Dark and Light

di incliffvrdarms
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter one. ***
Capitolo 3: *** Chapter two ***
Capitolo 5: *** Chapter three. ***
Capitolo 6: *** Chapter four. ***
Capitolo 7: *** Chapter five ***



Capitolo 1
*** prologo ***


PROLOGO

Hayley era una ragazza complicata, aveva perso la madre e il padre in un incidente stradale qualche mese fa e il fratello le era strappato via troppo presto a causa del cancro, aveva solo 10 anni.
Hayley aveva 18 anni, capelli neri e dritti come spaghetti, occhi verdi smeraldo, aveva un bel fisico ma a lei non piaceva, non si piaceva per niente.
Aveva un'amica, la sua migliore amica, Carol, l'unica che le era sempre stata accanto e portava un po' di luce in quei tempi bui.
La sua unica passione era il basket, ogni giorno, infatti, tornando da scuola si fermava un po' al campetto del parco, non le importava se era da sola.
Aveva anche un migliore amico, un tempo, il suo nome era Ashton. Era più grande di lei di due anni, purtroppo però, quando Hayley aveva 14 anni i suoigenitori avevano deciso di traslocare e lasciare Sydney per un po' "al massimo un anno" avevano detto, ma guarda caso ne erano passati ben quattro. I primi tempi si erano tenuti in contatto, si sentivano sempre, ma poi hanno smesso di cercarsi a vicenda. Lui aspettava che lo cercasse lei. Lei aspettava che fosse lui a cercare lei.
Una vita complicata quella di Hayley, al contrario quella di Ashton.
Il buio e la luce.
Ma come si dice "gli opposti si attraggono".

ANGOLO AUTRICE.
Hey bella gente, questo è il prologo della mia nuova storia, la prima sui 5sos.
Il primo capitolo è già pronto aspetto solo una recensione per pubblicarlo.
Fatemi sentire cosa ne pensate.
Tanti baci.
-Reader_xx

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Capitolo 2
*** Chapter one. ***


CAPITOLO UNO.


Erano le 7.00 del mattino quando la sveglia suonò e mi svegliò strappandomi dalle braccia di Morfeo, con un pugno la spensi e mi girai dall'altro lato. Ero stanca, non avevo voglia di andare a scuola ma fortunatamente alla fine mancava poco. Lasciai il mio amato letto accorgendomi che si erano già fatte le 7.15, corsi in bagno e mi lavai, andai verso l'armadio cercando qualcosa da mettere e alla fine scelsi un leggins nero e una maglietta a maniche corte grigia con la scritta 'Sweet and Sexy' in nero e le mie amata blazer grigie.
Non avevo fame quella mattina quindi dopo aver preso la borsa uscii.
Con le mie cuffiette nelle orecchio e una Camel Blue tra le dita camminavo al ritmo di Hey Brother di Avicii avviandomi verso la scuola.
Arrivari alle 7.45 e mi sedetti sul solito muretto aspettando Carol, la mia migliore amica. Mi guardai attorno, c'era gente che ripeteva le lezioni di quella giornata, gente che come me se ne stava da sola con le cuffie a fargli compagnia e le solite oche insieme ai fighi della scuola, che odiavo profondamente.
Stavo canticchiando Stay The Night di Zedd quando delle mani si posarono sui miei occhi, le toccai e capii subito che erano quelle di Carol.
"Carooool" gridai girandomi e togliendomi le cuffiette dalle orecchie.
"Hey amica, ancora mi devi spiegare come diamine fai a riconoscermi sempre"
"E' un potere natuarale" dissi, atteggiandomi da diva, scoppiammo a ridere all'unisono e ci avviammo verso l'entrata dell'inferno.
********************************
Eravamo agli armadietti all'intervallo e Carol imprecava in armaico.
"Eddai, recupererai"
"Mi dici come diavolo faccio? Quella troia mi della Grey mi ha dato tre!" Risi a quella scena, in effetti all'interrogazione di tedesco non era andata molto bene.
"Dai, dai, ti aiuterò io" dissi.
"Lo faresti davvero?" disse con occhi quasi sognanti. Risi ancora.
"Certo scema"
La campanella suonò e tornammo in classe.
*********************************
Anche le ultime tre ore finirono e uscimmo dall'High School of Sydney.
"Hey, vieni a mangiare da me?" mi chiese Carol.
"No Carol, vado a mangiare qualcosa in centro e poi vado al campetto"
"Che palle sto basket, non puoi rinunciare per oggi?"
"Punto 1 non metterti contro il basket, MAI, punto 2 oggi è una bellissima giornata e quindi non rinuncio, punto 3 potresti venire a farmi compagnia"
"Non mi va di sudare"
"Non devi giocare per forza"
"Mmmm, ok"
"Ah, e visto che dobbiamo andare in centro e passiamo davanti a casa mia mi ci fermo un attimo"
"Va bene, tranquilla"
Le sorrisi e ci avviamo, passammo davanti a casa mia e salii di corsa e velocemente mi misi un paio di pantaloncini da basket, una canottiera e le scarpe che ero solita a mettere quando andavo al campetto e il pallone, scesi e arivammo in piazza.
"Allora, ti do il privilegio di scegliere dove andare a mangiare" le dissi.
"mmmm" mugugnò pensando ai posti che c'erano.
"Andiamo da Crusty's!" esclamò e mi tirò ridendo verso quella pizzeria. Ordinammo velocemente un trancio di pizza, mangiammo chiacchierando del più e del meno, finimmo e andammo alla cassa per pagare. Una volta uscite ci avviammo verso il campetto e quando arrivammo Carol si mise su una panchina esposta al sole vicino al campetto e io mi misi a fare qualche tiro a canestro.
"Oggi hai visto Andrew?" mi chiese.
A quel nome palleggiai la palla con più forza.
"Si, accerchiato dalle sue mille ragazza" risposi acida.
Andrew era il mio ex, eravamo stati insieme per circa 5 mesi, ma poi avevo scoperto che mi tradiva continuamente con le cheerleader e ci lasciammo.
"E' un peccato che vi siate lasciati, eravate così tene.." la bloccai.
"Carol, basta per favore, sai che non mi piace parlare di questo argomento."
"Si, hai ragione, scusa" disse dispiaciuta.
"Tranquilla, vuoi fare qualche tiro?"
"Mi metterei in ridicolo" risi.
"Ma dai scema, vieni"
"Ok, ma solo poco."
Le passai la palla e lei la prese, tirò e a stento prese il ferro.
"Vedi? Sono negata" disse mettendo il broncio.
"Ma dai, capita" dissi ridendo.
Presi dalla borsa il mio pacchetto di Camel Blue e me ne accesi una iniziando a fumarla.
"Ancora che fumi?" mi chiese Carol scocciata
"Si, e non ho intenzione di smettere Carol destiny Brown."
"Va bene, va bene, basta che non mi chiami con il mio nome intero" risi e continuavi a fumare la mia sigaretta mentre lei continuava a tirare a canestro, segnò e iniziò a ballare come una scimmia egiziana(?)
Scoppiai a ridere a quella vista.
"Carol, che minchia stai facendo?"
"Ho segnato, hai visto? Mi dovevi filmare, questo è un evento indimenticabile, da segnarselo sul calendario"
"Si, vai convinta" continuai a ridere, finii la mia amata sigaretta e buttai il mozzicone nel posacenere sopra il cestino. Tornai in campo e notai che Carol si era messa a fissare un ragazzo, un bel ragazzo.
"Carol, so quanto ti piaccia sbavare dietro ai ragazzi, ma contieniti" dissi sorridendo, lei non mi rispose.
"Carol, andiamo, è maleducazione"
"Hayley" finalmente parlò
"Dimmi"
"Quello non è Ashton?"
Ashton. Quell'Ashton? Nonono, ovviamente si sbagliava, non poteva essere. Mi girai lentamente pera paura e, cazzo, era li, al canestro opposto a giocare a basket.
In quel momento mille ricordi si fecero spazio nella mia testa, mi ricordavo di quando andavamo insieme al campetto a giocare, le corse in bicicletta, le giornate al mare, le ore passate a parlare, gli abbracci. Gli occhi iniziarono a pizzicare, era veramente tornato?
"Ashton" sussurrai.

