Un thermos, un libro, un sorriso di LoreleiJTyler (/viewuser.php?uid=653914)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un thermos, un libro, un sorriso ***
Capitolo 2: *** Un dormitorio, un rifiuto, una promessa ***
Capitolo 1 *** Un thermos, un libro, un sorriso ***
Nota
molto breve: dedico questa mia
primissima fanfiction alla mia Denise... sperando che si iscrivi anche
lei su EFP, perché a scrivere è bravissima! ;D
1 thermos
1 libro
1 sorriso
* * *
Non
era un segreto che la rossa più famosa di Hogwarts fosse
Lily
Evans, brillante studentessa dei Grifondoro e ora anche uno dei
Caposcuola più severi che la Scuola di Magia avesse mai
visto. E
non era nemmeno un segreto che la signorina Evans avesse rifiutato per
anni le avances di un certo collega Grifondoro, James Potter, celebre
per essere una delle chiome più spettinate e affascinanti
della Gran Bretagna intera.
Tuttavia, qualsiasi Babbano conosce la storia di Lily e James Potter:
prima tanti litigi e bisticci, ma poi... PUFF! La magia permea il mondo
attraverso le vie più misteriose, e non per tutte
è
necessaria una bacchetta magica... a volte un sorriso è
più che sufficiente.
Questa è una storia che parla di uno di quei sorrisi.
Lily si trovava in biblioteca e stava cercando di terminare il tema di
Trasfigurazione: tuttavia, sarebbe stato meglio per lei non scegliere
uno dei tavoli vicini alla finestra, dato che l'arrivo anticipato della
primavera non faceva altro che distrarla. I cambi di stagione la
mettevano
sempre di buon umore e mai come in primavera e in autunno trovava
difficile rinchiudersi in biblioteca a studiare: certo, faceva sempre
il suo dovere, ma ogni tanto si ritrovava ad alzare gli occhi da quelle
pagine
impolverate e a sorridere ai primi raggi del sole di marzo, o alle
svolazzanti foglie rosse d'autunno. Le mezze stagioni erano il suo
punto debole: in quei periodi di cambiamento le sembrava che qualsiasi
cosa sarebbe potuta accadere, e c'era quel qualcosa di diverso
nell'aria che
mancava all'estate e all'inverno.
Lily osservò un raggio di sole creare sulla sua mano un
gioco di
luci e ombre che la convinse: in fondo, quel tema era solo per
settimana prossima e ci sarebbe stato tutto il tempo per continuarlo
quella sera, quando il sole sarebbe scomparso. Si immaginò a
leggere un libro (non per scuola!) sotto uno degli alberi del parco,
magari con un thermos pieno di the verde tra le ginocchia...
Sì,
era una giornata perfetta per quel genere di cose! Chiuse decisa il
libro, da cui si creò una nuvola di polvere che la fece
starnutire, raccolse in fretta le sue cose e fece una sosta nella sua
stanza per prendere tutto il necessario: una sciarpa leggera, un
romanzo e il thermos. Evocò con un incantesimo un the non
troppo intenso e finalmente si decise ad uscire dal castello, ammirando
silenziosamente le ombre che le guglie e le colonne ricreavano sui
cortili interni di Hogwarts.
Sapeva già verso quale albero si sarebbe diretta: c'era
questa
quercia un po' isolata, vicino ad una panchina dove nessuno si sedeva
mai... Nemmeno lei la usava ma le piaceva l'idea di
averla lì mentre studiava o leggeva sotto la quercia...
Forse perché quella panchina vuota la rassicurava di
più sul fatto di essere veramente sola: non che fosse
un'amante
della solitudine, ma c'erano momenti - tipo quello - in cui voleva
semplicemente starsene per conto suo.
Lily si diresse a grandi passi verso la quercia, con la lunga sciarpa
verde che quasi sfiorava l'erba, quando ad un certo punto si
immobilizzò con estremo disappunto.
La panchina della quercia era occupata.
Non solo: era occupata da James Potter.
LUI! Proprio la persona che meno avrebbe voluto vedere in quel momento!
Beh, in realtà c'erano persone che detestava ancor
più di
Potter... in fondo era dallo scorso anno che stranamente aveva smesso
di comportarsi da idiota... Tuttavia, non potè ugualmente
fare a
meno di storcere il naso. Per fortuna non si era accorta di lei,
così avrebbe potuto semplicemente cambiare albero e quel
breve
"incontro" con Potter sarebbe stato solo il piccolo inconveniente di un
pomeriggio perfetto.
