Quattro stagioni d'amore.

di namirami
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primavera. ***
Capitolo 2: *** Autunno. ***
Capitolo 3: *** Inverno. ***
Capitolo 4: *** Estate. ***



Capitolo 1
*** Primavera. ***


PRIMAVERA.


"Giunt' è la Primavera e festosetti
La Salutan gl' Augei con lieto canto,
E i fonti allo Spirar de' Zeffiretti
Con dolce mormorio scorrono intanto:
Vengon' coprendo l'aer di nero amanto
E Lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti
Indi tacendo questi, gli' Augelletti;
di nuovo al lor canoro incanto:
E quindi sul fiorito ameno prato
Al caro mormorio di fronde e piante
Dorme 'l Caprar col fido can' à lato.
Di pastoral Zampogna al suon festante
Danzan Ninfe e Pastor nel tetto amato
Di primavera all' apparir brillante. "




Caro Usop,
come stai? So che è una domanda banale, ma te lo chiedo sinceramente. Anche se me lo posso immaginare: leggo di te sui giornali, delle tue avventure, le tue imprese. E capisco che stai davvero bene, che sei felice della vita che conduci e orgoglioso della tua ciurma. Però i due anni di silenzio, in cui sembravate tutti spariti, mi hanno fatto preoccupare non poco.
Ho un carissimo ricordo di Rufy, Zoro e Nami, e sono sicura che anche gli altri membri sono persone eccezionali, mi piacerebbe molto conoscerli un giorno. E spero proprio che ciò possa accadere.
Qui al villaggio siamo tutti molto sereni: i nostri tre piccoli monelli sono ormai degli ometti e chiaramente anche loro sognano di solcare il mare proprio come il prode capitan Usop.
O preferisci Sogeking? Bel nome, sono curiosa di sapere come è nato.
Ne avrai di storie da raccontarmi al tuo ritorno...
Mi ricordo come se fosse ieri di quando ti arrampicavi sull'albero di casa mia per potermi parlare: ora da noi è primavera e so che ti piaceva molto come stagione. Il clima fresco, gli alberi in fiore, i teneri profumi che si spandono nell'aria dopo il freddo inverno ... è decisamente la mia stagione preferita. Probabilmente anche perché era il periodo in cui riuscivi a venire più spesso a trovarmi.
Non posso nasconderti che mi mancano i nostri momenti, ma nei giorni in cui la malinconia si fa sentire di più vado a fare una passeggiata sulla spiaggia, guardo l'oceano sconfinato e penso a quanto siamo fortunati: abbiamo potuto scegliere la vita che vogliamo,crediamo nei nostri sogni e sono convinta che l'impegno che stiamo mettendo nel realizzarli sarà ricompensato.
Guardo l'oceano e penso che anche se così lontani, in fondo è su queste stesse acque che stai navigando. E tutta la nostalgia che possiamo sentire ora farà sì che il nostro prossimo incontro sia davvero bellissimo.
Ma non pensare che io mi senta sola! Lo studio mi impegna molto, ma amo la medicina, e i nostri piccoli amici sono sempre pronti a farmi sorridere.
Non so se e quando questa lettera giungerà a te, ma sappi che ti penso ogni giorno, che sono sempre con te e che ho ancora la collana che mi hai regalato prima di partire, è il mio tesoro più prezioso.
Spero un giorno di riuscire ad avere una tua risposta, anche se so che è estremamente difficile.
Ma a noi piacciono le sfide.
Ti abbraccio forte, valoroso Sogeking.
                                                                                                                               Kaya.