ASHTON'S POV
Ero tornato, finalmente ero tornato nella mia amata Sydney, ero stato costretto dai miei ad andarmene e  quando compii 18 anni iniziai a cercare lavoro per ricavare qualche soldo e tornare a Sydney.
Sinceramente, ero tornato anche per cercare Hayley, la mia migliore amica, si, per me lo è ancora, mi manca, mi manca tanto. Ero tornato e con me mi ero portato i miei tre migliori amici Michael, Luke e Calum.
Oggi mi ero deciso a cominciare le ricerche di Hayley, subito mi venne in mente il campetto da Basket dove andavamo praticamente sempre, ero sicuro di trovarla li.
Con i miei compagni di avventura ci avviammo al parco, iniziai a cecarla con gli occhi ma non la vidi.
"Io mi faccio qualche tiro a canestro" disse Luke.
"Dobbiamo cercare Hayley" risposi
"Ashton, calmati, si vede che ancora non è arrivata, tanto vale fare qualcosa mentre aspettiamo, no?"
"Si, forse hai ragione"
"Ho sempre ragione, io, amico" risi e inziammo a fare qualche tiro tutti insieme.
Passai la palla a Calum ma non la prese.
"Hey bro, che hai?" gli chiesi avvicinandomi.
"Ash"
"Dimmi"
"Credo di averla trovata"
"Chi?"
"Quella ragazza di cui ci parli sempre"
"Hayley?"
"Eh si giusto, quella, una ragazza ti sta fissando da un po' e mi sembra di averla già vista da qualche parte"
Si, avevo fatto vedere un casino di foto di me e Hayley ai ragazzi.
Mi girai verso il punto in cui guardava Cal e la vidi, mi stava fissanto, aveva gli occhi lucidi, era cambiata tantissimo tranne per quei pozzi verdi, quelli erano rimasti identici.
"Hayley" sussurrai, mentre un sorriso nasceva sul mio viso.

E I LORO OCCHI SI INCONTRARONO DI NUOVO.

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HEY HEY HEY,
QUESTO E' IL PRIMO CAPITOLO, SPERO VI PIACCIA.
CONTINUO A UNA RECENSIONE.
FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE.
CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO.
BACII xx
-Reader_xx
 

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Capitolo 3
*** Chapter two ***


~~-CAPITOLO DUE.

HAYLEY POV

Lo vidi sorridere, quanto mi era mancato il suo sorriso.
Mi erano mancate le sue fosse. Dio, quanto erano adorabili.
Mi erano mancati i suoi occhi. Erano degli occhi splendidi.
Mi erano mancati i suoi capelli. Quelli dove ogni volta ci infilavo una mano.
Mi era mancato lui.
Era una di quelle persone che sono sempre felici, che sanno sempre strapparti una risata.
Quanto era cresciuto, era cambiato, prima eravamo quasi alti uguali ora la sua altezza torreggia su di me.
Il suo sorriso però, quello non era cambiato.
Realizzai di star piangendo quando una lacrima arrivò sulle mie labbra, bagnandomele.
Non erano lacrime di tristezza, affatto, ma era gioia, gioia di rivederlo.
Disse qualcosa a quello che dovrebbe essere un suo amico e si avvicinò lentamente a me.

“Ehm, io me ne vado” disse Carol quando vide che ormai Ashton era a pochi passi da me.

Non le risposi, forse non avevo manco ascoltato.
Allargò le braccia e fece gli ultimi passi.
Mi strinse talmente forte che mi sentì mancare il respiro, ci misi un attimo per realizzare ciò che stava accadendo e poi ricambiai l’abbraccio.
Stavo veramente tra le sue braccia? Dopo quattro anni lo stavo veramente abbracciando? O era solo uno stupido sogno?

“Ti prego, dammi un pizzicotto” dissi tra le lacrime che bagnavano la sua canottiera e la faccia contro il suo petto.

Me lo diede, e anche forte.

“Ahi” sorrisi.
“Sono qui Hayley, sono veramente qui”
“Non sai quanto sono felice”
“Mi sei mancata così tanto”
“Anche tu Ash”

Rimanemmo attaccati per molto tempo, non seppi quanto di preciso.
Quando ci staccammo vidi oltre la sua spalla tre ragazzi che ci fissavano con un sorriso sulle labbra, dovevano essere i suoi amici.

“Ti giuro, se non fosse stato per gli occhi non ti avrei mai riconosciuto” mi disse Ash sorridendo.
“Esagerato” dissi ridendo appena e tirandogli giocosamente un pugno.
“Che ci fai qua?” gli chiesi appena dopo.
“I miei non volevano più tornare qui a Sidney, e io non volevo più stare a Los Angeles, quindi mi sono trovato un lavoretto e appena ho raccolto abbastanza soldi sono tornato qui”
“Da quanto sei qua?”
“Due giorni, volevo cercarti e mi è venuto subito in mente questo posto”
“Certe cose non cambiano mai”
“Ho notato”
“Sei diventato troppo alto però” dissi mettendo su un broncio finto.
“Ci sono cose che non cambiano mai e altre che invece cambiano”

Sorrisi.

“Ti voglio presentare una persona” gli dissi.
“Carol, vieni” dissi riferendomi alla mia amica.
“Ash, lei è Carol la mia migliore amica. Carol, lui è Ashton il mio migliore amico.” continuai.
“Ciao” dissero in coro stringendosi la mano.
“Anche io devo presentarti delle persone” mi disse Ashton.

Si girò e indicò ai suoi amici di raggiungerci.

“Hayley, Carol, loro sono Calum, Luke e Michael, i miei migliori amici” disse indicando tre ragazzi.
“E così tu sei la famosa Hayley” disse un biondino abbozzando un sorriso.
“Ashton ci ha parlato così tanto di te” continuò il ragazzo dai capelli strani.
“E non dimentichiamoci delle foto che ci ha fatto vedere” continuò ancora un ragazzo dai lineamenti asiatici.

Sorrisi e guardai Ashton che era arrossito, era ancora più adorabile.

