The Secret Chronicles of the Organization XIII

di Brixegael
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - L'incontro. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Un caloroso benvenuto. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Le basi della conoscienza. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Una propria Oscurità. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - La scoperta di enorme potere. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - I Night-Berserker. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - La missione di benvenuto. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - L'incontro con Roxas. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - La missione di benvenuto: primo giorno. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - La missione di benvenuto: secondo giorno. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Prima che sia troppo tardi. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Xigbar, il Tiratore Libero. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Xaldin, il Feroce Lanciere. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 - Demyx, il Notturno Melodico. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 - Luxord, lo Sfidante del Destino. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 - Ricordi svaniti in una memoria perduta. ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 - La verità. ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 - Il vero obbiettivo di Xemnas. ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 - Quel giorno di quattro anni fa. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 - I passaggi si riapriorono. ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 - Di nuovo, verso Kingdom Hearts ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 - Riaffiorano ricordi. ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 - Piccoli cuori in città. ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 - Lezioni di magia. ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 - Vita o morte. ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 - Nuovo compagno, nuova avventura. ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 - Corsa contro il tempo. ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 - Genesi. ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 - Brixegael vs Nexadiel. ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 - Heartless. ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 - L'accesso alla divinità. ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 - Tutto ciò che ha un inizio... ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 - Brixegael, l'Ombra del Controllo. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - L'incontro. ***


La notte aveva accolto da tempo la Città di Mezzo e una luminosa luna piena splendeva nel cielo, mentre le stelle sembravano danzare formando numerose costellazioni. Un portale oscuro si aprì in una delle tante piazze di quel luogo: ne uscì un uomo alto, dai lunghi capelli azzurri, che risplendevano alla luce della luna, così come i suoi occhi, arancioni, luminosi e misteriosi. L'uomo si guardò attorno, osservando la grossa locanda di fronte a sè e tutti i vari negozi ormai chiusi con spesse grate di protezione, un po' arrugginite e cigolanti, le quali causavano un rumorino fastidioso investite da un vento gelido e pungente di quella notte. Azzardò qualche passo verso la locanda, sottigliando gli occhi, osservandone i dintorni: nascosto, a lato della costruzione, vi era un piccolo vicolo, colui che stava cercando si era nascosto sicuramente lì dietro. Camminando più velocemente, si avvicinò all'ingresso di quel vicoletto. L'interno era completamente pieno di rifiuti, cassette e sacchi di varie grandezze, ma lui era lì, l'oggetto della sua richiesta. -Alzati.- Disse Saix, fissando il vicolo buio di fronte a lui. -Vieni con me, avanti.- Il vuoto si mosse, nell'orscurità di quella piccola stradina della città di mezzo.
-No.- Rispose un voce ferma. Si delineò un corpo, che alzandosi imponente sugli oggetti immobili attorno, pareva deciso nella sua decisione.
-Perchè non vuoi venire con me?- Chiese il numero VII alzando gli occhi alla luna. La fievole luce illuminò i particolari del suo volto, facendo risplendere i suoi occhi arancioni di una strana luce e i suoi stessi capelli divennero un blu più intenso. La magia di quei riflessi lo rendevano un uomo meraviglioso quanto misterioso.
-...Perchè mi vuoi con te?- Continuò la voce nel vicolo, quasi ringhiando come un lupo per scacciare un altro animale indesiderato.
-Hai un grande potere ragazzo.- Rispose Saix. -E sei come noi.- Fissò la figura ancora non ben definita nel buoio. Anche l'uomo era fermo nella sua decisione, quasi pretesa od obbligo.
-Voi... Chi?- La voce divenne tremolante, leggermente più fioca di prima.
-Siamo speciali... Così come lo sei tu.- Tese una mano per convincerlo ad avanzare verso di lui. Una via di fuga da quel piccolo vicolo buio e puzzolente, abbandonato da tutti.
-Io non sono speciale.- Indietreggiò lentamente, stando attento a non cadere, inciampando in qualche rifiuto. Il lupo sembrava essere sempre più alle strette, continuando a rifiutare l'offerta.
-Credimi, tu sei molto speciale.- Disse per convincerlo. Quei grandi occhi luminescenti iniziarono ad affascinare l'essere che viveva nascosto in quel vicolo. La figura rimase immobile per qualche momento, poi avanzò lentamente, tra i vari sacchi dell'immondizia che lo circondavano. Era un ragazzo, imponente e robusto, alto all'incirca un metro e settanta, dai capelli di un castano scuro, mentre gli occhi di un castano molto chiaro. Al collo pendeva una catenella, [Gabriele] v'è scritto sulla medaglietta in ferro. -Hai un bel nome.- Commentò Saix alla vista del ciondolo.
-Non mi serve un nome per essere me stesso... - Disse il ragazzo fissandolo in quei occhi sicuri di sè.
Saix accennò un sorriso. -Avrai una nuova identità se vieni con me.- Sibilò per dare il colpo di grazia al ragazzo.
-D'accordo.- Si lasciò infine persuadere. - Dove vuoi andare? -
Si aprì un enorme varco nero alle spalle di Saix -A casa.- Rispose -A casa...- La nuova recluta rimase stupita da quelle parole, non ricordava nulla di tutto quello che fosse successo dalla notte precedente, non si ricorderebbe nemmeno il suo nome se non fosse stato per quel ciondolo. Camminò sicuro verso quella cupola scura nata dalle mani del personaggio che aveva di fronte, il quale lo fissò accenando un piccolo sorriso, mettendo il braccio sinistro sulle spalle del ragazzo entrando così nel portale. Rimase meravigliato di vedere che oltre a quel varco, il cammino era illuminato di un bianco intenso, quasi tangibile, aveva come paura di continuare, ma ogni volta che rallentava, Saix lo riprendeva, lo fissava negli occhi e continuava a camminare con la stessa cadenza di prima, se non più veloce. Il ragazzo abbassò il capo, fissando i propri piedi e quelli dell'altro individuo del quale ancora non ne sapeva il nome, per quanto volesse vincere la sua curiosità, rimase in silenzio fino ad oltrepassare interamente il passaggio, così familiare eppure così sconosciuto. Appena mise piede oltre a quella porta oscura gli si offuscò la vista, appanandosi lentamente fino a vedere solo bianco tutt'intorno.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Un caloroso benvenuto. ***


-Grazie, Saix.- Disse una persona con un tono profondo ed elevato. Attorno al suo corpo sentì che due braccia lo stavano stringendo, cercò di liberarsi, ma inutilmente.
-Sta' calmo...- Disse Saix, parlandogli da molto vicino, probabilmente era lui che lo stava trattenendo così forte. Il ragazzo si fermò di colpo e sbattendo ripetutamente le palpebre iniziò a tornare la vista: prima solo qualche ombra, poi le sagome e infine i dettagli di una stanza enorme, completamente bianca, costellata da tredici troni, ove sedevano altrettante persone incappucciate di un cappotto nero. Sporse la vista verso il basso, lo presero le vertigini quando capì che sotto di loro v'era il vuoto più assoluto, forse per questo Saix l'aveva stretto.
-Benvenuto, Brixegael...- Riprese la voce di prima, il ragazzo raddrizzò le orecchie cercando di capire da dove provenisse quella voce così cupa. -...Benvenuto, nell'Organizzazione.- Alzò lo sguardo verso il trono più in alto, chi parlava probabilmente, era il capo di quelle persone, che aveva appena chiamato col nome di "Organizzazione".
-Chi sie..- Cercò di domandare il ragazzo, bloccato però da Saix, che gli tappò la bocca.
-Presto tutto ti sarà molto più chiaro...- La persona che gli diede il benvenuto si levò il cappuccio e immediatamente il ragazzo lo squadrò, cercando di notare i suoi dettagli dalla sua posizione, situata più in basso: dei lunghi capelli argentei ricoprivano il volto di questo, cadendo sulle spalle elegantemente, come Saix, anche lui aveva gli occhi di un color arancione intenso, le sopracciglia sottili tagliavano la sua espressione in una triste e malinconica, resa vana però dal suo tono di voce, che spezzò il silenzio.
-Io sono Xemnas, il capo dell'Organizzazione.- Gli altri elementi iniziarono a muoversi, un po' più rumorosamente di prima, Saix gli squadrò tutti, uno per uno, fino a quando non tacquero o svanirono in qualche portale oscuro, come quello che aveva appena passato.
-Brixegael, numero XIX, possa tu trovare ciò che cerchi...- Detto questo anch'egli svanì nel nulla, lasciando il suo trono vuoto. I membri rimanenti dell'Organizzazione seguirono Xemnas, ora nella stanza rimanevano solo lui e Saix.
-Dove siamo...- Chiese il ragazzo a bassavoce.
-A casa...- Riprese Saix allentando un po' la presa.
-Questa non è casa mia...- Continuò fino a mozzare le parole in gola, come se stesse per piangere, senza riuscirci.
-Lo sarà...- Gli disse voltando il volto del ragazzo verso il suo, passandogli una mano fra i capelli, portandoli ben ritti in su.
-Non voglio vivere dove si alimenta il fuoco dell'odio...- Rispose ripensando alla reazione di quelle persone quando sentirono di avere un capo. -...Ho già capito cosa succede qui...-
-Odio?- Domando ironico Saix. -Se avessi un cuore ora starei davvero ridendo.-
-Se avessi..?- Il ragazzo ora era davvero spaesato, intimorito da quelle parole.
-Noi non abbiamo un cuore... Nemmeno tu.- Rispose freddo. Egli sobbalzò quando sentì quella risposta, voleva davvero andarsene, liberarsi dalla presa ormai quasi del tutto svanita, e lasciarsi andare, cadere nel vuoto sottostante. -Sta' calmo... E' dura quando si scopre la verità...- Continuò Saix ritornando a stringere forte il ragazzo, il quale ricambiò un abbraccio coi muscoli delle braccia tremanti. Poco dopo si calmò, rilassando la presa e lasciandosi andare.
-Che devo fare ora, Maestro..?- Chiese con tono vuoto, fissando il volto di Saix con occhi inespressivi, persi nella cicatrice di quella persona.
-Andiamo...- Rispose fissandolo dritto negli occhi, aprendo un nuovo portale e immergendovi in esso.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Le basi della conoscienza. ***


-Per quale motivo "maestro"?- Chiese Saix mentre stavano di nuovo camminando in quel portale, molto simile al precedente.
-Perchè siete stato voi a trovarmi e a portarmi nella mia nuova casa...- Le parole del ragazzo diventavano sempre più fredde e il suo sguardo sempre più vuoto.
-Non lasciare che l'Oscurità prenda il sopravvento su di te, abbiamo già tutti i simili che vogliamo...- Commentò Saix sentendo le parole completamente prive di emozioni del ragazzo.
-Simili..?- Chiese alzando il capo.
-Ora capirai tutto quanto...- Rispose infine oltrepassando il portale, stavolta il ragazzo chiuse gli occhi prima di continuare, così che riuscì a focalizzare subito la vista nel nuovo ambiente, anche se non capiva dove fosse.
-Maestro... Ora dove siamo?- Chiese spaesato guardandosi intorno.
-Ai confini del mondo...- Continuò in tono calmo, un po' dispiaciuto, ma con una punta di felicità. La luce violacea di quel luogo attraeva il ragazzo, come una calamita, aveva un sacco di domande per la mente ma non azzardava a chiedere nulla. -Questo, è tutto ciò che rimane quando l'Oscurità inghiotte un mondo... Questo è ciò che rimarrà di te se mai dovessi immergerti profondamente in essa e perderti...- Il ragazzo annuì, stavano succedendo molte cose strane e perdersi in un luogo inesplorato non giovava certo alla situazione.
-Perchè siamo qui Maestro?- Chiese azzardando la domanda.
-Perchè solo qui imparerai tutto ciò che ti serve per iniziare la tua vita da Nobody.- Tutte quelle risposte di Saix il ragazzo non le capiva, Simili, Nobody, Oscurità, che significavano? Stava diventando sempre tutto più confuso e al ragazzo non piaceva la situazione.
-Maestro... Ora potete spiegarmi..?- Chiese a bassa voce fissando Saix. Questo lo guardò negli occhi, ricambiando lo sguardo.
-Noi siamo i Nobody, esseri privi di cuore, l'unica cosa che possediamo sono il nostro corpo e la nostra anima. I Simili sono creature a noi uguali, solo contenitori privi di cuore.- Saix prese fiato fissando oltre all'orizzonte una grande stella viola. -Oltre a noi vi sono gli Heartless, opposti a noi, hanno solo un cuore, immerso nell'Oscurità, da questa inghiottito e trasformato in una creatura d'ombra.- Il ragazzo riflettè un momento su queste parole.
-Allora se ritrovo il mio Heartless posso ritornare ad essere quello di prima!- Esclamò il ragazzo, speranzoso.
-Non è così semplice...- Rispose l'altro. -Potrebbe darsi che il tuo cuore sia già stato liberato da un Custode e che abbia raggiunto Kingdom Hearts...- Il ragazzo era di nuovo spaesato, altri due parole che non conosceva.
-Custode..?- Chiese timidamente abbassando lo sguardo.
-Gli Heartless divorano i cuori delle persone e dei mondi, i Custodi sono coloro che impediscono loro di far sprofondare tutto quanto nell'Oscurità. Ogni Heartless che viene colpito dalla lama delle loro armi, libera il suo cuore che va ad aggiungersi agli altri, in Kingdom Hearts...- Saix rimase in silenzio, il tempo di capire la prossima domanda del ragazzo. -Kindom Hearts è il cuore di tutti i regni, di ogni mondo, di qualunque persona catturata dall'Oscurità e liberata da un Custode. Quando questo sarà completo, noi Nobody potremo di nuovo avere un cuore ed esistere pienamente provando vere emozioni.-
-Quando sarà pronto..?- Chiese il ragazzo, intimorito, ma allo stesso tempo affascinato da quel discorso. Saix rimase in silenzio, fissando prima lui e poi di nuovo l'orizzonte.
-Xemnas continua a ripetere che sarà pronto presto... Ma non è stato mai completato...- Rispose con tono inespressivo.
-Se per completarlo servono cuori puri... Allora sarà pronto quando l'Oscurità svanirà?- Il ragazzo si vergognò di quella domanda e abbassò subito il volto.
-Lo sapevo che tu eri speciale...- Rispose lui alzandogli il capo con la mano sinistra. -...Forse è così... O forse no...- Scosse leggermente la testa e aprì un nuovo portale. -Ora imparerai a combattere, andiamo.- Disse entrandovi, scostandosi i suoi lunghi capelli blu marino, mentre il ragazzo, affascinato, lo seguì.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Una propria Oscurità. ***


-Io non possiedo armi Maestro...- Disse standogli molto vicino.
-Ragazzo, ora fai parte dell'Oscurità e questa ti ha donato molti poteri, devi solo saper sfruttare al meglio questa grande risorsa che ti ha donato la mancanza di luce.- Rispose affrettando il passo.
"L'Oscurità..." Pensò "...Perchè mi sembra di ricordate tutti questi discorsi..?" Oltrepassò il portale insieme a Saix, ritrovandosi all'interno di una stanza molto grande, ove, sulla parete, vi era un'immensa finestra, che dava un ampio panorama su di una città sottostante, ma nel buio di quel luogo non era la vista ciò che toglieva il fiato: sospeso nel cielo vi era un'enorme cuore, dal colore della luna che illuminava tutto quanto.
-Maestro... Quello è...- Il ragazzo non fece in tempo a finire la frase, era meravigliato di quella visione che si portò molto vicino alla finestra, poggiandovi le mani e rimanendo a fissarlo per molto tempo.
-Esatto... Quello è Kingdom Hearts...- Saix si portò vicino anch'egli alla finestra fissando la luna. -...Ora dobbiamo allenarci.- Disse dopo un po' di tempo, poggiando la mano destra sulla spalla del ragazzo, il quale, ancora fissando quella meravigliosa luce annuì. Facendo un po' di forza, lo trascinò via, portandolo al centro della stanza.
-Come faccio...- La domanda fu subito tagliata da un gesto di Saix, il quale fece apparire la sua arma, leggera per come la manovrava, ma in verità molto pesante.
-La tua arma è l'Oscurità che ti rappresenta...- Disse. -L'Oscurità che ti avvolge diventa un oggetto tangibile che puoi usare a tuo vantaggio.- Il ragazzo annuì, alzando il braccio destro cercò di immaginare la propria Ombra levarsi da terra, avvolgersi lungo il suo corpo e formare un'arma nella sua mano. Rimase fermo per qualche minuto, provando e riprovando, senza però molto successo. Durante le prove Saix, gli fece vedere ancora un paio di volte la sua arma, di come apparisse e svanisse a suo piacimento. Fissandolo attentamente, non capiva molto di come funzionasse la cosa e si fermò a riflettere.
"L'Oscurità... Che mi rappresenta..." Dopo un'istante capì quelle parole, non doveva essere l'Oscurità stessa a manifestarsi sotto una propria forma, ma questa doveva essere decisa da lui, trovarle una forma, forgiarla e darle una manifestazione fisica grazie all'Ombra nel quale era immerso. Stavolta si sentiva veramente pronto, carico di energia e fiducia alzò nuovamente il braccio, strinse la mano a pugno e si immaginò una spada, lunga quanto un suo braccio, di color verde, dall'impugnatura e dalla lama perlacea, con dei lineamenti scuri che ricoprivano quest'ultima. L'Oscurità avvolse il suo palmo, si delineò prima una forma, di una semplice spada e infine si materializzò l'arma, proprio come se l'era immaginata.
-Una spada...- Commentò Saix, stupito che il ragazzo avesse imparato nei primi tentativi come far apparire la propria arma. -...E il suo nome?-
-Dark Dream...- Rispose fissando le linee scure che danzavano sulla lama dell'arma. -...E' nero il sogno di poter raggiungere Kingdom Hearts, e con l'aiuto di questa spada, riuscirò ad avere di nuovo un cuore...-
-Molto bene, prova a farla svanire ora.- Continuò Saix. Il ragazzo lasciò cadere l'arma, la quale non fece a tempo di toccare il suolo che svanì in una polvere nera. -Ora, dobbiamo scoprire il tuo potere.-
-Il mio... Potere?- Chiese il ragazzo innarcando un sopracciglio, non poteva davvero credere di averne uno.
-Esattamente... Io ho il potere della Luna, posso ottenere carica da essa e usarla in combattimento...- Rispose fissando oltre la finestra, indicando con lo sguardo Kingdom Hearts. -...Ora dobbiamo manifestare il tuo potere per capire a cosa sei portato.- Saix aprì un portale nel quale vi entrò velocemente. -Tu allenati un po' con quell'arma.- Disse svanendo insieme al portale.
-O-ok...- Rispose abbassando lo sguardo. Lentamente si sedette, rannicchiando le gambe sbuffò quasi singhiozzando, voleva piangere, sentiva di poterci riuscire, ma le lacrime non solcavano il suo volto. Non avere il cuore significava forse essere catapultati in un mondo di cui non si ha conoscenza? Ricordi dispersi che non andavano oltre quella stessa notte? Al ragazzo sembrava di sapere già tutte quelle cose, ma era bloccato da una strana sensazione che non gli permetteva di ricordare. Fece un nuovo respiro profondo e si levò da terra, facendo riapparire la Dark Dream nella sua mano destra. Quella spada era sottile, dalla lama allungata, leggera e maneggievole: mentre fendeva l'aria, il ragazzo sembrava diventare una cosa sola con l'arma, lasciandosi trasportare dal combattimento, la spada si infuocò, lanciando una lingua di fuoco che bruciò per il pavimento, fino a che si scontrò col muro. Si bloccò di colpo, immobile fissando sotto ai suoi piedi delle piccole fiammelle. In quell'istante si riaprì il varco e ne uscì Saix, fissando il ragazzo e poi il segno scuro che aveva lasciato un suo attacco.
-Ti presento Vexen, il numero IV...- Disse lasciando il posto ad un'altra figura che vestiva col medesimo cappotto nero.
-Interessante...- Disse vedendo la spada e poi il segno di bruciatura. -...A prima vista sembra essere portato per la magia e il combattimento.- Sussurrò a Saix mentre si avvicinava al ragazzo. -Brixegael... Numero XIX...- Si tolse il cappuccio, il suo aspetto era quello di una persona su di età, sulla sessantina, coi capelli biondi chiaro molto lunghi, gli occhi di un verde pastello, molto accesi. Vexen continuava a fissarlo, camminandogli intorno, il ragazzo si sentiva rinchiuso e osservato in ogni minimo particolare. Dopo qualche minuto il Nobody tornò da Saix, sussurrandogli qualcosa aprì un portale nel quale si immerse, svanendo.
-Maestro...?- Chiese a bassa voce lasciando cadere l'arma, la quale svanì.
-Andiamo...- Riprese aprendo ancora una volta il portale oscuro. -...Xemnas saprà dirci di più.- Si incamminò all'interno del portale, seguito dal ragazzo. Durante il cammino verso Xemnas, Saix non aprì bocca e così anche il ragazzo rimase in silenzio. Poco prima di procedere il Nobody si fermò e voltandosi verso l'altro gli fece cenno con la testa per rassicurarlo e spingerlo oltre al portale. Questa volta si ritrovarono sulla cima di quello che doveva essere il castello dove, poco prima, in una delle stanze, si era allenato con la spada. Sulle loro teste risplendeva Kingdom Hearts, l'unica visione che potesse incantare il ragazzo.
-Xemnas...- Saix interruppe il silenzio dopo aver oltrepassato il portale. -...Il ragazzo.-
-Lo so, Saix...- Il capo dell'Organizzazione era voltato di spalle, con le braccia tese e le mani aperte, come se stesse cercando di afferrare Kingdom Hearts. -...Non sapete ancora il suo potere.-
-Vexen ha detto che è portato per il combattimento e la magia...- Prese fiato, il tempo che Xemnas si girò verso di loro per fissare il ragazzo, il quale indietreggiò verso Saix. -Ha aggiunto che il suo potere però non riguarda nè l'uno nè l'altra.-
-Capisco...- Il Nobody fece qualche passo avvicinandosi al ragazzo, il quale era ormai appoggiato a Saix, che lo spinse in avanti, facendolo ritrovare così proprio di fronte a Xemnas. -Perchè indietreggi? Cosa provi? Paura..?- Egli mise una mano sul volto del ragazzo come una carezza, si abbassò leggermente per vedere il volto del ragazzo da molto vicino. -Il tuo potere...- Sussurrò. -...Sai già di che si tratta...- Continuò rialzandosi alla sua statura e allontanandosi, riportandosi di nuovo sotto Kingdom Hearts, per amminarne ed elogiarne la bellezza.
-Andiamo...- Sussurrò Saix al ragazzo trascinandolo in un nuovo portale oscuro. Il cammino stavolta era più rapido, non era un grande corridoio, anche se sembrava molto popolato: attorno a lui camminavano degli esseri bianchi, con strane movenze, serpeggiando ad ogni passo.
-Maestro...- Chiamò avvicinandosi a lui.
-Questi sono i Simili più comuni...- Disse tenendo lo sguardo alto, sicuro nella sua cadenza. -...Non ti faranno alcun male, se sarai un capo duro, alcuni di loro diverrano i tuoi unici Simili, con caratteristiche tue e della tua Oscurità...- Sentì dei passi pesanti sulla destra, il ragazzo fece un piccolo balzo sulla sinistra fissando quello che doveva essere un Simile: era grosso, con zampe tozze e un corpo robusto, in mano un'arma che pareva quella di Saix. -Questo è un Berserker, un mio Simile...- L'essere sparì velocemente, nonostante la sua stazza.
-Se anche io ne avrò... Come saranno?- Chiese a bassa voce stando molto vicino al fianco di Saix.
-Come per la tua spada, anche loro saranno decisi dalla tua Oscurità...- Rispose il Nobody attraversando il portale.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - La scoperta di enorme potere. ***


Il ragazzo si fissò intorno, si trovava ora in una cittadina illuminata dagli ultimi raggi di un pigro sole che andava a nascondersi oltre il mare. Voltandosi vide l'entrata di una stazione del treno, dalla quale stavano uscendo di fretta due ragazzi e una ragazza. Indietreggiò di qualche passo ma Saix lo trattenne: i ragazzi lo trapassarono come se fossero dei fantasmi, correndo tranquillamente, come se non li avessero visti.
-Ma che succede...- Disse il ragazzo fissando il Nobody. -...Perchè ora siamo in questo posto..?- Era sempre più spaesato.
-Dobbiamo scoprire il tuo potere e questo è il posto più adatto per scoprirlo...- Rispose Saix guardandosi attorno. -...La tua prima missione è questa: scopri il tuo potere.- Dette queste semplici parole, scomparve in fretta in un portale scuro, il ragazzo cercò di raggiungerlo, ma non vi entrò in tempo.
-Ma-maestro..?- Sussurrò ritrovandosi da solo, guardandosi attorno non c'era più nessuno, nemmeno quei tre ragazzi di prima. -Come posso scoprirlo da solo...- Si portò un po' barcollando verso il muretto di fronte alla stazione, cadendo inginocchiato di fronte a questo, fissando il tramonto che lo abbagliava. Sentì dei passi che si fermarono dietro di lui: il ragazzo sobbalzò e voltandosi vide quattro persone, differenti da quelle di prima, un ragazzo col cappuccio scuro e un soprabito bianco, con una cicatrice sul volto, un altro ragazzo più robusto con le braccia conserte, una ragazza coi capelli lunghi che lo fissava glacialmente ed una persona più piccola, vestita come un maghetto nero con gli occhi luccicanti e il volto completamente coperto dai vestiti.
-E tu? Chi saresti?- Chiese il ragazzo con la cicatrice avanzando di un passo verso di lui, cercò di indietreggiare ma il muretto glie lo impedì.
-Qui devi rispettare le regole di Seifer, capisci?- Riprese il ragazzo più robusto fissandolo inclinando la schiena in avanti, segno di prepotenza.
-E chi non le rispetta sarà trattato a dovere.- Finì la frase la ragazza serpeggiando fra le parole degli altri due.
-Io sono appena arrivato e mi hanno lasciato qui...- Rispose timidamente cercando di evitare gli sguardi. -...Devo completare una missione...- Continuò.
-Missione eh?- Disse Seifer -Che missione?-
-No-non te lo posso dire...- Il ragazzo se ne voleva andare e al più presto.
-Dimmelo!- Ordinò portandosi vicino a lui afferrandolo per la maglia.
-Non posso!- Rispose a tono il ragazzo mentre i suoi occhi si stavano illuminando di una luce argentea che rivestì anche gli occhi di Seifer: questo lasciò andare il ragazzo lentamente e fece qualche passo indietro, voltandosi per andarsene nello stupore del suo gruppo di compagni.
-Andiamo...- Disse camminando in direzione del centro città, gli altri guardarono prima il loro "capo" e poi il ragazzo, esterefatti, lo rincorsero circondandolo.
-Ma cosa...?- Si chiese il ragazzo facendo qualche passo avanzando verso di loro, ma qualcosa lo trattenne per la spalla destra, voltandosi vide Saix e un portale oscuro che si era appena chiuso alle sue spalle. -Maestro...-
-E così... Puoi controllare la mente altrui eh?- Commentò quasi soddisfatto di ciò che era appena accaduto e dei quattro ragazzi che se ne stavano andando via.
-Ma io...- Disse bloccato da Saix.
-Ma tu?- Chiese -Hai un grande potere e sono sicuro che non si ferma a questo.- Aprì un nuovo portale buttandoci dentro il ragazzo, sempre più spaesato.
-E ora...?- Chiese con un torno freddo.
-Conosci le basi di tutto ora, il resto lo devi scoprire da solo.- Rispose con la stessa voce distaccata.
-Maestro...- Sussultò cadendo sulle ginocchia, afferrandolo per il cappotto. Saix si fermò e lo guardò, quasi con disprezzo.
-Alzati, ora non hai più bisogno di nessuno.- Cercò di camminare via, ma il ragazzo lo trattenne a se.
-Io ho bisogno di voi...- Gli disse fissandolo negli occhi. -...Vi prego, non ve ne andate...- Abbassò il capo, come per nascondere una finta vergogna.
-L'Oscurità saprà guidarti laddove io non posso condurti.- Commentò abbassondosi. -Lei ti condurrà verso Kingdom Hearts.- Gli diede un bacio sulla fronte e svanì come tutto il resto vicino a lui. Il ragazzo si sentì di nuovo solo abbandonato anche dal suo Maestro, lasciato nell'Oscurità nella quale è nato, si sentiva a casa la dentro, circondato d'Ombra. Rimase fermo per molto tempo, pensando, cercando di sbloccare i suoi ricordi, far tornare la memoria. Fermo, per giorni, ore interminabili di pensieri e parole vuote, cercando una risposta, senza mai riuscirvi.

-Che vuoi fare col ragazzo?- Chiese una figura seduta davanti ad uno strano computer con molti schermi tutti intorno alla sua postazione, con un tono rauco e potente.
-Si è nascosto nell'Oscurità, trovarlo non sarà semplice.- Rispose un'altra voce, simile ma meno marcata rispetto alla prima.
-Bisogna ritrovarlo al più presto.- La prima figura iniziò a digitare velocemente sui tasti dello schermo di fronte a lui.
-Forse è meglio che ritorni da solo, lo renderà più forte e unito all'Oscurità.- La seconda persona aprì un portale dove svanì un'istante dopo.
-Brixegael...- Sibilò la prima mettendosi in una posizione più comoda.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - I Night-Berserker. ***


"Perchè proprio io..." Si chiese il ragazzo rimanendo in una posizione accucciata. "...Non faccio parte di questo mondo, io non sono parte dell'Oscurità..." Intorno a lui vi era solo il buio, sembrava quasi che stesse vagando per lo spazio, in assenza di gravità o di una qualsiasi luce di riferimento per orientarsi in quel vuoto. "...Perchè allora sono qui? Perchè allora... Sono solo..." Inspirò molta aria, che lasciò andare molto lentamente, rilassandosi gettandosi all'indietro. Vicino, sentì dei rumori di passi pesanti, sembrava che facessero quasi rombare il terreno, il ragazzo balzò in piedi indietreggiando. Quel suono cessò, per un'intero minuto non si sentì nulla, poi, all'improvviso, si sentì come sguainare una spada, che cadeva molto pesantemente al suolo. Il ragazzo evocò la sua arma e l'afferrò con decisione aspettandosi un attacco improvviso: la punta dell'arma nemica si stava avvicinando, causando un rumore metallico fastidiosissimo. Passo dopo passo, l'essere gli si mostrò davanti: il suo nemico era come un cavaliere, enorme e possente, rivestito di una pesante armatura, l'elmo raffigurava un lupo, gli occhi rossi inniettati di sangue, la spada era altrettanto grande, grossa e tozza con una punta fine, mentre un mantello stracciato di un rosso sporco vi svolazzava attorno.
-Che cosa...- Il ragazzo fece un passo indietro e il suo nemico strinse la sua spada, fendendo suolo e aria in verticale, dal basso verso l'alto. Il ragazzo balzò verso di lui, roteando in senso antiorario, parandosi dall'attacco e ritrovandosi sopra di lui allo stesso tempo. Con uno scatto meccanico nel gomito del braccio destro, la Dark Dream andò a conficcarsi nel collo dell'essere, che bracollò rimanendo in piedi. Il ragazzo ricadde dietro di lui, respirò affannosamente, facendo un passo in avanti, pronto di nuovo a balzare per finirlo: aveva già in mente di saltargli ancora sopra, recuperare la spada e mozzargli la testa. Il nemico si voltò, lentamente, prima la testa osservandolo con l'occhio sinistro, e poi anche il corpo. Fece un passo in avanti, impiantando la spada nel terreno e cadendo rumorosamente, facendo sobbalzare il ragazzo. L'essere, come la spada, svanirono, il primo con dei ciuffetti bianchi come delle piume, la seconda, in uno spruzzo di nuvola nera.
-Che diamine era...?!- Chiese sbuffando e squotendo velocemente la testa, cadendo poi all'indietro, ritrovandosi seduto, di nuovo nell'Oscurità. -Diamine era proprio grosso...- Dopo poco tempo altri passi pesanti come quelli di prima avanzarono verso di lui, in tutte le direzioni, circondandolo. -Oh, no...- Si rialzò rievocando la spada, girandosi più volte lentamente cercando di capire da dove provenisse il primo attacco. Dopo qualche momento, i rumori cessarono e il ragazzo vide dieci di quegli esseri tutti intorno a lui con le spade sguainate, poste sulla loro spalla destra. Lentamente, uno ad uno, si rannicchiarono, flettendo le ginocchia, afferrando bruscamente il mantello, portandolo davanti alle gambe. -E ora che fanno...- Chiese portandosi nel centro di quel cerchio che si era venuto a creare.
-Che tu fossi speciale ne ero certo...- Disse una voce comparendo alle spalle del ragazzo, il quale balzò in avanti, mentre gli esseri si alzarono in piedi.
-Ma-maestro..?- Chiese lasciando andare la spada barcollando verso di lui.
-Sono qui...- Rispose mentre il ragazzo lo abbracciava, cadendo sulle ginocchia, stringendolo con i muscoli tremanti.
-Vi ho aspettato per così tanto...- Alzò il viso fissandolo negli occhi. Saix gli prese delicatamente il viso e lo fece alzare, portandolo vicino al suo.
-Sei diventato parte dell'Oscurità e sei sparito. Ho faticato a ritrovarti...- Sussurrò passandogli una mano di nuovo fra i capelli, riportandoli ben ordinati, ritti in piedi.
-Scusatemi Maestro...- Disse con voce tremante almeno quanto i suoi muscoli. -...E cosa sono questi esseri intorno..?- Chiese sussultando sentendo la mano di Saix fra i suoi capelli.
-Credevo avessi capito che sono i tuoi Simili.- Rispose fissandoli. -Sembrano anche molto forti.- Commentò fissando attentamente le loro spade e le loro armature. -Ti ubbidiranno, finchè apparterrai completamente al regno dell'Oscurità.- Il ragazzo fece un cenno osservandoli uno ad uno. -Ho un regalo per te.- Continuò facendo qualche passo indietro al ragazzo, facendogli cenno di stare fermo. Lentamente alzò il braccio destro e schioccò le dita: l'Oscurità intorno a lui si mosse, avvicinandosi al ragazzo, inglobandolo. Il ragazzo rimase immobile, più fermo che poteva, mentre le Tenebre si adagiavano sul suo corpo, formando una specie di abito. Poco dopo il ragazzo fu di nuovo libero, mentre indossava uno splendido cappotto nero, col cappuccio adagiato sui suoi capelli, identico a quello di Saix.
-Maestro...? Che significa?- Sussurrò facendo un giro su se stesso mentre ammirava i suoi nuovi abiti, posti proprio sopra quelli vecchi: una semplice canottiera nera, dei jeans scuri e delle scarpe alte anch'esse nere.
-Benvenuto nell'Organizzazione.- Disse con un piccolo ghigno sul volto, mostrando il suo canino destro appuntito. -Tutto ciò che hai imparato ora sono stati la tua preparazione e adesso ti aspetta la tua prova finale. Sei pronto?- Chiese aprendo un portale.
-Si Maestro!- Rispose a gran voce, mentre i Simili svanivano indietreggiando lentamente.
-Sapevo che avresti dato questa risposta...- Entrò nel portale seguito dal ragazzo a gran passi.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - La missione di benvenuto. ***


-Maestro, come apro un portale?- Chiese seguendo Saix.
-Non fare domande di cui conosci già la risposta.- Commentò l'altro senza voltarsi.
-Devo manipolare l'Oscurità come per la Dark Dream, giusto?-
-Esattamente.- Se avesse avuto un cuore, forse Saix sarebbe stato fiero di lui, compiaciuto che non avesse ancora abbandonato quella speranza di luce che lo aspettava se sarebbe riuscito a raggiungere Kingdom Hearts.
-In che consiste la mia missione?- Il ragazzo quasi si scontrò contro il Nobody che si era fermato di colpo.
-Incontrerai una persona, ti dirà cosa fare, ma le sue parole serpeggieranno fra il vero e la menzogna, devi stare attento a quali parole siano reali.- Detto questo, afferrò la spallina del ragazzo e lo slanciò oltre all'uscita del portale. -Buona fortuna.- Sussurrò voltando le spalle andandosene via. Inciampò nel momento stesso che uscì dal portale, fece una capriola, balzando subito in piedi: di fronte a se s'innalzava una persona bendata di rosso, con gli occhi arancioni accesi, i quali gli ricordavano quelli di Xemnas.
-Brixegael...- Diede il benvenuto con una voce intensa mentre fissava negli occhi il ragazzo. -Benvenuto.-
-Tu chi sei?- Chiese il ragazzo indietreggiando di qualche passo, ricambiando il suo stesso sguardo.
-Mi chiamo DiZ.- Rispose ponendo le braccia dietro alla sua schiena, sembrava che la massa del suo petto stesse per esplodere da una espansione solo illusoria. -Sei qui per la tua missione vero?-
-Esattamente...- Disse sistemandosi in una posizione che lo faceva sembrare più alto, raddrizzando la schiena, lasciando cadere le braccia.
-Molto bene...- DiZ si sedette nella postazione di uno strano pc, pieno di schermi sui quali iniziò a battere molto velocemente. -Il tuo obbiettivo...- Disse fermandosi. -...E' lui.- Alzando lo sguardo, notò un ragazzo dai capelli biondi, sparpagliati per aria dagli occhi blu marino.
-Lui è...- Iniziò la frase ma DiZ lo interruppe.
-Lo hai già incontrato una volta.- Disse. -Quello che devi fare è osservarlo per un po' da parte mia e dell'Organizzazione.- Si voltò verso di lui rialzandosi in piedi. -Non interferire e se servirà, proteggilo. Stagli alle costole e non perderlo di vista nemmeno un'istante. La missione durerà due giorni, sarai sempre osservato. Tutto chiaro?- Disse infine dopo questa breve introduzione.
-Si!- Gridò a pieni polmoni mentre alzava il braccio sinistro per aprire un portale sulla parete, come se sapesse già dove dirigersi.
-A Twilight Town, fa' presto!- DiZ aumentò il tono della sua voce, dando al ragazzo la sua destinazione prima che entrasse nel portale, svanendo insieme ad esso.
-Roxas...- Sussurrò mentre correva più veloce che poteva all'interno del portale, un paio di Night-Berserker gli si affiancarono, ma li fece scostare. -Non ho bisogno di voi ora.- Disse gettandosi nell'uscita del portale.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - L'incontro con Roxas. ***


All'uscita del portale si ritrovò sopra un enorme campanile, che dava una bellissima panormaica su tutta la città, grazie anche alla bellissima luce che dava la luce del crepuscolo. Abbassando lo sguardo notò quattro ragazzi che stavano per entrare nella torre e con tutta probabilità erano diretti proprio in quella posizione. Si guardò intorno e iniziò a correre, nascondendosi dietro l'angolo. I ragazzi arrivarono dopo qualche minuto, sedendosi proprio sul limitare del balconcino.
-Ehi Pence!- Disse il primo ragazzo, magro, un po' atletico coi capelli di un biondo scuro con una maglia a mezze maniche, vestito alla militare. -Non dirmi che sei stanco!-
-Hayner...- Rispose l'altro col fiatone, era un po' grassottello, coi capelli scuri raccolti con una fascia scura. -...Non siamo tutti atletici come te.-
-Solo tu non lo sei!- Rise un altro. Era lui: Roxas.
-Ma povero Pence!- Commentò la ragazzina che era con loro fra le risate degli altri due, questa era magra e docile, dai capelli castani, una maglia senza maniche color arancio, la quale raffigurava qualche fiore bianco.
-Non importa Olette.- Disse Pence. -So' come sono e mi piace esserlo.-
-Scusa Pence.- Continuò Roxas. -Guarda cos'ho per scusarmi!- Sotto al bordino levò uno scatolino di ferro, ne alzò il coperchio e rovistando fra pezzetti di ghiaccio fresco, tirò fuori quattro ghiaccioli azzurri. -Ecco prendete.- Ne porse uno ciascuno.
-Wow! Un ghiacciolo al sale marino!- Gridò Hayner afferrandolo al volo.
-Grazie.- Risposero gli altri due sorridendo mentre lo scartavano e iniziavano a gustarlo.
-...Roxas...- Sussurrò il ragazzo fissandoli da dietro l'angolo. I quattro rimasero tutto il tempo sulla torre dell'orologio, fino a quando anche l'ultimo raggio del sole svanì oltre il mare.
-Meglio andare ora...- Disse Pence rimettendosi in piedi pronto per andare.
-Già, io e mia madre dobbiamo alzarsi presto domani mattina.- Commentò Olette iniziando ad avviarsi. Tutti i ragazzi, con una scusa o per l'altra, si salutarono e tornarono a casa. Per ultimo rimase Roxas a fissare l'orizzonte prima di andarsene. Brixegael allungò un braccio come per afferrare il ragazzo, ma si fermò quando intravise una figura muoversi dietro Roxas: era tutto molto scuro ma riuscì a notare dei capelli sparati in aria, di un color rosso.
-Il tizio nuovo, eh?- Disse poggiandosi il muretto con braccia incrociate a fissare anche lui l'ormai svanito tramonto.
-Chi sei?- Chiese il ragazzo mostrandosi al nuovo arrivato.
-Axel. A-X-E-L, l'hai memorizzato?- Rispose con cadenza pesante ad ogni lettera del suo nome. -Il tuo nome è Brix...-
-Brixegael. B-R-I-X-E-G-A-E-L, memorizzato?- Ricambiò imitandolo.
-Che fai? Il mimo?- Rispose fissandolo coi suoi occhi verde pastello, osservandolo meglio, riuscì a notare dei triangoli sotto i suoi occhi, che disegnavano uno sguardo deciso.
-E se anche fosse?- Per qualche motivo Axel non gli era molto simpatico.
-Sei proprio come Saix.- Commentò staccandosi dal muro e dirigendosi verso la sporgenza. -Che ci fai qui?- Chiese sedendosi dove prima si sedeva Roxas.
-Non sono sicuro di potertelo dire.- Rispose avvicinandosi anche lui.
Axel scosse la testa e fece spalluccie. -Forse per il mio stesso motivo.-
-Se mai mi intralcerai, ti combatterò.- Disse freddo alzandosi in piedi sul limitare.
-E' un consiglio amichevole?- Chiese fissandolo.
-E' un avvertimento.- Lo riprese gettandosi nel vuoto.
-Tsk... Sei davvero come Saix...- Commentò svanendo in un portale scuro. -..Roxas.. Sta' attento.- L'aria era gelida mentre il ragazzo cadeva, chiuse gli occhi per assaporarsi il momento, riaprendoli di scatto.
-Aero...- Come una bolla d'aria si formò intorno a lui rallentando la caduta, facendogli toccare terra indenne. Il vento si calmò e la sfera svanì, di fronte a lui vide Roxas che se ne stava andando in direzione di casa. Alzò lo sguardo per fissare il campanile, ma Axel se n'era già andato, il quarto Nobody che aveva conosciuto da quando era entrato nell'Organizzazione. Inspirò molta aria per poi sbuffare, scuotendo la testa inseguì Roxas, standogli ad una ragionevole distanza, camminando nell'Ombra della fievole luna di quella notte.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - La missione di benvenuto: primo giorno. ***


Il primo giorno della missione era iniziato e il ragazzo sedeva in una comoda posizione sul tetto della casa di Roxas: nei primi istanti dell'alba sentì che il suo obbiettivo aveva avuto degli incubi e si era alzato presto, spalancando le finestre per godersi l'inizio di un nuovo giorno.
"Il torneo Struggle..." Brixegael sentì una voce nella sua mente mentre si era portato più vicino a lui. "...Hayner..." La voce era molto simile a quella di Roxas, scosse la testa ma non riusciva a scacciarla. "...Arrivare in finale..." Si sedette sulla finestra di camera sua mentre il ragazzo usciva in giardino per raggiungere il Ring di Sabbia. "...Premio." Brixegael era confuso, come poteva sentire la voce di Roxas nella sua testa? Il suo potere forse gli permetteva di leggere anche nella mente delle altre persone? Il ragazzo era sempre più confuso mentre si gettò sui tetti, inseguendo il suo Obbiettivo. Sgattaiolando fra i tetti si fermò un paio di case prima del luogo ove vi si stava dirigendo Roxas: sopra vi era Axel, seduto, mentre stava mangiando un giacchiolo azzurro, come quelli mangiati dagli amici del Nobody la sera prima.
-Axel...- Sussurrò Brixegael portandosi a qualche metro di distanza.
-Brixegael.- Disse alzandosi gettando a terra lo stecco. -Si, ho memorizzato il tuo nome.- Si voltò lentamente per squadrarlo bene. -Togliti quel cappuccio, ti voglio vedere in volto.- Continuò imprimendo un tono di comando nelle sue parole.
-Mai.- Commentò sibilando il ragazzo portandosi sulla difensiva.
-Facciamo così...- Disse avanzando mentre delle fiamme si formavano tutt'intorno. -Se vinco io, ti togli il cappuccio, se vinci tu...- Fece una pausa, allargando le braccia ed evocando delle strane armi circolari appuntite, avvolte nelle fiamme. -...Beh, non vincerai.-
-Staremo a vedere... Axel!- Strinse il pugno della mano destra evocando la Dark Dream, tenendola ben salda in una posizione difensiva alta con entrambe le mani, mentre il fuoco attorno bruciava più forte.
-Tsk...- Il Nobody lanciò un urlo, ridendo mentre si portava dietro le spalle di Brixegael, con una larga scivolata: il ragazzo roteò in senso anti-orario, balzando all'indietro nel momento in cui il filo della lama, ascendendo, fendeva l'aria verticalmente, quasi tagliando un braccio di Axel, il quale roteò all'indietro difendendosi con le proprie armi. -Non sei uno sprovveduto, te lo concedo.- Disse rialzandosi giocherellando con l'arma destra.
-Ora tocca a me....- Brixegael sorrise nell'Ombra del suo cappuccio mentre la lama della sua spada diventava sempre più fredda, diventando di ghiaccio. L'afferrò salda con la mano destra mentre manovrandola, fendeva il vento, disegnando una specie di X sospesa nel vuoto. Stava per alzare il braccio per dare un altro colpo, quando girò velocemente su se stesso in senso orario, lanciando un fendente di ghiaccio orizzontale che colpì la forma che aveva lasciato precedentemente: la X venne trasportata via insieme al colpo, dirigendosi con tutta velocità contro il nemico, il quale alzò un muro di fuoco per proteggersi.
-E' questo il meglio che...- Axel non finì la frase che l'altro Nobody si era slanciato contro le fiamme dividendole dall'alto con la spada. Il numero VIII fu costretto a pararsi con entrambe le armi per non finire diviso a metà. Spezzando la guardia, fece allontanare di qualche metro Brixegael. -Va bene, va bene....- Disse mentre il fuoco attorno si dileguava. -Puoi tenere nascosto il tuo volto.- Le armi svanirono insieme al fuoco in un piccolo cumulo di polvere rossa, che andava spegnendosi. -Ora però mi aspetta Roxas.- Finì la frase prima di sparire in un portale Oscuro.
-NO!- Brixegael fece un passo in avanti, ma il portale si era già chiuso, per un intero secondo rimase immobile, cercando una spiegazione a come fosse riuscito a respingere Axel, scacciò subito il pensiero mentre voltandosi si lanciò verso il tetto per raggiungere Roxas. Quando fu sul bordo, però, vide che Axel stava già parlando col ragazzo. Brixegael si ranicchiò per spiccare un salto ma fu fermato da qualcuno dietro di lui che lo strattonò e lo riportò al suolo, facendolo sbattere malamente col sedere: il Nobody si voltò come per rispondere all'attacco, ma vide che quella persona era Saix. Riabbassando il pungo, si alzò e si spolverò il cappotto fissandolo negli occhi, per poi abbassare il capo.
-Ho fallito...- Sussurrò, ma Saix gli prese il volto e lo rialzò con la mano sinistra, facendolo voltare verso Axel e Roxas, che avevano iniziato a combattere.
-Al contrario...- Disse camminando all'indietro. -Abbiamo scelto te per una ragione.- Il Nobody fece qualche passo indietro aprendo un portale. -Te l'avevo detto che avevi un enorme potere...- Facendo un cenno col capo entrò nel portale, svanendo in un ciuffo nero. Quando Brixegael si sporse di nuovo, vide che il combattimento si era concluso e non vi era più tracce di Axel e Roxas aveva ripreso il torneo partecipando alla finale.
-Il mio potere...- Sussurrò mentre si sedeva sul bordo per vedere combattere il numero XIII. -Che cos'è in realtà...- Dopo qualche parata e un paio di combo Roxas ebbe finalmente la meglio sul suo avversario, aggiudicandosi il titolo di campione e una coppa dalla forma singolare. Prendendola in mano esultò insieme ai suoi tre amici che facevano il tifo per lui. Il pomeriggio passò così, fra un combattimento e l'altro e un po' di riposo per entrambi i Nobody. La sera, il gruppo di Roxas si era di nuovo presentato sulla torre dell'orologio, mentre questo riprendeva la coppa e staccava delle palline colorate, distribuendole ai suoi amici: quella verde a Pence, quella gialla a Olette, la rossa a Hayner e quella blu la tenne per se. Mettendo da parte il trofeo alzò il braccio, fissando il tramonto attraverso la sfera. La sera fu molto più tranquilla e anche Brixegael si lasciò scappare un sospiro di sollievo.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - La missione di benvenuto: secondo giorno. ***


