A message away.

di Locked
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I. Dove Kurt borbotta e Blaine è adorabile. ***
Capitolo 2: *** Capitolo II. Dove Rachel rotea gli occhi e Sebastian fa indigestione di sentimenti. ***
Capitolo 3: *** Capitolo III. Dove Blaine impazzisce e Santana progetta missioni segrete. ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV. Dove Kurt diventa color magenta e Tina vuole i popcorn. ***
Capitolo 5: *** Capitolo V. Dove Sebastian improvvisa una fuga e a Blaine svolazzano le ciglia. ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI. Dove Burt fa irruzioni sconsiderate e Kurt scaccia via la timidezza. ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII. Dove Sebastian viene svegliato alle cinque del mattino e Blaine ha pessime idee. ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII. Dove Kurt si fa un nuovo amico e Rachel è preoccupata. ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX. Dove Blaine è stordito e Kurt, be', anche lui. ***
Capitolo 10: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Capitolo I. Dove Kurt borbotta e Blaine è adorabile. ***


Note:
Ve l'avevo detto che sarei tornata, no? Ecco, appunto. Questa long-che-forse-non-sarà-poi-così-long è nata dal nulla, ed è ancora in fase di scrittura. Chi di voi non ha letto Little Numbers? Shame on you! E' una delle ff Klaine più belle in assoluto, ed è interamente scritta via sms. Ho sempre amato questo tipo di storie, quindi mi sono detta; perché no? E' un - altro - esperimento, spero vi piaccia e aspetto i vostri pareri.
Enjoy! 

Importante!
Kurt
Blaine
Rachel
Sebastian

 
Capitolo I. Dove Kurt borbotta e Blaine è adorabile.



20 Aprile

(6.50)
Kurt?
(6.53)
Kuuurt?
(6.57)
Kuuuuuuuurt?
 
(6.59)
Blaine.
 
 (7.00)
Oh, ma allora non stai dormendo!
 
(7.02)
Oh, no. Assolutamente. Chi potrebbe mai dormire alle sette di mattina della domenica?
 
 (7.04)
Ah, per fortuna. Temevo di averti svegliato.
(7.05)
Aspetta.
(7.05)
Sei sarcastico.
 
 (7.06)
No, ma come ci pensi, Blaine. Sono serissimo.
 
 (7.08)
Scusami! Non ho pensato che potessi dormire. Mi dispiace.
 
(7.09)
Stai facendo gli occhi da cucciolo?
 
(7.11)
Sto facendo gli occhi da cucciolo.
 
(7.13)
Cosa ti serve?
 
(7.14)
Sono così prevedibile?
(7.15)
Aspetta, non dirmelo. Non lo voglio sapere.
(7.15)
Con i pantaloni beige, papillon rosso o blu?
 
(7.17)
Stai scherzando.
 
(7.18)
… No?
 
(7.20)
Tu mi hai svegliato. Di domenica mattina. Per dei consigli di moda?
 
(7.22)
… Sì?
 
(7.23)
Blaine Anderson. Sei un uomo morto.
 
(7.23)
Daaai, Kurt. Ormai sei sveglio.
 
(7.24)
Non. Ricordarmelo.
 
(7.25)
Ti prego?
(7.26)
Kurt?
(7.30)
Ho capito, ho capito. Sparisco.
 
(7.32)
Blu, assolutamente.


 
*



(9.54)
Centro commerciale oggi pomeriggio?
 
(10.00)
Mi hai letto nel pensiero?
 
(10.02)
Ho questo potere, sì.
 
(10.05)
Ti ho già detto che ti adoro?
 
(10.07)
Giusto un paio di volte.
(10.08)
Novità da Blaine?
 
(10.09)
Se una decina di sms di qualche ora fa valgono come novità, sì.
 
(10.10)
Qualche ora fa? Aspetta, a che ora ti sei svegliato?
 
(10.12)
Mi ha svegliato. Alle sette.
 
(10.13)
Ed è ancora vivo?
(10.14)
Wow.
 
(10.16)
Rachel Barbra Berry. Non farmi rimangiare quello che ti ho detto prima.
 
(10.18)
Non lo farei mai.
(10.20)
Seriamente. Come va la … distanza?
 
(10.24)
Va.
 
(10.25)
Kurt.
 
(10.26)
Sono duecento km, Rachel. Duecento.
 
(10.27)
Lo so, lo so.
(10.28)
Ci vediamo dopo?
 
(10.28)
Certo. Scusami.
 
(10.30)
Figurati, sono qui. A più tardi.
 


*



(17.43)
Kurt.
 
(17.46)
Oh, ciao Blaine. Anch’io sto bene, grazie per l’interessamento.
 
(17.48)
Ha – ha.
(17.49)
Kurt?
 
(17.50)
Sono qui.
 
(17.51)
Mi manchi, Kurt.
 
(17.53)
E’ passata solo una settimana.
 
(17.54)
Una lunghissima settimana.
 
(17.55)
Lo so, lo so.
 
(17.56)
E io?
 
(17.57)
Tu cosa?
 
(17.58)
Dai, sai di che parlo.
 
(17.59)
Mmh.
 
(18.00)
Kurt!
 
(18.00)
E va bene.
(18.01)
Mi manchi anche tu.
(18.01)
E lo sai benissimo.
 
(18.02)
E’ bello sentirselo dire.
 
(18.03)
Devo scappare. Rachel mi sta fissando col suo sguardo assassino. E’ inquietante.
 
(18.04)
Salutamela! A presto.
 
(18.04)
Incorreggibile.
 
(18.05)
Cosa?
 
(18.06)
Non togli mai la maschera da perfetto rubacuori?
 
(18.07)
Non è una maschera.
 
(18.09)
Ha – ha.


 
*



(21.12)
Seb?
(21.15)
Seb, aiuto.
 
(21.17)
Che c’è? Vuoi che venga a farti compagnia in stanza?
 
(21.18)
Sebastian.
 
(21.20)
Okay, okay. Dimmi.
 
(21.22)
Prometti che non mi prenderai in giro.
 
(21.23)
Più di quanto già non faccia di solito?
(21.25)

(21.30)
Mutismo, Anderson?
(21.32)
Molto maturo.
(21.33)
Certo che non ti prenderò in giro, spara.
 
(21.34)
Kurt.
 
(21.35)
Faccia – da – checca, cosa?
 
(21.36)
Seb.
(21.37)
Kurt, Seb; Kurt. Mi manca.
 
(21.38)
Mettendo da parte il mio stupore verso la mancanza che potresti sentire per quella signorina, quando qui hai me; è passata una settimana, Blaine.
 
(21.40)
Lo so, diavolo, lo so.
(21.41)
E so che lui sta meglio lì, specialmente dopo che quell’idiota che lo torturava è stato espulso.
(21.42)
Ma mi manca, okay?
 
(21.44)
Per quanto trovi tutto questo schifosamente adorabile, non puoi andare avanti così.
(21.45)
C’è Skype, Blaine. E ci sono le telefonate e gli sms.
(21.47)
Magari non sarà come stare con lui, ma è qualcosa.
 
(21.48)
Non sarà mai come stare con lui.
 
(21.49)
Lo so, solo …
(21.49)
No, niente.
(21.50)
Lascia stare.
 
(21.51)
Lascia stare, cosa?
(21.54)
Sebastian!
 
(21.55)
Solo che forse dovresti riconsiderare l’idea che hai dell’amicizia.
 
(21.56)
Siamo amici, Seb. E basta. Lo sai.
 
(21.58)
Lo so. Mi dispiace, non credo di poterti essere molto utile. Non sono … il tipo per queste cose.
 
(22.00)
Non importa, grazie lo stesso Seb.
 
(22.02)
Ehi, sono il tuo psicoanalista personale, ricordi? Non devi ringraziarmi.
 
(22.04)
Oh, sta zitto.
 
(22.06)
Ci vediamo domani all’ingresso. Puntuale, Anderson. La scorsa volta ho ottenuto un richiamo a letteratura inglese. Non farò il bis.
(22.07)
La scusa che non trovi il gel non vale, sappilo.
 
(22.08)

A domani, Seb.




Note Autrice.

Eeed eccoci! Che ve ne pare? Per ora i vostri pareri sono essenziali, perché non ho idea di come questa ff andrà a finire. O meglio, un'idea ce l'ho, ma potrei anche prendere e lasciar perdere. 
Devo assolutamente ringraziare Ambros, che l'ha letta in anteprima e mi ha aiutata moltissimo, e Mellark, che mi ha dato l'idea per il titolo e senza la quale sarei stata persa. Thak you, girls! Ora, gli aggiornamenti saranno settimanali, salvo impegni o emergenze - o crisi di scrittura che spero con tutta me stessa non ricapitino.
So, vi lascio! Fatemi sapere. (:

Ps: a chi interessa il mondo CrissColfer, vi lascio questa one - shot. **

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Capitolo 2
*** Capitolo II. Dove Rachel rotea gli occhi e Sebastian fa indigestione di sentimenti. ***


Note iniziali:
Rieccoci! Niente di particolare da dire ... anche perché se comincio a parlare vi spoilero tutto, conoscendomi. L'unica cosa, fate attenzione alle date e agli orari. C:
Ci vediamo in fondo! :3


Al solito:
Importante!
Kurt
Blaine
Rachel
Sebastian

 
Capitolo II. Dove Rachel rotea gli occhi e Sebastian fa indigestione di sentimenti.
 
 



24 aprile

(11.18)

La mia professoressa di economia domestica sta indossando una tenda.
 
(11.30)
Cellulare in classe, Hummel?
(11.31)
Trasgressivo.
 
(11.35)

Ehi, lo stai usando anche tu!
 
(11.38)
Mh. Forse.
(11.40)
Comunque, una tenda?
 
(11.43)

Un’orribile tenda ammuffita.
 
(11.47)
Ugh.
(11.48)
Che orrore!
 
(11.52)

Devo ricordarti che stai indossando un blazer rosso e blu, Blaine?
(11.53)
Rosso. E blu.
 
(11.55)
Oh, andiamo. L’hai portato anche tu e non mi sembra che ti dispiacesse.
 
(11.59)

Diciamo che il motivo per cui non mi lamentavo era leggermente … diverso dal discutibile senso estetico di quella divisa, ecco.
 
(12.02)
Idiota. Sono un idiota, davvero.
(12.03)
Scusami, scusami, scusami!
 
(12.05)

Blaine, va bene. Ne abbiamo parlato, è okay. Il bullismo non deve essere un tabù … o qualcosa del genere.
 
(12.07)
Io … Okay. Ma scusami lo stesso.
 
(12.10)

Non c’è nulla di cui scusarsi.
(12.12)
So che vuoi sapere come sta andando.
 
(12.15)

 
(12.16)

Blaine!
 
(12.17)
Non voglio forzarti. E’ ovvio che voglio saperlo,  solo … quando sarai pronto, okay?
 
(12.19)

Sono pronto. Nel senso … a parlarne. Dave non c’è, quindi la situazione è tranquilla. Le granite ai ragazzi del Glee sono inevitabili, ma … va meglio. Decisamente meglio.
 
(12.20)
Tu lo sai, vero? Che per qualsiasi cosa io ci sono.
 
(12.22)

Lo so, e credo di doverti tantissimo, per questo.
 
(12.23)
Tu non mi devi assolutamente niente.
 
(12.24)

Sai che non è così.
 
(12.26)
E’ esattamente così. Solo … Courage.
 
(12.27)

Ti voglio bene.
 
(12.29)
Anche io.

 
**


(12.31)

Rachel, sei sicura che la perfezione non esista?
 
(12.35)

Kurt. Sei a due banchi di distanza da me, e mi mandi un sms?
(12.35)
Comunque, ovvio che esiste. Cioè; eccomi.
 
(12.37)

Ha – ha.
 
(12.39)
Smettila di fissarmi con quello sguardo, Hummel.
(12.40)
Uff, va bene. A cosa ti riferisci in particolare?
 
(12.45)
A Blaine. E’ sempre così maledettamente disponibile con me. Mi fa sentire inutile.
 
(12.46)
Kurt, tu non sei inutile. E lui è tuo amico, è ovvio che tenga a te.
 
(12.47)
Non sembri convinta.
 
(12.48)
Sono convinta.
 
(12.50)
Ti stai attorcigliando i capelli e sei nervosa. Non ne sei convinta.
 
(12.52)
E va bene, Sherlock. Non sono convinta della vostra amicizia.
 
(12.53)
Vorresti dire che non ti sembra sincero?
(12.53)
Che è tipo … una presa in giro?
(12.54)
O sei gelosa perché è carino?
 
(12.54)
Frena, Hummel.
(12.54)
Tra parentesi, hai appena ammesso che è carino.
 
(12.55)
Mh. Non l’ho fatto.
 
(12.57)
E’ proprio di questo che sto parlando. Come fai a chiamare questa una semplice amicizia? E’ qualcosa di più.
 
(12.58)
Come … Migliori amici?
 
(12.59)
Kurt.
(13.00)
Muoviti, sta suonando. Pranzo insieme. Hai bisogno di una chiacchierata con la sottoscritta.
 
(13.00)
Ho paura.

 

**


25 aprile

(16.14)
Seeeeb? Dove sei? Ci sono le prove dei Warbler.
(16.17)
Perché sono convinto che la tua assenza abbia a che fare con quella di Thad?
 
(16.19)

Stiamo arrivando.
 
(16.20)
Ha – ha. Allora eravate insieme!
 
(16.21)

Perspicace, hobbit.

 
**

 
(16.45)
Seb, devo chiederti una cosa.
 
(16.47)

Sono dall’altra parte della stanza; alzare il tuo bel culetto e venire qui era troppo difficile?
 
(16.48)
Non posso dirtela ad alta voce.
 
(16.50)

Anderson, non pensavo fossi il tipo da queste cose.
 
(16.52)
Seb! Perché pensi sempre male?! Non riguarda te.
 
(16.53)

Riguarda faccia-da-checca.
 
(16.54)
Sì.
 
(16.55)

Non era una domanda.
 
(16.57)
E io non ti chiederò come facevi a saperlo prima che io ti dicessi qualcosa.
(16.58)
E’ solo che …
(17.02)
Hai mai avuto quella sensazione di … mancanza? Non è l’assenza fisica. E’ qualcosa di più. Non capisco nemmeno io cosa mi prende ma è come … l’ossigeno. E’ come se fossi sempre a corto di fiato. Mi manca l’ossigeno; capisci? Non sto male; insomma, vado a scuola, alle prove, scherzo con voi, rido alle tue battute stupide e piene di doppi sensi … Ma mi manca qualcosa. E’ davvero difficile cercare di spiegarlo a parole, credimi.
(17.05)
Troppi sentimenti tutti assieme?
 
(17.09)

Blaine, io ti voglio davvero tanto bene. E tu sai quanto mi costa ammettere una cosa del genere. Ma devi aprire gli occhi, te lo dico da amico. Io … Sì. Sono un po’ troppi sentimenti, ma va bene. Solo, non sono io quello a cui devi dimostrarli.
 
(17.10)
Stai dicendo che dovrei andare a dirgli che è il mio ossigeno? Perché sai, potrebbe prendermi per uno psicopatico, tanto per dire.
 

(17.11)
Più di quanto già non faccia io?
(17.11)
Andiamo, Blaine. Lui è cotto di te e tu lo sei di lui; tutto questo è ridicolo.

 
(17.12)
Non è ridicolo, Sebastian. Ci sono centinaia di chilometri in mezzo a noi; non è così facile, sai?
 
