Clara e i fondatori.

di HelenaLestrange
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Di compleanni , di incontri inquietanti e fuori di testa ***
Capitolo 2: *** Scoperte che fanno drizzare i capelli ***
Capitolo 3: *** Nuove conoscenze a Diagon Alley ***
Capitolo 4: *** Hogwarts ***
Capitolo 5: *** Mezzosangue. ***
Capitolo 6: *** Infermeria e visite che nascondono qualcosa. ***
Capitolo 7: *** Natale in biblioteca? ***
Capitolo 8: *** Ciò che le aveva distrutte. ***
Capitolo 9: *** E se fossero spiriti? ***



Capitolo 1
*** Di compleanni , di incontri inquietanti e fuori di testa ***


Dunque , dopo la One-Shot demenziale e fuori di testa su Bellatrix Lestrange , ho deciso di buttarmi suul'epoca dei Malandrini.
Avviso già tutti dicendo che ho decisto di dividere le avventure dei Malandrini , Lily e il nuovo personaggio in 7 fanfiction, una per anno , e sono già in un bivio , siccome ho in mente due modi diversi per far finire la 7° fanfiction, e non so cosa fare...
Forse l'inizio del capitolo può sembrare un po' noioso e macchinoso , ma vi prometto che l'ultima parte è fantastica.
Che dire , spero che vi piaccia, accetto recensioni neagtive e positive eee....
BUONA LETTURA!!


20 febbraio 1971
Semplicemente incredibile.
Clara Bernat , una babbana qualunque , aveva ricevuto la lettera per Hogwarts, destinata solo ai maghi d’Inghilterra.
Il 20 febbraio , una civetta scura , dai grandi occhi verdi si era appollaiata sul balcone dell’appartamento dove viveva con sua madre , suo padre e il fratellino Gabriel, di 8 anni.
Suo fratello era solito svegliarsi presto , ma quel giorno lei lo aveva battuto sul tempo , per via dell’agitazione. Ora mai si sa , tutti il giorno del proprio compleanno sono un po’ agitati. Comunque , la ragazza , arrivata in salotto aveva già avvistato la collinetta di regali e se li stava già pregustando e saltellando di felicità quando un deciso ‘’toc toc’’ echeggiò per tutta la casa, svegliandola dalla sua trance di pura felicità. Spaventata ma allo stesso tempo curiosa , si avvicinò alla finestra che dava al balcone chiedendosi cosa ci fosse là fuori.
Piano e cercando di non farsi notare da chiunque potesse esserci  ,scostò un lembo della candida tenda , notando che sulla ringhiera nera a ghirigori , vi era appollaiata una bella civetta maestosa con penne e piume che variavano dal castano scuro al nero. Teneva nel becco dorato una busta, come quelle che usava suo papà quando spediva le fatture , solo che quella , piuttosto che essere bianca e nuova , era di un giallino quasi antico e sembrava alquanto trasandata. Era chiusa da un sigillo di ceralacca viola, e vi era impresso qualcosa di strano , che sembrava uno stemma sui quali erano disegnati un tasso , una serpe , un corvo e un leone. Affascinata da quella creatura e da ciò che teneva  , non si accorse che la civetta l’aveva vista e che aveva cominciato a scrutarla intensamente con i suoi occhi verdi,  per vedere se fosse lei la destinataria di quella missiva che ora mai trasportava da un pezzo. Inaspettatamente  balzò sul davanzale e Clara spaventata si tirò indietro , chiudendo la tenda e accasciandosi al muro. Aspettò una decina di minuti e poi , per accertarsi che non fosse stata la sua immaginazione , si alzò e riaprì lentamente  la tenda. La civetta era ancora lì . Aveva girato la busta , facendole vedere l’indirizzo , e la fissava, come per chiederle se fosse lei la ragazza citata. L’inchiostro era verde , e una calligrafia ben ordinata e alquanto elegante aveva tracciato le parole ‘’ Sig.rina Clara Bernat , Fleet Street , 171  , Londra, 7° Piano , Appartamento 14 , Stanza in fondo al Corridoio , vicino al Bagno’’ . La bambina , stupita , senza accorgersene , fece cenno di si con la testa , e la civetta poggiò la lettera sul davanzale. Clara aprì la finestra e strinse la busta in mano. L’uccello aspettò che la prendesse e poi volò via.

-Ma sei pazza? Ti prenderai un accidenti ! E poi come lo spieghi alla mamma e al papà che ti sei ammalata il giorno del tuo compleanno!?- La voce di suo fratello la svegliò dalla trance di stupore in cui era caduta poco prima. Si girò e vide il biondino con gli occhiali che la guardava stupito.
-E in più cosa ci fai sveglia alle 8:00 del mattino? Stai per caso delirando? E cos’hai in mano?- chiese il bambino alla sorella curioso –Perché te ne stavi appoggiata alla finestra? Non hai visto che a parte che la camicia da notte non hai niente che ti tiene caldo… Oh , nevica!!-
Per la fortuna di Clara , il bambino aveva notato la neve che volteggiava fuori dalla finestra e lei aveva potuto nascondere la lettera dietro alla schiena e chiudere la finestra. Gabriel si era incantato a guardare quello spettacolo che solitamente avveniva durante gli ultimi giorni di dicembre. Per loro quell’anno era cominciato davvero male , già a Londra e nei paraggi il tempo non era dei migliori , ma quei primi due mesi erano davvero molto freddi , tanto da non poter stare fuori più di cinque minuti prima di congelare e diventare un cubo di ghiaccio in scala reale di un essere umano.
La bambina si gettò sul divano e aprì la busta. Dentro vi era un lettera scritta con lo stesso inchiostro verde smeraldo che era stato usato per scrivere l’indirizzo , con la stessa calligrafia elegante che diceva: 
Scuola di magia e stregoneria
Di Hogwarts.
Direttore : Albus Silente
(Ordine di Merlino , Prima Classe,Grande Esorcista,
Stregone Capo , Supremo Pezzo Grosso , Confederazione Internazionale dei Maghi)
Cara signora Bernat ,
siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
I corsi avranno inizio il 1° di settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e non oltre il 28 febbraio p.v.
Con ossequi ,
Minerva McGranitt

Vicedirettrice.

