Hey there Doctor.

di VicGranger
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 'Hello.' ***
Capitolo 2: *** You're my best friend. ***
Capitolo 3: *** A new chat. ***



Capitolo 1
*** 'Hello.' ***


Hello.


Correva ogni giorno. Correva per i corridoi, per le stanze e per gli ascensori. Talvolta reggendo caffé, altre volte con montagne di fogli in bilico tra le braccia, altre volte ancora con pesanti borse sulle spalle. 
-Guarda il lato positivo, Mini! Lavorerai e farai palestra nello stesso tempo!- 
Sbuffò ripesando alle parole di Emily, la sua migliore amica. Chiamò frenetica l'ascensore, picchiettando con la punta del piede contro il pavimento perfettamente lucido. Quel giorno portava con sé un vassoio nero con delle tazze di the.
-David Tennant ama il the.- le aveva detto Winston, il suo capo, prima di congedarla con un veloce gesto della mano.
-Chi è David Tennat?- aveva chiesto la ragazza.
-Il nuovo Dottore! Chi sennò?- la voce di Liv, la sua compagna di lavoro aveva preceduto la risposta di Winston.
-Oh.- fu tutto quello che disse Mini.
Ed ora eccola lì, ad aspettare un ascensore troppo lento con delle tazze di the troppo calde sopra un vassoio troppo grande. Si voltò attorno e pensò di non aver mai visto la BBC così sottosopra. Le persone correvano frenetiche, i telefoni squillavano ad intervalli sempre più irregolari e dovunque si sentivano frasi come Sì, siamo pronti a girare! o Ma certo! Il signor Tennant sarà qui a momenti!
Tutto quel pandemonio era scatenato da un solo uomo. 
Dal Dottore, vorrai dire, la corresse la sua vena di fan. Sorrise tra sé e sé. Doveva ammetterlo: anche lei non vedeva l'ora di incontrare il nuovo Dottore. Era entrata a far parte di quel mondo dopo la dipartita di Christopher Eccleston, ma aveva sempre amato quella serie. Doctor Who era stato ed era tuttora una parte importante della sua vita, anche se spesso le risultava difficile anche solo dire a se stessa Io lavoro dietro le quinte del mio telefilm preferito
Non che le sue mansioni in quei mesi avessero subìto dei cambiamenti. Aveva iniziato con l'essere 'la ragazza dal nome romano che porta i caffé', come l'aveva definita Stacy, la spocchiosa del suo ufficio, e tale era rimasta. Ma a lei non dispiaceva affatto quel lavoro. Che cosa poteva chiedere di più dalla vita?
Il telefono nella tasca dei jeans cominciò a strillare, riportandola alla realtà per ricordandole che, in effetti, c'era qualcosa che poteva chiedere: che l'ascensore si muovesse.
-Winston?- 
-Mini, dove diavolo sei? Tra due minuti si inizia! Qui sono tutti in agitazione e io..-
-Winston, rilassati!- esclamò Mini infilando il telefono tra l'orecchio e la spalla -Sono da te tra un lampo!-
-Ci conto, eh!- 
Chiuse la chiamata e rimise il cellulare nella tasca posteriore dei jeans e, senza guardare, si infilò nell'ascensore finalmente arrivato.
-Ciao.-
Mini non si era accorta che ci fosse qualcuno insieme a lei. Alzò lo sguardo dalle tazze in equilibrio ancora precario sul vassoio e guardò l'uomo di fronte a lei. Era alto e magro, il bel viso tempestato di lentiggini. E i suoi occhi, così grandi, la stavano guardando di rimando.
-Ciao.- rispose la ragazza.
-
Posso chiederti un favore?- le chiese l'uomo.
Mini annuì, selezionando il piano con la mano libera.