"Spero davvero di non doverlo seguire per tutto il giorno oggi..." Pensò il ragazzo seduto sul tettuccio del treno, nel quale Roxas e i suoi amici stavano viaggiando.
"Odio i compiti delle vacanze... Forse ci divertiermo nel cercare le sette meraviglie!" Brixegael sentiva i pensieri del Nobody nella sua mente, ormai come se fossero i propri. Non credeva possibile che il suo potere potesse essere quello di leggere la mente altrui. "O anche comandarla" Pensò Brixegael mentre ripensava a Seifer. Riusciva però a crederci grazie alle parole di Saix, quando gli ripeteva che aveva un grande potere. Il contraccolpo del treno che si fermava fece rinvenire il ragazzo intrappolato fra i suoi pensieri, facendolo quasi rotolare oltre il bordo, cadendo sopra Hayner. Riuscì ad aggrapparsi poco prima di cadere e balzare all'indietro, finendo nel lato opposto del treno, aspettando il momento giusto per tornare a seguire Roxas. La compagnia di amici iniziò a muoversi iniziando una specie di gara sul lavoro di ispezione delle così dette "sette meraviglie di Crepuscopoli". Il Nobody fece il giro del treno e saltò fuori, trovandosi vicino ad una scalinata, mentre vedeva Roxas scenderla e incamminarsi con Pence verso il centro cittadino. Brixegael si guardò intorno e, dopo poco, tornò ad inseguire l'Obbiettivo: per quanto la giornata si aspettasse lunga ed estenuante, notò con piacere che la mattinata passò tranquilla, fra stranezze ed altre. Con suo stupore, sentì che anche il viaggio di ritorno era calmo, all'andata i ragazzi discutevano sulle sette meraviglie e ora era tutto silenzioso, troppo silenzioso: cercò di focalizzare i pensieri di Roxas e riuscì a sentire solo qualche parola, sommersa dal fischio del vento che lo assordava.
"Ma che sta succedendo..." Il Nobody dovette balzare in coda al treno mentre questo stava passando sotto ad un ponticiello che lo avrebbe completamente tranciato, almeno in quella posizione riuscia a sentire meglio. "Quei sogni... Sora... Che sia realtà o solo illusione? Axel... Quegli esseri bianchi... Che sia tutto collegato?" Questo era tutto ciò che Brixegael lesse nella sua mente, dopo queste informazioni, Roxas tornò a pensare alle sette meraviglie e alla relazione che avrebbe dovuto scrivere per il compito estivo. Il Nobody fece un salto giu dal tettuccio del treno prima che questo entrasse nella stazione, iniziò a compiere il giro dell'edificio per aspettare i quattro ragazzi uscire. Questi, puntualmente, stavano per incamminarsi a casa quando Roxas chiese dove fosse la settima meraviglia, dopo essersi ricordato di averne svelate solo sei. Il gruppo non rispose e, solo alla seconda richiesta del Nobody, Hayner sbuffò andandosene. Pence, invece, gli rivelò che questa si trovava nella villa abbandonata e sia lui che Olette s'incamminarono per raggiungere Hayner. Brixegael seguì Roxas in silenzio, standosene a ragionevole distanza, passando prima fra i tetti del centro cittadino, poi nascondendosi sui rami degli alberi di un boschetto nascosto dietro ad un'enorme crepa nel muro e infine dietro ad un tronco di questi, sul limitare di una grande villa, davanti alla quale Roxas si era fermato. Dietro il ragazzo vi era anche Pence, che inseguiva il suo amico, giungendo proprio dopo di lui. Questo lo informò che la settima meraviglia era l'apparizione di una ragazza nella grande finestra sinistra di quell'edifiico abbandonato ormai da tempo. Brixegael fissò prima la finestra e poi Roxas, cercando di leggergli i pensieri, i quali si riversarono nella sua mente: riuscì a vedere una stanza quasi interamente bianca, con un grande tavolo nel centro, sul quale poggiava un vaso riempito di fiori, anche questi bianchi. Le pareti invece erano adornate di disegni: da un paesaggio a ritratti di persone, la prima che catturò la sua vista è stato il disegno di una ragazza dai capelli rossicci, dagli occhi blu con in mano una stella. Brixegael riuscì a sentire anche la voce di un'altra ragazza, che chiamava Roxas e questo rispondeva dandole il nome di "Naminè". Scorrendo fra i disegni del muro, posto al di sotto del ritratto della ragazza, il secondo fu quello di quattro persone, vestite di nero, una dai capelli rossi e una bionda, molto vicine come se si stessero dando la mano; le altre due persone più lontane e meno riconoscibili di Axel e Roxas. Mentre stavano parlando, il ragazzo iniziò a muoversi per la stanza osservando altri disegni, giungendo davanti a quello di "Sora, Paperino e Pippo". Naminè spiegò che circa l'anno prima erano successe molte cose, a causa delle quali la ragazza fu costretta a far addormentare i ricordi di Sora.
-Chi è questo Sora...- Si chiese Brixegael riaprendo un momento gli occhi, notando che Roxas e Pence erano ancora li, immobili nello scorgere qualcuno nella finestra. Dopo poco gli richiuse e continuò ad ascoltare il discorso di Naminè: questa disse che, lentamente, era riuscita a riassemblare i ricordi di Sora e che questo stava ritornando quello di prima. Per essere completo però egli aveva bisogno di Roxas, in quanto il ragazzo possedeva metà di Sora.
-Sora...- Ripetè Brixegael poco prima che un flash bianco gli offuscasse la vista. Ora, Roxas e Naminè erano seduti al tavolo, così come la stanza anche la ragazza era vestita di un candido vestito, i suoi stessi capelli erano un biondo molto chiaro, mentrei i suoi occhi di un blu molto intenso.
"Naminè... Chi sei?" Chiese Roxas.
"Una strega che ha potere sui ricordi di Sora e delle persone a lui care." Rispose la ragazza con altrettanta candida voce.
"Una strega?" Ribattè Roxas.
"E' così che mi chiama DiZ. Ma non so perchè ho questo potere... Ce l'ho e basta. Non sono nemmeno certa che ci sia un modo giusto per usarlo." Continuò Naminè.
"Non penso di poterti essere d'aiuto." Scosse la testa Roxas con un piccolo sorriso sul volto. "E' buffo. Di colpo mi sembra di non conoscermi affatto. Credo mi piacerebbe sapere, tu cosa sai di me, che io non so?" Chiese il ragazzo con determinazione.
"Tu, non saresti mai dovuto esistere, Roxas" Rispose Naminè composta abbassando un po' lo sguardo sul tavolo.
"Che cosa?!" Ribattè il ragazzo "Come puoi dire una cosa del genere?! Anche se fosse vera..."
"Mi dispiace" Disse la ragazza mentre la voce del ragazzo la sovrastava.
"Credo sia davvero meglio non dire certe cose..." Un nuovo flash bianco offuscò la vista di Brixegael, il quale scosse la testa facendo qualche passo in dietro mentre Pence faceva ritornare alla realtà Roxas. Questo fissò il compagno, che chiese se avesse visto la ragazza e per risposta egli indicò la finestra, Pence vide solamente una tenda muoversi e commentò dicendo che, probabilmente, vi era uno spiffero d'aria. Brixegael sbuffò ritornando su uno dei rami degli alberi del boschetto, mentre i due stavano tornando indietro, verso il rifiugio.
-Anche io... Non sarei mai dovuto esistere..?- Sussurrò il Nobody fissando un'ultima volta la villa prima di tornare a seguire Roxas, il quale, insieme a Pence, si diresse prima nel ritrovo e poi, con Olette, alla stazione, sulla torre dell'orologio.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 - Prima che sia troppo tardi. ***


La sera in cui finì anche il secondo giorno della missione, il Nobody aprì un portale oscuro, enrandovi lentamente. Si fermò a metà strada in quel luogo bianco, con un paio di Night-Berserker che gli si fermarono ai fianchi con le loro possenti spade sulla spalla. Brixegael li fissò con uno sguardo glaciale, insensibile e con disprezzo, quasi come se volesse rivolgere quello sguardo verso se stesso.
-La missione...- Sussurrò il ragazzo. -...DiZ.- Tornò ad incamminarsi verso l'uscita del portale che portava nel luogo della postazione dell'uomo bendato. Oltrepassò il varco Oscuro come si era abituato: chiudendo gli occhi, lasciando assorbire il flash bianco dalle palpebre, senza rimanere accecato dall'abbaglio.
-Ben fatto Brixegael.- Disse DiZ rimanendo composto al computer, digitando normalmente sulla tastiera virtuale di fronte a lui. -Hai passato la missione a pieni voti...- Si fermò per un momento e lo guardò negli occhi, sotto il cappuccio. -...Manca solo una cosa da fare.-
-Sarebbe?- Rispose il Nobody rimanendo immobile di fronte a lui.
-Quali sono i pensieri di Roxas?- Chiese fissando lo schermo più in alto, il quale raffigurava la stanza del ragazzo, il quale dormiva nel suo letto, sotto alla finestra.
-I suoi pensieri riguardano un mondo in cui non sarebbe mai dovuto esistere.- Disse abbassando il capo. -Ricordi di Sora, Paperino, Pippo... E Naminè.-
-Proprio come pensavo...- DiZ si levò dalla postazione portando di nuovo le braccia dietro la schiena, espandendo il petto, in una postura seria e superiore. -...Grazie, ora puoi andare.- Brixegael fece un cenno col capo e si ritirò in un nuovo portale Oscuro, svanendovi lentamente. Di nuovo dentro a quel posto camminò barcollando verso l'uscita, diretto verso la stanza del Maestro. Finalmente oltrepassato il portale, non vide nessuno, nessuna traccia nemmeno del suo maestro: si affacciò così alla finestra, osservando tutt'intorno e poi Kingdom Hearts.
-Kingdom Hearts...- Sibilò incamminandosi nel corridoio di lato dietro di se, aprendo la porta ed incamminandosi così nel castello. Passò fra i vari piani che componevano la struttura, il Nobody notò che tutte erano simili: pareti bianche, lunghi corridoi anch'essi bianchi, e interminabili scale che partivano da un abisso di cui non vide il fondo fino ad una cima ancora più alta. Ormai stanco della solita routine di ciò che vedeva aprì un portale e vi entrò a gran passi, deciso nel non starsene con le mani in mano. Camminò più velocemente che poteva, col cappuccio che gli copriva il volto, dirigendosi verso la terrazza del castello, dove era sicuro di poter incontrare Xemans.
-Brixegael...- Disse il capo dell'Organizzazione aspettandolo. -...Finalmente.-
-Mi stavate forse aspettando..?- Chiese con un filo di voce fissando il suolo ai suoi piedi. -Scusate per il ritardo...-
-Ho una missione per te.- Continuò senza distogliere lo sguardo da Kingdom Hearts.
-Di cosa si tratta..?- Continuò alzando il volto anche lui verso quell'immensa luna a forma di cuore.
-Consiste nell'imparare tutto ciò che puoi, prima che sia troppo tardi...- Xemnas abbassò le braccia e si voltò verso Brixegael, raggiungendolo a gran passi.
-Che volete dire..? Troppo tardi..?- Chiese fissandolo negli occhi come in cerca di spiegazioni, anche poter entrare nella sua mente, troppo forte però per il suo potere ancora poco sviluppato.
-Impara... E capirai tutto quanto...- Rispose togliendogli il cappuccio: la luce di Kingdom Hearts illuminava il ragazzo, il quale sussultò un momento, accecato dalla radiosità della luna. Gli occhi del ragazzo dal loro colore marrone intenso, divennero di un castano più chiaro, di un colore quasi d'ambra. Xemnas gli sorrise e aprì un portale dietro al ragazzo, nel quale lo spinse lentamente. -Inizierai da Xigbar, il numero II... Saix ti ha già insegnato tutto ciò che dovevi sapere... Ora va!- Disse infine lasciandolo immergere completamente nel portale.
-Xigbar...- Sussurrò Brixegael rimettendosi il cappuccio voltandosi, incamminandosi nel corridoio.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 - Xigbar, il Tiratore Libero. ***


Il ragazzo oltrepassò il portale, ritrovandosi in una zona del castello dal quale poteva notare Kingdom Hearts in una finestra enorme sul soffitto: era in piedi nel centro di quella enorme sala, di fronte e dietro di lui vi erano due porte, le quali sottostavano a dei balconi, sopra uno dei quali vi era Xigbar, con un piede sopra il bordo.
-Gabriele!- Esordì con un largo sorriso sul suo volto: l'aspetto del Nobody appariva come quello di un uomo sulla mezza età, con una benda sull'occhio destro, dai capelli neri striati raccolti in una lunga coda di cavallo e con una lunga cicatrice sul volto. -Ben arrivato!-
-Gabriele..?- Disse il ragazzo fissando attentamente i suoi movimenti. Ora Xigbar si era accucciato, saltando oltre il balcone, atterrando pesantemente di fronte al Nobody, il quale aveva fatto un paio di passi indietro.
-Preferisci Brix... Ehm...- Xigbar, rimase fermo un momento, rialzandosi in piedi. -Brix...egael?- Chiese quasi deridendone il nome.
-Nome differente, stesso destino...- Disse rimanendo immobile fissandolo da sotto il cappuccio, nemmeno il quinto essere senza cuore gli era molto simpatico.
-Quanta serietà!- Riprese evocando due enormi armi, che afferrò con veemenza, alzando quella che doveva essere una pistola, picchiettandola sulla spalla destra. -Sei qui per imparare vero? Vediamo come te la cavi!- Xigbar fece un ghigno mentre sparò un dardo di energia violacea con la balestra sinistra. Brixegael girò su se stesso, evitando l'attacco, notando con la coda dell'occhio che il suo nuovo avversario era svanito in un portale Oscuro, portandosi molto in alto, quasi sul soffitto di quel luogo.
-Ma devono proprio fare tutti così...- Sibilò il ragazzo aspettandosi l'attacco nemico, portandosi in posizione difensiva, evocando la Dark Dream. Xigbar sparò tre rapidi colpi, che il ragazzo evitò facilmente, prima di sparare un colpo molto più grosso, fermatosi a metà strada fra lui e il Nobody. Brixegael esitò un'istante, il momento che il dardo si scagliò a tutta velocità verso il ragazzo, esplodendo in mille pezzi: cercò di evitarli, cadendo sulla ginocchia facendo un movimento rotatorio con la spada, difendendosi dalla maggior parte dei frammenti violacei. Alcuni, andarono a conficcarsi nelle spalle e nelle gambe del ragazzo, il quale rimase elettrizzato dal colpo, imprecando silenziosamente del dolore.
-CHE C'E' BRIX?- Urlò Xigbar rimanendo fermo ancora in quella posizione. -FATTO MALE?- Lo derise preparandosi ad attaccare di nuovo. Il ragazzo si strappò i dardi che gli si erano infilati nella carne, mordendosi il labbro dal dolore, e si rialzò subito in piedi con l'arma stretta in mano. Il Nobody gli lanciò ancora contro tre colpi rapidi, schivati con un po' più di difficoltà, le gambe e le spalle duolevano ancora, ma non c'era tempo per curarsi: Xigbar aveva lanciato un nuovo dardo più potente, il quale si fermò di nuovo a metà strada. Stavolta Brixegael saltò verso il colpo e, con muscoli un po' tremanti, sferrò un colpo piatto con la spada, facendo rispedire al mittente il suo stesso attacco. Il dardo esplose molto vicino al volto di Xigbar, il quale si scansò velocemente in un portale Oscuro. -Ehi!- Commentò il Nobody appeso a testa in giu dietro al ragazzo. -Io non ti ho fatto mal... No aspetta... Si te ne ho fatto!- Rise scansandosi poco prima che Brixegael tagliò l'aria dietro di se.
-Bastardo...- Sibilò il ragazzo fissandosi attorno aspettando un altro attacco.
-Cosa?- Chiese l'altro mentre camminava nell'aria ancora testa in giu. -E dai Brix! Non te la sarai mica presa per così poco!?- Si voltò di scatto e iniziò a sparare, a prima vista alla rinfusa, ma in verità colpi deviavano traiettoria, diretti tutti contro il ragazzo. Questo corse velocemente verso Xigbar, incurante del dolore, balzandogli addosso: lo afferrò per il colletto del cappotto e lo trascinò a terra, facendolo sbattere violentemente al suolo, alzando successivamente la Dark Dream, puntandola direttamente alla sua gola.
-Non ti sopporto...- Sibilò passandogli lentamente l'arma sulla gola, senza ferirlo. -...Anche se ammetto che non combatti male.- Xigbar accucciò le gambe e lo spintonò via, premendo sul petto del ragazzo coi pesanti scarponi. Brixegael fece una capriola all'indietro, si rimise in piedi e rimettendosi sulla difensiva.
-Eccoti un consiglio: aspettati l'inaspettato e agisci senza pensarci troppo!- Disse facendo svanire le sue pesanti pistole. -Con me hai finito, ora ti aspetta Xaldin...- Xigbar rise dopo aver pronunciato il suo nome, divertito. -Il feroce lanciere si trova nel castello della bestia.- Ghignò un'ultima volta aprendo un portale. -Vai ragazzino!- Disse sparendo anch'egli in un vortice Oscuro. Brixegael si lasciò scappare un sospiro di sollievo mentre fissava le sue ferite: si strinse più forte il cappotto e si addentrò nel passaggio.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 - Xaldin, il Feroce Lanciere. ***


Brixegael si fissò intorno nel nuovo mondo in cui era appena giunto: si trovava in piedi su di un ponticiello, che portava ad un'enorme cancello, socchiuso, con un piccolo spazio dal quale il Nobody, riuscì ad intravedere un grande castello. Era sera, ma Brixegael, riusciva a notare una figura in alto, sulla terrazza della parte est del castello, una donna che fissava la luna pensierosa.
-Cosa fissi ragazzo?- Chiese qualcuno dietro di lui, un forte vento si era levato all'immoprivviso alle sue spalle ed una figura incappucciata si levava imponente: le braccia conserte dietro alla schiena ed una corporatura molto robusta. -Ben arrivato numero XIX.- Egli si tolse il cappuccio mostrando il suo volto, lunghi capelli neri raccolti con una fascia dietro alla nuca, con delle basette molto folte che gli davano un'aria di un Nobody impassibile, serio e crudele dagli occhi violacei.
-Xaldin immagino.- Disse il ragazzo avvicinandosi quasi con aria di sfida, pronto per un combattimento.
-Esattamente, sono il numero II: il ferocie lanciere.- Si presentò infine la figura, rimanendo impassibile alla reazione del ragazzo. -Calmati, non combatteremo.- Brixegael rilassò i muscoli, tornando in una posizione eretta e più tranquilla. -Alleneremo il tuo potere.-
-Come?- Chiese il ragazzo un po' frettoloso.
-In questo castello vive una creatura, se riusciremo a piegare la sua volontà alla nostra potremo aggiungere un grande cuore in Kingdom Hearts.- Espose Xaldin avvicinandosi al castello. -Quando sei pronto possiamo andare.- Brixegael inspirò molta aria e la rilasciò con forza, chiudendo gli occhi e rilassandosi meglio che poteva.
-Andiamo.- Disse infine raggiungendo il Nobody.
-Bene.- I due si addentrarono nel giardino nel castello, ove però il ragazzo non vide nessuno. -Sarà così per tutto il castello: qui alloggiano Belle, la Bestia e i servitori di questo trasformati in argenteria o soprammobili.- Disse Xaldin alzando lo sguardo al balcone, dove, poco prima, Brixegael aveva notato una figura malinconica. Il Nobody si piegò sulle ginocchia e spiccò un grande salto, uno di quelli che il ragazzo non aveva mai visto, arrivando sul tetto con molta facilitò: Brixegael si aggrappò invece più volte ad una qualche sporgenza del castello per riuscire a raggiungere Xaldin. -Non ti stupire troppo...- Commentò Xaldin. -Io controllo il vento e te ne ho data una piccola dimostrazione.- Brixegael annuì col capo. Tutto ad un tratto si sentì un tonfo provenire dall'altra parte del tetto, come di un grosso animale che piombava bruscamente sulle tegole del castello.
-TI HO GIA' DETTO DI ANDARTENE!- Urlò quello che Xaldin definì col nome di "Bestia". Aveva ragione, l'essere poteva essere definito solo in tal modo: pieno di peli, coi vestiti mezzi stracciati, un lungo mantello che lo ricopriva, con voce ruggente che spaccò i timpani al ragazzo. -E QUESTO? TI SEI PORTATO UN AMICO?- La Bestia si avvicinò a grandi passi mentre Xaldin afferrò Brixegael per il cappotto, il quale lentamente indietreggiava.
-Non avere paura, il tuo potere è più forte di qualsiasi ruggito.- Disse il Nobody. -Avanti! E' il momento!- L'essere si parò davanti al ragazzo pronto per colpirlo con una zampata, quando questo lo fissò negli occhi con una patina argentea che gli ricopriva: la Bestia si fermò nell'istante che lo stesso fenomeno succedeva negli occhi del mostro.
-Vattene...- Sussurrò il ragazzo. -Qui non c'è niente da ricordare... Vattene...- Ripetè finchè la Bestia abbassò l'enorme zampa e annuendo indietreggiò fino a balzare giù dal palazzo.
-Molto bene.- Aggiunse Xaldin quando appurò che non vi erano più tracce dell'essere nelle vicinanze. -Mi hai liberato la strada per un po' ragazzo, grazie.- Brixegael uscì in quello stato di trance che si era venuto a trovare mentre usava il suo potere sulla Bestia.
-Quindi è questo il mio potere...- Disse sovrapensiero.
-Ne hai appena avuto al prova...- Commentò il Nobody avvicinandosi a lui. -...Puoi controllare e leggere la mente altrui, è grande questo tuo dono che, a quanto pare, già sai usare. Il nostro capo ne sarà davvero entusiasta.- Diede una pacca molto forte sulla spalla del ragazzo con un largo ghigno sul volto.
-Da chi devo andare ora?- Chiese Brixegael fissando Xaldin.
-Vediamo... Axel.- Disse.
-Preferisco battermi con la Bestia...- Diede per tutta risposta il ragazzo.
-Allora Demyx, il numero IX.- Rise Xaldin della risposta di Brixegael.
-Il numero IX?!- Sussultò per un momento. -Come sarebbe il numero IX? E tutti gli altri?-
-Tranquillo, non ti agitare, Saix è ancora vivo.- Il ragazzo scosse leggermente la testa, sapeva che il suo Maestro stava bene, ma non capiva dove fossero gli altri membri, Vexen ad esempio. -Lo saprai ragazzo, non da me e non adesso.- Xaldin aprì un portale: afferrò il ragazzo e lo spinse dentro. -Demyx, il notturno melodico ti sta già aspettando, mi raccomando, trattalo bene!- Rise il Nobody mentre il portale si chiudeva in un ciuffo d'Oscurità.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 - Demyx, il Notturno Melodico. ***


Brixegael cadde con un grande ruzzolone davanti a quello che sembrava una specie di altare, alto e posto nel centro di un giardino ben decorato e curato in ogni minimo particolare. Tutto attorno a se gli faceva ricordare una specie di tribunale, a partire dal trono, a delle postazioni elevate, il tappeto e quella che doveva essere una cella.
-Ehi! C'è qualcuno?!- Urlò una voce che sembrava provenire da quella che sembrava una gabbia per uccelli. -Brix sei tu? Ti prego aiutami!- Il Nobody lentmante si avvicinò e scostò il telo nero che ricopriva le sbarre d'acciaio e vide una persona, vestita col cappotto dell'Organizzazione, coi capelli dorati ritti in piedi, con qualche ciuffo che gli cadeva sulla fronte, dagli occhi marini.
-Il Notturno Melodico immagino...- Commentò Brixegael squadrandolo con lo sguardo.
-Si! Sono Demyx, ma ora ti prego fammi uscire da qui!- Il ragazzo alzò un sopracciglio.
-Non puoi utilizzare un portale?- L'altro Nobody rimase in silenzio per un momento sobbalzando all'indietro e svanendo nell'Oscurità. Brixegael scosse la testa lasciando andare il telo e voltandosi mentre Demyx riappariva qualche secondo dopo.
-Eheheh... Non, ci avevo pensato...- Il Nobody abbassò il capo, quasi sconfortato e frustrato dalla brutta figura che aveva fatto.
-Come ci sei finito li dentro?- Chiese il ragazzo incrociando le braccia al petto.
-Oh, mi hanno beccato mentre gironzolavo qua e là durante la missione e...-
-...E sei stato così sciocco da farti catturare.- Finì la frase Brixegael avvicinandosi a lui di qualche passo. -Non solo farti catturare, ma anche farti scoprire durante una missione, senza nemmeno opporre resistenza sei finito processato e senza prove sei stato rinchuiso...- Si ritrovò proprio di fronte a lui mentre Demyx indietreggiava col busto. -...E nemmeno hai pensato a come liberarti.. Davvero, mi chiedo come hai fatto ad entrare a far parte dell'Organizzazione... Qual'è il tuo potere? Per caso quello di cacciarti nei guai?-
-E-ehi! Modera i termini! Stai parlando col numero IX, il Notturno Melodico!- Demyx prese coraggio e, cercando di ritrovare la sua posizione, parlò ad alta voce.
-Non hai ancora risposto.- Commentò Brixegael fissandolo negli occhi da sotto il cappuccio.
-Ho il potere di comandare l'acqua!- Esclamò indietreggiando ancora di un passo. -Avevo intenzione di insegnarti a comandare meglio la magia!-
-Tu? Vorresti insegnare a me, a "comandare meglio la magia"?- Il ragazzo quasi derise il Nobody il quale alzò un braccio ed evocò quella che sembrava una chitarra elettrica da una bolla d'acqua.
-Esattamente!- Intorno ai due si formarono delle note musicali composte interamente di acqua che danzavano e prendevano la forma di Demyx mentre questo iniziava a suonare una melodia. -Percepisco che hai una vasta conoscienza di magia, ma ancora non lo hai dimostrato. Fatti sotto!- Quegli esseri, i Simili di Demyx, si mossero quasi all'unisolo scagliandosi con un getto d'acqua da ogni direzione. Brixegael fece una giravolta su se stesso ricoprendo la zona circostante di una bolla luccicante: con la stessa forza con cui quei Simili si erano scagliati sul ragazzo, vennero respinti nella stessa direzione dal quale si erano lanciati con tanta forza. Lentamente Brixegael si avvicnò a Demyx, evocando la Dark Dream nella mano destra, stringendola forte.
-Non ho bisogno di questa lezione.- Disse mentre la lama della spada si elettrificava, pulsando di energia. -Se non l'ho ancora dimostrato significa solo che non ne ho avuta l'occasione.- Il ragazzo sorrise e, facendo un nuovo giro su se stesso, scagliò un fendente orizzontale contro Demyx, il quale si difese con la propria arma, subendo comunque una minima parte di danno.
-E va bene e va bene, ma non farmi male!- Esclamò riportandosi in posizione offensiva. -Stavolta farò sul serio!- Apparirono di nuovo altri Simili, i quali si avvicinarono a Demyx, accerchiandolo, stringendosi molto vicino. Brixegael stava perdendo la pazienza e lanciò un nuovo fendente elettrificato contro il gruppo del Nobody: con sua grande sorpresa i Simili si unirono tutti in un getto d'acqua molto più forte dei precedenti, colpendo il raggio elettrico, dirigendosi contro Brixegael, che subì in pieno il colpo. Quando il getto si scagliò completamente contro il muro verde dietro di lui, il ragazzo cadde sulle ginocchia, impiantando la spada nel suolo. -Allora? Che te ne pare?- Sbeffeggiò Demyx poggiando la chittara al suolo, reggendosi con un braccio su questa.
-Tsk...- Brixegael si rialzò in piedi e scuotendo forte la testa, fissò Demyx da sotto il cappuccio, ringhiandogli contro, il ragazzo corse velocemente contro di lui, velocizzando i suoi movimenti con una magia arancione che gli ricoprì le gambe.
-E-ehi!- Demyx riprese di nuovo la chitarra pronto a difendersi, ma Brixegael balzò con un salto dietro di lui, scostando la testa per guardarlo. Il Nobody si voltò con la sua arma per difendersi quando il ragazzo balzò di qualche metro di distanza.
-Magnete!- Urlò Brixegael formando una sfera cupa di fronte a lui: Demyx si rese contro ormai tardi che quella magia era diretta alla Dark Dream, la quale stava volando a tutta velocità con la punta rivolta al volto del Nobody. L'attimo prima che la spada sfiorò il viso di Demyx, questa svanì in un ciuffo d'Oscurità e la stessa magia del ragazzo svanì lievemente. -Allora? Che te ne pare?- Riprese Brixegael aiutando il Nobody a rialzarsi composto in piedi.
-Ok, ok, ci sai fare...- L'arma di Demyx svanì in piccole bolle d'acqua.
-Da chi devo andare ora?- Chiese il ragazzo affrettando il Nobody.
-Allora allora...- Demyx riflettè un momento conteggiando sulle dita quelli che dovevano essere i membri dell'Organizzazione. -Ah, si! Luxord, lo Sfidante del Destino! Devi stare attento, lui può piegare il tempo...- Disse aprendo un portale verso il Castello dell'Oblio.
-Grazie dell'informazione...- Commentò entrando sulla soglia del portale. -...Scusa per come ti ho trattato, Demyx.- Brixegael entrò nell'Oscurità svanendovi lentamente.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 - Luxord, lo Sfidante del Destino. ***


Varcata la soglia del portale, Brixegael si ritrovò su di un grande terrazzo, interamente bianco dal quale si poteva contemplare Kingdom Hearts, quella meravigliosa visione dal quale il ragazzo ne rimaneva sempre incantato. Guardandosi intorno notò Luxord, un Nobody dall'aspetto maturo, dal volto un po' squadrato, interamente biondo, dagli occhi azzurri con un ghigno che gli disegnava il volto.
-Lo Sfidante del Destino...- Commentò Brixegael avvicinandosi a lui, questo alzò però una mano per fermarlo, voltando di scatto una mano, facendo apparire dal nulla cinque carte da gioco.
-Scegline una.- Disse semplicemente, sembrava interessato più a giocare che ad insegnare qualcosa al ragazzo.
-La prima a sinistra.- Disse Brixegael fissando Luxord negli occhi. Questo fece un passo indietro verso il confine del terrazzo.
-Bene...- Il Nobody tolse la carta, che sparì appena toccò il suolo. -...Scegline un'altra.- Disse dopo averle rimescolate.
-Vuoi giocare o...- Il ragazzo venne di nuovo fermato da Luxord, il quale chiese di nuovo quale carta pescare. -...La seconda da destra.-
-Oh, bene...- Disse facendo un altro passo indietro scartando la carta. -...E ora?- Chiese senza mescolarle. Il ragazzo sbuffò e indicò la carta centrale.
-Quando finirà questo gioco?- Chiese Brixegael continuando a fissarlo negli occhi.
-Mancano due carte, una ti farà vincere e l'altra perdere.- Rispose l'altro con un ghigno soddisfatto. Lanciò in aria le due carte mentre ricambiava lo sguardo del ragazzo. -Vai!- Brixegael balzò in aria e afferrò la carta di sinistra, atterrando vicino a Luxord, il quale afferrò l'altra mentre cadeva.
-Sembra che io abbia...-
-...Ho perso..!- Luxord si stupì di vedere che la carta che reggeva era dipinta di rosso, mentre quella del ragazzo era nera. -No, non è possibile, non perdo! NON PERDO MAI!- Brixegael balzò lontano mentre il Nobody era preso dalla furia. "Com'è possibile? Come può essere così infuriato?" Pensò allontanandosi sempre di più. -Luxord!- Esclamò per cercare di bloccare la sua ira. -Fermo!-
-No! Io non posso perdere! Questa partita non è mai avvenuta!- Attorno al Nobody l'aria tremava, sembrava strapparsi, attirando a se Brixegael nell'Oscurità che si formò in vari varchi. -Vedremo Brixegael, se potrai vincere di nuovo.- Lurxord rise mentre, avvicinandosi al ragazzo, lo afferrò per il cappotto e lo slanciò nel varco. Brixegael cadde di faccia in una strana dimensione, in cui le figure si allargavano e stringevano lentamente, mentre ripassava all'indietro l'intera partita avvenuta con Luxord.
-Bastardo...- Sussurrò il ragazzo, dopo qualche momento di riflessione. -...Mandarmi indietro nel tempo per uno stupido gioco.- Le immagini attorno a lui continuavano a scorrere sempre più velocemente, fino a diventare tutto buio. -...E ora? Che succede?- Brixegael si guardò intorno, ma non vide altro che Oscurità, solamente nera ombra.
-...Grazie Custode del Keyblade...- Disse una voce femminile, fragile e delicata che il Nobody non riuscì ad identificare.
-...Per favore Sally, chiamami pure Gabriele...- Rispose qualcuno, col tono vocale molto simile a quello del ragazzo.
-...Anche quest'anno Halloween è stato un fiasco...- Commentò un'altra voce, maschile, un po' gracchiante ma decisa.
-...Oh, Jack, l'anno prossimo Halloween Town sarà molto più spaventosa di quest'oggi...- Riprese la prima voce femminile.
-...Se ci saranno altri Heartless, ci rivedremo. Per ora, addio...- La seconda voce svanì lentamente, come se si stesse allontanando dalle altre due.
-...Grazie, Gabriele...- Salutarono in coro le altre voci, mentre nella mente del Nobody si formò l'immagine di una fontana, un mostro che strozzandosi vomitava un liquido verdognolo in una vasca sottostante, con la figura di un ragazzo che vi passava accanto. Cercando di mettere a fuoco la vista, Brixegael riuscì a delineare il volto di quel Custode: era identico al suo.
-Che diamine sta succedendo?- Il ragazzo riaprì gli occhi, ritrovandosi di nuovo in piedi, sul terrazzino di fronte a Luxord.
-Va' ragazzo...- Disse semplicemente quello alzando una mano per farlo andare. -...Non ho nulla da insegnarti...- Brixegael abbassò il capo, scuotendo forte la testa aprì un portale e svanì in silenzio, con molte domande che gli frullavano nella testa.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 - Ricordi svaniti in una memoria perduta. ***


"Com'è possibile..." Si chiese il ragazzo. "...Io un Custode?" Sbuffò pesantemente sedendosi nel corridoio bianco. Si portò lentamente una mano sulla tempia, massaggiando con molta forza, sperando in qualche modo di trovare una soluzione. "In effetti, non ho ricordi di ciò che facevo, prima che il Maestro mi trovasse in quel vicolo buio... Ed ecco perchè mi sembrava che tutto ciò che mi insegnasse già lo sapevo..." Alzò le ginocchia, impiantando i piedi nel suolo, poggiandovi sopra la testa. "Ragioniamo: i ricordi mi sono venuti grazie a quello strappo temporale di Luxord. Ha fatto tornare indietro il tempo e per qualche motivo è successo anche con la mia mente..." Brixegael sbuffò di nuovo. "...Tornando indietro nel tempo ho rivissuto un momento della mia vita precedente, quando ero un Custode." Il ragazzo balzò in piedi. "Halloween Town è la mia prossima destinazione... Sally..." Brixegael iniziò a correre verso l'uscita del portale, sperando di imboccare la strada giusta, grazie al ricordo di quella fontana. Balzando fuori si ritrovò, con sua grande gioia, di fronte a quella mostruosa statua, dal gusto decisamente rivoltante, anche se con molta probabilità gli abitanti del luogo lo avrebbero preso come un complimento.
-C'è nessuno?- Chiese avvicinandosi al monumento, posto nel centro della piazza cittadina. Il Nobody si sedette sul bordo mentre sentiva accalcarsi attorno a lui ombre minacciose di ogni tipo: quello che sembrava un licantropo, ritto su due piedi, jeans e camicia strappati dai quali uscivano lunghi peli neri e un volto dalle sembianze di un lupo; un altro si avvicinava serpeggiando, così come le sue mani formate da lunghi serpenti sibilanti e cappelli come ragni che zampettavano su e giu per la sua testa come capelli al vento; un altro ancora con le sembianze da clown, grasso, sporco e puzzolente come tutti gli altri, che si avvicinava su di un monociclo cigolante. -Bene, ho una domanda per voi...- Brixegael si levò il cappuccio e li fissò tutti uno per uno. -...Mi riconoscete?- I mostri iniziarono a fremere vedendo il volto del ragazzo.
-Gabriele? Sei proprio tu?- Disse una ragazza che correndo, inciampò in una delle mattonelle rialzate vicino alla fontana, strappandosi letteralmente la gamba.
-Sally vero?- Chiese alzandosi per aiutare la ragazza, raccogliendole l'arto e le foglie da questa uscita.
-Sapevo che un giorno o l'altro saresti tornato...- Disse abbassando lo sguardo prendendo un ago e del filo nascostri fra i suoi capelli setosi. -...Dopo ciò che è successo, contavo sul rivederti.- Brixegael le porse la gamba portandola al suo posto mentre Sally ricuciva tutto lentamente.
-Cosa è successo?- Chiese il Nobody spaesato.
-Non ricordi più?- Ora era la ragazza ad essere confusa. -Gli Heartless ci avevano di nuovo attaccato e poco tempo dopo sei arrivato tu, ma...- Si bloccò abbassando lo sguardo.
-Ma che cosa?- Chiese lasciandole andare l'arto che ormai Sally aveva sistemato.
-Ce l'avevi messa tutta, ma gli Heartless ti hanno sommerso e sei sparito... Insieme ad un cuore... Proprio di fronte a questa fontana...- Brixegael sobbalzò, era ad Halloween Town quando è diventato un Nobody, proprio sotto a quella statua che tanto lo disgustava.
-Quanto tempo fa?- Chiese rialzandosi e poggiando le mani sul bordo della vasca.
-Tanto tempo fa, da allora passoro quattro Halloween.- Rispose rialzandosi in piedi, spolverandosi il vestito. -Davvero non ricordi?-
-Da quel giorno ho perso la mia memoria della mia vita da Custode, ora sono un Nobody.- Rispose fissandola negli occhi. -Gabriele come lo conoscevi è morto, ora è nato Brixegael, l'Ombra del Controllo.-
-N-no! Non è possibile!- Sally si rifiutò di credere che era davvero diventato come quegli esseri pieni d'Oscurità che gli avevano attaccati fino a poco tempo prima.
-Dimmi, come vi siete salvati dagli Heartless per tutto questo tempo?- Continuò avvicinandosi a lei.
-Poco dopo la tua scomparsa, quegli esseri sono aumentati fino a quando non è arrivato un altro custode di nome Sora a salvarci tutti per la prima volta.- Sally indietreggiò fino a toccare la fontana.
-Quante volte è stato qui Sora?- Continuò fermandosi di fronte a lei mentre gli altri mostri si stavano avvcinando.
-E' da poco andato via, salvandoci per la seconda volta dagli Heartless...- Rispose abbassando lo sguardo.
-Sora...- Sussurrò Brixegael rimettendosi il cappuccio. -...Grazie Sally.- Disse svanendo in un portale Oscuro. Il ragazzo si sedette di nuovo nel corridoio bianco, sdraiandosi completamente, fissando uno strano simbolo che si ripeteva per tutto il varco, salendo e scendendo da un lato all'altro. "...Sora... Ancora tu... Chi sei?" Si chiese socchiudendo gli occhi cercando di riflettere.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 - La verità. ***


"Com'è possibile che non ricordi assolutamente nulla, prima che il Maestro mi abbia fatto entrare nell'Organizzazione..." Pensò Brixegael sedendosi, soffermandosi a guardare le orde di Simili che serpeggiavano da un portale all'altro, passando vicino al Nobody e superandolo senza preoccuparsene molto. "Immagino che il processo di formazione che mi ha portato ad essere ciò che sono, abbia cancellato i ricordi della mia vita precedente... Ma quei quattro anni?" Portò una mano sulle tempie, massaggiando per la seconda volta con molta decisione. "Ragiona Brixegael... Gli Heartless mi hanno reso un Nobody, strappandomi il cuore... Questo è appurato." Inspirò molta aria, liberandola lentamente. "Non ricordo nulla del mio passato, con molta probabilità a causa della mia trasformazione." Brixegael si sforzò una qualche figura, immagine, ambiente o situazione del periodo successivo.
-AH! DANNAZIONE!- Il Nobody si levò da terra. -Maestro! Ora mi dovrete spiegare tutto...- Il ragazzo iniziò a correre più veloce che poteva raggiungendo la stanza di Saix. Uscì in tutta fretta dal portale, trovando il Nobody di fronte alla finestra, contemplando Kingdom Hearts. -Maestro...- Per la prima volta Brixegael non si curò di quella meravigliosa luce o degli innumerevoli cuori che si congiungevano in quella stupenda luna.
-E' giunto il momento...- Saix si voltò raggiungendo il ragazzo. -...Hai molte domande per la testa, lo capisco.- Disse semplicemente.
-Ho solo due domande... Maestro, che è successo in quei quattro anni dopo che sono diventato un Nobody? E che intendete fare con me?- Chiese fissandolo negli occhi, dopo essersi tolto il cappuccio. -Devo affrontare Sora, Maestro?-
-No ragazzo, per quanto forte tu possa essere, non riuscirai a sconfiggerlo... Ora.- Gli passò una mano fra i capelli, dopo averlo raggiunto. -Alla seconda domanda, risponderà Xemnas.-
-Saix...- Sussurrò Brixegael abbassando il volto. -...Spiegami tutto ora.- Il Nobody sorrise.
-E' la prima volta che pronunci il mio nome.- L'abbracciò molto forte, stringendo una mano dietro al suo capo. -In quei quattro anni, sei stato usato, Brixegael. Da Xemnas, da me, da tutti quanti. Più l'Organizzazione cresceva, più venivi utilizzato per qualsiasi missione... Quando Sora ha iniziato a combattere gli Heartless la tua mente ha ceduto e il tuo stesso potere ti ha cancellato quei ricordi...-
-Cos...- Brixegael si lasciò andare, sarebbe caduto in ginocchio se Saix non lo avesse stretto a se così forte.
-Sora si è risvegliato e sta giungendo qui. E' tempo che tu vada da Xemnas, ha un'ultima missione per te.- Aprì un portale e vi accompagnò il ragazzo, il quale non accennava a muovere nemmeno un muscolo. -Come lui anche tu hai riposato, per molto tempo... Ora la tua esistenza dipende solo da te, dalle tue azioni e dal tuo potere. Abbi cura di te.- Fece scivolare Brixegael dalle braccia, facendolo cadere sulle ginocchia nel portale che lentamente si richiuse, con un piccolo foro dal quale il ragazzo riusciva a vedere la stanza, mentre cinque persone raggiungevano Saix, pronto per il combattimento: a quanto pare, lui poteva vedere loro grazie a quel piccolo frammento, ma quelle figure non potevano notare la sua presenza.
-Solo tu potevi arrivare fin qui tutto intero, Roxas.- Saix diede il benvenuto con un largo ghigno sul volto.
-Ancora con questa storia?!- Il ragazzo che stava nel centro del gruppo, che indossava abiti larghi, di colore scuro e una strana capigliatura si alterò quando sentì il nome di Roxas, così come lui anche due suoi compagni si infuriarono, portandosi davanti e proteggendolo allargando le braccia.
-Già! Lui è Sora!- Brixegael sgranò gli occhi, come poteva essere quel ragazzino il Custode dal quale Saix l'aveva allontanato, come protetto.
-Nome diverso, stesso destino.- Il Nobody afferrò saldamente la sua arma, causando un forte folata di vento che fece allontanare due del gruppo del Custode, una ragazza dai lunghi capelli castani e un uomo, il quale gli ricordava Xemnas. Dopo averli isolati iniziò il combattimento: per quanto Saix ce la mettesse tutta, utilizzando il suo potere più volte, veniva sempre respinto e contrattaccato da Sora e i suoi due compagni.
-Maestro...- Sussurrò Brixegael cercando di rimettersi in piedi. -...Reagite vi prego, vi prego...- Fissando fino all'ultimo colpo del Custode, il ragazzo rimase barcollante in piedi, incredulo. Quando il combattimento giunse alla fine, Saix lasciò andare la sua arma, la quale cadde rumorosamente al suolo mentre si portava una mano sulla cicatrice del viso. D'un colpo si voltò, camminando con molta fatica verso la finestra.
-Perchè... Kingdom Hearts... Dov'è... Il mio cuore?- Chiese con un filo di voce nella quale si poteva sentire il suo dolore. Lentamente l'Oscurità l'avvolse, mentre il suo stesso corpo diventava parte di essa, svanendo in un fievole ciuffo d'Ombra. Nello stesso istante nel quale Saix svanì, il foro si richiuse, lasciando Brixegael completamente isolato dalla stanza.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 - Il vero obbiettivo di Xemnas. ***


-Maestro...- Sussurrò Brixegael, smorzando il fiato in gola. -...Maestro...- Il ragazzo sentiva un grande dolore nascere, crescere e diffondere il suo corpo, come una scarica elettrica che lo stesse attraversando da testa a piedi. -...Non è vero, è una menzogna, una bugia! Non può essere vero...- A stento si rialzò in piedi, ricadendo però più volte sulle ginocchia, le quali iniziarono a duolergli sempre di più ad ogni tentativo. -...Sora, la pagherai per questo...- Stringe la mano a pugno, coi muscoli tremanti dalla rabbia e dal dolore. -MI HAI SENTITO SORA?! IO VENDICHERO' IL MIO MAESTRO!- Con l'adrenalina che gli riempiva il corpo, il dolore sembrava scomparire e l'insicurezza svanire: balzò in avanti correndo a tutta velocità verso l'uscita del portale, pronto per la sua missione. Saltando fuori dal varco Oscuro si ritrovò proprio davanti a Xemnas, il quale lo stava fissando.
-Brixegael, è passato molto tempo dall'ultima volta.- Diede in questo modo il benvenuto il capo dell'Organizzazione ormai quasi interamente sconfitta.
-Xemnas...- Sussurrò il ragazzo camminando e portandosi proprio di fronte a lui. -...E' passato davvero tanto tempo e non v'è ne più per i conveneboli.-
-Hai ragione...- Rispose con altrettanta calma. -...Sora ora sta arrivando qui e metterà fine a tutto.- Il Nobody si voltò fissando Kingdom Hearts.
-Sora... Vi prego! Xemnas, devo vendicare il mio Maestro...- Brixegael si avvicinò al capo dell'Organizzazione.
-La tua missione è un'altra.- Commentò in tono secco senza voltarsi. -Rallenterò il Custode il tempo necessario affinchè tu possa scegliere uno dei mondi dal quale far rinascere l'Organizzazione.- Il ragazzo rimase in silenzio, sbalordito dalle parole che aveva appena pronunciato Xemnas, lui doveva ricostruire l'Organizzazione?
-Cos... Come posso formare un'Organizzazione da solo?!- Brixegael si avvicinò al Nobody.
-Non sarai da solo, ci sono altri membri come te, che faranno parte di una nuova Organizzazione. Uno dei tuoi compiti è trovarli, ora va! Non c'è più motivo della tua permanenza qui.- Il ragazzo rimase in silenzio, lanciando un'occhiata a Xemnas e inifine a Kingdom Hearts: aveva come la sensazione che sarebbe stata l'ultima volta che lo avrebbe visto. Brixegael aprì un portale Oscuro nell'istante stesso che sentiva dei passi provenire dalle scale dietro di lui e svanì in tutta fretta, prima che Sora e la sua compagnia potessero vederlo.
-Tsk...- Commentò il ragazzo lasciandosi cadere in avanti, ormai stremato da tutti quegli avvenimenti. Sbattendo con pesantezza la testa, sentì che il suo cervello ballava, come impazzito, finendo contro le varie parti all'interno del suo cranio. Quei pochi pensieri che riempivano la sua mente erano tutti diretti al Maestro Saix, sconfitto da quel Custode del Keyblade, dal quale lo aveva nascosto e protetto. Nella sua mente balenavano ancora quei momenti in cui la lama dell'arma di Sora colpiva il Nobody o proteggeva il possessore dai colpi di quest'ultimo: se solo avesse avuto un cuore avrebbe finalmente potuto piangere. Decise di rimandare a quando ne avrebbe avuto uno, in un triste giorno di pioggia, dove le emozioni sarebbe emerse con naturalezza da qualche pesante situazione. Attorno a lui i Simili danzavano, serpeggiando in quel corridoio bianco latte, svanendo e riapparendo dal nulla, frementi, come se sentissero quello che stesse accadendo all'esterno. Brixegael inspirò molta aria, trattenendola per qualche secondo mentre si rialzava, puntando i piedi pesantemente: finalmente in piedi rilasciò il respiro d'un colpo. Rimasto senza fiato si risistemò il cappuccio e si passò una mano sul cappotto, pulendoselo per bene.
-Brix!- Disse una figura dietro di lui, alla quale il Nobody lanciò un'occhiata un po' troppo gelida, costatando che aveva il suo stesso vestiario.
-E tu saresti?- Rispose con voce calma, sicura e composta.
-C-come chi sono?- Chiese. -N-non mi riconosci?- Il Nobody si voltò verso di lei fissandola da capo a piedi: capelli castani sparati un po' per aria, occhi indaco che lo fissavano incredula e corporatura esile nascosta dal pesante cappotto.
-No.- Rispose sostenendo lo sguardo da sotto il suo cappuccio. -Se fai parte del mio passato, non ho alcun ricordo di te.- Continuò voltandosi, incamminandosi. -Immagino tu conosca già la situazione, meglio affrettarsi.- Verox s'incamminò proprio dietro di lui, ancora con un'espressione ancora un po' corrucciata. -Dove si va?- Chiese subito dopo.
-M-ma Brix! Stai guidando tu!- Rispose quasi scoppiando a ridere.
-Io conosco solo qualche mondo e non mi sembravano così adatti a far rinascere un'Organizzazione.- Commentò prontamente Brixegael.
-Qualche?- Chiese Verox. -Mi dovrai spiegare che ti è successo...- La Nobody superò il suo compagno e avanzò spedita. -Vieni forza, si va a Radient Garden.- Giusto il tempo di pronunciare quelle parole che era già uscita dal portale, col compagno Nobody all'inseguimento. Appena fuori, Brixegael si osservò intorno, si trovava sul tetto di un negozio che affacciava su di una piccola piazzetta, insieme a qualche altra bottega e molte case che popolavano quella cittadina. -Allora?- Chiese con insistenza Verox sedendosi sulle tegole, gettando all'infuori le gambe e sdraiandosi con le mani dietro al capo, fissando l'azzurro cielo sopra di loro.
-Allora?- Ripetè Brixegael decisamente troppo stanco per sostenere un lungo e articolato discorso.
-Non mi devi dire qualcosa?- Continuò Verox fissandolo.
-Qualcosa.- Rispose semplicemente lui, composto, mentre continuava a scrutarsi intorno. La sua compagna scoppiò a ridere, dalla freddura del suo amico. -Quando ci siamo incontrati...- Continuò. -...Com'ero?-
-Il nostro primo incontro...- La Nobody si fece d'un tratto più seria, quasi del tutto cupa in volto, chiudendo gli occhi. -...All'ora era tutto diverso, persino tu...- Verox si sedette, alzando la gamba sinistra, portando il ginocchio vicino al mento e stringendovi attorno le braccia. -..Tu, che mi avevi fatto sorridere quella volta quando non avevo compiuto la missione e tutti mi avevano deriso, tu, che eri sempre con me nel tempo libero...-
-Immagino che eravamo grandi amici.- Continuò Brixegael sedendosi vicino a lei, al suo stesso modo. Verox rimase in silenzio, abbassando sempre di più il capo mentre ripensava a quei tempi, a Xigbar, a Xaldin, alle missioni che le venivano rifilate quasi ogni giorno. -Sbaglio?- Chiese il Nobody interrompendo il flusso di brutti pensieri dell'amica.
-No, non sbagli...- Verox si voltò verso di lui, con lo sguardo basso, mentre questo le ricambiava un sorriso.
-Verox, il numero XVIII, il Suono del Silenzio...- Disse a bassa voce, mentre la Nobody rialzava la testa fissandolo.
-Ti sei ricordato..?- Sussurrò lei.
-Xira, il numero XX, la Voce del Caos...- Continuò sostenendo il suo sguardo. -...Era il nostro piccolo gruppo che si incontrava quasi di nascosto, la notte o verso sera.- Spostò la testa in direzione dell'orizzonte. -Mangiavamo sempre un ghiacciolo azzurro dal sapore salato, mentre ci sostenivamo a vicenda.
-Brix...- Il Nobody si lasciò andare all'indietro, mentre poggiava la testa sulle tegole, chiudendo gli occhi.
-Ricordo solo questo...- Disse. -...O meglio, cerco di ricordare ciò che il mio potere ha cancellato dalla mia mente.-
-Oh...- Verox scostò la testa dall'altra parte, in direzione opposta a quella del Nobody. -...Ora ricordo quel giorno...-

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 - Quel giorno di quattro anni fa. ***


