L'amore che ho per te

di robyna
(/viewuser.php?uid=49641)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La frase infelice ***
Capitolo 2: *** La prima volta ***
Capitolo 3: *** Il Mondo si è fermato per sempre ***
Capitolo 4: *** Ricominciare a vivere I e II ***
Capitolo 5: *** Nel letto sbagliato ***
Capitolo 6: *** Sguardi in Corridoio ***



Capitolo 1
*** La frase infelice ***


Photobucket

"E se fosse soltanto un'incubo?"
Era questo quello che si chiedeva da due giorni Elena Cicerino,che aveva soffocato le sue sofferenze e i suoi pianti stretta al cuscino.
Le lacrime cadevano una dopo l'altra sul suo letto,come se un'incessante pioggia si fosse abbattuta in camera sua.
Una tempesta prepotente;che non voleva lasciare posto ad un coloratissimo arcobaleno.
Era buffo come quelle goccioline al contatto con le lenzuola si assorbivano subito, e a volte Elena voleva proprio questo:
che la brutta situazione che stava passando si assorbisse subito senza lasciare traccia,ma purtroppo altri pianti ci sarebbero stati e altre gocce sarebbero cadute sul suo letto.
Aveva cercato in ogni modo di distrarsi ma era inevitabile,il suo pensiero fisso era sempre lui: Daniele.
Come poteva averle spezzato il cuore? Lui,il ragazzo dolce. Lui,a cui bastava vederla dormire per essere felice.
Lui,che l'amava.
Queste erano le domande che accompagnavano la giornata di Elena,domande a cui però non aveva ancora dato risposta,a cui non voleva dare risposta.
Soltanto la notte la riparava da quei turbolenti pensieri,tuttavia quella notte qualcosa sarebbe cambiato.
Così,non appena ebbe salutato papà Antonio,la giovane Cicerino andò a dormire,pensando di scacciare tutto lo stress di quella giornata.


FLASHBACK

4 Settembre
Nonostante fosse una fresca giornata di fine estate,quel giorno il sole non voleva sorgere;anzi,dal colorito che presentava il cielo probabilmente sarebbe caduta solo tanta pioggia.
Ma anche se cupo,il tempo non mette di cattivo umore una coppia innamorata.

"Come sei bello quando dormì" sussurrò Elena scostando un ricciolo ribelle dal volto di Daniele.
Benchè fossero passati tre mesi dal loro primo bacio,la ragazza ancora non si capacitava del fatto che stava con lui,il ragazzo dei suoi sogni. Non era stato facile arrivare a quel momento,in cui un bacio cancella improvvisamente tutti i ricordi passati.
Perchè la storia fra Elena e Daniele,nonostante fosse partita molto bene,aveva trovato degli ostacoli più grandi di lei,a partire da quel giorno,in cui una "palpatina" di troppo da parte di Dani avrebbe complicato la situazione.
E' vero,era sotto effetto dell'alcool,ma si vedeva dall'espressione del suo viso che provava gusto a toccarle il fondoschiena.
Ma ormai questa era acqua passata,e lo si poteva intuire da come i due giovani si stringevano forte nel lettone in casa di lui. La sera prima infatti,la signora Cook aveva fatto le valigie ed era partita,senza meta. Aveva detto "Vado alla ricerca dell'amore."
Probabilmente Daniele,se l'avesse sentita solo 4 mesi prima l'avrebbe fermata,un po' per esperienza personale,un po' perchè sapeva che la madre non era un tipo affidabile. Ma ora che anche lui aveva conosciuto l'amore,sapeva l'effetto che dava e non voleva impedire alla madre di scoprirlo nuovamente.
Così i due giovani,avendo casa libera fecero l'amore tutta la notte. Il loro non era sesso,era un legame ancora più profondo che non li univa solo fisicamente ma anche spiritualmente. Elena aveva detto al padre che andava a dormire da Laura e Stefania,e questo non era dovuto al fatto che Cicerino non vedesse di buon occhio Daniele,anzi lo trovava adatto per la sua "Elenina" bensì perchè,trovando ancora in sua figlia una bambina,pensava che i due non si spingessero oltre i baci. Ma quando avrebbe capito che ormai Elena era un fiore sbocciato?
Così,non appena sveglia,la ragazza si alzò un po' di malavoglia da quel morbido lettone;stava così bene sdraiata lì a non far nulla: si sentiva come una principessa,protagonista della favola d'amore più bella. Ma ormai era tradizione che,al suono della sveglia,uno dei due preparasse la colazione all'altro;l'ultima volta era stato il turno di Daniele,quindi di conseguenza oggi toccava a lei. Nel momento in cui cominciò a bollire il latte,Elena prese dallo scaffale della cucina il Nesquik,Dani infatti da certi punti di vista era proprio un bambinone e senza il suo cacao proprio non riusciva a digerire la colazione.

