7 Minuti di Sigaretta

di Cocomero_
(/viewuser.php?uid=388624)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 12 Settembre, Sigaretta numero 1, ore 7:35 ***
Capitolo 2: *** 12 Settembre, Sigaretta numero 2, ore 8:05 ***
Capitolo 3: *** 12 Settembre, Sigaretta numero 3, ore 10:20 ***
Capitolo 4: *** 12 Settembre, Sigaretta numero 4, ore 11:35 ***
Capitolo 5: *** 12 Settembre, Sigaretta numero 5, ore 13:20 ***
Capitolo 6: *** 12 Settembre, Sigaretta numero 6, ore 14:05 ***
Capitolo 7: *** 12 Settembre, Sigaretta numero 7, ore 14:55 ***
Capitolo 8: *** 12 Settembre, Sigaretta numero 8, ore 16:02 ***
Capitolo 9: *** 12 Settembre, Sigaretta numero 9, ore 16:25 ***
Capitolo 10: *** 12 Settembre, Sigaretta numero 10, ore 16:38 ***
Capitolo 11: *** 12 Settembre, Sigaretta numero 11, ore 18:54 ***
Capitolo 12: *** 12 Settembre Sigaretta numero 12, ore 19:35 ***
Capitolo 13: *** 12 Settembre, Sigaretta numero 13, ore 22:03 ***
Capitolo 14: *** 13 Settembre, sigaretta numero 14, ore 7:42 ***
Capitolo 15: *** 13 Settembre, sigaretta numero 15, ore 8:11 ***
Capitolo 16: *** 13 Settembre, Sigaretta numero 16, ore 10:19 ***
Capitolo 17: *** 13 Settembre, Sigaretta numero 17, ore 11:37 ***
Capitolo 18: *** 13 Settembre, Sigaretta numero 18, ore 13:58 ***
Capitolo 19: *** 13 Settembre, sigaretta numero 18 più la 19 offerta alla dottoressa, ore 15:35 ***
Capitolo 20: *** 13 Settembre, Sigaretta numero 20, ore 17:10 ***
Capitolo 21: *** 13 Settembre, Sigaretta numero 21, ore 17:45 ***
Capitolo 22: *** 13 Settembre, sigaretta numero 22, ore 18:35 ***
Capitolo 23: *** 13 Settembre, sigaretta numero 23, ore 20:05 ***
Capitolo 24: *** 13 Settembre, sigaretta numero 24, ore 22: 53 ***
Capitolo 25: *** 14 Settembre, Sigaretta numero 25, ore 8:01 ***
Capitolo 26: *** 14 Settembre, Sigaretta numero 26, ore 11:25 ***
Capitolo 27: *** 14 Settembre, Sigaretta numero 27, ore 12:50 ***
Capitolo 28: *** 14 Settembre, Sigaretta numero 27 ore 13:46 ***
Capitolo 29: *** 14 Settembre, Sigaretta numero 28, ore 14:35 ***
Capitolo 30: *** 14 Settembre, Sigaretta numero 29 ore 15:20 ***
Capitolo 31: *** 14 Settembre, Sigaretta numero 30, ore 16:32 ***
Capitolo 32: *** 14 Settembre, Sigaretta numero 31, ore 17:03 ***
Capitolo 33: *** 14 Settembre, Sigaretta numero 32, ore 17:47 ***
Capitolo 34: *** 14 Settembre, Sigaretta numero 33, ore 20:30 ***
Capitolo 35: *** 14 Settembre, Sigaretta numero 34, ore 21:26 ***
Capitolo 36: *** 14 Settembre, Sigaretta numero 35, ore 21:58 ***
Capitolo 37: *** 15 Settembre, Sigaretta numero 36, ore 8:10 ***
Capitolo 38: *** 15 Settembre, Sigaretta numero 37, ore 11:36 ***
Capitolo 39: *** 15 Settembre, Sigaretta numero 38, ore 13:22 ***
Capitolo 40: *** 15 Settembre, Sigaretta numero 39, ore 13:56 ***
Capitolo 41: *** 15 Settembre, Sigaretta numero 40, ore 14:51 ***
Capitolo 42: *** 15 Settembre, Sigaretta numero 41, ore 16: 03 ***
Capitolo 43: *** 15 Settembre, Sigaretta numero 42, ore 17:42 ***
Capitolo 44: *** 15 Settembre, Sigaretta numero 43, ore 19:03 ***
Capitolo 45: *** 15 Settembre, Sigaretta numero 44, ore 20:23 ***
Capitolo 46: *** 15 Settembre, Sigaretta numero 45, ore 23:15 ***
Capitolo 47: *** 16 Settembre, Sigaretta numero 46, ore 8:07 ***
Capitolo 48: *** 16 Settembre, Sigaretta numero 47, ore 12:16 ***
Capitolo 49: *** 16 Settembre, Sigaretta numero 48, ore 13:20 ***
Capitolo 50: *** 16 Settembre, Sigaretta numero 49, ore 15:12 ***
Capitolo 51: *** 16 Settembre, Sigaretta numero 50, ore 16:03 ***
Capitolo 52: *** 16 Settembre, Sigaretta numero 51, ore 18:05 ***



Capitolo 1
*** 12 Settembre, Sigaretta numero 1, ore 7:35 ***


12 Settembre, sigaretta numero 1, ore 7:35



Zayn si accese la sigaretta, aspirò e chiuse a chiave il portone; attraversò il cortile mettendo le chiavi in tasca, si chiuse il cancelletto alle spalle e si ritrovò sul marciapiede del quartiere ancora addormentato; l’unico essere vivente sveglio era il gatto dei vicini che, acciambellato sul muretto del giardino si godeva i primi raggi di sole della giornata.

Primo giorno del penultimo anno di liceo, casa nuova, scuola nuova, compagni nuovi; quattro scatoloni del trasloco svuotati, ancora venti da aprire.
Con passo veloce Zayn si diresse verso la fermata dell’autobus sistemandosi lo zaino nero sulle spalle; missione del giorno: sopravvivere ai compagni nuovi e magari trovarne qualcuno di simpatico, poteva farcela, doveva farcela…

Il cellulare vibrò nella tasca dei jeans troppo sretti, il ragazzo prese tra le labbra la sigaretta e con fatica lo tirò fuori; messaggio della madre: “Buon primo giorno, qui tutto bene, baci, mamma”, certo che andava tutto bene, la risposta adeguata a quel messaggio sarebbe stata: “Buon bagno nel mare dei caraibi, qui tutto male, baci, Zayn”; in fondo come biasimarla, nuovo marito, nuova vita; perché preoccuparsi del figlio solo in una città nuova?

Zayn buttò la sigaretta a terra, la calpestò e salì sull’autobus.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 12 Settembre, Sigaretta numero 2, ore 8:05 ***


12 Settembre, sigaretta numero 2, ore 8:05



Il cortile della scuola era pieno di ragazzi, Zayn si sedette sulla panchina sfilandosi lo zaino facendo attenzione alla sigaretta appena accesa. Diede uno sguardo in giro: facce assonnate, sbadigli prepotenti, mani agitate, saluti diffusi, tipico primo giorno di scuola; la ghiaia sotto alle sue scarpe produceva un rumore rilassante mentre muoveva su e giù la gamba nervoso.

Doveva passare in segreteria per confermare la classe e per verificare gli ultimi documenti; aveva appuntamento con una certa signora Rosa per le otto meno dieci; probabilmente gli avrebbero affibbiato qualche secchione come guida per i primi giorni, come se non fosse capace di trovare il bagno da solo…

Un gruppo di ragazzine gli passò avanti guardandolo curiose e affascinate, sapeva si fare quell’effetto ma non pensava funzionasse anche prima delle undici e mezza, ora in cui, normalmente, riusciva a svegliarsi sul serio e a riprendere possesso delle sue facoltà mentali e fisiche.

Zayn si alzò, afferrò lo zaino e buttando la cicca a terra si diresse verso l’ingresso della scuola.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 12 Settembre, Sigaretta numero 3, ore 10:20 ***


12 Settembre, sigaretta numero 3, ore 10:20



Neanche aveva messo piede fuori dalla porta che Zayn si accese la sigaretta desideroso di assaporare il gusto del tabacco dopo due ore difficili e imbarazzanti di presentazioni varie.

Niall lo squadrò con uno sguardo di rimprovero, Zayn alzò le spalle in direzione della sua nuova guida e gli offrì una sigaretta. Il biondino rifiutò l’offerta e cominciò la lunga serie di domande che Zayn si aspettava da quando se lo era visto presentare in presidenza.

“Da dove vieni?”

“Londra”

“Dove abiti?”

“Non so ancora la via, a tre fermate di autobus da qui”

“Nelle villette a schiera con il tetto rosso?”

“Si, la terza”

Lo sguardo di Niall si rabbuiò sentendosi rispondere a monosillabi; Zayn era alquanto innervosito dal fatto che qualcuno lo disturbasse mentre fumava, soprattutto se quel qualcuno era un ragazzo biondo che non aveva smesso di sorridere dalle otto della mattina.

Il silenzio calò tra i due, Niall continuava a fissare Zayn mentre questo aspirava il fumo e tentava di formare dei cerchietti espirandolo.
“Ok, messaggi ricevuto, niente domande…allora comincio io: sono Niall Horan, abito qui dietro scuola con i miei e mio fratello, sono nella squadra di calcio della scuola e sono tra le riserve di quella di nuoto, mi sto rompendo le palle quanto te a farti da guida perché potrei stare a fumarmi una canna con i miei amici.”

Zayn strabuzzò gli occhi sorpreso, si riprese, allungò la mano e disse: “Piacere Zayn Malik, abito da solo in una delle villette con il tetto rosso, ho cambiato scuola tre volte durante il liceo e sono abituato a ricevere ragazzi petulanti, moralisti e difficili da staccare come guide per il primo giorno di scuola”

“Non sono decisamente il tipo!” disse Niall ridendo e afferrandola strinse la mano del moro che buttò la sigaretta a terra e decisamente più sollevato si diresse verso l’atrio seguito dall’altro.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 12 Settembre, Sigaretta numero 4, ore 11:35 ***


12 Settembre, Sigaretta numero 4, ore 11:35



Altri due minuti di storia e sarebbe morto seduto al banco, il modo di parlare del professore lento e biascicato conciliava tutto tranne la concentrazione e gli spessi occhiali lo rendevano ancora più ridicolo di quanto non facesse la camicia a quadri chiusa su quella panza enorme: “Quando inizierà a spiegare farò meglio a non stare in classe!” pensò il ragazzo.

Zayn rinfilò l’accendino in tasca, si tirò giù la maglietta sistemandola, prese la sigaretta tra le mani e espirò il fumo dai polmoni; intorno a lui tutta la scuola chiacchierava animatamente godendosi il quarto d’ora di ricreazione o, come la chiamava lui, il quarto d’ora d’aria.

Si spostò verso una panchina stranamente ancora libera, sedendosi tirò su i piedi incrociando le gambe e poggiando i gomiti sulle cosce continuò a fumare guardandosi intorno; gruppi di ragazzi di diverse età erano sparsi per il cortile, i fumatori erano molti, ma quasi tutti sembravano farlo per sport più che per altro; stupidi figli di papà, odiava loro, i loro soldi, le scuole private e il nuovo marito della madre che l’aveva convinta a mandarlo in quel posto del cavolo.

Niall sbucò facendo lo slalom tra la folla dopo aver consegnato dei moduli in segreteria, dietro di lui camminava un ragazzo decisamente più alto, con le spalle muscolose e la testa rasata; “Eccoti, ti ho trovato! Lui è Liam, ha la nostra età ma sta in un’altra classe, ci conosciamo perché nuotiamo insieme, cioè lui nuota, io sto in panchina. Liam lui è…” “Zayn, piacere, la palla al piede del tuo amico per la prossima settimana” una risatina dolce e bassa uscì dalla bocca del ragazzo facendogli tremare le spalle enormi, lo sguardo da cucciolo divertito che contrastava con la quantità di muscoli del suo corpo spiazzò Zayn che alquanto perplesso accennò un sorriso e spostò lo sguardo su Niall: “Si, fa quest’effetto, è il nostro gigante gentile!”

L’occhiataccia stizzita e offesa di Liam divertì Zayn che aspirando l’ultimo tiro della sigaretta chiese curioso: “Nostro? Tuo e di chi?”




Due paroline veloci veloci a le tre ragazze che hanno messo la storia fra le seguite: 
1- Grazie, ci speravo che qualcuno leggesse ma non ci credevo più di tanto
2- Ho un esame lunedì, devo preparare diritto pubblico in tre giorni, se non aggiorno, abbiate fede, non abbandonatemi...
xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 12 Settembre, Sigaretta numero 5, ore 13:20 ***


12 Settembre, sigaretta numero 5, ore 13:20



Salvo, poteva ritenersi salvo, era riuscito a sopravvivere alla prima giornata di scuola; aveva anche conosciuto un paio di persone, in fondo quel Niall non era male, peccato lo avesse abbandonato di nuovo obbligandolo ad aspettarlo.
 
Appoggiato contro un albero nel cortile ormai deserto, vide uscire dal portone, circondato da quattro ragazze starnazzanti, il ragazzo riccio che gli era stato presentato alla fine della ricreazione, Parry, Terry, Herny, Hardy, Harry, si Harry…
 
Ciccò a terra e alzò un braccio in segno di saluto, il riccio liquidò velocemente le ragazze alquanto scontente e si diresse verso Zayn sorridendo; “Sembra che gli abbiano sparato sulle guance, come può un diciottenne avere due fossette che sembrano quelle di un bambino?” reprimendo quel pensiero e appuntandosi mentalmente di fare chiarezza chiedendo a Niall, espirò velocemente il fumo.
 
Harry tirò fuori un pacchetto di Lucky Strike, ne sfilò una, la mise in bocca e iniziò a tastarsi le tasche in cerca di un accendino; osservandolo in evidente difficoltà Zayn gli porse i suo zippo: “Per fortuna quindi qualcuno di voi fuma, pensavo foste tutti sportivi e temevo di ritrovarmi anche io in palestra senza neanche accorgermene!!” no, non sarebbe mai e poi mai tornato indietro a quella vita…ormai era diverso, aveva scelto di cambiare…
La risata di Harry lo distolse dai suoi pensieri: “No, io sono tutto tranne che sportivo; Liam e Niall non fumano, Louis si e riesce anche ad essere il capitano della squadra di calcio”

“Louis?”

“Si, fa l’ultimo hanno, è…ecco gli altri”

Niall e Liam stavano uscendo dalla porta a vetri in quel momento, il biondino aveva un sorriso che gli attraversava il viso da orecchio a orecchio: “Daje così!! Quest’anno ha detto l’allenatore che mi merito la felpa con il mio nome: Niall Horan, stampato in nero sul bianco; se continuo così riuscirò anche ad entrare nella squadra vera!” L’evidente auto-presa in giro fece sorridere gli altri ragazzi: “Louis che fine ha fatto?”
 
Liam si distese su una panchina mettendo le mani dietro la testa: “Si farà vivo, probabilmente dicendo che la prima settimana di scuola è inutile o che ha sbagliato a segnare il giorno di inizio sul calendario…a dir la verità non so neanche se sta in città…”



Ho come l'impressione che il mio esame sia saltato...xmela
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 12 Settembre, Sigaretta numero 6, ore 14:05 ***


12 Settembre, Sigaretta numero 6, ore 14:05



Zayn spalancò la finestra della cucina per fare in modo che il fumo uscisse immediatamente senza rovinare l’odore di nuovo che ancora aleggiava per la casa; “Devo comprare anche i bicchieri di carta” appuntò mentalmente guardando sconsolato il lavandino dove tre forchette, due coltelli, una padella e tre bicchieri gli ricordavano che ormai abitava da solo e che nessuno, anche dopo tre giorni, sarebbe venuto a lavarli al posto suo.
 
Prendendo dal cassetto un coltello si preparò a vincere contro gli innumerevoli scatoloni che ancora doveva disfare, attraversò il salotto afferrando al volo dal tavolo un posacenere e entrò in camera posandolo sulla scrivania.
 
Poggiando la sigaretta si inginocchiò accanto al primo e tagliò lo scotch che lo teneva chiuso, infilando il braccio nel polistirolo dell’imballaggio tirò fuori uno dei tanti trofei vinti per meriti sportivi, se lo rigirò tra le mani e lesse la targhetta con il suo nome e la data di tra anni prima…gli sembrava passata un’eternità da quel periodo o come preferiva chiamarlo lui dalla “Vita numero uno”…
 
Si alzò in piedi, posò la coppa sulla scrivania e riafferrando la sigaretta si buttò di peso sulla sedia facendola muovere sulle rotelle; quell’anno le sue squadre avevano vinto tutto: calcio, basket, pallavolo e pallanuoto; lui era arrivato secondo al torneo di tennis e aveva stracciato tutti i tempi degli avversari nelle gare di nuoto; in fondo lo aveva deciso lui no?
 
Rimase a fissare il trofeo continuando a fumare pensieroso poi, muovendosi da seduto verso lo scatolone lo lanciò in mezzo al polistirolo e con un calcio lo spostò dietro la porta: “A questo trovo un posto dopo” pensò tornando alla scrivania e spengendo la cicca nel posacenere.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 12 Settembre, Sigaretta numero 7, ore 14:55 ***


12 Settembre, Sigaretta numero 7, ore 14:55


 
Nonostante fosse metà settembre una birra ghiacciata era ancora un piacere, poggiando la testa all’indietro, sistemandosi più comodo sul divano e posizionando i piedi sul puf Zayn si accese una sigaretta ringraziando la fortuna di avergli fatto trovare l’apri bottiglie nel secondo scatolone aperto.

Improvvisamente la vibrazione del cellulare lo riscosse dai suoi pensieri, posò la bottiglia e lanciò in aria i cuscini rossi del divano alla ricerca del “maledetto aggeggio”
“Merda, merda, dove cazzo sta? L’ho lanciato qui prima…” La canzone impostata come suoneria stava ormai alle ultime battute quando finalmente riuscì a trovarlo; lesse lo schermo “Erik, vita 3”

Sperava fosse la madre, ma probabilmente lei in quel momento stava prendendo il sole comodamente sdraiata su un lettino bianco, senza di certo pensare a lui…
Alquanto deluso dal mittente della telefonata aspettò fissando lo schermo, che il cellulare smettesse di vibrare, non gli andava di rispondere, non gli piaceva mischiare le vite soprattutto all’inizio di una nuova.
 
“Se è importante richiamerà…” pensò stizzito Zayn rilanciando il cellulare sul divano e sistemandosi di nuovo tra i cuscini.



4 ragazzuole belle che dopo un colpo di sole (molto probabailmente) hanno messo la mia atoria tra le prefetite, ho una brutta notizia...parto, i miei hanno deciso che un weekend al mare gli farà bene e quindi mi trascinano con loro...
Speravo di abbandonarvi direttamente il 18 per partire per la montagna e invece no...
*Momento promessa*
Prometto che appena troverò una connessione wifi aggiornerò la storia anche perchè i prossimi capitoli sono pronti, hanno solo bisogno di una controllatina.
Detto questo vi lascio alle creme abbronzanti, ai bagniti fichi, ai gelati nei parchi e alle passeggiate in montagna...
Buone vacanze, divertitevi e fatemi sapere cosa ne paensate del capitolo (Cortissimo ma buono)
Baci, xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 12 Settembre, Sigaretta numero 8, ore 16:02 ***


12 Settembre, Sigaretta numero 8, ore 16:02
 


“Merda, sono quasi finite, devo uscire a comprarle…” Poggiando di nuovo il pacchetto accanto alla tazzina del caffè si accese la sigaretta facendo scattare il suo zippo, “Che noia, che palle, non ho niente da fare…”

Lo sguardo di Zayn vagò per la cucina, cascò sul lavandino ancora pieno e si spostò subito verso il soffitto, “Devo farlo, nessuno lo farà per me, finisco il caffè e la sigaretta, lavo i piatti e esco a fare rifornimento… tre, due, uno, ora…Merda, brucia!”

