The Great Adventure [SOSPESA]

di alice frost
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sospetti ***
Capitolo 2: *** Appuntamento con botto ***
Capitolo 3: *** Nuovi incontri (piacievoli e non) ***
Capitolo 4: *** Il gruppo si estende ***
Capitolo 5: *** Vecchi amici e spedizioni proficue ***
Capitolo 6: *** Patti non rispettati ***
Capitolo 7: *** Il Natale più brutto del secolo ***



Capitolo 1
*** Sospetti ***


Era il primo giorno di scuola della seconda liceo. Io e il mio fratello gemello Jack ci stavamo avviando verso l’entrata della scuola e scorgemmo il mio migliore amico
-Ehi Chris!- lo salutò Jack -Ehi Jack! Come te la passi amico?- lo salutò Chris -Questo clima non fa per me, fa ancora troppo caldo ma è sopportabile. Invece il caldo estivo non riesco a tollerarlo!- disse Jack -Come ti capisco amico!- disse Chris. Poco lontano scorsi la mia migliore amica e le andai incontro insieme agli altri due
-Ciao Maggie!- la salutai sorridente -Ciao Alice! Come stai?- mi salutò lei dandomi un abbraccio -Tutto bene grazie, ma ancora decisamente troppo caldo per i miei gusti!- dissi facendomi aria con la mano. Maggie mi sorrise e salutò gli altri, poi andammo insieme verso il grande atrio. Lì vidi Jonathan, un nostro caro amico, con una ragazza molto carina: aveva i capelli a caschetto neri e la carnagione pallida, ma stranamente portava occhiali da sole e cappello nero a tesa larga, ed era tutta vestita di nero a parte le scarpe che erano rosse.
-Ciao Johnny!- lo salutammo -Ciao ragazzi! Vi presento Mavis, la mia ragazza e nostra nuova compagna di classe- disse Johnny -Piacere di conoscerti Mavis, io sono Alice, loro sono mio fratello Jack, Chris e Maggie, e questo scemo che è appena arrivato è Frankie- dissi a Mavis, indicando il ragazzo che si era appena unito a noi -Molto gentile, grazie!- disse lui dandomi una spinta, a cui io risposi pestandogli il piede. Mavis rise
-Il piacere è tutto mio ragazzi!- disse, mostrando dei denti bianchissimi, e notai che aveva dei canini decisamente lunghi, ma decisi di non dire niente. Ci avviammo tutti insieme verso la nostra aula e per strada incontrammo Roberta ed Elisa, due nostre compagne. Entrammo in classe tutti insieme e ci sedemmo in banchi vicini: in seconda fila vicino alle finestre Johnny e Mavis, appena dietro in terza Jack e Frankie, in quarta dietro di loro io e Chris, e nella colonna di fianco in quarta Elisa, Roby e Maggie. Era tutto chiacchiere e risa finche non entrò il professore di italiano e latino, nostro coordinatore di classe, nonché uno dei prof migliori in circolazione a parer mio
-Buongiorno ragazzi e bentornati. Mi fa molto piacere rivedervi e voglio informarvi che da quest’anno avremo una nuova compagna di classe, la signorina Mavis Dracula. Mavis puoi alzarti perfavore?-
Mavis si alzò timidamente e sorrise. Gli altri nostri compagni la salutarono giovialmente. Ma io ero da tutt'altra parte, avevo il cognome di Mavis impresso nella mente: Dracula. Ecco spiegato il coprirsi dai raggi solari e i canini fuori misura. Era una vampira, ma questo non cambierà nulla, l'essere diversi ci caratterizza, e dopotutto ne so qualcosa anch'io sull'essere diversi. Ritornai alla realtà perché qualcuno mi stava chiamando sottovoce. Mi voltai e vidi che era Scorpius Malfoy, il bulletto della classe, e anche della scuola.
-Ehi Gubian! Hai visto che feccia che ci siamo ritrovati? Una vampira! Che schifo!- disse lui con un ghigno -Malfoy se non stai zitto una volta tanto ti trasformo in una statua di ghiaccio eterno. E comunque il mio cognome non è più Gubian.- risposi io -Una statua di ghiaccio! È ridicolo e impossibile! E comunque, quale sarebbe il tuo cognome?- disse lui scettico -Ah, non vengo certo a dirlo a te! E comunque, non sottovalutarmi- risposi lanciandogli uno sguardo gelido. Lui si voltò e non disse più nulla. Il resto della giornata lo passammo a chiacchierare con il prof delle nostre vacanze. Mavis e Jhonny erano stati alle Hawaii, io e Jack a fare snowboard sull'Himalaya, Chris era stato in crociera sull'Atlantico.
-A proposito di gite e vacanze, da quest'anno sono state riabilitate le gite scolastiche di più giorni!- ci informò il prof. Tutti saltammo di gioia all'idea. La durata della gita dipendeva da che classe si frequentava: in prima un giorno, in seconda due, in terza tre, in quarta quattro e in quinta cinque. Stavamo ancora chiacchierando quando il prof chiamò me e Jack.
-Alice, Jack, non sappiamo il vostro cognome. Ce lo vorreste dire?- chiese il prof. Io guardai Jack in cerca di una risposta, lui fece spallucce non sapendo cosa fare. Io guardai Malfoy e con lo sguardo gli dissi "Dopo me la paghi cara" e risposi al prof
-Frost- dissi
-Frost? Che strano cognome. Ma vivi sempre con i Gubian vero?- chiese il prof
-Non esattamente. In teoria vivo con Jack e dei nostri amici. Ma qualche volta li vado a trovare i Gubian- risposi. Malfoy mi guardava di sottecchi. Il prof non ci chiese più niente. Guardai un po' preoccupata Chris
-Malfoy sospetta qualcosa. Dobbiamo dirlo agli altri. Se uno come lui viene a sapere di noi, siamo fritti. E dobbiamo proteggere anche Mavis, è una vampira. È esattamente come noi.- gli dissi sottovoce -Hai ragione. Riunione da te e Jack oggi pomeriggio. Su è il periodo buio giusto? Quindi Mavis non avrà problemi con il Sole.- disse Chris in un sussurro. Mandammo un bigliettino a Jack, Frankie, Johnny, Mavis, Maggie, Eli e Roby. Malfoy cercò in tutti i modi di sbirciare il bigliettino ma non appena l'ultimo ebbe finito di leggerlo lo bruciò sotto il banco. Malfoy mi guardò torvo e io feci spallucce ridendo sotto i baffi.

La campanella di fine giornata suonò e noi uscimmo da scuola chiacchierando. Notai che Malfoy ci seguiva a distanza con i suoi scagnozzi sovrappesso e sottopeso. 
-Jack ci stanno pedinando- gli dissi sottovoce -Allora facciamogli vedere cosa succede quando ci si mette contro i Frost- disse con un sorriso furbetto. Capii al volo quel che voleva fare e sorrisi al pensiero. Passammo avanti al gruppo dicendo che dovevano andare avanti fino all'incrocio e poi girare nel vicolo, noi dovevamo sistemare una cosa. Con un balzo ci nascondemmo dietro la siepe lì accanto e aspettammo che arrivasse Malfoy con i suoi tirapiedi. Si fermarono proprio davanti a noi dall'altra parte della strada. Sentimmo Malfoy parlare concitato
-Quando mio nonno saprà che sono dietro a delle creature magiche, le catturerà e farà esperimenti su di loro. Perché loro sono soltanto feccia!- disse lui, e non si accorse che gli altri erano appena girati nel vicolo. Io e Jack ci guardammo e annuimmo, poi cominciammo a creare un po' di neve e farne delle palline, poi ci soffiammo sopra per ghiacciarle. Quando ne avemmo abbastanza presi la mira e ne tirai una addosso a Malfoy. Lo presi in piena faccia!
-Chi è stato?!- chiese spaesato. Io e Jack allora cominciammo a tirarne una dietro l'altra. La scena era divertentissima, vederli cercare di scappare, ma venivano subito colpiti. Le ultime palline furono lanciate più forte e tutti loro per il colpo svennero. Poi tirai fuori dalla mia tasca due boccette.
-Polvere sonnolenta e Polvere smemorina. Fanno al caso nostro- creai un po' di vento e gli feci portare le due polveri su Malfoy e i tirapiedi. Dopo qualche secondo li sentimmo russare.
-È fatta, possiamo andare dagli altri- disse Jack. Ritirai le boccette e ci incamminammo verso il vicolo, dove trovammo gli altri che si scompisciavano dalle risate.
-Immagino abbiate assistito alla scena- dissi ridendo. Gli altri annuirono ridendo. Uscimmo dal vicolo e continuammo a camminare. Ad un certo punto Mavis mi prese in disparte
-Alice, possiamo parlare un attimo?- mi chiese -Certo, dimmi tutto- le dissi sorridendo -Come avete fatto tu e Jack a bombardarli con le palline di neve? Siamo a fine estate- disse -Vedi, io e Jack siamo i gemelli Frost, i guardiani del gelo e del divertimento. E anche gli altri non sono umani, a parte Roby e Johnny- le dissi -Davvero? Quindi non sono l'unica non-umana?- mi chiese curiosa -No. Chris è un elfo-pirata, Maggie è una strega, Elisa è una fata e Frankie è un mago. Non devi sentirti a disagio, con noi puoi essere tranquillamente te stessa.- le sorrisi e lei mi sorrise a sua volta. La presi a braccetto e ci riagganciammo al gruppo. Jack prese la parola
-Allora ci vediamo oggi alle 16 al Palazzo di North su al Polo Nord va bene? Frankie tu vai a prendere Johnny e Mavis dato che Johnny ha finito la polvere trasportatrice.- disse -D'accordo- disse Frankie. Ci salutammo e io e Jack facemmo apparire i nostri bastoni e volammo via verso il Palazzo di North. Ci aspettava il pranzo.


N.d.a.
lo so, come primo capitolo è un po' corto, ma altri capitoli sono pronti e vi assicuro che sono più lunghi :) questa è la mia prima ff e spero vi piaccia, fatemi sapere e recensite in tanti!
-a.f.

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Capitolo 2
*** Appuntamento con botto ***


I primi ad arrivare furono Frankie, Johnny e Mavis. Mavis rimase sbalordita dalla magnificenza del palazzo, e Johnny ne approfittò per farle fare un tour insieme a North. Poco dopo arrivarono Chris e Roby, e per ultime Eli e Maggie. Ci riunimmo tutti nella Sala del Globo. Il Globo è un enorme globo terrestre dove ogni lucina è una persona che crede. Ci sedemmo tutti al tavolo circolare. C'erano pure Bunnymound, Toothfairy e Sandman. Appena si furono seduti tutti presi la parola
-Abbiamo un problema giù alla nostra scuola. Avete mai sentito parlare di Lucius Malfoy?- dissi
-Il cacciatore di creature? Molte volte. Mi vengono i brividi al solo pensare a cosa fa a chi cattura!- disse Tooth
-Ecco. Suo nipote Scorpius Malfoy, figlio di Draco Malfoy che per inciso è una delle persone che stimo di più al mondo, viene a scuola con noi, nella nostra classe. Ed è sulle nostre tracce per conto di suo nonno. Stavolta Malfoy vuole  fare le cose in grande, vuole catturare i guardiani!- esclamai
-Dobbiamo trovare un modo per sbarazzarci di Malfoy Junior in modo che non possa più essere un problema, e poi penseremo a Malfoy Senior Senior- continuò Jack
-Ma come?- chiese Bunny. Ci soffermammo tutti a pensare. Poi, d'improvviso, una voce calma e pacata risuonò nella stanza
-L'amore può far rinascere anche il cuore di un anima avvizzita dall'odio e dal potere-. Subito mi voltai verso la finestra e vidi una luna bellissima risplendere su di noi. Sorrisi. "Grazie Manny" risposi con il pensiero. 
-Amore eh? Amore molto complicato. Soprattutto a vostra età- disse North con il suo marcato accento russo
-Lo so, ma c'è qualcuno che fa proprio al caso nostro- dissi io guardando maliziosamente Roby. Lei divenne rossa come la giacca di North
-Io? Ma scherziamo?- disse balbettando
-E chi altri se no? Si vede lontano un miglio che hai una cotta bestiale per Scorpius! E poi secondo me Scorpius ti viene dietro da un po', visto che ogni volta che sei da sola cerca di mettersi in mostra senza alcun risultato- proruppe Frankie
-Vorreste che io conquisti Scorpius? Ma siete ammattiti? Non ci riuscirò mai! Ma mi avete vista? Sono orribile!- si disperò Roby. Io mi alzai, andai da lei e le misi le mani sulle spalle
-Quella che conta è la bellezza interiore, non quella esteriore. E poi, come ha detto Manny, l'amore può far rinascere il cuore di un animo avvizzito dall'odio e dal potere. Roby ce la puoi fare, basta che ci credi- le dissi io incoraggiandola. Lei mi guardò, poi sospirò
-Va bene, lo farò-. Tutti applaudirono soddisfatti.
-Operazione Malfoy ha inizio- disse North.
 
Il giorno dopo a scuola, durante l'intervallo, lasciammo Roby da sola con le scuse più assurde, e ci dileguammo. Appena fummo fuori in giardino Maggie tirò fuori uno specchietto magico e quello proiettò Roby, in modo da saper quello che faceva.
 
Roby era visibilmente nervosa, ma cercò di mantenere la calma. Poco dopo arrivò Malfoy, che non appena la vide sfoggiò un sorriso smagliante.
-Ciao Roby, come va?- disse lui
-Ciao Scorpius, bene te?- rispose lei un po' imbarazzata. Continuarono a chiacchierare per un po' del più e del meno, e continuavano a sfiorarsi con le mani e ad arrossire di colpo. Io li guardavo stralunata dallo specchietto
-Sono due pesci lessi! Nessuno dei due sta facendo niente!- dissi esasperata
-Diamogli del tempo- disse Eli. Roby e Scorpius scendevano le scale e Roby inciampò, Scorpius l'aiutò gentilmente a rimettersi in piedi e poi continuarono a camminare senza parlarsi. Io mi sbattei una mano in faccia per l'esasperazione
-Non può andare avanti così!- dissi ormai al limite. Li vidi fermarsi nell'atrio grande
-Senti, ti va se oggi pomeriggio usciamo?- chiese Scorpius a Roby. A quelle parole mi illuminai
-Finalmente si ragiona!- dicemmo io e Chris insieme.
-Ma certo! Ehm… a che ora?- chiese Roby arrossendo un poco
-Ti passo a prendere io alle 16, va bene?- disse lui sorridendo
-Va bene- disse Roby. Insieme si diressero verso la classe. 
-È fatta ragazzi!!- esultò Frankie.
 
-Allora Roby, com'è andata con Malfoy?- le chiesi come se non sapessi niente mentre uscivamo da scuola
 -Direi bene, mi ha chiesto di uscire- disse lei arrossendo
-Sul serio?? Allora hai fatto centro ragazza!- dissi esultante
-A che ora uscite?- le chiesi
-Alle 16 mi passa a prendere e facciamo un giro qui in paese- disse
-Allora in bocca al lupo!- disse Maggie
-Crepi il lupo!- rispose Roby.
 
