L'ottavo libro di Harry Potter: James Sirius, Albus Severus, Lily Luna e le loro avventure

di Sara_Ginny Weasley
(/viewuser.php?uid=644327)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Diagon Alley ***
Capitolo 2: *** In viaggio per Hogwarts ***
Capitolo 3: *** Lo smistamento ***
Capitolo 4: *** L'idea fenomenale di Fred ***



Capitolo 1
*** Diagon Alley ***


Prologo

Paige vive in una famiglia di maghi, tutti avevano frequentato Hogwarts in passato: la lettera di accettazione alla scuola arriva anche a lei e una volta arrivata incontrerà qualcuno di davvero speciale che ha sempre voluto incontrare.
Paige conosce la storia di Lord Voldemort e di Harry James Potter, i suoi genitori hanno sempre letto la Gazzetta del Profeta dove lui era quasi sempre nominato.
Un giorno, sull'Espresso per Hogwarts, la sua vita cambiò definitivamente, smettendo di essere una semplice undicenne.

Capitolo 1: Diagon Alley

“Dobbiamo andare a Diagon Alley per prendere la lista dei libri di quest’anno ragazzi!” urlò la madre la pianterreno della grande casa dei Ghislain.
Paige e suo fratello maggiore Chad giocavano a scacchi dei maghi.
“Proprio adesso?” sbottò Chad.
“Sì, proprio adesso. Domani partirete per la scuola e volete andar via senza il materiale? Ma fatemi un piacere, venite subito qui!”
I due ragazzi, sbuffando, scesero le scale e raggiunsero la madre.
Lei gli fece cenno di andare al caminetto con la polvere volante.
“Vai prima tu, Chad.”
Chad annuì, prese un po’ di polvere e si posizionò bene nel caminetto. Si schiarì la gola, e mentre buttava la polvere ai suoi piedi, urlò: “Diagon Alley!”, poi in una nuvola verde scomparse.
Poi prese la polvere Paige e sparì anche lei.
Si trovava a Diagon Alley, davanti al fratello, e aspettarono che anche la madre apparisse con la lista dei libri e degli oggetti che servivano per quell’anno.
“Chad, tieni questa lista: vai a comprare i libri. Io e Paige andiamo a prendere la scopa, il gufo e la bacchetta. Forza, vai!”
Il biondo, sempre sbuffando, si incamminò verso il negozio di libri e lei e Paige si incamminarono da Olivander, il negoziante di bacchette.
Entrarono in quel locale polveroso e con loro sorpresa notarono che Olivander era già al bancone: di solito bisognava sempre chiamarlo perché si incantava a osservare le sue bacchette.
“Buongiorno, Olivander.”
“Ah, buongiorno Mary!” disse il signor Olivander leggendo delle vecchie pergamene. “Qual buon vento la porta qui?”
“Sono qui per la bacchetta di mia figlia. Può aiutarla?”
Olivander alzò gli occhi dalla pergamena e sorrise.
“Ma scherza? Certo, è il mio lavoro!”
Si alzò rumorosamente dalla sedia e sparì tra gli scaffali, inciampando ai piedi dell’attaccapanni.
Paige e sua madre si lanciarono un’occhiata bizzarra e pochi minuti dopo il signor Olivander emerse con una scatolina in mano. Dentro conteneva una bacchetta tutta nuova.
“Allora.. questa contiene i Baffi di Troll! Provala, provala, cara!”
La ragazzina prese la bacchetta e con mano tremante la agitò. La pergamena che leggeva Olivander posata sul bancone si alzò e finì nel cestino.
“Oh, per fortuna! Dovevo sbarazzarmi di quella pergamena, non ne potevo più! Comunque, comunque.. eccellente, cara, questa è proprio la tua bacchetta!”
Paige sorrise e sua madre andò a pagare. Intanto Paige si guardava intorno: trovava quel signor Olivander un uomo molto buffo e gentile e si abbinava perfettamente all’arredamento del locale.
Dopo una chiacchierata Mary e Paige uscirono dal negozio di bacchette, per poi andare a comprare una scopa.
Ce n’erano di molti tipi, nuove, vecchie, veloci, lente, corte e di altri tipi.
Paige non sapeva volare, ma suo fratello sì. Lei non aveva intenzione di far parte della squadra di Quidditch, ma era curiosa di provare a volare. Si soffermò su una scopa molto bella. Una Firebolt, ma era sicura che non fosse fatta per lei. Sua madre girava intorno alla Scopalinda 3, ma neanche quella la convinceva. Non voleva una scopa nuova, ma neanche vecchia. Una normale, semplice, adatta a lei.
Poi ne notò una che le fece brillare gli occhi. Lesse il nome: Comet260.
Credo che prenderò questa, pensò subito. Così corse dalla madre e la trascinò fin lì. Mary fece un’occhiata di disgusto, ma accontentò la figlia.
Quindi uscirono dal negozio con una Comet260 in spalla.
“Ora manca il gufo. Aspetta tesoro, vuoi un gufo, un rospo o..”
“Un gufo!” strillò la figlia, che era stufa di sentirsi ripetere la domanda dalla madre. Mary adorava i rospi, ma Paige non voleva sentir ragione.
Andarono in un negozio alquanto strano, colmo di animali. Lo sguardo di Paige cadde subito su un gufo color nocciola con gli occhi tra il verde e l’azzurro. Era ancora un cucciolo, ed era dolcissimo. Così richiamò l’attenzione della madre e indicò il gufo.
Mary scrutò il gufo come se si aspettasse un attacco da un momento all’altro, ma dopo annuì allegramente. Così andò al bancone e il negoziante mise il gufo in una gabbia e glielo porse.
Uscite da questo negozio videro Chad chiacchierare con una ragazza.
“Allora ci vediamo domani, ciao!” disse lei baciando Chad sulla guancia.
Lui, salutando con la mano, si avviò verso la madre e la sorella. Paige lo guardava con un sorriso e sua madre con uno sguardo torvo e indagatore.
“Che c’è? È un’amica!” sbottò lui.
“Va bene, va bene. Non fare troppe smancerie quando ci sono io! Forza, si torna a casa!”
Paige seguì la madre e il fratello, osservando curiosamente Diagon Alley. C’era già stata in passato, ma era molto piccola. Adesso la guardava con occhi diversi, e pensò che, dopo Hogwarts, era il posto in cui preferiva andare.



ANGOLO AUTRICE
Ciao!!! il mio primo capitolo della mia seconda storia, questa volta su Harry Potter (il mio idolo<3). Spero vi piaccia, intanto all'inzio non si nominano tanto i figli di Harry, ma il prossimo capitolo... vedrete!! Per ora non ho nient'altro da dire..baci,
Ginny :)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** In viaggio per Hogwarts ***


Capitolo 2: In viaggio per Hogwarts

Paige quella sera andò a letto col sorriso stampato in faccia, dopo aver salutato suo padre tornato dal lavoro molto tardi. Pier, lavorava al Ministero della Magia ed era sempre impegnato.