“Che foto gli hai fatto vedere?” chiesi ad Ashton.
“Quelle che facevamo da piccoli, specialmente quelle in questo posto.”
“Oddio”

Iniziammo a parlare tutte e sei tranquillamente del più e del meno.

“Posso parlarti un attimo in privato?” mi chiese Ash.
“Certo” gli risposi.

Ci alzammo e ci allontanammo, dopo poco mi arrivò un messaggio.

Da: Carol
Ti odio.

Sorrisi.

A: Carol
Dai, sono simpatici.

Da: Carol
Si, ma non dovevi comunque lasciarmi sola con degli sconosciuti.

A: Carol
Sono amici di Ash, comunque scusa. A dopo. Xx

“Rosie e Chris come stanno?” mi chiese Ashton.

Subito divenni triste al nominare dei miei genitori.

“Che succede?” disse vedendomi in quello stato.
“L-loro sono morti” risposi abbassando lo sguardo.
“Oddio” disse abbracciandomi di nuovo.
“Come..Come è successo?” continuò.
“Non mi va di parlarne,scusa” dissi con la voce ormai spezzata dal pianto.
“Se lo sapevo..” lo interruppi subito.
“Appunto, non lo sapevi, tranquillo” dissi staccandomi dalle sue braccia e abbozzando un sorriso.
“Avrei dovuto starti accanto”
“Non è colpa tua se Charlie e Katia hanno deciso di trasferire” i suoi genitori.
“Si ma..”
“Niente ma, avanti parliamo d’altro”
“Come vuoi, quando vorrai parlarne sai che io ci sarò”
“Lo so” gli sorrisi e lui ricambiò

Riprendemmo a camminare.

“Quindi che scuola frequenti?”
“L’High school of Sidney”
“Quella che frequentavo io prima di andarmene”
“Si..”
“E con i ragazzi?”
“Ai ragazzi non piacciono le ragazze strane”
“Tu non sei strana”
“Non lo ero, ma lo sono diventata”
“Che intendi?”
“Da quando i miei sono morti sono cambiata, ora ho solo Carol”

Estrassi dalla borsa il pacchetto di sigarette, ne tirai fuori una e l’accessi iniziando ad aspirare il fumo.

“Fumi?” mi disse guardandomi stranito.
“Eh si”
“Da quanto?”
“Sei mesi ormai”
“Hayley…”
“E’ la mia vita Ashton, per favore”
“Va bene” ci era rimasto male, lo vidi.
“Non volevo farti rimanere male, è che mi da fastidio quando mi dicono qualcosa sulle mie scelte”
“Tranquilla” mi disse sorridendo, sorrisi anche io.
“Torniamo?”
“Certo”

Tornammo dagli altri e li vidi parlare tranquillamente, Carol sorrideva, ma non un sorriso normale un sorriso sincero, uno di quelli che avevo visto solo quando stava con Kyle.

“Chi si rivede” disse Calum, mi pare.
“Non siamo stati in giro tanto” risposi.
“No, solamente un’ora e quindici minuti” continuò, mmm Luke(?)
“Non ci vediamo da quattro anni, ragazzi, andiamo” disse Ashton sorridendo.
“Comunque Ash, noi dobbiamo andare” disse Michael
“Si giusto” rispose Ash “Domani ci vediamo?” continuò verso di me
“Certo” risposi sorridendo

“Allora a domani” mi disse, e prima di andarsene mi lasciò un bacio sulla guancia.
“Ciao Ash, ciao ragazzi”
“Ciao Hayley, Ciao Carol” risposero loro. Lei fece un cenno di saluto con la mano, raccolsi la palla e ci incamminammo anche noi.

“Allora, di cosa avete parlato tu e Ash?” mi chiese Carol
“Ma niente”
“E io ci dovrei credere?”
“E voi invece?”
“Noi cosa?”
“Ti ho vista Carol, il sorriso che avevi. Quel sorriso lo indossavi solo con Kyle, a chi dei tre si riferiva?”
“Ma tu ti accorgi di tutto?”
“Sono la tua migliore amica” dissi “quindi?” continuai.
“Luke, il biondo” disse abbassando lo sguardo.
“Hai capito la mia amica, che bei gusti che hai” dissi sorridendo
“Stupida” mi disse ridendo
“Eddai, è carino”
“Lo so, ed è anche simpatico”
“Avrò tempo di conoscerli anche io, e tu che non volevi rimanere sola con loro” dissi ridendo
“Fallo un’altra volta e ti uccido” mi disse seria Carol
“Ok ok, va bene” dissi sorridendo.

Arrivammo a casa di Carol e ci salutammo.

“Allora ci sentiamo, mandami un messaggio quando arrivi”
“Si, tranquilla mamma” le dissi prendendola in giro.
“Scema” sorrise.
“A domani Hayley”
“A domani Carol” ci scambiammo un bacio sulla guancia e ripresi a camminare.

Casa mia non era molto lontana, infatti arrivai dopo cinque minuti, mandai un messaggio a Carol e andai sotto la doccia per lavarmi. Feci una doccia veloce e uscii, mi misi il pigiama e andai in cucina per mangiare qualcosa. Finito di mangiare andai in camera mia, mi stesi sul letto e ripensai alla giornata di oggi.
Ancora non riuscivo a crederci che lui era tornato.
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HEY PIPOL.
Questo è il secondo capitolo dell ff, fatemi sapere che ne pensate.
Continuo ad una recensione.
Al prossimo capitolo, baci xx

-Reader_xx

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Capitolo 5
*** Chapter three. ***


CAPITOLO 3
La giornata scolastica quella mattina era passata velocissima, forse perchè continuavo a pensare all'uscita con Ashton.
Io e Carol ci stavamo incamminando verso casa mia così mi avrebbe aiutato sul decidere cosa mettere.

"Carol, sai che qui non cucino, quindi fatti quello che vuoi"
"Va bene, e cosa mi posso fare?"
"mmm" dissi pensando "Panino?" continuai
"Certo" disse Carol sorridendomi.

Ci preparammo dei panini e li mangiammo, appena finito ci avviammo in camera mia guardando nell'armadio.

"Che ne dici di quel vestito?" disse Carol indicando un vestito blu.
"Carol, dobbiamo andare al parco, di pomeriggio, capisci? Non è un appuntamento" dissi ridendo appena.
"Sisi, giusto" disse ridendo
"Io opterei per un paio di jeans corti e una maglia"
"Si, allora tu vai a lavarti e io scelgo la maglia e i pantaloncini"
"Devo fidarmi?" dissi ridendo
"Ovviamente" disse facendo finta di essere una stilista portando la sciarpa che aveva al collo su una spalla, a mo di francese.

Risi ancora più forte.

"Mmm, okay" dissi "uscita, parco, pomeriggio, amici. Ricordatelo" continuai
"Tranquilla"

Mi incamminai verso il bagno e feci scorrere l'acqua per farla scaldare, mentre mi stavo spogliando il display del cellulare si accese, era arrivato un messaggio.

