Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce

di Saju
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** - CHARIMENTI E SCUSE- ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


- E così, domani riparti…-

 

IL CUORE HA LE SUE RAGIONI CHE LA RAGIONE NON CONOSCE

 

- E così, domani riparti…-

Shikamaru se ne stava seduto, appoggiato con la schiena ad un tronco d’albero, poco lontano dall’entrata del villaggio.

La testa china e gli occhi fissi sulla sigaretta che teneva stretta tra le mani.

- Sì, torno a Suna. Ormai la missione è terminata –

 Temari stava in piedi davanti a lui, le braccia conserte, con quel suo solito sguardo troppo fiero. Il ventaglio, di fianco a lei, infilzato nel terreno.

- Capisco…- nervoso, il ragazzo cominciò a espirare il fumo, emettendolo poi nell’aria pesantemente.

Temari lo fissò per un breve istante, per poi volgere lo sguardo malinconico verso l’enorme semiarco di pietra che marcava l’inizio di Konoha.

Probabilmente non avrebbe rivisto quel villaggio per un bel po’ di tempo. Ma, soprattutto, non avrebbe rivisto lui.

Quella, era stata la sua ultima missione con i ninja di Konoha; da lì, in avanti, tutte le missioni sarebbero state sospese, in attesa della sperata alleanza tra Suna, Konoha e il paese della Stella.

- Avremo modo di rivederci? – chiese temerario Shikamaru, alzando lievemente la testa sotto gli occhi trepidanti di quella ragazza.

- Non lo so, può darsi…Dipende se l’alleanza tra i villaggi andrà a buon fine o no –

- Vero…- Altro tiro, altro sbuffo.

- Sei diventato un bravo genin…Non sei più il pivellino che mi ha sconfitto all’esame dei chuunin… – se ne uscì seria.

Mollò una leggera pacca sul ginocchio del ragazzo, tanto per sdrammatizzare quella situazione così gelida.

Lui le sorrise, un sorrisino malinconico - Anche tu sei migliorata, la tua tecnica…è sempre stata migliore della mia, peccato che adesso io la superi di gran lunga…

- Non fare il modesto con me, genietto da quattro soldi…Resti sempre un cacasotto in fatto di missioni! - ancora quell’aria fiera e superiore, quegli occhi furbi e magnetici e quel sorrisetto beffardo da vincitrice nata.

Shikamaru spense la sua sigaretta, fece un bel respiro, prese coraggio e decise di chiderglielo. Doveva sapere e doveva chiarire.

Per la prima volta, capì che non poteva permettersi di fare il finto tonto.

Prima o poi sarebbe saltato fuori tutto e ne avrebbe pagato le conseguenze.

Tanto valeva affidarsi alla sorte in quel momento.

- Temari, per quanto riguarda ciò che è successo…- iniziò, ma la ragazza lo zittì con una sola seccante occhiataccia.

Vide Temari irrigidirsi, le braccia stese lungo i fianchi e un pugno chiuso e lo sguardo basso.

Non era da lei fissare il terreno.

- Quello che è successo, è successo. Tuttavia, non voglio che quello stupido bacio ti procuri alcun problema. Abbiamo sbagliato e basta, succede. Ma non si ripeterà…-

Sicura, svelta, secca. Come una lama. Come il suo ventaglio quando parte all’attacco. Sfiora e affetta. Zac. Un taglio netto.

- Temari…- riesce a malapena a sussurrare il suo nome.

Quelle, erano decisamente le ultime parole che avrebbe voluto sentirsi dire.

Parole taglienti e che faceva un male maledetto.

- Shikamaru, sapevamo che sarebbe successo, prima o poi. Abbiamo solo beccato il momento più sbagliato, tutto qua. E’ Ino la tua ragazza e con me hai commesso un errore. Non ci dare peso…- Lei era tranquilla, era sicura di quello che diceva, senza dare troppo peso ai fatti.

Ancora una volta, usò quelle parole così taglienti. Gli avevano traforato lo stomaco, i polmoni, percorrendo le arterie fino al cuore. Un vero colpo da meastra.

- Mpf…-

- Cos’hai da sbuffare? – chiese la biondina. Questa volta, lo sguardo fisso su di lui.

- Io detesto questi casini…- sbuffò ancora, sorreggendosi la testa tra due pugni, i gomiti puntati sulle ginocchia.

- Dovresti ringraziarmi, invece, perché come ti ho già detto, domani me ne vado…Un problema in meno, direi…- lo guardò con quegli occhi acquamarina, profondi e penetranti, carichi di accusa.

- Questo non giustifica niente. Devo trovare una dannata soluzione…- si battè una mano sulla fronte, ripetutamente. Non sapeva cosa fare né cosa dire. Odiava quella situazione. Odiava le complicazioni. Odiava gli intrecci. Odiava tradire.

- Nara, non si tratta di calcolare la strategia migliore, non siamo in missione. Si tratta di capire che hai avuto una debolezza e basta…-

- Lo so. Ecco perché tutto ciò mi scoccia –

Lui stava con Ino, ormai da un anno e qualche mese. Era felice, si sentiva felice con lei.

Credeva di averla dimenticata, credeva di aver sorpassato quella cottarella adolescenziale per la ragazza di Suna. Ma non era così. Non lo era mai stato.

- Non hai le palle. Come non hai le palle per fare il ninja, non hai le palle per seguire i tuoi sentimenti. Sei solo un codardo, oltre che scansafatiche. Potrai essere un genio sul piano teorico, ma è nelle azioni che uno compie che si capisce davvero con chi si ha a che fare. E tu non stai facendo niente. –

- E che cosa dovrei fare? – gridò esasperato. Ormai non sapeva assolutamente che pesci pigliare.

- Accettare il dato di fatto che ciò che è successo tra noi è successo solo per circostanza e convincerti che io non devo avere a che fare con la storia tra te e Ino! –

Lei era ancora calma e pareva davvero sicura delle sue parole. Ma lui non era calmo, per niente.

- Perciò non te n’è fregato mai niente di me, o sbaglio?-

Non potè udire la risposta, perché una voce femminile lo stava chiamando, imperterrita.

- Shikaaaaaaaaaaa! –

-Adesso è meglio che vada. La tua dolce metà ti sta cercando…-

Temari si caricò sulle spalle il pesante ventaglio, legandolo stretto al nastro rosso che le cingeva la vita.

- Ehi, aspetta…Non mi saluti? – chiese disperatamente il ragazzo, alzandosi in piedi nel vano tentativo di salutarla, per bene, un’ultima volta.

- Ci rivedremo, Nara…- e come il vento, sparì veloce tra le fronde degli alberi…

- Tesoro! Ma come sei finito quaggiù? Ti ho cercato per tutto il villaggio! –

Una bella ragazza bionda, con grandi occhi azzurri, gli si avvicinò sensuale, prendendolo dolcemente per mano.

- Scusa Ino, avevo bisogno di…pensare…- rispose il moro, schioccandole un docile bacio in fronte.

-Ehi, com’è andata la missione? Ti sono mancata? –

Ino si strinse ancora di più al braccio del suo ragazzo.

- S-sì, certo tesoro…-

Detto questo, la biondina li saltò in collo, baciandolo con amore. Ma lui non ci mise tutta questa passione e restava quasi passivo al giocare delle sue labbra morbide sulle sue.

- Shika, che hai? Sei…strano…- chiese preoccupata, scostandosi con tranquillità dal moro.

- E’ che il ritorno da Suna mi ha stancato parecchio…- borbottò sbadigliando pesantemente, pregando che non si accorgesse della sua titubanza.

- Ti accompagno a casa? –

- No, tranquilla…Tu vai pure in negozio, io sto ancora un po’ qua, poi vado a casa. Ci vediamo stasera…- l’assicurò, dandole un ultimo bacio a stampo, prima di salutarla.

