What about love?

di lollafra99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto ha inizio. ***
Capitolo 2: *** Una sorpresa speciale, per un'amica speciale. ***
Capitolo 3: *** Emily Keen ***
Capitolo 4: *** 'Ti amo' ***
Capitolo 5: *** 31 Gennaio. ***
Capitolo 6: *** 'Happy Birthday Harold' ***



Capitolo 1
*** Tutto ha inizio. ***


'Cara mamma,
probabilmente quando leggerai questa lettera sarò già arrivata alla mia destinazione.
Ti ricordi quando, scherzando, dicevo che un giorno sarei scappata da tutta questa schifezza? Beh quel giorno è oggi. Non ne potevo più. Ogni giorno venivo insultata da tutti e non riuscivo più ad essere me stessa.
Ma non è colpa tua, anzi. E' colpa mia. Non sono riuscita ad essere abbastanza per gli altri.
Comunque, tornando a noi. So che sarai arrabbiata, e ne hai tutte le ragioni. Ma non potevo rimanere ancora a lungo. Per cui me ne sono andata. Ti prometto che un giorno tornerò, ma per adesso voglio staccarmi da tutto e da tutti.
Ah, non preoccuparti della casa e tutto...ci ho già pensato io! Ho affittato un appartamento in centro a Londra, proprio vicino alla scuola..
Ora devo andare, altrimenti perdo l'aereo.
Ricordati che ti voglio bene. Mi dispiace.
La tua Hope'
Ecco. L’avevo mollata così. Con una lettera. Non avevo avuto nemmeno il coraggio di parlarle in faccia.
Fu una voce a distrarmi dai miei pensieri…la voce del comandante la quale riferiva ai passeggeri che l’aereo stava per atterrare.
Non feci in tempo a realizzare il tutto che subito mi trovai fuori dall’aereo in cerca del bagaglio, che trovai senza troppe fatiche.
Andai direttamente al mio appartamento a sistemare le cose e successivamente decisi di andare a fare un giretto per la città.
Ah, ma non mi sono ancora presentata! Ciao a tutti, mi chiamo Hope, ho 17 anni, sono italiana e soffro di bullismo e autolesionismo da 3 anni. Non mi sono e non mi sento mai accettata, ecco perché sono venuta qui. Sono di corporatura e di statura media, ho gli occhi azzurri e i capelli biondi.
Come ho già detto sono venuta qui per mollare tutto in Italia, ma anche per inseguire il mio sogno, ovvero incontrare i miei idoli. I One Direction.
Tornando alla storia, visitai Harrods, dove comprai una t-shirt molto carina e andai a prendere un cappuccino da Starbucks, il mio negozio preferito.
Si fecero subito le 20.00, e decisi di tornare a casa, siccome il giorno dopo avrei già iniziato la scuola.
 
