Teenage dream in a teenage circus.

di sarah1701
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Karen. ***
Capitolo 2: *** Sorpresa! ***
Capitolo 3: *** La speranza è l'ultima a morire. ***
Capitolo 4: *** Vittoria! ***
Capitolo 5: *** Emozioni e paure. ***
Capitolo 6: *** Tutto nasce da un taccuino. ***
Capitolo 7: *** Stelle. ***
Capitolo 8: *** La fine. ***
Capitolo 9: *** Origin of love. ***
Capitolo 10: *** Dean. ***
Capitolo 11: *** Rivelazione. ***



Capitolo 1
*** Karen. ***


  «Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita» (Paul Nizan, Aden Arabia, 1931)

Questa storia parla di Karen, una ragazza semplice di appena vent'anni che frequenta il primo anno di Managament ed Economia all'Università di Roma e nel tempo libero si dedica ad un'altra sua grande passione: la musica.
Karen è nata in una piccola cittadina del Sud Italia dove, nonostante molte divergenze familiari, ha passato un'infanzia felice in compagnia dei suoi fratelli maggiori. 
Ma quando si arriva all'adolescenza che iniziano i "problemi". Sarà che il corpo e la mente cambi, sarà lo sbalzo d'ormoni.. comunque sia da adolescenti sembra che ogni problema, anche quello più insignificante, sia la fine del mondo.
E che resta da fare a molti piccoli adolescenti? Rifugiarsi nella musica.
E' quello che fece Karen..si rifugiò nella musica di un cantante libanese che aveva spopolato molto in quegli anni in Italia. Il suo nome era Mika.
Amava i testi delle sue canzoni, l'armonia dove danzavano quelle parole ed amava anche la sua personalità ed energia che faceva trapelare su qualsiasi mezzo di comunicazione.
Vi stareste domandando perchè ho citato la dichiarazione che fece Nizan. Semplice.
Karen non è sicura che il marketing sia il suo futuro quindi è circondata da mille dubbi che in quel momento non le fanno godere i suoi vent'anni.
Ma ecco qui che succederà un'evento che le cambierà la vita per sempre.

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Capitolo 2
*** Sorpresa! ***


3 aprile 2014.

7:30. Suona la sveglia, come ogni mattina. L'unica cosa che dà la forza a Karen di alzarsi dal letto è che la sveglia suona al ritmo di "Underwater".
Va in bagno a farsi una doccia, si infila un jeans attilato ed una maglia bianca a pipistrello con i suoi immancabili anfibi e scende giù di corsa in cucina a fare colazione.
Sharon, la sua amica-coinquilina, le ha preparato un caffè americano che Karen beve in brevissimo tempo.
Karen e Sharon si conoscono dal tempo delle medie e da allora sono inseparabili. Ecco perchè hanno deciso di prendere una casa insieme a Roma, dove anche Sharon prosegue i suoi studi all'Università dell'Arte.
Karen saluta la sua amica con la linguaccia e fugge via dalla porta. 
8:15. Come al solito, è in ritardo. Affretta il passo per le stradine di Roma, che quel giorno è particolarmente soleggiata, canticchiando "Relax".
Arriva all'università dove si è appena aperta la sessione d'esame. Ed anche questa volta si scampa un altro ritardo.
15:30 Karen, dopo aver affrontato un difficilissimo esame di Economia Aziendale ed aver pranzato con Sharon dal cinese, si concede un po' di riposo sdraiata sul suo letto a ponte con il computer sulle gambe, cercando naturalmente delle novità relative al suo amato Mika.
Scorre tra le varie notizie, quando ad un certo punto le appare quella più bella che le migliorò decisamente la giornata: Mika, concerto a Roma, 13 Giugno 2014.
"Sharon! Vieni a vedere!"- la chiamò, urlando.
"Che è successo?" - disse Sharon, con la faccia un po' assonata, entrando in camera sua. 
"Mika..concerto..Roma.."-disse balbettando dalla felicità.
"Sì, verrò anche io con te, prenota pure i biglietti..però la prossima volta non urlare così tanto sennò sarai responsabile della mia morte nel sonno!"- disse, sbuffando e ridendo insieme.
Karen rise per pochi secondi perchè la sua mente era già concentrata su TicketOne per prenotare i biglietti tanto desiderati.
Click. Prenotati. Tra due mesi sarebbe andata, con la sua migliore amica, ad ascoltare dal vivo il suo idolo.
Aveva le farfalle nello stomaco.


27 Aprile 2014.

11:15 Karen stava partecipando alla lezione di Inglese applicato, quando ad un certo punto arrivò una notizia che poteva fare smettere di volare quelle farfalle..

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Capitolo 3
*** La speranza è l'ultima a morire. ***


Arrivò per Karen una terribile notizia. La professoressa annunciò che l'esame finale di Inglese era proprio il 13 Giugno.
Karen ebbe l'impressione che il cuore si fermò per qualche minuto.
Non poteva nè rinunciare all'esame e nè rinunciare al concerto! Erano entrambe cose che  possedevano un valore molto importante nella sua vita.

