Wings

di payne_ssmile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto cominciò... ***
Capitolo 2: *** Everyday is so. ***
Capitolo 3: *** It's so strange ***
Capitolo 4: *** They're jealous ***
Capitolo 5: *** He's my brother ***
Capitolo 6: *** Maybe I can... ***
Capitolo 7: *** I like him... ***
Capitolo 8: *** who's him? Which he made me? ***
Capitolo 9: *** he ruped me ***
Capitolo 10: *** I don't know what's happened in myself ***
Capitolo 11: *** I know who is him, now ***
Capitolo 12: *** What he know?? ***
Capitolo 13: *** What she's going to do?? ***
Capitolo 14: *** Again. I'm scared of him. So much. ***
Capitolo 15: *** Fuck him. I feel sick. ***
Capitolo 16: *** Niall... I'm Soru but... ***
Capitolo 17: *** I must change. He's just Niall. Fuck. ***
Capitolo 18: *** Louis, can you stop please? ***
Capitolo 19: *** Niall, do you reale love me? ***
Capitolo 20: *** Who's him? ***
Capitolo 21: *** Louis want to talk (?) ***
Capitolo 22: *** Niall, its not your fault ***
Capitolo 23: *** My real first 69 . Love u Nialler xX ***
Capitolo 24: *** Hospital 😣 ***
Capitolo 25: *** Bradford. A new life? ***
Capitolo 26: *** Back to school ***
Capitolo 27: *** Abortion ***
Capitolo 28: *** Niall's back ***



Capitolo 1
*** Tutto cominciò... ***


Ero  in camera, a fissare lo schermo senza un valido motivo, quando il mio cellulare inizia ad illuminarsi. Si, avevo mandato a farsi fottere sia suoneria che vibrazione.: nel primo caso avrei preso un infarto e., detto sinceramente, avevo voglia di vivermi almeno altri quarant’anni. E nel secondo caso, avrei iniziato a tremare insieme a tutto il letto.
N=”Chi cazzo è e cosa cazzo vuoi da me?”
X=”Sono il tuo dolce fratellino, volevo dirti che sto tornando”
N=”Ah… E quindi?”
X=”Ciclo?”
N=”Non rompere le palle”
X=”WoW calma con le parole, Nic”
N=”uno, Nic mi chiamano solo gli amici e le persone a cui voglio bene, e non quelle che non mi cagano per mesi  e che poi tornano e pretendono che gli faccia da cameriera. Secondo, io dico quante cazzo di parolaccie mi pare e soprattutto tu non puoi dirmi cosa devo fare”
X=”Ok è ciclo… Se preferisci torno tra due o tre giorni”
Si ok, per la cronaca avevo il ciclo. Ma stavolta non era quello il problema. La causa stavolta era lui. Se non voleva capirlo… Beh cazzi suoi.
Tornai alla mia dolce e tranquilla occupazione, quando sentii la porta spalancarsi e poi sbattere.
Sbuffai e mi alzai per chiudere a chiave la porta di camera mia.
Tutto previsto… Tra pochi decimi di secondo urlerà “Niiiiiic, eccomiiiiiiii” poi qualche secondo e inizia a salire le scale.
E dopo una bella boccata d’aria per riprendersi prova ad aprire la porta. Un secondo e “Niiiic dai apriii”
E la mia immancabile risposta”Compratene una tua, preferibilmente in Islanda ma va bene uguale se è giù, vicina al salotto”
Lui sbuffa e… Di solito scendeva giù… Ma no… quella volta era ancora lì fuori la porta… ansimava…
“L-Liam??”
Sentii un rumore  strano venire dalla serratura e… SPAM… porta splancata. Lui era lì davanti a me, tranquillo come non mai; con gli occhi rosso fuoco… Lui era lì… incazzato nero.
“L-Liam…”lo salutai con un tono falsamente felice, che cercava di nascondere una voce veramente  spaventata. Ma non doveva vedermi spaventata, se no diventava più facile… e io odiavo le cose facili, soprattutto quando lo era per gli altri.
“La piccola fa l’incazzosa”sorrise avvicinandosi.
“Beh, si… Lo hai scoperto… Sono irascibile” risi io falsamente. WoW però il lavoro d’attrice mi donava.
Lui mi guardò deluso dal fatto che non riuscisse a spaventarmi come gli altri anni.
“Vuoi fare la cattiva?” si sedette sul letto e iniziò ad accarezzarmi la coscia
Mi alzai di scatto”Sia chiaro, tua sorella non te la scopi”affermai sicura uscendo dalla camera. Quello stronzetto mi aveva rotto la serratura. Vaffanculo.
“Rimarrò qui tutto l’anno Nicole, abiutati alla mia presenza”urlò dalla mia camera”Bel pc…e bel cellulare” aggiunse.
Cazzo avevo lasciato il computer acceso… e il cellulare… lì sul letto… Dovevo vendicarmi all’istante. I miei figli non si toccano.
“Mai quanto il tuo… Hai il cellulare più bello del mondo e… oh che peccato… è caduto-urlai mentre feci cadere il suo vecchio e insignificante cellulare tenendo il suo nuovo sott’occhio-e… oh si è frantumato in mille pezzi” urlai.
Sentii la porta di camera mia spalancarsi, così presi il cellulare di Liam e scappai fuori, prima ancora che il ragazzo iniziasse a scendere le scale.
Dovevo rassegnarmi… perché era solo l’inizio da quanto aveva detto quel coglione di mio fratello.










SPAZIO AUTRICE: Heiiii, ciao bella genteee c:
Questa è la mia prima ff a più capitoli che carico su efp... spero che vi piaccia c; fatemi sapere perchè se no mi fermo e non ne metto altre ^°^

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Capitolo 2
*** Everyday is so. ***


Continuai a correre, cercando di non dare nell'occhio. Notavo la città piena di turisti, cosa normale a settembre: tutti coloro che non volevano trovare casino in estate piombavano appena quest'ultima finiva, con il riusultato di trovare il doppio del caos che si sarebbero aspettati durante le vacanze. Tutti mi fissaano, non abituati a una ragazza sedicenne pazza che corre da una parte all'altra della città come se fosse una routine. Io continuavo lo stesso, rallentavo sempre di più il passo anche se sapevo che Liam mi stava seguendo con la macchina. Volevo andare da Hope e fare un bello scherzo a Liammuccio... infondo il suo cellulare era tra le mie mani *facciaassassina* // Arrivata ansimante alla casa della mia mìa amica, iniziai a bussare come una pazza isterica notando la macchina di Liam avvicinarsi sempre di più. Appena Hope aprì la porta, mi catapultai dentro e urlai di chiudere. Lei non mi guardò stranamente, nè faceva finta che andasse tutto normale, perchè andava veramente tutto normale: ormai era una routine che mi catapultassi così a casa sua senza fiato per la lunga corsa da una parte all'altra di Wolwerhampton. "Ciao Nic"sorrise lei portandomi un bicchier d'acqua. "Ciao Hope"sorrisi io "Liam è già tornato?"chiese sedendosi sul divano. Annuii, avendo ormai preso abbastanza fiato per respirare normalmente. Lei sorrise di nuovo"Hai portato la roba per dormire?" "Non ne ho avuto tempo"risposi cacciando il cellulare dalla tasca e sorridendo maliziosamente "wow, che intenzioni hai?"chiese divertita facendomi segno di sedermi accanto a lei. Dopo essermi appoggiata al divano sbloccai il cellulare e iniziai a guardare ogni icona, cercando di farmi venire in mente qualcosa di divertente. L'icona della rubrica iniziò a lampeggiarmi nella mente, alzai lo sguardo e iniziai a fissare maliziosamente Hope "Hei hei, fammi sapere cos'hai visto"rise lei Aprimmo la rubrica e iniziammo a cercare il primo contatto femminile con una foto decente. Ci mettemmo un po', anche perchè quel cellulare avrà avuto più di 600 contatti. Decisi di mandarle un messaggio 'ciao bellissima come stai? Dovrei parlarti, ma preferisco parlarne per messaggio perchè non mi sento molto bene. Rispondimi appena leggi =)' Scritto questo mi scappò un sorriso. 'Sei una stronza' rise 'Lo so'risi anch'io 'Dai te la presto io la roba per rimnere stanotte' 'Grazie'la stritolai forte 'Avvisa Liam'sorrise lei 'No, quel troglodita non lo avviso' sbuffai 'Okkaaay, andiamo a prendere un gelato?"mi chiese saltellando 'Potrebbe essere nei paraggi, mi stava seguendo, in macchina... Ma ok, corriamo il rischio!'sorrisi 'Tutto per un gelato!' ridemmo insieme // Passò velocemente la giornata senza Liam che rompeva come al solito. Tornammo da lei e andammo a dormire. // La mattina dopo mi svegliai e come al solito Hope non era più nel letto, era uscita come al solito. Mi preparai alla svelta e uscii per tornare a casa. Però non correvo come quando ero andata via scappata; al contrario, camminavo a rallentatore, sempre fissata da tutti, per la lentezza con cui alzavo un piede. Cazzo se uno corre sei un pazzo perché vai troppo veloce e se cammini lenta, sei una malata mentale perché non cammini come gli altri. Cammino come cazzo mi pare, non giudicatemi anche per questo, ve ne sarei riconoscente. Sbuffai dopo questo pensiero, mentre continuavo a camminare alla stessa “velocità”. Arrivata fuori casa dopo circa tre quarti d’ora, bussai, altrettanto lentamente, giusto per allontanare il momento in cui avrei rincontrato quello stro… *tossisce* mio fratello. La porta si aprì all’istante per mia sfortuna, trovandomi davanti un essere troglodita senza maglietta. ‘Non cambio idea, rimarrai un uomo della pietra anche se stai senza boxer chiaro??’ ‘Ahahaahhah certo, invece credo che riuscirò presto nel mio intento’rise. Sapevo benissimo che cosa intendeva, anche se a differenza delle altre cose, era una cosa che non aveva mai provato negli altri anni. ‘Non ci riuscirai invece’ risposi con un sorriso di sfida ‘Ah non credo’sorrise a sua volta salendo le scale. Bella gente era solo il secondo giorno. Ne mancavano solo 364. Vaffanculo agli anni bisestivi. SPAZIO AUTRICE: Ok ho continuato. Io ci provo, ma mi sembra che venga sempre più una merda… riesco a scrivere capitoli cortissimi... ma giusto perchè così ne saranno di più e poi se non metto a capo sembra più corto... bah vediamo come continua. Prometto che un giorno riuscirò a mettere a capo c: intanto spero che possiate accettarla... tanto alla fine ciò che conta è la bellezza interiore(?) Se avete qualche consiglio o qualche critica costruttiva o qualsiasi cosa, scrivetemiiiii c:

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Capitolo 3
*** It's so strange ***


Era ormai sera e io e Liam decidemmo di andare a dormire
‘Ehi bella dormiamo insieme?’ chiese Liam da dietro mentre slivamo le scale    
‘Scordatelo e non chiamarmi bella’
‘ma lo sei’
‘ma non è quello il motivo’ sbuffai
Lui sorrise. No ok, non l’avevo visto in faccia perché non era interessante l’idea di girarmi per vederlo… ma capii lo stesso che qualcosa di malizioso gli si era dipinto in faccia. Oddio che schifo.
Entrai in camera e mi girai’N O N       D O R M I      C O N      M E’ esclamai decisa
‘Okay bellezza… Dormirò a terra … al freddo’ mormorò con una voce falsamente triste
‘Esiste il divano coglione’sbuffai e chiusi la porta
Mi cambiai velocemente e mi infilai sotto le coperte.
Cosa cazzo aveva Liam? Non aveva mai avuto voglia di scoparmi… e ora?! Che era successo?
Sospiarai e chiusi gli occhi
Dopo poco sentii dei colpi… come dei pugni, alla mia finestra. Rimasi paralizzata nel letto, impallidita.
Non era Liam. Ne ero sicura, perché se avesse voluto venire da me, sarebbe entrato dalla porta
‘Liaaaaaam’iniziai a urlare, sia per vedere se era ancora in casa, sia per far capire a chiunque mi stesse spaventando, che ero lì e con me c’era qualcuno.
‘Babyyyyyyyyyy che c’è?’ urlò lui da giù
‘N-No nulla’ risposi
Me lo ritrovai sulla soglia in un secondo’Che c’è?’ chiese
‘N-Niente non rompere’balbettai ancora spaventata
Io avevo visto qualcuno… Era lì fuori. C’era qualcuno. C’ERA.
‘Ehi Nic?!’ mi passò una mano tra i capelli
Oddioooooo genteeeeeeee mi aveva appena fatto una carezza senza fini porno! Wow!

Di nuovo quei colpi alla finestra, tre colpi secchi sul vetro e m’irrigidii nuovamente.
Liam si alzò in piedi di scatto e si avvicinò alla finestra.
‘Succede, a volte. Io faccio finta di nulla, e torno a dormire.’spiegai
‘Non ti stanca?’chiese stranito
‘No… magari mi spaventa’ risposi con la voce ancora assonnata
‘Beh dai, ora vengo a dormire qui… che ne pensi?’chiese
‘Che… si ok se vuoi rimanere… rimani…’sbuffai
Lui sorrise soddisfatto e si infilò sotto le coperte.
‘Ora ci sono io qui’ mormorò stringendomi tra le sue braccia
Io un po’ insicura delle sue possibili intenzioni, mi allontanai il più possiile
‘No tranquilla, non ti voglio fare nulla. Non ti sfioro. Voglio solo stare accanto a te ed evitare che ti succeda qualcosa’mormorò avvicinandosi di nuovo e stringendomi tra le sue braccia’Voglio solo che tu stia bene’mormorò come se lo stesse dicendo a se stesso, come se si stesse dando una ragione del fatto che mi stesse abbracciando, al fatto che stesse condividendo con me il letto, al fatto che mi stesse cullando come non ha mai fatto.
**
Mi svegliai. Liam non c’era più. Ne ero felice, insomma chi lo sa… avrebbe potuto scoparmi. Però… era stato bello, addormentarsi tra le sue braccia, cullata dalla sua voce che cercava di darsi una ragione al fatto che mi stesse cullando.
Boh…
Mi alzai e mi andai subito a fare una doccia. Uscii subito. Non ero una di quelle che stanno tre ore… No… Decisamente no.
Mi asciugai velocemente e andai in camera per decidere cosa avrei indossato quel giorno.
Doveva rappresentare il mio umore… quindi qualcosa di colorato e vivace… così ero sicura che il mio umore non sarebbe cambiato… ero sicura che vestendomi così avrei trovato tutto assolutamente fantastico., senza mai deprimermi.
Dopo un po’ scelsi dei pantaloncini verdi, una maglietta con diverse sfumature. Mi legai i capelli in una coda arrangiata.
Misi delle converse bianche… giusto per non dare un colore unico a quella giornata. Un semplice bianco che avrei potuto coprire con i colori che volevo. Perché come dicevamo Hope ed io’La giornata è di tanti colori, devi scegliere tu quale usare fino alla fine’
Fatto questo bel monologo interiore, decisi di scendere, trovando una scimmia in cucina che sorseggiava un po’ di caffè.
‘Buongiorno’dissi irritata dal fatto che non mi aveva nemmeno fatto un cenno dopo avermi fissata.
Lui non rispose. Bene, non voleva parlare? Bene, è uguale. Ok , non avevo mai sopportato la gente che non spiccicava parola. Cazzo parla, che problema c’è? Sono così bella da levare il fiato?
Preparai velocemente del caffè anche per me. Ero incazzata: era riuscito a rovinarmi la giornata. Ma vaffanculo.
‘Piccola hai sentito ancora quei colpi?’mi chiese improvvisamente
‘N-No’balbettai. Non avevo idea del perché avessi balbettato, e la cosa  non passò inosservata a Liam.
‘Ehi piccola tutto ok?’chiese alzandosi e cingendomi i fianchi da dietro
‘Si’ risposi decisa cercando di divincolarmi dalla sua presa, ma lui non si mosse.
Mi lasciò un dolce bacio sulla guancia’Piccola, qualsiasi cosa, io sono qui’mormorò come se qualcun altro avrebbe potuto sentirci.
**
Decidemmo di uscire. Qualcosa mi diceva che Liam avesse voglia di riconcigliare le cose mettere finalmente tra noi un rapport fratello-sorella. Questa cosa si che mi sarebbe servita. Avevo bisogno di un ragazzo a cui chiedere consiglio, su qualsiasi cosa.
'Piccola come lo vuoi il gelato?'
'Non chiamarmi "piccola" chiaro?' ringhiai io. Non avevo idea del perchè l'avessi fatto. Non volevo aggredirlo. Era l'ultima cosa che avrei voluto fare quella mattina.
Sbuffai per la mia reazione
'Non ti preoccupare, ha tutto c'è un motivo' mormorò lasciandomi un bacio sulla guancia da dietro la panchina.
Io sorrisi. Insomma, l'aveva presa bene c:
Improvisamenteebbi un miraggio. No non era un miraggio. Era lui e stava andando via. Dovevo fermrlo, non avrei avuto molte possibilità di riincontrarlo. Così iniziai a correre in mezzo alla piazza per raggiungere Niall James Horan <3.
'Niaaaaaaaaaaaaaaaaaaal' urlai quando mi farmai per riprendere fiato
Lui si fermò e si girò, così come i riflettori che lo illuminavano. No ok non c'erano riflettori, ma non sarebbe stata una cattiva idea.
Mi raggiunse lentamente, al contrario di me che avevo una fretta assurda di vederlo... mi era mancato
'Nic' sorrise appena mi vide
'Niall'lo abbracciai forte
Era un grande amico... ma non c'era mai da quando aveva iniziato a viaggiare con mio fratello
Lo strinsi ancora e lui mi alzo da terra per far arrivare alla stessa altezza i nostri visi.
'Mi sei mancato'
'Anche tu'rispose
Gli lascia un bacio sulla guancia
Ok lui mi piaceva... ma non gliel'avevo mai detto, però intanto ero riuscita a diventare una sua amica c:
SPAZIO AUTRICE
tadaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa*vocedamarcel* c'è lo fattaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!! Ok no. Spero solo che vi piaccia c:

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Capitolo 4
*** They're jealous ***


'Il mio Nialler, da quanto tempo'mormorai eccitata. Gli volevo davvero bene, con me si comportava meglio di quanto si comportasse Liam. A dodici anni lo consideravo come un fratello, mentre Liam nel mo cuore aveva occupato il posto di semplice amico.
'Piccola mi sei mancata anche tu' rispose felice.
'e-emh' tossì qualcuno da dietro.
Niall mi appoggiò di nuovo a terra e mi girai'L-Liam… Stavo salutando Niall'sorrisi falsamente. Ero sicura di aver compromesso il nostro possibile riconciliamento. Saremmo dovuti essere solo io e lui. Ma… Io volevo salutare Nialler, non avrei avuto molte possibilità di rincontrarlo e avevo paura di non vederlo più.
LIAM'S POV
Sapevo che il biondino avrebbe colto l’occasione di portarmi via Nic, e questo era il momento perfetto: io non c'ero… lei gli era saltata addosso e così avrebbe potuto portarsela da lui, scoparla e farci dei figli, così non sarebbe mai stata più mia sorella, così non mi avrebbe più rivolto la parola, dovevo farle capire chi ero davvero… c'avevo sempre provato… ma lei era ancora rimasta al ragazzo che a 12 anni non se la cagava di striscio. Per quello mi odia. Perché a dodici anni stavo con una e allora trascuravo la mia sorellina. Ma io le ho sempre voluto bene…
Si ok… quando sono tornato ero un po' sbronzo… ma non ho mai avuto intentenzione di scoparla. Non fin'ora. Le voglio bene… lei rimarrà sempre la piccola. Sono stato l'unico a sentire la sua prima parola, a insegnarle a camminare, ad andare in bici… mi ha sempre ascoltato… come facevo io con lei… poi ZAC! Mi sono fidanzato e lei ha iniziato ad odiarmi. 'S-Se volete rimanere insieme…'mormorai… cercando di non dar a vedere che stavo morendo dentro .
Lei guardò me e poi guardò lui… voleva rimanere con entrambi. 'Perché non rimani da noi?'chiese lei.
Io sbarrai un attimo gli occhi… Anche se stava nella mia 'squadra-viaggio' lo odiavo. Ero geloso. Geloso della mia sorellina.
NIC'S POV
Liam mi guardò un po' stranito e poi annuì… non ho idea di cosa avesse, e sinceramente non m’interessava… volevo riconciliarmi con lui e volevo passare del tempo con il mio amato Nialler… Troppe cose… Ma trovavo quasi sempre un modo per risolverle.
**
Arrivammo a casa dopo che Niall e Liam continuavano a scambiarsi occhiatacce.
Io stavo in mezzo ai due… giusto per non creare tensioni Andai in cucina per arrangiare un po’ di toast.
Mentre fissavo il tostapane aspettando che uscissero quelle due fottute fette di pane, sento qualcuno cingermi i fianchi da dietro. Mi paralizzo.
'Ehi piccola, sta tranquilla, sono io' mormorò Niall da dietro.
'E-E Liam?' chiesi balbettando.
'In bagno' mi lasciò un bacio sulla guancia e iniziò a fissare anche lui il tostapane… ma a differenza mia lo fissava con divertimento… mentre io lo torturavo con lo sguardo. FOTTUTO TOSTAPANE DI MERDA, NON C’HA MAI MESSO COSI' TANTO IN 16 FOTTUTISSIMI ANNI.
'Eccole!'esclamò lui
'Finalmente!'imprecai invece io.
Lui sempre da dietro di me, lavorava con le fette di pane, riempendole di tutte le più assurde schifezze che trovava. Io ridevo, mentre continuava a spruzzare ketchup e maionese sul prosciutto-ehi io l'ho detto che stava facendo cose vomitevoli!- Iniziò a spruzzarmi addosso tutto il possibile, sporcandomi completamente.
'Gente… Io avrei fame' sentii qualcuno interrompere i nostri giochi da fuori la porta della cucina.
Mi girai col sorriso ancora stampato in faccia.
'Scusa come lo vuoi il toast?' chiesi al ragazzo castano, alzandomi in punta di piedi per dargli un bacio sulla guancia 'M-Me lo faccio da solo' rispose lanciando un’occhiataccia a Niall. Io volevo divertirmi, ma perché lui la prendeva sempre male? **
Dopo una ventina di minuti ci sedemmo a terra per mangiare. Si ok, il tavolo era grande quanto quello della Regina Elisabetta, ma preferivo fare le cose come venivano… e quindi la tavola non era apparecchiata c: .
Nessuno stava spiccicando parola, così sparai 'Che si fa dopo?' ricevendo occhiate sorprese da tutti e due.
Liam e Niall si fulminarono subito con lo sguardo… non ho idea del perché… forse entrambi volevano uscire con me… così decisi di invitare Hope, almeno un di loro avrebbe passato del tempo con lei e non ci sarebbe creata altra tensione.
'Se invitassimo Hope?' chiesi.
Loro annuirono. Non credo che la conoscessero.
**
Uscimmo, ma senza Hope perché lei non poteva.
Camminammo un po', e ancora quel fottuto silenzio. Perché cazzo non parlavano?
'Bene ragazzi, allora? Che facciamo?'chiesi un po' irritata da quel silenzio, fermandomi in mezzo alla strada
Loro si fermarono poco più avanti. Si scambiarono di nuovo qualche occhiata di fuoco e poi Niall rispose'Io vado, ciao piccola'. Venne verso di me, si chinò per lasciarmi un bacio sulla guancia e andò verso casa sua(?)

SPAZIO AUTRICE
Ciaoooooooooooooooooooooooooooooooo ragaaaaaaaaa Domani parto, per tornare a casa... Si lunga storia... Quindi forse domani non caricherò nulla :"c Così ho caricato per sicurezza il capitolo ora. Forse ci riesco a pubblicare a qualcosa, ma userò l'ipad... e poi devo fare un casino per connettermi in macchina, quindi non vi assicuro niente XD :"c A prestooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

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Capitolo 5
*** He's my brother ***


Iniziai a fissare Liam, leggermente spiazzata dalla reazione di Niall. 'Che gli è preso?'chiesi guardandolo. Sapevo benissimo perchè se ne fosse andato, ma volevo sentirlo da Liam
'Andiamo, non dirmi che non te ne sei resa conto!' disse lui come se ci fosse qualcosa di sottinteso.
'Emh... No...'risposi
'è geloso'fece lui venendomi accanto 'come lo sono io'. Mi bloccai. Aveva appena detto di essere geloso? Oddioooooooooooooooooo, questa è la giornata "CONTRO AI FINI PORNO". No ok, tornando alla triste (?) realtà, iniziai a fissarlo in modo stranito, lo sguardo che si ha quando si è sicuri al 99% che la cosa che ha appena detto l'altro è una cazzata totale. Sono geloso. Sono geloso dall'età di otto anni e non ho mai smesso di esserlo'ripetè come se fosse una cosa scontata 'Poi non so perchè hai iniziato ad odiarmi quando avevo dodici anni... Allora credevo che non t'interessasse più di me, per questo a 18 anni ho iniziato a viaggiare, cercavo e cerco di di dimenticarti, ma non posso fare a meno di preoccuparmi per te' Io mi bloccai, smisi di camminare e lo guardai, felice per quello che aveva appena detto. Lui non aveva mai smesso di volermi bene, di preoccuparsi per me e io invece feci la viziata e m'ingelosii completamente quando vidi le sue braccia stringere una ragazza che non ero io. Andai completamente in bestia. Ma lui non se ne accorse. E' questo il motivo del perchè lo odiavo... Poi iniziò a viaggiare, era un abbandono... mi aveva abbandonata quello stronzo. O almeno così pensavo. Invece voleva semplicemente dimenticarmi. Mi fiondai tra le sue braccia, sentii qualche suo singhiozzo 'Devo ammetterlo? Ero una pazza gelosa. Ecco... Te l' ho detto' Lui rise. Risi anch'io. Era bellissimo ritrovarsi, dopo tutto quel tempo. L' abbraccio durò troppo e i piedi iniziarono a darmi male perchè stavo in punta di piedi. Ma lui come se mi avesse letto nel pensiero, mi prese in braccio e mi strinse ancora più forte. 'Ora però devo confessarti una cosa' mormorai.
Lui mi guardò e io aggiusi 'Prometti di non fare il geloso come una certa pazza' un sorriso si formò sul nostro viso
'Dai avanti, chi è'sbuffò lui facendo accentuare ancor di più il sorriso su entrambi i visi
'N-Niall 'balettai io un po' spavenata dalla sua possibile reazione. Sbuffò un po' scocciato.
'Niente gelosia, prometti'
'come faccio?';chiese un po' scocciato.
'OkOk però controllati, perchè tu sarai sempre il mio fratellone' gli lasciai un bacio sul naso e lui mi guardò, felice. Appena appaggiai le labbra sul suo naso un bambino iniziò ad urlare 'Bacio!Bacio'. Io guardai Liam un po'divertita e lui 'Se vuoi acconentiamo il bambino'
'Liam!'
'Scherzavo scema' ci mettemmo a ridere, poi lui mi mise giù e tornammo a casa.
**
Arrivammo a casa, felici come non mai...
Lui mi abbracciò ancora prima che aprissi la porta 'Sono esattamente otto anni che aspetto questo momento'
'Ti voglio bene  fratellone' lo abbracciai ancora.
'Io di più'
Il momento più bello della mia vita. Eravamo finalmente tornati fratelli.

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Capitolo 6
*** Maybe I can... ***


Entrammo, ridendo come due stupidi. Era bello ridere con lui. Era un'emozione che avevo completamente rimosso.
 
'Dai ti aiuto a metterti con Niall, o almeno a dichiararti' esclamò soffocando le risate.
 
'No, sei impazzito? E se non gli piaccio? Ci faccio una figura di merda... E se poi decide che è meglio che non ci vediamo più per non farmi soffrire? Che poi io con lui non soffrirò mai perchè...'
 
'Si ok ok, risparmiami la parte dei complimenti grazie. Comunque posso chiedergli come reagirebbe se un' amica gli si dichiarasse' m'interruppe lui.
 
'Lo faresti davvero?'strabuzzai gli occhi felice e sorpresa.
 
'Certo, tutto per renderti felice, anche... si ti aiuterei anche a metterti con qualcuno... Infondo tra fratelli ci si siuta no?!'
 
Io sorrisi felice e mi fiondai ,per la seconda volta in quel giorno, tra le sue braccia. Era davvero un fratello fantastico e io lo avevo trascurato con odio tutto questo tempo...Che stupida.
 
'Bene... Allora vado da Niall' propose scigliendo l'abbraccio.
 
Io annuii eccitata. Sia perchè stava andando a parlare con IL ragazzo che mi piaceva, sia perchè stava combattendo la gelosia per vedermi felice, sia perchè era LUI che stava andando a parlare, proprio LIAM, il ragazzo che odiavo e che credevo ricambiasse tutto quell'odio, o almeno così credevo qualche minuto prima.
 
'Grazie bro'lo strinsi un'ultima volta'ti voglio bene'
 
 
 
**
NIALL'S POV
 
Ero bello stravaccato sul divano con un mega panino e patatine piene di ketchup e maionese sul tavolo, mentre guardavo la TV.
 
'Niall, sono... Sono Liam... Puoi aprire?' sentii da fuori la porta.
 
Che voleva quel rompicoglioni?
 
'Si arrivo...' mi alzai controvoglia senza perdere di vista il mio panino. IL MIO AMATO PANINO.
 
'Che cazzo vuoi?' chiesi senza giri di parole.
 
'Parlare... Volevo chiederti un consiglio, una dritta'rispose lui tutto tranquillo come se fossimo amici da una vita.
 
Io annuii un po' sorpreso dal suo tono di voce che sembrava una supplica.
 
Lo feci accomodare sdraiare sul divano di fronte al mio 'Allora?' chiesi.
 
'Se una tua cara amica fosse innamorata di te, tu la frequenteresti lo stesso anche se non ti va a genio?'chiese pronto.
'C-credo, dipende dal rapporto che c'è tra noi... forse preferirei se lasciassimo stare l'amicizia nel caso in cui sia una che ha già sofferto molto, insomma lascerei stare soprattutto per il fatto che potrebbe soffrire, vedermi... vedere il suo amore senza essere ricambiata, fa male.'
'Si ma se lei ti vuole troppo bene? Non è che poi la fai soffrire ancora di più?'
Masticavo un po' del mio panino, mentre pensavo a quello che aveva appena detto il ragazzo. Aveva ragione...
Annuii, mentre continuavo a masticare.
'Ok grazie amico' mi diede una pacca sulla spalla e uscì...
Bah... mi pareva parecchio strano... Anche se non ci feci molto caso perchè il sapore del panino mi stava disorientando completamente.
 
 
 
**
NIC'S POV
 
Mi stavo facendo una doccia rilassante, dovevo pur tranquillizzarmi dopo il pazzesco riconciliamento con Liam.
 
Sentii la porta chiudersi. Era sicuramente il fratellone.
 
'Niiiiiiiiiiiiiiiiccccc' urlò dal piano di sotto.
 
 
Chiusi l'acqua e cacciai la testa fuori 'Mi sto facendo la docciaaaaa. Ora scendoooooooo' risposi prendendo l'asciugamano. Me los istemai e scesi giù.
 
'Allora?????' chiesi tutta eccitata come una bambina di due anni.
 
'Ha detto che non frequenterebbe un'amica che gli si dichiara, soprattutto se ha già sofferto molto in passato, perchè non vuole farle soffrire ulteriormente.' abbassò lo sguardo triste, come feci io.
 
'Lo sapevo'imprecai.
'Ma io gli ho fatto capire che se quest'amica ha unacotta per lui, vuol dire che gli vuole troppo bene e che soffrirebbe ancora di più se non potrebbe stare con lui... E lui ha annuito come fa sempre quando pensa che qualcuno abbia ragione.' esclamò felice.
'Davveroooo???' urlai felice
'Si piccola' sorrise contento di vedermi saltare allegra come non mai.
'E fammi capire... questo ragionamento lo hai fatto tutto tu?' chiesi ancora più sorpresa.
 
Lui annuì 'L'ho fatto esclusivamente per te... per la mia bellissima sorellina'sorrise.

Gli saltai addosso, ma poi tornai alla realtà e ricordai di avere solo un asciugamano a coprirmi.
 
Mi ricomposi e salii su urlando felice.
 
 

**
 

Dopo circa un'ora ero riuscita a convincere Liam a farmi andare dal biondino. Non avevo intenzione di dichiararmi, o almeno non ancora. Me lo volevo godere come un SEMPLICE AMICO ancora un po', prima che la mia cotta avrebbe completamente cambiato il rapporto. Ero sicura che sarebbe andata così... Non so perchè ma me lo sentivo.
 
Bussai e mi aprì quasi subito.

Sorrisi e mi precipitai tra le sue braccia.

'Piccola, tutto ok?' mi chiese stringendomi forte

'Io e Liam abbiamo fatto paceeeeee' esclamai.

Lui rimase un po' spiazzato e triste. Insomma avevo appena fatto pace con la persona che odiava di più...

'Ti voglio bene Niall' lo strinsi ancora più forte e lui si rallegrò e m'invitò ad entrare.


                      






 

SPAZIO AUTRICE
Tadaaaaaaaaaaaaaa bella gente sono riuscita a pubblicare sotto occhiataccie di tutti... ahahahahahahha
vabbe dai ecco il capitolo...

Non so quando continuerò perchè domani esco e poi il 09 inizia la scuola (so sad for this :"c) ma dai ok ci provo c:

Se qualcuno sa a che ora gioca lou domani me lo può scrivere appena legge? GRAZIEEEEEE.

Baci a presto.

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Capitolo 7
*** I like him... ***


Ci tenevamo ancora per mano quando mi accompagnò in cucina.

'Hai fame?'mi chiese prendendosi una CocaCola dal frigo.

'N-No'risposi timidamente sorridendo.

Lui ricambiò il sorriso, mi cinse i fianchi e mi portò sul divano. Io mi appoggiai a lui, mentre lui mi teneva stretta 'Sai che sono geloso?'mormorò sorseggiando un po' della sua bevanda.

'Niall, tu mi sei stato vicino quando lui non c'era. Come fai ad essere geloso?'mi accoccolai ancor di più tra le sue braccia.

'Ho paura che... che lui possa portarti via da me'

'Sta sicuro che questo non lo farà mai.' gli sorrisi.

Lui lasciò i miei fianchi e si mise a gambe incrociate sul divano di in modo da incrociare il mio sguardo, così lo copiai.

'E se poi dovesse decidere di portarti lontana da me?'

'Devi star sicuro che questo non lo farà mai. Sa che sto troppo bene con te, che ci tengo davvero troppo... Sa che soffrirei all'idea di non poterti stare accanto'risposi.

'E se...' lo zittii poggiando le mie labbra sulle sue e facendolo stendere sul divano. Continuavamo a baciarci e la cosa non sembrava irritarlo. So che avevo fatto una gran cazzata... ma non ce la facevo più... Continuava con i suoi ' E SE ' senza capire che ci tenevo davvero a lui.

'Nic aspetta, fermati' si staccò. Temevo che sarebbe successo.