*Il giorno dopo*
‘Never felt like this before, are we friends or are we more?’ Ecco la sveglia che indica le 7.15. E’ ora di svegliarsi! Mi preparai velocemente e andai con entusiasmo verso la scuola. Ero leggermente agitata perché era come il primo giorno di scuola e perché non conoscevo nessuno.. ma ero anche preoccupata di essere nuovamente presa in giro.
Non appena entrai in classe la professoressa Murrey mi accolse con entusiasmo e mi presentò alla classe.
Dopo le varie presentazioni, presi posto in fondo alla classe, da sola, come ero sempre abituata.
‘Ma oggi non ci sarà solo la signorina Mc’Gray, infatti a momenti dovrebbe arrivare un altro compagno nuovo’ fu la professoressa a interrompere i miei pensieri.
Oddio. L’unico posto libero è questo, vicino a me. Quindi si siederà sicuramente qui. Spero solo che non sia uno di quei prepotenti che si credono i migliori in tutto.
Poco dopo varcò la porta un ragazzo alto, occhi verdi con dei riccioli perfetti..ok, no. Non posso fantasticare su di lui, non lo conosco nemmeno.
‘Oh buongiorno! Lei deve essere il signor Styles, venga, si accomodi pure lì infondo, vicino alla signorina Mc’Gray’
Aspetta. Styles. Ha detto veramente Styles? Stavo per perdere una vita, ma cercai di calmarmi per non dare nell’occhio e per non mostrarmi la solita fan pazza e scatenata.
Non se lo fece ripetere due volte e me lo ritrovai in due istanti vicino.
‘Buongiorno piccola’ ok, troppa confidenza.
‘Hey’ mi limitai a rispondere in preda al panico.
‘Anche tu sei nuova?’
‘Si, sono arrivata ieri dall’Italia’
Mi sorrise e mise in mostra quelle fossette che avrebbero sciolto qualsiasi ragazza, per poi iniziare a parlare delle proprie vite.
Le ore passarono e riuscii a conoscerlo sempre più. Anche lui si è appena trasferito da Holmes Chapel per il lavoro della madre. I suoi sono separati da quando lui aveva sette anni, ha una sorella che lo ha aiutato in tutti questi anni a superare la mancanza del padre e ama molto cantare e leggere.
Insomma, sono una sua fan, ma ero talmente in panico che è come se non sapessi più nulla di lui.
La campanella di fine lezioni suonò e lui volle accompagnarmi a casa.
‘Grazie per la bella mattinata’ sorrise, mentre io mi limitai a sorridere e arrossire.
‘Hai impegni per stasera?’ mi chiese con un velo di paura…paura di ricevere un no? Oh andiamo, smettila Hope con questi film mentali.
‘No, ma ti avverto che non sono molto il tipo da discoteca’ risi.
Rise anche lui, per poi aggiungere ‘Ti vengo a prendere alle 20.00. Vestiti comoda. A dopo piccola’ mi schioccò un bacio sulla guancia e se ne andò sorridendo.
Ok, avevo appena passato la mattinata con una delle mie cinque ragioni di vita, la quale mi aveva pure dato un bacio sulla guancia. Ero letteralmente andata.

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Capitolo 2
*** Una sorpresa speciale, per un'amica speciale. ***