(17.13)

Io … Non volevo dire che è facile, o che lo diventerà. Sai come la penso sui lieto fine, no? Solo; buttati. Ti piace, cos’hai da perdere?
 
(17.14)
Uno dei miei migliori amici, per esempio. E non so nemmeno se mi piace davvero. Sono un disastro con queste cose … Devo ricordarti Jeremiah? No, ecco. Se buttassi tutto all’aria?
 
(17.16)

Non lo so, Blaine. Nessuno deve forzarvi; ma basta piangerti addosso, ti prego. “E’ il mio ossigeno, Seb!” Ringrazia il cielo che non sono debole di stomaco!
 
(17.18)
Oh, certo. Perché tu non diventi terribilmente sdolcinato quando si parla di Thad, uh?
 
(17.20)

Certe volte mi chiedo come faccio ad esserti amico, Anderson.
 
(17.21)
E’ difficile resistermi, Smythe.
(17.22)
Comunque, Seb. Grazie. Davvero.
 
(17.23)

Figurati; quando vuoi.
 

**

 
26 aprile


(15.23)
Domani ci vediamo, quindi?
(15.24)
Dobbiamo assolutamente recuperare le nostre maratone di Harry Potter! Io porto i pop – corn. Dietetici, ovviamente.
(15.28)
Blaine?

 
(15.30)
Kurt, mi dispiace tantissimo. Lunedì prossimo ho un test di algebra davvero complicato, e dovrò studiare tutto il finesettimana. Io … Non puoi capire quanto vorrei buttare all’aria tutto e stare con te. Ma la prof ce l’ha detto stamattina e io … veramente, non ce la faccio. Poi conosci mio padre e i suoi “i voti devono restare sopra alla A-”. Ti giuro che recupereremo; la settimana prossima o prima, davvero.
 

(15.32)
Blaine, tranquillo. La prossima settimana va più che bene; Harry Potter può aspettare. Non preoccuparti, okay? E’ normale, i programmi della Dalton sono più pesanti. L’ho testato io stesso. Quindi, tranquillo.

 
(15.35)
E’ solo che tu ci tenevi così tanto e … io odio dare buca alle persone. A te. La settimana prossima, promesso.
 

(15.36)
Blaine, va bene. La settimana prossima.


 
**

 

(21.28)
Film in camera mia, stasera? Possiamo guardare Star Wars.

 
(21.30)
Sono una persona orribile.
 
(21.31)

Blaine, cos’è successo?
 
(21.35)
Niente, davvero.
 
(21.36)

Vuoi parlarne?
 
(21.38)
Voglio stare da solo.




Note autrice:

Dunque, fatemi dire due parole sul capitolo prima che inizi a divagare sulla 100esima puntata e cominci a sclerare su Kurt e Blaine nella stessa stanza - la STESSA stanza, vi rendete conto? Ho le lacrime. *w*
Succedono un po' tante cose, no? Non lo so ... Scrivendolo mi sembra di averci inserito tantissimo. Essendo via sms non può avere più di tante descrizioni; sto cercando di renderlo il più coerente e realistico possibile - vi assicuro che non è facile D: E ... non uccidetemi per come vi ho lasciati. :/
Volevo chiedervi una cosa; cosa ne pensate delle emoticons? A me non piace metterle - dovrebbe esserne anche vietato un uso eccessivo su efp, se non sbaglio - ma ditemi voi; dovrei aggiungerle?
Pooooi; passiamo a ringraziare quelle venti - venti! - persone che l'hanno messa tra le seguite, quelle che l'hanno messa tra le ricordate e quelle sei persone che l'hanno già messa tra le preferite fin dal primo capitolo. E ovviamente tutti quelli che hanno letto silenziosamente. Quando ho letto questi numeri ho: sputato l'acqua che stavo bevendo, fissato con aria sconvolta il cellulare, preso a saltellare per la stanza. Fate voi. GRAZIE; significa tantissimo per me. *w*
Un ringraziamento speciale va a Mellark e Miss Obrien che hanno addirittura recensito - io vi amo! *w* Btw, ora tornerò a rompere alla prima per sclerare sul 100esimo episodio - i Klaine INSIEME dkfjvdkj -, c'è da farla santa. uwu
Ho creato un account Tumblr solo per Glee, Sherlock e altri telefilm che seguo; a voi il link per domande, chiarimenti o scleri. thoughitsnoteasytotellyougoodbye. Seguiamoci, se vi va. :3
Il nome è preso da una frase di Breakaway - canzone che amo e su cui sto finendo una os che pubblicherò a breve; stay tuned! *messaggi subliminali*
Evaporo, torno a piangere su Keep holding on, che tra un po' le note sono più lunghe del capitolo, lol.
Un bacio, e GRAZIE. **

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Capitolo 3
*** Capitolo III. Dove Blaine impazzisce e Santana progetta missioni segrete. ***


Note: 
Eccoci! C: Vi lascio al capitolo, ricordate:


Kurt
Blaine
Rachel
Sebastian
Santana
Jeff


Capitolo III. Dove Blaine impazzisce e Santana progetta missioni segrete.



29 aprile

(13.12)

Buongiorno! Com’ è andato il compito?
 
(13.19)
Ehi! Appena finito … speriamo bene. Ma … non sei arrabbiato?
 

(13.20)
Perché dovrei?
(13.21)
Aspetta.
(13.21)
Non dirmi che sei stato per tutto questo tempo a pensare che sia arrabbiato per sabato scorso?
(13.22)
Perché non lo hai fatto. Vero, Blaine?

 
(13.23)
E’ che … non ti sei fatto sentire per niente, questo finesettimana. E pensavo che … insomma … Sì.
 

(13.24)
Blaine Anderson; devi decisamente smetterla di essere così paranoico. Non ti ho chiamato perché pensavo non volessi essere disturbato mentre studiavi. Non sono arrabbiato, okay?

 
(13.24)
Okay, okay. Com’è andata oggi?
 
*
 
(13.24)
Hummel, si vede lontano un miglio che stai messaggiando con quel tipo. Brian? Com’è che si chiamava? La Terra ti chiama. Il sorriso che stai rivolgendo alla tua insalata è inquietante, davvero.
 
(13.25)

Blaine, Santana. Si chiama Blaine.
 
(13.25)
Uh, quello che è. Sei cotto.
 
(13.25)

Santana. Sparisci.
 
(13.25)
Giuro, se mi viene il diabete a guardarti ti mando la parcella del medico. Cosa vuoi fare con quella forchetta? Mettila giù, mi fai paura.
 
(13.26)

Evapora.
 
*
 
(13.27)

Tutto bene. Amiche invadenti a parte, ovviamente.
 
(13.28)
Che intendi?
 
(13.29)

Dovrò farti conoscere Santana … Anzi no, non devo fartela conoscere. Assolutamente; per la tua salute fisica e mentale.
 
(13.30)
Addirittura? Aspetta … Santana è la moretta che alla festa di Rachel è stata appiccicata a Sam – si chiama Sam, vero? L’amico di tuo fratello – per tutto il tempo? Letteralmente appiccicata.
 
(13.31)

Come fai a ricordarti qualcosa di quella sera? Eri completamente ubriaco. Sì, lei.
 
(13.32)
Eheh. Segreto professionale … Comunque, non sembrava male. Cos’ha di strano?
 
*
 
(13.32)
Duh, vuoi abbassare lo sguardo? Potresti accecarmi con quel sorriso; non scherzo.
 
(13.32)

Facciamo che ti ignoro perché voglio evitare spargimenti di sangue. Okay? Okay.
 
*

(13.33)

Fidati, non lo vuoi sapere. Devo scappare, tra poco iniziano le lezioni.
 
(13.34)
Va bene, ci sentiamo presto.
 
 
**
 
 
30 aprile

(15.16)
Rachel? Posso disturbarti?
 
(15.18)
Ciao Blaine! Certo, dimmi pure. Basta che non sia di nuovo per un appuntamento. La scorsa volta mi è bastata.
 
(15.21)
No, uhm; no. Non che non ne sia lusingato, ma non credo di voler diventare il padre dei tuoi figli “dai lineamenti euroasiatici”. 
 
(15.22)
Kurt te lo ha detto!
(15.23)
E’ un uomo morto.
(15.23)
Aspetti un attimo? Lo trascino via dall’aula di chimica, lo uccido e torno. Promesso.
 
(15.24)
No, Rachel, davvero. Mi sembra eccessivo. E poi è proprio di Kurt che volevo parlarti.
 
(15.25)
Vuoi suggerirmi qualche modo inusuale per farlo fuori? No, perché sono esperta in questo campo.
 
(15.26)
Uh, no. Anzi, non fargli nulla di male, cominci a spaventarmi. Davvero.
(15.27)
Comunque; tra una qualche giorno è il suo compleanno, giusto?
 
(15.28)
Sì, il 10 maggio. Tra una settimana e qualche giorno.
 
(15.29)
Bene, uhm, stavo pensando di organizzargli una festa …
 
(15.30)
Come … una festa a sorpresa?
(15.30)
Oh mio Dio, che cosa adorabile!
 
(15.31)
Be’, grazie … credo. Comunque, sì; una sorta di festa a sorpresa. E ovviamente inviteremo tutti i suoi amici del McKinley e i Warbler. Dobbiamo trovare un posto adatto e lui non deve scoprire niente.

 
(15.34)
Oh, fa così tanto “missione segreta”. Conta su di me! Per il posto … be’, dovrei chiedere, ma Mercedes ha una casa enorme e sono sicura che per lei non sarebbe un problema organizzare tutto lì. Tra l’altro potremmo attirarlo dicendogli che ci sarebbe piaciuto fare uno dei nostri pigiama party, senza che si insospettisca.
 
(15.35)
Mi sembra perfetto! Io comincio ad avvertire i ragazzi, tu pensa alle New Directions. Voglio che sia una festa speciale per Kurt. Dopotutto, diciassette anni si compiono una volta sola.
 
(15.36)
Va bene. A presto!
(15.42)
Blaine?
 
(15.43)
Sì?
 
(15.44)
Stai facendo una cosa dolcissima, Kurt ne sarà davvero felice.
 
(15.45)
E’ mio amico, gli voglio bene. Non si fanno questo genere di cose per gli amici?
 
(15.45)
Sì, sì.
 
 
**
 
 
(15.50)
Raduna tutti i Warbler in sala prove. Urgentissimo.
 
(15.52)
Blaine, non ho la bacchetta magica.
 
(15.53)
Seb, ti prego.
 
(15.54)
Va bene, va bene. Posso almeno sapere il motivo?
 
(15.55)
Kurt.
 
 
**
 
 
2 maggio

(13.56)
Jeff, sei riuscito a comprare i festoni che ti avevo detto di prendere?
 
(13.59)
Sì! Li ho trovati color acquamarina, come avevi detto tu.
 
(14.02)
Stai scherzando.
(14.02)
Ti prego, dimmi che stai scherzando.
 
(14.04)
Uh … no?
 
(14.05)
Ti avevo detto di prenderli blu oltremare, non acquamarina! Oh, Dio! Ora la festa sarà un disastro. Oh, Dio! Me lo sento, me lo sento!
 
(14.06)
Blaine, sono Nick; calmati. I festoni sono bellissimi, la festa andrà alla grande e tu hai bisogno di prenderti una camomilla. Di quelle forti.
 
(14.07)
No, Nick; tu non capisci. Kurt è praticamente fissato per queste cose. E’ praticamente in grado di decifrare ogni singola sfumatura della scala cromatica con una sola occhiata. Non gli piaceranno e andrà tutto a rotoli.
(14.08)
Per quale diavolo di motivo mi scrivi dal cellulare di Jeff, comunque?
 
(14.09)
Perché l’ho accompagnato a comprarli. Senza di me probabilmente non sarebbe neanche riuscito ad arrivare al negozio – sta tentando di negarlo, ma è vero.
(14.10)
Comunque.
(14.12)
Ora ti siedi e ti calmi. Kurt sarà entusiasta della festa, qualsiasi colore saranno i festoni e le decorazioni. Mi chiedo perché ce le hai fatte comprare, visto che sarà probabilmente distratto da qualcos’altro per tutto il resto della serata.
 
(14.13)
Qualcos’altro come il colore della tovaglia?
 
(14.14)
Certo Blaine; sì.
 
 
**
 
 
5 maggio

(14.18)

Mi state nascondendo qualcosa, uh?
 
(14.21)
Chi? Io? Cosa?
 
(14.24)

Non fare il santarellino, Anderson; lo sai che lo scoprirò. Ho fiuto per queste cose.
 
(14.25)
Come vuoi …
 

(14.30)
Blaaaaine.
(14.31)
Dai! Dimmi qualcosa! Un indizio?

 
(14.32)
Dovrai passare sul mio cadavere.
 
(14.33)

Ti odio.
 
(14.34)
Sia io che tu sappiamo che non è vero. 
 
 
**
 
 
7 maggio

(12.37)
Mangusta, abbiamo un problema.
 
(12.39)
Santana Lopez? Che genere di problema dovrebbe coinvolgere noi due? La terza guerra mondiale?
 
(12.40)
No, ma Kurt e Blaine che si comportano da bambini dell’asilo sì.
 
(12.41)
Bene, quindi non sono l’unico sano di mente che si è accorto di loro due. Questa cosa è confortante.
(12.42)
Spara.
 
(12.45)
Questo fine settimana ci sarà il compleanno di Kurt a casa di Mercedes, giusto? E ci sarete anche voi Warbler. Mettendo da parte il fatto che dovrò sopportare la tua faccia da mangusta francese per davvero troppo tempo; dobbiamo fare in modo che qualcosa scatti tra quei due. Letteralmente.
 
(12.46)
Non lo so … Blaine mi metterebbe il broncio se lo scoprisse. 
 
(12.47)
Ma ti sei reso conto di ciò che hai appena scritto?
 
(12.48)
Te non hai mai dovuto sopportare Blaine col broncio. E’ peggio di voi donne quando avete il ciclo. Non scherzo. Comunque … cos’avevi in mente?
 
(12.49)
Vediamoci oggi pomeriggio al Lima Bean. Ce la fai a venire qui?
 
(12.50)
Vedrò di inventarmi qualcosa. A dopo.
 
 
**
 
 
10 maggio

(19.45)
Ce l’ho fatta.
(19.46)
Tu?
 
(19.47)
Che la missione abbia inizio.