Zayn bevve il caffè in un sorso e si bruciò la lingua per il calore, alzandosi di cosa si precipitò al lavandino e afferrando un bicchiere pulito bevve un bicchiere di acqua fredda per alleviare il dolore: “Sono proprio un coglione!!” mormorò a mezza bocca.

Si appoggiò al piano della cucina dando le spalle al mobile e guardando fuori dalla finestra; il calore della sigaretta  e il fumo aspirato gli solleticavano la lingua sensibile, dopo tre tiri si decise a muoversi e incominciando ad aprire ogni sportello della cucina cercò di trovare la bottiglietta del detersivo per i piatti sicuro di averla infilata lì da qualche parte dopo essere tornato dalla spesa il giorno prima.

“Ma dove cavolo può essere? Qui no, qui no…Sti cazzi, lo faccio dopo, intanto esco” Passando accanto al tavolo ciccò nel posa cenere, si infilò le scarpe buttate in corridoio prese le chiavi dal mobiletto accanto alla porta che dava sull’ingresso e entrò nella stanza pronto ad uscire: “Eccola!”

La boccetta di detersivo spiccava nel suo verde fosforescente dentro una busta di plastica ancora piena che si trovava accanto alla porta d’ingresso, perfettamente nascondibile da questa aperta: “Grazie che non la trovavo, non ho mai finito di sistemare la spesa ieri, e quando sono rientrato  prima non l’ho vista…non ce la farò mai a vivere da solo, ne uscirò pazzo” constatò aprendo la porta e lanciando la cicca nel vaso più vicino.




Buondì, sono tornata a casa per un cambio veloce di valigge, dopo tre giorni al mare (in cui sono riuscita ad ustionarmi) me ne vado in montagna...non mi porto il computer quindi neanche potrò tentare di scroccare il wifi del nonno di Heidi...qui è tutto, fatemi sapere come al solito, passo e chiudo.
xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 12 Settembre, Sigaretta numero 9, ore 16:25 ***


12 Settembre, Sigaretta numero 9, ore 16:25



“Dove cavolo sta?” Era un quarto d’ora che Zayn vagava per il quartiere senza trovare una tabaccheria decente, alla fine della strada si era imbattuto in un buchetto di un metro e mezzo per due dove un signore di almeno ottant’anni seduto alla cassa stava fumando la pipa rendendo l’aria irrespirabile e le capacità visive del ragazzo, già limitate, se possibile, ancora peggiori, fin quasi a non distinguere i contorni dell’imponente figura.

Era stato caciato in malo modo quando aveva chiesto un pacchetto di Rothmans e, poteva giurarci, uscendo l’aveva sentito protestare contro le “schifezze moderne” e inneggiare ai “vecchi masticatori di tabacco”.

Girato l’angolo si trovò finalmente di fronte a una tabaccheria che non sembrava uscita dall’800; era lunga e stretta, tutto il lato lungo era percorso da una vetrata che rendeva il dentro con il bancone e il fuori con i tavoli, un unico ambiente, era anche un bar da quello che poteva vedere.

Zayn si sedette su una panchina a finire la sigaretta che aveva in mano osservando l’interno; un enorme specchio percorreva le pareti, interrotto ogni tanto da mensole di alcolici, sciroppi e ogni tipo di thè immaginabile.

Una ragazza di spalle dietro al bancone stava armeggiando con la macchinetta del caffè, con i capelli lunghi e biondi che coprivano le spalle di una camicia bianca, porse le tazzine al ragazzo che le stava accanto con un vassoio in mano, pronto per uscire a servire i cinque signori che stavano giocando a carte su un tavolino.

Zayn si alzò, aprì la porta, anche questa a vetri, e fece passare il ragazzo vestito da cameriere: “Grazie”, “Di niente”.

“Che occhi di ghiaccio” pensò Zayn spengendo la sigaretta nel posacenere ed entrando.



Domani parto per la Valle D'Aosta, cinque giorni in cui dovrò spezzarmi la schiena per un branco di 40 ragazzi (molti anche più grandi) che non sanno fare assolutamente niente senza l'aiuto di mammina...e in più molto probabailmente verrò anche sfottuta...come si dice? Oltre al danno pure la beffa...
La voglia di partire potete capire che è pochissima, solo che devo andare per forza...spero almeno di avere mezzo secondo la sera pe buttare giù qualcosa per i nuovi capitoli, scrivendo sul mio inseparabile quadernino...
Baci, divertitevi voi che potete, vi penserò aspettando che finisca la settimana e sognando di stare già al mare...
xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 12 Settembre, Sigaretta numero 10, ore 16:38 ***


12 Settembre, Sigaretta numero 10, ore 16:38


 
“Ho dieci minuti, entro dentro a comprare le sigarette e esco”

Harry attraversò la porta a vetri e si diresse verso il bancone salutando la ragazza e chiedendo alla signora in cassa un pacchetto da venti di Lucky Strike blu.

L’aveva incontrato uscendo dalla tabaccheria, praticamente si erano scontrati, adesso Zayn stava seduto a un tavolino rosso aspettando il riccio per, come aveva detto lui, “Fare due chiacchiere e fumare una sigaretta in compagnia.”

Aspirò e rigettò fuori il fumo: “Sto decisamente esagerando” constatò osservando il pacchetto vuoto gettato nel posacenere.

“Eccomi, allora, dove abiti?” chiese Harry sedendosi di fronte a lui e accendendosi una sigaretta.

“Nelle villette a schiera con il tetto rosso alla terza fermata di autobus da scuola”

“E come sei finito qua?” chiese sorpreso ridacchiando.

“Vicino casa non ce ne sono” rispose Zayn ciccando nel posacenere.

“C’è il vecchio Ronald, se non sbaglio; un buco di un metro per due, forse però non vende le tue sigarette, non le ho mai sentite, sono pesanti?” Harry afferrò il pacchetto vuoto e strizzo gli occhi tentando di leggere i piccoli numerini neri.

“Se per vecchio Ronald intendi l’ottantenne che fuma la pipa in fondo alla strada di casa mia, l’ho incontrato, e, per fortuna, sono riuscito a scappare prima che mi facesse lo scalpo!!”

“Ahahahah, si intendo proprio lui! Da quello che dici oggi deve essere in uno dei suoi giorni migliori, mi sembra che tu abbia ancora tutta la pelle attaccata al cranio!”

La suoneria del telefono di Harry li distolse dalla risata: “Pronto! Arrivo, due secondi e sono lì, ciao”

“Devo andare, ci vediamo domani a scuola” Il riccio si alzò, gli sorrise, si diresse verso la macchina sportiva blu notte parcheggiata in seconda fila con le frecce accese e vi entrò partendo velocemente.

La vibrazione del suo cellulare riscosse Zayn dalla contemplazione del riflesso del sole sulla carrozzeria metallizzata che si allontanava: “Erik, vita 3” lampeggiava sullo schermo illuminato, “Sti cazzi, non gli rispondo” alzandosi e spingendo la sigaretta sotto al piede.




Mamma quanto è bella la Valle D'Aosta *.* dopo quattro giorni con gli amici tornare a casa è un bel po' triste...vabbè
Domani riparto per il mare e dopo me ne vado due settimane a Toronto e dieci giorni a New York!!!! E' già...
Sono troppo felice e gasata, speriamo di non rimanere delusa :)
Voi divertitevi e fatemi sapere cosa pensate della storia 
Baci, notte
xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** 12 Settembre, Sigaretta numero 11, ore 18:54 ***


12 Settembre, Sigaretta numero 11, ore 18:54



Zayn aprì la porta finestra che dava sul giardino di dietro, fece scattare lo zippo per accendersi la sigaretta, aspirò e espirando si stiracchiò allungando le braccia sopra la testa facendo scrocchiare la schiena; “Mai più addormentarsi sul divano guardando la televisione” pensò stropicciandosi gli occhi e tirando ancora.

Si buttò per terra, osservando il cielo, le prime stelle stavano spuntando su uno sfondo blu chiaro, tipico del momento tra il tramonto e la notte, il contrasto con la luce arancionina del lampione del giardino fece venire in mente al ragazzo l’atmosfera di Roma con le sue lampade ad incandescenza per le strade che riflettevano la loro luce colorata sui monumenti.

Improvvisamente il cellulare ricominciò a squillare, sempre il solito nome lampeggiava sullo schermo “Erik, vita 3”. Zayn sbuffò ma questa volta rispose: “Pronto, Erik?”

“Ciao, Zayn! Quanto tempo! Che fine hai fatto? Mi hanno detto che hai cambiato di nuovo città, potevi anche farcelo sapere! Quando non ti abbiamo visto oggi per un attimo abbiamo temuto che ti fosse successo qualcosa durante uno dei tuoi tanti esperimenti, ci siamo preoccupati, Lisa non faceva altro che ripetere che ti eri sacrificato per la scienza, poi neanche rispondevi al cellulare, stavo iniziando a crederci anche io; come va lì? Sei già entrato in qualche club? Dopo i tuoi risultati dell’anno scorso non avrai neanche avuto bisogno di un test di ammissione! Qui tutto bene, sono arrivati i risultati dell’ultima gara dell’anno scorso, siamo arrivati primi come scuola, ovviamente, in segreteria hanno il tuo attestato, se riesco a prenderlo te lo mando, te lo invio, dammi il tuo indirizzo; Senza di te comunque quest’anno  non credo che riusciremo a vincere un gran ché, è entrato in squadra Thomas, quello che l’anno scorso rompeva tanto le scatole, non può essere neanche lontanamente paragonato a te, lui a mala pena riesce a risolvere un’equazione di secondo grado, ieri è stato mezz’ora a litigare con Marcus per una semplice radice e alla fina aveva ovviamente torto…”

Erik era fatto così, come aveva fatto a dimenticarselo, estremamente logorroico e patologicamente pazzo… Zayn allontanò il telefono dall’orecchio mentre ancora l’altro continuava ad urlare fiumi di parole nel microfono, adesso probabilmente era passato a descrivergli minuziosamente tutte le nuove coppie che si erano formate durante l’estate, come se gli interessassero; non era più la sua vita, non sarebbe più stato la punta di diamante del club di scienze, non avrebbe più fatto parte della vita di quella scuola.

E mentre realizzava questa cosa, aspirò l’ultimo tiro di sigaretta buttandola sulla terra secca. 




-3 a Toronto!!!! *.*

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** 12 Settembre Sigaretta numero 12, ore 19:35 ***


12 Settembre Sigaretta numero 12, ore 19:35



Zayn si piegò sulle ginocchia e aprì il freezer alla ricerca di qualcosa di commestibile per la cena, sul fondo, in mezzo ai blocchi di ghiaccio, un’unica fettina di carne incartata nella pellicola trasparente sembrava voler essere notata per non rimanere di nuovo sola.

Il ragazzo infilò il braccio nello sportello e afferrò l’incarto mentre teneva la sigaretta tra le labbra, si tirò in piedi e lanciò la fettina sul lavandino; afferrò velocemente il posacenere dal tavolo e lo mise accanto ai fornelli.

Mentre la fettina, ormai nella padella, iniziava a cuocersi Zayn riprese tra le dita la sigaretta che aveva poggiato sul posacenere, aspirò e tirò fuori un piatto di plastica poggiandolo sull’isola al centro della cucina; si arrampicò su uno degli sgabelli in pelle nera e acciaio e poggiando un gomito sul marmo freddo continuò a fumare.

Lo sportello satinato del frigo rifletteva la sua ombra facendolo sentire ancora più solo di quanto già non si sentisse; il fumo nella stanza chiusa era bianco e denso senza che fosse mosso da un alito di vento; afferrò velocemente il cellulare e digitò il numero di cellulare della madre; squillava…secondo squillo…terzo squillo…quarto squillo…segreteria telefonica…

Ci aveva sperato, anche solo per sapere come stesse; l’ultima volta che l’aveva sentita, tralasciando il messaggio della mattina, era stata tre sere prima, quando lei lo aveva chiamato decisamente alticcia per dirgli che gli voleva bene e che i cocktail del bar dell’albergo erano buoni, mentre dietro alla sua voce si sentiva la risata prepotente del marito.

Poggiò rumorosamente il telefono sul marmo avvicinandosi ai fuochi spense la sigaretta nel posacenere.



-1 Toronto; quindi scappo che ancora non ho iniziato le valige e devo stirare una pila enorme di vestiti -.-"
Qualcuna di voi sta su Polyvore? mandatemi in un messagio il link del vostro profilo che ho voglia di seguire un po' di gente nuova!!
Questa sarà una pausa lunga, quindi fatemi sapere cosa ne pensate della storia, se vale la pena continuare...
Baci e buone vacanze, xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** 12 Settembre, Sigaretta numero 13, ore 22:03 ***


12 Settembre, Sigaretta numero 13, ore 22:03
 

Zayn aprì la finestra con la sigaretta tra le labbra, poggiò un piede sulle tegole, uscì, e girandosi tentò di accostare il vetro il più possibile.
Gattonò fino al centro del tetto del garage e si mise sdraiato ad osservare il cielo facendo scattare il suo zippo e accendendosi la sigaretta.

Stava ai primi tiri e tentava di fare i cerchietti con il fumo espirato quando si sentì chiamare: “Ehi tu, sul tetto!”
Zayn si alzò guardando avanti; dalla  fine delle tegole rosse, pochi metri di vuoto lo dividevano dal cancello che dava sulla strada; sul marciapiede, illuminato dalla luce del lampione, un ragazzo in tuta con il cappuccio della felpa in testa, era girato verso di lui e lo guardava con una sigaretta in bocca: “Hai da accendere?”

“Si, arrivo”; Zayn si alzò in piedi, camminò fino al muro di casa, verso la fine del tetto e scese verso la rampa del garage usando il muro del giardino; risalì di corsa la rampa d’ingresso e sporse fuori dal cancello, tra le sbarre di ferro la mano con lo zippo.

Il ragazzo sul marciapiede prese l’accendino sfiorando la mano di Zayn con le dita fredde, un brivido freddo percorse la schiena del moro che continuava a guardare il ragazzo di fronte a lui mentre accendeva lo zippo e chinando la testa avvicinava il drum alla fiamma; fece un paio di tiri e, una volta sicuro che fosse acceso, alzò la testa e guardò l’altro porgendogli l’accendino.

“Ma che cazzo, hanno tutti gli occhi celesti qui?” pensò Zayn perdendosi per pochi secondi negli occhi azzurri con qualche sfumatura di verde dell’altro.

“Grazie mille, sei nuovo qui?” chiese lo sconosciuto appoggiandosi al cancello evidentemente desideroso di attaccare bottone e di fumarsi il drum in compagnia; “Si, sto qua da pochi giorni” rispose sospettoso.

“Mi sembrava, conosco tutti sulla strada, abito pochi palazzi più in là” Zayn protese di poco la mano desta in avanti aspettandosi di essere arrivati al momento della presentazione, invece lo strano ragazzo davanti a lui continuava a guardarsi in giro pensieroso; sembrava più grande, sicuramente non da liceo, la barba di più giorni sembrava quella di un marinaio che non vede l’ora di tornare a terra, le profonde occhiaie violacee sotto agli occhi lo facevano assomigliare a uno dei vampiri di qualche film antico, al contrario gli occhi vivaci scattavano velocemente da un punto all’altro come a voler controllare tutto, e la bocca delicata sembrava quella di un bambino mentre si chiudeva intorno al filtro del drum.

Improvvisamente lo sguardo celeste si posò su Zayn: “Vai a scuola? Alla Grey’s High School?”
“Si, ho iniziato oggi…”
“Oggi? Che giorno è oggi?”
“Si, oggi, è il 12 settembre”
“Oh merda! Mi diresti anche che ore sono per favore”
“22:08, tutto ok?” chiese preoccupato e anche un po’ stranito Zayn.
“Si, si, devo andare, scusami, grazie per l’accendino, ci si becca in giro”

Detto questo il ragazzo si girò e si incamminò velocemente sul marciapiede; Zayn rimase ad osservare la figura incappucciata sparire nel buio e poi, alquanto perplesso dall’incontro appena avuto, scese la rampa dando gli ultimi tiri e buttò per terra il mozzicone.

 
I'm back! Le cose da raccontare sarebbero troppe e lo spazio autrice diventerebbe più lungo del capitolo, dico solo che amo l'America, sia il Canada sia gli Stati Uniti!!!
Un episodio da raccontare ci sarebbe a dire la verità e potrebbe intitolarsi: "Due ore sotto al sole aspettando che loro cinque arrivino ed entrino negli studi di America's got talent" si, piccole mie, li ho visti, ancora non ci credo ma li ho visti! Per puro caso tra l'altro! Ma anche come io sia finita lì sarebbe troppo lungo da raccontare...
Un grazie enorme ai cupcake che hanno messo la mia storia nelle seguite e ai cuccioli che l'anno inserita nelle preferite, anche se siete lettrici silenziose vi amo profondamente <3

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** 13 Settembre, sigaretta numero 14, ore 7:42 ***


13 Settembre, sigaretta numero 14, ore 7:42
 

L’autobus non passava, erano dieci minuti che lo aspettava in piedi alla fermata; avvicinò il pacchetto di sigarette alla bocca e con le labbra ne sfilò una mentre, con l’altra mano, tentava di tirare fuori dalla tasca l’accendino.

Guardò a destra sperando di veder sbucare da dietro l’angolo il pullman arancione, cosa che, ovviamente non accadde: “L’ho appena accesa, la regola della sigaretta funziona quando arriva a metà” pensò osservando i frammenti di cartina bruciata che scendevano pigramente verso l’asfalto.

Il suo sguardo si spostò verso sinistra, lungo la strada e Zayn si ritrovò a pensare a quale potesse essere, tra le tante villette, quella dove abitava lo strano ragazzo incontrato la sera prima; un brivido gli percorse la schiena e la sensazione delle sue dita fredde che prendevano l’accendino gli tornò in mente procurandogli lo stesso moto di disaggio della prima volta.
Era metà settembre ma comunque faceva ancora caldo, come poteva una persona avere mani tanto fredde nonostante fosse stato coperto da una felpa che sembrava tanto pesante?

Il rumore di n motore lo riscosse dai suoi pensieri, si girò verso destra e vide l’autobus avvicinarsi alla fermata; osservò la sigaretta arrivata solo a metà, come da copione, e mentre gli si aprivano le porte davanti diede un ultimo tiro e la gettò per terra.

 
Eccomi miei adorati dolcetti (don't worry, normalmente non sono così smielata, è colpa della cioccolata) il capitolo è cortissimo, lo so, ma non potevo improvvisamente far venire a Zayn scrupoli ambiantalistici tanto da fargli fumare solo due sigarette al giorno!! Di capitoli così ce ne saranno un po', ma prometto che il prossimo lo carico prima :)
Sicuramente la conoscete, comunque la regola della sigaretta è una parte del postulato dell'autobus: "Se stai aspettando l'autobus da più di 10 minuti e hai fretta di andare da qualche parte allora siediti sul marciapiede da dove sarà molto difficile alzarsi, oppure accenditi una sigaretta e aspetta che arrivi ad un punto in cui non è possibile spengerla "
Questo è tutto, molta nostalgia dell'America e tantissima voglia che riinizino le lezioni (e mi salvino dallo stres degli esami..)
'sta sera vi amo ancora di più del solito, baci&noci, Cip e Ciop
no, scherzo, xmela

 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** 13 Settembre, sigaretta numero 15, ore 8:11 ***


13 Settembre, sigaretta numero 15, ore 8:11
 

“Eccolo che arriva” Zayn espirò e per un attimo la visuale delle scale fu coperta dal fumo del primo tiro; poteva immaginarselo anche senza vederlo, estremamente biondo e assurdamente sorridente.

