Love in Central Park

di weareendgame
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


- Santana! Kurt!- urlò Rachel dalla sua camera. - Potreste smetterla di urlare! Questo non è cantare, mio Dio, questo è urlare!-
- Oh Rachel, ci stiamo solo divertendo un po'. E' la nostra "serata-karaoke-" e direi che ce la meritiamo. E te la meriti anche tu.- urlò di

rimando Santana che, in cucina, stava cantando con Kurt "Need you now" di Lady Antebellum.
- Ragazzi, devo assolutamente studiare , e con le vostre voci angeliche non ci riesco.- disse Rachel accentuando quel sarcastico "voci

angeliche."
- Ma è la nostra serata Rachel, e tu ce la stai rovinando.- rispose Santana in tono acido.
- E se rimandaste la serata di... tre ore? Sono le 4.00pm, direi che avete tempo.
- No Rachel, no. Per una volta non puoi rimandare lo studio? Io verso le 9.00pm inizio il mio turno di lavoro, e Kurt ha deciso che

studierà dopo. Abbiamo tutti i nostri impegni, ma non voglio rinunciare alla nostra "serata-karaoke", anche a costo di farla ad orari da

ottantenni pensionati. La notte è giovane Berry, per questa volta questa gioventù la puoi utilizzare per studiare, no?- continuò Santana.
- Perfetto. Andrò a Central Park a studiare. E' un posto tranquillo e a quest' ora non dovrebbe esserci nessuno. Penso. Voglio studiare

ora.- Mentì. Rachel sapeva benissimo che Central Park è costantemente pieno di gente, ma non le importava. Sempre meglio di stare ad

ascoltare le loro canzoni depresse.
- Ottima scelta Berry! A dopo allora.- disse Santana soddisfatta, nonostante le dispiacesse che la sua amica non partecipasse alla loro

serata.
- A dopo Rach.- Si limitò a dire Kurt.
Rachel chiuse la porta furibonda. Non voleva crederci. Era costretta ad andare a Central Park per studiare. Comunque le andava bene,

un po' di solitudine le faceva sempre piacere: si sarebbe seduta in una panchina, sotto gli alberi freschi e godendosi l'aria primaverile.
Raggiunta la meta, come previsto si sistemò, prese i suoi libri e cercò di concentrarsi il più possibile cercando di non pensare ai suoi

coinquilini.
D'un tratto sentì accanto a lei una presenza. Aveva paura a girarsi, poteva essere chiunque.
Ma, trovato il coraggio di alzare un pochino lo sguardo dal libro, con la coda dell'occhio vide affianco a lei un bel ragazzo, moro, che stava

leggendo un libro. Sembrava davvero concentrato nella lettura quando si accorse che Rachel lo stava fissando.
- Oh, sc-scusa. Se ti disturbo me ne vado, solo che, sai, non c'è molto posto e tu mi sembravi l'unica ragazza normale accanto a cui

sedersi.-
- Rachel fece finta di prendere quella frase come un complimento, anche se era dubbiosa.
- Tranquillo, non preoccuparti. Anche tu sembri più normale degli altri.- Il ragazzo sorrise. Aveva un bellissimo mezzo sorriso.
- Finn Hudson.- disse improvvisamente il ragazzo, porgendole la mano.
- Rachel Berry.- rispose lei, porgendogli la mano di conseguenza.
Dopo questa piccola presentazione entrambi tornarono con gli occhi sui libri, ma con le menti pensavano alla strana situazione che si era

creata.
- Shakespeare. Wow.- esclamò Finn all'improvviso, sporgendosi a leggere il contenuto del libro della mora.
- Già. Sai, frequento la NYADA e...-
- Vai alla NYADA?- esclamò il ragazzo entusiasta. - Lì ci entrano solo i migliori.-
- Bè, modestamente.- scherzò Rachel nascondendo il rossore alle guance. -Tu dove vai invece?- chiese la ragazza incuriosita.
- Alla Actors Studio. E' tosta.- rispose lui pensieroso.
-Anche lì entrano solo i migliori.- disse Rachel, sincera.
- Modestamente.- rispose Finn, imitando la risposta di Rachel.
Risero entrambi.
La serata continuò tra una chiacchierata e l'altra, Rachel e Finn non studiarono praticamente nulla e alle 9.00pm la brunetta ricevette

un messaggio.
"Rachel dove accidenti sei?! Sono le 9.00pm. Sapevo che non avrei dovuto lasciarti andare a Central Park da sola, mi dispiace. Ti prego,

rispondi presto.
Kurt." (9.00pm)
"Scusa Kurt, ho avuto una specie di imprevisto, ma comunque sto tornando. Non ti preoccupare, solo una cosa: fatevi trovare entrambi

seduti sul divano. Niente karaoke, ti supplico.
Rachel" (9.05pm)
Anche Finn ricevette un messaggio.
"HUDSON, DOVE SEI FINITO?! HO BISOGNO DI PARLARTI. TI DICO SOLO UNA PAROLA: QUINN. TI PREGO, RISPONDIMI.
Puck" (9.01pm)
"Puck, Puck, Puck. Calma. Anchio devo parlarti. Sto arrivando.
Finn" (9.05)
- Io, io devo andare.- dissero quasi all'unisolo.
- Sai, il mio migliore amico si sta preoccupando. Inoltre ha problemi con la sua ex ragazza e ha bisogno d'aiuto.-
- Ti capisco. Ci vediamo.-
- Domani, stesso posto e stessa ora?- disse un Finn piuttosto speranzoso.
- Stesso posto stessa ora.- confermò Rachel.
La ragazza tornò a casa sorridente ed emozionata. Era altrettanto preoccupata però, dato che non aveva studiato molto. Strano da dire,

ma non le importava: era troppo tempo che non passava una serata tranquilla a chiacchierare con un ragazzo, per giunta carino e divertente.
- Ti sembra ora di tornare, Berry?- strillò Santana preoccupata.
- La notte è giovane.- rispose semplicemente Rachel, spensierata.


