Protect my soul

di Aria__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** (1) ***
Capitolo 2: *** (2) ***
Capitolo 3: *** (3) ***
Capitolo 4: *** (4) ***
Capitolo 5: *** (5) ***
Capitolo 6: *** (6) ***
Capitolo 7: *** (7) ***



Capitolo 1
*** (1) ***


                                                                                   
                                               “Comunque tutti finivano per crepare, era un dato di fatto. Niente di nuovo. Il problema era l’attesa.”

Capitolo 1

-Funny?- la voce della signora Clark echeggiò nel freddo corridoio
-Mamma sono qui- rispose una voce incolore La donna si voltò di scatto e vide sua figlia seduta su una di quelle scomode poltrone con la testa fra le mani.
-Cosa è successo?- chiese spaventata al massimo
-Niente di inr..- la frase non terminò che il sordo rumore di uno schiaffo la fece zittire
-Ti rendi conto dello spavento che mi hai fatto prendere? Te ne rendi conto?- le urlò contro con violenza
-Smettila di urlare- sibilò la ragazza portandosi la mano sulla guancia rossa
-E tuo padre..oh non ne parliamo proprio, ti ammazzerà appena andremo a casa, forza alzati- La mora si alzò senza battere ciglio e seguì la madre lungo il corridoio.
-Posso sapere cosa hai combinato questa volta?- le chiese mentre aspettavano l’ascensore. La ragazza alzò gli occhi al cielo e si morse il labbro nervosa.
–Ho esagerato con l’alcool mamma, scusami- disse seriamente pentita
-è la terza volta in due settimane che sono costretta a venirti a prendere all’ospedale dopo aver passato un’intera notte alla tua ricerca.. ma proprio non ti rendi conto? Cosa ti sta succedendo?-
-Che ti frega?- disse incurante la figlia
L’ascensore si aprì ma la signora Clark trascinò la figlia di nuovo lungo il corridoio e si fermò davanti alla porta aperta di una stanza. Una ragazza dormiva beata, con una fascia che le bendava l’intera testa.
-Mi frega perché tu sei solo una stupida incosciente, mentre in questo ospedale ci sono persone che stanno morendo, che stanno lottando tra la vita e la morte e tu ti prendi anche il lusso di bere e impasticcarti fino a collassate- disse indicando la ragazza nella stanza –Svegliati Funny, la vita non è un gioco potresti svanire in un attimo-
-E tu.. anzi voi, questo state aspettando- sbraitò la ragazza per poi correre via

-Amelie.. Amelie sei sveglia?- sussurrò una leggera voce
La fragile ragazza aprì gli occhi in modo stanco ed annuì.
–Ciao mamma- rispose
-Hai dormito tanto oggi, ti ho preso un libro magari così il tempo passa più in fretta-
-Grazie mamma.. ti dispiace mettermi un po d’acqua- chiese
-Certo tesoro-
-Toc toc- disse una voce maschile –è sveglia la mia principessa?- Amelie sorrise stancamente, mentre i suoi occhi verdi brillarono alla vista del meraviglioso ragazzo.
-Ciao Zayn- rispose la donna porgendo il bicchiere alla figlia –Beh sei in buona compagnia, torno tra poco- disse lasciandoli soli Il moro si chiuse la porta alle spalle e si accomodò alla fine del letto, posando la busta di cartone a terra.
La ragazza fece un sorso e poi sorrise.
-Come ti senti?- le chiese
-Stanca, ma sto bene- rispose
-Beh spero che tu abbia dormito parecchio perché- disse prendendo la busta –ho portato tantissimi film, nessuno strappa lacrime so come sei e sono passato dal cinese vicino casa tua, so che i medici dicono che ti devi mantenere leggera ma ogni tanto uno strappo alla regola fa bene- Amelie rise di gusto e annuì felice.
-Hai fatto tutto questo per me?- chiese
-No, per la mia ragazza- e si sdraiò accanto a lei –Ah giusto sei tu la mia ragazza-
-Sei davvero stupido- affermò lei
-Però mi ami vero-
-Di più- rispose guardandolo negli occhi

-Funny scendi è pronta la cena- urlò la signora Clark, Claire, in fondo alle scale
La mora sbuffò sonoramente e a grandi passi scese le scale e si accomodò al suo posto in cucina. Suo padre, Thomas Clark, era seduto di fronte a lei con lo sguardo fisso sul giornale.
Claire riempì i piatti con del minestrone bollente e si accomodò al suo posto. L’uomo però rimase immobile e non accennava a muoversi. La donna tossì. –Caro è pronto in tavola, leggi dopo il giornale- Ma la donna non ottenne nessuna risposta.
Lei e la figlia si guardarono dubbiose. -Thomas as…- provò ancora
-Stavo leggendo- interruppe il suo silenzio piegando il giornale –una notizia che mi ha colpito particolarmente- si sistemò per bene ed immerse il cucchiaio nella minestra –In pratica questa ragazza di soli diciassette anni che è stata uccisa da un uomo in discoteca proprio ieri sera-
-Oddio è davvero terribile- rispose Claire Thomas teneva lo sguardo fisso su sua figlia, che cercava di evitare lo sguardo.
-Possiamo dire di essere stati fortunati anche questa volta Claire, poteva esserci nostra figlia al posto di quella povera ragazza- affermò duro Funny si alzò di scattò dalla sedia e lo guardò minacciosa. –
Fanculo- sibilò –Mi è passata la fame-
-Siediti ora e finisci la cena- rispose con voce calma il padre
La ragazza non lo ascoltò e si allontanò velocemente. Thomas si alzò furioso e la raggiunse con pochi passi. –Smettila di fare la ragazzina viziata- e la tirò per un braccio -Lasciami papà- sbraitò lei cercando di dimenarsi
Un secondo schiaffo in meno di 24 ore fece capolinea sulla sua guancia prima di essere presa per i capelli e scaraventata di nuovo verso la tavola.
La ragazza cadde a terra sbattendo la testa sul pizzo del tavolo in legno prima di accasciarsi su se stessa.
-Thomas oddio smettila- disse la donna correndo verso la figlia
-E ti è andata bene ragazzina che io mi fermi qui, dovrei darti una bella lezione ed ora sono io a non avere fame- esclamò prendendo il suo giornale ed uscendo dalla cucina Funny tremava come una foglia fra le braccia della madre.
-Sssh va tutto bene piccola mia, è finita- disse cullandola e dandole un bacio sulla testa Un sapore ferroso sulle labbra le fece notare il sangue. –Vieni ti aiuto a pulirti, sono sicura che non servono dei punti-
La ragazza si sollevò e allontanò la presa della donna. -Sono anni.. anni mamma che va avanti così questa storia, ogni sera torna a casa e mi picchia a volte per un motivo a volte solo perché è incazzato nero con la vita- singhiozzò –e tu.. tu sei sempre rimasta a guardare, non hai mai fatto niente per difendermi-
Claire rimase immobile con la vergogna negli occhi e il cuore a pezzi. -Tesoro io..-
-Smettila e non parlare, sono stanca di tutto questo.. io non ce la faccio più mamma- disse iniziando ad indietreggiare
-Vieni qui, insieme possiamo rimediare-
-Zitta, ormai non ti credo più- sussurrò lasciando che l’ultima lacrima uscisse –io me ne vado-
Si voltò e senza guardarsi indietro corse verso l’uscita.

-Signora Prince volevo dirle che le condizioni di sua figlia sono peggiorate nell’arco delle 24 ore- disse il dottor Call amareggiato
-Cosa significa dottore, lei.. lei mi aveva detto che aveva visto dei miglioramenti e..-
-Lo so signora ma purtroppo la leucemia è così, abbiamo fatto tutto il possibile ma..-
-Quanto?- lo interruppe la donna con le lacrime agli occhi –Quanto le resta?-
-Ore, giorni o settimane non so dirle con precisione.. ma ci tenevo a dirle che dovete prepararvi-

Funny camminava per la strada buia e gelida stringendosi nel suo maglione verde bottiglia. Mordeva in continuazione le sue labbra mentre il dolore alla testa aumentava sempre di più. Era lacerata dentro, niente più le apparteneva. Desiderava non essere nata. Desiderava svanire nell’aria. Non aveva niente se non dolore, fisico e mentale. Un uomo e la sua bambina voltarono l’angolo mano nella mano mentre la piccola saltellava e si teneva stretta al padre che rideva e la prendeva in giro. Sorrise e provò a scavare nella sua memoria, ma non era mai esistito nella sua vita un momento come quello. Però lei credeva nella speranza, forse era ancora in tempo per salvarsi. Alzò gli occhi verso il cielo stellato e fissò le stelle. Sorrise. Poteva andarsene, trovare un posto dove la sua anima potesse stare bene. Ricominciare. E lei lo voleva. Voleva amore, affetto. Voleva poter sognar a colori. Poteva farcela. Doveva reagire, far entrare la luce, la vita dentro di lei. Sorrise ed abbassò di nuovo lo sguardo E la luce era davvero li davanti a lei. E fu solo un secondo e quella luce la travolse, ma quella non era la strada per la salvezza. L’auto frenò ma non in tempo.
E Funny riuscì a svanire nell’aria.