"A tavola" urlò Elena,aveva una voce così pimpante che era molto difficile che il condominio non l'avesse sentita.
"Uhm...5 minuti..." si lagnò Daniele stiracchiandosi ancora un po'.
Elena sbuffò,è vero che non avevano chiuso occhio tutta la notte per ovvie ragioni,ma erano le 12:00 passate.Quanto doveva aspettare ancora?
Dopo che furono passati 5 minuti dall'ultimo richiamo la ragazza passò alle maniere forti: aprì le tende facendo filtrare la luce del sole e si buttò a peso morto vicino a Daniele che di alzarsi,proprio non aveva voglia.
"Dai amore che il latte si raffredda..." sussurrò Elena cominciando a mordicchiare l'orecchio del suo amato. "Scusa Mary ma avrò dormito due ore al massimo." disse ancora con gli occhi chiusi.
"Mary??" pensò Elena al quanto scettica. Forse Dani era solo un po' frastornato,d'altronde capita a tutti di fare confusione la mattina,tarda mattina.
Senza fare domande i due si avviarono verso la cucina dove una tazza fumante,o meglio ex fumante,di latte li attendenva.
"Mi hai interrotto sul più bello di un sogno!" esclamò Daniele dopo aver addentato una fetta biscottata con burro e marmellata. "Ah sì?" domandò Elena incuriosita
"E per caso in questo sogno fantastico c'era una certa Mary?" a questo punto la ragazza si morse un labbro,non doveva far la paranoica per uno scambio di nomi!
"E tu come lo sai? Ti avevo parlato di Mary?"
Ora il ragazzo era più interessato,anzi,lo erano entrambi.
"Bè prima mentre ti cercavo di svegliare ti sei rivolto a me come se fossi lei." Il sorriso che,fino a poco prima,era disegnato sulla Cicerino tutto ad un tratto scomparve.
"Ahahahah" Daniele emise una grossa risata,forse per sdrammatizzare l'imbarazzante situazione.
"Ma che te ridi?!" la ragazza non mancò di lanciargli uno sguardo truce
"No,niente amore. Vedi,Mary è stata la mia prima ragazza.Quando ero ancora a Milano,ovvio!"
"Ah,tutto chiaro adesso!" esclamò la giovane inzuppando nervosamente un biscotto sul suo latte ormai freddo.
"E che sogno stavi facendo? Sai visto che era così bello,vorrei esserne partecipe!"
"Il nostro addio.Il nostro addio che nella realtà non c'è mai stato." Daniele si irrigidì all'improvviso.
"Sua madre è inglese e visto che aveva perso lavoro qui in Italia,dove il problema della disoccupazione si fa sempre più grande,l'unica soluzione era tornare in Gran Bretagna.E così fece.Tuttavia fra una cosa e un'altra non ci siamo più salutati."
"E immagino che nel sogno ti sei rifatto alla grande!" Elena si alzò da tavola facendo cadere la sedia.
"Elena ma che fai?" esclamò il giovane prendendola per un braccio.
"E non toccarmi!" la ragazza gli tolse violentemente la mano dal suo polso
"Aho,statte carma!" le urla di Daniele rimbombarono per tutta la stanza "Cos'ho fatto di male?"
"Ah e me lo chiedi pure.Ma lo sai che sei proprio forte? Mi hai parlato con aria sognante della tua ex,ma ti sembra una cosa normale?"

"Amore,ma è successo prima di te...Molto prima! E poi scusa,io ti rendo partecipe e tu ricambi così?"
Elena si calmò per un istante.Ma poi qualcosa dentrò di lei scatto come una molla.
Proprio quando due secondi dopo Daniele bisbigliò fra sè e sè "Era meglio che non ci mettevamo insieme" La giovane lo guardò,senza parlare.Come se avesse un blocco che le impedisse di farlo.
"C-Cosa hai detto?" disse calma,mentre gli occhi le si facevano sempre più lucidi.
"No,amore non pens..." ma le scuse di Daniele furono subito bloccate
"COSA HAI DETTO??" urlò Elena dandogli una spinta.
"Piccolina,ero arrabbiato...E adesso lo sono ancora di più perchè è nato tutto da una sciocchezza." il giovane si avvicinò alla ragazza come per abbracciarla.
"Una sciocchezza che è servita a farmi capire quello che provi veramente per me."
Elena respinse l'abbraccio e si avviò verso il salone;Daniele non la seguì,ricevere l'ennesima spinta era inutile.
Aspettò 5 minuti prima di andare in salone,per vedere se le acque si erano calmate.Ma purtroppo non ci ritrovò nessuno.
Elena se ne era andata,e forse per sempre.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La prima volta ***


Prima di tutto vorrei ringraziare PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST e Ainsel per i commenti. Sono felice che l'inizio della storia vi sia piaciuto,perchè questa è la prima che scrivo IO e basta.Solitamente infatti facevo storie a quattro mani,insieme a mia sorella;ma questa volta volevo impegnarmi a fare qualcosa soltanto io. Dopo questa premessa,voglio dirvi che il capitolo di oggi è più breve di quello precedente e che verrà incentrato su un ricordo,la prima volta di Elena&Daniele.Per essere il più fedele possibile ho utilizzato le stesse battute della fiction...vabbè poi vedrete voi. Buona lettura ^-^

Photobucket

Elena si svegliò all'improvviso.
Adesso anche la notte,la sua amica più cara,l'aveva tradita.
Fuori era ancora buio,probabilmente erano le 2:00,ciò nonostante non riusciva a riprendere sonno.
"Perchè...?" si domandò fra i singhiozzi,"PERCHE'?" urlò piangendo,senza pensare al povero padre che dormiva a pochi metri da lei.
Ma era inutile farsi delle domande a cui non si avrebbero avute le dovute risposte,ormai Daniele non la voleva più,doveva farsene solo una ragione.
Basta piangere per uno stronzo,basta aggrapparsi a ricordi ormai lontani,basta passare le notti in bianco sdraiati sul proprio letto.
Già,il letto.
Proprio quel letto che era stato teatro della loro prima volta,indimenticabile. Un altro ricordo invase la ragazza.


