Un Principe Eccentrico E Una Storia Qualunque

di Kanashiki Hime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Inizio ***
Capitolo 2: *** Un Nuovo Incontro ***
Capitolo 3: *** Un Tipo Irritante ***
Capitolo 4: *** A Fare Shopping Con Due Tipi Irritanti ***
Capitolo 5: *** Non Ci Credo! ***



Capitolo 1
*** Un Inizio ***


Cap 1
Era da tanto tempo che dormivo. Quando mi svegliai non riconobbi il mondo in cui mi trovavo. Era tutto così diverso da quando mi ero addormentata, aprii la finestra dell'appartamento in cui mi trovavo. Appena guardai fuori il mondo era completamente grigio. Case grigie, strade grige, cielo grigio. Non c'erano neanche gli alberi verdi. Era tutto complqtamente grigio. 
Decisi di uscire per andare ad esplorare il mondo completamente estraneo a quello che conoscevo.
Mi miso addosso una maglia verde e dei jeans blu impolverati, che trovai nell'armadio, e uscii. 
Camminai per le strade quasi desolate della periferia. Finalmente dopo chilometri incontrai qualcuno. Un ragazzo alto, con capello mossi e biondi che gli coprivano gli occhi. 
"Salve." Dissi io per attirare la sua attenzione. Il biondo non si girò, solo poco dopo capii che aveva delle cuffie per la musica. Sosporai e lo ignorai passandogli davanti. Mentre mi allontanavo mi sentivo uno sguardo fisso sulle spalle, ma non mi girai e continuai per la mia strada.
Poco dopo incrociai un altro ragazzo. Questa volta mi accertai che non avesse cuffie prima di rivorgergli la parola. 
"Salve!" Dissi guardandolo. Il ragazzino si girò a guardarmi. Aveva dei bellissimi occhi verdi che si intonavano perfettamente ai capelli dello stesso colore. "Salve anche a lei~" rispose il ragazzo squadrandomi. 
"Ci conosciamo?" Continuò lui. "N-no. Le volevo chiedere che data è oggi" dissi sorridente io. Il ragazzino mi giardò inespressivo. 
"Oggi è il 1 Febbraio del 4013" disse il ragazzo da gli occhi verdi. 
-Cosa?! Siamo nel 4013?! Forse ho dormito più del dovuto- pensai appena mi dette la notizia.
"Mi scusi ma ora dovrei andare" disse il ragazzino salendo su quello che sembrava un treno. 
"S-si, ciao" lo salutai io. Guardai meglio il ragazzo, mentre saliva sul mezzo. Aveva una divisa scolastica.blu, che gli stava a pennello. -La scuola!!- pensai. Già avevo saltato tutto l'anno scolastico, ma ormai che importava? Infondo ero nel 4013. Dopo avera camminato per una buona mezz'ora decisi che sarei andata a scuola anche io. Mi sarei dovuta adattare a quella vita. 
Dopo aver chiesto informazioni in un negozio di alimentari e essermi persa due volte riuscii a trovare la scuola. 
La prima cosa che feci fu andare nella segrateria scolastica. Eravano nel 4013 ma probabilmente la scuola era sempre la stessa. Quando entrai nella stanza della segreteria mi trovai davanti un ragazzo dai capelli chiari e lo sguardo acchiacciante. "Ayato evita di metterti sempre nei guai" disse la segretaria seduta dall'altra parte della scrivania. Il ragazzo non si girò e corse via abbracciandosi lo stomaco. -Che tipo strano- pensai. 
"Ciao tesoro, hai bisogno di qualcosa?" Mi chiese la segretaria guardandomi. Era una donna molto bella con dei capelli lunghi e color lampone. "Vorrei iscrivermi a questa scuola" dissi molto cortesemente io. 
"Ok" disse sorridente la donna "Un secondo che cerco i documenti dell'iscrizione".
Disse lei prima di chinarsi in una marea di fogli dentro un cassetto. In quel momento mi accorsi dell'ologramma che aveva al lato superiore della maglia. "Bianchi" probabilmente era il suo nome. "Ah! Trovati!" Eaclamò la donna, dopo di che mi porse un paio di fogli. Io li presi e completai il modulo, firmando anche al posto del genitore. "Ecco a lei signora Bianchi" gli ridiedi i fogli. La donna mi sorrise. "Benvenuta alla Royal Accademy" disse prima di dare tutte le sue attenzioni al ragazzo dietro di me. "Cosa ti è successo Tsuna? " chiese al ragazzo. Mi girai e guardai quel soggetto. Era un ragazzino normale. Con dei capelli castani e gli occhi marroni con sfumature arancioni, uno dei quali era messo in risalto da un contorno violaceo. 
Io lo superai e mi diressi verso la porta. "Ah! Signorina Inoara" disse la segretaria leggendo il modulo che avevo appena consegnato "Passi nell'ufficio del preside per la divisa scolasticha" continuò lei. Feci segno di si con la testa e uacii dalla stanza. 