Amelie aprì lentamente gli occhi, terribilmente pesanti. Lo sguardo caldo e avvolgente di Zayn le fecero battere forte il cuore.
-Mi sono addormentata di nuovo vero?- scherzò con voce flebile
-Tranquilla ti perdono, finiremo di vedere il finale del film un’altra volta- sorrise in modo tirato
-Hai pianto?- gli chiese Zayn tirò su con il naso e scosse la testa.
–No, fa solo tanto freddo qui mi si è congelato il naso.. sai che odio il freddo-
-Sei davvero pessimo a mentire Malik- Il moro sorrise e le diede un leggero bacio sulla fronte gelida.
–Volevo chiederti una cosa- le sussurrò poi all’orecchio
La ragazza sorrise stancamente e lo guardò, troppo debole per parlare.
-Amelie Prince- iniziò stringendole la mano –non farò giri di parole, perché perdere tempo a noi non è concesso.. vuoi sposarmi?- Gli occhi di Amelie brillarono per un secondo, mentre una lacrima rigava il suo viso pallido.
La risposta non uscì mai da quelle labbra.

*Spazio autrice*
Okay, cosa è successo? è successo che la storia "From the plane crash at the heart of disaster" è stata eliminata. Non mi va di raccontare i particolari hahaha.
Comunque eccomi, eccoci, di nuovo qui non mi fermo mai lo so.
Primo capitolo. Non si capisce molto lo so ma vi assicuro che nel prossimo capitolo capirete sicuramente cosa succederà e come si svolgerà la storia.
Spero recensirete, ne aseptto tante.
Almeno sei dai e continuo.
Vi aspetto numerose.
Per chi fosse nuovo vi informo che abbiamo un gruppo tutto nostro, dove poter parlare e vedere tutti gli aggiornamenti.

Gruppo facebook: https://www.facebook.com/groups/198299753628184/

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Nel prossimo capitolo vi mostrerò anche meglio i volti dei personaggi.
Un bacio, sempre con voi.
Aria__


 

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Capitolo 2
*** (2) ***


                                                                                                                                                                                               
                                                                                "Non riesco ad essere più di un sentimento alla volta."

Capitolo 2


I paramedici corsero per il lungo corridoio trascinando la barella che trasportava il corpo della fragile Funny. Dietro di loro, l’uomo che l’aveva investita con le lacrime agli occhi cercava di capire quanto la situazione fosse grave.
Funny però riusciva a vedere tutto. Il suo corpo mal ridotto, i medici indaffarati nel rianimarla e il pover uomo disperato.
Era separata dal suo corpo. Non sentiva nient’altro che il vuoto. Si guardò intorno disperata. Molti corpi le oltrepassavano l’anima.
Lei non esisteva più.
Voleva piangere, gridare, chiedere aiuto ma nessuno sarebbe riuscito a sentirla.
Lei era morta.
 
-Carica- disse il dottor Call prima di dare una scossa al corpo della fragile Amelie che sobbalzò dal freddo lettino, senza però battere ciglio
Il macchinario legato al suo corpo lasciava un rumore sorso e fastidioso. Il suo cuore aveva ceduto, non c’era più niente da fare.
Amelie guardava disperata sua madre piangere accasciata sul suo corpo ormai immobile.
Zayn era immobile fuori la porta con la bocca spalancata e gli occhi gonfi e rossi.
Si avvicinò a lui e provò a parlargli.
-Zayn, Zayn no non piangere per favore .. io sto bene sono qui- provò ad accarezzargli una guancia ma il tentativo fu vano
La frustrazione si stava impossessando di lei. Nessuno più poteva vederla, sentirla.
Si guardò intorno disperata fin quando il suo sguardo non cadde su una ragazza poco lontana da lei che la fissava in modo sconvolto.
Riusciva a vederla?
 
Funny rimase immobile mentre osservava la figura della ragazza dai capelli biondi che tentava di toccare il ragazzo moro.
Erano nella stessa situazione. Anche lei era diventata invisibile, anche lei era svanita per sempre.
Quando i loro sguardi si incontrarono capì che anche la bionda riusciva a vederla. Le mancò l’aria e provò ad avanzare verso di lei.
-Riesci a vedermi?- chiese quasi urlando
-Si io.. io com’è possibile cosa significa? Perché siamo qui?- chiese terrorizzata
La bionda si voltò verso il ragazzo adesso abbracciato alla madre, mentre il suo corpo veniva trascinato via coperto da un lenzuolo.
-Mi dispiace- disse Funny
La cosa fu abbastanza ridicola, visto che erano nella stessa situazione.
-Non posso lasciarli- disse Amelie
Una forte scarica colpì l’anima di Funny che cadde al suolo urlando.
Amelie rimase sconvolta e immobile per alcuni secondi prima di abbassarsi per darle una mano e aiutarla ad alzarsi.
Non si era mai sentita così forte, aveva passato tanti anni ferma in un letto senza avere la forza di far niente.
-Cosa è successo?- le chiese
-Non lo so io..- non terminò la frase che un’altra scarica, ancora più forte la fece sobbalzare
Si accasciò su Amelie che cercava inutilmente di capire cosa stesse capitando.
-Come sta? Sta bene si riprenderà?- disse una voce alle loro spalle
L’uomo che aveva investito Funny era in piedi fuori la porta dove stavano cercando di rianimare la ragazza, disperato mentre di portava le mani ai capelli.
-Tu non sei ancora morta- sussurrò la bionda
Funny guardò verso la figura nella stanza, il suo corpo immobile mentre i dottori cercavano in tutti i modo di ristabilirla.
Erano passati solo pochi secondi, eppure sembravano ore.
Un forte bagliore accecò la vista di Amelie, il suo calore la avvolse.
-La vedi anche tu?- chiese guardando fisso verso la luce
Funny seguì il suo sguardo ma l’unica cosa che riusciva a vedere erano le infermiere che andavano avanti e indietro nel corridoio.
-No, cosa.. cosa vedi?- le chiese
-è così bella- sussurrò –Ma non posso, non posso andarmene-
-Va, vai e salvati- gridò la mora
-Io non voglio-
Un’ultima e potente scossa colpì l’anima di Funny e in quello stesso istante Amelie si aggrappò alla sua mano e in pochi secondi ci fu il buio totale.
 
Le voci intorno erano accalcate e rumorose. Non si riusciva a distinguere niente, solo un insieme di suoni e rumori, qualcosa di terribilmente fastidioso.
Funny cercava in tutti i modi di aprire gli occhi, ma qualcosa glielo impediva.
Alcuni flash balenarono nel buio della sua mente, iniziando a dimenarsi.
Urlava per il caos che il suo cervello stava manifestando.
Il volto di Amelie comparve nei suoi pensieri.
La vide mentre diceva le sue prime parole, mentre imparava a camminare. La vide al suo primo giorno di scuola, il suo primo bacio.
Funny urlava ma era sicura che nessuno l’avrebbe sentita, era tutto nella sua testa.
Le immagini continuavano ad accalcarsi.
L’immagine di suo padre che la picchiava per la prima volta, e poi l’immagine di Amelie che sviene nel corridoio della scuola.
Lei che correva con gli amici sulla spiaggia e poi Amelie che piangeva stesa sul suo letto.
Lei e la sua prima notte di sesso con Marc. Le notti in discoteca e poi ancora Amelie nel suo letto d’ospedale mentre rideva allegramente con un ragazzo moro.
Le sequenze diventavano sempre più veloci e caotiche, creando emicranie sempre più forti.
Le ultime immagini ritraevano lei mentre saltava praticamente in aria dopo lo schianto e un attimo dopo Amelie che chiudeva gli occhi per l’ultima volta.
Ci fu uno squarcio nel vuoto e poi una luce.
 
-Come sta?- chiese la voce disperata della signora Clarck mentre cercava di trattenere la disperazione
Suo marito le era accanto immobile. Non lasciava trasparire alcuna emozione.
-Signora sua figlia è stabile, ma ancora non si sveglia. Non sappiamo che danni abbia ricevuto a livello celebrale, ha due costole rotte e una gamba fratturata e speriamo che si risvegli sana e senza alcun problema- disse il dottore diplomaticamente prima di allontanarsi
L’uomo che l’aveva investita di avvicinò cautamente ai coniugi Clarck –Mi dispiace tantissimo per quello che è successo, vostra figlia è sbucata fuori dal nulla e io non ho potuto fare niente per evitarla.. sono così desolato e io…-
-Non si preoccupi, grazie per aver prestato soccorso, le ha salvato la vita- rispose la donna poggiandogli una mano sulla spalla per poi entrare nella stanza della ragazza
Si accomodò accanto a letto della ragazza e le prese la mano. –oh bambina mia, come mi dispiace è tutto colpa mia- disse fra le lacrime
Un fremito scosse il corpo della ragazza prima che lentamente aprisse gli occhi.
La donna si alzò e le strinse ancora di più la mano.
-Tesoro, tesoro sono la mamma riesci a sentirmi.. sono qui piccola mia- le baciò il dorso
Funny si voltò lentamente trovando difficile riuscire a respirare con l’enorme tubo collegato al suo naso.
Farfugliò qualche parola e la donna corse subito a chiamare il medico, che accorse in pochi secondi.
Le puntò una lucina negli occhi che le provocò un enorme fastidio.
-Allora Funny, come ti senti?- le chiese il dottore posando la luce
La ragazza si guardò intorno spaesata. –Chi è Funny?- sussurrò debolmente
Il dottor Fin prese subito appunti sul suo foglio, mentre la donna si portava le mani alla bocca.
-Tesoro, tu sei Funny sei .. sei la mia bambina- disse carezzandole il viso ma la ragazza si allontanò bruscamente rischiando di cadere sul pavimento
-Funny.. Funny ascoltami- disse il dottor Fin prendendo il viso della ragazza fra le mani –Non ti spaventare okay, sei sotto shock hai bisogno di una tac per vedere i danni al tuo cervello-
-Ha perso la memoria?- chiese Claire sul punto di svenire
-Non ha dimenticato le cose essenziali della vita come ad esempio l’uso della parola.. mi è capitato molte volte un caso del genere-
Il dottor Fin sospirò e tornò a guardare la ragazza immobile. –Sai dirmi cosa ricordi di te?-
La ragazza scosse timidamente la testa.
-Non ricordi proprio niente della tua vita? Chi sei? Dove vivi?- le chiese
-No- balbettò la ragazza
-Non ricordi assolutamente niente?- provò ancora
Il volto di una giovane ragazza dai capelli biondi comparve nella testa di Funny, facendole venire un capogiro.
La signora Clarck l’aiutò a stendersi mentre la guardava preoccupata.
-Dai tesoro, cerca di sforzarti.. dicci cosa ricordi-
-Amelie- fu l’unica parola che pronunciò


