The Great Adventure Disney

di disneyanime95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: le origini dell’eroe ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Il compleanno più triste di sempre ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: inizia l’avventura ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 (seguendo la scelta numero 1): Perché sono qui? ***
Capitolo 6: *** Capitolo 4 (seguendo la scelta numero 2): Perché sono qui? ***
Capitolo 7: *** Capitolo 5 (numero 1): La profezia e l’adattamento ***
Capitolo 8: *** Capitolo 5 (numero 2): La profezia e l’adattamento ***
Capitolo 9: *** Capitolo 6 (numero 1): Come in un MMORPG!!!! ***
Capitolo 10: *** Capitolo 6 (numero 2): Come in un MMORPG!!!! ***
Capitolo 11: *** AVVIS ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Non so come tu abbia fatto ad arrivare qui, ma ti do il benvenuto tra le pagine di questo libro. In questa storia sarai tu il protagonista: sceglierai tu chi essere e cosa fare, le tue decisioni decideranno il destino del mondo Disney.
Ormai la guerra fra buoni e cattivi infuria ogni giorno di più, e per questo serve un paladino deciso e forte che decida di proteggere o distruggere il mondo Disney, e con esso il mondo reale Sarai affiancato dai tuoi personaggi preferiti, buoni o cattivi che siano, con loro combatterai, viaggerai e ti divertirai; insieme salverete la tua famiglia e deciderete la sorte dei due mondi.
Nota: il protagonista, i compagni di viaggio e il finale variano da persona a persona, l’immaginazione sarà la vostra alleata per arrivare alla fine di questa storia, infatti sarete voi a decidere chi sarà il personaggio (es. se può essere maschio o femmina) e che nome dargli: quando vedrete “…” significa che dovrete far finta di leggere il nome del vostro protagonista, quando invece vedrete “1” e “2” dovrete immaginare i vostri compagni di viaggio Spero vi sia tutto chiaro spero che questo prologo vi sia piaciuto, al prossimo capitolo!!!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: le origini dell’eroe ***


Capitolo 1: le origini dell’eroe
Capitolo 1: le origini dell’eroe
“…” era sveglio/a da ormai 2 minuti e non riusciva a muovere un dito, non aveva voglia di alzarsi, ma si alzò dal letto e si mise in piedi, si stiracchiò e aprì gli occhi a fatica, poi diede uno sguardo al orologio sulla parete, le 7:30, a quell’ora andava sempre a lavarsi, a fare colazione e a scuola, ma quel giorno poteva decidere di sua volontà di andarci oppure no: era un giorno molto speciale, compiva 17 anni,  “Tanti auguri a me… tanti auguri a me…” canticchiò fra se e se, poi si ricordò che non poteva andare a scuola, era domenica, ma si andò a lavare lo stesso: si era dato/a appuntamento con i suoi compagni di classe davanti alla scuola, per poter fare un giro insieme, “questa è una buona occasione per farmi degli amici - pensò speranzoso/a – speriamo vada tutto bene stavolta”. Dopo aver fatto colazione, essersi lavato/a e vestito/a, “…” andò a svegliare la madre e a dirle dove andava, la trovò addormentata nel suo grande letto matrimoniale – Mamma … - chiamò piano piano la donna, che aprì un’ occhio ancora lucido – io vado a farmi una passeggiata con i miei compagni, torno verso pranzo – detto questo il/la ragazzo/a cominciò ad avviarsi non prima di aver sentito dei brontolii – Eh? Che hai detto? – chiese alla Madre sapendo già la risposta –Fai attenzione tesoro… - rispose la Madre con poca chiarezza.
“10:45…” pensò “…” seccato/a, davanti al ingresso della scuola, era arrivato/a lì già da 2 ore e mezza, aspettando in vano i suoi compagni e ascoltando per ben 3 volte le 250 canzoni che aveva scaricato su uno dei suoi cellulari: ne aveva infatti due, il primo (quello con le canzoni)  glielo aveva regalato suo Padre a natale, il secondo invece era un regalo dei suoi compagni ricevuto il giorno prima come regalo anticipato, fu mentre ascoltava la canzone “Let it go”, del nuovo film Frozen, che gli/le arrivò un messaggio dal secondo cellulare, il messaggio era di Chiara, l’unica ragazza del gruppo di compagni che doveva vedere, “Scusa “…”, ci siamo dimenticati di dirti che abbiamo sospeso di vederci: Fabio non può perché è il compleanno della madre, Guielmo perché doveva suonare nella sua band, Piero non si sente bene e io devo andare dal mio fidanzato per una cosa urgente, ci vediamo domani a scuola, Ciao ^__^”
“…” rimane un attimo pietrificato/a da quel messaggio “No… non di nuovo…!!!”
 
Scelte:
  1. Rispondi amichevole, pazienza magari la prossima volta…
  2. Rispondi arrabbiato/a, finisce sempre così!
  3. Rispondi sconsolato/a, dovevi aspettartelo…
 
Scelta numero 1:
“Non fa niente Chiara, saluta il tuo fidanzato da parte mia. Passa una buona giornata =)” rispose “…”con le mani tremanti. Dopo essere tornato/a a casa salutando di sfuggita il Fratello maggiore, che era tornato da lavoro,  e sorbendosi i baci smielati della Madre, “…” si ritirò in camera sua, aspettando l’arrivo del pranzo con gli occhi vuoti e pieni di lacrime.
 
Scelta numero 2:
“Fan culo a tutti!! Vi eravate già organizzati di scaricarmi, non è vero?!?!?!” rispose “…”con i ricordi degli anni passati vividi nella sua mente, incamminandosi verso casa sua gli/le arrivò un altro messaggio dal cellulare sempre di Chiara, “E se così non fosse che vorresti fare? tiraci delle forbici addosso?” Vedendo quest’ultima frase il/la ragazzo/a non ci vide più dalla rabbia e buttò per terra il cellulare nuovo rompendolo irrimediabilmente. Tornato/a a casa non ebbe tempo di salutare il Fratello maggiore, che era tornato da lavoro, né avvertì la madre del suo arrivo si ritirò invece in camera sua facendo cadere una colonna di libri sulla sua scrivania, - “…” ! sei tu? – chiese la Madre da dietro la porta – si.. – Rispose il/la ragazzo/a  – come è andata Amammà?? – chiese ancora la donna, “…” ci pensò un attimo prima di rispondere – Bene … -
 
Scelta numero 3:
“ Non fa niente, tanto finisce sempre così” rispose “…” con la testa abbassata, dopo pochi minuti ricevette un altro messaggio da Chiara “ Sono gli inconvenienti della vita tesoro…”. Dopo essere tornato/a a casa, “…” salutò tristemente Il Fratello maggiore, che era tornato da lavoro, e la Madre, che come al solito non si accorse di niente, poi si ritirò in camera sua e si buttò nel letto piangendo in silenzio.  

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Il compleanno più triste di sempre ***


Capitolo 2: Il compleanno più triste di sempre

Alle 13:30, “…” mangiò con la sua famiglia nella sala da pranzo, la Madre aveva preparato una lasagna al forno, il suo piatto preferito, ma dopo la terribile delusione di quella mattina non aveva voglia di mangiare niente, ma comunque consumò il pasto lentamente per non offendere la Madre. Con loro c’era anche suo Padre, che era venuto a festeggiare il compleanno, che aveva comprato una torta  al cioccolato con panna e le candeline, ma niente di tutto questo riusciva  a rallegrallo /a e purtroppo l’unica persona ad essersene accorta era il Padre. Dopo il pranzo “…” si ritirò nella sua stanza, intimando ai presenti di non entrare, accese il computer e cominciò a giocare a uno dei tanti MMORPG del suo pc per un’ora e mezza senza fermarsi, all’improvviso qualcuno bussò alla porta ed entrò, il Padre era lì dietro di lui/lei con sguardo serio – Va tutto bene? – chiese al/alla figlio/a, “…” lo guardò un attimo diffidente e poi rispose – può andare meglio … - e ritornò a giocare come se nulla fosse, il Padre però non era soddisfatto e tirò il filo connesso alla spina facendo spegnere il pc – Ehi! Era una quest importante!!! – esclamò “…” – La quest può aspettare, ora dimmi cosa ti è successo! – rispose l’uomo con la presa in mano, il/la ragazzo/a rimase interdetto/a – cosa ti fa pensare che ci sia qualcosa che non va? – chiese – Hai mangiato di malavoglia il tuo piatto preferito, cosa che non era mai successa – rispose il Padre.
 
Scelte:

  1. Verità: hai bisogno di sfogarti

  2. Silenzio: come potrebbe capire chi non ha mai avuto problemi come i tuoi

Scelta numero 1:
- Che c’è da sapere? – chiese “…” con aria sprezzante – stamattina dovevo andare con dei compagni a fare una passeggiata, mi hanno fatto aspettare 2 ore e mezza e poi mi chiamano e mi dicono che non possono venire!-  il Padre guardò il/la figlio/a con comprensione e continuò – ma dai se è solo per questo… - ma “…” lo interruppe – Papà, non dirmi che può capitare, perché a me queste cose capitano sempre! Non una volta ogni tanto! Ma sempre! – i due si giardarno un’attimo negli occhi poi “…” si alzò prese il suo giaccone e uscì dalla camera dicendo – Vado a fare una passeggiata – però il Padre lo/la fermò mettendo una mano sulla sua spalla  - Pensi davvero che ti hanno scaricato/a apposta? – chiese, “…” non rispose e uscì di casa sbattendo la porta. Camminò a lungo e senza fermarsi, pensando a quello che aveva detto suo Padre, ammise che poteva anche essere che non lo abbiamo fatto apposta, il problema che questo fatto: di essere invitato/a a un appuntamento con i suoi coetanei, e poi aspettare inutilmente il loro arrivo, capitava spesso. Oppure a volte, capitava che anche se si incontrava con i suoi compagni, veniva messo/a da parte senza essere ascoltato/a o preso/a in considerazione. Non lo accettava, non accettava essere messo/a in disparte, e purtroppo non riusciva a capire perché, ha sempre cercato di essere gentile con gli altri, a provato ad aiutarli con i loro problemi, dando loro consiglio, e l’unica cosa che ha ottenuto è un mucchio di scuse per non essere invitato/a a qualche appuntamento, forse era perché non gli/le piacevano le cose che piacevano agli altri, perché a lui/lei non interessavano i cantanti famosi, le discoteche, l’erba e altre cose simili. Sembrava che l’unico modo per avere amici è fingere di essere qualcun altro, ma “…” odiava questa opzione, non voleva cambiare, gli/le era stato insegnato che fingere chi non si era veramente era la peggior cosa che si potesse fare al proprio spirito, ed era vero purtroppo, no non voleva essere qualcuno che non era per far piacere agli altri, “…” voleva trovare degli amici che lo/la accettavano per quello che era veramente.

