10 Months

di Disturbed_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Chapter 1 ***
Capitolo 3: *** Chapter 2 ***
Capitolo 4: *** Chapter 3 ***
Capitolo 5: *** Chapter 4 ***
Capitolo 6: *** Chapter 5 ***
Capitolo 7: *** Chapter 6 ***
Capitolo 8: *** Chapter 7 ***
Capitolo 9: *** Chapter 8 ***
Capitolo 10: *** Chapter 9 ***
Capitolo 11: *** Chapter 10 (♥) ***
Capitolo 12: *** Chapter 11 ***
Capitolo 13: *** Chapter 12 ***
Capitolo 14: *** Chapter 13 ***
Capitolo 15: *** Chapter 14 ***
Capitolo 16: *** Chapter 15 ***
Capitolo 17: *** Chapter 16 ***
Capitolo 18: *** Chapter 17. ♥ ***
Capitolo 19: *** Messaggio importante ***
Capitolo 20: *** Chapter 18 ***
Capitolo 21: *** Chapter 19 ***
Capitolo 22: *** Chapter 20 ***
Capitolo 23: *** Chapter 21 ***
Capitolo 24: *** Messaggio importante ***
Capitolo 25: *** Wattpad ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


La musica era altissima. C’era un casino di gente che ballava.
Eravamo a casa mia. Avevo organizzato un party pre-scolastico.
Il pavimento tremava dai bassi a tutto volume.
Stranamente, iniziò a tremare ancora più fortemente. Era come se si muovesse. Qualcuno smise di ballare, ma la maggior parte continuavano a scatenarsi. Iniziò a tremare ancora più forte.
Non potevano essere i bassi. Il ritmo non era quello.
Corsi subito a togliere i bassi. La gente si lamentò quando la musica finì.
Ma avevo ragione. Non erano i bassi. Era un terremoto.
Non riuscì neanche a mettere a fuoco questa cosa.
Di colpo caddero le vetrine. Il televisore cadde a terra. Il lampadario cadette sopra il tavolo. E questo prese fuoco.
Iniziarono tutti a gridare e ad uscire fuori, compresa io.
 
 
 
 
Un’ora dopo, il terremoto era finito. I pompieri erano intenti  spegnere le migliaia di fiamme che c’erano in quella che prima era la mia casa.
  • Sapevo che non ti dovevamo lasciare da sola, Diana!- mi disse infuriata mia madre.
  • Che cosa ho fatto io, adesso?!?!- esclamai.
  • Signora, - disse uno dei pompieri – questa casa è distrutta, ovviamente. Dovete cercare qualche posto dove dormire. Domani andrete a farvi risarcire i danni.
  • E dove andremo a dormire?- disse disperata mia madre.
  • In un hotel, ovvio- disse mio padre.
  • Ma non potremo vivere per sempre in un hotel
  • Domani si vedrà, per oggi andiamo in hotel- disse lui – si è salvato qualcosa in casa?- chiese poi rivolto al pompiere.
  • Nel piano di sopra è rimasto qualcosa, come dei vestiti e delle scarpe. Il fuoco ha distrutto interamente solo il primo piano. Ma sopra è arrivato solo all’andito e al bagno- disse lui.
Andarono a recuperarci gli abiti e andammo nel primo hotel che ci capitò.
 

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Capitolo 2
*** Chapter 1 ***


Il giorno dopo ero abbastanza scossa.
Camminavo con le cuffie alle orecchie e la canzone “The Monster” di Eminem e Rihanna alzata al volume massimo.
Beh, le cose non andavano affatto bene. Mhh … no, non andavano bene …
 
Per lo più andai a sbattere contro qualcuno.
  • Scusa … - dissi goffamente
  • Attenta a dove cammini, idiota- disse bruscamente una voce familiare.
Quella voce era di …
  • L… Louis?- balbettai. Che demente che ero …
  • Sì, sono Louis. Adesso và via. Non voglio farmi vedere in giro con una persona come te …- disse lui ancora più bruscamente.
Louis mi piaceva. Mi piaceva veramente tanto.
Però, beh … lui odiava le femmine. Era sempre così freddo.
Quasi tutte erano pazze di lui. Ma, a quanto ne so, non ha mai avuto una relazione.
Me ne andai, per non farmi vedere da lui con le lacrime agli occhi. È vero che lui si comporta così quasi con tutte. Ma …
con una persona come te … “ che voleva dire?
“ con una persona come te …”  come te in che senso?
Forse perché ero più piccola. Si, avevo 1 anno in meno di lui. Ma…
“ con una persona come te …” non credo che si riferisse al fatto che lui sia più grande di me.
Comunque sia, venni interrotta da una voce.
  • Diana!!- gridò Mary, la mia migliore amica. Correva verso di me.
Si fermò vicino a me ansimando dall’affaticamento.
  • O mio Dio, che corsa … - disse infine – non è il tuo mese fortunato, eh?-.
  • Hm… - feci disinteressata.
  • Ehi, che succede?- chiese lei.
  • Niente, tranquilla – dissi con voce rotta.
Mary avrebbe fatto altre domande, ma venne interrotta dalla campanella.
Fu la prima volta che ringraziai le bidelle di averla fatta suonare.
Le lezioni passarono leeeeeeeeeentamente.
Tornai a “casa” senza aspettare Mary.
Ma appena tornata, mio padre disse a me e a mia madre di ascoltarlo. Sembrava felice.
- Un mio vecchio compagno di scuola mi ha chiamato. Ha detto che ha saputo tutto. Ha detto che dobbiamo assolutamente andare a vivere da loro per questi 10 mesi.
- Papà, perchè non andiamo da qualche parente?
- Diana ha ragione, tesoro. E poi chi sarebbe questo tuo vecchio compagno?
- Di cognome fa Tomlinson. Ha anche un figlio che frequenta la stessa scuola di Diana.
- T-T-Tomlinson, papà?!
- Sì,perchè?
Tomlinson? Non è mica il padre di ... Louis Tomlinson?

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Capitolo 3
*** Chapter 2 ***


No, non era possibile che fosse il padre di Louis. Ah ah ah. Sarebbe il colmo.  A quel punto penserei che Dio c’è l’avesse con me. Perché mandarmi a vivere sotto lo stesso tetto di Louis sarebbe ingiusto:
    A
  • Perché mi odia
  • B
  • Perché mi troverei a disagio
  • C
  • Perché lo amo
Mi tolsi quei pensieri dalla testa e pensai che, d’altronde, siamo a Londra. Quanti Tomlinson ci saranno in questa grande città? Troppi. Quindi ...
  • Mark ci vuole a casa sua oggi stesso. Era molto felice all’idea di rivedermi. Eravamo grandi amici … poi abbiamo perso i contatti e …
  • Non ti abbiamo chiesto la storia della tua vita- tagliai corto io.
  • Diana!- mi rimproverò mia madre.
Andai in camera mia e iniziai a preparare le valigie.
Verso le 7.30 eravamo tutti pronti. Lasciammo quindi l’albergo.
Alle 8 eravamo a casa di questi Tomlinson.
Pensai che la famiglia doveva essere ricca. Era una grande casa.
Mio padre suonò al citofono.
  • Tom!- esclamò il signore che aprì la porta
  • Mark!- esclamò mio padre.
Si abbracciarono come due compagni che sono riusciti a superare l’esame di maturità.
  • Mark, lei è mia moglie Anne e lei mia figlia Diana- ci presentò mio padre.
Mark sorrise.
  • Lei invece è mia moglie Federica e lui è …- si girò cercando con lo sguardo qualcuno – ehi,Louis!! Scendi subito a salutare…-.
Louis. Louis Tomlinson. Bene.
Svenni.





Ciao a tutte ^.^
Questo è il mio secondo capitolo di 10 Months.
Voglio ringraziare chi ha lasciato qualche recensione, siete state dolcissime ^_^
è un capitolo abbastanza corto. Volevo introdurre subito la parte in cui ... Diana capisce che Louis è il suo nuovo coinquilino :D
Volevo inoltre aggiungere che la storia si basa un bel po' sull'anime Itazura Na Kiss, a mio parere uno dei più bei shoujo che abbia visto.
Se potete/volete,lasciate qualche recensione :)
Baci XX

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Capitolo 4
*** Chapter 3 ***


Mi risvegliai sul divano.
Che fortuna, era stato tutto un sogno! Un brutto incubo!
Che sollievo!
In viso mi si dipinse un sorriso.
Solo … mi accorsi di una cosa …
Non era il mio divano …
Il mio divano era nero e aveva la spalliera alta.
Questo era bianco e con la spalliera bassa.
  • Si è risvegliata …- disse una voce femminile.
Mi ritrovai circondata da 4 visi: i miei genitori e … altre persone…
 Mark! Anne!
No, non era stato un sogno!
Era tutto vero!
Vivevo veramente in casa Tomlinson.
Tomlinson … Louis …
  • Tesoro, stai bene?- disse Anne.
  • C … credo di sì- balbettai io confusa.
  • Cazzo, stai zitta. Sei solo svenuta, non hai mica avuto un attacco cardiaco- … questo era Louis. Simpatico come sempre.
  • LOUIS!!- lo riprese Mark.
Louis fece il dito e salì di sopra.
  • Quel ragazzo è un coglione – disse Mark – scusalo-.
  • No, no ha … ha ragione- dissi io, balbettando ancora.
  • Ragione?- sorrise Anne – comunque, adesso vai a dormire. La tua stanza è in fondo, a sinistra. I tuoi bagagli sono tutti già là.
  • Oh … okay- mi alzai dal divano –ehm,notte-.
  • Notte- sorrisero i 4.
Salì le scale, quasi inciampando.
Mi sentii osservata.
Era tutto vero? Vivevo a casa di Louis?
Louis … Tomlinson?
Entrai nell’atrio e vidi Louis che usciva dal bagno.
Arrossii fortemente.
Non ebbi neanche il tempo di capire.
  • Senti ragazzina- disse lui avvicinandosi e prendendomi violentemente per il polso – domani a scuola non dire niente di questa faccenda. Non voglio niente a che fare con te. E ricorda che in questa casa io comando. Non me ne può fregar di meno se tu sia più grande o più piccola di me. Il solo fatto di sapere che convivo con una stupida ragazzina mi fa innervosire. Quindi cerca di non rivolgermi la parola o di guardarmi. O di fare qualsiasi altra cosa che riguardi me. - mi lasciò il polso e se ne andò in camera sua.
Ero bollente in viso. Entrai di corsa in camera mia.
Mi guardai il polso. Era ancora rosso dalla presa strettissima di quel ragazzo.
Le gambe mi tremavano.
Avevo gli occhi spalancati.
Non ho mai visto un ragazzo così arrabbiato.
Così arrabbiato … ma così bello.
E lui mi aveva rivolto la parola.
Aveva detto cose spregevoli, ma … mi aveva parlato!
E mi aveva preso per il polso! Anche se con violenza …
Non sapevo se piangere di gioia o di dolore.
Iniziai a sentirmi una lacrima calda scendere lungo la guancia.
E poi un’altra. E un’altra ancora.
Mi sdraiai sul letto, chiusi gli occhi e lacrimai.
Mi addormentai in jeans e maglietta, con la luce accesa e il viso bagnato dalle lacrime.




Shiao raga,
questo capitolo (come gli altri) è mooooolto corto.
Di solito non scrivo capitoli chilometrici ... credo di averlo già detto ... boh xD
Ringrazio chi sta recensendo e chi ha messo questa storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Grazie mille, vi voglio bene ♥
(per fare il cuoricino nero: ALT e 3 della tastiera a destra ... sono abituata a farmi chiedere "come si fanno i cuoricini neri?" :D)
Ciaooo ♥

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Capitolo 5
*** Chapter 4 ***


La mattina dopo, sentì qualcuno bussare alla porta della “mia” stanza.
  • Diana, svegliati, sono le 7.30- mi svegliò dolcemente Anne.
Le 7.30?! Ero in ritardassimo!
Mi alzai di scatto e uscì dalla camera.
E subito andai a sbattere contro qualcosa. O qualcuno.
Louis.
Beh, a questo punto credo che qualcuno là sopra mi odi …
Mi guardò dapprima arrabbiato. Qualche attimo dopo si calmo e scese le scale.
Ripresi a respirare. Qualche secondo di più e sarei morta di arresto cardiaco.
Aspettai che Louis finisse di scendere le scale.
Poi le scesi anche io.
Misi male un piede.
E caddi di faccia a terra.
  • Diana!- arrivò Anne – stai bene?- .
  • Eh.. sì,sì- dissi. Che figura di merda …
Passò di lì anche Louis.
E abbozzò un sorriso bastardo.
  • Hai le scarpe al contrario, genio- disse.
Brutto bastardo, da oggi sei sulla mia lista nera.
Si allontanò ridendo.
Era così bello … ma così odioso.
Anne mi aiutò ad alzarmi.
  • I tuoi genitori sono andati a vedere quanto ci vorrà per ricostruire la casa. Tu e Lou andrete a scuola assieme- disse Anne.
  • Col cazzo!- ringhiò lui uscendo dalla cucina – non mi faccio vedere con questa in giro-.
  • LOUIS!!- lo riprese Anne.
  • Louis un cazzo! È già una cosa odiosa il fatto che vivi qua. Non sono obbligato a farmi vedere in giro con lei- urlò infuriato.
  • Anne, prendo una strada diversa. Vado a scuola con un’altra mia amica- dissi io, cercando di levare via quella tensione nell’aria.
  • Ah, okay Diana … - disse Anne – ma almeno … Lou ti può accompagnare dalla tua a …-
  • PUAHHAHHAHAHHAHA- Louis scoppiò in una risata – certo, e a quel punto posso portarla pure a fare shopping con l’amica. Sentite, non voglio che a scuola si sappia che vivo con questa qua e ..
  • “Questa qua” ha un nome – trovai il coraggio per dirlo.
  • Non me ne fotte niente – mi sorrise lui antipaticamente – e adesso vado a scuola, che faccio tardi-.
Prese lo zaino dal divano e uscì.
 