*Spazio autrice*
Come promesso, dopo le sei recensioni eccomi qui con il nuovo capitolo. Cosa ne pensate?
è tutto ancora un po confusionario e sono proprio curiosa di sentire le vostre opinioni e le vostre idee.
Questa è Amelie

  
Questa è Funny
   
 
A breve un trailer per questa storia
Ringrazio le ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, siete dolcissime.
Spero di ricevere tanti vostre recensioni per questo capitolo, ci tengo molto.
Un bacio e alla prossima.
Aria__

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Capitolo 3
*** (3) ***


                                                                      
                                      Chi arriverà e starà al mio fianco dovrà abbracciare il ricordo che conservo di te.

Capitolo 3


-Hei come ti senti Amelie?- disse una voce nel corridoio
La bionda si voltò e sforzò un sorriso. –Ho avuto solo un po di influenza tutto qui, ora sto bene- rispose
Iniziarono a camminare nel lungo e affollato corridoio. Amelie aveva fra le braccia il libro di letteratura inglese mentre il moro, Zayn,  giocava distrattamente con il suo braccialetto.
-Volevo passare a trovarti ma non sapevo il tuo indirizzo- affermò lui
-Oh beh, mi basta il pensiero ormai è andata così-
-Senti Amelie.. io ecco..- cominciò grattandosi la nuca nervoso –Ti andrebbe di uscire con me stasera, una semplice passeggiata passo a prenderti io-
La bionda esalò un enorme respiro prima di schiantarsi al suolo.
 
Funny sobbalzò dal gelido letto d’ospedale e si mise a sedere. La fronte era imperlata dal sudore e il cuore batteva a mille.
La madre le poggiò una mano sulla spalla e la fece stendere delicatamente.
-Tranquilla tesoro, è stato solo un sogno- la rassicurò –Vuoi qualcosa?-
La mora scosse la testa e chiuse gli occhi ma la visione della bionda stesa per terra le fecero venire i brividi.
Iniziò a tremare, era come se il dolore che in quel momento la bionda della sua visione stava provando veniva trasmesso anche al suo corpo.
Cominciò a gridare,mentre era imprigionata in quel mondo di cui non faceva parte.
Riusciva a vedere molti corpi correre verso Amelie.
Lei in quel momento era Amelie.
-Funny, Funny mi senti sono il dottore apri gli occhi lentamente- gridò
Le convulsioni si fermarono e il corpo di Funny si rilassò mentre apriva lentamente gli occhi.
Una lucina le fu subito puntata in faccia mentre tre infermiere la tenevano immobile.
-Come ti senti?- le chiese il dottor Fin
-Io..io non lo so, cosa è successo?- chiese spaventata
-Ha avuto una crisi è la seconda volta in poche ore- rispose il dottore rivolgendosi alla donna –Le farò subito una lastra al cervello e chiamo la dottoressa Robin-
Detto questo lasciò la stanza.
 
Zayn era nella camera in cui Amelie aveva vissuto quegli ultimi mesi di inferno. Stava recuperando tutti i libri, lettere e pupazzi che erano stati portati li per lei da parenti ed amici.
Lacrime silenziose continuavano a solcare le sue guance mentre numerosi ricordi affollavano la sua mente.
 
-Cosa è successo?- disse la flebile voce di Amelie mentre apriva gli occhi
-Sei svenuta in corridoio, ti ho portato in infermeria- rispose il moro prendendo un bicchiere d’acqua e riempiendolo
-Grazie- rispose facendo un lungo sorso
-Sai all’inizio pensavo che fossi svenuta perché non ti aspettavi un mio invito ad uscire- entrambi risero di gusto
-Sono solo molto stanca, questa influenza mi ha colpita per bene- rispose Amelie mettendosi comoda sulla brandina
-Hai la pressione molto bassa-
-Si, ho solo bisogno di riposo-
-Hanno chiamato tua madre sta venendo a prendermi-
-Va bene, grazie per avermi aiutata- disse sorridendo
-Figurati, adesso vado e torno a lezione.. fammi sapere come stai-
-D’accordo e Zayn..-
Il ragazzo si fermò sulla soglia della porta e si voltò a guardarla.
-..accetto volentieri il tuo invito, sempre se è valido-
 
-Zayn..- la dottoressa Robin lo richiamò poggiandogli una mano sulla spalla facendolo sobbalzare
-Mi scusi dottoressa ero soprappensiero-
-Tranquillo, volevo chiederti se puoi passare un attimo nel mio studio quando hai finito.. avrei una cosa da darti-
-Va bene, arrivo subito-
 
Funny fu trascinata con la sedia a rotelle fino allo studio della dottoressa Robin.
Era una donna abbastanza anziana. Capelli corti e grigi, occhi verdi e labbra sottili. Era bassina ed aveva un aspetto adorabile.
Accolse Funny con un grande sorriso e le strinse la mano.
-Piacere di conoscerti Funny io sono la dottoressa Robin ma tu puoi chiamarmi Tessa-
-Tessa..- ripetè la ragazza –Io.. io perché sono qui? Lei chi è?-
-Io sono una neurologa, però giro molto nelle stanze dei pazienti solo per vedere se hanno bisogno di una persona con cui sfogare qualcosa.. tu vuoi dirmi qualcosa?- le chiese sedendosi sulla sedia vicino a lei
-Io non so molto- rispose la mora abbassando lo sguardo
Era frustrante non ricordare assolutamente niente.
-Il dottor Fin mi ha detto che quando ti sei svegliata hai detto il nome “Amelie”.. perché?- le chiese
-Io non ne ho idea, lo giuro- disse iniziando a piangere
La dottoressa le prese la mano e la massaggiò delicatamente.
-Non ti devi preoccupare, riusciremo a capire tutto.. per caso era qualche tua amica o avevi sentito il suo nome da qualche parte?-
-No, io.. io davvero non lo so è solo che..-
-Dottoressa Robin mi scusi- disse Zayn entrando nella stanza
Gli occhi di Funny si spalancarono mentre il suo respiro accelerava.
-Se vuole passo dopo- disse il ragazzo
-Nono, vieni pure tanto devo solo darti una cosa-
Il moro si avvicinò alla donna in piedi dietro la sua scrivania mentre frugava fra le sue cose.
Funny lo fissava in modo inquietante, i loro sguardi si incontrarono per pochi secondi.
-Zayn..- sussurrò la ragazza alzandosi
Il ragazzo la guardò confuso. –Emm, ci conosciamo?-
-Io.. io credo di si- rispose la mora stringendo la presa
Numerosi flash cominciarono a balenarle nella testa. Il volto di Zayn incendiava i suoi pensieri fino a soffocare la realtà.
Quando aprì di nuovo gli occhi non era più la stessa.
Il moro provò ad allontanarsi.
-Funny stai bene? Come fai a conoscere questo ragazzo?- disse la Robin avvicinandosi
-Zayn sono io.. sono io Amelie-
Il moro fece uno scatto veloce all’indietro e la guardò indignata. –Ma che stai dicendo, che razza di scherzo è dottoressa-
-No, non è una scherzo sono io Zayn ascoltami guardami sono io- gridò la mora
-Tu sei malata- e corse via
Funny provò ad inseguirlo, ma la dottoressa la fermò per un braccio.
-La prego dottoressa Robin mi faccia andare, sono io sono Amelie non mi riconosce?-
Una forte fitta alla tempia la fece gridare.
La dottoressa Robin la aiutò ma la ragazza scansò il suo braccio e cadde al suolo.
Due infermieri corsero a vedere mentre la ragazza veniva divorata nell’ombra della sua anima.
Stava bruciando.
Fu solo un attimo e tutto intorno svanì.
Funny si alzò e camminò nel buio più totale cercando di restare calma.
In lontananza la figura di un’altra ragazza risaltò nel buio.
Amelie.
-Come è possibile? Come è potuto succedere?-
Erano lontane, ma la voce era forte e chiara.
-Siamo intrappolate nel tuo corpo- disse Amelie
-Tu sei intrappolata dentro di me, non noi- ribadì Funny –Devi lasciarmi in pace-
-Non posso-
Funny aprì di scatto gli occhi e fece un respiro profondo.
Si guardò intorno e capì che era tornata nella sua camera d’ospedale.
La madre dormiva scomodamente sulla poltrona vicina.
Senza fare rumore si alzò e si avviò verso l’uscita.
Camminò lungo il corridoio deserto e silenzioso, senza sapere cosa fare.
Camminò fino ad arrivare davanti alla stanza 27.
Vi entrò senza un motivo e si guardò intorno.
Li si sentiva a casa e non riusciva a spiegarsi il motivo.
Si sistemò sul letto senza coperte e dopo poco prese sonno.
 
