Un anno perfetto.

di HoransCoffee
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Welcome Home! ***
Capitolo 2: *** Love. ***
Capitolo 3: *** Seven Days. ***
Capitolo 4: *** Luke. ***
Capitolo 5: *** Ashton. ***
Capitolo 6: *** Birthday Girly. ***
Capitolo 7: *** Kiss me hard before you go. ***
Capitolo 8: *** A drop in the ocean. ***
Capitolo 9: *** un regalo alla mia piccola. ***
Capitolo 10: *** How did i fall in love with you? ***
Capitolo 11: *** just a Bitch. ***
Capitolo 12: *** Puzzle Pieces ***
Capitolo 13: *** Fire & Water ***



Capitolo 1
*** Welcome Home! ***



'Caro diario di viaggio,
ecco lì la mia valigia, la mia grande valigia, stava salendo sull'aereo diretto a Londra, quello che mi avrebbe portata da mio 'fratello'. un ragazzo australiano che mi ospiterà a casa sua con la sua famiglia, ovviamente, per un anno. 
Ho vinto la borsa di studio già in seconda liceo, quindi eccomi qui, nel posto 16B diretta verso la mia nuova vita.
mi chiamo Benedetta e ho quasi 16 anni. hei! sono al posto 16B come gli anni che compierò e l'iniziale del mio nome! wow lol
comunque come ti stavo dicendo... andrò a Londra e poi una volta rintracciato il ragazzo, andremo insieme in Australia, a Sydney.
Ho una domanda.
COME FARO' A RICONOSCERLO? 
non l'ho mai visto neanche in foto. bah
So solo il cognome della famiglia, Clifford. la famiglia Clifford ahah fa figo lol
ook Bene no, stai delirando. mettiti le cuffie e dormi. ti aspetta una lunga giornata.
ti aggiornerò domani. 
bacioni.
Beth
(mi farò chiamare così, è piu semplice ;] )
ps non so perchè ho preso lo Stabilo verde lol'
Dopo aver messo via il mio 'diario di viaggio', prendo l'ipod.
Sorrido facendomi venire le lacrime agli occhi. La foto mia e di Manuel, il mio rag... em ex ragazzo, mi ricorda tutto quello che abbiamo passato, tutti i suoi 'per sempre' 'infinitamente' sono finiti con un messaggio: 
'non ci vedremo per un anno, non credo riuscirei ad esserti fedele. buon viaggio Benni.'
'stronzo <3' era stata la mia risposta. semplice, efficace che fa capire a tutti quello che provi. mi ha spezzato il cuore, ricostruito e ridistrutto in pezzi ancora più piccini, se non sono ancora esplosa è perchè sono in pubblico e perchè vorrei arrivare truccata e un po' carina dalla mia nuova famiglia.
Le note di What Makes You Beautiful mi fanno addormentare.

>NEL FRATTEMPO<
Luke: Mike, ma come cavolo si pronuncia il suo nome?! Bendeta?
Michael: umm penso sia Benedeta.ora taci e dettami come si scrive che le faccio un cartellone.
Calum: ancora con sta qui? nome brutto ragazza brutta. ceh stop
Ashton: hai ragione! nome brutto ragazza brutta! tipo... umm.. CALUM 
C: hei! 

'vi preghiamo di allacciare le cinture, l'aereo sta per atterrare' e bla bla bla sta cavolo di nonnetta accanto mi continua a dare gomitate dentro per avvertirmi. 'HO SENTITO' vorrei urlarle... ma non lo faccio, mi limito solo ad una fulminata con gli occhi.
ripongo l'ipod nella borsa grigia abbinata ai pantaloni della tuta, alla felpa e agli UGG. mi sento un topino. senza dimenticare il cappello di lana che ho 'appoggiato' ai capelli, lunghi e lisci. mi piaceva passare pomeriggi con Manuel mentre me li accarezzava.
'STUPIDA STUPIDA STUPIDA! DIMENTICATELO. OK?' ha ragione la mia testolina, lo devo dimenticare.
'ci sono 0C° a Londra' porca paletta che freddo!
va beh, atterriamo ecc
prendo la valigiona e mi dirigo verso la porta degli arrivi, le porte si aprono. tante facce probabilmente felici di veder tornare i loro cari. Passo fra le persone cercando qualcuno che mi cerchi.
passo davanti ad un gruppo di ragazzi, gli guardo tutti e quattro. Paiono degli Adoni. continuo la mia ricerca pensando a quei 4 "bellocci", ripenso a com'erano vestiti e... UNO AVEVA UN CARTELLO!
torno indietro con la retro-marcia, letteralmente a passi indetro, mi guardano male. ovviamente, chi non guarderebbe male una ragazza che prima ti guarda quasi con la bava e poi torna indietro, come un gambero, a guardare delle parti poco indicate? be' io lo farei. solo che se 'sto qui alzasse un po' di più il foglio, magari eh?!
comunque, leggo il cartello.
Welcome Home Benedetta. :)
erano li per me. l'anno più bello della mia vita stava iniziando.




primo capitolo :D 
recensite? *occhi da panda cuccioloso* lol
xx
Horanscoffee

ps: il banner l'ho fatto io :3 la ragazza, è la protagonista, Benedetta. poi vi spiegherò meglio tutto. ;) xx

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Capitolo 2
*** Love. ***


'Giorno 5.
CIAO AUSSIE, (NUOVO NOME, TI PIACE?)
SCUSA SE NON TI HO SCRITTO, MA MICHAEL E GLI ALTRI MI HANNO TENUTA IMPEGNATA E, UNA VOLTA A CASA, APPENA TOCCAVO IL LETTO CROLLAVO!
MA NON HANNO IL TASTO 'STOP' QUEI QUATTRO?
ANYWAY IL MIO INGLESE E' MIGLIORATO UN BOTTO E' MOLTO PIU' SCORREVOLE E BEH NE SONO FELICE!
IERI, CALUM MI HA FATTO PROV ARE GTAV! ORA CAPISCO PERCHE' I RAGAZZI NE VANNO MATTI! lol
ORA SONO LE 6.07am, OGGI HO IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA.
HO PAURA, TANTA TANTA PAURA.
CI SARANNO ANCHE LUKE E CALUM. DEVONO FARE QUALCOSA TIPO DARE UN ESAME O BOH. PASSERA' A PRENDERMI LUKE. MI FA UNO STRANO EFFETTO. MI RICORDA TROPPO MANUEL... A PROPOSITO, MI ERO DIMENTICATA DI LUI, QUINDI CREDO CHE LA FERITA SI STIA CHIUDENDO. BENISSIMO!

COSA MI METTO? UMM BOH.

OOKEY QUESTA PAGINA DI DIARION NON HA UN SENSO LOGICO. MEGLIO SE STACCO. HO TROPPE COSE DA FARE PRIMA DELLE 7.30am.
QUINDI, CIAO! CI "SENTIAMO"!
BACI
Beth xx'

 
mi alzo di malavoglia da sotte le coperte. ripongo il diario nel primo cassetto del comodino, raccolgo Sid, il peluches di bradipo.
'dormito bene Sid?' dico piano 'io non ho manco dormito, tanto sono agitata' sbuffo appoggiandolo sul letto.
'che mi metto? che palle uffi' dico prendendo in mano un paio di shorts gialli, una camicia sbracciata fucsia con dei fiori e una canotta verdone. 'apposto!' esulto mentalmente mentre sfilo i pantaloncini rosa del pigiama.
una volta vestita e truccata, matita e mascara, scendo in cucina a fare colazione...
alle 7.30am precise, mentre scendo le scale, suona il campanello.
salto gli ultimi quattro gradini, inciampo nei miei piedi e finisco contro la porta amortizzando la botta con le mani.
apro la porta e, guardando la faccia di luke non posso fare altro che ridacchiare.
L: Beth?! che ti è successo. stai bene?_ dice appoggiandomi le mani sulle spalle e guardandomi dritto negli occhi.
Azzurro. quelgi occhi così famigliari, cosi belli, così identici a quelli di Manuel.
come quelli di Manuel che mi guardavano sulla spiaggia alle quattro di notte. dopo essere scappati di casa. Prendemmo la macchinina rossa ed andammo in Liguria.
come quelli di Manuel che mi riempivano le giornate.
come quelli di Manuel che, la mattina appena arrivata a scuola, mi si avvinava, mi abbracciava, baciava la fronte e fra le sue braccia mi sentivo al sicuro.
come quelli di Manuel che, quando nervoso, fumava una sigaretta e poi mi baciava sapendo che mi piaceva quando lo faceva.
come quelli di Manuel che mi capiva con un solo sguardo.
come quelli di Manuel, il mio tutto.
come quelli di Manuel, il MIO Manuel.
come quelli di Manuel, la persona che amavo e amo ancora infinitamente.
come quelli di Manuel che mi ha lasciata sola.

L: Beth? è tutto ok?_ mi richiese dato che non avevo risposto.
I: p-posso abbracciarti?_ dissi bloccando un singhiozzo in gola.
mi strine fra le sue braccia e crollai.
5 giorni che non pensavo a lui.
5 giorni e avevo tenuto tutto nascosto.
5 giorni e, l'aria, iniziava a mancarmi senza di lui
5 giorni che non controllavo il cellulare.
5 giorni che non controllavo la sua ultima visita di whatsapp.
5 giorni che mi era stata strappata l'altra parte di me.
Luke mi accarezzava la schiena e dava baci in testa rassicurandomi dicendo 'non ti preoccupare, andrà tutto bene fra di voi.'
Un ricordo.
Manuel che mi stringeva fra le sue forti braccia e mi diceva 'non ti preoccupare, andrà tutto bene fra di voi'.
Manuel.
Il suo profumo mi entra nel naso.
La sua voce che mi rassicura.
Alzo lo sguardo, sperando di trovarmi lui.
I suoi occhi.
ma no, non è lui! è sempre Luke.
Mi allontano da lui di colpo.
mi metto le mani fra i capelli.
'no, NO!' urlo nella mente per allontanare quei pensieri.
mi sento male.
le gambe tremano.
la testa scoppia.
mi accovaccio appoggiata alla porta.
Luke mi guarda con gli occhi di chi ha passato la stessa cosa, con gli occhi di chi ti capisce, di chi ha sofferto per amore, di chi farebbe di tutto pur di non far star male altra gente per quel sentimento così strano.
L'AMORE, è quella cosa che ti fa bene ma allo stesso tempo male. è quella cosa che ti fa toccare il cielo con un dito e che ti scaraventa subito a terra facendoti male.
L'AMORE è bella ma ingiusta.
L'AMORE così richiesta e così allontanata.
L'AMORE è quel sentimento che, bisogna capire per apprezzarlo.
L'AMORE, spesso classificata con il nome di persone.
pochi sanno veramente amare. Io e luke facciamo parte di quei pochi. Di quei pochi che danno tutto per la persona che si ama senza, però, ricevere lo stesso.
Luke prende un fazzoletto dalla tasca dei jeans neri, mi asciuga gli occhi, ormai rossi, dalle lacrime rimanenti cantando 'Give me Love' di Ed sheeran.
rimango ferma come ipnotizzata da lui e da i suoi movimenti.
L: shh piccola, andrà tutto bene. ora andiamo_ dice tendendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi. percorriamo il vialetto e raggiungiamo la sua Vespa blu notte.
mi porge il casco e, mentre lo indosso, mi dice: 'tieniti pronta. il mio bolide è piu veloce di una Ferrari da corsa'
ridacchio a quell'affermazione.
sale in moto, lo seguo.
L: agganciati, seriamente._dice mettendo in moto.
aggancio le braccia intorno alla sua vita.
'incredibile di come sia trafficata Sydney di prima mattina' penso mentre sfrecciamo tra le strade della città.
l'aria mi fa svolazzare i capelli lunghi. 
un senso di libertà entra in me.
slaccio le braccia dal biondo, le apro ed urlo:"I'M FREE" (=io sono libera).
sento Luke ridere.
così, libera, mi aggancio ancora a lui e affondo la faccia nel cappucio dela felpa.





LOOK AT ME NOW.
allora... parliamo della fanfiction.
l'ho scritta pensando a persone reali (es: Benedetta e Manuel) e l'ho collegate a persone reali ma lontane (es i 5SOS stessi.). 
premetto dicendo che è mooolto personale e che ci sto mettendo tutta me stessa a riuscire a scriverla, pubblicarla e stare dietro alla scuola.
mi spiace aver postato questo capitolo dopo 1 mese o cosa, ma ho avuto:
_ 1 castigo di 2 settimane dove non potevo usare nè pc nè ipod
_ problemi con internet
_ problemi con la scuola
_ problemi con mia madre.... 
quindi non ho proprio avuto un po' di tempo. Sorry cc
recensite? c: 
spero vi piaccia eh?! ò.ò lol
 <----- questo è quello che indossa Beth. c:

xoxo
HoransCoffee <3

 

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Capitolo 3
*** Seven Days. ***



 
#Manuel’s pow.
 
‘Cara Benni,
Sette giorni fa ti ho lasciato.
Sette giorni fa ho fatto l’errore più grande della mia vita.
Ci hanno sempre detto che la nostra relazione era sbagliata. Cosi abbiamo inventato che c’eravamo lasciati. Mi dedicasti ‘They don’t know about us’ dei tuoi idoli, quelli che ho saputo apprezzare perché ti facevano stare bene.
Sette giorni fa ho smesso di uscire da camera mia. C’è ancora il tuo profumo sul cuscino sai? Lo stringo pensandoti. Chissà come starai soffrendo.
Vorrei essere lì per abbracciarti e dirti che era solo uno scherzo. Uno scherzo bruttissimo.
Vorrei essere li, per poterti asciugare le lacrime. Poterti stringere e sentire il tuo profumo.
Mi manchi sai? Oggi sarei dovuto andare a scuola, ma senza di te non ci vado. Ormai quel posto è inutile senza le tu stupidaggini.
Ti sto scrivendo questa lettera senza motivo. Probabilmente non la leggerai mai, ma sappi che ti amo. Sai che sono una persona che non lo dice mai se non ci tiene. Ma, con te mi viene dal cuore.
Ti amo tanto piccola mia.

