Lo sguardo della vendetta

di Chiaramor
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La giovane Queen ***
Capitolo 2: *** La sfida di un vecchio amico ***
Capitolo 3: *** Riscaldamento per una guerra ***
Capitolo 4: *** La rabbia che hai dentro ***
Capitolo 5: *** Una freccia verde ***



Capitolo 1
*** La giovane Queen ***


-Piacere di conoscerla Mister Queen.

 

Oliver era impallidito. No, non poteva essere, quello non poteva essere Slade Wilson. Slade era morto su Lian Yu, su quell'isola infernale, ucciso proprio da lui e da una sua freccia conficcata nell'occhio.
Eppure l'uomo che gli stava davanti in giacca e cravatta, con una benda nera sull'occhio destro, che lo faceva tremare di paura, che lo metteva così in soggezione era proprio lui. Con lo stesso sguardo accusatore e pieno di vendetta con cui Oliver aveva dovuto convivere sull'isola. Leggeva odio nel volto Slade, per la morte di Shado. Ma soprattutto ci leggeva forza. E sfida.

 

Improvvisamente Oliver si rese conto che erano a casa sua, nel suo soggiorno, a villa Queen. E che Slade era lì già da tempo a parlare con la madre, Moira. Il suo peggiore incubo si era avverato. L'uomo a cui aveva voluto bene come ad un parente, che gli aveva insegnato a sopravvivere ma che ora era arso dalla vendetta, era in piedi in casa sua, a sfidarlo. Oliver era bloccato, in balia di quello sguardo. Aveva mille domande e dubbi nella sua testa. Ma non riusciva a pensare. Non con Slade che lo fissava e sorrideva. Lui sapeva. Oh Slade sapeva tutto di lui, di Arrow. Chissà da quanto tempo lo stava spiando, seguendo. E chissà se sapeva anche di Felicity, Diggle, Thea, Roy....Sara.

Doveva subito avvisare gli altri, metterli al sicuro, proteggere la sua famiglia. Doveva impedire che Slade si avvicinasse di nuovo a coloro che amava. Soprattutto doveva tenerlo lontano da Sara.

 

-Hey, che succede? Mamma? Ollie? Ci siete?

 

Oh no, questa era Thea. Appena lei entrò nel soggiorno Oliver cercò di raggiungerla con lo sguardo, di farle segno di andarsene, ma lei non lo notò.

 

-Thea cara, che ci fai già a casa? Comunque, lascia che ti presenti il signor Slade Wilson, è qui per discutere con me di politica... ultimamente è l'unico argomento di cui gli uomini hanno voglia di discutere con me.

 

-Signora Queen posso assicurarle che stare in sua compagnia è davvero piacevole, e non solo per parlare di politica. Così tu sei, Thea, la giovane Queen. E' veramente un piacere conoscerti.

 

Slade Wilson tese la mano a Thea, che rimase per un attimo attonita nel guardare l'uomo che aveva davanti. Era alto, muscoloso. Non sapeva dargli con precisione un' età. Aveva un' occhio, quello destro, coperto da una benda, ma l'altro era grande e quasi magnetico. E aveva uno sguardo...uno sguardo che le ricordava quello di Roy negli ultimi giorni. Gli sorrise e gli strinse la mano.

 

-Il piacere è tutto mio, signor Wilson.

 

Thea non riusciva a smettere di guardarlo. Si sentiva stupida davanti a lui, con la madre e il fratello presenti. Così decise di rifugiarsi in camera sua.

 

 

Aprì la porta della sua stanza e si guardò sul grande specchio che occupava quasi una parete. Due macchie rosse, come fragole, illuminavano le sue guance. Cavolo, era arrossita! Perchè? Davvero quel breve incontro con Slade Wilson l'aveva agitata fino a quel punto? Si sdraiò sul letto, a pancia in su. Fissando il soffitto vedeva solo il volto di Slade e riusciva a immaginarselo senza benda. Lo vedeva con i suoi due grandi occhi neri. Erano degli occhi pieni, che certamente nascondevano molti segreti. Erano accesi da un fuoco, forse quello della rabbia? Della vendetta? Erano due occhi...belli.

Arrossendo Thea sorrise di nuovo. Non le sarebbe dispiaciuto affatto incontrare nuovamente Slade Wilson.