Ora di pranzo. Io e Jack stiamo mangiando nel salone con North e gli Yeti, mentre gli elfi cercano di rubare il nostro cibo invano.
-Alle 16 viene Maggie così seguiamo in diretta l'uscita di Roby e Scorpius- dissi io a Jack e North
-Spero funzioni. Se Roby riesce a conquistare Scorpius, allora missione finita bene, se no kaputt- disse North dopo aver ingoiato un boccone enorme di carne
-Non preoccuparti North, Scorpius è già cotto a puntino- disse Jack. Appena finimmo sentimmo bussare alla porta, uno Yeti andò ad aprire e vedemmo Maggie.
-Ehilà!- disse Jack
-Ciao ragazzi! Siete pronti?- ci salutò
-Prontissimi!- risposi. Andammo in camera mia e ci sistemammo sul tappeto, Maggie tirò fuori il suo specchietto e proiettò sul muro le immagini. Vedemmo Roby e Scorpius passeggiare tranquilli mano nella mano.
-Sono così carini!- disse Maggie
-Sono d'accordo!- dissi. I due si fermarono ad un bar e ordinarono dei cappuccini. Stettero lì chiacchierare per un po', quando mi accorsi di una cosa: se ne erano andati tutti, non si vedevano nemmeno i camerieri.
-Qualcosa non mi torna, perché non c'è più nessuno?- dissi
-Non lo so, ma la cosa mi puzza- disse Jack. Ad un certo punto vidi che quei due erano sul punto di baciarsi.
-Dai dai dai!!- disse Maggie
 -Pochi centimetri!- dissi incrociando tutte le dita. Ma comparve una figura che interruppe Scorpius e Roby e li fece sobbalzare arrossendo.
-Ma dai!! Non può finire così!!- esclamai esasperata buttandomi all’indietro sui cuscini. Quell'uomo si avvicinò a Malfoy e parlò con voce fredda
-Scorpius non mi avevi detto che uscivi- disse
-Nonno sono abbastanza grande per uscire senza avvertirti! E qualche volta vorrei un po' di privacy!- disse Scorpius piuttosto arrabbiato
-Ragazzi quella voce la conosco fin troppo bene, quello è Pitch Black!- esclamò Jack
-Vuoi dire che Lucius Malfoy non è altri che Pitch?!- esclamò Maggie
-Esattamente- disse Jack evidentemente preoccupato
 -C'è aria di guai!- dissi rialzandomi. Intanto vedemmo che Roby e Scorpius cercavano di andarsene ma Lucius/Pitch bloccava loro la strada.
-Che cosa vuoi!!- esclamò Scorpius
-Voglio gli amici della tua cara amichetta qui presente, altrimenti potrai dirle addio- e con un gesto della mano fece apparire una corda nera come la pece che legò stretta Roby
-Voglio i Guardiani!- disse il nonno di Scorpius assumendo le sue vere sembianze: un uomo alto dalla carnagione grigia, capelli neri e un lungo vestito nero come una notte senza stelle. Pitch Black si era rivelato, e Scorpius e Roby avevano bisogno di aiuto.
-Dobbiamo aiutarli!- esclamai -Jack, suona l'allarme e avverti gli altri!- lui annuì e corse fuori -Noi andiamo sul posto e cominciamo a suonargliele!- dissi rivolgendomi a Maggie. Lei annuì, mi prese per mano e ci materializzammo sul tetto del bar. Pitch stava per piombare su Scorpius.
-Fermo dove sei, canaglia!- urlai
-Non un passo di più!- continuò Maggie. Pitch venne colto di sorpresa e inciampò mancando Scorpius
-Chi ha parlato?!- disse
-Noi!- dicemmo io e Maggie volando giù dal tetto piazzandoci davanti a Scorpius in modo da proteggerlo
-E voi chi sareste?- chiese scettico
-Io sono Margherita, una strega!- disse Maggie
-Ah davvero. Ma che paura. Invece tu hai un viso familiare, ma non ricordo di averti mai incontrato in passato- disse Pitch rivolgendosi a me
-Io sono Alice Frost, Regina delle Nevi e Guardiana dell'Inverno insieme al mio gemello, Jack Frost. So che tu e mio fratello siete amici di vecchia data se non sbaglio- dissi
-Mi dette del filo da torcere quella pulce insolente tempo fa, ma gliela farò pagare!- disse Pitch attaccando a sorpresa con un globo nero che respinsi appena in tempo con una folata di vento gelido, poi gli cominciai a scagliare contro fasci di ghiaccio luminoso e intanto Maggie cercava di liberare Roby dalla corda.
-Che cosa vuoi da noi Pitch!- urlai
-I vostri poteri!- urlò lui scagliandomi addosso un grosso globo nero che schivai per un pelo
 -Questo mai!- urlò una voce dietro di noi: era Bunny, con tutti gli altri! Erano arrivati!
-Guarda un po' chi si rivede! Il coniglietto pasquale! E la pulce fastidiosa del freddo! E la fatina dei dentini! E Babbo Natale! E anche l'omino dei sogni! Che paura!- disse lui -Ma gli altri mi sono del tutto sconosciuti! Chi siete se posso sapere?- continuò mellifluo
-Io sono Luca e sono un mago!- disse Frankie
-Io sono Elisa e sono una fata!- disse Eli
-Io sono Christian e sono un elfo!- disse Chris
-Io sono Mavis Dracula e sono una vampira!- disse Mavis
 -Ed io sono Jonathan e sono un bravo spadaccino!- disse Johnny
-Uh che paura!- disse Pitch
-Basta con le chiacchiere! A noi Pitch!- urlò Jack
-Aspetta! Anch'io ho il mio umile esercito!- disse Pitch. Fece un gesto con la mano e apparvero una trentina di incubi pronti a scagliarsi su di noi. Pitch fece un altro gesto e gli incubi partirono all'attacco. Noi gli andammo incontro pronti a tutto. Solo dopo mi accorsi che erano guerrieri incubo, i più potenti e pericolosi.
-Ragazzi fate attenzione! Sono guerrieri incubo! Non fatevi toccare dalle loro spade!!- urlò Jack, anche lui se ne era accorto. Se venivi toccato dalla spada di un guerriero incubo, per qualche secondo perdevi tutte le speranze e non reagivi più, tempo necessario al guerriero incubo per finirti. Cominciai a lanciare globi di ghiaccio alle spade dei guerrieri per evitare danni indesiderati. Ad un certo punto però avvertii un movimento alle mie spalle. Mi voltai e vidi che Pitch stava per cogliermi di sorpresa, ma io eressi una barriera magica che respinse il suo attacco.
-È inutile combattere contro di me! La paura vince sempre!- disse Pitch
-Mai! Io non ho paura!- urlai di rimando
-Ma io conosco la tua più grande paura- disse Pitch mentre continuava a scagliarmi attacchi con i globi neri -La tua più grande paura, è che il tuo amato Peter Pan non torni più, che si dimentichi di te- disse. La mia barriera cominciò a indebolirsi, ero stata colpita nel profondo.
-No!! Lui tornerà! Lui si ricorderà di me!! Me lo ha promesso!!- urlai disperata
-Ma non lo ha ancora fatto- disse Pitch scagliando un altro globo nero, la mia barriera cedette ed io caddi a terra in lacrime -Guarda alla realtà, lui non tornerà mai più- continuò Pitch
-Non ascoltarlo Alice!! È solo un brutto sogno!! Alice reagisci!!- cominciarono a urlare gli altri vedendomi in difficoltà. Io non li sentii, ero sopraffatta dalla paura e dalla disperazione.
-Non c'è più niente che tu possa fare per farlo tornare- disse ancora Pitch colpendomi con un globo nero ferendomi profondamente il braccio sinistro
-Alice no!!!- urlò Jack e scagliò un fascio di ghiaccio contro Pitch, ma lui respinse l'attacco. Ero allo sfinimento, non potevo più fare niente per i miei amici, cercai di respingere i brutti pensieri ma non ci riuscii. Poi improvvisamente un portale blu apparve dietro di me e sentii una voce nella mia testa, la voce di Manny
-Ti porto in salvo- disse. In quel momento mi rinvigorii e urlai nella mia testa -No!! Voglio rimanere ad aiutare i miei amici!! Voglio sconfiggere quel villano di Pitch!!-
-Sei troppo debole, devo portarti in salvo, devi compiere una missione importante, ti spiegherò quando arriverai- disse Manny
-No!! Voglio rimanere!!- urlai ancora nella mia testa. Il portale cominciò ad attirarmi verso di lui con una forza innaturale
-Alice!!!!- gridarono Jack e Chris disperati. Io lanciai loro un ultimo sguardo disperato, ma lasciando intendere che non ero in pericolo, prima di essere risucchiata dal portale e perdere i sensi.
 
La battaglia era terminata. Appena il portale scomparve Jack, disperato, lanciò un globo potentissimo che prese in pieno petto Pitch e lo mise fuori combattimento
-Non finisce qui! Ci rivedremo presto Guardiani!- disse e con un gesto della mano lui e gli incubi rimasti scomparvero.
Jack e Chris erano i più devastati dalla mia sparizione improvvisa e piangevano disperati. Gli altri si strinsero a loro in un abbraccio di gruppo.
-Torniamo al Palazzo- disse Tooth. Si strinsero tutti per mano e si materializzarono del salone del palazzo. Al quel punto Jack scoppiò
-Com'è potuta accadere una cosa del genere?! Come?!- urlò. Una voce familiare risuonò nella stanza
-Sono stato io- disse Manny
-Tu?! E perchè mi hai fatto questo?!- gridò Jack arrabbiato -Era troppo debole e dovevo portarla in salvo, e c'era una missione molto importante da compiere altrove e lei è l'unica che possa riuscirci- continuò Manny -Potevi almeno avvertirci no?!- urlò Chris
-Non c'era tempo da perdere. Quella era una porta spazio-temporale e non stanno per molto tempo aperte- disse Manny
-Una porta spazio-temporale? Vuoi dire che Alice ha viaggiato nel tempo?- disse Roby stupita
-Sì, precisamente indietro nel tempo, è tornata al tempo degli uomini primitivi e incontrerà una famiglia molto speciale, i Croods- spiegò Manny
-Croods, il nome mi dice qualcosa. Non è per caso quella famiglia di uomini primitivi che si è evoluta molto più velocemente degli altri?- chiese Frankie
-Esattamente. E Alice ha due missioni: portare i Croods nel nostro periodo e recuperare l'unica arma in grado di sconfiggere Pitch, l'Amuleto dei Sogni. Solo lei lo può trovare e usare, perché è una discendente femmina diretta della prima Regina delle Nevi, Elsa. Dovrà trovarla e convincerla a darle l'Amuleto dei Sogni. Quando ci riuscirà la riporterò qui da noi- disse Manny
-E come farà a convincere la Regina delle Nevi? So che Elsa era molto testarda e diffidente- disse Jack
-Alice ha qualcosa che tu non hai Jack. Un piccolo fiocco di neve azzurro appena sotto il pollice, così complicato e dettagliato e così piccolo che nemmeno un tatuatore esperto o una fata o strega o chiunque altro riuscirebbe a riprodurre. Quel fiocco di neve è la prova che Alice è una discendente diretta di Elsa- continuò Manny. Tutti si guardarono e sperarono che riuscissi nel mio intento.
-Sai se sta bene?- chiese Chris a Manny
-Non preoccuparti, sta benissimo ed è in buona compagnia-


N.d.a.
benritrovati! (mi sa che sto parlando con nessuno). comunque, ho deciso di mettere subito il secondo capitolo, dato che il primo a parer mio non mi sembrava molto invitante. spero che qualcuno legga la mia storia e mi faccia sapere con le recensioni! apprezzo anche chi legge soltanto, ma poi non posso vedere se ci siete o no, e rischio di fermarmi. ci si vedrà con il terzo capitolo!
-a.f.

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Capitolo 3
*** Nuovi incontri (piacievoli e non) ***


Ripresi i sensi con la testa che mi girava vorticosamente. Socchiusi gli occhi e vidi che intorno a me c'erano delle persone. Aprii gli occhi piano e mi guardai intorno, poi una ragazza parlò
-Ti sei svegliata! Credevamo fossi morta! Ti abbiamo trovata senza conoscenza contro un albero e ti abbiamo aiutata portandoti con noi- disse
-Grazie, ma dove sono?- dissi io ancora un po' intontita
-Sei nella jungla!- disse il ragazzo che era accanto alla ragazza. "Nella jungla?" pensai, poi ricordai tutto: la battaglia con Pitch, il portale, Manny che mi parlava di una missione. Decisi di mantenere la calma.
-Ma chi sei?- chiese la ragazza di prima
-Oh, io sono Alice. E voi chi siete?- dissi io
-Noi siamo i Croods!- disse la tizia e cominciò a indicarmi i membri della sua famiglia
-Questo è mio papà Croug, mia mamma Ugga, mia nonna Gran, mio fratello Thunk, mia sorella Sandy e il mio amico Guy. E io sono Eep- disse la ragazza
-Ciao Alice!- dissero in coro. Sorrisi, avevo trovato degli amici. Ma ancora non capivo il motivo del perché Manny mi avesse scaraventato in questo luogo. Poi ragionai un attimo: i Croods a quanto ricordo sono una famiglia di uomini primitivi molto evoluta, quindi ho viaggiato nel tempo! Santo cielo! Ma adesso devo cercare di alzarmi. Mi tirai su con la schiena aiutandomi con il braccio sinistro ma ricaddi indietro dal dolore. Guardai il braccio e vidi che la felpa era strappata e si intravedeva una ferita profonda. Eep vide la ferita
-Ouch! Deve fare davvero male! Come te lo sei procurato un taglio così?- disse Eep
-Ferita di battaglia- dissi
-Contro cosa hai combattuto?- chiese Guy interessato
-Contro un uomo molto malvagio e molto potente- dissi rabbuiandomi
-Stasera raccontaci la tua battaglia!- disse Ugga
-Va bene, ma prima devo trovare un modo per curare la mia ferita- dissi
-Ti aiutiamo noi- dissero in coro. Cominciarono a raccogliere delle foglie e dei fili d'erba e Ugga mi fasciò il braccio con cura. Quando ebbe finito ringraziai di cuore. Mi aiutarono ad alzarmi.
-Ah, vicino a te abbiamo trovato questo strano bastone, è tuo?- mi chiese Eep porgendomi il mio bastone ricurvo
-Sì è mio! Grazie!- presi il bastone, gli diedi un colpetto e quello diventò piccolo in modo da poterlo mettere in tasca. Tutti mi guardarono stupiti
-Come hai fatto?- chiese Guy
-Lo scoprirete nella storia stasera- dissi io con un sorrisetto. Croug guardò il cielo e vide che si stava facendo buio
-Croods, si sta facendo buio, piantiamo il campo! Guy e Thunk, andate a caccia!- disse. I due si allontanarono nel folto della jungla mentre Eep, Ugga e Croug preparavano il campo.
-Puoi andare a tenere d'occhio Sandy che gioca con i nostri animali domestici?- mi chiese Ugga
-Certo, volentieri- dissi e mi diressi poco lontano da lì verso la bambina. Gran mi seguì. Quando arrivai dalla bambina alzai lo sguardo e spalancai gli occhi per lo stupore
-Alla faccia degli animali domestici!-. Mi ritrovai davanti una tigre dai denti a sciabola al contrario in tecnicolor, una tigre-gufo rossa e un cane con il muso da coccodrillo.
-Ti presento Duglas, il cane di Thunk e Sandy, Owcat, la tigre-gufo di Eep e Guy, e Chunky the death cat, la tigre di Croug e Ugga- disse Gran. Io rimasi a dir poco colpita. Sandy si avvicinò a me e cominciò ad annusarmi come fanno i cagnolini. Io sorrisi impacciata. Dopo un po' che mi annusava Sandy si fermò e mi sorrise, poi mi fece segno di sedermi accanto a lei. Io mi accomodai e lei chiamò Duglas con un gesto della mano. Il candrillo si avvicinò e cominciò a farmi le feste. Io mi misi a ridere. Poi con un altro gesto chiamò Chunky e Owcat, che cominciarono a farmi le fusa. Io feci le coccole a tutti e due. Dopo un po' che ero lì vidi che Guy e Thunk erano di ritorno con un pennuto che sembrava un tacchino, ma quindici volte più grande! Insieme a Croug lo spennarono e lo cucinarono.
-È pronto ragazzi!!- annunciò Ugga. Andai dagli altri e mi porsero una foglia da usare come piatto e un pezzo di coscia del pennuto. Cominciai a mangiare affamata. Anche gli altri sembravano affamati, Sandy si era buttata sul suo pezzo di carne ringhiando minacciosa!
-Wow! Sembra un bulldog più che una bambina!- dissi io divertita
-Cos'è un bulldog?- chiese Guy
-Ehm, è una specie di animale da dove vengo io- dissi
-Come, non sei di qui?- chiese Ugga stupita
-Beh, è difficile da spiegare. Ve lo dirò nella mia storia- dissi. Finito di mangiare mi arrampicai su un albero lì vicino e arrivata in cima cercai la luna e la trovai, splendente come sempre e cercai di parlare con Manny con la mente
-Manny mi senti? Sono Alice!- dissi con il pensiero
-Ti sento forte e chiaro mia cara- rispose la voce rassicurante di Manny
-Oh grazie al cielo! Ma adesso potresti spiegarmi cosa ci faccio qui?- gli chiesi
-Ma certo!- rispose Manny, e mi spiegò le stesse cose che aveva detto ai miei amici nel presente
-Wow! Non sembra facile! Sei sicuro che ce la possa fare?- dissi io quando Manny ebbe finito
-Non sono mai stato più sicuro di me stesso- disse lui rassicurandomi
-Grazie Manny, so di poter contare su di te! Salutami tutti ok?- dissi
-Sarà fatto!- disse lui. Sorrisi felice, almeno non ero del tutto isolata dal mio presente.
 
Nel frattempo nel tempo presente, al Palazzo di North, i miei amici e gli altri guardiani si erano divisi in due gruppi: uno, formato da Jack Chris Maggie Johnny e Mavis, parlava con Manny e cercava di mettersi in contatto con me, mentre l'altro, formato da Roby Scorpius Elisa Frankie Tooth Sandy Bunny e North cercava di localizzare il quartier generale di Pitch. Erano tutti molto concentrati su quello che stavano facendo. Ad un certo punto Roby urlò
-Bingo!- e tutti le si fecero intorno
-Ho localizzato un luogo da cui partono tutti i segnali di energia oscura, e quel luogo è il castello della Strega Bianca a Narnia!- disse. Ci fu un momento di silenzio collettivo
-Ma come facciamo ad arrivare a Narnia? Se Aslan non lo vuole è impossibile, a meno che non sei con delle persone che ci vanno abitualmente!- disse Elisa
-Questo è un problema che si risolve in un attimo. Girare il mondo serve! A Londra l'anno scorso ho conosciuto i Pevencie, ovvero i primi due Re e le prime due Regine di Narnia, e loro sanno come si arriva a Narnia.- disse Mavis
-I Pevencie, bella pensata Mavis, sei un genio! E sei ancora in contatto con loro?- chiese Jack
-Si da il caso che sia la migliore amica di Susan Pevencie, quindi direi di sì- disse facendo l'occhiolino. Tutti le saltarono addosso felici, finalmente riuscivano a cavare qualcosa di buono dal loro lavoro! Ad un certo punto però Jack si piegò in due per il dolore e si tenne la testa con le mani
-Jack che ti succede?!- esclamò Scorpius
-Ho…ho visto… il nonno mio e di Alice…- disse ansimando
-Ne sei proprio sicuro??- chiese eccitata Elisa
-Non sono mai stato più sicuro in vita mia!- disse Jack al colmo della felicità
-E chi era??- chiesero tutti
-Non mi credereste mai se ve lo dicessi!- disse lui
-Eddai!- disse Chris. Jack sfoderò un sorriso smagliante
-Thorin Oackenshield, figlio di Thrain figlio di Thror, Re sotto la Montagna- disse con solennità e felicità insieme
-Il mitico Thorin Scudodiquercia?? Il Sovrano di Erebor??- disse North meravigliato
-Proprio lui!- disse Jack
-Ma allora, sei anche tu di sangue reale dopotutto!- disse Frankie
-Pare proprio di sì! E non vedo l'ora di dirlo ad Alice!- disse Jack
-Oh non ce n'é bisogno, ci ho già pensato io con una visione. Nello stesso momento che l'hai avuta tu, l'ha avuta anche lei- disse la voce di Manny. Sorrisero alla Luna splendente sopra di loro e si prepararono ad una notte piena di lavoro per cercare di parlare con me.
 
