Automatic girl.

di _MaliksWife_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Automatic girl
-Capitolo 1
Prologo.
Ciao.
Il mio nome è Summer.
Probabilmente mia madre dandomi questo nome mi augurava un futuro solare, gioioso, spensierato, pimpante, romantico, espansivo. Ma non aspettatevi niente di ciò. Tutto l'opposto del mio carattere. Sono acida, lo ammetto. Non posso farci proprio niente. La musica e la danza sono la mia passione, ballare mi porta in un'altra dimensione... Come in un film. Molti vorrebbero che smettessi, a causa della mia eccessiva perdita di peso, ma a me non importa, anche perchè io mi vedo un pò grassa, non capisco perchè tutti siano sempre ossessionti dalla mia salute. Mi definiscono "anoressica", ma io proprio non capisco. Loro dicono di essere "preocupati", ma in realtà cercano solo di mettermi i bastoni frà le ruote. Sono in cerca di avventure, si... Da quando mio fratello maggiore se ne andato, devo cominciare a vivere la vera vita, e non stare protetta sotto la sua ala. Comunque, penso proprio non vi interressi molto di me e la mia vita, così monotona, così insensata. A chi dovrebbe interessare una come me?
----------------------------------
Dopo la settimana di vacanza dalla mia scuola di danza, finalmente si ricominciava. Ci eravamo sedute tutte sull'asta, ad aspettare la signorina Turner.
-Buona sera ragazze.- disse con il suo solito tono freddo.
Noi la fissammo, e con un cenno con la testa ricambiammo. Era una palestra molto seria ed educata, il rispetto e la buona educazione sono alla base di tutto. Lei non voleva che rispondavamo, potevamo farlo solo con il suo consenso, anche se questo consenso arrivava sempre di rado. Quasi come un'interrogazione.
-Dobbiamo ricominciare. Spero che in queste due settimane di vacanza avete avuto modo di riscaldare comunque i muscoli. Altrimenti peggio per voi. Ci vuole allenamento costante per una ballerina di classe, ne siete al corrente. Come ben sapete, a breve ci sarà un balletto ufficiale in uno dei più importanti teatri di tutta l'Inghilterra! È un'occasione importante, è la vostra occasione di dimostrare quanto siete in grado di fare. Dovrete spremervi le meningi, dare il massimo. Sarò molto oppressiva ma è perchè voglio il meglio da voi, anche perchè mi rappresenterete. Dovremmo scegliere una di voi come ballerina modello. Una ragazza perfetta nel ballo, quella più adatta. La protagonista della coreografia.- ci disse decisa. Io sapevo già che questa storia sarebbe stata davvero critica. La competizione, oltre ad essere la cosa più importante nel balletto era quella che odiavo di più. Sapevo benissimo che quel titolo non me lo sarei mai aggiudicato, ma almeno volevo provarci. Dovevo dare appunto "il mio meglio". La "Signorina Turner"... Così si faceva chiamare da noi, nonostante avesse passato i suoi bei quarant'anni, ci scrutava una per una e ci chiamava in ordine alfabetico per vedere cosa eravamo in grado di fare, come se non lo sapesse già. Quando pronunciò il mio nome, mi saltò il cuore in bocca. Volevo proprio avere l'onore di essere scelta per quel balletto, ci credevo davvero. Mi alzai, Zoey e Jessy iniziarono a ridere. Sbuffai, non avevo neanche cominciato. Le solite papere, le solite "finte perfette". Mentre ballavo, l'insegnante mi fermò.
-Perfetta.- disse girandomi per un braccio.
Ero orgogliosissima di quel complimento, anche se lo diceva quasi a tutte. Andai a sedermi di nuovo, facendo attenzione a non impicciare le mie calze di seta con i paletti di ferro dell'asta. Era già il terzo paio di calze che bucavo. Polly, la mia amica, mi fissò imbarazzantemente. Non capivo perchè lo facesse, era un pò intorridita.
-Come sono andata?- balbettai a bassa voce, senza farmi sentire dalla Turner.
-Bene. Anche se quelle due ochette non facevano altro che ridere.- esclamò fissandole.
-Già. Me ne sono accorta. Ma perchè? Non andavo bene?- chiesi io perplessa. -Sono perfino migliorata nell'alzarmi sulle punte.- aggiunsi un pò delusa.
-La solita storia Summer, lasciale perdere!- disse spalancando gli occhi.
Sbuffai di nuovo, e che cavolo! Arrivò subito il turno di Polly, e quindi non potetti ribattere nulla. Ne avevo fino al collo. Zoey non faceva altro che ripetermi che ero troppo grassa per ballare. Lei usava il tono da buon amica, cercando di dare, per così dire "consigli". Ma quelli non erano consigli, erano calugne, insulti. Come se non bastasse, ogni volta che provavo a ballare ridevano, non le sopportavo. Mi metteva troppo in imbarazzo. Forse avevano ragione, forse sono davvero troppo grassa. Non vedevo solo l'ora di tornare a casa e piangere. Loro ci provavano gusto a spudorarmi così, una piccola parolina per ridere da loro si può rivelare un danno per me. -Bene ragazze. Mi sono fatta un' idea. Una buona idea di alcune di voi. Adesso potete andare a casa.- disse limandosi le unghie la Turner. Aveva sempre unghie perfette, perfette come lei in generale. Curava molto il suo aspetto fisico, era una donna che ci teneva molto. Quarantenne ma snob. Era una donna da invidiare. Il suo motto? "È meglio apparire che essere.". Io non condividevo la sua idea.
**
Quando tornai a casa, non incalzai una parola. Ero seduta sul divanetto a giocherellare con un braccialetto. Ero abbastanza depressa. La mamma stava cucinando, non doveva farlo. Ero già abbastanza piena. Gli passai davanti, spiai nella pentola.
-Non ho fame.- incalzai. La mamma mi guardò e quasi scoppiò a ridere.
Spalancai gli occhi, e a quel punto scoppiò a ridere veramente. La sua era una risata acida, la faceva a forza. Solo per farmi infastidire, si capiva.
-Un pò di pasta la devi buttar giú.- mi disse mescolandola.
-No, non ce ne bisogno.- dissi cauta, ma mia madre insisteva.
-Mamma, NON HO FAME! BASTA.- urlai. Per poco mia madre non mi mollava uno schiaffo. Per fortuna si è trattenuta. Lei capisce sempre quando qualcosa non va, e credo che in quel momento lo avesse capito fin troppo bene.
-Summer. Cos'è successo?- mi chiese, calma, con le braccia incrociate.
-Niente mamma, proprio un bel niente. Adesso lasciami andare di sopra. Sono stanca.- bofonchiai a capo chino. Mia madre gridò di nuovo, alla fine pur di metterla a tacere mangiai quei dannati carboidrati. La mamma era diventata così arrabbiata, che pur di non rimanere in punizione a vita, buttai giù tutto. Ma mi rendevo conto che non dovevo farlo. Le mie compagne avevano perfettamente ragione. Sono grassa. Dopotutto è colpa di mia madre, le altre non mangiano pasta e carne anche la sera! Dopo aver finito tutto, scoppiai a piangere, correndo verso la mia camera. Le lacrime hanno espresso ciò che non riuscivo a dire a parole. Mia madre entrò di colpo nella mia stanza. Mi aveva vista piangere, ma dopotutto era un bene. Senza il mio permesso, entrò e mi abbracciò. Accarezzandomi il volto mi chiese
-Hey. Che succede, tesoro?-. Era passata dall'essere una belva ed essere un angioletto.
-Mamma. Voglio mettermi a dieta.- risposi insicura. Ogni volta che parlavo di questo argomento, lei andava in escandescenze!
-MA COSA?! Sapevo che sarebbe stato un grosso errore portarti in quella palestra professionale! Hai il viso prosciugato e hai il coraggio di dirmi che vuoi metterti a dieta? Tu sei pazza. Sei ammattita.- Rotai gli occhi, lo sapevo.
Mia madre sembrava quasi esplodere. Era diventata rossa peperone. Gli succedeva sempre quando era arrabbiata. -Mamma, ma io non voglio dimagrire poi così tanto. Soltanto due o tre chili. Ho la vita poco modellata e sono un pò più cicciottella delle altre.- replicai, asciugandomi le lacrime con il cuscino.
-Non è vero! Page peserà sui 60 chili. Lei si che è in forma.- commentò. Sbuffai.
-Ma fammi il piacere, mamma!- esclamai, tanto infastidita. Mia madre però era troppo decisa.
-Summer! Pesi 50 kg, e sei alta 1m e 72! Ti rendi conto?- Io annuii.
Sapevo che contro mia madre non potevo affatto mettermi. Mi vedeva troppo magra, ma magari lo fossi veramente! Lei aveva in mente un altro modello di ragazza, una ragazza formosa... Quello della sua epoca, in poche parole. Quello che per adesso non va più bene. Poteva anche essere migliore, non le davo torto, ma io volevo essere al passo con questa società, non con quella degli anni '80. Società di merda. Ma mia madre non me lo permetteva. Diceva che ero già molto sotto peso. Non sapevo più come dovevo fare con lei.
**
Il giorno dopo ci furono i risultati delle selezioni. Come immaginavo, non ero stata scelta. Ero rimasta molto delusa, lo ammetto. Nel mondo della danza non serve solo ballare bene, ma anche essere perfette. Perfette in tutto. Anche se la perfezione non esiste, tu la devi per così dire "inventare". Ci ero rimasta tanto male. Naturalmente, Zoey era quella che faceva al caso. Molto alta, magra, capelli liscissimi e biondi, una dea. Ogni volta che la guardavo, me la mangiavo d'invidia. Volevo davvero essere come lei, almeno magra come lei. Non mi avrebbe più presa in giro. Presa dalla disperazione, mi recai nello spogliatoio. Ero distrutta, ci tenevo troppo a quel balletto. Sbuffai, ripensando a tutti i sacrifici. Visto che ero sola in camerino andai a frugare nella sacca di Zoey, in cerca di qualcosa di interessante. Più che altro volevo farle qualche dispetto, strapparle il tutù, graffiarle le scarpette, ero una tipa molto vendicativa... Ma poi trovai qualcosa di più interessante. C'erano dentro strane pillole. "Lassativi" c'era scritto a penna sopra. Ne rubai una boccettina, accertandomi di non essere vista da nessuno. Non volevo farlo, ma i miei non mi avrebbero mai permesso di averli. E poi la brava e gentile ragazza che c'era in me ormai era morta. Era soltanto una copertura, ero solo una ribelle coperta dallo charm di una ballerina. Credevo che quelle boccette servissero ad espellere tutte le feci, erano molto efficaci. Che sollievo. Da quel momento in poi, quando mia madre mi costringerà ad ingollare troppo quelle sue orrende... "Pietanze" è dire troppo, potevo smaltire tutto senza vomitare o fare ginnastica eccessiva. Semplicemente andando in bagno. Non se ne sarebbero accorti nemmeno. Invece quando i miei lavorano o non ci sono, ho cercato di solletticarmi l'ugola, provando a vomitare. Era un ottimo modo, anche se poi mi veniva addosso una fame terribile. Comunque sia cercavo di evitarlo perchè era doloroso alla gola, mi lasciava un alito cattivo, e poi mi toccava ripulire tutto. Mia madre lo faceva apposta a lasciare in giro bombe caloriche, ma io non toccavo proprio nulla del genere. Se mi veniva fame, al massimo mi preparavo un' insalatina semplice. Senza sale, olio o aceto. Bevevo tanta acqua e prendo molti lassativi e diuretici. Da quando lo facevo dormivo molto di più, perchè non avevo più le forze necessarie, ma non m'importava. Stavo perdendo un chilo a settimana e la mamma per fortuna non se ne accorgeva grazie ai miei vestiti lunghi e larghi che nascondevano tutto. Li amavo, erano la mia salvezza. Mi facevano sembrare vecchia, ma molto più paffuta. Sono adatti solo per la casa e per ingannare la mamma. Non uscirei mai con quella robaccia. Roba che mi fà sembrare più grassa del solito la usavo solo per abbindolare mia madre. Mi rendevo conto del cambio di energie in queste settimane, ero molto calata. Non avevo abbastanza forze per arrivare alla fine della giornata, ma ne è valsa la pena. Se continuavo così, senza fare sospettare niente alla mamma, riuscirò a raggiungere il mio peso ideale. Riuscirò ad avere anch'io fianchi stretti, pancia piatta e addome modellato, gambe lunghe e affusolate. In quella sola settimana ero scesa di 5 chili, e la differenza si vedeva. Menomale che soltanto mia madre, presa dal lavoro e da tutti i suoi impegni, non si accorgeva di nulla. Sembrava una cosa negativa, ma per me era tutto molto più semplice senza mia madre. Continuava a ripetermi che sono perfetta, e che non c'è bisogno di dimagrire dato che sono già in sottopeso.
**
Arrivata in palestra, la signorina Turner mi fissò l'addome.
-No.- esclamò con occhi scrutatori.
Cosa "no"? Non capivo e non avevo il permesso di rispondere o chiederle il significato di quel netto "no".
-Tu non stai mangiando, vero?- incalzò arrabbiata.
L'aveva capito. E mi sembrava perfino arrabbiata di ciò. Stavo quasi per ridere. Figo, si vedevano già i risultati. Sono davvero un mito. No, davvero. Erano solo due settimane che mi ero prefissa questa dieta e già la Turner che se ne accorge, troppo strano, ma forte comunque! Lo stesso negai tutto, mi avrebbe sgridata.
-Certo che mangio.- dissi a bassa voce, la Turner vuole sempre il massimo rispetto.
-E pensi che io ti creda, Summer?- disse lei con la sua pipa in bocca e un sorrisino giocondo, mettendo il pollice e l'indice fra i miei polsi.
-Prova la coreografia del "Cigno", se la ricordi. Eri bravissima in quello.- disse fissandomi. Io cominciai a ballare.
Mi sentivo leggerissima, ma la Turner mi fermò.
-Hai già perso energia. Summer, visto. Non devi mangiare poco. Ne parlerò con tua madre.- disse un pò preocupata per me.
-No ti prego, con mia madre no!- urlai io. Già era troppo nervosa per conto suo. Ignorai perfino il criterio del rispetto nel risponderle. La signorina si alzò in piedi e fece quattro passetti.
-Ora provaci tu.- Io annuii, ma alla fine avevo dei giramenti di testa terribili e scattai a terra.
Mi alzai subito, per non fare figuracce.
-Summer. Prima non ti sarebbe mai successo! Come pretendi che non parli con tua madre?- mi sgridó.
Io molto vergognata, tornai in sala. La fine dell'ora arrivò subito, tra un balletto e l'atro, ma proprio quando stavo per tornare a casa incontrai un ragazzo. Lo riconobbi subito, ancora lui! Ho cercato di cambiare strada, ma anche lui girò l'angolo. Quasi apposta.