 

 

La signora Queen chiuse la porta dietro di lui e Slade si fermò un attimo ad osservare l'immensa villa dei Queen. Era molto soddisfatto di quel pomeriggio. Rivedere il ragazzo dopo anni era doloroso, gli ricordava Shado e tutta la disperazione portata dalla sua morte. Eppure leggere il terrore, la pura paura negli occhi di Oliver era qualcosa che lo faceva sentire vivo. Come se il suo sangue, potenziato dalla Mirakuru, scorresse più velocemente nelle vene. Oliver non poteva nemmeno immaginare cosa Slade avesse in serbo per lui. Come la sua vendetta sarebbe stata devastante e terribile. Oliver Queen se la meritava tutta. Lui e la sua famiglia. Tutti dovevano pagare per la morte di Shado. Anche se... anche se l'incontro con la giovane Queen aveva lasciato qualcosa in Slade. Lei lo aveva guardato dritto negli occhi ed era rimasta colpita, quasi sorpresa. Ma da cosa?

Decise che per scoprirlo avrebbe dovuto seguirla da vicino...

 

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Capitolo 2
*** La sfida di un vecchio amico ***


Verdant. Questa era la scritta che lampeggiava in alto al locale più in voga di tutto il Glades. Verdant. Com'era prevedibile il ragazzo. A Slade a pensarci gli veniva quasi tenerezza: Oliver che si aggirava per tutta Starling City con un cappuccio verde e delle frecce, per onorare Shado e Yao Fei. Cosa pensava di fare il ragazzo in questo modo? Redimersi per quello che aveva fatto? Per essere stato la causa della morte della donna che LUI amava? Oh no, questo non era sufficiente. Oliver doveva soffrire, a lungo. Doveva passare tutto quello che aveva passato lui, vedere le persone che amava cadere e poi morire lui stesso.

Con una freccia conficcata nell'occhio.

 

Slade Wilson sorrise all'immagine di un Oliver morente, che lo implorava di risparmiare i suoi cari. Solo a pensarci si sentiva più vivo. Ma questo non era il momento per lasciarsi andare a pensieri di vendetta. Slade aveva una cosa da fare al Verdant. Una cosa molto importante. Scosse la testa ed entrò nel locale. Era sicuro, sapeva che Oliver non era lì, con il suo team di sfigati. Aveva pensato a tutto. Aveva mandato Brother Blood a fare casino in città, per attirare Oliver e la sua squadra.

Così poteva avere Thea Queen tutta per sé.

 

 

Thea si trovava al bancone del bar. Era ancora presto per aprire il locale e stava facendo dei conti. Malediceva il giorno in cui suo fratello aveva mollato il Verdant per diventare CEO della Queen Consolidated e a lei era toccato il compito di gestire tutto da sola. Ma forse era meglio così. Finalmente Oliver stava diventando più responsabile, si occupava dell'azienda e le cose sembravano andare bene. Anche se ultimamente era apparso un po' distante con la madre. Ma vabbeh, Thea non sarebbe mai riuscita a capirli quei due...

 

-Signorina Queen mi dispiace disturbarti...

 

Thea sussultò. Conosceva quella voce. L'aveva sentita per la prima volta il giorno prima e le aveva scaldato il cuore. Alzò lo sguardo dai fogli verso l'uomo che le stava davanti.

 

-Signor Wilson, che sorpresa. Mi ha fatto prendere un colpo! Se sta cercando mia madre non la troverà qui. Non mette spesso piede al Verdant.

-Chiamami pure Slade. Non volevo farti spaventare e no, non stavo cercando tua madre, cercavo proprio te.

 

Thea arrossì e abbassò lo sguardo. Cavolo, perchè quell'uomo le faceva questo effetto? Cercava proprio lei..cosa voleva dire? Intendeva forse...? No, quella era solo una sua fantasia, certamente lui aveva altro in mente.

 

-Me? In cosa posso aiutar...ti?

-Non sono pratico della città, ma vorrei farmi conoscere da tutti i cittadini di Starling City. Penso che dare una festa sia il modo migliore per attirare l'attenzione. E mi è giunta voce che i party in stile Queen sono sempre eccezionali.

-Wow...un party qui. Sì, perchè no? Anche se il vero esperto in fatto di feste è mio fratello Ol...

 

Pronunciando la parola “fratello” Thea si accorse di un cambiamento, appena percettibile sul volto di Slade. Come se parlare di Oliver gli desse fastidio e gli facesse provare...rabbia?

 

-...Oliver. Ma ti prometto che sarà davvero un gran party! Non ti preoccupare.

-Sono sicuro che non mi deluderai. Per domani sera è troppo presto? Purtroppo tra un'ora ho impegno, ma domani mattina ripasserò per discutere dei preparativi. A presto Thea Queen.

 

Thea lo salutò e rimase a fissare la sua figura che si allontanava. Le piaceva il modo in cui pronunciava il suo nome, ma soprattutto le piaceva l'idea di passare con lui tutto il giorno seguente. Sorrise, ovviamente arrossendo e passò il resto della serata a fantasticare sul vestito perfetto da indossare il giorno dopo.