FLASHBACK

Benchè il tempo che separava il loro primo bacio dalla loro prima volta fosse di qualche ora,i due già si amavano e lo si poteva dedurre da come si baciavano nel lettino ad una piazza sola.
Elena infatti era riuscita,grazie alla complicità del padre,ad ottenere casa libera.
Ora l'unica cosa che si sentiva in quel piccolo appartamento era il rumore delle loro effusioni.
Entrambi avevano perso la cognizione del tempo,potevano aver comiciato a baciarsi da un minuto o da svariate ore,ma non importava:stavano insieme,e questo è quello che conta.
Proprio quando quei baci cominciarono a diventare qualcosa di più concreto,Daniele interruppe la magia.
"Aspetta,aspetta,aspetta!" esclamò staccandosi violentemente dalle labbra di Elena.
Questa lo guardò in maniera ansiosa e preoccupante.
"C'è qualcosa che non va in me?" si domandò pensando di non essere all'altezza di quella situazione.
Daniele la guardò. "C'è un problema."
"Ecco,non lo eccito minimamente!" continuò a pensare fra sè e sè la ragazza amareggiata.
"E' che ho bisogno di una cosa e non ce l'ho"
Elena aggrottò le sopracciglia,senza dire nulla.
Daniele sbuffò. "Che poi ci avevo pure pensato,però poi mi sembrava brutto per te!"
La Cicerino lo guardò sorridendo,era stato davvero un bel gesto da parte sua.
"Beh..." si vergognava un po' a dire quelle parole "...veramente ce li ho io"
"Ce li hai tu?" le domandò sorpreso
"Sì,però non pensare male ma.." Elena si alzò dal lettino per metà,avvicinandosi al suo comodino,dove prese il "regalo" fattogli da Laura&Stefania.
"Ce li ho per una vecchissima storia,comunque...non li ho mai usati." finì di dirgli.
"No,no vabbè mi fido..." disse il ragazzo intento a leggere il le istruzioni che stavano dentro la scatolina.
"Queste sono le istruzioni" disse Elena vedendo Daniele armeggiare quel foglietto.
"Sono in giapponese,vero?" domandò lui girando e rigirando le istruzioni
"No,sono in italiano." affermò lei,senza ombra di dubbio.
"No,no! Sono in giapponese." ribattè lui.
"No,sono in Italiano..." disse Elena sbirciando il foglietto.
"Vabbè tanto non mi servono." concluse lui chiudendolo.
Riprese la scatolina e vi fece uscire il contenuto sigillato.
"Se vuoi ti do una mano." disse premurosa Elena,guardandolo poi intensamente.
"Aspetta eh?" rispose Daniele alzando un sopracciglio.
Quando capì che con le mani non riusciva ad aprire il profilattico,cominciò ad usare i denti.
La Cicerino lo guardò sofferente.
"Sai cosa? Che è meglio se spegni la luce." disse il ragazzo che,per l'imbarazzo della situazione,non voleva farsi vedere nell'atto di infilarselo.
"Sì" sorrise lei,premendo l'interruttore del lumetto acceso sul suo comodino.
Ora era tutto buio,anche se non si vedevano avevano la consapevolezza di stare vicini.
"Ok.Va meglio?" domandò Elena
"Sì,'petta un attimo eh?" rispose lui con la bustina di plastica ancora in bocca.
"C-ce la fai?" gli chiese senza però avere risposta. Si sentiva solo il rumore della plastica che probabilmente il suo ragazzo stava mordicchiando.
Ad un certo punto,il buio pesto che si era inoltrato nella stanza fu annientato improvvisamente.
Non appena fu aperto il preservativo infatti,questo sprigionò una luce abbagliante.
"Oh mio Dio!" esclamò Elena
"So radioattivi sti cosi" disse Daniele divertito,con le risate della sua ragazza che facevano da sottofondo.
"Sono fosforescenti!" disse lei ancora ridendo.
"Sono un po' luminosi" Daniele era scettico all'idea di metterselo
"Vabbè ma non ti fa male!" esclamò lei,che,con la luce del preservativo aveva colto un'espessione di dubbio nella faccia di Daniele. "Dai,provalo!"


Così,dopo quella comica scena,che era servita ad appianare la tensione che si era creata,i due lo fecero.
Elena non si scordò mai di quella sensazione,unica.
Sentire il corpo caldo di Daniele sopra il suo e di come in uno solo gesto erano diventati una cosa unica fece sentire Elena la ragazza più felice del mondo;purtroppo quella felicità sarebbe finita troppo presto.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il Mondo si è fermato per sempre ***


Questo è un breve capitolo,d'ora in poi ci sarà uno sviluppo nella storia^-^
Ho già preparato il nuovo capitolo,ma voglio aspettare qualche commentino prima di pubblicarlo ** buona lettura ^-^

Photobucket


Felicità.Era questa che sprizzava da tutti i pori Daniele Cook dopo aver appreso la notizia che la madre partiva. Ma adesso? Aver casa libera non era più tanto bello.
Le ultime due giornate Daniele le aveva passate fumando Marlboro e bevendo Peroni.
Le uniche azioni lontane dal tabacco e dall'alcool erano sempre legate a lei.
Lei che se ne era andata,lei che non aveva risposto alle sue chiamate,lei che gli aveva scritto "Dimenticami".
Un'unica parola che aveva portato il ragazzo alla disperazione,facendolo piangere ininterrottamente,perchè anche i maschi hanno sentimenti,nonostante lo nascondano.
I lamenti di Daniele erano rimbombati per tutto l'appartamento,ormai vuoto.
"Ma quanto posso essere cojone!" esclamò il ragazzo lanciando violentemente la bottiglia di vetro che aveva in mano.
Il rumore dei vetri infranti si espanse per tutta casa e il giovane non esitò a prendere scopa e paletta per pulire tutto.
Tuttavia non si accorse che,con il suo gesto quasi involontario,aveva fatto cadere una cornice,la cornice regalatagli da Elena per il loro mesiversario.
Daniele raccolse la foto che vi stava dentro.
"Come eravamo felici" sussurrò malinconico osservando quel ricordo immortalato;poi la girò e lesse la dedica che gli aveva scritto la sua amata:


Barcellona,viaggio indimenticabile!
Vero,amore mio? E pensare che questa foto è stata scattata pochi minuti dopo la nostra
sfuriata,eppure ci amiamo più di prima;perchè un litigio non farà tramontare mai il nostro
eterno amore.
Ti amo. Elena



"Già" penso Daniele posando la foto sullo scaffale dove si trovava.
"Anche io pensavo che un litigio non ci avrebbe mai separati,amore mio..." poi riguardò l'SMS con scritto "Dimenticami",solo per il gusto di farsi male. "...ma mi sbagliavo".
Dopo aver buttato gli ultimi cocci,il giovane si rintanò nella sua camera,voleva buttare giù il testo per una nuova canzone: "Il Mondo si è fermato per sempre"
Perchè ormai era davvero così,da quando Elena aveva varcato la soglia di casa per l'ultima volta,il mondo aveva smesso di girare e le cose più stupide,che prima con lei avevano un senso,avevano perso la loro poesia.
Proprio durante la composizione del ritornello,uno squillo al cellulare interruppe la vena artistica che Daniele stava sfogando.
"Elena!" esclamò il ragazzo speranzoso.
"Pronto?" disse,senza aver neanche visto il nome del display.
"Bella zì!" rispose una voce familiare dall'altro capo della cornetta.
"Ah Pregoni.Ciao" una nota di delusione poteva cogliersi dalle parole di Daniele
"Eh che,te credevi fossi la Cicerina?" domandò Lucio divertito
"Lucio,per favore! Non parliamo di lei!" disse Daniele afflitto
"No,no pe' carità.Senti,visto che scola ricomincia fra du' giorni...domani vieni a dormì da me? Daje,che famo baldoria!"
"Guarda,proprio quello che mi ci vuole." disse ironico Daniele mentre si accendeva un'altra Marlboro
"Senti,Pregò...Io c'ho casa vuota...vieni tu da me."
"Ah Daniè,che intendi per casa vota? Non me sarai diventato come Valerio!"
"Macchè,scemo!" esclamò Daniele,anche se,per come andavano le cose,ormai aveva paura delle donne.
"Vabbè,allora vengo domani verso le 8...bella Daniè!"
Lucio attaccò,senza neanche dare il tempo al suo amico di rispondere a quel saluto.
Il pensiero di ricominciare scuola faceva venire i brividi a Daniele,il pensiero di rivedere Cicerino che,probabilmente adesso ce l'aveva con lui per aver fatto piangere la sua "Elenina".
Scacciando quei brutti pensieri,il ragazzo riprese carta e penna. Il Mondo si è fermato per sempre.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Ricominciare a vivere I e II ***