Buon pomeriggioo genteee! ツ
Sono nuova sù EFP e questa è la mia prima fan-fiction ufficiale. S
ono emozionata, awwe. ♡
Io sono Giada, piacere a tutti. Userò questi spazi autore, molto nei prossimi capitoli, per conoscerci meglio.
Come ho già detto, questa è la mia prima fan fiction, quindi abbiate pazienza e siate buoni con le critiche.
HAHAHAHA Sò di meritarne molte, lo sò. Sono solo all'inizio in fondo. :|
Premetto col dire che i prossimi capitoli saranno più interessanti, ve lo assicuro.
Anche perchè, tutto è più interessante di questa schifessa lol.
Il capitolo 1 è pur sempre il capitolo 1, capitemi! Ve lo assicuro, non vi deluderò. Spero tanto che vi piaccia, anche se mi rendo conto dello schifo che ho scritto. xx
Da come avrete capito, questa è una storia un pò diversa dalle altre. Non sò se lo avrete capito, ma si parlerà dell'anoressia.
Bella idea? Poi questa malattia diventerà sempre più grave, sempre più grave, fino a quando... Non voglio dirvi altro, leggerete in seguito il capitolo 2. Non posso dirvi tutto ora :')
Comunque, avete comprato l'album dei ragazzi? Aaw, io sì.
È stupendo. *-* Le mie canzoni preferite sono "You & I" e "Happily", ma credo che tutto l'album nell'insieme sia stupendo.
Si sono proprio superati. *-*
I mei lagassiii :') Voi invece? Raccontatemi.
Twitter - @hazzasdiimples
Facebook - Giada Granatiero
xx

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Automatic girl -
Capitolo 2

Quel ragazzo, quel ragazzo lo conoscevo benissimo. Quasi avevo paura a rivorgergli la parola. Come potevo dimenticarmi di quello sguardo? Nonostante fossero scuri, i suoi erano occhi meravigliosi. Meravigliosi, ma anche un pò bastardi. Non volevo parlargli, così abbassai la testa. -Summer!- urlò.
Proprio in quel momento ricordai il suo nome : Zayn. La sua voce mi creava una certa nostalgia, inspiegabile. Io abbassai la testa, non volevo interagire troppo. Perchè ero così fredda con lui? No, non era vergogna. Io e Zayn, tempo fà, abbiamo avuto una lunga storia insieme. Una storia d'amore, come quelle dei film. Ci amavamo così tanto, o per lo meno, io lo amavo. Però poi decidemmo di lasciarci per tutti i vari motivi, e lui tornò con la sua "migliore amica", definendola "la scelta migliore". Migliore amica, migliore amica. Mi sono sentita davvero usata in quel momento, è stato davvero un periodo orrendo. Mi ha spezzato letteralmente il cuore, anche se ero consapevole che avevamo tutti e due una bella porzione di colpa, per la nostra rottura. Da quel giorno non ci siamo più rivisti, e forse è stato un bene. Io non volevo rivederlo, avrei sofferto troppo.
-Summeer! Da quanto tempo!- disse Zayn, venendomi incontro, cercando di abbracciarmi con un sorrisone in faccia. Io mi scossi all'indietro, dandogli una forte gomitata.
-Hei.- mi disse Zayn con una voce roca. -Non ti vedo da anni, ed è questo il modo di salutarmi?- aggiunse quasi un pò deluso.
Io lo guardo perplessa, non riusciva ancora a capire.
-E tu hai il coraggio di venirmi anche a salutare?- replicai, alzando la testa.
Zayn ci era rimasto di merda ma non m'importava, non dopo quello che mi ha fatto. Se lo meritava in poche parole, era stato cattivo. Volevo solo scappare, dove lo ha trovato il coraggio di salutarmi?
-Perchè fai così? Sai, ti ho pensata tanto. Ora ti incontro e non mi saluti neppure...- mi chiese Zayn triste.
"Tu? Tu mi hai pensata? Ma io ti uccido, sono io quella che ti ho pensato. Tu te ne sei fregato altamente come se niente fosse. Muori! Muori! Muori!" disse la mia parte trasgressiva. "Forse ha ragione Zayn, non lo hai neppure salutato. Che modi sono? Maleducata." incalzò l'altra parte di me, la Summer educata e gentile. Lasciai stare entrembi le mie personalità, e trovai la prima scusa per svignarmela.
-Zayn. Devo andare.- dissi io decisa.
Mi incamminai senza neanche salutare. Lui mi lasciò andare all'apparenza, ma a metà strada mi prese per un polso. Mi girai, fissandolo con uno sguardo infuocato.
-Summer, puoi almeno darmi il tuo numero?- chiese dolce, sorridendo.
Non capivo perchè facesse tanto il romantico, dovrebbe avere la mia stessa reazione. O meglio, dovrebbe ignorarmi. Evitarmi e cambiare strada, ma mi chiese perfino il mio numero di telefono. Roteai gli occhi. Ero quasi sul punto per darglielo, ma mi resi conto della cazzata che stavo per fare e invertii le ultime due cifre. Scappai via, anche questa volta senza degnarlo di un saluto. Non potevo crederci. Aveva anche il coraggio di salutarmi, ma io lo faccio a fettine! Lo sminnuzzo in tante piccole parti, gli trasformo le ossa in farina... La più dolorosa delle morti! Lo avrei anche fatto se avrebbe continuato a darmi confidenza come se niente fosse. Menomale che alla fine me ne sono andata, avrei scatenato la Terza guerra Mondiale. Avevo le capacità di farlo, con la rabbia del cuore spezzato e del tradimento sei capace di fare tutto.
**
A casa era sempre la solita storia. Odiavo mia madre sempre di più, era lei la causa della mia così grande diversità dal gruppo. Voleva farmi ingozzare di pasta, alle 18 pm! Come se non lo sapesse che di sera si assimilano più calorie di qualsiasi momento della giornata. Lo sò, è preocupata per il mio peso... È già un mese che sono in fissa con la mia malsana ossessione, ma lei non è consapevole del fatto che molte altre ballerine sono molto più magre e belle di me. Io ero la più paffutella, e questo non lo sopportavo.
-A tavolaaaaa!- urlò mia madre, chiudendo il forno con una sculettata.
Io non mi presentai. Mi slacciai le scarpette da ballo, e piegai il tutù posandolo nell'armadio. Scesi al piano di sotto dove c'era la mamma.
-Mamma, la lasagna! La lasagna. No!- urlai intorridita, aprendo il coperchio della pentola.
-Il tuo piatto preferito, Summer.- disse, leccandosi le dita sporche di sugo.
Sapeva cosa stessi per dire, e mi sembrava anche lei un pò arrabbiata.
-Mamma, non ti sembra che con la lasagna di sera metto giù più calorie di quante ne perdo?- incalzai infastidita, ma lei era sempre pronta a ribattere.
-No Summer! Hai mangiato una sola mela in tutta la giornata, ti rendi conto! Sei sciupata in volto. Se non mangi ora, quand'è che mangi?-. Cavolo, me lo dicevano tutti, 'sei sciupata in volto', 'hai perso tutta la tua grinta', 'le tue gambe fanno impressione'. Basta! È così difficile accettarmi? Non riesco a capire, forse saranno tutti ciechi o con grandi problemi di vista. Hanno occhi distorti, come fanno a vedermi magra? Illusioni ottiche sul mio corpo, wow.
-No mamma, non solo una mela. Ho mangiato anche un pezzo di pizza.- mi giustificai.
-Le bugie hanno le gambe corte. Tesoro, se continui così sono costretta a disassociarti da quella stupida palestra. Ti stanno rovinando!- disse mia madre mortificata. -Non vedi che ora hai il seno piatto?- aggiunse gridando.
-Mamma, la calma prima di tutto!- dissi io con gli occhi lucidi.
Avevo la mamma peggiore del mondo, ne ero consapevole.
-Summer, santo cielo! Un solo boccone, ti prego. Fallo per me. Sei uno scheletro, sei rimasta solo pelle e ossa! E la mia bambina?- singhiozzó piangendo.
Sì, era scoppiata a piangere. Ero io quella che doveva piangere a dirotto in quel momento, ma facendo la parte della bambina viziata si mise a piangere prima lei. Buttai giù il groppo in gola, con ingoiando la saliva. Non c'era modo per farla tacere, così presi un boccone e lo misi in bocca. Feci finta di masticare, ma non lo ingoiai, lo posizionavo all'angolo della bocca. Che genio che sono! Che cosa non farei per dimagrire. Quando la mamma si è girata, ho subito sputato tutto. Lei non voleva solo farmi rientrare nel peso normale, lei mi voleva obesa. La sua era una fissazione, non la mia! Ero un pò arrabbiata con mia madre per tutti quei "bei complimenti" che mi ha fatto, ma lei è fatta così. Ma perchè non mi accettano? Non lo capisco, vorrei tanto essere in un mondo dove puoi essere semplicemente te stessa, senza giudizi. Niente diete speciali, ma niente insulti. Niente risate, niente scherni. È così difficile? Le altre dicono che sono grassotta, mia madre dice che sono anoressica... Ma entrambi mi giudicano! Non le sopporto più. Non sopporto più la società, tutta la gente accanto a me. Odio tutti e tutto, non ero davvero così asociale, ma le mie condizioni mi avevano portato a quel comportamento. Per questo ascoltavo solo me stessa. Bhè, mi sentivo grassa. La signorina Turner mi raccomandava sempre di mangiare, diceva che ho perso la grinta. Anche questo non sopportavo. Volevo tanto sapere come fà Zoey ad essere così magra e brava allo stesso tempo. Eppure mangia soltanto "uno Yougurt al mese". La mamma mi rimproverava anche perchè stavo trascurando a pieno la scuola. Odiavo quella fottutissima scuola! Non è che a me non piacesse studiare, non ero in condizioni di farlo. Con tutti gli esercizi, non avevo proprio tempo. La danza è un lavoro a tempo pieno. Però tutto sommato, potevo dare il massimo per una sola cosa, ero solo una persona. Tra la danza e la scuola scelsi la danza, anche perchè a poco mi servirà la scuola quando sarò una delle più brave e pagate ballerine del mondo. Troppo bello sognare ad occhi aperti. Stavo per andare a letto, proprio quando arrivò un messaggio da Zayn al cellulare.

"Summer. Scusami, ma lasciamo al passato ciò che è passato, no? Voglio solo parlarti, niente di più. È inutile che cerci di seminarmi, dandomi un numero inesistente. Che ne dici di vederci domani sera sempre allo stesso posto di ieri? Fammi sapere. Z x".