 

 

A Slade sarebbe piaciuto restare ancora un po' in presenza di Thea, quella ragazza lo faceva sentire strano, quasi... spensierato? Ora però non aveva tempo, a lei avrebbe pensato domani. Adesso doveva raggiungere Sebastian Blood per essere aggiornato sull'attacco del pomeriggio.

 

 

-Quel maledetto Arrow ha ucciso due dei nostri uomini! Due! Ma non era solo, era accompagnato da quell'armadio e la ragazza bionda. Mi spieghi a cosa è servito quest'attacco? A nulla, proprio a nulla!

 

Sebastian Blood non aveva finito di pronunciare la frase che Slade gli era arrivato addosso e lo aveva alzato tirandolo su per il collo della camicia

 

-E' servito perchè io ho deciso che andava fatto. Ti ricordo che tu sei solo una pedina, che può essere facilmente rimpiazzabile. Devi stare ai miei ordini e non fiatare.

 

Quando Slade era arrabbiato sembrava ancora più grosso e minaccioso. Sebastian lo conosceva da mesi ormai, ma non si era abituato alla sua immensa forza e rabbia. Lo spaventava sapere di cosa quell'uomo fosse capace. E si, sapeva benissimo che a Slade non sarebbe costato nulla sbarazzarsi di lui. Ma detestava Arrow e non capiva perchè continuassero ad attaccarlo senza mai veramente avere intenzione di ucciderlo.

 

-Vedrai Sebastian, molto presto arriverà il momento in cui Arrow morirà, e tu sarai lì ad assistere mentre io lo ucciderò.

 

 

-Ollie hey, dove corri? Aspetta!

 

Era Thea, lo stava chiamando dal bancone del bar. Oliver non avrebbe voluto fermarsi a parlare con lei, doveva subito scendere nel sotterraneo a riordinare le idee su Slade e su cio' che era accaduto nel pomeriggio con Felicity. Ma Thea aveva uno strano sorrisetto e qualcosa gli diceva che sua sorella aveva in serbo una sorpresa.

 

-Indovina chi è passato prima? Slade Wilson! Vuole dare una festa domani sera qui al Verdant. Non ti sembra un'idea fantastica?!

 

Oliver non poteva crederci. Prima a casa sua, poi nel suo locale. Slade lo stava sfidando, ne era certo. Voleva fargli capire che poteva raggiungerlo ovunque, che poteva avvicinare chiunque della sua famiglia, sua madre, Thea. Come poteva tenerle al sicuro senza rivelare loro la verità su Slade e su di lui? Perchè la sua vita doveva essere così piena di segreti? Oliver era soffocato dalla paura e dalla rabbia. Aveva voglia di fare a pugni e di tirare qualche freccia. Ci aveva provato sull'isola, ci aveva provato davvero a salvare Slade, o quel poco che era rimasto del suo vecchio amico. Ma ormai lo sapeva. Non poteva fare più nulla per lui, Slade era perduto. Poteva solo fermarlo, questa volta definitivamente.

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Capitolo 3
*** Riscaldamento per una guerra ***


Thea era raggiante. Si trovava nel magazzino del Verdant, da sola. Aveva bisogno di un po' di tempo tutto per sè per riflettere sulla giornata appena trascorsa. In compagnia di Slade. Erano stati insieme tutta la mattina e anche a pranzo, e finalmente tra pochi minuti lo avrebbe rivisto. Ormai non aveva più dubbi. Era attratta da quell'uomo adulto, misterioso e pieno di segreti. Aveva provato a farlo sciogliere un po', a farlo parlare del suo passato. Ma non era riuscita a scoprire molto. Solo che tempo fa Slade era arruolato nei servizi segreti australiani e che aveva una ex moglie. Thea non era riuscita a capire se ora ci fosse un'altra donna nella sua vita. Sperava con tutta se stessa di no. Solo a pensarci le dava fastidio. Immaginare Slade Wilson con un'altra era una cosa che non poteva tollerare.

Ogni tanto nel corso della mattinata le loro mani si erano sfiorate, a volte lui l'aveva toccata sulla spalla. Piccoli gesti, forse fatti sovrappensiero, che a Thea avevano però fatto sentire i brividi...di piacere. E che come al solito l'avevano fatta arrossire.

Le piaceva anche guardarlo in faccia. La benda sull'occhio destro non le faceva impressione. Slade aveva un volto così imperscrutabile. Il suo sguardo era profondo, caldo. Ma anche vivo e pulsante dalla...rabbia?

Thea voleva saperne di più su Slade Wilson, voleva conoscere meglio l'uomo che l'affascinava tanto.

 

 

-Hey Ollie!! Allora che te ne pare della festa?

 

Oliver Queen si avvicinò alla sorella e le diede un bacio sulla fronte.