-Funny..signorina svegliati- disse una voce
La mora aprì velocemente gli occhi e guardò la dottoressa Robin negli occhi.
-Hai scatenato il caos nessuno ti trovava, e non so perché ma ho pensato subito di venire qui in questa stanza-
-Oh io..non so neanche io come ci sono arrivata-
-Ho capito cosa ti sta succedendo, a quanto pare dentro di te non sei sola-
-Cosa intende dire?- le chiese confusa
-Ricordi quello che è successo ieri, nel mio studio?- domandò
-Stavamo parlando e ad un certo punto è entrato un ragazzo e..-
-E..?-
-E poi non ricordo più niente-
-Amelie è dentro di te, non so come sia possibile ma penso che sia così.. le vostre anime si sono unite e adesso stanno lottando per emergere entrambe-
-Non ha senso quello che sta dicendo, come.. come è possibile io.. io..-
-Tu non ricordi niente della tua vita e ogni tanto vai in uno stato di shock e quando apri gli occhi non sei più tu, tu ed Amelie siete morte nello stesso momento solo che tu sei riuscita a tornare indietro mentre lei.. beh si è dovuta adeguare, ne sono convinta Funny.. Amelie vive dentro di te-

*Spazio autrice*
Hi beautiful, allora cosa ne pensate. La storia inizia a prendere forma.. poi vedrete cosa accadrà.
fatemi sapere cosa ne pensate, recensite in tante c:
Ringrazio:
SheDaydreams
Harry123
Happiness__
inlovewithzaynx
Aliel_1D
HolaOli
sissimaa
LucciolaBlu_

per aver recensito il capitolo precedente, siete state dolcissime.

Gruppo facebook: https://www.facebook.com/groups/198299753628184/

Canale yotube:
http://www.youtube.com/user/AriaWinchesterSmile

Unbacio e alla prossima :*
Vi amo sempre
Aria__

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Capitolo 4
*** (4) ***


L’avrei spinto al muro e baciato fino a perdere il respiro,
ma ormai il muro era tra di noi.
 
Capitolo 4.


Funny era seduta sul suo letto d’ospedale. Lo sguardo fisso nel vuoto e i lunghi capelli tirati su da una coda ordinata. I piedi penzolavano dal lettino mentre ripensava alle parole della dottoressa.
Come era possibile che un’altra persona vivesse dentro di lei, era nettamente impossibile e surreale.
Pero questo spiegava le continue allucinazioni e i vuoti di memoria improvvisi.
-Tesoro, sei pronta?-
La ragazza si voltò di scatto e annuì leggermente per poi scendere dal letto e prendere il suo borsone.
-No tesoro faccio non preoccuparti- disse la madre
Quel comportamento era così strano da parte sua, era ossessiva sempre pronta a prenderla nel caso cadesse.
Nonostante Funny non ricordasse quasi niente di lei, le sembrava tremendamente strano quel comportamento. Come se non le si addicesse.
-Sei pronta a tornare a casa?- disse la dottoressa Robin entrando nella stanza sorridendo
-Credo di si- rispose la ragazza
-Ci vediamo la settimana prossima per un controllo, per il momento cerca di riposarti okay? Me lo prometti?-
La ragazza annuì per poi uscire dalla stanza seguita dalla madre.
Quando le porte dell’ascensore si aprirono il suo sguardo si incrociò con quello del ragazzo moro. Si sentì avvampare dalla vergogna, ripensando a quello che le aveva raccontato la dottoressa su quella che era successo.
Il ragazzo la guardò con fare truce e quasi disgustato ed uscì dall’ascensore cercando di sembrare il più normale possibile.
La ragazza,con lo sguardo basso,premette il tasto del piano terra e vide la figura del moro svanire mentre le porte si chiudevano.
 
Il viaggio in auto fu silenzioso al massimo, solo il rumore della radio che trasmetteva una canzone mai sentita accompagnava quel tragitto terribilmente frustrante.
Quando la donna parcheggiò, si tolse la cintura e sorrise alla figlia. –E questa è casa nostra-
La ragazza scese dall’auto e con passo titubante si avvicinò all’entrata mentre attendeva la madre che recuperava le cose nel bagagliaio.
-Sono sicura che ti torneranno in mente tante cose quando entrerai-
Ma Funny non ne era così sicura.
Seguì la madre sulle scalinate di casa e attese che aprisse la porta.
Un grande boato ruggì all’ingresso e almeno una trentina di persone erano ferme davanti la porta con uno striscione in mano con scritto “Bentornata”
Funny trattenne il respiro e rimase paralizzata, entrando nel panico vedendo tutte quelle persone.
Una ragazza dai capelli biondi le corse incontro e l’abbracciò forte, lasciando di sorpresa.
-Non sai come siamo felici del tuo ritorno, volevamo venire in ospedale ma non ce lo permettevano, ma adesso siamo qui e.. oddio ci hai fatto spaventare tantissimo- disse abbracciandola nuovamente
-Andiamo Jen lasciala respirare- disse una ragazza dai capelli neri e si avvicinò e sorrise -Io sono Polly.Sappiamo che non ricordi niente quindi prima lezione: Io e Jen siamo le tue migliori amiche-
Funny sorrise per poi rivolgere lo sguardo a tutte le persone dietro di loro che attendevano con ansia una qualsiasi parola, o un qualsiasi gesto da parte della ragazza.
-Emm, vi ringrazio per essere qui ma..-
-No, niente ma- disse Jen prendendola per mano –Sei mancata per tanto e adesso è il momento di recuperare dando il via ad una delle feste stile Funny-
I ragazzi iniziarono ad urlare e partì una musica particolarmente fastidiosa che rimbombava nelle loro teste.
La mora serrò le labbra e si lasciò trascinare fra i gruppi di persone, che la salutavano e l’abbracciavano.
Lei ricambiava in modo freddo, alternando sorrisi falsi a sguardi di gratitudine.
Era un vero inferno.
Le persone dopo una decina di minuti probabilmente avevano già dimenticato il motivo della festa ed ognuno era intento a ballare per fatti propri.
Funny era immobile vicino alla porta della cucina con un bicchiere d’acqua fra le mani, cercando di respirare profondamente.
-Funny sei felice della festa?- sentì dire alle sue spalle
La ragazza si girò a guardare la madre. Annuì mentendo.
-Beh allora io vi lascio mi raccomando non fate danni, io vado a fare un paio di servizi e torno okay? Così puoi goderti i tuoi amici-
-Okay- si limitò a rispondere la mora mentre osservava la madre allontanarsi
-Hei perché stai ferma li?- disse Polly avvicinandosi
-Oh ecco io credo di aver bisogno di un po di tranquillità, solo che ecco.. non so dove sia la mia stanza- disse imbarazzata guardandosi i piedi
-Oh si certo, aspetta- disse guardando verso la folla –Jen.. JEN- gridò a gran voce per farsi sentire
La bionda si voltò e le raggiunse.
-Riunione di amiche- disse la mora per poi trascinarle entrambe al piano di sopra –E questa è la tua stanza- aggiunse poi aprendo la porta
-Oddio- disse Jen notando i due ragazzi sdraiati sul letto quasi completamente nudi –Fuori di qui adesso- urlò
La ragazza dai capelli rossi imbarazzata tirò giu la sua maglietta nascondendo il reggiseno nero di pizzo e corse fuori mentre il ragazzo con molta calma tirava su i pantaloni.
-Sei davvero un porco Ian- disse Polly mentre il ragazzo si avvicinava –Non riesci a stare per qualche ora senza farti una ragazza-
-Sapete come sono fatto ragazze, e.. hei ciao Funny, scusami se mi sono perso la sorpresa-
-L’hai già fatta la sorpresa tranquillo- disse Jen –Adesso sparisci-
-Ci vediamo dopo ragazze- disse per poi svignarsela giu per le scale
Polly chiuse la porta e si accomodò insieme a Jen sul grande letto.
Funny rimase in piedi vagando lentamente per la stanza.
Osservò la parete dietro al letto, era ricoperta di tantissime fotografie.
Si avvicinò ad osservarle.
-Si, ti piace molto fotografare infatti per il tuo scorso compleanno ti abbiamo regalato una polaroid e tu in meno di due mesi hai scattato così tante foto da riuscire a riempire l’intero muro- spiegò la bionda
Funny si poggiò anche lei sul letto e osservò le due amiche.
-Siamo state molto in pensiero per te lo sai?- disse Polly prendendole la mano
-Per fortuna sei di nuovo qui con noi, non del tutto te stessa ma meglio di niente.. ti aiuteremo noi a tornare come eri un tempo-
-Davvero andavo a queste feste?- chiese
-Oh cara, tu eri la regina di queste feste.. eri il divertimento in persona- disse Polly circondandole il collo con un braccio
-E allora perché mi sento così a disagio?- chiese
 
-Dottoressa Robin voleva vedermi- disse il moro entrando nello studio
La donna si tolse gli occhiali da vista e guardò il ragazzo da dietro la scrivania.
-Siediti Zayn, ho bisogno di parlarti- disse in tono serio
Il ragazzo annuì e si accomodò di fronte alla donna, guardandola preoccupato.
-è successo qualcosa?- chiese
-In realtà si ragazzo, e so che ci vorrà del tempo ma.. devi ascoltarmi attentamente-
-Riguarda la scenata da pazza che ha avuto quella ragazza psicopatica?- disse acido ricordando la scena da brividi
-Non parlare così di lei, non è colpa sua-
-Non so come abbia fatto a sapere di Amelie, ma non è stato affatto divertente come scherzo-
-Perché non è stato uno scherzo- disse aprendo il piccolo cassetto della sua scrivania –Ecco, questa era la lettera che volevo darti quando sei venuto qui qualche settimana fa, non sei piu venuto a prenderla-
-è di Amelie?- chiese tremante
-Si, e ti prego di leggerla adesso- disse porgendogliela
Il ragazzo la afferrò e inspirò bene il profumo che emanava quella busta.
 