I suoi occhi non riuscivano a fermarsi nei miei... Vagavano... senza descrivere pienamente lo stato d'animo del ragazzo.

'Niall?'fermai il suo viso con una mano.

'Nic... Perchè lo hai fato? Perchè mi hai baciato?' mi chiese costretto a fissare i miei occhi.

Rimasi in silenzio, a fissare quegli occhi color mare che mi davano la porta dell'oceano. Lui sapeva bene cosa ne pensavo approposito di quelle due iridi blu. E riusciva sempre atrovare il pretesto
per dirmi che i miei occhi erano altrettanto belli... ma i miei erano castani... non davano la porta a nessuno mondo parallelo.

'N-Niall... T-Tu.. Io ti voglio troppo bene' appoggiai la testa nell'incavo del suo collo.

'Piccola è tutto ok' mi accarezzò i capelli mentre io singiozzavo

'N-Niall tu mi piaci'singhiozzai tra le lacrime.

Lui rimase in silenzio... Ok non pretendevo che provasse qualcosa per me anche lui... ma... almeno poteva dire qualcosa... quel silenzio mi faceva stare solo peggio...

'Sapevo che sarebbe successo'mormorò dopo un po'.

'Niall... ti prego non mi abbandonare... Lo vedi stesso tu quanto ci sto bene con te... Ti prego' singhiozzai ancora.

'Piccola... Devo pensarci un secondo. Ora vai da Liam... Digli che è tutto ok...' mi aiutò ad alzarmi, mi asciugai le lacrime e uscii.









**



LIAM'S POV

'Si Nic arrivo' aprii la porta e mi trovai davanti la mia sorellina tra le braccia dell'irlandese.

'Che ci fai qui?'chiesi un po' incazzato.

'N-Non voleva tornare a casa da sola'rispose facendo entrare Nic.

Lei mi guardò ,con gli occhi rossi e gonfi, e poi guardò lui'Non mi abbandonare, ti prego'. Niall la guardò un po' in pena poi si chiuse la porta dietro e andò via.

Nic iniziò a singhiozzare.

'Piccola è tutto ok'la abbracciai forte.

'L'ho baciato... gli ho detto che mi piace e lui ha detto che ci deve pensare.' le sue lacrime mi stavano bagnando la maglietta.

Quello stronzo l'aveva ridotta uno straccio... Ma non l'avrebbe passata liscia.




















 

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Capitolo 8
*** who's him? Which he made me? ***


Continuava a singhiozzare sulla mia maglietta ormai completamente bagnata dalle sue lacrime. Io invece cercavo di tranquillizzarla con frasi tranquille... dicendole che sarebbe andato tutto bene.
Ma chi vogliamo prendere in giro? Niente sarebbe andato bene. Nic amava quel pezzo di merda e lui non la ricambiava. Io cercavo di consolarla... Intanto quel fottuto irlandese stava sicuramente scopando. SICURO.
'Liam...' strinse un po' del tessuto bagnato della mia maglietta e io la guardai... I suoi occhi non incrociavano i miei... ma
sapevo benissimo che erano pienidi rabbia, odio e soprattutto tristezza.
'Ti prego Nic...'mormorai distrutto nel vederla così.
Lei singhiozzò ancora un po'. Poi si alzò e con il viso completamente bagnato, scappò in bagno.
La seguii 'Nic, apri' la pregai battendo un leggero pugno sulla porta.
'Tra poco esco' rispose ringhiando.
'Mh' mugolai preparato ad un tale tono







**
La mattina mi svegliai e la ritrovai stesa tra le mie braccia.
La guardai e mi chiesi cosa avevo fatto tutto questo tempo senza di lei. Senza le sue lacrime, i suoi scherzi e le sue risate. Ma soprattutto mi chiesi chi l'aveva protetta, chi si era preso cura di lei e del suo cuore fragile. Non aveva mai mandato giù il divorzio di mamma e papà, nè tantomeno che entrambi non fossero mai a casa. Ma non l'aveva mai dato a vedere... Non aveva nessuno con cui confidarsi... Tranne quelle poche volte in cui Niall veniva e lei riversava su di lui tutti i suoi pesi. Si ok... lui l'aveva sempre trattata bene... Ma io non riuscivo a concepire il fatto che preferiva lui a me. Non ne capivo il motivo...  Ed era questo il motivo per cui odiavo tanto quel ragazzo irlandese: si era portato via Nic da me.
'Niall...'mormorò aprendo gli occhi.
Spesso rimaneva a dormire da lui... E da quanto vedo... Si addormentava cullata dalle sue braccia. GELOSIA PORTAMI VIA.
'Buongiorno' mormorai.
Lei mi guardò un attimo, come se non fosse completamente convinta del fatto che fossi io a tenerla tra le mie braccia invece che Niall.
'B-Buongiorno Liam...'mormorò dopo un po'
Ci guardammo per un po' negli occhi... cercando di dirci con lo sguardo quello che con le parlole avrebbe distrutto il magnifico silenzio che si era creato.
Mi voleva bene... Lo vedevo... Me lo diceva il suo sguardo, come il mio diceva che le volevo più bene di quanto lei immaginasse.
Improvvisamente mi abbracciò e io rimasi un attimo sorpreso ma poi ricambiai.
'D-Devo andare da Niall...'mormorò sciogliendo l'abbraccio.
Rimasi un po' deluso dalla sua affermazione. Aveva pensato solo quello... Senza contare il nostro riconciliamento. E probabilmente mi aveva abbracciato solo perché voleva che non stessi male per quello che aveva appena detto… Per non farmi ingelosire… O forse era solo un pretesto per non litigare come il giorno prima e andare direttamente… addolcendomi con un semplice abbraccio.
 
 
 
**
NIC’S PART
Dopo poco raggiunsi casa Horan.
Bussai timidamente e dopo poco mi ritrovai un biondino che apriva la porta
‘B-Buongiorno’balbettai. Avevo paura che mi rispedisse a casa. Io volevo stare con lui. Avevo un disperato bisogno sentire le sue calde braccia che mi riscaldavano durante questo momento di tristezza. Perché nonstante fosse lui la causa della mia depressione, era anche l’unico che riusciva a tirarmi su.
‘Ciao’ rispose tranquillo, come se non avesse saputo che stavo male, anche se non importava che era colpa sua.
‘Niall… P-poss…’
‘Entra ’ mi sorrise facendomi segno di abbracciarlo
Lo strinsi forte’Ti voglio bene’ mormorai conla bocca poggiata sul tessuto bianco della sua maglietta, su cui era stata messa una felpa sportiva.
‘Anche io’ sciolse l’abbraccio e mi accompagnò dentro.
‘Che si dice?’mi chese spegnendo la tv.
‘D-dovrei… dovrei chiederlo io a t-te’balbettai insicura. Avrebbe potuto sbattermi fuori, stanco della mia insistenza
‘Non dirmi se ricambi, se no… dimmi solo che non cambierà una virgola rispetto a prima, che rimarrai il mio migliore amico, ti prego.’ Mormorai
‘Nic io…’
Singhiozzai. Lo sapevo. Amore di merda. Hai rovinato questa bellissima amicizia, sei la cosa peggiore che esista. Dovrebbero abolire te e tutte le persone che non riescono a usarti con criterio. Cazzo, dicono che sei la cpsa migliore che esista. Io sono l’unica fottuta ragazzina che ha sempre pensato il contrario?
Mentre i miei occhi continuavano a riempirsi di lacrime, che iniziavo a faticare a trattanere, lui mormorò’Io… credo che tu sia troppo piccola per me…’
Facciamo un veloce conto… Lui ha 20’anni e io ne ho 16… solo quattro…
‘Ma non posso negare che mi piaci’
‘P-Puoi s-solo rispondermi… senza girarci intorno?’singhiozzai.
‘Rimarremo sempre amici’ sorrise lui.
Io sorrisi e lui si avvicinò alla poltrono su cui eroo seduta e mi fece mettere in braccio a lui. Mi asciugò alcune lacrime
Mi stavo avvicinando per abbracciarlo, quando lui premette le mie labbra sulle sue. Rimasi un po’ Sorpresa e confusa.
‘N-Niall…?’
‘Se vuoi possiamo essere migliori amici e fidanzati, come vuoi.’
Rimasi spiazzata da quella sua affermazione.
‘P-Preferisco la prima, se si può fare’ sorrisi io.
Lui tornò a premere le mie labbra sulle sue.
Ero felice. Lo ero davvero. Però avevo la sensazione che non mi amasse davvero, avevo la sensazione che mi stesse solo assecondando perché non soffrissi ulteriormente.
‘N-Niall aspetta…’ avevo quest’orrenda abitudine di balbettare ogni volta che un fottuto sentimento s’impossessasse di me, che fosse paura, amore, tristezza o altro…
‘Si?!’ chiese lui un po’ stranito dal fatto che avessi fermato un bacio che lui sapeva aspettavo da tanto
‘Niall, davvero provi qualcosa per me?’
Sussultò, segno che avevo ragione. E odiavo sia avere ragione, sia di essere presa per il culo così. Con i sentimenti non si scherza.
‘ma certo, non farmi queste domande.’provò a rubarmi un altro bacio, ma stavolta lo fermai in partenza.
‘Io voglio crederti, ma ricorda che se scopro che non è così, ci starò solo peggio, e con la facilità con cui esterno le cose quando si tratta di amore, Liam ti spaccherà la faccia, e io non ne sarei felice. Amo quel visino irlandese. Sei tutto per me… E ricorda che a me basta la tua amicizia, non ho bisogno di amore se poi non è vero.’ Rimase paralizzato alle mie parole, anche se appena finito il discorso chiusi la porta, senza interessarmi della reazione del biondino.
 
 
 
**
L’aria fredda si posava sulle mie lacrime prima ancora che mi rigassero il viso, ottenendo il risoìultato di lacrime ancora più gelate oltre a quello che erano già.
Nonostante ci fossero ben 26 °C, io avevo freddo. Tutto intorno a me era freddo.
Tutto era freddo, completamente freddo come avrei dovuto esserlo stata io. Devo smettere di amare, Devo smetterla di affezionarmi a tutti e devo smetterla di… Devo finirla qui, Dovrei smettere troppe cose, dovrei dar fine a tutto e quale modo migliore se non quello di metterci davvero anima e corpo?
 
Avevo deciso, avrei salutato Liam e Niall, le uniche due persone che davvero avevano un significato in quella merda,
Ero vicina a quel fottuto ponte dove si erano buttati tutti i miei conoscenti, tutti coloro che pur di cacciarmi un sorriso, avevano perso il loro, avevano perso la felicità
Misi un piede e poi l’altro.
‘Addio.’ Mormorai dandomi lo slancio. Stavo per volare. Una mano mi afferra violentemente il braccio e mi riporta sul cemento.
VAFFANCULO.
Menomale, Ammettilo. Mica avresti voluto morire eh?!
Zitta vocina di merda, non mi hai dato nessun buon consiglio, muori.
Alzai lo sguardo. Ero dolorante: le gambe erano sbattute violentemente a terra, avevo paura che si fossero rotte.
‘Chi cazzo sei?’ mormorai per non attrarre di più l’attenzione, visto che tutto il mondo si era bloccato a guardar me che mi suicidavo. Cazz0 è la mia vita, posso fare quello che mi pare?
‘Ti ho salvato la vita, un <>. Mi basterebbe ‘sorrise. Era un ragazzo castano con occhi color ghiaccio.
‘Vaffanculo’ affermai invece.
‘Posso sapere che stavi facendo?’
‘Volevo volare, perché mi hai fermata?’
‘Potevi morire, lo sai vero?’
‘No non lo sapevo, scusa…’ feci una finta voce dolce.
‘Sono Louis, Louis Tomlinson’ fece lui.
Lo avevo già sentito… Lui… Mi ricordava qualcuno.
Quano mi aiutò ad alzarmi, lo guardai bene negli occhi: cercavo di ricordare.
Percepivo dolore. Chiunque fosse quel ragazzo, mi aveva fatto soffrire.
‘L-Louis?’ balbettai. Una parte di me si ricordava…
Non dirmi che tu non ti ricordi! Cazzo scappa. Questo stronzo ti sta guardando come quella volta.
Lo guardai meglio.
‘Non c’è bisogno che ti ricordi, basta che stai bene’
Quella fottuta voce continuava a dirmi di scappare, ma la mia gamba invece non voleva muoversi.+
Lo guardai pregandolo di lasciarmi tornare a casa.
‘Ora andiamo’ sorrise lui cercando di rassicurarmi.
Io sorrisi falsamente.
Mi aiutò ad entrare in macchina.
‘I-Io mi ricordo di te… Cioe… ti ho già visto ma non riesco a ricordarmi’ mormorai.
‘Tutto ok.’
‘Potresti aiutarmi a ricordare?’ chiesi.
Il suo sguardo si paralizzò’S-si’
Cercava di farmi ricordare, ma capivo benissimo che mi stava nascondendo qualcosa.
 
 
 
 
**
‘Liam… Posso chiederti una cosa?’ mormorai mentre il ragazzo stava avvolgendo un po’ di spaghetti alla forchetta.
‘Parla’
‘S-Sai… C-… Chi è Louis Tomli…’
‘LOUIS?! HAI INCONTATO QUELLO STRONZO?! TI HA TOCCATA?! DIMMELO CHE LO FACCIO A PEZZI!” urlò sbattendo la sedia.
‘I-In realtà stavo per cadere e lui mi ha tenuta… N-non riesco a ricordarmi chi sia.’
Lui sospirò violentemente, mentre cercava le parole per spiegarmi chi fosse.
‘Lui… T-Tu…’ sospirò ancora e si sedette. ‘Due anni fa… Io ti avevo lasciata a dormire da lui, perché non volevo lasciarti da Niall… e…’ una lacrima gli solcò il viso.
‘Liam?’ mi avvicinai da dietro e gli cinsi il collo. Appoggiai la testa alla sua spalla.
‘Che… ,mormorai
Silenzio. Si sentiva solo il rumore delle lacrime che cadevano sul piatto. Le macchine passavano e il rumore che producevano era ormai la cosa più abituale che esistesse.
Sospirò ‘LUI TI HA VIOLENTATA CAZZO. IO… ME L’HAI DETTO TU. COME FAI A NON RICORDARTI? QUELLO STRONZO TI HA FATTO PERDERE LA VERGINITA’ A QUATTORDICI ANNI E TU NON TI RICORDI UN’EMERITA MINCHIA?’ urlò
Io deglutii. Ora mi ricordavo. Erano passati due anni. Era questo il motivo per cui Niall in quel periodo mi era stato più vicino che mai.
‘S-Scusa’ mormorò alzandosi e girandosi. Le mie braccia erano sempre intorno al suo collo, quando mi prese per le cosce e fece combaciare i nostri bacini.
‘Non fa niente’ mormorai appoggiando la testa nell’incavo del suo collo
.



















(questo è il modo in cui la vocina diceva che la guardava)
































 

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Capitolo 9
*** he ruped me ***


Allora, facendo il punto della situazione, sono stata stuprata da Louis William Tomlinson all'età di 14 anni.
Ma allora perchè mi aveva aiutata? Avrei dovuto dirlo a Niall che avevo rivisto Lou? Avrei dovuto dirgli che volevo suicidarmi?
"Piccola, dobbiamo andare." Liam mi distolse dai miei pensieri
"Dovw?!"chiesi io
"Da Louis" rispose infilandosi la giacca.
"N-No... Io vorrei andare da... Da Niall..."
"Nic alzati e andiamo da Louis"
"No"sbuffai"Alzati cazzo!" mi tirò su per un braccio
Lo guardai incazzata e lui ricambiò lo sguardo.









**
'Louis cazzo apri'urlò Liam appena fummo fuori la porta di Tommo
'Eccomiiiiiiii' urlò lo stupratore con una voce femminile
Io roteai gli occhi al cielo. Quel ragazzo era e rimaneva irrecuperabile.
'Ciao' lo salutai io solare, ricevendo una gomitata dal fratellone.
'Ciao' rispose lui, fissando i miei occhi, come se ci si fosse perso dentro. Allora spostai il mio sguardo a terra.
Credo ci rimase un po' male, ma non ci pensai molto, per non farmi divorare dal senso di colpa
'Che fate qui?' chiese
'Nicole mi ha...' iniziò Liam
'Liam mi ha raccontato tutto' affermai in un colpo solo.
Louis fermò il suo sguardo triste nel mio, insicuro. Che sarebbe successo?
Liam mi guardò meravigliato.
'Io... Io ero ubriaco' fece lui.
Io avevo solo paura in quel momento. Ero totalmente insicura per quello che sarebbe potuto succedere.
'Ma intanto l'hai stuprata e le hai fatto perdere la verginità senza pensare un attimo al fatto che lei avesse quattordici anni. E poi ti presenti ieri e la tieni mentre sta per cadere'.
'Lei...' iniziò Louis.
Lo pregai con lo guardo di stare zitto.
'Lei si sarebbe potuta fare male.'
Sorrisi
'Cosa cazzo avete da ridere?' urlò Liam.
Il sorriso mi si cancellò dal volto, come a Lou.
'E poi tu mi vieni a parlare del fatto che "SI SAREBBE POTUTA FARE MALE"? M a ti rendi conto? Tu te ne ricordi di com'è tornata a casa. la mattina dopo?! Era gelata, con il terrore negli occhi. Tremava e balbettava
. Si reggeva a malapena in piedi. Non ho voluto immaginare cosa le hai fatto per farle così male." ringhiò Liam a Lou.
In quel momento tutto mi tornò alla mente. Era un ricordo freddo e doloroso, che erano riusciti a farmi dimenticare completamente.


#FLASHBACK
Ero seduta sul bordo del letto singolo della camera degli ospiti di casa Tomlinson.
'Ciao Nic' mi salutò una voce conosciuta e ubriaca.
'C-Ciao Lou' ricambiai il saluto.
'Sdraiati e dormi' mi ordinò improvvisamente 'serio'. Senza pensarci due volte, mi sdraiai su un fianco e coprii il mio corpo con le lenzuola.
'Brava' mormorò lui mettendosi a cavalcioni su di me.
Lui gemeva, mentre io ero paralizzata.
'Louis?' mormorai con la voce tremante.
Lui non rispose, ma intanto piccoli gemiti lasciavano le sue labbra.
PAURA. In quel momento i miei occhi erano coperti da un velo di paura. In quel momento, la pelle d'oca era paura. In quel momento, la mia voce tremante, era paura.
Provai a urlare, o semplicemente a mormorare qualcosa, ma invece non uscì alcun suono dalle mie labbra, mentre da quelle del ragazzo uscivano continui gemiti.
Improvvisamente, si alzò e io tirai un sospiro di sollievo. Ma appena mi resi conto che addosso non aveva più i jeans, faticai a respirare.
L'aria mi mancava, avevo mal di testa e tanta, troppa paura.
Mi girò, facendomi stendere di schiena. Mi sfilò i pantaloncini, facendo combaciare il nostro intimo. L'aria mi mancava sempre di più, mentre tremavo.
Iniziai a singhiozzare. Gli occhi mi si riempirono di lacrime, che faticavo a trattenere.
In poco tempo, i supoi boxer erano a terra. Allora decisi di chiudere gli occhi. Decisi che era meglio se non avessi visto.
Sentii il mio slip scendere giù per le mie gambe, per poi lasciare che un dolore disumano s'impossessasse di me.

Dopo circa cinque minuti si fermò. Non mi sentivo più le gambe e le coperte sotto i miei fianchi erano umide. Singhiozzavo, potevo solo singhiozzare. L'aria mancava sempe di più e le corde vocali non riuscivano a muoversi, per la poca aria che arrivava ai polmoni.
'Dormi bene' sentii Louis allontanarsi.
Singhiozzavo. Non potevo tornare a casa, di notte e in più le gambe non si muovevano, i fianchi non li sentivo. Metà del mio corpo aveva smesso di rispondere ai comandi che cercavo d'imporre ma ormai anche il cervello era in panne per la poca aria che arrivava.



'Nic tornatene a casa' urlò qualcuno.
Aprii gli occhi e notai Lou appoggiato allo stipite della porta infuriato.
Con fatica mi alzai e mi rivestii. Lui mi fissava, mentre mi infilavo i pantaloncini. Le gambe tremavano e l'aria tornò a mancarmi quando notai le coperte umide.
Mi infilai la maglietta, sotto lo sguardo ghiacciato del ragazzo alla porta. Mi guardava soddisfatto.
Caddi sul letto: le gambe npon mi reggevano.
'Esci da qui' affermò tranquillo Louis alla porta.
Mi rialzai con fatica e lui mi guardò mentre uscivo.


Doopo una decina di cadute, raggiunsi casa con le gambe tremanti.
Bussai. Avevo freddo. Faceva freddo.
Caddi di nuovo, ma mi rialzai prima che Liam aprisse.
Quando la porta si spalancò, lo sguardo di Liam era tranquillo. Ma appena mi notò, la sua espressione cambiò. Io avevo ancora paura, l'aria mancava, facevo fatica a respirare r dopo tutto questo, tremavo.
Riuscii a sibilare un 'ciao' prima di entrare.
Liam mi guardava, come se fossi un'aliena. Deglutii.
'Nic che hai?' mi chiese il ragazzo. Io non risposi, in compenso, caddi. Lacrime gelate iniziarono a solcarmi il viso.
Mi aiutò ad alzarmi 'Nic sei gelata.'
Io non riuscivo a parlare. Avevo paura.L'aria non arrivava più, e dopo poco, tutto diventò nero.
#FINEFLASHBACK

Dopo questo ricordo, guardai Liam e poi Louis. L'aria iniziò nuovamente a mancarmi e iniziai a tremare. Sentii lo stesso dolore che provai quella sera.

Mi chiesi come aveva potuto, il ragazzo dagli occhi ghiaccio, che poteva sembrare tanto dolce, farmi una cosa cosi... orrenda.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime 'I-Io vado da Niall' mormorai raggiungendo la porta.











**
Raggiunsi casa Horan con il viso colmo di lacrime
.
Appena Niall aprì la porta, mi fiondai tra le sue braccia.
'Piccola che hai?' mi chiese lui stringendomi.
'I-eri...' non sapevo da dove partire, se parlargli del tentato suicidio...
'Ho incontraro Louis, non mi ricordavo chi fosse. Poi mi ha detto il suo nome e mi è sembrato di averlo già visto.' singhiozzai.
'Calma piccola' mi accarezzò la schiena e chiuse la porta.
'Ti va di continuare?' mi chiese poi.
'Ieri sera ho chiesto a Liam... e lui mi ha raccontato tutto. Stamattina siamo andati da Louis, e io mi sono ricordata quello che è successo quella sera. Mi sento male'. Le lacrime continuavano a bagnarmi il viso.
'Calma, ci sono io qui' mormorò il biondino.
Singhiozzai ancora un po', e poi riuscii a tranquillizzarmi.

Qualcuno bussò alla porta.
'Nic, siamo noi' mormorò la voce di Lou da dietro il pezzo di legno.
Io e Nialler ci guardammo negli occhi.
'Vado ad aprire' lasciò la mia mano e raggiunse la porta.
'Si?!' chiese una volta abbassata la maniglia
'Devo parlare con Nicole'
fece il ragazzo dagli occhi color ghiaccio.
'C-Ciao Lou' lo salutai.
Sentii una terza persona sbuffare: era Liam.
Lou mi sorrise e mi venne accanto. Sfiorò la mia mano, che ritrassi immediatamente.
'Potete lasciarci soli?' chiese il ragazzo
'I due in piedi mi guardavano.
'S-Se volete... potete andare a f-fare un giro' balbettai.
'Sicura?' mi chieserro in coro
'S-Si'balbettai sforzando un sorriso.
'Ok... Qualsiasi cosa... Cioe...' balbettò Niall quando Louis lo fulminò con lo sguardo.
'Noi a-andiamo' salutarono e chiusero la porta dietro di loro.
'Nic io volevo...'
'Cosa?!' chiesi io.
'Chiederti scusa'
'N-Non so... Io dovrei...'
'Perfavore... Io quella sera ero ubriaco fradicio.'
'M-Ma la mattina dopo no' affermai quando l'aria iniziò a mancarmi nuovamente
Lui mi guardò con lo sguardo smarrito
L'aria iniziava a non arrivare ai polmoni. Avevo il fiatone e Louis lo notò quasi subito.
'Piccola tutto ok?' mi chiese
'N-Non chiamarmi così' mormorai a stento
'Che hai?'
PAURA CAZZO. HO PAURA. HO PAURA DI TE.

'N-Nulla' mormorai alzandomi e raggiungendo tremante la cucina
Mi versai un bicchier d'acqua. Dovevo calmermi. O almeno dovevo provarci.
Qualcuno mi cinse i fianchi da dietro.
'Ti prego Louis. Vai a casa' mormorai paralizzata dalla paura.
'No mi devi prima perdonare'affermò serio.
'Non ci riesco.' mi mancava l'aria e non avevo il coraggio di girarmi. Ma mi ero sempre detta di combattere le paure, cosi mi girai, trovandomi il ragazzo a pochi centimetri dal viso.
'Ti prego' fece lui
'Non so... Dovrei superare prima la co...' il mio discorso fu interrotto dalle sue labbra che si fiondarono sulle mie. Subito mise la sua lingua tra le mie labbra, e io la morsi preparata a tale mossa da parte del ragazzo. Lui gemette di dolore, ma non si staccò.
Le sue mani stringevano i miei fianchi, facendo in modo di non permettermi di scappare.
Iniziavo ad avere paura di come si sarebbero potute evolvere le cose.
I miei fianchi stavano tremando e si muovevano violentemente cercando di sfuggire alla sua presa. Ma tutto ciò che fece lui, fu avvicinare ancor di più i nostri corpi. Stavo morendo dalla paura. Avrebbe potuto riprovarci.
Le mie mani allora si soffermarono sul suo petto cercando di farlo indietreggiare, ma ebbi il risultato opposto.

































 

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Capitolo 10
*** I don't know what's happened in myself ***


'Louis' gemetti con le lacrime agli occhi
Iniziò ad accarezzarmi la schiena, mentre mi schiacciava contro il suo corpo.
'Ti prego'poggiai le mani sulle sue spalle. Lui per tutta risposta mi alzò un po' la maglietta e mi accarezzò la pelle gelata coperta di pelle d'oca.
'Mh iniziai a piangere 'Ora non sei ubriaco. Ti prego' singhiozzai.
'Calma'mi appoggiò sul tavolo e provò a sfilarmi la maglietta.
'N-Non è giusto' balbettai. 
Lui mi guardò. Il suo sguardo si chiedeva cosa non fosse giusto.
'Non è giusto che puoi trattarmi così' continuai io.
Lui mi sfilò la maglietta e mentre cercava il gancio del mio reggiseno mormorai flebile 'sei uno stronzo'.
Si fermò. Singhiozzai un paio di volte e poi lui mi guardò 'Perchè non vuoi?'
'Perchè non è stato piacevole l'altra volta e ho paura. Faceva male. E ok, l'altra volta eri ubriaco, ma ora?'
Lui abbassò lo sguardo, non sapendo cosa rispondere.
'No ma se vuoi... Insomma fammi quello che vuoi, tanto alla fine cosa cambierà, no?! A te non interessa se io mi contorcerò dal dolore vero? Tanto infondo sei ubriaco per cui...' mi sfilai il reggiseno 'Dai continua, tanto sei ubriaco, quindi è tutto plausibile'. La mia capacità nel demotivare le persone è sempre stata una cosa...
Lui mi accarezzò un braccio 'M-Magari un'altra volta'balbettò
'Ah è vero, ora non sei ubriaco. Ti odio' scesi dal tavolo e lui mi afferrò per una spalla. Mi girai. Ok, so perfettamente che la situazione stava degenerando per colpa mia. Ma dovevo fermarlo.
Lui abbassò la visuale in modo disgustoso. La mia mano si spostò velocemente e violentemente sulla sua guancia.
'Mi fai pena' urlai andando in salone.
La porta si aprì e Liam entrò chiudendo velocemente il pezzo di legno dietro di lui in faccia a Niall prima che potesse vedere qualcosa.
Io diventai rossa.
'Vestiti e dimmi dov'è quello stronzo'
Louis uscì dalla cucina, quando io ormai avevo riinfilato la maglietta.
'Stronzo!'urlò Liam lasciandogli un pugno sul naso.
'L-Liam... Sono stata io' mormorai spaventata. Il naso del castano era sanguinante e io ero paralizzata. Liam... aveva distrutto il naso dell'altro ragazzo.
Lui si girò e mi guardò. Si avvicinò.
'Liam, perchè lo hai fatto?' balbettai allontanandomi.
'Nic... Pensavo che lui...'
'Che lui?! Questa è una gabbia di matti' mi avvicinai a Louis e non so con quale coraggio lo presi per mano. Gli lasciai un bacio sulla guancia e gli mormorai all'orecchio 'Ora andiamo all'ospedale'. Strinsi la sua mano e mi avvicinai alla porta, seguita dal ragazzo dagli occhi color ghiaccio.
'Nic?!' cercò di fermrmi Liam.
'Si è quello il mio soprannome' risposi secca io.
Avevo paura di entrambi ma appena uscii, Niall mi bloccò un polso 'Dove vai con questo maniaco?'
‘In ospedale, che ne dici di accompagnarmi?’ risposi
Lui mi guardò ‘E Liam?’
‘Liam è uno stronzo’ affermai avviandomi verso la macchina di Lou.
‘Nic ma non avevate fatto pace?’
‘Si’ risposi flebile
‘Nic perché stai facendo questo per me?’ mi chiese il ragazzo castano.
‘P-Perché sono un essere umano con dei sentimenti’ risposi abbassando lo sguardo a terra falsamente scocciata.
‘Dai sali’ mi aprì la portiera e io entrai.
Entrò dalla parte accanto alla mia e mi sorrise per poi partire: Direzione OSPEDALE
‘Scusa per prima’ mormorò
‘N-…’ mormorai… non sapevo cosa dirgli, infondo aveva sempre riprovato a stuprarmi.
Posò la sua mano sulla mia gamba e io alzai lo sguardo incontrando ‘So che cosa stai pensando. So che pensi che sia uno stupratore… Ma tu…’ lasciò salire la sua mano su per la mia coscia e io fermai il suo polso ‘Louis’
Lui allontanò subito la mano, poggiandola al volante. Tirai un sospiro di sollievo e lui se ne accorse, ma fece finta di niente.
 
 
 
 
 
 
 
**
Arrivammo davanti l’ospedale. Mi strinse la mano ancor prima di scendere.
Lo guardai interrogativamente e lui sorrise ‘Ti voglio bene’. Io sorrisi falsamente, anche perché dieci minuti prima aveva provato a stuprarmi e ora se ne usciva che mi voleva bene
Ma secondo me la cosa è reciproca.
Si… Come vuoi tu… L’importante è crederci cara coscienza.
Appunto… secondo me ci credi tu meglio di me
Fottiti, prima mi stupra e poi dovrei volergli bene.
IO CREDO CHE TU SIA TROPPO SUPERF… fottiti merdosa!
 
 
Arrivammo nel reparto delle lastre, e Louis non faceva altro che dirmi di volermi bene, e appena il corridoio era vuoto, iniziava ad accarezzarmi la coscia, ricevendo talmente tanti di quei pugni sul petto, che avrebbe dovuto lastrarsi anche quello.
‘Tomlinson’ urlarono da una stanza. Il ragazzo si alzò e mi lasciò un bacio sulla guancia ‘Arrivo tra un minuto’
‘Li conosco i tempi dell’ospedale, mi sembra di avere 16 anni da un po’ ormai’ risposi in modo sgarbato. Non avevo voglia di iniziare nessun tipo di rapporto con Louis, anche perché una parte della mia coscienza mi diceva che era meglio mantenere le distanze.
 
Tornò dopo poco e mi sorrise. Mi alzai e mi avvicinai a lui ’Dovremmo andare su a prendere su le lastre’ mi cinse la vita con un braccio.
Gli sorrisi ’Guarda che non sono la tua ragazza e non ci tengo ad esserlo’
 ‘Lo so, ma se ti lascio sola soletta potrebbe adocchiarti qualcuno’ rispose con una vocetta dolce.
‘E questo non vuol dire che stiamo insieme’ sibilai io con i nervi a mille.
‘Lo so, noi siamo solo migliori amici’ sorrise lui stringendomi a sé
‘No nemmeno quello, noi siamo consoscenti, niente di più’
‘Non fare la cattiva’.
Salimmo le scale, e all’ultimo gradino, riuscii ad allontanarmi da quel tormento ‘Ti aspetto seduta lì’ indicai una sedia blu nella sala d’aspetto.
Lui annuì ed entrò in una stanza.   
Mi sedetti su una sedia, accanto a una vecchietta decrepita senza voce né denti.
Presi il cellulare della tasca e inizai a vagare tra le applicazioni, cercando un passatempo.
‘Ragazzina’ mi richamò la tipa accanto a me.
‘Si’ mi girai gentilmente con un sorriso stampato in faccia.
‘Tu e quel ragazzo state davvero bene insieme’
Io rimasi paralizzata con una faccia da ebete.
‘I-Io e lui… Siamo solo amici…’
‘Non dirmi bugie… Anche io e il mio ragazzo eravamo così felici, ma non lo negavamo dinnanzi a una vecchietta’
Ma ti fai i cazzi tuoi o cosa?
‘No signora, se stessi con il ragazzo che mi piace, non lo negherei’ sorrisi
‘Ma è lui il ragazzo che ti piace, ammettilo’
La vecchietta non ha tutti i torti.
MA LA SMETTETE TUTTE E DUE? Cazzo Louis non mi piace e fine della storia.
‘Amore vieni ho finito’ urlò una voce fin troppo conosciuta da fuori la stanza.
‘Non mi si dicono le bugie a me’ sorrise la vecchietta.
‘Louis io e te non stiamo insieme cazzo, mi fai schifo e non voglio urlare al mondo il perché. O se preferisci lo dico. Ti odio. È un’affermazione di due parole, di sei lettere, che devi ficcarti nell’anticamera del cervello, giusto perché tu non ne hai nemmeno un po’ di materia grigia qui’ poggiai delicatamente sfondai la sua fronte con un dito.
La vecchietta rimase allibita, quanto Lou.
Un sorrisetto divertito mi si formò sul viso, ma riacquistai subito un’espressione seria ‘Ora torniamo o ci ammazzano tutti e due’
Scesi le scale seguita da Lou.
'Quella veccheitta era simpatica' fece il ragazzo.
'Si' risposi io sovrappensiero.








**
LIAM'S POV
Era più di un'ora che Nic era via con quel maniaco sessuale di merda. Almeno su questo io e Niall eravamo d'accordo.