 

-Speedy è tutto fantastico. Il signor Wilson è già arrivato?

-Mi sembra di sì. Vedo che ti sei portato dietro tutti i tuoi amici. Signor Diggle, Sara, Felicity spero che vi divertiate anche voi questa sera. Ah Roy... ci sei anche tu. Finalmente ho tue notizie. A quanto pare ultimamente passi più tempo con mio fratello che con me....Comunque, ecco Slade!

 

Slade Wilson sentì Thea chiamarlo, si girò e lì li vede. C'erano tutti, perfetto! Sorrise e si avvicinò al gruppo. Guardò in faccia il ragazzo. Leggeva puro terrore nel volto di Oliver e questo lo esaltava. Trema ragazzo, trema. Non sai cosa ti aspetta, non sai cosa ho in serbo per te. Non puoi nemmeno immaginare il modo in cui la mia vendetta ti distruggerà. Non puoi immaginare quanto soffrirai e quanto i tuoi cari soffriranno. A partire da Sara.

Slade non riusciva neppure a guardare in faccia la donna che aveva causato la morte di Shado. Oliver aveva preferito salvare lei. E così ora lei era viva, mentre la sua amata era morta. Sara sarebbe stata la prima a morire, Slade ne era sicuro. L'avrebbe uccisa di fronte al ragazzo.

Vicino a Oliver c'era la sua guardia del corpo, Diggle. Quell'uomo era grosso ed era un ex soldato, ma non sarebbe stato un problema eliminarlo.

E poi c'era l'altra ragazza bionda, quella con gli occhiali. Sembrava che Oliver avesse un debole per lei. Slade sorrise all'idea di torturarla di fronte al ragazzo. Chissà chi salverebbe Oliver, se si trovasse a dover scegliere tra Sara e l'altra bionda. Questa possibilità stuzzicò la mente di Slade. Oliver distrutto e incapace di prendere una decisione, che guarda morire le due donne a cui tiene.
Ma non doveva lasciarsi troppo prendere dall'entusiasmo. Per la vendetta c'era tempo. Ora voleva solo terrorizzare Oliver e fargli capire cosa stava per perdere.

La sua attenzione venne attirata da un altro ragazzo, non troppo alto ma muscoloso. E così quello era Roy. Anche lui con la Mirakuru nelle vene. Aveva uno sguardo pieno d'odio e di rabbia. Era perfetto per quello che aveva in mente.

 

 

-Roy...ascolta, devi parlare tu con Thea. A me non darebbe ascolto.

-Tu sei suo fratello, certo che ti darebbe ascolto! E' facile, dobbiamo dirle tutto. Tutta la verità!

-No! Non possiamo. La mia identità deve rimanere segreta, lo sai. Io devo proteggerla. Slade Wilson è pericoloso.

-Se Slade è pericoloso allora sono pericoloso anch'io, perchè IO sono come LUI!!

-No, Roy, non è vero. Tu non sei come Slade. Slade è perduto ma per te c'è ancora speranza. Roy...ti prego. Parla. Con. Thea.

-E cosa dovrei dirle? Non mi faccio vivo da giorni, la evito continuamente e ora mi presento da lei dicendole: ascolta, l'uomo per cui hai organizzato la festa è molto pericoloso ma non posso dirti il perchè...

-Inventati qualcosa, è la tua ragazza, a te darà ascolto! Lei ti vuole bene.

-Forse...ora non più.

 

 

 

-Hey Oliver, non è stata una serata tranquilla eh? Più che una festa sembrava il riscaldamento per una guerra...

-Felicity. Non mi sembra il caso di fare battute su questo.

-Ooook...scusa. Davvero, come stai?

-Vorrei saperlo anch'io. Ho paura. Non....non pensavo che avrei mai rivisto Slade. Lui mi odia e ha tutte le ragioni per farlo. Se Shado è morta è solo colpa mia.

-Non sei stato tu a spararle Oliver...e questo non giustifica il fatto che ora Slade stia uccidendo delle persone innocenti e stia creando un esercito in stile tutto muscoli e occhi di sangue. Anzi, è abbastanza inquietante...

-Lo so, e infatti devo fermarlo. Però non riesco ad accettare il fatto che Slade sia irrecuperabile. Lui era mio amico sull'isola. Mi ha salvato la vita in molte occasioni. Vorrei fare lo stesso per lui.

-Se c'è qualcuno che può farlo quello sei tu, il mio eroe...cioè ...il nostro eroe...l'eroe di tutta Starling City.

-Non penso di essere un eroe. Non merito di esserlo.

 

 

La festa era finita e Slade stava cercando Thea per ringraziarla. Era andato tutto secondo i piani, aveva avuto modo di studiare i suoi avversari di persona e incutere loro paura. Ora era pronto per attuare la sua vendetta. Prima però voleva parlare con Thea.

