Un'altra chance

di Arancino Spietato
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Un nuovo arrivato alle Isole del Destino e una situazione non prevista ***
Capitolo 3: *** Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 1 ***
Capitolo 4: *** Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 2 ***
Capitolo 5: *** Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 3: Passi avanti e un altro ospite in spiaggia ***
Capitolo 6: *** Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 4 … Lo è con le persone sbagliate... ***
Capitolo 7: *** Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 5 Un incontro inaspettato ***
Capitolo 8: *** Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 6 Inizio dell'incubo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono. Appartengono alla Square Enix.

 

Prologo

Vanitas's POV

Ero lì, disteso a terra, addormentato, con un sonno che era destinato a rimanere perenne. Ma, a un certo punto, vidi qualcosa in lontananza, qualcosa di
bianco. Stavo sicuramente sognando, e non volevo svegliarmi.
Quel puntino si avvicinava sempre di più e diventava sempre più grande e sempre più luminoso. Fui costretto a mettere una mano davanti agli occhi
per la troppa luce. Quando fu a qualche metro da me si fermò.
Io mi alzai e mi avvicinai. Non mi interessava cosa fosse. Non potevo lasciarmela scappare. Forse quella volta sarebbe successo qualcosa.
Stranamente non ero diffidente. Mi sentivo bene.
Provai a toccarla. Avvicinando la mano sentivo che emanava calore.
La toccai e tutto si fermò.
Sentì una strana sensazione, come se qualcosa fosse entrato dentro di me e dopo quella luce mi accecò.
Non capì più niente e non mi ricordo che cosa fosse successo, ma probabilmente ero svenuto.
Era tutto buio. Sentivo solo delle voci.

Sora's POV

<< Ehi Riku! Passa! >> urlai io.
È fatta. Io e Riku stavamo per vincere la partita a calcio contro Tidus e Wakka. Manca solo un punto e noi stiamo per segnare.
Riku stava per passarmi la palla, ma la luce del riflesso dell'acqua del sole mi accecò, io mancai la palla e arrivò alla riva.
<< Sora! >> Mi rimproverò Riku.
<< Scusa! >>
<< La prendo io! >> Disse Xion, che era quella più vicina alla riva.
Lei corse per prendere la palla, ma ritornò con un espressione di preoccupazione e panico.
<< Ragazzi! >>
<< Che è successo? Si è persa la palla in mare? >>Chiese Riku.
<< No! Venite! Tutti quanti! >> Rispose preoccupata Xion.
<< Xion... che razza di scherzo stai architettando? >> Le chiese Naminè mentre correvamo.
<< Non sto scherzando! Lo giuro! Guardate! >>
Xion indicò col dito qualcosa sulla riva.
Io guardai, sconcertato.

C'era un corpo sulla riva...


Angolo dell'arancino autrice

Salve a tutti!
Spero che il prologo vi sia piaciuto. Se volete lasciate una recensione. Al prossimo capitolo! :)
P.S. Il prossimo capitolo sarà più lungo :)

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Capitolo 2
*** Un nuovo arrivato alle Isole del Destino e una situazione non prevista ***


Un nuovo arrivato alle Isole del Destino e una situazione non prevista


Xion's POV

<< Oh mio Dio! >> esclamava sconcertata Kairi.
<< Ma è morto? >> domandava Naminè
<< No, guardate! Sta respirando! >> notai io.
<< Presto, portiamolo lontano dalla riva >> esclamò Sora
Roxas, Sora e Riku trasportarono il corpo alla spiaggia.
<< E ora? >> disse Roxas
<< Forse dovremmo fargli la respirazione bocca a bocca... >> dissi io
<< Beh, allora falla >> mi disse Kairi
<< C-cosa?! Perché io?! >>
<< Perché sei l'unica ragazza single >>
<< E che vuol dire?! Anche Riku è single! >>
<< Sì, ma lui non lo farebbe neanche morto >>
<< M-ma... >>
<< Qualcuno deve pur farlo! >>
<< Ma io non ne sono capace! >>
<< Coraggio! Tutti sono capaci di farlo! E poi è un bel ragazzo! Devi considerarti fortunata. Ci sarei voluta essere io al tuo posto. >>
<< Ehi! >> esclamò Sora
<< E allora perché non lo fai tu scusa?! >> continuando il discorso
<< Sono fidanzata >>
<< … >>
<< Ti vuoi dare una mossa?! >>
Beh sì, di sicuro quei capelli neri, quel fisico scolpito gli davano davvero un bell'aspetto, ma avevo un brutto presentimento...
<< Va bene, va bene! Ok, lo faccio... >>
Tutti si misero a farmi il coro:
<< Bacio! Bacio! Bacio! >>
<< SILENZIO!! >> urlai io
Tutti si zittirono.
Mi avvicinai piano piano alla sua bocca. Ero nervosissima e chiusi gli occhi.
Preparai la mano per tappargli il naso ma...
Sentì di aver toccato le sue labbra prima del previsto.
Spalancai gli occhi e vidi lui con degli occhi giallo limone che mi aveva baciata.
<< AH! Ma che cazz- >> esclamai io allontanandomi
<< Ahahahah! Tesoro, devi esercitarti. Non sai proprio baciare. >> disse lui ridendo maligno mentre si metteva a sedere.
Lo sapevo che sarebbe successo qualcosa del genere. Sto morendo di vergogna. Si sono messi tutti quanti a ridere.
Ma come si permette quello sbruffone?! Avrei voluto tirargli un bel ceffone ma l'unica cosa che sono riuscita a fare è stato distogliere lo sguardo con una smorfia di rabbia. Poi è arrivato Sora e si messo davanti a me.
<< Ciao! Io sono Sora! Tu come ti chiami? >>
<< Non è molto importante quello... >>
<< Ah, ok... >>
<< Piuttosto, dimmi dove mi trovo >>
<< Ti trovi nelle Isole del Destino. Come ci sei finito qui? Ti abbiamo trovato svenuto sulla riva >>
<< Non me lo ricordo >>
<< Se vuoi, fino a quando non ritrovi i contatti con la tua gente, puoi stare da noi >>
<< Da voi? >>
<< Sì! Stiamo organizzando una gita per il mare in una grande nave! Se vieni con noi possibilmente riusciremo a trovare la tua isola! Come si chiama? >>
<< Io... non... ricordo >>
C'era qualcosa nella sua voce che non mi convinceva, ma non ci diedi troppo peso.
<< ... Sono sicuro che prima o poi riuscirai a ricordare! Allora vuoi venire? Partiamo oggi pomeriggio >>
<< ... Perché no? >>
<< Fantastico! Questi sono i miei amici! Tidus, Wakka, Selphie, Kairi, Naminè, Roxas, Riku e Xion. >>
<< Xion eh? Che bel nome... >>
Io abbassai lo sguardo tutta rossa. Assomigliava un sacco a Sora, solo in quel momento l'avevo notato. Però... aveva qualcosa in più.
<< Tidus! Wakka! Dobbiamo completare la partita! >> esclamò Sora
<< Dai, perché non vieni con noi a guardare la partita? >> proponeva Kairi con tono seducente al nuovo arrivato
<< Sì andiamo... >> rispose lui
Poi Naminè e Kairi si misero a braccetto con lui. Io le seguì per andare sulle panchine e mi sedetti lontano da quei tre. L'ultima cosa che volevo era stare vicino a lui...
<< Ciao, Xion... >>
Io mi girai, sgranai gli occhi per la sorpresa e divenni rossa.
<< Perché ti sei messa vicino a me? >> disse stiracchiandosi e mettendosi le braccia dietro la testa
<< Sei tu che ti sei avvicinato! >>
<< Non sai neanche inventarti delle scuse decenti, ma tanto non c'è bisogno di nasconderlo: è ovvio che sei pazza di me! >>
Io ero arrabbiata e diventai ancora più rossa per l'imbarazzo. Come si permetteva? Avrei voluto saltargli addosso.
Mi allontanai un po' e sussurrai:
<< Sbruffone... >>
<< Eh già, ho fatto proprio centro stavolta. Guarda come sei rossa! >>
Io mi alzai e gli sbottai di rabbia:
<< Sono rossa di rabbia! >>
<< Sì, come no... >>
<< Grr... Vattene via! Lasciami in pace! >>
<< Suvvia! Non ci si deve vergognare di confessarsi al proprio amore! >>
A quel punto gli lanciai uno sguardo assassino che lanciavo di rado alle persone. Una volta mi salvai da dei cani rabbiosi con quello sguardo. Ci vuole molto per farmi perdere la pazienza. Ma lui mi stava facendo ribollire il sangue. Il suo tono così presuntuoso... Grr... che rabbia.
<< Ehm... Ok, ma se mi cerchi io sono sempre disponibile... >>
A quel punto lui se ne tornò dalle ragazze. Finalmente! Ma non riuscì a togliere lo sguardo da lui. Dovevo ammetterlo, era davvero un bel ragazzo. A un certo punto lui si girò verso di me e mi fece l'occhiolino. Io distolsi di nuovo lo sguardo da quegli accattivanti occhi giallo limone.
<< Siiiiì!!! Abbiamo vinto!!! >> urlò Sora correndo di qua e di là per il campo da calcio
<< Ehi Kairi! Che ore sono? Sto morendo di fame! >> chiese Sora con una mano sullo stomaco
<< In effetti è ora di pranzo. Andiamo! >> rispose Kairi
<< Ehi tu, hai fame? >> chiese Naminè al ragazzo

Vanitas's POV

Ok... e ora che gli dicevo? Che voleva dire “fame”? Non potevo chiedere che cosa significhi, mi avrebbero preso per un alieno. Mah, io ho sparato.
<< No, no >> risposi io
<< Sicuro? Da quanto tempo non mangi? >> mi chiese Kairi
<< Non ricordo >>
<< Dai vieni! Non restare a digiuno! >>
<< Va bene >>
Mi portarono in una casetta non molto distante, ad un tavolo.
<< Abbiamo preparato dei panini >> mi disse Kairi
<< Come lo vuoi? >>
Che cosa dovevo dire...
<< Ehm... come ti pare... >>
<< Va bene prosciutto e formaggio? >>
<< Sì sì certo... >>
All'improvviso il mio stomaco cominciò a brontolare e non capivo perché. Forse era quella la “fame”? Non l'avevo mai provata prima.
<< Ecco, tieni >> Kairi mi diede un panino e tutti cominciarono a mettersi in bocca i loro panini.
Che cosa dovevo fare?
Cercando di imitare gli altri cercai di mettermi tutto il panino in bocca, ma visto che non entrava, mi misi l'estremità del panino in bocca aspettando che si
staccasse e tutti mi guardarono tipo “ma che diavolo sta facendo?!”. Mi tolsi subito il panino dalla bocca. Probabilmente sembravo un deficiente.
<< Ehm... qualcosa non va? >> mi chiese Naminè.
Vedevo che Xion rideva sotto i baffi. Non la passerà liscia.
<< No, no, tranquilla... >>
Tutti ripresero a mangiare.
Dopo aver fatto quella figura, osservai attentamente come mangiavano gli altri.
Presi il panino, misi l'estremità in bocca e cercai di strapparla con i denti e ci riuscì. E ora?
Cercai di muovere la bocca come gli altri e la masticazione mi venne spontanea. Però! Era ottimo!
Provai ad ingoiare ma soffocai. Cercai di non darlo troppo a vedere e di trattenere la tosse.
Riprovai con un altro boccone e fortunatamente andò bene anche tutto il resto del panino.
Quando finimmo tutti di mangiare, ce ne andammo di nuovo in spiaggia.