Scelta numero 2:
“…” non rispose, il Padre non avrebbe mai capito la situazione in cui si trovava lui da ragazzo aveva tanti amici e l’unica volta che si era sentito solo era quando divorziò con la Madre – ah… capisco ti piace il gioco del silenzio, anchio sono bravo a questo gioco – disse il Padre, i due rimase in silenzio in un tempo che sembrava infinito, poi il padre usci dalla stanza con aria sconsolata – Se vuoi parlare io sono sempre qui…- disse infine, “…” sentì la porta d’ingresso chiudersi, capì che suo padre era già andato a casa sua. Dopo mezz’ora “…” decise di uscire e di farsi una passeggiata, solitaria come sempre . Camminò a lungo e senza fermarsi, pensando al problema che lo/a affliggeva: non sopportava più di essere invitato/a a un appuntamento con i suoi coetanei, e poi aspettare inutilmente il loro arrivo. Non lo accettava, non accettava essere messo/a in disparte, e purtroppo non riusciva a capire perché, ha sempre cercato di essere gentile con gli altri, a provato ad aiutarli con i loro problemi, dando loro consiglio, e l’unica cosa che ha ottenuto è un mucchio di scuse per non essere invitato/a a qualche appuntamento, forse era perché non gli/le piacevano le cose che piacevano agli altri, perché a lui/lei non interessavano i cantanti famosi, le discoteche, l’erba e altre cose simili. Sembrava che l’unico modo per avere amici è fingere di essere qualcun altro, ma “…” odiava questa opzione, non voleva cambiare, gli/le era stato insegnato che fingere chi non si era veramente era la peggior cosa che si potesse fare al proprio spirito, ed era vero purtroppo, no non voleva essere qualcuno che non era per far piacere agli altri, “…” voleva trovare degli amici che lo/la accettavano per quello che era veramente, ma a quanto pareva non c’era nessuno disposto ad accettarlo/a per quello che era, e “…” ormai lo sapeva.
  
“…” tornò a casa che il sole stava ormai per tramontare, aveva intenzione di ritornare al suo pc e continuare col MMORPG con cui stava giocando prima di essere interrotto/a dal Padre, ma entrando a casa vide i suoi genitori e il Fratello maggiore parlare al soggiorno – Sono a casa – disse attirando l’attenzione su di sé, attirando a se degli sguardi seri, “…” sapeva già cosa aspettarsi – cosa ho combinato stavolta? – chiese con aria scocciante – perché pensi sempre che hai combinato qualcosa? – chiese il Padre con gentilezza – perché io combino sempre qualche guaio, e tu lo sai – rispose “…” pensando all’ inutilità della domanda – in effetti, tu ce lo hai un guaio, quello di non riuscire a socializzare – continuò il Padre – per questo, io e tua madre abbiamo pensato di farti prendere un appuntamento da uno psicologo che conosco io specializzato in problemi relazionali e sociali… - - non ho intenzione di seguire uno psicologo! – lo interruppe “…” – Fammi finire e presta attenzione – continuò il Padre – Questo psicologo ha un gruppo di ragazzi della tua età dove fanno tante attività insieme: vanno a concerti, gare, fanno tante attività simpatiche e imparano a fare cose nuove. Sempre se naturalmente tu sei d’accordo a farlo. – “…” non aveva alcuna intenzione di andare da uno psicologo e frequentare un gruppo di persone sicuramente pazze -come ho già detto non ho alcuna intenzione di seguire uno psicologo- rispose “…” , il Padre e la Madre si guardarono affranti poi la Madre disse – ci saranno un sacco di persone della tua età e poi fanno cose molto interessanti, ti lamenti sempre “della monotonia in cui vivi”, perché non vuoi andarci? - “…” guardò un attimo la madre in cagnesco e poi rispose …
 
Conseguenza Scelta numero 1:
– Perché non funzionerà… e poi detesterei l’idea di stare fra i pazzi – il Fratello maggiore guardò “…” con il suo solito sguardo indifferente e disse – Ieri sera quando abbiamo visto Alice in wonderland sembravi d’accordo sull’idea che “tutti i migliori sono pazzi” – ma prima di ricevere una cazziata dal Padre, “…” urlò – Non è questo che intendevo, coglione!!!- il Fratello maggiore, offeso si alzò di scatto dalla sedia, battendo i pugni sul tavolo e urlò di rimando – Coglione/a sarai tu!! - - Ehi! Moderate il linguaggio, tutti e due!! – li rimproverò il Padre – “…”, che cosa intendevi? – “…” ispirò e riprese a parlare – intendevo che lì ci saranno sicuramente persone che ti attaccherebbero anche se non hai fatto niente - - Ma no amore! – intervenne la Madre – pensavi che tuo padre ti voleva mandare tra i pazzi? - - Onestamente si – rispose il /la figlio/a, il Padre scosse la testa e parlò con calma – “…”, non sono pazzi sono ragazzi normali, come te e tuo fratello, solo che hanno problemi di relazione con i coetanei. Pensaci con calma se vuoi andarci, almeno per due - tre giorni. – Ma “…” ormai non lo ascoltava più, odiava quella situazione, odiava la sua vita e  se stesso/a, perché per cercare nuovi amici doveva per forza andare da uno strizzacervelli. Voleva che tutto fosse diverso, che fosse come il mondo della Disney, che lui/lei amava tanto, anche se era di certo la ragione per cui tutti lo/la evitavano, che esistessero i personaggi come il simpatico Topolino, la dolce Minnie, il bisbetico ma amabile Paperino, lo strambo Pippo, i tre monelli Qui, Quo e Qua, voleva che quel mondo esistesse perché era l’unico mondo dove poteva essere felice.
 
   Conseguenza Scelta numero 2:
-Ho deciso di riprovarci, domani a scuola proverò a fare amicizia con le persone di un’altra classe – il Padre guardò il/la figlio/a con una certa soddisfazione – Bravo/a fai bene a non arrenderti ma… -  “…” lo interruppe però un attimo dicendo – però sarà difficile, perché dovrò documentarmi su cosa piacciono ai giovani di tendenza ed essere aggiornato/a sulle novità – gli altri presenti guardarono straniti “…” poi parlò il Fratello maggiore - perché dovresti fare una cosa così? – “…” strinse i pugni e rispose – Come posso farmi dei nuovi amici se continuo a non essere come gli altri? –  La Madre sembrò confusa a quella strana risposta e chiese – che significa? non riesco a capire– ma fu il Padre a rispondere per lei, rivolto al/alla ragazzo/a  disse – “…” essere qualcun altro non ti fare avere dei veri amici – “…” però non voleva più ascoltarlo e gridò – Tu non capisci!!! Non capisci un bel niente!! Nessuno di voi può capirmi!! Lo so che non è bene fingersi qualcun altro, ma che altra cazzo di scelta ciò!?!?! Sono stufo/a di essere l’ultima ruota del carro, essere quello/a che non ha amici!!! Io tutto il giorno sta in quella schifosa aula cercando di attaccare bottone con qualcuno, invece rimango sempre rintanato/a al mio posto e come unico svago di ascoltare musica e di leggere libri!! Odio la mia scuola, i miei compagni, i miei insegnanti!!!! Odio tutti loro!!! Ma sopratutto odio essere me!!! –
 
All’improvviso un rumore attirò l’attenzione dei presenti e in attimo tutto divenne luminoso e confuso

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: inizia l’avventura ***


Capitolo 3: inizia l’avventura

Nota: Adesso comincia il divertimento, il momento è arrivato, chi sceglierete? Sceglierete la parte del male o la parte del bene? I cattivi o i buoni? E quale grandi imprese compirete nei
 panni del vostro eroe?


Aprendo gli occhi, “…” si accorse che qualcosa non andava, no anzi non “qualcosa”, TUTTO non andava: non era più nel salone ne tanto meno a casa sua, il posto dove ora si trovava seduto/a sembrava un’enorme deserto di rocce nere e il cielo era pieno di nuvoloni scuri. Non ci capiva più niente, - Ma dove sono finito/a!! – esclamò completamente sbigottito/a, si guardò intorno e vide che con lui/lei c’era anche la sua famiglia, il Padre si alzò massaggiandosi la tempia, il Fratello maggiore si rialzò imprecando al vento aiutando la Madre a rialzarla, poi si guardò intorno esclamando – Cacchiarola nera!!!ma che è successo?? Prima c’è stato quel rumore poi quel flash… e poi questo! -  il Padre intanto si stropicciava gli occhi, non credendo a quello che vedeva – Cos’è questo, un sogno!?! – disse, si pizzicò sulle guance, fino a farsi dei piccoli segni rossi, poi si diede dei veri e propri schiaffi – No… non è un sogno… Oddio non è un sogno!!! – esclamò – okay, okay… calma e sangue freddo, se non è un sogno come diavolo è successo!?! - - Chiediamo informazioni a quella ragazzina che sta correndo verso di noi – intervenne “…” , e in effetti, c’era una bambina che stava arrivando correndo dalla direzione opposta, quando si avvicinò un po’ di più, “…” notò che era estremamente somigliante ad Alice del film d’animazione della disney “Alice nel paese delle meraviglie”, se non che poteva essere tranquillamente lei “Nhaaa non è lei, e solo una bambina con i suoi stessi capelli biondi e lunghi, lo stesso cerchietto nero, lo stesso abitino azzurro e … la stessa faccia??????”  aveva sentito parlare di cosplaier che sembravano fin troppo somiglianti ai personaggi che indossavano, ma quella ragazzina era la sosia perfetta di Alice – Aiutatemi vi prego! – supplicò la misteriosa bambina arrivando davanti a loro – Che succede piccolina? – chiese la Madre – Mi stanno inseguendo!! - - Chi? la regina di cuori e tutta la combriccola del paese delle meraviglie? – chiese ironico/a “…” – Fossero loro – rispose la piccola – ma non è così – “…” rimase un attimo stupito/a dalla risposta e prima ancora che potesse chiedere che voleva dire sentì tre voci che ridevano in modo incredibilmente familiare, si guardò attrono e vide quelli che agli occhi della razionalità sembravano tre iene ridens  che correvano e ridevano, soltanto l’attimo dopo essersi scansato/a con il Fratello maggiore, con i genitori che chi scansavano dalla parte opposta, che li riconobbe: le tre iene di Il re leone, Shenzi la femmina alfa, Banzai, il suo braccio destro, ed Ed, quello che per “…” è sempre stato “il braccio sinistro”, completamente inutile e che incarna appieno l'appellativo affibbiato alla iena ridens. “No! Non ci credo! Voglio crederci ma non ci credo!!!!” pensò il/la giovane, il Padre gli/le aveva sempre insegnato a essere razionale, ma adesso sembrava che tutto quello che aveva creduto fino a quel momento fosse stato spazzato via.
Le tre iene sembrava puntassero proprio alla bambina, anzi ad Alice, ma appena li videro Shenzi disse – Ehi ragazzi guardate, sembra proprio che il pranzo sia arrivato all’ora giusta– “…” conosceva bene quei tre ingordi, non facevano altro che pensare al cibo e sapeva che in quel momento il “pranzo” erano lui/lei e la sua famiglia – mmm… sono davvero impaziente – ridacchiò Banzai – uno stufato di Alice nel paese delle meraviglie come anti pasto, e come piatto principale famiglia arrosto – a pronunciare quelle ultime parole si lecco i baffi, Ed, la terza iena, cominciò invece a ridere come per dire “sono d’accordo con te”. I tre ingordi puntarono alla piccola Alice che si rimise a correre più velocemente possibile, ma pur troppo dopo neanche 5 metri inciampò e i tre cattivi ne approfittarono …
     