Passai la giornata a guardare la tv e a scegliere qualcosa di carino da mettere la sera. Non trovando nulla decisi di andare a fare delle veloci compere, giusto per trovare qualcosa di comodo e sexy per la famosa serata. Trovai un vestitino molto elegante e anche molto comodo : https://encrypted-tbn1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcT3xcU3X9a0XymwkEptE0s-R7yEGXYGsNaVCOJr2p9QOqpoKkS2
Finite le spese corsi a casa..erano già le 18! Corsi in doccia velocemente e mi preparai. Alle 20.00  in punto suonò il campanello ed andai ad aprire, trovandomi quell’angelo davanti a me, sempre con il suo  sorriso perfetto.
‘Ma buonasera piccola, come siamo eleganti’ disse baciandomi la guancia mentre arrossivo sempre più.
‘Ma buonasera mio principe. Allora dove mi porta?’
‘Sorpresa!’
‘Ohw ok’ sorrisi uscendo di casa, per poi salire in macchina e osservare i luoghi che scorrevano veloci, verso uno sconosciuto.
‘Mettiti questa’ disse porgendomi una benda nera, che misi senza troppe proteste.
Dopo pochi minuti la macchina si fermò, Harry mi fece scendere e mi accompagnò nel luogo della sorpresa. Stavo cercando in tutti i modi di capire dove mi aveva portato, invano.
Quando mi tolse la benda, non credetti ai miei occhi. Eravamo su una spiaggia. C’era un tavolo apparecchiato con della candele e sulla riva della spiaggia aveva composto un cuore con dei petali di rose.
Portai la mano alla bocca, stupita.
‘E’ una sorpresa speciale, per un’amica speciale’ mi disse.
‘H-Harry, oddio. È bellissimo!’ Gli saltai in braccio mentre lui rideva.
‘Vieni, altrimenti si raffredda’
Iniziammo a mangiare, mentre parlammo del più e del meno.
‘S-sei a casa da sola?’ mi chiese sussurrando.
‘Beh sì, sono scappata dall’Italia per cui non ho nessuno qui, tranne te’
‘Ti andrebbe di venire da me stasera? Giuro che non sono un maniaco’ scoppiammo a ridere.
‘Perché no? Ma se mi tocchi sei un uomo morto’ risi.
‘Terrò le mani a bada, tranquilla. Non voglio morire.’
Finita la cenetta, entrammo in macchina per andare a casa sua.
‘Possiamo passare da casa mia? Dovrei prendere le mie cose’
‘Hai presente che sono un umano come te e che ho anche io delle stoffe chiamate vestiti?’ rise ‘Il problema è che abito dall’altra parte della città…anche se sto pensando di cercare un altro appartamento, magari più vicino alla scuola’
‘Il mio è un bilocale, potresti venire da me’ sorrisi.
‘Dici davvero?’
‘Si, perché no?’
‘Allora prenderò in considerazione questa offerta. Tu adesso vieni con me’ sorrise.
Arrivammo a casa sua e chiesi di farmi una doccia, subito dopo di lui.
Dopo esserci lavati ci sedemmo sul divano e guardammo un film..
‘Cosa ti andrebbe di guardare?’ mi chiese lui.
‘Hai mai visto “LOL-pazza del mio migliore amico”?
‘Si, ho anche il dvd. Vada per quello.’
Mi accoccolai tra le sue braccia per poi addormentarmi.
Ad un tratto sentii un rumore in cucina, il film era finito da un pezzo e io mi svegliai di colpo, svegliando anche Harry.
‘Ehy, che succede?’
‘Ho sentito un rumore in cucina..’ dissi iniziando a tremare.
‘Non ti preoccupare, vado a controllare’
‘O-Ok, ma fai attenzione’
Andò in cucina a controllare e accese la luce, ma iniziai a preoccuparmi perché non sentii più nemmeno una mosca.
‘Harry?’ lo chiamai sempre più preoccupata.
‘Vieni a vedere che bell’amichetto che ho trovato!’
Mi avvicinai leggermente impaurita..
Appena vidi la creatura sorrisi, cancellando tutta l’ansia che avevo addosso pochi secondi prima.
‘Ma cosa ci fa un gatto in casa tua?’ risi.
‘E’ quello dei vicini..ma spesso loro non ci sono allora viene qui.. questo è ciò che mi hanno riferito coloro che abitavano qui prima di me’
‘Non potevi dirmelo prima? Ho preso un colpo!’ risi.
‘Ahw la piccola Hope aveva paura!’ rise stropicciandomi i capelli.
‘Ehi, uomo, non toccarmi’ dissi ridendo ‘prima devi prendermi’ dissi iniziando a correre per la casa.
Harry inizio a inseguirmi ridendo, poi entrai nello sgabuzzino seguita da lui, che chiuse la porta a chiave, intrappolandoci dentro.
‘Idiota, apri la porta’ risi.
‘Ho vinto, ti ho preso.’ Disse avvicinandosi.
‘Bene, vuoi un premio?’
‘Mi basti tu.’ Disse baciandomi.
 
 

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Capitolo 3
*** Emily Keen ***