Xion's POV

<< Ragazze! Venite! >> chiamò Kairi
<< Che c'è? >> chiese Naminè
<< Venite più vicino >> ci sussurrò Kairi e ci mettemmo in modo che nessun altro ci potesse sentire.
<< Mi è stato riferito che nella nave le stanze non bastano per tutti >>
<< E quindi Kairi? >> domandai io
<< O qualcuno si mette in due oppure “Lui” dorme con qualcuna... >>
Tutte mi fissarono.

<< No, non lo ospiterò io. Potete scordarvelo! >>
<< Dai! Sembrate proprio due bei fidanzati! >> disse Naminè
<< NO! Lo odio! >> Sbottai
<< Shhh! >> mi dissero
<< Facciamo decidere a lui, no? >> propose Kairi
<< Perché no? >> rispose Naminè
<< Ehm, ok... >> dissi incerta io
<< EHI!! >> Naminè e Kairi chiamarono al moro.
<< Dite a me? >> disse lui
<< Siccome sulla nave non c'è posto singolo per te... >> disse Kairi
<< Siiì? >>
<< Dovrai dormire con una di noi tre! >> concluse Naminè
<< Beh, siccome non c'è una fanciulla che mi piace più delle altre, faremo la conta e io dormirò dalla ragazza che uscirà >>
<< E il risultato è definitivo! >> disse Naminè
Vanitas fece la conta... e uscii io.
<< Toh, che coincidenza vero, Xion? >> mi disse Kairi
<< Smettila! >> le dissi io
<< Mi è giunta voce che i letti per stanza sono tutti matrimoniali, è vero? >> chiese lui
<< Sì, sì! >> risposero in coro Naminè e Kairi
<< COSA?! Quindi... noi... >> esclamai io e diventai tutta rossa
<< Perché sei arrossita? Non avevi detto che mi odiavi? >>
<< Forse dovremmo andarcene. Vi lasciamo soli! >> detto questo Kairi e Naminè se ne andarono.
<< C-cosa?! Hai sentito la discussione?! >>
<< E già. E sono stato davvero “fortunato” a poter stare con te... >>
<< ...Hai studiato la conta per fare uscire me? >>
<< Elementare, Xion >>
<< Grr... >>
<< Dai, pensa al lato positivo! Avrai l'opportunità di stare accanto a me, e non capita a tutte... >>
<< Ma quello è proprio il lato negativo >>
<< Vedremo... >>
Non ci credo. Dovrò passare una notte accanto a lui?! Che schifo...
Nel frattempo si fa pomeriggio e noi salimmo sulla nave.
Tutto va bene fino al momento dell'andare a dormire.
Io mi misi il mio pigiamone nero e andai a letto. Lui mi raggiunse qualche minuto dopo con dei pantaloni di un pigiama blu, ma era senza maglietta. I suoi addominali scolpiti mi fecero sgranare gli occhi, ma distolsi lo sguardo e mi girai dall'altra parte. Non mi disse niente e si distese dandomi le spalle. Pensando che il pericolo fosse passato chiudo gli occhi e cercai di addormentarmi, ma qualche minuto dopo lui si girò sveglio verso di me e mi sussurra:
<< Pss! Ehi! Pss! Xion! Sei sveglia? >>
Io cercai di fare finta di niente, e lui mi disse:
<< Xion, lo so che sei sveglia >>
Lo ignorai ancora. Allora lui mi prese la spalla e mi fece girare verso di lui. I suoi occhi brillavano al buio come quelli di un gatto. Erano così belli.
<< Ehi! >> sbottai io
<< Lo sapevo che eri sveglia! >>
<< Che vuoi? >> risposi seccata e mettendomi a sedere
<< Non riesco a dormire >>
<< Non mi interessa. Notte >> detto questo mi distesi e gli diedi le spalle
<< Dai! Ascoltami! >>
<< Dormi! >>
<< Ti tartasserò fino all'alba >>
<< Perché non puoi dormire?! >> chiesi io esasperata e mettendomi a sedere
<< Voglio il bacino della buonanotte >>
<< ...Non pensi di essere un po' troppo grande per queste cose? >>
<< Non mi interessa >>
<< Beh, io non te lo do. Notte >> mi distesi e gli diedi le spalle
<< Puoi darmelo sulle labbra se vuoi... >>
<< Come se volessi... >>
<< Allora non mi lasci altra scelta... >>
Si mise sopra di me a carponi.
<< Che stai facendo?! >>
<< Forse non lo sai ma... >>
Avvicinò il suo viso e mi sussurrò all'orecchio:
<< ...io ottengo sempre quello che voglio >>
<< Non ti conviene... >>
<< Perché? >>
<< Potrei gridare >>
<< Non ne saresti capace >>
<< Vogliamo provare? >>
<< Non sapresti sforzare le tue corde vocali così delicate >>
<< Con te forse sì. Perché non vuoi dirci il tuo nome? >>
<< Non ci serve... >>
Avvicinò il suo viso al mio, ma quando fummo a solo un centimetro di distanza, ci fu un grosso scossone.
<< AH! >> gridai spaventata
<< Che succede?! >>
Ci alzammo dal letto e ci appoggiammo alla parete della camera.
Ero spaventata, la nave aveva di sicuro scontrato qualcosa.
<< Usciamo, forza! >> disse lui
Uscimmo dalla stanza e nel corridoio c'erano tutti quanti.
<< Andiamo alle scialuppe di salvataggio veloci! >> gridò Riku
Corremmo tutti alle scialuppe di salvataggio, dove la nave si era scontrata contro uno scoglio e il mare era in tempesta e pioveva a dirotto.
<< Le scialuppe non reggeranno! Prendiamo il sottomarino!* >> gridò di nuovo Riku.
Tutti entrarono nel sottomarino. Quando cercammo di entrare anche noi, dato che eravamo gli ultimi ed eravamo ancora in bilico sul sottomarino, un altro scossone ci fece cadere in mare.
<< Aiuto!! >> gridai io, cercando di rimanere a galla.
Ero nel panico. C'erano un sacco di onde, rumori, e l'acqua era freddissima.
<< Xion!! Resisti!! >> mi gridavano tutti dal sottomarino.
Non riuscivo a vedere lui. Ma fortunatamente uscì a galla e nuotò verso di me. Ansimava e tremava. Era visibilmente infreddolito e stanco.
<< T-tranquilla... >> cercava di dirmi lui tremando.
A un certo punto un'onda enorme si avvicinò a noi.
<< ATTENTO! >> gridai io stringendomi istintivamente a lui.
Lui si abbracciò a me e quando l'onda stava per colpirci vidi solo lui che puntò il palmo della mano contro l'onda, poi credo di essere svenuta e non ricordo più niente.


*Si, c'era un sottomarino nella nave

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Capitolo 3
*** Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 1 ***


Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 1


Vanitas's POV

Stavo dormendo, e sentivo i versi dei gabbiani. Cercai di aprire gli occhi
ma dovetti subito richiuderli per la troppa luce. Quando finalmente riuscì ad aprirli mi misi a sedere e osservai quello che c'era attorno a me. Ero su una spiaggia, molto bella: il mare blu e calmo, i gabbiani che volavano, e il sole che si stagliava alto nel cielo. Mi girai e vidi una giungla dietro di me. Vedevo anche delle montagne in lontananza. Quell'isola doveva essere mostruosamente grande.
Solo in quel momento ricordai quello che era successo la notte prima. Pensai subito a Xion. Non che me ne fossi innamorato. Oh, assolutamente no. Facevo finta. Non me ne frega proprio niente dei suoi sentimenti. Lo facevo solo per cercare di portarmela a letto. E quella notte ci stavo anche riuscendo! Dannazione! Certo, Naminè e Kairi sarebbero state molto più soddisfacenti, ma Xion è una ragazza fragile, quindi più facile da catturare. Forse adesso ci sarei potuto riuscire. Dopodiché gli distruggerò il cuore. Magari si sentirà così triste che si butterà da uno scoglio. Almeno me la leverò dai piedi...
Dopo qualche minuto di ricerca la trovai, ancora svenuta sulla riva. Andai a svegliarla.
«Xion?»
Le aprì lentamente gli occhi e si mise una mano davanti alla faccia per il sole e si alzò.
«Siamo vivi! Dove siamo?» chiese lei
«Su qualche isola, speriamo abitata» risposi io
«Forse sarebbe meglio andare a vedere se qui c'è qualcuno» propose lei
«Si, andiamo...»
Camminai verso la giungla, e vedevo che lei barcollava.
«Ehi, stai bene?»
«S-sì...» rispose con voce bassa lei e cadde in ginocchio
«Xion?!»
Io accorsi e mi misi in ginocchio davanti a lei. Cercai di parlarle ma svenne e cadde sul mio petto. Provai a scuoterla e a pronunciare il suo nome ma non voleva svegliarsi. Per caso le toccai la fronte, e sentivo che era bollente, ma non ci diedi peso. Ero nel pallone. E adesso? Era morta? Era in coma? Stava dormendo? Non sapevo niente sugli umani e non sapevo che fare. Vidi una grotta, non molto distante.
Mi basai sull'intuito e pensai: “se è calda, possibilmente è il caldo che le fa male. Forse ha bisogno di stare al fresco!” Così la portai in braccio in quella grotta, che si rivelò piuttosto profonda. Era di sicuro molto più fresca e quasi quasi c'era pure un po' di freddo. Pensai di aver aggiustato le cose, ma toccandole la fronte sentivo che era ancora più calda e tremava.
Mi misi le mani ai capelli, esasperato.
A un certo punto lei si agitò, e stava per mettersi a piangere. Cercai di calmarla. Probabilmente aveva un incubo
«R-Riku...» sussurrava lei nel sonno
«Shhh, basta, non agitarti, ci sono io...» le dissi all'orecchio
Lei si calmò. Ho proprio un ascendente su di lei. Ihihi...
Mentre si dimenava ho notato che la sua manica enorme si era alzata. Vidi qualcosa sul suo braccio sinistro, vicino al polso, ma non capivo cosa fosse.
Lo feci passare in secondo piano e mi preoccupai per la sua fronte, ancora bollente.
“Forse” pensai “solo la sua fronte deve essere raffreddata” dato che stava tremando e aveva la pelle d'oca. La portai fuori, la distesi sulla spiaggia e allora presi una foglia, la bagnai nell'acqua e gliela misi in fronte, sperando bene. Dopo qualche minuto lei aprì gli occhi.
«Xion?»
«C-che è successo?» chiese un po' stordita lei
«Sei svenuta»
Si toccò la fronte.
«Dovevo avere un colpo di febbre molto alta. Mi capita spesso.» disse lei
Febbre? Era questo che aveva? Che strano nome...
«Beh... Grazie per... ehm... le tue cure...»
«Tsk. Di nulla. Ehi, posso chiederti una cosa? Cos'erano quelle cose che ti ho visto sul braccio?» chiesi io
«Come? Non ho niente sul braccio» rispose lei
«Fammelo vedere allora»
«Va bene» detto questo lei prese il suo braccio destro, tiro su la manica e me lo mostrò. Non c'era niente tranne qualche neo.
«...l'altro»
«Perché ti interessa così tanto?!» chiese lei irritata
«Curiosità... forza ora fa vedere»
«No!»
Allora io le tirai il braccio e le alzai la manica. Non oppose resistenza, girò solo la testa di lato. Vidi delle cicatrici grandi e profonde, causate da tagli.
«...come te li sei fatti questi?» chiesi con una serietà che neanche da me mi sarei mai aspettato
«Non sono fatti tuoi, dimenticateli!» vedevo che i suoi occhi stavano diventando lucidi
«Li hai fatti tu?»
«Chiudi il discorso! Tanto, va sempre a finire in quel modo...» lei si abbracciò alle ginocchia e ci affondò la testa
«Xion... che vuoi dire?»
Lei alzò un po' la testa e vidi che qualche piccola lacrima le scendeva.
«Ora che li hai visti penserai che sono una patetica emo e mi tratterai male, come tutti»
«...perché?»
Ma perché mi stavo interessando così tanto a quella situazione?
«R-Riku... io lo amo, ma lui mi tratta come uno zerbino, esattamente come Roxas, mi diceva che mi amava, ma poi mi ha lasciato per quella gatta morta di
Naminè...»
Non dissi niente. La guardai tra un misto di incredulità e frustrazione, e lei sembrò accorgersene.
«Ahh, ma che mi metto a fare questi discorsi con te!» disse lei frustrata.
Si alzò e andò via.
«Scommetto che ormai di quante ragazze ti sei portato a letto non sai nemmeno cosa sia l'amore, che cosa te ne frega di me...» concluse lei.
Beh, in effetti, da un lato aveva ragione non sapevo cos'era l'amore, ma non era vero che me ne fregavo di lei... Ma perché sto pensando totalmente il
contrario di quello che pensavo qualche decina di minuti prima?!
«Aspetta, dove stai andando?» le chiesi io alzandomi
«Da qualche parte che non sia qui»
Io la raggiunsi correndo
«Che vuoi?» mi chiese fredda lei
Cercai un argomento su cui parlare...