L'angolino di Locked:

*zan zan*
No, va bene, la smetto. Prima cosa, tutto ciò è folle; io non so se avete idea della felicità che mi state dando e del terrore che ho di deludervi perché siete trentatre, okay?, trentatre a seguire questa storia e ho davvero davvero paura di fare un casino. Ma, paranoie a parte, GRAZIE! Un grazie enorme a tutti quelli che leggono, inseriscono tra seguite/preferite/ricordate e alle due ragazze stupende che recensiscono, Miss Obrien e Mellark; vi meritate tutti una valanga di caramelle giganti. *w*
Spero che il capitolo vi sia piaciuto (la data del compleanno di Kurt me la sono inventata, non mi pare sia specificata D:) e, come sempre, se vi va di fare due chiacchiere o di dirmi cosa ne pensate, sono qui! E credetemi, ho davvero voglia di sapere che ne dite. (: Il prossimo sarà più che altro descrittivo, spero non vi dispiaccia!
Questa settimana ho pubblicato una os principalmente su Kurt, con accenni Klaine; se vi va di dare un'occhiata, vi lascio il link (inutile dire che è il mio stile, quindi è completamente diverso dalla scrittura a sms di questa ff); Though it's not easy to tell you goodbye.
E qui c'è il mio tumblr, per sclerare insieme - sì, è pieno di gif Klaine con QUEL bacio, dskjclsdkjdlvh.
SPOILER per chi non ha visto la 5x13.
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ALLORA, ALLORA ALLORA ALLORA. DFKJBVDKFBVVBKDF. DKJF. DJVBD. I miei Klaine che si danno da fare dopo undici puntate senza neanche un bacetto, i miei Klaine che parlano di avere figli, i miei Klaine che (nel promo) parlano di un futuro insieme. I JUST CAN'T. Mettetemi in una clinica di recupero, davvero.
Me ne vaaaado! Fatemi sapere, un abbraccio gigantesco! **

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Capitolo 4
*** Capitolo IV. Dove Kurt diventa color magenta e Tina vuole i popcorn. ***


Note iniziali:
Hola! Ho avuto qualche problema con l'editor, nel senso che Kurt, che dovrebbe essere in stampatello, diventa automaticamente corsivo e si confonde con Blaine ... Dunno why. Così, da ora in poi, Kurt sarà rosso. Per questo capitolo bastano solo:

Kurt
Santana

Enjoy! C:

Capitolo IV. Dove Kurt diventa color magenta e Tina vuole i popcorn.




 
10 maggio
(19.48)
Santana, questa cosa non ha senso. Lo sai?
 
(19.48)
Hummel, zitto ed esegui.
 
(19.49)
Che poi mi sto ancora chiedendo per quale motivo vieni anche tu stasera da Mercedes; non mi sei mai sembrata un’appassionata di musical di Broadway. Forse ne potresti anche sopportare uno, ma una maratona? Mh.
(19.50)
E questi pantaloni che mi hai regalato sono troppo stretti anche per uno come me. Voglio dire, già li indosso sette giorni a settimana. Per quale motivo dovrei metterli ad un pigiama party?
 
(19.51)
Stai straparlando. Scendi, sono sotto casa tua.
 
 
**
 
 
“Kurt dovrebbe arrivare a minuti.” esclamò Rachel, correndo davanti allo specchio più vicino per sistemarsi i capelli già perfettamente acconciati in morbide onde castane. “Santana ha detto di essere appena partita.” continuò.

Blaine sembrò agitarsi ancora di più; tamburellò nervosamente le dita contro la stoffa ruvida del divanetto su cui era seduto, guardandosi di nuovo attorno in cerca di qualche particolare fuori posto. La casa di Mercedes, libera per quella sera, visto che i suoi genitori erano in vacanza per il weekend a Boston, era stata completamente stravolta. Le poltrone, le sedie e i divanetti erano stati addossati contro le pareti, creando uno spazio al centro della sala per ballare; i festoni appesi al soffitto si adattavano perfettamente alle luci soffuse accese nella stanza; sul tavolo rettangolare erano disposti piatti con stuzzichini di ogni tipo e dall’aria decisamente invitante. Ogni cosa era al posto giusto.

“Blaine, se non ti calmi ti verrà un attacco di cuore.” Sbuffò Sebastian, allungando le gambe davanti a sé. Gli lanciò un’occhiata indagatrice e sospirò, chiudendo gli occhi. “Andrà bene, okay? Lui adorerà tutto questo, e, se tutto va secondo i piani, finirete in camera da letto prima della fine della serata.”

Blaine arrossì violentemente e gli assestò una pacca sul braccio sinistro, evitando il suo sguardo. “Devo ancora capire per quale motivo mi hai costretto a mettere questa camicia; non respiro!” mugolò sfiorandosi con le dita i primi bottoni dell’indumento. Sebastian sventolò la mano con fare noncurante e si voltò verso Thad, già completamente preso in un’accesa discussione con Nick su quale fosse la canzone più adatta da cantare al concerto di fine anno.

“Eccoli! Sono qui!” strillò Mercedes dalla porta d’ingresso, e tutti i muscoli di Blaine si irrigidirono. “Rilassati.” gli sussurrò Sebastian sottovoce, prima di alzarsi e trascinarlo con sé.  Si sentirono dei passi e delle voci provenire da poco lontano, e i ragazzi si zittirono contemporaneamente.

“Pronti?” chiese Rachel, con un tono di qualche ottava superiore alla norma. Ognuno si sistemò attorno all’entrata del salone, e Blaine si ritrovò compresso tra le spalle giganti di Trent  e il corpo alto almeno trenta centimetri più di lui di Sebastian.

“Si può sapere che diavolo sta succedendo?” la voce di Kurt risuonò limpida al di là della porta “Santana, la vuoi smettere di tirarmi per il braccio? Non ho cinque anni.” Borbottò. Le labbra di Blaine si incurvarono in un sorriso dolce.

La porta del salone si spalancò e Kurt fece irruzione nella stanza, seguito a ruota da una Santana trafelata e da una Mercedes raggiante. “La prossima volta che tenti di bendarmi, Santana Lopez, ne pagherai—“ si bloccò a metà frase, spalancando occhi e bocca e rivolgendo uno sguardo spaesato ai presenti nella stanza.

“Buon compleanno!” venti paia di braccia si fiondarono su di lui, cercando di incastrarsi in qualche modo in un abbraccio collettivo. Kurt rimase immobile, pietrificato fino a quando anche la Rachel più petulante non gli si fu staccata di dosso.

Alzò di nuovo lo sguardo verso i suoi amici, incontrando un paio di occhi caramellati. “Tu!” esclamò fingendosi indignato. Blaine scrollò le spalle mormorando a mezza voce “Colpevole” e spalancò le braccia. Kurt lasciò cadere la sua tracolla stracolma di dvd sul pavimento con poca grazia e si lanciò letteralmente tra le braccia di Blaine. Respirò a fondo il suo profumo, così simile all’aria dei boschi mescolata all’odore della pioggia, e incastrò le braccia attorno al suo torace e il viso nell’incavo del suo collo. “Mi sei mancato” mormorò sulla sua pelle, così che solo lui potesse sentirlo. “Anche tu” rispose Blaine, stringendolo un’ultima volta, prima di sciogliere il loro abbraccio e sorridergli.

“Oh, Sebastian, anche tu mi sei mancato tantissimo!” esclamò Sebastian, scimmiottando il tono acuto di Kurt con un sorriso malizioso ad incurvargli le labbra. “Sta zitto, idiota!” borbottò Kurt stringendolo in una morsa soffocante.

“Voi” disse, e abbracciò Nick, “siete” Jeff, “completamente” Thad, “pazzi.” soffiò voltandosi nuovamente verso Rachel, che lo fissava con un sorriso enorme.

 
**
 

“Tu non toccherai nemmeno un bicchiere d’alcool, piccola maniaca; ti sei già scordata com’è andata a finire l’ultima volta?” sbraitò Kurt, sbracciandosi per afferrare la bottiglia che Rachel stava pericolosamente strattonando. Emise un urletto vittorioso quando le strappò di mani la birra … o qualsiasi altra cosa ci fosse lì dentro. Sentì la tasca vibrare e vi sfilò il cellulare, facendo scorrere un dito sullo schermo per sbloccarlo.
 
(21.43)
Hummel, quei pantaloni sembrano essere stati fatti apposta per essere dipinti su di te. E non sono l’unica ad averlo notato.
 

Kurt arrossì violentemente, voltandosi di scatto verso Santana con un’espressione indignata. Lei ammiccò verso la parete adiacente e il ragazzo ruotò lentamente, fino ad incastrare lo sguardo a quello di Blaine.

Sorrise alla sua occhiata sorpresa,poi  imbarazzata e infine raggiante.

Sebastian mormorò all’orecchio di Blaine “Chiudi quella bocca, Anderson, o ci entreranno le mosche.” facendolo avvampare e beccandosi una gomitata tra le costole. Richiamò a sé l’attenzione e incrociò l’espressione furba dipinta sul volto di Santana, prima di dichiarare a gran voce “Bene; visto che a Lady Hummel non va a genio il gioco della bottiglia, chissà perché” calcò sulle ultime parole, rivolgendogli uno sguardo malizioso e divertito “propongo Obbligo o Verità!”

Delle grida di approvazione rimbombarono nella stanza; in pochi istanti tutti si riversarono sul pavimento, sedendosi in cerchio a gambe incrociate. Kurt e Blaine si ritrovarono a pochi centimetri l’uno dall’altro, stretti da una parte da Puck e dall’altra da Tina. Si scambiarono un sorriso imbarazzato, prima di voltarsi simultaneamente verso Brittany, che esclamò “Voglio iniziare io!”

“Bene” cominciò Finn “obbligo o verità?” chiese.

“Formaggio!” urlò lei in risposta.

“Sarà una lunga serata.” Mormorò Kurt sul collo di Blaine, tra le risate degli altri ragazzi, mandando scariche di elettricità lungo tutto il suo corpo.
 

**
 

Santana e Sebastian si allontanarono l’uno dall’altra ridacchiando, mentre Mike e Jeff fischiavano in segno di approvazione. “Allora, com’è baciare una donna, Smythe?” chiese lei ghignando. “Un’esperienza da non ripetere.” Mormorò lui accoccolandosi alla gamba di Thad, un sorriso ad ornargli il volto.

“Be’, è il tuo turno, Santana.” Disse Mercedes “Chi scegli?” Sebastian la guardò di sfuggita, prima di esclamare “Io scelgo Blaine!”, esattamente mentre la mora puntava il dito contro Kurt e urlava il suo nome.

I due ragazzi si fissarono per un momento a bocca spalancata; poi Blaine si voltò di scatto contro Sebastian. “Seb, tu hai già giocato il tuo turno e hai scelto Santana; ora tocca a lei!”

“Mh, anch’io sono stato tecnicamente obbligato a baciarla” il più alto sventolò una mano con aria stanca.

“Non sei stato obbligato a baciarla, l’hai obbligata a baciarti.” Rimarcò Blaine “C’è differenza.”

“Anderson, smettila di rompere.” Esclamò Lauren dall’altra parte della stanza.

“Appunto” ghignò Sebastian, voltandosi verso Santana “A te l’onore.” E indicò i due con un cenno della mano, tornando a godersi le coccole che gli stava riservando Thad.

“Dunque, piccioncini,” cominciò l’ispanica, incrociando le dita delle mani “obbligo o verità?”

“Verità!” “Obbligo!”

Kurt e Blaine si guardarono.

“Obbligo!” “Verità!”

“Oh, ma andiamo; state facendo apposta?” chiese Rachel sollevando un sopracciglio.

“Scelgo io per voi; obbligo.” Stabilì Santana, un’aria maliziosa a incorniciarle il volto.

Ignorò i lamenti dei due e recitò impeccabilmente “Io vi obbligo a pomiciare davanti a tutti noi. Qui. Per dieci secondi.” La bocca di Blaine si spalancò e Kurt sentì un calore familiare avvolgergli le guance e il collo.

“Oh no. No, no, no, no. Assolutamente no. Non guarderò il mio fratellino darci dentro con qualcuno, non se ne parla.” Finn si coprì entrambi gli occhi con le mani e si voltò dall’altra parte della stanza.

“Mercedes, vai a prendere i popcorn, questa non posso perdermela!” strillò Tina.

“Scordatelo.” Sibilò tra i denti Kurt, per poi voltarsi verso Blaine ancora paralizzato “Vedi, è come ti avevo detto; invadente è un eufemismo, per descriverla.”

“Hummel, così mi ferisci!” Santana si portò una mano al petto con aria teatrale, e ghignò “Neanche un bacetto a stampo?”

“No!”
 
**
 
I ragazzi si erano divisi in gruppetti, ormai stanchi per poter far altro che cantare qualche canzone al Karaoke o ridacchiare sporadicamente. Santana si alzò dal divanetto, lisciandosi le pieghe del tubino pericolosamente corto, e si avvicinò a Sebastian, morbidamente appoggiato con la schiena al tavolo da buffet.

“Non ha funzionato.” Mormorò lei, guardandolo da sotto le ciglia lunghe e scure.

“Be’, abbiamo sempre il piano B, giusto?” le rispose Sebastian, prendendo due bottiglie di birra dal tavolo e porgendogliene una. Santana fece tintinnare i contenitori di vetro insieme, prima di portare la bibita alle labbra e assaggiarne un sorso.

“Abbiamo sempre il piano B.”






Note finali che non interessano a nessuno:

Eccoci, gente! Dunque; prima le comunicazioni di servizio e poi il solito sclero.
Finalmente la prima parte meno-sms-e-più-description; che ve ne pare? Non è propriamente il mio modo di scrivere, tempi passati e terza persona, ma devo dire che mi sembra il migliore per adattarsi a questo tipo di storia, quiiindi. Che ve ne pare dell'amicizia Kurt/Warbler? Ormai lo sapete che ci infilo sempre anche Sebastian, nonostante il suo personaggio non fosse ancora apparso nel telefilm, cronologicamente. Ho sempre pensato che il rapporto tra Kurt e gli altr ragazzi della Dalton fosse stato messo un po' in secondo piano, qui ho cercato di renderlo più evidente. Vi sembra forzato?
Ora arriva la parte peggiore: la prossima settimana sarò in gita con la mia classe di pazzi scatenati e sarà umanamente impossibile per me aggiornare. A questo punto è tutto relativo; se finisco il prossimo capitolo prima del previsto, lo posto martedì, prima di partire; altrimenti slitterà a data da definirsi. :/ Non mi odiate, plis! Cercherò di fare il possibile, ma non voglio rifilarvi un capitolo frettoloso.
Pooooi, sclero time (?). Avete visto la puntata? Non farò spoiler, anche perché non credo di essere in grado di parlare della perfezione che è stata la 5.14. Finalmente una puntata coerente e bella. Sono moooolto soddisfatta, e ora me ne andrò sul mio caro tumblr a rebloggare gif su gif di quel  momento. Eh.

Vi ringrazio come sempre, perché continuate ad aumentare e io sinceramente non credevo fosse possibile. Mi state dando molta fiducia e in realtà sono terrorizzata dal deludervi. D: Fatemi sapere!
As always, un grazie speciale alle mie dolci Mellark e Miss Obrien. *-*
Vi lascio il link al mio tumblr per sclerare all together. *w*

Alla prossima! **

PS. Potrebbe interessarvi se aprissi una pagina Ask o Facebook per tenervi aggiornati, parlare o sclerare? Potrei pensare di crearla, che ne dite?

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Capitolo 5
*** Capitolo V. Dove Sebastian improvvisa una fuga e a Blaine svolazzano le ciglia. ***


Note iniziali:
Hey there! Sono secoli che non ci leggiamo - lo so, la colpa è tutta mia *sigh*. Ma sono tornata, e grazie a queste benedette vacanze di Pasqua - per cui approfitto per farvi gli auguri <3 - ho in programma di scrivere mooolto di più. :D Vi lascio al capitolo; niente sms per stavolta, ma torneranno, abbiate fede.
Un bacio!



 
Capitolo V. Dove Sebastian improvvisa una fuga e a Blaine svolazzano le ciglia.



“Ragazzi, noi dobbiamo andare.” Disse Jeff, afferrando il braccio di Nick e tirandolo verso di lui. “Abbiamo il coprifuoco della Dalton anche nei weekend.” Concluse sbuffando.