-Muoviti Verox, non vorrai di nuovo rimanere qui vero?- Rimproverò un Nobody dai capelli lunghi brizzolati.
-S-si!- Rispose di tutta fretta lei gettandosi nel portale oscuro che si stava per chiudere velocemente.
-Per un pelo.- Commentò Xigbar nel corridoio bianco latte. -Sei stata... Accettabile.- Aggiunse poi incamminandosi per il ritorno al castello.
-Grazie!- Disse lei a gran voce seguendolo a capo chino.
-Avresti potuto fare di meglio però.- Disse poi svanendo prima di lei, lasciandola sola per un momento nel passaggio.
-Come sempre...- Commentò fermandosi un attimo per riprendere fiato. -Chissà come vanno gli altri...- Sbuffò poi entrando nel portale. Si ritrovò in una stanza bianca, senza un quadro, senza un mobile, solo il letto e una finestra, dalla quale poteva vedere Kingdom Hearts. Gettandosi sul letto, fece sprofondare la testa nel cuscino riposandosi dalla missione appena conclusa. Guardò l'orario con occhi socchiusi, sbattendoli un paio di volte notò che era dannatamente in ritardo per l'incontro con Brixegael e Xira. -Oh, no!- Verox si alzò di tutta fretta dal letto, immergendosi in un portale Oscuro, diretta a crepuscopoli.
-Ti abbiamo aspettata.- Salutò Brixegael con un largo sorriso sul volto, seduto sul campanile insieme ad una Nobody dai capelli corvini, che le cadevano sulle spalle elengantemente.
-Ver!- Esclamò saltandole addosso. -Finalmente!- Xira mise il broncio abbracciandola.
-Ho fatto tardi, scusa.- Disse lei massaggiandole un po' la schiena, sorridendole.
-Roxas e i suoi amici non si sono presentati oggi, il tramonto è tutto per noi.- Disse Brixegael tornando a fissare l'orizzonte con uno scatolino di ferro in mano.
-Come mai?- Chiese Verox scogliendo l'abbraccio e sedendosi vicino al Nobody.
-Impegni.- Disse Xira sedendosi vicino alla sua amica "del cuore".
-Ci pensate? Sono tre anni che siamo nell'Organizzazione...- Brixegael aprì lo scatolino e porse i ghiaccioli alle sue compagne, nascondendolo poi dove l'aveva trovato.
-Quanto tempo...- Disse Verox sospirando.
-Sembra così tanto...- Continuò Xira scartando il ghiacciolo.
-Siamo sicuri di voler davvero un cuore?- Chiese Brixegael poggiando il ghiacciolo sulle labbra mentre il sole tramontava, dipingendo di arancione e di rosa le nuvole che spumeggiavano il cielo di quella sera.
-M-a Brix!- Xira allungò il braccio dietro Verox e diede un piccolo scapellotto al compagno. -Non dire assurdità, siamo qui per riavere un cuore no?-
-E se avesse ragione?- Commentò Verox abbassando lo sguardo sul ghiacciolo ancora chiuso nella sua carta trasparente.
-Allora vi picchierei a tutti e due!- Commentò poi offesa Xira. -Non ricordate più la promessa che ci siamo fatti due anni fa?-
-Come scordarla.. Crepuscopoli era in creazione, ma il tramonto toglieva il fiato come ora... Anche i ghiaccioli al sale marino sono gli stessi, il loro gusto è sempre salato...- Disse Brixegael iniziando a mangiare il dolce.
-Era stato creato un mondo vuoto, solo il campanile, l'abbozzo della città, il mare e il tramonto... E noi venivamo qui di nascosto quando DiZ non lavorava...- Continuò Verox aprendo il ghiacciolo e iniziando a mangiarlo.
-E qui ci siamo promessi che un giorno tutti e tre avremmo riavuto un cuore ed essere felici come dei veri amici!- Esultò infine Xira mangiando d'un boccone il gelato.
-Ma saremmo davvero felici se riavremmo un cuore?- Chiese di nuovo Brixegael fissando il sole ormai sceso oltre il mare, mentre il cielo diveniva poco a poco più scuro.
-Certo!- Disse Xira alzandosi sul murettino puntando ciò che rimaneva del ghiacciolo contro Brixegael. I suoi compagni risero nel vedere la sua espressione corrucciata mentre il sapore salato del gelato si faceva sentire nella sua gola.
-Meglio andare, altrimenti domani ci sgrideranno per il ritardo.- Disse Verox col capo basso finendo per ultima il ghiacciolo. Gli altri due annuirono e la seguirono nel portale, salutandosi un'ultima volta prima di prendere strade diverse. Verox si rigettò sul suo letto, lasciandosi cullare dai suoi pochi pensieri felici.
-HO DETTO DI TENERLO FERMO!- Verox si levò dal letto, cadendo quasi di faccia nel sentire qualcuno urlare.
-M-ma cosa..?- Era ancora intontita mentre apriva la porta per vedere che stesse succedendo.
-STATEMI LONTANO!- Gridò Brixegael contro due Nobody: il primo dai capelli azzurri, con una lunga ciocca che gli copriva un'occhio, con la corporatura abbastanza gracile; l'altro, invece, molto più alto e massiccio, con pochi capelli rossi che gli ondeggiavano in testa. -ANDATE VIA!- Continuò il suo compagno mentre si teneva la testa con entrambe le mani e cercava di allontanare gli altri due creando una specie di perimetro infuocato intorno a lui.
-BRIX!- Urlò Verox cercando di raggiungerlo per aiutarlo, ma questo svanì in un portale scuro, scaricando molti fulmini intorno, facendo allontanare tutti e quattro i Nobody presenti.-Brix...-
-Voi tornate al laboratorio, io ne parlerò con Xemnas.- Disse Vexen facendo allontanare gli altri due e lanciando un'occhiata a Verox, la quale, se ne tornò in camera, gettandosi nel letto. Nascose la testa sotto il cuscino, rannicchiandosi sotto le coperte, ripensando così tante volte al suo compagno da cader addormentata nei suoi stessi pensieri. Risvegliandosi di soprassalto a causa della sveglia che aveva iniziato a suonare trillante nelle sue orecchie, Verox si ricompose di fretta, uscendo dirompante dalla camera da letto cercando di capire cosa potesse essere successo.
-Ehi Xaldin, ma cos'è successo a Brix?- Chiese Xigbar al suo amico.
-Ha raggiunto il limite.- Rispose con una tonalità fredda, mentre continuavano a camminare per il lungo corridoio del castello.
-E dai Xaldin, lo sai che non le capisco certe cose.- Continuò fissandolo agitando un po' le braccia e picchiettando l'aria con le nocche. -Che vuol dire?-
-Che il suo potere lo ha divorato, usarlo per così tante missioni lo ha reso schiavo di se stesso.- Disse Xaldin fissandolo negli occhi come per aspettarsi un cenno di assenso.
-Eh?- Chiese non capendo.
-Ah... L'Organizzazione lo ha usato troppe volte e si è rifiugiato da qualche parte senza la memoria della sua vita da Nobody. Ora hai capito?- Chiese fulminandolo con lo sguardo.
-E non potevi dirlo subito così?- Commentò Xigbar evitando il suo sguardo e correndo via.
-Ma cosa...- Verox rimase dietro l'angolo dal quale, poco prima, aveva visto svoltare i due Nobody, arrivando giusto in tempo per sentire ciò che aveva detto Xaldin. -Oh, no, Brix.- Verox aprì un portale, pronta per partire alla ricerca del suo compagno svanito, quando qualcosa la trattenne.
-Non sei autorizzata a lasciare il castello.- Disse una voce profonda tirando a se la ragazza. Verox lo fissò negli occhi arancioni, cercando di convincere Saix a lasciarla andare, senza alcun effetto. -Andrò io a riprenderlo.- Aggiunse. -Abbi pazienza e lo incontrerai di nuovo.-Verox annuì e col capo basso se ne ritornò per il corridoio dal quale era venuta, camminando un po' barcollando, tornando davanti alla sua camera. Picchiettando la testa contro la porta, le tornarono in mente le parole della sera precedente, nella quale il Nobody aveva espresso dubbio sulla felicità dell'avere un cuore. Se fosse stato per quello che ha lasciato che il suo potere lo divorasse? Era un Nobody forte, non avrebbe di certo permesso a nessuno di opprimerlo, nemmeno l'Organizzazione stessa. Sembrava troppo semplice l'aver ceduto per colpa di una libertà negata, in fondo, aveva vissuto così per tre anni e ripeteva sempre che quelle serate in compagnia di Verox e Xira gli bastavano per sollevarsi da tutto il compito che gli veniva sempre affidato da tutti.
-Brix...- Sussurrò prima di entrare in camera e gettarsi di nuovo sul letto.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 - I passaggi si riapriorono. ***


-Ecco com'è andata...- Commentò Brixegael fissando l'azzurro cielo sopra di loro. -Aspetta, ma Xira?- Chiese poi tornando seduto accanto a Verox.
-Sta arrivando.- Rispose tenendo gli occhi chiusi, nel momento stesso in cui un piccolo portale Oscuro si aprì vicino a loro, mentre una ragazza saltò fuori, rotolando un paio di volte prima che il varco si richiudesse da solo in un piccolo ciuffo d'Ombra.
-Per un pelo!- Commentò Xira, poggiando le mani sulle ginocchie, piegata in avanti per riprendere fiato dalla corsa.
-Xira!- Brixegael si levò in piedi e le andò incontro mentre il cappuccio cascò alle sue spalle.
-B-brix?!- Commentò stupita la Nobody saltandogli addosso. -Ma allora stai bene!-
-Se mi stringi un po' più forte credo che ci rimetterò la schiena!- Commentò ridendo Brixegael.
-Mi sei mancato, dov'eri finito idiota?!- Chiese lei puntandogli l'indice contro la fronte.
-In un vicolo... Credo.- Commentò facendole la linguaccia. -C'è qui anche Verox.- Disse il Nobody, mentre questa li raggiunse.
-Ver!- Xira saltò addosso a Verox questa volta, sembrava che le compagne non si fossero viste da chissà quanto tempo.
-Da quanto!- Aggiunse Verox ricambiando l'abbraccio.
-Che vuol dire "da quanto".- Chiese Brixegael spaesato.
-Da quando te ne sei andato...- Sibilò Xira.
-...Io e Xira non ci siamo più viste.- Finì la frase Verox.
-C-che?- Chiese mentre si rimise il cappuccio, infastidito dalla calda luce accecante del sole.
-E' così.- Disse Xira col capo basso a fissare le tegole marroncine del tetto.
-Vedi...- Verox si avvicinò a Brixegael, ma il Nobody la fermò con un gesto della mano mentre percepiva residui di un'Oscurità ormai quasi del tutto svanita, provenire da un luogo non poco distante.
-Aspetta, sento qualcosa...- Disse semplicemente voltandosi. -...Andiamo.- Aggiunse dirigendosi verso quel luogo, saltando sui vari tetti aumentando la velocità mano a mano che uscivano dal centro abitato, raggiungendo un luogo aperto, vasto: un grande crepaccio dal colorito bluaceo.
-Che succede Brix?- Chiese un'esausta Xira.
-Quando sei arrivata, com'era nel portale?- Chiese Brixegael rivolto alla compagna stanca.
-Simili impazziti che correvano ogni dove e le pareti che si sgretolavano... Perchè?-
-Immaginavo...- Brixegael si voltò verso le compagne dietro di lui. -...Sora ha sconfitto Xemnas.-
-COSA?!- Urlò Verox. -MA E' IMPOSSIBILE!- Il Nobody scosse la testa.
-I passaggi per i mondi sono stati distrutti, ciò vuol dire che non esiste più l'Organizzazione.- Continuò Brixegael. -Tocca a noi, ora, vendicarli e riuscire laddove loro hanno fallito.- Fissò per un momento il cielo, come per cercare un'enorme luna a forma di cuore.
-CHE?!- Gridò spaesata Xira. -Brix ma che stai dicendo?!-
-Non lo sapevi?- Chiese Brixegael. -Noi allievi dell'Organizzazione siamo stati preparati a questo: riunire tutti i Nobody e fondare una nuova Organizzazione, più forte, che possa raggiungere Kingdom Hearts.- Xira era a dir poco spaesata, mentre Verox ascoltava fissandosi intorno.
-Perchè siamo qui?- Chiese poi.
-Perchè qui c'è una strana Oscurità.- Rispose Brixegael, mentre camminava in torno alla piccola piazzetta vuota, alla ricerca di qualcosa. -Ecco.- Disse infine raccogliendo una piuma nera. -Non la senti anche tu? Qui dentro c'è qualcosa di mostruosamente potente.-
-Ora la sento anche io...- Disse Verox avvicinandosi.
-E noi che ci facciamo con una piuma?- Chiese Xira, raggiungendoli.
-Con questa riapriremo i passaggi.- Disse. -Grazie ai vostri poteri.- Aggiunse infine, poggiando la piuma in terra. Le due compagne erano spaesate, cercando di capire che avesse in mente. -Mi è stata insegnata una cosa molto importante: noi possiamo manipolare l'Oscurità: dalle armi ai nostri Simili e nulla ci vieta di creare la nostra stessa Oscurità dalla fusione delle nostre tre.- Disse ripensando a quei momenti in qui cercava di far apparire la propria spada smeralda, davanti al Maestro Saix.
-Ma come si fa?- Chiese Verox.
-Xira, tu hai il potere del Caos, tramite quello possiamo far risuonare l'Oscurità nella piuma... Verox.- Brixegael riprese un attimo di fiato, come per prepararsi. -Tu che hai il potere del suono, cogli quel frangente e amplificalo più che puoi.- Brixegael indietreggiò di qualche passo. Le due compagne, ancora spaesate, si fissarono, annuendo. Xira chiuse gli occhi, allungando le mani sulla piuma, come una specie di scarica rubina la colpì: Verox raddrizzò l'orecchio quando sentì come una specie di ticchettio metallico, emanando un potente urlo, la piuma esplose, letteramente. Piccoli ciuffi d'Oscurità iniziarono a scendere da quella piccola esplosione, cadendo al suolo. In poco meno di un minuto si formarono tanti Heartless quanti bastarono per far allontanare i tre compagni gli uni dagli altri in quell'enorme crepaccio. Qualche essere svanì in quello che poteva considerarsi un portale Oscuro, come se lo stessero scavando loro stessi con le unghie; altri iniziarono a marciare verso la città dove, poco prima, Verox e Brixegael avevano discusso. -Non me ne immaginavo così tanti!- Esclamò Brixegael evoncando la spada e iniziando a mietere Heartless. Il Nobody, esausto di quell'orda di mostri riprese fiato, mentre un essere scuro, alto tre metri, appesantì la marcia di un altro gruppo di Heartless. Sembrava un soldato con l'armatura, brandendo una lancia in stile medievale color bianco e rosso. Rimettendosi in piedi, il Nobody sospiro poco prima di andargli incontro. -Il mio nome è Brixegael... Sono il numero XIX... Posso controllare la tua mente... Questo è il mio potere... Questa... E' LA TUA DISPERAZIONE!-

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 - Di nuovo, verso Kingdom Hearts ***


-E' successo di nuovo...- Il corpo del Nobody giaceva al suolo a fissare il cielo e le svariate nuvole cariche d'acqua, pronte a scatenare un grosso temporale. -Dove siete quando ho più bisogno di voi?- Una pioggia leggera iniziò a cadere sulla valle, quella stessa in cui si svolse la battaglia tra il Prescelto del Keyblade e i mille Heartless. La furia del suo Keyblade ha liberato molti cuori, salvandoli dall'oscurità da loro stessi creata. -Kingdom Hearts...- Brixegael chiuse gli occhi, vide nelle sua mente l'immagine di quel meraviglioso mondo, svanito ormai da tempo. -Maestro... Voi siete li... Vero?- Ricordò l'immagine di colui che lo salvò, lo portò con se da Xemnas, facendolo rinascere come membro dell'Organizzazione. I suoi lunghi capelli azzurri, i suoi occhi aranconi, quella sua fredda ironia e la cicatrice sul suo volto: segni indistinguibili di colui che Brixegael, chiamava "Maestro". -E' passato così tanto da allora...- Gli tornarono in mente i ricordi di quando Saix lo trovò, in quella fredda notte. Momenti di quel tempo ormai perduto, si affollavano nelle mente del Nobody, il quale non riuscì dal trattenersi un sorriso. -Non vi ho reso nemmeno quel favore.- Due fulmini scagliarono il cielo, illuminando la vallata, invasa da un'orda di Heartless che marciava verso Raident Garden. -Poveri Heartless...- Brixegael si alzò in piedi, sulla rupe proprio sopra quell'esercito - Ormai siete senza cuore, siete solo Oscurità... Capirete mai? I cuori che accogliete in voi, non vi serviranno...- Piccoli varchi dietro di lui si aprirono dal nulla: ne uscirono degli esseri bianchi, dalla postura ritta e composta, brandendo enormi spade e vestendo una pesante armatura, pronti ad eseguire un comando. -Andate- Gli esseri si mossero all'unisolo, pionbando tra gli Heartless e massacrandoli uno ad uno. -Un nero sogno, una bianca luce, una grande porta...- Una lunga spada apparve tra le sue mani -...Kingdom Hearts, la nostra svanita dimora.- Si lasciò cadere dalla rupe, nell'esercito di quegli esseri, desiderosi di cuori. -Perchè continuate a resistere? -Il Nobody continuava a far scendere la sua spada sugli Heartless, facendoli svanire con molta facilità. -Perchè non smettete di combattere?- Anche i Simili, come Brixegael, continuavano a trafiggerli uno dopo l'altro. -Anche se volete molti cuori, vi attende un destino solo di oscurità...- Si fermò a guardare il cielo, ad assaporare le fredde goccie di pioggia che gli bagnavano il viso. -...E null'altro.- Un fulmine divise il cielo, il temporale si stava scatenando in una magnificenza straordinaria: le goccie cadevano con una dolce sinfonia, i fulmini cadevano a ritmi quasi costanti, come se fossero il pulsante cuore del cielo, i tuoni spaccavano il silenzio, sovrastando la battaglia sottostante. Uno di questi fece riportare in se il Nobody, ancora disgustato e frustrato dalla tenace resistenza degli Heartless. La Dark Dream era una lunga spada, dalla lama di color smeraldo. Questa era dritta, ma si ripiegava all'interno sull'estremità. I Simili, invece, possiedevano una spada a due mani molto grossa. Brixegael era molto fantasioso nei colpi, non gli piaceva utilizzare più volte una solita combinazione d'attacco, stancava ed erano noiose da ripetere. La velocità e la leggerezza dell'arma permettevano colpi non molto forti, ma precisi e veloci. Un'ottima spada per attaccare e portarsi subito in guardia. La battaglia era iniziata da tempo, ma gli Heartless non cedevano. Sarebbero resistiti fino all'ultimo. "Spero che Xira e Verox arrivino il prima possibile." Pensò il numero XIX scatenando la sua ira su quegli esseri neri. "Sono davvero in troppi." Il loro numero era incalcolabile, un grande mare nero che si avvicinava pericolosamente alla città, inghiottendo tutto ciò che travolgeva, un vasto oceano di oscurità, pronto a conquistare tutto quanto.
Verox si guardò attorno con i pugnali ben stretti tra le mani. Ascoltava il rumore del temporale che stava per abbattersi sul crepaccio e l’inconfondibile grido della guerra. Brixegael aveva cominciato la sua battaglia contro gli Heartless. I Nessuno li stavano massacrando, ma senza un enorme successo... poi arrivò la pioggia. La ragazza alzò la testa al cielo, lasciandosi bagnare il viso dalle gocce d’acqua e ascoltando in silenzio il loro suono. Era identico alla pioggia di quella notte... Da quel giorno, aveva ricominciato una nuova vita, una vita da Nobody. Era cresciuta all’interno dell’Organizzazione XIII, che l’aveva accolta con la tipica freddezza dei senza cuore e aveva ritrovato la sua migliore amica. Poi, era arrivato il giorno cruciale della morte di Xigbar, Xaldin e di tutti gli altri compagni. Tutto per colpa di Sora, quell’infame Custode del Keyblade... Verox non poteva perdonarlo per ciò che aveva fatto. Le aveva strappato le persone che l’avevano accolta quando era rimasta sola, non avendo più nessuno su cui appoggiarsi. Strinse la presa dei coltelli, rabbiosa. -Giuro... che ti uccido...- Mormorò con molta rabbia, mentre la pioggia continuava a bagnarla. Alzò la testa al cielo e prese a urlare –MI HAI SENTITO, SORA?! TI UCCIDERÒ!- L’eco della sua voce si fece sentire, tra le pareti di roccia del crepaccio e un fulmine trapassò il cielo, illuminando il buio che si stagliava intorno –Simili!- I Nessuno comparvero dall’oscurità –Prendeteli!- Ordinò con un ringhio, riferita agli Heartless. I Simili si contorsero e partirono alla carica. Verox gli corse incontro, raspando per terra con i lunghi coltelli. Era disposta a sacrificarsi, pur di vendicare i Nobody che l’avevano accettata per quella che era e quella che è.
Xira correva verso il crepaccio con la lunga lancia in pugno senza fermarsi. La pioggia la bagnava da capo a piedi ma lei non sentiva il peso del bagnato sul suo cappotto. -Demyx...- Sussurrò. Se avesse avuto un cuore, probabilmente si sarebbe messa a piangere. I Nessuno Ballerini la accompagnavano con una danza di morte. La ragazza si fermò e strinse la lancia, ripensando al giorno in cui Demyx la trovò. Che belli, che erano, qui tempi... quando aveva avuto la sua nuova identità, e aveva ritrovato la sua migliore amica, anche lei con una nuova identità. Poi tutto finì per colpa di Sora. Rai non aveva un cuore, ma l’odio che provava per lui era incontenibile. I bei ricordi furono interrotti dall'urlo che proveniva dal fondo del crepaccio. Riconobbe la voce di Verox e riprese a correre incontro agli Heartless che incontrava sul suo cammino. I Ballerini gli eliminavano per liberarle il passaggio, ma anche lei avrebbe combattuto... a fianco dei suoi amici.
-Sgrunt, via dai piedi!- Gridò Verox colpendo gli Heartless con i coltelli. I Simili cercavano di sbaragliarle la strada, ma gli Heartless non cedevano. Perché quelle creature nate dall’oscurità non si arrendevano per un causa persa in partenza? Credono ancora che continuare a divorare i cuori della gente sia la loro salvezza? “Che stupidi.” Pensò la ragazza. Almeno i Nessuno avevano un po’ di cervello. Ed eseguivano bene gli ordini. Verox continuò la sua arrampicata per il crepaccio. Doveva raggiungere i suoi amici. Doveva aiutarli. Scivolò nella roccia umida, mentre il diluvio si abbatteva sulla Fortezza Oscura, ex Radiant Garden. Mentre scavalcava l’ultima formazione rocciosa, vide a una decina di metri da lei una figura che correva veloce verso il cuore del crepaccio. Riconobbe la lunga lancia di Xira e la chiamò, cercando di farsi sentire tra il rumore dei tuoni e della violenta pioggia. Xira si bloccò e si guardò attorno, mentre Verox correva in fretta verso di lei. -XIRA!- La chiamò di nuovo. La ragazza corvina si voltò, cercando di mettere a fuoco la figura che l’aveva chiamata. -VEROX...!- Esclamò sorpresa -...credevo che fossi con Brixegael...- Verox scosse la testa. -Purtroppo no. Però dobbiamo sbrigarci. Gli Heartless stanno aumentando.- Disse indicando il centro della battaglia. L’enorme cava nella roccia formava una gola poco profonda, e in mezzo a quella gola c’erano gli Heartless, i Nessuno e Brixegael. La battaglia si faceva via via più faticosa e violenta. Xira annuì. -E va bene. Andiamo!- Le due amiche impugnarono le armi e corsero contro quella grande massa di ombre affamate di cuori...
Fendente dopo fendente gli Heartless svanivano in leggeri cumoli d'oscurità, come della sabbia fine trasportata dal vento. Il Nobody strinse i denti e sgranò gli occhi, la battaglia durava da troppo tempo per prolungarsi ancora a lungo. Afferrò forte la Dark Dream e tornò a combattere: un veloce colpo laterale, la roteazione del polso, un piccolo passo in avanti e un fendente verso l'alto fece scomparire una dozzina di quegli esseri d'ombra; cambiò di nuovo posizione, lentamente avanzava facendo scendere la sua lunga spada verticalmente verso il basso, fece scivolare la mano sinistra mentre si girava di centottanta gradi e con un enorme balzo in avanti tagliò orizzontalmente l'aria davanti a se. Trenta Heartless svaniti. Sentì un grido provenire dietro di se, riconobbe immediatamente la voce del Nobody -VEROX!- Corse verso di lei mentre i Night-Berserker danzavano attorno a lui, la Macabra Distruzione liberò velocemente la strada, lasciandosi dietro a se una lunga scia di polvere nera. Riconobbe anche i Simili Ballerini e accennò un sorriso, constatando la presenza di Xira nel campo di battaglia. -VEROX! XIRA! SONO QUI!- Gridò di nuovo, la sua voce sovrastò l'intero crepaccio, rimbombando come un tuono per tutta la vallata.
-BRIX!- Urlarono all'unisolo le due, imprimendo felicità nelle loro voci. Brixegael le raggiunse, incurante degli Heartless che correvano per invadere la città.
-Siete arrivate finalmente, facciamola finita subito. - Xira e Verox annuirono e tesero una mano verso il Nobody, il quale fece lo stesso. -...Rimpiangiamo chi è svanito, che ci ha lascianto un dolce ricordo nelle nostre menti; ringraziamo i nostri nemici, che fanno rinascere quei pensieri; ma soprattutto, resistiamo, fino all'arrivo di Kingdom Hearts...- Brixegael chiuse gli occhi, concentrandosi per emanare un potente attacco, Xira e Verox fecero lo stesso, stringendo forte la mano del Nobody, al quale scappò un sorriso. Una grande aura nera si espanse dai tre, ricoprendo la maggior parte della vallata: colonne di fuoco nero s'alzarono dalla terra, fulmini oscuri caddero dal cielo e un'enorme sfera nera si formò al centro dell'esercito degli Heartless sopra i Nobody. Le colonne e i fulmini rinchiusero gli esseri d'ombra, che si accalcavano l'uno sopra l'altro, incuranti della loro fine; la sfera esplose, inglobando tutti gli Heartless. La tempesta si fermò, l'acqua smise di cadere dal cielo, i tuoni tacquero e i fulmini cessarono. Desolazione: ecco cosa rimase dopo quel potente attacco. Solo una valle vuota, privata dagli Heartless che volevano conquistare la città. Una pigra luce tagliò le nuvole. -Dopo una tempesta, esce sempre un bel sole. L'aria odora ancora di pioggia, la staticità sembra quasi che si possa toccare e il vento porta via quelle nere nuvole che donano questi momenti...- Mormorò Brixegael disteso al suolo, stremato da quell'attacco.
-Brix, tu mi devi spiegare una cosa.- Disse Xira, sdraiata vicino a lui
-Cosa?-
-Quando entrai nell'Organizzazione, Xemnas nemmeno mi degnava di uno sguardo...-
-Mentre tu gli parlavi liberamente, come se fossi tra i suoi favoriti- Concluse Verox, anche lei esausta.
-Perchè?- Chiese Xira.
-Un favore...- Il Nobody chiuse gli occhi.
-Quale?- Continuò spazientita Verox.
-Il mio maestro, un giorno mi diede una missione molto importante. Xemnas vide che l'avevo svolta molto bene... Di noi infatti solo io possiedo la mia unica categoria di Simili. Fu il suo ringraziamento.-
-Eri il cocco di Saix, eh?- Rise Xira.
-Mi ha trovato lui, gli sono molto grato.- Brixegael riaprì gli occhi, rimanendo accecato dal sole -Anche se a volte...- Si rialzò in piedi -E' ora di andare - Si aprì un varco d'oscurità nella parete rocciosa vicino a loro.
-Ehi Brix finisci la frase!- Urlo Verox seguendolo.
Xira sospirò rialzandosi. -Brix, non cambierai mai vero?-
-Non credo.- Entrò nel varco squotendo la testa sorridendo.
-Finisci la frase cazzo!- Lo spinse Verox seguendolo nell'oscurità.
-Non serve Verox- Disse Xira mettendole una mano sulla spalla -Sai come fa a volte, ha bisogno di tempo. Un cuore magari non gli farebbe male.- Sorrise camminando attraverso il varco, che si richiuse poco dopo dietro le loro spalle.

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 - Riaffiorano ricordi. ***


Hellen era seduta sul bordo della torre dell'orologio mentre fissava il crepuscolo di quel giorno. Le faceva pensare a molte cose che prima di allora aveva promesso di non ripensarci più. Sembrava un deja-vù per lei quella situazione ma continuava a fissarlo con occhi socchiusi mentre l'aria fresca le accarezzava la pelle candida e le faceva danzare i suoi capelli argentati. Scese dalla torre e si diresse verso il ring di sabbia per vedere se c'era qualcuno con cui allenarsi. Una figura incappucciata era seduta sulla panchina, vicino al tabellone che riportava ancora i risultati dell'ultimo torneo svoltosi un paio di mesi prima. In mano aveva un ghiacciolo azzurro che stava lentamente mangiando quando vide una figura avvicinarsi lentamente nel centro del ring, che lo fissava molto accuratamente. Egli non disse nulla, si alzò semplicemente e gettando la stecca del ghiacciolo al suolo si avvicinò lentamente verso di lei. -Un nobody qui?... Mpf... Cosa avete in mentre ora?- Chiese beffarda mentre il suo keyblade appariva. Lo fissava con occhi freddi e distaccati. La figura incappucciata rimase in silenzio, evocando la sua Dark Dream, portandosi velocemente in posizione difensiva. Un grande silenzio piombò al ring di sabbia mentre un caldo sole picchiava sopra di loro. Lei scoparve dalla vista del ragazzo e ricomparve dietro alle sue spalle pronto per attaccarlo senza esitazione. Ruotando di centottanta gradi, il Nobody portò in aria la sua spada, fendendo l'aria verticalmente su di lei. Hellen colpì la sua arma ma fu respinta dalla forza del ragazzo. Si rimise in piedi velocemente. - Quell'arma lo già vista... - disse sottovoce. Il Nobody nascose la sua arma lungo il braccio destro correndo verso di lei: quando le fu vicino saltò in aria, cercando di accecare la ragazza grazie al caldo sole di quella giornata mentre, ruotando il polso, fece scoprire la Dark Dream pronta a colpire. La ragazza mise il suo keyblade in posizione orizzontale parando il colpo. Fece un giro di centottanta gradi x poi colpirlo al fianco mentre i suoi capelli argenteii fluttuavano nell'aria. -Stesso modo di combattere... Stessa arma... E' mai possibile ?...- Non riuscì a finire la frase che subito il Nobody svanì in un piccolo varco d'oscurità, riapparendo di fronte alla ragazza. Fece un piccolo cenno con la testa mentre si preparava per continuare a combattere. -Brixegael?!- chiese rimanendo immobile, fissandolo avanzare verso se. Non ci poteva credere. Il Nobody si fermò: la sua postura ritta e composta si lasciò completamente andare, fece cadere la spada che svanì in una pigra nuvola d'oscurità. Si portò le mani al volto togliendosi lentamente il cappuccio mostrando i suoi capelli scuri e i suoi occhi marroni chiari. Annuì lentamente con la testa accennando un sorriso. Rimase sbalordita nel vederlo. -Bel modo per ritrovarci vero?- Chiese ironica la ragazza, con un tono che mostrava il suo nervosismo.
- Non sei contenta di rivedermi dopo così tanto tempo? - Chiese Brixegael avvicinandosi lentamente. - Mi sei mancata lo sai? - Si ritrovò vicino alla ragazza, alzando una mano per carezzarle il viso. Fissò la sua mano con occhi privi di espressione, poi lo guardò.
- Non sei cambiato di una virgola. - disse con voce pacata.
- Nemmeno tu - Affermò il Nobody mettendole la mano sul viso mentre le accennava un sorriso. Era strano riprovare quelle sensazioni. Poi si ricordò che loro erano nemici e fece tre passi indietro con capo basso. Il Nobody si rimise il cappuccio facendo riapparire la Dream attraverso un velo d'oscurità. - Dimentica chi sono - Disse sotto voce - E finiamo il combattimento - Si mise in posizione difensiva. Hellen gli diede le spalle e se ne stava andando. Non voleva combattere contro di lui anche se era il suo compito. Non poteva che andare peggio la giornata. Egli Lasciò andare la spada e l'inseguì. - Perchè mi eviti? - Le chiese prendendole la mano.
- Perché niente può tornare come prima. - disse alzando il capo, con occhi lucidi. - Un anima oscura non potrà mai diventare candida come la neve. - disse fredda fissandolo mentre quelle lacrime svanivano.
- Non credi che con un cuore potrei tornare quello di prima... Amore? - La fissò negli occhi - Anche se ora sono caduto nell'oscurità, sto cercando di risalire solo per te. - Strinse più forte la mano per farle capire che quel legame non fosse svanito come il suo cuore.
- Non chiamarmi con quel nome! - disse urlandogli contro mentre del fuoco cominciava ad avvolgerla. Il Nobody si allontanò immediatamente salvandosi dalle fiamme.
- Non faccio più parte del regno della luce e anche se ho perso un cuore... - Disse Brixegael abbassando il capo - ...Perchè ora ti allontani di nuovo da me? -
- Per un motivo ben preciso io sono un custode e tu un Nobody e siamo nemici... - Disse mentre le fiamme riprendevano a bruciare più forte di prima.
- Quindi il passato non conta più... - Impugnò saldamente la Dark Dream - ...Sapevo che questo giorno sarebbe giunto... - Si portò la spada sopra la testa puntandogliela addosso - ...Ma non speravo che fosse oggi -
- Un giorno vale l'altro - disse fissandolo negli occhi. Si abbassò all'altezza dello stomaco, colpendolo con forza con un calcio ma prima che potesse cadere prese la sua Dark dream e lo fissò. Strinse i denti tenendosi lo stomaco.
- Allora quei momenti insieme, prima di quel giorno - La fissò negli occhi. - Non valevano nulla per te? - Si rialzò in piedi allontanandosi di qualche passo. La ragazza rimase in silenzio mentre teneva strettamente il suo keyblade e la Dark Dream, avvicinandosi a lui con passo deciso pronta per colpirlo. Il Nobody rimase immobile, in silenzio, aspettando che lo colpisca. - Almeno se svanisco finalmente me ne andrò da questo mondo... - Disse sottovoce fissandola - Anche da te, visto che non ti importa. -
- Non sarò io a ucciderti... - Disse lanciandogli ai piedi la sua Dark Dream. Gli diede le spalle mentre la notte era arrivata scomparendo nell'ombra con nessuna espressione sul volto.
"Testarda come sempre" Pensò il Nobody afferrando la sua arma. "Speravo che sarebbe stato bello rivederti" Si aprì un piccolo varco d'oscurità nel quale Brixegael scomparve.

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 - Piccoli cuori in città. ***