Non potevo credere a quello che avevo appena visto nella visione, Thorin Oackenshield è mio nonno!! Questa sì che è una notizia!! Però Manny poteva anche scegliere un momento più opportuno, ero comodamente sdraiata sul ramo di un albero quando mi ha colto di sorpresa con la visione e sono quasi caduta! Ma non importa, adesso so chi è mio nonno!
-Ehi Alice! Sei pronta per raccontarci la tua avventura?- mi urlò Eep da terra
-Sì arrivo!- urlai di rimando e con piccolo voletto fui dagli altri
-Allora siete pronti?- chiesi. Loro annuirono impazienti. Allora io cominciai a raccontare
-Io sono Alice Frost, Regina delle Nevi e Guardiana dell'Inverno insieme al mio gemello Jack Frost. Sono stata trasportata indietro nel tempo per compiere due missioni molto importanti-
-Vuoi dire che tu vieni dal Futuro? Quindi il mondo non sta finendo?- disse Guy
-No, sta soltanto cambiando, ma non sta finendo- dissi io
-Ma allora è inutile cercare di arrivare a Tomorrow!- disse Guy perplesso
-Bhe, Tomorrow non è un posto concreto. Quello che voi chiamate Tomorrow è l'Universo, e quelli che credete siano Soli sono invece Stelle, gigantesche masse di gas e lava e fuoco a temperature altissime, ed anche il Sole lo è- spiegai
-Che delusione!- disse Guy -
Ma io conosco un posto dove potreste vivere avventure per l'eternità! Ci sono stata, lì abita il mio migliore amico, il mio fratello, Peter Pan. È un rgazzo che non cresce mai, perché quel posto ti mantiene per sempre giovane e immortale. Io però non ho bisogno di quel posto per rimanere giovane ed immortale- dissi
-E come si chiama questo posto?- chiese Eep
-Neverland- risposi
-E come mai non hai bisogno di Neverland per rimanere giovane ed immortale?- chiese Guy
-Perché sono lo Spirito dell'Inverno- risposi
-E quanti anni hai adesso?- chiese Eep
-315- risposi con un sorriso. Rimasero tutti spiazzati
-Ma stavamo dicendo. Io sono qui per compiere due missioni: la prima è prendere l'Amuleto dei Sogni chiedendolo alla mia antenata Elsa, la prima Regina delle Nevi, che ne è in possesso. Voi sapete dov'è il suo castello?- dissi io
-Sì! È nella valle della neve eterna, non molto distante da qui!- disse Ugga
-Perfetto! E potreste accompagnarmi in questa missione?- dissi. Loro si guardarono per qualche secondo, poi annuirono
-Verremo volentieri! Conta su di noi Alice!- disse Eep. Io sfoggiai un sorriso smagliante
-Ma ora raccontaci come ti sei procurata la ferita!- disse Guy. Io annuii e raccontai loro la battaglia che io e i miei amici avevamo avuto contro Pitch. Erano tutti presissimi dal racconto e quando finii rimasero in silenzio
-Wow! Che storia!- disse Croug. Io sorrisi un po' malinconica -Forza, è ora di dormire, tutti nelle tende!- disse Ugga. Tutti si alzarono e andarono verso la propria tenda, ne avevano fatta pure una per me. Entrai e vidi che c'era una coperta di pelliccia di qualche animale ignoto e un cuscino di pelle imbottito di piume. Io con uno schiocco delle dita li trasformai in una coperta di fili di ghiaccio e in un cuscino imbottito di fiocchi di neve. Ghiacciai le pareti interne della tenda per mantenere tutto al fresco, poi mi sdraiai sul manto di neve che avevo fatto apparire, mi coprii e mi addormentai di botto, stanchissima.
 
Nel cuore della notte venni svegliata da dei rumori fuori dalla tenda. Mi alzai di scatto e feci apparire il mio bastone. Rimasi in ascolto, e dopo qualche secondo udii ancora dei rumori, stavolta più vicini. Con cautela uscii dalla tenda. Vidi che gli altri erano tutti a dormire, e la fiamma del falò era quasi del tutto spenta. Percepii un movimento alle mie spalle e mi voltai. Davanti a me si parò un guerriero incubo. Sgranai gli occhi, come aveva fatto ad arrivare?! Mi accorsi in tempo che stava per colpirmi e io gli lanciai addosso un globo di ghiaccio che lo prese in pieno e lo trasformò in una statua di ghiaccio eterno. Poi schioccai le dita e la statua esplose in fiocchi di neve. Guardai i fiocchi cadere, ancora scossa. Come aveva fatto un guerriero incubo a viaggiare indietro nel tempo? Gli incubi non hanno volontà propria. Improvvisamente captai una forza oscura, non molto lontana dal nostro campo. Mi diressi verso quella forza, il bastone sempre in mano. Dopo qualche minuto vidi delle luci fievoli in lontananza, e procedetti con più cautela, sollevandomi di qualche centimetro da terra per non fare rumore. Dopo poco giunsi ad uno spiazzo, e al centro di esso era montato un campo di una dozzina di tende, con una tredicesima nel mezzo un po' più grande. Mi appartai dietro dei cespugli. All'improvviso dalla tenda uscì chi mai mi sarei aspettata di vedere: La Strega Bianca. Ma non poteva essere, la Strega Bianca era stata sconfitta anni fa dai fratelli Pevencie nella Battaglia di Narnia! Eppure era proprio lei, in carne ed ossa, e stava chiamando a raccolta i guerrieri incubo. Ne chiamò uno a sè.
-Allora, non è ancora tornato?- chiese con voce tagliente
-No Mia Signora, la sua essenza è svanita nel nulla, non lo captiamo più- disse il guerriero, che sembrava il capo della truppa
-Che cosa?! Ma non è possibile, Alice Frost non può essere così potente!- urlò indignata -Avrete scoperto dove sta, spero!-
-Sì Mia Signora, poco lontano da qui, insieme ad una famiglia di cavernicoli evoluti- rispose il guerriero
-Molto bene, almeno servite a qualcosa qualche volta. Presto, radunatevi e preparate le armi, questa notte l'essenza di Alice Frost scomparirà dalla faccia della Terra, come quella del guerriero che ha distrutto- disse gelida la Strega. Io rabbrividii, il che capita raramente, ma mi ripresi e corsi indietro dai Croods, dovevamo subito allontanarci da lì e avviarci verso la Valle della Neve Eterna. Arrivata al mio campo svegliai tutti con ansia.
-Che cosa succede?- chiese Eep quando furono tutti fuori dalle tende
-Pitch Black ha mandato qui dei guerrieri incubo e non so come ha risvegliato una strega malvagissima, e ci stanno per attaccare! Dobbiamo avviarci subito verso la Valle!- dissi con preoccupazione. Loro esclamarono stupiti, ma subito si misero a smontare le tende e a preparare gli animali. Diedi loro una mano e in poco tempo fummo pronti e partimmo a gran velocità verso il Castello di Elsa. Quando fummo già abbastanza lontani dal posto del campo udii un urlo di rabbia. La Strega Bianca mi aveva mancata e si stava sfogando. Feci un piccolo sospiro di sollievo. L'avevamo scampata, ma ero sicura che la Strega non si sarebbe data per vinta. Seduta in groppa ad Owcat insieme a Guy ed Eep, guardai la Luna alta nel cielo e mi domandai che cavolo stesse combinando Pitch.
 
-Che cosa?!- esclamò Jack. I Guardiani e gli altri ragazzi erano riuniti nella Sala del Globo.
-Purtroppo sì Jack, Pitch ha risvegliato La Strega Bianca e l'ha mandata a cercare Alice.- disse Manny -Ma non dovete preoccuparvi, Alice se la sta cavando alla grande. Piuttosto, siete riusciti a contattare i Pevencie?-
-Sì, dovrebbero essere qui a momenti. Sono qui in vacanza e hanno subito risposto e sono disposti ad aiutarci- rispose Mavis
-Perfetto, non ci resta che aspettare- disse Manny. Tutti si dispersero: chi andava a mangiare, chi preparava lo zaino per la scuola. Anche se ero scomparsa, i miei amici continuavano ad andare a scuola e avevano cercato di inventarsi una scusa per la mia assenza. Dopo poco si sentì il campanello della porta principale
-Vado io!- disse Mavis. Corse alla porta e l'aprì, trovandosi davanti i quattro Pevencie tutti sorridenti
-Ciao Mavis!- disse la ragazza con dei lunghi capelli castano scuro
-Ciao Susan! Come va?- la salutò Mavis abbracciandola
-Tutto bene grazie. Credo tu ti ricordi di loro tre giusto?- disse Susan
-Sì certo! Ciao ragazzi!-
-Ciao Mavis!- dissero gli altri tre
-Venite vi presento gli altri!- disse Mavis. Condusse i Pevencie all'interno e verso la Sala del Globo. Quando giunsero tutti si voltarono verso di loro
-Ragazzi, loro sono Peter, Susan, Edmund e Lucy Pevencie. Ci aiuteranno contro Pitch Black- annunciò Mavis con un sorriso
-Piacere di conoscervi!- disse North. Fatte le presentazioni, Edmund fece una domanda a Jack
-Jack, so che tu hai una sorella gemella, dov'è? Mi piacerebbe conoscerla-
-Ecco, vedi… è una lunga storia…- disse Jack balbettando
-Posso spiegarti io sei vuoi, Edmund Pevencie- disse la voce di Manny. Edmund e gli altri Pevencie si presero un colpo
-Chi sei?- chiese Edmund
-Sono Man in the Moon, ma potete chiamarmi Manny. Ora, se non ti dispiace, ti spiego come sono andate le cose- e spiegò ai quattro fratelli gli ultimi avvenimenti. Quando Manny finì, i Pevencie avevano una faccia sbalordita
-La Strega Bianca è tornata? Non può essere, ho visto con i miei occhi Aslan che se la mangiava!- disse Peter
-Eppure  è riuscito a risvegliarla, e siamo nei guai, perché ho captato una terza presenza oscura nella zona di Londra, vicino al castello di Hogwarts- continuò Manny. Piombò un silenzio tombale
-E l'unica persona oscura che riguarda il mondo di Harry Potter e dei maghi è Lord Voldemort, il Signore Oscuro- disse Scorpius, cupo in volto. Scorpius era un mago alunno di Hogwarts insieme a Frankie, e i genitori di Scorpius, Draco e Astoria Malfoy, erano stati dei Mangiamorte, cioè degli alleati di Voldemort. Frankie invece era un Nato Babbano, cioè i suoi genitori non avevano alcun potere magico.
-Tu e Frankie frequentate ancora Hogwarts giusto?- chiese Jack
-Certamente! Usiamo la giratempo per riuscire a frequentare sia la scuola Babbana sia Hogwarts- disse Frankie
-Va bene. Scorpius, avverti Draco e Astoria, cioè i tuoi genitori, e digli quello che sta accadendo e falli venire qui, poi avvertiremo anche Harry e Ginny Potter, e Ron ed Hermione Weasley. In seguito, quando Alice sarà tornata, manderemo una spedizione ad Hogwarts ad avvertire i professori e gli alunni- disse Manny. Scorpius afferrò il cellulare e chiamò i genitori. Quando ebbe finito sorrise
-Vengono subito!- disse. Qualche secondo più tardi nel salone di materializzarono due persone. Lui aveva capelli biondo platino e occhi azzurri e grigi, lei aveva capelli lunghi e neri e occhi anch'essi neri. A occhio erano più o meno sui 30 anni.
-Ciao Pa'! Ciao Ma'!- salutò Scorpius con un sorriso
-Ciao Scorpius! Vedo che sei in buona compagnia- disse Draco guardando i Guardiani e gli altri presenti
-Pa', Ma', vi presento i Guardiani: North, Bunnymound, Toothfairy, Sandman e Jack Frost. Poi loro sono i miei compagni di scuola: Christian, un elfo, Maggie, una strega, Elisa, una fata, Mavis Dracula, una vampira, Frankie, un mago come me, e Roby e Johnny, che sono umani. E infine loro sono i Pevencie: Peter, Susan, Edmund e Lucy- presentò Scorpius. Tutti salutarono sorridenti. Poi si sentì la voce pacata di Manny
-E io invece sono Man in the Moon, più semplicemente Manny, e credo che abbiate una chiamata da Alice-


N.d.a.
buon salve! *silenzio tombale* ed eccomi con il terzo capitolo, spero inizi a piacervi la mia storia, perchè andrà avanti ancora un bel po' ;) ringrazio FeniceAzzurra, che ha inserito la mia storia tra le seguite!
come avrete notato ho inserito definitivamente i personaggi della saga di harry potter, la saga narnia, hotel transilvanya, i croods e quasi definitivamente frozen - il regno di ghiaccio (personalmente un film che adoro!), e ho accennato alla parentela dei gemelli frost con thorin scudodiquercia, collegandomi con il signore degli anelli di tolkien. sì ho fatto un bell'intruglio! ;D chiunque stia leggendo questa storia spero continui a farlo, e non dimenticatevi di recensire, per adesso nessuno mi ha detto che ne pensa!
ci si vede al quarto capitolo!
-a.f.

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Capitolo 4
*** Il gruppo si estende ***


Era da poco passato mezzogiorno quando intravidi la Valle della Neve Eterna.
-Eccola lì!- urlai. Era davvero magnifica: una distesa di neve bianca come se fosse appena caduta, con un lago ghiacciato ai piedi di una montagna. Sulla sponda opposta del lago c'era una città illuminata."Una città? Ma se siamo all'epoca degli uomini primitivi!" pensai sorpresa. Poi, man mano che ci avvicinavamo, capii: c'era un portale qualche metro prima della Valle. Ci avrebbe trasportati al tempo di Elsa, nel 1500 circa
-Alice! Cos'è quella cosa blu?- urlò Eep
-È una porta spazio-temporale! Ci porterà avanti nel tempo fino al tempo di Elsa! Andate dritti dentro!- urlai in risposta. Ma con orrore mi accorsi che avevamo alle calcagna i guerrieri incubo, capitanati dalla Strega Bianca, che cavalcava un orso polare.
-Prendeteli!- urlò la Strega
-Veloci! Verso il portale!- urlai. I felini accelerarono e riuscimmo a distanziarli abbastanza.
-Non preoccuparti Alice, appena sarete passati voi il portale si chiuderà all'istante- disse nella mia testa la voce di Manny. Io sperai tanto che avesse ragione e insieme a Guy ed Eep spronai Owcat. Lui parve aver capito che dovevamo fare in fretta e accelerò ancora di più. Ci lanciammo con gli animali nel portale e dopo un po' di trambusto atterrammo sulla coltre candida della neve. Mi voltai e vidi che il portale si era richiuso all'istante. Tirai un sospiro di sollievo. Nel frattempo ci eravamo fermati ed eravamo scesi dai felini
-Raggiungiamo il paese e chiediamo della principessa Anna, lei saprà aiutarci. Ma prima, cambio di abbigliamento!- schioccai le dita, e al posto delle loro pellicce di animale a Eep, Ugga, Sandy e Gran apparvero degli abiti femminili del tempo e del posto con dei mantelli da viaggio con cappuccio e degli stivaletti con i lacci, e a Guy, Croug e Thunk apparvero dei pantaloni lunghi, un paio di stivali e delle giacche di lana pesanti.
-Non male!- disse Eep girando su se stessa. Io sorrisi, schioccai le dita e i miei vestiti diventarono un abito azzurro e blu, stivaletti con i lacci neri e un mantello da viaggio con cappuccio blu scuro. Guardai Owcat, Chunky e Duglas, stavano tremando dal freddo
-Loro non possono venire con noi, non resisterebbero al freddo- dissi dispiaciuta -Li manderò al mio tempo nella mia stanza. Sono sicura che si troveranno bene-
I Croods annuirono un po' tristi, ma dopotutto era per il bene dei loro animali, così chiesi a Manny di far apparire un portale e con gentilezza spinsi gli animali verso di esso. Owcat guardò Eep con muso triste
-Non preoccuparti, ci rivedremo. Abbi cura di Chunky e Duglas, mi raccomando- disse lei con le lacrime agli occhi. Owcat si strofinò contro di lei un ultima volta, poi entrò nel portale con gli altri due e scomparve insieme ad esso
-Ora, non ci resta che chiedere un passaggio fino al paese. Sento un energia buona poco lontana da qui- dissi e insieme agli altri mi avviai verso il folto del bosco. Vidi delle luci poco lontano e una slitta a quattro renne parcheggiata in uno spiazzo. Sentii delle voci e delle risate. Allungai il passo e vidi che nello spiazzo, vicino alla slitta, c'erano due giovani con un falò accesso che cucinavano dei marshmellow su dei bastoncini. Il ragazzo aveva i capelli biondi corti ed era tutto imbacuccato in una giaccia imbottita di lana, pantaloni di lana e stivaloni da neve, la ragazza invece aveva lunghi capelli rossi con una mèche bionda raccolti in due trecce e indossava i vestiti del luogo con un mantello da viaggio magenta scuro e stivaletti neri con i lacci. Ma la cosa strana era che aveva i miei stessi occhi azzurro ghiaccio. Mi avvicinai a loro
-Ciao, disturbo?- dissi schiarendomi la voce. Loro si voltarono verso di me. La ragazza sorrise
-Nient'affatto! Vi serve aiuto?- disse lei
-In effetti sì, abbiamo perso le nostre cavalcature e ci serve un passaggio per il paese. Comunque piacere, io sono Alice Frost- dissi porgendo la mano alla ragazza. Lei me la strinse sorridendo
-Piacere, io sono la principessa Anna, e lui è Kristoff-
Mi brillarono gli occhi, la principessa Anna!
-Ma allora siamo davvero fortunati! Stavamo cercando proprio te! Ci serve il tuo aiuto, dobbiamo vedere tua sorella Elsa- dissi io. Anna mi guardò meglio
-Sai che le somigli molto?- disse
-Sì, ecco, Elsa è una mia antenata. Vengo dal futuro- dissi. Anna sgranò gli occhi per lo stupore
-Davvero? E sei una discendente di Elsa?-
-Sì, sono la Regina delle Nevi del mio tempo e la Guardiana dell'Inverno- dissi, e le mostrai il piccolo fiocco di neve che avevo sul polso. Lei lo guardò con attenzione, poi sorrise
-È identico a quello di Elsa! Vi porterò da lei, ma prima andiamo al castello ad Arendelle a mangiare. Se non sbaglio oggi dovrebbero venire proprio Elsa e Hans a mangiare da me-
Sorrisi ad Anna. Salimmo tutti sulla slitta con Kristoff alla guida e partimmo alla volta di Arendelle. Mi sedetti vicino ad Anna e mi misi a chiacchierare con lei. Scoprii che Kristoff era il marito di Anna e che Elsa era incinta.
-Davvero? Da quanto?- chiesi
-Da due mesi, ed è una femmina. Sanno già come chiamarla!- disse Anna
-E come la chiameranno?- -Sylvia- disse Anna. "Mia nonna" pensai "Ha lo stesso nome di mia nonna"
-Anna, in che anno siamo?- chiesi
-14 settembre 1598. Perchè?-
-Io sono nata il 28 marzo 1698. Mancano 100 anni alla mia nascita. E la bimba di cui Elsa è incinta è mia nonna Sylvia. Oh Santo Cielo- dissi al colmo dell'emozione. Anna mi sorrise, comprendendo la mia emozione.
-Eccoci! Questa è Arendelle- disse Kristoff sorridendo. Ammirai la città, era davvero bella, la tipica cittadina Norvegese. Molti si voltarono al nostro passaggio e ci sorridevano.
-Sono molto cordiali i paesani- osservai
-Sono le persone più gentili che esistano secondo me. Sono sempre pronti ad aiutarti- disse Kristoff. Arrivammo alle porte del castello, e le guardie non provarono nemmeno a fermarci. Kristoff ci fece scendere e affidò la slitta e le renne ad un uomo, poi tornò da noi
-Per di qua- disse Anna facendo strada. Mi si avvicinò Eep mentre entravamo nel palazzo
-È davvero bellissimo qui!- mi disse. Io le sorrisi. Seguimmo Anna attraverso l'enorme atrio ed entrammo nella sala da pranzo. Due maggiordomi ci presero i mantelli da viaggio e li appoggiarono lì accanto. Croug e Ugga si misero a chiacchierare con Kristoff, mentre Guy e Thunk si diressero verso le cucine. Invece io ed Eep, accompagnate da Anna, facemmo un giro del castello. Attraversammo saloni enormi e camere da letto con letti a baldacchino sfarzosi, finché non giungemmo ad un ultima scalinata che portava alla torre più alta. Dopo averla percorsa ci trovammo davanti ad una stretta porta di legno, Anna l'aprì e noi entrammo.
La stanza era piccolina, con una cassa in un angolo, una sedia, un qualcosa coperto da un telo e una finestra che dava sul cortile
-Vengo qui ogni volta che ho tempo. Nella cassa ci sono tutti i ricordi miei e di Elsa. Vecchie foto, disegni, bamboline. Non riesco a separarmene- disse Anna. Io mi avvicinai alla cosa coperta dal telo
-E questo cos'è?- dissi, afferrai il telo e lo tolsi. Era uno specchio.
-Non è un semplice specchio, è uno specchio che ti permette di vedere cose nel passato o cose nel futuro- disse Anna
-E potrei usarlo per parlare con i miei amici nel mio tempo?- chiesi
-Non lo so. Lo sempre usato solo per vedere le cose, non per interagire- disse Anna. "Manny, secondo te posso?" chiesi con la mente "Certo, ti darò una mano. Tu devi solo metterti davanti allo specchio con Anna ed Eep, il resto lo faccio io" disse la voce di Manny nella mia testa
-Venite, almeno ci proviamo- dissi alle ragazze. Ci posizionammo di fronte allo specchio, io al centro, e aspettammo. All'improvviso lo specchio si allargò e proiettò l'immagine di Jack e degli altri che mi osservarono stupiti
-Jack! Chris! Ragazzi!- dissi al colmo della gioia
-Alice!- urlarono tutti -Stai bene? La Strega Bianca?- disse Jack tutto agitato
-Calma fratellino, sono al sicuro! Adesso vi spiego come sono andate le cose- dissi. Raccontai loro tutti gli ultimi avvenimenti e loro mi raccontarono quello che avevano scoperto. Solo dopo mi accorsi che dietro il gruppo c'erano Draco e Astoria Malfoy, i genitori di Scorpius
-Non ci credo. Draco e Astoria Malfoy??- dissi con gli occhi sgranati. Avevo letto tutta la storia di Harry Potter (100 per cento vera) e non mi sembrava vero di essere "di fronte", per così dire, ai signori Malfoy
-Piacere di conoscerti Alice!- disse Draco. Se non sbagliavo i conti doveva avere 32 anni. Dopo aver chiacchierato ancora un po' però dovevo andare, probabilmente Elsa ed Hans sarebbero stati sulla strada oppure già arrivati
-Vi devo salutare ragazzi! Mi mancherete!- dissi io salutandoli con le lacrime agli occhi
-E tu a noi!- disse Jack. Poi feci un passo indietro e lo specchio tornò a riflettere le nostre immagini.
-Wow!- disse Anna. Io sorrisi cercando di trattenere le lacrime, e mi diressi alla finestra. Guardai il cortile e vidi avvicinarsi una slitta con a bordo una coppia, di cui la ragazza aveva i capelli bianchi quanto i miei
-Anna, per caso quelli sono Elsa ed Hans?- chiesi. Anna si avvicinò alla finestra e guardò il punto che stavo indicando
-Sì sono loro! Presto andiamo!- disse e la seguimmo di corsa fuori dalla torre fin giù al piano terra nella Sala da Pranzo. Devo dire che Elsa era davvero bella: aveva i capelli biondi quasi bianchi in un ciuffo e il resto legato in una treccia, la pelle era pallida e gli occhi erano identici ai miei. Era alta un po' più di me e portava un vestito che sembrava ricamato nel ghiaccio e un mantello molto fine di color azzurro con dei fiocchi di neve. Quando entrammo nella Sala, Elsa si voltò e corse ad abbracciare Anna. Notai che il suo ventre era un poco rigonfio
-Anna!- disse Elsa
-Elsa! Mi sei mancata!- disse Anna abbracciandola forte -Come sta la bimba?- chiese
-Oh sta benissimo direi, è già molto pimpante! Ma non vuoi presentarmi i tuoi amici?- disse Elsa guardandomi con interesse
-Certo! Elsa, loro sono delle persone abbastanza speciali, soprattutto lei- disse Anna indicandomi -Loro sono i Croods: Eep, Guy, Ugga, Croug, Thunk, Sandy e Gran. Lei invece è Alice Frost- continuò Anna. Elsa mi si avvicinò
-Potrei vedere il tuo polso destro?- mi chiese
-Certo- risposi, e le mostrai il polso. Quando vide il fiocco di neve sgranò gli occhi incredula
-Ma non è possibile! Non ci possono essere due Regine delle Nevi allo stesso tempo!-
-Lo so. Infatti io vengo dal futuro- le dissi sorridendo -sono la tua bisnipote-
-La mia… oh santo cielo… vuoi dire che…- balbettò Elsa
-Sì, la tua bimba è mia nonna Sylvia. E non ti preoccupare, sarà bravissima- le dissi facendole l'occhiolino. Lei mi sorrise
-Ma allora cosa ci fai qui?- mi chiese Elsa
-È per una questione molto importante. Ma ne possiamo tranquillamente parlare dopo esserci riempiti la pancia, giusto Anna?- dissi io guardando Anna
-Giustissimo Alice! Tutti a tavola!- disse, e nel mentre arrivarono i camerieri con le pietanze.
 