- Come vuoi…A dopo, amore! – rispose allegra, lasciandoli un frizzante buffetto sulla guancia, prima di scappare verso il villaggio.

Shikamaru si lasciò cadere nuovamente sotto l’albero.

Non sapeva assolutamente dove andare a sbattere la testa.

Mille pensieri svolazzavo incontinenti nella mente, ma uno in particolare continuava a risuonarli nel petto.

 

FLASHBACK

Lui, Temari, Kiba, Neji e Kankuro erano in missione segreta verso il villaggio della Stella, per assicurarsi che nessun membro della banda di Orochimaru mettesse le grinfie sulla Stella sacra a quel villaggio. Ordine di Tsunade.

Erano ore che saltavo tra i rami del bosco che divideva Konoha dall’altro villaggio, per ciò decedettero di arrestarsi per la notte in un piccolo spiazzo, nel mezzo della foresta.

Una volta appiccato il fuoco e steso i saccoapeli, i due ragazzi si ritrovarono da soli, a parlare della loro vita e aspettative, come due vecchi amici.

- Io non ho mai voluto fare il ninja…-

- E questo già si sapeva… - le rispose prontamente lei, sfoggiando uno dei suoi soliti sorrissetti birichini.

- La domanda è…perchè hai fatto il ninjja allora? –

Temari li stava seduta accanto, le gambe piegate e la testolina appoggiata sulle ginocchia nude, rivolta in direzione di Shikamaru, che stava sdraiato comodamente su un saccoapelo, col ventre all’insù.

- Pensavo sarebbe stato divertente…e poi, lo faceva anche mio padre…-

- Sei molto legato a lui? –

- A chi? A mio padre? –

- E a chi, se no…- rispose sarcastica, come al solito.

- Sì. Mi trovo bene con lui. Mi ha insegnato tanto, soprattutto sulle donne…- e a questo punto gli scappò un sorriso, ripensando alla frase che spesso li ripeteva: “Figliolo, le donne sono solo delle grandi seccature. Se riescono a strapparti un sorriso ogni volta che le pensi, sei fottuto”.

- , ma adesso sei cambiato o sbaglio? –

- Forse un po’…-

- Del resto, adesso stai con Ino…-

- Già…-

Temari trattenne una risatina.

- Perché ridi? –

- Mi è venuto in mente la prima volta che ci siamo conosciuti, nell’arena degli esami ella selezione per i chuunin. Non dimenticherò mai la tua faccia rivolta all’insù, dopo che Naruto ti aveva spiattellato a terra…E poi mi ricordo come mi guardavi durante il combattimento, sembravi proprio un misogino convinto! Mi odiavi! Invece adesso ti sei fatto la ragazza, non sbuffi più, o quasi mai, e…-

Shikamaru, senza neanche lasciarla finire di parlare, si alzò di scatto, intrappolandole le parole con un bacio.

Temari spalancò gli occhi, interdetta. Stava per scansarti, ma non lo fece e si limitò a chiudere gli occhi, per abbandonarsi a quel peccato.

Fu un bacio voluto e aspettato da troppo tempo.

Quasi di colpo la ragazza si staccò da quell’unione che stava decisamente prendendo una brutta piega, protendendo il palmo delle mani sul petto del ragazzo.

- Nara, che cazzo stiamo facendo? – I suoi occhi erano impauriti, ancora increduli, ma allo stesso tempo corrugati, quasi a voler linciare Shikamaru che la guardava con occhi più stralunati dei suoi.

- H-hai ragione…Scusa…Io, non so cosa mi sia preso...…- riuscì solo a biascicare qualche parola annaspata, con lo sguardo basso, colpevole.

In quel momento li raggiunsero Kiba , Neji e Kankuro, che nel frattempo erano andati a fare rifornimenti per la legna.

Da lì in avanti non ebbero più modo di restare da soli “.

 

FINE FLASHBACK

 

Il ragazzo scrollò la testa, quasi a volersi liberare di quell’immagine che si continuava a ripetere nella sua mente.

Si alzò in piedi, deciso e sicuro di dove dovesse andare.

Aveva bisogno parlare, aveva bisogno di consigli e aveva bisogno di qualcuno che lo avrebbe saputo ascoltare davvero.

Choji se ne stava seduto su una panchina, di fronte al negozio di fiori Inuzuka.

Stava aspettando Ino per la pausa pranzo, poi, insieme sarebbe dovuti andare a recuperare Shikamaru.

Ma il moro fece capolinea da lui ancor prima che la ragazza staccasse il turno.

- Choji, ho bisogno di te….-

- Ehilà! Shika! –

- Muoviti, prima che Ino ci veda…-

- Ma veramente la stavo…-

Shikamaru trascinò l’amico fino in cima al terrazzo di un vecchio palazzo, dov’erano soliti incontrarsi a contemplare le nuvole quand’erano piccoli.

Shikamaru si sdraiò sul tavolo di legno che sorgeva in mezzo al piazzale, mentre Choji vi si sedette sopra, un po’ goffamente.

Ci fu silenzio per qualche minuto, poi Shikamaru cominciò a parlare.

- Ho baciato Temari…-

Choji, per poco, non s’ingozzava con la sua stessa saliva. Si battè un forte colpo sul petto, dopo di che si voltò a fissare l’amico gli occhi fuori dalle orbite, increduli.

- C-Cosa hai detto, scusa? -

- Ho baciato Temari…- Il moro si rizzò col busto, restando con le mani congiunte a forma di triangolo e la punta di questo che sorreggeva la sua fronte.

- Ma…Quando? Come? – Choji proprio non poteva creder alle sue orecchie.

- In missione…Eravamo soli, lei mi stava parlando…Era così…dannatamente belle e dolce, che… che ne so cosa m’è preso! M’è venuto istintivo baciarla…- Ancora non poteva spiegarsi neanche lui il perché di quel gesto così avventato, o forse lo sapeva, ma non voleva crederci.

- Ino lo sa? –

- Oh, si..Certo che lo sa! Mi ha pure chiesto com’è stato….- Povero Choji, a volte era così ingenuo…

- Ok, non lo sa. Perciò, le hai fatto le corna? –

- E’ quello che ti ho appena detto…-

- E che pensi di fare? –

- Ah, io non lo so. Speravo potessi aiutarmi tu…Io non so cosa fare…-

- , se l’hai baciata per circostanza, ma non te ne frega niente di lei, a Ino è meglio che non dica nulla, che poi quella si altera, sbraita e chi la sta a sentire…Quindi, ti continui a vivere la tua love story con lei e basta…”

Shikamaru rimase in silenzio, con gli occhi fissi nel vuoto.

- Se invece, come deduco dalla tua reazione e da quel che ho potuto notare in questi anni, te ne frega e anche parecchio di Temari, allora, caro mio, ti sei messo in un bel casino…-

- Fin qui, c’ero arrivato anch’io, grazie…- rispose amaramente ironico il moro.

- Shika, sarò sincero…Non puoi prendere per il culo quelle due. Devi scegliere: o salvi la storia con Ino e dici addio a Temari una volta per tutte, oppure chiudi con Ino e ti godi felice l’ipotetica storia con la ragazza di Suna-

- Io non voglio troncare con Ino, perché mi piace, ne sono innamorato e…siamo insieme un anno e passa... Non posso buttare tutto al vento, così, per un mio capriccio. Non se lo merita…E poi, non so neanche se a Temari gliene frega davvero qualcosa di me…-

- Allora a posto, no? Non dici niente e basta…-

- Il problema non è se dirglielo o no…Il problema è che, cazzo…Si può essere innamorati di due ragazze, contemporaneamente? –

- Sei innamorato di Temari?! –

- Credo di sì…Insomma…Sì, credo di sì, merda…-

- Shika, ho sempre saputo che eri un ragazzo complicato, ma adesso stai facendo del tuo meglio, davvero! Diamine, hai 18 anni…Come puoi venirmi a dire che ami Ino, ma ami anche Temari? Queste sono cose da medie…Tsk…-

- Choji, cristo! Non so cosa fare! Ho il cervello a pezzi! –

-Vuoi un consiglio? –

- Te ne sarei grato... -  sempre con un tocco di sarcasmo.

