Regina's diary

di eremita88
(/viewuser.php?uid=549677)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** una dura giornata ***
Capitolo 2: *** Allenamenti e nuove conoscenze ***
Capitolo 3: *** Cose da ragazze ***
Capitolo 4: *** Una di loro ***
Capitolo 5: *** Salvataggio ***
Capitolo 6: *** Incomprensioni e momenti imbarazzanti ***



Capitolo 1
*** una dura giornata ***


Caro diario,
Non sono abituata a questo genere di cose… Di solito non parlo tanto dei miei problemi, anzi, preferisco ignorarli, o trovare , se c'è, un modo veloce di risolverli: veloce ed efficace, si intende.

Ma Snow pensa che con tutto quello che mi è successo in questi ultimi due giorni potrebbe farmi bene iniziare a tenerne uno. già, ironia della sorte, a quanto pare la principessina si è messa in testa di diventarmi amica. 

Mi ha detto che, quando eravamo a Storybrook, lei teneva un diario giornaliero con tutto ciò che le accadeva, che la aiutava a rilassarsi parlare dei suoi problemi sulle pagine bianche. Io ritengo, sinceramente, che questa volta(solo questa volta) lei abbia ragione. 

Ho un bisogno disperato di parlare con qualcuno, eppure allo stesso tempo non mi sento pronta a farlo  davvero: quindi credo che questa possa essere una buona soluzione, una buona via di mezzo e, allo stesso tempo, un modo per distrarmi.

Bene… da dove si comincia?? 

Forse dovrei raccontare le ultime cose che mi sono successe: vediamo… Ieri ero una donna con uno scopo, una speranza, un ideale, se vogliamo, oggi ho dovuto dire addio a mio figlio per sempre, sono ritornata a casa per scoprire che qualcuno si è appropriato del mio castello, il mio vestito preferito ha una manica distrutta ed è sporco di fango, ho quasi seppellito il mio cuore, sofferto tanto, troppo, il mio braccio continua a sanguinare dopo che una specie di scimmia volante me lo ha praticamente squartato e, ah, si, quasi dimenticavo, ho incontrato lui, il fuorilegge…. 

Non mi fido di lui, non mi fido di lui, non mi fido di lui, e lo ripeto tre volte così che sia chiaro. No, qualcosa non quadra in lui. 

Sono più che sicura che è una spia di chiunque si è appropriato del mio castello. Probabilmente il suo obbiettivo è ucciderci nel sonno, cosa che riuscirà sicuramente a fare considerando che saremo suoi ospiti nel suo accampamento nella foresta, nel quale, "comodità" e "reverenza" sono due termini ugualmente sconosciuti…

Come se non bastasse,  nei tempi d'oro del mio regno era uno dei banditi a cui avevo messo dietro più cavalieri, quindi è notoriamente uno pericoloso (con qualche conto in sospeso con me, per intenderci ).

Finché rimarremo nella foresta di Sherwood dovrò stare molto attenta, quindi mi annoterò le mosse di Robin Hood, per controllare attentamente come si comporta: al primo segno sospetto gli polverizzo il cuore.

Ora sembra proprio che la mia famiglia siano diventati gli Charmings: triste dirlo, ma se è così non mi resta che prendermi cura di loro come di me stessa, e lo farò al meglio delle mie possibilità…

Ma in realtà la storia è parecchio lunga…

E' iniziato tutto dopo una, ehm, strana, intima e stranamente toccante chiacchierata che abbiamo avuto io e Snowhite dopo che, io, ecco, avevo provato a seppellire il mio cuore nella foresta; ma di questo ancora non voglio parlarne…

Ecco come sono andate le cose: una strana scimmia volante ha attaccato me e Snow e, falliti i miei incantesimi difensivi, ecco come per incanto una freccia che la colpisce, salvandoci la vita appena prima che il mostro si fioccasse su di noi. ancora prima di capire che cosa fosse successo, ecco lui che mi tende la mano per aiutarmi a rialzarmi…

Decisamente sospetto. 

Non mi stupirebbe se la scena da eroe fosse stata totalmente calcolata… Look trasandato,  faretra in spalla, accenno di barba, linguaggio da gentleman, anche se lievemente meno rispettoso di quello che si deve a una regina: probabilmente aveva anche pensato di impressionarmi con questo insieme ben orchestrato, ma ha decisamente sbagliato persona, perché io non l'ho trovato affascinante. nemmeno un po'. Davvero.

La nostra conversazione è stata pressappoco questa:

-Milady… siete ferita!-
-Per la cronaca è vostra maestà…- 
 E ci mancherebbe anche!
- E sto bene…- 
Non si dica che la maga più potente della foresta incantata si deve far curare un graffio da un barbaro che vive nella foresta…
-Un semplice grazie sarebbe bastato-
Già, si è persino permesso di fare dell'ironia. E, comunque sia, io dico grazie solo a chi lo merita, e lui non rientra fra i fortunati. Insomma , ci ha salvato la vita, ma non c'entra nulla!!! 

In ogni caso,è stato in  quel momento che ho notato che aveva un volto familiare ( infatti, per la cronaca, dato che non era affatto attraente, non avevo prestato affatto attenzione al suo volto fino a quel momento…), ed ecco che salta fuori che 

"i cartelli con su scritto -ricercato- suoi e di Snowhite erano  appesi vicini un tempo"!! Ma che gradevole coincidenza…

Ovviamente, mi tocca persino essere salvata da un fuorilegge, ora! 

Credo di aver ufficialmente toccato il fondo, con questa… 

E, come se non bastasse il ricercato con l'arco in spalla e una mira niente male, ecco un gruppo di "allegri compari" armati fino ai denti a migliorarmi ancora di più l giornata ; si sono avvicinati a Robin, probabilmente è il loro capo o qualcosa del genere. 

Per la cronaca, la maniera in cui hanno guardato me e la mia collana di diamanti non mi è piaciuto affatto. Senza contare un frate che sono sicura non abbia smesso un attimo di fissare la mia scollatura! 

Ho capito subito di essere decisamente di troppo nella riunione dei galeotti, e se non fosse nel mio stile, li avrei decisamente lasciati a rievocare i bei tempi passati…

Nel complesso, mi sembrano tutti ladri qualunque, senza la minima verve o il minimo stile(Degni seguaci di un capo prevaricatore e niente affatto interessante). 

Ma il peggiore di tutti è quel Little Jhon: un "piccolo" , rozzo, armadio a tre ante con capelli quasi più lunghi dei miei e un coltello in ogni stivale, senza voler immaginare dove tenga gli altri. 

Non solo è stato estremamente scortese e irrispettoso, ma il suo sguardo lasciava chiaramente intendere che se in quel momento il "capo" non glielo avesse impedito, non si sarebbe fatto problemi a sgozzarmi (Certo avrebbe fatto una brutta fine, ma questi non sono che dettagli…). 

Infatti il ladruncolo ha stranamente preso a cuore la mia incolumità, ma credo sia solo per ripagarmi con altri mezzi delle persecuzioni subite, però, ed è qui che la mia opera di spionaggio ha inizio…

Ah, ma il meglio  deve ancora venire…E' stato allora che la grandiosa banda di ladri si è offerta di farci da scorta al castello, che per la cronaca, è stato occupato da qualcuno di cui ignoro l'identità . Coincidenza la loro presenza in quel delicato momento? No, io non credo. 

Pare anche che il tipo sia abbastanza in confidenza con Neil, perché ha parlato con lui per quasi tutto il tragitto fino al castello, già, a parte il breve, o forse non così breve, momento in cui ha ritenuto opportuno abbracciare Belle. 

Forse i due si conoscono. Certo, qualcuno dovrebbe spiegare alla ragazzina che un ladro patentato non è esattamente la persona giusta a cui riservare un abbraccio.

non che io voglia fare la morale a qualcuno, non sono il tipo. Ma che motivo avevano poi quei due di abbracciassi? Non che mi interessi, si intende… Mi preoccupo solo della sicurezza della ragazza.

io invece ho diviso, durante il tragitto, una tanto breve quanto inutile conversazione con la principessina Snow. Il tenore era più o meno questo: 

-Carino, non è vero?-

Figuriamoci… Una teenager in astinenza da gossip con le amiche: ecco dopo tutto quello che ho passato che cosa mi tocca sentire.

E, tanto per la cronaca, Robin Hood non è affatto carino: insomma oggi come oggi è decisamente passato di moda i modello "Sono muscoloso e ho anche il sorriso dolce", già , decisamente sopravvalutato. 

E poi il suo sorriso non è poi così dolce, ora che ci penso. cioè, in realtà al suo sorriso io non ci penso proprio , e nemmeno ai suoi muscoli. Per niente. Ora sono stanca, dovrei smettere  di scrivere. 

Ma, giusto per essere chiari, non potrebbe mai essere affascinante un uomo che puzza di foresta!! Già, quell'odore nauseabondo di legno, pioggia, fiori selvatici e idromele dolce appena fatto. A chi è che piace un odore simile?? A me no, questo è sicuro.

E a quanto pare, come ho già detto, lo dovrò subire per giorni, dato che, finché non scopriamo chi ha preso il mio castello e non gliela facciamo adeguatamente pagare, saremo "ospiti" del ladruncolo da strapazzo. mi aspettano giorni duri di stenti e privazioni, delle quali mi sfogherò in queste pagine. se Robin Hood non mi uccide prima. 

Dovrò tenerlo d'occhio, letteralmente, non sarà un compito spiacevole. 

Intendo che, quando si tratta di sicurezza, posso affrontare anche fastidi peggiori, già…

Ora vado a dormire, è stata una lunga giornata. Spero in un sonno profondo e senza sogni. l'unica cosa che nessun incantesimo come si deve può garantirmi. 


NOTA DELL'AUTRICE
Ecco qui l'ultimo prodotto della mia follia... Inutile dire "posso spiegare" perchè in realtà non posso. la 3X12 mi è piaciuta da morire, e appena ho visto le scene tra Robin e Regina mi sono detta "io li devo shippare" . Erano dolcissimi, secondo me sono una delle coppie meglio assortite dell'intera serie, e sono certa di non esagerare...  E' stato più forte di me, ho dovuto scrivere qualcosa... ma non so esattamente quanto il risultato ;) una cosa è certa: mi sono diverita un mondo a scrivere questo capitolo, perchè il mio intento primario era far capire che Regina si interessa a Robin senza quasi rendersene conto, o meglio, senza volerlo ammettere  a se' stessa... Questa idea mi elettrizzava. Lei vuole convincersi con tutte le sue forze che lui sia una cattiva persona che cerca di farle del male, perchè questo le impedirà di provare altro per lui (così crede, per lo meno) : è una donna che ha perso davvero tutto, e non ha ancora capito da dove cominicare per rimettere insieme i pezzi della sua vita e per costruire, magari, anche qualcosa di nuovo . Una cosa è certa, ha paura delle persone che vogliono capirla, o che la capiscono a pelle( come Robin), perchè si sente priva di difese di fronte a loro, ed è una sensazione che a Regina non piace...Nei prossimi capitoli dovrà affrontare la vita nell'accampamento e, seppur solo per qualche giorno, avrà delle belle gatte da pelare...
Ovviamente mi interessava trattare il lato un po' più comico e ironico della vicenda di Regina, e spero tanto di esserci riuscita alla fine dei conti, almeno in parte...
Naturalmente, inutile dirlo, si accettano suggerimenti di qualsiasi tipo. attendo con ansia recensioni, negative o positive che siano....In ogni caso, grazie a chiunque abbia letto il primo capitolo di questa storia :)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Allenamenti e nuove conoscenze ***


Caro diario,
 
primo giorno nella foresta di Sherwood. 
Per dirla in poche parole , ho compreso finalmente che ci sono tipi di persone che possono vivere rifugiate nei boschi a vita, e persone che davvero non ci sono portate. Io appartengo decisamente al secondo gruppo.
 
Ho dormito sonni, come temevo, molto agitati, e mi sono svegliata con i capelli così scarmigliati che sono stata tentata di tagliarmeli più corti di come li tenevo a Storybrook. 
Fra parentesi, ho cominciato a sentire la mancanza dei miei sobri ed eleganti tubini: non so perché, ma ne provo una strana e incontrollabile nostalgia…
 
Comunque, quando mi sono svegliata era decisamente presto: ho pensato che fosse il momento giusto per allontanarmi indisturbata e fare una tornata tutta mia al castello per scovare un modo di infiltrarmici (anche se il termine non è esatto dato che il castello è mio).
Sono uscita dalla tenda "regale" che gli uomini di Robin avevano preparato per me, nascondendo anche un paio di chiodi per terra vicino all'entrata sperando che ci camminassi sopra(non li ho uccisi solo perché ero troppo stanca, ma ci faccio un pensierino per oggi pomeriggio). 
Il silenzio regnava indisturbato, ed ero certissima di riuscire a farla franca , finché non ho visto lui: il ladruncolo da strapazzo, che si faceva allenamenti con arco e frecce in solitario, soltanto lui e il bersaglio.
Sembrava non essersi affatto accorto della mia presenza, quindi mi sono guardata bene dal farmi vedere. 
 
Ok, non è molto regale , ma potrei essermi nascosta dietro un cespuglio e averlo osservato. Per un po'.  Ovviamente se c'è una cosa che ho imparato nella vita è che bisogna studiare le mosse del nemico se si vuole coglierlo di sorpresa. 
Che cosa ho potuto osservare? Intanto che si allena senza camicia. 
 
Non che sia importante. Cioè, non è spiacevole da vedere sudato e senza camicia,  tutto qui.  
Certo dietro quel cespuglio faceva davvero caldo, c'è da dirlo. 
A parte la contrazione dei suoi muscoli, che ho guardato davvero molto poco, ho potuto notare che non manca il bersaglio neanche una volta. 
 
So che possiede un arco magico con cui è impossibile sbagliare un colpo, ma quello con cui si stava allenando oggi era uno di quelli normali, eppure non ha sbagliato neanche un centro. Le frecce si conficcavano regolarmente al perfetto centro del bersaglio . 
Quando ha finito di allenarsi si è rimesso la camicia (purtroppo) e ha fatto per allontanarsi, allora mi sono mossa anche io , ma devo aver calpestato un rametto o qualcosa di simile, perché lui si è voltato immediatamente, arco in pugno.
 
Quando mi ha visto però, paradossalmente, ha subito tirato un sospiro di sollievo. Non è esattamente l'effetto che sono abituata a fare, e mi ha davvero fatto una strana impressione. 
Abbiamo avuto una conversazione di questo tipo:
-Vostra Maestà, che ci fate qui?Per caso mi spiavate?-
Credo di aver dissimulato egregiamente,rispondendo che ero uscita a fare una passeggiata.
Lui ha fatto una cosa che probabilmente doveva essere un sorriso condiscendente. Mi ha irritata: non mi credeva?
-Vi alzate sempre così presto?- mi ha chiesto.
-E voi?- 
-Ogni giorno. Per allenarmi.-
-Siete un arciere, vedo.-
-Si, lo sono.-
-Non era una domanda, ma una considerazione. E siete anche bravo...-
-Quindi mi osservavate?- 
 
Beccata. Errore da dilettante. 
Credo che il ladruncolo abbia il potere di farmi dire cosa che non voglio. Probabilmente è un potere magico anche quello, anche se non ho mai incontrato qualcuno che ne fosse capace. 
 
In ogni caso mi sono guardata bene dal rispondere.
-Voi avete mai provato?- Mi ha chiesto
gli ho fatto notare che io non ho assolutamente bisogno di imparare una cosa come il tiro con l'arco, che sarebbe una fatica inutile e indegna di me considerato che ho la mia magia, che riesce lì dove tutti gli altri falliscono miseramente...
 
e lui ha osato anche controbattere: -Eppure mi sembra che la vostra magia sia servita a ben poco contro quella scimmia volante. C' è stato bisogno di me-
 
Insolente ladruncolo che puzza di foresta!!! Puzzone senza il minimo rispetto.
ovviamente me la sarei cavata benissimo anche senza il suo aiuto, dome ho sempre fatto, e glielo ho fatto notare.
- Come no…- mi ha risposto, per poi aggiungere che tanto non aveva importanza, dato che io non sarei mai stat in grado di maneggiare ne' un arco, ne' tantomeno una spada.
 