-Non prendermi in giro, ok? Ma, ecco.. mi sono perso. Qui è tutto nuovo per me, e non sono ancora bravo ad orientarmi e così mi chiedevo se potessi farmi da guida.- 
Mini sorrise allo sconosciuto ed annuì.
-Ma certo. Sarò il suo Cicerone!-
-Fantastico!- esclamò l'uomo -Ma dammi pure del tu, ti prego!-
Aveva un sottile accento scozzese e un bel sorriso.
-Prima però devo portare queste tazze ad una riunione, se non le dispiace.- precisò Mini.
-Oh, ma certo. Nessun problema.- rispose l'uomo.
Cominciò a dondolare il corpo da un piede all'altro, canticchiando una vecchia canzone.
-Io sono David, comunque.- si presentò poco dopo.
-Mini.- rispose la ragazza stringendogli la mano.
-Diminutivo di Minerva, suppongo.- affermò David.
-Esatto.- rispose lei sorridendogli.
L'ascensore arrivò a destinazione, aprendosi su un grande atrio lucente. 
-Torno subito.- disse Mini voltandosi verso di lui -Se vuoi aspettarmi qui.-
-Oh, mi farebbe piacere venire a dare un'occhiata con te.- rispose David sorridendole divertito.
-Questa area non è aperta al pubblico e se scoprono che sei qui, passerei dei seri guai.- 
Lo fermò poggiando una mano sul suo petto, e gli lanciò un'occhiata eloquente.
-Sarò silenzioso, lo prometto.- gli sussurrò David facendole l'occhiolino.
Mini alzò un sopracciglio ed alzò un angolo delle labbra.
-Oh, e va bene!- esclamò cominciando a correre lungo il corridoio.
David la seguì fino a quando non si ritrovarono davanti all'ufficio di Winston. Mini bussò alla porta e si voltò nuovamente verso di lui.
-Entra pure, Mini!- sentì dire dal suo capo.
La ragazza si portò un dito alle labbra e lanciò a David uno sguardo complice. Lui, per tutta risposta, sorrise divertito. 
-Chiedo scusa per il ritardo, signori.- disse Mini non appena entrò.
I produttori e gli sceneggiatori seduti al tavolo al centro della stanza le rivolsero delle risposte gentili, in particolare Russell T. Davies che si divertì nello stilare un accurato e divertente anedotto sulla lentezza degli ascensori. 
-E' già arrivato?- chiese Mini in un sussurro, rivolgendosi a Winston.
Lui, per tutta risposta, alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.
-Forse si è perso.- disse prima di voltarsi verso gli altri presenti.
Mini si ricordò di David, ancora fuori dalla porta. O almeno, sperava che fosse ancora lì.
-Ehm, Winston, io dovrei.. uscire perchè.. ehm, ho dimenticato che..- 
Ma il suo balbettante tenantivo di congedarsi venne interrotto dallo squillo del telefono sulla scrivania di Winston.
-Soltanto un attimo, Mini.- le disse prima di rispondere.
-Sì? Oh, davvero? Grazie, Stacy! Grazie davvero. Sì, certo! Fallo entrare!- 
Dopo aver riagganciato, Winston rivolse un ampio sorriso ai presenti.
-Il Dottore è qui!- esclamò con tono più rilassato.
-Winston, io devo..- ripeté Mini avvicinandosi. 
-Oh, giusto! Vai pure, non preoccuparti.- le disse il capo.
-Non puoi perderti il nuovo Dottore, Minerva!- la ammonì Davies divertito.
-Avrò tutto il tempo per vederlo di nuovo, non si preoccupi.- le rispose Mini aprendo la porta. 
Davies le rispose con un sorriso. Lo stesso che rivolse all'uomo dall'altra parte dell'uscio. 
-Che cosa fai ancora qui?- esclamò la ragazza vedendo David.
-Spero davvero che potremo rivederci in futuro!- le rispose lui con un sorriso divertito -Hello! I'm the Doctor.-




 

Buonasera a tutti! 
Ok, voglio essere sincera con tutti. Questa è la prima FF che pubblico su un personaggio reale, per questo sono molto agitata! Come primo capitolo non è granché, lo so, ma non volevo che l'inizio si caricasse di troppe informazioni! Nei prossimi capitoli prometto di essere più dettagliata. ;)
Ad ogni modo, che ne pensate? Spero di averi incuriosito abbastanza da indurvi a leggere il seguito! In ogni caso, fatemelo sapere tramite una recensione.
Ciao a tutti quanti!
VicGranger

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Capitolo 2
*** You're my best friend. ***


You're my best friend.