Qualcuno picchò leggeri pugni sulla porta 'Siamo noi' mormorò la voce della mia sorellina.
Niall corse ad aprire 'Tutto ok?' chiese appena abbassò la maniglia'
'Si, l'abbiamo fatto in macchina e ti assicuro che non dovreste dargli dello stupratore' sorrise Nic entrando. Niall rimase allibito e io chiusi gli occhi, rassegnato.
'L'hai toccata?' chiedemmo in coro io e il biondino.
'Ma sei sordo o cosa? Abbiamo scopato, anzi ho paura di essere rimasta incinta, però è stato stupendo' rispose Nic.
Lou annuì e io mi alzai scocciato 'Allora, state insieme?'
'Credo che la cosa non possa essere più chiara di così' rispose Nic

NIC'S POV
'Credo che la cosa non possa essere più chiara di così' undici parole uscirono senza comando dalle mie labbra. Cosa cazzo avevo detto?!
CIO CHE VOLEVI DIRE DA UN PO'
Si come no.
'VUOI VEDERE COSA SUCCEDE ORA? 'Mi chiese la vocina.
Le mie labbra si spostarono velocemente su quelle di Lou, facendolo sdraiare sul comodo divano. Le mie mani si mossero da sole in cerca della cintura dei suoi pantaloni, schiacciando inevitabilmente il cavallo dei suoi jeans.
Le mani del ragazzo si erano abilmente spostate sul bottone dei miei pantaloncini, quando qualcuno mi tirò su. GRAZIE NIAM -non so chi fosse dei due-.
'Nic cosa cazzo stavi facendo?' mi urlò Liam in faccia prendendomi per il colletto della maglietta.
'I-Io...' balbettai
VAI A FARTI FOTTERE COSCIENZA DI MERDA.
TU NON VUOI CAPIRE CHE IO NON SONO LA TUA COSCIENZA, SONO TE.
TI PREGO, RISPARMIATI E AIUTAMI A USCIRE DA QUESTA SITUAZIONE.
OK L'HAI VOLUTO TU. Dì ADDIO AL TUO NIALLER.
NO ASPETTA CHE VUOI...
'Io e Louis vorremmo rimanere da soli se non vi dispiace' COSA CAZZO HAI IN MENTE... MENTE?!
Louis sorrise.
TI PIACERA'
NON CREDO PROPRIO, CON LUI E' TUTTO DISGUSTOSO.
NAHHH QUESTO TI PIACERA'
'Usciteeeeeeee'urlai di punto in bianco. Loro impallidirono.
'Mi sembra di parlare la vostra stessa lingua... GET OUT, USCITE, SORTEZ... Continuo????' non riuscivo a controllare i miei movimenti, i miei pensieri e le mie parole.
Loro lasciarono la casa e io mi girai con un sorrisetto malizioso verso Lou.
'Che intenzioni hai?' sorrise lui maliziosamente a sua volta.
Mi sdraiai su di lui e premetti le mie labbra sulle sue.
No aspetta, cosa stavo facendo?????
DAI LASCIAMI FAREEEE
NO FERMATI. CAZZOO.
Le mani di Lou mi avevano già liberato dalla maglietta, sotto la quale non avevo rimesso il reggiseno.
'Louis, fermati' mormorai mentre cercavo il bottone dei suoi jeans.
Cercavo disperatamente di fermarmi, ma c'era qualcosa dentro di me che mi obbligava a continuare.
Liberai il ragazzo dai jeans, mentre lui mi stava a sfilando i pantaloncini.
Rimanevo con un semplice slip addosso, mentre lui aveva ancora la maglietta nera a maniche corte.
Cercò di abbassarmi le mutandine ma io lo bloccai 'Non ora, non subito' le mie labbra tornarono sulle sue, quando lui afferrò le mie mani e le portò sull’elastico dei suoi boxer.
‘Louis che intenzioni hai?’ mormorai notando il suo gesto.
‘N-Non voglio farti nulla… ma f-fa … f-fa male’ mormorò abbassandosi l’intimo. La mi gamba era appoggiata al suo coso, mantre lui gemeva ‘P-Potresti alzarti?’ balbettò.
Mi scostai da lui, per poi riinfilarmi la maglietta.
Lui mi guardò dispiaciuto, mentre io cercavo di capire perché l’avessi fatto.
L’HAI FATTO PERCHE’ VOLEVI
NO IO NON VOLEVO, TU VOLEVI.
TANTO ALLA FINE IO SONO TE, PER CUI…
MA VAFFANCULO.
‘Comunque non ti preoccupare, avremo tempo anche per questo.’
‘L-Louis io… N-Non credo che… Io…’ iniziai a balbettare. Avevo paura di lui, ma una parte di me, quella incontrollabile, voleva mettercisi.
‘Nic tutto ok?’ notò che stavo tremando. Ero leggermente spaventata da ciò che mi stava succedendo dentro.
C’era qualcuno, un’altra persona che mi stava parlando, che mi costringeva a stare con Lou. Ma io volevo stare solo con Niall. Io amavo solo il ragazzo con gli occhi color oceano, i capelli color grano e una chitarra sotto il braccio. Io non amavo quello che era lo stupratore di Louis William Tomlinson.
‘Tranquilla Nic, è tutto ok’ sentivo una mano accarezzarmi la schiena. Le gambe si stavano congelando, ma allo stesso tempo me le sentivo bollenti. Avevo mal di testa… Era tutto… BUIO.
 
 
 
 
 
 
 
#FLASHBACK
‘H-Harry mi aiuti?’ mormorai prendendo l’intimo dal casetto
Mi raggiunse un ricciolo in camera che mi aiutò ad indossare reggiseno e slip, mentre io lo guardavo soddisfatta del fatto che la voglia di farmi sua era in lui diventata troppo pesante.
‘Devi smetterla di provocarmi così, un giorno potresti dire addio all’ Harry carino e coccoloso.’ Rise lui e io gli feci eco.
#FINEFLASHBACK

 
 
 
 
 
 
 
**
LIAM’S POV
Nic non si svegliava. Erano più di due ore che dormiva e continuava a mormorare il nome di ‘HARRY’. Non ho idea di chi fosse.
Intanto però la mia sorellina stava sudando ed eravamo stati costretti a prendere il suo cellulare e vagare tra i contatti alla ricerca di quello di Hope, per chiederle di levarle tutto, di spogliarla completamente, stava sudando decisamente troppo.
‘Harry’ mormorò ancora una volta la ragazza. Nessuno di noi sapeva chi fosse questo tipo, nemmeno Hope e Niall, che erano quelli che le erano stati più vicino.
A un certo punto aprì gli occhi ‘Niall’ mormorò. Il biondino le corse accanto ‘Sono qui piccola’ le lasciò un leggero bacio sulla guancia e lei mormorò ‘Ti amo’
Lui rispose flebile ‘Anche io’
Louis guardava la scena in modo interrogativo.
MA SAI TOMMO?! DA UN PO’ DI TEMPO MIA SORELLA NON E’ UNA TROIA.
Io sorrisi soddisfatto per il pensiero appena fatto, ma poi tornai alla realtà.
‘Lo sai che Louis è uno stronzo?’ mormorò dopo un po’sempre al biondino.
Louis sbarrò gli occhi e io non resistetti al ridere davanti quella scena.
Niall che tratteneva la ristata sotto i baffi – e non so come faceva visto che lui è sempre stato quello che rideva anche se lo salutavi- e mi fulminò con lo sguardo. Io mi fermai e trattenni le risate,

 



































 

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Capitolo 11
*** I know who is him, now ***


LEGGERE LO SPAZIO AUTRICEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Louis si avvicinò al letto, ma io gli presi un polso. 'Non mi sembra abbia fatto il tuo nome, non vuole vederti, NON VUOLE VEDERTI' affermai io e lui mi fulminò con lo sguardo.
Sorrisi soddisfatto e lui tornò a sedersi a terra, sul pavimente ormai riscaldato dai nostri corpi che ci erano seduti sopra da troppo tempo.
'H-Harry dov'è?' chiese dopo un po' la ragazza. Nessuno le rispose.

NIC'S POV
'H-Harry dov'è' chiesi. Ma chi era Harry?
ARRIVA L'IDIOTA, HARRY... HARRY STYLES?? NON TI DICE NULLA??
EMH... NO...
STUPIDA... HARRY STYLES... QUELLO CHE TI VOLEVI SCOPARE
NO... CASOMAI TU TE LO VOLEVI SCOPARE
PFF MA TANTO NOI ALLA FINE SIAMO LA STESSA PERSONA NO?!
NO
INVECE SI
MA TU LA PENSI DIVERSAMENTE DA ME. SEI UN'ALTRA PERSONA... MA SEI ME.
'Harry... Harry Styles' mormorai. Non avevo idea di chi fosse -IO SI- si ma di te non c'interessa.
Allora... 'Sapete chi è?' chiesi.
Louis mi guardava. Lui sapeva qualcosa.

LOUIS' POV
Nic aveva appena chiesto se qualcuno di noi conoscesse Harry Styles. Come faceva a ricordarsene? Nessuno se ne ricordava... O meglio... Nessuna.
#FLASHBACK
'Louis?' mormorò una voce dall'altra parte del mio telefono.
'Si Harry?' risposi
'Devo farti conoscere una ragazza, devi occupartene tu'
'Dimmi'
'Nicole James, 14 an-'
'Nicole James? N-Non posso' balbettai
'Devi!' mi minacciò il ragazzo.
'Ma lei... Io... Liam...'
'Non me ne fotte un cazzo dei tuoi problemi'
'O-Ok...' balbettai. Non avrei mai voluto farle del male. Ma non potevo rimetterci di mezzo la mia vita, la sua vita.
'Bene, vieni qui domani o vi faccio fuori tutti e due'
'S-Si'
#FINEFLASHBACK

Non le avrei mai ricordato di quello stronzo. Non le voglio ricordare allo schifo a cui ha assistito e che ha vissuto. Non devo. Le avevo promesso che mi sarei preso cura di lei quando eravamo piccoli, e ci stavo provando. Non le volevo rovinare la vita così decisi che era meglio tacere.

NIC'S POV
Provai ad alzarmi ma Niall premette le sue mani sul mio stomaco, facendomi risdraiare.
'Non hai niente addosso piccola' mi spiegò e Liam sorrise. Louis invece era inquieto, continuava a morversi e a buttare lo sguardo da una parte all'altra della stanza pur di evitare il mio.
'Louis tutto ok?' chiesi
'S-Si, io devo andare ragazzi. Ci vediamo' uscì velocemente.
L'avevo capito benissimo che ci stava nascondendo qualcosa, ed ero pronta a scoprire cosa ci fosse di tanto segreto da non poter essere svelato.
'Hope' mormorai intravedendo la ragazza.
Lei sorrise timidamente e si avvicinò.
'Ti prego ridammi i vestiti e usciamo' risi io.
Lei annuì e corse fuori.
'A-Allora noi usciamo' mormorò Niall.
Io annuii 'Ti amo Niall e se mi vedi fare qualcosa di ambiguo con qualcuno, ti ricordo che non è colpa mia. Devi credermi, anche se sembrerà così. So che se proverò a spiegarti il vero motivo tu mi crederai pazza, per cui ricorda semplicemente che ti amo e che la Nic che sta parlando ora ti ama'
MA MAGARI INVECE TI ODIA
NON DIRLO
SI OKAY OKAY, NON ROVINO QUESTO MOMENTO...
BENE...
Niall mi lasciò un bacio umido sulle labbra 'Ti amo'
Io arrossii 'Io di più'
Liam era un po' turbato da tutto ciò, lo vedevo dai suoi occhi, ma per sua fortuna, arrivò Hope, con i miei vestiti... Io odio quella ragazza. Ok Hope, so benissimo che loro sono il mio ragazzo e mio fratello, ma potevi evitare di mettere l'intimo in cima a tutto.
La fulminai con lo sguardo e lei ricambiò con un altro sguardo, intendendo che aveva capito il problema.
'Ok, noi usciamo' fece Niall. Si alzarono entrambi e uscirono.
'Stupida'
'Scusa Nic, non c'ho fatto proprio caso.'
'No, vabbè pace'
‘Dai dai vestitiii’ saltellò lei.
‘Che hai?’ chiesi alzandomi
‘Voglio uscire u.u’ rispose lei.
‘Ahahahhahahha ok’ risi io rivestendomi
 
 
 
 
 
**
Uscimmo e mentre ridevamo e scherzavamo, notai una chioma riccia familiare nella gelateria.
‘Hope puoi prendermi tu il gelato? Io vado un secondo in bagno’
‘Si ok’ sorrise
Ricambiai e m’intrufolai tra la folla, finchè non mi ritrovai davanti il ragazzo
DA QUANTO TEMMPPOOOOOOO
IO VOGLIO CAPIRE CHI CAZZO E’
MADAIIIIII NON DIRMI CHE ‘NICOLE IORICODOTUTTO’ NON SI RICORDA DI ‘STO QUA.
SI HAI INDOVANATO
‘H-Harry?’ balbettai
Lui si girò
‘Si?!’ mi guardò in viso
‘T-Tu sei Harry?’ chiesi
‘Si, e tu chi sei bellissima’
BRUTTO STRONZO, NON DIRMI CHE TI SEI DIMENTICATO
Cazzo ma scappa dementeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee, tra chi se lo vuole scopare e chi vuole capire chi è, nessuno hacapito chi è. Devo fare sempre tutto io.
E SE NO PERCHE’ TI HANNO CHIAMATA COSCIENZA?
Bah…
LA SMETTETE DI LITIGARE E MI AIUTATE?????
Si ookokokkokok…
‘S-Sono Nicole… Nicole James’
Lui sbarrò gli occhi. Era tipo ‘come fa a ricordarsi?’
‘S-Si sono io’ balbettò
‘NIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIC!’ mi chiamò Hope da dietro.
Mi girai
‘Il gelato’ sorrise porgendomelo
Io mi rigirai e lei mi chiese ‘Lui chi è?’
‘Harry, Harry Styles’ fece il riccio porgendole la mano.
Lei sbarrò gli occhi ‘è lui il tizio che chiamavi?’
‘Hope!’ la rimproverai
‘Mi chiamavi?’ fece il ragazzo
‘No, scherzava; è sempre stata una che ama fare gli scherzi e facendo l’attrice le riesce bene’ risposi pronta. Hope sorrise falsamente
‘Ora dobbiamo andare Louis ci aspetta’ feci io verso Hope. In realtà volevo solo vedere la reazione di Harry. Infatti mi girai verso il ragazzo che era tipo O-O.
‘Allora ci vediamo’ salutai.
Uscimmo in fretta dalla gelateria. Qualcosa mi diceva che l’avremmo rincontrato.
 

 
 
 
 
SCIAOOOOOOO!!!! ALLORAAAAA. DOVEVO DIRVI CHE IN CLASSE CI HANNO RIEMPITO DI VERIFICHE E QUINDI NON SARO’ MOLTO ATTIVA.
E POI DOVETE LEGGERE LA FF DI onedirection_love_mec . quella ‘in vacanza con i 1D’. Praticamente l’avevamo caricata sul mio profilo per sbaglio e l’ho tolta, chi ci vuole dare uno sguardo… GRAZIEEEEE. PROMETTO CHE POI PUBBLICHERO' QUALCOSA DI PIU' LUNGOOO
:p

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Capitolo 12
*** What he know?? ***


SCUSSSAAATTTEEE PER IL RITARDO. PROMETTO CHE SARÒ PIÙ ATTIVA E CHE PUBBLICHERÒ PIÙ SPESSO. CONTANDO CHE IL COMPUTER NON VA E FACCIOTUTTO DA UN IPAD MINI CHE FUNZIONA A PROVA DI CAZZO SU EFP. CON TANTO LOVE, BUONA LETTURA <3




'Liammuuzzzolo???' 
'Nic?!'
'Liam ho incontrato quel certo Harry in giro.
'Quel certo?!' Fece lui
'V-volevo dire... Harry... Harry a S-S....-'non mi ricordavo il suo congnome. Cazzo. Questa non ci voleva. 
Lui mi guardava in modo interrogativo. Credeva che io conoscessi il riccio... Invece... Non ho idea di chi sia... 
BALLEEEEEEE
MA STAI ZITTA UNA VOLTA TANTO O TI DEVO FICCARE UNA CAROTA SU PER IL CULO PER ZITTIRTI? 
KEEP CALM SISTAH.
SISTAH UN CAZZO OK?!
Liam mi stava ancora guardando con uno sguardo spaventato... Ma non ero mica un film dell' orrore... E poiché cazzo aveva da guardare? Perchè non parlava? Odiavo con tutta me stessa le persone che non parlano -ma forse l'ho giá detto ^-^ -
**
'Niall??' Bussai un paio di volte alla porta.
'Whooo issssss heeerreee?' Urlò il ragazzo aprendo la porta. Mi sorrise. Uno di quei sorrisi a 32 denti che ti fanno sparire tutte le preoccupazioni... uno di quei sorrisi che fungono da ancora di salvezza dalla depressione.
'Eccolo il mio irlandesee' gli saltai addosso e lui scoppiò a ridere.
'Mi mancavi'mormorai
'Sono tre ore che non ci vediamo Nic'
'É uguale, io ho continuamente bisogno della tua presenza' sussurrai al suo orecchio, prima che spostasse il viso facendo combaciare le nostre labbra.
Riaprii gli occhi, staccando i da quel bacio che Niall aveva saputo rendere fantastico.
'H-Ho incontrato Harry'balbettai. Avevo paura che mi cacciasse fuori a calci. Non so perchè... 
Le sue iridi color mare diventarono di un blu torbido, sporco, spaventoso per essere negli occhi di un irlandese sempre allegro.
'N-Niall??'
'Ti ha fatto qualcosa?'
'N-No' perché cazzominchia stavo balbettando??
PERCHÉ AVRESTI VOLUTO CHE TI FACESSE QUALCOSA
E CHE CAZZO. ORA TE LA INFILO SUL SERIO UNA CAROTA SU PER IL CULO. ATTENTA CHE ARRIVO.
'Piccola, qualsiasi cosa io sono qui. Ricordatelo' 
Io lo guardai negli occhi. Cercavo in quelle iridi scure, il colore del mare di cui mi ero innamorata.
'Niall che hai?' Scrutai i suoi occhi, come se ci fosse nascosto qualcosa dentro.
'Nic... Non mi convincono' fece lui
La mia faccia assunse un'espressione interrogativa
'Loro... Louis, Harry... L-Liam...'
'Liam?? Niall.... Perché nemmeno lui?'
'Non so... Ti prego, in questi giorni vieni a dormire da me. Perfavore.'
Io lo guardai. Lui mi guardò. C'era qualcosa che dovevo sapere?!













MY SPACE(?)
holaaaa. Ho deciso di continuare. Si ora. Dopo un mese ho trovato il tempo. So che è super corto ma un giorno ve ne farò uno più lungo percbè ora il computer cpva lenississimo... Percui.... Scassssaaaatttteeeee

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Capitolo 13
*** What she's going to do?? ***


**
'Bussa tu, ci parli tu. Fai tutto tu. Mi ammazza se gli parlo io' io e il biondino eravamo davanti la porta di casa mia. Avevo acconsentito alla proposta di Niall di rimanere a dormire da lui per tutta la settimana. Dovevamo "solo" dirlo a Liam. Facile a dirsi, difficile a farsi... uu i detti tornano sempre!
'E vabaneee' sbuffò, per poi scoppiare in una fragorosa isata che mi contagiò subito.
La porta si spalancò 'Ciao' fece secco il fratellone.
'Ciao' lo salutai io.
'Lei... Deve prendere la sua roba' affermò Niall tutto d'un fiato.
'Eh?!? No. Nic non va da nessuna parte. Concesso negato' Liam mi prese per un braccio cercando di trascinarmi dentro, ma l'irlandese fu più veloce e mi afferrò il polso libero e mi tirò a sè.
Gli sorrisi flebilmente, in modo che se ne potesse accorgere solo il diritto interessato.
'Nic,. tu non ti muovi da qui' Liam scandì le parole e mi congelò con lo sguardo.
Deglutii.
'VAI.A.PRENDERE.LA.SUA.ROBA' Niall lo pietrificò con lo sguardo.
'Tu non mi dici cosa devo fare, chiaro?' lo sfidò il ragazzo alla porta.
'Faccio quello che mi pare. Posso anche violentarti la sorellina ora, qui davanti se mi va. Ok??'
Mi paralizzai, come Liam.
'Ok, scherzavo. Ma il concetto è quello' si affrettò a continuare Niall.
Cacciai un sospiro di sollievo.
'IN POCHE PAROLE,
ORA TU SALIRE E PREPARARE SUA VALIGIA.' il biondino sembrava un marocchino dalla sua parlata-non che abbia qualcosa contro la parlata dei marocchini :3-
'No, io non mi muovo u.u'
'Liam cazzo, ora sali su, prendi la mia roba e prepari questa fottuta valigia, chiaro o te lo devo spiegare in aramaico antico?' urlai di punto in bianco, stanca dei continui battibecchi di quei due.
Liam strabuzzò gli occhi 'Non c'è bisogno che alzi i toni, io di qui non mi muovo. Tu non vai da nessuna parte. E non puoi darmi ordini'
'Non ho bisogno del tuo consenso' ribattei
'Invece si'
'Invece no'
'CAZZO LIAM. VAI SU. ORA!' urlò Niall, bloccando la nostra litigata.
'Quanto dovrebbe durare questa 'festicciola'?' chiese il fratellone
'Una settimana più o meno' rispose pronto l'irlandese.
'L'abbiamo deciso insieme, prima di venire qui' continuai io.
'Tre giorni' fece Liam.
'Una settimana, sono sette giorni, non tre. S-E-T-T-E' ringhiò Niall.
'Mh... Poi vedremo. Ora vado a fare la valigia, se no mi stupri la sorellina u.u' Liam ci chiuse la porta in faccia e salì le scale.
POI VIDI UN SOGGETTO XY CONOSCIUTO CAMMINARE A RITMO DELLA MUSICA.

SI E' VERO, LO VIDI, MA NON ORA.
'Niall, qualsiasi cosa farò tipo... ora, ricorda che ti amo' sapevo che quella persona che era in me, avrebbe violentato Louis ora, davanti a Niall, il mio ragazzo. Ne era capace.

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Capitolo 14
*** Again. I'm scared of him. So much. ***


Io lo guardai, lui mi guardò nemmeno avessi detto che la regina Elisabetta è la donna più giovane del mondo.
‘Ti senti bene ?!’ fece dopo avermi fissato manco fossi un alieno.
‘Si Niall…’ mi fiondai tra le sue braccia quando notai il ragazzo stupratore avvicinarsi a noi due.
MA CHE MERDA CHE SEI. ANDARGLI INCONTRO NO EH?!
NO. NO. NO. NO. NO.
FOTTITI.
FANCULO TU.
‘Niall. Stringimi. Non lo far parlare. Non mi far toccare da lui. Ti prego.’ Avevo paura che quella specie di troia che c’era in me non avrebbe retto alla sua voce e gli si sarebbe fiondata addosso.
Due braccia calde mi strinsero ‘Sta zitto.’ Fece la voce di Nialler.
I passi si fermarono.
‘Non toccarla. Che vuoi?!’
‘Invitarvi da me… Avevo voglia di chiarire tutto… Volevo proporre una cena da me… Stasera…’
Niall sussultò.
Dì DI SI. Dì DI SI. Dì DI SI.
‘Niall… Ti prego’ mormorai impercettibilmente.
Iil biondo mi strinse ancor di più ‘ E’ ok. A che ora?’
Mi bloccai. Aveva detto di si?!
SI u.u
FOTTITI. VAFFANCULO. MUORI.
‘Verso le sei?’
‘Va bene. Avviso anche Liam?’
‘Si… Allora ci vediamo’ salutò la voce del castano.
‘Ciao N-‘continuò dopo poco.
‘Non la nominare.’ Fece in modo fermo e minaccioso l’irlandese.
Sentii dei passi allontanarsi.
‘Se n’è andato’ Niall non sciolse l’abbraccio, finchè non mi mossi.
‘Perchègli hai detto di si?’ chiesi.
‘Non so… Forse vuole veramente chiarirsi’
‘Non hai detto che non ti fidi né di lui né di Liam?’
‘Si ma…’
‘Vabbè… Lascia perdere. Però ceniamo e ce ne andiamo. Non ho voglia di stare con quello’
Lui annuì e poi sorrise, forse cercava di tranquillizzarmi ‘Ci sono io. Non devi per forza parlargli’ mormorò stringendo la mia mano.
 
 
 
**
Care amate sei di sera. Potevano abolirvi? Potevano non inventarvi? Certo che no. Se no la sfiga come mi avrebbe potuta colpire?
Fuori casa di Louis sonounostupratorenato Toml(mlmlmlml)inson.
Bussò Liam, ottocento volte. Mi guardava e poi faceva’Sei sicura? Se vuoi possiamo tornare a casa.’
‘Ormai siamo qui’ sorridevo io debolmente.
Avrei voluto essere dappertutto in quel momento, tranne che lì.
NON E’ VEROOOO
INVECE SIIIII
‘Ciao…’ Louis spostò il suo sguardo su di me, e mi guardò... come aveva fatto quella volta. Un brivido mi percorse la schiena. Niall se ne accorse e mi strinse ancora di più.
Entrammo e per un attimo mi sembrò di svenire. Erano deu anni che non entravo lì dentro. Due anni che avevo lasciato quella casa tremante, impaurita, mentre quel ragazzo mi rideva dietro. Ero caduta ottomila volte, ricevendo calci da Louis.
E ora ero di nuovo lì.
La solita cucina con la porta di legno, esternata dal resto della casa.
Ci sedemmo a tavola. Io tra Niall e Liam e lo stupratore di fronte a me. Cercavo di evitare il suo sguardo e di iniziare un discorso sensato con l’irlandese, ma i comandi non arrivavano più al cervello. Troppi ricordi troppo dolorosi.
‘Tra poco dovrebbero arrivare le pizze’ Louis ruppe il silenzio tombale.
‘Sono intollerante al lattosio. Da…’ da quel giorno. Da quel giorno ero diventata intollerante a… a quasi tutto.
Niall mi strinse la mano.
‘Ah… Allora… Non so… Cosa-‘
‘Non ho fame’ affermai sforzando un sorriso verso il diretto interessato.
‘Nic dovrai pur mang-‘
‘Liam. Lasciala stare’ fece apprensivo Nialler.
Gli sorrisi e lui ricambiò.
Il campanello bussò.
‘Le pizze’ Tomlinson cacciò un sorriso a 32 denti che mi fece gelare il sangue. La sua voce faceva gelare il sangue. Ogni suo movimento mi metteva paura, in quella casa.
Pagò e tornò in cucina.
‘A voi signori’ ci porse le pizze. Poggiai la testa sulla spalla di Niall e chiusi gli occhi, sperando che quell’inferno potesse finire.
 
‘Bene,bene…’gli occhi di Lou mi fissarono..
‘Ragazzi… potreste lasciarci un attimo da soli… Nic ed io?’ fece dopo poco.
Deglutii.
‘No Niall. No’ lo pregai.
‘Liam?’ fece il biondino.
‘Io direi… di chiedere a Nic’ rispose il diretto interessato.
‘Mh… Io non voglio…’
‘Ti prego Nic’ m’implorò Louis.
Deglutii ‘io… io… Mh… o-okay.’ Balbettai
‘Sicura?’ mi fece l’irlandese.
Mi appoggiai nuovamente alla sua spalla.
‘S-Si’
‘Allora… Noi… Andiamo a farci un giro. Va bene?’
‘Potete rimanere anche in casa… Non c’è problema’ sorrise Lou.
‘E allora rimaniamo in casa’ fece Liam.
I due si alzarono e uscirono dalla cucina, seguiti da Louis che chiuse a chiave la porta.
‘Devi scusarmi’ mormorò venendomi accanto.
Io avevo paura. Quella casa… Sbuffai nervosamente.
Lou poggiò le sue mani sui miei fianchi, facendomi alzare.
Mi paralizzai.
‘Non aver paura’ mi sorrise, per poi farmi sdraiare a terra, sul pavimento.
‘Louis che sta-‘ mi tappò la bocca con una mano
‘Zitta. Stai zitta.’ Mi fulminò con lo sguardo’Se urli ti ammazzo.’
Il cuore prese a battermi all’impazzata, mentre ripeteva le stesse azioni di quella sera. Aveva detto che voleva chiarire tutto. Ma io credevo a parole.
Si sdraiò addosso a me, senza preoccuparsi del male che mi stava facendo.
Singhiozzavo, piangevo, ma silenziosamente, e lui… Lui iniziò a baciarmi, forse per evitare che gli altri potessero sentire qualcosa.
Strinsi le mani in un pugno che iniziai a battere a terra. Lui afferrò prontamente i miei polsi, per poi scigliere i pugni e stringere le mie mani. Intanto mi stava letteralmente spiaccicando a terra, con il suo bacino che comprimeva il mio. Non riuscivo nemmeno a far trasparire il mio dolore, mentre i suoi gemiti silenziosi mi penetravano nelle orecchie.
Non mi permetteva di parlare, ma io mi stavo contorcendo dal dolore, stringevo le sue mani, ma stavo lo stesso male, troppo, quanto quella sera. Lui ogni tanto staccava le sue labbra dalle mie per ridacchiare e per riprendere fiato.
‘T-Ti prego’ singhiozzai silenziosamente. Lui negò divertito, mentre continuava a farmi contorcere dal dolore.
Poi sentii ‘finalmente’ il tappeto disposto a coprire il pavimento della cucina, bagnarsi sotto di me.
Continuò ancora poco, per poi stendersi affianco a me.
Io rotolai su un fianco ed iniziai a piangere e singhiozzare. Il ragazzo si alzò e si rivestì e prima di uscire dalla cucina mormorò ‘Non mi cercare più e non cercare quell’ Harry Styles, se non vuoi che ti risucceda più niente del genere. Ah… e… Non dire a nessuno quello che ti ho detto.’ Sogghignò e lasciò la stanza.
‘E Nicole?’ fece la voce di Niall.
Premetti le mani contro la mia pancia. Singhiozzavo silenziosamente.
‘E’ là dentro. Io esco.’
‘Tu non vai da nessuna parte.’ La voce di Liam rimbombò nella cucina.
Chiusi gli occhi impaurita, anche se davo le spalle alla porta.

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Capitolo 15
*** Fuck him. I feel sick. ***


'Nic?' Sentii qualcuno stendersi accanto a me, cingermi i fianchi e poggiare le sue mani sulle mie, sulla mia pancia. Era Niall.
Singhiozzavo silenziosamente, impaurita. Intanto Louis urlava e Liam gli tirava calci, si sentiva il rumore.
Provai a stringere la presa di Niall, senza grandi risultati.
'Ci sono io. 'Cercò di tranquillizzarmi il biondino. Io però volevo stare da sola,non volevo che mi vedesse in quello stato. Volevo stare in silenzio. E invece c'era Liam che stava uccidendo lo stupratore, che urlava come un gatto in calore.
'N-Niall' balbettai a fatica
'Shhh, sta calma' mi rassicurò
'D-Dì a L-...Liam di ...smetterla' riuscii a completare una frase sensata.
'Liam. Lascialo stare' Niall alzò il tono della voce per farsi sentire da mio fratello.
'Non posso' urlò in risposta. Quel casino mi faceva stare solo peggio.
'Fallo per Nic. Lo ha chiesto lei. '
Un silenzio tombale cadde sulla stanza.
'Esci. Vai via. ' urlò Liam.
Gemetti stremata. Niall se ne accorse e mi strinse 'È tutto finito piccola'
Per lui si. Per lui non era nemmeno iniziato niente. Faceva male cazzo. Non era finito niente.
Sentii una porta chiudersi
'Stronzo. Ecco cos'è quello. Solo un stronzo' ripeteva urlando Liam.
'Ti prego. Sta zitto' lo implorò Niall.
Nella stanza si sentivano solo i miei singhiozzi. 
'Calma Nic' fece uno dei due.
'F-Fa.... Mhh... Male' gemetti dolorante.
Niall mi accarezzò la pancia.
'Vuoi tornare a casa?' Mi chiese Liam.
 Non avevo forze per rispondere, mi limitai a stringere debolmente la mano di Niall.
'Lo prendo per un 'Non ho forze'?'
Farfugliai un si. 
'Se ti portassimo in braccio?'
Ma ottusaggine al massimo quei due eh?! Cazzo. Ero mezza nuda senza un minimo di forze. 
'V-Vi.... Prego'  
Volevo solo stare tranquilla, non avevo voglia di camminare o di essere trasportata da una parte all' altra della città.
'Vuoi stare qui?' chiese Nialler
Accarezzai la sua mano. 
'Vabene. Allora se ti va ti porto su'
No Niall no. Quella stanza era qualcosa che non avrei voluto vedere mai più. 
'Deve lavarsi' fece la voce di Liam 'È pericoloso'
Sbuffai nervosamente. Il mio fiato tremava. 
'Ma Louis non ha mica l'AIDS' Niall era proprio ottuso, ragazzi.
'Non intendo pericoloso in quel senso' lo riprese Liam.
'Ah ... Ho capito... E allora... Fai tu?' Chiese il biondino mentre mi accarezzava la pancia.
'Non so... Nic?'
Intanto, io avevo ripreso a singhiozzare silenziosamente. Non avevo voglia di fare nulla. Volevo rimanere lì, cullata da Niall, senza che si facessero ottomila problemi. 
'N-Non... ' non riuscii a completare la frase. Non avevo forza, ecco cosa volevo dire. 
'Calma Nic' cercó di rassicurarmi Il biondino.
Iniziarono a tremarmi le gambe dal freddo e dalla paura. Sarebbe potuto tornare Louis. 
'Dai vieni' sentii Niall alzarsi, per poi prendermi in braccio.
'Su... Andiamo in bagno' uscì dalla cucina e salì in bagno. 
'Non la sfiorare' urlò Liam dal piano di sotto.
'Coglione' un sorriso si formò sul viso di Niall.
'Allora?'
Mi guardai allo specchio. Sembravo un panda. Un panda con una maglietta sgualcita e bagnata.
'É tutto ok. Devi solo lavarti'
Casomai lui lavava me. Non avevo nemmeno la forza psicologica di pensare di lavarmi.
'F-Fa... M-Male' balbettai
'Ci sono io. Ti aiuto' 
" ti aiuto" tradotto nella mia lingua significa "faccio tutto io"
Mi poggiò a terra, mentre non perdeva il contatto con i miei occhi.
'Ti amo' sorrise
Ricambiai il sorriso, sperando che capisse che il sentimento era reciproco.
'Ti ha ridotta uno straccio quello stronzo. Ma è colpa mia, avrei dovuto dire di no alla cena. Scusami' 
Non era colpa sua, non poteva sapere cosa mi avrebbe fatto Louis.
Accarezzai le sue spalle, dove erano poggiate le mie mani, per reggermi. 
'Ti fidi di me?' Mi chiese.
Io annuii sorridente.
'Doccia?' 
Lo guardai esitante. Insomma. Louis mi aveva appena stuprata. Non che dubitassi di Niall... Ma...
'Non ti sfioro. Ti aiuto a pulirti e poi usciamo' 
Deglutii.
'Se vuoi faccio venire Liam, come vuoi' 
Quando era arrivato, Liam aveva voglia di scoparmi. Per cui credo che l'opzione Niall sia la migliore. 
Accennai un sorriso sul viso e annuii 'P-Puoi r-rimanere' belbettai prima che una fitta all'addome mi facesse piegare letteralmente in due. 
Mi lasciai cadere a terra. 
'Fa male' singhiozzai.
'Calma. Respira lentamente.' Mormorò piegandosi davanti a me, accorgendosi che il mio respiro era diventato pesante. 
'Devi lavarti per forza.' Mi accarezzò il braccio, quando un'altra fitta, ancor più dolorosa, mi uccise letteralmente.
'N-Niall' balbettai. 
'Ci sono io' mi strinse a sè, mentre piangevo. 
'Ce la fai?' Mi prese in braccio e mi sistemò in un lato della doccia. Si sfilò la maglietta e i pantaloni, facendomi mancare l'aria, visto che Louis si era comportato allo stesso modo poco prima.
'Tranquilla, non mi levo nient'altro' sorrise e mi raggiunse nella doccia.
Gli sorrisi e lui mi tirò su, accanto a sè, per poi aprire l'acqua.
Prese il braccio della doccia e me lo porse 'Fai tu o faccio io?' 
Stavo per prenderlo, qua do un'ennesima fitta mi fece scivolare, ma per fortuna Nialler mi afferrò prontamente. 
'Ok non ce la fai, vero?' 
Negai flebilmente.
'Non aver paura' sorrise. Louis. Louis aveva detto le stesse parole, in cucina. 
Sentii il colore andare via dal mio viso. 
'Nic tutto ok?' 
Negai, cercando di allontanarmi dal biondino.
'Nic?!'
