⭐️⭐️⭐️

In loving memory of Cory Monteith.
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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Rachel aveva dormito poco quella notte. O meglio, non aveva dormito affatto.
Si sentiva strana, quasi felice, e contemporaneamente stupida. Come poteva essere interessata ad un ragazzo conosciuto solo poche ore prima? Certo, era carino e simpatico, e al contrario di Brody, l'aveva sentire speciale anche solo in quelle poche ore di conoscenza.
Brody era, come lei, alunno della NYADA. Rachel inizialmente era molto presa da lui: bello, attraente, sapeva cantare e recitare. Sembrava il ragazzo perfetto. Ma l'apparenza inganna, e infatti.
Stava pensando di lasciarlo già una settimana prima dell'incontro con Finn, e ora che le sembrava di aver conosciuto il ragazzo ideale aveva le idee chiare: avrebbe rotto con lui definitivamente.
Forse stava affrettando troppo le cose, ma se fosse andata male con Finn preferiva in ogni caso avere una scusa per lasciarlo se il solito "io non sono abbastanza per te, ti meriti di meglio" non fosse bastato.
Ad ogni modo era alquanto speranzosa. Aveva sempre sognato "l'amore a prima vista" e Hudson l'aveva colpita dal primo momento.
La sveglia suonò all'improvviso, la voce di Barbra Streisand in "My man" risuonava in tutta la stanza.
- Rachel spegni quella maledetta sveglia!- le urla di Santana di prima mattina non erano la cosa migliore, perciò si affrettò a spegnerla prima di risvegliare la sua ira da "Lima Heights".
Dato che la sera prima se l'era scampata grossa, aveva deciso che anche quella mattina avrebbe fatto il   possibile per evitare gli sguardi inquisitori dei suoi amici che la notte precedente aveva tenuto lontano con la scusa "sono stanca, corro a letto". E infatti era corsa a letto. Letteralmente.
Ma la furbizia di Santana l'aveva colpita ancora una volta, e il suo "Berry ti ho vista, ora non mi scampi" l'aveva fregata. Non sapeva che fare. Si immaginava già tutte le domande che solo da menti come quelle di Kurt e Santana sarebbero potute uscire.
- Little Barbra.- cominciò Santana con fare inquisitorio. Rachel non era mai stata così in ansia.
- Ieri sera io Lady Hummel abbiamo notato la tua strana euforia. Euforia un po' improbabile per una che aveva appena finito di studiare. Quindi, a meno che Shakespeare non ti entusiasmi così tanto, ci dev'essere sicuramente qualcos'altro.- continuò la latina più seria che mai. 
- Ebbene, raccontaci cara.- finì Santana in attesa.
- Secondo me, ragazzi, vi state facendo troppi filmini mentali. Sapete perfettamente che New York fa questo effetto, non dovreste stupirvi se torno a casa contenta.- Rachel è sempre stata convinta di essere una grande attrice, ma a quanto pare neanche le sue doti recitative la stavano aiutando. Le espressioni dei due ragazzi difronte a lei erano quasi indecifrabili.
- Rachel, noi ti vogliamo tanto bene, siamo tuoi amici, e come tali vorremmo sapere il motivo della tua inaspettata euforia. Sei uscita di casa furiosa, e ci dispiace, ma l'aria di NY non può centrare qualcosa con la tua felicità. Non sei mai ritornata a casa da Central Park con gli occhi lucidi e con un grande sorriso, e da quando le cose con Brody non stanno andando al meglio non ti vediamo più allegra come prima. E questa tua allegria, adesso, ci ha stupiti.- 
- Sono d'accordo con Lady Hummel.- aggiunse Santana.
- Bene, perfetto. Ieri ero tranquillamente seduta su una panchina di Central Park, una delle tante; c'era molta gente. Ad un certo punto vedo accanto a me un ragazzo, moro e molto carino, e con la scusa che non c'era molto posto e che gli sembravo una ragazza più normale degli altri è rimasto seduto accanto a me. Poi si è presentato e abbiamo iniziato a parlare. Mi ha dato appuntamento per stasera, stesso posto e stessa ora, e ho deciso di andarci. Fine della storia.- concluse Rachel in attesa di sentire la risposta dei due ragazzi.
Il discorso, lo strano discorso, fu interrotto dal suono del campanello.
Alla porta c'era un Blaine euforico quasi quanto lo era Rachel la sera prima.
- Ragazzi, mi scuso immensamente per l'intrusione, ma ho assoluto bisogno di voi. Devo organizzare una festa enorme per un amico che è arrivato ieri mattina da Lima e vorrei davvero farvelo conoscere-
- Blaine, tesoro, calmati.- Kurt cercò di calmare il suo ragazzo mantenendo la voce ferma. "Ma che razza di giornata sarà questa" pensò tra sé e sé.
- Sì certo, hai ragione, scusa. Dicevo, ho assolutamente bisogno del vostro aiuto per organizzare questa festa. Non dovete fare molto, solo... Possiamo farla nel locale in cui lavorate voi? Vi prego, prenotatelo,  fate qualcosa ma vi prego! Fatelo per me!-
- Parlerò io con il capo, basta che stai zitto.- disse Santana leggermente irritata. Sarebbe stata una giornata lunga per tutti.
- Quando sarà questa festa?- si affrettò a dire Rachel prima che scoppiasse qualche discussione.
- Stasera.- rispose Blaine.
- Stasera?! - le voci dei tre ragazzi risuonarono per tutta la stanza.
- Impossibile! Neanche Beyoncé riuscirebbe a convincere il capo a lasciarci libero il locale. Okay, forse lei sì, ma io no di sicuro. Arrangiatevi.- concluse Santana avviandosi verso camera sua.
- Allora facciamola qui!- Blaine era ufficialmente fuori di sé.
- Anderson sei pazzo?! Ti rendi conto di cosa stai dicendo?! Una festa in questa topaia?! È già troppo se riusciamo a viverci quasi serenamente io, Kurt e Rachel.-
- Allora facciamo così: niente festa. Una pizza tra amici, solo io, voi tre e il mio amico.
- Se la mettete così allora ci sto.- si intromise Santana facendo marcia indietro dal corridoio.
- Affare fatto.- continuò Kurt.
- In realtà io avrei un appuntamento.-
- L'appuntamento salterà Berry, mi spiace.- concluse Santana.

Rachel uscì di nascosto di casa alle 3:45pm in punto.
Non voleva mancare all'appuntamento per nessuna ragione al mondo. Si diresse verso la panchina, si sedette e aspettò. Dieci minuti, venti minuti, trenta.
Erano le 4:30pm ormai, e di Finn neanche l'ombra.

- Oh Ms. Rachel Berry è tornata prima del previsto. E con un faccino che urla una grande buca! Kurt, dammi i miei venti dollari.-
Rachel si diresse in camera, distrutta. Quel ragazzo le piaceva davvero. Si maledisse di non avergli dato il numero, magari era successo un imprevisto e ovviamente lui non aveva i mezzi per contattarla.
Ma cosa poteva succedergli? E poi era stato proprio lui a proporle di vedersi.
E perché Santana e Kurt non si erano arrabbiati? Si aspettavano la sua fuga?
"Magari ci rivado domani", cercò di convincersi miseramente.
Il campanello suonò poche ore dopo.
Rachel era ancora in camera sua, mentre in salotto un Kurt e una Santana presi dall'entusiasmo pre pizza cantavano a squarciagola qualunque canzone gli venisse in mente.
Alla porta era sicuramente Blaine, poi sentì una seconda voce che pareva familiare.
Dopo sentì un nome tra una presentazione e l'altra.
Stava per entrare in salotto quando lo vide.
- Piacere, io sono Finn. Finn Hudson.- disse il ragazzo mostrando ai ragazzi il suo miglior sorriso.