Detesto quando la gente mi mette alla prova. Davvero, è che io non ce la faccio a fare la superiore in questo genere di situazioni…
E quindi che cosa ho risposto? Che se mi avesse messo un arco in mano avrebbe avuto di che temermi.
 
Si, perché la cosa peggiore di questo odioso ladruncolo è che non sembra avere la minima paura di me. 
Già, finché i miei cavalieri li inseguivano mi temevano, lui e i suoi uomini , mentre ora come ora sembra che io sia diventata l'ultima donzella in difficoltà della foresta incantata. 
 
Pazienza, se persino quella odiosa principessina di Snow è riuscita ad usare un arco, perché  mai non dovrei riuscirci io, mi sono detta. 
Robin di "come si chiama" è sembrato abbastanza contento di mettermi alla prova, e ha fatto uno di quei sorrisi, quelli che mi danno sui nervi . 
 
Gli ho fatto educatamente notare che se non l'avesse piantata gli avrei polverizzato il cuore, e la sua risposta è stata:
-Prego, ne ha già sopportate tante-
Per un attimo l'ho guardato davvero, e mi è sembrato serio, il ladruncolo, e sono stata davvero in dubbio se chiedergli di più . 
Alla fine ho taciuto e ho iniziato a impugnare l'arco.
 
-Woah woah, aspetta Maestà. Stai sbagliando tutto. Mi permetti?-
Senza aspettare il mio consenso si è avvicinato e mi ha circondato le spalle, provando ad aggiustare la posizione delle mie braccia sull'arco. Sentivo il suo respiro sul collo, il calore della sua pelle.
 
A quel punto mi  è decisamente sembrato che la cosa fosse sconveniente e, quindi, ho ritenuto giusto tirargli una gomitata nello stomaco fingendo di star "preparando il tiro". 
A quanto pare ha capito l'antifona.  
Potrei anche avergli consigliato, se non riesce a evitare un distanza di almeno un metro con me, di avere almeno la decenza di farsi una doccia per quell'odore di foresta la prossima volta.
 
A quanto pare non sono esattamente nata arciera. Diciamo che non sono riuscita a prendere il bersaglio (nemmeno di striscio) per ,beh, circa... 15 volte. 
Alla sedicesima ho cominciato a correggere un pochino il tiro con l'aiuto della magia ma,  a quanto pare, il ladruncolo se ne è accorto. 
E' decisamente molto fiscale …
Diciamo che ho iniziato a trovare il tiro con l'arco decisamente irritante al ventesimo tentativo . La verità è che è una disciplina stupida, priva di qualsiasi utilità: se mi tirassero una farcia, la fermerei con la magia e, ancora meglio, saprei rispedirla indietro al mittente. Il tiro con l'arco è per persone inferiori alle regine. Robin non faceva che ripetere che "migliora precisione, concentrazione, riflessi": come no… 
 
Comunque sia poi ho sentito dei rumori nelle tende, probabilmente gli "allegri compari" che si risvegliavano e ,quindi, ho ritenuto giusto riconsegnare l'arco a Robin, non poco umiliata per la figuraccia, dico la verità. 
Ho ritenuto perciò opportuno chiarire alcune cosette: cioè che ,in un vero scontro, avrei la meglio io.
-In uno scontro leale, non avresti chance, Maestà- mi fa lui.
-In uno scontro conta chi sopravvive, da quello che so io, e io sono una maestra in quello- Gli ho risposto io .
-Rimarreste stupita-
Questo qui diventa sempre più insolente ogni volta che mi parla, non c'è che dire. 
 
Non riesco ad accettarlo: lui non mi teme. Non posso farmene una ragione: un mio nemico non mi teme.
Ho fatto per andarmene, anche perché iniziavo ad avere fame, e l'unica cosa interessante della foresta di Sherwood è il cibo .
 
Ma il ladruncolo mi è venuto dietro e mi ha detto:
-Certo, non è bene che una signora non si sappia difendere in una foresta piena di briganti, dove le armi valgono più della magia-
Credo di averlo fulminato con lo sguardo a quel punto. Ma parla sempre tanto? Saranno giorni lunghi. 
-Se per voi va bene, potrei insegnarvi  a maneggiare un arco e una spada-
Insegnarmi??? No comment sulla proposta. 
 
E poi ha continuato:
-E non mi dite che siete una pacifista, altrimenti io vado a fare lo sceriffo-
a quel punto ho semplicemente messo in chiaro che il tiro con l'arco non è nel mio stile. A dire la verità ho sempre avuto un vero e proprio rifiuto per le armi: prima perché non avevo il desiderio di fare del male a qualcuno o la necessità di difendermi da un nemico, poi perché avevo la magia che, ne rimango convinta, vale più di tutte le armi del mondo, ed è migliaia di volte più elegante. 
 
-Avete paura di non esserne capace.-  ha concluso lui con saccenza.
-Niente affatto.-  ho concluso io.
-Beh, io la mattina mi sveglio sempre presto e mi alleno qua fuori. I vostri primi tentativi erano abbastanza pietosi, ma ci sono i presupposti per migliorare.-
 
Io ho chiarito di non essere affatto interessata a migliorare….
E lui allora ha detto: -Bene, capisco. allora ci vediamo domattina per gli allenamenti, Maestà-
non capivo se non mi avesse sentita bene o se non avesse voluto sentirmi: io avevo detto di NO!
- Ma volevate intendere si-  e si allontanato. 
 
Ecco a voi come i barbari della foresta intendono la psicologia femminile. Semplicemente sconcertante. 
Ma io faccio solo quello che è nel mio stile. L'ho già chiarito. 
Che poi le sfide siano decisamente nel mio stile è un altro paio di maniche… 
 
In ogni caso, se per caso domattina dovessi svegliarmi presto, e per caso dovessi avere voglia, mi andrò ad allenare, ma credo che farò tirare un po' di brezza con la magia, così dovrà tenere la camicia. 
Niente inutili distrazioni. 
Non che i muscoli del ladruncolo da strapazzo siano una distrazione per la sottoscritta.
 
A pensarci bene, in effetti imparare a maneggiare qualche arma non è una cattiva idea. 
E poi, passare del tempo insieme a Robin mi aiuterà a capire la sua mentalità: tieniti vicini gli amici, e ancora di più i nemici: ma sempre ad almeno mezzo metro: non voglio essere appestata dal puzzo di foresta. 
 
La colazione è stata tranquilla, e così il resto della mattinata. 
Gli Charmings  a quanto pare hanno deciso di passare del tempo di qualità nella loro tenda. E davvero non voglio sapere che cosa implichi il loro "tempo di qualità" insieme. 
 
Io ho deciso di fare una passeggiata nella foresta, tenendomi strettamente alla larga dagli "allegri compagni" che puzzano più di alcol che di foresta, e che ancora non ho la forza fisica e psicologica di conoscere.
 
Ho pensato che isolarmi un pochino mi avrebbe fatto bene.  
 
Ero quasi arrivata in una radura quando ho sentito il suono di uno strumento musicale, un flauto. 
Mi sono mossa verso il luogo da cui proveniva la musica. 
Da quando ho conosciuto Peter Pan, il flauto non è esattamente il mio strumento preferito, quindi ero abbastanza tesa, finché non ho visto un uomo calvo, ben piazzato, sui 55, e con un saio da frate seduto su una roccia a suonare una melodia dolce con il suo flauto di legno. 
L'ho riconosciuto subito: era l'unico frate del gruppo di Robin Hood. Mi sono avvicinata.
 
L'uomo si è voltato e sul volto è passata prima un'espressione di timore, poi di sorpresa, e poi, infine, un sorriso sornione. Devo dire che quest'ultimo è stato il mio preferito: il frate mi è stato subito simpatico…
 
Ho scoperto che si chiama Frà Tuck . 
 
Mi ha confessato che viene spesso nel bosco per suonare, perché lo rilassa. 
-Tu invece, figliola? Perché sei qui?-
Ho risposto che mi trovavo lì perché io invece mi rilassavo stando da sola. 
A quanto pare non mi ha creduto .
-E allora perché stai parlando con me? - Mi ha domandato.
Non ho saputo rispondere.
-Io credo che tu avessi invece bisogno di parlare con qualcuno , anche se non te ne rendi conto…-
 
E' stato allora che ho capito che aveva ragione. 
Credo di essere esplosa come un fiume in piena. Sarà stat la mancanza di sonno, la rabbia repressa, il cuore che batteva troppo veloce da quando l'avevo rimesso nel petto, ma gli ho raccontato di Henry, di mio padre, di mia madre, di Daniel, tutto quello che in quel momento mi passava per la testa.
 
Lui ha ascoltato attentamente, e ogni tanto sorseggiava un liquido dall'odore dolciastro da una fischietta, forse idromele. 
-Sai, la tua storia mi ricorda molto quella di un mio caro amico, Regina. Lui ha perso sua moglie quattro anni fa, e da allora lotta ogni giorno per far crescere bene suo figlio. Forse la sua storia è un po' meno complicata della tua, è vero, ma ci sono molti punti in comune.-
 
Gli ho chiesto che cosa fosse successo al suo amico.
-Va avanti, come tutti noi.-
Per un attimo mi sono chiesta quale fosse la storia di questo frate invece. 
Credo che un giorno glielo chiederò.
 
-Credi che il tuo Dio avrebbe un po' di misericordia per me, frate?-
è un pensiero che mi è passato improvvisamente nella testa, e non ho potuto fare a meno di chiederglielo…
-Il mio dio ha misericordia per tutti, specie verso coloro che hanno il cuore buono.-
-Il mio cuore è nero.-
-Ma batte, e ogni battito di cuore è un atto d'amore verso qualcosa, Regina-
Credo che parlare con lui mi abbia fatto bene. Ogni parola sembrava semplice con quell'uomo sconosciuto.
 
Alla fine gli ho confidato anche quanto trovassi difficile la vita nell'accampamento.
che gli uomini mi odiano, mentre con Robin Hood è ancora peggio: lui non ha nemmeno un po' di timore per me ...
 
-E' questo che ti preoccupa Regina? davvero? beh, credo di sapere io perché non ti teme.- ha detto dopo avermi ascoltata Tuck.
Gli ho chiesto di essere più chiaro.
-Ha passato lungo tempo a temerti. Te e i tuoi cavalieri. Poi ti ha vista li', in pericolo, ti ha salvato, e allora ha visto qualcos'altro: una donna, una bella donna spaventata ma troppo orgogliosa per ammetterlo.-
 
Il parere del frate l'ho trovato davvero interessante. 
Credo che mi sarà più semplice d'ora in poi trascorrere in pace i giorni che mi separano dal riavere il mio castello…
 
Già, credo che , per la prima volta da parecchio tempo, ho trovato un vero amico.
 
 
NOTA DELL'AUTRICE
eccomi con il nuovo capitolo di questa mia storia...
intanto ringrazio tantissimo di nuovo coloro che hanno commentato il primo, spero che questo seguito della storia non vi abbia deluso!! Giuro che il pomeriggio di oggi è stato frenetico e mi ci sono davvero messa per scrivere questo capitolo, quindi spero che vi piaccia. 
Ma adesso parliamo di cose serie. L'idea di Regina che vede Robin che si allena mi era venuta subito, e volevo disperatamente inserirla. Ovviamente lei stessa si vergogna di ammettere di avere la bava alla bocca a vedere Robin senza camicia,  quindi cerca di "sbirciare" il meno possibile, e meno male, altrimenti si sarebbe accorta del tatuaggio di leone ;) 
Regina non è esattamente il tipo da combattimento, tiro con l'arco e simili: lei è una raffinata cultrice della magia, il resto è roba da barbari. senza contare che non è decisamente il tipo che si concentra, prende la mira, e scocca la freccia aspettando di vedere dove va.Lei è una donna fondamentalmente pragmatica, ma anche incredibilmente intelligente ... Ma ama le sfide, e la sua determinazione la porterà lontano. Robin la coinvolge nei suoi allenamenti con facilità, ha perfettamente capito com'è la nostra Regina, e lei lo attrae irresistibilmente. I loro allenamenti diventeranno una cifra distintiva della storia, e ho in testa tante scene in proposito: ma niente anticipazioni!!
Per quanto riguarda Fra Tuck, dovevo inserirlo assolutamente, e mi pareva che in questo momento delicato Regina avesse bisogno di un amico con cui parlare di quello che le sta succedendo, che nemmeno lei sa spiegare bene... 
In conclusione, mi scuso se ci sono tanti dialoghi, troppi che lo stile "pagina di diario", è che io vado pazza per i dialoghi... Quantomeno spero di averli inseriti bene, così da farli risultare piacevoli per chi legge. 
Nel prossimo capitolo mi concentrerò sugli "allegri compari", per i quali Regina prova un odio naturale. Ci sarà Mulan, e ci sarà anche il piccolo Roland. Ma non vi dico altro ;)
mi raccomando, recensite numerosi! grazie a tutti coloro che hanno letto questo secondo capitolo!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Cose da ragazze ***


Caro diario,
Dire che sono dolorante sarebbe minimizzare. E' stata una giornata tremendamente impegnativa. Da tutti i punti di vista.
Al mio risveglio il sole non era ancora alto. 
La verità è che ho dormito malissimo.
 
Questa notte ho sognato Henry: lo stavo accompagnando a scuola. aveva non so quale compito in classe, e io gli stavo dicendo: "tranquillo andrà tutto bene", poi lui scendeva dalla macchina e mi diceva "ci vediamo dopo mamma" ed entrava a scuola.Mi sono svegliata a quel punto, il cuscino bagnato di lacrime. 
 
Non ho bisogno che qualcuno mi dica che devo andare avanti, non mi serve che qualcuno me lo dica, perché io mi sento comunque uno schifo. 
Vivo nei boschi come una clandestina e mio figlio non ricorda nemmeno chi sono.
 
Il sogno di stanotte mi ha messa molto di cattivo umore,inutile dirlo. 
Ero decisamente indecisa se andare o meno agli allenamenti con l'assillante fuorilegge ma, nello stato d'animo in cui ero, l'idea di prendere in mano una lama o un qualsiasi altro oggetto contundente, mi risultava incredibilmente allettante, quindi, ravviati i capelli, sono uscirai dalla mia tenda.
 
Si capiva già da quell'ora della mattina che sarebbe stata una bella giornata, piena di sole, fresca brezza, e tutte quelle altre cose che davvero non sopporto quando sono di cattivo umore …
Presto anche l'idea degli allenamenti si è rivelata fallimentare. 
 
Ho sentito il rumore delle frecce che colpivano il bersaglio e mi sono avvicinata a dove avevo capito avrei trovato Robin ed ecco che vedo lui. 
Con la camicia, e  con una ragazza.
 
Appena l'ho vista in faccia ho capito subito che non era di queste parti: aveva profondi occhi a mandorla, portava una armatura completa di foggia orientale, e aveva lunghi e morbidi capelli neri. Più morbidi dei miei.
Robin che le stava accanto mentre tirava con l'arco, la applaudiva e le faceva un sacco di complimenti. 
Patetico, non trovo altre parole.
E poi… Non era poi così brava. 
Insomma, si, faceva qualche centro ma, a parte questo, niente di speciale. 
Certo meglio che abbia doti da combattente, perché con la bellezza non commuoverebbe proprio nessuno. 
già, l'aspetto da damina orientale non le dona affatto. Nessuno la degnerebbe mai di uno sguardo,  a parte il ladruncolo, che la guarda parecchio ammirato. 
L'ho detestata in quel momento.
 
Mi sono avvicinata schiarendomi la gola, giusto per ricordare al ladruncolo che LUI mi aveva invitato ad allenarmi li', a quell'ora: insomma, almeno la decenza di incontrare la ragazza ad un'altra ora. 
 
Non che il nostro fosse un appuntamento o roba del genere e quindi dovessimo stare da soli, ma non mi andava  di farmi vedere anche da altri mentre sbagliavo i tiri, specie dalla sua ragazza, la sua odiosa fidanzata vestita da samurai.
 
Robin mi ha guardato candidamente con quella sua faccia da schiaffi e ha detto semplicemente "Buongiorno Maestà".
Ma ci rendiamo conto della sfacciataggine? Gli ho fatto notare molto educatamente che non era prevista una gran folla agli "allenamenti" che mi aveva prospettato il giorno prima.
Lui è sembrato abbastanza divertito per qualche motivo che non ho ben capito. 
La cosa mi ha irritata.
 