Non sapevo come avesse avuto il mio numero o chi gliel'avesse dato. Forse era così sveglio da aver capito la mia tecnica di invertire le ultime due cifre, o forse no. Non sapevo se andarci o meno, ero insicura. Non volevo per niente andarci, non aveva il diritto, anzi... Il privilegio di vedermi! Alla fine però, decisi di andarci. Non sapevo davvero cosa mi sarebbe successo.
**
Ero appena uscita da scuola, quando vidi Zoey, Jessy e Alex. Quel trio... Aarg, avrei voluto tanto metterle le mani fra i capelli! Le più popolari della scuola, ma anche le più smorfiose, antipatiche, senza cervello di tutto l'istituto. Mi fermai dietro un muretto e restai a guardare. Stavano fumando, si passavano la stessa sigaretta da bocca a bocca. Disgusto! Io passai davanti a loro, facendo finta di non averle viste. Non volevo proprio passare di lì, ma era l'unica strada disponibile, si erano sedute proprio davanti alla porta dell'aula. Dannazione.
-Summer! Non ci saluti?- esclamò Zoey.
Io mi voltai e salutai. Ma chi si credono di essere? Io non volevo neppure guardarle sulla faccia! Ho abbassato di nuovo la testa, cocciutamente. Loro si misero tutte e tre a ridere, come delle papere. Odio quella risata, urta letteralmente il sistema nervoso. Mi saliva proprio l'omicidio quando ridevano di me.
-Summer, vieni qui! Da brava.- disse ridendo Alex, facendomi segno con la mano.
Non ero la loro bertuccia! Fui costretta ad andare, a malavoglia, da loro. Chissà cosa avevano in mente ora. La cosa che mi dava più fastidio è che loro erano popolari solo per prendere in giro le ragazze meno carine di loro. Zoey cominciò a sciogliermi la treccia. Ci avevo messo tanto per farla! Dispettosa.
-Così va meglio, che dici?- disse Zoey annuendo. In realtà volevo sgozzarla.
-Almeno non sembra più un paperotto.- dissero le altre in coro, ridendo a crepapelle.
-Ohw, grazie per aver sciolto il lavoro di una mattinata intera mattinata.- dissi io ironicamente, cercando di fare capire che avevano davvero esagerato a questo punto.
Per precisare, ho usato il sarcasmo perchè l'omicidio è sempre stato illegale. Io non sembravo affatto un paperotto, forse Jessy assomigliava ad un'anatra, solo che non lo lasciava notare, sotto quei tre chili di fondotinta. Certo, anche le più popolari non sono perfette! Anzi, la maggior parte di loro ti fà solo spavento, quando sono struccate.
-Summer, sei troppo presa a ballare, ma non vedi come sei sciupata?-
incalzò Jessy, con quel solito risolino malignio. Hanno cambiato argomento e sono arrivate al nocciolo della questione. Era qui che volevano arrivare, era già tutto programmato, anche perchè l'argomento non è spuntato con logica. Lo hanno tirato loro in ballo. Io ero un pò seccata, cominciava con queste affermazioni stupide. Limitate come il suo cervello.
-Siamo tutt'e due ballerine, Jessy! Le stesse cose che fai tu le faccio io.- risposi, sicura della mia risposta. Secondo me erano solo invidiose che anch'io stavo dimagrendo ai loro livelli. Se continuavo così sarei diventata snella come loro, e non potrebbero accettare di avere un ex-sfigata nel loro gruppo di popolari, se un giorno sarò come loro. In verità, odio quel gruppo. Un gruppo dove per entrare bisogna solo essere perfette esteticamente, sà tanto di fascismo. Non mi piace per niente. Per questo mi dicono questo, per spronarmi a ritornare paffuta. Forse. Sbottarono di colpo a ridere. Cosa avevano da ridere? Ormai mi ci ero abituata, se una ragazza meno celebre di loro era nei paraggi non dovevano fare altro che schernirla e ridere, anche senza un perchè.
-No, noi non stiamo mica a dieta, cara mia! Mai fatto niente di tutto ciò.- disse Zoey, tutta impettita.
-Non vi credo. Non siete così magre al naturale!- replicai guardandole i fianchi e ripensando ai lassativi nella sua borsa. Zoey mi si avvicinò piano, era inquietante. Fece cenno alla sigaretta che aveva in mano.
-Brava, ci hai scoperte. È lei il nostro trucco. Avanti!- me la porse ridendo.
-No, grazie. Io non fumo.- dissi balbettando.
Voleva che la provassi, io avevo capito il messaggio, ma ho fatto finta di niente.
-Oh, ma la mamma non vuole? Povera. Ma la mamma non è qui!- si mise in mezzo Alex. Come al solito, scoppiarono di nuovo a ridere.
-Bhè sai, è questa che mi fà andare avanti.- confessò con una voce roca Zoey.
Io annuii, ma lei mi incitò a provarla. Non volevo assolutamente!
-Dai, non avrai mica paura? Un solo tiro, forza.- mi incitò Alex. Non sapevo come rispondere, ci pensai un attimino.
-Fumate? Vi credevo più furbe. Io ci tengo ai miei polmoni.- dissi io, fiera di me stessa, per aver trovato una frase perfetta per smerdarle.
Sù, avantiii! Ditelo che siete pazze per le mie smerdateee! Okay, laciamo perdere. Feci di 'no' con la testa, ma Jessy quasi mi mise le mani addosso. Alla fine cedetti alla pressione, presi quella dannatissima sigaretta e me la misi in bocca. Mi sono fatta condizionare facilmente, non faceva parte del mio carattere, ma si sà. Per essere al centro dell'attenzione ed essere accettate si può fare davvero qualsiasi cosa. "Prima facevo quello che volevano, prima si stancheranno e prima spariranno." pensai.
-Brava bertuccia.- mi disse Jessy, corrucciando il muso. Bertuccia? Grunii infastidita.
-Ancora, un altro tiro.- dissero in coro. Non volevo, non ero la loro "bertuccia". Me ne stavo quasi per andare quando mi sentii deridere da dietro.
-È dimagrita così tanto, e adesso non vuole nemmeno la carica? Vuole rimanere stecchita per terra?-. Io le lasciai perdere e andai a lezione di danza. Zoey e il suo branco di paperelle mi seguirono, anche perchè loro avevano lezione nella mia stessa classe. Dopo averci dato il "benvenuto", la Turner ci fece provare un balletto a caso, singolarmente. Non era una cosa che amavo molto. Dovevamo sapere tutti i balli a memoria, cosa per niente facile. Quando provava Zoey, sembrava un angelo. Era davvero portata, non capivo davvero come faceva. Lei continua a dirmi che il trucco c'è, ed è la sua sigaretta, ma dall'altra parte mia madre mi ha detto che il trucco è soltanto il cibo. Il cibo fornisce energie, ma fà anche ingrassare, quindi non và bene. Ero troppo confusa. Subito arrivò il mio turno. Ultimamente avevo delle terribili palpitazioni di cuore, non capivo il perchè. Ascoltavo quali mosse la signorina Turner voleva che facessi, anche se avevo un forte giramento di testa che mi distoglieva totalmente l'attenzione. Sembrava quasi che qualcuno stesse provando a martellarmi il cervello, tutto rimbombava a eco nel mio cervello. La Turner mi disse di fare tre giravolte sulle punte... Gli occhi mi si girarono all'indietro, ed il corpo mi si faceva pesante. Ho perso i sensi e sono svenuta. Merda, merdaccia! Non ci voleva, non davanti a Zoey.
**
Mi sono svegliata in infermeria. Non ricordavo cos'era successo, ma la signorina Turner era accanto a me, mi teneva la mano ed era tutta preocupata. Sono morta? Ripresi di colpo conoscenza conoscenza. Ero svenuta poco prima. -Oddio mio, ti sei ripresa!- sospirò la Turner. Era agitatissima, a momenti sveniva perfino lei.
-Tu mangi decisamente poco. NON DEVI FARLO!- strillò. Io non avevo le forze di rispondere, ma annuii comunque. Vedo mia madre entrare dalla porta, correndo.
-Lei si rifiuta di mangiare, tutto per colpa di questa stupida scuola di danza!- urlò mia madre, con occhi accusatori, verso la signorina Turner. Ecco, ci risiamo! Sempre la solita, ogni volta la stessa storia.
-Ma io mangio, eccome se mangio.- risposi, con l'ultimo filo di forze che avevo, cercando di risollevare un pò la situazione.
-Segui una dieta troppo ipocaloria, Summer. Sai, ci sono molti cibi che forniscono l'energia necessaria senza farti ingrassare troppo.- mi spiegò la Turner. Sapeva dare sempre degli ottimi consigli, e me li avrebbe dati anche questa volta se solo mia madre non ci avrebbe interrotte con un "Ad esempio la cioccolata!". La odiavo, soprattutto con queste specie di battute che, sinceramente non ho mai capito se era ironia o facesse sul serio. -Summer! Renditi conto, stà per venirti un collasso! La tua è una vera e propria ossessione. Devi smetterla. Sei uno scheletro, e non è certo un complimento!-. Era stata davvero refrattaria, era inestimabile l'odio che provavo per lei.
Cresceva ogni giorno di più, e mi dispiace dirlo. Loro non mi capiscono davvero. Chiesi gentilmente di lasciarmi sola. Presi il mio cellullare, dando un occhiata alla mia "vita sociale virtuale" che ormai non curavo più da un pezzo. Il cellulare era pieno, pieno zeppo di messaggio da Zayn. Ero mortificata, oggi dovevo vedermi con Zayn! Secondo me cedeva l'avessi fatto apposta a non andarci, anche se lo stesso non avrei avuto tutta quella voglia di presentarmi.

"Zayn, devi scusarmi. C'è stato un grosso imprevisto. S x"

gli scrissi io, con ancora alcuni postumi dello svenimento addosso. Mi girava ancora la testa. Lui non esitò un attimo a trattenersi, che subito mi rispose.

"Dove ti trovi adesso?"

No, non poteva vedermi in queste condizioni! Gli risposi con il nome della mia stupida scuola di danza, anche se proprio non volevo. Dopo quasi un quarto d'ora già era fra i piedi. Incredibile! Non stavo molto bene, ero appena uscita da un infermeria, capitemi, ma lui mi ha quasi "costretta" a riceverlo. Quando mi vede Zayn rimane un pò perplesso.
-Mm, sei scesa dall'infermeria, Summer? Tutto bene?- mi chiese stupefatto, quasi mi lasciavo abbindolare da quel suo sguardo premuroso, quasi dimenticando tutto quello che ha fatto. Io continuavo con i miei soliti "Heam" indecisi, lui si preocupò a tal punto che potevo sentire i battiti del suo cuore. Era una cosa irresistibile, non capivo neanche il perchè. Troppo attraente.
-Che ti è successo?- disse fiacco. Io non volevo rispondere, ma poi arrivò quella grande ficcanaso della Turner.
-È svenuta.- disse libindosa a testa alta, lasciando la scuola. Era ammattita, ora ero davvero fritta in padella. Era passata di lì solo per rovinare tutto. Quanto la posso odiare? Zayn era scioccato.
-Sei svenuta!- disse ancora un pò incredulo. Io le ho voltato le spalle, odio le domande
inutili.
-Ci credo, sei così secca!- disse spudorato.
-Snella.- lo corressi io stanca, ma lui mi balzò addosso dicendomi che "secca" era il termine adatto.
Volevo piangere, ma con Zayn vicino non potevo farlo.
-Summer, dall'ultima volta che ti ho vista... Sei dimagrita tantissimo! Cosa ti stà succedendo?- disse Zayn, senza arrivare subito al punto.
-Certo! Tu mi conoscevi quando ero ancora una bella bimba paffutela. È normale che sono cambiata.- gli dissi a volto basso.
-Non eri una bimba, e non eri paffuta. Non sei mai stata cicciotella, Summer! Me lo sarei ricordato.- disse Zayn ridendo.
Io gli tirai una sberla, chiedendogli cosa ci fosse da ridere. Lui mi guardò. Ci fù silenzio.
-Summer, tu ci credi che non voglio ferirti? Ma secondo me sei troppo magra.- disse Zayn preocupato.
Io a quelle parole mi sentii come una coltellata sul petto, non potete immaginare come mi sentivo. Mi salì un affanno terribile e gli tirai uno schiaffone tremendo sulla sua guancia destra. Era diventata rosa confetto, scurendosi sempre di più, per poi diventare di un rosso peperone.
-Tu, tu non mi conosci nemmeno! Mi hai chiesto un appuntamento per parlare, e mi beffeggi. Sai, sei un insensibile! Ti odio. Sparisci dalla mia vista.- strillai io infastidita e arrabbiata. Arrivò subito mia madre e mi portò a casa. Perchè lo avevo fatto? Perchè avevo trattato cosii male Zayn? Era un momento di nervoso, e si sà che il nervosismo a volte parla e agisce. Mi sono sentita subito male per aver fatto, diciamo "offendere" Zayn. Ma Zayn non è il tipo da offendersi, è molto più maturo di quanto dimostra, non è solo un bambino. Sicuramente avrà capito e mi avrà perdonata. A casa mi buttai nel letto e mi addormentai appena chiusi gli occhi. Ero stanchissima, era stata una giornata troppo impegantiva da reggere. ------------------------------------------
Spero tanto che anche questo capitolo vi piaccia, e spero tanto anche in numerose vostre recensioni. Ci tengo. Tipo che al capitolo precedente mi avete riempita! Grazie, grazie, grazie, grazie!
Non finirò prorio mai di ringraziarvi, quindi vi scrivo un bel 'Grazie ∞'. Grazie all'infinito, va bene?
HAHAHAHAHA Io credo di no, meritate molto di più. u.u
Non immaginate quanto mi avete resa felice, vi amo. Comunque, cosa ne pensate? Ditemi tutto, voglio sapere proprio tutto tutto! Lasciatemi una recensione, un messaggio privato, una forma di vita, qualcosa.
Comunque ragazze, sono @hazzasdiimples sù Twitter. Se volete dirmi qualcosa ci sono.
Poi, mi chiamo 'Giada Granatiero' sù Facebook. Inviatemi un messaggino anche lì se volete. Per qualsiasi contatto rispondo sempre.
Un bacione, Giada xx

Ci vediamo alla prossima.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Automatic girl
Capitolo 3

Questa storia del peso mi stava davvero stressando. Tutti non facevano altro che starmi col fiato sul collo, l'unica che mi capiva, all'apparenza, era quella viperaccia di Zoey. Mia madre cominciava davvero ad esagerare. Non faceva altro che rimproverarmi, la odiavo sempre di più.
-Possibile che continui a vederti grassa, Summer?- mi chiese lei urlando.
Quando urlava volevo davvero prenderla per capelli. Continuava a riempirmi di insulti nonostante fosse pur sempre mia madre. Una madre non dovrebbe farlo, assolutamente. Dice che la mia schiena e le mie costole le fanno troppa impressione, sono troppo magra e molto altro. L'unica cosa che non teneva impressa nella mente è che lei potrà dire quello che vuole ma io non cambierò mai idea. Nessuno potrà farmela cambiare, le loro critiche peggioreranno solo la mia reputazione e il mio umore. Io volevo essere leggera nella danza, proprio come una farfalla! Voglio volare sulle punte, in tutta libertà, senza chiletti di troppo. 48 fottutissimi chilogrammi sono troppi per una come me. Ero alta solo 1 metro e 72! Zoey era circa cinque centrimetri più alta di me, e sei chili mancanti a me. Cavoli. Come la invidiavo. Lei sì che è perfetta in tutto... E per non parlare dei suoi capelli! Bhè, la seta in confronto non è niente. I miei capelli invece, nonostante siano lunghi fino alle scapole, erano spugnosi e ricordano molto una vecchia paglietta gialla. Odiavo proprio tutto di me, nonostante sia scesa di due chili. Avevo l'autostima sotto lo zero, anzi. Potrei benissimamente dire di non aver mai avuto autostima. Non sapevo neanche se esistesse, era troppo per una come me. Ricevevo solo odio da tutti, perfino da me stessa. Non doveva succedere. Ero una ragazza che meritava solo amore, ma niente di questo. Mia madre continuava a dirmi che quei due chili facevano davvero la differenza, continuava a ripetermi di fermarmi.
-Summer, tesoro. Sei arrivata a 48 chilogrammi. Sono decisamente preocupata per te. Adesso potresti farmi capire una cosa? Hai intensione di fermarti? Ti prego.- implorò mia madre.
Non capivo il perchè di tutta questa agitazione. Ogni volta che parlava con me tremava, era agitatissima. Io con cautela le dissi il mio vero peso ideale. Quello a cui avrei voluto fermarmi, per poi raggiungere il vero livello della perfezione. Mia madre sobbalzó.
-Arriverai a quella cifra solo nella tomba!- urlo, mollandomi uno schiaffo.
Strinsi gli occhi, riducendoli a due fessure, per trattenere le lacrime. Mia madre lasciò la stanza. Cosa gli era preso? Stava dando davvero i numeri. Probabilmente credeva di avermi spaventata con quelle parole. Bhè, non è così.