Da: Ashton
Passo a prenderti alle 15. xx

A: Ashton
Perfetto. xx

Guardai l'orologio del cellulare che segnava le 14.20
Cazzo cazzo cazzo, era tardissimo, non ce l'avrei mai fatta.
Entrai subito in doccia, e mi lavai il più veloce possibile.
ASHTON POV
 
"Allora Ash, sei pronto? Possiamo andare?" mi disse Luke venendomi incontro.
"E tu dove pensi di andare, scusa?" dissi sorridendo al mio amico.
"Non dobbiamo uscire con Hayley?" mi chiese confuso.
"Io devo uscire con Hayley, bro, usciamo solo noi due" dissi ormai ridendo
"Beh, ovvio, volevo vedere se te lo ricordavi" disse grattandosi la nuca.
"Sisi, ovvio" superai Luke e gli diedi una pacca sulla spalla.
"Ragazzi io vado" dissi salutando anche gli altri.
"Ciao Ash" dissero in coro.

Mi diressi a piedi verso casa di Hayley, con le mani in tasca e le cuffiette nelle orecchie.
 
HAYLEY POV

Uscii dalla doccia e mi diressi in camera.
 
"Saresti una figona con questi addosso, ringraziami" disse Carol

Aveva scelto un paio di pantaloncini in jean strappati a vita alta e una canottiera bianca con delle sfumature rosa.

"Si, può andare" dissi sorridendo.

Presi l'intimo e i vestiti e mi diressi di nuovo in bagno.
Riguardai l'orologio del cellulare: 14.50
Mi mancava ancora vestirmi, asciugare i capelli e truccarmi.
Okay, un suicidio praticamente.
Mi asciugai il corpo e mi vestii, mi guardai un attimo allo specchio, stavo davvero bene. Sorrisi.
Mi asciugai i capelli, e mi truccai, tornai in camera presi la borsa e mi misi le mie converse rosa.

"Sei bellissima" disse Carol che mi squadrava
"Grazie tesoro, ma sono in ritardo sparato, Ashton mi ucciderà, Ciao Carol e grazie" dissi velocemente stampandole un bacio.
"Figurati, ah, comunque io sto qui"
"Sai che puoi fare benissimo come se fossi in casa tua, Ciao Ca"
"Ciao Hayley"

Corsi giù per le scale guardai velocemente l'orologio: 15.10
Oh bene, non ci vediamo da quattro anni e io arrivo sempre in ritardo.
Mi diedi un ultima occhiata allo specchio e uscii.
Vidi Ashton appoggiato al muretto.

"Anche su questo non sei cambiata" disse sorridendo e alzandosi dal muretto.
"Scusa" dissi sorridendo e abbassando lo sguardo.
"Tranquilla" mi sorrise.

Ci avviammo verso il parco, parlando del più e del meno, quando arrivammo ci sedemmo sull'erba sotto un albero all'ombra.

"Non ci credo che tu non abbia mai avuto un ragazzo in questi quattro anni" disse di punto in bianco Ashton.
"Tranquillo, un ragazzo l'ho avuto" dissi alludendomi ad Andrew.
"E come si chiamava?"
"Non è mica morto, Ash" dissi ridendo appena.
"Allora, come si chiama?"
"Andrew"
"Viene a scuola con te?"
"Si"
"Ti ha lasciato lui, o l'hai lasciato tu?"
"Io"
"Perchè?"
"Beh, mentre stava con me si faceva praticamente tutta la scuola"
"Che stronzo"
"Già" dissi "Ma è comunque acqua passata" continuai.

Estrassi dalla borsa il pacchetto delle mie camel blue e ne estrassi una accendendola e iniziando a fumarla.
Parlare di Andrew mi aveva reso nervosa e avevo bisogno di fumare.

"Chi ti ha fatta iniziare?" disse alludendo al fumo.
"Nessuno, da sola, un giorno sono passata dal tabaccaio e mi sono fermata a comprarle, e a casa ho imparato"
"Perchè hai iniziato?"
"Ne avevo bisogno"
"Ma bisogno di cosa? Ti stai solo rovinando"
"Ash, ne abbiamo già parlato ieri, per favore"
"Va bene"

Detto questo si sdraiò e il silenzio calò.
Ripensai a ieri, a quando voleva sapere quello che era successo ai miei genitori.
Sapevo che potevo raccontarglielo, ma non mi andava di piangere e di riaprire quella cicatrice con lui.
Diventare una fontana davanti agli altri, non mi era mai piaciuto.
Non mi piace che qualcuno abbia pietà di me. Non avevo bisogno della pietà di nessuno.
Finii la mia sigaretta e buttai il mozzicone a terra, subito dopo mi sdraiai accanto ad Ashton.
Dopo un po' mi decisi, e iniziai a parlare, gli avrei raccontato tutto.

"E' successo qualche mese fa" iniziai "Stavamo tornando dalla mia partita di basket, avevamo vinto ed ero felice, continuavo ad urlare e picchiettare la mia mano sul braccio di mio padre alla guida." mi bloccai un attimo, sentendo gli occhi pizzicare. Ashton si girò verso di me, ma io continuai a guardare il cielo. "C'era nebbia ed era sera, mio padre si era distratto un attimo per dirmi di smetterla, girandosi dietro verso di me, appena riportò lo sguardo sulla strada dei fanali ci stavano impuntando, eravamo finiti nella corsia opposta, mio padre girò a destra per schivarla e finimmo fuori strada. Mio padre morì sul colpo, mia madre stette quattro mesi in coma e poi morì, e io avevo solo qualche osso rotto." Ormai la mia faccia era diventata la cascata del Niagara. "Io meritavo di morire, loro dovevano essere ancora qua. E' colpa mia se sono morti. Cazzo, avevo diciassette anni, potevo capirlo da sola di smetterla. Sono stata una stupida. Io ho tutta la colpa di questa disgrazia, è tutta colpa mia." dissi con fatica, dato i singhiozzi.

Mi girai verso Ashton, e notai che anche lui stava piangengo, mi tirai su e lui mi abbracciò.

"Non è colpa tua Hayley" mi disse in un sussurro.
"Invece si"
"No, il destino aveva deciso così. Dio rivoleva i suoi angeli."
"E perchè Dio ha deciso di riprendersi solo la mia famiglia? Perchè non si è ripreso anche me? Perchè voleva vedermi soffrire? Beh.. ci è riuscito alla grande." dissi staccandomi e guardando Ashton.
"Non lo so, Hayley, non lo so" disse ancora con le lacrime e abbracciandomi di nuovo.

Stettimo uno tra le braccia dell'altro per molto tempo, piano piano mi stavo calmando.
Mi sono sempre sentita protetta tra le braccia del mio migliore amico, e quella sensazione mi era mancata.

"Mi riporti a casa?" dissi ancora tra le sue braccia.
"Certo" disse dolcemente staccandosi e alzandosi. Mi tese una mano che io afferrai al volo e ci incamminammo verso casa mia.

Casa mia non era molto distante, infatti arrivammo in 10 minuti.

"Grazie per esserti aperta con me, so quando sia stato difficile" mi disse Ash.
"Mi era mancato confidarmi con te"
"Anche a me"
"Allora ci sentiamo"
"Certo"
"Ciao Ash"
"Ciao Hayley"

Ci scambiammo un bacio sulla guancia e entrai dentro.

