I belong to you. You belong to me.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il dolore di un cuore ferito. ***
Capitolo 2: *** Il piano di Parish 1 ***
Capitolo 3: *** Il piano di Parish 2 ***
Capitolo 4: *** La felicità che non c'è 1 ***
Capitolo 5: *** La felicità che non c'è 2 ***
Capitolo 6: *** Colpita al cuore. ***
Capitolo 7: *** Torna da me. ***
Capitolo 8: *** Our love. ***
Capitolo 9: *** Gelosia 1 ***
Capitolo 10: *** Gelosia 2 ***
Capitolo 11: *** L'alleanza. ***
Capitolo 12: *** Kidnapped. ***
Capitolo 13: *** Missione di salvataggio! 1 ***
Capitolo 14: *** Missione di salvataggio! 2 ***
Capitolo 15: *** Paul and the happy ending. ***



Capitolo 1
*** Il dolore di un cuore ferito. ***


Era una bellissima giornata a NY e, per i cinque Alphas guidati dal Dottor Lee Rosen, vi erano stati importanti cambiamenti, nonostante fosse ancora in corso la guerra contro Stanton Parish ed i suoi Alphas malvagi, evasi dal Braccio Sette del centro studi di Binghelton.

A loro cinque si era unita un'altra Alpha, Kat, conosciuta da Cameron Hicks e Bill Harken nel corso di una missione in incognito in un magazzino nel quale si tenevano combattimenti clandestini tra Alphas. Rachel Pirzad si era fidanzata con l'Agente Speciale responsabile dell'Unità Tattica John Bennett. Cameron era felicemente sposato con Danielle Rosen, anch'essa Alpha e figlia di Lee ed il figlio Tyler, giovane Alpha di Seconda Generazione, aveva scelto di stare con lui e non con la madre ed il nuovo compagno. Il ventenne autistico Gary Bell era rimasto invece single.

Solo Nina Theroux non voleva più saperne, dell'amore. Infatti prima stava con Hicks e lui l'ha lasciata dopo un litigio e la mora l'aveva accettato, ma non era riuscita a sopportare la perdita della giovane Alpha Skylar Adams e per fortuna che la piccola Zoe, sua figlia di sette anni e Alpha di Seconda Generazione come Tyler, era dallo zio nel Minnesotha. Nina li aveva incontrati e spiegato che Skylar era morta in battaglia per proteggerla.

"Devi trovare qualcuno da amare!" Disse Kat, sorseggiando la sua Coca Cola "Sei stupenda e conosco qualche locale saffico!"

"No, Kat. Apprezzo lo sforzo, ma proprio non voglio!" Ribadì Nina, con sguardo triste.

"Se io stessa fossi interessata all'amore, verrei con te."

"Non succederebbe nulla, rimarresti delusa. Potrei restare a guardarti tutta la notte, tutto qui!"

Kat fissò la mora Alpha col potere dell'Iperinduzione e, se avesse voluto, avrebbe potuto manipolare ogni ragazza che le avrebbe svegliato il desiderio sessuale, ma l'amore che provava per Skylar era troppo forte ed il ricordo della coetanea era ancora vivo, in lei.

"Ho avuto un'idea!" Gridò letteralmente Kat, balzando in piedi e ordinando un'altra bibita ghiacciata.

"Ma sei matta? Mi hai forato un timpano!"

"Puoi sempre provarci con Rachel! Avete convissuto per quasi un anno e poi l'hai baciata, in quel club."

"L'avevo manipolata per dare prova dei suoi poteri a Tommy, colui con cui stavo al liceo. A seguito di quello ho rovinato la nostra amicizia e tutt'ora sta faticando molto a ritrovare la fiducia in me e poi sta con John! E' etero."

La bionda Alpha sorrise divertita "Davvero? Allora perchè, da quella volta, quando John la bacia lei si tocca le labbra e sembra non gradire molto il bacio del suo amore? Guarda che non sono stupida, certe cose so notarle anch'io!"

Nina puntò lo sguardo sul suo costosissimo liquore e sorrise appena "Avrà avuto l'alito cattivo oppure non voleva un bacio in quel momento. Semplice!"

"Dio, Nina, non essere così cieca! Ora Rachel è arrabbiata con te, ma non è quello che le dice il suo cuore."

"Non potrebbe essere altrimenti! Fidati, Kat."

"Mi prometti che ci penserai? Per favore!" Disse Kat, posando la mano sinistra sul braccio di Nina "Fallo per me, se non vuoi farlo per te stessa. Voglio vederti felice, spero che tu possa ritrovare l'amore."

"Non lo farò. Guarda alle tue spalle e vedrai da te!"

Kat si voltò e vide Rachel e John entrare nel locale mano nella mano, sorridenti e felici "Ehilà, ragazze! Possiamo sederci qui con voi?" Chiese John.

"Fate pure, io vado a casa." Disse Nina, lasciando il denaro sul bancone.

"Ma cos'ha? Perchè ogni volta che arriviamo noi o Hicks con Dany se ne va?"

"Soffre." Rispose semplicemente Rachel, fissando la figura della mora che spariva tra quelle delle altre persone che entravano e uscivano dal locale "Soffre ed io la capisco. So come si sente. Già non è facile perdere l'amore quando ci si lascia, figuriamoci quando sai che non la vedrai più."

"Se proprio soffre potrebbe trovare qualcun'altro da amare."

"E' quello che dico anch'io. E' ciò che un po' tutti cerchiamo di farle capire!"

"Voi due siete insensibili!" Li riprese Rachel "Non è come tentare la fortuna al gioco, perchè non si gioca coi sentimenti! Io sono ancora arrabbiata con lei per il piccolo incidente accaduto fra noi, ma l'aiuterei se ne avessi l'occasione."

"Ma cos'è successo, fra voi due? Non sarete andate a letto insieme, vero?"

"No. E' qualcosa che sto cercando di dimenticare." Rispose Rachel, arrossendo e Kat sorrise nel notare il rossore sulle gote della castana amica e collega e l'imbarazzo dipinto nei suoi occhi scuri. Occhi che, nonostante Nina se ne fosse già andata da un po', erano rimasti fissi sulla porta del locale.

Nina, nel frattempo, arrivò al suo appartamento e, innanzi ad esso, un ragazzo stava aggredendo una giovane, che gridava per attirare l'attenzione di qualcuno che potesse aiutarla e si dimenava come una furia"Vieni con me, capito? Guarda che ti ammazzo!"

"Ehi, tu!" Disse Nina, avanzando ed il ragazzo la fissò con uno sguardo cattivo.

"Che diavolo vuoi, bellezza? Levati e fatti gli affari tuoi!" La minacciò, avanzando verso di lei, avvicinandosi molto. Ciò che Nina stava aspettando.

"Vattene e lascia in pace questa ragazza. Torna a casa e vattene a dormire." Disse la mora, usando il suo potere.

"Vado a casa a casa e vado a dormire."

Il giovane andò e Nina s'inginocchiò poi innanzi alla ragazza per vedere se aveva bisogno di cure "Ti senti bene?"

"S-Si. Non so c-cosa tu gli abbia fatto, ma ti ringrazio." Disse la ragazza, posando le mani su quelle tese di Nina ed alzandosi in piedi "A proposito, io mi chiamo Jennifer e ho ventidue anni. Purtroppo non ricordo altro, mi spiace."

"Va bene così. Io mi chiamo Nina Theroux."

"Piacere di conoscerti! Nina è un bel nome." Avanzò la bionda ragazza, sorridendo appena alla mora Alpha ed i suoi occhi azzurri si specchiarono in quelli blu cobalto di Nina mentre si stringevano la mano.

"Hai una ferita al braccio. Io abito qui, se vuoi posso disinfettarti il taglio."

"E' stato quel tizio. E comunque salgo volentieri, se non disturbo troppo, visto che questo taglietto brucia."

"Nessun disturbo, seguimi." Offrì gentile Nina e, in ascensore, tra le due calò il silenzio ed arrivarono presto all'ottavo piano e la mora aprì la porta del suo appartamento "Prego. Entra pure e mettiti comoda."

"E' molto bello! Ma cosa sei, un'ereditiera?"

"No. L'appartamento mi è stato lasciato da un vecchio amico."

"Fortunata te! Io non ricordo da dove vengo, chi sono i miei genitori ed i miei amici."

"Se vuoi, puoi rimanere qui finchè non ricordi altro della tua vita. Quando ricorderai chi sei, potrai tornare dai tuoi cari!"

"Seriamente?" Chiese, mentre Nina iniziava a disinfettarle in taglio sul dorso della mano "Io... Io non so cosa dire. Mi aiuti, mi ospiti senza sapere chi hai davanti. Perchè lo fai?"

"Perchè quasi un'anno fa ho perduto la mia ragazza e non vorrei che ti capitasse qualcosa. Potresti avere una famiglia ed un'amore che ti stanno cercando ovunque e per strada ci sono persone poco raccomandabili."

Jennifer fissava Nina, che la condusse al piano superiore "E' la stanza che occuperò?"

"Si. E' proprio accanto alla mia."

"E questa?" Chiese la biondina, indicando la porta innanzi alla camera di Nina.

Gli occhi di Nina si fecero tristi e li chiuse per pochi secondi, prima di riaprirli "Era la stanza di una mia collega. Voglio che rimanga così, non devi entrare o il suo profumo sparirebbe. Ed è l'unica cosa che mi resta di lei!"

"E' stata una tua ragazza?"

"No. Fra noi c'è stato solo un casuale bacio, ma lei è etero e mi sono messa il cuore in pace."

"Stai piangendo." Disse Jennifer e Nina subito si toccò le guance, sentendole umide per via delle lacrime "Io credo che tu sia innamorata di lei"

"Anche un'altra collega la pensa così. E sai cosa ti dico?"

"Cosa vorresti dirmi?"

"Che probabilmente io l'amo davvero. E la cosa mi spaventa."

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Capitolo 2
*** Il piano di Parish 1 ***


Il mattino seguente, Jennifer si svegliò alle otto e un quarto e, scesa in cucina, trovò Nina già intenta a fare colazione e proprio la mora s'accorse di lei, alzando lo sguardo dai suoi pancakes "Buongiorno. Hai dormito bene?"

"Ciao! Ho dormito benissimo, il tuo letto è molto comodo. E' da molto che non dormo così bene!"

"Mi fa piacere. Senti, io devo andare al lavoro, ma tu puoi rimanere qui e fare come se fossi a casa tua."

"Ok, come vuoi!" Disse la ragazza, avvicinandosi a Nina ed arrossendo "A che ora finisci?"

"Alle sette e mezza. Perchè?"

"P-Perchè volevo venire a prenderti ed invitarti a cena. Sai, per ringraziarti."

Nina la fissò e sorrise appena "D'accordo, come vuoi. Dovrai venire in taxi, l'auto serve a me! Questo è l'indirizzo."

La mora scrisse il tutto su un foglietto di carta e lo consegnò alla biondina, che poi s'avvicinò ulteriormente a Nina "Ehm... S-So che pensi ancora alla tua ragazza, ma potrei d-darti un bacio?"

Nina rimase semplicemente a fissare la ragazza che, un po' titubante, le posò le mani sulle spalle e le rubò un bacio molto tenero sulle labbra "Grazie." Disse soltanto la mora, prima di lasciare a Jennifer il doppione delle chiavi di casa, andandosene.

Dopo una ventina di minuti, causa assenza di traffico, Nina arrivò in ufficio ed entrò in ascensore assieme a Rachel che, avendola vista arrivare, le teneva aperta la porta "Ciao, buongiorno!"

"Ciao. Grazie per avermi tenuto aperto la porta."

"Figurati!" Disse la castana, felice per chissà cosa "Sai... Stasera John conoscerà i miei genitori a cena."

Per tutta risposta, Nina scese al secondo piano, approfittando della fermata dell'ascensore a quel piano, chiamata dall'Agente Speciale Direttore dell'Unità Tattica Nathan Clay, uomo di colore ed ex collega di Bill ai tempi dell'FBI "Ultimamente ho paura di incrociare la sua strada!"

"Già." Disse soltanto Rachel, che ci era rimasta evidentemente male, visto che quella era la prima volta, da quando conosceva Nina, che la mora non le rispondeva e se ne andava. Infatti, di solito, Nina ascoltava sempre i suoi discorsi sui ragazzi, così come quando le raccontava di quanto terribili fossero i suoi pretendenti, che la madre sceglieva apposta per lei.

Una volta arrivati al terzo piano, Rachel andò nel suo ufficio e notò Nina nel suo che guardava fuori dalla finestra, mentre Clay andò da Rosen "Lee, dobbiamo parlare di Parish. Pare che abbia rubato degli elementi per costruire un generatore."