⭐️⭐️⭐️

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*Angolo autrice*
Hola!
Qualcuno su ask mi aveva chiesto quando avrei pubblicato il secondo capitolo e ho risposto che l'avrei fatto sicuramente non questa settimana.
E invece eccolo qua! Un vero miracolo, ma eccolo qua.
Lo so che questi due capitoli sono stati un po' frettolosi, ma solo per il fatto che è meglio avere una specie di idea riguardo i personaggi della storia e su come si conosceranno, poi è tutto da approfondire.
Tranquilli, questo è solo l'inizio muahahah.
Torniamo seri. Per ora voglio approfondire al massimo i pensieri di Rachel, questo... Amore, le sue paure, insicurezze. Ovviamente verrà anche il momento di Finn, ma dovrete aspettare.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e mi auguro di riuscire a pubblicare un capitolo a settimana. 
Un abbraccio.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Finn. Finn Hudson.
Quel nome risuonava persistente nella testa di Rachel. Era confusa e arrabbiata contemporaneamente. Che ci faceva a casa sua? Come si sarebbe comportata con lui? E se i suoi amici avessero scoperto che era lui il ragazzo di Central Park?
Probabilmente non era neanche lui, magari era solo un omonimo.
Accantonò le sue preoccupazioni convincendosi che, se fosse stato il caso, questa volta le sue doti d'attrice l'avrebbero aiutata.
Si avvicinó a passi pesanti verso il salotto, trovando i quattro ragazzi nel bel mezzo di una chiacchierata. 
Il suo cuore perse un battito. Le sue preghiere non erano bastate, il moro che stava allegramente chiacchierando con i suoi amici era quel Finn Hudson.
Fece un respiro profondo e si avvicinò fingendo disinvoltura verso i ragazzi.
- Rachel, finalmente! Che stavi facendo, la ceretta ai baffi?- 
- Santana!- disse Kurt tra i denti.
- Finn, questa è Rachel Berry, la migliore amica del mio ragazzo.- disse Blaine rivolgendosi a Finn.
- E questo è Finn Hudson, Rachel- continuò il ragazzo, ora rivolto alla mora.
In un primo momento si notò un pizzico di perplessità nello sguardo di Finn, perplessità che si trasformò in imbarazzo misto a... terrore. E sensi di colpa.
- Molto piacere- disse Rachel rivolgendosi a Finn che, nel frattempo, rimaneva impalato senza saper che dire. 
"Menomale che frequenta l'Actors studio, è peggio di me nel nascondere le emozioni. O almeno a fingere di provarne diverse".
- P piacere- balbettò Hudson.
L'atmosfera cominciò a farsi sempre più pensante e l'imbarazzo dei due conoscenti era palpabile.
Santana sospettava qualcosa e, incuriosita dalla situazione, prese Rachel da parte con la scusa di aiutarla a togliere il pollo dal forno.
- Che scusa stupida, mio Dio!-
- Oh scusami Berry, ma penso che sia più importante sapere che succede tra te e quella specie di Frankenstein che si trova seduto sul nostro divano.-
Gli interminabili secondi che si susseguirono ingannarono Rachel. Non riuscì a trovare subito una risposta, e la prontezza di Santana vinse ancora una volta.
- Non dirmi che...- La latina era quasi sconvolta.
- Non dirmi che è lui il ragazzo di Central Park.- 
Rachel era rossa in viso. Era a conoscenza che Santana aveva una specie di sesto senso per quanto riguarda queste cose, ma non si sarebbe mai immaginata un colpo del genere.
- Colpita e affondata, little Barbra!- ripresa dallo shock, Santana rise di gusto sia per aver indovinato, sia per la faccia di Rachel: rossa in viso, la sua espressione passava dal perplesso al preoccupato.
- Dillo Rachel, oramai è palese.-
Silenzio.
- È lui! È lui!- Santana cominciò ad urlare e saltellare, non tanto per la felicità ma per essere riuscita ad incastrare Rachel.
L'entusiasmo dell'elettrica latina arrivò anche nella stanza in cui giacevano da dieci minuti i tre ragazzi, che si chiedevano disperatamente che stesse succedendo. O almeno, i fidanzati se lo chiedevano, Finn già se lo immaginava.
Kurt entrò in cucina furioso.
- Mi spiegate che sta succedendo? Finn è imbarazzatissimo, Blaine non sa come calmarlo. Pensa di aver fatto qualcosa e non sa come recuperare.
- Un po' tonto il ragazzo.- disse Santana a voce troppo alta.
- Rachel che succede?- chiede Kurt disperato.
- Siamo alle prese con un pollo bruciato ed immangiabile.- disse Santana sgranocchiando le patatine che aveva precedentemente lasciato sul tavolo della cucina.
- Santana, noi abbiamo ordinato la pizza.- disse Kurt sempre più furioso.
- E potevi dirmelo prima di fare questa figuraccia? Ora pensano che sia io la pazza qui!-
- Noi ora torniamo in salotto, mangiamo la pizza come delle persone normali e cercheremo di non sembrare ridicoli più di quanto abbiamo già fatto. Ma non eri tu quella ragionevole, Rachel? Andiamo.- disse Kurt esasperato.
Rachel sorrise silenziosamente a Santana, che si era tenuta la "grande notizia" per sé. 
La serata trascorse tra chiacchiere e risate. O meglio, tra le chiacchiere e le risate di tutti tranne che di Rachel e Finn, che continuavano a lanciarsi occhiate imbarazzate di tanto in tanto, a bere birra e annuire quando qualcuno diceva qualcosa, anche se non era rivolto a loro.

Blaine e Finn lasciarono la casa alle 12:00pm circa. Lui si avvicinò cautamente a Rachel approfittando della distrazione degli altri ragazzi.
Forse era colpa dell'alcool o della bellezza innata di Rachel, o forse di entrambe le cose, che Finn le disse con fare dolce:
- Domani, stesso posto stessa ora?- chiese lui speranzoso.
- Stesso posto stessa ora. Ma questa volta vieni davvero.- disse Rachel quasi rimproverandolo.
- Lo prometto.-

⭐️⭐️⭐️

In loving memory of Cory Monteith.
Forever in my heart.

*Angolo autrice*
Scusate il ritardo!
Non sono riuscita a pubblicarlo prima, la scuola mi impegna tantissimo, quindi ho approfittato di queste vacanze per occuparmi del capitolo.
Perdonate l'attesa.
Love you all. ❤️⭐️