Ti aspetterò. Spero che tu, una volta tornata dall’Australia, possa perdonarmi.
In queste sette giorni, ho capito che tu sarai sempre la mia scelta, sbagliata o giusta che sia.
Una volta mi è stato scritta questa frase: ‘se domani fosse il nostro ultimo giorno, l’ultimo giorno per tutta l’umanità, da chi andresti? se non potessi più baciare, chi baceresti?’ la mia risposta sei tu, ora e per sempre. Tu piccola 
Mi manchi.
Tuo, Manuel’
 
Imbustai la lettera e l’ appoggiai sulla scrivania.
Mi butto sul letto, prendo il cellulare e vado a controllare la sua ultima visita su whatsapp.
‘Benni – online’
Il cuore perde un battito.
La voglia di scriverle mi assale.
‘scrivile’ dice il cuore
‘non farlo idiota, l’hai ferita ’ dice il cervello.
Cuore o cervello? Chi scegiere?
 
#Beth’s pow.
‘scrivimi idiota!’ penso vedendo che Manuel è online.
I: non mi scriverà mai._ dico appoggiando il telefono sul tavolo di casa Hood.
C: vedrai che lo farà! Fanno sempre così i ragazzi.
L: appunto! Ora non farmi prendere il tuo cellulare eh, domani abbiamo una verifica e non abbiamo ancora iniziato.
I: ok dai!
Controllo un’ultima volta whatsapp
‘Manu - ultima visita alle 23:35’
Sarà andato a letto dai. Appoggio quindi l’iPhone in borsa e “m’immergo” nei libri di filosofia. Non solo è difficile e contorta, è pure in inglese e usano parole a me sconosciute.
 
 
Alle 8:30 italiane, quindi le 6:30am qui a Sydney, mi arriva un messaggio dalla classe.
‘ciao Benni, come va? Vorremmo vederti, Sali su Skype che ti video chiamiamo?’
Dopo aver accettato, prendo il pc dalla scrivania, lo accendo e salgo su Skype come richiesto.
Dopo aver sentito quella fastidiosissima canzone (del cavolo) delle videochiamate, rispondono.
I: heiiiiiiiii_ dico non appena vedo tutti i miei compagni che, mi rispondono in coro con un ‘ciao’
Gli guardo uno ad uno in cerca di quegli occhi… ma niente.
I: ragazzi, ma Manuel?_ chiedo a voce bassa.
Davide: ah boh. Non si vede ne sente da un po’. Non è mai venuto da quando è iniziata la scuola.
I: oh…
Che fine hai fatto Manu? Dove diavolo sei finito? Perché non sei a scuola? È successo qualcosa?
 
 
A mezzanotte decido di staccare perché viene Michael a dirmi di andare a dormire perché, il giorno dopo avevo l’interrogazione.
I: ragazzi, è stato un piacere vedervi, ma domani m’interrogherà in filosofia e dovrò arrivare riposata e concentrata dato che l’argomento è difficile e in un inglese uguale all’aramaico antico. Ahah. Ci sentiamo! Ciaooooo!_ ci salutammo e chiusi il computer.
Mi alzo, vado in bagno per far pipì e non appena abbasso lo sguardo noto di essere in pigiama! ‘Oddio che imbarazzo!’ penso ‘è pure mezzo trasparente’ che voglia di sprofondare cavolo!
Mi alzo, ovviamente, dal wc, esco dal bagno e salto sul letto cacciandomi sotto le coperte. Spengo la luce e noto il cuscino illuminarsi.
Chiunque abbia inventato questi cuscini che si vendono a coppie e, quando qualcuno ne abbraccia uno della coppia, l’altro s’illumina.
Ciò significa che, Manuel stava abbracciando il suo cuscino e, a sua volta, il mio è illuminato.
Abbraccio anch’io il mio, affondando il viso in esso.
Sento il suo profumo.
Mi spunta il sorriso e mi addormento così, sorridente con mezza faccia illuminata.
‘buona notte Manu.’ Dico per poi cadere nel sonno.
 
 
 
LOOK AT ME NOW
come promesso, ecco l'altro capitolo.
grazie mille per le recensioni **
continuate a dirmi che ne pensate.
xx
HoransCoffee

 

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Capitolo 4
*** Luke. ***


LUKE.
 
cammino per le stanze di casa, arrivo alla mia stanza.
un miscuglio di profumi è nell'aria.
due voci.
apro la porta e li trovo entrambi, uno davanti all'altro.
Manuel e Luke.
il primo tiene la felpaa dell'altro.
il secondo ha una mano dietro al collo dell'altro.
mi notano, si girano a guardarmi per poi riprendere la lotta.
'che succede?' chiedo senza ricevere risposta.
il moro sferra un pugno che finisce dritto nello stomaco del biondo, che cade a terra senza respiro.
'me l'hai rubata' urla Manuel prima di dare un calcio al povero Luke steso sul pavimento in legno.
'sei uno ... stronzo! ... n-non la dovevi t... trattafre cosi' risponde senza fiato il diciassettenne.
si rialza e colpisce il più piccolo con un pugno in pieno naso.
'FERMI!' urlo mettendomi fra i due che dopo essersi scambiati uno sguardo mi buttano sul letto.
inizio a piangere non potendo fermare quella "guerra" che si era creata.
le lacrime scendono come il
sangue dal naso del mio ex.
le lacrime scendono come il
sangue
dal labbro del mio ragazzo.
un secondo pugno in pancia al 'ragazzo che canta' lo fa sbattere contro il muro, scivolare sul pavimento inerme.
il poverino ha perso i sensi ma nonostante ciò continua ad essere colpito dal ragazzo geloso del rapporto che si era creato.
la vita di Luke s'enera appena andata sotto i miei occhi


I: LUKEEEEEEE_ urlo svegliandomi in un mare di sudore.
L: Beth, hei. sono qui_ dice lui vicino a me.
I: c-che ci fai q-qui?
L: ti va se te lo racconto dopo? ora vai a sciacquarti e metterti qualcosa di pulito
I: o-ok_ dico ancora un po' spaventata da quell'orribile sogno.
entro in bagno, chiudo a chiave la porta ed, una volta nuda, entro nella doccia.
un respiro ad occhi chiusi per aver sognato Manuel.
un respiro ad occhi chiusi per aver sognato che Luke era il mio ragazzo.
un respiro ad occhi chiusi mentre cerco di capire cosa prove sia per uno che per l'altro.
la voce dolce di Luke mi risveglia dai miei pensieri.
I: cosa scusa?_ chiedo alzando la voce
L: stai bene? sei dentro già da venti minuti._ ridice lui.
I: oh, sisi. stavo uscendo proprio ora_ dico spegnendo l'acqua ed uscendo dal box doccia.
avvolgo il corpo chiaro nell'accappatoio bianco con scritto sulla schiena
'Benedetta'
apro la porta ed entro in camera dimenticandomi del Luke Robert Hemmings seduto sul letto.
L: oddio scusa. non guardo_ dice diventando rosso in faccia e coprendosi cosi, gli occhi con le mani.
I: f-faccio velocissima..._ dico anch'io imbarazzatissima.
apro l'armadio, prendo le prime cose che vedo e corro in bagno a vestirmi.
l'unica cosa che mi viene in mente è: come cavolo hai fatto a dimenticarti di lui? 
una volta infilati gli shorts e la maglietta da basket dei Celtics esco, ancora, dal bagno.
I: scusa, mi ero dimenticata_ dico in un sussurro.
L: niente._ dice lui ancora visibilmente imbarazzato._ vieni qui.
salgo sul letto come dice lui. mi siedo accanto a lui.
I: quindi, perchè sei qui? che ore sono? ODDIO MA SONO LE 10 E 30! LA SCUOLA?_ dico alzandomi in piedi sul letto.
L: shh non urlare. ora ti spiego. praticamente, sta mattina alle 7.30 ero qui fuori come sempre. alle 7.35 non eri ancora scesa. ti ho mandato un po' dei messaggi e non hai risposto quindi mi sono preoccupato, lo ammetto. comunque, ho cercato di ricordare da che parte della casa fosse la tua stanza, l'ho cercata e quando ho visto che c'era la tenda chiusa mi sono preoccupato ancora di più. così ho preso le chiavi da sotto il porta ombrelli e sono entrato. quando ti ho vista dormire, ho deciso di lasciarti così. sai, mi piace guardarti dormire.
rimango in silenzio ripensando a ciò che mi ha appena detto mi sono preoccupato e mi piace guardarti dormire.
una volta realizzato, abbasso lo sguardo.
I: m-ma con la scuola?
L: in un anno abbiamo a disposizione 10 assenze ingiustificate... E Cal ci copre.
I: grazie_ dico per poi abbracciarlo.
credo che siamo rimasti così per cinque minuti circa.
ci infiliamo sotto le coperte, io appoggio la testa sul suo petto e ci mettiamo a guardare un po' di TV.
I: e quindi siete una band famosa
L: meglio dire Band conosciuta.
I: figo ahah quindi io sono l'invidia di tante bambine urlanti?
L: beh se la metti così... si! ho letto molti Tweet in cui mi chiedevano chi tu fossi per me.
I: e io chi sono per te?_ chiedo tirando su la testa dal petto leggermente scolpito.
L: beh



heilaaaaa c:
ecco il capitolo 4!
che dire? umm solo recensite :D


RINGRAZIO:
Marta____ per aver messo la storia fra quelle seguite <3
 
Le_Le_Leko per aver messo la storia fra le preferite <3

Mashton Tomma_Ash 
per aver messo la storia fra le preferite e per recensire i capitoli <3 
vi voglio bene c: 
baci HoransCoffee 

Xx

ps oggi niente banner lol 
 

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Capitolo 5
*** Ashton. ***


Ashton. 



I: hai capito Afh? ha detto che per lui fono importante! _dico con la bocca piena di pizza.
la sera dell'ottavo giorno, quello in cui io e Luke saltammo scuola, ashton decise di portarmi fuori per una pizza. 'ho voglia di tenerti solo per me!' ha detto 'dobbiamo parlare di tante cose' ha finito di dire mettendosi gli occhiali da sole.
così eccoci qui, da 'Pizza's home' a mangiare e parlare.
A: è la quarantacinquesima volta che me lo dici ahhahaha_  rise facendosi spuntare due adorabili fossette.
I: vero, scusa... ti avrò annoiato parlando di Luke e Manuel!
A: ma no!
I: come biasimarti, anche io mi annoierei di me.
A: la smetti? non sei noiosa, io preferirei dire che sei solo confusa.
ecco cosa c'è nella mia testa casino 
I: è che... non so più che fare!
A: ma dimmi, a te piace Luke?
I: non credo_ dissi abbassando lo sguardo
A: capisco. quindi intendi dire: amo il mio ex ragazzo che mi ha lasciata senza un briciolo di cuore e inizio a provare qualcosa per il ragazzo che ogni mattina stringo quando siamo in moto
arrossì bruscamente
A: ecco! la tua reazione mi ha appena dato ragione!_ dice sorridendo_ ohh Ashy sei un genio _ continua cercando di imitare la mia voce.
scoppiamo entrambi a ridere.
I: ma quanto sei scemo? hahahhhahahahahahahahah
A: detto da te... comunque, seri. prima di tutto, per schiarire le idee, mandi un messaggio a Manuel così capisci bene che fare poi con Luke. ok? 
I: va bene Ash. Quando lo chiamo puoi stare li con me?
A: ma certo!



A: prendi un bel respiro e manda il messaggio._ mi dice stringendomi una mano per darmi forza.
'hei Manuel, dobbiamo chiarire. ti posso chiamare?'
quello è il messaggio che ho appena inviato.
mi tremano le labbra non appena vedo il suo nome sullo schermo del telefono.
non riesco a muovermi così, Ashton accetta la chiamata al mio posto, si alza ed entra in casa Hood dato che eravamo seduti sui gradini fuori la porta di casa. Lo fulmino con gli occhi, ma lui è già di spalle.
Manuel: Benni!
I: hei!
M: hai ragione, dobbiamo chiarire, ma fai parlare prima me.
ok, allora scusa se ti ho lasciato avevo paura di soffrire non potendoti avere qui.
avevo paura di perderti.
avevo paura che avresti sofferto per la distanza.
avevo paura che iniziasti a non amarmi più.
avevo paura di perderti e così è stato. sono un cretino, stupido
un vero idiota! io vorrei farmi perdonare.
vorrei venir li e stringerti fra le mie braccia.
coccolarti.
rassicurarti.
accarezzarti.
ma soprattutto dirti che ti amo, che sei la mia vita e che senza di te
muoio.
quelle parole.
io che volevo capire che fare con lui, ero pronta a dimenticarlo  perdonarlo.
I: Ti Amo Manu _dico mentre delle lacrime mi scorrono sul viso.
M: ti amo piccola
 


I: RAGAZZI RAGAZZI RAGAZZI_ urlai entrando in garage, dove stavano provando. tutti si girarono a guardarmi cercando di capire cosa avessi. _abbiamo fatto pace!
C: tu e chi?
I: io e Manuel abbiamo fatto pace!!_ dico sprizzando di gioia da tutti i pori.
M: ODDIO! SONO FELICISSIMO PER TE!_ urlò prima di correre li ad abbracciarmi, seguito poi da Ashton e Calum.
M: e tu Luke? non sei felice per lei?_ chiese guardando Hemmo che non appena sentita la notizia è sbiancato e pietrificato.
L: COSA? COME CAZZO FACCIO AD ESSERE FELICE? SE POI TI FARA' DELL'ALTRO MALE? EH? SE VOI LITIGHERETE, IO PER TE NON CI SARO' SONO STUFO DI VEDERTI PIANGERE PER QUEL COGLIONE, SA SOLO FERIRTI. SE STAI CON LUI, TU NON PARLI CON ME. ORA VADO CIAO!_ dice per poi andarsene.
era rosso in viso.
i pugni stretti lungo i fianchi.
la vena sul collo sporgeva.
le nocche bianche.
non appena la porta sbatte alle mie spalle, una lacrima dopo l'altra riniziano ad uscire dai miei occhi, ormai verdi.
i ragazzi avevano la bocca spalancata e gli occhi sbarrati.
NESSUNO SI SAREBBE MAI ASPETTATO QUELLA REAZIONE. 



ejaaaaaaa
ecco un altro capitolo non ricordo che capitolo è questo  
attacco di gelosia o protezione da parte di Luke?
'se tu stai con lui, non parli con me'  ha detto. non la vuole veder soffrire ** che cucciolo :3 
poi Manuel e Beth? eheheh chiamiamo la romance Banuel o Meth? umm scrivetemi quale preferite!
ahaha ok no.
anyway ho deciso che d'ora in poi scrivo il weekend. se riesco sia sabato che domenica, altrimenti solo uno dei due c:
recensite eh? 

RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE LEGGONO QUESTA FANFIC. SIA QUELLI CHE L'HANNO MESSA FRA PREFERITE/RICORDATE/SEGUITE SIA CHI RECENSISCE SIA CHI LEGGE MA NON LASCIA NIENTE. 
a voi, cari ultimi ma non meno importanti, non abbiate paura di me. non morsico mica! lasciate un segno del vostro passaggio! ahah
vi voglio bene <3
Xx
HoransCoffee

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Capitolo 6
*** Birthday Girly. ***


Birthday Girly.
-Nothing will be forever -

 
 
Venerdì quattordici Giugno duemila quattordici.
[mi scuso per l’eventuale finezza da camionista ;) ]
La sveglia non era ancora suonata eppure ero già sveglia sdraiata a letto.
Quel cazzo di raggio di sole di merda che entra dalla finestra, mi arriva direttamente sugli occhi.
I: MA PORCA PUTTANA CHICCAZZO HA TOCCATO LA MIA FOTTUTA FINESTRA DIMMERDA? GIURO CHE LO BECCO GLI INFILO TUTTA L’AUSTRALIA NEL CULO! MA MINCHIA NON SI PUO’ NEANCHE DORMIRE? VACCA BOIA!
MICHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAEEEEEEEEEEEEELLLLLLLLLLL GIURO CHE SE SEI STATO TU TI TAGLIO I CAPELLI VERDI ECCHECCAZZO! _grido (esageratamente) scendendo le scale e dirigendomi verso la cucina.
Un profumo che mi entra nel naso mi invita ad accelerare il passo verso la cucina. Una volta varcata la soglia della cucina vedo la tavola apparecchiata e ricoperta da miliardi di tipi diversi di cibi.
Dai pancake ai muffin.
Dalle brioche ai frutti.
Di tutto e di più insomma.
Intorno al tavolo, quattro ragazzi, che ovviamente conoscevo, tenevano in mano un cartellone pieno di nostre foto. Tutti insieme. Da me e Mike che beviamo un frappuccino insieme, noi due che ridiamo ed io che cado dalla sedia dal troppo ridere.
*flashback*
Cal: andiamo da sturbucks? Voglio un loro biscotto al cioccolato!_ disse con una faccia da cane bastonato.
I: siiii! Dai mikey ci porti? Ci porti? Daiiiiiiiiii
M: ok dai.
 
Dopo cinque minuti di bus, arrivammo davanti allo starbucks del centro. Inutile dire che quel posto era enorme, circa tre piani pieni zeppi di gente.
Dopo aver preso biscotti, frappuccini e quant’altro, troviamo un posto libero nell’ultimo piano.
Un piccolo tavolino vicino alla finestra che dava sul mare.
I: la Sydney opera House! Ragazzi guardatela la! È stupenda! Oddio!_ dissi appoggiando la faccia al vetro
M: un giorno ti porto, dai ora siediti ahahah
I: non ridere di me! Non sei tu quello che si è trasferito da una piccola città inside wolf’s ass _dissi sedendomi
Michael iniziò a ridere mandando di traverso una briciola di muffin con gocce di cioccolato.
Calum tirò fuori il cellulare iniziando a fare foto di noi due che ridevamo.
Io ridevo talmente forte che non comandavo più il mio corpo. Iniziai a fare avanti e indietro col busto e, senza accorgermene, arrivai con le gambe dietro della sedia ad un gradino. Fu così che caddi in dietro senza smettere di ridere.
*fine flashback*
A me e Ashton che dormiamo insieme su una poltrona.
A me e Calum che giocavamo a GTA V invece che studiare come promesso a Luke via iMessage e… c’era pure lo screen di quel messaggio!
E ultime io e Luke, al compleanno di Calum, ubriachi che balliamo su un tavolo del locale.
 
 
HAPPY BIRTHDAY BETH! WE LOVE YOU SO SO SO MUCH!
THANK YOU FOR EVERYTHING!
WITH LOVE.
Ash & Cal &Mikey & Lukey
Xx
 
 
OH CAZZO! MI SONO DIMENTICATA DEL MIO COMPLEANNO! MA QUANTO SONO IDIOTA?!
I: oh cavolo grazie mille ragazzi! Vi voglio un mondo di bene!
Iniziai ad abbracciarli uno ad uno.
Rimase Luke per ultimo. Lo guardai arrossire.
I: hey_ gli dissi accarezzandogli leggermente il braccio
L: scusa. Non volevo ferirti. Solo che non mi piace vederti triste. Ma… se tu sei felice, lo sono anche io_ disse per poi abbracciarmi
I: ti voglio bene! Mi sei mancato in questi mesi!_ dissi stringendomi ancora di più al suo petto.
Una strana sensazione.
Un qualcosa che non vedevo da tanto.
Qualcosa che non sentivo da tanto.
Mi si attorcigliò lo stomaco, così alzai lo sguardo e trovai la bocca di Luke. Quelle due linee rosee rivoltate verso l’alto.
‘Beth! Non puoi baciarlo! Hai un ragazzo! Hai Man…’
I: Manuel _dissi girandomi.
Sapevo che lo avrei trovato.
L’avevo sentito.
Percepivo il suo profumo nell’aria.
Sentivo i suoi pensieri. Sapevo che non gli piaceva quando abbracciavo un altro ragazzo.
Sapevo che voleva stringermi.
Sapevo che volevo stringerlo.
I: Manu…_ dissi mentre una lacrima iniziava a scendere sulla guancia.
Erano tre mesi e passa che non lo vedevo, mi era mancato come l’aria.
M: Benni_ disse aprendo le braccia, dove, ovviamente, mi buttai pienamente.
Il profumo non era cambiato.
L’altezza sempre la stessa. 1.85 come sempre.
Capelli castani con il solito ciuffo.
Cappellino grigio, appoggiato abbastanza indietro da far uscire il ciuffetto di capelli.
Pantaloni beige a sigaretta.
Felpa rigorosamente Abercrombie rossa, abbinata alle Nike Blazer rosse.
Maglietta bianca con scritto ‘F*** me. I’m famous’ il disco di David Guetta che gli piace tanto.
Sorriso a 123456789 denti, bianchi, perfetti.
Mi allontano per guardarlo meglio da lontano, come se non fosse vero.
Gli sorrido.
Sposto lo sguardo al soggetto dietro e sbianco.
Luke indossa una felpa nera, maglia, dello stesso colore, dei Nirvana, pantaloni a sigaretta e vans.
Ha anche lui un cappello grigio appoggiato al posto giusto per far uscire il ciuffo biondo.
Noto la somiglianza fra i due, che non appena il quindicenne si gira a guardare il secondo, si fanno svanire i sorrisi.
L’altezza uguale.
La lunghezza dei capelli uguale.
La magrezza uguale.
Tutto così…. UGUALE.
 
I: Manu, stai tranquillo_ dico prendendogli il viso fra le mani._ guardami dai_ lo “implorai”.
M: Lui_ disse con degli occhi diversi. Quasi felici.
I: stai bene?
M: si perché? Mi sei mancata_ disse prima di baciarmi
Sorrisi ancora appoggiata alle sue labbra.
M: hei come mai sorridi?
I: mi sei mancato tantissimo_ dissi per poi abbracciarlo.
M: d-dobbiamo parlare ho delle cose da darti e dirti. _disse un po’ freddo.
I: ne parliamo dopo? _lo baciai mettendogli le braccia dietro il collo_ facciamo colazione dai._ lo ribaciai
M: ok dai.
 
***
 
 
M: benni, ora che abbiamo festeggiato e tutto, possiamo parlare?_ disse sedendosi sul letto.
(s)fortunatamente per lui, mi ero già addormentata.
M: ok. Ne parleremo domani. Notte. _ disse baciandomi una spalla._ scusa _disse prima di addormentarsi
 
 
***
 
Quel giorno, il 15 giugno, si era svegliata felice. Aveva di fianco la persona che amava e aveva 16 anni.
Gli uccelli svolazzavano alti nel cielo… ma ricordate, niente è per sempre.
Quello, sarebbe stato un fulmine a ciel sereno.
Una pugnalata dritta nel petto.
Uno sgambetto sulle scale.
Poteva essere di tutto, purché faccia male. Molto male.
 
‘Sono sveglia ormai da mezz’ora.
Il tempo sembra essersi fermato.
Ho scoperto di amare vederti dormire.
Potrei rimanere qui, ad accarezzarti i capelli, ore e ore.
Sembri un angelo sai?
La bocca un po’ aperta che emette piccoli sbuffi.
Non sembri star dormendo bene, c’è qualcosa che non va?
Ogni tanto ti scappa qualche verso.
Non mi piace pensare che stai facendo un incubo.
Voglio toglierti i cosiddetti ‘mostri’ così decido di abbracciarti, pur sapendo che ti sveglierò.
Ma, ne vale la pena svegliarsi con qualcuno che ti ama che ti abbraccia.’

 
M: Buongiorno_ dice stiracchiandosi
I: dormito bene?_ gli sorrido di rimando
M: neanche tanto._ fa una pausa, prende un respiro_ possiamo parlare ora? È importantissimo
I: s-si dimmi_ dico con la poca sicurezza che mi rimane in corpo.
M: devo scusarmi con te. Ti ho ferita e usata tutto, per una stupida cosa che ho fatto
I: se intendi quando mi hai lasciata, è acqua passata._ dico bloccandolo
M: non intendo quello. Abbiamo passato assieme un anno perfetto, è stato bello vederti felice, sapere di essere io la ragione del tuo sorriso. So che per te non è mai stato semplice vivere, che sei sempre stata usata, allontanata e che hai passato cose che non auguro a nessuno di passare. Sono stato la tua ancora di salvezza, come mi hai sempre detto, ti fidavi solo di me, dicevi ma ti sbagliavi. Io non sono diverso dagli altri, io sono peggio di qualsiasi altro ragazzo.
Ho… ho scommesso che ti avrei fatto perdere la testa, che mi sarei messo con te e che poi ti avrei lasciata in malo modo per farti male. Mi dispiace piccola, mi spiace davvero. All’inizio si, era tutto un gioco, ma alla fine mi sono affezionato a te. Mi piaci, sei una bellissima persona, sei bella, simpatica, dolce tutto quello che un ragazzo vorrebbe avere. Non ti merito, io.
Le lacrime scendevano ininterrottamente sulle guancie.
M: so che è difficile, ma non piangere. Non piangere per un coglione come me. Io… io ti voglio bene Benni. Grazie a te, ho capito cosa vuol dire Amare. Ora, sciacquati la faccia, non voglio vederti più piangere ok?
Dopo aver fatto ciò che mi aveva detto di fare, ritornai sul letto.
I: co-come faccio ad andare avanti ora? Tu mi davi tutto ciò di cui avevo bisogno. io ho bisogno di te  nessun altro ragazzo vorrebbe stare con me.
M: invece si! Qualcuno c’è ed è più vicino di quanto tu possa pensare. Basta solo cercarlo. Sia fuori che qui_ mi appoggiò l’indice sul cuore.
I: ed ora? Che farai? Torni a casa?
M: si. Non voglio starti fra i piedi, hai bisogno di sistemare le idee. Ed ora, vieni qui piccola._ dice abbracciandomi_ e non crearti problemi a chiamarmi nel caso in cui hai bisogno di me.
I: ti voglio bene Manu.
M: ti voglio bene anche io Benni.
 
 
 
Ero appena tornata a casa, avevo accompagnato Manuel all’aeroporto.
Entrata in camera, chiusi la porta alle mie spalle, mi avvicinai al letto e, non appena “avvistai” una felpa di Manuel, l’accarezzai e notai poi, un biglietto.
“la risposta alle tue domande è Luke.
Solo e soltanto Luke.
Organizza le tue idee e capisci cosa
Provi per lui.
Ti voglio bene, Manuel :)
 
Aveva dannatamente ragione, cosa provavo per Lukey?
L’unica soluzione, andare da lui.
 
Corsi sotto la pioggia, dato che era inverno, verso casa del biondo.
Una volta citofonato e aperta la porta dico: “dobbiamo parlare!”
 
 
 
 

 
 
Scusate se vi ho fatto aspettare! Ho avuto dei problemi con scuola… capitemi u.u
Anyway, ditemi che ne pensate.
Love ya
Xx
Horanscoffee 

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Capitolo 7
*** Kiss me hard before you go. ***


 A Giulia, che nonostante il suo ‘non parlare’
Riesce a farmi capire quanto bene mi voglia bene.
Ti voglio bene anch’io Giuli <3
 
 
 
Spero vi siate goduti la pausa di suspance <3
Traduzione= non andava internet lol
sono otto pagine di Word :)
 

Kiss me hard before you go.
-you make me strong.-
-airport kiss.-

 
 
 
 
I: Luke, dobbiamo parlare_ dico entrando in casa.
L: mhhh_ mugugnò
I: oddio scusa! Ti ho svegliato? _mi annuisce sforzando un sorriso._ non volevo Lukey, giuro non era mia intenzione.
L: non preoccuparti_ dice spalancando le braccia per stiracchiarsi ed io, fregandomene di ciò che stava facendo, lo abbraccio.
I: torniamo a dormire dai.
L: ok, ti do’ una mia maglietta, non puoi andare in giro fradicia.
I: oh, si grazie._ arrossisco leggermente.
 
 
L: e quindi, che dovevi dirmi? _dice per poi sbadigliare.
I: niente dai. Dormi Luke_ rispondo baciandogli la fronte, rimboccandogli le coperte e stendendomi affianco a lui.
L: notte Bebe_ dice addormentandosi
I: notte Lulu_ gli accarezzo il viso. Gli traccio tutti i contorni del viso, una volta arrivata alle labbra, al solo tocco, rabbrividisco tutta.
Come può farmi questo effetto mentre dorme?
Come può farmi provare tutte queste emozioni?
A un tratto mi prende “sotto braccio” facendo aderire la mia schiena al suo petto.
Mi addormento anch’io col suo respiro sul collo che da’ ritmo ai battiti del mio cuore.
 