Feci molti giri della scuola alla ricerca della presideza. Era una scuola enorme, piena di corridoi e aule. Quando girai per l'ennesima volta l'angolo andai a sbattere contro qualcuno. 
"Accidento mi dispiace!" Mi scusai io. "Fa nulla. Ma non ti ho mai vista qui, sei nuova?" Chiese la persona che avevo urtato. Alzai lo sguardo e incrociai degli occhi scuri. Il ragazzo difronte a me sorrise. "Si sono nuova. Ma mi sono persa. Cercavo la presidenza" dissi io.
Il ragazzo inarcò il sopracciglio. 
"La presidenza dici?" Ci pensò un po' su. Lo avevo appena conoscouto, ma era come se avessi l'impressione che quell'espressione pensierosa non si adattasse per niente al suo viso. "Se vuoi ti ci accompagno" disse lui sorridente. "Ah, si grazie" dissi io, arrossendo pensando al fatto che lo stavo fissando insistentemente. 
"Io sono Yamamoto" disse il ragazzo "Piacere di conoscerti" concluse sorridendo, incamminandosi verso la presidenza. "Io sono Inoara, ma chiamami pure Ino" rosposi io seguendolo. Aeva delle belle spalle massicce, probabilmente faceva qualche sport come il baseball o il basket. 
"Piacere di conoscerti Ino-chan" disse lui. 
"Piacere mio" risposi sorridendo. Dopo aver camminato per tantissimi corrodoi finalmente arrovammo davanti un'ascenzore di vetro.
"Basta che sali con quello, poi ti troverai direttamente in presidenza" disse Yamamoto allontanandosi.
"Grazie" dissi prima di salire. Quando fui in presidenza rimasi stupefatta. Dietro la scrivania c'era un bambino, con i capelli scuri e un completo elegante nero, avrà avuto più o meno cinque anni. "Salve... c'è il preside?" Chiesi al bambino. "Sono io preside" disse lui tutto serio. "Emh ok... sono venuta a prendere..." "La divisa" mi interruppe lui. "Si lo so" detto quello mi porse una divisa blu. "Già che ci sono ti do anche questo" disse il bimbi tendendomi un foglio con degli orari e una mappa della scuola. "G-grazie" dissi ancora un po' scombussolata. 
Feci un piccolo inchino e ripresi l'ascensore, che questa volta mi portò dritto davanti all'uscita. Mi guardai intorno prima di uscire dall'edificio. Una volta fuori guardai con molta malinconia il cielo grigio. 
"Salve~" disse una voce dietro di me che mi sembrò familiare, mi girai e mi trovai davanti al ragazzo da gli occhi verdi di quella mattina. "Ciao" dissi io sorridendo. 
"Non lo avrei mai detto che lei veniva alla mia scuola" disse dandomi del lei. 
"In realtà mi sono appena iscritta" risposi io. 
"Se non sbaglio è una sempai" disse lui indicando il fiocco celeste della divisa che avevo in mano. E mi accorsi che lui aveva un fiocco bianco. 
"Così sembra, io sono Ino" mi presentai. 
"Piacere di conoscerla Ino-sempai~" disse lui "Io sono Fran~" si presentò a sua volta.
"Piacere mio" dissi "Scusa ma ora devo andare" conclusi scappando via.
Camminai molto prima di ritrovare l'appartamento da cui ero uscita. 
Quando fui nella stanza da cui ero partita mi misi a spolverare mobile per mobile posando la divisa e i fogli che mi aveva dato il preside bambino su una sedia. 
"Finito!" Esclamai appena finii di ripulire la camera. Finalmente sembrava una vera camera. Mi buttai sul letto appena fatto per rilassarmi. -Da domani inizierà la mia nuova vita nel 4013- pensai, poco dopo mi addormentati per la stanchezza.