“Già, aspettatemi; vengo anch’io con voi.” Sebastian scattò in piedi, afferrando la mano di Thad. “Tu?” gli chiese, stringendo la presa per un attimo. Il moro annuì ed entrambi sorrisero, voltandosi verso Jeff, che aveva già sfilato dalla tasca dei jeans le chiavi della sua auto.

“Auguri, signorina!” esclamò quindi, rivolto verso Kurt, che lo fulminò con lo sguardo, prima di sciogliersi in un sorriso.

“Aspettate, e io?” si allarmò Blaine “Trent e Ethan sono già andati via, non ho un passaggio.” Concluse, stringendosi leggermente nelle spalle.

Sebastian ammiccò velocemente verso Santana, che ghignava dietro alla sua bottiglia di birra. “Be’, mi dispiace, ma scommetto che troverai qualcuno più che felice di ospitarti per la notte.” disse, e abbandonò l’appartamento in poche falcate, trascinandosi dietro un Thad dall’espressione confusa.

Le ciglia di Blaine svolazzarono un paio di volte, prima che si rendesse effettivamente conto di ciò che Sebastian aveva appena suggerito. L’istante successivo, le sue guance avvamparono e abbassò gli occhi verso le sue scarpe, fissandole intensamente.

“Credo che anche per noi sia ora di andare.” Mugugnò Finn sbadigliando. Rachel gli strinse la mano e si aggiustò la spallina del vestito, prima di correre verso Kurt e stritolarlo in una morsa mortale. “Rach, mi servono ancora i polmoni!” tossì lui, ricambiando l’abbraccio.

La ragazza sbuffò, stringendolo nuovamente, prima di allontanarsi e schioccargli un bacio al lucidalabbra alla fragola sulla guancia. “Buonanotte, vecchietto!” esclamò, correndo a riafferrare la mano di Finn.

“Rachel Barbra Berry, il fatto di essere nata due mesi dopo di me non ti dà il permesso di chiamarmi—“ ma la moretta era già scomparsa dietro alla porta.

Kurt sospirò, e si accasciò su un divanetto. Blaine lo seguì, sedendosi cautamente al suo fianco.

Nella stanza erano rimaste pochissime persone, oltre loro due; Santana e Brittany, le mani intrecciate, intente a ridacchiare, Tina e Mike, con i giubbetti in mano, che salutavano Mercedes.

“Io … Uhm … Chiederò a mio padre di … venirmi a prendere, suppongo.” Balbettò Blaine, stringendo nervosamente la stoffa della camicia tra le dita.

“Non dire sciocchezze, Blaine” sorrise Kurt “resti a casa mia, domani stiamo un po’ insieme e dopo pranzo ti riportiamo alla Dalton.” Si interruppe un attimo, prendendo un respiro “Mi sei mancato tantissimo.” Concluse, stringendolo a sé in un abbraccio.

Blaine inspirò a fondo il profumo alla vaniglia di Kurt, ricambiando la stretta e lasciando andare la tensione che non si era accorto di aver accumulato. Sorrise contro il colletto morbido della sua camicia, prima di domandare “Sei sicuro che non disturbi? Non voglio essere un peso per tuo padre.”

“Non sei un peso per noi, lo sai. Non ci sarà nessun problema. E poi non farei mai guidare tuo padre fino a Lima a quest’ora della notte.” Gli rispose Kurt. “Vogliamo andare? Si sta facendo tardi.”

Blaine annuì e raccolse il suo giubbetto e la sacca di Kurt, prima di voltarsi verso Mercedes e abbracciarla, promettendole che si sarebbero rivisti il prima possibile.

“E’ stata un’idea bellissima, non vedo l’ora che la scuola finisca per poter stare tutti insieme; i tuoi amici sono simpaticissimi.” La ragazza lo strinse un po’ più vicino e mormorò al suo orecchio, così che solo lui potesse sentirlo “E trattami bene Kurt, pasticcino.”

Le guance di Blaine presero fuoco e fu un sollievo uscire dalla casa e immergersi nell’aria primaverile, calda ma al tempo stesso pervasa dalla fresca brezza notturna. Kurt inspirò a fondo, immergendo le mani nel suo cappotto blu ed estraendo la chiave della sua auto.

“Vieni.” Disse a Blaine, che lo affiancò e camminò insieme a lui, le braccia che si scontravano ad ogni passo.

Kurt sbloccò l’auto e spalancò la portiera dal lato del passeggero con fare teatrale. “Prego, vostra altezza!”

“Credevo fossi tu il festeggiato, stasera.” Ridacchiò Blaine, accomodandosi sul sedile.

“Mh, sciocchezze.” Fece l’altro, sventolando una mano in aria e rivolgendogli un occhiolino.
 
 
*
 
 
“Sei sicuro che non disturbi? L’ultima volta che ho dormito qui tuo padre non ne è stato troppo felice.” Sussurrò Blaine sulla porta della casa di Kurt. “Smettila di essere così paranoico e fammi luce col cellulare, non riesco a trovare le chiavi.” Ordinò l’altro, rovistando nella tracolla piena di DVD; quasi improvvisò una danza della vittoria, quando estrasse il mazzo dalla borsa.

Si chiusero la porta alle spalle ed entrarono nel silenzio più assoluto. “Mio padre e Carole stanno dormendo.” Mormorò Kurt, facendo cenno a Blaine di seguirlo in cucina. Fece scattare l’interruttore e afferrò un blocco di fogli dalla mensola alla sua sinistra, prima di lasciare un messaggio a Burt.

Il pigiama party a casa di ‘Cedes è saltato perché i miei amici mi hanno organizzato una festa a sorpresa. So che lo sapevi. Blaine non aveva un passaggio quindi stanotte dorme qui. Non è ubriaco, stavolta, giuro. Siamo in camera mia, non pensare male e facci dormire, domani mattina.
Ti voglio bene.

Ps: non pensare male.

Arrossì leggermente, scrivendo le ultime due righe; strappò il foglio e lo lasciò al centro del tavolo. Blaine, per tutto il tempo, non aveva smesso di fissarlo, attendendo un qualsiasi cenno che gli facesse capire cosa doveva fare. Si riscosse quando Kurt lo afferrò per un braccio e lo strattonò gentilmente per le scale, conducendolo in camera sua.

Una volta che la porta fu chiusa alle loro spalle, si lasciarono scappare un sospiro sollevato e qualche risatina nervosa. Kurt si scompigliò i capelli e si sedette sul letto, respirando lentamente e lasciando che la tensione e l’adrenalina accumulate durante il giorno fluissero via dal proprio corpo. Colpì delicatamente la coperta accanto a sé, facendo cenno a Blaine di raggiungerlo.

“Allora … uhm … dove posso—?” balbettò l’altro a mezza voce, affondando nel materasso morbido del letto di Kurt.

“Oh, be’, dove vuoi, suppongo. Se per te va bene puoi anche dormire nel letto con me.” Rispose questi;  Blaine sollevò un sopracciglio triangolare e lui assunse una tonalità molto simile al magenta, non appena si accorse di ciò che aveva involontariamente proposto. “Oh, Dio! Non intendevo in quel senso. Possiamo dormire insieme, nel senso che c’è spazio nel mio letto – ovvio che ci sia spazio, è un letto a due piazze – e possiamo stare insieme.” Cercò di spiegarsi, agitando le dita nell’aria, per poi affondare il viso tra le mani. “Credo che adesso suoni ancora peggio di prima.” Borbottò sconsolato.

Blaine ridacchiò, lasciando scivolare un braccio attorno al suo addome per stringerlo a sé. Affondò il naso tra i suoi capelli castani e mormorò. “Sì, suona anche peggio” lo prese in giro “ma va bene. Per me va bene dormire qui, se anche per te è okay.”

“E’ okay.” Kurt riemerse dalle braccia di Blaine e si alzò. “Bene, allora; ti preparo una tuta e una t-shirt, tu puoi fare una doccia qui, io vado nel bagno in corridoio.” Sparì fuori dalla porta qualche istante più tardi.
 
 
*
 
 
Mezz’ora dopo Blaine uscì dal bagno, chiudendo attentamente la porta dietro di sé. Stretto nell’asciugamano di Kurt, si avvicinò al bordo del letto e afferrò la morbida tuta grigia e la maglia verde bottiglia ripiegate con cura. Le indossò; i pantaloni gli cadevano sotto i talloni e la maglia era larga sulle spalle, ma decise di non curarsene.  Strofinando i suoi ricci soffici e indomabili nell’asciugamano di spugna, si spostò vicino alla parete a destra del letto ed osservò le fotografie appese. Era già stato nella camera di Kurt e l’aveva esplorata più di una volta, sotto la guida esperta del proprietario, ma non si sarebbe mai stancato di scavare a fondo nelle immagini che raccontavano la vita del suo migliore amico.

Strofinò un polpastrello contro la superficie lucida della prima foto, quella con un Kurt piccolo e paffuto, seduto tra le braccia di sua madre, con in mano un giocattolo. Fissava l’obiettivo con aria furba, la bocca tirata in un sorriso gentile.

Blaine sorrise automaticamente e spostò lo sguardo sulla seconda istantanea; raffigurava Kurt a dieci anni, mano nella mano con suo padre, entrambi avvolti da due tute da lavoro sporche di grasso. Probabilmente era stato uno dei – fallimentari, a giudicare dall’espressione di Kurt, corrucciato e macchiato di nero sul naso -  tentativi di Burt di iniziare il figlio al mondo della meccanica.

L’ultima foto che riuscì a scorgere, prima che un colpo di tosse lo riportasse alla realtà, fu quella in cui Rachel e Kurt, evidentemente non consapevoli di essere al centro dell’obbiettivo di una macchina fotografica, discutevano, seduti su una panchina del parco di Lima, di chissà quale argomento. Rachel stava scuotendo la sua chioma castana e Kurt aveva gli occhi rivolti verso il cielo. Non doveva essere stata scattata più di un anno prima.

“Ehi” sussurrò, voltandosi verso Kurt, avvolto nel pigiama e con le guance arrossate dalla doccia.

“Ehi”, gli fece eco l’altro, avvicinandosi al letto “da che lato dormi, di solito?” chiese e indicò i cuscini, arrampicandosi sopra alle coperte.

“Sinistro” rispose Blaine “tu?”

“Destro.” Kurt sorrise e fece per seppellirsi sotto il lenzuolo.

“Aspetta, aspetta.” Lo bloccò Blaine, afferrandogli il polso. Alzò una mano, facendogli segno di fermarsi. Kurt incrociò le gambe e lo guardò incuriosito, mentre rovistava nella tasca della sua giacca. Qualche sbuffo di Blaine e qualche risata soffocata di Kurt più tardi, tornò trionfante a sedersi sul letto, nascondendo la mano sinistra dietro la schiena.

“Bene, uhm … so che la sciarpa di Rachel e Mercedes e il profumo di Sebastian sono stati dei regali meravigliosi—“ cominciò, ma venne interrotto da Kurt “Per non parlare della tracolla che mi hanno preso Nick e Jeff!”
Blaine ridacchiò. “Per non parlare della tracolla,” ripeté. “Ma io ho deciso di fare … qualcosa di diverso.” Mormorò arrossendo, tutt’un tratto insicuro. “Siamo amici da poco tempo; conosci Rachel, Mercedes e addirittura Santana da molto più tempo di quanto tu conosca me, ma questo non significa che non mi interessi di te.” Disse, guardando nei suoi occhi oceanici. “Ti voglio davvero tanto bene, Kurt; così tanto che non credo di riuscire a esprimerlo a parole, e tutto questo sta diventando terribilmente sdolcinato e non ho idea di cosa dire.” Kurt, lo sguardo azzurro velato da lacrime trasparenti, ridacchiò e afferrò il pacchettino che Blaine gli stava porgendo.

“Non dovevi prendermi—“ cominciò, ma venne immediatamente interrotto da Blaine. “Non dovevo, ma volevo. Aprilo.” Sorrise e strofinò il palmo della mano dietro la nuca.

Kurt strappò l’involucro, facendo scivolare la carta sul letto; anche qualcos’altro cadde giù con un lieve tonfo, ma non riuscì a curarsene. I suoi occhi furono calamitati dalla piccola cornice nelle sue mani.

“L’hai fatta tu?” esalò, osservando le scanalature nel legno verde e passando i polpastrelli sulle decorazioni attaccate agli angoli; un minuscolo papillon di carta a righe bianche e blu e dei ritagli di giornali di moda incollati assieme a formare una sorta di rivista.

L’istantanea raffigurava loro due in un primo piano; Blaine col volto seminascosto nel collo di Kurt, intento a sussurrargli qualcosa all’orecchio, gli occhi spalancati e un sorriso a decorarargli le labbra. Kurt, una mano davanti alla bocca e la testa gettata all’indietro nella risata, aveva gli occhi socchiusi e una miriade di minuscole pieghe a increspargli la pelle delle guance. Erano semplicemente loro due; nulla sarebbe potuto essere più spontaneo.

Blaine annuì, le guance e il collo color porpora. “Be’, la foto è stata scattata da Rachel e la cornice l’ho comprata in un negozio di decoupage, ma se ti riferisci alle decorazioni … sì. Ero davvero indeciso sull’immagine perché, insomma, so quanto adori le foto perfette, in posa e tutto il resto, ma questa mi sembrava okay. Comunque se non ti piace si può cambiare, ovviamente, non c’è problema!”

“Blaine, Blaine.” Kurt lo interruppe e bloccò le sue mani, che avevano preso a gesticolare nell’aria “E’ perfetta.” E gli buttò le braccia al collo, trascinandolo in un abbracciò un po’ goffo e impacciato, ma che sapeva terribilmente di casa.




L'angolino della ritardataria:

Sono tornata! *rotolano cespugli nel deserto*
Hola! Sì, dunque, vi ho fatto aspettare per via della gita - mi dispiace tantissimo, btw, ma ero distrutta e non avevo voglia di rifilarvi un capitolo meh solo per pubblicare qualcosa. Guardate il lato positivo, questo capitolo è più lungo! Sono stata brava, no? No; va be'. Credo che, avendo più tempo a disposizione, lo sfrutterò per scrivere ff - potrei, ma potrei ecco, avere in programma una ff a quattro mani con la mia dolce Ambros :3 -; quindi i prossimi aggiornamenti saranno regolari, salvo catastrofi.
Come dice Darren, vorrei venire lì e abbracciarvi uno per uno perché siete tanti, e non credevo che una sciocchezza come la mia storia potesse essere seguita da tutte queste persone. Mi fate un piacere immenso, piccoli cupcakes. *lancia caramelle e uova di Pasqua*
Un grazie speciale alle mie girls Miss Obrien e Mellark che recensiscono sempre, love you honeys! E ... niente, credo che me ne andrò a scrollare la mia dashboard piena di gif di Colfer che fa le flessioni; così, tanto per ammazzare il tempo. Btw, al solito, il mio Tumblr e *rullo di tamburi* la mia pagina Ask - non ho tempo per aprirne una su fb ora, lo farò più tardi, intanto vi lascio questa, aperta tipo dieci minuti fa -! Venite a farmi qualche domanda, così mi sento meno idiota. (:
Un bacio enorme! **

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Capitolo 6
*** Capitolo VI. Dove Burt fa irruzioni sconsiderate e Kurt scaccia via la timidezza. ***


Importante (sperando che l'editor non impazzisca stavolta):
Kurt
Blaine
Enjoy! c:



 
Capitolo VI. Dove Burt fa irruzioni sconsiderate e Kurt scaccia via la timidezza.



