Pioveva

di xEmmex
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Casa ***
Capitolo 2: *** Sole ***
Capitolo 3: *** Mi manchi ***
Capitolo 4: *** Seppuku ***



Capitolo 1
*** Casa ***


Note dell'autrice: Il secondo capitolo è già pronto, forse c'è ne sarà un terzo,ma non sono brava con le storie lunghe quindi in ogni caso questa sarà una fanfiction che non supererà i 5 capitoli,

se ci arriva...

Scusate gli eventuali errori di grammatica, è tardi, sono stanca e non ho voglia di rileggere, provvederò a correggerli nei prossimi giorni!

Buona lettura!


Capitolo Uno: Casa
By xEmmex



Pioveva.

Naruto ansimava.
Con la mano sinistra si teneva il braccio destro, sanguinante.
Sul fianco destro aveva una profonda ferita.

Sasuke si teneva in piedi appoggiandosi sulla spada conficcata nel terreno.
Sulla gamba sinistra una profonda ferita si apriva dal ginocchio in giù.
Probabilmente la caviglia era quasi rotta.

I due si fronteggiavano, gli sguardi si mischiavano, pieni d’astio e di un sentimento che neanche loro riuscivano a capire, forse nostalgia,o speranza…

“Torna…”

Un sussurro, lieve, caldo, disperato.

Sasuke strinse i denti,quasi ringhiava.

“Mai…”

“Perch..”

“Sono morti tutti…”

Sasuke usò la spada come un bastone e fece qualche passo in avanti.

“I miei genitori, mio fratello…solo io…”

Naruto ammutolì mettendosi sulla difensiva.

“Per colpa sua…”

Un altro passo.

“Della tua stupida Konoha!”

Gridò.

Nei suoi occhi balenò un guizzo rabbioso, strinse così forte l’elsa della spada da farsi sanguinare le mani.

Lo sguardo di Naruto si fece duro.

“Non lo puoi sapere…”

“Loro…quei bastardi…!”

“Non lo puoi sapere!”

“Smettila di parlare a vanvera!”

Sasuke fece leva sul piede sano e si scagliò contro Naruto.

Cercò di colpirlo al viso con un pugno,ma l’altro lo scansò solo per venir colpito da una ginocchiata in pieno stomaco.

Naruto sputò sangue cadendo a terra.

Ormai nessuno dei due aveva più chakra, la lotta andava avanti lenta, stentata, ma nessuno dei due combattenti aveva intenzione di perdere.

Sasuke prese ad ansimare forte.

“Non…tornerò…”

Gli puntò la spada in modo che la punta sfiorasse il centro della fronte.

“…mai!”

La pioggia scendeva incessante senza risparmiare niente e nessuno.

Sia Sasuke che Naruto erano sporchi di fango e zuppi d’acqua.

Le foglie degli alberi intorno frusciavano, si lamentavano, come se ogni goccia fosse acido, che colpiva, erodeva, straziava.

Il cuore di Naruto era straziato.

Il cuore di Sasuke?

Il cuore di Sasuke era ferito.

“Uccidimi”

L’Uchiha si tirò indietro mentre il compagno si metteva in ginocchio.

“Fallo”

Sasuke conficcò la spada nel terreno per appoggiarsi, la gamba sinistra aveva cominciato a tremare per lo sforzo ed il dolore.

“Ammazzami…Ammazzami dannazione!!”

In ginocchio Naruto aprì le braccia.

“Distruggi Konoha se vuoi, dalle fuoco, fai fuori tutti i suoi abitanti se questo ti renderà felice…”

Le mani di Sasuke strinsero convulsamente l’elsa della sua spada. Stupido.

“Uccidimi, se questo ti renderà felice”

Un piccolo sorriso si aprì sul volto del ragazzo inginocchiato lì, sotto la pioggia scosciante.

Probabilmente Naruto piangeva, la pioggia gli batteva sul viso, nulla avrebbe detto che stesse piangendo, eppure fu questa l’impressione che ebbe Sasuke guardando quel viso.

Probabilmente anche Sasuke stava piangendo, solo che non lo sapeva.

Il pugno che colpì l’Uzumaki fu così potente da scaraventarlo all’indietro per parecchi metri.
I pugni che si susseguirono poi erano diretti in pieno volto.

“Reagisci!”

Il grido di Sasuke era roco e furente.