-Ho pensato che poteva servirci un pochino di aiuto.-
Si, al massimo servirà  per trattenermi dagli istinti omicidi che ho nei suoi confronti: ma per questo non basterebbe una ragazza mingherlina con i capelli pieni di doppie punte. 
Ma mi sono guardata bene dal dirlo. 
 
-Credevo che fossi in grado di insegnarmi a difendermi. Mentivi?-
-Affatto. Ma, sebbene con l'arco io me la cavi egregiamente, non sono niente di che con la spada. Mentre Mulan è una delle duellanti più agguerrite che abbia mai incontrato.
 
Mulan. Ma che razza di nome è? Nemmeno in un momento di odio spassionato nei miei confronti mia madre mi avrebbe chiamata "Mulan"!
Vedendo che la squadravo con qualcosa a metà fra l'antipatia e il sospetto ha detto: 
- Mulan è l'ultimo acquisto dei miei "allegri compari".-
-Ah, si? Credevo che per farne parte i requisiti necessari fossero la maleducazione, l'aggressività repressa e il difficile rapporto con l'igiene personale, ma forse io e "Mulan" non ci conosciamo ancora così bene…-
 
A quel punto ha preso la parola la ragazza:
-Ascolta. Mi sono offerta io di dare una mano a Robin ad allenarti. Mi ha detto che voleva insegnarti a usare arco e spada, e ho pensato che magari potevo fare al caso tuo. E poi Robin mi ha detto che non conosci ancora nessuno nell'accampamento, e che ,magari, un'amica poteva farti comodo…-
-Io gli amici sono più che capace di trovarmeli da sola, senza bisogno dell'aiuto di "Robin"...-
 
A quel punto c'è stato un attimo di silenzio. Vedendo che i due si guardavano indecisi su che cosa fare ho rotto io il ghiaccio:
-Beh,dato che siamo qui vogliamo cominciare o no?- 
 
i due sono sembrati abbastanza contenti.
-Oggi cominciamo con la spada. Robin mi ha detto che ieri avete iniziato a allenarvi con l'arco: ci ritornerete nei prossimi giorni. Oggi pensiamo solo alla spada. -
Mi ha lanciato un'arma. 
Tremendamente pesante, oltretutto. Chissà come fa a tenerla Mulan con quelle braccine che si ritrova…
 Oggi ho scoperto che, a quanto pare, nemmeno la spada è l'arma per me.
 
Mulan sembra un vecchio maestro cinese: "la chiave di tutto è la costanza". 
Siamo così diverse che non ho idea di come Robin abbiamo potuto pensare che saremo diventate amiche. 
Ha iniziato a farmi vedere come si para e come si attacca. 
Mi ha fatto provare finché il braccio non ha iniziato a farmi male. 
Gioco di polso. Precisione. Equilibrio.
 
Non dovevo essere esattamente un bello spettacolo.
Il ladruncolo, seduto su un tronco vicino a noi, se la rideva di gusto. 
Promemoria: fargliela pagare. Se c'è un'attività che mi compete, quella è la vendetta. In quella sono imbattibile. 
Dopo circa un'ora e mezza, Mulan ha posato la sua spada e ha detto, stupendomi non poco :
-Per oggi può bastare. Non sei affatto male, Regina.-
-Vostra maestà, per essere precisi.-
-Naturalmente. Secondo me siete portata per il duello, Maestà. Vi muovete bene, con grazia, eleganza, e sapete pensare alle mosse da fare, questi sono i presupposti per essere uno spadaccino eccellente.-
 
Ecco spiegato perché il ladruncolo non va d'accordo con la spada. A ogni cosa c'è un perché… 
-La prossima volta ci occupiamo del movimento di gambe, e facciamo un po' di scambi.-
Poi, con la calma glaciale che deve esserle propria, si è allontanata. 
 
A quel punto il ladruncolo si è avvicinato a me.
-Con la spada non te la cavi niente male, Maestà-
-E' per questo che ridevi?-
-Ridevo perché sei troppo aggressiva quando la impugni . Devi rilassarti di più, tenere sotto controllo il respiro, prenderti più tempo e non arretrare troppo, mai. Tenere sempre sotto controllo lo spazio.-
-E meno male che non eri uno spadaccino fuorilegge… -
-Non lo sono, ma me ne intendo abbastanza. Magari un giorno mi concederai un duello leale.-
-Solo se non avrai troppa paura di perdere...-
Credo che abbia riso, a quel punto.
 
Gli ho chiesto perché avesse chiamato Mulan per allenarmi. 
-Perchè è brava,  e ha molta pazienza, cosa che con un'allieva come te è decisamente necessaria.-
Davvero.
-Ho pensato che avevi bisogno di un'amica, Maestà . Sai, no?, qualcuno con cui parlare di "cose da ragazze".-
Sembrava abbastanza in imbarazzo. E' buffo quando è in imbarazzo. Ha qualcosa di dolce, in realtà… Ma solo in piccola percentuale, si intende.
 
-Gli amici so trovarmeli da sola. Grazie.-
-Non fraintendetemi.-
-Io e quella ragazza siamo troppo diverse.-
-Lei è tranquilla, paziente, riflessiva, non dice niente di troppo, è gentile, una ragazza incantevole.-
 
Diversa da me. Ecco che cosa intendeva, ho pensato.
-Però è una donna con un trascorso alle spalle che ancora non mi sono saputo spiegare. A volte è fin troppo silenziosa. Ci sono cose che si tiene dentro. Mette tutta se stessa in quello che fa: ma è quasi un modo che ha di sfogarsi. E' una donna determinata, ma anche cinica. In questo vi somigliate moltissimo. Ho pensato che forse qualcosa in comune ce l'avevate, dopotutto. -
Ecco come mi ha spiazzata per l'ennesima volta. 
lo detesto in questi momenti.
Ho chiesto se ci sarebbe stata anche il giorno seguente. 
Ha detto che, se per me andava bene, domani pensava di allenarci io e lui da soli. 
Ho detto che andava bene. 
Nessuna emozione, nessuna emozione, nessuna emozione, alle riguardo. 
Prima di andarmene, ho osservato che Mulan era una donna molto bella, giusto per vedere la sua reazione. E' stato a quel punto che il ladruncolo mi ha spiazzata:
-Già… Che casualità: un'altra cosa che avete in comune...-
Io non arrossisco. Non sono mai arrossita, nemmeno quando ero una ragazzina,
ma in quel momento mi sono sentita le guance in fiamme. 
Per la rabbia, ovviamente. Per cos'altro?
Farebbe bene a farla venire , Mulan, ai nostri allenamenti, così avrà un testimone se mi scatta la violenza nei suoi confronti.
 
Nel primo pomeriggio stavo cercando Frà Tuck.
Ho pensato che farmi una chiacchierata con lui poteva farmi bene.  
Ad un certo punto , però, ho visto un gruppo di "allegri compagni" venire giù dalla collina... 
Credo che fossero andati in "avanscoperta". 
Probabilmente sono in cerca di nuova gente da derubare. 
Ho pensato che la cosa migliore fosse tenermi alla larga, anche perché alla testa degli uomini c'era Little John, quando ho sentito le vocine di un gruppo di tre bambine bionde, fra i due e gli otto anni, che correvano verso Little John, gridando "papà" ,"papà".
Lui le abbracciava con affetto, sollevandole da terra, provocando in loro gridolini di gioia.
Strano ma vero, sembra che anche quel rozzo omaccione abbia un cuore.
L'ho scoperto oggi.
Per ultimo, poi, è arrivato un bambino di circa cinque anni.
-Zio John, zio John!!!-
Little Jhon gli ha riservato lo stesso affetto che ha riservato alle sue figlie.
-Ehi Roland!!-
 
Non avevo mai notato quel ragazzino da quando sono arrivata nell'accampamento.
Dopo aver scambiato qualche parola con Little John si è allontanato da lui, correndo nella mia direzione.
 
L'ho guardato, e il cuore mi si è fermato nel petto. 
E' identico a come era Henry da piccolo … Con intensi capelli castani  vivaci occhi scuri.
Sono rimasta incapace di chiamarlo o di dirgli alcunché . 
Giuro, ero semplicemente pietrificata. 
E poi è semplicemente passato avanti, guardandomi appena…. Incuriosito? Non lo so. 
Mi è sembrato soltanto indifferente. 
Correva veloce. Mentre correva ho visto che non guardava dove metteva i piedi. C'era un ramo a terra:   a pochi centimetri dal suo piede. 
Sarebbe caduto, senza alcun dubbio.
E' stato istintivo: l'ho fatto sparire, il ramo. 
Il bambino ha continuato a correre, non si è accorto di niente. 
Non lo saprà mai.
Ma probabilmente è questo il destino di quelli com me: non far mai niente di buono nel senso tradizionale del termine e, quando lo fanno, passare inosservati, senza nemmeno un grazie. 
In questo preciso caso, sono stata felice di quello che ho fatto, ma, allo stesso tempo, triste. Non so perché ,anzi, lo so, ma forse non vale più la pena parlarne.
 
Stavo tornando alla mia tenda, quando ho visto, ferma a poca distanza, Mulan.
Mi sono avvicinata e, con la mia dolcezza che, non per vantarmi, ma è innata, le ho spiegato che, qualsiasi cosa le avesse detto Robin, cioè intendo il fuorilegge, io non avevo bisogno di condividere le mie esperienze con nessuno, non avevo bisogno che qualcuno mi trovasse un'amica in affitto o una tata e, per qualsiasi motivo fosse venuta lì, poteva anche andarsene, senza offesa.
 
La cosa che mi dà il nervoso, più di ogni altra cosa, in quella ragazza, è la calma. 
Io non riesco, non riuscirei mai a stare calma se qualcuno mi dicesse qualcosa di anche lontanamente simile, ma lei si.
-Vostra maestà…- Mi ha detto -Io ero venuta qui per via delle lezioni di combattimento.-
-Che cosa vuoi??-
-Dare una mano… Insomma, so che magari ero di troppo…-
Che cosa??? Come le vengono in mente cose del genere???
Di troppo, in che cosa?
 
-Ma io sono una combattente esperta, ho visto come vi muovete, come agite… Si può capire molto del carattere di una persona da cose del genere. Maestà, voi avete tanta rabbia dentro, e non trovate il modo di tirarla fuori.-
-E tu chi sei? Una psicanalista?-
Non ha capito.
 
-Credo che combattere possa farti davvero bene.-
-Ho già chiarito che non è esattamente il mio stile-
-E allora perché hai voluto farlo…-
-Io… Non lo so il perché. -
-In ogni caso non è importante…- Stava abilmente cambiando discorso…
-Io creo che tu possa migliorare, Maestà, ma ci sono alcuni dettagli da sistemare, se vuoi continuare ad allenarti con me o con Robin…-
 
Il primo pensiero è stato: nessuno impone condizioni a ME. Nemmeno per sogno. Ma devo ammettere che questa donna ha qualcosa che non riesco a comprendere, e voglio andare più a fondo della faccenda.
 
-Sentiamo…-
-Il silenzio. Niente imprecazioni mentre si combatte. Ti deconcentrano. Ho notato che sei il tipo di persona che dice ciò che pensa, sempre e senza remore. questo è bene, ma ciò che pensi può venire fuori anche solo da come agisci in combattimento, non c'è bisogno di esternarlo, o diventa un vantaggio per l'avversario, e una fonte di de concentrazione per te.-
-Accetto. Tutto qui?-
-Ci sarebbe un'altra cosa…-
-Sarebbe?-
-Ecco, sarebbe una comodità per te, più che altro, ma potrebbe anche aiutarti a trovarti meglio in generale nell'ambiente  degli "allegri compari"…-
….
-Dovresti cambiarti d'abito.-
Gelo.
-Potrebbe farti sentire meglio, sai?Vedi, quando ero una ragazza, avevo delle sorelle… Quando si sentivano arrabbiate per qualche motivo, inadeguate, loro si cambiavano d'abito. Sembrava sempre che le facesse sentire meglio, sai? Ho pensato che potresti fare lo stesso . Inoltre il tuo vestito ,Maestà, è davvero bello ma non permette di muoversi agilmente in combattimento.-
Woa, woa, piano, tesoro. Grazie per la storiella pittoresca sulla tua infanzia finita nel vortice dell'esercito, ma il vestito no, non si tocca, ho pensato.
Forse gente come lei starà bene con l'armatura 24 ore su 24, ma io non sono fra quelle. 
Probabilmente si è sentita sotto accusa dal mio sguardo o qualcosa del genere, perché mi ha guardata e mi ha fatto :
-Non mi fraintendete, il vostro abito è davvero splendido, e vi si addice molto…-
Ruffiana.
-…Ma la gente qui si sente molto intimidita dal modo in cui vi presentate: la collana di diamanti, la foggia preziosa dell'abito: le piume nere, il trucco, l'acconciatura pretenziosa…-
-Io sono così…-
-No, voi siete molto meglio. Siete una donna elegante, ma per essere diversa dagli altri, non dovete a tutti i costi mostrare abiti preziosi ed eleganti fino all'eccesso, che non si addicono alla vostra situazione e alle incombenze che dovete affrontare in questo frangente. E poi non potete minimamente pensare di maneggiare una spada con comodità se l'abito vi arriva alle caviglie e il corpetto vi impedisce qualsiasi movimento, è impensabile anche per voi, Regina-
 
Probabilmente in quel momento mi sono resa conto di averla sottovalutata, quella donna: sa il fatto suo. 
Credo di cominciare a capire che cosa intende il ladro quando dice che forse abbiamo più in comune di quanto non pensiamo…
In ogni caso, cosa che non faccio spesso, ho dovuto riconoscere che aveva ragione. 
Non aveva senso continuare a tenere il mio splendido abito nero.
Mulan mi portò ad una tenda al limitare dell'accampamento. 
Tenevano lì tutte le cose rubate prima di portarle a chi ne aveva bisogno, o almeno così mi disse lei . C'erano anche alcuni abiti. 
li tenevano per le poche donne dell'accampamento, e c'erano anche alcuni capi di foggia maschile. 
 
non l'avrei mai detto ma, nonostante tutto, Mulan aveva molto gusto. 
Alla fine scelse dei pantaloni aderenti di pelle di daino e una camicia di flanella bianca di foggia maschile, abbinata ad un gilet di cuoio marrone scuro, dello stesso colore dei pantaloni di pelle. 
 
-Non avrei mai detto che te ne intendessi di abiti…-
-A volte le apparenze ingannano. Non è vero, Evil Queen?-
Mi ha guardata intensamente. A quanto pare la piccola guerriera sa persino fare battute, ah! 
Però in fin dei conti ha ragione: le apparenze ingannano. Mi sono guardata allo specchio primari andare a infilarmi i nuovi vestiti.
 
Mentre mi cambiavo, dietro una specie di paravento, mi parlava.
-Mai messo pantaloni, Maestà?-
-Non li metto da anni. prima li usavo sempre per andare  cavallo.-
-Davvero?-
-Si.-
-A casa anche io avevo un cavallo. Ci stavo per ore….-
-Da quando sei fra gli "allegri compari?-
-Poche settimane, a dire la verità-
-Ah si? E Robin lo conosci da allora?-
-Si, più o meno. Lo conosco poco, ma so che è davvero un brav'uomo.-
-Già, sarà… Quindi voi non siete… Ecco…-
-Che intendi?Oh, no no no, davvero!!! Come ti viene in mente?-
-Ecco, non so, le uniche donne dell'accampamento sono le mogli e le figlie degli uomini di Robin, e voi due sembravate molto in confidenza…-
 
Lei è sembrata divertita dall'idea, non so perché.
-No. Robin era sposato, una volta, ma sua moglie è morta da anni.-
-Oh-
-Già. Suo figlio è identico a lei, dicono. Forse l'hai visto: quel bambino sui tre anni, castano…-
-E' il figlio di Robin Hood???-
Ammetto: non me lo aspettavo.
-Si: Roland.-
Wow. E' vedovo allora. NOn sta con Mulan, allora. 
Non che mi interessi. No , nemmeno un pochino. 
 
Finito di prepararmi, ho cominciato ad aggiustarmi i capelli in una comoda treccia.
Mulan è uscita precedendomi.
-sSai davvero bene Maestà.- 
Mi ha sorriso prima di uscire dalla tenda.
Mentre mi intrecciavo i capelli,ho pensato che , in effetti, aveva ragione: avevo l'aria semplice, ma l'effetto finale non era per niente male, anzi… 
La pelle mette perfettamente in risalto il mio fisico sottile, il gilet e lo scollo della camicia mettono appena in risalto il decoltè, e la treccia metteva in risalto l'ovale del viso.
Forse Mulan non aveva tutti i torti, avevo bisogno di un piccolo cambiamento. 
mi sentivo letteralmente più leggera. 
 