Apparte l'amore per Mika e la passione di inventare testi musicali che riportava sul suo taccuino, aveva la sensazione che l'inglese fosse la sua vera lingua madre.

Karen era disperata e non aveva la pallida idea di come fare. Nei dieci minuti di pausa, uscì fuori dall'Univerisità per fumarsi una sigaretta e riflettere.
Si accese una lampadina. Avrebbe chiesto alla sua prof. se poteva anticipare di un giorno, solo per lei, la sessione d'esame. 
Appena finiti i minuti di pausa, andò a cercare immediatamente la prof e le propose la sua idea.
"Scusi prof., volevo chiederle se può anticipare il mio esame di un giorno perchè quel giorno ho una visita medica molto importante che non posso rimandare."-le chiese, con faccia speranzosa.
Sì, aveva mentito ma poco le importava in quel momento. Aveva la sensazione che se ne sarebbe pentita se non avesse partecipato a quel concerto quindi avrebbe fatto di tutto per non perderselo.
La prof., con faccia dispiaciuta, le risponde che poteva anticiparlo di una settimana e che se non lo avrebbe passato doveva rifarlo obbligatoriamente il 13. 
Karen accettò senza esitazione. Sapeva che avrebbe avuto meno tempo dei suoi compagni per studiare e che forse non l'avrebbe passato ma sapeva che ne valeva la pena.

1 Giugno 2014.

Il tempo passava così in fretta per Karen tra studio e i suoi testi. 
Aveva trascorso tutto il mese di Maggio nella sua città originaria, dove le piaceva scendere in spiaggia per scrivere i suoi testi, naturalmente dopo aversi fatto un mazzo a casa con lo studio.
Si siedeva su uno scoglio, con la leggera brezza che le accarezzava i suoi lunghi capelli castani e le faceva volare leggermente il  vestito, e scriveva a lungo sul suo taccuino che portava sempre con sè.
Ogni tanto si fermava a fumare una sigaretta ed a guardare incantata il suo mare.
E pensare che qualche anno prima disprezzava la sua città senza un motivo apparente. 
In quel momento le riecheggiano in mente le parole di Mika:"I wanna come home,to the only place I know." Pura verità.
Però era arrivata l'ora di ritornare a Roma dove il giorno dopo vi erà la sessione d'esame esclusivamente per lei.
Chissà se ce l'avrebbe fatta..

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Capitolo 4
*** Vittoria! ***


2 Giugno 2014.

9:15. La sessione d'esame stava per cominciare. 
Karen era consapevole di aver studiato come una matta, ma la vita le aveva già riservato parecchie sconfitte non meritate. L'ansia era talmente tanta che le faceva fumare una sigaretta dopo l'altra.
La sessione inzia. Il suo destino dipenderà da quella prova.
12:10. Finalmente, dopo 3 ore, la sessione è finita.
Karen è poco sicura della sua prova ma l'insicurezza è da sempre un suo difetto "genetico".
La prof. le dice di passare il mattino seguente all'Università, nonostante non abbia lezione, per conoscere l'esito della prova. 
Karen annuisce ed esce finalmente dall'Università per concedersi un gelato alla vaniglia alla gelateria più vicina.
Mentre ritorna a casa, con il gelato che le cola sulla mano per il troppo caldo, le viene in mente un nuovo testo che esprime tutte le sensazioni di frustazione e speranza che prova in quel momento.
Apre la porta di casa, sfila dalla sua borsa il  taccuino e corre in camera sua a scrivere di getto il  nuovo testo.
Lo intitola "Only for you". "You" per chi non l'avesse capito, è il suo amato Mika.
Lei fa tutti questi sacrifici solo per lui. Questa volta la vita le riserverà almeno una vincita?

3 Giugno 2014.

10.30 Karen, con l'ansia a mille, entra all'Università per conoscere l'esito dell'esame.
Entra nella sala dei prof, dove vi era la sua prof. d'Inglese.
Le fa cennò di accomodarsi.
Karen capisce che non era un buon segno. Era andata sicuramente male e avrebbe dovuto rinunciare a tutto.
Ma le parole della prof. la sorpresero e non poco.
"Karen ti devo annunciare che, non solo hai superato l'esame, ma l'hai superato anche con il massimo del punteggio."- disse orgogliosa della sua alunna.
Karen stava trattenendo le lacrime di felicità quando la prof. aggiunse:"E per questo che ho deciso di proporti un laboratorio linguistico a Londra per i mesi di Luglio ed Agosto. Ti lascio del tempo per decidere."
Karen era talmente felice che accettò subito la proposta dicendo che non aveva bisogno di pensarci e che quello di andare a Londra, anche solo per due mesi, era il suo sogno.
La prof. orgogliosa ancora di più della sua alunna la abbracciò e la spinse ad andare a festeggiare con i suoi amici per tutte queste belle notizie.
Consiglio che Karen accettò molto volentieri. Infatti la sera stessa, lei e Sharon andarono a ballare per festeggiare.
In quel momento Karen si sentiva la persona più felice del mondo ed anche un po' ubriaca.
Avrebbe incontrato ufficialmente il suo idolo.