 

“Svegliati, pulce!” strillò Chad bussando con le nocche sulla porta della cameretta della sorellina. “O ti alzi, o vado a Hogwarts senza di te!”
Paige stropicciò gli occhi e con orrore si accorse che Chad aveva aperto la finestra facendo entrare tutta la luce.
Il suo baule era pronto, anche il gufo, e doveva solo vestirsi. Si vestì da Babbana, perché per raggiungere il binario nove e tre quarti bisognava passare per Londra, la città in cui vivevano e non potevano essere visti dai Babbani mentre erano vestiti da maghi, se non volevano finire al manicomio per questione di senno.
Scese le scale e andò in cucina. Sua madre e suo fratello erano già pronti.
“Forza Paige, tieni un po’ di monete, ti comprerai qualcosa dal carrello durante il viaggio, non puoi fare colazione, è tardi!” disse sua madre tutto d’un fiato, dandole una manciata di Falci. Poi uscirono e si avviarono a King’s Cross.
Londra era completamente affollata: quando raggiunsero la stazione e attraversarono la barriera dal binario nove e dieci fecero una fatica immensa a passare col carrello. C’erano streghe e maghi più di quanto lei si immaginasse. Erano in leggero ritardo. Allievi che correvano di qua e di là, mamme e papà che salutavano i figli e raccomandavano di fare i bravi; e alcuni, sì, alcune mamme, erano tristi al pensiero di abbandonare per un anno i propri figli.
“Saliamo, Paige. Ciao mamma!” disse Chad abbracciando la madre e salendo sul treno. Paige fece lo stesso e salutarono dal finestrino tante di quelle volte che la mano non tenne più.
“Vado a sedermi con i miei amici.” Disse il fratello.
“E io?” chiese Paige. Lei non conosceva nessuno.
“Cercati un posto vuoto.” Rispose noncurante Chad che si voltò e andò verso i suoi amici che lo chiamavano.
Paige, sentendosi triste e abbandonata, si avviò verso il lungo e stretto corridoio. Guardava dentro gli scompartimenti che erano tutti occupati. Poi, passando davanti a uno di quelli, verso la fine, il suo cuore sobbalzò.
I figli di Harry Potter sedevano insieme a degli amici e chiacchieravano allegramente. Paige rimase a fissarli per un lungo instante, finché un ragazzo, uno di loro, le aprì la porta.
“Vieni con noi?” le chiese.
Lei rimase a guardarlo con la bocca aperta e alla fine annuì. Lui la fece passare e lei si sedette all’unico posto libero: vicino a una bambina, che lei pensava fosse proprio Lily Luna Potter.
“Be’, ciao..” disse il ragazzo. Tutti erano ammutoliti e guardavano Paige a metà tra il disprezzo e la sorpresa.
“Io sono James, James Sirius Potter.” Continuo il ragazzo. Ora Paige era davvero più sorpresa che mai.
“Io sono.. Paige Ghislain.. “ nessuno rispose. Così si affrettò a parlare. “Ma io non sono.. ecco, non sono famosa come voi, quindi.. è meglio che esca e me ne vada..”
“No! Aspetta! Davvero, vieni"
Paige era ancora mezza pietrificata e passava lo sguardo dalle sue scarpe al finestrino.
“Io sono Albus Severus Potter, chiamami Al, se vuoi.” Disse il secondo figlio della famiglia Potter, sorridendo.
“Lily Luna Potter, lieta di fare la tua conoscenza. Si capisce che sei del primo anno, ma.. tranquilla, lo sono anch’io!”
“Hugo Weasley, sono loro cugino e lei è mia sorella..”
“Mi so presentare da sola!” lo sgridò la ragazza. “Io sono Rose Weasley. Molto piacere.” E le rivolse un sorriso incoraggiante.
“Siete tutti molto.. simpatici.” Disse timidamente Paige. “Io ho un fratello.. del quarto anno.”
“Del quarto anno come me? E come si chiama?” disse James.
“Chad. È in uno scompartimento qui vicino, con i suoi amici.”
“Vado a conoscerlo allora. A dopo!” e uscì.
Stavano proprio per iniziare un discorso su Hogwarts, quando aprì la cabina un ragazzo biondo. Era da solo e subito Rose balzò in piedi.
“Ciao, Scorpius.” Disse timidamente.
“Ciao, Rose. Allora.. vieni?” disse Scorpius accigliato.
“Ehm.. sì, arrivo.” Rispose lei.
“Cosa?! Rose?! Esci ancora con quello lì?” sbottò Albus.
“E’ solo un amico, cugino! Non ti scaldare. Ciao, a dopo.” Prese la sua divisa di Hogwarts e seguì Scorpius. Albus rimase col broncio.
“Mia sorella è alquanto strana..” disse Hugo crogiolandosi dalle risate.
“Alquanto strana? Quello lì è Scorpius Malfoy, Hugo!”
“Il figlio di Draco?”
“Sì, proprio lui!” disse Albus, ribollente di rabbia.
“Oh mamma.. allora mia sorella è proprio suonata, non solo strana..”
Lily si mise a ridere seguita da Paige: insieme si stavano osservando la scena allibite.
“Sapete giocare a scacchi dei maghi?” chiese Paige, irrompendo nella conversazione.
“Certo! Papà mi ha insegnato, lui è un fenomeno.” Rispose Hugo orgoglioso.
“Sì, anche io ci so giocare. Ma Lily no, vero sorellina?” disse James prendendola in giro.
“E smettila! No, io non ci so giocare..” ammise Lily.
“Tranquilla, ti insegnerò io!” incoraggiò Paige, che rideva sotto i baffi per quello che aveva detto James.
Poi la porta della cabina si spalancò di nuovo ed entrò James.
“Eccomi qui. Ah, Paige, ho conosciuto tuo fratello. Un tipo davvero simpatico! Strano che io l’anno scorso non l’abbia conosciuto..”
“Ehm.. sì.. ma tu di che Casa sei?” chiese Paige.
“Grifondoro, naturalmente. Tuo fratello ha detto che è di Tassorosso, giusto?”
“Sì, lui è di Tassorosso. A me piacerebbe essere Grifondoro ma..”
Lily la interruppe.
“Anche io vorrei. Ma non è detto che se tuo fratello è stato Tassorosso, anche tu lo sarai.”
“Sei saggia, Lily!” s’intromise Hugo. “Io non sarei così ottimista. Sono comunque sollevato, perché tutti i Weasley sono stati Grifondoro, quindi non c’è probabilità che anche io non lo sia.”
“Staremo a vedere..” sussurrò Al facendo l’occhiolino.
Si fermarono di colpo coi sorrisi stampati in faccia quando una vecchietta passò per il corridoio gridando: “Qualcosa dal carrello? Qualcosa dal carrello?”
Si precipitarono fuori con le mani piene di Galeoni, Falci o Zellini.
“Io? Tuttigusti+1, è ovvio.” Borbottò Albus alla vecchia donna.
“Anche io Tuttigusti+1.. ma anche Scarafaggi al Grappolo, direi.” James era contentissimo.
“Liquirizia e Lumache Gelatinose, grazie.” Disse Hugo.
“Api Frizzole, per favore.” Decise Paige guardando il carrello.
“E io..  Fildimenta e Piperille.” Disse infine Lily ansiosa di avere i suoi dolci.
I ragazzi ritornarono precipitosamente a sedere scartando i loro dolci. Si guardavano felici, ma l’unico che non sorrideva era Albus. Faceva una faccia schifosa.
“Che c’è, Al?” chiese Sirius.
“Tuttigusti+1.. al gusto di.. cacca di topo! Bleah!”
Ci fu un mormorio di “che schifo” tra gli amici e dopo Lily scoppiò a ridere.
“Poverino!”
All’improvviso entrò Rose.
“Eccomi qui.” Disse gioviale.
“Ah, sì, eccola qui..” brontolò Albus.
“Ancora con questa storia? È solo un amico ho detto!”
“Cosa succede? Che storia è? Dov’eri, Rose?” chiese James bevendo un sorso di succo di zucca.
“E’ uscita con Malfoy!” rispose Hugo.
“Con chi?”
“Ma no! Non uscita! Abbiamo scambiato solo due parole..” si giustificò lei. “Che male c’è?”
“Be’, non vedo niente di male.. tranne che.. STAI ATTENTA. Solo questo.”
“Sono capacissima di stare attenta senza che voi me lo consigliate. Veramente lui voleva solo dirmi di salutarvi, ma dato che siete così scortesi..”
“Ti ha detto cosa?” sbottò James.
“Di salutarvi!” ripeté Rose a braccia incrociate.
“Se ci vuole salutare, perché non lo fa di persona, no? Comunque, cambiamo discorso: avete visto Kayla Jackson?” chiese James.
“Chi è?” chiese Paige, finendo di mangiare l’ultima Ape Frizzola.
“Una del quarto anno, è di Grifondoro. Si è tagliata i capelli, ricordi Al, li aveva lunghi fino al fondo schiena! Ora li ha fino alle spalle, è semplicemente fantastica!”
“Non è che ti sei innamorato?” chiese Albus sorridendo.
“Che diavolo dici? Dai, vieni a vederla!”
“Vengo anch’io! E’ una delle mie migliori amiche, anche se è di un anno più grande.” Ricordò Rose.
“Ah, giusto. Allora andiamo.”
Albus, James e Rose uscirono dallo scompartimento.
“Meglio mettere le divise, tra poco siamo arrivati. Si intravede Hogwarts.” Disse Lily, vicina al finestrino.
I tre presero le divise e si cambiarono. Dopo pochi minuti il treno si fermò e tutti scesero.
“Ci vediamo allo smistamento!” urlò James, salutando Paige, Lily e Hugo.
Un gigante, anzi, un mezzo gigante con la barba folta, le sopracciglia aggrottate e un sorriso piacevole chiamava i ragazzi del primo anno.
“PRIMO ANNO QUI! FORZA! TUTTI QUELLI DEL PRIMO ANNO VENGANO DA ME!”
Una flotta di ragazzini si attorniò al gigante. Paige sperava che anche suo fratello sarebbe venuto a salutarla; ma non si fece vivo.
“Voi del primo anno farete l’entrata a Hogwarts attraverso il lago, con le barchette. Forza, forza, seguitemi. Io comunque non sono un professore, sono un guardiacaccia, mi chiamo Rubeus Hagrid.”
“Hagrid? Il guardiacaccia? Io sono la figlia più piccola di Harry!” Lily balzò verso Hagrid.
“La piccola Lily Luna Potter? Che onore! Spero che tu venga a trovarmi molte volte alla mia capanna laggiù! E anche Hugo, Hugo Weasley.. cari i miei Ron e Hermione.. e Harry, naturalmente, la vostra presenza mi renderà molto felice.. ho avuto a che fare con i vostri fratelli gli scorsi anni.. comunque, andiamo!”
Hagrid li condusse alla riva del lago e spiegò che in ogni barca ci potevano stare al massimo quattro ragazzi.
Hugo, Lily e Paige si misero insieme e con loro si aggiunse una ragazzina dai capelli biondi e gli occhiali molto grossi di colore verde acquamarina.
“Piacere, io sono Gabrielle Aieman. Voi?”
“Hugo Weasley io, lei Paige Ghislain e mia cugina Lily Luna Potter.” Disse Hugo fiero.
“Va bene.” Rispose Gabrielle guardando verso il castello.



