Love is the moment.

di K_POPforlife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


                                        Capitolo 1.


 

“Sei sicuro che tra quattro anni mi amerai ancora?” la piccola Sophia non crede alle sue parole, come può chiedere una cosa del genere a soli 14 anni?
“Certo che ti amerò ancora, noi siamo per sempre, ricordi?” ovviamente Jonghyun non poteva contraddirla, sa benissimo che a lei non piace, così, anche se non completamente convinto, le ha detto proprio quello che voleva sentirsi dire.
Questa coppia di adolescenti poco cresciuti ha visto sbocciare il loro amore a 12 anni e, nonostante la loro giovane età, sono ancora insieme, ma cosa succederà adesso che Jonghyun deve andare in America a studiare?
“Oppa non voglio che te ne vai” dice Sophia abbracciandolo per non farlo muovere.
“Sophia,Sophia, quattro anni passano in fretta” certamente non è vero, ma non può far vedere che sta male e che non sa se questa storia andrà avanti, quattro anni sono tanti, troppi per degli adolescenti in fase di cambiamento.
“Signorino Kim, dobbiamo partire.” Il maggiordomo di Jong lo richiama e lui si stacca dalla sua fidanzata.
“Vado piccola.” Gli dà un piccolo bacio e corre dal domestico.
“Oppa, mi mancherai” sussurra Sophia mentre le lacrime iniziano ad uscirle.
Il suo cuore non può sopportare tanto dolore, ha sempre amato Jong e vederlo andare via così le fa male, ma sa che deve resistere, lo deve fare per il loro amore, non ci sono alternative.
Aveva promesso al suo Oppa di essere forte e di non piangere, ma non c’è riuscita, per una ragazzina di 14 anni è praticamente impossibile sopportare tutto questo; così, quando lui è abbastanza lontano, piange, piange così tanto che le fanno male gli occhi.

*

Una settimana dopo …

“Sophia! Esci da quella stanza, devi tornare a scuola!”
“Mamma, non ci voglio andare!”
Una settimana passata a piangere, una settimana fatta di dolore e solitudine. Sophia ha abbandonato tutto: gli amici, la scuola, la famiglia; è troppo distrutta per fare qualsiasi tipo di attività che non includa stare a letto.
Parte la suoneria del cellulare di Sophia e lei risponde, di mala voglia, ma lo fa.
“Piccola, come va? Mi sei mancata!”
“Oppa!”
La ragazza si drizza in piedi all’udire quella voce e un sorriso compare sulle sue labbra.
“Sophia, stavi piangendo?”
Si asciuga velocemente le lacrime.
“No, ho promesso di essere forte!”
Dall’altra parte Jonghyun sospira.
“Menomale, mi preoccuperei molto se stessi male”
‘Oppa prometto che sarò più forte e riprenderò la mia vita normale’ è questo ciò che passa per la testa della giovane in questo momento.
“Non ti devi preoccupare, io sono forte”
“Lo so, piccola, è per questo che sono tranquillo”
“Mh” riesce solo a rispondere Sophia.
“Ora scappo, qua è ora di dormire, un bacio amore
Amore. Jonghyun non aveva mai usato quel soprannome per chiamarla e questo le fa molto piacere, infatti, di buon’umore, prende la cartella, si infila la divisa e corre dritta a scuola dopo aver salutato e essersi scusata con sua madre.
L’amore fa proprio miracoli.

“Buongiorno a tutti” dice ad alta voce la ragazza dopo aver varcato la soglia dell’aula.
Si sistema comodamente al suo banco e tira fuori i libri della prima ora.
“Ehi, Sophia, che fine avevi fatto?”
Hana, la sua migliore amica, si avvicina sorridendo.
“Ho preso una vacanzina” scherza lei.
Hana si accomoda di fianco a lei e la lezione inizia.

Mentre tutti ascoltano attentamente la professoressa di scienze che spiega, Sophia è intenta a osservare un piccolo scoiattolo che sgranocchia una noce sopra un albero; almeno così sembra. In realtà sta pensando al suo amore, a tutti i momenti belli passati insieme, a quelli che potevano passare nei quattro anni a venire e così la tristezza si impossessa di nuovo della sua anima e penetra sempre di più nel suo cuore.
Si sente un nodo alla gola e non riesce a parlare, a ridere, a fare le solite cose nel solito modo. Non ci riesce, è qualcosa che non può controllare, è come se tutti i dispiaceri accumulati negli anni stessero uscendo solo ora.
“Sophy, dobbiamo uscire” Hana la strattona leggermente per farla muovere.
“Vai pure, sto ancora un po’ qua”
Ormai sola Sophia appoggia la testa sul banco e piange, ancora e ancora, finché le lacrime non le escono più e allora smette, ma il suo cuore no, continua a soffrire per quell’amore lontano, per quell’amore che deve, per quattro anni, dimenticare.

*

“Mamma, sono a casa”
“Finalmente! Dove sei stata fino ad adesso?” chiede preoccupata.
“La lezione si è dilungata troppo” mente. Lo fa perché non vuole che sua madre si preoccupi, l’ha già fatto abbastanza.
Torna nella sua stanza trascinando i piedi e, appena dentro, si butta sul letto lasciando cadere la cartella in un punto qualsiasi della camera.
“Jonghyun torna” e detto ciò cade in un sonno profondo.

“Piccola, sono tornato”
Finalmente il suo Oppa è lì con lei, felice gli va incontro per abbracciarlo, ma non ci riesce. Jonghyun si allontana troppo, scappa da lei. Non vuole tornare. E poi improvvisamente vede una donna più grande tra le sue braccia. Lo abbraccia, lo bacia e gli sussurra dolci parole e lui ricambia sorridendo.
Che sta succedendo? Dove è finito il suo principe azzurro? Tra le braccia di un’altra.

Sophia si sveglia tutta sudata e ansima. Si siede sul letto e prende la bottiglietta dal comodino bevendone un po'.
“Non può essere, Jonghyun non lo farebbe mai” si auto convince.
Guarda l’ora:  1:30. Ha dormito per così tanto tempo?
Si alza ormai stanca di starsene sdraiata in quel letto e vaga per la casa al buio.
Va nel salotto, si accomoda sul divano e guarda il vuoto.
Tutta sola Sophia continua a cadere sempre di più nella depressione e il suo mondo da colorato diventa grigio.






Buonasera ragazze, ho voluto iniziare un’altra storia perché … Bella domanda!
Non lo so neanche io perché,  mi ero messa a scrivere per una one shot o comunque per qualcosa di corto, ma niente, la mia volontà mi ha spinto a scrivere il primo capitolo di quella che sarà la mia prima storia sugli SHINee, più precisamente su il nostro amato dinosauro.
Come potete notare questa storia è in terza persona, è stato difficile scriverla in terza persona, non l’ho mai fatto e non so se riuscirò per tutta la storia a mantenerlo così, ma ci proverò, state tranquille.
Che dire? Come primo capito è molto triste, è vero, ma in questi giorni escono solo così, non so il motivo.
Il commento sta diventando sempre più lungo e non va bene, quindi concludo qui.
Alla prossima e FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE, VI SUPPLICO.
Auri

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

 

La mattina seguente Sophia è ancora lì, sul quel divano a fissare il vuoto.
La madre preoccupata le va incontro: “Tesoro che succede?”
Le tocca leggermente la spalla e la ragazza si spaventa. Era troppo assorta nei suoi pensieri e non si è accorta della sua presenza.
“Niente mamma, stamattina mi sono svegliata presto e sono venuta qua, in attesa che suonasse la sveglia; ora vado a prepararmi” e detto ciò si alza, tiene lo sguardo fisso a terra e cammina verso il bagno.