Peccato che in realtà James Potter si fosse accorto della
sua presenza...
"Ehi, Evans!"
"Accidenti!" si disse sottovoce Lily, che stava proprio in quel momento
per fare dietrofront: si voltò verso la panchina con
l'espressione di chi è stata beccata e cercò di
non
sembrare troppo scontrosa... in fondo, in quell'ultimo periodo, Potter
aveva smesso di darle fastidio... più o meno. A volte
saltava
ancora fuori con la storia dell'appuntamento, ma almeno non era
così pressante come un tempo!
"Non vorrai cambiare zona perché ci sono io, vero?"
esclamò Potter, con quel sorrisino ambiguo che gli ricreava
una
fossetta all'angolo della guancia sinistra "Lascia che sia questo
misero mortale ad abbandonare questa panchina! È tutta tua!"
"No! Non..." Lily non sapeva come rispondere "... non è
necessario! Non volevo sedermi sulla panchina! Ero venuta per l'albero!"
"Per... l'albero?!"
"Ecco, ora penserà che sono strana...!" pensò
Lily,
mordendosi il labbro "sarebbe stato meglio fingere di volere la
panchina... almeno se ne sarebbe andato!"
"Oh, allora tutto a posto!" disse semplicemente James "sempre che la
mia fastidiosa presenza non ti disturbi, Evans!"
"No... no..." si limitò a borbottare Lily, cercando negli
occhi
nocciola del ragazzo almeno un accenno di scherno: non ne
trovò.
A passi un po' indecisi si diresse verso la quercia, lanciò
un'ultima occhiata a Potter (che però era ritornato a fare
quello che stava facendo prima del suo arrivo, ossia: niente.
Seriamente, l'unica cosa che faceva era fissare il nulla! Non aveva
nemmeno un boccino d'oro con cui giocherellare!) e si
sedette sull'erba, aprendo il libro sulla prima pagina. Rilesse
però la
prima riga almeno cinque volte, senza riuscire a concentrarsi. Alla
fine aprì il thermos e diede un piccolo sorso al suo the,
cercando di immaginare di essere completamente sola...
"Scusa Evans, ma... cos'è quello?!"
Lily si voltò infastidita verso Potter: "Beh... è
un
libro! So che non devi averne mai aperti molti in tutta la tua vita,
ma..."
"No, no!" la interruppe James, gesticolando come un folle "intendevo
dire... quella strana tazza!"
"Oh" Lily alzò il thermos all'altezza degli occhi e lo
fissò "intendi dire... il thermos?"
"L'hermes?!"
Lily scosse la testa e ridacchiò, coprendosi il sorriso con
una
mano: "È un thermos! Tiene le bevande al caldo... Insomma,
è una cosa da.... da Babbani!"
"Oh... eppure sembra così magico!" disse James, osservando
incuriosito la tazza "dovrei dire a Peter di comprarsene uno,
così la smetterebbe di far esplodere le cose ogni volta che
vuole riscaldare qualcosa!"
Lily si lasciò sfuggire un sorriso e iniziò a
sentirsi in
colpa per la pessima battuta sul libro: in fondo, anche se per la
maggior parte del tempo non sembrava, James Potter era uno degli
studenti più brillanti di Hogwarts!
"A proposito, come mai non sei con la tua compagnia di scapestrati?!"
chiese la Grifondoro, chiudendo definitivamente il libro:
finché
James fosse rimasto lì, sapeva che non sarebbe riuscita a
leggere alcunché.
"Uuuuh, Evans... stai forse cercando di fare conversazione?!"
esclamò il ragazzo con uno sguardo esageratamente stupito.
"è solo un modo per essere educati... no?!" rispose Lily,
incrociando le braccia all'altezza del petto.
"E io, molto educatamente, risponderò!" aggiunse
scherzosamente
James, con un finto inchino "che tu ci creda o no, io, Sirius, Remus e
Peter non siamo sempre appiccicati tutto il tempo! Non siamo mica
fidanzati!"
"Ma come?! Avevo già votato te e Black come miglior coppia
dell'anno!"