Clara rilesse più volte la lettera incredula. C’era sicuramente qualcosa che aveva a che fare con suo fratello , sicuramente era uno dei suoi scherzi, e magari era stato aiutato dalla mamma o dal papà. Ancora nei suoi pensieri sentì un urlo di felicità.
-Auguroni tesoro! Finalmente 11 anni ! Ogni giorno più bella e grande la mia bambina!- I suoi genitori la stritolarono in un abbraccio mortale e sorridendo le scoccarono due bei bacioni sulle guancie ancora rosse per via di tutto il tempo che aveva passato con la testa cacciata fuori dalla finestra.
-Tesoro sei tutta fredda, come mai? Non sarai mica uscita in balcone , vero??- le domandò la madre molto preoccupata.
Clara non sapeva cosa dire , non sapeva se rivelar loro  la storia della civetta e della lettera , oppure starsene zitta e parlare di quella questione un altro giorno. Alla fine si decise e disse:
-Mamma , quando sono venuta in salotto c’era una civetta  che teneva in becco una busta , sono uscita e lei me l’ha data in mano e poi è andata via.-
Sua madre divenne bianca e suo padre spalancò gli occhi.
-Piccolina mia , non dire stupidate , non è possibile che un gufo arrivi con una lettera , che aspetti docilmente il proprietario e che poi se ne vada dopo la consegna!- esclamò il padre.
-Ma papà , è vero , guarda , questa è la busta , e la lettera è questa . Dice che il primo settembre devo andare in una scuola chiamata Hogwarts dove insegnano magia e stregoneria. Tieni , leggila!-
I genitori si raggrupparono e Gabriel , che si era finalmente staccato dalla finestra , li aveva raggiunti e tentava di leggere la lettera , saltando per vedere ciò che c’era scritto. Quando finirono di leggere la missiva e abbassarono le braccia il bambino rubò loro la lettera e cominciò a leggerla , anche se con fatica.
-Insomma John , non credo che sia poi così difficile , lo sapevamo che un giorno o l’altro avremmo dovuto lasciarla partire…-
-Ma Helena , è nostra figlia, la nostra bambina… -
Clara guardava curiosa la scena , intanto dietro il fratellino cercava ostinatamente di capire ciò che la lettera volesse dire.
-John , è grande , in più mancano ancora più di sei mesi , abbiamo tempo… -
- Ma Helena , e poi se non si trova bene ? Con tutte quelle persone…-
-… siamo lieti di informarLa? Mamma , perché la ‘L’ è in grande?- il poveraccio continuava a leggere senza capire nulla.
- È una forma di cortesia caro. John , è una strega , come vuoi che ci si senta male tra consanguinei?-
-Consanguinei? Non sono mica fratelli e sorelle! Non mi pare mica di avere parenti magici!-
- … accluso, ma perché mettono parole così difficili? Mamma , cos’è accluso?-
-Vuol dire incluso piccolo. E se io non ti abbia detto che forse mia nonna era una strega?-
-Tu mi hai nascosto un aspetto importante della tua famiglia? Come hai osato?-
- Mamma perché vogliono una risposta via gufo?-
- Oh Gabriel , non lo so! Non ti ho nascosto nulla John, stavo solo supponendo. In più se mia nonna fosse stata una strega me lo avrebbero detto, non credi?-
- Allora Helena spera per te che non te l’abbiano detto o che non sia vero!-
- Maaammaaaa, cosa sono gli ossequi?-
- I complimenti Gabriel.- Helena , la madre , era a pezzi , stava per andare in crisi : rispondere a un figlio curioso e a un marito furioso di prima mattina non era una cosa a cui era abituata.
–John , mia nonna non è mai stata una strega , Lui quel giorno ci aveva avvisati , non ricordi? Aveva detto : ‘’Vostra figlia sarà una maga a tutti gli effetti , e se avrete un altro figlio anche lui sicuramente sarà un gran mago.’’-
Pure Clara stava per andare in crisi , non capiva più nulla.
-Wow Helena , cos’è questa storia? Hai passato ogni giorno della tua vita per più di 11 anni a ripetere fino alla nausea quella stupida ‘’profezia’’ in modo da potermelo rinfacciare il giorno che questa discussione sarebbe saltata fuori?- Il padre di Clara era su tutte le furie.
Clara oramai non ci capiva più niente. I suoi genitori sapevano già che lei sarebbe dovuta andarsene di casa a 11 anni , allora perché non le avevano detto nulla? Perché le avevano nascosto tutto? In un impeto di rabbia la bambina , magicamente fece andare in mille pezzi i vasi di sua madre e i fornelli in cucina si accesero. I genitori smisero di litigare e la guardarono stupiti , mentre Gabriel , svariati secondi dopo , senza neanche rendersi conto di ciò che era successo urlò:
-Che forza, anch’io voglio andare in una scuola di magia e stregoneria !-
Clara e i suoi lo guardarono sorpresi , cercando di capire  come non avesse fatto a notare tutta l’acqua che c’era per terra e che poco prima , in cucina , i fornelli si erano accesi da soli.
-Cosa c’è? Cosa ho fatto questa volta?- Piagnucolò Gabriel.
- N… Niente ometto- Rispose il padre , ancora bianco come un cencio per via dell’accaduto.
I genitori riportarono lo sguardo su Clara , che ancora incredula per ciò che aveva provocato , li guardava spaventata a morte, sicura che suo padre si sarebbe arrabbiato.
-Scu… Scusatemi , mamma e papà , scusatemi , è che voi avete cominciato a litigare , poi voi avete parlato del fatto che voi sapevate già che questo sarebbe accaduto , e io non ci ho visto più nulla : mi sono arrabbiata moltissimo e ecco cos’è successo.-
-Fa niente Clara – rispose la madre nervosa.
-Come fa nient… - John aveva cominciato a protestare , ma l’occhiata assassina della mogli lo aveva zittito.
-Giusto , fa niente Clara. Dimentichiamo tutto, oggi bisogna festeggiare! Domani io e tua madre ne parleremo mentre sarete a scuola e manderemo la risposta via posta.-
-Ma papà , la risposta deve essere via gufo!-
- E mi vuoi dire come ci procuriamo un gufo Clara?-
- Ma, papà….-
- Zitta , ora aiuta tua madre a pulire , io vado a mettere questa lettera nel cassetto della mia  scrivania , e poi diremo addio a questa discussione : sarà solo un lontano ricordo.- E così John andò nel suo ufficio , che si trovava in uno stanzino a dir poco claustrofobico .
Clara si andò a prendere uno straccio e cominciò ad asciugare. Helena , si alzò e andò a preparare la colazione. Gabriel raggiunse la sorella e le chiese – Ma se sei una strega, perché non asciughi tutto con la magia?-
-Non sarebbe una cattiva  idea , ma il fatto è che non so come si fa.-
- Ah , scusa.-
-Gabriel , puoi aiutarmi tirando su tutti i cocci dei vasi per favore?-
-Uffa! Ma perché sempre io?- domandò disperato il fratellino disperato.
La sorella lo guardò con degli enormi occhioni dolci e il fratellino sbuffò.
-E va bene , ma solo perché è il giorno del tuo compleanno!-
Dopo alcuni minuti Clara andò in crisi: perché sua madre aveva così tanti vasi? L’acqua era ovunque ed era veramente tanta. Si esasperò pensando ‘’Ma se sono una strega dovrebbe tornare tutto a posto sotto un mio comando!’’. Rassegnata esclamò:
-Quanto vorrei che tutto si rimetta in ordine!-
Pian pianino , i cocci che il fratello stava raccogliendo si mossero tra le sue dita , come se volessero scappare dalla sua presa. Uno di loro lo graffiò , facendo uscire sangue dalle dita del bambino , che mollò la presa , facendo cadere i cocci a terra , ma che non sfiorarono il pavimento. Graziosi e leggeri cominciarono a volteggiare in giro per il salotto , sotto lo sguardo stupito di Clara e di Gabriel , che aveva lasciato perdere la mano sanguinante , affascinato e sicuro che uno spettacolo del genere non si sarebbe mai più ripetuto in tutta la sua vita. I pezzi di vetro  si spostavano galleggiando, andando ognuno verso un mobile differente. Arrivati alla loro postazione i cocci cominciarono ad assemblarsi velocemente. Era come se qualcosa di invisibile stesse attaccando i pezzi tra di loro ,  e sembrava che il vaso non si fosse mai rotto. Ad un certo punto i vasi smisero di galleggiare e si posarono delicatamente al loro posto d’origine. L’acqua che era a terra si raggruppò in una sola grande pozza , si divise in tanti piccoli ruscelletti , che riempirono ognuno un vaso differente. I fiori sparsi a terra si divisero in tanti mazzi misti , ancora più variati e rigogliosi di prima , e raggiunsero un vaso a loro piacimento , per poi inserirsi all’interno di esso.
Gabriel guardò stupito la sorella che a sua volta fissava uno dei tanti vasi che pochi minuti prima era distrutto a terra. Quest’ultimo però galleggiava ancora in aria. Sembrava quasi non volesse mettersi al suo posto. Gabriel capì che il recipiente non  aveva alcuna intenzione di scendere e così corse a prendere una sedia e alcuni cuscini , li impilò uno sopra l’altro e vi salì sopra. Clara lo aiutò a tenersi , ma Gabriel , dopo aver preso il vaso perse l’equilibrio. In quel momento per il fratello sembrò che tutto andasse a rallentatore e incominciò a galleggiare. Si posò delicatamente a terra e Clara lo guardò come se fosse un extraterrestre.
-Gabriel , tu voli?-
- Che cosa?-
-Tu sei caduto , poi hai cominciato a galleggiare e sei sceso a terra.-
Il bambino felice di aver scoperto di essere pure lui magico mise il vaso a posto.
In quel momento entrò la madre dicendo:
-Clara , tieni , ti ho portato un paio di stracci in più: l’acqua è troppa. Ah , questo è il sacco per buttare i cocci , comprerò altri vasi …- Helena alzò gli occhi degli stracci e dal sacco che reggeva e vide che tutto era a posto , e balbettò l’ultima parte della frase.- n.. non c’… c’è b … b.. bisogno che t… tu ti  m.. metta a in … incollare t..tutt… tutto…- Rimase a bocca aperta e l’unica cosa che aggiunse fu:
- Wow-
Sorrise ai figli , come se con lo sguardo stesse cercando di promettere a tutti e due che avrebbe convinto John a farli andare a Hogwarts , perché dopo tutto , Lui aveva detto che pure Gabriel sarebbe andato a Hogwarts.
-Bene ragazzi , visto che è tutto a posto facciamo colazione.-
Quando John tornò dallo stanzino-ufficio e vide che tutto era a posto , entrò in cucina balbettando qualcosa come – spiegatemi cos’è successo.- , ma ovviamente non ce ne fu bisogno.
La giornata passò velocemente e allegramente. Nel pomeriggio gli zii e i cugini vennero a portarle i propri regali e a farle le congratulazioni per i suoi 11 anni. Insomma , nel complesso , per Clara , fu il miglior compleanno in tutti i suoi 11 anni di vita.
 
Passarono due settimane , oramai erano i primi di marzo , e della busta e di Hogwarts non se ne era più parlato. Tutto sembrava filare liscio come l’olio , fino a quando , un giorno , per la fortuna di Clara e Gabriel , arrivò un uomo a render visita ai suoi genitori.
Sarà stato il 13 di marzo quando Clara andò ad aprire la porta ad un signore alquanto anziano. Portava una lunga toga che variava dal giallo all’arancione , un cappello a punta di una tonalità più scura e una lunga barba  , con la punta dentro alla cintura di cuoio , dalla quale pendeva un pezzo di legno ben articolato e decorato , sembrava quasi prezioso e antico. Aveva il naso adunco e aveva un paio di occhiali a mezza luna , puliti talmente bene che l’azzurro dei suoi occhi sembrava quasi più appariscente. I capelli bianchi arrivavano alle spalle.
Clara , incuriosita disse:
-Buongiorno-
- Buongiorno a te Clara – rispose l’uomo.
- Chi è lei ?- chiese incredula : come faceva a sapere il suo nome?
- Io?- chiese l’uomo , quasi non lo sapesse.
- Certo , lei , chi altri!- Clara era stranita. L’uomo era solo , a parte il gatto che c’era dietro di lui , non vedeva nessun altro.
-Beh , signorina Clara , dopotutto poteva incuriosirla anche chi potesse essere la gatta dietro di me.- rispose vago.
- Ma è un gatto! Sarà sicuramente uno dei tanti della signora giù di sotto.-
In quel momento il gatto si trasformò in una donna di mezza età , che portava una lunga veste verde smeraldo e un cappello a punta nero , anch’essa con degli occhiali. La donna si sporse verso di lei stringendole la mano.
-Come può vedere signorina Bernat , non sono un gatto. Certo , la signora di sotto mi ha scambiata per uno dei suoi dieci gatti e mi ha tenuta con sé per più di due settimane , il signor preside è dovuto intervenire , altrimenti la donna non mi avrebbe mai lasciata andare. Un vero sudiciume là sotto: gatti ignoranti e grassi come  degli ippogrifi senza dubbio,  non ce n’è uno che  vivrebbe per più di un giorno a Hogwarts. Ho pure incontrato un alto Animagus , è lì da più di un anno , oramai nel mondo magico è stato dato per morto. Ti ricordi del vecchio Ramon Nomemuevo, Albus?-
-Certo che me lo ricordo , sempre pronto a prepararti la miglior paella della storia. Ah , non ho più trovato un ristorante in cui preparino quella specialità spagnola da quando è sparito.-
-Ecco Albus , il signor Nomemuevo è lì sotto. Ho cercato di convincerlo a uscire da lì , ma non ne vuole parlare. Ah , magari si rendesse conto che là fuori , nel mondo magico , molti aspettano che ritorni.-
-Lascia stare Minerva , lo sai quanto è testardo. Dunque , dicevamo, le è Minera McGranitt , vicedirettrice di Hogwarts, io sono Albus Percival Wulfric Braian Silente , ho molti titoli , ma molti mi conoscono come ‘’il Preside di Hogwarts’’ , anche se il mio preferito è ‘’Supremo Pezzo Grosso’’ , sa signorina Clara , credo che dia un certa idea di potere, lo pensi pure te Minerva?-
- Certo Albus.-
I due si guardarono e poi voltarono all’unisono i visi verso Clara , che non sapeva se restare lì a guardarli affascinata e incredula o scappare dai suoi urlando che c’erano due pazzi alla porta che parlavano di gatti che facevano le paellas e che avevano come nome il Supremo Pezzo Grosso e Granito.
-Ad ogni modo signorina Bernat , siamo qui per qualcosa di molto più importante che parlare di paellas e gatti pidocchiosi- continuò l’uomo , che a quanto pareva si chiamava Albus nonsopiùchecosa Supremo Pezzo Grosso.
-Cosa posso fare per voi?- chiese Clara
- Oh , potresti fare molte cose per noi , come ad esempio portarci un tè o un ghiacciolo al limone , sai io li adoro, ma basta che tu chiami i tuoi genitori e ci faccia entrare , sempre che tu possa far entrare sconosciuti in casa , sai , penso che Helena non ne sarebbe molto felice… Ma sai , siamo amici di vecchia data , lei ci conosce molto , bene. Conoscevamo pure sua nonna: che strega straordinaria e potente!-
-E come mai questa visita improvvisa ?- chiese Clara.
-Semplice- continuò l’uomo-devo fare quattro chiacchiere con i tuoi genitori!-

 

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Capitolo 2
*** Scoperte che fanno drizzare i capelli ***


Bene , il giorno dopo pubblico già il 2° capitolo!
Non posso promettere che sarà sempre così , un paio di giorni tra un capitolo e l'altro ci saranno di scuro.
Questo capitolo può sembrare un po' monotono e ripetitivo , ma è a dir poco essenziale per la storia.
Come al solito , recensite: vorrei sapere cosa ne pensate per ora.
Sono accettate sia buone che cattive recensioni.
Buona lettura.