- Resta con Ino e vedi di levarti Temari dalla testa…-

Quella parole erano state decisamente un’altra batosta. Levarsi dalla testa Temari? Impossibile. Lei era come il prezzemolo, per lui. La vedeva dappertutto. Anche quando s’era messo con Ino, non aveva smesso di pensarla e sognarla. In effetti, perché s’era messo con Ino? Forse per quella sua dolcezza e premurosità che Temari soffocava deliberatamente, quando stava con lui.

- Choji, non posso dimenticarla…Io la voglio...-

- Ma vuoi anche Ino, giusto? –

- Già…-

- Bello mio, tutti vorremmo avere due belle ragazze a fianco, ma qui si tratta di sentimenti. Coi sentimenti non si gioca, Shika. Devi fare chiarezza. Prenditi uno, due, tre giorni o una settimana, insomma, del tempo per riflettere. Pensa a chi vuoi davvero, senza esser condizionato da nessuno e da niente…Dammi retta, segui il tuo istinto e basta…E che non sia una questione di sesso, grazie…- Choji schioccò un occhiolino all’amico che sorrise per quella stupida battuta.

- Hai ragione Choji. Devo…devo cercare di capire chi voglio davvero. Però... con Ino…Vedi, nel caso scoprissi che Temari fosse quella che voglio davvero, come faccio a mollare Ino così, su due piedi? Capisci anche tu che non posso certo presentarmi da lei, sorridere e dire “Ehi, Ino! Ti lascio perché amo di più Temari “…Tralasciando il dettaglio che quella mi taglierebbe a cubetti, come potrei anche solo pensare di rovinare tutto ciò che abbiamo costruito in questi mesi, in un giorno? Non potrei…-

- Mpf, Shika…Supponiamo che sia Temari la tua, chiamamola, “scelta”, ok? –

- Ti seguo…-

- Bene. Allora, tu vuoi stare con Temari, lei, incrociamo le dita, vuole stare con te.

Unico problema: Ino.

Tu, per non farla soffrire, rimani assieme a Ino, anche se nel tuo profondo vuoi Temari. Cosa credi che sia più corretto? Ammettere che ti sei innamorato di un’altra o prendere per il culo la tua fidanzata e far soffrire, così, sia lei che Temari? Per non parlare del fatto che soffriresti anche tu perché non puoi stare con la persona che ami davvero…Che dici?– Choji cercò di essere il più chiaro possibile, associando uno strano gesticolare alle parole.

- Dico che è tutto un gran casino…- fu la risposa del moro, che prese a battersi la testa col palmo della mano.

- E’ l’amore, amico mio…E’ solo l’amore…- cercò si sollevarli il morale l’amico, battendoli delle leggere pacche sulla spalla.

- Fanculo l’amore, allora…lo sapevo che le donne portano solo rogna! Seccature…-

- A ma siete qui, ragazzi! –

La voce di Ino giunse alle orecchie dei ragazzi come una scossa elettrica.

La ragazza si avvicinò serena a Shikamaru, facendosi spazio tra le gambe penzolanti del ragazzo.

- Tesoro, è tutto il giorno che ti nascondi, c’è forse qualche problema?  - domandò sensuale, giocando col codino ad ananas del suo fidanzata.

Shikamaru deglutì, detestando ogni singola goccia di sudore che li stava solcando il viso.

- Ehm, ma no Ino…Niente…-

- Siamo venuti qua in ricordo dei vecchi tempi, quando stavamo ancora all’accademia…- tentò di salvare la situazione Choji, sfoggiando un sorriso a 32 denti.

- Giusto. Eravamo dei così piccoli marmocchi…-

I due ragazzi si lanciarono occhiatine complici, mentre Ino li osservava sempre più stranita.

- Cero che siete strani, comunque che ne dite di andare da Ichikaru? Ci stanno aspettando Sakura, Sasuke Naruto, Hinata e gli altri…-

- Andiamo, dai…- si alzò Shikamaru, prendendo per mano Ino e trascinandosela dietro, assieme a Choji.  

Per tutto il resto del giorno, Shikamaru non potè far altro che pensare a lei.

Anche quando fece l’amore con Ino, lui pensava a lei e sapeva bene che non c’era cosa peggiore del pensare a un’altra in quel momento.

D’un tratto si ricordò delle parole di Shikaku : “…se riescono a strapparti un sorriso ogni volta che le pensi, sei fottuto”. Era fottuto, dannatamente fottuto, perché ogni volta che pensava a lei, non sorrideva e basta, ma il suo cuore batteva all’impazzata. Ogni volta che se la ricordava a combattere, ogni volta che pensava ai suoi occhi prepotenti che lo fissavano, ogni volta che riviveva quel breve contatto con le sue labbra, ogni volta che sentiva il vento sfiorargli la faccia e ogni volta che dei granelli di sabbia s’intrufolavano nei suoi occhi, lui la voleva, la voleva più di ogni altra cosa.

Lei era ovunque e lui sapeva bene che ovunque avrebbe avuto bisogno di lei.

 

***

Era passato un mese dalla partenza della biondina di Suna ed era ormai chiaro che la relazione con Ino stava in piedi per inerzia, più che per passione e amore.

Ino si era accorta da qualche tempo che le cose non funzionavano più come una volta tra di loro, ma era evidente che faceva finta di niente e che tutto andasse alla grande.

A confronto loro, un Naruto e un’ Hinata erano molto più affiatati.

Non facevano l’amore da qualche settimana, eppure le occasioni non era certo mancate.

Nessuno dei due voleva decidersi ad affrontare la situazione, chi per paura di fronteggiare la realtà e chi per paura di ammettere la realtà.

Entrambi vivevano la loro storia, se ancora così la si poteva chiamare, come se niente fosse, tra bugie e litigate e brevissimi momenti di intimità.

Un giorno Shikamaru e Ino stavano seduti al solito muretto, che si ergeva di fronte al negozio di fiori Yamanka, quando Choji li raggiunse in tutta fretta.

- Shika! Tsunade vuole vederti immediatamente! -

- Che succede? – chiese tremendamente svogliato il ragazzo.

- Non lo so, non mi ha detto niente, ma è urgente. Corri! –

- Va bene, va bene, ci vado…-

- Ehi, ti accompagno…-

- Scusa Ino, ma se l’hokage ha chiesto solo di me ci sarà un motivo…Ci vediamo dopo, ragazzi…Ciao…- e corse verso il palazzo dell’hogake, lasciano una Ino imbronciata in compagni del suo migliore amico.

- Io non lo capisco! Ma che diavolo li prende!?-  cominciò a borbottare fra sé e sé Ino, al fianco di Choji.

- Magari ha litigato coi suoi…- azzardò Choji, cercando di essere convincete.

- Andiamo, Cho! Lo sai meglio di me che pur di non litigare con loro, acconsentirebbe a fare di tutto e di più! E’ troppo pigro anche per sollevare una discussione…Ma anche se fosse come dici te, non vedo perché debba prendersela con me! Sono la sua ragazza! Ho il sacrosanto diritto di stare più tempo possibile con lui! – la faccia di Ino si rattristò e una debole lacrima le solcò il viso..

- Ino…-

- Choji, lo sto perdendo! Non mi ama più, lo sento! – si tuffò tra le braccia forti dell’amico, con le lacrime che cominciarono a scendere sempre più veloci.

- Ino, non fare così…Magari è solo stressato per qualcosa…- la buttò là Choji, sapendo bene cosa frullasse in testa all’amico in quel periodo.

- Cho, se sai qualcosa dimmelo, subito! – i suoi occhi blu mare lo fissavano carichi di accusa, quasi volessero strappare via  a forza la risposta alla sua infelicità con Shikamaru.