 

-POV Sophia-



Come posso pretendere di andare avanti così? Sinceramente vivere in questa maniera è uno schifo: non riesco a mangiare, a ridere e a volte anche parlare mi costa fatica. Che mi succede? Fino a poco più di una settimana fa ero piena di energia e adesso? Sembro uno zombi che cammina.
Quando si dice che l’amore fa male è proprio vero.
All’inizio non ascoltavo le dicerie altrui, ero felice con Jong e quindi non pensavo a cosa potesse succedere in futuro e ora mi ritrovo qui a piangere come una scema, mentre lui è negli Stati Uniti a divertirsi.
BASTA SOPHIA, BASTA!
Naturalmente queste parole non mi serviranno a niente, finché il mio cuore sarà con Jonghyun continuerò a soffrire. Ne sono consapevole.
Che ci posso fare se mi affeziono a tal punto da sentire una persona parte di me? Niente, sono così e non cambierò mai. Per nessuno. Tantomeno per una storiella passeggera. È impossibile che un amore di una quattordicenne sia per sempre, quindi se non è adesso sarà tra qualche anno, ma prima o poi finirà.
Ci metterò tutta l’anima per riuscire a dimenticarlo.

-

È con queste idee in testa che la giovane si avvia verso scuola.
Quando entra in classe l’aria è tesa e tutti la fissano.
“Ehi! Ma che sono quelle facce, non sono mica un alieno” ridacchia nervosamente.
Niente, tutti zitti, nessuno fiata, ma tutti continuano a guardare quella povera ragazza col cuore spezzato.
Finalmente qualcuno si decide a risponderle. È il suo compagno YongShin ha parlare:
“Abbiamo saputo di Jonghyun, ci dispiace” dice con un filo di voce.
Lei resta immobile con gli occhi sbarrati a fissare le loro facce mortificate e l’unica cosa che riesce a pronunciare è un ‘Ah’.
Tutti si avvicinano per abbracciarla ma lei indietreggia e esce dall’aula correndo.

“Ragazzi, non dovevamo dirglielo, già è sconvolta per conto suo …” interviene Hana.
“Però si sarebbe insospettita del nostro comportamento” ribatte YongShin e tutti annuiscono all’unisono.
“Speriamo si riprenda.” Conclude poi Hana.

Intanto la piccola Sophia si è rintanata in palestra e le lacrime hanno di nuovo preso il sopravvento .
Come può sopportare tutto questo? È soltanto una ragazzina di quattordici anni ha tutta la vita davanti.

Tre anni dopo …



“Yah, ma ti vuoi spostare? Sei sempre in mezzo ai piedi!” un ragazzo di terza strattona Sophia e la spinge contro il muro, benché sia più piccolo di lei non prova timore nel prenderla in giro. Nessuno la tratta più come un essere umano e lei non se ne preoccupa, ci ha fatto l’abitudine.

Ormai la nostra ragazza ha 17 anni e frequenta la scuola superiore.
Da quando ha lasciato la sua vecchia classe sembra più felice, anche se non è facile capirlo visto che non sorride più.
Parla pochissimo e quando lo fa tiene lo sguardo fisso a terra. In classe sta sempre all’ultimo banco vicino alla finestra, ai professori non ci fa neanche caso e loro contraccambiano perché ormai hanno perso ogni speranza.
“È una ragazza irrecuperabile”  è questo ciò che si dice in giro di lei e perfino Sophia stessa si è convinta di questo, così a scuola non si impegna, ma viene promossa lo stesso, perché nelle verifiche prende voti molto alti. In realtà lei non è che se ne frega proprio di tutto, a casa studia, solo che quando torna in classe è come se diventasse un’altra persona, irriconoscibile.
Non parla, non ride e non ascolta nemmeno, così tutti pensano che non si impegni, ma in realtà lo fa e molto.

“Ehi! Ma la vuoi piantare? Non vedi che le fai male!” Hana interviene fermando il ragazzo e porta Sophia in infermeria, anche se non si è fatta niente.
“Hana, quante volte te lo devo dire che non c’è bisogno che mi difendi?”
“Sophy, sono la tua migliore amica, se non faccio io queste cose chi le dovrebbe fare?”
“Nessuno” risponde freddamente lei “Perché a nessuno interessa di me”
“Non dire così, sai benissimo che ci sono molte persone che ti vogliono bene!”
“Ah si? E chi sarebbero sentiamo”
“Bè, io e … “
“E nessun’altro!” esce fuori dalla stanza sbattendo la porta.

Purtroppo Hana ha ragione, Sophia non ha amici e non si impegna nemmeno per averli, dice che le va bene così, che non ha bisogno di nessuno, ma in fondo muore dalla voglia di avere qualcuno che la faccia ridere anche quando è sul punto di piangere.
Vorrebbe un amico che corra sotto casa sua ad abbracciarla se ne avesse bisogno, che metta prima lei di qualsiasi altra cosa, che prima di compiere sciocchezze la chiami per poterle fare insieme … Vorrebbe qualcuno come Jonghyun.
Fino a tre anni fa la chiamava ogni settimana, poi ha iniziato a chiamarla ogni mese, ogni sei mesi e dopo è sparito nel nulla, non ha avuto più sue notizie, così la tristezza nel suo cuore è aumentata fino a prendere il sopravvento su qualsiasi altra emozione e Sophia ha iniziato a non ridere più, a non avere alcun tipo di emozione se non tristezza.
Come può succedere tutto questo per un ragazzo? Sophia non se lo sa spiegare e questo la frustra molto.
Si era ripromessa di dimenticarlo, ma non ci è riuscita e non ci riuscirà mai.

Finalmente un’altra interminabile giornata di scuola è finita e la ragazza può tornarsene a casa, dove sta bene, dove finalmente può essere se stessa senza nessuno che la giudichi.
“Ciao mamma sono tornata!” dice con tono allegro, ma sempre con la stessa espressione.
“Figliola, ricordi cosa c’è oggi?”
“Psicologo” risponde lei al volo. È da un anno e mezzo che ci va, ma non è cambiato nulla.