“Kurt?” Blaine lo chiamò, la voce soffice, distraendolo dalla contemplazione della loro fotografia. “Mh?” chiese lui, distogliendo faticosamente lo sguardo. “Il regalo non è finito” sussurrò, ripescando qualcosa tra le coperte, apparentemente scivolata dal pacchetto. “Ora, io so che sei estremamente esperto di moda e, be’, tutto ciò che la riguarda, e che questo” indicò il braccialetto stretto tra le sue dita “sarà totalmente out o qualcosa del genere” gli sorrise, guardandolo intensamente in quegli occhi azzurri come l’oceano, spalancati e vigili “ma ho pensato a te appena l’ho visto … ed eccolo qua.” Gli porse la sottile striscia di pelle nera e lucida e si mordicchiò il morbido labbro inferiore, nervoso.

Kurt osservò per qualche istante il braccialetto sul suo palmo sinistro, accarezzandolo tra i polpastrelli, sfiorando con le dita le scanalature sul lato interno; c’era una piccola incisione, scritta in corsivo in un carattere elegante, “Courage”.

Piccole gocce trasparenti gli si impigliarono tra le ciglia e le palpebre svolazzarono velocemente, cercando di impedire loro di sgorgare via. “E’ bellissimo” esalò sorridendo “e anche se la pelle nera ha smesso di essere di moda pochi anni dopo che John Travolta conquistò Olivia Newton John” ridacchiò, tirando su col naso “lo indosserò ogni giorno. E’ il miglior regalo di sempre.”

Blaine rise, scoprendo i denti dritti e perlacei “Vieni, ti aiuto ad allacciarlo.”
 
 
*
 
 
Si sistemarono sotto le coperte, le luci spente e solo il bagliore opalescente della luna a formare strani arabeschi sul soffitto. Blaine mormorò qualcosa di indefinito ed esitò qualche frazione infinitesimale di secondo, prima di stringere il torace di Kurt col braccio destro. Gli occhi azzurri azzurri lo scrutarono attentamente.

“Va bene?” chiese, esitante, le sopracciglia scure incurvate.

“Va benissimo” rispose Kurt, portando la mano fredda e liscia sulla sua maglietta, all’altezza del cuore. “Buonanotte, Blaine” sospirò, chiudendo gli occhi.

“Buonanotte, Kurt” e l’oscurità si impossessò dei loro pensieri.
 
 
*
 
 
“Burt, lasciali dormire”

“Non esiste, l’ha fatto un’altra volta, capisci?”

“Lui e Blaine sono amici, cosa vuoi che abbiano fatto con noi ad una parete di distanza?”

“Io non … devo controllare”

Blaine soffocò una risata gentile tra le pieghe delle coperte e si voltò a guardare Kurt, beatamente addormentato tra le sue braccia, le loro caviglie incastrate in un groviglio inestricabile, le membra intrecciate in un puzzle complesso. Percepì dei tonfi sordi e regolari risalire la moquette delle scale e serrò gli occhi, gettando la testa sul cuscino soffice. Si dipinse un’aria assonnata sul viso, giusto in tempo per sentire Burt spalancare la porta con poca grazia.

Kurt trasalì e dischiuse gli occhi precipitosamente, i residui di sonno scacciati via prepotentemente dal proprio cervello. “Papà, che diavolo fai?” Burt socchiuse gli occhi, scrutando accuratamente Blaine, placidamente addormentato. Kurt si passò una mano sul viso e seguì il suo sguardo, sospettoso. “Papà!” esclamò “Ti avevo detto di non entrare!” afferrò un cuscino e lo lanciò scompostamente in direzione della porta. “Okay, me ne vado” disse Burt, “porta aperta.” Ricordò, prima di scendere le scale.

Kurt si lasciò cadere di nuovo sul materasso con uno sbuffo e percepì un lieve ridacchiare accanto a sé. “Non ci posso credere” mormorò, seppellendo il volto nel cuscino. Blaine aprì gli occhi lentamente, un sorriso appena accennato sulle labbra, “Buongiorno”. Kurt sollevò leggermente la testa, sbirciandolo tra le ciocche di capelli che gli ricadevano morbide sulla fronte, le guance appena imporporate dall’imbarazzo e gli occhi azzurri screziati di verde. “Buongiorno” sospirò “io … scusalo, lui è … molto protettivo, diciamo.”

“Non è un problema” Blaine sorrise, la voce tranquilla e limpida, “Piuttosto” ghignò, gli occhi accesi da una luce brillante e furba, e avvicinò le mani ai fianchi di Kurt “il bagno è mio!” urlò, iniziando a fargli il solletico sulla pelle scoperta.

“Blaine Devon Anderson!” strillò l’altro, divincolandosi tra le coperte. Blaine calciò via il lenzuolo e corse verso la porta bianca del piccolo bagno personale di Kurt. “Non ti azzardare, devo fare il rituale mattutino”

“Non aspetterò quaranta minuti fuori dal tuo bagno, mi dispiace” disse Blaine scuotendo la testa, l’ombra di un sorriso dipinta sulle sue labbra, prima di chiudere a chiave la porta.

Un ‘ti odio’ mugolato arrivò dall’altra parte della parete.
 
 
*
 
 
“Quindi, piano della giornata?” chiese Blaine, strizzando gli occhi al pallido sole primaverile, gli immancabili pantaloni arrotolati fin sopra le caviglie, la t-shirt verde bottiglia gentilmente offerta da Carole – è di quando Finn era più piccolo, ti andrà sicuramente bene -  e un sorriso brillante stampato sul viso. “Shopping, Lima Bean, shopping” rispose Kurt, abbassandosi gli occhiali da sole sugli occhi e trascinandolo verso l’auto.
 
 
*
 
 
“Ti prego, sono distrutto, non mi sento più i piedi” disse Blaine con tono lamentoso, tre sacchetti pieni nella mano destra e due nella sinistra. “Va bene, va bene” assentì Kurt; ripose gli occhiali da sole che stava provando nell’espositore e afferrò due buste dalle braccia di Blaine.

Un quarto d’ora più tardi, seduti ai tavolini del Lima Bean davanti ai loro caffè bollenti e ai biscotti – al cioccolato per Blaine e all’avena per Kurt –, ridendo per tutto e per niente in particolare, sembravano stare veramente bene.

“Mi sei mancato tanto” disse a un tratto Kurt; Blaine sollevò lo sguardo dal suo bicchiere per rivolgergli il più dolce dei sorrisi. “So che non te lo dico spesso, nei messaggi o nelle telefonate” continuò nervoso, giocherellando col tovagliolino plastificato avvolto attorno al suo biscotto, “ma sono fatto così. Non mi piace scrivere ciò che provo in un cellulare; sembra tutto più freddo e insipido, mentre quando stiamo insieme è tutto più vero. Capisci ciò che intendo? Perché mi sembra di star straparlando e forse è meglio che mi fermi prima di fare la figura dell’idiota” esalò tutto d’un fiato, puntando i suoi occhi azzurri – in quel momento velati di un pallido grigio – in quelli dorati e limpidi di Blaine.

“Non sei un idiota” lo rassicurò Blaine, gli angoli delle labbra rivolti all’insù e le mani strette attorno al bicchiere colmo del liquido caldo e denso. “Lo so, è difficile per te e lo capisco; probabilmente sono io ad essere fin troppo ‘espansivo’, se così vogliamo dire.” Strinse le labbra in una linea retta e abbassò lo sguardo sulle mani di Kurt, improvvisamente desideroso di stringerle tra le sue. Scacciò velocemente quel pensiero e voltò la testa verso l’esterno del locale, appena visibile attraverso il vetro opaco.

L’altro lo scrutò per qualche secondo, poi allungò il bracciò e gli strinse le dita nel proprio palmo; un piacevole brivido gli pervase la spina dorsale quando Blaine girò di scatto la testa e fissò prima le loro mani intrecciate, poi il sorriso gentile di Kurt. “Ti voglio bene” mormorò il castano.

“Anch’io” si ritrovò a rispondergli Blaine.
 
 
*
 
 
“Be’, allora … a presto” Kurt sollevò la testa verso l’alto, un vano tentativo di trattenere le lacrime che minacciavano di sfuggire da quel reticolo complicato di ciglia. Una linea calda e bagnata tracciò prepotentemente il suo percorso lungo la sua guancia.

“Mi mancherai tantissimo” sussurrò Blaine nell’abbraccio, inspirando ancor più profondamente per riuscire a percepire ogni più piccola sfumatura del profumo di Kurt. Abbassò lentamente una mano e la strinse attorno al polso di Kurt, dov'era allacciato il braccialetto di pelle. Lo guardò per qualche secondo, poi alzò il viso.

“Anche tu” mormorò l’altro, allontanandosi lentamente.

Blaine salì nell’autobus e si sedé nel posto accanto al finestrino, voltandosi un’ultima volta verso Kurt, prima che il mezzo partisse e lo lasciasse scomparire definitivamente dalla sua vista. Estrasse velocemente il cellulare dalla tasca del giubbetto.
 
(12.04)
Già mi manchi.
 
(12.05)
Blaine, sei partito da trenta secondi scarsi.
 
(12.06)

Appunto.





Note:

Allora, uhm, non so bene da dove iniziare. E' stato difficile scrivere questo capitolo, più che altro per riuscire ad incastrare bene il tutto. Spero di esserci riuscita. >.< As always, pareri e consigli sono fondamentali e ben accetti dalla sottoscritta, la quale ha la sensazione di star brancolando nel buio.
Un grazie immenso a chi segue, preferisce, ricorda, legge silenziosamente o semplicemente dà una possibilità a questa storia. E' grazie e per voi, se questa ff va avanti, non scherzo. E grazie grazie grazie a Mellark e Miss Obrien che recensiscono sempre, vi adoro! (:
Potrei come non potrei aver scritto una reaction fic all'episodio 5.15 - Bash, per capirci - col risveglio che tutti avremmo voluto vedere e che Ryan ci ha negato *sigh* Ecco come me lo sono immaginato io, se vi va di passare, leggere, recensire (vi amerei se lo faceste), a voi Of scars and heartbeats.
I miei contatti, dove mi trovate sempre a disposizione:
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Un bacio! **

 

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Capitolo 7
*** Capitolo VII. Dove Sebastian viene svegliato alle cinque del mattino e Blaine ha pessime idee. ***


Note:
Salve! Come state? Avete passato un buon primo Maggio? Spero di sì. Vi lascio al capitolo; si torna agli sms.
Importante!
Kurt
Blaine
Rachel
Sebastian
Santana

 
Capitolo VII. Dove Sebastian viene svegliato alle cinque del mattino e Blaine ha pessime idee.



12 maggio
 
(15.37)
Seb, posso parlarti?
(15.46)
Seeeeb?
(15.51)
Devo dedurre che sei con Thad, già.
 
(16.12)
Dio, Anderson; dovresti cominciare a farti una vita, sai?
(16.14)
Con Hummel, ad esempio. Vai ad amoreggiare con lui e lascia stare me e Thad, una buona volta.
 
(16.15)
Quindi eri con Thad. Ha! Lo sapevo.
(16.16)
Comunque.
(16.16)
E’ proprio di questo che volevo parlarti.
 
(16.17)
Spara.
 
(16.18)
Posso chiamarti?
 
(16.19)
E’ una cosa seria? Devo preoccuparmi?
 
(16.19)
Assolutamente sì. E … forse.
 
(16.20)
Ti chiamo io.
 
*chiamata in arrivo da Sebastian Smythe*
 
Ehi Seb, sicuro che non disturbo?
 
Blaine, ti ho chiamato io; ovvio che non disturbi, dimmi.
 
E’-è complicato.
 
Ho tempo. Ora che Thad se n’è andato, ho tutto il tempo del mondo.
 
Questo fine settimana sono stato da Kurt. Ed è stato … diverso.
 
Okay, diverso in che senso?
 

 
Blaine, ti prego parla. Non riesco ad capire nulla se non mi spieghi.
 
Crediesserinnamoratdilui.
 
Cosa?
 
Credo … di essere innamorato di lui.
 

 
Sebastian?
 

 
Sebastian, per favore. Dimmi qualcosa.
 
Oh mio Dio. Santissimo Dio, non ci credo! Ce l’hai fatta!
 
Seb?
 
L’hai capito! Voglio dire, ci sei arrivato, finalmente.
 
Non … era propriamente la reazione che mi aspettavo. Ma okay.
 
Come l’hai capito?
 
Prometti di non ridere.
 
Giuro solennemente di non prendermi gioco di te.
 
So già che me ne pentirò. Be’, ti ricordi sabato scorso? Quando tu e gli altri avete avuto la grandiosa idea di lasciarmi a piedi a Lima – tra parentesi, questa me la pagherai cara –, e Kurt si è offerto di ospitarmi?
 
Ovvio.
 
Noi abbiamo dormito insieme.
 
Ha! Lo sapevo che ci eri andato a letto!

Sebastian, non ci sono andato a letto, non fare l’idiota.
 
Come siete noiosi! Quindi? Dubito ci sia qualcosa di più interessante di  una bella sc—
 
Noi, abbiamo dormito insieme. E c’è stato un momento, poco prima di addormentarci, in cui eravamo solo io e lui. Non intendo fisicamente, c’erano anche Burt e Carole a una parete di distanza da noi. Eravamo solo io e lui in un modo completamente nuovo e ho … buttato giù tutti i muri che di solito alzo con Kurt per non … esagerare. E l’ho … stretto a me. Non era un abbraccio, era diverso. Stavo bene, così bene. E … credo sia in quel momento che ho realizzato, diciamo.
 
Tutta questa cosa è così sdolcinata da far cariare i denti. Sono davvero davvero felice. Aspetta che lo sappia Santana!
 
Non ti azzardare a dirlo a nessuno, Smythe. E cosa c’entra Santana?
 
Uhm … niente. Perché non dovrei dirlo a nessuno?
 
Perché è già tanto da assimilare. E non sono propriamente sicuro di voler gridare ciò che provo al mondo intero.
 
Tu vorresti dirmi che ti sei tenuto tutto questo dentro per mesi e ora non vuoi nemmeno dirlo a Kurt?
 

 
Blaine!
 
Non lo so, Sebastian, okay? Non lo so. Kurt è una persona fantastica e un amico ancor più fantastico per me. Se lui non ricambiasse? Se rovinassi tutto? Sebastian faccio schifo nelle relazioni. Sono un buon amico, forse; ma non un buon ragazzo. Non … non so come si fa. E se distruggessi mesi di amicizia per un sentimento non corrisposto? Se mandassi tutto al diavolo? Cosa farei dopo?
 
Blaine, Dio, calmati. Sei più isterico di mia madre quando aspetta ospiti a pranzo.
 
Grazie, Seb. Davvero.
 
Quello che voglio dire è che non hai motivo per stare così. Nemmeno Kurt è mai stato il ragazzo di nessuno. Neanche io … dato che quello che c’è con Thad non è niente di … definito.
 
Ma se andasse male? Se lui mi vedesse solo come un amico?
 
Se, se, se. Blaine, sul serio. Quel ragazzo è pazzo di te tanto quanto lo sei tu, l’altra sera vi stavate letteralmente mangiando con gli occhi e quando siete vicini ho bisogno dell’insulina, per quanta dolcezza emanate.
 
Non … lo so.
 
Provaci. Cosa potrà costarti?
 
L’amicizia più bella della mia vita.
 
