pesanti gocce di pioggia salata che si confondevano con quelle del
vasto oceano arrabbiato.
“ YASOPP, LEGA LA VELA DESTRA E SCIOGLI QUELLA SINISTRA!
LUKY, MOLLA IL COSCIOTTO E VALLO AD AIUTARE!”
“TE LO SCORDI, IDIOTA! NON Lascerò MAI IL MIO
COSCIOTTO!”
“ MA COSI NON LEGHI BENE LE VELE!”
“ UFF, CHE ROMPISCATOLE CHE SEI!”
Sbuffò Luky addentando quasi per dispetto a Shanks il
cosciotto e si arrampicava agilmente, nonostante il suo peso, sulla
mezzana di sinistra pronto a scioglierla.
“Il solito ciccione testardo. Venderebbe l’anima al
demonio pur di non mollare i suoi cosciotti! Vallo a capire!”
E detto questo, scoppiò a ridere, contagiando anche gli
altri accanto a lui:
“ FAI, ATTENTA!”
Urlò da sovrastare i tuoni Jack, tanto da far girare di
scatto il suo capitano che per la prima volta mostrava sul suo viso un
segno di preoccupazione mista a paura. Con gli occhi sgranati vide Fai
con una corda fra le mani che aiutava il suo cuoco di bordo a legarla
stretta all’albero maestro ma che subito dopo, come a
rallentatore, veniva catapultata lontana e molto vicina alla balaustra
del galeone da un’onda gigantesca , con il rischio di finire
in acqua.
Senza pensarci su, afferrò la cima che penzolava dalle mani
inermi di uno dei suoi compagni a quella scena agghiacciante e con una
rincorsa veloce e un salto, riuscì ad afferrarla per un
pelo, prima che sfiorasse quello dell’acqua ghiacciata e
scura.
Una volta al sicuro sul ponte, lasciò la corda e
,inginocchiato sulle tavole umide e rese scure dalla pioggia,
la tenne stretta, entrambi fradici, ma al sicuro sotto il suo mantello,
mentre con la sua unica mano le scostava i ciuffi gocciolanti dalla
fronte:
“ Stai bene, dolcezza?”
Le chiese in un soffio, con la voce affannata anche per il terrore che
era affiorato in lui improvvisamente, di perderla fra le onde
tumultuose di quel mare che tanto amava ma che a volte lo faceva
davvero innervosire.
Fai, a quel debole sussurro, alzò gli occhi e gli
bisbigliò stringendosi ancora un po’ a lui e
deliziandosi del suo calore:
“Si. Maledetti tacchi!”
Esclamò con una punta di risentimento, facendogli ritornare
il sorriso a quella esclamazione e facendogli anche scaturire una
risata cristallina dal cuore:
“ Perché te la prendi con i tacchi delle tue
scarpe?”
“ Perché mi hanno fatto cadere loro, altrimenti
non sarei stata schizzata via da quell’onda
anomala!”
Terminò sbuffando infastidita dalla sua risata inappropriata
per lei in quel momento:
“ Permalosa!”
Le disse baciandole il nasino infreddolito e facendole tornare il
sorriso:
“FAI, TESORO STAI BENE?”
Chiese Luky scendendo a tutta velocità dall’albero
maestro e scansando tutti, tra cui anche Shanks,
l’abbracciò quasi stritolandola e con le lacrime
agli occhi:
“ Ok, Luky, ok! Sto bene, davvero! Oh, guarda hai perso il
tuo cosciotto!”
Gli disse cercando di distrarlo:
“ NON MI INTERESSA! L’IMPORTANTE è CHE
STAI BENE!”
“ Questa me la devo scrivere sul calendario!”
Disse Shanks rialzandosi e scrollandosi la salsedine sul mantello:
“ Già, è una data memorabile!”
Aggiunse Rosetta facendo l’occhiolino a Fai, come sempre del
resto ,ogni qualvolta la incrociava o vedeva, che la faceva sempre
sorridere:
“ Te lo dico io…niente! Poi te lo dice lei, va
tutto bene! Insomma, questa è discriminazione o per meglio
dire, non considerazione alcuna!”
Esclamò falso-offeso Shanks in una posa teatrale che fece
scoppiare a ridere tutti, compreso Luky fra le lacrime, che finalmente
aveva lasciato andare Fai.
“ Forza, poche ciance! Tanto questa pazza sta bene!”
Indicando di sottecchi Fai e sorridendole ammaliante, mentre lei
ricambiava con uno sguardo fulminante e digrignava fra i denti:
“ E chi sarebbe la pazza!”
Ma lui, ignorando il suo commento e seguitando a sorriderle
l’aiutò ad alzarsi e le tirò una
guancia in uno scherzoso pizzicotto, disse alla sua ciurma:
“Bene, uomini e…donne!...”
Esclamò sottolineando la parola “donne”
mentre l’unica donna in questione le faceva tanto di
linguaccia:
“…siamo giunti all’ultimo atto! Dovremmo
oltrepassare l’uragano!”
“Cosa? Ma sei pazzo! Verremmo spazzati via come
polvere!”
“Lo so, ma è l’unica soluzione! Dobbiamo
tentare! È l’unico modo che abbiamo per non
perdere la rotta”
Disse con forza Shanks, ma poco convinto dalle facce preoccupate dei
suoi compagni. Lui sentiva che potevano farcela, ma forse loro avevano
bisogno di più certezze.
Fai, intanto, aveva rivolto lo sguardo verso la girandola vorticosa e
minacciosa di acqua e vento, che si stava avvicinando a più
non posso verso di loro. All’improvviso, guardando verso il
basso, venne colta da un’illuminazione:
“Aspettate! Ho trovato!”