“Reagisci stronzo!”

Lentamente la furia con cui colpiva l’altro scemò. I pugni divennero molli, poi Sasuke smise.

Era a cavalcioni sull’altro, i capelli scompigliati, gli occhi tristi.

Troppo tristi.

Naruto gemette.

“Sei solo un' egoista Naruto Uzumaki”

Gli occhi del biondo si spalancarono.

“Non hai mai pensato a ciò che volevo io, mai.” Sasuke deglutì.

Si alzò lentamente e zoppicando andò a recuperare la sua spada.

Naruto sogghignò, poi rise.

Sasuke si voltò. Naruto si era alzato, le gambe gli tremavano, si reggeva in piedi per miracolo.

Fece qualche passo arrivando davanti all’Uchiha, poi cadde in ginocchio di fronte a lui. Il viso aperto in un leggero sorriso.

Le gambe del moro cedettero, si ritrovò in ginocchio davanti al suo migliore amico.

Sasuke poteva sentire l’aria calda che le labbra schiuse dell’Uzumaki lasciavano passare e che incontrava le sue chiuse. I nasi quasi si toccavano. Gli occhi erano incollati.

“Ti arrabbi…” cominciò Naruto.

Sasuke rabbrividì.

“…appena non ti si rivolge più attenzione”

Naruto sorrise, socchiuse gli occhi.

“Sei proprio una femminuccia…”

Naruto chiuse gli occhi, sentiva il suo corpo molle.

“Sasuke…”










***











La pioggia cadeva,incessante, incorniciando lo strazio di quella scena.

Naruto steso a terra su un fianco,gli occhi chiusi.

Sasuke in ginocchio, lo sguardo vuoto era fisso sul viso ferito del compagno.

Dell’amico.

Di Naruto.

Si alzò facendo ancora una volta leva sulla sua spada, si caricò Naruto in spalla, i piedi del ragazzo strusciavano sul terreno.

Compì un primo,insicuro passo, poi un altro ed ancora un altro.



Avrebbe riportato Naruto a casa.



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Capitolo 2
*** Sole ***




Note dell'autrice: Ringrazio tutti quelli che mi hanno commentato ed anche tutti quelli che hanno aggiunto questa fanfiction tra i loro preferiti! Questo è il secondo capitolo, è breve, ora sto cercando di concentrarmi sul terzo, incrociate le dita. Posso farcela!

Buona lettura!

Capitolo Due: Sole
xEmmex


Sasuke si era trascinato,con Naruto sulle spalle, attraverso il bosco che precedeva Konoha, per due ore.

Le gambe gli tremavano, i passi erano sempre più lenti ed incerti.

Poi finalmente le porte di Konoha apparvero alla sua vista.
Un piccolo sorriso gli balenò sul volto.

Era quasi arrivato.

Lentamente giunse davanti le porte, entrò.

I ninja che le sorvegliavano scattarono in piedi entrambi sorpresi.

“Chiama l’Hokage” sussurrò uno dei due all’altro che obbedì e scomparve in un secondo tra i tetti dei palazzi circostanti.

Ma questo a Sasuke non importava.

Doveva portare Naruto all’ospedale.

Doveva…

Fece qualche altro passo appoggiandosi alla spada.

Era stanco.

Terribilmente stanco.

Alzò lo sguardo quando un ombra gli coprì il viso.

Il Quinto Hokage, Tsunade, lo guardava dall’altro, gli occhi duri lasciavano trapelare un vago senso di preoccupazione.

Sasuke sorrise di nuovo. Lasciò che le gambe cedettero sotto il suo peso e quello della persona che portava sulle spalle.

Poi divenne tutto confuso.

Le voci si sovrapposero velocemente, come le immagini.

Si ritrovò disteso a terra, con lo sguardo era rivolto in alto.

Non pioveva più.

Un pallido sole aveva fatto capolino tra le nubi nere.

Un sorriso amaro si fece strada sulle sue labbra, alzò il braccio incurante dello sforzo che gli costava.

Chiuse il pugno mentre cercava di afferrare quella piccola sfera dorata e luccicante.

Troppo lontano.

Sasuke Uchiha era stato sempre troppo lontano dal sole.

Probabilmente le tenebre che lo avvolgevano gli avevano oscurato la vista ed arrancando si era ritrovato a cadere più e più volte, imprecando e pregando di trovare quel poco di calore che tanto agognava.