Scelte: 
1)    Li attacchi: vigliacchi, se la prendono sempre con gli indifesi
2)     Li lasci mangiare: saranno pazzi ma sono più simpatici loro di Alice

Scelta numero 1:
Shenzi, Banzai ed Ed erano vicini ormai solo 10 centimetri da Alice e “…” prese una pietra nelle vicinanze e la tirò in testa a Shenzi – Ehi! – imprecò massaggiandosi la testa con una zampa e girandosi verso chi l’ha colpita con i suoi compagni, “…” alzandosi tirò fuori il suo coraggio per urlare contro ai tre – Perché non ve la prendete con qualcuno più grande, siete per caso dei Chuuaua impauriti?? – Esclamò facendo ridere Ed che venne subito zittito da uno schiaffo di Banzai – Cista prendendo in giro!! – lo criticò, - Se vuoi essere mangiato/a per primo/a facevi prima a dirlo… - disse Shenzi allontanandosi da Alice e avvicinandosi al/alla ragazzo/a – Bravo/a scemo/a… ADESSO CI MANGIANO TESTA DI CAVOLO!!!! – urlò il Fratello maggiore contro il/la fratello/sorella – e che cavolo dovevo fare, lasciarli mangiare una povera bambina indifesa!?!? E poi ci avrebbero mangiati comunque dopo che avrebbero finito con lei!! – rispose “…” a tono 
-Perché non pensi prima farle le cose, razza di Rimbambito/a!?!-
- E perché tu invece non pensi mai prima agli altri, Egoista!!!-
- ah Io sarei egoista!?! Ma se non fai altro che piagnucolare “Voglio fare questo, voglio avere quello…-
- Non ci credo… – disse Banzai ai due compagni con incredulità – noi stiamo per mangiarli e loro litigano – il Padre tentò di dissuaderli da lontano – Ragazzi non è il momento di battibeccare fra di voi!! Calmatevi!! – 

All’improvviso un rumore simile al tuono si fece sentire e un tuono colpì poi un cumulo di rocce posizionata la vicino, “…” ebbe l’istinto di scappare, ma cadde per terra e tutto divenne buio.

 
Scelta numero 2: 
 Le tre iene divorarono la piccola Alice in meno di 15 secondi “uao non ricordavo fossero così veloci a mangiare” pensò “…”, cercando di trovare una soluzione per uscire da quella situazione indenne con la sua famiglia, per questo li aveva lasciati fare, per aver tempo a disposizione per pensare, e in parte anche perché gli/le erano più simpatiche le iene che Alice – AH… non male come anti pasto, nevero Ed? – chiese Banzai quasi ruttando, come risposta ebbe dei risolini del tutto incomprensibili dal suo compagno scemo – bene adesso dire di passare tranquillamente al piatto principale – disse Shenzi leccandosi le labbra, ma ecco che finalmente “…” ebbe un’idea e fece finta di supplicare  – Aspettate, concedetemi un ultimo desiderio… un vostro autografo! – i presenti rimasero sbigottiti dall’affermazione del/della giovane – Vi prego sono un /una vostro/a grande fan, ve lo dimostro: vi chiamate Shenzi Maria Predatoria Africana iena Scallina, Banzai ed Ed, venite dal film della disney il re leone, siete gli aiutanti del cattivo, che si chiama Scar, siete apparsi come protagonisti in alcuni episodi della serie “Timon e Pumbaa” dove il più delle volte volete sempre qualcosa da mangiare, come per esempio: quell’ uovo di struzzo che stava sotto le chiappe della madre, che lavorava a maglia!!! – Le tre iene, stupite dalla conoscenza del/della ragazzo/a, si accerchiarono per parlare in privato e decidersi il da farsi, mentre “…” faceva segno ai suoi genitori di avviarsi e fece lo stesso indicandolo al Fratello maggiore. 

 All’improvviso un rumore simile al tuono si fece sentire e un tuono colpì poi un cumulo di rocce posizionata la vicino, “…” ebbe l’istinto di scappare, ma cadde per terra e tutto divenne buio.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 (seguendo la scelta numero 1): Perché sono qui? ***


Capitolo 4: Perché sono qui?

Nota: le scelte scritte in piccolo che incontrerete nel corso della storia,non influiranno nel finale che avrete

 “E’ stato tutto un sogno?” fu la prima cosa che “…” pensò risvegliandosi dal sonno senza aprire gli occhi, quando li aprì si accorse di essere su un letto morbido e caldo, alzò la testa e capì di trovarsi in una stanza molto bella ed ampia: il soffitto era a casettoni marrone e giallo; si tirò poi su e vide una finestra, con le vetrate colorate che dava a una terrazza, uno specchio sopra a dei mobili (divano, comidino e cassetti) un po’ d’epoca ma perfettamente puliti, un armadio,  circa della stessa epoca degli altri, e una porta di legno. “ ma dove mi trovo? non è la mia stanza!!” si chiese confuso/a, poi ricordò quello che pensava fosse un sogno. No, non poteva esserlo era troppo reale e anche ora era la prova che non sognava, aveva un forte mal di testa, sentendo la tempia come aprirsi se la toccò e sentì qualcosa che sembrava una garza fasciata sulla fronte. Cercò allora di alzarsi ma solo allora si accorse che era completamente nudo/a, e diventando completamente rosso/a in faccia si rimise subito sotto le coperte per paura di essere visto/a senza preavviso da qualcuno del sesso opposto. Dopo qualche secondo qualcuno bussò alla porta e quella si aprì, nessuno, dalla prospettiva di “…”, sembrava essere entrato, ma sembrava essere entrato invece una specie di insetto che lasciava una scia dorata,  “…” la riconobbe, non era un insetto era…
 – Trilli? – sussurrò timidamente pensando che potesse essere una sciocchezza, ma quando vide la nominata avvicinarsi al suo volto capì che non lo era: era proprio la piccola fatina aiutante del famoso Peter Pan: alta 15 centimetri, con il capelli biondi raccolti in una pettinatura a cipolla e il vestitino verde.
“…” sorrise nel vedere uno dei personaggi a lui/lei più cari – come ti senti? – chiese Trilli, “…” si sorprese un po’ pensava che non sarebbe riuscito/a a capire cosa dicesse la fatina, perché lei parlava in un linguaggio a “campanellino”,che poteva essere capito solo da Peter, e si esprimeva gesti a volte troppo veloci per essere compresi all’istante. – Allora? Il gatto ti ha mangiato la lingua? – chiese la fatina non ottenendo risposta dal/dalla suo/a interlocutore/ interlocutrice – No è che … sono felice di poterti incontrare – rispose sinceramente “…” – Ma non pensavo di riuscire a capirti -  - ah! B’è è un po’ complicato… - disse Trilli – ma ti spiegherò tutto con calma dopo, adesso, che ti stanno aspettando tutti giù – “…” non aveva ben capito – Mi aspettano? Chi? La mia famiglia? Loro come stanno? Dove siamo adesso!?! – Ma la fatina era già andata via, e “…” decise comunque di vestirsi, tanto poi avrebbe visto di sicuro la sua famiglia.