"Cosa se ne farebbe di un generatore?"

"Lo scopriremo. Comunque, credo che gli manchi ancora una batteria per terminare il tutto!"

"Esatto, Nathan, ma non manca una batteria qualunque. Questi componenti possono essere collegati solo ad una batteria al plutonio!"

"Ed in città ne sta proprio arrivando una partita!" Disse Clay e Rosen uscì con lui dal suo ufficio per andare da Gary.

"Gary, ho bisogno di un favore."

"Dica, Dottor Rosen. Sto lavorando, perciò mi dica cosa devo fare."

"Certo, Gary. Ascoltami bene, dovresti trovare tutti i magazzini abbandonati ed isolati nei quali potrebbero portare un carico di batterie al plutonio!"

Il ragazzo autistico allora utilizzò subito il suo potere e, navigando in rete, trovò subito ciò che stava cercando "Mi perdoni, Agente Clay, ma è stato necessario violare un sito del Governo, ma ho trovato l'indirizzo. Al porto, Molo Sedici, magazzino trentanove."

"Bravissimo, Gary!" Fece Rosen ed anche Clay lo ringraziò, poi i due andarono a chiamare Bill, Hicks, Rachel, Dany e Clay pensò a chiamare John affinchè mettesse insieme una squadra d'assalto. Ma Rosen notò Nina in ufficio e Kat innanzi alla sua porta.

"Oh, Dottor Rosen! Ha bisogno di me? Stavo andando da Nina a parlare un po'."

"Si. A quanto pare Parish ha in mente di costruire un generatore alimentato da una batteria al plutonio."

Kat fece per rispondere, ma Nina uscì dal suo ufficio "Sul serio?"

"Si, Clay ne è certo. Infatti si è verificato un nuovo furto la scorsa notte ed ora manca solo una batteria al plutonio per completare il tutto!"

"E-Era un progetto di Skylar." Disse Nina, con gli occhi lucidi.

Rosen la fissò, sapendo quanto era difficile per lei fronteggiare qualcosa che riguardava Skylar e le si avvicinò "Te la senti di venire con noi? Potrai distruggere un'invenzione di Skylar ed onorarne la memoria, evitando che Parish lo usi per scopi malvagi."

Nina annuì col capo e salì in auto con Bill e Rosen stesso, snobbando completamente Rachel, che la guardava, sperando che magari salisse in auto con lei, Hicks e Dany, visto che John era con Clay e gli uomini della squadra dell'Unità Tattica.

Una volta arrivati al porto, i nostri raggiunsero il Molo indicato da Gary, che era in contatto con tutti loro tramite le auricolari affinchè potesse eventualmente dirigerli verso ciò o chi stavano cercando e subito trovarono due degli Alphas più potenti al servizio di Parish, ovvero l'Uomo di Fuoco Cornell Scipio e Jeff Kowalka, detto Dumpy, un'Alpha dal potere simile a quello di Bill.

Ma Rosen aveva trovato Parish ed erano faccia a faccia "Sei arrivato troppo tardi, Lee."

"Non direi, Stanton! Possiamo ancora fermarti."

"No, perchè il generatore è appena stato terminato. Spiacente!" Disse il perfido uomo, con un ghigno malvagio dipinto sul viso.

Rosen sgranò gli occhi e Nina avanzò con tutta la calma di cui disponeva e Scipio le si parò davanti "NINA!!" Gridarono insieme Cameron, Bill e Kat, pronti ad andare a salvarla, ma la mora aveva tutto sotto controllo "Lasciami passare."

Parish rimase a fissare il suo alleato manipolato da Nina. Nina Theroux, un'Alpha che aveva tante volte provato a convincere a cambiare bandiera, scontrandosi ogni volta contro la sua ferma volontà "Sicura di non volerti unire alla mia causa?" Chiese il perfido uomo, ma Nina non rispose e, quando Dumpy le andò incontro con intenzioni tutt'altro che pacifiche, Bill le si parò davanti e la salvò.

"Perchè non te la prendi con me, bestione?"

"Si, credo che sarà più divertente!"

"Il generatore è al piano superiore, terza porta da sinistra!" Gridò Rachel "Nina sta andando al punto giusto."

Rachel, poi, tornò a fissare Nina, non capendo come potesse la mora sapere il punto in cui si trovava il generatore "Ehi, fermatela! Buoni a nulla, muovetevi!" Gridò Parish, notando che nessuno dei suoi cercava di fermare Nina.

"Ci penso io a te." Disse una ragazza di colore, sui vent'anni, completamente vestita di nero, mentre toglieva i guanti e Hicks, così come Dany, sgranò gli occhi. Loro sapevano chi era quella ragazza.

"Nina, attenta! Quella è Agnes Walker e può scavare nella tua mente toccandoti."

Ma era troppo tardi. Infatti Agnes aveva già posato le mani sul viso di Nina ma, anzichè essere la nostra Alpha a gridare di dolore, fu Agnes a lanciare urla terrificanti e lasciò subito Nina "Q-Quanto dolore!"

Nella stanza, Nina si trovò faccia a faccia con un'Alpha che mai aveva visto, ma che teneva tra le mani il generatore "Posalo delicatamente sul tavolo e sparisci." Disse, utilizzando il suo potere e l'uomo obbedì.

Quando fu sola, chiuse la porta a chiave e si sedette sulla sola sedia presente nella stanza, pronta a rendere inoffensivo il congegno "Nina, apri!" La chiamò Kat, dall'esterno della stanza.

"No, è una cosa che devo fare da sola."

Ma ci pensò Bill a buttare giù la porta, visto che Parish ed i suoi tirapiedi avevano battuto in ritirata, col leader che disse ai nostri che ormai era troppo tardi "Ci riuscirai, Nina? Ci riuscirai davvero?"

Nina chiuse gli occhi e prese un respiro profondo "Aiutami, Skylar. Guida le mie mani."

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Capitolo 3
*** Il piano di Parish 2 ***


Tutti rimasero a fissare Nina, sperando che la mora riuscisse a rendere inutilizzabile il generatore al plutonio e nei cuori dei presenti iniziarono a farsi sentire paura ed angoscia "Mi raccomando, concentrati!"

"Sono certa che Skylar guiderà le mie mani!" Disse decisa la mora che, preso un respiro profondo, iniziò ad armeggiare coi vari attrezzi che aveva a disposizione e tutti gli altri la fissavano e parlavano tra di loro a voce molto bassa.

"E' incredibile!" Ammise piano Hicks "Sembra quasi di vedere all'opera Skylar."

"Magari è davvero qui con lei. Il loro amore era fantastico ed erano unite da un legame molto profondo!"

John fissò Rachel e notò lo sguardo della castana ragazza che, nonostante stessero insieme, non erano fidanzati ufficialmente e la conosceva troppo poco per capire cosa pensasse.

Dopo una ventina di minuti passati a lavorare ininterrottamente, il generatore era completamente a pezzi e le tre piccole cariche di plutonio erano al sicuro in quella che era la loro scatola e Rosen le si avvicinò "Sei stata grande, Nina." Disse con dolcezza, notando le sue lacrime e le mani che tremavano, quasi fossero impazzite, non abituate a lavorare a tale ritmo e la strinse a sè.

A lui s'unirono Dany, Kat e Hicks, mentre Bill optò per una delicata pacca sulla spalla destra e Rachel rimase a guardarla col suo solito, tenero sorriso "Hai salvato parecchi innocenti. Sei stata fantastica, il Dottor Rosen ha ragione."

Nina accennò un lieve sorriso, poi tutti ritornarono al palazzo federale nel quale vi erano i loro uffici e lì Gary raggiunse Nina "Sei stata forte, Nina. Skylar sarebbe stata fiera di te. Davvero fiera!" Disse il giovane, un po' farfugliando e la mora gli sorrise, facendogli l'occhiolino "A proposito, c'è una ragazza che ti aspetta e l'ho fatta accomodare nel tuo ufficio. Non ha toccato nulla, l'ho tenuta d'occhio."

La mora notò Jennifer ed anche la biondina la vide e lasciò subito la stanza per raggiungerla "Nina!" Disse, fiondandosi fra le sue braccia, ottenendo gli sguardi dei presenti "Non vedevo l'ora di vederti!"

Per tutta risposta, Nina la baciò teneramente e la strinse a sè "Andiamo a cena, allora. Conosco un bel ristorante."

"Andiamo!" Disse la giovane biondina, accettando il galante braccetto che Nina le stava offrendo e se ne andarono dopo aver salutato tutti.

Ma lo stupore era rimasto vivo nei nostri eroi "Mi sono perso qualcosa?" Chiese Bill.

"Mi sa che quel qualcosa l'abbiamo perso tutti!" Avanzò Cameron "Ma chi è? Da quando Nina ha una nuova ragazza?"

"Si chiama Jennifer." Disse Gary "Abbiamo parlato un po' e mi ha detto di aver perso la memoria. Ieri sera un ragazzo l'ha aggredita davanti al palazzo dove abita Nina e lei l'ha aiutata, offrendole di vivere con lei. E poi mi ha detto anche che occupa la camera accanto a quella di Nina perchè non voleva che andasse in quella di fronte."

Rachel sgranò i suoi occhi e corse via in lacrime, mentre John la fissava, cercando di capire cos'avesse "Che razza di uomo sei??" Lo riportò sulla Terra Kat "E saresti il suo ragazzo! Dovresti andare a consolarla!"

"Per dirle cosa? Quando si nomina Nina piange e si chiude in sè stessa senza motivo!" Ribadì il biondo.

Tutti sapevano che tra Nina e Rachel c'era sempre stato più di una semplice amicizia e Dany si allontanò "Vado io da Rachel."

La bionda figlia di Rosen, anch'essa Alpha, trovò Rachel seduta nel suo ufficio, in lacrime e le si avvicinò, sedendosi accanto a lei ed accarezzandole i capelli "D-Dany... Dany..."

Rachel pianse sempre più forte e Dany l'abbracciò "So che fa male, ci sono passata anch'io."

"N-Non mi piace parlare male d-di chi non c'è più, perchè Skylar era mia amica, ma... Ho s-sempre sperato di avere una chance con Nina. Quando mi ha baciata in quel club, anche se ha u-usato il suo potere, pensavo che qualcosa sarebbe cambiato e... Ed ora è arrivata questa Jennifer."

"Rachel." Sorrise Dany "Tu sei innamoratissima di Nina! Come hai fatto a non capirlo?"

"Ho il potere della Sinestesìa, posso acutizzare l'uso di un senso riducendo a zero gli altri quattro. Ma in realtà i miei occhi ed il mio cuore sono ciechi!"

"No. Solo che per alcuni è più facile che per altri."

"Sai... Vedere Nina che prende a braccetto qualcuno, mi vengono in mente tutte le volte che siamo uscite insieme." Sorrise Rachel, ai suoi bellissimi ricordi, di cui era molto gelosa "Al cinema, al ristorante, oppure a fare una corsa in auto da qualche parte... E' sempre galante."

Dany fissò l'amica con occhi sgranati "Rachel! Secondo me quello era il suo modo per dirti che le piacevi!"

"E non l'ho mai capito..." Rivelò la castana, riprendendo a piangere mentre John, nascosto fuori dalla porta, ascoltava ogni singola parola.

Invece, da tutt'altra parte, in uno dei suoi moltissimi covi, Parish era a colloquio con Scipio e Dumpy e tramavano nuovamente qualcosa di losco "Nina Theroux è riuscita a dissemblare il generatore. Cosa facciamo?"

"Io l'ho sempre voluta, fra i miei seguaci!" Disse Parish, con un sorriso che pareva quasi tenero "Ma visto che non posso averla, avrò altro di lei!"

"Non riesco a seguirla, Signore."

"Nemmeno io." Dissero prima Scipio e poi Dumpy.

"Lei non dispone solo del potere dell'Iperinduzione. Può ingravidare una ragazza, umana o Alpha che sia, ed il figlio o figlia che nascerà erediterà il suo potere o quello dell'altra madre! Se riuscissi a trovare poi i piccoli che nascono col potere dell'Iperinduzione, potrei fare in modo che s'uniscano alla nostra causa e manipolerei i Potenti di tutto il mondo affinchè facciano ciò che IO voglio!"

Scipio e Dumpy erano increduli, incapaci di credere che Nina avesse una tale dote nascosta "Così dalle sue unioni nascerebbero possibili Alpha manipolatori, così come da lei, Signore, possono nascere Alpha immortali?"

"Purtroppo io tendo ad accoppiarmi con donne che abbiano pressapoco l'età che mostro, visto che di duecento anni non ce ne sono e non possono più avere figli, dopo i cinquanta!" Rivelò l'uomo, abbastanza dispiaciuto "Ed il bello è che Nina attira ragazze come il miele attira le mosche."

