Amori Feroci di AlexEinfall (/viewuser.php?uid=296052)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un cappio e le sue labbra ***
Capitolo 2: *** Bum e la guerra ***
Capitolo 1 *** Un cappio e le sue labbra ***
Nota introduttiva:
Salve, tu-che-leggi. Questa raccolta di flash nasce esattamente
così: una raccolta di flash, di vita, di sentimenti non
proprio romantici e di idee non proprio politicamente corrette. Ogni
pezzo che troverai qui ha qualcosa di insano, qualcosa che non
è puramente amore ma neanche tanto lontano da esso. Qualcuno
sarà più umano, qualcuno più disumano.
Voglio solo tagliare a metà il concetto di relazione, come
si fa ferocemente con i cuori dei bovini, e scavare in mezzo ai
ventricoli.
Tutto questo, senza pretese, ma con amore.
Titolo: #1 Un cappio
e le sue labbra.
Coppia:
Slash
Rating:
Giallo
Note: Nel
testo è presente una citazione tratta dal film Signori si nasce, per
la precisione si tratta della frase mi volevo impiccare, ma senza
corda.
Detto questo, non aspettatevi l'amore felice e genuino, e neanche un
personaggio lodevole.
Ogni feedback sarà enormemente gradito.
Alex.
Un cappio e le sue labbra
Questa è la storia...
No, non va bene. Non mi piacciono gli incipit
costruiti a priori, incastrati a forza nella trama. Non pensate che io
sia uno scrittore, sono solo un visionario senza valore, un po' di
carne e ossa che non si può vendere a nulla.
Ecco, come dicevo, questa non è la
storia, quella con la S
maiuscola che ti fa trattenere il respiro. Non vi racconterò
la storia di come mi volevo impiccare, ma senza corda. Non
c'è storia da raccontare, ma vi riporto l'esempio della mia
vita, quell'episodio che ognuno di noi ha e che, diciamocelo, riassume
tutto. Quel momento in cui siamo stati un po' più meschini,
un po' più fessi e deboli e ci siamo spinti così
oltre che a guardarci allo specchio ci sentivamo nudi a noi stessi.
Insomma, ero lì a fissarmi gli occhi
nel vetro e pensavo che avrei dovuto sistemare le cose prima che
l'odore svegliasse i vicini. Ve li immaginate, i miei vicini religiosi,
a svegliarsi di notte e sentire il puzzo della putrefazione? Solo
Gesù Cristo muore profumando di rose del deserto, signori.
Ecco, ero lì e mi sentivo la gola bruciata come se avessi
ingoiato benzina. Forse il pomo d'adamo cercava di strozzarmi. Non
chiamatemi pazzo, l'ho pensato davvero.
Stop, dovrei tornare un passo indietro.
Forse al sangue che schizzava...No, rewind, ancora
un passo.
Oh, sì, quella mattina.
Mi svegliai con il sudore sulla nuca e lui era
sopra di me, nudo e bello come un animale selvaggio. Non immaginate
come mi sono eccitato. Non è che sono uno che si smuove
così facilmente, ma lui era davvero troppo anche per me.
Aprì un occhio ambrato e mi guardò con quelle
cispie agli angoli che mi piacevano tanto.
«Uhm...Che ora è?»
chiese con la voce impastata.
«La mia ora.»
Mi baciò con le labbra secche e
già quello mi fece sentire il sangue raggomitolarsi nel
ventre e sciogliersi come in eruzione. Gli accarezzai quei capelli
lucidi come acqua nera e tirai su il suo viso, delicatamente, come una
madre amorevole. Lo bacia e lasciai che le sue mani mi raggiungessero
il membro e, ragazzi, che mani! Non vi sto a raccontare delle doti di
Marco nella masturbazione, non credo sia così indispensabile
ai fini della trama. Ma vi dirò che con la bocca era anche
meglio. E questo è essenziale per la mia storia. Mentre
venivo nella sua gola mi sentii la trachea serrata. Stavo affogando
nella mia stessa saliva e nella sua che mi avvolgeva.
Ricadendo sul materasso guardai il soffitto e
bisbigliai: «ti amo così tanto che potrei
scoppiare.»
Lui rise.
