Giochi, latte e cioccolato!

di akiko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one ***
Capitolo 2: *** Chapter Two ***
Capitolo 3: *** Chapter three ***
Capitolo 4: *** Chapter four ***
Capitolo 5: *** Chapter five ***
Capitolo 6: *** Chapter six ***
Capitolo 7: *** Chapter Seven ***
Capitolo 8: *** Chapter Eight ***
Capitolo 9: *** Chapter Nine ***
Capitolo 10: *** Chapter ten ***
Capitolo 11: *** Chapter Eleven ***
Capitolo 12: *** Chapter Twelve ***
Capitolo 13: *** Chapter Thirteen ***
Capitolo 14: *** Chapter Fourteen ***
Capitolo 15: *** Chapter Fifteen ***
Capitolo 16: *** Chapter Sixteen ***
Capitolo 17: *** Chapter Seventeen ***
Capitolo 18: *** Chapter Eighteen ***



Capitolo 1
*** Chapter one ***


Wecome To PageBreeze

Premessa:

in un paio di aggiornamenti di questa fanfiction inserirò una dedica particolare, spero che non me ne vogliate...se non vi interessano saltatele pure!! Allora...

La prima fra tutte va alla mia migliore amica Chiara, che mi sopporta da più di quattro anni; che mi ascolta sempre, anche quando dico delle enormi sciocchezze; che ha il mio stesso nome!; che mi tira su di morale quando sono triste; che mi racconta tutto quello che le viene riferito in merito di pettegolezzi scolastici, perchè dice che io non mi accorgo mai di nulla; che si offre di accompagnarmi da qualche parte anche se non le va, perchè tanto lo sa bene che va a finire che da sola mi perdo; che non si arrabbia anche se le rompo sempre le scatole; che non mi prende in giro se me ne esco con una cavolata assurda; che ha il coraggio di dirmi tranquillamente (ma sempre velatamente,eh!) se i capelli messi in quel modo mi stanno male; che è l’unica che mi regge quando parto con i discorsi filosofici; che mi fa ridere per le facce strane che riesce a fare; che si è sorbita la lettura in anteprima di tutta la fanfic, e mi ha dato utili consigli che in realtà non ho seguito poi troppo....; che riesce a sopportare il mio lato bisbetico, e quello antipatico e quello dispettoso e quello lunatico; che mi dice chiaramente ciò che pensa, anche se non è quello che vorrei sentire o non c’entra nulla con l’argomento di cui stavamo parlando; che arriva sempre in ritardo agli appuntamenti, quando sa bene che io sono il tipo che se non arriva almeno dieci minuti prima si sente male; che mi ha pazientemente sopportato quando la stressavo con la storia del Sommo&co.; che è così tranquilla che per litigare con lei devi fare qualcosa di veramente grave grave grave (tipo attentare alla vita di Orlando Bloom); che è l’unica che mi aiuta a cercare le cose che perdo in continuazione.

Che spero sarà  mia amica per sempre.

Oh, e che oggi compie 18 anni!

Buon compleanno tesoro!

 

Chiara.

 

 

 

1)

 

Era appena uscito dalla mensa dopo un poco soddisfacente pasto, quando sentì un rumore di passi stranamente ritmato avvicinarsi, era come se qualcuno stesse….oh, no.

“Buongiorno Mello!” disse la bambina alla quale apparteneva il rumore di poco prima, mentre si dirigeva dal ragazzo saltellando, con stampato sul viso un sorriso a trentadue denti.

Mello disperato cercò riparo dietro una colonna, ma ormai era troppo tardi.

“Devo allenare i riflessi” pensò.

“Stai andando a pranzo?” chiese lei con voce acuta, e prima che l’altro potesse rispondere che aveva appunto appena finito di mangiare, quella lo prese per un braccio e lo trascinò nella sala.

A Mello non piaceva andare a mensa, c’era decisamente troppa gente e…

“Cavolo”, disse, improvvisamente distratto dai suoi profondi ragionamenti sul sovraffollamento dell’istituto, quando vide che Sami, la ragazzina di prima, si stava dirigendo col suo solito passo zompettante al tavolo dove era seduto Near.

Già, Near.

Quel maledettissimo nano albino che gli voleva soffiare il posto da cervellone della Wammy’s House….

Vide Sami sedersi…sperava proprio che non lo chiamass…. “Meeeeeeellooooooooooooo….”.

Una voce lontana gli fece perdere ogni speranza: Sami, con gesti evidenti gli diceva di andare a sedersi anche lui lì con loro. Accidenti, non poteva rifiutare, altrimenti avrebbe perso punti nella sua immaginaria classifica io-sono-più-figo-di-te-mio-caro-Near. Stancamente si diresse al tavolo piccolo e tondo dove quei due scocciatori stavano mangiando. O meglio, dove Near stava giocando (Mello si rese conto allora di non averlo mai visto nutrirsi…che fosse un robot??), e Sami stava ingurgitando latte. Guardò il vassoio della ragazza: era colmo di latte, latte, latte in polvere per dopo, fiocchi di latte, pane al latte, la salsa del maiale al latte, gelato gusto fior di latte e caramelline morbide…al latte.

Si può ben capire, insomma, che mangiasse qualsiasi cibo avesse per ingrediente principale un alimento nutriente che comincia per l- e finisce per -atte.

“Uhm…che varietà di sapori…”, disse ironico, quando Sami gli offrì qualcuno dei suoi piatti.

Gesto inutile, tanto Mello aveva sempre appresso grandi scorte di cioccolato (non si sa mai cosa può succedere). Nel silenzio, interrotto solo da qualche chomp e glu-glu della ragazza, prese a fissarla.

Gli arrivava quasi ad una spalla, era poco più bassa di Near, minuta, aveva lunghi capelli neri ondulati, una carnagione estremamente chiara, labbra rosse carnose e due occhini a volte azzurri, a volte grigi. Oh, era pure mancina.

Era una persona simpatica, peccato parlasse un pochino troppo, e la sua sincerità a volte fuori luogo era disarmante. L’aveva conosciuta due anni addietro, quando era arrivata all’orfanotrofio. All’inizio stava sempre sola, si diceva avesse subito un forte trauma, e non parlava mai (all’epoca!), la vista vacua persa nel vuoto, come intenta a rincorrere un ricordo lontano.

I suoi genitori erano morti per proteggerla in un incidente aereo, lei era stata l’unica a sopravvivere, gli raccontò più avanti, col suo sorriso falsamente radioso ed uno sguardo carico di tristezza e lacrime mai piante.

Fu per caso, poco dopo il suo arrivo, che si trovò a parlare con lei, tutto grazie al cioccolato.

Il fatto si svolse più o meno così, ormai ne è passato di tempo: una delle barrette cadde a terra e quando imprecando Mello si voltò per raccoglierla una manina, la sua, gliela stava porgendo. Un gesto naturale, semplice, che lo portò a sorridere, e così fece anche lei. E si sa, ci vuole poco per fare amicizia, se si è ben disposti verso l’altro!

Da allora Sami riacquistò la gioia di vivere e cominciò a seguirlo trotterellando dovunque il ragazzo andasse. Aveva due anni in meno di lui, e non conosceva il suo vero nome.

Ridestatosi dai pensieri, vide Sami chiacchierare allegramente con un silenzioso Near. Più che altro era un monologo. Ad un tratto il nano albino chiese: “Perché prendi tutto quel latte?”

“Perché giochi sempre con i tuoi pupazzi anche se hai un anno in più di me?” rispose guardandolo intensamente e aggiunse “E poi devo crescere! Sai, servirebbe anche a te un po’, altrimenti tra qualche mese ti supererò persino in altezza!”.

E fu Mello a scoppiare in una fragorosa risata, soffocata subito dallo sguardo di finto rimprovero di Sami, che disse: “Mello! Pensa per te! Dovresti farti qualche analisi del sangue, con tutto quel cioccolato chissà a quanto ti saranno schizzati glicemia colesterolo e trigliceridi!”

“Guarda che le mie barrette hanno il 68% di grassi in meno!”

“Ah beh allora….”, e si mise a ridere.

Sami era speciale, fungeva un po’ da collante tra Mello e Near.

E stavolta il ragazzo rimase davvero stupito vedendo quest’ultimo accennare un timido sorriso.

 

 

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Capitolo 2
*** Chapter Two ***


Wecome To PageBreeze

Premessa:

eccomi ancora qui....

la seconda dedica è indirizzata alla mia mamma.

Immagino che stiate pensando...ma sinceramente non me ne importa più di tanto, sarò franca.

Sento davvero il bisogno di ringraziare quella stupenda donna che mi ha donato la vita, mi ha cresciuta sacrificandosi in più occasioni, come continua a fare anche adesso, ma soprattutto che mi ha permesso di diventare ciò che sono.

Grazie mammy, per tutte le storie delle tue avventure in Francia che mi facevano sognare, ma anche per tutti i racconti divertenti o meno sulle cose che ti erano capitate da giovane e nella vita!

Grazie per avermi sempre ascoltata, grazie per essere stata l’unica a non prendermi in giro quando inviai la mia prima letterina d’amore in terza elementare.

Grazie per essere sempre stata al mio fianco, dai pomeriggi passati sdraiate sul letto a vedere MacGuyver alla vacanza estiva al mare quando presi la febbre e tu passasti una settimana intera a leggermi il libro delle favole de LaFontaine.

Grazie per non arrabbiarti mai troppo quando in casa non faccio niente, e anche quando litighiamo, sempre per cose stupide.

Grazie per avermi sempre sostenuta, e sempre spronata a dare il meglio e ad andare sempre avanti a testa alta per affrontare le avversità, e non scappare mai davanti ad un problema.

Grazie per tutte le volte che mi dici che mi vuoi bene, e grazie per tutte le volte che mi sopporti quando io te lo dico in continuazione.

Grazie perchè mi porti sempre nel tuo cuore e nei tuoi pensieri, e grazie perchè non credi mai che le mie idee siano stupide.

Grazie perchè mi difendi sempre, anche se magari in alcune occasioni ho anche torto.

Grazie perchè mi consoli e perchè mi fai ridere, giocando con me come quando ero bambina.

Grazie perchè con te posso essere la vera me stessa, posso essere immatura, testarda, capricciosa, buona, gentile e polemica quanto voglio.

Grazie perchè anche se c’è un programma che ti piace alla tv, alla fine vediamo sempre quello che voglio io!

Grazie perchè sei dolce, affettuosa, premurosa, terribilmente ansiosa e iperprotettiva, simpatica, bella anche se non ci credi, intelligente, scorbutica al punto giusto.

Grazie perchè mi sopporti, e grazie, infine, per essere la mia mamma.

In realtà, non potevo avere fortuna più grande nella vita.

 

Chiara.

 

 

2)

 

Una timida luce illuminava da dietro le nuvole il silenzioso paesaggio inglese.

Erano le sette del mattino e la vita degli orfani della Wammy House stava per riprendere dopo il lungo sonno notturno.

Sami, distesa sul letto disfatto aprì prima l’occhietto sinistro, poi lentamente anche l’altro e infine sollevò il capo, terminando il risveglio con un sonoro sbadiglio.

“Scuola….”, pensò ancora confusa, e si alzò dal letto diretta in bagno.

Dopo essersi preparata a puntino, con aria un pochino più illuminata di prima, uscì dalla stanza per andare a far colazione. Pochi passi ancora e si ricordò di dover andare a svegliare Mello…si era abituato bene il signorino….ma in fondo le faceva piacere essere utile!

Destarsi era uno dei momenti migliori della giornata, perché solo la luce del mattino poteva strapparla dall’oscurità dei suoi incubi, che la perseguitavano ogni notte. Tutte le volte, appena chiudeva gli occhi, era di nuovo lì, faceva freddo, c’era acqua ovunque. Lei cercava di muoversi, di nuotare, e a fatica si portava davanti una porta. Sapeva che per salvarsi l’unico modo era aprirla, e tentava, invano. Sempre giungeva alle sue orecchie un suono spaventoso che proveniva dall’acqua tumultuosa che si era lasciata alla spalle, e sempre nella sua mente si faceva largo la consapevolezza che non ce l’avrebbe fatta, che sarebbe morta se qualcuno da fuori non avesse aperto quella maledetta porta. Però mai nessuno arrivava, e così lei era costretta ogni notte a rivivere queste orrende sensazioni e a svegliarsi poi di soprassalto, ed infine a riaddormentarsi per destarsi al mattino.

Sovrapensiero arrivò davanti alla camera di Mello e, nascondendo le sue brutte riflessioni in un angolo piccolo e lontano della sua mente, si preparò a fare uno dei suoi migliori sorrisi e così bussò due volte.

 

                                                                     ***

Tonk, tonk. Bussano alla porta.

“………….!

Noooooooooooooooooooooooooooooooooooo! Ho sonno!!! Voglio dormire! Ma chi cavolo è??? Nooooo….. Scuola! Devo andare a scuola! I compiti! Non li ho fatti….noooo devo copiarli da qualcuno…pure oggi!.....non mi va….che palle….”, pensò tutto insieme Mello, svegliato bruscamente.

TONK TONK!

“Ho capito!! Adesso arrivo, un attimo!” disse, disperato da quel rumore assordante che gli fracassava i timpani ogni mattina. Si alzò lentamente e aprì la porta ancora in desabillèe.

“Ma che splendida visione mattiniera! Mello in pigiamino bianco a pinguini azzurri che salutano felici! Forza sbrigati a prepararti che è tardi!”, gli parlò la ragazza davanti a lui.

“Ma chi è questa?”, pensò, “ah no aspetta…è Sami! Madò quanto so’ rincoglionito la mattina….”, e invece disse: “Ecco dammi un attimo che sono pronto”.

Fece uscire la ragazza dalla stanza, in fondo lui era un uomo e lei una donna e non stava bene che si cambiasse con lei nello stesso ambiente!, e si preparò.

Uscendo, la ritrovò nel punto in cui l’aveva lasciata, ancora sorridente.

“Preso tutto?”

Mello si guardò. Scarpe, calzini, mutande, pantaloncini, maglietta, collan…. DOV’ERA LA COLLANINA????

Inchiodando fece immediatamente dietro-front e rientrò di corsa nella sua stanza.

Eccola! Era sul comodino accanto al letto, per fortuna!

Teneva molto a quel monile, era l’unica cosa che faceva sopravvivere in lui quel solo sfocato ricordo di sua madre. Era un’immagine lontana, un profilo che si avvicinava, delle dita che lo sfioravano, un bacio sulla fronte, affetto e calore materno.

Non aveva mai più provato nella vita emozioni così intense.

Si infilò il filo d’oro al collo e uscì dalla stanza, per raggiungere Sami che lo aspettava poco più indietro. Fortuna che c’era lei a ricordargli le cose!

Insieme si diressero in sala mensa per ‘colazionare’ (verbo coniato da Sami…a volte si chiedeva come facesse ad essere la più intelligente tra le ragazze dell’orfanotrofio, terza dopo lui e Near…), spalancarono le porte dell’ingresso principale e andarono al corridoio self service. Mello si accontentò di caffè e brioches, mentre Sami si riempì come al solito il vassoio di latte e cornettini con la nutella, che Mello fissò avido….sarebbe riuscito a soffiarle tutto quel cioccolato!

La ragazza partì quindi in quarta e, prima che potesse fermarla, era arrivata al tavolino occultato di Near. Sconsolato e con addosso la sensazione di non decidere più niente da solo, Mello la raggiunse, sicuro che l’altro non li avrebbe neanche ascoltati, e fu decisamente colto all’improvviso quando invece lo vide scansarsi per far loro posto.

Strano.

                                        

                                                                     ***

 

“Ding”. Un suono sordo ed unico della sveglia bastò a destare Near. Sembrava dormisse con un occhio aperto e vigile per ogni evenienza!

Il suo primo pensiero fu semplicemente l’impulso da dare ai muscoli necessario a farlo alzare dal letto. In pochi minuti fu pronto, così approfittò del tempo in avanzo per giocare un po’ col suo puzzle preferito, rivolgendo un unico fugace sguardo al paesaggio, che si intonava bene al suo stato d’animo.

Silenzio. Costante silenzio.

A volte pensava che sarebbe diventato pazzo, tutto era così uguale, ogni giorno, tutto così immobile.

Ogni mattina, la stessa stanza, lo stesso letto, lo stesso panorama, lo stesso puzzle.

Il silenzio.

Near decise di alzarsi, sarebbe andato a fare colazione, adesso.

Solitario si diresse alla sala mensa, gli altri orfani lo sfioravano senza avvicinarsi troppo, senza permettersi troppo. Nessuno lo conosceva e nessuno sapeva se la cosa gli avrebbe fatto piacere o avrebbe scatenato la sua ira, per quanto essa non si fosse mai palesata.

Aprì le porte scorrevoli ed entrò nella sala.

Un po’ di pane bianco, un succo di frutta ed era a posto.

Col vassoio si recò diretto verso il suo solito posto, un banchetto distante da tutti e da tutto, ben nascosto dietro una colonna, dove gli era permesso osservare ma non essere osservato.

Sedutosi, infine, stava per portarsi il bicchiere alle labbra quando avvertì una presenza, anzi due, e alzò gli occhi.

Oh no. E ora che volevano quei due scocciatori?

“Buongiorno! Da oggi in poi faremo colazione insieme!” . La voce allegra di Sami gli tolse ogni ragionevole dubbio e fu costretto a spostare un po’ il suo vassoio per fare posto.

Mello parve sorpreso dal suo gesto, ma in fondo a Near non andava di litigare ed è per questo che non si era opposto.

E comunque era un modo per rompere il silenzio che scandiva i suoi ritmi, era qualcosa di diverso, ma soprattutto quei due gli coprivano la vista del paesaggio esterno. Non soffriva quel prato, la rugiada al mattino, la brughiera che separava la Wammy House dal resto del mondo civilizzato. Prigione. Si sentiva in prigione, ma al tempo stesso non se ne sarebbe mai andato da lì, lo sapeva bene. Chissà se i suoi sentimenti sarebbero mai cambiati.