Mentre finivo di fermarmi l'acconciatura la sentivo che parlava con qualcuno,fuori dalla tenda: un uomo. 
Sono uscita e mi sono trovata davanti Robin Hood.
Che dire? Il nuovo look mi dona, e anche lui è sembrato accorgersene . 
Aveva una faccia…Ovviamente il suo volto non è minimamente attraente o roba simile, ma in quel momento era addirittura buffo. 
Andava dallo stupore all'imbarazzo.
 
Stuzzicarlo è stata una tentazione troppo forte….
-Beh. come sto?-
-Siete incantevole.-
L'ha detto sinceramente, senza nemmeno un'ombra di ironia. 
Di nuovo uno di quei momenti.
Probabilmente ci siamo fissati per qualche momento in più del dovuto. 
Non che sia stato spiacevole: forse avveravamo solo bisogno di studiarci per bene a vicenda, forse con più attenzione del solito. 
Poi me ne sono andata. Ho ringraziato Mulan e sono andata a passeggiare da sola nel bosco.
Ho sentito che il suo sguardo mi seguiva. 
Voltarmi non è nel mio stile, e quindi non l'ho fatto. Ok, forse solo con la coda dell'occhio.
Ora è quasi ora di cena e comincio ad avere fame.Forse per oggi non sarà poi così male mangiar intorno al fuoco circondata dai quei contadinotti puzzolenti…
 
Insomma, non dico che io e la guerriera possiamo diventare amiche o che, ma forse non sarebbe male ,in fin dei conti, avere qualcuno con cui parlare di… Cose da ragazze…
 
NOTA DELL'AUTRICE
Finalmente sono tornata con il nuovo capitolo di questa storia!!!!
Probabilmente non è chissà che, ma non mi importa: è PUBBLICATO. Ah, che bella parola. Giuro, per un momento ho disperato: pensavo che non sarei mai riuscita a pubblicare questo benedetto capitolo: un po' perchè è stata una settimana tremenda a scuola, un po' perchè la 3X13 mi aveva semplicemente sconvolta, e avevo bisogno di tempo per rifletterci sopra... Insomma: Zelena è la sorella di Regina????
non me lo aspettavo, sinceramente... Senza contare che credo che Regina abbia un pochino intimidito Robin: ma giusto un po' ;) la 3X14 mi è piaciuta tantissimo, ma credo che sarà dura aspettare la prossima settimana per altre scene Outlaw/Queen!!! 
su questo capitolo aggiungo solo due parole: mi piaceva l'idea di introdurre subito Mulan, ma ho dovuto fare un paio di modifiche sull'incontro con Roland alla luce della 3X13, purtroppo...
Non mi squartate, vi prego, siate clementi, giuro che il prossimo capitolo sarà più decente!!! Spero comunque di ricevere le vostre recensioni e i vostri consigli come sempre :) grazie a tutti quelli che hanno letto il capitolo!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Una di loro ***


Caro diario,

ho la testa che scoppia. 

E' la mattina del mio quinto quinto giorno all'accampamento. 

Appena sveglia mi sono chiesta perché non ho scritto ieri sera, ma pian piano i ricordi hanno iniziato a farsi più chiari…

Ma credo di dover cominciare dall'inizio di questa lunga, lunga storia…

La mattinata di ieri era cominciata bene.

 

Ero andata agli allenamenti con Robin, trovandolo solo, ma con la camicia, infatti l'aria era frasca e minacciava pioggia.

Abbiamo iniziato col prendere l'arco nella giusta posizione. ho incoccato la freccia e puntato al bersaglio.

Percepivo che mi stava guardando.

-Devo dire che il nuovo look ti dona molto- Ha detto lui.

-Sono felice che tu abbia recuperato un po' di fiato per dirmelo.-

-Va bene,lo ammetto, mi hai lasciato abbastanza senza fiato ieri, ma meglio tardi che mai, no?-

-Già-

 

Ok,lo so che visto così potrebbe sembrare una conversazione strana… Ma, anche se non è percepibile fra le righe, il mio tono era incredibilmente spietato e sarcastico, davvero. 

Non mi sono mica rammollita, in fin dei conti.

 

Sarà che oggi ero più calma ma , ebbene si, sono riuscita a fare centro! 

Insomma, non proprio, ma ho colpito il bersaglio, e anche andando abbastanza vicina al centro…

Per me è un grande risultato. Era da parecchi giorni che il mio orgoglio non era gratificato da qualcosa. 

Mi sono sentita davvero felice, per un momento, un solo, piccolo momento, mi sono sentita appagata. So che è stupido, ma è così.

Ho cominciato a saltare come una ragazzina, perché è così che mi sentivo.

 

-Bravissima!!!!-

Il fuorilegge sembrava addirittura più euforico di me. Come se fosse stato lui a fare il centro più bello della sua vita.

Io mi sono trattenuta dal gridare di gioia solo per non rischiare di svegliare qualcuno.

 

Ok, non stavo pensando a che cosa stavo facendo. 

Nella mia euforia potrei averlo abbracciato per la felicità.  

Mi sono ritrovata a gettare le braccia al collo del fuorilegge, le sue braccia intorno alla mai vita, affogata letteralmente nel suo profumo, cioè puzzo, di foresta.

 

E' durato solo pochi secondi: mi sono sciolta subito dall'abbraccio. 

Che, per la cronaca, era solo un abbraccio di festeggiamento, sia chiaro, niente di più. Lui è sembrato stranito, un tantino stordito.

 

Io spero di non essere sembrata proprio nulla… 

Mi sono riaggiustata la camicia e il gilet e ho ripreso l'arco in mano, tornando seria.

 

-Dopo il primo centro, prima o poi deve venirne un secondo…-

-E' sempre così che ragioni, Evil Queen?-

-E' il metodo migliore per andare avanti.-

-Sono felice di vederti così felice, comunque…-

-Che cosa?-

-Si ,intendo, credo di non averti visto sorridere da quando sei arrivata qui, e devo dire che non mi dispiacerebbe vedertelo fare più spesso: il sorriso ti dona molto.-

-A quanto pare i fuorilegge sanno anche fare i complimenti.-

- A quanto pare ci sono anche regine che abbracciano i fuorilegge.-

Punta sul vivo.

-Momento di euforia. Non temere, non si verificherà più. Anche perché il puzzo di foresta alla lunga può anche annebbiare la vista…-

 

Ha fatto una faccia offesa, ma credo che dentro abbia sorriso, il fuorilegge.

La cosa più strana è che, anche nei momenti più strani di ieri, non mi sono pentita di quell'abbraccio.

Ho continuato a tirare. 

Devo dire che l'ho trovato terapeutico.

 

Ad un certo punto il fuorilegge è andato a bere un goccio d'acqua da una borraccia che si era portato dietro. Si è allontanato un attimo mentre io continuavo a scoccare frecce, colpendo sempre più spesso il bersaglio.

mentre si riavvicinava, è inciampato, cadendo come un salame. 

Ho visto con la coda dell'occhio il fuorilegge che cadeva a terra. 

Mi sono voltata di scatto, e  l'ho visto a terra, incolume. Quasi. Non è che mi sono sentita sollevata o che, ma non voglio avere un morto sulla coscienza. Un altro, ecco. 

 

Ho posato l'arco a terra e mi sono avvicinata.

Robin gemeva a bassa voce.

-Mister, cento bersagli su cento non ha ancora imparato a guardare dove mette i piedi?-

-Ehi, non mi sono fatto niente, d'accordo? Sono inciampato, tutto qua. Mi rimetto subito in piedi.-

Il suo tentativo di fare il duro e rialzarsi è stato abbastanza penoso, sinceramente. Zoppicava.

-Ehi, ehi, mettiti di nuovo seduto e stai calmo.-

 

Dopo un po' di lamentele ha eseguito gli ordini.

Gli ho tolto lo stivale.

Gli ho tastato la caviglia da cui zoppicava.

-Una slogatura, niente di che.-

-Adesso sei anche un medico?-

-Più o meno.-

-E che si fa per le slogature, di solito?-

-Nulla che qualche giorno di riposo e un kit di pronto soccorso non possano risolvere…-

-Un che?-

-Lascia perdere… Però io una soluzione ce l'avrei.-

Mi ha guardata interrogativo. 

Gli ho detto di stare fermo e non muovere un muscolo.

 

Ha eseguito.

 

Ho messo le mani sulla sua caviglia e mi sono concentrata. 

Non ho usato spesso la magia di guarigione.
Di solito la mia magia ha altro scopi, e non lo dico con orgoglio.

Le mie mani emanavano un calore piacevole, ho sentito Robin sospirare al contatto con quel calore.

 

Quando ho staccato le mie mani dalla sua caviglia, lui mi ha guardata stupito. Poteva muovere di nuovo la caviglia.

-Come hai….-

-Magia.-

-Non credevo potesse essere usata anche per questo genere di scopi, la tua magia…-

-A quanto pare ultimamente sono piena di sorprese…-

-Già. E… Grazie.-

-Di niente.-

Abbiamo ripreso gli allenamenti. Prima di rimettere a posto gli archi e andare a fare colazione, il fuorilegge mi è venuto vicino.

-Maestà. Ho una proposta da farvi.-

Ammetto che questo genere di frasi gli uomini me le dicono solo in determinate circostanze , quindi nulla di cui stupirsi se mi ha lasciata alquanto basita.

-Io ho un lavoro da offrirti.-

Di bene in meglio.

-Spiegati.-

-Io e i miei uomini andiamo in città quasi tutti i giorni ,dopo pranzo . Nei villaggi ci sono un sacco di bambini e famiglie povere. Andiamo a portare loro le cose che… Rubiamo durante la settimana. Un po' di pane, formaggio, idromele, cose simili, insomma…-

-E io come potrei essere d'aiuto?-

-Ci sono anche molti bambini malati. Non ci sono guaritori fra noi. Frà Tuck se la cava, perché conosce alcune erbe dal potere curativo, ma non è certo un medico. Tu potresti aiutare molti di loro, ne sono certo.-

-Non è esattamente il mio stile, e poi non credo di essere molto amata, nei villaggi circostanti.-

-Con il tuo nuovo look non ti riconoscerebbe nessuno, stai sicura. E poi, non è un incarico a tempo pieno, devi soltanto provare. e sarebbe anche un buon modo per tenerti occupata, finché non capiamo come entrare nel tuo castello…-

 

Il pensiero di allontanarmi un po' dall'accampamento non mi dispiaceva affatto.

Accettato l'invito sono andata a fare colazione. 

Ci eravamo dati appuntamento al pomeriggio. 

 

Non me la sento di mentire: è stato i pomeriggio più bello della mia  vita. Beh, uno dei più belli. ora che ci penso non ricordo nemmeno quando è stato l'ultimo…

 

Abbiamo dovuto affrontare una lunga cavalcata verso il villaggio più vicino.

-Non capisco perché non possiamo usare dei cavalli…-

-Le regine non sanno camminare??-

Little John ha fatto questo genere di battute per tutto il viaggio. 

Probabilmente se non avessi adottato già in partenza la tattica "lascia perdere, polverizzalo solo se si avvicina più del dovuto", il piccolo John se l sarebbe vista davvero brutta.

 

Robin lo guardava severamente ogni volta che si mostrava maleducato o scorbutico, dal canto mio, io ho cercato di starmene sulle mie.

Arrivati al villaggio, tutti gli abitanti hanno cominciati a guardarci. Robin aveva ragione: nessuno mi ha riconosciuta.

 

Tutti i bambini si buttavano fra le braccia degli "allegri compari", gli abitanti del villaggio ci venivano vicini.

-Siete qui! Siete qui! Che bello, vi aspettavamo!!-

Il pensiero che rivolgessero quelle parole anche a me, in qualche modo, mi ha fatto provare una sensazione strana, giuro. 

 

Di solito quando io mi avvicino a un villaggio, gli abitanti si barricano in casa: qui mi venivano addosso, mi salutavano con le mani.

Non credo di aver mai provato niente di simile.

 

Io, Robin e un altro paio di uomini abbiamo fatto un giro per distribuire pagnotte e forme di formaggio ad alcune famiglie. 

E in quasi in tutte le famiglie più povere c'erano bambini anemici, malnutriti, con forti tossì e febbri che non avevano mezzi e medicine per curare. 

 

In una piccola casa di legno nel centro del villaggio c'era una bambina sui 7 anni malata di morbillo. I genitori avevano praticamente perso le speranze che sopravvivesse…

Ovviamente curarlo non era difficile: la malattia era degenerata a causa della mancanza di cure, ma mi è bastato mettere le mani sulla testa della bambina, sentire il suo calore, trasmettere i mio, per capire che era assolutamente salvabile.

 

Dopo due minuti  di incantesimi di guarigione sussurrati a mezza bocca, ho risollevato le mani. La bambina ha tirato come un sospiro di sollievo, non si è svegliata, ha continuato a dormire, ma il suo respiro era regolare, per niente affannoso, la fronte rilassata, il sonno sereno, la carnagione aveva ripreso un colore naturale, le guance già lievemente soffuse di rossore leggero.

 

Il cambiamento era evidente, lo vedevano anche i genitori della bambina.

Finita l'operazione di guarigione mi hanno guardato quasi scioccati.

In un primo momento ho pensato che mi gridassero contro: "strega, strega!!", o qualcosa del genere invece, prima corsero verso la figlia, la osservarono bene, poi entrambi scoppiarono in lacrime. 

Speravo ardentemente che fosse per la felicità.

La madre della piccola mi ha guardata intensamente e poi, semplicemente, mi ha abbracciata.

Senza riserve ne' remore, con calore.

La cosa più strana? Ho ricambiato l'abbraccio.

-L'hai salvata.-

-Ma si figuri-

-Non ti ringrazierò mai abbastanza-

-Non è necessario-

 

La donna mi ha guardata bene, e per un momento ho pensato che mi avesse riconosciuta, poi invece mi ha sorriso, ed è andata sul retro della casa.

E' riuscita con una cesta piena di fragole di bosco. 

 

-Non abbiamo molto, ma queste le raccolgo io personalmente quando è stagione, e sono le più buone della zona-

-Non è necessario…-

-Prendile, davvero-

La donna insisteva tendendomi la cesta. Non me la sono sentita di rifiutare.

-Beh, io adoro le fragole.-

Alla donna la mia risposta è piaciuta.

Io e Robin siamo usciti dalla casa con la cesta. 

ho notato solo in quel momento Little John fermo sulla porta.

-Da quanto sei qui?-

-Abbastanza-

Mi ha guardata incredula. Ho gongolato giusto un po'. 

Non che avessi qualcosa da dimostrare a quell'energumeno, ma credo che dopo quello che ha visto terrà la bocca chiusa con me per un po'. 

La cosa non mi dispiace, anzi.

Sulla via del ritorno il fuorilegge si sentiva in vena di chiacchiere.

-Come ti senti, Maestà?-

-Stanca. Le magie di guarigione sono le più complicate.-

-Fare del bene agli altri è sempre difficile-

-Anche fare del male. Più di quanto tu creda.-

-Solo che una volta fatto del male ti senti vuoto, dopo aver fatto del bene, invece, sei stanco morto, ma felice.-

-Qualcosa del genere.-

-Lo sapevo.-

-Che cosa?-

-Che c'era del buono in te.-

-Era questo che volevi dimostrare?-

-Non ce n'era bisogno. lo vedevo nei vostro occhi.-

-Conoscete così bene le persone?-

-Non lo so. Ma conosco te.-

-E' bello che qualcuno lo creda.-

 

Devo ammetterlo: ero preoccupata quando ho visto che Robin Hood non aveva timore di me, quando ho visto che gli abitanti del villaggio non vedevano più in me la regina cattiva, che non mi riconoscevano più. Ho avuto paura di scomparire, di non essere più niente. Invece, ieri pomeriggio, quando lui mi ha detto quelle parole, ho pensato che, in fin dei conti, non sarebbe stato cos' tragico essere "solo" Regina.

 

-Quella che avete fatto oggi è stato magnifico.-

-Niente male, si.-

Poi si è offerto di trasportare le ceste di fragole al posto mio. Mi sono opposta.