"Beh, è di indubbia bellezza!" Commentò Scipio "Se solo fosse stata etero, avrei potuto avere tre o quattro piccoli futuri piromani!"

Dumpy scosse il capo, ridendo divertito. Fortuna che a lui l'amore non interessava e Scipio le sparava davvero grosse, visto che quando andava con una ragazza la bruciava. Infatti Cornell Scipio era un'Alpha col potere di creare incendi sfregando semplicemente le mani e, quando gli capitava di fare sesso, l'adrenalina entrava in circolo nel suo corpo ed il suo potere si attivava, dando fuoco alla sua occasionale compagna.

"Signori, dobbiamo monitorare con attenzione la nuova ragazza di Nina. Se rimarrà incinta, dobbiamo prenderle il nascituro ad ogni costo!" Concluse Parish ed i due scagnozzi annuirono.

E proprio Nina, a casa sua, stava amando Jennifer, anche se sotto di sè vedeva Skylar e non la giovane biondina, ma riusciva ad avere pieno autocontrollo sulle sue parole e non sbagliò mai nome. Nemmeno quando la fece sua.

Solo Rachel, quella notte, aveva deciso di rifiutare l'invito a cena di John per restare a dormire in ufficio in compagnia di Kat e rimase a guardare il bianco soffitto mentre i ricordi di lei e Nina insieme le correvano davanti agli occhi.

E non riusciva a perdonarsi di aver perduto forse l'unica occasione che aveva per stare insieme a Nina. All'amica che amava sin dal giorno del loro primo incontro, colei che la incoraggiava ad essere felice, che la incoraggiava ad essere forte e guardare avanti con fierezza. Colei che l'aveva spinta tra le braccia di John quando aveva trovato Skylar perchè potesse dimenticarla ed avere qualcuno che l'amasse.

Come l'aveva sempre amata lei. Come, probabilmente, non aveva mai smesso di fare.

Solo che questo Rachel non lo sapeva.

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Capitolo 4
*** La felicità che non c'è 1 ***


Il mattino seguente, quando Jennifer si svegliò, non trovò Nina al suo fianco, ma in piedi davanti alla finestra, intenta a guardare fuori, in preda a chissà quali pensieri "Sono solo le sei e mezza. Come mai già in piedi?"

"Mi alzo sempre presto. Adesso vado a farmi la doccia, poi scendo a preparare la colazione."

"Ok. Dio, sono stanchissima!" Disse la bionda ragazza.

"Dovresti riposare ancora. Credimi, la stanchezza non passerà facilmente!"

Detto questo, Nina uscì dalla camera con indosso il suo accappatoio ed entrò in bagno per fare la doccia, poi tornò in camera a rivestirsi, ma non trovò Jennifer e scese così in cucina, trovandola ai fornelli ed intenta a preparare delle crèpes.

"Ho pensato di preparare io la colazione." Disse la ragazza, quando s'accorse della presenza di Nina "Spero ti piacciano le crèpes."

"Mi piacciono, in effetti." Sorrise la mora, avanzando e Jennifer l'abbracciò, posandole poi un tenero bacio sulle labbra e Nina la fissò, cercando forse di capire cosa l'attirasse tanto in quella ragazza.

"La notte scorsa è stata fantastica." Ribadì la giovane "Mi è piaciuto molto fare l'amore con te!"

"Io non lo considererei amore. Ci conosciamo troppo poco perchè possa essere definito come tale, sarebbe immaturo parlare d'amore!"

"Scusami." Sorrise Jennifer "Comunque, le crèpes sono pronte. Io vado a fare la doccia."

Nina fermò la bionda, prendendola per il polso sinistro e tirandola a sè, baciandola teneramente e Jennifer cinse con le braccia il collo della mora "Finita la colazione andrò al lavoro. Se ti va, verso mezzogiorno, possiamo andare a pranzo insieme!"

"Volentieri! Allora ci vediamo più tardi." Ribadì Jennifer, baciando nuovamente Nina, prima che costei se ne andasse.

Una volta in ufficio, Nina venne accolta da Hicks e Bill "Buongiorno!" Le disse l'Agente di colore "A quanto pare, sia tu che Hicks avete passato una notte da urlo! Solo che lui ha lo sguardo più inebetito del tuo."

"Ehi, come sarebbe a dire?" Domandò Cameron.

"Tu hai lo sguardo inebetito perchè sei innamorato. Lei ha lo sguardo inebetito di chi ha fatto sesso. E credimi, c'è differenza tra i due!"

I due colleghi si fissarono e poi guardarono Bill "Davvero?" Chiesero insieme i due.

"Io sono sposato da sei anni. Me ne intendo, di certe cose!"

"Sarà. Ma ora ci conviene andare! Ciao ciao." Disse Hicks, rivolto a Nina. Infatti lui e Bill sarebbero andati nel New Jersey assieme all'Agente Speciale dell'Unità Tattica Nathan Clay ed una squadra d'assalto per trasferire un'Alpha dalla Prigione Federale nei loro uffici e poi a Binghelton.

Poi la mora passò innanzi all'ufficio di Rachel e, nel guardare dentro, notò la castana ancora addormentata ed entrò, inginocchiandosi accanto a lei e scostandole una ciocca di capelli dal viso e sorrise. Le mancava moltissimo e le sarebbe piaciuto immensamente ritornare a vivere con lei, solo che ora c'era Jennifer e gli eventuali rumori provocati l'avrebbero solo infastidita.

Passando fuori in corridoio, John vide tutto e si fermò, entrando nell'ufficio "Vuoi che anche lei si butti tra le tue braccia, così che possiamo trovarla morta da qualche parte?" Chiese in tono di sfida il biondo "Sappi che, con lei, non ci riuscirai!"

Nina s'alzò in piedi e puntò i suoi occhi blu cobalto in quelli verdi del ragazzo "Tu faresti meglio a renderla felice o te ne farò pentire!"

"Tu alzeresti le mani contro di me?" Chiese il giovane, ridendo di gusto, mentre arrivavano Kat, Dany, Gary e Rosen.

"Cosa succede qui?" Avanzò il Dottore, fissando i due a turno.

"John, smettila di gridare." Disse Rachel, da poco svegliatasi "Fai un rumore incredibile."

"Io farei rumore, eh? Se non fossi passato qui davanti, chissà cosa ti avrebbe fatto questa!" Gridò, indicando Nina, con rabbia.

Rachel fissò i due "John, tu sei ossessionato! Non mi avrebbe mai fatto nulla, siamo amiche!"

"Si si, come no! Era pronta a picchiarmi, per portarti via da me!"

Nina sorrise appena, mentre Rachel era rimasta a bocca aperta "Nina non lo farebbe mai, non è nel suo stile."

"In parte ha ragione." Disse all'improvviso la mora "Ma io ho detto che lo sistemerò solo se non ti renderà felice come meriti!" Spiegò tranquilla, fissando poi il biondo "E se la farai soffrire, ti consiglio di tenere gli occhi aperti, di notte e di guardarti sempre le spalle!" Sibilò, prima di andarsene.

Detto questo, Nina se ne andò e Kat la seguì "Perchè non l'hai riempito di botte? Se le sarebbe meritate!"

"Non davanti a Rachel! E comunque, prima o poi, verremo inevitabilmente alle mani."

"Se vuoi, torno indietro e lo gonfio al tuo posto!" Offrì la biondina, ma Nina scosse il capo.

"Se dovesse far soffrire Rachel, sarò io stessa a farlo!"

Kat sorrise alle parole della mora che, nonostante avesse amato prima Skylar ed ora amava quest'altra ragazza, portava sempre Rachel nel suo cuore. La amava, solo che non riuscivano a dirselo perchè c'era sempre una ragazza pronta ad entrare nel cuore di Nina prima della castana.

Invece Rachel era rimasta con Dany e Gary nel suo ufficio "Prima John ha mentito." Disse proprio il ragazzo "Ho sentito tutto e Nina gli ha detto che, se non ti avrebbe resa felice come meriti, se ne sarebbe pentito. John è un grande bugiardo, dovresti stare attenta a lui!"

"Sono d'accordo con Gary." Accordò Dany "Direbbe qualsiasi cosa per metterti contro Nina!"

"E' da un po' che è così. E' diventato molto paranoico!"

"Forse ha capito che ti piace Nina, oppure ci ha sentite mentre parlavamo. Ieri sera, intendo, prima che andassi via con Cameron."

Rachel non sapeva cosa dire ed uscì dal suo ufficio per andare in quello di Nina, ma si fermò quando la sentì parlare. Anche se la porta dell'ufficio della mora era chiusa e lei era lontana una decina di metri, poteva comunque sentire tutto, grazie ai suoi poteri.

Nina stava sorridendo e, da quel che sentiva, stava dando appuntamento a qualcuno. Probabilmente a Jennifer, pensò Rachel, colei che era entrata nel cuore di Nina prima che potesse farlo lei.

"Ehi. Tutto bene?" Le chiese proprio Nina, uscendo dal suo ufficio "Ti ho chiamata, ma non hai sentito."

"S-Scusami. Io volevo solo scusarmi con te, per via di John, ma credo che tu sia impegnata." Farfugliò Rachel che, quando fece per andarsene, venne raggiunta da Nina, che la prese per il polso destro.

"Non devi scusarti." Rispose la mora, col suo solito sorriso "Tu non hai fatto nulla."

"I-Io mi scuso lo stesso. Adesso vai, ti lascio alla tua nuova ragazza."

"Rachel!" La chiamò Nina e la castana si fermò, fissandola "Cerca di essere felice, mi raccomando."

La castana sorrise malinconicamente "E' impossibile, Nina. Non riesco ad essere felice, senza di te."

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Capitolo 5
*** La felicità che non c'è 2 ***


Nina, uscita a pranzo con Jennifer, non riusciva a concentrarsi come avrebbe voluto e la bionda ragazza innanzi a lei se ne accorse "Va tutto bene? Sembri altrove, col pensiero. Se avevi impegni potevi dirmelo."

"No no, nessun'impegno. Dicevi?"

Jennifer sorrise divertita "Non ho detto nulla, se non che sei più bella, quando sei pensierosa!"

La mora si limitò a sorriderle, ma le parole di Rachel continuavano a ronzarle per la testa. Lei aveva cercato di farle capire quanto le piacesse, ma la castana non aveva colto i suoi segnali e per questo si era messa con Skylar e Jennifer, spingendo Rachel tra le braccia di John affinchè potesse essere felice ed ora le aveva detto che non lo era, senza di lei.

Non riusciva davvero a farsene una ragione. E non ci sarebbe mai riuscita, ne era certa.

"Hai qualche programma, per il pomeriggio?"

"Pensavo di fare spese e poi pensavo di sistemare un po' la casa. Ah, tranquilla, non entrerò nella stanza della tua amica."

"Ti ringrazio!" Sorrise la mora "Adesso devo andare. A stasera!"

Jennifer s'alzò assieme a Nina e la baciò, quindi se ne andarono entrambe, prendendo due direzioni diverse e, quando fu in ufficio, andò subito da Rachel, ma non la trovò "Nina, cerchi qualcuno?" Chiese Cameron.

"Cercavo Rachel! Volevo parlarle, sai dov'è?"

"L'ho vista andare in sala ristoro con John qualche minuto fa."

Nina s'avviò verso il luogo indicatole da Hicks e sentì delle grida, che avevano attirato tutti gli altri, compreso lo stesso Cameron "Cosa succede qui?" Avanzò Rosen, fermandosi sul ciglio della porta.

Dentro, John strattonava Rachel, che si dimenava e cercava di liberarsi dalla presa del ragazzo "Dillo! Dimmelo, Rachel!" Ringhiava il biondo.

"M-Ma che ti prende? Lasciami! Lasciami, ho detto."

"No! Non ti lascio finchè non dirai la verità davanti a tutti!"

"Lasciala andare." Disse Nina, entrando nella sala ristoro "Non hai il diritto di trattarla così!"

John rise di gusto quando vide Nina "Sei proprio tu, il motivo per cui litighiamo costantemente!"

"Io ho rinunciato a lei sperando che tu la rendessi felice, ma evidentemente mi sbagliavo. Non sei la persona che credevo fossi."

"Io lo sono! Sei tu la causa di tutto e dovresti sparire!"

Nina lo fissò e chinò il capo "Hai ragione, dovrei proprio sparire. Ma non prima di averti dato la lezione che meriti!"

"Non vedevo l'ora!"

Detto questo, John lasciò Rachel e si scagliò su Nina, mentre Kat e Dany speravano che la mora se la cavasse e lo massacrasse "Dai che ce la fai!" Disse piano la biondina, tutta trepidante.