Brixegael si ritrovò da solo in quell'enorme città, camminando lentamente tra i vicoli e le stradine. Pioveva. Per qualche motivo, ogni volta che era nella Città di Mezzo, l'acqua continuava a scorrere come delle lacrime dal cielo. Passo dopo passo si ritrovò nella piazza principale, la quale, come al soltio, pullulava di gente proveniente da un'infinità di mondi, da loro persi a causa degli Heartless. - Ringraziamo la pioggia, che lava via ogni peccato. Ringraziamo l'acqua, che purifica la terra. Ringraziamo il cielo, che la porta su di noi e ringraziamo le nuvole, che ci donano la meraviglia che è lo sperare di dimenticare. - Disse il Nobody a bassa voce fissando il cielo. Si tolse il capuccio, permettendo così alle goccie di bagnarli il viso. Gli piaceva la pioggia, nonostante tutto, è l'unica cosa che non cambiava mai. L'acqua gli scendeva dal viso, come se stesse piangendo. " Se solo fosse così... " Pensò Brixegael "...Non avrei motivo di fingere i sentimenti. " Mise la mano destra al petto, chiudendo gli occhi sempre col viso rivolto verso l'alto. - Anche quella notte pioveva... - Riaprì leggermente le palpebre - ...Anche se non provavo la fredda sensazione dell'acqua che cadeva sopra il mio corpo, ne ricordo il sordo rumore quando colpiva l'oscurità che mi avvolgeva. - I ricordi gli affollavano la mente, quei ricordi che aveva dimenticato e grazie a lei riacquistato. - Forse sarebbe stato meglio non ricordare... - Si rimise il cappuccio asciugandosi il viso. - ...Mi chiedo ancora perchè sono un Nobody... - Alzò la mano destra, nella quale comparve la Dark Dream. - ...Per combattere? Odio combattere, non mi piaceva farlo nemmeno prima... - Lasciò scivolare la spada al suolo, che, cadendo, causò un forte rumore metallico al quale nessuno ci fece caso. - ...Prima però era diverso, combattevo al suo fianco per salvare i mondi. Ora siamo nemici... - L'arma svanì in una pigra nuvola d'oscurità. - Insieme a me, in mille battaglie. Contro di me, in quella più importante. - Lentamente tornò a camminare, gettandosi nella folla accalcata nella locanda per prendere un sorso di birra, chiaccherare con gli altri o, più semplicemente, aspettare che il tempo passi in compagnia di qualcuno. Il Nobody si sedette su di una sedia, nel bar li vicino, con pochi clienti intenti a giocare a carte scommettendo qualche Munny dei loro risparmi. Li fissava, mentre ridevano, scherzavano e si divertivano, alzando sempre più la voce dopo ogni boccale di birra e dopo ogni giocata alta di uno dei partecipanti. Arrivò poco dopo la cameriera: una gonna un po' troppo corta visto il tempo di quel giorno, la maglia che le stringeva sotto il seno per renderlo più in rilievo e snellirle i fianchi, scarpe a prima vista di lusso, appariscenti, ma finte, indossate solo per darle un'aria più attraente.
- Cosa desidera? - Chiese con un largo sorriso la ragazza giovane.
- Li avete dei ghiaccioli azzurri? - Chiese in modo freddo Brixegael fissandole le labbra pasticciate di un rosso accesso.
- S-Si. -
- Portatemene uno. - La giovane si allontanò rientrando nel bar, affrettandosi nel trovare l'ordinazione del Nobody, il quale iniziò a picchiettare due dita sul tavolo.
- Ecco a lei, signore. - La cameriera era tornata offrendo il ghiacciolo al ragazzo che lo prese e iniziò subito a scartarlo.
- Sono 10 Munny, signore. - Brixegael mise una mano in una delle tasche interne del cappotto nero e le porse qualche moneta.
- Tieni il resto. - La ragazza fece un piccolo inchino con un sorriso per la mancia ricevuta e si allontanò rientrando nel locale. Egli portò il gelato a contatto con le labbra, il freddo ghiacciolo gelò la sua bocca facendolo rabbrividire per un attimo. Passò da li vicino una bambina, coperta con un cappotto smeraldo che la riparava dalla pioggia: osservava il Nobody con aria molto curiosa. - Bambina? - Disse.
- Si? - Chiese questa avvicinandosi sempre più.
- Sei qui da sola? - Allontanò il gelato dalla sua bocca per farsi sentire meglio.
- Si. - Rispose fermandosi proprio davanti a lui.
- Dov'è tua madre? O tuo padre? - La fissava negli occhi da sotto il cappuccio.
- Non lo so. - Scosse la testa: i suoi codini castani rimbalzavano da una parte all'altra come se fossero impazziti.
- Da dove vieni? - Continuò lui.
- Sono arrivata ieri, mi sono svegliata in una delle stenze nell'hotel qui vicino! - Rispose sorridente.
- Non hai paura? In fondo, sei da sola in una città grande come questa. -
- No! Non ne ho! -
- Perchè non ne hai? - Chiese il Nobody quasi spazientito. - Perchè il mio cuore è forte e sa che un giorno potrò rivedere la mamma e il papà! - Brixegael, in silenzio, si alzò dalla sedia accarezzò i capelli della bambina.
- Brava bambina, sii sempre forte e il tuo cuore ti porterà lontano. - Iniziò ad allontanarsi. - E ricorda, rimani sempre fedele al tuo cuore ed egli non ti tradirà mai. -
- NON TI PREOCCUPARE! - Urlò lei per farsi sentire - NON LO ABBANDONERÒ MAI! -
Egli si mise in bocca il gelato e alzò la mano per salutarla continuando sulla sua strada. Svoltato l'angolo dietro alla locanda si sedette su di una cassa di legno chiusa.
- Sei sicura che non sarà lui ad abbandonare te? - Bisbigliò mentre continuava a mangiare il gelato. Alzando il viso riconobbe quel vicoletto: lì era stato trovato da Saix quella notte di qualche tempo prima. Finì il gelato mentre i ricordi gli imperversavano nella mente, come un fiume in piena. - Voi mi avete insegnato a rialzarmi... - Iniziò a mordere la stecca del ghiacciolo appena mangiato - ...Ma non mi avete insegnato a camminare. - Si alzò in piedi, tornando a passeggiare per i vicoli di quella grande città.
Quella notte, in quel vicolo, Fay aveva capito cosa significasse vivere come un Heartless. Quella notte aveva preso la sua grande decisione. Avrebbe combattuto fino alla fine. Avrebbe combattuto fino a morire. Avrebbe combattuto per riuscire ad avere una morte serena. Non si era del tutto ripresa da quell'esperinza, ma decise di affrontarla come faceva con tutte le altre faccende, importanti o meno, che riguardavano la sua vita. Fece come se nulla fosse. Aveva lasciato la sua casa quella sera, nonostante le sue gambe protestassero ad ogni passo inviando al suo cervello neurotrasmettitori infuriati che, rispediti al mittente, prendevano forma e consistenza. Quella di coltelli che le trapassavano le gambe. Rischiando di cadere ad ogni passo che faceva, Fay camminava rasente al muro, che le offriva un solido, seppur bagnato, sostegno. La pioggia sembrava non volesse terminare mai, cadeva imperterrita da giorni sui tetti della Città di Mezzo. La pioggia cadeva da giorni, e da giorni l'umore di Fay non poteva essere dei migliori. Neppure l'essere sfuggita alle nere grinfie della morte riusciva a strapparle dal viso il sorriso che le si stampava in faccia quando pioveva. Pochi secondi prima che cadesse a terra, solo per l'odore di pioggia che le nuvole portano con se, quel sorrisetto intraprendente le marchiava il volto. Nonostante la fatica che i movimenti le costavano, si trascinava claudicante per i vialetti della città, intenta a raggiungere la taverna del Cavallo Nero. Era per lei un'abitudine trascorrerci una parte della notte, e quella non faceva eccezione. Il padrone, nonchè barista, della taverna era una persona gentile, un omone grande e grosso, con grossi baffi color mogano e pochi capelli, tanto grosso quanto gentile. Si chiamava Ulisse Fastenwinckle, ma tutti, per semplicità e per presa in giro, lo chiamavano Frank. Ulisse 'Frank' Fastenwinckle aveva da poco superato la cinquantina, aveva una corporatura robusta, dovuta ad un passato da tagliaboschi, occhi celeste chiaro e capelli castano. Inoltre sul suo faccione spuntavano due baffi molto curati, che contribuivano a dargli un'aria quantomai mansueta. Quell'uomo era letteralmente innamorato dei suoi baffi, tutte le mattine perdeva una quantità di tempo incredibile davanti allo specchio fissato alla parete della sua camera da letto a lisciarseli e spuntare ogni millimetro di troppo. In passato Frank aveva svolto una quantità di mestieri davvero impressionante, dal taglialegna fino al sarto, nonostante il padre avesse intrapreso con successo l'attività di taverniere e lo avesse spesso invitato a lavorare con lui. Frank aveva sempre rifiutato, ritenendo giusto che si mantenesse da solo. Alla morte del padre aveva ricevuto in eredità il locale e un mestiere, che da quel giorno non avrebbe più abbandonato. Lo rendeva felice. E questo era tutto quello che Fay sapeva su di lui. Faceva quel mestiere ormai da tantissimi anni quando Fay lo aveva incontrato per la prima volta. Gli era apparso assai strano che una ragazzina entrasse in una taverna, e perdipiù ordinasse del latte freddo. Da quel giorno Fay tornava in quel luogo tutte le notti, e Frank non poteva essere più felice, si era molto affezionato a quella ragazza, pur irritante che fosse, ed era arrivato a considerarla una specie di figlia. Fay camminava sotto la pioggia, decisa a non interrompere la sua routine quotidiana per un fatto insignificante come un tentato suicidio. Girò a destra, l'ultimo cambiamento di direzione del cammino, e barcollando raggiunse il muro per riposare un paio di secondi, appoggiandovisi. Si guardò intorno, come in attesa di altri Heartless, ma nel vicolo vide solo una figura incappucciata che camminava verso di lei. Per un momento le si fermò il cuore, se quell'uomo l'avesse attaccata non avrebbe potuto difendersi, poi, maledicendo la sua stoltezza, pensò che quell'uomo probabilmente non riusciva neppure a vederla sotto quel cappuccio. Ripreso fiato si decise a riprendere il cammino. Di nuovo in cammino, di nuovo dolore. Barcollando in mezzo alla strada le ci volle qualche secondo per arrivare abbastanza vicino all'incappucciato da essere vista a sua volta, e qualche altro per superarlo. Girando l'angolo si concesse uno sguardo di sfuggita. Non vide molto, la notte di pioggia le impediva di avere una visione nitida di tutti i colori e delle forme. L'uomo aveva un viso giovane, con capelli scuri e occhi di una tonalità più chiara. Per un momento le sembrò che anche lui la fissasse.
Brixegael stava ancora passeggiando per i lunghi e interminabili vicoli che collegavano tra loro le varie strade principali della Città di Mezzo. Senza un motivo, senza una meta, il Nobody camminava, forse solo per schiarire la mente da tutti quei ricordi che, come un treno, viaggiavano veloci nella sua mente. La pioggia continuava a battere sopra il suo cappuccio con un ritmo quasi costante: goccia dopo goccia Brixegael si sentiva, in qualche modo, felice. Durante questa passeggiata, intravide una giovane ragazza, non molto alta e gracile che zoppicava lungo il vicolo in senso opposto. Non aveva visto nessuna come lei: aveva delle ferite profonde, probabilmente curate con magia elementare, ma nonostante questo aveva un largo sorriso stampato sul volto. Non si fermò a guardarla, continuava a camminare, limitandosi ad osserverla con lo sguardo.
"Perchè nonostante il dolore ha quel sorriso sul volto? " Si chiese il Nobody. " Dove starà andando con tanta determinazione? " Quando la incrociò riuscì a vederla meglio: aveva dei profondi tagli sulle gambe, non ne usciva sangue, ma si vedevano distintamente i segni delle cicatrici sulla sua pelle molto chiara e quel sorriso, probabilmente, poteva donarglielo solo la pioggia che le colpiva il corpo e quelle stesse ferite. La giovane ragazza continuò per la sua strada, svoltando l'angolo fissò Brixegael con la coda dell'occhio per un momento. " Un invito a seguirla? " Il Nobody si fermò. " Va bene ragazza, hai suscitato il mio interesse, vediamo dove mi porti. " Si fermò e, dopo aver guardato il cielo per un attimo, tornò sui suoi passi per seguirla: lentamente lei entrò nel bar dove, poco prima, aveva ordinato quel suo ghiacciolo.
Quando Fay aprì la grande porta di noce, fu investita da tutti gli odori dell'interno della taverna. Si coprì il volto con il cappuccio e fece un paio di passi in avanti, verso il bancone, e fece colare sul pavimento una miriade di goccioline d'acqua. Dentro il tepore era piacevole, in contrasto con il freddo della notte che troneggiava fuori. Fay fece ancora qualche passo, aveva quasi raggiunto il bancone quando qualcuno la richiamò con modi sgarbati per non aver chiuso la porta. Fece dietrofront e chiuse quel massiccio pezzo di legno con foga. Tornò a muoversi vero il bancone, sentì la voce profonda di Frank, che la aspettava come ogni sera, e si distrasse. Dai suoi vestiti al pavimento era caduta più acqua di quello che si era aspettata. La foga con cui si era girata dopo aver chiuso la porta le fece perdere l'equilibrio e cadde. Mentre cadeva, il suo cervello elaborò la scena come se fosse al rallentatore, passò poco più di un secondo da quando perdette l'equilibrio a quando cadde pesantemente al suolo, ma nella sua mente passarono decine di pensieri. Si chiese quanto dolore avrebbe sofferto con quella caduta, si chiese cos'altro potesse andare storto quella notte e si chiese se Frank sarebbe stato l'unico a soccorrerla. Con la caduta ebbe la risposta alla sua prima domanda. L'emorragia delle ferite era terminata, grazie alle pozioni, e sempre grazie alle pozioni non avrebbe potuto riprendere, ma erano comunque ferite profonde. Delle lame le attraversarono le gambe da parte a parte, per attutire il colpo mise un braccio avanti, che cedette sotto il suo peso facendole sbattere violentemente la testa. Stordita e dolorante non si accorse delle voci preoccupate e delle mani che la toccavano per aiutarla ad alzarsi. La sua testa ciondolante cadde all'indietro, flettendo violentemente il collo, e fece scivolare il cappuccio che la copriva. Non appena videro chi stavano sostenendo lasciarono la presa con disgusto, facendola di nuovo cadere sul pavimento.'Stavolta cadendo si ruppe il labbro inferiore, da cui uscì una gocciolina di sangue color rubino. Sentendo tutto quel fracasso Frank uscì dal retrobottega indispettito. Vide la scena e divenne furibondo. Dieci uomini stavano rapidamente prendendo le distanze dal corpo disteso al suolo. Frank, rosso di rabbia, aprì la bocca per urlare, ma poi si trattenne. Sapeva che Fay veniva considerata da tutti un portasfortuna vivente, ma quella volta avevano esagerato. Si avvicinò a lei e la sollevò, lasciandola dolcemente su un divanetto color verde screziato che fungeva da panca dove sedersi per consumare le ordinazioni. Voltando la testa guardò quei superstiziosi fifoni.
- Voi, cani superstiziosi, non vi vergognate a scappare così da una ragazza, senza prestarle soccorso? Tornate ai vostri tavoli, a marcire nelle vostre superstizioni - Rivolse la sua attenzione nuovamente verso Fay, che si stava riprendendo. - Come va? Hai sbattuto la testa? - le chiese lui, sottovoce. Lei fece l'unico gesto che le energie che rimanevano le consentivano di fare. Annuì, e così fece lui, preoccupato. Frank per lei era meglio di un amico, perchè lui era l'unico in quella stupida città che credesse all'esistenza di Heartless, e non alla sua fama di portasfortuna, tuttavia decise di non dirgli nulla dei turbolenti eventi di quella notte. Decise di non dirgli niente, non perchè celando la morte ne avrebbe cancellato la verità, ma perchè la verità del morire la si custodisce nell'intimità. - Vado a prenderti il tuo latte, rimani giù - disse, interrompendo il silenzio e corse al bancone. Anche se stordita si aggrappò al tavolo e si tirò a sedere con grande sforzo, si guardò intorno, e notò la bolla di vuoto che la gente aveva creato attorno al suo tavolo. Tutti si erano sparpagliati più lontano possibile. Tutti tranne l'uomo incappucciato che aveva incrociato in strada. Fece per alzarsi e raggiungere il suo tavolo, ma lui la precedette, bloccando il suo gesto sul nascere, e si avvicinò al tavolo.
Il Nobody si sedette proprio di fronte a lei, in silenzio, mentre la squadrava da capo a piedi. Lentamente si tolse il cappuccio, facendo cadere al suolo le goccie d'acqua piovana, le quali, lentamente, scivolavano lungo tutto il suo cappotto nero. Si passò una mano tra i capelli scompigliati a causa del cappuccio, per sistemarli ben ritti in su, come piacevano a lui. Si sedette composto, accavallando le gambe, mentre fissava la ragazza negli occhi.
- Scampata dagli Heartless... - Disse Brixegael, rompendo il ghiaccio per primo. - ... Vero? -
- Già...non immagini quanti fossero - disse tentando di mantenere una posizione eretta senza tremare -...Ehi, un momento, tu come fai a conoscerli? Pensavo che solo io... - disse eccitata.
- Non agitarti, ragazzina. - Disse il Nobody - Non sei la sola a conoscere quegli esseri. - Si guardò intorno, osservando quelle persone che la lasciarono cadere a terra, dopo aver visto chi fosse in realtà.
- Alcuni di loro sono stati attaccati dagli Heartless in mia presenza, e i pochi che sono tornati hanno diffuso quelle voci - disse con tristezza accorgendosi di dove puntava lo sguardo di chi aveva di fronte.
- Sei un Custode del Keyblade, non è così? - Tornò a fissare la ragazza, tremolante, un po' per le ferite provocate dagli Heartless e un po' per quelle presenti nel suo animo.
- E' così che si chiama quello che sono? - disse dopo un sospiro. Incredibile, la ragazza non sapeva nulla!
- Sai almeno per cosa combatti? - Chiese lui notando che Fay ignorava anche la sua natura.
- Si combatte per un ideale, per una ragione. Sfortunatamente io non ne ho, combatto solo perchè qualcuno lo ha deciso al posto mio - disse dopo averci pensato su qualche secondo. Brixeagel rimase in silenzio, fissando negli occhi la ragazza mentre diceva quelle parole: notava della tristezza, odio, solitudine. Molta solitudine.
- Hai ragione. - Disse infine - Credo che se la scelta fosse toccata a te, sicuramente non saresti mai scesa in battaglia contro di noi. -
- Contro di voi? Voi chi? - disse attonita.
- Mi chiamo Brixegael, sono il membro numero XIX dell'Organizzazione. - Rispose il Nobody.
- Oh, giusto. Piacere. Il mio nome è Faith, ma tutti mi chiamano Fay - disse, poi tentò di alzare il braccio e porgere la mano all'altro, ma non riuscì a raccogliere le energie sufficienti, e fece solo metà del movimento. Le fece cenno di rimanere composta a suo agio, per non affaticarsi troppo.
- Se non ti dispiace, preferirei chiamarti Faith. -
- Come vuoi, anche se ormai l'ho persa da parecchio tempo - distese nuovamente il braccio sul tavolo, e trasse un sospiro di sollievo - Perchè dovrei combatterti? In fondo conosci gli Heartless, e parlare con te è piacevole, quindi perchè? - chiese.
Brixegael sospirò. - Non sai proprio nulla sulla guerra che stai combattendo eh? - Scosse leggermente la testa, prima di prendere fiato per spiegarle vagamente cosa stesse accadendo. - Faith, tu sei un Custode, ovvero, uno dei Prescelti nell'utilizzo del Keyblade. Io, al contrario, sono un Nobody, una persona che molto tempo fa, perse il cuore. Fin qui è tutto chiaro, ragazzina? -
- Custode, Nobody, chiaro - disse indicando prima se stessa e poi chi aveva di fronte.
Egli annuì con il capo. - Bene, continuiamo. Tra me e gli Heartless, quegli esseri neri che ti hanno attaccato, c'è una grande differenza: quando io persi il cuore, conservai anima e corpo, loro invece persero tutto tranne il loro cuore. -
- Uh-hu - disse la ragazza, annuendo. In quel momento il proprietario del locale tornò al tavolo, portando con se una grossa tazza di latte. Squadrò con diffidenza il Nobody e poi rivolse a Fay un sorriso.
- Vorrei un ghiacciolo, se ve ne rimangono. - Disse Brixegael rivolgendosi a Frank.
- Glie lo porto subito - disse freddo Frank, che poi scomparve in retrobottega, tornando pochi secondi dopo con il ghiacciolo. Tornò a guardare Fay intendendogli trasmettere la sua preoccupazione alla ragazza. Non gli piaceva quel tipo con cui stava conversando. Di rimando anche Fay sorrise, e Frank se ne andò a servie dei nuovi arrivati al bancone. Il Nobody scartò il ghiacciolo e velocemente se lo portò a contatto con le labbra. Chiuse per un attimo gli occhi, mentre provava di nuovo quella fredda sensazione. Lentamente li riaprì per fissare la ragazza, la quale, aspettava di saperne ancora di più.
- Gli Heartless, quindi, sono solo una rappresentazione fisica di un cuore caduto nelle grinfie dell'oscurità. - Si rimise in bocca il gelato, gustandoselo con calma.
- Come il cuore si apra all'oscurità mi è noto, ma come può un cuore avere quella forma? Come può graffiare e ferire in questo modo?- chiese Fay sentendosi vagamente una sciocca a non sapere nulla del mondo in cui era stata catapultata. Riflettè un momento sulla simmetria della sua domanda. Un cuore, simbolo della vita, che si apprestava a strappargli la vita dal petto. Quasi scoppiò a ridere, ma si bloccò per la fitta al costato che la rapida espansione dei polmoni le aveva causato.
- Gli Heartless non sono tutti uguali, e hanno perciò una diversa forma. Più il loro cuore brama l'oscurità, più diventano forti e cambiano in tal modo il loro corpo. - Fissava lo spasmo della ragazza mentre continuava a leccare il ghiacciolo.
- E i custodi in tutto ciò cosa c'entrano? -
- Gli Heartless divorano i cuori delle persone e dei mondi, i Custodi sono coloro che impediscono loro di far sprofondare tutto quanto nell'oscurità. -
- E se non volessi fare nulla per impedirlo? -
- Non potresti sottrarti al tuo destino comunque Faith. - Si tolse lo stecco del ghiacciolo dalla bocca, gettandolo sul tavolo di fronte a lui. - Sei un Custode, il tuo compito è quello di combattere gli Heartless. Che tu lo voglia o no, lo dovrai fare. -
- C'è sempre una terza opzione - bisbiglò ripensando agli eventi di quella notte che la stavano portando ad una lenta e dolorosa morte - Hai detto che dovrò combattere gli Heartless, ma allora tu cosa c'entri? Tu non sei un Heartless - aggiunse perplessa.
- Hai ragione, non lo sono, ma ricorda che, comunque, non sono dalla tua parte. - Si mise comodo sulla sedia, gettando all'indietro la testa, fissando il soffitto. Le travi di legno viaggiavano da una parte all'altra della locanda, su alcune di essi penzolavano degli stracci, sui quali veniva raffigurato l'emblema di un cavallo nero imbizzarrito.
- Forse ne sei convinto, ma se davvero lo fossi, non mi staresti spiegando tutte queste cose - disse Fay con convinzione. Brixegael sorrise, uno di quelli che non si concedeva troppo spesso, anzi, quasi mai.
- Te le spiego, perchè non voglio che qualcun'altro faccia la mia stessa fine. - Fay riflettè su quelle parole, ma non aveva abbastanza elementi per capire se l'altro stesse mentendo oppure dicesse la verità.
- Quindi non hai un cuore - disse infine Fay.
- Esatto, l'ho perso a causa degli Heartless. - Si rimise composto fissando il bicchiere della ragazza, ancora pieno di latte fresco. Fay se ne concesse un sorso prima di continuare, asciugandosi poi la bocca con la manica.
- E quindi perchè dovresti essere mio nemico e non degli Heartless che ti portarono via il cuore? -
- Perchè combattere al fianco di uno sconosciuto, senza cuore, che finge le emozioni solo per provare a vivere come faceva prima? -
- Io stessa fingo emozioni nella maggior parte della giornata, con la maggior parte delle persone, quindi non c'è tutta questa differenza fra noi. Inoltre, tu sei solo quello che un altro crede che tu sia, e per me sei stato un pericolo, uno sconosciuto, un maestro, ma tutte queste figure hanno un cuore. Quindi tu ne hai uno, per me almeno -
- Ma non tutti la pensano così... - Si mise una mano al petto abbassando lo sguardo. - ...E il fatto che tu menta ad altri, nonostante tu possegga comunque un cuore, è una tua libera decisione, che prendi per non far soffrire gli altri. - Tornò a fissare dietro di sè, osservando Frank che, anche se stava servendo le persone affamate, continuava a tenerli d'occhio.
- Tuttavia non ho motivo per combatterti, e tu non hai motivo per combattere me. Oltre ai Custodi, siete antipatici anche agli Heartless o siete alleati con loro come sembrerebbe logico che sia? -
- Ne uno ne l'altro. - Scosse la testa.
- E allora che obbiettivo ha la vostra organizzazione? - Fay cominciò a domandarsi se prima o poi quell'uomo le avrebbe spiegato qualcosa senza che lei gle lo dovesse chiedere.
- Kingdom Hearts. - Rispose semplicemente lui.
- Kingdom cosa? - chiese facendo lo sforzo di gettare fuori quelle parole con il tono più espressivo possibile.
- Kingdom Hearts, il luogo dove finisco i cuori una volta liberati dall'oscurità. Perseguiamo questa guerra, fino a che non giungerà il momento di raggiungere quel luogo, così che anche noi, come un tempo, potremmo sentire battere forte il cuore in petto. -
- E come vengono liberati i cuori? - chiese, poi bevve il latte rimanente nel bicchiere.
- Il Keyblade non apre solo la serratura della porta di casa - tutto l'effetto che questa frase sortì in Fay fu farle aggrottare le sopracciglia, curiosa. - Grazie al Keblade dei Custodi, i cuori si liberano dall'oscurità che l'avvolgono, come un serpente che stringe la sua preda per non farla fuggire. Ogni Heartless che viene colpito dalla lama di quell'arma, libera il suo cuore che va ad aggiungersi agli altri, in Kingdom Hearts. -
- Quindi voi vi servite di altri per raggiungere il vostro obbiettivo, come parassiti - pensò di averlo offeso, ma dovette ricredersi quando il Nobody la interruppe bruscamente.
- Noi ci serviamo di voi solo perchè le nostre mani non possono strappare il cuore dal petto degli Heartless. -
- Quanti cuori servono per renderne uno ad un Nobody? - era stufa di fare domande che portavano solo ad altre domande.
- Una volta sconfitti tutti gli Heartless, la guerra finirà. Sarebbe più opportuno chiedere quanti esseri senza cuore rimangano in circolazione. Gli Heartless sono cuori che sono stati catturati dall'oscurità in essi presente. Quindi la domanda è: gli uomini smetteranno mai di bramare l'oscurità? - Scosse il capo. - Mai. -
- Non hai risposto alla mia domanda - disse cupa, finendo il suo latte. Poco dopo un cameriere, probabilmente inviato da Frank, gle lo riempì di nuovo.
- Semplicemente, tutti quanti. - Fissò il cameriere allontanarsi per tornare dal proprietario, in piedi dietro al balcone, al quale riferiva qualche parola, probabilmente Frank voleva sapere di quello che discutevano i due.
- Ma allora nessuno di voi potrà tornare ad avere un cuore, se ognuno di voi ha bisogno di ogni cuore esistente - ragionò Fay.
- Purtroppo, hai ragione. - Disse lui. - Immagino che ora ti stia chiedendo perchè continuiamo comunque a combattere la guerra, beh, per quanto riguarda me, ho bisogno di un cuore solo per essere accettato di nuovo da una persona. Il resto non mi importa. -
- Come si crea un Kingdom Hearts, intendo, come si fanno agglomerare tutti i cuori dispersi in uno solo? Con la magia?-
Fissò per un momento la ragazza negli occhi. - Fammi indovinare Faith, non sai nulla di magia vero? - lei abbassò lo sguardo, vergognandosi della sua ignoranza in materia.
- Nulla - Brixegael annuì lentamente.
- No, non si fa con la magia, quando dei cuori puri si trovano a stretta vicinanza, si uniscono in uno solo. -
- E quindi tutti quelli liberati dal Keyblade - riflettè Fay - Ma allora si può creare più di un Kingdom Hearts? -
- Esiste solo un Kingdom Hearts, dove finiscono tutti i cuori una volta liberati. -
- Hai detto che due cuori puri si uniscono se vicini, quindi se tu riuscissi a legare più cuori potresti creare il tuo Kingdom Hearts - disse con aria testarda.
- Anche se fosse, i due Kingdom Hearts si unirebbero in uno molto più grande no? - Rispose lui.
- Non se tu li tenessi separati, magari celandone uno in te. Così facendo avresti nuovamente un cuore, no? - Scosse leggermente il capo, senza rispondere alla sua domanda. - Producente parlare con te, specie quando fornisci risposte così dettagliate - disse sarcastica. Il Nobody sorrise di nuovo.
- E' già la seconda volta che, in tua compagnia, sorrido. - La fissò negli occhi. - Comunque, non credo che ti possa interessare a te questo, tu il cuore ancora ce l'hai. -
- Ehi, io ho bisogno di qulcuno che mi informi nel mondo in cui uno stupido pezzo di ferro mi ha catapultato, e tu hai bisogno di un cuore per recuperare il rapporto con quella persona - disse fissando gli occhi castani del giovane che aveva di fronte - Tu hai bisogno di qualcuno che ti aiuti, hai bisogno di me, e io ho bisogno di te - disse incalzandolo - Di qualcuno che mi protegga e mi spieghi la situazione - continuò - Posso insegnarti le emozioni, e tu la magia... -
- Le emozioni non si possono imparare, mi dispiace - Continuò lui - E per quanto vorrei aiutarti nel tuo compito, noi non saremo alleati, solo... - Si rimise il cappuccio rialzandosi - ...Non ti combatterò semmai ti dovessi incontrare di nuovo. - Disse mentre si incamminava per pagare il conto al balcone.
- Ehi aspettami! - le urlò dietro Fay, alzandosì di scatto ignorando il dolore che susseguì al gesto. Il Nobody fece finta di nulla e spalancò la porta, Fay gli arrancò dietro più veloce che potè, ritrovandosi nuovamente sotto la pioggia quando uscì. Si guardò intorno, ma del Nobody non c'era traccia, corse in strada e aguzzò lo sguardo per capire in che direzione fosse andato. Alla ricerca di un suo segno non si accorse di una piastrella particolarmente scivolosa, e per la seconda volta quella notte cadde in avanti. Di nuovo la scarica di adrenalina rallentò il tempo, e il suo cervello galoppò. Quando ormai, rassegnata al dolore, aveva stretto i denti preparandosi alla caduta quando si sentì trattenere per i vestiti. Qualcuno l'aveva presa al volo a pochi centimetri da terra.
- Attenta Faith. - Disse Brixegael alzando lentamente la ragazza riportandola in piedi - Dovresti stare attenta quando piove, specialmente con le tue condizioni di salute poi.
- Se tu non mi avessi fatto correre non mi avresti dovuto prendere al volo - disse arrabbiata, ma era solo una maschera, era felice che fosse rimasto.
- Dove abiti? - Chiese lui con l'intenzione di riportarla sana e salva a casa.
- Che c'è, non vuoi essere mio amico, ma vuoi portarmi a casa come un angelo custode? - disse fingendo ancora rabbia, cosa di cui il Nobody si accorse perfettamente.
- Avevo detto che non saremmo mai alleati, non ho mai detto che non volevo essere tuo amico. - Aggiunse lui. Gli occhi di Fay si illuminarono a quelle parole. Comprese che quell'essere non poteva essere suo alleato proprio per la natura stessa del suo essere, e che in quel modo stava cercando una scappatoia.
- Settecento metri in quella direzione, la c'è un moguri all'angolo della casa, abito al primo piano - disse alzando il braccio per indicare la direzione.
- Bene. - La prese in braccio. - Non ti affaticherai in questo modo. - Disse sorridendole per rassicurarla, mentre si incamminava lungo la strada.
- Grazie - disse lei con dolcezza. Lentamente avanzò con la ragazza in braccio, ad ogni passo cercava di non farla sobbalzare così che non provasse dolore. Faith non pesava molto, era gracile, troppo gracile, come poteva combattere da sola gli Heartless, come poteva anche solo reggere il Keyblade? Non che a Brixegael importasse più di tanto, " normale curiosità " pensò per un momento, poi fissando ancora la ragazza, che si era messa comoda tra le sue braccia, come se stesse riposando " Un cuore eh? " Scosse leggermente la testa mentre continuava a camminare. Quei settecento metri sembravano quasi interminabili, non era un lungo percorso dopo tutto, forse il passo, troppo lento, forse la voglia di non portarla a casa, forse per passare un po' di tempo, finalmente insieme a qualcuno. " Peccato che non ci sia lei tra le mie braccia " Un pensiero scattò istintivo nella sua mente, immaginando Hellen al posto di Faith, non cambiava molto la corporatura, forse i capelli e lo sguardo. Altri ricordi invasero la sua mente, ricordi di quei tempi in cui combatteva gli Heartless al fianco di Hellen, ricordi di quella notte in cui si trasformò in Nobody. Oltrepassò un'incrocio, non mancava molto ad arrivare a casa di Faith, quando vide proprio davanti a lui Hellen, intenta a combattere qualche Heartless.
Hellen si muoveva con velocità mentre gli Heartless continuvano a cercare di attaccarla, uno di essi c'era quasi riuscita aveva strappato un pezzo di stoffa della sua maglia ma niente ferite. Non si accorse che un Heartless la colpì da dietro, un ginocchio le cedette ma non si diede pervinta lanciò il suo keyblade verso esso e lo distrusse; non si accorse subito che qualcuno la stava fissando, si girò nella direzione in cui si trovavano il Nobody e la ragazza che aveva salvato un po' di tempo prima.
- Hellen... - Bisbigliò Brixegael. Tutto quel fracasso aveva fatto rinvenire Faith, che assisteva al combattimento: riconobbe la ragazza, la stessa che la salvò insieme ad altri Custodi quella stessa notte. Ora il suo passo diventava sempre più lento, finchè non si arrestò a qualche metro di distanza da Hellen.
- Tu?! - chiese con voce pacata piena di rabbia mentre teneva ancora fra le mani il suo keyblade, - Che ci fai con lei in braccio eh? - chiese avvicinandosi a loro due con passo pesante, lo fissava con occhi pieni di rabbia aspettando una sua risposta. Il Nobody indietreggiò di qualche passo allontanandosi da lei, cercando di sviare il suo sguardo, altri ricordi nascevano nella mente, quelli dei suoi dolci occhi, quando lo guardava in quei tempi ormai andati.
- Ora capisci Faith? - Sussurrò alla ragazza in braccio a lui.
Annuì - Tu la ami - disse, poi aggiunse - E lei amava te -
- Puoi ben capire che quel cuore che desideravo, ora non mi serve più. - Indietreggiò ancora di qualche metro. Il suo sguardo non cambiava continuava a fissarlo con rabbia profonda.
- Vuoi darmi una risposta prima che perda la pazienza - più che una domanda era un ordine verso il Nobody che continuava a inditreggiare, tratteneva quasi a stento ora la rabbia.
- Ehi! Tu! - le urlò contro Fay - Dimmi una cosa, se avesse avuto un cuore, avresti reagito così? - continuò.
- Ma per favore - disse accennando un sorriso sghembo, poi continuò - Neanche quando era un Custode possedeva un cuore - disse fissando Brixegael con molta acidità nelle parole che aveva pronunciato. Quelle parole ebbero su Fay l'effetto di un'ariete. Ecco perchè quell'uomo sapeva così tanto, era stato un Custode.
- Il Keyblade non può scegliere persone che non hanno un cuore, se davvero è come dici, allora quell'arma che impugni dovrebbe essere tra le mie mani ora. - Disse fissandola con occhi vuoti, privi di qualsiasi emozione. - Chissà se fosse stato il contrario eh, Hellen? - Sorrise. - Ma sai una cosa, va bene così. Visto che nemmeno prima ti importava di me. -
- Non l'ho mai detto che di te non mi importava nulla - riprese sospirando - E se fosse il contrario ti avrei già fatto fuori - disse sorridendogli, mentre i suoi occhi trabboccavano di odio - Comunque sia, non hai ancora risposto alla mia domanda - disse fissandoli.
- Spiegami una cosa - gridò Fay per farsi sentire. - Per quale diavolo di motivo ti comporti così? Da quel che ho capito vi amavate, e ora non puoi neppure sopportare la sua vista. Perchè? Il tuo amato è qui, davanti a te, e ti ama. Vuole tornare a possedere un cuore solo per te, e ora capisco perchè non si è rivolto a te per questo, in effetti non capisco perchè voglia tornare da te. In fondo non lo ami affatto -
- Perchè lui è un Nobody e io un Custode forse? - chiese con ironia, riprese - Non credo che gli serva a molto un cuore visto che distruggerò il suo corpo una volta per tutte - disse fissandolo - Tu appartieni all'oscurità e io combatto l'oscurità - disse glaciale mentre impugnava il keyblade per colpirlo.
- Cosa importano queste regole preconcette? Un Custode non è una macchina che lotta contro l'oscurità e un Noobody non è il portatore di morte. Guardalo. Mi ha portato fin qui per evitare che mi affaticassi. Credi davvero che solo perchè non abbia un cuore non sia la stessa persona che amavi? O forse semplicemente hai colto la palla al balzo, e hai sfruttato la scissione del suo corpo dal cuore per staccarti da lui? - Hellen rimase in silenzio, ascoltava le parole della ragazza, lanciò una palla di fuoco nero vicino ai piedi del Nobody che fece un balzo per schivarlo.
- Secondo me le parti dovevano essere invertite: io il Nobody, tu il Custode - disse dando le spalle ai due per andarsene.
- Ehi, credi di spaventarmi con un pò di fuoco? Torna qui e rispondi alla maledetta domanda che ti ho fatto, voglio sapere se è giusto aiutarlo a riavere un cuore. O magari lo faccio comunque, così non avrai scelta e dovrai mostrargli la tua indifferenza - Il Nobody mise una mano sulla bocca di Faith.
- Non serve. - Disse fissandola negli occhi. - Sai ragazzina, forse ho capito dove è finito il mio cuore. -
- Ma fate quello che volete a me non importa più nulla - disse scontrosa, riprese - Dai sentiamo dove? Sono propio curiosa di saperlo - disse con voce per nulla interessata a quello che dicevano i due. Brixegael rimase in silenzio, tenendo ben salda la ragazza con un braccio indicò il petto di Hellen.
- Ricordo che quella notte un cuore pigramente svolazzava, ricordo anche un altro cuore che cercava di riempire il vuoto dal primo creato. -
- E si è riempito di rabbia e odio - disse a testa alta mentre continuava a camminare dando le spalle a loro due. Brixegael rimase in silenzio, la fissava mentre si allontanava, Faith sembrava molto più pesante ora, dannatamente pesante. Cadde in ginocchio, sentì un forte dolore che saliva per tutto il corpo, si aggrappava ai muscoli e percorreva le ossa. Il nervo del ginocchio destro gridò quando colpì il gradino. Lasciò andare la ragazza davanti a se mentre stringeva i denti. Si lasciò cadere sul fianco, sbattendo violentemente la testa contro il corrimano di quella piccola salitella. " Non te ne andare... " Disse nella sua mente. " NON TE NE ANDARE! " La sua testa scoppiava, il sangue pulsava sempre più forte. " Fermati... " Come un tamburo, ogni pensiero, un dolore più grande e forte. - Salvami... - Sussurrò, la bocca si muoveva, sembrava quasi soffocare. - Stai qui... - Stavolta, dalla bocca non uscì nessun rumore, nemmeno una fievole sillaba si concesse al mondo. Con occhi pieni di dolore, fissava Hellen allontanarsi, la pioggia si placò per un istante, lo stesso istante in cui qualcosa uscì dagli occhi del Nobody a terra, lo stesso istante in cui sentì una stretta al petto, lo stesso istante in cui egli urlò piangendo - AIUTAMI! -
In quel preciso istante Hellen si fermò sentendolo implorare aiuto, si girò verso lui - Brixegael... - qualcosa era cambiato in lei; si diresse verso il ragazzo priva di rabbia ma, colma di rimorso, si inginicchiò affianco a lui, rimase in silenzio a fissarlo mentre appoggiava una mano sulla sua spalla per consolarlo. Il Nobody fissò prima la mano di Hellen sulla sua spalla, poi spostò lo sguardo sui suoi occhi verdi: per qualche motivo, piangeva, scorrevano di nuovo le lacrime sul suo volto. La stretta che sentiva al petto si faceva sentire poco a poco più forte, come se qualcosa si stesse facendo spazio nel suo corpo. Lentamente distolse lo sguardo, chiudendo gli occhi. Hellen lo abbracciò come se volesse sostenerlo - Scusami Gabriele - gli sussurò all'orecchio mentre lo teneva fra le sue braccia, la pioggia riprese a cadere su di loro, lei si sentiva malissimo per il comportamento di prima verso i confronti di una persona che l'amava ancora anche se non era più lui. Sentendo il suo vero nome il Nobody riaprì gli occhi, lei era li, con lui, di nuovo. Era li e lo stava abbracciando. I ricordi ora non causavano più dolore, la mente era libera, nessun pensiero, la riempiva solo il rumore della pioggia ripresa a cadere lentamente, non troppo forte. Egli non disse nulla, fissandola negli occhi, lentamente si avvicinò al suo volto. Il petto sembrava che dovesse esplodere, si aggrappò forte alla sua maglia, il respiro iniziò a farsi più pesante. Chiuse gli occhi quando portò le labbra sulle sue, lentamente, la mente si riempì di emozioni. Sentimenti reali, non finti.
- Ti avevo detto che avere o non avere un cuore non significa nulla. Siamo quello che gli altri vedono, il resto non ha importanza - disse rivolta al Nobody, poi guardò la Custode che guardò Fay a sua volta - Amalo e lui sarà la stessa persona che era prima, credi che sia diverso e lo sarà - era stremata, ma voleva che capisse. Hellen si lasciò baciare da lui, mentre questo accadeva sentiva anche le parole di quella ragazza, staccandosi dalle sue labbra.
- Hai ragione perdonatemi entrambi per il mio comportamento - abbassò il capo in segno di perdono. Mise una mano dietro al capo di Hellen, facendola poggiare al suo petto.
- E' passato. Ora è tutto un brutto ricordo. - Strinse forte a sè la ragazza alzando lo sguardo al cielo lasciandosi bagnare il volto dalla pioggia, che riprese a battere più forte. Lentamente abbassò il capo per poggiare il suo sguardo su Faith. - Grazie. - Sussurrò. Hellen appoggiò le sue mani sulla schiena del Nobody per poi accennare un sorriso mentre lo fissava negli occhi - Solo un brutto sogno - ripetè sotto voce la ragazza, il petto cominciò a farle male si mise le braccia attorno al propio petto per cercare di trattenere il dolore, per non farlo emergere e fare finta che non le facesse male. Brixegael le prese le mani e, lentamente, si rimise in piedi tirando su anche la ragazza.
- Stai bene? - Chiese a Hellen mentre si avvicinava a Faith.
- Si, si - disse con respiro un po' affannato ma non lo vece notare, il dolore la stava divorando.
- Sicura di stare bene? - Disse il Nobody girandosi verso di lei per fissarla negli occhi. Il suo viso era dilaniato dal dolore, si fissò la mano che aveva appoggiato dove le duoleva, era sporca di sangue, mise la mano dietro la schiena per non fargli vedere ma era inutile il sangue continuava a uscire dalla ferita e la sua candida maglia si stava sporcando di sangue.
- Ma tu stai sanguinando! - Corse verso di lei mettendole una mano sul volto. - Dobbiamo sbrigarci a raggiungere la casa di Faith, li potremo curarci. - Prese la mano di Hellen e raggiunse Faith, alzandosela sopra la spalla. - Scusa se farà male. - Fay strinse i denti.
- No problem - disse cercando di fare la dura. Hellen si teneva la mano sopra alla ferita facendo un po' di pressione per cercare di fermare l'emorragia ma, continuava a uscire sangue, lo seguiva cercando di tenere un ritmo sostenuto nel camminare ma era come se qualcuno la stesse pugnalando.
- Il Moguri! - Esclamò infine Brixegael. - Al primo piano vero? Sbrighiamoci - Entrarono nella casa salendo velocemente le scale. La casa era semplice, costituita solo da tre stanze aveva un arredamento spoglio. Entrando dalla porta subito sulla destra si accedeva alla camera da letto, in cui era incastonato anche un piccolo bagno, alla sinistra al salone, che fungeva anche da cucina.La camera da letto aveva un grosso letto appoggiato alla parete con vicino un armadio che conteneva i vestiti di Fay, e al lato una cassapanca, poco distante dal letto c'era la porta che divideva la stanza dal bagno. Il salone era spoglio, un semplice divano e una libreria, oltre ad una piccola scrivania e qualche sedia, era tutto l'arredamento; in un angolo c'erano dei fornelli poco usati. Tutte le pareti erano dipnte di bianco, e il soffito era attraversato da travi di legno a vista. Finalmente dentro il Nobody si diresse verso la camera da letto poggiando Faith sul materasso a malo modo, la quale strinse di nuovo i denti dal dolore; fece sedere poi Hellen spostandole la mano per vedere meglio la ferita. Accuratamente scostò i suoi capelli e, poggiando una mano sulla ferita, utilizzò Energia. Faith osservò la luce verde che usciva dalla mano di Brixegael, ne era attirata come un insetto notturno alla vista di una lampadina luminosa. Hellen stava passando da un dolore allucinante a qualcosa di lieve che le dava solo fastidio.
- Grazie - disse sotto voce, - Pensa a lei ora - disse fissandola mentre tratteneva a stendo il dolore. Il Nobody accennò con la testa mentre passava le mani dal viso di Hellen al corpo di Faith. Di nuovo utilizzò la magia per curarle le gambe e tutte le altre ferite. - Immagino tu la voglia imparare vero? -
- E' la frase più azzeccata che tu abbia detto oggi - disse lei, sorridendo.
- Ora però è meglio se vi riposiate entrambe. - Continuò lui - Non è stata una giornata leggera per nessuno. -
- Concordo con te Gabriele - disse accenando un sorriso rivolto a lui - Ma noi due non ci siamo ancora presentate, piacere Hellen Devil - disse porgendole la mano.
- Faith, ma tutti, tranne uno... - disse guardando il Nobody - ...mi chiamano Fay - le strinse la mano con poca energia, tutta quella che le rimaneva.
- Custode del keyblade immagino - disse fissandola mentre lasciava la mano di Faith.
- Che importanza ha? Come ho detto prima non è importante chi si è... Si, Custode, anche se sull'argomento ne so quanto un sasso - disse Fay lasciando cadre la schiena sul materasso. Hellen accennò una risata sentendo il paragone che aveva fatto Faith.
- Comunque sono due le persone che ti chiamano Faith sai? - disse sorridendo.
- Perchè? E' un nome totalmente inadatto, io di fede non ne ho! - sapeva di sembrare una bambina piagnucolosa, ma non glie ne importava.
- Fay, Faith, che importanza vuoi che abbia? - Commentò Brixegael. Fay lo guardò con odio, stava rigirando contro di lei i suoi discorsi - E' solo un modo più semplice per chiamarti. Non è comodo dire "Ehi tu ragazzina" non trovi? - la "ragazzina" non rispose, ma continuò a guardarlo torvo. Hellen fissò prima lei poi lui, scoppiò a ridere come non aveva mai fatto rideva così tanto che stava per cadere dal letto. Il Nobody la fissava, sorridente.
- Sarà meglio che andiate veramente a letto ora. - la frase del Nobody fu l'ultima cosa che Fay sentì, prima di chiudere gli occhi e cadere nell'oblio delle follie oniriche.
- Lei dorme di già - disse alzandosi, spostò la coperta e poi la prese delicatamente di peso e la mise sotto le coperte - Notte Faith - disse sorridendo, si diresse verso il Nobody.
- Notte. - Sussurrò Brixegael. - Tu ancora non vai a dormire? -
- Uhm... Fra poco vado - disse dandogli un bacio sulla guancia - Notte Gabriele - disse andando verso il divano. Il Nobody sorrise di nuovo quando sentì il calore delle labbra di Hellen sulla sua guancia. Prese dal letto una coperta, stanto attento a non svegliare Faith e raggiunse la ragazza al divano.
- Notte... - Ricambiò il suo bacio sulla guancia dopo averla coperta. Con passo leggero raggiunse la cucina, poggiandosi ficino ai fornelli a braccia conserte. " Perfetto " Pensò " Ora dove dormo? "
- Il divano è abbastanza grande per due - disse Hellen sorridendo mentre appoggiava la spalla sullo stipite della porta. Sul volto di Brixegael si disegno un largo sorriso raggiungendola al divano.
- Allora se non ti dispiace, ti faccio compagnia... - Si sfilò il cappotto nero, ancora un po' bagnato. Si infiò sotto le coperte e abbracciò Hellen, chiudendo gli occhi.

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 - Lezioni di magia. ***


Quando il sole cominciò a lambire il volto di Fay essa iniziò a tornare cosciente. Era sua abitudine svegliarsi presto la mattina, ma non le era mai successo di svegliarsi come se fosse stata ripetutamente schiacciata da una mandria di buoi. Stiracchiò gli arti inferiori con cautela, ma sentì subito che la magia del Nobody aveva avuto più effetto di quello che credeva. Gettò le coperte ai piedi del letto e ne scese d'impeto, sentendosi sicura di come erano guarite le ferite. Evidentemente troppo fiduciosa. Il violento capogiro che le prese appena si ritrovò in posizione eretta la costrinse ad appoggiarsi all'intelaiatura del letto. Per un momento la vista le si offuscò a tal punto che si ritrovò il campo visivo completamente inondato di bianco. A poco a poco la vista le tornò e con essa anche una violenta nausea. Trattenendo il contenuto dello stomaco nel suo giusto contenitore si avviò verso la cucina, per bere un sorso d'acqua che sperava le potesse sciacquare la bocca dal saporaccio di bile che l'aveva invasa. Entrata nella stanza vide una scena che le sembrò comica, o perlomeno lo era dopo i fatti della notte prima. Vide la Keyblader, Hellen, e il Nobody abbracciati sul divano, coperti da una delle coperte che dovevano aver preso dal suo letto. Soffocando la risata che le nasceva spontanea li oltrepassò e arrivò fino al lavandino.
"Devo aver dormito maledettamente sodo per non aver sentito nulla", si disse. Prese un bicchiere da un pensile e lo riempì di acqua corrente, se lo portò alla bocca e ne trasse un sorso. Fece appena in tempo a levare il bicchiere che si chinò in avanti sul lavandino e rigurgitò una poltiglia biancastra, tra vari conati, che doveva essere il residuo della sua cena e del latte che aveva bevuto. Hellen si girò un attimo verso la cucina, la luce che proveniva da lì le diede fastidio allora mugugnando si mise seduta cercando di non svegliare il Nobody che era affianco a lei che dormiva ancora beato, si passò una mano sul volto per poi sbadigliare, si diresse verso la cucina e vide Faith china sul lavandino appoggiò delicatamente la mano sulla sua spalla per vedere cosa aveveva. Per tutta risposta il corpo di Fay fu percorso da un sussulto, la ragazza lasciò cadere al suolo il bicchiere colmo d'acqua che si frantumò in mille pezzi. In poco più di un attimo raggiunse con un balzo l'angolo più vicino, portandosi in posa di guardia. Non estrasse il Keyblade, il pensiero dell'arma non la sfiorò neppure, si limitò a coprire il volto con le braccia, lasciando uno spazio per osservare l'avversario.
- Faith sono io, Hellen - disse avvicinandosi a lei con calma, "che strana reazione come se lei da piccola avesse avuto delle percorsse da parte di persone", si inginocchiò di fronte a lei e le prese delicatamente i polsi e li abbasso e poi li lasciò, - Scusa se ti ho spaventata - disse con voce quasi preoccupata.
-N-nulla - disse con voce tremolante, abbandonando lentamente la posizione di guardia. Hellen abbracciò Faith come se fosse una cosa naturale lo fece per calmarla e per darle sicurezza.
- Non ti accadrà nulla - disse con voce pacata. Fay sciolse l'abbraccio forse con un pò troppa enfasi, non le piaceva la sensazione di costrizione che le dava.
- Dire che non mi accadrà nulla è come dire che mi accadrà tutto - disse, poi prese uno straccio per pulire l'acqua e i residui del bicchiere da terra. Silenziosamente, il Nobody assisteva alla scena, osservava Hellen mentre abbracciava Faith, dicendole che andava tutto bene e lei che, coi suoi soliti modi, rispondeva rigirando la frase. Con molta calma Brixegael prese il suo cappotto da terra e se lo rimise dopo averlo sbattuto leggermente un paio di volte. Lentamente si diresse verso la porta e uscì dalla casa, sbattendo violentemente la porta. Hellen ci rimase un po' male ma poi scosse il capo, si rimise in piedi e sentì la porta chiudersi violentemente, corse fuori dalla cucina fissò il divano e poi la porta.
" se ne è andato... Tornerà? " si chiese mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. Il rumore improvviso fece nuovamente sussultare Fay, che strinse convulsamente i pugni. Guardò la fonte del rumore, e poi il divano vuoto. Evidentemente il Nobody doveva essere uscito.
- Ahi - disse quando si rese conto che dei vetri si erano conficcati nel palmo della mano, quando lo aveva stretto. Vi strinse lo straccio attorno e poi riprese a pulire. Hellen con le lacrime che le rigavano il volto prese la sua giacca e si gettò fuori dalla porta
"Non voglio...NON VOGLIO! Non voglio che tu te ne vada di nuovo!" pensò mentre le lacrime erano sia di dolore ma anche di rancore, si mise alla ricerca del Nobody. Brixegael era in piedi, in mezzo alla stradina che aveva percorso ieri in tutta fretta per portare in salvo Faith e poter curare Hellen. La pioggia aveva smesso di cadere sulla Città di Mezzo, finalmente, dopo interminabili giorni cupi. In piedi, col cappuccio che gli copriva il volto mentre alzando una mano, provò ad evocare la Dark Dream, senza molto successo.
" Diamine... " Pensò.
- Brixegael ! - urlò cercandolo con le lacrime ancora sul volto, correva da tutte le parti per poi vederlo, ripetè il suo nome fissandolo. Il Nobody si voltò, togliendosi il cappuccio: davanti a lui gli apparve Hellen, con le lacrime al volto. Si avvicinò a lei e l'abbracciò.
- Non preoccuparti... - Le sussurrò. - ...Non ti lascierò mai più. -
- Rimani qui...Te ne prego... - disse singhiozzando mentre appoggiava il capo sul suo petto...
- Non ti lascerò ... - Mise una mano sul suo capo, accarezzandole il volto per toglierle le lacrime. Lo fissò neglio occhi e poi gli prese la mano
- Torniamo a casa da Faith che si è fatta male alla mano? Per colpa tua che hai sbattutto la porta...- disse sopirando mentre smetteva di piangere. Rise sotto i baffi.
- Va bene, andiamo. - Le sorrise mentre si incamminarono per tornare da Faith. Quando tornarono in casa Fay aveva finito di raccogliere gli ultimi frammenti di vetro ed era intenta a medicarsi la mano, estraendo le schegge di vetro. L'operazione era complicata dal fatto che entrambe le mani erano ferite.
- 'Giorno - disse senza emozioni. Il Nobody richiuse lentamente la porta.
- 'Giorno. - Risposero Hellen e Brixegael all'unisolo. - Hellen mi ha detto delle ferite, scusami. - Continuò lui. - Fammi vedere. - Si avvicinò lentamente a Faith prendendole una mano per vedere meglio. - Beh, hai già tolto tutti i frammenti di vetro a quando vedo. - Passò la mano su quelle della ragazza, facendo di nuovo apparire quella luce verde che le richiuse le ferite in un attimo. La magia le fece formicolare le mani, che chiuse di scatto.
- Insegnami - disse semplicemente - ...Perfavore - aggiunse poi. Hellen rise sommessamente del tono con cui Fay aveva formulato la richiesta. Il Nobody si girò per osservare meglio la ragazza mentre rideva, gli scappò un sorriso. Era bello sentirla ridere di gusto, era da troppo tempo che non la sentiva più divertita. - Va bene Faith. - Disse infine Brixegael. Anche il volto di Fay si illuminò in un sorriso.
- Cominciamo? - chiese impaziente.
- D'accordo. Da dove vuoi cominciare? - Chiese il Nobody fissandola negli occhi.
- Credo sia meglio se tu comincassi dal principio - si intromise Hellen, sempre sorridendo - O non capirà nulla... - Brixegael sorrise a sua volta.
- ...Allora... - Si mise comodo sul divano invitando le altre due a mettersi comode. - ...Una delle cose più importanti che devi sapere è che ci sono limiti alle magia, ad esempio, non puoi utilizzare troppe volte una magia e non puoi superare un certo livello di potenza. - Fay lo fissava bevendosi le sue parole. - La magia che ho utilizzato ieri sera e poco fa si chiama Energia, è utile per curare qualsiasi tipo di ferita. Io conosco solo le basi quindi non possiedo magie potenti. A livelli maggiori Energia è capace di curare su parti più vaste del corpo e in aree sempre maggiori, così da poter curare anche i tuoi compagni. - Continuò il Nobody. - Tutto chiaro fino a qui? - Fay annuì con veemenza. - Bene. Esistono altri tipi di magie: quella nera, quella verde, la spaziotempo, o arancione, e, inifine, quella occulta. La prima comprende le magie che causano danni all'avversario, la seconda modifica e altera lo status, la terza modifica i tempi del nemico e le ultime sono magie che, danneggiando il nemico, ti permettono di ottenere dei vantaggi. - Brixegael prese un respiro prima di continuare. - Come per Energia, una delle più conosciute della magia bianca, anche queste possiedono limiti, però ne esistono di diversi elementi. - La fissava negli occhi mentre spostava l'argomento sui vari tipi di magia. - Nella magia nera troviamo tutti gli elementi: fuoco, ghiaccio, tuono, aria, acqua, terra, sacro e oscuro. Nelle megie verdi possiamo trovare Protect o Shell, che ti proteggono dagli attacchi magici e fisici dei nemici. Nella spaziotempo ci sono magie che rallentano il nemico, come Stop, oppure che ti velocizzano, quale Haste. Nelle magie occulte possiamo trovare Aspir oppure Drain, le quali " succhiano " la vita al nemico per poter rigenerare la tua. - Si concesse un altro respiro. - Fin qui hai capito? - Fay non gli aveva staccato gli occhi di dosso un secondo, sembrava quasi in trance. Annuì, memorizzando le informazioni. Il Nobody si scricchiò il collo e poi la schiena. - Sono stanco della teoria Faith, vuoi passare alla pratica? -
- Non vedevo l'ora che tu lo dicessi! - disse alzandosi in piedi di scatto. Fu nuovamente presa da capogiri, e fu costretta a correre nuovamente verso il lavandino. 'Stavolta dal suo stomaco non uscì nulla di solido, ma il corpo di Fay fu comunque percorso da forti conati. - Ok, muoversi con cautela - disse pulendosi la bocca. Il Nobody si alzò lentamente dal divando camminando lentamente verso la porta chiedendo ad Hellen di aiutare Faith con le scale. La ragazza si alzò dal divano e, prendendo per mano la ragazzina più gracile, la sostenne aiutandola nello scendere i gradini. Finalmente scesi nel cortile sotto casa il Nobody fece sedere Faith sulla panchetta li vicino, ponendosi vicino a lei.
- Molto bene. Possiamo pure iniziare la lezione pratica di magia. - Brixegael stese la mani, col palmo rivolto verso l'alto. Si concentrò per un attimo. - Fire. - Disse sottovoce: una pigra fiamma si accese nelle sue mani per poi bruciare in una lingua di fuoco verso l'alto. - Questo è Fire, uno degli elementi basilari della magia nera, gli altri due sono Blizzard e Thunder. - Pulendosi le mani riprese per una nuova magia: muovendosi su se stesso creò una bolla intorno a se. - Questa si chiama Reflex. - Disse - Magia verde che ti protegge da altri attacchi magici. - La bolla protettiva si sciolse lentamente. Il Nobody si scricchiò le dita. Si portò le mani al petto facendo sprigionare una luce di color arancio. - Haste: velocizza i tuoi movimenti. - Camminò intorno alla panchetta, grazie alla magia sembrava che corresse velocemente. Si fermò nuovamente di fronte a loro. - La magia occulta preferisco non mostrarvela, non ora almeno. - Brixegael, stanco, iniziò a respirare affannosamente, ormai senza molta energia rimanente.
- Forte - disse Fay, bloccandosi per portarsi una mano allo stomaco dolorante - Ora so come appaiono, ma come si genera la magia? - chiese come se fosse la domanda più semplice del mondo.
- Prova a distendere una mano. - Rispose lui - E' molto più facile provare direttamente che spiegarti il procedimento a parole. - Fay eseguì l'ordine senza obbiettare.
- Proviamo con Fire. - Continuò. - E' una delle più semplici. Prova a concentrarti solo sulla tua mano, concentra la tua energia in quel punto e immagina una fiamma che ve ne esce - Fay ci provò. Ci provò davvero. Concentrò tutta se stessa nell'inviare la sua energia nel palmo della sua mano, immaginando la fiamma che ardeva, come le era stato detto. Passò alcuni minuti con le sopracciglia aggrottate e la faccia concentrata, ma non riuscì a produrre nemmeno il più piccolo sbuffo di fumo. - Ah, maledizione! - gridò.
- Calmati... - Disse il Nobody prendendole le mani - ...Ho detto di concentrarsi non di sforzarsi, deve essere una cosa naturale. - Le lasciò andare le mani facendole di nuovo vedere una fiamma che usciva dalla sua mano destra. - Vedi? Più lo fai naturalmente, più sarà facile. -
- Se fosse stato naturale a quest'ora ce l'avrei fatta! - disse la Custode rabbuiandosi. Brixegael la fissò negli occhi, inspirò lentamente riempiendosi completamente i polmoni d'aria, per poi liberarli velocemente. - E' semplice, riprovaci, vedrai che stavolta ce la farai. - Fay non era così sciocca da farsi coccolare, ma riprovò. Senza alcun risultato apprezzabile. - Ancora. - Ripetè lui. - Finchè non vedo una fiamma decente. - E Fay riprovò, si sforzò di immaginare la fiamma, convogliò tutta la prorpia energia sul palmo della mano, chiuse gli occhi per evitare che le immagini esterne la deconcentrassero. All'improvviso sentì qualcosa accadere sul palmo della propria mano. Aprì gli occhi di scatto, guardando Brixegael, in attesa. Il Nobody scosse lentamente la testa. - Ancora nulla, mi dispiace. -
- Aaaaah, mi arendo! Non lo capisco, non capisco come generarla, maledizione! - Brixegael la fissò negli occhi.
- Se ti arrendi così facilmente, è normale che non ce la farai mai. - Le mise una mano sulla spalla. - Riprova ancora un'ultima volta su. - Per tutta risposta Fay scosse la testa, decisa.
- Non ora... Forse non riesco a convogliare energie nel palmo della mano perchè non ne ho... - Il Nobody accennò con la testa.
- Va bene Faith, quando ti sentirai pronta... - Hellen si alzò in piedi
- Faith alzati - disse solamentente mentre teneva il capo basso per concentrarsi. Fay alzò lo sguardo per guardare la figura della Custode, con sguardo interrogativo. Un aurea blu avvolse Hellen, si creò da essa una mano che si diresse verso Faith con molta velocità e le rubò qualche mp, - Questa è un arte occulta, si chiama Aspir - disse con fiato mozzo. Fay non disse nulla, aveva provato una strana sensazione, come se venisse privata di una qualche energia che non sapeva di avere. Non avvertiva però cambiamenti di sorta nel fisico o nello spirito. Depennò dalla lista delle magie che avrebbe imparato quella "Aspir". - Non ci sono più abbitutata a usare queste magie - disse Hellen sedendosi sulla panchina. Brixegael la fissò per un momento negli occhi, poi sorrise
- Faith, come ti senti? - Disse mettendole una mano sulla spalla.
- Esattamente come prima. Nessun cambiamento - Questo diede da pensare al Nobody, che Faith non avesse abbastanza potenza magica per usare la magia? Scosse la testa, era impossibile, tutti hanno la possibilità di usare la magia, chi più chi meno forte.
- Viva i giramenti di testa ! - disse ironica Hellen mentre si teneva il capo con entrabi le mani.
- Sorreggi la testa con le ginocchia - le disse Fay - Fidati, funziona - Hellen si portò le gambe al petto e appoggiò le tempie sulle ginocchia. Brixegael osservava la strana posizione che aveva appena assunto la ragazza, gli scappò un sorriso che si spense l'attimo dopo. Sentiva dell'oscurità che si avvicinava velocemente a loro tre: piccoli varchi neri si aprirono dai quali ne fuoriuscivano innumerevoli Heartless.
- Eh che cavolo! - disse mettendosi in piedi, ma ebbe un giramento di testa non si era ancora ripresa del tutto richiamò il suo keyblade e si mise in posizione d'attacco.
- Merda - sospirò Fay, si alzò e si mise in posa da combattimento.
- Faith con i pugni si fa ben poco - disse poi riprese - Prova a chiamare la tua fedelissima arma - disse sorridendole mentre si preparava ad attaccare. Fay mugugnò qualcosa, poi estrasse il Keyblade, i cui ingranaggi cominciarono a muoversi ticchettando. Il Nobody rimase immobile, indietreggiando lentamente, osservando Faith che, pronta col suo keyblade in mano, si apprestava a combattere. Fay fece la spavalda, avanzò come se non avesse avuto paura. Cercava di non darlo a vedere, ma le gambe le tremavano, e i passi le risultavano faticosi, come se le sue gambe cercassero di distanziarla dal pericolo imminente, come se cercassero di correre lontano anzichè avanzare verso la morte. Altri portali oscuri sbucarono davanti a loro. Dinnanzi a loro si parava una distesa nera brulicante di movimento. Non fu una passegiata per Fay cominciare a correre e colpire le prime creature che trovò dinnanzi. Ma esse non miravano lei, ma dietro. Gli Heartless la accerchiarono, e altri la sorpassavano, arrivando fino al Nobody e Hellen. Si sorprese di come in momenti critici la mente si metta a fantasticare su pensieri futili come quello che la assillava in quel momento. Era stato facile per lei pensare al nome della Custode, ma non era ancora riuscita a pensare a quello del Nobody, neppure in quel momento ci riusciva. Scosse la testa, come a scacciare quegli stupidi pensieri che la distraevano dalla lotta, e si lanciò di nuovo verso l'orda nera. Gli Heartless evitarono il colpo, si muovevano all'unisono, come un corpo solo. Sentì gridare dietro di se, ma non servì che si girasse per capire cosa stesse succedendo. Le creature avevano sommerso i suoi nuovi compagni. Lo seppe perchè si stavano apprestando a fare lo stesso anche con lei. I mostri saltarono, e le furono sopra. Il corpo di Fay non era fatto per sopportare grandi pesi, e cedette dopo poco. Di nuovo sotto una coltre di Heartless le ritornarono alla mente i ricordi della notte precedente, quando si era trovata in una situazione analoga. Rischiare la vita due volte in due giorni era troppo, e la sua mente si scollegò, il suo corpo prese a muoversi da solo, sentì la sua energia che si andava concentrando in un unico punto e fu allora che capì cos'era la magia. Durante le prove si era sforzata di immaginare la fiamma che nascva dal suo palmo, ma non poteva essere più distante dalla realtà. Lei doveva essere la fiamma. Lo comprese e la fiamma scaturì. Scaturì e non riuscì a fermarla. Voleva solo produrre una fiamma per liberarsi, ma produsse molto di più. Una sfera di fuoco nacque dalle sue mani, la sentì scottarle l'epidermide, e cominciò ad allargarsi a dismisura, inghiottendo e distruggendo tutto. Bruciò gli Heartless, il corpo di Fay e quello dei suoi compagni.
Oscurità: ecco cosa vedeva Brixeagel sotto quell'orda di esseri d'ombra che lo sopprimevano. Di nuovo quella sensazione, sentiva strettoni al petto, come se volessero strappargli ancora il cuore. Era deciso a non mollare, non ora. Aveva ritrovato Hellen e non aveva intenzione di lasciarla di nuovo andare. Lo aveva promesso. Non l'avrebbe più lasciata, non lo avrebbe mai permesso. Cercava di liberarsi con le mani, voleva allontanarli dal suo nuovo "cuore". Era un cuore piccolo, ma era solo per lei. Gli Heartless premevano, non cedevano, non volevano lasciarlo andare, ma lui non si arrendeva. Voleva urlare, chiamare Hellen, starle vicino per essere più forti insieme, ma quel peso lo opprimeva, non poteva nemmeno sussurrare o respirare. Si muovevano velocemente, come formiche laboriose che raccolgono del cibo e rapidamente lo riportano a casa. Veloci, troppo veloci, non riusciva più a fare nulla. Intravide una luce in quell'oscurità. Si espandeva rapidamente finchè non travolse quell'ombra attorno a lui, spazzandola via completamente. Ora non erano più gli Heartless a fargli male, ma quella luce gli bruciava sul cappotto, era come stare in un forno. " Faith? " Pensò, era possibile che fosse stata lei, sperando che fosse così si aggrappò a quella speranza rilasciando un fievole strato protettivo su di se, che lentamente si andava a distendersi cercando di proteggere le sue compagne, anche se non sapeva dove fossero cercava comunque di proteggerle in qualche modo.
Hellen fissò con occhi sbarrati Gabriele - Sta-Stai bene? - chiese preoccupata per lui mentre si alzava e si dirigeva da lui. Il Nobody era ancora disteso a terra senza energie dopo aver cercato di aiutare le due Custodi. In silenzio alzò un braccio mentre cercava di prendere la sua mano. Lentamente gliela strinse e si rialzò con cautela, era sfinito. La lezione di magia, gli Heartless, la paura. Tanta paura. Si mise una mano sul petto, come se stesse cercando il suo cuore per avere la conferma che quegli esseri non lo avessero di nuovo divorato. Sentì un leggero battito, si sentì sollevato.
- Tutto ok - Disse annuendo con la testa - Tu? -
- Tutto ok - Rispose a sua volta Hellen. Brixegael si osservò intorno, trovando solo terra bruciata. Vide anche il corpo di Faith, immobile al suolo, col corpo ancora fumante. Con passo lento si avvicinò alla ragazza, inginocchiandosi di fronte a lei per osservarla meglio: i segni di una lieve bruciatura ricoprivano tutto il suo eslie corpo, sul viso vi era della pelle nera, sembrava carbonizzata, ma stava bene. Respiro e battito cardiaco nella normalità. Probabilmente l'aveva salvata la magia del Nobody.
- Ringraziamo il fuoco, che brucia i peccati. Ringraziamo i nostri nemici, poichè avremo la possibilità di essere purificati. Ringraziamo questo campo di battaglia, ove risiede il nostro spirito e infine, ringraziamo Faith, che ci ha salvato dal diventare oscurità. - Lentamente si rialzò prendendo in braccio la ragazza zoppicando piano piano, tentando di tornare in casa. Hellen lo seguiva, in silenzio, rallentando sempre di più il passo.
- Scusatemi... - Sussurrò la ragazza avvicinandosi a Brixegael. - ...Devo andare. - Il Nobody si girò, col volto cupo fissandola negli occhi, come per chiedere una spiegazione. - E' stato bello essere tornati insieme, anche se per poco tempo. - Continuò. - Ma ora devo andare, il mio dovere di Custode mi chiama... - Gli diede un leggero bacio sulla bocca per poi allontanarsi lentamente. Brixegael era ancora fermo, a fissare il vuoto, dopo che Hellen aveva svoltato l'angolo, poco dopo averlo di nuovo salutato con la mano. A stento riuscì a trattenere le lacrime e a far cadere a terra Faith. A capo chino, senza averle detto nulla, si avviò verso la casa della ragazza. Saliva li scalini lentamente, sforzandosi di non cadere, cercando in ogni modo di raggiungere il primo piano di quella casa, portare Faith sul suo letto e cercare di guarirla dalle ferite. L'impresa si rivelò più difficile del previsto: gradino dopo gradino sentiva che le forze gli venivano meno, le gambe si rifiutavano di continuare, le braccia volevano gettare Faith, tutto il corpo avrebbe voluto fermarsi. Fermasi e andare da lei, abbracciarla, supplicarle di non andarsene. Questo però non poteva farlo, non poteva abbandonare quella persona che lo ha aiutato a riconcingliarsi con Hellen, non poteva abbandonare quella persona che, nonostante fosse un Nobody, non lo aveva rifiutato o combattuto, non poteva abbandonare quella persona che considerava una sua cara amica. In fondo era giusto così, lei è un Custode, deve combattere chi causa la morte e la distruzione dei mondi, non può perdere troppo tempo lontano dal suo lavoro. Brixegael scosse la testa cercando di allontanare quei pensieri e riprese a salire le scale, giungendo finalmente nella casa di Faith. Riuscì ad aprire la porta e camminare verso il letto, sul quale poggiò delicatamente la ragazza.
" Dove saranno...? " Pensò il Nobody " Le ho viste ieri sera... Ah! Eccole! " Brixegael aprendo il cassetto trovò delle pozioni ne afferrò una e si riportò vicno a Faith. - Questo ti farà bene... - Aprì il contenitore versando il contenuto sul corpo della ragazza, il quale sembrò rigenerarsi lentamente. - ...Dannazione, la prossima volta che provi ad usare la magia avvertimi. - Sorrise dolcemente osservando il viso della Custode che si rilassava. Si distese sul letto accanto a lei, per riposarsi un po' da quella frenetica mattinata.