 
 
L: Beth? Hei Beth sveglia dai, su che mi devi aiutare _ dice accarezzandomi il braccio fuori dalle lenzuola._ ti conviene svegliarti prima che utilizzi le maniere forti. 1…2…3…3 e mezzo…3 e tre quarti…4! Ora vedrai!_ urla iniziando a farmi il solletico.
I: AHAHAAHAH LUUUKE SONO SVEGLIA AHAHAHAH SMETTILA DAIII AHAHAHAH TI PREEEGOOOOO_ dico piangendo dal ridere.
L: ahaha buongiorno eh_ dice abbracciandomi.
I: giorno! Che ore sono? _dico sciogliendo l’abbraccio.
L: 12.15, che mangiamo? Ah… ti fermi a mangiare? Poi mi aiuti vero?
I: certo che mi fermo, devo solo avvertire Mamma. Andiamo da Subway? Per cosa ti devo aiutare?
L: ok! Ora sbrighiamoci ad andare, altrimenti c’è troppa gente e non riusciamo a prendere da mangiare.
 
 
 
L: mi piace mangiare quei panini _ dice alzandosi a sparecchiare.
I: e poi i biscotti? Mhhh che buoni_ dico seguendolo pensando a quelle delizie al cioccolato.
L: già ora andiamo in camera, abbiamo delle cose importanti da sbrigare_ dice prendendomi una mano e iniziando a correre su per le scale.
I: mi stai invitando a fare certe cose? Non ho capito HAHA
L: ma nooo AHAHAH mi devi semplicemente aiutare a fare la valigia_ dice tranquillo.
Valigia? Quale valigia? Dove va? Con chi va? Perché ci va? Quando torna?
I: V-valigia? _chiedo tremolante, con la speranza che voglia fare la valigia solo per andare a dormire da qualcuno, tipo Ash, Mike o Cal.
L: sì, io e i ragazzi dobbiamo andare a Londra, che c’è? Non ti ricordavi più?_ chiede appoggiando un borsone nero sul letto.
Gli occhi si riempiono di lacrime.
Se ne vanno tutti?!
Guardandomi, capisce che non ne sapevo niente.
L: piccola, non devi piangere. Torniamo, non ti preoccupare._ dice prendendomi il viso fra le mani e asciugando con i pollici le prime lacrime che escono.
I: q-quanto state via?
Ti prego fa che dica solo due settimane.
L: poco, non preoccuparti. _ mi stringe baciandomi la testa.
I: po-poco quanto?
Due settimane, due settimane, ti prego!
L: qualche mese
Perché mi tremano le gambe?
Perché ora ho paura di rimanere sola?
Perché ho paura di non rivederli mai più?
I: quando tornate qui? _dico fredda, irrigidendomi.
L: verso inizio anno_ dice stringendomi fortissimo.
‘verso inizio anno’ mi ripeto mentalmente, come per capire meglio quelle parole.
Le gambe mi cedono, ma lui, prontamente, mi sorregge.
I: t-ti prego d-dimmi c-che stai scherzando, che siamo su MTV qualcosa tipo Prunk’d
L: mi spiace. _riesce soltanto a dire.
Inizia a cullarmi cantando canzoni di Ed Sheeran.
I: fra quanto partite? Quando avete l’aereo?
L: lo abbiamo oggi alle 4.30pm ma dobbiamo essere lì già alle 3pm.
I: no, non è vero! _dico scoppiando in lacrime.
L: vieni in braccio_ dice aiutandomi ad agganciare le gambe alla sua vita. Inizia a scendere le scale_ mamma, mi fai la valigia?
Liz: certo… ma che ci fa in braccio a te?_ dice guardandoci male.
L: shhh problema di viaggio. Se hai bisogno, siamo in Garage.
 
Entrati in garage, mi appoggia su un divano vecchio blu ormai inutilizzabile, ma era li, per le prove dei ragazzi, per i 5 Second Of Summer.
I: Lu-Luke, che vuoi fare?_ dico senza che le lacrime smettano il loro corso.
L: zitta e ascolta._ dice prendendo la chitarra.
Inizia a suonare delle note a me note (scusate il gioco di parole)
 
‘Il mio cuore, il tuo cuore
Rimani seduta rigida come finisce il libro
Le pagine tra noi
Scritte senza fine
Così tante parole che non stiamo dicendo
Non voglio aspettare fino a che è passato
Tu mi rendi forte’
Canta un ritornello di Strong canzone degli One Direction.
La canzone, dice ‘tu mi rendi forte’, l’ha scelta apposta o…?
‘mi spiace dirti che ho bisogno di te
Ma non m’importa, non ho paura di amare
Perché quando non sono con te sono più debole
Questo è sbagliato?
È sbagliato che tu mi rendi forte?’
‘parole che non stiamo dicendo’
‘ho bisogno di te’
‘non ho paura di amare’
‘è sbagliato che tu mi rendi forte?’
 
‘perciò tieni stretto il mio cuore
Ho bisogno che tu mi tenga prima che io vada in pezzi.
Io terrò sempre duro
Perché tu sei la mia forza’
 
 
‘mi spiace dirti che ho bisogno di te
Ma non m’importa, non ho paura di amare
Perché quando non sono con te, sono più debole.
Questo è sbagliato?
È sbagliato che tu mi rendi forte?’
 
ho bisogno di amare te” si nasconde dietro quelle parole.
Poi dei ricordi affiorano nella mente “Luke che si arrabbia per Me e Manuel” “Luke che guarda con occhi ‘gelosi’ Manuel mente ci abbracciavamo” “Luke con lo sguardo perso quando gli parlo di Manuel”
‘MANUEL’ urlo fra me e me. ‘il biglietto che mi ha lasciato, diceva, quindi, forse ricambia i miei sentimenti. Come faccio a dirglielo? Hei ciao Luke, sai, per sapere, ti piaccio? No, perché sai a me tu, piaci molto e… MA CHE CAVOLO STO PENSANDO? Oddio si sta avvicinando, che faccio!? Che dico?! AHHHHHHHHHHHHH ok, sto delirando’
 
Una volta seduto affianco a me, mi guarda dritto negli occhi, che continuavano a perdere liquidi.
Si avvicinò al mio viso e iniziò a baciarmi le lacrime, fino a quella piccola gocciolina salata che mi era finita sulle labbra.
Mi baciò e nello stomaco i fuochi d’artificio iniziarono a esplodere.
Prima c’era solo un piccolo contatto fra labbra, poi avevamo bisogno di più contatto, così io lasciai che la sua lingua entrò nella mia bocca.
Le mie mani erano nei suoi capelli e le sue su i miei fianchi.
E ce ne volle di tempo prima che capii che mi stava baciando.
 
Quel contatto era diventato una droga per me, quella della migliore qualità.
Più ne avevo, più ne volevo.
Più ne volevo, più non resistevo.
Ogni minima cellula lo voleva.
Il cuore lo voleva.
Il cervello lo voleva.
Lui lo voleva.
Dovevo essere sua.
 
E così fu, quel pomeriggio ebbi la mia prima volta.
 
 
 
 
 
Alle 2.30pm eravamo tutti in auto. Io, Luke, Mike, Cal e Ash in una e le loro madri nell’altra.
M: sei silenziosa Beth, hai qualcosa?_ dice guardandomi preoccupato.
I: ti sei dimenticato di dirmi che sareste partiti Mike, hai qualcosa?_ rispondo acida.
Acida, ecco cos’ero. Michael si era dimenticato di dirmi del viaggio, cosa dovevo fare? Rispondergli dolce? Manco morta!
M: scusa, me ne sono dimenticato _dice triste
I: TE NE SEI DIMENTICATO?! TI RENDI CONTO? TI SEI DIMENTICATO DI DIRMI UNA COSA FONDAMENTALE! CREDEVI CHE, UNA VOLTA SCOPERTO, AVREI DETTO ‘UHH CHE BELLO PARTITE ED IO L’HO SCOPERTO SOLO 4 ORE PRIMA! YEEEE’ NO! NON SONO QUEL TIPO DI PERSONA. COS’ALTRO NON MI HAI DETTO? AH, NO ASPETTA, NON SFORZARTI A PENSARCI SU, TE NE SARAI DIMENTICATO, NO?! _sbotto urlandogli contro
M: NON HO BISOGNO DI SFORZARMI PER PENSARE COSA NON TI HO MAI DETTO! E NON E’ PERCHE’ ME NE SONO DIMENTICATO, E’ PERCHE’ NON VOLEVO DIRTELO.
I: dimmelo ora, su! _dico fredda, gelida.
M: _si ricompone_ che si vede benissimo che fingi, fingi con tutti. Probabilmente non ci hai mai detto tutta la verità. Sai, ho capito da un po’ di tempo che non ti trovi bene, ho capito subito che stai male qui. _abbassa lo sguardo, cercando di non incontrare il mio.
La sua risposta mi spiazza.
I: sì, hai ragione. Io fingo con tutti. Fingo di star bene quando sto morendo dentro. Vado avanti mentendo a tutti sul mio stato per non dare problemi. Ma ti sbagli, io qui mi trovo benissimo! Ho trovato degli amici, ho trovato qualcuno che mi vuole bene, che probabilmente, non mi abbandonerà mai.
M: oh
I: e se ti do’ questa impressione, beh mi spiace molto. Sai, sono 6 anni che voglio mostrare ciò che non sono, vado avanti con una maschera per paura di perdere tutti, per paura che le persone a cui voglio bene si ammalino e muoiano come è successo in passato. Ho paura di non trovare persone che mi sanno dire le cose in faccia. E la cosa che più mi ferisce, non è il fatto che tu ti sia dimenticato di dirmi del viaggio, ma che tu non mi abbia detto queste cose in faccia prima. In 6 mesi, non ne hai fatto parola. Per questo che ho sempre paura. _dico stringendomi nei vestiti che Luke mi ha prestato.
 
regola il respiro. Chiudi gli occhi e fai grandi respiri. Inspira, espira, inspira ed espira. Non piangere. Devi mostrarti forte. Sorridi.’
 
I: mi spiace avervi fatto credere di essere forte. _dico in un soffio.
C: posso chiederti una cosa Beth?_ chiede con paura che gli inveisca contro.
L: ma ti pare il caso? _dice guardandolo ‘da testa a piedi’
I: dai Luke, fallo parlare_ dico accarezzandogli un braccio
C: come fa una come te, intendo una bella ragazza, simpatica, divertente, educata ed estroversa ad aver paura? Come mai ti sei creata una maschera? Come mai tutti ti hanno abbandonato? Certo, se posso sapere…
I: io… io non lo so, sole che è da quando ho iniziato il primo grado (elementari.) che fatti poco belli sono successi sia in famiglia che a scuola. A casa mia, cugina si è ammalata di Leucemia a soli 2 anni una volta guarita ha iniziato a soffrire di Mutismo Selettivo ed io, miei genitori e fratelli facciamo parte di quelle persone che “il suo cervello ha selezionato” con cui non parlare. Ed è da quando ho 8 anni che non sento la… sua voce _tossisco cercando di camuffare qualche singhiozzo che si blocca in gola.
Brutto segno, gli occhi pizzicano.
I: invece a scuola, non leggevo molto bene ad alta voce e tutte le volte che toccava a me, la maestra mi sbatteva davanti alla classe o addirittura davanti ad altre classi facendo vedere a tutti quanto incapace fossi… ma, una volta mi ha anche urlato contro testuali parole: ‘CON TUTTI I SOLDI CHE HAI, PERCHE’ NON TI COMPRI UN RIGHELLO?!’ non è stato per niente bello… poi tutti mi hanno allontanata al liceo. Non so neanche il perché ed è stata la cosa più dolorosa non mi hanno neanche dato una spiegazione e poi altro ancora, ma credo che abbiate capito. _sospiro abbassando lo sguardo.
M: scusa, non sapevo queste cose… mi perdoni piccola Clifford? _dice allungandomi la mano
I: certo Mikey. Ti voglio bene sai? _rispondo mandandogli un bacio volante.
 
Nel frattempo Ash continuava a guidare sospirando rumorosamente.
B: A-ash?_ chiedo titubante_ hai qualcosa da dire?
A: è che mi fa rabbia! In sei mesi non mi sono reso conto di tutto questo! Io, si! Io potevo aiutarti a uscirne ma… sono così stupido da non aver capito niente! _colpisce il volante con il palmo della mano destra, con forza.
B: Ash no! Sono io che ti ho tenuto tutto nascosto! Non è colpa tua._ dico facendomi avvolgere dalle braccia di Luke, sospirando pur di far riprendere il cuore a battere normalmente.
Chiudo gli occhi e mi addormento fra quelle braccia che mi coccolano.
 
Dopo una mezzora buona, arriviamo all’aeroporto.
Scesa dalla macchina, prendo la mano sinistra di Lukey e avvolgo l’altra intorno alla sua vita.
L: sembri un panda
I: un panda? _chiedo un po’ stranita
L: un piccolo panda indifeso che si avvinghia all’albero così da poter rimanere su e non cadere. Mi piace saper di essere il tuo ‘albero’ o la tua ‘ancora’. Anzi, mi piace essere qualcosa per te. _dice baciandomi la testa
I: beh, allora sarai felice di sapere che sei tutto per me. _dico baciandogli una guancia, comprendendo anche un piccolo angolo di bocca.
L: andiamo dai _dice sorridendo da ebete ma continuando a stringermi a sé. _preparati alle fan.
I: ti prego, non lasciarmi andare _dico sentendo che potrei cadere da un momento all’altro.
 
