I'm sorry..

di LittleDefender
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'm sorry.. ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***



Capitolo 1
*** I'm sorry.. ***


I'M SORRY...

Capitolo 1


Amare così tanto una persona da non riuscire a dirle addio anche nei momenti più dolorosi. Starle accanto, cercare in ogni modo di soddisfarla strappandole così anche solo un semplice sorriso. Questo era quello che facevo ogni giorno da quando l'avevo conosciuto, da quando mi rapì il cuore con un solo sguardo nell'atrio della SM. Ero arrivato li solo con il mio sogno, quello di sfondare, diventare qualcuno , diventare un cantante di successo. Quello era il mio piano, il mio obbiettivo, ma quando i nostri sguardi si incrociarono tutti quei sogni e quelle speranze sembravano del tutto futili, senza importanza ma nonostante ciò continuai a lavorare sodo e quando quel giorno arrivo, pensai per un secondo che il mio cuore si fermasse. Ero riuscito a entrare in un gruppo, ero stato scelto per farne parte, e cosa ancora più bella, quel ragazzo che all'apparenza poteva sembrare solo muscoli e niente cervello era anch'esso un componente.


**

 

Con molta fatica e tanta ma tanta perseveranza diventai il suo migliore amico. So che poteva sembrare strano essere suo amico con i sentimenti che provavo per lui, ma solo sapere che in fin dei conti io per Jonghyun ero qualcuno di importante e di cui si poteva fidare mi faceva sentire speciale. Ovviamente proprio a causa di questi sentimenti non riuscivo mai a dirgli di no, in nessuna occasione. Questo poteva portare a cose positive come stare accoccolai sul divano a guardare film di vario genere ridendo e scherzando o a fare un giro per negozi insieme, ma poteva anche portare cose negative come lavare i suoi vestiti, fargli commissioni o riportarlo a casa dopo l'ennesima sbronza in un locale, dopo essersela spassata con una ragazza, che il suo radar da ubriaco reputava carina ma che per me, persona sobria, sembrava solamente la solita sgualdrina da quattro soldi. Ed era proprio in quei momenti che il mio cervello mi mandava segnali d'allarme avvisandomi che potevo uscirne solo ferito da tutta questa storia. Ma facevo finta di niente, andavo avanti senza ascoltare quella vocina perché io amavo Jonghyun.

 

**

 

Era una sera come tante. Jongie aveva trascinato tutto il gruppo in un locale aperto da poco ma già con una buona reputazione. Entrati dentro l'edificio venni inondato dalla musica. Sembrava di essere in un altra dimensione, una dimensione inesistente, forse era proprio per questa atmosfera che il locale era chiamato Neverland. Jonghyun si lanciò subito al bancone del bar recuperando così da bere per tutto il tavolo. La serata continuò allegra, si ballava si scherzava e si beveva. Ero in pista quando venni afferrato per un polso e portato via, in un angolo buio del locale. Jongie mi stava guardando intensamente negli occhi, con uno sguardo scherzoso misto al peccaminoso, si avvicinava sempre di più al mio viso non interrompendo mai il contatto visivo. Cercai di scostarmi ma fini con l'essere intrappolato tra lui e la parete fredda.

“Jong cosa stai facendo? Ti prego spostati, non è divertente”

Ero convinto che se entro dieci secondi il suo corpo non fosse stato lontano da me sarei potuto entrare in una delle mie tante crisi isteriche.

“Non lo vedi cosa sto facendo? Mi pare ovvio tesoro, voglio provare nuove esperienze. Voglio sentire cosa si prova a stare con uno del mio stesso sesso per una sera, e non andare con le solite ragazze. Che ne dici vuoi provare?”

In quel momento sbiancai. Quello doveva essere uno scherzo non è vero?

“ Jonghyun smettila di scherzare, non è divertente.”

Cercai di spingerlo via ma lui mi blocco i polsi sopra alla testa.

“Lo so che lo vuoi,so che ti piaccio, ormai lo so da tempo, quindi ammettilo. Poi che ti costa, al massimo se non sentiremo niente faremo finta che nulla sia mai successo. Ti prego fammi provare, in fondo siamo migliori amici, non è vero Bummie?”

Non mi lascio neanche il tempo di rispondere, di cercare di spiegare i sentimenti che provavo per lui che si avvento sulle mie labbra, strappandomi così un bacio. In quel momento ero eccitato e non credevo a ciò che stava succedendo. Quello che speravo da anni, stava accadendo proprio in quel locale. Le sue labbra si muovevano esperte sulle mie mandandomi scosse di piacere su tutto il corpo. Ero in estasi. Iniziai a ricambiare il bacio e in poco tempo le nostre lingue iniziarono a giocare insieme, Tutto era perfetto. Continuammo per un po, poi lui si fermò. Mi guardo per un istante poi si fece più distante.

“Niente”

Cosa? Cosa era quel niente che era uscito dalla sua bocca? Cosa significava quel NIENTE?

“Sc..scusami?” balbettai.

“Non ho sentito niente, ma non essere triste Bummie vedrai che troverai un altro omaccione pronto a soddisfarti, quindi niente rancore okay? Ancora amici?”

Iniziai a tremare, iniziai a sentire male all'altezza del cuore. Quello che aveva appena detto non poteva essere vero, giusto? Questo era solo un incubo.