-Lascia fare a me, Maestà, posso immaginare quanto dovete essere distrutta.-

-Ah, si? Lo sapete?-

-Si. Ho assistito solo un'altra volta a un incantesimo di guarigione…-

-Un mago?-

-No, avevamo usato una bacchetta magica. L'incantesimo ha consumato l'intera energia dell'oggetto, dopo quell'occasione non ha funzionato più, posso quindi immaginare che effetto faccia a una persona.-

-Era uno dei tuoi allegri compari?-

-Mia moglie.-

-Oh.E l'ha salvata?-

-Si. Era incinta di Roland, e grazie a quella magia si salvarono sia lei che il bambino.-

Non chiesi di più, sarei stata invadente.

 

Ora, io non sono una di molte parole, e non avrei mai dato al fuorilegge quella soddisfazione: ma aveva ragione, mi sono sentita utile e soddisfatta di me stessa come non succedeva da tanto, ieri pomeriggio.

E dirò di più: rientrata all'accampamento sono andata nella mia tenda e ho dormito fino a ora di cena, come non mi capitava da tempo, profondamente e senza sogni.

Svegliatami, sono uscita stiracchiandomi. Era già sceso il buio.

 

Le donne dell'accampamento, le mogli e le figlie degli "allegri compari", mi guardavano curiose a qualche metro dalla mia tenda.

-Che avete da guardare? Si può sapere?-

Detesto essere fissata senza sapere il perché.

-Scusaci- Una donna con i capelli biondo cenere si è staccata, a quel quel punto, dal gruppo e mi si è avvicinata.

 

-Non volevamo essere importune ma… Abbiamo saputo che sei andata al villaggio con i Merry men, oggi. Sei stata fantastica, ci hanno detto…-

-Beh, io…-

Le voci si spargono in fretta…

-Solo questo: volevamo dirtelo. Noi andiamo a preparare la cena.-

Hanno fatto per allontanarsi, mansuete.

-Che cosa preparate?- Ho chiesto.

-Magari dello stufato. Non è esattamente il massimo, ma abbiamo un po' di verdure fresche…-

-Avete mai provato le lasagne?-

-No. Che cosa sono?- Le donne si sono guardate fra loro incuriosite.

-Sono deliziose.-

-Ma noi non sappiamo come si preparano, Maestà…-

-Bhe, modestamente, le mie lasagne sono le miglior in circolazione. Potrei darvi una mano a prepararle,se volete.-

 

Ed è così che mi sono messa a cucinare. Non avendo un forno mi sono dovuta aiutare un po' con la magia, ma il risultato ne è valso la pena.

 

Credo che Robin  non potesse credere ai suoi occhi quando mi ha vista arrivare insieme alle altre, portando in mano porzioni e porzioni di lasagne fumanti.

Little John aveva gli occhi fuori dalle orbite…

-Buon appetito- Gli ho fatto io .

-vuoi avvelenarmi, Evil Queen?- Mi ha gridato dietro Little John.

-Giudica tu…-

Ha preso il piatto che gli tendevo.

Dico solo che si è mangiato quattro porzioni delle mie lasagne.

 

-Le tue lasagne sono sempre buone-

Mi ha detto a un certo punto Snow. Si è ingozzata tutta la sera, la ragazza...

Ultimamente, in realtà, è sempre affamata: magari è la volta buona che perde il quel suo irritante peso forma.

 

-Quindi ti sei messa a cucinare, Maestà….-

Il fuorilegge mi si è avvicinato con la bocca piena di lasagne.

-Non lo insegnano nella foresta che prima si mastica e poi si parla?-

-Divertente. Comunque fra tutte le doti che avrei immaginato di attribuirti, non avrei mai pensato di dover aggiungere quella di cuoca.-

-Diciamo che me la cavo.-

-Mi devi insegnare la ricetta.-

-I fuorilegge si dilettano anche ai fornelli adesso?-

-Certo, se si tratta di piatti simili!-

-Ah ah ah!!-

-Hai una bella risata-

Attimo di imbarazzo.

 

-Comunque sia, credo che con oggi tu ti sia definitivamente conquistata Little John-

Ha detto indicando l'omaccione che chiedeva la sua quarta porzione di lasagne.

-Sai come si dice. gli uomini vanno presi per la gola.-

-Nel senso che vanno asfissiati?-

-Quella è la mia idea di solito, in effetti,  ma sto cercando di modificarla…-

-Beh, io personalmente preferisco questa versione…-

-Tu e i tuoi compari fate in modo da non dover sperimentare anche l'altra.-

-Faremo del nostro meglio.-

Mi sono allontanata. 

 

FInito di mangiare le lasagne gli uomini hanno iniziato a tirare fuori le bottiglie di idromele.

Little John mi si è avvicinato tendendomene una.

 

-Questo è il meglio per mandare giù le tue lasagne.-

-Io non bevo.-

-Ho, male molto male, Maestà. Tutti i Merry men bevono…-

Io…Mi sono accorta improvvisamente che mi aveva inclusa praticamente fra gli allegri compari. 

Chissà perché la cose non sono riuscita a rimanere indifferente alla cosa.

 

-Hai avuto una lunga giornata, Maestà, e ti sei comportata egregiamente, quindi ti meriti una bella bevuta.- 

E, detto ciò, mi ha dato una pacca sulla spalla.

Ho la sensazione che sia una specie di manifestazione di stima per lui, o qualcosa del genere...

 

Mi stavo rigirando la bottiglia in mano, e poi mi sono guardata intorno: un gruppo di allegri compari che cantava a voce eccessivamente alta una canzone dal ritmo allegro, fra Tuck che brindava con un bicchiere di idromele con Robin, Snow e Charming che si tenevano stretti sotto un albero, Mulan che parlava con una delle donne, i bambini , fra cui Roland, che si rincorrevano e ballavano intorno ai compari, in quel momento ho pensato "al diavolo!!! che  io lo voglia o no, sono parte di tutto questo, ora!!"

 

E quindi ho posato le labbra sul collo della bottiglia e ho buttato giù un sorso.

Sorprendentemente dolce e liquoroso, ecco com'è l'idromele: mi pizzicava sulla lingua  e mi riscaldava lo stomaco.

-Com'è??- Mi ha chiesto Little John.

-Una meraviglia.-

-Offre la casa, stasera, Regina.  Sai, non lo credevo possibile, ma, in una qualche misura che non comprendo, inizio a pensare che… Che sei una di noi, davvero.- 

-Però fortunatamente non puzzo come voi-

-Già, ma a tutto c'è rimedio, Maestà-

Non attese che rispondessi, e si allontanò verso Robin.

 

Della mezz'ora che è seguita ho un ricordo un tantino sfocato. 

So solo che ho continuato a bere quel dolcissimo idromele finchè non mi sono ritrovata una bottiglia vuota fra le mani.

Sentivo caldo, questo lo ricordo chiaramente.

 

Ecco, a quel punto della serata i compagni avevano iniziato a suonare. Uno aveva un violino m ilare, e una altro una fisarmonica, credo.

Molti bambini e alcune donne con i mariti hanno cominciato a ballare al ritmo di quella musica allegra.

 

ridevo a crepapelle, e ho cominciato a piroettare portandomi dietro alcune donne per ballare. Robin si è avvicinata per valere se stavo bene. 

Decisamente non stavo bene: ero brilla, ubriaca, fradicia.

 

Ed è qui che le cose si fanno imbarazzanti.

Del tipo molto imbarazzanti.

Solo a scriverne mi sento male.

Ecco, diciamo solo che lui mi ha chiesto se stavo bene, se volevo stendermi, andare a dormire, perché sembrava che avessi bevuto troppo idromele.

Io ho risposto che no, stavo benissimo e non volevo assolutamente andare a dormire.

 

Lui ha provato a farmi allontanare, ed è riuscito a farmi camminare fino alla radura vicina, da dove si sentiva ancora perfettamente la musica del violino e della fisarmonica, e che era appena un po' in ombra rispetto a dove erano gli altri.

La mia unica consolazione è che nessuno  degli altri  abbia visto.

 

Ecco, ero decisamente esaltata, mi sono divincolata da Robin che mi teneva per il braccio  e gli ho ordinato di non muoversi da lì e inginocchiarsi perché aveva di fronte una regina, e doveva essere rispettoso.

Credo avesse decisamente paura di quello che potevo combinare da ubriaca, quindi  è stato al gioco.

 

Subito dopo ho detto che, in qualità di cavaliere della regina, doveva ballare con me. E' sembrato stupito, e in un primo momento ha opposto resistenza, ma poi ha obbedito. 

Abbiamo iniziato a volteggiare al ritmo del violino. 

 

mi ricordo solo il calore del suo corpo contro il mio. Giravamo veloce, o almeno così è sembrato a me.

Gli ho detto che ballava bene, e lui ha risposto che anche io ballavo bene, ma dovevo decisamente andare a dormire. Ma io DAVVERO non volevo andare… 

 

Ho continuato a farlo ballare per almeno 10 minuti , piroettando a non finire.

Lui mi diceva che dovevo andare a riposare, perché ero stanca, ma io rispondevo che volevo continuare a ballare con il mio bel fuorilegge. 

ebbene si, "il mio bel fuorilegge", ho usato questa espressione.

 

Poi ho detto che avrei ballato con lui tutta la notte, anche se puzzava di foresta.

Poi ho anche affermato che speravo si fosse tolto di dosso quell'odore una buona volta e, per verificarlo… l'ho annusato. 

Già. Ho appoggiato il volto nell'incavo del suo collo e ho aspirato. 

Lui è sembrato un tantino stupito. 

 

Poi penso che mi sia passata tutta l'euforia da ubriaca che avevo, ed è rimasta solo la Regina ubriaca e malinconica. 

In quella particolare circstanza potrei aver detto qualcosa tipo "resta con me"

Quando mi sono accasciata a terra, a un certo punto ,per l stanchezza, Robin mi ha presa fra le braccia e mi ha portata di peso fino alla mia tenda.

 

Mi ha adagiata sulla mia branda, e ha cercato di coprirmi, l'impresa è stata ardua, perché opponevo ancora un po' di resistenza, ma alla fine ci è riuscito.

Potrei sbagliarmi, ma credo che poi mi abbia detto qualcosa tipo "tranquilla, Regina, resterò con te", ma devo essermelo sognato.

 

Poi è uscito: ha dormito fuori dalla mia tenda tutta la notte, per controllare che stessi bene, e lì l'ho ritrovato quando mi sono svegliata stamattina.

Credo che non avrò più il coraggio di guardarlo in faccia, è ufficiale.

Una cosa è certa: non mi ubriacherò mai più.  


NOTA DELL'AUTRICE
Eccomi di ritorno con il quarto capitolo!!! Spero tanot che non ci siano errori di battitura o cose simili: se ci sono , chiedo umilmente perdono :)
Spero tanto che questo capitolo piaccia a quanti lo leggeranno, perchè ci tenevo molto, devo dire la verità: è uno dei capitoli che ho sentito maggiormente mentre lo scrivevo... Mi piaceva l'idea di una Regina che quando si ubriaca parte a ballare sui tavoli e fa la despota: anche perchè lei è così austera nel suo modo di porsi, che volevo ,invece, che da ubriaca fosse gioiosa o, più che altro, euforica. Dovevo assolutamente falre compiere qualche gesto imbarazzante: quella scena mi implorava di essere scritta. Spero soltanto di averla resa al meglio... Anche se credo che riproporrò, in futuro Regina che balla con Robin, ma non so anocra come: vedremo!
Volevo poi assolutamente che usasse la sua magia di guarigione . Ho pensato che poteva diventare un mezzo efficace per indurre il rispetto degli allegri compari. Penso che Robin sia rimasto molto colpito da Regina, e che provi sempre di più qualcosa per lei: è per questo che, quanod lei è ubriaca, vuole a tutti i costi che non faccia nulla di avventato, perchè ci tiene a lei e, sebbene lei si mostri molto "ben disposta" nei suoi confronti in quella circostanza, lui non si approfitterebbe ai di lei, perchè la rispoetta troppo, ormai ;)
In conclusione, vi chiedo come sempre di lasciarmi le vostre recensioni per dirmi se il nuovo capitolo vi ha soddisfatti o meno...Grazie  a tutti coloro che lo hanno letto :)

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Salvataggio ***


Caro diario,

non so con che coraggio sono uscita dalla mia tenda oggi, ho cercato di ritardare il momento il più possibile, s'intende.  

Il mal di testa dal dopo sbornia mi ha perseguitata per tutta la mattina.

Frà Tuck mi ha dato delle erbe curative per alleviarmelo, ma questi rimedi da foresta con me non hanno molto effetto. 

Aggiungiamoci che lui sembrava piuttosto divertito dal mio malessere, e mi perseguita ancora la nostra conversazione di poco fa.

 

-Ogni tanto è giusto darsi alla pazza gioia, dimenticando tutto e tutti, Regina, tanto non credo ci sia il rischio che tu dimentichi chi sei…-

-Di sicuro mi piacerebbe…-

-Ma non lo farai.-

-E' vero, frate.-

-Beh, detto questo, una bella bevuta ogni tanto non fa male a nessuno, anche se penso che, dopo ieri, non ripeterai presto l'esperienza.-

Si vedeva ch si tratteneva a stento dal ridere...

-Non ridere! Ti ho raccontato quello che è successo in confidenza, chiaro?-

-Tranquilla, Regina, sarò muto come una tomba. Prometto…-

-Secondo te mi odierà a vita?-

-Robin? Ma ché! Anzi, proprio perché mostrare il tuo lato umano e scherzoso non è esattamente la tua specialità, non penso che vederlo una volta tanto gli dispiaccia...-

-Veramente preferirei tenere per me il mio lato debole…-

-Non debole: umano. è diverso… mai avere paura di essere umani Regina, ricordalo sempre-

-Sempre saggio, frate, eh?-

-Non è per questo che parli con me?-

 

Parlare con quel frate fa sembrare le cose più semplici, questo è certo.

Ovviamente per questa mattina gli allenamenti sono saltati, non c'è nemmeno da dirlo. Sarà tipo mezzogiorno.

Sono andata a cercare Mulan per distrarmi un po' ma, stranamente, non l'ho trovata da nessuna parte. 

Ho incontrato la moglie di Little John,in compenso,  una donna bionda e robusta di nome Laurie, e le ho chiesto se sapesse dove era finita Mulan. Abbiamo avuto una conversazione parecchio strana...

-Come, non lo sai?-

-Che cosa?-

-E' andata con gli altri? Non vedi che manca mezzo accampamento?-

-Mi sono svegliata da poco…-

-Scusa maestà, sono molto nervosa. Lo sono sempre quando John e gli altri vanno a qualche spedizione…-

-Spedizione?-

-Si, insomma, quando c'è qualche carovana da derubare…-

-Oh, è per questo che sono via?-

-Si. Un marchese si sta spostando dalla residenza estiva a quella invernale, e passa con la sua carovana attraverso la foresta di Sherwood, Robin e gli altri hanno pensato che poteva uscirci un buon bottino…-

-Anche Robin è con loro?-

-Naturale, lui è il capo, non manca mai una spedizione…-

-Beh, e quando torneranno?-

-Se tutto va bene, entro il pomeriggio, ma ecco… lascia perdere, è solo che in questi casi sono sempre molto nervosa… loro loro se la cavano sempre ma io non riesco a evitare di avere paura, ecco.-

-Comprensibile, ma sono sicura che se la caveranno-

Io cercavo di essere disinvolta, ma la donna era sull'orlo delle lacrime.

 

Ok, non sono mai stata brava a consolare le persone, cioè , in realtà non ho MAI consolato persone, credo che il problema sia principalmente questo … Ma, insomma, dato che qui siamo in aria di cambiamenti, potrei anche provarci.

 

Quando ho visto le lacrime scorrerle sulle guance sono praticamente andata in panico, giuro. La donna singhiozzava ininterrottamente. Probabilmente aveva bisogno di essere abbracciata o cose del genere, ma no, questo non me lo si può davvero chiedere. Va bene tutto, ma fino agli abbracci non posso proprio arrivarci. Quindi si è dovuta accontentare di qualche pacca amichevole sulla schiena. 

Penso possa essere passabile come primo tentativo, no?