 

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Capitolo 2
*** Un Nuovo Incontro ***


Cap 2 Aprii gli occhi pigramente, ancora in preda al sonno. -Che ore sono?- pensai rivolgendo lo sguardo verso una sveglia vecchia e malconcia. 19.30. Mi misi le scarpe e uscii dall'appartamento. Mi diressi verso il negozio do alimentari che avevo incrociato quella mattina. Avevo fame e dovevo comprarmi qualcosa, sperando non avessero cambiato moneta negli anni che erano trascorsi. Mentre camminavo esaminai meglio il panorama a cui non avevo fatto caso la mattina. Mi trovavo su un marciapiede, ma accanto non aveva nessuna srada ma solo selle rotaie fluttuanti nel nulla, sulle quali passavano le macchine; strane scatoline blu che sfrecciavano a tutta velocità. Finalmente dopo aver superato un ponte di vetro arrivai al negozio di alimentari che, per mia fortuna, era ancora aperto. Entrai tranquillamente. "Salve" mi annunciai. Un ragazzo dai capelli chiari e lo sguardo truce mi guardò da dietro la cassa. -Mi ricorda qualchuno- pensai, avviandomi verao i prosotti surgelati. Presi un paio di scatole di sushi e mi diressi verso la cassa. Il ragazzo passò uno strano aggeggio sulle scatole, le quali vennero scannerizzate sulla cassa. Poco dopo mi porse lo scontrino, e fui contenta di osservare che i soldi non erano cambiati. Pagai e poi mi diressi verso l'uscita. Mi girai di scatto. "Tu sei il ragazzo che stava in segreteria!" Esclamai trionfante. "Si sono io" disse il ragazzo fulminandomi con lo sguardo "Ma non urlare mi dai fastidio" concluse. Lo guardai imbronciata "Ok" dissi guardandolo male. Dello quello uscii dal negozio e mi diressi verao "casa". Finito di mangiare mi sdraiai sul letto, pensando alla giornata che avevo avuto. Dopo un po' mi addormentai. La mattina dopo la sveglia suonò presto facendo un gran chiasso. Mi alzai lentamente dal letto e dopo essermi lavata e sistemata mi avviai verso la scuola, con indosso la mia nuova divisa che, fra parentesi, mi stava una meraviglia. La prima lezione era quella di geografia. E ovviamente mi persi e arrivai in classe un quardo d'ora dopo l'inizio. Bussai alla porta dell'aula. Appena entri il professore mi squadrò da testa a piedi e io feci lo stesso con lui. Era un uomo biondo e con lo sguardo dolce. "Salve signorina, alla buon'ora" disse il professore seguito da delle risatine da parte della classe. "S-salve" dissi facendo un piccolo inchino "Sono Inoara Lucari, sono nuova" mi presentai io. "Piacere di conoscerla signorina Inoara. Io sono il professore Dino Cavallone" si presentò lui "Prego si sieda" mi indicò un posto all'ultimo banco. Io mi andai velocemente a sedere li e il profeasor Cavallone ricominciò la lezione. Appena mi sedetti guardai d'istinto il ragazzo accanto a me. Rimasi di sasso appena lo riconobbi. "Ciao!" disse Yamamoto sorridente. "Ciao" Dissi io felicissima che ci fosse qualcuno che conoscievo nella classe. "Benvenuta nella nostra classe Ino-chan" disse il ragazzo. -Si ricorda il mio nome!- pensai. Il ragazzo mi fece notare che il professor Cavallone ci stava guardando, ed io mi azzittii velocemente. L'ora di geografia passò velocemente, troppo velocemente. "Che ora hai adesso?" Mi chiese Yamamoto appena suonò la campana. Guardai il foglietto delle lezioni. "Adesso ho letterratura" dissi legendo. "Bene!" Esclamò lui "La mia aula è accanto alla tua. Ti accompagno" disse Yamamoto alzandosi e uscendo dall'aula. Io lo seguii a ruota. Mentre camminavamo il ragazzo mi fece molte domande, di cui una maggior parte non ebbero risposta. "Ecco siamo arrivati" disse lui lasciandomi davanti alla porta "Ci vediamo a pranzo se ti va" disse "Gokudera-kun si saluta" si rivolse al ragazzo che mi aveva appena superato. Lo guardai, era il ragazzo del supermercato. "Ciao" lo salutai io. Il ragazzo con i capelli chiari fece un cenno di saluto a me e a Yamamoto, e poi entrò nell'aula di letteratura "Scontroso come sempre" disse il mio amico. Mi salutò ed entrò nella sua aula. Sorrisi e finalmente entrai anch'io nell'aula di letteratura. Per mio rammarico tutti i posti erano già occupati e fui costretta a sedermi al primo banco da sola. Dopo pochi minuti di chiasso entrò il professore. Era un uomo alto, biondo e con una fascietta mimetica sulla fronte. "Salve ragazzi" disse lui, poi il suo sguardo si spostò su di me. "Una nuova recluta" disse squadrandomi "Sei?" Chiese "Inoara Lucari" risposi io. "Bene. Benvenuta nella nostra classe" disse sorridendo. Ricambiai il sorriso e il proffessore Colonnello, il nome era scritto sulla cattedra, iniziò la lezione. Adoravo la letteratura, sempre amata. Dopo un quarto d'ora entrò in aula un ragazzo biondo e stranamebte familiare. Dopo esserai beccato una lunga ramanzina dal professore si sedette accanto a me. Lo guardai con la coda dell'occhio. Era veramente bello, però no gli si vedevano gli occhi, erano coperti dalla frangia bionda. Aveva l'aspetto del principe azzurro. Mentre lo esaminavo incrociai il suo sguardo, lo sentivo. Spostai di riflesso la mia attenzione al professore; il quale parlava di Wiliam Shakespeare. "Perché mi fissi?