- Io…-

- Sei il suo migliore amico! Devi sapere per forza! Dimmelo! –

- Non posso. Non è giusto…-

- Me ne frego se non è giusto! Giuro che non mi arrabbio né vado a dirgli qualcosa, coraggio…Spara…-

Lui la guardò negli occhi, trattenne un respiro e sputò il rospo alla velocità della luce.

Gli raccontò del loro bacio e della chiacchierata che aveva fatto la mattina della sua partenza.

Ino restò semplicemente senza parole.

- Ha b-baciato…quella brutta troietta di Suna!!!??? – più che rabbia, Ino aveva in corpo odio puro. Lo aveva sempre avvisato che non sopportava il tradimento e lui l’aveva tradita.

L’aveva tradita moralmente, fisicamente e spiritualmente…E la stava ancora tradendo, la stava ancora prendendo in giro.

Pianse parecchio tempo tra le braccia di Choji, il quale si limitava ad accarezzarle la testolina bionda e a schioccarle qualche delicato bacio in fronte, senza proferire parola, ma partecipando solo al suo dolore.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** - CHARIMENTI E SCUSE- ***


Ops! Ho appena riletto il capitolo e devo scusarmi per la confusione di alcuni cognomi...XD. Allora, il negozio è quello di Ino, quindi Yamanaka (non Inuzuka, povero Kiba). Poi, premetto che dal monento che sono una frana nel descrivere le scene d'azione o inventare pretesti per le missioni, nel prossimo capitolo mi limiterò a descrivere la perfetta combinazione tra la tecnica di Temari e quella di Shikamaru per sconfiggere una certa tipa artigiana alla cascata (spunto, appunto, dal manga XD). Poi, per il resto è tutta opera di fantasia e ispirazione dovuta a dei fatti accaduti in my life o in generala dal mondo che ci circonda ...^_^. Nel caso troviate scene che assomiglino alle vostre , badate sarà puramente casuale, perchè vi assicuro che non è mia intenzione copiare o violare alcun copyright, giuro!!! Questa storia, come altre che pubblicherò pian piano, sono state scritte da un pezzo, ma non ho mai avuto il coraggio di pubblicarle (e forse potevo risparmiarvi queste scemenze XD). Ok, credo di aver chiarito un attimo...bah.. Prego, fatemi sapere se ve gusta sta storiella...^^ (uh uh uh uh..mi piacciono i triangoli amorosi! XD) (sono masochista...-.-").

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


Nel frattempo, al palazzo dell’hokage…

Nel frattempo, al palazzo dell’hokage

- Voleva vedermi, Tsunade? -.

- Sì, entra pure Shikamaru…-

Il ragazzo si posizionò di fronte alla donna, in attesa che lei parlasse.

L’hokage intrecciò le mani, portandole davanti al viso, ereggendosi coi gomito.

Lo sguardi stava trafiggendo Shikamaru.

- Non ci girerò tanto intorno, quindi di vedi di sbrigarti. Voglio che prepari subito una missione per Suna. Raduna qualche tuo amichetto, chi ritieni all’altezza e partite immediatamente per il villaggio dell sabbia. E’ ora di restituire il favore.-

- Tsunade, mi dica, è successo qualcosa di grave a Gaara? – domandò preoccupato il moro.

Lo sguardo si fece più intenso. Shikamaru rabbrividì.

- Non ancora…Ma alcuni nija traditori del villaggio della Stella hanno attaccato il palazzo del kazekage. Molti ninja e guardie del corpo di Suna sono già stati messi fuori combattimento, tocca a noi dare del nostro…-

- Questo significa che l’alleanza è andata a buon fine…- dedusse Shikamaru.

- Sì, ma il problema è che dietro questi traditori ci sta lo zampino di Orochimaru. So per certo che per fortuna non si farà vivo a Suna, ma è meglio tenere gli occhi bene aperti…-

- Quindi, si tratta di sedare la rivolta? –

- Esattamente. Conto su di te, Shikamaru. –

- Posso scegliere io i ninja? –

- Sì, certo…E, Shikamaru…-

Il ragazzo si stava già dirigendo verso l’uscita.

- Sì?-

- Non voglio vittime, questa volta.-

- Sì, hokage. Questa volta non fallirò.- rispose deciso, stringendo un pungo.

- Molto bene. Ora vai –

- Subito.- rispose, facendo un inchino veloce ed correndo fuori dal palazzo.

Il ragazzo corse a casa, recuperò il necessario come shuriken, carte bomba e quant’altro e stese una lista veloce di chi lo avrebbe seguito.

Ci pensò un attimo, ma alla fine decise che avrebbe lasciato Ino e Choji a Konoha.

Naruto e Neji sarebbero stati indispensabili, come anche Sakura, in qualità di ninja medico. Decise di chiamare anche Kiba e Rock Lee.

Una volta avvertiti i ragazzi, partirono subito per Suna e Shikamaru non ebbe nemmeno il tempo di avvertire Ino, ma forse non gliene importava poi così tanto. Il suo pensiero più grande era raggiungere il villaggio della sabbia, salvare Gaara , ma soprattutto salvare Temari.

Impiegarono due giorni prima di varcare la soglia di Suna.

Davanti a loro si presentò uno spettacolo raccapricciante. Moltissimi civili giacevano a terra, privi di vita, tra cui donne  e bambini.

- Mio dio…- riuscì a balbettare Sakura, portandosi le mani alla bocca.

- Ok, niente panico. Sakura, corri subito a curare chiunque abbia bisogno, Kiba verrà con te per coprirti in caso di attacco alle spalle

- Comandi, Shika! –

-. Corro! –

Sakura e Kiba si precipitarono subito dai primi feiriti.

- Io devo andare a cercare Gaara!!

- Va bene, tu Naruto andrai ad aiutare il kazekage, pensi di farcela da solo? –

- Ci puoi scommettere! –

Il biondino schizzò subito via, raggiungendo il palazzo dove Gaara era prigioniero dei traditori.

- Rock Lee e Neji andrete a cercare Kankuro , mentre io andrò da Temari. Non fatevi ammazzare, per nessun motivo! -

- Va bene,,,-

Una volta solo, Shikamaru si gettò alla disperata ricerca di Temari.

Fortunatamente non s’imbatte in alcun nemico prima di poter scorgere, nei pressi dell’unica cascata di Suna, una folata di vento troppo famigliare.

Temari, sto arrivando…”

Temari stava difendendosi, ormai invano, dagli attacchi della donna dai capelli blu che le stava di fronte. Anche lei aveva il vento come arma, un vento forse più potente del suo ventaglio perché l’attacco era fortificato da due spade.

-          Accidenti! Di questo passo esaurirò tutto il chakra senza farle un graffio!-

Senza accorgersene un colpo nemico più potente degli altri, riuscì a colpirla in pieno, sbattendola contro il tronco di un albero.

Temari cadde a terra, priva di sensi.

- Bene, bene , bene…adesso sei morta! – ghignò sadicamente la donna, pronta a sferrarle l’attacco finale.

- Tecnica del…Ma cosa?! Chi sei tu!?- la donna fissò il ragazzo che stava dietro Temari.

- Sono venuto per restituire il favore a Suna! -

Temari aprì debolmente gli occhi e si ritrovò salva, per miracolo.

Percepì il suo corpo che non rispondeva ai suoi comandi e capì subito di cosa si trattasse.

Voltò la testa e lui era lì, in ginocchio, tenendo saldamente le mani congiunte affinchè il suo Kage Mane no Jutsu riuscisse.

- Shikamaru…-

Il ragazzo sciolse la tecnica e si avvinò a Temari, poggiando delicatamente una mano sulla spalla.

- Stai bene? -

- Sì, sto bene…Ascolta, vai da Kankuro e Gaara. IO me la cavo benissimo da sola…- lo rimbeccò quasi acida, alzandosi in piedi e impugnando con rabbia il ventaglio.