Allura,questo capitolo,come potete dedurre dal titolo,è diviso in due parti: la prima ha come protagonista Elena ed abbastanza breve;
nella seconda invece,che è decisamente lunga, vedremo Daniele e ci attenderanno molti colpi di scena.
Grazie ancora a PsYcHoGIRL_SYLARtheBEST che segue sempre la mia storiella e a thia che si sente assetata di scene Elena/Daniele.
Hehe purtroppo ci sarà ancora da pazientare un po' cara,ma non mancheranno scene belle ^-^

Photobucket


Il grande giorno si avvicinava,poco meno di 24 ore separavano la fine delle vacanze con l'inizio della scuola.
Addio al sole,mare e bagnini stupendi: si ricominciava con la solita routine.
Per quanto riguarda i ragazzi,ognuno ha un impatto diverso con il primo giorno:
C'è chi non vede l'ora di tornare,facendo il conto alla rovescia già da metà Agosto,chi proprio non riesce a lasciare la propria villetta di Fregene,chi da una parte vuole rivedere gli amici di scuola ma dall'altra non vuole studiare e persone a cui piace impegnarsi didatticamente ma che non vogliono tornare a scuola per evitare cattivi incontri.
Elena si poteva rispecchiare in quest'ultima categoria:era felice di cominciare il Triennio classico,che prevedeva l'arrivo di nuove materie,e si divertiva anche con Laura e Stefania ma c'era una cosa che la bloccava più di tutte: Daniele.
Non lo voleva più rivedere,anche se si sarebbe trattato di uno sguardo rubato nei corridoi;non voleva averci niente a che fare.
Purtroppo sarebbe stata dura,soprattutto perchè questo era uno studente di suo padre e nell'arco di nove mesi Cicerino,anche se involontariamente,ne avrebbe parlato.
Ma adesso poco gli importava,si era data appuntamento con le sue due amiche per comprare il nuovo diario e non voleva trasmettere anche a loro la sua tristezza.
T-Shirt smanicata a strisce,pantaloni alla pescatore,Nike, e I-Pod alle orecchie,era pronta. Elena salutò con un cenno il padre e si diresse verso la metro,destinazione Ottaviano.
Dopo numerose fermate,la ragazza si avviò verso le scalette,dove le sue amiche l'attendevano.
"Tesoro!" esclamò Laura correndo verso la sua amica
"Oi,Lauretta!" sorrise Elena dandole un bacio per poi abbracciare Stefania
"Come stai bella?" domandò questa carezzandole la spalla "Al telefono non eri molto chiara...raccontaci!"
La Cicerino racconto tutta la storia,senza tralasciare il minimo particolare.
"Che pezzo di stronzo!" disse Laura scostando la testa
"Cè,e te stai sotto per un cretino del genere Elenì?" continuò Stefania allibità "Ma viva Rizzo!"
"Bè,non esageriamo" Elena,benchè adesso odiasse Daniele,non lo detestava come Claudio.
"Comunque..." continuò Laura toccandosi i capelli "Adesso possiamo dirtelo...anche se forse l'hai capito" disse sorridendo a Stefania "Ma a noi quel Cook non ci è mai piaciuto.."
"Sembra un barboncino!" finì di dire l'altra
Elena si mise a ridere. "Belle amiche che ho!" cominciò a ironizzare.
"Bè,almeno ti abbiamo strappato un sorriso!" concluse Laura "Dai andiamoci a prendere un gelato!" disse entusiasta,le altre annuirono.
Così,dopo essere andata in una delle più buone gelaterie di Prati,le tre si avviarono in cartoleria.
"Stefania,ti prego!" la supplicò Elena "Quest'anno niente Winnie Pooh!"
"Ma a me piace tanto...comunque avevo già pensato alla nuova Smemo!" disse prendendo la nuova agenda 2009 dallo scaffale più in basso.
Come al solito,Laura interruppe le amiche nella loro scelta.
"Vi piace?" domandò entusiasta mostrando loro l'anulare sinistro.
"Regalo di Tommasi?" chiese Elena ammirando quell'anello luminoso
"Giacomo!" disse l'amica offesa "Sì,me l'ha fatto un mese fa...quanto lo amo a quel ragazzaccio!"
"Bè,tanto "ragazzaccio" non mi sembra." Stefania e Elena risero insieme.
"Gelose!" Laura mise il broncio "Lo vorreste uno così eh?"
"Almeno ti ama." rispose la Cicerino sconsolata "E' questo l'importante."
"Oh,tesoro!" dissero in contemporanea le amiche "Fatti sbaciucchiare tutta".
Dopo la toccante scena,le tre andarano nelle rispettive case.
"Forse,se staranno sempre al mio fianco,la scuola non sarà così male" pensò speranzosa Elena mettendo la sua sveglia alle sette.


Photobucket



Quando il sole sorse,in quella domenica settembrina,e si introdusse in casa Cook prepotentemente,Daniele ebbe uno dei risvegli più spiacevoli.
"Già Domenica" mugugnò sconsolato tuffando la testa nel morbido cuscino.
Non voleva alzarsi,quel giorno infatti si prevedeva molto movimentato: Daniele doveva fare ancora due versioni delle 15 assegnategli dal Prof.Cavicchioli,senza contare che la sera ad invadere casa sarebbe arrivato quel casinaro del suo amico Pregoni.
"E se gli dessi buca?" pensò Daniele che già si immaginava l'amico fare mille domande su "Cicerina". "Si,mi sà che gli do buca!" borbottò convinto il giovane prendendo il cellulare sopra il comodino.
Proprio quando stava scrivendo l'sms una vibrazione lo interruppe.
"Chi sarà mai?" ormai Daniele aveva perso tutte le speranze,e sapeva che non era Elena.
Così,incurante di chi fosse aprì il messaggio:

"Bella Daniè! Stasera dopo aver magnato a casa tua,perchè non annamo al Piper a rimorchià?
Devo trovà 'na pischella bella almeno quanto Jasmine!
Daje daje daje...notte de foco!"