Xion's POV

Da un lato mi piaceva averlo accanto, ma dall'altro avrei voluto che se ne andasse.
«Ehm... per tutta la permanenza qui... dovremmo sopravvivere no? Dovremmo andare a cercare qualcosa da mangiare. Ho una fame... tu no?» propose lui
«Non abbiamo niente per pescare»
«E chi ha detto che dobbiamo per forza pescare? Ci sono un sacco di risorse qua, per esempio, qui c'è una giungla, ci deve pur essere qualcosa di
sostanzioso...»
Sì, avevo fame, ma l'ultima cosa che volevo era andare in una giungla
«Ci sono delle palme, potremmo prendere le noci di cocco»
«Ma non saziano! E poi guarda, non sono neanche cresciute ancora» notò lui
«Io non ci vado nella giungla!»
«Non ti piace la giungla?» chiese lui
«Non è che non mi piace la giungla, non mi piacciono quei piccoli esserini che ci vivono dentro»
«Siamo in un isola deserta e tu ti preoccupi degli insetti?!» mi chiese lui con uno sguardo alla “ma sei seria?”
«...»
«Forza andiamo»
«No!»
Lui mi prese il braccio e cominciò a trascinarmi
«Ehi! Lasciami!»
«Non puoi competere con me moretta»
«Tsk»
Arrivati mi lasciò. Mi girai e saltai in aria vedendo un ragno enorme su un ramo mentre calava con la ragnatela. Feci un salto indietro. La giungla non è il luogo adatto per una persona aracnofobica, per niente. Lui si avvicinò al ragno, prese il filo e mi mise davanti il ragno, grande come la sua mano.
«AAAHH!! LEVAMELO!! ORA!!» gridai io
«Oh, e dai, hai paura di questo cosino?»
Sentimmo un rumore di passi che schiacciavano l'erba. Lui buttò il ragno e lo schiacciò, con mio gran sollievo. Ci voltammo tutti e due e vidi qualcosa di nero e con la forma strana. Mi spaventai. Anche lui sembrò spaventarsi. Calò il silenzio.
«Non muoverti. Se non è aggressivo se ne andrà» mi sussurrò.
Quell'essere mi diede un occhiataccia. Eravamo tutti e due in forte tensione. All'improvviso quell'essere partì alla carica verso di me. Mi voltai dall'altra parte e chiusi gli occhi, ma il colpo non arrivò mai. Mi girai e vedevo lui, davanti a quella cosa.
«Non la toccare. Vattene.» disse lui fermo e freddo alla creatura, che magicamente gli ubbidì e se ne andò.
Lui si voltò verso di me, mi mise una mano sulla spalla, e con un tono e un'espressione preoccupata mi disse
«Stai bene? Ti sei fatta male?»
«No, no...»
Lo guardai con uno sguardo da completa idiota e arrossii. Le tipiche ragazze innamorate ecco.
Lui a quel punto spalancò gli occhi e sembrò risvegliarsi da una trance e arrossì.
«Ah... ok» disse lui
«Ehm, senti, scusa per come ti ho trattato prima...» dissi io timida
«Tranquilla, non sono mai stato arrabbiato»
«E grazie per avermi salvata da quel coso, ehm...»
«Vanitas»
«Come?» chiesi io
«È il mio nome»
«Ah, ok, Vanitas»
«Visto che sei tu puoi chiamarmi anche Van, se preferisci. Usciamo?»
«Si, sì»
Usciamo dalla giungla. Lui mi prese, e mi disse all'orecchio:
«Appena riuscirò a trovare quei due, Roxus, Roku, o come si chiamano, li rompo. La pagheranno.»
Mi sorrise. Io risi e arrossii. Il mio cuore batteva a mille. Quanto era bello. Rimanemmo a guardarci come degli ebeti per un bel po' di secondi.
«Ehm, io vado a cercare qualcosa da mangiare, magari resti qui se vuoi?»
«Sì...»
«Ah, e non ti preoccupare per quei cosi, non escono in spiaggia. A dopo!»
«A dopo... Van»
Io mi sedetti sulla spiaggia e mi dimenticai di tutti i miei problemi, pensando a lui. Che mi fossi innamorata?

Vanitas's POV

Il mio cuore batteva forte. Quanto è bella quando sorride. Quei suoi bellissimi occhi azzurro cielo che risplendono con la luce del sole, e quel suo bellissimo sorriso. Dovrei farla sorridere più spesso. Fino a qualche minuto fa non mi importava niente di lei, ora l'ho persino salvata, e l'ho fatta ridere! E l'ho fatto volontariamente! Quel Nesciens. Mi è rimasto ancora un po' di potere oscuro. Ma non le farò del male. Che mi fossi... innamorato?... Nah! È solo carina, niente di più...

 

Note dell'arancino autrice:

Salve :)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto :)
Ringraziamento speciale a Dawn_ polvere di stelle per il suo supporto <3
Lo so, è un po' più corto questo capitolo ma cercherò di rimediare.
Ciao ciao :)

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Capitolo 4
*** Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 2 ***


Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 2

 