Ciao Zayn, se stai leggendo questa lettera vuol dire che non ci sono piu e mi dispiace davvero tanto per questo.
Sei stato un ragazzo magnifico, mi sei stato vicino come nessuno ha mai fatto. Non mi aspettavo un comportamento simile da parte tua.
Ricordi il giorno in cui hai scoperto della mia malattia? Mi hai detto “non ti lascerò combattere da sola, te lo prometto” ed io all’inizio non ci credevo.  E invece eri li, giorno e notte.
Il tuo amore mi ha fatto vivere più a lungo. Mi sono innamorata di te come forse non è mai successo a nessuno. E voglio che questo amore continui a vivere, anche senza di me.
Non voglio più tue lacrime, non voglio che tu ti senta in colpa perché non hai potuto far niente per salvarmi perché non è così.
Tu mi hai salvata e continui a farlo anche adesso.
Vivi. Innamorati ancora. Fallo per me.
Io sarò li sempre, al tuo fianco. Sempre.
Non dimenticarmi, perché io non lo farò.
Ti amo.
 
Zayn piegò la lettera e cercò di contenere le lacrime che rischiavano di uscire per la millesima volta dai suoi occhi.
-Non so cosa ci sia scritto in quella lettera Zayn- disse la dottoressa –Ma voglio che tu mi ascolti attentamente perché quello che sto per dirti è davvero molto importante ed ho bisogno del tuo aiuto-
-Cosa sta cercando di dirmi?- chiese con un nodo alla gola
-Amelie.. è ancora viva-
Per una frazione di secondo gli occhi di Zayn si illuminarono. Ma quella sensazione svanì all’istante.
-Si.. vive attraverso di me, lo so- disse amareggiato –me lo hanno detto tante persone-
-No, lei è davvero ancora viva-
-Pensa che io mi diverta dottoressa? Che cosa significa quello che sta dicendo?- disse sbraitando e alzandosi
-Siediti immediatamente e ascoltami- ringhiò –La ragazza mora di qualche settimana fa, si chiama Funny ed ha avuto un incidente nello stesso istante in cui Amelie ha chiuso gli occhi per sempre-
-Si e allora?-
-Per Amelie non c’era più niente da fare, mentre Funny si è salvata.. ma porta con se un doppio peso-
Zayn la guardò negli occhi mentre attendeva il continuo.
-Sei libero di non credermi, ma ti posso assicurare che quello che sto per dirti è una grande certezza- fece una pausa e lo guardò negli occhi –Amelie vive dentro Funny e sta lottando con tutte le sue forze di uscire-
Zayn rise di gusto. –è davvero una bella storia dottoressa davvero, ma va bene per un film.. non per la vita reale-
-Sei libero di non credermi, ma se dovessi ripensarci fammelo sapere.. ho bisogno del tuo aiuto-
-Lei.. lei davvero crede a questa storia, mi sa che ha lavorato troppi anni con pazienti malati mentalmente che lo è diventata anche lei- detto questa sbattè violentemente la porta e corse via iniziando a piangere

*Spazio autrice*
Scusate per l'enorme ritardo. Beh tanti auguri di un buon Natale e felice 2014.
Come è iniziato? Fatemi sapere come è cominciato questo nuovo anno. Il mio non nel migliore dei modi, ma ormai ci sono abituata ahaha
Comunque cosa ne pensate del capitolo. Zayn non ha creduto alla storia, chissà cosa succederà poi.
Nel prossimo capitolo penso sarà pieno di emozioni, ho alcune idee in testa pero chissa.
Se mi fate trovare un bel po di recensioni puo essere che aggiorno molto in fretta.
RIngrazio:
Harry123
jo_directioner22
DjMalikhugsmeForevah
sissimaa
Aliel1D
LucciolaBlu_
inlovewithzaynx
HolaOli
Isalik02

per le nove recensioni, siete gentilissime e fantastiche.

Gruppo facebook: https://www.facebook.com/groups/198299753628184/

Canale youtube:
http://www.youtube.com/user/AriaWinchesterSmile

Ci sentiamo al prossimo aggiornamento.
Di nuovo buon anno.
Much love
Aria__

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Capitolo 5
*** (5) ***


Trailer storia
http://www.youtube.com/watch?v=GzAP2SxiJow&feature=youtu.be

 Penso al tuo sorriso. Mi tremano le mani.
Capitolo 5

-Grazie per essere venuti- disse Funny per poi chiudere la porta di casa
Jen e Polly erano in salone con due enormi sacchi neri pieni zeppi di bicchieri di carta blu e rossi.
-Ragazze non vi preoccupate, sistemo io- disse
-Abbiamo organizzato noi la festa e visto che non ti sei neanche divertita il minimo che possiamo fare è sistemare questo disastro- disse Polly raccogliendo altri bicchieri
-Non è colpa vostra se non mi sono divertiva, sono sicura che se fossi stata me stessa mi sarei divertita un mondo,è che..-
-Non sei tu, lo sappiamo e non è un problema, ti staremo vicine comunque- disse Jen poggiandole la mano sulla spalla
La mora sorrise in segno di gratitudine.
-Allora tua madre dovrebbe tornare tra poco, ma tuo padre?- chiese Polly
-Già non lo abbiamo proprio visto eppure oggi è domenica e non lavora- disse Jen
-Io.. io non lo so- disse Funny
Ci fu un lungo silenzio, prima le porta di casa si aprisse.
-Oh ragazze siete ancora qui- disse la donna sfilandosi il cappotto –Vi siete divertita-
Tutte e tre annuirono.
-Bene, io porto questi due sacchi pieni fuori- disse Funny prendendoli
-Oh no cara, ci penso io non sforzarti- disse la madre
-Ce la faccio- la fulminò con lo sguardo per poi trascinare i due sacchi all’esterno
Li accantonò vicino al bidone della spazzatura e si fermò a prendere aria.
Incrociò le braccia al petto e si sciolse i capelli, alzando il volto verso il cielo luminoso.
Un flash balenò nella sua mente.
Il ricordo di se stessa che camminava su quella strada, stretta nel suo maglione e una leggera ferita alla testa.
Come se fosse sotto una specie di trance cominciò a camminare e a ripercorrere quella strada, mentre nella sua mente riviveva quella notte.
Camminava con lo sguardo rivolto verso le stelle, come se le stesse contando e avesse paura di perdere il conto.
Ma la sua fantasia era altrove. Il ricordo dei suoi passi, e dei suoi pianti.
La voglia di fuggire e poi la speranza di una nuova vita.
Il ricordo di una luce abbagliate inondò la sua mente facendola gemere.
Il forte rumore di un clacson la fece riscuotere dallo stato di shock, ritrovandosi a pochi centimetri dal cofano di un auto bianca, con i fari puntati verso di lei.
Il suo respiro aumentò velocemente mentre si rendeva conto di cio che stava per succedere.
Per fortuna l’auto si era fermata in tempo, altrimenti sarebbe finita di nuovo in ospedale.
Il ragazzo scese di corsa dall’auto e le si avvicinò.
A causa dei fari abbaglianti non aveva riconosciuto il suo volto.
-Stai bene?- le chiese il moro prendendole il viso fra le mani
E li la riconobbe, e mollò la presa come se avesse appena preso la corrente.
Si guardarono con occhi sbarrati, mentre i loro respiri riprendevano pian piano il ritmo regolare.
Zayn si fece coraggio e parlò ancora. –Stai bene? Ti ho fatto male?- chiese preoccupato
La ragazza continuava a fissarlo con sguardo terrorizzato mentre non riusciva a parlare.
Iniziò a tremare mentre la sua mente si annebbiava nuovamente.
Si lasciò cadere sulle ginocchia poggiando la testa sull’asfalto freddo.
Pianse.
Il moro, titubante, si avvicinò e si inginocchiò di fronte a lei cercando di tirarla su col busto.
-Vuoi che ti porti al pronto soccorso o..-
-Portami a casa- singhiozzò –Per favore portami a casa-
Zayn l’aiutò ad alzarsi e la fece poggiare al suo corpo, visto che non riusciva a tenersi in piedi.
La fece accomodare dal lato del passeggerò e poi prese il posto alla guida.
Ascoltò la sua voce flebile mentre gli spiegava dove abitava e poi accese i motori.
La ragazza continuava a piangere con le ginocchia strette al petto, mentre il terrore di quelle immagini e quelle emozioni rimbombavano nel suo cervello.
Il tratto di strada fu breve ed arrivarono in fretta a destinazione.
Zayn l’aiutò a scendere e l’accompagno fino alla porta di casa, sorreggendo il suo peso mentre suonava il campanello.
Neanche pochi secondi passarono che la porta di casa si spalancò rivelando la madre di Funny con uno sguardo disperato seguita dalle due amiche.
-Oddio tesoro- disse abbracciandola forte –Cosa ti è successo?-
La ragazza aveva smesso di piangere ma lo sguardo era fisso nel vuoto mentre cercava qualcosa da dire. Qualsiasi cosa.
Jen e Polly guardavano a bocca aperta Zayn, che era imbarazzato quanto loro.
-Emm era per strada e.. e.. è spuntata fuori dal nulla, ma non l’ho neanche sfiorata con l’auto non penso si sia fatta male- disse carezzandosi la nuca
-Grazie ragazzo, per averla riportata a casa- disse la donna
Stava per chiudere la porta quando Funny la fermò con una mano e guardò il moro dritto negli occhi.
-Grazie per avermi salvata ancora- sussurrò
E fu come se si accendesse una scintilla dentro di lui. Il ricordo di quelle parole riaffiorarono nella sua testa, mentre quegli occhi cominciavano a diventare meno sconosciuti.
 