Entrò nel magazzino del Verdat e lì la vide. Thea, appoggiata ad uno scaffale che piangeva.
Slade non sapeva cosa fare. Per la prima volta dopo molto tempo era senza parole e non aveva idea di come comportarsi. Non capiva come mai una ragazza splendida e raggiante come Thea potesse piangere così disperatamente. Gli....gli dispiaceva per lei.

 

- Thea....tutto bene?

Thea alzò la testa. Aveva il viso rosso e rigato di lacrime. Guardò Slade, sorpresa, fece un profondo sospiro e poi corse verso di lui. Lo abbracciò.


-Sc...scusa. Ma ho bisogno di un abbraccio.

 

Slade la strinse forte. Il contatto della ragazza con il suo petto gli faceva provare una strana sensazione. Le accarezzò i capelli, e le prese il viso fra le mani.
La guardò negli occhi, le asciugò le lacrime e avvicino il suo viso a quello di lei. Chissà come lo vedeva lei, se riusciva a leggere nel suo cuore e capire quanto avesse sofferto.

Thea poteva specchiarsi nell'iride di Slade da tanto erano vicini.

Improvvisamente tutto il dolore causato dalla discussione con Roy era sparito. C'erano solo loro due, stretti in quell'abbraccio che la faceva sentire calma, al sicuro...amata. Slade aveva mani grandi e forti eppure sul suo viso avevano un tocco gentile. Thea lo voleva. Non aspettava altro.

Slade avvicinò le labbra alle sue e la baciò.

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Capitolo 4
*** La rabbia che hai dentro ***


Slade si staccò da Thea e la guardò. Lei teneva la testa bassa. Non sapeva perchè l'avesse baciata. O forse sì. L'aveva fatto perchè lei gli piaceva, perchè stare vicino a lei lo faceva sentire umano. Sperava di non averla spaventata troppo con quel bacio. Non voleva perderla.

Thea alzò lo sguardo. Slade era ancora lì, non era scappato e questo era un buon segno. Sperava di non essere troppo rossa in viso.

Oddio quel bacio. Aveva passato tutta la notte precedente a immaginarselo. A fantasticare sulle labbra di Slade, sulle sue mani. E ora era realtà. Sorrise.

 

-Io...scusa, ma è stata davvero una serata pesante. Qua sono tutti strani, mio fratello, il mio ragazzo. Non so davvero che gli prende. So solo che sono stanca di loro e dei loro problemi.

-Non ti preoccupare. E' stata una giornata impegnativa anche per me. Ma ora è tardi, vuoi che ti accompagno a casa?

-Veramente...non ho voglia di andare a casa e vedere Oliver e mia madre. Io...

-Puoi venire da me.

 

Le parole gli erano uscite di colpo, senza pensarci. Ma Slade non se ne pentiva. Voleva passare la notte con Thea Queen. E sperava che lei volesse lo stesso.

 

-Sì. Sì, mi piacerebbe.

 

 

 

-Allora quale sarà la prossima mossa?

 

Sara, Roy e Oliver si trovavano nel sotterraneo del Verdant.

 

-Non so. Con Thea è andata malissimo. Abbiamo litigato e di certo non mi ha creduto. Bel piano il tuo Oliver, davvero.

-Thea è imprevedibile. Ma pensavo che a te avrebbe dato retta...non so...

 

Oliver era preoccupato. Niente stava andando per il verso giusto. Thea non dava loro ascolto, anzi, si era allontanata ancora di più da Roy e da lui.

Sara si avvicinò a Oliver e gli stampò un bacio sulle labbra.

 

-Ollie non possiamo più aspettare. Dobbiamo fare noi la prima mossa. Non ha senso stare qui a parlare e ad aspettare che sia Slade a fare qualcosa. Dobbiamo trovarlo e farla finita con tutto questo.

-Ma siamo preparati? C'eri anche tu, Sara, sull'isola e sai che non è stato facile ucc....uccidere Slade.

-Lo so, Ollie. Ma abbiamo Roy con noi. Siamo tutti cresciuti, non siamo più i ragazzi che eravamo su Lian Yu. NOI siamo più forti. E io non starò ad aspettare che Slade faccia del male alla mia famiglia. Lo sappiamo entrambi che è noi due che vuole.

 

Oliver fece un profondo sospiro. Guardò Roy. Era così giovane, eppure così forte. Aveva paura della sua rabbia ma sapeva che poteva usarla per fermare Slade.

 

-Roy tu te la senti?

-Non aspetto altro. Finalmente si combatte.

-Ok. Dobbiamo solo trovarlo. Sara chiama Felicity e dille di venire qui al più presto. Dobbiamo trovare dove vive Slade Wilson.