"Hey figona, com'è andata?" mi disse Carol appena entrai
"Benissimo"
"E quegli occhi?" mi disse con aria preoccupata
"Niente"
"Hayley"
"Carol"
"Ti conosco, che è successo? Lo devo già ammazzare?"
"No, affatto. Gli ho solo raccontato quella storia"
"Ah, capisco"

E anche lei mi abbracciò.
ASHTON POV

Per tutto il tragitto non feci altro che ripensare a quello che Hayley mi aveva detto, alla sua faccia, alla sua voce.
Non sapevo che cosa dire, sono proprio un coglione.
Non l'ho consolata.
Non l'ho fatta sorridere.
Non l'ho aiutata.
Non ho fatto niente.
Continua a sentirsi in colpa e io non ho fatto niente.
Arrivai a casa e mi buttai a peso morto sul divano.

"Hey amico, che è successo?"
"E' successo che sono un coglione Michael"
"L'hai baciata e lei ti ha rifiutato e ora non siete più amici?" disse spuntando dalle scale Calum.
"No, niente di tutto questo."
"E allora perchè stai così?" arrivò anche Luke.
"Mi ha raccontato una cosa, lei si sente colpevole e io non sapevo cosa fare, non sapevo cosa dire, l'ho solo abbracciata. Non ho fatto niente per calmarla, non ho fatto niente per non farla sentire in colpa."
"Son cose che capitano" disse Cal.
"Ma non doveva capitare, tanto meno con lei"
"Su col morale , amico" disse Luke
"Va beh, io vado in camera. Se avete bisogno, sapete dove trovarmi" dissi per poi dirigermi in camera mia.

Stetti chiuso in camera per ore,  e non mangiai neanche.
Non facevo altro che pensare a lei e a questo pomeriggio.

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CIAO BELLA GENTE.
SCUSATEMI PER QUESTO RITARDO, MA SONO STATA STRA IMPEGNATA CON LA SCUOLA.
FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE DI QUESTO CAPITOLO.
VOGLIO RINGRAZIARE LE PERSONE CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE/SEGUITE/RICORDATE.
CONTINUO A .. MMMM, DUE RECENSIONI CE LA FACCIAMO? DAII
CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO, BACI xx

-Reader_xx



 

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Capitolo 6
*** Chapter four. ***


CAPITOLO 4
 



Cosa voleva dire sentire la mancanza di qualcuno?
Sentire nostalgia appena si incontrano degli occhi uguali a quella persona?
Diventare triste d'un colpo quando si pronuncia il nome di quella persona?
Non vedere l'ora di incontrarla ancora anche solo per cinque minuti?


Io, Hayley Brown, queste sensazioni le provavo ogni giorno.
Sapevo perfettamente cosa fosse sentire la mancanza di qualcuno.
Sapevo perfettamente cosa fosse provare il desiderio di vedere qualcuno anche solo per dirgli "addio".
A me mancava la sua famiglia.
Mi mancava essere sgridata.
Mi mancava stare nelle braccia della madre e nel padre.
Mi mancava coccolarli per avere il permesso di uscire.
Mi mancava sentirsi dire di essere insopportabile.
Mi mancava sentire la madre che canticchiava mentre sistemava casa.
Mi mancavano le persone più importanti della sua vita.
Per non parlare di mio fratello.
Quella peste che tanto amavo.
Dieci anni. Come si può morire a dieci anni?
Come si può vietare di vivere ad un bambino?
Anche lui mi mancava.
Mi mancavano le litigate.
Mi mancavano le prese in giro.
Mi mancavano i patti "Ti regalo l'ultima brioche, ma tu non dirlo alla mamma".


Perchè era successo a me?
Perchè non potevo far parte della famiglia perfetta e felice?
Perchè a diciassette anni mi ero trovata a vivere da sola?
Perchè non potevo essere felice?


La mia suoneria del cellulare mi distolse dai miei pensieri,mi era arrivato un messaggio.

Da: Carol.
Stasera disco? xx

Senza pensare le dissi di si, mi ci voleva proprio una serata a ballare e a divertirmi.

A: Carol.
Certo, scegli tu in quale andare. xx

Da: Carol.
Che privilegio! Allora Drome? xx

A: Carol.
Vada per il Drome.
Ma come facciamo per i passaggi? xx

Da: Carol.
Cavolo, non ci avevo pensato. I miei non ci sono. :c xx

A: Carol.
Se invitassi Ash? Lui ha la patente. xx

Da: Carol.
Va bene, ma invita anche Luke, ti prego. xx

A: Carol.
Ovvio, invito tutti e quattro scema. xx

Da: Carol.
Perfetto, poi fammi sapere per l'ora.
Ciao tesoro. xx

Digitai velocemente una serie di numeri sullo schermo del mio cellulare e chiamai Ashton.

"Pronto?"
"Hey Ash sono io, Hayley"
"Hey Hayley"
"Senti, ti volevo chiedere, io e Carol abbiamo deciso di andare al Drome stasera. Vi va di venire?"

Sentii Ash gridare ai tre amici quello che gli avevo appena riferito, e dopo poco la sua attenzione ritornò a me.

"Certo, passo da te alle 22.30"
"Perfetto, a dopo"
"A dopo Hayley"

Mandai un messaggio alle mia amica dicendole che sarebbe venuto lui.

A: Carol
Tesoro, vieni qui a prepararti, passano alle 22.30 xx

Da: Carol
Va bene, il tempo di prendere le cose e arrivo. xx

Diedi un'occhiata all'orologio che segnava appena le 6 del pomeriggio.
Per una volta non ero in ritardo.
Sentii il campanello suonare e mi diressi di sotto.
Spia dall'occhiolino e vidi Carol, aprii subito la porta.

"Hey amica"
"Ciao Hayley"
"Ti sei portata dietro tutta la casa?" dissi riferendomi alle due borse che aveva stracolme di cose.
"Tesoro, non per offenderti, ma i tuoi vestiti e i tuoi trucchi fanno pena"
"Grazie, eh" dissi facendo la finta offesa.
"Mi fai entrare o devo restare qui per sempre?"
"Visto quello che hai appena detto puoi startene li ancora un po"
"Eddai, scherzavo"
"Si, certo" dissi sarcastica spostandomi da un lato e facendola entrare.
"Posa le cose sul divano, è ancora presto"
"Presto? Dici sul serio Hayley?"
"Sono soltano le 19"
"Soltanto?" disse alzando di un pelo la voce.
"Passano alle 22.30"
"Vorresti arrivare di nuovo in ritardo?"
"No, ma neanche essere pronta due ore prima"
"Porta il tuo bel culetto di sopra e iniziamo a prepararci. Non obbiettare Brown."
"E va bene" dissi sbuffando e iniziando a salire le scale.

Arrivate di sopra mi sedetti sul letto e vidi Carol che iniziava a tirare fuori vestiti di tutti i tipi dalla sua borsa.
Non avrei mai messo uno di quei vestiti, erano troppo corti e apparescenti per me.

"Ti ho tenuto da parte il più bello, sentiti onorata Hayley"

E tirò fuori un vestito verde senza spalline, attillato sicuramente, ma troppo corto per una come me.
Era bello, anzi, bellissimo ma non faceva per me, non mi sentivo a mio agio vestita in quel modo.