"Anche le coppie più affiatate hanno i loro momenti in
solitario!"
A quel punto James si era alzato dalla panchina e si era avvicinato a
Lily, sovrastandola in tutta la sua altezza. Ad un certo punto, prima
che la ragazza potesse fermarlo, le prese il libro che aveva
accantonato e
lesse il titolo.
"Mh... 'Ragione e Sentimento'!"
Lily si alzò di scatto, facendosi quasi rovesciare il the
dal thermos, ed esclamò: "Ridammelo subito, Potter!"
Si aspettò che James iniziasse a fare un po' l'idiota, ma
invece
il ragazzo le lanciò uno sguardo sorpreso e si
limitò a
dire: "Scusami Evans... giuro che non te lo volevo mangiare!"
Il Grifondoro restituì il libro a Lily, e la ragazza fu
stupita di averla avuta vinta così in fretta.
"'Ragione e Sentimento', eh?" aggiunse James, spostandosi i capelli
all'indietro.
"Sì... è un romanzo Babbano" spiegò in
breve Lily:
anche se era una strega, non aveva mai cercato di rifiutare il suo
mondo d'origine e per questo si portava da casa un sacco di cose che
nessuno
dei suoi colleghi maghi sembrava conoscere... e non sapevano che si
perdevano, a non conoscere la letteratura Babbana.
"E tu verso cosa pendi, Evans?" le chiese a bruciapelo James, e Lily
non riuscì a capire se glielo stesse chiedendo seriamente
oppure
no.
"Immagino che ci sia bisogno di entrambe le cose, no?" rispose la
Grifondoro, sentendosi un po' a disagio: forse era giunto il momento di
ritornare al castello, anche se la permanenza sotto la quercia era
stata breve.
"Io... devo andare" disse Lily, facendo un piccolo sorriso a James per
congedarsi ed iniziando a camminare dritta lontana da lui.
"Ehi... ehi, Evans!" le gridò però James, mentre
la
ragazza si allontava sempre più velocemente "Hai dimenticato
l'hermes!"
La Grifondoro a metà strada si fermò e si
voltò verso il collega: "Si dice thermos!"
"EROS?!"
Lily si limitò ad un facepalm, poi aggiunse: "Sai una cosa?
Puoi
tenertelo! Anzi, se vuoi regalalo a Minus... così non
toglierà più così tanti punti a
Grifondoro ogni volta che fa esplodere qualcosa!"
James si rigirò il contenitore tra le mani, alzò
lo sguardo verso Lily e chiese: "Davvero posso tenerlo?"
La ragazza annuì: "Non è niente di speciale...
è
solo un thermos! Potresti imparare qualcosa dai Babbani..."
Fu in quel momento che James le rivolse un sorriso che Lily non gli
aveva mai visto in volto: era ben diverso dal sorriso arrogante per cui
era diventato famoso, quel sorriso storto che gli disegnava sulla
guancia quella che era diventata la "fossetta più sexy di
Hogwarts"... era un sorriso diverso, più spontaneo, che per
un
istante sembrò addirittura illuminargli gli occhi...
Da quando James Potter sorrideva in quel modo?
"Beh... grazie Evans!" disse James, rivolgendo alla ragazza un gesto di
saluto.
"P-prego..." si limitò a dire Lily. Oddio, era forse
arrossita?
Si sentiva le guance in fiamme... ma forse era la sciarpa a soffocarla.
Alla fine fece dietro-front e si diresse verso il castello, cercando di
organizzarsi mentalmente la serata: il tema, gli esercizi, quattro
chiacchiere con Alice, i suoi doveri di Caposcuola... ma, ogni tanto,
quel sorriso faceva capolino nella sua mente, procurandole lo stesso
effetto dei primi raggi del sole primaverile e le foglie rosse
autunnali: anche se per pochi secondi, erano in grado di cancellare
tutto il resto.
Mentre osservava Lily Evans allontanarsi verso il castello, James
Potter teneva
saldamente il thermos tra le mani, e si disse: "Col cavolo che ti
regalo a Peter, mio piccolo hermes!"
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Capitolo 2 *** Un dormitorio, un rifiuto, una promessa ***
Nota
molto breve: quella
che doveva essere una one-shot alla fine ha avuto un seguito... ossia
questo ;) anzi, credo che alla fine, in tutto, ne usciranno quattro
capitoli... spero che vi divertiate a leggerla, esattamente come mi
sono divertita a scriverla ;D
1 dormitorio
1 rifiuto
1 promessa
* * *
James
Potter.