           Scelte:
1)    Completo(vestito lungo se il vostro personaggio è femmina) azzurro elegante
2)    Completo(vestito corto) bianco e rosso, molto casual
3)    Completo giallo e bianco, molto sportivo


Dopo 10 minuti “…” si avviò verso la porta, vestito/a di quello che aveva scelto, la prì e si ritrovò Trilli ad aspettarlo/a – Ah… hai fatto in fretta, bene – disse la fatina – seguimi allora… - cos’ “…” seguì il piccolo personaggio attraverso corridoi color d’oro, con vetrate colorate e bellissime “ che sia nel castello di Cenerentola a Disneyland, in California” si chiese, infatti le vetrate davano le varie immagini della storia di Cenerentola, e su una c’era le principessa che dava da mangiare ai suoi amici animali, e su un’altra il primo vestito ancora in fase di lavorazione, con i topini e gli uccellini – wow questo posto è straordinario – disse ad alta voce – sembra di essere stato/a teletrasportato/a a Disneyland – Trilli si girò e gli/le sorrise – ed è proprio così! – disse , “…” rimase per l’ennesima volta senza parole – dai siamo quasi arrivati – il/la ragazzo/a continuò a seguirla senza più sapere cosa dire. 
Dopo aver sceso le scale si avviarono lentamente a uno di quei corridoi che danno a un giardino, e il giardino in questione era pieno di alberi tagliati da un giardinaio in modo molto pittoresco, fino a fermarsi davanti un grande portone –Aspetta qui – disse la fatina prima di sparire all’interno della stanza, poi dopo qualche secondo si sentirono delle voci, “…” era un/a ragazzo/a molto curioso/a e non resistette alla tentazione di origliare – Allora, come ti sembra? – chiese una voce squillante che       – Sembra un/a bravo/a ragazzo/a, forse è un po’ timido/a ma nel complesso gentile – disse un’altra voce che riconobbe come quella di Trilli – su fallo/a entrare, ci sono molte cose che deve sapere – disse una terza voce molto profonda. Trilli ritornò tutta trafelata – su entra Yenisd desidera vederti! – “Yensid!! Oddio Oddio Oddio!!” pensò “…”, lo stregone apparso per la prima volta in Fantasia, il 3° classico della Disney, voleva incontrarlo/a, non stava più nella pelle e così entrò.
L’interno era coloro oro assolutamente in contrasto col marrone del legno, e al centro un trono bellissimo, ma la cosa che eccitò maggiormente “…” era che oltre a Yensid c’erano i tre beniamini della disney: Topolino, l’adorabile topo da dove tutto è iniziato, Paperino, il papero vestito alla marinara, e Pippo, il personaggio che “…” aveva creduto, quando era bambino/a, essere un cavallo, quando in realtà era un cane. – O…mio…Dio… - Dopo aver pronunciato quella frase “…” si mise a strillare e a saltellare come un forsennato intorno a loro – IL GIORNO Più BELLO DI SEMPRE!!!!!!!!!! – Esultò felice come non mai, ma poi si rese conto di essere visto/a dagli altri presenti, si ricompose e si scusò abbassando la testa – Mi dispiace - - ah… sciocchezze, è la normale reazione di chi incontra i propri idoli no? – disse Topolino con quell’aria sbarazzina che tutti hanno amato ed amano ancora “…” era al settimo celo “Mi sta parlando! Topolino mi sta parlando!!!! E’ troppo bello per essere vero!!!!!!!!” – Ehm… ehm…….. C-c-c-c-c-c-c-c-c-c-ciao, io mi chiamo “…”, ed è un … è un …  ed è un … è un … - Pippo lo/la interruppe con la sua celeberrima risata -Sembri un robot che si è rotto cadendo come un salame –  disse prima di inciampare mettendo un piede davanti a se, - Pippo solo tu riesci a cadere anche da fermo… eheh…eheh – disse Paperino con la sua incomprensibile voce, “…” trattenne a stento una risata che gli/le fece venire gli occhi lucidi – Mio Dio… scusate se piango, ma sono così felice… - disse asciugandosi gli occhi – fino a ieri sembrava andare tutto malissimo, ma adesso… vorrei che ci fossero anche i miei familiari – “Familiari” quella parola gli/le fece ricordare di dover chiedere della sua famiglia – A proposito, sono venuto/a qui con mio padre, mia madre e mio fratello, adesso dove sono? le iene li hanno mangiati? Vi prego ditemelo!! – Topolino, Paperino e Yen sid assunsero un’espressione seria, Pippo rialzatosi disse invece, nella sua tipica stupidità – Stai parlando di quel uomo con la barba grigia, la donna con le occhiaie e il ragazzo, che sono stati accerchiati dalle iene, e poi portati via da Jafar attraverso una porta magica? -  “…” rimase di stucco, mentre gli altri guardarono male il personaggio – la mia famiglia è stata rapita da Jafar!?!?!? – esclamò “…” – E li ha portati nel castello della montagna proibita, dove tutti i cattivi si riuniscono – continuò Pippo – Cosa??? La mia famiglia rapita dai cattivi!?!?! – Yen sid calmò un attimo il/la ragazzo/a – ma tu come lo sai? – chiese confuso/a – c’è l’ha detto Alice – rispose Pippo – Ed è appunto per questo che tu sei qui – disse lo stregone con assoluta calma – Vieni con me e capirai -. 
Lo stregone e i tre amici portarono “…” nel punto più alto del castello, dove c’era una stanza molto familiare, “…” riconobbe la stanza in un batter d’occhio – Io la conosco questa stanza!! È qui che lei è apparso  per la prima volta, nel cortometraggio “l’apprendista stregone”, del film Fantasia, dove Topolino approfitta del fatto che lei sta facendo un pisolino per fare una magia, facendo muovere una scopa per svolgere le sue faccende , ma la scopa va fuori controllo e Topolino cercando di fermarla l’ha moltiplicata e le scope allagano la stanza – disse con gli occhi lucenti, Topolino, a quel ricordo lontano più di 70 anni, arrossì dicendo – Me lo ricordo come se fosse ieri, quell’esperienza mi insegnò a sconfiggere la magia con la magia – Yen sid rivolse al topo uno sguardo serio, poi si rivolse a “…” –  “…”, ricordi che in quello stesso “Fantasia” apparve un altro personaggio che suscitò molto scalpore, oltre a me? – disse, “…” non capì il significato di quella domanda ma poi ci pensò un momento e cercò di ricordare – B’è ci sono gli animali de “la Danza delle ore” ma non credo che… – poi ripensò all’unica scena di quel classico di cui aveva una paura matta, “una notte sul monte Calvo”, ed ebbe come un flash – Cernabog…? – il diavolo in persona, da molti considerato il più cattivo di tutti i cattivi Disney – Non mi direte che… lui è a capo dei cattivi – i personaggi si diedero una triste occhiata e annuirono – Perché? – –  vogliono te… –  disse Yen sid – tu sei colui/colei che ci aiuterà a sconfiggerli –

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Capitolo 6
*** Capitolo 4 (seguendo la scelta numero 2): Perché sono qui? ***


Capitolo 4 (numero 2): Perché sono qui?
                   
  “E’ stato tutto un sogno?” fu la prima cosa che “…” pensò risvegliandosi dal sonno senza aprire gli occhi, quando li aprì si accorse di essere su qualcosa di molto duro, e che c’era una buio tremendo “qualcosa non va…” pensò, di certo non era in camera sua di solito lasciava la finestra chiusa ma con le sbarre alzate per far penetrare la luce del lampione che dava per la sua camera, invece ora era buio , si stropicciò gli occhi con forza e vide una tenue luce che sbucava da una specie di finestrella, “…” corse a vedere e ora che riacquistava pienamente la vista notò che la luce proveniva da un’apertura su una porta che dava a un corridoio di pietra e che quella luce era una torcia accesa. Quel posto sembrava una prigione come quella dei castelli, “…” cominciò ad avere paura, “Ma dove mi trovo? Dove sono gli altri?” pensò tenendo la testa bassa solo allora si accorse che c’erano delle guardie alla sua porta, due piccole guardie, che riconobbe in un lampo: Pena e Panico, i due diavoletti apparsi nel film della Disney Hercules, erano gli aiutanti di Ade il cattivo del film, Pena era grasso e rosa, Panico era magro, verde e con lunghe corna. Ripensando a quello che prima sembrava un sogno, “…” sentì un forte dolore alla tempia, massaggiandola si accorse che c’era una lunga ferita, anche piuttosto spessa, che si stava rimarginando “No, non è un sogno, altrimenti mi sarei già svegliato/a”. Ridando attenzione su i due guardiani, “…” si accorse che sembravano addormentati e decise di svegliarli per farsi dire dove si trovava, se c’erano loro voleva dire che poteva essere negli inferi ma quel posto non sembrava l’oltretomba, lui/lei ricordava come era quel posto nel film e non era il posto dove si trovava ora – Ehi scusate…- disse “…” per svegliare i due diavoletti, vedendo che non era efficace urlò – EHI!!!! – facendo sbalzare in aria Panico per la paura, che finì a testa in giù, infilando le sue corna nel sedere di Pena, che si svegliò e cominciò a urlare per il dolore, “…”, girando, gli occhi cominciò a ridacchiare per la scenetta, - Panico, ma che cosa cavolo fai?? – lo rimproverò Pena – Scusa Pena, mi sono spaventato e quindi… - si giustificò l’altro, all’improvviso si sentì una voce che “…” non riconobbe  – che sta succedendo qui? – da chissà dove apparve un corvo con il becco giallo e l’aria cattiva – E’ colpa di questo scemo Diablo! si è buttato sul mio popò… - Si difese Pena – Non è colpa mia!! – giustificò Panico , “…” però interruppe la discussione  – Scusate, potreste dirmi dove ci troviamo? – i tre ruotarono le teste e videro che la prigioniera si era svegliata, questa volta fù il corvo a prendere la parola – Ah! Ben svegliato/a, al momento giusto, la mia padrona ti starà aspettando – “padrona?” pensò “…”, poi gli tornò in mente Malefica, la celeberrima antagonista de “La bella addormentata del bosco” e capì che quel corvo così superbo era il più fedele servitore di quella strega. “Ma non dovrebbe essere diventato pietra da Serenella, la buona fata blu?” prima che potesse chiedergli perché parlava, visto che nel film non aveva mai proferito parola, quello gli/le portò dei vestiti – Vestiti, sei lurido/a come un maiale – disse solamente. “…” si sentì un pochino offeso/a da quelle sue parole, ma guardandosi i vestiti si accorse che erano pieni di polvere e fango “ Quando si sono sporcati così tanto?” si chiese…        
            Scelte:
1)    Completo arabo color nero in contrasto con il rosso (all’altezza del petto è scollato)
2)    Tunica (corta se il vostro personaggio è un ragazzo, lunga se è una ragazza) grigio scuro, con saldali “incorporati”
3)    Smoking viola con i bordi blu chiaro