"Uccidilo, Nina!" Disse invece Dany e, quando sentì gli occhi del padre su di sè, chinò il capo "Scusa, non ho potuto farne a meno!"

"Non dovevi ferirla. Non dovevi farla soffrire!"

"E' ricaduta." Fece Rosen "E' ricaduta in quella sorta di trance, com'è accaduto quando ha dissemblato il generatore al plutonio."

"No, non credo!" Avanzò Kat "Sapete, da quando sono arrivata qui, ci siamo allenate in gran segreto e le ho insegnato a combattere. Non è ancora alla mia altezza, ma non se la cava male!" Ammise soddisfatta.

Bill conosceva molto bene le potenzialità di Kat ed era certo che Nina sarebbe migliorata molto sotto la sua guida, poi si concentrarono tutti sul duello e Rachel riuscì ad uscire dalla stanza e rifugiarsi da Hicks e Rosen.

"Dovete fermarli! Lui la ucciderà di botte! Vi prego."

"Non è una sprovveduta, tranquilla! E comunque si batte per te, dovresti tenerne conto."

Infatti Nina teneva ben testa a John, nonostante avesse ricevuto due pugni in pieno stomaco ed uno al viso, ma anche il biondo ne aveva incassato qualcuno e, col successivo, la mora lo stese "Visto?" Chiese soddisfatta Kat e tutti rimasero a bocca aperta.

"Guai a te se la tratterai ancora male!" Disse minacciosa Nina "Io ti ammazzerò, se lo farai di nuovo."

Poi Rachel s'avvicinò alla mora "Nina! T-Tutto bene?"

"Si, sto bene." Sorrise la mora "Se dovesse maltrattarti ancora, dimmelo. Lo sistemerò di nuovo."

"No! Non te lo dirò, Nina! Finiresti nei guai per colpa mia ed io non voglio." Disse la castana, con le lacrime agli occhi, abbracciando Nina che, dopo un attimo di esitazione, fece altrettanto, accarezzandole piano la schiena "Tu sei la mia ancora di salvezza, Nina. Io vivo per te!"

La mora le posò un tenero bacio sulla fronte "Sai che mi sento ancora in colpa per quel bacio che ti ho estorto dopo averti manipolata. Meriti molto di meglio, Rachel, lo sai benissimo!"

"Non c'è nessuno meglio di te."

"Quando riuscirò a perdonare me stessa, avrai ciò che vuoi, te lo prometto! Ma non ora."

"Non arriverà mai quel momento. C'è subito qualcuno pronto a consolare il tuo cuore e quella persona non sono mai io! E forse è meglio così, perchè rovinerei il concetto d'amore per eccellenza e basta che l'ho rovinato solo a lui." Disse, indicando John "Se un giorno ci ameremo, imparerò a controllarmi per fare in modo che sia bello anche per te!"

"Per me sarebbe comunque bellissimo. Basterebbe la tua sola presenza, a renderlo tale."

"Nina!" Chiamò una voce dal fondo del corridoio e, in lontananza, la mora vide Jennifer con Gary che, probabilmente, l'aveva accompagnata da lei e subito corse verso la mora, fiondandosi tra le sue braccia. Dalle quali Rachel si era allontanata e che Nina guardava allontanarsi, incapace di fermarla.

Però poteva leggere il suo sguardo, visto che Rachel era sempre stata un libro aperto, per lei. Ed i suoi occhi, oltre ad esprimere dolore, sembravano essere rassegnati, come se volesserlo dirle che per lei non ci sarebbe mai stato spazio. Che per loro non ci sarebbe mai stato futuro.

Solo che Rachel non sapeva di avere dannatamente torto. Infatti sia lei che Nina ed il resto del team, non avevano ancora fatto i conti col piano criminale di Parish e di certo non avrebbe tardato a metterlo in atto.

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Capitolo 6
*** Colpita al cuore. ***


Era passato quasi un mese dalla lite tra Nina e John e dalla confessione di Rachel che, nonostante fossero trascorsi trenta giorni, ancora non dava pace alla mora. E proprio Nina si era appena svegliata, sentendo il rumore dello sciacquone del bagno.

"Jennifer? Tutto bene?" Chiese, raggiungendo la bionda compagna.

"S-Si. Probabilmente sono influenzata, andrò dal medico."

"Vuoi che ti accompagni?"

"No, devi andare al lavoro! Non preoccuparti, poi ti faccio sapere."

Nina annuì col capo e, dopo aver preparato la colazione ed aver mangiato, se ne andò col suo fuoristrada ed arrivò in ufficio, ove venne raggiunta da Rosen "Buongiorno! Devi andare con Bill e Hicks a Binghelton. Ci sono stati dei disordini tra gli Alpha."

"Va bene, vado subito." Disse, fermandosi poi dopo pochi secondi "Dottore, sto aspettando una telefonata da parte di Jennifer. Andava dal medico perchè non si sente bene da un paio di giorni."

"Ok. Se chiama prendo il messaggio e poi te lo riferisco!"

"La ringrazio. A proposito, Rachel come sta?"

"Bene, è nel suo ufficio e sta terminando di scrivere il rapporto sulla sua missione di ieri con Kat!"

Nina, nell'andarsene, guardò all'interno dell'ufficio della castana e sorrise. Le sue parole non le davano pace, sia di giorno che di notte e mandavano in crisi il suo cuore, che si trovava combattuto e pazzo d'amore per due ragazze.

Rachel, quasi l'avesse sentita, alzò lo sguardo e le sorrise, ricevendo un'occhiolino malizioso da parte della mora, che poi se ne andò coi due amici e colleghi.

Intanto, fuori dalla clinica medica, Jennifer venne avvicinata da un tizio incappucciato che la spaventò non poco "Non avere paura, sono un'amico di Nina. Mi ha detto di venire qui ad aspettarti e porto il mantello perchè... Perchè i miei poteri sono disturbati dal sole!"

"Stai mentendo! Nina non ha amici strani come te."

"Ho detto che non avrebbe funzionato." Disse qualcuno più calmo, avanzando "Signorina, sono Stanton Parish e le consiglio di seguirmi."

La bionda ragazza sgranò gli occhi. Quel tizio era lo stesso a cui Nina ed i suoi amici davano la caccia "N-Non voglio!"

"Venga con me. Lei ha qualcosa che io voglio."

Jennifer rifiutò ed allora Parish mandò Dumpy a prenderla e l'Alpha la prese alle spalle, facendola salire sulla loro auto e guidarono per un'ora abbondante, arrivando ad un magazzino abbandonato in periferia "P-Perchè mi ha portata qui?"

"Adesso glielo spiego, signorina."

La bionda era spaventatissima e, nello stesso momento, Nina, Bill e Cameron erano tornati in ufficio e la mora andò subito da Rosen "Dottore, Jennifer ha chiamato?" Chiese, con un po' d'apprensione.

"No, nulla." Rispose l'uomo e Nina si mise le mani sul viso, preoccupata "Cosa ti succede?"

"Ha già dimenticato, Dottore? E' successo anche due anni fa, con Skylar! Lei doveva andare dal medico e poi chiamarmi, ma non l'ha mai fatto e sappiamo tutti com'è finita!"

Rosen la fissò ed assieme andarono da Gary "Mi dica, Dottor Rosen. Perchè è nel mio ufficio?"

"Rintraccia il cellulare di Jennifer!"

"In realtà lo stavo già facendo, perchè avevo sentito quando Nina ha detto che le avrebbe telefonato e mi sono preoccupato quando non l'ha fatto."

"Molto bravo." Disse Rosen "L'hai trovato?"

"Era davanti alla clinica, perchè ho verificato l'indirizzo. Ma all'improvviso ha iniziato a muoversi e da quasi due ore è in periferia." Spiegò il ragazzo, col suo solito modo di fare "In quella zona ci sono solo posti abbandonati."

Nina sgranò gli occhi "Dio, è proprio tutto come allora!"

Rosen chiamò tutti a raccolta nel suo ufficio "Ragazzi, Jennifer è sparita e Gary ha localizzato il suo telefono in una zona abbandonata del porto. E' la stessa cosa accaduta quasi due anni fa con Skylar, perciò dobbiamo dirigerci tutti lì sul posto. Jennifer può essere in pericolo!"

Subito i nostri eroi lasciarono il palazzo governativo e si diressero sul posto con tre SUV più una camionetta della Squadra Tattica e ci misero un'ora abbondante per arrivare sul posto. Una volta entrati, mentre la Squadra Tattica ispezionava il magazzino, Rosen ed i suoi Alphas fecero la macabra scoperta.

Proprio come Skylar due anni prima, Jennifer era appesa ad una trave tramite una fune, pugnalata per ben dieci volte al ventre. La vita ormai l'aveva abbandonata e quando l'ebbero tirata giù, Nina le si inginocchiò accanto, stringendola a sè "P-Perchè va sempre a finire così?"

"Mi dispiace tantissimo, Nina. Ma io avrei una domanda."

"E-E sarebbe?" Chiese la mora, fra le lacrime.

"Perchè pugnalarsi al ventre?" Fece Rosen "Insomma, se si impiccano, perchè pugnalarsi anche?"

A Nina le parole morirono in gola e, mentre Rosen le chiese di tornare in ufficio con Dany e Kat, visto che Rachel gli serviva lì per cercare eventuali tracce, la mora pianse disperata, cercando di trovare una spiegazione a quanto successo.

Dany e Kat, non immaginando nemmeno lontanamente il dolore che Nina stava provando per la seconda volta nella sua vita, rimasero in silenzio, cercando le parole giuste da dire alla loro amica.

Il problema è che non la conoscevano benissimo come avrebbero voluto e, oltre a Rosen, c'era solo una persona che poteva starle accanto. Rachel.

Lei sicuramente sapeva come comportarsi in quella triste circostanza. Lei era la sola che, parlando, poteva toccare il cuore di Nina.

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Capitolo 7
*** Torna da me. ***


Passarono quindici giorni dalla morte di Jennifer e, dopo il suo funerale, Nina non si era fatta più vedere in ufficio nè sentire e tutti i suoi amici e colleghi erano preoccupati, pensando che avesse fatto qualcosa di irreparabile "Dobbiamo andare a vedere, Dottore!" Disse Rachel "Siamo tutti preoccupati!"

"Lo sono anch'io, Rachel! Ma sono certo che saprà risollevarsi da sola."

"A quanto pare è più forte di quel che pensiamo." Ammise Hicks con un mezzo sorriso e tutti, voltatisi verso l'ascensore, videro Nina avanzare con passo lento e lo sguardo perso nel vuoto. Subito Rachel le corse incontro.

"Nina!" La chiamò la castana, fiondandosi fra le sue braccia "Sono così felice di vederti."

La mora, quando s'accorse di avere Rachel fra le braccia, la strinse a sè e tutto sotto lo sguardo di John, che serrò la mascella in una morsa di rabbia e se ne andò. Infatti lui aveva sempre sperato che Nina non tornasse più, lasciandogli campo aperto con Rachel.

Ma prima che Nina potesse dire qualcosa, anche gli altri la raggiunsero ed anche Dany e Kat l'abbracciarono, poi Cameron, Bill e Rosen fecero altrettanto e solo Gary si limitò a salutarla, visto che non gli piaceva il contatto umano "Nina, sei sicura di essere pronta a tornare?"

"Si, Dottore." Rispose la mora, con un sorriso amaro "Stare a casa non serve a nulla."

"D'accordo, ma se vorrai andare a casa dimmelo."

"Va bene. Ma sono convinta di farcela, non si preoccupi."

"Se hai bisogno di qualcosa, sai dove trovarci." Disse Cameron "Andiamo, Rachel, dobbiamo andare da Clay a fare rapporto!"

Rachel seguì il moro amico e collega, ma non smise di fissare Nina, volendo restare lì con lei per tenerle compagnia invece di andare da Clay per uno stupido rapporto. A lei interessava Nina e per tutto il tragitto non pensò ad altro, nemmeno mentre parlava con l'Agente Speciale di colore.

"E' strana, oggi. Come mai?" Chiese Clay.

"E' tornata Nina e credo che preferisse stare con lei in ufficio piuttosto che venire qui."

"Capisco. Potevi venire anche solo tu, se lei voleva restare con Nina."

"Non dirglielo, prima che si arrabbi!"

"D'accordo, non preoccuparti! Terrò la bocca chiusa."

Cameron raggiunse poi Rachel innanzi all'ascensore e scesero assieme nel parcheggio, salendo sul SUV col quale erano venuti ed il ragazzo fissò Rachel, che pareva più sovrappensiero del solito "Se proprio volevi stare con Nina potevi restarci."

"Se fossi rimasta, avrei rischiato di perdere il controllo, cedendo alla sua bellezza. Lei è ancora ferita e non voglio bruciare le tappe, facendole altro male."