Ugh, domanda sbagliata. E potrei anche offendermi, sai? Che ne dici di ‘non sprecare un’occasione del genere, visto che hai deciso di aprire finalmente gli occhi’?
 
Ci penserò.
 
Va bene.
 
Grazie Seb.
 
Sempre qui, Anderson. Ora, se non ti dispiace, devo andare a riacchiappare il mio … amico Thad.
 
Amico, mh?
 
Blaine, non credo tu sia nella posizione giusta per fare commenti del genere.
 
Va bene, va bene. A più tardi.
 
A dopo.
 
*chiamata terminata*
 
                                                                                                                                                        
**
 
 
(17.15)
L’usignolo è in gabbia!
 
(17.18)
Questi soprannomi non ti fanno onore, Smythe.
(17.19)
Sul serio? Ha … capito?
 
(17.21)
Sì. Ma tu non ne sai niente e Kurt non saprà nulla finché Blaine non deciderà  cosa fare. E’ sempre il mio migliore amico, non farò qualcosa che lo ferirà.
 
(17.22)
Ugh, anche sdolcinato?
(17.23)
Sto scherzando, mangusta. Sono felicissima. E … va bene, ora che l’ha capito sarà facile passare alla seconda fase. Lasceremo che risolvano da soli.
 
 
**
 
 
(15.12)
Tu.
 
(15.17)
Io?
 
(15.18)
Tu devi raccontarmi cos’è successo ieri e l’altro ieri. Tutto.
 
(15.19)
C’è una minima speranza che io non subisca questo terzo grado?
 
(15.22)
Secondo te?
 
(15.23)
Ci vediamo tra dieci minuti al mio armadietto. Non aspettarti dettagli sconci.
 
(15.24)
Quindi ci sono dettagli sconci!
 
(15.25)
No! Dio, Rachel!
 
 
**
 
 
13 maggio

(5.43)
Ho avuto un’illuminazione!
(5.45)
Non riesco a dormire.
(5.46)
E ho appena avuto l’idea migliore del secolo.
(5.48)
Sono un genio.
 
(5.56)
Blaine, vaffanculo.
(5.57)
Stavo dormendo.
(5.59)
Come fanno tutte le persone normali quando il sole ancora non è sorto.
(6.00)
Va a dormire.
 
(6.05)
In realtà sono fuori dalla tua porta.
(6.06)
Potresti aprirmi? E’ freddino in pigiama.
 
(6.08)
Ti odio.
 
 
**
 
 
(8.45)
Santana, hai presente il problema di qualche giorno fa? Quello per cui Blaine e Kurt erano due idioti perché non si rendevano conto di essere innamorati l’uno dell’altro?
(8.47)
Be’, ora ne abbiamo uno peggiore. Esponenzialmente peggiore.
(8.49)
Blaine, dopo aver – per grazia divina – realizzato di essere cotto di faccia-da-checca, ha deciso di voler capire se è ricambiato o meno, prima di farglielo sapere.
(8.51)
E tu mi dirai, “Va be’, non si vede che Kurt è innamorato di lui?”, che è più o meno quello che penso anch’io; ma Blaine non è della stessa idea. Vuole … accertarsene.
 
(8.52)
Sebastian, ho capito. Arriva al punto.
 
(8.53)
Vuole utilizzare un nuovo numero per scrivere a Kurt “anonimamente” e capire se ha qualche possibilità. Stamattina ha farfugliato qualcosa del tipo “se è veramente innamorato di me come tu dici, allora non cederà alle avances di un tipo qualsiasi che viene a scrivergli dei messaggi carini”. E credimi, ho anche minacciato di bruciargli la collezione di papillon se avesse anche solo provato ad attuare qualcosa del genere, ma non ha voluto ascoltarmi! Sì è già procurato un nuovo numero.
 
(8.55)
Merda.
(8.56)
Prova a fargli cambiare idea, in qualsiasi modo.
(8.57)
Se Kurt venisse a sapere che c’è lui dietro a questa cosa, non importerebbero le ragioni per cui l’ha fatto, perderebbe la sua fiducia nella frazione di un secondo.
 
(9.00)
E’ quello che sto provando a dirgli da ore.
(9.01)
Vado a cercarlo.
 
 
**
 
 
(12.34)
Blaine, per favore. Ascoltami, non farlo.
 
(12.37)
Cosa c’è di male?
 
(12.38)
Ti farai prendere la mano e Kurt ti scoprirà.
(12.39)
Ti fai sempre prendere la mano.
 
(12.41)
Questo non è vero. E smettila, non sei mia madre.
 
 
**
 
 
(15.30)
Ciao.
 
(15.33)
Ciao?





Note finali:
Ed anche il capitolo per cui ero più in ansia è pubblicato. Fiù! A voi il giudizio. Voglio solo dirvi, prima che mi prendiate a sprangate, che una cosa del genere può accadere - il numero anonimo è quello di quest'ultimo scambio di battute, il primo "ciao" in corsivo e grassetto, btw -. Non è capitata a me ma ne sono stata testimone, diciamo. E spero anche che non consideriate Blaine OOC ((anche se i RIB hanno fatto peggio a volte)). Ringrazio infinitamente Mellark, Miss Obrien e I choose to be happy che hanno recensito lo scorso capitolo e tutti quelli che leggono, seguono, preferiscono o ricordano; siete più di quanti io abbia mai osato immaginare.
I miei contatti:
Ask -> http://ask.fm/thoughitsnoteasytotellyougoodbye
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Un bacio e alla prossima! **

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII. Dove Kurt si fa un nuovo amico e Rachel è preoccupata. ***


Note iniziali:
Mamma mia come sono puntuale! Mi stupisco di me stessa. Vi lascio al capitolo e a qualche precisazione necessaria: il capitolo precedente (come mi è stato fatto notare) assomiglia a un'altra fanfiction; questa cosa NON è voluta e non continuerà, dato che la trama di questa ff è qualcosa di realmente accaduto che si svilupperà in un modo diverso. Qui il link dove spiego meglio tutto! XX
Enjoy!

Importante!

Kurt
Blaine
Sebastian
Rachel
Santana
Numero Anonimo (?)



 
Capitolo VIII. Dove Kurt si fa un nuovo amico e Rachel è preoccupata.





13 maggio

(15.33)
Seb, gli ho scritto! Che faccio?
 
(15.34)
Non rispondere più.
 
(15.34)
No! Voglio provarci.
 
(15.35)
Blaine …
 
(15.35)
Seb, ti prego.
 
(15.36)
Digli che hai sbagliato numero.
 
(15.37)
E’ la scusa più vecchia del mondo ...
 
(15.38)
Idee migliori?
 
 
**
 
 
(15.39)
Scusami, credo di aver sbagliato numero. Non sei  Mark? Il mio insegnante di ripetizioni di scienze?
 
 
**
 
 
(15.40)
Blaine, ti supplico, sei ancora in tempo a non fare un casino.
 
(15.41)
Non più.
 
(15.41)
Oh, Dio. Siamo fottuti.
 
 
**
 
 
(15.42)
Mi spiace deluderti, non sono Mark. E anche a me servirebbero ripetizioni di scienze.
 
(15.43)
Ugh, siamo sulla stessa barca. E ora non ho neanche il numero del mio insegnante.
 
(15.44)
Se può consolarti, sono a lezione di scienze in questo momento. E non ci sto capendo nulla. Per caso sai cosa sono le reazioni endoergoniche?
 
 
**
 
 
(15.45)
Mi sto sentendo veramente un verme.
 
(15.46)
Te l’avevo detto di non iniziare questa cosa.
 
(15.47)
Posso smettere quando voglio, no?
 
 
**
 
 
(15.48)
Purtroppo no. Se preferisci posso aiutarti in letteratura inglese! Quella è la mia materia preferita in assoluto.
 
(15.50)
Spiacente, è anche una delle mie preferite e devo dire che me la cavo bene.
 
(15.51)
Seriamente, chi non ama letteratura inglese?
 
(15.53)
All’incirca … tutti i miei compagni di classe.
(15.54)
Aspetta, sto davvero parlando con uno sconosciuto di quanto i miei coetanei siano analfabeti e sgrammaticati? La gente ha ragione quando dice che non sono interessante.
 
(15.55)
Chi ha detto che non sei interessante? Come hai detto di chiamarti?
 
(15.58)
Questa domanda fa molto frase-squallida-da-discoteca. Non l’ho detto.
 
(15.59)
Oh, anche misterioso. La gente dev’essere cieca per pensare che tu non sia un tipo interessante.
 
(16.01)
Cosa ti fa pensare che sia un ragazzo?
 
(16.02)
Sesto senso?
 
(16.05)
Certo.
 
(16.08)
Io sono Alex, comunque.
(16.09)
E devo scappare, la matematica mi chiama.
(16.09)
Spero di risentirti presto, tipo misterioso che odia scienze quanto me.
 
 
**
 
 
(16.09)
Anderson, mi sto veramente trattenendo dal chiederti cosa gli hai scritto ma … cosa gli hai scritto?
 
(16.10)
Aspetta.
 
*invio allegato in corso*
 
(16.15)
Dio, Blaine!
 
(16.17)
E’ un “Dio, Blaine!” positivo, vero? Perché non so assolutamente come sentirmi.
(16.18)
Oddio! Cosa ho fatto?
(16.18)
Siamo migliori amici e gli sto mentendo così! Smetterò subito. Mi sento già male.
 
(16.19)
Frena Blaine.
(16.19)
Potresti portare tutto questo casino a tuo vantaggio.
 
(16.20)
Credo di non seguirti …
 
(16.22)
Voglio dire, ormai ci sei dentro, no? Cerca di … servirti di questa cosa per capire se ha una cotta o no per qualcuno (se ce l’ha, è per te, ovviamente).
 
(16.23)
Ma sei impazzito? Kurt è davvero molto riservato, come potrebbe rivelare qualcosa di così personale a uno sconosciuto a cui servono ripetizioni di scienze?
 
(16.24)
Molte volte le persone si aprono più facilmente con chi non conoscono di persona. Tu provaci!
 
 
**
 
 
(16.25)
Kurt.
 
 
**
 
 
(16.25)
Mi ha risposto! Mi ha detto il suo nome.
 
(16.26)
Vedi? Non è così complicato.
*chiamata in arrivo da Kurt Hummel*
 
Blaine, non indovinerai mai cosa mi è successo!
 
 
**
 
 
(20.12)
Scusami per oggi pomeriggio, non vorrei esserti sembrato inopportuno.
 
(20.15)
Figurati! Mi hai salvato da una lezione davvero davvero noiosa, dovrei ringraziarti.
(20.16)
Hai trovato il tuo insegnante di ripetizioni?
 
(20.17)
Sì! Grazie a Dio; sarei stato morto, altrimenti.
(20.17)
Ho il test finale tra pochi giorni e l’unica cosa minimamente scientifica che conosco è la percentuale di alcool nelle bottiglie di vino dei miei.
(20.25)
Ti ho spaventato? Non sono un alcolizzato, lo giuro!
 
 
(20.26)
No, no. Non mi hai spaventato. Sembri … simpatico.
 
(20.27)
Ed è positivo, giusto?
 
(20.28)
Be’, riduce a zero la possibilità che tu sia un serial killer intenzionato ad uccidermi.
(20.30)
Sì, è positivo.
 
(20.31)
Potremmo essere amici!
 
(20.32)
Mi sembra complicato, visto che non ho idea di chi tu sia e non ti ho mai visto di persona.
 
(20.33)
Potremmo essere amici di penna.
 
(20.34)
Ma non ci scriviamo lettere.
 
(20.35)
Allora possiamo essere amici di sms …
 
(20.36)
Stupiscimi.
 
(20.37)
Conosco a memoria la discografia dei Beatles, dei Pink Floyd, dei Rolling Stones e dei Queen!
 
(20.38)
Non era propriamente quello che intendevo, ma … va bene.
 
(20.38)
Possiamo essere amici di sms?
 
(20.40)
Sì.
 
 
**
 
 
28 maggio

(17.35)
Ricapitolando, da più di due settimane Blaine ha un secondo numero di telefono con cui si finge un certo Alex e sta parlando con il suddetto numero con Kurt per capire se Kurt ha una cotta per lui …?
 
(17.36)
Esattamente.
 
(17.37)
Io vorrei capire cosa vi insegnano in quella scuola (oltre a saltellare qua e là dentro a uniformi troppo rigide e troppo uguali), l’arte di creare intrecci che nemmeno Beautiful?
 
(17.38)
Se vuoi vederla in questo modo …
 
(17.40)
Cosa dobbiamo fare, noi?
 
(17.42)
Non ne ho idea.
 
(17.43)
Il presentimento che questa cosa andrà a finire male è ancora qui, zia Snixx non sbaglia mai.
 
 
**
 
 
(18.45)
Colore preferito?
 
(18.46)
Ambra. Città dei tuoi sogni?
 
(18.47)
Los Angeles. Canzone preferita?
 
(18.48)
Non vale! Non posso scegliere.
 
(18.49)
Devi rispondere! Sono le regole.
 
(18.50)
Non mi sono mai piaciute, le regole.
 
(18.51)
Va bene, musical preferito?
 
(18.52)
(:
 
(18.53)
Dai!
 
(18.54)
Sono domande impossibili!
 
(18.55)
Mi arrendo.
 
(18.56)
Posso farti una domanda … diversa?
 
(18.57)
Certo!
 
(18.58)
Sei mai stato innamorato?
 
(18.59)
Sì.
 
(18.59)
E com’è?
 
(19.00)
Credevo dovessimo fare una domanda a testa!
 
(19.01)
Va bene, fai la tua domanda.
 
(19.02)
Tu, Kurt? Sei mai stato innamorato?
 
(19.03)
Non lo so.
 
(19.03)
Non lo sai?
 
(19.04)
Una domanda a testa!
 
(19.05)
Okay.
 
(19.05)
Com’è essere innamorati?
 
(19.07)
E’ come respirare sott’acqua. Quando sono vicino alla persona di cui sono innamorato, è come se tutto fosse al posto giusto. Sento qualcosa all’altezza del cuore che fa male, e insieme fa anche bene. Non sono molto bravo con le parole … Ci sono persone che dicono che sedici anni sono troppo pochi per provare amore, ma non è vero, non per me, perché quando sto con quella persona non mi interessano i problemi, la scuola, le paure, le sofferenze, perché starci insieme è tutto ciò che mi serve.
 
(19.07)
Wow.
(19.08)
Be’, allora penso di essere innamorato. E’ strano.
 
(19.09)
Lo è.
(19.10)
E’ un equilibrio instabile.
 
(19.11)
E tu sei un bugiardo.
 
(19.11)
Cosa?
 
(19.12)
Sei davvero bravo con le parole.
 
(19.12)
Oh. Grazie.
(19.13)
E per te com’è?
 
(19.15)
Illuminante. Conosco questa persona da parecchio tempo, ormai. Mi è sempre piaciuta, ma credo di non aver mai trovato il coraggio di ammetterlo, nemmeno a me stesso. Stare lontani mi ha fatto aprire gli occhi, credo. Ma devo ancora realizzare il tutto. E’ destabilizzante.
 
(19.16)
Questa persona è davvero fortunata.
 
(19.17)
Io … lo spero.
 
 
**
 
 
(19.25)
Sebastian, è innamorato.
(19.25)
E’ innamorato!
(19.26)
Ti prego rispondi perché non so come diavolo mi sto sentendo in questo momento.
(19.26)
E’ normale la nausea?
 