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 - Vita o morte. ***


-......Finalmente sono tornato- disse Nexadiel.
-E cosi' è questa la tua dimensione?- Rispose Alastor con una fievole voce.
-No.Questo e solo uno dei mondi,ed è anche l'unico in cui sono stato.-
Nexadiel inizio' a girare per il castello, ad un certo punto si ritrovo' in una stanza bianca la quale era piena di strani macchinari e provette. Il ragazzo si avvicino' lentamente. "N...Nex..Nexa...Nexadiel..... Perche' su queste provette c'è scritto il mio nome??" Neaxdiel inizio' a cercare qualche indizio per capire il motivo di questi oggetti, aprendo un cassetto della scrivania trovo' un libro enorme con sopra scritto "Nexadiel XXII". Il nobody inizio' subito a sfogliare questo enorme fascicolo.. "Mmmm...interessante" penso' Nexadiel "Quindi grazie a queste medicine riesco a riprendermi dopo aver usato i miei poteri...." All'improvviso Nexadiel senti' un rumore provenire dall'anticamera, in meno di mezzo secondo Nexadiel era gia' dietro a quel losco individuo che gli stava andando incontro, lo prese senza esercitare troppa e forza e chiese -CHI SEI TU???-
- Sei tornato... - Rispose l'individuo rimanendo calmo e immobile. - Non sei molto cambiato, eh Nexadiel? - Continuò ironico spostandogli la mano voltandosi lentamente verso di lui per vederlo in volto. - Non credo che tu mi conosca, sono Brixegael, il membro numero XIX... - Si presentò facendo un piccolo inchino. - Ben tornato XXII - Disse infine il Nobody togliendo il cappuccio. In quell'istante Nexadiel balzo' all'indietro e in meno di mezzo secondo alzo' il palmo della mano e lo rivolse verso XIX.
-Non costringermi a farlo- disse con tono agguerrito -Potresti finire male!- Nexadiel abbasso' lo sguardo e socchiuse gli occhi aumentando cosi' tutti gli altri sensi percettori.
- Vorresti uccidere coslui che sa alcune cose interessanti sul tuo passato? - Il Nobody lo squadrò sghignazzando. - Ma se non vuoi... - Brixegael si allontanò di qualche passo portandosi sull'uscio della porta. - ...Preferirei andarmene che morire qui. -
-IO NON HO PASSATOOOOOO!!!!!- urlo' XXII scagliando un raggio di enrgia affianco alla testa di XIX. -SONO TORNATO IN QUESTA DIMENSIONE PER VENDICARMI DI COLORO CHE MI HANNO CREATO, SE SARAI ANCORA SULLA MIA STRADA TI UCCIDERO'... CAPITO???-
In quel momento nexadiel si volto' inizio' la ricerca dei membri originali dell'organizzazione, non sapendo ancora la fine che avevano fatto... L'aria vicino al suo orecchio bruciò mentre il raggio di energia si schiantava contro la porta, distruggendola quasi interamente.
- Già, non sei proprio cambiato... - Brixegael si voltò lentamente fissandolo. - Non troverai la tua vendetta qui... - Disse. - ...E non sarò di certo io a metterti i bastoni fra le ruote. - Rimase immobile scrutando nel buio la spada che Nexadiel portava sulle spalle.
-PERCHE' NON POSSO TROVARE LA MIA VENDETTA??? CHE INTENDI DIRE???- urlo' Nexadiel al limite del controllo.
- La sete di vendetta prosciuga l'anima, la brucia e la consuma, e attraverso lo spesso strato di cenere non riuscirà mai più a germogliare nulla - disse flebilmente la custode, che scostandosi dalle ombre in cui si era trovata fino a poco prima divenne improvvisamente visibile all'urlante Nessuno.
- Faith, ti avevo chiesto di rimanere al sicuro nell'ombra, non volevo esporti a rischi dopo il nostro passaggio dalla Città di Mezzo. - La rimproverò Brixegael ponendosi di fianco a lei, pronto a difenderla nel caso di un attacco improvviso di Nexadiel, il quale, sempre più fuori controllo, li fissava a malo modo. Di tutta risposta Fay gli sorrise. La sua bocca sorrise, ma non i suoi occhi, che rimasero fissi sul Nessuno che dava segni di squilibrio.
- Beh, ho dovuto scansarmi, mi ha quasi fritto! - disse con voce allegra - Chi diamine è, comunque? -
- Il nostro amico un po' nervoso si chiama Nexadiel, il numero XXII dell'Organizzazione. - Rispose ricambiando un sorriso malvagio verso il Nobody, il quale era sempre più spazientito.
- E cosa vogliamo noi da lui? - le chiese Fay, tastandosi la ciocca di corti capelli da cui si propagava un nauseante odore di bruciato. - Negare il passato non servirà a renderlo meno doloroso. Possiamo chiudere con il passato, ma è il passato a dover chiudere con noi - disse rivolgendosi infine a Nexadiel. XXII non stava capendo piu' niente.
-AAAAARRRGGHHHH- urlo' il nessuno incapace di intedere e di volere. In meno di mezzo secondo la spada portata da Nexadiel ritorno' alla sua forma originale, un demone alato alto circa un metro e ottanta, color nero pece con sfumature violacee ai bordi delle ali.
-PRESTO!!- urlo' Alastor -INIBITELO!!! NON ABBIAMO TEMPO DA PERDERE POTREBBE DISTRUGGERE TUTTO QUANTO!!!!!- I due erano scioccati dalla trasformazione e dalla potenza emanata da XXII... Brixegael alzò un braccio, mostrando un palmo a Nexadiel.
- STOP! - Urlò a squarciagola il Nobody bloccando numero XXII, il quale rimase impietrito, fermo come una statua di pietra. Tirò un sospiro di sollievo nel vederlo immobile, finalmente fermo senza che potesse causare danni. Fay gli si avvicinò divertita, bussò sulla sua fronte, come ad accertarsi che fosse vero e non un pupazzo, poi emise una risata argentina.
- Per quanto rimarrà così? -
- Non per molto.. - Rispose Brixegael -...Ho lanciato un semplice Stop, ma per fortuna il tallone d'achille di Nexadiel è la magia. - Il Nobody si avvicinò al demone alato, rannicchiatosi nell'angolo buio. - E chi saresti tu? - Chiese incuriosito. Fay si avvicinò allo strano essere, che continuava a rimanere chino nell'angolo, a cui Brixegael aveva posto la domanda, con le braccia rivolte verso l'alto e i palmi aperti, in segno di pace. Avvicinandosi sempre più a quell'essere cominciò a notare le somiglianze che esso a veva con la spada di Nexadiel.
- Che strana roba sei tu? - sussurrò, un pò rivolta allo strano essere e un pò a se stessa.
- Ehi, Brix, credo sia la spada! - urlò a Brexegael, senza voltarsi.
-Sono Alastor.Signore dei Demoni.- Rispose l'essere disumano con tono fiero -Sono venuto qui al fianco di Nexadiel dalla mia dimensione per supportarlo e aiutarlo nei combattimenti. Nel periodo in cui Nexadielsi era ritrovato nella mia dimensione si è allenato con me, appena mi aveva trovato avevo capito subito che aveva grandi potenzialita' e decisi di riparmiarlo e farlo diventare sempre piu' forte.... Finche' è riuscito a controllare gran parte del suo potere e a sprigionarlo tutto in un unico istante, cosi' che è riuscito ad aprire il portale per questa dimensione-

-Si sta riprendendo...- disse calmo Alastor.
-Ugh..ugh...-In qualche secondo XXII si riprese e con un movimento rapidissimo balzo affianco a XIX. -Non farlo mai piu'- sussuro' Nexadiel -Non sopporto coloro che mi attaccano tramite magie, sono molto vulnerabile a questo tipo di attacco- Dopo aver detto questo il nobody riprese a parlare normalmente -Alastor hai ragione... Non mi sembrano nemici.... Altrimenti in questo momento sarei gia morto... - I due individui stupiti dalla velocita' di ripresa e dalla sicurezza di Nexadiel.
- Ti sei accorto presto che non eravamo avversari! Di tanto in tanto, per puro caso, anche uno stupido deve aver ragione - gli gridò contro Fay. Si portò una mano al petto, e con un gesto rapido mosse il braccio in direzione del Nessuno e , come da una catapulta, venne scagliato dal suo palmo una palla di fuoco, che passò vicino alla testa di Nexadiel, bruciandogli qualche capello. - Tanto per ricambiare il favore - disse con un ghigno.
trasmise Alastor mentre si ritrasformava in spada
rispose XXII telepaticamente.
-Ok...Questo me lo merito Faith...MA NON TI AZZARDARE A RIFARLO!!!! Altrimenti vedremo sul campo di battaglia chi avra' la mira migliore- disse Nexadiel fissando fisso negli occhi Fay e con tono sarcastico e maligno....
- La mira non mi serve - disse sorridendo verso Brixegael, il quale a sua volta le sorrise.
- Giusto? - continuò verso Brixegael, mentre il suo sorriso diventava un ghigno mostruoso. - E se arriveremo a batterci, la fede non ti servirà - disse ironizzando sul proprio nome Brixegael annuì lentamente in risposta alla domanda di Faith.
- Qui nessuno si combatterà... - Continuò fermando la ragazza - ...Siamo qui proprio per questo. - Disse avvicinandosi a Nexadiel, girandogli un paio di volte attorno. - Interessante... - Continuò esaminando il soggetto e la spada - ...Un demone eh? - Il Nobody si fermò proprio di fronte al numero XXII. - Già, davvero interessante... -
- Di stranezze se ne vedono tante in giro, una più una meno... - disse Fay, rivolgendosi implicitamente a Brixegael.
- Demone, da dove vieni? - chiese.
-Viene dalla dimensione in cui mi avevano spedito!- Rispose XXII con un briciolo di rabbia nel tono di voce -Alastor, questo è il suo nome.- Piano piano Nexadiel inizio' a togliersi il cappuccio della tunica che indossava, aveva un movimento lineare e calmo quasi come se fosse in pace con il mondo intero.
trasmise il demone al nobody
Ma ormai era troppo tardi: Nexadiel si era gia' scoperto il capo e la maschera mezza rotta era ormai visibile ai due individui.
"DIAMINE!!!" penso' bruscamente XXII "Mi ero completamente dimenticato di aver attivato il potere conferitomi dall'altare dei demoni della dimensione parallela....Cosa accadra' ora??"
- Di stranezze ce ne sono e ce ne saranno sempre. - Rispose Brixegael, quasi divertito, alla vista di quella maschera. - Alastor, che significa? Proviene dalla tua dimensione questa maschera? Emena un'energia troppo negativa per i miei gusti... - Chiese il Nobody avvicinando il volto a quello di Nexadiel.
-Spiego io il motivo di questa maschera- rispose Nexadiel -Quando ci trovavamo ancora nell'altra dimensione, io e Alastor ci allenavamo ogni giorno senza un attimo di tregua. Quando ad un tratto rischiai la morte perche' la mia anima stava per finire del tutto, in quel momento Alastor pose la propria mano sul mio petto e e mi infuse parte della sua anima.... Da quel momento questa maschera appare quando mi trovo in situazioni in cui la mia voglia di combattere aumenta, simboleggia la presenza di Alastor in me...-
Trasmise il demone.

-Grazie a questa maschera posso vantare di un potere che cresce senza avere un limite ma uno dei difetti è che mi è piu' facile perdere il controllo..... Purtroppo non sono ancora in grado di gestire questa forma, e molto fatico, riesco a tenerla solamente per qualche minuto. E questo è tutto...- Fini' cosi' la frase prendendo un sospiro e facendo scomparire la maschera demoniaca con un gesto fulmineo.
- Io e te abbiamo qualcosa in comune... - Sghignazzò Brixegael, nascondendo il sorriso malevolo con la tunica del braccio destro. - Che ne pensi Faith? - Chiese infine il Nobody portandosi vicino alla ragazza. - Lo portiamo con noi oppure no? -
- Penso che sia prepotennte, indisponente irrispettoso e una testa clada, ecco che penso - disse Fay tutto di un fiato. -Inoltre sospetto che l'influenza che quel demone esercita su di lui lo abbia reso qualcosa di diverso persino da un Nessuno - disse fissando Nexaadiel e la sua spada, poi rivolse il suo volto verso Brixegael. - Sai come la penso. Che utilità comporterebbe portarceli dietro in una missione che nemmeno li interessa? - continuò secca lei.
- Speravo in una risposta diversa, in fondo, non capita spesso di vedere un demone nella nostra dimensione, anzi, probabilmente è il primo e il solo che abbia messo piede qui. - Commentò Brixegael, un po' dispiaciuto per la risposta di Faith. - Speravo di studiarlo un po'... - Il Nobody sospirò. - Sarà per la prossima volta. - In un attimo Nexadiel si era spostato dietro Faith con il dito indice puntato allla testa.
-Bang!- sussurro' XXII all'orecchio di Faith -E' vero, potro' anche non essere piu' un nobody ma se non vorrei essere d'aiuto in questo momento tu non saresti piu' con noi- disse sogghignando - Vorrei conoscere meglio questa dimensione, e mi piacerebbe scoprire i talenti di un costode!- continuo' XXII appoggiando la mano sulla spalla del Keyblader. -Allora, cosa ne dici?Sei disposto ad accettarmi come tuo partner?-
- Dopotutto io non sono altro che un mezzo per raggiungere un fine, sei tu quello che prende le decisioni - disse Fay, costantando semplicemente la verità, non aloneggiava tristezza nella sua voce. Si voltò verso Nexadiel, che ancora manteneva il dito puntato sulla sua nuca, e si ritrovò il suo dito dritto in mezzo ai suoi occhi, lo spostò con una smorfia. - Demone o Nessuno, non ho nulla contro di te come persona. Non implorare me, parla con lui - disse indicando da sopra la sua spalla, con il pollice, Brixegael. - Ah, e come Keyblader faccio pena, rimarrai deluso - disse suggellando la sua entrata nel gruppo.
- Spero che non farete sempre così voi due... - Brixegael scosse la testa quasi pentito dall'azione che stavano compiendo, ma, alzando le spalle, si rassegnò all'idea delle loro scaramuccie.
- Bene, credo che possiamo anche uscire da questo posto, non credere? - Chiese incamminandosi verso la vecchia porta, ormai distrutta.
- Credo sia ora - disse Fay, coprendosi il volto con il cappucco del suo mantello scuro, e avvicinandosi a Brixegael. - Quale sarà la nostra prossima meta? - gli chiese, poi, accortasi che Nexadiel non si era ancora mosso si voltò e disse - Ehi, demone, msch msch, fido, andiamo! - Neaxadiel fu molto irritato da questo tono, quindi mentre stava riportando la mano al corpo sparo' un colpo che buco' il mantello di Faith e gli sfioro' la caviglia.
-Scusami Faith...Non l'ho fatto apposta- disse XXII con tono sarcastico e un ghigno inquietante sulla bocca -Ora proseguiamo verso la prossima meta sono pronto a dimostrare quanto valgo!- "E anche a far capire chi è fido." Fay si fermò sentendo il colpo che le sfiorava la caviglia, graffiandola con il solo spostamento d'aria. Prese il mantello fra le mani e notò il foro.
- Non preoccuparti, demone - disse sorridendo. Riprese a camminare con passo svelto, notando come Nexadiel la seguisse. Improvvisamente si fermò di colpo, e con un rapido movimento evocò il Keyblade e colpì il Nessuno fra le gambe - Tanto per ricambiare il favore -
-AAARGH!!!QUESTO E' TROPPO-
Nexadiel impugno' Alastor e in pochissimo tempo era gia addosa a Faith,i due iniziarono a scambiarsi una serie di colpi rapidi per testare la forza dell'avversario. Dopo qualche colpo ben programmato di Faith XXII face un balzo in dietro e disse -Niete male Faith!Non dovevi fare pena??? Ti sottovaluti un po' troppo...- Nexadiel inizio' a correre verso la parete alle spalle di Faith, spicco' un balzo e si diede spinta utilizzando la parete come una molla, impugno' Alastor in modo da affettare a meta' il custode.
- ORA BASTA! ANTIMA! - Urlò a squarciagola Brixegael unendo le mani, facendo apparire un palla di energia nera che ricoprì Nexadiel: in un'istante il Nobody si ritrovò sottile con un foglio di carta, librandosi lentamente contro Faith, la quale rise di gusto nel vederlo. - Ora state calmi entrambi. - Disse infine tirando un sospiro di sollievo.
- Non ho detto che non ero in grado di combattere, ma che come Keyblader facevo schifo... - disse Fay facendo una linguaccia. - Mai sottovalutare un nemico che non ha nulla da perdere - disse.
"MALEDIZIONE!!!"penso' XXII "la prossima volta non sarai cosi' fortunato Faith" con capo chino XXII segui' Brixegael.
- Non ci sarà una prossima volta - disse in tono obbediente, guardando verso Brixegael, aspettando che lui aprisse il varco.
- Ora andiamo... - Disse infine mettendosi il cappuccio. - ...Sbrighiamoci. - Continuò freddo dirigendosi fuori dalla stanza.

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 - Nuovo compagno, nuova avventura. ***


Quando Brixegael mise piede fuori dal varco oscuro tirò un sospiro di sollievo, quasi ringraziò la presenza di Nexadiel nell'aiutarlo a combattere i Simili che lo hanno attaccato d'improvviso. Aveva qualche graffio qua e là ma grazie ad Alastor e a qualche magia ben piazzata ce l'avevano fatta con non molte difficoltà. - Ti devo un favore, Alastor... - Ringraziò voltandosi verso Nexadiel. - ...Chiedo anche scusa, è la prima volta che si rivoltano contro di noi. - Aggiunge. Si spolverò il cappotto tutto raggrinzito dal combattimento. Una leggera brezza salmastra serpeggiò nei suoi polmoni, facendolo quasi far starnutire, se non fosse stato bloccato dalla puzza di maiali e dal pesante odore di vomito che saliva dai porti. Quel posto non faceva proprio per lui: troppa gente ubriaca sbraitante o losca e guardinga, odori pungenti di chissà che cosa provenienti da luoghi scuri, rumori forti di spari e il picchiettio del ferro delle lame derivanti dai combattimenti tra i pirati. Nella sua mente continuava a pensare il motivo per il quale fossero andati proprio a Port Royal, il mondo più squallido e di pessimo gusto che si potesse scegliere per iniziare a girovagare per i mondi. Mettendosi il cappuccio si coprì quasi interamente il volto, facendo segno a Nexadiel di segurilo in un posto cupo e in penombra, nell'attesa di Faith.
-CHE PUZZO SCHIFOSO!!!- urlo' nexadiel -Ma per quale strana ragione ci hanno attaccato quei simili??Non dovrebbero stare dalla nostra parte??-domandò il nessuno demoniaco, ma Brixegael non rispose, il quale si mise semplicemente contro il muro. "Che sia la presenza di Alastor che infastidisce questi nessuno?" Durante la discesa Sleipnir cominciò a rallentare il suo folle passo. Le otto zampe dell'evocazione, che Fay usava per trasportarsi fra i mondi, pur non toccando alcun suolo continuavano a fare il classico rumore di zoccoli che impattano contro il terreno. Fay si teneva stretta al collo della possente bestia, che fino a poco prima si aggirava rapida in un corridoio fra mondi. Per quanto amasse la sua evocazione, donatole da Brixegael prima di lasciare la Città di Mezzo, la potenza magica richiesta la sfiancava, a metà strada era stata costretta dalla fiacchezza a scivolare sul collo, limitandosi, anzichè a cavalcare Sleipnir, a farsi cullare, attenta a non cadere. A pochi metri dal suolo il cavallo nitrì forte. Fu un nitrito lungo e prolungato, che durò fino a quando tutte e otto le sue zampe non toccarono terra. Una volta saldo sul terreno volse il collo e cominciò a leccare il volto di Fay, che messasi in posizione eretta smontò dal cavallo, che cominciò a sparire lentamente. Fay si guardò attorno, in cerca di qualche traccia del suo compagno, e del nuovo arrivato, ma non ne trovò. Sfiancata si accostò ad un muretto per fare qualche profondo respiro e recuperare un pò di energie. Tratto il primo respiro cominciò a tossire per l'olezzo proveniente dalla strada sottostante. Provò a prendere qualche altro respiro, per abituarsi all'odore, senza esiti apprezzabili. Continuò a cercare Brixegael, e a sperare che la trovasse presto. Come un ombra, Brixegael si avvicinò alla ragazza, portandosi alle sue spalle senza farsi notare da nessuno. Allungò un braccio e, coprendo con la mano la bocca di Faith per evitare che urlasse spaventata, la tirò a se, dietro l'angolo cupo nel quale si trovavano i due.
- Perdonami Faith... - Sussurrò Brixegael cercando di calmare la ragazza che aveva già iniziato ad agitarsi.
- Stupido stupido STUPIDO!! - gli urlò contro lei, singhiozzando. Si allontanò di qualche passo dal cono d'ombra che copriva l'angolo che formavano due casette, e cercò di respirare profondamente, tentando di non vomitare.
-Falla calmare- disse Nexadiel con tono fermo mentre scrutava le stratte vie imputridite di Port Royale -Vado a fare un veloce giro di perlustrazione. XIX spiegale la situazione in cui ci troviamo.- Nexadiel inizio' il suo giro per le strade del mondo lercio.
- Non osare avvicinarti! Non osare! - continuò a gridare Fay, diretta verso Brixegael. Quello stupido Nessuno sapeva benissimo che non amava il contatto fisico, sopratutto se colta di sorpresa, eppure l'aveva presa comunque. Fece qualche altro respiro, nel tentativo di calmare i singulti. Si portò vicino alla ragazza togliendosi il cappuccio permetto alla luce della luna di illuminargli il volto.
- Sono io Faith, cerca di rimanere calma... - Cercò di tranquillizzarla rimanendo fermo sorridendogli. - Perdonami... -
- LO SO CHI DIAVOLO SEI! ECCO PERCHE' SONO INCAZZATA! - gli urlò contro. Altro paio di singulti, altri respiri. La nausea la assaliva a ondate, fino a che non fu costretta a barcollare fino ad un muro e rilasciare li il contenuto del suo stomaco in subbuglio.
- Tanto non se ne accorgerà nessuno. Uno più, uno meno... - disse, poi si avvicinò al preoccupato Nessuno.
- Perdonami Faith, ora come ti senti? - Chiese aiutandola a stare in piedi. - Spero di non averti fatto troppo scombussolare... - Disse a sottovoce pentito da ciò che aveva fatto.
- La prossima volta chiamami prima! Che diamine ti è passato per la testa? - disse, oramai tranquilla, e libera di lasciare libero sfogo alla sua ira.
- E dove diavolo se ne è andato Nexadiel? - chiese.
- Ho pensato che fosse stato... Ah, lasciamo perdere... - Rispose impacciato il Nobody. - Nexadiel è andato a fare un giro di perlustrazione nei dintorni. - Continuò.
-Ho fatto il giro di tutta la citta'- disse nexadiel con tono fievole -Il rapporto del momento è che ci troviamo in mezzo ad una concentrata massa di nessuno, ho potuto notare anche dagli heartless al centro di questi- continuo' nexadiel con il suo solito tono di voce spavaldo. -Argh,dannati samurai- disse XXII toccandosi la parte destra della fronte bagnata dal sangue -la prossima volta che li rivedro' non ci giochero' piu'!- Intanto il nessuno demoniaco si avvicinava lentamente agli altri due. -Ora come ci muoviamo??- chiese con tono combattivo.
- Visto che Faith si è allegerita dal carico che si portava, direi che ci possiamo permettere di combattere un po' - Rispose con un tono che tralasciava sicurezza, decisione e aggressività: l'adrenalina gli stava lentamente crescendo, mentre il battito cardiaco aumentava poco a poco. - Che ne dite? E' da un po' che non combatto, vorrei scaricare un po' la tensione di questi giorni... - Chiese cercando di convincere Faith. - ...E per te sarebbe anche un'occasione per imparare qualche nuovo trucchetto di magia. - Disse infine fissandola negli occhi.
- Maschi, tsk... - disse facendo spallucce. -Tutto quello che vorrei fare è scappare da questo postaccio puzzolente, ma se per farlo dovremo lottare, fate strada -
Brixegael sorrise malignamente, tirando un lungo sospiro, come per pregustarsi la prossima battaglia.
- Nexadiel... Fammi strada... - Disse alzandosi in piedi.
-Presto seguitemi- rispose XXII iniziando a correre come un fulmine -dobbiamo raggiungere il centro della citta'- I 3 membri iniziarono a correre, dopo qualche minuto si trovarono davanti una schiera di Cecchini, Sicari e Samurai. -BENE!- grido' XXII -PIU' SONO PIU' CI DIVERTIAMO!!!- XXII si tolse il cappuccio, sfodero' Alastor e facendo passare lentamente la mano sul volto fece apparire la meschera demoniaca, i suoi occhi divennero gialli, e il suo sguardo cambio' radicalmente. -DIAMOCI DENTRO!!!- urlo' infine il demone.
"Finalmente..." Pensò fremitante il Nobody "...Non aspettavo altro." Cercò di evocare la Dark Dream, purtroppo senza successo. Cercò di nascondere questo suo fallimento attraverso un rapido movimento del braccio, facendo in modo che apparisse come un segno di sfida agli Heartless. Un paio di quegli esseri neri gli saltarono addosso, un semplice calcio fu più che sufficiente per farli allontanare. Un nuovo tentativo di evocare la spada, un altro fallimento. "Maledizione!" Pensò Brixegael "Ora si che sono irritato!" Evocò un paio di Night-Berserker, i quali si misero di fronte a lui iniziando a mietere vittime, facendo alzare una lieve polvere d'oscurità. Il Nobody camminava costantemente dietro di loro cercando, senza successo di far evocare la sua arma: lentamente stava per perdere la pazienza. Fay non era pronta per un combattimento, ma cerò di non darlo a vedere, di sembrare forte, di non assomigliare ad una bambina lagnosa. In fondo ogni combattimento non era dissimile al precedente. Stessi movimenti, stessi sentimenti, stesso uso di energia.
"Ma chi vado a prendere in giro? Non sono portata per questo genere di cose" confessò infine a se stessa. Assorta nei suoi pensieri non si accorse di un Heartless che si avvicinava in volo. L'impatto le tolse il fiato, e la gettò al suolo. Furiosa estrasse il Keyblade, e tagliò in due il piccolo mostro nero. Allentata la pressione che la schiacciava al suolo si rialzò, cominciando a menare fendenti.
- Brix! Piantala di fare il bravo bambino e estrai quella maledetta spada! - urlò contro il suo compagno, conoscendo il suo tallone d'achille.
- E quello che sto cercando di fare da ORMAI DUE GIORNI! - Il Nobody era letteralmente fuorioso che non si accorse che persino i due Night-Berserker lo stavano per colpire con due fendenti orizzontali. - QUESTO.. E'.. TROPPO! - Urlò a squarciagola sprigionando energia oscura che investì il campo di battaglia tutt'attorno. Lentamente si formò un'armatura attorno al suo corpo, s'aggrovigliava come una pianta sopra di lui, ricoprendolo da testa a piedi: quando la piccola nebbia scura si diradò vi era il vuoto attorno a quell'essere che ora sembrava uno sciacallo, rannicchiato sulle ginocchia, che brandiva un enorme e lunga spada, simile a quella dei Night-Berserker. Di scatto alzò il capo, osservando con occhi rossi l'orda di nemici che gli si avvicinava. L'essere s'alzò in piedi pronto a distruggere tutto quanto. Nexadiel stufo di tutti questi nobody che continuavano a sbucare a destra e a manca si prese un secondo di concentrazione in cui decise che era meglio consumare una parte della propria anima. Il demone alzo' il braccio e puntando con il palmo della mano la folla dei nobody avversari
-Good bye!!- Un'onda di luce travolse la schiera di nessuno ed essi vennero polverizzati in meno di un istante: ora rimanevano solamente i nemici che avanzavano verso XIX dallo sguardo inferocito e quelli che stavano saltando addosso alla custode.
Il suo respiro divenne ad un tratto pesante, attraverso quell'armatura, il sangue ribolliva, i muscoli tremavano, l'eccitazione prima della battaglia. Ad un tratto la bocca dell'armatura si aprì, distruggendo anche parte di se stessa, con frammenti che cadevano al suolo davanti a lui: seguì un rumore metallico pesante e fastidioso, simile ad un ululato. Si alzò lentamente da terra mantenendo una postura un po' piegata sulle ginocchia. Si avvicinò agli Heartless posando la sua spada sulla spalla destra, gli occhi diventavano poco a poco sempre più rossi fino a quando non si trovò vicino a quegli esseri d'oscurità: con un semplice fendente orizzontale levò l'aria davanti a lui, facendo sollovare una spessa coltre nera. Di nuovo fece un ululato, stavolta più forte, poco prima di saltare vicino a Faith lanciando un'onda infuocata che bruciò la maggior parte degli Heartless. Lanciò uno sguardo alla ragazza tramortita lei stessa dall'impatto, non curandosene per quel momento, tornando a scatenare la sua furia su quegli esseri: dopo poco tempo aveva già fatto piazza pulita, radendo al suolo tutto ciò che trovava di fronte a se. Fay non si aspettava il fuoco amico, e fu investita in pieno dall'onda di energia termica che Brixegael aveva liberato. Mise le mani avanti, nel tentativo di infrandere la tensione dell'aria infuocata, ma essa fu così potente da farle schizzare le braccia al petto come una molla. Incassò il colpo con l'intero braccio, ma la potenza sprigionata la fece volare all'indietro di qualche metro. L'impatto col suolo le tolse il fiato, davanti ai suoi occhi danzavano una miriade di scintille bianche. Quando la testa smise di girare, Fay azzardò ad alzarsi, ma tutto ciò che vide fu Brixegael che si ergeva in mezzo ad una nevicata di pulviscolo nero. Lo scontro era terminato. Il suo movimento attirò l'attenzione del Nessuno, che la caricò deciso. Brixegael e Fay non avevano mai avuto uno scontro fisico serio, e lei rimase stupita dalla forza che il Nessuno dimostrò. Per evitare di essere schiacciata dal corpo del Nessuno, Fay spiccò un piccolo balzo. Non aveva previsto che Brixegael potesse essere così forte. Il Nessuno la trascinò per diversi metri, fino a cozzare con il muro di un edificio. Le urla di Fay si spensero dopo qualche secondo. Dopo la carica improvvisa il Nessuno arretrò di qualche passo. Fay, di nuovo caduta al suolo, per rialzarsi usò il suo Keyblade come bastone. In piedi corse verso il Nessuno, che aveva capito essere in Berserk. Con un rapido fendente colpì l'elmo dell'armatura che gli si era formato addosso, ed esso andò in frantumi.
- Brix, guardami. Guardami! - disse Fay fissando il Nessuno negl'occhi scarlatti. Brixegael ricambiò lo sguardo, perdendosi negli occhi smeraldo della Custode, a poco a poco l'allone scarlatto cominciò a dissiparsi, lasciando spazio al marrone naturale dei suoi occhi. - Va tutto bene, tutto bene. Torna in te - continuò Fay, mentre si asciugava la violenta epistassi. Si tastò il naso, che aveva assunto una tonalità di viola poco rassicurante, e sussultò. Il suo naso poteva aspettare, ora doveva pensare a Brix. Il Nobody rimase in piedi, oscillando avanti e indietro, mentre l'armatura scivolava via lentamente, svanendo in una pigra polvere nera. Cercando di riprendesi scosse velocemente la testa, analizzando velcemente i dintorni, ma il suo sguardo si posò immediatamente su Faith, di fronte a lui, la quale lo fissava costantemente negli occhi sperando che si fosse ripreso dal suo stato di berserk.
- Ho esagerato io stavolta eh? - Disse ironico con una voce fievole, che tralascava la spossatezza di quella trasformazione. - Scusami... - Continuò cercando di emanare la solita, rassicurante luce verde per guarire le ferite che aveva causato a Faith. Fay si sottrasse al contatto col Nessuno. In meno di mezz'ora l'aveva spaventata e colpita. Era troppo per la sua flebile fiducia.
- Lascia stare Brix - disse in modo da mascherare la sua paura. Non era un bello spettacolo: il naso cominciava a gonfiarsi, e con buona probabilità era rotto, le labbra erano spaccate in più punti, e le braccia e i palmi delle mani erano ustionati, ma il dolore non era sufficiente a farla fidare di nuovo di qualcuno, non per il momento.
- Ora che si fa? - chiese per cambiare discorso. Il Nobody tirò subito indietro le mani, si spolverò il cappotto e si rimise il cappuccio: iniziò a piovere. L'intera area, distrutta dalla potenza di Brixegael, iniziava a diventare fangosa e ancora più pesante di quanto già non fosse quel posto. Sentì tambureggiare le goccioline d'acqua sul suo cappuccio, ma non osò toglierlo, si limitava a rimanere fermo, aspettando che Nexadiel li raggiungesse. In silenzio fece qualche passo indietro allontanandosi da Faith. Senza farsi sentire Nexadiel si porto' lentamente alle spalle di Faith.
-Tranquilla, andra' tutto bene. - le sussurro' il demone, Nexadiel colpi con una leggera forza la nuca della custode in modo da farla svenire senza rompere altre ossa. Faith cadde a terra e Brixegael la giro' sulla schiena.
-Non preoccuparti- disse XXII guardando XIX con tono rassicurante -Ho bisogno del tuo aiuto per poterla riassestare.- Il nessuno demoniaco apri' il palmo della mano, inizio' a concentrare le sue energie nella palmipede, dopo qualche minuto inizio' a crearsi una sfera luminosa di energia. Poco a poco questa sfera si ingrandiva sempre piu' finche' non divenne enorme. "Penso possa bastare" penso' il demone, chiuse il palmo della mano e lo riapri' cosicche' la sfera si era rimpicciolita e l'energia si era concentrata in una minuscola pallina. -Ora mi serve il tuo aiuto, devi scagliare una magia curativa su questa sfera e tenere ferma Faith- disse il mezzo demone mentre aspettava la risposta del nobody. Brixegael lo guardò con occhi vuoti, incuriosito da quella sfera e da quei suoi modi di fare da lui mai visti, ma infondo Nexadiel era appena tornato da un'altra dimensione e allenato da un demone. Con un'inpercettibile cenno col capo mise la sua mano destra sulla sfera, facendola illuminare di verde tramite Energia. Prese Faith in braccio e la portò in una zona al riparo dalla pioggia, dentro una casa mezza distrutta, poggiandola sul tavolo. Nexadiel lo segui' a ruota, la sfera creata continuava ad emanare una luce verde che dava l'impressione di essere una sfera celestiale. -Ora tienile le spalle non devi farla muovere o sara' pericoloso!-disse il demone. XIX fece esattamente quello che XXII gli disse. Nexadiel porto' la sfera esattamente sopra il cuore della custode, e dopo aver fatto un cenno a XIX la spinse dentro il petto della ragazza. XXII face in balzo ai piedi del tavolo e inizio' a tenere le caviglie di Faith, passo' solamente qualche secondo prima che Faith inizio' ad agitarsi come un demonio, i due membri facevano fatica a tenerla ferma. La spada si trasformo' subito nella sua forma originale, il demone prese il volo e con uno scatto sferro' un colpo al cuore della ragazza che continuava ad agitarsi. Alastor riprese le sembianze della spada e si rinfodero' sulla schiena di XXII, improvvisamente la ragazza si fermo'. Nexadiel si avvicino' con l'orecchio alla bocca di Faith e noto' che il respiro era regolare. -Ora dobbiamo aspettare solamente che si risvegli!- disse XXII con tono soddisfatto.
- Che gli hai fatto? - Chiese stupito. - Fammi indovinare, gli hai infuso parte del tuo spirito? Se era solo per curarla sarebbe bastato un semplice Energia e sarebbe passato tutto, del resto ce la siamo sempre cavata così. - Brixegael riprese fiato, portandosi sull'uscio della porta attento a qualche movimento nei dintorni, era abbastanza nervoso, ma cercava di non darlo a vedere. - Che ne dici di parlarmi della tua dimensione Alastor? Intanto che aspettiamo Faith che si riprende e che non ci sono nemici qui attorno... - Il Nobody si girò verso Nexadiel poggiandosi al muretto interno, ripardandosi dalla pioggia che batteva più forte.
-Esatto... Gli ho infuso una piccola parte della mia anima escludendo completamente l'anima di Alastor- disse XXII -Grazie a questo abbiamo rinforzato tutti i suoi organi interni. Lei restera' comunque una custode con una piccola parte della mia anima, la quale in futuro potra' sfruttare se sara' in grado di conterla, altrimenti l'anima prendera' il sopravvento sul corpo e bisognera' rimuoverla, il che è molto rischiose per l'incolumita' della persona. -
"Faith è forte e grazie alle capacita' di una custode non dovrebbe aver alcun problema a padroneggiarla... " Pensò "Chissa' se me ne pentiro'??? Speriamo non si arrabbi troppo altrimenti finiremo tutti male..." Alastor lo interruppe.
-BASTA!!! Il resto lo scoprira' Faith al momento giusto. La mia dimensione, comunque, è molto diversa, c'è solamente il nulla, un'infinito spazio bianco, devastato da me perche' un tempo l'ira e la rabbia mi comandavano. Io ero l'ultimo essere vivente rimasto in quel mondo sperduto e quindi iniziai a girarlo, era deserto, non si trovava nulla, niente case, niente acqua, niente di niente. Finche' un giorno vidi Nexadiel e con un semplice sguardo capimmo che dovevamo sfidarci... Alla fine dell'incontro Nexadiel resto' in fin di vita, e siccome era il primo che riusci a resistere alla mia furia omicida decisi di infondergli la mia anima per curarlo. - Bixegael ascoltava incuriosito e molto interessato all'argomento, intuendo qualcosa che sarebbe tornato sarebbe tornato molto utile in futuro, in uno dei casi peggiori che il Nobody aveva già pensato durante il primo incontro con Nexadiel, al quale però non osò menzionare nulla, tanto meno a Faith. La ragazza si mosse, lentamente si portò l'esile braccio sul volto, cercando di rimettersi seduta, ma, a causa di un capogiro, ricadde sdraiata sbattendo la testa contro il tavolo di legno.
- Ben tornata... - Salutò Brixegael uscendo dalla casa. Il tempo era migliorato, ora pallidi raggi di sole falciavano le nuvole dividendole, illuminando il campo di battaglia precedente. Fay si tastò la nuca dolorante. Era connfusa, e spaventata. Non sapeva dove si trovava ne come ci fosse arrivata. Aveva colto sprazzi della conversazione fra i Nessuno, ma niente di apprezabile. Toccando, senza aprire gli occhi, la nuca avvertì un piccolo bozzetto. Presto si sarebbe gonfiato. Le braccia le pizzicavano in modo irritante, specialmente il palmo delle mani. Fu questo che definitivamente la fece entrare nel panico più nero. Le braccia pizzicavano quando dovevano essere preda dei più sordi e infernali dolori. Aprì di scatto gli occhi fissandosi il palmo delle mani. La pelle era del solito colorito latteo. Niente pelle bruciata, o carne viva esposta all'aria. Si guardò attorno, cercando di capire in che razza di posto si trovasse. Vide i due Nessuno seduti uno di fronte all'altro. Brixegael la fissava. - Ben svegliata - le ripetè. Fay lo fissò torva. Ignorando il suo saluto localizzò l'uscita e allzandosì di scatto, ignorando il capogiro violento che le annebbiò la vista, uscì dalla porta, sotto la pioggia battente. Li sotto le sue lacrime potevano confondersi con la le gocce d'acqua che percorrevano il cielo. Brixegael la seguì sotto la pioggia, le si accostò per assicurarsi che andasse tutto bene, ma lei se ne scostò. L'aveva tradita due volte quella sera. Le aveva sempre assicurato che l'avrebbe protetta, ma quella sera l'aveva colpita incessantemente fino a che lei non lo aveva fatto tornare in se. L'aveva guarita sebbene lei non volesse il suo aiuto, il suo tocco. Non era solita portare facilmente rancore, lo riteneva uno stupido spreco di energie, ma quella sera non poteva farne a meno. La pioggia cominciava ad infastidirla. Venuta meno ai suoi principi si sentiva piena di furia, e non sapeva verso chi indirizzarla. La pioggia non poteva essere lo sfogo emotivo di sempre, doveva tornare dentro. Evitando con cura il Nessuno tornò a ripararsi dalla pioggia nellca catapecchia da cui era uscita, gettandosi nel giaciglio di paglia da cui si era alzata, senza intenzione di proferire parola troppo presto. Brixegael era stupito di come la pioggia accompagnasse sempre i momenti più tragici, tristi o solitari della sua vita. Non vi aveva mai dato peso più di tanto, in fondo, è solo un fenomeno metereologico.
" Meastro... " Pensò il Nobody togliendosi il cappuccio. " ...Forse avevate ragione voi, avrei semplicemente dovuto combattere e basta... Ma con un cuore ora, che posso fare? ". La pioggia continuava a battere sul suo volto, goccia dopo goccia il cappotto sembrava diventare sempre più pesante, le idee sempre più confuse, il battito di quel piccolo cuore diventare irregolare. Voltò il capo verso quella casa, probabilmente l'aveva distrutta lui quando si trovava in berserk: notò come era stata quasi interamente divisa a metà, aperta da uno squarcio, causato dal suo Firaga. Non disse nulla però, se ne rimase in silenzio alzando il volto al cielo.
-Allora come ti senti?-Chiese XXII, Faith non dava segno di risposta. -Non vuoi parlare eh?- "Vediamo un po' se è cambiata dall'ultimo scontro"penso' Nexadiel mentre puntava il dito indice verso la fronte di Faith. D'un tratto rilascio' un raggio che avanzava velocemente verso la custode. In meno di un secondo Faith si era precipitata dalla parte opposta della stanza senza rendersene nemmeno conto. "E' migliorata...."
-Mpf.... Sbruffona- disse Nexadiel con un sogghigno. Nonostante la pioggia, Brixegael sentì dei rumori dall'interno della casa, come di qualcosa o qualcuno scaraventato bruscamente al suolo. Rientrò con calma, giusto il tempo di vedere Faith che si stava rialzando lentamente. Il Nobody lasciò un'occhiata fredda a Nexadiel, il quale continuava a guardare la ragazza, quasi orgoglioso che avesse schivato il suo colpo, senza ricevere troppi danni. Diede un'occhiata veloce alla Custode, la quale gli lanciò solo una breve occhiata, come se volesse dirgli o ordinare di starsene alla larga. D'improvviso un terremoto scosse le fondamenta della casa, facendone crollare una parte: un immenso varco oscuro si era aperto proprio sopra il campo dove avevano sconfitto gli Heartless. I due Nobody corsero fuori dalla catapechia, stupiti dal mostro che ne stava per uscire. Fay rimase paralizzata. L'unico altro terremoto di cui era stata testimone avvenne quando il suo mondo venne distrutto. I due Nessuno erano usciti, e lei cominciò ad avvertire i rumori tipici della battaglia. Sperò che Brixegael fosse riuscito a estrarre la spada, poi si morse la lingua. Non aveva forse deciso che di lui non doveva importargliene? Però dannazione, non era così facile. Rimase ancora qualche secondo distesa sul guaciglio, mentre sentiva al casa scricchiolare fin nelle fondamenta, e la polvere cadere dalle assi. Quando il soffitto crollò sotto il peso di un'enorme zampa mostruosa, dalla pelle squamosa, ma con solo tre dita munite di giganteschi artigli, Fay decise che non era al sicuro nemmeno dentro la casa. E se doveva morire l'avrebbe fatto combattendo contro quella cosa mostruosa contro cui stavano combattendo le uniche due persone che potevano definirsi sue amiche. Uscita dalla catapecchia lo spettacolo che le si parò davanti la fece inorridire. Un enorme mostro che sembrava essere il risultato dell'unione di più esseri. Solo il corpo, che assomigliava a quello di un grosso e muscoloso cane, era alto più di otto metri, le tre teste di drago erano lunghe dodici, la pelle squamosa sembrava dura come l'acciaio le ricopriva, come anche una gigantesca coda con cui il mostro frustava l'aria. Sulla colonna vertebrale dell'essere spuntavano giganteschie punte ossee, che arrivavano fino alla coda. La testa centrale era intenta a vomitare una valanga di fuoco contro Nexadiel, che era intento a coprirsi facendo roteare furiosamente Alastor per disperdere il fuoco. Brixegael invece era alle prese con un'altra testa e con le zampe dell'essere. Tendendo una trappola al Nessuno, il mostro fece una finta con la gigantesca zampa, ma attaccò con la testa, che a fauci spalancate pregustava già il Nessuno, troppo lento per rispondere. A quella vista Fay scattò, colpì l'occhio del mostro poco prima che i suoi denti arrivassero a lambire la carne del Nessuno. Fu un gesto così veloce e automatico che non si rese neppure conto di ciò che aveva fatto, e di ciò che era diventata per il mostro ululante dal dolore. Era la sua cena, ora.
- FAITH! - Brixegael urlò, urlò con quanta voce aveva in corpo. - VATTENE DA QUI! - Il Nobody si lanciò in direzione della Custode. Appena le fu vicino la spintonò via, subito dopo averlo fatto sentì un dolore acuto e profondo salire dalla gamba destra per tutto il curpo: gli si gelò il sangue quando vide che se fosse arrivato un secondo più tardi, sia Faith che lui stesso sarebbero stati mangiati vivi dalla testa sinistra di quell'enorme mostro che stavano combattendo. Il dolore era insopportabile, la gamba gli era finita in mezzo a quei denti augizzi che la stavano spappolando. Il mostro alzò il capo, lanciando Brixegael in aria, spalancando le fauci per inghiottirlo d'un boccone. Nemmeno le sue magie riuscivano a bloccarlo, dall'inizio della battaglia le aveva provate ormai quasi tutte, ma nessuna era abbastanza potente da causare un danno serio o rilevante.
" Diamine... " Pensò in quell'istante il Nobody. " ...Non ho nemmeno chiesto scusa a Faith. ". La sua ascesa era finita, il frangente nel quale rimase sospeso era più che sufficiente per sentire il cuore esplodergli in petto, un lungo istante nel quale la mente divaga fra i ricordi della sua vita. Fu nel momento in cui Fay toccò il suolo che si rese conto di ciò che stava accadendo. Quando Brixegael emise l'urlo straziante che le rimase impresso nella memoria. L'aveva salvata dalle fauci grondandi del mostro. Con un colpo di reni si rimise in piedi, cercando di focalizzare la testa del mostro. Inorridì quando la vide, a bocca spalancata attendendo che Brixegael le precipitasse dritto in gola. Lui l'aveva salvata e lei non poteva nulla.
- Maledizione! - gridò - Non doveva andare così! - Voleva raggiungerlo, lui doveva trovare un cuore e tornare con la sua custode, Fay doveva regalargli un cuore! Senti la rabbia montare improvvisa, impugnò il Keyblade, e provò a lanciare qualche magia contro il mostro, ma non ebbero effetto. Era impotente, e si odiava per questo. D'improvviso il Keyblade che stringeva in mano cominciò a vibrare, gli ingranaggi a muoversi con rapidità. Il calore aumentò fino a diventare insostenibile, e Fay mollò la presa, ma il Keyblade rimase a laevitare a mezz'aria, compiendo una strana trasformazione, quasi accartocciandosi, fino a divenire più simile ad una strana pistola che al suo vecchio Keyblade, pur mantenendo un aspetto esteriore simile. Il suo Keyblade non era mutato, aveva solo cambiato assetto. Conclusa la trasformazione il Keyblade fece per cadere, ma Fay lo prese al volo, avvertendo immediatamente l'ondata di energia che trasmetteva. Ma non aveva tempo da perdere. - Aero! - gridò in direzione del Nessuno, che fu trascinato via dalla potenza della sua magia. Potenza che sconvolse Fay. Oltre che rapidissima era anche di una potenza inaudita per lei, fino a poco fa. La testa del mostro cercò di nuovo di afferrare il corpo del Nessuno ma, dimostrando grande prontezza di riflessi, Fay attirò la sua attenzione "sparando" un nuovo colpo magico, Fire questa volta. Prima non se ne era accorta, ma era come se la sua nuova arma sparasse colpi d'aria, a cui poi potesse mescolare a piacere altri elementi, tramite la magia. Il proiettile colpì la bestia, che ruggì e si scagliò a bocca spalancata verso la Custode, che per non essere triturata dai denti fece un balzo. Dentro la bocca Fay combattè incessantemente contro la lingua biforcuta della creatura, che cercava di spingerla verso il fondo dell'esofago. Colpì la lingua con violenza, e da essa fiottò del caldo sangue scuro che la colpì in pieno volto. Fu allora che capì, la corazza del mostro era indistruttibile, ma non il suo interno. - ANTIMA! - gridò, dirigendo la magia verso l'oscuro fondale della gola della creatura, poi chiuse gli occhi. Li riaprì solo quando avvertì le urla del mostro, che trabballava e infine cadeva a terra. Quando fu relativamente sicura del decesso del mostro Fay si azzardò a muoversi, cercando di forzare l'apertura delle enormi fauci. Con estrema fatica vi riuscì, e ne uscì zuppa del caldo sangue della creatura, che le era zampillato addosso prima della caduta della bestia. Appoggiò il piede contro il muso della creatura, in segno di vittoria. Solo dopo aver smaltito un pò di adrenalina si ricordò di Brixegael, e dopo averlo cercato con gli occhi alzò il braccio sollevando il Keyblade, o quello che era diventato, e gridò: - Energia! - le magiche fiamme smeraldine colpirono il corpo del Nessuno, che lentamente si rimise in piedi.
Brixegael riprese i sensi grazie all'aiuto di Faith, aprì lentamente gli occhi, ritrovandosi al suolo, proprio davanti a Faith che si erigeva vittoriosa sul mostro. Mise una mano sul volto, sussultando dal dolore che stava lentamente svanendo. Fece un piccolo cenno con la mano per fermare la Custode, la quale abbassò la sua nuova arma. Fissò inorridito la gamba, inzuppata del suo sangue che usciva ancora lentamente dalle ferite quasi completamente curate. Mise entrambe le sue mani sulla coscia, emandando quella calda luce verde che lentamente richiuse le ferite. Passò poi al resto della gamba, cercando di trattenere il dolore che ancora sentiva provenire bruciante dai muscoli dell'arto. Quando ebbe finito tirò un sospiro di sollievo e si alzò in piedi e raggiunse Faith, zoppicante.
- Non so bene che diamine sia successo, ma credo di doverti la vita... - Disse il Nobody quasi inginocchiandosi - ...Grazie Faith, perdonami per ciò che è successo oggi... -
- No - Disse con tono duro la Custode - Sono io che devo scusarmi - aggiunse con tono dolce. - Tu mi hai salvato, e io ti ho fatto una scenata. Mi dispiace, perdonami. -
Il Nobody la strinse forte alle sue braccia quando vide delle lacrime che stavano per scivolare dai suoi occhi. Il sangue del mostro inzuppò il suo cappotto, facendolo appesantire ulteriormente, insieme a tutta l'acqua che aveva assorbito. Ad un tratto sentì il respiro di Faith appesantirsi e il battito accellerare ad un ritmo pazzesco: la guardò in volto, vedendo il viso della Custode dolorante.
- F-faith?! Che hai?! - Chiese Brixegael spaventato vedendo la ragazza perdere i sensi, gettando il capo all'indietro come un corpo esanime.
-Si...- Commentò squotendo la testa Brixegael portando la sua attenzione di nuovo su Faith, anche se fosse solamente stanca come poteva avere il respiro affannato? In fondo ne aveva visto anche di peggio che finire nella gola di un mostro enorme. Preoccupato il numero XIX la sistemò fra le sue braccia e la riportò nella baracca ormai quasi distrutta: rimanevano solo un paio di muri che tenevano insieme quel che rimaneva del tetto e la porta. Cercò di spostare i dedtriti insieme a Nexadiel, in modo da non scuotere la Custode fra le sue braccia. Riuscirono finalmente a liberare uno spazio scaraventando di qua e di la i mattoni, grandi e piccoli, sparpagliati per tutto il pavimento. Delicatamente poggiò Faith sul pavimento mettendo due dita al suo collo per sentire il battito: il sangue scorreva nella giugulare a ritmi scostanti come un treno fuori dai binari. - Che diamine hai Faith... - Pensò ad alta voce il Nobody.
- Mi sembra di averti detto che è solamente stanca dal suo nuovo potere. - Lo riprese Nexadiel.
- Si? E allora perchè vedo una macchia poco rassicurante? - Rispose per scherno l'altro mentre scostava il vestito di Faith. " Scusami... " Pensò imbarazzato mentre continuava ad abbassarle la camicietta arrivandole fino a scoprirle per bene il decoltè: una macchia di colore nero pece si era formata sul petto e via via si stava espandendo.
- Che diavolo è? - Commentò Nexadiel alla vista di quella macchia.
- Ti sembro per caso uno scienziato e che ne so! - Rispose irritato Brixegael portando le mani sopra di lei. - Esna! - Urlò sprigionando una luce arancione che cadde come nevischio sul petto di Faith: la magia però ebbe un effetto insolito e surreale, rimbalzò letteralmente contro la macchia scagliandosi a tutta velocità come un dardo luminoso, scaraventandosi contro il soffitto. - Merda! E che succede adesso!? Uno svitato entra dalla porta e ci darà la soluzione?! - Brixegael era letteralmente fuori di se, date le condizioni di Faith e il suo livello troppo basso delle magie. I due sentirono un rumore alle loro spalle ed alzandosi bruscamente in piedi si misero sulla difensiva.
-Deve ancora nascere quel lurido topo di fogna che possa anche solo sfiorare il grande CAPITAN! Jack Sparrow! - Esclamò la figura chiudendo la porta, come se potesse garantire una qualche protezione, date lo stato della baracca. I Nobody non dissero nulla rimanendo sulla difensiva mentre Jack poggiava l'orecchio sulla porta come per sentire qualcuno che se ne andava. Finalmente soddisfatto nell'aver seminato i suoi inseguitori egli si voltò compiendo un grande passo, quasi sbattendo contro il viso di Nexadiel. I tre rimasero fermi a lungo squadrandosi a vicenda fin quando Jack non si allontanò muovendosi con strani movimenti, ampi e lenti delle braccia e delle mani. - E voi, miei gentiluomini, chi sareste? - Chiese.
- Ma chi sei tu? - Rispose Nexadiel.
- Come? Non mi conoscete? Sono CAPITAN! Jack Sparrow! E ora di grazia voi chi sareste? - Continuò quasi compiendo un inchino ai due.
- Brixegael e Nexadiel, i membri XIX e XXII dell'Organizzazione. - Rispose in fretta Brixegael, sempre più nervoso da quella situazione.
- E cosa fanno due gentiluomini, quali sembrate, in un postaccio come questo? - Chiese schernendoli.
- Se non volete finire male signor Sparrow... -
- CAPITAN! Jack Sparrow, se permettete. - Interruppe bruscamente.
- Se non volete finire male CAPITAN Sparrow.. - Riprese Brixegael. - ..Vi consiglio di andavene, stiamo cercando di salvare la vita ad una persona e non vogliamo gentaglia che ci rubi tempo prezioso. - Continuò spostandosi per farle vedere la Custode distesa.
- Ma c'è una povera fanciulla morente in questo posto! - Esclamò correndo agitanto in modo strano le braccia qua e la, il numero XIX stava perdendo il controllo e lo prese per la gola.
- State bene attento.. - Intimorì fissandolo negli occhi.
- Non perdete la testa di grazia, voglio solo dare un'occhiata. -
- Lascialo passare.. - Commentò Nexadiel. - Forse può essere d'aiuto. - Brixegael lasciò andare la presa e lo fece passare: Jack si mosse serpeggiando stando attento ai movimenti del numero XIX. Si ingonocchiò vicino a Faith e scostandole la camicetta vide la macchia nera. Appena l'ebbe sfiorata fece un balzo all'indietro compiendo quello che, a prima vista, si direbbe un gesto sarcastico per far allontanare la sfortuna: si spolverò la i vestiti compiendo un giro su se stesso, sputando infine a terra.
- Questa mocciosa ha il marchio su di se! - Disse schiamazzando, si vedeva che voleva andarsene, ma Brixegael gli fece cambiare idea.
- Che cosa ne sai tu di questa macchia? -
- Voi comprendete che questa non è una cosa comune no? E spero abbiate il senno di allontanarvi il prima possibile! - Fece un passo verso la porta ma il Nobody lo afferrò e lo scaraventò al suolo.
- Cos'è? - Chiese con un ringhio Brixegael.
- Si narra che una potentissima bestia marina vaghi per questi mari e queste terre e che i pazzi che l'hanno affrontata non sono più tornati. Altri raccontano che chi sia riuscito a ferirla ed essere anche solo sfiorati del suo sangue siano morti atrocemente dopo un giorni che il marchio gli sia apparso sul corpo. - Disse rabbrividendo ancora pensando al momento in cui toccò quel segno.
- E come si cura? - Chiese Nexadiel.
- La leggenda continua dicendo che solo un uomo l'abbia sconfitta e ora viva insieme agli Dei, probabilmente solo lui sa come si fa.. - Continuò rialzandosi sbattendo i vestiti.
- Ma allora... Nexadiel! Spogliati. - Disse Brixegael.
- Che?! - Rispose lui allontanandosi.
- Quello che avevi sul volto era sangue no? Vuol dire che anche tu dovresti avere quella macchia! -
- Nah! Era il mio sangue! - Rispose il numero XXII.
- Ma non vedo ferite... - Continuò Brixegael. - E non sai usare la magia per curarti. -
- Ehm... Ma sai che ho una guarigione rapida, in fondo sono nato in laboratorio e ho caratteristiche migliori di voi altri. - Cercò di spiegare inutilmente.
- Gentiluomini, se permettete, vi lascerei a questa disputa mentre io vado nella locanda qui vicino... - Disse raggiungendo la porta. Brixegael lo fermò, afferrandolo per i vestiti e trascinandolo dentro ancora una volta.
- Una locanda eh? Quel'è la specialità di quel posto? -
- Delle magnifiche pagnotte ripiena di una crema dal gusto squisito. Volete che ve ne porti qualcuna? - Chiese Jack, aveva molta fretta di andarsene. Brixegael lanciò uno sguardo gelido a Nexadiel il quale scostò subito lo sguardo mettendosi vicino a Faith, sapeva che non avrebbe mai alzato una mano contro Faith mentre era in stato normale.
- Ancora una cosa capitano... - Disse infine. - ...Mi renda il ciondolo. -
- Il ciondolo? Quale ciondolo? - Chiese squotendo la testa.
- Quello che avete rubato a Lady Faith poca fa.. Ricordate? - Jack sbuffando rese la collana a Brixegael il quale lo fissò negli occhi: leggeva nella sua mente che nient'altro aveva rubato, anche se aveva intenzione di farlo. - Grazie per le informazione CAPITAN! Jack. - Rispose con un ghigno quasi sarcastico.
- I miei più riveriti ossequi a voi. - Salutò infine uscendo di tutta fretta dalla porta.
"L'uomo vive insieme agli Dei.." Pensò Nexadiel, ragionando velocemente.
-Trovato!!!- disse infine -La prossima tappa sarà il monte olimpo! Cerchiamo qualcuno che ci possa aiutare.-
-Difficilmente troveremo qualcuno..- Rispose Brixegael predendo in braccio la Custode ancora svenuta ed aprì un portale oscuro.
-Entra prima tu- Disse a Nexadiel quasi come un'ordine al quale fu restio ad obbedire. Fissandolo entrare il numero XIX lanciò una breve occhiata a Faith e la strise forte fra le braccia mentre iniziò a correre, gettandosi nel portale.