Il ragazzo la fissò, sorridendole appena "Sei davvero dolce e premurosa. John non merita una ragazza come te!"

"Ne sono convinta anch'io e, quando riuscirò ad avere una chance con Nina, lo lascerò!"

"Mi fa piacere sentirtelo dire. Quello è un perfetto idiota, altro che Agente Speciale! Preferirei di gran lunga Bill o Kat al suo posto."

Rachel sorrise e non vedeva l'ora di tornare in ufficio per stare un po' con Nina ma, una volta lì, non la trovò da nessuna parte "Dov'è Nina?"

"E' andata in palestra con Kat. Nina era strana e dovresti andare a vedere." Rispose Gary.

Allora Rachel scese nel seminterrato, ove da un paio di mesi era stata costruita una palestra apposta per loro affinchè potessero allenarsi quando ne avevano voglia, a qualsiasi ora, visto che tutti avevano la chiave. Una volta lì, la castana vide Kat che teneva il sacco da boxe e Nina che lo colpiva con le lacrime agli occhi, per sfogare rabbia e dolore.

Infatti, nonostante le fitte indagini del team e della Squadra Tattica, non avevano ancora scoperto che Parish era l'assassino di Jennifer e forse non lo immaginavano nemmeno.

"Ti senti bene? Avevi bisogno di qualcosa?" Le chiese Nina, riportandola alla realtà.

Rachel si guardò intorno, come se fosse caduta dalle nuvole "E Kat...?"

"Kat è andata via quando si è accorta di te, pochi minuti fa. Non te ne sei resa conto? Ti ha anche salutato."

"N-No, ero sovrappensiero. Tutto qui."

Nina le sorrise teneramente, andando a sedersi su una delle panche con la castana "Come mai sei qui? Non eri mai scesa in palestra."

"Volevo tenerti compagnia, nient'altro. Volevo solo starti accanto."

"Lo apprezzo molto. Con te non riesco a sentirmi sola!" Ammise Nina "Anzi, se ci fossi stata tu con me in questi giorni, non mi sarei sentita sola. E sai, adesso riesco a capire come ti sentivi quando mi hai detto che senza di me era come se fossi sola."

"E lo penso ancora! Sono pronta a ribadirlo."

"Ci terremo compagnia a vicenda, che ne dici?"

"Dico che sarei molto felice di tornare a vivere con te! Non aspettavo altro."

"Allora torna, Rachel! Torna da me." Disse Nina.

"Certo che torno, Nina! E non ti lascerò più, te lo prometto." Ribadì la castana, stringendosi alla mora, che fece altrettanto, accarezzandole teneramente i morbidi capelli.

Rachel si sentì dannatamente bene tra le braccia di Nina ed ora avrebbe potuto godere ancora della sua compagnia. E questa volta non vi avrebbe più rinunciat, qualsiasi cosa fosse successa.

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Capitolo 8
*** Our love. ***


Quando arrivarono le cinque, Rosen andò da Nina per mandarla a casa e trovò solo Rachel nel suo ufficio, che guardava fuori dalla finestra con fare malinconico "Qualcosa non va?" Chiese il Dottore.

"No. Solo che speravo di mangiare questo gelato con Nina, invece lei è già andata via."

"Allora vai da lei, raggiungila." Disse Rosen "Ora più che mai ha bisogno di qualcuno che le stia accanto e la ami!"

Rachel sgranò gli occhi scuri "Ha da poco perduto nuovamente l'amore. Come potrebbe amarmi?"

Rosen s'avvicinò alla ragazza, serio "Dopo pochi giorni che stava con Jennifer, mi ha fatto una confessione e le ho giurato di non dirti nulla."

"Se è un segreto, allora non me lo dica."

"Mi assumo ogni responsabilità." Ribadì Rosen "Hai il diritto di sapere che lei ti ha sempre amata!"

La castana gli prestò subito attenzione "Come?"

"Mi ha rivelato di averti sempre amata, nonostante fosse stata con Skylar e con Jennifer. Perciò non credo proprio che abbia qualcosa da dire, se tu andassi da lei per starle accanto!"

"Grazie, Dottore." Disse soltanto Rachel, prima di riprendere la vaschetta di gelato dal congelatore e lasciare l'ufficio.

Prese l'ultimo autobus per arrivare al quartiere nel quale sorgeva il palazzo nel quale era ubicato l'appartamento di Nina e che presto sarebbero tornate a condividere. Una volta nello stabile, entrò in ascensore ed arrivò in pochi minuti innanzi alla porta dell'appartamento, cercando tutto il coraggio a sua disposizione per posare il dito sul campanello e suonare.

Ma la cosa non servì, dal momento in cui fu Nina stessa aprire la porta "Rachel. Cosa ci fai qui?"

"O-Oh, Nina. Ehm... Stavo venendo a trovarti. Ho portato il gelato." Iniziò la castana, un po' imbarazzata "Pensavo di mangiarlo con te in ufficio, ma eri già andata via, così sono venuta qui."

Nina sorrise appena, nel modo in cui solo lei sapeva riscaldare un cuore ferito "Sul serio? Pensa che stavo uscendo a comprarne un po'. Coraggio, entra!"

"E' proprio una coincidenza!"

"Non lo è." Disse Nina, chiudendo la porta quando Rachel fu nell'appartamento "Sai benissimo che mangio sempre gelato, quando mi sento giù. Non è una coincidenza, noi ci siamo sempre lette come libri aperti."

Si sedettero allora sul divano, l'una accanto all'altra, com'erano solite fare quando vivevano insieme e ritrovarono subito quella sorta di legame, di unione che le univa "E' bellissimo stare qui insieme a te."

"Puoi tornare a vivere qui quando vorrai! E se dovrò vedere più spesso John pazienza. Lo farò per te."

"No!" Disse all'improvviso Rachel "Non tornerò più da lui e lo lascerò."

"Lo lascerai? Sul serio?" Chiese Nina, che non riusciva a crederci.

"Certo! Lo farò perchè io voglio te, Nina! Io ho sempre amato te e non riesco ad amare nessun'altro."

La mora fissò per minuti che parvero interminabili Rachel nei suoi bellissimi occhi scuri, prima di sorridere appena "Rosen ti ha detto tutto, vero?"

"Si e si è assunto tutte le responsabilità dell'averlo fatto."

"Saresti davvero disposta a sacrificarti?"

"Sacrificarmi? Non capisco."

"E' semplice." Sorrise la mora, amaramente "Tutte quelle che si mettono con me, prima o poi vengono uccise o si tolgono la vita. Ed io... Io non voglio perdere anche te! Non riuscirei mai a sopportare la tua perdita!"

"Non mi perderai, te lo prometto!"

Rachel poggiò il viso sulla spalla di Nina e rimasero così finchè la mora non le accarezzò la guancia destra con dolcezza e la castana specchiò i propri occhi in quelli blu cobalto della mora. Gli unici occhi che avessero mai rapito il suo cuore "Anch'io ti amo, Rachel. E ti amerò per sempre! Farò l'impossibile, per proteggerti e non perdere anche te."

Detto questo, Nina prese Rachel per i fianchi e la sollevò per metterla seduta sulle proprie gambe "So che lo farai. Mi fido di te!"

"Fidati davvero, mi raccomando!" Ribadì la mora, prima di posare dolcemente le proprie labbra su quelle della ragazza che sempre aveva amato.

"Sempre!" Rispose Rachel, corrispondendo subito il bacio senza indugio.

E presto la castana iniziò a gemere di puro piacere, dato che acutizzava a turno il senso del tatto e quello del gusto, così Nina, sapendo che presto il piacere della sua amata sarebbe culminato, la prese in braccio e la portò in camera da letto.

Lì si spogliarono lentamente e Nina si prese tutto il tempo necessario per ammirare la sua amata in tutta la sua bellezza "Sei stupenda."

"Lo sei anche tu, sai? Hai un fisico stupendo, Kat sta facendo un'ottimo lavoro con te."

"Lo pensi davvero? Allora mi allenerò con più impegno."

"A me piacciono parecchio i muscoli!" Sussurrò Rachel, baciando poi il collo di Nina, prima che costei la prendesse più volte, amandosi con intensità finchè le forze non abbandonarono i loro corpi.

"Ti senti bene?" Chiese Nina, accarezzando i capelli di Rachel, stesa sopra di sè.

"Mi sento a meraviglia! Caspita, è stato stupendo."

"E sarà sempre così, ogni volta che lo vorrai!"

"Lo vorrò sempre." Rispose Rachel, prima di baciare con passione Nina, corrisposta, ed addormentandosi poi cullata dai battiti di quel cuore che non aveva mai smesso di amarla e che lei amava.

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Capitolo 9
*** Gelosia 1 ***


Il mattino seguente, Rachel aprì pian piano gli occhi e posò delicati bacetti sul petto della mora, che fece sobbalzare la castana quando le accarezzò dolcemente la schiena "Buongiorno!" Disse la mora, sorridendo teneramente a Rachel, che fece altrettanto.

"Buongiorno a te." Rispose Rachel "Ho dormito benissimo!"

"Puoi tornare tutte le volte che vuoi." Sorrise Nina "Oppure puoi restare qui definitivamente!"

Rachel si sollevò appena col busto, per fissare la mora nei suoi bellissimi occhi blu cobalto "Resterò qui. Voglio stare con te!"

Detto questo, le due amanti si baciarono con passione, poi andarono a fare la doccia insieme ed infine si vestirono, con Nina che prestò i suoi abiti a Rachel ed infine, dopo aver fatto colazione, la mora chiuse l'appartamento e salirono poi assieme sul SUV di Nina per dirigersi al lavoro.

Una volta arrivate all'ufficio, Rosen e gli altri notarono che Nina e Rachel sembravano piuttosto felici ed avevano un bel colorito "Buongiorno ad entrambe! Come state?" Chiese il buon Dottore, con un tenero sorriso.

"Stiamo benissimo, Dottor Rosen." Rispose Nina, con un lieve sorriso "Adesso, poi, io mi sento particolarmente bene."

"Anch'io sto molto bene!"

"Sono felice per voi, ragazze. Cercate di essere sempre felici!"

"Finchè staremo insieme lo saremo!" Disse subito Nina.

"Sono d'accordo con lei." Si limitò a dire Rachel, mentre arrivavano Kat, Dani e Cameron.

"Vi siete messe insieme??" Chiese subito la prima, col solito brio.

Le due amanti si limitarono a sorriderle e questo bastò ai tre amici e colleghi, che le abbracciarono. Da tanto aspettavano questo momento, ma Cameron si fece serio "Come farai con John?"

Rachel chinò il capo, ma lo risollevò quasi subito "Lo lascerò, ovvio! Io non voglio stare con lui, non lo amo."

"Sai che non la prenderà bene. Perciò se avrai bisogno, verrò con te."

"Lo apprezzo molto, Hicks. Grazie."

Il moro le sorrise, quindi se ne andò con le due ragazze ed anche Bill e Gary, saputa la bella notizia, si congratularono con le due amiche e la mattinata si rivelò essere molto tranquilla, ma a mezzogiorno John entrò nell'ufficio di Rachel "Ciao! Sei libera?" Le chiese, esibendo il suo sorriso migliore.

"No, ho già un'impegno. Cosa vuoi ancora?"

John perse subito il sorriso "Come sarebbe?" Chiese, iniziando ad alterarsi "Sei la mia ragazza e voglio invitarti a pranzo!"

"E' finita, John!" Esclamò Rachel, alzandosi in piedi "E' finita! Non l'hai ancora capito?"

"Sono curioso di sapere il perchè!"

"Perchè non ti amo e non ti ho mai amato!"

Il biondo avanzò ma, quando fece per colpire la castana, Bill, che stava passando innanzi all'ufficio dell'amica con Dani, entrò e riuscì a bloccare il ragazzo, prendendolo per il polso "Guai a te se osi toccarla! Giuro che ti spezzo il braccio." Ringhiò minaccioso l'Agente di colore.

"Osi minacciarmi, Harken? Lo sai chi sono io?"

"Un lecchino!" Rispose sicuro Bill "Hai bassamente sfruttato quanto accaduto nell'Unità Tattica per arrivare al suo comando, dietro a Clay. Tu, per il nostro team di Alphas e per Rosen, non conti nulla!"

"La cosa non finisce qui!" Sibilò minaccioso, puntando l'indice destro contro Rachel.

Il biondo se ne andò sbattendo la porta e Rachel si sedette, liberando un profondo e nervoso respiro "Stai bene? Ti ha fatto qualcosa?"

"No, Bill, sto bene. A proposito, ti ringrazio!"

"Figurati." Sorrise l'uomo "Dani l'ha visto entrare nel tuo ufficio e, dato che Nina, Hicks e Kat sono fuori a prendere il pranzo, mi ha chiesto di stare all'erta."