ANGOLO AUTRICE
Ciao! Ecco qui il secondo capitolo! Allora, Paige fa conoscenza con i piccoli Potter e i due Weasley e vedremo cosa succederà nello smistamento, dove andranno.. in quale Casa, secondo voi? Bah, voglio tenervi in ansia e vorrei chiedervi un favore. Sto scrivendo un'altra storia, si chiama "Le cronache di Safi" mi piacerebbe che la leggeste, sto cercando altri lettori :) comunque ci vediamo al prossimo capitolo, bye bye!
Ginny<3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Lo smistamento ***


Capitolo 3: lo smistamento

Paige era scossa da brividi di freddo. Non vedeva l’ora di arrivare. E non aspettò molto; erano già all’altra sponda del fiume.
Hagrid li condusse dentro dove incontrarono un buffo signore dall’aria stramba.
“Lui è Argus Gazza, il custode.” Spiegò Hagrid.
“Sì, sono io Gazza. Farete bene a tenervi lontano dai guai e a non toccare la mia gatta, Mrs. Purr.” Li guardo con un espressione di totale disprezzo.
Poi arrivò una donna, dall’aria severa ma gentile.
“Io sono la Preside Minerva McGranitt: venite con me, è già ora dello smistamento. Ci sono quattro Case, penso che lo sappiate. Grifondoro, Corvonero, Tassorosso... e Serpreverde. Venite.”
Hagrid li salutò con un caloroso sorriso e se ne andò; i ragazzi seguirono la McGranitt fino a una grande porta di legno che la spalancò con entusiasmo.
“Questa dovrebbe essere la Sala Grande.” Sussurrò Lily a Hugo e Paige.
C’erano quattro lunghi tavoli che portavano a un unico tavolo in fondo: quello del Preside e dei professori.
I quattro lunghi tavoli erano occupati da ragazzi e ragazze che applaudivano contenti: Paige intravide suo fratello che la salutava e la incoraggiava dal suo tavolo. Lily e Hugo si affrettarono a cercare con lo sguardo i propri fratelli, che applaudivano chiassosamente.
Quelli del primo anno attraversarono l’enorme stanza e arrivarono davanti al tavolo dei professori.
“Benvenuti per quelli del primo anno, e bentornati a tutti gli altri! Un altro anno a Hogwarts non farà male a nessuno. Prima di partire con lo smistamento, dirò alcune regole che varranno per quelli del primo anno, ma anche per gli altri, perché magari la memoria si.. accorcia durante l’estate, no? Bene, come fecero gli scorsi Presidi di Hogwarts, anch’io annuncio le stesse regole:
-La foresta nel parco di Hogwarts è proibita a tutti gli studenti, tranne se accompagnati per ordine di insegnanti;
-Il custode Argus Gazza ha voluto che io vi riferissi, soprattutto al primo anno, che non si entra nel castello con le scarpe sporche;
-Non si usano magie nei corridoi per fare scontri con altri alunni;
-Il programma delle lezioni verrà assegnato a ciascuno di voi nella propria Casa dall’insegnante referente.
Sono poche regole, ma se ne possono aggiungere delle altre.. molto volentieri.. comunque, voglio che cantiamo insieme la canzone di Hoggy Warty Hogwarts. Silente ve la faceva cantare tutti gli anni.”
Gli studenti (tranne quelli del primo anno che non la sapevano) si schiarirono la gola e iniziarono a intonare una canzone:
Hogwarts, Hogwarts, Hoggy Warty Hogwarts,

Insegnaci qualcosa per favore,

A noi, anziani, calvi e tutti storti,

a noi, ragazzi dai calzoni corti,

le nostre teste devono riempirsi

di cose interessanti da non dirsi,

per ora sono vuote e piene d’aria,

di mosche morte e roba secondaria,

insegna a noi che cosa va imparato,

ripeti ciò che abbiam dimenticato,

fa’ del tuo meglio e noi faremo il resto,

finché il cervello non ci andrà in dissesto.

“Bravissimi, studenti. Ora proseguiamo con lo smistamento.” Annunciò la Preside.
E si rivolse a Gazza “Argus? Hai preso lo sgabello col Capello Parlante?”