**

Non credevo a quello che sto per fare, ma avevo un disperato bisogno di parlare con Zoey.
-Ciao.- dissi io a testa bassa, appena la incontrai.
Zoey era sempre con quella solita sigaretta in mano.
-Ciao. Gira voce che ti stai impegando a fondo per dimagrire, eh!- mi disse Zoey sputandomi in faccia tutto il fumo. Chi glielo aveva detto?
-Già. E vorrei dei suggerimenti proprio da te. Da un esperto.- gli dissi io con gli occhi bassi.
Lei mi fece cenno alla sigaretta. Cavolo, ma ci era proprio legata. Come faceva ad esserne dipendente? Ha una puzza orribile, e ti lascia tutto il tanfo in bocca, sulla pelle e sui vestiti. Io presi la sigaretta e me la misi in bocca. Non credevo di diventarne dipendente anch'io, potevo smettere da un momento all'altro secondo me. Feci due o più tiri e la stritolai con il tacchetto della scarpa, una volta finita.
-Come credi che mi possa aiutare il fumo?- le chiesi io.
-Te ne accorgerai da sola mia cara, mia bella e adorata Summer!- disse lei scoppiando a ridere.
Sapete, proprio in quel momento, quella risata mi era sembrata proprio una di quelle risate malefiche delle bionde nei film americani. Io annuii disperata.
-Zoey, ora però dimmi la verità. Come mi trovi fisicamente?- le chiesi.
Lei mi scrutò dalla testa ai piedi, quasi mi fulminò con lo sguardo. Mi ha smangiata con gli occhi, forte!
-Dovresti dimagrire un pò, hai ragione.- incalzò Zoey.
Mi abbettei definitivamente. Avevo il cuore trafitto da mille lame. Lo sapevo, ero troppo grassa. Non ero l'unica a dirlo quindi, basta avere buon occhio per accorgersene!
-Hei, no. Non fare quella faccia.- aggiunse lei.
Io le spiegai che stavo anche facendo di tutto, e con mia madre non è per niente facile. Quasi scoppiavo a piangere. Lei mi guardò e rise di nuovo. Quando rideva mi saliva l'ansia. Credevo a quello che mi diceva Zoey più di tutto. Sò che non dovevo, lei non vuole il meglio per me, come mia madre dopotutto... Ma l'invidia nei suoi confronti e l'ambizione per diventare come lei mi spingevano ad adularla mentalmente. Era una sorta di idolo.
-Devi fuu maaa reee! Quante volte devo ancora ripetertelo?- scandì bene lei.
-Solo fumando riuscirai a dimagrire senza sforzi.- Quelle parole mi colpirono davvero. Non credevo di farlo, ma fumare era davvero l'unica soluzione, attinendomi alle parole di Zoey. Non ero caduta in nessuna trappola, ho solo scelto una strada diversa.

**

Stavo tornando a casa, quando vidi Zayn sbucare dall'angolo. Io come sempre abbassai la testa, facendo finta di non vederlo, ma lui mi venne incontro. Ci sedemmo ad una panchina.
-Ciao Zayn.- dissi io a voce bassa, nascondendo il pacchetto di sigarette che Zoey mi aveva regalato.
-Summer, quel giorno mi hai fatto stare davvero male! Sei scappata così, mi hai picchiato... Che ti è preso?- disse lui facendomi il "cioppi cioppi" alle guance.
Mi aveva quasi distorto la mascella, ma chi gliel'aveva data tutta questa confidenza?
-Mollarti uno schiaffo era il minimo che potessi farti dopo che tu mi avessi insultata in quel modo!- dissi rosicchiandomi i frammenti di smalto rovinati sulle unghia.
-Cosa? Ma io non ti ho mica insultata!- disse lui mettendosi la mano fra i capelli.
-Mi hai dato dell'anoressica!- dissi io a pugni chiusi.
Zayn mi guardò, continuava a guardarmi.
-Ho capito il tuo problema Summer.- disse lui, diventando serio di colpo. Io lo guardai con aria interrogativa.
-Non sono mica malata, scemo!-.
-Summer. Promettimi, promettimi la finisci con questa stupida dieta!- disse Zayn alzandosi in piedi dalla panchina.
Io mi feci tutta rossa, anche lui mi vedeva grassa? Come faceva a sapere della mia dieta?

POV ZAYN
Ero terribilmente preocupato per Summer. Avevo abbandonato il rapporto con lei, ma quando finalmente l'ho ritrovata le ho voluto un bene immenso. Dovevo solo riconquistarla! Lei no, non mi voleva bene a differenza mia. Mi odiava in poche parole. Non capisce la differenza tra prima, che ero solo uno stupido bambinetto ed ora. Sono cambiato una cifra. Comunque fatto stà che ho capito una cosa di Summer, una cosa che prima di sicuro non aveva. Soffre di "Anoressia nervosa". Dovevo aiutarla! Non potevo starmene con le mai in mano. Dovevo farle capire, senza ferirla, che è molto inferiore di peso a tutte le altre ragazze del quartiere, e devo metterle in testa che non è un complimento! Senza offenderla, un'impresa in pratica. Non voglio essere io a farlo, ma mi sento in dovere.
-Dieta? Mi vedi grassa anche tu... Lo sapevo!- disse Summer scoppiando a piangere. Il suo viso era velato di lacrime, ma era pazza o cosa?
Era bello averla appoggiata a me che piangeva, mi faceva sentire il suo cavagliere, anche se vederla piangere mi straziava.
-No, Summer. Summer ascoltami!- dissi alzandole la testa, richiamando la sua attenzione.
-Io non ti vedo per niente grassa, cavolo.- continuai.
-Lo dici solo per non ferirmi, Zayn.- mi disse massaggiandosi la palpebra mobile.
Io volevo prenderla a schiaffi, non riuscivo a trattenermi! Volevo svegliarla da quel mondo in cui viveva. Ma che aveva in testa? Una come lei... Grassa. Non trovavo le parole per dirle che secondo me è troppo troppo magra.
-Ma cosa stai dicendo? Mi viene quai da ridere, ma non voglio farlo perchè sò che è una cosa seria! Come fai a dire che sei grassa? Come fai? Ma guarda le ragazze che passano. Tu sei uno stuzzicadenti in confronto.- le spiegai.
Non poteva vedersi grassa, era del tutto inaccettabile una cosa del genere. Mi spaventava! Summer mi guardò e con un tono freddo mi confidò che lei non voleva assomigliare a qualunque ragazza che passa, lei voleva essere magra e bella come una modella. Sbuffai, stupide riviste di moda! Sono la rovina del popolo di adolescenti! Incitano sempre i ragazzi ad essere più muscolosi, e le ragazze ad essere sempre più magre. Solo che le ragazze sono molto più sensibili e complessate di noi maschi.

POV SUMMER

-Perchè vuoi essere come loro? I loro stilisti le costringono ad essere così magre solo per risparmiare la stoffa dei vestiti!- esclamò Zayn, e dalla sua voce fredda potevo capire che era infastidito.
-Perchè voglio essere accettata...- dissi abbassando la testa. Lui si avvicinò a me e posò la sua mano sul mio mento alzandomelo, costringendomi a guardarlo negli occhi.
-Tu sei perfetta così come sei. Ti accetto io. Non ti basta?-. Quasi mi scioglievo dalla dolcezza di quelle parole.
Mi scattò una lacrimuccia dall'occhio. Allargai un sorriso. Ammetto che non mi piaceva parlare di me, parlare del mio fisico... Ma quando lo facevo con Zayn era tutta un'altra cosa. Avevo riscontrato che era un ragazzo dolcissimo dalle sue parole. Era cambiato, avevo la conferma. Mi aveva fatta davvero commuovere. Avevo sbagliato idea sù di lui, è davvero un ragazzo speciale. Mi urtava il sistema nervoso quando la gente parlava dei miei problemi, del mio corpo... Ma detto da Zayn era tutta un altra cosa. Lui si preocupava per me, era cosi dolce, ma non doveva farlo. Non ero più la bambina con cui era cresciuto, ero molto più matura. Sapevo badare a me stessa e questa troppa preocupazione da parte di Zayn la prendevo come una mancanza di fiducia nei miei confronti. Nonostante avevo le farfalle nello stomaco ogni volta che sorrideva, un'altra parte del mio cuore respingeva quei piccoli insetti. È come se le uccidesse con un potente insetticida, le spezzasse le ali una ad una. Non riuscivo a dimenticare. Mi aveva rotto il cuore una volta, non mi andava tanto di dargli campo libero per farlo un'altra volta. Ero troppo fredda con lui, forse dovevo sciogliermi. Sciogliermi come lui, con me. Come ero maturata io, sarà maturato anche quel cervellino bacato di Zayn. Ero arrabbiata con lui, ma allo stesso tempo comprensiva. Queste sensazioni lottavano e combattevano fra loro, dentro di me. Stressandomi. Stressandomi al massimo. Ero una tipa che non dimenticava mai, e che sopratutto non perdonava... Ma con Zayn, non lo sò cosa ha preso.
Vorrei subito abbracciarlo, baciarlo, ma l'orgoglio non me lo permette.
CONTINUA
Sciau belle.
Vorrei fare un appello a tutte le ragazze come Summer. Non cadete nella sua stessa trappola! È pericoloso, lo sapete benissimo. E dopotutto, chi lo ha detto che magra è sinonimo di bella?? ಠ_ಠ
Sinceramente io preferisco la persona quando è un pò in carne. Voglio dire... C'è più sostanza, è meglio! Hahahaha, lasciamo perdere. :')
Anyway, volevo ringraziare 'Mixectioner' per il supporto.
A proposito, ha scritto una storia bellissima. Si chiama "Siamo solo anime perse, vero?".
Passate, è il modo migliore per ringraziarla.
Voi direte 'ma perchè dobbiamo ringraziarla noi?' hahah, fatelo e basta! xD HAHAHAHA Okay, finiamola!
Ve piasa il capitolooo? Fatemelo sapere con una recensione. ツ