 

 

Appena arrivata Felicity si era subito messa al lavoro. Stava facendo ricerca con tutte le informazioni che avevano a disposizione. Una di quelle era il magazzino ormai distrutto usato da Brother Blood per creare un esercito di soldati.

 

-Lì vicino ci sono solo tre ville. Una è di proprietà del vicesindaco, una è a nome di Bill Wintergreen e l'altra è disabitata. Beh direi che è ovvio. Io punto tutto sulla villa disabitata.

-Felicity aspetta. Hai detto Bill Wintergreen? Quell'uomo non esiste più. E' morto sull'isola ucciso da Slade. E' quella la casa. Andiamo. Si va a combattere.

 

 

 

Slade guardò Thea. Era sdraiata nel grande letto con le lenzuola marroni e stava dormendo. Era così bella e giovane...come lo era stata Shado. Si sedette sul bordo del letto e accarezzò la mano di Thea. La baciò, e poi baciò le sue labbra. Non voleva staccarsi da lei ma doveva andare, sapeva che Oliver stava arrivando.

Scese le scale e si sedette sulla poltrona in soggiorno. Aspettò.

 

 

 

-Eccoti ragazzo. Ti stavo aspettando.

 

Oliver entrò nella villa di Slade rompendo la finestra, seguito da Roy, Sara e Diggle.

 

-La squadra al completo. Questo vuol dire che significo molto per te.

-Basta parlare Slade. Lo sappiamo tutti quello che vuoi.

 

Slade guardò Sara, che aveva appena finito di parlare. La guardò con tutto l'odio e la rabbia che aveva dentro.

 

-Tu non osare parlarmi!Dovresti essere morta tu al posto di Shado.

 

Slade sembrava ancora più grosso quando urlava.

 

-Che mi dici di tua sorella Sara, eh? Che mi dici della cara Laurel? Dove pensi che sia adesso? Immagino a casa sua, con tuo padre. Magari sono seduti sul divano, a parlare. Sai come faccio a sapere queste cose? Prova a immaginare...

 

Oliver fece un passo avanti ma si fermò, paralizzato. Aveva mandato Lance a casa di Laurel per tenerla al sicuro, ma forse così aveva solo messo in pericolo tutti e due.

 

-Ti vedo un po' pallido ragazzo, stai bene?

-Slade, Laurel non centra in tutto questo, lei non ha fatto nulla. E' con me che hai un conto in sospeso. Lasciala stare. Ti prego.

-Tu mi stai chiedendo un favore Oliver? Lo senti quanto sei ridicolo? Laurel fa parte di tutto questo proprio perchè tu tieni a lei. E mentre noi siamo qua a discutere lei sta morendo.

 

Oliver si girò verso Sara, che aveva le lacrime agli occhi.

 

-Sara vai a casa di Laurel con Diggle. Subito.

-No, io resto qui. Voglio farla finita con Slade. Gli farò capire che se sono viva è perchè lo merito. Ti prego. Vai a salvare Laurel. Non preoccuparti per me.

 

Oliver guardò Sara e poi Slade. Non poteva perdere tempo. Fece un segno a Diggle e i due uscirono di corsa.

 

-Bene bene. Siamo rimasti in tre. Due contro uno. Non mi sembra giusto.

-Smettila Slade. Non ti rendi conto che è la Mirakuru a parlare e non tu? Mi dispiace per la morte di Shado, ma la colpa non è mia e di Oliver. Come non è nemmeno colpa tua se lei amava lui e non te!

 

Queste ultime parole furono come un pugno in faccia per Slade. Lui lo sapeva, lo sapeva benissimo che Shado aveva preferito il ragazzo a lui. Ma sentirselo dire gli faceva male. E gli faceva provare rabbia.

Si avvicinò a Sara senza darle il tempo di muoversi e la prese per il collo. La alzò e poi la scaraventò contro un armadio.

Subito Roy andò in soccorso di Sara e si buttò addosso a Slade. I due caddero assieme.

 

-Credi di essere forte? E solo il siero nelle tue vene, il mio sangue a renderti così. Senza saresti una nullità. Ma tu lo sai, vero? In fondo è per questo che Oliver non ti affida missioni importanti e che la tua ragazza non ti vuole più. Ma io posso insegnarti.

-Tu non sai NULLA di me!!

 

Roy si rialzò e tirò un calcio a Slade. Poi un altro e un altro ancora.

 

-Tu non sai nulla di me!!

-Io so tutto di te invece...so come ti senti. Conosco la rabbia che hai dentro perchè è la stessa che provo anch'io. Noi due siamo uguali.

-Io. Non. Sono. Come. Te!

-Volevo darti una possibilità ragazzo, ma vedo che ormai hai deciso da che parte stare.