Roxas's POV

Erano ormai due giorni che io e Naminè eravamo dispersi in questa enorme giungla. Avevamo trovato solo un fiumiciattolo per bere e nient'altro. Niente villaggi né niente, neanche del cibo. C'erano solo delle bacche, ma erano velenose. C'era un caldo odioso e Naminè poi peggiorava la situazione. L'unica cosa che faceva era lamentarsi. Infatti, mentre io facevo strada col corpo nell'erba alta per me e per Naminè, lei si guardava le unghie.
«Non vedi niente?!» Mi chiese esasperata
«Naminè, è da mezz'ora che continui a chiedermelo. No! Appena vedo qualcosa te lo dico! Te l'ho ripetuto un sacco di volte!» Risposi stanco
«Ma queste zanzare sono terribili! Guarda! Ho tutte le gambe gonfie! E poi guarda! Guarda in che stato ho le unghie! Mio Dio...»
«Se invece di guardare le tue unghie guardassi dove metti i piedi sarebbe anche meglio!»
«Sì certo! Tu parli perché sei maschio! Vorrei vedere come tratteresti le tue unghie se avessi passato un'ora dall'estetis- AHH!» Non riuscì a completare la frase che inciampò e cadde proprio su una pozzanghera di fango. Riuscii a trattenere a stento le risate. Anzi, non ci riuscii proprio.
«AHHH!!! Nooo!! Guarda il mio vestito! Non stare lì a ridere! Idiota!» Gridò disperata rialzandosi
Feci finta di non sentire l'insulto e vidi non lontano un grande albero.
«Ehi guarda Nami! Accampiamoci là!»
«Sì! Muoviamoci!»
Arrivammo all'albero e lei si distese all'ombra ai suoi piedi.
«Ahh! Sono stanchissima! C'è un caldo tremendo! Perché non ti arrampichi sull'albero? Forse c'è qualcosa da mangiare, sto morendo di fame!» Disse lei stiracchiandosi
«Cosa?! No! Perché io?!»
«Ti prego Roxi! Io non so arrampicarmi! E anche se volessi sono tutta dolorante! Per favore...» Mi supplicò lei con gli occhi da cucciolo
«...Va bene» Risposi seccato
«Io dormo, se devi dirmi qualcosa svegliami» Detto questo chiuse gli occhi. Senza che se ne accorgesse le lanciai un'occhiataccia.
Ero arrabbiato e avrei voluto davvero dirgliene di tutti i colori. Ma chi si credeva di essere?!
Stanchissima?! Ma se io avevo fatto tutto il lavoro sporco?! Tsk. Roxi. Che ruffiana. Dopotutto, è sempre stata così. Il desiderio però mi rendeva cieco. Mi rimboccai le maniche e mi preparai a salire lassù. Data la presenza di molti rami fu abbastanza facile. Arrivai ad un ramo e vidi un mango. Preso dai morsi della fame afferrai il frutto, pronto a divorarlo in un sol boccone, ma poi pensai a Naminè. Il frutto era solo uno, e sarebbe stato da egoisti mangiarlo tutto. E poi era la mia ragazza. Ma poi, pensando a tutto quello che mi aveva fatto, non ci pensai più e lo mangiai. Squisito. Non ebbi neanche sensi di colpa e tornai giù. Lei era già sveglia.
«Che schifo! Questo posto è anche pieno di lucertole! Non ho potuto dormire per niente! Comunque, hai trovato qualcosa?»
«No, purtroppo...» mentii io
«Ahhh! Ho la nausea dalla fame!»
Aspetta. Nausea?! Oh no! Mi ero dimenticato che sono allergico al mango! Oh oh... Che avrei dovuto fare? Non ero molto preoccupato del fatto di sentirmi male, ma del fatto che se mi fossi sentito male davanti a Naminè lei avrebbe capito che avevo mangiato qualcosa. Mi serviva un luogo dove poter rimettere senza farmi vedere. E alla svelta! Sentivo già lo stomaco in subbuglio.
«Ehm... Che ne dici se... ehm... vado a cercare un altro po' tra l'erba?» Proposi io cercando di trovare una scusa
«Sì, vengo con te»
«Ehm... Meglio di no! Sai, ci sono un sacco di insetti nella fitta giungla»
«Meglio delle lucertole! Non posso stare ferma un secondo che mi assalgono!»
Stavo cominciando a perdere la pazienza e mi faceva anche male la pancia.
«Ma lo dico per il tuo bene!»
«No! Non voglio restare sola!»
Sentivo la nausea
«Naminè! Per favore...»
Mi misi una mano davanti alla bocca e girai la testa di lato, per non rimettere addosso a lei. Cercai di trattenermi...
«Roxi... stai bene?» Mi chiese preoccupata lei
...Inutilmente.
Facevo invidia alla bambina dell'Esorcista.
«Puah!! Che schifo! Ma hai mangiato del mango?!»
Beccato. Purtroppo lei mi conosceva come le sue mani.
«No! Che stai dicendo?!» Cercai di mentire io
«Solo il mango ti fa questo effetto!»
«M-ma io...»
«Niente ma! Ti ho scoperto! Ti conosco troppo bene! Scommetto che l'hai mangiato quando eravamo all'albero! Come hai potuto?!»
«...»
«Tsk. Non credevo che tu fossi questo tipo di persona... ma mi sbagliavo... sei proprio come tutti gli altri... egoista e stupido... di quelli che seguono solo il loro stomaco... Non capisco come ho potuto accettare di stare con te!»
Quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
«IO SAREI L'EGOISTA?! DOPO CHE MI SONO FATTO UN CULO COSÌ PER TE, MI TRATTI IN QUESTO MODO?! TI HO SOPPORTATO FIN TROPPO CARA! VUOI SAPERE PERCHÉ HO MANGIATO TUTTO IO IL FRUTTO?!? EH?! L'HO MANGIATO PER VEDERTI SOFFRIRE COME UN CANE!!»
«...»
Era sbalordita e senza parole.
«E SAI UN'ALTRA COSA?! MEGLIO UNA VITA SENZA FI*A CHE STARE CON UNA MERDA COME TE!!! ME NE VADO! NON ME NE FOTTE PIÚ NIENTE DI TE!! FANCULO!!»
Detto questo mi girai e mi allontanai. Non mi interessava dove stessi andando, volevo solo stare lontano da lei. Mi sentivo meglio. Forse... non avrei mai dovuto mollare Xion... Sono stato un idiota! Sì proprio un perfetto idiota! L'ho lasciata solo perché era frigida... che scemo. Io provavo dei sentimenti per lei... ma mi sono lasciato trascinare dal testosterone! Era davvero una brava ragazza, ci tenevo a lei... e l'ho ferita... Ma... forse quella era la mia opportunità! Sì! L'avrei trovata, mi sarei scusato e le avrei detto che l'amavo! Non m'importava se non me l'avrebbe data, almeno sarei potuto stare accanto a lei. Era questo che contava. Non l'avrei mai più ferita. E se mi avesse rifiutato, sarei riuscito a riconquistare la sua fiducia! E se... proprio non avesse accettato, beh... meglio amico che niente no?
Mi ero incantato, e non vedevo dove mettevo in piedi. E questo non mi fece notare un dislivello, e io come un cretino inciampai e rotolai fino alla fine.
«AHI! La testa!» esclamai per il dolore
Fortunatamente la caduta non mi fece niente, ma arrivato in fondo ho sbattuto la testa contro qualcosa di duro, ma non duro come una pietra, leggermente più morbido. Mi massaggiai la testa dolorante e mi misi a sedere. Cercai di trovare l'oggetto con cui avevo sbattuto e quello che vidi mi lasciò a bocca aperta: un intero campo di angurie. Ero rimasto completamente vuoto, e il mio stomaco si stava facendo sentire. Erano tutte marce, e solo quella con cui avevo sbattuto la testa era matura, così provai a prenderla La staccai dal fusto e me la misi davanti. E adesso c'era un altro problema: come facevo ad aprirla? La prima cosa che mi venne in mente fu di romperla. Così lasciai l'anguria là e mi aggirai per vedere dove avrei potuto trovare un luogo abbastanza alto.
Trovai un altro dislivello molto ripido. Allora tornai a prendere l'anguria. Solo che... non c'era più! Ero sicuro di averla messa là! Ero ancora a farmi delle ipotesi su come un'anguria potesse sparire da sola in neanche 5 minuti, quando sentì una voce familiare:
«Mi dispiace ma chi trova prende! AHAHAHAHAHA!!!»
Ma sì! Era quello svenuto sulla spiaggia! Che rabbia...
«Ridammela!!»
«Solo se riesci a prendermi!» Mi disse lui facendomi la linguaccia. Iniziò a correre e io lo inseguì. Era nettamente più veloce di me. Ma come diavolo faceva a correre in quel modo con una cosa di 20 chili in braccio?!
«Di questo passo morirai di fame!»
Continuai ad inseguirlo e quando stavamo per uscire dalla giungla che si affaccia sulla spiaggia, lui inciampò, lanciò in aria l'anguria, e io, che non riuscivo a fermarmi, gli finì addosso. Non potemmo fare niente per l'anguria, che si sfracellò su l'unica cosa dura presente sulla spiaggia, ovvero un tronco, diventando immangiabile.
«Lurido stronzo! Guarda cosa hai fatto!» Disse arrabbiato buttandomi via da lui e alzandosi
«Sei tu che l'hai lanciata!» sbottai alzandomi
«Guarda che te le stai cercando...»
«Fatti sotto, non ho paura di te»
«Ne avrai un sacco quando ti avrò spaccato il cu-»
«Vanitas?»
«Hm? Toh, ciao Xion. Come butta?» le disse lui facendo ciao con la mano
Vanitas... allora era quello il suo nome...
«X-Xion?»
«Roxas?»

Vanitas's POV

Era lui Roxas... Lui e Ventus erano due gocce d'acqua... già per questo mi stava antipatico... Ed è lui il tizio di cui mi ha parlato Xion... non avrà vita facile.
«Ah... e quindi saresti tu Roxas...» dissi io scrocchiandomi le nocche.
«Xion... devo parlarti»
«Vai a parlare con Naminè!»
«Ascoltami, ti prego! Naminè è acqua passata!»
«C-cosa?»
Che cosa voleva fare quello?! Sentivo una strana emozione... ma non capivo cosa fosse... era molto strana...
«Posso parlarti in privato? Per favore! Chiariremo meglio le cose» Le disse lui
«Mh... Ok»
«E tu» Disse lui rivolgendosi a me e guardandomi male
«Vedi di non seguirci»
«Tsk. Muovetevi»
Detto questo loro si allontanarono e io restai a guardarli.

Roxas's POV

Speriamo che riesca a capire. Mentre ci dirigiamo lontano da Vanitas noto che lei tende a non guardarmi ma a guardare indietro e sembra nervosa.
«Xion, io so tutto quello che ti ho causato. E ti chiedo perdono»
«Grazie. Andiamo ora.» disse lei cercando di allontanarsi
«No aspetta! Non ho finito!» dissi io trattenendola per la spalla
«Voglio solo dirti che... ho capito quello che voglio veramente... non mi interessano il seno, il sedere, il sesso. Voglio solo stare accanto a te.»
«Roxas...» disse lei con gli occhi lucidi
«Lo so che quello che ho fatto è imperdonabile... ma ti prometto che cambierò!»
«...Roxas...»
Mi si fiondò tra le braccia, in lacrime. Diedi uno sguardo a quello. Mi guardava come se avesse provato a incenerirmi. Ma tornai a guardare Xion. Com'era carina.
«Mi sei mancata tanto, piccola...»
Ricevetti un abbraccio ancora più forte che interpretai come un“anche tu”.
Per puro caso, la mia mano andò a finire su una sua piccola natica.
Si scatenò l'inferno.
Si staccò da me e mi urlò:
«SEI UN BASTARDO SENZACUORE!! E IO CHE CI ERO PURE RICASCATA!!»
«Xion, ti prego, è stato un caso! Lo giuro!»
«DICONO TUTTI COSÍ!! COME HO POTUTO FIDARMI DI TE! SEI SOLO UN BRUTTO MANIACO!!»
Avrei voluto calmarmi, ma non ci ho visto più. Per istinto le tirai uno schiaffone così forte che quasi cadde.
«AHH!»

Vanitas's POV

Qualcosa in me scattò. Come si è permesso... Gli farò vedere l'inferno...
Mi avvicinai veloce verso di lui nero di rabbia.
Gli diedi un pugno così forte sulla mascella che lo feci cascare un paio di metri più lontano. Mi avvicinai a Xion.
«Tutto a posto?»
«Sì... tranquillo»
«Mmh...Fammi controllare»
Vedevo un taglio non molto grande sulla guancia e quest'ultima era così rossa e calda che sembrava che stesse per prendere fuoco da un momento all'altro. Provai un'immensa rabbia. Andai verso di lui e visto che era ancora a terra lo tirai per i capelli e gli dissi.
«Farò di quest'isola la tua tomba, fosse l'ultima cosa che faccio»
«Van, per favore, non fatevi del male... non serve a niente!»
«Ma non hai visto anche tu che cosa ti ha fatto?! Se lo merita eccome!»
«Quante volte devo ripeterlo che è stato un caso?!»
«Ancora parli?»
Si era alzato nonostante il naso e la bocca sanguinanti e qualche dente mancante. Mi sentivo soddisfatto.
«Lo giuro sulla mia vita, è stato un caso!»
«Allora preparati a morire»
«Vanitas no! Forse... dovremmo ascoltarlo! Sento che non mente!»
«Quindi mi stai dicendo che non posso ucciderlo?!»
«Sì»
«Ohhh, e che diavolo»
All'improvviso Roxas iniziò a barcollare e cadde. Xion, con mio gran disappunto, accorse ad aiutarlo.
«Roxas! Stai bene?!»
«Ehm... sì, mi gira solo un po' la testa»
«Non puoi aver perso così tanto sangue!»
«No, non è per quello. Non mangio da due giorni»
«Sono riuscita a trovare delle noci di cocco mature. Potremmo mangiare quelle»
«Sì, ok»
«Basta che mangio. Però devi fare in fretta, altrimenti mi mangio lui»
Per risposta Roxas mi guardò male.
«Vado a prenderle»
«Ti aiuto io» le dissi
«Va bene»
Andammo a prendere le noci di cocco, le mangiammo, o meglio, bevemmo, e preparammo dei “letti” intrecciando delle grandi foglie e ci mettemmo sulla spiaggia.
Era tramontato il sole da poco, ma Xion si era già addormentata pesantemente. Si era addormentata di fianco, con il viso rivolto verso di me. Era calata la notte, e mentre gli altri stavano dormendo, io non riuscivo a chiudere occhio. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da Xion. Era così adorabile quando dormiva. Sembrava un piccolo gattino. Non riuscii a bloccare la tentazione di accarezzarle i capelli. Lei sembrò sentirlo e come reazione sorrise, si avvicinò e si mise proprio di lato a me, quasi abbracciata. Ma poi vidi che tremava, quindi molto probabilmente aveva freddo. Allora l'abbracciai e lei smise di tremare. Il mio cuore batteva così forte che avevo quasi timore di poterla svegliare.
«Sogni d'oro» le sussurrai
E finalmente, riuscì ad addormentarmi.