12 Giugno 2014.

Era la vigila del concerto.
Questi nove giorni erano passati in un lampo tra shopping con Sharon, relax e il suo immancabile taccuino.
Aveva anche perfezionato il testo di "Only for you", l'unico testo della sua vita che la rendeva veramente orgogliosa di sè stessa.
Dopo aver scelto cosa mettersi il giorno, Sharon e Karen andarono a dormire presto.
Domani sarebbe stata una giornata sconvolgente in tutti i sensi.

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Capitolo 5
*** Emozioni e paure. ***


13 Giugno 2014.

15:30 Il sole splendeva molto calorosamentea Roma.
Karen e Sharon già si trovano in piazza ad occupare i primi posti e per loro fortuna ce l'avevano fatta.
Faceva un caldo soffocante, ma poco importava a Karen che in quel momento sentiva solamente l'eccitazione dell'attesa.
Il concerto sarebbe incominciato alle 20:00.
Nel frattempo Sharon sorseggiava, uno dopo l'altro, dei frappè alla frutta mentre Karen scriveva come al suo solito. Però oggi, l'ispirazione era cresciuta.
20:00 Inizia il concerto. Le luci si abbassano per poi alzarsi subito un attimo dopo. 
Ed ecco che viene illuminato un ragazzo altissimo con dei ricci ribelli ed un grande sorriso sulle labbra.
Indossa un paio di pantaloni azzurri attilati con delle converse blu elettrico ed una T-shirt bianca, direi quasi trasparente.
Il suo nome è Mika.
Michael Holbrook Penniman Jr., il cantautore libanese naturalizzato britannico, tanto amato da Karen e proprio lì davanti a lei.
Karen, con il cuore che le batte a mille, guarda tutto il tempo incantata il suo idolo e balla come se non ci fosse un domani.
Ad un certo le pare che, mentre lui stia cantando "I See you", gli occhi marroni con sfaccettature verdi di Mika l'abbiano guardata per tutta la durata della canzone.
Lui che notava una ragazza così apparentemente semplice come lei? Per Karen era impossibile.
Si convinse che era soltanto una sua impressione.
Alcuni istanti dopo però dovette ricredersi.
Mika, che stava cantando con un'energia incredibile "Emily", si avvicinò a lei e la invitò a salire sul palco.
Karen non poteva crederci e stava lì, ferma e immobile, fissando la mano di Mika che voleva aiutarla a salire.
Menomale che c'era Sharon che le diede uno spintone il quale incoraggiò Karen a prendere la mano ed a salire sul palco.
Un vortice di emozioni scorrevano dentro di lei. Era qualcosa di indescrivibile.
Karen si mise a ballare insieme a lui  come se non avesse 3500 occhi puntati addosso.
I loro occhi e i loro sorrisi si incrociavano sempre più spesso.
Per Karen era un sogno.
Finita la canzone, Mika le diede un bacio sulla guancia per ringraziarla.
Karen, dopo essere stata inebriata dal suo dolce profumo ed aver avuto un piccolo brivido sentendo le sue morbide labbra sulla pelle, gli sorrise a 32 denti e scese dal palco.
Ci furono altre due canzoni ed il concerto finì con "Lollipop".
Mika, dopo il concerto, avrebbe firmato alcuni autografi dietro il palco e lei voleva andarci assolutamente anche per ringraziarlo.
Fece una fila interminabile quando arrivò il suo turno.
Le parole di Karen si congelarono davanti alla sua presenza.
"Ehi, eccoti ancora! Come ti chiami?"- disse con un sorriso che li formò una fossetta solo al lato destro e con la penna impugnata pronta per firmare l'autografo.
"Ka..Ka..Karen.." riuscì, dopo vari balbettii, a dire Karen.
"Ok, Ka..Ka..Karen.." disse sorridendo e strizzando il naso- "Comunque. se vuoi continuare il divertimento vieni al pub "n.9".. Vorrei parlare un po' con te, sembri una persona interessante.."- disse mentre firmava l'autografo e sorrideva sempre più.
Karen fece un sorriso un po' imbarazzato ed accettò l'invito.
23.30 Karen e Sharon entrano nel locale.
Nemmeno il tempo di entrare che Mika le invita a raggiungerle nella zona vip in cui stava sorseggiando un cocktail con il suo ragazzo.
Dopo le presentazioni, si presenta una ricca serata di divertimento e risate.
A Karen sta molto simpatico il ragazzo del suo idolo ed è felice che ha un tipo come lui al suo fianco. Ed il ragazzo ricambia la simpatia sin da subito.
Ad un certo punto, il ragazzo di Mika se ne va prima perchè il mattino seguente avrebbe dovuto alzarsi sul presto ed anche Sharon, dopo un mezz'oretta, fece altrettanto. 
Così, Karen e Mika rimangono da soli. Decidono di spostarsi al bancone del bar per prendersi una birra.
Parlano del più e del meno, dalle passioni nascoste di Karen fino alle avventure quotidiane di Mika.
Sarà l'alcool che gli farà parlare senza fermarsi ma sembrano legati sin a subito.