***

Stavo curando le mie piante sulla Sunny e non facevo che pensare a Kaya. Ci stavamo avvicinando ad un'isola primaverile, come potevo intuire dal clima che si stava ormai stabilizzando. Adoravo questa stagione, soprattutto perchè era il periodo in cui riuscivo ad andare più spesso da lei. Anche se amo la mia vita, non potevo negare che la distanza pesava. Eppure il richiamo del mare era così forte... mi sembrava di capire meglio mio padre in questi momenti.
Non vedevo l'ora di poterla riabbracciare: Kaya, con la sua tenerezza e la sua semplicità, mi aveva conquistato da subito, probabilmente anche da prima che me ne rendessi conto. Ma solo la sera prima di partire ero riuscito a confessarle i miei sentimenti... ricordo ancora il rossore sulle sue guance mentre mi dichiarava che anche lei provava gli stessi sentimenti e mai ero stato più felice in vita mia.
Ci eravamo scambiati un piccolo pegno d'amore: io le avevo regalato una collana, e lei una bandana che custodisco gelosamente, è il mio tesoro più prezioso.
"Ehi Usop!" la voce squillante di Nami mi distolse dai miei pensieri.
"Si, che c'è?".
"E' arrivata una lettera per te!". ۩  ®

u-k
"Lui verrà e farà ciò che mi ha promesso quella notte sullo scoglio all'incrocio di due mari".


Ciao a tutti!
Come accennavo nell'introduzione, ho deciso di scrivere una piccola raccolta di quattro storie su quattro coppie, ispirandomi a "Le quattro stagioni" di Vivaldi come citazione. E' la prima volta che scrivo su Usop e Kaya quindi... fatemi sapere come è venuto questo esperimento!
Loro due sono molto teneri insieme, e anche se non sono una coppia canon, è pur vero che la maggior parte dei lettori di One Piece  è d'accordo nel vederli come tale (sarà che siamo molto smaliziati? Naaaa...).
La frase sotto l'immagine è tratta dall'Odissea: pensando a loro due , mi viene spontaneo pensare ad Ulisse e Penelope, chissà se ci ha mai pensato anche Oda.
P.s.: nell'intro c'è scritto Ace/Smoker ma... non c'entra nulla! scusate ma non riesco a toglierlo!
Ringrazio già da ora chi vorrà lasciarmi la sua impressione sui miei modesti scritti.
Per scoprire le altre coppie (chi mi conosce già le può intuire anche se... potrei riservare sorprese ;) ) rimanete sintonizzati!
Un abbraccio forte e affettuoso a tutti, nakama. 

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Capitolo 2
*** Autunno. ***


 AUTUNNO.


“Celebra il Vilanel con balli e Canti
Del felice raccolto il bel piacere
E del liquor di Bacco accesi tanti
Finiscono col Sonno il lor godere
Fa' ch' ogn' uno tralasci e balli e canti
L' aria che temperata dà piacere,
E la Staggion ch' invita tanti e tanti
D' un dolcissimo sonno al bel godere.
I cacciator alla nov'alba à caccia
Con corni, Schioppi, e cani escono fuore
Fugge la belva, e Seguono la traccia;
Già Sbigottita, e lassa al gran rumore
De' Schioppi e cani, ferita minaccia
Languida di fuggir, mà oppressa muore”.