 

Ho avuto la brillante idea di cercare uno specchio per vedere come mi avesse ridotta la sbornia della scorsa sera e, sorpresa sorpresa, è stata una delle peggiori idee che ho mai avuto. 

Credo di essere arrivata molto vicina a un infarto quando ho visto la mia faccia riflessa nello specchio. Ho delle occhiaie che farebbero invidia a quella vecchiaccia di Granny, e sono più pallida di un fantasma.

Grazie a Dio Robin e gli altri sono lontani. 

Intendiamoci, non che mi importi come appaio con lui. Senza contare che oggi l'aspetto sarebbe proprio l'ultimo dei miei problemi con Robin. 

Credo che andrò a mangiare . Magari mettendo qualcosa nello stomaco mi sentirò meglio, e penserò a qualcosa che non sia "PER TUTTI I NANI DELLA FORESTA, HO IN CORPO DIO SOLO SA QUANTI LITRI DI IDROMELE!".

 

                                               --------------------------------------         

 

Sono circa le tre. 

Non so che cosa fare. E' successa una cosa terribile. 

Poco dopo pranzo, ero seduta sotto un albero a riposare, quando ho sentito il rumore degli zoccoli di un cavallo. 

Io e altre persone che si trovavano nelle vicinanze  siamo andate verso  il punto da cui proveniva il rumore, e vicino al ruscello abbiamo visto arrivare come un fulmine Mulan, in groppa al suo cavallo, ferita ad un braccio con una freccia.

 

Sono corsa verso di lei, con la mente che aveva iniziato ad andare in tilt. Insieme ad altre l'ho tirata giù, le ho curato velocemente il braccio. Laurie ha preso il cavallo, e nel mentre ha riempito la povera Mulan di domande:

-Perchè sei sola? Dove sono gli altri Mulan??? Dov'è Jhon???-

Mulan ancora ansimava per la fatica.

- Catturati. Le guardie erano più del previsto. Li hanno presi, gli hanno legato i polsi e li portano con loro come prigionieri: decideranno che cosa farci arrivati alla fortezza.-

 

Io non ci stavo capendo più niente. Catturati. Robin, catturato.

Non mi importa. Continuo a ripetermelo, e ci credo meno ogni volta che me lo ridico… 

Fino a poco prima mi preoccupavo di come porgli le mie scuse per la sera prima, e ora non sapevo più che avrei avuto occasione di rivederlo per farlo.

Stupida, ti presento la vita.

-E tu?- Ho chiesto.

-Come sei riuscita a scappare?-

-Ero l'unica donna lì, non mi hanno legato i polsi come gli altri perché non sapevano che cosa fare di me… E' bastato un momento di indecisione e gli ho rubato un cavallo. Da sola non potevo salvare nessuno, volevo cercare aiuto, ma uno mi ha preso in pieno il braccio con una freccia.-

 

Sentivo il sangue defluire dalla mia faccia. Al contrario di me, Laurie era rossa come un pomodoro. Era arrabbiata e spaventata, il suo sguardo si spostava da Mulan e me, confuso.

-M-ma come?? Non succede mai niente, mai… Loro… Li uccideranno. Io come faccio ora? Come faccio?Non posso vivere senza di lui.-

All'improvviso, come un ricordo di un'altra vita, mi è venuto in mente come mi ero sentita quando avevo visto morire Daniel davanti ai miei occhi, come avevo sentito scomparire il mio mondo in pochi istanti, e mi è scattato qualcosa dentro, comprensione.

 

-Bene, allora è il caso di salvarli.-

La voce non sembrava nemmeno la mia. Tutt'ora non sono sicura di essere stata io a parlare, forse una qualche forza estranea si è impossessata del mio corpo. 

Fatto sta che tutte si sono girate verso di me.

Laurie appariva, se possibile, ancora più confusa.

-Come dici? E come dovremmo fare? La maggior parte sono donne! Non sappiano nemmeno maneggiare armi!!!-

Mulan mi guardava come fossi pazza:  -Regina, è un piano suicida. E' bello che tu voglia salvarlo, ma non hai modo di…-

 

Ok, lo ammetto, di solito sono tutt'altro che propensa a salvare la gente, ho dedicato la mia vita a tutt'altro. 

Penso di essermi rammollita, e lo dico molto seriamente.

Ma il quel momento pensavo solo che quelle persone erano i BUONI, i buoni, e teoricamente ci dovrebbe essere una sorta di karma che gli garantisca di essere felici , o qualcosa di simile, e invece stavano per morire. 

Robin, il cui figlio di quattro anni era al campo senza sapere quello che stava succedendo, e che io non avrei più rivisto, che non mi avrebbe più fatta sentire come se non sapessi che cosa stavo facendo, in quel suo modo tremendamente irritante, stava per morire.

E la cosa mi ha fatta sentire come se tutto in questa esistenza fosse sbagliato, come se tutto fosse un'inganno. 

Ed è stato allora che ho avuto l'idea…. 

-Forse ho un piano.Forse, e dico forse, possiamo fare qualcosa.-

 

E' sceso il silenzio mentre spiegavo la mia idea.

A essere onesta non sono sicura possa funzionare. So solo che lo spero, che spero di rivedere il fuorilegge che puzza di foresta. 

Non so che cosa significa, in questo momento non posso nemmeno fermarmi a scoprirlo, ma farò di tutto per salvarlo. 

E so anche che ho paura, come non ne ho mai avuta finora.  

So anche che posso affrontarla, però. 

Morire adesso sarebbe il colmo. O il mio destino, non so… 

Me la vedo già la mia lapide:

"Regina Mills, cattiva, morta mentre giocava a fare l'eroina."

Ma adesso è ora di andare, di tentare il tutto per tutto.

 

                                         --------------------------------------------

 

E' sera tardi ormai, e io ho urgente bisogno di dormire, ma anche di raccontare il  pomeriggio più assurdo della mia vita. Non so nemmeno se posso riuscirci, a scriverne, ma voglio provarci.

Ecco com'è finita.

Ho dato istruzioni alle 16 donne con me e spingendo al massimo i nostri cavalli siamo riuscite a raggiungere il punto del sentiero su cui viaggiava la carovana del marchese in un'ora e mezza. 

 

Alla testa vi era la carrozza dentro la quale presumibilmente viaggiava il nobiluomo, ed era preceduta e seguita da circa una dozzina di soldati armati. 

Il numero era più o meno quello degli allegri compari, con la differenza che quei soldati erano armati molto, ma molto meglio. 

Ogni soldato scortava un prigioniero. Alla testa del macabro corteo c'era Robin. 

Mi sono sentita sicura che stavo facendo, per una volta, la cosa giusta. 

 

Sono scattata davanti al corteo da sola, sono scesa da cavallo e mi sono piazzata davanti alla carrozza.

-FERMI!- 

Di solito in quanto a voce imperiosa nessuno mi batte. Io ho fatto del mio meglio.

Tutta la carovana di è arrestata. I soldati, attenti a non lasciare i prigionieri, mi hanno puntato contro lance e balestre, sorpresi della strana visione. 

Si sentiva vociferare "c'è una donna" "una donna?" "e chi è?"

 

I prigionieri, inquieti cercavano di gettare un'occhiata al punto dove mi trovavo.

Incrociai lo sguardo Robin. Sul suo volto ho visto passare in due secondi mille emozioni che non sono riuscita a decifrare. Di sicuro era sorpreso. Si è trattenuto a stento da gridare.

Il capitano del manipolo di soldati mi guardava viscido.

-Posso chiedere il vostro nome donzella?-

-Temo che non vi sarebbe di alcuna utilità conoscere il mio nome gentiluomo.-

-E perché?-

-Perchè sono qui per liberare i vostri prigionieri, quindi non vi sono amica.-

-Liberarli? Ho capito bene?-

-Benissimo. E desidero anche parlare col nobile marchese, perché è un accordo quello che gli voglio proporre.-

Sentivo i soldati ridere. Robin non capiva che cosa avessi in mente.

 

Ho visto la porta della carrozza aprirsi, e scendere un uomo bassino, con una calvizie incipiente, non particolarmente giovane, con uno sguardo acuto, ma tutt'altro che gentile, non che i sia un'autorità in materia di gentilezza.

 

-Gentile signorina, posso sapere chi siete?-

Io non lo guardavo, perché tenevo gli occhi in quelli di Robin, come per darmi forza.

-Un'amica di questi uomini. Sono qui per aiutarli. per scambiare la loro libertà .-

Sono sicura di aver visto Robin sorridere. fino a un anno fa se ci fossi stata io al posto del marchese avrei giustiziato lui e i suoi uomini sul posto senza pensarci due volte, e invece eccomi qua.

-E che cosa avreste voi da scambiare?-

-Altra libertà. Se voi li lascerete andare io non vi fare del male.-

 

A quel punto le risate divennero forti, assordanti. 

Ho visto  l'ombra del dubbio passare sl volto del marchese. 

Io l'avevo visto poche altre volte, era un nobile molto importante, e si era presentato un paio di volte alla mia corte, ma non mi riconosceva, glielo leggevo nello sguardo. 

Non si era scomposto nemmeno un po'.

Dopo un cenno ai suoi uomini ha detto solo:

-Prendetela.-

-NOOOOO!!!-  Era stato Robin a gridare.

-Fermatevi! Fermi, se non volete che vi scateni contro il mio esercito.-

Il marchese mi guardava perplesso, -Esercito? Oh, cielo, ora si che sono terrorizzato…-

 

-Soldati!!!!- era il segnale che avevamo concordato: dal limitare della foresta emersero sedici soldati in armatura completa, armati di tutto punto, in groppa ai loro cavalli . Accerchiarono la carovana. 

Erano tutti senza parole. Il marchese trattenne il respiro.

-Che cosa…-

-Mi dispiace di dover arrivare a tanto. Stavo diventando brava a usare le buone maniere. Ma di fronte alla mancanza di rispetto immagino non ci siano altri modi…-

Il marchese ostentava una sicurezza che non aveva, le sue guardie erano cuccioli rispetto ai soldati che li circondavano.

-I miei uomini possono batterli senza problemi.-

Non ci avrebbe creduto nessuno.

-Oh, forse non mi sono spiegata… Questa è solo una parte del mio esercito. Nascosti nella foresta ci sono altri guerrieri pronti a lanciarsi su di voi al mio ordine.-

-E' evidente che mentite, volete solo spaventarmi…-

In quel momento, dalla foresta venne scagliata una freccia, che si piantò ai piedi del marchese. Lui a quel punto era terrorizzato, ha alzato le mani in segno di resa e mi ha guardata con sorriso tirato.

 

-VA BENE. Basta così, non voglio che ai miei soldati succeda nulla.-

Si rendeva conto di non avere speranza contro tanti soldati anche se dubito fortemente che in quel momento si preoccupasse più dei suoi soldati che della sua vita ma, d'altro canto, era esattamente quello che mi aspettavo.

-Lasciate andare questi signori.-

i soldati, che avevano assistito a tutta la scena, si guardavano dubbiosi.

-Ma… Signore…-

-Fate come vi dico.-

Ho pensato che era il momento giusto per azzardare un'altra richiestina…

-Ovviamente ci lascerete anche qualche piccolo regalo, giusto per farci dimenticare questo incidente...-

-Volete derubarci???-

-Crede che i miei amici fossero venuti a farle un saluto amichevole prima?-

Gli allegri compari si guardavano scioccati probabilmente la prospettiva dell'esecuzione gli aveva anche fatto dimenticare l'esistenza di un bottino.

 

Il marchese guardò i suoi uomini e poi i soldati che li circondavano.

-E sia… Capitano, slegate gli uomini e date loro tutto ciò che vogliono. -

 

I merry men, a mani libere, ancora parecchio spaventati e incerti su cosa stava accadendo,  hanno preso alcune provviste dalla carovana, e alcuni oggetti preziosi che hanno poi caricato su un piccolo carro.

Se ne è andato un primo gruppo e poi un secondo, sempre sotto lo sguardo vigile dei soldati, per poi sparire nella foresta.

Io sono rimasta in piedi davanti al marchese finchè non se ne sono andati tutti. 

 

Robin è stato l'ultimo. Mi ha guardata fissamente, poi una delle guardie del marchese l'ha spinto in avanti come se volesse liberarsene al più presto.

Era ora di andarmene.

-Grazie della collaborazione, vostra signoria, a presto. Mi concedete di baciarvi la mano?-

Lui ha teso la mano malvolentieri, sotto lo sguardo dei miei soldati armati e delle sue guardie. 

Io ho posato appena le labbra sulla mano del marchese per poi sfilargli delicatamente il grosso anello con zaffiro che portava al dito.  

-Ehi, ma cosa…???-

-I miei rispetti, marchese Asher.-

Ho fatto per andarmene, ma l'ho sentito che gridava, ormai derubato delle ricchezze e della dignità,

-Come conoscete il mio nome???-

Credo che gli rimarrà il dubbio per il resto della vita. Poco male.

 

Sparita nel folto della foresta ho tirato un sospiro di sollievo. Ce l'ho fatta. Non facevo che pensarlo. Li ho salvati, stanno bene. 

Henry sarebbe orgoglioso di me se lo sapesse.

Sentivo i merry men esultare, ma i suoni mi giungevano come ovattati.

Appena mi ha vista, Robin mi si è avvicinato:

-Oh mio Dio, stai bene!!!-

Ripeto, ero un po' confusa, ma sono abbastanza certa che mi abbia abbracciata. 

Mai stata così felice di sentire l'odore di foresta.

Gli allegri compari al completo mi hanno circondata. 

Mi sommergevano di domande:

-Come avete fatto? Da dove spuntano quei soldati??-

A quel punto ecco arrivare proprio i "soldati" dal limitare della foresta.

Mentre gli allegri compari trattenevano il respiro ho fatto un ampio gesto con la mano.

-Incantesimo di oscuramento. Ho fatto in modo che vedessero quello che io volevo vedessero.-

Ed ecco che al posto dei soldati davanti a loro c'erano di nuovo le loro amate mogli.

Tutti hanno esultato.

Robin era estasiato.

-Era tutto un inganno?-

-Loro credevano ci fossero soldati armati fino ai denti, mentre in groppa ai cavalli c'erano solo dolci signore che non sanno nemmeno prendere in mano una spada-

-E la freccia? Quella che è stata scagliata dal bosco?-

-Oh a quella ci ha pensato Mulan… E' stata lei ad avvertirci di quello che era successo-

A quel punto è uscita proprio Mulan dal folto della boscaglia, raggiante.

-Il piano di salvataggio però è tutto di Regina. E' stata lei a fare tutto.-

 

Robin aveva lo sguardo fisso su di me.

-Non guardarmi così… Ho dovuto farlo, sennò chi riavrebbe insegnato a usare come si deve l'arco?-

Lui però era serissimo.

-Hai messo a rischio la tua vita. Non dovevi farlo.-

-Un semplice grazie sarebbe bastato….-

E beccati questa fuorilegge.

Lui ha sorriso, con quel dannato sorriso che avevo il terrore di non rivedere più.

-Mi hai salvato la vita. A me e ai miei. Non ti ringrazierò mai abbastanza, Maestà.-

-E' stato un piacere, insomma, niente male per una cattiva,no?-

Lui ha riso forte.

-Inizio a pensare che forse i cattivi come quelli delle storie della buonanotte di mio figlio in fin dei conti non esistono.-

Mi sembrava una cosa molto strana da dire, e gli ho chiesto come gli fosse venuta in mente.

-Mi è venuta dopo averti conosciuta, Maestà. dopo aver visto quanto eroica può essere la regina cattiva.-

-Non sono un'eroina.-

-No, infatti,  sei molto meglio.-

 

Ci siamo guardati, e finalmente ho capito. 

Posso fidarmi di quest'uomo.

Ho iniziato questo diario perché credevo di aver bisogno di qualcuno da incolpare per quanto dure erano diventate le cose, per guanto mi sentivo sperduta e fuori posto, invece ora credo di scrivere perché ho conosciuto queste strane persone, che mi piacciono più di quanto non avrò mai il coraggio di ammettere. 

E lui, il fuorilegge, forse dovrei iniziare ufficialmente a chiamarlo Robin, ecco…

 

Siamo tornati all'accampamento di corsa. Come si dice? Tutto è bene quel che finisce bene. E per una volta il mio bene coincide con quello degli altri. Quasi quasi mi ci sto abituando, ehm… quasi ... 