"Carol, sai che non mi vesto così"
"Eddai, solo per una volta. Fallo per la tua migliore amica" disse mettendo su una faccia da cucciolo a cui era difficile resistere.
"No Carol, mi sentirei a disagio. E smettila di guardarmi così"
"Ti prego, ti prego, ti prego"
"No, ho detto di no Carol" dissi evitando il suo sguardo.
"Saresti una figona con questo addosso, capisci? Chiunque ti salterebbe addosso."
"Appunto Carol, no"

Non rispose ma continuò a guardarmi con quella faccia e le sue mani tenevano stretta la mia così che non potessi evitare ancora il suo sguardo.
Resistetti un po', ma poi cedetti.

"Va bene, va bene, ma smettila di guardarmi così." sbuffai.
"Siiii" disse esultando. "Non te ne pentirai."
"Certo.. vado a lavarmi"
"Vai splendore"

Mi alzai dal mio comodo letto e mi diressi a fare la doccia.
Feci scladare l'acqua, mi spoiai, entrai e mi lavai velocemente, uscii e mi diressi in camera.

"Hayley aiutami"
"Non sai quale mettere?"
"No, sono indecisa tra questi due" mi disse indicando due vestiti

Uno era viola, con le spalline e scollato sulla schiena, ed era corto.
L'altro invece era azzurro, senza spalline con una fascia sotto il seno bianca, attillato.

"Questo azzurro sicuramente" dissi indicandolo.
"Si, hai ragione, grazie amica"
"Vai a lavarti, puzzona"
"Gne" mi fece la linguaccia e andò verso il bagno a lavarsi.

Guardai l'orologio che segnava le 20.30.
Era già passata un'ora e mezza, wow.
Presi l'intimo, lo indossai e poi mi misi quel vestito che tanto piaceva alla mia migliore amica.
Esitando mi girai verso lo specchio, e guardai il mio riflesso.
Mi squdrai e la bocca mi si spalancò leggermente da sola.
Mi stava bene, anzi, benissimo, mi piacevo per una volta, dovevo ringraziare Carol.
Quel vestito cadeva a pennello su di me, e non mi sentivo a disagio più di tanto.
Carol rientrò in camera e mi sorrise.

"Cazzo se avevo ragione" disse squadrandomi. "Sei una figona" continuò.
"Grazie" dissi solamente.

Tra risate e chiacchiere si vestii anche lei, ci asciugammo i capelli e ci truccammo.
Guardai l'orologio che segnava le 22.15, sarebbero arrivati tra poco.

"Ma le scarpe?" chiesi a Carol.
"Tranquilla, sono nell'altra borsa, che pensavi?" disse guardandomi accigliata.
"Niente di tutto quello che attraversa la tua mente, Carol" dissi ridendo appena.

Guardai nell'altra borsa e tirai fuori le scarpe.

"Dove sono le mie?"
"Sono quelle li nere"
"Ma sono vertiginose"
"E' tacco 8cm non sono così alte"
"Per me si, e lo sai benissimo Ca"
"Sempre a lamentarti stai"
"Carol, lo sapevi perfettamente, già cado con le scarpe da ginnastica, figurati con sti cosi"

Sentii il campanello suonare, guardai istintivamente l'orologio che segnavano le 22.30 spaccate, devono essere loro.

"Sappi che ti odio" dissi ancora a Carol.
"Si, ti voglio bene anche io"

Mi infilai velocemente quelle scarpe, presi la pochette nera con dentro i soldi e il cellulare e ci dirigemmo di sotto.
Aprii la porta e mi trovai i quattro ragazzi.
Ashton indossava dei jeans neri attilatti, una canotta bianca e le scarpe anch'esse nere.
Luke anche lui indossava dei jens neri strappati e una camicia a quadri, scarpe nere.
Michael dei jeans attillati e una canotta nera con delle scritte, scarpe nere.
Calum jeans neri attillati, canotta anch'essa nera e anche le scarpe nere.
Molta fantasia questi ragazzi, davvero, sono praticamente vestiti uguali, ma mi trattenni dal dirlo.

"Hey ragazzi" dissi salutandoli.
"Ragazze" dissero, in coro.
"Andiamo?" chiese Carol, la solita impaziente.
"Certo" rispose Ash.

Uscimmo di casa e chiusi la porta, quando mi girai mi ritrovai solo Ash, gli altri erano già saliti in macchina.

"Sei bellissima, Hayley." disse squadrandomi.
"Grazie Ash, anche tu" dissi sorridendogli.
"Non ti facevo da questo genere di vestiti"
"Neanche io" dissi scoppiando a ridere. "Carol mi ha obbligato a metterlo, praticamente" continuai.
"Hey piccioncini, vorrei arrivare in discoteca prima di mezzanotte" sentimmo urlare Calum.

Abbassammo lo sguardo e ci avviammo verso la macchina.
Ash era alla guida con affianco Michael, dietro c'eravamo Io e Carol e dietro ancora Cal e Luke.
Sembrava più un pulmino che una macchina.
Arrivammo al Drome in circa 15 minuti, scendemmo dalla maccina e ci mettemmo in fila, si sentiva già tutto il baccano non vedevo l'ora di entrare.
Fortunatamente in poco tempo riuscimmo ad entrare.
L'odore di alcool mi perforò le narici e la musica mi spaccò i timpani.
Ci dirigemmo subito al bancone e ordinammo da bere.

"Sei vodke lisce" urlò Michael per farsi sentire.

Aspettammo l'ordinazione, arrivate le nostre vodke io e Carol prendemmo la nostra e la buttammo giù tutto d'un sorso come eravamo solite fare.
Mi alzai.

"Chi viene a ballare con me?" urlai ai miei amici.

Nessuno mi rispose, pappamolli.

"Andiamo, siete venuti qui per restare come dei depressi a spaccarvi d'alcool? Io vado a ballare, ci vediamo" urlai per poi andarmene.

Qualche passo dopo mi sentii afferrare il polso, mi girai e vidi un Ashton sorridente.
Si avvicinò al mio orecchio e mi disse.

"Davvero credi che ti lascio andare da sola? Ballo io con te."

Sorrisi e lo trascinai nella folla.
Iniziammo a muoverci a ritmo.
Dopo un po' mi sentii prendere per i fianchi da dietro, mi fermai di colpo.

"Smamma" urlò ashton al tipo che avevo dietro di me, con una faccia dura.

Il ragazzo se ne andò e subito dopo fu Ashton a prendermi per i fianchi e avvicinarmi ancora di più a lui.
Ridevo di gusto, urlavo, mi scatenavo, me ne fregavo di quello che la gente potesse dire.
Era la mia serata, volevo divertirmi.
Dopo un po' ci raggiunsero anche Luke e Carol, quei due non si erano staccati gli occhi di dosso neanche per un secondo.
Avrebbero formato una bella coppia, e anche Carol meritava di essere felice, quindi io ero favorevole per farli mettere insieme.

"Mike e Cal?" gridai ad Ashton.

Mi fece cenno con la testa e io mi girai verso il punto che indicava.
Stavano rimorchiando due ragazze.
Sorrisi e continuai a ballare.