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 - Corsa contro il tempo. ***


Tutto ad un tratto si apri' il portale da cui uscironi i tre individui incappucciati. -Ma dove siamo finiti!!- esclamo' XXII Il luogo in cui i tre si trovavano ero buio,si sentiva un'odore di acqua stagnanteì, e se si faceva molta attenzione si poteva persino udire un respiro pesante di una creatura mitologica. Poco a poco quel fievole rumore si faceva sempre piu' forte, XXII si giro' lentamente per vedere cosa produceva quel soffio. -SPOSTATI!!- urlo' XXII guardando negli occhi XIX che teneva ancora in braccio la custode svenuta. Con un balzo selvaggio Brixegael salto' dietro le spalle di Nexadiel ed evito' il morso della feroce creatura a tre teste. -Stai indietro. Ci penso io da adesso, devo riscattarmi da Port Royale!- XIX annui'. -ALLORA!!! VUOI GIOCARE FIDO???-urlo' nexadiel verso il cane a tre teste dalle dimensione enormi -BENE!!! INIZIAMO!!!!- Nexadiel sfodero' Alastor e mentre puntava la bestia una voce rieccheggio' nel silenzio.
-Bene bene bene, cosa abbiamo qui?-disse uno strano individuo di cui si vedeva solo la cresta dei capelli che era costituita da una fiamma di colore blu-Buono cerbero,non sembrano ostili. -Chi siete voi? e che cosa ci fate qui?- domando' con tono fermo. XXII in quel momento non seppe resistere ed si sposto' alle spalle di questo strano individuo e soffio con tutto il fiato che aveva in corpo sulla fiamma che costituiva i capelli, infatti si spense. -Ma che diavolo fai!!!!- disse il povere malandato essere con tono infuriato. XIX interruppe bruscamente quest'ultimo e ripose alle sue precedenti domande dicendo.
-Quello che ti ha appena spento i capelli- rispose disgustato dal Nobody -E' Nexadiel, il numero XXII, io invece sono Brixegael.- Disse quasi inchinandovi. -Se non sbaglio voi siete Ade, il Dio degli inferi, vero?- Con uno schiocco di dita, questi si portò a fianco di Brixegael mettendogli un braccio intorno al collo.
-Ovviamente mio caro Brix, ti posso chiamare Brix? Ma certo che posso.- Esordì con un largo sorriso riaccendendosi i capelli. -E questa docile fanciulla in pericolo fra le tue braccia?- Chiese quasi sapendo già il motivo della loro visita.
-Non è affar vostro...-
-Ti prego Brix, dammi del tu- Interruppe quasi divertito dalle sue stesse parole, tramando già qualcosa che sarebbe stato a suo favore.
-Non è affar tuo Ade- Riprese scostandosi il braccio e allontanandosi, raggiungendo le scale che conducevano sul monte Olimpo.
-Ci rivedremo Brix! - Urlò salutandolo -E chissà che farai...- Aggiunse sottovoce con un ghigno malefico che gli disegnava il volto.
-Muoviti Nex!- Gridò Brixegael al Nobody rimasto a fissare il Cerbero. -Vi annuserete più tardi ora non abbiamo molto tempo!- Il numero XXII corse velocemente per raggiungerlo. Passando però vicino ad Ade, gli spense di nuovo i capelli, nonostante lo scatto d'ira che aveva avuto il Dio poco tempo prima. Corso su per l'enorme scalinata, attraversò la porta, arrivando in una piazzetta: questa era deserta, gli stivali che portava ai piedi sembravano appesantarsi dalla sabbia che ricopriva il suolo di questa, ai muri tabelloni che riportavano i risultati degli ultimi tornei svolti e due enormi statue d'oro, le quali sovrastavano una porta più piccola della precedente, dalla quale gli spettatori e gli eroi potevano prendere parte combattimenti. Nexadiel, incuriosito, si fece un veloce giro, per vedere i combattenti più abili e forti che avevano vinto le competizioni, mentre Brixegael posò a terra Faith, con cautela. -Su quasi tutti i tabelloni, il numero uno è sempre un certo Hercules.- Commentò tornando dai due posti in mezzo alla piazza: per un istante Brixegael fissò negli occhi l'altro Nobody e prese fiato pronto per gridare.
-HERCULES!- Urlò talmente forte che la sua stessa voce rimbombò nelle sue tempie e le vene del collo e della testa gonfiarsi, pulsando. Chiamò e chiamò più volte, finchè un essere, un uomo basso, con zampe e corna da capra si mise di fianco a lui, strattonando il cappotto per avvertirlo della sua presenza.
-Chi lo sta cercando?- Chiese con voce prepotente.
-Ci serve il suo aiuto!- Rispose Brixegael indicando la Custode a terra. -Hercules è un Dio vero?- Il satiro camminò pesantemente mettendosi vicino a Faith, subito notò la macchia scura sul suo petto.
-Ho capito ragazzo.- Rispose abbassando la voce, preoccupato per le condizioni della ragazza. -Portala dentro, forza, vado a chiamare Herc.- Detto questo fissò un momento il Nobody, il quale si era alzato il cappuccio per coprirsi dall'abbagliante luce che investiva la piazza, e corse via, il più in fretta che poteva, dirigendosi dentro la porta di fronte a loro. Brixegael, quasi soffocato da quellal luce, prese in braccio Faith, raggiungendo la porta ed entrò, seguito da Nexadiel. Esausto poggiò la Custode su di un pilastro vicino: la stanza era molto piccola, adornata con vari troferi che riportavano [Hercules] sulle loro targhette, poste in bella mostra dentro delle rientranze nel muro. Dopo qualche minuto tornò il satiro, accompagnato stavolta da un uomo alto, grosso, il viso quello di un ragazzo dagli occhi azzurri e il mentro marcato: Hercules. -E' lei figliolo.- Affanò il mezz'uomo portando il Dio vicino alla custoe.
-Avevi ragione Phil...- Commentò alla vista del segno scuro sul petto di Faith. -...Sangue di Hydra vero?- Chiese dopo qualche istante ai due Nobody dietro di lui.
-Siamo venuti a conoscienza che un uomo, il quale ora vive fra gli Dei, aveva sconfitto questa creatura e che, probabilmente, solo lui sapeva come poter curare chi ha toccato il sangue del mostro.- Rispose Brixegael levandosi il cappuccio: quella stanzetta sembrava rimpicciolirsi data la stazza dei muscoli di colui che aveva di fronte.
-Avete fatto bene a venire qui, mi chiamo Hercules e si, sono stato io ad uccidere l'Hydra.- Disse infine il Dio presentandosi, avrebbe voluto stendere una mano di cortesia, ma non era rimasto più di tanto tempo. -Per curare l'avvelenamento v'è un antidoto, ma recentemente è scomparso, probabilmente rubato.-
-Chi è stato?!- Ringhiò Brixegael, stufo ormai della pesante situazione che si era venuta a creare.
-Forse il tizio a cui ho spento i capelli ne sa qualcosa.- Commentò Nexadiel, quasi come voler tornare la sotto ad affrontare lui e il suo cane a tre teste.
-Probabilmente è stato proprio lui.- Disse il satiro mettendosi vicino ad Hercules.
-Dobbiamo scendere la sotto.- Replicò convintò Brixegael. -Dobbiamo salvare Faith.-
-State attenti, Ade è capace di qualsiasi cosa.- Hercules prese un medaglione nascosto dietro alla sua cintura e la porse al Nobody. -Se dovrete combattere, questa vi sarà utile per respingere la maledizione degli inferi sui vostri poteri.- Brixegael l'afferrò e correndo via la mise all'interno del suo cappotto alzando un braccio per salutare, donando un'ultima occhiata a Faith.
"Resisti, presto torneremo." Pensò correndo giu per la rampa di scale dal quale erano saliti poco tempo prima.
- ... Fil, quanto tempo credi che le resti? Guarda com'è pallida - disse una voce di qualcuno che Fay non conosceva, una voce giovane, e al contempo profonda.
- Se è davvero Ade il ladro, non ha davvero scampo - disse un altro, Fil, per quanto ne sapeva.
- Non possiamo fare nulla per lei? - chiese la prima voce - Nulla, possiamo solo sperare che Ade sia di umore ciarliero - disse Fil, il suo tono era disgustato.
- Ade, quello... - Fay non riuscì a sentire altro, ripiombò nelllo stato d'incoscienza senza neppure accorgersene.
Quando qualcosa di freddo e umido venne a contatto con la sua fronte Fay si svegliò di soprassalto, portandosi seduta con un rapido movimento. Davanti a lei una ragazza dai lunghi capelli d'ebano e una tunica viola le stava portando una pezza umida alla fronte.
- Chi sei? - furono le prime parole che uscirono dalla bocca di Fay, quasi istintivamente. Si sentiva spossata, stanca, e la testa le pulsava con un ritmo irregolare.
- Ehi piccolina, calma, mi chiamo Megara, ma chiamami Meg. Tentavo di abbassarti la temperatura, è troppo alta - sotto la sua mano, Fay avvertiva il battito accelerato del suo cuore, si portò una mano a contatto con la pelle, scostando un lembo della camicietta già sbottonata, prendendo mentalmente nota di fare domande in futuro, per constatare da se quanto la sua temperatura fosse elevata.
- Dove siamo? - chiese rapidamente per evitare di dare a vedere che era preoccupata.
- Nella palestra di Fil, siamo sul monte Olimpo - disse Megara come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
- E dove sono i miei amici? - continuò Fay.
- Sono scesi negli Inferi, per parlare con Ade - questa volta non fu Megara a parlare, ma il possessore della voce a cui Fay non aveva ancora dato un nome, un uomo talmente grande che al suo confronto ogni altro sembrava anoressico, una montagna di muscoli dal volto cherubino.
- Gli Inferi? Ade? - chiese confusa Fay, aprì di nuovo la bocca per parlare ma fu bloccata dal dolore improvviso che le nasceva dal petto e le si diffondeva nelle vene come fuoco fino a farla completamente ardere. Urlò, urlò e si contorse. Portò entrambe le mani al petto, a tamponare quel flusso di fuoco, con esse pigiò nel punto da cui il dolore si diffondeva, nel punto in cui il fuoco aveva origine, ma non potè fare altro che aspettare che il dolore scemasse da se dopo una manciata di ardenti secondi. Col respiro mozzo e il corpo madido di sudore Fay si scostò la camicia, per controllare il punto che fino a poco prima era stato la fonte delle sue pene. Li si estendeva una macchia di pece, grande poco più del suo palmo. - Che cos'è questo? - chiese allarmata, cercando di mantenere il suo tono di voce normale, ma le ultime parole uscirono dalla sua bocca in tono acuto. - Cosa cazzo è questo? - ripetè.
- Quella macchia indica che sei stata avvelenata, avvelenata da un veleno antico e potente, il veleno dell'Hydra - disse la montagna di muscoli.
- E tu, chi diavolo sei? - chiese Fay, in tono aspro.
- Io, sono Hercules, e sono un Eroe - disse lui, con tono pomposo.
-Lasciali perdere!- Urlò Brixegael all'altro Nobody, il quale era impegnato contro gli Heartless che gli stavano inseguendo da quando erano entrati. -Non c'è tempo per i pesci piccoli- ribattè di nuovo correndo all'impazzata per gli inferi pur di raggiungere al più presto Ade. Continuavano a scendere, passando per diverse zone, più o meno ampie, piene di insidie e di Heartless pronti ad attaccarli, sbucando improvvisamente da piccoli varchi oscuri, ai quale Brixegael riusciva a stento ad evitare. Sentiva le gambe cedere ad ogni stanza sempre più contorta che trovavano, fino a quando si ritrovò in un posto totalmente differente: un immenso salone, la piazzola che aveva visitato recentemente era nulla in confronto a quel posto, una piccola stradina saliva, portando a quello che a prima vista sembrava il covo di Ade, il quale emavana la stessa luce verde che illuminava il fiume sotto di loro.
-Giuro di aver sentito gridare...- Commentò Nexadiel quando furono seduti un istante per riprendere fiato dalla lunga corsa che avevano appena fatto.
-E' normale...- Ribattè Brixegael col respiro pesante. -...Siamo negli inferi, che ti aspettavi? Le anime che danzavano felici portandoci a braccetto da Ade?- Continuò ironicamente rimettendosi in piedi, fece un piccolo cenno con la testa a Nexadiel e riprese a correre: quest'ultimo sbuffo, pensando che, probabilmente, non sarebbe poi stato un brutto comitato di benvenuto. Appena furono in cima e sconfitti i pochi Heartless che gli inseguivano, Brixegael aprì la porta, con non poca fatica, entrando così nella base di Ade.
- Salve, siete tornati - disse Ade in tono tionfante. - Proprio come avevo previsto - continuò. Il suo corpo fu scosso da singulti sempre più profondi, fino a che non scoppiò in una sonora risata, che mise in evidenza i suoi affilatissimi denti.
-Immagino tu sappia già cosa voglio io... Cosa ti devo dare in cambio?-
- In cambio di cosa? - volle informarsi Ade, in tono annoiato.
-L'antidoto per la ragazza.- Rispose in tono secco il Nobody.
- Ohh, intendi l'antidoto al veleno dell'Idra che è stato trafugato? L'unica speranza di salvezza per al tua amica? Quell'antidoto? - chiese Ade.
-Si, esatto, quell'antidoto, ora dimmi che vuoi!-
Mi dispiace, non è qui - disse voltandosi. - E ora, per favore, andatevene, ho altro da fare - aggiunse.
Brixegael preso dalla rabbia, si avvicinò a passi pesanti, mentre l'ira stava ardendo -DAMMI SUBITO QUELL'ANTIDOTO!-
- Oh andiamo! Sono un dio, che vantaggi ne trarrei dal negarti quell'antidoto? - disse con tono irrisorio, comparendo in uno sbuffo di fumo al lato del Nessuno, cingendogli le spalle con il braccio grigio. Lui scrollò il suo braccio a malo modo e lo fissò dritto negli occhi.
-E che svantaggio ne trarresti dal darmi quell'antidoto?- - Ma nessuno! Il punto è proprio questo, l'antidoto non è qui, non sono io il ladro - disse in tono allegro.
-E allora dimmi Ade, chi è il ladro?- Chiese cercando di calmarsi.
- Non lo so, però mi sei simpatico, se esci da quella porta troverai due fidi servitori che potrebbero aiutarvi nella ricerca - disse, poi schioccò le dita e urlò - Pena! Panico! - ma mentre li invocava fece segno ai nessuno di uscire.
-Tu invece non mi sei simpatico e non mi fido di te!- Ribattè il Nobody senza uscire.
- Come vuoi, lasciala morire - disse il dio inarcando le sopracciglia e scrollando le spalle.
Brixegael sbuffò e si diresse verso la porta. -La prossima volta Ade...- Minacciò fissandolo con la coda dell'occhio scostando leggermente all'indietro il volto
- La prossima volta? - chiese minaccioso il dio.
-...Ti cancellerò con le mani quel tuo sorriso.- Rise uscendo dalla porta.
- Cerbero - disse a bassa voce Ade, una volta che i due nessuno furono usciti - Divorali - aggiunse.
-Dannato bastardo.- Disse Brixegael appena furono ritornati nel grande salone dove, sotto di loro, rumoreggiava lo Stige, donando un'atmosferà più tetra di quanto già non fosse quel posto.
-Ora cosa facciamo per...- Il Nobody non finì la frase che sentì in avvicinamento il rumore di passi pesanti e veloci, accompagnati dal fetore di una grande creatura: il Cerbero. -E ci mancava anche il cane..- Commentò. -..Cazzo.- Il Cerbero era un'enorme cane, grosso almeno quanto una balena, dal manto scuro. Altra caratteristica di quest'essere sono le tre teste, sempre affamate, con la bava alla bocca e denti lunghi e affilati che potevano tranciare qualunque cosa,ma si notavano molto di piu' occhi rossi come il sangue. Questi era la guardia nel regno degli inferi, impedendo ai vivi di entrare e alle anime di uscire. La creatura saltò davanti a noi, coprendoci la strada per tornare sull'Olimpo. Il suo latrato rombò come un tuono, rimbombando con un eco potentissimo per tutti gli inferi. XIX fece un cenno a Nexadiel il quale capi' subito il proprio compito. Il nobody inizio' a saltare da una parete all'altra iniziando a fare confondere Cerbero il quale era molto lento a causa delle sue dimensioni.
-Prova a prendermi cagnolino- disse XXII sogghignando. Con la testa centrale cerbero sputo' una palla infuocata verdo XXII il quale la respinse con un calcio verso il cane, i un secondo XXII si porto' sotto le tre teste, mentre il Cerbero si guardava intorno sbigottito. -Sono qui- disse XXII mentre salto' per fare un montente ai colli del cane, il quale non riusci a schivarlo e subi' in pieno il colpo, volando all'indietro e cadendo sulla schiena.Il cane era stordito e XXII fece cenno a Brixegael di proseguire. Il Nobody si avvicinò lentamente al Cerbero, il quale si stava riprendendo dal colpo subito. Brixegael aspettò che fosse in piedi e pronto ad attaccare, alzandosi il cappuccio e incrociando le braccia al petto. Scrocchiò il collo e sbuffò.
-Quanto ti CI VUOLE?!- Gli urlò contro il Nobody lanciandogli contro due piccole sfere di ghiaccio, seguite da una più potente centrandolo nella bocca della testa di destra. Irritato lanciandò una scarica elettrica nella testa di sinistra del mostro. -Nex... Finiscilo tu... Ma non ucciderlo.- Disse tornando da lui. XXII decise di lasciarlo in fin di vita, salto' fino a toccare il soffitto, si diede una spinta con le gambe e ando' incontro alla testa del cerbero con i gomito puntato alle tempie della testa a destra e il piede che andava incontro alla testa sinistra. Al momento dell'impatto un'ondata di polvere si mosse e le teste del cane entrarono nel terreno.
-Va bene cosi?!?-domando' XXII lanciando un raggio dal dito a filo del volto di XIX.
-L'importante è che non causi disturbi mentre combatteremo Ade...- Commentò voltando il capo verso il covo di Ade, dal quale erano usciti poco prima. -...Andiamo.- Continuò mentre prese a camminare sopra i vari ponticelli naturali, deciso nel combattere Ade.
-Non si alzera' molto presto - disse nexadiel ghingando.
- Quell'Hercules? - chiese Fay con rinnovato interesse - L'Hercules delle dodici fatiche? L'Hercules figlio di Zeus? - continuò.
- Oh si, ti piacerebbe suo padre, il pezzo grosso - disse Fil.
- L'Hercules che salva le donzelle in difficoltà? - continuò con le sue domande Fay - No, non puoi essere lui, magari come stazza ci siamo, ma non puoi essere lui, saresti giù negli inferi con i miei amici se fossi davvero un eroe - disse.
- Certo che è lui, che ti passa in quella testa, ragazzina? - si scaldò Fil.
- Fil, fa rispondere me - disse l'eroe rivolgendosi al fauno, per poi tornare a guardare la Custode. - Perchè non sarei un eroe? - chiese.
- Beh, gli eroi salvano le donzelle in difficoltà - disse, poi con un gesto della mano si indicò, poi si preparò all'ultimo affondo. - Non preoccuparti, ti capisco, la vita di un eroe come te non vale quanto la mia vita - disse con tono abbattuto. Hercules si accucciò sui talloni, poi appoggiò le spalle al muro e si portò la mano alla fronte.
- Senti, non è tutto così semplice. La vita dell'eroe non lo è. All'inizio tutti ti guardano con ammirazione, tutti sono felici che tu sia li, sanno che possono contare su di te. Poi l'ammirazione svanisce, assieme alla gioia, tutti si aspettano che li salvi, solo perchè sei un eroe. E dopo un pò la vita diventa noiosa, e tu un fenomeno da baraccone - disse.
- Megafusto - disse Megara avvicinandoglisi, si accucciò vicino a lui e gli passò il braccio sulle spalle.
- E tu ti fregi del titolo di eroe con tanto ardore? Gli eroi non agiscono per piacere a qualcuno, lo fanno perchè sanno perseguire le giuste cause nonostante tutto, non semplicemente perchè sopravvivono a mostri e a cataclismi - disse la Custode, guardando Hercules, che non dava segni di aver ascoltato. Cercò di alzarsi, ma fu bloccata dal dolore che gli artigliava il petto con unghie di fuoco, e le lacerava le viscere con denti di fiamma, di nuovo urlò e si contorse. Si morse la lingua in una contrazione involontaria dellla mascella. In bocca sentì il sangue bollire, aveva un sapore amaro, come il fiele. Quando il dolore abbandonò il suo corpo, tornando a rifugiarsi nella macchia nera che aveva sul petto Fay sputò il sangue che aveva in bocca, notando con preoccupazione che era scuro come l'inchiostro, e si rivolse di nuovo all'eroe. - Io non temo la morte, per un periodo di tempo, prima di scoprire amici come Brixegael e Nexadiel, ho sempre detto che della morte non me ne importava nulla, che era solo un viaggio, non una fine, e lo sostengo ancora, non so se riusciranno a prendere quell'antidoto, ma in entrambi i casi io sarò felice. In un caso il mio viaggio continuerà qui, nell'altro scoprirò cosa c'è dopo - disse, sentendo le forze svanire mano a mano che procedeva nel suo discorso. Reclinò la testa all'indietro, poggiandola contro il muro e chiudendo gli occhi. - Eroe, io ti perdono - disse prima di scivolare nell'obio. Hercules la guardò. Aveva ragione. Tutto quello che aveva detto era vero. Si era lasciato accecare dalla gloria e dalla fama, e per colpa sua la piccola era probabilmente destinata a morire. Hercules si alzò, senza proferire parola, cominciando a camminare in direzione della porta.
- Herc... - cominciò Megara, ma lui la zittì con lo sguardo. Si rese conto di essere sprovvisto della sua arma, si voltò verso Fil, fissandolo negl'occhi.
- Fil, la spada - disse semplicemente.
- La spada? Non vorrai scendere negli inferi? - protestò il fauno.
- Fil, la spada! - ripetè l'eroe alzando la voce. Spaventato dalla sua reazione il fauno prese la spada dell'eroe e glie la posizionò in mano. Di nuovo l'eroe si volse in direzione della porta, oltrepassandola a grandi falcate, fissando l'entrata nell'oltretomba con sguardo truce e l'espressione decisa.
Brixegael aprì violentemente la porta, sfondandola con un potente calcio nel mezzo di questa, facendola sbattere contro il muro. -Ade!- Urlò con un ringhio il Nobody: il Dio era seduto su di una specie di trono, di fronte ad un'enorme tavolo con qualche pupazzetto sulla cartina su di esso disegnata.
-Ti prego Brix, stiamo calmi.- Disse col suo solito ghigno disegnato sul volto.
-Dammi quell'antidoto!- Urlò lanciandogli contro una sfera di fuoco, Ade scomparse in uno sbuffo di nuvole per ricomparire davanti davanti ai due Nobody.
- E se mi rifiutassi? - Chiese con voce che lasciava trapelare la sua imminente furia.
- Ci sono sempre delle conseguenze alle proprie azioni - Rispose freddo e secco, portandosi sulla difensiva.
-Tu? Vorresti sfidare me? Un Dio? Brix, mi fai morire... - I capelli si stavano per infiammare di un rosso bruciante, ma Nexadiel, ancora una volta, li spense con molta più grinta. Ade spinse via il Nobody con una gomitata facendolo finire contro il muro della stanza, riaccendendosi in una vampata di rosso fuoco i capelli, guardò con occhi rossi Brixegael nel momento stesso in cui gli aveva lanciato un Blizzard dritto in faccia: il colpo andò a segno e il Dio rimase fermo per qualche istante, prima di ridere di gusto infuocandosi sempre di più.
-Brix, Brix, Brix...- Disse Ade svanendo dentro una nuvoletta nera. -Hai dimenticato le buone maniere?!- Riprese apparendo alle sue spalle colpendolo con un forte pugno sulla testa facendolo scaraventare vicino a Nexadiel. Brixegael cerco di rialzarsi, cadendo sul volto un paio di volte: tossì molto forte quando era riuscito a portarsi sulle ginocchia, strinse forte il retro del capo quando era in piedi, barcollante. Lentamente si voltò verso Ade, notando che l'altro Nobody era partito all'attacco, brandendo l'Alastor, pronta per un fendente verticale, il Dio fece un passo indietro l'attimo prima che la spada tagliò l'aria di fronte a lui. Nexadiel fece un balzo in avanti roteando, stringendo l'arma più forte di prima, appena la lama gli fu vicina, Ade la prese con due dita. -Qui non potete nulla...- Disse lanciando via la spada. -Sapete com'è, i vivi non fanno bella figura fra le anime dannate.- Con un pugno infuocato Nexadiel volò di nuovo verso lo stesso muro di prima, vicino a Brixegael.
"Diamine..." Pensò quest'ultimo "...Se non possiamo combatterlo..." Il Nobody udì dei passi provenire da in quella direzione, li sentì anche Ade e, voltandosi, sorrise.
-Megafusto!- Salutò -Anche tu in viaggio per l'Oltretomba? Mmh... Forse è il caso che faccia pagare una tassa per tutte le volte che qualcuno mi viene a far visita...-
-Non è il momento di scherzare!- Esordì Hercules sicuro, mentre sembrava brillare di luce.
-Voi due! Andate a cercare l'antidoto!- Disse balzando sopra Ade, iniziando una lotta contro di lui. Brixegael annuì e lanciando un'occhiata a Nexadiel, il quale si era ripreso dal colpo subito, iniziò a correre velocemente all'infuori del covo del Dio degli inferi. Si guardò velocemente intorno e intravise una lieve fessura nel muro vicino: Brixegael si avvicinò e passandovi sopra una mano, questa si aprì, facendovene uscire una specie di fumo violaceo. Il Nobody vi entrò con decisione, arrivando in una stanza non molto grande, dove nel centro di essa, una fialetta levitava, immune alla gravità. Brixegael si guardò ancora una volta attorno e si avvicinò al contenitore, esaminandolo: doveva per forza essere l'antidoto per Faith. L'afferò e si diresse all'esterno di questa stanza secondaria, notò che lo scontro tra i due Dei era ancora in parità e che quello era il momento più opportuno per tornare dalla Custode, con l'antidoto stretto fra le mani.
-Faith..? Faith, svegliati ora...- qualcosa la colpì in quello che riuscì ad identificare come viso. Non erano colpi violenti, atti a ferirla, ma più dei fastidiosi e ripetitivi buffetti. Voleva che smettesse, ma non riusciva a ritrovare la strada che dall'oscurità portava alla luce. - Apri gli occhi, ti prego, Faith - continuò a supplicare la voce. Gli occhi, ecco cosa cercava. Grazie al ritmico battere sulla sua guancia riusciva a capire dove fosse il viso. Orientandosi di conseguenza cercò di trovare e aprire gli occhi. Quando infine riuscì a trovarli e aprirli dovette strizzarli per due o tre volte prima di abituarsi alla luce della sala.
- Brix, che succede? Sei morto anche tu? O sono solo io che sono scesa nell'Ade? - chiese in tono triste.
- Morta? Con tutta la fatica che ho fatto? - disse il Nessuno con tono ironico, poi abbassando la voce continuò - E poi, se tu fossi morta non potrei certo fare questo - disse abbassandosi sulla fonte della Cuustode dandole un piccolo bacio. Al contatto delle labbra del Nessuno con la sua pelle Fay rispose con un violento sobbalzo. O almeno sarebbe stato violento se non fosse stata costretta a fermarlo a metà dal doloroso indolenzimento dei muscoli. Il sobbalzo le fu utile, il suo corpo fu inondato di adrenalina, che la svegliò del tutto.
- In realtà sei morta - disse la calda voce di Megara. Fay la guardò incuriosita e irrequieta allo stesso tempo.
- Per qualche minuto. Dopo che i tuoi amici sono arrivati di corsa qui e ti hanno fatto bere l'antidoto hai cominciato a divincolarti, quando abbiamo cercato di sentirti il polso notammo che non c'era - disse senza battere ciglio.
- Avete trovato l'antidoto allora? Ade ha fatto storie? - chiese Fay, non dando a vedere quanto il commento di Megara l'avesse colpita.
- Diavolo, si! - esclamò Nexadiel, divertito. Solo allora Fay si accorse di come i loro vestiti erano sporchi e laceri in alcuni punti.
- Diciamo che era restio a consegnarcelo, poi per fortuna è intervenuto Hercules - disse Brixegael, col tono di una ragazzina innamorata.
- Avete incontrato Megafusto? - chiese Megara sorpresa - Come sta? - continuò con tono preoccupato.
- Non lo so, mi dispiace - rispose Brixegael.
- Andiamo, è un Eroe, starà benissimo! - disse sicuro Nexadiel.
- Speriamo - disse sconsolata Megara, seduta con le spalle al muro. Fu in quel momento che si udì un rapido scalpiccio, e qualcuno che brontolava. Il borbottio sommesso si interruppe bruscamente quando Fill entrò nella stanza, squadrò i due Nessuno come se volesse accertarsi che non fossero spiriti, poi proruppe in un grido rauco.
- Siete tornati?!? - chiese smarrito - Nessuno era mai tornato dal Tartaro con Ade alle costole! - continuò incredulo.
- Ma allora questo fa di noi dei fottuti eroi! - esclamò eccitato Nexadiel, che con un balzo si era portato in piedi.
- Frena, frena. Non potete essere eroi senza prima superare il mio corso. Non sarete mai eroi senza la mia approvazione! - esclamo, a sua volta, indispettito Fill. Stava per riaprire bocca quando la voce profonda di Hercules lo interruppe.
- Sono eroi Fill. Hanno affrontato Ade con coraggio per salvare la loro amica, e come qualcuno mi ha fatto capire Gli eroi non agiscono per piacere a qualcuno, lo fanno perchè sanno perseguire le giuste cause nonostante tutto - disse guardando Fay negl'occhi, la quale gli sorrise. Fill rimase a bocca aperta per qualche secondo, ma non potendo eludere la decisione dell'Eroe borbottò solo - Va bene, va bene - A quella notizia Nexadiel iniziò a saltare come un bambino, felice per aver ottenuto qualcosa che lo interessava. Brixegael rimase più composto, incrociando le braccia al petto e innarcando un sopracciglio. Fissò per un momento Faith, la quale riambiò lo sguardo trasmettendo il suo ringraziamento.
-Giuste cause? Giuste per chi?- Poggiò le spalle al muro fissando gli altri, mentre questi lo guardavano. -Come si può decidere ciò che è giusto? In fondo, il bene e il male, il giusto e il sbagliato sono tutte figure soggettive, insegnateci da qualcuno, anch'egli apprese da qualcun altro, fino a raggiungere il vero motivo di tutto ciò: il libero arbitrio non esiste, per quanto possiamo scegliere autonomamente con la nostra testa, siamo davvero sicuri che la mente ci dice ciò che è giusto?- Si staccò dal muro facendo spalluccie, sistemandosi il cappuccio sulla testa. Faith stava per aprire bocca, pronta per ribattere quando Brixegael alzò una mano bloccandole qualsiasi parola in gola. -Vi aspetto nel castello del Mondo che Non Esiste, se vorrete far parte di questa... Premiazione, fate pure, io vi aspetto la.- Disse semplicemente uscendo dalla porta, aprendo un portale Oscuro in mezzo alla piazzetta davanti allo stadio, svanendo nel nulla. Nexadiel non perdette un momento, fissò per un momento il punto in cui Brixegael aveva evocato il suo portale, poi si girò verso Hercules, abbracciato a Megara, e Fil. Si portò due dita al capo e fece loro un gesto di saluto, poi schioccò le dita e fece apparire ad una ventina di metri dietro di lui un minaccioso portale oscuro. Giratosi di scatto cominciò a correre più veloce che potè, quasi tuffandosi le portale, una volta che lo ebbe raggiunto. Il portale non accennò a chiudersi alle sue spalle, e Fay intuì che lo avesse lasciato aperto per lei.
- Ci rivedremo Eroe - disse sorridendo, salutò Fil e Megara con la mano, poi si voltò e cominciò a camminare in direzione del portale. Quando gli mancarono solo un paio di passi si sentì stringere la spalla dalla grossa mano di Hercules, che gli impedì di muoversi di un altro centimetro.
- Non puoi andartene così. Non senza avermi prima detto una cosa - disse lui, con tono serio.
- Che cosa? - chiese Fay curiosa.
- Cosa c'è... dopo? - chiese lui, liberandola dalla sua presa.
- ... Niente - disse la Custode, a voce così bassa che Hercules dovette sforzarzi per udirla, poi compì i due passi che la separavano dal portale, piombando nella sua oscurità.