Mini era appena uscita dall'ufficio quando il suo cellulare cominciò a squillare. Fu costretta a fermarsi nel bel mezzo del corriodio per appoggiare la cartellina con i fascicoli per terra e rovistare nella borsa. 
-Pronto?- rispose con il fiato corto.
-Miniii!- 
Riconobbe la voce al di là della cornetta e sorrise involontariamente.
-Ma ciao, orecchie da elfo!- disse raccogliendo la borsa.
-Sei ancora al lavoro o sei libera?- le chiese l'amico.
-Sto uscendo proprio ora. Non vedo l'ora di andare a casa e..-
Non fece neppure in tempo a terminare la frase che venne interrotta.
-Come hai detto? Casa? Non se ne parla! Ti aspetto al pub con una birra gelata. Mi devi raccontare parecchie cose!-
Mini rise tra sé e chiamò l'ascensore. 
-Per esempio?-
-Cose. Semplici cose.- replicò l'amico.
-Le cose sono soltanto cose, Matt.- lo apostrofò la ragazza.
-Smettila di fare la filosofa e raggiungimi. Ti aspetto.- 
-Arrivo.- rispose Mini.
-Sei già arrivata?- scherzò Matt. 
La ragazza rise prima di chiudere la telefonata, e si infilò le cuffiette nelle orecchie. Conosceva molti rimedi per rilassarsi e staccare dalla realtà, ma il migliore restava quello di ascoltare i Beatles.
Socchiuse gli occhi e si lasciò trasportare dalle note di George Harrison fino a quando si sentì picchiettare sulla spalla. D'istinto, alzò gli occhi al cielo. Odiava essere interrotta mentre stava ascoltando la musica. Figurarsi quando si trattava dei Fab Four. 
-Sì?- disse voltandosi.
-Questa è tua, per caso?- 
David era di fronte a lei e stava facendo ondeggiare la sua valigetta. Mini sgranò gli occhi ed annuì.
-Sì! Grazie!- esclamò prendendola.
-L'ho vista appoggiata al muro e ho pensato fosse tua.- specificò David infilandosi le mani in tasca.
-Che gentile.- commentò sincera lei.
Soltanto in quel momento si accorse di avere ancora le cuffiette, per cui si affrettò a toglierle per stropicciarle nella tasca dei jeans.
-Che cosa stavi ascoltando?- le chiese David quando l'ascensore arrivò.
-I Beatles. Vieni anche tu?- ed indicò l'ascensore.
-Oh, sì. Certo.-
Sembrava sempre con la testa fra le nuvole. E il modo in cui sorrideva faceva venir voglia a Mini di fare altrettanto.
-Amo i Beatles.- le disse quando le porte si chiusero.
-Anch'io!- 
Mini si voltò verso di lui e gli sorrise.
-Hai lavorato fino a tardi.- commentò David.
-Non è un problema. Non ho nessuno ad aspettarmi a casa. Voglio dire, c'è Matt che mi aspetta ma lui è il mio migliore amico.- 
David annuì ed alzò un angolo delle labbra.
-Che c'è?- chiese la ragazza.
-Assolutamente nulla.- replicò lui sorridendole.
-Come vuoi, Dottore.-
David scoppiò a ridere, portando indietro la testa.
-E' stato strano, oggi.- commentò quasi tra sé e sé.
-Che cosa intendi?- chiese Mini.
Le porte dell'ascensore si aprirono. Uscirono nella hall, percorrendola fianco a fianco.
-Il modo in cui ci siamo incontrati.- rispose David.
-Beh, strano è bello.- commentò Mini alzando un sopracciglio.
David la guardò negli occhi e le sorrise. Mini non poté fare a meno di rispondere a quel sorriso così bello e sincero.
-Cominceremo le riprese questa settimana, sai?- 
Mini evitò di dirgli che già lo sapeva, dato che Winston l'aveva sovraccaricata di impegni e pratiche non appena la riunione era finita. Evitò di dirgli tutto ciò perché vedere l'espressione di David era qualcosa di magnifico. Sembrava di vedere un bambino prima di una gita fuori città. 
-Sono veramente fuori di me!- commentò lui per l'appunto -Da piccolo ho sempre sognato di diventare il Dottore. Ed ora lo sono!- 
Aprì le porte di vetro, facendola passare per prima. 
-Grazie.- rispose Mini.
-Senti, Mini..- 
Il suo tono si era fatto improvvisamente serio. La ragazza si voltò nella sua direzione, rimanendo in silenzio.
-Sì?-
-Ti andrebbe di bere qualcosa, un giorno di questi?- 
La ragazza abbozzò un sorrisetto e rifletté. Un caffé con David Tennant. Pensò alle future fan che avrebbe avuto quell'uomo di fronte a lei e si disse che avrebbero sicuramente pagato oro pur di trovarsi al suo posto. 
-Magari. See ya.- gli rispose prima di salutarlo con la mano. 
David sorrise divertito.
-Guarda che il Dottore non dimentica mai una promessa!- le gridò.
Mini si voltò sorridente.
-Buonanotte, Ten!- 