"Grazie infinite! A proposito, ti andrebbe di pranzare con me e Nina?"

"Mangeremo tutti insieme in sala ristoro. Quel verme non ti farà nulla, se sarai assieme a tutti noi!"

Rachel allora uscì dal suo ufficio con Bill e, dopo qualche minuto, tornarono Nina, Hicks e Kat, con la mora che subito cercò l'amata "E' andata in bagno a rinfrescarsi." Disse dolce Dani, raccontando a Nina quanto successo poco prima.

Subito la mora raggiunse l'amata in bagno, trovandola innanzi ad uno dei lavandini intenta a rinfrescarsi e le cinse la vita da dietro "Va tutto bene? Dani mi ha raccontato quello che è successo prima."

"Ho detto a John che è finita e lui non l'ha presa bene, ovviamente."

"Sarà difficile, ma se staremo sempre insieme supereremo ogni cosa!"

"Ne sono certa!" Rispose Rachel, chiudendo l'acqua e voltandosi verso Nina, sorridendole dolcemente, cingendole il collo con le esili braccia e rubandole un bacio molto tenero e passionale, che portò Rachel al culmine del piacere, data la sua sensibilità.

"Andiamo a pranzare con gli altri. Poi, quando saremo a casa stasera, ci aspetta il gelato al caramello!"

"Wow, non vedo l'ora!" Ammise la castana, che si stava pian piano riprendendo dall'estremo piacere tra le braccia del suo amore.

Amore che nè John nè altri sarebbero riusciti a scalfire facilmente.

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Capitolo 10
*** Gelosia 2 ***


Nel frattempo, in uno dei suoi tanti covi, Parish era a colloquio coi suoi due tirapiedi, Scipio e Dumphy e cercavano di studiare un piano efficace che li portasse ad avere dalla loro parte una ragazza, anche senza poteri, da mandare a letto con Nina allo scopo di avere poi un suo erede dalla loro parte.

"E' difficile, signore." Disse Scipio "Ho sparso la voce, ma hanno tutte paura di essere rifiutate o di essere scoperte."

"Infatti! Anche dalla mia parte è questo il problema."

"Capisco, ma forse non sarà più necessario cercare ragazze."

"In che senso? Non capisco!" Chiese Dumphy e Scipio se la rise tra sè e sè.

"Nel senso che la nostra cara Nina sembra aver intrapreso una relazione sentimentale con la sua collega Rachel Pirzad." Disse quasi soddisfatto Parish "Noi sappiamo bene quanto instabile ed emotiva sia quella ragazza e scommetto che a lei sarà facile rubare il bambino!"

"Prima dovremo aspettare che scopra di essere incinta, poi agiremo. Giusto?"

"Esatto, Scipio! Ma stavolta rapiremo anche Nina e vediamo se vincerà il cosiddetto amore o l'istinto di sopravvivenza." Ammise il perfido uomo, poi tutti e tre ghignarono malignamente, pregustando un'ipotetica vittoria.

Intanto, all'ufficio ove lavoravano i nostri eroi, John era ritornato alla carica per Rachel ed impazzì a dir poco quando vide che la castana era assieme a Nina nel suo ufficio, intente a ridere e scherzare. Questo lo mandò in bestia.

"Sarebbe lei il tuo impegno?" Ringhiò il giovane, entrando con impeto nell'ufficio della sua ex ragazza.

Rachel sobbalzò quando vide il ragazzo e Nina si parò innanzi a lei "Lasciala in pace. Vattene!"

"Stai zitta! Non sei nessuno per dirmi cosa devo o non devo fare!" L'ammonì il biondo.

"No, tu devi stare zitto! Togliti dai piedi."

"Non hai il diritto di trattarmi così, maledetta! Non me la ruberai da sotto il naso!"

"Smettila, John! Io non ti amo! Nel mio cuore c'è solo Nina." Intervenne Rachel "C'è sempre stata solo lei!"

Dopo queste parole, John si scagliò su Nina e caddero entrambi contro la vetrata sinistra, che andò in frantumi. Ed il rumore attirò tutti gli altri, che provarono ad intervenire in quello che era un pestaggio ordito dalla gelosia.

Infatti John e Nina non si stavano risparmiando ed il ragazzo, nonostante fosse più prestante sul piano muscolare, non riusciva a mandare Nina ko "Ehi, smettetela immediatamente!" Li ammonì Rosen, che saltò nel mezzo con Cameron, Bill e Kat, mentre Dani era andata da Rachel e Gary era rimasto indietro.

"Ehi, Bennett! Smettila immediatamente!" Tentò Clay, appena uscito dall'ascensore.

"La devo ammazzare! Lei mi ha rubato Rachel!"

"Non sono mai stata tua! Capiscilo e smettila di metterti in mezzo!"

"E' stata lei a mettersi in mezzo!" Ringhiò il biondo, indicando Nina "Lei soltanto!"

"E tu non hai mai capito i suoi veri sentimenti! Ma che uomo sei??"

I due continuarono a darsele di santa ragione, ma Cameron e Bill riuscirono a separarli "Basta, ok? Finitela!"

"Ma ne vado! Clay, io mi licenzio!" Disse John, andandosene, sconfitto su tutta la linea.

E Rachel s'allontanò da Dani per fiondarsi tra le braccia di Nina, baciandola teneramente "Guarda come ti ha ridotta! Ha ferito le tue dolci labbra ed il tuo sopracciglio sinistro. Dio, mi dispiace tanto!"

"Non devi dispiacerti! Sto bene, ok?" Chiese Nina, stringendo a sè Rachel ed accarezzandole la nuca e la schiena.

La castana annuì col capo, prima che Rosen s'avvicinasse loro "Vieni, ti medico. Poi potete andare a casa!"

"Le accompagno io, Dottore!" Offrì Bill e l'uomo annuì, allontanandosi poi con le due ragazze.

Quando furono in infermeria, Rosen prese cotone e disinfettante, iniziando a tamponare con delicatezza le ferite di Nina "Ouch, brucia!" Sibilò la mora, chiudendo gli occhi e facendo alcune smorfie.

"Questa pomata impedisce al sangue di uscire ancora, ma per un paio d'ore astieniti dai baci!"

"Però può mangiare, vero?" Chiese Rachel "Stasera avevamo in programma di mangiare il gelato!"

"Certo che può mangiare! Ora potete andare a casa con Bill e chiedete a Kat di venire con voi per proteggervi. Non si sa mai cosa passi per la mente di John!" Consigliò Rosen.

Le due ragazze annuirono e se ne andarono con Bill, assieme a Kat ed arrivarono all'appartamento di Nina. Subito Bill e Kat controllarono tutto l'appartamento ed anche i tre sgabuzzini nel seminterrato "E' tutto ok!" Disse Kat "Potete riposare tranquille!"

"Io vado, ragazze! Se avete bisogno, chiamatemi pure!"

"Grazie, Bill." Risposero assieme le due amanti e, quando l'Agente di colore se ne fu andato, Nina mostrò a Kat la stanza degli ospiti, ovvero quella che occupava Rachel la prima volta che avevano convissuto e la stessa Rachel andò a preparare la cena.

"Che profumino!" Avanzò Kat, una decina di minuti dopo, entrando in cucina.

"Veramente ho solo preparato tre pizze, nulla di più!"

"Non vedo l'ora di mangiare la mia! Ai peperoni, vero?"

"Assolutamente si!" Ribadì Rachel, quindi Kat e Nina prepararono la tavola e poi le due amanti insistettero affinchè fosse Kat la prima ad usare il bagno, visto che era loro ospite e Nina andò con lei al piano di sopra per darle un'accappatoio e mostrarle dov'erano gli asciugamani.

E Kat uscì presto dal bagno, per andare  a dormire, essendo decisamente stanca e le due amanti si gustarono il gelato al caramello sedute sul divano, l'una accanto all'altra. A Kat, stranamente, il gelato non piaceva. Eppure era una buona forchetta, nonostante il fisico tonico ed asciutto.

Ma Rachel si perse a fissare Nina "Qualcosa non va? Sono sporca di gelato?"

"No no, solo che ancora non riesco a credere di essere qui tra le tue braccia e poterti amare."

"Invece è tutto vero e mai nulla ci separerà!" Rispose Nina, baciando dolcemente la castana sulle labbra e Rachel corrispose l'effusione, gemendo di piacere come suo solito e lasciando poi che la mora l'amasse come solo lei sapeva fare.

E le due s'amarono intensamente, con passione, senza pensare a Kat. Infatti la biondina aveva il sonno piuttosto pesante e mai avrebbe sentito i gemiti di piacere provenire dalle due amanti.

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Capitolo 11
*** L'alleanza. ***


Il mattino seguente, Rachel e Nina si svegliarono strette nel loro abbraccio ed alle narici di entrambe arrivò il profumo di croissant appena sfornate e caffè appena preparato "Senti che profumo! Kat deve aver preparato la colazione."

"Spero che non si offenda, ma io non bevo mai caffè appena sveglia."

"Non se la prenderà, tranquilla!" Rispose Nina, baciando la compagna, accarezzandole i fianchi e Rachel si premette contro l'amata per approfondire l'effusione e per sfruttare i suoi sensibilissimi cinque sensi, alternando il gusto ed il tatto. E Nina l'amava al massimo delle sue capacità, al fine di farle capire quanto l'amasse e desiderasse.

"Ti amo, Nina, ti voglio!"

"Anch'io ti amo tantissimo e solo Dio sa quanto ti voglia!"

E nell'impeto di baci e carezze, le due amanti non s'accorsero di Kat che, una volta sul ciglio della porta, mise le mani sugli occhi, imbarazzata ed odiò sè stessa per il fatto di doverle interrompere "Ehm... Scusatemi, ragazze, ma la colazione è pronta!"

Allora le due si separarono "Facciamo una doccia veloce ed arriviamo. Grazie, Kat!" Rispose Nina e la bionda ridiscese le scale per tornare in soggiorno.

E le due amanti uscirono dal letto ed andarono in bagno, aprendo l'acqua della doccia e prendendo due accappatoi puliti, scambiandosi tenere effusioni sotto il getto d'acqua ed infine scesero in cucina per gustarsi la colazione preparata da Kat, a base di croissant, caffè e succo d'arancia.

"E' tutto buonissimo!" Ammise Rachel.

"Grazie! E' da un po' che avevo intenzione di preparare qualcosa di decente e, dato che mi sono alzata presto, ho letto un bel libro di cucina che ho trovato nella tua libreria." Spiegò la bionda.

"Hai fatto benissimo!" Sorrise Nina, poi le suonò il cellulare e la mora vide che era Rosen e subito rispose. Il buon Dottore aveva concesso loro il giorno di riposo, compresa Kat e Rachel sapeva già cosa fare.

"Io ho un'idea!" Disse la castana "Possiamo fare un po' di shopping!"

"Ottima idea. Io verrò con voi, così vi farò da scorta." Ammise Kat, così le due andarono di sopra a prepararsi.

E mentre si vestivano, le due si scambiarono un tenero bacio, scendendo poi in soggiorno dopo un quarto d'ora circa ed uscirono poi col SUV della mora, dirigendosi verso i grandi magazzini, in centro città.

Nel parcheggio trovarono Bill "Ehilà! Cosa vi porta qui?"

"Beh, dobbiamo fare la spesa e poi guardiamo qualche vestito." Disse Rachel "E tu?"

"Devo prendere il latte per il piccolo Matt e fare la spesa. Altrimenti chi la sente mia moglie quando torno?" Sorrise l'uomo di colore e le tre ragazze con lui, quindi entrarono insieme nei grandi magazzini e Bill trovò subito il latte per neonati, visto che lui e sua moglie avevano adottato un paio di mesi prima un bimbo Alpha, salvato da una clinica nella quale avrebbe fatto la cavia per persone senza scrupoli.

A spese fatte, le tre ragazze si congedarono da Bill, che dovette ritornare a casa, mentre loro optarono per una sosta alla gelateria del secondo piano "A me non piace il gelato!" Lamentò Kat.

"Ci sono anche fette di torta! E' tutto molto buono."

Kat prese allora una fetta di torta ai lamponi, Rachel una coppetta di gelato al cioccolato bianco, panna e puffo ricoperta da sciroppo al cioccolato e caramello, mentre Nina prese una coppetta di gelato con bacio, limone e menta, coperto di sciroppo al caramello.

"Il gelato sembra ottimo... Mi piacerebbe assaggiarlo."

"Prendi una coppetta! Fai un gusto o due, tanto per assaggiare..."

Allora Kat s'alzò e prese una coppetta ai gusti puffo e stracciatella, quindi lo assaggiò "Ehi, è ottimo! Ma come ho fatto a non mangiarlo mai??"