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 - Genesi. ***


Meaxott girava da solo per il castello dell'oblio in cerca di tracce dell'ormai scomparso Luxord di cui lui era suo allievo. Il castello era molto grande e spazioso, le colonne sovrastavano ogni cosa e quando si guardava il soffitto non lo si distingueva dalle altre mura per colpa dello stesso colore e quindi ci si perdeva con lo sguardo nel vuoto. Meaxott uscì da una sala dove aveva sperato di trovare qualcosa ma niente, appena uscito vide una cosa che gli saltò subito all'occhio poichè l'oscurità di un portale apertosi pochi secondi prima era profondamente in contrasto con il bianco abbagliante delle mura del castello, dal portale uscirono tre persone, una di esse guidave le altre due verso di lui che tentava con sempre più impazienza di scassinare una porta di una stanza che forse conteneva qualche traccia di Luxord. Visto che quelle tre persone si avvicinavano sempre di più decise di abbandonare l'operazione di scassinaggio per rischio di essre scoperto da quei tre personaggi misteriosi. Meaxott si allontanò e si nascose dietro un angolo e quello che vide lo fece infuriare poichè la persona che prima era in testa era riuscita ad aprire quella porta senza sforzi. Meaxott in un attimo pensò che non gli interessava come aveva fatto ad aprire quella porta, adesso l'importante era riuscire a entrare in quella stanza cosi decise di fare un atto che forse sarebbe stato rischioso cioè rivelarsi. Fece qualche passo con disinvoltura e poi disse -Bravi! Molto Bravi!- quelle tre persone si voltarono e vide che due erano dei nessuno, ma una portava un mantello diverso. Prima che ebbero il tempo di rispondere Meaxott disse -Sono mortificato ma devo assolutamente entrare in quella stanza e se opporrete resistenza sarò costretto a uccidervi... per cui fareste meglio a spostarvi- Nexadiel si sentì oltraggiato e dopo pochi secondi con un atteggiamento irato sfoderò la sua arma e si mise in posa da combattimento, Brixgael lo guardò male e poi si mise in posizione offensiva, infine la ragazza in mezzo li guardò tutti e due poi sbuffò e sfoderò una keyblade. Meaxott rimase allibito e disse quasi senza parole -Quindi le cose stanno cosi... voi lavorate con una custode... voi... VOI AVETE BUTTATO VIA IL VOSTRO ONORE!!! QUINDI PERCHè ALLORA NON BUTTATE VIA LA VOSTRA GIACCA COME AVETE FATTO CON IL VOSTRO ONORE!!! Ma non capite?! Loro sono quelli che hanno distrutto l'organizzazione la nostra casa. Voi avete rinnegato le vostre origini... ci avete traditi... e ditemi per cosa lo avreste fatto?!- Brixegael fissò il ragazzo, lo squadrò da capo a piedi: capelli castani lo ricoprivano in volto, quasi nascondendo il nero dei suoi occhi, dalla corporatura abbastanza robusta e alto qualche centimetro più di lui. Sbuffando si voltò, entrando precipitosamente nella stanza, lanciando un'occhiata a Nexadiel.
-Tienilo occupato per un momento, controllo una cosa.- Disse semplicemente svanendo nella stanza, preoccupandosi di chiudere bene la porta, prima di procedere. Nexadiel fece un cenno con il capo mentre brixegael si allontanava lentamente, guardo' negli occhi Faith come per dirle di restare immobile e osservare.
-Sei un folle!- disse XXII mentre riponeva la spada nella fodera -Non ti ha mai insegnato nessuno che è maleducazione minnacciare qualcuno di morte se non si è in grado di mandarlo all'altro mondo?- Nexadiel scomparve dalla vista dei due rimasti.
-Mmm? Dove sei finito? Fatti vedere?- disse Meaxott.
-E' dietro di te,tsk- disse Faith -Sempre cosi', anche con Ade giocavi in questa maniera Nex.-
-Lo so ma è divertente!- XXII colpi' sulla nuca il nobody ancora sbalordito dalla velocita' di XXII. Meaxott cadde a terra lentamente senza sbattere alcuna parte del corpo fortunatamente, XXII e Faith decisero cosi' di aspettare XIX e controllare Meaxott. Nexadiel dopo aver fatto un balzo felino verso Meaxott a mezz'aria sfoderò la sua spada e la puntò dritta verso la faccia di Meaxott che lanciò uno di quei dardi, che per un attimo erano sembrate carte, sulla punta della spada di Nexadiel che deviò la traiettoria e mancò l'obbiettivo. Nexadiel riusciva a evitare prontamente tutte le carte che Meaxott lanciava e lo stesso valeva per i suoi affondi, durante lo scontro Faith era sempre appoggiata al muro e guardava tutto, ogni singolo movimento quando una carta che era diretta a Nexadiel la sfiorò e si conficcò nel muro candido quindi decise che di li in poi sarebbe stata più attenta intanto Nexadiel cominciava a chiedersi perchè diavolo tutti volevano entrare in quella dannata stanza e per poco non riuscì a evitare un colpo e cosi Meaxott disse -Cosa c'è troppo veloce- e Nexadiel ribattè.
- Ti piacerebbe- Meaxott tirò fuori quattro carte e disse quasi parlando tra se e se - Hmp poker d'assi- e lanciò quelle carte sperando di centrare il besraglio poichè in quel momento si sentiva fortunato, Nexadiel le colpì tutte e quattro. Meaxott provocò Nexadiel dicendo - Tutto qui... sei patetico stò seriamente pensando di entrare comunque nella stanza.- Nexadiel rispose.
- Ok ma ti ci faccio entrare io.- Fay sbuffò rumorosamente. Quel comportamento di Nexadiel la faceva impazzire. Ogni combattimento era una scusa per divertirsi a giocare con l'avversario. Si mise seduta, accasciandosi su di un muro e scivolando giù fino a toccare il terreno. La sua degenza dall'avvelenamento non era nemmeno iniziata e si era ritrovata a dover affrontare quel viaggio senza nemmeno sapere cosa avesse in testa Brix. Diede una seconda, rapida, occhiata al Nessuno che giaceva in terra. Aveva cominciato a muoversi già pochi secondi dopo che Nexadiel lo aveva colpito, e ora si stava rialzando, portandosi le mani alla nuca, massaggiandosela. Nexadiel, sicuro della sua vittoria non prestò alcuna attenzione ai suoi movimenti.
- Ehm, Nex... - cercò di avvertirlo Fay, ma prima di poter pronucniare altre sillabe il Nessuno che fino ad un momento prima giaceva al suolo era schizzato in piedi e aveva fatto saettare il braccio destro, da cui erano partiti dedi dardi ad una velocità che parlaizzò Fay dalla paura. Quegli strani dardi colpirono Nexadiel alla schiena, spingendolo contro il muro candido. Il rumore dell'impatto fu grottesco. Fay si fece piccola piccola nel tentativo di evitare di attirare su di se l'attenzione del Nessuno, ma dopo che Nexadiel si voltò verso il Nessuno l'attenzione si monopolizzò su di lui. - Nex, non stai mai attento, nemmeno quando incontri qualcuno per la prima volta... Non dirmi che ti sei scordato il nostro primo scambio di colpi - disse Fay, ridacchiando, nella speranza di farlo arrabbiare e attaccare. Fu tutto ciò che servì perchè il suo piano avesse successo, Nexadiel si scagliò contro il Nessuno, che perse definitivamente interesse per lei. La strana maschera di XXII stava comparendo, ma ne Meaxott ne' Faith la notarono. Nexadiel si precipito' con un balzo verso Meaxott lo prese con la mano destra e lo scagliò contro la porta dietro la quale Brix si era chiuso, con buona parte della propria forza, sfondandola. La grande porta massiccia dalla quale era entrato venne sfondata con grande forza, mentre un corpo, probabilmente quello di Maexott a giudicare dalla corporatura, veniva slanciato contro il muro insieme alla porta stessa. Si levò una fitta nebbia di polvere in quella vecchia stanza tutta scura, in cui solo un piccolo lumino appeso al muro illuminava quella che sembrava una cabina interamente bianca, di cui lo scompartimento era stato aperto.
-Diamine!- Esclamo Brixegael affrettandosi nel riprendere qualcosa che gli era sfuggito dalle mani per colpa dell'intrusione. -Ho detto di tenerlo occupato, MA NON IN QUESTO MODO!- Furibondo il Nobody si rialzò in piedi nello stesso istante in cui Maexott afferrò in mano un oggetto caricandolo col suo potere, pronto per scagliarlo contro Nexadiel. -NO! FERMO!- Esclamò cercando di impedire al Nobody di lanciare ciò che aveva in mano. Meaxott si rialzò dolorante e disse, quasi vergognandosi dello smacco che aveva ricevuto.
- Ok devo ammetere che sono entrato, magari non proprio come volevo ma sono entrato e mi sono anche fatto un pò male e per questo morirai- Meaxott prese una carta ma stavolta non la caricò con la stessa energia di prima ma la caicò con energia temporale e disse -Di solito non ricorro a questi attacchi me li tengo come asso nella manica ma per te farò una piccola eccezione- Nexadiel sembrava molto sicuro di se e replicò.
- Non avrò neanche bisogno di schivare il tuo attacco.- Meaxott all'inizio si preoccupò ma poi pensò che non sapesse di che attacco si trattasse e disse - Mio caro ti lascerò a un avversario imbattibile: il tempo.- ma Nexadiel era inflessibile e non si mosse così Meaxott scagliò la carta caricata di energia temporale con la stessa rabbia di uno che è stato appena oltraggiato ma la carta rimbalzò sul corpo di Nexadiel e colpì un armatura che era nella stanza, a quel punto Meaxott capì perchè Nexadiel era cosi sicuro. Nexadiel fece quasi in tempo a finire di dire - Visto?- che nella stanza si aprì un enorme squarcio bianco che emetteva scintille e enormi fasci di luce Meaxott si stupì e disse - Oh no probabilmente quella cosa è una squarcio nel continum spazio temporale.- quell'enorme squarcio cominciava ad attirare a se tutto comprese le persone che erano nella stanza. Quando Fay vide i due nessuno sfondare la porta candida scattò in piedi, quasi scivolando sulle macerie della stessa. Si affacciò alla porta in tempo per vedere lo sconosciuto Nessuno che lanciava contro un Nexadiel sicuro e pieno di se qualcosa che brillava nella sua mano. Si chiese come mai questa volta la carta percorse la distanza che la separava dal corpo di Nexadiel ad una velocità normale, ma quando la carta colpì il suo obbiettivo e rimbalzò contro un armatura posizionata su un piedistallo i pensieri di Fay si dispersero. Il contatto con l'armatura produsse un suono argentino, e la fece tremare violentemente, prima di farla cadere a terra producendo un fracasso infernale. Sopra l'armatura l'aria si squarcio. Un enorme, seghettato taglio luminoso cominciò a risucchiare tutto della stanza. L'aria, gli oggetti e le persone. Il primo ad essere risucchiato fu Brix, seguito a ruota da Nexadiel e il Nessuno. Fay si aggrappò con tutte le sue forze allo stupite della porta, che giaceva a terra in frantumi, mentre le sue gambe si alzavano dal terreno. Per qualche secondo fu combattuta tra il lasciarsi andare e raggiungere gli amici e rimanere li al sicuro, ma poi, l'intensità del risucchio crebbe, strappandole di mano lo stipite, su cui lasciò una buona parte di epidermide. Lentamente Brixegael riaprì gli occhi, la vista era offuscata e non risciuva a distinguere null'altro che Ombre, Oscurità che svanì con calma, permettendogli finalmente di poter focalizzare il luogo in cui erano stati catapultati. Vicino a lui c'erano i due Nessuno e Faith, tutti e tre ancora privi di sensi. Tutt'intorno si estendeva un enorme deserto, una pianura priva di vegetazione, sotto un cielo azzurro privo di nuvole, col sole che batteva forte sulle loro teste. Spolverandosi il cappotto e sistemandosi per bene il cappuccio sulla testa, si inginocchiò vicino a Faith, per controllare che andasse tutto bene: fortunatamente le pulsazioni erano regolari e non v'erano presenti tracce ferite sul suo corpo. Rialzandososi, voltò il capo e notò che anche Nexadiel si era ripreso, chiedendosi dove si fosse risvegliato. Brixegael lo afferrò per il cappotto e lo colpì in volto con un pugno, facendolo rotolare per qualche metro di distanza.
-IDIOTA!- Gli urlò dietro il Nobody. -NON SAI NEMMENO ESEGUIRE UN SEMPLICE ORDINE?!- Continuò Brixegael avvicinandosi all'altro, il quale si stava riprendendo. -Se qualcosa fosse andato storto ora avremmo potuto vagare per quel chissa-cosa e magari finire intrappolati in quello stesso. IDIOTA!- Replicò ancora una volta, stavolta diretto a Maexott. Sbuffando pesantamente si riportò vicino a Faith, sedendovi vicino aspettando che si riprendesse.
"Ragiona Brixegael... Che sia stata una rezione dell'armatura al contatto della carta? Plausibile, ma dove cazzo siamo finiti?" Iniziò a massaggiarsi le tempie, mentre Nexadiel si portava in posizione d'attacco per colpire Brixegael.
*Alastor!* La spada che portava il Nobody tornò alla sua forma originale, bloccando XXII prima che potesse colpire Brixegael.
-Ha ragione, se qualcosa fosse andato storto sarmmo potuti tornare anche nella mia dimensione o peggio.- Disse calmandolo.
-Dove siamo?- Chiese Faith ancora distesa, con la testa che le stava scoppiando, probabilmente un viaggio temporale avvenuto in così poco tempo l'aveva molto confusa.
-Il Cimitero del Keyblade.- Affermò Brixegael fissando Alastor, mentre tornava nella sua forma di spada. -La carta caricata col potere temporale del nostro nuovo amico al contatto con l'armatura, ha causato un non-so-che-cosa che ci ha condotto qui.- Si rialzò in piedi, aiutando Faith a fare lo stesso. -Quell'armatura apparteneva ad un'eroina del Keyblade, la quale ha combattuto qui. Probabilmente, in quell'armatura giacevano dei ricordi di questo luogo. Ciò che ancora non so è il quando, anche se a giudicare dal luogo, sembrerebbe un tempo molto antecedente alla Guerra del Keyblade...-
-Di che cavolo stai parlando?- Chiese Faith ancora con qualche giramento. -Cimitero... Guerra... Brix, che diavolo...- Il Nobody la fermò, fissando per un momento negli occhi Maexott.
-Sei stanca Faith, un viaggio del genere ti avrà di certo causato una grossa emicrania. Sarà meglio che torni al nostro tempo e ti riposi con calma.- Disse sorridendole cercando di convincerla. -In fondo... Qui non c'è molto da vedere o da fare, specialmente in questo tempo, non credo di aver scatenato una tale curiosità da voler restare qui, no?- Lentamente accompagnò a quello che sembrava uno strappo luminoso appeso in aria. Lanciando un'altra occhiata a Maexott, questo li raggiunse e oltrepassò il portale facendo spallucce, commentando sarcasticamente il luogo. -Ti raggiungerò, Faith, non oltrepassare di nuovo il portale, per favore.- Sorrise ancora una volta Brixegael ad una Faith con la fronte corrucciata, cercando di scacciare il mal di testa. Il Nobody diede una piccola spinta alla Custode, la quale venne catapultata con meno violenza di prima oltre alla soglia temporale, ritrovandosi ancora nella stanzetta dove, poco prima, si era scatenato tutto quel putiferio. -Nexadiel... Ho bisogno di parlarti solo noi due.- Disse poi allontanandosi dallo strappo, ritrovandosi di fronte al Nobody. -Ti devo chiedere un favore, ma devo essere sicuro che tu possa portare a termine il compito che ti voglio affidare, quando sarai pronto, ti aspetterò sulla cima di quel monte.- Disse indicando un colle sopraelevato, molto lontano dal varco temporale, mentre svaniva in un portale Oscuro, riapparendovi proprio sulla cima.

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 - Brixegael vs Nexadiel. ***


Brixegael dovette aspettare molto poco il suo compagno Nobody che lo raggiungesse sopra il colle lontano dallo strappo dimensionale: questo aveva infatti spiccato un balzo e si era portato proprio di fronte a Brixegael.
-Da quanto tempo!- Commentò sarcasticamente Nexadiel poggiando le mani sui fianchi, quasi sbuffando come infastidito. -Allora, che vuoi?-
-Sapere se sei all'altezza del compito che dovrai svolgere.- Rispose freddo Brixegael fissandolo da sotto il cappuccio, mentre un leggerissimo vento si alzava, trasportando qualche granello di sabbia oltre il bordo del colle, facendolo rotolare giù verso la vallata.
-Perchè mai dovrei accettare di svolgere un compito per te?- Chiese con tanta arroganza quanto la sua stessa determinazione nel dimostrare di essere migliore.
-Perchè è un'ordine e poi, sono sicuro che hai voglia di sgranchirti un po' combattendo, si vede anche fin troppo bene che ti trattieni sempre.- Rispose rimanendo impassibile alla sua provocazione, cercando di convincerlo. Nexadiel sorrise, potrandosi come un fulmine alle spalle di Brixegael, il quale, per tutta risposta, si potrò nella posizione precedente del Nobody. -Non sei il solo a trattenerti, sai?- Commentò sbeffeggiandolo. Il suo avversario sorrise di nuovo e afferrò la spada mentre il vento diventava sempre più forte, facendo cadere il cappuccio di Brixegael sulle sue spalle: XXII portò il filo della spada sulla gola del Nobody mentre questo lo fissava tranquillamente. -Lento...- Commentò mentre aveva già portato il braccio destro all'indietro, facendolo scattare quasi con movimento meccanico nel tentativo di sferrare un pugno da sotto il mento di Nexadiel: questo si portò alla sua destra, evitando il braccio di Brixegael mentre disegnava un arco, portando il pugno in aria.
-Lento, eh?- Commentò per tutta risposta, pronto già a tagliare in due il suo busto con un fendente orizzontale.
-Lento, anche nel contrattacco.- Rispose Brixegael girando su se stesso facendo un passo indietro, afferrando prontamente il polso del nemico. -Non stai guadagnando punti Nexadiel, datti da fare.- Il Nobody lo lanciò all'indietro, sistemandosi poi il cappuccio mentre il suo nemico atterrava a qualche metro di distanza.
-Punti?- Chiese Nexadiel irritanto da quella affermazione. -Ti farò vedere io cosa so fare!- Esclamò infilzando Alastor nel suolo: improvvisamente il vento che si era già levato, divenne più forte, incentrandosi intorno alla spada e a Nexadiel. Questi alzò un braccio, indicando con l'indice destro il petto di Brixegael. -Addio.- Disse con un tono quasi trionfale, sicuro della sua imminente vittoria. L'aria quasi si condensò sulla punta del suo dito, illuminandosi per un istante come una lucciola per svanire l'attimo successivo. Il vento si placò, tutto tacque, nel momento in cui il braccio di Nexadiel scattò automaticamente indietro, come spinto da una forza misteriosa, il corpo di Brixegael cadde all'indietro, col cappotto nero bucato, con la cassa toracica del Nobody sfondata. Il colpo così forte lo fece sobbalzare qualche metro di distanza, mentre il cappotto sfilacciato volteggiava nel vento che lentamente si stava placando. Il corpo esanime di Brixegael rannicchiò le gambe e roteò su se stesso, ricadendo in piedi malamente, barcollando ancora per qualche passo indietro.
-OH MIO DIO!- Esclamò il Nobody fissando l'enorme vuoto nel petto. -HAI FATTO CENTRO!- Brixegael saltellò avvicinandosi di un paio di metri a Nexadiel. -DIN DIN DIN! CENTO PUNTI!- Il suo avversario si stupì costatando che Brixegael non fosse ancora morto e, pieno di rabbia che stava prendendo il sopravvento, lo colpì con un pugno rapido. -OH! MI HAI MANCATO!- Esclamò ridacchiando mentre il colpo del suo avversario colpì il vuoto nel suo petto.
-Tu, dannato...- Nexadiel lo afferrò per il colletto e lo colpì dritto in volto, facendolo volare fino al bordo della collinetta, sul limitare dal quale i piccoli granellini di sabbia si stavano muovendo spostati dal vento. -Come puoi essere ancora vivo?- Il Nobody si avvicinò all'avversario e lo riafferrò per il cappuccio: levatolo da terra il corpo svanì come miliardi di granelli, volteggiando verso terra, mimetizzandosi alla sua vista nel terreno arido di quel deserto.
-A parere mio.- Disse una figura alle sue spalle vestito come un marinaio, con dei lunghi baffetti uniti l'uno con l'altro come treccie. -Siete in alto mare, dovreste abbandonare la nave e svignartela al più presto. Comprende?-
-E tu che ci fai qui?- Domandò Nexadiel.
-Che ci fai tu, Nexa?- Chiese Ade appoggiandosi su di lui, portando un braccio lungo le sue spalle.
-Sei stata la mia peggiore creazione...- Disse un'altra figura vestita col lungo cappotto dell'Organizzazione, dai capelli chiari e dagli occhi verdi accesi. -Sarebbe stato meglio non crearti.- Continuò fissandolo negli occhi.
-TU?!- Nexadiel si infuriò ancora di più riconoscendo il volto di colui che lo aveva creato.
-NON TI AZZARDARE AD ALZARE LA VOCE! HAI CAPITO?!- Esclamò stavolta un altro Nobody che si alzò tutto d'un tratto di fronte a lui dai lunghi capelli bianchi e dagli occhi gialli. Nexadiel fu completamente accecato dalla rabbia e, mentre gli si formava una strana maschera sul volto, il vento si alzava, ancora più forte di quello di prima. -No! Questo è impossibile!- Urlò Nexadiel portando le mani alla testa. -Nooo!- continuò ad urlare il Nobody mentre rifletteva sugli accaduti. "Nexadiel devi ragionare, calmati e sii razionale." Pensò il Nobody. "Cosa potrebbe essere?" XXII era confuso ma eccitato allo stesso tempo.
Il Nobody scagliò Alastor ai piedi dell'avversario facendola infilzare nel terreno. Brixegael estrasse la spada dal terreno e la lanciò roteando verso Nexadiel; mentre questa continuava imperterrito sulla sua traiettoria XXII disse -Bravo! Sei migliorato a quanto pare!- Nexadiel strappò un pezzo di stoffa dalla sua giacca e si coprì gli occhi legandosela attorno al capo. -MA NON ABBASTANZA!- XXII irrigidì il braccio alzandolo in avanti, roteò su se stesso chinandosi e quando completò esattamente mezzo giro riuscì a sentire un altro cappotto, anche se solo sfiorato. -TROVATO!- In qualche millesimo di secondo Nexadiel aveva rilasciato un piccolo sparo di energia che andò a segno sul cappotto dell'avversario Nobody.
-300 Punti Nex, molto bene...- Il Nobody svanì come il precedente, in mille granellini di sabbia. -...Ti stai dando da fare, ma non il massimo.- Disse un nuovo Brixegael alle spalle del suo avversario, con la Dark Dream puntata sotto il suo collo. -Mostrami il tuo potere.-
-Sei sicuro?- Chiese XXII mentre scorreva la mano sul lato inferiore della spada. -Però se ne sei convinto potrei accontentarti!- XXII sogghignò e battè un colpo sulla spalla di XIX.
Ordinò mentalmente ad Alastor, il quale se ne andò via. XXII balzò all'indietro, XIX lo seguì.
-Sei lento.- Brixegael continuava a puntare la lama al collo di del Nobody.
-Vedremo.- Rispose prontamente XXII. I due iniziarono a spostarsi velocemente da una parte all'altra, intanto Nexadiel rilasciava piccolissime sfere di energia impercettibili che restavano sospese a mezz'aria, Nexadiel stava preparando la sua trappola.
-Basta adesso! Combatti!- Disse Brixegael lanciando un fendente con la Dark Dream, Nexadiel parò il colpo.
-Scusa l'attesa.- Commentò.
-Che diavolo stai facendo?- Chiese Brixegael.
-La mia anima..- rispose prontamente -posso farla comparire e scomparire a mio piacimento.-
-E allora?- Chiese il Nobody socchiudendo gli occhi per un attimo, come se volesse invitarlo a farla finita. -Per quanto tu sia un oggetto interessante di studi, la mia pazienza ha un limite e lo stai per superare.- Continuò sbuffando. -Smettila di fare il buffone e combatti!- Brixegael portò la spada lungo il suo braccio e corse verso di lui, scattando da destra a sinistra così veloce da sembrare che ci fossero due Nobody: quello di destra flettè le gambe e gli balzò addosso, mentre l'altro rallentava, portando la spada sulla sinistra impugnandola con due mani e tornando alla carica.
-Come vuoi.- Nexadiel si tolse la benda, fissando per un secondo XIX chiudendo poi gli occhi e alzando la mano al cielo.
*Alastor è arrivato il momento.*
*Sei sicuro, poi non potrai più tornare indietro.*
*Sono sicuro, fallo.*
-Abbi un po' di pazienza.- Disse Nexadiel.
-Tsk, come vuoi.- Rispose XIX seccato, fermando la sua corsa. Dopo qualche momento si iniziò a intravedere la spada che puntava su XXII, trafiggendolo nella parte sinistra della gabbia toracica di Nexadiel, che cadde a terra esanime. -Finalmente fai sul serio...- Commentò Brixegael indietreggiando di qualche passo. Alastor scomparve mentre Nexadiel giaceva al suolo apparentemente morto. -Alzati.- continuò spazientito mentre andava verso il corpo disteso. -Allora? Non ti muovi? TI FACCIO MUOVERE IO!- Urlò mentre lo colpì con un pugno: al momento dell'impatto susseguì una piccola esplosione che fece chiudere gli occhi a XIX.
-Lento.- Sussurrò XXII all'orecchio destro del Nobody. La voce di XXII era diversa dal solito, era più forte anche se lieve e delicata, risuonò nel timpano di XIX che lo fece scansare subito da quella posizione. Nexadiel iniziò a prepararsi per la battaglia, alzò il braccio in modo perpendicolare al busto come se volesse evocare qualcosa, quando un liquido gli cadde sul palmo della mano: una calda goccia di sangue scorreva lentamente fino a cadere al suolo. Alzando il capo notò che intorno a lui si erano innalzate delle croci, insanguinate, dalle quali pendevano tutte le persone da lui incontrate: Faith, Meaxott, lo stesso Brixegael, Ercole, Ade, Capitan Sparrow, tutti crocifissi intorno al Nobody. Una lunga striscia di denso sangue collegava il collo di Nexadiel ad una croce vuota che lo stava aspettando. -Tu e le tue illusioni...- Sbuffò Nexadiel. -Vediamo se ti piace questo.- XXII si mise ad urlare e nell'arco di qualche munuto comparvero un numero infinito di Nexadiel sparsi per il campo di battaglia. -Direi che siamo pari ora.- Dissero tutti i XXII in coro. -Tu hai le tue illusioni ed io ho questo.- Lentamente le croci si mossero, causando un piccolo terremoto, immergendosi nel suolo. Al loro posto nacquero altrettanti Brixegael.
-Speravo ti fosse piaciuto il mio piccolo scenario di morte.- Risero in coro i Nobody. -E poi, potrei ucciderti se volessi, solo facendotelo credere.- Disse un Brixegael mentre trafiggeva un Nexadiel.
-Male!- Disse il vero XXII -Hai fatto la cosa più sbagliata del mondo- Il XXII trafitto iniziò lentamente a svanire dal capo. -Prima di colpire bisogna studiare l'avversario, così perdi punti Brix.- XXII schicchiò le dita e quella copia trafitta esplose coinvolgendo anche il Brixegael.
-Studiarti? Forse sei tu che ancora non conosci me...- Rispose mentre il vento causato dall'esplosione svaniva. -Non dirmi che ti stai già stancando.- Disse il Nobody alle sue spalle. -Ti stai impegnando così tanto, non vorrai farla finita, o si?- Sbeffeggiò poggiando le spalle sulle sue.
-Perchè dovrei stancarmi?- Chiese il Nobody -Non ho ancora fatto niente di che.- Commentò poco prima di esplodere. -Quando farai finire questa pagliacciata?- chiese XXII -Ora mi sto annoiando io, non sei in grado di venire fuori? O HAI SOLO PAURA?-
-Paura?- Rise uno dei Brixegael mentre tutti gli altri svanivano. -Come desideri, combatterò come si deve.- Sussurrò evocando la Dark Dream e guardandosi attorno, fissando tutti gli avversari, mentre la lama si elettrificava. Il paesaggio tornò normale, dalla collina su cui erano situati i due Nobody si riusciva a vedere tutto ciò che era attorno, si era fatta notte e la luna risplendeva nel cielo.
-Finalmente!- Esclamò Nexadiel. XXII alzò il braccio verso Brixegael con la mano semi aperta verso vicino al fianco destro. Delle copie del Nobody si avvicinarono a lui e, lentamente, svanirono, creando un vento sempre più forte che si concentrava nella mano di Nexadiel.
-Magia, eh?- Commentò Brixegael slanciando all'indietro il braccio. -Come vuoi...- Delle piccole scaglie luminose si formarono sull'intero braccio del Nobody mentre il vento lentamente veniva plasmato da Nexadiel con maestria nella propria mano destra consumando sempre più copie. Afferrandosi il polso con la mano sinistra, Brixegael scaricò sul proprio braccio un thunder, che iniziò a serpeggiare sul reflex che ricopriva fino alla spalla del Nobody: continuò a lanciare crescenti scariche finchè lo stesso braccio non sembrò un fulmine. Nello stesso istante che completò il colpo, Nexadiel aveva ormai consumato la metà delle copie e la sfera nella propria mano iniziò quasi ad illumarsi di luce propria. -SARA' LA TUA FINE!- Urlò XXII slanciandosi verso Brixegael, il quale si gettò su di lui a sua volta. Così come Nexadiel cercò di colpire il suo nemico in pieno volto facendo scattare il braccio durante la propria carica, così anche Brixegael rilasciò parte del Reflex, concentrandolo interamente sull'indice e sul medio delle proprie dita. L'impatto fece scatenare un fortissimo vento, con delle piccole saette che scoppietavano in tutte le direzioni. Entrambi i Nobody urlarono, cercando di prendere il sopravvento sull'attacco del nemico, senza però avere la meglio. Brixegael afferrò con la mano sinistra il polso di Nexadiel, abbassandolo, facendo scivolare le proprie dita vicino al viso del nemico, il quale si scansò prontamente. I due Nobody si ritrovarono di nuovo faccia a faccia, con entrambi i colpi ormai esauriti dalla carica frontale.
-Fine, eh?- Schernì Brixegael annaspando silenziosamente.
-Tsk! Non è ancora finita!- Rispose prontamente Nexadiel alzando l'altra mano quasi chiusa a pugno: le "copie" di XXII scomparvero, lasciado al loro posto piccole sfere che brillavano nella notte, poco a poco, sempre più velocemente queste sfere andavano verso la mano destra di XXII, formando un'arma. -Sono pronto!- Disse Nexadiel con quella strana arma luccicante in mano. Il Nobody slanciò il braccio destro all'indietro, l'arma perse lo strano luccichio, era di una media dimensione, poco pesante, perfetta per un combattimento ad una velocita elevata. Brixegael si mise in un'alta posizione difensiva, col gomito all'altezza delle spalle e la spada che ricopriva il busto mentre la lama divenne luce, ormai carica al massimo di elettricità.
-Vediamo che sa fare quel Keyblade.- Commentò Brixegael sicuro di se.

I due uscirono dal portale temporale, Faith non era abituata a quel tipo di viaggio quindi barcollando si stese per terra con la schiena sul muro, Meaxott non si sentiva particolarmente in vena di pietà e si mise in posa da combattimento e disse -Avanti alzati e combatti, io non ho ancora finito con voi- Faith senza cambiare espressione facciale disse impasssibile.
-No non mi va- Meaxott ne rimase quasi esterrefatto e basito, per un nanosecondo pensò che avrebbe potuto eliminarla subito senza combattere ma il suo senso dell onore lo fermò e si ripetè mentalmente che uccidere un avversario senza che esso si possa difendere era l'atto di maggior disonore. Il tempo sembrava quasi che non passasse, Meaxott ancora sorpreso della risposta di Faith, non sapeva cosa fare, gli altri due nobody erano dentro il portale e chissà cosa setssero facendo, a giudicare dal tono in cui si parlavano probabilmente stavano combattendo, Meaxott non sapeva cosa fare e Faith aveva chiuso gli occhi in speranza che quel gesto le facesse attenuare il mal di testa. Il Nobody prese una decisione drastica: prese le carte e cominciò a fare un solitario per passare il tempo. Faith, appena aprì gli occhi, vide Meaxott che giocava con le carte e in lei crebbe un forte interesse su come si giocasse e si avvicinò ad osservare. Dopo poco più di mezzo minuto la curiosità ebbe il sopravvento, e, avendo capito più o meno le regole generali del gioco si azzardò a coprire le carte già in campo con una mano.
- Voglio giocare anche io. - disse decisa, con un cipiglio infantile.
Meaxott fu molto sorpreso -No.- Disse secco guardandola in faccia. Lei inarcò le sopracciglia quasi a mo' di capriccio e ripeté.
-Ho detto che voglio giocare anche io- disse di nuovo - Per favore - aggiunse poi.
-No- ripeté lui e aggiunse -Le carte non sono roba per te- lei replicò con una punta di rabbia nella voce.
-Perchè?- chiese lei inviperita, ma con tono calmo.
Meaxott rispose con tono stufo e quasi arrabbiato -Non è roba per te perchè lo dico io.-
- Che noia... - disse lei, tornando a sedersi, continuando a fissare avidamente le carte. - Approposito, ne hai sbagliata una - disse dopo poco. Meaxott si girò e da sotto il cappuccio uscì uno sguardo penetrante e poi disse -Ma se neanche conosci le regole, e poi se anche le conoscessi non è vero, io non sbaglio mai.-
- Controlla - disse solo lei, chiudendo gli occhi e accennando un sorriso a mezza bocca, sicura di ciò che diceva. - Seconda colonna, terza fila - aggiunse poi. Meaxott controllò e vide che effettivamente poteva attaccarci un'altra carta, si stupì di se stesso ma poi si giustificò, doveva essere colpa della botta alla nuca che aveva preso prima. - Te lo avevo detto - disse sempre sorridendo Fay, che aveva sbirciato socchiudendo le palpebre.
-Non ti esaltare- disse il nobody, -Ho sbagliato solo per colpa della botta di prima, e poi come hai fatto a capire che ho sbagliato, conoscevi già le regole?-
- Non ho mai giocato a carte - disse lei con lo stesso tono di chi confessa un omicidio.
-E allora come hai fatto... non mi dire cha hai solo osservato?- Fay non risposse, fece solo un gesto vago con le mani. -Cavolo- disse Meaxott -Mi ricordi me quando mi ero messo in testa che dovevo diventare bravo con le carte anche nel gioco- tutto ciò che ottenne da lei fu un flebile sorriso.
- Insagnami qualche gioco - disse nuovamente decisa. Meaxott era gia deluso di se stesso per aver sbagliato,anche se era sicuro che fosse per un colpo ricevuto, e non aveva voglia di spiegare a Faith nessun genere di gioco, ma il solitario era corto e sarebbe finito di li a poco, quindi, per passare il tempo, decise insegnarle qualcosa.
-Quale gioco vuoi che ti insegni?- Chiese Meaxott con una punta di costrizione nella voce.
- Quello più divertente, ovvio - rispose lei, sorridendo. Meaxott pensò subito ai grandi giochi come poker black jack, ma visto che per il black jack erano pochi optò per il poker. Disse con voce calma -Allora ti insegnerò il poker ok?-
- Ok - disse calma.
-Allora, il poker di per se è un gioco riflessivo pieno di insidie e devi stare attenta alle tue mosse, le regole sono queste:si danno cinque carte ciascuno che dopo puoi cambiare se le reputi scadenti, a ogni mano devi porre una puntata obbligatoria chiamata chip che serve a creare il piatto che i giocatori si contendono, dopodichè il primo giocatore deve puntare, bet, oppure può decidere di bussare o passare, check, e gli altri giocatori possono fare lo stesso, dopo che il giocatore ha puntato gli altri sono obbligati a vedere, call, e se un giocatore vuole può rilanciare, raise, e gli altri giocatori sono obbligati a vedere oppure se non vuoi vedere perchè ritieni che le tue carte non valgano nulla puoi lasciare o foldare, fold - Fay, sommersa dalle regole dovette farsele ripetere più volte prima di riuscire a tenerle tutte a mente. Infine si sentì pronta ad una mano di prova. Meaxott mischiò le carte con mosse atletiche che sfidavano le leggi basilari della fisica, come la gravità. Quando le reputò adeguatamente mescoalte fece smezzare il mazzo a Fay, che alzò rapida, e poi cominciò a dare le carte, con movimenti rapidi. Quando si accorse di non possedere fiches per poter puntare si guardò intorno, e, non trovando di meglio, raccolse qualche manciata di sassi e li divise in due mucchietti.
- Pronta? - chiese
- Come non mai -

Con un tocco delle dita, sulla lama di Brixegael si formarono delle piccole squame impercettibili che andarono a ricoprire l'intera spada. La situazione era stabile, i Nobody erano fermi, senza attaccarsi o muoversi, il silenzio era spezzato da qualche fulmine che scoppiettava dalla Dark Dream. -Se non attacchi tu...- Brixegael roteò il polso fendendo l'aria orizzontalmente, lanciando una scarica elettrica che andava via via allungandosi, avvicinandosi velocemente a Nexadiel. XXII spostò il Keyblade in modo da bloccare il fulmine di XIX, compiendo una rotazione sul posto di 360 gradi: l'arma assorbì il fulmine e al termine della torazione lo rinviò al mittente. Brixegael saltò, evitando il colpo, balzando vicino Nexadiel, infilzando la lama nel terreno mentre l'avversario s'allontanò di scatto. XIX lo fissò un momento per poi indietreggiare di qualche passo. XXII formò una piccola palla di fuoco, scagliandola contro l'avversario, il quale, formò a sua volta una sfera di fuoco nella mano, sferrandola nell'attaco di Nexadiel, rilanciando la sfera potenziata verso di lui, sfiorando la Dark Dream. XXII aprì il palmo della mano e creò una nuova sfera di fuoco appuntita e rilanciò le sfere a XIX, questo, formò due altre sfere fra le sue mani e, unendole, rilanciò quello che era diventato un piccolo sole a Nexadiel. XXII bloccò la sfera, quasi afferrandola e svanì, riapperendo nello stesso istante alle spalle di Brixegael, con la sfera infuocata pronta ad esplodere. -Merda!- Brixegael saltò in avanti riparandosi dietro alla spada, afferrandola per aggrapparsi: l'esplosione gli ferì il volto e gli strappò parte del cappotto, mentre il calore gli faceva sembrare di essere in un forno rovente. -Dannato...- Brixegael si rialzò lentamente, poggiando una mano sul ginocchio e l'altra sulla spada, per aiutarsi. -...Ora basta!- Lentamente si formò un'armatura argentata, ricoprendo il cappotto strappato; la stessa Dark Dream s'ingrandì, perdendo il suo colorito smeraldo, divenendo bianca, con filacci rossi sull'impugnatura. Le sembianze umane di XIX cambiarono in quelle di un lupo, retto su due zampe con le orecchie ritte e gli occhi rossi che fissavano Nexadiel. Con gli artigli afferrò la spada, la quale fece uscire dei fulmini e trasudare fiamme, mentre la sfilava dal terreno: caricata di elettricità, dal piccolo sole esploso poco prima e potenziata dalla trasformazione la spada era pronta a causare una terribile forza. Brixegael fissò ancora per un momento l'avversario e lo caricò frontalmente, con l'arma al suo fianco destro che solcava il terreno.
-Tsk!- Esclamò XXII alzando la lama e roteando verso sinistra per evitare il colpo del berseker, questo saltò in avanti, dietro Nexadiel e balzò all'indietro, roteando, XXII colpì la spada dell'avversario: il forte impatto causò un'esplosione di tuoni e fuoco, alzando un'enorme polverone. Quando tutto tacque, il vento si calmò e la pigra luna svaniva nei primi raggi del sole, su di una collina ormai devastata dal combattimento.
-E infine, il sole risorgerà ancora, ancora e ancora. La Luce sarà sempre, nell'eternità, nascosta dall'Oscurità. Kingdom Hearts, ti troverò!- Brixegael sedeva sul bordo della collinetta, con la spada ancora trasformata e pezzi dell'armatura che, lentamente, svanivano sfilandosi dal corpo del Nobody.
-Che hai intenzione di fare ora?- Chiese Nexadiel in piedi alle sue spalle col capputto sfilacciato mentre scrutava l'orizzonte. -Che cosa ti serve da me?-.
-Nulla, assolutamente niente.- Rispose mentre la luce gli abbagliava gli occhi. -Ora, nulla ha più importanza.- Continuò alzandosi mentre tornava del tutto normale.
-VUOI DIRE CHE ABBIAMO COMBATTUTO PER NULLA?!- Esclamò XXII fingendo di essere adirato con XIX.
-Non dirmi che non volevi sgranchirti le gambe... Beh, in fondo mi dispiace per Alastor.-
-Mi ha donato il suo cuore per batterti, il minimo che dovrei fare è sconfiggerti.- Ribattè avvicinandosi a lui.
-C'è luogo e tempo per tutto, ne avrai l'occasione per potermi battere...- Brixegael iniziò a scendere dalla collina, raggiungendo il portale. -...Più avanti capirai tutto questo.- Nexadiel lo seguì con aria interrogativa, ritornando nel loro tempo con molta calma.

Fay, con le carte in mano, esibiva la sua nuovissima faccia da poker. Dopo la spiegazione dei principi base del gioco e una partita di prova lei e Meaxott erano finalmente passati a cose più serie. Imperterrita guardava le carte, in attesa della puntata del suo avversario. - Apro. Cinque sassi - disse il Nessuno, con tono di sfida. Fay esaminò ancora una volta le sue carte. Tra le mani stringeva dieci, un jack, un Q, un K e un due. Le prime quattro di cuori, l'ultima di picche.
- Ci stò - disse, con tono nervoso, mettendo in tavola cinque sassolini spigolosi. Ora tutto stava nelle mani del destino.
- Quante carte? - chiese Meaxott che, avendo notato il tremolio nella voce della Custode, pregustava già una succosa vittoria.
- Una - disse Fay, pregando mentalmente. La carta le venne servita con agilità dal Nessuno. Lei la prese in mano, con lentezza. Il cuore le batteva veloce. La guardò. Un asso. Un asso di cuori. Senza lasciarsi sfuggire nulla puntò lo sguardo verso il mazziere.
- Servito - disse lui, con un sorriso meschino. - Dato che ho aperto, devo anche puntare. Punto altri cinque sassi - continuò.
- Vedo - disse solo Fay, aggiungedo i sassi alla catasta in palio. Meaxott cominciò a mostrare le carte all'avversaria, una alla volta. Ogni volta che ne scopriva una il suo sorriso si allargava di più. Un K, e un Jack, seguito da un altro Jack e da un altro K. Con deliberata lentezza scoprì anche la sua ultima carta. Il suo sorriso era ormai deventato un ghigno. Un Jack. Full. Fu in quel momento, mentre Fay cominciava a scoprire le proprie carte, che dal varco temporale uscirono Brixegael e Nexadiel. I loro cappotti erano mal ridotti, ma loro avevano solo qualche graffio.
- Fatto? - chiese Fay felice.
- Fatto - rispose Brixegael - E tu? - continuò.
- Quasi - disse lei, scoprendo le proprie carte. Tutte insieme. Non era tipo da aspettare. Quando Meaxott vide il punto il suo sorriso andò in pezzi. Il tempo di gustarsi la scena - Ora ho fatto - disse lei incamminandosi con i due Nessuno.

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 - Heartless. ***


La Città di Mezzo. Troppi ricordi che affollarono la mente di Brixegael. Pensieri dolorosi sulla scomparsa di qualcuno.
-Ehi, Brix?- Chiese Faith accanto a lui col cappuccio sul viso, sembrava un piccolo Heartless. -Dov'è l'idiota?- Continuò facendolo riprendere dai propri pensieri.
-Si sarà perso o sarà andato da qualche parte.- Rispose piuttosto freddamente il Nobody, infastidito.
-Che succede?- La Custode osservò il viso del suo compagno.
-C'è... Troppa poca gente.- Rispose Brixegael facendole osservare le strade deserte. Il Nobody ricordava le vie e i negozi pullulare di gente, non importasse se giorno o notte, vi era sempre qualche anima vagante per la città. Faith rimase basita, quasi spaesata, persa in quella città frenetica in cui era cresciuta.
-F-frank...?- Sibilò con labbra quasi sigillate la piccola Custode, incamminandosi verso la taverna, dalla quale non fuoriusciva nessun rumore. Faith s'avvicinò all'ingresso, fissando l'insegna cigolante del "cavallo imbizzarrito", sopra di sè. Afferrò la maniglia, nel tentativo di aprire la porta. Sentì come se fosse sbarrata dall'interno. Dov'erano finiti tutti? Brixegael sentì scricchiolare poco distante, dietro ad un bidone della spazzatura nel vicolo accanto alla locanda. Il Nobody si avvicinò, silenziosamente, aspettandosi qualche piccolo Heartless. Dal buio del vicoletto, uscì un affarino che andò diretto contro Brix: Faith balzò all'indietro, evocando la sua Keygun. Il Nobody alzò però la mano, per fermarla, prendendo sottobraccio la bambina dai lunghi codini che aveva conosciuto prima di incotrare la Custode. I suoi occhi erano pieni di lacrimoni.
-Lo so che non è colpa tua, lo so..!- Disse singhiozzando. Brix alzò un sopracciglio.
-Colpa di chi? Cos'è successo?- S'intromise Faith. Il Nobody continuò a guardre la bambina dagli occhi lacrimanti.
-Vi porto al rifugio, tu puoi aiutarci, vero?- Il ragazzo annuì con la testa, accarezzando la testa alla bambina. Questa, annuendo a sua votla, prese la mano di Brix, accompagnandoli nel vicoletto dal quale era spuntata fuori. Spingendo delicatamente il bidone mezzo arrugginito e trasandato, mostrò un piccolo buco, nel quale i tre strisciarono. Nel cunicolo si inspirava un'aria pesante, probabilmente era usato come tubo di scarico di chissà quale fogna. Finalmente usciti, si ritrovarono in una spece di salotto allungato, illuminato da semplici e fievole candele; delle poche persone che vi erano presenti, Brix ricconobbe il proprietario della taverna, Frank. Anche questo lo riconobbe, caricandolo con visibile furia.
-Come osi presentarti qui?!- Gli urlò contro, colpendolo con un vigoroso pugno sul viso: il Nobody volò diretto contro il muro, crepandolo.
-Frank...!- Urlò Fraith quasi imponendosi sull'uomo. -Che cavolo stai facendo?!- Il tavernaio afferrò la bambina e la Custode come per proteggerle da Brix.
-Cosa stai facendo tu con quel mostro?!- Le sbraitò di rimando. Brix si mise a gattoni, tossendo del sangue sul pavimento. Quasi trascinandosi tornò all'entrata del cunicolo. Ritornato in piazza, il ragazzo, si rialzò in piedì, pulendosi la bocca, scrocchiando la schiena e le spalle, conseguentemente, anche il collo. Lo aveva colpito davvero forte, forse anche troppo. Si poggiò sospirante contro la porta della taverna.
-Quindi, che succede?- Chiese all'ombra accanto a lui, qualche momento dopo.
-Sono spariti quasi tutti, chi hai visto là dentro erano i soli superstiti.- Rispose Faith, poggiandosi anch'essa accanto all'entrata della locanda. -Uno di loro ha visto il responsabile e Frank ha riconosciuto la tua figura dietro tutto ciò.- Continuò sfregandosi le mani.
-Come l'hai convinto a lasciarti uscire?- Chiese Brix.
-Tu, piuttosto, perchè ti sei lasciato colpire?- Il Nobody abbozzò un sorriso, sbuffando subito dopo.
-Non si risponde con una domanda..- Commentò.
-La risposta, non è forse la medesima?- Ribadì Faith, risistemandosi il cappuccio sul volto.
-Mi sono lasciato colpire perchè aveva bisogno di sfogarsi..- Rispose il ragazzo.
-..O perchè se avresti reagito, non saresti più potuto scagionarti e convincerlo quindi a farti seguire.- Riprse la ragazzaina, spostando lo sguardo sul Nobody. -E poi, sei stato tutto il tempo con me e Nexa..- Aggiunse in fine. Brix alzò semplicemente le spalle. -Quindi?- Chiese dopo un momento di silenzio. Brix ricambiò lo sguardo.
-Frank non è un tipo che si possa sbagliare facilmente su qualcuno, devo trovare chi si spaccia per me.- Il ragazzo tornò a guardare la strada, paradossalmente vuota.
-Gran bel piano.- Commentò la ragazza, tornando a fissare anche lei le vie desertiche.
-Ne hai uno migliore?- Chiese il Nobody, ma la Custode scrollò la testa. I due sospirarono. Brix si staccò dalla porta, incamminandosi senza meta. Faith lo seguì al fianco, in silenzio. Camminarono per quasi tutta la città senza trovare niente. Silenzio e calma assoluti. Esausti, si fermarono in una piazzola disegnata da negozi chiusi, con le luci spente. L'unico rumore e fievoli luci provenivano dalla fontanella li vicina, vivace, luminosa, spruzzante d'acqua in dolci fontanelle color arcobaleno. -Fa piuttosto freddo la notte qui..- Disse Brix, spezzando il silenzio, mentre accendeva fra le mani delle piccole fiammelle.
-Già..- Concordò la ragazzina avvicinandosi, per scalrdarsi. Poco a poco, delle piccole scaglie luminose avvolsero le fiammelle, cambiandole, modellandole in piccole farfalle rosse, animandole, facendole danzare in aria, mentre avvolgevano col loro calore la Custode. -..A che stai pensando Brix?- Chiese poi spostando lo sguardo dalle farfalline al Nobody. Questo la guardò, senza risponderle. -Vorrei leggerti nel..- Brix alzò una mano, lanciando d'improvviso una saetta nel vuoto, come se avesse preso di mira il vuoto di fronte a sè.
-Esci fuori..- Sibilò il Nobody. Nel buio dove scoppiò il fulmine un'ombra si mosse, scattando di fronte alla fontana. Alto come il Brixegael, il suo fisico era scuro, nascosto dalla luce alle sue spalle. -Chi sei?- Chiese il Nobody. L'ombra creò una piccola sfera di fuoco, lanciandola ai suoi piedi: le fiamme contrastarono la luce della fontana, rivelando una corporatura robusta, avvolta da un cappotto simile a quello dell'Organizzazione. Lentamente la sfera si consumò, sparendo in cenere scura.
-Io sono te, tutto quello che ti manca, ciò che cerchi, ciò che hai ripudiato..- Rispose infine l'essere di fronte a loro. Faith lo guardò, fissando poi il Nobody, dubbiosa. Sul cappotto di Brix si formarono piccole scintille scoppiettanti: con un rompo, partì un fulmine contro il nemico, sul quale, altrettanto rapidamente, si formarò un'armatura lucente, contro la quale il colpo rimbalzò, fino a folgorare il muro di uno degli innumerevoli negozi della piazzia.
-Brix, lui..- La ragazzina non riuscì a finire la frase che il Nobody balzò addosso al suo avversario, trafiggendolo in pieno petto con la sola mano. Dal corpo non uscì sangue, nemmeno un lamento.
-Din, din, din, 100 punti! Bravo Brix!- La figura si mise quasi a ridere, poco prima che il Nobody la fece letteralmente scoppiare in una vampata di fuoco. -Era divertente solo con Nexadiel?- Sussurrò l'essere poggiandosi alle spalle di Brix.
-Non pensavo che avresti osato tanto pur di avermi qui..- Commentò il Nobody staccandosi dall'altro, senza nemmeno voltarsi. Una piccola sfera di fuoco colpì il petto del nemico, facendolo bruciare. Faith, correndo, si avvicinò a Brix.
-E' il tuo Heartless, vero?- Chiese sussurrandogli con la Keygun in mano. Il Nobody non rispose, infastidito dalla situazione. -che si fa?- Continuò la ragazzina iniziando a guardarsi attorno. Brix mise una mano sulla spalla di lei.
-Non così in fretta..- Il Nobody la fece votlare, guardandola dritta negli occhi. Dopo qualche istante la figura di Faith iniziò a congelarsi, dalla spalla.
-Brix, ma cos..- In un'istante la ragazza divenne una piccola statua di ghiaccio, brillante.
-Vedo che ancora non ti fidi degli altri..- Disse l'Heartless, camminando con tutta tranquillità lungo la piazzola, raggiungendo il Nobody, il quale, smorzò le labbra con un sorriso, deridendolo.
-Vedo che ancora sei legato al passato.- Rispose Brix avvicinandosi di qualche passo. L'altro sospirò.
-Tu forse non lo sei?- Ribadì l'Heartless, fermandosi in mezzo alla piazza.
-Sei me, dopotutto, dimmi però..- Brix si fermò di fronte all'immagine di sè. -..Che ne hai fatto degli abitanti?- L'Heartless sogghignò.
-Di che t'importa di loro? Ad un tratto sei diventato altruista? Che Nobody emotivo..- Schernì infine.
-Terzo quartiere..- Sussurrò Brix. -..In uno dei capanni.-
-Non dovresti leggere la mia mente, potresti perder..- Il Nobody sbuffò.
-L'ho già letta..- Disse. -..Dovrei spaventarmi nel vedere i miei ricordi sperduti di un tempo?-
-Freddo e nero..- Sussurrò L'Heartless.
-..Finchè morte giunga.- Finì la frase il Nobody. -Non era questa piazza.- Commentò. -E vi erano molti più Heartless.- Brix chiuse gli occhi e così anche il suo avversario.
-Finisce qui.- L'Heartless strinse fra le mani la Dark Dream. Brix lentamente riaprì gli occhi, ritrovandosi stabile sulle acque di un lago, con la luna piena alta in cielo. Afferrò anch'egli la spada smeralda, guardando il suo nemico. Questo riaprì gli occhi, riconoscendo il luogo dove un tempo, apparì il suo Keyblade con la propria evocazione, uscire ruggendo dal lago, volando fino a toccare la luna. Aprì la bocca, schiudendo le labbra a commentare: Brix gli puntò la spada, negando con la testa. L'Heartless smorzò le parole in gola, le chiacchere si erano dilungate fin troppo. Stringendo la spada, la puntò contro il Nobody: il duello stava per iniziare. I due non stavano vivendo un illusione in sè, era piuttosto un duello mentale, niente pura magia nè forza bruta, solo abilità mentali. Di chi era però quel mondo creato con un'illusione? Di chi erano i veri ricordi? Stringendo il manico, Brix portò la spada sul fianco: balzando, l'acqua iniziò a creparsi, ondeggiando in forme concentriche; ritrovandosi alla gola dell'Heartless, cerchò di trafiggerlo, ma la lama sfregò contro la spada avversaria, screpitando in uno sgradevole rumore. Essendo eguali, i due esseri non potevano completamente imporsi sull'avversario. L'Heartless roteò su sè stesso, per falciare le gambe del Nobody: questo rotolò sulle spalle di lui, disegnando una mezza luna con le gambe, atterrando alle sue spalle. Brix si voltò di colpo, tagliando dietro a sè: il nemico si era però gettato in avanti, evitando il colpo. -Smettila di divertirti, Brixegael.- Commentò voltandosi. Il Nobody non ribadì, rialzandosi in piedi. -Non ne verremo mai a capo, in questo luogo dimenticato dal tempo.-
-Tempo..- Riprese Brix. -..Il tuo tempo è ormai giunto al temrine.- Attorno alle due figure si formarono quasi naturalmente due ninfee bianche, come neve.-
-Non potrai uccidermi in questo tuo ricordo ormai morto.- Commentò l'Heartless.
-Io..- Commentò mentre sui grandi petali si colorarono vene rosso sangue. -..Ma Faith, si.-
-La Custode? La contro..- Un piccolo forellino colpì il suo petto.
-Controllarla?- Derise quasi Brix. -Hai troppo cuore per usare il mio potere.-
-Ti sei lasciato scoprire, pur di sconfiggermi?- L'Heartless guardò negli occhi il Nobody, mentre il buco lo assimilava lentamente. Brix annuì, osservando le stesse vene rosse sbiadirsi, coi petali che si chiudevano. -Sei proprio senza cuore..- Sussurrò sparendo come il lago stesso. Ansimante il ragazzo cadde sulle ginocchia, nella piazzola della Città di Mezzo. la Custode lo aiutò a rialzarsi.
-Avvisami la prossima volta.- Faith sbuffò.
-Le farfalle ti hanno per caso bruciato?- Ribadì Brix.-
-Avresti potuto fare di meglio..- Commentò.
-Avevo altro a cui pensare, perdonami, Faith..- La ragazza sorrise, poggiando la mano sulla spalla del Nobody. Senza rispondere lo invitò a camminare, per ritrovare gli abitanti della città. Cercando di guidarla, Brix cadde sulle ginocchia un paio di volte, sulla strada verso il terzo quartiere. Pazientemente la ragazza l'aiutò: sembrava fin troppo tranquilla, nè sbuffava nè commentava la debolezza del Nobody in quel momento, il quale era troppo stanco per preoccuparsene in quella notte.
Il ragazzo si risvegliò sul divano dell'appartamento di Faith. Guardò il soffitto cercando di ricordare qualcosa, senza alcun risultato.
-Buon giorno.- Salutò la Custode col suo bicchiere d'acqua mattutino in mano, sorseggiandolo.
-Cos'è successo?- Chiese il Nobody, sospirando. -Intendo, come si cono arrivato qui?-
-Dopo che sei crollato siamo stati raggiunti da Frank.- Disse facendo una pausa, bevendo un sorso d'acqua. -Hai borbottato qualcosa riguardo ad un capanno nel terzo quartiere dopo che gli ho spiegato cosa fosse successo.- Faith tracannò ciò che rimaneva nel bicchiere, dirigendosi verso la cucina. -Una volta liberato tutti, Frank si è deciso a darmi fiducia e ti ha portato qua in braccio.- Riprese la ragazza. -Non ha voluto metterti a letto con me però..- La Custode rise, guardando il viso di Brix contorcersi, esprimendo disapprovazione. -..Stavo scherzando.- Riprse infine.
-Dovremmo cercare Nexa..- Brix si mise seduto, sentendo però sotto ai piedi qualcosa, come se qualcuno giaceva inerme a terra.
-E' arrivato stanotte, ubriaco fradicio.- Commentò la ragazza. -Comparso dal nulla di fronte alla locanda, cantando di poter fare ciò che voleva, perchè lui era un pirata.- I due lo guardarono, con disgusto. -Ha mormorato qualcosa riguardo un tesoro nascosto chissà dove che ti sarebbe servito.- Brix tirò una pedata nel fondo schiena del Nobody, passandogli una lieve scarica, che lo fece scattare in piedi con gli occhi sbarrati.
-Buon giorno..- Salutò Brix, ancora seduto.
-Non osare svegliarmi mai più in questo modo..- Ribadì Nexa, quasi minacciandolo.
-Un pirata dev'essere sempre pronto..- Continuò Brix. -..ora parlami di questo tesoro..-

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 - L'accesso alla divinità. ***