“Certo..” Argus arrivò trafelato con uno sgabello in mano. “Quest’estate il Cappello Parlante ha deciso di non inventare più la canzoncina d’inizio anno. Ha detto che la morte di Silente e Piton l’ha sconvolto, quindi..”
Ci fu un mormorio di preoccupazione tra i quattro tavoli.
“Non importa..” rispose cauta la McGranitt. “Iniziamo con lo smistamento!” e porse a Gazza una pergamena.
Lui la aprì. C’era l’elenco di tutti i nomi di quelli del primo anno, e Paige aveva fifa. Non era vera paura, era preoccupata nel sapere in che Casa l’avesse mandata. Voleva chiedere a Lily cosa ci faceva un Cappello Parlante, e come funzionasse lo smistamento, ma la voce della McGranitt non glielo permesse.
“Aieman, Gabrielle.” Chiamò.
Lily si scambiò un occhiata con Paige e Hugo. Gabrielle si avviò spavalda e per niente preoccupata verso lo sgabello. La McGranitt la fece sedere e gli posizionò il Cappello Parlante in testa, che la fece coprire perfino gli occhi. Tutti quelli del primo anno sobbalzarono quando il Cappello iniziò a parlare.
“Mm.. vediamo.. Gabrielle.. hai molto talento, si può dire, ma sei molto testarda.. hai voglia di metterti in mostra, forse? Mm.. Grifondoro? Impossibile. Tassorosso? Improbabile. Corvonero? Al cinquanta per cento.. Serpeverde? Mm.. quasi, quasi.. Serpeverde!”
La ragazza si tolse il Cappello e lo poggiò sullo sgabello e andò felice al tavolo di Serpreverde, mentre tutti nella Sala applaudivano.
“Bircan, John.” Gridò Gazza.
Un ragazzo dai capelli castani e gli occhi grigi andò a sedersi, col Cappello Parlante sugli occhi.
“Con te non c’è tanto da pensare.. Grifondoro!”
John, molto sollevato, si tolse il cappello e corse verso il tavolo di Grifondoro, dove lo accolsero calorosamente.
Finché non venne chiamata lei, Lily o Hugo, Paige non ascoltò più. Ormai aveva capito come funzionava: doveva mettersi il Cappello, sedersi e aspettare una risposta. Dopodiché andava a sedersi senza pensieri cattivi.
Ormai era ora di cena, e nei tavoli c’erano i piatti d’oro ancora vuoti. Tutti aspettavano che lo smistamento finisse così potevano iniziare a mangiare.
La voce di Gazza fece uscire Paige dai suoi sogni.
“Ghislain, Paige.”
Paige si avviò tremando; pensava che le gambe potessero cedere da un momento all’altro.
La McGranitt le sorrise, poi Paige si infilò il Cappello e si sedette sullo sgabello di legno. Non vedeva niente, il Cappello era così grande che le copriva gli occhi e non vedeva altro che buio.
“Ghislain? Non mi suona nuovo questo nome.. ah, già, ecco perché, hai un fratello a Tassorosso, non è così?”
Paige annuì, e credette di assentire al vuoto.
“Già, avevo ragione.. Be’.. tu non hai affatto la stoffa di tuo fratello.. sei molto diversa.. Grifondoro!”
Il cuore di Paige ebbe un tuffo: non sarebbe stata con Chad. Si levò il Cappello e si diresse al tavolo di Grifondoro. Tutti applaudivano e quelli di Grifondoro urlavano e gli davano le mani, presentandosi.
“Io mi chiamo Algie Beat!” disse una.
Paige si sedette. Non ascoltava lo smistamento finché non sentì il nome di Lily.
“Potter, Lily Luna.” Chiamò Gazza. Paige alzò lo sguardo e vide una Lily piuttosto pallida. Si sedette con il capello in testa e aspettò.
“Aah,” fece il Cappello Parlante, “una Potter.. mm.. i Potter sono sempre stati dei Grifondoro.. ma staresti bene anche a Corvonero.. ma no, mantengo la promessa.. Grifondoro!”
Scrosciarono applausi dappertutto, soprattutto al tavolo di Grifondoro. Lily ora era molto più tranquilla e veniva a grandi passi verso il proprio tavolo, per sedersi vicino a Paige.
“Allora, sei contenta?” gli chiese Lily.
“Sì, insomma. Mi sarebbe piaciuto sia stare con te sia con mio fratello.” ammise Paige.
“Non ti preoccupare, lo vedrai lo stesso. Oh, ecco Hugo!”
Gazza chiamò Hugo che andò fiero a sedersi.
“Weasley? Sei quello dai capelli rossi con tanti zii.. sì, so chi sei.. ho avuto a che fare con molti della tua famiglia, per non dire tutti. Grifondoro!”
Hugo saltellò verso il tavolo cercando di non ascoltare troppo gli applausi. Era felice anche lui. Rose, Sirius e Albus arrivarono e si sedettero in parte a loro.
“Straordinario!” disse Rose.
“Davvero, sono felicissimo di avervi con noi!” fece Albus sorridendo.
Ma si interruppero quando la professoressa McGranitt finì di chiamare gli studenti e di smistarli e quando il preside andò avanti a parlare.
“Diamo inizio al banchetto.” Annunciò e i piatti sul tavolo si riempirono di cibo.
“Wow.. sarà sempre così per il cibo?” chiese Paige sgranando gli occhi.
“Ovvio! Noi torniamo dai nostri amici, più in là. Buona cena, eh!” disse James allontanandosi con Albus e Rose.
Sul tavolo c’era di tutto: dal roast-beef alla torta con la marmellata. Hugo mangiava le lasagne verdi, strane ma buone, Paige si azzuffava sulla carne e le verdure e Lily su dei strani tortellini arancioni.
“Mm.. che buone..” mormorò Hugo.
“E questo che cos’è?” chiese Paige guardando una bottiglia con del contenuto mai visto prima “Non sembra affatto acqua arancina.. cos’è?”
“E’ succo di zucca.” Rispose una ragazza accanto a lei, probabilmente del secondo o terzo anno. Paige, Lily e Hugo la guardarono studiandola e cercando di capire se la conoscevano, e questa parve leggerli nel pensiero, perché rispose: “Oh, non mi sono presentata. Sono Ashley Moure, sono del terzo anno.”
I tre amici le sorrisero e si presentarono.
“Ora voglio che i Prefetti e i Caposcuola accompagnino gli studenti della propria Casa a far visitare il Castello, dopodiché mostrategli la propria sala comune, ovviamente con la parola d’ordine.” Disse la McGranitt.
Così i Prefetti di Grifondoro andarono da quelli del primo anno.
“Forza, seguiteci, primo anno, seguiteci, siamo Prefetti, seguiteci, forza, tenete il passo, veloci!”
Paige, Hugo e Lily seguirono i Prefetti come tutti gli altri alunni del primo anno. Uscirono dalla Sala Grande e si trovarono in un posto pieno di scale. E con grande stupore di tutti i ragazzi nuovi le scale si muovevano da una parte all’altra. Ci fu un coro di “Oooh” e i Prefetti, sbuffando, condussero i ragazzi verso un grande quadro, che conteneva una donna dall’aria imponente.
“Bene ragazzi” cominciò un Prefetto biondo “questo è il ritratto della Signora Grassa. Per passare alla torre di Grifondoro dovrete venire qui e annunciare la parola d’ordine a questa signora, che vi aprirà il varco presso la vostra sala comune. Quindi ora dirò la parola d’ordine, voi dovrete tenerla bene a mente ma non dovete mai dirla a quelli delle altre Case. Intesi?”