~ ushishi~" disse il mio compagno di banco. La sua voce era estremamente tagliente e seducente, come una pugnalata al cuore. "Non ti stavo fissando" risposi io, non distogliendo l'attenzione dal professore. "Si come no~ ushishi~" disse ridacchiando in modo strano. Per il resto delle ore, ne avevo due, ignorai il mio compagno però sentivo il suo sguardo piantato su di me. Quando finalmente suonò la campana il mio compagno si alzò e si diresse verso la mensa. Lo seguii senza farmi notare, era veramente bello. Quando entrai nella sala da pranzo fui accolta da Yamamoto. "Ti stavamo aspettando, vieni" disse lui prendendomi per mano. Mi guidò fino ad un tavolo in cui erano sedute tre persone. Il ragazzo del supermercato, il ragazzo con l'occhio nero e una ragazza dai capelli rossi. "Ragazzi lei è Ino-chan, la ragazza nuova" mi presentò Yamamoto. "Salve" salutai io. Gokudera mi ignorò continuando a guardare il ragazzino con l'occhio nero. "Ciao io sono Tsuna" disse l'altro ragazzo sorridente "Ed io sono Kyoko" disse la roscetta. Io sorrisi a tutti e mi sedetti al tavolo con loro. Tra risate, domamde e chiacchiere la pausa pranzo passò in fretta. Verso la fine della pausa la mia attenzione fu attirata da un gruppetto di ragazzi seduti ad um tavolo nero. "Chi sono?" chiesi a Yamamoto. "Sono i Varia, studenti d'elite stra ricchi" rispose il mio amico. Tra quei ragazzi c'erano anche il biondo con la frangia che gli copriva gli occhi e il ragazzino con i capelli verdi. Oltre a loro due il gruppo era composto anche da un ragazzo con i capelli lunghi e chiari, un ragazzo con la corporatura massiccia e i capelli sparati, un ragazzo con gli occhiali da sole e i capelli tinti di verde e rosso e infine un ragazzo con delle cicatrici sul volto e i capelli scuri. "Sono persone pericolose" aggiunse Yamamoto. "Ok, allora sarà meglio stargli alla larga" dissi. Il resto della giornata fu monotona e l'orario scolastico finì presto. Appena uscii dall'edificio mi diressi verso casa, anche se mi persi altre due volte arrivai a casa sana e salva. -Domani avrò due materie bellissime; chimica e filosofia- pensai poco prima di addormentarmi sul letto.

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Capitolo 3
*** Un Tipo Irritante ***


Cap 3 Quando mi svegliai era già mattina, andai a guardare fuori dalla finestra e mi accorsi che stava piovendo. -Accidenti piove- pensai mentre mi dirigevo verso un baule. Appena lo aprii una nuvola ti polvere si alzò facendomi tossire. Ignorai l'allergia alla polvere e mi immersi nel baule alla ricerca di un ombrello. Purtroppo si fece l'ora di andare a scuola e io non riuscii a trovare ciò che cercavo ed arrivai a scuola zuppa come un pulcino. "Buongiorno" feci accorgendomi di Yamamoto, Gokudera e Tsuna. "Giorno Ino-chan" disse il mio amico dai capelli scuri. "Non avevi un ombrello a quanto vedo" disse sorridente lui guardandomi da testa a piedi. "No non l'avevo" dissi facendo un sorriso imbarazzato. Il ragazzo dai capelli chiari ridacchiò piano guardandomi. "Gokudera-kun non ridere degli altri" disse Tsuna, quando lo guardai mi accorsi che l'occhio nero era sparito. "Che lezioni avete oggi?" chiesi ai miei amici. "Io storia, geografia e filosofia" disse Yamamoto "Gokudera ha il mio stesso orari" concluse. "Abbiamo l'ultima ora in comune!" esclamai io tutta contenta. "Io ho chimica e filosofia" disse Tsuna. Lo guardai e gli sorrisi "Anche io! Andiamo in classe insieme?" chiesi. "Certo" rispose il ragazzo. Salutammo gli altri due e ci dirigemmo verso l'aula, mentre Yamamoto e Gokudera si dirigevano dalla parte opppsta. Mentre camminavo non feci molto caso a quello che avevo intorno, ma pensai tutto il tempo ai Varia. "Siamo arrivati" annunciò il ragazzino da gli occhi arancioncini. Entrammo in aula e Tsuna mi guardò dispiaciuto "T-ti dispiace se mi siedo vicino a Kyoko-chan?" mi chiese un po' aggitato "Certo nessun problema" dissi io sorredendo, dopo di che il mio amico mi abbandonò per andarsi a sedere vicino alla roscetta di ieri. Mi sedetti al orimo banco sola ed aspettai che arrivasse il professore. Dopo cinque minuti precisi entrò in aula un uomo alto, con dei capelli arruffati e tendenti al verde e gli occhiali. "Salve bestioline" disse probabilmente riferendosi a noi "Io sono il nuovo professore di chimica. Mi chiamo Verde" mentre parlava scrisse il suo nome alla lavagna. Era veramente il professore più bello che avessi mai visto. Le due ore di chimica passarono velocemente tra esperimenti e appunti. Per la maggior parte del tempo non riuscii a staccare gli occhi dal professore. Alla fine delle ore uscii più veloce della luce, per paura che il professore