*

“Sophia raccontami un po’ la tua giornata di oggi”
Noiosa” conclude lei in fretta.
Lo psicologo sospira e l’accompagna all’uscita per poi far accomodare nell’ufficio i suoi genitori.
“Allora? Come sta la nostra bambina?”
“Signori dovete essere forti, ormai è da più di un anno che la ho in cura, ma non ci sono miglioramenti, non si apre con me e ogni settimana è sempre la stessa storia: qualsiasi domanda le ponga risponde a monosillabi e guarda il soffitto”
“Non si può fare niente”
“Una soluzione ci sarebbe … ma deve arrivare da sola, noi non possiamo intervenire, deve parlare con qualcuno esterno alla famiglia, con qualcuno che non conosce, con qualcuno di … nuovo
“Capisco” annuisce il padre.

*

“Ragazzi vi presento il vostro nuovo compagno di classe: Lee Taemin”
“Ciao a tutti, mi chiamo LeeTaemin, sono coreano e sono appena rientrato dagli Stati Uniti”
“Stati Uniti?!?”
Sophia si alza di scatto e fissa il nuovo arrivato.
“Si, Stati Uniti, perché?” chiede Taemin perplesso.
“Così” si riaccomoda.
“Bene, Taemin, ti puoi accomodare vicino alla finestra davanti a Sophia” annuncia il professore di storia.
Il ragazzo si siede  e si gira sorridendo verso la ragazza “Ciao” dice infine.
“Ciao” risponde lei sorridendo.
Che starà passando per la testa di Sophia in questo momento?

 


Buonasera people, come va? Io bene - non ve ne frega niente- , questo capitolo come vi è sembrato?
Spero vi sia piaciuto, come avrete notato sono riuscita a tenere la terza persona a parte nel piccolo pezzo dal punto di vista di Sophia, brava me xD.
Non ho più niente da dirvi, fatemi sapere se vi è piaciuta o no.
Ringrazio la mia unni
Shally99 per aver recensito il primo capitolo e ringrazio anche tutte le lettrici silenziose.
Auri

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3


 


New York – Stati Uniti

“Jonghyun, da questa parte” Chris, una nuova amica di Jonghyun, lo strattona.
“Yah! Chris! Voglio chiamare Sophia, lo sai quanto mi manca” dice con un filo di tristezza.
“Ma che mancare e mancare! Dobbiamo andare a scuola” prende il ragazzo sotto braccio e lo trascina a scuola.

Sono passati quasi due anni dall’ultima volta che ha sentito Sophia per telefono. Suo padre gli ha ritirato il cellulare e, vietato in ogni modo, di chiamare qualcuno in Corea, per evitare che si distragga dallo studio. Intanto,però, suo figlio soffre per la  mancanza del suo amore;ma  essendo un ragazzo forte, non lo dà a vedere e ride e scherza con i suoi nuovi amici, come se andasse tutto bene.
Da tre anni frequenta una scuola privata e,nonostante sia molto difficile, riesce sempre ad ottenere degli ottimi risultati.
Studia scienze umane perché gli piacerebbe diventare uno psicologo. Un mestiere insolito per un ragazzo,ma a lui questo non importa, e si impegna a fondo per realizzare il suo sogno.
Vivere a New York  non è così facile per lui: nonostante ci abiti da 3 anni, tende ancora  a perdersi per quegli enormi viali; è  una città così caotica, ma allo stesso tempo lo affascina.
Ormai è inverno e sulla grande mela è scesa la neve. Il traffico è giornaliero e i passanti indossano rigorosamente cappello, guanti e sciarpa.
Jong ,in questi giorni, si sofferma  sempre a guardare il cielo: ha un ricordo speciale legato  alla neve. Infatti il suo primo appuntamento e il suo primo bacio con Sophia accaddero proprio  in un giorno nevoso.

 
- Inizio flashback -
 

In tutta la città era calato il silenzio, ormai era sera tardi e per le strade c’erano pochi passanti. I due ragazzi si erano ritrovati al parco vicino a casa della ragazza e stavano giocando insieme.
“Jonghyun!” lo chiamò Sophia.
“Mh” disse lui voltandosi.
“Ti andrebbe una battaglia?” disse lanciando in aria un po’ di neve.
“Certo” sorrise.
Tutti e due si prepararono una riserva di “pallottole” da lanciare all’altro e si nascosero dietro un muretto.

“And the winner is … Sophia!”
La ragazza si alzò in piedi e saltellò sorridente fino ad arrivare al ragazzo.
Appoggiò delicatamente le sue labbra su quelle di lui e lo guardò intensamente negli occhi.
“Lo so di essere piccola, ma quello che sto per dirti viene dal cuore …”
Lui la guardò e aspettò il continuo.
“Mi piaci, davvero” le sue guance si tinsero di un leggero rosso.
“Anche tu” concluse lui per poi dargli un altro piccolo bacio.
I due ragazzi tornarono a casa mano nella mano.       

 
-Fine flashback -
 

Una lacrima scende sul viso di Jonghyun. Quei ricordi gli fanno male. Rivuole Sophia di nuovo lì con lui. Ora.
Così ,con un po’ di malinconia, il nostro ragazzo si avvia verso scuola.
“Oppa” così ha iniziato a chiamarlo Chris senza il suo consenso “ a cosa stai pensando?”
“Primo: non mi chiamare Oppa!” rivolge un pensiero a Sophia “ e secondo: non ti interessa” e detto ciò se ne va infuriato. Non è proprio il momento giusto per iniziare una conversazione con lui.
Varca la soglia dell’aula e si siede velocemente al suo posto, appoggiando la cartella di fianco e mettendo la testa sul banco. Chiude per qualche istante gli occhi e ripensa, forse per l’ennesima volta, alla sua ragazza, se ancora si può definirla tale.
Senza accorgersene vaga con la mente per i ricordi più dolci passati con lei e non fa caso alla professoressa che ha fatto il suo ingresso nella stanza e lo fissa irritata.
“Kim, doveva dormire a casa, a scuola si viene per imparare” Jonghyun alza subito lo sguardo e porge le sue scuse alla professoressa che annuisce in silenzio, mentre i suoi compagni sghignazzano di sottofondo.
Torna ad ascoltare la lezione e dimentica, per poco, la sensazione di vuoto nel suo cuore.

Seul – Corea

“Sophia, Sophia, come mai stai sorridendo?” chiede Hana mettendosi in mezzo fra i due.
“Ma che dici H-“ si blocca … stava veramente sorridendo, perché mai?
“Lui … ha detto Stati Uniti, magari conosce Jonghyun … “ risponde lei ritornando alla solita espressione cupa.
“Jonghyun hai detto? Mmmh … no! Mi dispiace non lo conosco” replica Taemin poco dopo.
“Ah … quindi …” la sua voce diventa sempre più triste ad ogni parola “ … non lo conosci …”
“No, perché? Era importante?”
“No, non ti preoccupare” risponde Hana al posto dell’amica.
“Mh” annuisce il ragazzo.
“Bene ragazzi, riprendiamo la nostra lezione” interviene poi l’insegnante.