Donnaiolo nato.
Idolo delle folle.
Cercatore insuperabile.
Caposcuola impeccabile.
Il sogno proibito di ogni studentessa di
Hogwarts (e pure di qualche studente con diverse attitudini).
L'avete
focalizzato nella vostra mente? In caso contrario, fatelo
ora: i capelli accuratamente spettinati, la camicia sbottonata,
l'andatura da giovane uomo ribelle a cui non importa nulla di nulla...
Manca solo una bella esplosione dietro di lui mentre si inforca un paio
di occhiali da sole, e lo spettacolo sarebbe completo.
Ma... allora perché quel
James Potter, in un certo pomeriggio di primavera, stava saltellando
come una verginella al suo primo appuntamento?
"Siiiiiriiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!" canticchiò James, entrando
nel
dormitorio dove condivideva la stanza con Remus, Peter e...
"NON CHIAMARMI SIRI!!!" gridò un certo ragazzo dai lunghi
capelli neri, decisamente affascinante... se in quel momento non si
stesse sbrodolando con il dentifricio, mentre si lavava i denti.
"Siri, Siri, mia sirenetta bella! Che bei capelli lunghi hai!"
continuò a canticchiare imperterrito James, mentre
volteggiava
da una colonna del letto ad un'altra, fluttuando per la stanza con lo
sguardo rivolto al soffitto "Sei Siri la Sireneeeeettaaaaaaaa...!"
"Ma... hai bevuto?!" sbottò Sirius, incrociando le braccia
al petto "già a quest'ora?!"
"Mh... per quanto possa ricordare" iniziò a dire Remus, che
stava leggendo seduto alla finestra "James inizia a chiamarci con nomi
di ragazze dopo aver..."
"Reeeeeeeina!" lo interruppe James, posando le mani sulle spalle
dell'amico, sorridendogli con fare sognante "ti vedo un po'
giù
di morale! Non esserlo! È una giornata così
beeeeeeeeella! Reina, mia Regina, fammi un bel sorriso!"
"... incontrato Lily" terminò il povero Remus,
allontanandosi da James come se avesse avuto la peste.
"L'abbiamo completamente perso!" esclamò Sirius mentre si
puliva il mento dal dentifricio.
In quel momento Peter si svegliò dal suo riposino
pomeridiano, bofonchiando: "Ma cosa sta succ..."
"PIIIIIIIIIIIIIIIIIIIPPI!! Mia piccola Pippi!! È una
giornata
troppo bella per dormire!" gridò allora James, tuffandosi
sul
letto di fianco a lui.
"Se dice ancora che è una bella giornata, giuro che lo
crucio..." sbottò Sirius.
"Oh no... ha per caso visto Lily?" chiese Peter, nascondendosi la
faccia con un cuscino perché James stava cercando di dargli
un
bacetto sulla guancia.
"Pippipippipippipiiiiiippiiiiiiiii!! Non vuoi un bacetto dalla tua
Jasmine, mia piccola pifferaia?!"
"Ecco, il suo corrispettivo femminile non lo conoscevo ancora..."
commentò Remus, trattenendo a stento una risata.
"Così siamo a Siri la Sirenetta" iniziò a contare
Sirius "Reina la Regina, Pippi la Pifferaia e a Jasmine la..."
"... la giovane gnocca che avrà un appuntamento con Lily
Evans!"
completò James, e mentre parlava modellò su se
stesso un
"vestito" da signorina per bene, usando le lenzuola del letto di Peter.
"Non sapevo che Lily avesse certe... tendenze" commentò
Sirius con un sorriso obliquo.
"Per tutti i boccini, Felpato, se potessi leggere nella mia mente in
questo momento... te la immagini, insieme a quella bionda di
Corvonero?"
mormorò James, immaginandosi chissà quale
porcheria.
Remus tossicchiò per riportarlo alla realtà.
"A proposito di appuntamenti!" esclamò Sirius, fissando
infastidito Remus "questo mi riporta all'argomento di cui stavamo
discutendo..."
Peter, nel frattempo, era ritornato a dormire e aveva già
iniziato a russare.