Shiao ♥
Questo è il quarto capitolo di questa ff (you don't say?).
Ringrazio le recensitrici (?) che mi fanno ogni volta arrossire *--*
Sì, lo sò, Louis è stronzo. 
Ehhh ma non possiamo farci niente ♥
Se vi và, lasciate qualche recensione ♥
Shiauuu ♥♥♥

PS: Questo capitolo lo avevo già pubblicato, poi avevo deciso di modificarlo e per sbaglio ho cliccato su "cancella". Non ho letto cosa mi ha scritto dopo, e ho fatto direttamente su sì pensando che mi chiedesse tipo "sei sicuro/a di modificarlo etc...".
Si può essere più dementi?!?!?

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Capitolo 6
*** Chapter 5 ***


Alle 8.15 uscì di casa da sola.
Stupido Louis …
Non sapevo la strada, non sapevo dove andare, mi sarei di sicuro persa.
Ma in quel momento non ci pensavo.
La mia mente era piena di immagini di quella mattina. Il sorriso bastardo di Louis, la sua risata schernitrice, le urla, gli strilli, il viso rosso dalla rabbia …
Era così bello ma così odioso!!
Fottuto Louis!
Perché non era come Harry?
Insomma, Harry era dolce e simpatico, il mio migliore amico. È anche molto carino. Piace a tutte.
È, adesso che ci penso, proprio oggi Harry sarebbe tornato dal viaggio in America dai suoi zii.
Louis invece è freddo, anzi freddissimo, odioso, insopportabile … e pensare che neanche lo conosco, ma già mi sono fatta un’idea dettagliata su di lui: Louis è un bastardo.
Come risvegliata da questi pensieri, guardai l’orologio : le 8.30!!
Ero in ritardassimo!!
Alzai lo sguardo e capii che ero abbastanza vicina alla scuola. Iniziai a correre per arrivarci.
Il cortile era deserto.
Entrai in classe alle 8.40. Mi chiesero spiegazioni e io risposi semplicemente che era “colpa della sveglia”.
Tutta la mattina non pensai che a Louis.
Alle 14 iniziai ad incamminarmi verso casa.
Ma venni bloccata da qualcuno.
  • Ehi, non andiamo all’aeroporto a prendere Harry?- mi chiese Mary – e mi devi anche spiegare perché non sei venuta a casa mia per andare insieme a scuola-.
Intanto camminammo per andare in aeroporto, poco lontano da là.
  • Non sapevo la strada- risposi.
  • Non potevi farti accompagnare da Tomlinson?- chiese lei.
  • Puahaha !! Certo!! Come no … - risi sarcastica.
Le raccontai cosa successe ieri e questa mattina.
  • È molto peggio di com’è qua a scuola – esclamò lei.
  • Lo so- sospirai.
Intanto, mezz’ora dopo, eravamo arrivati in aeroporto.
  • Ehi, il suo volo sta per atterrare- disse Mary.
Aspettammo un po’.
Poi qualcuno venne ad abbracciarci.
Harry!

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Capitolo 7
*** Chapter 6 ***


  • Harry, quanto tempo!! – esclamò Mary.
  • Infatti!- sorrise lui.
  • Com’è andato il viaggio?- chiesi io.
  • È andato benissimo!! La sua casa a Los Angeles è straordinaria!- esclamò lui.
  • Che invidia- sorrise Mary.
Camminammo parlando del suo viaggio.
  • E voi? Non vi sento da molto tempo … mi si è rotto il cellulare e ne ho comprato uno nuovo … inoltre tutti i miei numeri sono andati perduti- disse lui con nostalgia.
  • Diana vive con Louis Tomlinson- disse Mary guardandomi.
Harry rimase qualche secondo zitto, senza parole.
  • Perché?!- esclamò poi, come se si fosse svegliato da un coma.
  • La mia casa è andata distrutta, sono svenuta e mi sono risvegliata nella camera di fronte a quella di Louis- sorrisi.
  • … Ah – fece Harry.
Io e Mary ridemmo, Harry restò in silenzio. Non parlò quasi per tutto il cammino verso casa.
  • Ciao ragazze, ci vediamo domani- sorrise debolmente.
  • Ciao Harry- lo salutammo all’unisono.
Lui chiuse la porta di casa.
  • Dopo che hai tirato in ballo Tomlinson, è rimasto zitto tutto il tempo- dissi io a Mary –perché gliel’hai detto?-.
  • … Volevi tenerglielo segreto?!- esclamò Mary.
  • No, però volevo dirglielo in un momento più adeguato- mi difesi io.
  • Più adeguato di questo!- disse lei – figurati se ti avesse scoperta da solo, come ci sarebbe rimasto male. Non avrebbe più fiducia in te-.
Mary aveva ragione.
Rimasi zitta per tutto il tragitto. Tornai a casa.
 Chiusi la porta. Silenzio in casa.
Qualcuno mi prese e mi strinse il polso.
  • DOVE CAZZO SEI STATA?- urlò Louis.








Okay...
mi assento per più di 2 settimane, e me ne esco con questo capitolino di merda? Bello c: 
NO! NON E' BELLO!! FA SCHIFO!!
Eh vabbè, questo capitolo è breve, spero che il prossimo un minimo d'impegno ce l'abbia -.-
Mi odio da sola xD
Ok ok, spero che non tardi il prossimo episodio. 
Comunque ho notato che ci sono quasi 500 visualizzazioni nel mio primo capitolo e sono orgogliosa di questa fan fiction :D
è una merda, ma almeno è quella che avuto più successo tra le mie 3 merdose fan fiction *---*
Ho usato più parolacce qua che nella storia x'''D
Okok, recensite perfavore, mi interessa sapere la vostra *---*
Ciauuuuu :*

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Capitolo 8
*** Chapter 7 ***


Rimango rigida, cercando di non piangere per la stretta eccessiva di Tomlinson.
  • RISPONDI, CAZZO!!- gridò Louis.
  • Non sono affari tuoi- dissi tremando.
  • Sì INVECE CHE SONO AFFARI MIEI, DATO CHE TU VIVI NELLA MIA STESSA CASA!!- strillò con una voce che non avevo mai sentito.
Alzai per un attimo il mio viso, incontrando i suoi occhi, che dal blu chiaro erano diventati di un blu scuro spaventoso. Aveva il viso tutto rosso.
È vero che è sempre arrabbiato, ma non così tanto.
Quel Louis non l’avevo mai visto … e mi spaventava non poco.
  • Ero a prendere un mio amico dall’aeroporto – dissi cercando di calmarmi e non piangere.
La stretta aumentò. La sua mano divenne rossa, la mia bianca.
  • Lasciami, Louis!- gridai.
D’improvviso mi lasciò il polso.
Corsi subito in camera, la chiusi a chiave e iniziai a piangere.
Il mio polso era tornato normale, a parte il punto in cui la mano di Tomlinson mi aveva stretta. Quella parte era rossa, addirittura un po’ gonfia.
Perché si era arrabbiato così tanto?!
Che avevo fatto?!
Non sapevo che pensare.
Soprattutto, perché se l’era presa tanto?
Non ne vuole sapere di me … o sbaglio?
Perché … ?
La mia testa stava scoppiando.
Rimasi fissandomi il polso per circa 1 ora, pensando.
Da quei pensieri mi risvegliai sentendo una porta sbattere.
Qualcuno bussò alla porta della mia camera.
Mi alzai e andai ad aprire.
E mi ritrovai Louis davanti.
Non era più arrabbiato. Aveva il viso scolorito e gli occhi annoiati.
  • Senti, scusa per questo pomeriggio- mi disse semplicemente.
  • P… perché… tu..- balbettai.
Gli si animarono gli occhi ferocemente, come questo pomeriggio, per un solo momento.
Per un attimo mi mancò il fiato.
Poi tornò “normale”.
  • Non mi chiedere il perché- disse.
Se ne andò subito, in camera sua, sbattendo la porta così forte che sobbalzai.
Tremavo ancora. Chiusi la porta e mi coprì il viso lacrimando.
Quella giornata era pessima.
Andai al telefono (ho un telefono in camera) e composi il numero di Harry.
Rispose lui, con la sua voce roca.
  • Pronto?
  • Harry, sono Diana- dissi io tremando ancora.
  • Diana?- chiese lui preoccupato – che succede?
  • Senti … usciamo? Voglio dimenticare tutto … per favore, ti racconto dopo
  • Sì, certo, Diana. Mi preparo e vengo a prenderti tra mezz’oretta.
  • Grazie, Hazza- sorrisi.
Harry è il miglior amico che si possa mai trovare.
E il miglior ragazzo.
 Mezz’ora dopo, Harry suonò al citofono. Scesi subito, ma Louis arrivò prima di me.
Ero nella merda c:
Louis ed Harry si guardarono con disprezzo e odio.
  • Chi cazzo sei te, adesso?- esclamò Louis.
  • Cazzi miei, no?- rispose Harry tranquillo.
Questa tranquillità fece esplodere Louis.
  • VA’ VIA!- gridò Louis.
  • Non rompere il cazzo- disse Harry.
Harry s’accorse di me.
  • Diana, sei pronta?- mi chiese sorridendo.
Louis si voltò di scatto, accecato dalla rabbia.
  • TU NON TE NE VAI DA NESSUNA PARTE- mi gridò indicandomi con il dito.
  • EHI, CALMATI!- strillò Harry – Diana, vieni-.
Louis era rosso in viso.
Mi avvicinai ad Harry.
  • RITORNA IN CAMERA TUA!- Louis mi strinse di nuovo il polso.
Strinsi gli occhi dal dolore.
Harry gli tolse la mano dal mio polso, e mi abbracciò.
  • Fai schifo, Tomlinson- ringhiò Harry.
Louis rimase di pietra, e io e Harry uscimmo chiudendo la porta.
Harry mi prese per mano e iniziammo a correre verso il parco.
Le lacrime uscivano. Per fortuna non ero truccata.
Ci fermammo nel parco. Mi fece sedere nella panchina e mi scrutò.
  • È per questo che hai voluto uscire, vero?- mi accarezzò la guancia.
  • Harry … io …- iniziai.
Ma non feci in tempo a finire la frase che sentii le sue labbra premere contro le mie. 









Salve a tutti c:
Questo è il *numero* capitolo di questa (merdosa) fan fiction ^^
Dopo esser stata rimproverata perchè i capitoli erano troppo corti (Y.Y), ne ho aggunto uno che credo sia uno dei più lunghi ... e più importanti.
Louis ha quasi ucciso Diana c:
Harry ha baciato Diana c:
PERCHE' LE RAGAZZE NELLE FAN FICTION SONO COSì FORTUNATE/SFORTUNATE ALLO STESSO TEMPO?!?
Eh vabbè ... ci dobbiamo rassegnare -.-||
Hahahaha comunque sia, dico (modestamente) che questo è il mio capitolo preferito ... sì,modesta xD
Ringrazio le pazze/i pazzi che hanno recensito, messo tra le seguite, tra le preferite e tra quelle ricordate questa ... specie di cosa c: 
Parlo bene della mia FF c:
Recensite perchè mi farebbe molto piacere sentire il vostro parere *^*
Ciauuuuu ^-^ 
 

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Capitolo 9
*** Chapter 8 ***


Harry era chinato su di me e mi stava baciando …
E io ricambiavo il bacio …
Le sue labbra erano così morbide e calde, che non ci pensai neanche a cosa stavo facendo.
Ero così immersa in quel bacio, in quella notte splendente, con le sue mani calde che tenevano il mio viso.
Sentii i brividi in tutto il corpo, sia per il caldo, sia per il freddo.
È successo che sentissi le ex-fidanzate di Harry che raccontavano a tutte le ragazze della scuola il loro bacio con Harry. E, dalla loro descrizione, sembrava fosse successo chissà cosa.
Ma adesso capivo tutto. Capivo come si sentivano, perché anche io mi sentivo così.
Harry si staccò per un secondo, si sedette nella panchina vicino a me e riprese a baciarmi dolcemente.
Sembrava un sogno.
Forse era un sogno … un sogno dentro un incubo.
Dopo alcuni secondi ci staccammo, ma Harry continuava a tenermi il viso con le sue mani ed eravamo fronte contro fronte. Potevo sentire il suo respiro. Appoggiai le mie mani sulle sue e lui mi diede qualche bacio a stampo.
Poi ci staccammo.
  • Harry, io… - iniziai.
  • No, Diana- mi fermò lui – mi dispiace-.
Fece per alzarsi, ma lo trattenni dalla manica.
  • No, non mi lasciare- lo implorai.
Sembrò sorpreso. Si risedette nella panchina e mi abbracciò.
Un abbraccio dolcissimo. Mi tenette stretta, vicino al cuore.
Potevo sentire quest’ultimo che batteva fortissimo.
E, a giudicare dalle mie mani che tremavano mentre lo tenevo stretto, credo che io non ero da meno …
  • Potrei stare qua tutta la vita- sussurrò Harry.
  • Anche io- feci.
  • Non tornare in quella casa, lui non ti merita-.
Louis.
O mio Dio, Louis, è vero.
Quel bacio mi aveva fatto dimenticare quel maledetto bastardo.
Ma adesso mi era ritornato in mente.
Louis arrabbiato, Louis che rideva, Louis che mi teneva stretto il polso … perché Louis faceva così?
Cosa gli avevo fatto?
  • Louis … - mi ritrovai a dire.
  • Louis?- domandò Harry.
  • Sì, io … - feci
  • Non ci pensiamo, tesoro.
Tesoro. Era la prima volta che un ragazzo mi chiamava così.
Ed era una parola bellissima. *-*
  • Hai ragione- sorrisi io – ma.. dove vado a dormire?-.
  • Stanotte verrai da me, ok?- disse Harry.
  • Ma, Harry … - arrossii io.
Harry rise. La sua risata era perfetta.
  • Maliziosa- fece – dai, andiamo-.
Sciolse l’abbraccio, si alzò e mi porse la mano.
Gliela presi e andammo insieme verso casa sua.
 