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Capitolo 16
*** Niall... I'm Soru but... ***


'Dai calmati... Vieni' mi afferrò per un braccio e mi tirò a sè.
'Ora ti lavo e usciamo. Devi solo stare tranquilla.' 
Posizionò il getto nel bassoventre
"Dai Devi stare tranquilla" avvicinò la mano, che bloccai con la mia tremante.
"Nic? Devi fidarti. Sono Niall non Lou-"
"N-Non lo nominare"balbettai.
"Scusa"
Un'altra fitta mi attraversò l'addome, facendomi tremare.
Prese ad avvicinare la mano.
Iniziò a pulirmi, mentre tremavo.
Avrebbe potuto sbattermi a terra e stuprarmi sulle note di ROCK ME.
"Non ti faccio niente" mi fece allargare leggermente, mentre piangevo nervosa ed impaurita.
"N-Niall... Non... Le gambe" balbettai
Lui stava cercando di pulirmi,  ma io mi stavo facendo male.
Le gambe tremavano.
"Non posso andare oltre. Ma stai rischiando" posò a terra il braccio della doccia.
Iniziai a singhiozzare.
Mi accucciai a terra, poggiando la testa sulle ginocchia.
"Dai" Niall si sedette accanto a me, cingendomi i fianchi.
"T-Ti... Ti amo" singhiozzai.
"Anche io"
"G-G... Grazie"
"Ti amo piccola"
Un'altra fitta.
"N-Niall"
"Calma. È tutto finito"
Le fitte iniziarono a susseguirsi. Una più dolorosa dell'altra.
"Niall" lo richiamai, come se avesse potuto placare il dolore incessante.
Iniziai ad urlare. Faceva troppo male.
"Shh, piccola"mi strinse a sè.
Ero stremata.
Sfiorai i suoi polpastrelli con i miei.
"Love you baby" mi sussurrò ad un orecchio.
Strinsi gli occhi. Cercavo disperatamente un modo per fermare il dolore.
"Niall, perchè Nic urla?" Sentii Liam bussar violentemente alla porta.
"Liam, ti prego. Sta male. Non fare casino. " si fece sentire il biondino.
Strinsi debolmente la sua mano.
"Cerca di calmarti piccola"
"Le... F-Fitte" balbettai, come se avesse potuto capire cosa stavo provando.
"Niall puoi aprire?" Fece Liam da dietro la porta, con un tono preoccupato.
"Solo se non le fai domande. Solo se non fai rumore"
"Sarò invisibile" 
Niall mi strinse la mano e poi si alzò per aprire la porta.
"La mia sorellina" Liam mi abbracciò da dietro. 
I singhiozzi si facevano meno rumorosi ma il dolore aumentava. Quelle fitte che due anni prima non c'erano state, ora mi stavano distruggendo l'addome.
Niall tornò accanto a me, mi strinse le mani e mi accarezzò le gambe, che stavano ancora tremando.
'Sei perfetta piccola. Non avrebbe dovuto farti quello che ti ha fatto. È solo uno stronzo. Io però ti amo davvero." il biondino mi sussurrò queste parole in modo dolcissimo, sottovoce, impercettibilmente. Poi mi strinse a sè, come stava giá facendo Liam.
"Scusate" farfugliai dopo poco.
"Di cosa?" Chiesero in coro.
"S-Se ...non fosse p-per me,...o-ora sarem-mo... tutti a ...casa. I-Invece... Siamo c-chiusi ... In q-questo bagno... T-Tra le mie urla e... I m-miei singhi-ozzi" balbettai a fatica.
"Non scherzare. Cerca di calmarti. I sensi di colpa sono l'ultima cosa che ti deve venire in mente ora. Non é colpa tua." Niall.
Di punto in bianco mi sollevarono, insieme, e mi portarono sul letto singolo della camera degli ospiti di casa Tomlinson.
"Forse qui stai meglio" 
Mi parve di sentire la puzza di alcol e i gemiti di Louis.
Probabilmente i miei occhi mi stavano tradendo, ma annuii.
"Oh non dirmi che..." Niall che continuava a fissarmi gli occhi aveva capito.
Erano sedici anni che passava il tempo a fissarmeli.
Aveva imparato un'arte impossibile ed inesistente: leggere negli occhi.
"S-Si... M-... Ma non... Fa... Niente" iniziai a tremare.
Sentivo le urla di Lou.

**
Aprii gli occhi.
Ero stesa sul letto singolo dove la sera prima mi avevano portato Niall e Liam.
Loro due, stranamente, non c'erano. Alzai gli occhi e notai sul comodino un foglietto appoggiato sul mio cellulare. Allungai il braccio con un po' di difficoltà lo presi.
'When u get up, call me c: Good morning' era la calligrafia di Niall. Abbozzai un sorriso e mi alzai. Mi parve di vedere la figura di Lou appoggiata allo stipite della porta, mentre rideva di me e mi urlava contro. 
Scacciai quel pensiero e tremante scesi le scale.
Trovai il biondino in cucina, ma prima di entrare persi l'equilibrio e caddi.
'Ti ho scritto di chiamarmi' il biondino si avvicinò e mi aiutò ad alzarmi.
'B-Buongiorno anche a t-te'
Notai un panno buttato a terra. 
'N-Niall. ' con un dito tremante indicai la pezza.
'Oh... Io non ho ancora... Pulito'
"N-Non c'é bisogno c-che copri" accarezzai il suo polso.
"Ormai..."
Gli sorrisi, o almeno ci provai.
"L-Liam?" Chiesi
"É andato a casa. Non fraintendere, ha visto che ti stavo vicino io è credeva di essere in più. Ho provato a farlo rimanere, ma ..."
Annuii.
"Che vuoi per colazione?" 
"Oh...N-Niente"
" non hai mangiato nemmeno ieri sera, devi pur mangiare qualcosa "
"Ho lo stomaco c-chiuso"
I miei panni erano piegati sul tavolo.
"H-Ha... Rotto... Il b-bottone dei miei jeans" balbettai, ricordandomi.
Mi strinse "è tutto finito"
"M-Mi... Ha allargato c-completamente le m-mutande" lacrime fredde iniziarono a solcarmi il viso.
"Shhhh. Non ci pensare" 
"Mi h-ha fatto malissimo" premetti debolmente una mano sul mio stomaco.
"Nic" 
"Ha iniziato senza preoccuparsi. A-Andava troppo v-veloce" iniziai a singhiozzare"R-Rideva, rideva di m-me. L-L' ho pregato di f-fermarsi. Lui è andato più v-veloce, p-più dentro"
"Piccola" 
"É e-entrato t-troppo, con t-troppa forza"
"Shhh" mi abbracciò.
"N-Niall... Ho paura. Ho p-paura che risucceda" 
"Non permetterò che succederà di nuovo"
"S-Scusa"
"Di cosa?" 
"Per tutto q-quello che ti sto facendo p-passare"
"No. Io-"
"Da quando s-sono caduta q-quella volta"
"Smettila, io ti amo. Farò questo ed altro per te. Ora vestiti e andiamo a casa" 
"I jeans sono rotti" affermai senza balbettii -vittoriaaaa. Nic si the winneeeeer-
"Se vuoi... Non so... Puoi metterti qualcosa di Louis"
Mi stai prendendo per il culo?
"No ok. Chiamo Liam e ti faccio portare qualcosa"
Stavo per rispondergli, quando il campanello suonò. 
"Sono Louis" fece una voce strafottente.
"Mettiti i miei pantaloni" mi sorrise il biondino. 
"Nic cazzo apri" forse credeva fossi sola. 
LOUIS' POV
Avevo visto Liam andare via, quindi Nic era sola. 
"Se non apri sfondo la porta e ti ammazzo" urlai. Il fratello della ragazza era fuori la polizia, quando l'ho visto. Nic aveva detto tutto, quando le avevo detto di non farlo. E Harry aveva parlato chiaramente "se non rispetta quello che le dici, falla fuori" non potevo farla fuori, ma se non le avessi fatto qualcosa, la avrebbe fatta fuori lui.
La porta si aprì e mi trovai Niall davanti.
"E tu qui che ci fai? Questa è casa mia! Esci!" Urlai prendendolo per il colletto della maglia.
Lui fermò il suo sguardo nel mio "Che vuoi ancora da Nicole?"
Gli tirai una ginocchiata al centro e lui gemette dolorante.
Lo scaraventai fuori e gli chiusi la porta in faccia.
"Niiiicoleee" urlai. 
Nella casa regnava il silenzio.
"Vieni fuori"
"Louis apri" la voce di Niall passò oltre la porta d'entrata. Iniziò a sbattere contro la porta.
Sentii un rumore provenire dal piano di sopra.
Salii le scale. 
"Nic" tuonai.
Sentii un singhiozzo strozzato.
In camera mia. 
Provai ad aprire ma era chiusa a chiave.
"Apri o la butto giù" urlai.
"Se non apri ti ammazzo. Ti strozzo"
Un altro singhiozzo. Stavo morendo dentro, ma dovevo per forza. 
La porta si aprì e mi trovai davanti la figura della ragazza.
"Buongiorno" sorrisi.
La buttai a terra e iniziai a tirarle calci.
Lei urlava. 
Stavo morendo dentro. Ma dovevo farlo. 
Mi fermai mi piegai su di lei e le tirai i capelli "Ti avevo detto di non dire niente"
Lei urlava.
Le tirai un pugno in pieno stomaco.
"Non ti è bastata la lezione di ieri eh?" 
"L-Lou-" le tirai uno schiaffo
"Sta zitta" 
La riempii di calci, poi la presi come un sacco e la buttai sul letto.
Era piena di lividi. 
Stava singhiozzando rumorosamente, si lamentava.
Le tirai un pugno sull'addome.
"Se ieri ti ho fatto male, ora muori" risi.
Le tirai giù i pantaloni e notai le sue gambe piene di lividi.
"N-Non f-farlo" singhiozzò lei.
"Invece si che lo faccio" sorrisi.
Cacciai un mazzo di chiavi dalla tasca e iniziai a tagliarla dove mi capitava. 
Urlava, si dimenava e io facevo tagli più profondi.
"B-Basta" urlò, coprendo con le mani la sua intimità.
Iniziai a rigargliele e lei urlava.
Stava sanguinando, per colpa mia. 
"Qui fa male?" Chiesi tagliandola sul polso.
Buttai le chiavi a terra e le sfilai i pantaloni. Lei si zittì. 
"Dammi le mani" afferrai i suoi polsi sanguinanti e li legai strettamente con i pantaloni.
Le mie mani, sporche del suo sangue, le strapparono di dosso la maglietta con la quale le legai le caviglie. 
Aprii il mio armadio e presi una gruccia.
Lei era zittissima, mentre fissava ogni mio movimento.
Iniziai a tirarle colpi con la gruccia mentre lei urlava.
Mi fermai. Non ce la facevo più. Non ci riuscivo a vederla soffrire.
"Riprenditi, vengo tra poco" uscii dalla stanza e scoppiai a piangere.
Scesi le scale e mi avvicinai alla porta, la aprii e trovai Niall.
"Vai dalla tua ragazza" singhiozzai.
NIALL'S POV
Finalmente la porta si aprì. Vidi Louis in lacrime.
"Vai dalla tua ragazza" singhiozzò.
Senza pensarci corsi su e aprii la porta da dove provenivano i singhiozzi.
C'era Nic, legata per polsi e caviglie, con solo il reggiseno addosso.
Era piena di lividi, di tagli, e sanguinava.
Ogni tanto urlava. 
Mi avvicinai a lei.
"Amore"mormorai. La baciai e lei iniziò a dimenarsi.
"Sono Niall piccola" le sciolsi i polsi.
Aveva gli occhi chiusi.
"Puoi aprire gli occhi" la accarezzai. Tremava.
Le sciolsi le caviglie e mi stesi accanto a lei.
"Nicole?" 
Il suo polso stava sanguinando in modo disumano. Le accarezzai il braccio.
"B-Basta" mormorò.
"È finito tutto piccola" la baciai ancora ma lei non sembrava ricambiare.







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Capitolo 17
*** I must change. He's just Niall. Fuck. ***


'Nicole' le sussurrai ad un orecchio. 
'Mhh' gemette dolorante.
'Ti prego. Apri gli occhi'
NIC'S POV
Provai ad aprire gli occhi, ma stavo morendo. Mi bruciavano le mani, non sentivo i polsi e non riuscivo a muovere un muscolo.
Qualcuno mi sfiorò il viso. Non sentivo niente. 
Forse quello stronzo mi aveva chiusa da qualche parte.
Mi sforzai, e riuscii ad aprire gli occhi. Ero ancora nella camera di Louis. 
Gemetti di dolore. Poi vidi la testa di Niall sbucare su di me.
Mosse le labbra, forse aveva detto qualcosa, ma non sentii niente.
Poggiò le sue labbra sulle mie. Iniziai, con difficoltà a baciarlo.
Gemetti nuovamente. 'N-Niall' balbettai.
Lui mosse nuovamente le labbra, ma io non sentii nulla. 
'Ti a-amo' mormorai.
Lessi il suo labiale 'I love u too'
Sforzai un sorriso.
'N-Niall... Non... T-ti sento" balbettai.
Mi strinse debolmente la mano, forse per non farmi male, e poi scese dal letto e uscì dalla camera.
Tornò subito su, con il suo cellulare.
Lo vidi digitare 'Its ok. You have to sleep now. Do you want to sleep with me? I wont touch u. Just... I want to stay next to u. Oh... And... I love you. <3'
Sorrise.
'È-è okay' balbettai.
Si sdraiò accanto a me. Ma quando avvicinò la mano, mi scansai, con gli occhi colmi di paura. Ma poi lui mi accarezzò, e io tornai accanto a lui. Respiravo profondamente. 
Forse mi stava sussurrando cose dolci, forse era in silenzio... So solo che mi addormentai cullata dalle sue carezze.
NIALL'S POV
Si era addormentata. Finalmente. 
'Nicole, ti amo. Sei tutto per me' le sussurravo queste parole all'orecchio. Anche se aveva detto di non sentirmi. Forse era semplicemente perchè il suo corpo era un po' traumatizzato da quello che le era appena successo.
Le stavo accarezzando il viso, rigato e livido. La mia piccola. Io le avevo promesso che l'avrei protetta. E nemmeno due minuti dopo, Louis l'aveva violentata di nuovo. 
Una lacrima fredda mi rigò il viso. Che aveva fatto Nicole per meritarsi questo?
'La mia piccola Nicole' 


**
'N-Niall' balbettò la ragazza ancor prima di aprire gli occhi. Erano passate tre ore. 
'Nicole' non avevo smesso un secondo di accarezzarla, di sussurrarle cos'era per me.
'Ti amo' 
Dovevo farle una domanda, dovevo capire se sentiva.
'Come ti senti?' Silenzio. 
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
'M-Male' 
Tirai un sospiro di sollievo.
'Non sento... I p-polsi' 
Glieli avevo fasciati con la mia maglia.
Non mi ero allontanato.
'Amore, ora con calma ti alzi e andiamo a casa. Ok?'
'S-Si... Ma... Non... Da... Liam...' 
'Come vuoi. Ti amo. Te lo ripeterei all'infinito'
'G-Grazie d-di esserci' 
'Ci sarò sempre' 
'Ce la fai?'
'N-No'
Le lasciai un baciai un bacio sulla guancia e lei tremò. 
Era normale. Un ragazzo le aveva appena rigato il corpo a sangue e l'aveva picchiata. Dovevo solo essere paziente.
Mi alzai e la presi in braccio, stile sposa. 
Scesi giù, in cucina e la poggiai su una sedia.
'Mettiti la mia roba dai. Io mi metto quella di Lou'
Mi sfilai la maglietta e gliela porsi. 
Lei mi sorrise, o almeno ci provò.
'N-Non ci riesco' balbettò dopo qualche secondo.
'Vieni' le infilai la maglietta con un po' di difficoltà.
'Mettiti i miei pantaloni.'
'S-Sono s-sporchi' fece lei 'Scusa' 
'Smettila di scusarti' feci serio io.
Lei tremò, forse per il tono che avevo usato. La baciai.
'Scusa' 
Mentre tremava, abbozzò un sorriso. 
I suoi occhi erano tristi, cupi.
'Tranquilla. Puoi mettere i tuoi jeans. Anche se sono rotti, non si nota. Non ti preoccupare. Tanto da me c'è già la tuoi valigia. Lì ti cambi'
Lei annuì.
Mi avvicinai al tavolo e presi i suoi pantaloni.
Glieli infilai, era senza mutande. Ma non era importante, ora dovevamo solo andare via da quella casa. Le infilai la mia felpa, per coprire i tagli.
La presi in braccio e salii su, per prendere i nostri cellulari. Poi scesi nuovamente. Aprii la porta d'entrata ed uscii.
'F-Fa freddo' balbettò. 
'Cerca di avere pazienza ti prego. ' 
Eravamo a due minuti da casa mia.

Entrai e chiusi la porta.
La poggiai sul divano. 
'Eccoci a casa, vado a prendere la tua valigia su ok?' 
Lei annuì. 
Alla velocità della luce, salii e scesi con la sua valigia.
'Cosa ti prendo?? Allora, intanto le mutande' ero dietro il divano.
'Nicole?' 
'Mh?' 
Le andai davanti, con la valigia aperta.
'Dove sono le mutande??'
'Davanti a t-tutto' 
Cacciai fuori un qualcosa che mi piaceva e glielo porsi.
'Magliette??' Chiesi
'P-Posso usare la t-tua?' Chiese un po' timidamente.
'Certo' esclamai 'vuoi anche la felpa?'
'S-Se posso'
'La mia roba è tua' avvicinai una mano alla zip della sua felpa e i suoi occhi si riempirono di paura. Iniziò a tremare visibilmente. 
'Voglio chiuderti la felpa' mormorai.
'S-Sto b-bene c-così'
Mi avvicinai per baciarla, ma la sentii insicura quando sfiorai le sue labbra. 
'Nicole. Ti lascio sola?'
'N-No. Ti prego' 
Il suo cellulare squillò. 'LOUIS'fece la vocina metallica.
'Mh' gemette stanca di quel ragazzo.
'Rispondo io?'
'N-No' 
Le passai il cellulare e lei, un po' tremante lo afferrò e rispose.
'C-Che v-vuoi?'
'Hai capito cosa ti ho detto oggi?' Sentii dal cellulare.
'S-si' mormorò la ragazza con le lacrime agli occhi.
'Se succede qualcosa io torno' 
Nic trattenne un singhiozzo. 
'Ti uccido. Ti faccio morire. Senza scrupoli'
Una lacrima solcò le solcò il viso, ma lei la asciugò subito, forse non voleva che capissi cosa stava succedendo.
'O-Okay'
'Oggi ti ho fatto male vero?'
'S-Si'
'La prossima volta farò quello che ti ho risparmiato oggi, sai di cosa parlo. Se non lo sai ti dò un indizio. È una cosa che ti è piaciuta molto ieri sera'
La ragazza deglutì.
'Ci sei?'
'S-Si'
'E allora rispondimi cazzo' urlò l'altro
'S-Si okay'
'Brava'
'Qui c'é la tua roba. Vieni a prenderla. Da sola. O ti ammazzo. Però prima mi diverto un po'.'
'V-Va bene' 
'Vieni ora. Ti dò cinque minuti. Sgarra di un secondo e ti uccido'
'A-Arrivo' 
Chiuse la chiamata e cercò di non piangere.
'I-Io d-devo uscire' 
'Ma... Non riesci a stare in piedi'
'DEVO CAZZO' urlò lei alzandosi. Cadde e scoppiò a piangere. La abbracciai.
'N-Niall' singhiozzò.
'Calma Nic'
'H-Ho paura' 
'Ti accompagnamo io e Liam. Tranquilla'
'Ma...'

**
NIC'S POV
Era passata un'ora dalla chiamata.
Ero fuori casa Tomlinson e tremavo di paura.
Niall e Liam erano dietro l'angolo. Se avessero sentito un rumore sospetto, sarebbero corsi dentro. Dovevo solo sperare che finisse tutto in fretta e senza complicazioni.
"Stai tremando" rise il ragazzo quando aprì.
Chiusi gli occhi, cercando di calmarmi. 
"Ciao anche a te" dovevo parlargli decisa. Così m'imposi di di smettere di tremare.
"Spavalda la ragazza. Comunque la tua roba è in cucina. Entra" sorrise.
Cercai di non far notare la mia paura, ma ottenni il risultato opposto.
Entrai e chiuse la porta.
"Quali erano i patti, ragazzina?" Mi cinse violentemente i fianchi. 
"D-Dovevo essere qui un'ora fa" deglutii.
"E che sarebbe successo se avessi sgarrato?" 
"M-Mi avresti uccisa"
"E tu hai sgarrato o sbaglio?" 
"H-Ho sgarrato" 
"Ma io sono buono, per cui non ti uccido"
Tirai un sospiro di sollievo.
"Ma..."
"M-Ma?"
"Ma mi voglio divertire lo stesso" 
"No. N-Non farlo"
"Invece lo faccio" sorrise per poi scaraventarmi a terra.
Urlai.
"Sei impazzita?!" Mi tirò uno schiaffo.
Buttò all'aria i miei jeans, quando si sentì la porta d'ingresso cadere.
"Io ti avevo detto di venire da sola stronza" afferrò un coltello che si trovava sul ripiano sopra di noi, ma per fortuna, prima che potesse fare qualcosa, Liam lo afferrò e gli tirò un pugno secco sulla tempia. 
Scoppiai in un pianto silenzioso.
Quel coltello era a tre centimetri dal mio viso. Avevo visto la morte farmi CIAOCIAO con la manina. 
"É tutto finito" Niall mi aiutò ad alzarmi ed io affondai la testa nel suo petto, abbracciandolo. 
"Io questo lo faccio fuori" urlò Liam
"N-No. F-Fermo" balbettai.
Il ragazzo si bloccò.
Liam gli tiró un ultimo calcio e Louis gemette dolorante.
"Andiamo a casa"afferrò violentemente per un polso e mi trascinò fuori, seguito da Niall.
**
"va bene, allora poi ci sentiamo. Non fate cazzate. Ciao!" salutò Liam prima di chiudere la porta.
Eravamo a casa di Niall, io e il proprietario.
Io ero seduta sul divano, mentre abbracciavo un cuscino.
"Come va?" mi chiese il biondino.
"C-Così così" Risposi appoggiando la testa sulla sua spalla.
Mi cinse e i fianchi e io sobbalzai. 
"Calma" mi lasció un tenero bacio sulla fronte.
Da qualche parte avevo ancora i tagli, da qualche altra avevo ancora i liividi di quella mattina.
Ripensai ancora una volta a quello che era successo la mattina stessa. Dolore. Sangue. Lividi. 
Deglutii e chiusi gli occhi cercando di scacciare via quel pensiero.
"Ti va di dormire?" mi chiese dopo un po' il biondino "dovresti rilassarti un po'" mi accarezzó la mano e io tremai per via del gesto.
"O-Okay"risposi.
"Allora vieni"si alzò e mi porse la mano.
Mi alzai autonomamente, leggendo il dispiacere nei suoi occhi.
"T-Ti a ridotta malissimo"  mi strinse "Promettimi che riavrò la Nicole che tortura con lo sguardo un tostapane. Perfavore" 
Mi limitai a spostare la sua mano dalla mia coscia, dove credo fosse capitata per caso, e abbassare lo sguardo "scusa"
Salimmo al piano di sopra e mi stesi sul letto.
"niente pigiama?" 
Come pigiama avevo i pantaloncini corti, ma non avevo il coraggio di mettermeli.
"N-no" 
Iniziò a sfilarsi la maglietta.
"Ti prego, resta vestito così".
Lui si bloccò e mi fissò "O-Okay" si stese accanto a me.






SPAZIO AUTRICE
Okay gente, il capitolo scorso si doveva chiamare "I'm sorry Niall, but..." È Non so perché si è messo il titolo monco. Ok ora devo uscire. Vi amo. Ciaooo. 





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Capitolo 18
*** Louis, can you stop please? ***


SE VI VA DI FARVI DUE RISATE E SAPERE QUALCOSA IN PIU` SU TUTTO,,,, SU COME LA PENSO IO ECC ECC LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE!!!


(una settimana dopo)
"Va bene Nic, allora io esco ok?' chiese il biondino.
"Va bene' risposi sorridendo.
"Qualsiasi cosa, chiamami." mi ripetè l ragazzo per l'ennesima volta.
"Okay"
"Prometti" trattenne una risata, forse per il tono con cui me l'aveva imposto.
"P-Promesso' esitai. Non volevo rovinare la sua uscita con i suoi amici. 
"Le promesse si mantengono" mi ricordo` il ragazzo, prima di uscire.

Dopo una decina di minuti, mi venne in mente di organizzare una sorpresa a Nialler.
Cosi` entrai in cucina e presi l'occorrente per preparare una torta al cioccolato.
Stavo per rompere il secondo uovo, quando il mio cellulare squillo`.
'LOUIS` fece la vocina metallica.
Sbuffai tremante, ripensando a quello che era successo la settimana prima.
Afferrai esitante il cellulare e, quando stavo per rispondere, mi bloccai. Perche` avrei dovuto dargliela vinta? 
Cosi` chiusi la chiamata e tornai alla mia dolce -in tutti i sensi- occupazione.
Dopo meno di due minuti, il ragazzo stupratore richiamo`.
Lasciai perdere, feci finta di niente. 
Richiamava e richiamava. Io continuavo a far finta di non sentire.
'LOUIS' fece per l'ennesima volta la vocina metallica.
'CAZZO BASTA!' urlai io. Presi il cellulare tra le mani, un po' tremanti e accettai la chiamata.
Dovevo usare toni duri o tono insicuri?
Optai per la prima, quindi risposi.
'Che cazzo vuoi ancora... Lurido stronzo?'
"Calma con i toni signorina" rise lui.
"Non ti basta gia` quello che mi hai fatto?! No eh!? Vaffanculo. Muori" cercai di non urlare, giusto per non spaventare i vicini, che poi ,tra l'altro, avrebbero riferito tutto a Niall, che, a sua volta, si sarebbe preoccupato per me. Odiavo essere di peso, ma se avessi parlato al mio ragazzo della chiamata che avevo ricevuto da Louis Tomlinson, lo sarei stata nuovamente, io e questa storia.
"Che fai?" 
"Non sono cazzi tuoi. Io non sono, anzi non devo, essere piu` tra i tuoi interessi. Chiaro?" 
"Nono, tu non hai capito niente. Da ora in poi, io saro` il tuo tormento. E` questa l'unica cosa, che a TE  -sottolineo` la parola te-  deve essere chiara. Capito?"
"S-Si" balbettai. Lasciai scivolare il mio corpo contro il muro, prima che un brivido di freddo mi percorresse la schiena. Fottiti stronzo. Io credevo di essermi liberata di te e invece?!
"Che c'e` adesso? Hai perso la voce?!"
"N-No"
"E allora non stare zitta chiaro?!' urlo`. Sobbalzai, per poi lasciare che un singhiozzo uscisse dalla mia bocca e rimbombasse nelle pareti della stanza.
"Hai paura?"
Rimasi un secondo in silenzio "N-No" risposi.
"E allora te ne faro` avere" rise lui. 
Deglutii.
"Ti sento. Hai paura vero?! E non mentire se no ti faccio provare cos'e` la paura vera."
"S-Si, ho paura."risposi a quel punto. Abbassai le palpebre, lasciando che lacrime gelate mi rigassero il volto silenziosamente.
"Metti viva-voce, voglio sentire che fai. Ah e... Non provare ad attaccarmi il telefono in faccia, o sei finita" sogghignò.
"V-Va bene"
"Allora, che stavi facendo?"
Ma non aveva niente di meglio da fare, che perdere il tempo con una fottuta ragazzina di sedici anni, a cui aveva gia` fatto fin troppo male?!
"S-Stavo p-preparando una torta."
"Torta? Di cosa?"
'Di cioccolato" risposi alzandomi.
"Poi me la fai assaggiare vero?"
"C-Certo" risposi avvicinandomi al bancone della cucina, per poi mettere in vivavoce e poggiare il cellulare sul ripiano.
Riiniziai a frullare l'impasto.
"Le tue torte devono essere buonissime" commento` il ragazzo dall'altra parte del telefono.
"G-Grazie" 
Il silenzio calo` nuovamente nella cucina.
"Dove sei?" chiese Louis.
Avrei dovuto dirglielo? E se fosse venuto a cercarmi? 
"Da Hope. Rimango da lei un paio di settimane" affermai decisa per non destare sospetti.
"Mh... Hope e` carina"
"N-Non la sfiorare" mi congelai.
"No non ti preoccupare, non le faccio niente. Al massimo la invito ad uscire un paio di volte se mi sta a genio. Non devo picchiarla, non ti preoccupare, tranquilla"
In che senso non DOVEVA picchiarla?
"O-Okay..." mi limitai a rispondere.
"Bene... E a te? Come va con l'irlandese 'scopotuttoilgiorno'?"
"B-Bene. E quel soprannome?" chiesi leggermente insicura.
"Andiamo, tutti sanno che Niall non fa altro che scoparsi ragazze a giornate. Fa solo quello" disse come se fosse la cosa piu` logica del mondo.
E se lo era davvero, perche` io non sapevo niente di questa storia?
"Stai scherzando vero?"
"No, anzi... Che ore sono adesso? Le tre? Bene, perche` di solito a quest'ora esce sempre per quel motivo. Scommetto che non e` casa" rise lui.
"N-Non c'e`"
"Quindi non sei da Hope"
O merda.
"S-Si sono da Hope.... M-Ma... Mi ha detto che usciva, quindi non devo cercarlo a casa" mentii nuovamente.
"Si... Va beh. Piuttosto... A che punto sei con la torta?"
"O-Ora la metto in forno" risposi.
"Tra quanto e` pronta?"
"D-Due o tre ore"
"Bene bene... Ti da` fastidio se continuiamo a parlare?" chiese.
"N-Non mi da` fastidio." balbettai. Quanto avrei voluto chiudergli il telefono in faccia, dopo averlo mandato a fanculo per tutto quello che mi aveva fatto; invece continuai a parlarci. Avevo troppa paura di quello che avrebbe potuto farmi.
Afferrai un foglietto e una penna e annotai velocemente "Talk with Niall" e lo lasciai sul tavolo per poi uscire.
"Che scrivevi?"
Ma sentiva anche i miei battiti cardiaci 'sto qua?
"U-Una cosa per la torta" mentii per l'ennesima volta.
"Mhh… ok" fece poco convinto.
"Che fai?"gli chiesi per interrompoere il silenzio imbarazzante che si era creato in casa.
"Sto controllando quante scatole di preservativi sono rimaste"
Lasciai uscire un verso di disgusto dalle mie labbra.
"Scherzo. Sono sdraiato sul divano a non fare niente"
Sforzai una risata, che usci` abbastanza bene.
"Hope dov'e`?"
"A-A... Fare la spesa"
"Quando torna?"
"Oh… non ne ho idea… Spesso rimane ore intere a fare shopping" questo era vero u.u
"Che fai ora?"
"M-Mi riposo" 
"Bene… Ti ricordi cosa ti ho fatto la settimana scorsa, vero?"
Mi paralizzai "S-Si"
"E sai che posso rifarlo se dici qualcosa, vero?"
"S-Si"
"Brava, ora riposati. Ti chiamo tra un po'."
"Cia-…" attacco` prima che lo salutassi.
Mi stesi sul divano.
Il mio Nialler stava scopando?
Louis avrebbe picchiato Hope?
Mi avrebbe ancora fatto del male?
Ripensai alla settimana precedente.

'LOUIS' una vocina metallica mi "sveglio`". Erano passati dieci minuti da quando mi ero appisolata sul divano, mentre ricordavo piangente cosa mi aveva fatto Louis.
La suoneria del mio cellulare mi sorprese. Da quando in qua mettevo il mio smartphone in modalita` sonora?
'LOUIS' ripete` la vocina.
Non volevo rispondere. Poteva bastare una chiamata al giorno. La sua voce mi faceva venire i brividi, la sua risata aveva sempre qualcosa di maligno e malizioso e mi faceva venire in mente il suo sorriso, a 32 denti che per chiunque ragazza sarebbe potuto essere il miglior sorriso di sempre, ma per me rimaneva un sorriso terrificante, uno di quelli che ti fa gelare il sangue anche se e` solo accennato sul volto.
'LOUIS' ripete` la vocina.
'LOUIS'
'LOUIS'
'LOUIS'
Mi alzai tremante e afferrai il cellulare: diciotto chiamate perse. E tutte da un unica persona:LOUIS WILLIAM TOMLINSON.
'LOUIS' fece ancora il cellulare.
E fu cosi`, che il viso gia` in parte rigato da lacrime, tornava a bagnarsi.
Non avevo il coraggio di rispondere alla chiamata.
Avevo paura. Poteva ammazzarmi, infondo non avevo risposto alla bellezza di ventitre` chiamate.
Mi lasciai cadere a terra, mi appoggiai al divano ed iniziai a singhiozzare.
ORA SPENGO IL CELLULARE.
NON LO FARE, POTREBBE CHIAMARTI NIALL.
MA…
LO FARESTI PREOCCUPARE
Appoggiai cautamente il cellulare a terra, sul pavimento freddo, ed appoggiai la testa sulle ginocchia, mentre i nome di quello stupratore mi penetrava i timpani. 
"B-Basta, ti prego. Louis" mormorai, come se mi avesse potuta sentire.
Udii (?) la porta aprirsi.
"Ciao N-"
"Nic?" Niall si piego` su di me "Piccola che c'e`?"
Singhiozzavo rumorosamente. Intanto il cellulare continuava a squillare.
'LOUIS' ripete` ancora la vocina.
Niall afferro` il cellulare.
"N-Non attaccare. N-Non lo spegnere" singhiozzai.
"Ma…"
"Se gli chiudo il telefono in faccia, mi ammazza" spiegai, cercando di trattenere i singhiozzi.
"Calmati" mi strinse forte.
'LOUIS' 
'LOUIS'
'LOUIS'
'LOUIS'
'LOUIS'
'LOUIS'
'Ti prego, porta il cellulare di la`"
Niall si alzo` e si avvio` in cucina, dove sentii il rumore del mio telefono poggiarsi sul tavolo.
"Mi devi parlare?" chiese tornando accanto a me.
Forse aveva visto il foglietto che avevo scritto poco prima
"S-Si" 
Silenzio.
"Te l'ho mai detto che hai una calligrafia stupenda?" mi chiese accarezzandomi i capelli.
"S-Si, sempre" risposi, mentre i singhiozzi diminuivano, come le lacrime.
"Ora calmati amore" mi sussurrò.