 

Slade si alzò, come se nulla fosse, come se non avesse appena ricevuto 20 calci nell'addome. Prese il braccio sinistro di Roy, che non fece in tempo a fare alcuna mossa, e glielo girò dietro la schiena. Si sentì un forte CRAK. Roy urlò dal dolore e si accasciò a terra. Non riusciva a muovere il braccio. Slade gli sputò addosso del sangue che aveva in bocca e si avvicinò ad una credenza. Tirò fuori una freccia, verde, e si avvicinò a Sara, che era ancora per terra. La mise in ginocchio tirandola per i capelli e le si piazzò davanti.

Slade guardò la freccia che aveva in mano, poi la piantò nell'occhio destro di Sara.

 

 

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Capitolo 5
*** Una freccia verde ***


Slade si guardò attorno. Era da solo, nel suo soggiorno sporco di sangue. Aveva lasciato andare Roy, che aveva portato via il corpo morto di Sara Lance.

Slade si sentiva bene. Finalmente bene. Sapeva che uccidere Oliver e Sara non avrebbe riportato Shado in vita, ma guardare mentre Sara moriva lo aveva fatto sentire in pace. Era una bella sensazione, si sentiva alleggerito. La vendetta era iniziata, terribile, come Slade aveva promesso.

Salì le scale e arrivò al piano superiore, nella sua stanza da letto, dove Thea ancora dormiva. Com'era innocente quella ragazza. Così bella e all'oscuro di tutto. Si sedette sul bordo del letto, vicino a lei, e le accarezzò le labbra.

 

-Thea...

 

Thea si svegliò. La prima cosa che vide aperti gli occhi fu il viso di Slade. Sorrise. Quindi non era stato tutto un sogno. Era felice. Dannatamente felice. Si alzò sui gomiti e gli diede un bacio. Slade sembrava un po' strano, quasi felice. Può essere strana la felicità?

 

-Fuori è una bellissima giornata, che ne dici di uscire e fare una passeggiata?

 

La proposta di Slade era una sorpresa, qualcosa non da lui, ma Thea accettò. Si vestì e uscirono dalla porta sulla cucina.

 

 

Thea e Slade erano seduti su una panchina, in un parco di Starling City. Il cielo era nuvoloso e attorno era tutto silenzioso. Si tenevano per mano e le forti dita di Slade accarezzavano quelle morbidi di Thea.

 

-Una volta, tempo fa...ero innamorato. Questa ragazza mi è stata portata via...

 

Thea non sapeva cosa pensare. Aveva ormai capito che Slade non era uno che amava parlare di sé e questa confessione l'aveva colta impreparata.

 

-Mi..mi dispiace.

-Tu me la ricordi. Sei giovane e così piena di vita. Sembri non avere paura di nulla.

 

Slade si girò leggermente, fino a guardarla in volto. Le sorrise e le stampò un bacio sulla fronte.

 

-Sei bellissima.... Devo andare ora, ho degli impegni inderogabili.

 

Slade si alzò e se ne andò, lasciando Thea attonita e senza parole. La giovane Queen non sapeva perchè, ma era sicura che Slade le avesse appena detto addio.

Una lacrima le scese lungo la guancia.

 

 

Slade Wilson rientrò in casa sua e si diresse verso una stanza con una porta nera, blindata. Digitò un codice su uno schermo ed entrò. Davanti a sé vide un completo in stile militare, nero. Lo indossò e poi prese una maschera appoggiata su un ripiano. Era una maschera in ferro, bicolore. Come quella che aveva su Lian Yu. Se la mise addosso.

Ora era Deathstroke.

Uscì di casa dirigendosi verso villa Queen.

 

 

Quando arrivò a casa di Oliver Queen Slade non era da solo. Con lui c'erano due Brother Blood, finalmente la riproduzione del siero era ricominciata. Tirò un calcio alla porta ed entrò nella casa. Oliver, Diggle e Roy, il cui braccio era quasi guarito, lo stavano aspettando.

 

-Ragazzo, sembri distrutto. E' successo qualcosa di brutto per caso?

-Ho provato a salvarti Slade, ad aiutarti. Ma è troppo tardi. Hai ucciso Sara cazzo!! Avevo giurato ad un amico che non sarei mai più stato un assassino. Questa è una promessa che oggi non posso mantenere.

-Oliver io sarò salvo quando tu sarai morto! E lo sarai molto presto.

 

A queste parole i due uomini di Slade si scagliarono contro Diggle e Roy.

Oliver scagliò una freccia contro il suo ex-amico, che facilmente la evitò. Slade gli si avvicinò e gli prese la mano, stringendola fino a rompergli le ossa. Oliver riuscì a tirare un calcio a Slade e a liberarsi dalla presa.