(19.27)
Blaine, copiami le esatte parole che ha scritto.
 
*invio allegato in corso*
 
(19.30)
E tu hai ancora dubbi? Seriamente?
 
(19.31)
E’ innamorato di me?
 
(19.32)
Buongiorno!
(19.43)
Blaine, non è che sei morto?
 
(19.45)
No, sto … metabolizzando.
 
 
**
 
 
(19.46)
Oddio, Rachel!
 
(19.47)
Che c’è? Marc Jacobs fa sconti nel finesettimana?
 
(19.48)
No, Rachel! Ho appena realizzato una cosa … enorme!
 
(19.52)
Sto aspettando …
 
(19.53)
Sono innamorato.
 
(19.53)
Di Marc Jacobs? Lo so, Kurt, ma ne abbiamo già parlato, ricordi? Non puoi prenderti le cotte per le marche di vestiti.
 
(19.54)
No!
(19.54)
Rachel, sono innamorato. Veramente innamorato.
 
(19.55)
Chi?
 
(19.56)
Vuoi veramente saperlo per sms?
 
(19.57)
Aspetta, non sarà quel tipo dei messaggi? Alex? Vero?
 
(19.58)
No!
 
(19.59)
Ti chiamo.
 
 
**
 
(22.03)
Santana, da quanto va avanti questa storia di Alex/Blaine?
 
(22.07)
Due settimane, forse qualcosa di più; perché?
 
(22.08)
Perché Kurt ha capito di essere innamorato.
(22.09)
Di Blaine.
(22.09)
Questa faccenda deve finire. Poteva essere divertente, all’inizio; ma ora sta diventando seria. Kurt potrebbe rimanerci molto, molto male se lo venisse a sapere, e non voglio vederlo soffrire per nessun motivo al mondo.
 
(22.10)
Berry, calmati. Finirà.
(22.11)
Finalmente ci sono arrivati entrambi, non avrebbe più senso continuare.
 
(22.12)
Lo spero, lo spero per Kurt.
 
 
**
 
29 maggio

(16.35)
Blaine, devo dirti una cosa importante.
 
(16.36)
Anch’io.
 
(16.37)
Oh, be’, wow.
(16.38)
Possiamo vederci? Non … non credo di essere capace di scrivertelo in un sms.
 
(16.39)
Sabato, al Lima Bean?
 
(16.40)
Non voglio crearti problemi con la scuola, sei sicuro di riuscire a venire a Lima?
 
(16.41)
Questo ed altro.
 
(16.42)
Allora a sabato.
 
(16.43)
A sabato.
 
 
**
 
 
31 maggio

(15.12)
Sto andando.
 
(15.13)
Oh, Kurt! Sono così felice per voi due! Se mai vorrete figli, chiamate me come madre surrogata!
 
(15.14)
Mi tremano le gambe.
 
 
**
 
 
(15.15)
Grazie.
 
(15.16)
Per cosa?
 
(15.16)
Mi hai aiutato ad aprire gli occhi.
(15.17)
Spero solo che questa persona ricambi, a questo punto.
 
(15.18)
Stai andando a dirglielo?
 
(15.18)
In questo istante.






Locked's corner:
Devo dire un sacco di cose importanti, spero di non dimenticarne nessuna.

-Scrivere questo capitolo è stato difficilissimo; è corto, lo so, ma sono piena di impegni (immagino che tutti sappiate cos'è la scuola in questo periodo) e il tempo per scrivere con regolarità è davvero poco. Spero risulti coerente, altrimenti vi prego di dirmelo (contattatemi anche in privato), in questo momento dipendo dai vostri pareri. La storia è ispirata a ciò che è accaduto a una delle mie migliori amiche e il suo ragazzo, quindi so come andrà a finire già da ora; quando inizio a scrivere, però, sento sempre come se mancasse qualcosa. Non lo so, forse sono solo troppo paranoica. Fatemi sapere!

-Questa storia ha superato le 50 seguite e questa cosa mi riempie di gioia; seriamente, per voi è "schiacciare" un bottoncino, per me è un supporto e un sostegno enorme, vi abbraccio uno per uno! E un grazie speciale a Miss Obrien che non si perde nemmeno un aggiornamento e a Mellark! ** 

-Ho creato una pagina FB! *partono cori di Alleluja* Ve la linko in fondo assieme agli altri contatti! Se vi va, manifestate la vostra presenza con un mi piace. Possiamo tenerci in contatto per aggiornamenti, scleri e quant'altro. :3 Btw, ho anche creato un nuovo profilo, se vi va di fare conoscenza con questa povera pazza, mandatemi il vostro profilo via mp e vi aggiungerò agli amici. (:
Tra lìaltro, grazie anche a quelle personcine silenziose che mi scrivono su Ask; sono così felice che la ff vi piaccia, mi trovate sempre a disposizione per qualsiasi cosa.

-Qualcuno di voi ha visto la puntata? Ragazzi, devo scrivere qualcosa su Peter Pan!Kurt, per forza! Ho bisogno di tempo cwc Qualcuno di voi ha ascoltato All of me e American Boy? Ditemi che non sono l'unica che sta piangendo tutte le sue lacrime.

Ho finito! *tirano tutti un sospiro di sollievo*

I miei contatti:
Pagina FB
Ask
Tumblr

Vi abbraccio! **

 

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Capitolo 9
*** Capitolo IX. Dove Blaine è stordito e Kurt, be', anche lui. ***


Note:
Ultimo capitolo gente! Mi dispiace tantissimo per il ritardo, ma -come ho scritto su FB- il mio computer ha preso un virus giovedì, ed è tornato in mio possesso oggi, quindi questo è stato il meglio che ho potuto fare, avendo il capitolo salvato solo nel pc. cwc Spero che l'attesa sia valsa la pena della lettura, visto che questo è effettivamente il capitolo centrale di tutta la storia. E' rimasto solo l'epilogo. ç.ç Le lacrime me le risparmio per quello.
Vi mando un abbraccio, scusate ancora per il contrattempo. >.<


 
Capitolo IX. Dove Blaine è stordito e Kurt, be', anche lui.


 
(15.19)
Non credo che ‘buona fortuna’ sia la cosa migliore da dire, in questi casi, ma buona fortuna.
 
Kurt inarcò un sopracciglio e bloccò il telefono, infilandolo velocemente nella tasca posteriore dei suoi skinny jeans; sollevò lo sguardo avanti a sé e socchiuse gli occhi, cercando di impedire alle minuscole gocce di pioggia primaverile di incastrarsi tra le sue ciglia castane. Strinse i pugni attorno al vuoto ed accelerò.
 
 
*
 
 
Dire che Blaine fosse ansioso era un eufemismo. Ingoiò un paio di volte a vuoto e si sistemò per la terza volta il papillon nocciola, il preferito di Kurt. Gliel’aveva confessato lui stesso, a quel tavolo di quel bar un po’ sgangherato che era diventato ‘loro’, prima di affondare il viso imporporato nei morbidi strati della sua sciarpa. Blaine avrebbe voluto ringraziarlo, quella volta, ma si era limitato ad arrossire e a mordersi il labbro.

Controllò di nuovo l’orologio e puntò gli occhi sulla porta del Lima Bean, giusto qualche istante prima che un ragazzo castano entrasse, lo vedesse e corresse letteralmente contro di lui.
 
 
*
 
 
Non ci furono complicazioni. Nessuno degli innumerevoli scenari apocalittici escogitati dalla mente di Blaine si verificò. Ci furono abbracci invece, e chiacchiere su tutto e niente e confessioni mormorate a mezza voce e sguardi forse troppo prolungati.

Tranne un misero, enorme particolare; erano Kurt e Blaine, una splendida coppia di amici.

“E Tina ha deciso di duettare con Mercedes e non con Rachel; dovevi vedere la sua faccia! Anche se alla fine mr. Shue ha scelto il brano di Santana e—“ Kurt inarcò elegantemente un sopracciglio e sorrise dolcemente “Tu non mi stai ascoltando.”

Blaine spalancò gli occhi e li sollevò dalle proprie dita intrecciate in un groviglio nervoso al viso di Kurt. “No!” esclamò “Cioè, sì. Voglio dire, no; scusami, non so dove ho la testa oggi.” Azzardò un piccolo sorriso e strinse inconsciamente il labbro inferiore tra i denti.

Kurt afferrò un fazzolettino plastificato e lo strofinò tra i polpastrelli. “Ti ho detto di volerti vedere per un motivo preciso” cominciò “e preferirei che ascoltassi tutto ciò che voglio dirti, prima di pensare qualsiasi cosa.” Blaine osservò la linea appena pronunciata scavata sulla sua fronte, il naso impercettibilmente arricciato.

“Oh, sì. Anch’io devo parlarti ma—“

“Ti prego” lo interruppe Kurt piantando il suo sguardo oceanico nei suoi occhi “fai iniziare me.” Blaine annuì e si sistemò nervosamente sulla sedia scomoda. Il castano prese un profondo respiro ed abbassò le palpebre. Estrasse il suo cellulare dalla tasca e passò rapidamente le dita sullo schermo un paio di volte;  poi attese, il volto impassibile.

Il cellulare di Blaine prese a vibrare sul tavolino e il moro spalancò gli occhi e dischiuse le labbra. “Uhm, perché mi stai chiamando?” chiese, cercando di controllare il tremito della sua voce.

“Oh, io non sto chiamando te; sto chiamando Alex.” Kurt lo fissò per qualche secondo, solo il rumore sordo della vibrazione del telefono in sottofondo, poi bloccò il cellulare e lo infilò di nuovo in tasca. Trascorsero pochi attimi, ore nella mente di Blaine, in cui ci furono solo i loro occhi calamitati gli uni agli altri, i loro sospiri lievi, i loro battiti cardiaci accelerati.

“Tu sapevi.” Non era una domanda; no. Era una constatazione. Kurt sapeva, e Blaine aveva appena rovinato ciò che aveva di più prezioso al mondo. L’altro annuì lievemente, poi contrasse le braccia attorno al busto. “Perché?”

Blaine si agitò a disagio sulla sedia. Non era questo il modo in cui aveva programmato di dirglielo, non con il peso imperdonabile di una bugia tra di loro, non con il rimorso che gli divorava l’anima. Sentì le lacrime pizzicargli all’attaccatura delle ciglia e sollevò lo sguardo verso l’altro, trattenendo il respiro. “Mi dispiace” disse invece.

Kurt sospirò e chiuse gli occhi, come se il peso di ciò che stava accadendo fosse troppo. “Non sono arrabbiato.”

“Cosa?!” Blaine quasi si sbilanciò dalla sedia, urtando il tavolino e facendo oscillare il suo Non-Fat Mocha “Perché?” chiese.

“Perché” cominciò Kurt, aprendo gli occhi e inchiodandolo col suo sguardo più profondo che mai “so che Alex sei tu fin dall’inizio.”

Blaine sgranò gli occhi. “Come? E’ stato Sebastian?” L’altro scosse la testa sorridendo debolmente. “Ti ho riconosciuto” disse “Non subito, è vero, ma dalla seconda volta che mi hai scritto. Il tuo modo di comunicare anche attraverso gli sms, la passione per Los Angeles, le ripetizioni di scienze, il fatto che sembrava mi conoscessi fin troppo bene.” Sollevò lo sguardo verso l’entrata del Lima Bean. “Perché?”

Blaine sospirò. “Io … mi sono pentito di averti mentito esattamente due secondi dopo averti scritto di essere ‘Alex’” mormorò “Non volevo … non ho avuto il coraggio di smettere. Non so perché. Volevo solo … capire, suppongo.” Intrecciò le dita tra di loro e posò lo sguardo sul bicchiere non ancora vuoto.

“Cosa, Blaine?”

E Blaine decise che non era quello il momento di essere codardo; e sì, probabilmente lo era lo stesso, perché quella storia degli sms era assurda e lo aveva completamente sopraffatto, e forse Kurt non si sarebbe mai più fidato di lui. Ma cos’hai da perdere, quando non hai più niente?

E fu facile; facile come un battito di ciglia, facile come respirare, facile come mai si sarebbe aspettato potesse essere.

“Volevo capire se fossi innamorato di me, come io lo sono di te.”
 
 
*
 
 
Blaine rimase a fissare la sedia vuota avanti a sé per una manciata indefinibile di secondi, prima di precipitarsi fuori dal locale, la tracolla abbandonata sotto la sedia, il giubbetto dimenticato sullo schienale, il fiato già corto e l’adrenalina in circolo nelle vene.

“Kurt!” lo chiamò, una volta che la porta del bar si fu richiusa alle sue spalle. “Kurt, ti prego; parliamone.” Una cascata di acqua lo investì appena mise un piede oltre l’ingresso; la pioggia, forte e insistente, scuriva il tessuto chiaro della giacca di Kurt, in piedi davanti a lui, di spalle.

“Lo so, non sei innamorato di me; io … va bene, posso conviverci, posso superarla, posso provarci. Ti prego. Sono stato un idiota a cominciare a mandarti degli stupidi messaggi anonimi, non si ripeterà mai più. Mai.” Tirò su col naso, cercando di asciugare le lacrime salate sulle sue guance con la manica del maglioncino. “Dimmi solo che ti fidi ancora di me, dimmi solo che possiamo ancora essere amici;” continuò, avvicinandosi ma non osando sfiorarlo, osservandogli la schiena contratta e le braccia avvolte prepotentemente attorno al busto. Le gocce di pioggia continuavano ad inzuppargli i vestiti e anche un po’ l’anima “che potrò chiamarti quando Sebastian mi tortura con le sue battute da idiota, che potrò abbracciarti quando non ci vediamo per settimane, che potremo continuare a fare stupide osservazioni sui vestiti di Rachel Berry o della tua insegnante di Economia Domestica. Ti prego.”

Kurt si voltò lentamente, gli occhi oceanici velati di un grigio opaco, un sorriso bagnato di lacrime e pioggia a decorargli il viso. “Blaine, stai zitto.” Sussurrò, muovendo un passo in avanti e chinandosi di qualche centimetro, prima di poggiare le labbra sulle sue.
 
 
*
 
 
E non fu come se lo erano immaginato; perché sì, nella loro mente avevano provato a ricostruire, a creare quel momento che entrambi agognavano.

Non fu perfetto; non fu uno di quei baci da film d’autore, quelli che ti fanno girare la testa ed accelerare il battito cardiaco solo a vederli, perché un po’ ci sei anche tu in mezzo ai due innamorati immortalati dalla videocamera.

Ma fu terribilmente, incredibilmente loro. Fu come nuvole e farfalle variopinte nello stomaco e battiti frenetici e scomposti in gola; fu gocce di pioggia incastrate tra le ciglia e agli angoli del cuore, tuoni lontani e profondi e scintille di lampi. Fu palpebre chiuse all’ultimo momento, serrate perché questo è un sogno e non voglio svegliarmi e labbra morbide e screpolate, al sapore dolce del caffè e stordente dell’amore.

Quando si separarono, le mani dell’uno ancora appoggiate, leggere, sulle guance e sul collo dell’altro, nessuno dei due aprì gli occhi. Kurt passò la lingua agli angoli della bocca dischiusa ed espirò velocemente. “Come hai potuto pensare” cominciò, e le palpebre di Blaine svolazzarono velocemente “anche solo per un secondo” anche Kurt scoprì lo sguardo, il cielo liquido sciolto nelle iridi “che non fossi innamorato di te?”