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Automatic girl
Capitolo 4

Non riuscivo più a reggermi in piedi, questa dieta era davvero, come la definiva la mamma, "Ipocalorica". Avevo decisamente una fame da bestia. Non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto alcune volte, ma ero troppo determinata. Avevo un obiettivo, e intendevo raggiungerlo.
La sera prima, non sò che mi era preso. Avevo strapasticciato con dei pasticcini. Ero stata troppo tentata, non lò faro mai più. Me lo sono ripromessa. Sono stata due giorni saltando la corda per smaltire tutto quello zucchero, non avevo mangiato niente per tutta le giornate successive. Avevo cominciato a fumare. Dopo il primo, il secondo, il terzo pacchetto bruciato, fumare mi è una dipendenza. Non proprio una dipendenza, volevo farlo e basta. Tutto per dimagrire un pò. Aspettavo solo questo, Zoey aveva ragione. Dopo aver preso a fumare sono dimagrita tantissimo! Sapevo benissimo che fumare fà molto male, e questo mi nuocerà tanto in futuro, ma dopotutto lo facevano tutti. Vuol dire che moriremo intossicati tutti insieme, un giorno. Mia madre ancora non lo sapeva, nemmeno mio padre. Mio padre era più flessibile sulla dieta, ma sul fumo no. Erano totalmente contrari entrambi al fumo. Mi prenderanno a sprangate quando lo veranno a sapere. Io invece ero contenta di aver preso questa brutta abitudine, insomma... Ero scesa di tre chili! 45 chili. Prima non riuscivo a capire perchè Zoey e le sue amiche, così celebri e popolari, fumassero. Mi chiedevo cosa ci trovavano ad avere una bocca puzzolente di tabacco. Ma dopo un pò di tempo ci fai l'abitudine. Non senti neanche più la puzza. Avevo perso il rapporto con mia madre da quando è arrivato questo mio pallino del peso, mi stava rendendo la vita un inferno, ma dopotutto stavo raggiungendo il mio pesoforma ideale.
Oltre a mia madre, chissa come ci rimarrà male Zayn! Mi diceva ogni giorno che mi vedeva strana e che stavo scadendo. A proposito di Zayn. Mi aveva chiesto di uscire a cena fuori. Io davvero, volevo andarci... Solo all'idea di uscire con Zayn urlo! Ve lo immaginate? Una come me che esce con uno come Zayn! Zayn. Uno dei ragazzi più popolari della scuola. Volevo davvero andarci, ormai il rancore che provavo per lui si era dissolto del tutto. Quasi del tutto, il fatto è che lui in una minima parte mi interessava. Volevo accettare subito, anche perchè ero stata tutto il giorno a saltellare per l'eccitazione... ma non mi andava proprio di andare ad un ristorante, ecco! Cosa dovrei ordinare? Bistecca colma di grassi piena di calorie con contorno di ciccia e dessert stracolmo di zuccheri? No, grazie. Poi non avevo nemmeno niente da mettermi. Ho rifiutato l'invito trovando le scuse più banali, lui ha sbuffato, spiegandomi che mi capiva perfettamente. Certo. Però mi dispiaceva per Zayn, lo facevo sentire una vera merda. Chissà come si sentiva dentro.
**
"Uno, Due, Tre, Fiuu. Quattro" contavo affaticata, saltando alla corda. Ad un tratto entrò mia madre e urlò il mio nome. Io mi girai di scatto e mi fece cenno con la mano di sedermi.
-Summer, cosa stai facendo?- mi chiese lei.
Io la guardai con le sopracciglia corrucciate. Volevo capire se amava prendermi in giro, interrompere i miei allenamenti o era diventata semplicemente cieca tutto di un colpo.
-Non si vede che mi stò allenando?- dissi con aria ribelle, saltando ancora più in alto.
Odiavo le domande così stupide.
-Perchè?- aggiunse.
Okay, mi stava leggermente saltando il sistema nervoso. Io non risposi, ma bruciavo dalla rabbia ed ero diventata color melanzana. Nervi, nervi, nervi. La mamma mi guardò, acida. Mi scrutò come fà lei e con la massima cautela si fece sentire.
-Summer. Devi lasciare quella scuola di danza, prima che sia troppo tardi.- Io sobbalzai e le chiesi ridendo se stesse scherzando, ma lei scosse la testa.
Io le voltai le spalle, continuando a saltellare. Mia madre iniziò a singhiozzare con un fazzolettino in mano. Non capivo perchè piangeva. Ecco, ci risiamo.
Aveva ricominciato a piangere. Quando lo faceva, oltre a contagiarmi la tristezza anche a me, mi faceva diventare una belva. Mia madre mi ordinò di smettere di allenarmi, ma soprattutto di mangiare troppo poco. Disse tutto con aria gelida, come se fosse un ordine.
-Mamma, vuoi farmi diventare una botte? Non sono già abbastanza?- sbottai io, frustando la corda contro il pavimento.
Mia madre mi molló uno schiaffo, non lo faceva mai, ma questa volta lo ha fatto. Lasciò la stanza alterata, lamentandosi fra sè e sè. Parlava da sola, ogni mamma lo fà quando è arrabbiata al massimo. Lo faceva quando era proprio al limite della sua pazienza, parlava a sè stessa dei suoi problemi. Crepavo dalle risate ogni volta, ma cercai in tutti i modi di trattenere le risate. Non volevo ricevere un altro schiaffone. Ero disperata, scesi giù in cortile e sfilai una sigaretta dalla tasca posteriore dei pantaloni. -Non sapevo fumassi.- disse una voce. Deglutii. Mi girai di colpo, era Zayn per fortuna.
-Owh, ciao Zayn. Sì, fumo!- gli dissi io, a testa alta.
-Ma da quando?- mi chiese quasi disgustato.
Non risposi, non volevo parlare dei miei vizi con Zayn. Con nessuno. Doveva smetterla di ficcare il naso nei libri degli altri.
-Summer, ho capito che per te tirare avanti è molto difficile, ma adesso ti ci metti anche con il fumo?- mi disse lui, implorandomi di smettere.
Era preocupato per me, era una cosa dolcissima.
-Zayn, ma cosa dici? Ti ricordo che anche tu sei un fumatore accanito!- gli urlai contro.
-Lo sò, ma la mia non è il massimo della vita! Tu lo sai. Io mi preocupo per te, Summer, fumando ti sciuperai davvero. Già sembri una mezza sogliola! Non fare il mio identico errore.- mi disse Zayn, non capivo se volesse insultarmi o aiutarmi.
-Medico, prima cura te stesso.- gli ricordai, dandogli l'aria della secchiona istruita.
Zayn si buttò una mano in faccia, quasi disperato.
-Brava. Hai imparato un proverbio a memoria. Ottimo risultato da parte tua.- mi beffeggiò ridendo.
Diventò serio di colpo.
-Ti ho detto che a me non ci devi pensare! Summer, ascoltami. Devi smetterla! Smettila subito, prima che sia troppo tardi!- mi pregò.
Io feci "sì" con la testa, anche se sò che avrei continuato a fumare peggio di prima.
-Zayn, ascolta. Mia madre vuole mandarmi via dalla mia scuola di danza! Io non ce la faccio proprio più.- dissi sia per sfogo e sia per cambiare argomento.
-Bhè, se fosse per me l'avrei fatto già da molto tempo!- disse Zayn fissandomi le coscie scheletriche.
-Bravo. Sei dalla parte di mia madre.- dissi, dandogli una sberla con l'unghia dell'indice.
-Ahuuu! Mi hai fatto male!- strillò Zayn.
-Povero! Fammi vedere.-
dissi, pizzicandolo ancora più forte.
-Ma sei impazzita Summer? Fai male veramente! Comunque sì, tua madre ha perfettamente ragione!- disse Zayn massaggiandosi le guance rosse dal dolore.
Io guardai il soffitto, quasi infastidita dalla risposta. Zayn cercò di cambiare argomento a sua volta.
-Allora sabato esci con me? Ti porto in uno dei migliori ristoranti. Pago io, eh.- mi disse con un sorriso a trentadue denti.
Di nuovo questa domanda? Avevo già rifiutato. Non se lo ricordava?
-Scusa, ma ti ho già spiegato il motivo.- gli dissi io un pò dispiaciuta di quel sorriso trasformato in una mezzaluna.
-Dai, ti prego. Fai uno sforzo, un piccolo sacrificio. Esci con me, ci tengo!- cercò di convincermi delusissimo.
-No, è che... Senti Zayn, cambiamo luogo, okay? Il ristorante no.- gli dissi io per quella maledetta paura di ingrassare.
Zayn aveva già capito tutto, e con voce rauca mi chiese perchè il ristorante non andava bene. Io alzai le spalle e gli dissi che avevo una strana fobia della folla, della fila, e perfino del cameriere! Scoppiammo entrambi a ridere. Sì, era davvero perfido quel cameriere. Zayn mi guardó un pò male, dopo aver riso. Aveva capito il motivo e sembrava seccato.
-Summer, guardami.-
-Non vuoi mangiare, giusto?- mi disse lui un pò arrabbiato.
Era arrabbiato ma non me lo faceva capire, anche se io ero una sensitiva e lo capisco a volo.
-No, non per quello...- lui mi interruppe, dicendomi che potevo ordinare anche una piccola e semplice insalatina.
Mi piaceva l'idea, ma per non fargli capire che era per la mia linea che non avevo accettato, rifiutai lo stesso.
-Zayn, non è che se ordino solo una lattuga, il cameriere perfido sparisce!- gli dissi mettendogli una mano sulla spalla.
-Oh, ma smettila. Un cameriere così terrificante, che spaventa i clienti, lo avranno licenziato da un pezzo!- disse ridendo, spingendomi un braccio.
Alla fine, rassegnato, mi offrii un appuntamento al parco. Meglio. Molto meglio.
**
Mia madre mi ordinò di vestirmi. Voleva portarmi in palestra. Cosa aveva in mente proprio non riuscivo a capire. Glielo chiesi, ma arrabbiandosi mi obbligò a stare zitta. Forse voleva accompagnarmi in palestra, ma da un tipo come lei questa azione sarebbe impossibile. Aveva in mente qualcosa e era un tantino furiosa. Appena vide la sigorina Turner, le si mise ad urlare contro. Ma era davvero ammattita!
-Lei ha rovinato mia figlia!-, -Vi odio-, -Stupida scuola!-. Poi ha cominciato con le parolacce.
Era passata da dare educatamente del "lei" a parlare il dialetto più volgare. Volevo scomparire dentro i miei pantaloni. Era riuscita a farmi fare un'altra figuraccia. Continuavo a scusarmi con la signorina Turner.
Prima di tutto lei è entrata nella mia palestra, senza un permesso e senza educazione. Non ha nessun diritto di accusarmi così ingiustamente. Stò facendo soltanto il mio lavoro. Non capisco in che modo io abbia danneggiato sua figlia, e non capisco perchè state addossando la colpa a me, considerando da che famiglia proviene.- disse la Turner infastidita.
Era stata fin troppo paziente, ci stava pure bene una parolaccia da parte della Turner, ma si è trattenuta. Se fossi stata io al posto della Turner avrei già mandato mia madre fuori dalla palestra.
-Lei l'ha rovinata mettendole in testa questa fissa del peso, ecco. Maledetta!- urló mia madre, mettendosi le mani fra i capelli.
Io cercavo di farla stare zitta, non volevo fare conoscere la stupiditá di mia madre a mezzo mondo. Ma cosa cavolo aveva nel cervello?
-Signora, si calmi. Altrimenti dovrò prendere provvedimenti!- urló più infastidita che mai, la Turner.
-Ma faccia quello che vuole!- disse mia madre uscendo dalla palestra, sbattendo più forte che poteva la porta.
Non ci credo, cosa aveva fatto mia madre? La Turner aveva cercato di difendermi una o più volte, ma poi si era ostinata con mia madre.
-Vi prego signorina, lasciatela perdere. Non sà quanto si rende ridicola! Crede di fare qualcosa di giusto, ma non sà quanto è antipatica agli occhi della gente. Scusatela.- dissi io, giustificando l'incoerente di mia madre.
Ma più che altro cercavo scuse alla Turner. La Turner mi sorrise. Guardando il soffitto mi disse che era la prima volta che vedeva una ragazza così educata, ma con una madre così sboccata. Ero totalmente vergognata della figura teatrale che aveva fatto mia madre. Non capivo con quale scopo lo avesse fatto. Non capivo quale risultato voleva raggiungere. Ma secondo me voleva soltanto sfigurare. Avevamo tutti gli occhi puntati addosso, e questa cosa non mi piaceva affatto. Maledetta di mia madre.
**
Quando la lezione finii, andai a casa... Quasi costretta. Non salutai nemmeno, ero furiosa.
-Come ti sei azzardata a farlo?- la sgridai urlando.
Lei mi disse di calmarmi, ma io urlai più forte.
-Ma credi che per questa stupida messa in scena io smetterò di danzare? Povera illusa.- le dissi io rossa dalla rabbia, stavo scoppiando!
-Credi che la tua adorata signorina Turner, continuerà ad insegnarti stupidi balli e a farti venire quegli stupidi complessi, tutto gratis? Non credo proprio. Chi ti darà i soldi? Nessuno.- disse lei provocando.
Mia madre stava davvero esagerando. La odiavo in tutto. Ohw, se lei non era disposta a pagare, ci rimetto il mio sudore, piuttosto di smettere di danzare! Ecco, doveva sentirsi inutile, perchè lei lo era nella mia vita! Era solo un intralcio, uno stupido bastone fra le ruote. Serviva solo a complicarmi la vita, e ci riusciva davvero bene. Ma una cosa era certa, io continerò a fare quello che voglio fare. Faceva parte del mio carattere, nessuno mi fermerà. Il mio "SÌ" significava "SÌ", e il mio "NO" era "NO". E tra questi miei obiettivi rientrava anche dimagrire ancora, lei non puoteva farci niente! Doveva solo crepare in silenzio.
_____________________________

-Zayn, fra noi due non può continuare.-


-Non devi più vederlo! Ora ci siamo solo io e te. Niente più Zayn.-

-Fin qunado vuoi dimagrire?-
-32 kg-
-No amore, è una cifra troppo bassa- mi disse. Io lo baciai, ma lui mi spinse all'indietro.
-Baciami solo con la certezza che potrai baciarmi anche fra molti anni, per tutta la vita!-
-Se vuoi baciarmi veramente, promettimi che cesserai di dimagrire.-
-Non posso Liam, non posso.-
-Allora non baciarmi!-"


-Ti amo Zayn.-


Ehilà! ツ
Hehe, in pratica io ho già scritto tutta la storia e l'ho salvata in una cartella sul computer e oggi mi è venuta la brillante ideaa di postare qualche frase, giusto per incuriosirvi di più.
Almeno continuate a seguire la storia (spero) MUHAHAHAHAHA.
Vabbhe, continuo con i ringraziamenti. Non posso solo che dirvi "GRAZIEEE"! Grazie per tutto il supporto, grazie per le recensioni, grazie per i messaggi, GRAZIE. Cosa ne pensate? Per qualsiasi cosa
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Baci Giada xx

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Automatic girl - 
Capitolo 5