Clara guardò i due individui , convinta che fossero usciti da un manicomio di un’isola abbandonata dimenticata da tutti.
Come cavolo potevano essere amici di famiglia? Lei non li aveva mai visti. E come potevano conoscere sua madre? Lei non era una pazza , e non era neanche una strega. E cosa centrava la sua bisnonna in tutto quel casino.
Improvvisamente la voce della madre la destò.
-Clara , chi è alla porta?- Sua madre doveva essere nella propria camera.
L’uomo da un milione di nomi la guardò , come per dirle di risponderle , e lei rispose:
-Da quel che ho capito , dei vecchi amici di famiglia!- urlò lei di rimando.
- Va bene cara , falli entrare e offri loro qualcosa!- gridò la madre
-Va bene!- urlò di nuovo Clara.
-Prego , accomodatevi.-
-Oh Albus , sei sicuro che Helena si ricordi di noi? Sono passati molti anni da l’ultima volta che l’abbiamo vista, aveva si e no 19 anni. In più non credo che le farà piacere vederci , perché non le avevamo portato una notizia molto allegra.- disse preoccupata la donna.
Silente si fermò di colpo  e la McGranitt sbatté contro di lui.
-Minerva , quella donna ha un buon cuore , infatti da quel che ho capito è il padre a non volerli far partire. –  fece una pausa e poi continuò a camminare.
-Che casa graziosa , e quanti bei vasi! Saranno sicuramente tutti di Helena, non è vero signorina Clara?- esclamò Silente guardandosi intorno.
-Hem , si signore …-
-Albus , che ne diresti di aggiungere dei fiori babbani nelle serre, potrebbero esserci utili.-
-Bella proposta Minerva , ma credo che la professoressa Sprite non abbia alcuna intenzione di dare attenzioni a fiori che saprebbe curare persino un bambino.- disse come se nulla fosse Silente. Clara li guardò accigliata , senza capire di cosa parlassero.
Senza dire niente il vecchio si avviò con passo deciso verso il divano , e si sedette comodamente , invece la donna lo seguì e si sedette , ma poi si rialzò ed esclamò:
-Questi cuscini non sono per niente confortevoli.-
-Per Morgana , Minerva , staremo qui poco tempo, cerca di adattarti per alcuni minuti.-
-E va bene Albus , ma  se per caso domani arrivo a lezione a pezzetti spiegherai tutto tu a Madama Chips!-
-Certo cara.- finalmente l’uomo si rivolse alla bambina.- Cara ragazza , potresti gentilmente portarci una tazza di tè con le erbe affumicate del Vesuvio per la signora McGranitt e per me un ghiacciolo al limone?-
La bambina li guardò prima un po’ stranita , siccome nessuno in tutta la sua corta vita ,nessuno era arrivato a casa sua chiedendo un ghiacciolo al limone e una tazza di tè composto da qualcosa di impossibile . In più tutte quelle cose lei non ce le aveva: solitamente di inverno i ghiaccioli e gelati erano banditi da casa.
L’uomo sembrò capire i suoi pensieri e disse con noncuranza:
-A quanto pare Minerva dovremo procuraci tutto da soli. Tranquilla Clara , non ti agitare , siediti pure.- facendo cenno di sedersi sulla poltrona da parte.
Silente prese il pezzo di legno ,che prima era legato alla cintura di cuoio,e lo strinse tra le dita , mentre la McGranitt ne tirò fuori uno un po’  diverso da quello del vecchio , soltanto dalla manica della veste verde. Ognuno fece un movimento diverso con il bastoncino e apparvero davanti a loro una tazza bianca contente un liquido scarlatto , che doveva essere il tè con le erbe del Vesuvio , e un ghiacciolo giallo , quasi dello stesso colore della veste dell’uomo.
Assieme comparve pure un piattino pieno di biscotti.
-Prendine pura Clara , sono stati fatti dal miglio pasticcere di Diagon Alley, Gaston Biencuit.-
In quel momento arrivò Helena.
-Scusatemi tanto per il ritardo , stavo finendo di piegare le cose nelle camere dei bambini…- la madre spalancò gli occhi e li guardò spaventata.
- Oh ciao Helena cara, finalmente sei qui. Manca solo che arrivi tuo marito John , sai , è soprattutto con lui che dobbiamo parlare. Ti vedo in gran forma, come stai?- esclamò il vecchio vedendola.
Helena crollò nell’ultima poltrona libera e sussurrò spaventata.
-Voi cosa ci fate qui?-
-Semplice , non abbiamo ricevuto la vostra risposta. Ho mandato la professoressa McGranitt a cercarvi per parlarvi , ma purtroppo ha avuto un piccolo inconveniente …- rispose Silente.
-Un vero sudiciume là sotto!- lo interruppe la signora McGranitt. - Veramente , la vostra vicina è una caso perso:mai visto un posto con un puzzo talmente forte. Seriamente , qualcuno dovrebbe aiutarla a mantenere l’ordine in quel gattile… Senza contare che non so proprio come faccia a stare lì il signor Ramon Nomemuevo!- continuò lei lamentandosi del tempo passato sotto.
-Va bene cara Minerva . Comunque , la signora McGranitt è rimasta intrappolata là  per più di due settimane, io stesso sono dovuto intervenire per liberarla , ed ora eccoci qua.-
Helena li guardò un po’ più tranquilla e disse:
-Pensavo foste venuti per dirmi che era successo qualcosa a mio fratello.- disse sinceramente preoccupata.
-Oh , Helena cara , tranquilla , tuo fratello è un grande Auror , il massimo che gli è capitato sono state due costole rotte , non di più.- rispose la McGranitt.
-Infatti siamo qui per parlare di altro.- rispose calmo Silente.
-Ho tentato di convincere John a mandarli , ma lui non ne vuole parlare , si rifiuta in tutti i sensi di lasciarla partire per Hogwarts!- rispose disperata Helena.
-Tranquilla cara , lo convinceremo noi, intanto aspettiamolo. Biscotti di Gaston Biencuit?- chiese la McGranitt.
-Grazie professoressa. È ancora vivo? –
-Chi? Biencuit?- chiese la donna.
- Certo , - continuò poi.- ha aperto la migliore pasticceria di Diagon Alley. Anche Ramon Nomemuevo , però oramai dopo che è scomparso non abbiamo trovato nessuno che facesse le paellas così bene. Ho già detto che l’ho trovato…- 
-Giù dalla signora Ross , con i suoi dieci gatti.- continuò Helena.
-Oh…- la McGranitt rimase di stucco , come faceva a sapere quello che avrebbe detto?
-In ogni caso , Helena , questa casa è arredata davvero molto bene! E tutti questi vasi sono così belli…- disse Silente.
-Sai Minerva , sto pensando di ri-arredare la scuola , sai , un po’ più moderna , per gli studenti .-
-Io ,Albus ,credo che la scuola sia in perfetto stato.- ribatté lei.
-Ma Minerva , la scuola avrà si e no mille anni!-
-Non l’hanno mai cambiata in mille anni , non vorrai mica farlo tu?- lo rimproverò la donna.
-Ma insomma , è un po’ trasandata , credo che una qualche modifica farebbe bene, non lo credi pure tu?-
-Per le mutande a pois di Merlino , io credo che la scuola sia in perfetto stato : nessuno si è mai lamentato di niente. E poi dopo cosa cambierebbe da una scuola di magia a una babbana?-
-Sarebbe più moderna , potrebbero dire che la loro scuola è tra le più moderne di tutti i tempi.-
-Albus , non ti permetterò di ridicolizzare una delle più grandi e prestigiose scuole di magia e stregoneria perché tu possa vantarti del fatto che la tua scuola è la più moderna!- lo sgridò la strega.
-Ma , Minerva…- protestò Silente disperato.
-No Albus.- rispose decisa la donna.
-E va bene.- il vecchio sembrava un bambino a cui la madre aveva negato una caramella.
Clara guardò la madre , come per chiederle se fosse normale.
In quel momento entrò John , il padre di Clara , con il fratello Gabriel , di 8 anni.
Non li vide subito , infatti esclamò:
-Eccoci qua. Sono andato a prendere Gabriel a scuola , la signora a cui dovevo aggiustare il lavandino abitava lì vicino ,e così ne ho approfittato. Ho incontrato la signora Ross , la vicina giù di sotto , si stava disperando perché la sua nuova gatta era sparita , Felicia , se ho capito bene. Quella donna ha un vero problema, in più da quell’appartamento emana un puzzo…-
Quando arrivò in salotto e vide gli ospiti spalancò gli occhi.
La McGranitt si alzò tutta felice e raggiunse John quasi urlando per la felicità:
-Vedete , anche lui dice che là sotto è un vero porcile!-  la donna gli mise una mano sulla spalla.
-Helena –continuò poi lei- quest’uomo è davvero una brava persona e molto comprensiva , hai scelto bene!- esclamò ancora la strega.
Lo guardò di nuovo e ripeté :
-Si , veramente un’ottima scelta.-
E poi si sedette di nuovo al suo posto.
-Ah proposito Helena , ho dimenticato: dovresti cambiare i cuscini , sono davvero scomodi.- continuò lei.
-Helena… - John iniziò a diventare rosso per la rabbia- chi sono loro?-
-Beh , ecco , -cominciò la donna- loro sono…- Helena guardò Silente e la McGranitt.
-Io sono il preside di Hogwarts , Albus Percival Wulfric Brayan Silente , e lei è la vicedirettrice , Minerva McGranitt.- rispose il vecchio, per poi continuare con:
-Siamo qui per parlarvi della scelta di mandare i vostri figli , per ora solo vostra , hem , figlia Clara , ad Hogwarts.-
John stava per dire qualcosa , ma Silente continuò:
-Non abbiamo ricevuto la risposta , e così ho mandato la professoressa McGranitt a cercarvi per spiegarvi tutto. Lei è venuta sottoforma di Animagus, ma come ha raccontato prima , è stata presa dalla vostra vicina del piano di sotto, pensando che fosse una gatta qualunque.- il vecchio venne interrotto dalla professoressa.
- Un vero porcile là sotto , gatti grossi quanti ippogr…- ma la McGranitt venne interrotta.
-Grazie Minerva per averci raccontato ancora una volta com’è la situazione dalla signora Ross.-
John era ancora lì , e li guardava come se fossero degli extraterrestri.
-Ad ogni modo – continuò Silente- penso che sia meglio spiegare alcune cosette.-
Fece un respiro e cominciò:
-Helena è una nata babbana con poteri magici , anche suo fratello Andrew lo è. Sono venuti a Hogwarts grazie alla loro nonna , e hanno ricevuto una buona istruzione. Solitamente un comune nato babbano non ha parenti magici , ma  nel caso di vostra moglie , non è così.- 
-La nonna di Helena -continuò la McGranitt – era una delle più potenti streghe di questo mondo , e lo è stato fino a 11 anni fa , quando è stata uccisa : vostra moglie aveva 19 anni , e Clara era appena nata, ma questo diciamo che lo sapevate già. Infatti quando siamo arrivati oggi ,vostra moglie ha pensato che fossimo venuti per dirle che suo fratello Andrew fosse morto, invece siamo qui solo per convincervi a mandare vostra figlia ad Hogwarts.-
-Continuiamo con la biografia di vostra moglie però , sicuramente vorrete sapere come mai è magica.- disse Silente , continuando ciò che la professoressa aveva terminato- Quando siamo arrivati 11 anni fa per raccontare a Helena come fosse morta sua nonna Jane, lei ci confessò che aveva deciso di raccontarvi la verità : che lei era una maga eccetera, solo che dopo che le parlammo dell’accaduto lei decise di dimenticare la magia in un cassetto , e non utilizzarla più. Questo perché era stato proprio con la magia che uno degli ultimi seguaci di Grindenwald , l’ultimo Signore Oscuro , l’aveva uccisa. Aveva già perso sua madre pochi mesi prima, la perdita di sua nonna, per cui provava un grande affetto, la distrussero totalmente, perciò non vi ha detto nulla.-
Minerva riprese il filo , oramai lei e Albus avevano gli occhi dell’intera famiglia Bernat attaccati a loro.
-11 anni fa il signor Silente vi aveva già avvertiti , dicendovi che i vostri figli sarebbero stati dotati di poteri magici, e questo perché Helena era una mezzosangue. Ma la questione è : perché Helena è magica mentre sua madre no? Semplice , sua madre, Rose, era una Maganò , cioè una strega che non ha poteri magici, mentre  Jane , la nonna , era nata babbana. I nati babbani possono essere i primi di una lunga stirpe di maghi , e perciò sono molto potenti. Jane ha sposato un babbano qualunque , e perciò la figlia Rose ha preso il sangue del padre , diventando appunto una Maganò. Però , in qualche modo a noi sconosciuto , Helena e Andrew sono nati con i poteri magici. Non si possono definire nati babbani , siccome la madre era di sangue magico, ma possiamo supporre che sia stato per il fatto che Jane fosse troppo potente , e che la magia fosse passata da lei ai nipoti senza far conto della figlia Rose.-
La McGranitt riprese fiato e Silente continuò per lei.
-In poche parole , la magia che era nel sangue di Jane è passata attraverso Rose , senza neanche considerarla , per poi arrivare in Helena e Andrew. Ora , Clara e Gabriel , essendo figli di Helena , per loro fortuna , hanno preso il sangue della madre , e perciò sono magici.-
Silente diede il tempo a John e alla famiglia di guardarsi e poi continuò:
-Ora , a quanto pare , voi , signor Bernat , non volete concedere ai vostri figli di andare a Hogwarts, e perciò noi siamo venuti per convincerla , e se non lo accetterà dovremo assumere estremi rimedi- disse il vecchio come se nulla fosse.
Ci fu un silenzio degno di una tomba e poi arrivò la catastrofe.
John urlò –Che cosa?-indignato e arrabbiato e cominciò a sbraitare contro la moglie.
Helena cercava di spiegargli tutto ma invano.
Clara e Gabriel cominciarono a festeggiare perché avevano capito che sarebbero andati comunque a Hogwarts , con o senza il consenso del padre.
Intanto Silente aveva ripreso a chiacchierare con la MacGranitt sul riarredamento della scuola.
-Ma insomma Minerva , un qualche angolino in cui possano comprarsi dolciumi gelati e gustosi ghiaccioli al limone potremmo mettercelo!- disse l’uomo.
-Albus , abbiamo già organizzato le uscite ad Hogsmead una volta ogni due settimane il week-and e prima di natale e altre feste ogni fine settimana, manca solo che si mettano a spargere dolciumi per la scuola anche durante il resto della settimana!- protestò la donna.
Il vecchio prese un biscotto, gli diede un morso ed esclamò:
-Per le mutande a cuoricini rosa e rossi su stoffa bianca , dovremmo comandare un qualche chilo di questi biscotti da Gaston Biencuit per la scuola: sono troppo buoni!-
La McGranitt fece lo stesso e rispose:
-Hai completamente ragione Albus , sono estremamente gustosi.- fece una pausa e poi continuò – Ma quanto baccano fanno questi babbani?!-
-Io propongo di far chiarire alcune cose tra famigliari per alcuni minuti.-rispose Silente- Sai , però dopo ho paura che comandando tutti quei biscotti da Biencuit gli elfi domestici nelle cucine si offendano.-
-Temo anch’io la stessa cosa, forse potremmo chiedere loro di farne un paio che assomiglino a questi , sono comunque dei grandi cuochi-pasticceri.-
-Mh , vedremo poi cosa fare. Sono comunque convinto che una bel cambiamento di mobili…-
In quel momento Helena urlò talmente forte che fece zittire tutti.
Silente si alzò e andò a stringerle la mano con forza:
-Che grande urlo Helena , sono sempre stato convinto che tu dell’incanto Sonorus per farti sentire non ne avevi bisogno , ma qui hai veramente dato il meglio di te.-si complimentò lui.
-Ma di cosa state parlando? Stiamo discutendo di cose più importanti : mia moglie mi ha nascosto una cosa , anzi , più cose , veramente importantissime , e ora vuoi vi complimentate con lei?!- urlò incredulo.
Minerva si alzò e affiancò Helena dicendo:
-Wow , comprensivo come un drago della Norvegia. Si vede che mi sbagliavo sul suo conto signor Bernat. Lei non è per niente come ho constatato poco prima-
-Ad ogni modo – esclamò Silente – verso agosto arriverà un mio caro amico per accompagnare Clara a fare compere la scuola.-
Così dicendo andò verso la porta seguito dalla McGranitt.
-Signori e bambini , vi auguro una buona primavera e una buona estate. Noi ora andiamo. Signor Bernat , spero che lei ora abbia capito che non ha alcuna possibilità di impedire di far andare i propri figli ad Hogwarts. Spero che voi possiate risolvere i vostri problemi.-
E dopo ciò Silente si smaterializzò con la professoressa McGranitt.
Pochi secondi dopo John esclamò:
-Non ci credo!-