 

Elly_Mello: Ciao! Grazie per la tua recensione! Tadam! Scusami se non ho aggiornato prima, ma il mio computer è andato in panne per un po'... ç_ç ... XD Sono davvero felicissima che la fanfiction ti piaccia, e spero che anche questo capitolo ti farà lo stesso effetto! Fammi sapere...un bacio! Akki

 

Miellita: Ziettaaaa! Uhuhuh ora posso chiamarti così...sei maggioraaaaa!! Continua a recensire...o la tua vita sarà in pericolo ihihih... ti voglio bene tesorooooo!! (oh ma che fantasia ‘sto nick, eh...) bacibaci dalla tua Akki

 

 

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Capitolo 3
*** Chapter three ***


Wecome To PageBreeze

 

Spazio autrice:

 

Elly_Mello:   Ciaoooooo! Certo che sei puntualissima nel recensire!! (e per fortuna perchè a quanto pare sei l'unica che lo fa in generale...uhuhuh ma meglio pochi e buoni commenti, che una marea di critiche!) . Sono estremamente contenta che la storia ti piaccia! Ho postato tardi  questo capitolo perchè ‘sto maledetto pagebreeze mi dà un sacco di problemi!!!...te lo dico così non mi darai per dispersa! Ma dimmi, dimmi...chi è il tuo personaggio preferito? Sono curiosissima di saperlo!! Fammi sapere! Un bacio, Akki.

 

Ringrazio anche tutti quelli che leggono e non commentano, anche se mi farebbe davvero piacere sapere anche qual è il vostro character preferito nella mia ff....aspetto speranzosa!

Vi avverto che dal primo settembre ho intenzione di aggiornare orientativamente una volta ogni 15 giorni, così voi non aspetterete troppo e io avrò delle scadenze fisse...

 

 

ps. fatemi sapere poi se preferite lo Spazio Autrice all'inizio o alla fine..sembra una sciocchezza, ma magari a qualcuno può dare fastidio non leggere direttamente il capitolo...

 

Un bacio dalla vostra 

 

Akki

 

 

3)

 

Prima ora: Biologia Umana (III^ livello)

Sami si diresse svogliatamente come ogni lunedì nell’aula al primo piano, per seguire la lezione.

La materia le interessava, certo, ma il problema riguardava i compagni di classe. Non conosceva nessuno più di tanto, ed erano tutti molto seri (mai che l’avesse visti sorridere), ma soprattutto erano parecchio più grandi, almeno di due o tre anni, che non valevano come i due anni in più che aveva nei suoi confronti Mello, decisamente no, lui era a volte più bambino di lei stessa!

All’epoca delle scelte dei corsi Roger le aveva detto di pensarci bene, le aveva prospettato esattamente quello che stava vivendo in questo momento. In fondo però non le importava troppo: era solo un’ora, non si sarebbe di certo lasciata scoraggiare da così poco!

Entrò quindi nella stanza e si sedette al secondo banco vicino al muro, lì non faceva troppo freddo, come invece dalla parte della finestra, e dopotutto non era così secchiona da sedersi al primo banco.

Cominciò tranquilla la lezione, la professoressa dalla pronuncia sibilante fece qualche domanda qua e là e poi cominciò a spiegare un po’ di anatomia umana e un po’ di genetica.

A volte quella donna confondeva i suoi studenti, spaesati dai continui cambiamenti di soggetti, ma mai Sami, che seguiva facilmente il discorso dal principio alla fine.

Forse era per questo che non le parlavano mai, o forse perché si dicevano non aver nulla in comune con una tredicenne.

Probabilmente si dimenticavano che non così tanto tempo prima lo erano stati anche loro.

Al suono della campanella ognuno si alzò compostamente e si recò nel corridoio, avevano circa sei o sette minuti per raggiungere l’aula dove si sarebbe svolta la seconda ora di lezione, quindi se la presero tutti abbastanza comoda.

 

                                                                   ***

 

Prima ora: Musica (livello infimo)

Mello aveva cercato in ogni modo di saltare quella maledetta lezione, purtroppo era stato beccato da Roger mentre scavalcava il cancelletto del giardino, quindi era stato costretto a inventarsi non so che scusa, dicendo prima che era convinto di aver visto atterrare un ufo e di star andando ad avere il primo contatto con la razza aliena e che l’anziano signore stava ostacolando un’ambasciata pacifica, poi, visto che non attaccava (chissà perché…), sconsolato tornò indietro verso l’ingresso ai corridoi e si diresse in classe. Fu fatto sedere al primo banco della fila centrale, appiccicato alla cattedra, in pratica in braccio al professore.

Diavolo. Oggi era giorno di interrogazione. Di musica.

Interrogazione di MUSICA! ….disumano….

Aveva avuto tre settimane per prepararsi.

Ovviamente fu il primo ad essere chiamato, così si alzò depresso, avvicinò il flauto legnoso alle labbra e… “fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”…..insomma, stonò anche l’impossibile, così si sedette pieno di vergogna e con una bella insufficienza sul registro.

Maledizione.

Ma chi l’aveva convinto a scegliere quella odiosa ed inutile materia??

Come era potuto accadere??

Ah, sì, aspetta…era l’unico corso che il nano albino non aveva scelto, quindi lui per ripicca ci si era iscritto, perché LUI mica aveva paura di fallire, tzè!

In realtà solo dopo aveva scoperto che Near aveva ormai seguito tutti i livelli di corso possibili di Musica, e suonava correttamente pianoforte, violino e triangolo.

Povero Mello…alla recita di metà anno lui era finito a presentare soltanto i musicisti, non gli avevano permesso neanche di strimpellare il mandolino o sbattere i piatti. “Non hai ritmo nel sangue” gli diceva il professore tentando di consolarlo, evitando di dirgli che era l’antitesi vivente della musica.

Finita l’ora (che era a lui era sembrata lunghissima), il ragazzo stava per uscire quando fu bloccato dall’insegnante: per punizione per il ritardo si sarebbe dovuto fermare per il tempo per cui era stato assente. Altri dieci minuti di sofferenza.

E fu così che i ragazzi, circa un quarto d’ora dopo, videro una scheggia correre per il corridoio del terzo piano: Mello era in ritardo per la sua lezione preferita! Accidenti!

 

                                                                      ***

 

Prima ora: Statistica avanzata (IV^ e ultimo livello)

Near, dopo una colazione diversa dal solito, in compagnia, si era recato con calma in classe, ed aveva preso posto per terra, come suo solito, ormai questo atteggiamento non stupiva più nessuno.

E comunque a nessuno importava più di tanto di lui.

Quando tutti furono entrati in aula, le porte vennero chiuse e cominciò un test a sorpresa.

Venti minuti dopo Near consegnò, sicuro dell’ennesimo 100/100.

Chiese all’insegnante di poter uscire, se l’intera lezione consisteva nell’esame.

Dopo l’assenso del professore, si alzò e, gettando un’ultima occhiata ai suoi compagni tutti mezzi sudati che scrivevano come dei forsennati, uscì.

Per il corridoio vide Mello entrare accompagnato da Roger nell’aula 12.

Chissà che aveva combinato quel cretino.

Si trovò così quasi per caso a vagare per l’istituto pensando al rivale e alla sua amica, quella ragazzina sempre allegra che da un po’ lo ossessionava. Che aveva intenzione di fare?

Diventare sua confidente? Era di certo pazza, lui non l’avrebbe permesso a nessuno. Anche perché di amico non ne aveva mai avuto uno e non avrebbe saputo come comportarsi. In effetti non era sicuro neanche di star adottando la tecnica adatta a farla desistere dalle sue intenzioni. Pensava che se le avesse mostrato che non era di compagnia alcuna lei si sarebbe stancata.

Invece tornava sempre. E con Mello, per giunta!

Near decise di indagare, tanto si sarebbero incontrati tutti e tre nella prossima ora e allora avrebbe potuto condurre le sue ricerche. Chi era davvero Sami? E perché Mello le rimaneva vicino nonostante lei lo infastidisse a volte non poco?

Il suono aspro e prolungato della campanella lo fece quasi sobbalzare, così si diresse in classe.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Chapter four ***


Wecome To PageBreeze

Salve, miei adorati lettori e lettrici!

Finalmente ecco postato il quarto capitolo... a quanto pare la storia piace, e sono davvero soddisfatta di ciò!  XD

Tra qualche capitolo si useranno dei toni più drammatici (per modo di dire!), ma in fondo la vita è così, quando meno te lo aspetti...

XD

 

 

Ma passiamo alle recensioni! Sono molto contenta che all’instancabile Elly_Mello, si sia aggiunta anche fleurs_du_mal...benvenuta!

Dunque:

 

Elly_Mello: ciaooooo! Eccoti qui, puntuale come sempre...se continui così fino alla fine della ff sarò costretta a costruirti una medaglia! ...comincia a scegliere i metallo prezioso... XD XD XD Allora il tuo personaggio preferito è Mello...in effetti si sarebbe anche potuto intuire dal nick... XD Sono contenta ti piaccia il caro mellino...anche se è una frana col flauto! Ecco...l'unica cosa diversa tra me e lui è che io suono decentemente, eheheh! Ci sentiamo prestissimo! Un bacio!

 

fleurs_du_mal: ciao!! Come ho detto prima, benvenuta! In effetti povero Mello, è proprio scemo, ma vi avevo avvertite...e costruito quasi a mia immagine e somiglianza!! XD XD XD   Sami invece ha una pazienza infinita...che verrà messa a dura prova! ihihih! Comunque adoro il tuo nick! Anche tu fan del grande Charles? Aspetto i tuoi commenti sul prossimo capitolo! Un bacio!

 

 

 

Vi lasciò così alla quarta parte di questa storia...grazie ancora a chi ha letto, a chi ha recensito e...beh, spero di poter ringraziare in futuro più gente che mi invia i suoi commenti!

 

Un bacio dalla vostra

 

Akki

 

 

 

 

4)

 

Aula numero 28.

Sami era appena arrivata ed entrando vide che la stanza era vuota, fatta eccezione per un ragazzino vestito di bianco.

A volte Near le ricordava un bicchiere di latte.

“Ciao! Sei già qui! Un fulmine…”

“In realtà ho terminato in anticipo la prima ora”

“Ah beh, beato te allora! Che materia avevi?”

“Statistica.”

“Wow! Volevo seguire anche io quel corso, però con la matematica ho qualche problemino….”, disse Sami con voce sconsolata, per poi aggiungere con la consueta allegria, “quindi ho preferito le materie umano-biologiche! Adoro le malattie! Magari da grande scoprirò qualche vaccino importante!”

“Oppure diventerai una killer esperta in armi batteriologice”, le rispose Near.

“Oh beh, allora il primo che verrò a cercare sarai tu…”

“Sicura di poter riuscire a trovarmi?”

I due si guardarono con sguardo di scherzosa sfida e si sorrisero.

Per un attimo il tempo parve fermarsi, lei concentrata sul volto di lui, ed il ragazzo perso negl’occhi di lei. C’era qualcosa di diverso dal solito, una strana sensazione in entrambi, emozioni simili stavano affiorando, un leggero movimento di Near verso Sami…quando tutto fu interrotto dall’arrivo di Mello tutto sudato per la corsa.

I due scattarono all’indietro e il nuovo venuto parve dubbioso dall’espressione spaventata dei suoi compagni.

“Anf anf…Che è successo? Anf..anf” chiese preoccupato

“Niente! Ti pare? Che vuoi che sia successo?? È che mi hai fatto prendere un infarto! Sei entrato come una furia, senza neppure bussare!” rispose in fretta Sami.

“In effetti sei parecchio inquietante, Mello, hai una faccia sconvolta” aggiunse Near

“….per non parlare dei capelli, sembri..”

“Ok ok ho capito, non c’è bisogno di insultare la gente! Comunque è tutta colpa di quel pazzo di Roger se ho fatto tardi! Pensate che mi ha fatto recuperare dieci minuti di lezione che avevo perso perché stavo cercando gli appunti e…”, fu interrotto da Near che gli disse:

“Sì, come no, gli appunti…Mello se non sbaglio oggi è lunedì, quindi avevi lezione di musica”

“No ti prego non dirmi che Roger ti ha beccato mentre stavi facendo sega perché questa non te la perdono! Quante volte ti ho spiegato che se vuoi diplomarti decentemente non devi saltare lezioni??? E poi Musica l’hai pure scelta tu!?” lo riprese Sami, scandalizzata.

Mello, alteratosi perché preso in contropiede dalle sgridate degli amici rispose: “Ma che volete tutti e due?? E poi Sami non sei mica mia madre, io faccio quello che voglio, semmai sei tu che devi rispettarmi, ricordati che sono più grande e…” stava per finire la frase quando si rese conto che c’era qualcosa che non tornava.

“Un attimo. Voi due non me la raccontate giusta. Mi state nascondendo qualcosa? E poi perché TU conosci i miei orari??” disse rivolto a Near.

“Perché è leggendaria nell’orfanotrofio la tua disabilità nel suonare qualsiasi tipo di strumento, persino fischiettare ti è difficile..” stava rispondendo l’albino quando Mello lo prese per il colletto e tirandolo a sé con violenza, mentre Sami cercava di dividerli, e cominciò :”Senti brutto nano rompiscatole che non sei altro…” e sarebbe andato avanti se non avesse sentito dei rumorosi singhiozzi provenire dalle sue spalle.

La ragazza era in lacrime.

Per la prima volta nella storia della loro amicizia la vedeva piangere.

Lei che aveva sempre pronto un sorriso per tutti, anche per chi le faceva del male, ora era disperata.

Ma soprattutto era la consapevolezza di essere lui l’artefice di quel dolore, che convinse Mello a lasciare Near, che dal canto suo era parimenti sconvolto dalla scena, e ad andare da lei per consolarla.

E ovviamente fu proprio in quel momento che entrò Roger, il professore di quell’ora, e vide il panico nell’aula.

Ma che diamine era successo??

In fretta i ragazzi presero posto nei tre banchi della classe (erano gli unici a seguire quel corso, che in realtà era stato creato appositamente per loro), e Roger rimase un pochino interdetto dal tutto, finchè Sami, tornata al suo solito buonumore per non destare sospetti gli spiegò che in realtà stavano provando una scena del loro segretissimo lavoro teatrale, che avevano intenzione di mettere in scena a fine anno, approfittando del suo ritardo.

Leggermente più tranquillo, l’anziano decise di cominciare la lezione e si diresse alla lavagna.

 

 

 

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Capitolo 5
*** Chapter five ***


Wecome To PageBreeze

Spazio Autrice:

 

Eccomi qui! Posto presto perchè in effetti il capitolo quattro era un po’ corto...così faccio contenti i miei lovely recensori!!

E...Mon dieu! Tutte queste recensioni in una volta sola!

Gente, così mi farete venire un infarto!!!

Allora vediamo di rispondere a tutti...uhuhuh sono very happy!

 

OnlyAShadow: Ciao! Ecco qui che ho aggiornato presto...sono contentissima che ti piaccia Sami...sì in effetti è la più normale lì dentro (se di gente normale si può parlare...eheheh!)...allora aspetto tuoi commenti anche per questo chappy! Un bacio!

 

Enne01: Ciao! Eh già, povero Near, vediamo un po' a cosa porteranno tutte le sue pipp...ehm, ecco, i suoi NOBILI ragionamenti...aspetto commenti! Kiss!!

 

fleurs_du_mal: Ehi! Due gemelle! Ma è fantasticissimo...vorrei essere al tuo posto!! Io ho un fratello parecchio più grande, quindi non capisce niente di quello che gli dico... XD XD XD Per il pianto di Sami...beh, prendila più per una crisi isterica (dell'autrice in quel momento...uhuhuh!), diciamo che erano troppe informazioni non catalogabili tutte insieme. Al prossimo round...cioè...capitolo! Baci!!!

 

Elly_Mello: Anche io ho visto 'Io sono leggenda'...oddio, adoro Will Smith, ma in quel film fa paura! E poi esplode! (ok, ora tutti quelli a cui ho spoilerato la fine staranno cercando di rintracciarmi per uccidermi...perdonoooooo!) Ti piacciono i toni drammatici...beh allora mettiti comodo sorella, che si parteeeeeee!!! Aggiornerai sempre questa storia?? ç__ç grazieee!!! Allora vada per la statua di platino... XD

 

Lav_92: Benvenuta! Spero che ti piaccia anche questo aggiornamento! Fammi sapere!

 

inthemirror: Ciao! Abbi pazienza, per i toni pesanti c'è sempre tempo... XD Per la tensione 'sessuale', beh, hai notato che il raiting non è proprio porpora quindi SE accadrà qualcosa verrà giusto accennata...e poi sono anche un po’ troppo giovani per pensare a cose ‘spinte’, non trovi? Per quanto riguarda il caso specifico di Near e Sami, non so quanti anni tu abbia, ma capita che a volte tra due persone che si frequentano spesso ci sia un istante, anche un solo unico fugace attimo, di attrazione. In fondo siamo animali, seppur con orologi e pantaloni! Questo per farti capire che non per forza ci deve essere chissà quale tensione sessuale di sfondo per un momento del genere...   XD Aspetto altre tue recensioni!

 

E ora godetevi la Storia....il prossimo post avrà l’ultima delle famose dediche che vi avevo anticipato all’inizio, per omaggiare chi ha fatto sì che tutto fosse possibile!

 

Un bacio dalla vostra

 

Akki

 

 

 

 

5)

 

Seconda ora: CRIMINOLOGIA AVANZATA APPLICATA (C.A.A.)

 

“Bene ragazzi, cominciamo la lezione”, disse Roger, “come sapete la CIA sta lavorando ad un caso molto complicato che riguarda una grossa sparizione di denaro legato alla malavita americana. Questi sono i dati raccolti finora.” ,e consegnò a tutti un paio di fogli protocollo.

“Vi do mezzora per analizzarli, poi voglio sentire come vi muovereste se conduceste voi l’indagine. Mi raccomando, silenzio e concentrazione”.

Sami cominciò a leggere i documenti.

Allora, a quanto pare, circa centomila dollari che l’anticrimine aveva requisito in una retata ad una banda di noti malviventi erano stati rubati da un trasporto organizzato super segreto.

Prove materiali, come impronte o dna, non erano state rilevate.

Da quanto raccontato dall’incaricato alla guida del trasporto, tutto era successo molto velocemente, un’auto non sospetta aveva sterzato ed inchiodato davanti al furgone, andandosi a collocare in posizione perpendicolare rispetto quest’ultimo. Tre uomini coperti da maschere erano scesi dalla vettura armati di mitra di ampia portata ed avevano minacciato il conducente e l’agente che lo accompagnava di ucciderli se non gli avessero consegnato il denaro e la combinazione della cassaforte che lo conteneva.