Di certo, mia madre non era per niente d'aiuto in questa situazione. Ci mancava soltanto questa! Io dovevo "guadagnarmi" dei soldi extra, al di fuori della mia paghetta settimanale, per pagare una fottuta palesta, che oltretutto avrebbe dovuto pagarla lei. Non era un mio compito. Era davvero fuori dal comune, ma non avevo altra scelta. Fatto stà che quella somma era davvero troppo alta per me, un centinaio di dollari. Io non li avevo minimamente. In quel perido avevo davvero bisogno di un supporto morale. L'unico con cui potevo sfogarmi era Zayn... Lui mi ascoltava in ogni evenienza, il bello di Zayn è che era sempre presente. In ogni evenienza, una cosa incredibile! Anche se non avevo nessuno, Zayn valeva per tutti. Aveva un cuore così grande che riusciva a sostituirli tutti. Zayn arrivò subito a casa mia, con l'affanno. Quando si trattava di me era sempre il primo, una cosa davvero adorabile. Risposi alla domanda "tutto bene?" di Zayn. Lo abbracciai forte, con la testa china, come se avessi avuto paura di perderlo. Un pò di paura l'avevo, lui era il mio tutto, anche se ero sicura che non mi avrebbe lasciata mai sola. Avevo un'aria molto triste, ero depressa a quel punto. Ho cominciato a raccontargli tutto, quasi piangendo. Lui ascoltava, senza esitare. Ho cercato di mettere in evidenzia tutte le brutte conseguenze che sarebbero avvenute in seguito, se non avrei frequentato quella palestra, proprio come facevo con mio padre quando volevo ottenere qualcosa. Ero molto brava in questo, naturalmente gli occhi dolci da foca non mancavano mai. Ero una sorta gi gattino di Schrek.
-Oh Summer, mi dispiace!- esclamò, appoggiando gli occhi tristi sù di me.
Si intristiva ogni volta che mi vedeva male. Mi dispiaceva in fondo.
-Non riesci a credere quanto mi senta male in questo momento!- risposi.
Scrollò le spalle, mi mise l'indice sotto il mento, e cominciò ad accarezzarmelo. Nell'intendo di rassicurarmi.
-Non vuole più pagarmi la palestra quella bacucca di mia madre, ma io la trucido. La brucio. La spello, la sgozzo, la trituro i denti..- urlavo, ma Zayn mi fermò ridendo mettendomi una mano sulla bocca. Mi dimenai infastidita, avevo ancora molte cose da dire!
-Allora. Faccio delle sue ossa farina, gli strizzo i bulbi oculari per farmene un gel per capelli, eeh. Tu suggerisci qualcosa Zayn?- narrai, con una faccia realizzata.
-Sì. Metti da parte il tuo istinto omicida e fai la seria.- disse, sgranando gli occhi.
Cominciai a ridere come un'ipossessata, ma quando notai che Zayn mi stava guardando male, smisi all'instante. Avevo fatto una figura di merda? E che importa. Tanto nè facevo almeno cinquanta al giorno. Cambiai subito argomento, mi sentivo in imbarazzo.
-Ma ci rendiamo conto? Non vuole pagarmi la palestra. Questo vorrà dire niente danza. Niente danza niente me che sorrido.- enunciai. -Io non ce la faccio più. Vorrei pagare io la palestra, ma non ho davvero i soldi necessari.- aggiunsi, esausta.
-Bhé, potrei... Potrei aiutarti io con le spese.- fiatò Zayn. Non era molto contento, ma non m'interessava più di tanto.
Oddio, mi interessava ma ero molto presa con questa storia. Avrei accettato qualsiasi somma di denaro! Lo abbracciai straforte, come se avesse salvato la mia vita da un momento all'altro. In fondo lo aveva fatto... Lui riusciva a salvarmi sempre, anche senza volerlo. Sapevo che lui sarebbe stato disposto ad aiutarmi. Lo ringraziai come avrei fatto se avessi incontrato, proprio in quel momento, l'inventore della Nutella. E non era una cosa da poco!
-Ma Summer, non posso mica darti più di tanto. Lo sai.- rispose, tirando due banconote da $10 dal suo borsellino.
-Per ora tieni queste.- Il mio sorriso si curvò di scatto, ero molto delusa. Ma dopotutto dovevo essere davvero felice! Zayn non doveva darmi nemmeno due centesimi, non era obbligato. Lui ha dato del suo meglio, e ne ero molto riconoscente. Però fatto stà, che con soli $20 non potevo mica fare tanto. Ero davvero distrutta.
-Grazie Zayn, non ti preocupare. Sei un ragazzo speciale.- dissi flebile, sorridendo dolcemente. Ricambiò il sorriso. Cavolo, aveva un sorriso così bello! Eham, avete presente la pubblicità del Colgate? Denti che splendono. Ecco, aveva dei denti a quella maniera.
-Eham, Summer...- cercò di dirmi, Zayn. Era rosso in viso.
-Eham, Zayn...- risposi, cercando di fare la simpatica.
Sentimmo bussare alla porta. Ci guardammo fisso, e sbuffammo entrambi. Ogni cosa bella che "stava per accadere", qualcuno riusciva a portarmela via.
-Allora, che dovevi dirmi?- chiesi, approfittando di quei cinque minuti veloci. Prima che quel "qualcuno" entrasse. Zayn scosse la testa.
-Summer, posso entrare?- disse mia madre, entrando, con la sua solita voce a tratti. Era un periodo che la vedevo davvero molto triste, mi faceva stare male. Ma in fondo se lo meritava!
-"Posso entrare?" Ma se sei già dentro la camera! A cosa serve bussare e chiedere se è permesso, allora?- chiesi infastidita.
-La solita fanatica!- esclamó. Rotai gli occhi.
-Che vuoi, mà?- chiesi fredda.
-Perchè la tratti così male?- chiese Zayn. Mia madre annuii.
-Zayn, mi pare che ti avessi raccontato tutto!- risposi, cercando il più possibile di far sentire i sensi di colpa a mia madre.
-Andiamo! Summer ti devo parlare.- disse.
-Oh, io tolgo il disturbo allora.- commentò Zayn. Non la capivo, cosa voleva dirmi? Non le era bastato complicarmi già abbastanza la vita?
-Summer, io come madre devo dirti che sono davvero preocupata per te.- Queste parole le avevo sentite...1, 2, 3 volte... Ormai avevo perso il conto! Ero fin troppo stufa.
-Ma perchè mamma, perchè? Non devi.- le chiesi, quasi urlando.
Ero abbastanza infastidita.
-Non mi piacciono per niente le tue condizioni. Mi dispiace.- Io la guardai seria, faceva male sentirsi dire certe cose. Da una madre poi. Mi vedeva grassa? Non capivo. Perchè dovrebbe essere preocupata per le mie condizioni? Ero scandalosa, lo sapevo. Non avevo scelto io di essere un orrendo mostro ambulante.
-Summer. Ho pensato, ho pensato di farti curare da uno psicologo.- disse seria, molto seria. Quelle parole le presi davvero come un insulto! Non potevo accettare. "Curare", una grossa parolona.
-Eh?!- urlai.
La mamma annuii, con la faccia bollente. Era agitata da quanto potessi capire.
-Ma perchè? Non sono mica pazza!- strillai. Ero offesa, non doveva dirlo!
-Ma guarda che io non dico mica questo.- si giustificò mia madre.
-Solo che una visitina di tanto in tanto fà bene!- aggiunse. Mi aveva preso per una malata mentale, forse. Nè avevo fino al collo.
-Mamma, spenderai quei soldi per uno dannato psicologo. Pagami la palestra a questo punto!- gridai intorridita. Mia madre si mise una mano sulla fronte e si massaggiò le tempie.
-Forse tu non capisci che devi dimenticare il ballo. Cancellarlo dalla tua mente, dalla tua vita! Capisci?- enunciò, pizzicandomi fortissimo una guancia. Urlai, scalciando.
Era pazza, a lei serviva uno psicologo. Io cancellare il ballo dalla mia vita? Stava dando davvero i numeri, ecco la conferma. Ma perchè non cercava di appoggiarmi, di sostenermi? Perchè non dovrebbe aiutarmi nella realizzazione dei miei sogni? Era una pessima donna. Lei diceva che non la capivo appieno, diceva che se anche io fossi una madre, capirei il suo stato di preocupazione. Sinceramente non capivo se era preocupata perchè mi vedeva troppo magra o troppo grassa. Non saprei, anche perchè mia madre non vede la realtà. Ha una visione dei fatti distorta, da lei riveduta.
-Mi fai schifo!- gridai. Ci guardammo fisso.
Quasi sentivo i suoi occhi bruciarmi. Mi stava per mollare un ceffone, ma si fermò a pochi centimentri dalla mia guancia. Scosse la testa. Silenzio totale, ma continuava a guardarmi. Non mi staccava gli occhi di dosso! Sentivo quasi soffocare. Aspettai qualche minuto per far calmare le acque, e quando abbassò lo sguardo, attaccai.
-Mamma. Io mi rifiuto di farmi "curare". È un umiliazione bella e buona.- le spiegai io.
Ho cercato di essere calma, nessuno riesce a sopravvivere chiuso in una stanza, con una mamma arrabbiata, con il cilco oltretutto! Avevo ancora tutta la vita d'avanti.
-Summer, no! Dopodomani incomincia la prima seduta. Devi farla per forza!- 
-Ma io non sono malata! Sono a momenti la più brava della classe. Che vergogna!- esclamai.
I nostri occhi si incrociarono, quasi spezzando la tensione.
-Summer... Ascoltami! È per il tuo bene. Stai dimagrendo troppo, sono troppo tesa per te. Non devi dirlo per forza a tutti, sarà un piccolo segreto. Il nostro segreto.- disse, facendomi l'occhiolino.
Mi stava salendo il crimine letteralmente, cavolo. Era preocupata per la mia "eccessiva magrezza" quindi. Okay, mia madre era decisamente fuori di testa. Io non ero magra, non lo ero affatto. Io, rossa, urlai "No mamma! No, perchè io sono più sana di te. E non mi interessa chi lo verrà a sapere e chi meno. Non deve succedere e basta.". Quasi sentivo le mie guance esplodere. Sbuffai. Mia madre cominciò a piangere sulla mia spalla. Era una frignona, che nervi! Non lo era mai stata, ma in questi periodi lo era fin troppo spesso, e questo mi preocupava! Papà diceva che era colpa mia se la mamma era così intrattabile, ma non ero di certo io la causa dei suoi problemi mentali. Ecco. Poi io avevo la mia vita, non dovevo cambiare per niente e per nessuno.
-Adesso perchè piangi?- le chiesi, sciogliendole la coda di cavallo stretta, che aveva in testa. Era troppo tesa, e nonostante era così odiosa, le volevo bene e mi dispiaceva tanto per lei.
-Sono troppo preocupata per te. Lo sai che quando si ha una malattia, il primo sintomo è pensare di non averla?- mi disse a singhiozzi.
Eccola, aveva cominciato con quelle sue stupidissime teorie della merda.
-Mamma, appunto. Ti urge davvero una visita! La prenoto subito.- le dissi, cercando di farla esplodere.
Ero seccata. Mi divertiva vedere il limite di pazienza di ogni persona.
-Ma io non sono malata!- strillò arrabbiata.
"Appunto" risposi io, sarcasticamente. Io scoppiai a ridere, volevo trattenermi ma era inevitabile. Mi diede un ceffone, ma era programmato per non farmi male. L'aveva dato pianissimo. Però solo il fatto che l'avesse mollato mi aveva dato un fastidio tremendo.
-Ti prego! Solo una seduta. È divertente, dopotutto.- mormorò mia madre, cercando invanamente di convincermi.
-Divertente? Quel posto è da tagliarsi le vene!- gridai.
-Come fai a saperlo? Ci sei mai stata?- chiese, provocando.
-No.-risposi.
-Allora informati prima di parlare!- esclamò. Rotai gli occhi, ero stanca di tutta questa sua superiorità. Si credeva chissà chi! -Senti chi parla.- bofonchiai. Forse non mi aveva sentito, ma per fortuna. Era pur sempre più grande, dovevo portarle rispetto.
-Allora, prenoto la visita?- chiese, fredda e distaccata. Io ero stanca di discutere di questo argomento. Annuii esausta. Tanto qualsiasi cosa avessi risposto, mi avrebbe obbligata comunque. Ci mancava solo questo, mia madre ha davvero una fissa per il mio peso! Lei era nata in un altra epoca, nel Paleolitico! Non conosceva gli standard di magrezza attuale, conosceva soltanto i suoi e le sembravano adatti per le ragazze moderne. Non è poi così vecchia, ma ha in mente un altro modello di ragazza. Una più florida, una più formosa. Io non ero così, o almeno non volevo essere così. Odio quando facevano paragoni con altre ragazze. "Guarda, lei non è ciotta. È perfetta, perchè non sei come lei?" mi dicevano sempre, ogni volta che una ragazza passava. Ma io mi vedevo grassa già come ero, figuriamoci se ingrassavo di una decina di chili! Non potevo neanche guardarmi allo specchio a quel punto. Apparte che non lo potevo fare neanche in quel momento, ero orribile. Non capivo perchè voleva farmi curare psicologicamente. Era uno spreco di soldi inutili, anche perchè io ragionavo benissimo e sapevo benissimamente quando era il momento di smetterla con questa dieta. Avevo il senso dell'equilibrio ma lei non mi credeva. Ma si rendeva conto dei soldi che sprecherà per tutte quelle sedute? La odiovo, potrebbe spendermeli per la palestra quei soldi... Ad un tratto, mi si accese una lampadina sulla testa. Come nei cartoni animati. "Certo, che idea! Potrei ingannare la mamma. Gli dico di usare quei soldi per lo psicologo, ma poi invece li uso per pagare la palestra. Ecco, sono un genio! Ma se poi se ne accorgerà saranno guai seri per me! Bhè, tanto vale è provare." pensai. Avevo un sacco di voci nella mia mente, e a volte ascoltarle mi dava davvero conforto. Mia madre uscì dalla porta, e subito dopo entrò Zayn, stanco di aspettare fuori.
-Ho sentito delle urla, Summer. Tutto okay?- chiese tutto preocupato. Scossi la testa. Non era per niente tutto apposto. Mi buttai un cuscino sulla testa, per nascondere le lacrime. Non capivo realmente perchè piangevo, ero stressata. Le lacrime non le controllavo, avevano una vita propria. Decidevano di venire giù, senza neanche chiedermi il permesso. Maleducate! Non potevo sopportare tutto, ero solo un essere umano! Mi stavano davvero stressando con queste storielle. Mia madre era ossessiva con me, ed era troppo fredda nei miei confronti.
-Mia madre vuole mandarmi da uno psicologo.- dissi, con la faccia sotto il cuscino. Zayn annuii, lui la pensava esattamemte come mia madre. Che odio! Quando faceva così lo odiavo.
-Eham, Summer. Io non vorrei prendere le difese di tua madre, però... Adesso non ti arrabbiare! Io la capisco. Io sono preocupato per te, il doppio di quanto lo è lei, credimi!- disse Zayn, con la paura addosso di ricevere un altro ceffone. Io ero arrabbiatissima, ma non l'avevo fatto capire a Zayn.
-Oh, ma io non ci andró, caro mio. Non ci andró.- dissi io con un sorrisetto ammiccante.
-Come non ci andrai? Tu devi andarci. Summer, devi. È per il tuo bene! La tua è una vera e propria forma di anoressia.- disse veloce. Le parole gli uscirono in un soffio, parlava così veloce solo quando era in ansia.
-Uno psicologo? È troppo umiliante. Se si viene a sapere al collage?- 
-Ma no, Summer! Non si verrà a sapere. Tu devi solo andarci, è la cosa migliore.- 
-No! Non ci andrò e continuerò perfino ad andare in palestra. Così impara quell'antipatica di mia madre.-dissi, sporgendo le labbra.
-Impossibile, come farai con i soldi?- chiese.
Controllai se mia madre era o no nelle vicinanze, e quando ero sicura che nessun orecchio indesiderato stesse ascoltando, dissi a Zayn il mio piano. Mi mancava solo una torcia sotto il mento. Muhahahaha. Finsi una risata malefica.
-Mia madre mi darà di certo i soldi per la visita dallo psicologo. Io quei soldi, invece di buttarli da uno stupido psicologo, gli utilizzo per pagare la palestra. Capito?-.
Zayn mi guardò fisso. Si trattenne una risata e poi mi chiese se fossi pazza o stessi solo scherzando.
-Dove cavolo le prendi 'ste idee?- chiese, ridendo ancora. Corrucciai le sopracciglia. Questa volta si sentii lui in imbarazzo, e ritornò serio di colpo. Bene, 1 a 1. Giustizia!
-Ma Summer. Non credo proprio che tua madre ti lascerà andare a pagare lo psicologo da sola!- sbottó Zayn.
-E invece lo farà, la costringo. Anzi, lei non si preocuperà nemmeno.- spiegai.
-Dai, mettiamo il caso che è così. Non ti vedrà uscire di casa agli orari sbagliati, scusami?- 
-Ma no! Gli orari sono sempre quelli. E se semmai c'è uno scambio di orari posso sempre dire che vengo da te o da qualche mia amica.-riposi.
-Si, in tutù e scarpette?-
-C'è uno spogliatoio in palestra, non credi Zayn?-
-Certo. E se tua madre ti verrà a controllare?-
 chiese preocupato.
-Bhè, saranno guai seri. Ma io almeno ci provo. Non succederà, comunque. Tu che dici Zayn?- Zayn mi guardò per un attimo, era terribilmente preocupato.
-Non funzionerà, credimi.- mormorò. Rotai gli occhi. Quello era il mio piano, e così avevo intensione di fare. Non mi interessavano tutti i postumi e le conseguenze. Era impreccettibile che io andassi da uno psicologo, stavo benissimo. Stavano davvero esagerando, tutti quanti! La mia testa stava scoppiando. Troppe cose contemporaneamente. Non ce la facevo piú. Accesi il mio lettore MP3. Era bello distendersi sul letto, con le cuffie nelle orecchie e gli occhi chiusi e dissociarsi almeno per qualche minuto in un mondo solo tuo.