Ma forse, l'ultimo degli Uchiha non era così furbo come egli stesso, e come gli altri, credevano.

Quel calore che cercava era vicino. Così vicino da sfiorarlo,toccarlo dolcemente, a volte anche a colpirlo a dir la verità.

Ma Sasuke era n Uchiha, e gli Uchiha non vedevano più in là del loro naso.

Se avesse provato a guardarsi intorno.

Anche solo per una volta.

Avrebbe visto il cielo ed il sole riflessi negli occhi dell’unica persona alla quale,dopo i sei anni, era riuscito a donare un poco di quell’amore che era convinto di non possedere .

Una mano gli strinse la sua.

Il braccio gli venne abbassato.

“Andrà tutto bene”

Non sapeva di chi fosse quella voce,ma sentì una nuova sensazione che gli riempiva il cuore e lo stomaco.

Una certezza.

Sorrise.



Si, sarebbe andato tutto bene,


Poi, chiuse gli occhi.



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Capitolo 3
*** Mi manchi ***


Note dell’autrice: mi spiace per il ritardo di questo capitolo! Il prossimo dovrebbe essere l’ultimo! Ringrazio tutti quelli che hanno commentato,aggiunto nei preferiti o solo letto questa fanfiction!
Grazie a tutti! Mi avete resa fiera di scriverla!
Buona lettura!


Capitolo tre: Mi manchi
by xEmmex


Tu hai preso la mia mano
tu mi hai mostrato come fare
tu mi hai promesso che mi saresti stato accanto
si, come no
io ho creduto alle tue parole
così come in tutte le cose che mi hai detto
si, come no…

-Pink, Who Knew-

Mentre prendeva lentamente conoscenza Sasuke non era sicuro di essere vivo.

In realtà questo non aveva una vera importanza per lui.

Non sentiva dolore, non sentiva nulla veramente, solo un leggero stordimento del quale non era neanche tanto dispiaciuto.

Rimase in quello stato per ore, o giorni, o minuti, o secondi.

Se quella doveva essere la morte non era male, il vuoto eterno.

Non sentire più rumori, né vedere nulla, né toccare nulla…

Ma purtroppo per Sasuke Uchiha quella non era la morte.

Si rese conto di essere vivo solo quando aprì gli occhi.

Se glielo chiedeste non saprebbe dire perché lo abbia fatto. Forse per abitudine, forse per istinto, forse perché lo desiderava…

Comunque, in ogni caso, Sasuke aveva scoperto di essere vivo, o quanto meno aveva scoperto di poter vedere.

Lentamente cercò di prendere coscienza del suo corpo. Mosse le dita, piegandole una ad una. Quelle funzionavano.

Cercò di muovere un braccio, ma questo non gli riuscì.

Si sporse per guardare.

Aveva i polsi e le caviglie legati.

Si chiese per un momento il perché, poi i ricordi riaffiorarono nella sua mente.

Ah, aveva cercato di distruggere la Foglia.

Non sapeva perché,ma gli veniva da ridere.

La porta cigolò aprendosi, una testolina rosa fece capolino.

“Sasuke!” non avrebbe voluto dirlo così forte e con tutto quell’entusiasmo, ma lo fece e se ne vergognò.

L’Uchiha girò appena la testa, fissò per un attimo la ragazza, gli occhi freddi,gelidi, la scrutarono.

“Sakura”

Fu l’unica cosa che riuscì a dire, ma avrebbe voluto dire dell’altro, chiedere come stava, cosa era successo al villaggio in tutto questo tempo, come stava Naruto…ma non disse nulla.

Tornò invece a guardare il soffitto, quel bianco era diventato improvvisamente molto interessante.

Sakura parlava mentre gli cambiava velocemente la flebo, di qualcosa di importante probabilmente,ma Sasuke non ascoltava, solo quando lei pronunciò quell’unica parola Sasuke ritrovò improvvisamente il suo interesse per la ragazza.

“Naruto…” avrebbe voluto urlarlo in realtà, ma sentiva la gola secca e quell’unica parola arrancata bastò per farlo tossire.

Sakura gli porse un bicchiere d’acqua, lui lo bevve avidamente. Come aveva fatto a non accorgersi della sete che aveva?