La situazione era abbastanza semplice da analizzare, infatti dopo neanche dieci minuti i ragazzi erano pronti a porre all’ insegnante le loro domande, come erano soliti fare. In seguito avrebbero stabilito la linea guida migliore da seguire per risolvere il caso.

Mello:”Chi all’interno della polizia era a conoscenza dei dettagli del trasporto?”

Near:”A chi poteva servire una cifra tanto ingente? Si dovrebbero controllare le entrate economiche di tutti i partecipanti, anche marginali, all’indagine, perché è ingenuo pensare che chi ha aiutato dall’interno non abbia quantomeno preteso una percentuale sul colpo”

Sami:”Bisogna riesaminare attentamente le armi usate dagli assaltatori, e le modalità della rapina, per vedere se si può seriamente ricollegare il fatto alla banda a cui il denaro era stato sottratto o ad una qualsiasi altra losca associazione che voleva approfittare della situazione. Giusto?”

Roger guardò soddisfatto i suoi allievi.

“Esatto”, disse, “dunque la conclusione…Mello?”

“Io controllerei tutte le persone collegate all’indagine, sia quella in corso sia quella precedente, e sottoporrei ad un nuovo interrogatorio quelli che hanno visto i tre criminali, in cerca di descrizioni fisiche o di abitudini più dettagliate.”, rispose, mentre Sami annuiva decisa e Near accennava un leggero gesto con la testa.

“Eccellente ragazzi, come sempre. Bene, potete anche andare se volete, usate questi dieci minuti che vi avanzano per riposare le vostre menti affaticate e dimenticare questi dati top-secret che vi ho mostrato oggi, mentre chiamo il capo della CIA per aggiornarlo. Grazie, potete andare, a domani.”.

E così i tre furono congedati.

Era stato piuttosto facile oggi.

All’uscita dell’aula la situazione si fece un po’ imbarazzante per l’aria sostenuta che si percepiva, e Sami, che non aveva assolutamente intenzione di riprendere da dove Roger li aveva interrotti, prese sottobraccio Mello e salutò Near, dandogli appuntamento per il pranzo.

“Su Mello che facciamo tardi per la lezione di lingue  e sono sicura che non hai fatto neanche un esercizio! Fortuna che ci sono io che ti faccio copiare…cambia le parole però, perché se ci beccano è la fine visto che poi i controlli si faranno serrati, hai visto che è successo a Natsumi quando l’hanno scoperta….” , e con queste parole Near sentì Sami allontanarsi per il corridoio.

Avrebbe dovuto ragionare su quello che era successo, si disse, mentre si dirigeva in biblioteca per la sua ora di filosofia, dove si sarebbero dedicati tutti all’interessante lettura del ‘Fedro’ di Platone.

 

 

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Capitolo 6
*** Chapter six ***


Wecome To PageBreeze

 

 

Tadam!

Terza ed ultima dedica (...forse...) per voi!

Dunque, questa volta ringrazierò gente sparsa.

Primi fra tutti voi lettori e recensori (a quanto pare il termine difetta del femminile...uffa!)!

Grazie della fiducia che mi state accordando, cercherò di non deludervi anche in futuro!!

Poi vorrei ringraziare:

-          mio fratello, che nonostante anni e anni di litigate mi vuole tanto tanto bene lo stesso!!;

-          la prima persona, di cui ho un’immagine vaga nella memoria, che mi ha messo i pattini da ghiaccio ai piedi, e mi ha così permesso di essere felice (e anche mia madre che spende circa 2000euro l'anno per farmelo fare!!);

-          Tsugumi Ohba e Takeshi Obata, perchè senza di loro non sarebbe esistita nessuna ff su death note, dato che nessuno avrebbe mai scritto death note! (con Obata vale anche per Hikaru no go);

-          le mie compagne di pattinaggio(Camilla,Giorgia G.,Valeria,Michela,Francesca,Manuela,Silvia; e anche Sara,Nathascia,Miriam,Giorgia e Eleonora, che nonostante abbiano lasciato sono sempre nei nostri pensieri!) che si allenano tutti i giorni con fatica e TANTO senso del dovere, ma sempre con un sorriso sulle labbra;

-          la mia attuale professoressa di greco, che, dopo una bruttissima esperienza con la prof che poi è andata in pensione, mi ha ridato la voglia di studiare con piacere;

-          i miei amici un po’ pazzi (Andrea detto il Pantu –non picchiarmi per questooooo-, Viviana che è una sfegatata fan di Lady Oscar, Johnny Depp e dei Queen, Ilaria che mi ha prestato la serie completa di Gals, Saretta che ha in classe il sommo junior, Alice che si è fissata con l’introverso nonché fidanzatissimo Pierandrea, Alessia che mi ha insegnato a salutare con la mano come fanno le principesse, Mara e Beatrice che hanno fatto una torta con Elle e Light, Mielle e L3v1stus che sono con me gli unici componenti del Socrub (sigh), i miei compagni di classe che per me sono una seconda famiglia (anche se sono 15 e un po’ si odiano...):

-          il mio prof di filosofia e storia del primo liceo, che con le sue lezioni divertentissime ha allietato la classe per un intero anno, e al quale consegno ufficialmente il premio di Professore Preferito in tutta la mia carriera scolastica! (anche se magari non gliene importa tanto o forse non lo saprà mai...);

-          tutto il forum “death note zone” di cui faccio parte (sono misa90, se vi può interessare);

-          la mia anima gemella (ehi tu, dovunque tu sia sappi che ti cerco!);

-          Andreas, Theresa e Marco (hockeyisti convinti) che quest’estate hanno allietato notevolmente la mia vacanza! (mi dispiace ragazzi ma resto dell’idea che l’artistico sia meglio..);

-          Gary Heenan che indirettamente mi ha fatto capire un sacco di regole ignote dell’hockey e apprezzare questo sport che da noi a Roma è decisamente bistrattato...;

-          tutti gli austriaci, perchè ogni volta mi fanno sentire come se fossi a casa mia nonostante io spiccichi tre parole in croce di tedesco :sigh:;

-          Mao Asada, Yu-Na Kim, Miki Ando, Daisuke Takahashi e Evgeni Plushenko, che ringrazio più che altro di esistere, perchè senza di loro il pattinaggio sarebbe nulla;

-          .....bah, non mi viene più nulla in mente....facciamo così: ringrazio tutti quelli che non ho citato ma che avrei dovuto citare, perdonate la mia scarsa memoria!!

 

 

 

 

6)

 

Era passata circa un’ora e mezza, quando i tre si ritrovarono in Sala Mensa.

Seduti tutti allo stesso tavolino, dietro forte insistenza della ragazza, il silenzio pesava su di loro come un macigno di cento chili.

Come al solito Sami, tentando di recuperare la situazione, cominciò a parlare a raffica:

“Nooo! Near che ti devo raccontare, non puoi capire che è successo durante la lezione di lingue!!!!”

“Ovvio che non lo possa capire se non me lo racconti” , rispose quello, fintamente concentrato sul suo piatto.

“Hai ragione!”, riprese lei, “comunque c’è stato il P-A-N-I-C-O!!!” scandendo bene l’ultima parola.

“Come sei esagerata!” , intervenne Mello che era stato ad ascoltare poco partecipe fino ad allora, “non è stato niente di che. Non ho visto botte né versamenti di sangue. A volte succede di peggio!”

“Guarda che non funziona così: non è che se non ci sono ‘feriti’ allora non è capitato nulla! Che mente traviata che hai! Comunque lascia a Near l’opportunità di giudicare come meglio crede!” concluse lei rivolta a Mello, e così si girò verso l’altro ragazzo e disse, abbassando il tono di voce come se stesse per rivelargli chissà quale segreto sconvolgente:

“Ora ti dico…in pratica, la lezione era cominciata da poco quando ad un certo punto un ragazzo, un nuovo arrivato, mi pare si chiami Matt o qualcosa del genere, si è di colpo alzato in piedi, si è diretto verso la lavagna, l’ha fissata e poi…”

Pausa ad effetto.

“…è caduto a terra e ha cominciato ad urlare e contorcersi tutto! Alla professoressa è venuto un colpo! Mello si è subito precipitato a vedere come stesse, e io l’ho seguito. Fortunatamente dopo poco ha smesso di tremare. Diceva di non ricordare nulla, ed era un sacco agitato, quando è arrivato l’infermiere che l’ha portato al campo medico. Poverino, che cosa triste, era la sua prima lezione qui all’orfanotrofio, e ora quando uscirà dall’infermeria, penso che nessuno gli si avvicinerà. Almeno credo che questa sarà la reazione di tutti, conoscendo la mentalità dei più…”.

Aggiunse un sospiro prima di terminare.

“…comunque io e Mello siamo stati esentati dalle materie di domani per ‘comportamento eroico ’!”

“Anche se io penso che vogliano solo tenerci lontani dagli altri ragazzi, tipo in isolamento...chissà che malattia ha quello!” disse Mello.

Dopo un paio di minuti di silenzio, Near si sentì in dovere di dire anche lui qualcosa, mosso più che altro dallo sguardo impaziente della ragazza.

“Ah.”

“Nient’altro? Sai dire solo ‘ah’?? Dopo tutto quello che ti abbiamo raccontato, neanche un ‘bravi’ o una parola buona per Matt?” , Sami lo squadrò per bene, “sai che ti dico allora? Sei solo un essere senza cuore. Basta ora mi hai stufata! Io ci sto provando, sul serio, ci sto provando a coinvolgerti in una vita quantomeno normale, ma tutte le volte ti comporti in questo modo! È finita, Near, tornatene ai tuoi giochetti stupidi!”, e detto questo si alzò strusciando rumorosamente la sedia e se ne andò.

I due ragazzi rimasero un po’ straniti dalla sfuriata della loro amica, non era suo carattere uscirsene con certi toni in certi luoghi e a proposito di certe cose!

Mello esitò un secondo e poi seguì la ragazza, accelerando il passo quasi correndo per raggiungerla in corridoio.

Near rimase al suo tavolo. Cosa era successo? Perché si sentiva come se la sua anima fosse stata scalfita, come se fosse stato appena colpito da una sassata in pieno petto o fronte?

Solo, in silenzio, avrebbe rimurginato fino a notte tarda sugli avvenimenti di quella giornata.

 

                                                                 ***

 

Sami si sentiva a dir poco infuriata.

E non sapeva il perché.

Non si era mai arresa così, certo si rendeva conto che trasformare Near da lupo solitario ad amicone in due settimane era impossibile, ma in quel momento lei non ragionava.

Lui non si era mai neanche sforzato di aprire un po’ il suo cuore, mentre lei aveva donato l’anima per la causa!

E poi, quella strana sensazione nel suo petto, quando lui la ignorava o la scherniva con parole irridenti, l’aveva logorata.

Accidenti! Ma perché, PERCHÉ??, si era messa in testa di doverlo aiutare a tutti i costi??

Ma ora basta, era davvero stanca.

E poi oggi era un giorno particolare. Già, le era sfuggito di mente fino a quel momento.

L’anniversario della morte dei genitori. Come poteva aver dimenticato una data del genere??

Così, come se tutto non bastasse, oltre alla litigata, alla sfuriata e a quei maledetti incubi, si aggiunse anche questo fatto, e ciò fece definitivamente capitolare Sami, che proruppe in un pianto liberatorio, andandosi a nascondere nel bagno femminile del piano.

 

                                                                 ***

 

Mello non sapeva sinceramente che fare. Non si spiegava l’atteggiamento dell’amica.

Cercando di raggiungerla, la vide svoltare l’angolo diretta al bagno delle ragazze. Stava piangendo.

Era la seconda volta oggi, evidentemente aveva i nervi scossi da qualcosa, cambiava troppo rapidamente umore.

Il ragazzo si riscosse dai suoi pensieri. Sami era sua amica, nel bene e nel male, e non un caso di quelli propinatigli da Roger da analizzare.

Si fece coraggio e, avendo controllato che non ci fossero testimoni (chissà se no che avrebbero potuto pensare!!), entrò nel bagno. Fortunatamente era vuoto, eccezion fatta per la sagoma esile di una bambina seduta in un angolino, che tremando singhiozzava.

Mello le si avvicinò e, senza dire nulla l’abbracciò.

Rimasero così fino a che Sami non si fu calmata, e poi la sollevò e rimettendola in piedi la portò nella sua camera.

Ora sarebbe arrivato il momento delle parole e delle spiegazioni, ma non voleva forzarla a parlare.

Arrivati a destinazione, cogliendolo di sorpresa per il prolungato silenzio, la ragazza decise che era il momento e così prese a raccontare la sua triste storia a Mello.

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

 

Eccomi qui...ho spostato lo Spazio Autrice, e di conseguenza tutte le risposte ai vostri commenti, alla fine del capitolo, perchè come già annunciato ci tenevo tanto ad inserire quest’ultima dedica! Scusate il ritardo, ma per la dedica mi ci è più voluto del dovuto... XD

Ed ora una richiesta che mi parte dal cuore...per favore, evitate di dirmi che i capitoli sono corti, perchè è principalmente inutile, vista la frequenza con cui posto solitamente (cioè almeno una volta a settimana!), non credete? E di meglio non potrei neanche fare, vista la scuola e gli allenamenti! Grazie, so che capirete...in fondo io ho le commentatrici migliori di EFP (ma non lo dite in giro... XD)!

Spero che la piega che sta prendendo la storia vi piaccia,

 

un bacio dalla vostra

 

Akki

 

 

 

 

 

OnlyAShadow: Sono contenta ti sia piaciuto anche il quinto capitolo!! Hai visto, ho postato presto! (anche perchè il chappy di prima era un po’ corto... XD XD XD)...fammi sapere che ne pensi! Baci!!

 

 

Elly_Mello: i toni drammatici arriveranno amica mia, tranquilla!! XD XD Purtroppo per te, le lezioni di scuola sono finite...anche se volendo sarei potuta andare avanti all’infinito!!! Già mi pregustavo un Mello alle prese col greco antico... XD XD

Bacini bacini!

 

 

Enne01: in effetti le reazioni di Near non sono mai troppo evidenti...a meno che non sia felice o non ti stia prendendo per i fondelli...hai notato che faccia gli disegnano in quei momenti?? XD

 

 

Fleurs_du_mal: scusami per il capitolo corto...in realtà ho la storia scritta fino al tredicesimo capitolo, il problema è che ho fatto delle divisioni un po’ a cavolo...perdonatemi!!! Sono proprio felice che la fic ti piaccia!! Baci!!

 

 

Inthemirror: ciao! Tesoro, non te la devi prendere per quello che ti ho detto, avevo perfettamente capito quello che volessi intendere, ma quello che ho scritto era per far capire a te (e ovviamente anche alle altre) il mio punto di vista sulla faccenda...non so se mi sono spiegata...^^’’ Venendo al capitolo...beh, devi far presente che non sono dodicenni normali (e tra parentesi lì dentro solo Sami ne ha 12 –anzi quasi tredici-, mentre Near ha un anno in più, e Mello addirittura due! –anche se è così scemo che non si nota....-), ma dei genietti...e ci sono bambini che, nella realtà, magari a quell’età sono già all’università (beati loroooo ç____ç ), quindi non si può mai dire. E poi questa è una ff... XD Spero ti piaccia questo capitolo, ma soprattutto che tu non sia arrabbiata con me! Ciaoooo!!

 

 

Juu_Nana: uhuhuh una nuova commentatrice!!! Benvenuta! E in effetti non è una fic yaoi...beh, diciamo pure che non è che sia proprio sfavorevole allo yaoi, è solo che non credo di essere in grado di scriverne, non sono così brava...^^’’ Sono felicissima tu non ti sia pentita di aver scelto di leggere la mia piccola operetta (sigh, sta già diventando come una figlia per me... :D), e per quanto riguarda il Mello irascibile e isterico...ehm...diciamo che è un tipo che si fa prendere parecchio dalle cose...!! XD XD Fammi sapere che pensi dell’aggiornamento! Bacionissimi!

 

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Capitolo 7
*** Chapter Seven ***


Spazio Autrice:

 

Salve a tutti! Sono tornata!!

Lasciatevelo dire, l’ultimo anno di scuola è davvero troppo stressante!!! ..fortuna che ci siete voi…

 

Elly_Mello: Tesoroooo!! Ma siamo nate lo stesso giorno??? _io un anno dopo_ , e porti anche il nome che mia madre mi avrebbe voluto dare!!! @____@ pazzesco…

Comunque…posso aderire al T.P.C.P.M.?? ç__________ç è fantasticoooo!! Bacionissimi!!

 

Umpa_lumpa: mon dieu il tuo nick è stupendo… :love:…chissà perché non sei la prima a dirmi che la mia ff all’inizio sembrava un po’ scialba… ç_ç sigh…e va beh, però questo vuol dire che sono migliorata, quindi sono contenta!! XD XD XD

 

Enne01: ciaoooo!! Eh sì che ammmore Nearino… ma hai letto l’ultimo numero?? Hai visto quant’è puccio????? ^ç^  E il povero matt?? Oddio appare per tipo 10 vignette su tre numeri!! Tesoroooooooooo ç________ç!!! …XD XD baci!...

 

OnlyAShadow: se ti è piaciuto il chappy precedente allora credo proprio che anche questo non ti schiferà…anche se è un po' più triste... XD fammi sapere!!! Baciiiiiii

 

Bye Bye dalla vostra

 

Akki

 

 

 

7)

 

Ormai erano amici da più di due anni, si sarebbe potuta fidare, pensò Sami, lui non l’avrebbe derisa o compatita, ma semplicemente compresa. Era la cosa più simile ad una famiglia che avesse, DOVEVA essere sincera con lui. Così si decise e cominciò:

“Mello, io ti devo raccontare la verità. Promettimi che non parlerai fino a che non avrò finito.”

Incoraggiata da uno sguardo d’assenso del ragazzo, continuò.

Ci volle più di mezzora per dire tutto, e dopo lei si sentì decisamente più sollevata, ma anche più triste. In quei trenta infiniti minuti, lui ascoltò quello che lei aveva da dire.