mi dicesse qualcosa sul fatto che lo avevo fissato per un'ora e mezza. Mi diressi verso un'aula che era probabilmente quella di filosofia. Quando entrai il professore era già seduto al suo posto dietro la cattedra. "Salve" dissi io andandomi a sedere all'ultimo banco. I vari alunni entrarno uno dopo l'altro distribuendosi per i banchi. L'ultimo ad entrare fu il biondo dei Varia, che fu costretto a mettersi accanto a me di nuovo. "Ciao Bitch-chan~ shishi" disse lui ridacchiando. -Come osa chiamarmi in quel modo!Neanche mi conosce- Cercai di ignorarlo nuovamente, ma lui non sembrava affatto d'accordo. "Perché mi ignori? Non dirmi che ti sei innamorata di me~" disse lui guardandomi. Più parlava e più mi stava sulle scatole. Mi alzai di scatto "Prof il mio compagno di banco mi importuna" dissi alzando una mano. Il professore lanciò uno sguardo gelido al ragazzo accanto a me che gli fece spegnere il sorriso beffardo che aveva. Quando mi sedetti guardai ckn più interesse il professore. Era un bell'uomo, non troppo alto, con i capelli con sfumature violacee, anche se il suo tagli lo faceva sembrare un'ananas. Quando guardò verso di me mi accorsi che aveva gli occhi bicrome. A metà lezione entrò in classe Fran, che chiamò fuori il professor Rokudo. Appena uscì in aula si scatenò il putiferio; ragazzi che urlavano, altri che si lanciavano pezzetti di carta. Dato che non mi volevo inimicare nessun professore decisi di stare ferma al mio posto. Fortunatamente il ragazzo che mi stava accanto non mi rivolse la parola, anzi dopo dieci minuti di caciara si alzò ed uscì dall'aula. Quando varcò la soglia guardai automaticamente accanto a me e trovai un foglio con su scritto un nome e un numero. "Che tipo! Chi si crede di essere? Un principe?" Sussurai mentre presi in mano quel foglio "Belphegor" lessi sottovoce. -Che nome strano- pensai sorridendo, dopo di che accartocciai il foglio e me lo misi in tasca. Finalmente l'ora di filosofia finì e fui libera di esplorare la scuola. Non avevo nessuna intenzione di andare in mensa, avrei incontrato al cento per cento il biondo. Perciò salii tutte le scale fino a trovarmi sul tetto. Appena aprii la porta per andare fuori non potei credere ai miei occhi. Sul terrazzo c'erano il professore Rokudo e Fran che si baciavano sulle labbra. Appena mi videro si staccarano subito l'uno dall'altro. Il professore salutò Fran e rientrò con il viso un po' arrossato. Io andai vicino al ragazzo dagli occhi verdi . "Te la fai con il proffessore Rokudo?!" Chiesi io appena la porta si chiuse. Il ragazzo si toccò i capelli. "Già~" disse con la sua voce inespressiva. "Non ci posso credere" dissi io. "Ti faccio ribrazzo?" mi chiese lui diretto. Quella domanda mi mise un po' a disagio. "Certo che no!" esclamai io subito. "Non dire nulla a nessuno~ le relazioni docenti studenti sono vietate dal codice scolastico" disse guardandomi negli occhi. Feci il segno di chiudermi la bocca con una zip. "Promesso! Sarò muta come una tomba" dissi sorridendo "Ma in cambio" continuai attirando tutta la sua attenzione "Mi accompagni a comprare un cellulare?" chiesi. Fran mi guardò alzando un sopracciglio "Ok" disse, poi si avviò verso la porta per rientrare. "Ti aspetto fuori scuola~" disse prima di rientrare. "Si!" Esclamai. Per il resto del tempo restai sul terrazzo saltando un paio di lezioni. Dopo non so quanto tempo qualcuno venne sul terrazzo, qualcuno che guarda caso non volevo incontrare. "Che vuoi?" Chiesi chiudendo gli occhi. "Volevo avvertirti che ti accompagnerò anche io a comprare il cellulare~ ushishi" disse ridacchiando come al solito. Io mi alzai di scatto. "Cosa?! Come fai a sapere i miei impegni?!" Dissi guardandolo. "Me l'ha detto la rana~" rispose tranquillamente. -Accidenti! Doveva venire proprio lui?!- pensai guardandolo accigliata. "E chi ti avrebbe invitato?" Chiesi guardandolo male. Belphegor mi prese il mento e mi avvicinò al suo viso. "Pensi che io abbia bisogno di un invito, Bitch-chan~?" Disse lui beffardo. "Certo che si! Non sei altro che un ragazzino che crede di poter fare quello che gli pare!" Eslamai irritata. Il biondi si aprì in un ampio sorriso. "Io faccio quello che mi pare~ perché io sono un principe ushishi~" disse ridacchiando. -Che nervi!- pensai. "Ma..." cercai di rispondergli ma le mie labbra furono toppate da altre. Cercai automaticamente di staccarmi da lui inutilmente. Belphegor afferrò un mio poslo e mise una mano dietro la mia schiena, nel frattempo continuava a premere le sue labbra sulle mie. Quando si staccò sorrise soddisfatto. "Visto faccio tutto quello che mi pare~ ushishi~" disse mentre si avvoava verso la porta. "A dopo Bitch-chan~" mi salutò. Appena rientrò le mie gambe cedettero e caddi sulle ginoccia. Mi passai un dito sulle labbra ma lo ritrassi subito sentendole bruciare. -Accidenti!- pensai tendendomi con la mano il polso che aveva stetto lui.