Dopo essersi vestito/a “…” finalmente uscì da quella cella, dopo che la porta gli fù aperta dai due diavoletti che lo/la scortarono insieme a Diablo  lungo i corridoi di quel maniero. Più avanzava e più si accorgeva che il castello era molto familiare: quelle scale di pietra, i cunicoli buoi ed inquietanti e le guardie con l’aspetto animale, tutto faceva pensare al castello sulla montagna proibita il luogo più oscuro e inesplorato del regno de “La bella addormentata”; dimora di Malefica, la signora di ogni male, impulsiva e decisamente isterica. Dopo qualche minuto di scale e salite si ritrovò davanti a un varco grande quanto una porta, che portava in un’altra stanza – Aspetta qui…- gli/le intimò Diablo e attraversò il varco con Pena e Panico, “…” essendo molto curioso/a drizzò le orecchie per sentire chi c’era – Alla buon ora, si è svegliato/a? – disse una voce dal tono ironico – Si signore! – risposero le voci di Pena e Panico all’unisono – Fallo/a entrare mio Diletto – disse una voce femminile, il corvo ritornò immediatamente da “…” e lo fece entrare nella grande sala del trono delle perfida strega Malefica. Ed eccola lì fiera e malvagia sul suo trono che accarezzava affettuosamente il suo uccello, e insieme a lei Ade il dio dei morti e degli inferi, il cattivo del film “Hercules”, era una figura con il sorriso beffardo e i capelli composti da una fiamma blu, che prende la parola – Bene, bene, bene, a quanto pare il nostro fondatore aveva fatto un centro perfetto con la sua ultima freccetta – “…” era ancora sbalordito/a da quello che vedeva che era rimasto/a con la bocca spalancata – Non parli molto vero? – Proseguì Malefica – Con quella bocca così spalancata sembra davvero un merluzzo e con la faccia che si ritrova non mi sorprenderebbe se fosse un/una parente della sirenetta – disse il dio ridendo della sua battuta, “…” si diede un’ultimo pizzicotto sulla guancia e dopo essersi assicurato/a che non era un sogno,  gli/le tornò in mente che cosa voleva chiedere cominciò a parlare – io sono “…”, vorrei sapere dove si trova la mia famiglia – Ade rivolse uno sguardo strano alla strega e poi ricominciò a parlare a “…” – per caso sono; un uomo con la barba così folta che neanche quel vecchio Matusa di Mago Merlino ha, una donna che sembra appena uscita da una pensione dove tutti piangono, e un ragazzo sui 20 anni?? - - Sì esatto, dove sono? Non ditemi che le iene li hanno mangiati… - rispose “…” – No, stanno bene, sono con i nostri rivali – disse Malefica fredda, prima che il/la ragazzo/a potesse chiedere qualcosa apparve al centro della sala, una grande nuvola nera, da dove apparvero due occhiacci gialli, “…” ebbe degli inspiegabili brividi e non appena vide quegli occhi capì perché e pronunciò una solo e singola parola, che fece diventare la stanza fredda come il ghiaccio – Cernabog… - .  

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Capitolo 7
*** Capitolo 5 (numero 1): La profezia e l’adattamento ***


Capitolo 5 (numero 1): La profezia e l’adattamento

-Io? Come potrei mai aiutarvi? E poi perché io? Voglio solo trovare la mia famiglia… - disse “…” non capiva di cosa stesse parlando – lo so che sei confuso/a ma lasciami spiegare – continuò lo stregone, fece apparire una sedia e intimò al/alla ragazzo/a  di sedersi –Sarà una lunga storia. Credo che dovremmo cominciare dal principio: molti anni fa, il nostro fondatore e creatore Walter Elias Disney disegnò il qui presente Topolino per la prima volta, prima sembrava che questo topo così avventuroso non avrebbe mai avuto un futuro nel mondo, ma poi dopo il successo di “steamboat willie” qualcosa cominciò a cambiare; Walt si accorse che la matita con cui aveva disegnato era impregnata di magia e che tutto quello che disegnava cominciava a prendere inspiegabilmente vita per davvero – Dopo una pausa per riprendere fiato, Yen sid chiese al topo di continuare a raccontare – Ricordo ancora oggi la prima volta che parlai a Papà per davvero, era stupito, entusiasta, gli sarebbe piaciuto condividere questo con gli altri, ma non voleva essere definito pazzo o/e me un fenomeno da baracconi, ma non volendo rinunciare a quello che faceva mi fece una promessa solenne: avrebbe creato un mondo dove tutti i disegni che avrebbe fatto da allora sarebbero potuto vivere in pace e in armonia e che allo stesso tempo avrebbero interagito con quelli del suo mondo portando loro gioia e felicità. E così fu a partire da Biancaneve e i sette nani venne creato un mondo dove tutto era possibile, questo mondo – “…” continuava a non capire –  E la matita a non si è mai consumata? – chiese curioso/a – Oh no… si consumò – Continuò Topolino – ma non la polvere che aveva lasciato continuò ad avere quella stessa magia. A ogni modo, insieme a me a Minnie, a Paperino, Pippo, Pluto e tutti gli altri “buoni” vennero creati anche i “cattivi” che divennero sempre più scaltri, e più ambiziosi. Come ti ho detto prima quando la matita magica si consumò la polvere che lasciò conteneva comunque il potere di creare nuovi personaggi, anche se non veniva utilizzata in nessun modo, Papà temendo che finisse nelle mani sbagliate la nascose da qualche parte in un luogo dove neanche io conosco l’esistenza. Purtroppo tutti i cattivi che erano stati inventati fino ad allora erano diventati sempre più ambiziosi, e volevano trovare il portale per il mondo dove sei arrivato/a tu, solo Papà sapeva della postazione esatta del portale e soltanto lui poteva arrivare da quel mondo a questo. Un giorno lui venne da me e mi disse che era molto malato e che sarebbe potuto morire per la sua malattia, così mi lesse ad alta voce qualcosa che aveva scritto su un foglio di carta “verrà un giorno, quando la guerra fra buoni e cattivi sarà alla pari, un giovane paladino che crede e allo stesso tempo non crede in voi, deciderà con chi combattere, con chi giurerà di schierarsi, e sarà lui con il suo coraggio a decidere chi una volta per tutte conquisterà la polverina della matita magica” non feci in tempo a capire che cosa era che già se ne era andato. Quella fu l’ultima volta che lo vidi, morì prima ancora di finire di disegnare il piccolo Mowgli e Baloo. – a quel pensiero Topolino verso un paio di lacrimoni tirandosi su il naso insieme a Paperino e a Pippo che iniziò a piangere con le lacrime a fontana – oh Pippo non fare così, è il cerchio della vita purtroppo, lo so che qui da noi tutto è possibile anche vivere in eterno, ma non dall’altra parte – disse saggiamente Yen sid, “…”, però, vide la tristezza anche negli occhi dello stregone, b’è infondo Topolino chiamava Walt Disney “Papà”, e pensò che tutti quelli che sono stati creati e disegnati da lui lo avessero considerato tale, purtroppo era così che Walt Disney era morto prematuramente: ucciso da un cancro al polmone destro, all’età di 66 anni circa, lasciando i suoi personaggi, la sua azienda e i suoi fan, prima del previsto. “…” comunque non capiva – Scusate, ma ancora non capisco appieno la cosa – confessò, Yen sid fece un sospiro e disse – quello che Walt aveva detto a Topolino era una profezia, che diceva che quando la guerra fra noi e i nostri rivali sarebbe stata alla pari, un paladino che crede in noi e allo stesso tempo non crede, sarebbe venuto qui dal suo mondo e che avrebbe scelto di sua spontanea volontà chi fra noi avrebbe vinto la guerra e che avrà la possibilità di conquistare la cosa che ci ha creati, e usarla: la polvere della Fantasia – “...” allora capì – credete che sia io quel paladino? – chiese, tutti i presenti annuirono, “…” si alzò di scatto e cominciò a camminare avanti e indietro per focalizzare quello che gli/le era stato raccontato, ancora attontito/a da tutta quella storia pazzesca – Ammettiamo che ci riesca, che io vi facessi vincere e che cercassi per voi la polvere una volta ritornato/a nel mio mondo, da dove comincerei a cercarla se neanche Topolino sa dove si trova? e poi come ci arriverei a Los angeles, che sta in California, che sta in America visto che io vivo da tutt’altra parte del globo? – chiese ancora scosso/a, allora Yen sid rispose – In tutti questi anni ho perfezionato la mia magia e ora posso fare incantesimi non troppo potenti, anche attraverso il portale, che dopo 48 anni di ricerche abbiamo trovato, posso spostare la polvere da Los angeles alla tua città Natale. Ma adesso non è questo il problema vero e proprio, la polvere verrà dopo, ora pensiamo alla guerra ancora in corso: sia noi che i cattivi abbiamo bisogno di te, la magia della profezia ti ha attirato/a a noi. Per far finire questa guerra o al meno placarla per qualche anno, c’è bisogno che tu ci sia, se ci aiuterai ti aiuteremo a salvare la tua famiglia, d’accordo? – “…” guardò prima il vecchio, poi Topolino,Paperino e poi Pippo che lo/la guardavano supplichevoli, il/la ragazzo/a ebbe compassione di quegli sguardi e pensando anche alla sua famiglia alla fine si decise, e con un semplice movimento della testa decise di far terminare, o almeno placare, la guerra tra il bene e il male.
- Solo non posso farlo da solo/a – disse titubante – E chi l’ha detto che devi farlo da solo/a!! – Esclamò Topolino sorridendo – Già, non siamo mica dei fifoni – lo assecondò Paperino con la sua solita voce – anche io ti aiuterò, grazie alla mia goffamente superba intelligenza – esordì Pippo prima di cadere dalle scale della torre, rotolando verso il basso gridando il suo famosissimo grido – Yaaaaaahoooouieeeeeeee! – i presentì sentirono uno schianto e poi la voce di Pippo dirgli – Sto bene…! – a “…” si fece fuggire una sonora risata – Scusate ma era da più di un anno che non sentivo il grido storico di Pippo – disse dopo essersi calmato/a – Quello che Pippo ti avrebbe sicuramente detto se fosse ancora qui sopra – proclamò Yen sid – era che manderemo un messaggio ai nostri amici di tutto il nostro mondo e che tutti quelli che saranno interessati ad aiutarti nel tuo viaggio si potranno recare in questo castello – “…” guardò i personaggi rimasti presenti, per una volta si sentì parte di qualcosa di importante.
La sera venne presto e “…” mangiò insieme a Topolino, Paperino, Pippo, Cenerentola, il suo Principe (che erano lì già da qualche settimana, ospiti perché il loro regno era stato conquistato dai cattivi) i topini Giac e Gas, Minnie, Paperina, Clarabella e Orazio, si sentiva stranamente a disagio, era insieme ai suoi più grandi idoli, stava addirittura cenando con loro, e si sentiva a disagio cose un pesce fuor d’acqua, sentiva di voler dire qualcosa ma non aveva il coraggio di parlare – Cavolo “…” sei più silenzioso/a tu di Dumbo – Disse Topolino che sedeva alla sua sinistra, “…” era più imbarazzato/a che mai e non riusciva a dire una parola, era come se la lingua si fosse attaccata alla bocca, e provò a mangiare la zuppa che era stata servita, dopo una cucchiaiata si accorse che era deliziosa – chi ha preparato la zuppa? – chiese ingenuamente, attirando l’ordine generale, ricordandosi con chi stava cenando, arrossì di botto e abbassò la testa – Ti do degli indizi: è francese, è raffinato, ha i baffi, ha un ristorante e gli piace improvvisare. Chi ‘è? – chiese il topo con una certa nota enigmatica – oh Topolino, diglielo e basta, infondo è appena arrivato/a – lo rimproverò Minnie – No no, non fa niente Minnie, mi piacciono questo genere di indovinelli – disse “…”, poi ci pensò un’ attimo “Allora: Francese, raffinato, con i baffi, ristorante, e improvvisare …” dopo 2 secondi ci arrivò e rispose – Remy, il protagonista di “Ratattoulie”, è francese, ha i baffi, alla fine del suo film apre un ristorante con i suoi amici e improvvisa sempre le sue ricette… ho indovinato? – I presenti rimasero con gli occhi spalancati, allora “…” si sentì sempre più in imbarazzo, non sapeva come o perché, ma – Avete visto ragazzi? – cominciò Topolino – Ve lo dicevo io, che ci avrebbe stupito, un applauso per “…” – i presenti applaudirono e “…” finalmente fece intravedere un timido sorriso.
Dopo aver indovinato chi aveva preparato la zuppa, “…” riuscì a parlare con i commensali di come la sua passione per la Disney gli/le sia stata ereditata dai genitori, visto che l’unica volta che erano andati al cinema insieme avevano visto “La sirenetta” quando erano ancora fidanzati, e come fin da bambino/a aveva sempre visto desiderato solo e solamente i giocattoli firmati Disney. Insomma finalmente riuscito ad adattarsi un po’ alla situazione.     