SPAZIO AUTRICE
Ed ecco a voi Nicole che cerca di fare una torta a Niall ma viene interrotta dalla chiamata del rompiovaie Louis Tomlinson. 
Allora. Il video di SOML e` qualcosa di indescrivibile asdfghjklm *-*.  Anche se non c'entra un cazzo con la storia. 
Vi siete stancati della Nicole depressa vero? Beh perche` a me ha sfasciato l'intestino sentirla piangere ogni riga. Ma No probleeeeem: *vocepubblicita`* dal prossimo captolo, Nicole spacchera`  culi a tuttiiii. Ehhhhh (?) non vedo l'oraaaa :D. Ok ora mi dileguo... Ah eh...Scusate per il ritardo ma e` successo un casino, c'ho messo mezza giornata per risolvere una questione con la scrittura di questa ff. Ora aspettate ansiose il prossimo capitolo ( che tra l'altro e` gia` pronto) 
PS Scusate per l'accento : "o`", ma e` l'unico che posso mettere, nonostante sia così monco ;D. 
ZAAAAAUUUUUUUUUUU
PPS(?) il monologo interiore di Nicole l'ho scritto tutto in stampatello. In realtà l'avevo scritto stampatello/corsivo ma non so perché non lo legge a modo D:







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Capitolo 19
*** Niall, do you reale love me? ***


"D-Dov'eri?" Chiesi poggiando la testa sul suo petto.
"In giro perché?"
"D-Dove?" 
"D-Da un mio amico" 
"A fare?" 
Non rispose subito, e questa cosa mi fece sentire meglio. Non volevo sentire la risposta, perchè sicuramente aveva ragione Lou: Niall non era 'in giro'.
"P-Parlavamo"
"Non ti credo"
"N-Noi..."
"Quanti eravate?"
"E-Eravamo... In sei"
Mi alzai, mormorando un flebile 'stronzo'.
"Nic che c'è?"
"Mi spieghi un po' da cosa deriva il tuo soprannome?"
"Quale soprannome?"
"scopotuttoilgiorno" affermai guardandolo dritto negli occhi.
"N-Non ne ho i-..."
"Stai solo peggiorando le cose" mi avvicinai a lui e accostai il mio viso al suo.
"I-Io..."
Lo baciai, facendolo stendere a terra.
"Non sono abbastanza per te!?"soffiai nel suo orecchio.
"T-Tu..." 
"Io?" morsi il suo labbro e lui cercò di rialzarsi.
"Che c'è?! Oggi ti sei affaticato troppo?" abbassai la zip della sua felpa.
"Nic, un attimò" provò a sedersi, ma lo spinsi di nuovo giù.
"Se non ti basto, dillo" 
Lui mi guardò in un modo che non aveva mai usato prima con me.
Mi sfilò abilmente i jeans, ma io lo fermai.
"Credi davvero che facessi sul serio?" domandai.
Lui mi fissò interrogativamente.
"Oggi ti sei giá dato, e io non sarò un'altra di quelle puttanelle" mi rialzai.
"Ma Nic..."
"Che c'è?! Ti ho fatto eccitare troppo?" Risi in modo abba stanza inquietante "Credevo mi amassi davvero, invece passi tutti i pomeriggi a fare orge. Perché non chiedi a me di soddisfare i tuoi bisogni?"
"I-Io credevo che tu..."
"Non m'interessa minimamente cosa credevi. Fino a prova contraria sono la tua ragazza, non puoi scoparti la prima che ti capita solo perchè PENSI CHE..."
Deglutì. Aveva paura di perdermi?
"Nicole... stai pensando a quello che dici? Tu non puoi lasciarmi. Ci siamo giurati amore eterno" si alzo` da terra e mi venne accanto.
"N-Non ti voglio mollare" balbettai.
"Invece si. Tu vuoi mollarmi. Ma non puoi farlo" mi sussurro` ad un orecchio.
"N-Niall... ti senti bene?"
"N-No. Se mi abbandoni non mi sento bene."
"Niall abbiamo solo litigato, non ti sto abbandonando" spiegai.
Lui si sporse in avanti, facendomi cadere di culo a terra. 
Si piego` tra le mie gambe.
"N-Niall?" 
"Ti dimostro che tengo anche a te, anzi, solo a te" inizio` a baciarmi.
"Nialler, ti credo, ora spostati e fammi alzare." mormorai quando si stacco` un secondo.
"Ti amo" si alzo` e mi aiuto` a rimettermi in piedi.
"S-Scusa" balbetto`.
"N-Non fa niente."
Mise le sue mani sui miei fianchi "Devi scusarmi".
"E` ok Niall. O-Ora v-vado a prendere la torta" gli sorrisi forzatamente e scappai in cucina, dove mi chiusi la porta alle spalle.
Notai il mio cellulare sul tavolo. Lo sbloccai: 135 chiamate perse da LOUIS WILLIAM TOMLINSON.
E UNA VOLTA POTEVI ANCHE RISPONDERGLI
NON SE NE PARLA.
MA DAAAAAIIII.
NOOOOO. E ORA ZITTA.
STO TREMANDO.
LA CHANCE DELLA CAROTA SU PER IL CULO C'E` ANCORA.
UUUUHHHHH. CHE PAURAAAA.
MA LA SMETTI?
NOOOOOOO. 
CHE FAI? MI RIPETI?
NOOOOOO.
FOTTITI.
"Nic?" sentii da dietro la porta.
Chiusi a chiave il pezzo di legno, prima che potesse aprire la porta.
"Nic, perche` ti sei chiusa dentro?"
Mi aveva un po' spaventata. Insomma... Mi aveva scaraventata a terra, mentre ero in mutande...
"P-Perche` s-si" risposi.
Un silenzio tombale cadde in casa.
Mandai un messaggio a Niall: " Sorry baby, Im trying to be not scared from you... but... Niall... Can you go out... For this night? Just... This night. Tomorrow I'll go back to my home. Please. Nic Xx."
"Nic stai scherzando vero?" urlo` il ragazzo.
Scrissi un nuovo messaggio, sempre al biondino:" No, Im not joking Niall. Please. Just... Can you do it for me? "
"No Nic, io non me ne vado. E poi ... DOVE VADO?"
"Non puoi andare dalle tue amichette con cui fai tante belle orge dalla mattina alla sera?" urlai.
Lui squittì qualcosa di insensato e poi disse "Se davvero vuoi finirla qui... Ciao" sentii dei passi allontanarsi.
No. Non potevo lasciarlo andare così, io lo amavo con tutta me stessa cazzo. Aprii la porta, precipitandomi addosso al ragazzo e cingendogli il collo da dietro, in punta di piedi.
"Fermo" sussurrai.
"Tu non mi ami"
"Io ti amo piu` di quanto amo la mia vita, smettila."
"E allora perché vuoi che me ne vado?"
"P-Perche`... Io... Tu... Mi hai fatto un po' paura prima." balbettai.
"Amore scusami" si giro`, per poi abbracciarmi.
Sentii la mia spalla bagnarsi.
"N-Niall?"
"N-Non credevo che avrei potuto mai trattare una ragazza come ho fatto con te oggi." singhiozzo`.
"Niall... Shhh... Calmo. Amore, ci siamo fraintesi. Non e` colpa tua."
"Invece si" 
"Calmati e smettila di darti la colpa" 
"Scusami"
"Ti amo" mormorai.
"Anche io."
"Almeno tu lo dimostri di amarmi. Io... Non te l'ho mai dimostrato. Tu trovi sempre il modo di fari capire quanto ci tieni a me,  anche con i piccoli gesti. Io invece, col cazzo che ti dimostro quanto ci tengo a te. Riesco solo a farti piangere quando ci provo. Io sono gelosa va bene? Si ecco, sono gelosa che qualcuno i possa portare via da me, sai com'e` no?! Devi scusarmi, sono solo una fottuta sedicenne gelosa."
"Tu sei la miglior sedicenne che consosca" rise per poi spostare la sua testa dalla mia spalla.
Si avvicino` al mio viso, e potei notare il suo rosso, bagnato dalle lacrime, mentre gli occhi erano piu` lucidi del solito, piu` azzurri del solito.
"Ti amo" mi mormoro` prima di baciarmi.
Di colpo, mi prese in braccio per le cosce, facendo combaciare i nostri bacini, e mi porto` al piano di sopra, fino in camera sua, dove mi fece stendere sul letto.
"Niall, prima stavo scherzando. I-Io non s-sono ancora..."
Lui si sdraio` accanto a me e mi strinse la mano "So aspettare"
"A me non sembrerebbe" risi, contagiandolo.
E fu così che ci addormentammo, cullati dalle nostre risate, mentre Liam forse si stava ubriacando, essendo solo.
Io mi sentivo realizzata accanto a Niall: lui mi completava. Era qualcosa di indescrivibile la senzazione che provavo quando lo abbraciavo, quando sussurravo quel ' ti voglio bene' che era diventato un 'ti amo piu` della mia vita'.
INDESCRIVIBILE. Come i suoi occhi che sapevano di irlandese e color del mare. Ma basta perdersi nei particolari dei suoi occhi, tanto infondo, erano solo occhi indescrivibili <3.

SPAZIO AUTRICE
Sciao bela gente(?)
Il capitolo era già pronto, ma ho tardato a pubblicarlo per mancanza di tempo. 
Il finale di questo capitolo é un po' bimobinchioso(?), lo so :"c.
Nicoletta(?) in questo capitolo cortissimo non piange u.u .
Si vabbé, magari si spaventa un po' per Niall che sembra avere una leggera ossessione per lei, e che sinceramente ha spaventato anche me quando l'ho scritto. 
Riassumendo il "tutto", Nicole chiede a Nialler se la tradisce e lui... Se non l'avete capito: NIALL JAMES HORAN TRADISCE LA SUA RAGAZZA.
Il prossimo capitolo l'ho iniziato, forse entro stasera lo pubblico. 
Byeeeeeee *-*








 

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Capitolo 20
*** Who's him? ***


**
Sistemai le ultime cose nella valigia davanti la porta della camera di Nialler, ,mentre lo fissavo che dormiva.
Si mosse, per poi aprire gli occhi. Mi avvicinai lentamente.
"Buongiorno amore" mormorai.
"Buongiorno..." Disse stanco.
"Se sei stanco dormi, posso finire da sola" gli accarezzai il petto e lui mi strinse la mano.
"Ora vengo a darti una mano" si alzò dal letto e si avvicinò alla valigia.
"Q-Qui hai finito" disse rammaricato.
"Ci vedremo lo stesso amore, questo non è un addio" lo abbracciai e lui ricambiò.
"Ti amo" mormorammo in coro.
Sentimmo il campanello suonare. Di sicuro era Liam che mi era venuto a prendere. 
"I-Io sono ancora in mutande" balbettai. Avevo addosso le mutande e una maglietta a maniche corte, come lui.
"Oddio, mettiti i pantaloncini, veloce" cacciò fuori dalla mia valigia dei pantaloncini verdi, quando il campanello suonò nuovamente.
"Scendi tu, io devo trovare i pantaloni" 
Corsi giù, pensando che pantaloncini verdi sotto una maglietta viola, facessero decisamente pena. 
Aprii la porta con un sorriso stampato in faccia, che scomparse quasi subito.
"Che cazzo vuoi?" sibilai.
"136 chiamate. E tu rispondi solo ad una. Bel coraggio" mi spinse dentro.
"N-Niall è su" balbettai.
"Non m'interessa. Ti finisco prima che scende" sorrise.
Per fortuna il biondino arrivò subito.
"Louis?" Fece venendoci incontro e cingendomi i fianchi da dietro.
"Ieri sei tornato in tempo dalla scopata per assistere alla nostra chiamata?"
"Che chiamata?"
"Nicole, non dirmi che non gli hai detto niente di ieri" fece Louis ridendo malignamente.
"N-Niall io..." avevo paura che mi scaricasse lì, sul momento. Infondo gli avevo nascosto una cosa. Quindi era un segreto. E non ci devono essere segreti tra una coppia, no?!
"Calma Nic" mi sussurrò l'irlandese.
Strinsi le sue braccia attorno ai miei fianchi.
"Esci" lo intimò Niall.
"No. Non mi muovo" 
"L-Louis... Ti prego. Lasciami stare, perfavore. I-Io non c'è la faccio più a vivere con la paura di sentire la tua voce" dissi tutto d'un fiato.
"Hai paura di me?" sorrise maliziosamente, per poi accarezzarmi il volto. Chiusi gli occhi per cercare di calmarmi.
"Non dovresti" ritirò la mano dal mio viso, come se avesse appena toccato qualcosa di bollente.
"P-Perfavore" lo supplicai.
"Devo parlarvi" fece di colpo.
Sentii la presa di Niall stringersi attono ai miei fianchi.
"Vi va di andare a prendere un caffe`?" propose.
Una smorfia mi contorse le labbra: avevo sempre odiato il caffe`.
"U-Un gelato" si corresse, quindi la smorfia sul mio viso divenne un sorriso a trentadue denti.
"Perche`?" chiese Niall sospettoso.
"D-Devo parlarvi" ripete` insicuro.
"Vuoi cambiarti?" mi chiese Niall.
"M-Magari" risposi, quindi il ragazzo sciolse la presa ed io scappai di corsa al piano di sopra per cambiarmi.
Optai per una maglietta a maniche corte con la scritta"NIRVANA" e dei pantaloncini grigi.
Mi pettinai e scesi in fretta e furia "P-Per me possiamo andare" balbettai stringendo la mano del biondino.
"Andiamo" dissero i due ragazzi in coro, senza interessarsene.

Arrivammo davanti la gelateria dove avevo inconrato Harry Styles. 
C'era una domanda che mi perseguitava dalla settimana precedente: cosa c'entrava Harry Styles con tutto quello che mi aveva fatto Louis?
Entrammo e presi lo stesso gelato di Nialler: stracciatella e bacio.
"Bene... Allora..." inizio` lo stupratore tra una leccata -di gelato (hihihhihihihi mlml6969 XD)- e un'altra.
"Devo parlarvi di quello che ho fatto a Nic... Innanzi tutto io... Scusa Nic. Per tutto" mi accarezzò` un braccio, che ritirai prontamente.
"S-Sono stato c-costretto" degluti`.
"D-Da chi?" chiesee Niall.
"D-Da... Da Harry Styles" fece tutto d'un fiato.
Harry Styles? Lui aveva obblicato Louis? "Perche`?" chiesi.
"Lui... Tu... Tu ti sei ricordata di lui"
"Ma io non l'ho ma vis-" ZITTA BOCCUCCIA DI MEDA CHE QUI C'E` GENTE CHE NON SA CHE SEI BIPOLARE.
PFFF MA TANTO TU TI RICORDI PERFETTAMENTE DI HARRY.
E NON ROMPERE IL CAZZO. IO NON MI RICORDAVO NIENTE DI LUI, FINCHE` NON L'O INCONTRATO L'ALTRA VOLTA IN GELTERIA.
SEEEEEH, CERTO.
"Non l'hai mai visto?" chiese Louis preoccupato.
"I-Io..."
I due si fermarono di colpo.
I loro sguardi, visibilmente preoccupati, si ermarno sul mio viso, sulla mia maglietta... mi fissavano preoccupati.
"Gente?!" feci io.
"Tu lo chiamavi nel sonno" ormoro` Niall.
"Gia`" *sorridecomeunebete*
"Nic, non scherzare" fece Lou preoccupato come non mai.
LOUIS' POV
Nic non poteva dire siul serio.
Io l'avevo violentata per farglielo dimenticare e ora mi veniva a dire che non aveva idea di chi fosse Harry?
"I-Io..." ripete` ancora la ragazza.
Lei non aveva idea di chi fosse Harry Styles. Niall non l'aveva mai visto e io... io invece lo conoscevo bene...






SPAZIO AUTRICE
I know this chapter is short, but it's better so, do you believe in me?
*escedallnglesecheerainlei*
Bella gente, come promesso ecco a voi, proprio questa sera, il nuovo capitolo.
Ok ad un certo punto, come avete potuto vedere, ho sclerato e ho fatto la parte della pazza pervertita. Ma solo perche` oggi pomeriggio sono uscita con serenadelgiro -passate da lei, fa delle one shoot asdfghjkl *-* e delle ff a piu` capitoli asdfghjklm *-* - e ad ogni frase dovevamo mettere il soggettose no ci squadravamo male e iniziavamo a ridere come foche ritardate LoL OuO.
Un giorno, forse tra anni e anni, pubblichero` il nuovo capitolo.
Ok no. Oggi sono un po' sclerata. Ma facendo la seria, domani non ho tempo e dopodomani devo recuperare algebra ="(
Vi prometto che lo mttero` entro il... 15/11.
Ve lo prometto come l'ha promesso Nicole a Niall hihihihihihi ^-^
Un giorno lo metto, non posso dirvi con precisione quando pero` :c
Altre due cose:
•Domani (10/11) ci sono gli EMA su MTV alle 9 pm.
•Avete visto la pubblicità` di Chiquita(?)-non so come si scrive hihihihihihihi ^-^ - quella che fa "Perché tutti i minions(?) -sto morendo di sonno, non mi ricordo nemmeno come si scrive il nome dei tizietti gialli di Cattivissimo Me, e questo e` grave - vogliono la banane?" 
Ecco, io l'ho sentita e sono scoppiata a ridere.
Ora vado, basta.
Byeeeee *-*
Alla prossima, spero al prima possibile xX




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Capitolo 21
*** Louis want to talk (?) ***


"I-Io..."
"Scherzi?! Dimmi che scherzi" ripetei.
"Perché` dovrei scherzare?" 
"I-Io... Lui mi ha detto che avrei dovuto farti a pezzi finche` non avresti giurato di tua spontanea volonta` che ci avresti dimenticati"
"Oddio" sospiro` Niall stringendo delicatamente la sua ragazza "Quindi sarebbe andata avanti all'infinito questa storia?"
"Credo di si"
"E-E perché`hai smesso?" chiese Nicole insicura.
'I-Io... Non ce la faccio a vederti soffrire" balbettai.
Nic si divincolò` dalle braccia del suo ragazzo e corse tra le mie "Davvero?" chiese.
"S-Si" ricambiai il suo abbraccio 'Scusami" sussurrai ad un suo orecchio.
"Nicole, vieni qui" fece Niall.
La ragazza sciolse l'abbraccio e si avvicino` al biondino.
"V-Volvo parlare d-da solo con Nic" balbettai, non so bene il perché` quel balbettio.
"No"sentenzio` fermo e deciso 'irlandese.
"Possibile che tu decida per me sempre il contrario di quello che voglio?" grido` Nicole su tutte le furie. 
Niall l'afferro` per un bracio "Tu non ti muovi di qui, chiaro?!" le urlo` contro.
La ragazza rimase pietrificata. I suoi occhi erano pieni di terrore.
"Andiamo a casa" fece dopo poco.
Il mio piano era andato in fumo.
NIC'S POV
"Tu non ti muovi di qui, chiaro?~" mi urlo` contro Nialler.
Mi pietrificai, spaventata, come quando afferri un gattino per il collo e gli url contro.
Deglutii rumorosamente, e il ragazz irlandese d fronte a me se ne accorse "Andiamo a casa".
"N-No" controbattei insicura.
"Nicole, o vieni a casa o chiamo Liam" mi minaccio` il biondino.
Liam mi avrebbe riportata a calci a casa.
"N-No" volevo parlar con Louis.
"Nicole" mi richiamò` il biondino.
"Che vuoi? Vado con Louis, possiamo camminare o e` vietato?" chiesi sussurrando.
"Louis puoi lasciarci un attimo soli?" chiese Niall girandosi verso il castano e sorridendogli come un ebete.
Roteai gli occhi. Perche` doveva farla tanto complicata?
"Certo" rispose il dirtto interessato.
Sbuffai, quando sentii dei passi allotanarsi.
"Che ne sai? Ora puo` portarti a casa sua e sturarti un'altra volta" mi sussurro` arrabbiato.
"N-Non lo fara`" 
"E chi te lo dice?"
"N-Niall..."
"Non hai paura? Puo` ridurti di nuovo uno straccio"
"N-Niall..."
"Andiamo a casa" era incazzato nero.
NIALL'S POV
Nicole mi aveva fatto incazzare. Io stavo solo cercando di proteggerla e invece lei faceva la testarda.
Ci stavamo incamminando verso Lou, mentre io avevo una scusa per scaricarlo: Nicole deve tornare a casa sua e non ha ancora fatto le valige.
Ma prima che potessimo raggiungerlo, lui si giro` verso di noi.
"Se volete potete venire tutti e due"
LOUIS' POV
Avevo parlato troppo. Ma per fortuna Nicole non si ricordava chi fosse Harry Styles.
Avevo pianificato di trascinarmi Nic a casa e torturarla nuovamente, visto che sapeva troppo.
Ma poi, quando Niall le aveva negato di venire con me, mi venne in mente che anche Niall sapeva troppo. Quindi se avessi chiesto anche al biondino di venire da me, lui avrebbe accettato, perche` avrebbe creduto che non volessi fare nulla. E a quel punto avrei torturato solo lui, che si sarebbe sacrificato per Nicole.
"N-Noi in realtà dobbiamo andare" mormoro` Niall sorpreso dalla mia proposta.
"Perfavore" li pregai.
"Louis, magari un'altra volta"
DOVEVANO venire a casa mia.
"Oh cazzo, o venite o vi faccio fuori qui davanti a tutti" feci con un tono esaurito e minaccioso.
Feci scattare la pistola che tenevo nella tasca interna della giacca e i due si zittirono.
"Allora?" sorrisi soddisfatto.




 

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Capitolo 22
*** Niall, its not your fault ***


NIC'S POV
Avevo sentito benisimo. Quello era uno scatto di pistola. Louis aveva qualcosa di altamente pericoloso in quella giacca.
Sentii la stretta del braccio di Niall stringersi attorno al mio fianco.
"Allora?!" 
Deglutii "Ti prego Lou" mormorai impercettibilmente.
Lui nego` con un sorriso spavaldo su viso.
Mi afferro` violentemente per un braccio "Vieni"
Niall mi lascio`.
"Devi venire anche tu, biondino del cazzo" ringhio` sottovce Louis, visto che avevamo dato gia` troppo spettacolo
Niall ci raggiunse con lo sguardo fisso a terra. 
La presa del castano sul mio braccio mi stava facendo male, ma preferii stare zitta.
Lo stupratore era in mezzo a me e Niall, e ad un certo punto, davanti a tutti, mi blocco, mi giro` ed inizio` a baciarmi.
"Loui-"
"Zitta" riprese a baciarmi ed io iniziai a dimenarmi, quando porto` la sua mano sul mio fondoschiena in modo abbastanza dolce, allora capii che era meglio stare ferma e zitta.
Sentii l'irlandese tossire rumorosamente.
La lingua del castano si intrufolo` tra le mie labbra e inizio` a baciarmi con talmente tanta foga da farmi anche male.
Intanto mi stava letteralmente accarezzando il culo, e in tutto cio`, Niall era davanti a noi, vedeva tutto. 
Forse pensava che lo stessi tradendo, ma avrebbe dovuto sapere che non lo avrei mai tradito.
Di colpo Louis mi fece indietreggiare, fino a farmi sbattere contro il muro.
"Aspetto solo che l'irlandese mi fermi" ridacchio` il castano mentre riperendeva fiato.
Gemetti stanca del bacio e di lui.
"Ragazzi?" sentii la voce di Niall.
"Si?!" Louis si giro`.
"Ci sarei anche io"
Mi rivolsi al biondino con un labiale "I love u, sorry baby" approfittando del fatto che Louis fosse girato.
Niall accennò un sorriso, che lo stupratore non notò.
"Lo so che ci sei anche tu. Anzi ora che andiamo a casa é tutta tua."
Louis si girò nuovamente verso di me, con un sorriso malizioso dipinto sul viso.
Che aveva in mente ora?
Camminammo silenziosamente per tutto il tragitto, finchè non ci trovammo davanti casa del castano.
Aprì la porta e poi si girò verso me e Niall che ci stavamo baciando, approfittando del fatto che eravamo rimasti un po' indietro.
"I vostri cellulari" Louis porse una mano verso di noi.
"I-Il mio è a casa" balbettai
"E il tuo?" Fece rivolto a Niall.
"I-Idem"
"Mh, voglio credervi. Nic tu vai su in camera, Niall vieni con me." 
Io e l'irlandese ci guardammo negli occhi, come se stessimo cercando di darci la conferma che tutto sarebbe andato bene.
"ORA CAZZO" urlò Louis.
Sfilai la mia mano tremante da quella di Niall e corsi nella camera di Louis.
In quella stanza mi aveva picchiata a sangue. Qualche lacrima iniziò a solcarmi il viso, poi mi accucciai in un lato, con le gambe premute contro il petto e la testa sulle ginocchia. 
Iniziai a piangere, pensando che Niall le stesse passando di tutti i colori per colpa mia, solo mia.
"NO!" Sentii urlare da giù. Era la voce del mio ragazzo.
Sentii un rumore di una sedia che si sbatteva a terra.
"VAI O LA AMMAZZO" urlò allora Louis.
Sentii qualcuno salire freneticamente le scale, poi Niall aprì la porta completamente infuriato.
"Vieni qui!" Mi gridò contro.
Mi tirò su per un braccio e buttò violentemente sul letto.
Non poteva farmelo anche lui.
"N-Niall" balbettai mentre mi stava slacciando la cintura.
"T-Ti a-" iniziò il biondino, quando la voce di Louis lo bloccò "Non dirlo" sorrise.
Niall si calò giù i pantaloni, per poi tirarmi un pugno sullo stomaco e uno schiaffo violento in pieno viso. Spalancai gli occhi terrorizzata. 
"Zitta" sibilò.
Quello non era l'irlandese che avevo conosciuto.
Mi tirò giù le mutande.
"N-Niall c-" 
"Ho detto che devi stare zitta!" Urlò tirandomi un nuovo pugno sullo stomaco, facendomi gridare. Chiusi gli occhi, lasciando che qualche lacrima fredda mi solcasse il viso.
Si sdraiò su di me, ed io iniziai a singhiozzare.
"Non la sento lamentarsi" rise Louis alla porta.
Niall iniziò ad andare più veloce, più dentro.
"N-Niall" 
"STA ZITTA CAZZO" urlò Louis.
Niall andava sempre più veloce e io piangevo sempre più rumorosamente.
"T-Ti prego" la mano di Louis mi tirò i capelli, facendomi gridare.
Niall poggiò la sua fronte sulla mia, rallentando un po'.
Un suo gemito mi penetrò le orecchie, prima che riprendesse alla velocità iniziale.
Louis stava tirando sempre più i capelli e io stavo male. Perchè?! Perché farmi questo?!
Niall aumentò ancora al velocitá, urlò, per poi lasciare che la coperta sotto i nostri bacini si bagnasse.
Il biondino si fermò, mentre il suo respiro affannato si mischiava ai miei singhiozzi.
"Ancora" rise Louis.
Niall stette agli ordini dell'altro ragazzo.
"E tu smettila di piangere" sibilò tirandomi uno schiaffo.
Trattenni i singhiozzi, quando Niall prese ad affondarsi nel mio intestino.
"P-Perf..." Louis mi tirò nuovamente i capelli.
Niall venne nuovamente, sprofondandomi addosso.
"B-Basta" balbettai a fatica.
"Si può bastare" affermò Louis dopo un po'.
"Vieni giù." Mi fece tirandomi giù dal letto.
Non sentivo più le gambe. Cercai di reggermi con le mani, evitando di sbattere la testa a terra. Stavo tremando, senza forze.
"Alzati!" Mi puntò contro quella pistola che aveva fatto scattare per strada e io mi alzai tremante, contando sulle mie forze nulle.
"Prendi la tua roba, vestiti e esci. Non ti voglio più tra le palle" 
Niall mi guardava in pena, senza poter far niente.
Caddi.
"E-E io?!" Fece il biondino
"Tu resti qui"
Tremavo, avevo un mal di testa cane, la nausea e non trovavo la mia roba.
Ad un certo punto, Louis mi prese per un braccio e mi sbatté contro il muro.
Spostò i capelli dalla mia spalla ed iniziò a succhiare. Faceva male cazzo.
Gemetti dolorante.
Ero esausta, non riuscivo a stare in piedi, per questo il castano mi teneva per i fianchi.
Mi fece tre o quattro succhiotti, quando alla fine si staccò e io scivolai lungo il muro, fino a terra.
Riiniziai a piangere, quando Louis mi urlò contro "Vestiti e scendi giù"
Negai flebilmente, quando iniziò a tirarmi calci. Urlavo
"Louis smettila" sentii la voce di Niall avvicinarsi.
Io urlavo.
"Scendi"
Louis smise di tirarmi calci, poi sentii le braccia di qualcuno prendermi in braccio. Non sentivo riuscivo a parlare. Il mio cervello era andato in tilt. Non respiravo e tremavo. 
"Piccola ora ascendiamo ok?" 
"N-Niall... T-Ti p-prego... L-Lasciami... S-Stare" premetti le mani contro il mio stomaco, mentre l'aria non arrivava più ai polmoni.
"Nic scusa io... Lui mi ha obbligato. Io non-"
"E-Esci" 
"Sicura?"
"Mh" mugolai al posto di un si.
Il biondino mi guardò, poi mi poggiò a terra e uscì dalla camera senza smettere di fissarmi.
Notai un telefono poggiato sul comodino di Louis.
Mi sarei voluta avvicinare, ma non riuscivo nemmeno a respirare.
Mi sforzai, se non avessi fatto in fretta, Louis mi avrebbe picchiata ancora.
Strisciai lentamente fino al cellulare, lo presi e lo sbloccai.
Digitai il numero di Hope, che dopo quello di Niall, era l'unico che ricordavo a memoria.
Cercai aria, abbastanza che mi potesse bastare affinchè la ragazza dall'altra parte del telefono pensasse che fosse tutto ok. Non le avevo mai detto niente della storia di Louis.
"Si?!" Sentii
"Hope" sforzai
"Nic sei tu?" 
"Si" sibilai "D-Di` a Liam di correre a casa di Louis, mi sono dimenticata a casa una cosa e mi serve" ero senza aria. La testa faceva male.
"Guarda Liam è qui, te lo passo"
"G-Grazie" 
"Si?!" 
"L-Liam, s-sono Nic. S-Sono da... L-Louis... Ti ... Prego... Vieni... Ora... N-Non portare... Anche Hope" mi accasciai a terra. Ero sfinita.
"Arrivo piccola. Corro" fece, prima che tutto diventò BUIO.
**
"Nic?!" mi chiamò qualcuno.
Aprii gli occhi.
"Buongiorno principessa" era Liam. Eravamo a casa nostra, sul mio letto. Mi mancava.
"Che é successo?" Mi chiese.
"N-Niall n-non ti ha d-detto niente?"
"No, oggi non l'ho visto"
Lo guardai. Se gli avessi raccontato tutto ciò che era successo, mi avrebbe lo stesso allontanata da Nialler. Anche se era stato obbligato.
"P-Prometti che non prenderai decisioni... Drastiche"
"In che s-"
"Tu promettilo"
"V-Va bene"
Iniziai a raccontare, e in poco tempo, il mio viso era nuovamente colmo di lacrime.
**
"Non se ne parla Nicole, andiamo a Bradford, che ti piaccia o no"
"Avevi promesso che non avresti preso decisioni drastiche."
"Non puoi continuare a vivere nella stessa città di uno che non fa altro che violentarti" 
"M-Ma..."
"Niente ma. Partiamo tra due ore" fece serio.
"P-Posso andare a salutare Niall?"
"No"
"L-Liam"
"Ho detto no"
Singhiozzai.
Non poteva trasferirmi così, come gli andava.
"Nic?"
"Che vuoi?!"
Scivolai lungo lo stipite della porta del bagno, fino a sedermi a terra piangente.
"Non fare così" si avvicinò a me.
"Fanculo Liam. Io lo amo"
"Ma lui no, a quanto pare"
"Quante altre volte ti devo dire che Louis lo ha obbligato?"
"Non ci credo. Se ti amasse, non lo avrebbe fatto"
"M-Ma... Ti prego. Almeno posso vederlo un ultima volta?"
Silenzio. Stava pensando che fare. Infondo lui stava lasciando lì Hope, ed ero sicurissima che tra quei due stesse per nascere qualcosa. 
"Veloce però" mi aiutò ad alzarmi. 
Mi sciacquai la faccia e uscimmo.