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Finn e Blaine avevano lasciato l'appartamento dei tre ragazzi da quasi tre ore, ma Rachel di prender sonno non ne voleva proprio sentir parlare.
L'emozione che provava in quel momento era indescrivibile, si sentiva una sedicenne in attesa del suo primo appuntamento.
Ma ai sentimenti felici si contrastava la preoccupazione. Kurt non sapeva ancora nulla, e Santana... Santana è Santana, non si sa mai quel che pensa.
Rachel si fidava di lei, ma certe volte aveva quasi il terrore che, a causa di un suo passo falso, potesse andare tutto a rotoli. Voleva bene alla latina, sapeva di poter contare su di lei, e forse la cosa che più la preoccupava non era il fatto che Santana avesse scoperto tutto, ma che Kurt non sapesse nulla.
E non poteva nascondere a Kurt una cosa del genere. O forse sì. Magari glielo avrebbe detto appena le cose si fossero fatte serie. Se si fossero fatte serie.
Ad interrompere i suoi pensieri era proprio Santana, che bussava insistentemente alla porta della sua stanza.
- Rachel sono io, Santana! Apri immediatamente, dobbiamo parlare.-
La mora si alzo lentamente dal letto, uscendo di mala voglia dalle calde coperte che la avvolgevano.
Con un gesto quasi regale invitò Santana ad entrare, che si precipitò sopra la poltrona accanto al letto.
- Voglio sapere tutto. E quando dico tutto dico tutto.-
- Mi sembra di essere stata abbastanza chiara, Santana. 
- Avevi accennato qualcosa stamattina a me e a Kurt, ma nulla di più. So solo che si chiama Finn Hudson, ha diciannove anni, studia alla Actors studio ed è la copia sputata di Frankenstein. Ho bisogno di sapere di più su questo tipo, devo sapere di più.-
- Che ti preoccupa, Santana?
- Tu. Lui. Tu e lui insieme. Questo strano giochetto, questi incontri da film, lui che di dà buca, le vostre occhiatine e il fatto che ieri notte ti abbia presa da parte per dirti chissà cosa.-
- Ci hai visti?- Rachel era al culmine dell'esasperazione. In due giorni ne erano successe di tutti i colori.
- Assolutamente sì, Hobbit. Brilla quanto vuoi, ma in queste cose ho occhio! E ricordati che tu fino a prova contraria sei ancora fidanzata. Quindi, o lasci quel bamboccio di Brody una volta per tutte, o finisci questa "storia" con Finn ancora prima che inizi.-
Rachel fece un respiro profondo. Santana, a suo malgrado, aveva perfettamente ragione. Stava prendendo in giro Brody, Finn e anche sé stessa.
- Sono solo confusa, San. Non ho mai ricevuto questo tipo di attenzioni da un ragazzo appena conosciuto, e lui sembra un bravo ragazzo. Devo rompere con Brody.-
- Buona scelta.- rispose Santana porgendole il cellulare.
- Domani. Lo chiamo domani.- 
- No, ora.- Santana guardò Rachel con fare di una che non voleva sentire ragioni.
- Se non lo fai lo dico a Kurt!-
Ecco, Rachel si aspettava una mossa del genere. Doveva farlo, o adesso o mai. Digitò velocemente il numero, prima sarebbe iniziata prima sarebbe finita.
- Brody? Ciao, sono io, Rachel. Volevo dirti... Ecco... Dobbiamo parlare. Non so, magari domani. Okay. A domani allora. Central Park alle 4:00pm. Perfetto, ciao.-
La telefonata finì e Rachel fece un profondo respiro.
- Ma non potevi lasciarlo per telefono?- chiese Santata, un po' scocciata. - 
- Santana...-
- Va bene, va bene Rach, ho capito. Tu non sei me. Però ti consiglio di lasciarlo davvero, se è quello che vuoi. Ma non solo per te, anche per Finn; mi ha dato l'impressione di essere un bravo ragazzo, cerca di non farlo soffrire.-
- Ma sei mia amica o sua amica? Fino ad ora l'unica che ha sofferto sono io, dato che mi ha dato buca e che non mi ha rivolto parola per tutta la cena, se non dopo due bicchieri di birra.-
- L'unica cosa che ti chiedo è di essere sincera: con Finn, con Brody, con te stessa... E con Kurt. Dovrai dirglielo prima o poi.-
- Appena, o meglio, se le cose si faranno serie. Ho tutto sotto controllo.-
- Se lo dici tu. Buonanotte Berry.-
- Buonanotte.-
***
"Oggi è il giorno dei giorni. Oggi sarò sincera con tutti, lo farò nel modo più pacato possibile. Lascerò Brody, gli spiegherò la situazione, ciò che provo e tutti i difetti che una relazione come la nostra, a lungo termine, possono diventare dei veri problemi per noi come singole persone, non solo come coppia. Sincera. Sincera e basta. Poi parlerò con Finn, parleremo seriamente di ciò che sta succedendo tra noi, di ciò che potrebbe succedere. Poi parlerò con Kurt, gli spiegherò la situazione tra me e Finn e tra me e Brody, gli dirò tutta la verità. Posso farcela, sono Rachel Berry, dannazione. Io devo farcela."
E dopo uno dei suoi tantissimi monologhi interiori, Rachel si alzò dal letto pronta per affrontare i problemi che stavano sorgendo. Era positiva ed energica.
- Buongiorno signorina!- Kurt con il suo buonumore aiutava parecchio.
- Buongiorno.- rispose al ragazzo, accompagnando la frase con un sorriso.
- Tutto bene Kurt?-
- Oh sì sì. Mi stavo chiedendo... è una cosa che mi ronza da ieri notte e potrei anche sbagliarmi, solo che... sii sincera: Finn ieri ti ha detto qualcosa? Ho visto che ti ha presa da parte poco prima che lui e Blaine se ne andassero.
- Ah, sì, ieri. Ecco.- panico. Rachel era nel panico più totale, proprio ora che era arrivato il momento della verità.
- Ne parliamo più tardi, okay? Ora vado. A dopo.-
Codarda. Rachel, la ragazza forte, la ragazza coraggiosa e ambiziosa si stava trasformando in una codarda, impaurita a causa della troppa pressione, a causa di tutti questi piccoli problemi che insieme si trasformavano in un uragano. Era perfettamente a conoscenza che bugia dopo bugia le cose sarebbero andate sempre peggio.
"Che mi sta succedendo?" Pensò. Non lo sapeva neanche lei.
Uscì di fretta di casa prendendo una sola giacca leggere da mettere nel caso si facesse vento. Santana la seguì.
- Ma che cavolo fai? Ma che ti sta succedendo? Rachel, dimmi che ti sta succedendo?- Santana era furiosa. Aveva assistito a tutta la scena in silenzio, aspettando che Rachel tirasse fuori il rospo. Ma niente.
- Ti avevo detto che gliene avrei parlato solo se la storia tra me e Finn funzionerà.-
- Scuse. Solo scuse. Dillo Rachel, hai paura!-
- No! Non ho paura. Il problema siete voi. Avrei dovuto negare fino alla morte riguardo la "storia" tra me e Finn, avrei dovuto gestire tutto da sola.-
- Certo, così avresti finito col mentire anche me. E chi ti avrebbe aiutata? Saresti rimasta sola. Rachel stai sbagliando tutto. Ora facciamo così: parlerai con Brody, gli dirai tutta la verità e chiuderai una volta per tutte questo capitolo della tua vita con lui. Strapperai le pagine di questo capitolo, lui sarà stato solo un errore. Poi parlerai con Finn e fate ciò che vi pare, prendetevi un caffè, un gelato, gli insegni qualche trucco per essere meno goffo. Conoscetevi meglio, se ciò ti rende felice. Poi parlerai con Kurt, e sai già che gli devi dire. E lo farai davvero. Se no, ti giuro, glielo dico io. Quel poverino non si merita di restare all'oscuro di tutto. Ora fai quel che devi fare.- e con queste parole, Santana congedò Rachel, dirigendosi verso il suo posto di lavoro.
***
Le lezioni con Cassandra July, la sua insegnante di danza, non passavano mai ed erano sempre più dure e pesanti. E l'insegnante non era da meno. Dopo sgridate su sgridate e tanta fatica, Rachel uscì da quello che stava diventando un incubo, per rientrare a casa.
Aperta la porta trovò i suoi due coinquilini a parlottare seduti sul divano.
- Buonasera hobbit! Tutto bene con la strega?-
- Sí, credo. Ora vado a farmi una doccia, alle quattro devo uscire con Brody.-
- Ah sì?- chiese Kurt, stupito.
- Non glielo hai detto, Rachel?- si intromise Santana.
- Non ho avuto tempo. E stavo aspettando il momento giusto.-
- Non esiste momento giusto, Rachel. Esiste solo il momento in cui tiri fuori un po' di coraggio e decidi di dire tutto, come hai sempre fatto.-
- Tu fai tutto così semplice Santana! Mettiti nei miei panni invece che sparare sentenze senza sapere.-
- Oh Rachel, io so, e anche fin troppo!-
- Mi spiegate che sta succedendo?- si intromise Kurt, sempre più confuso e arrabbiato.
- Diglielo Rachel.-
- Dirmi cosa?-
Rachel fece un respiro profondo.
- Kurt... Oggi ho deciso dj rompere con Brody. Non ce la faccio più a stare con lui, è estenuante. Mi fa male stare con lui, non siamo più quelli di prima. Lui non c'è mai, ha sempre da fare, e io pure. Non è mai stata destinata a durare, quindi è meglio finirla qui.-
- Tesoro, vieni qui.- Kurt la strinse in un abbraccio, sotto lo sguardo disperato di Santana.
"Bugiarda" le mimò la latina con la bocca.
"Non del tutto" rispose Rachel di rimando.
- Se hai bisogno d'aiuto chiamami, okay? Ora vai a farti una doccia, esci e appena se ne va chiamami immediatamente.-
- Va bene.-
Nell'arco di tempo che ci ha impiegato nel farsi la doccia, Rachel aveva cominciato a pensare al discorso da fare a Brody, cercando di utilizzare toni pacati e non bruschi.
Si mise un semplice jeans, una camicetta rosa leggera e delle ballerine: le temperature di quel pomeriggio erano piuttosto elevate.
Uscì di casa un po' nervosa e agitata e si diresse a grandi passi verso Central Park. Vide subito la figura del suo ragazzo, o meglio, quel che di lì a pochi minuti sarebbe diventato il suo ex ragazzo.
- Ciao Rachel.-
- Ciao Brody.-
- Allora, di che volevi parlarmi?-
- Passeggiamo un po'?-
- Certo. Allora dimmi.-
- Bene. Sai, questo periodo è stato duro per entrambi: io con la July, tu che stai sempre fuori città per lo spettacolo, entrambi siamo impegnatissimi e ci stiamo trascurando. Inoltre i miei sentimenti per te...-
- Rachel! Rachel! Sono qui, dietro di te! Mio Dio, ma dov'eri finita? Ti stavo aspettando per... L'appuntamento.-
Finn. L'appuntamento.
- E questo chi è?- dissero i due ragazzi all'unisono, guardando disperatamente verso di Rachel.