"Volete qualcosa da bere?" ci chiese Luke.
"Per me un'altra vodka" dissi.
"Si , anche per me" disse il mio migliore amico.

Vedemmo Luke dirigersi verso il bancone, e mi girai verso Carol e iniziai a ballare con lei.
Poco dopo ritornò con i nostri drink, li bevemmo di un sorso.
Bene, uno doveva riportarli ma io non avevo voglia di lasciare la pista da ballo.

"Ok ho capito, ritorno io a portarli" disse Luke.

Tutti scoppiammo a ridere, poverino.
Rimanemmo a ballare ancora un po'.
La stanchezza iniziò a farsi sentire , tirai fuori il mio cellulare e guardai l'ora erano le 3.00 spaccate.

"Raga, sono le tre, torniamo? inizio ad essere stanca" dissi.
"Si, anche io" disse Carol.
"Certo, raccattiamo gli altri due e andiamo" continuò Luke.

Iniziammo a girare la testa in cerca dei nostri amici, ma l'alcool che ci scorreva nelle vene non ci aiutava.

"La, sono loro" disse Ashton indicando due teste.

Una di esse aveva i capelli neri e rossi, si, era per forza Mike e quello accanto doveva essere Cal.

"Vado io" dissi ai tre.

Camminai la distanza e arrivai da loro.
Picchiettai sulle loro spalle e si girarono.

"Ragazzi, sono le 3 passate, noi vogliamo andare." dissi.
"Certo, veniamo anche noi" rispose Cal.

Sorrisi e tornammo dagli altri.
I miei piedi gridavano pietà, non ce la facevo più a stare su quei cosi.
Arivammo alla macchina e salimmo.

"Ash, sei lucido vero? O moriremo?" chiesi.
"Tranquilla, Hayley" mi rispose.
"Vi va di fermarvi a casa nostra?" chiese Luke.

Io e Carol ci guardammo.

"Certo" dicemmo insieme.

Arivammo a casa in poco tempo, non avevo voglia di fare niente.

"Datemi un letto e nessuno si farà male" dissi.
"Seguimi" disse ridendo Ashton.

Salimmo le scale e entrammo in una stanza.
Mi sedetti velocemente sul letto e mi tolsi quelle cose dai piedi.

"Aspetta un attimo." dissi "Non ho il pigiama" continuai per poi ridere. L'alcool gioca brutti scherzi.
"Ti do una mia maglia" mi rispose Ash
"Perfetto"

Si diresse verso l'armadio e ne tirò fuori una a caso, mi diressi al bagno e mi cambiai, mi lavai la faccia e tolsi il trucco che riuscivo e tornai in camera.
Mi buttai a peso morto sul letto, ma non mi curai che ci fosse anche Ash.

"Ahia" disse.
"Oddio, scusa" risi.
"Tranquilla, ma, potresti alzarti?"
"Ma sei comodo"
"Hayley"
"Ok ok" risi ancora e mi buttai al suo fianco.
"Mi sono divertito"
"Anche io"
"Buonanotte Hayley"
"Buonanotte Ashton"

Chiusi gli occhi e il braccio di Ash mi avvolse, sorrisi e subito caddi tra le braccia di Morfeo.

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HEY PIPOL.
SCUSATE TANTISSIMO PER IL RITARDO.
MA CREDO DI ESSERMI FATTA PERDONARE.
CHE NE PENSATE DI QUESTO CAPITOLO?
CONTINUO A DUE RECENSIONI.
CIAO, VI ABBRACCIO.

READER_XX

 
 









 
 
 
 
 
 

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Capitolo 7
*** Chapter five ***


CAPITOLO 5





 
I raggi del sole che passavano dalla finestre mi svegliarono.
Sbattei più volte gli occhi per abituarmi alla luce, sbadigliai e mi girai trovandomi il viso di Ash a pochi centimetri di distanza.
Sorrisi.
Notai che il suo braccio era ancora intorno alla mia vita, continuai a sorridere.
Mi fermai a fissarlo.
Era diventato un ragazzo stupendo, non che prima non lo fosse, ma era cambiato, era cresciuto.
Aveva smesso di piastrarsi i capelli, aveva un leggero cenno di barba ed era fisicato.
Chissà quante ragazze gli morivano dietro.
Un sorriso si formò sul suo volto, e mi distolse dai miei pensieri.

"Lo so che sono bello, ma se continui a fissarmi mi consumi" disse con gli occhi chiusi e la voce impastata dal sonno.
"Così modesto già di prima mattina?"

Lui non rispose, aprì lentamente gli occhi abituandosi alla luce e scoppiò subito a ridere.

"Che c'è di così divertente?" chiesi.
"Sembri un panda" disse tra le risate. Cazzo, ieri non mi sono struccata.
"Non è colpa mia se non avete lo struccante" dissi mettendo su un finto broncio.
"Un panda bellissimo" disse smettendo di ridere e fissandomi.
"Come il culo della padella"
"Ma zitta" disse "Che ore sono?" continuò.
"Le undici" dissi dopo avere portato lo sguardo alla sveglia in camera sua. "E' presto" continuai.
"Presto? Dici sul serio?" chiese.
"Si, ieri ci siamo addormentati tardissimo, ho ancora sonno" dissi comprendomi con la coperta.

"Invece di metterti a fissarmi, potevi continuare a dormire"
"Metti le tapparelle così la luce non passa e io dormo"
"Vieni giù?" chiese cambiando discorso.
"No"
"Eddai, alzati"
"Nono"
"Alzati"
"Quale lettera di NO non capisci?"
"Entrambe"
"Ho sonno"
"Io scendo, fai come vuoi"

Detto questo, si alzò e notai che aveva addosso solo i boxer, prese dei pantaloni della tuta se li mise e scese senza più dirmi niente ne senza guardarmi.
Sbuffai, lo conoscevo, ci era rimasto male.
Valutai più volte l'idea di scendere.
"scendi, idiota, sta aspettando solo quello."
Dovevo dar ragione a quella vocina stressante?
"si, dammi ragione"
Sbuffai ancora, mi alzai e scesi le scale raggiungendo la cucina.
Mi appoggiai allo stipite della porta e sorrisi vedendo Ashton di spalle che era alle prese con i fornelli.
Lentamente mi avvicinai e lo abbracciai da dietro.

"Ci sei rimasto male." dissi con la faccia spiaccicata contro la sua schiena. Non rispose.
"Non volevo farti rimanere male" dissi ancora, con una vocina che dovrebbe sembrare tenera, ma fallii completamente dato che il mio migliore amico scoppiò in una fragorosa risata e di conseguenza sorrisi anche io, sciolse le mie braccia da intorno la sua vita e si girò, abbracciandomi forte.
Rimanemmo così per quelli che sembravano minuti, fino a quando un colpo di tosse ci fece allontanare e un Mike assonato entrò in cucina.

"Che succede fra voi due?" domandò.
"Che dovrebbe succedere?" chese Ash.
"Non lo so, ma voi due non me la raccontate giusta" continuò Mike.
"Siamo solo amici" dissi io.
"Ash, la stavi abbracciando come abbracciavi Skyler."
"Skyler?" chiesi confusa.
"La mia ex" mi rispose Ashton.
"Capito" dissi.