Jack stava guardando fuori dalla finestra di camera sua, ancora shoccato dalla mia improvvisa apparizione. Nel frattempo al Palazzo di North erano arrivati anche i signori Potter e i signori Weasley a dar man forte nelle ricerche. Harry non aveva avvertito nessun male alla sua cicatrice, ma solo perché la parte di Voldemort che un tempo viveva in lui ormai non c'era più. Non riuscivano a capire come Pitch avesse risvegliato la Strega Bianca e Lord Voldemort e, soprattutto, se avesse già  risvegliato qualche altro soggetto pericoloso, ma, per il momento, non risultava.
All'improvviso Jack ricordò una cosa. Riguardava il fatto di resuscitare i morti. Corse subito alla Sala del Globo, dove tutti si voltarono a guardarlo
-Che succede?- chiese North
-Mi sono ricordato di una cosa che ho letto in libro. Riguarda il fatto di resuscitare i morti, ma non sono sicuro di ricordare giusto. North, mi puoi aprire la biblioteca?- disse Jack tutto d'un fiato
-Subito!- disse North, e condusse Jack nella biblioteca del Palazzo. Jack trovo quasi subito il libro e lo portò nella Sala del Globo
-Eccolo!- disse. Il libro aveva come titolo "Antica Arte della Comunicazione con i morti"
-Non ricordo perché lo avessi preso la prima volta, ma adesso ci può essere utile. Parlava di un fatto collaterale che accade quando resusciti un morto- continuò Jack. Cominciò a sfogliare velocemente il libro finché non si blocco
-Ecco qua! Dice:"Resuscitando un'anima riportandola tra i vivi, accade sempre che un'altra o altre anime vengano riportate tra i vivi involontariamente. Se l'anima che si riporta tra i vivi era un'anima buona, allora le anime resuscitate involontariamente saranno malvagie. Al contrario, se l'anima che si intende riportare tra i vivi era malvagia, allora le altre anime saranno buone. Le anime liberate non intenzionalmente erano collegate all'anima liberata quand'erano ancora vive" . Questo vuol dire che Pitch, senza saperlo, ha liberato i nemici della Strega Bianca e di Lord Voldemort!- disse Jack. Tutti si guardarono stupiti. Era davvero una bella notizia.
-Allora, se Pitch ha liberato Voldemort, avrà di sicuro liberato Albus Dumbledoor! E magari i maghi dell'Ordine della Fenice che sono morti e molti altri ancora!- esclamarono Harry Potter e Ron Weasley
-E con la Strega Bianca, avrà liberato anche Re Caspian I e altri re che sono venuti dopo di noi! E anche Aslan! Era morto pure lui!- dissero Susan e Lucy. Si sorrisero tutti quanti, poi si sentì la voce di Manny
-Siete stati molto bravi, quindi è il momento di portare qui i nostri amici- e apparve una luce abbagliante. Quando scomparve, si ritrovarono davanti un gruppetto di persone e un leone dalle dimensioni decisamente fuori luogo, era almeno il doppio di un leone normale. Il più anziano di tutti, che aveva una lunga barba bianca, una tunica grigio chiaro con sfumature azzurre e un paio di fini occhiali a mezzaluna poggiati sul naso, parlò
-È bello essere di nuovo vivo. Non mi sentivo così in forma da tempo!-
-Professor Dumbledoor!- disse Harry con emozione
-Ah, Harry! È bello rivederti! Ronald, Hermione! Anche tu Ginny! E Draco e Astoria! Sono davvero contento di rivedervi!- disse sorridendo compiaciuto. Nel frattempo Lucy era andata ad abbracciare il leone, che altri non era che Aslan, e Susan si era buttata fra le braccia di un ragazzo alto, occhi nocciola e capelli lunghi castani, che si rivelò essere Re Caspian I. A Harry si avvicinò titubante un uomo alto, pallido, dai capelli neri lunghi e abbastanza untuosi e gli occhi marrone scuro.
-Potter, è bello rivederti- disse con voce bassa e un poco rauca. Sul collo aveva una lunga cicatrice.
-Severus Snape. Anche per me è un piacere- disse Harry. Si strinsero la mano, ma poi si abbracciarono come dei vecchi amici
-C'è qualcuno che vorrebbe salutarvi- disse Severus. Condusse Harry, Ron, Hermione e Ginny da un gruppo di maghi lì accanto.
-Oh Santo Cielo!- disse Hermione coprendosi la bocca per lo stupore. Davanti a loro c'erano Remus Lupin, Sirius Black, Fred Weasley, Nimphadora Tonks, Colin Canon, Lavanda Brown, tutti gli altri maghi che erano morti a causa di Voldemort, e i genitori di Harry: Lily e James Potter. Ci furono abbracci e saluti, racconti e pianti. Era davvero una bellissima scena
-Credo che sia il momento di spiegare ai nostri amici cosa sta accadendo- disse la voce di Manny, e i nuovi arrivati si prepararono all'ascolto.


N.d.a.
eccomi qui!!! non mettetemi al rogo per avervi fatto attendere, ma dopotutto ho anche la scuola, e non sempre riesco a scrivere! comunque, eccoci qui con il quarto capitolo, il gruppo dei buoni si è esteso, e presto Alice farà ritorno a casa. Ci saranno nuovi personaggi di altre saghe e film che arriveranno a dar man forte nei prossimi capitoli! Volevo ringraziare Expecto_Patronus per aver messo la mia storia fra le ricordate e Morgan_ per aver recensito e messo tra le preferite la mia storia. Spero non ve ne pentirete! Vi prometto che il quinto capitolo arriverà presto, ci si vede!
-a.f.

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Capitolo 5
*** Vecchi amici e spedizioni proficue ***


Nel frattempo ad Arendelle, nel lontano 1598, il pranzo era terminato e io avevo spiegato ad Elsa e gli altri il problema.
-È davvero un bel problema! E che cosa vi serve per fermare tutto questo?- chiese Elsa
-L'Amuleto dei Sogni. È l'unica arma che possa sconfiggere Pitch e di conseguenza i cattivi che ha riportato indietro- dissi io. Elsa rimase pensierosa. Io trattenni il fiato e sperai con tutto il cuore che rispondesse sì.
-Va bene, ti darò l'Amuleto dei Sogni! Però riportamelo, è molto prezioso!- disse con un sorriso. Io esultai e abbracciai Elsa
-Non saprò mai come ripagarti!- le dissi
-Sconfiggi quel farabutto, mi basterà- disse lei facendomi l'occhiolino. Io sorrisi divertita.
-Beh Manny, credo che sia il momento di tornare a casa, che ne dici?- dissi con la mente
-Sono pienamente d'accordo. Hai avuto successo in tutte e due le missioni, sono molto fiero di te. Aprirò un portale nel Salone d'Ingresso.- mi disse Manny.
Scesi nel Salone insieme ai Croods e agli altri.
-Ci mancherete! E se vi serve aiuto, basta chiamare!- disse Anna. Elsa mi diede la scatolina con l'Amuleto.
-Trattalo bene- disse, poi ci abbracciammo. Dopo aver finito i saluti apparve il portale, e insieme ai Croods mi buttai al suo interno. Un attimo dopo ci ritrovammo davanti al portone della Sala del Globo.
-Ci siamo tutti? Perfetto- dissi, e bussai alla porta.
 
La porta si aprì, tutti si voltarono verso di noi e Jack spalancò la bocca.
-Allora? Vi sono mancata?- dissi sfoggiando un sorriso smagliante.
-Alice!- urlarono i miei amici e mi si buttarono addosso ridendo. Mi vennero le lacrime agli occhi, mi erano mancati tanto. Poi presentai loro i Croods, e loro mi presentarono i nuovi arrivati. Io rimanevo sempre più stupita. I Potter, i Weasley, i maghi dell'Ordine della Fenice, i maghi morti nella battaglia di Hogwarts, Aslan, Re Caspian I!
-Ok, questo è assolutamente fantastico!- dissi. Dopo aver fatto tutte le dovute presentazioni ci sedemmo al tavolo a riesaminare i fatti. Io mostrai l'Amuleto, e gli altri mi dissero che Pitch aveva riportato indietro anche Lord Voldemort.
Cominciammo subito le ricerche e cercammo di verificare quanti incubi aveva già creato Pitch.
Arrivammo a sera, e constatammo che erano decisamente troppi: più di 60000 incubi erano pronti al combattimento. All'improvviso notai che stava succedendo qualcosa di strano al Globo. Della sabbia nera stava cominciando a vorticargli intorno.
-Ehm, ragazzi, guardate il Globo!- esclamai preoccupata. Si voltarono tutti verso il Globo, e vedemmo formarsi, sotto forma di sabbia nera, Pitch Black.
-Ma guarda un po', abbiamo chiamato i rinforzi. E vedo che la pulcettina dell'inverno è tornata indietro. Non ti è bastata la lezione che ti ho dato?- disse con malevolenza. Io digrignai i denti, e mi trattenni dallo scagliare un globo ghiacciato
-Non scaldiamoci tanto cara Alice!- disse e sghignazzò
-Pitch era una battuta orripilante. Che cosa vuoi?!- dissi io
-Voglio solo dirvi la data della mia vittoria su di voi. Il Solstizio d'Estate male e bene si scontreranno a Narnia, dove fu combattuta la prima grande battaglia. E con questo tolgo il disturbo- disse Pitch, e in un turbinio di sabbia nera, scomparve.
-Dio quanto mi dà sui nervi!!!- scoppiai, e senza pensarci congelai un povero elfo di passaggio. Subito mi affrettai a scongelarlo.
-Il Solstizio d'Estate, come mai così tardi?- domandò Maggie
-Perché farà caldo e la giornata durerà più a lungo. E con il caldo, Alice e Jack saranno molto indeboliti, e anche gli altri che sono abituati al clima freddo. E poi il caldo vi farà stancare prima- disse Manny
-Ha ragione. Credo che dovremmo chiamare i rinforzi- disse Aslan.
 
Passarono i giorni, e io ero ritornata a scuola. Si era aggiunta Eep a noi, e si era trovata subito a suo agio. Ad Halloween, per il compleanno di Mavis andammo in Transilvanya all'Hotel per mostri che gestiva suo padre. Lì conoscemmo il cugino di Mavis, George, ed ebbi un incontro con Peter. 
Era l'alba del 31 e stavo stranamente andando a letto. Rimanevamo svegli tutta la notte a festeggiare, poi la mattina andavamo a dormire. Ero da poco entrata nel dormiveglia quando sentii qualcuno bussare sul vetro della finestra. Mi alzai con un sobbalzo e guardai la finestra: in controluce vidi la sagoma di un ragazzo. Sorrisi e andai ad aprire. Il ragazzo entrò svolazzando e si "sedette" a gambe incrociate nel vuoto.
-Da quando in qua si lasciano le finestre chiuse?- chiese facendo il finto serio, ma sorridendo e facendomi l'occhiolino
-Scusa, è che ormai le mie finestre al Palazzo sono aperte 24 ore su 24, quindi non sono abituata a chiuderle o aprirle- dissi io, un po' mortificata. Il ragazzo mi guardò e mi sorrise
-Dai ti scuso, vieni qui!- disse. Scese a terra a allargò le braccia. Io mi fiondai ad abbracciarlo
-Mi sei mancato Peter!- dissi io con gli occhi lucidi
-Anche tu mi sei mancata Alice, e mancherai sempre all'Isola- mi disse Peter.
Peter Pan era il mio migliore amico, e lo è tutt'ora. Scoprii di essere la gemella di Jack proprio sull'Isola, quando scappai da casa Gubian con Chris e i miei due fratelli adottivi.  Mio fratello è rimasto sull'Isola, mentre invece mia sorella è voluta tornare a casa. Quell'alba, io e Peter passammo il tempo a parlare della situazione, e lui offrì il suo aiuto e quello del resto degli abitanti dell'Isola per sconfiggere Pitch. Fui contenta della proposta, più eravamo meglio era. Ad un certo punto sentii bussare alla porta
-Chi è?- chiesi
-Alice sono Mavis. Ho sentito delle voci. Posso entrare?- mi rispose la voce di Mavis
-Certo vieni- dissi, e Mavis aprì la porta. Mi trovò seduta a mezz'aria con Peter
-Mavis, lui è Peter Pan. Peter, lei è Mavis Dracula- dissi, facendo le dovute presentazioni. Peter si inchinò come al solito e Mavis sorrise. Si sedette con noi a mezz'aria e riprendemmo la chiacchierata. Inutile dire che dopo nemmeno un quarto d'ora tutti i miei amici erano riuniti in camera mia. Dopo un po' che eravamo lì Peter doveva tornare sull'Isola, non poteva trattenersi troppo fuori dall'Isola, o sarebbe cresciuto.
-Ragazzi vi devo lasciare, l'Isola ha bisogno di me!- disse Peter salutandoci tutti. Poi Eep si schiarì la gola timidamente
-Ehm, Peter… non è che io Guy possiamo venire con te?- disse un po' imbarazzata
-Ma certo che potete!- disse Peter sfoggiando un sorrisone. Fischiò un richiamo e dalla finestra entrò Tinkerbell, la fidata fata di Peter
-Tink, abbiamo due persone che vengono con noi. Dagliene in abbondanza!- disse Peter a Tink. La fatina svolazzò intorno ad Eep e Guy, che si sollevarono in aria. Poi dopo averci salutati, Peter, Eep e Guy volarono fuori dalla finestra verso la ancora visibile seconda stella a destra. Io rimasi a guardarli finché non scomparvero, mentre gli altri uscivano dalla mia stanza. Rimase solo Maggie, che mi mise una mano sulla spalla
-Tornerà- mi disse lei
-Tu dici?- dissi io ancora guardando il punto in cui erano scomparsi
-Me lo sento- disse. La abbracciai forte
-So che ti mancherà ancora di più adesso, ma sento che tornerà- mi disse Maggie. Poi ci augurammo un buon sonno e lei uscì dalla stanza. Io mi sdraiai sul letto e pensai a Peter. La prima volta che lo vidi, ebbi un periodo in cui ebbi una cotta per lui, ma poi mi passò. Peter è un eterno 15enne, e non credo che avrà mai il suo Zing. Lo Zing è l'amore a prima vista e capita fra due persone allo stesso momento. Tutto intorno a te è come se si fermasse e hai occhi solo per quella persona, ed una scintilla passa nel vostro sguardo. Solo che c'è sempre qualcuno che interrompe questo momento magico e quindi le persone se lo tengono per se, ma cercano di conoscersi meglio fino a che non ci si confessa quel che è successo. Io, quando ancora non sapevo di essere una Frost, credetti di aver avuto il mio Zing con un ragazzo che conobbi in un centro estivo, ma fu solo un grandissimo errore. All'improvviso però i miei pensieri vennero interrotti da Tink, che entrò dalla finestra tutta raggiante
-Ehi Tink che succede?- le chiesi sorridendo, mentre mi mettevo seduta. Lei mi bisbigliò qualcosa all'orecchio
-Peter cosa?!?!- esclamai, e per poco non mi ribaltai giù dal letto -Davvero?!- continuai. Tink annuì entusiasta
-Ma è fantastico!! Grazie per avermelo detto Tink!!- lei tintinnò contenta e volo via. Non ci potevo credere, Peter aveva avuto il suo Zing con Lucy Pevencie.
 