⭐️⭐️⭐️

In memory of Cory Monteith.
Forever in my heart.

*Angolo autrice*
Buonasera! Perdonate la pausa troppo lunga, ma la scuola mi sta impegnando tantissimo, perciò metto già le mani avanti col dire che anche per il prossimo capitolo ci vorrà un po'.
Che dire. Le cose pian piano stanno uscendo fuori. Santana è infuriata (e aggiunto, giustamente). Rachel, insieme a Finn, è il mio personaggio preferito in assoluto e con questi primi capitoli non intendo rovinarlo, ma semplicemente mettere un po' in evidenza quelle che sono le naturali debolezze delle persone, che nella maggior parte dei casi vengono fuori nei peggiori momenti (come questo).
Ora chi ha dato buca è stata Rachel, troppo presa dai suoi pensieri... Ce la faranno questi poveracci ad avere un vero e proprio appuntamento, senza che uno dei due pacchi l'altro?
Vedremo...
Un bacione! 😘

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Rachel rimaneva impalata tra i due ragazzi che, imperterriti, si guardavano con aria di sfida. Ecco dove stavano finendo le bugie, le paure di Rachel: stavano finendo col far del male non più solo a sé stessa, ma anche agli altri. E questo male, questo dolore, lo leggeva negli occhi color caramello di Finn. Sembrava che il destino ce l'avesse contro di loro, che proprio il posto dove si erano incontrati la prima volta non fosse destinato a secondi incontri. Doveva arrendersi al destino, o doveva capire bene a cosa stava andando incontro, a cosa il destino la stava conducendo? 
- Cos'è questa storia dell'appuntamento, Rachel?-
- Finn, Finn è un mio compagno di corso. Dovevo aiutarlo a studiare...-
- Shakespeare. Doveva aiutarmi a studiare Shakespeare. Ma è come se questi appuntamenti non siano destinati a finire bene. Addirittura lei se n'era dimenticata. Buffo, no?- continuò Finn, quasi sfidando Rachel.
I sensi di colpa stavano inghiottendo la brunetta, le sue stesse bugie la stavano intrappolando.
- Finn mi dispiace, ma devo chiarire delle cose con Brody, è davvero molto importante. Studiamo domani, va bene?-
- Ma davvero mi credete così stupido? Davvero pensate che io creda a questa sceneggiata? Rachel, ti prego, dimmi che sta succedendo tra voi prima che io lo...- 
- Prima che io cosa? Cosa vorresti farmi?- Finn interruppe Brody, sfidandolo.
- Voi due non farete proprio nulla. Finn, perfavore, potremmo parlarne in un altro momento?-
- No, Rachel, non ho più nulla da discutere con te. Divertiti con... Brody.- il nome del ragazzo lo disse con disprezzo.
- Finn!- lo richiamò Rachel, ma lui si girò e tornò verso l'uscita del parco. Ancora una volta Rachel era riuscita, a suo malgrado, a deludere una persona molto importante.
- Senti Rachel, non ho più voglia di perdere tempo. Dimmi che c'è tra te e lui e la finiamo qui una volta per tutte.- iniziò Brody con fare piuttosto scocciato.
- Te lo dirò senza troppi giri di parole:  ti ho invitato a Central Park per lasciarti. Non sto più bene con te, ed è ormai da un bel po' di tempo che penso di rompere con te. Se te lo stai chiedendo, la colpa non è di Finn. L'ho incontrato per caso a Central Park e siamo diventati... Amici. Tutto qui.-
- Non c'è altro?- domandò Brody.
- Non c'è altro.- rispose Rachel.
Il ragazzo difronte a lei la guardò deluso, non sembrava avesse preso la rottura com filosofia. Le cose non erano andate come nei piani di Rachel.
A quanto pare, per quanto amore avesse donato a Brody, esso non era bastato. L'amore non basta se non c'è impegno nel mantenerlo, nel mantenere la passione, la chimica, la fedeltà. 
Ora come ora, la cosa che più importava a Rachel era chiarire con Finn. L'aveva letto nei suoi occhi, era deluso, ma aveva promesso: avrebbe fatto di tutto per capire cosa c'era, o cosa ci sarebbe stato, tra loro due.
***
- Quindi Berry, che è successo tra te e Brody?- Santana, curiosa e preoccupata, aveva subito chiesto a Rachel notizie su quel pomeriggio.
- Ho rotto con Brody.-
- Bene, benissimo! È una bella notizia, perché me la dici con quel tono?-
- Mi ero dimenticata di avere anche l'appuntamento con Finn questo pomeriggio, alle quattro. E l'ho incontrato...-
- Oddio, continua.-
- Era arrabbiato, gliel'ho letto negli occhi.-
- E Brody come l'ha presa? Si è accorto che c'è qualcosa tra voi?-
- Santana, tra me e Finn non c'è nulla. Almeno, non ancora. E sì, Brody se n'è accorto.-
- E... ?-
- Abbiamo parlato e l'ho lasciato.-
- Tutto qui?-
- Stava dando le colpe a Finn per la nostra rottura, ma è ovvio che non è colpa sua.-
- Non del tutto, certo, ma se non fosse stato per l'incontro con Finn probabilmente non ti saresti accorta che tra voi due le cose non stavano andando più come prima. E se anche te ne fossi accorta, non avresti comunque avuto nessuno per cui lottare, nessun motivo in più per cui lasciare Brody, quel motivo che ti ha fatto prendere questa decisione. Quindi, più che colpa di Finn, direi che è stato merito di Finn se l'hai lasciato.-
***
Le parole di Santana avevano fatto riflettere molto Rachel, cosicché aveva inviato un messaggio a Blaine chiedendogli il numero di Finn.
"Sì, certo. Ma, se posso permettermi, a che ti serve?"
Questa era stata la domanda, legittima, di Blaine in risposta al messaggio della brunetta.
"Perché l'ho perso!"