 

-Guarda il tuo amico, Oliver. Non ha resistito nemmeno due minuti. Moriranno tutti. E morirai pure tu.

 

Oliver si girò verso Dig. L'uomo, la sua guardia del corpo, il suo amico, era per terra, senza vita. Con il collo spezzato. Ora Roy doveva fronteggiare da solo due superuomini.

Oliver si sentiva morire dentro. Li stava perdendo tutti, tutti i suoi cari stavano morendo perchè lui non era in grado di proteggerli. Non voleva che lo stesso succedesse anche a Roy.

 

-Roy scappa. Salvati. Non c'è speranza ormai.

-Cosa?? No, io resto qui con te, a combattere.

-E' una battaglia persa Roy, e Slade vuole me. Ti prego, non posso avere anche la tua morte sulla coscienza. Sei troppo giovane. Pensa a Thea, Roy!!

 

Roy si fermò a riflettere sulle parole di Oliver. Non voleva abbandonarlo, voleva combattere e mostrare a Slade che lui era diverso. Ma non voleva morire. E sapeva che se fosse rimasto per lui sarebbe stata la fine. Non poteva morire senza essersi chiarito con Thea. Si mise a correre e Slade ordinò ai due uomini di seguirlo.

 

-Siamo da soli ragazzo. Questa è la resa dei conti.

 

Slade si scagliò contro Oliver. La rabbia lo rendeva ancora più forte. Oliver invece era senza forze e speranze, e il dolore lancinante alla mano gli impediva di pensare. Slade gli tirò prima un pugno in faccia, poi vari calci sullo stomaco. Oliver ormai era in ginocchio.

 

-Stai per morire lo sai Oliver eh? Senti la vita che ti abbandona? Presto raggiungerai Shado. Dimmi, ti è mai importato veramente qualcosa di lei, oppure hai sempre pensato a Sara e a Laurel? Ti è dispiaciuto quando hai ucciso la donna che amavo?!! Com'era forte e coraggiosa Shado... Lei era bellissima, lei era...Thea...

 

 

Improvvisamente Slade si fermò. Si tolse la maschera. Aveva lo sguardo nel vuoto. Aveva lo sguardo vuoto. Gli venne in mente la notte precedente, lui e Thea nel letto marrone. La pelle di lei, il suo sorriso. Il modo in cui lo faceva sentire vivo e umano.

 

-Perchè hai nominato Thea, Slade? Cosa le hai fatto?

-Lei...lei mi ha dato pace.

-Cosa stai dicendo, cosa hai fatto a mia sorella??! No Slade, non l'avrai toccata?

 

Oliver sentì la rabbia montargli dentro. Una rabbia nuova e che gli dava forza. Non voleva nemmeno pensare a cosa Slade potesse aver fatto a Thea. Lo voleva morto, ora.

Strinse i denti e con una forza di volontà che non pensava di avere stese con la mano rotta l'arco e tirò una freccia.

Dritta nel cuore di Slade.

 

Slade non capì subito cosa fosse successo. Aveva ancora lo sguardo perso. Sorrideva, pensando a Thea. Si toccò il petto e sentì il sangue. Era caldo. Guardò Oliver. Non provava più nulla verso di lui. Lo sapeva, stava morendo.

 

Oliver gli tirò un pugno in faccia e poi uscì a cercare Roy, sperando che non fosse troppo tardi.

 

 

 

Slade non riusciva a tenere gli occhi aperti. Vedeva annebbiato e non capiva più dov'era. Shado... Thea... Shado... le loro immagini si susseguivano nella sua mente. Thea... Sentiva delle mani famigliari sul suo volto. Thea...

 

Thea entrò in casa. Voleva parlare con suo fratello.

Non era di certo preparata per quello che vide.

Disteso in mezzo al suo soggiorno in una pozza di sangue c'era l'uomo che amava. Slade Wilson. Subito gli corse accanto e gli prese la testa in grembo.

 

-Slade... Slade... SLADE!! Ti prego, parlarmi! Slade!!

 

Le lacrime iniziarono a scendere, a bagnare il suo viso e quello di Slade. Thea gli accarezzò le labbra, il naso, i capelli. Non capiva cosa fosse successo. Poi la vide. Proprio sul petto di Slade, conficcata nel suo cuore.

Una freccia verde.

Thea urlò dal dolore e dalla rabbia.

 

 

 

 

 

Cari lettori/lettrici,

Vorrei ringraziarvi per aver seguito la mia storia.

Vi prego di recensirla per condividere le vostre critiche, i vostri consigli e i vostri commenti. Mi sarebbe davvero di grande aiuto per capire se andare avanti a scrivere oppure finirla qua.

Un bacio a tutti!

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