Arrivammo da  Niall e quando bussai, venne ad aprirmi un suo amico a torso nudo.
"E-Emh..." tossii io imbarazzata, rossa come un pomodoro.
"Nic?!" chiese Niall.
Controllai l'ora: erano le due e mezzo.
Il biondino raggiunse la porta in boxer "Amore, che c'e`?"
Sentii Liam sbuffare.
"N-Noi... Andiamo a Bradford" balbettai cercando di trattenere le lacrime.
"Per quanto?"
"Per sempre" rispose prontamente a tono fermo mio fratello.
"CHE?! No, tu... voi non potete andarvene. Tu non puoi abbandonarmi Nic." gli occhi di Nialler si stavano riempendo di lacrime.
Io non riuscii a trattenerle piu` e scoppiai in un piabto silenzioso.
"Heii, piccola" fece tra i singhiozzi il biondino abbracciandomi.
"T-Ti amo" singhiozzai.
"Anche io" 
"Nic dobbiamo andare"Liam poggio` la sua mano sulla mia spalla.
Feci finta di non sentirlo. Mi lasciai prendere in braccio da Niall, facendo combaciare i nostri bacini.
"Voglio darti una cosa" il suo mento era poggiato sulla mia spalla.
"C-Cosa?" Singhiozzai.
"Una cosa" sussurrò dolcemente.
Mi trasportò al piano di sopra, nonostante le urla di Liam che mi ripeteva che dovevamo andarcene.
Mi portò in camera sua e chiuse la porta. Mi abbracciò, per poi avvicinarsi al suo comodino.
Aprì il cassetto e ne tirò fuori due collane, con lo stesso ciondolo. http://gioielli.donnabijoux.it/wp-content/uploads/CAT.-ARGENTO-A-.-1000x1000.png
"N-Niall"
"So che odi le collane ma..."
"Zitto deficiente" bloccai le sue parole con un bacio a stampo.
"Ti amo" mormorò ad occhi lucidi.
"Anche io" lo abbracciai.
"Il nostro amore è fatto da due metà di cuore, la mia e la tua" sorrise, spiegandomi il significato del regalo. Per chiunque altro sarebbe stato un ciondolo troppo semplice, ma io già lo amavo.
Sorrisi anche io.
"E... Per ogni metà ci sono due fili(?)" scoppiò a ridere, visto che non trovava le parole "Due fili, per simboleggiare che le nostre metà sono rette da entrambi" aveva gli occhi lucidi.
"Amore"
"L'ho comprata un po' di tempo fa, per dichiararmi, ma non avevo il fegato" 
"G-Grazie" avevo gli occhi lucidi e dopo poco, ci mettemmo a piangere come due deficienti.
"Te la metto, aspetta" mi fece girare, per poi appoggiare il suo petto nudo alle mie spalle.
Sistemò la collana, per poi lasciare un leggero bacio su uno dei succhiotti che Louis mi aveva fatto qualche ora prima.
Gemetti dolorante.
"Scusa per oggi" mi abbracciò da dietro.
"Non è colpa tua" accarezzai le sue mani.
"Invece si" 
Mi girai, per poi baciarlo "Non dire cazzate amore" gli sorrisi
http://s-o-m-e--thing.tumblr.com/post/31585491195



 



 

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Capitolo 23
*** My real first 69 . Love u Nialler xX ***


SCUSATE PER IL RITARDO GENTE
"Anzi, magari sono io che mi devo scusare" abbassai lo sguardo.
"Perche`?" poso` due dita sul mio mento, facendo incontrare nuovamente le sue iridi con i miei occhi.
"H-Ho baciato Louis" gli occhi mi si riempirono di lacrime.
"Non piangere piccola." mi strinse ancora più` forte
"Scusa" singhiozzai.
"Shhh" mi lascio` un bacio sui capelli.
"Niall? Quel tizio ha rotto" fece qualcuno scorbuticamente da fuori la porta.
L'irlandese ed io ci guardammo negli occhi.
"Digli di andare da Hope" urlai. Almeno me lo sarei levato dalle palle. Anzi no. Dalle ovaie.
"Ok" sentii dei passi allontanarsi.
Un sorriso mi si dipinse sul volto. 
"Partiamo domani" urlo` Liam da giu`. Sicuro se la voleva scopare.
"Grazieeeee" urlai in risposta. Potevo passare il resto della giornata con Nialler.
"Che vuoi fare ora?" mi chiese il biondino, quando sentimmo la porta principale chiudersi in un tonfo assordante.
"Voglio passare ogni secondo che rimane con te" 
"Sarai accontentata" sorrise.
Corremmo giu`, mano per mano.
"Alex, John fuori"il biondino si precipito` alla porta d'entrata, per poi aprirla.
"Ma..."
"Ora ce` la mia ragazza"
Sorrisi imbarazzata.
"E tu non ti vergognare"mi urlo`.
Scoppiammo a ridere, mentre gli altri due ci guardavano confusi.
"FUORIIIII" urlo Nialler.
Alex e John si precipitarono fuori, prima che il biondino mi venisse addosso.
"Ti amooo" urlo`.
"Anche io... ma... sta' calmo." me lo staccai di dosso.
"Vestiti che usciamo" risi.
"Arrivooooo" corse per le scale e io scoppiai nuovamente a ridere

Uscimmo a braccietto dopo una ventina di minuti, decidendo di prendere un gelato.
"Stracciatella e bacio?" feci io al bancone.
Delle labbra irlandesi si poggiarono sulle mie
La cassiera tossì`.
"Due gelati stracciatella e bacio" feci io.
L'irlandese mi bacio` due volte.
"Quanto sei cretino"sorrisi.
"Se vuoi la stracciatella te la faccio vedere stasera" mi sussurrò ad un orecchio, con una voce stranamente sexy, il ragazzo.
Diventai rosso pomodoro "Niall!" squittii.
Mi morse il lobo dell'orecchio e la cassiera chiuse gli occhi in segno di disapprovazione.
"Che c'e`? Non sei mai stata innamorata?"chiesi.
"Nic" Niall mi colpi` delicatamente la schiena, per farmi capire che stavo esagerando.
"O forse e` ancora vergine. Beh, sa... io la verginita` lo persa in un modo che..." mi si spezzo` la voce.
Ancora ricordi, dolorosi, troppo dolorosi.
"Nic?"
La gelataia smise di mettere il gelato nei coni e mi guardo`. Aveva capito tutto.
"I-Io ti aspetto fuori"sforzai un sorriso e scappai all'esterno della gelateria, nella piazza dove avevo riincontrato il biondino dopo tanto tempo.
"Stracciatella e bacio" sentii mormorare da dietro, prima di vedere un gelato spuntarmi davanti.
Stavo lacrimando e non me n'ero nemmeno accorta, ormai ne ero abituata. Ero abituata a delle lacrime salate che rigavano il viso freddamente.
"G-Grazie" afferrai il gelato e due lacrime caddero. No merda, non doveva succedere, non davanti a lui. Non davanti a Niall.
Mi venne davanti e io abbassai il viso.
"Ehi" mi abbracciò.
"S-Scusa"
"Di cosa?"
"Non dovevo insultare la cameriera e... Non dovevo mettermi a piangere scusa. Ti ho fatto fare una figura di merda"
"È tutto ok piccola" 
"Scusa scusa scusa"
"Shhh, calmati"
Iniziai a singhiozzare.

#FLASHBACK
'Ciao Nic' mi salutò una voce conosciuta e ubriaca.
'C-Ciao Lou' ricambiai il saluto.
'Sdraiati e dormi' mi ordinò improvvisamente 'serio'. Senza pensarci due volte, mi sdraiai su un fianco e coprii il mio corpo con le lenzuola.
'Brava' mormorò lui mettendosi a cavalcioni su di me.
Lui gemeva, mentre io ero paralizzata.
'Louis?' mormorai con la voce tremante.
Lui non rispose, ma intanto piccoli gemiti lasciavano le sue labbra.
PAURA. In quel momento i miei occhi erano coperti da un velo di paura. In quel momento, la pelle d'oca era paura. In quel momento, la mia voce tremante, era paura.
Provai a urlare, o semplicemente a mormorare qualcosa, ma invece non uscì alcun suono dalle mie labbra, mentre da quelle del ragazzo uscivano continui gemiti.
Improvvisamente, si alzò e io tirai un sospiro di sollievo. Ma appena mi resi conto che addosso non aveva più i jeans, faticai a respirare.
L'aria mi mancava, avevo mal di testa e tanta, troppa paura.
Mi girò, facendomi stendere di schiena. Mi sfilò i pantaloncini, facendo combaciare il nostro intimo. L'aria mi mancava sempre di più, mentre tremavo.
Iniziai a singhiozzare. Gli occhi mi si riempirono di lacrime, che faticavo a trattenere.
In poco tempo, i supoi boxer erano a terra. Allora decisi di chiudere gli occhi. Decisi che era meglio se non avessi visto.
Sentii il mio slip scendere giù per le mie gambe, per poi lasciare che un dolore disumano s'impossessasse di me.
Non mi aveva nemmeno fatta abituare, faceva male, io non l'avevo mai fatto e lui andava troppo dentro. Lo sentivo colpirmi lo stomaco. 
Intanto il castano mi stava tenendo ferma per i fianchi, ma li stringeva con tanta forza, troppa. 
Non riuscivo a parlare. I suoi gemiti si facevano sempre piu` forti, mentre il dolore aumentava. 

Dopo circa cinque minuti si fermò.I miei fianchi erano viola dai lividi. Non mi sentivo più le gambe e le coperte sotto il mio bacino erano umide. Singhiozzavo, potevo solo singhiozzare. L'aria mancava sempe di più e le corde vocali non riuscivano a muoversi, per la poca aria che arrivava ai polmoni.
'Dormi bene' sentii Louis allontanarsi.
Singhiozzavo. Non potevo tornare a casa, di notte e in più le gambe non si muovevano, i fianchi non li sentivo. Metà del mio corpo aveva smesso di rispondere ai comandi che cercavo d'imporre, ma ormai anche il cervello era in panne per la poca aria che arrivava.



'Nic tornatene a casa' urlò qualcuno.
Aprii gli occhi e notai Louis appoggiato allo stipite della porta infuriato.
Con fatica mi alzai e mi rivestii. Lui mi fissava, mentre mi infilavo i pantaloncini. Le gambe tremavano e l'aria tornò a mancarmi quando notai le coperte umide.
Mi infilai la maglietta, sotto lo sguardo ghiacciato del ragazzo alla porta. Mi guardava soddisfatto.
Caddi sul letto: le gambe non mi reggevano.
'Esci da qui' affermò tranquillo Louis alla porta.
Mi rialzai con fatica e lui mi guardò divertito mentre uscivo.


Dopo una decina di cadute, raggiunsi casa con le gambe tremanti.
Bussai. Avevo freddo. Faceva freddo.
Caddi di nuovo, ma mi rialzai prima che Liam aprisse.
Quando la porta si spalancò, lo sguardo del mio fratellone era tranquillo. Ma appena mi notò, la sua espressione cambiò. Io avevo ancora paura, l'aria mancava, facevo fatica a respirare e dopo tutto questo, tremavo.
Riuscii a sibilare un 'ciao' prima di entrare.
Liam mi guardava, come se fossi un'aliena.
Deglutii.
'Nic che hai?' mi chiese il ragazzo. Io non risposi, in compenso, caddi. Lacrime gelate iniziarono a solcarmi il viso.
Mi aiutò ad alzarmi 'Nic sei gelata.'
Io non riuscivo a parlare. Avevo paura. L'aria non arrivava più, e dopo poco, tutto diventò nero.
#FINEFLASHBACK
 
** 
Rientrammo a casa e io mi fiondai in bagno.
Mi avvicinai al lavandino per sciacquarmi il viso, poi alzai lo sguardo sullo specchio. Quanto ero brutta.
Osservai la mia figura riflessa nello specchio e la mia figura riflessa nello specchio guardò me. 
"Nic?!" 
"S-Si?"
"Tutto ok?"
"S-Si perché?"
"Non ti sentivo..."
"Puoi aprire??" Fece dopo poco.
"S-Si" aprii la porta e l'irlandese mi si fiondò addosso, stringendomi in un abbraccio piuttosto brusco.
"Nic"
"N-Niall tutto ok?"
"I-Io... Se ti dico una cosa, prometti che non te ne vai?"
"S-Si ok.."
"I-Io... T-Tu... N-Noi" balbettava Nialler rosso "Noi non abbiamo mai fatto l'amore, ma io voglio farlo con te. Ti amo troppo, e stasera sarà la nostra ultima sera insieme. Ti prego"
"I-Io"
"Non ti faccio male"
"N-Niall"
"Ti... Prego" iniziò a baciarmi il collo.
"F-Fermo"
Lui continuava.
"N-Niall"
Si fermò e i suoi occhi preoccupati si incontrarono con i miei, impauriti, tristi e ancora con tracce di lacrime pronte a sgorgare come l' acqua di un fiume in piena.
"N-Non ora, stasera" sforzai un sorriso.
"Davvero?"
"S-Si"
"G-Grazie, prometto che non te ne pentirai" mi sorrise dolcemente, per poi abbracciarmi, ma con più dolcezza rispetto a qualche secondo prima.
Io contorsi la bocca in una smorfia e mi morsi il labbro inferiore, forse per evitare che quelle fottute gocce salate mi rigassero ancora il viso.
Iniziava a farmi male, il labbro, ma dovevo resistere, non potevo piangere ancora. Gli avrei fatto credere che non avrei mai voluto fare l'amore con lui,e forse da questo avrebbe dedotto che non lo amavo davvero, anche se non era così, e avrebbe dovuto saperlo. Lo amavo con tutta me stessa, più di quanto lui potesse immaginare.
"Ti va di guardare la tv?"
Mugolai un si e scendemmo al piano di sotto.
Ci sistemammo sul divano. Lui in un angolo e io tra le sue gambe.
"Ti amo" mormorammo in coro.

Venti minuti passarono velocemente e la cosa mi preoccupava. Sia perché il giorno dopo si avvicinava con terribile velocita` e sia perché dopo non so quanto tempo, forse minuti, forse ore, avrei dovuto fare l'amore con Niall. Non che la cosa mi spaventasse ma... Si mi spaventava. Ero stata violentata tre volte, e non aiutava ricordare che una delle tre volte era stato il mio ragazzo. Mica ora ero terrorizzata da lui... magari un po'. Non per altro era stato lui ad insistere per farmi accovacciare tra le sue gambe.
"Nic?" 
"Mh?"
"Hai paura?"
"N-No"
"Sicura?"
"S-Si"
"Guardami negli occhi" fece con tono serio, quasi incazzato.
Mi afferrò` violentemente il viso per il mento e fece girare di scatto la mia testa in direzione della sua.
Avevo gli occhi lucidi. Quel gesto, quel modo di farmi girare, aveva un qualcosa che mi ricordava le maniere di Louis; e poi non volevo che mi vedesse in quello stato, a ripensare a quello che era successo le altre volte. Io non volevo avere paura di lui.
"I-Io ci sto provando" balbettai prima di sprofondare la testa nel suo petto e lasciare sfogo alle mie lacrime.
Mi accarezzo` i capelli "Calmati"
"S-Scusa" 
"S-Se vuoi lasciamo stare"
"N-No" volevo superare quella paura.
"Sicura?"
"S-Si. Anzi..." mi staccai dal suo petto e mi asciugai le lacrime con la manica della felpa.
"M-Mi puoi dare un asciugamano?" Singhiozzai.
"S-Si" 
Mi alzai e lui dopo di me. 
Andammo al piano di sopra e lui mi diede cio` che avevo chiesto.
Mi avviai in bagno.

Mi feci una doccia veloce e mi sistemai l'asciugamano addosso, dopo aver tamponato i lembi di pelle bagnati.
Uscii silenziosamente e mi avvicinai alle scale. Scesi giu` mettendomi in piedi accanto al divano, aspettando che il biondino si accorgesse della mia presenza. Era abbastanza preso da qualunque cosa stesse trasmettendo quell'aggeggio quadrato, ma quando parti` la pubblicita`, Niall giro` la testa in direzione delle scale e urlo` "Nico-" ma si blocco`, dato che mi vide davanti a lui.
"Amore" mi sorrise "Perche` non mi hai avvisato che eri qui?" 
"Non volevo disturbati" risposi semplicemente
"Scemaaa" mi salto` addosso, baciandomi.
"Niall fermati" urlavo.
Lui mi prese in braccio e mi porto` fino in camera sua. Mi fece sdraiare sul suo letto senza smettere di baciarmi, poi si sistemo` a cavalcioni su di me.
Si sfilo` la felpa e la maglietta in un colpo solo, poi mi guardo`, per assicurarsi che fossi d'accordo.
Annuii e lui riprese a baciarmi, mentre si slacciava la cintura.
Butto` a terra i jeans.
"Nic lo vuoi davvero?"
"S-Si" risposi io dopo un po'. Stavo pensando al fatto che Louis non avesse buttato cosi` i jeans la prima volta. 
Stava giocherellando con l'asciugamano, dalla parte legata sul petto.
I suoi boxer premevano sul mio bacino, avvolto nel tessuto sintetico(?)
"Nic, l-lo vuoi davvero?"non c'è la faceva più. 
"Si, Niall, si"
Lui sorrise e immediatamente aprì(?) l'asciugamano.
Chiusi gli occhi.
Avevo paura dei suoi commenti. Ero terribilmente grassa, o forse per lui ero terribilmente magra. Non avevo idea di quanto portassero le sue belle puttanelle, ma io avevo una terza e mi stava bene così. Ma a lui?!
"Sei bellissima cazzo. Dove lo tenevi tutto questo ben di Dio?"
Arrossii, ancora ad occhi chiusi.
"Puoi aprirli gli occhi" rise lasciandomi un bacio sulla punta del naso.
Li aprii e mi trovai davanti un bel biondino. Si trattava del biondino che amavo. Dell'irlandese che riusciva sempre a farmi ridere.
"Mi rispondi?" mormorò.
"A-A cosa?"
"Dove la tenevi nascosta questa meraviglia?"
Arrossii nuovamente.
"Scema, sei perfetta"
"A-Anche tu" gli accarezzai la guancia sinistra e lui chiuse gli occhi, forse per la dolcezza del gesto.
Posò una mano sul mio polso.
"V-Vuoi?"
"Niall cazzo" mi sedetti e gli tirai giù i boxer in un colpo solo "Voglio" gli sorrisi.
Non avevo idea di cosa ci fosse lì sotto, non avevo voglia di guardare.
Il biondino mi sorrise e aprì il cassetto del suo comodino, cacciando un preservativo.
Lo infilò, mentre io cercavo di sorridergli. Perché in realtà avevo paura. Avevo paura che mi spiaccicasse sul letto come aveva fatto Louis, senza interessarsi di me.
"Ehi" passò una mano sulla mia guancia e io mi svegliai dal mio stato di assenza.
"Se non vuoi..." mi fiondai sulle sue labbra, zittendolo.
Mi fece stendere sotto di lui, mentre la sua erezione premeva sulla mia coscia.
Accarezzai dolcemente la sua schiena, prima che lui si mettesse a cavalcioni su di me.
Cercò un consenso nel mio sguardo. 
"V-Vai" balbettai, quando mi accorsi che la sua mano stava cercando la mia. 
Gliela strinsi e lui sorrise.
Avevo paura, ma non potevo dirglielo in faccia. 
Poggiò le sue mani sulle mie cosce, aprendole.
Si sdraiò su di me, e lentamente iniziò ad entrare.
"N-Nic?"
"S-Si?"
"Stai bene?"
Solo in quel momento mi accorsi che avevo chiuso gli occhi.
"Mh" mugolai.
Cominciò a muovere il suo bacino contro il mio. Stava gemendo. E dopo poco i suoi gemiti si mischiarono ai miei. Allora aumentò lentamente la velocità delle spinte.
Poggiò la testa sulla mia spalla, rallentando. 
Sembrava che mi stesse trattando come se fosse stata la mia prima volta, anche se in un certo senso lo era. Era la prima volta che facevo l'amore con qualcuno.
NIALL'S POV
Ripresi a spingere con più forza di prima, quando sentii un gemito di dolore lasciare le labbra della mia piccola.
"S-Scusa" sforzai. Le lasciai un bacio sulla punta del naso, rallentando di poco. 
Il suo bacino si alzò di poco dal letto. Il suo respiro era affannato, come il mio.
"N-Niall" gemette la ragazza, quando ormai anche io ero al limite. 
Le mie mani strinsero i suoi fianchi, che aveva preso a muovere assieme ai miei.
Diedi l'ultima spinta gemendo, come Nic.
Il suo bacino si ripoggiò lentamente sul materasso.
Un silenzio tombale cadde nella camera, mentre i nostri respiri affannati si mischiavano.
"T-Ti amo" sussurrai. Il mio viso era ancora poggiato sulla sua spalla. Mi alzai e provai a uscire, ma lei mi fermò.
"N-No" i suoi occhi entrarono a contatto con i miei.
"M-Ma..." 
"Ti prego" 
"O-Okay" mi fece segno di sdraiarmi accanto a lei, dopo che le sue gambe cinsero i miei fianchi. Così mi sdraiai e lei era accucciata accanto a me, con le gambe attorno al mio torace. 
Poggiò la sua fronte sul mio petto leggermente sudato.
"Ti amo Niall. Grazie di tutto. Grazie di esserci sempre" sussurrò.
"Io ti amo. Non ti abbandonerò mai." Le accarezzai la schiena, sulla quale si formo` (?) la pelle d'oca.
A questo punto, poggio` anche le mani sul mio petto, accarezzandolo.
"Grazie" sussurro` ancora.
"Ti amo"
"P-Però stai calmo" balbettò.
"In che-..."
Mi accarezzò il fondoschiena e capii.
"Tranquilla" le lasciai un bacio sulla fronte e lei mi sorrise.
"Ti amo" mormorò con la voce spezzata.
"Domani non ci diremo addio" la tranquillizzai.
"N-Non ne sarei sicura"
"Perchè?"
"Liam mi vuole far restare a Bradford per sempre"
"Ti verrò a trovare io" 
"D-Davvero??" Mi domandò con gli occhi lucidi, un po' per la gioia, un po' per la tristezza.
Era felice perche` le avevo appena detto che sarei andato a trovarla. 
Ma era triste, perche` comunque stava andando via dalla sua infanzia, dalla sua migliore amica, dalla sua vita e dall'unico ragazzo che per sedici anni c'era sempre stato, il ragazzo che per sedici anni era sempre stato il suo punto di rifermento. E adesso? Adesso le rimaneva la speranza che un giorno sarebbe potuta tornare qui. Un giorno... Ci sarebbe mai stato quel giorno?
La guardai e mi persi in quel marrone nocciola. Fin troppo fantastico.
 NIC'S POV
Niall aveva preso a fissarmi. Mi ero persa nei suoi diamanti... nei suoi oceani... nei suoi occhi, anche se la parola OCCHI e` fin troppo riduttiva.
"Niall. Ti amo" disegnai il segno dell'infinito sul suo petto, quando inizio` a canticchiare dolcemente "I know what you want, and I've been waiting so long. If this room was burned, I wouldn't even notice..."
"N-Niall" balbettai. Gli avevo chiesto abbastanza gentilmente di stare calmo.
"S-Si? Non ti piace la canzone?"
"N-Non e` quello..." accarezzai la sua bassa schiena e lui sussulto`.
"S-Scusa"
Mi strinse a se. 
"N-Niall..." la sua erezione mi stava davvero spaventando. 
"N-Non ti faccio niente, calma Nic"
"S-Scusa"
"No, scusa tu" mi lascio` un bacio sulla fronte e poco dopo, Morfeo venne a farci compagnia.




MY SPAZIO (?)
Ok questo capitolo fa abbastanza schifo, lo so. Ci ho anche messo un' eternità a scriverlo: scrivevo, aggiungevo, tagliavo, cancellavo, copiavo e incollavo. Ma alla fine è uscita fuori questa merdina vivente.
SCUSATE. MA VISTO CHE ADESSO INIZIANO LE VACANZE, PROMETTO DI PUBBLICARE CAPITOLI PIÙ LUNGHI CON MENO TEMPO DI INTERVALLO TRA L'UNO E L'ALTRO.
Ho una marea di idee. I professori mi fanno venire in mente cose orrende su come potrebbe continuare questa storia, mentre progetto il loro omicidio. 
PREPARATEVI A QUALCHE SORRISO DA PARTE DELLA PROTAGONISTA.
SOTTOLINEO IL "qualche" PERCHÈ POI TORNERÀ A PIANGERE. MA POICHÈ IN QUESTO PERIODO SONO MOLTO FELICE -non so perchè- VI FARÒ SCAPPARE QUALCHE SORRISO (già nel prossimo capitolo). Ma non vi anticipo nienteeee. CIAO GENTEEEE A PRESTISSIMO. 








 

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Capitolo 24
*** Hospital 😣 ***


NIALL'S POV
"Niall?" Mi sentii chiamare.
Aprii gli occhi, ancora stanco.
"Buongiorno" mi sorrise Nicole "Scusa, non volevo svegliarti... Ma... Liam ha detto che se tra un'ora non sono pronta mi uccide" sorrise insicura.
"O-Okay" la mia bocca si contorse in una smorfia di tristezza.
Mi sistemai a cavalcioni su di lei e lentamente uscii. 
"G-Grazie" 
"Niente piccola, io vado un attimo in bagno a lavarmi. Aspettami qui, ti porto la colazione." Le sorrisi.

Mi misi ai fornelli. Dovevo preparare qualcosa di buono in meno di dieci minuti.
Accesi il fuoco, quando sentii bussare violentemente alla porta "Niall, sono Zayn. Apri" 
"Arrivo, stai calmo"
Abbassai la maniglia e il ragazzo si precipitò dentro. 
"Oggi parto per Bradford con Payne" esultò.
Mi paralizzai.
"C-Con Liam?"
"Da quando in qua lo chiami per nome?"
"D-Da un mese. Sto con sua sorella"
"Non ci credo" 
"Ci crederai o no, è su" 
"Quante volte te l'ha data?"
"Zayn, lei non è come le altre. La amo"
"Niall James Timothy Horan, con il verbo amare... No... Non ha senso"
"La amo" scrollai le spalle.
"Ceeeerto"
"Davvero" 
"NIALLL?? DOVE SEI??" iniziò ad urlare il ragazzo salendo le scale.
"Non entrare in..."
NIC'S POV
Sentii delle grida dal piano di sotto e poi la porta si spalancò.
Mi lasciai uscire un urlo. Ero completamente nuda.
Mi tirai le coperte addosso e la figura del mio ragazzo fece capolino alla porta.
"Nic tutto ok?"
"Io non ci credo che te l'abbia data solo una volta" affermò il moro alla porta. Mi ricordava qualcuno.
"Zayn. Smettila"
"Zayn?!" esclamai felice. Era cambiato. E parecchio. Quella barba lo aveva cambiato completamente.
"Nicole?!" Urlò a sua volta saltandomi addosso.
Scoppiammo a ridere.
"Levati dalla mia ragazza" fece serio Niall.
Cercai di trattenere le risate al solletico di Zayn.
"LEVATI, CAZZO" urlò il biondino trascinando via il ragazzo.
"Non la devi sfiorare chiaro?" Lo spiaccicò al muro, tenendolo per il colletto del maglione.
"Calmo Niall. Sta sicuro che non te la violento."
La testa dell'irlandese si voltò verso di me, che ero rimasta paralizzata dall'affermazione di Zayn.
"Oh andiamo, stavo scherzando. C'è di meglio in giro. Non me la scoperei mai. Come fai a starci?"
Il moro si trovò una mano sul viso, portataci con abbastanza violenza.
"Non provare più a dire una cosa del genere" sussurrò incazzato Niall, tirandogli un pugno al centro.
Zayn gemette dolorante e si piegò a terra.
Stavo fissando Niall. Non poteva averlo fatto.
Mi rannicchiai in un angolo del letto, abbandonando le coperte.
"Va bene, ci credo. La ami" si rialzò Zayno.
Niall gli sorrise e gli tirò una pacca sulla spalla.
Mi tranquillizzai, notando che stavano scherzando come due deficienti.
"Comunque Nicole, io vengo a Bradford con voi, però poi voi andrete a stare da Marc... Non so se lo conosci..."
"Da Marc?" chiese il biondino.
"Si" gli sorrise Zayno.
"Grande ragazzo. Non ti devi spaventare, con lui starai benissimo" Niall mi venne vicino, lasciandomi un bacio sulle labbra.
"In che senso non si deve spaventare?"
 Io e Nialler ci guardammo negli occhi.
"Ecco..." Iniziò il biondino.
"P-Potete andare di là a parlarne?" Lo pregai, mentre pian piano iniziavo a ricordare tutto.
"Certo" mi lasciò un bacio a fior di labbra "Non pensarci" mi accarezzò la guancia, per poi uscire dalla stanza con Zayn.
NIALL'S POV
"Vedi..." iniziai a parlare mentre tornavamo in salotto.
"Quando Nicole aveva..." Il mio discorso venne interrotto da dei colpi contro la porta.
"Chi è?" chiesi.
"So che Nicole è qui. Apri o vi ammazzo" era Louis.
Come è che si dice?! Parli del diavolo e spuntano le corna.
"Non ti apro" 
"Non ti conviene fare così. Non sono solo" 
"Zayn vai su da Nicole e non lasciarla sola. Falla vestire e non lasciarla sola. Però non dirle che c'è Louis" mormorai.
Lui annuì, senza nemmeno chiedere chi fosso questo Louis.
Aprii la porta e mi ritrovai davanti il violentatore.
"Che vuoi?"
"La tua ragazza"
"Non è qui"
"Quindi non ti dà fastidio se controllo" sorrise buttandomi a terra.
Al contrario di quanto aveva detto, era solo.
Mi alzai e afferrai il mio cellulare, mandando un messaggio a Liam "Liam, qui c'è Louis. Vieni"  lo mandai, prima che il ragazzo appena arrivato, mi strappasse il telefono di mano.
"Ti ammazzo" urló il castano.
Mi tiró un pugno e poi un calcio, facendomi stendere a terra dolorante.
 "Dimmi dov'è o quando la trovo, la faccio fuori"
"É-É su" 
Louis corse su per le scale .
NIC'S POV
Zayn entrò in camera e mi ordinò di vestirmi. Così feci mentre lui era girato verso la parete. Indossai una maglia di Niall e i suoi boxer, visto che avevo i vestiti in bagno. 
La porta si spalancò una seconda volta, rivelando la figura di Louis.
"NON TOCCARLA" urlò Zayn saltandogli addosso.
 "Non sfiorarmi o vi ammazzo tutti e tre" con questo ricatto, Louis riuscì ad ottenere l'immunità da parte di Zayn.
Si avvicinò alla mia figura, fino a farmi sbattere contro il muro.
"Ciao" sibilò, mettendo le mani accanto alla mia testa.
Rimasi in silenzio.
"TI HO SALUTATA" mi urlò in faccia.
"C-Ciao" ricambiai il saluto, iniziando a tremare.
"Come va?" Spostò la mano dal muro e alzò un po' di tessuto del magione di Nialler.
Mi accarezzò la pancia, alzando lentamente la mano. Ma io ero senza reggiseno.
"Ti ho fatto una domanda o sbaglio?"
"V-Va bene" risposi in ritardo.
Poggiò la sua fronte sulla mia. 
"Che fai oggi?"
Sarebbe stato meglio non parlargli del trasferimento.
"L-Le solite c-cose"
"Tipo?" Sfiorò il mio seno.
"T-Tipo esco" 
"Mh" mugolò, per poi baciarmi.
Le sue mani mi liberarono dal maglione, mentre provavo a fermarlo.
"Tu esci" il castano si girò verso Zayn, che era rimasto nella stanza.
"N-Non-..."
"V-Vai, perfavore" balbettai con le lacrime agli occhi.
"M-Ma..."
"Vai" gli sorrisi.
Lui mi fissò un altro po', per poi uscire.
Louis mi portò fin sopra il letto per poi sistemarsi a cavalcioni su di me.
"Ti prego Lou" singhiozzai.
"No"
Si sfilò i jeans, poi la felpa e infine la maglia.
Stava per liberarsi dai boxer, quando chiusi gli occhi e mormorai flebile un "Nel cassetto del comodino ci sono dei preservativi." 
"Non fa niente" rise.
Abbassò i boxer di Niall che stavo indossando.
"P-Perfavore" singhiozzai.
"Assolutamente no" entrò sfondandomi.
Trattenni un urlo. Lui invece iniziò a gemere, sempre più forte.
Le spinte aumentavano.
"L-Lou" 
Per tutta risposta, lui gemette.
Provai a muovere i fianchi, ma lui li fermò con le mani, spiaccicandoli.
Lo sentii gemere nuovamente. E poi un'altra volta, e poi un'altra volta.
"B-Basta" 
Un'altra spinta, ancor più violenta.
"L-Lou"
Un'altra, ancor più profonda.
Poi, riprese a spingere con più violenza, i suoi gemiti si fecero rumorosi e il dolore si fece forte.
"F-Fuck" gemette, prima di venire.
Continuava a muovere il suo bacino contro il mio, mentre mi baciava.
Non ce la facevo più.
"LEVATI DA LÌ" urlò Liam spalancando la porta.
Louis fece finta di non sentirlo e riprese a spingere con più violenza di prima, ma venendo quasi subito per la seconda volta.
Il castano continuava a baciarmi.
"L-Liam, vai v-via" sforzai quando il castano si stacco da me, senza smettere di spingere.
"No Nic"
"T-Ti p-prego" 
"Brava ragazza" mi sussurrò Louis ad un orecchio.
"V-Vai" 
La porta si chiuse.
"Come sei brava" mi sorrise il ragazzo. Era sudato.
Uscì violentemente, quindi lasciai che un nuovo gemito di dolore lasciasse le mie labbra.
"Ho un regalo per te, sai?" Prese i suoi jeans da terra.
"Guarda" fece spavaldo.
Non riuscivo a distinguere le figure per le lacrime che avevo negli occhi.
"C-Che cos-..."
"È una lametta" sogghignò.
"N-No basta" balbettai.
Lo sentii avvicinarsi. Avevo mal di pancia e le fitte, come una settimana prima.
"T-Ti p-pre-..." mi tappò la bocca e fece scendere la lametta giù per il petto, affondandola.
Provai ad urlare. 
Poi la lametta affondò nel mio braccio, poi rigò il mio collo, le guance, i seni, le gambe. Ogni volta, tagli più profondi. 
Provai a muovere la mano, ma rimase ferma lì dov'era.
Sentivo il sangue uscire. Sentivo le fitte. 
Poi il ragazzo smise e mi sorrise.
Si avvicinò alla finestra, per poi buttare giù la lametta sporca di sangue.
"Mh, non è tanto alto. Esco da qua" si rivestì, fissandomi.
Ero senza forze, gemevo dolorante, non riuscendo a fare altro.
"Ci vediamo, ciao!" Lo vidi uscire dalla finestra.
Raccolsi tutte le forze che 'avevo' ed urlai.
Dopo pochi secondi, la porta si spalancò.
Era Niall.
"Amore" mi venne accanto.
Gemetti nuovamente.
"Piccola è-è... Tutto finito" mi baciò e io cercai di scostarmi. Non avevo paura di Niall, ma...
"Hey" i suoi occhi incontrarono i miei, colmi di lacrime e dolore.
Ancora fitte.
"Dai, calma, guardami" 
Girai gli occhi e lo vidi, accanto a me. 
Mi accarezzò la guancia e io chiusi gli occhi, visto che aveva toccato tagli ancora aperti.
"Scusa amore" 
NIALL'S POV
Non era giusto. No. Che aveva fatto di male Nicole? 
"Amore, è tutti finito. Ora ci sono io" 
Cercai la sua mano e la strinsi, ma lei gemette. Sembrava priva di vita. Non sentivo nemmeno il suo respiro.
"Faccio salire Liam?"
"N-..."
"Ok, ok. Adesso sta' calma, non ti affaticare. Ci sono io."
La mia piccola faticava a respirare.
"N-Nicole" la richiamai. Lei spostò nuovamente i suoi occhi su di me.
"T-Ti amo piccola" 
Lei sforzò un sorriso, che mi fece capire quanto stesse soffrendo.
NIC'S POV
Non c'è la facevo più. Se doveva finire lì, bene, meglio. Tanto alla fine, sarei mancata si e no a due persone, magari tre. Poi forse anche loro si sarebbero dimenticati di me.
"N-Nia..." cercavo di richiamarlo.
"Shhh, calma, non ti affaticare piccola."
Volevo solo aria. 
Come poteva non capirlo?
Almeno, se fossi svenuta, avrei sofferto meno. 
Niall aiutami. Solo tu puoi. Tu sei qui. Chiama una merda di 999.
"N-Non..." Cercai di spiegargli che non c'è la facevo più. Che se non avesse chiamato l'ambulanza, lo avrei lasciato lì, solo, nel giro di poco tempo.
"Amore, chiamo qualcuno?" Mi chiese.
Annuii flebilmente.
"L'ambulanza?" 
Gemetti nuovamente. Speravo avesse capito che era quello che volevo.
Mi sorrise, sfilò il cellulare dalla tasca e compose il 999.
"Pronto? Emh, si. La mia ragazza sta male. Non respira. È urgente. N-Non credo che reggerà ancora per molto"
Attaccò poi mi venne accanto e mi sussurrò "Amore sono un po' geloso che ne dici di vestirti? Ti vesto io."
Gli sorrisi.
Ad un certo punto, la vista iniziò ad annebbiarsi e socchiusi gli occhi.
"Nicole? Non chiudere gli occhi piccola. Non farlo. Piccola. Nicole" la sua mano rilasciò un leggero schiaffo sulla mia guancia.
"Non chiudere gli occhi. No" 
NIALL'S POV
Se avesse chiuso gli occhi, sarebbe entrata in coma. Il suo corpo non reggeva più.
"Non chiudere gli occhi piccola. Non farlo" 
"N-Niall" sussurrò.
"Non chiuderli. Fallo per me" le strinsi la mano e lei gemette.
"Scusa" 
"LIAM SALI" urlai.
Sentii correre sulle scale, poi la porta si spalancò.
"Ho c-chiamato l'ambulanza. Ma Nicole non c'è la fa. Non deve chiudere gli occhi. Aiutami ti prego."
"Nicole. Guardami." Fece il ragazzo.
Lei spostò gli occhi su suo fratello. 
"Ti voglio bene. Te ne ho sempre voluto. Lo sai. Ma se ora chiudi gli occhi... Non chiuderli. Non ti addormentare. So che sei coraggiosa, tu sei una guerriera. Aspetta altri due minuti. Per favore. Non farti abbattere. Non farti vincere. Non perdere. Puoi farcela piccola" la strinse in un abbraccio e lei gemette ancora.
"N-Non " 
"Stai calma. Non ti affaticare" 
Un rumore assordante di ambulanza si fece spazio nei nostri timpani.
"Vado io" mi sorrise Liam scendendo.
Dopo poco vedemmo dei medici arrivare in camera con un robo strano per farla respirare. Ma appena si avvicinarono al corpo della mia piccola, posso giurare di averla vista piangere. Forse aveva paura, paura che la violentassero ancora.
"Sua sorella non è in buone condizioni" si girarono verso Liam, che li stava aiutando a sistemare la mia ragazza sulla barella.
"Niall tienila sveglia" mi urlò il castano.
Mi feci spazio tra la decina di medici.
"Nicole? Nicole guardami. Ti ricordi quando io e te andavamo a prendere insieme il gelato? Ti ricordi le passeggiate? Ricordi questa?" Afferrai la collana sul suo petto e gliela mostrai "Io ti amo Nicole. Non mi abbandonare" una lacrima mi solcò il viso.
Lei mi sorrise, quando stava per chiudere gli occhi.
"NO NICOLE ! GUARDAMI" urlai. Lei si voltò a guardarmi. 
"Non abbassare le palpebre. Ti prego." A quel punto iniziai a piangere. Avevo paura di perderla. 
Scendemmo le scale di corsa, mentre lei non smetteva di fissarmi.
La caricarono nell'ambulanza.
"Può venire solo uno di voi" ci avvisò il dottore.
Liam mi spinse dentro "Vi raggiungo in macchina" mi rassicurò.
Gli sorrisi e mi voltai verso Nic, ma lei aveva chiuso gli occhi.
"NICOLE?!" urlai. Lei aprì leggermente le palpebre.
Le tirai uno schiaffo, uno di quelli forti. Lei spalancò gli occhi, spaventata. 
"Non farlo più" sibilai.
I medici mi fissavano, visto lo schiaffo. Forse credevano fossi stato io a violentarla.
"N-Non fraintendete. Lo sto facendo per tenerla sveglia. Non abuserei mai si lei" mi giustificai.
La sirena partì, facendomi sobbalzare, ma tornai a concentrarmi sulla mia ragazza.
"Nicole?" La mia voce era diventata un sussurro.
"Ti ricordi quando ti sei dichiarata? Io non volevo davvero fermare quel bacio, ma l'ho fatto. Sai da quanto mi piaci? Mi piaci da tre anni. Non sono pedofilo. Ma io ti amo. E... Tu? Tu mi ami? Se mi ami, non chiudere gli occhi, ma se li chiudi... Capirò che mi stai usando." Lei negò flebilmente. 
"Che devo fare per tenerti sveglia? Musica? Va bene se metto la musica? Il tuo pezzo preferito? Che ne dici se metto... Midnight Memories?" lei annuì sorridente, o almeno ci provò.
Scorsi nella mia playlist, fino a trovare la canzone.
"1,2,3...
Straight off the plane to a new hotel
Just touched down, you could never tell
A big house party with a crowded kitchen
People talk shh but we don't listen

Tell me that I'm wrong but I do what I please
Way too many people in the Addison Lee
Now I'm at the age when I know what I need, oh, whoa"
 E a quel punto mi misi a canticchiare, mentre Nic non smetteva di fissarmi.
"Midnight Memories, maybe you and me, stumbling in the street..." 