Ora, dopo aver raccontato della mia vita ai ragazzi, mi sento spoglia, nuda e vulnerabile nonostante mi fidi ciecamente di loro.
È sempre stato così, una volta liberati i miei più intimi segreti, mostrate le mie insicurezze, mostrati miei problemi, mi vien paura di essere abbandonata da questa persona.
È successo così anche quest’anno a scuola, due mie carissime amiche, hanno iniziato ad allontanarmi e lasciarmi così, sola. Abbandonata a me stessa. Lasciando che i problemi mi soffocassero.
L: mai! E ora guardami negli occhi _dice fermandosi e guardandomi in faccia_ non farti tutti quei problemi, non pensare al passato come starai sicuramente facendo. Io non ti lascerò mai. Ok?
I: sì. _rispondo insicura
 
Entrati nel gate, siamo sommersi da fan. Tante chiedono chi sono ma anche chiedono foto, autografi e vogliono parlare con i loro beniamini.
Luke continua a sorridere e fare ciò che le ‘sue ragazze’, come le chiama lui, gli chiedono ma senza mai mollarmi la mano.
 
Perché sa che potrei crollare.
Un po’ come un castello di carte, se togli una carta sulla base, tutto cade.
Un po’ come un quadro che senza chiodo nel muro cadrebbe.
Un po’ come me con lui.
 
Ogni tanto, a qualche ragazza, scappa uno‘state insieme?’ o un ‘perché le tieni la mano?’ ma lui, non sapendo che rispondere, mi guarda chiedendo a me la risposta, vuole che gli suggerisca... ma anche io non so cosa siamo noi due.
Stiamo insieme? Boh. Quella è l’unica risposta che mi viene in mente, cosi con un’alzata di spalle, rispondo al posto suo.
 
‘I passeggeri del volo 37AH diretto a Londra sono pregati di dirigersi al Check-in. Grazie’
 
Ma come cavolo di un diavolo è possibile che oggi io sia così debole? Forse perché indosso una canotta di Luke a Giugno… solo che è inverno e indosso solo la sua canotta e una sua felpa, niente pantaloni… ma NO! Non è quello.
-è che sei innamorata di lui, brutta idiota!-
L: andiamo dai. _mi dice per poi salutare fan
Dopo aver messo i bagagli sul nastro trasportatore ora, siamo nella zona del detector, ciò significa salutarsi.
Ciò significa dirsi addio.
Iniziano così le raccomandazioni delle madri, che sono sempre le solite: non accettare passaggi da sconosciuti, chiamarle la sera, tenere la testa sulle spalle, non bere, non drogarsi, non fumare e blah blah blaahhh.
La scena è così divertente, nella sua drasticità.
I ragazzi che annuiscono alle madri facendo finta di ascoltare ciò che dicono. Son partiti così tante volte che le sapranno a memoria.
Tutto questo finisce che i figli abbracciano le loro madri. Protetti fra le loro braccia.
Le quattro donne commosse, tristi ma allo stesso tempo fiere, si sorreggono a vicenda.
Guardano tutti me.
È arrivato il momento.
Mi avvicino rigida a Calum che non mi lascia neanche il tempo di parlare che mi abbraccia. Mi stringe fortissimo.
So che significa.
Vuol dire ‘ti voglio bene’ ‘sii forte’ ‘non ti dimenticherò’ ‘ci rivedremo’ ma anche ‘ti tengo tutta intera, non ti faccio cadere a pezzi’.
Io e Calum ci siamo sempre capiti, non c’era né c’è bisogno di parlare per capirci. Uno sguardo basta. Probabilmente sa, che nel mio sguardo accecato dalle lacrime, c’è la paura di non poterli più vedere. Anche lui ha paura.
 
Guardo Michael. Un lieve sorriso si apre sulle sue labbra.
Sorrido anch’io, so che si sta trattenendo dal piangere. È così anche per me.
M: sei la mia sorella preferita. _dice abbracciandomi. Probabilmente non riusciva più a trattenere le lacrime.
I: e tu sei il fratello che non ho mai avuto _ gli bacio la spalla.
M: tu hai un fratello in Italia. _ridacchia
I: non importante quanto te _sorrido baciandogli poi la guancia.
La voce tremava ad entrambi.
Lo sguardo di Ashton, mi ricorda tutte le volte in cui ci siamo confidati, le volte in cui mi ha fatto da ‘mamma’ dicendomi di non fumare e/o bere.
Lo sguardo di Ashton mi ricorda che soffrirà.
Lo sguardo di Ashton mi ricorda che gli mancherò.
Lo sguardo di Ashton mi ricorda che soffrirò.
Lo sguardo di Ashton mi ricorda che mi mancherà.
Appena ci stringiamo le mani, scoppiamo entrambi a piangere.
Noi, lo sappiamo come andrà.
Sappiamo che pian piano inizieremo a scriverci sempre meno fino al niente.
La cosa peggiore di tutte.
Il niente.
Ci stringiamo ancora di più appena ci vengono in mente questi brutti pensieri.
Una volta staccati, gli asciugo le lacrime e lui fa lo stesso con me.
Ci sorreggiamo a vicenda con quei piccoli gesti.
 
Luke.
L’ultima cosa che avrei voluto fare ora, sarebbe stata dirgli addio.
Non mi piacciono gli aeroporti.
Troppi addii, pochi ‘arrivederci’.
Troppi baci fra lacrime.
Troppi “Ti Amo” detti alla persona che si ama che magari, non si vedrà più.
Troppo tristi come posti.
Guardandomi attorno vedo solo degli addii uscire dalle bocche delle persone, troppa tristezza.
Odio questo posto, soprattutto ora.
I: Luke. Senti… _inizio a dire ma mi blocca.
L: no. Shh _dice bloccandomi per i polsi dove, ci sono cicatrici ancora rosate, nonostante l’incisione è stata praticata mesi prima. _so che vuoi dire. So che è la verità. So anche però, che combatteremo la distanza, che quando sarò in Europa, verrò a trovarti. Ad ogni vacanza, ogni volta possibile c’incontreremo. Ti prego, dimmi che sarà così. Dimmelo. _continua guardandomi negli occhi leggermente lucidi.
 
Se stava cercando di convincerla, beh ci era riuscito. Ma in fondo Beth sapeva che voleva soltanto farle dimenticare la verità. È sempre stata una ragazza intelligente.
 
I: e così sarà Luke.
Così, finito di dire quelle quattro parole, si baciarono ‘kiss me hard before you go’ diceva sempre lui, ora quella frase era la loro frase.
 
‘i passeggeri del volo 37AH diretto a Londra sono pregati di dirigersi verso l’aereo. Grazie’
 
Lacrime che scendevano.
Visi tristi.
Persone vuote.
Bocche all’ingiù e morale sotto i piedi.
Tutto quel grigio non aiutava.
Tutto così odioso.
 
E così, l’aereo 37AH diretto a Londra era appena partito, portando via le ultime cose importanti che le erano rimaste.
 
Beth odiava certamente quei luoghi che portano solo a una cosa.
 
LA DISTANZA.
 
 
 
 
 
 
 

IT’S TIME TO READ ME.
IL FATIDICO CAPITOLO E’ ARRIVATO!
LUKE E BETH SI SONO BACIATI…. E NON SOLO A QUANTO PARE mhhhh
CHE NE PENSATE?
NON TROVATE DOLCISSIMO LUKEY? SNVFNSIVNSL
COME DETTO DAL CAPITOLO I RAGAZZI PARTIRANNO! EH GIA’ :(  ANZI SONO PARTITI. DOPPIA FACCINA TRISTE.  :( :(
TORNERANNO VERSO GENNAIO, CIO’ SIGNIFICA CHE NON SI POTRANNO PIU’ VEDERE.
PIANGO :'(
LA FANFICTION FINIRA’ IL PRIMO GENNAIO 2015, QUANDO BETH DOVRA’ TORNARE A CASA. NO PROBLEM LADS ;)
 
MA QUALCUNO LEGGE QUELLO CHE SCRIVO QUI?
SAPPI CHE TI STIMO YO.
ANYWAY LOVE YOU ALL
Xx
HoransCoffee
 

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Capitolo 8
*** A drop in the ocean. ***






A drop in the Ocean.
 

Mommy: dai Beth, andiamo! _ dice mommy prendendomi la mano.
Riesco a dire un semplice ‘si’ senza però, distogliere lo sguardo dalla pista di partenza.
Mommy mi abbraccia baciandomi la testa.
I: mommy, andiamo? _dico con un filo di voce.
M: certo. _ci incamminiamo verso l’sterno. Il posto che mi farà lasciare alle spalle i quattro ragazzi.
‘addio’ penso con molta malinconia negli occhi.
L’ultima cosa che volevo risuccedesse era appena accaduta.
 
Se n’erano andati lasciando che tutte le crepe intagliate nel cuore, lo spaccassero, lasciando tanti piccoli frantumi.
E ora, lei come faceva?
Chi l’aiutava ad andare avanti e ricucire le ferite con sorrisi e risate?
Qualcuno c’era...
 
 
Infilo le cuffiette nel telefono e faccio partire le canzoni con riproduzione casuale.
 
A drop in the ocean di Ron Pope
 

Una goccia nell’oceano,
Un cambiamento del tempo,
Stavo pregando che te e me potrebbe finire insieme.
E ‘come voler per la pioggia come mi trovo nel deserto,
Ma ti terrò più vicina a me,
Perche sei il mio paradiso.

Non voglio sprecare il weekend,
Se non mi ami, fingi.
per qualche ora, poi è tempo di andare.
Come il mio treno rotola giù per la East coast,
Mi chiedo come riesci a stare calma.
E’ tardi per piangere, per rompersi, andare avanti.

ancora non riesco a lasciarti andare,
molte notti non riesco a dormire
Non prendere da me ciò di cui non hai bisogno.

Una goccia nell’oceano,
Un cambiamento del tempo,
Stavo pregando che te e me potrebbe finire insieme.
E ‘come voler per la pioggia come mi trovo nel deserto,
Ma ti terrò più vicina a me,
Perche sei il mio paradiso.

Fiducia malriposta e vecchi amici,
Mai contare rimpianti,
Per grazia di Dio, non faccio restare tutti.
Nel New England come il cambiamento lascia
L’ultima scusa che reclamerò,
Ero un ragazzo che amava una donna come una giovane ragazza.

ancora non riesco a lasciarti andare,
molte notti non riesco a dormire
Non prendere da me ciò di cui non hai bisogno.

Una goccia nell’oceano,
Un cambiamento del tempo,
Stavo pregando che te e me potrebbe finire insieme.
E ‘come voler per la pioggia come mi trovo nel deserto,
Ma ti terrò più vicina a me,
Perche sei il mio…

Il cielo non sembra più così lontano.
Il cielo non sembra così lontano.
Il cielo non sembra più così lontano.
Il cielo non sembra così lontano.

Una goccia nell’oceano,
Un cambiamento del tempo,
Stavo pregando che te e me potrebbe finire insieme.
E ‘come voler per la pioggia come mi trovo nel deserto,
Ma ti terrò più vicina a me,
Perche sei il mio paradiso.

 
Sei il mio paradiso.

 
 
 
 
Le lacrime r’iniziarono a scendere lente sul suo viso stanco.
La canzone le ricordava Luke, forse perché era stato lui a caricargliela. Forse perché era dannatamente cotta di lui.
 
Alzo lo sguardo verso Mommy, che era seduta davanti con la Mamma di Luke che ogni tanto (spesso) mi lanciava occhiatacce.
‘perfetto! Non piaccio neanche a Liz’ penso.
 
Dopo circa un’oretta arriviamo davanti a casa Hemmings.
Da quanto ho capito, dopo che i ragazzi partono, le mamme si fermano a mangiare qui in casa Hemmings.
 
Si siedono tutte intorno al tavolo della cucina bianca, io rimango sulla porta finchè non mi fissano tutte.
Liz: hai intenzione di rimanere li per molto? _dice acidamente togliendo la teiera dal fornello.
I: ho dimenticato la mia borsa in camera di Luke. Volevo chiederle se posso salire a prenderla _rispondo
L: ok. Ma già che vai su porta questa tazza di thè all’ultima stanza del corridoio, non rimanere a parlarle, è anziana e non ne vale la pena parlarle. _dice porgendomi un vassoio con il necessario per il thè.
I: ok.
Esco dalla cucina, salgo le scale e percorro il corridoio, sorpasso la camera di Luke, che ha la porta chiusa e sorrido leggendo il ‘puoi entrare solo se ami i Blink-182’.
Busso alla porta e un leggero ‘avanti’ sento arrivare da dentro.
Abbasso la maniglia e vedo una signora a anziana sui 78 anni circa sdraiata a letto.
I: le ho portato un thè caldo. _ dico avvicinandomi a Lei.
X: grazie tesoro. Tu dovresti essere Beth, giusto? _dice dolce e sorride non appena annuisco timidamente _ho sentito parlare molto di te! Io sono la nonna di Lucas. Sono la mamma di suo padre.
I: oh _mi lascio sfuggire mentre le sistemo il vassoio sulle sue gambe.
Nonna: su, accomodati pure! Voglio raccontarti un po’ di lui.
I: riguardo cosa? _chiedo interessata
N: un giorno è arrivato qui tutto sorridente, mi ha detto di essere cotto di questa ragazza! continuava a dire che però a lei non piaceva…
‘magari non lo aveva ancora capito…’ penso.
N: poi un giorno era arrabbiatissimo! È arrivato qui, rosso in viso, camminava avanti e indietro per la stanza, parlava a raffica e ad un tratto mi ha guardata e ha detto: ‘sai che le farò per farmi perdonare? Un regalo!’ volevo chiederli che cosa le avrebbe preso ma è uscito di casa correndo. Il giorno dopo era disperato! Lanciava oggetti per la sua stanza, c’erano vestiti ovunque! Quando è venuto a parlarmi diceva di essere uno stupido, un illuso che credeva che un regalo avrebbe potuto farle cambiare idea.
I: perché non le ha dato il regalo? _chiedo curiosa
N: perché quando l’ha vista arrivare a scuola, sola, triste, con occhi persi che, non appena hanno incontrato il suo sguardo, si sono riempiti di lacrime. Ha capito di aver fatto un casino enorme e che le cose non si sarebbero messe a posto con un regalo. Così me lo ha affidato.
I: e ora, lei l’ha dato il regalo? L’ha ancora qui? Alla fine, ha scoperto che era? _chiedo inconscia del fatto che quella ragazza di cui stava parlando ero io.
 
Perché non lo ha ancora capito? Semplice è accecata dal dolore. Tutto questo male le fa dimenticare e capire bene le cose.
 