Esclamò entusiasta, ma la sua voce venne ricoperta
contemporaneamente da quella di Shanks che le era accanto e guardava
nella sua stessa direzione. Capendo di aver pensato la stessa cosa,
scoppiarono a ridere in contemporanea e voltandosi verso i loro
compagni interrogativi, spiegarono insieme il loro piano, alternandosi:
“ Ascoltate, è molto semplice!”
“Vabbè, non esageriamo!”
Puntualizzò Fai, ma Shanks continuò:
“ Per attraversare il vortice, dovremmo oltrepassare quel
vuoto che si è creato al suo inizio, vedete!”
E lo indicò a tutti loro, dove il vuoto appariva visibile a
tutti e tutti annuirono in simbiosi:
“Bene! ci sarà un momento in cui le acque si
calmeranno, visto che questo vortice è un po’
particolare rispetto a tutti gli altri!”
“Questo lo avevamo capito!”
Disse Rosetta, passandosi una mano sul tatuaggio che raffigurava una
bella sirena:
“ Meglio così! Allora: noi prenderemo la palla al
balzo e con il favore dei venti, salteremo quel vuoto! Seguendo le mie
istruzioni, non avremo problemi! Tutto chiaro? Ci sono
domande?”
“Aspetta, aspetta! Stai dicendo che dovremmo attraversare
quel vuoto quasi immaginario e praticamente, per farlo, dovremo volare,
con il rischio di venire spazzati via o, nella balenante idea di
oltrepassare quel buco, venire schiacciati dalla troppa
pressione?”
E Fai e Shanks, guardandosi per un attimo, e voltandosi verso Yasopp
per rispondere alla sua obbiezione:
“Si, esatto!” “Si, è
così amico!”
E Yasopp sogghignando per poi essere seguito dagli altri:
“Facciamolo!”
E i due, ricambiando il sorriso, si misero ai loro posti:
“ Hai trovato la tua degna compagna! Dove la trovi
un’altra pazza che ha le tue stesse idee nello stesso momento
in cui le pensi tu!?”
Chiese retoricamente Ben a Shanks al suo fianco, mentre insieme
mantenevano due cime parallele, facendolo ridere allegramente:
“Accidenti, amico! Non ti sfugge nulla!”
E scoppiò di nuovo in una risata.
“Fai gira il timone di 30 gradi a est!”
“Ok!”
E così facendo si trovarono, a piena velocità, a
un palmo di naso dal tifone:
“Daidaidai!”
Scongiurò Shanks, e così facendo le vele si
disposero ad ali, come lui aveva progettato e i suoi compagni eseguito
senza capire e con l’aiuto indispensabile del vento,
attraversarono il vuoto all’interno dell’uragano e,
senza schiantarsi incessantemente, si ritrovarono lontani dalla sua
portata e sani e salvi.
Alle loro urla e grida di esultanza e di gioia, seguirono, oltre a
brindisi ed abbracci, anche la scomparsa dell’uragano, la
calma del mare prima tempestoso e l’azzurro intenso del
cielo, prima grigio e carico di rabbia.
Evviva!!! Ho finito!!! Vi è piaciuto questo cap??? Spero di
si!!! Ringrazio come sempre tutti quelli che mi seguono e che leggono
questa storia tanto importante per me!!! Spero di sentire o leggere
anche i vostri commenti!!!XDXDXD nel prossimo cap, scoprirete tante
altre sorprese, altri misteri e altre scenette romantiche, che non
mancano mai!!!XDXDXD Baci baci Fuffy91!!!XDXDXD
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Capitolo 18 *** Capitolo18: Passione al chiaro di luna. ***
Si dice che dopo una tempesta sussegue subito la calma, ma questo motto
non vale certamente per la ciurma del Vento dell’Est.
“URRA’!!!”
Urlarono in coro tutti i membri di quella banda di pirati svitati fino
al midollo, susseguito dal tintinnio dei boccali ricolmi di birra e di
sakè al loro ennesimo brindisi.
“ E un brindisi al nostro capitano e alla nostra Fai, che ci
hanno salvati tutti con il loro eccezionale colpo di genio! A Shanks e
a Fai!”
Disse Yasopp con animo, coinvolgendo i suoi compagni in
un’altra travolgente allegria.
“Ehm, i miei ringraziamenti li avrete di sicuro, amici, ma
non credo che lo stesso si possa dire di Fai!”
Esclamò sorridente Shanks, mentre tutti si voltarono a
guardarli interrogativi. In effetti, Fai stava dormendo serena,
attorniata dai suoi compagni, con la testa appoggiata sulla
forte spalla di Shanks e con il viso sorridente come quello di una
bambina.
“ Poverina! Forse l’abbiamo strapazzata
troppo!”
Esclamò Luky Lou sorridendo e con le lacrime agli occhi per
quella scena così dolce.
“No, mi sa che ha bevuto troppo!”
Aggiunse Shanks, levandole il boccale di birra mezzo vuoto tra le mani,
e costandole i ciuffetti corvini dagli occhi serrati.
“Forse è meglio se seguiamo il suo esempio e
andiamo tutti a dormire! È tardi e domani
sarà una giornata faticosa, giusto Shanks?”
Chiese una conferma alle sue parole Ben, spegnendo l’ultima
sigaretta di quella giornata sulle travi ancora bagniate di pioggia e
salsedine del loro galeone:
“ Si, giustissimo! Ragazzi…”
Aggiunse il capitano alzandosi e sollevando tra le braccia il corpo
dormiente di Fai:
“ …domani vi informo che avremo il nostro primo
attracco su un’isola di questi mari sconosciuti! Quindi,
gradirei che vi alzaste presto e che al mio risveglio vi facciate
trovare già pronti e scattanti! Tutto chiaro?”
“Si, capo! Però che ne dici se domani mattina ci
viene a chiamare Fai?”
Chiese Rosetta con aria maliziosa:
“Già, sarebbe il più bel risveglio di
tutta la mia vita!”