*

Sophia esce da scuola con lo sguardo basso e si avvia verso casa, ma qualcuno la blocca.
Si gira e curiosamente trova il nuovo arrivato che la trattiene per il braccio.
“Che c’è?” abbozza lei.
“Questo Jonghyun “ la guarda negli occhi “ era il tuo ragazzo?”
“Errato, è, e ripeto è, il mio ragazzo” e detto ciò si libera dalla presa e attraversa la strada, ma Taemin non demorde e la segue ancora.
Forse Sophia quelle parole le ha detto più per convincere lei che per rispondere a Taemin.
Da molto tempo ormai, è convinta che la sua storia con Jonghyun sia finita.
Lei ancora non sa quanto il suo ragazzo abbia bisogno di lei in questi giorni.

Dopo aver percorso  qualche isolato Sophia si gira scocciata “Quando finirai di seguirmi?”
“Veramente sto andando a casa mia” replica lui.
“Ah … scusa” risponde timidamente lei e riprende il cammino.
Dopo aver superato qualche palazzo tutti e due si fermano.
Sophia estrae le chiavi del cancelletto dalla tasca e apre.
Si volta nuovamente verso Taemin “invece si che mi stai seguendo!”
“Ti sbagli ancora” sorride malizioso “anche io abito qui!”
“A-abiti qui?”
Taemin annuisce e la sorpassa entrando nell’atrio dell’edificio.
Chiama l’ascensore e tutti e due ci salgono sopra.
“Piano?” chiede Sophia.
“Quarto” risponde prontamente Taemin.
“Appartamento numero ?”
“26”
La ragazza sgrana gli occhi.
“Che c’è?” domanda Taemin sorpreso.
“E’ proprio quello di fianco al mio!”
“Bè?!? Non sei felice! Potremo andare tutti i giorni insieme a scuola!”
L’ascensore si apre.
“No! Non sono contenta! Io voglio solo Jonghyun!” dice piangendo e correndo verso la sua stanza.
Taemin resta al suo interno un po’ intontito.
“Ma che le è preso?”
Certamente è confuso. Taemin ancora non sa che Sophia e Jonghyun, prima che lui partisse per l’America, avevano fantasticato sul fatto di poter vivere uno di fianco all’altro.






Eccomi qui con un altro capitolo.
Parto col dirvi che è orribile. Non so, non mi piace come l’ho scritto. Bo.
Anyway, scusate per il ritardo D: la scuola mi ha tenuta occupata tantissimo!
Passiamo alla storia, e così Jonghyun non si è affatto dimenticato di Sophia … Peccato che questo lei non lo sa e pensa tutto il contrario.
E adesso che sa che Taemin è il suo vicino di casa che farà?
Non vi svelo niente.
Ringrazio ancora una volta
Shally99 per aver recensito.
E abbiamo, non una, ma ben due new entry:

Ran Yoka che tanto new non è x°D, ma che ringrazio comunque per aver messo la storia tra le seguite e aver recensito.
imen michealis senpai che ringrazio per aver messo la storia tra le seguite.
Come sempre mando un grazie speciale a tutte le lettrici silenziose, GRAZIE DI TUTTO!
Auri

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Ragazze, prima di leggere questo capitolo vi devo avvertire: ho cambiato tempo verbale.
Non riuscivo più a scrivere al presente e così ho deciso di passare al passato, per me è molto più facile usarlo quando scrivo in terza persona. Perdono!
E ora godetevi il quarto capitolo.



 
Capitolo 4

 

Sophia quella mattina si svegliò di malumore: non aveva alcuna voglia di andare a scuola, tantomeno di rischiare di incontrare Taemin appena uscita di casa, soprattutto dopo la figura del giorno prima.
Si rimise sotto le coperte e pregò affinché sua madre non la chiamasse. Ma le sue preghiere furono inutili.
“Sophia! Tesoro! Farai tardi a scuola!” urlò dal salotto.
La ignorò sperando che non la disturbasse ulteriormente.
“SOPHIA, INSOMMA! TI VUOI MUOVERE O DEVO VENIRE IO?” insistette alzando ulteriormente il tono di voce.
“Va bene mamma! Ora scendo!” sbuffò e si alzò.
Aveva le occhiaie, quella notte non aveva chiuso occhio. I capelli erano tutti scompigliati e una calza era dispersa chissà dove.
Senza neanche indossare le pantofole raggiunse sua madre in cucina, prese il pezzo di pane con la marmellata e tornò in camera per mettersi la divisa e sistemare quell’ obbrobrio che erano i suoi capelli.
Dopo essersi resa, diciamo, presentabile mise sulle spalle lo zaino, che non aveva nemmeno riempito con i libri necessari, e uscì di casa.
Sul pianerottolo non c’era nessuno e Sophia ne era molto sollevata. Non perse tempo e chiamò l’ascensore.
I secondi passavano talmente piano che parevano ore. Non voleva incontrare Taemin, ma sembrava che tutto le era contro.
Quando l’ascensore arrivò si precipitò dentro e schiacciò il bottone del piano terra; le porte si stavano per richiudere quando quel disgraziato di Taemin le bloccò ed entrò anche lui nell’abitacolo.
Dannazione, doveva per forza arrivare ora?
Sophia sbuffò.
“Devi per forza venire con me?” disse scocciata.
Taemin la guardò storto e la fulminò con lo sguardo. Cattivo segnale.
“Ti sei svegliato con la luna storta?” chiese all’ultimo.
“Che te ne importa?” rispose lui secco.
Okay, non era proprio giornata. Né per Sophia, né per il suo malcapitato vicino di casa.
“A te che succede?” chiese Taemin cercando di riportare la calma.
“Non ho voglia di vedere nessuno, ci sono giorni che mi sveglio così, in cui non voglio nemmeno aprire gli occhi …” rispose rassegnata.
“Succede anche a me, tipo oggi …”
“Anche a te? Pensavo di essere l’unica!” ridacchiò.
Lui sorrise contro voglia, almeno la tensione che c’era fra loro era svanita. Una cosa positiva.
Erano quasi arrivati al piano terra quando l’ascensore cigolò. Sophia era abituata: era talmente vecchio che sembrava cadere a pezzi e , effettivamente, era un miracolo se non era ancora successo.
Arrivarono senza complicazioni al pian terreno, uscirono e si avviarono verso scuola.
“Allora, credi di riuscire a resistere sei ore in mezzo a venticinque alunni?” scherzò Taemin.
“Si, credo di potercela fare” rispose Sophia con tono teatrale.
I due risero e parlarono fino al cancello del loro istituto tecnico. Entrarono, con aria stanca, nell’edificio e puntarono alla loro aula.
Erano in leggero ritardo, ma notarono che anche altri studenti vagavano ancora per i corridoi. Si sentirono sollevati.
Entrarono in classe e si scusarono col professore per poi accomodarsi ai loro posti.
Le prime due ore passarono in fretta.
Alla terza cambiarono finalmente insegnante: entrò la professoressa Kim, insegnante di biologia.
Tutti gli studenti si spostarono nel laboratorio di scienze.
La lezione consisteva nell’analizzare alcune foglie di diverse piantagioni. Una noia mortale.
Si formarono gruppi di tre persone.
Sophia si mise con Hana, come da copione, e con Taemin, visto che quest’ultimo non conosceva nessun’altro.
“Ehi, ehi! Voi due, negli ultimi tempi, state un po’ troppo vicini, mi devo preoccupare?” li punzecchiò Hana.
“Ma che dici! Siamo solo amici!” puntualizzò Sophia.
“Esatto solo amici” aggiunse Taemin sottolineando le parole solo amici.
“Okay,okay, mi arrendo!” rise la ragazza.
“Ehi! Silenzio là in fondo!” li ammonì la signorina Kim.
I tre ragazzi si zittirono e incominciarono ad ascoltare quel che avrebbero dovuto fare.