L'isola autunnale nella quale eravamo sbarcati era proprio interessante, ricca di storie e di antiche tradizioni.
La mattina avevo visitato la biblioteca e mi era davvero piaciuta, quindi avevo accompagnato Nami-san a fare un giretto per negozi. Nel pomeriggio ero andata ad ammirare i resti di antichi edifici nel boschetto che circondava il centro cittadino. Ed ora si stava avvicinando la sera e tutto era ormai pronto per la festa. Eravamo stati fortunati: proprio questa sera ci sarebbe stata una festa in onore del Bacco, dio del vino, per propiziarsi un'abbondante vendemmia.
Eravamo sul ponte della Sunny e stavamo per scendere:
“Bellissima ed affascinante come sempre, Robin-chan”.
“Grazie mille, cuoco-san, gentilissimo come sempre”. Sentii lo spadaccino borbottare poco distante da noi e i due non ci misero molto ad iniziare una nuova lite.
Zoro sapeva bene che non aveva alcun bisogno di essere geloso, soprattutto di Sanji, anche se ovviamente un pizzico di gelosia non poteva che sottolineare quanto ci tenesse a me.
L'avevo capito sin da subito che tra noi sarebbe nato qualcosa: il modo in cui mi guardava, mi studiava per capire se poteva fidarsi o meno... eravamo simili, sotto molti aspetti.
Ma c'era voluto tanto tempo prima che lui riuscisse ad accettare i suoi sentimenti e me li dichiarasse.In fondo anche io stavo ormai perdendo le speranze di riuscire a trovare un uomo che potesse apprezzarmi per quella che ero, senza giudicarmi né temermi.
Avevo capito che per Zoro il suo sogno era totalizzante, e che aveva paura di distrarsi pensando anche all'amore. Ma gli avevo fatto comprendere che una cosa non escludeva l'altra, del resto anche io non avrei rinunciato per nulla al mondo al mio sogno.
Zoro era come un libro aperto per me, riuscivo a comprendere il suo stato d'animo solo guardandolo. E lui mi aveva fatto rinascere: era linfa fresca per il mio animo maltrattato e ormai restio a credere all'amore, aveva risvegliato sentimenti e desideri che ormai credevo morti e sepolti.
E quella sera ne ebbi l'ennesima conferma. Dopo aver partecipato alla festa , ci ritirammo nella mia stanza sulla nave:
“Hai perso ancora una volta contro Nami-san in una gara di bevute” gli dissi provocatoria mentre mi sdraiavo sul mio letto e lui iniziava a baciarmi il collo.
“Tzè, l'ho solo lasciata vincere”. Sorrisi, consapevole che stava mentendo. “Ma non voglio parlare di questo ora” aggiunse malizioso.
“Concordo”. Gli risposi.
E fu bellissimo anche quella notte: ad ogni suo bacio mi sentivo rinascere, le sue mani che mi toccavano proprio dove e come volevo sapevano farmi sentire viva e amata, come mai mi era successo prima.
Ed era meraviglioso diventare un corpo solo con lui, sentirsi così tanto desiderata e apprezzata, andare in estasi insieme per più e più volte, sino a che esausti e appagati, ci abbracciavamo rimanendo in silenzio, godendo del solo contatto dei nostri corpi ancora caldi.
Le nostre parti combinavano perfettamente, mano su mano, piede su piede, capelli su capelli, ombelico su ombelico, naso a fianco di naso, a respirare solo con quello a bocche unite. Non erano baci, ma combaciamento di due pezzi. Se esiste una tecnica di resurrezione la stava applicando. Assorbiva il mio freddo e la mia febbre, materie grezze che impastate nel suo corpo tornavano a me sotto peso di amore.
Amore travolgente, prepotente, inossidabile come il ferro delle sue spade, indissolubile come il materiale con cui erano stati forgiati i Poigne Griffe.  ۩  ®

     

"Quando le menti si cercano... i corpi sono solo in attesa di eventi".


Ciao nakama! Ecco qui la seconda coppia: è la prima volta che scrivo su di loro, in altre occasioni avevo fatto solo un accenno, ma mi piacciono molto insieme (anche se sono un po' combattuta con la FrankyxRobin). Quindi portate pazienza se non è il massimo come storia su di loro, ma spero di migliorarmi! Fatemi sapere che ne pensate, apprezzo qualsiasi commento e critica costruttiva! Altrimenti come posso migliorare, senza il riscontro con voi?
Ringrazio infinitamente chi ha recensito la precedente storia e chi ha deciso di seguire questa piccola raccolta... davvero grazie mille mille mille!
Bene nakama, vi auguro un buon pomeriggio e... rimanete sintonizzati, la prossima coppia è un esperimento! ;)
Un abbraccio forte e affettuoso.
Namirami. 

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Capitolo 3
*** Inverno. ***


 INVERNO.


“Agghiacciato tremar tra nevi algenti
Al Severo Spirar d' orrido Vento,
Correr battendo i piedi ogni momento;
E pel Soverchio gel batter i denti;
Passar al foco i dì quieti e contenti
Mentre la pioggia fuor bagna ben cento
Caminar Sopra il ghiaccio, e a passo lento
Per timor di cader girsene intenti;
Gir forte Sdruzziolar, cader a terra
Di nuovo ir Sopra 'l giaccio e correr forte
Sin ch' il giaccio si rompe, e si disserra;
Sentir uscir dalle ferrate porte
Scirocco, Borea, e tutti i Venti in guerra
Quest' è 'l verno, ma tal, che gioja apporte”.