E ora che gli avrebbe detto? Molte erano le scuse che balenarono nella testa del giovane,ma alla fine era così indeciso che buttò il cellulare nel letto.
"Ma sti cazzi...venisse pure sto cojone!" esclamò Daniele.
Senza pensarci due volte,il ragazzo andò a farsi una doccia fredda per poi fare quelle due fottutissime versioni di Greco.
Era incredibile come due mesi di ozio totale potessero cancellargli dalla mente le nozioni base di quella materia,non si ricordava niente!
"Ma è mai possibile che un contadino coltiva gli altari?" si domandò Daniele rileggendo la versione priva di senso compiuto.
Immaginandosi già la faccia del prof. alla lettura di quella versione (se si poteva definire tale),Daniele fece mille ricerche su internet con la speranza di trovare la traduzione,ma niente.
Non c'era nessuna anima pia che mettesse in giro,gratis,la traduzione.
Arresosi all'idea di trovare quella maledettissima versione,il ragazzo avviò Messenger per vedere chi c'era in linea.
Non appena effettuato l'accesso,il primo nome che il ragazzo cercò con gli occhi fu quello di Elena,ma non era in linea;probabilmente era stato bloccato.
L'ultima frase che risultava al contatto della Cicerino infatti era: "3 mesi amore mio (L)" Frase che sicuramente era stata scritta in tempi felici.
Proprio quando stava per disconnettersi una finestra di MSN si aprì,era Cristiano.

"Bellaaaaaaa"
"Oi ciao Cristià! rispose Daniele,era felice di risentire un amico.
"Come sono andate le vacanze? Con la figlia del prof come va?" chiese incuriosito il ragazzo dall'altra parte dello schermo.
"Le vacanze sono partite benissimo" cominciò a scrivere Dani
"Ma io ed Elena ci siamo lasciati,ci sto troppo sotto guarda."
"Ah. Mi dispiace amico." ci fu una pausa.
"Tu con Margherita? Come va?" chiese per cambiare argomento
"Alti e Bassi,ma siamo sempre insieme!" rispose Cristiano mettendo lo smile che sorrideva
"Ci vieni al Piper stasera?" chiese Cook
"No,sai io e Marghe abbiamo casa libera stasera e quindi..."
"Ho capito,però niente video sconci eh?" raccomandò ironicamente Daniele
"No guarda,ho imparato dai miei errori"
"Vabbè Cri,adesso vado che devo comprare la cena per me e Lucio!"
"Ah,salutamelo allora!"
"Sisi...bellaaaa"
"Bellaaaaa"