Raccontò della sua infanzia, raccontò dei suoi genitori, raccontò dell’incidente, raccontò dei suoi incubi.

Sami era nata in una bella casa nella campagna inglese.

Ricordava appena i suoi genitori, ormai l’immagine di sua madre era stata scolorita dal tempo.

Del padre aveva presente solo il forte odore di tabacco che emanava.

Per quanto ne sapeva, tutto era perfetto nella sua vita, aveva una famiglia, un’abitazione fantastica con un fantastico giardino e tanti animali, aveva un triciclo rosa che le invidiavano tutte le sue amichette…fino a che non era avvenuto quel fatto che aveva sconvolto e rovinato tutto.

In principio doveva essere solo un viaggio, una semplice villeggiatura.

Sami era al settimo cielo: la sua prima vacanza all’estero! La mamma ed il papà la portavano in Francia per il suo sesto compleanno….oh ADORAVA la Francia!

Ogni storia che le era stata letta era ambientata lì, con i suoi cavalieri e le principesse, e i draghi e i pasticceri eccentrici! L’unica cosa che la preoccupava un po’ era il viaggio in aereo, ma l’avevano assicurata dicendo che sarebbe durato davvero poco.

Sciocchezze, pensava oggi.

Bugie.

Niente era stato perfetto, quel giorno, niente era durato poco.

L’aereo era caduto, tutti erano morti. Tranne lei.

La sua vita, la vita di altre duecento persone innocenti, tutto era sfumato in poche ore.

Non c’era più futuro, più pace per nessuno.

Sami aveva passato circa quattro anni nel più totale mutismo e assenza, tanto che pensavano avesse riportato danni cerebrali, o quantomeno psicologicamente profondi, nel disastro.

Ed invece lei era lì, lì a sentire quello che dicevano, a vederli affannarsi per cose talmente sciocche, ad osservare dall’alto un’umanità senza scopi.

Veniva nutrita con delle flebo, alcune pietose infermiere le portavano dei fiori o le raccontavano delle storie…così piccola e così sperduta, prematuramente sola in una vita il cui destino è di per sé solitario.

Ogni cosa scorreva uguale, fino a che non giunse un uomo alla clinica.

Strana persona, pensò a ragazza quando lo vide. E fu allora che capì che non sarebbe riuscita ad ingannare anche lui, che non avrebbe ingannato più nessuno, lesse nei suoi occhi che l’avrebbe riportata volente o nolente alla realtà che tanto cercava di dimenticare.

I giornali pubblicarono grandi scoop, ‘ragazza si risveglia dal torpore dopo quattro anni ’, le furono proposte interviste e servizi fotografici, ma quell’uomo fece in modo che nessuno si avvicinasse alla sua piccola protetta.

Elle, si chiamava così. Che nome buffo.

Elle la portò alla Wammy’s House, e fu lì che conobbe Mello, una stella che illuminava il paesaggio.

E poi Near, un arcobaleno dai colori spenti.

La sua vita era ricominciata in quel posto, una nuova Sami era nata, paga delle esperienze della sua vecchia lei.

 

 

 

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Capitolo 8
*** Chapter Eight ***


Wecome To PageBreeze

Spazio Autrice:

 

Miei cari! Salve!

Sono tornata presto, considerando la brevità del capitolo precedente...perdonatemi, ma anche questo non è lungo!! Diciamo che insieme si compensano abbastanza ^^''...

La storia comincia finalmente a prendere una certa piega...ma ricordate che niente procede sempre come si vorrebbe, nella vita.

E dopo il mio farmi filosofa (che tornerà alla fine del capitolo...abbiate pazienza, 5 anni di classico portano alla follia), vi lascio all'aggiornamento....

Buona lettura!

 

Un bacio dalla vostra

 

Akki.

 

 

OnlyAShadow: ciauuuu!! Davvero ti è piaciuto così tanto il capitolo precedente??? Grazieeeee *______* sono contentissima!!! Come ha fatto a capire che fosse un genio? Semplicemente osservando ha capito che lei stava fingendo di essere in stato catatonico, poi che lei fosse un genio l’ha scoperto dopo...il suo fine principale era quello di, in un certo senso, ‘riportare alla vita’ la piccola Sami... Spero che anche questo aggiornamento ti piaccia....fammi sapere!! Baciiiiiiii!!! XD XD

 

Enne01: muahahah la mia malvagità non ho limiti!! muahahah!! *la seconda personalità di akki ha preso il sopravvento per un attimo*....ciaooooo!! Vedi che ho postato presto?? E' per te...mi sentivo troppo in colpa, in effetti vi ho lasciato col fiato sospeso...e non so quanto siano allenati i vostri polmoni... XD XD Mello e Sami si somigliano parecchio dici? Uhuhuh è colpa della mia mente malata...uno è fondamentalmente un idiota (credimi sulla parola, ne avrai piena testimonianza tra qualche capitolo), mentre lei...oddio, lei è Sami... ^^'' mi sa che non ho chiarito molto il concetto... m(_ _)m chiedo perdono.... Fammi sapere che ne pensi del chappy (....sempre tu sia sopravvissuta all'attesa.... :D )!! baciottiiiii!

 

Lav92: Ehi!! Non pensarci neanche a scusarti! Si recensisce quando si può, l'importante è leggere!! XD Allora...ti è piaciuto il nuovo capitolo?? Eh sì, finalmente abbiamo Elle...peccato sia l'ultima (no anzi, la penultima) volta credo che lo nominerò in assoluto...povero amore!! XD XD Ebbene sì, faccio pattinaggio...è uno sport decisamente stressante, soprattutto quando provi mille volte una cosa e l'allenatore ci trova tutte le volte qualcosa di diverso che non va....uffaaaaa!!! Però se ti piace davvero sei pronta ad ogni sacrificio (e rottura di scatole e ramanzina... XD), quindi prova e riprova!! Ricorda che nessuno è mai negato a prescindere!! (a parte me con la matematica, ma direi che è un'altra cosa...uhuhuh!)... Ciaoooo!!!

 

Elly_Mello: MY TWIIIIN!!!! sìsìsì siamo gemelloidi!! XD XD *____* Tu dici 'per fortuna c'è Mello che la consola'....e ora vedrai QUANTO la consola bene...facessero così tutti il mondo sarebbe più full of love...!!! XD XD XD Ed ecco qua il continuo che volevi tanto....speriamo ti piaccia!!!! Ammmora ma lo vedi l'incipit di tragicità, il segnale che il peggio è in agguato??? (ma manca ancora un pochetto perchè si manifesti...eheheh!)... Anche me ti adora!! Kissoni pure da moi!!!!! :love:

 

Umpa_Lumpa: Zalve! ..eheheh, guarda, io vado in giro con una ragazza che abbraccia la gente sconosciuta per il centro di Roma, quindi immagino cosa possa essere fare l'umpa lumpa....oddio io adoro quel film! ...però la voce degli esserini mi mette un po' angoscia.... ^^''  Il capitolo era corto, ma ho aggiornato presto! Yeeeee!!! Sono contenta che ti piaccia sapere un po' di più sul background di Sami...povera tesora, è stata davvero sfortunata... ç_______ç Scusa se ho tagliato velocementissimo su msn, ma nella disputa per il pc con mio fratello vince sempre lui :sigh:... XD Elle apparirà veramente POCO nella mia fic....non lapidatemi per questoooo ç______ç !! Dimmi se ti piace questo chappy!! (ps: per la domanda che mi avevi fatto sulle mxm....come mai me lo hai chiesto? :D ) baciiiii!!!

 

 

 

 

8)

Mello, dopo aver ascoltato la storia con pazienza e comprensione, la guardò profondamente e disse:

“Uao, persino ‘stella che illumina il paesaggio ’…” e le sorrise dolcemente, rincuorandola.

Le si avvicinò piano, una mano dietro la nuca, e la abbracciò, tenendola stretta stretta tra le sue braccia. Poi, timidamente, le alzò il viso con due dita leggere e posò le sue labbra su quelle della ragazza.

Inizialmente stupita da questo contatto, lo fissò stranita, infine si abituò a quella sensazione di calore che le trasmetteva direttamente al cuore e chiuse gli occhi, schiudendo la bocca al ragazzo che le faceva provare tante emozioni.

Il bacio fu lento e dolce, un perfetto primo bacio per entrambi.

Quando si separarono, Sami gli lanciò uno sguardo divertito e disse:

“Non pensavo che l’avresti mai fatto….”

“Guarda che io sono per la conservazione della specie”

E fu così che passarono il pomeriggio in camera di lei a…beh, diciamo non a studiare.

 

                                                                     ***

 

Near e i due ragazzi si rincontrarono all’ora di cena, e lui capì subito che in quelle poche ore qualcosa era cambiato, notando il timido sorriso di entrambi, che cercavano di nascondere alla meno peggio. Avevano di comune accordo scelto di non dire nulla al loro ‘amico’, per il momento.

Mello più che altro perché aveva un po’ di preoccupazione per battutine e domande strane.

Sami invece era sinceramente spaventata da quella strana sensazione che aveva provato con Near durante la terza lezione, e poi ancora dopo la sfuriata a mensa, e che questa ora rovinasse il giovane amore appena sbocciato.

Amore.

Che parola grande per due poco più che bambini che si sono scambiati un semplice bacio…

Nessuno dei tre sapeva ancora quanto potesse fare male un sentimento tanto tenero, che a volte è talmente intenso da diventare doloroso, e invece a volte con un solo gesto ti avvicina al cielo come un angelo.

 

L’amore che ti fa ridere come una stupida per le cose più inutili e ti fa piangere per gli stessi motivi.

L’amore che è la tua gioia di vita e la tua causa di morte.

L’amore che è tanto dolce quanto rabbioso.

L’amore che è Amore con la A maiuscola, e la gelosia, quella con una G gigante, e più è profondo il primo tanto è più probabile la seconda.

Tutti hanno paura che ciò che amano sfugga o venga loro sottratto.

 

Che strana emozione.

Ma è inutile pensare a quante cose strane esistano nella vita, l’unica cosa che si può fare è cercare di vivere tutto al meglio. O al peggio.

 

 

 

Ps. Scusate l’intrusione, ma volevo dirvi che mi farebbe davvero piacere se leggeste una poesia che ho pubblicato insieme a questo capitolo...non potete sbagliare, perchè è l’unico altro mio scritto on-line (per ora! ^^’’)...non importa la recensione o chissà altro, mi fareste solo contenta se le deste un’occhiata, tutto qui...^^ Un bacio!

Akki 

 

 

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Capitolo 9
*** Chapter Nine ***


Wecome To PageBreeze

Spazio Autrice:

Mie carissime!! Scusate il ritardo, ma io e la mia amorevole classe siamo appena tornati da una gita a Napoli, dove sono persino stata costretta a scalare il Vesuvio...e vabbè, questo ed altro per saltare lezioni!! XD XD

Il capitolo che vi apprestate a leggere è un po' più lunghetto del solito...contente?? Ma non abituatevi!!! Muahahah!

Ed ora i ringraziamenti...

 

Enne01: tesoro! grazie per aver letto la poesia!! in effetti manca qualcosa...ma è proprio la sensazione che volevo trasmettere, quella sensazione di incompletezza che si sente dentro, come se ci dovesse essere altro...che poi non c'è. O almeno questo è il modo in cui l'ho sentita mentre la scrivevo, poi non so come renda...

Penso che comunque non ti convenga sul serio leggere le mie poesie...le scrivo da quando sono bambina, ma sono tutte ad alta percentuale di depressione! :P

Per quanto riguarda il chappy...sei VIIIIIIIIIIVAAAAAAAAAAA!!!! :in stile urlo di bartock quando lo dice a Rasputin in Anastasia...non so se hai presente ^^'':

Ma ti prego non arrivare a tagliarti le vene per nearino puccio...non ne vale la pena!! Anche perchè rischi la morte e resurrezione varie volte, con la mia fanfic!! Ma avrà anche Near il suo momento di gloria :in caso di scrittura, 15 righe invece di 15 minuti va bene? XD:....al prossimo aggiornamento!!!! baciii

 

Yukiko_chan: Benvenuta!!! Sono contenta che la storia ti sia piaciuta…sai in effetti ha fatto a molti l’effetto “banalità” all’inizio…fortuna che poi voi lettori avete cambiato idea! Eh già, anche i geni hanno un cuore…il vero problema è che non lo connettono bene con la mente XD XD ! Fammi sapere se ti è piaciuto l’aggiornamento…baciiii

 

OnlyAShadow: ciaooo! Ebbene sì, anche Mello ha un cuore...e meglio così direi, altrimenti chissà che strano essere sarebbe stato! tipo un alieno, boh.... XD XD scherzo!

Sul fatto che tu speri che filerà ancora tutto liscio...ehm...non saprei, se soffri di cuore probabilmente è meglio che tu non legga l'aggiornamento, perchè ci sono guai in vista!! Baciiii

 

Lav_92: Bonjour! Infatti ecco un altro nuovo capitolo...scusa il ritardo... ^^" Qui Mello svela quanto in realtà stupido sia, a mio avviso...eh, gli uomini, tutti uguali... XD fammi sapere che ne pensi! ciauuuu!!!

 

Umpa_Lumpa: Augustus Grop augustus grop...*akki canta* (oddio ma faceva davvero di cognome grop o me lo sono inventato?? Io mi ricordo solo i nomi -Veruca, Violetta, Augustus, Charlie-...tranne Mike Tv...era il mejo...-per dirla alla romana XD XD-)... Dunque, dov'eravamo? Ah, sì, l'amour... sai invece le filosofeggiazioni -come dici tu!- mi si addicono molto...tutti mi dicono che non posso fare discorsi razionali senza partire in quarta co' 'ste cose...e vabbè, vizi...! XD XD Il capitolo è un po' più lungo....Are you happy now?? *akki continua a cantare -qualcuno ricorda michelle branch??-* Fammi sapere my love umpalumposo umpalumpante!!! Umpalumpamizziamo Roma yeeee!!!

 

Elly_Mello: Ed ecco per ultima la più importante...la mia semi-twin! Facciamo così, gente, la tragicità del capitolo è dedicata tutta a lei!!! XD XD XD Sai, anche a me farebbe piacere essere consolata così...magari da Dracuccio mio...uhuhuh!!! :love: E per il commento alla poesia...ammmmoreeee!! Grazie!! ...ma tanto sono sicura che se ti ci impegni ci riesci anche tu... :sìsì: Fammi sapere se ti piace -direi che mi sa che è scontato che sarà così- il chappy...molto in stile TMPCP....XD XD XD Comunque se ti va di chiacchierare un po' su msn ti faccio sapere il contatto...fai tu! Adiossss amiga!!!!!

 

Un bacio dalla vostra

Akki.

 

 

9)

 

Ogni mattina, da allora, Mello portava a Sami un piccolo mazzetto di papaveri, i fiori preferiti dalla ragazza, e la trattava praticamente come una dea, faceva tutto quello che lei volesse.

Studiare sei ore al giorno a parte, ovvio.

Quindi la giovane donna passava del tempo da sola in biblioteca, mentre il suo ragazzo preferiva andare a giocare a calcio alla forte luce primaverile.

Sami era un po’ incerta sul come comportarsi, in fondo non era mai stata fidanzata prima, e il fatto che fossero anche stati amici per molto tempo non le rendeva le cose più semplici. Stare insieme non voleva dire avere il rapporto di prima solo con qualche contatto fisico in più, assolutamente, molte cose erano cambiate. Ad esempio come lui la trattava. Certo, era carino da parte sua accontentarla sempre, ma secondo la ragazza un rapporto si fondava su due persone, quindi erano due persone che dovevano decidere insieme cosa fare, dal contesto più banale a quello decisivo, anche se questo comportava qualche litigata e un paio di musi lunghi.

Perchè, diciamocelo, una storia sempre rose e fiori non può durare, a volte ci vuole proprio un bel bisticcio chiarificatore e liberatorio.

E poi quando viene il momento di fare pace, la relazione diventa più salda.

Stabilità, saldezza.

Ecco, questo era un problema, perchè Sami non si sentiva stabile né tanto meno salda, forse si era buttata in qualcosa di cui non era certa, o forse si stava solamente preoccupando per nulla ed era la paura per l’inesperienza che stava parlando per lei.

Sinceramente non lo sapeva, e le idee non erano proprio in direzione di chiarificazione.

 

***

 

Tanto bella e tanto onesta pare la donna mia quando altrui saluta...

Sì, Near era sicuro di averlo già letto da qualche parte.

In fondo questo era, è e sarebbe stato per sempre il destino di quel cinquanta percento di ragazzi che venivano rifiutati.

Cinquanta percento perchè almeno una volta nella vita una donna si trova a dover scegliere fra due uomini, e non sempre la decisione presa è quella giusta.

Fortuna che si può sempre tornare indietro, anche se con più ferite addosso di quando ci si è imbarcati.

Probabilmente, pensò il ragazzo, Mello era il compagno migliore per Sami, cosa le avrebbe potuto offrire lui, invece?

Nella lista di pregi e difetti, allegria, movimento e vita battono su tutta la linea silenzio, solitudine e riflessione.

Avrebbe dovuto farci l’abitudine, tutto qui.

Avrebbe dovuto smettere di chiedersi, quando non era con loro a lezione, se questi magari non avessero deciso di saltare l’ora di studio per starsene da qualche parte a coccolarsi.

Avrebbe dovuto smettere di risentirsi del poco tempo a lui dedicato dalla ragazza.

Da una parte se l’era proprio voluta.

Ma dall’altra decisamente non voleva stare al gioco.

 

                                ****

 

Mello era raggiante, in quel periodo.

Sami era una delle poche cose belle che la vita si era decisa a concedergli, e per questo si sentiva decisamente felice.

Eppoi la sua ragazza era una delle migliori dell’istituto, al livello di lui stesso e di Near, e questo lo rendeva estremamente fiero, non che lei fosse un trofeo, ovvio, ma ci teneva comunque a fare una bella figura.

Ma se l’umore di Mello era migliorato, quello di Sami stava proprio andando in pezzi, infatti era sempre scocciata e la sua proverbiale pazienza doveva essere particolarmente agli sgoccioli.