Turno di guardia: sono sul ponte della Sunny e anche se sembro addormentato, nulla mi sfugge. Il minimo movimento sospetto mi farebbe aprire gli occhi e sarei pronto ad affrontare qualsiasi nemico. Certo che questa sera fa proprio freddo, si sente che è arrivato l'inverno. E pensare che fino a due giorni fa si boccheggiava dal caldo... ma non mi aspettavo nulla di diverso, essendo nel Nuovo Mondo.
E poi il freddo temprava il corpo ed era proprio ciò che volevo. Per questo non avevo preso nessuna coperta, né indossavo un giubbotto.
Pensai che fosse un'ottima occasione per allenarmi, così sistemai le mie spade e stavo per alzarmi quando qualcosa calò sopra di me coprendomi la vista:
“Tieni marimo, o ti prenderai una bella polmonite”. Quello stupido cuoco mi aveva buttato addosso una coperta.
“Ehi, idiota, guarda che io non ne ho alcun bisogno. Il mio fisico è allenato a sopportare ogni fatica. Questo freddo non è nulla”.
“Ma piantala di fare il gradasso, ho visto benissimo che avevi la pelle d'oca”.
“Eeeehh? Che diavolo dici? Io sto benissimo, mi sento così in forma che stavo proprio per riprendere gli allenamenti”.
“Ora? Nel cuore della notte e con questa temperatura? Sei più stupido di quanto pensassi. Così sì che ti verrà una forte influenza e domani mi supplicherai di prepararti un brodino”.
“Ahahah, sei proprio bacato! Io non verrò mai a supplicare nulla da te!” gli dissi risoluto. Eppure c'era qualcosa di strano in quell'unico occhio che vedevo, una certa malizia, un che di provocatorio nel suo modo di porsi verso di me diverso dal solito.
“Domani ne riparleremo, marimo. Dammi retta, prendi questa” mi disse avvolgendomi la coperta intorno alle spalle. Si allontanò a passo deciso.
“Ti ho già detto che non ne ho alcun bisogno!” gli urlai quando ancora era piuttosto vicino a me.
“E non urlare, così sveglierai tutti! Piuttosto, seguimi in cucina”.
“Tzè, io non prendo ordini da te. E poi perché dovrei venire? Cos'è, vuoi preparami una tisana per riscaldarmi?”. Ero proprio curioso di sapere quale sarebbe stata la risposta.
Si voltò verso di me, tornò ad avvicinarsi per poi rispondermi, quasi in sussurro:
“Non sarebbe male come idea, tu non me la chiederesti mai ma so che la vorresti. O magari preferiresti un bel boccale di sakè. Ma la mia intenzione” continuò con tono languido “è dimostrarti che ci sono modi molto più divertenti di scaldarsi. E cose molto più eccitanti da fare degli allenamenti”.
E fu un momento, un solo momento in cui abbassai la guardia, concentrandomi sulle sue parole che, stranamente, mi avevano colpito. Ma proprio in quel momento, successe qualcosa che mi avrebbe provocato molti pensieri e molte notti insonni. Quello stupido prese l'iniziativa e mi diede un piccolo bacio sulla guancia, per poi sorridermi malizioso allontanandosi da me.
Trattenni a stento la rabbia solo per il timore di svegliare gli altri, dovendo poi spiegare a tutti loro il motivo delle mie urla.
Non riuscii invece a trattenere un piccolo sorriso, mentre la coperta che ancora avevo addosso emanava un odore di fumo e salsedine proprio come chi me l'aveva portata. Un odore che, curiosamente, mi piaceva sentirmi addosso.
Ma una cosa era certa: l'avrei affettato. Un giorno o l'altro l'avrei affettato!

     

"Come il vento accarezza le fronde degli alberi, i miei pensieri accarezzano il tuo volto".
Roberto Garro.