N: no tesoro, il regalo a lei non l’ho dato e neanche Lucas se è per questo. Vuoi scoprire che è? _annuisco energeticamente facendo ridere debolmente Nonna Hemmings che apre il primo cassetto del comodino ed estrae una scatola rettangolare e piatta.
Me la passa.
I: non credo sia il caso… _dico senza aver controllato la scatola per bene.
N: sicura? Guarda meglio.
Spalanco gli occhi quando noto la scritta.
N: ora credi sia il caso piccina?
Sorrido accarezzando la scritta, gli occhi iniziano ad inumidirsi quando apro la busta.
 

 
 
 
Scusateee avevo promesso che avrei postato di più… :’-( i’m so sorryy
Chissà che c’è nella scatola umm bah.
MERRY CHRISTMAST AND HAPPY NEW YEAR (meglio tardi che mai, no?)
 ah, ho intenzione di cambiare banner :D
Xx
Horanscoffee

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Capitolo 9
*** un regalo alla mia piccola. ***


Un Regalo Alla Mia Piccola.

#Luke Pov. -qualche mese prima-
'sono un coglione' penso mentre la scena di qualche ora prima mi passa per la mente.
N: dai Lucas, non fare così! si sistemerà!_ dice nonna accarezzandomi un  braccio.


I: l'ho fatta grossa sta volta! _le rispondo camminando avanti ed indietro per la stanza. 'un regalo!' penso. _sai che le farò per farmi perdonare? Un regalo! _dico per poi uscir velocemente di casa.

Alle 4 di notte in centro Sydney non c'è nessuno, tranne qualche coppia di fidanzatini. 'fanculo, sarà mia!' penso 'è brutto dire così... cadrà fra le mie braccia! molto meglio' sorrido soddisfatto passando davanti ad un negozio piccolo che non avevo mai notato prima d'ora. automaticamente entro dando un'occhiata in giro in cerca di qualcosa che potrebbe piacere alla mia Beth.

commessa: hai bisogno di una mano? _ chiede la signora sulla quarantina dalla faccia stanca.
I: si grazie, cercavo un regalo ad una ragazza... speciale.
C: capisco. che ne dici di questo? _dice mostrandomi un libro di musica. _da quello che so', ci sono anche i 5 second of summer, un gruppo di qui, li conosci? _ sorrido 'certo che li conosco, no?!'

I: si, sono miei amici... comunqe avevo pensato a qualcosa di più classico... tipo quel peluches _dico indicando un coniglio bianco dalle lunghe orecchie. mi avvicino fiero della scoperta e lo prendo (dato che la commessa non ci arriverebbe).  _è perfetto per lei  sa? tanto dolce, carina e tenera. lo compro! anche carta da lettera grazie. _ continuo tirando fuori dalla tasca il portafogli. sorrido fiero delle mie compere.

arrivo a casa alle 5.30. 'se mamma mi becca sono morto' penso sull'uscio di casa entre tolgo le scarpe per non fare casino.
fortunatamente, è ancora a letto.

alle 7.30 aspetto 5, forse anche 10 minuti fuori casa Clifford, ma di lei nemmeno l'ombra.
arrivo a scuola dopo un quarto d'ora e appena entro in corridoio e la vedo arrivare dalla porta d'ingresso, sola, triste, con occhi persi che, non appena hanno incontrato il mio sguardo, si sono riempiti di lacrime.

sbatto l'armadietto ed esco di scuola. prendo una sigaretta e l'accendo. La porta sbatte e dei singiozzi mi fanno girare. è lei.  Tira fuori il cellulare, digita qualcosa e, mentre aspetta la risposta, si accende una sigaretta. Riceve una chiamata. probabilmente dalla persona del Messaggio. E' Ashton.

B: Ash? T-Ti Prego Vieni a Prendermi. S-sono una cogliona, non sono riuscita a parlargli. _dice fra un singhiozzo e l'altro. io continuo a stare seduto sulle scale, nascosto a guardarla. finisce una sigaretta e ne accende un'altra. 'L'ho fatta grossa' continuo a pensare mentre accendo la terza sigaretta.
Hanno lo stesso vizio. Fumare quando si è nervosi. 

dopo una manciata di minuti arriva Ashton che, una colta sceso dalla macchina, l'abbraccia stretto a sè. vorrei essere io. Mi alzo buttando metà sigaretta accesa e rientro a scuola. Ash mi ha visto. Ash sa che sto pensando di essere un coglione, mi conosce.

tornato a casa dopo la scuola, dove sono rimasto solo perchè Cal l'ha lasciata, fortunato lui che non ha Liz Hemmings l'insegnante come madre, lascio il pacchetto regalo per Beth a nonna. 



#Beth
inizio a leggere quelle poche parole che ci sono scritte:

'hei Bebe, apri la scatola ora, spero che ti piacerà.
un regalo alla mia piccola.
Tuo Lulu xx'

apro la scatola e trovo dentro un peluches bellissimo. Bukowski si chiama, c'è scritto sulla zampette bianca. lo stringo a me come se fosse Luke e poi guardo nella scatola come se potesse esserci dentro Luke e noto un CD.
Nonna mi sorride indicandomi la tv e il registratore. 

'Hei Bebe' dice Luke.
I: hei Lulu _dico io
'sai perchè sto sorridendo? perchè so che mi hai salutato.'sorride alla telecamera 'sai che non sono bravo con le parole quindi lasciami parlare. ok?' annuisco 'perfetto. umm praticamente mi... umm piaci molto, sono geloso del tuo rapporto con Manuel, sono geloso del fatto che Ashton ha tanta confidenza con te ed io no e... umm già... ma sei già qui' dice indicandosi il cuore arrossando 'sei.. speciale, tanto speciale. se stai guardando questo CD molto probabilmente io sono già partito verso Londra. I don't wanna go, i don't wanna go'  canta il pezzo di Beside You 'volevo star li con te e vedere come reagivi alla vista di questo stupido ragazzo bordeaux in faccia che ha capito di essere Follemente, pazzamente e Infinitamente innamorato di te.' dice quardandosi i piedi 'ook dai... Beth, io credo di Amarti' dice prima di chiudere il video Spiazzandomi.




HEIILLAAAAA
MISSA' CHE E' CORTO.. MA PRIMA CHE RINIZI LA SCUOLA cc DOVE NON VOGLIO ANDARE (OVVIAMENTE) CI VOLEVA NO?
VABBUO' RINGRAZIO I SOLITI CHE RECENSISCONO E
 MI SCUSO ANCORA SE NON HO POSTATO PRIMA L'ALTRO CAPITOLO, MA HO AVUTO PROBLEMI FAMIGLIARI.
ANYWAY... LOVE YA 
xx
HoransCoffee

 
 

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Capitolo 10
*** How did i fall in love with you? ***


How did I fall in love with you?

 
 
#Luke’s pov. -16 Luglio 2014-
Ash: Hei lukeyyyy è arrivato un pacco dalla mammina uhhh _ dice Ash entrando in salotto dove io, Mike e Cal stiamo provando la ps4 che mi hanno regalato per il compleanno “hai diciotto anni Luke, meritavi qualcosa di bello!” hanno detto. “Assassin’s Creed 4: black flag! Siamo sicuri che questo, non lo hai” ha concluso Michael emozionato… più di me.
 
 
“A diciotto anni, arrivi ad avere fra le mani, cose più grandi. Se fai una ‘bravata’,  sei fregato. Rischi di avere la fedina penale sporca e… Lucas Robert! Non avrai la fedina penale sporca! Hai sempre avuto la testa sulle spalle perché perderla ora? E perché mi perdo sempre nei miei pensieri? E perché UMM BASTA! Ottimo Hemmo! Perdi le staffe con la tua mente! *Stabilità mentale da diciottenne che non sa trattenere i suoi istinti maschili-animaleschi  modalità on* NO! NO! E POI N…”
 
A: Lucas? Svegliati! _dice Ash passandomi ripetutamente la mano davanti agli occhi
I: ci sono. Ci sono
Scuoto la testa un po’ di volte, prima di ricordarmi della busta di Mamma.
 
‘Buon Compleanno Luke. Xx
Mamma&Papà
Ps: guarda la chiavetta USB, il prima possibile. Xx Mommy.’
 
M: mai visto tua mamma scrivere così sinteticamente. _ridiamo tutti.
A: attacchiamo il pc alla tv! _propone il riccio mentre Calum mi strappa letteralmente dalle mani, l’oggetto che stavo osservando, pensando a cosa ci potesse essere dentro.
C: Luke! Smettila di fare il secchione! Non farti tutte ‘ste domande! Carpe diem Luke! Vivi la vita così che viene e goditela! Non fermarti a pensare ogni cinque minuti su quello che è appena successo! ‘perché le caramelle gommose sono gommose?’ o ‘perché Michael usa tante tinte?’ o ‘perché…
I: o ‘perché Calum è un coglione?’ _rido della mia stessa risposta.
A: Hemmo 1, Hood 0 _dice Ash ridacchiando._ dai che sta per partire!
Ci sediamo tutti sullo spazioso divano e ‘Parte’ dice Michael.
 
hei Lulu’ è Beth!
I: hei Bebe _dico per non farmi sentire dai ragazzi.
Gli sento sorridere dolcemente. Hanno sentito.
‘ciao ragazzi, so che siete li. Onestamente, non so se lo invierò mai, ma boh.
Luke, possiamo riniziare di nuovo?
Luke, possiamo essere di nuovo stranieri?
Lascia che mi presenti, Potremmo ridere e parlare E  spiegarci cose che già conosciamo E scombussolarci di nuovo l’intestino E creare nuovi ricordi E darci così, una seconda chance. Magari questa volta, senza che uno dei due se ne vada, non trovi?’ prende un grande respiro. ‘sai, mi è piaciuto molto Bukowski’  sorride.
Quel sorriso mi fa perdere i battiti per un minuto circa, forse anche due.
‘e io… io non lo so cosa provo, davvero, lo giuro. Non capisco niente.
E’ che la sera io sento di amati, amarti forte, di aver bisogno di vivere fra le tue braccia per un tempo che oscilla tra il presente e l’eternità.
E poi, invece, ci sono momenti in cui ti odio, perché io ho così bisogno di te e tu non ci sei, non puoi esserci, e dato che nessuno mi sa spiegare il perché, allora odio te perché amarti è così facile, e odio me,perché dovrei imparare a dimenticarti.
Se mi chiedessero di dirti cosa provo per te, penso che prenderei un foglio di carta e sopra scriverei “sono innamorata persa”, poi gli darei fuoco, poi cercherei di spegnere le fiamme, poi lascerei stare, poi me ne pentirei.
Capisci?
Io no. Io non so più che pensare, perché ci sono dei momenti in cui prego di poterti dimenticare all’istante, altri in cui vorrei poterti ricordare per sempre.’ Una lacrima le scende piano, fino ad arrivare alle labbra. Sorride. ‘ questa lacrima, mi ricorda il nostro bacio mai provato niente del genere, stanne certo!’ rise ‘e se ti può far piacere, Manuel non bacia come te’  fa l’occhiolino e poi ride.
Piange e ride.
Sta soffrendo.
Soffre per colpa mia.
‘come.. quando in classe mi giravo per guardarti e tu lo stavi già facendo.
E mi sorridevi.
Ed io arrossivo.’  Era così visibile? Era così visibile che le piacevo?
‘ora vado. Ricordati di me, ricordati di noi.
Potranno anche passare giorni, settimane, mesi o anni ma se un giorno, per puro caso ti rincontrerò, mi ricorderò di tutto.
Di noi.
Delle sere passate a pensarti, a dedicarti ogni singola citazione o ogni singola canzone.
Di tutte quelle volte che ho cercato i tuoi occhi fra la folla.
Di tutte quelle notti passate ad immaginarci prima di andare a letto.
Ricorderò ogni singola cosa, promessa, parola che tu abbia fatto o detto.
E quel momento so che crollerò, è inevitabile.
Il punto è che so fin troppo bene che con te non finirà mai, mi ritornerai sempre in mente.
Ti Amo Amore Mio.’
I: ti amo anche io.
 
E di questo ero certo. L’amavo.
 

 
 
 
 
 
È CORTO, LO SO… MA NON LO TROVATE TANTO DOLCE *.*
Lol
ps: vi consiglio di ascoltare la canzone How did i fall in love with you? dei Backstreet boys
Xx
HoransCoffee

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Capitolo 11
*** just a Bitch. ***


-Beth’s pov- 15 giugno 2014
 
‘Luke,
ti prego, ti prego, almeno tu resta.
Non farmi pensare ogni sacrosanto minuto che sei arrivato nella mia vita in punta di piedi, per uscirne allo stesso modo.
Ti prego, resta.
Resta perché fa meno male con te.
Resta perché è un tutto un “menomale” se ci sei tu.
Resta perché mi fai sorridere, mi fai ridere, mi fai provare emozioni.
Fai tornare in me la primavera, quando pensavo di essere in un gelido inverno interiore.
Non andartene ora che sei arrivato, non tu”
 
 
29 Luglio 2014
‘Luke,
NdAmministrazione di EFP: pezzo cancellato in quanto copiato parola per parola dal testo presente a questo link: http://mihaiportatoviailrespiro.tumblr.com/post/73307102496/forse-non-saro-mai-la-ragazza-che-hai-sempre
 
 
 
 
25 agosto 2014
 
‘Luke,
vorrei dirti tante cose, che poi le tengo tutte per me.
 
Vorrei dirti che da un po’ di tempo a questa parte, da quando ci sei tu nella mia vita, io sto iniziando a credere in qualcosa.
 
E no,forse non è amore, forse è anche di più.
 
Mi piace come sorridi, come mi parli, mi piace semplicemente il fatto che mi parli e sorridi. Con gli occhi.
 
Mi piace il tuo modo di essere, il tuo essere sincero e di prendere la vita come viene.
 
Da te sto imparando così tanto, che ho quasi paura.
 
Quella paura che da 16 anni m’accompagna sempre.
 
E se non fosse lui quello giusto, mi dico.
 
Se fosse tutto sbagliato?
 
Eppure, di te, non riesco a farne a meno.
 
Non riesco a fare a meno di sorriderti quando ti vedo, quando fra tante persone tu poi, scegli me, il mio carattere e mi abbracci.
 