  Nota: Ecco che il vostro eroe finalmente ha preso una decisione importante, ma non vi preoccupate non mancheranno le tentazioni ed altro ancora, non siate timidi a recensire ok?                           
                                            

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Capitolo 8
*** Capitolo 5 (numero 2): La profezia e l’adattamento ***


    Capitolo 5 (numero 2): La profezia e l’adattamento
L’ombra di Cernabog diede un ‘occhiata malevola a “…” e parlò con gli altri cattivi – Vedo che la profezia del fondatore si è avverata, e che il paladino è passato dalla nostra parte – Il/La ragazzo/a non capiva “Paladino?” “fondatore” ma cosa stava dicendo? – Ma che significa tutto questo??? Cosa sta succedendo? Chi è il paladino? Chi è il Fondatore? Cosa ci faccio qui?? – chiese irritato/a da quella situazione, gli occhi assunsero un’espressione stranita e ancora Cernabog parlò – Ancora non glielo avete detto? – disse con una voce tuonante, allora prese la parola Ade – Glielo stavamo per dire ma poi tu sei piombato qui senza preavviso e quindi… - l’ombra lo guardò storto ma poi si rivolse a quello/a che lui chiamava il paladino – Come ti chiami? – gli/le chiese. Il/La ragazzo/a rispose con la tremarella in corpo – “…” – l’ombra sembrava compiaciuta e disse – “…”, tu sai chi sono io vero? – – sei Cernabog, il Diavolo apparso in Fantasia nell’ultima scena “una notte sul monte Calvo/Ave maria” – Rispose “…” – Esatto, e come ben sai il nostro creatore è l’ormai defunto Walter Elias Disney, lui aveva con sé una matita magica ogni cosa che disegnava o scriveva con quella matita (o anche solo avendola vicino) prendeva vita per davvero, per fare in modo che tutti i personaggi che disegnava non avessero un luogo con cui tornare creò il nostro mondo dove  l’unico modo per arrivare era attraversare un portale magico di cui solo lui sapeva la posizione. Ma quel idiota non aveva previsto che noi: i “cattivi” ci saremmo potuti ribellare a questo. Io e tutti quelli che fino ad allora erano stati creati, volevamo in tutti i modi impadronirci di quella matita, o almeno della sua polvere visto è considerato che si consumò,e con essa il suo mondo, ma soltanto Walt in persona sapeva dove si trovava – Cernabog si interruppe e rivolse a Malefica il consenso di continuare – Un giorno,il mio caro e diletto Diablo, che allora spiava di nascosto Topolino, tornò da me a riferirmi un messaggio molto interessante, il caro Walt era venuto dal suo sorcio per riferirgli che era molto malato e che sarebbe potuto morire di lì a poco, recitò poi qualcosa: “verrà un giorno, quando la guerra fra buoni e cattivi sarà alla pari, un giovane paladino che crede e allo stesso tempo non crede in voi, deciderà con chi combattere, con chi giurerà di schierarsi, e sarà lui con il suo coraggio a decidere chi una volta per tutte conquisterà la polverina della matita magica”. Ordinai quindi ai miei demoni di attraversare il portale per vedere dove si trovava la polvere, ma per una strano motivo il portale non li fece passare. Così decisi di aspettare il ritorno del fondatore per poi catturarlo e costringerlo a parlare, ma non tornò mai e solo all’inizio del inverno di quello stesso anno, ci fu comunicata la sua morte- “…” si stupì della freddezza di come aveva detto la morte del suo stesso creatore, avrebbe dovuto essere come un padre per tutti loro, ma a quanto pare era vero che a volte nelle famiglie anche in quelle perfette ci sono dei figli ingrati, tuttavia ancora non capiva appieno la cosa – Aspettate! mi sono perso/a… cioè cosa era quella cosa che aveva scritto Walt Disney prima di morire? Una specie di profezia??? – chiese completamente confuso/a – Oh!!! Sei molto più sveglio/a di quanto pensassi, scommetto che a scuola sei il/la più intelligente della tua classe, non è vero? – Ironizzo Ade, “…” lo sguardò un attimo e disse – Prima di tutto, no non sono il/la più intelligente della mia classe. Poi non capisco state dicendo che io dovrei aiutare o i “buoni” o i “cattivi a combattersi l’uno contro gli altri, solo perché l’ha detto Walt Disney che era un uomo come tutti gli altri??? E’ Follia – Cernabog lo/la guardò e disse – tutto quello che viene scritto o disegnato nelle vicinanza della polvere della Fantasia diviene reale e anche quella che tu chiami “follia” si è avverata. Unisciti a noi “…”, se lo farai ti aiuteremo a trovare la tua famiglia e a tornare a casa tua – “…” non sembrava avere molta scelta, loro sapevano dove era il portale, lui/lei no, e non voleva ritornare senza la sua famiglia, decise che fino a quando non avrebbe recuperato la sua famiglia avrebbe retto il gioco – E va bene, ma non lo faccio per voi, lo faccio per mio padre, per mia madre e per mio fratello – detto questo cominciò però a chiedersi se valeva la pena vendere l’anima al diavolo in persona.
-inoltre non voglio fare tutto da solo/a- aggiunse “…” – Certo che no, sarebbe troppo sperare che il paladino che deciderà il nostro destino, faccia tutto da solo invece che farsi aiutare come un bimbo che non sa ancora camminare o pronunciare una parola – lo/la insultò Diablo – Pensa agli affari tuoi, uccellaccio pieno di acari!! – Urlò il/la ragazzo/a  offendendosi per l’insulto, Malefica si alzò e si mise davanti a “…”, con occhi di ghiaccio per dirgli/le – se non fossi colui/colei che ci aiuterà a conquistare il mondo ti avrei già incenerito/a, ma sta attento/a comunque e non insultare il mio diletto – l’uccello si mise sulla spalla della padrone ghignando, contento di avere una padrona così potente, mentre “…”, spaventato/a dalla provocazione della cattiva, annuì silenziosamente “ Corvaccio viziato” pensò – Basta così! – Tuonò Cernabog – manderò un messaggio ai nostri compagni e che quelli che saranno interessati ad accompagnarti si faranno avanti. Intanto Malefica manda una truppa nel cimitero degli elefanti, sembra che quel cretino di Scar abbia problemi. Per ora ho finito, ah… e “…”, vedi di fare attenzione quando parli – e immediatamente come erano apparso se ne andò senza dire nient’altro.
-A proposito di parlare, come fa Diablo, che nel film non parla a parlare adesso? – chiese “…”incuriosito/a a Malefica – E’ una magia semplice che può farlo qualsiasi strega, anche quella vecchia disordinata di Maga Magò può fare – disse la strega – Ora che ci penso, tu e lui siete morti, tu sei stata uccisa da Filippo e lui … - - non osare ricordarmelo! – lo/la interrupe Malefica – se non era per quel principe maledetto … grrr – - volevo solo sapere come hai fatto a ritornare in vita – disse “…”, all’improvviso apparve davanti a lui/lei – Hei!! Ti sei forse dimenticato/a di me, infondo sono Ade, il dio dell’oltretomba e dei morti, quando quel figlio di uno stupido angelo di Cernabog mi ha liberato dal fiume di anime, mi ha chiesto di riportare in vita tutti i compagni morti a causa dei “buoni”, ho riportato in vita Grimilde, Gaston, il Baubau, Scar , tutti quelli che hanno fatto una brutta fine, comunque l’unica che ne valsa la pena riportare in vita era la cara e perfida Malefica, ah… pipistrellina il solo pronunciare il tuo nome mi fa sciogliere l’anima, se ne avessi una – “…” rise sotto i baffi per quella battuta tanto vecchia quanto efficace “forse non sarà così male” pensò.                