Ed erano ancora intrecciati l’uno tra le braccia dell’altro, quando Blaine realizzò tutto. “Tu … cosa?” chiese, la paura intrisa nella voce, il sollievo radicato in fondo agli occhi.

“Sono innamorato di te.”

“Dillo di nuovo.”

“Sono innamorato di te.”

“Ancora!”

“Sono innam—pfh”

Poco importava che nessuno dei due fosse un esperto; avrebbero imparato insieme ad amare.

Poco importava che la pioggia li avesse ridotti a un groviglio bagnato di arti e vestiti appiccicati alla pelle, perché finalmente stringevano tra le dita tutto ciò di cui avevano bisogno.





Angolino dell'autrice:
Non pensate che si sia risolto tutto. Eheheh. C'è l'epilogo e ci saranno le spiegazioni. Purtroppo per questa settimana non garantisco l'aggiornamento regolare di giovedì per cause di forza maggiore (compito di fisica e matematica ed interrogazione di storia su settecento e più anni di programma. E versione di latino. Non ce la faccio più. cwc) Anyway, avrete il capitolo, I swear. E mi impegnerò il più possibile per pubblicarlo in tempo.
Voglio ringraziarvi tutti, dal primo all'ultimo che passa su queste pagine anche solo per sfogliarle a caso. Dalle persone che hanno letto silenziosamente a quelle che hanno seguito/preferito/ricordato. E GRAZIE a quelle ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, Mellark, Miss Obrien, breaking free e castal3. Siete angeli.
Se vi interessa solo il capitolo, ho finito (lol), altrimenti *si schiarisce la voce* avete visto la puntata? Oh, mio Dio, è stata FANTASTICA, All of me, American Boy (Chris, se muovevi un altro po' il bacino io collassavo di fronte alla tastiera *//*) e 'He's the love of my life' e 'I'm the luckiest guy in the world e sjhdsj. Mi avete persa. (e io l'ho sempre detto che Blaine avesse qualcosa di strano con gli uccelli, lol uwu)
E va be', raccogliete i miei resti, veramente.
Qui i miei contatti! Un bacio e buonanotte.
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Twitter (sì, ho creato un account per stalkerare Chris e Darren, confesso)

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Capitolo 10
*** Epilogo. ***


Note iniziali:
Io ... ci vediamo alla fine, che sennò inizio a piangere.


Kurt
Blaine

 


Epilogo.


 
 
 
“Blaine, dobbiamo andare a cambiarci, o moriremo di freddo. O peggio ancora, potrei beccarmi un’influenza.” Mormorò Kurt, allontanandosi di qualche millimetro dalle labbra rosee e dischiuse di Blaine “E fidati, non sono per niente carino quando starnutisco.”

“Tu sei sempre carino” sentenziò Blaine, rendendosi conto qualche istante più tardi di ciò che aveva appena ammesso. Avvampò immediatamente, improvvisamente desideroso che una fossa si aprisse sotto di lui e lo spedisse da qualche parte nelle profondità terrestri. Kurt sogghignò, osservando le sue guance imporporarsi, e gli afferrò la mano “Andiamo” disse, dirigendosi verso l’auto.
 
 
*
 
 
“Okay, quindi …”

Una volta tornati a casa ed essersi cambiati con dei vecchi vestiti di Finn per Blaine – stava cominciando a diventare un’abitudine, quella – e con una morbida tuta e una felpa leggera per Kurt, era sceso il silenzio.

Le risate e gli asciugamani lanciati da un lato all’altro della stanza, i borbottii davanti ai riccioli ribelli e alle ciocche di capelli arruffate, l’arrossire dopo aver constatato che sì, forse era meglio che si cambiassero in due stanze separate; tutto aveva lasciato posto a un silenzio sufficientemente imbarazzato ed imbarazzante.

Kurt incrociò le gambe sul letto, permettendo a Blaine di sedersi  dall’altro lato del materasso.

“Ti devo delle spiegazioni” iniziò il moro, accarezzando il lenzuolo candido con la punta dei polpastrelli, come a cercare le parole giuste tra le cuciture della stoffa. Kurt annuì e spalancò le palpebre, una mano poggiata sotto il mento e l’altra ad afferrare quella di Blaine. I loro sguardi si incontrarono per un istante, ambra liquida contro angoli di cielo; poi Blaine iniziò a parlare.

“Qualche giorno dopo il tuo compleanno ho parlato con Sebastian e ho realizzato … la cosa.” Sospirò, mordicchiando il labbro inferiore “Ho realizzato di essere innamorato di te” Sorrise, e a Kurt brillarono gli occhi. “Ma non avevo il coraggio di ammetterlo a me stesso; figuriamoci dirlo a te. Ero terrorizzato dal poter rovinare la nostra amicizia e i chilometri tra di noi non mi hanno facilitato le cose. Quindi ne ho parlato con Sebastian; e poi mi è venuto  in mente il numero anonimo.” Distolse lo sguardo, improvvisamente amareggiato; Kurt gli strinse la mano tra le dita e lo obbligò ad incrociare di nuovo il suo sguardo, cercando di calmarlo con un sorriso gentile. Non servivano le sue parole, in quel momento; Blaine aveva bisogno di spiegare, di spiegarsi.

“E non ho idea di come mi sia venuta in mente la storia delle ripetizioni; lo giuro. Avevo solo bisogno di una scusa. A ripensarci ora, sembra così assurdo … Ti sarò sembrato uno stalker o un pazzo, un disperato. Se penso che sapevi già tutto—“ Blaine nascose il viso tra le mani, soffocando qualcosa a metà tra un sospiro e un singhiozzo.

“Ehi, ehi” lo interruppe Kurt, stringendogli le dita tra le sue e costringendolo a spostarle e a guardarlo negli occhi “basta. L’abbiamo superato. Non sono arrabbiato con te per questo.” 

Blaine sussurrò, un mormorio appena udibile uscì dalle sue labbra tremolanti “Perché?”

L’altro inspirò profondamente. “Perché so come ci si sente a non essere ricambiati da qualcuno.” L’occhiata interrogativa di Blaine lo costrinse a spiegarsi meglio. “Non ho scoperto di essere innamorato di te qualche giorno fa; lo so da tempo. Era da qualche parte dentro di me, radicato e terrorizzato di esprimersi, ma questo … sentimento c’era.  E anch’io ero spaventato da un rifiuto, quindi ho tenuto tutto nascosto.” Blaine lo stava fissando; gli occhi spalancati, colmi di stupore e d’incredulità. Sentì qualcosa scoppiare, tra i polmoni e il cuore, quando Kurt riprese a parlare.

“E poi è arrivato Alex, ed improvvisamente tu sei diventato distante. Ma tutto di quei messaggi urlava ‘Blaine’, e quando ho realizzato con chi stessi parlando mi sono arrabbiato. Molto, a dire la verità. Ma poi ho capito perché lo stavi facendo ed è diventato quasi naturale parlare con l’altro ‘te’.”

“Tu mi hai davvero … riconosciuto? Dal nulla?” balbettò Blaine.

“Riconoscerei tutto di te.”
 
 
*
 
 
“State scherzando; non c’è altra spiegazione plausibile, state scherzando!” Santana ruotò leggermente il busto, voltandosi completamente verso Sebastian, alla sua destra “Stanno scherzando, non è vero?” chiese, la voce dalle tonalità vagamente isteriche.

Sebastian inarcò elegantemente un sopracciglio e incrociò gli occhi di Blaine, a metà tra il divertito e il terrorizzato. “Non stiamo scherzando, Santana. E’ tutto vero, lo sapevo fin dall’inizio, non c’è più niente da nascondere.” Ripeté Kurt per l’ennesima volta, una mano a strofinarsi il volto stanco e l’altra stretta a quella di Blaine sotto al tavolo del Breadsticks. Il moro contrasse le dita attorno alle sue in un segno di muta comprensione e gli sorrise, le labbra premute assieme per soffocare una risata.

Erano passate meno di ventiquattro ore, ma Sebastian e Santana, inspiegabilmente, avevano già scoperto tutto e li avevano inchiodati ad un dannato divanetto di stoffa consunta nell’angolo più nascosto dell’unico locale decente di Lima, con lo scopo di estorcere loro quante più informazioni possibili.

“Quindi” tentò Sebastian cautamente “cosa siete ora, di preciso?” Kurt s’irrigidì e spostò lo sguardo sul ragazzo al suo fianco, che a labbra dischiuse fissava gli occhi scintillanti di curiosità del suo migliore amico. “Noi” iniziò “Stiamo insieme” lo interruppe Blaine, stringendo ancor di più la sua mano nella propria. “Stiamo insieme?” ripeté Kurt, gli occhi azzurri spalancati pieni d’incredulità mescolata a gioia pura.

“Solo se tu lo vuoi” si affrettò a rispondergli l’altro, affondando lo sguardo nel suo, cercando di trasmettergli quanto più potesse in quell’alchimia di battiti frenetici e respiri trattenuti. “Certo che lo voglio” mormorò Kurt, la vista appannata dalle minuscole lacrime intrappolate tra le ciglia.

“Okay, noi ce ne andiamo” sentenziò Sebastian, afferrando il giubbetto e spingendo la spalla di Santana “Ma in realtà io—“

“Noi” ripeté il ragazzo “ce ne andiamo, forza!” Trascinò letteralmente via la moretta dal tavolo, ignorando volutamente le sue proteste via via più colorite. “Comunque” esclamò a voce alta la ragazza, a qualche metro di distanza da loro, un polso intrappolato nella stretta di Sebastian “usate le precauzioni!” Fece loro un occhiolino e poi si voltò, ancheggiando verso l’uscita, gli occhi di tutti puntati su di lei e quelli di Kurt e Blaine spalancati tanto quanto le loro bocche.

“Dio, sei anche peggio di me, quando ti impegni!” borbottò Sebastian, seguendola all’esterno del locale.

“Oh mio Dio” esalò Kurt “Scusala, lei è—sa essere molto inopportuna, quando vuole” balbettò, il collo e le guance lievemente imporporate. Blaine liberò una risatina nervosa e si voltò completamente verso di lui, afferrandogli entrambe le mani in un gesto che di esperto aveva ben poco, ma che racchiudeva in sé una dolcezza intrinseca e pura.

“Intendevo ogni parola di ciò che ho detto prima; so che definire una relazione dopo nemmeno un giorno è prematuro e forse anche impossibile, ma faremo tutto quello che vorremo fare. E se tu vuoi prenderla con calma io aspet—“ Le labbra morbide e vanigliate di Kurt ricoprirono le sue per una frazione di secondo, lasciandogli il fantasma di un bacio dolce e leggero. “Voglio stare con te, Blaine Anderson.”
 
 
*
 
 
E quella fu la loro estate. Fu l’estate di baci rubati tra gli alberi dei giardini pubblici di Lima e di mani strette sulle panchine di Westerville; fu l’estate dei Ti amo e degli Io di più; fu l’estate delle corse nelle rispettive camere quando i propri genitori arrivavano a casa e dei Porta aperta! di Burt Hummel; fu l’estate dei pic-nic organizzati meticolosamente da Kurt e delle gite al mare con solo una mappa e la chitarra di Blaine con loro.
Fu la loro estate, e quando terminò sembrava essere passata un battito di ciglia, uno svolazzo di ali di farfalla. Dirsi di nuovo addio li terrorizzava; la distanza era riuscita a creare un muro tra di loro, più e più volte. Nessuno di loro due era pronto a separarsi dall’altro. Fu terribilmente difficile salutarsi, quella notte di Settembre, senza poter avere la certezza di un ci vediamo domani.
 
 
*
 
 
18 Settembre

(8.15)
La scuola è iniziata da quanto? Una decina di minuti? E già sento la tua mancanza.
(8.16)
Blaine Anderson, cosa mi hai fatto?
 
(8.17)
Ti ho reso il ragazzo più felice dell’Ohio? Modestia a parte, ovviamente.
 
(8.18)
Ovviamente. Perché questi dannati armadietti hanno le combinazioni così complicate? Cosa vorrete che ci tenga dentro? Una mazzetta di contanti? Scommetto che lì alla Dalton va tutto a meraviglia, non è così?
(8.19)
A proposito, salutami Sebastian!
 
(8.20)
In realtà … non sono alla Dalton.
 
(8.20)
Riunione straordinaria con gli Usignoli? Il primo giorno di scuola?
 
(8.21)
Acqua.
 
(8.21)
Stai male? Non è possibile, ieri sera stavi benissimo. E’ successo qualcosa?
 
(8.21)
Kurt, voltati.
 
(8.22)
Cosa?
 
(8.22)
Voltati.
 


*


E forse era avventato; forse era da pazzi, forse era totalmente, completamente folle. Ma cosa, tra di loro, era mai stato normale? Spesso è il destino che ci guida, altre volte sono le nostre scelte.

Quella volta, quando Kurt Hummel picchiettò con l’indice una spalla fasciata da un blazer rosso e blu sulle scalinate di una scuola talmente grande da sembrare soffocante, non si aspettava nient’altro di una semplice indicazione. Ed aveva trovato l’amore della sua vita.

Quella volta, quando Blaine Anderson aveva cantato la sua canzone preferita tra le mura della sua seconda casa, circondato dalle armonie dei suoi migliori amici, perdendosi nelle striature grigie degli oceani negli occhi di un ragazzo incontrato appena qualche istante prima, non aveva programmato d’innamorarsi di quello sguardo.

Quando trovi il pezzo mancante del puzzle della tua anima, quando incontri quella risata che ti scalda il cuore e lo stomaco e ti ingarbuglia i sensi, allora lasci stare le regole e i divieti. Ignori il le voci e i pensieri e segui l’anima.

Ed è per questo che in quella mattina di metà Settembre, tra le pareti del McKinley – quella scuola che stava diventando la loro nuova casa – Kurt e Blaine dimenticarono gli avvertimenti, le minacce e gli sguardi pieni d’odio.
Corsero l’uno verso l’altro – l’uno contro l’altro –, e ci furono baci e lacrime di gioia e parole d’amore sussurrate. E fischi di Santana e occhiate adoranti di Rachel e no, fratellino, non davanti a me! di Finn.

E risate; ci furono risate. Perché erano giovani ed erano insieme, e se il passato e il futuro li spaventavano avevano comunque il presente da vivere. Il loro presente.







Spazio autrice:

E' finita sul serio. Davvero. Io ... wow. Grazie, grazie mille per esserci stati, dal primo all'ultimo. Grazie per ogni seguita/preferita/ricordata, grazie per ogni visualizzazione o lettura silenziosa. Non vi ringrazierò MAI abbastanza per tutto quello che avete fatto. Sto diventando sentimentale *si asciuga la lacrimuccia* Grazie ad Ambros, che ha letto questa storia per prima e mi ha sempre supportata (e sopportata); grazie a Mellark, che mi ha addirittura aiutato col titolo e c'è sempre stata; grazie a Miss Obrien, che non importava che orario fosse, ha sempre trovato dieci minuti per scrivermi qualcosa sui capitoli; grazie a Michela e agli anon di Ask che mi hanno chiesto della storia. Un grazie enorme.
E ... insomma, questo è quanto. Con oggi i miei impegni scolastici terminano, quindi comincerò ASAP a scrivere una nuova Klaine (angst, abbiate pietà, dopo tutto questo fluff ho bisogno di un po di angst) e insomma, un grazie anche per chi mi seguirà lì! Se vi andasse di lasciarmi un parere sulla storia, ora che è conclusa, e non vi andasse di lasciare una recensione, a voi i miei contatti:
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