 
Durante il tragitto, mi squillò il cellulare.
  • Scusa- feci ad Harry.
Risposi.
  • Pronto?
  • Sono le 11! Torna a casa!- disse una voce familiare.
  • Chi sei?
  • Diana, sono Louis- sospirò lui.
LOUIS?!
  • Louis?!- quasi strillai.
Harry mi guardò e fece per prendermi il cellulare.
Ma lo schivai.
  • Come hai avuto il mio numero?- chiesi.
  • Louis?
  • LOUIS?
  • L’HO CHIESTO ALLA TUA AMICA, OK?- gridò lui con un tremito nella voce
  • Amica?
  • Sì, quella Mary o come si chiama
  • MARY?!
  • Sì, è passata, ti voleva parlare- fece lui disinteressato
  • COSA LE HAI FATTO, LOUIS?!- gridai
  • COSA VUOI CHE LE ABBIA FATTO?! NON SONO UN MANIACO COME QUELL’HARRY- sbottò lui infuriato.
Harry sentì tutto, diventò rosso e mi strappò il cellulare di mano.
  • RITIRA QUELLO CHE HAI DETTO, TOMLINSON- gridò Harry.
  • SEI TU CHE VAI A BACIARE DUE RAGAZZE DIVERSE AL MESE, NON IO – gridò Louis.
  • CHE CAZZO T’INVENTI?!
  • NON M’INVENTO NIENTE, E’ LA VERITA’! E adesso passami Diana
  • Col cazzo
 Strappai il cellulare di mano ad Harry.
  • Louis, non vengo a casa- dissi – vado da Harry…-
  • TU COSA!?- gridò tanto da farmi sentire un ronzio nell’orecchio – TANTO TI VENGO A CERCARE, E TI TROVO, DIANA, E VEDI CHE SUCCEDE AL TUO AMICHETTO MANIACO-
Non riuscii a dire nulla, e Louis chiuse la chiamata.








Salve ù.ù
Questo è l'ottavo capitolo di questa mer(da)viglia di FF ^^
Credo sia più lungo degli altri, avevo un bel pò da scrivere...
Ovviamente, per chi mi conosce, sà che io non scrivo sempre tanto perchè altrimenti vi rompete a leggere (e non sono io a dirlo, ma la scienza ù.ù) 
Ieri è iniziato il periodo di vacanza quindi ... boh, ho voluto continuare questa FF... 
Ringrazio le recensitrici (?) per le belle parole c': Mi fate piangere c':
ahahahhahah recensite e fatemi sapere cosa ne pensate...
E nel caso non ci vedessimo per qualche giorno, vi dò gli auguri di buona Pasqua/Pasquetta c:
Ciauuu ^^

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Capitolo 10
*** Chapter 9 ***


  • È un coglione- esclamò Harry.
  • Harry.. –feci – e se ci trova?
  • Lo denuncio per stalking – rise Harry
Abbozzai un sorriso.
Harry era bellissimo sotto i raggi della luna. Come camminava, come rideva, come sorrideva.. le sue fossette *-*
Sapeva che lo stavo guardando, ma continuava a camminare in silenzio.
Poi si fermò, mi guardo e mi ribaciò. Semplicemente. Come un robot . Un robot fottutamente perfetto :’)
Mi teneva con le sue grandi mani la vita, e mi sentivo calda dentro. Era come dopo un bicchiere di vino.
Sai quel momento in cui bevi il primo sorso e ti senti il corpo caldo e tranquillo?
Mi sentivo così.
Eravamo sotto un lampione, nel marciapiede davanti ad una strada poco frequentata, quando sentimmo una macchina che correva in lontananza e “Berzerk” di Eminem a tutto volume.
Harry si staccò subito da me, mi prese per mano e iniziò a correre.
  • Harry, dove..?- gli gridai
Lui non disse niente, ma fece il segno di stare zitta.
Annuì e lo seguii, mentre la musica si faceva più alta e più bassa a tratti. Capii che la macchina ci stava seguendo.
Arrivammo davanti alla casa di Harry.
Aprì con agilità e velocità il cancello e poi la porta della casa.
  • La .. macchina …- dissi col fiatone.
Harry spense velocemente tutte le luci.
  • Stà zitta, accendo le luci quando se ne saranno andati- sussurrò lui – mettiti a terra-.
Mi misi a terra, ancora col fiatone, e lui si mise a fianco a me.
Mi accarezzò la guancia.
  • Harry, era … ?- chiesi, sperando di non ricevere quella risposta.
  • Louis- disse lui – sì, è lui
  • Ma.. come fai a saperlo?- dissi – insomma,davi le spalle alla strada, e la macchina era lontana …
  • Il suo gruppo ha la colonna sonora di Berzerk. La mettono sempre quella canzone- disse Harry.
  • Harry, sei uno dei ragazzi più popolari .. non hai qualcuno che può aiutarci?- chiesi.
Lui mi fissò.
  • Mi dispiace di averti causato tanti problemi, Diana …- sussurrò.
Intanto la macchina si faceva sempre più vicina.
Pregai che non si fermasse. E invece …
  • Louis, và ad ammazzare quel frocetto!- sentì una voce, seguita da delle risate.
Harry si passò le mani tra i capelli.
Io mi accecai dalla rabbia.
Non ci potevo credere.
Che aveva fatto di male Harry?
Non ci pensai 3 secondi.
Mi alzai e aprì la porta.
Harry mi guardava come per dire “che cazzo fai? Sei scema?”.
I ragazzi davanti alla macchina mi guardarono stupefatti, e Louis si girò verso di me.
Si vedeva che avevano bevuto.
  • Diana, avevi paura, vero?...- fece Louis.
Gli mollai uno schiaffo prima che continuasse.
Rimase zitto, si mise la mano dove l’avevo colpito e mi guardò con gli occhi spalancati.
  • SEI UN COGLIONE! DEVI SOLO MORIRE, TOMLINSON!- strillai.
Gli altri ragazzi fecero un fischio e si misero a ridere.
Il più coglione era seduto sul cofano. Aveva un ciuffo nero e degli occhi castani da bastardo. Mi avventai su di lui e velocemente gli afferrai le caviglie e lo feci cadere all’indietro.
Lui sbattè contro il parabrezza, spaccandolo in due.
Louis rimaneva immobile. Gli altri ragazzi iniziarono a soccorrere il compagno, che intanto gemeva dal dolore e dalla vista del sangue che scorreva velocemente.
  • Puttana di merda- mi strillò uno di loro.
  • Te la sei scelta bene la troia, Tomlinson- disse arrabbiato un altro di loro – per colpa tua, Zayn si è rotto la testa-.
Louis era ancora immobile con la mano nella sua guancia.
Finalmente lasciò andare la mano dalla sua guancia. Si girò verso di me.
I suoi occhi erano pieni di rabbia.
Ma non me ne fregava niente.
  • Entra in macchina- sussurrò arrabbiato.
Scossi la testa.
  • HO DETTO DI ENTRARE IN MACCHINA!- urlò infuriato.
  • NO!-  strillai io.
Louis fece per farmi entrare a forza barcollando, quando Harry uscì e lo colpì alla testa fortemente.
Louis barcollò fortemente e si tenette al mio braccio per non cadere.
Si girò verso Harry e gli mollò un pugno sul naso.
Harry barcollò all’indietro ma si riprese subito e gli mollò anche lui un pugno sul naso.








Ehi bella gente c:
Il capitolo continuerà come vorrete voi: Diana resterà a dormire da Harry o verrà condotta a forza a casa sua con Louis?
Scrivetemelo nelle recensioni :) ciauuuu

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Capitolo 11
*** Chapter 10 (♥) ***


  • Louis … Harry … - sussurrai con le lacrime agli occhi.
Harry si riprese subito. Fece cadere Louis sul marciapiede, gli si mise sopra e iniziò a colpirlo fortemente.
Con un gesto abile, Louis fece cadere Harry all’indietro e si rialzò. Andò verso Harry e lo iniziò a colpire ripetutamente in viso, mentre quest’ultimo teneva le mani davanti al viso.
  • Louis.. basta …- sussurrai. Non mi sentì ne Harry, ne Louis.
Gli altri ragazzi erano troppo presi da .. Zayn, credo sia il suo nome.
Harry riuscì ad alzarsi e spinse Louis all’indietro. Quest’ultimo era talmente ubriaco che non riusciva più a stare in piedi.
  • Harry … - sussurrai.
Non riuscivo a parlare, ero bloccata. Sia Louis che Harry si stavano ammazzando a botte.
Louis prese Harry dai capelli e iniziò a farlo sbattere ripetutamente contro il marciapiede.
  • BASTA!- gridai.
Tutti mi guardarono.
    Louis mollò Harry e si fiondò verso di me.
 E mi prese il polso .. come da copione.
Ma questa volta … il suo viso era bagnato da lacrime e sangue.
  • Torna a casa, per favore- fece.
Per favore? Davvero Louis aveva detto questo?
  • Diana … - fece Harry.
  • TU STAI ZITTO- gli ringhiò Louis – Diana, torniamo a casa!-.
  • PERCHE’ LA VUOI A CASA? PER PICCHIARLA?- strillò Harry.
  • Harry .. Louis non mi ha mai …- feci io.
  • E IL POLSO?- gridò – ANCHE ADESSO TE LO STA STRINGENDO! QUESTA NON E’ VIOLENZA?-.
Louis mi lasciò il polso, si girò e diede un pugno fortissimo ad Harry. Neanche prima gliel’aveva dato così forte.
Quasi mi spaventai.
Harry sanguinava molto. Troppo.
  • Harry …- andai a sostenere Harry.
  • Se l’è cercata …- disse tranquillamente Louis.
Guardai Louis negli occhi.
  • Perché fai così, Louis?- gli chiesi lacrimando – Perché mi odi?-.
Gli occhi di Louis per un momento si intristirono. Dal blu elettrico mentre si picchiavano, divennero grigi.
Forse era solo una mia impressione.
  • Se … lo aiuto a tamponare il sangue … torni a casa con me?- chiese Louis dolcemente.
Il mio cuore iniziò a battere all’impazzata.
Non avevo mai sentito questo suo tono di voce.
  • S.. sì- balbettai.
  • No Diana! – disse Harry.
  • Zitto- disse Louis – portalo in bagno, prendo le bende-.
Avevo il cuore a mille. Portai Harry in bagno e gli feci risciacquare la faccia.
  • Perché torni da lui?- chiese Harry guardandosi allo specchio.
  • Non … non vado da lui – dissi – è la mia casa, Harry … -.
  • Ci sono i vostri genitori, almeno?- chiese Harry.
  • Sì … - feci.
  • Mh … oggi i miei erano fuori-  fece lui.
Harry mi guardò negli occhi. Il cuore mi riniziò a battere forte.
  • Sei bellissima, Diana … - fece serio.
Mi prese dalla vita e mi baciò dolcemente.
A metà bacio, entrò Louis nel bagno.
Mi staccai subito da Harry.
Louis guardò ferocemente Harry.
  • Ehm.. grazie Louis .. – dissi imbarazzata.
Lui mi guardò negli occhi e non disse niente.
Meglio. Probabilmente se avesse detto qualcosa, avrebbe detto qualcosa tipo “puttana” o qualche altro insulto del genere.
Louis rimase zitto tutto il tempo, mentre fermava il sangue ad Harry.
Guardavo Louis e i suoi lineamenti. Era il ragazzo più bello che abbia mai visto al mondo.
Ma era tanto … strano. Avevo paura di lui. Una cosa sbagliata, e avrebbe il coraggio di picchiare anche me.
Ne ero certa.
    Alla fine, Louis si alzò e mi fece il cenno con la testa di uscire.
Annuì, mi alzai e diedi un bacio ad Harry, che mi prese per la vita.
Sentì Louis che colpiva leggermente il muro con il palmo della mano.
Sobbalzai, anche se era un colpo leggero.
Mi staccai immediatamente da Harry e guardai Louis, che ci guardava rosso in viso.
  • Ciao Diana- mi salutò Harry accarezzandomi la guancia.
Louis diede un altro colpo al muro, leggermente.
  • Ciao Harry- sorrisi.
Uscì per prima dal bagno, seguita da Louis.
Louis era zitto.
  • La macchina .. ?- chiesi appena fuori.
  • Coglioni, se ne sono andati!- ringhiò Louis.
  • E ora? Ci metteremo almeno mezz’ora per tornare a casa!- dissi io.
  • Se tu non fossi venuta da questo coglione!!- mi gridò Louis.
Rimasi zitta.
  • E guardami quanto ti parlo- Louis mi girò il volto con le dita verso di lui.
Ci guardammo negli occhi. Sentivo il suo fiato e l’odore forte di alcool sul mio viso.
  • Mi fai passare per lo stronzo, in questa storia – mi disse calmo, tenendomi ancora il viso.
  • Perché tu sei stronzo!- dissi io.
  • Non è vero, Diana!- ringhiò lui – Non mi conosci, non puoi dire niente di me!-.
Rimasi di nuovo zitta.
  • Muoviamoci adesso- allontanò il suo viso da mio.
Iniziò a camminare davanti a me a passi lunghi.
Sembrava un incubo. Speravo di svegliarmi nel letto della mia vecchia casa, senza Louis che mi stringeva i polsi, o Harry che mi baciava, confondendomi le idee.
Camminavo a testa bassa.
    Louis si girò verso di me.
  • Di questo passo arriveremo alle 7 del mattino- rise.
Louis .. che ride.
Alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi.
I suoi occhi erano celesti e sorridenti.
Sorrisi anche io, leggermente.
  • Non sono mai tornato a casa a quest’ora- rise – probabilmente penseranno che eravamo in qualche night club-.
Sorrisi.
  • Sai che una volta incontrai mio padre in un night club con amici?- sorrise guardandomi.
Spalancai gli occhi.
  • Davvero?!- feci.
  • Sì .. anche lui era con amici, bevevano birra e giocavano alle slot machine .. io ero entrato solo per avere qualche avventura, non so se mi capisci- mi fece l’occhiolino sorridendo.
Da un momento all’altro il mio cuore sarebbe esploso.
  • Perché? Tu .. vai a donne?- sussurrai imbarazzata.
  • Qualche volta … -sorrise.
  • Stupido- mi ritrovai a dire.
Mi immaginavo già che mi avrebbe picchiato. Invece si mise a ridere.
  • Sono grande, non piccolo come te- mi ri-fece l’occhiolino.
  • Ho solo 1 anno in meno di te- feci.
  • Io sono maggiorenne, piccola- disse lui.
Stava cercando in tutti i modi di farmi venire un attacco di cuore.
  • Anche io l’anno prossimo compierò 18 anni ..- dissi.
Louis sorrise e rimase zitto.
Mi accorsi che eravamo arrivati a casa.
Louis aprì la porta.
  • Dove siete stati?- ringhiò Mark – C’è odore di alcool-.
  • Non l’ho violentata- disse disinteressato Louis.
  • Ci mancherebbe, ti avrei già cacciato via di casa a calci in culo- disse Federica arrabbiata – Louis tu .. sei sporco di sangue!!-.
  • Sono caduto- Louis si tolse il giubbotto e me lo tolsi anche io – Diana, devo dirti una cosa, vieni con me-.
Seguì Louis sopra. Lui mi fece entrare nella sua camera. Poi si avvicinò a me, facendomi appoggiare al muro. Risentii quell’odore di alcool.
  • Non dire cosa è successo oggi- mi minacciò – soprattutto non dire che mi sono preso a botte con qualcuno e che mi sono ubriacato. Se lo vengono a sapere, stai cerca che vengo a cercare te, okay piccola?-.
Mi sembrava di nuovo cambiato. Dalle risate era passato alle minacce.
  • Sì, Louis … - dissi abbassando lo sguardo.
Louis mi rialzò il viso con le dita e mi guardò profondamente negli occhi.
Poi mi guardò le labbra.
Respirava affannato. Io non ero da meno. Stavo per scoppiare.
Continuava a tenermi il mento tra le dita, e i respiri diventavano sempre più affannati. 
Sentivo solo il rumore del mio cuore che batteva all'impazzata, e il viso che diventava rossissimo e caldo.
Louis si avvicinò di più al mio viso. Mi guardò negli occhi e poi di nuovo nelle labbra. E poi successe. Mi baciò furiosamente.