- Questa volta non fallirò! – ruggì la biondina - Kirikiri Mai! –

- Ma cosa credi di fare, piccola stupida? La tua tecnica è nulla contro le mie spade! –

- Accidenti! –

- Lascia che ti aiuti…-

- La mia tecnica non le ha fatto un graffio, come potrebbe essere d’aiuto il tuo stupido gioco d’ombra? – sbottò la ragazza.

- Forse ho un piano…- disse,osservando la cascata con un sorrisetto furbo.

- Che intendi fare? –

- Ascolta…- si avvinò a lei, sussurrandole il piano all’orecchio.

- Sei forse tutto matto? –

- Non ti preoccupare, funzionerà…-

- D’accordo, sei tu il genio…- si lamentò ironica.

- Ahah! E’ inutile! Qualunque sia il vostro insulso piano, non potrete sconfiggermi! – detto questo, la donna dai capelli blu sferrò un attacco contro i due ragazzi, che si ripararono dal vento micidiale prontamente.

- Ok, vai Temari! –

- Sì. Tecnica delle lame di vento!

- Si direbbe che tu abbia problemi di mira ragazzina, io sono qua!  Ehi, aspetta… ma cosa diavolo…NO! C-come hai fatto a prendermi? –

L’avversaria era stata intrappolata dalla tecnica di Shikamaru, il quale aveva usato la cascata alzata Temari per allungare la sua ombra.

- Temari, il colpo finale!-

- Subito! Kirikiri Mai! –

Si vide il nemico volare via, insieme ad un mulinello di vento ed il simpatico animaletto bianco.

- E’ fatta! – esultò Temari, regalando un veloce sorriso a Shikamaru, prima di tornare seria e fredda.

Lui, per tutta risposta, non potè far altro che ricambiare il sorriso, sentendosi il cuore semplicemente collassare.

- Raggiungiamo Naruto e gli altri…-

- D’accordo…-

Detto questo, i due si precipitarono al palazzo del kazekage.

Gaara giaceva sul grembo di Naruto, privo di sensi e Sakura era china su di lui, intenta a curarlo.

- Gaara! -

Temari corse ad abbracciare il fratellino, mentre Kankuro le si avvinò, posandole una mano sulla schiena.

- State calmi, è solo un debole, ma guarirà presto – rassicurò Sakura.

La missione era stata portata a termine, I traditori erano stati tutti trovati e uccisi e molte persone poterono riprendere le forse, grazie ai trattamenti di Sakura.

- Non so ancora come ringraziarvi..-

- Abbiamo ricambiato il favore, Gaara! – sorrise Naruto.

- Adesso è meglio tornare al villaggio…-

- Grazie di tutto, amici! –

- Ciao Kankuro, ci si vedrà ancora, prima o poi…-

- Puoi scommetterci Rock Lee! –

- Dov’è Shikamaru? – domandò Neji.

- Era…era dietro di noi…- rispose Sakura, interdetta.

- Oh, credo di sapere dove sia andato…- proferì Temari.

-Ecco vai a recuperarlo, quello scansafatiche! Io voglio tornare dalla mia HInata! – si lamentò Naruto, mugugnando sottovoce.

Temari sapeva bene dove fosse quel ragazzo, lo conosceva fin troppo bene.

Ed infatti era esattamente in quel posto, poco distante dalla fine del villaggio, dietro una duna, sdraiato sulla sabbia che fissava il cielo.

- Eccoti…-

- T-temari! Che ci fai qua? –

- Vorrai dire che ci fai Tu qui, idiota! Gli altri sono già pronti per partire! – lo rimproverò seria, con le mani ai fianchi.

- Cavolo…-

- Muoviti! Ti stanno aspettando all’entrata! –

- Ora vado…- borbottò, tirandosi in piedi goffamente con la sigaretta in bocca e mettendosi le mani in tasca per cercare l’accendino.

- Fumare fa male…- gli lanciò un’occhiataccia le.

- Anche tradire, fa male…- il suo sguardo osservò la sua faccia impaurita e le sue labbra si chiusero in una smorfia.

- Shikamaru, ti ho detto di chiudere quel capitolo. Tu stai con Ino..-

Stranamente la sua voce si era fatta calma e non aveva un’aria di rimprovero, ma più di rassegnazione.

- Temari, io non voglio chiuderlo perché…-

Fu interrotto dalla mano di lei, che li tappò la bocca.

- Non voglio sentirti dire niente. E adesso vai.-

Il suo sguardo era serio, cattivo e assassino. Ma chissà perché, mentre si allontanava, dopo averla salutata con un leggero cenno di mano, Shikamaru pensò di averle visto gli occhi lucidi. Si voltò di scatto e la vide in ginocchio, accasciata a terra con il viso tra le mani.

Avrebbe voluto fare marcia indietro e andare da lei, ma non poteva e sarebbe stato solo peggio. Meglio un addio così, secco. Meglio chiudere quel capitolo così, senza complicazioni, anche se chiuderlo li sarebbe costato un dolore immane.

Si sentì gli occhi bruciare e un forte dolore al petto premerli dentro, ma non poteva andare da lei perché se fosse andato, sarebbe stato come tradire Ino una seconda volta e lui non poteva.

- Shika! Eccoti! Andiamo! -

- Sì Naruto, andiamo…-

E con malavoglia fece ritorno a Konoha.

 

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


***

***

Tornato alla routine quotidiana ormai da una settimana, Shikamaru pensò, ripensò, meditò e rimeditò sul dafarsi.

Era giunto a una e sola conclusione: senza di lei, lui stava impazzendo.

Aveva disperatamente bisogno di Temari, dei suoi occhi, dei suoi capelli, delle sue grida, delle sue battutine acide e delle sue sventagliate.

Ormai con Ino era chiaro, anzi chiarissimo, che qualcosa-non-andava, sebbene lei fosse sempre in pista, pronta a sbaciucchiarlo e a trascinarlo da qualche parte, come se a lui gliene fregasse davvero.

Tanto valeva mandare all’aria tutto e invece fanculizzare orgoglio e giudizi altrui.

Ok, non voleva far soffrire nessuno, ma neanche lui voleva rovinarsi a vita.

E se Temari l’avesse respinto? No, non l’avrebbe fatto.

Era pronto, era carico…era completamente pazzo.

Decise di andare a rompere con Ino, una volta per tutte e subito dopo sarebbe corso da lei. Sì, avrebbe fatto così.

Aveva appuntamento con Ino davanti al suo negozio di fiori, decise che gliel’avrebbe detto senza tanti giri di parole, ma con mille spiegazioni plausibili.

- Amore! Eccoti! Sei pronto? Ti porto in un bel posticino…-

Ma chi voleva prendere in giro? Come avrebbe anche solo potuto pensare di riuscire a spezzarle il cuore così, su due piedi?. Decise di aspettare, almeno per il momento.

Gliel’avrebbe detto alla fine del delizioso giretto.

- Shika, che hai? -

- N-niente, Ino, figurati…-  mentì lui, tentanto di volgere lo sguardo per terra mentre camminavano verso chissà quale meta, per le strade di Konoha.

- Meglio così…- la chiuse in fretta lei.

Shikamaru restò un attimo interdetto da quella risposta, non era da Ino chiudere una curiosità così, normalmente avrebbe rotto le scatole  fino a notte pur di sapere che succedeva.

- Meglio così?!- domandò stranito il ragazzo.

- Sì. Se hai detto che non hai niente, mi fido. Lo sai che mi fido, vero Shika? – quest’ultima domanda retorica cercò di sottolinearla calcatamente.

- Lo so che ti fidi, Ino…- rispose a voce roca lui.

- Eccoci arrivati! – la biondina mollò la presa della mano dal suo ragazzo e si gettò in mezzo al prato fiorito che sorgeva di fronte a loro.