Aggiunse imperterrito Joh, mentre Shanks li trucidava con gli occhi e
il resto della ciurma sogghignava divertito:
“ In fondo, caro il mio Joh, dovremmo ringraziare il nostro
capitano di averci dato la possibilità di avere una
così bella ragazza a bordo, concordi con me amico?”
Continuò Rosetta abbracciando fraterno Joh e ridendo come un
matto, seguito dagli altri:
“ Assolutamente mio carissimo Rosetta! Te la immagini domani,
accanto al nostro letto che sussurra i nostri nomi per non
disturbarci…”
A queste considerazioni ,poco piacevoli per quanto riguardava Shanks,
trattandosi della sua donna, ma estremamente divertenti per gli altri
componenti di quella ciurma fuori dal comune, seguirono i loro risolini
tra il malizioso e il divertito e il sogghigno poco rassicurante del
Rosso che, socchiudendo gli occhi e sollevando Fai tra le braccia,
sotto gli sguardi attoniti dei suoi compagni, la trasportò
sotto coperta, nella sua camera, augurando un buonanotte quasi
indifferente, a cui seguì immediatamente quello caloroso di
tutti, con un pizzico di affetto in più per smorzare un
po’ la loro pungente ironia.
Giunto in camera di Fai, Shanks aprì e chiuse la porta con
un calcio ben assestato e la depose delicatamente sul suo letto,
scostandole delicato una ciocca dei suoi inconfondibili capelli
più neri della notte e dai riflessi argentati ,per la magica
luce lunare che filtrava dagli oblò e dalla piccola finestra
dalle tendine a fiori. Affascinato dalla sua figura perfetta e
ripensando al pomeriggio incandescente e meraviglioso che avevano
trascorso insieme, esprimendo al massimo il loro reciproco amore in un
bacio sincero e ricolmo di passione, sfiorò le sue labbra in
un tenero bacio, accarezzandole contemporaneamente il viso, la spalla
destra fino ad incrociare deliziosamente le dita della sua grande mano
con quelle della sua, più piccola ed affusolata. Mentre
assaporava la morbidezza della sua bocca e aspirava il suo
indescrivibile profumo di donna, pregò disperatamente che
Fai si svegliasse e ricambiasse il magico bacio che le stava regalando,
generoso ed avido insieme. E la sua preghiera venne accolta.
Fai si ridestò emozionata ed ancora assonnata,
circondandogli il collo con le braccia e affondando le mani
nei suoi capelli di un rosso indemoniato, ricambiando e approfondendo
il bacio più di quanto Shanks si immaginasse o sperasse.
All’improvviso Shanks si ritrovò completamente
steso sul caldo corpo di Fai, e cercò di non schiacciarla
con il peso del suo puntellandosi sul gomito.
“ Fai…”
Sussurrò a fior di labbra, mentre seguitava a baciarla
ripetutamente e sempre con più passione, e lei:
“Non dire niente…ti prego, non dire niente!
Baciami Shanks, baciami soltanto!”
Lo pregò Fai con energia, aderendo ancora di più
al suo corpo, bisognosa di un suo abbraccio e delle sue labbra.
A così tanta passione, Shanks rispose con ancora
più trasporto, cedendo ad un bisogno e a un desiderio che
era anche quello della donna che stava ricoprendo di baci e carezze
infuocate.
Fai, al culmine della felicità e pervasa da
un’ebbrezza inimmaginabile, così forte che
minacciava di intimorirla, la scacciò abbandonandosi
all’abbraccio passionale e tenero insieme del suo Rosso, alle
sue sensuali carezze sul tutto il suo corpo febbricitante, che via via
si facevano sempre più audaci e le stavano facendo perdere
sempre di più il poco controllo che le rimaneva.
Ormai inebriata dal suo profumo virile e fresco e dal battito musicale
del suo cuore, cominciò a sbottonargli la camicia,
impaziente di accarezzargli il petto ampio e scolpito, e quando lo
fece, sentì il guizzare dei muscoli sotto le dita sottili e
il respiro profondo di Shanks, che si stava diventando sempre
più corto e accelerato.
Con un sorriso bellissimo e malizioso, Shanks decise di ricambiare la
sua cortesia, seguitando a baciargli la linea dolce del collo e
accarezzandole intanto le spalle e il busto, accompagnando la sua lenta
ed incandescente carezza con le spalline sottilissime del top rosso di
Fai.
In seguito seguirono solo altri baci e altre carezze dolcissime e
sensuali che culminarono con l’unione completa dei loro corpi
tremanti di passione e delle loro anime ribelli, ora traboccanti
d’amore. Quella notte punteggiata di stelle splendenti,
accompagnate da una luna piena sovrana di quel buio
accogliente, furono testimoni della gioia e del culmine di
felicità raggiunto e coronato da quei cuori impazziti e
pieni di un amore dolce e testardo di quei due pirati fuori dal comune.
Domani sarebbe stato sicuramente un giorno indimenticabile come questa
notte piena di serenità e sentimenti.
Eh si, ho fatto tardi, ma alla fine il risultato è stato a
dir poco incandescente non trovate!??? Ditemi ora se non è
valsa la pena!!?? Spero che vi sia piaciuto, cari amici e amiche di
OP!!! Aspetto come sempre i vostri commenti e la vostra lettura
immancabile! XD Perdonate ancora una povera liceale alle prese con uno
studio matto e disperatissimo!!! Su, coraggio, urlate con me:
“Professori, alla forcaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!” HIHIHI
XDXDXD Dilemma: ritornerò mai sana di mente? …Non
Credo!!!! HIHIHI^^^^ Cari lettori e lettrici, ora vi lasciò
e sicuramente cercherò di aggiornare prima possibile!!! Un
ringraziamento e un bacione a tutti voi!!! XDXD Baci baci Fuffy91!!!