E' arrivata l'ora di andare a riposare per entrambi.
Si salutano con un abbraccio molto lungo ed un bacio sulla guancia sulla porta del locale.
04:00. Karen mentre percorre le strade buie di Roma, non ha per niente paura,per la prima volta in sua.
Cammina allegramente, scalza sull'asfalto, pensando alla meravigliosa giornata trascorsa.
Di sicuro, questa notte andrà a dormire con un sorriso sulle labbra.


14 Giugno 2014.

14:00 Karen si sveglia con un gran mal di testa, dovuti ai postumi della sbronza del giorno prima. 
Dicono che l'alcool fa dimenticare, ma Karen si ricorda a grandi linee cosa è successo.
Ha visto esibirsi il suo idolo e ci ha pure bevuto una birra insieme. 
Riserbando ancora tutta la felicità, e canticchiando "Origin of love" va a farsi una doccia.
Dopo aver fatto colazione alle tre del pomeriggio, ha una voglia matta di scrivere un testo dove poter esprimere tutte le sue emozioni positive.
Apre la borsa ed incomincia a cercare il suo taccuino. 
Oh cazzo, non lo trova.
Si sà che le borse delle donne sono incasinate ma è impossibile che sono magiche da far sparire gli oggetti. 
Karen è diventata bianca dal panico. 
Dove sarà finito il suo inseparabile taccuino? 

 

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Capitolo 6
*** Tutto nasce da un taccuino. ***


Karen incomincia a cercare disperamente in ogni angolo della casa.
Non c'è. Non lo trova.
Prova a chiamare il pub dov'era stata la sera prima sperando che l'avesse smarrito lì ma il proprietario le dice che tra gli oggetti smarriti non ha rinvenuto nessun taccuino.
"Dove cazzo sarà finito? Se non lo trovo, la passione della mia vita sarà andata a farsi fottere." - pensa Karen mentre cerca ancora per casa, tutta incazzata con sè stessa.
Karen, ormai rassegnata, inizia un nuovo taccuino anche se non è più la stessa cosa.
Un quart'ora dopo, mentre scriveva, il campanello di casa suona.
"Perfetto, ora ci mancava solo un rappresentante del cazzo."- borbotta, andando verso la porta.
 Con aria stufata, apre la porta.
"Ehi ciao! Sono venuto in un momento sbagliato, percaso?"- disse un ragazzo con il cappuccio della felpa sulla testa e un paio di occhiali da sole.
Karen fece fatica a riconoscerlo.
"Mika? Oddio, non ti avevo proprio riconosciuto così! Dai su, entra!" - disse ridendo, facendogli segno di entrare.
"Vuoi un thè?"- "Sì, grazie!"- rispose Mika, mentre si accingevano in cucina.
Mentre Karen preparava il thè, si erano messi a chiacchierare sulla serata antecedente soffermandosi con grosse risate su gli episodi più buffi.
La teiera annunciava che il tè era finalmente pronto. 
Durante la degustazione, Mika le domandò "Perchè prima sembravi che avessi la faccia così imbronciata?"
"Ho perso il mio taccuino"- rispose Karen intristita.
"E' per caso questo?" disse sorridendo e sfilando dalla tasca della sua felpa un piccolo libricino.
"Sì, è proprio lui! Grazie, mi hai salvato la vita!" - disse, buttandosi tra le sue braccia all'improvviso.
Mentre si staccava dalle sue braccia, i loro sguardi si incrociarono e Karen avvertì delle piccole farfalle.
"Karen, smettila di pensarci. Lui è gay, ficcatelo in quella testolina bacata che hai!" - si ripeteva dentro di sè, mentre si ricomponeva.
Mika interrompe subito i suoi pensieri.
"Quando ieri te ne sei andata, sono entrato un attimo per salutare il proprietario ed ho visto questo piccolo libricino sul divanetto. Credo che eri troppo ubriaca per esserti accorta che ti si era sfilato dalla borsa"- disse ridendo e mordendosi il labbro.
"Credo proprio di sì! Grazie mille ancora!"- lo ringraziò con un sorriso.
La faccia di Mika da ridente passò a seria. 
"Però devo confessarti una cosa.. Ho letto i tuoi testi..forse non avrei dovuto farlo.."- disse con faccia preoccupata.
"Macchè, per me è un onore! Fanno schifo, vero?" disse ridendo Karen, per rompere quella serietà.
"No..Sono assolutamente fantastici! La mia preferita è "Only for you", assolutamente!" disse Mika, con gli occhi che gli brillavano.
Karen era entusiasta del parere del suo idolo e la meravigliò la sua preferenza a quel brano, quel brano che lei aveva scritto ispirandosi proprio a lui.
"Appunto per questo, volevo proporti una cosa.." continuò Mika con le sue dolci fossette - "Vuoi diventare la mia collaboratrice di testi?" concluse con un ampio sorriso.
Karen, al suono di quella domanda, rimase interdetta. Provava un mix di sentimenti, dalla felicità fino alle stelle fino alla confusione più tremenda.
Avrebbe dovuto abbandonare l'università e dire addio allo stage a Londra. Per non parlare di Sharon.
Mentre le frullavano tutti questi pensieri in testa, Mika,che si stava sostenendo il viso con la mano, la guardava sorridendo come un castorino e con occhioni dolci.
Era bellissimo, nonostante indossasse una leggera felpa color blu ed un jeans. 
E per la prima volta nella sua vita, Karen pensa alla sua felicità.
L'Università che frequentava, in realtà, non l'era mai piaciuta.
Lo stage a Londra? Avrebbe girato tutto il mondo con il suo amato Mika.
Sharon? Era un'ottima amica che aveva sostenuto sempre le sue scelte ed avrebbe capito anche questa volta.
"Accetto! Quando si parte?" - esclamò Karen sorridendo.
Mika, pieno di felicità, solleva Karen dalla sedia prendendola in braccio e stringendola forte a lungo.
"Ti va di venire in un posto con me? Voglio farti vedere una cosa" - le domandò Mika, facendole appoggiare delicamente i piedi per terra.
"Certo!"- esclamò Karen, entusiasta.