۩  ®

Ciao nakama! Ecco il piccolo esperimento che vi accennavo: una ZoSan! Dunque, io tendenzialmente sono più per coppie etero, ma anche nello yaoi e nello yuri ci sono molte coppie davvero interessanti. E anche se continuo ad essere sanamista e zorobinista (si dice così?!), mi piace molto il rapporto tra Sanji e Zoro e volevo dedicare loro un piccolo tributo. Mi fanno troppo ridere insieme!   Però è la prima volta che scrivo di loro, quindi portate pazienza... so di essere ripetitiva, perché ve l'ho detto anche per le precedenti storie, ma del resto questa raccolta nasce proprio dalla voglia di scrivere su coppie che non avevo mai trattato.
Grazie mille ai miei bellissimi recensori e a tutti quelli arrivati sin qui, che hanno avuto la voglia di leggere i miei tentativi di trattare di queste coppie. Me lo lasciate un commentino?!
E la prossima storia... va be', non dico nulla ma tanto c'è poco da fare la misteriosa!
Un grandissimo abbraccio a tutti.
Namirami.

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Capitolo 4
*** Estate. ***


 ESTATE.

“Sotto dura stagion dal sole accesa
Langue l’huom, langue ‘l gregge, ed arde ‘l pino,
Scioglie il cucco la voce, e tosto intesa
Canta la tortorella e ‘l gardellino.
Zeffiro dolce spira, ma contesa
Muove Borea improvviso al suo vicino;
E piange il Pastorel, perché sospesa
Teme fiera borasca, e ‘l suo destino;
Toglie alle membra lasse il suo riposo
Il timore de’ lampi, e tuoni fieri
E de mosche, e mosconi il stuol furioso:
Ah che pur troppo i suoi timor sono veri
Tuona e fulmina il cielo grandinoso
Tronca il capo alle spiche e a’ grani alteri”.