“ Ehi Kibum te la sei presa? Ci sono tanti ragazzi pronti a stare con te. Ora non prendertela solo perché ho voluto provare a fare questo con te? Rilassati okay? Vuoi qualcosa da bere?”

Stavo singhiozzando ma a causa dalle rabbia neanche una lacrima riusciva ad uscire. Volevo solo sparire e non rivederlo mai più. Ma non potevo farlo in fondo dovevo restare almeno per il resto della band.

“Sta zitto”

“Cosa Bummie?”

“NON CHIAMARMI COSI! SEI SOLO UNO STRONZO!”

E detto quello lo scansai uscendo dal locale senza voltarmi.

 

**

 

Erano passate due settimane da quel giorno, ormai ero diventato una specie di eremita. Uscivo dalla camera esclusivamente per le questioni che riguardavano la band, e in quei momenti tiravo fuori tutta la mia abilità di attore solo per cercare di non far notare alle mie fan l'enorme voragine che c'era al altezza del mio cuore. A causa di questo mio comportamento strano Onew, da buon leader quale è, aveva iniziato a tenermi sotto controllo cercando di capire quale era il mio problema, continuava a fare domande e a intromettersi in tutto quello che facevo. Era snervante, ma almeno quel suo comportamento mi portava a non pensare a Jonghyun. La cosa buffa di tutta quella faccenda era che nonostante stessi davvero male per quello che era successo, non ero riuscito a versare neanche una lacrima. Forse perché alla fine una parte di me non si aspettava niente di niente. Non si aspettava nessuna cosa positiva da quel bacio e sapeva già cosa sarebbe successo dopo.

 

**

 

Tre settimane e mezzo dall' "incidente”, era sera, tutti erano in soggiorno seduti sul divano a guardare un film mente io ero in camera ad ascoltare musica e guardare il soffitto. Avevo sete, tanta sete ma non avevo voglia di uscire. Non volevo incontrare il suo sguardo, ma avevo davvero bisogno di bere. Decisi di alzarmi dopo alcuni momenti di indecisione. Socchiusi la porta e prima di uscire controllai che tutti fossero distratti in modo da passare inosservato. Come immaginavo stavano chiacchierando seduti comodamente sul divano ingurgitando cibo spazzatura mentre facevano zapping con il telecomando. Mi diressi in cucina e mi versai dell'acqua riponendo in seguito la bottiglia nel frigorifero. Camminai verso la mia stanza con il bicchiere in mano quando intercettai il discorso dei miei compagni.

 

“ Ragazzi, dobbiamo fare qualcosa con Kibum, inizio a preoccuparmi seriamente. Non so cosa sia successo ma è da un paio di settimane che si comporta in modo strano. Non parla molto, se ne sta sempre in camera e mangia poco, troppo poco. Avete qualche idea di cosa può essere successo per ridurlo così?”

“ Sarà solo un piccolo momento di crisi non ti preoccupare Onew vedrai che gli passerà.” questo era Minho seguito a ruota da Taemin che confermava ciò che il più grande aveva detto poco prima.

Iniziarono così un discorso incentrato su di me. Parlando delle loro preoccupazioni e di come volevano aiutarmi. Una cosa carina ma allo stesso tempo stupida da parte loro. Jonghyun non aveva ancora aperto bocca e questo mi spaventava.

“Jong tu cosa ne pensi? Sei un po' troppo zitto, in fondo è il tuo migliore amico.” Disse Tae.

Jonghyun sospirò, un ghigno si dipinse sul suo volto e portandosi una mano ai capelli iniziò a parlare.

“ Cosa volete che dica? Non è colpa mia se quello li ha le palle girate e ce l'ha con tutto il mondo. Solo perché è un po' strano voi vi preoccupate, ma non capite che la sua è solo una stupida recita da checca mestruata? Ma in fondo è proprio quello che è. Una checca. Volete sapere perché sta così? Beh semplice.. perché l'ho respinto. A lui piacevo e io per non illuderlo più ho troncato la cosa sul nascere. Ma vi immaginate? Io e lui stare insieme? Un uomo con un altro uomo? Ma non fatemi ridere. Questa cosa è disgustosa, lui è disgustoso. Comunque non vi preoccupate vedrete che prima o poi gli passera e uscirà da quella stanza omaggiandoci della sua presenza. Perché in fondo quel ragazzo è una diva, e si sa che le dive vivono solo per ricevere attenzioni. Finito di dire questo basta parlare di quel frocio.”

Un tonfo, rumore di vetri rotti misto a lo spezzarsi ancora di più del mio cuore. Tutti si girarono verso la mia direzione. E non resistetti ai loro sguardi, al suo sguardo. Corsi in camera e chiusi la porta dietro di me.

 

“Key.. Key.. Dannazione Key!”

 

**

 

“Key! Apri questa dannata porta! Voglio solo parlare apri” Onew stava battendo convulsamente il pugno sulla superficie di legno. Presi un respiro profondo.

“Scusa Jinki ora non mi pare il momento adatto per parlare, sono un po stanco vado a dormire buonanotte.”

“Kim Kibum non farmi incazzare, apri subito questa porta o giuro su Dio che la sfondo.”