Egli si premurava comunque di farla contenta, in ogni modo gli riuscisse, anche se dalle reazioni di lei, aveva cominciato a pensare che probabilmente non è che quest’ultima gradisse più di tanto, e la conferma la ebbe pochi giorni dopo, poichè la tanto scongiurata catastrofe ebbe luogo: Mello e Sami litigarono per la prima volta.

Avvenne tutto durante l’agognata uscita settimanale.

Infatti, ogni sette giorni, la domenica, gli orfani della Wammy’s House avevano il permesso di uscire dalle giallognole mura dell’istituto ed andare un po’ dove paresse loro, anche se molti optavano o per la vicina città o per un bel picnic tra i campi vicini al lago.

I due novelli fidanzatini scelsero ovviamente la seconda chance, dato che avrebbe permesso loro un po’ di pace e del tempo per parlare. Non fosse mai stato.

Invero l’appuntamento andò decentemente fino al dopo pranzo, quando fu tirato fuori l’argomento ‘ visione della vita ’. Certamente il discorso non era proprio il classico per un’uscita galante, ma in fondo si stava parlando di due persone decisamente fuori dallo standard medio.

Con un sospiro Sami iniziò.

“A volte mi chiedo se la nostra vita sarà per sempre così...”

“Perchè, ti sei già stufata?”

“No! ...no... è che stavo pensando al futuro, a quando saremo grandi insomma, a quello che faremo... e poi facevo il confronto con i desideri e le aspettative delle altre persone, quelle che vivono fuori da questo piccolo mondo”

“Uhm, melodrammatica oggi, eh...”

“E tu sempre delicato come un ippopotamo”

Mello sorrise. La sua ragazza riusciva a farlo divertire anche quando lo insultava.

O almeno quando cercava di farlo, in questo non era mai stata troppo brava.

Dopo uno sguardo poco rassicurante, però, fu costretto a prestare seriamente ascolto alle parole di Sami, fu così che le mise un braccio intorno alle spalle e la tirò a sé, abbracciandola.

“Ok dai smetto di fare l’idiota”

“Ottima scelta” , ribatté subito lei, che si accoccolò comunque tra le sue braccia.

Silenzio.

“Dicevi del futuro..? Tu cosa vorresti fare?”

“Non lo so, è per questo che me lo stavo chiedendo!! Sai, magari appena diplomati potremmo, che so, andarcene, e ricominciare senza ‘sta storia continua delle indagini e simili...”, e lasciò cadere il tono finale della frase.

“E dove vorresti andare, scusa? Non abbiamo un posto fuori di qui, e le analisi dei crimini sono la nostra vita. Sami, devi accettare che questa è la nostra unica scelta!”, disse, e aggiunse seccato,  “E che non è poi neanche così male”.

La ragazza si separò dall’abbraccio del compagno per poterlo guardare negli occhi, fissandolo stupefatta.

“Mello! Ma ti sei fumato il cervello?? Come fai solo a immaginare di vivere per sempre qui, senza poter conoscere nulla delle cose meravigliose e sconfinate che ci sono all’esterno??”

“Non ho detto questo!”, rispose alzando il tono di voce, “Il mondo lo puoi girare come ti pare, ma tanto lo sai benissimo che appena ti sarai stufata tornerai esattamente qui! E allora a questo punto che te ne vai a fare??”.

Al momento entrambi urlavano arrabbiati.

“Sei pazzo! Ma non ti rendi conto di quello a cui stai rinunciando?? Alla tua vita, Mello, alla TUA VITA! Prima o poi ci morirai qui dentro, per una delle tue indagini del cazzo! Hai visto che fine ha fatto Elle, vero?? Hai intenzione di finire come lui??”

Mello sgranò gli occhi. Ecco.

L’ultima cosa che Sami avrebbe dovuto dire, l’aveva detta.

Mai tirare in ballo con lui la storia di Elle, l’uomo che era stato il suo mito da sempre, l’oggetto di contesa tra lui e Near, colui che era stato assassinato da Kira poche settimane prima, mentre svolgeva con zelo ed attenzione le sue ricerche.

Il decesso era stato comunicato ai tre ragazzi da Roger, che pareva essere invecchiato in un colpo di venti anni.

Near aveva incassato il colpo. Mello un po’ meno, aveva infatti passato due giorni vagando per i giardini attorno all’orfanotrofio.

Sami era dispiaciuta, ma più per la reazione generale che per la perdita in sé, in fondo aveva visto Elle una sola volta, quando era andato a trovarla in ospedale.

Tornando al litigio, il ragazzo fissò Sami quasi sconvolto, e poi le disse duro:

“Se questo è ciò che il destino avrà riservato per me, allora sparirò anche io come lui.”, un attimo di silenzio che sfruttò per alzarsi, e poi aggiunse, prima di girarsi ed andare via, “Tanto non ho nessuno che piangerà mai la mia morte”.

La ragazza rimase così sola, a fissarlo mentre di spalle si allontanava veloce.

Fece per seguirlo, quando una voce la bloccò.

“Non andare, non ora. Lascia che ragioni su quello che è successo.”

Sami guardò il proprietario di quelle parole.

Matt.

“Ci hai sentiti?”

“Era un po’ difficile non farlo”

“Ah”, sospirò.

Si sentiva talmente triste, eppure credeva che un litigio proprio ci volesse per smuovere il loro rapporto, e invece...

Travolta dal senso di colpa, si avvicinò al giovane ragazzo e poggiò il viso, chiuso fra le mani, su una sua spalla, e così si lasciò cullare, mentre lacrime amare le solcavano le guance, per scendere fino al mento e infine staccarsi ed andare a bagnare la maglia rossa e nera del compagno.

 

 

 

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Capitolo 10
*** Chapter ten ***


Wecome To PageBreeze

Lettrici e Lettori! Eccomi qui!

Il decimo capitolo è tutto vostro....yeee festeggiamo per il primo compleanno a due cifre della fanfiction!! ç__ç   Sono commossa... :love:

Vi informo da adesso che, a quanto pare dal mio schemetto a casuccia, i capitoli saranno all'incirca 18 -come gli anni che devo compiereeeeee!!-, e che gli ultimi due saranno parecchio lunghi ed intensi...

Vabbè, il tutto per farmi perdonare qualche aggiornamento un po' più cortino (sìsì, lo so, era il minimo sindacale...), come quello che vi apprestate a leggere...però, essendo un nesso di collegamento, in un certo senso non potevo essere più prolissa!

In cambio vi prometto di aggiornare prestissimo...

E ora vi lascio alle risposte e al continuo della storia....enjoy yourself !

Un bacio dalla vostra

Akki.

 

 

Elly_Mello: Uhuhuh....è inutile, non tentare, la mia mente malata potrebbe inventarsi cose assurde all'ultimo minuto.. :D Coooooomunque...la storia andrà avanti di tragedia in tragedia , my dear, quindi penso che sarai molto contenta! XD XD Spero anche io di sentirti presto!! baciuiiiii

 

Enne01: Zìzì, il capitolo lungo era dedicato tutto a te e al tuo coltello da cucina ^^... Ammmore ma...ti senti bene? La tua recensione, non so DAVVERO perchè, mi comunica un sentimento di odio profondo verso Mello, di pucciosità per Near e...di adorazione per Matt...vabbè, ma in fondo CHI non adora Matt??? *___* Però secondo me Mello tratterebbe veramente così la sua ragazza, cioè come una principessa, perchè anche lui ha un lato puccio tutto suoooo ç__ç !!! *akiko è attivamente impegnata nella lotta 'troviamo un lato puccio a Mello'* ... XD XD ok, neanche la mia risposta è normale, quiiiindi.....fammi sapere se ti piace il chappy!! Ciauuuuu!!!

 

miellita: Toh, chi recensisce! Giuoia! Zìzì Matt è proprio il meglio! :love: Sai che scriverei 100mila ff su Near solo per costringerti a leggerle?? muahahah!!! XD Ma questo Mello dalla visione ristretta non ti ricorda proprio nessuno? Sai, un lato del carattere di un nostro carissimo compagno di classe...l'elegiaco docet. E se lo dice Cicerone... *oddio, un'altra risposta senza senso* E la situazione si evolve ancora! :yeee:!!!!

 

OnlyAShadow: Ciao! Come è andata storia?? Oddio mi dispiace che tolgo tempo al tuo studio *ma mi sa che a te non dispiace poi così troppo rimandare eheheh*, dai al massimo dici al/la prof che avevi di meglio da fare XD XD Dici che il chappy è triste?...beh in effetti litigano subito, ma, pensaci bene, Mello non è né un tipo con cui è facile stare, né il fidanzato perfetto, né un uomo totalmente intelligente (XD) ! Near...no, non è tanto malefico, dai! Fammi sapere di questo aggiornamento, se hai tempo! Baciiiiii

 

Umpa_Lumpa: Ma io direi anche due mesi....muahahah! Near agirà, ma in modo quantomeno passivo...come suo solito! ^^ Non vedi bene Mello e Sami? Io invece sì, perchè in un certo senso si completano bene (e anche perchè avendo preso per entrambi spunto dalla mia personalità, vorrebbe dire che sono pazza, o schizofrenica.... Ok, hai ragione, non stanno bene insieme... Buahahah!!! XD XD XD..... ops....). Nuuu non mi picchieggiare Sami! Così pallidina neanche la tocchi che è già piena di lividi :sìsì:...e poi è tutta colpa di Mello, parola di autrice! E poi non è vero che non stima Elle! E' solo che lo ha conosciuto davvero poco! ...ci sentiamo presto!!! ... (Ps: un capitolo lungo a testa, questo l'avevo già promesso a Enne...altrimenti avrei avuto una recensora dall'oltretomba!) Baciiiii!!!!! XD XD

 

Yukiko_chan: Ecco qui il tuo seguito! Anche io adoro Near!!! :messaggio per miellita--> MUAHAHAH!!!: ....dicevo....anche Elle è il mio mito! Lo amavo troppo...maledetto Kira, idiota con le manie di grandezza che non è altro! Oh! T_T :grrr: Come finirà la storia? bah, chi lo sa.... muahahah!!!! *akki è perfida* Aspetto una tua recci!! Ciauuuuu!!!!

 

 

10)

 

Chi era quel ragazzo che, senza chiederle nulla, la teneva stretta tra le braccia da quasi un’ora e lentamente le accarezzava i capelli consolandola?

Chi era lei, che da quando era nata aveva creato solo tanti, tanti problemi?

Chi era Mello, che vagava piangendo nel bosco a causa sua?

Chi era Near, che silenzioso riusciva a capire i suoi più torbidi pensieri?

Cosa significava guardare il cielo ed essere felici?

Cosa significava accontentarsi?

Cosa significava riuscire ad andare avanti, a superare le difficoltà?

Perchè si deve sempre fare qualcosa?

Perchè si deve sempre dire qualcosa?

Perchè le cose che si fanno e si dicono sono sempre quelle sbagliate?

 

La mente di Sami era in pezzi, girava a vuoto come un vecchio giradischi.

Si sentiva come una bicicletta senza ruote, un aereo senza ali.

Ora sapeva cosa volesse dire essere con Mello o essere senza Mello.

Solitudine.

 

 

                                          ***

 

Probabilmente aveva esagerato un po’ nella reazione, si diceva Mello camminando.

Non avrebbe dovuto trattarla così, in fondo era ancora una bambina, nonostante l’età, e non conosceva nulla del rapporto che lo legava ad Elle.

Quando pensava di aver perso tutto, quell’uomo era stato capace di ridargli la vita.

Lo aveva salvato, curato, quasi cresciuto anche se le sue visite all’istituto erano sempre state rare, per via dei suoi mille impegni.

Mello era diventato grande grazie alla grandezza di Elle; era diventato altruista grazie al suo altruismo; era diventato giusto grazie alla sua giustizia...ed era diventato anche un pochetto scorbutico, ma questo grazie alla competizione con Near.

Non poteva dimenticare la persona che gli aveva permesso di essere com’era, né tanto meno poteva permettere che qualcuno infangasse la sua memoria.

Anche se era stata Sami a farlo, dicendo che il lavoro per cui Elle era morto era del tutto inutile.

‘ Che vigliacca ’, si ritrovò a pensare, e immediatamente diede una testata all’albero più vicino.

Ma che accidenti andava a pensare??

Il cretino era lui che non capiva nulla! Che sciocco, probabilmente lei aveva detto tutte quelle cose perchè aveva paura che una fine simile potesse toccarlo un giorno o l’altro.

Si accorse dopo un po’ che una figura bassa lo stava seguendo interessata.

Near.

Ma perchè diamine se ne doveva spuntare come i funghi nelle situazioni più inopportune??

Con un sospiro si fece forza, al momento non doveva assolutamente pensare né al nano né a lui stesso, ma a Sami, che aveva lasciato chissà dove da sola a piangere e disperarsi.

 

                                          ***

 

Matt non sapeva praticamente nulla di quella ragazza, si ricordava soltanto che era stata proprio lei, insieme ad un tizio biondo, ad aiutarlo in uno dei suoi innumerevoli attacchi epilettici. Non era proprio il miglior incentivo per socializzare, ma da quel giorno lei lo salutava sempre, per i corridoi, a mensa o in giardino.

La bambina gli dava uno strano senso di sicurezza, ma oltre a questo provava anche il forte impulso di proteggerla a qualsiasi costo.

Probabilmente, si disse, perchè gli ricordava la sua sorellina, quella che insieme a tutto il resto della famiglia gli era stata strappata molti anni or sono da un attentato terroristico.

Ecco cosa ci si doveva aspettare, se si era figli di ambasciatori inviati in zone ‘calde’.

Sami (aveva sentito pronunciare prima il nome) continuava a piangere tra le sue braccia, ma sinceramente non sapeva che fare né come muoversi.

Decise così di aspettare che quella si calmasse, senza chiederle nulla.

 

 

                                          ***

 

 

Vedendo Mello prendere a testate un albero, Near pensò che il biondino si fosse rincitrullito del tutto. Quando questo si accorse della sua presenza, lo guardò interessato e gli disse:

“Scusa sai se interrompo il tuo delirio...ma sei impazzito?”

“Non rompere, nanetto, non sono affari tuoi”, rispose l’altro amareggiato.

Dopo averlo osservato un po’, alzò le spalle e andandosene aggiunse un bel

“Fa come ti pare...”.

In effetti il biondo aveva ragione, pensò poi, non erano cose che lo riguardassero, le sue uscite di matto. In realtà si era solo preoccupato del fatto che Sami non fosse con lui, considerando che da quando si erano messi insieme non la perdeva mai un attimo d’occhio. Cosa che, aveva notato, non faceva molto piacere neanche alla ragazza.

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Chapter Eleven ***


Wecome To PageBreeze

Buonasera!

Scusatemi tanto per il ritardo, ma con l’agitazione di questi tempi scolastici –il mio Liceo è in autogestione e si va tutti i giorni a manifestare in piazza- è difficile trovare un attimo libero! ..a proposito se volete unirvi alla raccolta firme per tentare la via del referendum abrogativo casomai la legge passasse, contattatemi e vi invierò i fogli per i dati, però bisogna essere maggiorenni per poter firmare! Mi raccomando, protestate perchè i nostri diritti di studenti non vengano calpestati come al solito! Ah, dimenticavo, la protesta è del tutto apolitica, state tranquille...si muove solo grazie all’istinto di autoconservazione dei giovani verso il loro futuro!

Comunque, tornando alla fanfiction....... XD

Ragazze mie, è arrivato l’atteso momento della dipartita metaforica del nostro Mellino...preparare i fazzoletti preeego!

 

Un bacio dalla vostra

 

Akki

 

Enne01: svestiti della tua parruccona emo, amica mia, ecco l’aggiornamento!! Oh-ho…abbiamo una ammiratrice di Matt –e chi non lo è… <3-  e dello yaoi –ho interpretato bene il BEEEEP ? XD XD-… Dovrei farti conoscere miellita, andreste di sicuro MOLTO d’accordo…muahahah!!! Dimmi che ne pensi del chappy !! Baciiii

 

Umpa_Lumpa: Nuuu tesoro le tue recensioni sono sempre utilissime!! :D Dici di mattizzare il mondo? Ma lo sai che credo sia già stato fatto? Guardati intorno…hai mai visto una persona seriamente normale??? XD XD

 

Elly_Mello: hello! Eh già, la storia si intristisce…vedi che mantengo sempre le promesse? La volevi più triste…e triste sarà!! Muahahah!! *il lato emo dell’autrice alla ribalta…* Aspetto commenti!!! Ciauuuu!!!

 

OnlyAShadow: ciaooo! Ehi sì, Mello è un uomo esagerato, non ci si può fare niente… XD XD ti prego non ucciderti per questo capitolo! …oddio avrò una vita innocente sulla coscienza…ma sopravvivi per suicidarti alla fine! Muahahah! –scherzo su su…- Un bacio enorme!!!

 

miellita: magari ti scrive insirire perché hai un computer storto…boh! Hai visto gli attacchi epilettici di Matt! Ma ti credo, voglio vedere uno che sta alla play tutto il giorno…poi si ritrova i suoi due neuroni a dir poco sciolti! Baciii moreeee!!

 

 

 

11)

 

Mello era deciso a riparare ai suoi sbagli, sul serio stavolta.

Aveva decisamente torto e l’avrebbe ammesso senza riserve, pur di non veder più piangere Sami. Così si diresse incerto dove aveva lasciato la ragazza.

Vide il telo steso a terra vicino al cestino delle vivande, illuminato dal forte sole...ma tu guarda in cosa era riuscito a trasformare una tale bella giornata!

La ragazza era poco più avanti e...un ragazzo.

C’era un ragazzo con lei.

Ma chi era? Come si permetteva?

Un attimo, lo conosceva! Era quel tizio che avevano soccorso qualche settimana prima, in aula.

Montato dalla rabbia, Mello palesò ai due la sua presenza, parlando con tono sostenuto:

“Scusate tanto se vi disturbo. Sami ti dovrei parlare.”, guardò Matt, “In privato.”

Le ultime due parole gelarono quasi il rosso, che imbarazzato si allontanò salutando farfugliando qualcosa come “Ci vediamo stasera a mensa”.

Sami e Mello rimasero da soli, e lei dovette usare molta della sua forza di volontà per guardarlo negli occhi e trovare il coraggio di comunicargli la disperata decisione che aveva interiormente preso.

Stava quasi per parlare, quando lei lo bloccò.