Niall si buttò di peso sulla panchina accanto a Zayn facendo pericolosamente ondegiare il bicchiere di caffè che aveva in mano;
“Giorno” grugnì il moro
“Buongiorno!! Pronto per il secondo giorno nella gabbia dei leoni?”

L’espressione divertita del biondino rendeva ridicola l’intonazione di minaccia con cui aveva posto la domanda “Lui ci scherza, io devo sopravvivere” pensò Zayn guardandosi intorno nel cortile in cerca di qualcuno senza la faccia tipica del figlio di papà che anche senza chiedere ottiene quello che desidera.

Niall prese un sorso della bevanda calda che aveva in mano e alzando un braccio fece cenno a Harry che aveva appena finito di parcheggiare la sua macchina sportiva fuori dal cancello e che si era fermato a chiacchierare con un gruppo di starnazzanti ragazze roscie.
Il riccio le salutò velocemente e scese i gradini che portavano al cortile avvicinandosi alla loro panchina:
“L’hai visto?”
“No, ancora no…”

Lo sguardo di Niall e di Harry vagò per il cortile alla ricerca di qualcuno che non trovarono; lo stesso qualcuno che stava aspettando anche Liam mentre parlava con il professore di fisica sotto al porticato, perché quando gli sguardi dei tre ragazzi si incontrarono, scosse la testa scrollando le spalle.

Harry tirò fuori una sigaretta e la mise in bocca cercando l’accendino, ma Zayn fu più rapido e gli porse il suo mozzicone per poter accendere.

 

Lo so, lo so, l'ultimo capitolo non vi è piaciuto, me lo aspettavo, però una piccola recensioncina potevate pure lasciarmela...sto diventando una bambina viziata...
Grazie a xmalikhugme per la recensione sul capitolo ancora prima e grazie anche a *non ho la più pallida idea di come si chiami* per aver recensito lo stesso capitolo e poi, dopo che le ho risposto, aver cancellato la recensione, non puoi sapere quanto ci sono rimasta male, anche se era un errore, potevi lasciarla, nessuno si sarebbe offeso e io non mi sarei sentita un kiwi marcio spiaccicato sul fondo della fruttiere...
Vabbè, kiwi a parte, fatemi sapere cosa ne pensate, se vale la pena andare avanti o se è meglio che me ne vada a fare la telecronista delle gare di tartarughe.
Baci, xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** 13 Settembre, Sigaretta numero 16, ore 10:19 ***


13 Settembre, Sigaretta numero 16, ore 10:19
 

Neanche era uscito dall’androne che Zayn aveva già la sigaretta in bocca e, trovato lo zippo, l’aveva accesa; odiava stare attento a lezione, avrebbe di certo preferito fissare il nulla fuori dalla finestra come faceva Niall che riempire una decina di pagine di appunti scritti fitti fitti per solo due ore di filosofia.

Espirando sorrise al pensiero di quante ore avesse speso l’anno precedente per studiare; essere considerato uno dei secchioni aveva i suoi vantaggi: niente vita sociale da dover mantenere, nessuna ragazza a creare problemi, il favore di tutti i professori e nessun impegno pomeridiano se non durante il periodo delle sfide tra le scuole. Però il tempo passato sui libri era stato veramente tanto e decisamente esagerato per poter prendere in considerazione l’opzione di continuare la vita numero tre.

“Inoltre – pensò il ragazzo – Niall e gli altri non mi sembrano proprio il tipo di ragazzi che si soffermano molto sullo studio, quindi per andare bene e per evitare l’insegnante privato, devo stare attento in classe.”

Zayn si mise una mano in tasca e mentre l’altra continuava a portare alla bocca la sigaretta, ormai a metà, si appoggiò a una delle colonne del porticato osservando il cortile: un gruppo di ragazze chiacchierava ridacchiando intorno a alla panchina più vicina al cancello d’entrata, diversi ragazzi fumavano in giro, camminando, appoggiati al muro, o seduti sui gradini; il cortile era sostanzialmente vuoto, erano in pochi ad avere il coraggio di rischiare di perdere l’entrata in classe del professore.

Improvvisamente l’attenzione di Zayn fu catturata da una figura vestita completamente di nero che, aperta una finestra del terzo piano, era uscita scavalcando il davanzale e era scesa sul tetto piatto dell’aula magna che finiva esattamente sotto quella finestra. La persona, non si distingueva se uomo o donna, dopo aver controllato di non essere seguita, aveva cominciato a camminare tra le ventole dei condizionatori che, a tratti, ne nascondevano la figura; arrivata più o meno a metà del tetto, si era accovacciata sparendo dalla visuale del ragazzo che continuava a seguirla; dopo dieci secondi una nuvoletta di fumo si alzò da quel punto esatto.

Zayn alzò gli occhi al celo: “Un mondo di pazzi, questo è un mondo di pazzi, sono finito in un mondo di pazzi!” Pensò strusciando il mozzicone contro la colonna e lanciandolo nel cestino.

 
Vi sto viziando care mie, non fateci l'abitubine! I motivi sono principalmente tre:
1- Odio le autrici che fanno aspettare troppo, si perde il filo della storia.
2- Le storie che sto seguendo adesso sono scritte tutte da autrici che odio profondamente per il motivo sopracitato, quindi non ho nulla da fare.
3- Dovrei studiare diritto pubblico.
Si, di nuovo, a giugno alla fine non mi sono neanche presentata quindi mi tocca darlo adesso, il proverbio dice "non rimandare a domani quello che puoi fare oggi", ma come sempre io rimando tutto e poi piango lacrime da coccodrillo sul latte versato (E chi più ne ha ne metta, con questi proverbi sembro una nonnina).
Approposito delle autrici che odio (ma che in realtà amo profondamente e loro lo sanno) ce ne è una in particolare che è completamente sparita e non è da lei, si chiama "WistonBlu" e scrive in un modo divino (passate a leggere le sue storie), se qualcuna di voi la conosce e sa cosa puossa esserle successo me lo faccia sapere please :(
Ultima cosa e poi mi dileguo: ieri sera ho visto il film, è bellissimo, le parti dei concerti mi hanno fatto commuovere, siamo veramente tantissime, lo so, ma non riesco a crederci!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** 13 Settembre, Sigaretta numero 17, ore 11:37 ***


13 Settembre, Sigaretta numero 17, ore 11:37
 

Odiava la gente, odiava stare uno appiccicato all’altro, odiava dover infilarsi tra le persone strusciandosi sulle schiene per dover passare, odiava dover tenere alta la sigaretta per non bruciare nessuno e farla fumare dall’aria, odiava il calore emanato da quei quattrocento corpi stipati sotto al porticato, odiava la gente che gli calpestava i piedi e odiava ancora di più calpestare lui quelli degli altri e dover poi chiedere scusa, odiava i capelli  delle ragazze che finivano in bocca, odiava i gomiti piantati nelle costole dai ragazzi che gesticolavano, odiava gli odori di almeno cinquanta tipi di tabacco mischiati, odiava la confusione dei diversi discorsi, odiava la voce di Niall che per sorpassare il rumore urlava ancora di più; odiava la ricreazione e quei tre metri che dividevano le porte d’ingresso dalla fine del porticato.

Con uno sforzo Zayn riuscì a superare l’ultimo ragazzo e a scendere i tre gradini verso il cortile; subito dietro di lui arrivò Niall che continuava ad imprecare contro il professore di matematica da almeno dieci minuti protestando per la quantità di esercizi che gli aveva assegnato.
Il moro guardò la sigaretta ormai a metà, appuntandosi mentalmente di accenderla dopo a qual momento in poi.

Liam, venendogli incontro, si avvicinò da dietro a Niall e gli assestò una pacca su una spalla spostandolo di qualche centimetro:
“Con chi ce l’hai sta volta?”

“Con quel deficiente del Gigli, ci ha caricati di esercizi, potrei non finirli tra una settimana! Ho provato a fargli notare la presenza di un nuovo alunno in classe e che non era carino da parte sua presentarsi in questo modo, ma niente, non si è spostato dalla sua decisione, dicendo che Zayn non avrebbe avuto problemi con gli esercizi guardandolo fisso, capito? L’ha sfidato a rispondergli!”

“Però, simpatico!” Replicò il gigante gentile con una velata punta di ironia nei confronti dell’amico che sembrava scandalizzato.

Non era andata proprio in questo modo, pensò Zayn, ma questo Niall non poteva saperlo; dopo che il biondo si era alzato a protestare richiamando l’attenzione su Zayn, gli occhi piccoli e assonnati del professore si erano fissati pochi secondi su di lui e poi ripresa vitalità, erano scattati velocemente verso il suo fascicolo poggiato alla sua destra sulla cattedra, aperto alla pagina delle valutazioni dei professori dell’anno prima.

Su quei fogli c’era scritto che era praticamente un genio, soprattutto in matematica, certo che era sicuro che non avrebbe avuto problemi con gli esercizi.

 

Piccole mie, la situazione è seria, il mio caro paparino ha deciso che devo studiare e quindi mi limiterà/controllerà internet staccando e attaccando il wi-fi come vuole, quindi se sparisco non uccidetemi mentalmente e non abbandonatemi, prima o poi tornerò, abbiate fede!
Detto questo vi lascio, fatemi sapere cosa pensate del capitolo, baci, xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** 13 Settembre, Sigaretta numero 18, ore 13:58 ***


13 Settembre, Sigaretta numero 18, ore 13:58
 

Zayn staccò il telefono dall’orecchio e avvicinando la mano libera alla sigaretta che teneva in bocca la accese facendo scattare l’accendino; ancora segreteria telefonica, quel pomeriggio avrebbe dovuto raccontare ancora bugie, in fondo gli dispiaceva, la dottoressa non se lo meritava, era giovane e carina e magari se le fosse stato affidato un altro paziente sarebbe anche stata capace di fare il proprio lavoro, ma a lui non serviva, era solo stato obbligato.

Il ragazzo lanciò il cellulare sul divano e si diresse in cucina da dove era appena arrivato il suono del campanello del forno a microonde che stava riscaldando il suo pranzo; passò accanto alla finestra e la spalancò facendo attenzione che i vetri fossero aperti al massimo, gli dava fastidio quando se ne stavano a metà, gli sembrava che entrasse meno aria; prese il posacenere dal tavolo e lo appoggiò sul piano della cucina.

La giornata di fuori si era fatta nuvolosa e l’aria asfissiante pre-pioggia faceva attaccare con l’umidità i vestiti alla pelle; aprendo lo sportelletto del forno a microonde Zayn fu investito da una nuvola di vapore che gli fece sbattere gli occhi per il calore “Ci mancava solo questa per fare la schiuma” pensò osservando il merluzzo sul fondo del contenitore.

Prese una forchetta e tentò di tirare su il pezzo di pesce bianchiccio che galleggiava in mezzo al suo sughetto dello scongelamento misto a gocce tonde e gialline di olio, ma questo si spezzò e si spappolò in mille pezzi passando in mezzo ai quattro denti d’acciaio “Devo averlo cotto troppo” constatò aprendo il freezer e afferrando la scatola di cartone con dentro ancora due pezzi e cercando il tempo di cottura: “5 minuti” i suoi 15 minuti erano stati decisamente troppi.

Sgocciolò il liquido nel lavandino e buttò i pochi pezzetti solidi di pesce che erano rimasti nel secchio della spazzatura, afferrò la scatola e tirò fuori quello che era rimasto riempiendo di nuovo il contenitore. “Solo cinque minuti” si appuntò mentalmente mentre reimpostava il timer e aspirava l’ultimo tiro prima di spengere il mozzicone nel posacenere. 

 
Capitolo corto, lo so, è alquanto di passaggio
Benedetto il vicino e il wi-fi senza password, se sapessi chi è gli farei un regalo; come l'ultima volta, non so quando potrò aggiornare, ogni secondo potrebbe essere quello buono quindi tenetevi pronte!

Un bacione enorme a OscarLady per le sue recensioni che fanno innamorare e per essere tornata tra noi comuni mortali dopo un lungo periodo di assenza. Vogliamo un tuo nuovo capitolo!!!!!
*Muahahahahahah, chiesto così pubblicamente non puoi negarmelo...muahahahah*

 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** 13 Settembre, sigaretta numero 18 più la 19 offerta alla dottoressa, ore 15:35 ***


13 Settembre, sigaretta numero 18 più la 19 offerta alla dottoressa, ore 15:35
 

“Dovrei smettere di permetterti di fumare qui dentro, non credo che nessuno dei miei colleghi approverebbe.”

“La consideri una tattica per entrare in confidenza, o forse me lo permette solamente perché già la considera tale, sbaglio? Ne vuole una?”
Gli occhi della ragazza ebbero solo un attimo di debolezza che bastò a Zayn per capire di aver fatto centro; stava sdraiato sul divano, la nuca poggiava sul bracciolo e i piedi spuntavano fuori dall’altro lato un braccio era piegato e incastrato sotto la testa mentre l’altro era disteso nell’offrire una sigaretta alla dottoressa.

“Non ho bisogno di questi stupidi mezzucci! Era solo per farti sentire a tuo agio…Devo farti una domanda prima del racconto di quest’inizio di scuola: tua madre, quando l’hai sentita l’ultima volta? Ti ha chiamata lei o l’hai chiamata tu?”

“Oggi, prima di venie qui, subito prima di pranzo, era felicemente sdraiata sotto al sole, mi ha chiesto come era andata la scuola, se avevo già mangiato, cosa stavo preparando…” Doveva farsi venire in mente altre cose che poteva chiedere una madre oppure avrebbe scoperto che stava mentendo “…a che ora ero andato a letto ieri, se avevo conosciuto qualcuno, se avevo capito come funzionava la lavatrice, se mi sono sentito con qualche amico dell’anno scorso, poi mi ha detto che l’hanno prossimo devo andare con loro e che tornano presto”. L’espressione della dottoressa sembrava soddisfatta e lei si allungò per prendere la sigaretta che gli aveva appena offerto, era stato abbastanza convincente.

Hanna, si chiamava così, c’era scritto  sul cartellino attaccato alla giacca, non doveva avere più di venticinque anni, sarebbe stata anche carina senza quegli occhiali, senza quella gonna da nonna e senza la presunzione di poterlo fregare; si erano visti già tre volte e lui continuava a farle credere che la madre lo chiamava costantemente, lei credeva di essere furba ad usare la tecnica del fumo ma lui era più furbo di lei, ne aveva conosciuti troppi di psicologi, e adesso lei stava dondolando sulla sedia di pelle imbottita con la sua sigaretta tra la labbra.

“Ottimo, questo nuovo matrimonio quindi è servito ad avvicinarvi di più?! Invece parlami della scuola, successo qualcosa di particolare? Come ti è sembrata? Conosciuto qualcuno?”

“Si, il matrimonio ci ha avvicinato tantissimo, prima non parlavamo quasi mai, quando c’era Chris, il fidanzato di prima, dovrebbe essere scritto nella cartella giusto?”

“Si, si, c’è…”

“Dicevo, con Chris ero in perenne conflitto, litigavamo in continuazione, urlavo di continuo contro di lui e mamma ci stava male, però adesso è diverso – tiro di sigaretta -  io sono cresciuto, lui se ne è andato – altro tiro – e John è molto meglio…” aveva azzeccato il nome giusto tra i tanti amori passati della madre “…lui è simpatico, gentile, dolce con lei e a me sta bene…” “Finché la tiene lontana” Pensò.

“E la scuola? Che mi dici?”

“Tutto ok, è carina, i compagni sono adorabili, ho conosciuto un gruppo di ragazzi…” Continuando a parlare Zayn si alzò dal divano avvicinandosi al posacenere accanto alla poltrona della dottoressa, diede l’ultimo tiro e Espirò con l’aria da misterioso lanciandole un lungo sguardo ammiccante, sarebbe stato divertente provarci con lei, almeno non avrebbe perso intere ore della sua vita ad ammuffire in quel vecchio studio! 

 
Nuovo capitolo, ve lo sareste aspettato?
Volevo dirvi un sacco di cose ma in questo momento mi sfuggono...
Fatevi sentire ragazze! Vorrei sentire il parere di tutte!
Vi voglio tantissimo benissimo, xmela

 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** 13 Settembre, Sigaretta numero 20, ore 17:10 ***


13 Settembre, Sigaretta numero 20, ore 17:10
 

Doveva aver piovuto mentre stava nello studio dello psicologo perché l’asfalto era bagnato e l’aria era decisamente più fresca, quasi da felpa; allontanando la sigaretta dalla bocca per espirare Zayn si guardò intorno, la piazzetta dove affacciava l’ingrasso principale dell’edificio da dove era uscito era molto carina, circolare con una fontana al centro circondata da quattro panchine dove stavano seduti vecchietti, bambini e mamme con i passeggini.

In una delle strade che partivano dalla piazza doveva esserci il bar del giorno prima perché a Zayn sembrava di riconoscere il tipo di alberi nelle aiuole e i lampioni agli angoli dei marciapiedi; attraversando sulle strisce il ragazzo arrivò ad una panchina dove si sedette di peso continuando a fumare e alzando gli occhi sulla facciata di pietra grigia del palazzo, poteva distinguere la finestra dello studio della dottoressa al terzo piano, le tende di quel rosa antico vomitevole ingrigite dalla polvere le avrebbe riconosciute tra mille!

Lui non ne aveva veramente bisogno, aveva iniziato quando i suoi genitori si erano separati e lui era stato obbligato a vedere qualcuno perché ancora minorenne, poi andando avanti c’erano stati un altro matrimonio con rispettivo divorzio, due fidanzati e adesso John che alla tenera età di cinquant’anni si era sposato una donna di dieci anni più giovane. Fino all’anno prima era stato un obbligo, aveva voluto continuare perché ormai era diventata una cosa naturale, quasi quotidiana, era un modo per parlare con qualcuno non avendo molti amici fissi, era un modo per sfogare in parte quella sensazione di malessere malinconico che sentiva sul fondo della cassa toracica, attaccato allo sterno.

Tra l’altro era l’unica cosa di cui parlava al telefono con la madre, se ci andava regolarmente, se erano gentili e se sapevano fare il loro lavoro, ne aveva passati almeno sei ognuno accuratamente scelto e quasi nessuno che era riuscito a risolvere niente, non che avesse problemi enormi, ma aveva le sue fisse e Zayn ne era perfettamente consapevole: come dovevano essere aperte le finestre, come doveva essere pettinato il ciuffo sulla fronte, con quale mano accendere l’accendino, a quasi 19 anni ancora non camminava sulle fughe tra le mattonelle e molto spesso si ritrovava a misurare una distanza contando quante volte riusciva a mettere i piedi uno davanti all’altro per arrivare dall’altro lato, a dir la verità contava quasi tutto dai pinoli nella bustina del supermercato alle nuvole nel cielo, cinque per la precisione in quel momento, constatò alzandosi e buttando il mozzicone a terra.

 
Nuovo capitolo! 
Vorrei approfittarne per fare gli auguri alla nostra dolce fata turchina irlandese e per dedicargli in questo giorno speciale "Little Things" con l'augurio di trovarsi una sua Livia prima o poi e con la promessa di non abbandonarlo mai.
Buon compleanno Niall,
xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** 13 Settembre, Sigaretta numero 21, ore 17:45 ***


13 Settembre, Sigaretta numero 21, ore 17:45
 

Zayn uscì dalla porta a vetri del bar e si sedette al tavolino del giorno prima, accendendosi la prima sigaretta del pacchetto nuovo e buttando nel posacenere il pezzetto di plastichetta trasparente che lo ricopriva; i cinque signori del giorno prima erano seduti allo stesso tavolino, l’unico cambiamento al loro gioco era stato il cappello di quello più vicino a Zayn che da verde era diventato marrone.

Dietro alla vetrata, dietro al bancone la stessa signora o signorina, non si riusciva a capire, del giorno prima di spalle stava preparando il caffè che aveva chiesto e accanto a lei aspettava in piedi il ragazzo con il vassoio. Lo sguardo di Zayn si spostò sul tavolo dei signori, cinque tazzine vuote erano appoggiate accanto ai giocatori, probabilmente avevano l’orario fisso del caffè, chi sa se ognuno pagava per se o se facevano a turni.