 

Non sapevo cosa fare. Non volevo dare spiegazioni e non volevo neanche sentire delle stupide frasi di conforto. Ma di sicuro non pote non aprire. In fondo lui era il leader del gruppo e non si può disubbidire a lui. Decisi di sistemarmi il minimo indispensabile. Feci scattare la serratura e mi diressi come un fulmine verso la parte opposta della stanza cercando disperatamente qualcosa da fare. La porta si apri per poi richiudersi dietro lo sgradito ospite.

 

“Key? Stai bene?” no ti prego non farmi questo.

Presi dei vestiti a caso sulla sedia e iniziai a piegarli.

“ Si, si sto benone. Perché me lo chiedi? Sono solo un po stanco e vorrei andare a dormire, quindi se non ti dispiace..” Continuai a tirare quegli indumenti già senza pieghe in modo maniacale.

“Kibum, voltati ti prego.”

Mi girai puntando il mio sguardo verso il suo.

“Jinki sto bene davvero” Dissi con il tono più sicuro che possedevo.

“Davvero? E allora perché stai piangendo?”

Io non stavo piangendo. Non ho mai pianto per questa situazione perché dovrei piangere adesso. Mi porto una mano sul viso e rimango stupito quando lo sentii bagnato. Non potevo crederci, avevo pianto per tutto quel tempo senza accorgermene perché le lacrime erano niente a confronto del male che provavo.

“Onew lasciami solo ti prego”

“Key non credo sia il caso in questo momento”

“LASCIAMI SOLO!”

E così se ne andò.

 

Cosa potevo fare adesso? Ero ridicolo. Probabilmente agli occhi dei ragazzi ero una persona orrenda, una persona da cui stare lontani. La persona che amavo mi odiava, ero disgustoso e tutto quello che avevamo passato era solo un illusione. Dicono che piangendo il dolore esca fuori e quando si ha finito tutto va un po meglio. Allora perché io sono ancora qui e sto ancora male? Troppo male? Mi allungo verso il comodino e tiro fuori le scatole di sonniferi e antidolorifici che tengo li in caso non riesca a dormire o che non stia tanto bene. Riposarsi facendosi una bella dormita è la cosa migliore, questo era quello che pensavo.

Aprii le confezioni estraendo così i blister dei medicinale. In fondo non stavo facendo nulla di male, volevo riposare solo per un po'. Mi portai alle labbra le compresse e le ingerii senza l'aiuto di acqua. Le avevo prese da pochi secondi ma ero sicuro che non avrebbero fatto effetto così ne presi altre tre. La stanza inizio a farsi sfuocata, facevo fatica a respirare ma questo non mi impedì di ingoiarne un altra. Volevo solo riposare, volevo stare in pace e non sentirmi più una persona orribile. Iniziai a tossire in modo convulsivo, mi accasciai a terra e presi dei respiri profondi prima di chiudere completamente gli occhi e addormentarmi. L'ultima cosa che sentii, fu qualcuno che mi scuoteva chiedendo aiuto con la voce spezzata.

 

Mi dispiace, mi ero ripromesso di starti accanto come amico nonostante tutto ma non ce l'ho fatta.  


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Nota di LittleDefender: Salve a tutti ^^ Questa è la mia prima FF in assoluto. Chiedo scusa per eventuali errori/sviste ecc. Ringrazzio chi è arrivato a leggere fino qui e ora si stà sorbendo il discorso di questa povera pazza che non ha ben chiaro cosa scrivere. Se vi è piaciuta ( o se vi ha fatto schifo) lasciate un commento. Sarò felice di leggere opinioni, critiche, consigli e via dicendo. Grazie ancora e che la forza sia con voi :).

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Capitolo 2
*** 2 ***


Capitolo 2 


-Onew-
Il sapere che Key stava male ma che non voleva nessuno lì con lui mi rendeva nervoso, agitato e preoccupato. Forse erano stati proprio quei sentimenti a portarmi a riaprire la sua porta solo pochi minuti dopo che l'avevo lasciata accettando la richiesta abbastanza esplicita di Kibum che chiedeva di essere lasciato solo. Ripensando a tutto quello che è successo in quella stanza dopo che riaprii la porta avrei voluto non averla mai lasciata la prima volta. Avrei voluto essere li e dire a Key che quella non era la cosa giusta da fare, che non poteva fare quello che ha fatto solo per un idiota come Jong, che c'era e c'è ancora tanta gente che gli vuole bene e che sorride e si commuove ogni volta che sale sul palco o che ride e scherza nei programmi televisivi. Che oltre ai suoi fan c'è anche la sua famiglia e i suoi amici che gli vogliono bene e che il gruppo non avrebbe più avuto nessun motivo per esistere se con noi quattro non c'era anche lui.
Nonostante siano già passate due settimane dall'incidente ho ancora l'irrefrenabile voglia di scagliarmi sopra Jonghyun solo per deturpare la sua stupida faccia da dinosauro con una scarica di pugni. Ma non lo posso fare perché tu non ne saresti felice soprattutto adesso che lui ha solo occhi per te. Eppure sono stato io a correre da te, a chiamare l'ambulanza e a tenere la situazione sotto controllo in quella stupida saletta d'attesa mentre non avevamo notizie sulla tua condizione. Sono stato io. Ma nonostante tutto questo tu non mi hai neanche detto grazie, neanche un piccolo gesto, neanche un sorriso per farmi intendere che sei grato che ti abbia salvato la vita. Ma forse tu non volevi questo vero? Tu volevi solo farla finita. Che stupido che sei stato, non hai pensato minimamente a noi ma solo a te stesso perché in fondo un po Jonghyun ha ragione, tu sei una diva e le dive pensano principalmente a se stesse.