Si stava preannunciando una giornata favolosa. 
Karen, incuriosita, non vedeva l'ora di vedere dove l'avrebbe portata. 
Chissà qual'era questa meta sconosciuta..


 

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Capitolo 7
*** Stelle. ***


"Ti conviene portare almeno qualche vestito di ricambio"- le disse Mika, facendole l'occhiolino.
"Dai su, dimmi dove andiamo!Sono curiosa!"- disse Karen, stringendogli il braccio sinistro.
"Fidati di me, ti piacerà!" - le rispose, ostinato a non rivelarle la meta.
Karen fece un finto sbuffo e scrisse un post-it a Sharon dove le diceva che non ci sarebbe stata per alcuni giorni e che le avrebbe spiegato tutto al ritorno.
Si coprirono bene per non essere intercettati dai paparazzi ed uscirono.
Karen era entusiasta di affrontare quest'avventura.
Mentre fantasticava sulla probabile meta, il suo entusiamo fu smorzato da un paparazzo che riconobbe Mika, nonostante tutte le coperture.
Dall'agitazione, Karen prende la mano di Mika, correndo verso la macchina dove l'autista li stava aspettando.
Era già la seconda volta che prendeva la sua mano ma per lei sembrò ancora come se fosse la prima.
Pericolo scampato.
"Dove la porto, signore?"- disse l'autista, appena entrarono di corsa in auto.
"Portaci in aeroporto, grazie."- rispose Mika, con il fiatone e il suo ciuffo ribelle che non voleva proprio star fermo.
Karen lo guardò stranita e sorrise.

Entrarono in aeroporto.
DESTINAZIONE MILANO.

Dopo mezz'ora di viaggio, tra risatine e scherni, arrivò l'ora di scendere.
Nemmeno il tempo di mettersi in taxi che Mika la bendò per non farle capire dove stavano andando.
Poi sussurò al "taxi-driver" il luogo dove avrebbe dovuto condurli mentre Karen lo malediva scherzosamente facendogli il solletico.

Non si sarebbe potuta sentire più felice di così. Lei ed il suo idolo insieme, da soli a Milano.

Mika le toglie la benda.
Karen si ritrova davanti a sè un'immenso soggiorno-cucina con delle vetrate di cristallo dove trapelavano gli ultimi raggi di sole della giornata.
Un piano bar blu elettrico ed, al centro del soggiorno, un grandissimo pianoforte con dei fogli sparsi sopra.
"Ti piace la mia piccola casa italiana?" le domandò Mika sorridendo con le mani appoggiate sulle sue spalle.
"E' bellissima!" rispose Karen, voltandosi verso di lui e sorridendogli. "Proprio come te" avrebbe voluto aggiungere.
"Ti starai domandando perchè io ti abbia portato qui.. Corri ad appoggiare la roba nella tua camera che te lo spiego subito!" la spronò, dandole una piccola spinta.
"Ehi, non ti permettere mai più, sacchettino di plastica!" esclamò Karen mentre si dirigeva nella sua camera, facendogli la linguaccia.

"Vieni con me"- disse Mika, appena Karen entrò in salotto.
Mika aprì una porticina e dopo un serie di scale, arrivarono su un terrazzo.
La vista era magnifica. Si potevano vedere tutte le luci delle case milanesi e si poteva scorgere anche il maestoso Duomo.
Per non parlare del cielo serale.
Nonostante Milano era ricca di luci artificiale, niente poteva competere con lo splendore delle stelle e della Luna che si vedevono lì.
Mika si appoggia la ringhiera dove la luce lunare si fa spazio tra i suoi ricci.

"Ti ho portata qui perchè.. volevo mostrarti come diventerai un giorno, grazie al tuo talento.. Una stella più brillante di queste!"  