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Capitolo 19 *** Capitolo19: Il giorno dopo è sempre ricco di sorprese... ***
Quando alle prime luci dell’alba, Shanks aprì gli
occhi neri e profondi ,come il mare che solcava da tanti anni, si
ridestò subito dal torpore che assale ogni dormiente prima
del risveglio definitivo, grazie al dolce peso del capo di Fai sul suo
ampio petto scoperto.
Un sorriso dolcissimo gli incurvò gli angoli della bocca
capricciosa, e socchiuse gli occhi estasiato, mentre le accarezzava i
capelli e le sistemava i ciuffi corvini e ribelli che le ricadevano
irregolari sulle fronte sottile. La sua mente andò
immediatamente a proiettare le immagini della notte precedente, magica
e meravigliosa, dove finalmente aveva potuto dimostrarle tutto il suo
amore, stringendola appassionatamente a sé in un abbraccio
infinito e indissolubile.
A quella lieve carezza, Fai sospirò e mugolò
compiaciuta, e un tenero rossore le tinse le guance morbide e un
po’ paffutelle. Shanks, quasi per dispetto, le dette un
sonoro bacio sulla fronte e sullo zigomo, cercando di svegliarla. A
quei dispettosi ma comunque caldi e piacevoli baci, Fai si
svegliò aprendo appena gli occhi, salutando il nuovo giorno
con uno sbadiglio appena accennato e con la calda voce del suo compagno
che le augurava ancora sorridente:
“Buongiorno, dolcezza! Ti sei svegliata,
finalmente!”
E lei, annuendo e mugolando ancora, richiuse di nuovo gli occhi azzurri
e limpidi, accucciandosi ancora di più verso il caldo corpo
di Shanks, abbracciandolo come se fosse un morbido orsacchiotto,
causando la sonora risata di Shanks a quel gesto così tenero
ma comico nell’insieme.
“Su dai, dormigliona! Ti sei dimenticata che oggi dobbiamo
alzarci presto?! Su, coraggio! Svegliati!”
Le intimò scuotendola un po’ con la spalla, mentre
si deliziava del suo corpo allacciato al suo.
A quelle parole, Fai si alzò a mezzo busto, coprendosi con
il lenzuolo bianco e azzurro, mentre Shanks la guardava tra il
divertito e il malizioso.
Seguì uno scambio di sguardi strani, dove Fai lo osservava
quasi indifferente e Shanks stranito dal suo comportamento, ma sempre
più divertito,soprattutto alla vista dei capelli sconvolti
di Fai, ma comunque bellissimi. Subito dopo Fai sgranò gli
occhi e stringendosi ancora di più il lenzuolo a
sé esclamò stupita:
“Shanks! Che ci fai qui, nel mio letto?!”
A quel punto Shanks non si trattenne e cominciò a ridere di
gusto, mentre Fai seguitava a guardarlo stranita e sconvolta:
“Davvero non ti ricordi?”
Le chiese una volta riacquistato un minimo di controllo:
“ Beh…ecco…ricordo che dopo
l’uragano abbiamo festeggiato…io ho bevuto molto,
poi credo di essermi addormentata e quando mi sono svegliata ,mi sono
trovata in camera mia. Poi tu mi hai messa sul letto e mi hai baciata e
poi...”
Poi sussultò visibilmente, portandosi una mano vicino alla
bocca e avvampando per l’improvvisa realtà che le
era ritornata alla mente, riguardante la sera prima.
“Mmm, ho come l’impressione che ora ti sia
ricordata tutto, vero?”
Aggiunse subito dopo Shanks, sorridendo ancora di più per
l’imbarazzo di Fai, e lei annuendo e abbassando lo sguardo
ancora imbarazzata:
“Scusami…io…io non volevo dire che non
mi ricordavo niente! Mi rendo conto di aver fatto una figuraccia prima,
e se hai creduto che per me non avesse alcun importanza…beh,
non è così te lo assicuro!”
E Shanks, avvicinandosi a lei e prendendole il mento fra il pollice e
l’indice, costringendola ad annegare nel suo sguardo profondo
ed intenso, le disse in un sussurro:
“ Lo so, non ti preoccupare! Ti confesso che
anch’io all’inizio mi sono sentito strano nel
trovarmi in una camera diversa dalla mia, ma poi mi sono ricordato
tutto all’improvviso come è capitato a te!
Devo dire che è stato sia un dolce ricordo che un dolce
risveglio, non trovi?”
Disse sogghignando e facendola ridere di prima mattina:
“E già, il solito maniaco!”
Esclamò Fai, prendendolo in giro come ogni mattina:
“ Io maniaco?! Ma senti da che pulpito viene la predica! Ti
ricordo che sei stata tu a cominciare!”
“Non è vero! Sei stato tu a baciarmi per
primo!”
“Io intendevo dopo!”
“E mi spieghi che cosa significa?”
“Significa che sei stata tu a buttarti addosso,
carina!”
“Cosa?! Ma come osi?! Ripetilo, se ne hai il coraggio! Mi
stai facendo passare per una poco di buono! E comunque, tesoro, io ero
gia stesa!”
A quella affermazione, Shanks scoppiò a ridere contagiando
anche Fai, fino a quando lui non si sporse e la rovesciò sul
letto all’improvviso:
“Ma che fai?”
Gli chiese ancora ridendo, e Shanks cominciando a baciarle il collo e
lievemente le labbra:
“Mi butto addosso!”
E lei rise ancora di più, mentre lo abbracciava teneramente.
I baci successivi divennero più appassionati e per evitare
di ripercorrere i sentieri della notte precedente, Shanks da bravo
capitano, che mette il dovere prima del piacere, le disse:
“ Sarà meglio alzarci ora, dolcezza! Abbiamo
davvero tante cose da fare, oggi!”
“No, ti prego! Rimaniamo ancora un po’ qui,
insieme!”