Prima di rientrare nella mia tenda, mentre gli altri ricordavano la mattinata appena trascorsa e bevevano, mi si di nuovo avvicinato Robin.

-Vai a dormire maestà?-

-Si sono decisamente stanca…-

-Non bevi qualcosa con noi? Penso che agli altri farebbe piacere ringraziarti come si deve per oggi, e poi un bicchiere di idromele dopo una giornata così ci vuole.-

-Grazie, ma di idromele ne ho già bevuto abbastanza ieri, penso…-

-Ah, già dimenticavo… -

-A proposito, ehm… Credo di dovermi scusare, ieri ho esagerato, non ero decisamente in me.-

-Oh, magari un po' fuori di testa, ma non devi scusarti, sul serio. Anche da ubriaca sei…-

-Insopportabile?-

-Assolutamente meravigliosa.-

Silenzio. 

Per quanto provi a ignorarlo ecco che torna, più forte di prima, quel calore allo stomaco.

 

Lui, siccome è insopportabilmente consapevole di quando mi spiazza, mi ha sorriso e si è allontanato.

-Ci vediamo domani per gli allenamenti, Maestà?-

-Regina.-

-Come?-

-Regina, chiamami Regina.-

Per un attimo è rimasto spiazzato anche lui, ma l'idea sembrava garbargli.

-Va bene. Buonanotte, Regina…-

 

E poi semplicemente se n'è andato, lasciandomi la sensazione che avrei potuto dirgli qualcos'altro, tipo "grazie di non esserti fatto uccidere oggi", ma sarebbe strano, giusto?

 

Una cosa è certa, le cose saranno diverse dopo oggi. Non diventerò un'eroina, non sono come Snow, e non lo sarò mai, ma forse inizio a capire cosa può voler dire essere Regina.

 

 

NOTA DELL'AUTRICE

Eccomi tornata, miei adorati shippers!!! Innanzitutto mi scuso tantissimo per la mia lunga imperdonabile assenza, purtroppo ho avuto un po' di problemi con l'account, senza contare che nuovi sviluppi di OUAT, tipo il fatto che Marian sia ancora viva, mi hanno provocato uno shock psicologico così forte che ho avuto bisogno di tempo per meditare sul senso della mia esistenza…

Quando ho riaperto il mio account efp pensavo che ormai della mia storia non importasse più a nessuno e che, seppellita sotto una montagna di storie nuove, riguardanti le stagioni nuove, sarebbe rimasta per sempre incompiuta.

invece ho avuto una sorpresa inaspettata: la bellissima, relativamente recente e fin troppo generosa recensione di B_Regal . La ringrazio tantissimo, perché mi ha davvero spronata a continuare questa storia. Era, diciamo, la spinta che mi serviva, e quindi eccomi tornata ad ammorbare gli appassionati di OUAT con questa mia ff su una delle ship più belle della serie… Il mio cuore è talmente in pezzi per come si è conclusa la prima metà della nuova stagione che è stavo un sollievo tornare a scrivere scene fluffose su questi due :D

in realtà questo è un capitolo, se vogliamo, un po' più "serio" dei precedenti, Regina deve affrontare un pericolo, e lo fa con il suo immancabile stile, ahahah!! 

Era anche un modo per far sviluppare la consapevolezza che Regina ha dei suoi sentimenti per Robin, che finora era più o meno nulla: lei non vuole perderlo, e ora lo sa, anche se non capisce ancora perché…

Giusto un paio di precisazioni:

1) Regina che bacia la mano del marchese e gli sfila l'anello era un tributo che ho voluto fare al cortone disney "Robin Hood", che è stato una pietra miliare della mia infanzia. Non so se qualcuno di voi se lo ricorda, ma io non ho resistito all'idea di inserire questa piccola citazione nel capitolo!!!

2) "anche un semplice grazie sarebbe bastato" è la frase che Robin dice a Regina quando lui la salva dalla scimmia voltante e lei lo snobba senza pietà. Volevo che lei potesse togliersi la piccola soddisfazione di riusare la sua stessa frase, mettiamola così...

Questo capitolo per me è stato molto più difficile da scrivere rispetto agli altri, ma quella di una Regina  che si mette in gioco, salva la situazione con il suo ingegno e la sua magia, ma si sa anche improvvisare ladra, era un'idea a cui assolutamente non volevo rinunciare. Non so se ho fatto un buon lavoro, certo sono un po' arrugginita, quindi vi prego di avere pietà ;)  ma prometto solennemente che il prossimo sarà tutta una scena fluffosa, per la felicità dei veri shippers!! 

Ora però la smetto, che sennò le mie note sono sempre più lunghe dei miei capitoli!!

Ringrazio in anticipo quanti recensiranno, anche dopo tutto il tempo che è passato dalla pubblicazione dell'ultimo capitolo: tenterò di farmi perdonare, davvero ;) 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Incomprensioni e momenti imbarazzanti ***


Caro diario,

Questa mattina mi sono svegliata fresca e riposata. Per la prima volta non è stato come se svegliandomi mi ricadesse addosso il peso del mondo. 

Poi però mi sono sentita in colpa per essere così rilassata e di buon umore quando mio figlio è lontano da me e io non lo rivedrò mai più e il mio castello è stato invaso da non so chi e…Credo che impazzirò di questo passo…

Vabbè, diciamo che in linea di massima mi sono svegliata di buon umore, ok?

Era presto, quindi mi sono diretta dove io e Robin ci alleniamo di solito.

E' ancora strano per me chiamarlo solo Robin, e sulla mia lingua a un sapore strano a cui dovrò abituarmi. Che vuoi che sia? tanto una cosa in più una in meno…

Insomma, VIVA DIO L'HO TROVATO SENZA CAMICIA. 

L'ho detto che la giornata era iniziata bene.

 

-Buongiorno.-

Si è voltato a guardarmi, sorridendomi tranquillamente. Poi si è rinfilato la camicia. (BUUU) e mi ha salutato a sua volta.

Insomma abbiamo chiacchierato del più e del meno finché non è arrivata Mulan. Eh si, stamattina si comincia col duello.

Ci siamo messe in posizione,  e devo dire che mi sento molto meglio a combattere con questo nuovo look, mi sento più leggera.

Mulan mi ha aiutata a posizionare bene le gambe e, piano piano, siamo arrivate a fare qualche scambio semplice. Però ci velocizzavamo sempre di più.

 

-Mi complimento, Maestà, reggi bene il ritmo…-

-Grazie, anche se non sarei mai in grado di affrontare uno scontro reale temo.-

-Scopriamolo…-

E, detto ciò, si è messa a duellare sul serio. Ok mi sentivo stupida a dire qualcosa tipo "ehi , ferma, non sono pronta!" quindi ho, diciamo, improvvisato. 

In aggressività sono ferrata, è il controllo il mio problema.

Ma ho tentato di fare del mio meglio, e poi Mulan è una spadaccina ottima, quindi non potevo nemmeno lontanamente pensare di uscire da uno scambio con lei vittoriosa.

Infatti mi ha disarmata in tre minuti.

-Ottimo lavoro- lei mi guardava decisamente contenta.

-Beh, ho perso.-

-Non sta tutto nella vittoria o nella sconfitta, ma in come ci arrivi.-

 

Eh, già, la storia della mia vita, non c'è che dire.

Dovevo apparire lievemente perplessa, perché lei ci ha tenuto subito a rassicurarmi.

-Tranquilla, anche io alle prime armi ero come te, anzi molto peggio, credimi…-

-Ricominciamo,allora.-

Abbiamo combattuto per un'altra oretta, lei mi ha insegnato alcuni trucchi, e come mantenere l'equilibrio.

Alla fine ero stanca morta e mi sono seduta, decisamente soddisfatta di me stessa, sull'erba fresca.

-Direi che per oggi basta…-

-Credo anche io. Riposati un po'. Poi magari ti eserciti un po' con l'arco, giusto per mantenere l'allenamento.-

 

Questa donna in fin dei conti è riuscita a risultarmi simpatica, devo dirlo, ed è un'ottima insegnante, ma non mi dispiace eccessivamente che questa parte di allenamento sia finita, per oggi …

 

Siamo rimasti solo io e Robin, a quel punto, e lui ha iniziato a punzecchiarmi in quel suo modo assolutamente irritante:

-Non vai male con la spada… Per una dilettante, s'intende.-

-Ah no? Beh, grazie Maestro, sono onorata si sentirlo…-

-Certo sei abbastanza lenta…-

Lenta? Questo no! Gli ho detto chiaro e tondo che pensavo che lui avesse torto marcio.

-Beh i tuoi avversari sapranno essere più veloci, e più precisi…-

-Forse Mulan, ma tu? Non credo.-

-E' una sfida?-

-Beh, se la metti così.-

Così io mi sono rialzata e lui ha preso la spada lasciata a terra da Mulan. Ci siamo messi in posizione, l'uno di fronte all'altra. Ho scoperto che ha degli occhi davvero belli, Robin… Ok, concentrazione, stavo parlando… Ah si, del duello.

Abbiamo iniziato con qualche scambio semplice. 

Tutto quello che sai fare? 

 

Abbiamo iniziato a combattere sul serio: lui attaccava, senza violenza, ma io mi ostinavo a parare, aggredendo il meno possibile. Volevo provare a stancarlo. A quanto pare però la sua resistenza è maggiore di quanto mi sarei aspettata. Forse ho fatto male i conti… 

Lui ha capito il mio gioco e dato che si è reso conto che il mio punto debole è la pazienza, ha provato a provocarmi.

-Perché non rispondi? Non hai ancora assimilato la lezione sull'attacco?-

-Se vuoi farmi irritare sappi che non ci riuscirai…-

 

Alla fine ho deciso che era il momento per sferrare un attacco: le nostre lame si sono incrociate, ed entrambi spingevamo verso quella dell'altro per respingerla. 

Io resistevo,  strenuamente, lui sembrava divertirsi parecchio.

Insomma io continuavo a tenere duro, e lui anche. I nostri volti, vicini alle lame, erano a un palmo l'uno dall'altro. Ci siamo guardati per qualche istante e, ecco, l'ho già detto che quell'uomo ha dei begli occhi? Ok, giuro che non mi sono deconcentrata, lo giuro. Ma non si può dire lo stesso di lui... 

 

Mentre lui sembrava, ehm, distratto, ho pensato che era il momento giusto per uno dei trucchetti che mi ha insegnato Mulan: ho ruotato con tutta la spada, fin dietro la sua schiena. Lui si è riavuto quasi subito, ma nel girarsi si è sbilanciato, e mi è bastato un colpo secco per disarmarlo. Lui, nel tentativo di riafferrare al volo la spada, ha perso completamente l'equilibrio ed è scivolato a terra, mentre io lo guardavo vittoriosa.

 

Lui pareva parecchio sorpreso, pareva non capire come ci era arrivato, lì a terra. 

Regina 1, Robin 0, ufficiale.

Ha sfoderato un sorriso buffo, a quel punto.

-Così non vale però…-

-Equilibrio e concentrazione non erano le prime regole per duellare?-

-Di solito con l'equilibrio me la cavo, ma ammetto che ho sempre avuto problemi di concentrazione…-

-L'ho notato…-

-Sappi che non mi arrendo facilmente però…-

Avevo puntato la spada a terra, appoggiandomici lievemente, e lui ne ha approfittato, prendendone l'elsa, e provando a togliermela di mano. 

Qualcuno non accetta la sconfitta … 

Io, benché non sia riuscita a impedirgli quella manovra, non ho lasciato la presa e, per mantenere la presa sono, ehm … caduta anche io a terra, ehm … sopra di lui.

 

A quel punto ridevamo tutt'e due. 

La cosa era parecchio comica in fin dei conti, perché lui tentava di ribaltare la situazione a suo favore, ma alla fine ha dovuto cedere di fronte alla mia regale ostinatezza. 

-Va bene! Mi arrendo!- 

Ah ah ah, Regina 2, Robin 0. 

Poi mi sono accorta che ehm ... Eravamo in una posizione lievemente imbarazzante. Insomma, una volta caduta mi ero accorta che la distanza di sicurezza si era tipo annullata fra di noi, ma nella foga ci eravamo ribaltati e c'ero io e lui ehm... sopra di me, con il viso vicinissimo al mio.

Era una posizione imbarazzante, ecco tutto.

Lui è diventato improvvisamente serio ed è sembrato rendersi conto della... situazione …

 

Si è alzato in fretta, con quella sua espressione imbarazzata che non riesco a non trovare buffa e io ho fatto lo stesso, cercando di rimanere seria anche se di sicuro non sono riuscita a evitare il sorrisetto ebete che mi sentivo salire alle labbra .

Il primo a rompere il silenzio è stato lui.

-Beh, onore al vincitore.-

-A quanto pare devo ammettere che, nonostante tu abbia molti difetti, sei un uomo sincero, Robin: non mentivi quando dicevi che fai davvero pena come spadaccino...-

A quel punto è tornato disinvolto come sempre.

-Va bene, me lo sono meritato... Mi sembra opportuno che tu scelga un premio per la tua vittoria.-

-Premio?-

-Si, da noi si usa: dopo la vittoria in un duello o in una gara qualsiasi il vincitore ha diritto ad un premio.-

-Beh, in assenza di coppe, medaglie, o cose simili, credo che  mi accontenterò del semplice gusto della vittoria.-

Mi sono assicurata di scandire per bene la parola "VITTORIA".

E detto ciò mi sono allontanata con molta eleganza, salutandolo con un "A dopo".

 

Nella tarda mattinata la mia missione primaria era farmi un bagno.

So che non è una cosa regale da dire ma... PUZZO, ok? 

Non è che ne vada fiera, sia chiaro. 

Acqua corrente o no, da quando sono qui mi sono industriata per curare la mia igiene personale, però.

In una radura vicina c'è un laghetto con un'acqua cristallina molto carino.

Non dico che sia un'alternativa adeguata a una blu doccia o al mio bagno al castello, ma è meglio di niente.

Ci sono già stata, naturalmente, nei giorni scorsi, ma oggi ne ho un bisogno disperato! Gli allenamenti di stamattina mi hanno sfinita e, cosa decisamente rilevante, non vorrei che la vicinanza di Robin mi avesse attaccato l'odore di foresta.

 

Ho lasciato i miei vestiti a terra posati vicino ad un cespuglio vicino alla riva, e mi sono immersa nel lago: l'acqua era tiepida e piacevole. Mi sono fatta una nuotata veloce, giusto per rilassarmi, dopo essermi lavata velocemente.

Quando abitavo ancora con i miei genitori c'era un fiume vicino a casa nostra, nuotavo spesso, me la sono sempre cavata bene in acqua.

 

Sono arrivata ad una roccia vicino alla riva opposta del laghetto. mi ero appoggiata lì quando ho sentito dei rumori.

Mi sono affacciata e ho visto, sulla riva dove mi trovavo anche io fino a poco prima, Robin. 

Evidentemente deve aver avuto la mia stessa idea.

Ecco che ho scoperto, in maniera alquanto traumatica, che anche lui si lava.

Non credo abbia notato i miei vestiti sulla riva,  perché si è tranquillamente spogliato convinto di essere solo. Io, dal canto mio, ho cercato di nascondermi meglio che potevo dietro la roccia a cui mi ero appoggiata. 

Si, insomma, mentirei se dicessi di non aver... Sbirciato un po'... 

Non sono una guardona o cose del genere, e lui era girato di schiena, ok??? 

Ripeto, non ho visto praticamente niente (avevo il terrore che potesse girarsi e interpretare male, pensando magari che lo stavo spiando, cosa assolutamente non vera), e neanche avrei voluto vedere alcunché, OVVIAMENTE ma, oggettivamente, quel poco che ho intravisto era, oh la la, niente male.

Diciamo che anche se la mia mente c'era un po' di nebbia in quel momento, ho cercato di elaborare una strategia per andarmene velocemente e senza essere notata. Ho visto che era entrato in acqua, ed era completamente immerso fino alle spalle. 

Ho pensato che la soluzione migliore era andare verso la riva, spostandomi dalla posizione centrale in cui ero, tentando di fare la maggior parte del tragitto sott'acqua. Appena sono uscita dal mio nascondiglio però, lui si è voltato nella mia direzione.

Aiuto! Panico! Ho pensato seriamente di immergermi in acqua e trattenere il respiro per, tipo, l'eternità, ma ho fatto del mio meglio per rimanere indifferente e mantenere un contegno.