Non posso fare a meno delle tue carezze, dei nostri sguardi complici.
 
Volevo farti sapere queste cose, ma forse non lo saprai… non lo saprai perché non sono così coraggiosa, perché forse non capiresti.
 
Perché ho paura, che di noi, poi, non resti più nulla. E non potrei sopportarlo.
Beth’
 
 
 
Chiudo la lettera e l’appoggio sopra all’armadio in camera di Luke.
Magari, un giorno la vedrà.
Magari.
E magari io, quel giorno non lo amerò più.
Magari no.
Magari sarà lui a non amarmi più.
Magari entrambi.
Magari ci ameremo ancora e magari, soffriremo così tanto, da costringere il nostro cuore a lasciarci perdere.
… magari…
 
 
I: ciao nonna! Io esco con Aleisha!  _saluto nonna ed esco da casa diretta verso Subway.
Aleisha McDonald, l’ex ragazza di Luke, è diventata la mia migliore amica da luglio. Abbiamo iniziato ad uscire e frequentarci.
 
I: hei Ali! _dico alzando il braccio ed agitando la mano
A: Beth! Heii _ mi viene in contro per abbracciarmi
Indossa dei jeans a sigaretta, una camicia a quadri rossa abbinata alle vans e una felpa gigantesca, probabilmente del fratello, dello stesso colore dei pantaloni. Io, invece, dei leggins neri, maglia dei Nirvana nera, felpa “presa in prestito” da Calum, giacca di jeans di Ashton e ai piedi le mie Dr Martens nere.
A: sei appena uscita da un funerale? Ahah dovresti mettere un po’ di colore nella tua vita mia cara
I: meglio neutro che multicolour come te ahaha _dissi prendendola a braccetto.
A: ok dai… venendo qui, ho visto che da top man ci sono gli sconti e dei vestiti bellissimi!
I: si dai! Tu hai fame ora? Io neanche tanto… potremmo andare ora li no?
A: anche io! Dai andiamo a fare shopping baby! _dice facendo girare un po’ di passanti
I: ahaha certo che sei scema! Ora andiamo dai _rispondo ridendo e tirandola verso l’entrata del negozio.
 
A: oddio! Guarda questo qui! Ti starebbe da dio!
I: sicura?
A: certo! Provalo! Io provo questo.
 
A: Beth esci di li, sono passati cinque minuti da quando sei li dentro! Starai sicuramente benissimo! _dice ed io esco.
Il vestito arriva sopra il ginocchio, sbracciato, stretto in vita e poi con la gonna a palloncino. Tutto rosso sangue.
A: dio wow. Sei… bellissima!
I: mi piace molto! E anche tu stai benissimo! _dico un po’ imbarazzata perché delle ragazze che dovevano entrare a provare lo stesso mio vestito, mi guardavano malissimo
A: non farci caso, loro sono gelose del tuo fisico! Ora rivestiti che li paghiamo!
Annuisco e torno a rimettere i miei abiti ‘total black’.
Ali aveva comprato un top panna che arriva sopra l’ombelico con una gonna a vita alta che arriva sopra al ginocchio, di jeans.
 
A: dobbiamo comprare anche delle scarpe! _dice guardandosi in giro in cerca di un bel negozio _non possiamo mica andare alla festa a piedi nudi!
I: FESTA? QUALE FESTA?
A: ups me ne ero dimenticata… devi divertirti e ricordarti che a 16 anni ti devi divertire il più possibile non pensando ai problemi. Quindi ‘sta sera Festa!
I: oh emm ok? Ma è una festa di compleanno?
A: ma no! È una festa fatta a casa di Sarah te la ricordi? Capelli rossi…
I: oh sii! quella che se la tira da morire! _ridemmo
A: quella. Fa queste feste per farsi vedere. I suoi genitori sono sempre via quindi… sempre feste. VA CHE BELLE QUELLEEE _grida indicando un paio di zeppe panna alte 12 cm _io le compro! _dice per poi tirarmi dentro verso la commessa.
Inizio a guardarmi in giro in cerca di un paio di scarpe per me quando noto, nel negozio dall’altra parte della strada, un paio di scarpe in vernice nera, abbinate ad una pochette dello stesso colore.
I: Ali, quando hai comprato qui, raggiungimi nel negozio la davanti. Ok?
 
 
I: Wow… stai da Dio! _le dico facendole fare una piroetta su sé stessa.
A: giusto, perché tu fai schifo vestita così?
I: eh… stai meglio tu. _dico di rimando
A: ma se vestita così sembri del ’96! E ora andiamo figona!
I: sempre la solita… _dico cercando di non farmi sentire
A: ti ho sentito signorinella mia! _cerca di dire seria, solo che scoppiamo entrambe a ridere
I: dai, guida va’
 
Dopo quattro isolati da casa McDonald, si trova casa di Sarah Miller, la ragazza della festa insomma.
A: SARAAHHHH tesoro, wow sei… bellissima!
S: Grazie anche a te amore! E lei è…?
A: lei è la mia amica Beth, quella italiana che starà qui un anno
S: la ragazza dei 5sos? _dice ad Aleisha cercando di non farsi sentir da me.
Ali annuisce e _Tesoro!! Mi cassa est ti cassa so pure lo spagnolo hihihi
‘troia’ dico fra me e me.
S: divertitevi baci bacii _dice per poi andarsene
I/A: battona _diciamo all’unisono per poi scoppiare a ridere
I: e si dice mi casa es tu casa altro che sapere lo spagnolo… le spagnole… e non intendo quelle che vivono in Spagna
A: AHAHAHAHAHAH oddiooo mi fai morire. Ora andiamo a bere. Ho sete, vieni _dice tenendomi per una mano e facendosi spazio fra la gente già ubriaca… SONO LE NOVE DI SERA! N.O.V.E. bah
I: ha un baran in casa?! Ricca la bimba eh?!
A: ahah già. Che prendi?
BarMan: ciao ragazze, che prendete? _chiede l’uomo sulla ventottina.
A: vodka alla fragola dai…
I: Cuba-Libre _dico immersa nei ricordi.
BM: ecco a voi belle, buona serata!
A: lo sai che è il cocktail preferito di Luke? _dice imitando la mia voce. _ si lo so. Ok? _dice per poi scolarsi il bicchiere _ne prendo un altro.
I: come ti pare. Io giro. _dico per poi andarmene fra la folla.
 
Sono ad una festa in Australia, in una casa sconosciuta, con gente sconosciuta, da sola.
Finisco il drink, appoggio il bicchiere su un gradino della scala e m’immergo nella mischia ballando col primo ragazzo che mi da’ corda.
Balliamo attaccati.
Immagino sia Luke.
Mattew: hei, io sono Mattew, ma chiamami Matt. Vieni _dice prendendomi una mano ed incastonando assieme le dita_ ti offro da bere.
I: okayy. Io sono Beth _sorrido flirtando leggermente.
Devo divertirmi, no?
M: che prendi? _dice appoggiando una mano poco sopra al mio sedere e, posando le labbra, sul mio lobo dell’orecchio.
Un brivido mi percorre la schiena.
I: vedi tu _dico strusciando il naso sul suo collo. Sento il suo cuore accelerare.
M: dacci qualcosa di forte amico _dice al barman.
Fa aderire il mio bacino col suo. Allaccio le mie braccia dietro al suo collo.
Avvicino le mie labbra alle sue facendole sfiorare per poi allontanarmi, con entrambi i bicchieri saldi fra le mani e nascondendomi fra la gente per non farmi ritrovare.
Salgo le stesse scale di prima, percorro il corridoio ed entro in una stanza.
Mi siedo sul letto ed inizio a bere.
La mia sfortuna è che finisco in fretta i drink e, per mia sfortuna, reggo troppo bene l’alcool.
Esco dalla stanza e trovo un ragazzino. Uno sfigatello di quelli che ti bacerebbero i piedi, pur di farsi vedere in giro con te.
Lo blocco con le spalle al muro.
I: hei bello _dico baciandogli il collo
Sfigato (lo chiamerò S) : c-ciao
I: ti vuoi divertire un po’? _dico con fare da gattamorta
S: s-si _continua balbettando
I: facciamo un bel gioco. Ora vai giù al bar e prendi il più alto numero di bottiglie possibile. _gli morsico il lobo destro
S: c-certo. Piene?
I: ovvio tesoro _dico lasciandogli un bacio all’angolo della bocca _sono in questa stanza. Non fare tardi eh. _finisco la frase entrando in camera.
Salgo su twitter.
 

@_Beth1998: let’s have some fun yay #party
 
S: eccole! _dice, entrando in camera con ben otto bottiglie contenenti un liquido trasparente, facendomi mettere via il cellulare.
I: bravo! Quella è Wodka giusto?
S: si spero vad..
I: è quello che volevo! Bravo.
Inizio così a bere.
 
Per quanto io sia esile, l’alcool lo reggo fin troppo bene. Ci vogliono 4 bottiglie per farmi uscire completamente di testa.
S: AHAH daii vediamo se hai il coraggio di farlo! _dice completamente sbronzo attaccato ancora alla prima bottiglia.
I: certo! Ahah andiamo! Ti faccio vedere! _dico alzandomi di scatto ed iniziando a correre per scendere in pista.
Nicholas, così si chiama lo sfigato, mi guarda ridendo sull’ultimo gradino. Mi incita con un segno della mano a farlo e così, io, inizio a farlo.
Inizio a girare su me stessa, al decimo giro mi fermo e riesco a non cadere. In questo consisteva la scommessa, non cadere dopo 10 piroette.
I: HO VINTO! HO VINTOO! _urlo a Nicholas piegato in due che, a quanto pare, non ha retto altro alcool ed ha iniziato a vomitare.
Mi giro e noto un gruppo di ragazzi giocare al gioco obbligo o verità mi siedo con loro. Ho sempre amato questo gioco.
X: parto io! _dice la bionda del gruppo, girando la bottiglia che, finisce ad indicare un ragazzo con i capelli neri come la pece.
Y: dai Emy non fare la stronza! _dice alla Bionda che a quanto pare si chiama Emy.
Emy: dai Andrew. Trust or dare? _dice con un sorriso malizioso.
Andrew: umm obbligo! _risponde vispo
E: perfetto! Bacia lei. _dice indicandomi.
I: io? _chiedo stupita
E: si tu. Non ti conosciamo e sei nuova.
A: se posso. _dice alzandosi e porgendomi una mano per fare la stessa mossa.
I: va bene dai…
Mi mette una mano su un fianco e con l’altra ad accarezzarmi il viso.
Mi si avvicina piano, sento il suo respiro caldo addosso.
Inizia a morsicarmi piano il labbro inferiore facendomi venire qualche fitta di dolore, che appena vengono captate, Andrew inizia a succhiarlo leggermente.
Le mie mani vagano fra i suoi capelli facendolo così, iniziare a baciarmi del tutto.
La sua lingua chiede accesso alla mia bocca ed io, presa dal momento ed accecata dalla wodka accetto. Le lingue compiono movimenti sincronizzati, catapultandomi in un'altra galassia.
Le voci intorno le sento ovattate ma, capto un ‘quella è la ragazza di Luke Hemmings! Guarda che troia’ e mi stacco di colpo.
Ho gli occhi di tutti puntati addosso.
Vedo disprezzo negli occhi di tutti.
Vedo i loro pensieri materializzarsi.
Vedo che le gambe iniziano a muoversi portandomi fuori dalla casa.
Vedo qualcuno che mi segue ed urla il mio nome.
Vedo gli occhi riempirsi di lacrime.
Qualcuno mi abbraccia. È Aleisha, la riconosco.
I: SONO UNA TROIA! _urlo piangendo.
Quella era la verità. Ero una troia. una schifosa, orribile troia.




SCUSATE! GIURO CHE E' COLPA DELLA SCUOLA, SIA PER I RITARDI CHE PER QUESTO CAPITOLO DEPRESSO.
UN BACIO A TUTTI
Xx
HoransCoffee

ps AUGURI CALLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLL <3 CRESCI TROPPO IN FRETTA :')
 

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Capitolo 12
*** Puzzle Pieces ***


Puzzle Pieces

 
#Aleisha pov
È sdraiata nel letto da ormai due settimane, Beth, la piccola Beth sta passando le pene dell’inferno.
Karen, la mamma di Michael, ora le sta accarezzando una guancia.
Beth ha il viso bianco, gli occhi contornati da spesse e nere occhiaie. Dorme poco, perchè quando lo fa, ha incubi.
Vedo il suo corpo irrigidirsi al contatto, mi affretto a prendere un secchio ed avvicinarlo alla sua faccia.
Sono due settimane che vomita. Vomita l’anima, perché non mangia neanche più.
Appena finisce, l’ormai nona scarica di rigetto, io e Karen ci alziamo a svuotare il secchio.
I: deve tornare _dico appena fuori la stanza. Ed è vero, deve tornare. Sia lui, che lei.
K: ci stavo già pensando. Poi chiamo Michael, è preoccupatissimo!
I: fai tornare Luke, ti prego. Beth ha bisogno di lui _dico più come preghiera che richiesta a Karen.
K: torna da lei, tra poco porto da mangiare.
Faccio come dice.
Mi siedo sul letto e inizio ad accarezzarle i capelli bagnati di sudore.
‘Luke torna ti prego.’ Penso mentre, finalmente, Beth si addormenta.
 
#Luke’s pov.
Cammino tranquillamente dopo aver finito una doccia. Mi fermo in cucina e mi metto sul tavolo a mangiare uno yoghurt, quando sento Mike discutere con Karen al telefono. Sono troppo curioso, così mi alzo e mi appoggio dietro la porta ad origliare.
 
Mike: No mamma1 Luke sta qua!
Karen: Michael, tesoro, Beth ha bisogno di lui, sta malissimo! E poi avete la settimana di pausa!
M: no! Deve rimanere concentrato prima del tour.
K: certo, perché sapendo che Beth sta così male si concentrerà perfettamente.
M: ehmm
K: Non gliene hai parlato?! NON GLI HAI DETTO CHE BETH STA MALE PER LUI? E CHE HA BISOGNO DI LUI?!
M: gliene parlerò quando starà meglio. Ciao ma’
 
Beth sta male?!
Entro nella stanza.
I: QUANDO AVEVI INTENZIONE DI DIRMELO? _gli sbraito subito contro
M: Luke, amico, calmo.
I: Mike, ti prego, dimmi che ha _dico con quasi le lacrime agli occhi.
 