Ci fu un mormorio di assenso e una ragazza, un Prefetto, un po’ bassa dai capelli nocciola e gli occhi verdi, borbottò qualcosa che poteva sembrare la parola d’ordine.
Scheggia mormorante.” Il ritratto della Signora Grassa si spostò sorridendo e aprì un passaggio verso la torre di Grifondoro. I due ragazzi condussero quelli del primo anno dentro. La sala era abbastanza grande, comoda e accogliente. In fondo un fuoco scoppiettava allegro e c’erano poltrone, divani, sedie e tavoli per tutti. Era vuota, perché tutti gli altri studenti stavano ancora nella Sala Grande.
“Ecco, questa è la sala comune. Avete visto abbastanza credo, anche se nessuno conosce tutte le stanze del castello, figuriamoci noi. Be’, adesso arriveranno anche gli altri studenti e poi si va a dormire all’ora che si vuole, ma prima di mezzanotte. Ok?” chiese il ragazzo.
“Ok.” Dissero tutti in coro, cominciando a chiacchierare ed accomodarsi.
“E’ davvero bella..” commentò Lily sedendosi davanti al fuoco vicino a Hugo e Paige.
“Certo. Non vedo l’ora di cominciare a studiare.” Disse Paige sorridendo.
Poi il Prefetto sovrastò le voci di tutti. “I dormitori delle ragazze sono su per queste scale a sinistra e per i ragazzi lo stesso a destra. Benvenuti, allora.”
Ci fu un coro di “grazie” e poi tutti tornarono a chiacchierare come prima.
Lily tirò fuori dalla sua borsa un libro.
“Questo libro mi piace moltissimo. Cura delle creature magiche, so già che sarà la mia materia preferita. Anche perché la insegna Hagrid!” spiegò, mentre Paige aggrottò la fronte.
“A proposito di quel gigante.. come lo conoscete? Chi è, poi?”
Hugo e Lily scoppiarono a ridere. “Un amico dei nostri genitori. Un amico fidato, direi.” E scoppiarono di nuovo a ridere.
Dopo dieci minuti la porta della sala comune si spalancò ed entrarono tutti gli studenti di Grifondoro. Si sparsero per la sala, alcuni gridando, ridendo, altri semplicemente chiacchierando. Subito Rose, Albus e James corsero verso i tre amici.
“Che bello!” disse Rose. “Non ci posso ancora credere.. voi tre a Grifondoro!”
“Strano che Paige non sia stata assegnata a Tassorosso, non credete? Di solito quelli della stessa famiglia li mettono sempre nella stessa Casa.” Commentò Albus.
“Non è detto.” Rimbeccò James.
“Be’, non importa, sono contenta che Paige sia con noi..” disse Rose sorridendo a Paige. Poi James si bloccò quando passò davanti una ragazza, molto carina, con i capelli fino alle spalle di un castano chiarissimo e degli occhi azzurri scintillanti. A James gli si contrasse lo stomaco, ma fece finta di niente. Però Lily se ne accorse.
“Ehi, James, perché non ci parli? Non vi siete parlati sul treno, anche?”
Rose, Albus, Lily, Hugo e Paige fissavano Albus sorridendo.
“Cosa? Chi?”
“E dai, si capisce che ti piace Kayla Jackson!” spiegò sottovoce al fratello, assicurandosi che sentissero solo lui e i suoi amici in parte.
“Lily, no. Lei esce con uno del sesto anno.” e si rattristò.
“Oh, non fare così. Scusa, con chi è che esce?” chiese Rose.
“Luis Achee. Non è poi così carino, non trovate?” disse James euforico.
“Luis? Oh, se è carino!” poi, notando lo sguardo di Albus, Rose cambiò idea “Ehm.. non in quel senso.. intendevo dire che è carino solo nel modo in cui gioca a Quidditch! Hai ragione, è proprio brutto..”
“Tentativo fallito. Vado a dormire, ci si vede domani.” E James andò dritto nel suo dormitorio, seguito dal suo migliore amico Cameron.
“Mi dispiace.. tanto..” balbettò Rose “ora vado a parlare con Kayla, allora!”
“No!” fece Lily “Peggiorerai soltanto le cose! Se dici a Kayla che James è innamorato di lei, ci sarà un putiferio da parte sua.. lascia che se la cavi da sola.”
“Ecco Luis!” e Hugo indicò un ragazzo alto, robusto, biondo con gli occhi marroni farsi strada verso Kayla. Lei stava chiacchierando e lui bussò sulla sua spalla.
Gli amici davanti al fuoco si sporsero in avanti per sentire.
“Ciao Kayla, come va il primo giorno?” chiese lui facendo un sorriso malizioso.
“Oh, tutto bene, come al solito.” Rispose lei un po’ infastidita, perché aveva interrotto una conversazione profonda che faceva con le sue amiche.
“Be’, non ti disturbo, quindi. Sai dove trovarmi, bella” Lui le fece l’occhiolino e le diede un bacio sulle labbra: le amiche di Kayla batterono le mani e risero, mentre lei rimase in piedi a fissare il vuoto.
“Se qui ci fosse stato James..” sentenziò Paige.
“..ci sarebbe stato il pandemonio.” Concluse Hugo sospirando.
Albus si era alzato ed era andato da un paio di suoi amici che giocavano a scacchi dei maghi. Rose, invece, era stata coinvolta in una chiacchierata tra ragazze del terzo anno.
Lily e Paige avevano cominciato a sfogliare il libro Il Quidditch attraverso i secoli e Hugo si divertiva a guardare alcuni più grandi che cantavano la canzone Hoggy Warty Hogwarts facendo un balletto buffo.
Poi la porta della sala comune si aprì ed entro la Preside, la professoressa McGranitt.
“Continuate pure a fare le vostre cose, devo solo consegnare dei moduli a quelli del primo anno, così decideranno quali materie affrontare e poi darò loro l’orario delle lezioni.” Spiegò, mentre tutti quelli del primo anno le andarono incontro.
“Ecco.. Tenete.. Scegliete e poi me lo date qui.. Domattina appenderò i risultati alla sala comune..” borbottava distribuendo i soldi.
Hugo, Lily e Paige si sistemarono in un angolo e con una penna d’oca completarono il questionario.
“Divinazione? Che roba è?” chiese Paige leggendo una strana materia scolastica.
“Oh, no, ti prego, mamma me l’ha sconsigliata. Insegna la Cooman, sapete. È paranoica. Ora sarà anche vecchia..” disse Hugo alzando le braccia in segno di resa.
“Be’, io voglio provare. Tu, Lily?”
“Sì, va bene.” E segnarono così la materia di Divinazione, tranne Hugo.
“Difesa contro le Arti Oscure.. ovviamente.. Trasfigurazione, perché no? Pozioni.. Pozioni?” disse Hugo.
“Pozioni ovvio che sì! Mi piacerebbe diventare Auror da grande, quindi Pozioni è fondamentale perché..” cominciò Lily.
“Auror? Ma sei pazza? Già pensi al futuro?” rimbeccò Hugo, interrotto da Paige.
“Che cosa significa Auror?”
“Cacciatori di maghi Oscuri.” Spiegò Lily, stanca di sentire il cugino brontolare. “Bisogna farlo Pozioni!”
“Non mi piace!”
“E allora? Dai, Lumacorno è simpatico!”