- Ma che posto è? – si chiese Shikamaru, anche se doveva ammettere che come oasi di pace per guardare le nuvole non era niente male.

Guardava Ino sorridere per una farfalla che le si era posata sul naso.

Era bella, non c’era nulla da dire su questo. Ma Temari, quella dannata ragazza…era meglio, si ritrovò a pensare.

La voleva lì, in quel prato, con lui, La voleva stringere a sé con tutto l’amore che aveva in corpo, la voleva baciare, la voleva accarezzare , la voleva troppo.

E si ritrovlò a pensare quanto fosse stronzo a stare, invece, lì con quella graziosa creatuire che di lui non meritava neanche l’elastico che teneva in piedi il suo codino ad ananas.

Lei non meritava di essere trattata così, non lo meritava per niente.

Si sentì soffocare quando Ino lo baciò con impeto, facendolo cadere in mezzo al prato e sorridendoli radiosa.

Non poteva farle questo, no, non poteva.

La scostò dolcemente, facendola cadere al suo fianco.

Lei lo guardò con terrore, probabilmente sapeva cosa stava per dire.

Fece un bel respiro, si voltò per non essere codardo e guardarla negli occhi e cominciò:

- Ino, io ti devo parlare…-

- Sono qui, dimmi…-

Accidenti, quella risposta era stata estremamente acida da parte sua.

I suoi occhioni blu lo fissavano, incerti, impauriti, ma anche pieni di odio, perché lei sapeva, sapeva tutto, ma non voleva ancora crederci.

- Lo so che è assurdo quello che sto per dirti, lo so che…non è bello quello che sto per confessarti. Puoi, puoi…prendermi a schiaffi se ti va, però io devo dirtelo perché…-

- NO!-

Shikamaru ebbe un brivido di paura. Ino lo stava trapassando con uno sguardo omicida, sebbene le lacrime le cominciassero già a scendere.

- No, cosa, scusa? – balbettò lui, ancora troppo confuso da quella reazione.

Ino si asciugò velocemente le due lacrime e si alzò in piedi coi pugni serrati, lanciandoli addosso col solo sguardo tutto l’odio che aveva in corpo, Lui lo percepì benissimo.

- Tu-non-mi-lasci, è chiaro? –  c’ era rabbia, c’era odio, c’ era frustrazione in quelle parole.

- Ino…-

- Non sono stupida, sai? Choji mi ha raccontato tutto, di te e di quella stronza che sta là a Suna.Ho fatto finta di niente perché credevo che non te ne importasse di lei. Se te ne fosse davvero importato, non mi avresti preso per il culo tutto questo tempo, ma saresti andato subito da lei, giusto? –

- Ino, io…-

- E’ giusto o no? Rispondi! –

- Io…ho preso in giro sia me stesso che te, Ino…E’ inutile adesso soffrire entrambi…- riuscì semplicemente a dire lui.

Ino avampò, tra lacrime e rabbia.

- Sai una cosa? Qui, l’unica che sta soffrendo sono io! Perché una volta che mi avrai scaricata tu te ne andrai da quella puttanella, che ti farà felice, mentre io me ne starò qui da dola a piangere per uno stronzo! – ormai le lacrime non le si fermavano più e scendevano lungo il suo viso delicato, trasportanto odio, amarezza, rancore e ancora odio,quasi senza dolore o amore.

- Ino, non è facile…-

Lei lo interruppe di nuovo.

- E invece si che lo è! – gridò, poi continuò – Resta, Shika. Resta con me e farò finta che non sia successo niente. Dimmi che resti e riviviamo quello che provavamo un tempo…-

Ino si accasciò a terra, con le mani conficcate nelle’erba che stritolavano la terra e i singhiozzi, deboli, che rompevano quel doloroso silenzio.

Shikamaru la guardò e si fece semplicemente schifo, ma ormai aveva deciso. Avrebbe seguito il suo cuore e basta.

- Ino, mi sento un verme per tutto quello che ti ho fatto…Ma sappi che ti ho amata davvero e non avrei mai e poi mai voluto farti soffrire…Però non posso continuare a fingere, io…io amo lei, non posso privarmi di qualcosa che mi rende felice, davvero felice…-

- Però puoi privare gli altri di ciò che li rende felice, giusto? Shikamaru, se te ne vai…- un singhiozzo di dolore - …s-se te ne vai, non guardami più in faccia! – Detto questo si alzò e corse via da lui.

Il ragazzo si alzò di scatto, pronto per correrle incontro ma lei lo bloccò con una mano di fronte.

- Non osare seguirmi! Non osare toccarmi! Non osare dire che ti dispiace! Corri da lei, sii felice e stammi lontano!! Ti ho datto tutto, tutto in un anno insieme! E tu mi ripaghi così…–

- I-no, mi disp…-

- VAFFANCULO STRONZO! – e continuò a correre, probabilmente a cercare il suo amico Choji,  ma questa volta lui la lasciò andare.

- Me lo sono meritato…- sospirò, accendendosi una sigaretta

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Capitolo 5
*** capitolo 4 ***


***

***

Ino correva, correva disperata per le strade di Konoha.

Sapeva bene che sarebbe arrivato quel momento, lo sapeva che prima o poi la cruda e amara verità sarebbe saltata fuori.

- Stronzo! Stronzo! Stronzo! Ti odio! – continuava a urlare dentro di sé.

Non si curava della gente che la guardava stranita o dei bambini che urtava lungo il suo percorso. Correva e basta, con le lacrime agli occhi e un forte, fortissimo dolore al petto.

Le sembrava tutto assurdo, tutto non reale. Fino a qualche mese prima era la ragazza più felice del mondo. Aveva tutto ciò che una ragazza di 18 potesse desiderare, anche se per “avere tutto” a lei bastava avere Shikamaru. E l’aveva, era suo, fino a qualche mese prima.

Si ritrovò a odiare anche Temari. Era colpa sua. Sì, era tutta colpa di quella stupida ragazza di Suna che le aveva portato via il suo amore e la sua felicità.

- ANDATE AL DIAVOLO TUTTI E DUE! Tu, stronzo e tu, troia!– si ritrovò a urlare da sola, ferma, vicino alla collinetta dov’era solito Shikamaru andarci con lei a guardare le nuvole.

Tutto a un tratto vide una presenza davanti a lei che le si avvicinava sempre di più.

Ino saltò al collo di Choji, il quale rimase completamente spiazzato, abbracciato all’amica in lacrime, ancora una volta.

Il poveretto si ritrovò a pensare quanto fosse triste doverle essere d’aiuto solo quando era in crisi. L’aveva sempre aiutata nel momento del bisogno, quando aveva bisogno di consigli o quando litigava col suo ragazzo. Ma se invece le cose andavo bene, lui per lei non esisteva più.

Scacciò in fretta quei pensieri, nonostante li pesassero da parecchio tempo, perché in quel momento la cosa che più bramava era vedere lei tornare a sorridere.

- Mi ha lasciata! Mi ha lasciata per quella, Choji! E’ uno stronzo, è un fottuto stronzo! -

Choji annuiva dolcemente ai singhiozzi e allo sfogo dell’amica che teneva ancora saldamente tra le sue forti braccia.

Shikamaru non si era del tutto comportato giustamente con lei, avrebbe dovuto dirglielo subito come stavano le cose, senza prenderla in giro per tutto quel tempo.

Ma del resto sapeva anche che l’amico aveva davvero un cuore troppo buono per prendere decisioni così avventate. Già. Peccato che alla fine le abbia fatte soffrire entrambe, comunque.

- Choji, non lasciarmi, ti prego! Non ce la faccio…- disse debolmente Ino.

Il ragazzo strinse a sé la ragazza ancora di più, rassegnandosi al fatto che, in fondo, poteva offrirle solo due braccia sicure con cui proteggerla e niente di più.

 

***

Shikamaru camminava a passo svelto ancora in mezzo a quel prato fiorito.