“Ah, Naruto sta bene, sai com’è lui…si riprende molto in fretta, è stato in pena per tutti questi quattro giorni che sei stato incosciente.”

“Quattro giorni…” ripeté.

La porta cigolò ancora.

“Sakura…?”

Quella persona probabilmente non credeva di trovare Sasuke sveglio, oppure non sarebbe entrato.

Fatto sta che aprì quella porta ed entrò nella stanza.

E desiderò non averlo mai fatto.

“Ciao..”

Gli occhi incollati, non c’era una buona ragione per non guardarsi, eppure entrambi sentirono il forte desiderio di non guardare l’uno il viso dell’altro. Come se ogni sguardo potesse essere l’ultimo.

E forse sarebbe stato così, forse quelle erano le ultime, poche occasioni per guardarsi a quel modo.

“Ah, Naruto! Tutto bene?”

No, non andava tutto bene.

“Vorrei parlare con lui”

“Ah,o…ok!” la ragazza uscì senza fare storie per una volta, aveva capito che quella non sarebbe stata una conversazione come le altre.

Nasuto si sedette sulla sedia accanto al letto del moro.

Ricordi quando eravamo così stupidi
e così convinti e così alla moda
vorrei poterti toccare di nuovo
vorrei poterti chiamare ancora "amico"
darei qualsiasi cosa.

-Pink, Who Knew-

Sorrise. Sorrise nel modo in cui Sasuke aveva dimenticato. Quello, era il sole.

“Allora vedi che sono riuscito a riportarti qui!?” rise.

“Stupido, guarda che sono stato io a portarti qui!”

“Eeeehh? Ma se non ti avessi battuto tu non mi avresti mai portato e non saresti mai tornato!”

“Cosa? E quando mi avresti battuto? Ti ricordo che sei crollato a terra come un sacco di patate! Se non ti avessi aiutato saresti morto!”

Entrambi ammutolirono.

“Tu saresti potuto scappare…”

Sasuke mosse lo sguardo. Gli occhi tristi del biondo erano troppo da sopportare.

“Sasuke…” La mano di Naruto accarezzò le cinghie che tenevano Sasuke legato al letto.
“Tsunade-obachan ha organizzato una riunione del consiglio…” aveva la testa bassa, Sasuke non poteva vedere la sua espressione,ma sentì una fitta dolorosa al petto.

“…la maggior parte di loro, vogliono giustiziarti come traditore della Foglia”

Silenzio. Un silenzio pesante, troppo pesante.

“Non dici nulla?”

Sasuke non rispose, non guardò in faccia Naruto, si limitò a non avere alcuna reazione.

“Come diamine fai a restare così tranquillo di fronte ad una notizia del genere!?”

Urlò anche più forte del previsto. Lo prese per le spalle scotendolo un po’, gli occhi spalancati.

“Sasuke! Ti ho appena detto che stai per morire!Ti ho appena detto che ti ho portato qui solo per farti ammazzare…” il tono si fece più basso a quest’ultima frase. “M-ma non ti devi preoccupare… io non lascerò che succ…”

E poi successe qualcosa di imprevisto, qualcosa che né Naruto,né Sasuke si sarebbero mai aspettati che accadesse.


sì sì, ti terrò stretto nella mia testa
fino a che ci incontreremo
fino a che ci incontreremo
e non ti dimenticherò amico mio
cosa è successo?

-Pink, Who Knew-


Sasuke alzò la testa allungando il collo un po’, solo quel poco che bastava. Non si aspettava che fosse così facile, probabilmente perché fino al preciso istante che lo fece Sasuke non aveva mai pensato a farlo.
Ma lo fece.
E le sue labbra si posarono su quelle del suo migliore amico, come fosse la cosa più naturale al mondo. Come se quel contatto fosse abituale, ovvio, indispensabile.

Naruto si tirò indietro con forza “Che diamine fai???”

Ma non andò oltre, l’espressione di Sasuke era decisa, sicura, quasi serena.

“Non ha importanza…”

“Cos…?”

“La mia morte, non ha importanza”

“Ma che diamine dici?? Vedrai, riuscirò a farti scappare e poi...”

“Non voglio.”

“…poi ti arò uscire dai territori di Konoha così…”

“Naruto…”

Il biondino si bloccò, sentiva le gambe molli, gli occhi lucidi, stava per scoppiare in lacrime.