Le fantasticherie di Zayn su furenti litigate per chi pretendeva di offrirlo agli altri furono interrotte dall’arrivo del cameriere che con un sorriso timido gli poggiò davanti il caffè fumante; nonostante si fossero guardati per pochi istanti fu colpito, come il giorno prima, dal colore degli occhi del ragazzo, grigi, di un grigio così chiaro che sembrava ghiaccio.

Il caffè era bollente, nero e stretto al punto giusto; bevendolo Zayn si ustionò la lingua e il tiro di sigaretta che seguì fu un inferno: “Seconda ustione in due giorni” Pensò poggiando la tazzina.

“Così va bevuto il caffè ragazzo! Caldo, senza zucchero e tutto in un sorso!” Urlò uno dei vecchietti facendo prendere un colpo al moro che saltò sulla sedia.

“No, non è vero, lo zucchero puoi metterlo ma devi girare con un cucchiaino caldo!” Ribatté un altro senza neanche staccare gli occhi dalle carte.

“Comunque – continuò quello con il cappello marrone – dopo il caffè devi fumare, qualsiasi cosa ma devi fumare, esalta il gusto!” e aggiunse: “Hai da accendere?” tirando fuori un grosso sigaro marroncino e guardando Zayn con gli occhi che luccicavano di furbizia come quelli di un bambino davanti al sacco dei regali di uno degli smilzi Babbi Natali dei grandi magazzini.

 
Che giornata del cavolo, non ho avuto il coraggio di presentarmi all'esame che mi porto dietro da giugno, stando all'università ho perso una delle ultime giornate di vacanza e la gita fuori Roma organizzata dagli amici, mi hanno detto che domani non serve che vado a tenere il bimbo a cui faccio da baby-sitter, ho mangiato come un maialino e le scarpe nuove mi hanno distrutto i piedi...
Quindi dopo un girono in più del solito vado avanti con questo capitolo che non è niente di che, ma almeno è qualcosa...
Fatemi sapere cosa ne pensate,
xmela (Che se ne andrà a rintanarsi sotto le coperte per evitare di rendere ancora peggiore questa gionata)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** 13 Settembre, sigaretta numero 22, ore 18:35 ***


13 Settembre, sigaretta numero 22, ore 18:35
 

“Oooh, if there's one thing I hang onto, 
That gets me through the night.”


La mano stretta a pugno intorno all’accendino come se fosse un microfono.

“I ain't gonna do what I don't want to, 
I'm gonna live my life.”


Il volume alto dello stereo che fa vibrare I vetri alle finestre e il respiro del ragazzo mentre canta.

“Shining like a diamond, rolling with the dice, 
Standing on the ledge, show the wind how to fly.”


Il rumore delle molle della rete del letto mentre salta sul materasso.

“When the world gets in my face, 
I say, Have A Nice Da-a-a-y.”


La sensazione di vuoto nello stomaco e di vertigine ogni vola che I suoi piedi si staccano dal piumone.


“Have A Nice Da-a-a-y. 
Have A Nice Da-a-ay. 
Have A Nice Da-a-ay. 
Have A Nice Day.*”


Le ultime note della canzone si persero nel vuoto e Zayn, dopo un ultimo salto, invece di atterrare in piedi si lasciò cadere seduto sul bordo del materasso  ciccando nel posacenere sul comodino, per poi, subito dopo, buttare in dietro la testa e sdraiarsi sul letto.

La matita incastrata dietro l’orecchio gli ricordò del quaderno aperto sulla scrivania su cui stava svolgendo gli esercizi di matematica prima della pausa impostagli dalla radio che aveva deciso di mandare quel pezzo dei Bon Jovi.
“Che palle, sono troppi!” Pensò mentre ancora disteso, tentava di far passare il fiatone; aspirò un tiro di sigaretta e rimase a fissare il fumo bianco che aleggiava nell’aria tra lui e il soffitto “Aveva ragione Niall, mi sto rompendo le palle…”

Con un colpo di reni si alzò velocemente e, ancheggiando per la camera sulle note di una canzone mai sentita ma orecchiabile, si diresse verso la scrivania: “MA PORCA TROIA!” urlò infilandosi un pugno in bocca mentre l’altra mano, con la sigaretta tra le dita, correva ad afferrare il piede il cui mignolino aveva deciso di accoppiarsi con le rotelle di metallo della sedia: “Fanculo!” borbottò poggiando la testa sui cassetti della scrivania e mordendosi il labbro per evitare altro.

Come se non bastasse in quel momento iniziò a squillare il telefono di casa, trattenendo altre imprecazioni Zayn si alzò e si diresse velocemente verso il salone dove il cordless bianco lampeggiava sulla base; lo afferrò di corsa e rispose: “Pronto?!” “Buonasera – rispose una voce metallica registrata -  siamo della compagnia telefonica…” Clic…

“La speranza è l’ultima a morire” canticchiò ripoggiando il telefono e spengendo la sigaretta nel posacenere.

 
"Have a nice day"  Bon Jovi
Care lettrici, che ne pensate del capitolo? Che ne pensate di farmelo sapere? Siete più di venti, possibile che nessuna abbia una manciata di minuti per recensire?

Altra domanda che non c'entra un broccolo secco, chi di voi sta su weheatit? Mandatemi il link del vostro profilo (non so se quello di weheartit si chiama così) che ho voglia di seguire un po' di gente che non sia completamente anonima, il mio è questo: http://weheartit.com/xmela

Baci, xmela
 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** 13 Settembre, sigaretta numero 23, ore 20:05 ***


13 Settembre, sigaretta numero 23, ore 20:05
 

L’anglo di marmo del bordo della vasca non era mai sembrato così comodo come in quel momento, facendo un passo indietro Zayn ci si sedette di botto e piegò il capo verso il basso accendendosi la sigaretta tra le labbra per poi lanciare pacchetto e zippo sulla lavatrice.

Davanti a lui, nella bacinella, impossibile da non notare ed estremamente irritante, torreggiava una pila di panni bagnati che si sarebbe potuta benissimo chiamare bucato bianco settimanale se non fosse stata completamente color rosa confetto. Prendendosi la testa fra le mani sbuffò spazientito e consapevole che non sarebbe servito a niente, ma desideroso di sfogarsi contro qualcosa diede un calcio alla bacinella che sbattendo contro la porta scheggiò il legno bianco.

“Non ci credo…” pensò e il desiderio di mettersi ad urlare gli fece pizzicare la gola mentre tirava poggiando il filtro sulle labbra.
Si alzò e afferrò da terra i panni sapendo perfettamente che il giorno dopo avrebbe rilavato tutto perché impregnato dall’odore del fumo “O forse perché proverai disperatamente a togliere questo colore improponibile dai vestiti?” Suggerì una vocina nella sua testa “No, - si rispose mentalmente – perché puzzerà tutto di fumo se continuo a tenere la sigaretta così vicino, non ho bisogno degli asciugamani né delle lenzuola celesti, da maschietto, per sentirmi bene con me stesso!”

Arrivato in cucina sbattè la bacinella su una sedia e si infilò nello stanzino dove teneva lo stendino e , una volta trovato lo aprì vicino al tavolo, diede un tiro alla sigaretta quasi finita e iniziò a districare il telo da doccia ridotto anche lui ad avere un colore “Big-Bubble ciancicata”; poteva tranquillamente vivere con il telo rosa, la sua eterosessualità non avrebbe vacillato, cosa che invece non fece la sua sicurezza quando trovò un paio di boxer che un tempo erano stati grigi, seguiti da una canottiera di una delicata sfumatura pesca.

Alzando il braccio la aprì in mano e dopo averla guardata sconfortato la rilanciò nella bacinella: “Non so neanche dove posso andare per comprarne di nuovi”

 
La situation è grave ragazze mie, dopo questo ho scritto solo un altro capitolo e poi buio totale...
No, non è vero, dovrei solamente mettermi seduta a pensare...è che il mondo fuori dalla finestra è così bello! Sopratutto dopo due settimane di depression mode, però ho ripreso in mano la mia vita, ieri mi sono svegliata e ho preso il primo treno per Grosseto dove abita l'unica ragazza che posso definire veramente amica, l'unica che mi chiede come sto e poi ascolta anche la risposta :)
Dire che mi ha tirata su è dire poco, mi ci voleva proprio e le sono enormemente grata (Posso dire cose sdolcinate, non c'è possibilità che entri in questo sito e legga niente), vi auguro con tutto il cuore di avere anche voi un'amica del genere.
Il capitolo non è gran che ma dopo quello dell'ultima volta volevo continuare sul tono ironico aggiungendoci anche il fatto che vivere da soli non è poi tutto così rose e fiori; il prossimo torna serio e che seve alla storia don't preoccupatevi.
Un grazie enorme a Disco_Sucks per la recensione lasciata nell'ultimo capitolo e, già che ci sono, anche per essere stata la prima a recensire la mia storia :)
Ovviamente grazie anche a OscarLady perchè mi concede sempre un po' del suo tempo per recensire e perchè ha finalmente pubblicato il capitolo che le ho chiesto tanto ;)
Fatemi sapere cosa ne pensate di queste poche righe, qualche suggerimento per l'inizio del 14 settembre?
baci, xmela 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** 13 Settembre, sigaretta numero 24, ore 22: 53 ***


13 Settembre, sigaretta numero 24, ore 22: 53
 

La luce accesa della cucina illuminava un quadrato del giardino subito sotto alla finestra, lasciando nel buio tutto il resto: “Dovrò sistemare pure questo una volta” pensò Zayn appoggiato al davanzale mentre osservava i radi ciuffetti d’erba che uscivano dalla terra polverosa.

Lo sguardo del ragazzo si spostò verso il cielo, era limpido ma le luci della città offuscavano la luminosità delle stelle; quando vivevano in campagna si vedevano tutte benissimo, aveva passato intere nottate sdraiato sull’erba, il fumo che gli circondava il volto e il naso verso l’alto mentre quei puntini luminosi erano l’unica cosa che riusciva a distinguere mentre intorno a lui il mondo vorticava colorato.

Il ragazzo scosse la testa, preferiva non ricordarsi della “vita numero 2” non l’avrebbe aiutato di certo a costruirsene una nuova; mosse la mano avanti e indietro per allontanare il fumo e tirandosi verso dentro chiuse la finestra; si avvicinò alla porta e uscendo spense la luce per poi attraversare il salone diretto in camera.

Stava con la mano dell’interruttore della stanza pronto ad accenderlo quando il suo sguardo finì fuori dal vetro chiuso della finestra coperta dalla tenda e la sua attenzione fu attirata da una figura scura ferma accanto al lampione davanti al cancello del garage; muovendosi nel buio si avvicinò agli infissi di legno: “Non ti può vedere” tentò di rassicurarsi spostando leggermente la stoffa e sporgendosi verso il vetro.

La persona si mosse cambiando piede di appoggio e incrociando le braccia coperte da quella che sembrava una felpa bordeaux; girò la testa verso destra e poi verso sinistra come per controllare di essere solo e poi tornò a guardare la casa che aveva di fronte alla ricerca di qualcosa o qualcuno.

L’avrebbe riconosciuto tra mille, nonostante si fossero incontrati una sola volta, sarebbe riuscito ad identificarlo perfettamente, le stesse spalle larghe, la stessa tuta, la stessa posa strafottente. Il ragazzo misterioso e alquanto strano, a cui aveva prestato l’accendino stava aspettando davanti al suo garage, dove si erano conosciuti la sera prima, stava aspettando LUI, sperando che desse segni di vita.

Il ricordo sgradevole delle sue dita fredde fece rabbrividire per la seconda volta in una giornata Zayn e lo fece allontanare dalla finestra, si sedette sul materasso, nel buio l’unica cosa che riusciva a distinguere era la fine incandescente della sigaretta molto vicina alle sue labbra, aspettò due minuti che gli occhi si abituassero all’oscurità e poi spense il mozzicone nel posacenere sul comodino sfilandosi i pantaloni e rintanandosi sotto le coperte, come a voler scacciare quella sensazione disgustosa che lo perseguitava.

 
Ho in tutto cinque secondi:
Ho riiniziato oggi l'università e per un po' di giorni avrò ospite a casa un'amica che ancora non ha trovato una stanza a Roma quindi molto probabilmente sparirò per un po' di tempo (Adesso sta fuori con mia sorella a comprare i quaderni) perchè vorrei decisamente evitare di farmi beccare che scrivo, già è difficile nascondere il tutto alla mia big sister...le prese in giro non finirebbero mai...
Quindi, visto che è l'ultimo capitolo che ho pronto, penso che per il prossimo ci vorrà qualche girono in più rispetto al solito, non abbandonatemi, mi raccomando!!
Detto questo passo e chiudo che torneranno a momenti.
Un very big kiss, xmela
 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** 14 Settembre, Sigaretta numero 25, ore 8:01 ***


14 Settembre, Sigaretta numero 25, ore 8:01
 

Era arrivato decisamente presto, il cortile era deserto e le panchine di marmo erano ancora fredde “Meno una!” pensò Zayn riferendosi alle sigarette che avrebbe fumato nella giornata, l’autobus era passato subito quindi non aveva neanche provato ad accendersene una.
Il ragazzo si sdraiò sulla panchina sistemando lo zaino sotto alla testa come se fosse un cuscino e continuando a portare alle labbra la sigaretta.

Zayn era immerso nei pensieri da casalingo quando sentì una macchina passare in strada dietro al muretto che sorreggeva la recinzione e fermarsi davanti al cancello; non preoccupandosi minimamente di chi fosse non si spostò da dietro l’albero che lo copriva né tentò di far notare la sua presenza.

“Non c’è nessuno, puoi andare” cominciò una voce che sembrava familiare.

“Scendi e vai a controllare invece di sparare cazzate, se mi becca un professore sono finito”. Rispose un’altra voce.

Il rumore di una portiera aperta fece sedere Zayn sul marmo, terrorizzato dall’essere visto “Non è colpa mia se urlano!” Protestò mentalmente il ragazzo tentando di mimetizzarsi il più possibile tra i rami dei cespugli che non erano mai stati tagliati ai piedi dell’albero.

“Non sono il tuo servo” bisbigliò la voce conosciuta “Ti odio quando fai così”

Rumore di passi e di portiera sbattuta, dovevano avere il finestrino aperto perché continuarono a parlare uno camminando sulla ghiaia e l’altro portando avanti la machina a passo d’uomo.

“Scusami, non mi regolo, hai ragione, sono solo nervoso per questa storia”

“Nessun’altro saprà niente, come al solito, solo noi; la prossima volta non sparire, parlane”

“Ok, hai vinto, saluta gli altri, ci vediamo”

“Domani?” chiese con una nota di speranza quello con la voce conosciuta.

“Non lo so piccolo, non lo so”

E facendo manovra ripartì lasciando l’altro lì e Zayn combattuto tra l’ansia, il mi-faccio-i-cazzi-miei e la curiosità.

Senza neanche muoversi riuscì a risolvere tutti e tre i problemi, Harry sistemandosi i ricci scese le salette e senza notarlo, mentre era immobile vicino all’albero, passò il porticato e entrò nell’atrio.

 
Eccomi! Finalmente l'ospite ha levato le tende!!!
Ok, detto così sembra che non la sopporto, non è vero, le voglio molto bene, solo che è un po' pesante e che mi ha distolto da voi!
Finalmente oggi mi sono potuta svegliare con calma senza dover uscire di corsa per andare a vedere qualche casa e mi sto godendo la mia mattinata in santa pace: thè, sigarette e computer...la pace dei sensi...
Grazie mille, di nuovo a Disco_Sucks per la recensione del penultimo capitolo e oviamente a OscarLady perchè continua a farmi sapere cosa ne pensa ;)
Aggiungo un grazie anche a Eleanor_Herondale per essersi fatta sentire riguardo al primo capitolo :)
La mia sorellona ancora dorme e il mio cervello è riuscito a tirare fuori questo capitolo, sono soddisfatta del parto avvenuto, solo tre giorni di travaglio in fondo!
Fatemi sapere cosa ne pensate che mi rimetto subito all'opera!
Baci, buongiorno, xmela
 

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** 14 Settembre, Sigaretta numero 26, ore 11:25 ***


14 Settembre, Sigaretta numero 26, ore 11:25
 

“Il mondo oggi ce l’ha con me” Pensò giocherellando con la seconda sigaretta della giornata tra le dita; il cortile era pieno di ragazzi, troppi per i suoi gusti, e il rumore era fastidiosissimo, uno scoppio di risate da un lato e un applauso dall’altro riuscirono a sorpassare il brusio incessante delle chiacchiere.  Niall era seduto accanto a lui sui gradini di pietra e cercava, come al solito, qualcuno tra la folla; l’ora di matematica era stata appagante, metà della classe non aveva portato gli esercizi, un quarto ne aveva svolti la metà, solo lui, Niall e pochi altri avevano consegnato il quaderno al professore e non si erano beccati l’impreparato sul registro.

Liam sbucò a fatica da dietro un gruppo di ragazzi che parlavano urlando davanti a loro, sorridendo si avvicinò e salutò tutti e due battendo il cinque: “Come sono andati gli esercizi?” chiese rivolgendosi al biondino.

“’Na crema –rispose strizzando l’occhio – grazie ancora!”

“E di che!” Replicò l’altro accovacciandosi sul gradino sotto al loro e poggiandosi in dietro sui gomiti.

Zayn non aveva avuto dubbi, sotto al quaderno ordinato e preciso di Niall ci doveva per forza essere lo zampino di Liam, il biondo riusciva si e no a rimanere concentrato per mezza funzione…

Continuando ad espirare verso destra, per non dare fastidio ai due amici non fumatori, lanciò uno sguardo per il cortile, solita gente, solito caos; vide Harry seduto su una panchina come al solito attorniato da belle gnocche, con la faccia annoiata e un sorriso di circostanza sulle labbra con relative fossette annesse.

“C’è Harry lì - Informò gli altri due Zayn – ma non è mai solo?” chiese pensando all’incontro della mattina.
Liam scoppiò a ridere lanciando un’occhiata divertita a Niall: “No, lo seguono come se fosse mamma papera! Credo sia per via delle fossette, risveglia il loro lato materno!”

“Certo, le fossette – aggiunse il biondo prendendolo in giro – non c’entrano niente gli addominali scolpiti, il culo da favola e la voce da sesso”
Liam e Zayn si girarono all’unisono verso l’amico che, rendendosi conto di cosa aveva appena detto diventò tutto rosso e scoppiò a ridere:

“Vi giuro, parole di mia cugina!”

“Se, se – lo apostrofò Liam – come no! Di la verità, Harry a novanta è uno dei tuoi sogni erotici ricorrenti!”

“Mmmmmmmh…siiiii” Resse il gioco Niall: “Non solo a novanta, me lo sbatterei in tutte le posizioni fino a spaccarlo!” e ricominciò a ridere seguito da Liam mentre Zayn dava l’ultimo tiro e lanciava il mozzicone per terra.

 
Lo so, sono un'incoscente a postare due capitoli in due giorni, solo che ieri mi sono messa sotto e ne ho scritti tre, quindi posso permettermelo!
E poi non potevo non farlo, mi serviva una scusa per chiedervi del concerto: chi c'è riuscita? Chi è stata fortunata con la data nuova?
Io ho i biglietti da mercoledì, secondo anello verde quasi in curva, adesso speriamo solo che arrivino sani e salvi!
Girls, fatemi sapere che sono curiosissima di conoscervi tutte
Baci, la speranza è l'ultima a morire, xmela

 

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** 14 Settembre, Sigaretta numero 27, ore 12:50 ***


14 Settembre, Sigaretta numero 27, ore 12:50
 

Neanche era uscito dalla porta a vetri che già aveva acceso la sigaretta, Niall accanto a lui si stava stiracchiando allungando le braccia dietro la testa e piegando la schiena, sulla guancia aveva ancora il segno rosso lasciato dalla manica della felpa su cui si era poggiato per, come diceva lui, “Passare in modo utile l’ora di filosofia”; a Zayn facevano male le dita della mano, parlava in modo troppo veloce quella donna, la metà delle frasi neanche era riuscito a scriverle.