*

Spinse le pesanti porte di vetro rosso e blu del pub. Cercò Matt tra la folla di giovani, alcuni già brilli ed altri già pronti a seguire le orme dei primi. Lo individuò seduto ad un tavolino, mentre una giovane ragazza gli parlava, attorcigliandosi i capelli con le dita. Mini sorrise tra sé e sé quando incrociò il suo sguardo. Riconobbe al volo quell'occhiata. Era una richiesta di soccorso, che lei accolse al volo e ben volentieri. Si tolse il giubbotto in pelle, si frizionò i capelli biondi e si diresse a passo sicuro verso l'amico. 
-Ciao, amore.- gli disse fingendo una voce languida. 
La ragazza al suo fianco le scoccò un'occhiataccia, alla quale Mini rispose alzando un sopracciglio.
-Ciao, ciao.- le disse facendo sventolare la mano.
La ragazza se ne andò sbuffando e sbattendo i piedi. Matt scoppiò a ridere e la invitò a sedersi accanto a lui.
-Ciao, amore mio.- le disse facendola ridere.
-Ti sono mancata, luce dei miei occhi?- replicò Mini stando al gioco.
-Mi sono mancate le tue lentiggini, Sole della mia vita!-
-Questa è veramente pessima!- replicò la ragazza scoppiando a ridere.
Anche Matt rise di gusto, appoggiandosi allo schienale della sedia. Mini appoggiò il braccio al legno caldo del tavolo e lo guardò.
-Che hai?- le chiese l'amico.
-Mi piace quando ridi così. Sei così diverso.- rispose.
Matt si avvicinò al suo viso, e le rivolse uno sguardo malizioso.
-Più sexy, forse?-
-Forse.- gli rispose Mini sostenendo i suoi occhi verdi.
-So che hai un debole per me, Minerva Stonem.- 
-Come l'hai scoperto?- replicò la ragazza fingendosi stupita.
-Io lo so.- rispose Matt a chiare lettere.
-Quante birre hai bevuto?- gli chiese Mini sorridendo.
-Soltanto tre.- replicò l'amico con un veloce gesto della mano. 
Tornò a stendersi contro lo schienale della sedia, incrociando le braccia. Ma non smise di guardarla. 
-Com'è il nuovo Dottore?- le chiese con curiosità.
Mini abbassò involontariamente lo sguardo e sorrise tra sé e sé.
-Oh, beh.. E' ok.- balbettò.
-Non posso crederci!- esclamò Matt.
-Cosa?- replicò Mini rubando un sorso dalla sua birra.
-Ti piace!- 
Matt si divertì molto a sussurrarle quelle due parole. Mini quasi soffocò, e cominciò a tossire rumorosamente. 
-Ma che cosa miseriaccia stai dicendo?- 
Per tutta risposta, lui le puntò un dito contro.
-Ti piace il Decimo Dottore!- disse a gran voce.
-A me piacciono tutti i Dottori.- replicò Mini.
-Oh, non cambiare discorso! Ormai ti conosco bene, Mini.- la ammonì Matt.
-Vado a prendere una birra.- disse la ragazza alzandosi.
-Non puoi scapparmi.- la canzonò l'amico sorridendole divertito.
-E chi lo dice?- replicò Mini con una smorfia.
Si appoggiò al bancone di legno ed ordinò una birra fredda. Scambiò qualche parola con la barista, una giovane ragazza dai lunghi capelli rossi.
-Ecco qui una birra per la nostra cliente preferita!- le disse facendo scivolare il bicchiere di fronte a lei.
-Grazie, Emily.- rispose Mini dandole una banconota da cinque sterline.
-Lascia stare. Faccio io.-
Matt si era improvvisamente materializzato al suo fianco, e aveva tolto dalle dita di Emily i soldi.
-Non la smetterà mai, eh?- disse la ragazza facendole l'occhiolino.
-Puoi scommetterci.- rispose Mini infilandosi il giubbotto in pelle.
-Non fartelo scappare.- le sussurrò Emily prima che uscisse. 
Mini la guardò e rispose con un semplice 'Ciao' prima di uscire nella fresca notte londinese. Guardò Matt al suo fianco. Il suo migliore amico Matt. Il ragazzo alto, dai bizzarri capelli castani. Il ragazzo che sognava di diventare calciatore, ma che aveva scoperto che spesso la vita riserva delle brutte sorprese. Il ragazzo che beveva birra gelata davanti al Tamigi. Il ragazzo che le pagava ogni birra, in cambio di informazioni e news sul mondo di Doctor Who. Il suo fantastico amico Matthew Robert Smith.
-Allora, amica..- iniziò lui passando un braccio sulle sue spalle.
-Dimmi, amico.- rispose Mini sedendosi di fronte a lui.
Matt appoggiò le braccia sopra il tavolino, e si protese verso di lei.
-Ti ha già chiesto di uscire?- le chiese.
-Chi?-
-The Doctor!- esclamò lui.
-Ecco.. veramente..-
-Lo sapevo!- sbuffò Matt alzando gli occhi al cielo -Non ti ha ancora notata? Ma come può essere così cieco?-
Mini sorrise divertita e lo zittì, posando un dito sulle sue labbra.
-A dire il vero mi ha chiesto di bere qualcosa insieme a lui.- gli disse.
Matt alzò un sopracciglio e socchiuse gli occhi. 
-E tu?- chiese rubandole un sorso di birra a tradimento.
-Gli ho detto che ci avrei pensato.- rispose Mini portando le gambe contro il petto.
Matt le diede il cinque e urlò entusiasta.
-Questa è la mia ragazza!- 
Mini scoppiò a ridere. Ripensò alle loro chiacchierate quando erano più giovani. Alle loro corse fuori da scuola, verso il loro solito pub. A come John, il barista, passava loro di nascosto le birre anche se non avevano ancora l'età per bere alcolici.
Cosa vuoi che ci faccia una birra? era solito dirle Matt.
E poi brindavano alla loro. Brindavano alla loro amicizia, ai loro sogni e alle loro speranze.
Un giorno me ne andrò, Mini. le diceva sempre l'amico. Realizzerò tutto quello che voglio.
Lei aveva sempre sperato che diventasse quello che era in quel momento, davanti a lei. Un brillante ed intelligente ragazzo. Matt non era soltanto un bel viso, era molto più di quello che aveva mostrato durante i suoi anni scolastici. 
-Ti ricordi quando ci siamo conosciuti?- le disse di punto in bianco sorridendo.
-Mi ricordo di com'eri spaventato.- rispose Mini.
-Non capita tutti i giorni di ricevere una sberla del genere da una ragazza di trenta chili.-
Scoppiarono a ridere divertiti, rubandosi sorsi di birra e sguardi complici. 
-Sei sempre stata l'unica ragazza con cui non abbia mai voluto divertirmi.- le confessò mentre camminavano.
-Stai forse dicendo che sono noiosa?- lo rimbeccò Mini voltandosi.
-Hai capito perfettamente che cosa voglio dire.- disse Matt fermandosi di fronte a lei.
Mini lo guardò negli occhi ed annuì. Certo che aveva capito. Eccome se aveva capito.
-Sei la mia amica, Mini. La mia migliore amica.-
-E tu il mio.- 
-Vieni, dobbiamo pensare a come conquisterai Mr. Tennant.-
Mini sorrise e riprese a camminare verso casa insieme a lui. Quella notte dormirono insieme. Matt non aveva voglia di tornare a casa, e lei non voleva lasciarlo andare. Le piaceva addormentarsi tra le sue braccia, mentre lui le accarezzava i capelli. 
-La gente non potrebbe mai capire il nostro rapporto.- sussurrò il ragazzo nella semioscurità.
Mini si voltò verso di lui e gli sorrise.
-Chi se n'importa della gente.- replicò stringendosi ancora di più a lui -Ci vogliamo bene. Questo è quello che conta.- 
Per tutta risposta, Matt le lasciò un bacio sulla fronte e le augurò la buonanotte. Si addormentarono poco dopo. Lui ancora con le dita tra i suoi capelli, e lei con le mani sopra il suo petto. 