CONTINUA
*scandisce la voce* Il gentile lettore/la gentile lettrice è pregato di recensire al capitolo 5.
Ripeto, recensire il capitolo 5. HAHAHAHA :')
Vabbhè, ora basta fare la voce da cassiera spastica, lol.
Cassiera o più cronista? Bhò, un misto.
Vi piace? Che ne dite? ツ
You make me very proud, babies! Anyway, stò notando un calo di recensioni. ಥ_ಥ
Al primo capitolo me ne avete lasciate 30 a quello precedente solo 27.
Lo sò che la storia è pallosa, ma non abbandonate proprio adesso la storia.
Il bello stà per arrivare, credetemi! Ci saranno colpi di scena in ogni capitolo.
Grazie di nuovo per le recensioni eee... "Sorridete sempre, ciaaaao!"
-Cit. Giuseppe Sapio
Oddio, oddio, oddio quel ragazzo con quell'ultimo video che ha fatto mi fà salire veramente il crimine.
'O terremot, o terremot, o terremot'. E poi non fate altro che parlarne. Okay, in questo momento stò parlando di lui anch'io, quindi stò contribuendo alla sua pubblicità, quindi automaticamente sono tra quelli che parlano di lui.
NUUOOOOO! Cosa ho fatto? Okay, basta parlarne. Lasciamo perdere, non capisco perchè abbia così tanto successo con quei video stupidi e insignificanti, ma vabbhè.
Ora la smetto, sia di parlare di Sapio sia di parlare proprio. :') (Parlare? Ma io non stò parlando! Stò scrivendo. OMG)
D'accordo. Potrei stare qui a parlarvi (a scrivervi ewe) per ore, quindi è meglio che vi saluto.
Byeeeee *-*
Spero nelle vostre recensioni. Grazie.
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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


Automatic girl - Capitolo 6

Quello era il giorno fissato per l'appuntamento con il dottore. Ormai era un "dottore", mi faceva troppo male chiamarlo "psicologo". Non ero pazza in un certo senso, non nè avevo bisogno. Era questo che volevo far capire a mia madre, non era poi così difficile. Lei mi ripeteva sempre che non mi mandava in quel posto perchè mi credeva pazza,ma perchè era preocuoata per me. Certo. Mi dava terribilmente fastidio quella frase, ripetuta in continuazione come un disco rotto. Cercava di dirmi che ero un'isterica pazza con educazione, ma riuciva comunque a dirlo. Una cosa che proprio non sopportavo. -Summer. Vestiti.- disse mia madre, preparando la colazione. Non c'era un'atmosfera, non c'era niente. Solo silenzio, assoluto silenzio.
-Oggi ti accompagnerò anch'io, in modo che tu non faccia troppe scene.- disse priva di affetto. Tossii, annuendo. Mia madre voleva accompagnarmi lì, non ci voleva proprio. Vidi per un momento tutti i miei piani in pasto ai coccodrilli. Madeletta sfiga!
-Ma no mamma, no. Perchè dovrei fare scena senza di te? Forse è il contrario...- risposi, tentando di convincerla in tutti i modi a rimanere a casa.
-No, non posso. Devo parlare anch'io con lo psicologo. È una cosa seria.- Feci un respiro profondo, ero distrutta. Non poteva venire anche lei con me. Tremavo, mi sentivo addosso un'ansia terribile che era sul punto di farmi scoppiare. In quel momento potevo benissimamente dire "ciao, ciao" ai miei sogni. Mia madre uscì dalla stanza, molto seria. Srollai la testa, incredula. Presi il mio cellulare e, abracciandomi ad un cuscino, chiamai Zayn. "Rispondi, rispondi, rispondi" ripetevo sotto voce, mordendomi delicamente il labbro. Zayn per me era come un vecchio saggio, un nonno, era per questo che chiedevo sempre il suo parere. Era davvero maturo, lo riconoscevo.
-317 9176. Pronto?-
-Ciao Zayn. Sono Summer.- risposi con la voce a tratti.
-Oh, ciao Summer.-
-Dio mio, Zayn. Mia madre vuole accompagnarmi dal dottore!- dissi aumentando sempre di più il grado di preocupazione nella mia voce.
-Eham, io lo sapevo.-
-Sì, ora non dirmi "te lo avevo detto" che... Ti maciullo nel vero senso della parola!-
-Summer, era impossibile che ti lasciasse andare da sola ad un evento così importante.- Sbuffai, in preda al panico.
-Zayn, aiuto! Ti prego.- implorai.
-Summer, io non posso farci niente. Dai, è un dottore. Uno dei più bravi dottori londinesi. Non ti mangerà mica!-
-Okay, mi fido. Ma con la palestra?-
-Si risolverà tutto, Summer.- Ero sul punto di dirgli che non potevo farcela. Attaccai di scatto, senza neanche salutare. Era entrata mia madre in camera e non volevo farle origliare la nostra conversazione.
-Allora? Sei pronta?- mi disse con la dignità di una regina che si rivolge ai propri sudditi. Odiavo il tono di voce con cui lo diceva. Tra me e lei non c'era più un dialogo stabile. Avevo perso davvero il rapporto, e nonostante la odiassi mi dispiaceva non parlarci più come prima.
-Devo andarci per forza?- chiesi, con lo sguardo basso. Annuii, non spostandomi gli occhi di dosso. Rotai gli occhi al cielo, tanto vale era provarci. Chiusi la porta a chiave, costringendo mia madre a uscire. Indossai la prima cosa che ho trovato nel cassetto dell'armadio, tanto ormai non c'erano più speranze di procurarmi mentendo, i soldi per la palestra. Ero sfinita e terribilimente a terra. Non c'erano più speranze. Dovevo far fronte all'umiliazione più grande della mia vita, e non era affatto semplice. "Sì risolverà tutto" mi disse poco prima Zayn al telefono. Ci credevo molto, vero. Questa era l'unica cosa che davvero speravo! Non vedo solo l'ora che un giorno quella speranza diventi una certezza, anche se quel giorno poteva essere davvero lontano. Aspettare e aspettare. Mi fidavo totalmente di Zayn, lui era il mio migliore amico, la mia fortezza, il mio braccio destro, la mia ancora, la mia pagina di diario, il mio tutto. Era come mio fratello, lui almeno in parte, riesce a sostituire i suo posto... Anche se ogni volta che ci penso fà male ricordare che il mio fratellone se ne andato. Ma con Zayn ero riuscita a ristabilire quel rapporto di amicizia, dopo tutti i contrasti. Era una cosa meravigliosa, davvero.

**

 
"Dottor Clark Jason" c'era scritto sulla targhetta della porta.Eravamo solo io e mia madre, in sala d'aspetto. Lui, in mio psicologo, non c'era ancora. L'ansia cresceva, la nausea pure. Quella sala era così fredda, gelida, distaccata, inquietante al massimo. Al solo il pensiero di tornare il quella stanza, mi si congelarono le tempie. Digrignai i denti, nervosa. Mentre la carta sulle pareti si scollava, uscii da quella porta un vecchietto. Barba lunga e bianca, una specie di tunica, occhiaie sotto gli occhi. Sembrava uno di quei vecchi maestri giapponesi dei cartoni animati di kung-fu. Stavo quasi per scoppiare a ridere, ma mi trattenni. Oltretutto non era il momento per ridere, avrei voluto solo urlare. All'apparenza era simpatico, ma ciò non mi faceva dimenticare che era uno psicologo, e questo non mi faceva per niente piacere. Rabbrividivo.
-Tu devi essere Summer, giusto?- disse lui. Dio, aveva una vocina così stridula! Sembrava davvero un topolino, mi veniva da ridere.
-Si, sono io.- risposi. Deglutii. Nonostante aveva un aria rassicurante, sapevo qual era il suo obbiettivo. A me non piaceva parlare del mio peso, mi innervosiva fin troppo. Comunque, fatto sta che io non avrei spiccicato una sola parola se mia madre fosse stata presente. Eravamo solo io e mia madre, in sala d'aspetto. Quella sala era così fredda, gelida, distaccata. Inquietante al massimo. Solo il pensiero di gardare a faccia a faccia quello psicologo del cavolo mi si congelavano le tempie.  Comunque, fatto sta che io non avrei spiccicato una sola parola se mia madre fosse stata presente.
-Summer, iniziamo. Devo parlare per un pò con tua mamma. Da soli. Per te va bene?- mi chiese il dottore. Annuii.
-Su Summer. Va bene? Sì o no. Devi rispondermi! Non devi essere timida, non con me.- mi disse un pò arrabbiato. Secondo me non era arrabbiato, lo faceva soltanto per indurmi a parlare.
-Certo, certo. Andate pure. Ci sono tanti giornaletti qui, non mi annoierò!- urlai quasi, per fargli capire che non ero affatto timida, ma infastidita. Non volevo fare l'acida con lui, ma era d'obbligo. Mi provocava. Mi fissarono un secondo entrambi, ma io continuavo a tenere lo sguardo rivolto verso il soffitto. Mia madre entrò nella stanza. Per ammazzare il tempo sfogliavo delle riviste di moda, controllavo il mio cellulare, ma niente distoglieva la mia mente da cio che mia madre potesse dire sù di me. Volevo spiarli, ma non era giusto. Mi stava sicuramente calugnando, dicendo cose non vere che mi abbassavano di livello, ma la alzavano. Alla fine mi arresi, andai vicino alla porta, a quella vecchia porta di legno tutto bucherellato dai tarli, e con un orecchio appoggiato stavo ad ascoltare. Non si capiva niente, soltanto strani mormorii. La porta era piuttosto spessa. Sono riuscita a capire solo una cosa "Vostra figlia soffre di una grave forma di anoressia nervosa". Non riuscii a sentire altro. Anoressia nervosa? Mia madre era riuscita a convincere anche lo psicologo, ne ero convinta. Stavo per dare il via ad un torrente di lacrime, ma stava per arrivare il mio turno, dovevo trattenermi.