“Io non voglio che tu muoia, non voglio…non per mano di quelli, non per colpa mia…”

“Lo vedi ? Non pensi mai a quello che voglio io, mai.”

Si guardarono, ancora.

“Io voglio rimanere qui…”

“Ma qui tu…”

“Mi prenderò le mie responsabilità”

“Ma morirai! Ti faranno uccidere!”

“Allora morirò felice, perché avrò potuto rivedere per l’ultima volta il tuo viso ed i tuoi occhi.”

“Ma che diamine ti prende oggi!?” Naruto arrossì cercando di guardare altrove.

“Non ti facevo così sdolcinato…” borbottò imbarazzato.

“Sei tu che mi fai questo effetto”

“Sei un cretino…”

“Naruto vieni qua”

“Eh? Cosa? No!”

“Sono legato non ti mangio mica…”

“Uffa! Io vado a chiamare gli altri che vorranno salutarti!”

Sbuffando aprì la porta dando le spalle al biondo.

Sasuke abbassò lo sguardo mentre il biondo usciva.

“Sasuke…non lascerò che tu muoia, hai la mia parola…”

Se Naruto si fosse girato avrebbe visto il piccolo sorriso che si era aperto sul viso del moro.

Se Naruto si fosse girato avrebbe sentito una fitta al cuore vedendo quanto quel sorriso fosse amaro.

“Va bene…”

Ma se Naruto non fosse stato Naruto Sasuke non lo avrebbe mai amato a quel modo.

Mai amato ed odiato a quel modo.

Mai.

Se qualcuno mi avesse detto, tre anni fa,
che saresti andato via
io mi sarei alzato e l'avrei preso a pugni
perché sbagliavano tutti
e quell'ultimo bacio io lo conserverò
fino a che ci incontreremo di nuovo
il tempo rende tutto più difficile
vorrei poter ricordare tutto
ma terrò semplicemente il ricordo di te
mi visiti durante il sonno
tesoro,
chi poteva sapere...
tesoro, tesoro
chi poteva sapere...
mi manchi
chi poteva sapere...

-Pink, Who Knew-



Ho pianto come un bambino perché sapevo che quella sarebbe stata l’ultima volta che miei occhi avrebbero incontrato i tuoi.

E rimpiango di non essere riuscito a dirti ciò che ora provo.

Eppure queste due parole sono così semplici.

Alla fine sono solo due stupide parole.




Mi manchi.


















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Capitolo 4
*** Seppuku ***


Note dell’autore: Finalmente ho finito questo capitolo, è l’ultimo,spero non vi deluda! ><”” Vi lascio una piccola spiegazione qui giù, leggetela, vi sarà utile per capire delle cose! ^0^
Ricordo che le canzoni che scrivo sono le traduzioni degli originali testi in inglese, dato che con l’inglese non me la cavo ed odio quando nelle fanfic scrivono pezzi di canzoni in quella lingua (che puntualmente non capisco e che mi scoccio di andare a tradurre) ho pensato che per preservare il patos delle scene fosse meglio scriverle in italiano ^.^ . Ovviamente personaggi e canzoni soo dei rispettivi autori, solo questa piccola storiella (neanche tanto originale poi!) è frutto della mia testolina perversa ùù

HARAKIRI o SEPPUKU
Forma di suicidio rituale più nota in Giappone con il termine di Seppuku. Consiste in un profondo e vasto taglio orizzontale dell'addome inflitto dal suicida, immediatamente seguito dalla sua decapitazione eseguita da un assistente.
(per maggiori informazioni: http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/h/h008.htm)

Buona lettura!

Capitolo 4: Seppuku





In realtà continuavo ad illudermi che portandoti indietro saremmo potuti essere felici..

Ma mi sbagliavo.

In questo mondo, non c’è spazio per noi.


***

Tsunade uscì a testa bassa dalla stanza, lo sguardo afflitto incrociò quello preoccupato di Shizune.

Quella era una sconfitta.

Tonton si avvicinò alle scarpe dell’Hokage strofinando il naso piatto da porcellino contro la caviglia della donna gemendo. Era forse in quel suono che si poteva riassumere tutta la rabbia, la frustrazione e la tristezza che albergavano nel cuore del 5° Hokage.
Tsunade si abbassò ad accarezzare la testolina dell’animale tristemente.

Non c’era più nulla da fare.