Pochi minuti dopo, Finn sentì squillare il cellulare.
- Io non ti avevo dato nessun numero!- Rachel non fece in tempo a parlare che Finn la precedette subito.
- Te l'ha detto?-
- Certo che me l'ha detto, è mio amico. Senti, ma non potevi dirgli semplicemente la verità? -
- In che senso?-
- Che vuoi  sentirmi perché i nostri appuntamenti a Central Park stanno diventando un incubo.-
- Sei arrabbiato per questo pomeriggio?-
- Un po'. Anzi, un bel po'. Forse sono arrabbiato più per il fatto che sei fidanzata che per la buca. Anche se non dovrei esserlo, d'altronde noi non ci stavamo neanche frequentando.-
- Io e Brody non stiamo più insieme, se questo può farti piacere.-
- Davvero? Sì che mi fa piacere, assolutamente.-
- Ho decisamente paura di chiederti se ti va di incontrarci a Central Park, magari domani.-
- Io ho decisamente paura di dirti di sì, sai com'è, la fortuna non gira intorno a noi.-
- E se invece girasse intorno a noi?-
- Allora ti direi sì, verrei molto volentieri. Ma questa volta, contro ogni imprevisto, ti vengo a prendere sotto casa tua.-
-Allora a domani, quattro in punto?-
- Domani, quattro in punto.

⭐️⭐️⭐️

In loving memory of Cory Monteith. Forever in my heart.

*Angolo autrice*
Ce l'ho fatta! Ebbene sì, non è un illusione, sono riuscita a scrivere il quinto capitolo. È stato un parto scrivere questo capitolo, davvero, ci ho impiegato giorni. Inoltre è abbastanza corto MA ho già in mente la trama del prossimo, quindi state tranquilli, il prossimo capitolo DOVREBBE arrivare presto. Mi scuso per la lunga assenza, la scuola mi ha occupato tantissimo tempo, e ora che sono libera ho perso fantasia :/.
Mi scuso ancora e a presto! 😘
Ah, un'altra cosa: mi farebbe tanto, tantissimo piacere ricevere qualche recensione. Vorrei capire se la storia piace, se vale la pena continuare... Fatemi sapere!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Piccola informazione: questo capitolo è pieno di emozioni. Ma non è per questo che ho aperto questa parentesi. Il motivo è: stavo pensando di scrivere ancora una quindicina di capitoli, e quindi facendo sì che questa FF abbia circa venti capitoli (penso proprio ne avrà venti, o meno. Vedremo in seguito).
Aggiornerò una volta a settimana, se tutto va bene.
Ma non finirà qui. Di quello che sto per dirvi sono super insicura, è un'idea che mi è venuta questo pomeriggio e sono ancora in nì. Se non volete spoilerarvi nulla nulla (non c'è nulla di che, ma preferisco avvisare) allora non leggete. Mentre per i curiosi, l'idea è questa: ho preso spunto da "Uno splendido disastro". Ebbene, avete presente che il primo libro è trattato dal punto di vista di Abby, mentre il secondo da quello di Travis? Ecco, pensavo di continuare questa FF dal punto di vista di Rachel, e magari la seconda riscriverla da quello di Finn. È ancora tutto un forse, per questo vorrei la vostra opinione. Inizio FF avevo scritto in uno dei miei Angolo Autrice che avrei fatto qualche capitolo dal punto di vista di Finn. Come avrete notato ho cambiato idea, tutto saltato. Per questo vi sto dicendo che è tutto un forse, non illudetevi, cambio idea troppo facilmente :/. Detto ciò, mi scuso per questa graaande parentesi e buona lettura!