 

Buon pomeriggio a tutti! Come state? Che ve ne pare di questo capitolo? David fa soltanto una piccola comparsa ma ci tenevo a dare un po' di spazio anche a Matt. Che ne dite? Vi piace la sua amicizia con Mini? Per eventuali consigli o critiche, recensite pure, mi raccomando. ;)
Buona domenica a tutti voi e un bacione!
Vic 

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Capitolo 3
*** A new chat. ***


A new chat. 


Il mattino seguente la sveglia risuonò nelle orecchie dei due ragazzi. Mini si stropicciò gli occhi prima di spegnerla; mentre Matt affondò il viso nel cuscino, mormorando qualcosa di incomprensibile.
-Si vede proprio che non sei abituato a svegliarti presto!- lo apostrofò Mini distendendo le braccia.
-Altri cinque minuti, dai.- la implorò Matt riemergendo dal cuscino. 
Batté la mano sul materasso, incitandola a tornare accanto a lui. La ragazza alzò gli occhi al cielo e si passò una mano tra i capelli spettinati.
-Non posso. E lo sai.- rispose.
-Rompiscatole.-
-Bradipo.- 
Matt rise divertito, ma rimase comunque sotto le coperte per un'altra manciata di minuti. Mini, invece, si vide costretta ad alzarsi.
-Preparo la colazione. Tu che cosa vuoi?- 
-Perché non usciamo?- propose lui alzandosi, finalmente. 
Mini nascose uno sbadiglio con la mano, ed annuì. Matt le sorrise di rimando e la incitò a prepararsi. 
-Conosco un posto niente male, sai? Di solito ci andavo con i ragazzi prima degli allenamenti.- disse prendendo il maglione che aveva abbandonato sulla poltrona la notte prima. 
-Dammi cinque minuti e usciamo.- promise la ragazza prima di chiudere la porta del bagno. 
Matt si vestì. Si infilò i jeans e gli stivaletti di pelle nera, per poi darsi una sistemata ai capelli. 
Si fermò a guardare l'arsenale di libri dell'amica, ognuno riposto a casaccio sopra le mensole. Mini aveva sempre avuto una passione per la lettura. Ricordava ancora, infatti, quando gli aveva raccontato che da piccola era solita rifugiarsi sui gradini delle scale, per leggere montagne di libri. La madre Josette spesso la incitava ad uscire per giocare con gli altri bambini ma lei, testarda com'era, declinava sempre scuotendo il capo.
-Non c'è verso che stiano in ordine, vero?- commentò Mini uscendo dal bagno. 
Matt si voltò verso di lei e fece una smorfia. 
-I miei capelli o i tuoi libri?-
-Vai pure.- disse la ragazza indicando con la testa il bagno -Lo spazzolino è al solito posto.-
Il ragazzo le passò accanto e le diede un buffetto sulla guancia. Mini sorrise e andò verso l'armadio. Il suo outfit lavorativo oramai comprendeva soltanto comodi jeans e camicette vintage, ma quel giorno aveva voglia di una ventata di novità. Ragion per cui, riesumò dalle profonde cavità del suo armadio Ikea un vestito regalatole dalla madre anni prima. 
Osservò un po' scettica la sua figura riflessa nello specchio, aggiustando le lunghe maniche e lisciandosi i fianchi. 
-Mi sei sempre piaciuta in blu.- le disse Matt mettendosi dietro di lei.
Mini gli sorrise, per poi raccogliere i capelli in una morbida treccia laterale. Si infilò un paio di Doctor Martens basse. Una veloce passata di mascara e blush più tardi ed era pronta. 
-Andiamo?- disse afferrando la borsa e la cartellina. 
-Andiamo!- la seguì Matt con enfasi. 