***


“Lo shinobi Sasuke Uchiha verrà condannato alla pena capitale tramite Seppuku il giorno 21 Marzo, così è stato stabilito dal Consiglio di Konoha”

“C’era bisogno di tutte queste cerimonie?”

Tsunade era tesa come una corda mentre leggeva quelle due righe quindi l’affermazione del ragazzo la stupì non poco.

“Sasuke…”

“Non si preoccupi Hokage…”

Il moro si decise infine a guardare la donna negli occhi.

Shizune lì accanto sobbalzò stringendo Tonton tra le braccia.

Non aveva mai visto degli occhi così, non erano gli occhi rabbiosi o disperati. In quegli occhi c’era qualcosa di terribilmente sereno, una sorta di rassegnazione mista a tranquillità.

Quelli erano occhi di chi non temeva la morte.

“…ho raggiunto ciò per cui ho sempre lottato ed anche quello per cui non ho lottato mai, quindi…”

Alzò la testa per fissare il soffitto, quel bianco era così accecante da non sembrare vero,o almeno così appariva a Sasuke.

Un bianco infinito

Senza scampo.

“…non ho più bisogno di vivere.”

Non c’è tempo per noi, Non c’è spazio per noi
Cos’è che costruisce i nostri sogni, eppure ora scorre via
Chi vuol vivere per sempre, Chi vuol vivere per sempre?

- Who Wants To Live Forever, Dune (l’originale è dei Queen ma io preferisco la versione dei Dune)-


***

Tutto doveva rimanere un segreto. L’esecuzione sarebbe stata svolta in segreto per evitare ‘inconvenienti’.
Sasuke aveva richiesto un luogo preciso, e l’Hokage aveva dato il suo assenso.

Quindi in quella giornata, il 21 Marzo, il primo giorno di primavera, Sasuke rientrò dopo tanto tempo a casa sua.

La sede del clan Uchiha.

Era proprio lì, in quella stanza, nel luogo in cui erano morti i suoi genitori che aveva scelto di uccidersi.

Le catene che aveva ai polsi ed alle caviglie tintinnavano mentre entrava nella stanza, era rimasto tutto uguale, sul parquet si potevano ancora scorgere delle macchie scure, macchie di sangue che non era stato possibile cancellare.
Si inginocchio proprio lì, dianzi a lui un pugnale ben affilato luccicava su una piccola tavola di legno.

Alzò la testa, pochi metri più in là i membri del consiglio lo squadravano dall’altro in basso. Cercò con gli occhi Tsunade, trovò sia lei che una presenza inaspettata.
Kakashi, il suo vecchio sensei, lo guardava con l’unico occhio disponibile.
Tristezza, angoscia, rassegnazione..questi erano una parte dei sentimenti che si potevano leggere al suo interno.

Sasuke sorrise, un piccolo,amaro sorriso.

I polsi gli vennero sciolti, anche se avesse voluto scappare c’erano ANBU pronti a catturarlo ai quattro lati della stanza, ed anche fuori probabilmente.

Ma in ogni caso no, Sasuke Uchiha non avrebbe mai fatto una cosa così disonorevole.

“Possiamo iniziare”

Un uomo in abiti cerimoniali gli si sistemò di fianco, Sasuke intravide la lama della Katana tra le sue mani, poi rivolse la sua attenzione al pugnale di fronte a lui.

La prese lentamente tra le mani, la lama luccicava, Sasuke la sentiva quasi vibrare tra le sue mani.

Quella lama esigeva sangue.

***

Sakura indietreggiò di un paio di passi. Aveva gli occhi spalancati ed una mano davanti la bocca per impedirsi di urlare.

Shizune guardava in basso con aria afflitta stringendo con forza Tonton al proprio.

“Sasuke…” gemette la ragazza dalla rosa capigliatura.

Allora ci fu uno solo il pensiero che le passò per la testa.

Corse.

Corse più veloce che poteva.

Quando arrivò al chiosco di Ichiraku frenò così bruscamente che per poco non tirò giù metà bancone.

Si guardò intorno, due grandi occhi azzurri la fissavano attoniti.

“Naruto!” la ragazza si avvicinò, il fiatone che aveva non le permetteva quasi di parlare, gli occhi erano spalancati e terrorizzati.

“Sasuke! Sasuke sta per…”


***


Tutto taceva.

Come si dice: la calma prima della tempesta.