*

Driiiin …

La campanella dell’intervallo suonò e gli alunni uscirono in corridoio dopo aver preso i rispettivi snack.
Il gruppetto di Sophia fu l’ultimo ad uscire. Si erano soffermati a parlare dei programmi per quel fine settimana e, alla fine del discorso, avevano deciso di incontrarsi per andare al cinema.
Si sarebbero ritrovati, quel sabato, all’ingresso del palazzo in cui alloggiavano Taemin e Sophia e da lì avrebbero preso un taxi che li avrebbe portati al cinema più vicino. L’idea li eccitava, erano euforici.
“Allora è deciso! Sabato alle 15.30 davanti a casa vostra!” concluse Hana.
Gli altri due annuirono.
Era la prima volta, dopo tre anni, che Sophia si svagava e usciva con degli amici.
Lo psicologo sarebbe stato fiero di lei e, forse, finalmente, avrebbe smesso di fare quelle noiosissime sedute, tutte le settimane.
L’intervallo durò solo dieci minuti, dopodiché tutti gli studenti furono costretti a rientrare.
Anche la classe dei nostri tre ragazzi rientrò in aula.

*

Driiiin …

Questa volta la campanella li avvertì della fine delle lezioni, un’altra stressante giornata di scuola era terminata.
‘Finalmente’ pensò Sophia.
“Taemin, torniamo a casa insieme?” chiese sorridendo.
“Certamente!” rispose allegro il ragazzo.
Forse Sophia stava veramente accentando il fatto che il suo Jonghyun le era lontano e stava rincominciando a vivere normalmente la sua vita. Era ora!
“Cosa indosserai sabato?” domandò curiosa.
“Sai, sono un maschio, non mi faccio questi problemi. Credo di mettermi un paio di jeans e una felpa, tutto qui.” Rise.
“Hai ragione!” rise anche lei.
“Tu, invece? Credi di indossare qualcosa di particolare?” chiese incuriosito.
Sophia era sorpresa da quella domanda, ma era anche felice che gliel’aveva fatta.
“Mh, credo di vestirmi normalmente. Però ci sto ancora pensando.” Disse infine.
Gli sguardi dei due ragazzi si incrociarono per qualche istante.
 
-POV di Taemin-
 
Taemin, ma che ti prende? Stacca gli occhi da questa ragazza! È già impegnata!
No, non posso! Ha uno sguardo magnetico, è più forte di me. Che mi succede?
La conosco solo da due giorni, non posso già essermi innamorato!
Insomma Taemin! Un po’ di contegno! E poi cos’è questo batticuore?
Va bene che è da tre anni che non stai con una ragazza, ma non puoi cadere ai piedi della prima che ti capita sott’occhio.
Aish! Sono proprio uno sciocco, mi auto convinco che devo smetterla di farmi film mentali su questa nanetta che ho davanti e poi sono qua a sbavargli dietro.
Lei non starà nemmeno dando peso a questo nostro guardarci negli occhi.


-

Taemin distaccò lo sguardo e lo posò sul cemento continuando a camminare.
Sophia si accorse del suo comportamento, ma non ci diede molto peso. In fondo, fino a sei ore fa, aveva la luna storta, poteva essere una ricaduta sul suo malumore.
I ragazzi arrivarono al loro palazzo.
Entrarono nell’atrio e chiamarono l’ascensore. Poco dopo arrivò e loro ci salirono sopra.
Sentirono nuovamente il rumore sinistro di quella mattina.
Questa volta, però, l’ascensore si fermò improvvisamente tra il primo e il seconda piano. E ora?
“Sophia … perché si è fermato?” chiese intimorito il ragazzo.
“Taemin non lo so, di solito fa rumori sinistri, ma non era mai capitato che si fermasse!”
Entrambi i ragazzi erano nel panico, cosa potevano fare? Qualcosa gli impediva di tornare a casa e godersi un gustoso pranzetto. Per essere precisi l’ascensore glielo impediva.
Iniziarono a sbattere i pugni sulla parete dell’abitacolo.
“QUALCUNO CI AIUTI! SIAMO BLOCCATI NELL’ASCENSORE” gridarono all’unisono.
Niente. Nessuno sembrava sentirli.




Ops, Taemin e Sophia sono rimasti bloccati nell’ascensore, e ora? Che si inventeranno?
Fatemi sapere che ne pensate di questo quarto capitolo.
Ringrazio come sempre
Ran Yoka e Shally99 per aver recensito il capitolo precedente.
E ringrazio un’altra new entry: fuckingreality che ha messo la mia storia tra le preferite.
GRAZIE INFINITE A TUTTE LE LETTRICI SILENZIOSE.
Un bessssssito.
Auri