**

Sono in sala prove ormai da quasi due ore da solo. Anche se la SM ci ha concesso un periodo di vacanza che si concluderà con la piena guarigione di Kibum, io ogni giorno mi alzo presto e vengo qui in questa sala prove, un po perché cantare e ballare è la mia vita, il mio unico modo per esprimermi un po perché cosi riesco a pensare e a sfogarmi. Perché il vederti avvinghiato a Jonghyun già dalle prime ore del mattino mi da fastidio. Lo so che queste mie emozioni possono essere fraintese, ma non c'è un secondo fine. Io voglio bene, tanto bene ed è proprio per questo che mi sento in dovere di proteggerti. Perché ormai è passato così tanto tempo da quando il gruppo si è formato che conosco ogni vostra singola abitudine e ogni sfaccettature del carattere. Ed è proprio per questo che so che se continui con questo comportamento qualcuno rimarrà ferito. Molto probabilmente sarai proprio tu anche se credi che comportandoti come stai facendo adesso sia solo un modo per prenderti una rivincita su quel dinosauro senza cervello.

**

Sono ormai le 15. Ho appena finito di parlare con il manager che chiedeva delle condizioni di Key. Io l'ho rassicurato dicendogli che ancora pochi giorni e si poteva ricominciare, che le sue condizioni fisiche erano quasi del tutto normali e che era anche stabile per quanto riguardava la situazione mentale. Questo è quello che dovevo dirgli anche se non era completamente la verità perché tutti in quella casa sapevamo il piccolo segreto che nascondeva con tanta cura Key. Anche se si mostrava forte, sfacciato, sorridente e arrogante quanto lo era prima di quel bacio in discoteca,era anche vero che ogni sera dopo lo spegnersi della luce lui si rintanava in camera a piangere a urlare nel cuscino cercando di far uscire tutto il disagio e la frustrazione che aveva dentro di se. Per dire quello che stava accadendo in poche parole basta una frase - Kibum si sta distruggendo portando il gruppo con se-.

-Key-
Non credo che tutto quello che stavo facendo negli ultimi giorni fosse sbagliato. Alla fine dei conti volevo solo avere una rivincita nei confronti di Jonghyun, fargli capire cosa ho provato io in tutto quel tempo, e il fatto che lui si è reso molto più disponibile dalla mia uscita dall'ospedale mi ha facilitato il “piano” se si può definire così. Quasi ogni notte la passavo insonne, e se riuscivo a prendere sonno, in poche ore ero già sveglio, seduto sul terrazzo a fumare quella che ogni volta definivo “l'ultima sigaretta della mia vita”. Negli anni da idol non avevo mai preso vizzi a parte quello di non mangiare più del necessario per non ingrassare ma nell'ultimo tempo avevo iniziato a sperimentare riducendomi a uno schifo. Ma quello che mi infastidisce, più del bere, perché proprio non riesco a farne ha meno, è sentire il fumo di una sigaretta che mi entra in gola per poi uscire dalle labbra creando una sorta di nuvola grigiastra. Amavo quella sensazione, mi rilassava e mi aiutava a non pensare a tutta quella merda di vita che mi si proponeva davanti. Circa una settimana dopo il mio ritorno al dormitorio, verso le 6 del mattino notai Onew sgattaiolare fuori da casa con un borsone da palestra in spalla. Molto probabilmente andava ad allenarsi nella sala prove dell'SM, ma più di tanto questa cosa non mi importava. Non riuscivo ancora a rivolgergli la parola nonostante mi abbia salvato da un destino che non avrei mai voluto. Quello che ho fatto non è stato pensato per togliermi la vita come tutti in quella casa credevano. Non lo avevo fatto intenzionalmente, volevo solo riposare. Sono grato a Jinki per avermi salvato ma il mio orgoglio mi impedisce di avvicinarmi a lui, guardarlo dritto negli occhi, abbracciarlo e ringraziarlo per avermi salvato la vita.