Per questo gli ho affondato il coltello nello
stomaco, credo undici volte. Come i mesi che abbiamo compiuto, strano
eh?
Andiamo, ragazzi, era chiaro che volesse farmi
impazzire. O lo uccidevo o mi lasciavo uccidere. L'amore è
un'arma pericolosa e non è un peso da mettere su una
bilancia delicata come l'anima
Ma, soprattutto, una bocca così
può solo portarti al suicidio.
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Capitolo 2 *** Bum e la guerra ***
Titolo: #2 Bum e la guerra
Coppia: Slash
Rating: Giallo
Note: In guerra la prima vittima
è la verità , è una
citazione da Eschilo, che un po' tutti in un po' tutte le epoche hanno
usato.
Non si fa riferimento a nessuna guerra in particolare, la guerra
è guerra oltre tempo e spazio.
Bum e la guerra
C'è odore di morte e decomposizione. Sembra un essere a
parte, la morte, quando ti tocca così vicino alla pelle che
la senti ritirarsi. Vorrei che la mia svanisse, perché tutto
questo mi si attacca oddosso e temo che mi entri in circolo,
infettandomi per sempre. Forse è già tardi. Non
esiste vaccino contro la catastrofe.
Stringo le palpebre per guardare oltre le foglie
secche, nere come il cielo, poi mi volto verso i miei Compagni, che mi
guardano ansiosi.
«Dobbiamo aspettare.»
«Ma come? E' sicuro o no?»
sbotta Angus, con le sue grosse labbra rosse.
I capelli superstiti sbucano sulla pelata come
fili di malerba. Angus ha venticinque anni e nessuno gli da retta.
«No» dico e basta. Parlare con
lui mi sembra inutile. È qui solo perché
è l'unico a saper guidare un camion.
Guardo oltre la siepe lo spiazzo di cemento
crepato al sole, dove un grosso tir sonnecchia gravido di coperte
termiche, cibi in scatola e bottiglioni d'acqua potabile. Ho
così fame che mi viene da vomitare. Dietro la mia spalla
sento Bum respirare affannosamente. Vorrei dirgli che ha la pelle
gialla e il fiato dolciastro, come latte andato a male. Lo guardo e lui
mi sorride timidamente. Ha le ginocchia affondate nell'acquitrino. Le
mie mi fanno male e penso che anche lui soffra. Non dovrebbe essere
qui. Bum ha diciassette anni, è troppo giovane per
rivendicare la vita. Non ce la farà mai, lo sappiamo tutti,
eccetto lui.
Io ne ho ventuno.
Bum è come un cognolino di un mese, con
la pancia piena di vermi. Mi fa male.
Angus dice che non dovremmo sguazzare negli
acquitrini. Per una volta ha ragione. I randagi portano malattie
vecchie e feroci ovunque, perché nessuno li vaccina. Siamo
in un mondo senza medicina, a parte le suture rozze e infette che Angus
fa ai Compagni quando sono feriti.
Credo che Bum sia infetto. Leptospirosi o
chissà che altro. Tossisce forte e io e Angus ci scambiano
uno sguardo.
Sembra dispiaciuto. Sappiamo entrambi
cosa fare.
«Bimbo. Perché non vai di
là, dietro il tir?»
Bum sgrana i grandi occhi gialli.
«Ma ha detto che non è
sicuro!»
Gli stringo una spalla e sento le ossa che, se
premessi, si spezzerebbero, come ali di pollo. In questo mondo nessuno
cucina più le ali di pollo. Mi mancano, come le cosce
bianche il primo giorno d'estate e le zanzare che erano solo un
fastidio.
«Tranquillo, non ti vedranno, fa parte
del piano.»
Annuisce con fierezza e striscia tra gli arbusti
fino allo spiazzo.
Guardo la carcassa di Bum, trivellato da colpi
grossi come sorci. Solo uno sguardo prima di salire sul tir. Angus
pigia il pedale e un paio di soldati finiscono sotto le sue ruote.
Bum voleva solo il mio amore. Io spero solo non
abbia sofferto.
Penso che se non fossi disidratato, piangerei.
Invece sento gli occhi bruciare tremendamente.
In un altro mondo, l'avrei amato. Non lo
saprò mai.
C'è la guerra, e in guerra la prima
vittima è la verità.
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