‘Mi basti tu’ disse baciandomi.
Fu un bacio speciale. Durò qualche minuto, anche se mi sembrava un’eternità.
‘Ti piace il premio?’ risi arrossendo.
‘Beh, potevi fare di meglio’ rise provando a ribaciarmi, ma lo scollai di dosso.
‘Senti coso, se potevo fare di meglio allora vattene’ risi per poi uscire dallo sgabuzzino.
Andammo avanti a farci scherzi fino a sera.
‘Senti.. c’è una festa nel bosco…qui vicino…vuoi andarci?’ mi chiese.
‘Ti ho detto che non sono una tipa da feste’
‘Hai detto che non sei una tipa da feste in discoteca’
Esitai un attimo..d’altronde aveva ragione..era ciò che avevo detto.
‘….ok, vengo..’ dissi andando a prepararmi.
Alle 20.00 partimmo verso la nostra destinazione.
Arrivammo in qualche minuto.. c’era un sacco di gente..e la musica era davvero alta.
Entrammo, ordinammo i nostri cocktail e ci sedemmo su delle poltroncine.
Ero stata abbastanza tranquilla fino a quel momento. Fino a quando non vidi lei.
Emily Keen. Eravamo migliori amiche alle elementari, poi però alle medie arrivò lui, John Deese.
Emily sapeva bene che ero sempre stata innamorata di lui e quando li vidi baciare tutto cambiò. Iniziò a prendermi in giro, a parlarmi male alle spalle. E fu li che iniziai a diventare più timida e a tagliarmi.
Io mi ero sempre confidata con lei e lei mi aveva mollata così.
Nonostante fosse il passato, io ancora ci stavo male.
‘Hey cucciolo, sei venuto’ disse baciando Harry sulla guancia e sorridendo.
Si conoscono? Ok, manteniamo la calma. Dio quanto è falsa. Dio quanto la odio. Ok, calma.
‘Ehi, guarda chi si rivede’ disse rivolgendosi a me con un sorriso talmente falso che le avrei tirato un pugno sull’istante.
‘Eh già, da quanto tempo’ risposi svogliatamente.
‘Beh io vado a ballare, se dopo volete c’è un piccolo rinfresco nella sala accanto’ e se ne andò.
Non vedevo l’ora che quell’oca se ne andasse.
‘Andate molto d’accordo, vedo’ ridacchiò Harry ironico.
‘Eh? Cosa?’ lo guardai facendo finta di niente.
‘La stavi picchiando con gli occhi’ rise ‘comunque stai tranquilla, è solo un’amica, non sta tanto simpatica nemmeno a me’. A quelle parole mi rassicurai leggermente.
Non seppi nemmeno io perché mi comportavo così..d’altronde non eravamo nemmeno fidanzati.
‘Dai andiamo’ disse mentre lo guardai confusa. ‘Sono stanco, dai’.
Salimmo in macchina ed arrivammo a casa.
Mi feci una doccia e mi vestii, poi scesi in cucina e lo trovai indaffarato a preparare dei muffin.
‘Da quando sai cucinare?’ risi appoggiandomi allo stipite della porta.
‘Da quando sono arrivato in casa tua?’ rise.
‘Scemo, non conoscevo questa tua dote’
‘Nemmeno io’ scoppiammo a ridere e gli lanciai della farina addosso.
‘Questa me la paghi’ rise iniziando a rincorrermi per la cucina con la farina in mano.
‘Tanto non mi prendi’ risi correndo su per le scale e nascondendomi in camera.
Aspettai che ritornasse giu per le scale ed uscii. Corsi, senza notare ciò che avevo davanti, infatti caddi addosso a lui.
Ci guardammo per qualche minuto negli occhi, poi gli presi la farina dalle mani e gliela sparsi in faccia, per poi alzarmi.
‘Puliscimi’ rise prendendomi per un polso e facendomi ricadere.
‘Ecco a te’ risi usando la sua maglietta per pulirlo.
‘Sono ancora sporco’ rise prendendomi il volto tra le mani e avvicinando le sue labbra alle mie.
Mi staccai dopo qualche minuto.
‘Bleah, sai di farina’ risi.
‘Non è colpa mia se qualcuno mi sporca’ scoppiamo a ridere.
‘Idiota, vieni’ lo tirai su e lo portai in bagno, dove si lavò.
‘Sono ancora sporco?’ mi chiese dopo un po’.
‘No, puoi asciugarti’ risi. ‘oddio, i muffin!’ urlai per poi correre in cucina, dove ormai c’era solo traccia di muffin bruciati.
Intanto Harry era sceso.
‘Una buona volta che volevo cimentarmi in qualcosa di nuovo, tu rovini tutto.’ Rise.
‘Dai, ti ordino una pizza, io non ho fame’ dissi.
‘Nemmeno io ho fame, era per provare qualcosa di nuovo e per farti qualcosa di dolce’
‘Styles, non sei bravo a rimorchiare’ risi.
‘E così?’ mi prese e mi baciò ancora, sorridendo.
‘Mh, forse’ risi.
‘Dai, vieni guardiamo un film’ e mi trascinò sul divano.
Ero davvero molto stanca, infatti mi addormentai subito. L’unica cosa che mi ricordavo erano delle dolci labbra sulla mia fronte, con un sussurro alla fine.
‘Buonanotte, piccola’