Lei mi sorrise, poi vidi le sue labbra muoversi nel labiale di qualche parola.
La canzone finì, e arrivammo in ospedale.
La caricarono d'urgenza su un lettino, mentre io non la perdevo di vista.
"Ora vi alternerete con le infermiere per non farla entrare in coma, ok?"
Annuii, quando vidi la figura di Liam avvicinarsi. 
"Nella camera uno alla volta" ci ricordò il medico.
"Vai tu" sorrisi al castano "Le canzoni la tengono sveglia"
Lui ricambiò ed entrò.
NIC'S POV
"Piccola" mi salutò Liam.
Gli sorrisi, affaticata.
Volevo solo dormire.
"Promettimi una cosa, che mi vorrai sempre bene" 
Io annuii, più o meno.
"E ricordati che ti vorrò sempre bene, io te ne ho sempre voluto." 
"Niall mi ha detto che le canzoni ti aiutano" cacciai il cellulare dalla tasca.
"Che ascolti? Beatles? Rollino Stones? 5Sos?"
Lei mi sorrise. I Five Seconds of Summer spaccavano.
"Back in high school we used to take it slow
Red lipstick on and high heel stilettos
Had a job downtown working the servo 
Had me waiting in line couldn't even let go 

'Cause I never wanna be that guy 
Who doesn't even get a taste 
No more having to chase 
To win that prize" 
Partì il ritornello e mi ritrovai a cantarlo assieme a lei.
**
Dopo un oretta di alternanza tra me e Niall, ci informarono che Nicole era fuori pericolo e che poteva dormire.
Io e il biondino uscimmo dalla stanza e andammo a prendere un caffè.
"Quanto la amo" mi mormorò Niall mentre prendeva la bevanda.
"Io le voglio un mondo di bene" gli sorrisi.
"Sai" comparve un sorriso sul volto del ragazzo "Nell'ambulanza, ho tirato uno schiaffo a Nicole perchè aveva chiuso gli occhi. Mi hanno squadrato malissimo per tutto il tempo" 
"So che non le faresti mai del male" gli tirai una pacca sulla spalla.
"Liam, io la amo." Fece il biondino con le lacrime agli occhi "Non portarmela via".
"N-Niall... Io non la sto portando via da te, ma da Louis" lo rassicurai.
"N-Non c'è la faccio" singhiozzò. 
Mi arrivò un messaggio, sbloccai il cellulare e vidi che era da parte di Zayn.
Da:Zayn
-Ehi Payne, qualsiasi cosa ti dica quel biondino, ieri sera Nicole gliel' ha data. Ma è successo solo ieri sera-
Alzai il mio sguardo sul biondino, per poi rispondere a Malik.
A: Zayn
-Grazie per l'informazione Malik, ci vediamo-
"Ieri sera com'è andata?" Chiesi con nonchalance a Niall.
"I-Ieri sera?" Balbettò.
"So cos'è successo" sorrisi beffardo.
"Giuro che non l'ho obbligata. Non le ho fatto male e ho usato il preservativo, ma non le ho dato la pillola perché dicono faccia male e non mi fido" affermò tutto d'un fiato.
Inarcai le sopracciglia in senso di stupore.
"Hai fatto bene con la pillola" gli sorrisi?
"G-Grazie" balbettò.
"Liam chi è?" C'interruppe un'infermiera.
"Io, perché?" Chiesi.
"Sei il fratello di... Nicole... Jam...-"
"Nicole James, si sono io" sorrisi
"Sua sorella la cerca" mi sorrise lei a sua volta.
NIC'S POV
"Amore ora sei fuori pericolo. Riposati" Nialler mi lasciò un leggero bacio sulle labbra ed io sprofondai nel sonno più profondo.

Mi svegliai e notai un'infermiera in un angolo della stanza.
Ripensai a quello che era successo quella mattina, a Liam e a Bradford. Ripensai alla sera prima, con Niall. Era stato tutto perfetto, ma Louis doveva sempre rovinare tutto.
Una lacrima mi solcò il viso, ma mi girai su un fianco prima che l'infermiera potesse vedermi piangere.
"Ehi, che hai?" Mi chiese.
"N-Niente, può uscire?" Cercai di trattenere i singhiozzi.
"No mi dispiace" fece con tono triste "Devo controllare la tua pressione, il tuo battito cardiaco... " spiegò.
"O-Okay" singhiozzai.
"Ma che hai?" Chiese ancora una volta "Puoi dirmi tutto" sentii la sua mano poggiarsi sul mio fianco. A quel contatto sobbalzai.
"Hey che ti prende?"
"O-Oggi, per la quarta volta, un ragazzo mi ha violentata" singhiozzai.
"M-Mi dispiace" balbettò.
"I-Io... Non c'è la faccio più" continuai "Sento come se il mondo mi si sia sdraiato sopra. Ho un peso troppo grosso dentro."
"Peso di cosa?"
"Paura, amore e tristezza" risposi.
"Paura di cosa?" Chiese lei.
"Che possa succedere di nuovo quello che è successo oggi. Paura che il mio ragazzo mi lasci, paura che mio fratello mi abbandoni. Paura di essere un peso per tutti" spiegai.
"Mh, sai, anche io ho vissuto quello che stai vivendo tu ora. Hanno iniziato a violentarmi quando avevo quattordici anni. Sai, così ho perso la verginità" 
"A-Anche io" singhiozzai.
"So cosa provi, ti serve solo qualcuno con cui distrarti, non per forza per sfogarti." Mi consigliò
Rimasi in silenzio. Quel silenzio che Louis metteva a tacere con un urli.
"Ti chiamo qualcuno?" Mi chiese mormorando.
Tirai un sospiro di sollievo. Avevo paura che mi urlasse contro.
"L-Liam" balbettai.
"Tuo fratello?" Mi chiese.
"S-Si" risposi.
Dopo poco lo vidi entrare, seguito dall'infermiera.
"Sorellina" mi corse incontro abbracciandomi.
"Liam" sorrisi.
"Come va?"
"Bene" 
"Niall mi ha detto cos'é successo ieri" 
Arrossii.
"Mi ha detto che ha usato precauzioni" continuò e io annuii.
"Ti ha obbligata? Ti ha fatto male? Lo ammazzo" 
"No Liam, stai tranquillo" gli accarezzai una mano.
"Sicura?"
"Si, anzi... É stato parecchio dolce" gli sorrisi e lui ricambiò.
"Si vede che ci tiene a te" 
Sorrisi ancora.
"Che ne dici di uscire da quest'ospedale?" 
Impallidii. Avevo paura che Louis mi trovasse.
"Tranquilla ce ne andiamo a Bradford" mi sorride.
"No. Non senza Niall" 
"Nicole. Io non so se lui può. E poi dove andrebbe ?"
"Da Zayn" sorrido flebilmente.
"Dai, ora vediamo. Lo chiamo?"
Annuii con gli occhi lucidi come una bambina.
Dopo poco entrò il biondino, solo.
"Amore" mormorò.
"Amore" feci a mia volta.
"Come va?"
"Bene, mi chiedevo se volessi venire a Bradford" sorrisi.
"I-Io?"
"Si, tu" 
"E dove andrei a dormire
"Da Zayn" sorrisi ancora.
"I-Io non so se Malik può. Lo chiamo" sfilò il cellulare dalla tasca e scorse nella rubrica, fino a trovare il contatto desiderato.
"Malik?"
"Emh, si... Volevo sapere se potresti ospitarmi a tempo indeterminato a casa tua"
"O-Ok, ciao Malik" rispose dopo poco.
Attaccò e sul suo viso si formò un sorriso che partiva da un orecchio e arrivava ad un altro.
"Ha detto di si" iniziò a saltare per tutta la stanza "Ma non subito" si fermò, come se solo dopo si fosse ricordato di quel particolare che, come un colpo di pugnale, mi trafisse il petto.













SPAZIO AUTRICE
BELLA GENTE SCIAO! Ben tornati  a questa storia di merda!
Mi fa schifo, mi faccio schifo.
Ma ora vi spiegherò un paio di cosette.
Prima di tutto, dovevo (e volevo) far apparire un ultima volta la figura di Louis, di cui avevo nostalgia :")
Poi, ho fatto la drammatica perché ormai sapete come sono fatta e... Non ho resistito a fare la partenza che mi ero immaginata mentre scrivevo il capitolo scorso, pensata decisamente in modo più allegro in quella settimana.
Credo che far soffrire Nicole, sia un modo per liberarmi dalle sofferenze: quando sto male, cerco di riversare il mio dolore su di lei.
E poi non so... Avevo questo sadico desiderio di farla male.
OGGI È IL COMPLEANNO DI BOO E PORNHUB KATIE GLI HA FATTO GLI AUGURI RICORDANDOGLI CHE C'È SEMPRE STATO IL FEDELE AMICHETTO DI HAZ IN QUESTI TRE ANNI.
Ora basta parlare di #larry.
Ma ora basta parlare di quei cinque  frocetti commerciali -LoL scherzo- e torniamo a parlare di questa cagata colossale.
VI AVVISO  CHE NON SO QUANDO AGGIORNERÒ. SICURAMENTE PRIMA DELLA FINE DELL'ANNO. 
ANZI, VI PROMETTO CHE ENTRÒ SABATO POTRETE LEGGERE UN NUOVO E FRESCHISSIMO CAPITOLO DI QUESTA MERDA. 
Non so cosa ne pensate, anche perchè trovo sempre miliardi di visualizzazioni e tre o quattro recensioni al massimo. Non che vi uccida se non recensite... Ma io sto iniziando a pensare che faccia davvero schifo.
Ci sono le quattro o cinque lettrici che ogni tanto mi spronano a continuare ... Ma fate come volete :) 
A presto -a sabato- con un nuovo capitolo.
Byeeee, xX.
-me. ♥️


































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Capitolo 25
*** Bradford. A new life? ***


"Hai messo tutta la roba, Nic?" Mi chiese nuovamente, e per la centesima volta, Liam-sono-il-fratello-più-apprensivo-che-si-possa-avere-James-Payne.
"Cazzo, si Liam" gli sorrisi come un'ebete e mi catapultai nel sedile posteriore.
"Modera i toni" mi riprese per la milionesima volta quella mattina.
"Non modero i miei fottutissimi toni per te" feci io, con un sorriso soddisfatto stampato in faccia. Mi infilai le cuffiette.
"Ciclo?" Chiese sbuffando divertito mentre entrava.
"Non sono cazzi tuoi" risposi invece.
"Ciclo" si rispose da solo, correttamente.
Risi sotto i baffi, lui fece finta di niente e si rivolse al ragazzo dai capelli umidi di gel, seduto al posto del passeggero, che gli avevo ceduto volentieri appena me l'aveva chiesto.
"Anche tu sei pronto?" 
"Seh" rispose sbuffando, visto che anche a lui, quella domanda era toccata un centinaio di volte nel giro di sole due ore.
"Andiamo" fece subito smorto il fratellone, quando l'auto stava sfrecciando sull'asfalto già da un po'.
Trovai un messaggio di Niall, arrivato qualche minuto prima, ma che il mio fottutissimo cellulare aveva deciso di farmi vedere solo in quel momento.
Da:Niall
 -Come va?❤️-
A:Niall
-Una merda, senza di te-
Sorrisi inconsapevolmente per la mia risposta e riposi il cellulare sul mio stomaco, quando vibrò nuovamente.
Da:Niall
-Non credere che qui sia meglio-
A:Niall
-Almeno tu hai il cibo, io se mangio diventi un bue-
Da:Niall
-Ho avuto sempre un debole per i buoi 😜😙-
A:Niall
-Cretino, la sai dire una cosa seria qualche volta?-
Da:Niall
-QUALCHE volta... Si LoL-
A:Niall
-Mi manchi patuffolo-
Da:Niall
-Mi manchi anche tu, ovatta- i miei occhi luccicarono dolci, prima di notare il nome che mi aveva attribuito.
A:Niall
-Ovatta?!-
Da:Niall
-Così io sono il patuffolo senza il quale non esisti-
Sorrisi intenerita.
Anche se forse in quel momento si stava facendo una sega e io ero l'ultimo dei suoi pensieri.
"Nicole?" mi sentii chiamare da mio fratello.
Mugugnai al posto di rispondergli vocalmente.
"Con chi stai parlando?" 
"C-Con Hope" sforzai.
"Dammi il cellulare" la mano del pakistano si tese verso di me e io lo guardai stranita.
"Io devo guidare" spiegò il ragazzo al volante.
"Ma perchè devo darvelo?"
Un sorrisetto malizioso si dipinse sul volto del moro.
"Il cellulare" mi affrettai ad aggiungere.
"Perchè non voglio che tu senta con Horan"
"Smettila di essere geloso, cazzo. Io lo amo, ma tu sei mio fratello, Liam" urlai, di punto in bianco. 
NIALL'S POV
"No, cazzo. Ho detto di no. No no no no no" sbottai stanco. Era l'ottava volta che  Dylan mi chiedeva se volessi 'uscire' con lui.
"Ma. Niall vie-..."
"Cazzo. Chiedimelo un'altra volta e ti ritrovi con la testa ficcata su per il TUO culo" urlai esasperato.
"Da quando sei 'innamorato'" fece, aggiungendo delle virgolette con le dita alla parola 'innamorato' "Non ci caghi più di striscio. Merda, non ti riconosco più. Dai, Niall vieni. Ci divertiamo e-.."
"CAZZO!" urlai tirandogli un pugno in faccia.
"Eh va bene amico, sappi solo che... Sei strano" uscì.
A:Nicole
-Ehi? Ovatta?- digitai, notando che non rispondeva.
Aspettai qualche minuto, poi decisi di chiamarla.
/tu, tu, tu/ 
"Io, io, io" risposi a quell'incessante rumore.
"Che vuoi?" no quella non era la voce di Nicole. 
"Nicole James" risposi secco.
"Non te la posso passare" Zayn.
"NIALL, SONO QUI. CIAOO" urlò la mia ragazza.
"Dai amico" insistei. 
"Liam?" Mormorò il pakistano.
"Vai" permise il ragazzo.
"Niall?" Chiese la ragazza.
"No, siamo dell'FBI" cercai di fare il serio.
"Niall" rise la ragazza dall'altra parte del telefono, provocando il mio sorriso.
"Ovatta?" Chiesi.
"Detta anche Nicole, ma tu puoi chiamarmi ovatta" rise ancora.
"Dove siete?" Chiesi.
"Boh, siamo in viaggio da una mezz'ora..."
"Manca un po' " rispose dopo poco.
"Mi manchi, e ti amo" mormorai a voce spezzata
"Same"

NIC'S POV
Eravamo arrivati da un po', ma eravamo rimasti una mezzoretta da Zayn, visto che non riuscivamo ad aprire la porta di casa sua.
Finalmente ci trovavamo a casa di questo tizio.
"Marc?" Bussò mio fratello.
La porta si aprì all'istante e sulla soglia apparve un ragazzo... *-*. Alto, snello, senza maglietta, capelli castani, occhi verdi,senza maglietta... La morte in persona.
"C-Ciao" riuscii a sibilare entrando.
"Ciao James" salutò. E quel saluto era riferito a me, perché solo io facevo James di cognome lì dentro e nessuno chiamava Liam per il suo secondo nome.
Mi girai e lui mi sorrise "Non ti ricordi di me?" 
"N-No" sorrisi a mia volta.
"Eri piccolissima l'ultima volta che ci siamo visti" rise abbracciandomi.
"Tutta questa confidenza?" Chiese Liam. Ma a me non dispiaceva. Ma mica perché era senza maglietta... Naaah
"Oh, scusa Payne" arrossì il ragazzo staccandosi da me.
"Mh, lasciamo stare. Fai fare un giro della casa a Nicole e io intanto vado in bagno" fece mio fratello.
"Okay" sorrise Marc.
"Allora, qui c'è il salone" mi indicò il divano e vari oggetti che si trovavano nella stessa stanza in cui eravamo noi.
Entrammo un un'altra stanza e "Questa è la cucina... Il forno, il frigo..." Mi mostrò.
"Poi saliamo su e..." Salimmo le scale e mi trovai di fronte ad un lungo corridoio poco illuminato.
Mi indicò la prima stanza: porta aperta, letto disfatto, tv e sporco.
"Questa è la mia camera che da oggi sarà di entrambi" mi cinse i fianchi.
"C-Come?"
"Questa, è la mia camera e da oggi la condivideremo"
"M-Ma il letto è matrimoniale" notai.
"Lo so" sorrise.
"N-Non mi va, scusa" cercai di sorridergli. Anche se era uno schianto di ragazzo non poteva decidere per me, già lo aveva fatto Liam.
"Invece ti deve andare" strinse un po' la presa.
"C-Ci parlo io con Liam" mio fratello non sarebbe riuscito a farmi dimenticare Niall.
"E Liam che c'entra?" chiese il ragazzo.
Come?! Non era stato Liam ad obbligarlo a farmi dormire con lui?
"E-E allora-..."
"Voglio dormire con te... Dai, non dirmi che Payne non ti ha detto niente" scoppiò in una fragorosa risata.
"Di cosa?" Inarcai un sopracciglio.
"Delle seghe mentali che ci facciamo su di te, quando stiamo insieme agli altri." Continuò, ridendo come un assatanato.
"Oddio" mormorai, tra il sorpreso e l'irritato.
Me lo staccai di dosso "Io con te non ci dormo" sospirai. Mi avevano portato nella casa di un caso umano.
"Ma dai"
"Ho un ragazzo, per tua informazione"
"E chi sarebbe?" Incrociò le braccia al petto, pensando gli avessi detto una cazzata.
"Niall James Timothy Horan" sorrisi e lui spalancò gli occhi.
"Niall?" Scoppiò nuovamente a ridere
"Niall" gli feci eco.
"Non prendermi per il culo" si piegò in due dalle risate.
"Oddio" mi passai una mano sulla fronte " Perchè sembra a tutti così strano che stia con Horan?" 
"Perché... Apparte che è un puttaniere e poi, dai, lui è quello che... Insomma... Non è che sia il più puro quando parla di te"
Spalancai gli occhi, sorpresa dalle rivelazioni del ragazzo.
"E Liam che dice di tutto questo?"
"Ride, a volte partecipa, a volte ci dice che non dobbiamo dire certe cose su di te"
"Ah, partecipa" sorrisi flebilmente.
"Ma solo quando siamo un po' fatti, non credo parlerebbe così di te davvero"
"Ma se ho solo sedici anni"
"Abbiamo iniziato... Due anni fa più o meno.  Si. Due anni fa, perché era il giorno del tuo compleanno e noi eravamo strafatti."
"Ah, bene. Voi chi?"
"Io, Horan, Tomlinson, Jones...-"
"T-Tomlinson?" Mi mancò l'aria.
"S-Si, Louis" precisò il ragazzo.
"Lo conosci?" Dovevo restare calma. Louis non mi avrebbe trovata e... Dovevo stare calma.
"Si, è uno dei nostri. Perchè?"
"Così.. Che sai di lui?" Chiesi.
"Non molto, solo che ha ventidue anni e che è tipo stato dentro qualche volta per stupro e violenza su minore, ma non lo so. Lui dice così, non so se poi è vero"
"Ah si? E da quanto parla di tutto ciò?" non mi poteva trovare, ero a Bradford, ero lontana. Eppure stavo tremando.
"Boh, qualche mese..." 
Mi appoggiai al muro e lasciai scivolare il mio corpo fino a terra. Avevo paura. Paura che mi trovasse, paura che facesse del male ad Hope. O a Niall...
"Che hai?" Si accovacciò accanto a me.
"Niente" risposi flebile cercando di trattenere le lacrime.
Portai le ginocchia al mio petto ed iniziai a singhiozzare.
"Ehi, ho detto qualcosa di male?"
"N-No" risposi, lasciando sfogo alle mie lacrime.
Sentii di sotto una porta chiudersi. 
'Calma Nic, non è Louis, calma, calma'
Sentii qualcuno salire le scale.
"Nic, che hai?" Sentii Liam abbracciarmi, per poi tirarmi su. Strinsi un po' di tessuto della sua maglietta.
"Ehi, calma piccola" mormorò.
"Che hai?" Chiese dopo poco.
"N-Niente" non volevo parlare di Louis davanti Marc, lui non mi avrebbe creduta.
"Non è possibile, dai. C'entra Niall? Louis?" Sussurrò tranquillo.
Strinsi la presa, quando pronunciò quel nome.
"I-Io, lei mi ha chiesto di Tomlinson... Non so-..."
"È tutto ok" lo rassicurò mio fratello.
"Ma che ha?" 
"Niente" rispose Liam
"Dai Nicole, ora siamo a Bradford, stai tranquilla. Qui non verrà. Calma" mi rassicurò.
"H-Ho paura" sibilai.
"Non ti farà più niente, te lo prometto" strinse ancor di più la presa.

Eravamo a cena.
Continuavo a massaggiare con Niall.
Da:Niall
-Sai che sono geloso-
A:Niall
-Lo hai già detto, ottomila volte-
Da:Niall
-Vengo tra un mese, quindi stai attenta" 
A:Niall
-Si, ok-
Da:Niall
-Che fai?-
A:Niall
-Mangio-
"Nicole, ti prego, almeno a tavola" mi riprese il fratellone. 
"Liam" sbuffai, per poi posare il cellulare sul tavolo, accanto al mio piatto.
"Allora con chi dormi?" Cercó di cambiare argomento Marc.
"I-Io..."
I miei occhi vagavano tra quello di Liam e quelli del ragazzo che aveva appena parlato.
"Dai, per iniziare dormi con me, ok?" Fece i, fratellone.
Annuii sorridente.
Era l'inizio di una nuova vita?



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Capitolo 26
*** Back to school ***


"Tanto ti troverò" sentii ridere, una di quelle risate che ti fanno gelare il sangue.
"Louis?" Domandai.
Ero ancora nel mio letto, ma Liam non c'era più.
"NO, TI PREGO" urlai, prima che sparasse il colpo.
Gridai.
"Nic, calma" 
Aprii gli occhi. 
Ero ancora nel letto a casa di Marc, tra le braccia di Liam.
"S-Scusa" mormorai poggiando la testa sul cuscino.
"Niente... Ma stai tranquilla. Che hai?"
Non sapevo se rispondergli o meno, ma poi decisi che era meglio se sapesse.
"Paura Liam. Ho paura." Sibilai
"Non devi averne, qui ci siamo Marc ed io. Poi verrà Niall. Non sei sola, piccola."
"M-Ma ho paura" mi asciugai involontariamente delle lacrime.
"No... Shhh" mi tranquillizzò, tornando ad accarezzarmi.
"Ti voglio bene" mormorai.
"Anche io" mi strinse a se, e dopo poco, tornai a dormire.

"Buongiorno" salutò con la voce impastata nel sonno il proprietario di casa, raggiungendomi nel salone dove stavo facendo colazione.
"Buongiorno" ricambiai sorridente.
Indossava un maglione e dei boxer, mentre io il solito pantaloncino del pigiama e la maglietta a maniche lunghe.
"Fa freddo" commentò.
"Segno che l'inverno è cominciato" continuai.
"E così le scuole" mi sorrise.
La scuola.
Il mio obbligo era finito. Fanculo alla scuola, ai prof e ai compagni di merda.
"Il mio obbligo è finito" 
"Ma non significa niente. Non vivrai sempre di tasca degli altri" osservò.
"Già... Ma... NO! Io a scuola non ci vado" mi feci sentire.
"E invece ci vai"
"No!"
"Si" fece con nonchalance.
"Fanculo, no" 
"Parlane con Liam allora" 
"No" 
"Si"
"No"
"Si"
"N-.."
"SI CAZZO. SI OK? TU DEVI FARE QUELLO CHE TI DICE TUO FRATELLO PER ALTRI DUE ANNI. DÌ ANCORA DI NO E TI FACCIO FUORI" urlò stremato. 
Le vene sul collo gli pulsavano, il viso era rosso...
"S-Scusa" balbettai.
"N-No, scusa tu" 
"No, hai ragione. Quando iniziano le lezioni?"
"Tra... Mezz'ora!" 
Corsi a prepararmi, per poi uscire ed arrivare davanti l'istituto grigio, che per tutta l'allegria che trasmetteva, era il parco preferito degli unicorni.
"Andiamo!" Mi trascinò dentro quando la campanella suonò.

"Ragazzi, lei è Nicole James, starà da noi, da ora... Quindi, cercate di trattarla bene" la professoressa mi sorrise e mi indicò un banco vuoto e singolo infondo la classe.
Ricambiai e posai la tracolla, prestatami da Marc, sul ripiano, per poi buttarmi a peso morto sulla sedia, senza dar conto del rumore che provocai.
La profe, era una sulla quarantina, alta, grassa ma non troppo, e un bel viso. 
Era carina... Tutto sommato.
"Ah quasi dimenticavo, qualcuno dopo le mostri la scuola." Continuò la tizia.
"Scusi" la interruppi, usando un tono tra il timido e lo strafottente.
"Si" fece con una voce innatamente stridula.
"Posso sapere il suo nome?"
"Oh! Certo! Signorina Mackle"
"Grazie" sorrisi timida.
Non staccò un attimi gli occhi da me, durante quell' ora. Per cui non potei fare granché, tra cellulare e cazzate varie e mi toccò ascoltare la vita di Dante, le sue opere, i suoi pensieri e le canne che si fumava.
Che palle.
Suonò la campanella dell'ora e tutti si precipitarono fuori dalla classe.
"James!" Urlò la Mackle quando rimanemmo sole.
"Si?" Mi rivolsi a lei gentilmente anche se mi volevo solo suicidare, dopo la lezione a cui avevo assistito.
"Fatti accompagnare in segreteria per la chiave del tuo armadietto" mi sorrise e io mi catapultai fuori dalla classe, quando ormai stavano già tutti rientrando.
"E lei chi è? Dove va?" Mi domandò a raffica il nuovo profe che stava entrando.
Dei cori orrendi contro di me, si alzarono in risposta. 
"Entri in classe!" Mi urlò il vecchio.
Sbuffai e tornai dentro, sedendomi al mio  posto.
"Lei chi é?" Iniziò nuovamente il prof.
"Una nuova" sbuffai.
"Ah bene" sorrise falso "Qualcuno la accompagni in segreteria per la chiave dell'armadietto" fece poi.
Sbarrai gli occhi. Oh no. Io non avrei avuto nessun contatto con quei bradipi.
"Vai tu, Brown?" Continuò e quello sbuffò.
"Nemmeno morto" 
Sbuffai a mia volta.
"Vuoi accompagnare la tua nuova compagna, o passare tre settimane di sospensione?" Fece il prof.
Quel certo Brown sbuffò nuovamente, si alzò dal suo banco in seconda fila e mi si avvicinò "Muoviti" grugnì.
Alzai gli occhi al cielo e lo seguii fuori la classe.
Ci fu un silenzio pesante, ed io odiavo il silenzio.
"Come ti chiami?" Chiesi allora.
 "Benjamin" sforzò.
"Tranquillo, non ti ammazzo. Puoi parlare con me"
"Ok, tu sei Nicole, giusto?" 
"Esatto" sorrisi.
"E da dove vieni?"
"Oh, non credo tu la conosca la mia città... Si chiama Wolverhampton, nel West Midlans" feci timida.
"Ah, ne ho sentito parlare. Ma perché sei qui?"
"I-Io... Problemi di lavoro di mio fratello" mentii.
"Ah ok" sorrise.
"Questa è la segreteria" mi indicò una stanza.
"Quella è la presidenza" mi indicò una porta nera con la scritta PRESIDENZA.
"Ok, quante volte ci sei entrato?"
"Dall'inizio dell'anno? Tredici" rispose.
"P-Perché?" Esitai. Poteva urlarmi contro che non erano affari miei.
"Sai, io sono un tipo molto chiuso, e non seguo le lezioni. E questo fa incazzare i prof" spiegò.
"Ok" ridacchiai, notando il suo sorriso alle sue parole.
"Bene, Scusi?" Chiese entrando nella segreteria.
"Seh?" Fece quella scocciata .
"Dovrebbe consegnarle una chiave dell'armadietto" sorrise Benjamin .
"Tieni" sputò lei, posando una chiave sul tavolo con difficoltà, visto quanto era grassa.
"Grazie" 
Uscimmo fuori e lui lesse il numero dell'armadietto.
"346, il mio è 340" sorrise, un sorriso sincero.
"Ahahahah bene" ridacchiai.
"Ok, ti va di dirmi il tuo orario, dopo?" Chiese.
"Perfetto, oggi ti va di venire a studiare da me? Perché mi ci devo raccapezzare un attimo, io quest'anno scolastico lo sto iniziando qui" feci timidamente.
"Perfetto" 