Il locale era davvero carino. Mini fu contenta di constatare che servissero i suoi muffin preferiti, e Matt non smise un solo istante di prenderla in giro.
-Come possono piacerti? Voglio dire.. Jogurt e mirtilli?- 
La ragazza alzò gli occhi al cielo.
-Si chiamano gusti, Smith.-
-Non credo proprio, Stonem.- la apostrofò l'amico bevendo il suo bicchiere di cappuccino.
-Oggi che cosa farai?- gli chiese la ragazza.
-Mh, credo che andrò a cercare lavoro. Tanto per cambiare.- rispose Matt.
Mini diede un ultimo morso al suo muffin, mentre lui finì di scavare il fondo del bicchiere, alla ricerca di un'ultima traccia di zucchero.
-Matt, se dovessi avere bisogno di soldi..-
-Non pensarci nemmeno.- la interruppe l'amico, alzando la mano.
-Ma non sai neanche che cosa volevo dirti!- esclamò Mini.
-Lo so perfettamente, invece. Mini, apprezzo quello che fai per me ma non voglio essere di peso a nessuno.-
La ragazza sospirò, e si alzò all'istante. 
-Ehi! Dove stai andando?- esclamò Matt. 
Mini era già alla cassa e stava pagando la colazione per entrambi. 
-Grazie, arrivederci.- disse alla ragazza al di là del bancone.
-Mini! Dove vai?- 
Matt continuava a camminare dietro di lei, ma la ragazza sembrava non volerlo ascoltare. 
Soltanto quando ebbero raggiunto l'uscita, si decise a rispondergli.
-Sai qual'è il tuo problema, Matt? Tu ti preoccupi troppo degli altri e mai di te stesso. Sai che per me non sarebbe un peso aiutarti fino a quando non riuscirai a trovare un lavoro, ma tu no! Tu sei irremovibile, testardo e anche un po' stronzo, diciamocelo.- esclamò Mini.
Matt strabuzzò gli occhi e si fermò all'improvviso.
-Sì, l'ho detto! Ok? E, sì, lo so che ci eravamo promessi di non insultarci più dopo l'ultima volta, ma non m'importa! Io voglio aiutarti, starti vicina in ogni modo ma tu rifiuti ogni mia richiesta. Perchè lo fai? Dimmelo, ti prego..- 
Il ragazzo tentò di risponderle, ma qualcosa glielo impedì. Lei era Mini, la sua migliore amica. La sua migliore amica, la ragazza che più ammirava al mondo. La ragazza con cui, in quel momento, non riusciva a parlare.
-Bella risposta, davvero.- commentò amaramente lei -Ora devo andare.- 
-Mini, aspetta! Io..-
-No! Non voglio sentire più nulla. Ciao, Matt.- 
E con un veloce gesto della mano, si allontanò. La vide camminare a passo di marcia verso il lato opposto della strada, infilarsi le cuffiette nelle orecchie, per poi sparire nel traffico londinese. 