Il cortile era deserto, la loro pausa bagno forse stava durando un po’ troppo ma Niall gli aveva assicurato che molto probabilmente la prof neanche si sarebbe accorta della loro assenza.

“Quando tornano i tuoi?” Chiese il biondino molto interessato all’argomento.

“Boh!” rispose Zayn e poi aggiunse rivolto alla faccia stupita dell’amico: “Non lo so, torneranno quando vogliono, appena si stufano della sabbia bianca e dell’acqua trasparente, quando John decide di ripresentarsi in ufficio o quando mia madre inizia ad avere nostalgia delle amiche e dei pomeriggi passati a bere thè e a spettegolare su tutti; speriamo prima che finiscano i soldi perché se no potrei aspettarli anche per anni”

“Quindi tecnicamente hai casa libera” affermò con fare allusivo Niall.

“Si, tecnicamente ho casa libera, ho un giardino da mettere ancora apposto e le stanze quasi completamente vuote, pronte per essere distrutte!”

Sul volto dell’altro si aprì un sorriso a trentadue denti, letteralmente, si potevano contare tutti: “Festino a casa Malik allora!” e iniziò a straparlare sui possibili invitati e su come poter procurarsi l’alcol.

Zayn lo lasciò parlare perché in fondo non avrebbe avuto problemi se avessero organizzato qualcosa e anche perché la sua attenzione fu attratta dalla finestra del terzo piano che si era aperta e, come il giorno prima, aveva lasciato uscire la stessa persona vestita di nero che adesso passeggiava sul tetto dell’aula magna.

 
Ecco il nuovo capitolo care!!
L'università mi distrugge, non ho un secondo di respiro! Però in compenso, in aula con me che segue sia il corso di statistica che quello di macroeconomia c'è un ragazzo che assomiglia troppo a Zayn, cioè no, in effetti solo un pochino, è più basso, un po' più magro, il naso è leggermente più lungo e uno stile decisamente molto diverso; però ha lo stesso taglio, lo stesso colore di capelli, gli occhi identici, lo stesso sguardo da cucciolo (lo so, vi starete chiedendo: da cucciolo?), un accenno di barba scura sul mento, un orecchino tipo quelli che ha Zayn in WMYB e porta gli occhiali con la montatura spessa nera. Ad essere sinceri non gli assomiglia neanche più di tanto, però non riesco a non fissarlo, se continua a beccarmi prima o poi mi denuncerà per violenza psicologica o violazione di proprietà privata (non so se rende l'idea)!!
Un grazie enorme a Marinella29 per aver accolto la mia richiesta disperata e ovviamente a Disco_Sucks per la sua recensione estremamente agitata ed entusiasta (che poi non so se una recensione può essere entusiasta); un grazie speciale a OscarLady perchè non manca mai di farmi sapere la sua (se non scrivi un'altro capitolo smetterò di ringraziarti...).
Ultimo ringraziamento per WistonBlu (si, proprio quella che cercavo disperatamente nel capitolo 16) perchè ho dovuto leggere per tre volte il suo nome prima di credere che la recensione l'avesse lasciata veramente lei (a dir la verità ho anche cliccato per entrare nella sua pagina prima di esserne sicura), cazzo, sono stata sgamata! Non so come tu sia finita a leggere la mia FF, sappi che mi sta salendo l'anzia da prestazione!!...
Detto ciò mi dileguo e pubblico perchè rischio che il vicino stacchi il Wi-fi come ieri, il mio caro paparino ha deciso di nuovo che devo studiare...
Baci, lo spazio autrice è più lungo del capitolo, xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** 14 Settembre, Sigaretta numero 27 ore 13:46 ***


14 Settembre, Sigaretta numero 27 ore 13:46
 

Quasi tutti i ragazzi ormai erano tornai a casa e nel cortile rimanevano in pochi a scambiarsi gli ultimi saluti e a discutere della giornata; tra di loro c’erano Zayn e Liam che, seduti sulla panchina sotto all’albero, aspettavano Niall che come al solito aveva da fare in segreteria.
“Ma sei proprio sicuro di non voler entrare in nessun gruppo sportivo? – chiese il gigante gentile – potresti andare forte e potrebbe aiutarti con il fumo”

Zayn sobbalzò e alquanto irritato continuò ad aspirare in silenzio “Lo dice per te e non ha neanche tutti i torti, lo sai perfettamente” quell’odiosa vocina nella testa aveva maledettamente ragione quindi il moro si girò verso l’altro e tentò di essere il meno acido possibile: “Lo so, ma non rientra nei miei progetti, né smettere di fumare, né impegnarmi con qualche club prima di essermi organizzato bene con la nuova vita, inoltre non so neanche quanto rimango, mia madre potrebbe tornare domani e decidere che adora il Madagascar, impormi di rifare i bagagli e di levare le tende”


“No, speriamo di no! – aggiunse con fare sorpreso Liam – dove sono adesso di preciso?”

“Boh, in qualche isola dei caraibi o forse sul marciapiede davanti casa che aspettano che torni per aprirgli il cancello”

A questo punto la faccia del ragazzo sembrava terrorizzata, probabilmente per lui era inconcepibile una cosa del genere troppo abituato agli orari rigidi dell’etichetta; da quello che gli aveva raccontato Niall e anche dalle parole del ragazzo, Zayn aveva capito che Liam doveva avere discendenze nobili, i genitori lavoravano come medico e come avvocato, ma molto spesso faceva riferimento ad un lontano prozio e alle cameriere che aveva mandato loro insieme con il cuoco, il maggiordomo, il giardiniere e l’autista; probabilmente il vivere da solo e il dover arrangiarsi dalla mattina alla sera lo faceva tremare di paura.

Harry uscì in quel momento dalla porta a vetri, era seguito da quella che sembrava una ragazza alta e magra, nonostante i capelli castani tagliati alla maschietta e la quasi completa assenza di fianchi e di seno, aveva una sigaretta in mano e stava raccontando qualcosa di veramente divertente perchè lui rideva di gusto.

Dopo essersi salutati con una stretta di mano e senza bacetti smielati, il riccio si diresse verso di loro buttandosi di peso sul marmo accanto a Liam e seguendo con lo sguardo la testa spettinata della ragazza che spariva dietro al cancello.

“E’ la donna più uomo che io abbia mai conosciuto” informò gli altri due lanciando lo zaino a terra.

“Ti sta simpatica?” Chiese Liam mentre Zayn rimaneva alquanto perplesso dalla definizione data alla ragazza.

“Si, cioè no, nel senso, si mi sta molto simpatica, è molto …” Harry fu interrotto dall’arrivo della sua macchina blu notte guidata da una ragazza “E’ Gemma - li informò - devo andare”

Si alzò ancora sorridendo, battè il cinque a Zayn e subito dopo a Liam, ma quando le loro mani si scontrarono afferrò quella dell’altro ragazzo e lo tirò verso di se lasciandogli due baci sulle guance a mo’ di saluto.

Zayn ci avrebbe scommesso l’anno scolastico, dando il secondo bacio, quello sulla guancia opposta a dove si trovava lui, Harry aveva sussurrato nell’orecchio dell’altro “S.O.S. dobbiamo parlare”; gli occhi di Liam avevano avuto un guizzo, ma subito dopo si era ripreso e aveva agitato il braccio per salutare la ragazza in macchina mentre Harry saliva i gradini due a due.

 
Good morning!! Lo so, è presto per essere domenica mattina ma ho un sacco di cose da fare (tra cui anche studiare per l'enorme felicità del mio caro paponzio), oggi non ho niente di particolare da raccontarvi; un grazie enorme ai miei tre moschettieri, OscarLadyDisco_Sucks e Marinella29, grazie infinitamente per le recensioni.
Fatemi sapere tutte cosa pensate del capitolo che se fosse per me vi inviterei tutte a prendere un thè per conoscervi *.*
Un very big bacione, mi dileguo, xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** 14 Settembre, Sigaretta numero 28, ore 14:35 ***


14 Settembre, Sigaretta numero 28, ore 14:35
 

Zayn aprì il cassetto della scrivania e cominciò a rovistare tra i fogli alla ricerca di una matita; neanche una settimana che aveva fatto il trasloco e già lì dentro regnava il caos, i suoi album da disegno lasciavano uscire angoli di fogli dai lati, il pennino nero era poggiato da un lato insieme ai carboncini mentre i pastelli a cera erano sparsi sul fondo mezzi sbriciolati, qua e là erano buttati dei pezzetti di carta stropicciata con sopra degli schizzi. Tre CD riflettevano la luce del sole proveniente dalla finestra, la custodia di due era incrinata mentre la terza doveva essere stata buttata anni prima; due paia di cuffiette giacevano aggrovigliate in un angolo, di tutte e due funzionava solo l’auricolare destro; i quaderni che aveva usato in quei giorni sovrastavano il tutto in attesa di essere messi nella libreria ancora da montare.

Di matite neanche l’ombra, chiuse con un botto il cassetto e aprì con cautela quello accanto; la differenza era sconcertante, tanto l’altro era in disordine tanto questo era perfettamente organizzato. Spostò l’album dei disegni finiti, cercò tra i pennarelli, aprì la scatola dei pastelli, alzò la tavoletta degli acquerelli, lanciò uno sguardo tra le bombolette di colore spray e infine la trovò in mezzo ai tubetti di tempera, piccola e apparentemente insignificante. Quel mozzicone di matita temperato da tutti e due i lati, era uno dei suoi tesori più importanti, un tempo era stata laccata di arancione, adesso il legno era tornato a vedersi e gli spigoli del profilo esagonale si erano arrotondati smussandosi.

Ce l’aveva da quando era bambino, una volta era entrato nell’enorme studio scuro del padre, aveva attraversato la stanza e si era arrampicato sulla poltrona dietro alla scrivania di vetro mentre i codici giuridici lo fissavano dall’alto della libreria nera alle sua spalle. Seduto sulla comoda pelle profumata, aveva iniziato a far girare la sedia, poi a salire e scendere spingendo la leva sotto alla seduta e infine a muoversi avanti e indietro sulle rotelle; una volta annoiatosi aveva iniziato ad aprire i cassetti in cerca di qualcosa di divertente da fare, aveva preso una penna e i fogli dalla stampante e aveva disegnato con un tratto tutt’altro che infantile, aveva tirato fuori i foglietti prendi-appunti e dopo averli piegati ad aeroplano li aveva lanciati per la stanza e infine si era imbattuto in un portapenne tutto completamente pieno di lunghe, appuntite matite arancioni  tutte uguali, erano dodici, della stessa identica lunghezza.

Ne aveva presa una e, una volta tornato a casa il papà, lo aveva pregato di regalargliela. Quella matita era rimasta intatta per anni, in attesa di essere riunita alle altre una volta che Zayn fosse andato a vivere con il padre; poi neanche due anni prima, in uno dei suoi momenti l’aveva usata e da quel momento non aveva più smesso, era la matita dei disegni, quando stava a casa usava quella.

Zayn posò delicatamente il mozzicone sopra alla cartellina con i disegni e sfilò al volo un pastello colorato chiudendo con cura il cassetto, staccò un post it dal blocchetto giallo e iniziò a buttare giù una probabile lista della spesa:
  • Uova
  • Pasta
  • Parmigiano
  • Latte
  • Bastoncini di pesce
  • Mele
  • Fettine
  • Bicchieri di carta
Abbastanza soddisfatto poggiò il pastello e piegando il foglietto se lo infilò in tasca; fuori il sole picchiava forte nonostante fosse già metà settembre, ma lo stomaco aveva cominciato a brontolare e il frigo era vuoto quindi si sedette sul letto, si infilò di nuovo le scarpe e spense la cicca nel posacenere sulla scrivania pronto ad uscire.
 
Mie unice ragioni di vita (dopo la cioccolata e il rumore delle macchine sull'asfalto bagnato) ho Sonno!
E va sempre peggio, il caffè non funziona più, il thè neanche per sbaglio e il calore dell'aula in cui seguo macroeconomia dopo pranzo insieme a altre 399 persone è il colpo finale. Ormai mi prendono in giro, appena apro bocca per dire qualcosa, qualcuno mi chiede se per caso ho sonno...
Vorrei dormire fino a Natale (magari riuscirei anche a dimagrire), ma non credo sia possibile...potrei sempre provarci...
Lo so che è un capitolo noioso e che non serve neanche alla storia, ma mi piaceva raccontare un po' di come è Zayn e di qualcosa del passato, il prossimo capitolo è pronto, se ci riesco lo metto domani...vorrei aggiornare più spesso ma momentaneamente ho il cervello preso da medie, mediane e bilanci di stato, o per lo meno dovrei...
Ho sonno, questo è uno spazio autrice molto depresso, xmela
 

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** 14 Settembre, Sigaretta numero 29 ore 15:20 ***


14 Settembre, Sigaretta numero 29 ore 15:20
 

Zayn guardò il pezzetto di carta stropicciato che aveva in mano, era riuscito a comprare quasi tutto, mancava solo il latte ma poteva anche farne a meno, sarebbe andato a fare colazione al bar. Il supermercato era vicino al palazzo dello studio della signorina Hanna quindi ora come ora si ritrovava nella piazzetta del giorno prima. Poggiò le buste sulla panchina dove si era fermato a fumare e sfilò il telefono dalla tasca dei pantaloni “15:22, forse a quest’ora risponde…” entrò in rubrica e selezionò il numero della madre per poi portare il telefono all’orecchio.

Tuuuuuu…Tuuuuuu…Tuuuuu…Tuuuuuu…Tuuuuuuu…Tuuuuuuu…Tuuuuuu…

Squillava, ma nessuno sembrava aver intenzione di risponder dall’altro lato; Zayn chiuse la chiamata e riposò il cellulare, prese di nuovo in mano le buste con un sospiro e ricominciò a camminare “Ma che cavolo sta facendo, possibile che non abbia mai il telefono vicino?” si chiedeva imboccando la strada verso casa “15:25, dove cazzo sta a quest’ora?”.

Passò accanto al solito bar, i cinque signori stavano seduti lì, con le carte ma ancora senza caffè, la bionda stava dietro il bancone, il ragazzo in giro con il vassoio e la signora in tabaccheria; si sarebbe volentieri fermato per un caffè ma le buste gli segavano le dita della mano e la fame iniziava a farsi sentire.

“Passo dopo”, si ripromise consapevole del fatto che non sarebbe mai uscito di nuovo da casa.

 
Questo capitolo rasenta il ridicolo, è cortissimo, forse solo il primo è più corto, ma non ne sarei tanto sicura...
Vabbè, almeno sono riuscita a mantenere la promessa di aggiornare oggi...
Ieri mi sono scordata di ringraziare Disco_Sucks per la recensione che mi ha lasciato, grazie mille piccola mia, rimettiti presto <3
Baci, se fosse per me mi butterei sotto a un tram, xmela

 

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** 14 Settembre, Sigaretta numero 30, ore 16:32 ***


14 Settembre, Sigaretta numero 30, ore 16:32
 

Zayn posò sul tavolo la tazzina del caffè ormai vuota, poggiò l’accendino accanto al piattino e tirò a se il posacenere rosso. Il suo sguardo si posò sull’orologio sopra la porta, la lancetta corta stava tra il quattro e il cinque, e quella lunga tra il sei e il sette; le quattro e mezza passate, aveva appena battuto ogni record di ritardo sul pranzo.

Il ragazzo si alzò con la sigaretta tra le labbra e lanciò la forchetta nel lavandino, passando accanto allo stereo infilò al volo il CD dei Pink Floyd, le prime mote dell’introduzione vagarono nel silenzio della cucina. Zayn finì di sparecchiare buttando il bicchiere e il piatto di plastica e mettendo a posto nel cassetto il tovagliolo; alzando il posacenere arrotolò la tovaglia e aprì la finestra per sgrullarla; la riappoggiò sul tavolo di nuovo tutta acciambellata “La metto a posto dopo” pensò dirigendosi verso il lavandino.

Tre forchette, due coltelli, un cucchiaio, un cucchiaino, la tazza della colazione e la tazzina del caffè, nove cose da lavare, dieci se contava ance il piatto della tazzina. “Fallo. Lavali” “No, non mi va, lo faccio dopo” e ciccando nel posacenere sul tavolo uscì dalla cucina dirigendosi in camera.

Si buttò sul letto a pancia in su, il copriletto era fresco e Zayn si sarebbe volentieri fatto un pisolino “Devi andare a comprare i libri” di nuovo quella vocetta fastidiosa che gli ordinava cosa fare e aveva anche ragione; con un colpo di reni si tirò su seduto sul materasso, la casa era silenziosa e dalla strada non arrivava nessun rumore, l’unico suono era la musica che arrivava dalla cucina, attutita dai muri, “Vado a spengerla” si ordinò mentalmente Zayn mettendosi in piedi e spengendo il mozzicone nel posacenere blu sul comodino.

 
Piccole mie, un altro capitolo inutile e cortissimo è qui!!!! 
Vabbè, prima o poi mi finirà la fantasia per questi sputacchi di niente, state tranquille!
Un grazie enormissimo a Disco_Sucks per le recensioni che mi lascia :)
E un non-grazie a OscarLady perchè mi promette un po' di WYH e poi sparisce nel nulla, dove sei finita? Mi sento una particella di sodio nell'acqua Lete...
Vabbè, oggi amo il mondo, xmela

 

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** 14 Settembre, Sigaretta numero 31, ore 17:03 ***


14 Settembre, Sigaretta numero 31, ore 17:03
 

Zayn aspirò e poi espirò girando il collo verso destra, la signora in fila davanti a lui storse il naso e fece un passo avanti, il ragazzo dietro di lui aprì il marsupio e tirò fuori un pacchetto di Malboro sfilando una sigaretta e portandola alle labbra per accenderla.
Soddisfatto del suo lanciare mode Zayn si appoggiò con le spalle al muro esterno della libreria e alzò un piede indietro piegando il ginocchio; erano dieci minuti che aspettava in fila il suo turno per ordinare i libri; tutto il quartiere sembrava essersi riversato in quel vicoletto, la fila iniziava dall’incrocio in fondo alla strada.

Alcune delle facce di ragazzi in fila sembravano conosciute, una compagna di classe con cui non aveva ancora mai parlato era ormai arrivata quasi sulla soglia del negozio, un paio dei componenti della squadra di nuoto ridevano scherzando rumorosamente poche persona avanti a Zayn e un’altra decina di facce familiari erano sparpagliate per tutta la fila.

“Chi sa se c’è il tizio in nero” si ritrovò a pensare osservando la sigaretta che piano piano bruciava verso la fine. Si sporse verso verso fuori cercando di trovare qualcuno vestito completamente in abiti neri, ce ne erano un paio che seguivano le sfumature del grigio.

“Potrebbero essere loro” ma sinceramente, Zayn non lo sapeva, il tetto dell’aula magna era troppo lontano e lui ci vedeva troppo poco per distinguere le gradazioni di colore e lo stile del passeggiatore solitario, inoltre non sapeva se era un ragazzo o una ragazza né era mai riuscito a distinguere il colore dei capelli coperti da quello che sembrava un cappuccio; sapeva solo che si vestiva di nero e che era decisamente molto magro.

“Ma che mi frega di chi è? – si chiese mentalmente alzando le spalle – è completamente matto, mi deve bastare questo per stargli lontano!”