Daniele chiuse la conversazione e uscì di casa andando verso il McDonald's.
"Due Crispy McBacon Menù Grandi e due McFlurry con Smarties" disse il ragazzo passandosi la lingua tra le labbra.
La commessa dall'altra parte del bancone lo guardò strano. Daniele colse quello sguardo.
"E' anche per un mio amico!" esclamò come per giustificarsi.
"Nono non devi darmi spiegazioni." sorrise la ragazza "Io due menù me li mangerei senza troppe paranoie!" così dicendo prese un'enorme busta di carta mettendoci dentro l'ordinazione.
"Ecco a te! Ciao e grazie"
Daniele prese la busta e si diresse verso casa. Proprio quando stava attraversando la strada per arrivare all'altro marciapiede,colse una figura assai familiare sotto il suo palazzo.
"Lucio!" esclamò posando la cena
"Ah Daniè! Stavo a citofonà da n'ora!"
"Bè,ero uscito per comprare la cena. Ricorderai che non sono un gran cuoco."
"Avoja se mo ricordo!" esclamò Pregoni ricordandosi della pasta incollata che aveva mangiato poco tempo prima a casa dell'amico.
Il ragazzo rise,quanto lo faceva divertire Lucio!
"Ah,casa dolce casa!" sospirò Daniele dopo aver fatto due rampe di scale.
"Ammazza,ma prima c'erano molti più mobili!" notò Lucio osservando alcuni angoli di casa completamente vuoti.
"Mamma si è portata via tutto." disse Daniele che cominciava a sentirne la mancanza.
Dopo aver posato la cena sul tavolo i due amici cominciarono a mangiare,anzi,a divorare,tutto quello che c'era di commestibile in quella busta.
"Aaaah! So' pieno!" esclamò Lucio facendosi accompagnare da un sonoro rutto.
"Sì,abbiamo capito che gradisci." rispose l'amico divertito.
"Bè,allora annamo!"
"Ah,è vero! Ma dobbiamo proprio? Non so se mi vada tanto!"
"Ah Daniè,nun famo scherzi!" Lucio divenne serio all'improvviso.
"Va bene,va bene. Però prendiamo solo il tuo motorino."
Proprio quando Pregoni gli stava chiedendo il perchè,Daniele lo anticipò
"Sai che trovare un posto libero,e possibilmente decente,al Piper è un'impresa ardua."
"Giusto Daniè! Ma non me sarai diventato troppo intelligente da quanno hai lasciato Cicerina?"
"Cicerina è Tabù in questa casa!" Daniele si alzò da tavola sbattendo violentemente la porta.
"Saranno gli ormoni" sussurò tra sè e sè Lucio come a giustificare il gesto dell'amico.
Dopo circa 20 minuti di zapping continuo,in attesa che Daniele fosse pronto,Pregoni si alzò dal divano in cui era stavaccato poco prima e si diresse in camera dell'amico.
"Ah Daniè te movi? N'artro po' so le 11!" disse Lucio bussando continuamente alla porta.
"Ecco,sono pronto!" esclamò Daniele uscendo dalla stanza.
"Finalmente...annamo!"
I due amici uscirono di casa lasciando luci e tv accesa e,senza neanche aver chiuso la porta con le dovute mandate,cominciarono a correre in direzione del motorino.
"Ma l'hai parcheggiato in culo al mondo!" disse Daniele col fiatone
"Che ce posso fa se questo era l'unico posto?" Lucio aprì il bauletto dietro il sedile,estrasse due caschi e lo richiuse a chiave.
"Tiè!" il ragazzo lanciò il casco all'amico che lo indossò subito.
Dopo circa mezz'ora i due arrivarono sulla Salaria e riuscirono a trovare posto quasi subito,proprio dietro la discoteca.
Non appena entrati dentro il locale sia Daniele che Lucio furono assordati dalla musica a palla che era solita stare nelle discoteche.
"Ammazza quante fregne!" notò Lucio indicando un'angolo della pista
"Che dici,me butto?" chiese a Daniele che già si stava annoiando
"Ma sì,vai. Carpe Diem!"
"Eh?"
"No niente.Vai va!" finì di dire scostando la testa.
Daniele si sistemò in un angolo della discoteca,nonostante fosse un ballerino dotato,quella sera proprio non gli andava di scatenarsi e il motivo lo sapeva anche bene.
Dimenticandosi di stare in un luogo chiuso,il giovane si accese una sigaretta.
Arrivato quasi al filtro,qualcuno interruppe i suoi pensieri.
Una ragazza dai lineamenti orientali alta circa 1,65 con piercing alla lingua gli si avvicinò elemosinando accendini.
"C'hai d'accendere?"
"Sì,tieni!" Daniele prese l'accendino da dentro la tasca dei Jeans e la prima cosa che notò nella persona che gli stava di fronte fu il look: maglietta scollata da evidenziarne la prosperosa scollatura,jeans attillatissimi e tacchi decolletè da almeno 8 cm.
"Andiamo a ballà?" gli chiese la tipa masticando a bocca aperta la sua Vigorsol.
"Non mi va." rispose Daniele un po' pentito
"Ah vabbè." la ragazza si allontanò
Daniele rimase un attimo imbambolato. "E' carina. Ma perchè gli hai detto no?" si chiese mentre schiacciava nervosamente il filtro della sua Marlboro.
"Ma che sto dicendo,io amo Elena. Mi sentirei di tradirla." poi si ricordò di quella frase Dimenticami
"Ma no! Elena non mi vuole,e probabilmente adesso starà avvinghiata alle labbra di qualche sconosciuto!" Daniele corse verso la ragazza dell'accendino.
"Aspetta!" disse bloccandole un braccio. "Sono un bravo ballerino"
I due si scambiarono un reciproco sorriso e si buttarono nella mischia.
Forse era questo che serviva a Daniele: ballare per dimenticare,sì solo ballare.
"COME TI CHIAMI?" urlò la ragazza assordata dalla musica.
"DANIELE E TU?"
"MI CHIAMO CLARISSA!"
Dopo questo breve identikit,i due continuarono a scatenarsi,ancora per poco.
"DANIELE MA LO SAI CHE SEI CARINO?"
"COME?"
Senza ripetergli la domanda,Clarissa lo prese e lo baciò;poteva bastare come risposta.
Daniele chiuse gli occhi,ricambiando quel gesto romantico;tuttavia per un attimo l'immagine della ragazza con cui si stava baciando si sovrappose con un'altra persona di sua conoscenza.
Per almeno altri 6 o 7 minuti i due continuarono a baciarsi poi però Clarissa si staccò violentemente.
"Vieni!" gli sussurrò ad un orecchio prendendolo per mano.
Dopo aver scavalcato una moltitudine di persone i due si ritrovarono al bancone dove venivano serviti gli alcolici.
"CHE PRENDI DANIE'?"
"BO,FAI TE."
"DUE WHISKY!" urlò Clarissa all'uomo dall'altra parte del bancone.
Dopo un po' ne ordinarono un'altro usando la consumazione di Lucio il quale l'aveva lasciata a Daniele quando era andato dalle "fregne".
"ODDIO,MI GIRA TUTTA LA TESTA! ANDIAMO VIA?"
"MA IO VERAMENTE STO CON..."
"GRAZIE!" Clarissa lo prese per mano trascinandolo fuori dal Piper.
Daniele non potè che seguirla,barcollava così tanto che da solo non sarebbe riuscito a fare tutti i gradini.
"Eccoci alla macchina!" esclamò la cinese che sembrava sentirsi già molto meglio.
Daniele salì,senza pensare al povero Lucio che aveva ospitato per la notte,senza pensare a dove Clarissa lo stesse portando,senza pensare che mancavano poche ore all'inizio della scuola;ma non importava: quei due,tre bicchieri di whisky l'avevano fatto sentire leggero e senza responsabilità,ma l'avrebbe ben presto scontata questa sua immaturità.


Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Nel letto sbagliato ***


Photobucket

Quel lunedì di Settembre il cielo sembrava non volesse far spazio al Sole,il quale era coperto da enormi nuvole grigie che preannunciavano pioggia su tutta Roma.
Un ragazzo dai boccoli ribelli stava steso su un letto in ferro battuto,ancora a sonnecchiare.
"Buongiorno Daniele" gli sussurrò una giovane ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi a mandorla.
"Sisi..." rispose il ragazzo ancora in stato di trans.
"Ti ricordi qualcosa di ieri notte?" gli domandò sorseggiando caffè
"Ieri notte..." Daniele aprì gli occhi,ma da quando Lucio aveva una voce così candida al mattino? E il suo accento dov'era finito? Non appena la sua vista divenne più nitida,il ragazzo si guardò intorno,che era successo alla casa?
"Ah finalmente hai aperto gli occhi,dormiglione!" Clarissa gli diede un bacino sulla guancia.
"AAAH!" urlò Daniele "Ma dove sono?" si domandò esaminando dalla testa ai piedi Clarissa con indosso solo un BabyDoll
"Come? Non ricordi niente? I whisky ti hanno offuscato la memoria?"
"Oddio sì. Mi ricordo di te,ci siamo baciati."
"Bè dopo quel bacio mi hai dato qualcosa di più!" disse la ragazza sorridendo
Daniele non afferrò quell'allusione,fu solo quando vide i suoi vestiti gettati sulla sedia che capì quello che era successo. "Tu ed io quindi...?"
"Esattamente,e devo dire che non sei niente male" Clarissa gli fece l'occhiolino
Daniele ignorò il complimento appena fattogli e cominciò a cercare nervosamente il suo orologio.
"Ma che ore sono?" disse ansioso
"Le 6:40 circa. Ma si può sapere che hai?"
"Bè,scusa se mi sono svegliato nel letto di una sconosciuta!"
Daniele si guardò intorno. "Ma abiti da sola?" chiese mentre si infilava le mutande della sera prima.
"Bè vorrei vedere!" sbottò Clarissa "A 23 anni vivere con mamma e papà non fa per me!"
"23 anni? ah..."
"Perchè tu sei più piccolino?" chiese lei carezzandogli una guancia
"18 e mezzo..." rispose lui "E adesso se non ti dispiace scappo che devo andare a scuola" Daniele gli scostò violentemente la manò dalla sua guancia.
"Ah,la scuola. L'avevo quasi dimenticata." ridacchiò lei Daniele non l'ascoltò nemmeno,doveva andare al Colonna e non sapeva neanche come arrivarci.
"Senti,come arrivo da qui a Prati?" domandò irritato
"Prendi il 913 e saranno circa 5 fermate" rispose lei seduta sul divano
"Ma devi proprio andare?" Clarissa accavallò le gambe con la speranza di intrattenere Daniele
"Sì,arrivederci!" disse lui deciso ad andarsene da quel posto.
Clarissa ricambiò quel freddo saluto baciando sulla bocca Daniele.
Questo fece finta di niente,uscì dall'appartamento e cominciò a scendere.
"HO SALVATO IL MIO NUMERO SUL TUO CELL E VICEVERSA!" urlò Clarissa dalla tromba delle scale. "CHIAMAMI!"
Daniele continuò a scendere i gradini,senza prestare la minima attenzione a Clarissa che gridava per tutto il condominio; "Ma che vorrà mai questa!" pensò Daniele avviandosi alla fermata dell'autobus.
Che strano,eppure non si ricordava niente della notte appena passata.
"Possibile che l'ho fatto e me lo sono scordato?" si chiese il ragazzo accendendosi la quotidiana Marlboro
"E Lucio? Oddio adesso quello non mi vorrà più vedere!" Daniele si immaginava già lo sguardo truce che poteva lanciargli l'amico,che quando s'incazzava era capace di non rivolgere parola per un mese.
"E i libri,i compiti? Cavicchioli aveva detto a Giugno che voleva che gli consegnassimo le versioni il primo giorno,speriamo stesse scherzando!"
Daniele si sedette affranto sugli scalini di un Bar,proprio davanti alla fermata dell'autobus,che sembrava non volesse arrivare.
Appena spenta la sigaretta,il ragazzo portò una mano all'altezza della bocca e buttò fuori l'aria.
"Blah,puzzo troppo d'alcol e fumo!" notò disgustato Daniele che si era appena sentito l'alito poco gradevole.
Dopo altri 10 minuti a pensare e ripensare alla notte appena trascorsa finalmente,alle 7:30,arrivò il 913 che dopo poche fermate lo fece arrivare nei pressi dell'Istituto Colonna.
Appena varcato il cortile dove si riunivano tutti i ragazzi per la solita sigaretta,tutti si voltarono a guardare Daniele. Questo ricambiò gli sguardi incuriositi della gente.
"Che succede?" pensò non capendo cosa stesse accadendo lì intorno.
"Nottataccia eh?" Cesare Schifani,una delle persone che Daniele meno sopportava,gli diede una pacca sulla spalla.
"Perchè?"
"C'hai du' occhiaie Cook,dai dimme che hai combinato? Siamo o no compagni di classe?"
"Peccato che fra noi non scorra buon sangue!" gli ricordò Daniele "Comunque guarda,ne so meno di te al riguardo." così dicendo si avviarono entrambi in classe.
Arrivati alla tanto temuta aula,il Prof. Cavicchioli lì guardò con sguardo severo,tamburellando nervosamente le dita sulla cattedra.
"Ben arrivati ragazzi!" esclamò il professore interrompendo il brusio che si era creato tra gli studenti.
"Che c'è Cook,tu sei speciale che arrivi qui senza zaino?" domandò a Daniele facendo ridere la classe.
Questo non rispose,avrebbe impiegato troppo tempo a raccontare quello che era successo.
"Scherzavo!" Cavicchioli fece uno dei suoi sorrisi diabolici.
"Dai,vatti a sedere vicino al tuo amichetto Pregoni.
"No,guardi professò che sto già vicino alla nuova compagna!" esclamò Lucio dal fondo della classe,come Daniele anche lui aveva due grosse borse sotto gli occhi,probabilmente aveva avuto qualche problemino.
"Vabbè allora Cook mettiti...Oh per favore! Sei grande abbastanza per trovarti un posto da solo!"
L'unico posto ancora vuoto era quello vicino a Petrucci.
"Ciao Cook!" sorrise il ragazzo occhialuto dandogli una violenta pacca sulla spalla.
"Ahia!" esclamò Daniele massaggiandosi la parte colpita con la mano;poi osservò il nuovo compagno di banco,era diverso: gli occhiali erano sempre gli stessi,i capelli un po' più lunghi e adesso tutta la parte inferiore del volto,era occupata da una barbetta abbastanza chiara.
"Accidenti che cambiamento!" disse Daniele stupito.
"Bella eh? Mi è cominciata a crescere quest'estate e visto che Maria Pia ama gli uomini maturi..."
"Maria chi?" chiese Cook
"Maria Pia Corvi,quella che sta in classe con la Cicerino!"
Daniele divenne serio all'improvviso.
"Oggi l'ho vista,ma come si è fatta bella,se penso che ci siamo anche baciati!" ricordò sognante Petrucci
"Coosa?" rispose l'amico incredulo.
"Sì l'anno scorso,Ottobre credo che fosse." Petrucci sorrise guardando Daniele
"Tranquillo,so che è la tua donna! E poi adesso c'è Maria Pia!"
"Tranquillo te,noi ci siamo lasciati!"
"Davvero,e perchè?"
Ma prima che potesse rispondere,i due furono interrotti dal Prof.
"Le versioni Petrucci e Cook?"
Il primo dei due estrasse una cartellina di plastica dallo zaino,l'aprì e vi estrasse le 15 versioni tradotte in maniera accurata. "Tenga professò" il ragazzo gliele tese entusiasta.
"Mi sorprendi sempre di più Fabio!"
Questo lo guardò stupito,nessuno lo chiamava per nome.
"Cook? Ah dimenticavo,tu sei l'anticonformista che viene senza zaino"
Il Prof. ritornò alla cattedra,impugnò la sua amica penna rossa e cominciò a scrivere sul registro.
"E' un due Cook!" disse mostrando due dita
"Ma professore,le ho fatte! Domani gliele porto!"
"Ma scuola cominciava oggi!" controbattè il prof. divertito.
"Bell'inzio" pensò Daniele scocciato.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Sguardi in Corridoio ***