Salve gente :3
Aiuto, quando stavo scrivendo il capitolo, sopratutto la parte finale, stavo per morire d'attacco cardiaco ☻.☻
Oddio santissimo, questo è in assoluto il più bel capitolo *^*
Okok, molto modesta x'D
Allora ... come avete visto, Diana è andata a casa con Louis, secondo la maggioranza (contando recensioni e commenti brevi che ho ricevuto).
E il bacio tra Diana e Louis ... oddio mio, poi come faccio continuare la fan fiction?
Eh, chissà che succederà *-*
Ok, grazie mille alle recensitrici (?).
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e boh.
Ciauuu 

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Capitolo 12
*** Chapter 11 ***


Louis mi baciava con foga. Non riuscivo quasi a respirare.
Mi iniziò a palpare da ogni parte, e fece entrare la sua lingua dentro la mia bocca.
Non riuscivo a muovermi, era come se fossi la sua marionetta.
Di scatto, si trasferì sul mio collo, cercò un punto in fretta che iniziò a baciare e succhiare violentemente.
Non sapevo che dire e/o che fare.
Lasciavo solo che le sue mani si muovessero velocemente sul mio corpo e che lo toccasse.
Mi sentivo strana.
Non ero affatto felice, ma non ero neanche triste.
Harry …
Louis continuava a baciarmi con forza nel collo, e mi faceva un male cane.
Dai miei fianchi, spostò le sue mani sulla cerniera dei miei jeans.
In quel momento si sentì una porta sbattere violentemente.
Louis sobbalzò e mi lasciò immediatamente.
Volse il suo sguardo contro la porta di camera sua, e poi su di me.
Fece per ritornare a baciarmi, quando sentimmo delle urla.
  • DOV’E’ QUEL CAZZO DI UBRIACO?- era la voce di Federica.
Louis sgranò gli occhi.
  • Non sta parlando di me, vero?- sussurrò.
Mi guardò.
  • Svegliati, baby – mi fece.
  • Perché, Louis?- una lacrima mi rigò il viso –perché l’hai fatto?-.
Louis fece un sorriso bastardo.
  • Perché ero in astinenza-.
Non me ne accorsi neanche. Gli tirai uno schiaffo.
Lui mi guardò spalancando gli occhi.
Me ne corsi via dalla sua stanza.
Nell’andito, sentii Louis che mi richiamava.
Ma non lo ascoltai, e mi rintanai nella mia camera.
Chiusi la porta a chiave e mi sdraiai nel letto, con le lacrime agli occhi.
Non volevo piangere,non DOVEVO piangere.
Mi passai una mano sugli occhi, per asciugare le lacrime.
Stupida, stupida, stupida” mi ripetevo.
Sentii Federica che corse in camera di Louis.
  • COS’HAI FATTO A QUEL RAGAZZO, STUPIDO?- gli gridò.
Quale ragazzo?
Non stava forse parlando di …
  • Di chi cazzo stai parlando?- sentì Louis.
  • HARRY STYLES!- gridò Federica.
Harry ..
  • Come cazzo fai a saperlo?- disse Louis.
  • L’HA VISTO TOM!- gridò Federica.
Mio padre ha visto Harry?
  • QUANDO? DOVE?- strillò Louis
  • NON E’ IMPORTANTE, IL PROBLEMA SEI TU LOUIS!! L’HAI QUASI UCCISO, CAZZO!- non avevo mai visto Federica così ..
  • È UN MANIACO DI MERDA!
Mi irrigidì.
  • NON E’ VERO!- strillai stando nel letto.
I due rimasero zitti.
  • Sei una troia!- mi gridò Louis con la voce tremante.
Spalancai gli occhi.









We ^--^
Ok, scusate il capitolo minuscolo e il fatto che ho aggiornato dopo ventordici anni.
Raga, sono distrutta dalla scuola.. e non avevo neanche voglia e idee per continuare la ff.
Ma visto che ero a casa.. qualcosina l'ho pubblicata :')
Grazie per le recensioni ... siamo arrivati a più di 1000 visualizzazioni, Oh My God ahahha :')
Ciauuu

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Capitolo 13
*** Chapter 12 ***


  • Louis.. sei cambiato- sentì Federica con un tono triste.
  • Chissà perché- furono le ultime parole di Louis.
Sentì che chiuse con forza la porta della sua camera.
E sentii dei passi che si fermarono davanti la porta della mia stanza.
  • Scusalo,  Diana- disse semplicemente Federica, per poi allontanarsi imprecando in silenzio.
Io rimasi zitta. Ancora gli occhi spalancati.
“Sei una troia!”. Ancora quella frase in mente.
“Sei una troia!”. Forse è vero.. non ho fatto niente per liberarmi da lui.
“Sei una troia!”. Se avessi cercato di andarmene prima .. chissà cos’avrebbe fatto.
Ho paura di Louis Tomlinson. Chiuso il discorso.
Il cellulare squillò. Sobbalzai all’improvviso.
Era Mary.
  • Pronto?- dissi con un fil di voce.
  • Diana, rispondi solo ora? È tutto il giorno che cerco di rintracciarti ..
  • Scusami .. oggi sono successe .. troppe cose.
  • Ma baby, stai piangendo?
  • Che è successo? Vuoi che venga da te?
  • A quest’ora?
  • Tutto per te
  • Grazie Mary
  • Vengo subito
Chiuse la telefonata. Controllai il cellulare. 4 chiamate perse, tutte di Mary.
Controllai l’ora. L’una meno 20.
Veramente Mary sarebbe venuta qua? Wow ..
Un quarto d’ora dopo, suonarono al campanello. Era Mary.
  • Parliamo- disse lei semplicemente.
  • Chi è?- sentii la voce di Louis assonnata in cima alle scale.
E arriva sbadigliando in boxer Armani.
  • Vuoi fare spettacolo?- chiesi infastidita.
  • Sei gelosa di non essere l’unica ragazza che mi vede in boxer?- sorrise lui con malizia.
  • Io non sto scherzando- abbassai lo sguardo, arrossendo.
  • Neanche io- rise lui.
  • Smettila, Louis- gli dissi, con lo sguardo ancora fisso a terra.
  • Troia- se ne andò infastidito.
Mary spalancò gli occhi.
  • Ti ha chiamata troia!- mi disse infastidita.
Non dissi niente. Andammo in camera mia e rimanemmo tutta la notte a parlare. Ci addormentammo alle 4.
Tanto il giorno dopo era domenica ..






Zau :')
Lo sò.. sono tornata in ritardissimo e con un capitolo cortissimo..
Però in questi giorni ho un casino di cose da fare per il 28 di Giugno (il concerto *^*).
Spero mi perdoniate :')
Ciauuu ♥

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Capitolo 14
*** Chapter 13 ***


Mi svegliai che erano le 10. Mary non c’era.
Al suo posto c’era un biglietto.
Buongiorno tesoro, mia zia ha appena avuto i risultati dell’ospedale. Ha un tumore al cuore. Quindi sono dovuta scappare da lei. Mi dispiace se non sono lì con te in questo momento. Cerca di evitare Louis il più possibile. Stà con Harry. Io tornerò tra due settimane .. Ti voglio bene, Diana
                                                             Mary”
  • Cazzo- imprecai.
Mi alzai dal letto e tesi l’orecchio verso la porta. Nessun rumore.
Facendo il meno rumore possibile, girai la chiave e aprì la porta. Nessuno in corridoio. Mi avvicinai alle scale.
Nessuno in salotto.
  • Cazzo sei? James Bond?- una voce mi fece sobbalzare.
Mi girai di scatto.
Louis in boxer, capelli tutti disordinati, si strofinava gli occhi e mi guardava spazientito. Però nel suo sguardo era come se non fosse successo nulla.
  • Ma.. ?- feci.
  • Ma cosa? Senti, mi lasci scendere quelle benedette scale? Devo incontrarmi con una tipa tra 2 ore- fece avvicinandosi alle scale.
Louis doveva incontrarsi con .. una ragazza? Ce ..
Che cazzo.. ?
Mi levai da davanti le scale e Louis scese. Rimasi impalata.
Mi girai quando mise piede sul pavimento.
  • Sei un coglione, Louis- dissi sul punto di piangere.
Lui mi guardò stupito. Corsi in camera mia.
Sì, ormai era là che passavo la vita.
Ogni volta che Louis respirava, sorrideva, s’arrabbiava, s’infastidiva, parlava, rideva, gridava, mi guardava, mi s’avvicinava..  io correvo tra quelle  4 mura.
Sentii dei passi venire verso la mia porta.
Un deja vù?
  • Senti, ora mi dici che cazzo di problemi tieni- gridò Louis nervoso.
Non dissi nulla.
  • Diana- mi richiamò.
Niente.
Mi richiamò altre 4 volte, ogni volta sempre più arrabbiato.
  • Cazzo, Diana, vaffanculo troia!- mi strillò alla fine.
Lo sentii allontanarsi.
 
 
♥ Pov. Louis ♥
 
Che cazzo aveva quella troia?
Dio benedetto, non capisce niente.
Forse è per questo che sono interessato a lei ..
PUAHAHAH non è vero.
È come tante altre.
Già m’è capitata una così.
Faceva la difficile e al primo bacio me l’ha data senza pensarci su due volte.
Quindi non ci penso più di tanto.
Ora però non me l’ha ancora data, quindi oggi mi sfogo un po’ con qualcun’altra.
La tipa con cui esco porta una quinta.. cazzo!
E allora perché non riesco a sorridere come sempre?
Mi sento un coglione .. perché?
Cristo, non so più a che pensare.
In poco tempo mi vestii. T-shirt Armani, tanto per fare lo sborone (le tipe adorano chi indossa marche) e jeans stessa marca (sono anche facili da togliere.. e questo aiuta molto ;P ). Prima di uscire mi controllai allo specchio.  Sentii una porta che s’apriva.
Era la stanza di Diana.
Sospirai leggermente.
La sentii scendere in salotto silenziosamente.
Cazzo, mi fa impazzire quella ragazza ..
No, che sto a dire?
Lo dico di tutte le gnocche .. quindi ..
Uscii dal bagno e andai in salotto.
La vidi in pantaloncini corti e in canottiera. Come prima.
Lottai per un secondo contro il mio sapete-cosa perché non s’alzasse.
Lei s’accorse di me.
Mi guardò con quei suoi occhi castani bellissimi.
Dio, l’erezione .. scendi, scendi, scendi o ti brucio .. no, mi servi ancora, non ti brucerei mai, MA SCENDI PERFAVORE!
  • Io vado- dissi col mio tono da sono-figo-fatemi-un-pompino.
  • Eh non c’è bisogno che tu lo dica- disse lei guardando il cellulare.
Cristo, l’avrei stuprata in quello stesso istante.
  • Senti tipa, abbassa il tono- dissi.
Adoravo prenderla per il culo.
Quando s’innervosiva era troppo gnocca.
  • Ma vaffanculo, Louis- disse lei, lasciando la stanza.
Sorrisi beffardo e poi uscii dalla casa.






Wellà =3
Eh inzà.. questo è il 13esimo capitolo di 10 Months con il Pov. di Louis *w*
Cazzo, credo che lo inserirò più spesso.. era una prova e credo che mi sia uscito da Dio (wow, che sborona xD).
Scusate ancora il ritardo.. ero a Milano per sapete cosa :')
A proposito.. qualcuna di voi c'è stata? Avete visto anche i 5SOS alla Mondadori? Cazzo, io ero sotto il balcone .. ho pianto come una deficiente.
Per non parlare del concerto.. ero impazzita.. letteralmente.. c'erano le vicine che avvolte mi guardavano tipo "°-°".. 
Ahahah zaooo ♥

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Capitolo 15
*** Chapter 14 ***


♥ Pov Diana ♥
 
Sentii Louis uscire.
Non so cosa mi prendeva.
Stava per uscire con un’altra.
E io mi sentivo frustrata ..
Cazzo, che minchia di cogliona che sono.
Sentii il cellulare squillare.
  • Pronto?
  • Diana
  • Harry- mi s’illuminarono gli occhi
  • Come và con Louis?
  • ..
  • T’ha fatto qualcosa?
  • ..
  • Diana??
  • ..
  • Diana, vengo subito
  • .. Incontriamoci davanti al Mc Caffè
  • Okay
Chiuse la chiamata.
Mi vestii con una semplice canottiera bianca e un paio di pantaloncini in jeans.
Mi raccolsi i capelli in una crocchia.
 