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Capitolo 9
*** Capitolo 6 (numero 1): Come in un MMORPG!!!! ***


Capitolo 6 (numero 1): Come in un MMORPG!!!!
“…” aveva dormito come mai in vita sua, si sentiva rilassato/a e di buon umore, come mai prima di allora, anche se era in pensiero per la sua famiglia, si sentiva bene perché tutto quello che aveva sempre voluto si era avverato, o almeno quasi tutto, avrebbe tanto condividere quel momento con la sua famiglia ma non poteva e chissà se mai la avrebbe condivisa “Basta con questi pensieri, grazie al aiuto di topolino e degli altri sono sicuro/a di riuscirò a salvarli”. Andò dunque di sotto a fare colazione,  meno male che si era ricordato/ a memoria dove doveva andare per la sala da pranzo, altrimenti con tutte le stanze che c’erano si sarebbe perso/a prima ancora di mettere piede fuori dalla stanza.
Arrivato/a alla sala da pranzo gli/le vennero serviti i migliori pancake che abbia mai mangiato, gli unici Pancake che avesse mai mangiato erano quelli che trovava in un bar vicino casa sua, erano buoni, ma niente in confronto a quelli preparati dal giovane ratto protagonista di Ratatouille però … - ora che ci penso … Scusa Topolino, perdona la domanda idiota ma in questo mondo ci sono anche i personaggi de “Il gobbo di Notre dam” giusto? – chiese al topo sempre seduto vicino a lui/lei a sinistra – Ma certo, perché? -  - Scusa ma allora come diavolo è fatta, la Parigi di questo mondo, è un misto tra Parigi del 15° secolo e quella del 21° secolo? No perché altrimenti potrebbe esserci non so  una variazione del tempo! Un cambiamento temporale come non so i Nazisti che conquistano il mondo! Una prima guerra mondiale che non è mai stata combattuta!! Una guerra dei cento anni che invece…!! – “…” non fece in tempo a finire che qualcuno gli/le butto dell’acqua in faccia, quando si asciugò gli occhi vide Topolino con un bicchiere vuoto in mano e con un’aria corrugata – Scusami tanto! – disse – Non fa niente, è normale essere curiosi e confusi, però hai ragione quando si sono andate a creare storie in ere diverse c’è stata un pochino di confusione, anzi no parecchia confusione, menomale che Papà aveva inventato questi… TADAN!!! – Topolino fece vedere i suoi bottoni sui suoi famosi calzoncini rossi, e “…” pensò che fosse uno scherzo – I tuoi bottoni? – chiese confuso/a, Topolino si staccò uno dei bottoni semplicemente sfilandoselo come se fosse … - Una spilla?? - - aha ce l’abbiamo tutti noi una spilla magica che permette di viaggiare nel tempo e di andare in una diversa versione del posto dove ti trovi – “…” non credeva alle sue orecchie: un viaggio nel tempo? Avevano praticamente esaudito uno dei suoi sogni infantili – Che ficata!!! – esclamò estasiato/a – Ma dove sono i tuoi vecchi bottoni - - me li ha strappati via Mortimer nella sua prima apparizione – rispose il Topo.
Dopo la colazione, Topolino portò “…” al di fuori del castello e gli mostro il giardino dell’entrata principale dove c’erano Paperino e Pippo dietro a delle bancarelle: Paperino era dietro un bancone pieno di armi di ogni genere, mentre su quello di Pippo c’erano pile di boccette piene di polverine e sostanze colorate – Prima di affrontare un viaggio devi essere armato/a per combattere i cattivi giusto? – “…” a quelle parole rimase un po’ sorpreso/a “Armato/a?? o cazzo…!!” però doveva ammettere che doveva farlo: quei cattivacci non sono mai stai tipi da fare voler fare un accordo per una convivenza civile con i loro nemici, il problema è che non ha mai tenuto in mano un’arma vera, e aveva un po’ di paura – Si – rispose un po’ titubante, Topolino se ne accorse e disse comprensivo – Sta tranquillo/a vedrai che sarà solo per poco – “…” gli sorrise incoraggiato/a dalle sue parole, il topo riprese a parlare – Comunque se vuoi un’arma puoi comprarla qui da Paperino, e se hai bisogno di una pozione per qualsiasi occasione potrai rivolgerti a Pippo – “…” lo ascoltava attento/a e incantato/a – Cavoli… è come in un MMORPG? Fico!!! e posso salire di livello? e dove li trovo i soldi facendo Quest!?! – Esclamò entusiasta prima di essere interroto/a da Topolino – Frena! Ricordati che non è un gioco! – disse e accompagnò il/la ragazzo/a a comprare un’arma, sul cartello della bancarella c’era una grossa scritta “D.D.D” – Che significa D.D.D? – chiese “…” a Paperino – Significa “Da Donald Duck”, dove puoi trovare le migliori armi del castello Disney – disse il papero orgoglioso…
Scelte:
  1. Spada
  2. Arco (Balestra)
  3. Bastone magico
  4. Lancia
  5. Pugnale (da mischio/da lancio)
-Ho scelto – disse “…” prendendo “l’arma” che aveva scelto, poi si rivolse a Paperino – Scusami Paperino ma non ho soldi con me e quindi… - - Lascia stare visto che sei il nostro paladino e che sei appena arrivato/a questa te la offre la casa – disse Paperino mosso da uno strano alone di gentilezza “…” non se lo sarebbe aspettato – Oh grazie Paperino, ma non dovevi!!! Ti voglio tanto bene!! – esclamò “…” con le lacrime di commozione, facendo arrossire il papero – oh ma dai… - sussurrò il marinaretto – Hai visto, sotto quel caratteraccio Paperino sa essere molto dolce – disse Topolino, Paperino sentendosi offeso cominciò a urlagli contro dicendo – Caratteraccio a chi? – e a sfidarlo con le sue solite mosse. Questo litigio fece di nuovo ridere “…”, in pochi giorni aveva riso almeno una dozzina di volte, “allora c’è qualcosa di buono per me, che mi aspetta” pensò. Dopo qualche minuto arrivarono i due scoiattolini  Cip e Ciop che correvano tutti trafelati – Topolino ! Topolino! Sono arrivati i rinforzi per il paladino – Gridarono entusiasti – haha! Puntualissimi, andate a chiamare il maestro Yen sid!! – i due scoiattoli tornarono a correre il più velocemente possibile, mentre Topolino, insieme a Paperino e Pippo, portarono “…” nel castello nella sala principale.
“…” era sempre più eccitato/a, non vedeva l’ora di vedere quali famosissimi personaggio stava per incontrare, e che per di più lo/la avrebbero aiutato/a  a salvare la sua famiglia, ma a dire il vero era anche un po’ nervoso/a, non sapeva se a loro sarebbe piaciuto/a o no, anzi non era nervoso/a era… Emozionervoso/a, non ricordava chi aveva inventato quel termine ma era così che “…” si sentiva, eccitato/a da toccare il cielo e nervoso/a da appollotolarsi come un riccio. Finalmente la porta si aprì e il primo che riconobbe era Aladdin: protagonista del suo omonimo film, uscito nel 1992, poi c’era Robin Hood il principe dei ladri che nel suo film è raffigurato come una volpe, e anche Tarzan, Mr incredibile, Hercules e due delle principesse create da tempo più recente: Merida, la protagonista di Ribelle- the Brave (prima principessa della disney Pixar) e dulcis in fundo la regina Elsa di Arendelle, coprotagonista del classico più recente Frozen il regno di ghiaccio (liberamente ispirato alla favola la regina delle nevi).”Oh mio… DIO!” esultò “…” nella sua testa, anche se era un pò deluso/a, pensava che ce ne sarebbero stati di più “va b’è fa niente, ci sono personaggi tra i più famosi della Disney”, pensò. Fu Yen sid a prendere la parola per primo – Cari amici e compagni grazie per essere accorsi al nostro messaggio, vi presento colui/colei che ci aiuterà in questa guerra, il nostro paladino, “…” – i nuovi presenti applaudirono per esaltare il/la nominato/a, che era arrossito/a per l’imbarazzo tormentandosi le mani per l’ansia, Yen sid lo/la invitò a dire qualcosa – Salve … è un vero … - non aveva ancora finito di parlare che Merida gli/le si era avvicinato prendendogli/le le mani e cominciando a sparare a raffica – Cavoli! Tu vieni dal mondo del fondatore!?! Deve essere fantastico! oppure è spaventoso come dice mia madre?? Accidenti ho tante domande da farti… - - Frena i bollori Principessa siamo appena arrivati – disse invece Robin Hood, Merida lo guardò offesa – ti ho detto di non chiamarmi “Principessa”!!- disse, ma la volpe fece una faccia ironica e disse – Non volevo offendere le tue orecchie con un simile linguaggio, Principessa - - Io non sono una “principessa” qualsiasi!! … - esclamò la rossa. Andarono avanti per diversi minuti e alcuni a vederli litigare girarono gli occhi per sottolineare quanto erano ridicoli – Io tiro con l’arco prima ancora che tu venissi disegnata … - disse calmo Robin, di risposta Merida gli disse – Quando tu verrai dimenticato io continuerò a tirare con l’arco! - - scusate! – Li interruppe “…”  - non siamo qui per litigare, siamo qui per decidere il “da farsi” -  - Il paladino ha ragione non ha senso continuare a litigare fra noi – contestualizzò Yen sid, Robin sospirò – Avete ragione in certi momenti è saggio andare d’accordo. Allora Merida tregua? – Merida guardò prima la zampa tesa  e poi la volpe e stringendola disse – Tregua, ma solo perché il mio regno ha bisogno che qualcuno aiuti il paladino – Yen sid vedendo che la discussione si era calmata si rivolse a “…” – “…” questi sono gli 8 valorosi che hanno deciso di aiutarti nel tuo viaggio… - - 8? Ma se sono 7? – lo interruppe il paladino, allora Topolino si fece avanti – oh non te l’ho detto? – disse e con una giravolta indosso la giubba rossa che aveva indossato in “l’apprendista stregone” e “…” sussurrò – Vuoi aiutarmi anche tu? - - certo infondo, “tutto è cominciato con un topo” no? – “…” lo guardò ancora una volta commosso/a per le sue parole – Ma ricordati “…”: solo 2 su 8 potranno accompagnarti nel tuo cammino, gli altri ritorneranno nei loro paesi quindi scegli bene e con saggezza … - continuò Yen sid
Scelta del compagno:
  1. Robin Hood (da Robin Hood 1973… tira con l’ arco)
  2. Aladdin (da Aladdin 1992… è agile e veloce)
  3. Topolino (nei panni de “l’apprendista stregone” da Fantasia 1940… usa la magia)
  4. Ercole (da Hercules 1996… ha una forza sovraumana)
  5. Tarzan (da Tarzan 1999 … e molto agile e veloce)
  6. Mr incredibile (da Gli Incredibili 2004 pixar, … ha una forza sovraumana)
  7. Merida (da Ribelle the Brave 2012 pixar,… tira con l’arco)
  8. Elsa (da Frozen – il regno di ghiaccio 2013… usa la magia del ghiaccio)                    