Note dell'arancino autrice:

Saaaalve :)
Ehm... non so che scrivere XD
Riuscirà Roxas a riconquistare Xion?
Oppure gli verrà rubata dal nostro caro moro?
Riusciranno i nostri ragazzi a scappare dall'isola?
Scopritelo nei prossimi capitoli!
Ciao :)
P.S. Sì, lo so che fa schifo, ma non sapevo cosa scrivere...

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Capitolo 5
*** Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 3: Passi avanti e un altro ospite in spiaggia ***


Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 3
Passi avanti e un altro ospite in spiaggia


Vanitas's POV

Il mattino seguente mi risvegliai con i caldi raggi del sole del mattino. Aprii gli occhi e vedevo che gli altri due stavano ancora dormendo. Xion è stata attaccata a me per tutta la notte. Rimasi a guardarla per qualche minuto, poi lei pigramente aprì gli occhi. Appena mi vide spalancò gli occhi e si allontanò, spaventata. Avrei dovuto aspettarmelo dato che ero solo a qualche centimetro dalla sua faccia. Mi misi a sedere, ridendo per quella scena.
«Buongiorno» le dissi calmo
«Mi hai fatto prendere un colpo!» disse lei facendo la finta arrabbiata e sbadigliando
«Hai dormito come un ghiro e hai ancora sonno?»
«Non ho sonno! Certo... altri cinque minuti me li farei volentieri...» disse lei stiracchiandosi
«Ehi»
«Hm?»
«Come va la guancia?»
«Non lo so... guarda tu»
Le presi il mento e le osservai la guancia ferita. La ferita era ancora rossa e gonfia e neanche un cenno di crosticina. Provai a toccarla ma al solo sfioro lei sussultò.
«AHI! Brucia!»
«Scusa. Cercherò di essere il più delicato possibile»
Toccai la sua guancia con la mia massima delicatezza e vedevo lei che strizzava gli occhi.
«Ti fa male?»
«Un po'»
La pelle attorno alla ferita era calda.
«È molto probabile che la ferita sia infetta»
«Sei esperto»
«Nah. E poi io ci ho vissuto con le ferite»
«Servirebbe un disinfettante, ma dove lo troviamo?»
«Ehm... io... veramente... un' idea ce l'avrei... ma credo che non ti piacerà...»
«Cos'hai in mente?»
«È una sorpresa»
«...Vedi di non combinare guai...»
Avvicinai la mia bocca alla guancia di Xion. Già riuscivo ad assaporarla. Sempre più vicino, fino a quando...
«Ma che diavolo stai facendo?!» disse quel rompipalle di Roxas
Ma proprio adesso?!
«Senti ma non potevi restare a dormire?! E magari anche per sempre?! Guarda che cosa le hai fatto!»
«Perché tu a me allora?! Che è un miracolo che tu non mi abbia rotto la mandibola?!» sbottò lui
«A nessuno frega un cazzo di te mingherlino! Io sto parlando di lei! Che egoista... e poi si chiede come abbiano fatto a lasciarlo due donne...»
«Egoista?! Non ti preoccupare, quando ti avrò rotto tutte le ossa ti pagherò io la riabilitazione!»
«Nei tuoi sogni bello...»

Xion's POV

Avrei dovuto fare qualcosa. Si stavano guardando male e la cosa sarebbe degenerata.
«Adesso basta! Smettetela! Vi state comportando da bambini!»
«Hai proprio ragione Xion. Che mi ci metto a fare con un idiota come lui?»
«Bastardo...»
«Perché non vi fate un bagno e non calmate i vostri bollenti spiriti?»
«Già! Perché no? E tu Xion?»
«Non lo so, per ora sto qui al sole»
«Sì ma sta attenta a non scottarti»
«Sì, sì, lo so...»
Allora mi distesi a pancia in giù vicino alla riva e mi godetti un po' di sole.

Vanitas's POV

«Dai! Muoviti! Tu già non hai la maglietta! Entra in acqua!» disse lui mentre si spogliava.
Misi un piede in acqua ed era tiepida e allora provai a immergermi e mi allontanai fino a dove toccavo. Era piacevole, fino a quando non è arrivato quello.
«Perché non vai oltre, non sai nuotare?» mi disse lui nuotando con un tono odioso
«Voglio rilassarmi»
«Sì, certo, come no»
«Guarda che se mi rompi ti faccio arrivare dall'altra parte dell'isola, mingherlino»
«Non sono mingherlino!»
«Sì, certo, come no» lo imitai io
«Meglio il cervello che i muscoli!»
«Ma averli entrambi è meglio, no?» dissi io sfoderando il mio muscoloso bicipite.
Lui mi sparò un'ondata d'acqua in faccia con le mani.
Io feci lo stesso, ma più forte. Così cominciammo a “giocare”. Siccome nell'acqua alta non viene bene, decidemmo di spostarci a riva. A un certo punto gli lanciai un'ondata forte. Lui la schivò, e andò a finire addosso alla povera Xion.
«AAAH!» Urlò lei alzandosi, fradicia
«CHI È STATO?!?!» urlò di nuovo lei
«LUI!» gridammo all'unisono puntandoci il dito contro
In quel momento soffiò il vento e ci rendemmo conto dalle nubi in cielo che un temporale stava per arrivare.
«Ahhh! Porca miseria sto congelando!»
«Roxas! Come hai potuto?!» mentii io
«Ma non sono stato io!»
«Basta! Non ne voglio più sapere!»
Uscimmo tutti e due dall'acqua e Roxas si rimise i vestiti.
«Dobbiamo trovare un rifugio, sta arrivando un temporale!» disse Xion
«Andiamo in quella grotta!» dissi io
Ci entrammo.
“È la stessa grotta in cui ho portato Xion quando aveva la febbre” notai io
Ci sedemmo al muro a guardare i fulmini e i lampi con dei rumorosissimi tuoni. Vidi Xion tremante e raggomitolata su se stessa a guardare i fulmini.
«Ehi, hai freddo?» le chiesi sussurrando
«S-sì...»
«Vuoi che ti riscaldi?»
«...»
Senza farselo ripetere piano piano si accucciò a me, ma vedevo che era tesa, non voleva appoggiarsi, e non finiva di tremare.
«Tranquilla...»
E allora lentamente si abbracciò al mio torace e smise di tremare. L'abbracciai anch'io. Lei mi guardò con occhi grandi e le sue piccole labbra formarono un sorriso. Le sorrisi anch'io. Cominciai a massaggiarle i capelli, e lei si rilassò così tanto che nel girò di pochi minuti si addormentò. Quella ragazza era proprio un piccolo ghiro. Un piccolo e tenero ghiro. Roxas mi guardò male, e si girò dall'altra parte. Non mi interessava più di tanto.
Il temporale si era un po' calmato e adesso pioveva a dirotto. Tutta quella calma produsse anche a me sonnolenza. Stavo per addormentarmi, quando un improvviso e forte tuono ci svegliò. Lei si svegliò di colpo e si agitò. Mi guardò impaurita.
«Van... non mi piacciono i temporali...»
«Non avere paura... non possono farti niente...»
Ci fu un altro tuono. Lei impaurita si mise in mezzo alle mie gambe e si abbracciò a me come si fa con un cuscino. Io feci una piccola risatina. Mi guardò, e
sembrava ancora spaventata. Le sorrisi, l'abbracciai, e lei sembrò calmarsi. Alla fine ci addormentammo.
Venni svegliato da Roxas.
«Ehi, belli addormentati, il temporale è finito»
Io mi svegliai pigramente e svegliai Xion, anzi, provai, dato che lei non ne aveva alcuna intenzione. Si rigirava e si addormentava, dicendo «Ancora cinque
minuti...»
Io allora decisi di farle uno scherzetto per svegliarla: le misi una mano sulla spalla e la mossi come un ragnetto. Lei se ne accorse e si alzò urlando e
spazzandosi la spalla.
«AHH!! Toglimelo!!! Toglimelo!!»
Quando non vide nessun ragno in giro e vide me che stavo trattenendo le risate, capì che era uno scherzo.
«Scusa ma era l'unico modo per svegliarti. Sei proprio un ghiro!»
«Avevo solo sonno! Non sono un ghiro!» disse lei
«Sì invece!»
«No!»
«Sì!»
«No!»
«Sì!»
«No!»
«Sì!»
«Sì!»
«No ho detto!... Dannazione!»
Tutti e due ridemmo come degli idioti.
«Volete uscire sì o no voi due?!» disse Roxas irritato
«Ehi! Stai calmo!» gli dissi io
«Io SONO calmo!»
Xion gli lanciò un'occhiata alla “seriamente?”
«Va bene, va bene, come dici tu» dissi io uscendo con Xion dalla grotta
C'era un caldo micidiale e il sole era in alto nel cielo, segno che era mezzogiorno o anche più tardi. Avevamo dormito un bel po'.
«... Io vado a cercare qualcosa da mangiare...»
«Sta attento a non farti divorare dagli insetti, mingherlino!»
«Grrr...»
Detto questo lui girò i tacchi e se ne andò nella giungla.
«Allooooora, che vuoi fare?» chiesi io
«Non lo so... una nuotata?»
«... Perché no?»

Xion's POV

Ci dirigemmo verso il mare.
«Dai, spogliati»
M'imbarazzai. Una frase più delicata poteva usarla. Ma lui lo disse come se fosse stata la cosa più normale del mondo.
«Ma... io... ecco... non ho niente sotto»
«Beh... allora immergiti vestita, a meno che tu non voglia spogliarti... eh eh»
«Pervertito!»
«Dai non fare così! Stavo scherzando!»
Mi immersi e mi allontanai un po' dalla riva. Un po' più vicino ad essa c'era Vanitas, che si rilassava facendo il morto. Lo osservai. Quei muscoli lo rendevano ancora più sexy di quanto non lo fosse già. Cercai di togliere dalla mia mente quei pensieri e mi venne in mente uno scherzo. Gli arrivai silenziosamente da dietro, e gli infilai la testa in acqua. Mi allontanai velocemente mentre lui ritornava in superficie. Dopo aver tossito un po' mi guardò in cagnesco. Per un attimo pensavo si fosse arrabbiato.
«Tu non sai cosa hai appena fatto...» mi disse fintamente arrabbiato mentre si avvicinava a me
Io risi con ilarità e mi allontanai.
«Vieni qui!» disse lui nuotando velocemente verso di me
«No! Ahahahaha!!»
Provai a scappare ma mi raggiunse subito. Avvolse un braccio intorno al mio corpo e lo strinse al suo e con una mano mi faceva il solletico al collo.
«Cichicichicichicichici!»
«Ahahahahahahah!!! Basta!»
E mentre io mi spaccavo in due dalle risate e lui continuava a farmi il solletico, scorsi fuori dall'acqua a qualche metro di distanza una pinna dorsale.
«UNO SQUALO!!!»
«AH!»
Lui allora mi prese per la mano e nuotammo più veloce che potemmo. Poi quando toccammo lui mi prese in braccio e corse a riva. Appena in tempo. Rimanemmo fermi in quel modo per qualche secondo.
«Van... puoi mettermi giù ora...»
«Ah sì, scusa»
Mi mise giù
«Grazie»
«E di che? Fiù, mi sono preso un colpo...tu stai bene vero?»
«Sì, sì...»
Rimanemmo a guardarci quando fummo fermati da due voci, e una era quella di Roxas
«E COME HAI POTUTO?!?!?!?!»
«Smettila di urlarmi nell'orecchio, stupida sgualdrina!»
«COME MI HAI CHIAMATA?!?!»
Dalla giungla uscirono Roxas e Naminè.
«Oh... ciao Xion!»
«Ciao...Naminè...»