Mike mi racconta la storia, mi racconta della festa, mi racconta di come li, a Sydney, la guardino con disprezzo, di lei che ora non fa altro che vomitare e piangere.
Mi si spezza il cuore a sentire queste cose.
 
M: Luke, però promettimi che la farai stare bene _mi dice abbracciandomi.
I: è quello che voglio Mike, è quello che voglio. _dico entrando nella mia stanza. Prendo il pc e prenoto biglietto aereo e biglietto del treno.
‘Entro domani mezzogiorno sarò da te Beth. Sono pronto a salvarti’
Preparo lo zaino: due maglie, due pantaloni, qualche paio di American Apparel e qualche calza. Telefono, carica-batteria, cuffie e la chitarra ed eccomi pronto.
Sono le 10.00 pm e tutti dormono già.
Lascio un biglietto ‘sono andato a farla stare bene. Torno tra una settimana. Lukey x’
Esco da casa e vado diretto in aeroporto.
 
 
 
Le città scorrono veloci sotto l’aereo diretto verso Canberra, perché per Sydney, da prenotare all’ultimo momento non ce n’erano e, o aspettavo un giorno o arrivavo a Canberra.
Ero in Nuova Zelanda, quindi neanche così lontano da casa, solo tre ore di aereo.
 
Una volta arrivato all’aeroporto di Canberra, mi dirigo verso la stazione e prendo il primo treno diretto verso Beth.
fra noi ci sono solo 290 km amore mio, solo 3 ore e 15 minuti ci dividono’
E stremato dalle ore di viaggio insonni, mi addormento abbracciato alla chitarra.
 
Sono le 4.30 am e sono in piedi nel centro di George Street. Faccio un piccolo repilogo di dove si trova casa Clifford e, una volta ricordato, mi incammino.
 
 
#Beth pov.
Sono le 6. 28 am il cielo invernale oscura tutto.
Di fianco a me, stesa e dormiente c’è Aleisha che, da quando ‘sto così, mi lascia solo per qualche ora al giorno. E quando lei non c’è, riposa anche Karen, vengono Liz e Nonna Hemmings. Si danno il cambio dato che, curarmi è molto stancante.
Sento un qualcosa di strano. Una sensazione che mi da la forza di muovermi. Muovo leggermente le gambe, ma delle fitte tremende mi percorrono il corpo. Lascio un gridolino di dolore ed Ali si sveglia.
A: beth! Stai male? Hai sete? Hai fame? Devi vomitare? Ti viene da.
I: no Ali, ho una strana sensazione. Tutto qui. Volevo muovermi un po’. _dico con voce roca, dovuta dal fatto che negli ultimi tempi, ho parlato poco niente.
A: tranquilla. Vado a prenderti qualcosa di caldo da bere e con tanto zucchero. Ti darà forze. _dice premurosa
Faccio no con la testa e il corpo mi si irrigidisce. Sto per vomitare, ancora.
Ali mi passa velocemente un secchio e mi tranquillizza mentre mi piego in due per colpa dei conati troppo forti.
Mi stendo meglio e mi viene passata una bottiglia d’acqua per sciacquarmi la bocca da quello schifo.
A: riposati, è meglio. Io scendo a preparare la colazione.
Annuisco ancora senza forze e quando esce dalla stanza lacrime salate iniziano ad uscire dai miei occhi stanchi, stufi di tutta quella merda.
Gli chiudo piano, come non volergli fare male, dell’altro male. E non so perché, anzi, non so come mi addormento.
Quanto durerà tutto questo?
 
#Luke pov.
Arrivo davanti alla villa bianca dei Clifford alle 6.40 am.
Ho fatto una camminata lunga, ma camminerei fra il fuoco per Lei.
Busso alla porta. Tre, quattro forse cinque volte prima che qualcuno mi apra.
Una ragazza che non mi sarei mai aspettato di trovare, è qui, in casa.
A: L-luke _dice Aleisha come se avesse visto un fantasma
I: Aleisha, che ci fai qui? _chiedo piuttosto irritato dalla presenza ed irrigidendomi.
Ha i capelli chiari legati in una coda alta. Dei pantaloni della tuta, una felpa gigante ed è struccata, col viso stanco.
A: sono qui per il tuo stesso motivo _risponde tranquillamente
I: beth _dico io piano per paura di sciupare quel nome.
A: si, e ora corri su! Salva la tua principessa! _mi dice spingendomi verso le scale.
Ho paura di ciò che vedrò, lo ammetto.
Arrivo davanti alla porta in legno chiaro semi aperta. Appoggio la mano sulla maniglia e la apro del tutto.
Un’aria di dolore, sofferenza, pianto e tant’altro mi invade.
Guardo il letto e la vedo. La mia piccola è più pallida del solito. Ha più occhiaie. Ha le labbra dirette in giù. Non le ho mai visto quell’espressione di dolore. È come se l’avessero investita con un treno.
Tutto rotto.
Tutto da ricostruire.
Ed io sono la cura.
Mi avvicino piano per non far rumore.
I capelli raccolti in una pettinatura veloce, ormai così da settimane, probabilmente.
Tolgo le scarpe, tiro su le coperte e mi metto vicino a lei.
È da tempo che aspettavo questo momento.
L’avvolgo con un braccio e faccio appoggiare la sua testa al mio petto.
 
I due pezzi combacianti del puzzle si erano riuniti.
Ora eravamo pronti a farci da ancora, a salvarci a vicenda.


finally i'm back lol
ok recensite eh?! <3
xx
horanscoffee
 

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Capitolo 13
*** Fire & Water ***


Fire & Water.

 
 
SCUSATE IL RITARDO, MA STO AVENDO UN CASINO DI PROBLEMI E NON TROVO MAI IL TEMPO DI SCRIVERE.
FRA SCUOLA (no comment) FAMIGLIA E SALUTE… NON SO COSA VA MEGLIO!
 
A Benedetta,
che nonostante tutto, ce la fa, è forte e resta.
Grazie.
 
 
 
#narratore pov.
Erano ormai due ore che Luke la stava coccolando fra le sue possenti braccia. Era convinto, che Lei stesse dormendo, quando in realtà, non apriva gli occhi per paura di svegliarsi da quel sogno bellissimo, fino a che, Lui non la chiamò.
Luke: Beth, sveglia _disse scuotendola piano
Beth: mhh
L: so che sei sveglia, dai. _sussurrò dolce
B: no.. non voglio svegliarmi! Non voglio che tu te ne vada! _dice piangendo lei
L: no, Beth, amore, sono qui. Apri gli occhi.
B: è sempre così. Poi non ci sei. _strinse gli occhi fortissimo.
L: Sono qui. Senti il mio battito _disse portando la sua mano all’altezza del cuore_ lo senti? Batte così per te, perché mi sei mancata come l’aria. _disse per poi baciarle la fronte in modo protettivo.
B: L-Luke? _aprì finalmente gli occhi e trovandosi davanti, veramente, davanti il ragazzo, il cuore perse tre battiti.
‘E’ QUI! E’ QUI!’ urlava il cervello, il battito accelerato ed una mano sulla bocca, furono la sua reazione.
Luke teneva i fianchi di Beth con le mani, non si moveva. Ci era cascato anche lui. Si era perso negli occhi verdi dalle lacrime di Lei capì di essere perso, non sapeva che fare.
La doveva baciare o abbracciare?
 
Beth, era tempo che pensava al ritorno del biondo. Si era fatta 124913409348 filmini mentali su come avrebbe reagito e cosa avrebbe detto, ‘di certo non mi potrò pietrificare, non con lui’ si era detta. Eppure era così.
Lo doveva baciare o abbracciare?
 
Entrambi si mossero in sincronia, fecero combaciare le labbra l’una con l’altra.
Era un bacio pieno d’amore, quello.
Uragano e Calma si erano rincontrati.
Fuoco e acqua lottavano assieme.
Verde e azzurro si scontravano.
Impulsività e riflessione si contrastavano.
Beth e Luke.
Beth e Luke erano insieme.
 
Quel bacio significava tutto.
Soprattutto, tutte le parole non dette di persona, e così ad entrambi uscì un ‘Ti Amo’ soffiato sulle labbra.
Un sorriso timido sputò ad entrambi.
Timido, ma sincero.
Timido, ma pieno d’amore.
 
#Beth pov.
I: sei qui. _ sussurro appoggiando la mia fronte con la sua
L: sono qui per salvarti, sono qui per salvarti. _dice baciandomi il naso
Arrossisco bruscamente. È qui per salvarmi.
Lui è il mio scoglio, con lui non affondo.
Con lui non affonderò.
L: dovresti prepararti, sai? _dice sdraiandosi.
Mette le braccia dietro la testa ed inizia a guardare le pareti piene di foto.
I: p-per cosa? _chiedo impaurita. L’ultima volta che mi è stato detto, non è finita bene…
L: usciamo! Dobbiamo far vedere a tutte quelle teste di cazzo che tu sei mia, che la nostra storia è nostra non loro. Che sono affari nostri. –dice sicuro di se, volgendomi lo sguardo.
I: nostra _gli faccio eco sorridendo come un’ ebete.
Luke si tira su e mi bacia un’altra volta.
L: vuoi una mano a lavarti? _sorride maliziosamente facendomi ridacchiare.
Mi alzo piano dal letto. Le gambe sono ancora rigide, ma riesco a camminare dentro al bagno ed accendere l’acqua della vasca, riempiendola di sapone di ogni tipo, mi piacciono le bolle.
Rientro in camera e trovo Luke con la testa nell’armadio intento a tirarmi lanciarmi fuori i vestiti.
Alla fine, si alza vittorioso tenendo in mano una maglia (sua, fra l’altro) dei Ramones nera, una giacca di Jeans e leggins neri.
L: metterai questo! _dice entusiasta, contagiandomi.
Ritorno in bagno e m’immergo nell’acqua calda.
Trattengo il respiro e vado sotto con la testa.
10 secondi.
15.
20.
Torno fuori prendendo un grosso respiro.
Luke, preoccupato, mi guarda dal bordo della vasca.
L: Beth?! Che cazzo stavi facendo? _urla quasi
I: n-niente _ dico titubante.
L: spostati che entro. _dice spogliandosi.
Lo guardo un po’ male ma poi, vedendo il suo corpo, vado in tilt.
L: smettila di guardarmi così scema _dice ridendo e facendomi arrossare. _su, spostati in avanti _dice e così faccio.
Mi fa appoggiare la schiena sul suo petto.
Sento il suo cuore andare a mille.
I: hey, che hai? _chiedo e mi accoccolo di più sopra di lui.
L: perché? _chiede sorridendo nel bacio che mi da sulla tempia
I: il tuo cuore, batte fortissimo! _dico appoggiando l’orecchio all’altezza di  questo.
L: batte così per te. _allaccia le sue braccia intorno a me.
È il momento più bello di sempre.
Io e lui, cullati dal battito del cuore, fino a che sentiamo de passi.
Karen: Beth? Beth tesoro sei qui? Dov’è Luke? _chiede mamma fuori dalla porta del bagno
I: si Mommy, sono qui. _dico imbarazzata
K: e Luk… Luke, sei li dentro pure tu? _dice ridacchiando
L: ehm si Karen.
Quanto vorremmo sprofondare.
K: eheh ragazzi, divertitevi _ride maliziosamente da fuori la porta.
I: dimmi che non è appena successo, ti prego! _dico guardandolo
L: umm non è appena successo… _dice
I: merda! Ora lo dirà a tua madre, che fra l’altro, non so perché ma ha smesso di odiarmi! _dico sfiorandogli le labbra con le mie _ne sai qualcosa? _chiedo per poi baciarlo
L: ma è fantastico! Umm non saprei. Hai presente il video che mi hai inviato per il compleanno? _chiede lui.
Mi raddrizzo, andando dall’altra parte della vasca, vicino ai suoi piedi.
I: quale video ti ho inviato per il compleanno? _chiedo con gli occhi spalancati
L: quello in cui mi dici ‘Luke, possiamo riniziare di nuovo?’ , ‘è che la sera io sento di amarti forte, di aver bisogno di viver fra e tue braccia per un temo che oscilla fra il presente e l’eternità’, ‘mi ricorderò di tutto. di noi… e in quel momento so che crollerò, è inevitabile’ e ti amo amore mio
I: io… io non te l’ho inviato
L: credo sia per quello che mamma ha cambiato idea su di te. Ha visto il video _mi sorride _è stato il regalo migliore di sempre.
I: almeno ti è piaciuto _dico ritornando vicino a lui.
L: mi ha fatto capire ancora meglio cosa provo per te _sorrido baciandogli una guancia.
I: e cosa provi per me? _chiedo seria
L: che non sei più speciale come una volta. Sei essenziale, che mi rendi felice e si, che ti amo anche io.
Sorrido alle sue parole.
Sorrido perché provo la stessa cosa.
Sorrido perché si, lui è la mia aria, senza di lui muoio.
 
 
Camminiamo per le vie del centro di Sydney mano nella mano.
Sembriamo una coppia normale, una coppia di quelle senza problemi ma no, noi non lo siamo.
Non siamo una coppia normale, no!
Una coppia non deve sopportare la distanza, non deve sopportare i tour, non deve sopportare i fusi orari, no!
Noi, non siamo una coppia.
Noi, no.. nemmeno noi sappiamo definirci un qualcosa. Definirsi coppia sarebbe troppo, ma non farlo, è troppo poco.
È un qualcosa più dell’amicizia. Si, è assolutamente questo!
Ma gli amici non si scambiano baci sulle labbra, gli amici non fanno capire all’altro di amarlo.
Quindi cosa siamo?
Siamo tanto incasinati.
Due poveri ragazzi, che si sono trovati, ingarbugliati in questo casino da cui è difficile uscire.
 
L: Beth? _Luke richiama la mia attenzione dando vita ai miei pensieri_ ma noi, cosa siamo?
 
 
 
 
SCUSATE ANCORA IL RITARDO, SPERO CHE CAPIATE!
 
Xx
HoransCoffee

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