Dopo essere tornati al Palazzo di North, decidemmo di cominciare a mandare delle piccole spedizioni con richieste di aiuto a tutti i magici del pianeta e nei vari mondi paralleli, ad esempio la Terra di Mezzo. Avevamo bisogno del maggior aiuto possibile.
Sotto Natale andai alla mia prima spedizione. Dovevo andare a chiedere aiuto alla Brooklyn House, il ventunesimo nomo. Erano maghi che avevano a che fare con gli dei egizi, roba potente. Faceva particolarmente freddo anche per i miei gusti, quindi indossai una calzamaglia azzurra con il collo e sulle ginocchia e sui gomiti c'era una cotta di maglia (non si sa mai), un paio di stivali combat alti azzurri e bianchi con i lacci, un vestito corto blu chiaro con pelliccia bianca in alto e in fondo (la pelliccia l'ho fatta apparire io, non ammazzerei mai un animale per farmi una pelliccia), un paio di guanti azzurrini e un lungo mantello blu fissato sulle mie spalle e intorno al mio collo da un fine fiocco di neve di ghiaccio eterno. Una roba complicata, ma è l'unico abbinamento di abiti per viaggio che ho! Comunque, Manny mi aprì un portale e lo oltrepassai. Mi ritrovai davanti ad una bassa fabbrica abbandonata, tutta in cemento, sul cui tetto troneggiava l'edificio a cinque piani che era la Brooklyn House. Volai fino al portone d'ingresso e bussai. Sentii dei passi e la porta si aprì. Mi trovai davanti una ragazza dalla pelle molto chiara, capelli biondi con delle mèche rosse e occhi azzurri. Portava dei stivali combat neri bassi, un paio di jeans e una felpa di lana con cappuccio.
-Sì?- mi chiese lei guardandomi incuriosita
-Piacere, sono Alice Frost…- cominciai
-Alice Frost?! Stai dicendo sul serio?!- mi interruppe lei sgranando gli occhi -La Regina delle Nevi e Guardiana dell'Inverno??-
-Proprio io! Mi fa piacere che tu mi conosca- risposi con un sorriso
-Sei la benvenuta! Prego entra!- mi disse. Io ringraziai ed entrai. La ragazza chiuse la porta e mi fece strada
-Ah, comunque piacere, io sono Sadie Kane- mi disse porgendomi la mano. Io la strinsi
-Piacere mio- risposi. A occhio e croce doveva essere sui 14 anni. Raggiungemmo un grande atrio alto due dei piani della casa, al centro troneggiava un'enorme statua del dio Thoth e appena dietro c'era un tappeto enorme con intorno dei divani e contro la parete un televisore a schermo piatto che avrei detto sui 52 pollici. L'atrio era pieni di bambini e ragazzi. Sadie alzò la voce cercando di sovrastare il rumore
-Carteeeer! Ragaaazziiii! Abbiamo visite!!!- disse lei
-E chi è??- rispose una voce maschile
-Oh, una persone molto speciale direi! E importante, se permetti!- disse Sadie facendomi l'occhiolino -Mio fratello Carter non sopporta quando faccio così- mi disse ridendo. Risi a mia volta. Appena oltrepassammo la statua del dio, tutti si voltarono verso di noi. Un ragazzo con la pelle scura, che ipotizzai essere Carter dato che aveva la stessa struttura facciale di Sadie, spalancò la bocca
-Sadie… ma lei è…- balbettò il ragazzo
-Sì Carter. Ragazzi, lei è Alice Frost!- annunciò Sadie. Tutti mi salutarono e molti vennero a presentarsi. Quando il tutto terminò presi la parola
-Ciao ragazzi. Allora, sono venuta qui per un motivo ben preciso: io e tutti gli altri guardiani abbiamo bisogno del vostro aiuto e di tutti gli altri magici. Pitch Black è tornato e ha riportato tra i vivi la Strega Bianca e Lord Voldemort. Ci ha dato guerra per il Solstizio d'Estate, e noi abbiamo bisogno del maggior aiuto possibile. Vi andrebbe, a voi della Brooklyn House, ai maghi degli altri nomi e agli dei egizi, di aiutarci a sconfiggere Pitch e i suoi scagnozzi?-
Ci fu un momento di silenzio in cui i ragazzi si guardarono a vicenda, poi Carter rispose
-Vi aiuteremo volentieri!- disse sorridendo. Sorrisi a mia volta. Riprese il caos di prima, e molti dei ragazzi si dispersero per la casa.
-Ti va di rimanere a cena?- mi propose Sadie
-Se non sono di troppo disturbo- disse con un sorriso
-Ma va! Sei la benvenuta! E poi comunque oggi avremmo avuto lo stesso ospiti, ci vengono a trovare alcuni vecchi amici- mi rassicurò Sadie
-Allora rimango- dissi. Mandai un messaggio mentale a Jack per dirgli che non sarei rientrata per la cena. Poi Sadie mi fece strada verso camera sua. Era una stanza stupenda: il letto era a baldacchino, a terra c'era la moquette e la scrivania era molto ampia. C'era un'enorme porta-finestra che dava su di un balcone. Per non parlare dell'armadio, era stipato di ogni tipo di vestito! Sadie mi disse che apparivano vestiti per ogni tipo di occasione. Cominciai ad avere un po' caldo
-Con tutta questa roba sto bollendo!- dissi, e con uno schiocco di dita mi cambiai: leggins blu, felpa azzurra con ricami di ghiaccio sulle spalle, intorno al collo e sul cappuccio, e tenni gli stivali.
-Wow! Comodo!- commentò Sadie
-È un trucchetto che mi ha insegnato la mia migliore amica. Se vuoi te lo insegno- le dissi con un sorriso
-Oh sì!!- disse lei
-Allora, devi concentrarti e visualizzare davanti il capo d'abbigliamento che vuoi e immaginartelo addosso, poi schiocchi le dita e dovrebbe apparirti addosso quello che hai pensato- spiegai
-Ok, ci provo- disse lei. Si concentrò un istante, poi schioccò le dita. Le apparve addosso una giacca di pelle nera borchiata
-Oh sì!! Era da mesi che la volevo!!- esultò
-Brava!! Continua a farlo ancora un po' di volte e ci prenderai la mano, a me ormai viene automatico. E potrai anche far apparire vestiti per altre persone- dissi io sorridendole
-È fantastico! Grazie Alice!- mi disse Sadie. Dopodiché mi portò un po' in giro per la casa. Mi fece vedere la enorme biblioteca e conobbi il grifone di Carter, Freak. Poi quando tornammo nell'atrio mi si avvicinò un babbuino con una maglietta dei Lakers e una palla da basket sotto il braccio
-Ah, Alice, lui è Khufu, il nostro babbuino- mi disse Sadie
-Agh!!- disse Khufu. Palleggiò con la palla e poi cominciò a tirarmi con insistenza per un braccio
-Agh! Agh!- continuò. "In momenti come questi, Hope sarebbe davvero utile!" pensai tra me e me. Hope è una mia amica che vive a Neverland con Peter, ed è un'elfo degli animali e una draconiana, quindi gli animali li capisce bene.
-Khufu vuole sfidarti a basket con altri ragazzi del nomo. È strano, di solito non chiede mai alle ragazze di giocare- mi disse Sadie distogliendomi dai miei pensieri
-Magari vede in lei una promessa del basket- disse una voce alle nostre spalle. Ci voltammo e vidi un ragazzo molto abbronzato, corporatura niente male e occhi marroni. I capelli erano tagliati molto corti. Portava una canotta grigia, una felpa nera, dei pantaloncini di una tuta neri e scarpe da basket
-Piacere, Walt Stone, il ragazzo di Sadie- disse lui porgendomi la mano e sorridendo
-Piacere mio, Alice Frost- dissi stringendogli la mano
-Ah, la Guardiana dell'Inverno. Come mai da queste parti?- mi chiese incuriosito. Gli dissi in due parole quel che avevo detto agli altri, poi tornammo a Khufu e al basket
-Stavo dicendo, credo che Khufu abbia visto in te una promessa del basket, ma l'unico modo è giocare. Ti va di fare una partita ragazzi e Khufu contro ragazze?- mi propose Walt
-Mi va benissimo. Fammi strada- dissi io, credo sorprendendolo. Fece strada fino alla palestra
-Vado a chiamare gli altri, tu intanto preparati- mi disse, poi uscì. A quel punto Sadie parlò
-Ti stai condannando, i ragazzi sono bravissimi a basket!- mi ammonì
-Non preoccuparti, adesso chiamo la mia squadra. E credo che dopo la partita il tuo Walt dovrà imprimersi in mente una frase: MAI mettersi contro un Frost- dissi io sorridendo furba. Mandai un messaggio mentale ad Eep, Hope e Maggie spiegando in breve il tutto, e loro furono subito accanto a me.
-Eccoci qui!- disse Hope sorridendo. Aveva i lunghi capelli biondi con una mèche verde legati in una coda alta; Eep aveva come al solito i capelli rossi a caschetto tutti scompigliati; Maggie infine aveva i corti capelli castano scuro pettinati con il ciuffo che le ricadeva sull'occhio destro
-Ciao ragazze! Allora, dobbiamo stracciare i ragazzi a basket, senza pietà e niente magia. Ok?- dissi loro
-Ok!- dissero loro. Con uno schiocco di dita feci apparire addosso a noi delle divise da basket blu e bianche dove le magliette, blu, avevano dietro i numeri dall'uno al quattro e davanti la scritta “Team Frost” in bianco, mentre i pantaloncini erano bianchi, e infine un paio di scarpe da basket bianche. Sadie ci disse ancora una volta che dovevamo stare attente, quando finalmente arrivarono i ragazzi e Khufu con gli altri ragazzi e ragazze del nomo. Walt mi si avvicinò
-Questa è la tua squadra? Buona fortuna!- mi disse, poi insieme ai ragazzi della sua squadra, di cui due erano Carter e Khufu, andarono a cambiarsi. Il quarto membro era un ragazzo che credo si chiamasse Julian. Faceva lo sbruffone e si metteva in mostra in un modo assurdo. Tornarono con addosso delle divise dei Lakers. Sadie non potè fare da arbitro perché secondo i ragazzi ci avrebbe favorito, quando entrò dalla porta un tizio basso e un poco tarchiato e decisamente brutto
-Bes!!- salutarono tutti andando verso il nanetto
-Ciao ragazzi! Non vi trovavo più, quindi ho chiesto dove eravate e mi hanno detto che eravate in palestra per sfidare a basket un gruppo di ragazze di cui una è Alice Frost, ma non ci credevo, però sono venuto lo stesso a vedere e…- fece una pausa quando mi vide e sgranò gli occhi -ma tu sei Alice Frost!! La Regina delle Nevi e Guardiana dell'Inverno!!- disse lui visibilmente sorpreso
-Piacere di conoscerla signor…?- dissi io con un mezzo sorriso
-Bes il Dio Nano, e dammi pure del tu- disse lui sorridendo -Quindi è vera la storia della partita. Quattro contro quattro. Farò io l'arbitro, e sarò onesto!- disse lui. La partita iniziò. I ragazzi e Khufu ci concessero di conquistare la palla per prime, sicuri com'erano che avrebbero vinto. Ma noi passammo immediatamente in vantaggio. Dopo i primi due tempi si resero conto che facevamo sul serio e cominciarono ad andarci giù pesante. Nel frattempo gli altri iniziati del nomo si erano riuniti sui piccoli spalti della palestra a guardare rapiti la partita. Alla fine vincemmo noi ragazze 52 a 15. I ragazzi era rimasti spiazzati
-Mi ricredo Alice, sei e siete davvero brave, Khufu ci aveva visto giusto- disse Walt sfinito. Io sorrisi vittoriosa e congedai le mie amiche. Hope ed Eep dovevano tornare all'Isola e tenere a bada quel dannato di Hook, e Maggie doveva tornare a Palazzo per la cena. La palestra cominciò a svuotarsi. Rimasi sola con Sadie, Carter, Walt, Khufu, Julian e Bes
-Ehi, sei veramente brava! Quando ti va vieni a fare due tiri!- cominciò Julian facendomi l'occhiolino
-Volentieri, ma di sicuro non perché me lo hai chiesto tu- risposi mentre schioccavo le dita e tornavo ai vestiti di poco prima. Stava cominciando a darmi sui nervi quel Julian
-Eddai, non fare così, so che in fondo in fondo ho fatto breccia, ammettilo…-
-Tu non hai fatto un bel niente!!! Stattene zitto e abbassa la cresta, che nessuno ti considera!!- scoppiai io urlandogli addosso e abbassando la temperatura della palestra di una decina di gradi. Tutti mi guardarono allibiti, Julian rimase sconcertato. Mi resi conto di quel che avevo fatto, e cercando di trattenere le lacrime uscii di corsa dalla palestra. Imboccai le scale che Sadie aveva detto che portavano al terrazzo del tetto. Quando arrivai rallentai la mia corsa e andai a sedermi sul parapetto e mi presi la testa fra le mani lasciando andare le lacrime. Reagivo sempre in quel modo quando qualcuno ci provava con me da dopo l'errore con il ragazzo del centro estivo. Da quando avevo scoperto di essere una Frost chi ci aveva provato con me lo aveva fatto solo perché ero famosa, o la più potente tra i Guardiani, oppure perché ero la Regina delle Nevi, o perché ero brava in qualcosa. Tutte queste persone avevano fatto una brutta fine: statue di ghiaccio non permanenti, oppure disintegrati e reintegrati se insistevano troppo. Ero diventata quasi allergica a tutte queste attenzioni da parte dei ragazzi, non le sopportavo. Finché non fosse arrivato il mio Zing, avrei continuato a reagire così. Mi sentivo vulnerabile sentimentalmente, avevo bisogno di qualcuno al mio fianco, che non fosse un amico o un parente.
Sentii dei passi affrettati per le scale e vidi Sadie che mi veniva incontro
-Alice! Stai bene? Perché hai trasformato Julian in una statua di ghiaccio??- mi chiese tutta preoccupata. All'inizio non risposi e continuai a guardarmi i piedi, le lacrime che scendevano a fiotti. Sadie si sedette accanto a me, accortasi che stavo piangendo
-Alice… perché piangi?- disse mettendomi una mano sulla spalla. Io alzai lo sguardo
-Come ti sentiresti se almeno un centinaio di ragazzi ci provassero con te solo perché sei potente, famosa, e brava in certi sport che le ragazze spesso non praticano o a cui non sono brave?- cominciai -Lo so, non avrei dovuto reagire così avventatamente con Julian, secondo me è un bravo ragazzo, ma quando capisco che ci stanno provando con me, perdo le staffe- conclusi. Sadie mi guardò apprensiva
-Sai, non sono mai stata in situazioni come queste, ma credo che non sia piacevole. Julian è fatto così, ci prova praticamente con tutte qui al nomo (tranne che con me, sia chiaro, sa che può finire male), ma non possiamo cambiarlo. Vedrai che non lo farà più- mi disse. Io la guardai e mi asciugai le lacrime. Aveva ragione
-Hai ragione. E io devo imparare a controllarmi- dissi con un mezzo sorriso. Lei sorrise a sua volta. Mi aiutò ad alzarmi e tornammo ai piani inferiori, dove scongelai Julian e gli chiesi scusa. Lui mi perdonò e disse che anche lui doveva regolarsi con le ragazze. Fatta la pace, rimanemmo a chiacchierare tutti insieme nell'atrio e io feci qualche trucchetto con il ghiaccio mentre aspettavamo gli ultimi ospiti. Dopo una decina di minuti sentimmo bussare alla porta.
-Vado io!- disse Sadie. Corse alle porte. Sentimmo del chiacchiericcio e vedemmo avvicinarsi a noi un gruppetto di persone. Mi voltai a vedere i nuovi arrivati, e d'un tratto incrociai lo sguardo di un ragazzo abbastanza alto, capelli neri un po' lunghi, pallido, occhi color cioccolato. Indossava una giacca di pelle nera, una maglietta nera con la scritta 'Death Weather', dei pantaloni lunghi neri e un paio di anfibi anch'essi neri. Ne rimasi incantata, e vidi che anche lui mi fissava incantato. Nel nostro sguardo passò una specie di lampo con luccichio viola, e mi sentii come se niente più importasse al mondo che quel ragazzo. Ad un certo punto mi sentii picchiettare sulla spalla. Mi riscossi di colpo con la testa che mi girava un poco. Anche il ragazzo si riscosse, mi guardò e mi sorrise. Io mi sentii sciogliere. Però mi voltai a vedere chi mi aveva chiamata. Era Carter
-Guarda, quelli sono i miei genitori, Julius e Ruby Kane- mi disse, indicandomi due persone accanto a Sadie. Il signore era stranamente a intermittenza, passava da un professore di colore con la testa pelata, a un tizio con la pelle blu vestito come un antico egiziano; la signora invece era identica a Sadie, solo con qualche piccola ruga in più, e il fatto che era attorniata da un alone luminescente e camminava a qualche millimetro da terra.
-Non voglio essere indiscreta, ma perché tuo padre è a intermittenza e tua madre brilla?- gli chiesi
-Mio padre sta ospitando il dio dell'oltretomba, Osiride, e qualche volta lo si vede a intermittenza, ma tra poco si stabilizzerà su mio padre, e, beh, mia madre è un fantasma. È morta quando io e Sadie avevamo rispettivamente 8 e 6 anni. Si è sacrificata per noi- mi spiegò. A quel punto il gruppetto ci raggiunse
-Ciao a tutti ragazzi!- disse un signore molto simile al padre di Carter e Sadie: aveva la pelle scura, indossava un completo elegante blu, un cappello blu e un paio di occhiali da sole rotondi; aveva i capelli scuri legati in treccine con delle perline blu zaffiro; sulle spalle portava una pelle di un leopardo, rabbrividii al solo pensiero di quel povero animale. Comunque il tizio sembrava simpatico
-Zio Amos, ti presentiamo un ospite davvero importante: abbiamo il piacere di avere con noi Alice Frost!- disse Sadie. Il tizio, che era lo zio di Sadie e Carter, mi guardò compiaciuto
-Sono davvero felice di conoscerti- mi disse sorridendo
-Alice, lui è mio zio Amos, Sommo Lettore dei nomi- mi presentò Sadie
-Piacere di conoscerla!- dissi stringendogli la mano e sorridendo
-Dammi pure del tu, non farti problemi- mi disse lui ricambiando la stretta. Sadie passò a presentarmi gli altri: Julius e Ruby Kane, Bast la dea gatta (devo dire davvero simpatica), Ziah Rashid (la ragazza di Carter), e il ragazzo dai capelli neri, che altri non era che Anubi, il dio della morte e dei funerali. Quando gli strinsi la mano mi sembrò che la cosa fosse davvero troppo formale, ma dopotutto ero una regina, è quello che ci si aspetta da me. Ma comunque Anubi mi rivolse un bellissimo sorriso, cosa che sorprese non poco Sadie. Infatti, mentre ci dirigevamo in gruppo verso la terrazza al secondo piano per la cena, Sadie mi tirò da parte
-Cosa gli hai fatto ad Anubi? Non l'ho mai visto sorridere così da quando lo conosco!- mi sussurrò. Io arrossii un poco
-Beh, vedi, è successa una cosa particolare…- dissi a bassa voce cercando di non arrossire troppo, il che su di me, che ero bianca come il latte, si sarebbe notato subito. Sadie rimase in silenzio un attimo, poi sgranò gli occhi
-Avete avuto lo…lo Zing?- bisbigliò meravigliata
-Credo proprio di sì- dissi sorridendo innocente a Sadie, ma dentro di me ero in un subbuglio di emozioni gradevoli: gioia, euforia, allegria, felicità, tutte insieme. E così fu durante la cena, e per i giorni a seguire. Lo dissi a Maggie e a Jack, e dovevate vedere le loro reazioni, erano fantastiche! Maggie per poco non svenne per la gioia e Jack ci mancò poco che cadesse dalla sedia! Fino a Natale la maggior parte del tempo pensavo ad Anubi. Fino a che, il 23 dicembre, nel pieno dei preparativi per il giorno dopo, ricevetti una chiamata di Sadie
-Ciao Sadie come va?- risposi, felice di sentirla
-Ciao Alice! Tutto bene grazie, tu?- disse lei dall'altro capo del telefono
-Bene grazie, solo piena di lavoro! Domani è la Vigilia di Natale e dobbiamo aiutare North a preparare il tutto!- dissi io
-Immagino! Comunque, volevo chiederti se tu e gli altri tuoi amici, e anche i Guardiani se possono, volevate venire al Ballo di Natale della nostra scuola, ci farebbe davvero piacere! Vi va?- mi propose lei
-Per andarci ci va, ma North è impegnato con il Natale, Tooth lavora 24 ore su 24, Sandy pure, e Bunny non ce lo vedo ad un ballo se permetti- dissi io
-Ti ho sentito!!!- urlò la voce di Bunny dalla Sala del Globo
-Coniglio non si origlia!!- urlai di rimando, poi tornai a Sadie -Scusa, qualche volta è insopportabile. Comunque, io e Jack e gli altri verremo volentieri, li informerò- dissi
-Perfetto!- disse Sadie
-Ah, ehm, ecco… ci sarà anche, sai… Anubi?- chiesi balbettando
-Certo che sì! Mi ha chiesto lui di invitarti, anche se lo avrei fatto anche senza lui che rompesse le scatole, VERO ANUBI?!?!- esclamò Sadie facendo sobbalzare qualcuno che era accanto a lei. Io scoppiai a ridere immaginandomi la scena. Sentii del trambusto e mi rispose la voce di Anubi
-Ehi ciao, scusa tanto ma volevo chiederti io di venire, ma non so il tuo numero, così ho chiesto a Sadie- cercò di scusarsi lui. Io sorrisi
-Ehi nessun problema, comunque io e gli altri ragazzi veniamo di certo- risposi
-Perfetto! Allora ci vediamo stasera! Ti ripasso Sadie- disse lui
-A stasera!- lo salutai. Udii di nuovo un po' di caos, poi la voce di Sadie
-Eccomi qua! Allora ci vediamo stasera! Sai, non sono mai andata ai balli della mia scuola, ma se venite tu e gli altri farò un tentativo- disse lei
-Come mai non ci vai mai?- le chiesi
-Persone poco desiderabili, tipo una di nome Denise: riccia e biondissima, è l'oca della scuola, e ha il padre straricco. E se solo osa ad avvicinarsi a Walt, la incenerisco, sono particolarmente brava negli incantesimi del fuoco- disse. Io avrei fatto molto peggio se si fosse avvicinata ad Anubi a meno di due chilometri di distanza
-Bhe, allora con Walt oggi le farai rimpiangere di essere così oca-
-Già, neanche lui è mai andato ad un ballo scolastico, e non siamo in classe con Denise fortunatamente. Non vedo l'ora di farla morire d'invidia!!- disse Sadie entusiasta. A quel punto ci salutammo e chiusi la chiamata, poi mi apparve un sorriso smagliante in viso: sarei andata ad un ballo con Anubi, e avrei fatto in modo che nessuno rovinasse niente, nemmeno Pitch Black doveva intromettersi, avevamo bisogno di una pausa prima di tornare a mandare spedizioni a destra e a manca.