•••

Rachel, affacciata alla piccola finestra di camera sua, cercava le stelle. "Stelle impossibili da trovare", si ripeteva, "vivo a New York, qui le stelle non si vedono". Eppure aveva voglia di vedere le stelle. Le mancava tanto perdersi nel cielo stellato di Lima, Ohio, la sua città Natale. Non che le mancasse Lima, no, lei aveva sempre voluto andarsene da quella città di gente senza sogni né speranze. Voleva di più dalla sua vita, voleva New York. Ma ora, a dodici ore dall'appuntamento con Finn, aveva bisogno delle stelle. Quelle stelle che la facevo sognare e sperare. Quelle stelle che l'hanno portata a New York. 
A toglierla dai pensieri fu un messaggio. 
"Rachel, io ti amo. Ti prego, rispondimi."
Brody. Ancora lui. Da quando quella sera si erano definitivamente detti addio (o almeno, così doveva essere), lui non aveva fatto altro che inviarle messaggi di scuse. E lei non aveva fatto altro che ignorare i suoi messaggi, a tal punto che si chiese se fosse il caso di denunciarlo per stalking. 
Decise quindi di chiamarlo, quei messaggi la stavano distraendo dall'immaginare l'appuntamento con Finn. O semplicemente, dallo pensare a Finn.
- Dovresti smetterla di inviarmi messaggi, Brody. Anzi, devi smetterla. Non stiamo più insieme.-
- Ma io ti amo ancora, Rachel! Lo sai benissimo quanto tenga a te... perfavore, ascoltatami.-
- Abbiamo già parlato questo pomeriggio, non ho altro da dirti.-
- Ti prego, dammi un altra possibilità! Magari domani potremmo incontarci...-
- Domani sono impegnata.- Lo interruppe subito Rachel prima che potesse proseguire.
- Con Finn, no?-
- Cosa te lo fa pensare?- La conversazione stava prendendo una piega sbagliata.
- Avevo ragione. Bene, buon appuntamento allora. Ciao.- Così Brody si congedò, chiuse la chiamata con tono secco. Rachel ne era quasi sicura, avrebbe fatto di tutto per ostacolare il loro appuntamento. Ma non glielo avrebbe permesso, mai.
***
- Santana, vieni un attimo. Ho bisogno di un consiglio!- Rachel chiamava la sua amica per una opinione riguardo i suoi vestiti. Non sapeva quale scegliere per l'incontro con Finn, che si sarebbe svolto da lì a poche ore; e in assenza di Kurt (inoltre non avrebbe mai potuto dire a Kurt del suo appuntamento con Finn. Non ora), l'unica opzione disponibile era Santana.
- Questo rosa salmone ti piace? Potrei abbinarlo con quelle scarpe.- Continuò Rachel, indicando un paio di scarpe bianche tacco dieci con la punta aperta.
- Non sarebbe meglio quello azzurro? Sì, quello lì a destra. Mi piace di più di questo.-
- Dici?- Non si fidava molto del parere di Santana circa l'abbigliamento. Preferiva di gran lunga quello di Kurt.
- Fidati di me, con quel vestito azzurro farai un figurone! A proposito, Finn sa che questo è un appuntamento galante?-
- In realtà è stato proprio lui a dirmi di vestirmi elegante. Mi ha inviato un messaggio un'ora fa.-
- Non me lo sarei mai immaginata da lui. Frankenteen sta facendo progressi.-
Rachel sorrise all'amica. 

Il campanello suonò due volte prima che Rachel corresse ad aprire. Lo chignon basso la stava facendo dannare, non riusciva a pettinarsi come desiderava, e qualche ciuffetto ribelle la stava facendo innervosire.
- Ehi.- Finn era stupito dalla bellezza di Rachel. L'aveva sempre trovata bellissima, ma quel pomeriggio, lo sapeva, non le avrebbe tolto gli occhi di dosso. Il vestito azzurro risaltava la sua carnagione olivastra, e lo chignon le stava d'incanto. Era perfetta.
- Sei bellissima.- Continuò lui, senza smettere di guardarla negli occhi.
- Anche tu non sei male.- Rispose lei. Risero insieme.
- Possiamo andare? Central Park ci aspetta!- Disse Finn entusiasta.
- Certo, prendo la borsetta e andiamo.-

La giornata si prospettava ricca di emozioni. Finn e Rachel passeggiavano tranquillamente tra il verde di Central Park.
- Non mi sembra vero.- Iniziò Rachel, quasi stupita della situazione.
- Neanche a me. Sembrava fosse impossibile, e invece siamo qui, solo noi due, a Central Park.- Quel "solo noi" fece arrossire Rachel.
- Perché non ci sediamo in quella panchina?- Chiese Finn intimidito.
- Certo.-
- Ti ricorda qualcosa?-
- Non dirmi che è...-
- La panchina in cui ci siamo incontrati la prima volta.-
- Te la ricordi ancora?-
- Come potrei dimenticarla?-
Dopo un momento di silenzio, Finn cercò il suo sguardo.
- E se aggiungessimo un altro motivo per non dimenticare mai più questa panchina?- Così dicendo, Finn si avvicinò sempre più a Rachel, poggiando le sue labbra a quelle della brunetta, approfondendo poi il bacio. Rachel sentiva le farfalle nello stomaco, tutto sottosopra. Per la prima volta nella sua vita, sentiva davvero quelle farfalle. Concluso il bacio, entrambi si fissarono intensamente. Stava succedendo davvero? Non era un sogno? Finn l'aveva appena baciata?
Rachel si alzò dalla panchina e porse al ragazzo (il suo ragazzo?) la mano.
- Facciamo una passeggiata?- Gli chiese Rachel, sorridendo come mai aveva fatto.
- Se proprio insisti.- Rispose lui con quel mezzo sorriso che lo caratterizzava.
Mano nella mano, passeggiavano spensierati, parlando di tutto e di niente, ridendo e scherzando come una coppia felice. Una coppia. Quindi ora erano davvero una coppia? O cosa? Rachel non lo sapeva, e forse non le importava. Voleva solo godersi quel momento, e magari farlo durare per sempre.

⭐️⭐️⭐️

In memory of Cory Monteith. Forever in my heart.

*Angolo autrice*
Eccomi qua! Il benedetto bacio è arrivato. So che è corto come capitolo, ma non volevo rovinarlo con qualcosina che non farà molto piacere, quindi l'ho tagliato e aggiungerò il resto nel settimo. Siamo già al settimo, okokok. Comunque tranqulli, il lieto fine ci sarà, ma nel mezzo... Bè, saprete! Al prossimo capitolo, un bacio 😘