Le isole estive erano  le mie preferite, perché piene di ragazze che camminavano in canottiera, minigonna e costume, con vestitini leggeri che poco spazio lasciavano all'immaginazione. Non potevo desiderare di più, e l'isola sulla quale eravamo appena sbarcati non faceva eccezione.
Prima di giungere qui avevamo affrontato una forte tempesta che ci aveva messo a dura prova ma ancora una volta eravamo usciti sani e salvi da quell'ennesima difficoltà. E ora questo sole così caldo sembrava quasi un miraggio.
Mentre il marimo era rimasto a guardia della Sunny – se non altro sarebbe stato utile a qualcosa – noi altri eravamo scesi: Franky doveva comprare alcuni attrezzi e pezzi di ricambio per la nostra nave, e Usop e Brook lo avevano accompagnato, il primo probabillmente per cercare qualcosa per migliorare le sue tecniche di combattimento, il secondo verosimilmente sperando che qualche commessa gli facesse vedere le mutandine. Rufy ovviamente voleva assaggiare la cucina del posto e Chopper lo aveva seguito, sperando così di diventare forte come lui. Nami-san avrebbe fatto un giro di perlustrazione dell'isola e raccolto dati per disegnarne la cartina, mentre Robin-chan avrebbe cercato la biblioteca più grande per conoscerne la storia.
Io ero andato a comprare delle provviste e non vedevo l'ora di mettere il tutto a posto in cucina per poter tornare per le vie della città. Già avevo adocchiato molte ragazze davvero carine, e magari avrei anche potuto incrociare Robin-chan o Nami-san e stare con loro da solo... mentre sorridevo a questi dolci pensieri, accelerai il passo e raggiunsi in breve tempo la Sunny. Arrivato sul ponte mi aspettavo di vedere testa d'alga appoggiato all'albero maggiore che ronfava, e invece mi apparve davanti agli occhi una visione celestiale: la mia bellissima Nami-san era distesa su una sdraio a prendere il sole. Stava dormendo, ma la sorpresa che ebbi nel vederla mi fece cadere dalle mani alcune delle buste che avevo e la svegliai. Si mise a sedere e si girò verso di me:
“Tutto a posto Sanji-kun? Ti do una mano a mettere a posto” mi disse venendo verso di me.
“Oh no, Nami-san, non ti preoccupare! È solo che non mi aspettavo di vederti qui... ecco... io...” iniziai ad iperventilare come tutte le volte che la vedevo in bikini e non so come riuscii a far uscire solo poche gocce di sangue dal mio naso che ripulii rapidamente con l'orlo della mia giacca. Nel frattempo lei si era alzata ed aveva già rimesso molti dei cibi che mi erano caduti dentro la borsa:
“Quando abbiamo deciso che sarebbe rimasto Zoro a guardia della nave, ho sentito che si lamentava perché voleva esplorare l'isola, credo voglia cercare un negozio di spade, gli servono alcune cose per la manutenzione delle sue. E io non avevo molta voglia di girare in lungo e in largo, così ci siamo scambiati. Ho chiesto a Robin di raccogliere alcuni dati per me ed è un'isola piccola, non credo sarà difficile disegnarne la cartina”. Finì di sistemare una borsa e stava per prenderla quando le dissi:
“Grazie mille per l'aiuto Nami-san, ma ora ci penso io. Tu resta qui a goderti questo bel sole, ti porterò qualcosa per rinfrescarti!”.
“Ok, Sanji-kun”.  Andai in cucina e misi velocemente a posto le provviste, non potevo di certo far aspettare la mia dea! Avevo un'occasione unica, finalmente potevo passare un po' di tempo solo con Nami-san. Ero eccitato a dir poco, ma cercai di calmare i bollenti spiriti e concentrarmi sulla bevanda che stavo preparando.
Tornai sul ponte, ma mi accorsi che si era addormentata di nuovo. Mi sedetti accanto a lei, guardai il suo viso, che era stanco, spossato, come se non avesse riposato da molti giorni... e allora capii tutto in un momento, come se fossi stato colpito da un fulmine. In effetti, lei non riposava da vario tempo: l'ultima tempesta era durata vari giorni, noi ci alternavamo tra i compiti da svolgere ma nessuno poteva sostituire lei. Quando giungevo sul ponte lei c'era sempre e quando me ne tornavo sotto coperta lei rimaneva ancora fuori... come avevo fatto a non accorgermene? Come avevo potuto sottovalutare tutti gli sforzi che aveva fatto per guidarci incolumi fuori da quell'ennesima burrasca?  Mi diedi dello stupido, avrei dovuto supportarla di più, farle sentire il mio sostegno. Decisi quindi che le avrei dedicato molte più attenzioni, aveva bisogno di riposo ed io avrei fatto in modo che non dovesse preoccuparsi di nulla.
Rimasi non so quanto tempo in sua adorazione, era davvero perfetta: lo pensavo già dal nostro primo incontro, avevo continuato a pensarlo ogni giorno, e avrei continuato a pensarlo per sempre. Era impossibile per me rassegnarmi e smettere di corteggiarla. Ci avevo pensato varie volte, ma poi mi bastava guardarla e di nuovo mi innamoravo di lei e non resistevo al desiderio di provarci, ancora una volta. Era una tortura senza fine, ma non avevo ancora trovato rimedio.
Si svegliò di colpo, si voltò verso di me chiedendomi:
“Sanji-kun, da quanto tempo sei lì?” non ebbi il tempo di rispondere perché aggiunse guardando il cielo: “E' meglio se andiamo sotto coperta, tra poco inizierà a piovere. Niente di cui preoccuparsi, sarà un classico temporale estivo che durerà poco, ma credo che abbiamo preso abbastanza pioggia negli ultimi giorni”. Andammo nella stanza dell'acquario e poco dopo sentii iniziare a piovere.
“Nami-san” incominciai schiarendomi la voce “ solo oggi mi rendo conto di quanto hai lavorato ultimamente. Mi spiace non essermene accorto prima ma voglio rimediare: qualsiasi cosa ti serve, basta che tu me la dica e io far-”.
“Ho trovato questo sul tavolo della cucina. Non ho resistito e l'ho letto” mi disse mostrandomi un piccolo quaderno dalla copertina nera.
Deglutii a stento: era mio, era proprio il quaderno in cui scrivevo tutti i tentativi fatti per conquistarla. Accanto ad ognuno c'era la parola “fallito” e sapevo che la lista si sarebbe allungata.  Da alcuni giorni non lo trovavo più e non sapevo proprio come ci fosse finito in cucina, forse qualcuno degli altri trovandolo lo aveva messo lì.
“Posso riaverlo?” le chiesi sperando che non mi deridesse. Non sapevo neanche io come mai lo tenevo, forse speravo che leggendo e rileggendo tutti i miei fallimenti, mi sarei deciso a smetterla. Stranamente, me lo diede senza fare nessun particolare commento per poi dirigersi verso la porta.
“Eccoci” pensai “l'ho fatta allontanare di nuovo, ora si sarà convinta che sono ancora più patetico di quanto pensasse”. Aprii il mio quaderno per annotare l'ennesimo fallimento, ma quando arrivai all'ultima pagina che avevo scritto, notai che c'era qualcosa di strano. Qualcuno aveva scritto al mio posto: era la scrittura di Nami-san, la riconobbi subito.
E quando lessi, rimase per un momento basito, per poi esternare la mia gioia con un grido che non riuscivo a contenere.