Non poteva credere alle proprie orecchie, avrebbe vouluto che in quel momento qualcuno le tirasse un pizzicotto.
Era la realtà non era un sogno.
Karen lo guardò con occhi lucidi e gli diede un grande bacio sulla guancia.
"Adoro i tuoi testi..ma amo "Only for you". Scusa la mia seguente domanda indecente.. ma per chi e cosa hai dovuto "sacrificarti"? - le domandò Mika con faccia furba.
Solo per te. Solo per TE.
"Un giorno lo scoprirai, furbone!" rispose Karen, dopo qualche momento di esitazione e tirandogli un pizzicotto sulla guancia.
Fece una faccia buffa che gli formò un'adorabile fossetta e strizzò gli occhi.
Cambiarono discorso.
Stettero un paio di ore a parlare e parlare, dal discorso più serio a quello più stupido, fin quando il sonno si fece sentire.
Anche quella notte, Karen andò a dormire con il sorriso sulle labbra. 

15 Giugno 2014.

12:00. "Buongiorno, chiacchierona!" esclamò Mika appoggiato al piano bar mentre sorseggiava una tazza di caffè.
Indossava una maglietta a righe bianca e blu e delle mutande biance molto aderenti.
Dettaglio che Karen notò subito. 
Lui era gay, ma Karen no.
Avere una visione così, di prima mattina, avrebbe scatenato gli ormoni di tutte le donne.
"Buongiorno, scemo!" rispose Karen facendo una dolce smorfia.
"Siediti, ti verso un po' di caffè" le disse facendole segno di accomodarsi.
Karen si siede ed aspetta di essere servita dal galantuomo.
"La prossima settimana si parte per Londra. Sei pronta?" - le disse Mika con un sorriso a 32 denti, mentre Karen s'accingeva a bere il suo caffè.

La vita di Karen, ormai, era cambiata in giro di pochi giorni. 

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Capitolo 8
*** La fine. ***


Una settimana dopo.

In giro di pochi giorni, Karen ha abbandonato l'università ed ora sta per abbandonare momentaneamente anche la sua migliore amica.
I genitori, seppur non condividendo la sua idea, la appoggiano con tutte le forze. Vogliono solo la felicità della loro "bambina".
Sharon invece, fin da subito fu molto felice per lei e presto il suo ragazzo di Napoli prenderà il posto di Karen nella casa.

Era arrivato finalmente il giorno della partenza.

I genitori di Karen era venuti a Roma pochi giorni prima ed aveva fatto anche conoscenza con Mika che ritenevano un ragazzo d'oro.

I genitori e Sharon, accompagnarono Mika e Karen all'aeroporto che, dopo abbracci e felicitazioni, stavano quasi per perdere l'ultima chiamata.

Karen guardava il panorama fuori dall'oblò, pensando che la sua vita era ormai cambiata, sicuramente in meglio.
"Ehy, va tutto bene?"- le domandò Mika sorridente ed appoggiando la mano sulla sua -"sembri pensierosa"- aggiunse.
"Stavo solo pensando a quanto sono felice di affrontare quest'avventura"- rispose Karen sorridendo "Anche se sono un po' spaventata.." aggiunse.
"Ci sarò sempre io con te."  disse Mika,baciandola sulla guancia.

Anno 2015.

E' passato un po' di tempo da quando Karen ha incominciato la sua avventura con Mika.
Le cose da allora, sono andate a gonfie vele. 
Karen, oltre che essere la sua collaboratrice di testi, è divenuta anche la sua migliore amica.
Sono diventati inseparabili e Karen si è praticamente trasferita a casa sua a Londra.

Mentre il rapporto di Mika con Karen va alla perfezione, il rapporto con il suo ragazzo è disastroso.
Litigano ogni giorno, e Karen ogni volta li convince a far pace ma la routine è sempre la stessa.

15 Settembre 2015.

18:00. Londra era particolarmente nuvolosa quella sera e Karen si trovava in giro per terminare le ultime cose per il nuovo album di Mika in uscita.
Mentre si dava da fare, arrivò una chiamata.
"Pronto, Mika! Dimmi tutto!" - rispose Karen con allegria.
"Ka..karen, dove sei? Per favore, puoi tornare a casa? Ho bisogno di te." - disse Mika, dall'altra parte del telefono, con voce quasi vicina al pianto.
"Si, certo! Arrivo subito!" rispose Karen preoccupata e riattaccò il telefono.
Mentre si accingeva di corsa a casa di Mika, pensò che avesse avuto un nuovo litigio con il ragazzo.
E così fu.
"Ho litigato ancora con lui.." disse Mika con faccia triste "e questa volta è finita." aggiunse.
"Perchè questa volta è finita? Cos'è successo?" rispose Karen sbalordita e avvicinandosi a lui.
"Perchè da due mesi a questa parte, ho capito che mi sento a disagio con la mia sessualità." disse mentre prendeva la mano di Karen - "Ho incominciato a provare qualcosa per te." affermò.
 



  

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Capitolo 9
*** Origin of love. ***


Le uniche parole che uscirono dalla bocca di Karen furono "Vado a dormire Michael, se hai bisogno di me sono in camera mia".
Abbassò gli occhi e si diresse in camera da letto.
Mika fu congelato dalla sua freddezza e la guardò andarsene nell'altra stanza, senza dire una parola.
Tutte le tristezze che aveva provato quel giorno li si erano fermate in gola provocandogli un nodo. 