Eppure era tutto così tranquillo.

Sasuke se ne sorprese mentre la lama fredda gli sfiorava l’addome.
Gli uccellini stavano cinguettando già da un po’ e si poteva ancora sentire l‘odore dell’erba bagnata dalla rugiada.

Si ritrovò a pensare che sarebbe stato bello essere lì fuori, magari a festeggiare l’inizio della primavera con l’unica persona che gli interessava al mondo.

Tristemente aveva pensato a lui quella notte, tristemente aveva ricordato i suoi occhi, la sua pelle, le sue labbra e più di tutti il suo sorriso.

Ma quella persona era l’unico obbiettivo che Sasuke Uchiha sapeva di non poter mai raggiungere.

Non abbiamo scelta, il nostro destino è già stato deciso.
Questo mondo ha un solo dolce momento messo da parte per noi.
Chi vuol vivere per sempre, Chi vuol vivere per sempre?

- Who Wants To Live Forever, Dune (l’originale è dei Queen ma io preferisco la versione dei Dune)-

Infondo era meglio morire che inseguire un sogno irrealizzabile.

Chiuse gli occhi.

Era ora di finirla.

Ma fu proprio in quel momento, quando Sasuke formulò quelle parole nella sua testa, che lo sentì.
Da prima attutito, poi il grido divenne forte, sempre più vicino.

Un grido di disperazione.

Un grido che parlava di lui.

Il suo nome gli rimbombò in testa come una cantilena.

La sua voce gli rimbombò in testa come una cantilena.

Si girò per guardare fuori la finestra.

Fu allora, che i suoi occhi incontrarono finalmente quelli di Naruto Uzumaki.



***



Naruto correva, correva più forte che poteva.

Arrivò in un tempo che gli sembrò infinito a Casa Uchiha.

Poteva vedere dapprima i tetti, poi le porte, poi quella finestra.

“Sasuke”

Era l’unica cosa a cui riusciva a pensare, l’unica a cui riusciva a pensare da sempre.

E le sue labbra la strillavano, la gridavano come fosse l’unica cosa che le tenesse in vita.

E forse era così.

Intravide i capelli del moro dalla finestra, lo vide girarsi.

Fu allora, che i suoi occhi incontrarono finalmente quelli di Sasuke Uchiha.

Ma la felicità di cui colse appena lo stimolo gli venne strappata via quando si sentì tirare giù, a terra.

Un ANBU gli era completamente addosso, gli teneva un braccio bloccato dietro la schiena e tutto il resto del corpo schiacciato sul terreno.

Naruto gridò.

Tese la mano libera disperato, gli sembrava quasi di prendere tra le mani il moro stringendo le dita sulla sua immagine.

Così lontano.

Ormai era troppo lontano per portarlo indietro.

Gridò, ancora più forte.

Chi desidera amare per sempre? Quando l’amore deve morire…

- Who Wants To Live Forever, Dune (l’originale è dei Queen ma io preferisco la versione dei Dune)-

***

Sasuke girò la testa tornando al pugnale che teneva premuto contro l’addome.
Il cuore gli batteva all’impazzata, avrebbe voluto fermarlo.
In quel momento stesso.

Chiuse gli occhi inspirando.

Le mani gli tremavano.

Se si fosse girato in quel momento avrebbe visto Naruto piangere.

Piangere come non aveva mai fatto.

Gli occhi spalancati, rossi come il fuoco, il braccio teso verso di lui, le lacrime che scendevano giù salate bagnandogli il viso.

Ma Sasuke era troppo occupato dalle sue grida, stringeva l’elsa del pugnale con forza.

Si sentì improvvisamente piccolo di fronte a tutto quello, di fronte all’immensità di quei sentimenti che neanche lui riusciva a capire, ma che gli laceravano il cuore senza dargli scampo.

Ogni grido era un colpo infertogli al petto. Sentì le lacrime abbandonare i suoi occhi, rigandogli le guance chiare.

Ora basta.

Era ora di finirla.

Strinse il pugnale saldamente.

“ Mi sembra ora di finirla con questa pagliacciata.”

Sasuke aprì gli occhi.

Tsunade si era alzata. L’Hokage aveva l’espressione di chi non avrebbe assistito a quella scena un minuto di più.

Si avvicinò alla finestra sotto lo sguardo impietrito di tutti i membri del Consiglio e sotto quello stupito di Sasuke e Kakashi.