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5



“Taemin cosa facciamo?” chiese preoccupata Sophia.
“Possiamo solo aspettare che vengano a salvarci.” Disse lui rassegnato.
“Già!” gli rispose sedendosi in un angolo.
Taemin la imitò e si sistemò affianco a lei.
Per alcuni istanti rimasero in silenzio a guardare il vuoto. Tra loro l’imbarazzo era palpabile, ma che motivo avevano? Erano solamente due semplicissimi amici che, nel tornare a casa, avevano avuto un piccolo incidente di percorso. Soltanto questo.
Sophia si soffermò a guardare, forse per qualche secondo di troppo, Taemin: aveva una pelle vellutata, come quella di un bambino, i capelli neri scompigliati sul volto gli davano un’aria selvaggia, gli occhi nocciola ti attiravano come calamita e infine c’erano quelle labbra, labbra carnose che ti invitavano ad assaggiarle, a farle tue.
Taemin si accorse della ragazza.
“Che c’è?” chiese curioso.
“Io? Ah, niente, niente!” rise nervosamente.
“Mh, okay!”
Altro silenzio, altro imbarazzo. Si limitavano a guardarsi ogni tanto, prima Sophia poi Taemin, alzavano la testa e rivolgevano uno sguardo all’altro e viceversa.
“ Cellulare!” Sophia si alzò di scatto.
“Cellulare? Che?” chiese perplesso.
“Non ci avevamo pensato, possiamo usare i cellulari per chiedere aiuto!” disse speranzosa.
“È vero! Sei un genio!”
Entrambi presero i loro smartphone,li accesero e cercarono di chiamare qualcuno.
“Non c’è campo … “
“Neanche il mio ce l’ha!”
Sconfitti ricaddero a terra e si diedero ormai per vinti. Dovevano aspettare che qualcun altro provava ad usare l’ascensore o che le loro madri si accorgessero della loro assenza troppo prolungata, ma quando sarebbe avvenuto tutto questo? Era una vera tortura aspettare tutto quel tempo soli: la tensione fra i due iniziava a crescere sempre di più, Taemin si sentiva inspiegabilmente attratto da Sophia, eppure sapeva che innamorarsi di lei era sbagliato.
 Per spezzare quell’imbarazzante silenzio Sophia si mise a parlare.
“Uffa, perché non arriva nessuno, possibile che non si siano accorti che l’ascensore è bloccato?!?” disse nervosa.
“Ehi ragazzina, non ti agitare, dobbiamo solo aspettare, prima o poi verrà qualcuno a tirarci fuori di qui”
“C-cosa hai appena detto?” balbettò Sophia stupita; quella frase, quella frase l’aveva già sentita, ma dove? E da chi? …
Improvvisamente si ricordò tutto: una situazione simile era già capitata qualche anno prima, quando andava ancora alle medie e aveva invitato Jonghyun a casa sua. Anche in quell’occasione l’ascensore si era bloccato e Jonghyun, vedendo quanto fosse agitata, le aveva detto le stesse parole. Come aveva fatto a dimenticarsene? Era stata un’esperienza così traumatica da averla totalmente rimossa?
Il  flusso dei suoi pensieri venne interrotto dal ragazzo che le stava accanto:
“Ehi, che ho detto di male? Perché ti sei ammutolita all’improvviso?”le chiese preoccupato Taemin.
“Nulla, non hai fatto nulla, è solo che quella frase … be’, la stessa identica frase me la disse il mio ragazzo, Jonghyun qualche tempo fa”.
“Ancora questo Jonghyun?!? Ma sei sicura che sia il tuo ragazzo?!? Se davvero ci tiene a te allora perché non è qui? Perché non si fa mai sentire?” disse Taemin infuriato.
Sophia scoppiò in lacrime,come poteva dirle quelle cose? Certo,lui non poteva sapere che Jonghyun era in America, non poteva sapere che erano due anni che non lo sentiva e che lei era stata male, troppo male, per questo.
“Scusa, scusa, non volevo farti piangere è solo che …. “ Taemin si fermò, cosa avrebbe dovuto dirle? Che era geloso? Che si era innamorato di lei dal primo momento in cui l’aveva vista e voleva che la smettesse di pensare ad altri ragazzi?
“È solo che … ?“ continuò Sophia asciugandosi le lacrime.
“Niente, lascia perdere” sussurrò Taemin.
“No, adesso lo voglio sapere!” esclamò Sophia.
“Credimi , è meglio che non ti dica nulla” disse Taemin con un velo di tristezza.
“E invece io voglio sapere perché ti sei arrabbiato!”
“E va bene, se proprio vuoi saperlo , te lo dirò :  sono innamorato di te! Lo sono sempre stato, dal primo momento in cui ti ho vista, non ho fatto altro che pensare a te! E mi dà fastidio che tu non provi le stesse cose e soprattutto che tu sia innamorata di un altro!” L’aveva detto, le aveva confessato i suoi sentimenti, e ora cosa sarebbe successo?
                                                                 
Intanto in casa di Sophia …
“Cosa sarà successo a Sophia? È in ritardo di un’ora e non mi ha ancora chiamato!” esclamò sua madre preoccupata.
“Di solito mi avverte sempre se  non torna a casa. Basta, non posso starmene qui, ora vado a cercarla”.
Detto questo uscì di casa ma, preoccupata per la figlia, non si accorse della presenza di un’altra signora e la urtò bruscamente.
“Oh mi scusi, non l’avevo vista” esclamarono le due in coro.
“Ma lei è la  nuova vicina di casa!Piacere io sono Mary Lee, le chiedo scusa per non essermi ancora presentata”disse la madre di Sophia.
“Io sono Kim SeunHa, piacere mio!” rispose la nuova vicina.
“Senta, non è che per caso ha visto mia figlia? È una ragazza di 17 anni, ha i capelli lunghi neri ed è bassa e magra. Non è ancora rientrata a casa e sono un po’ preoccupata.”
 “È  successa la stessa cosa con mio figlio, lo sto aspettando da un’ora e per giunta non risponde al cellulare.”
“ Suo figlio che scuola frequenta? Magari è ancora lì.”
“La SJ School”
“Incredibile! Anche mia figlia va alla stessa scuola … magari ora sono insieme da qualche parte, andiamo a cercali?” chiese speranzosa la madre di Sophia.
“Ottima idea!”
 Chiamarono l’ascensore  e aspettarono, ma niente, sembrava non arrivare.
“Ma cos’è successo all’ascensore?” chiese la signora Kim.
“Vede, è molto vecchio e succede spesso che si blocchi, meglio chiamare i tecnici”.

Nell’ascensore …
Sophia rimase sconvolta,non sapeva cosa dire. Non avrebbe mai immaginato che Taemin fosse innamorato di lei.   Cosa  avrebbe dovuto rispondergli? In fondo lei era sempre stata innamorata di Jonghyun e non gli era mai venuta in mente l’idea di mettersi insieme ad un altro ragazzo. Eppure Taemin la faceva sentire bene, grazie a lui aveva ricominciato a vivere normalmente e aveva pian piano dimenticato la tristezza che provava per l’assenza del suo Oppa. Ma non sapeva se quello che provava per lui era semplice affetto o amore, in fondo lo conosceva da poco.
Vedendo che Sophia non rispondeva Taemin  gli disse:
“Senti, non mi aspetto di certo che tu ora ricambi i miei sentimenti; ma se col tempo ci riuscissi mi renderesti il ragazzo più felice sulla Terra. Se tu lo volessi io potrei farti dimenticare quel tuo amico,ti va di provare a diventare la mia ragazza?”
Sophia era in procinto di rispondere, ma un altro rumore sinistro fece ripartire l’ascensore e si distrassero dal loro discorso imbarazzante.
I due restarono in silenzio fin quando non si aprirono le porte. A quel punto trovarono le loro madri lì ad abbracciarli.
“Che spavento che ci avete fatto prendere! Allora eravate voi quelli bloccati in questo aggeggio infernale?” disse la madre di Taemin.
“Si, mamma, ma ora basta! Sono qui … meglio tornare in casa, sai, ho molta fame!”
“Va bene, figliolo, andiamo!”
Salutò la madre di Sophia e si avviò alla sua abitazione e la signora Lee fece lo stesso.
Sophia era muta, non osava parlare. Cosa avrebbe dovuto rispondere a Taemin? Si? No? Non lo sapeva. Lei era ancora innamorata di Jonghyun, ma neanche su questo aveva le idee chiare. In fondo era cresciuta e crescendo i sentimenti cambiano, giusto?