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Capitolo 4
*** 'Ti amo' ***


Ero davvero molto stanca, infatti mi addormentai subito. L’unica cosa che mi ricordavo erano delle dolci labbra sulla mia fronte, con un sussurro alla fine.
‘Buonanotte, piccola.’
Ad un certo punto mi svegliai, sentendo qualcosa in cucina.
‘Sarà il gatto..’ pensai tra me e me.
Il rumore si ripresentò..sembrava qualcosa come.....un ladro!
‘Harry! Sveglia, c’è una ladro in casa!’ cercai di svegliarlo senza fare troppo rumore.
‘Dove?’
‘In cucina..’ sussurrai mentre lui si alzò e andò con passo felpato verso la cucina.
Non appena aprimmo la porta ce la trovammo davanti. Emily Keen.
‘Che ci fai tu qui?’ le urlò Harry cercando di calmarsi.
‘Oh, ero venuta a farvi una visita..’ disse con un sorriso più falso dei soldi dei monopoli.
‘Alle due di notte?’ questa volta fui io a parlare.
‘C’è qualche problema?’ ridacchiò lei.
‘Giuro che ti ammazzo.’ ringhiai andandole contro.
‘Amore non agitarti..’ rise lei estraendo un coltello dalla tasca. A quel punto indietreggiai.
‘Emily, metti via quella cosa.’ disse Harry.
‘Altrimenti che mi fai? La botta di piacere l’abbiamo già fatta la scorsa sera’ rise.
Io guardai male Harry.
‘Hope, non è vero, non crederle’ cercò di difendersi Harry.
‘Oh, vuoi dire che non ti sei divertito l’altra sera? Urlavi come un matto!’ rise Emily.
‘Ora basta Emily!’ urlò Harry contro di lei.
Io ero immobile. Non sapevo più che fare. Le lacrime minacciavano di uscire.
‘Piccolo, calmati. Anzi, ti calmo io..’ rise per poi baciarlo.
Harry si scansò da lei dopo tre secondi.
I tre secondi più lunghi della mia vita.
In quei tre secondi il mondo mi crollò addosso.
‘Hope non ho fatto niente, hai visto tutto. Ti prego, credimi.’ Si avvicinò Harry ma mi allontanai.
‘Stammi lontano, stronzo.’ E corsi in camera, piangendo.
Probabilmente non avrei dovuto lasciarli da soli, ma non riuscivo a sostenere lo sguardo su quelle viscide persone.
‘Sei una troia!’ sentii Harry urlare.
‘Non è colpa mia se non regge gli scherzi..’ rise Emily.
‘Vai fuori da casa mia!’ urlò nuovamente.
‘Ok, ok, non scaldarti! Di alla tua amichetta di bersi una camomilla ogni tanto’ rise ancora, per poi uscire di casa.
Capii che se ne era andata dal rimbombo della porta di casa e dai passi di Harry che si avvicinavano sempre più alla porta di camera mia.
‘Hope, apri.’ Urlò Harry.
‘Vattene!’
‘Fammi entrare o sfondo la porta.’
Io non risposi. Sapevo bene che sarebbe stato capace di farlo, ma non volevo dirgli di entrare. Non in quelle condizioni.
Contai cinque secondi, la porta si aprì ed Harry si fiondò su di me.
‘Non toccarmi’ dissi con le lacrime che continuavano a scendere.
‘Hope..ti prego.. non è vero niente’
‘Raccontalo a quella puttana di Emily’
‘Ha fatto tutto lei! Io amo te, cazzo!’
‘Tu cosa?’ mi girai per guardarlo negli occhi.
‘Io ti amo.’ abbassò lo sguardo.
‘Ridillo.’ mi avvicinai sorridendo.
‘Ti amo.’ sorrise.
Non esitai un attimo e lo baciai. Come se ciò che era appena successo, non fosse mai esistito.
‘Ti amo anche io, idiota.’ sorrisi tra un bacio e l’altro.
‘Sei solo mia.’ sorrise.
‘Solo tua. E tu solo mio.’ Sorrisi.
‘Solo tuo.’
E ci baciammo.
Potranno sembrare dei semplici baci, ma non lo erano affatto.
Nonostante ci fossimo baciati mille volte, ogni volta era come la prima. Con la stessa passione, con lo stesso amore, con anche la stessa tensione.
E fu così che ci addormentammo.
Abbracciati l’uno all’altro, come impauriti che il buio potesse separarci.
 