"Non lo sappiamo!" Risposero assieme le due amanti "Noi siamo cultrici del gelato!"

Terminati i gelati, le tre ragazze pagarono il conto e ripreso il carrello, uscirono dai grandi magazzini, ignorando di essere controllate da lontano da due persone diverse. Ed una di queste venne scoperta dal nemico.

"Lei è John Bennett, vero? Lavora per l'Unità Tattica."

"Lavoravo per loro, Parish." Disse il biondo "Cosa vuoi da me? Potrei ucciderti!"

Il malvagio sghignazzò divertito "Sai benissimo che non puoi farlo. Per ammazzarmi servirebbe una bomba e dovresti assicurarti del fatto che io sia ben legato per non fuggire."

"Cosa vuoi da me?" Chiese John.

"Voglio che aiuti me ed i miei uomini a prendere Nina e Rachel."

"Solo Nina! Dopotutto lei mi ha rubato Rachel da sotto il naso e voglio vendicarmi!"

"Ok, rapiremo solo Nina." Disse Parish "Dopotutto posso fare a meno di Rachel. Va benissimo anche solo Nina."

Poi Parish chiamò Scipio alla radio portatile, chiedendogli di tornare al loro covo e lui salì sul SUV di John "Dove andiamo?"

"Ti indico io, la strada. Tu pensa a guidare, John!" Rispose il malvagio e John accese il motore, partendo a tutta velocità, seguendo le indicazioni di Parish.

Ora più che mai Rachel e Nina, soprattutto costei, erano in pericolo.

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Capitolo 12
*** Kidnapped. ***


Passarono un paio di mesi dal giorno in cui Nina e Rachel si erano messe insieme e dallo stesso nel quale Parish era riuscito ad assoldare John tra le sue schiere e proprio il malvagio aveva intenzione di mettere in atto il piano per avere Nina.

Infatti, grazie ad alcune conoscenze di John, Parish era riuscito a trovare cinque ragazze, delle quali tre erano Alphas, disposte ad andare a letto con Nina per regalare poi gli eventuali eredi a Parish.

"Scipio, ti andrebbe di andare a prendere la nostra Signorina Theroux?"

"Volentieri, capo! Muoviti, Dumphy, vieni con me."

I due uscirono e presero il loro furgone, diretti a casa di Nina. E proprio costei era a casa da sola, visto che Rachel era uscita per andare dal medico, dal momento in cui erano due giorni che non si sentiva bene.

Ed i due malvagi arrivarono al palazzo nel quale era ubicato l'appartamento di Nina e suonarono ad uno dei suoi condomini per farsi aprire, fingendosi dei tecnici del gas e, una volta innanzi alla porta dell'abitazione della mora, trovato grazie alle indicazioni di John, che più volte aveva letto il suo fascicolo personale quando lavoravano insieme, la buttarono giù a calci.

"Ehi, ma che diavolo??" Tentò proprio Nina, colpita dall'arrivo dei due nemici "Ma cosa volete da me??"

"Vogliamo proprio te, tesoro!" Le rispose subito Scipio "O meglio, ti vuole il nostro capo."

"Non ho alcuna intenzione di venire con voi da Parish!"

"Allora dobbiamo usare le cattive maniere." Ribadì Dumphy, andando verso la mora e si scontrarono corpo a corpo, distruggendo un paio di lampade ed un tavolino, ribaltando le tre piantine accanto alla scala che portava al secondo piano.

"Non mi avrai facilmente!"

"Nina, ma cosa??" Fece Kat, trovandosi davanti Dumphy, visto che Scipio aveva preferito scontrarsi con la mora e subito la biondina iniziò a battersi contro il robusto Alpha, ma entrambi i malvagi riuscirono a stenderle colpendole alle spalle.

"Di lei cosa ne facciamo?"

"Lasciala perdere, Dumphy! Lei non ci serve." Rispose Scipio, prendendo in spalla Nina ed uscendo di casa col compare.

E quando Rachel tornò circa un quarto d'ora più tardi, s'allarmò nel trovare la porta semi aperta e, non appena fu dentro, trovò Kat a terra "Kat! Kat, mio Dio, cosa ti è successo?? Rispondimi!" La chiamò disperata la castana.

"R-Rachel... Almeno tu stai bene..."

"Dov'è Nina?? Perchè lei non c'è? Sento solo il battito del tuo cuore e del mio, non il suo!"

"L-L'hanno portata via..." Disse la biondina, alzandosi a fatica e toccandosi la nuca "Devo chiamare Rosen."

"Chi l'ha portata via? Insomma, vuoi dirmi qualcosa??" Chiese, iniziando ad alterarsi.

E Kat, che aveva selezionato dalla rubrica del suo telefono il numero di Rosen, le fece cenno di aspettare "Dottor Rosen, sono Kat! Nina è stata portata via da Scipio e Dumphy! Esatto, non so come abbiano fatto a sapere il suo domicilio... Rachel è appena tornata ed ovviamente è preoccupata. Si, aveva il telefono con sè, speriamo che Gary la trovi... Ok, l'aspettiamo!" Disse la bionda, riattaccando e fissando Rachel, che stava piangendo seduta sul divano.

"C-Cosa vorranno quei due da lei?"

"Non ne ho idea, ma il Dottor Rosen verrà a prenderci." Disse Kat, sedendosi accanto alla castana "Mi dispiace, avrei dovuto aprire io la porta."

"S-Sarebbe stato lo stesso. L'avrebbero presa comunque!"

"Comunque ha lottato, riuscendo a graffiare uno come Scipio! E scommetto che, se Parish l'ha fatta rapire, non le farà del male."

Rachel annuì appena col capo e, qualche minuto dopo, il campanello dell'appartamento suonò e Kat aprì la porta, lasciando entrare Rosen "Rachel! Rachel, come ti senti?" Domandò l'uomo, avvicinandosi alla castana.

"Sono in pensiero per lei, Dottore! E' in mano a Parish, non ad un criminale qualunque."

"Lo so, capisco come ti senti! Venite, andiamo in ufficio. Gary sta cercando di tracciare il segnale del cellulare di Nina."

Allora le due seguirono Rosen, che chiamò Clay affinchè mandasse qualcuno della Squadra Tattica a controllare l'appartamento e rimettere sù la porta, salirono sulla sua auto e si diressero verso l'ufficio.

Una volta lì, Dani andò subito da Rachel, abbracciandola "Mi dispiace tanto, ma faremo l'impossibile per trovarla!"

"Grazie, Dani. G-Grazie!" Rispose la castana, stringendosi alla bionda amica.

"Portala nel mio ufficio e falla stendere sul divano. E' troppo pallida, non vorrei che collassasse!"

La bionda obbedì, mentre Cameron e Bill uscivano dall'ufficio di Gary "Ancora niente, Dottore! Probabilmente è in una zona senza segnale."

"Che Gary continui a cercare! Non mi sento tranquillo sapendo che Nina è nelle mani di quel farabutto."

I due annuirono, poi arrivò Dani di corsa "Papà!" Disse la giovane Alpha "Rachel non si sente bene! Dice che è stata dal medico e che deve comprare delle compresse, perciò stavo andando in farmacia. Rimani tu con lei?"

"Sicuro! Vai tranquilla, figliola!"

Allora Dani se ne andò e, quando Rosen entrò nel suo ufficio, trovò Rachel addormentata, stanca per il troppo stress accumulato, che metteva sempre a dura prova i suoi sensibilissimi sensi.

Ma come starà Nina, ora nelle mani del loro acerrimo nemico?

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Capitolo 13
*** Missione di salvataggio! 1 ***


Intanto, nel luogo in cui era tenuta prigioniera, Nina si svegliò e si scoprì ammanettata alla spalliera di un letto e seduta su di esso, in una stanza illuminata solo dalla fioca luce di quattro candele. Poi la porta venne aperta e Parish in carne ed ossa fece la sua comparsa, sorridendo alla mora.

"Buongiorno, Miss Theroux! Si è svegliata?"

"Cosa vuoi da me?" Domandò subito Nina, con piglio aggressivo.

"E' semplice." Sorrise il perfido uomo, sedendosi accanto a Nina "Io voglio i tuoi eredi, mia cara. Voglio che, nel mio esercito, vi siano Alphas capaci di condizionare le persone con l'Iperinduzione!"

Nina sorrise appena, quasi divertita "Non rientri proprio nei miei gusti, Parish."

"Lo so, mia cara! Per questo ho trovato qualcuno di tuo gusto."

La mora corrugò la fronte quando vide entrare nella stanza "Ma cosa significa? Delle ragazze?"

"Non conosci le tue reali potenzialità sessuali, Miss?" Domandò il malvagio, che decise di spiegare tutto alla giovane Alpha, data la sua espressione confusa "In realtà, tu sei in grado d'ingravidare le ragazze! Non lo sapevi?"

"Ne ero totalmente all'oscuro, lo confesso. E poi, lo trovo molto impossibile!"

"All'inizio anch'io, ma quando ho saputo di Skylar e Jenny, mi sono ricreduto! Certo, la Scienza ancora non è in grado di spiegare questo genere di cose, ma a me non importa, perchè ora ti ho qui e ti sfrutterò al massimo."

La mora sgranò gli occhi "Cosa c'entrano Skylar e Jenny?" Domandò alterata.

"Vedi, cara, ho provato a comprare il figlio che entrambe portavano in grembo. Le ho portate qui, legate accanto alla porta e lasciate sole per decidere, ma al momento di darmi la risposta, hanno preferito togliersi la vita!"

Parish rivelò tutto con una leggerezza tale che fece arrabbiare Nina al punto tale che fece di tutto per provare a liberarsi, ma riuscì soltanto a ferirsi i polsi "Sei solo un misero verme, Parish! Io ti ammazzerò."

"Non dovresti essere arrabbiata con me. E' stata una loro libera scelta!"

Nina si dimenò ulteriormente, ferendosi ancora e Parish se ne andò, ridendo e la mora pianse, quando fu sola con le ragazze e poco dopo entrò Scipio con in mano un piatto ed un bicchiere "Coraggio, mangia! Dopo hai molto da fare." Disse il ragazzo, con un sorrisetto malizioso.

"Non ho fame." Rispose la mora, poggiandosi al cuscino.

"Invece mangerai! Dopo hai cinque ragazze da farti, perciò mangia."

E Scipio se ne andò, lasciando poi Nina sola con le cinque ragazze "Qual è il tuo nome?" Chiese una delle cinque.

"Nina. Nina Theroux. E voi?"

"Io sono Kayla. Loro sono Mandy, Kate, Lilly e Beth!"

"Senti, non faremo nulla che tu non voglia fare. Parish ci ha detto che dobbiamo farti dimenticare la tua ragazza, ma anche noi siamo impegnate e non vogliamo tradire la nostra rispettiva compagna... Perciò se non vuoi, non faremo nulla!"

"Vi ringrazio." Rispose la mora, sorridendo loro, che fecero altrettanto.

Intanto, all'ufficio dei nostri, Gary aspettava con impazienza che Rosen, Bill e Hicks tornassero dalla riunione con Clay e, quando arrivarono, il giovane autistico corse subito verso di loro "Dottor Rosen, Bill, Hicks, ho rintracciato il cellulare di Nina!"

"Davvero? E dove sarebbe?" Domandò subito il buon Dottore.

"In una fattoria abbandonata fuori città!"

"Uno dei possedimenti di Parish?"

"Si, esatto! La sua fattoria, nella quale ha vissuto in gioventù."

"Bravissimo, Gary! Rachel, Dani e Kat dove sono?" Chiese Hicks, mentre Bill prendeva il telefono per avvisare Clay.

"Nell'ufficio del Dottore."

Subito Hicks stesso corse ad avvisare le tre ragazze "Cameron, cosa succede?" Domandò Dani, vedendo il fidanzato agitato.

"Gary ha localizzato il telefono di Nina! Andiamo."

Le tre balzarono subito in piedi e raggiunsero il Dottore e gli amici nel garage sotterraneo, ove erano appena arrivati anche Clay con due squadre dell'Unità Tattica e sfrecciarono subito verso il luogo indicato loro da Gary.

"Non temere, Rachel, la salveremo!" Disse Bill.

"Si, lo so! Spero che non le abbiano fatto del male."

"Di certo a Parish serve, non le farà nulla, vedrai!" Ribadì Rosen e la castana annuì col capo. Infatti, in cuor suo, Rachel sapeva che Nina stava bene, ma sapeva anche che di Parish non ci si poteva fidare.

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Capitolo 14
*** Missione di salvataggio! 2 ***


I nostri non ci misero molto ad arrivare al posto nel quale Gary aveva localizzato il telefono di Nina e, prima di entrare, Clay diede a tutti le varie disposizioni, mentre Rosen prese qualcosa dalla propria auto. Una cosa da usare al momento opportuno.