00:30. Erano ormai da due ore che Karen si rigirava nel letto senza riuscire a prendere sonno.
Era tormentata da mille domande e sensi di colpa.

E' stata colpa mia se lui ha cambiato la sua sessualità. Negli ultimi mesi ha visto sempre girare una donna per casa.
Perchè ama proprio me?


A questa domanda che si pose, Karen arrivò alla sua conclusione.

Lui ama me. Ed io amo lui.

Mika si trovava sul balcone a guardare le stelle ed a cercare di scacciare un po' i cattivi pensieri.
Affianco a lui, appoggiata per terra, vi era una bottiglia di whisky mezza vuota.
Indossava una camicia azzurra ed un pantalone bianco, forse abiti troppo leggeri per il clima di Londra.
Ad un certo punto, sentì un tocco sulla spalla.
Era Karen.
"Non dire niente." disse Karen prima che lui potesse aprire bocca.
Karen prese il suo viso tra le mani e lo baciò sulla fronte.
"Ti amo anche io, Michael" gli sussurrò guardandolo negli occhi.
Lentamente le loro labbra si fecero più vicine fino a creare un bacio colmo d'amore.
Mentre il loro bacio si stava trasformando in passione, Mika la sollevò da terra portando le gambe di Karen intorno al suo bacino.
Mika la stringeva sempre più forte a lui come se avesse paura che sarebbe scappata un'altra volta. 
Ma ormai Karen era completamente sua.
Mentre in loro era divampata ormai la passione più totale, Mika la portò in camera da letto.
Le loro labbra non si staccarono nemmeno un secondo durante il tragitto.

La posò delicamente sul letto mettendosi sopra di lei.
Il loro bacio appassionato si interruppe.
La sollevò leggermente per sfilarle la maxi maglia che indossava.. oltre che la biancheria intima.
Karen fece altrettanto. Gli sbottonò prima, molto lentamente, la camicia e dopo lo aiutò a sbottonarsi i pantaloni.
Erano ormai spogli davanti al proprio amore.
Con le dita, Mika le accarezzò le labbra finendo con un dito leggermente morso con provocazione da Karen.
Guardandola con atteggiamento di sfida e un pizzico di malizia, incominciò a darle piccoli morsi sul collo che si trasformarono i dolci baci.
Scese fino ai suoi seni che, dandosi aiuto prendendoli tra le mani, baciò appassionatamente.
L'aria nella stanza si faceva sempre più calda.
Con la lingua segnò una linea immaginaria fino al suo ombelico per poi concludere nelle sue parti intime.
Dopo aver concluso, Karen prese il suo viso tra le mani portandolo davanti a sè e lui, mordendosi il labbro in modo molto provocante, ricominciò a baciarla.
Nel frattempo, lui con estrema dolcezza entrò dentro lei spingendo sempre un po' di più.
Karen poteva sentire il suo battito cardiaco e il suo respiro vicino all'orecchio.
I loro gemiti si facevano sempre più forti come il loro amore.

Per la prima volta, entrambi fecero l'amore.

La mattina dopo.

11:00. Karen apre gli occhi e vide il viso angelico di Mika che la stava guardando.
"Da quanto tempo è che mi guardi?" domandò lei con un sorriso ed una voce ancora assonnata. 
"Almeno da un quarto d'ora.. e vorrei farlo per tutta la vita." le rispose incantato dalla sua bellezza.
Karen si alzò e si mise sopra di lui.
Dopo averlo guardato per alcuni secondi ed accarezzatogli il viso, lo baciò con tutto l'amore che provava.
"Cosa vuoi per colazione, pigrone?"- gli domandò dandogli dei piccoli baci sull'orecchio.
"Voglio te." rispose e la buttò dall'altra parte del letto mettendosi sopra di lei.
Mentre si stavano prospettando coccole e sorrisi tra i due, il campanello suonò.

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Capitolo 10
*** Dean. ***


"Non andare ad aprire" disse Karen con voce imprecante.
Il campanello continuava a suonare senza freno con l'aggiunta di forti colpi sulla porta.
"Arrivo!" urlò Mika innervosito mentre si alzava dal letto per dirigersi verso la porta.

"Sono venuto a prendermi le mie cose." disse ormai l'ex ragazzo di Mika quando la porta fu aperta.
"Dean, per favore vai via, te le farò mandare a casa tua a mie spese" rispose Mike con voce seria.
"No, io lo faccio ora. Non hai il diritto di trattenere la mia roba!" urlò mentre, dopo aver spintonato Mika, entrò in casa.
Mika, lo rincorse dietro, urlando di fermarsi e di andare via immediatamente.
Karen, che aveva sentito le urla, stava per indossare qualcosa per andare a vedere che stava succedendo nell'altra stanza.
Ma non fece in tempo.
"Bene,a quanto vedo già ti sei consolato! Karen, non credevo che eri una troia!" esclamò mentre fissava Karen mezza nuda.
"Dean, te ne devi andare via se non vuoi che chiami la polizia" lo minacciò Mika.
"Va bene, me ne vado.. ma ricordati che ti sputtanerò alla stampa." lo minacciò altrettanto Dean "Ah, e ricordati di mandare la mia roba" aggiunse.