In realtà sapeva bene che se lui si fosse scusato, lei lo avrebbe perdonato, e sarebbe ricaduta in questo vortice.

L’amore è complicato, soprattutto a quell’età, e a volte proprio l’intensità del sentimento può portare a temerlo, e quindi a sfuggirlo, sbagliando o facendo la cosa giusta.

“Mello”, cominciò, “ho bisogno di farti un discorso serio”

“Anche io e...” “No, Mello aspetta. Fai parlare prima me.”

Così riprese, convinta meno di prima ma più risoluta.

Sospirò rumorosamente.

“Ho bisogno di una pausa.”

Lui la guardò preoccupato.

“Che vuoi dire?”

“Esattamente quello che ho detto, ho bisogno di una pausa.”

“Ma come? Perchè? Tra noi è sempre andato tutto bene! Non pensare ad oggi, non..”

“NO!”, quasi urlò, “ Mello ti prego, ti prego, ascoltami una volta tanto!”

Tacitamente il ragazzo, quasi sconvolto, con un gesto le fece capire che non l’avrebbe più interrotta.

“Grazie”, sussurrò, “Tu sei una persona fantastica. Ci tengo a dirlo perchè sei mio amico, e mi hai aiutata sempre, nei momenti più difficili...e in quelli più inutili!”

Sorrise al ricordo di tutte le avventure passate insieme.

“Ma” ...odiava i ‘ma’... “non so se tra noi possa funzionare davvero. Stare insieme non vuol dire essere amici molto intimi, stare insieme è un’altra cosa. E sinceramente ora come ora credo proprio di non essere abbastanza pronta ad affrontare ‘un’altra cosa’. Non sto dicendo che non sono legata a te. E non sto dicendo che non provo qualcosa di forte, di molto forte, per te. Ma ti prego, comprendimi...siamo ancora così giovani...e io con te vicino mi sento soffocare”.

Ormai Sami piangeva apertamente da metà del discorso.

Non pensava che ce l’avrebbe mai fatta a dirglielo, ma ormai era andata.

Mello stesso era incredulo.

La fissò per qualche secondo prima di dirle:

“Certo. Ti capisco. Allora, è meglio che vada. Ciao, Sami.”, e poi andarsene, lasciandola per la seconda volta in poche ore a piangere da sola.

Mentre raggiungeva velocemente l’orfanotrofio decise che quella sera non sarebbe sceso a cena, aveva troppo su cui riflettere. Rimase così tutta la notte sveglio, con le parole di lei che gli rimbombavano nella testa, come in trance.

Fu in queste condizioni, in questa fatidica notte, che decise cosa avrebbe fatto della sua vita. Preparò in fretta le valigie, scrisse una lunga lettera a Roger e la lasciò sulla sua scrivania.

All’alba, Mello era già lontano dalle mura dell’edificio.

Una sola strisciolina di carta era stata lasciata scivolare sotto la porta di Sami, una sola parola occupava quel bianco quasi opprimente.

“Addio”.

 

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Capitolo 12
*** Chapter Twelve ***


Wecome To PageBreeze

Salve mie belle e miei belli...

Per la vostra somma giuoia ho aggiornato in fretta, così per evitare suicidi di massa *l'autrice ha trovato un altro modo oltre al DN per uccidere la gente*... :D

Vi comunico che ho finalmente scoperto l'acqua calda *metaforicamente, s'intende -_- *, cioè come si riesce a vedere quando ti mettono tra i preferiti e...devo dire che mi aspettavo altri nomi! A parte due persone che recensiscono praticamente sempre, gli altri non li ho mai sentiti ^^"...a loro non mi sono mai rivolta, quindi lo faccio adesso:

Salve mie belle e miei belli!  -oddio non è che cambi poi tanto, vero?-

Scusate la vostra autrice che sta sclerando, e godetevi invece il capitolo.

Avete già con voi il pacchetto di cleenex? ...muahahah...

 

Un bacio dalla vostra

Akki

 

 

Elly_Mello: Sìsì tesoro mio sei un genio...bwa, ovvio, sei nata il mio stesso giorno... *akki fa l'immodesta quando casomai è nata lei il giorno della recensora...zigh*... Spero che la tensione crescente diverta il tuo lato sadico, my dear! W il TMPCP!!!  *____* Goditi il seguitoooo!!!

 

Enne01: moooooreeeee!! Non piangiuereeeeee!!! Near, come suo solito, agirà ma non agirà, non so se mi spiego... *probabilmente proprio no ç___ç*, comunque stai a vedere e pensa sempre che le cose potrebbero andare peggio...muahahah!!!!! XD XD XD Ma visto che sono anche caritatevole, altruista e misericordiosa *seeeeeeeeeeee*, ho aggiornato presto <3   Mi raccomando non tagliarti anche con questo chappy che se no poi mi chiamano i tuoi per farmi ripulire la stanza insanguinata! :sìsì:  Ah! Ho letto le tue storie!! ç____ç belliscimeeee!!! <3 ...anche se io preferisco le MxM alle MattxN....vabbè questione di gusti!! Matt è un uomo che fa amicizia facilmente, a quanto pare...su su che risolverà la questione...oddio, più o meno...va beh, fai prima a leggerlo! Baciiiii

 

OnlyAShadow: Wow...e dove lo sei andata a trovare un grattacielo in Italia?? Mmmm ho come la stranissima impressione tu tifi per Mello...però pensa bene che pure lui quando ci si mette è una palla al piede! Povera Sami che sopporta seeeempre!!!! ^^ Per quanto riguarda il foglio...zigh neanche io per ora sono maggiorenne, mi mancano quei 45 giorni fondamentali -che mi separano dal momento in cui potrò mettere la mia firma su quel benedetto libretto scolastico e uscire prima quando mi pare...coff coff-!! XD XD Comunque io vivo nella Città Eterna, nella Capitale, nell'epicentro delle manifestazioni, lì dove tutte le strade portano...insomma, a Roma. Eh già we are Romane DOC!!  -io, miellita e umpa_lumpa, a quanto pare <3-... Tu di dove sei? ^^ Baciiiiiiiiii

:

miellita: Uhuh ma che donna votata allo yaoi, sempre a pensare maleeeee!!! XD Comunque secondo me è meglio mellino bellino <3 my love!! E poi sono meglio le MxN -la M sta ovviamente per Mellinobellino-... ^w^ sbav sbav

 

 

 

 

12)

 

Sami non fu troppo sorpresa di non vedere Mello a cena, conosceva bene il carattere del ragazzo e per questo sapeva che gli sarebbe servito un po’ di tempo per capire bene ed accettare quello che era successo tra di loro.

La vera sorpresa vi fu il mattino dopo, al risveglio, quando trovò sotto la sua porta un biglietto con su scritto “Addio”. Cosa voleva poter significare? Chi l’aveva messo lì? Avevano forse confuso la camera?

No. Un attimo.

Aveva riconosciuto solo ora la calligrafia.

Non era possibile, non poteva averlo fatto, non a causa sua!

Corse verso la camera di Mello, e appena fece per bussare la porta si aprì da sola, era stata lasciata aperta, e vide che dentro non c’era più nulla, tutto il trasportabile era stato portato via.

Con le lacrime agli occhi osservò a lungo quella scena, prima di cadere sulle ginocchia e sussurrare a se stessa:

“Se ne è andato”

Le ci vollero dieci minuti buoni prima di rendersi conto che nessuno lo sapeva, avrebbe dovuto avvertire Roger, lui magari avrebbe fatto in tempo a trovarlo, prima che combinasse chissà quale guaio!

Corse, saltò gli scalini due a due, arrivò fino alla porta del tutore, bussò con forza ed entrò prima di aver sentito la risposta ai suoi solleciti. L’uomo era dentro.

Con voce affannata gli spiegò quello che era successo, ma quando questo alzò il viso e portò il suo sguardo in quello di Sami, lei capì che sapeva già tutto.

E non aveva fatto nulla.

Quando gli chiese se fosse davvero così, e non ottenne risposta, quasi animata da una furia non sua, cominciò ad urlare, a piangere, a scaraventare tutti gli oggetti che le capitassero sotto mano in terra o in aria, non importava, aveva solo bisogno di sfogare la sua immensa rabbia, il suo dolore. E quando non vi fu più nulla da lanciare, ed ebbe finito la voce in gola, si gettò a terra in lacrime, e lì rimase, abbracciata da Roger, per il resto della mattinata.

Quando, calmatasi, si presentò a pranzo, era davvero uno straccio.

La sua nota carnagione pallida era diventata ormai livida, gli occhi chiari erano infossati ed arrossati dal pianto, le occhiaie ben visibili, avrebbero spaventato chiunque.

 

                                                  ***

 

Near più di tutti.

Turbato, sia per la notizia di cui lo aveva messo da poco al corrente Roger ma soprattutto per lo stato della ragazza, appena la vide entrare in Sala, le fece segno, ma quella si andò a sedere in un altro posto. Forse non aveva voglia di parlare.

Evitando di scoraggiarsi, raggiunse il tavolo e le si sedette di fronte.

Notò che non aveva quasi nulla nel vassoio, giusto un bicchiere di latte e una mela.

“Sami...mi dispiace” sussurrò

“Lo so” gli rispose lei con voce spezzata, e rimasero in silenzio per un po’.

“Non mangi?”

“Non ho fame”

“Ti accompagno in camera?”

Lei lo fissò. In effetti era la prima volta che si offriva di fare qualcosa per qualcun altro.

“Va bene”, disse, e così si alzarono e diressero verso la stanza di Sami.

Appena entrati, prima di lasciarla sola, l’abbracciò con forza e le sussurrò all’orecchio che per qualsiasi cosa lui ci sarebbe sempre stato.

Fu con un sorriso triste che la ragazza lo congedò, prima di chiudere la porta alle sue spalle.

 

                         ***

 

Erano passati ben cinque anni da quel giorno.

Sami aveva piano piano recuperato la sua forza e dignità, Near era cresciuto, ed entrambi si erano legati fortemente, sostenendosi l’un l’altra nei momenti difficili.

Insieme erano andati in America, all’SPK, una forza distaccata della CIA, per portare a termine le indagini cominciate da Elle e distruggere Kira.

Sami, specializzata nella psicologia criminale ed in informatica, si occupava delle strategie più o meno consone; Near coordinava tutto, scartando o mettendo in pratica alcune loro teorie.

Matt, anche lui divenuto nel tempo molto amico di Sami, il giorno in cui Mello se ne era andato, aveva tacitamente promesso alla ragazza che l’avrebbe ritrovato, ed era deciso a mantenere la parola fedelmente, ora che era un po’ più grande.

Così si separarono dunque i nostri ragazzi, ma forse quello che ne soffrì di più fu proprio Roger, che li aveva visti crescere, affrontare e superare le difficoltà.

Sì, sapeva che in un modo o nell’altro ce l’avrebbero fatta.

Sperava solo che sarebbero sopravvissuti tutti.

 

 

 

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Uh, dimenticavo!!! ...Tanti auguri a Mr. Evgeni Plushenko, che oggi compie 26 anni ed è il campione olimpico di pattinaggio artistico uscente....my love!! <3

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Capitolo 13
*** Chapter Thirteen ***


Wecome To PageBreeze

Bonjour miei cari! E' Akki che vi parla!

Duuunque...questo capitolo è un po' di raccordo tra due periodi temporali differenti, e segue abbastanza -per quanto mi ha reso possibile la storia ^^"- il fumetto originale.

Ultimamente la scuola mi assilla, ragazzi miei! Uffa, non vedo l'ora di arrivare all'università!

E di fare il cavolo che mi pare! Oh!

Ma detto questo, vi lascio all'aggiornamento, che è meglio... XD

Un bacio dalla vostra

Akki

 

 

Elly_Mello: Mmm, credo che le tue recensioni cominceranno tutte per " ç___ç ", da ora in poi...muahahah!!! Per il fatto dell'esplosione...oddio mi dispiace tanto, ma ho già scritto la storia fino alla fine, e non saprei davvero dove infilarlo... ç__ç soooorry!!!! Ecco il tuo seguito: enjoy it! Baciiiii *__*

 

Enne01: Brava brava, butta i coltelli *rivede la scena di Sweeney Todd quando canta My Friends alle lame da barba*...coff coff... Ma lo sai che la tua Kirus in Fabula è fantastica??? Cooomunque, stai tranquilla tesoro che non era l'ultimo capitolo, in tutto sono 18 -come gli anni che devo compiere...tutto calcolato muahahah-, quindi ne mancano ancora un po'! Che altro dire, a parte che io sono una fan persa delle MxM e MelloxNear??? Sono così pucciiiii!! MattxN non ce li vedo proprio...ma mai scartare nessuna ipotesi!! :D *__* grazie per il 'fantastica' !!!! Me commossa!!!

 

OnlyAShadow: Sai, penso che tu ed Enne01 dovreste proprio conoscervi, così avremmo il tanto atteso PEEEM!! muahahah.... Tu una fan di mellino e lei una fan di nearuccio...ma io faccio di meglio! Io amo alla follia tutti e due! E pure mattino! E non dimentichiamoci ellino!!!! :D Per il finale...sorry ma non te lo rivelo! muahahah! Con il passare degli aggiornamenti vedrai tu stessa come si sistemeranno le cose... Passando ad altro...non scherzare! 45 giorni -che oggi sono 38, ma dato che posto domani saranno 37- sono tantissimi!!!! Tantissimissimissimi!! Soprattutto quando sei praticamente l'ultima in classe a farli -il vero ultimo è del 91 e ha fatto la primina-!! Miellita ti ooodioooo!!! -e questo era perchè lei li ha già fatti...hai presente la dedica del primo capitolo?-. Comunqueeee...a te quanto manca? Zigh, tranquilla, prima o poi invecchiamo tutti.... XD XD Roma è una città fantastica, te la consiglio, soprattutto dopo che ti sei abituata allo smog, la folla, i turisti, gli autobus in PERENNE ritardo, la gente che ti taglia la strada, gli automobilisti che pretendono di investirti ed avere pure ragione se attraversi sulle strisce, i ragazzi idioti che fischiano, i pazzi che girano per strada -e ce ne sono tanti-, i maleducati che cercano di superarti in una qualsiasi fila che stai cercando di fare, e svariate altre piccole cosucce...ma vuoi mettere lo spettacolo del Colosseo? O una camminata per i Fori Imperiali? O un pomeriggio passato al Disney Store di via del Corso? O alla fumetteria di piazza Bologna?? -non so perchè ma questi due ultimi esempi mi sembrano un po' meno pregnanti degli altri...uhm...-. Io adoro la mia città! Così piena di difetti com'è! -ti ho parlato della gente che si apposta ai lati delle strade per sputarti addosso?-. A Genova non sono mai stata, ma conosco un'altra autrice di efp che ci vive! Dice che c'è solo l'acquario...bah...oddio ho scritto un teeemaaaaaaa...........

 

miellita: Sì, in effetti anche per me -chissà come maaai.... XD- era l'ora di matematica e io stavo su efp a leggere le recensioni...oddio mio come mi sono ridotta! ç__ç Comunque ora capisco perchè ti sei andata a sedere dietro! E brava la mia Chiaretta!!! Sappi che io ho sempre ragione, come ovviamente assodato, ma questo a dire la verità non c'entra nulla con il ringraziamento, dunque...vabbè ma ti immagini Sami che lo va a cercare, una bambina che gira da sola sperduta nel mondo -mi sa che ha il mio stesso senso di orientamento-, con un fazzoletto legato ad un bastone sulla spalla -in stile Remì-?? Però per Matt ti do ragione, poveraccio è nato per fare la comparsa! Ma nelle 10 vignette in cui compare, COMPARE, non so se mi spiego...oh my love! <3  ....oddio ma perchè sto qui alle undici di sera a scrivere 'ste cavolate quando domani abbiamo un compito di matematica??????? ç______________ç     AGGIUNTA POSTUMA: che bello che bello che bello!! La prof non è venuta e il compito è saltaaaaaato!!!!!! *___*

 

 

 

 

 

 

 

13)

 

“Computer ok.”

“Registratore acceso.”

“Auricolari collegate.”

 

“Perfetto” disse Sami, prima di rivolgersi al ragazzo che le era accanto: “Vai!”

Near premette dunque un tasto bianco sulla sua console, quello delle chiamate rapide.

Stavano per mettersi in contatto con il secondo Elle, sospettato di essere anche il fatidico Kira.

 

Erano passate due settimane circa da quando i due avevano scoperto l’identità dell’usurpatore del nome del loro eroe.

Light Yagami viveva in Giappone, figlio del deceduto capo della polizia, lui stesso faceva parte dell’arma e guidava l’indagine proprio su quello che si era proclamato ‘Dio del nuovo mondo ’, cioè l’uomo che ertosi a divino giustiziava chi più gli desse fastidio da ben sei anni.

E per gli agenti dell’SPK non era più tollerabile nulla di tutto ciò.

 

Kira aveva cominciato la sua ‘carriera’ uccidendo i criminali più efferati, i cui dati erano spesso passati nei telegiornali. Era passato poi a quelli meno violenti, ai ladri, ai ricettatori, agli innocenti finiti per sbaglio in carcere, senza distinzioni alcune.

Seguendo la sua linea guida, dopo la cattura da parte di Elle, aveva affidato il compito degli omicidi ad un potenziale secondo Kira (ormai quasi certamente identificato come Misa Amane, all’epoca idol televisiva, fidanzata più o meno ufficiale del giovane Yagami).

Ancora, scampato il pericolo di essere scoperto, aveva ripreso a pieno il suo lavoro di pulizia nei confronti del mondo, cominciando a giustiziare chiunque fosse contrario al suo dominio assoluto.

 

Per quanto lo scopo possa essere nobile, puro e fiero, spesso la tortuosa strada per giungere a compimento porta l’uomo a disertare dai suoi fini primari, conducendo il tutto al fallimento totale.

 

                               ****

Nel frattempo i nostri due piccoli eroi, non sapevano quanto il loro vecchio amico fosse vicino.

Mello welcome in USA...infatti il ragazzo era appena sbarcato sulle coste americane con un unico intento: riprendersi la sua foto, intralciare il più possibile il piano di Near e poi tornarsene in Giappone per smascherare Kira.

Peccato che non avesse fatto i conti con il suo passato, e la giovane donna, che ricordava bambina, che lo aspettava oltre la soglia di quei palazzoni finestrati.