Continuava a camminare tra un fiore e l’altro, per poi fermarsi, sospirare, battersi una mano sulla fronte e camminare nella direzione opposta.

Ormai di andare a rintracciare Ino per chiedere un’ultima volta scusa non se ne parlava neanche, sarebbe stato solo peggio.

D’altro canto non poteva neanche correre subito da Temari perché non si sarebbe sentito a posto con la coscienza. Doveva prima chiarire bene con Ino, non la voleva certo lasciare così, in lacrime, come aveva fatto con Temari.

Ancora una volta non sapeva dove diavolo andare a sbattere la testa.

Che cosa doveva fare?. Aveva lasciato Ino, quindi sarebbe potuto volare a Suna e finalmente dire tutto a Temari, baciarla e avrebbe avuto il suo happy ending, però…Ecco. C’era sempre un “però” che doveva scombussolargli tutto il piano.

Non se la sentiva di scappare così.

Aveva bisogno di un segno, di un’indicazione, di qualcosa che lo illuminasse e che li facesse capire cosa era meglio fare, ma attorno a lui c’erano solo degli stupidissimi fiori e delle noiosissime api. Dannazione.

Si gettò sul prato, sdraiato e una sigaretta accesa in bocca.

Fissò le nuvole. Erano belle ed erano libera, come tanto avrebbe voluto essere anche lui.

Libero. Libero da angosce e preoccupazione, libero da scelte di cosa fosse giusto o sbagliato e libero di seguire il suo cuore.

Perché doveva essere tutto così complicato? Perché non poteva semplicemente stare con la persona che amava davvero?

A tutte queste domande, la risposta arrivò in fretta.

Una folata di vento li fece cadere la sigaretta dalla bocca e il suo sguardo si posò istintivamente sulla figura che le era apparsa alle spalle.

- Kankuro?!-

- Mi avevano detto che ti avrei incontrato qui…-

- Che diavolo ci fai qui? –

- Senti, pochi giri di parole. Devi venire da mia sorella e fammi il favore di farlo anche un po’ in fretta. Sta diventato irriconoscibile da quando ve ne siete andati dal Suna, dopo la missione e dio solo sa da quant’è che non si allena. Me l’hai fatta diventare un vegetale, peggio di te. Quindi ora alzi le tue chiappe d’oro e vieni dritto al villaggio della Sabbia con me, chiaro? – Kankuro era davvero alquanto irritato.

- Senti, io verrei anche subito per Temari, ma non posso adesso, non posso lasciare Ino così…-

- Senti bamboccio, me ne frego delle tue cazzatelle amorose e dei tuoi problemi. Ti pare che se non fosse stato urgente mi sarei faticato tanto ad arrivare in questo stupido villaggio in un giorno? –.

Shikamaru si alzò in piedi, il viso coperto nell’ombra con lo sguardo basso e i pugni serrati.

- Credi che mi stia divertendo a veder soffrire quelle due? Pensi che non me ne freghi nulla dei loro sentimenti? Ci sto male quanto loro, per dio! – disse quasi gridando.

- Tu vuoi Temari?- chiese calmo il burattinaio.

- Cosa?- domandò perplesso Shikamaru.

- Vuoi stare con mia sorella o no? –

- Cazzo, certo che voglio stare con lei! –

- E allora basta seghe mentali. Ino se la caverà, si sa che noi uomini abbiamo la reputazione da stronzi. E’ una ragazza forte per quanto me ne ricordi, quindi piantala con frasi tipo cosa faccio o cosa non faccio e corri da Temari. Conoscendola non ti aspetterà certo per tutta la vita. Certo, adesso sta male, ma se non ti decidi a correre, ti saluta prima lei! –

-…-

-Allora? Sei ancora qua? –

Shikamaru pareva quasi fosse caduto dal cielo. Aveva gli occhi in fissa sul volto dipinto di Kankuro e un’espressione decisamente alienata.

-…Io…Io devo andare! Devo…devo andare da Temari..- sussurrò, fissando sempre Kankuro.

- Ehi, ma che ti è preso? –

- Io…io voglio stare con lei…Temari…-

Kankuro pareva completamente spiazzato. Quel ragazzo era decisamente strano.

Improvvisamente Shikamaru si sveglio da quello stato di coma e proferì due semplici parole prima di correre via.

- Non fermarmi! -

Kankuro rimase ad osservare il ragazzo col codino allontani sempre di più e se da una parte era sollevato per sua sorella che presto avrebbe rivisto sorridere, dall’altra era seriamente preoccupato.

- Ma come diavolo ho fatto a mandare un tale cretino da mia sorella??! – pensò semplicemente, prima di sistemarsi la sua marionetta sulle spalle e avviarsi, anche lui, verso Suna.

 

 

 

E mentre il nostro prode Shikamaru corre verso Suna sotto le note dei Queen, “Don’t stop me now”, Ino si risolleverà dal pugno nello stomaco? E Temari caccerà il nostro Shika o li salterà in braccio? E…se invece il ragazzo col codino facesse marcia indietro e restasse con Ino?

Ultimo capitolo al prossimo aggiornamento, che sarà prestissimo!

Un grazie a tutti quelli che hanno letto fin qui e un grazie più dovuto a chi ha recensito con belle parole ^^.

Commentate senza paura, non sapete quando mi renda felice leggere le vostre recensioni! Mi basta anche un “passabile”, una parola, una faccina…ma fatemi sapere com’è!

A presto ^^, Saju

 

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Capitolo 6
*** capitolo 5 ***


***

***

 

Intanto, Ino e Choji camminavano abbracciati per il villaggio.

Ormai aveva versato tutte le lacrime, ma dentro moriva ancora.

- Ehilà! Ino! Choji! –

La voce allegra e spensierata di Naruto strappò un debole sorrisino a Ino e di questo Choji se ne accorse subito, sorridendo a sua volta.

- Come mai in giro, soli soletti? Dov’è Nara? –

Choji fulminò con lo sguardo il biondino, per dopo volgere l’attenzione all’amica che già stava ricominciando a piangere. Aveva paura che sarebbe scoppiata di nuovo, ma stranamente fu lei ha rispondere:

- Credo sia andato a Suna…-

Naruto ne fu abbastanza sorpreso e fece una delle sue facce stralunate, prima che la biondina continuasse:

- Ci siamo lasciati, suppongo sia andato da…T-Temari…-

- Ah…- forse per la prima volta, Naruto, non sapeva che rispondere. Non si mise né a ridere né divenne triste, divenne semplicemente sbalordito per la semplicità con Ino li diede la notizia.

- M-mi dispiace per voi…Certo che da Shikamaru certe cose non ce le si aspetterebbe mai…- borbottò il biondino, recuperando la sua solita vitalità.

- Oh, no…l’ho lasciato Io, sono io che ho perso interesse per lui…- mentì Ino, cercando di sorridere.

- Strano…Va bè, ragazzi, scusate ma sono in ritardo. Hinata mi starà aspettando da Ichikaru…Ci vediamo! –

- Ciao Naruto! –

Una volta tornati soli, Choji prese la parola.

- Ehi, si può sapere perché hai detto quella cosa a Naruto? -

- Perché non voglio che Shikamaru si prenda una pessima reputazione…Nonostante tutto quello che mi ha fatto, ci tengo a lui e se ha fatto quel che ha fatto, ci sarà stato un motivo. In fondo, forse…non voleva davvero farmi soffrire e anche lui starà male per questo…forse…-

- Ino, non devi giustificarlo. Non si è comportato bene…-

- Lo so…ma non voglio perderlo…Quindi se è un amico che deve restare, lo terrò come tale, vedrai che presto mi passerà tutto…- disse sorridente, ma nascondendo una voglia disperata di piangere ancora.

Choji capì subito cosa intendesse l’amica e per questo decise di portarla su una collina, per farle osservare tutta Konoha e poter mangiare insieme patatine e farla ridere, con la speranza di sollevarla di morale.