*

Mini spinse le porte di vetro ed entrò nella hall della BBC. L'edificio era già in subbuglio, nonostante fossero soltanto le otto e mezzo del mattino. Attraversò un gruppo di stagisti con il naso all'insù, e chiamò l'ascensore. Rifiutò la chiamata di Matt, spegnendo definitivamente il telefono.
Sospirò, e lo ripose nel fondo della borsa, dove atterrò con un tonfo sordo. Salutò distrattamente alcuni colleghi di lavoro, che si alterarono tra piani e scartoffie. 
-Ciao, Minerva.- la salutò Stacy -Bel vestito.-
Mini si sedette alla sua scrivania, rispondendo con un cenno del capo. Accese il pc, controllando le e-mail. Winston arrivò una manciata di minuti più tardi, sbuffando perchè aveva il telefono spento.
-Ho le tue pratiche.- rispose semplicemente la ragazza, porgendogli la valigetta.
L'uomo la guardò meravigliato, per poi annuire. Se ne andò con un sorriso soddisfatto. Mini riprese a controllare la posta elettronica, e non si curò dei discorsi senza senso della sua collega d'ufficio.
-Vuoi un caffé?- le chiese soltanto.
-Oh, sì! Grazie! Senza zucchero e latte, grazie.- rispose Stacy con un sorriso falso.
Mini annuì, per poi dirigersi verso la caffetteria. Salutò alcuni sceneggiatori, tra i quali sbucava un sorridente Davies.
-Ciao, Minerva!- la salutò questi facendole spazio accanto alla macchinetta del caffé. 
Mini rispose al saluto, e si affrettò a preparare i due bicchieri. 
-Quando inizieranno le riprese?- chiese mentre aspettava che i due caffé fossero pronti.
-Tra meno di un mese. Verrai a dare un'occhiata, vero?- le disse Davies facendole l'occhiolino. 
-Puoi contarci!- esclamò Mini sorridendogli. 
Lo sceneggiatore se ne andò poco dopo, dandole un buffetto sulla guancia. Le era sempre stata simpatica, quella ragazza. E la stima era reciproca.
Mini restò sola a zuccherare il proprio caffé, girando e rigirando più volte con il cucchiaio di plastica. Nella sua mente, continuava a ripensare alle parole che aveva rivolto a Matt nemmeno un'ora prima. Odiava litigare con lui. Lo odiava perché lui era la persona più importante della sua vita, e ogni volta che accadeva un'incomprensione, temeva di perderlo. Mini non voleva che se ne andasse anche lui. 
-Buongiorno!- esclamò una voce dal forte accento scozzese. 
A Mini sembrò di tornare bambina, quando giocava nel giardino della casa dei nonni. Ricordava ancora il suo fantastico nonno Robert, rincorrerla e gridarle 'Come back, Erva!' con la sua erre così forte. Proprio come quella di David Tennant, in quel momento di fronte a lei. 
-Ciao.- disse la ragazza.
-Va tutto bene?- le chiese avvicinandosi.
-Sì, forse..-
-Forse?- 
David alzò lo sguardo su di lei, incrociando le braccia. Si appoggiò al piano cottura, ed alzò un sopracciglio.
-Potrebbe andare meglio. Tu come stai?- 
Come suo solito, tentò di spostare l'attenzione su un altro argomento. 
-L'ho chiesto prima io.- puntualizzò David con un sorrisetto divertito.
Mini sorrise, abbassando lo sguardo. 
-Non ti scappa niente, eh?- affermò.
-Mh, no. Direi proprio di no.- rispose David bevendo il suo caffé. 
Mini lo guardò negli occhi e alzò le sopracciglia.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- chiese lui. 
-Stavo pensando a quanto ti ho detestato in Harry Potter.- 
David scoppiò a ridere di fronte a quella sua improvvisa uscita, e portò indietro la testa. Si passò una mano dietro il collo, facendo una smorfia.
-I Mangiamorte non sempre sono simpatici.- replicò avvicinandosi al suo viso.
-Speriamo lo sia il tuo Dottore.- lo apostrofò lei sorseggiando il suo bicchiere.
David si guardò intorno.
-In via del tutto confidenziale..- sussurrò -Sarà impossibile non amare il decimo Dottore.-
-Oh, davvero?- replicò Mini sostenendo il suo sguardo. 
-Davvero.-
La ragazza si bagnò le labbra. Moriva dalla voglia di rimanere nella caffeteria tutto il giorno, ma aveva anche delle responsabilità. Sapeva che il lavoro l'avrebbe distratta dal pensiero di Matt.
-Ora devo proprio andare.- disse prendendo il bicchiere destinato a Stacy.
-Oh, anch'io. Davies mi starà sicuramente aspettando.- 
David la seguì oltre la porta di vetro. Quando Mini ritornò in ufficio, Stacy la raggiunse a passo svelto. Le mani appoggiate ai fianchi, e i pesanti tacchi da venti centimentri che picchiettavano impazienti. 
-Ce ne hai messo di tempo.- le disse con tono altezzoso.
-Oh, chiedo scusa! E' stata colpa mia, forse l'ho trattenuta un po' troppo.- esclamò David.
La ragazza strabuzzò gli occhi, balbettando qualche frase sconnessa, lisciandosi i lunghi capelli neri. Mini la guardò divertita, gustando quel momento.
-Abbiamo parlato di molte cose, non è vero, Mini?- David tornò a rivolgersi a lei, rivolgendole un bellissimo sorriso.
-Oh, sì. Di moltissime cose.- rispose Mini finendo il suo caffé.
-Ora devo andare, Davies mi starà già maledicendo. Ed è soltanto il mio primo giorno!- 
Lanciò il suo bicchiere di caffé nel cestino accanto, e poi salutò Stacy con un veloce gesto della mano.
-Alla prossima, Mini.- 
La ragazza rispose facendogli l'occhiolino, per poi tornare alla scrivania. Stacy continuò a lanciarle occhiate oblique cariche di invidia. Moriva dalla voglia di chiederle come facesse a conoscere David Tennant, ma l'orgoglio glielo impediva. 
Mini, dal canto suo, tornò a concentrarsi sulle pratiche che doveva sbrigare per Winston, alle e-mail da scrivere ai vari finanziatori e ai messaggi dei vari colleghi che l'avevano vista zittire Stacy. Riaccese il cellulare soltanto durante la pausa pranzo, e vi trovò diversi sms. 

Biondina! Stasera ti andrebbe una birra? 

Emily, la sua migliore amica. Le rispose velocemente, promettendole che l'avrebbe chiamata quando sarebbe uscita dal lavoro.

Mini, rispondimi. 