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Capitolo 4
*** A Fare Shopping Con Due Tipi Irritanti ***


Cap 4 Dopo dieci minuti dal suono dell'ultima campanella mi decisi di andare all'entrata. Ovviamente sul posto c'erano Fran e Belphegor, mi avvicinai a loro. "Ciao Fran, scusa per il ritardo, andiamo" dissi guardando il ragazzo da gli occhi verdi. "In quale negozio vuole andare Ini-senpai~ ?" Mi chiese lui cominciando a camminare. Lo seguii. "Non so uno di eletronica penso" dissi sorridendo. "Bitch-chan mi stai ignorando~? ushishi" disse prendendomi il polso. "No perché dovrei?" Dissi io senza girarmi. "Perché ti stai innamorando di me~ shishi " affermò compiaciuto. Mi girai e lo guardai male. "Che stupidaggine! Non mi innamoterò mai di uno come te! " esclami, dopo di che mi girai verso Fran. "Scusa, allora dove andiamo?" Chiesi "Di la~" disse il mio piccolo amico indicando una via stretta e lunga. "Ok andiamo!" Dissi andando da quella parte, seguita da Fran e Belphegor. Quando finalmente arrivammo davanti al negozio mi accorsi di non avere di non avere il portafogli con me. "Accidenti! Non ho i soldi!" Esclamai. Belphegor ridacchiò "Se vuoi te li presto io~" disse sorridendomi. Non feci in tempo a rispondergli che aggiunse: "Ma cosa mi dai in cambio Bitch-chan~ shishi ". "Cosa?" Chiesi io confusa. "Ovvio pensavi che ti avrei fatto un favore gratis~ tsk" disse lui beffardo. "No" dissi guardando a terra. "Bel-senpai~ perché importuna Ino-senpai?" Chiese Fran. "Il principe non ha bisogno di un perché~ ushishi " ridacchio. Sospirai "In cambio ti cucino il pranzo per una settimana" dissi tendendogli la mano. Belphegor stronse la mia mano. "Affare fatto~" disse tirandomi a se "Ma voglio anche un extra ushishi ~ " arrossii. "Non ci penso neanche!" Urlai. Per risposta lui ridacchiò ed entrò nel negozio. "Andiamo Ino-senpai" disse Fran mettendomi una mano sulla spalla. Sospirai ed entrammo nel negozio. Quando ne uscimmo avevo un cellulare nuovo e un debito in sospeso. Guardai l'ora sul telefono. Erano le 20 e 17. "Accidenti! Devo tornare a casa!" Esclamai "Ciao Fran! A donani!" Mi misi a correre veso casa sempre più lontana dal mio debito biondo. Appena rientrai a casa mi catapultati in bagno e mi rinfrescai le labbra che ancora pulsavano dal calore. "Quanto lo odio" sussurrai guardandomi allo specchio. Si dice che l'amore rende più belli, ma dato che ero sempre la stessa moretta con gli occhi rossi, sicuramente non ero innamorata. Mi diressi verso la cucina e presi dal frigo l'altra scatola di sushi e la misi nel microonde. Mentre la mia cena si riscaldava ispezionai il cellulare nuovo, e mentre guardavo le varie applicazioni mi accorsi che in rubrica c'era il numero di Belphegor e di Fran. "Quell'antipatico!" Esclamai lanciando il cellulare sul letto. Quando il timer del microonde segnò che la mia cena era pronta, mi diressi verso la cucina e stando attenta a non bruciarmi iniziai a mangiare. Finito di cenare mi spogliai e mi misi sul letto. Quella sera sentivo più caldo del solito. E, dopo aver passato venti minuti a cercare di cacciare il biondo dalla mia mente invano, riuscii ad addormentarmi. I due giorni seguenti decisi di non andare a scuola. A quanto pare mi ero dimentivata quanto fosse impegnativa. Piena di colmpiti e relazioni da scrivere. Poi venerdì sera una sorpresa suonò il campanello del mio appartamento. Yamamoto, Gokudera, Tsuna e Kyoko mi vennero a trovare. "Ciao Ino-chan" disse il moro scompigliandomi i capelli già arruffati di loro. "Come stai? Ti sei presa l'influenza? " mi chiese Tsuna "Ti abbiamo portato un brodino" disse Kyoko tendendomi una busta con un piccolo termos all'interno. " Mi fa piacere che siete venuti a trovarmi" dissi sotridente "Su entrate" li invitai. Portai il brodo in cucina e poi li raggiunsi. Erano tutti seduti come fossero casa loro. "Comunque non proccupatevi sto bene" dissi sorridendo. Yamamoto diete una lieve gomitata a Gokudera, e lui mi porse dei fogli "Sono gli appunti delle lezioni che abbiamo in comune" mi spiegò lui. Dopo aver chiacchierato