-Come odio non poter far niente- disse il moro portandosi le mani sul viso mentre vagava per la stanza
La bionda rise e gli chiese di sedersi accanto a lei sul letto.
-Tu hai fatto e continui a fare tanto per me- disse con voce dolce carezzandogli la guancia
-Mi sento inutile- disse guardandola negli occhi
La ragazza si posizionò meglio davanti a lui. La lunga frangetta arrivava quasi a coprire i suoi meravigliosi occhi puri.
-Tu mi hai salvata, mi stai salvando da una vita solo piena di sofferenze, cure e medicine- sorrise –Tu mi salvi ogni giorno con i tuoi sorrisi, con le tue parole. Anche adesso che stai in silenzio, tu mi salvi ancora-
 
I loro sguardi rimasero intrecciati fin quando la porta non fu chiusa.
Il cuore di Zayn batteva a mille mentre non riusciva a muovere neanche un muscolo.
Per una frazione di secondo, era come se avesse Amelie dietro quel velo di tristezza.
 
Funny si poggiò alla porta, il respiro corto dall’emozione.
-Ti prendo un bicchiere d’acqua, siediti sul divano-
Jen e Polly si sedettero al suo fianco e la guardavano preoccupati.
-Lo conoscevi già?- chiese la mora
-Cosa? Chi?- rispose Funny confusa
-Quel ragazzo.. hai detto “grazie per avermi salvato ancora”-
-Oh.. io.. io non so perché l’ho detto- rispose sincera
-è stato strano- disse Jen
 
Funny era distesa sul suo letto senza riuscire a prendere sonno. Continuava a rigirarsi fra quelle lenzuola soffocanti.
Cambiò posizione più volte, ma non riusciva a trovare pace.
Il modo in cui Zayn l’aveva guardata dopo quella frase.
Non esistevano parole per descrivere la sensazione che aveva provato.
Si alzò e camminò per la stanza mangiucchiando le unghie rovinate per poi uscire nel corridoio.
La luce nella camera della madre era accesa.
-Posso?- chiese timorosa
-Vieni piccola- disse la donna posando il libro sul comodino accanto
La ragazza di accomodò alla fine del letto con le gambe incrociate.
-Non riesci a dormire?- le chiese
La ragazza scosse la testa e si portò una ciocca di capelli lunghi fra le mani.
Rimasero in silenzio per un po.
Poi la ragazza prese parola. –Pensavo che stai bene con una frangetta-
-Cosa?- chiese perplessa la donna –Come mai ti è venuta in mente questa cosa?-
-Non lo so, è che continuo ad immaginarmi con una frangetta, come se questo non fosse il mio aspetto-
-Beh.. se è così possiamo andare da un parrucchiere-
La ragazza annuì ancora per poi guardare negli occhi la madre.
-Jen e Polly oggi mi hanno chiesto di papà, e io non ho saputo rispondere perché l’unica volta che l’ho visto è stato quando mi sono risvegliata.. poi è scomparso e per la verità non ci avevo fatto neanche caso-
La donna si sistemò meglio e prese un grande respiro.
-Tuo padre se ne è andato-
-Perché?-
-Le cose tra noi non andavano molto bene, è stato meglio così credimi-
-Okay..-
-Ti dispiace per questo?-
-No- rispose –Cioè non lo so, io non ricordo niente di lui e..-
-Non ti preoccupare tesoro, è meglio così-
-Ho un’altra domanda mamma poi giuro che vado a dormire-
-Dimmi tutto tesoro-
-Mi è tornato alla mente il momento in cui sono stata investita, ricordo di avere un segno sulla fronte sporco di sangue ma questo prima dello schianto.. cosa mi era successo?-
La donna diventò improvvisamente pallida. Pensò che non serviva farle ricordare le cose brutte del passato e tutto ciò che aveva subito.
-Stavi giocando con dei tuoi amici fuori al nostro giardino a palla e ti sei fatta male, poi avete iniziato a litigare e tu te ne sei andata a fare un giro per far passare la rabbia- cercò di mostrarsi sincera –Hai un carattere molto duro-
 
Zayn seduto sul divano con il suo telefono stretto fra le mani. La scena avvenuta qualche ora prima gli provocava ancora i brividi.
Tutto gli sembrava terribilmente assurdo.
-Zayn sei ancora sveglio?- disse suo padre aprendo la porta del salone
-Due minuti e vado- rispose distratto
L’uomo annuì e tornò a dormire.
Zayn spense la tv e si alzò di scatto avvicinandosi alla finestra.
Compose il numero della dottoressa Robin e attese una risposta.
-Pronto?- rispose assonnata la voce dall’altro lato del telefono
-Dottoressa sono Zayn-
-Caro, cosa succede a quest’ora da chiamarmi?- chiese preoccupata
-Le credo, penso che Amelie sia ancora viva- ammise ad alta voce

*Spazio autrice*
Sono stata veloce dai, non vi ho fatto aspettare molto.
Questo capitolo a me piace molto, sopratutto la scena in cui Funny ringrazia Zayn con le stesse parole di Amelie.
Ogni tanto mi faccio i complimenti da sola si ahahahah
Spero vi piaccia, fatemi sapere con tante recensioni. Ci tengo tantissimo
Ringrazio:
HolaOli
xhoranschef
jo_directioner22
Isalik02
SheDaydreams
Aliel_1D
Harry123
MichaelsHope
inlovewithzaynx

per le recensioni, grazie mille infinite davvero. Siete la cosa più dolce che ho.
Inoltre vorrei mantenere una promessa dal mondo Twitter. Dedico questo capitolo a was@s_5directioner una grandissima fan con cui ho avuto il piacere di parlare.
Beh come ho scritto all'inizio ho fatto un trailer per questa storia, vi riposto il link: http://www.youtube.com/watch?v=GzAP2SxiJow&feature=youtu.be spero vi piaccia perchè io lo adoro.

Gruppo facebook: https://www.facebook.com/groups/198299753628184/

Canale youtube:
http://www.youtube.com/user/AriaWinchesterSmile

Spero che voi siate pronte per tornare a scuola, io per niente :c
Al prossimo aggiornamento cuoricine
Aria__

 

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Capitolo 6
*** (6) ***


Trailer storia
http://www.youtube.com/watch?v=GzAP2SxiJow&feature=youtu.be

Ho capito che io e te non possiamo funzionare perché tu non riempi mai i miei spazi vuoti. Tu sei i miei spazi vuoti.
 
Capitolo 6

 
-Funny tesoro ho sentito il clacson, devono essere arrivate le tue amiche- urlò la madre per le scale
La ragazza corse giu per le scale mentre infilava il suo giubbotto di pelle bordeaux e avverrò la fetta biscottata che le porse la madre.
-Riuscirai a fare colazione in modo decente una di queste mattine?- le chiese
-Scusa mamma, è che devo ancora regolarmi.. ci vediamo oggi- disse la ragazza aprendo la porta
-Non ti dimenticare l’appuntamento dal parrucchiere- gridò la donna ancora
Funny si chiuse la porta alle spalle e voltandosi si ritrovò faccia a faccia con Zayn.
Sussultò dallo spavento e cercò di calmare il respiro mentre assimilava il suo volto. Aveva una leggera barba e gli occhi spenti e rossi.
Un leggero sorriso comparve sul suo volto e la ragazza rimase a fissarlo confusa.
-Ciao- disse lui
La mora si sporse di poco per guardare le due amiche alle spalle che li guardavano senza capire.
-Emm, ciao.. Zayn giusto?- chiese la ragazza
-Si giusto, scusami non mi sono mai presentato io sono Zayn Malik- disse porgendole la mano con fare tremante
-Beh penso che tu gia sai chi sono- disse afferrando la stretta
 
-Hei.. hei Amelie ferma- gridò il ragazzo nel corridoio
La bionda si voltò facendo ondeggiare la sua lunga coda bionda e la frangetta, e sorrise in modo forzato.
-Hei ciao- rispose stringendo forte i libri
-Volevo dirti ancora grazie per ieri, mi hai aiutato ad arrivare a lezione in tempo- ringraziò lui sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi
-Oh figurati, nessun problema- rispose lei annuendo
-Che ne dici, visto che sono nuovo, se oggi mi fai fare un giro del paese.. cosi magari..-
La ragazza rise. –Non so neanche come ti chiami-
-Oh si giusto- rispose sbadato il ragazzo –scusami non mi sono presentato ieri io sono Zayn Malik- disse porgendole la mano
-Beh penso che tu già sappia chi sono- rispose lei afferrando la stretta
-Allora adesso che sai il mio nome ti va questa uscita?- chiese ancora alzando un sopracciglio
-Mi dispiace non posso- disse voltandosi e raggiungendo la sua classe
 