Gli disse abbracciandolo e lui ridendo con voce ovattata, le disse a
sua volta:
“ Non sai quanto lo vorrei, ma ti prego non mi tentare! Oggi
ci sarà lo sbarco sulla nuova isola e…”
Si interruppe all’improvviso, come se fosse stato fulminato
da un fulmine:
“Che c’è?”
Gli chiese preoccupata Fai, distaccandosi un po’
dall’abbraccio, e Shanks guardandola di nuovo con gli occhi
spalancati, si rotolò sul fianco, facendola torreggiare
sopra di lui e con un sogghignò maledettamente eccitante per
Fai e portandosi la sua unica mano sul viso nascondendosi gli occhi,
disse quasi fra sé:
“Sono rovinato!”
E da lì seguì una sommessa risata:
“Come rovinato?...Oh mio Dio, Shanks hai detto che oggi
approdiamo…”
“Si.”
“Oh no, allora questo significa che non ti sei presentato sul
ponte mentre gli altri sono già tutti di sopra e
quindi…”
“Quindi tra poco saranno tutti …”
Ma Shanks non riuscì a terminare la frase perché
improvvisamente la porta della camera di Fai si aprì
sbattendo contro la parete per la troppa violenza e ben presto Lucky
Lou, Yasopp, Rosetta, Jack, Joh e naturalmente Ben piombarono tutti
sulla soglia della porta, trovandoli in quella posizione piuttosto
intima e ovviamente in quel momento imbarazzante:
“…qui!”
Terminò Shanks con un sorriso rassegnato
all’evidenza mentre Fai si scostava da lui, coprendosi fino
al mento e rossa fino alla radice dei capelli:
“Buongiorno ragazzi! Già alzati?”
“Razza di idiota! Sei stato tu a dirci alzarci presto! E poi
mi spieghi che cosa stavi facendo!”
Disse paonazzo Lucky minacciando il suo capitano con i suoi cosciotti:
“ Mi sembra evidente, Lucky! Ma se vuoi ti faccio un
disegnino!”
Seguirono le parole ironiche di Rosetta, grattandosi la testa e
scostandosi i ciuffetti rosa dalla fronte, che nonostante la situazioni
fecero scoppiare dalle risate alcuni dei presenti e inevitabilmente
sorridere Shanks, come se non sapesse di essere lui e Fai il motivo
della sua sprezzante ironia.
“ Ma sta zitto, tu! Basta tra poco scoppio!”
“No, ti prego! Poi come facciamo a contenerti!”
Aggiunse a ruota Joh, scostandosi da lui e riparandosi dietro Rosetta
che intanto se la rideva.
“Va bene, ora basta! Lo spettacolo è finito! Tutti
fuori! Lucky non farti venire nulla, mi raccomando! Shanks, Fai, ci
vediamo sul ponte tra dieci minuti massimo, ok? Bene! Su avanti, fuori,
razza di depravati!”
Li sospinse fuori Ben con entrambe le mani, intuendo che tra un
po’ Shanks sarebbe scoppiato più di Lucky per
quell’eccessivo intrufolarsi negli affari suoi e della sua
donna, aiutato da Usopp e Jack, che ancora rosso in volto si
scusò prima di richiudersi la porta alle spalle e
raggiungere gli altri sul ponte, aspettando il suo capitano.
“Su, ora puoi uscire. Se ne sono andati tutti, grazie a
Ben!”
Sorrise Shanks, mentre scostava il lenzuolo sulla testa di Fai, e la
sorprendeva ancora imbarazzatissima:
“Oh, che imbarazzo! E ora cosa penseranno! Che figuraccia!
Non voglio uscire mai più da qui!”
“ Esagerata! I ragazzi non sono come gli altri pirati! E poi,
io non ci trovo nulla di male! Dopotutto, siamo fidanzati! È
una cosa naturale! Su, ora smettila di arti problemi inutili. Vedrai,
non diranno nulla e si comporteranno come sempre! Coraggio, alziamoci
ora!”
Ma visto che Fai non si muoveva ancora dalla sua posizione di difesa
contro il mondo esterno, quando Shanks si girò verso di lei
una volta indossato velocemente pantalone e camicia, con un sorriso da
maniaco da sette mari, si gettò su di lei rovesciandola di
nuovo sul letto, baciandola in un modo da mozzare il fiato.
“ Ma se vuoi possiamo rimanere ancora qui e ricominciare
tutta da capo.”
Le sussurrò in modo suadente, facendola arrossire di nuovo,
ma questa volta solo per una rinnovata carica di adrenalina che la
stava invadendo tutta:
“No, va bene!Mi alzo!”
“Oh ,brava ! Così ti voglio!”
E detto questo, le diede un altro bacio a fior di labbra, e
sorridendogli mentre lo vedeva uscire gli disse:
“Ti raggiungo subito.”
“Ti aspetto, dolcezza.”
Ma proprio mentre si stava alzando, Shanks si ripresentò di
nuovo sulla soglia della sua camera:
“Ah, Fai!...”
“Che c’è, accidenti a te! Ma voi non
bussate mai?!”
Gli disse leggermente infastidita, coprendosi di nuovo con il lenzuolo:
“ Scusa! Volevo solo dirti che…ti amo!”
E lei, sentendosi mancare un battito a quelle parole dette in un modo
così sentite:
“ Anch’io! Ti amo tanto, Shanks!”
E lui, sorridendole e sentendosi soddisfatto e invaso da un
‘improvvisa dolcezza, si richiuse la porta alle spalle
dolcemente e saltellando per la gioia, fischiettando, salì
sul ponte, e quando comparve investito dalla luce del sole, tutti della
ciurma lo brindarono, tranne Lucky che si limitò a
festeggiarlo, leggermente contrariato:
“E bravo il nostro capitano! Ecco perché non ti
abbiamo trovato nella tua camera!”