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Capitolo 3
*** Nuove conoscenze a Diagon Alley ***


Sono di nuovo qui! Mi dispiace avervi fatto attendere così tanto , ma la febbre si è impossesssata di me e non mi ha lasciata per tutta una settimana.
Però ho rimediato una buona idea per la trama della prima fanfiction (QUESTA).
Va beh , spero vi faccia piacere.
Le reccensioni con critiche o complimenti sono ben accettate. (Ringrazio chi me ne ha lasciata una.)
Buona letturaaaa :)

HelenaLestrange


Agosto 1971
Più nessuno aveva sentito parlare della McGranitt e di Silente dopo quel giorno , John aveva accettato il fatto di dover lasciare andare i figli ad Hogwarts e da allora non si era nemmeno fatto un piccolo accenno all’accaduto o alla rivelazione che aveva procurato uno shock al padre di Clara.
Durante i primi giorni di agosto la famiglia Bernat ebbe però un’altra visita.
Quando Gabriel andò ad aprire la porta vi si trovò davanti un ragazzo non molto più alto di lui  , con un sacco di capelli rossi che andavano da tutte le parti e una grossa tuba ricoperta di pezze cercava di nascondere i capelli troppo lunghi ribelli, indossava una gran bella giacca viola piena di bottoni e dei pantaloni a righe verticali, le scarpe erano verdi.
Aveva una carnagione molto chiara   , era magrolino e aveva due grandi occhi grigi che scrutavano tutto quello che si trovava davanti. Non dimostrava più di 16 anni.
-Buongiorno- fu l’unica cosa che poté dire Gabriel prima  di venir interrotto di colpo dal ragazzo.
-Buongiorno anche a te Gabriel , sto aspettando tua sorella Clara , credo che tu la conosca meglio di me. Potresti chiamarla? Devo portarla a comprare le sue cose a Diagon Alley sai , è l’unico poso in cui possa prendere ciò che le serve , e dubito che sappia dove si trova e come si raggiunga.-
Gabriel lo guardò con gli occhi spalancati e l’unica cosa che riuscì a dire fu:
-Ma la porta già la mamma….-
-Sciocchezze – esclamò il ragazzo – Silente non invia le persone perché poi vengano scacciate ! Tua madre avrà sicuramente qualcos’altro a cui pensare , e tuo padre non può muovere un dito contro la magia. Va’ a chiamare tua sorella e dille che partiamo!-
E così Gabriel corse dalla madre urlando qualcosa su un pazzo rosso che voleva rapire la sorella.
Dopo aver negoziato un trattato di pace con la madre , che dopo averlo visto capì subito cosa ci facesse lì , ma che non voleva che tornassero troppo tardi, partirono.
-Io sono Lucas Withday , mezzosangue , a Hogwarts devo frequentare il 5° anno , tu invece sei Clara Bernat! Piacere di conoscerti.- esclamò il ragazzo.
-Piacere.- rispose semplicemente la bambina.
Arrivarono fuori dal palazzo e Clara vide una cosa che poi ricordò per il resto della sua vita.
Sul marciapiede c’era un’enorme creatura con il corpo  da cavallo ricoperto da piume nere e beige e con la testa d’aquila e con le ali.
La prima cosa che fece fu urlare per lo spavento , e poi esclamare la cosa più banale di questo mondo:
-Wow!- aveva gli occhi spalancati alla vista della meravigliosa creatura e la bocca mostrava tutti i denti.
-Lo dicono in tanti! Lo sai, al primo momento avrei giurato che tu saresti scappata a gambe levate da tua madre.- disse con un sorriso stampato , fiero del suo animale.
-Ma cosa diavolo è? E perché nessuno scappa o urla davanti a lui?- chiese esterrefatta la bambina.
-Incantesimo dell’invisibilità , e anche ben riuscito! Ero convinto che avrei dovuto riformularlo dopo un viaggio così lungo , ma a questo sembra bello resistente. Beh , ringraziamo il “Libro Invisibile dell’Invisibilità” di mia sorella , almeno lei ha avuto la buona idea di mettergli su una bella copertina, in modo da renderlo visibile, io il mio lo devo ancora trovare! A proposito , non dirle niente se la incontri  , altrimenti mi farà una tragedia degna di Mirtilla Malcontenta.-
Clara lo guardava mentre saltava in groppa al cavallo-uccello ancora stupita.
-Su , sali , dobbiamo pur andare in qualche modo a comprare la tua roba- la incitò Lucas.
Lei non se lo fece ripetere due volte e saltò sulla creatura , dietro al ragazzo , e l’animale cominciò a muoversi.
Prima trottò per un paio di metri , poi cominciò a correre e infine iniziò ad aprire le ali , per poi sbatterle e cominciare così a volare.
Clara tenne il respiro e si guardò intorno.
Le case sfilavano velocemente una dietro l’altra , e piano piano si allontanavano dal centro di Londra, fino ad arrivare in un vicolo cieco in una strada vicino ad un ristorante chiamato “ Il Paiolo Magico”.
La cosa su cui volavano si alzò , fino ad arrivare all’estremità del muro.
-Dove ci sta portando questa cosa? Conosco questa strada , non c’è niente qui per un bel paio di metri!-
D’un tratto “la Cosa” si fermò di colpo e spaventò tutti e due i suoi passeggeri.
-Prima cosa – disse Lucas abbastanza stizzito – Questa Cosa , come la chiami tu è un Ippogrifo , ed ha un nome. Seconda cosa , non offendere mai un Ippogrifo : sono molto permalosi ,è già bello che dopo questa tua affermazione non ti abbia scaraventata giù. Terza e ultima cosa , so dove andiamo , e se si parla di magia Londra cambia totalmente!-
-Scusami Ippogrifo- mormorò Clara rossa dalla vergogna per l’insulto non voluto.
-Ippo! Si chiama Ippo!- esclamò fiero Lucas.
Per Clara fu troppo , quel nome ridicolo e il tono fiero e altezzoso del ragazzo erano talmente ridicoli da farla morire dal ridere.
-Perché ridi? Cosa c’è di divertente.-   Withday era effettivamente scocciato da quella risata.
-Ma è un nome … ridicolo! Ippo  è ridicolo già da solo , ma se poi l’animale è un Ippogrifo è peggio!-
Spiegò Clara ridendo.
-Convinta te , ma se poi Ippo ti fa il muso non te la prendere : te la sei cercata- Withday era letteralmente stizzito.
-Su Ippo- continuò lui- non fare caso a questa bambina ignorante , vai avanti.-
Clara fece finta di non aver sentito e continuò a sghignazzare , ma finì ben presto, per via dello spettacolo che vide.
Davanti a loro c’erano centinaia di metri che un babbano avrebbe potuto scambiare come un qualunque quartiere vecchio della città , ma che per un mago non era altro che il posto perfetto per incontrare i propri simili.
Davanti a loro si stendeva la Londra Magica: Diagon Alley e le sue altre stradine.
-Per …. – cominciò Clara.
-… le mutande a pois rossi di Merlino?!- continuò Lucas – Si , Diagon Alley è uno spettacolo la prima volta , poi ti ci abitui. Ora dobbiamo andare a parcheggiare!-
-Parcheggiare?- ripeté Clara sconcertata.
In quel momento Ippo sterzò violentemente verso sinistra e cominciò a planare. Raggiunsero uno spiazzo pieno di scope e altri animali molto strani, scelsero un palo e scesero dall’Ippogrifo.
-Lo so che il collare ti da fastidio – disse Lucas all’animale tirando fuori da una delle sacche che portava un cerchio di cuoi che avrebbe potuto legare due persone un po’ grassottelle insieme , attaccato a una corda lunga si e no dieci metri- ma non possiamo portarti in giro per Diagon Alley come se fossi un gattino. Mi dispiace.-  continuò lui.
Infine gli diede quello che per molti doveva essere il biscotto , ma che per Clara era un impasto della pizza già appiattito, e infine andarono.
-Allora Clara Bernat , cosa ti serve?-
La bambina spiegò la lista e cominciò a leggerla:
-Un calderone in peltro misura standard 2, delle provette in cristallo o in vetro, guanti di pelle di drago, I libri “Guida pratica alla Trasfigurazione per Principianti”, “Storia della Magia”, “Le Forze Oscure : Guida all’Autoprotezione” , “Infusi e Pozioni Magiche “ , “Mille Erbe e Funghi Magici” , “Manuale degli Incantesimi , volume 1” , “ Animali Fantastici:dove trovarli” , “ Teoria della Magia”, la Divisa , e una Bacchetta.-
-Molto bene ragazzina , cominciamo da “ Il Calderone” troveremo tutto quello che ti servirà per fare lezione con il vecchio Luma. Vuoi il mio parere? Pozioni è una delle lezioni più belle, anche Difesa contro le Arti Oscure non è male , ma la mia preferita è Cura delle Creature Magiche!-
Clara marciò diretta verso il negozio con l’insegna dove vi era scritto “Il Calderone” , ma subito Withday la fermò.
-Dove credi di andare?-
-Al Calderone-
-Ma se non hai neanche un soldo. Guarda che non ti regalano niente qui. Prima bisogna andare alla Gringott , per prelevare soldi , o altrimenti non prenderemo nulla. Seguimi.-
Così Lucas cominciò a camminare verso un edificio di marmo bianco che pendeva sul lato sinistro al primo piano , e al secondo a destra. Dava l’impressione che potesse cadere da un momento all’altro.
Withday cominciò a fare conti senza neanche rendersi conto che la bambina faceva fatica a stargli dietro : c’era un sacco di  roba da vedere e così poco tempo.
Una volte entrati dentro all’edificio si trovarono in un lungo spiazzo tutto decorato , con due banconi sui due lati pieno di strane persone che pesavano oro e altre pietre e scrivevano su un foglio i risultati.
Lucas andò diretto e senza preamboli verso il bancone a fondo dello spiazzo, e Clara dovette trotterellare a suo fianco per non stare dietro.
Arrivati , e ci vollero ben cinque minuti di camminata , che non è poco, il ragazzo consegnò una lettera a quello che si poteva definire un ometto abbastanza strano, che la lesse e poi grchiò:
-E così Silente mi chiede di aprire una nuova cassaforte per questa bambina?- chiese accigliato.
-No!- lo corresse Lucas- lui vuole che quella di sua madre prenda il suo nome , visto che lei non usa più il denaro magico da un po’.-
- Quindi la cassaforte a nome di Helena Bell deve andare a Clara Bell?- chiese di nuovo l’ometto.
-Si , ma tecnicamente , si dovrebbe cambiare il cogno…. – ma Lucas venne interrotto di nuovo dall’individuo.
-Perfetto , la cassaforte ora appartiene a Clara Bell. Vi accompagno a prelevare ciò che serve per le vostre spese. Signorina Bell , questa è la sua chiave.- disse l’ometto porgendo una bella chiave dorata a Clara.
Scesero nei sotterranei in cui tenevano le casseforti dentro ad un carretto simile a quello delle miniere su delle rotaie che Lucas decretò , una volta usciti dalla banca, estremamente divertenti ma da far venire una nausea impressionante. Scesero alla camera 1326 , prelevarono ciò che Withday decise che era a sufficienza , per la precisione 60 galeoni , 250 zellini e 750 falci, e poi uscirono con la borsa contente il denaro e che urlava al mondo “ Sono qui, spendete il mio contenuto, sono qui per questo!”
-Ora Clara possiamo andar al Calderone , poi dal Ghirigoro.-