Pensava di aver lasciato tutto alle spalle, il giorno in cui era definitivamente andato via dalla Wammy’s House...ma, come è ovvio che sia, molto più di quanto si immagini riesce a sopravvivere nascosto dentro di noi, per poi saltare fuori nei momenti più o meno opportuni, e diciamo che Mello ebbe presto la prova del suo piccolo ‘ errore di valutazione ’.

 

                             ****

 

Matt, che aveva girato un po’ il mondo alla ricerca del biondino, era rimasto sinceramente sconvolto quando aveva scoperto che era diventato niente poco di meno che il capo di una cosca mafiosa.

Di certo non era quello che si aspettava, comunque era abbastanza prevedibile... dove avrebbe potuto trovare altrimenti appoggio un ragazzo con quel temperamento, quelle capacità e di soli 14 anni?

Lo aveva contattato, ne aveva conquistato la fiducia, e ora era lì con lui in America, alla ricerca del nano albino.

Di Sami era praticamente vietato parlare, discorso off limits.

 

 

 

 

 

 

 

Ultima cosa....aggiornerò presto altrimenti mi uccidete, visto il chappy cortino...quindi se volete inserire una recensione fatelo ora!

Ah! Ho anche postato due nuove poesie, se vi interessa *in realtà non ve ne frega nulla ç__ç*...la fiera della depression –da leggersi depréscion!!- XD!

Muahahah!! Baciiiiii

 

 

 

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Capitolo 14
*** Chapter Fourteen ***


Wecome To PageBreeze

 

 

Benvenuti lettori!

Ecco qui, come promesso, l’aggiornamento in tempo record!

Anche questo non è lunghissimo, ma diciamo che compensa il precedente... :D

E grazie per chi ha recensito le poesie! Vi adoro!

Un bacio dalla vostra

Akki

Enne01: Ah-ha! Tu! Tu figlia mia! Sei >> Enne!!! E non mi hai mai detto nulla ç_____ç che billo che billo allora un giorno ci vedremo ai raduni!! *__*

Duuunque...tu di anni ne dovresti avere 15 il 13 dicembre, giusto? –muahahah i poteri occulti di misa90...no in realtà è scritto nel profilo ^^”- Ma sei troppo piccola per i raiting rossi! Mammà te lo proibisce!! –zigh non le dà mai retta nessuno...-. Per la genialità di Light sul capire se quello che sta in carcere era davvero colpevole, mi dispiace ma dissento...Kira è solo un assassino, a un certo punto non fa più distinzione tra le persone che uccide. Dimmi che te ne pare del prosieguo, aspetto comments! E sentiamoci sul forum!!! :D

Elly_Mello: Mon dieu, ad Halle non ci avevo mai pensato…considerando che quando ho letto quel capitolo sono stata mezzora a maledirla, quella P..oco di buono… Ò _o  Cooomunque, per fugare i tuoi dubbi, mi dispiace ma non è lei. Sami is the best! Yeee!! –non c’entra nulla- E nel primo chappy avevo detto che era moraaa!! Ma come, proprio tu, la mia fida recensora, la mia twin lettrice, mi cadi su una cosa del genereeee?? ç___ç zigh! ….Ah! Ma sei anche tu su Dnz! *_* che billo!!! C’è anche enne01 –e pure miellita-…siamo tutti in famigliaaaa!!! <3

miellita: ma io SONO imparziale… *seeeeeee* :D *sguardo angiolesco*, come tu sai chi ha detto, sono troppo buona per fare certe cose…muahahah…l’apparenza inganna! Non è ciò che sembra Dereck, non è ciò che sembra…Ma anche io sto divagando, quindi…leggi e non lamentarti per nearuccio!!! XD XD

OnlyAShadow: brava brava, scrivere i temi come recensione è sempre un buon allenamento per la scuola…ma allora sei piccolina picciò! Dai, butto ad indovinare…tu hai…15anni! Ho indovinato??? *_* Comunque sì, Matt finisce lì…povero ammmoreeee!!! ç__ç baciiii

14)

Una mattina di dicembre il citofono degli alloggi dell’SPK trillò forte.

“Ma chi diavolo può essere??” pensò tra sé e sé Sami, prima di dire: “Near!! Vai tu ad aprire che io sto in pigiama!”, e poi ripensarci subito...lo andava a chiedere ad uno che ci viveva costantemente in pigiama....e vabbè.

Si stupì non poco del silenzio seguito all’apertura della porta, così raggiunse comunque l’ingresso e...vi trovò lui.

Lui.

Dio quanto lo aveva sognato in questi anni.

Ma...perchè era venuto lì? Cosa voleva?

E perchè li fissava così sconvolto?

Sami si accorse solo dopo che la situazione imbarazzante poteva portare fuori strada una immaginazione fervida come quella di Mello.

                             ****

Mello si sentiva scombinato. E deluso. E ferito.

“Che...che significa questo?” riuscì a chiedere dopo un po’.

“Che vuoi che significhi, siamo solo due persone che stavano beatamente dormendo quando tu le hai svegliate” rispose logico e strafottente come al solito Near...non era cambiato davvero per niente in tutto quel tempo!

“In camere diverse. Io e lui siamo in camere diverse. Sai non è sicuro vivere da soli, in tempi come questi, soprattutto per una ragazza e...”, si interruppe di colpo Sami, con la voce che andava a decrescere.

Ma perchè aveva avuto bisogno di dirlo? Lei non doveva giustificazioni a nessuno, ora aveva diciotto anni ed era libera di fare, dire e pensare quello che voleva.

È solo che lo sguardo di lui....no, non doveva neanche considerare lo sguardo di una persona che l’aveva abbandonata come aveva fatto Mello, anni addietro.

                           ****

Il biondino esaminò a lungo la figura dei suoi due ex compagni di orfanotrofio.

Near era riuscito finalmente a superare lei per altezza, ma il suo viso non era cambiato quasi per nulla.

Sami invece non sembrava neppure più la stessa, era diventata una donna. Il volto dai tratti morbidi, le rosse labbra carnose, la pelle candida, gli occhi profondi e i suoi lunghi capelli scompigliati sciolti sulle spalle...Dio quant’era bella.

Per un attimo si maledì.

Dove era stato lui per tutto questo tempo? Perchè si era perso questi cambiamenti e tante, tantissime altre piccole cose, di cui invece aveva goduto Near?

Non ne aveva lui più diritto di chiunque altro?

No. Lui aveva perso ogni diritto quando aveva scelto di lasciarla, di andarsene, di rinunciare alle tante piccole cose.

Sospirò senza darlo a vedere...ora rimpiangeva la sua decisione tanto drastica.

                           ****

Near osservava divertito la scena, completamente conscio dei doppi, tripli e quadrupli sensi che questa poteva benissimo comportare.

Per un attimo lo sfiorò l’idea di abbracciare la ragazza, ma poi ragionò bene che probabilmente Mello in quel caso non si sarebbe più contenuto e gli avrebbe sparato, stando bene attento a colpire il bersaglio, cosicché l’albino non avrebbe più potuto attentare alle virtù di quella che era stata la sua donna.

Si impose per qualche minuto un silenzio di tomba, tra i tre, quando Sami si fece un po’ da parte e gli disse: “Forza, entra.”, e Mello le diede retta, perchè ora che l’aveva vista era rinata in lui la forza volontà di riaverla vicina.

Stavolta per sempre.

La ragazza si sentì imbarazzata allo sguardo rivoltole dal biondino, talmente era stato intenso. Ma Sami non veniva intimorita per così poco, dunque approfittò del momento di stallo per osservarlo meglio.

Era cambiato, oh sì se era cambiato, in questi anni.

La sua statura sfiorava il metro e ottantacinque, i capelli color oro erano tenuti scompigliati, i suoi occhi erano di ghiaccio. E aveva una grande cicatrice sulla parte sinistra del volto.

Notò inquieta quel particolare, allorché gli chiese ansiosa: “Che è successo?”, indicando il viso di lui.

Mello la guardò con sentimento, prima di chiedere, poco gentilmente in realtà, di rimanere soli.

“Near esci. Devo parlare con lei da solo.”

L’albino si girò immediatamente verso Sami, che con un leggero cenno del volto acconsentì. Così uscì dalla stanza.

Non gli piaceva molto che loro due discutessero senza la sua presenza.

Ma in fondo sapeva bene che quel giorno, prima o poi, sarebbe arrivato.

 

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Capitolo 15
*** Chapter Fifteen ***


Wecome To PageBreeze

Salve miei amati!

Allora...con questo capitolo si chiudono gli avvenimenti “normali” e dal prossimo si entrerà finalmente nel vivo della storia, ed oltretutto gli aggiornamenti si faranno decisamente più lunghi –non vi aspettate una divina commedia, però!-... Attendete dunque con pazienza, signori e signore belle, che il culmine la storia abbia inizio...e non uccidetemi per questo! :D

Leggete leggete leggete miei cari!

Muahahah *se ne va via ridendo*

Un bacio dalla vostra

Akki

 

miellita: Toh guarda aspettavo solo la tua recensione per postare...no, non è vero...muahahah!! *oddio faccio come Persio*...  Ovvio che trasudi fascino, my love! Cooomunque...un giorno riuscirò a convincerti che Near è il migliore, nel frattempo...spoileriamo tutto a Greta, yeeeee!!!! XD XD

 

OnlyAShadow: Ehiii! Sei tornata!! :D per la tua età...in realtà ho buttato a caso. No scherzo, in verità devi sapere che uno degli assiomi fondamentali è che io ho sempre ragione, quindi il problema non si pone....muahahah!!! Spero adorerai il chappy!

 

ALESSANDRO: Ciaooo! Tu sei la ragazza del forum! Ma tu e tuo fratello ti chiamate alle stesso modo??? O_o.... Cooomunque sono contentissima ti piaccia la fanfiction! Vedi, ho aggiornato abbastanza presto, abbassa il bazuka! XD ah, e scusa se ho abbreviato il nick! <3

 

Elly_Mello: Hellooooo twin! Ma no, Sami è allergica praticamente a tutto, se faceva la tinta poi diventava pelata...chissà Mello come avrebbe reagito...avrebbe detto:”il volto dai tratti morbidi, le rosse labbra carnose, la pelle candida, gli occhi profondi e la sua bella capoccetta pelata...” O_o ...Ehm....

Anche io vorrei essere al posto di Sami! :D  Ecco, la ucciderò per questo! muahahah!!!! *non vi spaventate, non è vero...* Davvero miglioro di capitolo in capitolo?? *__* me arrossisce! Grazie!!! Tranquilla aggiorno presto...che poi se lo rapporti al tempo dell'universo è proprio un battibaleno... *se ne va filosofeggiando*

 

Enne01: Figlia mia!!! Ho sbandierato la tua età ai quattro venti....e vabbè, mammina ti ha avuta presto...molto presto. Decisamente presto...forse un po' troppo presto...eh già direi che tre anni sono pochini. Ma sono cose che succedono, non pensiamo al passato, sangue del mio sangue! Piuttosto...figlia degenere! Ma come ti ho cresciuta, che così giovane già mi pubblichi le fic rosse??? ç___ç tesoro mioooo!!! Dove hai messo le bamboline e i peluches??? ç__ç  *mammina ha un attacco di nostalgia e va in cantina a prendere le sue*. A parte tutto, 'more mio bella di casa, non si maledice mammà! Anche perchè potrei decidere di non aggiornare più...muahahah!!! -scherzo, vai a rimettere il coltello in cucina!- Ma...se tu sei mia figlia, e Elly è la mia gemelloide...tu sei sua nipote? Oddio, l'albero genealogico....

 

 

 

 

15)

 

“Dimmi”

Mello sospirò.

“Che vuoi sapere?”

“Pensavo dovessi parlare tu, comunque...come ti sei fatto la cicatrice?”

Il tono era chiaramente forzatamente freddo, anche se una nota di ansia si poteva scorgere con facilità nella voce di lei.

“Una esplosione. Gli altri sono morti.”

Fu il turno della ragazza, di sospirare.

Decise di chiederglielo, aveva aspettato fin troppo.

“Perchè mi hai abbandonata?”

Gelida, diretta, senza vie di fuga.

“Sami...”, sussurrò lui, cercando di avvicinarla, ma lei lo scansò, con gli occhi velati di lacrime e disse, ferma e decisa, “Dimmelo.”

Allora, con tutte le difficoltà del caso, Mello le raccontò ogni cosa dal principio, dalla litigata ai suoi ragionamenti, dai pensieri nascosti alla sofferta decisione di andare via. E ad ogni pausa, le lacrime della ragazza aumentavano il loro flusso, costantemente.

Alla fine, rimase in silenzio a fissarla. Un silenzio talmente assordante da spaccargli i timpani, finchè lei disse: “Ho capito. Non stare male per me, io ti ho perdonato. Anzi, hai fatto la scelta giusta per te, allontanandoti quel giorno. La scelta giusta per noi. Ora sto bene, tranquillo.”, ma era poco convincente, visto che non la smetteva di singhiozzare ogni due parole.

Tanto poco convincente che Mello non ebbe difficoltà nel prenderla tra le braccia e stringerla forte.

Quanto gli era mancato il suo odore.

Sorrise piano...sapeva di latte.

 

                         ****

 

Near dall’altra stanza, cercava di sentire quanto gli fosse più possibile...peccato avesse fatto costruire lui stesso le mura spesse mezzo metro.

Diamine.

Si ritrovò così per terra a fare e disfare un milione di volte il puzzle che conosceva a memoria...ma quanto ci mettevano a parlare??

Sbuffò, e poi gli venne quasi da ridere.

Accidenti, lui NON provava emozioni, tutta questa agitazione non poteva essere normale.

Ma in fondo, si disse, nessuno è davvero normale.

 

                         ****

 

Mezzora dopo, Sami uscì dalla stanza.

Mello se ne era già andato, con la tacita promessa di ritornare.

La ragazza raccontò a Near delle scoperte nelle indagini che aveva fatto il biondino, e di Matt, che ora collaborava con lui.

Tralasciò comprensibilmente il resto, ed esortò l’amico con ritrovato animo: “Forza Near, mettiamoci al lavoro!”

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** Chapter Sixteen ***


Wecome To PageBreeze

 

 

 

Buonasera, Amori mieiiii!! Sono tornata! Vado di corsa, perchè domani ho un compito di greco assurdo che consta di 60 pagine di letteratura e 99 versi -traduzione e commento a memoria- dell’Antigone del caro Sofocle, che, con la mortalità infantile dell’epoca, se fosse spirato ci avrebbe fatto un piacere... *si schiaffeggia* No! Aspettate! Io adoro l’Antigone!!! E come si fa???? *scappa a inondare di lacrime il libro disperata*

Un bacio dalla vostra

Akki

 

miellita: Sìsì è tutta una tattica per metterti alla prova, muahahah!! Ma brava, ci ricordiamo la ff, e ci dimentichiamo di portare Parakiss alla tua CARISSIMA amica per una settimana di fila, eh...questa memoria che fa brutti scherzi... :D Ma...quale Karin? No, perchè di nostra conoscenza ce ne sono due...boh. Dici povero Near? AH! Marrana mentitrice! Ricorda la frase cult dell’anno scorso: la sincerità prima di tutto!! ...eh, la gente non si vuole più bene come una volta, amica mia... Natsu! Non mi va di fare grecoooooo ç__________ç!!! *sta impazzendo*

 

OnlyAShadow: Ciaooo!! Non ti preoccupare, a me basta anche una riga di rec, non ho bisogno dei papier -come sono dotta uhuhuh!!-... cooomunque...dici che non avrebbe dovuto perdonarlo tanto facilmente? Bah, forse hai ragione, ma sai, quando sei innamorato comincia a sragionare sempre più di frequente... XD Il ‘latte’ si riferisce a Sami - perchè lo beve sempre -, ‘giochi’ a Near perchè non si stacca un attimo da quei pupazzetti e ‘cioccolato’...vabbè dai, è inutile pure che te lo scrivo!! Spero ti piaccia il chappy! Baciiii

 

Elly_Mello: Twin!! È veroooo!!! Il nostro compleanno!!! *_* sai pensavo di fare una cosa fashion, del tipo postare l’ultimo capitolo il 18 proprio (18^chappy il giorno del mio 18^compleanno!), ma mi sa che pare un tantino esagerato detto così...comunque valuta quello come mio regalo - e anche questo aggiornamento che è un pochetto più lungo! -, in più ti spedirò anche un bel pacchetto di fazzoletti per il gran finale!!! :D Baciiiii

 

Enne01: Figlia mia! Mello Carrà in effetti lascia groppi nell’intestino crasso a molti...*sviene se ci pensa* my loveeee!!! *_* ....ehm...coff coff... dicevo? Ah, sì, ecco l’aggiornamento figliuola adorata, divertiti!!! Penso che mi ucciderai per quello che succede...eheheh *scappa spaventata dalla figlia con un’ascia in mano*

 

 

 

 

 

16)

 

I giorni passarono veloci, Near e Sami indagavano intrattenendosi con il falso Elle, Mello invece con l’aiuto di Matt e della mafia locale preparava uno dei suoi audaci piani. Anche se le loro osservazioni li portavano sempre più vicini al fatidico momento della cattura di Kira, la situazione mondiale non migliorava.

L’utopico Nuovo Mondo era controllato per mezzo della paura e dell’intimidazione, nessuno era più libero di esprimere se stesso, se non in conformità delle regole dettate dal Dio supremo. I pochi ribelli, uomini liberi che volevano rimare tali fino alla fine, cadevano a centinaia, sterminati da quell’assassino con le manie di grandezza che, non pago delle sue mani insanguinate, sporcava l’anima di altre persone.

La ragazza perdutamente innamorata di lui, Misa Amane; il giovane magistrato suo profondo ammiratore, Teru Mikami; una giornalista alle prime armi, Kiyomi Takada.

Tutti loro erano perfino felici di poter aiutare quello che, in fondo, era un semplice criminale, come uno dei tanti che Kira stesso aveva giustiziato.

 

                                *****

 

Quella sera Sami non riusciva assolutamente a prendere sonno, così, dopo aver bevuto tre litri circa di latte caldo senza risultato alcuno, si rivestì e decise di andarsi a fare un giro. Meglio non avvertire Near, se no sai le paranoie che gli venivano...sarebbe stato capace di farla uscire sotto scorta...