"... ossia che finalmente il sottoscritto uscirà con la
Evans!" completò James, tutto orgoglioso.
"No, stavamo parlando di cose reali
che accadono
veramente" specificò Sirius.
"Preferirei parlare delle illusioni di James" lo bloccò
Remus.
"Fingerò di non essermi offeso!" esclamò James,
mettendo
un broncio fintissimo "Ma non saprete mai che la Evans mi ha regalato
un hermes!"
"Un... che?" domandò Remus, sollevando allibito un
sopracciglio.
"Non cambiamo argomento!" disse Sirius, mettendosi tra i due.
"Si può sapere che è successo?!"
domandò alla fine
James: stava diventando così curioso da riuscire ad
accantonare per qualche
minuto il suo entusiasmo.
"La Reina
qui
presente" rispose Sirius "ha rifiutato un appuntamento ad Hogsmeade! Ed
indovina un po' chi era la ragazza in questione?!"
"Sirius,
ti prego..." provò a fermarlo il povero Remus.
"LA BIONDA DI CORVONERO!!" strillò Sirius, mettendosi le
mani nei capelli "LA PIU' FIGA DEL NOSTRO ANNO!!"
"La 'bionda' ce l'ha un nome, si chiama Clemence" sbottò
Remus, arrossendo appena.
"CLEMENCE BELLE-GAMBE???!!!! PROPRIO LEI???!!!!" urlò James,
saltando giù dal letto per catapultarsi su Remus e
grattargli
soddisfatto la testa "HAI CAPITO IL NOSTRO REMUS!!"
"Ma ha rifiutato... pezzo d'idiota!" concluse Sirius, lanciando
all'amico una boccaccia.
"CHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE?????!!!!!" James era sconvolto.
"Ho... dovuto" si difese Remus "questo sabato c'è la luna
piena, e..."
"Ma l'appuntamento sarà di POMERIGGIO!! Che te frega se di
sera
c'è la luna!" esclamò Sirius, gesticolando come
un matto.
"Ma sarò ugualmente... strano...
per tutto il giorno" spiegò Remus "metterei Clemence solo in
imbarazzo, e..."
"Non essere assurdo, Rem: avresti dovuto accettare! Insomma... che
gnocca!" disse James, facendogli l'occhiolino.
"Non è il mio tipo..." sbottò Remus, poco
convinto.
"Nel dirlo sei arrossito di brutto" intervenne Sirius "questo ti
smaschera abbastanza!"
"Ed è vero che di solito le ragazze come Clemence
Belle-Gambe
non sono il tuo tipo, ma... si sa, l'amore è cieco!" disse
James.
"Sicuramente, altrimenti Clemence non avrebbe chiesto a Rem di uscire!"
esclamò Sirius, con una risata.
"Possiamo continuare a parlare dell'appuntamento mancato di James?"
supplicò Remus, ponendo fine a quella discussione.
"Perché mancato?! Non l'ho ancora chiesto!"
replicò James, un po' scocciato.
"Ma se non l'hai ancora chiesto..."
"Glielo chiederò tra qualche giorno, e questa volta lei mi
dirà di sì!"
"Io vorrei ancora capire la storia dell'hermes..." intervenne Remus.
James gli lanciò un sorriso smagliante. "Oh, dolce
Remì, sai sempre fare le domande giuste!"
"Non sapevo guardassi i cartoni babbani..." disse Remus con tono tetro.
"Doooolce
Remìììììì!
Lupacchiotto come
seeeeeei! Suuuulla luunaaa tuuuu vaaaaaaaaaaaaaaai!"
Sirius iniziò a ridere come un pazzo e
aggiunse: "Io conoscevo un'altra versione! Dooolce
Remìììì! Metti la mano q..."
"Ora basta!" lo interruppe Remus "Non pensavo che l'avrei
mai detto in tutta la mia vita, ma... dicevi, James?"
"Oggi la Evans mi ha regalato un hermes!" rispose il ragazzo,
saltellando sul posto dalla gioia.
"Uhm... ne so quanto prima" disse Sirius.
"Ragazzi, ma di babbani non sapete proprio nulla, eh!"
esclamò
James, tirando fuori dalla tasca l'oggetto a cui si stava riferendo "questo è
un hermes!"
Remus e Sirius osservarono quello che l'amico stava tenendo in mano,
allibiti.