N.d.a.
ave popolo!! eccomi qui con il quinto capitolo! finalmente Alice è tornata a casa, e sappiamo quando i due eserciti si scontreranno! e Alice ha trovato il suo zing con il dio Anubi (che per la cronaca è un gran figo) e andranno al ballo della scuola di Sadie insieme! cosa pensate che accadrà? ;) come avrete ormai notato, a dar man forte sono arrivati i maghi della Casa della Vita, e credo che presto dovrete inchinarvi dinanzi al beneamato Dio della Menzogna, e per strada incontreremo anche qualche bell'elfo del regno di bosco atro ;) spero continuiate ancora a leggere, chiunque stia leggendo, e mi raccomando, RECENSITE!!! vi saluto, ci vediamo con il sesto capitolo!
-a.f.

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Capitolo 6
*** Patti non rispettati ***


Ci eravamo dati appuntamento alle 20:00 al nomo, e arrivammo puntuali. Mi ero data da fare con gli abiti, e devo dire che erano venuti davvero bene: Jack aveva un semplice paio di jeans blu scuro e una giacca blu elegante tutta con ricami di ghiaccio e una camicia bianca; Chris, Frankie e Scorpius avevano le loro divise di Hogwarts tirate a lucido; Johnny aveva un completo elegante nero con camicia bianca molto classico; Mavis aveva un vestito nero lungo fino alle ginocchia, collant neri, scarpe con il tacco nere, un mantello con colletto nero e i capelli a caschetto neri tenuti come sempre sciolti; Maggie aveva un abito con i colori del fuoco lungo fino alle caviglie, scarpe col tacco nere, e i capelli tenuti in un ciuffo con un certo "gel" di sua creazione; Elisa aveva un vestito blu notte lungo fino a poco sotto le ginocchia, collant di pizzo anch'essi blu notte, delle scarpe col tacco blu notte e argento e i capelli marroni tenuti in uno chignon; Roby aveva un abito nero e bianco lungo fino alle caviglie, scarpe col tacco bianche e i capelli scuri tenuti in una treccia stretta; Hope aveva un vestito verde aderente lungo fino alle ginocchia, collant verde scuro, un paio di stivali neri stretti, la sua spada nella fodera sulla schiena, per ogni evenienza, e i capelli a boccoli; Eep aveva un vestito lungo alle ginocchia zebrato e leopardato, collant neri, ballerine bianche e i capelli rossi a caschetto tutti scompigliati; i quattro Pevencie avevano i loro abiti da re e regine molto eleganti; io infine indossavo un abito che mi aveva mandato Elsa: era lungo fino a coprirmi i piedi, di color bianco e azzurro con dei ricami di ghiaccio sul fondo, una maglietta azzurra molto fine con le maniche lunghe che avevo sotto l'abito, un paio di scarpe bianche con poco tacco e i capelli bianchi legati in una treccia e in un ciuffo tenuto con il "gel" della Maggie.
-Alice, ma non sono un po' azzardate le divise di Hogwarts?- chiese Scorpius
-Non preoccuparti, Sadie mi ha detto che sarà anche un ballo in maschera oltre che ad un ballo di Natale- risposi sorridendo. Bussammo alla porta e Sadie ci aprì
-Ciao ragazzi! Venite dentro, Carter e alcuni non hanno ancora finito di prepararsi- ci accolse. Noi entrammo e andammo nel grande atrio, dove c'era tutto il gruppetto che andava al ballo. Cercai Anubi con lo sguardo e lo vidi in un punto un po' in disparte. Mi staccai dal mio gruppo e andai da lui, che quando mi vide sorrise felice
-Ehi ciao- lo salutai
-Ciao. Credevo non saresti venuta-
-E perché mai?-
-Perché… vabbè non è importante- disse lui. Lo guardai negli occhi in cerca di una risposta, e notai un velo di tristezza nel suo sguardo, ma non dissi niente. Poi sorrisi, si era vestito come la prima volta che l'ho visto: giacca di pelle nera, pantaloni neri, anfibi neri e maglietta neri con la scritta "Death Weather" in bianco.
-Stai bene con questo vestito- disse lui sorridendo
-Oh, grazie- risposi, sorridendo a mia volta. A quel punto ci raggiunse Sadie
-Carter e gli ultimi sono pronti, possiamo andare- disse con un sorriso. Mi avviai con lei, Walt, Anubi e gli altri verso l'uscita. Avremmo preso la Duat per far prima. Ci prendemmo tutti per mano e mi sentii come il mio stomaco si fosse rovesciato, poi atterrai sulla strada e la sensazione svanì. Ora eravamo davanti al giardino di una scuola molto grande. Sadie e Carter fecero strada attraverso il giardino fino alla palestra della scuola, grande praticamente come due Sale del Globo. Mi avvicinai a Sadie
-Lo sai che stai davvero bene con questo abito?- le dissi. Sadie infatti indossava un abito di stoffa e pizzo neri, ballerine nere e i capelli biondi avevano mèches nere e rosse.
-Grazie! Anche tu stai benissimo!- mi disse lei -Ah, comunque, per entrare si doveva essere in lista quindi ho aggiunto i vostri nomi con i cognomi, non vi dispiace?-
-No non preoccuparti, non credo faranno caso alla coincidenza con le varie leggende- dissi con un sorriso
-Ah, e lo sai che la nostra cara Denise e le sue amichette sono fan sfegatate della serie di Harry Potter?- disse Sadie sorridendo furbetta
-Oh, molto bene, sublime direi- dissi io con uno sguardo malvagio e un sorrisetto furbo. Mi stavano venendo in mente insulti a tema Harry Potter uno dietro l'altro. Sadie intuì quel che stavo pensando e sghignazzò. Arrivammo all'entrata della palestra e vidi un tizio, che immaginai fosse un professore, che segnava su di un foglio qualcosa quando qualcuno entrava nella palestra. Quando arrivammo davanti a lui ci rivolse la parola
-Nomi prego?- disse pacato
-Sadie e Carter Kane, Walt Stone, Jasmine Williams, Julian Smith, Cloe White, Bastielle Chat, Sebastian Dwarfy, Anubi Deathly, Alice e Jack Frost, Margherita Bellosta, Christian Calderoni, Luca Franchino, Scorpius Malfoy, Roberta Vaccaroli, Elisa De Vita, Mavis Dracula, Jonathan Doorwhite, Hope Potter, Eep Croods e Peter, Edmund, Susan e Lucy Pevencie- elencò Sadie. Il professore controllò e fece un segno vicino a tutti i nomi, poi ci sorrise
-Molto bene, accomodatevi e buona serata-
-Grazie Mr. Brown- disse Sadie, e ci fece strada verso la palestra. Era strapieno di ragazzi ammassati ai tavoli del buffet e una band stava suonando musica natalizia. La pista da ballo era poco affollata. Ci dividemmo e io e Sadie ci avviammo verso il tavolo uno dei tavoli del buffet per prendere da mangiare. Sadie scambiò saluti ad alcuni ragazzi e mi presentò come una sua vecchia compagna di scuola dell'Inghilterra che era venuta a farle visita per Natale insieme ad altri amici. Quando riuscimmo ad arrivare al tavolo recuperammo due bicchieri di plastica dove mettemmo popcorn e patatine, poi uscimmo dalla bolgia. Ad un certo punto Sadie mi indicò un punto dall'altro lato della palestra
-Guarda, quella è Denise con le sue amiche oche, quella con il vestito rosa shocking e con il tacco 20- disse. La adocchiai subito, e per poco non mi andò storto il popcorn
-Quello struzzo biondo e riccio?- dissi io sgranando gli occhi
-Esattamente. E purtroppo mi ha vista e sta venendo qui. Preparati bene gli insulti, devi andarci pesante- disse. Poco dopo il gruppetto di oche capitanato dallo struzzo ci raggiunse
-Ciao Sadie cara! Come stai? È la prima volta che ti vedo ad un ballo, sei venuta da sola?- disse Denise con una voce acuta e fastidiosa
-No sono qui con degli amici. Lei è Alice. Alice, lei è Denise- mi presentò Sadie. Denise mi squadrò da capo a piedi con aria sprezzante
-Un'albina. Come sei caduta in basso Sadie, prima i disabili, poi gli albini- disse maligna
-Walt non è disabile, ha avuto solo un periodo di malattia lungo, ma adesso sta bene- disse Sadie. Vidi che le sue mani ebbero un tremito e il suo sguardo ebbe una scintilla. Io le lanciai uno sguardo eloquente. Denise si rivolse a me
-Dimmi Alice, sei così da sempre?- disse sprezzante
-Dipende per cosa intendi per "sempre", ma comunque ho sempre avuto un sangue blu nelle vene- dissi con calma. La lasciai un attimo senza parole
-Sangue blu? E che dinastia saresti? Windsor? Churchill?- chiese scettica
-Di sicuro non sono affari tuoi- le risposi pacata. Lei cambiò argomento e si rivolse a Sadie
-Sadie, siete qui da sole senza accompagnatore? Che disdetta, ma comunque non mi aspetterei granché- disse lei, e le sue amichette sghignazzarono -Sapete, sono qui con il campione della scuola Jeff Wallet, alto, biondo e occhi verdi, molto muscoloso- coninuò
-E immagino che la dimensione del suo cervello sia inversamente proporzionale alle dimensioni dei suoi muscoli- dissi. SBAM. 1 a 0 per me e Sadie. I ragazzi nei paraggi che stavano ascoltando sghignazzarono. Denise digrignò i denti, poi tornò al suo sorrisetto insolente
-Guardate, è proprio quello là- disse lei indicando un ragazzo biondo, belloccio e tutto muscoli che si metteva in mostra con altre ragazze mostrando i bicipiti e gli addominali
-Oh mio Dio, ma Hagrid lo sa che è fuori dalla sua gabbia?- esclamai. I ragazzi intorno a noi si trattennero dallo scoppiare dalle risate. 2 a 0 per me e Sadie. Cominciavo a prenderci gusto, quando Denise passò il limite
-Senti, fetida albina che non sei altro, feccia della specie umana di famiglia dal sangue sporco…- cominciò, e io stavo già caricando il colpo quando spuntarono accanto a noi Walt e Anubi. Sentii il tocco caldo delle mani di Anubi sulle mie spalle e mi calmai, riprendendo il controllo.
-Alice, Sadie, tutto a posto?- chiese Walt sorridendo
-Sì grazie, stavamo solo chiacchierando con Denise- disse lei. Walt ammiccò impercettibilmente. Udii che la band aveva cominciato a suonare una musica natalizia lenta, e molte coppie si dirigevano alla pista da ballo. Walt offrì il braccio a Sadie
-Mi concedi questo ballo?- chiese galantemente
-Probabilmente- disse sorridendo, e al braccio di Walt si allontanò facendo ciao ciao con la mano a Denise, che era rimasta a bocca aperta per lo stupore e balbettava
-Oh mio… ma non… oh mamma…-
Io sorrisi ad Anubi, che mi porse il braccio
-Andiamo anche noi?- disse
-Volentieri. Ah, e, Denise, te lo dico con tutta sincerità: io vorrei tanto portarti a Hogwarts e rinchiuderti nella Camera dei Segreti, ma non sarebbe proprio giusto nei confronti del Basilisco- dissi a Denise. A quel punto i ragazzi vicino a noi non resistettero più e scoppiarono in una gran risata, e Anubi si trattenne a malapena. SBAAAM. 3 a 0 per me e Sadie, struzzo sconfitto. Denise diventò paonazza, e io ed Anubi ci dirigemmo a braccetto verso la pista da ballo. Poggiai una mano sulla sua spalla e lui una sul mio fianco e, con le altre due unite, cominciammo a ballare. Devo dire che Anubi era davvero un bravo ballerino. La musica ci avvolse e in un attimo fu come se ci fossimo solo noi due. Anubi diresse il nostro ballo verso la porta della palestra che dava sul giardino. Ci fermammo e, tenendoci per mano, uscimmo fuori al fresco. Il giardino era vuoto, illuminato solo da poche luci, e noi ci dirigemmo verso un piccolo spiazzo, dove ci sedemmo sull'erba a guardare il cielo notturno.
-Non sei male come ballerino- gli dissi
-Grazie, anche tu sei brava- mi rispose. Ci fu un momento di silenzio.
-Anubi, perché pensavi che io non venissi oggi?- chiesi senza più trattenermi. Lui non rispose subito
-Vedi, credevo di non essere all'altezza, alla tua altezza… credevo non mi avresti accettato…- confessò alla fine
-Ma sei ammattito? Solo perché sono una Regina non pretendo che siano nobili le persone che frequento. E tu sei perfetto- dissi io, arrossendo un poco alle mie ultime parole. Anubi si voltò verso di me e sorrise. Poi rimase un attimo pensieroso
-Alice, volevo chiederti una cosa… -
-Dimmi-
-La prima volta che ci siamo visti, ho avuto una strana sensazione di farfalle alla pancia quando ho incrociato il tuo sguardo, e ho visto un lampo viola. Almeno così è sembrato a me… A te è successo lo stesso?- chiese, fissando le stelle. Il mio cuore fece un balzo: allora non me lo ero immaginata, avevamo davvero avuto lo Zing!
-Sì, è successo anche me quando ti ho visto. Ed era una bellissima sensazione- risposi, sorridendo
-Allora credo che potrò tranquillamente fare questo- disse lui, e senza darmi il tempo per rispondere mi trasse a sé e mi baciò.Il mio primo bacio. Fu bellissimo. Le sue labbra erano calde e morbide. Rimanemmo fuori nel parco, l'una nelle braccia dell'altro, a guardare le stelle.
Rientrammo quando si era nel pieno dei festeggiamenti. Tutti ballavano sulla musica ormai movimentata e meno natalizia, ed io e Anubi ci riunimmo al nostro gruppo, che stava ballando a tempo con la musica. Sadie mi guardò eloquente e io le sillabai muta con le labbra "te lo dico dopo". Prendemmo a ballare tutti insieme ridendo e scherzando, quando avvertii una sensazione strana. Qualcosa, o qualcuno, si stava infiltrando all'interno della palestra. Le luci scoppiarono di colpo e si accesero le luci d'emergenza. Tutto si fermò e alcuni ragazzi gemettero. Io cominciai ad incazzarmi sul serio. Perché ogni santa volta che uscivo dal Palazzo per svagarmi un po', andava sempre a finire che ci attaccavano?! E infatti in quel preciso istante apparve Pitch in groppa ad un cavallo incubo e una schiera di guerrieri incubo al suo fianco. Tutte le persone presenti indietreggiarono terrorizzate verso il palco della band, oppostamente a Pitch. Lì mi partirono i nervi
-Tu!! TU!! SEMPRE TU!! QUANDO LA SMETTERAI DI SCASSARE E IMPARERAI A RISPETTARE I PATTI?!?! TI SEMBRA IL SOLSTIZIO D'ESTATE OGGI?!?!- strepitai indignata, sotto lo stupore di tutti
-Sorpresa!! Ero solo venuto ad augurarti un pessimo Natale insieme ad alcuni amici miei- disse lui malignamente
-Sparisci prima che faccia qualcosa che mi permetta di vedere un Testrhal!!!- urlai di rimando
-Ma come siamo aggressive stasera. Successo qualcosa che dovrei sapere?-
-Non credo siano affari tuoi!!- dissi -Esci da questa palestra oppure ti disintegro in particelle più piccole di un atomo!!-
A quel punto intervenne lo struzzo
-Ma sei impazzita! Disintegrarlo?! Ma dimmi tu quanta pazzia c'è al mondo! Alice tu non…-
-TACI DENISE!!!- urlai. Ai miei lati si avvicinarono i miei amici e con uno schiocco di dita ci cambiammo d'abito, mettendo quelli da combattimento.
-Cominciamo a ragionare. E ora a noi!- disse Pitch, e con un gesto fece partire alla carica verso di noi gli incubi. Io, Jack, Maggie, Chris, Scorpius e Frankie ci scagliammo contro di loro mentre gli altri portavano in salvo fuori dalla palestra gli studenti. Al mio fianco si aggiunse Sadie
-Serve una mano?- chiese facendo apparire il suo bastone e la sua bacchetta
-Sì, grazie Sadie- le dissi. Ci scagliammo contro Pitch con violenza. Ero una furia, aveva rovinato la giornata più bella della mia vita, e me l'avrebbe pagata cara. Mentre scagliavo globi di ghiaccio addosso a lui, mi venne in mente un incantesimo che avevo letto nella biblioteca al Palazzo. Era un maledizione, ed era pericoloso eseguirlo. Non potevo cancellarlo dal mondo, o sarei morta nel farlo. Però dovevo almeno esiliarlo in una dimensione, e decisi di esiliarlo a Narnia, nelle segrete del castello della Strega Bianca, fino al Solstizio d'Estate. Vi sembrerà pazzo, ma lo volevo distruggere definitivamente, e poi c'erano ancora Voldemort e la Strega Bianca in giro a piede libero. Mi sollevai in aria e creai all'istante uno shabti, una statuina di cera, nero con le sembianze di Pitch. Sotto di me creai una piattaforma di ghiaccio levitante dove mi collocai, misi nel mio palmo lo shabti e cominciai a pronunciare la maledizione
-Io Alice Frost, Regina delle Nevi e Guardiana dell'Inverno, ti nomino, Pitch Black, Uomo Nero, Signore degli Incubi e della Paura…-
Pitch si contorse dal dolore e gli incubi ancora presenti scomparvero in uno sbuffo di sabbia nera. Sadie si voltò di scatto e vedendo quel che stavo facendo urlò, cercando di fermarmi
-Alice, no!!! È una pazzia!!! Alle maledizioni si paga con la morte!!! Ti prego non farlo!!!-
Jack si accorse di quel che stava accadendo
-Alice no!!!!! Fermati!!!!- gridò. Io però non potevo più fermarmi, ero decisa a fare quel stavo facendo. Pitch cominciò a supplicarmi di fermarmi, che era una pazzia, nel mentre si contorceva dal dolore
-… e io ti maledico ed esilio dal mondo conosciuto sino al prossimo Solstizio d'Estate nelle segrete del castello della Strega Bianca nel mondo di Narnia!!!- conclusi. Sbattei sulla piattaforma lo shabti e lo schiacciai con il piede destro, distruggendolo. Si levarono due urla disperate: una era quella di Pitch, che cominciava a dissolversi, l'altra era di Anubi, che era rientrato in quel momento dopo aver portato in salvo gli invitati.
-No!!!!- urlò, cercando di raggiungermi. Io mi voltai verso di lui con un espressione di tristezza completa, ma in quel momento Pitch si dissolse completamente con un ultimo urlo, e fu come se una spada mi avesse trapassato lo stomaco. Caddi dalla piattaforma e persi i sensi.