Varcando la soglia del palazzone venne immediatamente investita da un’aria pungente, in effetti il Natale era vicino. Controllò l’ora al suo orologino da polso, quello carino con i pinguini che le era stato regalato dall’albino l’anno precedente.

Le 23.55.

Che strano.

Cinque minuti dopo, 300 secondi, sarebbe stato il suo compleanno. L’aveva quasi dimenticato. Il caso la stava assorbendo di giorno in giorno, le morti si facevano più frequenti, quindi di conseguenza i tempi per mettere in pratica un qualsiasi piano risolutivo si riducevano drasticamente.

Presto avrebbero agito, e lei non sapeva come ne sarebbe usciti fuori.

Diciotto anni. La maggiore età.

Da quanto aspettava che arrivassero?

Quando era ancora una bambina felice, era sicura che per quel periodo sarebbe già stata fidanzata con l’uomo della sua vita, che avrebbe già cominciato a frequentare l’università –facendo due anni in uno alle superiori-, che sarebbe stata riconosciuta a livello mondiale come una grande concertista, che avrebbe girato il mondo, che non avrebbe vissuto un giorno senza sentirsi felice...

E invece era lì, in America, dopo aver passato molta della sua vita in orfanotrofio, senza il ragazzo che amava, nascosta alla civiltà intera, infelice ogni giorno di più.

In pratica aveva azzeccato solo con la scuola, ma neanche tanto, visto che l’università non aveva potuto frequentarla per ovvi motivi. Era solo nata intelligente, tutto qui.

Ma almeno non era sola, anche senza i genitori c’era sempre qualcuno che le voleva bene, che la proteggeva in ogni occasione.

Roger, Near, Rester, Gevanni, Matt...Mello. Sì, anche lui.

Avvertiva costantemente la sua presenza, nonostante in realtà non ci fosse.

Fu con queste considerazioni in mente che quasi fece un salto indietro vedendo una figura bionda stagliarsi al buio orizzonte.

Possibile che fosse arrivata al punto di avere le allucinazioni? Non poteva essere lui...guardò meglio.

 

E se invece fosse stato proprio Mello? E allora cosa ci faceva lì sotto?

La spiava?

L’unico modo per saperlo era chiederlo, così gli si avvicinò, non perdendo mai il contatto visivo, e gli disse:

“Mello! Cosa ci fai qui?”, cercando di sembrare tranquilla, anche se il suo cuore andava ormai a mille.

“Passeggio...sai vengo spesso da queste parti...”, rispose lui con noncuranza.

“Non ti ho mai visto.”

“Chissà, forse è stato meglio così, forse era destino che tu mi vedessi OGGI.”

Sami lo guardò stupita dall’audacia di quella affermazione.

Che voleva dire?

Il silenzio si faceva pesante.

“Da quando credi al destino?”

“Da quando mi ha fatto sopravvivere per tanti anni anche in situazioni assurde e pericolose, solo per darmi modo di rivederti ancora una volta, prima della fine”

 

                                                                                                  23.58

 

Quelle parole la fecero rabbrividire...in che senso prima della fine?

Stava forse per....morire? No. Non lo accettava, neanche per scherzo.

Si sentì il suo sguardo addosso, e in quel momento capì finalmente che il tempo delle verità era giunto.

Dopo questa loro conversazione notturna, il loro futuro sarebbe stato insieme o separati. Per sempre.

“Ti amavo. Ti ho sempre amata”, le disse.

Diamine, era stato maledettamente diretto, non se lo sarebbe aspettato.

Ma l’amore non si basa su leggi fisse, così come chi lo prova non risponde più delle sue abitudini.

 

                                                                                                23.59

 

“Ogni notte”, continuò con sentimento e lo sguardo rivolto verso il cielo buio, “ogni notte ti ho sognata. Tu sei stata il mio angelo salvatore in questi anni così oscuri. Sapevo che ti avrei rincontrata, vivevo per quel giorno...ed eccolo arrivare. Siamo qui, insieme. Il risveglio è sempre stato il momento peggiore della giornata!”, sorrise sarcastico, “paradossale, vero? L’alba che porta luce in tanti cuori, nel mio iniettava dolore, il dolore della tua perdita. E poi il senso di colpa, per averti lasciata andare. Così ho passato periodi interi insonni...ma ora credo di aver capito come fare a risolvere i miei pensieri.”

Lasciò passare un minuto di silenzio, in cui si scrutavano a vicenda.

Lui voleva vedere ogni sua reazione e lei aspettava impaziente il seguito del discorso, che aveva vagamente intuito.

 

                                                                                            00.00

 

“Vieni con me”.

 

Tanti auguri Sami.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** Chapter Seventeen ***


Wecome To PageBreeze

 

 

 

Buondì! Ecco a voi il penultimo capitolo...giusto in tempo per il compleanno di Mello...auguri mellino bellinoooo!!! <3

Vado un po’ di fretta, quindi...godetevi la storia!

Prossimo ed ultimo aggiornamento il 18 dicembre, il giorno del mio (e anche di Elly!) compleanno...

Un bacio dalla vostra

Akki

 

 

miellita: uh ma che donna diretta...

 

Elly_Mello: ecco qui il giorno del compleanno di Mello, twin! *_* mi sa che però non è che lo festeggi proprio, in questo chappy...tieni pronti i fazzoletti!!

 

Enne01: figlia! Come faccio a farti provare pena per mellino bellino? Semplice...sono un genio...muahahah!! ...nono scherzo...in effetti fa pena pure a me che sono l’autrice (anche se in realtà è stata colpa di quel pazzo sclerato di Obata che l’ha fatto morire!!)...non piangiuereeeeeeeeeee!!!

 

 

 

17)

 

“Vieni con me”, le disse Mello guardandola intensamente.

Aveva aspettato tanto per sentire quelle parole, che quasi non vi credette.

Lo fissò negli occhi, prima di avvicinarsi al suo viso, per prenderlo con le mani e portare le labbra di lui contro le sue.

“Sarei venuta con te anche quella notte di sei anni fa”, disse con un soffio l’attimo prima di baciarlo.

Prepararono in fretta le valige, ridendo come due bambini che stavano per fare una marachella, tirandosi i vestiti e facendosi i dispetti.

Negli occhi di entrambi si poteva finalmente leggere, dopo così tanto tempo, un barlume di felicità che avrebbe scaldato anche il cuore più freddo.

 

          ***

 

Near lesse la mattina dopo la lunga lettera che Sami aveva scritto per lui, e, appena finito si concesse un sospiro.

Probabilmente il primo dopo lungo tempo.

Ma, invece di chiamare i fidi agenti per andare a riprendersi la socia nelle indagini, si sedette tranquillo sul divano.

In fondo era stata sua per ben sei anni...ora doveva lasciarla andare.

Anche se lo faceva con Mello.

Anche se lui avrebbe sofferto. Ma, nonostante il dolore, si è sempre felici se la persona che amiamo è felice...seppur non con noi.

 

          ***

 

Fu guardandosi negl’occhi che fecero l’amore, in quel monolocale preso in affitto, la cosa più dolce e bella che entrambi avessero mai potuto immaginare. Quando l’eccitazione era imminente Mello le aveva detto che l’amava. In quel momento, e solo allora, Sami capì di aver compiuto la scelta più giusta, perchè quel ragazzo le aveva donato la cosa che le serviva maggiormente per continuare a vivere.

Near la intrigava molto, con i suoi strani comportamenti e i cambi repentini d’umore, ma probabilmente non l’avrebbe mai resa felice tanto quanto il suo ragazzo biondo, mentre la baciava teneramente.

Finito tutto, Sami si addormentò abbracciata a Mello, che al contrario attese sveglio l’alba. Nonostante fosse felice, sentiva attorno a sé un’aria diversa.

Qualcosa stava per accadere.

 

          ***

 

Dopo una nottata passata a coccolarsi, Sami si alzò decisamente a malincuore.

Si accorse in fretta che c’era qualcosa che non andava sul volto di Mello, aveva strane ombre scure sotto gli occhi, così gli chiese quale fosse il problema.

“Nessun problema”, le rispose, “Davvero! Niente, credimi!”, si sentì in dovere di aggiungere lui con un sorriso, allo sguardo indagatore della ragazza.

“Sarà...”, liquidò lei, non volendo rovinarsi la giornata indagando troppo.

Ma in fondo di che aveva paura? Se Mello diceva ‘niente’, niente era!

Entrambi cambiarono in fretta argomento, si prepararono ed uscirono.

Il cielo era magnifico, mai visto un azzurro tanto intenso.

Camminarono mano nella mano, per una volta che era concesso loro di passare inosservati, trattati da tutti come persone normali, persino anonime. E fecero cose stupide, cose da fidanzati, come tirarsi l’acqua o baciarsi teneramente passeggiando.

 

Quando però rintoccarono i dodici colpi della campana cittadina, l’incanto finì: entrambi sapevano bene cosa sarebbero andati a fare.

Addio sogno idilliaco, la realtà aspettava impaziente dietro l’angolo il loro ritorno.

Sospirando profondamente arrivarono al luogo dove la sospettata Kiyomi Takada sarebbe passata, munita della solita scorta abbondante: in fondo era la portavoce ufficiale di Kira.

Il piano era semplice: sequestro.

Solo in questo modo sarebbero riusciti a carpire abbastanza informazioni per incastrare Light Yagami. Anche se all’inizio Sami non era d’accordo, in poco si era lasciata convincere dal suo ragazzo, così organizzarono tutto nei minimi dettagli.

Più o meno.

Infatti non calcolarono quanto fosse aumentato l’interesse di Near nei loro confronti, dalla fuga della ragazza.

Sospettava che Mello l’avrebbe convinta a fare qualcosa di molto pericoloso, e non voleva correre rischi.

Fu così che, dopo che il finto attentato era stato messo in atto, grazie ad un Matt improvvisatosi autista impazzito, e con la Takada che stava per salire in moto con Mello, mentre Sami arginava i tentativi di protesta della scorta, che i tre ragazzi si ritrovarono faccia a faccia con Near. E i suoi agenti.

Tutto accadde in un attimo.

La Takada che aveva approfittato del momento di stallo per allontanarsi dal veicolo, la scorta di questa che non veniva più tenuta a bada da nessuno, sguardi sorpresi e spaventati un po’ ovunque...fu come se tutto si muovesse a rallentatore.

Una voce lontana che intimava a Sami e Mello di abbassare le armi, il ragazzo che, stringendo la mano a lei, si voltava caparbio.

Uno scoppio.

 

Mello cadde a terra, colpito da un proiettile.

Nessuno si accorse di nulla fino a che il suo corpo non rovinò, senza forza per reggersi in piedi.

Sami  si voltò, sconvolta, e sperò, sperò intensamente fino all’ultimo che si fosse sbagliata, che quello che avevano sentito tutti non era stato un colpo da sparo...ma anche prima di girarsi, qualcosa si incrinò nel suo cuore. Sensazioni.

Ma quando vide chi temeva fosse stato colpito, il suo cuore andò direttamente in mille pezzi, corse verso Mello, ora al suolo, e lo avvicinò a sé, provando a sollevarlo dal petto per portarselo il più vicino possibile.

Voleva donargli il suo calore, anche la sua vita se fosse stato necessario...

Ma spesso, è una lezione di vita, nulla di ciò che vogliamo, progettiamo o desideriamo con tutti noi stessi, accade.

Il destino.

 

                                             *****

 

“NO!” urlò Sami, disperata, “non puoi farmi questo! Non mi puoi lasciare!”, le lacrime le scendevano copiose dagli occhi, ed andavano a bagnare le guance di Mello, steso sul suo grembo, svenuto.

“Sami...Sami!”, la richiamò Near, “lascialo andare, deve essere portato immediatamente in strutture adeguate...”, e detto questo la scansò dolcemente, per poter permettere ad uno dei poliziotti presenti di caricarlo, per condurlo in ospedale.

Lei lo fissò con lo sguardo vuoto, perso, lontano...uno sguardo che spaventò molto l’albino: era lo stesso che aveva quando Elle le aveva fatto visita, molti anni addietro, in una situazione per certi versi uguale a quella.

Aveva perso la persona che amava.

Di nuovo.

Il cuore di Sami perse un colpo, prima che i polmoni si contraessero insieme allo stomaco, e la ragazza rigettasse sangue misto a lacrime.

Il dolore era troppo forte, la sofferenza radicata ed acuta.

Near si chiese se stavolta la sua amica ce l’avrebbe fatta...la issò e la portò in ospedale: anche lei aveva bisogno di cure urgenti.

Si sarebbe occupato lui di Kira, giurò alla ragazza, prima di lasciarla andare in ambulanza, che avrebbe fatto Giustizia.

Vendetta.

Subito ordinò di prelevare colui che aveva sparato, poichè sarebbe stato giudicato da un tribunale internazionale. L’uomo urlò con tutto se stesso, intanto che veniva portato via, che Kira era l’arbitro supremo, e che i traditori della fede non sarebbero scampati al suo grande giudizio.

Lo guardò con disprezzo, mentre era spinto nell’auto.

Pazzi.

 

 

 

 

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mi stavo dimenticando....tanti auguri anche alla mia adorata figliola... Enne01 compie 15 anni!!!!!!!!!!!!!! :D

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Capitolo 18
*** Chapter Eighteen ***


Wecome To PageBreeze

Buongiorno, amatissimi lettori!!

E dunque arrivarono i momenti degli addii...sigh già mi commuovo! Questo ultimo capitolo è dedicato interamente a voi, che siete stati la mia forza nei giorni bui, e la mia gioia in quelli splendenti! Grazie, grazie dal profondo del cuore!

Infine un Buon Compleanno a Elly_Mello, che è finalmente arrivata ai 19; a Funghetto, che compie i fantastici 18; e a me...da poche ore maggiorenne!!!

Ma non intristitevi troppo, spero di tornare presto! Infatti comincerò a postare una ff originale, ma ho già in mente qualcos'altro su DN, stavolta con protagonista Elle....chissà!

Non perdiamoci di vista, mi raccomando, mi fa piacere sentirvi!!!

Vi adoro!

Un bacio dalla vostra

Akki

 

 

 

18)

 

Fu il momento di mettere in atto l’audace piano di Near.

La cattura di Kira si era fatta, ormai, a dir poco prioritaria.

Certo della colpevolezza di Light Yagami, organizzò in fretta un incontro con il finto Elle, per poterlo smascherare, e vi invitò tutti quelli che avevano partecipato alle indagini.

Così la sera del 28 gennaio 2010, Yagami, Ide, Aizawa, Mogi, Matsuda, Lidner, Gevanni e Rester si trovarono insieme in un grande garage abbandonato, disperso nel nulla, ognuno convocato dall’albino, per la risoluzione finale.

Sicuro della sua superiorità intellettuale, il sospettato non aveva calcolato affatto quanto anche il caso fosse a favore della giustizia.

Quando Near decise che i giochi erano finiti, rivelò le sue prove schiaccianti contro Light, il quale tentò prima di dissimulare, e poi di uccidere tutti con il pezzo di quaderno che portava fedelmente nell’orologio a scatto.

Avrebbe scritto col sangue, se fosse stato necessario.

Allora, l’animo sconvolto di un ragazzo che aveva creduto davvero di star facendo la cosa giusta venne alla ribalta, e Matsuda sparò.

Nello sconcerto generale della polizia giapponese, fu Ryuk lo Shinigami a decidere per le sorti dell’umanità intera.

Prese sorridente il suo Death Note, scrisse poche lettere e le fece leggere ad un Kira incredulo.

L- I- G- H- T-    Y- A- G- A- M- I

Con una sfuriata folle, il giovane assassino, che si era erto a giudice del mondo, si gettò a terra disperato, gridò, maledì, sussurrò versi sconnessi, prima di tacere.

Per sempre.

Prima o poi, tutti gli esseri umani muoiono.

 

Near si guardò attorno. Ce l’aveva fatta.

Ma a che prezzo?

 

Andò da Sami, in albergo, e le raccontò tutto l’accaduto.

Glielo doveva.

 

                          *****

 

La ragazza venne a sapere solo poche ore dopo della morte di Matt.

Era stato freddato sulla sua automobile, mentre cercava di investire quanti più adoratori di Kira armati gli riuscisse: impazzito per il dolore, gli era stato sottratto quello che per lui, negli anni di convivenza, era diventato un fratello.

Si sentì persa. Un altro pezzo della sua anima non c’era più, chissà se sarebbe riuscita a riparare gli strappi...probabilmente no, MAI.

Non si dimenticano cose del genere.

 

Presto giunse notizia della fine del dominio di Kira, fatto cadere da un gruppo di coraggiosi uomini che avevano scelto di non piegarsi alla volontà di nessuno.

Mello morì poco dopo, in ospedale, e con lui morirono anche i suoi sogni e le sue aspettative.

L’uomo che l’aveva salvata, amata, protetta per tutto quel tempo; che aveva fatto di tutto perchè nonostante la situazione non si preoccupasse troppo; che l’aveva fatta ridere anche quando lui stesso si tratteneva a stento dal piangere... ora non c’era più.

Sami sospirò gravemente, per poi alzare gli occhi verso lo splendido cielo limpido.

Non era sola.

Qualcosa di Mello le era rimasto. Sarebbe cresciuto in lei, e avrebbe conosciuto il mondo che era stato cambiato grazie al sacrificio di suo padre.

Quando sarebbe stato abbastanza grande gli avrebbe raccontato tutta la storia, perchè conoscesse il passato, l’unico modo per non commettere di nuovo gli stessi errori.

Ora doveva soltanto trovare un posto adatto a far crescere la sua piccola stella.

Trovò una casa in Inghilterra, simile a quella che lei e Mello avevano progettato per il loro futuro, una modesta villetta a due piani con un giardino immenso che ogni primavera si tingeva del rosso dei papaveri che vi erano stati piantati.

Si sarebbe iscritta all’università, e dopo la laurea sarebbe tornata a collaborare con Near.

Qualche mese dopo, seduta su una sedia a dondolo in veranda, guardò il cielo mentre accarezzava il pancione ormai sporgente.

Fosse stato maschio o femmina, avrebbe avuto gli occhi di Mello, ne era sicura.

 

 

 

 

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