del più e del meno e di quello che era successo in questi due giorni a scuola, si fece una certa ora e i miei amici mi dovettero abvamdonare. Li accompagnai alla porta e li salutai ringraziandoli per la visita. Quando richiusi la porta avevo come la sensazione che mi mancasse qualcosa, o qualcuno. Dopo essermi mangiata il brodino mi sdraiai sul letto con il cell in mano. Ora nella rubrica avevo altri quattro nomi. Sorrisi e in quel momento mi arrivò un messaggio. Appena lessi il nome di chi me lo aveva mandato, il mio cuore decise di farsi il tour del mio esofago e tornare indietro. Aprii l'imail e lessi: "Quando hai intenzione di darmi il mio extra~? In caso domani ti aspetto sul tetto della scuola per ripagare il tuo debito~ ushishi". Mi sentii arrossare il viso.Non dovevo avere pensieri perversi. Feci un grande respiro e cercai di addormentarmi. Poi, dato che non riuscivo a chiudere occhio, decisi di rispondere al messaggio di Belphegor. "Scordatelo. Non fai tutto quello che vuoi" Inviai. Dopo pochi minuti lui rispose: "Vedremo~" a quella unica parola, per oscuri motini, il mio cuore saltò fuori dal mio petto. "Credici. Notte" risposi. Cercai nuovamente di addormentarmi, e quando ci fuo quasi riuscita; il cellulare suonò nuovamente. Lessi il messaggio: "Notte Bitch-chan~". "Notte un corno" sussurrai. Quella sera non chiusi occhio solo ad un'ora improponibile caddi il un sonno che si sarebbe rivelato più disturbante di ogni cosa. Ero finalmente su quel terrazzo davanti a lui. Il mio cuore stava letteralmente saltando fuori. Belphegor si avvicinò lentamente e mi abbracciò. Poi una sua mano si posò sulla mia schiena e piano piani si abbassava. Io arrossii e distolsi lo sguardo da lui. Belphegor ne approfittò per mordicchiare il lobo del mio orecchio. Rabbrividii e gli accarazzai i capelli biondi. Prese il mio mento tra le dita e mentre stava per posare le sue labbra sulle mie, fortunamente, la svegia suonò costringendomi ad aprire gli occhi; allontanandomi dal sogno. Guardai il soffitto. "Sono solo preoccupezioni inutili" sussurai. Non avrei mai potuto immaginare che le mie ansie erano più che fondate.

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Capitolo 5
*** Non Ci Credo! ***


Cap 5 Guardai la sveglia assonnata. "È presto, altri dieci minuti" sussurrai rigirandomi nel letto. Poi un pensiero mi balenò nella mente, le mie labbra violate da altre labbra calde. Mi alzai di scatto e scossi la testa per scacciare quel pensiero. "Mi alzo mi alzo" dissi rassegnata. La mia prima tappa fu il bagno. Mi lavai i denti e mi guardai allo specchio. La solita moretta da gli occhi rossi, anzi anche più sciupata del solito. Uscita dal bagno andai dritta in cucina e bevvi un paio di bicchieri di latte e menta. Andai verso il mio armadio che non aprivo da secoli, letteralmente. Guardai i capi impolverati all'interno. Ma nessuno di essi mi piacque. Mi misi, contro la mia volontà, la divisa scolasticha ed uscii a comprarmi dei vestiti nuovi. Entrai nel primo negozio di abbigliamento che mi trovai difronte sperando che avesse cose che mi sarebbero potute piacere. Guardai un po' in giro e dopo dieci minuti decisi cosa comprare. Misi vicino alla cassa una maglia scollata rossa e dei jeans attillati, seguiti da delle scarpe con il tacco casual rosse. Quando tornai a casa mi misi subito i vestiti nuovi. Dopo di che mi catapultai in bagno e feci un piccolo codino ai miei capelli corti e castani. Mi misi un po' di fondotinta per coprire le occhiaie che avevano affittato i miei occhi. Dopo circa un'ora ero pronta per uscire. Ci pensai su:-Io mi sono vestita così per vedere quel biondino viziato? - Sospirai, cercando di ignorare i continui battiti frenetici del mio cuore. Arrivai a scuola prima del previsto. Dopo aver fatto un bel respiro mi decisi finalmente di andare sulla terrazza. Pregai titti gli dei che Belphegor ancora non fosse arrivato. Quando aprii la porta e uscii all'esterno non vi era nessuno. Sospirai e mi sedetti a terra con le spalle al muro. Aspettai per ben due ore e poi mi decisi di mandargli un