**

Ero tremendamente in ritardo. Dovevo andare. I ragazzi probabilmente si trovavano già all'agenzia per ricominciare con gli allenamenti. Si, dopo aver esaminato per la milionesima volta le mie condizioni finalmente ci diedero l'okay per ripartire con il gruppo. Preparai il borsone con le mie poche cose. Scarpe, pantaloni, maglietta e asciugamano. Ovviamente non poteva mancare la borraccia, nessuno lo sapeva ma adesso l'acqua era sostituita da una generosa quantità di alcol. Si ero diventato anche un ubriacone di merda oltre che a fumatore incallito, ma solo questi vizzi riusciva a darmi la sensazione di stare bene, di poter andare avanti sia nella vita, sia con il mio piano. In molti drama avevo notato che la maggior parte delle ragazze pur di conquistare il ragazzo per cui erano follemente innamorate erano disposte a fare qualunque cosa pur di averlo, e nel caso lui avesse già un attrazione verso lei, la ragazza lo stuzzicava o lo trattava in malo modo pur di tenerselo stretto e aumentare la tensione “sessuale” tra loro. Io però, a differenza di queste categorie da drama romantico, non ero così... Non cercavo il “vissero per sempre felici e contenti”, almeno, ora non lo cercavo più. Volevo solo punire Jong per avermi chiamato in quel modo orribile con quel tono di voce altrettanto orribile, per avermi usato e per essersi approfittato della mia bontà. Ogni sera mi chiedo se si fosse mai accorto e fermato a riflettere sui sentimenti che provavo nello stare con lui o mentre lo vedevo in un angolo a pomiciare con altre ragazze. Ma i ragazzi di solito pur di non pensare a cose che appaiono scomode fanno finta di niente e vanno avanti a fare quello che facevano anche se qualcuno può rimanere ferito dalla situazione . I ragazzi purtroppo non sono come le ragazze, di sensibilità ne hanno poca ed è difficile che la dimostrino davanti ad altri perché temono di apparire deboli e di essere derisi per questo, magari cominciando ad essere chiamati con nomignoli dispregiativi o ancora più semplicemente definiti Gay o nel mio caso Checche.
Travasai quella poca vodka liscia rimasta nella bottiglia che fino a qualche istante prima si trovava sullo scaffale in alto della cucina. Finito corsi giù dalle scale, arrivando in strada cominciai a scrutare la gente che iniziava a popolare la città nonostante fosse molto presto. Vedere i volti delle persone mi metteva ancora più malinconia, tutti sembravano più felici di me. Si dice che la ruota della fortuna giri per tutti ma io sinceramente non vedevo nessuna via di uscita per me.
Arrivato alle prove mi cambiai velocemente in un angolo dello spogliatoio mentre Jonghyun resta appostato fuori in allerta, come se avesse il timore che io facessi un altra stronzata. Presi un sorso dalla mia bottiglia, sentendo poi il liquido bruciare giù per la mia gola, quell'alcol era davvero forte, ma infondo non mi importava. Usci dallo spogliatoio e senza degnare di uno sguardo Jong mi diressi verso la sala da ballo dove trovo tutti gli altri membri già pronti per cominciare. Sorriso e saluto cordialmente tutti cercando però di non soffermarsi sullo sguardo di Jinki.
“ Come stai questa mattina Bummie?”
Mi voltai verso il mio interlocutore e con la voce più fredda che possedevo risposi con un secco “Bene”
“Sei sicuro? Ti vedo pallido, più del solito, vuoi qualcosa da bere?”
“No grazie ho già con me tutto quello che mi occorre quindi non scomodarti troppo Jonghyun che magari con tutta questa gentilezza qualcuno potrebbe iniziare a pensare male, lo sai?”
Jonghyun stizzito dalle mie parole si andò a posizionare al centro della stanza iniziando il riscaldamento. Un po ci godevo a trattarlo con sufficienza ,lui sembrava sempre un po abbattuto ogni volta che gli rispondevo con tanta freddezza. Ma essendo troppo orgoglioso per mostrare anche solo per un secondo le sue debolezze e i suoi timori, faceva finta che nulla fosse mai successo, riempiendo il suo tempo con il lavoro pur di non pensare.
Ricominciare le prove fu più stancante del previsto, e iniziavo a pensare che l'alcol non fosse stata una buona idea. La mente mi si era annebbiata e sentivo gli arti sempre più deboli ma non potevo perdere lucidità proprio in quel momento. Stare dietro a Taemin era troppo complicato per il mio corpo ormai fuori allenamento. Inizio a sentire un principio di nausea ma caccio subito via quella sensazione. Passo. Passo. Mano. Spalle. Passo. Incrocio. GIRO. Perdo involontariamente l'equilibrio trovandomi ansimante a terra. Vorrei rialzarmi ma la testa gira troppo velocemente per permettermelo. Chiudo gli occhi e cerco di rendere stabile il mio respiro senza nessun risultato. Onew è subito al mio fianco controllando le mie condizioni.
“Key? Tutto bene? Alzati ti prego..”
Vorrei davvero farlo ma proprio non ci riesco. Ho la sensazione che se mi alzassi vomiterei tutto il contenuto del mio stomaco. Jinki si fa più vicino per esaminarmi e tutto ad un tratto si scosta dal mio volto con uno sguardo schifato.
“Tu hai bevuto?” Nella sua voce si sentiva una nota di delusione, ma quelle parole erano arrivate solo a me e non al resto del gruppo.
“Jinki...” Cerco di dire ma lui mi blocca scuotendo la testa e alzandosi di scatto per poi tirare su il mio corpo da terra sostenendomi con la forza delle braccia. Proprio in quell'istante Jonghyun si para di fronte a noi e con voce seria dice: “ Ci penso io a lui” Portandomi poi via con se.

**

Se prima io e Onew ci parlavamo solo per le questioni attenenti al gruppo adesso che aveva scoperto il mio piccolo vizio eravamo arrivati ad un punto in cui non ci filavamo neanche per sbaglio. Jonghyun divenne quasi possessivo nei miei confronti, e anche se una parte di me credeva che quelle attenzioni erano una cosa buona l'altra si ribellava, sostenendo che dovevo rimanere fedele al piano per farlo patire quanto avevo fatto io. Così iniziò la campagna “ Tratta male il dinosauro idiota”. Gli rispondevo con sufficienza, lo trattavo male e non dicevo mai grazie. Il suo sguardo con il tempo si faceva sempre più cupo e questo mi dava un certo senso di soddisfazione. Poi un giorno decisi che era arrivata l'ora di finire tutto in grande bellezza. Avevo già preparato tutto nei minimi dettagli. Ero pronto ad agire anche se solo il pensiero di quello che volevo fare mi metteva ansia. Sentivo ogni volta un peso enorme all'altezza del cuore e un nodo in gola che mi portava a cercare di trattenere le lacrime. Sapevo di provare ancora qualcosa per quell'idiota ma ormai la vendetta riusciva a sovrastare quell'emozione che per molta gente è la più bella e pura. Nonostante questo dovevo farcela, mi sarei vendicato nel modo peggiore possibile. Tutto sarebbe finito dove tutto ha avuto inizio: Al Neverland.