In 10 minuti ero là.
C’era anche Harry, intento a parlare al cellulare.
Quando mi vide, lo spense subito e venne verso di me.
Mi abbracciò, tenendomi per la vita.
E là iniziai a piangere.
  • Diana- sussurrò lui continuando ad abbracciarmi.
Mi lasciò un bacio sulla fronte.
Dio .. era perfetto.
Era la perfezione.
Ero talmente assorta in questi pensieri che smisi di singhiozzare.
  • Vuoi raccontarmi?- disse lui staccandosi un po’, per guardarmi in viso.
Lo guardai per qualche secondo.
Poi annuì.
Ci sedemmo ad un tavolino.
Harry ordinò due croissant e due succhi all’arancia.
Gli raccontai tutto .. persino del bacio.
Lui mi guardava rosso in viso e i pugni stretti. Aveva le nocche completamente bianche.
  • Dove sta ora il tipo?- chiese infine.
  • È uscito con una- risposi con la voce mozzata.
Harry spalancò gli occhi.
  • Scusa ma.. prima bacia te, poi esce con un’altra.. che cazzo ha in testa?
  • Ma vabbè, Harry ..
  • Vabbè un cazzo, io lo uccido- sbottò alzandosi in piedi.
Mi fece segno di seguirlo.
Si avviò verso il suo motorino e mi diede il casco.
Harry in motorino = il mio cuore non può sopravvivere *W*
Guidò al massimo della velocità.
Non sapevo dove andava.
Non volevo pensarci.
 
♥ Pov.Louis ♥
 
La tipa con cui uscivo si chiama Sasha. Capelli neri, occhi azzurri e praticamente semi-nuda.
Stavamo prendendo una birra davanti ad un bar del centro.
  • Senti, ci sono i tuoi genitori a casa?- le chiedo impaziente.
  • Ovvio che no- fece lei con malizia.
Sorrisi.
Le dissi qualcosa di molto pervertito, non voglio dirlo qua davanti a tutti.
Beh, finita la birra, ci avviammo a casa sua con la mia macchina.
5 minuti ed eravamo nudi sul letto, a fare cose piacevolmente sporche.
Era sempre la stessa storia.
Basta che le offri qualcosa, e le ragazze te la danno senza pensarci.
Cristo, avvolte è anche vergognoso.
Per questo non ho mai avuto relazioni serie.
Una notte e via.
Tanto fanno tutte così. Loro vogliono solo avere qualche cazzo in bocca, ogni volta sempre diverso.
E allora a fanculo.
Ne ho le palle piene di essere tradito.
Ora passo le nottate a farlo con ragazze di qualsiasi età.
Dalle 14enni alle 30enni.
Tanto per loro le notti sono sempre uguali.
Anche per me è così.
Una scopata, e poi via per la propria strada.
Vorrei sapere se anche Diana è così …
 
♥ Pov. Harry ♥
 
Sapevo bene dove andare.
Speravo che si trovasse ancora lì.
Che non si sia trasferito.
Lui sa tutto.
Quindi poteva aiutarmi a cercare quel puttaniere.
Cazzo, lo avrei ammazzato.
Mi fermai alla baracca tutta scassata.
C’era ancora la sua macchina.
Perfetto.
 
 
♥ Pov.Diana ♥
 
Eravamo davanti ad una baracca mezza scassata. Tutto in legno, vetri rotti e sostituiti da carta per i giorni di maestrale, la porta leggermente inclinata.
Harry scese dal motorino e aiutò a me.
S’avvio verso la porta e bussò.
Da dentro si sentivano varie voci.
-Chi è?- fece una voce piuttosto profonda.
-Sono io, coglione, apri- fece Harry.
La porta venne aperta da un ragazzo di circa 19 anni.. due anni più grande di noi. Capelli castani scuri, occhi blu ghiaccio, a torso nudo e dei jeans su cui prevaleva la scritta della cinta Dolce&Gabbana.
  • Styles!- esclamò questo. Poi mi guardò –chi è questa bella gnocca?- fece schioccare la lingua.
Arrossii cercando di nasconderlo.
  • Smettila, Steeve- fece Harry incazzato – Piuttosto.. dove stà Louis?
  • Louis?- fece lui confuso.
  • Louis Tomlinson. Cosa sta facendo ora?- fece Harry.
  • Il puttaniere? È a scopare una tipa .. – disse lui alzando gli occhi al cielo.
  • Chi è la tipa?
  • Perché tante domande?
  • Mi servono, rispondi e basta.
  • Okay okay, calmo. Sasha è il suo nome. Sasha Blue.
  • La tipa tutta rifatta?
  • Sì, lei. Però ha una quinta- fece l’occhiolino.
  • È cessa di viso.
  • A Louis non gliene frega niente. A lui piace solo scopare.
Mi veniva da piangere.
  • Me ne sono accorto.. quel tipo c’ha provato con lei- m’indicò Harry.
  • Stagli il più lontano possibile – mi fece Steeve.
  • Io vivo con lui- dissi.
Steeve rimase zitto qualche secondo.
  •  Quindi tu sei Diana?- fece.
  • Come fai a saperlo?
  • Io so tutto di tutti- sorrise lui.
  • Ora basta, hai l’indirizzo di questa Blue?
  • Ovvio- disse – sta alla 15 Street .. il numero civico è 38. Probabilmente c’è anche Louis là-.
  • E se non ci fosse?
Steeve si affacciò in casa.
  • Ragazzi, avete visto Louis Tomlinson in giro?- chiese.
  • Stava con la Blue ad una birreria del centro, vicino al cinema The Space- rispose uno di loro.
Steeve si girò verso di noi.
  • Credo che sia già in casa della Blue. Sbrigatevi, però- ci fece.
  • Grazie mille, Steeve- Harry gli diede un cinque.
  • Di niente Harry, vieni a farmi visita più frequentemente, ciao- fece lui sorridendoci.
 
♥ Pov.Harry ♥
 
Sapevo che lui ne sapeva qualcosa.
Salii sul motorino con Diana e uscii dal vialetto.
Imboccai la strada principale e corsi a tutta velocità.
Tomlinson, tra 5 minuti ti pentirai di essere nato.






BUONSALVEEEE v_v
Inzà.. ho aggiunto vari pov... mi piacerebbe sapere se la preferite così la storia, o come la facevo prima.. cioè senza pov :')
O boh.. più pensieri e meno fatti, o più fatti e meno pensieri..
Ok, il cervello m'è andato in tilt :')
Devo cambiare tastiera v.v
Comuuunqueee .. fatemi sapere cosa ne pensate e ovviamente consigli :')
Zauu

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Capitolo 16
*** Chapter 15 ***


♥ Pov.Diana ♥
Alle 21.10 ero pronta. Short in jeans a vita alta, camicetta bianca di Bershka, scarpe sportive col tacco. Mi raccolsi i capelli in una coda alta. Suonarono alla porta.
Andai ad aprire.
Louis ..?
  • Dove vai? – disse subito.
  • In disco- risposi.
  • Con chi vai?
  • Con Harry
Lui sorrise beffardo.
  • Col cazzo, tu non esci con nessuno. Ora vai a toglierti tutto quel trucco, che sembri una puttana- disse, rosso in viso.
Questo mi turbò non poco.
Lui entrò, chiuse la porta e si sedette nel divano, con il cellulare.
  • Chi sei tu per darmi ordini?- dissi, con voce rotta.
  • Louis Tomlinson- disse lui, con lo sguardo annoiato sullo schermo del cellulare.
  • E che cosa rappresenteresti per me?- dissi, incrociando le braccia.
Lui sorrise, sempre quel fottuto sorriso bastardo, alzò lo sguardo e mi guardò negli occhi.
  • Dovresti sapere tu la risposta-.
Arrossii violentemente, mi voltai verso la porta.
Lui lasciò il cellulare nel tavolino, e s’avvicino a me.
Mi prese da dietro, portò le sue mani sui miei fianchi e iniziò a baciare e succhiare sul mio collo.
Rabbrividii.
Andò avanti così per qualche minuto.
Si sentivano solo i nostri respiri, nella stanza luminosa del salotto.
Non riuscivo a muovermi.
La sua presa era troppo stretta.
Io ero contro il muro. E lui dietro di me.
E faceva forza sul mio corpo.
Volevo scappare, andare da Harry.
Harry, muoviti, cazzo.
Riuscì a girarmi e guardare verso l’orologio. Le 21.50.
Louis si fermò.
  • Non devi muoverti- mi sussurrò – che guardi?-.
  • N.. niente- dissi io, abbassando lo sguardo.
  • Mh- disse lui.
E riniziò a baciare il mio collo.
Ma stavolta, cacciò le mani dai miei fianchi, e iniziò a farle salire su per la mia maglietta.
Indovinate dove porto le mani?
Mi irrigidì, e scattai di lato.
  • Ma .. hey- fece lui, guardandomi infastidito – Cos’ho fatto?-.
  • Sai cos’hai fatto- feci io, incrociando le braccia e guardando il pavimento.
Lui rise.
  • Boh, sembri una bambina- si avvicinò a me – forse è per questo che non me l’hai ancora data-.
Rise.
Lo guardai sbarrando gli occhi.
Mi prese il viso tra le mani, e mi guardò negli occhi.
Mi sposto un ciuffo di capelli dietro l’orecchio.
Ad un tratto, sembrava un’altra persona.
Faceva tutto questo così dolcemente.
Ed era piacevole.
Iniziò ad accarezzarmi la guancia, facendo strisciare lentamente e dolcemente il suo indice.
Passò il suo indice sulle mie labbra, poi lo fece scendere al mento.
Avvicinò il suo viso al mio, mi guardò e mi baciò lentamente.
Ero paralizzata. Non era possibile che stesse succedendo. Fece entrare con dolcezza la sua lingua nella mia bocca.
Mi veniva da strillare.
In quel momento, qualcuno suonò alla porta.
Mi staccai subito e andai ad aprire.
Era Harry.
  • Harry!- gli saltai addosso, abbracciandolo con forza.
  • Amore mio- mi disse ridendo, e tenendosi allo stipite della porta per non cadere all’indietro – Quanto sei sexy- mi disse all’orecchio.
Arrossì.
  • Vacci piano con le parole, Styles- s’intromise Louis.
Non volevo guardarlo. Non DOVEVO guardarlo.
  • Ti girano i coglioni, Tomlinson, neh?- disse Harry.
  • Quando ti vedo, i miei coglioni cadono e basta- disse Louis.
  • Perché, tu li hai?
  • Sì, e anche grossi .. vuoi provare? So che sei abituato
  • Sono abituato all’anale
  • Ah, te li sei fatti esportare?
In tutto quel casino, io continuavo ad abbracciare Harry.
  • Non mi chiamo Louis Tomlinson
  • Appunto. Intanto se vengo a sapere che hai penetrato la signorina qui presente, vengo io a tagliarteli
Sorrisi di nascosto, arrossendo.
  • Dovresti prima vederli, frocio
  • Bah, con una ragazza del genere, alla fine dovresti averli consumati.
Mi girai di scatto, stanca di tanta volgarità.
  • Louis!- gridai.
Lui rise.
  • Harry, andiamo- dissi.
  • Dimentichi la borsa, baby- disse Louis, appoggiandosi allo stipite della porta e tenendo la mia borsetta Chanel – Uhuh, deve valere veramente tanto, questa borsa-.
  • Dammela, Louis- dissi, porgendogli la mano.
Lui guardo la borsa, poi me, poi la mia mano.
     Fece segno di arresa e mi diede la borsa.
Controllai per vedere se c’era tutto.
Non mancava niente.
  • Andiamo?- dissi ad Harry.
  • Certo- disse lui, prendendomi per mano.
Louis sorrise, socchiudendo leggermente gli occhi e chiuse la porta.
Non so perché, ma mi turbò non sentire nessun attacco di gelosia da parte di Louis ..


♥ Pov. Louis ♥
- Pronto?
- Zayn, sono Tomlinson
- Wellà Tomlinson. Che ti serve?
- Si và in disco. Porta 2 puttane
- Ok, ma perchè le puttane? Ne troviamo anche là.
- Voglio far ingelosire una ragazzina
- Hahah una ex?
- No, sono cazzi miei. Fà ciò che t'ho detto.
- Okok, non scaldarti, amico. Tra un ora massimo, sono da te.
- Ok, grazie Malik. A dopo.
- Di niente. A dopo.

Quella puttana.
"E che cosa rappresenteresti per me?" . Oggi lo scoprirai. E lo scoprirò anche io. 







Buona seraaaaaaaa.
*La guardano male*
Che succede?
*La guardano male*
Ah, il capitolo è uscito un po' in ritardo?
*Alzano i forconi*
D:
Lo sò, sono una cogliona, ho fatto uscire il capitolo tipo 2 mesi dopo *s'applaude da sola*.
M'ero dimenticata di questo sito.
Ok, sto peggiorando la situazione.
Sorry, regà :') 
Spero vi piaccia.
Ciau :*

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Capitolo 17
*** Chapter 16 ***


♥ Pov.Diana ♥
Entrammo quasi subito in disco.
La musica era assordante.
Adoravo quel posto.
  • Vuoi ballare subito, o prendere prima un drink? – mi chiese/gridò Harry.
  • Drink- gli risposi/gridai.
Lui annuì, mi prese per mano e mi portò al bar.
Era immensa quella discoteca.
Non l’avevo mai vista prima.
  • L’hanno aperta poche settimane fa- disse Harry sedendosi al tavolino.
  • E già c’è molta gente. Un vero successo- disse il barman – Cosa prendete ragazzi?-.
  • La vostra specialità- sorrise Harry. – Va bene, amore?-.
Annuì, sorridendo.
  • Perfetto- sorrise il barman.
 