Un silenzio abbastanza imbarazzante calò su di noi, finchè non sentimmo qualcuno scendere dalla scale fischiettando, un Calum vispo e allegro fece capolino in cucina già vestito.

"Buongiorno amici" disse.
"Hey" dicemmo tutti in coro.
"Dove devi andare?" chiesi.
"Ieri ho conosciuto una tipa, oggi usciamo" mi rispose.
"Ma Luke e Carol?" chiese Mike.
"Non sono ancora scesi" disse distrattamente Ash.
"Sono le dodici e mezza, non possono ancora dormire." dissi io.
"Hai capito il nostro Luke" parlò Cal.
"Vado a controllare"

Lasciai la cucina e salii tre scalini, ma poi tornai indietro.

"Ehm...La camera di Luke, qual è?" dissi ridendo leggermente.
"Seconda porta a destra"
"Grazie Mike"

Tornai sui miei passi, salii le scale e seguii le indicazioni di Mike.
Mi avvicinai alla porta, provando ad origliare ma non sentii niente.
Bussai. Niente.
Sbirciai nella toppa ma niente, c'era la chiave che mi impediva la visuale.
Abbassai piano la maniglia, e la porta era aperta, la aprii leggermente e li vidi abbracciati.
Sorrisi a quella scena.

"Ti voglio bene, Carol" sentii dire a Luke.
"Si, anche io" rispose Carol non molto convinta.

Decisi di lasciarli soli e mi diressi di nuovo sotto richiudendo piano la porta.

"Allora?" mi chiese Ash.
"Niente, sono svegli"
"Perchè non scendono?"
"Non lo so" dissi. "Cal?" continuai.
"E' andato" mi rispose Mike questa volta.

Annuii e andai a sedermi vicino a lui sul divano e poco dopo ci raggiunse anche Ash.
Iniziammo a parlare del più e del meno quando sentimmo scendere le scale, Luke e Carol entrarono in soggiorno sorridendosi.
Quest'ultima mi rivolse lo sguardo.

"Hayley" gridò.
"Che c'è?" dissi leggermente scossa dal suo gridare senza motivo.
"Ehm, niente" disse imbarazzata "Vai a vestirti? Vorrei tornare a casa" continuò.
"Va bene" dissi "Ma vieni con me, dobbiamo parlare" continuai.

Senza dire niente mi seguii e entrammo in camera di Ashton.
Raccolsi il mio vestito di ieri sera e intanto parlai.

"Perchè hai gridato?" le chiesi.
"No, ma dici sul serio? Non vedi come sei vestita?" disse. Mi spostai verso lo specchio e vidi che avevo ancora addosso solo la maglia di Ash, arrossii leggermente.
"Ieri mi hai fatto tante storie per quel vestito, e poi ti vedo con solo una maglietta seduta tra due ragazzi" continuò.
"Non me ne ero resa conto" le dissi.
"Va beh" disse.

Laciammo perdere e mi vestii velocemente con gli stessi vestiti di ieri sera.
Scendemmo le scale e tornammo dai nostri amici.

"Allora noi andiamo" dissi
"Vi accompagno" disse Ash
"Non ti preocc.." fui interrotta da lui che aveva già aperto la porta e si stava dirigendo vero l'auto "Ehm, ok" continuai, salutammo Luke e Mike e seguimmo Ash.
In macchina parlammo del più e del meno e in pochi minuti arivammo a casa mia.
"
Grazie per tutto Ash" dissi
"Non mi devi ringraziare" rispose

Sorrisi e gli stampai un bacio sulla guancia.

"Ciao Ash" salutammo io e Carol.
"Ciao ragazze"

Scesimo dall'auto e ci dirigemmo verso casa mia.

"Io e te dobbiamo ancora parlare" dissi.
"Dica"
"Stamattina, eravamo tutti in cucina e mancavate solo tu e Luke, voleva sapere se eravate ancora svegli e così venni a controllare" le spiegai
"E..?"
"E sentii dire a Luke che ti voleva bene, ma tu hai risposto un 'anche io' poco convinto. Che succede?" continuai, lei abbassò lo sguardo.
"Non lo so"
"Non lo sai?"
"Si, boh, quando sto con lui mi sento strana, sento le stesse emozioni che sentivo con Kyle. E' l'unico che è riuscito a farmi sentire così dopo di lui, e, non lo so, credo mi piaccia."
"Sai una cosa? Io credo che tu gli piaccia"
"Ma non è vero" disse "Oggi pomeriggio deve uscire con una tipa"
"Che deficiente"

Non fece in tempo a rispondermi che il suo telefono squillò e il nome di Luke apparve sullo schermo.
Lei sorrise.

"Metti in vivavoce" le dissi, lei accettò la chiamata e mise in vivavoce.

"Hey Ca"
"Ciao Luke"
"Oggi pomeriggio che fai?"
"Niente, perchè?"
"Ti va di uscire con me?"
"Cos'è? La bellissima ragazza, come dici tu, con cui dovevi uscire ha trovato un altro?" disse con un pizzico di gelosia che mi fece sorridere.
"Si, beh, la ragazza bellissima con cui volevo uscire sei tu" Carol arrossì di colpo.
"E davi già per scontato che ti avrei detto di si?"
"Passo da te alle tre"
"Ma sono quasi le due, Luke, e poi non ho ancora accettato"
"A dopo bellissima"

E chiuse senza aspettare la risposta della mia amica.
Risi.

"Che ridi tu?" mi chiese
"Io l'avevo detto che gli piacevi"

Lei sorrise senza rispondere.

"Va beh dai, io vado, sono quasi le due e io devo ancora prepararmi del tutto"
"Divertiti amica"
"Ciao Hayley"
"Ciao tesoro"

L'accompagnai alla porta, mi stampò un bacio sulla guancia e se ne andò.
Ritornai in casa, mi preparai un panino e lo mangiai e decisi di fare una doccia.
Sotto il getto caldo dell'acqua non riuscivo a pensare ad altro che non fosse Ashton.
Lui era quel raggio di sole che stava entrando nella mia vita buia.
Lui era quello che senza rendersene conto mi stava salvando, di nuovo.
Sorrisi e continuai a pensarlo, a pensare alle nostre vite, a pensare a lui e a quel sorriso che mi faceva impazzire, al suo corpo, ai suoi capelli, ai suoi occhi, ai suoi abbracci, alle sue fossette.
"Ti stai innamorando?"
Eccola, la vocina fastidiosa.
Non lo so, non lo so se mi sto innamorando.

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ECCOMI, CON UN NUOVO CAPITOLO.
SCUSATE TANTO IL RITARDO, MA HO PROBLEMI SN FAMIGLIA E ANCHE LA SCUOLA MI TIENE OCCUPATA.
OGGI E' IL PRIMO GIORNO DI VACANZA E L'HO DEDICATO ALLA SCRITTURA.
GRAZIE A TUTTE QUELLE CHE HANNO MESSO LA STORIA NELLE PREFERITE/RICORDATE/ SEGUITE E ALLE RAGAZZE CHE RECENSISCONO.
E' MOLTO SIGNIFICATIVO PER ME.
VI VOGLIO BENE.
UN ABBRACCIONE.

-Reader_xx





 

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