“Lascialo!” ordinò all’ANBU che teneva fermo Naruto, quello girò la testa verso di lei per un secondo prima di lasciare Naruto.

Il ragazzo si lanciò letteralmente contro la finestra.

Tsunade fece appena in tempo a spostarsi per non essere travolta dalla furia del biondo che questo aveva già afferrato il pugnale che Sasuke teneva stretto e lo aveva scaraventato dietro di lui,conficcandolo nel muro.

E poi lo abbracciò.

Abbracciò Sasuke con tanta foga da buttarlo a terra.

Lo strinse così forte da mozzargli il fiato.

Voleva assicurarsi che fosse tutto intero, voleva assicurarsi che sarebbe rimasto con lui per sempre.

Si girò ringhiando, non glielo avrebbero portato via. No, non lo avrebbero fatto.

Ma tocca le mie lacrime con le tue labbra. Tocca il mio mondo con la punta delle tue dita.
E potremo avere per sempre. E potremo amare per sempre.
L’ eternità è il nostro presente.

- Who Wants To Live Forever, Dune (l’originale è dei Queen ma io preferisco la versione dei Dune)-


“Mi pare ovvio che questa esecuzione sia da annullare.”

“Tsunade-sama! Questo è il ninja che ha cercato di distruggere la Foglia non lo si può lasciare in vita e tantomeno reintegrare nella comunità ninja!”

La donna sospirò.

“Come ho già detto, e come voi vedete con i vostri occhi” sottolineò con irritazione “la morte di Sasuke porterebbe a Konoha dei conflitti interni che equivarrebbero alla guerra che lui stesso ha cercato di scatenare, ma che per fortuna è stata stroncata sul nascere. Quindi dispongo che Sasuke Uchiha venga sottoposto ad una riabilitazione speciale e poi reintegrato nella comunità ninja come Jounin.”

“Hokage! Lei non può scavalcare il Consiglio!”

“E’ quello che ho appena fatto, se ne faccia una ragione!”

Un sorriso maligno si aprì sul viso di Tsunade. “Guardi Naruto, non credo che farlo arrabbiare sia il modo migliore per preservare la pace.”

Naruto tremava, tremava mentre lo sguardo gli saettava da Tsunade al membro del Consiglio, era sopra Sasuke, gli occhi rossi ed i denti affilati.
Era pronto ad attaccare.

“Naruto”

Il ragazzo abbassò lo sguardo sentitosi chiamare.
Il sorriso dolce di Sasuke lo sorprese.

Non credeva fosse capace di quel genere di sorrisi.

“Hai sentito?”

In realtà non lo credeva neanche capace di piangere eppure vedeva le sue guance rigate di lacrime.

“Tu non morirai…” sussurrò mentre i suoi occhi tornavano della loro solita colorazione.

“No…non morirò” gli accarezzò una guancia.

Questa volta fu Naruto a baciarlo. Dolcemente, come aveva da sempre desiderato fare.

E fu allora che Sasuke se ne accorse.

Mente i primi fiori di primavera sbocciavano.






Aveva trovato il sole.



***

Ringraziamenti:
Ci tengo a ringraziare tutti quelli che mi hanno commentato (soprattutto quelli con le recensioni lunghe *_*) e quelli che seguono le mie piccole storie.
Sappiate che il vostro sostegno mi è indispensabile per scrivere.
Alla prossima storia!

Grazie a :

Yuyake

Ryanforever

Capitatapercaso (Quel fatto del bianco non lo sapevo!Grazie per avermelo detto mi potrà tornare utile ^^)


Allsecrets2

Kyubi

_Aivlis_

Himura

Shooting star

VavvyMalfoy91

Saraio

che hanno commentato.

E grazie a:

1 - 5emme5
2 - allsecrets2
3 - Firefly Of Silence
4 - giulietta117
5 - grethy
6 - hathor
7 - igniflia
8 - Kira7
9 - Kyubi
10 - miss pink 87
11 - nana89
12 - naruto762
13 - naru_sasu_fan
14 - nemesi06
15 - Selvy
16 - shinku66
17 - Shooting star
18 - souseiseki
19 - The Devil
20 - Yu Kanda
21 - Zaza
22 - _Zexion_


che hanno aggiunto questa fic tra i loro preferiti ^0^



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