"Beh, non sapevo che la Evans si trastullasse con certi
'giocattoli'..." fu il commento di Sirius.
"Siete. Degli. Idioti" borbottò Remus "Tutti. E. Due".
"Che???!!!" esclamarono James e Sirius all'unisono.
"Questo non si chiama 'hermes'" continuò il ragazzo "e
nemmeno un... insomma, quello che intende Sirius: è un thermos, James".
"Oh, insomma!! Quel che è!" disse con noncuranza l'amico.
"E a che serve?" chiese Sirius.
"A tenerci dentro le bevande calde!" rispose prontamente James.
"Oh..." Sirius era deluso "non capisco come questo ti dia speranze,
Ramoso: fosse stato un..."
Remus tossì.
"... insomma, avrei capito tutto il tuo entusiasmo" continuò
Sirius "ma... un riscalda-bevande??!"
"Non riscalda le bevande, le mantiene calde" lo corresse Remus.
"Oh Lunastorta, shut up!" esclamò Sirius "quindi pensi
veramente
che la Evans abbia cambiato idea sul tuo conto solo perché
ti ha
regalato un thermos?! Probabilmente l'hai rubato..."
"Non ruberei mai nulla alla Evans!" disse James, offeso "tranne il suo
cuore..."
"Mi viene da vomitare" borbottò Sirius.
"Se James dice la verità..." iniziò a dire Remus.
"Certo che la dico!!" lo interruppe James.
"... allora può darsi che Lily abbia iniziato a considerarti
un normale essere umano: è già qualcosa!"
"Pensi che potrei chiederle un appuntamento senza che mi sbraiti
contro?!" gli chiese James.
Remus rifletté per qualche istante. "Mh... perché
no?"
"E... non è che... per accettarti di questo... potresti...
sondarelasituazionepercontomio??!!!"
"Eh?!"
"Sondare. La. Situazione. Per. Conto. Mio" scandì James
"solo tu
puoi farlo! Sei l'unico tra noi che chiama la Evans per nome!"
"Potresti farlo anche tu..." ribatté Remus.
"Non finché lei mi chiama 'Potter'!"
Remus se ne stette in silenzio, distogliendo lo sguardo dall'amico:
intanto Sirius si era messo a canticchiare sottovoce la sua versione di
"Dolce Remì".
"Cosa dovrei fare, esattamente?" chiese alla fine Remus.
"Uscire con Clemence Belle-Gambe e fartela di brutto" rispose Sirius.
Remus non gli diede nemmeno retta: "Vado da Lily, e...?"
James iniziò a massaggarsi il mento, pensoso: "E... boh...
vai
lì e, con il tuo fare da Sherlock Holmes, cerchi di capire
se
accetterebbe mai di uscire con me..."
"Questo posso già dirtelo io" intervenne Sirius "no".
"... e, se la sua opinione è sempre la stessa... non so...
dì una delle tue perle di saggezza e falle cambiare idea!"
"Come se fosse possibile far cambiare idea a Lily Evans"
commentò Remus.
"Te lo chiedo come regalo di compleanno!" lo supplicò James,
sbattendo le ciglia.
Remus valutò la cosa. "Mh... se la metti in questi
termini... Lo farò, ma vale come cinque regali di
compleanno!"
James era sconvolto: "CINQUE?!"
Remus si lasciò sfuggire un sorrisetto: "Stai forse dicendo
che
un 'sì' di Lily non vale cinque regali di compleanno?"
James, suo malgrado, si ritrovò senza via d'uscita: ". . .
D'accordo, e cinque regali siano! Ma... pretendo un appuntamento dalla
Evans, chiaro?!"
"Questo dipenderà da Lily, non da me" concluse Remus
"è
dal terzo anno che continua a dirti di no, e io non sono la Fata
Turchina..."
"Ehi James, sai che io e Peter avevamo intenzione di farti i prossimi
cinque regali di compleanno insieme a Rem?!" esclamò Sirius
con
un ghigno "Peccato, mi sa che per i prossimi cinque anni dovrai
accontentarti delle dieci sterline di tua zia Emily!"
James, in tutta risposta, rubò il cuscino di Peter e lo
lanciò all'amico con tutta la forza che aveva... dentro,
però, stava gioendo.
"Evans... preparati,
perché sto per sconvolgere la tua intera esistenza!"
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