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Capitolo 5
*** 31 Gennaio. ***


31 Gennaio.
‘Sveglia dormiglioneeee!’ urlai saltando sul letto e cercando di svegliarlo.
‘Che ore sono?’ disse con la voce ancora impastata dal sonno.
‘Le 10.30! Suuuu, alzarsi signorino riccioluto!’ risi urlando.
‘Ma è ancora l’albaa..uff..’ sbuffò per poi rigirarsi e nascondere la testa sotto il cuscino.
‘Allora niente bacino per Haroldo.’
Risi per camminare lentamente verso la porta, sapendo che si sarebbe alzato. Infatti, non feci in tempo a contare due secondi che me lo trovai davanti, a contatto con le mie labbra.
‘Chi è che non doveva ricevere il bacino?’ rise.
‘Non è giusto!’ feci il finto broncio.
‘Ahw, cucciola..vieni qua!’ mi sussurrò per poi prendermi dai fianchi e baciarmi come solo lui sapeva fare.
Lo spinsi sul letto mettendomi a cavalcioni su di lui e baciandolo.
‘Mh, aggressiva..’ rise.
‘Così impari a prendermi in giro.’ risi per poi baciarlo ancora.
Rimanemmo abbracciati per circa mezz’ora.
‘Adesso però io devo andare..’ dissi alzandomi velocemente e vestendomi.
Mi ero totalmente dimenticata che avevo un appuntamento con Niall, per scegliere il regalo giusto per Harry, dato che domani sarebbe stato il suo compleanno.
Niall era diventato il mio migliore amico da quando conoscevo Harry, dato che sono molto amici.
‘Piccola, dove vai?’ mi chiese vedendomi di fretta.
‘A fare shopping!’ sorrisi.
‘Vengo anche io!’
‘Mi dispiace, ma oggi è shopping femminile’ risi mentendo.
‘E io cosa faccio da solo senza di te?’
‘Vedrai che ti divertirai..’ risi per poi lasciargli un bacio sulle labbra e andarmene.
Mi trovai al centro commerciale con Niall e iniziammo a girare i vari negozi, in cerca di qualcosa di carino.
‘Perché non gli fai una maglietta?’ mi propose.
‘Nah, ne ha già abbastanza.’
‘Delle scarpe?’
Non gli risposi nemmeno, troppo concentrata ad osservare un vestitino a dir poco magnifico.
‘Non credo che quel coso vada bene per lui..’ rise lui.
Non lo ascoltai ed entrai nel negozio per ammirarlo in tutta la sua bellezza.
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 ‘Secondo me saresti uno schianto con quello indosso..’ mi sussurrò Niall all’orecchio.
‘Provalo!’ insistette.
‘Non lo so, costa tanto..’
‘La mia era un’affermazione, non una domanda’ sorrise per poi buttarmi nel camerino.
‘Come sto?’ gli chiesi uscendo.
‘Semplicemente perfetto.’ Balbettò quasi sbavando.
‘Horan, chiudi la bocca, altrimenti ti entrano le mosche.’ Risi.
‘Dai te lo compro.’
‘Ma cosa? Ma sei pazzo? Costa tantissimo!’
‘Questo ed altro per la mia migliore amica!’ sorrise per poi baciarmi la guancia.
‘Tu stai male.’ Scossi la testa ridendo per poi cambiarmi nuovamente ed andare alla cassa con il mio vestito.
Dopo il vestito ci mancava ancora il regalo per Harry.
‘Sto prendendo seriamente in considerazione di comprargli delle nuove scarpe a quel barbone.’ Risi pensando alle sue scarpe tutte rotte.
‘Sono dalla tua parte.’ Rise di seguito.
Girammo tantissimi negozi ed uscimmo dal centro commerciale con un paio di scarpe e una felpa per Harry, e il mio vestito.
‘Senti..voglio organizzare qualcosa di speciale per domani..mi aiuti?’ chiesi a Niall.
‘Certo! Spiegami strada facendo.’
Entrammo in macchina e gli spiegai tutto.
‘Poi tu lo fai entrare e….sorpresaa!’
‘Ci sto.’ Mi sorrise.
Arrivammo a casa e salutai Niall.
Non appena entrai lo vidi sul divano a dormire come un angelo.
Senza creare troppo rumore mi avvicinai a lui e gli lasciai un bacio sulla fronte.
Non feci in tempo ad alzarmi che mi prese per il polso e mi fece cadere sopra di lui.
‘Mi sei mancata’ sussurrò.
‘Anche tu, tanto.’
‘Coccole e letto?’ mi sorrise.
‘Coccole e letto.’ confermai sorridendo andando su di sopra in camera e mettendomi a letto dopo essermi cambiata.
Fece lo stesso entrando nel letto ed abbracciandomi da dietro.
‘Ti ho già detto che ti amo?’ mi chiese baciandomi il collo.
‘Mh..circa trentamila volte.’ risi.
‘Beh, allora ti amo.’
‘Ti amo anche io, idiota.’