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Capitolo 10
*** Capitolo 6 (numero 2): Come in un MMORPG!!!! ***


Capitolo 6 (numero 2): Come in un MMORPG!!!!
“…” aveva la schiena rigida come il legno dove era costretto/a a dormire nella sua cella, purtroppo Malefica non aveva provveduto a dargli/le una stanza con un letto  normale, invece quella mattina si era ritrovato con la schiena a pezzi e un gran mal di testa – Quella vecchia spilorcia! – si disse “…”. Dopo il risveglio andò in quella che era la sala da pranzo, ricordandosi a mala pena dove era, arrivando a destinazione si accorse che c’erano solo Malefica e Diablo – Dov’è Ade? – chiese che era ancora nel mondo dei sogni – è dovuto ritornare nell’oltretomba – rispose la strega, “…” si sedette e diede un’occhiata al suo piatto, uno stufato di qualcosa, lo assagiò un po’ dubbioso/a della sua qualità, portando però il cucchiaio in bocca sentì che non era così male – Gustoso – disse ad alta voce, ma dovette ricredersi quando vide un occhio nella seconda cucchiaiata che stava per mettere in bocca, per lo spavento buttò via da qualche parte il cucchiaio contenente l’occhio, urlando come una fighetta – Che schifo!!! – imprecò cadendo dalla sedia, Malefica si lasciò sfuggire un risolino maligno, accompagnata da quello del suo corvo alla vista di quella scena – chi diavolo ha preparato la colazione? – chiese rialzandosi e massaggiandosi il sedere dolorante – Se proprio lo vuoi sapere l’ha preparata John Silver – rispose la cattiva, “…” avrebbe dovuto aspettarselo, John Silver il cattivo de “ Il pianeta del tesoro ”, prima si presenta come un cuoco bonario e burlone e poi come un capitano dei pirati avido e vendicativo, ma “…” non aveva la forza né per contestare, né per andare a litigare, aveva lo stomaco che brontolava per la fame e rialzandosi bevve lo stufato direttamente dal piatto e prese con le mani tutti i pezzi di carne e li ingurgitò avidamente, dopo aver finito la sua bocca emise un sonoro rutto che riecheggiò per tutta la sala, quando finì rivolse un’occhiata a Malefica che lo/la guardava disgustata – Hai finito, “…”?- chiese con sarcasmo – Chiedo scusa, ma avevo una fame incontrollabile – si scusò “…” – Avrei voluto che nello stufato non ci fosse quel occhio… ora che ci penso; se qui ci sono tutti i personaggi disney che provengono da tempi diversi, vuoldire che qui è possibile viaggiare nel tempo? Oppure ci sono mondi con tempi a parte? – Malefica si alzò dal suo posto e prese da una delle sue tasce una spilla ovale completamente bianca e rispose – è possibile viaggiare nel tempo con queste speciali spille che hanno tutti noi cattivi o buoni che siano, fin dai tempi di Peter pan visto che si cominciava a fare un po’ di caos con i tempi- rispose la strega, “…” l’aveva ascoltata attentamente e l’unica cosa che disse a quella spiegazione era – Fighissimo!!! Un viaggio nel tempo!!! - .
Dopo la colazione Malefica condusse “…” al di fuori del castello dove c’erano un mostricciatolo con il muso di maiale, Pena e Panico in due bancarelle diverse; su quella del soldato c’erano armi di tutti i generi, Pena e Panico invece erano dietro un bancone pieno di boccette pieni di liquidi e polverine varie – Non dovrebbero essere con Ade nell’oltre tomba quei due? – chiese “…” – No ogni volta che sono qui aprono un chiosco chiamato P.d.P.P, Pozioni di Pena e Panico, per vendere pozioni di ogni genere, e se ti stai chiedendo il motivo è perché glielo ordinato io, nell’eventualità che possano servirti nel tuo viaggio – rispose Malefica con il solito tono freddo, “…” era ancora sconvolto/a per quello che è accaduto e che l’ha portato/a in quel posto, aveva paura di morire e di non abbracciare più la sua famiglia, ma doveva farlo, in quel momento suo Padre, sua Madre e suo Fratello avevano bisogno di lui/lei. Malefica ritirò “…” dai suoi pensieri e disse – Vieni hai bisogno di un’arma per cominciare –
    Scelte:
  1. Spada
  2. Arco (Balestra)
  3. Bastone magico
  4. Lancia
  5. Pugnale (da mischio/da lancio)
– Fanno 12 monete – disse il mostriciattolo quando “…” prese “l’arma” – Cosa!?! Non potresti chiudere un occhio sono appena arrivato/a, e non ho un soldo… - implorò il/la ragazzo/a – in questo caso te la do in prestito finchè non avrai quelle 12 monete –  a “…” quel tizio sembrò irremovibile e decise di accettare “che palle” pensò.    
-Mia signora! Mia signora!! – un altro mostricciatolo vestito da soldato venne verso Malefica correndo – i rinforzi per il paladino sono arrivati!! – annunciò, Malefica fece un sorriso compiaciuto e disse – Ma guarda, puntuali come un orologio, andate ad aprire la porte! Vieni “…”, tra poco il tuo viaggio comincerà - 
“…” non capiva perché si sentiva così nervoso/a ed emozionato/a allo stesso tempo, i cattivi non gli erano mai piaciuti più di tanto, per il semplice fatto che hanno sempre commesso azioni molto brutte e che facevano sempre del male a degli innocenti, però doveva ammettere che incontrare delle autentiche stelle del cinema d’animazione (perché in fondo lo erano), era assolutamente incredibile anche se erano i cattivi, infondo se non c’erano gli antagonisti la trama in ogni storia non va mai avanti e la Disney gli/le piaceva anche per per le sue storie meravigliose e delle morali valide, “…” era grato/a ai cattivi per aver dato la possibilità non solo ai buoni di maturare nelle loro decisioni ma anche di aver costruito trame e storie assolutamente originali e fantastiche. La porta della sala del trono finalmente si aprì e il primo che “…” riconobbe fu l’immancabile Pietro Gamba di legno, il primissimo cattivone della Walt Disney, l’eterno rivale di Topolino, apparso come antagonista in quasi tutti i suoi cartoni, seguito poi da Maga Magò, la strega cattiva ma “simpatica” de “la spada nella roccia”, insieme… al Baubau? Il cattivo di Nightmare before Christmas, era l’unico cattivo che non si aspettava di trovare, anche se il film era firmato Disney, ricordò poi che il giorno prima lo aveva nominato Ade fra i cattivi riportati in vita da lui stesso. Vide poi Jafar, il cattivo di Aladdin, Sher kan, Gaston, Capitan uncino e dulcis in fundo, il cavaliere senza testa, un cattivo che non tutti si ricordano perché è apparso solamente nel corto “La valle addormentata”  e come apparizione nella serie House of mouse.  Fu Malefica a prendere la parola – Compagni, come tutti noi sappiamo la battaglia contro i “buoni” infuria sempre di più senza trovare una volta per tutte un vincitore, la profezia che il nostro “caro” fondatore Walter Elias Disney aveva preannunciato si è infine avverata e il paladino è ora qui fra noi: il/la giovane “…” – “…” venne accolto/a con un applauso da 7 dei nuovi arrivati, uno di loro invece lo/la guardava tordo – Non sembri molto entusiasta, Jafar… - disse la signora di ogni male, lo stregone arabo lanciò uno sguardo alla strega e disse – Mai affidare ai bambini le mansioni dei grandi, questo dico sempre io – “…” gli rispose di rimando – a chi hai dato del/della bambino/a, brutto spilungone!?!?! – Questa volta fu Pietro a parlare – Ma che importanza ha Jafar, bambino o adulto?? Mi basta che quel topo ridotto in poltiglia dal paladino - - Pietro stupido gatto senza cervello! Ti rendi conto che la nostra vittoria è nelle mani di un/a ragazzino/a!? – e da lì incominciò un litigio che intromise anche gli altri arrivati, “…” non ci fece molta attenzione a cosa dicevano, perché non gli/le importava più di tanto. Malefica, dopo 3 minuti li fece zittire mandando un fulmine in mezzo a loro – Silenzio!!! Razza di imbecilli!! Decelabrati!! E zoticoni!! – grazie a questi continui insulti i litiganti si zittirono e Malefica si rivolse a “…” – Ora “…” caro/a, è ora di scegliere chi fra loro ti accompagnerà nel tuo viaggio, puoi scegliere solo 2 di loro –
               
     Scelta del compagno:
  1. Pietro gamba di legno ( Banda Disney 1928… ha una massa enorme )
  2. Maga magò ( da La spada nella roccia 1963 … usa la magia)
  3. Jafar (da Aladin 1992 ... usa la magia)
  4. Sherkan (da il libro dalla giungla 1967 … è molto forte)
  5. Baubau ( da Nightmare before Christmas 1993 … ha una massa enorme)
  6. Il cavaliere senza testa ( da Le avventure di Ichabod e Mr. Toad 1949 … usa la spada)
  7. Gaston (da La bella e la bestia 1991 … è molto forte)
  8. Capitan uncino (da Peter Pan 1953 … usa la spada

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Capitolo 11
*** AVVIS ***


AVVISSO:

mi dispiace tanto avervi fatto aspettare per avere mia notizie, ma come potete aver capito non pubblicherò né questa storia ne altre per un po’. Il motivo?? Sto scrivendo un vero libro e, mi spiace dirlo, ma per scriverlo ho bisogno di sgombrare la mente dalle altre storia, questo non significa che non smetterò di frequentare questo sito ma che per un po’ le mie storie non verranno pubblicate, mi dispiace , ma vi ringrazio comunque per le attenzioni date alla storia. Non smettete di esserci, perché io amo le mie storie e questo sito

disneyanime95

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