“Bla bla bla..”
“Smettetela voi due!” sussultò Paige. “Mettiamo la crocetta su Pozioni, vi prego!”
I due annuirono furiosamente.
“Facciamo Erbologia, vero?” chiese Hugo, riprendendosi dallo shock su Pozioni.
“Sì, sì, va bene. Erbologia mi piace molto.” Commentò Lily.
“Ovviamente anche Cura delle Creatura Magiche: dobbiamo fare il piacere ad Hagrid.” Disse Hugo entusiasta.
Poi finirono col mettere la crocetta anche ad Antiche Rune e consegnare il tutto alla McGranitt.
“Perfetto, ragazzi. Domattina vi troverete i risultati. Buonanotte.” E uscì con tutte le pergamene firmate dagli alunni.
Tutti quelli del primo anno tornarono alle proprie attività. Hugo se ne andò da John Bircan, un ragazzino della sua età, con un forte senso dell’umorismo, dai capelli castani e gli occhi verdi. Era davvero un tipo simpatico, se si escludeva che era più imbranato di qualsiasi persona.
Lily e Paige rimasero sedute sulla poltrona davanti al fuoco chiacchierando.
“Ehi, Paige..” cominciò Lily, piuttosto nervosa. Le voleva chiedere se sentiva la mancanza di Chad, ma non sapeva come farlo.
“Che cosa c'è?” chiese Paige incuriosita.
“Ehm.. ecco.. volevo chiederti.. sicura di stare bene? Per tuo fratello, intendo.”
“Ah.. no, non ti preoccupare, sto benissimo però, certo, mi sarebbe piaciuto stare con lui..” rispose Paige, scrutando il fuoco, sperando che una soluzione sorgesse all'istante.
“Lo potrai vedere, davvero. E poi ha sempre me! E James, Albus, Hugo e Rose! Noi ti vogliamo bene!”
“Grazie” Paige si sentì molto meglio “grazie. Comunque.. che ore sono?”
Era molto tardi: era quasi mezzanotte e nessuno sembrava essersene accorto. Ancora quasi tutti gli studenti di Grifondoro erano nella sala comune.
“James ha detto che il primo giorno succede sempre! Ma i quadri controllano, e se notano lo dicono alla McGranitt. Ma lei è buona, alcuni giorni lo sopporta.”
Paige annuì soltanto, era molto stanca e l'ultima cosa che voleva fare era andare a letto, perché stare in compagnia di Lily la tranquillizzava: poi pensò ad una cosa.. com'erano i dormitori che gli avevano indicato i Prefetti?
“Ehi Lily, come sono i dormitori? Si dorme nella stessa stanza? James ti ha raccontato?”
“Mi ha raccontato Rose. Ha detto che si dorme in cinque nella stessa stanza e i bagagli sono già nella nostra stanza.”
“Ma siamo insieme noi due?” chiese Paige.
“la McGranitt è una strega prodigiosa: sa con chi potremmo stare meglio. Sicuramente saremo insieme noi due, scommettiamo? Dai, andiamo a vedere!”
Lily e Paige si alzarono e corsero su per le scale a pioli verso il dormitorio femminile. Era una stanza circolare con un po' di porte. Su ognuna c'erano dei nomi che indicavano di chi era la stanza. Sulla penultima porta c'erano anche i nomi di Paige e Lily.