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Quello fu il primo di tantissimi altri baci quella sera. Mano nella mano, camminarono per Central Park; parlarono di tutto e di nulla, qualche battuta di tanto intanto. L'atmosfera era quasi magica: per la prima volta in tutta la sua vita, Rachel si sentiva sé stessa, senza ma né se. Era semplicemente Rachel Barbra Berry. Lei gli parlò ampiamente dei suoi sogni e delle sue paure, e nonostante inizialmente Finn sembrasse un po' intimidito dalla sua energia, continuava ad ascoltare concentrato, senza lasciarsi scappare nessun dettaglio dalla loro conversazione. Sembrava davvero interessato, e non stava ascoltando solo per cortesia, ma perché quello che Rachel gli stava raccontando lo stava davvero appassionando. Di tanto in tanto Finn commentava entusiasta. 
"Mi sembra tu abbia sogni piuttosto comuni ai miei. Cosa ti ha portato a scegliere la Actors Studio?". Ora i due si trovavano seduti sul divano di casa Hummel-Lopez-Berry; Santana era a lavoro e sarebbe rimasta lì fino a tardi, mentre Kurt doveva passare una serata con Blaine per festeggiare un anno di fidanzamento. La casa era libera solo per loro due.
"Sinceramente non lo so. Ho scoperto di amare recitare quando il mio professore delle superiori mi aveva proposto la parte di Peter Pan nello spettacolo scolastico che si svolgeva a metà semestre. Inizialmente rifiutai; non avevo mai recitato in vita mia. Ma professor Schuester, questo è il suo nome, mi aiutò tantissimo, e mi fece scoprire questa passione. Lo spettacolo andò benissimo, così decisi che magari fosse il caso di provare ad entrare alla Actors Studio per coltivare la mia passione e farla diventare un lavoro, in un futuro. Ed eccomi qua." Rachel aveva ascoltato attentamente. Finn aveva questa strana energia, il suo modo di parlare attirava completamente l'attenzione su di lui. "Io penso di aver sempre saputo di voler cantare e recitare. Non credo ci sia stato un solo giorno della mia vita da quando ho visto Funny Girl per la prima volta in cui non ho pensato di voler fare quello che faccio." "Sei stata fortunata. Io fino al terzo anno non avevo idea di cosa volevo farne del mio futuro. Se mi avessero proposto di entrare alla Actors Studio in terzo anno, avrei probabilmente riso in faccia a chiunque me l'avesse chiesto." "La vita delle volte è davvero sorprendente. Io non mi sarei mai immaginata di incontrare una persona come te fino ad una settimana fa, per esempio. "Lo devo prendere come un complimento?" Il tono della voce di Finn lasciava un po' di preoccupazione. "Certo." Rispose Rachel semplicemente, sorridendogli. La tensione cresceva sempre più secondo dopo secondo, e quando le loro labbra stavano per toccarsi, la porta si aprì improvvisamente. I due erano così presi dal momento che non si accorsero di Kurt e Blaine, entrambi con gli occhi sgranati, si trovavano sul ciglio della porta a guardarli sorpresi. 
"Cosa. Sta. Succedendo." Ad interrompere il momento era Kurt che rimaneva impietrito a qualche metro dalla coppia. Finn e Rachel si allontanarono istintivamente, i loro occhi puntati sui due ragazzo difronte a loro. "Ecco chi era quel ragazzo, il ragazzo di Central Park. Perché non me ne hai parlato?" Continuò Kurt, delusione nella sua voce. "Sei la mia migliore amica, ci siamo sempre detti tutto. Tu lo sapevi?" Domandò a Blaine, che ancora con occhi sgranati fissava i due sul divano. "No." Rispose semplicemente.
Dopo qualche secondo, Rachel si fece coraggio e cominciò a parlare, cercando di apparire tranquilla "Volevo fare le cose con calma, Kurt. Te ne avrei parlato prima o poi." "Ma io sono sempre il primo a sapere le cose! Mi hai sempre detto tutto subito, ti avrei potuto dare dei consigli. Non ti avrei mai giudicata." Il moro fece un respiro profondo, cercando di diminuire la rabbia che cresceva. "Dimmi che Santana non lo sa." Il silenzio che ci fu dopo quella domanda diede più risposte di mille parole. "Lei sì e io no. Perché?" "L'ha scoperto. Non potevo negarlo." "Quando?" "Il giorno in cui Blaine e Finn sono venuti a casa per mangiare da noi. Si è accorta della chimica che c'è tra noi, forse, non lo so. Volevo dirtelo, davvero, ma stavo semplicemente aspettando il momento giusto." Ora Rachel stava per scoppiare in lacrime. Finn le prese la mano per confortarla. "Certo," la porta si aprì nuovamente, Santana, ancora  nella sua divisa, entrò in casa. "Ecco, è successo." mormorò tra sé e sé, non tanto stupita dalle espressioni dei suoi amici.
"Tu lo sapevi e non mi hai detto niente? Ma che amica sei?" Scoppiò Kurt. "Calmati Hummel, non sono io quella che esce con Frankenteen e decide di nasconderlo al suo migliore amico. Non spettava a me dirtelo. Io ho mantenuto il segreto, come promesso. Ma l'avevo avvisata." "Grazie" mimò Rachel, sarcasticamente. "Ti avevo avvisata Berry, che nasconderlo a Kurt non avrebbe portato a nulla di buono. Sai che ogni scusa è buona per sfoggiare i suoi atteggiamenti da drama queen." "Santana!" Rachel e Kurt urlarono all'unisono. "È la verità Hummel, e sai anche che Rachel è una tua grande rivale in questo. Ora vado a prendere qualche biscotto che mangerò mentre voi drama queen farete una delle vostre scene da Oscar. Torno subito, non iniziate prima che arrivi." 
"Io, è meglio che vada a letto. Non mi interessa fare nessuna sceneggiata. Ci vediamo domani Blaine." Con questo, Kurt si rifugiò in camera sua.
"Ci sentiamo ragazzi." Disse Blaine, andando verso la porta. Dopo aver lanciato un'occhiata sia a Finn che a Rachel, uscì. 
Santana nel mentre era rientrata in salotto, dove silenziosi Finn e Rachel giacevano sul divano.
"Tutto finito? Vi avevo detto di non iniziare!" "Zitta Santana" le gridò Rachel. "Ho sbagliato tutto. Forse avevi ragione, avrei dovuto parlargli. Ma non ne ho avuto il coraggio."
Dopo un profondo respiro, Santana si fece spazio sul divano per sedersi accanto a lei. "Capisco te, e il tuo ragionamento, ma capisco anche Kurt. Io avrei reagito allo stesso modo, se non peggio. Ti avevo suggerito di dirglielo subito, ma non mi hai voluto ascoltare. Sai benissimo che risolverete, ma dovrai avere molta pazienza: Kurt non si lascerà andare così facilmente." Dopo aver guardato sia a Finn che a Rachel, la latina si alzò dal divano per dirigersi verso la sua camera. "Ora vi lascio soli, vado a letto. Buonanotte Berry. Ciao Frankenteen"
"Smetterà mai di chiamarmi così?" Chiese Finn dopo qualche minuto di silenzio, cercando di diminuire la tensione che si era creata. Rachel gli sorrise "Non penso proprio. Conosco Santana, una volta che ti dà un soprannome, quello rimarrà per tutta la vita. Ti ci abituerai, non preoccuparti." Risero entrambi. "Forse è meglio che vada. Mi dispiace averti causato così tanti guai-" "Non è colpa tua. È colpa mia, avrei dovuto parlargliene subito." Lo interruppe prima che potesse continuare. "Se ti può consolare, io ora dovrò vedermela con Blaine." Disse, già immaginandosi cosa gli dirà l'amico. "Oh, ma niente a confronto con la rabbia di Kurt, te lo posso assicurare!" Disse, non troppo scherzosamente. Quando si ci metteva, Kurt poteva essere davvero duro. "Allora, ci sentiamo presto?" Chiese Finn, ora difronte alla porta. "Certo, ti chiamo io" Finn le sorrise, e le posò un bacio sulle labbra.
Ora in camera sua, Rachel rimuginava sugli eventi della serata. "Sarà una lunga notte" pensò.

⭐️⭐️⭐️

In memory of Cory Monteith. Forever in my heart.

Angolo autrice.
Ebbene, ce l'ho fatta. Dopo più di un mese, ecco il settimo capitolo. Non so come ci sia riuscita, dato che la mia mente non aveva nessuna idea su come scrivere questo capitolo sino a stamattina, ma ce l'ho fatta. Non è come mi aspettavo, non sono molto soddisfatta, ma penso che già il fatto di essere riuscita a scriverlo è qualcosa di buono. Non posso promettervi nulla sui prossimi aggiornamenti, e non vi illuderò dicendovi che arriveranno presto, perché probabilmente non sarà così. Ma odio le cose in sospeso, e prima o poi questa fanficfion verrá completata. Un abbraccio a tutti quelli che, nonostante tutto, continuano a seguire la mia storia! 😘

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