La porta si chiuse con violenza. Finalmente se n'era andato.
Mika, dopo essersi accertato che se ne fosse andato via realmente, raggiunse Karen che era rimasta immobile sul ciglio del letto.
"E' tutto finito, tranquilla" le disse accarezzandole la guancia ed accennandole un lieve sorriso.
"Amore, non puoi permetterti uno scandalo proprio ora che sta per essere pubblicato il tuo nuovo album!" esclamò lei con mille preoccupazioni.
"Scusa, ma come mi hai chiamato?" le domandò inarcandò le sopracciglia.
"Amore.." gli rispose abbassando il viso.
Mika le sollevò delicamente il mento.
"Se il mio scandalo sei tu, ne vale la pena... amore." le disse mentre le sue labbra si facevano sempre più vicine a quelle di Karen.

Fecero ancora l'amore.

Mentre Mika accarezzava dolcemente i capelli di Karen che era accoccolata sul suo dorso, il telefono squillò.
"Cazzo Michael, devi venire assolutamente nel mio ufficio. E' scoppiata una bomba.. dobbiamo trovare immediatamente una soluzione." rispose il manager dall'altra parte del telefono.

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Capitolo 11
*** Rivelazione. ***


Karen e Mika si affrettano a vestirsi per andare all'ufficio del manager.
L'auto li stava aspettando.
Quando Mika apre il portone, si ritrovarono una marea di paparazzi che li accecarono con i flash delle loro macchinette fotografiche e urlavano domande di ogni tipo.
"Mika, quando hai iniziato ad avere dubbi sulla tua omosessualità? E' vero che il tuo ragazzo ha scoperto in flagranza il tradimento? Da quando dura la relazione segreta con Karen?". 
Queste erano le domande più comuni.
Mika e Karen percorsero la massa di paparazzi con lo sguardo basso e non rispondendo a nessuna domanda fino ad entrare rapidamente in macchina.
Dean l'aveva fatto sul serio. Ora si era capito il motivo della chiamata del manager.
Arrivati all'ufficio, dopo aver scansato altri paparazzi che li avevano seguiti durante il tragitto, capirono quanto fosse grave la situazione.
"Non ti rendi conto di che macello è scoppiato! Stai rischiando la tua carriera a causa di questo scandalo!" urlò il manager buttandogli davanti un giornale.
"Mika tradisce il suo ragazzo con la sua 'amica-collaboratrice'. Ma non era gay?" diceva il titolo di un articolo.
"Cosa intendi che sto rischiando la mia carriera? Questa è la mia vita privata" rispose Mika con un tono che si stava per alterare.
"Perchè la tua casa discografica mi ha chiamato dicendo che se non risolvi questo casino non ti faranno più incidere nessun disco e non ti faranno pubblicare nemmeno l'ultimo album a causa della cattiva pubblicità che ti stai recando." disse, questa volta con voce più placata, il manager "Dovete trovare una soluzione, entrambi." aggiunse.
Karen e Mika si guardarono come per trovare una risposta negli occhi dell'altro.
"Rilasceremo un'intervista, ora. Confesserò i sentimenti che provo per Karen." disse, con tono deciso, Mika.
Karen lo guardò con preoccupazione ma allo stesso tempo con felicità.
Lui stava per confessare al mondo intero cosa provava per lei. Tutte le ragazze avrebbero sognato una cosa del genere.
Ma ciò comportava delle critiche che avrebbe deciso sulla continuazione delle carriera di Mika.

Mezz'ora dopo, la sala delle conferenze era ormai piena di giornalisti che confabulavano tra di loro.
Pochi istanti dopo, il loro confabulare si fece sempre più alto vedendo salire sul piccolo palchetto Karen e Mika, mano nella mano.
"Un attimo di silenzio, per favore." esclamò Mika avvicinandosi al microfono e stringendo la mano di Karen.
La folla di giornalisti si azzittì facendo udire solo il debole suono  di alcuni scatti fotografici.
"Premetto che io sono un uomo normale come voi e che provo dei sentimenti come voi. L'amore, come il nostro corpo, è in continua evoluzione.
Cosa avreste fatto voi se aveste incontrato l'amore della vostra vita? Ve lo dico io..avreste fatto qualsiasi cosa pur di non perderlo.
In base alle mie convinzioni, io confesso al mondo intero che amo follemente Karen..e per lei ho cambiato la mia sessualità. Non mi pento assolutamente dei sentimenti che provo"
affermò con decisione, Mika.
Mentre le voci dei giornalisti urlavano domande, Mika prese tra le mani il viso di Karen e la baciò dolcemente.
Si affrettarono ad uscire dalla sala per evitare le domande insistente dei giornalisti.
"Ti amo, Michael." "Ti amo anche io, Karen" si sussurrarono dolcemente quando si trovarono in un posto tranquillo.

Il giorno seguente

Appena sveglia, Karen non perde tempo per accendere il computer ed a leggere le critiche su internet, mentre Mika prepara la colazione facendo un delizioso cappuccino.
Era il momento di leggere. Da loro dipendevano ormai il futuro di entrambi. 

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