Invece, dentro, le cinque ragazze decisero, assieme a Nina, di fingere il rapporto sessuale che avrebbero dovuto avere con la mora. E fu ciò che fecero quando entrò Dumphy, con Lily si era precedentemente stesa accanto a Nina ed aveva slacciato i jeans, ansimando pesantemente.

"Ehi! Alla fine ci hai dato dentro, eh?" Chiese il robusto Alpha, con un mezzo sorriso.

"Hai visto? E' così che si fa!" Rispose Nina, con fare soddisfatto e compiaciuto.

"Ho ben sentito, prima!" Fece Dumphy, visto che, ovviamente, Lily aveva anche dovuto simulare gli eventuali raggiungimenti dell'apice del piacere "Adesso a chi tocca? Avete fatto un sacco di baccano!"

"Tocca a me." Avanzò Kayla, una delle tre Alpha, che aveva il potere di rendere il proprio corpo del metallo che toccava. Ad esempio, se toccava dell'oro, il suo corpo diventava tale, con lo stesso tipo di valore e durezza ed anche con gli stessi punti deboli.

"Buon divertimento!" Disse Dumphy, richiudendo a chiave la porta e lasciandole sole, con le ragazze che si sorrisero, felici per la riuscita del loro piano.

Ma non appena Dumphy fu di sotto, i nostri eroi fecero irruzione e subito fu contrasto proprio tra Dumphy e Bill, il cui potere era quasi simile, mentre Cameron e Kat avrebbero pensato a Scipio, visto che avevano pianificato il tutto con Rosen prima di partire. Invece Clay mandò i suoi uomini a cercare Nina e Rosen rimase con lui, ma costoro dovevano fare i conti con la guardia del corpo di Parish.

"Cosa c'è? Non vel'aspettavate?" Domandò il malvagio, con soddisfazione, sorridendo appena.

"Bennett! Levati subito di torno." Ordinò Clay.

"Non ci penso neanche! Non sono più un'Agente, è finito il momento di dare ordini!"

"Peggio per te!" Disse Clay, ma qualcuno lo fermò.

"Se permette, Agente Clay, voglio pensarci io, a lui!" Avanzò Nina "Abbiamo un piccolo conto in sospeso!"

Parish si sentì rodere da dentro, nel vedere che erano riusciti a trovare e liberare Nina e per di più, mentre le due ragazze sen'erano andate, le tre Alphas, dicesi Kayla, Lily e Kate, combattevano al fianco dei nostri per vendicarsi proprio di Parish, che le aveva imbrogliate.

"Non ve la caverete così!"

"Ce la stiamo già cavando, Stanton." Sorrise Rosen "E tu hai perso!"

"Voi non immaginate nemmeno, le reali potenzialità di Nina! Lei è in grado di ingravidare le ragazze con cui ha rapporti sessuali, per questo l'ho rapita! Per avere dalla mia parte i suoi eredi, piccoli Alphas in grado di usare l'Iperinduzione!"

Clay e Rosen sgranarono gli occhi, così come fece John "Allora anche Rachel..." Disse costui, chinando poi il capo.

"Si, anch'io!" Ammise la castana, arrivando assieme a Dani "Anch'io aspetto un bambino! L'ho scoperto stamattina, andando dal medico."

Nina, da lontano, sorrise e pianse di gioia, anche perchè ora sapeva che Skylar e Jenny erano morte per proteggere la creatura che cresceva nel loro ventre, togliendosi la vita pur di non far cadere il piccolo o piccola in mani sbagliate. Ma John la riportò alla realtà, attaccandola.

Lo scontro fra di loro iniziò ed anche Rosen si scontrò con Parish, riuscendo astutamente a farlo cadere contro dei fili elettrici scoperti, che diedero al malvagio una gran bella scossa "Adesso uscite tutti!" Ordinò il buon Dottore.

"Non faccia sciocchezze, Rosen!"

"Clay, lei esca e metta al riparo i suoi uomini, i miei ragazzi e le ragazze che erano tenute prigioniere con Nina!"

Nonostante il lieve disappunto, Clay obbedì e tutti uscirono. Ma Nina, che aveva già sistemato John usando un po' di sana astuzia, era dell'idea di Clay ed aveva capito che Rosen aveva in mente di fare qualcosa di grosso e pericoloso.

"Dottore, non faccia nulla che possa metterla in pericolo!"

"Non temere, Nina." Sorrise l'uomo "Ho solo intenzione di far sparire Parish per sempre!"

"Ordigni al Plutonio?"

"Si e non c'è dentro solo quello! Sono un miscuglio di agenti chimici molto potenti e lo uccideranno sicuramente!"

Infatti Rosen, aiutato da Nina, legò Parish ad una sedia e gli avvolsero i fili elettrici attorno al corpo, poi il Dottore piazzò l'ordigno in mano al malvagio e tolse l'anello "Immagino che questo sia il momento di fuggire, giusto?"

"Esatto! Corri, via via via!"

I due uscirono appena in tempo dalla casa, che saltò in aria in pochissimi minuti e riuscirono a raggiungere la postazione di Clay e degli altri, al sicuro ad oltre trecento metri di distanza "Eccoli, sono vivi!" Disse felice Cameron.

Subito Rachel corse verso Nina e, quando fu tra le sue braccia, la baciò con passione e la mora s'inginocchiò per baciare il ventre della castana "I miei amori!" Sussurrò, iniziando poi a piangere.

"Oddio, si è commossa!" Scherzò Bill, posandole poi una lieve pacca sulla spalla.

"Non solo per questo. Ma Parish mi ha rivelato che anche Skylar e Jenny aspettavano un bambino, per questo si sono tolte la vita."

Tutti capirono perchè la mora stesse piangendo e Rachel s'inginocchiò a sua volta, sedendosi sulle ginocchia della compagna, stringendola forte a sè e piangendo con lei "Mi dispiace tanto!"

"I-Io voglio che tu sia solo mia e che tutto ciò che abbiamo costruito insieme duri per sempre. Vuoi sposarmi?"

"Assolutamente si! Mio Dio, lo voglio con tutta me stessa!"

E mentre le due amanti s'unirono in un dolcissimo bacio, gli altri esultarono e fecero festa. Finalmente le due amiche potevano stare insieme per sempre, senza che qualcun'altro provasse nuovamente a dividerle.

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Capitolo 15
*** Paul and the happy ending. ***


Dal salvataggio di Nina passarono quasi sette mesi, durante i quali la mora e Rachel svolsero tutti i dovuti preparativi per le nozze ed assistettero anche alla condanna di Scipio e Dumphy, uccisi a Binghelton, il penitenziario degli Alphas.

Le nozze, tenutesi dopo una settimana dall'esecuzione, furono sontuose e le due ragazze si scambiarono bellissime promesse d'amore e fedeltà eterne, suggellandole con un bacio bellissimo e poi via, partirono verso la meta del loro viaggio di nozze, che si sarebbe tenuto alle paradisiache Hawaii.

La luna di miele durò ben quindici giorni, che le giovani si godettero fino alla fine, minuto per minuto, imparando anche la Hula e, quando fecero ritorno a NY, scoprirono che la settimana seguente sarebbero state le damigelle d'onore di Dani assieme a Kat, visto che la bionda Rosen e Cameron si sarebbero sposati.

Ma ora, dopo appunto sette mesi, le due mogli aspettavano con ansia la nascita del loro primogenito, avendo Rachel scoperto che portava in grembo un maschietto e, mentre Rachel stessa era in sala parto, Nina era fuori con gli altri e stava consumando il pavimento, a furia di fare avanti e indietro.

"Nina, mi stai facendo venire il mal di mare!" Disse Hicks.

"Scusa, ma non riesco a farne a meno!"

"E' inutile essere nervosi. Vedrai che andrà tutto bene!"

"Lo so, Dottor Rosen. Solo che... Che avrei voluto essere dentro con lei!"

"Dovresti dare la colpa all'influenza! L'hai appena finita ed anche io ho dovuto stare fuori, quando mia moglie ha partorito." Disse Bill, rammentando però la grande gioia provata quando gli fecero tenere in braccio la sua piccola Rosie.

"E' vero, hai ragione!" Ribadì la mora, sedendosi tra Dani e Bill stesso "Ma io ci tenevo così tanto..."

"Lo so, ma sono anche certo che non sarà l'ultimo, vero?"

"Puoi scommetterci!" Rispose Nina, regalando all'Agente di colore uno dei suoi bellissimi sorrisi.

E dopo altre due ore di snervante attesa, nel corso della quale Rosen era andato a prendere del caffè per tutti, una delle infermiere uscì dalla sala parto con un pargoletto che urlava la sua voglia di vivere al mondo tra le braccia. Subito Nina s'alzò in piedi, commossa, avvicinandosi alla donna.

"Lei è l'altra madre di questo giovanotto?"

"S-Si, sono proprio io!"

"Per quanto lo trovi innaturale, le faccio i miei migliori auguri!" Disse la donna, mentre passava il piccolo a Nina, che lo prese ed iniziò a cullarlo.

Anche gli altri s'avvicinarono alla mora per vedere il bimbo, poi Nina lo porse all'infermiera, che doveva misurarlo e pesarlo "E' stupendo, somiglia moltissimo ad entrambe!" Disse Dani, abbracciando la mora, che fece altrettanto.

"Concordo! E' bellissimo e sono certo che da grande diventerà un rubacuori."

"Beh, Bill, spero però che mi faccia diventare nonna il più tardi possibile!" Ammise Nina e tutti sorrisero, prima che costei fissasse Rosen "Vorrei che lei, Dottore, oltre ad essere suo nonno, sia anche il suo Padrino!"

"Ne sarei molto felice, grazie!" Rispose il buon'uomo, abbracciando Nina, come se fosse anch'ella sua figlia.

"E Rachel sarà la madrina del nostro piccolo, quando nascerà! Sei d'accordo?" Chiese Dani, anch'essa incinta di sette mesi, al suo Cameron, che le sorrise.

"Si, certo che sono d'accordo. Non potevamo trovare Madrina migliore!"

"Ed io sarò la zia preferita di tutti i piccoli!" Ammise Kat, gioviale come sempre, prima che un medico le chiedesse di calmarsi, dato che erano pur sempre in un'ospedale e non al parco giochi.

Pochi minuti dopo, la stessa infermiera che aveva portato fuori il piccolo portò Nina e gli altri alla stanza ove era appena stata portata Rachel ed ovviamente fu Nina la prima ad entrare. Rachel avrebbe voluto vedere prima lei, il suo amore.

Rachel stava riposando e Nina si sedette sulla seggiola accanto al letto, posando la mano destra su quella della compagna, che si svegliò poco dopo "Ciao." La salutò la castana, regalandole un sorriso tenero e stanco.

"Ciao a te! Come ti senti?"

"Molto bene. Hai visto il piccolo?"

"Si e credimi, è bellissimo! Ti somiglia molto." Sorrise la mora.

"Davvero? Ma scommetto che sarà anche bello come te."

"E' bello come te ed intelligente come me. Oppure il contrario, come preferisci!"

"Per me è uguale! Basta essere con entrambi e vivere felice tutti i giorni che ci restano!"

"Sono d'accordo. Ti amo tantissimo, Rachel!"

"Anch'io, moltissimo! Ma come chiamiamo il nostro piccolo?"

"Che ne pensi di Drew? Oppure James, Steven, Paul... Quale preferisci?"

"Paul mi piace moltissimo! Paul Pirzad-Theroux... Suona bene! Non trovi?"

"Altrochè! E così sia." Sorrise la mora e, qualche minuto dopo, arrivò l'infermiera col piccolo nella sua culla, alla quale le due dissero il nome che avevano scelto per il loro primogenito e la robusta donna se ne andò per scrivere il nome sulla cartella del bimbo.

Rachel abbassò le spalline della camicetta da notte e si preparò ad allattare il piccolo per la prima volta, con Nina che osservava la compagna "Perchè mi fissi? Qualcosa non va?"

"Sei già un'ottima madre! Chissà se diventerò brava come te."

"Ne sono certa! Saremo insieme, io farò ciò che non farai tu e viceversa."

"Affare fatto. Sperando che la notte sia tutta nostra."

"Per un po' dovremo limitarci ai baci e Paul ci terrà molto sveglie, di notte! Ma recupereremo il tempo perduto."

Nina le sorrise, avvicinandosi poi alla moglie per regalarle un dolce bacio sulle labbra e posare un tenero bacetto sulla fronte a Paul, consapevoli che il loro amore sarebbe durato per sempre. E poi, non si sarebbero di certo fermate ad un figlio solo.

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