Carilen, Jennifer

Ghislain, Paige

Hetra, Cindy

Marlast, Shanna

Potter, Lily Luna

“Non conosco le altre ragazze.” commentò Lily pensierosa.
“Ciao!” una voce alle loro spalle le fece sussultare.

Tra ragazze sorridevano a Lily e Paige.
“Io sono Jennifer Carilen, sembra che siamo in camera insieme.” disse una ragazzina dai capelli castani scuro raccolti in una treccia e gli occhi grigi, alta per la loro età.
“Piacere, Shanna!” continuò una ragazza bellissima, occhi blu e capelli biondi, né alta né bassa.
“Io Cindy Hetra. Be'.. voi?” aggiunse un'altra dai capelli castano chiaro molto corti.
“Io sono Lily Luna Potter.”
Le tre ragazze sorrisero ancora di più.
“Potter! Avete sentito?”
“Sì! Wow..”
“Non esaltatevi per favore, trattatemi come una persona normale ok?” sbottò Lily, arrossendo.
“Va bene, okay. Tu come ti chiami, invece?”
“Paige. Piacere.”
Dopo essersi strette tutte le mani entrarono nella loro stanza del dormitorio.
Era abbastanza spaziosa, c'erano cinque letti con delle bellissime tende rosse, tre finestre grandi e dei tappeti vivaci.
Su ogni letto c'erano i bagagli e i i rispettivi animali della persona che doveva dormirci. Il letto di Lily era l'ultimo, vicino a quello di Paige.
Tutte quante si tuffarono sul proprio letto, esauste.
“Che comodo..” biascicò Paige chiudendo gli occhi.
“No! E il pigiama!” strillò Cindy, scuotendo Paige. Ella aprì gli occhi e tirò fuori dal baule il suo pigiama viola e lo infilò. Quando anche le altre furono pronte, si mise finalmente a letto, sotto le morbide coperte, ascoltando la sua civetta fischiettare allegra e permettendo alla luna di filtrare attraverso la stanza.


ANGOLO AUTRICE
Vi piace? Non avevo molte idee su questo capitolo, poi riflettendo ho messo insieme alcune cose dei primi di libri di Harry Potter e ne ho messe di nuove, ditemi che ne pensate! Spero di mettere il prossimo capitolo non troppo tardi... forse domani o dopodomani! Ciao,
Ginny<3

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** L'idea fenomenale di Fred ***