♥ Pov. Louis ♥
Suonarono.
Andai ad aprire.
  • Halleluja, cazzo- esclamai.
  • Hey, sono stato io a fare il lavoro duro- disse Malik.
Mi indicò con la testa le ragazze dietro.
  • Ti va bene la bionda?- mi chiese.
  • Basta che faccia ciò che voglio io. Ho già detto che voglio far ingelosire una ragazzina- dissi disinteressato, guardando la ragazza-barbie.
  • Non te la vuoi fare?- mi chiese stupefatto Zayn.
  • Ho detto che voglio solo far ingelosire una ragazza – ripetei.
  • Ok ok- disse lui.
Lo seguii in macchina.
  • Ragazze, lui è Louis. Louis, loro sono Natasha e Lauren- disse Zayn.
  • Piacere- sorrisero loro.
Feci un cenno con la testa.
  • Natasha, tu starai con Louis
  • Con molto piacere- sorrise lei, avvicinandosi a me.
Mi diede un bacio veloce sulle labbra.
Alzai il sopraciglio, già incazzato.
  • Senti, bionda, mi servi solo per far ingelosire una ragazzetta. Fai il tuo lavoro, e ti pagherò bene- dissi io.
  • Certo- sorrise lei – Zayn ci ha spiegato tutto-.
  • Bene, non t’allargare allora- dissi io.
Entrammo in macchina, io davanti.
  • Louis, non vuoi venire con noi qua dietro? – rise Lauren.
  • No- dissi seccato.
  • Non sai che ti perdi- rise Natasha, leccandosi il dito.
  • Oh, lo so eccome. Per questo non vengo- dissi ancora più seccato.
Le ragazze risero.
Che stupide.
Zayn mi osservò.
  • Mi dici il nome della ragazzina?- disse, inarcando le sopraciglia e iniziando a guidare.
  • Diana. Quella fottuta ragazza che mi sta uccidendo l’anima.
♥ Pov. Harry ♥
 
La amo.
Il suo sorriso. I suoi occhi. Il suo sguardo. La sua risata.
Quando cammina. Quando corre. Quando salta.
Voglio averla tutta per me.
Voglio che sia mia.
Ma so che sarà difficile.
Seppure ora siamo tanto in sintonia, so che quel Louis del cazzo mi sta ostacolando non poco.
Eppure lui non la ama.
Io sì. E tanto, anche.
  • Harry, a che pensi?- mi chiese Diana.
Sorrisi e scossi il capo.
  • Andiamo a ballare?- le chiesi.
Lei sorrise e annuì.
La presi per mano.
Lo facevo sempre. Era tanto calda ..
Uscimmo dal bar, e andammo in pista.
La portai più al centro possibile.
Da là, la presi per i fianchi e iniziai a ballare con lei.
La tirai più vicino possibile.
Volevo sentire il suo corpo sul mio.
Sembrava tanto fragile.
La amo.
Mi sorrise.
     Le sorrisi di rimando.
     La amo. Cazzo.
La tirai ancora più vicino, fino a toccarci il naso.
E la baciai.
La amo troppo.
Non volevo più lasciarla andare.
 
 
♥ Pov. Louis ♥
 
Sapevo che li avrei trovati là.
Quella disco nuovissima, e piena di giovani ubriachi.
  • Sicuro che stia qua?- mi chiese Zayn.
  • Sì, c’è la sua macchina- risposi, osservando la Peugeot 2008 di quel bastardo.
  • Come fai a sapere che è sua?
  • So la targa a memoria.
Zayn mi guardò, ridendo.
  • Sei fissato, neh?- mi chiese.
  • Ho i miei motivi- dissi seriamente.
Parcheggiò.
Scesi dalla macchina, e mi seguirono a ruota gli altri 3.
  • Natasha, aiutami per favore. Non farmi fallire- dissi, in tono stranamente supplichevole.
  • Cazzo, ma cos’ha di speciale questa Diana?- mi chiese Zayn, stupefatto.
Scossi la testa.
  • Non lo so- risposi.
  • Và tranquillo, Louis, io sono un’esperta- sorrise Natasha.
C’incamminammo verso l’ingresso.
  • Hey, Mike, facci entrare- disse Zayn al buttafuori.
  • Malik, sei pulito?- fece lui.
  • Non abbiamo droga. Il signorino qua presente vuole conquistare una ragazza facendola ingelosire- rise Zayn.
  • Coglione, sta zitto- replicai io.
Il moro rise.
Il buttafuori ci fece entrare.
Appena dentro, la musica era assordante.
Ma che cazzo di casse avevano? Manco fossimo al concerto dei Pink Floyd.
  • Dov’è la tipa?- mi gridò Zayn.
  • Che cazzo ne so, sono appena entrato!- gli gridai nervoso.
  • Louis, devi calmarti- mi gridò.
  • Scusa, scusa- distolsi lo sguardo da lui.
Iniziai a cercare con lo sguardo.
  • Louis, dov’è?- mi chiese Natasha.
  • Non lo so, ancora- risposi.
  • Intanto andiamo al bar. Un po’ di alcool ti aiuterà- disse Zayn.
Annuii.
Entrammo nel bar.
  • Cosa prendete, ragazzi?- chiese il barman.
  • Il drink più alcoolico che avete- rispose Zayn.
  • Ok – sorrise.
Ci diede 4 drink rossi.
Già al primo sorso, feci una smorfia.
Sono abituato all’alcool. Ma non avevo mai provato una cosa del genere.
  • Quanti gradi sono?- chiesi.
  • 90 gradi- rispose il barman.
Spalancai gli occhi.
Ma che cazz..?!
  • Wow- esclamò Zayn.
Sorrisi e mi girai verso la sala da ballo.
Il bar era circondato da mura vetrate, quindi potevo vedere tutto.
E c’era anche una bella vista sulle cubiste.
Come se me ne fregasse qualcosa di quelle puttane.
A me, quella notte, interessava solo di una ragazza.
Mentre Zayn e le puttane parlavano tra di loro, facendo i fighi perché stavano bevendo un alcoolico di 90°, io continuavo a cercare con lo sguardo la coppietta.
Fino a quando vidi Harry. E Diana da dietro. Al centro della pista.
E la baciava, e ballava, e la ri-baciava.
E lei rideva, lo baciava, ballava, lo ri-baciava.
Mi sentii malissimo. Mi venne da vomitare.
Non riuscivo quasi a respirare dalla rabbia.
Fino ad un’ora fa, ero io che la baciava.
Non potevo sopportare che un altro uomo, potesse toccare le sue labbra.
Lei era mia.







Buona seraaaa (alle ore 12.04 del mattino).
Ieri ho aggiornato (dopo 2 mesi, mortacci miei ù.ù) e per fortuna nessuno è venuto ad uccidermi :o
Wow, grazie mille .. ma sò che state complottando un attentato contro di me ù_ù 
Infatti sto preparando il rifugio ù_ù
Eheh non mi avrete mai.. no ok, comunque.
Spero vi piaccia il capitolo, personalmente adoro Lou geloso, non vedo l'ora di continuare muahah.
Ciauu :*

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Capitolo 18
*** Chapter 17. ♥ ***


♥ Pov. Louis ♥
  • Hei, Lou, vieni qua- mi richiamò Harry.
Non risposi.
  • Louis.. l’hai vista?- mi fece lui in tono serio.
Annuì, continuando a dargli le spalle.
Mi veniva l’impulso di andare là, sbattere al pavimento Harry e portare via Diana. Ma non potevo, non dovevo, non volevo.
Sorrisi. Bevetti in un sorso il drink.
  • Natasha- mi girai sorridendo.
Lei mi guardò.
  • La tipa è quella mora, con la coda- gliela indicai.
  • Quella con gli short troppo fighi?- disse Natasha.
  • Sì- dissi –sai cosa fare. Ora andiamo là-.
Natasha sorrise. Andammo nella pista.
La presi per i fianchi e la portai più vicino a loro possibile. Ma non troppo. Non volevo che pensassero lo facessi apposta.
Continuavano a baciarsi. Cazzo.
Li guardavo ogni 5 secondi.
  • Appena ci guardano, ti bacio, ok?- gridai a Natasha.
Lei annuì.
Era credibile come ragazza.
Ballava bene, rideva.
Iniziai a ridere/recitare anche io.
Dopo qualche minuto, finalmente, Diana si girò. E ci vide.
Guardai Natasha sorridendo e la baciai.
 
♥ Pov.Diana ♥
 
Lui era là.
Louis.
Stava baciando una ragazza.
Perché..?
 
 
 
Vidi che Louis alzò lo sguardo, sempre baciando la ragazza, e mi vide.
  • Harry, vado in bagno- dissi ad Harry, cercando di essere il più naturale possibile.
Lui annuì e mi sorrise.
Ricambiai il sorriso.
Mi feci largo tra la folla di gente ubriaca fradicia, e cercai i bagni. Li vidi dall’altra parte della stanza.
Quando fui abbastanza vicino, senti qualcuno che mi afferrò il polso.
Non riuscii a capire neanche chi fosse, mi prese dai fianchi, facendomi girare verso di lui/lei e premette le sue labbra sulle mie.
Dopo 3 secondi di shock, cercai di capire chi fosse.
.. Louis?!
Mi staccai subito.
Ma lui mi tenne ancora per la vita e mi baciò a forza.
Cercai di dimenarmi. Mise una mano tra i miei capelli e mi forzò verso il suo viso.
Con le mani cercavo di spingerlo, ma lui era molto più forte .. e ubriaco.
Mi prese in braccio, mentre io continuavo a dimenarmi, e mi portò in bagno, facendomi sedere sul muretto dei lavandini.
Poi andò a chiudere a chiave la porta. C’era un silenzio assurdo nei bagni.
  • Louis, che caz°zo stai facendo?- gli chiesi sull’orlo di piangere.
Tornò da me e iniziò ad accarezzarmi tutto il corpo.
  • Niente, volevo sapere se tu ti fossi ingelosita. A quanto pare, da come ti sei spostata subito, eri proprio impazzita, neh?- quasi sussurrò.
Portò il suo viso davanti al mio.
  • Sei vergine?- mi chiese.
Spalancai gli occhi e  lo spinsi via con le mani.
Si mise a ridere.
  • Ok ok, cercherò di non farti male- disse, tornandomi di fronte.
  • Tu sei pazzo, vai via- gli dissi.
  • Non sono pazzo- disse lui, accarezzandomi i capelli.
  • Sì che lo sei- gli dissi, spostandogli la mano.
  • Non mi conosci.
  • Ti conosco abbastanza da poter dire che sei pazzo.
  • Non sono pazzo.
  • Ah no? E cosa sei?
Si morse il labbro.
Restò zitto, guardando il pavimento.
 
 
 
♥ Pov. Louis ♥
 
  • Ah no? E cosa sei?- mi chiese lei.
Cosa sono. Non lo so nemmeno io.
Non so cosa sono. Non so neanche se posso definirmi un ragazzo normale. Io sono diverso. Sono troppo diverso dagli altri.
Non ero così, prima.
Mi ricordo ancora di quella ragazza. La prima.
Eleanor.
Eleanor Calder.
Bellissima, dolce, simpatica.
L’amavo come nessuno.
Ricordo le nostre serate sul divano. Io che le accarezzavo i capelli, la tenevo per mano, e ci dicevamo quei “Ti Amo” che ormai non dico da anni.
Ricordo anche la mia/sua prima volta.
Ricordo quanto era bello sentire il suo corpo sotto il mio.
Ricordo il suo respiro sul mio collo.
Il suo profumo. Le sue labbra.

E ricordo quella notte.
Ricordo il suo ritardo.
5 ore di ritardo.
Quando decisi di chiamarla.
Non rispose.
La chiamai 23 volte.
Niente.
Infine, decisi di chiamare a casa sua.
Non lo avessi mai fatto.
Quello che seppi..
Mi morsi il labbro, e guardai per terra.
Non volevo che Diana mi vedesse gli occhi lucidi. Non dovevo farmi vedere.
Non volevo piangere.
Cazzo.
Stavo piangendo.
  • Louis- mi richiamò Diana – che succede?-.
Dopo tutta la storia di Eleanor, divenni quel che sono oggi. Un puttaniere senza sentimenti. O almeno fino a qualche settimana fa, così mi descrivevo.
Poi incontrai Diana.
Stupida ragazzina, mi stai uccidendo dentro.
Il tuo sorriso.
I tuoi occhi.
I tuoi capelli.
Le tue labbra.
La tua voce.
La tua risata.
Le tue lacrime.
Scossi la testa.
  • Diana- la richiamai con voce spezzata.
  • S.. sì?- rispose lei.
Alzai lo sguardo, e la guardai negli occhi.
Fottuta ragazzina.
  • Ti amo. - dissi.






AEHM, BUONASEEEERA =3
Embeh, allora, cioè, Lou s'è dichiarato (?).
Hmmm :o
E boh, non sò che dire.
Viva i castori volanti :B Leoooo.
Ok basta.
Ve piasa (?) ?
Ditemi cosa ne pensate, ciau
XX

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Capitolo 19
*** Messaggio importante ***


Allora, non aggiorno da un casino. E c'è un motivo.
Purtroppo il mio computer è tutto scassato. No, non intendo dire che si blocca o ha virus o cazzate del genere. Perchè, è vero, è lento, ma non è un problema per me. Il punto è che la tastiera del computer ha alcuni tasti insensibili (?), ceh, non funzionano, e devo usare la tastiera su schermo. Poi, ha perso dei tasti. Ha perso un casino di cose. Per colpa di mia sorella. :).
In pratica,ha versato "per sbaglio" la bottiglia d'acqua sopra il computer.. e da là, i tasti hanno iniziato a levarsi, a non funzionare più..
Sì, un casino. è il secondo computer che mi rompe. Porca puttana,oh.
Scusatemi, ma per ora non posso continuare a scrivere.. spero di risolvere in fretta,magari con un nuovo fottutissimo computer. 
Un abbraccio.
Marty XX

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Capitolo 20
*** Chapter 18 ***