Vanitas's POV

Non sapevo perché, ma avevo il presentimento che quella ragazza avrebbe portato GROSSI guai...


Note dell'arancino autrice:

Ehm... allooora...
Che combinerà il nostro quartetto?
Il presentimento di Vanitas si avvererà?
Si unirà qualcun altro al quartetto?
Scopritelo nei prossimi capitoli!! :)
Ciao! ^_^

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Capitolo 6
*** Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 4 … Lo è con le persone sbagliate... ***


Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 4
Lo è con le persone sbagliate...


Xion's POV

Naminè corse verso di me e mi abbracciò con molta femminilità e delicatezza, e io timidamente ricambiai.
«Oh mio Dio Xy, ma che è successo alla tua povera guancia?» mi disse toccandomi la guancia ferita
«AHIA!! Non toccarla così forte!» le dissi togliendole la mano dalla guancia
Da quando in qua Naminè mi trattava così bene? Xy? Nessuno mi ha chiamata in quel modo! Mi puzza molto di ruffianeria...

«Comunque, siccome l'unica cosa che ho trovato da mangiare per tre giorni erano delle bacche, mi chiedevo se potessi aiutarmi a trovare qualcosa di più sostanzioso, capisci?»
Ecco infatti, lo sapevo. Naminè è una tipa MOLTO ruffiana.
«*Sigh* Ok, ti accompagno a prendere delle noci di cocco»
«Evvai! Però, possiamo andarci... solo io e te? Devo parlarti»
«Ah... Ok. Ragazzi, quando vi faccio un cenno potete venire»
«Pff, ok...» rispose seccato Vanitas
Io e Naminè ci dirigemmo nella buca dove tenevamo le noci di cocco.
«Oh Xion, mi sono sentita così sola in quella dannatissima giungla! Soprattutto dopo che Roxas mi ha trattata da schifo e mi ha lasciata!»
«Cosa?! Allora è vero...»
«Dopo tutto quello che ho fatto per lui! Dopo tutti i sacrifici che ho fatto! Dopo che ho lasciato il mio lavoro da cameriera nella discoteca più bella delle isole del Destino, lui mi lascia così?! E poi- aspetta...vero cosa?»
«Lui... ci ha riprovato con me, e mi ha detto che tu eri acqua passata»
«COSA HA FATTO?!?! Non è possibile... E ora mi dici anche che quel taglio te l'ha fatto lui!»
«Beh, veramente sì... Mi ha dato uno schiaffo...»
«... Come ha potuto?... Lurido bastardo... appena viene gli faccio un culo tanto!»
«No Naminè... non è necessario... non, non vale la pena di mettersi a discutere con lui. Quello che è fatto è fatto»
«Ma ha bisogno di una punizione!»
«Tranquilla, adesso è solo come un cane»
In realtà però quelle cose su di lui non le pensavo veramente, mi faceva pena. Lo dicevo solo per far calmare Naminè.
«Hm... ok... Oh! Eccole!»
Arrivammo e Naminè osservò con ammirazione le noci di cocco
«Caspita Xion! Ma dove e come le hai prese tutte 'ste noci di cocco?»
«Beh... ho avuto... un aiutante...»
Risi ripensando a come il giorno precedente Vanitas mi avesse aiutato a prendere alcune noci di cocco. Praticamente faceva tutto lui. La parte più esilarante è stata sicuramente quando doveva scendere da una palma, e siccome la corteccia era piuttosto ruvida, lo sentivo gemere di dolore per il suo “coso”. Io allora gli chiesi se si era fatto male, e lui, con una voce da chipmunk, mi rispose:
«MI FA MALE IL CA**O!!!»
Sono morta dalle risate.
«Ohhh! E chi era???»
«Una scimmia» mentii io
«Una scimmia??... Wow! Dovresti fare l'addestratrice di animali!»
Una cosa che accomunava tutti i miei amici, tranne Riku e Roxas, e che erano incredibilmente ingenui. Credevano praticamente a qualsiasi cosa.
Feci un cenno con la mano ai ragazzi e loro arrivarono.
«Finalmente! Quanto ci avete messo!» si lamentò Roxas
Naminè lo guardò truce, ma lui non se ne accorse.
Prendemmo le noci di cocco e tutti cominciammo a mangiarle con voracità, soprattutto i maschi.
«Di che avete parlato???» chiese Vanitas mentre mangiavamo
«Non t'interessa» gli risposi io
«Sì invece»
«No invece!»
«Sì invece!»
«No! Non ti t'interessa!» gli dissi ridendo
«Daaaaaaaii!»
«... No»
«Per favoreeee!» disse facendo gli occhi da cucciolo
«Perché ti interessa così tanto?»
«Mi piace sapere gli affari degli altri. Eh eh. Sono un tipo ficcanaso, io.»
«Eddai, fatela finita voi due!» disse Roxas
«Senti ma perché devi continuare a rompere le balle?!»
«E tu perché non muori?!»
«E tu perché non vai a fare in cu-»
«Ok! Adesso basta!»
Naminè li divise prima che potesse succedere il peggio.
«Ma si può sapere che cosa avete nei confronti dell'altro?!» dissi io
«È un minchione!»
«Ancora Vanitas!» gli dissi arrabbiata
«No ma sul serio guardalo! Ha proprio la conformazione fisica del cervello di un min-» disse indicando Roxas e creando la forma del suo cervello con le mani
«VANITAS!!!»
«Va bene va bene! Non ti scaldare!»
Vedevo intanto che Roxas si era allontanato e si era seduto con le ginocchia al petto vicino alla riva.
«Vanitas, vai a chiedergli scusa»
«Ma io-»
«Adesso!»
«*Sigh*Ok...»

Vanitas's POV

Mi diressi verso Roxas e mi sedetti accanto a lui. Lui però si spostò più in là e evitò di guardarmi. Decisi di rompere il ghiaccio.
«*Sigh* Senti, lo so che ti ho trattato male, ma... volevo chiederti scusa...»
«... Non mi perdonerà mai...» sussurrava con gli occhi lucidi e guardano verso l'orizzonte
«C-come?»
«Non mi amerà mai più...» diceva tra i singhiozzi e le numerose lacrime
«Roxas...»
«Era la ragazza dei miei sogni... ma l'ho lasciata perché era frigida!»
Ignorai il fatto di non conoscere l'ultima parola che aveva detto e continuai ad ascoltarlo
«S-sono perduto...»
«Ma no... vedrai... anche se non ti amerà più, resterete buoni amici!» dissi cercando di consolarlo
«Ma non capisci?! Io le ho spezzato il cuore! E poi... tu le piaci...»
«Cosa?!»
«Non fare l'idiota! Si vede da un chilometro di distanza che flirtate!»
Allora era questo! Era solo geloso! Adesso mi fa pure un po' pena... Mi sento in colpa...
Si alzò e se ne andò.
«Lasciami in pace!»
«Roxas aspetta!»
«Vai a flirtare con Xion!»
Non provai più a fermarlo e lo vidi scomparire nella giungla.
«Ahh! Merda!»
«Che ha detto per ultimo Roxas? chiese Xion
«Ha detto-» cercò di dire Naminè
«AH! Niente! Niente...» la bloccai io diventando rosso dall'imbarazzo
«...» Naminè mi guardò male
«Che ti ha detto?» mi chiese Xion
«Ehm... di non rompergli più le scatole e di stargli lontano» mentii ancora
«Sembrava triste...»
«Nah! Era solo arrabbiato. Gli passerà...» mentii io
Passò la giornata e arrivò la notte, ma di Roxas, neanche l'ombra.
Non riuscivo a dormire. In più Xion ebbe un incubo. Si agitava e piangeva e decisi di svegliarla.
«Ehi Xion! Tutto a posto?»
«*Sniff* sì, ho avuto solo un incubo...»
«Che hai sognato?»
«... Non me lo ricordo»
«... Va bene, ora dormi. Notte»
«Notte»
Lei si girò dall'altra parte e si addormentò. La cosa del sogno però mi puzzava di bugia, ma decisi di non addentrarmi troppo nella faccenda, anche perché in quel momento non ne avevo molta voglia.
Dopo qualche minuto sentii una voce, che mi chiamava sussurrando:
«Pss, ehi, Vanitas!»
Era la voce di Naminè.
Mi girai per parlarle.
«Hm?»
«Stavi dormendo?»
«No, perché?»
«Potrei parlare con te in privato dentro la caverna? Per favore?»
Allora ci alzammo ed entrammo nella caverna.
«Allora, che vuoi?»
«Il tuo piccolo discorso tra te e Roxas, quello che successo subito prima che se ne andasse, è giunto alle mie orecchie»
«...con ciò?»
«Ho confermato il fatto che Roxas è ancora innamorato di Xion, e la faccenda non mi piace, per niente»
«E che centro io?!»
«Xion... oh Xion. Così innocente ma allo stesso tempo così colpevole...» disse lei disegnando con le mani sul muro
«Ehi, che intendi dire con questo?! Mi sto seccando! Arriva al sodo!»
«Anche se involontariamente ha commesso un reato. E pertanto è giusto che lei venga punita»
«La stai minacciando?!» le dissi arrabbiato avvicinandomi pericolosamente a lei
«Oh no... io non ho intenzione di torcerle un capello»
«Ma allora si può sapere che centro io?!»
«Vedi mio caro, io sono sicura che tu valga molto per lei, e che riponga molta fiducia in te. Io sono solo una semplice amica. Non valgo molto per lei. Ed è proprio qui che entri in gioco tu. Dovrai prendere la sua fiducia e frantumarla in mille pezzi. Tu sei l'unico adesso che può spezzarle il cuore. Lei ha rubato il cuore del mio uomo, e ora lei deve pagare con il suo»
«AHAHAHAHAHA!!!! E come vuoi costringermi eh?! Ma cresci...» dissi io uscendo dalla grotta
«Non vuoi che scopra il tuo piccolo segreto, no?»
Mi fermai di botto. No... non poteva saperlo...
«... Di che stai parlando?»
«Lo sai benissimo»
«No... come puoi?!»
«Sai, posso sembrare tonta, ma ti ho visto quando la nave stava affondando e tu e Xion eravate caduti in mare. Quando hai protetto Xion con una barriera oscura, io ti ho visto»
«... »
Il mio respiro era affannoso,sentivo il cuore che mi usciva dal petto. Stavo entrando nel panico. Non potevo permettere che qualcuno lo scoprisse. Se fosse successo... mi avrebbero considerato un mostro, proprio come hanno fatto Terra, Aqua e Ventus... Sarei stato emarginato... di nuovo. Sarei stato odiato... di nuovo. Sarei rimasto solo... di nuovo. Sarei finito di nuovo in quella dimensione oscura... e stavolta per sempre.
«No, no, no, NO, NO, NO, NO!!» gridai con la testa tra le mani, nel panico
«Shhh, calmati. Così sveglierai Xion...» mi disse lei calma abbracciandomi da dietro
«Se farai questo favore per me, rimarrò con la bocca chiusa. Te lo prometto. Allora, accetti?»
Entrai ancora di più in confusione. Che dovevo fare? Se avessi detto di no, lei avrebbe svelato il mio segreto, e tutti mi avrebbero odiato. Se avessi detto sì,
avrei spezzato il cuore a Xion, e mi avrebbero odiato lo stesso. Per un attimo mi passò per la testa l'idea di uccidere Naminè, ma poi la cancellai poiché sarei stato considerato lo stesso un mostro. Ero con le spalle al muro.
Mi coprii gli occhi per la vergogna di quello che stavo per fare e piansi.
«SI! Sì...»
«Ottima scelta...»
Ritornammo alla spiaggia.
«Buonanotte» disse lei girandosi e addormentandosi
Non chiusi occhio. Avevo paura. Singhiozzando silenziosamente, speravo con tutto il cuore che quello fosse stato solo un incubo.
Mi girai verso Xion, che mi dava le spalle. Rimasi a guardarla, sapendo che un giorno quegli occhi celestiali mi avrebbero guardato con odio e disprezzo. Quel piccolo angelo custode, che un giorno si sarebbe allontanato da me e mi avrebbe lasciato perire all'inferno.
«Xion... Ti prego... Perdonami...»
Lasciai che una lacrima la colpisse con delicatezza su una sua guancia. L'accarezzai con dolore, perché sapevo che quello sarebbe stato il mio ultimo gesto d'amore nei suoi confronti.
Le spostai i capelli e le pronunciai all'orecchio:
«...Ti amo...»
Mi girai, e mi arresi alla realtà, addormentandomi.