E così fecero.
Al Calderone c’erano , come si può pensare , dei calderoni di tutti i generi , dal più ricco al più povero, provette di ogni misura , guanti fatti con qualsiasi cosa e molto molto di più. Se ci volle un miracolo per far uscire Clara da lì , allora Lucas non sapeva cosa ci sarebbe voluto per farla uscire dal Ghirigoro:
dopo che avevano trovato tutti i libri Clara cominciò a soffermarsi davanti a diversi scaffali per leggere i titoli , scoppiava a ridere e poi ne tirava fuori uno per vedere di cosa parlasse.
Per convincerla a farla uscire da lì Withday dovette prometterle 3 regali.
Quando passarono all’  “Operazione Divisa” , come l’aveva chiamata Lucas , Clara non immaginava che si trattasse veramente di un’operazione.
Passò la bellezza di un’ora a starsene in piedi per farsi prendere le misure e a farsi infilzare con gli aghi  per la divisa e più di mezz’ora a far impazzire la sarta che esclamava ogni due minuti:
-Questa ragazzina è un vero problema- perché , non si sa come , i nastri da sartoria sembravano volersi impiccare da soli o auto mutilarsi, e che quindi impedivano alla donna di prendere le buone misure. (“non controlli ancora bene i tuoi poteri” aveva detto Lucas quando erano usciti più tardi dalla sartoria).
Comunque , dopo quasi due ore che Clara definì –Un vero inferno!- Lucas la portò davanti ad un negozio un po’ più strano.
-E qui cosa mi faranno?- chiese sinceramente preoccupata Clara.
-Assolutamente niente, il signor Olivander ti aiuterà a trovare la bacchetta giusta per te!- rispose tranquillo Withdays.
-E tu?- domandò di nuovo lei.
-Per farti uscire dal Ghirigoro ti ho dovuto promettere tre regali , li dovrò pur trovare- e così dicendo se ne andò.
Clara guardò ancora per un po’ la porta ed entrò con tutti i sacchetti e saccotti nel negozio.
Dentro sembrava tutto vecchio , c’era polvere ovunque e tantissimi scaffali pieni di scatolette rettangolari. C’era un silenzio degno di una tomba.
D’un tratto sentì un cigolio e un uomo sulla cinquantina apparve.
-Buongiorno cara bambina.- disse l’uomo ben educato-sei venuta a prendere la tua bacchetta , giusto?-
Clara che si era incantata rispose sorpresa –Si signor… -
-Olivander , e tu bambina chi sei?- chiese Olivander.
-Clara Bernat.- rispose pronta questa volta.
-Bene! – esclamò Olivander prendendo una scatoletta a caso , aprendola e porgendole un pezzo di legno ben articolato e decorato.- Prova questa.-
La bambina la prese in mano , e la prima cosa che le venne in mente fu quello di agitare la bacchetta.
Non seppe come , ma fu certa che fu contro la sua volontà, ruppe i bicchieri che erano posati sul tavolo.
-Assolutamente no!- esclamò l’uomo.
Mentre la rimetteva a posto e andava a prenderne un’altra aggiunse.
-Tranquila ragazzina , non tutti trovano la propria bacchetta al primo colpo . Sinceramente ne conosco pochi a cui è successo, prima bisogna andare un po’ a caso , e poi pian piano che si scopre con quale  tipo di bacchetta il bambino comincia a trovarsi meglio si trova quella giusta.- Olivander tornò indietro con un’altra scatolina che aprì , dando un’altra bacchetta a Clara.- Ora proviamo con questa.
Clara la riagitò, ma stavolta distrusse il pavimento.
Ci furono altri quattro tentativi , nei quali aveva rotto alcune lampade , appiccato fuoco a delle lettere , sporcato i pavimenti con della vernice uscita da dove solo Merlino può sapere , decorato alcuni muri e eliminato tutta la polvere in quel negozio, che fu l’unica cosa buona che successe.
Al settimo tentativo finalmente Clara trovò la sua bacchetta.
Dopo essersi scusata un centinaio di volte con Olivander per il pasticcio causato , pagò e uscì dal negozio.
Aspettò per alcuni minuti davanti al negozio che Lucas tornasse , ma poi cominciò ad annoiarsi ed ebbe la stupida idea di farsi un giretto da sola.
All’inizio poteva sembrare una cosa facilissima e senza alcun rischio , ma dopo un po’ si perse.
C’era un sacco di gente che andava di qua e di là velocemente , senza fare caso alla bambina sola.
Un caos enorme , stava cominciando a venirle il mal di testa quando una bambina dai capelli rossissimi le venne addosso, buttandola a terra involontariamente.
-Oh scusa ti ho fatto male?- esclamò subito la rossa preoccupatissima porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
-No no fa niente.- rispose tranquilla Clara , afferrando la mano che la bimba le tendeva , alzarsi , e poi recuperare tutti i sacchi.
-Mi dispiace , non volevo venirti addosso apposta , te lo giuro. Sai , qui è tutto così grande e bello che dai poca attenzione alle persone che ti stanno attorno , infatti senza volerlo ho disperso la ragazza che mi ha accompagnata a fare spese.- continuò la rossa tutta agitata.
-Tu devi andare ad Hogwarts?- fu la prima cosa che le venne in mente di chiedere a quel tornado rosso.
La bambina smise di girare in tondo e scrutò Clara, che si accorse che aveva dei bellissimi occhi verdi.
-Si , sarà il mio primo anno. – rispose la bambina. – E tu?-
-Anche per me!-  rispose Clara.
In quel momento si ricordò che Lucas le aveva detto che se si fosse persa sarebbe dovuta andare al parcheggio e cercare Ippo, lui se non l’avrebbe trovata nei negozi sarebbe andato a cercarla lì.
-Io dovrei andare al parcheggio , o il ragazzo che mi ha accompagnata non mi troverà più.- mormorò Clara.
-Anch’io !- esclamò la rossa – Potremo andarci insieme.-
E così fecero.
Mentre si diressero verso il parcheggio animali-scope e chi più ne ha più ne metta , si presentarono.
La bambina rossa si chiamava Lily Evans ,  era una nata babbana , e al contrario di quel che si poteva pensare , sapeva più cose lei sul mondo magico che di Clara che era una mezzosangue .
-Merito di Severus .- aveva detto Lily quando Clara le aveva confessato quel particolare.
Sinceramente lei , non aveva la più pallida idea di chi o che cosa fosse un Severus.
Ognuna raccontò un po’ della propria vita all’altra , lasciando esterrefatta l’altra per gli avvenimenti degli ultimi mesi.
Quando arrivarono al parcheggio Clara intravide Lucas chiacchierare animatamente con una ragazza che dava loro le spalle.
-L’ho trovata , sta parlando con quel ragazzo lì con la tuba tappezzata!- Esclamò d’un tratto Lily mostrando con un dito la ragazza di spalle.
-Fantastico Lucas sta parlando proprio con lei!-
Le bambine raggiunsero frettolosamente Lucas e l’altra ragazza , e Clara poté notare che non stavano chiacchierando ma litigando , e sembravano uno arrabbiato con l’altro, e  ne ebbe una conferma quando la ragazza che dava loro le spalle urlò:
-Come hai osato toccare il mio Libro Invisibile dell’Invisibilità!?-
-E tu perché hai preso la mia scopa per  venire a Diagon Alley?! – urlò di rimando lui.
- Forse perché tu avevi preso Ippozucco ?!- gridò lei.
-Si ma perché la mia scopa?!-
-Non è solo tua , sai bene che fino a quando Molly e Arthur non avranno abbastanza soldi per regalarmene  una a Natale , questa rimane di tutte e due!-
-Non è vero , a Hogwarts prendi sempre una delle Scopalinda che ci sono e la lasci a me , quindi è la mia scopa!-
-Aspetta , che con tutto questo abbiamo anche disperso due bambine! Cosa diremo a Silente e alla McGranitt? “Buongiorno professoressa e signor preside , abbiamo perso le due bambine nate babbane mezzosangue  che ci avete affidato e che dovevano venire al primo anno!” ? E cosa diremo ai nostri compagni? Verremo espulsi per perdita di minorenni , a Diagon Alley!! Saremo la vergogna di Hogwarts.- la ragazza sembrava davvero esausta e arrabbiata.
-Tranquilla , tu la vergogna di Hogwarts lo sei già senza neanche avere il bisogno di perdere una bambina di 11 anni!- rispose Lucas.
La ragazza ebbe uno scatto d’ira e le bambine videro che aveva tirato fuori la bacchetta dagli stivali , ee che ora la puntava al collo del ragazzo.
-Tranquillizzati pazza – esclamò lui – la mia è qui , non so se la tua sia la bambina di fianco.-
La ragazza si girò , e dopo che le vide vicine e che la guardavano con due occhi impauriti esclamò , mettendo di nuovo la bacchetta al suo posto:
-Che Merlino sia lodato, almeno voi fate quello che vi viene detto!-
Così prese le cose di Lily dalle sue mani e le appese al manico di scopa su cui saltò , e su cui fece salire pure Lily.
-Ok le abbiamo recuperate , o meglio , …-
-Sono venute da noi.. – continuò Lucas
La ragazza lo fulminò e continuò:
-Ad ogni modo io e te…. – ma venne di nuovo interrotta.
-abbiamo qualcosa su cui parlare – finì Lucas mentre rideva
-Va bene , noi ce ne andiamo- esclamò indignata la ragazza.
-Ma dai non ti presenti nean… - ma venne interrotto.
-Ciao , sono Florence Withday , la sorella gemella di questo caso perso. Ora dovrei riportare Lily a casa e poi fare una bella chiacchierata con mio fratello.- e fu così che fece la linguaccia al fratello , salutò con la mano Clara e poi sfrecciò via sulla scopa con Lily e la spesa.
Lucas rideva ancora a crepapelle quando si rese conto che Clara lo guardava un po’ male, così si ricompose , caricò tutto su Ippozucco , che a quanto per era il nome completo dell’Ippogrifo .
Infine tornarono a casa.
Quando arrivarono era quasi l’ora di cena, scaricarono tutto a casa, baule compreso. (L’aveva preso Lucas quando era andato a prendere i tre regali , ricordandosi che lei di bauli non ne aveva.)
Infine il ragazzo tirò fuori dalle sacche che portava l’Ippogrifo , a cui aveva fatto l’Incantesimo Estensivo Irriconoscibile , due pacchi rettangolari e una gabbia che conteneva una civetta bionda.
Clara fu rapita letteralmente dalla civetta. Non era proprio bionda : le piume erano beige , certe erano molto più chiare , e gli occhi erano grigi. Era innaturale una civetta del genere , ma era anche bellissima.
La bambina ringraziò il ragazzo un milione di volte  per i fantastici regali . (Gli altri due erano due libri “Storia di Hogwarts” e “Mappe dei corridoi , delle sale , delle aule e della biblioteca di Hogwarts”)
-Così non ti perdi!- aveva detto lui.
Infine le diede pure una busta.
-Qui- cominciò solennemente- c’è il biglietto per l’Espresso di Hogwarts. Binario 9 ¾ . Il 1° settembre devi andare a King’s Cross a Londra e prendere il treno al binario 9 ¾ , mi raccomando , non dimenticartene, o altrimenti Hogwarts te la potrai solo sognare. Ora devo andare. Adios Clara!-
E così risalì in groppa a Ippozucco e partì.
Passò un mese , e il 1° settembre Clara si svegliò più felice di nessun’altro nella sua famiglia.