"Gli amori vanno via,ma il nostro,ma il nostro,no.
Il tempo passa mentre aspetti,qualcosa in più,
ma non rimette apposto niente se non la fai tu.
E' intanto ogni cosa se vuoi,da sempre mi parla di noi.
Stasera sei lontana,mentre io penso a t...
"


Elena spense l'allarme della sveglia con una vena di malinconia.
Un po' perchè doveva dire addio ufficialmente alle vacanze,un po' perchè si era dimenticata di cambiare suoneria alla sveglia,che aveva cantato la canzone sua e di Daniele,la "loro canzone".
Senza pensarci troppo,Elena si godette altri cinque minuti stesa sul letto per poi alzarsi definitivamente.
"Buongiorno,buongiorno amore!" esclamò il padre dandogli un sonoro bacio sulla guancia.
"Giorno papà" rispose la ragazza sedendosi al tavolo della cucina. "Che abbiamo di buono oggi?"
"Papà ti ha preparato latte e cereali,e se vuoi ci sono anche le fette biscottate con nutella!"
"Mmmh,buono!" esclamò la ragazza mentre sgranocchiava una fetta biscottata.
"Senti luce dei miei occhi" il tono di voce di Antonio si fece improvvisamente serio.
"So che magari non sono affari miei,ma vederti così mi fa soffrire!"
Elena capì subito che si riferiva agli ultimi giorni in cui era sempre affranta.
"E successo qualcosa? Con Daniele come va?" domandò versandosi il latte nella tazza.
"Veramente papà,ci siamo lasciati...ma ancora non me la sentivo di aprirmi con te."
"Ah" rispose il padre,probabilmente in imbarazzo non sapendo cosa dirle.
"Mi dispiace amore di papà." disse abbracciandola forte.
"Quando vuoi ne possiamo parlare in maniera più approfondita." Antonio le fece un grande sorriso
"Certo" rispose Elena che sapeva già che non avrebbe approfondito,parlare di ragazzi con suo padre la metteva abbastanza a disagio;era più facile aprirsi con Enrica,che ormai girava fissa in casa sua.
Dopo aver finito di consumare la colazione,padre e figlia si andarono a lavare e vestire.
"Pronto papà?" domandò Elena dall'ingresso di casa.
"Sì amore!" Cicerino si avviò verso la porta principale
"Papà la borsa!" le ricordò la figlia
"Giusto la borsa! Aspetta un attimo!"
"Sempre il solito" pensò Elena scostando il capo.
"Pronto,andiamo"
I due si avviarono alla macchina e,dopo 15 minuti circa arrivarono a scuola.
"Ah,il Liceo Colonna!" sospirò Antonio entusiasta
"Già!" Elena non sembrava la pensasse come il padre
Non appena chiusa la portiera dell'auto,entrambi attraversarono la strada separatamente: ormai tutti erano a conoscenza della parentela tra Cicerino ed Elena,ma questa ancora non si sentiva pronta ad arrivare a scuola a braccetto con il padre.
Così,arrivati al cortiletto, Antonio entrò subito dentro l'edificio lasciando la figlia fuori,libera di stare ancora un po' con le amiche.
"Ma lo sai che Rizzo adesso prende lezioni private!?"
disse Stefania poco dopo essersi salutata con le amiche.
"Ah sì,bè visto che veniva 2 giorni sì e 3 giorni no,è giusta la scelta che ha fatto!" rispose Elena
"Sì però non potremmo più sbavarci dietro!" ridacchiò Laura
"Tu pensa a Tommasi!" esclamò Elena ridendo< "Giacomo,volevo dire!" si corresse dopo aver colto lo sguardo di disapprovazione dell'amica.
Dopo svariati reclami da parte dei prof, le ragazze cominciarono ad avviarsi in classe.
"Guarda Elenì!" Stefania diede un colpetto ad Elena indicando due aule della scuola.
"No,ma che bello I B e III A vicine!" esultò Laura
"Ah,sì...che bello." Elena non sembrava tanto allegra
Le tre stettero ancora un po' davanti all'aula,prima di essere invitate ad entrare in classe da parte della loro professoressa di latino.
"Come saprete" cominciò a dire la docente "Quest'anno sarà molto diverso da quelli passati. Infatti da adesso in poi,voi tutti fate parte del Triennio!"
Dopo questa interessantissima introduzione,Elena pensò bene di fare scarabocchi sul suo nuovo diario che era già pieno di foto e testi di canzoni.
"Cicerino,già cominciamo?" domandò la prof. lanciandole uno sguardo di disappunto.
"Nono,scusi!" rispose la ragazza imbarazzata
Appena finita la prima ora,i ragazzi uscirono dall'aula in attesa dell'arrivo dell'altro insegnante.
"Oddio,io mi sto già rompendo" sbuffò Elena
"A chi lo dici...E poi..." Laura interruppe bruscamente quello che stava dicendo
"Ciao amore!" disse avvicinandosi a Tommasi,anche la sua classe infatti attendeva l'altro docente.
La prima azione spontanea da parte di Elena fu quella di cercare con gli occhi lui,Daniele.
Non impiegò tanto tempo a trovarlo,aveva la faccia davvero esausta poverino.
"Ben gli sta!" pensò Elena ridendo fra sè e sè
Tuttavia non fu l'unica a cercarlo fra la folla,anche lui la guardò,con aria di chi è ancora innamorato. Per un breve istante i due si fissarono,senza dirsi nulla;fu Daniele poco dopo a rompere il ghiaccio facendole un cenno con la mano.
"Non salutarlo Elena,non salutarlo!" mormorò decisa Elena fra sè e sè,tuttavia ricambiò quel saluto abbastanza fredda nei suoi gesti.
"Che hai fatto idiota,lui non ti ama. E' uno STRONZO!" "Che stai a pensà?" chiese incuriosita Stefania vedendo l'amica persa in un altro mondo.
"No niente!" rispose fissando il vuoto "Entriamo?" Elena sorrise indicando la classe,quel saluto non le era dispiaciuto affatto.


***

Grazie ancora per i commenti.
Questo capitolo non mi entusiasma affatto ma spero che vi piacerà comunque ^.^

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=244186