Gli disse Rosetta abbracciandolo fraternamente:
“ Si si, però ora basta! È pur sempre
una cosa privata e non voglio che Fai venga imbarazzata ulteriormente
per questa faccenda, chiaro?”
Disse sempre sorridendo, ma scrutadoli con occhi seri:
“ Alziamo tutti le mani, capo! Tranquillo! Fai è
pur sempre la nostra principessina, e non la prenderemo in giro, vero
ragazzi?”
Si rivolse al resto dei compagni, Rosetta e gli altri con un solo
“si” tranquillizzarono il loro capitano, ormai
cotto visibilmente di quella moretta tutta pepe.
“Ma noi festeggiamo anche perché tra poco
approderemo su…”
“ Criptos!”
Esclamò Fai, apparsa improvvisamente dall’ingresso
del ponte, con in mano la mappa speciale per il leggendario tesoro, con
un ‘espressione esultante ed eccitato sul volto rilassato
più del solito:
“ Criptos è la nuova isola dove approderemo!
Guarda anche tu, Shanks!”
Lo incitò Fai, porgendogli la mappa luminosa e con elementi
in movimento, come per esempio il loro galeone che si avvicinava sempre
di più all’isola di Criptos, un’isola
molto grande e ricca di vegetazione che, da come appariva sulla mappa,
conteneva al centro una catena montuosa a forma di corona, sulle cui
cime volavano strani uccelli, in apparenza piccoli ed innocui.
“ Uhm, interessante!”
Esclamò assorto Shanks, mentre gli altri lo osservavano
interrogativi:
“Benissimo! Uomini, tutti ai vostri posti! Dobbiamo essere
pronti ad approdare su questa nuova isola!”
“ Shanks, terra in vista ad ore 12”
Urlò dalla vedetta Usopp, e Shanks insieme a Fai e agli
altri si sporsero a prua per ammirare la nuova terra da esplorare:
“ Wow! È bellissima!”
Criptos non era solo grande, era maestosa tanto da apparire illimitata,
come se volesse occupare tutti i confini della superficie marina.
Shanks sorrise accattivante e appena toccarono la sabbia bianca, il
suono quasi assordante degli uccelli in lontananza, sconvolse ed
intimorì non di poco alcuni suoi compagni:
“ Tranquilli! Su andiamo!”
Li rassicurò Fai con un sorriso ammaliante, mentre Shanks
già stava dirigendosi verso la vegetazione alta e folta,
canticchiando una canzone tipica dei pirati, urlando intanto a Jack che
stava scendendo veloce dalla nave:
“ Porta il rhum!”
E quel poverino del suo cuoco, dovette ritornare di nuovo sulla nave,
mentre lui proseguiva a canticchiare, accompagnata da una sospirante
Fai , che scuoteva il capo in segno di disapprovazione. Intanto si
inoltrarono ancora di più nella vegetazione folta ed
intricata, fino a quando non sentirono il fischiettio di approvazione o
di sorpresa di Shanks, che si era fermato all’improvviso
mentre Fai e gli altri guardavano allibiti nel suo stesso punto di
vista, sconcertati mentre Shanks sorridente diceva:
“ Beh, questa non me lo aspettavo!”
Chissà cosa hanno scoperto i nostri eroi? Speriamo qualcosa
di bello!!! XDXDXD Spero vi sia piaciuto questo cap, anche se arrivato
molto molto in ritardo, il problema è che la vena
ispiratrice mi stava abbandonando!!!! Ringrazio, come sempre, tutti
coloro che leggono e che commentono le mie storie, sperando di
appassionarvi ancora di più nel prosieguo!!! Baci baci e
alla prossima Fuffy91!!XDXDXDXD
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Capitolo 20 *** Caapitolo20: Gli Zansas ***
“ Beh, questa proprio non me lo aspettavo!”
Sorrise ammaliante il capitano del Vento dell’Est,
mentre dietro di lui i suoi compagni lo guardarono contemporaneamente,
trovando inconcepibile che sorridesse sfacciatamente di fronte ad una
scena di quel genere.
In effetti, non c’era proprio nulla da ridere di fronte a
circa una cinquantina di volatili giganti dalle piume rossastre, il
becco lungo, sottile e acuto come uno spillo appuntito, gli occhietti
piccoli e luminosi come due gemme, le grandi ali dorate e un ciuffo a
forma di cresta di gallo turchese.
“ Ma che diavolo sono?”
Chiese per tutti Rosetta, a bocca aperta ancora per lo stupore e
scompigliandosi i capelli rosari con aria afflitta:
“ E che ne so! Uccelli, sicuramente, ma stranamente
mi sfugge la specie.”
Gli rispose Shanks lisciandosi il mento ispido e negli occhi riflessa
una evidente espressione fra il divertito e il pensoso. Poi, voltando
inaspettatamente il capo, si rivolse sorridente a Fai che gli stava di
fianco, ammirando spaesata quei volatili giganteschi che cominciavano a
beccarsi a vicenda e a mangiare cocchi da latte e frutti vari dalle
forme e colori più strane e svariati:
“ Tu che ne dici, Fai? Secondo te, sono pappagalli troppo
cresciuti?”
“Pappagalli? Dove…Oh mio Dio!”
Esclamò il povero Jack che con un barile di rhum sulle
spalle, che per la sorpresa lasciò scivolare al suolo, o
meglio, sul piede di Lucky che gli stava a fianco, che subito dopo si
lanciò nelle imprecazioni più da
censura, li aveva appena raggiunti di corsa:
“ Oh, bene Jack! Hai portato il rhum! Dà qua, che
lo assaggio!”
Gli intimò Shanks, mentre Jack e il resto della ciurma
continuava a guardarlo sconcertati, tranne Fai che cominciava a
spazientirsi per il suo comportamento indifferente a quella enorme
scoperta e soprattutto per il suo degno vice Ben che invece di
rimproverarlo, se la sghignazzava divertito allegro.