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Nota di LittleDefender: Eccomi tornata con il secondo e penultimo capitolo ^^ Chiedo umilmente perdono se ho tardato di un paio di giorni ma mi sono successe un sacco di cose ( come cadere dalle scale e rompermi un gamba -.-") . Comunque non sono molto convinta di questo capitolo e se devo essere sincera è stato un vero e proprio parto scriverlo. Comunque sono riuscita a metterlo giù ( almeno credo) in modo da non lasciare troppi dubbi quando posterò l'ultimo capitolo che devo ancora scrivere completamente. Ma non allarmatevi ho gia tutta la scaletta pronta. Alla prossima settimana, grazie in anticipo per le recensioni e per le visualizzazioni. Ciao e che la forza sia con voi ^^

 

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Capitolo 3
*** 3 ***


 

Chapter 3

Inutile descrivere le ore e ore di preparazione sia mentale che fisica che hanno preceduto il nostro arrivo al Neverland. Ero cosi ossessionato dal mio piano che avevo impiegato quasi un ora solo a sistemarmi i capelli. Dovevo sembrare più bello di come non fossi mai stato. Forse Jonghyun aveva ragione. Ero solo una stupida diva che basava la sua vita sulle attenzioni e sui commenti della gente, cercando di apparire sempre al massimo per lasciare anche solo un piccolo segno del proprio passaggio. Gli skinny jeans erano perfettamente abbinati alla maglia con scollo ampio che faceva intravedere le clavicole. La leggera linea di eyeliner permetteva ai miei occhi di avere un sguardo più deciso e accattivante. Mi diedi l'ultima occhiata allo specchio e soddisfatto feci la mia entrata in soggiorno dove gli altri erano già li pronti da una decina di minuti per uscire.

“Sono pronto! Andiamo?” dissi nel modo più allegro possibile.

Quattro paia di occhi si posarono sulla mia figura con sguardi stupiti e sconcertati. Il primo a parlare fu Taemin “umma! sembri essere tornato il vecchio te “ e io sorrisi sentendomelo dire “Il piccoletto qui ho ragione” aggiunse Minho che non si sprecava mai troppo con i commenti. Poi arrivò il turno di Jonghyun che con la sua solita delicatezza tipica degli uomini burberi chiamati solitamente con nomi virili tipo Boris provenienti dalle montagne disse “ Sei uno schianto Key! Vuoi infilarti nei pantaloni di qualcuno per caso questa sera?” Non diedi troppo peso al suo commento e sorrisi a tutti. Jinki non aveva proferito parola, ma potevo capirlo. Cosa mi potevo aspettare da lui dopo tutto quello che era successo? Era già un traguardo sapere che aveva ricominciato a guardarmi in viso.

“Vogliamo andare? Se no si fa troppo tardi “

Tutti si alzarono e lentamente, uno ad uno varcammo la soglia della porta per arrivare in seguito alla macchina. Il viaggio fu breve ma comunque pieno di parole. Taemin tentava in tutti i modi di tenere alto e rilassato l'umore di tutto il gruppo e gliene ero immensamente grato. Presto eravamo già all'entrata del locale. Ero agitato ma cercavo in tutti i modi di sciogliere i nervi. Una mano si posò sulla mia spalla e poi delle labbra dolcemente si posarono sul mio orecchio sussurrandomi

“Sei bellissimo, ti prego non essere nervoso” Sbarrai gli occhi e voltai lo sguardo verso il ragazzo che mi aveva appena confortato. Jinki sorrideva ancora e mi guardava con lo sguardo piu dolce che avessi mai visto. Sorrisi, uno di quei sorrisi sinceri e pieni di mille significati. Tornai a guardare difronte a me e lentamente entrammo. Mi diressi subito verso la pista da ballo pronto a perdermi nel ritmo costante della musica. Volevo solo un momento per me prima di attuare il piano. Muovevo tutto il mio corpo con movimenti lenti e sensuale attraendo l'attenzione sia delle donne che degli uomini che erano presenti sulla pista da ballo. Ritenutomi soddisfatto e appagato da tutte quelle attenzioni decisi di dirigermi verso il bancone del bar dove i miei amici erano a sorseggiare i primi drink della serata.

“Voi ragazzi non ballate?” Dissi dopo aver ordinato uno di quei drink eccentricamente colorati e con un valore alcolico fin troppo alto.

“In realtà stavamo pensando di restare ancora un po' qui a chiacchierare. Stavamo dicendo che è da molto che il gruppo non va in gita assieme, quindi stavamo raccogliendo idee su dove andare. Tu hai qualche suggerimento?”