 

-Regina???che ci fai tu qui?-

Aiuto. Aiuto. Aiuto. 

-Beh, sai com'è, il bagno ...-

La mia unica consolazione è che lui sembrava imbarazzatissimo, persino più di me, e questo è stato divertente; per un attimo mi ha fatto scordare quanto io stessa fossi completamente nel pallone.

-Si, ehm, certo! Insomma, naturalmente... Mi dispiace di averti disturbata, me ne vado subito.-

-No, tranquillo, veramente avevo finito...-

Mi sono avviata verso la riva, superandolo, con le guance in fiamme, immersa fino al collo nell'acqua dannatamente cristallina del laghetto.

 

Prima di uscire dall'acqua mi sono girata verso di lui, che aveva ancora lo sguardo rivolto verso di me, con espressione vacua e un po' persa.

-Ehm… potrei chiederti di girarti?-

Lui è arrossito lievemente, tirando fuori il suo sorriso ebete.

 -Oh, certo!! Scusa, subito!-

Ecco a voi i veri uomini: di fronte a queste situazioni non sanno davvero come comportarsi. Però devo dire che tutto il suo imbarazzo derivava dal desiderio di mostrarsi un gentiluomo, quindi sono rimasta colpita, insomma niente battute, niente occhiate melliflue, nessuna di quelle classiche cose che ti aspetteresti in una situazione simile da un uomo, specie un fuorilegge che puzza di foresta.

Da questo punto di vista sono favorevolmente colpita.

 

Comunque, a quel punto sono uscita dall'acqua e mi sono avviata di corsa verso il cespuglio dietro cui avevo i miei vestiti, che ho infilato molto in fretta, tipo, tanto tanto in fretta.

Credo di non aver mai raggiunto un tale livello di imbarazzo. Il mio imbarazzometro era alle stelle.

Ho bisogno di cibo, cibo in cui annegare il mio immenso imbarazzo.

Il cibo aiuta sempre. 

 

                                        ----------------------------------------------       

     

Ho cercato, con successo, di evitare Robin per quasi tutto il pomeriggio; anche se non so se sono io ad evitare lui o il contrario: l'incontro di prima al lago è stato strano per entrambi. Ecco, fra noi è così: quando penso che abbiamo un rapporto stabile, non dico da amici, ma da normali conoscenti (che vivono temporaneamente nello stesso accampamento), ecco che succede qualcosa che mi fa ricredere, è sentire come se fossi vulnerabile, come se rischiassi ogni momento di apparire una stupida.

 

Stavo ancora tentando di superare psicologicamente il trauma di stamattina, quando ecco arrivare la reginetta dello zucchero: Snow in persona.

Cercava Robin per chiedergli non so che cosa di assolutamente-inutile-come-tutte-le-cose-di-cui-si-preoccupa-lei, e mi ha chiesto se sapevo dov'era. 

Io le ho risposto molto tranquillamente che non ne avevo idea. Perché avrei dovuto? Cioè, perché lo stava chiedendo a me? 

Non ero davvero dell'umore ...

E lei, con quella sua espressione da innocentina mi ha detto :

-Oh, è che ho pensato che potevi saperlo, dato che ultimamente passate un bel po' di tempo insieme…-

E, ciliegina sulla torta, a quel punto mi ha fatto l'occhiolino.

 

Al diavolo il cambiamento. Io quella lì la uccido. E' più forte di me, al di là della vendetta e tutto quanto, quella donna ha la capacità di scatenare il mio istinto omicida. 

Ti stacco quella faccia da schiaffi che ha e te la ricucio al contrario, poi vediamo come me lo fai l'occhiolino, Snow!

In ogni caso ho tentato di stare calma. Conta fino a dieci, Regina. 

Al diavolo anche questa. Potrebbero essermi sfuggite alcune frasi molto carine, potrei averle detto qualcosa come: "va a cantare per gli usignoli e i fringuelli della foresta principessina e vedi se te lo  dicono loro dov'è Robin Hood."

Non sono da biasimare. C'è un limite a tutto.

 

Avevo bisogno di un po' di tempo da sola, in santa pace, quindi mi sono inoltrata un po' della foresta, per fare una passeggiata.

Ma oggi non è una di quelle giornate "solitudine e pace" a quanto pare, perché ad un certo punto ho sentito dei rumori, come dei singhiozzi, e mi sono avvicinata al punto da dove provenivano, e sono arrivata ad una piccola e tranquilla radura. Rannicchiata ai piedi di un albero c'era una donna che piangeva: Mulan.

Devo aver schiacciato un rametto o qualcosa del genere avvicinandomi, perché lei ha sentito che c'era qualcuno e ha messo subito mano all'elsa della spada, poi, girandosi, si è accorsa che ero io e si è affrettata ad asciugarsi le lacrime.

 

-Maestà… che fai qui?-

A quanto pare è la domanda del giorno.

Io mi sono messa sulla difensiva.

-Stavo passeggiando. Tu invece?-

-Niente. Io stavo… Pensando, ecco.-

-A nulla di piacevole, sembra.-

-No, in effetti no.-

Si è alzata per andarsene, ma a quel punto ho iniziato ad incuriosirmi.

Non sono fatti miei, lo so, ma quella donna sembra così impassibile, con quell'aria da vecchio saggio orientale, e vederla in quello stato, con gli occhi gonfi di pianto, mi ha fatto un certo effetto.

 

-Senti, Mulan… So che non sono esattamente il tipo a cui qualcuno confiderebbe i suoi problemi ma, se c'è qualcosa che non va, e ti va di parlarne…-

Lei è sembrata sorpresa dall'offerta.

Da che mi ricordi non ho mai avuto esperienza nel campo  "segreti con le amiche", e, appena ci siamo sedute, e lei ha iniziato a raccontarmi che cosa la faceva stare in quel modo, ho capito perché: non è roba per me e basta.

Davvero: pessima idea.

Ma ormai era tardi.

 

In pratica Mulan ha problemi di cuore… Eh già, da chi meno te lo aspetti …

Lei è innamorata di una persona, che non la ricambia:  Mulan non le ha mai confessato il suo amore, ma sa che questa persona non può ricambiarla, perché è già impegnata. 

Lei non vuole rovinare la sua felicità, e quindi ha preferito allontanarsi e unirsi agli allegri compari di Robin, ma la lontananza di questa persona la fa soffrire ogni minuto di ogni giorno, e certe volte la opprime in una maniera che non riesce a controllare, e deve semplicemente sfogarla.

-Sai, forse non è così grave come sembra, magari lui ti ama, ma ha paura come te di dirtelo.-

-E' questo il punto: non è un "lui".-

Oh. Questo mi ha sorpresa, devo ammetterlo. Non me lo aspettavo.

-Pensi che sono un mostro, non è vero?-

-Sono l'ultima persona al mondo che può chiamare "mostro" qualcuno e, che sia chiaro, tu non lo sei in ogni caso…. Ami in modo diverso, e allora?-

-E allora lei non può ricambiarmi, è evidente. Sta con un uomo che ama, e in me non vedrà mai altro che un'amica. Sono destinata a essere infelice.-

-Non è vero. Non puoi saperlo.-

 

Mi ha guardata con uno sguardo infinitamente triste, e io non sapevo che cosa dirle. Le ho sorriso rassicurante e le ho detto che nel mondo dove eravamo fino a qualche giorno fa per via della maledizione in molti erano come lei, e non veniva considerata una cosa sbagliata.

-Magari ci faccio un salto, almeno non mi sentirei più fuori posto.-

-Tu non sei fuori posto, Mulan. Qui ti rispettano tutti, e non devi avere paura di mostrarti per come sei. Fai un torto a te stessa così.-

-Come fai tu?-

Presa in contropiede.

-Scusa, io…-

-Non devi scusarti, è vero: è per questo che mi astengo sempre dal dare consigli. ma ci sto lavorando, sull'essere me stessa, davvero. Dovresti provare anche tu, è rigenerante.-

Detto ciò le ho passato il braccio intorno alle spalle e ho riso, e ha riso anche lei, in maniera liberatoria.

 

Quando sono tornata all'accampamento ero scossa: la questione di Mulan mi aveva lasciato una strana sensazione… non mi sembrava giusto che lei non potesse essere felice, che dovesse persino nascondersi per piangere il suo amore.

Dovevo parlarne con qualcuno: qualcuno di discreto e saggio, che potesse fornire un consiglio come si deve.

Non c'è persona migliore di Frà Tuck per questo genere di cose.

Ovviamente non volevo rivelare apertamente le confidenza di Mulan, quindi ho deciso che usare termini generici sarebbe stata la cosa più semplice.

Ho trovato il frate vicino all'accampamento e gli ho detto che dovevo parlargli di una questione confidenziale.

 

Ci siamo allontanati passeggiando e, quando sono stata sicura che non potesse udirci nessuno, ho iniziato ha spiegargli la situazione …

-Frate, devo parlarti di una cosa che mi tormenta ….-

-Dimmi pure Regina-

-Allora, diciamo che c'è questa mia "amica"…-

-"Amica"?-

-Si, non posso dirti il suo nome ma, ecco, lei è arrivata da poco all'accampamento, si è ambientata molto bene però, ecco, ha un grave problema, un problema di natura sentimentale: è innamorata.-

-Ah, credo di aver capito chi sia questa tua "amica"… Non me ne ha mai parlato apertamente finora, ma avevo avuto qualche sospetto… Sono felice che abbia deciso di confidarsi finalmente con qualcuno, in merito, senza tenere tutto per sé ...-

Mentre guardavo l'espressione sorniona e furba del frate, non potevo fare a meno di essere stpita: quel frate è davvero acuto, aveva capito tutto senza che dovessi dirgli nulla.

-Tornando a noi, questa mia amica è innamorata di questa persona…-

-Si…-

-Ma è molto spaventata da quello che prova.-

-Capisco, ma penso che non dovrebbe preoccuparsi. Lei e questa persona starebbero davvero bene insieme…-

-Sono felice che lo pensi, davvero! E' che per le convenzioni loro teoricamente non dovrebbero stare insieme.-

-A volte bisogna seguire il proprio cuore, e lasciar perdere che cosa pensano gli altri.-

 

Wow, ho pensato. Gli uomini di chiesa sono più flessibili di quello che sembra.

-Si, è vero! Però, il problema è che lei pensa di essere destinata a non avere un lieto fine, pensa di non avere diritto a essere felice.-

-Tutti hanno il diritto di esserlo.-

-Beh, lei è convinta di no. La sua situazione è complicata…-

-Ha provato a parlare alla persona di cui è innamorata dei suoi sentimenti?-

-Lei avrebbe voluto! Ma è spaventata, e teme che questa persona non la ricambi.-

-Oh, credimi, a mio modesto parere non c'è questo pericolo ….-

E lui che ne sapeva? Forse conosceva la donna di cui era innamorata Mulan?

 

-Beh, non è così semplice. La mia amica è preoccupata soprattutto perché la persona di cui lei è innamorata sta con un'altra …-

-Che cosa???-

Frà Tuck sembrava molto sorpreso e stranito, e io non riuscivo a capire perché.

-Si, purtroppo è così.-

-Scusami, Regina, ma forse ho capito male io … Ma di chi stiamo parlando???-

E di chi altri? Lui ha iniziato a ridere nervoso.

-Perdonami: devo aver frainteso … -

-Ma di chi credevi che stessi parlando?-

-Beh, OVVIAMENTE di te e Robin!-

 

EHHH??? COME SCUSA??? Di me e… no. Questo è troppo. La gente qui ha qualche problema. No, davvero, non c'è altra spiegazione.

E poi che cosa vorrebbe dire "ovviamente"??

Qui non c'è proprio nulla di ovvio!!!

 

Io gli ho risposto in maniera gentile e moooolto calma che non avevo idea di come avesse fatto a venirgli in mente una tale sciocchezza!

E lui ha risposto che no, non c'era nessun motivo in particolare, affrettandosi a negare tutto … Qui qualcosa non mi quadra.

 

Siccome il sole era quasi tramontato sono tornata un po' nella mia tenda per stare da sola e non incappare in altri incontri che facciano aumentare ulteriormente il rischio di ulcera perforante che, per inciso, con oggi è salito alle stelle.

A cena sono stata prevalentemente vicino agli Charmings, ascoltando i loro sproloqui, mentre ho visto che Robin ha passato la serata prevalentemente con Little John e gli altri:  meglio così.

E' stata una serata molto tranquilla, e ho affogato nuovamente i momenti imbarazzanti e le incomprensioni della giornata nel cibo.

 

Ho deciso di andare a letto presto anche oggi:  ne ho avuto abbastanza di conversazione e tutto il resto.

Mi sono avviata verso la mia tenda. Arrivata all'entrata, però,  ho visto un oggetto strano posato a terra.

Mi sono chinata per vedere meglio,  ma nell'oscurità generale non sono riuscita a capire bene di che cosa di trattava finché non l'ho preso in mano: era una piccola corona intagliata in legno, accanto c'era un piccolo bigliettino, con una scritta:

"Ogni vincitore merita il suo premio. Robin"


Questa poi…  

In ogni caso non posso fingere che non mi abbia fatto piacere: è stato un gesto carino. Non ricordo nemmeno l'ultima volta che un uomo mi ha fatto un regalo.Ma chi prendo in giro: e da anni che NESSUNO mi fa regali. 

Per quanto possano essere perennemente imbarazzanti i miei incontri/scontri con quest'uomo, devo riconoscerlo, questa volta è stato davvero dolce.

Se il suo intento è guadagnare punti… Beh, è sulla buona strada.





NOTA DELL'AUTRICE
Eccomi tornata con un nuovo capitolo del diario della nostra Regina :)
Ho tentato, come promesso, di sopperire alla mancanza di scene fluff dell'ultimo capitolo: in pratica ho sottoposto Regina a un livello di imbarazzo che persino a  me è dispiaciuto crearle in un giorno solo. Infatti devo aver scritto la Parola "imbarazzo" tipo venti volte, ma era voluto: dopo quello che le ho fatto subire era l'unica possibile parola a cui poteva riuscire a pensare.
qualche piccola precisazione:
1) Durante agli allenamenti, Mulan dice a Regina: "Tranquilla, anche io alle prime armi ero tremenda". Ecco, mentre lo scrivevo riuscivo solo a pensare "E sarà, veloce come è veloce il vento!!! E sarà, potente come un vulcano attivo!!! E sarà, un uomo vero sanza timore!!!" no sul serio, questo dovevo dirlo, perchè mentre scrivevo quella scena non riuscivo a pensare ad altro...
2) Nella scena del lago, che ho fatto del mio meglio per mantenere sobria senza far apparire Regina una guardona, secondo voi quali sono stati i pensieri di Robin? Perchè nella mia visione quando vede Regina spuntare dal nulla pensa più o meno quello che pensa lei quando lo vede senza camicia: "la giornata è iniziata bene". Scherzi a parte, lui è un vero gentiluomo, quindi è super in imbarazzo quando lei compare così, vulnerabile e bella, e non sa davvero come comportarsi. Cioè, sono entrambi affascinati l'uno dall'altra, ma entrambi si impongono di mantenere le distanze (soprattutto lei). Spero di aver reso bene la cosa, perchè è stata una scena molto delicata da scrivere per me: volevo che risultare dolce senza che entrambi passassero per dei maniaci!
3) C'è questa mia "amica"... Questa cosa volevo disperatamente inserirla, perchè è un classico, e mostra relamente quanto Regina e Mulan siano affini, da un lato, e quanto tutti tranne lei abbiano già capito quanto lei e Robin si piacciano, dall'altro. Certo, povero Fra' Tuck, si è dovuto subire una bella sfuriata sfuriata ...
Con questo ho finito con le "precisazioni" chilmetriche ;)
Scusate eventuali errori di battitura, era da un po' che volevo pubblicare il capitolo e non ce la facevo più ad aspettare, spero non abbia compromesso la correttezza grammaticale del testo!
Mi raccomando, spero di leggere presto le vostre recensioni :) 
Detto ciò appuntamento al prossimo capitolo che, piccolo spoiler, vedrà un cambio di scenario: i nostri stupendi protagonisti andranno in paese, dove si tiene il mercato cittadino, ci saranno botteghe, giochi e molto altro...
Non mi dilungo oltre, grazie a tutti coloro che hanno letto il capitolo, spero vi sia piaciuto e sia risultato abbastanza fluff per i vostri gusti!!!

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2504333