“ Ora basta, Shanks! Comportati da persona matura quale sei(
o almeno credo!)! Invece di pensare al rhum, vogliamo cercare di capire
che succede, o no?”
“Perché, che succede?”
Le contro - domandò Shanks, mentre cercava di togliere il
coperchio del barile che, ironia della sorte, sembrava sigillato peggio
del cilindro che conteneva la mappa. Ma poi, all’improvviso,
gli balenò un’idea sensazionale e così,
tornando quasi serio, si staccò dal coperchio che
magicamente era riuscito a sollevare ma che subito lasciò
cadere sull’erba fresca e prendendo la mappa da sotto il suo
mantello, la lanciò a Fai, dicendole:
“ Vedi se la mappa dice qualcosa a proposito dei
pappagalli!”
“ Scusa capo, ma secondo me la vecchiaia si sta facendo
sentire! Dove li vedi pappagalli questi…questi cosi, qui di
fronte, me lo spieghi?”
“ Beh, mio caro Joh, sono colorati!”
“E allora?”
“ Vuol dire che sono pappagalli! Non sei d’accordo
con me?”
“ Mi prendi in giro, capo?”
“ No, solo di lunedì mattina! Uh, è
rhum di prima annata! Ben, compagno di mille bevute! Ne vuoi un
po’?”
Ma prima che Ben potesse rispondergli, Fai apparve di soppiatto e
silenziosa accanto a Shanks, facendolo sussultare e andargli di
traverso il rhum che stava ingurgitando con il bicchierino di prova, e
gli disse incurante della sua reazione:
“ è apparsa un’altra scritta, in questo
punto. Lo stesso dove siamo noi adesso. Guarda!”
E gliela porse, mentre Shanks tossiva ancora e anche gli altri si
avvicinavano un po’ per sbirciare la luminosa scritta a
caratteri medi: ZUNSAS.
“ E che cosa sarebbero gli Zunsas?”
Chiese interrogativo Rosetta:
“ Ehm, credo quegli uccelli che ci stanno di fronte, amico,
hai presente?!”
Glieli indicò mezzo stralunato Shanks, mentre Fai scuoteva
la testa a destra e a sinistra con aria evidente di rassegnazione,
seguita da una smorfia di disappunto dello stesso Rosetta, i risolini
del resto della ciurma e il rinnovato sorriso del loro capitano.
“ Molto bene! C’è altro, dolcezza? Oltre
ovviamente a questi uccellini così graziosi?”
“ No, non mi sembra…Aspetta!”
“E chi si muove!”
Esclamò Shanks, quella mattina svegliatosi più
ironico del solito. Ma , stranamente, era proprio così che
la sua ciurma lo preferiva, Fai inclusa, anche se non lo dava a vedere
spesso, ma a volte anche lei era sorpresa a sorridere allegra, come in
uno di quei momenti:
“
C’è…c’è anche
un’altra scritta. Ma vedi, invece di bere!”
“ Scusa, mi stavo rifornendo!”
Si giustificò, lasciando cadere il bicchierino nel rhum con
un sonoro “pluf”, seguito da Ben che ordinava a Joh
di chiudere il barile definitivamente, per evitare altre distrazioni:
“ Ehi, ma non dovrei comandare io, qui? Riapri il
barile!”
“ No, chiudilo!”
Seguì subito Ben:
“ Aprilo!”
Sorrise Shanks, ribattendo di nuovo:
“ Non starlo a sentire! È per il suo bene!
Chiudilo!”
“ Il mio bene sarebbe lasciarlo aperto! Aprilo!”
“ Contro ordine!”
“ Contro contro ordine!”
“ Finitela ! Basta! Joh, chiudi quel barile! Ben, chiudi il
becco e vieni qui a vedere che succede! E tu, Shanks, fai meno
l’ubriacone e vieni qui vicino a me, altrimenti ti lascio e
ti rubo anche la nave!”
E sbuffando entrambi ad una Fai autoritaria che tutti cominciavano a
temere e a rispettare, ora tutti insieme sbirciarono di nuovo con
attenzione la nuova scritta che sembrava la più importante
di tutte, visto come la mappa magica la illuminava e la contrassegnava:
“ Blind!”
“ Cos’è?”
Chiese di nuovo Rosetta:
“ Stavolta non ne ho idea!”
Esclamò Shanks con la tipica faccia da “
boh?!”.
“ Tu lo sai, Fai?”
“ Devo risponderti?”
“ Se vuoi!”
Le sorrise conciliante Shanks, mentre lei alzava gli occhi al cielo:
“ Ehi, ragazzi! Sentite, ma a voi non sembra
strano?”
“ Cosa Yasopp?”
Chiese in lontananza Ben, visto che il cecchino e capo - cannoniere di
Shanks si trovava distante dai suoi compagno, proprio presso quegli
uccelli così strani, osservando attento il loro
comportamento.
“ Questi uccelli! Secondo non si comportano in modo
strano?”
“ In che senso, amico, spiegati meglio.”
Gli disse interessato Shanks, mentre lo raggiungeva al fianco, non
prima di aver acceso con un fiammifero la nuova sigaretta del suo vice,
seguito da Fai e dal resto della ciurma:
“ Beh, ecco, non so! Insomma, guardateli! Non sembrano
curarsi minimamente di noi, come se non ci vedessero! E poi, si
beccano, cercano disperatamente del cibo di qua e di là, si
scontrano…come se fossero disorientati, senza una precisa
idea di dove si trovano o che cosa stanno facendo!”
“ Accidenti, Yasopp! Hai sbagliato mestiere! Dovevi fare
l’ornitologo!”