Funny ritrasse velocemente la mano e cercò di riacquistare l’equilibrio prima di cadere al suolo.
I ricordi le bruciavano nella testa.
-Stai bene?- le chiese il ragazzo sorreggendola con un braccio
-Sisi, sono solo un po stanca devo ancora abituarmi a questi ritmi- disse mettendosi di nuovo dritta
Non poteva di cerco dirgli quello che aveva visto nella sua testa. Sarebbe di nuovo scappato e per uno strano motivo lei non voleva.
-Scusami ma adesso sono in ritardo per la scuola- disse sorpassandolo –Grazie ancora per avermi aiutata la settimana scorsa-
-Ah ecco io.. ero venuto qui apposta per questo- disse grattandosi la nuca
-Dai Funny faremo tardi- disse Jen suonando il clacson ma subito Polly le diede una gomitata per farla stare zitta
-Volevi accompagnarmi a scuola?- chiese la mora sorpresa
-Si ecco, io vado alla Sue High School e non è molto lontana dalla Pacific School e avevo pensato di passarti a prendere e vedere come stavi- disse imbarazzato
-Oh.. mi dispiace ma sono già venute le mie amiche- disse la mora con le guance rosse
-E se passo a prenderti all’uscita?- tentò ancora il ragazzo
-Mi dispiace non posso sarà per la prossima volta- disse salendo in auto con le sue amiche
Guardò fuori dal finestrino la figura di Zayn sembra più lontana man mano che l’auto si muoveva. Fece un grande respiro e si abbandonò al sediolino posteriore.
-Scusate ragazze- disse poi
-Cosa voleva?- chiese la bionda
-Darmi un passaggio a scuola, non è assurdo?-
-Abbastanza-
 
Arrivate fuori al cancello della Pacific le tre ragazze scesero e si avviarono verso i loro armadietti.
-Sono in ritardo per chimica, ci vediamo dopo- disse Jen correndo verso la sua classe
-Noi abbiamo spagnolo insieme alla prima ora- disse Polly prendendo sotto braccio l’amica
-Grazie, devo ancora memorizzare per bene l’orario-
-Nessun problema, è solo il quinto giorno di scuola per te- la rassicurò l’amica
Un ragazzo si fermò davanti a loro con un grande sorriso.
-Ragazze- disse guardando prima Polly, poi Funny
-Trevis cosa vuoi?- chiese Polly acida
-Mi dispiace di non aver saputo della festa di ritorno dall’ospedale di Funny, mi sarebbe piaciuto esserci- disse carezzando la guancia della mora
Quel gesto le attivò la memoria per pochi istanti.
 
-Cosa stai insinuando piccola?- chiese Trevis avvicinandosi
La ragazza fece qualche passo indietro.
-Non chiamarmi piccola Trevis, sei un porco- disse la mora sbraitando
-Andiamo Funny lo sai, puo capitare di sbagliare nella vita ma ora sono qui per te- disse ridendo e allargando le braccia sperando che lei lo abbracciasse
-Non prendermi in giro ti sei scopato Tayler non una volta, non due ma ben cinque volte e tutto alle mie spalle e ti permetti di dire che è stato uno sbaglio-
Il ragazzo si avvicinò e le carezzò la guancia. –Lo so che non puoi resistermi piccola-

 
-Levami le mani di dosso Trevis- disse Funny dando uno schiaffo alla sua mano –Ricordo quello che mi hai fatto con Taylor quindi vedi di sparire dalla mia vista e anche alla svelta-
Il ragazzo sbiancò prima di abbassare il capo e fare spazio per farle passare.
-Davvero ti ricordi quello che ti ha fatto?- chiese l’amica prima di entrare in classe
La professoressa arrivava sempre con almeno dieci minuti di ritardo. Il fuso orario le imbrogliava ancora la testa a quanto pare.
-Si, quando.. quando mi ha toccata ho vissuto lo stesso gesto nel passato- spiegò la ragazza accomodandosi nel banchetto all’ultima fila accanto a quello di Polly
-Che cosa figa però-
La mora la fulminò con lo sguardo.
-Sto scherzando- disse correggendosi subito
Un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi verdi si avvicinò con lo sguardo imbarazzato.
-Emm.. ciao.. ciao Funny- disse tenendo lo sguardo basso
-Ciao.. ecco.. io.. io non so il tuo nome, non ricordo chi sei mi dispiace- disse la mora sorridendo goffamente al ragazzo
-Lui è Ethan- disse Polly
Il ragazzo arrosì e alzò lo sguardo. –Mi dispiace per quello che ti è successo, volevo venire alla festa ma non ce l’ho fatta.. mi hanno detto che è stata uno sballo-
-Si, mm nel mio stile diciamo- mentì Funny guardando poi l’amica che alzò le spalle
In quel momento la professoressa Conte entrò e chiese scusa per il ritardo.
Ethan si dileguò al suo posto al primo banco e tenne lo sguardo fisso sul suo libro di testo.
Funny approfittò della distrazione della professoressa intenta a fare l’appello e si sporse verso il banco dell’amica.
-Sono amica a quell’Ethan?- chiese dubbiosa
-Più o meno, in realtà lo trattavi come uno zerbino, tutti sanno che ha una cotta per te e tu usavi questo a tuo favore per copiare tutti i compiti di spagnolo-
-Polly per favore smettila di parlare sempre e rispondi presente all’appello, quante altre volte ti devo chiamare?- disse la donna seduta dietro la cattedra
-Mi scusi professoressa, stavo ricordando alla mia compagna il vostro nome..- inventò all’istante
-Oh certo- disse la Conte alzandosi –Signorina come sta? Ho saputo quello che le è successo mi dispiace-
-Grazie professoressa, sto cercando di rimettermi- rispose in modo gentile
Quando abbassò lo sguardo incrociò ancora una volta gli occhi verdi di Ethan e un altro flash balenò nella sua mente.
 
-Funny- si sentì chiamare
La mora si girò insieme alla sua amiche, smettendo di ridere.
-Ciao ..-
-Ethan- suggerì Polly ridendo
-Ethan giusto, cosa ti serve?- chiese con aria superiore
-Volevo dirti, visto che hai preso dei voti bassi agli ultimi compiti di spagnolo che sei vuoi una mano posso aiutarti-
Ci fu un attimo di silenzio, prima che tutte e tre le ragazze scoppiassero a ridere.
-ah sei così ingenuo mio caro Ethan, a me non interessa niente dello spagnolo e neanche di te se quello è il tuo secondo scopo- lo rese ridicolo e si voltò ancheggiando per il corridoio
 
Quando la professoressa sbattè la mano sulla cattedra per attirare l’attenzione di tutti, la mora saltò dalla sedia e tornò con la mente alla realtà.
Guardò di nuovo verso Ethan e si sentì male e in colpa, poteva solo immaginare quante volte lo aveva trattato in quel modo senza una ragione.
 
Quando la campanella suonò tutti si affrettarono a correre verso l’uscita pronti per la prossima ora.
-Scappo, ho letteratura adesso- disse Polly correndo fuori
Ethan si tolse gli occhi da vista e posò i suoi libri nella borsa. Funny si avvicinò titubante.
-Hei Ethan- disse sorridendo appena
Il ragazzo si voltò confuso. –Si Funny?- chiese
-Volevo chiederti scusa per tutte le volte che mi sono comportata da stronza con te, non lo meritavi-
Il ragazzo la guardò con la bocca socchiusa, non sapendo cosa rispondere.
-Non fa niente- disse con voce tremante –Ci sono abituato- disse avviandosi verso la porta
-No davvero, mi dispiace e non so cosa fare per farmi perdonare- disse raggiungendolo in corridoio
-Lascia stare non ce ne è bisogno davvero- disse diventando rosso –Forse è meglio se vai se ti vedono con me potresti rovinarti la reputazione- disse per poi girare l’angolo
La ragazza rimase li ferma nel corridoio mentre tutti le passavano accanto fissandola, chi in modo compassionevole chi quasi ridendo.
 
-Allora signorina come li vuoi questi capelli?- chiese la ragazza fissando Funny con i capelli bagnati davanti allo specchio
La mora chiuse gli occhi e la faccia di Amelie comparve all’istante.