Salve genteee! Come va? Io bene. – chissene frega!-
Aluras, come vi sembra? Bello vero? Hahahah no.
Okay, la pianto.
Per questo capitolo devo ringraziare mia sorella: siccome in questi giorni non ho l’ispirazione giusta ho chiesto a lei di scriverlo un po’ per me e …. Niente, è venuto fuori così. A me personalmente piace molto e ci terrei a fare un bell’applauso a Giorgiettina cara. *clap,clap,clap*
Recensite in molti e fatemi sapere.
Nel prossimo capitolo ci sarà una sorpresa, che sarà mai? Mistero della fede :’)
Ringrazio come sempre le persone tanto tenere che recensiscono e due new entry.
 
fatah che ha recensito e messo la mia storia tra le preferite.
 
biccimalik99 che ha messo la mia storia tra le preferite.
GRAZIE INFINITE.

A presto.
Auri

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6






Quella notte non riuscì a chiudere occhio: cosa doveva rispondere a Taemin? Ma soprattutto, cosa provava nei suoi confronti? Queste domande le frullavano nella testa, ma nessuna risposta sembrava quella giusta.
La mattina dopo si alzò con due occhiaie tremende, si guardò allo specchio per un po’ e si rimise a letto. Non poteva di certo farsi vedere in giro in quello stato!
Ma ovviamente sua madre non la lasciò in pace, tipico della signora Lee.
“Sophia, tesoro, c’è qualcuno che chiede di te! Alzati!”
Scusa pessima! Pensò Sophia, ma si alzò ugualmente dal letto, si vestì e andò in cucina.
Appena varcata la soglia della stanza vide veramente qualcuno lì ad aspettarla: Taemin.
“Aveva detto che era venuto per andare a scuola con te, così l’ho invitato a fare colazione con noi” spiegò la madre di Sophia.
Si sedette a tavola e lui fece lo stesso. Fecero colazione in silenzio e poi uscirono di casa.
Nel tragitto per andare a scuola nessuno dei due osava fiatare, erano entrambi molto imbarazzati.
Sophia stava ancora pensando alle sue parole, ma più ci pensava e più la risposta si allontanava!
Alla fine fu Taemin a prendere coraggio e parlare:
“Ehi, che brutte occhiaie che hai!Non hai dormito sta notte?”disse in tono scherzoso il ragazzo.
“Non molto …” rispose Sophia.
Vedendo quanto fosse preoccupata, Taemin gli disse:
“Senti, per quello che ti ho detto ieri, non devi per forza rispondermi subito, pensaci pure con calma. Non voglio che per colpa mia tu stia male o non dorma la notte, per cui prenditi tutto il tempo che vuoi, io aspetterò. So benissimo che non puoi ricambiare i miei sentimenti da un giorno all’altro solo perché te lo chiedo.”
Sophia, sentendo quelle parole, sorrise “Grazie e scusa. Ci penserò con calma e ti farò sapere la risposta”.
“D’accordo aspetterò. Ora però conviene che ci muoviamo altrimenti rischiamo di arrivare tardi  in classe” detto questo i due si misero a correre fino a scuola.
Per fortuna arrivarono in tempo.
“Ehi ragazzi!Come va?” chiese Hana allegramente.
“Bene “ risposerò in due in coro.
“Non si direbbe,avete delle occhiaie terribili, soprattutto tu Sophia, mi sembri tanto un panda!” i tre scoppiarono in una fragorosa risata.
“Hai ragione, questa notte non sono riuscita a dormire molto, infatti non avevo nemmeno intenzione di venire a scuola, ma sai com’è fatta mia madre, non mi lascerebbe mai a casa!”
“Come mai non hai dormito molto?” chiese Hana un po’ preoccupata.
Sophia non fece in tempo a rispondere che entrò la professoressa in classe:
“Forza ragazzi, sedetevi  e prendete i libri che iniziamo la lezione”.
Le ore sembravano non passare mai e Sophia non riusciva ad ascoltare una parola di quello che dicevano i professori. Era troppo impegnata a pensare a Taemin: nonostante il ragazzo le avesse detto di non avere fretta, sapeva che prima o poi gli avrebbe dovuto dare una risposta. E quella dannatissima risposta sembrava non arrivare più. Rifletteva su di lui e poi su Jonghyun. Chi dei due amava veramente? Forse quella per il suo adorato Oppa in fondo era solo una cotta di una ragazzina di dodici anni, niente di più. E invece Taemin era veramente il ragazzo giusto. O forse era tutto il contrario? La testa di Sophia scoppiava, non sapeva più dove andare a parare!
Intanto le ore passavano e Sophia continuava a pensarci.

Driiin …

La campanella segnò l’inizio dell’intervallo.
“Finalmente  un pausa!Non ce la facevo più!” Esclamò Hana.
“ A chi lo dici, sono letteralmente distrutta” disse Sophia.
“Mm … qui gatta ci cova … Non è che forse mi devi raccontare qualcosa?”
“Io? No, perché?” Sophia diventò improvvisamente rossa e abbassò lo sguardo.
“Visto che c’è qualcosa, altrimenti perché avresti reagito così? Sta notte non hai dormito, e hai passato tutta la mattina a fissare il muro, avanti sputa il rospo!”
“E va bene, ti dirò tutto , ma andiamo fuori”.
Le due ragazze si recarono in terrazza e lì Sophia raccontò all’amica quello che era successo il giorno prima in ascensore.
“E quindi ora non sai cosa rispondergli, giusto?” concluse l’amica.
“Esatto, con lui mi trovo davvero bene, anzi da quando è arrivato ho smesso di pensare sempre e solo a Jonghyun. La verità è che Taemin  è come un raggio di sole che illumina le mie giornate, quando sono con lui mi diverto e non penso ad altro. Ma non so se sia davvero amore quello che provo per lui. Alla fine in questi anni non ho fatto altro che pensare al mio Oppa e non mi sono mai interessata ad altri ragazzi!”  disse Sophia sconfortata.
“Ho capito. Senti, se vuoi un consiglio io ti dico di dire di sì a Taemin; in fondo l’hai detto anche tu che grazie a lui ora sei felice e io sono certa che i tuoi sentimenti vadano oltre la semplice amicizia. Inoltre non puoi passare il resto della vita a pensare ad un ragazzo che forse non rivedrai mai più e che magari si è già dimenticato di te!” esclamò con enfasi Hana.
“Forse hai ragione tu, devo chiudere per sempre con il passato e guardare avanti. Grazie, sei davvero un’amica!” le disse Sophia abbracciandola,anzi stritolandola.
“Ti voglio bene e spero che tu sia davvero felice d’ora in avanti”.
Le due ragazze tornarono in classe e andarono da Taemin.
“Ehi ciao! Dove eravate finite voi due?” chiese il ragazzo incuriosito.
“SE-GRE-TO!” esclamò Hana scoppiando a ridere.
“Piuttosto, ricordatevi della nostra uscita di domani. Alle 15.30 in punto sarò davanti al vostro palazzo, vedete di non tardare!”
“Agli ordini capo!” esclamarono Taemin e Sophia in coro.