Esclamò Rosetta, abbracciandolo con un braccio dietro la
nuca e schiacciandogli la guancia con un pugno:
“ Perché, fare il pirata è un
mestiere?”
Gli chiese Lucky retoricamente, e qui di nuovo risate. Solo Shanks, Fai
e Ben se ne stavano in silenzio a soppesare le impressioni di Yasopp su
quegli strani uccelli dai colori bellissimi, fino a quando Fai ruppe
quel momento di riflessione, dicendo loro:
“ Yasopp ha ragione! Questi esseri…questi Zunsas,
si comportano davvero in modo strano.”
“ Mmm.”
Fu il commento di Shanks, che intanto si lisciava di nuovo il mento
ricoperto da leggera barba. Lo faceva sempre quando rifletteva o
pensava a cose serie e ciò Fai e Ben lo sapevano bene.
“ Forse hanno appena subito un attacco da qualche altra
creatura che occupa l’isola.”
Commentò Ben:
“ Mmm.”
“ Si, è possibile! Almeno che, non abbiano subito
un trauma emotivo che li spinge ad agire in modo confuso. Ma la tua
ipotesi, comunque, non è da scartare Ben.”
“ Mmm.”
A quel punto era arrivato il turno di Shanks, e così Fai si
decise a chiedergli inumidendosi le labbra e rischiarendosi la voce:
“ Tu cosa ne pensi, Shanks?”
Seguirono alcuni minuti di silenzio, fino a quando Shanks non disse la
sua:
“ Piccoli!”
“ Cosa?”
Chiesero in coro Ben e Fai:
“ Sono piccoli. Piccoli di una mamma Zunsas qui nei paraggi.
Sicuramente si sarà allontanata per fare rifornimento di
cibo e per sfamarli. Dobbiamo muoverci prima che arrivi e si accorga di
noi. Ben, chiama gli altri! Dobbiamo dirigersi verso i Blind per
scoprire cosa sono e per farlo dobbiamo scalare le montagne che ci
troviamo di fronte, giusto Fai?”
“ Che?...Ah, si! Si trova proprio lassù, vicino
alla cima più alta della montagna al centro.”
“ Che è il nido di mamma Zunsas!”
“ E tu come lo sai?”
Gli chiese Ben gettando la sigaretta in terra e schiacciandola sotto lo
scarpino in pelle nera:
“ Semplice, perché sta venendo qui!”
“ Che cosa? Dove…Oh Cielo!”
Si sentì un lungo e squillante gracchiare, tipico di un
uccello molto molto arrabbiato, una folata di vento gigantesca, tutti
alzarono gli occhi alcielo turchese e luminoso e iniziarono ad urlare
per lo spavento e la sorpresa. Alcuni iniziarono già a
tirare fuori le spade e le pistole, ma Shanks li intimò di
ripararsi. Quello Zunsas era dieci volte più grande degli
altri, e sicuramente più cosciente delle proprie azioni e
dei propri nemici, in questo caso loro. Fai era rimasta pietrificata e
non riusciva a compiere un singolo movimento. Vide le grande ali dello
Zunsas adulto occupare quasi tutto il cielo e offuscare il sole, che
contribuiva a sua volta a ombreggiare i suoi splendidi colori e la sua
terribile figura. Vide anche il suo lunghissimo becco appuntito aprirsi
minaccioso, pronto a divorarla in un sol boccone e gli artigli delle
sue zampe farsi sempre più vicini. Accadde tutto in una
manciata di secondo, ma per lei sembrarono durare
un’eternità. Shanks l’afferrò
all’ultimo minuto per mano, e la trascinò verso il
folto della giungla, dove si erano già riparati tutti i loro
compagni.
“ Presto, corriamo!”
Le urlò per incitarla a correre sempre più
velocemente. Ma all’improvviso inciampò e cadde al
suolo, lasciando inevitabilmente la mano di Shanks che non appena si
girò, vide con orrore gli artigli dello Zunsas afferrarla e
trascinarla via:
“ No, no! Fai no, brutto…”
Urlò mentre correva a più non posso verso di lui,
prima che spiccasse il volo:
“ Shanks, no! Aiutami! Shanks!”
Urlò disperata Fai tendendogli la mano tremante, che Shanks
con un salto riuscì ad afferrare. Il tempo di sorridersi e
rincuorandosi, così, a vicenda, che lo Zunsas si accorse
dell’intruso e con il suo becco giallastro gli morse il
braccio. E così, con un singulto di dolore, Shanks
precipitò al suolo, ma fortunatamente Lucky
riuscì ad attutirgli la caduta. Ma quando Shanks
riaprì gli occhi accecati dal dolore della ferita e della
perdita che si preannunciava imminente, guardò rassegnato e
con l’affanno la mamma Zunsas rapitrice, con la sua Fai,
volare verso la cima più alta della montagna al centro,
seguita a ruota da una stormo di piccoli Zunsas che seguivano
trepidanti la loro perfida madre.
Eccomi!!! Spero vi sia piaciuto questo cap pieno di azione e colpi di
scena!! Povero Shanks, vedere la sua Fai portata via da
quell’uccellaccio!!! XDXD Ma soprattutto, poverissima Fai:
chissà che cosa le farà? Siete curiosi vero, cari
lettori e care lettrici? Benissimo!! Allora, seguite anche il prossimo
capitolo, mi raccomando!!!XDXDXD E poi c’è anche
l’identità dei Blind da scoprire!! Quanti misteri,
quanta avventura, quante peripezie per questo giovane amore appena
sbocciato!! XDXD Un saluto particolare, adesso, va a NicoRobin92 e a
maho87!!! Grazie infinite per i vostri sempre bene accetti commenti,
ragazze!!! Fatemi sapere se vi è piaciuto anche questo
ultimo cap!!! Ma un saluto grandissimo anche a voi, cari amici di OP!!!
Baci baci Fuffy91!!!^__________^
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