Ero sconvolto, non avevo mai sentito Minho pronunciare così tante parole in una volta sola. La conversazione più lunga che aveva intrapreso con lui era avvenuta anni prima quando Minho aveva sprecato ben due frasi per presentarsi al gruppo. Vidi gli sguardi in attesa dei miei compagni e cercai di ricongiungermi con la realtà fornendo loro una risposta

“Il mare non sarebbe una brutta idea! Prendiamo un po di sole e ci rilassiamo in spiaggia!”

Si guardarono tutti per un secondo in cerca di un silenzioso consenso e arrivati ad una approvazione generale Onew disse :

“ Perfetto! Che mare sia allora!... E Key, forse questo è meglio che lo prenda io” Disse l'ultima frase sfilandomi dalle mani l'alcolico che dovevo ancora assaggiare. Stizzito dal suo comportamento presi Jonghyun sotto braccio e lo portai verso la pista da ballo.

“Kibum che diamine stai facendo?”

“Ho voglia di ballare! Ma sicuramente non continuerò a farlo da solo, quindi tu sei lo sfortunato essere umano sorteggiato per farmi compagnia durante la serata dato che gli altri sono troppo occupati a chiacchierare tra loro e a rubarmi i drink”

“E non ti è venuta neanche in mente la mezza idea che magari io voglio stare con loro?”

Lo guarda con aria saccente e ridacchiando gli risposi

“Andiamo Jong, quando mai tu hai voglia di parlare quando siamo in discoteca? Mi stupisco ancora del fatto che tu non abbia già infilato in maniera poco cortese una delle tue mani dentro il reggiseno di qualche povera ragazza. Quindi zitto e vieni a ballare.”

Varie emozioni si presentarono sul volto del mio 'amico' ma alla fine dopo aver avuto un dibattito interiore su cosa fare si arrese ai miei voleri e si fece trascinare verso la pista da ballo. Se era partito tutto come un ballare da semplici amici presto tutto si evolse in dei movimenti disperati pieni di provocazione e istinti sessuali. Iniziai a strofinarmi in un modo fin troppo spinto su di lui, ma Jong non si ritrasse anzi mi prese per la vita e inizio a farsi sempre più vicino. Tutto stava andando secondo i piani, era perfetto, e anche se tutte quelle attenzioni risvegliavano in me diversi sentimenti contrastanti, dovevo rimanere più lucido possibile per gustarmi appieno la mia vendetta.

“Sai Jongie.. negli ultimi tempi ti ho odiato davvero tanto”

“Perché mi stai dicendo questo, proprio adesso?” disse stringendomi ancora di più a se

“Per farti capire che le persone non si possono trattare come hai fatto tu con me..” Gli avvolsi un braccio intorno al collo e portai le mie labbra vicino al suo orecchio “vedi, ci sono persone che, possono.. come dire, starci 'male' se le tratti solo come degli oggetti..” gli morsicai leggermente il lobo per poi spostare immediatamente le mie attenzioni sul suo collo “non a tutti gli piacciono questo tipo di attenzioni” un altro morso, questa volta sul collo “Come ti sentiresti se qualcuno ti trattasse come fai tu con il resto del mondo?” Gli soffiai sulle labbra prima di fare scontrare i nostri inguini. Trattenne un gemito “Avanti Jongie, hai perso l'uso della parola?” Risi vedendo la sua espressione confusa ma eccitata.

“Key sei scorretto”

Risi ancora di più, trattenendomi da assestargli un pugno dritto sul naso.

“Tu, proprio tu, Kim Jonghyun stai venendo a dire a me, Kim Kibum di essere scorretto? Ti prego dimmi che stai scherzando, o che in realtà sei così stupido da non sapere cosa significhi la parola scorretto, perché mi sto arrabbiando. Vieni a parlare a me di scorrettezza dopo che tu mi hai sfruttato per tutti questi anni nonostante i sentimenti che sapevi provavo per te. Viene a dirlo proprio a me che mi sono dovuto sorbire ogni sabato sera i racconti del te ubriaco su come ti sei scopato nel bagno sudicio di un locale una delle tue tante puttanelle. Proprio a me che nonostante tutto questo ti sono sempre stato accanto, cercando di essere un tuo amico nonostante il male che mi facevi ogni giorno!”

Stavo urlano e me ne rendevo perfettamente conto ma la rabbia e la frustrazione erano troppe.

“Si sono stato un coglione lo ammetto! Ma ho cercato di rimediare! Ho cercato di essere più disponibile, ti ho trattato nel migliore dei modi solo perché volevo riconquistare la tua fiducia. E cazzo sarei un pazzo a dire di non provare niente per te! Perché si Key ho iniziato a provare un sentimento che va oltre l'amicizia, ed è per questo che adesso sono qui con te su questa maledetta pista da ballo invece che a scoparmi in un bagno sudicio di un locale una delle mie puttanelle. E ora ti prego guardami negli occhi, e perdonami, perdonami per essere stata la persona più stronza presente sulla faccia della terra. Perdonami”

Mi prese il viso tra le mani e mi costrinse a guardarlo dritto negli occhi. Tutto avrei pensato che dicesse ma sicuramente non mi ero preparato ad una confessione. Stavo li a scrutare il suo sguardo, e leggevo solo sincerità e tristezza nel suo volto. Si avvicinò lentamente al mio viso e posò le sue calde labbra sulle mie. Fu un bacio casto, uno di quelli che durano un istante ma che volgono più di tutte le parole al mondo. Sorrise e si riavvicino al mio viso questa volta premendo di più per intensificare il bacio. Cercavo di opporre resistenza ma era tutto inutile, era troppo forte per essere contrastato, e una parte di me era troppo debole per lottare. Dopo tutto era quello che avevo sempre desiderato, una sua dichiarazione e uno di quei baci così dolci da lasciarti senza parole per le prossime ventiquattro ore. Nonostante ciò dovevo essere forte e continuare ciò che avevo iniziato. Cosi feci leva sul suo petto con le mani e mi scostai da lui riprendendo fiato. Lo guardai e assottiglia lo sguardo dopo di che lo dissi, dissi quella parola che avrebbe portato ad uno degli eventi più tragici e dolorosi della mia vita.