 

Vi sto viziando, un capitolo al giorno non si era mai visto!
Vabbè, pazienza, ve lo dovete sorbire...
Oggi è una giornata molto fruttuosa, dovrei studiare macroeconomia e invece sto copiando tutto quello che ho scritto in questi giorni sul mio quadernino durante i tragitti in autobus e ho già aggiornato "Long Little Things" la FF basata sull' OS "Little Things" e adesso anche questa con un nuovo capitolettino ( = capitolo molto corto e piccolino).
Un grazie enorme a 
OscarLady perchè anche se sparisce, quando torna sa sempre quali sono le parole giuste per farsi perdonare :)
Un bacio enorme a tutte, che palle le cresime dei cugini, xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** 14 Settembre, Sigaretta numero 32, ore 17:47 ***


14 Settembre, Sigaretta numero 32, ore 17:47
 

Non era riuscito a trovare nessun libro, era stato costretto ad ordinarli tutti e come lui, anche tutte le persone in fila dietro.

Attraversò la strada, la sua vita sembrava girare tutta intorno a quella piazza, i soliti bambini correvano intorno alla fontana e le solite mamma camminavano su e giù con i passeggini, attraversò di nuovo velocemente e si ritrovò sulla strada del bar.

“C’è Harry” constatò notando la macchina blu notte parcheggiata sul marciapiede, “Solo lui ha una stellina argentata attaccata allo specchietto retrovisore, lo aspetto e lo saluto” decise appoggiandosi allo sportello.
Attraverso la porta a vetri tutto era come al solito, la bionda di spalle dietro al bancone e la signora in tabaccheria, i soliti cinque vecchietti dovevano essersene appena andati via perché il cameriere dagli occhi di ghiaccio uscì a ritirare le tazzine del caffè e a svuotare i posacenere.

Dopo neanche un minuto, una ragazza con i capelli scuri uscì dal bagno del bar, salutò la signora, passò la porta a vetri e attraversò la veranda avvicinandosi alla macchina con aria alquanto perplessa, si fermò di fronte a Zayn e alzò tutte e due le sopracciglia: “Scusami, ma dovrei  entrare in macchina” disse sorridendo.

“Scusa – con un colpo di reni Zayn si tirò su velocemente – ero sicuro fosse la macchina di un amico”

“Intendi Harry?”

“Si, lui” rispose stupito.

“In effetti è sua, io sono la sorella, la mia macchina ha deciso di fracassarsi contro un albero, quindi mi ha prestato la sua per fare dei giri, piacere, Gemma – si presentò porgendo la mano – te sei?...”

“Piacere, Zayn; Gemma? La ragazza che è venuta a prenderlo oggi a scuola?”

“Si, sono io – rispose con un sorriso infilando la chiave nella serratura dello sportello – ma sei un amico? Un amico proprio amico?” Chiese con aria sospettosa.

“Un amico… stiamo a scuola insieme” rispose perplesso Zayn.

“Ok, scusami, vado che sono in ritardo – disse infilandosi in macchina – te lo saluto”

“Ok, grazie, ciao” E agitò la mano mentre la ragazza partiva e andava verso l’incrocio.

“Inizio a pensare di essere strano io” Constatò Zayn buttando il mozzicone a terra; “Entro a prendere un caffè và” E si girò imboccando il vialetto della veranda.

 
Ebbene si, ecomi qui, crocchetta e supplì!! (Leggete di nuovo questa riga in rima)
Scusate se ieri non ho aggiornato, ma sono andata a Viterbo con un po' di amici la mattina presto e la sera siamo tornati tardi, l'università mi distrugge per non parlare dei problemi in generale, più degli altri che miei (Non si sa perchè ma tutti vengono a raccontare i cazzi loro a xmela che ascolta ma che non riesce mai a trovare una saoluzione e ci sta male)
Vabbè, a parte le mie solite lamentele, c'è una domanda che volevo porvi dal capitolo scorso: secondo voi chi è la figura in nero? Si accettano sommesse!!! (E se vi dicessi che l'abbiamo già incontrata?)
Baci, sono curiosa di sapere le vostre teorie, xmela

 

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** 14 Settembre, Sigaretta numero 33, ore 20:30 ***


14 Settembre, Sigaretta numero 33, ore 20:30
 

Poter mangiare latte e biscotto per cena senza rottura di palle, questo vuol dire vivere da soli, pensò Zayn infilando la mano nel pacco di biscotti e tirandone fuori uno per poi lanciarlo con tanto di tuffo nella tazza; Plof, fece e il late schizzò fuori bagnando la tovaglia; fregarsene della tovaglia sporca, questo vuol dire vivere da soli constatò Zayn con un sorriso mentre prendeva il cucchiaio per salvare il biscotto.

Il latte lo aveva trovato nel bar dei vecchietti, era entrato per chiedere il caffè e aveva notato il frigo in un angolo con dentro, al fresco, i litri di latte, la panna spray, gli yogurt e tutti quegli altri alimenti a cui non sapeva assolutamente dare un nome ma che evidentemente esistevano perché si trovavano lì.

Zayn afferrò quello che doveva essere il ventesimo biscotto e lo inzuppò senza lasciarlo affondare, ne prese un morso e diede un tiro alla sigaretta: “Per non parlare del fatto che posso fumare mentre mangio…aaaah… la pace dei sensi” mormorò.

Il fumo sollevandosi andava a fermarsi in mezzo tra il tavolo e il lampadario, il ragazzo si alzò e andò ad aprire la finestra, stando attento a che tutte e due le ante fossero completamente spalancate, gli dava fastidio se non lo erano, una strana parvenza di ansia gli saliva lungo le braccia per poi andarsi a posare sullo sterno procurandogli una sensazione di nausea.

Avrebbe dovuto trovare una soluzione, non sarebbe potuto rimanere con le finestre spalancate anche a metà dicembre.

 
Se il capitolo non vi sembra concluso non state impazzando, avete ragione, non è finito.
Non ci riesco, mi sono bloccata, il capitolo dopo è pronto ma questo è rimasto così...
Il fatto è che ho rischiato di essere scoperta mentre lo stavo scrivendo; la storia è andata così:
Sta mattina la mia sorellona ha deciso di non venire all'università, quindi mi ha lasciata da sola ad attraversare mezza Roma con i mezzi; fin qui tutto bene, na crema, anche meglio perchè così posso scrivere mi sono detta prima di uscire di casa. Prendo il treno, trovo posto e inizio il capitolo, arrivo alla mia fermata, metto il quadernino e la penna in borsa, scendo, esco dalla stazione, mi faccio i miei soliti 10 minuti a piedi verso la metro, entro in metro, passo la tessera, aspetto il treno, arriva, entro, mi siedo, tiro di nuovo fuori il quadernino e la penna e ricomincio a scrivere.
Stò nel pieno del capitolo compleamente immersa nei fogli quando entra, alla sua fermata, nello stesso mio vagone, un amico dell'università, uno proprio amico, con cui studio (Cof...cof...cazzeggio) tutti i giorni; io neanche me ne accorgo e quindi lui decide di buttarsi di peso sul sedile accanto al mio; il colpo che mi ha fatto prendere unito al fatto che è uno di quei tipi da sbattere al muro per stuprarlo, mi ha fatto rimanere per un attimo alquanto perplessa con il quadernino tranquillamente aperto e la penna a mezz'aria. Per fortuna è uno di quelli che si fa abbastanza i cazzi suoi quindi non mi ha chiesto niente del quaderno che ho fatto sparire velocemente in borsa!
E quindi così, mezzo capitolo servito per voi!

Un grazie enorme e un bacio stratosferico a OscarLady, perchè finalmente si è decisa ad aggiornare "With your help" e perchè una sorpresa come quella nel nuovo capitolo proprio non me la merito :*
Un grazie anche a Disco_Sucks perchè ancora non ho capito cosa si fuma prima di recensire; e a WistonBlu anche se continua a non rispondere alle recensioni che lascimo ai suoi capitoli :)

Baci, Quello che succede a Zayn con le finestre in realtà è quello che succede a me, lo so sono malata, lo so questo spazio autrice è più lungo del capitolo, xmela

 

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** 14 Settembre, Sigaretta numero 34, ore 21:26 ***


14 Settembre, Sigaretta numero 34, ore 21:26
 

Il telefono iniziò a vibrare sul tavolo, il display di illuminò “Mamma” c’era scritto sotto al numero del cellulare che lo stava chiamando; “Ho bisogno di una sigaretta per sopravvivere” afferrò velocemente il pacchetto posato lì accanto, ne tirò fuori una e se la mise in bocca; prese il telefono, accettò la chiamata e lo avvicinò all’orecchio: “Pronto”

“Cazzo Zayn – rispose una voce squillante – temevo non avessi il telefono vicino!”

Zayn fece scattare l’accendino, accese la punta della sigaretta e se la tolse dalle labbra prendendola tra l’indice e il medio.
“Ciao mamma, come stai?”

“Non chiamarmi mamma che mi fai sentire vecchia! Poi mi si rovina la piazza!” La donna cominciò a ridacchiare mentre accanto a lei si sentiva la risata prepotente del nuovo marito.

“Ok, come ti devo chiamare?”

“Non lo so! In qualche modo con cui chiamate le mamme fighe, scommetto che in rubrica mi hai segnata come mamma vero? Che figura ci fai con i tuoi amici quando ti chiamo? – e poi aggiunse rivolta a qualcuno accanto a lei – no, senza ghiaccio, grazie, lo annacqua!”

“Hai visto la chiamata di prima?” Chiese Zayn espirando una nuvoletta bianca.

“Scusami, parlavo con Joseph, dicevi?”

“Hai visto la chiamata di prima?”

“Si, l’ho vista, ma è successo qualcosa?” Chiese con un impercettibile nota di preoccupazione nella voce.

Ho solo cambiato di nuovo vita per te” Pensò il ragazzo prima di affrettarsi a rispondere: “No, no, tutto a posto, voi che state facendo?”

“Stiamo per andare a ballare! Qui è piano di serate, pieno di ragazzi, dovresti venire anche te, ti divertiresti troppo! – parlottò con qualcuno vicino e aggiunse – si glielo dico, Zay? Dice John di non mettere incinta nessuna ragazza mentre hai casa libera” E giù risate a tutto spiano.

“Si, starò attento” Rispose sconsolato.

“Dice che starà attento! Dice John che sei simpatico!”

“Si… Quando pensate di tornare?”

“Boh! – urlò la madre e si fermò per bere un sorso di qualcosa che aveva davanti – non si sa, quando ci pare, dovresti raggiungerci te!”

“Si, certo, peccato che io abbia…”

“Zay, scusa, ti devo lasciare che stiamo entrando e non si sente più nulla, ciao, ci sentiamo” E attaccò senza aspettare risposta.

“Ciao” Salutò Zayn staccando il telefono dall’orecchio e buttandosi di peso sulla sedia.

“Ciao” Ripeté fissando il display ormai spento.

“Già…” Sospirò spengendo la sigaretta ormai finita nel posacenere rosso.

 
Che palle dover copiare i capitoli dal quadernino al computer, se la mia scrittuta fosse leggibile scannerizzerei le pagine e caricherei quelle come immagini...peccato che non lo sia...
Vabbè, a parte le mie solite lamentele del cavolo, ecco il nuovo capitolo...che ne pensate?
Amo il venerdì mattina: sveglia tardi, caffè, sigaretta, Bon Jovi di sottofondo e Voi *.*
Amo i due miei angeli custodi, OscarLady e Disco_Sucks che nonostante i capitoli del cazzo che carico continuano a farmi sapere la loro opinione, vi amo troppo!!
Baci, oggi il mondo è pieno di cuoicini, xmela
 

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** 14 Settembre, Sigaretta numero 35, ore 21:58 ***


14 Settembre, Sigaretta numero 35, ore 21:58
 

Zayn si sistemò meglio sulle tegole e tolse la sigaretta da dietro l’orecchio per portarla alla bocca e accenderla. Il cielo era nuvoloso, non si vedeva neanche una stella “Mi sembra di essere io la madre” pensò riguardo alla telefonata di poco prima “sembrano tutti e due dei ventenni al primo amore, irresponsabili e ridicoli, mi sento più vecchio di loro…”

Buttò la schiena indietro e si sdraiò sul tetto “Non abbiamo parlato neanche due secondi, non sono riuscito a chiederle niente.” L’opzione che lei chiedesse qualcosa a lui non era neanche da prendere in considerazione, non ci sperava neanche più.

“Scusami” Interruppe il silenzio una voce acuta, Quella voce acuta… “Non è che percaso hai anche oggi da accendere?”

Zayn si alzò di botto e gli addominali protestarono: “Non è possibile” borbottò.

“Si, certo, ciao, scendo a portartelo”

Si alzò in piedi e seguendo i pasi di due giorni prima scese lungo il tetto e lungo il muro fino alla rampa dl garage; si avvicinò al cancello e sporse la mano in fuori porgendo l’accendino stretto tra l’indice e il pollice stando molto attento a non sfiorare la mano che lo prendeva.
Il ragazzo gli sorrise e piegò la testa accendendo il drum che aveva in mano; drum che non aveva assolutamente la forma di una sigaretta ma che assomigliava molto ad una canna. Diede il primo tiro, il fumo che uscì dalla sua bocca però, non aveva il classico odore dolciastro, ma sapeva solamente di tabacco bruciato.

“Grazie” e gli riporse l’accendino e poi, probabilmente rispondendo alla domanda implicita negli occhi di Zayn: “No, non è una canna, l’ho solo girato male, sai com’è, abitudine…” e sghignazzò sotto ai baffi.

“Tranquillo, puoi fumarti quello che ti pare! Ma passi tutte le sere da qui?” Chiese dando un tiro alla sigaretta.

“Si, faccio questa strada tornando a casa, ieri sono passato ma non c’eri vero?”

“No, stavo fuori – mentì spudoratamente – comunque piacere, mi chiamo Zayn” e alzò una mano accanto alla testa in segno di saluto.
L’altro lo guardò strano, aspettandosi che sporgesse fuori il braccio per porgergli la mano da stringere, ma vedendo che non ne aveva intenzione sorrise: “Piacere, Lou”

Rimasero pochi secondi in silenzio, Zayn evidentemente imbarazzato e Lou che continuava a fumare guardandosi intorno.

“Scusami, ma adesso devo andare, ho la cena sul fuoco, ci becchiamo in giro” disse Zayn mentendo per la seconda volta in pochi minuti.

“Ok, ciao” rispose l’altro staccandosi dal lampione a cui era appoggiato e infilandosi il cappuccio con la mano libera dal drum.

Zayn si girò, alzò un braccio in segno di saluto e lanciò a terra la cicca dirigendosi verso la porta che collegava il garage alla casa.

 
Il sabato mattina mi ispora :) 
Un very bigbig kiss a tutte, fatevi sentire anche voi, dolci lettrici silenziose, se no finisco per credere a tutte le cose pucciose che mi dicono OscarLady Disco_Sucks :)
xmela
 

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** 15 Settembre, Sigaretta numero 36, ore 8:10 ***


15 Settembre, Sigaretta numero 36, ore 8:10
 

Lo zaino di Niall atterrò sulla panchina di marmo con un tonfo: “Oggi dobbiamo fare matematica insieme” decretò il biondo buttandosi di peso seduto.

“Buongiorno Niall, dormito bene?” chiese ironico Zayn allontanando la sigaretta dalle labbra per espirare.

“Si, abbastanza, te?” rispose non cogliendo la nota ironica.

“Anche io non mi lamento – ridacchiò il moro – dicevi?”

“Dobbiamo assolutamente fare matematica insieme oggi!”

“Ok, ma è successo qualcosa a Liam per caso?”

“Ah ah ah, veramente molto spiritoso; non posso continuare a fargli fare i miei compiti, poi rimango indietro!”

“Mi sembra giusto…hai già deciso anche il luogo e l’ora per caso?”

“Si, certo, dopo scuola, a casa mia, semplice no?”

“Chiaro e cristallino come l’acqua; si, penso di poterlo fare”

“Perfetto, anche perché non avrei avuto né la forza né i mezzi per sequestrarti con la violenza!”

E finalmente soddisfatto si rilassò sedendosi più comodo e appoggiando i gomiti sullo schienale: “Hai già visto qualcuno degli altri?”

Zayn scosse la testa dando gli ultimi tiri alla sigaretta: “No, ma il prof di educazione fisica cerca Liam e quelle tre lì in fondo parlavano di Harry quando sono entrate dal cancello”

“Oooooook, ma da che ora stai qui?” chiese Niall sconvolto.

“Da un po’ – rispose alzando le spalle – non avevo niente da fare a casa…”

Niall attaccò a ridere: “Ripeto: oooooook!”

 
Duda duda duda, duda duda du da da!! *se ne va in giro sculettando per la camera* 
Nuovo capitolo belle mie!! Questo è stato un po' complicato da buttare giù perchè ho ripreso a lavorare ad una OS su Liam che avevo ferma allo stesso punto da quattro mesi e poi perchè, purtroppo, ho iniziato a studiare seriamente e mi sono accorta di essere lejermounte in dietro...
Un bacio enorme a OscarLady per il supporto morale e per il tifo che fa per il mio cervellino in prognoi riservata! 
Un bacio enorme anche a tutte voi altre che avete messo la storia nelle preferite e nelle seguite, vi lovvo troppo, xmela

 

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** 15 Settembre, Sigaretta numero 37, ore 11:36 ***


15 Settembre, Sigaretta numero 37, ore 11:36
 

“Che cazzo, la ricreazione!” pensò Zayn mente passava strusciandosi in mezzo alle spalle di due fermi a chiacchierare sotto al portico; raggiunse finalmente i tre gradini che scendevano verso il cortile mattonellato e si fermò sul primo a riprendere aria, gettando uno sguardo sulla variegata fauna di persone sotto di lui.

I diversi gruppetti chiacchieravano animatamente godendosi il quarto d’ora di libertà; Niall era rimasto in classe per contrattare con il professore di filosofia il numero di pagine da studiare; tra la folla Zayn non riusciva a scorgere nessuna faccia conosciuta.
Improvvisamente sentì una mano su una spalla, si girò e si ritrovò accanto Harry che, spuntato da dietro, lanciava anche lui sguardi per il cortile.

“Eih, ciao!”

Il riccio si girò: “Buongiorno, ciao, prima ho beccato Niall sulle scale, imbocco anche io oggi pmeriggio!”

“Ok”

“Hai conosciuto Gemma ieri.” era un’affermazione, non una domanda…

“Si, ho riconosciuto la macchina e ho pensato fossi te, scusami ancora con lei!”

“Ok, tranquillo, mi ha detto che le sei sembrato simpatico; ma avete parlato tanto?” e gli si formò una rughetta sulla fronte, in mezzo alle sopracciglia corrucciate.

“No, cinque secondi, solo il tempo di fare la figura di merda, perché?”

“Così, per sapere…vado che c’è Clara, a dopo!” battè la mano sulla spalla di Zayn e scese i tre gradini diretto verso la ragazza con i capelli corti con cui l’avevano visto uscire da scuola il giorno prima.

“Gelosia portami via! – pensò Zayn – l’ho solo conosciuta, mica l’ho invitata a ballare! E poi è più grande!!” Esclamò mentalmente mentre spengeva la cicca con il piede.

 
Eccomi qua!!
Dopo non so quanti giorni in più rispetto al normele aggiorno con un altro capitolo, scusatemi ma sono ingarbugliata nelle studio: entro lunedì devo consegnare un compito al professore di statistica e il 6 novembre ho l'esonero di macroeconomia e visto che vorrei evitare di passare il compleanno a studiare (il mio solito culo) sto cercando di fare tutto adesso (con scarsi risultati), per non parlare del libro di privato, quello di pubblico e il codice civile che mi fissano dalla libreria...mettono angoscia...
Vabbè, a parte le mie solite lamentele...che ve ne pare? Vi scongiuro, fatemi sapere che ne pensate, vorrei sentire il parere di qualche lettrice silenziosa! Molte autrici mettono il limite di recensioni che devono avere i capitoli prima che loro vadano avanti, non lo farò mai perchè non lo sopporto e perchè del numero in se di recensioni me ne frega relativamente poco, ma mi piacerebbe tantissimo sapere cosa frulla nel vostro cervello mentre leggete! Pleeeeeeeeeeese....
Un bacio enorme a OscarLady perchè lei non manca mai :*
xmela

 

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** 15 Settembre, Sigaretta numero 38, ore 13:22 ***


15 Settembre, Sigaretta numero 38, ore 13:22
 

Neanche aveva varcato la porta a vetri che già si era acceso la sigaretta, incurante della quantità di ragazzi che si riversava in cortile accanto a lui.