~Restai zitta.
Non era possibile. Cioè.. non poteva amarmi.
Era sicuramente ubriaco. Per forza. Non c'era altra spiegazione.
- Andiamo a casa. Dobbiamo parlare di alcune cose.- mi disse serio.
- Sei pazzo? Harry..?- spalancai gli occhi.
- Ma chi se ne frega.- disse lui trascinandomi per un braccio verso la porta del bagno.
- Vorrei ricordarti che Harry è il mio ragazzo e..
- NON CHIAMARLO COSI'.- sbottò lui.
Restai di nuovo zitta.
- Scusami- sussurrò.
Uscì dal bagno in fretta, e non riuscì a seguire il suo passo. Lo cercai con gli occhi, fin quando non vidi Harry, e lo raggiunsi.
- Harry, io.. - dissi
- No, no, Diana- disse lui sorridendo - Tranquilla. Louis m'ha detto che i vostri genitori hanno fatto casino. Perchè non li hai avvertiti, prima di uscire?-.
- Ahn, perchè pensavo che sarebbero tornati a casa tardi, e non se ne sarebbero accorti ..- ressi il gioco di Louis.
- Mah.. sarà per un'altra volta- disse con rancore.
Lo salutai con un bacio, e cercai l'uscita.
Trovai Louis fumando e parlando con un tizio.. quello dell'altra volta. E c'era anche la ragazza che stava baciando. E un'altra. Ed entrambe erano a dir poco bellissime. Mi sentivo un'intrusa.
- Bimba- mi richiamò Louis.
- Mh.- feci io, sottovoce.
Si avvicino, mi prese dai fianchi e mi diede un leggero bacio tra i capelli. Restai immobile.
Entrammo tutti in macchina.
Durante il tragitto, cantavano tutti hit appena uscite, senza dare importanza alle parole. Quando poi attaccò Mockingbird di Eminem, uno dei pezzi hip hop che più adoravo. E loro cantavano storpiando le parole e il ritmo. Anche io cantavo mentalmente, concentrandomi sul significato. "Maybe one day we all wake up and this will just be a dream". Guardavo fuori dal finestrino, ripensando a ciò che aveva detto Louis. Era tutta una stronzata, ne sono sicura.
Arrivammo a casa.
Louis salutò e scese, seguito da me che avevo lasciato la macchina prima ancora che il moro parcheggiasse.
Entrammo in casa e non ebbi neanche il tempo di levarmi la giacca. Louis mi spinse contro il muro ed iniziò a baciarmi. Non riuscivo quasi a respirare.
Prese i miei capelli in un pugno e inizio ad attorcigliarseli attorno al dito, alla mano, al polso, e tirandoli leggermente e piacevolmente. Prese letteralmente possesso del mio corpo, iniziando a definire le curve. All'inizio era piacevole, ma dopo qualche momento, è diventato un gioco erotico a cui io non volevo partecipare. Cercai invano di liberare le mie braccia dalla sua presa. Ma non ci riuscivo. Iniziai quindi a divincolarmi dalla sua stretta, spostando il viso.
- Louis, smettila!- continuavo a dire.
Dopo qualche ribellione, lui si staccò e mi guardò negli occhi.
- Sei troppo bella.- mi disse sorridendo.
Sentì il viso andare a fuoco, e un senso di pesantezza sullo stomaco che iniziò a farsi sentire fin dal primo bacio, e che pian piano aumentava.
- Un giorno sarai solo mia.- disse avvicinandosi di nuovo e lasciandomi un bacio sul collo.
Mi morsi le labbra.
Lui lo notò e si mise a ridacchiare. Mi prese poi per mano e mi portò sul divano.
- Sì, forse ti sembrerò pure un ubriacone di merda, in questo momento.- disse, mentre prendeva una coperta in pile e ci copriva entrambi.
- Ma giuro che ti amo. E non scherzo.- disse mentre mi avvicinava.
- E so che tu mi odi. Ma forse è proprio per questo che ti amo. -.
- Louis, io.. - balbettai.
- Shh- fece lui. - Dormi, che è tardi.-.
E rimanemmo semplicemente così. Avvinghiati l'un nell'altro, io con le gambe sulle sue, e la testa appoggiata al suo petto. E lui che teneva la guancia sui miei capelli, accarezzandoli e di tanto in tanto dandomi qualche bacio.
Volevo durasse per sempre.
Louis, credo di amarti anche io.

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Capitolo 21
*** Chapter 19 ***


~Mi svegliai verso le 10, nel mio letto.
Aprii per metà un occhio, distrutta dalla nottata.
Avevo ricordi confusi della serata precedente.
Harry, la discoteca .. Louis.
Louis aveva detto che mi amava.
E mi ero addormentata.. sul divano. Tra le sue braccia.
Aprii di scatto gli occhi e mi accorsi che ero ancora abbracciata a lui. Nel mio letto.
Mi girai verso di lui.
Dormiva ancora profondamente.
Era a dir poco bellissimo.
Aveva le labbra socchiuse. Gli diedi un leggero bacio.
Lui si mosse un po', ma continuò a dormire.
Allora continuai a rubargli baci. Tanto, dormiva.
3,4,5 baci rubati.
E d'un tratto, lui scese rapidamente con le mani sulle mie gambe e mi mise sopra di lui. E mi baciò.
Un bacio che durò molto.
- Smettila di rubarmi i baci- mi sussurrò ancora mezzo addormentato.
Amavo la sua voce.
Arrossii un po'.
- Non posso?- gli chiesi timidamente.
- No.- disse lui. - O insieme, o niente.-.
Sorrise. Lo imitai.
Mi diede un altro bacio e portò una mano tra i miei capelli e un'altra verso il fondo della schiena.
- Louis.. - dissi, con voce spezzata.
- Bimba?- chiese lui.
Restai in silenzio pochi secondi.
- Ti amo.- dissi.
- Sapessi io.- fece lui, lasciandomi un bacio in fronte.
Restammo così per chissà quanto tempo.
Tutto come ieri sera.
- Harry?- sobbalzai.
Louis si spaventò dal mio improvviso grido.
- Lascialo.- disse lui, visibilmente infastidito.
- Ma non posso.- mi misi a cavalcioni.
Louis iniziò ad accarezzarmi la schiena, la pancia, e salì verso il seno.
- Cioè. Stiamo uscendo da così poco. Harry è il mio migliore amico.. non posso deluderlo così.-.
- Bimba, l'amore non si comanda. E l'hai appena detto: è il tuo migliore amico. Non può essere il tuo fidanzato, se non vuole trovarsi con le ossa spezzate.- disse lui, continuando ad accarezzarmi.
Amavo il suo essere geloso.
- Ma potrò scegliere io il mio fidanzato, no?- lo provocai.
Mi guardò negli occhi.
- Sono io il tuo ragazzo.- fece, serio. - No?-.
- E da quando?- risi.
- Da ieri sera.
- Non me l'hai chiesto. E non t'ho dato una risposta.
- Mhmh- fece lui.
Con un altro movimento,mi mise sotto di lui.
Mi baciò sulla fronte, sul naso, sulle guancie, sulle labbra, sul collo e sul seno. Appoggiò la sua fronte sulla mia e soffiò sulle mie labbra.
Sentii i brividi in tutto il corpo.
- Piccola.. - iniziò. - Vuoi essere mia?-.
Sorrisi alla sua richiesta.
- Ovvio.- lo baciai.
Sorrise e mi baciò sul collo.
- Ti amo.- sussurrò.
- Sapessi io.- feci.

 

Ci alzammo dal letto verso mezzogiorno. Mi portò lui in salotto, in braccio. Ed intanto mi lasciava piccole scie di baci dalla spalla al collo. E ridevo, perchè mi faceva il solletico. :'D
Quando vide i nostri genitori fare colazione, mi mise giù.
- Lou..?- chiesi.
- Bimba, meglio che per ora ci teniamo tutto questo per noi. Non voglio dare spiegazioni.- disse freddamente.
Annuii, un po' triste.
- Buongiorno, ragazzi- salutò Federica.
- Giorno- rispondemmo all'unisono.
- Com'è andata ieri?- chiese mio padre.
- Bene.- fece Louis.
- Harry?- chiese mia madre.
La guardai, strabuzzando gli occhi.
- Non far finta di niente, ragazzina. Vi ho visti baciare. - disse lei.
- Oh.. - feci io, imbarazzata.
- Procede bene?
- Ehm.. cioè, non credo sia il mio tipo..
- Ma ti prego, vi ho visti tanto in sintonia.. vi conoscete da tempo. Siete fatti l'uno per l'altro..
- Sì, ora basta.- sbottò Louis.
- Che è? Ti da fastidio che lei si sia trovata l'anima gemella?- rise Mark.
- Non preoccuparti, amore. La troverai anche tu.- rise Federica.
Louis si alzò di scatto. Restarono tutti in silenzio.
- Sono cazzi miei.- disse semplicemente, lasciando il tavolo.
Restammo per qualche momento in silenzio, mentre lui saliva le scale.
- è un disastro, quel ragazzo.- disse Federica.
Rimasi in silenzio.
Finii la colazione e salii le scale, verso camera sua.
Bussai alla porta ed entrai, senza aspettare risposta.
Louis stava sul letto, imbronciato, con il cellulare.
Mi guardò e mi sorrise. Ricambiai il sorriso e chiusi la porta.
- Lou, come stai?- chiesi avvicinandomi.
- Bene, bimba.- fece lui, accarezzandomi il viso.
Restammo un po' in silenzio, fino a quando Louis mi fece il segno di salire sul letto.
Feci come aveva detto, e spense il cellulare, abbracciandomi e baciandomi.
Mi sentivo così bene, con lui.
- Bimba.- mi disse. - Mi ricordi tanto la mia ex. -.
Non so se dovevo infastidirmi o meno. Rimasi zitta, annuendo.
- Perchè vi siete lasciati?- m'azzardai a chiedere.
Lui rimase zitto e s'allontanò.
- Mhh.- fece, guardando il soffitto.
- Mhh?
- Non voglio ricordare.- disse lui.
Notai che gli stavano diventando gli occhi lucidi, e mi affrettai a scusarmi.
- Figurati.- sorrise lui, evidentemente poco convinto.
Mi sqillò il cellulare. Notai che nel display c'era la scritta "Harry ♥".
Anche Louis la notò, e sbuffò sonoramente.
Rispondetti.
- Harry?
- Diana- si poteva sentire che sorrideva. - Com'è andata con i vostri?-.
- Ahm, bene, credo.. - guardai Louis, che continuava a fissare il soffitto.
- Mhh.. oggi a che ora passo a prenderti?
- Harry, io dovrei dirti una cosa..
- Me la dirai stasera, piccola.
- Ma non so se è il caso..
- Senti, hanno aperto un nuovo pub. Vengo a prenderti alle 8 e mezza, okay?
- Harry, aspetta, io
- No no, shh. Mi dirai tutto stasera. A dopo.
Chiuse la telefonata.
- Devi uscire con quello?- mi chiese Louis.
- Mhmh- annuii lievemente.
- Divertiti. - disse, evidentemente incazzato.
- Louis..
- Muoviti a prepararti. Devi essere bona per il tuo ragazzo, no?
- Ma sei tu il mio..
- Senti, Diana, lasciami solo.- si girò verso la finestra.
Sentii le lacrime pizzicare negli occhi. Non volevo piangere. Non lo facevo quasi mai.
Mi alzai dal letto e, velocemente, lasciai la stanza di Louis.
Dovevo sistemare tutto con Harry.

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Capitolo 22
*** Chapter 20 ***


~Alle 8, ero già pronta.
Pantacollant bianchi, una felpa con decorazioni floreali e le maniche nere, e le solite Vans bianche e nere.
Stavo sul divano, guardando la tv.
Non c'era una minchia, e continuavo a fare zapping tra un canale e l'altro. Alla fine, lasciai su una di quelle merde di programmi MTV. Friendzone. Proprio quello che avrei dovuto fare, quella sera. "Friendzonare" Harry. Odiavo quella parola. E non ne capivo il significato. Ci si può innamorare di qualcuno, anche dopo tanto tempo di odio profondo o d'indifferenza.
Insomma, magari non va bene la prima volta. O la seconda. O la terza. Ma, prima o poi, può anche capitare che quel qualcuno di speciale ti guardi sotto un'altra luce, del tutto diversa.
L'ascesa tranquilla a modo suo di Louis mi fece ritornare nel mondo umano.
- Dove vai?- chiesi.
- A fanculo- disse lui, sbattendosi la porta dell'ingresso alle spalle.
Delicato, il mio ragazzo. "Mio ragazzo". Almeno in teoria.
In pratica.. credo che lui, in questo momento, mi stia odiando.
Ma ha ragione.
O no.
Non lo so, non ci capisco più niente. ç^ç.
Sobbalzai al suono improvviso del campanello.
Scesi subito dal divano, e andai ad aprire.
Era Harry.. bellissimo, come sempre.
Dio.. ma davvero dovevo dirgli tutto quello? ç_ç
Pensa a Lou, pensa a Lou.. sì, dovevo dirgli tutto quello.
Non potevo fingere.
Avrei sofferto sia io, sia Louis.. e sia Harry, quando avrebbe saputo tutto.
Okay, Diana, fatti coraggio.
- Piccola- Harry mi abbracciò.
- Hazza- feci io, mordendomi il labbro.
- Dio, sempre più sexy- si allontanò da me e scese con le mani sulla mia vita.
- Mhmh- ridacchiai nervosa, cercando di allontanarlo.
- Hey, che hai?- mi guardò con i suoi occhioni verdi.
FANCULO, STYLES.
Lo fai apposta? Eh? EH? EH!? EH. Lo fa apposta.
- Hazza, devo dirti una cosa..- dissi.
Lui strabuzzò un po' gli occhi. Era adorabile. CRISTO, AIUTAMI TU.
- Dimmi- mi disse.
- Allora, ehm.. - iniziai.
Stavo per morire. Sì, era cosa buona e giusta.
TU, LASSU', TI DIVERTI, EH?
- Harry, io non credo che possa funzionare tra noi due.- dissi, tutto d'un fiato.
Non riuscivo a guardarlo negli occhi, così abbassai lo sguardo trovando le mie Vans stranamente molto interessanti.
- Cioè.. siamo amici da così tanto.. e, ehm... è così strano.- dissi.
HARRY, PARLA. PARLA.
- E, cioè.. - PARLA, CRISTO.
- C'entra quello?- fece lui, serio.
Alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi.
- Anche, Harry- dissi sincera.
- Okay- fece, guardando un punto fisso lontano dal mio viso.
Riabbassai lo sguardo, torturandomi le mani.
Dovevo rifarmi lo smalto.. già già.
- Vabbè, Diana- disse lui. - Io vado.-.
- No, ma.. non andiamo..?
- No. Io ci vado, ho amici là. Ma tu no. Tu resti qua. O ci vai da sola.- disse lui.
Poi si girò, e si diresse verso la moto.
- La prossima volta, prendi per il culo qualcun'altro. Vaffanculo.- mi gridò.
Si mise il casco e se ne andò, lasciandomi sulla soglia della porta senza parole.
Che cazzo .. che cazzo era successo?
Perchè mi ritrovavo là fuori, continuando a guardare il parcheggio dove fino a pochi minuti fa ci stava la persona a cui tenevo di più, che m'era sempre stata vicina, in qualsiasi momento, e che ora avevo tradito, ferito e me l'ero pigliata in culo. Me lo dovevo aspettare. E allora perchè mi sentivo morire dentro?
Restai là, sulla soglia, con le lacrime agli occhi per chissà quanto tempo. Oggi avevo pianto già 2 volte. Non era normale, per me.
Continuavo a pensare a tutta la giornata. Il risveglio con i Louis, i suoi baci, i suoi abbracci e il suo ritornare freddo all'improvviso, per poi arrivare Harry e fare lo stesso: lo sweet moment, e la sua mandata a fanculo.
Cosa ho sbagliato?