Brixegael scrutava l'orizzonte, il sole sanguinante stava morendo su di un letto scuro, straziato dagli umltimi momenti di vita del giorno. Le onde del mare cullavano la nave, facendola dondolare dolcemente, mentre la pallida luce di una luna piena, prendeva il posto degli ultimi lamenti dell'ormai eclissato sole. I suoi occhi erano vuoti, persi come l'anima del giorno. Il cielo quietava insieme al ponte deserto del veliero, solo il mare rompeva il silenzio, spezzandosi, piegato dall'imposizione della rotta.
-Sembrate assorto in cupi pensieri, signor Brixegael.- Per quanto potesse avere un linguaggio forbito e rispettoso, il Capitano Sparrow era più infido e insinuoso di una serpe. Il Nobody quasi non lo degnò di uno sguardo, sospirando. -Neri pensieri aleggiano in neri uomini.- Le sue treccine caddero dalle sue spalle, quando si poggiò sul bordo della nave, accanto al ragazzo.
-vi ho dato questa impressione, capitano Sparrow?- Chiese mentre la notte si faceva più scura. -Vi prego di perdonare questa mia parvenza.- Jack quasi sorrise, lasciando entrare fra quei denti marciti l'aria salmastra del mare.
-Ormai avete inquinato il ponte..- Commentò accarezzandosi il lungo pizzetto diviso in due piccole treccine. -Vi dirò, riuscite a render irrequieto il mio equipaggio.- Capitan Sparrow si staccò dal bordo mettendo mano dentro al suo giacchetto. -Un goccio?- Tirò fuori un boccettino dall'odore di Rum.
-Passo.- Rispose Brix quasi nascondendo il naso per coprirsi da quell'odore. -Non bevo, capitano.-
-Non siete fatto per il mare, signor Brixegael.- Commentò tracannando quasi mezza boccietta. -Ogni lupo di mare rende il Rum una delle sue priorità.- Continuò guardando il contenitore. -Per questo finisce sempre..- Il Nobody lo guardò posando poi lo sguardo sulla boccetta. Allungando la mano, jack gliel'affidò: Brix se la portò alla bocca, il solo odore lo stava uccidendo, alzando la mano si riversò il Rum in bocca; il liquore gli bruciò la gola ed i polmoni stessi. Risultato fu che tossì molto forte, riporgendo il piccolo contenitore a Jack, il quale scoppiò quasi a ridere. -Benvenuto a bordo!- Esultò poi chiudendo e rimettendo al suo posto la bottiglietta.
-Gr-grazie capitano Sparrow..- Tossì di nuovo il Nobody mentre la gola sembrò placare l'inferno che vi era nato. L'odore del Rum aveva quasi preso possesso dell'aria fin dall'arrivo a Port Royal. Nexadiel aveva aperto un portale, entusiasta di tornare a Tortuga: una spece di locanda per pirati ubriachi e nauseabondi in cerca di chissà che ingaggio. Appena i tre arrivarono l'aria pesante s'insinuò nei loro polmoni, facendo quasi rigettare l'anima a Brix e Faith. Nexa invece sembrava a suo agio, d'altronde, aveva passato un'intera giornata in quella spece di "Taverna per fecce d'ogni sorta". Poco alla volta i due si abituarono all'odore di Rum e Piscio. Nexa infine si decise a guidare il piccolo gruppetto verso la taverna, dove avrebbero raccolto maggiori informazioni al riguardo di un tesoro che potesse donare un potere incommensurabile. Brix coprì il capo di Faith col cappuccio del suo mantellino, non avrebbe voluto noie se un pirata alticcio avrebbe preso di mira la ragazzina, con chissà che scopi. Arrivati nelle vicinanze Brix sospirò: marinai ubriachi che alludevano ad intenzioni sessuali con donne di mal'affare, capitani di navi mezze diroccate in cerca di mozzi promettendo irreali tesori e nessuno che teneva il controllo. Nexa sorrise, sembrava fosse tornato finalmente a casa, una rozza e puzzolente e irrequieta casa. I tre entrarono nella locanda nello stesso istante in cui il Capitano Sparrow usciva sorridendo con due donzelle dal decoltè scoperto, alludendo a come la sua navepotesse solcare dirompente in qualunque stretto.
-Oh, ossequi carissimi, signori!- Salutò ancora felice. -E buona sera anche a voi, donzella.- Faith fece un piccolo cenno per ricambiare. -Cosa sono giunti a fare dei rispettabilissimi signori, quali voi siete, qui in questa tana per sporchi lupi di mare ubriachi?- Chiese con tanta loquacità.
-Cerchiamo un tesoro, Capitano!- Esultò Nexadiel. Brix lo fulminò con lo sguardo, da sotto il cappuccio, anche se trovare proprio Jack è stata, in fondo, una fortuna. Le due donne sbuffarono, sapendo già come sarebbe andata a finire.
-Scusate, donzelle, voi capite che non posso lasciar in alto mare questi gentili signori, comprendete?- Le due lo guardarono.
-Oh, jack, continui a correre verso lontani tesori...- Disse una staccandosi
-E al nostro non ci pensi mai..- anche l'altra sciolse l'abbraccio avviandosi con la prima.
-Lo deprederò al mio ritorno, promesso!- Salutò Jack aprendo la porta. -Orsù, parlatemi di ciò che cercate.- invitò ritornando sul discorso. Il piccolo gruppo entrò nella locanda. All'interno la situazione era ancora più grave, donne mezze nude con corsetti del tutto allentati, invitare marinai e mozzi a ubriacarsi per fargli spendere i loro sudati guadagni in cambio di palpatine o semplici baci sulla guancia; altri tavoli pieni di pirati intenti a giocare ad uno strano passatempo coi dadi, spendendo monete d'oro di chissà che tesori. Nel loro tavolino nascosto dall'ombra, i quattro potevno osservare quel bordello. -Su quale tesoro avete posato gli occhi, signori?- Chiese infine Jack. -Voi comprendete che potrei aiutarvi, anche solo per qualche spicciolo..- Brix osserò il suo sorrisetto soddisfatto. Con tutto quel casino come sottofondo non riusciva a leggergli perfettamente nella mente per scoprire cosa tramasse.
-Nella mia ultima visita ho sentito di un anello che può donare immensi poteri.- S'intromise Nexadiel, rispondendo al Capitano Sparrow.
-Il potere acceca gli uomini fin dall'alba dei tempi..- Sussurrò Brixegael. -..Per compiere la nostra missione ne abbiamo bisogno.- Faith si cucciò più vicina a lui, come se avesse avuto bisogno di protezione: il piccolo gruppo si era zittito mentre dei pirati passavano lì vicino.
-Luridi cani rabbiosi...- Commentò Jack una volta che quei marinai erano usciti. -..E' stata una fortuna che vi abbia incontrati.- Continuò. -Se avreste chiesto alle persone sbagliate, sareste usciti dalla faccenda pesanti il doppio, tanto il piombo che avreste in corpo.- Il Capitano aveva gli occhi guardinghi, abbassando il tono di voce.
-Voi ne sapete dunque qualcosa?- Chiese Faith, iniziando ad irritarsi del luogo.
-Oh, io so tutto ciò che si può sapere sui tesori, dei quali si può sapere qualcosa... Comprende?- I tre lo guardarono, piuttosto male. -Vi posso guidare a ciò che cercate, ma ho bisogno di una ciurma, scorte, nave...-
-...E Rum!- aggiunse Nexadiel. Jack lo guardò annuendo.
-A ciò rimedierò io..- Disse Brix, guardandosi attorno. -..Tutta questa gente è abbastanza ubriaca da credere che i tavoli parlino.- Commentò quasi schifato. -..Una nave la si può creare con la magia e i viveri si trovano.-
-Mi piace come ragiona, signor.. Brixegael- Commentò Capitano Sparrow. -Ma la ciurma la cercherò io, la quale penserà alle scorte.-
-..E al Rum!- Finì la frase Nexadiel.
-Ci vedremo domani al tramonto, Capitano Sparrow.- Disse infine Brix, alzandosi. -Buona fortuna.- S'avviò con la piccola custode al fianco.
-Non ce ne sarà bisogno, signor Brixegael.- Commentò a bassa voce, quasi per non farsi sentire. Uscendo i due si scontrarono con un uomo, visibilmente senza autocontrollo. Rapidamente, l'uomo puntò la pistola al petto del Nobody.
-Avanti, spara.- Disse. Senza farselo ripetere, il pirata fece fuoco, aprendo un buco nel corpo del ragazzo. Il sangue iniziò a sgorgare mentre l'uomo rideva: l'istante dopo ululò, vomitando i suoi stessi organi interni. Alle sue spalle Brix aveva compresso quegli stessi nel corpo dell'uomo, con Antima. Cadendo in ginocchio, l'uomo morì fra lacrime di sangue. Faith osservò la scena, coprendosi gli occhi, disgustata. -Scusa, Faith, andiamo ora.- L'intera locanda si era zittita, ghiacciata un'istante, prima che tutti tornassero a fare i loro comodi. Mentre si allontanavano, la custode si accorse l'assenza di Nexadiel. -Lascialo col Capitano, sarà più utile a lui che a noi.- Disse semplicemente fermandosi di fronte ad una piccola foresta.
-La voglio bella grande..- sussurrò Faith. Il ragazzo la guardò, alzando le mani verso gli alberi.
-Ai suoi ordini..- Il vento si levò lentamente. Socchiudendo gli occhi, Brixegael controllò l'Aero come una lama, ragliando gran parte della foresta, separando al contempo rami e corteccia, creando lunghe assi e l'albero principale della nave. Lentamente portò le forme vicine, formando lo scheletro dell'imbarcazione. Puntando le assi, formò in aria piccoli aghi, scagliandoli nelle stesse, unendole definitavamente. Faith sparò un Idro, sul terriccio del bosco: Brix alzò la terra, usando la fanghiglia creata per rinforzare e unire ancor meglio le struttura stessa dell'imbarcazione. Di per sè era finita, mancavano solo l'ancora e le vele. Lentamente, rilasciò l'Aero posando gentilmente l'imbarcazione al suolo. Avvicinandosi vi si arrampicò, sdraiandosi sul ponte principale, concedendosi un po' di riposo. Il sole si levò alto, svegliando brixegael.
-Buongiorno..- Salutò Faith vicino all'albero principale. Il Nobody ricambiò scrocchiandosi le ossa.
-Tempo di vedere se sta a galla..- Disse. -..Tieniti forte.- Il vento si rialzò forte, di nuovo, facendo fluttuare il vascello, imponendosi fra gli alberi. Fortunatamente il mare non era troppo lontano, troppi sforzi di magia, nonostante il riposo. La nave sembrava stabile, senza falle e senza affondare. Attorno alla costa c'erano tanti scogli, sarebbero stati utili per l'ancora. Ne fece alzare uno bello grosso, asciugandolo e riscaldandolo col fuoco: Faith lo puntò: sparando piccole e precise palle di Fire, scalfendone la superficie. Con non pochi sforzi, finalmente il peso prese forma. Raffreddandolo nel mare sottostante, Brix la portò sulla nave, mancava solo la vela e le corde. Guardandosi attorno, il Nobody vide delle navi attraccate al porto, apparentemente incostudite, sarebbe stato facile. Scendendo delicatamente dalla nave si poggiò stabile sull'acqua: ai suoi piedi il mare si ghiacciava, sciogliendosi alle sue spalle, mentre camminava verso le imbarcazioni attraccate. La nave costruita da Brix, veniva spinta dall'acqua, trascinata dalla corrente scossa dall'Idro del Nobody. Giunto infine al porto, il ragazzo scalò una delle navi, rimanendo poi a fissare i pirati, sul ponte. Brix schioccò le dita: delle piccole scintille scoppiettarono sugli uomini mezzi addormentati, facendoli saltare in piedi, sull'attenti. -Portate vele e corde sulla nuova nave!- Sbraitò Brixegael. I pirati sembravano ancora confusi dal sonno o storditi dalla sveglia. -Muovetevi, luridi topi di fogna!- I marinai scattarono, slegando funi e tele, gettandole sulla nave del Nobody. Il potere di Brixegael era diventato sempre più grande. Il tempo passava e il sole era ormai lontano sull'orizzonte, dipingendosi di rosso sangue. I pirati avevano finito da un pezzo di issare le vele e sistemare al meglio le funi, donando anche le loro brande e qualche barile o cassa di viveri, prima di tornare nel loro stato di dormiveglia, senza nemmeno ricordarsi del loro servizio. Di lì a poco si presentò Jack che salì sull'imbarcazione.
-Non credevo possibile che sareste davvero riuscito a costruirla..- Sparrow pestò un paio di volte le assi del ponte. -Oh, non che dubitassi di voi, signor Brixegael!- Disse poi accertandosi la stabilità della nave.
-Viveri e ciurma?- Chiese Faith, guardandolo. Lentamente, una trentina di uomini, incluso Nexadiel, salirono sulla nave, portando casse e barili di cibo, acqua e Rum. Probabilmente più liquore che altro.
-Pronti per salpare!- Esultò infine Jack. -Avanti tutta, uomini!- Ordinò il Capitano, sbraitando chissà che altro a mozzi e marinai. Brix sospirò poggiandosi sullo scorrimano del fianco sinistro di prua. Lì era rimasto, anche quando tutti gli altri erano andati sottocoperta, continuando ad osservare il sole morente.

Fu nel momento in cui il Capitano Sparrow si mosse che Brixegael tornò alla realtà. Aveva messo via la boccettina di Rum, estraendo una scatolina nera. -Come sapete la rotta?- Jack aprì l'oggetto, mostrando una bussola al suo interno: stranamente, la lancetta non puntava verso Nord.
-Con questa!- Esultò.
-Immagino sappiate che non punti a Nord, Capitano.- Commentò Brix.
-Una bussola vi dirige solo a Nord, ma questa, disegna la rotta di qualunque vostro desiderio.- Spiegò guardando la scatolina: la lancetta iniziò a muoversi, puntando verso il basso. Jack afferrò di nuovo il Rum, bevendone un sorso. -Il Rum è sempre il primo pensiero..- Continuò porgendo la bussola al Nobody. Brix la prese, continuando a guardarla. Per un'istante, la lancetta puntò il rum e il Capitano, iniziando poi a roteare quasi impazzita. In quel momento sbucò da sottocoperta Nexadiel, raggiungendo i due.
-Buona sera, Capitano Sparrow!- Salutò quasi mettendosi sull'attenti.
-Non riuscite a dormire, signor Nexadiel?- Jack gli fece segno di sciogliere i muscoli.
-Ho sentito l'odore di Rum, Capitano!- Rispose il Nobody. Era fin troppo esaltato per la partenza di chissà quale tesoro: tutta quella situazione suscitava strani pensieri in Brixegael.
-Dove punta la bussola Nexa?- Il ragazzo lanciò il cofanetto al compagno, il quale l'afferrò al volo.
-Punta...- Il Nobody l'aprì, guardando la lancetta; costatandone la direzione e osservando dove puntasse, Nexa esultò. -..Al Rum!- Il capitano nascose la boccetta.
-Quale Rum?!- Jack si guardò attorno come per cercarlo. Nexa rise, tornando a guardare la bussola. Brixegael socchiuse per un secondo gli occhi.
-Nord-Est, Capitano Sparrow! Oltre l'orizzonte!- Nexa continuava ad essere fin troppo esaltato.
-Oh, bene bene!- Jack si avvicinò, riprendendosi la bussola. -Venite col Capitano, signor Nexadiel, vi offro un goccio.- I due se ne andarono, svanendo sottocoperta. Brix sospirò, tornando a guardare l'orizzonte. Lentamente, il sole sorse, nascendo quasi alle spalle del Nobody.
-Buongiorno, Faith.- Salutò il ragazzo, senza distogliere lo sguardo.
-Buongiorno, Brix..- ricambiò il saluto la Custode. -E' tanto che siamo in mare e sei sempre stato qui..- La ragazzina si avviciò, poggiandosi alla sporgenza, accanto al compagno. -..Non ti ho nemmeno visto mangiare.- Sospirò.
-Ti preoccupi per la mia salute?- Brix socchiuse gli occhi.
-Ovvio che no!- disse quasi istintivamente lei. -..Ma siamo amici, giusto?- Il Nobody le abbozzò un sorriso guardandosi attorno. Una voce si levò dalla vedetta sopra l'albero principale, annunciando l'avvicinamento ad una grande isola. Tutti scattarono, sporgendosi di prua osservando le lunghe e calme spiagge. La nave però si bloccò di colpo, fermata stabile da una strana corrente.
-Scendiamo qui, Capitano Sparrow.- Disse Brixegael ghiacciando l'acqua dall'imbarcazione, fino a riva. -Andremo solo noi quattro, la ciurma rimane a bordo.- Disse infine invitando Faith, Nexa e Jack a scivolare sul ghiaccio: con molta preoccupazione, il Capitano lo accontentò. Quando lo stesso Brixegael scese, il ghiaccio iniziò a sciogliersi, lasciando però immobile la nave nel suo punto per non farla avvicinare, o fuggire. finalmente arrivati sulla spiaggia il Nobody inspirò a lunga l'aria salmastra del mare. -Che direzione?- Chiese Brix fissando il Capitano, il quale tirò prontamente fuori la bussola.
-Verso Nord da qui.- Disse Nexadiel dopo essersi appropriato per un momento dello scatolino. Il piccolo gruppetto iniziò a muoversi, entrando in una foresta al quanto fitta. L'isola sembrava deserta, priva di ogni minimo rumore. Tutto ad un tratto, i quattro raggiunsero uno spazio vuoto, uno sconfinato prato verde, contenuto dagli alberi fitti del bosco. In quel vuoto vi era solo un albero rigoglioso, dal robusto tronco, con foglie brillanti. Poco distante vi era invece un semplice ceppo, di quello che, probabilmente, doveva esser stata una quercia altrettanto possente. Brixegael non esitò ad avvicinarsi, staccandosi dagli altri, per raggiungere l'albero solitario. Sul ceppo vicino vi era scolpita una freccia, che puntava la pianta accanto. Il Nobody vi girò attorno notando un piccolo solco nel tronco: Brix non vi fece molti complimenti, spaccandolo letteralmente in due con un Thunder. Nel legno in fiamme il ragazzo levò un piccolo e semplice anello, dal lucente color argento. Brix lo osservò attentamente, prima di infilarlo sul dito medio della mano destra: il Nobody sentì un brivido partire dalla mano e raggiungere il resto del corpo, come una scossa elettrica.
-Brix..!- Chiamò la custode accanto a lui, il ragazzo ricambiò lo sguardo con occhi accesi, quasi di rinnovata passione. -B-brix..?- Faith sembrò spaventarsi, immobile accanto a lui. Il Nobody spostò gli occhi, cercando in lontananza la nave. Leccandosi le labbra alzò il palmo della mano, luminosa, brillante di Reflex: nello stesso istante che la luce abbagliante di un Thundaga, una sfera di antimara assorbì il tuono; roteando su sè stesso colpì la magia oscura con scaglie di Blizzaga; ed infine unì le mani, sparando una fiammata di firaga. L'antimara sembrò quasi implodere prima di svanire nel nulla. Il silenzio innaturale della foresta, venne infine interrotto, quando quella stessa sfera da lui creata si rimateriallizò sul veliero: nell'istante in cui sfiorò il ponte, la magia esplose, rombando di fuoco e fulmini tutt'attorno, innalzando una colonna di ghiaccio diretta fino al cielo. Quest'ultima, esplose in un miliardo di frammenti così piccoli, da far illuminare per un'istanate lo stesso mare. Qualche secondo più tardi si alzò un vento gelido, carico di staticità, facendo piegare gli stessi alberi al suo volere. Il Nobody scoppiò in una risata sadica, maligna, che fece fuggire Faith dietro a Nexadiel.
-Alastor...- Annunciò a gran voce. -..Era questo il vostro piano? Questo?!- Nexadiel si spostò come un lampo alle spalle di Brix, ma questa aveva modellato il vento a suo favore, così da far sobbalzare via l'altro.

Nexadiel cadde al suolo, qualcosa lo aveva fatto uscire dal portare poco prima di raggiungere la meta. Il forte fetore nei paraggi di tortuga lo fece quasi vomitare: piegandosi si strinse forte il petto sentendosi scoppiare. Dal suo corpo uscì alastor, piegato anch'egli a vomitare chissà che sostanze. Il Nobody cadde infine a terra, con la testa nel fango, fissando ad occhi vuoti il demone dal quale si era separato. Prima che le forze lo abbandonarono, riuscì a distinguere gli stivali di un uomo avvicinarsi ai due esseri. Riaprendo lentamente gli occhi, Nexadiel si ritrovò con gran stupore in un'accoglievole stanza, col caldo fuoco scoppiettante di un caminetto acceso nell'angolo della camera. Mettendosi seduto, notò di esser completamente nudo, ma alquanto pulito e coi muscoli rilassati. Poggiati sulla scrivania poco lontana dal letto, giacevano i suoi indumenti, lindi anch'essi dalla sporcizie e rattoppati a dovere. L'ambiente era caldo, così accogliente quanto sconosciuto. In tutta fretta si levò dal letto, rivestendosi coi propri vestiti, coprendosi infine il suo viso col cappuccio del cappotto nero.
-Vi siete svegliato infine.- Commentò una voce femminile, al quanto sensuale. Il Nobody quasi saltò in aria, mettendosi sulla difensiva, calmandosi poi quando vide la ragazza: giovane, dai capelli dorati, raccolti con una fragile cordicina e vestita da indumenti semplici, casalinghi. -Non vi ho dato accoglienza e pulito da capo a piedi per esser ringraziata in questo modo!- Questa mise le mani sui fianchi sostenendo lo sguardo di Nexadiel, il quale non sembrò aprir bocca. -Siete un uomo fortunato, Signor..?-
-Nexadiel, per voi semplicemente Nexa..- Rispose lui porgendole il palmo della mano.
-Come dicevo, siete un uomo fortunato, signor Nexadiel, se Jack non vi avesse trovato..- La ragazza ignorò completamente la gentilezza del Nobody.
-Jack? Intendete il Capitano Sparrow?- A Nexadiel si illuminarono gli occhi.
-Mi ha chiesto di prendermi cura di voi..- Affermò annuendo. -Vi sta aspettando in quella locanda dove vi ha trovato.- Continuò.
-Come la raggiungo?- Chiese avvicinandosi alla ragazza.
-Tortuga dite? Non è molto lontano da qui, basta seguire la strada.- Nexadiel Annuì seguendo la ragazza fra le stanze. -La vostra spada e all'ingresso e dite a Jack che mi deve ben due favori.- Salutò infine poggiandosi al muretto che dava la vista alla porta d'entrata.
-Sarà fatto e.. Grazie.- Il ragazzo le rivolse un sorriso mentre afferrava Alastor. La sconosciuta ricambiò con uno altrettanto caldo. L'aria fuori dalla casa era gelida e puzzolente, dal sapore di fogna. -Alastor..- Chiamò il Nobody incamminandosi. La spada tremò leggermente come nel mugugnare qualcosa. -..Il processo non era irreverisibile?- chiese arrivando nei paraggi di una strada.

[TORTUGA ->]

Costatando il cartello, il ragazzo seguì l'indicazione affrettando il passo. La spada tentennò nuovamente.
-Sacrificando corpo e anima, sarei riuscito a donarti un cuore e, con l'utilizzo di questo, saresti riuscito ad affrontare Brixegael- Disse infine il demone. -Non abbiamo tenuto contro che solo tu, sei immune al controllo mentale del tuo amico. Nexadiel annuì.
-Ho fatto uno strano sogno, Alastor..- I cartelli attorno alla strada segnavano l'avvicinarsi alla destinazione. -Colui che mi ha creato discuteva con un uomo dai lunghi capelli argentati..- Il ragazzo rallentò, fino a fermarsi.

-Xemnas...- Vexen stava controllando dei dati su di un computer. -L'eseperimento numero ventidue è pronto, sembra essere stabile, non ha ancora dato segni di squilibrio, nè mentali nè fisici.-
-Perfetto..- Il Superiore sogghignò accarezzando il vetro nel quale Nexadiel era sospeso, in un liquido verde.
-Può annullare i poteri mentali del numero XIX o di qualsiasi altro Nobody, rigetta corpi estranei in meno di due ore e possiede una maggiore potenza fisica..- I dati sul terminale si conclusero, facendo lampeggiare semplici parole

[Numero XXII // Nexadiel // Risultato: Pronto ed Operativo]

-Alastor, se fossi stato creato per fermare brix?- Il Nobody aveva finalmente raggiunto la locanda, davanti alla quale era svenuto.
-Signor Nexadiel!- Il Capitano Sparrow si avvicinò alle sue spalle a gran passi. -Vi siete ripreso in forma a quanto vedo!-
-Mi rimetto in sesto in fretta, Capitano!- Salutò quasi sull'attenti.
-E' quello che volevo sentire!- L'uomo mise le mani sulle spalle del Nobody. -Sento il bisogno di scambiare con voi qualche parola..- Jack fece una piccola pausa, invitandolo ad entrare nella locanda. -..Comprende?- La spiegazione, per meglio dire la storia, di Nexadiel, proseguì fra vari bicchierini di Rum e distrazioni di tipo femminile, alle quali Jack non riusciva a resistere.
-Devo fermare Brixegael, e ne ignoro il motivo, ma sono nato per questo..- Nexadiel fissò il vuoto bicchiere di liquore. -..Oltre a ciò, lui è l'unico col quale potrei davvero morire, il brivido della morte, l'adrenalina di un vero combattimento..- Lo sguardo si posò sul Capitano Sparrow. -..Essere un Nobody non permette di sentire emozioni, ma voglio sentirmi vivo!- Nexadiel sbattè quasi il pugno sul tavolo. -..E combattere lui è ciò per il quale vivo..-
-Comprendo perfettametne come vi sentite..- Jack lo osservò con molta attenzione. -Vi aiuterò ma ad una condizione..-
-Dite allora! Che volete?- Esultò il Nobody.
-A tempo debito, signor Nexadiel, ora, ciò che dobbiamo fare è portare qui il vostro amico, condurlo in una trappola e fermarlo a sua insaputa.-
-Ma come? Se leggesse il vostro pensiero o quello di Alastor..- A Nexa si illuminarono gli occhi. -..Ma certo, Alastor!- Jack lo gaurdò incuriosito. -Se cambiasse forma in un semplice oggetto potremmo condurre Brix alla ricerca di un tesoro..-
-..Così da bloccarlo nel momento in cui è accecato dal suo nuovo e strabiliante potere!- Nexadiel annuì.
-Ma la vostra mente..- Jack alzò una mano.
-Oh, posso pensare a così tante cose che mi posso scordare di tutto.- Il Capitano gli fece l'occhiolino, segno di accordo e comprensione.

-Avanti, pensavi forse che un così stupido piano avrebbe funzionato?- Brixegael si levò in aria, sostenuto dal vento da lui stesso creato. -Non riuscire più a controllarti, l'unico che poteva dirigerci al tesoro, un Capitano perso in pensieri ben lontani dal ritrovamento di un grande tesoro e una Custode del Keyblade persa fra dubbi e incertezze..- Faith rabbrividì, guardandolo. -..Andiamo, Nexadiel.-
-Merda!- Urlò il Nobody sbattendo il pugno a terra.
-Pensare non è il tuo forte..- Commentò il Nobody guardando la Custode. -..Creato per sopraffarmi ma con debolezze mentali e magiche..- Il suo sguardò tornò a posarsi su Nexadiel. -Quel vecchio pazzo doveva crearti più.. interessante, sei un fallimento, il mostriciattolo creato da un folle.- A quelle parole il Nobody s'infuriò, balzando rapido contro Brixegael, pronto a colpirlo: il suo pugno si scontrò invece contro un muro trasparente e lucido di Shell, crepandolo quasi a distruggerlo.
-Sei tu il mostro..- Nexadiel lo guardò dritto negli occhi. -..E la mia forza è più che sufficiente a sconfiggerti.- Il muro si ruppe: i pezzi dello stesso, si scagliarono contro Nexa, il quale scattò immediatamente al suolo, schivando il colpo.
-Capisco..- Brixegael tornò al suolo, aprendo un portale alle proprie spalle. -..Preferirei combattervi altrove.- Disse svanendo nell'Oscurità, mantendo però la stabilità dell'accesso. Nexadiel fissò Faith.
-Andiamo.- Disse avviandosi. La Custode, ammutolita, seguì il compagno entrando nel portale.
-Non vi preoccupate per me! Me la caverò!- Gridò Sparrow mentre l'Oscurità svaniva. -..Ma senza il Rum non sopravviverò a lungo.-

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 - Tutto ciò che ha un inizio... ***


Il caldo e calmo vento faceva svolazzare il lungo cappotto di Brixegael. Altrettanto quieto era il Nobody, fermo su di un pidistallo alto, trasparente, di cristallo, che rifletteva la luce violacea di una lontana stella nell'orizzone, morente ai confini del mondo. Il ragazzo alzò le braccia, allungandosi come ad afferrare il cielo, cercando il suo ormai perduto Kingdom Hearts. Smarrito, svanito come Saix, il Il Superiore e i membri da lui conosciuti dell'Organizzazione: persino Verox e Xira erano oramai andate disperse, senza più contatti da tempo, lasciandolo completamente solo. Strinse a pugno le mani riabbassando le braccia: non lasciò traperlare nessuna emozione, non voleva. Non poteva.
-Siete giunti infine..- Sospirò Brixegael voltandosi, osservando i suoi compagni superare il portale, il quale si chiuse alle loro spalle.
-Ti devo fermare...- Sibilò Nexadiel. Il ragazzo lo osservò.
-Perchè mi devi fermare..- Disse il Nobody. -..Quando non vi è più motivo per farlo?- Chiese assottigliando gli occhi.
-Che vuoi dire?- ringhiò Nexadiel.
-Numero XXII, sei stato creato per fermare il mio potere qual'ora questo fosse di nuovo degenerato..- Espose. -..Distruggendo non più me, ma l'Organizzazione stessa.- Spostò il suo sguardo sulla custode, la quale aveva nascosto il suo viso col cappuccio del suo mantellino. Il Nobody non osò rivolgerle parola. Nexadiel sbuffò.
-Ti devo fermare e basta, hai un potere troppo grande..- Disse semplicemente mettendosi davanti a Faith, come per proteggerla. Brixegael lo osservò attentamente, la malinconia lo aveva colto in grembo ed egli non sembrava aver davvero voglia di combattere. -Non sei più così tanto sicuro di te, Brix?!- Nexadiel balzò come un filmine contro l'altro Nobody. Il corpo di quest'ultimo si ricoprì di luminose scaglie, poco prima che il cristallo sul quale si erigeva esplose in mille scheggie glaciali. Nexadiel deviò la traiettoria roteando vorticosamente su sè stesso, respingendo il danno. Le luminose magie sul corpo di Brixegael svanirono, mentre questo cadeva a terra: unendo le mani, creò un tornado di fuoco, sotto il suo corpo. Il terreno bruciò di fiamme che dall'apparenza quasi infernale, facendo mantenere sospeso in aria il Nobody. Faith mise la Keygun di fronte a sè per difendersi, ma il tornado si congelò, così come il terreno in fiamme. Nexadiel rallentò la rotazione, disegnando un'alta capriola, una mezza luna: la gamba tesa, rigida, ferma per colpire il nemico col tallone. Brixegael impiantò i piedi nella magia, spiccando all'indietro in un lungo salto, evitando il colpo: questo andò a colpire il tornado ghiacciato, il quale esplose come un vulcano, scagliando spesse lastre tutt'attorno, così da creare esplosioni a catena di lingue rosso fuoco. Crepandosi, il suolo ululò quasi piegato dalle implosioni della magia. Dallo spesso fumo levatosi, si fece spazio Brixegael, avvolto in una lieve bolla di Aero. Lo stesso Nexadiel si avvicinò camminando lentamente col cappotto di nuovo strappato in vari punti. La Keygun di Faith sembrò fumare, dal colpo assorbito per difendere la Custode. Brixegael fece espandere il vento, così da dissiparlo insieme al fumo.
-Oh, io sono sicuro del mio potere quanto per le mie magie, Nexadiel.- Disse sibilando.
-Combatti allora!- Ringhiò caricandolo.
-Non ho motivo..- Accanto al ragazzo si formò uno specchio scuro, nel quale si immerse, evitando Nexadiel, per apparire da una nuova elisse nera, nella posizione di partenza del nemico. -..Per combatterti.- Concluse infine mentre lo specchio si richiudeva su sè stesso, fra luminose scaglie di luce.
-Lo sconfiggerti è il significato della mia esistenza stessa..- Ribadì nuovamente Nexadiel, voltandosi.
-Se è così.. Se sei così deciso..- Dalla mano destra uscì una nuvola nera, sfumando in polvere: Brixegael strinse forte il manico color avorio della Dark Dream. -..Mi difenderò, ponendo la parola fine alla tua intuile esistenza.- La lama smeralda sembrò illuminarsi, sudando del fumo freddo, il quale svaniva a contatto del suolo trasparente. Puntando l'altro Nobody per qualche secondo, lasciò cadere l'arma: l'istante in cui la punta della lama sfiorò il suolo, la spada s'immerse nel terreno, svanendo in uno specchio Oscuro, simile a quello in cui era svanito per sfuggire alla carica di Nexadiel. Brixegael sorrise, sottigliando gli occhi: la Dark Dream precipitò come un fulmine tagliente dal cielo, diretta a ghigliottinare Nexadiel. Quest'ultimo balzò all'indietro in un salto mortale, evitando la spada. Di nuovo, l'arma venne assorbita da un'ellisse nera: diversamente dal primo salto, nel momento in cui l'elsa svanì, una ninfea di ghiaccio si erse magnifica nel suolo. Alzando le mani verso Nexadiel, Brixegael sembrò dirigere un'orchestra, disegnando in aria i continui e sempre più rapidi fendenti provenienti dal cielo e dal suolo. Su tutto il terreno e sospese in aria si erano venuti a formare come campi di ninfee lucenti. La spada tornò fra le mani del padrone: stavolta la lama era quieta, del suo solito color smeraldo. Lasciandola vinta nuovamente dalla gravità, la Dark Dream tuonò quando toccò il suolo: i fiori creati esplosero in miliardi di piccoli frammenti, fulminei verso Nexadiel. Quest'ultimo roteò vorticosamente: stavolta fu lui a creare un tornado, con la povere e le scheggie di ghiaccio. Brixegael si lasciò trasportare dal turbine, finendovi risucchiato. Il Nobody, raggiunte infine l'occhio del ciclone, puntò al suolo le mani: nuovamente la fiamme presero il sopravvento, creando una torre di fuoco. Prontamente, Nexadiel roteò vorticosamente nel senso opposto, calmando il tornado ed estinguendo le fiamme, gettandosi infine a capofitto su Brixegael. Poco prima che Nexadiel potesse olpire l'altro Nobody, una ellisse nera inghiottì i due: quando vi uscirono, di nuovo a mezz'aria, Brixegael aveva salda fra le mani una gamba di Nexadiel, come se volesse sbatterlo a terra; ma nel momento in cui l'ellisse si richiuse, se ne aprì un'altra. Così si continuò sempre più velocemente, per storidere e confodere Nexadiel, fino a quando la schiena di questo venne rovinosamente a contatto col suolo trasparente. Il Nobody tossì del sangue sgranando per un'istante gli occhi. Brixegael lo guardava, quasi come se si stesse imponendo sull'altro essere, dolorante a terra. Voltatosi infine, fece qualche passo verso Faith. La custode rimase immobile senza proferire parola. Il Nobody si fermò a un paio di metri dalla ragazza, fissandola per qualche momento.
-Mi hai mentito, Brix?- Sussurrò Faith.
-No, Faith.- Rispose altrettanto segretamente il Nobody.
-E perchè siamo giunti a questo?- Continuò - Tu non hai il cuore ottenuto quel giorno, con l'altra custode?- Il ragazzo scosse la testa. -Perchè allora?-
-Per te..- rispose dopo qualche momento di silenzio opprimente. -..Hai sempre voluto che io riacquistassi un cuore; ma noi Nobody non possiamo, non dobbiamo avere sentimenti.-
-Non dovete..?- Faith lo guardò dritto negli occhi, alquanto sconcertata.
-Un cuore, nuovamente immerso in un contenitore d'Oscurità.- Sibilò freddamente. -Significherebbe solo perdere nuovamente la vita..- Il Nobody alzò lo sguardo, verso il cielo. -..Kingdom Hearts non ha alcun significato per noi, esseri che vivono sul ciglio della vita e della morte.- Faith ascoltò in silenzio.
-Quel giorno, alla locanda..- La custode tornò a guardare il suolo. -Mi dissi che con Kingdom Hearts avresti potuto ritrovare un cuore, provando di nuovo sentimenti..- Sospirò quasi.
-Il cuore dei mondi, il cuore dei Regni..- Il Nobody riabbassò lo sguardo. -..Sono giunto alla conclusione che il vero obiettivo dell'Organizzazione fosse quello di privare chiunque dal proprio cuore e rendere tutti uguali, tutti nell'Oscurità.- Sussurrò. La custode alzò lo sguardo, osservando i lineamenti del viso di lui in quasi costante mutamento, da rabbia a dolore, tristezza e angoscia. Lo guardava, nella sua fredda insensibilità. Calando lentamente gli occhi, Faith cambiò il soggetto, protagonista del suo sguardo: dal petto di Brixegael usciva tagliente, la mano di Nexadiel. La figura del primo Nobody si screpolò fino ad esplodere, come vetro. Dissipata l'Oscurità attorno alla figura, dapprima distrutta, si mostrò un uomo, con occhi sgranati, sanguinante dal petto: estraendo la mano, lo sconosciuto cadde a terra, esanime. Questo lentamente svanì e un piccolo cuore si levò dallOscurità che lo avvolgeva, finchè non fu inghiottito a mezz'aria. -Non si fa Nexadiel, è sbagliato uccidere non trovi?- Lo riprese Brixegael alle sue spalle.
-BASTARDO!- Quando Nexadiel si voltò vi erano due altri Nobody, col viso coperto, entrambi come se fosse specchi.
-Chissà chi ucciderai ora..- Sussurrò. -..Magari il Capitano Sparrow, Ercole, Frank.. O quella ragazza bionda che ti ha aiutato così gentilmente?- I Nobody si sdoppiarono più volte, fino a circondare Nexadiel.
-Sempre a nasconderti dietro alle tue illusioni, Brix? Hai forse paura?- Derise il Nobody.
-E tu non sai che fare vero? L'ironia non ti aiuterà.- Risposero in coro gli specchi. -Sai, l'Oscurità s'insinua silenziosamente, fino a soffocarti..- continuò Brixegael formando come degli aculei ghiacciato in mano. -..Persino la tua Ombra potrebbe ucciderti!- Sul pavimento si erano formati altri specchi, i quali sembravano solo riflessi: da questi scattarono gli aghi di ghiaccio, prontamente schivati da Nexadiel. Gli aculei iniziarono a piovere, veloci come piccoli fulmini: il Nobody sembrò danzare per evitare di essere colpito. Dal nulla, quasi in modo naturale, le braccia di Nexadiel si ricoprirono d'Ombra, dissipandosi poi, mostrando dei bracciali, demoniaci, neri, affilati, così anche le sue mani ora erano disegnate da lunghe unghie appuntite: sbalzandosi in aria, roteò difendendosi da alcuni aculei, unendo poi le mani, fiondandosi a terra, colpendo il suolo, crepando questo e i vari specchi. Non solo, dalle piccole fessure sbuffò del fumo nero, afferrando e disintegrando gli specchi tutt'attorno.
-Che diavolo..?- Nexadiel asnimava leggermente, riprendendo fiato. Brixegael lo studiava, seduto su di un piedistallo poco distante.
-Evoluzione..- Sussurrò mentre l'avversario lo guardava, avvicinandosi. -..E' insita nella specie prossima all'estinzione.- Il Nobody si rialzò, scivolando dolcemente sul cristallo, fino a toccare terra, di fronte al suo nemico.
-Tsk, non avrai nemmno l'attimo di difenderti ora!- Sbraitò Nexadiel piegandosi leggermente sulle ginocchia, pronto al balzo.
-Difendermi dici..- Brixegael alzò un braccio, col palmo aperto verso l'altro Nobody: questo tuonò con un salto, caricando le sue braccia demoniache, scoppiettando d'elettricità; l'altro rimase fermo, con le mani riflettenti di luce. -..Vieni allora!- Urlò afferrando il guanto destro di Nexadiel, questo cercò di colpirlo con l'altro pugno, ma il Nobody si piegò all'indietro, cadendo di schina: poggiando i piedi sul bacino dell'avversario, Brixegael roteò ferocemente, slanciando contro il piedistallo l'altro Nobody; senza dargli tregua, il ragazzo tempesto di fulmini e fuoco il cristallo fino a farlo esplodere. Il fumo avvolse l'area nascondendo la vista a Brixegael: non ebbe il tempo di farlo dissipare che due lacci neri d'Ombra lo afferrarono ai polsi; Nexadiel balzò fuori dai cimeli del piedistallo, puntando il viso del Nobody col proprio ginocchio. Brixegael riuscì a formare un piccolo muro di Shell, proteggendosi in parte dall'attacco: la magia difatti s'infranse e il Nobody fu sbalzato via, subendosi parte del colpo. Facendo una capriola all'indietro il ragazzo si ritrovò in fretta in piedi, fissando il suo nemico. Questo aveva però ripreso la sua carica, rapida: ormai prossimo a Brixegael irrigidì il pugno, deciso a staccare la testa all'avversario; ma una piccola ellisse nera si espanse di colpo davanti al viso del ragazzo, inglobando il braccio di Nexadiel: l'attacco di questo fu riflesso da un altro specchio, finendo contro la tempia stessa dell'attaccante. Nexadiel finì a terra, rotolando per qualche metro. Le ellissi si richiusero scoppiettanti, mentre il numero XXII si rialzava a fatica.
-Mi sono stufato di giocare con te..- Brixegael si scrocchiò il collo, mentre un velo d'oscurità si formava attorno a lui, infittendosi poco a poco, tempestando con piccoli tuoni all'interno: quasi con pesantezza, ma mossa con gentilezza, la gamba di Brixegael uscì, ricoperta dalla corazza del suo status di Berserker. Questa era leggermente differente: Nexadiel riconobbe le sembianze dalla forma demoniaca di Alastor, una volta che il ragazzo uscì del tutto dalla sfera d'Oscurità. Le fattezze dell'armatura erano feroci, appuntite, l'elmo aveva perso le sue affinità animalesche di lupo e aveva assunto il volto demoniaco di Alastor. Scostando verso l'esterno il braccio, Brixegael richiamò la spada: questa non era più grossa e triangolare, ma era formata da spesse lastre affilate, unite da una strana aura smeralda, quasi tangibile. Sulle lastre, vi erano, invece, luminosi e indecifrabili glifi, di un verde accecante. Con un lungo e affilato rumore metallico, la bocca si aprì, emanando un sospiro infuocato. -..Ti mostrerò le vere possibilità dell'ultimo esiliato: ALASTOR!- Ululò Brixegael con voce demoniaca.

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 - Brixegael, l'Ombra del Controllo. ***


I Confini del Mondo tremavano dai pesanti passi di Brixegael, le luminose stelle si oscuravano, sparivano, dietro la coltre di nebbia Oscura che lasciava il suo passaggio. La grossa e spessa spada lasciava cadere della polvere smeralda, che illuminava l'ormai completamente nero pavimento: gli stessi cristalli, una volta trasparenti, vibravano pulsanti di Oscurità, fino ad accendersi di un'accecante color smeraldo. Dalla bocca demoniaca del Nobody uscivano delle fiamme nere e ogni suo respiro riempiva l'aria di cenere. Nexadiel si mise subito sulla difensiva, portandosi i pugni sopra il viso e stringendo le braccia al petto; Faith invece corse il più lontano possibile, riparandosi dietro ad uno dei cristalli luminosi che donava luce a quel luogo ormai saturo di Oscurità.
-Cosa vedi Nexadiel?- Sospirò Brixegael arrestando la sua lenta avanzata a qualche metro dal suo vecchio "amico".
-Vedo solo un mostro che deve essere fermato!- Urlò il Nobody stringendo più forte quelle sue mani dall'aspetto demoniaco. L'armatura vibrò, tuonando una risata maligna che fece indietreggiare di qualche passo Nexadiel.
-Sbagliato..- Disse Brixegael. -..Davanti a te si erge l'ultimo della sua specie, l'erede di un trono ormai distrutto e dimenticato dal tempo.- Iniziò a spiegare il Nobody. -Alastor non è solo un demone, ma un essere superiore, così forte che ha causato una guerra nel suo mondo per poterne ottenere il potere. La sua forza ha spezzato un equilibrio, Nexadiel, la sua sola esistenza ha causato caos e distruzione.- Brixegael alzò il braccio, osservandolo da dentro l'elmo demoniaco. -Ti sei mai chiesto perchè la sua dimensione è un mare di Oscurità?- Il Nobody abbassò con violenza il braccio, tagliando l'aria, sibilando. -Durante la lotta per il potere, Alastor scatenò la sua furia, distruggendo qualunque cosa, spezzando le regole del tempo e dello spazio, inghiottendo la sua stessa dimensione.- La voce di Brixegael vibrò nell'elmo del demone, il quale era impaziente di sostenere uno scontro. -Il poterti aiutare era il suo unico metodo per poter fuggire dalla sua dimensione, sei stato tu ad aprire il portale, non ricordi?- Nexadiel annuì.
-Si, ho aperto io il passaggio fra le nostre dimensioni..- Disse portandosi in posizione d'attacco. -..E con quello stesso potere ora distruggerò anche te!- Urlò scagliandosi sul Nobody, colpendolo in pieno stomaco con un pugno possente: il rumore del colpo vibrò nell'armatura, senza però scalfirla. Brixegael afferrò per il cappotto Nexadiel, portando lo spadone dietro di sè, con un'enorme arcata l'arma arrivò molto vicina al volto del Nobody, il quale si scagliò all'ultimo momento, colpendo una delle lastre della spada, distruggendola e fermando il colpo nemico: alzando nuovamente i gomiti, iniziò a sferrare innumerevoli colpi sull'elmo demoniaco, incrinandolo leggermente. Con una mossa rapida e decisa, Brixegael afferrò uno dei pugni fra i denti, bloccando il suo colpo: con altrettanta velocità, lasciò andare il suo cappotto, sferrandogli un potentissimo colpo allo stomaco, facendolo volare contro un cristallo poco distante, frantumandolo in mille pezzi. La spada distrutta da Nexadiel si ricreò velocemente, tornando a brillare del suo verde smeraldo: pigandosi sulle ginocchia, spiccò un salto, roteando su sè stesso, colpì con un pesante attacco Nexadiel, steso su quel che restava del cristallo, il quale sputò sangue, stringendo i denti.
-Potere?- Sbeffeggiò Brixegael, imponendosi sul Nobody. -Non vedo nessuna forza in te, essere imperfetto.- Il ragazzo si voltò, allontanandosi di qualche passo: fu in quel momento che un'aura rosso scarlatto si formò attorno a Nexadiel, il quale, rialzandosi, sembrò trasformarsi.
-Oh, te lo faccio sentire tutto il mio potere!- Urlò il Nobody: i suoi artigli si allungarono, sanguinanti, così anche i suoi aculei si curvarono, il suo intero corpo emanava una forte energia, così potente da opprimere l'aria e appesantire lo spazio attorno a sè. Nexadiel si scagliò nuovamente su Brixegael, penetrando la possente armatura, gli perforò il fianco, assorbendo il sangue che ne usciva. Sbuffando fiamme, il ragazzo voltò il capo, ricambiando lo sguardo animalesco del suo avversario. Ululando, prese lo spadone con due mani, caricando un nuovo e pesante colpo verso Nexadiel: questo scattò all'indietro, afferrò le pistre pesanti dell'arma, fermando il colpo con facilità. L'aura smeralda si spense, divenendo lentamente rubina: vibrando, le spesse laste caddero al suolo, rompendosi.
-Finalmente..- La voce di Brixegael si affievolì, fino a sparire, lasciando spazio alla voce di Alastor. -..Riecco, quella stessa energia che mi ha liberato.- Il demone afferrò al collo Nexadiel, stringendolo così forte da fargli perdere i sensi, portandolo poi vicino al viso: aprendo la bocca, iniziò ad assorbire l'aura scarlatta del Nobody. Fu in quel momento che una raffica di Stop colpì entrambi, bloccandoli e fermando Alastor dall'assorbire l'energia di Nexadiel: Faith si avvicinò con la Keygun fumante, con ancora il cappuccio sul viso. L'armatura che ricopriva Brixegael iniziò a vibrare, tuonare così forte da spezzarsi, al suo interno il Nobody era ricoperto da un sottile strato di Antimagia. Brixegael uscì dall'Armatura grazie ad una piccola ellisse: una volta all'esterno fece espandere l'antimaga assorbendo Alastor, attorando a sè l'energia emanata da Nexadiel, la magia divenne così forte da aprire un piccolo squarcio. Con rapidità, il Nobody aprì svariate ellissi di antimaga, scagliandovi dentro tutte le magie da lui conoscute: scoppiettanti e sull'orlo dell'autodistruzione, Brixegael le scagliò nel piccolo squarcio: questo scoppiò rombando, trascinando a sè Alastor. -NO!- Urlò quest'ultimo. -CHE COSA STAI FACENDO? PAZZO! TI HO PROMESSO IL MIO POTERE!- Il potere di Faith svanì lentamente, facendo cadere al suolo un Nexadiel esanime e liberando Alastor dal suo stato di stasi.
-Io non ho bisogno del tuo potere Demone!- Rispose Brixegael cadendo all'indietro, tenendo la mano sulla ferita causatogli da Nexadiel. -Questa dimensione non ha bisogno nè di te nè del tuo potere!- Il ragazzo iniziò a sputare sangue, soffrendo.
-TU HAI BISOGNO DI ME! HAI BISOGNO DEL MIO POTERE PER GOVERNARE I MONDI! TU SEI NULLA SEN..- Il portale iniziava a chiudersi tempestando, assorbendo quasi del tutto Alastor. -La verità è che sei tu ad aver bisogno di me! Non potevi assorbire da solo il potere di Nexadiel e così non avresti potuto continuare a divorare altre dimensioni!- Brixegael osservò come lo squarcio si chiuse del tutto, fra le urla e le imprecazioni del Demone nella sua lingua ormai dimenticata dal tempo. Il Nobody cadde a terra, esausto: finalmente aveva confinanto la minaccia che Alastor rappresentava, una volta per tutte. Faith corse da lui, lasciando cadere la Keygun e inginocchiandosi vicino a lui.
-Brix..- Sussurrò la Custode afferrandogli il cappotto. -..Sei uno stupido.- Faith si tolse il cappuccio e lo guardò negli occhi.
-Faith..- Il Nobody ricambio lo sguardo, sorridendo. -..Mi dispiace.- Brixegael strinse i denti, stringendo più forte la ferita. La Custode afferrò la Keygun, con l'intenzione di guarirlo, ma il ragazzo vi pose delicatamente una mano sopra, abbassando l'arma, negando con la testa. -Ti prego Brix, non farmi questo!- Faith scoppiò in lacrime. -Mi hai fatto soffrire troppo senza spiegazioni!-
-Non potevo.. Dirti nulla..- Il Nobody tornò a tossire, lasciando la stretta sul fianco. -..Dovevo proteggerti.. Non volevo perdere.. La mia unica amica..- Brixegael iniziava lentamente a lasciarsi andare. Un velo di Oscurità si formò intorno al Nobody, come ad accogliere la sua scelta di sparire definitivamente: Faith cercò di dissiparle, stringendosi al suo amico, piangendo.
-No! Come credi che mi sentirò quando non ci sarai più!?- La Custode si aggrappò forte, sperando quasi di sparire insieme a lui. -Che cosa farò ora..?- Brixegael accennò ad un lieve sorriso.
-Promettimi.. Che proteggerai gli altri.. Promettimi.. Di non.. Dimenticare..- Sussurrò il ragazzo accogliendo l'Oscurità, la sua vecchia casa. Faith disperata, cercò di aggrapparsi al cappotto di Brixegael, che stava lentamente sparendo. Ai Confini del Mondo riecheggiavano le urla della piccola Custode, delle urla così forti, che Faith non avrebbe mai scordato.

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