Sorvolò il messaggio di Matt, cancellando automaticamente. Sapeva che non sarebbe stato altrettanto facile ignorare il pensiero del migliore amico, ma per quelle ore di lavoro che l'aspettavano, sarebbe stato sufficiente. Fece scivolare il proprio vassoio sulla superficie bianca del tavolo ed addentò il primo morso della mela. Ripose il telefono davanti a sé, ed aprì la bottiglietta d'acqua. Stacy e gli altri colleghi sedevano a qualche tavolo lontano, e ridevano insieme. A Mini sembrò di essere improvvisamente tornata al liceo, quando sedeva in un angolo della mensa. Un libro in mano e una Coca-Cola nell'altra. Si rifugiava nelle righe dei suoi volumi, trovando riparo dalle tempeste della vita reale. Molte volte aveva dovuto subire le angherie delle mean girls della scuola, le quali si divertivano a strapparle di mano il libro che stava leggendo, apostrofandola con insulti quali 'Sei una sfigata!' o 'Secchiona che non sei altro!'. Ma a lei non era mai importato molto. Ricordava che Matt le diceva sempre che essere come lei, essere geek, non era un difetto, anzi. 
Vanne fiera, Mini. Quelle finiranno per fare una vita senza senso e piatta. Noi realizzeremo tutti i nostri sogni.
Il pensiero di Matt le strizzò lo stomaco, chiudendolo in una morsa di ferro. Fece scivolare la mela sopra il piatto, ancora intatta per metà. Ed ecco, un altro ricordo. Quel periodo che aveva trascorso senza quasi toccare cibo, quando sopravviveva a bottigliette d'acqua e visite da vari specialisti. E nessuno di loro aveva mai compreso come stesse davvero. Nessuno aveva saputo consigliarle nulla di buono. Soltanto Matt, sempre al suo fianco. Sempre pronto a raccogliere i pezzi consumati di lei. Non aveva mai fatto domande, non l'aveva mai giudicata. 
Ed ora, nel momento in cui lei poteva rendergli il favore, lui aveva rifiutato. 
-E' occupato?- 
Mini si riscosse dal flusso dei propri pensieri. Si voltò verso destra e vide un sorridente David accennare al posto libero accanto a lei. 
-No, no..- 
Lui accettò con un sorriso ancora più carico la sua risposta. 
-Nessuno dovrebbe mangiare da solo.- le disse aprendo la busta delle posate. 
-A me piace.-
No, non é vero.
-Sicura?-
No, affatto.
-Sì.-
Non le chiese perché non avesse finito la mela, e Mini gli fu grata per questo. Detestava quando le persone indagavano sulla sua vita. 
-Com'è andata stamattina?- 
David sorrise di fronte a quella domanda, ed addentò una porzione di pesce prima di risponderle.
-Abbiamo deciso i giorni delle riprese, e abbiamo incontrato gli addetti agli effetti speciali. Mi hanno spiegato le vari funzionalità degli strumenti, ed io non ho capito nulla!-
Mini sorrise divertita.
-Voglio dire, sono davvero strani, quegli aggeggi! Io non sarei mai in grado di usarli!- 
David bevette un sorso di acqua. 
-Questo pomeriggio mi daranno il copione. Dio, se sono emozionato!-
-Chiunque lo sarebbe. Sei il Dottore!-
David sorrise tra sé e sé, addentando un'altra porzione del suo pranzo.
-E' da quando sono bambino che sogno di essere il Dottore. Il mio sogno si è avverato.-
Vi fu una pausa, dentro alla quale David sembrò cercare le parole adatte.
-Ricordo ancora quando al liceo me ne stavo in disparte, ripensando alla puntata vista la sera prima. Continuavo a rimurginarci sopra, ripercorrendo le varie avventure del Dottore. Per me é sempre stato molto più di una serie televisiva. Il Dottore mi ha salvato.-
Mini lo ascoltava interessata, la mano sotto il mento, l'espressione concentrata.
-E non sai quante persone mi prendevano in giro per questo!- continuò David gesticolando -Mi dicevano 'Ma perché continui a sognare cose così? Non riuscirai mai a farcela, mettiti l'anima in pace!'-
-E magari aggiungevano anche 'Sei proprio un outsider!'-
-Oh, non ne hai idea! 'Sei un geek!'-
-Pure a me capitava!- esclamò Mini sgranando gli occhi. 
David divaricò le gambe, voltandosi così completamente verso di lei.
-Ma non é mai stata un'offesa, vero?-
-Oh, no! Anzi!- 
-Io continuavo a pensare 'Ne riparleremo tra qualche anno, ragazzi!'-
Mini scoppiò a ridere. Poteva immaginarselo guardare quei vecchi compagni di scuola, lanciare loro un'occhiata obliqua con i suoi grandi occhi castani. 
-Ho un amico che continuava a dirmi di non ascoltarli. Perchè, beh, anche a me succedevano le stesse cose che succedevano a te. C'erano delle ragazze nel mio liceo che si divertivano a prendermi di mira. Lui continuava a dirmi che io avrei realizzato i miei sogni, che noi due li avremo realizzati mentre loro no.-
David alzò un sopracciglio, sorridendo.
-Il tuo amico mi sta simpatico! Come si chiama?-
-Matt. Matt Smith.- 
-Siete molto legati?-
-Molto. Si nota?- 
-Hai un'espressione diversa quando ne parli.- 
Mini sorrise, abbassando lo sguardo. 
-Stavo pensando all'offerta di andare a bere qualcosa insieme.- disse all'improvviso.
David incrociò il suo sguardo.
-Mi piacerebbe molto.- 
-Davvero?- 
Il volto di David si aprì in un largo sorriso.
-Davvero.-



 

Buon pomeriggio! Scusate se ho pubblicato questo capitolo soltanto oggi, ma purtroppo sono stata molto impegnata ultimamente! So che non é un capitolo ricco di chissà quali colpi di scena, ma il prossimo é già in fase lavorativa e vi prometto che, oltre ad essere decisamente più lungo, sarà più intrigante. ;) Ma non voglio rivelarvi nulla! ('Spoilers!')
Alla prossima e baci a tutti voi!
Vic 

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