Xion's POV

Non mi andava di raccontargli il mio sogno. Mi vergognavo. Avevo sognato... che lui mi pugnalava. Sentivo davvero il dolore. Era stato orribile. Vabbeh, tanto, era solo un sogno...

Note dell'arancino autrice:

Salve :)
Colpo di scena!
Riuscirà Vanitas a rispettare il patto con Naminè, guidato dalle sue insicurezze e paure, oppure si lascerà guidare dal cuore?
Scopritelo nei prossimi capitoli!
Ciaoooo!
P.S. Scusate se questo capitolo risulta peggiore rispetto agli altri ma avevo un po' di fretta :(

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Capitolo 7
*** Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 5 Un incontro inaspettato ***


Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 5
Un incontro inaspettato


Roxas's POV

Ero da solo nella fitta giungla. Solo io, la notte stellata, la luna piena e i grilli. Stavo andando verso una meta indefinita. Era da tutto il giorno che camminavo. Mi ero arrabbiato e me ne ero andato. Chi se ne frega di loro! Potevo sopravvivere senza!
I miei pensieri furono bloccati da un freddo alito di vento che mi fece venire la pelle d'oca. Porca miseria, là di notte faceva un freddo cane! Mentre ancora camminavo, sentì una voce, molto leggera, ma che col passare dei secondi diventava sempre più forte e solo allora capì che una persona urlante si stava avvicinando. Mi girai verso il rumore, e vidi una specie di scimmia con dei capelli rosso fuoco che sembravano essere stati spazzolati con delle bombe a mano.
Mi spostai appena in tempo, prima che mi finisse addosso. Mi passò davanti prima lui, poi un puma. Quell'uomo dai capelli rossi si aggrappò su un ramo di un albero con un'agilità incredibile.
Il puma allora restò a guardarlo per qualche secondo, poi si voltò verso di me. Sussultai dallo spavento. Mi guardai intorno, cercando la via d'uscita più sicura per scappare, in preda al panico. Prima che potessi fare qualcosa sentii un ringhio e me lo ritrovai sopra di me. Cercai con tutte le forze di tenere le sue zampe, ma una mi sfuggì di mano e mi graffiò il petto. Allo stremo delle forze, il puma si fermò e si accasciò a terra, con una freccia nel collo.
Era stato quell'uomo con arco e freccia che mi aveva salvato. Scese dall'albero e notai meglio il suo aspetto: era alto, molto più di me, il suo corpo era nudo
a parte che per una gonnellina fatta di foglie. Aveva dei bei muscoli, questo dovevo ammetterlo. Aveva degli occhi verdi scintillanti, e quelle che sembravano tatuaggi sotto gli occhi quasi a forma di goccia... decisamente orribili. Ma la cosa che saltava più all'occhio erano i suoi capelli rosso fuoco lunghi fino alle spalle, che sembravano quelli di un porcospino, che gli davano un aspetto decisamente selvaggio.
Mi parlò:
«Tutto ok?»
«Ehm... credo di sì. Grazie per avermi salvato»
«Di nulla! Io mi chiamo Axel. A-X-E-L, got it memorized?» disse picchiettandosi la tempia con l'indice
«Ehm... I don't speak english...»
«...*facepalm* Vabbeh, tu come ti chiami?»
«Roxas»
«Ehi ma sei ferito!» mi disse indicando il graffio che avevo sul torace
«No, tranquillo, è solo un graffio...»
«Ma che stai dicendo?! Si infetterà! Vieni con me!»
Mi prese il polso e mi trascinò fino ad un grande albero con una casetta abbastanza grande di legno in alto.
«Vado prima tu o io?» mi chiese lui
«Ehm...»
«Vai tu, insisto»
«...Ok...»
Salimmo le scale che andavano verso l'alto, ma mentre mi arrampicavo mi sentivo il sedere osservato, ma pensai fosse solo una sensazione e procedetti.
Arrivammo nella casa. Era davvero... strana.
C'erano un sacco di tappeti e teste, appese e non, di animali selvatici. Tavole di legno, tavole da surf, qualche acquario, un calendario, un letto fatto da alcuni bastoni di legno e pelliccia come coperte e cuscino e un lampadario con candele, che era proprio un intruso in tutta quella selvaggità.
«Benvenuto in casa mia, Roxas»
«Bella...»
«Siediti, ti disinfetto la ferita»
Mi fece sedere sul suo letto e da un cassetto prese un barattolo di vetro contenente un liquido trasparente. Si inginocchiò e mi tolsi la maglietta. Diventai rosso come un pomodoro, ma non sapevo cosa mi procurava così tanto imbarazzo. Poi mi mise un po' di quella sostanza sulla ferita. Bruciava da morire.
«AHI! Che cos'è?!»
«Olio essenziale di Ravintsara, queste piante sono molto comuni qui, e poi se devi vivere qua devi sfruttare tutto quello che hai» disse posando il barattolo
«Da quanto vivi qui?»
«Due anni e mezzo ormai. Per una tempesta la nave affondò e io finì qui. Credo di essere l'unico sopravvissuto»
«A me è successa la stessa cosa! Solo che non sono l'unico-» dissi mordendomi la lingua all'ultima frase
«Oh, scusa non ho sentito l'ultima parte, che dicevi?»
«No, no, niente...» detto questo mi rimisi la maglietta
«...Bene, allora... devi metterti questa tre volte al giorno, fino a quando la ferita non guarisce. Got it memorized?»
«Perché lo dici?»
«Così, è il mio “motto”. Hai fame? Io da morire!»
In realtà mi ricordai solo in quel momento quanto avessi fame.
«Beh, in effetti...»
«Ho capito, non c'è bisogno che fai il timido! Allora... vediamo un po'... hai preferenze?» disse frugando in quella che sembrava una borsa termica
«Non m'importa. Adesso mi mangerei anche le pietre»
«Allora ti vanno bene cuore e fegato di orso?»
«Qui ci sono anche gli orsi?»
«Qui c'è praticamente di tutto»
«Comunque ok»
Cuocemmo in un caminetto il fegato e il cuore e li mangiammo. Erano meglio di quanto mi aspettassi. Ma c'era un altro problema: il posto dove dormire.
«Dai prendi il mio letto, sei mio ospite»
«Ehm... ok, se proprio insisti...»
Mi misi nel letto e lui si distese su un tappeto accanto a me
«Ma sei sicuro di stare comodo così a terra?» gli chiesi
«Tranquillo, posso dormire da qualsiasi parte, e poi adesso non m'interessa. Sono stanco morto. Buonanotte»
«Notte»
Restai un po' sveglio, pensando a quello che mi era successo oggi. “Questo Axel è un po' strano, però è simpatico. Vediamo come va nei prossimi giorni.”
E allora mi addormentai.


Note dell'arancino autrice:

Ehi là!
So che il capitolo è corto, ma volevo fare uno spezzone dove si vedeva che cosa faceva Roxas nel frattempo. E poi l'ho fatto soprattutto per te Dawn, che so che ti piace l'AkuRoku e che ora stai leggendo queste righe X3.
Che cosa succederà tra Axel e Roxas? E come sta andando nel frattempo con Vany?
Scopritelo nei prossimi episodi!
Ciaaaaaooouuuu! :D

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Capitolo 8
*** Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 6 Inizio dell'incubo ***


Chi dice che rimanere bloccati su un'isola è una brutta esperienza? Parte 6

Inizio dell'incubo

Attenzione: da questo capitolo in poi POTREBBERO apparire coppie omosessuali



Xion's POV

Stavo dormendo beatamente, quando a un certo punto mi sentì sballottata a destra e a sinistra dalla spalla.
«Ma che sta succedendo?!» esclamai io esasperata sedendomi e vedo che Vanitas era accanto a me con una faccia tra il seccato e il triste.
«Scusa ma non ti svegliavi più. È tardi»
«Che hai?» gli chiesi un po' preoccupata
«Che cazzo te ne frega a te?!» mi gridò alzandosi
«Ehi! Calmati!»
Ma che diavolo... non capisco... come mai è stato così aggressivo?! Mhh... forse, poteva essere stato uno scherzo.
O almeno lo speravo.
«Dai Van smettila! Non sono in vena di questi scherzi adesso!»
Non mi rispose e senza guardarmi se ne andò verso la riva. Cominciai a sospettare qualcosa...
Naminè si svegliò con un enorme sbadiglio, mi vide e mi salutò.
«Buongiorno Xy!» disse sedendosi accanto a me
«Ciao...»
«Ehi, che hai?»
«Niente, tranquilla...»
«Mhh. Dov'è Vany?» chiese guardandosi intorno
Anche se quello era solo un abbreviativo innocente, quel “Vany” detto da lei mi fece arrabbiare non poco.
«Se ne è andato sulla spiaggia. Non so che cavolo gli è preso»
«Avete litigato?» mi chiese con quegli occhi enormi e con la sua piccola bocca allungata
«No! Io l'ho salutato e lui si è arrabbiato» dissi abbracciando le ginocchia
«Mah. Gli uomini. Poi dicono che sono le donne ad essere complicate!»
«...Ah! Xion!» continuò lei
«Huh?»
«La tua guancia! È guarita!»
«Cosa?!»
Mi toccai la guancia ed effettivamente non sentivo più la ferita né il dolore.
«Com'è possibile?»
«Non chiederlo a me...»
«Xion, vuoi che gli parli io?»
«No, no, no, no! Tranquilla...»
«Sicura?»
«Sì»
«Vuoi lasciarlo così?»
«No ma, ho un po' paura a parlargli»
«Eddai! Mica ti morde!»
«Ci manca solo questo! Ho solo paura che mi possa aggredire come poco fa»
«Nah! Si sarà solo svegliato con il piede sbagliato e adesso è un pochino irascibile» disse lei alzandosi
«Dove vai?»
«A parlargli»
«Ma-»
«Zitta!» mi disse scherzosamente