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Capitolo 4
*** Hogwarts ***


Mi dispiace avervi fatto aspettare per il 4° capitolo , ma la scuola mi ha impedito di continuarlo (qui mi immagino la scuolache mi dice -No , tu non puoi scrivere quel capitolo!-).
Ok , come al solito , recensioni negative e positive sono accettate , consigli e critiche pure e buona lettura.
HelenaLetrange



Clara aveva atteso per così tanto tempo quel giorno.
Non poteva dire di aver dormito , l’emozione era talmente forte che per addormentarsi aveva dovuto leggere il libro di “Storia della Magia”, ed aveva funzionato!
Il mattino dopo era saltata giù dal letto ed era corsa in salotto con il baule , che aveva preparato la sera prima , che aveva fatto e disfatto mille volte per controllare di non aver dimenticato nulla.
Vestita di tutto punto , con golfino , gonna e stivali era uscita di casa saltellando , seguita da un John impacciato con l’ingombrante baule tra le braccia , una Helena commossa e un Gabriel che faceva il muso per il fatto che lei sarebbe potuta andare ad Hogwarts e lui no, era arrivata in macchina e cominciato a fare ogni due minuti che ogni bambino pone quando si è in viaggio :
-Quanto manca?- chiedeva Clara irrequieta e eccitata.
-Poco.- ripeteva stancamente John.
Dopo una buona mezz’ora arrivarono a King’s Cross , e raggiunsero il binario 9. In quel momento Helena prese il carrello della figlia e si diresse di corsa verso il muro del binario 10.
John spaventato le corse dietro per cercare di fermarla , ma quando la vide sparire si fermò di colpo.
-Non è possibile!- esclamò.
-Pa’ , la mamma è scomparsa !- esclamò Gabriel allibito.
-Lo so Gabriel!-
-Ma come ha fatto?- chiese stupito.
-Non lo so.-
Clara intanto guardava ancora il muro , sperando che la madre tornasse indietro.
Helena riapparve esclamando:
-Ma per l’amor del cielo , non avete capito che dovete correre contro il muro?-
-Stai scherzando spero!- esclamò John spaventato.
-Sono le 10:50 , mancano 10 min alla partenza del treno , non mi pare il momento di scherzare! Su , ora correte , tutti!- continuò calcando il “tutti”.
Dopo aver perso ben 2 min per convincere John a correre contro il muro e che no, non si sarebbe schiantato , attraversarono la parete ed arrivarono al binario 9 ¾ .
C’erano una sacco di persone , un sacco di genitori che salutavano i propri figli , ragazzi che già si conoscevano che chiacchieravano animatamente e gufi , rospi e gatti di tutti i colori che si possono immaginare.
Immediatamente Helena andò diritta verso il vagone bagagli e con l’aiuto di John caricò il baule e poi raggiunsero un’entrata dei vagoni del treno.
In quel momento Helena cominciò a piangere per la felicità e John l’abbracciò , per consolarla, mentre Gabriel guardava la sorella geloso.
-Clara- cominciò poi Helena- scrivici e invia la lettera via gufo , lui saprà dove portarla. Comportati bene e impegnati.-
Dopo quel momento di serietà i genitori si gettarono addosso a lei , fratellino geloso compreso, e la stritolarono in un abbraccio di famiglia, e dopo alcuni minuti si staccarono , guardando tutti Clara.
Lei li guardò tristemente.
In quel momento il fumo e il fischio segnarono che era arrivato il momento degli addii , così la bambina salì velocemente sul treno con la borsa a tracolla che conteneva la divisa e alcuni galeoni , zellini e falci nel caso abbia avuto fame.
-Vedrai – le aveva detto la mamma- sul treno ci sarà una signora che passerà con un carrello pieno di dolciumi squisiti! Nel caso ti venisse un po’ di fame compra qualcosa.- Helena aveva raccontato un po’ di cose sul Mondo Magico , e Clara ne era rimasta affascinata.
Il treno partì , e Clara si sporse da un finestrino che aveva trovato per il corridoio , per salutare la propria famiglia. Una piccola lacrima le scivolò sulla guancia destra, ma se la asciugò in fretta , e poi chiuse il finestrino, per poi cominciare a trovare un posto dove sedersi.
Cercò in molti scompartimenti un posticino , ma erano tutti pieni. Alla fine arrivò in uno che aveva l’aria di essere un po’ mal ridotto. Sicura che dentro nessuno non ci fosse nessuno per il fatto che non aveva l’aria molto invitante , ci entrò.
Come si dice spesso , le apparenze ingannano : infatti lo scompartimento , per quanto potesse sembrare orrido e putrido dall’esterno , all’interno era molto più accogliente di altri.
Si girò per mettere la borsa sugli scompartimenti sopra le due panchine e d’un tratto sentì qualcuno dire:
-Ciao-
Spaventata si girò e vide una ragazzina che doveva avere si e no la sua stessa età.
Aveva i capelli biondissimi , tendenti all’argento avrebbe detto sua madre , e gli occhi di un azzurro così chiaro da far apparire il suo sguardo vacuo. Portava una gonna blu elettrico , con una camicetta bianca con dei fiorellini azzurri , un golfino azzurro e le scarpe del medesimo colore. Ai polsi aveva  un sacco di braccialetti colorati , con un sacco di perline. Aveva i capelli intrecciati con dei nastrini simili a quelli che aveva ai polsi.
-Io sono Camelia , Camelia Drunk , e tu?- chiese con una voce dolce e tranquilla , guardandola curiosa.
Clara impressionata da quel tono di voce che non aveva mai sentito rispose:
-Clara Bernat.-
-Che bel nome. Sai anche mia cugina si chiama Clara. O forse no… - rispose con la stessa voce sognante.
-Ad ogni modo- continuò la biondina – Io devo frequentare il primo anno , ad Hogwarts. Tu pure?-
- S.. si-
- L’avevo immaginato, sembravi così tanto spaesata quando sei entrata. Hai già degli amici qui?-
-No, cioè si , se si può definire così una ragazzina che si ha incontrato a Diagon Alley e un ragazzo mandato da Silente per aiutarti a fare compere …-
-Che fortuna! Io qui non conosco nessuno , a parte te. Hai l’aria di essere molto simpatica, e pure gentile.- disse Camelia guardandola con i suoi occhi gentili.
-Oh, grazie. Se vuoi possiamo stringere amicizia!- Rispose pronta Clara.
Se non sarebbe voluta restare sola per più di sette anni avrebbe fatto meglio a fare amicizia subito , e non aspettare l’ultimo anno.
-Per me va più che bene.- rispose felice Camelia , sorridendole calorosamente.
Passarono una decina di minuti a chiacchierare , ma poi , d’un tratto una ragazzina dai capelli rossissimi , seguita da un ragazzino dall’aria malaticcia , magrolino e dai capelli neri , che sembravano quasi unti , sporchi , aprirono la porta ed entrarono nello scompartimento.
-Ciao Clara!- esclamò Lily .- ciao.- ripeté , però rivolta a Camelia.- stiamo cercando uno scompartimento , però sono tutti pieni. Possiamo restare qui , sempre che a voi non dispiaccia.- chiese lei.
-Certo che potete restare!- rispose felice Camelia.- Così potremmo farci anche un po’ di compagnia, più si è meglio è!-
Il ragazzino dietro fece una smorfia che Clara e Camelia videro. La mora stava per protestare , ma la biondina fece finta di niente.
I due ragazzini misero le loro borse sull’apposito scompartimento e poi si sedettero.
-Io -cominciò la rossa – sono Lily Evans , e lui è Severus Piton. –
Il ragazzino balbettò un – Piacere- stringendo le mani delle altre due bambine.
-Tu invece chi sei? Io e Clara ci siamo incontrate a Diagon Alley , ma te non ti ho mai vista.- continuò la rossa.
-Io sono Camelia Drunk.- ripose semplicemente la biondina.
-Oh , camelia è il nome di un fiore! Persino mia sorella porta il nome di un fiore, si chiama Petunia, ma Camelia è molto più bello.-
-Grazie.- rispose semplicemente la bambina.
-Tu hai una voce molto particolare e degli occhi  davvero  impressionanti.- l’entrata di Severus spiazzò le bambine.
-Davvero!- Continuò lui- La tua voce è sognante e soave , mentre i tuoi occhi esprimono un’enorme gentilezza! Secondo me tu andrai a Corvonero!-
-Severus non cominciare a dire chi finirà in quale casa , non metterle a disagio!- lo rimproverò Lily.
-Ma vedi , tutto questo la rende innocua , ma scommetto tutto quello che vuoi che nasconde una grandissima intelligenza. Pensa quello che vuoi Lily , ma per me lei è sicuramente una Corvonero.-
-Severus, smettila!- lo rimproverò Lily.
-No , vai avanti , io non so nulla sulle Case di Hogwarts , di come si viene smistati e che cosa cambia da una casa all’altra.- disse Clara decisa.
Piton sorrise, felice di poter continuare quella discussione.
-Allora , le Case di Hogwarts sono quattro : Serpeverde , Tassorosso , Corvonero e Griffondoro.  Si viene smistati dal Cappello Parlante , che una volta indossato , decide in che casa mandare la persona , giudicandolo dalle idee e dai pregiudizi , difetti e pregi , e raramente sbaglia! Serpeverde è la Casa dei grandi maghi , Tassorosso quella dei gentili , onesti e diligenti , Corvonero quella degli intelligenti e onesti e Griffondoro quella dei coraggiosi e dei valorosi di cuore.-
-Tu in che Casa speri di finire?- chiese Camelia curiosa.
-Serpeverde! Mia madre lo era , quindi ci sono molte possibilità che io finisca lì- ghignò il bambino , quasi vantandosene.
-E tu Camelia?- chiese lui.
-Io non ho una vera e propria idea di dove potrei finire , ma siccome mia madre era Corvonero e mio padre Tassorosso molto probabilmente finirò in una di quelle Case.- rispose tranquilla lei.
Lily fu felice della risposta data da Camelia , siccome l’idea che Piton potesse sbagliare  , il che accadeva raramente , la rendeva euforica.
-E tu Lily?- chiese Camelia.
Clara stava ascoltando la conversazione con moltissime interesse.
-Io non so proprio. Severus spera che io vada a Serpeverde , ma io vorrei finire a Griffondoro.- ripose.
-Tsk.- face Piton- i Griffondoro sono tutti pieni di se e sicuri che loro siano i migliori. Serpeverde è molto meglio!-
-Io ho sentito dire che da Serpeverde sono usciti tutti i maghi più cattivi e oscuri , come Grindenwald oppure , Voi-Sapete-Chi, e tutti i suoi seguaci.- Camelia sembrava decisa di ciò che aveva detto , ma la sua voce l’aveva reso una specie di proposta.
-Sciocchezze!- esclamò Severus.
Lily decise che era ora di cambiare tema.
-Tu Clara in che Casa speri di andare?- chiese la rossa.
La mora non avrebbe mai pensato di venir presa in considerazione per quel tipo di conversazione.
-Sinceramente , non ne ho la più pallida idea. Io vorrei finire a Corvonero , ma siccome credo di essere un po’ insignificante penso che finirò a Tassorosso.- rispose lei, tra il deciso e il confuso.
Piton fece una smorfia enorme ed esclamò:
-Secondo me Tassorosso è una Casa inutile , per me l’hanno creata solo per metterci chi non è né abbastanza intelligente , deciso o coraggioso. Griffondoro invece è piena di persone che si credono chissà chi. Corvonero va ancora ancora , ma la migliore è Serpeverde.-
Clara a quella costatazione si sentì coinvolta , ed esclamò:
-Magari le Case che ti credi inutili e piene di sé sono molto meglio del tuo amato Serpeverde! Magari un giorno Tassorosso potrebbe essere la più importante tra tutte le altre Case!- disse per difendere la Casa in cui sarebbe sicuramente finita.
A quella constatazione Piton rise, rise senza più fermarsi per diversi minuti , e quando i rese conto che tutte la bambine lo guardavano male , Clara soprattutto , mentre Camelia sembrava più indignata e Lily arrabbiata, si fermò, per poi ridere di nuovo e dire , tra le risate:
-E tu vuoi finire a Tassorosso? Incredibile quanto sia facile scovare un Griffondoro in mezzo alle persone provocandolo solamente. Mio nonno mi ha detto che da Griffondoro è uscita una certa Jane Bell , che pare abbia combattuto contro Grindenwald , ma che alla fine è stata uccisa da un suo seguace per vendicarlo, perché lei aveva aiutato a sconfiggerlo. Pareva che se la si provocasse anche solo per due minuti , lei difendeva sé stessa e chiunque veniva coinvolto. Tu hai dimostrato di essere come lei adesso.-
-Per tua informazione , Jane Bell era la mia bis-nonna.- esclamò Clara furente.
In quel momento Piton smise di ridere , Camelia spalancò gli occhi per la  sorpresa e Lily , che aveva capito che quella era una discussione pericolosa , e che la bis-nonna di Clara non era una comunissima strega , iniziò a temere che da quel giorno lei e Severus non sarebbero mai andati d’accordo.
-Ah , perciò abbiamo una discendente ad Hogwwarts.  Peggio per me , vuol dire che mi sono fatto una nemica.- disse con noncuranza Piton.
-Una nemica forse no , ma un’amica non di sicuro.- rispose Clara fredda e distaccata.
Camelia decise di prendere in mano la situazione ed esclamò:
-Oh , guardate , sta passando la signora con il carrello dei dolci ! Chi viene a prendere qualcosa con me?-
E fu così che cambiarono conversazione , e si gustarono il viaggio in treno, chiacchierando amichevolmente. Ma in quel giorno tutti e quattro scoprirono che Clara e Piton non sarebbero mai potuti andare d’accordo o stringere amicizia , mai.
 