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Capitolo 6
*** 'Happy Birthday Harold' ***


Il giorno seguente mi svegliai presto.
Mi liberai dalla sua presa che mi aveva tenuta accanto tutta la notte e scesi in cucina cercando di fare meno rumore possibile, per non svegliarlo.
Erano solo le 6, ma dovevo fare in fretta, non potevo prevedere a che ora si sarebbe svegliato.
Preparai pancake a forma di cuore, svariati litri di spremuta all’arancia con mezzo cucchiaino di zucchero, proprio come piace a lui. Presi il mazzo di rose rosse che mi era stato regalato il giorno prima al centro commerciale da un passante e che nascosi immediatamente per evitare una sfuriata di gelosia di Harry.
Ripensai a quel momento e un sorriso mi scappò, immaginandomi Harry su tutte le furie, perfetto anche in quello stato.
Passò circa un’ora e mezza e tutto era pronto.
Pancake, spremuta, petali di rose sparsi sul tavolo assieme a delle margherite candide, candele, la tovaglia che piace a lui e dei piccoli cupcake con scritto ‘buon compleanno’.
Il cupcake che stava al centro era il mio preferito. Tutto era racchiuso in quel cupcake con la scritta ‘ti amo’.
Sentii dei leggeri rumori al piano di sopra, segno che si fosse alzato.
Spensi le luci e salii le scale, aspettandolo davanti alla porta. La porta si aprì, ed eccolo lì, con quel pigiama che lo faceva sembrare un barbone, ma un barbone perfetto.
‘Buongiorno piccola, credevo mi avessi lasciato..’ sussurrò con la voce ancora impastata dal sonno.
‘Mai.’ Sorrisi baciandolo.
‘Senti..devo andare a fare la spesa..ti vesti e vieni con me?’ mentii.
‘Ma..oggi..’ cercò di parlare ma lo interruppi subito.
‘Daai non riesco a portare da sola tutte le buste!’ Sbuffai.
Gli occhi dolci funzionano sempre.
‘Ti concedo solo un’ora!’ sbuffò.
‘Muoviti e vestitii!’ urlai buttandolo in camera e aspettando fuori dalla porta che fosse pronto. Dopo cinque minuti uscì e lo accompagnai giù di sotto.
‘Hai fame piccolo?’ sussurrai scendendo le scale.
‘Sinceramente..si..ma mangiamo durante il tragitto a piedi..’ sorrise baciandomi la guancia.
Mentre mi dirigevo verso la porta d'entrata gli chiesi di andare in cucina a prendermi il portafoglio.
Mi girai appena in tempo per vedere la sua espressione mentre apriva la porta della cucina.
Aveva gli occhi lucidi dalla commozione e, se ne avesse avute le possibilità, sarebbe saltato sul tavolo e avrebbe divorato tutto. Invece si girò verso di me e mi sorrise.
Ma non un sorriso qualunque. Un vero sorriso. Uno di quei sorrisi che sono rari ma che quando li vedi, non puoi fare a meno di scioglierti.
Si avvicinò a me con estrema lentezza, probabilmente non era ancora consapevole di cosa stava accadendo attorno a lui.
‘I-io…tu…quando lo hai fatto?’ sorrise ancora.
‘Mh…segreto di stato..’ risi.
‘Vieni qua piccola.’ sorrise cingendomi la vita con le sue braccia e appoggiando le sue labbra sulle mie.