Namine's POV

Bene. Sta andando tutto per il meglio. Mi dirissi verso Vanitas seduto con la testa sulle ginocchia, che guardava l'orizzonte con uno sguardo triste.
«Vanitas»
Sobbalzò sensibilmente appena sentì la mia voce.
«...Cosa vuoi ancora?»
«Ancora? Ma se abbiamo appena cominciato. Ahaha!»
«...»
«Stai andando bene, però devi essere meno passivo»
«In che senso?»
«Nel senso che non devi solo ignorarla e basta, perché siccome Xion è una ragazza premurosa, questo la farà solo avvicinare a te. Invece tu la devi insultare, le devi fare qualcosa, devi farti odiare»
Notai che nei suoi occhi si stava formando un velo di lacrime.
«Oh dai non fare così. Che razza di uomo è un uomo che piange?»
Forse è stata solo una mia impressione, ma lo sentì ringhiare leggermente.
Cercai di dirgli qualcosa che lo convincesse di più
«E poi la vostra relazione era destinata a finire. Sinceramente non siete una bella coppia. E poi vi conoscete appena!»
La sua mano strinse nel pugno la sabbia, e vidi che sulla mano si stava creando un alone blu-nero, che piano piano girava come un vortice sempre più veloce. Devo ammettere che mi sono un po' spaventata.
«Calmati. Tu se non l'hai capito mi devi rispettare» gli dissi fredda
Vidi che l'alone stava svanendo, ma lui continuava a stringere con rabbia la sabbia.
«Dovresti utilizzare questa rabbia con Xion. Perché non le vai a dare il buongiorno “come si deve”?»
«...»
«Mhh...Ah! Ci sono!»
Mi avvicinai al suo orecchio e gli dissi cosa avrebbe dovuto dire a Xion.
«Capito?»
Non mi rispose. Si asciugò gli occhi, si alzò e si diresse verso il suo letto.
Mi avvicinai un poco, giusto per rimanere in disparte.
«V-Vanitas?»
«Senti invece di scassare perché non te ne vai a cercare il tuo Tarzan?! Oppure hai paura che i ragni ti mangino la testa?» esclamò lui con un tono odiabile.
Però. Era proprio un ottimo attore.
«Vanitas...»
Stavolta era Xion quella con il velo di lacrime
«Fuori dalle palle»
«... Ma che cosa ti è preso?!» esclamò lei andandosene verso la giungla
Vanitas si distese sul suo letto di fianco e io mi avvicinai a lui.
«Sei stato proprio bravo sai?»
Vedevo che una lacrima scendeva da un suo occhio.
«Se continui così non soffrirai più. La rabbia e il ribrezzo verranno spontanei»
«Grr...»
Sì, il mio piano stava andando a gonfie vele!

Xion's POV

Ero nella giungla, ma non sapevo dove, probabilmente mi ero persa. Un mio difetto molto fastidioso è che quando mi arrabbio, faccio o dico delle cose che non penserei mai di fare, o che non penso proprio. E in quel caso feci la cosa più stupida: addentrarmi da sola nella foresta come una perfetta idiota. Come ha potuto?! Perché mi aveva aggredito in quel modo? Quella non poteva essere solo malumore. Era sicuramente arrabbiato con me, ma non capivo perché!
Camminando, mi ritrovai davanti ad un'enorme vallata, con un albero anch'esso enorme al centro.
Però quell'albero sembrava abitato, data la casetta sui rami e la scala per salire. Anche se un po' intimidita andai a vedere se quella casa era abbandonata o no.
Appena appoggiai un piede su un gradino per salire, apparva dall'alto una figura dai capelli a porcospino rossi che mi spaventò non poco.
«E tu chi sei?» mi chiese lui
«Ehm... io...» balbettai timidamente
«Ehi Rox! C'è una ragazza qui! Vieni, forse la conosci!»
Rox?! C'era anche Roxas lì!
«Mh... Ah!» esclamò stupito Roxas affacciandosi
«Roxas!»
«Xion! Che ci fai qui?» disse scendendo
«Beh, è una lunga storia...» dissi abbassando lo sguardo
«Mh...»
«Roxas... pensi che potremmo tornare... amici?»
«E me lo chiedi anche?! Certo! E poi è stata colpa mia, sono stato un'idiota, lo ammetto. Dovrei anche chiederti scusa per lo schia- Huh? Ma dov'è la ferita? Io sono sicuro di avertela fatta! Non è possibile che sia già guarita!»
«Non lo so. Mi sono svegliata e non c'era più»
«Mah...»
Sono felicissima che io e Roxas fossimo tornati amici! Non avevo mai visto Roxas così entusiasta.
«Vuoi salire?»
«Ehm, ok»
Salimmo con le scale in casa. Era veramente bizzarra, proprio come l'inquilino. Con quegli occhi verdi e quei capelli rosso fuoco però mi era familiare, sì,
avevo l'impressione di conoscerlo
«Xion, lui è Axel, Axel lei è Xion»
«Xion?!» sbottò lui
All'improvviso ricordai tutto e corsi ad abbracciarlo
«Zio Axel! Mi sei mancato tantissimo!»
«Mi sei mancata tanto anche tu piccola»
Roxas aveva la bocca a terra dallo stupore.
«Axel è tuo zio?! E non me l'hai mai detto che avevi uno zio disperso!»
«Pensavo non fosse importante...» dissi io staccandomi da Axel
«Comunque, come mai sei qui? Ti sei persa?» mi chiese mio zio
«Beh, sì»
«Mi dici che è successo? Non mi dire che è stato quello stronzo di Vanicoso?!»
«Appena svegliata ha cominciato ad insultarmi ed aggredirmi senza motivo, io allora mi sono arrabbiata e me ne sono andata»
«Com'è possibile? Tutti hanno capito ormai che c'è del feeling tra voi due. Sei sicura di non averci litigato?» disse Roxas
«No! Non è successo niente!»
«Mh... è molto strano... secondo me c'è qualcosa sotto. Dovremmo tornare tutti in spiaggia, potremmo indagare meglio»
«Ma quale! Ormai è finita, non c'è bisogno d'indagare...» dissi triste
«Tu sottovaluti troppo la situazione. Potrebbe esserci di mezzo qualcosa di losco, chi lo sa!»
«E tu guardi troppi film!»
«Dico sul serio! E poi i fatti dei film non sono così inverosimili»
«...»
«Eddai! Dobbiamo prendere un'iniziativa, no? E questa mi sembra la migliore!»
«*Sigh* Ok...»
«E che cosa stiamo aspettando allora? Torniamo alla spiaggia! E possibilmente senza perderci...»
«Roxas, devo dirti una cosa...» gli disse Axel
«Sì. Un attimo Xion»
«Me ne vado»
E allora scesi dall'albero per lasciarli soli.

Roxas's POV

Axel mi prese per un braccio e mi disse:
«Ma allora ti piace ancora Xion»
«Huh?! No! Ti ho già detto che ci siamo lasciati e non provo più niente per lei!»
«Bene. Molto meglio...» disse sottovoce
«Cosa?»
«Niente»
Anche se dubbioso decisi di lasciar stare l'argomento e di scendere con Xion e Axel ci raggiunse.
Axel ci guidò, perché diceva di aver uno spiccato senso dell'orientamento, infatti, dopo DUE, e dico DUE ore di camminata, riuscimmo finalmente a trovare la
spiaggia.
Vedemmo Vanitas, che ci dava le spalle seduto su di un tronco. Ci sentì, si alzò e guardò Xion. Si avvicinò con fare minaccioso e si fermò quando fu davanti a lei. Tutti e due si guardavano seri, ma dopo qualche secondo, cn grande sorpresa di tutti, lui la baciò.
«Xion, mi dispiace tanto per come ti ho trattatta. Ti prego perdonami! Ero fuori di me! Non succederà mai più te lo prometto!»
Eravamo tutti basiti, Xion più di tutti.
Se fossi stato in lei, gli avrei dato un bel ceffone, ma per colpa (o grazie) al suo cuore d'oro, tutto quello che fece fu abbraccialrlo. Vanitas la prese e se la mise in braccio e andò su uno scoglio molto alto.
«Vanitas, che stai facendo?»
«... Non è bellissimo il panorama?»
«...Sì...»
Detto questo scese dallo scoglio e la mise giù
«Scusami un attimo»
Improvvisamente Vanitas se ne andò nella giungla a fare non so che cosa.
«Io, personalmente, l'avrei menato» le dissi
«Voglio dargli una seconda chance. Sembrava sincero»
«Mah, fai tu...»

Vanitas's POV

Naminè mi aveva chiamato e io la raggiunsi nella giungla.
«Il piano stava andando bene, ma... Si può sapere perché non l'hai buttata giù dallo scoglio?!»
«Non mi andava»
«Ma se continui così lo sai cosa succederà, vero?»
«...»
«Se continuiamo così, potremo manipolarla, lo capisci? Sarà nelle nostre mani!»
«Ascoltami»
Per la rabbia la presi per un braccio e con un sorriso inumano che mi arrivava fino ai denti e gli occhi spalancati

«Lei è solo mia»

Un fulmine a ciel sereno squarciò il cielo alle mie spalle e i miei occhi brillarono.
Naminè era visibilmente spaventata. Mi guardava con la bocca semi- aperti e gli occhi spalancati.
La lasciai, tornai alla spiaggia e me ne andai da qualche altra parte.
Era solo l'inizio...

L'inizio dell'incubo.

Note dell'arancino autrice:

*parte il coro angelico*
Sono tornata!
E spero che nessuno voglia uccidermi, soprattutto tu Dawn XD
Ho fatto questo capitolo un po' di fretta, ma spero che sia venuto bene lo stesso :)
Allora,
Che cosa succederà tra Roxas e Axel? Saranno solo amici, oppure ci sarà qualcosa di più?
Vanitas è davvero pentito?
E il suo potere sopito si risveglierà?
Scopritelo nei prossimi capitoli!
Ciao! ;D

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