 
POV SUMMER'S MUM

Ero tesa come un filo di lino, le parole che uscivano dalla bocca di quello psichiatra mi colpivano il cuore come delle lame. Lame affilate, innumerevoli. Parlava senza nessun sentimento, pronunciava la parola "grave" senza nessuna preocupazione. Ero nervosa, agitata, ansiosa, preocupata... Troppo da far sopportare ad un solo essere umano. Ad una mamma. Summer soffriva di anoressia nervosa. Una grave forma di anoressia nervosa, com mi aveva riferito. Non riuscivo a crederci, Summer cosa? Ero davvero preocupata per lei. Solo che lei non voleva capirlo. Credeva che io la odiassi, credeva che la volevo solo male, ma lei non sapeva di essere la mia intera vita in tutti i sensi. Non capiva che tutto quello che facevo era per il suo bene.
-Prima di parlare direttamente con Summer, a tu per tu con il paziente, voglio parlare con una persona che influisce molto con la vita della ragazza : sua madre. Sì, una persona con la quale puó confidarsi- cercava di spiegarmi, gesticolando, ma io lo interuppi. Qualcosa non quadrava!
-No, scusami dottore, ma... Summer non si confida con me. Anzi, non ci parliamo proprio.- dissi, rammaricata.
-Neanche quando torna da scuola?- chiese, guardandomi male.
-No, quasi mai. Mi vede come un estranea, un essere spregievole, non só come spiegarle.- risposi con un nodo alla gola.
-E vi siete chieste mai il perchè, signora.- mi disse. Non me lo aspettavo, rimasi perplessa. Con la bocca aperta. Stava insinuando che la colpa era mia, cavolo.
-Vi prego, datemi del "tu". Ad ogni modo, penso sia un comportamento del tutto normale alla sua età. Sbaglio?- risposi, ricordando la mia adolescenza.
-Oh, bhe. Nell'adolescenza il rapporto con i genitori và sempre di più a scarseggiare, ma non parlarci per niente è grave-. Esitai per qualche istante, mi sentivo in colpa. Ero molto dispiaciuta da quelle parole. Non me le aspettavo, credevo di essere un' ottima madre, ma invece era tutto il contrario. Ma in fondo non era mia la colpa! Bhe, non era tutta mia la colpa... No, era tutta colpa mia.
-Sai signora, da tanto tempo l'unica cura per l'anoresia è il ricovero, a volte anche forzato, che implica l'isolamento totale dalla famiglia e da tutte le altre persone che potrebbero implicarla a dimagrire sempre di più.- disse, annuendo. Sospirai, ero molto nervosa.
-In ogni caso, è necessario fare controlli medici, psicologici e nutrizionisti. La strada per arrivare alla guarigione è lunga e difficile, e presenta molte ricadute. Deve esserne consapevole. Bisogna combattere, e la ragazza deve dare il suo contributo. Sai, molte donne restanno ossessionate a vita. La guarigione totale non è garantita- mi disse, spezzandomi il cuore. Polverizzandomelo, annientandomelo. Non aveva nessuna pietà. Io non potevo sopportare tutto quello.
-Dottore, vi prego. Il ricovero no. No!- lo implorai, gridando. Summer non poteva ricoverarsi, era la mia piccola, la mia bambina! Non poteva. Che cosa era successo? Non mi ero accorta di essere arrivata a questo stato con Summer.
-Bhè, il ricovero non è un gioco. Ricoverandola, la ragazza presenterà un calo d'umore. Serio. Ma possiamo evitare il ricovero, signora con dei semplici consigli. Consigli per te, signora. Con la ragazza parlerò in seguito, voglio soffermermi sù di te.- disse, in maniera fredda. Cominciai a farmi tutta rossa, volevo piangere. L'agitazione aumentava, aumentava, aumentava. Annuii e gli dissi che ero totalmente aperta a ogni tipo di consiglio. In quel momento avrei accettato consigli sù Summer perfino da un ubriacone! Ero disperata, ero in uno stato di panico.
-In pratica Summer ha perso il rapporto con la propria madre. Non doveva succedere. Lei l'ha persa perchè capisce la tua preocupazione, e avendo un cervello limitato da giovane ragazza adolescente, non ti comprende. Ti vede ossessiva, quindi il miglior modo è lasciarla per il suo conto.- spiegò. Mi sentivo una stupida davvero. Non credevo di essere così inaffidabile! Poi lui conosce così bene il cervello adolescenziale, tutti i comportamenti, tutto. Senza il suo aiuto non sarei andata da nessuna perte. Fatto stà che quella visita mi aveva rovinato la giornata, la vita addiritura. Sentirmi dire che la situazione era così inclinata, e sentirmi dire che bastava così poco per spezzarla mi faceva salire l'ansia. Un nodo alla gola, gli occhi mi pungevano.
-Ditemi tutto. Ditemi tutto, anche se fà male.- risposi, trattenendo le lacrime. Strinsi i pugni più forte.
-Lo sò che fà male, lo sò. Comprendo benissimo.- disse, accarezzandomi l'avambraccio.
-Come stavamo dicendo, devi lasciar fare a Summer quello che vuole. Sò che non sembra giusto, ma è l'unica soluzione. Summer è una ragazza intuitiva e inteligente, capisce la tua paura e preocupazione per lei, e sentendosi indipendente tende all'effetto contrario. Ciò nonostante non deve mancare un controllo medico e nutritivo costante.- disse lo psicologo. Non capivo, mi sembrava una cosa stupida, ma era lui il laureato in medicina lì. Continuavo ad annuire, non riuscivo a parlare. Se solo mi sarei sforzata di farlo sarei scoppiata a piangere, e non volevo farlo davanti a lui.
-Per esempio, non dovresti mai comprare del cibo per invogliarla a mangiare. Tipo cioccolatini, gelati, delle cose che sai sicuramente che alla ragazza piacciono. Possono piacerle anche una cifra, ma ti ricordo che lei non le mangerà mai, perchè è molto attenta alla sua linea. Questo peggiorerà solo il suo umore.- mi disse. In quel momento ripensai a tutte le volte che avevo riempito la casa di schifezze, nella speranza che Summer toccasse qualcosa, ma niente. Io e Sum eravamo davvero un caso perso. Annuii, nella speranza che continuasse con i consigli.
-Ciascun membro della famiglia decide autonomamente cosa mangiare, nessuno deve essere forzato ad ingollare qualcosa! Vuole mangiare solo una mela al giorno? Va bene. Lasciala fare. Poi sarò io a farle capire che non va bene. Io e il suo stomaco.- aggiunse. "Summer, mangia tutta la pasta altrimenti sei in castigo per una settimana!" quelle erano le parola che dicevo sempre a Summer. Mi sentivo... Non riuscivo a descriere, la sensazione peggiore di tutta la mia vita.
-Non devi trasformare il momento del pasto in un campo di battaglia! Summer è consapevole di quello che stà facendo. Lascia che sia lei a decidere cosa mangiare, anche se non è salutare. Lei si sente sottopressione, quindi non controllare eccessivamente cosa mangia e quanto mangia.- disse, mettendomi di nuovo la mano sulla spalla. A quel punto cedetti. Mi misi a piangere, peggio di come faceva Summer a tre anni, peggio! -Sono una pessima madre!- urlai, conficcandomi le unghia nei polpastrelli. Annaspando fra la rabbia e il dolore.
-Non devi darle tu consigli, lei percepisce che tu non sei la persona adatta per dei consigli sul cibo, lascia che sia io a farlo. Ma sopratutto non devi offenderla o criticarla. Mai farlo, mai. È rischioso.- disse. Mi sentivo una fottuta merda.
-Io invece lo faccio sempre. Sono la mamma peggiore del mondo.- troppi i nervi in corpo, cominciò a sanguinarmi il naso.
-Signora, lei non è una pessima mamma! È una madre normalissima, solo che, siccome ci tiene a tua figlia è venuta qui, per essere "la mamma migliore". Vedila da questo punto.- disse, accarezzandomi la testa. Dopotutto aveva ragione, ma per me era solo troppo ottimista.
-Un altra cosa... Non devi invadere la sua privacy. Non bisogna farlo, non devi leggere il suo diario, e non devi rispondere al suo posto al cellulare. È tua figlia, non una tua cara amica. Lei non si sente al suo agio con te, in un certo senso. Tu non sei una sua amica, con cui VUOLE passare il suo tempo, ma sua madre. Una persona con cui DEVE passare il tempo.- disse scandendo bene "vuole" e "deve". Mi aveva messa in agitazione. Non mi rendevo ancora conto di essere nella fascia di età dove il ragazzo odia il genitore, credevo di non arrivare mai a questo punto.
-Non scegliere tu i vestiti al posto suo. Di solito una ragazza anoressica tende ad indossare vestiti molto lunghi e larghi. Si accorge del suo eccessivo stato di sottopeso e della preocupazione che causa a sua madre, allora cerca di non far notare niente a nessuno. Lasciala fare- Annuii, ricordando tutte quelle volte che le ho impedito di comprare degli abiti.
-Tu devi essere franca e sincera nei suoi confronti, non nasconderle niente. Anche delle cose che le riguardano, che pensi non le potra mai venire a sapere, gliele devi dire spontaneamente. Per esempio, se Summer lo chiede, potresti anche raccontarle di tutto quello che ti ho detto adesso, signora.- disse sicuro. Lo ringraziai, sì. Ero davvero orgogliosa di aver mandato Summer da uno psicologo così bravo, gentile e consapevole del suo lavoro. Era arrivato il turno di Summer, io uscii dalla stanza per non entrare eccessivamente nella sua privacy, come aveva detto poco prima. Ero davvero contenta di aver ricevuto quei suggerimenti, e ho cercato di metterli in pratica. Fatto stà che ero uscita da quella stanza senza un pezzo di cuore. Straziata e depressa. Una brutta esperienza, davvero una brutta cosa.

 
POV SUMMER

Avevo appena finito di parlare con "Clark". Questo era il suo nome. Sapere il suo nome mi infondeva più sicurezza. Meglio chiamarlo Clark che "psicologo" dopotutto. Appena sono uscita dalla porta, mia madre corse ad abbracciarmi.
-Comunque questa è soltanto una prima seduta. Ne faremo molte altre. Daccordo Summer?- mi disse Clark, sorridendo. Daccordo? Me lo ha perfino chiesto, come se avessi libera scelta. Cavolo! Annuii con la testa bassa, ma poi mi ricordai di dover essere estroversa e a voce alta risposi "CERTO, CERTO!". Mia madre gli diede dei soldi. Avevo ancora dei rimorsi, quei soldi servivano per la palestra. Non dovevano essere gettati in quel modo. Mi venne in mente di parlarne davanti a mia madre, di questo, con Clark. Senza che l'argomento uscisse, senza che nessuno mi interpellasse.
-Clark, vorrei parlarti do una cosa.- dissi, asciugandomi una lacrima traditrice. Mi sorrise.
-Hey piccola, guarda che sono qui per questo! Tu devi dirmi tutto, avanti.- rispose dolce. Nonostante fosse uno psicologo era garbato e gentile, sapeva prendermi per il verso giusto. Non parlai ancora, avevo una specie di trauma.
-Avanti! Ehm, vuoi venire nella stanza con me o ti stà bene anche qui?- chiese.
-Mia madre mi proebito di frequentare una scuola di danza classica, perchè dice che è lì che ho influenze sul mio peso, secondo lei. Ma io ho bisogno di danzare, proibendomelo mi ha sottratto un hobbie, un passatempo. Ora io non sò più cosa fare!- sbottai, con le parole più semplici che ero riuscita a trovare. Mia madre mi appoggiò gli occhi addosso, mi lanciò uno sguardo assassino. Quegli sguardi del tipo "quando torniamo a casa sei morta".
-Non è vero! È una bugiarda, una stupida bugiarda!- urlò mia madre, massaggiandosi le tempie. Clark, con una mano, le tappò la bocca. Avrei voluto farlo anch'io... Tapparle quella boccaccia!
-Mai darla della bugiarda, e mai insultarla.- disse Clark a mia madre, dolcemente. Probabilmente ne avevano discusso anche prima. Lei annuii, scusandosi.
-Non chiedere "scusa" a me, chiedile a lei direttamente.- disse Clark, voltando mia madre verso di me, trascinandola per un polso. La mamma si scusò con me. Non l'avevo neanche guardata negli occhi in quel momento, guardavo il soffitto facendo l'arrogante.
-Dottore, io non sò più come fare con lei!- bofonchiò quell'apatica di mia madre.
-Eh, è la fissa delle ballerine. Il loro motto è "dimagrire, dimagrire, dimagrire".- disse Clark, guardandomi con sguardo severo.
-Invece non è così, più sei florida e meglio è!- disse mia madre. Sbuffai e poi scoppiai a ridere, ma Clark mi fece uno sguardo accattivante che mi fece ammutulire di scatto.
-No. Ci vuole moderazione in tutto.- disse lui, non sò se era per giustificarmi o solo perchè era la verità.
-Comunque, sai signora, non dovrebbe impedire affatto la palestra alla fanciulla. Questo implicherà depressione e sbalzi d'umore. Non vogliamo questo vero? Sai dove porta, giusto?- disse. Ci furono due attimi di silenzio, come se Clark avesse detto qualcosa di davvero grave. Io ero ignara di tutto ad ogni modo.
-Quindi tu, puoi benissimo lasciarla frequentare la palestra, ma con più frequenti visite qui. Alla fine capirà lei il modo giusto per moderarsi!- disse. Sgranai gli occhi, mi stappai le orecchie. Oddio, avevo forse ottenuto il permesso per la palestra? Evvai, grande Clark! Aveva centrato a pieno il punto. Spero che mia madre capisca. Lei annuii, forse aveva capito. Ma secondo me lo aveva detto solo per far tacere Clark, non avrebbe mantenuto la parola. Ero più che sicura.
-Eham, okay. Ma a Summer non viene... Da due mesi... Il ciclo mestruale. È una cosa gravissima ! E poi non ho nemmeno i soldi per visite e palesta.- disse mia madre, con aria vendicativa. Come le era venuto in mente di aprire un discorso così intimo?! La odiavo. Punto e basta. Voleva mettermi in imbarazzo, lo aveva fatto di proposito. Le mancava solo una torcia sotto il mento e una risata malefica.
-Un sintomo del tutto normale per un anoressica.- spiegò Clark.
-Okay, ti ha pagato? Sì. Ora possiamo andare mamma? Andiamo. Forza!- dissi io, prima di fare altre figure di merda.
-Summer! Cosa fai?- urlò la mamma. Non m'importava. Salutai Clark, e io e quella che purtroppo era mia madre ci dirigemmo verso casa. Nutrivo la speranza.

CONTINUA

 
Holaa ツ Ho aggiornato yeee Illustro brevemente questo capitolo lol Allora, prima di tutto il piano di Summer va a rotoli. È costretta dalla mamma ad andare dallo psicologo. Poi... Mh, ho aggiunto un "POV SUMMER MUM'S". L'ho ritenuto necessario per far capire che la mamma di Summer non è una tiranna malvaglia, come la descrive lei. È solo una mamma protettiva, la classica mamma dopotutto. Quindi tutto quello che fà è perchè è preocupata e molto protettiva. E sempre nel POV SUMMER MUM'S ho aggiunto dei piccoli consigli. Okay, secondo me sono validi, ma non sono assolutamente una psicologa, quindi non mi assumo responsabilita lol. :') Mi fermo. Spero vi piaccia il capitolo, non immaginate quanti complessi mi sono fatta nel pubblicarlo. Mi sembrava troppo superficiale... Non sò come dire, spero piaccia a voi. E volevo dirvi anche grazie per tutte le recensioni che lasciate. Mi rendete sempre più fiera, GRAZIE Poi state cominciando a farvi sempre più numerose, oddio. A volte non ho neanche tempo di rispondervi, siete troppe. Anyway, io rispondo sempre a tutte perchè ne vale la pena. Siete dolciosissimissime ʘ‿ʘ Asdfghjkl E a volte nelle risposte alle recensioni sclero, non fateci caso lol. :') Okay, adesso non vorrei dilungarmi troppo... Ma, avete visto per caso i "Braccialetti Rossi"? Oddio quel film *-* Io sono braccialetti-rossi dipendente lol. Comunque non era questo il punto dove volevo arrivare :'D Volevo dirvi, avete visto Cris? Bhè... Cris >>>>> Voglio dire, Cris è troppo Summer! Sono uguali, stesso carattere, stesso problema. Non trovate? E ora che ho visto quella "fiction", non faccio che immaginare Summer come Cris nella mia mente. Peccato che quel programma sia finito, era la mia vita. Il mio tutto :O Vabbhè, io quando vi scrivo in questi spazi-autore non riesco mai a contenermi lol. Vorrei ridurmi, ma non ci riesco :') Farò molto allenamento a questo punto! Stacco la spina, okay. Byeee Twitter - @hazzasdiimples (Follow me, I follow you back) Facebook - Giada Granatiero Giada xx

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