***
“Chiederle in ginocchio di sposarmi offrendole tutto me stesso – Fallito
Salvarle la vita da un mostro marino durante una tempesta – Fallito.
Farle trovare il mio stupido quaderno in cui annoto tutti i miei tentativi di conquistarla – Riuscito”.


Chiusi la porta della stanza per poi dirigermi verso Sanji-kun. Immaginavo che la sua reazione a ciò che avevo scritto sul suo quaderno sarebbe stata quella. Era già da un po' che, pur non volendo, pensavo sempre più spesso a lui. E leggere quel quaderno mi aveva fatto uno strano effetto: rivivere tutti i momenti in cui aveva provato a conquistarmi mi aveva provocato piacere. Erano stati davvero tanti, dai più banali ai più impegnativi. E rileggerli così, tutti insieme, tutti in una volta, aveva come sciolto il groviglio di dubbi e preoccupazioni che sentivo dentro. Avevo capito che  se mai un giorno Sanji-kun avesse trovato un'altra, tutte quelle attenzioni mi sarebbero mancate. E io non potevo farmi sfuggire un tesoro così prezioso e a portata di mano, che ladra sarei aliirmenti?
Ed ora, mentre mi baciava, mi accarezzava, mi spogliava, sentivo tutta la sua passione mista a tenerezza, tutto il suo amore riversarsi su di me e penetrare fino nelle ossa.
Il suo odore di fumo e salsedine diventava sempre più forte, penetrante e afrodisiaco. E lasciai andare tutte le mie inibizioni e i miei dubbi.
Sanji-kun mi amava ed era un amore così grande e profondo che solo i veri uomini sanno provare. Ed ogni suo tocco, delicato e caldo, sulla mia pelle me lo confermava.
E io finalmente non avevo più paura ad ammettere e dimostrare che lo amavo, ed era un amore forte e tumultuoso come questo temporale estivo. E da navigatrice esperta, sapevo che l'unico modo per affrontare questa tempesta era lasciarmi andare tra le sue braccia.



"Quando parliamo insieme, talvolta io sento che la sua voce è l'eco della mia anima".
G. D'Annunzio. 
۩  ®

Ciao nakama! L'estate non potevo che dedicarla a questi due patati: avrei voluto scrivere di meno, ma come spesso succede con loro mi sono fatta prendere la mano. Spero comunque che vi sia piaciuta! Fatemelo sapere carissimi!
Detto questo, ringrazio davvero tanto chi ha seguito e recensito questa storia: Micky, Jolly_Anne, Ary_aliasNicoRobin99, BeSanji93.
E grazie a D'Annunzio, per la bellissima frase che appena ho letto mi ha lasciato senza fiato e volevo condividerla con voi.
Come scrivo sempre alla fine di una storia o raccolta, chiunque la leggesse anche tra molto tempo, spero voglia lasciarmi un pensierino, magari solo all'ultimo capitolo, per dirmi cosa ne pensa della raccolta e come potrei migliorare. I vostri pareri sono fondamentali per me.
Detto questo, ci “sentiamo” presto, con l'altra raccolta (Mille splendidi soli) e forse con qualche altro piccolo scritto, magari su altri nakama.
Vi abbraccio fortissimo.
Hasta pronto!
Namirami. 

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