“…E quindi, ha detto che se vogliamo possiamo portare un approfondimento collegato con le pagine che ci ha assegnato per avere un voto in più, ma che se sappiamo l’approfondimento e non gli argomenti, nessuno gli impedirà di non metterci la sufficienza…” Niall accanto a lui stava ripetendo per la venticinquesima volta cosa gli aveva detto il professore di filosofia riguardo all’interrogazione della settimana dopo; Sara, una compagna di classe, lo ascoltava molto interessata con i ricci che facevano su e giù come molle mentre muoveva il collo in segno d’assenso.

Non c’è niente da fare – pensò Zayn – devi STUDIARE!!” e glielo avrebbe anche detto in faccia se non fosse stato frenato dal suo spiccato senso del “fatti i cazzi tuoi”.

Zayn lasciò Niall e Sara ai loro sorrisi e si girò verso il cortile continuando a fumare. Improvvisamente una spinta dietro alla spalla sinistra gli fece fare un quarto di giro sul posto: “Ma che cazz…?”

“Scusa, scusa, scusa…” la ragazza bionda che gli era andata addosso si girò velocemente, con sguardo preoccupato.

Affermativo, qui hanno tuti gli occhi chiari” pensò mentre si perdeva nei suoi occhi grigi truccati pesantemente: “Tranquilla, tutto ok” fece in tempo a rispondere mentre lei già ripartiva in quarta sparendo tra la folla.

Carina -  constatò Zayn – visetto delicato, lunghi capelli biondi, occhi chiari e gambe magrissime strette nei leggins neri, peccato per la felpa, sembrava un becchino!” E mentre si girava per chiedere chi fosse a Niall, che conosceva tutti, si bloccò incredulo: “Pantaloni neri, felpa nera, scarpe nere, trucco nero: è lui, cioè no, è lei, la figura in nero!

Si girò indietro di scatto tentando di ritrovarla nella marea di ragazzi ammassati intorno al cancello che spingevano per uscire: “Andata, sparita…” constatò buttando il mozzicone a terra.

 
Eccola qui!! E' finalmente comparsa!
Allora? Commenti?
La mia disperata richiesta di sapere cosa ne pensate è caduta nel vuoto, solo OscarLady si è fatta sentire e gliene sono immansamente grata, grazie piccola mia! Non manchi mai! :*
Vabbè, scappo che devo fare tre kili di insalata di riso per domani sera...quanti sono, fisicamente parlando tre kili di riso cotto? Quanto spazio occupano secondo voi? Boh...
Baci, mi sono già rotta le falle di tagliare olive e pomodori, xmela

PS:ma l'avete sentita! Mammolina, è qualcosa di spettacolare *.*

 

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** 15 Settembre, Sigaretta numero 39, ore 13:56 ***


15 Settembre, Sigaretta numero 39, ore 13:56
 

“Posso fumare qui dietro?” Chiese Zayn.

“Si, certo! – rispose Harry – Tieni!” E gli passò il posacenere e l’accendino.

“Ma mi volete affumicare?” Esclamò Niall con una vocina da gatto castrato spalancando il finestrino e agitando la mano per dissipare il fumo uscito dalla bocca del riccio che ridacchiava.

“Grazie”

“Di niente, passiamo un attimo al bar che devo fare rifornimento” Disse Harry mettendo in moto.

“Si anch’io” constatò Zayn osservando l’ultima Rothmans nel pacchetto ormai quasi vuoto.

“A casa mia non si fuma è!!”

E mentre Zayn già stava programmando varie scuse per sopravvivere al pomeriggio, Harry scoppiò a ridere: “Ahahahahahah, cojone, non fare il ridicolo che poi Zayn ci crde!”

“Ahahahahahah – la risata prepotente di Niall risuonò squillante – C’ho provato! Tranquillo, si può fumare senza problema!”

“Ooooook!”

La mano del biondo corse verso la radio che passava l’ultima canzone di Avici e alzò il volume al massimo.

“Che persona coatta!” Constatò Harry mentre Niall con il gomito appoggiato allo sportello e gli occhiali da sole sul naso, teneva il tempo muovendo la mano fuori dal finestrino.

“Ballo meglio io seduto in macchina che te in discoteca” Lo sfottè l’altro.

“Invitami a ballare e ti dimostrerò che non è vero!” Rispose Harry con un sorrisetto malizioso sulla labbra.

“No, piuttosto, invitami te a ballare! Sei te quello delle serate! Ti prego, ti prego, ti prego, è troppo tempo che non faccio nottata, mi sento un
vecchio! E’ più attiva mia nonna che esce il pomeriggio con le amiche! Ti preeeeeeegooooo!” E guardò Harry con due occhioni da cucciolo unendo le mani davanti alla faccia.

“Controllerò sulla mia agenda se ho una serata libera per te!”

“Stronzo…” Borbottò Niall poggiando la guancia alla mano, girando la testa verso sinistra e guardando fuori dal finestrino con la faccia imbronciata.

Harry si girò verso di lui sorridendo e cominciò a ridacchiare facendo spuntare le fossette per poi tornare a guardare la strada continuando a guidare.

Ho come l’impressione che oggi pomeriggio non combineremo molto…” Pensò Zayn spengendo la sigaretta ormai finita nel posacenere.

 
Mi siete mancateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee...
Vabbè... io a voi probabilmente no, l'esonero di macro è andato una merda, ma ho passato il compito di statistica per il punto in più...vabbè..
Dopo l'ultimo capitolo e' tornato il cavoleggiamento time...immedesimarsi in un possibile discorso di tre ragazzi in una macchina è stato complicato...ma secondo voi quando sono soli parlano veramente o si limitano a fissare il vuoto con la bocca aperta mentre nel loro cervello una scimmietta in prognosi riservata si allena a suonare i piatti? *Much love for boys today*
Un grazie enorme a OscarLady per il miglior regalo di compleanno, (
Questa meraviglia quaGRAZIE piccola mia :)
Fatemi sapere cosa pensate della storia, xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** 15 Settembre, Sigaretta numero 40, ore 14:51 ***


15 Settembre, Sigaretta numero 40, ore 14:51
 


“Beh direi che possiamo passare alla sigaretta!” Esclamò Harry poggiando il cucchiaino del caffè nella tazzina ormai vuota.
“Aspetta che apro la finestra” lo bloccò Niall.

“Ma fumiamo dentro?” chiese Zayn tirando fuori l’ultima Rothmans e accartocciando il pacchetto ormai vuoto.

“Si, tranquillo” rispose il riccio con un’alzata di spalle allontanando la sigaretta ormai accesa dalle labbra e porgendo l’accendino a Zayn mentre Niall borbottava un: “Prego, come se fosse casa tua.”

“Non  rompere, che i tuoi tanto non dicono niente! Ne vuoi una?”

“No, lo sai che non fumo tabacco…” sghignazzò il biondo risedendosi di peso sulla sedia e allungando i piedi su quella accanto.

Harry gli lanciò un’occhiata maliziosa mentre si apriva in un sorriso con annesse fossette: “Si, si…niente tabacco… - e poi aggiunse girandosi verso Zayn – a proposito di genitori e di fumo, mi ha detto Niall che i tuoi non ci sono! Hai casa libera!”

Non era una domanda, era un' affermazione: “Già – sospirò espirando – libera e pronta ad essere distrutta se necessario…”

“Ahahahahah ok – esclamò l’altro – sei già rassegnato quindi?”
“Si lo sono…”

E mentre Niall scoppiava a ridere con la sua risata prepotente e fastidiosa, Zayn si soffermò ad osservare le guance di Harry: “Ma che cavolo, dovrei smetterla di guardargli le fossette, non è normale…eppure sono così carine, viene da infilarci dentro un dito…

 

Ma quanto mi piacciono i capitoli cazzeggio?
Mi si è bloccato lo streaming di Grey's Anatomy...questa cosa non è bene...
Vabbè, almeno sono riuscita a trovare un po' di tempo per scrivere!
Un grazie stratosferico a OscarLady (ovviamente!) e a Disco_Sucks perchè ormai sono come la sigaretta dopo il caffè...
Baci, xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 42
*** 15 Settembre, Sigaretta numero 41, ore 16: 03 ***


15 Settembre, Sigaretta numero 41, ore 16: 03
 

“Basta, dammi tregua, non ce la faccio più!” Esclamò Niall poggiando la fronte sul quaderno dove aveva scritto l’ultimo numero dell’esercizio appena concluso.

“Giusto! Pausa sigaretta!” Borbottò Harry sdraiato sul letto matrimoniale alle loro spalle.

Zayn afferrò il nuovo pacchetto di Rothmans, lo scartò appallottolando la plestichetta trasparente, lo aprì e ne sfilò una portandosela alla bocca: “Ci sto!”

Il riccio ridacchiò immerso nei cuscini, si mise seduto e allungò il braccio verso il comodino per prendere il suo pacchetto di LuckyStrike: “Non è stato difficile convincervi!”

Zayn espirando si alzò per aprire la finestra sopra alla scrivania e si girò per lanciare l’accendino ad Harry: “Su Niall! Abbiamo ancora tanto da fare!” Esclamò ributtandosi seduto dopo aver lasciato una pacca sulla spalla del biondo.
“Credi sia morto?” chiese il più piccolo mentre si accendeva la sigaretta, osservando l’amico che non sembrava dare segni di vita.

“Respira, quindi credo sia solo in coma…”
“Non sono in coma! Sto solo andando in overdose di numeri” Borbottò continuando a stare appoggiato sul quaderno.

“Ce l’hai la coca cola in frigo?” Chiese Harry alzandosi e aprendo lo sportello del mini-frigo a forma di lattina accanto alla scrivania: “Cazzo Niall! Solo birra!”
“E di che ti lamenti!” Protestò il biondo alzandosi dalla sedia e aprendo il cassetto della scrivania per tirare fuori un apribottiglie.
“Ti ci mana solo la birra per capire matematica a te!” esclamò il riccio prendendo al volo l’apribottiglie e togliendo il primo tappo.

Il telefono di Zayn cominciò a vibrare nella tasca dei pantaloni, il ragazzo lanciò uno sguardo sconsolato agli esercizi da finire e poi ai due amici che stavano per intraprendere una lunga e interessante discussione sulle due birre nelle loro mani; tirò fuori il cellulare e guardò lo schermo “Dottoressa Hanna” lampeggiava sul display: “La richiamo dopo” pensò lanciando il cellulare sul letto e spengendo il mozzicone nel posacenere sulla scrivania.

 
Ecco qui un capitolo domenicale, non succede spesso ma chissene frega!
Ho una cosa importantissima da dire, finalmente mi sono creata un secondo account twitter in cui non sono seguita da amici/parenti e quindi in cui posso tranquillamente parlare delle storie; l'account è questo qui xmela_efp, seguitemi e scirvetemi per qualsiasi cosa: domande sulla storia, chiarimenti sui personaggi, bisogno di aiuto nei momenti di depression, bisogno di qualcuno che appoggi le vostre cavolate; se vi fate riconoscere ricambio il follow :)
Poi ho un messaggio per il mio biscotto al cioccolato con le gocce fondenti, alias OscarLady, lo so che dovrei rispondere alle recensioni e sai che lo farò di sicuro perchè odio le autrici che non lo fanno, ma a parte Grey's Anatomy, tu sai benissimo cosa sto facendo in questo periodo davanti al computer... ;)
Baci, xmela

 

Ritorna all'indice


Capitolo 43
*** 15 Settembre, Sigaretta numero 42, ore 17:42 ***




15 Settembre, Sigaretta numero 42, ore 17:42
 

Zayn accese la sigaretta, spostò il posacenere e si buttò indietro sdraiandosi sul piumone di Niall.
“Sto morendo, sto morendo, sto morendo, basta matematica…” Borbottò il biondo accanto a lui scuotendo la testa.

“Dammi cinque secondi che finisco di scrivere e ti trovo il rimedio.” Lo informò Harry mentre continuava a digitare freneticamente sullo schermo dell’iPhone.

“Chi è?”
“Clara…”
“Che dice?”
“Che gli stai sul cazzo!” Esclamò il riccio poggiando il cellulare e mettendosi seduto.

“Ha ha ha, molto simpatici!”

Harry si sfilò il portafoglio dalla tasca posteriore dei jeans e tirò fuori una bustina trasparente con dell’erba agitandola davanti al naso di Niall.

“No, merda…” Pensò Zayn ciccando nel posacenere.

“Dove l’hai presa?” Chiese Niall.
“Indovina? Dal solito!”
“Tommo? Quando sei riuscito a vederlo?”
“Ieri, dovrebbe aver risolto con quel problema…”

“Quindi comincerà a rifarsi vivo?” Chiese di nuovo Niall, alzandosi e cominciando a frugare nel cassetto del comodino.
“Si, crede di si…”
“Crede?” E tirò fuori un pacco di tabacco.

“Già, crede, non crede di voler continuare a studiare, ma crede di voler tornare, per orgoglio più che altro.” Rispose Harry sfilando una cartina lunga.

“Vabbè… - concluse il discorso Niall, e poi girandosi verso Zayn – quanto ci manca per finire?”

“A me poco, solo qualche esercizio, a te tanto, anni e anni di teoria…”

“Ah ah ah, tutti a prendermi per il culo oggi!” Constatò Niall mentre il moro spengeva la sigaretta nel posacenere.

 
Che ve ne pare? Ci sono stata tutta ieri sera sull'immagine...e tra l'altro ho chiesto aiuto a mia sorella che continuava a chiedermi perchè avessi improvvisamente deciso di fare una cosa del genere, ho fatto molto la vaga e lei si è accontentata delle mie scuse a cazzo.
Comunque, se per caso, cara sorellina, ti ritrovi a passare di qua, grazie mille per i consigli!
Un bacione enorme a Disco_Sucks perchè è tornata a farsi sentire :)
Passate a dare un'occhiata all'altra mia FF "Long Little Things" e fatemi sapere cosa ne pensate per favore!
Bacioni, xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 44
*** 15 Settembre, Sigaretta numero 43, ore 19:03 ***


15 Settembre, Sigaretta numero 43, ore 19:03
 

“Lasciami pure qua, senza che fai il giro che con i sensi unici ci metti uno svario!”

“Sicuro? Non è un problema per me!”
“Si, si, tranquillo, accosta appena puoi.”

“Ok.” Harry mise le quattro frecce e si fermò in doppia fila davanti alle macchine parcheggiate.
Zayn incastrò la sigaretta tra le labbra e afferrò lo zaino aprendo lo sportello: “Grazie mille per il passaggio!”

“Di niente – rispose Harry sorridendogli – ci vediamo domani”
“Si, ciao , a domani.” E chiuse lo sportello infilandosi lo zaino e agitando la mano in segno di saluto. Harry tolse le quattro frecce e ripartì immettendosi nel traffico.

Pure io voglio le fossette!” Pensò Zayn voltandosi e incamminandosi verso la strada di casa. Cicco a terra e girò l’angolo camminando a testa bassa. “Sono riuscito a resistere – constatò soddisfatto – il dottor Higgins sarebbe fiero di me!

“Ma che cazzo…?” L’attenzione di Zayn fu catturata da una figura appoggiata al lampione davanti al cancello, “Ma che cazzo ci fa qui a quest’ora?” Si chiese e tentò di tornare  indietro sui suoi passi, ma fu prontamente bloccato da un saluto: “Eih, ciao Zayn!”

Il moro fu costretto ad alzare lo sguardo e a sorridere al ragazzo in tuta: “Eih ciao Lou, com’è qui a quest’ora?” Chiese lanciando il mozzicone a terra.

 
Non uccidetemi, non uccidetemi, non uccidetemi, ve ne prego...lo so è corto e fa anche abbastanza schifo, ma (non ci crederete mai) ho iniziato a studiare e sappiate che mi farò perdonare presto perchè ho una OS su Liam da pubblicare il 26 (quella famosa), e una su Louis a cui manca solo la copiatura sul compiter...
Mi perdonateeeeeeeeeeeeeeeeeee?!?!? °3° <--faccina cucciolosa
Xmela
 

Ritorna all'indice


Capitolo 45
*** 15 Settembre, Sigaretta numero 44, ore 20:23 ***


15 Settembre, Sigaretta numero 44, ore 20:23
 

Tuuuuu….tuuuu…tuuuu…tuuuu….

Zayn staccò la sigaretta dalle labbra e espirò, aspettando che dall’altro lato rispondessero alla chiamata.
Tuuuu…clik: “Pronto, buonasera, dottoressa Hanna, con chi parlo?”

“Ciao Doc, sono Zayn, ho visto la chiamata!”

“Ciao fumatore! Si, ti ho chiamato prima, volevo sapere quando hai intenzione di prendere un appuntamento.”
“Preferisci carne o pesce?”

“Come scusa?”

“Dico, preferisci un ristorante di carne o di pesce per l’appuntamento?”
“Non fare il cretino, il mio è un lavoro, non posso perdere tempo con le tue battute stupide”

“Ok, ok, calma, scusa, stavo scherzando! Volevo venire oggi…”
“Ma non l’hai fatto…”

“No, ho studiato matematica con gli altri, me lo hai detto te che devo interagire e non devo escludermi dai giri!”

“Si, lo so, hai fatto bene, ci vediamo domani?”
“Si, domani va bene.”
“Così mi racconti di oggi.”
“Si, così ti racconto di oggi…”

“Ok, ma è successo qual…MERDA! Aspetta una attimo che mi sono cadute delle cartelle – e si sentì che scostava il telefono dall’orecchio per inchinarsi a raccogliere i fogli continuando ad imprecare – Eccomi, ti aspetto domai alle quattro allora?”
“Si, va bene alle quattro.”

“Ok, ciao a domani!”
“Ciao” E attaccò poggiando il cordless sulla base accanto ai fornelli.

Ma da dove l’hanno tirata fuori questa per fare da psicologa a me?” Si chiese mentalmente il ragazzo mentre apriva il frigo in cerca di qualcosa di commestibile.

 
Rullo di tamburi...
Sono tornata! Dopo più di un mese ecco una fantomatica sigaretta che come al solito è una cagata immane!
Vabbè, avevo promesso su Twitter che avrei aggiornato prima dell'anno nuovo, quindi eccomi qua!
Quest'anno la depressione da feste mi ha colpito peggio del solito, ma adesso sto meglio perchè sono appena tornata da Grosseto dopo aver passato tre giorni con la persona migliore del mondo :)
Un bacione enormissimo a tutte quante, xmela

 

Ritorna all'indice


Capitolo 46
*** 15 Settembre, Sigaretta numero 45, ore 23:15 ***


15 Settembre, Sigaretta numero 45, ore 23:15
 

Zayn afferrò il pacchetto di sigarette dalla scrivania e se le infilò nella tasca della felpa dirigendosi verso la finestra della camera; la aprì, salì sul davanzale e uscì sul tetto del garage. Sedutosi sulle tegole prese una sigaretta e se l’accese rimettendo subito dopo il tutto in tasca.
“Nessuno mi impedirà di fumarmi una sigaretta in santa pace sta sera!”

Guardò velocemente l’orologio 23:16, ci aveva messo solo due ore per finire matematica e per fare i compiti delle altre materie, due interminabili ore senza fumare, si sentiva impazzire.