‘T-ti..piace?’
‘Lo amo. Come te.’ Sorrise. Arrossii a quelle parole pensando al cupcake.
‘E si, anche il cupcake lo dice.’ Ridemmo, proprio come se mi stesse leggendo nel pensiero.
‘Ora mangia, che siamo in ritardo!’ risi portandolo in cucina.
‘Ritardo?’
‘C’è un’altra sorpresa!’ sorrisi.
‘Ma io volevo passare con te la giornata..’
‘Mangia e andiamo, su!’ risi.
‘Mangia anche tu!’ rise prendendomi per i fianchi e facendomi sedere sulle sue gambe.
Dopo mezz’ora riuscimmo a finire il cibo, tra scherzi, baci e abbracci.
‘E adesso?’ mi chiese sorridendo come un bambino che aspetta le caramelle.
‘E adesso vieni con me!’ dissi prendendolo per mano e portandolo fuori di casa, attraverso un parco.
‘Mi dici almeno dove andiamo?’
‘Mh…conosci la parola sorpresa?’ sorrisi. Ricevetti come risposta uno sbuffo e risi appena.
Dopo aver attraversato il parco e una parte di bosco spuntammo su una spiagga deserta, dove c’era posizionata una tenda con attorno dei petali di rose rosse.
‘Ma..è…bellissimo! Oddio ma è per noi?’ mi sorrise ancora incredulo.
‘Mah si, una cosuccia..giusto per farti passare un buon compleanno..ah, un’altra cosa! Guarda lì!’ sorrisi indicando in alto verso il cielo, dove stava passando un aereo con la scritta ‘Buon compleanno’.
Sorrisi a quello spettacolo. La reazione di Harry suscitava in me una sensazione positiva, ma indescrivibile.
Lui mi saltò letteralmente addosso, continuando a riempirmi di bacini. Mi faceva tenerezza vederlo così, sembrava un bambino piccolo quando aveva appena realizzato il suo sogno.
Spesso lo paragono a un bambino, ma non per un suo comportamento infantile, ma per le sue reazioni, che lo rendono sempre cosi dolce e tenero.
‘Ma non è finita qui!’ risi.
‘Ho paura che mi venga il diabete da tutta questa dolcezza!’ sorrise.
‘Apri la tenda, su!’
Fece come gli avevo indicato e si trovò davanti Niall vestito da maggiordomo, davanti ad un letto matrimoniale, anche quello circondato da candele e petali di rose.
‘I-io…non ho parole…’ sorrise con gli occhi lucidi.
‘E’ tutto così fantastico!’
‘Mi fa piacere che tu lo gradisca..’ sussurrai abbracciandolo da dietro.
‘Io tolgo il disturbo, signori. Per qualsiasi informazione, mi trovate dietro il quinto albero della seconda fila.’ Ridemmo tutti, mentre Niall si dileguava.
‘Qualcosa mi dice che abbiamo le candele e le rose come passione comune..’ rise girandosi verso di me.
‘Qualcosa mi dice che ho azzeccato gli addobbi..’ risi.
‘E’ sempre stato il mio sogno dormire in riva al mare.'
‘Lo so.’ Sorrisi.
‘Ecco perché ti amo.
’‘Ti amo anche io, mio piccolo principe.’ Sorrisi stendendomi nel letto accanto a lui, e trascorrendo la notte immersa nelle coccole.
'Buon compleanno Harold.' sussurrai, per poi cadere in un sonno profondo.

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