"Liam, rimango a casa di Ben fino a cena, ok?" Feci al telefono.
"Non mi convince" grugnì mio fratello dall'altra parte del telefono.
"Dai Liam, se noto qualcosa, ti chiamo" lo rassicurai.
Sulla faccia di Benjamin comparve un'espressione interrogativa, ed io negai con la testa per fargli capire che mio fratello era un caso perso.
"Ok, ciao. Chiamami per qualsiasi cosa. Ti vengo a prendere io?" 
"No, siamo a qualche isolato da casa, veniamo a piedi" ok rassicurai e Ben annuì.
"Ok, ciao"
"Ciao" 
"Scusalo, ma come fratello maggiore è un po' apprensivo"
"Oh, okay" sorrise.
"Prendi il libro di chimica ti fac-..."
"Non me ne fotte un cazzo di chimica" lo bloccai.
"Allora prend-..."
"Non ho voglia" sbuffai.
"Ah e allora perché sei qui?"
"Che so... Ci andiamo a prendere un gelato? Ci conosciamo? Mi parli della classe? Della scuola? Possiamo fare tante cose dallo studiare" gli sorrisi stendendomi sul suo letto.
"Ok, andiamo a prendere questo gelato allora" 
Mi prese per una mano ed uscimmo.
Arrivammo nella gelateria.
"Tu che prendi?" Gli chiesi.
"Emh... Boh, vaniglia e nocciola?" 
"Mh" una smorfia di tristezza mi comparve sul viso.
Mi mancava Nialler, mi mancava come mi abbracciava, come mi baciava e come prendevamo sempre il solito gelato stracciatella e bacio.
"Che hai?"  Chiese.
"Niente" sorrisi.
"Ok, va bene vaniglia e nocciola?"
"I-Io... Preferirei... Stracciatella e bacio" esitai. Poteva urlarmi contro che si faceva solo quello che diceva lui, che io non valevo niente.
"Ok" sorrise invece.
Uscimmo con i gelati.
"Dai mi parli un po' di te? Nella tua città hai lasciato qualcuno, vero?" Chiese.
"S-Si" pensai ad Hope e Niall, poi pensai anche a Louis.
"Dai chi?"
"L-La mia migliore amica e i-il mio ragazzo" abbassai lo sguardo triste.
"Capisco" mi cinse i fianchi "Posso?" Chiese, riferendosi alla specie di abbraccio in cui mi aveva stretta.
"S-Si" arrossii.
"Mi parli un po' di te? Tipo quanti anni hai, quando sei nata... Non lo so" continuò.
"Okay... H-Ho sedici anni e sono nata a Novembre, il sette" 
"Quindi tra un po' sarai una diciassettenne" scherzò.
"Già. E tu? Quanti anni hai? Quando sei nato?" Chiesi a mia volta.
"Io... Ne ho diciassette, fatti a Gennaio, il cinque" spiegò.
"Ok" Risi per la differenza di età di cui non mi ero resa conto.
"Perché ridi?" Chiese divertito.
"Senza offesa, ma non dimostri diciotto anni" 
"Oh, grazie" rise anche lui.
"Ok, domani ti vengo a prendere e andiamo a scuola insieme, ok?" 
"Si" sorrisi.
Mi vibrò il cellulare, era una chiamata: Niall.
"Prontooo?" Urlai, felice di sentirlo.
"Ciao amore" salutò, con tono nostalgico.
"Non essere triste"
"Non lo sonoooo. Tra due settimane sono lì amoreeee" urlò, e mi costrinse a spostare il cellulare dall'orecchio.
"Davvero?" Chiesi incredula.
"Si, ma mi manchi" sbuffò.
"Anche tu, amore" 
"Che fai?" Chiese.
"Sono fuori con un amico" 
"Che tipo di amico?" Chiese
"Uno che ho conosciuto oggi e con cui ho già scopato una decina di volte" scherzai.
"Sei seria?"
"Niall, per quanto tu possa essere lontano, non ti tradirei mai" 
"Sicura?"
"Si"
"Convinta?"
"Si" 
"E che state facendo?"
"Gelato" risposi 
"Sono geloso Nic, attenta" 
Sbuffai "Anche io sono gelosa, anche di Hope"
"Ma tu non ne hai motivo"
"In realtà io ne ho più di te, per essere gelosa, quindi taci" 
"E quali sarebbero questi motivi? Che sono troppo scopabile?"
"No, che passi pomeriggi interi a casa dei tuoi amici, o amiche" 
"Ah, per quello?" 
"Non ci stai andando ancora, vero?" 
"No, tranquilla" 
"Ok, io devo andare, ci sentiamo stasera su Skype?"
"Perfetto"
"Ti amo"
"Anche io"
 Attaccammo insieme.
"Il tuo ragazzo?"
"Si" riposi il cellulare nella tasca della felpa.
"È geloso di me?" 
"Esatto" risi.
**
"Dai devi raccontarmi tutto, ieri me lo avevi promesso che me lo avresti raccontato" stavo parlando con Hope al telefono. Doveva raccontarmi cosa era successo due giorni prima con Liam, la sera prima che Louis tornasse.
"Ok... Che devo dirti? Che non credevo di essere ricambiata da tuo fratello" la conoscevo talmente bene, che anche se non la vedevo, sapevo che era diventata rosso pomodoro.
"Non intendo quello Hope" risi mentre mi infilavo la maglietta a maniche lunghe del pigiama.
"Facciamo Skype? Te lo racconto lì" propose.
"Ok, aspetta accendo il computer, se vuoi chiamo Liam" 
"O-Okay" balbettò imbarazzata dall'altra parte del telefono.
Risposi alla sua chiamata, mentre ero seduta sulle gambe di Liam, davanti il computer.
"Ciao!" Salutò.
"Ciao Hope" fece mio fratello.
Liam aveva gli occhi lucidi, mentre quelli della castana dall'altra parte dello schermo, non potevo saperlo, vista la bassa definizione dell'immagine.
"Dai racconta" la incitai.
"N-Non davanti a lui" vidi il suo viso arrossarsi.
"Ma cosa?" Chiese Liam.
"COSE NOSTRE!" Urlò Hope, prima che potessi dire qualcosa.
Scoppiai a ridere.
"Okay, chiamatemi quando avete fatto" sbuffò divertito.
"Dai se me lo racconti, ti dico io una cosa" sul mio viso apparve una smorfia triste, che la ragazza notò.
"Che hai?"
"No! Prima tocca a te raccontare!" Risi.
"Okay, allora... Lui è venuto da me, e abbiamo guardato tipo due o tre film... Solo che all'inizio del quarto, abbiamo iniziato a baciarci e..." Ancora più rossa.
"Avete usato precauzioni? Ti ha fatto male? Sei incinta?" La tempestai di domande.
"Nicole! Non ti fidi di tuo fratello?!" Urlò l'altra.
 "Ahahahhaha hai ragione" Risi.
"Ok, ora tocca a te, che hai?" Chiese.
"I-Io ho un ritardo di otto giorni Hope" balbettai con gli occhi in lacrime.
"Che?!" urlò quella dall'altra parte dello schermo.
"Hai sentito" 
"Lo sa Liam?" 
"N-No, ho paura di dirglielo" spiegai.
"Non puoi dirlo a Marc? O a Ben?"
"Ma io Ben non lo conosco così bene" 
"Devi parlarne con Liam" 
"Lo farò" le sorrisi "Te lo chiamo?"
"No, mia mamma rompe che devo andare di là, ci sentiamo Nic, CIAOO!" Urlò, prima che chiudessi.
Hope aveva ragione, dovevo parlarne con Liam.
Mi asciugai le lacrime con la manica della maglietta e raggiunsi il salotto.
"L-Liam, dovrei parlarti un attimo"
"Ma sta facendo la partita"
"È-È importante" cercai di trattenere i singhiozzi.
"Arrivo" sbuffò salendo con me le scale e chiudendo la porta della stanza.
"Che c'è ?"
"I-Io..."
"Tu?!" Domandò spazientito.
"H-Ho un ritardo di otto giorni" feci tutto d'un fiato.
"Che?!"
"H-Hai sentito" presi a singhiozzare.
"Non è divertente" 
"Non sto scherzando" 
Mi colpì la testa con uno schiaffo "Sei impazzita?!" Urlò.
Scoppiai in un pianto silenzioso.
"P-Perché?"
"Dovevi dirmelo subito, cazzo" 
"S-Scusa, ma ogni tanto capita che vengano un po' prima o un po' dopo" urlai.
"Oh merda. Sai di chi è?"
"I-Io, credo di Louis" singhiozzai.
"Ok, calmiamoci" respirò pesantemente "Potrebbe essere di Niall" continuò.
"Il giorno in cui diciamo... Hai preso la decisione di partire, era il giorno in cui dovevano venire, per cui non è suo" spiegai.
Mi arrivò un altro colpo, sempre attutito dai capelli.
Strinsi i denti, per il dolore. 
"NON DOVEVA SUCCEDERE, LO SAI, VERO?" urlò.
"Si. Lo so" singhiozzai.
"Niall lo sa?" 
"No, viene tra due settimane" spiegai.
"O-Okay, ora dormi, poi domani sentiamo Niall"
"Okay" mi accucciai sotto le coperte.
"Buonanotte" mi salutò prima di uscire.
Afferrai il mio cellulare dal comodino e composi il numero di Niall.
"Ehi?" Rispose.
"N-Niall?" singhiozzai.
"Che hai piccola?"
"N-Niall, ho un ritardo di una settimana" iniziai a piangere.




  

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Capitolo 27
*** Abortion ***


"Nicki, svegliati" sentii la voce di Liam.
"Cos'e` Nicki?" strascicai.
"Un soprannome" rispose sorridendo.
"Fin lì c'ero anche io"sbuffai.
"Okay, bene; piuttosto, oggi scuola" il suo alito sapeva di alcool
 Capii quindi che era ubriaco fradicio.
"Alzati" infilò  mani sotto le coperte e mi scansai.
"Non. Toccarmi"  sibilai sgusciando fuor dalla stanza. Ma non dovevo prendermela con lui, infondo era solo ubriaco. 
GLI UBRIACHI DICONO SEMPRE LA VERITÀ.
NO! NON E` VERO! 
INVECE SI. IL TUO FRATELLONE TI VUOLE.
ZITTA!
ma ha ragione..
ZITTE!
**
"Eh Nic!" sentii la voce di Ben "Ricreazione" 
Gli sorrisi ed uscimmo insieme dalla case ormai vuota.
"Ieri sera ho provato a chiamarti, ma avevi sempre il telefono occupato..."
#FLASHBACK
"N-Niall, ho un ritardo" singhiozzai.
"Che?!" sentii urlare dall'altra parte.
"N-Niall" singhiozzai preda alla disperazione: speravo che almeno lui mi avrebbe capita.
"U-Un ritardo?" balbettò incerto "Ma sei sicura? N-Non è che hai contato male ?"
"T-Ti prego"
"Nic, di chi è? Se è di quello stronzo, giuro che-..." 
"N-Niall, calmo, perfavore"
"È suo?!" urlò.
"N-Non urlare" singhiozzai 
"Scusa. Ma è suo?" sembrò calmarsi.
"C-Credo di si" 
"Merda!" urlò più prima, costringendomi ad allontanare il cellulare dall' orecchio.
"Aborto. Domani stesso" riprese poi.
"Senza di te?" 
"Si" era freddo: mi stava rispondendo a monosillabi.
"Tutto ok?" domandai.
"NO! NICOLE! COME POTREBBE ANDARE BENE SE MI STAI DICENDO CHE DENTRO DI TE SI STA FORMANDO UN QUALCOSA CHE NON HA I MIEI GENI?!" urlò.
"Scusa" sibilai.
"Non è colpa tua" mi tranquillizzò.
"P-Parliamo d'altro?" 
"Si" fece sbuffando "Parami un po' di quel Ben"
"Ah-ah geloso" sorrisi "Comunque, è simpatico..."
#FINEFLASHBACK
"O-Occupato?" 
"Si, ma va tutto bene?Ti vedo strana"
"Tutto perfetto" sorrisi io cercando di allontanarmi da lui.
"Nic" mi bloccò per un polso "Tra due settimane Marika Will darà una festa,  da lei, in una villa enorme . Ti va di venirci con me?" 
"T-Tra due settimane?" proprio quando sarebbe tornato Niall.
"Si"
"A-Allora ci andrò con il mio ragazzo Niall, arriverà da Wolverhampton" 
"Capisco. Sei sicura di non voler venire con me?" 
"Magari ci vediamo lì"  
"Okay" un velo di tristezza gli copriva silenziosamente il viso.
"Perfett-..." Una campanella dal suono assordante ci interruppe.
"Vado un attimo in bagno, puoi dirlo tu al prof?" 
"Ciclo?" 
Ma che cazzo gli fregava del mio ciclo? Erano appena ventiquattro ore che ci conoscevamo.
"S-Si" esitai "C-Che-..."
"Fisica" mi sorrise entrando in classe.
Scappai in bagno, ricevendo un'occhiata scazzata da parte della bidella.
Chiusi la porta
A:Liam
-Se non sei ancora ubriaco, puoi venirmi a prendere? Così andiamo in ospedale il prima possibile-
La risposta mi arrivò all'istante:
Da:Liam
-Certo sorellina, corro-
Tornai in classe, ricevendo una ramanzina dalla prof di fisica.
"...ti sembra? James! È il tuo secondo giorno qui! Fai queste figure? Tutto ciò farà calare il tuo-.." 
Bla bla bla bla bla bla...
"BROWN!" Urlò ancora.
Ci girammo tutti verso Ben.
"Spero che tu riesca a far capire alla tua ragazza a che ora si entra in classe!" 
"Non è la mia ragazza prof" 
"Seh vabe"
"James, la prossima lezione sarai interrogata su tutto quello che ho spiegato mentre tu eri in bagno" urlato sempre con la voce di una gallina che sta per morire strozzata.
"Vaben-.."
"JAMES ESCE" urlò la bidella da fuori la porta senza nemmeno farsi vedere.
Mi precipitai fuori, con tutti i libri in mano e lo zaino mezzo aperto.
"Nickiiiiiiiii" gridò mio fratello, venendomi incontro con le braccia aperte in segno di abbraccio, appena mi vide.
"Non usare mai più quel soprannome" lo fulminai con lo sguardo, prima di soffocarmi nell' abbraccio che avevo previsto.
"Andiamo, veloce" 
** 
Eravamo davanti l'ospedale, io avevo il cuore in gola, anche se Liam mi ripeteva di calmarmi.
Con gli occhi lucidi sorpassai la soglia della grande entrata dell'edificio, con la mano stretta nella presa di Liam.
"Nicole, calmati" mi strinse in un abbraccio.
Avevo paura di qualcosa, non so dirvi cosa. Avevo paura, paura che qualcosa andasse storto, avevo paura di uccidere un essere. Avevo paura di Louis. 
Lacrime leggere iniziarono a lasciare i miei occhi.
"Nicole, andrà tutto bene" 
"Payne" arrivò l'infermiera a chiamare il cognome di mio fratello.
"N-No" balbettai.
"Nicki vieni" 
"Non chiamarmi Nicki" 
"Continuerò a chiamarti così se non ti alzi" 
Sbuffai e mi alzai. Del soprannome  non me ne fregava una sega, ma dovevo abortire. 
A sguardo basso entrai con mio fratello nella clinica del medico che aveva chiamato Liam la sera prima.
"Per vostra fortuna in questo periodo gli interventi non son-.."
"Interventi?! Non funzionava con una pillola, tipo che la ingoi e finisce tutto?" 
"No, signorina, quando è passato del tempo, ad esempio una settimana, come nel suo caso,la pillola non serve più" 
Guardai Liam, con gli occhi colmi di terrore, lui mi strinse la mano.
"È lei il suo ragazzo?" Si intromise il medico.
Trattenni una risata, a fatica.
"No, io sono solo suo fratello"
"Solo" gli feci eco ironicamente.
"Nicki" mi riprese Liam. Lo squadrai male.
"In genere le ragazze fanno l'intervento ed escono dopo qualche ora, ma c'è la possibilità di rimanere qualche giorno" quell'accento di Bradford iniziava a disturbarmi profondamente.
"Perfetto, starò solo qualche ora" sorrisi, anche se in realtà volevo piangere. Perché avevo paura, paura che Louis mi trovasse e a quel punto quell'operazione sarebbe diventata una routine.
"C-Ci può lasciare soli due minuti?" Chiese mio fratello, leggendomi nel pensiero.
"Certo" sorrise.
Aspettammo che uscisse, poi lui si alzò "Nicki, ti giuro che se qualcosa va storto non la passerai liscia, chiaro?" 
"L-Liam" 
"NO! Ora fai quest'operazione e se-.."
Mi precipitai tra le sue braccia e lo strinsi, forte, come non avevo mai fatto prima.
"H-Ho paura, che lui mi trovi, che questa operazione diventi una routine... Liam ti prego" 
"Nic... Calma" 
"N-Non c'è la faccio. Può trovarmi" 
"Non può"
"Invece si. Liam ho paura che mi trovi qui e mi uccida, aiutami a scappare, andiamo a vivere a New York, Brooklyn, Washington, dove vuoi, ma ti prego, scappiamo"
"Nicole, calma, non ti troverà"    

**
Mi risvegliai, da un sonno profondo, e la prima cosa di cui mi resi conto, era il dolore lacerante all'altezza del ventre.
Riuscii solo a mugolare un qualcosa più vicino al verso di un ippopotamo che ad un gemito di dolore, ma l'infermiere accanto a me non sembrò importarsene.
"Sveglia?" Chiese.
Mugolai una seconda volta e lui sorrise "Ti senti dolorante, giusto?"
Continuai a mugolare al posto di rispondere 'si' a tutte le sue domande.
"Faccio entrare tuo fratello?"
Annuii voracemente, e mio fratello entrò pochi secondi dopo, mentre l'infermiere usciva.
"Come va sorellina?"
Mugolai nuovamente.
"Si?"
Annuii.
"Fa male?"
"T-Tanto" 
"Troppo?" Sembrò ridere, ma se ne sarebbe pentito. Il dolore che provavo in quel momento, sarebbe stato la metà di quello che avrebbe provato lui, quando mi sarei ripresa e gli avrei staccato i testicoli facendogli cambiare sesso senza anestesia.
"Nicki, sono le dieci, di sera, rimaniamo qui stanotte?"
"N-No" balbettai.
"Allora alzati" mi sfidò trattenendo le risate, capendo che quello che mi aveva appena chiesto era impossibile.
"Se mi aiuti" gli feci la linguaccia.
"Eccomi" rise venendomi accanto ed aiutandomi.
Un gemito strozzato scappò dalle mie labbra appena mi sedetti.
"Tutto ok?" chiese preoccupato.
SI, STAVO UNA MERAVIGLIA, MI AVEVANO SOLO LACERATO LA PANCIA E FATTO UNA BELLA PULIZIA A TUTTO L'UTERO, MI AVEVANO TAGLIATO TUTTO E CUCITO DI NUOVO COME UN NONSOCOSA PERCHÉ ORA NON MI VIENE NIENTE PER FARE IL PARAGONE.
"S-Si" gli sorrisi.
"Vado a firmare i tuoi documenti, okay?" 
"Perfetto" fissai un po' le mie gambe magre prima che uscisse.
'ti troverò' sentii una voce echeggiare nella mia mente.
La SUA voce.













SPAZIO AUTRICE
Si, lo so. Ora mi odierete per sempre perché ho pubblicato dopo un mese. Ed è anche cortissimo. Ma sono successe tante cose. La prima, il motivo principale era perché ero depressa, una lunga storia. E poi mi sto impigrendo(?) quindi non mi andava di scrivere. Ma ora eccovi il capitolo merdoso :) ma ho già tante idee per il prossimo :) 
Un bacio♥️

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Capitolo 28
*** Niall's back ***


"Nicki, sveglia, ora o ti butto giù dal letto" ripetè il fratellone.
"Okay" sbuffai.
"Brava" sorrise compiaciuto "Sul tavolo c'è un caffè macchiato, per te" 
"Non ne ho voglia" 
"Devi mangiare"
"Noo" sbuffai, alzandomi.
"Nic, che hai?" 
"Niente" risposi, anche se in realtà, quella notte non avevo chiuso occhio, per pensare a Louis e al fatto che sarebbe potuto arrivare fino ad uccidermi, magari si sarebbe incazzato, perchè quella gravidanza l'aveva prevista, magari organizzata, e io avevo ucciso quel bambino.
"Sono solo un po' stanca" continuai, fingendo uno sbadiglio.
"Vabene. Ti ho sentita stanotte, ti muovevi in continuazione, Nic spiegami che hai" mi fece risedere sul letto, e si mise in ginocchia davanti a me, cercando il mio sguardo, visto che avevo abbassato il viso.
"Niente, solo sonno" 
"Perchè non hai dormito stanotte?"
"P-Perché... io ho dormito!" esclamai, ridendo istericamente.
"Guardami negli occhi quando mi parli"
"Che cazzo vuoi Liam? Spiegami tu cos'hai, perché non capisco. Smettila di intrometterti nella mia vita come se fosse la tua. Sei qui da meno di due mesi, e dovrei darti delle spiegazioni? Chi sei tu per dover avere delle mie spiegazioni?! CHI SEI TU? SEI UN FRATELLO CHE PER ANNI NON C'È MAI STATO E IN DUE MESI CREDI DAVVERO CHE POTRAI RECUPERARE TUTTO? IL BELLO SAI COS'È? CHE TU NON CI SEI STATO NEMMENO QUANDO LOUIS MI HA VIOLENTATA LA PRMA VOLTA. NON MI HAI MAI GUARDATA NEGLI OCCHI. VAFFANCULO LIAM. ESCI DA QUI! ORA!"
"Nicki..."
"NON HAI NEMMENO IL DIRITTO DI DARMI UN SOPRANNOME, ORA ESCI!" 
"Ragazzi che succede?" Marc era sulla soglia della porta, ancora mezzo dormiente, svegliato dalle mie urla.
"Niente, mi devo preparare" sorrisi "Liam, perfavore esci" 
"Vado" sbuffò tristemente, uscendo dalla camera.
"Tutto okay?" chiese Marc.
"Si, esci anche tu?"
Chiuse la porta e io mi ritrovai con il viso premuto sul cuscino, che tamponava le lacrime sempre più colme di dolore. Non ne stavo facendo una giusta. Avevo urlato contro Liam cose che non avrei mai voluto dirgli.














**una settimana dopo** 
"Si?" risposi al cellulare, che continuava a 'suonare' in maniera assillante.
"Amore?" era la voce di Louis.
AHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH scherzo, era la voce di Niall.
"Amore" addolcii la mia voce involontariamente, mentre continuavo a piegare tutti i vari vestiti che Liam ed io eravamo soliti buttar così, nella camera.
"Che fai?" chiese.
"Piego un po' i vestiti, tu?"
"Niente di che"
"Okay, che fai stasera?"
"Boh, esco con Hope, forse"
"H-Hope?"
"Si, non trovi sia carina?"
"S-Si, certo" mi sedetti sul letto. Che cretina che ero stata, a credere che Niall mi amasse davvero.
"Tu invece? Che fai stasera?"
"Non so, ho casa vuota. Liam e Marc sono ad una festa e torneranno all'alba" risposi con tono triste.
"Va bene, ora devo andare, tra cinque minuti arrivo"
"Cin-.." attaccò, prima che potessi chiedergli dove sarebbe arrivato dopo cinque minuti.
Piegai le ultime cose, poi raggiunsi la cucina per prendere qualche cucchiaino di nutella. Quindi tornai in camera, per cambiarmi i pantaloni, decidendo di indossare dei leggins al posto dei jeans, decisamente più scomodi.
Suonò il campanello. 
"I'm coming" sbuffai, scendendo al piano terra, per poi aprire la porta.
La mia espressione annoiata, si trasformò in un sorriso. 
"NIALL" urlai, saltandogli addosso.
"Amore, calma" 
Iniziai a baciarlo con foga e lui entrò dentro casa, posando la valigia dopo aver chiuso la porta.
Si avvicinò sempre più alla parete, facendo scontrare dolcemente la mia schiena contro il muro ruvido e freddo.
"Dio quanto ti amo" bisbigliò, staccandosi.
"Mai quanto io amo te" 
Tornò a baciarmi e quando iniziò ad alzare un po' di tessuto della mia maglietta, sussurrai "La camera è su" 
"Perfetto" mormorò, lasciando che una lieve risata cristallina riempisse l'atmosfera di felicità che ci aveva circondati.
Senza lasciarmi, continuò a baciarmi, salendo le scale.
"Qui" suggerii, davanti la porta della mia stanza, quella che dividevo con Liam.
"Non mi devo preoccupare?" chiese, mentre mi faceva stendere dolcemente sotto il suo corpo.
"In che senso?" sghignazzai, visto che aveva iniziato a farmi il solletico.
"Dormi da sola, giusto?" continuò, mentre io stavo slacciando la cintura dei suoi jeans.
"Con Liam" 
 "Mh, sono geloso" rise, liberandomi dalla maglietta.
"Infatti dovresti esserlo" sorrisi, sfilandogli il pantalone.
Lo spogliai velocemente della maglietta, mentre lui provvedeva a liberarmi dai leggins indossati poco prima.
"Okay" mormorò.
"Okay" gli feci eco, sempre ridendo, senza motivo.
"È così divertente?" 
"Cosa?" 
"Questo!" riprese a farmi il solletico, lasciando che la stanza si riempisse della mia risata e dei miei sorrisi, che avevo sempre odiato.
"Basta!" urlai, cercando di riprendere fiato.
"Okay" improvvisamente mi fece stendere di pancia sul letto.
"Posso?" continuò, tastando il gancio del mio reggiseno.
"Okay" trattenni una risata.
Mi liberò abilmente anche del reggipetto.
"E ora" iniziai io.
"Ora?" 
Non avevo il coraggio di girarmi, avevo paura che ridesse di me. Anche se mi aveva già vista, avevo paura di essere ingrassata. 
"E ora" ripetei, mi feci un po' di coraggio e mi girai, guardandolo negli occhi.
Lui era seduto sulle ginocchia davanti a me, per cui lo copiai e posai le mie labbra sulle sue.
Le mie mani prima giocavano con i suoi capelli, poi scesero sulle sue guance. Poi ancora giù a tastare il suo petto.
Continuavano a scendere, ed arrivate al cavallo dei suoi boxer si fermarono.
Volevo farlo sentire bene, volevo fargli capire che anche io potevo essere alla pari delle sue 'amiche' con cui passava intere giornate a fare orge.
"Nic" gemette.
Avevo preso a tastarlo, sperando di non farlo male.
Tornai all'elastico dell'indumento, mentre la mia mano sinistra percorreva la V del suo bacino, ben scolpita. Ma mi fermai dove andava sparendo all'interno del boxer
"Nicole" continuò con tono sommesso.
Abbassai lentamente l'elastico, sentendo il ragazzo gemere.
"N-Non... Fa male" ansimò.
Le sue mani raggiunsero le mie ed in un colpo solo, i suoi boxer erano alle sue ginocchia.
Sperando di non farlo male, tastai la sua lunghezza. Non avevo mai fatto prima una cosa del genere, avevo paura di deluderlo, di farlo male.
Ci furono nuovamente le sue mani, a guidarmi. Mi mostrò come fare, mentre fremeva. Iniziai.
Capii però che entrambi volevamo di più, che non si sarebbe accontentato di una sega.
Lo spinsi indietro, facendolo cadere di schiena sul letto.
Indietreggiai leggermente, arrivando in fine con il viso all'altezza del suo bacino.
Lo guardai, mentre lui mi fissava.
"Non devi, amore" mormorò, anche se ormai lui ci sperava e io non volevo deluderlo.
Continuavo a fissarlo incerta, mi leccai le labbra e cautamente, lo misi in bocca.
Credevo mi avesse fatto schifo, credevo che sarebbe stato orribile, credevo che una cosa del genere non l'avrei mai fatta.
Leccai cautamente, avevo paura, paura che non fosse abbastanza e che mi scaraventasse via, perché lui era abituato a un qualcosa di spettacolare, invece io..
Sentii un suo gemito, allora presi la cosa più seriamente e iniziai pompare, con mani e bocca.
Lo sentivo ansimare, pronunciare il mio nome, in un gemito. 
Stava venendo, allora, aumentai la velocità.
Così venne. 
Ingoiai prima che potesse accorgersene.
Mi staccai cautamente.
"E ora..." Mormorò venendomi addosso, ancora un po' scosso dall'orgasmo.
"E ora?" domandai.
Avvicinò il suo viso al mio, mentre le sue dita avevano iniziato ad accarezzarmi i capelli.
"Ti amo amore. Non ti lascerei per nessun motivo" mormorò.
Non mi diede il tempo di rispondere, che le sue labbra erano sulle mie, in un bacio che da tempo entrambi cercavamo. In quel bacio era come se avessimo ritrovato noi stessi, dopo quelle due settimane.
Mi fece lentamente stendere sotto di lui, con maniere dolci.
"Dimmi, se ti faccio male" mi sussurrò, mentre mi stava abbassando gli slip.
"Okay?" 
Mugolai un 'si'.
La sua mano sinistra, era poggiata accanto alla mia testa, sul cuscino, per tenere il peso del suo corpo, mentre la destra, stava percorrendo il mio viso, le mie labbra, poi il collo, le spalle, il seno, la pancia.
Si bloccò "Davvero credi di essere grassa?" Mi accarezzò.
"I-Io..." 
"Shh" mi zittì dolcemente "Sei perfetta, così come sei, e non provare a dimagrire o ti mollo all'istante."
"M-Ma... Okay" sbuffai sorridendo.
Ricambió, continuando a fare scendere la sua mano. Arrivò all'inguine, mentre anche l'altra mano era arrivata, per allargare le cosce.
Senza troppi problemi, le spalancò.
"Dimmi se ti faccio male"
"Non sono mica ver-..."
"Louis ti fatto troppo male, ho paura che tu non abbia solo danni psichici, amore"
Louis c'entrava sempre qualcosa. Louis doveva sempre essere presente nei nostri discorsi. Non c'è lo saremmo potuti levare di torno.
"Amo-.." non mi lasciò finire la frase, che infilò un dito e lasciai che un gemito di dolore lasciasse le mie labbra.
"Scusa"
"Niente, ma avvisa" 
Ne infilò un secondo, ed un terzo.
Roteava le dita, mentre sembrava godersi tutti i vari gemiti che lasciavano le mie labbra, per dispendersi nell'aria circostante.
Lasciai che il mio bacino si muovesse da solo, facendolo alzare dal materasso.
"Nia-Niall" gemetti.
I suoi movimenti erano sempre più regolari e veloci.
E io ero al limite.
Gemevo, continuavo a gemere e quando ero ormai arrivata al culmine, si bloccò.
L'aria faticava ad arrivare ai polmoni.
Orgasmo mancato, potrei chiamarlo.
O anche, morte di Niall Horan.
Mi ripresi, lo squadrai male, presi la sua lunghezza tra le mani.
"Su, entra" sussurrai sulle sue labbra, accanto a lui, mentre continuavo ad accarezzare il suo membro.
Sentii un suo gemito, poi mi scaraventò sul letto e mi penetrò di colpo.
Trattenni un urlò, lasciando che un'espressione di dolore mi si dipinse sul viso.
Iniziò a roteare il bacino, mormorando uno 'scusa', prima che iniziasse a gemere.
"Niall" soffocai.
La velocità dei suoi movimenti andava aumentando, 
Soffocai un gemito e il ragazzo sopra di me se e accorse, facendosi scappare un sorriso.
Il mio bacino tornò alzarsi contro quello di Niall. La sua schiena era inarcata, la sua testa abbandonata all'indietro.
Il respiro di entrambi si fece più pesante e dopo meno di due nuove spinte venni. Il ragazzo poco dopo di me.
"Ti amo" mormorò.
"Anche io"
Si sdraiò accanto a me.
"Niall?" mormorai il suo nome impercettibilmente, come una bambina.
"Si?"
"I-Io..-"
"Sei stata fantastica, perfetta. Non farti problemi"
"Okay" sorrisi.
Mi spostai sopra di lui, facendo scontrare le nostre intimità.
"Che vuoi f-..." bloccai le sue parole con un bacio, mentre avevo iniziato a muovere il mio bacino contro il suo.
"Cazzo Nic-.."
Movimenti sempre più veloci e regolari, mentre ci baciavamo con foga.
I nostri gemiti si ritrovarono insieme.
"Nicole finalm-... NICOLE!" urlò la voce di Liam.
Io e Niall buttammo gli occhi sulla soglia della porta, dove sostava mio fratello infuriato.
"L-Liam" balbettai.
"Che cazzo stai facendo?!" 
Okay, quella domanda poteva evitarla.
"I-Io" 
"Scendete, ora!" urlò, precipitandosi al piano inferiore.
"Merda" mormorammo in coro io e il mio ragazzo.
"Sappi che ti ho sempre amata" mi sorrise.
"Si, e che io ti difenderò, tienimi il gioco qualsiasi cosa dica" risi scendendo dal letto e raccogliendo i miei vestiti.
Gli buttai addosso i suoi jeans.
"Grazie" sbuffò alzandosi.
"Andiamo a fare la doccia?" chiese poi.
"Si ma-..." 
"Doccia, nient'altro"
"Arrivo" annunciai.
"Un'asciugamano?" chiese il ragazzo.
"Usa quello di Liam" 
"Okay, tu mi vuoi morto, ho capito" 
"Finalmente" scoppiai in una risata fragorosa, contagiandolo.
"Stronza" 
"Ti amo anche io" 
Aprì l'acqua e mi lasciai uscire un urlo visto quanto era gelata.
"Nicole" mi riprese Niall.
"Scusa" sorrisi.
**
Dopo mezz'ora, io e Niall stavamo scendendo le scale, per raggiungere il salone
C'era Liam, che andava avanti e indietro per la stanza.
"Finalmente" grugnì vedendoci.
Gli sorrisi, anche se dentro mi ripetevo che per niente al mondo avrebbe anche solo sfiorato Niall.
"Calmo" mormorai, riferendomi a Liam.
"NO" 
Mi sedetti sul divano, tra le braccia del mio ragazzo.
"State. Lontani" scandì le due parole.
Niall sciolse la specie di abbraccio in cui mi aveva stretta, raggiungendo l'altro capo del divano.
Poggiai le ginocchia al petto.
"Niall che ci fai qui?"
"Lui dovev-.."
"Ho chiesto a Niall" mio fratello mi fulminò con lo sguardo.
"Zayn mi ha detto che casa sua si é liberata prima del previsto" 
"PUTTANA" un ceffone. A me. Da Liam. In testa.
"CHE CAZZO HAI DETTO?!" si alzò Niall.
"N-Niall" balbettai "Fermo" 
"AUGURATI CHE NON TI TROVI PIÙ CON LUI" un altro schiaffo, più forte.
"Okay" deglutii.
"Mi fai schifo" sussurrò.
"M-Ma-.."
"ZITTA" un pugno. Stavolta era un pugno.
Forse era ubriaco.
"NON LA TOCCARE PIÙ, CI SIAMO INTESI?" si alzò Niall, buttando mio fratello a terra.
"NIALL?!" mi alzai in piedi.
"Ragazzi che succede?" arrivò Marc, dal niente. 
"Noi-..." Iniziò Niall.
"LEI È UNA PUTTANA, ECCO COSA SUCCEDE. HO UNA SORELLA TROIA" iniziò ad urlare Liam.
"I-Io..." gli occhi mi si riempirono di lacrime. Non è il massimo sentiresti dire dal proprio fratello di essere troie.
"STRONZO, NON DIRLO PIÙ" urlò Niall, tirando un calcio a Liam.
"Niall fermo. Vieni fuori" 
"NO. VOI DUE STATE FERMI QUI. IMMOBILI. NIALL VAI VIA" si alzò mio fratello.
"Liam non urlare" fece Marc.
"Anzi, Niall aspettami fuori" continuò mio fratello, più calmo.
Niall mi fissò, sapevamo entrambi che Liam lo avrebbe ammazzato di botte.
"No Liam! Mi devi aiutarmi in geografia"
"No Nicole, devo parlare con il tuo ragazzo" 
"No, devi aiutare tua sorella" controbattei
Mi fissò.
"Sono le piccole cose, che mi fanno capire quanto ci tieni a me"
"MA TU SEI SOLO UNA TROIA E IO NON TU VOGLIO COME SORELLA, TE LA FAI CON LOUIS, CON MARC, CON BEN O CON NIALL?! SPIEGAMI"
Niall mi gettò addosso uno sguardo preoccupato.
"Liam ma che caz-..."
"VI HO VISTI ABBRACCIATI, TU E BEN" 
"Ma..." 
"Nicole" sentii la voce dell'irlandese.
"Andiamo Niall, non gli crederai mica. Ben è solo un amico e Marc non me lo cago di striscio" mi girai in lacrime verso di lui.
"Dai Nicole, vieni a fare geografia" di colpo si alzò mio fratello, trascinandomi in camera.


















SPAZIO AUTRICE
Ebbene si, vi ho fatto aspettare circa due mesi, per questa merda assurda, ma vabe.
Prometto di aggiornare più presto la prossima volta.








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