♥ Pov. Louis ♥

Continuavo a pensare a lei. Al suo sguardo. Ai suoi occhi. Ai suoi zigomi. Ai suoi capelli. Alle sue labbra. Al contatto con le sue labbra. Con il suo corpo. Il suo sorriso. Dio. Com'era perfetta.
CAZZO, BASTA LOUIS.
Ora lei poteva essere ovunque, con quel bastardo di Harry.
E magari, ora lui la sta accarezzando, come ho fatto io tutta la notte. Magari lei sta sorridendo, come ha fatto stamattina. Magari ora l'ha presa in braccio, e stesa ovunque, come ho fatto io. Magari ora sta premendo le labbra contro quelle della mia bimba, come abbiamo fatto noi. E magari ora si stanno sussurrando quanto si amano, come abbiamo fatto noi. E come ho fatto io, tutta la notte.
Lei, appoggiata sul mio petto, che dormiva socchiudendo la bocca, in un modo che m'ha fatto impazzire. L'ho tenuta tutta la notte stretta a me, accarezzandola e baciandola. Non avevo mai fatto niente di tutto questo con qualcuno. O meglio, sì. Con Eleanor. Ma lei ora non c'è più. Ora c'è la mia Diana. La MIA piccola.
Dio, voglio tornare da lei. La voglio sposare. *0*
Non ce la facevo più a stare in quel pub di merda.
Era una cosa nuova, e conoscevo più o meno tutti. Però mi sentivo così solo.
Mi alzai dal tavolino, barcollando. Avevo fatto fuori un paio di bicchierini di scotch, e mi girava la testa. Non volevo salutare nessuno. Barcollai verso la porta fino a quando non vidi Harry, nello stesso momento, entrare con 2 ragazze e 3 amici.
Il solo vedere quella merda umana, mi faceva salire un inspiegabile senso di nausea.
Non ci pensai più volte. Mi precipitai verso di lui e gli lasciai un pugno. Due. Tre. Fino a farlo cadere a terra. Fino a vedere il suo sangue. Quattro. Cinque. Calci. Uno. Due. Non riuscivo a fermarmi. E lui era attaccato al muro. Non riusciva a muoversi. E la gente guardava. Nessuno osava farmi calmare.
Io avevo quella reputazione. Fatti i cazzi tuoi, e magari ti risparmio. Lo sapevano tutti.
Poi pensai a lei. Volevo tornare da lei. Avevo bisogno di tornare da lei.
Lo presi dai capelli, e m'inginocchiai.
- Devi starle lontano. Hai capito?- gli chiesi.
- Prenditela pure, quella troia.- gridò lui, spingendomi di lato.
Troia? Lei? What?
No, aspetta. Un momento. No, non sta parlando della mia piccola.
- Senti,tu- lo sbattei al muro. - Non t'azzardare mai più a chiamarla così. Ti risparmio perchè voglio tornare dalla mia bimba. Ma altrimenti saresti già in preda agli spasmi.-.
Lo lasciai là. Lasciai tutto.
Capii che Harry sapeva. Sapeva di me e Diana. E non potevo esserne più felice.

 


La trovai sulla porta, immobile. Scesi velocemente dalla moto.
- Bimba.. - la richiamai.
Lei mi guardò e mi sorrise, con gli occhi lucidi.
Corsi ad abbracciarla.
- Dio, entra che c'è freddo- la presi in braccio, chiusi la porta e l'adagiai sul divano, sotto di me.
Lei continuava a guardarmi, sorridendo timidamente.
- Piccola, che ti ha detto quel coglione?- le dissi, baciandole il collo.
Lei passò le braccia intorno al mio collo, attirandomi a lei.
- Niente di che. Ma ho risolto.- mi sussurrò all'orecchio.
Era così adorabile nei suoi movimenti poco convinti.
Sorrisi istintivamente, lasciandole altri baci sul collo.
- No, voglio sapere tutto.- mi appoggiai sui gomiti.
- Mi ha mandata solo a fanculo.
- E c'è andato lui, a fanculo.

 

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Capitolo 23
*** Chapter 21 ***


POV. DIANA
 
Restammo a lungo sul divano. Io stavo sul suo petto e lui faceva passare le dita sul mio collo e sulla spalla, mentre qualche brivido mi scendeva lungo la schiena a causa del contatto. Prendeva tra le dita qualche ciocca dei miei capelli, li arrotolava, ci giocava e li faceva ricadere sulla spalla. Tenevo gli occhi chiusi. Amavo quel suo tocco delicato. Io amavo tutto di lui. E tutto quello che faceva. Eppure, io non sapevo ancora così tanto di lui. Insomma, un momento prima fa tutto l’orsetto Haribo ripieno di panna e fragole ed un momento dopo era un ragazzo violento e strafottente.
Quella sera emanava un familiare odore di alcool, probabilmente Whisky, ma ero troppo stanca per parlarne. Non so neanche dov’era stato. Non volevo saperlo. Volevo solo liberare la mente e stare con lui.
  • Voglio fare l’amore con te. – disse ad un tratto Louis.
Così. Con un tono di voce tranquillo. Come se nulla fosse.
  • LOUIS.- lo ripresi io, sbarrando gli occhi e alzando il viso per guardarlo negli occhi.
Lui mi guardò per qualche secondo in silenzio, continuando a far girare alcune mie ciocche tra l’indice e il medio.
  • Beh?- fece lui, con un’espressione ancora incredibilmente tranquilla. – Voglio fare l’amore con te. Voglio averti. Cosa c’è di sbagliato?-.
Sentii il viso andarmi a fuoco e cercai di nasconderlo abbassandolo. Lui tolse le dita dai miei capelli e mi rialzo il viso.
  • Voglio fare l’amore con te- ripetè.
Io boccheggiai, non sapendo cosa rispondere, fissando i suoi occhi azzurri.
  • Ma.. io. – arrossì ancora di più.
Lui sorrise.
  • Sarò il primo, giusto?- chiese.
Annuì, con la bocca secca e maledicendo il mio cuore che continuava a battere all’impazzata.
  • E non vuoi che io sia il primo?- chiese, smettendo di sorridere.
Non sapevo veramente cosa dire. Era tutto troppo strano per me.
  • Ho capito.- sorrise di nuovo. – Non voglio metterti fretta, ovvio. Ma Dio, ho veramente bisogno di te. Di sentirti. Di essere una cosa unica con te. E voglio sentirti gemere il mio nome, al buio, mentre le tue mani mi percorrono la schiena. E voglio sussurrarti quanto ti amo. E quanto, sì, okay, lo ammetto, ho bisogno di te. Ho bisogno di te come non ho mai avuto bisogno di nessuno. Sei stata l’unica, dopo la sua morte, che mi ha fatto rivivere. Va bene? Mi rendi felice, Diana. Fottutamente felice. -.
Le lacrime iniziarono ad appannarmi la vista. Restai là, con la bocca semiaperta, fissandolo negli occhi, mentre lui faceva lo stesso e mi passava l’indice sulle labbra.
Mi tirai su per arrivare alla sua altezza con i gomiti e lo abbracciai. Lui avvolse le sue braccia attorno alla mia vita, io attorno al suo collo. Ed iniziai a lacrimare. E, con le lacrime che mi pizzicavano le guance, abbassai il viso e gli baciai le clavicole, accarezzandogli con l’indice la guancia e la mascella. Lo sentii sospirare lievemente, seppure fosse un azione così semplice. Gli sfiorai il collo con le labbra, e lo baciai in qualche punto, andando più su e mordicchiandogli i lobi.
  • Diana.- sussurrò lui.
  • Ti amo. – gli sussurrai all’orecchio.
  • Ti amo. – rispose lui.
Sentimmo una macchina arrivare. Probabilmente erano i nostri genitori. Non mi ero neanche accorta che fossero usciti. Non ci avevo neppure pensato.
Mi staccai subito, e lo senti piagnucolare debolmente. Sorrisi al suo gesto infantile e mi sedetti sul divano, accendendo velocemente la tv e spostandomi il più lontano possibile da lui.
  • Non possiamo continuare così. – disse lui, tra lo scherzoso e il serio.
  • Cosa non potete continuare?- sentii la voce di mio papà mentre entrava, seguito dagli altri.
  • Io.. – iniziai, ma venni interrotta subito da Louis.
  • Tua figlia non mi lascia mai guardare i programmi che voglio io.-.
Sospirai mentalmente, ringraziando Louis per il suo aiuto. Non sono mai stata una bugiarda professionista.
  • Uhm. Sai com’è fatta.- rise lui.
Sì, puttano. Sa come sono fatta.
  • Sì. È irritante.- sospirò Louis.
  • Grazie delle belle parole.- sorrisi a Louis.
Poi girai il viso verso mio padre.
  • Me ne ricorderò quando sarai in carrozzella. Tra qualche anno. –.
  • Che acida.- fece lui, ridendo e raggiungendo il bel gruppetto che si era formato in cucina.
Louis rise e si avvicinò a me, lasciandomi un bacio nell’angolo della bocca.
  • Lou.- lo ripresi io sottovoce.
  • Sei bellissima.
  • Smettila, ti sentono.
  • Ti amo.
Non risposi e feci per dargli uno schiaffo per gioco, quando lui mi prese il pollice con le mani, mi fece mettere la mano dietro la schiena e mi baciò di nuovo sulle labbra, per qualche secondo.
Mi staccai subito, andando verso le scale per non gridargli contro di smetterla.
Lo sentii seguirmi.
  • Ah, bene, vuoi di più proprio in camera tua.- rise lui, quando arrivammo in corridoio.
  • Vaffanculo, Tomlinson.- risi io.
  • Mi accompagni?- anche se non lo guardavo in faccia, potevo sentire che stava sorridendo.
  • No, vacci da solo.- dissi,appena arrivata alla porta della mia camera.
  • Okay, allora cerco un’altra che mi ci accompagni.- ghignò lui.
Smisi di sorridere e feci l’imbronciata. Lui rise, venne verso di me e porto le braccia dietro, sulla porta, guardandomi mentre io continuavo a fissare l’interessantissima porta del bagno.
  • Guardami- ordinò sorridendo.
Non risposi, ed incrociai le braccia al petto.
Lui ridacchiò.
  • Ho detto di guardarmi, stronza.- ripetè.
  • Ah, io sono la stronza, adesso.- dissi, continuando a fissare la porta.
Lo vidi sorridere con la coda nell’occhio. Si avvicinò al mio collo ed iniziò a baciarmi, facendo scorrere la punta della lingua e provocandomi dei brividi evidenti. Sentii le sue labbra piegarsi in un debole sorriso, e ritornò a baciarmi e a far passare la lingua. Cercando di non farmi notare, chiusi gli occhi. Involontariamente, piegai la testa di lato, lo sentii ridacchiare ancora e portò le sue mani sulle mie cosce, facendomi incrociare le gambe sulla sua vita.
  • Ti amo.- sussurrò lui.
  • Vaffanculo. – gli sussurrai io.
Aprì la porta ridendo, e se la chiuse a chiave alle spalle.
Mi porto sul letto e, reggendosi con i gomiti, iniziò a baciarmi e passare la mano sulla schiena, sotto la maglietta, mentre io lo attirai più vicino a me mettendo le dita tra i suoi capelli e tirandoli leggermente.
  • Ti voglio, stronza.- disse lui sulle mie labbra, prima di iniziare a ribaciarmi, cacciando la sua lingua dentro la mia bocca.
Non risposi subito. Volevo assaporare le sue labbra. Era ancora una sensazione del tutto nuova per me, e ne avevo bisogno.
  • Prima o poi- sorrisi io, allontanandomi dopo un po’.
  • Torna qua.- piagnucolò lui.
Scossi la testa e mi rimisi in piedi. C’erano i miei genitori di sotto, e anche un semplice bacio mi metteva in agitazione.
  • Senti.- disse lui, alzandosi dal letto. – Mh, domani.. sempre che tu voglia, cioè.. ecco.. potremmo uscire.-.
Mi chiesi perché era tanto nervoso. Non ero la sua prima ragazza,no?
  • Certo. – sorrisi io.
  • Ohw. Perfetto. – sorrise lui.
Subito dopo, ci chiamarono per cenare. E dopo la cena, lui si ritirò in stanza a causa del sonno ed io feci lo stesso.
Ma non riuscii a dormire. Continuavo a pensare a tutto quello che era successo. E, per quanto era tutto così bello, c’era una domanda che mi assaliva.
Quando Louis disse che voleva fare l’amore con me, disse un qualcosa a proposito di qualcuna che è morta. Ma a chi si riferiva?
Mi promisi di chiederglielo e, alle 3 di notte, mi addormentai.








Alohaa. :3
Allora, sì, sono ancora viva. Incredibile, ma vero. Eee boh, avevo voglia di scrivere, mi ricordai del sito e, dopo una lista di insulti a me stessa per non aver continuato la ff, decisi di aggiornare dopo mesi. Faccio schifo, lo so. Mi odiate, lo so. Devo bruciare, lo so. SKSTM. 
Anyways, spero vi piaccia questo capitolo e che siate ancora vive (immagina, puoi). Ciàà. 

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Capitolo 24
*** Messaggio importante ***


Hey. :3 Premetto che sto scrivendo dal cellulare e, se usate il computer, ditemi se non riuscite a leggere. Scusatemi se sono stata assente per tutto questo tempo. Probabilmente non ci crederete, ma sono rimasta tutto il tempo a pensare che cosa fare con questa fan fiction. Io la iniziai qualche anno fa, se non sbaglio, e andandola a rileggere non trovo niente di bello, oltre alla grammatica che fa veramente pietà. Il mio computer, in questo momento, è inutilizzabile. Pensavo di iniziare a scrivere su Wattpad, e riscriverla "bene", magari anche facendola una ff Larry Stylinson. O anche mantenendola così. L'idea è quella: una ragazza (o Harry) che si ritrova in un modo o nell'altro in casa Tomlinson e bla bla, ma senza tante contraddizioni ed errori grammaticali. E, se possibile, cambiando anche l'inizio perché, dai, è una cazzata paradossale. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e soprattutto se ci siete su Wattpad. Io mi chiamo DisturbedPsychopath. Fatemi sapere. ❤

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Capitolo 25
*** Wattpad ***


La mia fanfic è su Wattpad. Seguitemi su Twitter @AndWhenImGone_ e su Instagram @garrixsvgirl, se volete e per chiedermi qualsiasi cosa. ^^💕 http://w.tt/1QBa38y

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