Driiin …

La campanella segnò la fine dell’intervallo e tutti tornarono ai propri posti. Le ultime ore passarono abbastanza in fretta. Sophia, grazie all’amica, aveva deciso di accettare la proposta di  Taemin, e siccome non voleva aspettare troppo, si sarebbe dichiarata subito dopo la scuola.
Ora però era davvero agitata e aveva il cuore che batteva a mille.
Dopo 3 ore, finalmente le lezioni erano finite.
Dopo aver salutato Hana, Sophia e Taemin si diressero insieme verso l’uscita.
Improvvisamente Sophia si fermò:
“Taemin, devo parlarti”
“Ora?”
“Si!”
Sophia raccolse tutto il coraggio che aveva, fece un bel respiro e iniziò a parlare:
“Ecco, vedi … riguardo a quello che ci siamo detti in ascensore …”
“Sophia! Quanto tempo!” una voce famigliare richiamò la sua attenzione.
Possibile che Jonghyun fosse di nuovo lì in Corea? O forse se lo stava immaginando?
Alzò lo sguardo e vide il suo Oppa, il ragazzo che stava aspettando da così tanto tempo. Perché doveva tornare proprio in quel momento? Non poteva aspettare?
“Ciao, Jonghyun!” disse Sophia guardando con la coda dell’occhio Taemin.
E ora cosa sarebbe successo?




 
Tadaaa! E' tornato Jonghyun, cosa farà la nostra protagonista? Vi aspetto nel prossimo capitolo!
Auri

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

 
 “Sophia, Quanto tempo!” una voce famigliare richiamò la sua attenzione.
Possibile che Jonghyun fosse di nuovo lì, in Corea? O forse se lo stava immaginando?
Alzò lo sguardo e vide il suo Oppa, il ragazzo che stava aspettando da così tanto tempo. Perché doveva tornare proprio in quel momento? Non poteva aspettare?
“Ciao, Jonghyun!” disse Sophia guardando con la coda dell’occhio Taemin.
E ora cosa sarebbe successo?
 
“J-jonghyun? Lui sarebbe quel famoso Jonghyun?” chiese Taemin a Sophia.
“Si, sono io, perché? Qualche problema?” Jonghyun avanzò in direzione del più piccolo.
“Stai calmo Jonghyun- ssi, non è il momento di arrabbiarsi!” lo fermò prendendolo per un braccio.
“Jonghyun- ssi? Non ero il tuo Oppa? Cos’è cambiato? Sono stato via solo tre anni …”
“Tre anni? SOLO tre anni? Mi prendi in giro? Tre anni sono tantissimi, in tre anni si cambia tutto. Sono cresciuta e sono maturata, ho capito che un amore non è eterno, non è per sempre! Tu mi hai abbandonata, ti sei completamente dimenticato di me, dei sentimenti che provavi e mi hai lasciata sola con il mio dolore! Io non mi meritavo questo! Ora lasciami vivere la mia vita normalmente, lasciami amare chi voglio!” le lacrime iniziarono a scendere sul suo viso, tutto il dolore che aveva trattenuto in quei tre anni stava uscendo, si sarebbe sfogata e non avrebbe tralasciato niente!
Taemin la vide e capì che non poteva più resistere. Fissò Jonghyun, poi di nuovo Sophia. Cosa doveva fare? Doveva seguire l’istinto e allontanarsi dalla scuola con la ragazza o lasciare il tempo a Jonghyun di spiegarsi? Optò per la prima scelta.
“Non è come pensi ….” Non gli lasciò il tempo di finire la frase. Prese per il braccio Sophia e corsero verso casa.
 
Entrambi sentivano le gambe in fiamme, correvano da dieci minuti ad una velocità incredibile. Si tenevano ancora per mano e non sembravano avere intenzione di lasciarsi. Poi Taemin si fermò e ansimando disse: “Siamo abbastanza lontani, non credo ci abbia seguiti!”
“Grazie, come facevi a sapere che era proprio quello che volevo?” Riprese fiato.
“Lo immaginavo. Io, se fossi stato al tuo posto, avrei voluto che qualcuno mi portasse via!” Sorrise.
“Prima, comunque, ti stavo dando una risposta!”
“Non è necessario, con quel che è successo capisco se non vuoi rispondermi!”
“No, neanche per sogno! Io so quello che voglio …” Lo guardò intensamente negli occhi prima di avvicinarsi.
“E c-cosa v-vuoi?” balbettò lui indietreggiando.
“Voglio stare con te, ne sono sicura!”
“Veramente?” l’abbracciò, la strinse forte a se. Sentiva il suo cuore battere all’impazzata e i suoi battiti coincidevano con quelli di Taemin.
“Si, mi sono innamorata di te, non ho più dubbi!” si staccò per guardarlo nuovamente negli occhi.
“E con Jonghyun, che farai?”
“Non lo so, voglio solo dimenticarlo. Prima pensiamo all’appuntamento di Sabato con Hana e poi vedremo …”
“Giusto, domani alle 15.30 davanti al palazzo!”
“Si, ora sbrighiamoci, incomincio ad avere fame!”
I ragazzi si presero timidamente per mano, Taemin intrecciò le sue dita con quelle di Sophia e continuarono così il cammino verso casa.
 
 
Il giorno dopo arrivò in fretta. Il ritrovo, deciso da lei e Taemin, era alle 15.15 davanti all’ascensore. Già di prima mattina, Sophia, era nel pieno dell’agitazione. Era indecisa su molte cose: cosa mettersi, come comportarsi, di cosa parlare,se  raccontare tutto ad Hana; non sapeva niente!
Si alzò, andò in cucina, ma prima di sedersi e fare colazione, il suo cellulare squillò. Lo prese e, ancora mezza addormentata, rispose: “Pronto?”
“Sophia, buongiorno, come va?” la voce di Taemin era squillante e allegra.
“Taemin, bene! Tutto benissimo! Mi sei mancato, ieri non ci siamo più visti dopo scuola, che hai fatto?”
“Ti ho pensato.”  A quella risposta il cuore di Sophia perse un battito. Quanto poteva essere dolce Taemin? Come aveva fatto a non accorgersi prima della sua dolcezza?
I due parlarono per una buona mezz’ora; Sophia sorrideva in continuazione e Taemin le sussurrava tenere parole.
Chiusa la chiamata Sophia tornò alla sua colazione ma, ancora una volta, venne interrotta dalla suoneria del suo cellulare. Questa volta non si trattava di una chiamata, bensì di un messaggio da parte di Hana:
 
Sophia, hai saputo la notizia del ritorno di Jonghyun?
Ero talmente emozionata che mi sono permessa di invitarlo ad uscire oggi con noi,
spero non ti dispiaccia.
A dopo.
Hana
 
Quella era la peggiore idea che le sarebbe potuta venire! Come avrebbe dovuto comportarsi? 



Hola a todos! Ammazzatemi, vi do il permesso. Quanto tempo è che non aggiorno? Un eternità, se non di più T.T
Ho avuto un blocco, perdono ^^'
E per di più è corto il capitolo, scusatemi! 
RIngrazio le persone che, nonstante il mio ritardo, stanno ancora seguendo la storia. GRAZIE *^*
Al prossimo capitolo, che sarà anche l'ultimo e che spero arrivi presto >_<
Auri

 

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