Capitolo 4: l’idea fenomenale di Fred

“Svegliati!” sussurrò Lily all'orecchio di Paige.
Questa aprì gli occhi e si trovò davanti la faccia dell’amica. Le finestre erano ancora chiuse, ma una candela soffusa illuminava la stanza.
“Che cosa c’è? È già mattina?”
“Sì. Ma mattina molto presto, le altre dormono ancora. Volevo andare a fare colazione, la fame si fa sentire… vieni con me?”
Paige si alzò a fatica, ancora mezza addormentata, si tolse il pigiama e si mise la divisa di Hogwarts.
Scesero le scale verso la sala comune in silenzio, senza farsi sentire dalle compagne. Appena arrivate si coprirono gli occhi per colpa della luce che filtrava attraverso la grande finestra. C’erano solo una decina di studenti già svegli, e alcuni di loro si avviavano verso la Sala Grande per mangiare, quelli del primo anno osservavano un manifesto attaccato al muro, sotto un quadro.
Anche Lily e Paige si avviarono lì e scoprirono che erano gli orari per le lezioni. Staccarono il proprio foglio e, dopo una cura esami nazione, lo misero nella borsa e andarono a fare colazione.
“Hugo dormirà ancora?” chiese Paige.
“Eh, sì. Mio cugino è un dormiglione… vedi? Qui non c’è.”
Con una rapida occhiata in giro, si scoraggiarono e iniziarono a mangiare senza di lui.
All’improvviso tre sagome avanzavano verso di loro. Lily e Paige alzarono lo sguardo e quest’ultima non parve capire chi fossero, ma Lily balzò immediatamente in piedi e corse ad abbracciarle.
“Victoire! Dominique! Louis! Che piacere vedervi!”
“Ehy cuginetta, non ci dimenticheremo mai di te, mai!” disse il ragazzino, che Paige intuì fosse Louis.
“E così… sei una Grifondoro come noi!” disse una.
“Sì, Victoire, sono un Grifondoro. Dove sono Molly, Lucy, Fred e Roxanne?” chiese Lily.
“Sono in giro da qualche parte, ma vogliono vederti! Solo che adesso avevano Pozioni… ci si vede, ciao!”
E i tre andarono via.
Lily tornò col sorriso sulle labbra da Paige, che ancora la guardava con un cipiglio interrogativo.
La piccola Potter se ne accorse.
“Oh, scusami tanto. Sono i miei cugini, Victoire, Dominique e Louis, i figli di zio Bill e zia Fleur Delacour…”
“Ma quanti cugini hai?” domandò Paige, finendo di sorseggiare la bevanda che assomigliava straordinariamente al latte, ma non lo era.
“Ehm… molti… poi ci sono Molly e Lucy, figlie di zio Percy e zia Audrey, e Fred e Roxanne, figli di zio George e Angelina…” rispose Lily, contandoli tutti sulle dita. “Beh, gli altri due li conosci! Hugo e Rose, figli di zio Ron e zia Hermione.”
“I migliori amici di tuo padre?”
“Esattamente. Tu hai cugini?” chiese Lily.
“Sì. Ma sono tutti grandi, hanno già frequentato questa scuola.” Rispose scoraggiata l’amica. “Chad è stato fortunato, fino al secondo anno ha avuto i nostri cugini Leonard e Jack, due gemelli.”
“Allora anche tu hai dei cug…” non riuscì a finire.
Hugo correva all’impazzata verso di loro, il volto rosso e affannato.
“Lily! Paige!” chiamava, urlando così forte che Gazza lo rimproverò dall’altra parte della Sala e la professoressa McGranitt irruppe nella loro conversazione per dire a Hugo di darsi una calmata.
“Sì, scusi professoressa…” appena la McGranitt tornò ai suoi problemi, lui cominciò a spiegare, sedendosi vicino alla cugina.
“Al… Albus…” balbettava.
Le due amiche sgranarono gli occhi.
“Albus cosa?”
“Cosa succede a mio fratello?”
“Scusate, non Albus, ma James…” si corresse il rosso.
“Va beeene, ma sbrigati a dirci cosa succede!” lo rimproverò Lily.
“Si sta picchiando con Luis Achee!”
Lily si mise subito in piedi e corse, seguita da Hugo e Paige, verso la sala comune di Grifondoro.
Una ressa di ragazzini incitavano a fare a pugni James e Luis, che al centro si rotolavano scalciando e mollando pugni. Uno del sesto anno contro uno del quarto. Come poteva andare avanti?
Lily aprì il varco e prese il fratello per il braccio che, arrabbiato, si alzò. Dal labbro gli colava sangue e ansimava. Luis aveva invece un livido sul braccio.
“Cosa succede qui?” urlò Lily. Anche se era piccola, urlò con tutta la forza che aveva in corpo, tenendo il fratello lontano dall’altro scalmanato.
“Lui… mi ha provocato!” gridò di rimando James.
La folla ormai si diradava delusa. Alcuni si lamentavano con Lily perché aveva interrotto la rissa.
“Fate a botte già al primo giorno di scuola! Ma James, la mamma fa le raccomandazioni per niente? E dov’è Albus?”
“A Erbologia, a Erbologia, quello squilibrato. È stato lui a dirmi che Luis voleva vedermi.” Rispose James, sedendosi sulla poltrona e guardando Luis allontanarsi.
“Si sarà sbagliato, non diamo la colpa ad Albus.” S’intromise Paige, aiutando Lily a calmare il fratello.
“No, certo…” tagliò corto James. “Adesso voglio stare da solo.”
“Non finché non ci dici perché hai fatto a botte con Luis!” disse Hugo.
“Non sono affari vostri, voi siete troppo piccoli, vi immischiate sempre nei miei affari.”
James!” urlò Lily. Non ci poteva credere. Il suo adorato fratello non le rispondeva mai così.
“Che cosa succede?” entrò Roxanne, con la faccia da una che ha appena preso un pugno in faccia e non se n’è resa conto.
“Roxanne!” Lily e Hugo corsero incontro alla cugina, che però rivolse loro solo l’ombra di un sorriso. “James! Mi hanno fatto voce di quello che è successo… Non ci posso credere! Non dirmi che hai litigato per Kayla…”
“Ho litigato con Kayla.” Disse tranquillamente il cugino, ancora sulla poltrona, il labbro da cui pendeva sangue. “E’ meglio che vada in infermeria, Madama Chips mi curerà in un attimo e…”
“..E poi finirai nei guai!” concluse Hugo.
“Non se non gli dico come ho fatto a ridurmi così!” e indicò il labbro. “Se nessuno dice alla Chips che ho fatto a botte vi ringrazierò a vita… se lo direte… farete la fine di Luis.” Provocò James.
“Che paura!” strillò Fred, il fratello di Rose, correndo ad abbracciare i cugini, compreso James, che fu felice di vederlo. “Avete sentito la notizia, allora? Roxanne e Teddy… si sono baciati anche prima!”
“Smettila, pulce!” gli urlò contro la sorella.
“Ci siamo anche noi!” dalla porta della sala comune di Grifondoro entrarono Molly e Lucy, altre Weasley. Dopo essersi salutati tutti, si presentò anche Paige, che conquistò l’amicizia di ognuno di loro.
“Va bene, va bene… adesso basta però, vado in infermeria, cugini… ciao Lily, ciao Paige.” E James uscì.
“Ehy, ho un’idea!” cominciò Fred, sedendosi davanti al fuoco attorno agli altri. Dopo uno sguardo d’intesa da parte della sorella, continuò. “James mi sembra molto triste in questi giorni, non trovate?”
“Sì.” Concordò Lily.
“Gli piace Kayla” sentenziò Hugo.
“Esatto. Perché non facciamo un bello scherzo al signorino Luis Achee?” e fece l’occhiolino a Paige, che si sentì arrossire.
“Beh.. non saprei… che tipo di idea proponi?” chiese Roxanne.
“Il piano è questo: avevo Pozioni, prima, e con me faceva lezione anche Luis. Era davanti a me. Teneva in mano alto il suo orario delle lezioni, e io sono riuscito a leggerle, nonostante la poca luce che c’è nelle segrete. Ha un’ora libera oggi pomeriggio e anch’io. Chi di voi ha un’ora libera alle quattro di oggi pomeriggio me lo dica, così farà lo scherzo con me. Forza, controllate.” Finì il discorso Fred. Nessuno si era accorto che nel frattempo Albus si era seduto davanti a loro ascoltando, e sussultarono nel vederlo.
“Io ho un’ora libera oggi alle quattro. Chi altro?” chiese.
“Io, Hugo e Paige. Prima abbiamo Cura delle Creature Magiche e poi un’ora libera, esattamente alle quattro.” Disse Lily ridendo sotto i baffi.
“Anch’io.” si aggiunse Lucy.
“Esattamente quello che volevo. Alle quattro vi aspetto qui, in sala comune, proprio qui, davanti al fuoco. Ci troviamo io, Lily, Hugo, Paige, Lucy e Albus… finiremo meglio il piano quando ci troviamo, adesso devo andare urgentemente in bagno. Non scordatevelo. La dobbiamo far pagare a Luis! Ci si vede!” e corse via, lasciando gli altri a scoppiare in fragorose e nitide risate di scherno.




ANGOLO AUTRICE

Ciao!! Due capitoli in un giorno... *si guarda in giro e si nasconde sotto il tavolo* Che volete che vi dica? Non avevo un tubo da fare! Così mi sono detta " perché non fare un altro capitolo, dato che ne hai tanta voglia?" allora mi sono messa a scrivere. Allora... sì, questo capitolo è super incasinato. Tutti i nomi dei cugini, parenti, amici, giuro che faccio fatica a capirne io che ne sono l'autrice!!! Beh,abbiamo capito che Fred (prendendo tutto da suo padre, George) ama fare gli scherzi e prendere in giro, così si mette a fare un piano per incastrare Luis Achee.. funzionerà? Non lo so, devo ancora deciderlo... ci vediamo al prossimo capitolo. Ringrazio Queen_Leslie che recensisce!!! Ti adoro e vi invito a recensire!
Ginny<3

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2513670