N.d.a.
ed ecco a voi il sesto capitolo! lo so, è un po' corto, ma succedono comunque un sacco di cose! quel bastardo (scusate il linguaggio) di pitch non ha rispettato i patti con i guardiani, ma, soprattutto, alice e anubi stanno finalmente insieme! e adesso vi annuncio chi apparirà nel prossimo capitolo *rullo di tamburi* LOKI! non potevo non metterlo, e con lui tutti gli Avengers. Ma non solo, incontreremo elfi e nani in giro per la Terra di Mezzo! spero continuerete a leggere chiunque stia leggendo, e perfavore RECENSITE! o almeno spargete la voce! ci rivediamo con il settimo capitolo!
-a.f.

se vi interessa, questo è il vestito che ha Alice al ballo

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Capitolo 7
*** Il Natale più brutto del secolo ***


Sentivo delle voci intorno a me, sembravano preoccupate. Avvertii di essere distesa su di un materasso, probabilmente quello del mio letto. Riuscii a distinguere la voce di Jack e subito dopo quello di Anubi, e quella di Maggie, poi quella di Sadie. Lentamente aprii gli occhi, e vidi Anubi e Jack seduti accanto al letto su delle sedie, Maggie mi stava bagnando la fronte con un panno e Sadie mi stava fasciando la gamba destra.
-Ehi…- dissi con una voce roca. Tutti mi guardarono sorpresi, e Anubi mi guardò ancora più sorpreso
-Sei viva… sei sopravvissuta…- disse con un filo di voce
-Bhe, mi pare di sì, dato che vi sto parlando- dissi con un mezzo sorriso e facendogli l'occhiolino. A quel punto tutti urlarono di felicità e si abbracciarono.
-Ti credevamo morta, avevamo perso ogni speranza!- disse Jack
-E invece eccomi qua, viva e vegeta- dissi con un sorriso. Cercai di mettermi in piedi, ma di colpo un dolore lancinante al braccio destro e alla gamba destra mi costrinsero di nuovo a letto con un gemito. Mi guardai il braccio, e vidi che la vecchia ferita che Pitch mi aveva provocato mesi prima si era riaperta, e sulla gamba avevo una fasciatura intrisa di sangue mista a qualcosa di nero che non prometteva niente di buono.
-Che mi è successo alla gamba? Non ricordo di essere stata ferita- dissi
-Non te ne sei accorta, ma mentre combattevi sei stata sfiorata da una freccia scagliata da un guerriero incubo, che all'inizio ti ha fatto un taglio di poco valore. Ma quando sei poi svenuta dopo l'incantesimo, il taglio si è a poco a poco ingrandito e fatto più profondo, e si è colorato di un liquido nero che non abbiamo ancora identificato- mi disse Sadie con un volto preoccupato -ma non sembra aver fatto danni per ora, quindi possiamo stare tranquilli per il momento- continuò lei. Maggie e Jack mi aiutarono ad alzarmi e porsero delle stampelle. Poi, io zoppicando con le stampelle e gli altri camminando, ci dirigemmo alla Sala del Globo. Solo in quel momento mi chiesi per quanto ero stata incosciente.
-Ragazzi, ma per quanto ho dormito?- domandai
-Quasi un giorno intero, è la sera del 24 e North è ancora fuori a far le ultime consegne ma tornerà a momenti- mi disse Maggie. Entrammo nella Sala del Globo, dove gli altri Guardiani stavano chiacchierando insieme ai miei amici. Quando si voltarono verso di noi sgranarono gli occhi
-Alice!!- esclamò Chris, e corse verso di me abbracciandomi, seguito dagli altri
-Testa di elfo vuota, credevi fossi morta? Non mi conosci ancora bene allora!- gli dissi ridendo
-Sei una stupida! Potevi ucciderti!- disse lui abbracciandomi forte
-Sapevo perfettamente che le maledizioni di esilio causano solo una perdita di sensi. Dovresti saperlo anche tu- gli dissi. Sciolse l'abbraccio sorridendo e io ripresi le stampelle. Ci sedemmo tutti sui divani sotto le finestre, io poggiai la gamba fasciata su di un poggiapiedi e sgranocchiai dei biscotti appena sfornati da Roby. Ci mettemmo a parlare dei piani per il giorno dopo, dato che era Natale ci saremmo permessi una pausa tutti quanti per qualche giorno, e io e Jack avevamo in piano di passare la giornata nella Terra di Mezzo da nostro nonno Thorin e il resto dei familiari da parte di nani, e poi verso il tardo pomeriggio saremmo andati a Manhattan da un caro amico di Jack, Tony Stark, alias Iron Man, che stava organizzando una cena natalizia con gli Avengers più compagni e familiari. Poi saremmo rimasti da lui a dormire, e in seguito saremmo tornati al Palazzo, visto le mie condizioni. Mi dispiaceva rovinare il viaggio a Jack, ma lui mi disse di non preoccuparmi.
Poco dopo rientrò North, spiegammo anche a lui gli ultimi avvenimenti, poi ci coricammo.
Quella notte dormii male, sentivo che il liquido nero si stava piano piano propagando nel mio corpo, ma senza creare danni. Era davvero strano, se fosse stato veleno, sarei già in preda al dolore. Cercai di non farci caso, e mi costrinsi al sonno.
Il mattino dopo io e Jack ci svegliammo piuttosto presto per fare i bagagli, lasciammo un biglietto agli altro dove avvertivamo che eravamo usciti e chiedemmo a Manny di aprirci un portale per la Terra di Mezzo, destinazione: Montagna di Erebor. Jack aveva precedentemente avvertito il nonno del nostro arrivo, e quando apparimmo davanti alle porte le guardie ci lasciarono passare. Oltrepassato l'ingresso venimmo accolti da due nani giovani, che nel mondo terrestre avrebbero potuto avere sui trent'anni, che riconobbi come i nostri cugini di secondo grado Kili e Fili. Kili, il più giovane, aveva lunghi capelli marroni e la barba corta e gli occhi marroni, ed era poco più alto di me, il che era raro per un nano; Fili invece era biondo scuro, barba e capelli lunghi intrecciati, gli stessi occhi del fratello, ma era alto quanto me.
-Jack! Alice! Piacere di conoscervi!- disse Kili porgendoci la mano. Noi la stringemmo ricambiando il saluto, e lo stesso facemmo con Fili.
-Venite, Thorin vi sta aspettando- disse Fili con un sorriso che avrebbe steso milioni di ragazze. Devo ammettere che i miei due cugini non erano niente male, soprattutto Kili, ed ero pronta a scommettere che fossero entrambi fidanzati, se non sapessi già che solo Kili è fidanzato, con l'elfa silvana Tauriel. Mentre ci dirigevamo verso la Sala del Trono, Kili mi parlò
-Come mai hai le stampelle e la gamba fasciata?- mi chiese, curioso
-Oh, lunga storia. Sono stata colpita da una freccia, ma niente di che- dissi. Non volevo preoccuparlo il giorno di Natale. Lui lasciò cadere l'argomento e cominciammo a parlare del più e del meno insieme a Jack e Fili. Finalmente giungemmo alla Sala del Trono. Se non lo avessi saputo, a guardarlo così mio nonno Thorin non si sarebbe mai detto un Re. Vestiva un paio di pantaloni pesanti molto semplici, degli stivaloni imbottiti, un maglione nero pesante e una specie di lunga giaccia blu scuro con il pelo su tutti i margini; i capelli erano lunghi mossi e neri con delle striature bianche qua e là ed era alto quanto me e Jack. Quando si accorse della nostra presenza ci venne incontro sorridendo.
-Alice, Jack, che piacere vedervi!- ci disse, abbracciandoci. Era davvero bello incontrare uno dei tuoi parenti più stretti, e Thorin era quello più vicino rimasto per noi. Poi Thorin notò la mia fasciatura.
-Alice che ti sei fatta?- mi chiese un po' preoccupato
-Niente di che, solo un taglio da parte di una freccia- dissi. Lui si rilassò
-Bhe, che ne dite se facciamo un salto a far pranzo a casa Baggins, poi ci facciamo un giretto a Dale?- propose Kili
-Io ci sto- disse Fili. Accettammo tutti, e chiesi a Manny un portale per casa Baggins. Poco dopo eravamo davanti al cancello della casa dello Hobbit. Lo oltrepassammo e Thorin bussò alla porta. Ci venne ad aprire uno Hobbit giovane, sui 25 anni, capelli un poco lunghi marroni e occhi azzurri, alto come me e Jack.
-Thorin! Che piacere vederti!- disse lo Hobbit
-Frodo! Il piacere è tutto mio. C'è tuo nonno?- disse Thorin
-Sì è nel suo studio. Entrate!- ci accolse. Era un buco Hobbit davvero accogliente, con tante sale spaziose. Sentimmo dei passi e vidi venire verso di noi uno Hobbit anziano.
-Thorin! Kili! Fili! Che piacere rivedervi!- disse lo Hobbit, entusiasta
-Ciao Bilbo!- dissero Kili e Fili
-Salve Mastro Baggins- disse Thorin con un sorriso. Si abbracciarono, poi Bilbo si accorse di noi
-E voi siete…?- chiese
-Alice e Jack Frost. Siamo gemelli, e Thorin è nostro nonno- dissi con un sorriso. Lui sorrise e ci strinse la mano. Dopo un sostanzioso pranzo e scambi di auguri tornammo vicino a Erebor, nella cittadina di Dale. La gamba aveva cominciato a fare male, ma non dicevo niente. Thorin dovette tornare a Erebor, quindi lo salutammo. Poi io, Jack, Kili e Fili andammo da Bard, il Re di Dale. Era un signore davvero simpatico, ormai un po' anziano ma sempre vivace. Era lui che aveva ucciso il drago Smaug con l'ultima freccia nera. Dopo di che noi quattro passeggiammo per Dale, osservando le case e le persone tutte molto cordiali. Non lo davo a vedere, ma stavo sempre più male. Finché non resistetti più e collassai
-Non mi sento…- dissi e non riuscii più a reggermi in piedi. Kili mi afferrò in tempo
-Alice!- esclamò Kili. Mi mise una mano sulla fronte
-Alice scotti, hai la febbre alta! Alice com'era quella freccia??- disse Kili al colmo della preoccupazione. Io non riuscivo a parlare, così parlò Jack per me
-Lunga e nera- disse. Kili sgranò gli occhi
-Una Lingua Nera! È una freccia avvelenata! Presto, dobbiamo portarla da Tauriel, è l'unica che può curarla!- disse Fili
-Fili recupera tre cavalli, io cerco di sistemarle la fasciatura meglio che posso!- disse Kili. Fili corse via e Kili cominciò ad armeggiare con la mia benda. Jack era visibilmente agitato
-Sopravviverà?- chiese a Kili
-Se riusciamo a portarla da Tauriel in tempo, sì. Lo so per esperienza personale- rispose lui. Fece un nodo stretto alla benda ormai sporca, e in quel momento arrivò Fili con tre cavalli. Kili saltò in groppa al cavallo e mi prese tra sue le braccia, poi quando anche Jack e Fili furono in groppa ai loro cavalli, partimmo al galoppo. Manny fece apparire il portale appena fuori le mura di Dale e lo oltrepassammo veloci, per ritrovarci davanti ad un ponte che portava all’entrata del palazzo del Re degli Efli Silvani. Kili scese velocemente da cavallo con me in braccio, seguito dagli altri due. Cominciavo a vederci sfocato e a rantolare dal dolore. Le guardie vedendo Kili aprirono le porte facendoli passare. Subito si imbatterono in Legolas, il figlio del Re.
-Kili, che succede? Chi è lei?- disse preoccupato indicandomi
-È mia cugina Alice, e sta male. Lingua Nera- disse Kili ansimando
-Hai detto tutto, chiamo Tauriel! Voi intanto portatela in infermeria e disinfettatele la ferita!- disse Legolas correndo via. Kili, Fili e Jack corsero in infermeria e mi poggiarono su una brandina. Ero pallida e non riuscivo a distinguere i volti dei ragazzi. Le porte si spalancarono ed entrarono di corsa Legolas e un’elfa dai capelli rossi, Tauriel, ma non ne distinsi i particolari. Aveva in mano delle erbe. Si chinò sulla mia gamba e tolse i resti di benda. Non ebbe bisogno di alzarmi il bordo dei pantaloni, dato che erano strappati sul fondo. Poggiò le erbe sulla mia ferita e cominciò a pronunciare la formula di guarigione. Io rantolai dal dolore e Jack mi prese per mano, e io strinsi la sua. Ero in preda ad un dolore lancinante, ma ad un certo punto smesse, non sentii più nulla. Cominciai a recuperare la vista, e vidi i volti preoccupati di Kili, Fili, Jack, Legolas e Tauriel. Le sarò eternamente grata. I due elfi e Fili uscirono dalla stanza, lasciando Jack e Kili con me. Lentamente stavo recuperando le forze. Sentii Jack che usciva per andare a ringraziare Tauriel. Mi voltai verso Kili
-Mi dispiace... avrei dovuto dirtelo prima...- dissi con un filo di voce
-Non importa, quel che conta è che adesso stai bene- disse con dolcezza
-Ma vi ho rovinato la giornata...- insistetti. Mi sentivo in colpa.
-Ehi, adesso stai calma. È tutto finito, è come se non fosse successo- mi rassicurò lui. Rimanemmo un attimo in silenzio, poi Kili parlò
-Sai, successe anche a me, al tempo in cui Thorin insieme ad altri noi nani si diresse verso Erebor per riconquistarla. Ero stato colpito da una Lingua Nera alla gamba, e cominciai a stare malissimo, così quando dovemmo partire dalla Città del Lago, Thorin disse che non dovevo seguirli e di riposarmi. Fili e altri due della compagnia rimasero con me alla casa di Bard cercando di curarmi, ma venimmo attaccati dagli orchi. Ho rischiato di morire ucciso, ma sono sopraggiunti Tauriel e Legolas, mettendoli in fuga. Legolas seguì gli orchi, mentre Tauriel rimase a curarmi, salvandomi la vita. Le devo tutto-
Ascoltai assorta il suo racconto. Tauriel aveva salvato la vita di mio cugino e poi la mia. Che gran donna.
-È davvero una bella ragazza e ha un animo coraggioso, ti merita e tu meriti lei. È il tuo Zing, vero?- gli dissi
-Sì. La prima volta che mi ha salvato la vita stavo combattendo contro un ragno gigante e quando incrociai il suo sguardo rimasi incantato, e lei pure, e ci fu un lampo viola nel nostro sguardo, ma durò solo un attimo. È stato bellissimo, non so come spiegartelo- mi rispose
-Non preoccuparti, l’ho provato anch’io di recente- dissi con un sorriso, pensando ad Anubi. Kili mi sorrise. In quel momento entrò Tauriel con una tazza fumante e me la porse sorridendo
-Tieni, è cioccolata, ti rimetterà in forze- mi disse. Mi tirai a sedere e bevvi un sorso. Era squisita.
-È buonissima, l’hai fatta tu?- chiesi a Tauriel
-Con l’aiuto di tuo fratello e di Legolas, io non è che sia così brava- disse lei
-Stai scherzando? È deliziosa!- dissi io. Lei sorrise compiaciuta e si sedette accanto a Kili. Poco dopo rientrarono anche Jack, Fili e Legolas, che mi chiesero se stavo meglio. Legolas mi prestava particolari attenzioni, così lanciai uno sguardo interrogativo a Tauriel mentre Legolas era distratto a parlare con Fili. Così Tauriel prese di nuovo in mano la situazione
-Alice, che ne dici se andiamo a farci un giro per le ale del castello? Vedo che stai visibilmente meglio. Così magari ci facciamo una chiacchierata da donna a donna- disse lei, poi senza farsi vedere sussurrò qualcosa all’orecchio di Kili, che subito mi spronò ad andare
-Volentieri- dissi con un sorriso. Kili guardò eloquente Jack e Fili, che compresero al volo la situazione. Kili mi aiutò ad alzarmi e io feci comparire il mio bastone ricurvo per reggermi meglio in piedi
-Possiamo andare- dissi, e insieme a Tauriel uscii dall’infermeria, sentendomi lo sguardo di Legolas addosso. Quando fummo abbastanza lontane Tauriel parlò
-Hai già avuto il tuo Zing, Alice?- mi chiese, mentre rallentammo il passo
-Sì, di recente- dissi con un mezzo sorriso. Anche Tauriel sorrise
-E chi è il fortunato?- mi chiese
-Si chiama Anubi, è il dio della morte e dei funerali nella cultura egizia sulla Terra- dissi
-Ah però! Te lo sei scelto bene- disse facendomi l’occhiolino. Ridemmo entrambe.
-Farei meglio a dirlo a Legolas, mi sa che ti ha piantato gli occhi addosso- continuò lei
-Era quello che sospettavo. Mi sa che glielo staranno dicendo i ragazzi- dissi sospirando. Non volevo farlo soffrire, lo conoscevo a malapena e sembrava un bravo ragazzo. Parlai a Jack con la mente: “Come va lì da voi?” chiesi “Kili glielo sta dicendo” mi rispose Jack. Lo dissi a Tauriel, poi dopo qualche attimo sentii di nuovo la voce di Jack “Non sembra averla presa male per fortuna, ma mi sa che si è depresso. Faresti meglio a parlargli tu” mi disse. Comunicai a Tauriel, e insieme tornammo di nuovo all’infermeria, dove mi lasciarono sola con l’elfo. Aveva un espressione triste.
-Non avrò mai il mio Zing...- disse a mezza voce
-Questo non è vero. Era la stessa cosa che pensavo io, e invece di recente l’ho avuto con una persona fantastica. Sono più che certa che lo avrai anche tu- gli dissi. Lui alzò lo sguardo e mi fissò con quei suoi occhi azzurrissimi pieni di tristezza ma anche di speranza, e mi fece pena
-Ne sei davvero sicura?- mi chiese. Io gli poggiai le mani sulle spalle
-Sicura- gli dissi. Finalmente sorrise. Si alzò in piedi dalla sedia e mi abbracciò, e io ricambiai. Era più alto di me, ma abbracciava bene. Sciolsi l’abbraccio e in quel momento entrò Tauriel con gli altri e una guardia subito dopo.
-Cosa c’è Itar?- chiese Legolas
-Tuo padre desidera salutare i nani e i due forestieri- disse guardando me e Jack
-Sono dei parenti dei nani, e amici miei e di Tauriel. Dì a mio padre che faccia una cosa veloce, la ragazza non è in piena forma- disse lui. La guardia uscì e noi la seguimmo poco dopo. Legolas si piegò verso di me mentre entravamo nella sala del trono e mi sussurrò all’orecchio
-E scusalo se qualche volta è irritante-