Aspirò prepotentemente attaccandosi al filtro con foga; si sdraiò indietro guardando il cielo buio e coperto da nuvoloni neri: “Speriamo non piova.” Pensò lasciandosi pervadere dalla sensazione del fumo che dilagava nei polmoni. Scrocchiò il collo e le spalle e le abbassò rilassandole; odiava stare seduto alla scrivania, lo faceva diventare gobbo…

Espirò e si mise ad osservare la nuvoletta di fumo davanti al volto, niente Louis sta sera, aveva anticipato la visita quotidiana e erano stati a chiacchierare un po’ quel pomeriggio, mente il ragazzo si fumava l’ennesimo drum girato a canna, in realtà non avevano parlato di nulla, lui aveva fatto le solite domande sulla sua vita, ma aveva prontamente eluso quelle di Zayn, era un tipo strano, non sapeva perché continuava a presentarsi davanti al suo cancello appoggiato a quel lampione, ma continuava a farlo, l’unica cosa di cui Zayn era certo era soltanto che era un tipo strano e che continuava a cercare la sua compagnia; non aveva intenzione di parlare di se, ma continuava a fare domande sulla sua vita, sulla scuola e su di lui; in una situazione normale ci sarebbe stato da preoccuparsi, in fondo era uno sconosciuto, ma tutto sommato era qualcosa di diverso e Zayn non aveva nulla di cui preoccuparsi.

Era come se avesse bisogno di qualcosa, o forse di qualcuno con cui parlare, e lui c’era, non aveva niente da perdere e sicuramente qualcosa da guadagnare, in fondo era solo, non aveva nessuno, e quello strano ragazzo continuava a presentarsi, volendo entrare nella sua vita.

I tipi matti li attiro tutti io! – Constatò – anzi, diciamo che i tipi matti me li cerco tutti io!” E si ritrovò a pensare alla ragazza in nero, fantasticando sulle possibili cause del colore da lei scelto, creandole una vita fantastica intorno. Adorava farlo, adorava immaginare la vita delle persone, senza avere possibilità di essere smentito.

 
Piccole mie! Ecco l'ultimo capitolo dell'anno!
Purtroppo sarà anche l'ultimo capitolo per un po', perchè inizia la sessione d'esame e fino al 10 febraio mi vedrete decisamente poco...
Un paio di capitoli sono già pronti, quindi ogni tanto mi farò sentire, ma sicuramente non uno ogni due giorni (bei tempi quelli!)
Detto questo vi saluto e vi auguro ogni possibile cosa per domani sera! Mi trascinano a uno dei quei squallidi festini da liceali (con tanto amore per i liceali che alla fine non hanno niente di male), passerò la serata a prendere per il culo le finte ubriache e ad evitare che qualche bibmo strafatto mi palpi il culo (A cuccia che potrei essere tua madre!)
Bacioni, auguri in generale per la vita, xmela

Ritorna all'indice


Capitolo 47
*** 16 Settembre, Sigaretta numero 46, ore 8:07 ***


16 Settembre, Sigaretta numero 46, ore 8:07
 

L’espressine di Niall poteva essere riassunta in una sola parola: ansia…

“Se mi interroga sono fottuto!”

“Ma no! – lo incoraggiò borbottando Zayn mentre espirava – ieri non sei andato troppo male…”

“Posso chiedergli un altro giorno – continuò il biondo senza ascoltarlo – posso chiedergli di essere interrogato la settimana prossima, in effetti sono un caso così disperato che potrebbe anche concedermelo, lo sa perfettamente che sono un caso disperato! E a quel punto entri in scena te che mi infondi la tua sapienza con un altro paio di pomeriggi di studio, in fondo ieri non è andata poi così male no?”

“No, non è andata male.” Ripeté Zayn pazientemente, chiedendosi perché fra tutta la scuola gli era capitato l’unico ragazzo che parlava prima delle undici.

“Ti prego – riprese Niall – ho un disperato bisogno di aiuto! Se quello stronzo mi mette il debito anche quest’anno mia madre mi disereda!”
Zayn si riscosse, lo guardò negli occhi alzando le sopracciglia perplesso e esclamò con enorme sforzo: “Ma è il quarto giorno di scuola, perché pensi ai debiti?”

“Perché si – rispose – non è mai troppo presto per pensarci, anche perché ormai il mio è un appuntamento fisso! Ogni anno inizio con un tre e finisco con un due e mezzo…Aiutoooooooooo!”

“Ok, fermo, non urlare – lo pregò Zayn – facciamo così: se ti vuole interrogare oggi vado volontario io, così abbiamo il fine settimana per studiare insieme!”

“Ma io ti amooooooo! – esclamò l’altro e poi aggiunse rivolto a Liam arrivato in quel momento – Lo amooooooo! Lo sai che lo amo? ”

“Si, lo immagino, ami chiunque ti aiuti in matematica… buon giorno Zayn, non ti preoccupare, fa questa scena a chiunque si offra di aiutarlo, l’anno scorso a me ha chiesto di sposarlo, ma poi ha voluto divorziare quando gli hanno comunque appioppato il debito alla fine dell’anno.”

Zayn sorrise al ragazzo che si stava sedendo in mezzo a loro sulla panchina, ringraziandolo mentalmente di essere arrivato a salvarlo dal fiume di parole di Niall, Liam probabilmente doveva essere allenato, perché mentre il biondo continuava a chiacchierare lui guardava fisso il vuoto facendo finta di ascoltarlo e muovendo meccanicamente la testa in segno d’assenso.

Il cortile ormai era pieno mentre Zayn dava l’ultimo tiro alla sigaretta lanciandola per terra e spengendola con il piede, ma della figura in nero neanche l’ombra.

 
Ecco un capitolo... tra statistica (che è andata) e macroeconomia (che spero andrà)
E' un po' così, e è solo perchè OscarLady si lamenta che nessuna autrice aggiorna in questo periodo e perchè in effetti ha ragione...
Bacioni, xmela

 

Ritorna all'indice


Capitolo 48
*** 16 Settembre, Sigaretta numero 47, ore 12:16 ***


16 Settembre, Sigaretta numero 47, ore 12:16
 

Come primo voto dell’anno un otto e mezzo non sarebbe stato male in una situazione normale; accanto a lui Niall continuava a ringraziarlo meccanicamente ormai da un quarto d’ora, complimentandosi per l’interrogazione appena conclusa. Zayn era stato l’unico a notare l’espressione stizzita e contrariata del professore mentre segnava il voto sul registro; in fondo un otto e mezzo paragonato alla media del dieci dell’anno prima era proprio poca cosa.

La sua fama l’aveva preceduto e adesso i professori si aspettavano il meglio, soprattutto quelli di matematica e fisica, non avrebbe voluto deluderli, ma non sarebbe mai tornato indietro alla vita numero tre, soprattutto non adesso, dal momento che era entrato nelle grazie del gruppetto fico della scuola.

“Posso offrirti un caffè? Daaaaai, almeno un caffè!” Zayn si girò verso l’amico ritrovandosi due enormi occhioni celesti che lo guardavano fisso in attesa di una risposta.

“Cosa? Un caffè? Ma ti pare! Andare volontario è servito anche a me, così mi lascia in pace per un mese!”

Niall lo guardò perplesso, anzi, più che perplesso, sembrava che stesse guardando un mostro di quelli che fanno si paura, ma che sono anche cucciolosi allo stesso tempo: “Ok, se lo dici te…”

Zayn gli sorrise scrollando le spalle e Niall evidentemente più rilassato, rispose al sorriso e si stiracchiò sbadigliando: “Allora? - Chiese – parli sul serio quando dici che possiamo organizzare il festino d’inizio anno a casa tua?”

“Si, certo, non ho nulla da perdere; ho una condizione però: dopo che abbiamo finito di distruggere e ricostruire casa, mi aiutate a montare i mobili che sono ancora imballati.”

“Ok – acconsentì l’altro ridacchiando – io ci sto, e credo che anche per gli altri non sarà un problema.”
“Perfetto, affare fatto; ma adesso rientra in classe che se quello di storia ti ritrova di nuovo fuori ti impicca, io finisco la sigaretta e arrivo.”
“Ok, a dopo”

E mentre Zayn guardava Niall entrare nell’atrio a passi veloci, il suo sguardo fu catturato dal solito movimento sul tetto fuori dal terzo piano “Eccola…

 

Non voglio parlare dell'università, perchè ne parlo in continuazione con tutti e mi sono fracassata i maroni...
Un enorme scusa a tutte, mi rendo conto che aggiorno troppo raramente, ma dovete sapere, che il mio Liam ha deciso di smettere di fumare, quindi ultimamante oltre che il tempo manca anche l'ispirazione...
Bacioni, spero a presto, xmela

 

Ritorna all'indice


Capitolo 49
*** 16 Settembre, Sigaretta numero 48, ore 13:20 ***


16 Settembre, Sigaretta numero 48, ore 13:20
 

Sgomitando tra la folla riuscì ad accaparrarsi l’ultima panchina rimasta libera nel cortile; “Toglietevi dalle palle primini del cazzo! Andatevene a casa che mamma ha già calato la pasta!

“Hai un’espressione terribile – notò Liam avvicinandosi – chi stai premeditando di uccidere?”
“Ahahahahahah, nessuno in particolare, giusto un paio di questi primini che non si tolgono dalle scatole!” Rispose Zayn poggiando lo zaino per terra per far posto all’altro sulla panchina.

“Faresti bene! Ti appoggio ma non fare il mio nome quando ti interrogheranno! – ridacchiò Liam – pensi che gli altri riusciranno mai ad uscire dai cancelli dell’inferno?” Chiese con un cenno del mento verso la porta a vetri sotto al portico.

“Dicono che non ci sono vie per uscirne… comunque, Niall è ancora appresso al professore di educazione fisica e Harry è lì, accanto all’albero che parla con la tizia castana.” Rispose Zay aspirando.

“Clara, la ragazza mora si chiama Clara, o per lo meno così ci ha detto lui, non ce l’ha ancora presentata, quindi non so se è il vero nome.”

Zayn lo guardò perplesso, ma Liam non sembrava voler aggiungere niente, anche perché Harry l’aveva appena salutata e si stava dirigendo verso di loro, obbligato a fare lo slalom tra i famigerati “primini del cazzo.”

Il riccio arrivò loro davanti accendendosi una sigaretta e portandosi due dita alla fronte per salutarli. “Notizie di Tommo?” Gli chiese subito Liam con uno sguardo arrabbiato, quasi di rimprovero che Zayn non riuscì a capire; “No, assolutamente niente…grazie per la domanda…” Rispose quello rendendo ancora più perplesso Zayn mentre espirava l’ultimo tiro.

 
Niente spazio autrice che vado di frettissima, bacioni, xmela
 

Ritorna all'indice


Capitolo 50
*** 16 Settembre, Sigaretta numero 49, ore 15:12 ***


16 Settembre, Sigaretta numero 49, ore 15:12
 

“Allora: cappuccino con cioccolata in vetro è sicuramente tuo, giusto? Quindi il caffè deve essere tuo…”
“Esatto Chirs – rispose Harry per tutte e due – ma non vale, è ovvio che il cappuccino sia mio…”

Un cappuccino alle tre Zayn proprio non riusciva a capirlo, cioè in generale non capiva l’esistenza del cappuccino, in più preso alle tre e allungato con la cioccolata…

Dopo pranzo gli era arrivato un messaggio di Harry che lo invitava a prendere un caffè al solito posto, aveva lanciato il piatto vuoto nella spazzatura, poggiato la forchetta nel lavandino, infilato le scarpe, afferrato le sigarette ed era uscito non sapendo come ammazzare il tempo che aveva fino alle quattro, ora dell’appuntamento con la dottoressa Hanna.

“Mary oggi non c’è?” Chiese il riccio al cameriere.
“No, doveva andare…aveva da fare…”

“Ma come sta?”
“Meglio, meglio, o per lo meno così dice…”

“Salutala tanto da parte mia.” Concluse Harry girando il cucchiaino tra la schiuma.
“Si, certo…” Si congedò il cameriere con un sorriso triste, allontanandosi con il vassoio in mano.

L’attenzione del ragazzo ritornò su Zayn mentre si accendeva una delle sue Lucky Strike: “Allora Zayn: qualche parere sulla scuola nuova?”

Avrebbe potuto rispondere che non gli piaceva, che erano tutti figli di papà viziati, ma che comunque loro erano simpatici, che i professori erano dei lecchini del cazzo, che il laboratorio di scienze era figo grazie a non si sa quanti milioni donati da qualche riccone, che la gente se la tirava, che gli mancava la competitività tra le squadre di basket, le risse in cortile, i compromessi con i bidelli, i professori che credono veramente nel loro lavoro; avrebbe potuto rispondere in questo modo, avrebbe potuto rispondere che gli mancava la scuola delle prime due vite, ma rispose soltanto, dopo un attimo di incertezza: “Mah…è apposto, ma è scuola…”

Harry lo guardò perplesso: “Cazzata! Ok, messaggio recepito, niente domande indagatorie!”
Un sorriso di ringraziamento, ecco cosa si meritava il riccio, un sorriso di ringraziamento: “Già… - borbottò – Chi è Mary?”

“E’ la ragazza del caffè – rispose l’altro con un alzata di spalle – quella con i capelli biondi, lunghi che sta sempre dietro al bancone, sicuramente ce l’hai presente…e, per prevenire la tua prossima domanda, non perché sono pettegolo, ho chiesto al fratello, Chris, il cameriere, come sta, perché ha avuto dei problemi, diciamo alimentari, si definiamoli disturbi alimentari…” Concluse velocemente.

“Hai fatto tutto da solo…la mia era soltanto una domanda per fare conversazione!” Esclamò Zayn alzando le mani accanto alla testa e scoppiando a ridere mentre il suo mozzicone finiva di spengersi nel posacenere.

 
Care mie, come al solito quando mi ritrovo a dover preparare l'esame di diritto pubblico, finisco ad aggiornare "7 minuti", non so perchè, ma finisce sempre così...
Un ringraziamento enorme a OscarLady perchè è una pazza cucciolosa che sta mattina si è svegliata con la voglia di recensire tutti, dico tutti, i capitoli di questa storia, grazie piccola mia!
Bacioni, xmela
 

Ritorna all'indice


Capitolo 51
*** 16 Settembre, Sigaretta numero 50, ore 16:03 ***


16 Settembre, Sigaretta numero 50, ore 16:03
 

“Buongiorno mia principessa!”
“Smetti di fare il cretino Zayn e accomodati” Rispose acida la dottoressa alzando gli occhi dalle innumerevoli scartoffie stipate sulla piccola scrivania.

Il ragazzo si buttò di peso sul divano sdraiandosi comodo e sistemandosi il cuscino sotto alla testa sfilando il pacchetto di sigarette dalla tasca: “Ho un sacco di cose da raccontarti, quindi mettiti comoda e ascoltami per favore.”

Hanna lo guardò perplessa da dietro gli occhiali spessi e scostando la sedia dalla scrivania si alzò per mettersi seduta sulla poltrona di fronte al divano: “Facciamo passi avanti vedo, oggi non dovrò tirarti fuori a forza qualcosa di cui parlare.”

“Già, non ho tempo da sprecare, quindi mi conviene facilitare il lavoro a tutte e due giusto? – e offrendole il pacchetto di sigarette - Ne vuoi una? ”
“No, grazie, spara!”

“Allora – cominciò facendo scattare l’accendino – principalmente due cose, anzi due persone; c’è un ragazzo, che la sera viene sotto casa e mi chiede l’accendino per accendersi il drum e finiamo sempre a parlare, è strano, fa domande su di me e sulla scuola e non risponde mai a nessuna di quelle che gli pongo io su di lui.”

“Hai uno stalker Za?”

“No, non è uno stalker – tiro di sigaretta – è come se avesse bisogno di qualcuno, o di qualcosa ma non lo chiede, come se fosse completamente solo e avesse bisogno di parlare con qualcuno per non diventare completamente pazzo, non so se riesco a spiegarlo…”

“Zayn… allora, io ho letto ovviamente tutte le tue vecchie cartelle…”

“Lo so, lo so, l’ultima volta che mi sono preoccupato per qualcuno è finita male, lo so, ma non è detto che succeda sempre così…”

“L’ultima volta non era preoccuparsi per qualcuno, era ossessione la tua, ricordi?”
"Si, la diagnosi, se così si può chiamare, era ossessione, ma non è così questa volta, Lou ha veramente bisogno di aiuto!”

“Lou è il nome?”
“Si, credo di si.”

“Sei sicuro che abbia bisogno di qualcosa, non potrebbe più semplicemente essere qualcuno che passa di lì e odia fumare da solo?”
“Nessuno odia fumare da solo! Però boh…in effetti non ne sono sicuro…”
"Potresti provare a non uscire, vedi se continua a presentarsi; invece l’altra persona?”

“L’altra…emmmh…no, l’altra è solo Niall che oggi mi ha fatto prendere un otto e mezzo in matematica per parargli il culo!”
Non doveva parlare della ragazza in nero, quella si che stava diventando un’ossessione...decise spengendo la sigaretta nel posacenere.

 
Care mie, finalemnte ho passato pubblico! E da domani si comincerà la corsa contro il tempo per portare a termine l'impresa impossibile di privato...
Un enorme bacione a tutte voi che nonostante io aggiorni ogni ventordicimila anni continuate a seguire questa storia :*
E un messaggio a quella paza psicopatica di OscarLady che per farmi aggiornare mi ha intasato le recensioni e i messaggi: spero sinceramente di finire per domani il capitolo di "Long Little Things", se non ce la faccio non prendertela per favore :3 (<--faccetta cucciolosa)
Un bacione enorme a tutte, xmela

 

Ritorna all'indice


Capitolo 52
*** 16 Settembre, Sigaretta numero 51, ore 18:05 ***


16 Settembre, Sigaretta numero 51, ore 18:05
 

Non so neanche da dove cominciare.” Constatò sconsolato Zayn sedendosi per terra sul pavimento del salone e accendendosi la sigaretta di fronte allo spettacolo straziante delle tavole di legno che sarebbero dovute essere la sua libreria.

Si allungò per afferrare le istruzioni alzando un braccio per ciccare nel posacenere poggiato sul mobile alla sua destra; si rigirò tra le mani il fascicoletto di fogli bianchi e, trovato il giusto verso, lo aprì alla prima pagina: “Elemento A poggiato per terra – e ci sta – con i buchetti verso l’alto – va girato – Elemento B va montato perpendicolarmente all’elemento A – dove cazzo sono quegli affaretti che li tengono insieme?

Si chiese mettendosi a quattro zampe e cercando la bustina con i chiodini di legno nella scatola di cartone che aveva contenuto i pezzi del mobile: “Eccoli! – allora, vanno infilati uno nel buchetto numero uno e uno in quello numero tre, perché il numero due serve per la vite di fissaggio e poi incastrarli nei buchi dell’elemento A – perfetto, la vite la metto dopo;  adesso – Elemento C identico al B – quindi, chiodino nel buco uno e tre e incastro con l’elemento A.”

Zayn diede una botta per fissare bene il secondo ripiano della scrivania, ma nel momento in cui la sua mano toccò il legno della tavola un botto alla sua destra lo avvisò che l’elemento B aveva deciso di staccarsi portandosi via mezzo Chiodino di legno e lasciando l’altra metà spaccata dentro al buco dell’elemento A.

“Fanculo! Fottuto pezzo di legno! E che cazzo!” Sbottò lanciando per terra la bustina di plastica che lasciò sparpagliare tutti i chiodini e le viti sul pavimento.

Il ragazzo diede un lungo respiro ad occhi chiusi, prese il posacenere da sopra al mobile, lo poggiò accanto alle tavole di legno e si sdraiò su quella più lunga: “Te non ti fai montare? E io ti uso come sdraio!” bisbigliò per ripicca come se la libreria potesse sentirlo. Diede un tiro e rimase ad osservare il fumo bianco che aleggiava sopra al suo volto illuminato dalla luce dei faretti sul soffitto.

“Forse Niall lo sa fare, devo provare a chiedere a lui domani, me lo deve dopo oggi!”

 
E dopo più di un mese che non aggiorno, mi trovo qua con questo capitolo corto e stupido, lo so, perdonatemi ma la vita mi distrugge...
xmela
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1959843