messaggio: "Dove sei? Ti sto aspettando sulla terrazza". Dopo un minuto mi arrivò la risposta. "Sono già li~ ushishi " Alzai di scatto lo sguardo e lo trovai li in piedi che mi guardava con quel suo odioso sorrisetto beffardo. "Da quanto sei li?" Chiesi alzandomi. "Chissa~ " rispose lui continuando a sorridere. "Allora ho portato i soldi del cellulare" dissi cercando nella mia borsetta. "Niente soldi~" disse lui prendendomi una mano e tirandomi a se. "S-se non vuoi i soldi come faccio a ripagare il mio debito?" Chiesi distogliendo lo sguardo. Lui avvicinò le sue labbra al mio orecchio e ne mordicchiò il lobo. "Che ne dici di pagarmi in natura~? Ushishi " sussurrò. "N-natura" dissi cercando di mantenere le distanze "Proprio non calisco" dissi dandogli le spalle. "Lascia che te lo spieghi allora~ ushishi "ridacchiò e mi mise una mano sotto la maglia. L'altra mano anticipò i miei tentativi di fuga tenendoni ben stretto il polso dietro la schiena. Mi baciò il collo e con la mani che stava sotto la maglia iniziò a toccarmi il seno. A quel punto le mie gambe cedettero, e caddi sulle ginocchia. Belphegor si abbassò con me e una volta che mi girai verso di lui, mi stampò un bacio sulle labbra. Molto più intenso e travolgente del primo. " Lasciami!" Urlai staccandoni dal bacio. "Perché dovrei se ti piace~?" Arrosii "Non mi piace!" Urlai. Mi tappò la bocca con un'altro bacio. Spostò la mano dal mio petto a sotto i miei jeans. "Eppure qui sotto mi dice il contrario~ shishi" disse leccandomi l'orecchio e sfregando un dito sulle mie mutandine facendomi bagnare. "Smettila!" Cercai di staccami da lui, ma non riuscii a troncare quel contatto tanto piacevole. "Respingimi se ci riesci~ ushishi " disse baciandomi il collo. Non dissi nulla e accettai il fatto che lui mi toccasse così intimamente. "Visto il principe vince sempre~ ushishi ~ " disse lui, dopo di che pogiò le sue labbra sulle mie. Questa volta mi costrinse a sicchiudere le labbra e la sua lingua cercò un contatto con la mia. Accettai quel contatto, intanto le sue dita avevano violato la mia intimità. Feci piccoli gemiti sospirati. "T-ti prego basta" dissi quando le nostre labbra si staccarono per riprendere fiato. "Ushishi ~ Scordatelo" disse ridacchiando e aumentando la velocità delle dita. Mi morsi il labbro per trattenere un gemito. "N-non andare più in fondo! Sono vergine" dissi stringendogli il polso con la mano libera. "Povera Bitch-chan~ ma purtroppo per te io non sono così buono ushishi~" ridacchiò ricominciando a baciarmi. Rabbrividii dal piacere e nel giro di qualche secondo venni. "Non sei durata molto Bitch-chan~". Levò la mano dai miei pantaloni e mise le dita sulle mie labbra. "Lecca~" disse il modo seducente, così seducente che aprii la bocca e lui infilò due dita, facendo mischiare la mia saliva con quel luquido imbarazzante. Finalmente abbi l'ottma decisione di sountonarlo e allontanarlo da me. "S-sei un maniaco!" Dissi guardandolo male. "Io sono un principe è diverso~ ushishi " ridacchio guardandomi soddisfatto. "Ti odio" affermai alzandomi e riallacciandomi i pantaloni. "Io dico che è il contrario~ shishi " rispose lui. Presi la mia borsa e rientrai dal terrazzo. "Dove vai~?" Mi chiese afferrandomi il polso. "A casa, sono abbastanza stanca" dissi rientrando. Blphegor sorrise malignamente "Perfetto vengo con te~" annunciò. "Cosa?! Assolutamente no!" Dissi io. "Il principe fa quello che chi pare~" disse ridacchiando. "E falla finita con questa storia del principe" esclamai. Mi diressi verso casa, anche se il principino viziato non se ne voleva andare. Arrivata a casa fui costretta a far entrare il principino nel mio appartamento. "Non c'è nessuno~?" Chiese. "No vivo sola" risposi posando la borsetta sul tavolo della cucina. "Meglio~" sussurrò. Andai in camera mia ignorandolo, mi sdraiai sul letto. Gran bell'errore. Belphegor ne approfittò per mettersi sopra di me e mi bloccò i polsi. "Benvenuta in paradiso~ ushishi ~ " disse baciandomi. Quella sera fu una delle più belle della mia vita.

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