Quando fummo abbastanza lontani dalla Sala del Trono esclamai
-Irritante? IRRITANTE?! È LA PERSONA PIÙ INSOPPORTABILE CHE IO ABBIA MAI CONOSCIUTO!!!-
Legolas arrossì imbarazzato
-"Re Thranduil il Magnifico", ma dico! Non sei mica il Re del Mondo!- continuai inviperita
-Senza offesa su di te Legolas, tu sei completamente il contrario di tuo padre, ma giuro che non avrò mai più a che fare con lui!!- esclamò Jack, anche lui visibilmente fuori dai gangheri. Intanto io continuavo a dirne di tutti i colori. Mi ci era voluto un autocontrollo assurdo per non trasformare il benamato Re Thranduil in una benamata statua di ghiaccio. Dopo un po' che imprecavo gli altri scoppiarono a ridere e mi unii alle loro risate. Jack chiese l'ora a Fili e scoprimmo che ci eravamo trattenuti un po' troppo alla corte degli elfi, dato che erano le 6 di sera. Jack fece comparire i nostri due bagagli e salutammo tutti. Abbracciai con particolare forza Kili, mi ero affezionata a lui anche se lo conoscevo da poco, e mi sarebbe mancato, e faceva male pensare che la prossima volta che l'avrei visto sarebbe stato sul campo di battaglia a Narnia.
-Mi mancherai Kili- gli dissi mentre lo abbracciavo
-Mancherai anche a me Alice- mi disse lui. Poi uscimmo sul ponte dalla porta principale, Manny fece comparire un portale e noi lo oltrepassammo ritrovandoci a Manhattan, ai piedi della Stark Tower
-Bhe, eccoci qua- disse Jack -Ti avverto, Tony è un campione in ironia, sarcasmo e battutine-
-Bene, la cosa si fa interessante- dissi con un mezzo sorriso. Anche io se volevo ci andavo giù pesante, ma solo se necessario. Entrammo al piano terra e Jack chiamò l'ascensore. Dopo un paio di minuti fummo in cima e l'ascensore si aprì. Ci accolse una donna poco più alta di me, bionda e tutta sorridente
-Jack! Che piacere vederti!- disse la donna
-Ciao Pepper!- disse Jack abbracciandola -Lei è la mia gemella Alice- continuò, presentandomi
-Alice, piacere di conoscerti- disse lei porgendomi la mano
-Il piacere è tutto mio- dissi sorridendo
-Siamo i primi?- chiese Jack
-Sì, ma tra poco arriveranno- disse Pepper, mentre ci accompagnava in salotto. Ci disse di lasciarle i bagagli e che a momenti sarebbe arrivato Tony. Io e Jack ci accomodammo sul divano e io appoggiai la gamba in convalescenza su di un puf
-Come va con il braccio?- chiese Jack
-Nessun problema, si è rimarginato senza far danni- dissi sorridendo. Jack sorrise a sua volta e si alzò dal divano andando alla grande vetrata che dava su Manhattan. Poi sentimmo dei passi arrivare dall'ascensore e qualcuno ci parlò
-Da quella bella vetrata sono entrati schiantandosi sul pavimento i nostri cari amici Hulk e Loki, ti conviene toglierti da lì Jack, nel caso abbiano intenzione di rifarlo stasera-
Jack si voltò e sorrise
-Vedo che non hai perso le tue abilità Tony- disse andando incontro all'uomo che aveva parlato
-Ciao Jack- disse l'uomo abbracciando amichevolmente Jack
-Ciao Tony- disse lui ricambiando. Poi Tony mi vide
-Vedo che hai compagnia- disse Tony guardandomi. Io acchiappai il mio bastone e mi alzai dirigendomi verso Tony
-Piacere, sono la sorella gemella di Jack- dissi porgendogli la mano sorridendo. Tony la strinse ricambiando il sorriso
-Il piacere è tutto mio signorina- disse lui. Jack lo prese un attimo in disparte e gli sussurrò una cosa che anche io udii chiaramente
-Con le battutine e tutto il resto devi andarci piano con lei, è piuttosto suscettibile, ma sa rispondere a modo se vuole. Ma oggi non è particolarmente in forma, e se non vuoi ritrovarti trasformato in una statua di ghiaccio per l'eternità per favore regolati, abbiamo già rischiato di ritrovarci con Re degli Elfi in meno oggi- disse, sapendo che lo avevo sentito. Sorrisi compiaciuta e tornai a sedermi sul divano. Poco dopo cominciarono ad arrivare tutti gli altri Avengers e compagnia. Per primi arrivarono Natasha Romanoff, alias Vedova Nera, e Occhio di Falco, poi arrivò Steve Rogers, alias Capitan America, che si scusò per l'assenza del Dottor Branner
-Non è riuscito a venire, e poi lo sai che Loki gli fa partire i nervi, anche se è cambiato in meglio-
Poi arrivarono Thor, Jane Foster e il figlio Jack, che subito si unì a me e Jack, dato che era un vecchio amico, e infine arrivarono Loki, Sigyn e la figlia Meg. Meg era una tra le mie migliori amiche, e quando arrivò cominciammo subito a scherzare insieme, con grande sorpresa di Loki. Non avevo mai avuto l'occasione di conoscerlo, ma lo avevo sempre ammirato, anche se all'inizio aveva fatto parte dei cattivi. Ovviamente quello che aveva combinato con i Chitauri non era assolutamente perdonabile, ma poi Sigyn era riuscita a cambiarlo in meglio, ma lasciandogli sempre un po' di quel vecchio carattere scontroso. Meg mi presentò a Loki
-Pa', lei è Alice Frost, Regina delle Nevi, Guardiana dell'Inverno eccetera eccetera- disse Meg facendomi l'occhiolino. Loki mi porse la mano con un mezzo sorriso
-Piacere di conoscerti Alice- disse lui
-Il piacere è tutto mio- dissi sorridendo e ricambiando la stretta. Lui rimase sorpreso dal mio comportamento, probabilmente si aspettava un saluto un po' più freddo, come a ricordargli del suo brutto passato.
Gli adulti si accomodarono sui divani a chiacchierare, mentre Pepper, Sigyn, Jane e Natasha preparavano la cena. Noi ragazzi ci mettemmo a parlare degli ultimi avvenimenti e facemmo loro la proposta di aiuto per la battaglia, che accettarono volentieri. Poco dopo era tutto pronto e ci accingemmo a mangiare. Devo ammettere che Loki era davvero una gran bella persona, e non solo fisicamente. Mi metteva a mio agio, anche se qualche volta con gli altri era un po' duro, ma con me parlava tranquillo e sempre sorridendo, e sinceramente, quello di Loki era uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto. Sigyn era davvero fortunata a vivere al fianco di uomo come lui. Dopo cena, Pepper e Sigyn cominciarono a lavare i piatti mentre Jane e Natasha sparecchiavano. I maschi andarono a sedersi sui divani a chiacchierare. Noi ragazzi decidemmo di andare a fare una veloce passeggiata a Central Park. Avvertimmo gli altri, e Sigyn ci raccomandò di tenere gli occhi aperti visto che ormai era piuttosto tardi. A quel punto Tony fece una battutaccia
-Non preoccuparti Sigyn, i due Frost non sono giovani quanto sembrano-
I maschi cercarono di trattenere le risate, quando io risposi a dovere
-Infatti, con i nostri 300 e passa anni, di sicuro abbiamo più esperienza di te, Stark-
Tutti scoppiarono a ridere e Tony rimase con un palmo di naso.
-La ragazza ha stile!- sentii dire a Loki
-Mi sa che ti sei trovato una degna rivale!- disse Thor. Io sorrisi soddisfatta ed entrammo nell'ascensore. Ma mi bloccai di colpo, e tornai indietro
-Alice? C'è qualcosa che non va?- chiese Meg. Io mi guardai attorno, concentrandomi al massimo. Sentivo la presenza degli incubi
-Sono qui- dissi a Jack. Lui comprese e sfoderammo i bastoni. Gli Avengers compresero che c'era qualcosa che non andava e si alzarono i piedi, all'erta. Meg tirò fuori arco e frecce e l'altro Jack sfoderò la sua spada. Poi ad un tratto qualcosa sfondò la vetrata di Stark ed entrarono una decina di guerrieri incubo, capitanati niente meno che dalla Strega Bianca. Lei sorrise malvagia
-Bene bene, ci rincontriamo, Alice Frost, che piacere- disse tagliente
-Il piacere non è ricambiato- sbottai. Non ne potevo più, era troppo per un giorno solo, prima il veleno della Lingua Nera, ora pure la Strega Bianca! Adesso ci manca solo che arrivi Voldemort con i suoi seguaci e siamo a posto. La Strega fece un cenno e i guerrieri partirono all'attacco. Tony si mise l'armatura, Loki e Thor si fecero apparire addosso le loro, Steve chiamò il suo scudo, Natasha e Barton sfoderarono i fucili e noi altri ci lanciammo all'attacco. Io lanciavo globi da ogni parte, ghiacciando le spade dei guerrieri. Lottavo quasi disperata, guidata dalla rabbia, perché ci doveva essere sempre qualcuno che rovinava le giornate che cercavo di vivere bene. Poi ad un tratto, sentii un dolore lancinante al braccio sinistro. Mi voltai a vedere, e vidi che il mio braccio era stato mozzato fino a poco sopra il gomito. Sopra di me, la Strega Bianca sorrideva trionfante, con una spada che grondava di sangue blu, il mio sangue. Mi sentii svenire, continuavo a perdere sangue dal braccio monco. Caddi in ginocchio. In quel momento il mio gemello si voltò e mi vide, e lanciò un urlo disperato. Lanciò un globo molto potente contro le Strega, e la prese in pieno, facendole perdere i sensi. Lo guardai dolorante, e si chinò su di me. Poi vidi tutto nero e persi i sensi.

N.d.a.
Sì, sono ancora viva se ve lo stavate chiedendo! Scusatemi tanto se non ho pubblicato subito, ma ho un sacco di problemi con la scuola e internet non andava. Coooomunque, ci stiamo avvicinando sempre di più alla battaglia, e gli alleati di Pitch attaccano inaspettatamente, e purtroppo Alice ci ha rimesso un braccio. Come avete visto, adesso fanno parte della vicenda gli abitanti della Terra di Mezzo e i nostri cari Vendicatori insieme a Loki! L'ho immaginato con un po' più di senno, e, come abbiamo visto, ha una figlia di nome Meg, inventata da me, e anche Thor ha un figlio, di nome Jack, anch'esso inventato da me :) spero vivamente che continuerete a leggere la mia storia, perchè ormai siamo agli sgoccioli, ci saranno credo ancora un paio di capitoli abbastanza calmi, poi i nostri amici andranno a Narnia per affrontare definitivamente Pitch! Ci vediamo all'ottavo capitolo! E chissà, magari avremo una new entry, vi dice niente "Police Public Call Box"? ;)
-a.f.

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