- Ehi, Cho…- disse Ino, seduta accanto all’amico, mentre sgranocchiava, stranamente, una patatina. Di fronte a loro si apriva l’orizzonte e tutto il villaggio.

- Dimmi, Ino…-

- Grazie…- disse sottovoce, quasi arrossendo.

Choji sorrise di ricambio: - Gli amici servono a questo, Ino…-

- Sei un tesoro Choji…- e detto questo l’abbracciò con forza.

Voleva davvero bene a quel ragazzo, gli voleva davvero anche troppo bene.

 

***

Shikamaru correva come un forsennato per la foresta.

In tutte le 10 ore di viaggio non aveva fatto nemmeno una pausa.

Arrivo in un giorno a Suna e senza neanche pensarci, si diresse al palazzo del kazekage.

Bussò velocemente alla porta e sentì la voce di Gaara che li fece eco di entrare.

- Nara?!-

- Gaara, dov’è Temari? – chiese col fiatone reggendosi in piedi a fatica.

Il rosso sapeva bene che ci facesse lì quel ragazzo e prontamente rispose:

- E’ di sopra, seconda porta sulla destra…-

- Grazie…-

Ma prima che facesse retro front verso l’uscita della stanza, Gaara lo bloccò sull’uscio:

- Nel caso vada male, non c’è che da biasimarla, Shikamaru…-

 Le parole di Gaara li rimbombarono in testa per tutto il tragitto, fino alla camera dove stava Temari.

Forse stava facendo una cazzata, forse non era così che dovevano andare le cose.

Sarebbe stato troppo bello se tutto fosse filato liscio, se Temari li fosse saltata in braccio e avessero vissuto finalmente la loro storia.

In fondo, Temari aveva un orgoglio e pur di non fare il secondo ripiego, li avrebbe detto di andarsi a farsi fottere e questo lo sapeva perché la conosceva anche fin troppo bene.

Dannazione. Però ormai era lì, si era fatto di corsa Konoha-Suna in un giorno,m non poteva mollare tutto. Decise di fare quella cazzata.

*Toc toc*

- Avanti…-

Shikamaru aprì la porta e senza nemmeno lasciarle prendere la parola, iniziò:

-Temari, con Ino è finita. Adesso, sono venuto fin qui di corsa perché ho capito che non potevo aspettare nemmeno un attimo di più prima di vederti. Lo so che ti sembrerà assurdo tutto questo, ma credimi…sto impazzendo. Io…ti amo! E me ne frego di quello che potrà succedere adesso o dopo. O di quello che penseranno gli altri. Mi importa solo di quello che mi dirai tu…adesso…-

Temari lo guardò con occhi stralunati, prima di riprendere la situazione sotto cotrollo.

- Ti rendi conto di aver fatto solo una cazzata colossale? – le disse acida,

- Perfettamente, me se ne valesse la pena, la rifarei altre 1000 volte! –

- Tu sei pazzo…-

- Ti prego, Temari! Non mi lasciare così! –

- Io non ho capito cosa diavolo vuoi da me! Hai lasciato Ino, bene…sono cazzi tuoi. Non ho intenzione di fare da ripiego, sai… io non sono la tua ruota di scorta! – sbottò a braccia incrociate.

- Ma è per te che ho lasciato Ino! Lo vuoi capire o no, razza di orgogliosa che non sei altro, che io ho fatto tutto questo perché voglio stare con te, Temari! Io ho bisogno di te, ho bisogno di sentirti…vicina. Guarda, non me ne frega niente se passerò per lo stronzo di turno o per il coglione scansafatiche che se ne sbatte dei sentimenti altrui. Voglio fare l’egoista, ok? Voglio che la ragazza che mi ha stregato il cuore mi dica che mi ama e che anche a lei vada bene di fare sta cazzata, insieme a me! –

A Temari, inconsciamente, scappò una lacrima, e poi un’altra ancora.

Si avvicinò a Shikamaru con occhi lucidi , prendendoli la testa tra le mani tremanti.

- Io ti odio Nara, mettitelo bene in testa! – disse quasi sottovoce, prima di appogiare le sue labbra su quelle di lui.

Shikamaru sorrise sulle labbra di lei.

- Non ne dubitavo…- e detto ciò, caricò quel gesto di un amore che neanche lui sapeva di avere.

Dal suo canto, Temari stringeva a sé il ragazzo che amava, con tutto il suo cuore.

Mandò decisamente a farsi fottere l’orgoglio e la ragione e si avvinghiò sempre di più a lui, fino a sentirlo suo, davvero solo suo.

Una volta terminato quel turbinio di emozioni, Temari si scostò dal viso di Shikamaru dolcemente.

- Pentito? – domandò in tono di sfida, lanciandoli la solita occhiatina maldestra che lo avrebbe steso all’istante.

- Nemmeno un pochino…- rispose accettando la sfida, riprendendo a baciarla più di prima.

- Idiota…- rise lei per dopo lasciarsi andare nuovamente, felice.

 

***

 

 

EPILOGO

 

Sei mesi dopo…

 

Camera di Shikamaru. Ore 15.35

 

- Nara, che diavolo stai combinando? -

- Sto cercando quel benedetto regalo…-

- Guarda che è ce l’ho già in mano io, era sul tavolo in sala…-

- Ah…-

- Razza di idiota…- borbottò la biondina, avviandosi verso l’uscita della camera.

- Anch’io ti amo, Tem! – urlò il ragazzo ironico, prima di seguirla a ruota fuori casa.

Camminava , mano nella mano, per la via principale del villaggio , quando si fermarono davanti al negozio di fiori Yamanaka.

- Coraggio, siamo già in ritardo…- incalzò il suo ragazzo Temari.

- Arrivo, arrivo…-

Sentendo bussare alla porta, Ino andò ad aprire.

- Shika!!! Tem!! Entrate pure…sono già tutti stravaccati sul divano! – disse sorridente.

- Grazie Ino, e scusa per il ritardo…- si scusò Temari, lanciano un’occhiatina al fidanzato.

- Tranquilla, non c’è problema…-

- Ah, questo è per te, da parte nostra…- disse la biondina, porgendole il pacchettino rosa in mano.

- Grazie, ma non dovevate! –

- Buon compleanno Ino! – le disse, baciandola due volte sulla guancia.

- Auguri! – fece lo stesso Shikamaru.

- Entrate pure…-

I tre entrarono e subito li raggiunse Choji.

- Ehi, amore…hai mica in giro un paio di forbici?-

- Secondo cassetto, sotto la credenza…-

- Giusto…- disse il ragazzo, schioccandole un bacio innocuo in bocca e scomparendo in cucina.

- E’ la quinta volta che mi doamnda delle forbici…- rise Ino, facendo accomodare i due ospiti sul divano, dove già stavano Naruto e Hinata.

Una volta che anche Sakura, Sai, Neji e tutti gli altri raggiunsero la casa di Ino, Naruto alzò un bicchiero per un brindisi.

- Ragazzi, facciamo gli auguri alla nostra amica, come si deve! -

- Giusto! – tutti in coro.

“Tanti auguri a te! Tanti auguti a te! Tanti auguri a Ino, tanti auguri a te!”

- Ba-cio! Ba-cio! Ba-cio! Ba-cio!- cominciò a canticchiare Rock Lee, seguito dal solito Naruto e dagli altri.

Choji, un po’ in imbarazzo, si avvicinò alla fidanzata e le diede un dolcissimo bacio che lei ricambiò, più felice che mai.

 

 

 

EEEEEEEEEEH! THE END!!!!!!! Spero sia stata di vostro gradimento, commentate in tanti! Baci, Saju ^^

(alla fine, mi pare sottointeso che Shika e Ino abbiano ripreso un buon rapporto di amicizia; il nostro Nara è felice con la nostra Tem e Ino ha trovato un nuovo amore nel suo amico Choji che ricambia perfettamente! ^^)

 

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