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Capitolo 7
*** (7) ***



Finisce il mare,figuriamoci l'amore

Capitolo 7

Funny si guardò allo specchio soddisfatta, la lunga frangetta le ricadeva sulla fronte quasi a coprire i suoi meravigliosi occhi.
La madre era seduta su uno di quei divanetti scomodi, immersa nei mille rumori di phon ormai al culmine della noia.
Il suo telefono squillò per la quinta volta e il nome del marito tornò a lampeggiare quasi come una minaccia, così prese un grande respiro e si allontanò dal caos per rispondere.
-Cosa vuoi ancora? Ti ho detto di non chiamarmi piu-
-Tutto questo è ridicolo- rispose l’uomo furioso –Sono tuo marito non puoi cacciarmi di casa-
-Hai fatto già abbastanza sia a me che a nostra figlia, è il momento che tu ti rifaccia una vita se non vuoi che chiami la polizia e racconti tutto quello che ci hai fatto passare in questi anni- sbraitò la donna
-Con chi stai parlando mamma?- chiese Funny perplessa mentre si toccava la chioma riccia
-Oh niente tesoro- disse staccando subito la telefonata –è da un paio di giorni che mi chiama questo numero, convinto di parlare con la ragazza deve essere qualche malato mentale-
-E perché non lo dici alla polizia?-
-Smetterà tesoro, non è questo il mio problema principale- disse carezzandogli la guancia –Ti sta bene questo taglio, però ti preferivo con il viso messo bene in vista-
-A me piace così mamma- rispose la mora
 
Filosofia sembrava non finire mai. La ragazza si dondolava avanti e indietro su quella scomoda sedia, fissando in continuazione l’orologio che sembrava essersi fermato.
Trevis, poco lontano da lei la fissava in modo malizioso. Il ricordo di quel ragazzo la disgustava terribilmente.
Quando la campanella finalmente suonò,Funny si affrettò ad uscire per raggiungere le amiche nel parcheggio ma una mano le bloccò la spalla.
-Dove corri principessa?- la voce di Trevis era piu vicina del previsto e il suo alito si infrangeva conto la sua nuca
 
-Dove corri principessa?- chiese una voce maliziosa, mentre due braccia la cingevano forte
Funny sorrise soddisfatta per poi voltarsi lentamente. –Non vorrei perdere la carrozza- sorrise appena
-E che ci sono a fare io qui? Sono pronto a salvarti e a diventare il tuo principe-
-Oh Trevis da quando sei così romantico- disse la ragazza liberandosi dalla sua stretta e camminando all’indietro in modo da poterlo guardare
Il ragazza seguiva i suoi passi avanzando lentamente verso di lei.
-Tu scateni qualcosa dentro di me- rispose lui accennando un sorriso di sfida
-Nei tuoi pantaloni scommetto- disse la ragazza voltandosi e avviandosi verso il pullman, ridendo divertita
Ma Trevis la bloccò ancora e la trascinò vicino al cancello, facendole aderire la schiena ad esso.
-Ho una voglia matta di farlo con te- sussurrò con voce languida
Funny scoppiò in una fragorosa risata. –Potevi dirlo senza fare tutti questi giri di parole-
 
Il ricordo le fece girare la testa e immediatamente scostò la mano dal suo corpo.
-Non azzardarti a toccarmi di nuovo o giuro che ti ammazzo- ringhiò attirando l’attenzione di alcuni studenti
-Ma che cazzo ti prende? Sei la puttanella della scuola e me l’hai data tante di quelle volte, cosa cambia adesso- disse lui in modo vanitoso
La ragazza diventò bianca e poi rossa. Il rumore di uno schiaffo riecheggiò per il corridoio, e calò il silenzio.
Trevis rimase paralizzato da quell’azione prima di sbattere Funny contro l’armadietto e avvicinare il viso a pochi centimetri dal suo.
Nessuno osò intervenire, sapevano che sarebbe andata a finire male se qualcuno avesse provato a fermarlo e inoltre non era la prima volta che assistevano a questa scena,
-Tu, lurida sgualdrina, hai firmato la tua condanna- le sussurrò viscido
-Sto tremando come una foglia- disse dura la ragazza e per un momento si sentì di nuovo se stessa, la Funny pronta e decisa quella che non ha paura di niente
Ma durò solo un attimo e in contraddizione alla sua voce forte una lacrima le rigò il viso.
Trevis la lasciò andare e dietro un pugno ad uno degli armadietti. –Cosa cazzo avete da guardare- sbraitò spintonando un ragazzo che inciampò cadendo a terra
Gli studenti si sbrigarono a svanire, mentre Funny cercava di riprendere fiato mentre restava incollata all’armadietto.
Si voltò verso il ragazzo inginocchiato a raccogliere le sue cose, e lo riconobbe.
A passo veloce si avvicinò e si inginocchiò a sua volta.
-Hai perso anche questi- disse porgendo gli occhiali a Ethan che la guardò con disprezzo
-Siete tornati insieme? Cosa ci trovi in lui Funny è un porco- disse lui alzandosi e sistemandosi le lenti sul naso
-Non stiamo insieme- disse la ragazza pulendo i jeans con le mani –Non so come ho fatto davvero ad avere una relazione con quell’essere così ripugnante-
-Oh lo so io, è il più figo, capo della squadra di nuoto, ricco- disse stringendo i libri fra le mani –Nonostante faccia queste bravate ogni giorno, ogni ragazza di questa scuola sceglierebbe lui comunque-
Funny non sapeva come rispondere, era stata la prima a farlo.
-Mi dispiace per come ti ha trattato e per come ti ho trattato io, voglio farmi perdonare- disse la ragazza portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio
-Sei già perdonata, non preoccuparti- disse avanzando in corridoio
-hei aspetta- Funny lo raggiunse –Ti va se mi dai quelle ripetizioni di spagnolo, sai ne ho bisogno e..-
-E sono impegnato mi spiace-
La mora si fermò al centro del corridoio e lo osservò allontanarsi.
Sentì una seconda mano poggiarsi sulla sua spalla e si voltò di scatto con la mano a mezz’aria pronta a colpire ancora.
-Oddio- disse Polly –Sei impazzita, stavi per darmi uno schiaffo-
-Scusa, ero troppo sulla difensiva- rispose regolando il respiro
-Cosa è successo?- chiese Jen –Ci siamo preoccupate quando non ti abbiamo visto arrivare-
-Niente,voglio solo andare a casa-
 
-Quel Trevis è veramente uno stronzo, giuro che gli taglio le palle appena lo vedo- esclamò Jen furiosa
-Calma furia- rise Polly mentre parcheggiava l’auto fuori casa di Funny –Sicuro che non vuoi un po di compagnia?-
-Si ragazze, grazie per il passaggio vi chiamo dopo- esclamò uscendo dall’auto
Prese le chiavi dalla borsa e aprì la porta.
-Mamma sono a casa- disse
Il suono di una voce maschile la fece sobbalzare.
-Vieni tesoro- urlò la madre –Hai visite-
La ragazza si avvicinò lentamente alla cucina e rimase senza fiato quando vide Zayn seduto al tavolo con la madre.
-Ti ricordi di Zayn il ragazzo che ti ha riportato a casa quella sera? È stato molto carino è venuto fin qui per vedere se stavi bene- esclamò felice la donna
Zayn rimase immobile a fissarla, con quel nuovo taglio e la frangia così lunga il ricordo della sua amata lo invasero senza contegno.
 
-Perché hai la frangetta così lunga?- chiese Zayn alzandole i capelli in modo da guardarla negli occhi
-Dai smettila- rise la bionda incrociando le gambe
-Ma così non si vedono i tuoi meravigliosi occhi- rispose lui facendola arrossire
La ragazza abbassò lo sguardo e sorrise amaramente.
-Nei miei occhi poi la gente leggerebbe tutta la tristezza che ho, quindi meglio nasconderli-
 
-Sei molto bella, ti trovo bene con questi capelli- affermò alzandosi e avvicinandosi
Il respiro di Funny aumentò, mentre le sue guance andavano a fuoco. –Grazie, sei il primo che mi fa un complimento sincero sui  miei capelli-
-Vi lascio parlare- disse la donna abbandonando la stanza
-Cosa ci fai qui?- chiese la ragazza sedendosi stordita mentre cercava di riprendere fiato
-Volevo sapere come stavi- rispose lui sedendosi di fronte a lei tenendo lo sguardo fisso
-Credevo avessi paura di me- sussurrò distogliendo lo sguardo
-Intendi per la reazione che ho avuto in ospedale la prima volta che ti ho visto?- chiese ovvio
-Già..- rispose alzando lo sguardo
-Ho esagerato, ero scosso- si scusò seriamente pentito
-Io non ricordo cosa ho fatto da spaventarti tanto, ma mi hanno detto che è stato uno spettacolo niente male- rise per sdrammatizzare
-Se vuoi ti racconto come è andata- rise –Ma solo se accetti di uscire con me-
La ragazza spalancò la bocca. –Non so se..-
-Dai andiamo, un gelato e basta- cercò di convincerla
La ragazza rise. –Sai che devo ancora scoprire quale è il mio gusto preferito?-
-Allora meglio non perdere tempo- si alzò Zayn –Passo a prenderti domani sera verso le otto va bene?-
-Dove è la fregatura?- chiese la ragazza accompagnandolo alla porta
Il voltò di Amelie comparve nei suoi pensieri, l’avrebbe riportata da se a qualsiasi costo.
-Voglio solo sdebitarmi per come sono stato sgarbato e per averti quasi investito- mentì sorridendo –Nessuna fregatura-


*Spazio autrice*
Sono mesi, mesi che non aggiorno e mi odio per questo. Pero odiavo le fanfiction che non veniva aggiornate e adesso sono diventata una di quelle.
Il capitolo non è un granche ma penso abbiate capito che Zayn non ha interessa per Funny ma vuole solo riportare indietro Amelie. Inoltre una piccola scena torna il padre, ma lo rivedremo presto. Vabe ci aspettano tante sorprese (Sembra una prevendita)
Spero vi siat piaciuto, confido in voi. Scusate ancora mille volte per il ritardo.
Ringrazio le ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo e chi legge in silenzio,vi adoro tutte. Spero recensiate ancora, altrimenti non posso andare avanti.
Un bacio e alla prossima.
Vi ricordo il nostro gruppo facebook: https://www.facebook.com/groups/198299753628184/
E il canale youtube: http://www.youtube.com/user/AriaWinchesterSmile
A presto
Aria__
 
 

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