“Niente”

Jonghyun mi guardo confuso, per poi capire un istante dopo. Mi scostai ancora di più da lui e aspettai una qualche risposta

“Stai scherzando vero? Key dimmi che questo è uno scherzo.”

Raggruppai tutte le forze che avevo in corpo e continuai:

“No Jongie non sto scherzando, Non ho sentito niente, ma non essere triste vedrai che troverai un altro omaccione pronto a soddisfarti, quindi niente rancore okay? Ancora amici?”

E poi arrivò.

Uno schiaffo dritto sul mio viso. Guardai Jonghyun e l'espressione triste di prima si era mutata in una rabbiosa e cattiva.

“Sarei io lo stronzo adesso? Niente dici? Bene meglio così allora. Meglio trovarsi un altra o altro piuttosto di stare con una sporca puttana come te. Volevo regalarti il mio amore, ma non ne vale la pena se so che sei solo una di quelle altre sgualdrine da quattro soldi. Forse sono un po rude in questo momento? Ma.. hey .. dico solo ciò che è vero. Ed è la pura verità quando affermo che sei stato condizionato così tanto dall'idea di vendetta da esserti perso anche l'ultima speranza di felicità. Ora spero solamente che tu non sia mai più felice per il resto della tua vita Kibum, perché non te lo meriti. Puttana”

Rimasi ferito da quelle parole, più di quanto pensassi. Decisi di correre via come l'ultima volta. Di scappare da tutto e da tutti. Non mi fermai quando sentii urlare il mio nome all'entrata dell'locale, e non mi fermai ancora per diversi minuti. Continuai a correre anche quando qualcuno mi afferrò il braccio per farmi rallentare. Lo scostai e basta, e continuai per la mia strada con le lacrime agli occhi e la vista annebbiata. Non mi fermai neanche quando senti la sua voce chiamarmi in un modo fin troppo dolce nonostante tutto quello che gli avevo fatto passare. Poi in un istante non fui io a fermarmi ma il tempo. Sentii il suono di un forte urto, sentii le urla della gente intorno a me e mi fermai. Voltai lo sguardo e lui era li disteso a terra pieno di sangue ed ansimante. Corsi da lui e iniziai a parlargli a dirgli di stare sveglio e che tutto sarebbe andato bene. Iniziai a piangere e lui nonostante le sue condizioni si sforzo di parlare

“Ti prego non piangere. Si forte. Anche per me...”

E poi crollo tra le mie braccia. Chiuse gli occhi lentamente.

“No, no ti prego, no.. non volevo questo. Non volevo che succedesse tutto questo. Ti prego, non sono abbastanza forte per affrontare la vita da solo, ho bisogno della tua presenza! Apri quel maledetti occhi e guardami! Guardami dannazione.. “ iniziai a singhiozzare “No.. non puoi! NON PUOI!!! Sei troppo importante, per tutti! Per il gruppo, per la tua famiglia, per i tuoi amici.. e per me! Quindi ti prego resisti, hanno già chiamato l'ambulanza.. Ti prego, ti chiedo questo ultimo favore.. fallo per me.. Jinki”

Sorrise tra le smorfie di dolore e poi sussurro un ultima frase prima di lasciarsi completamente andare

“Kibummie.. ti amo...”

 

Nome: Lee Jinki

Nato a: Gwangmyeong il: 14/12/1989

Ora del decesso: 00:23 del 10/03/2013

Causa: Arresto cardiaco in seguito a molteplici ferite causate da uno scontro frontale con un veicolo

 

 

Nome: Kim Kibum

Nato a: Daegu il: 23/09/1991

Ora del decesso: 00:23 del 18/12/2013

Causa: Suicidio.

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Nota di LittleDefender: Sono un emerita testa di Jongie! E mi dispiace. Già il fatto di avervi fatto aspettare mesi e mesi è imperdonabile, e con la fine che ho scritto posso uccidermi da sola senza il vostro aiuto, così da risparmiarvi tempo e fatica. Ma almeno sono tornata e anche se in ritardo ho portato a termine questa benedetta fanfiction. Devo ringraziare quella depravata di mia cugina per avermi obbligato a riprenderla nonostante i miei vari scatti di demenza. Con la fine dell'anno scolastico avevo perso la voglia di scrivere e durante le vacanze la mia vita si è basata solo sul dormire e sul lavoro. Volevo informarvi che anche se non sarà dedicata a questo gruppo a breve (si spera) pubblicherò una fanfiction sugli EXO scritta con la collaborazione della depravata citata sopra. Grazie a tutti per aver letto questa fanfictrion e alla prossima.

Che la forza sia con voi!


 

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