Arrivarono ad Hogwarts quando il cielo era già diventato scuro.
Scesero dal treno e Clara poté vedere Lucas e Florence Withday , i gemelli , che chiamavano a raccolta i bambini del primo anno gridando:
-Ragazzi del primo anno per di qua , tutti gli altri di là! Tutti qui! Su!-
Clara , Lily e Camelia e Seeverus li raggiunsero , Lucas disse sorridente:
-Helà sorella , guarda un po’ chi abbiamo qui!- tirando una gomitata alla sorella, facendole male. Lei di conseguenza gli tirò un bel schiaffone davanti a tutti e poi rivolse un gran sorriso al gruppetto.
-Ciao Lily , ciao Clara e ciao Camelia, e ciao chiunque sia tu!- esclamò Florence guardando Piton un po’ schifata per lo stato dei suoi capelli. – Come va? Oh , ciao Remus! – esclamò poi quando vide un ragazzino dai capelli un po’ lunghi di un biondo sporco, dall’aria malaticcia e mal messa anche lui.
-Ciao Florence .- salutò rivolgendo un sorriso timido a tutta la combriccola.
Intanto Lucas , che si era ripreso dallo schiaffo della gemella , esclamò:
-Guarda , Black e Potter sono arrivati , e anche Peter finalmente.-
-Mh – Florence fece una smorfia – James Potter e Sirius Black saranno difficili da mantenere calmi , già solo oggi sul treno hanno messo sotto sopra un intero scompartimento…-
-Quei due ci ruberanno il ruolo di casinisti sorella , dovremo impegnarci più del solito a partire da quest’anno!-
-Concordo fratello!- e così detto urlarono in coro – Seguiteci , per di qua!-
I gemelli portarono la combriccola fino ad un porticciolo , dove vi erano attraccate delle barche a remi. Florence e Lucas divisero i ragazzi in gruppetti da otto persone e poi li fecero salire sulle barche.
Clara , Lily , Camelia e Severus finirono con Potter e Black , i ragazzini che prima i gemelli avevano definito ‘’difficili da mantenere’’ , a cui vennero aggiunti il ragazzino malaticcio di nome Remus e il ragazzino un po’ rotondo di nome Peter.
Una volta messi tutti sulle barche , esse cominciarono a remare da sole , cominciando ad andare in direzione dell’enorme castello che si trovava dall’altra parte del lago.
Sulla barca Potter e Black , che a quanto pareva sembravano chiamarsi James e Sirius , cominciarono a vantarsi di tutte le malefatte che avevano fatto sul treno , e intanto Peter li ascoltava affascinato, mentre Remus sorrideva tristemente e guardava l’acqua , rapito. Intanto Clara , Lily e Severus avevano constatato di non sopportare quei due , mentre Camelia li aveva definiti , innocentemente , ‘’un po’ simpatici’’.
Arrivati al castello rimasero tutti affascinati da quello spettacolo : quel posto era enorme.
Vennero ben presto raggiunti dalla professoressa McGranitt , che congedò Florence e Lucas con un:
-Grazie signorini Whitday , potete andare nella sala comune e raggiungere il vostro tavolo.-
E poi condusse la combriccola su per le scale , e tutti gli studenti poterono notare che le scale si muovevano quando un ragazzino di nome Frank urlò:
-O mio dio , le scale si sono mosse!-
E la McGranitt disse , per tranquillizzarli , che era normale , che alle scale piaceva cambiare.
Arrivarono davanti ad un grande portone e la professoressa li lasciò soli per un qualche minuto , durante i quali , il ragazzino di prima , cadde dalle scale , e venne preso in giro a morte da due ragazze , una mora e l’altra incredibilmente bionda , e da Potter e Black.
-Smettetela !- aveva esclamato Lily , mentre Camelia e Clara cercavano di aiutarlo a rialzarsi , ma non vene ascoltata neanche di striscio.
Quando arrivò la McGranitt poterono finalmente attraversare il portone , e si trovarono in una sala enorme , dove ai quattro angoli vi erano posizionati un tavolo e , su una piattaforma , contro il muro parallelo alla porta che avevano attraversato per entrare , vi era il tavolo degli insegnanti.
Attraversarono la sala , sotto gli occhi di tutti gli altri studenti , e raggiunsero la piattaforma, dove al centro vi era posizionato uno sgabello con sopra un grande cappello mal ridotto.
Il cappello allora cominciò a parlare , facendo prendere un bel spavento a gran parte dei ragazzini del primo anno.
Il Cappello Parlante cominciò a recitare una poesia lunga come la fame , che diceva che le forze oscure che si stavano sollevando quell’anno non sarebbero potute entrare perché tutti gli studenti si sarebbero aiutati , e che dovevano rimanere forti.
Alla fine la McGranitt srotolò una lunga pergamena e chiamò  una certa Alice Allison.
La fece sedere sullo sgabello e le posò il Cappello , troppo grande per dei bambini. Il Cappello sembro riflettere ed urlò –Griffondoro-
Il tavolo dei Griffondoro esultò e la bambina raggiunse il tavolo , prendendo posto.
Clara vide passare alcuni ragazzi che finirono a Tassorosso e a Corvonero  , e poi sentì:
-Clara Bell!-
La sala si zitti tutt’un tratto , e nessuno si fece avanti. Poi la McGranitt si accorse di aver sbagliato e si scusò:
-Scusate , Clara Bernat!-
Clara si fece avanti titubante , si sedette , si fece posare il Cappello sulla testa e poi lo sentì parlare. Sembrava che potesse sentirlo solo lei mentre diceva:
-Oh , ma chi abbiamo qui , la nipotina della grandissima strega Jane Bell. Mh , abbiamo intelligenza , molta intelligenza, Corvonero andrebbe molto bene per te. Vedo anche una gran quantità di determinazione , ma Serpeverde non è una buona casa per la nipote di una Bell. Però hai anche voglia di farti da parte , essere un po’ , diciamo invisibile. Tassorosso sarebbe la Casa giusta per te, pure Corvonero , ma siccome sei molto valorosa io ti metto a …-
E poi sentì urlare , non solo a lei , ma anche a tutta la sala : -Griffondoro!-
Il tavolo esultò e lei lo raggiunse , sedendosi vicina ad Alice Allison , la ragazza di prima.
Sirius Black andò a Griffondoro ,Camelia Drunk finì a Corvonero , Lily a Griffondoro , una certa Cassiopea Lestrange a Serpeverde , che a quanto pare era la ragazzina mora che aveva preso in giro Frank sulle scale, Remus Lupin a Griffondoro ,  Peter Minus pure e James Potter anche. A Serpeverde ci andarono , oltre a Cassiopea , Severus , a cui il fatto che Lily non fosse nella sua stessa Casa lo faceva innervosire, e pure l’altra ragazzina che aveva preso in giro Paciock sulle scale , Roxanne Malfoy.
Con la sorpresa di tutti Frank Paciock finì pure lui a Griffondoro.
Dopo lo smistamento venne la cena , e dopo pure il discorso di Silente , che augurava buon inizio anno a tutti e una buona notte.
Clara , un po’ triste per il fatto che Camelia non fosse con lei , o che lei non fosse con Camelia , seguì i Griffondoro e raggiunse il suo dormitorio.
Arrivati si stravaccò sul letto che portava una targhetta dove vi era scritto ‘’Clara Bernat’’, scambiò quattro chiacchiere con Lily e Alice , che sembrava essere molto simpatica , e per finire si addormentò.
Il giorno dopo sarebbero cominciate le lezioni , e lei non vedeva l’ora.


Questo è il quarto capitolo.Per la voce di Camelia mi sono ispirata a quella di Luna nel film, in teoria è più o meno come lei. Avrei potuto mettere Clara tranquillamente a Corvonero o a Tassorosso , ma ho deciso di metterla a Griffondoro poiché lei dovrebbe essere me ad Hogwarts, e siccome su Pottermore sono stata smistata a Griffondoro , lei di conseguenza andrà nella Casa in cui sono stata smistata.
A Marty Evans , a cui avevo chiesto un'opinione , siccome ero indecisa che nome scegliere tra Camelia Drunk o Amelia Drunk , voglio dirle che alla fine, il sondaggio che ho fatto , era favorevole a Camelia , come si può notare , ma che ho trovato un modo per tenere conto dellaa sua opinione.
Il cognome Drunk è stata uandecisione sia volontaria che involontaria. Drunk vuol dire ubriaco/ubriaca , e siccome Camelia è un po' sognante , quasi ''ubriaca'' , ho deciso questo cognome. Prima di sapere che cosa volesse dire Drunk mi ero detta -Tho, suona bene Camelia Drunk-. Alla fine persino il significato calzava a pennello con il personaggio ;)

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Capitolo 5
*** Mezzosangue. ***


Bene bene bene. No! Non sono morta. Mi dispiace avervi fatto attendere così tanto per questo 5° capitolo.
Colpa di Word! ue settimane fa aveva scritto il mio bel capitolo ed era pronto per venir pubblicato quando tutt'un tratto word mi ha cancellato tutto il capitolo , storia  compresa. Poi quando mi sono decisa a riscriverlo ho cambiato tema e ho scritto una ff su Doctor Who, e oggi , finalmente , vi pubblico questo maledettissimissimoooo capitolo.
Vi chiedo ancora scusa!
Bacioni.
HelenaLestrange



Erano passati quasi due mesi dal loro arrivo ad Hogwarts.
Clara , Camelia e Lily avevano passato delle giornate fantastiche.
Avevano potuto cominciare a conoscere i loro compagni di scuola  e tutto sembrava andare per il meglio, a parte quando arrivava Severus.
Lui aveva in “dono’’ di rovinare sempre tutto. Sempre.
Clara non lo sopportava , lo odiava con tutto il suo cuore, come lui odiava lei d’altronde.
I appena i due si incontravano le fiamme cominciavano a formarsi , si sarebbero potuti uccidere a vicenda se avessero avuto il permesso, si sarebbero lanciati incantesimi fino a quando dell’altro non sarebbe rimasto nulla di più che un mucchietto di cenere.
Ma Clara non era l’unica , era quella in particolare che lui odiava , ma in realtà non ci voleva molto per capire che lui odiava tutti.
L’unica esclusa era Lily. Per un qualche strano motivo il ragazzo sembrava avere una predilezione per la rossa.
Poi c’era Camelia.
Per un motivo ancora più strano la ragazza qualche volta veniva persino accettata da quell’antipatico di Piton. Clara aveva notato che era soprattutto quando si parlava di Pozioni. Forse per il fatto che Corvonero e Serpeverde passavano tutte le ore di quella materia insieme , e forse anche perché sembrava essere l’unica a riuscire a tenergli testa in quel tipo di argomenti , Camelia era capace di lasciare a bocca aperta quell’odioso ragazzo.
Camelia era veramente brava a scuola : la migliore di tutti, e non per niente era finita a Corvonero, e non per niente la ragazza era disposta a passare il suo tempo con il professor Lumacorno per dei corsi di Pozioni extra. Tutti l’adoravano : era dolce , gentile , innocua e simpatica, ma soprattutto ragionevole. Frank era la adorava , soprattutto perché era una dei pochi che lo aiutavano.
Quel poveraccio era così confuso! C’erano così tante Amelia a scuola che la confondeva sempre , chiamandola Amy.
A Camelia non dava fastidio , infatti dopo che James e Sirius gli avevano fatto notare che lei non si chiamava Amelia scherzandolo  , Paciock  si scusò mille volte . Cercò di porre rimedio alla sua distrazione con tutte le sue forze , ma la ragazza lo tranquillizzò , dicendogli che in effetti il sopranome Amy non le dispiaceva affatto.
Così la nostra amica divenne Camelia , Amy per gli amici , Drunk.
Lily invece , nonostante non fosse così straordinaria come Amy a pozioni , sembrava aver conquistato Lumacorno in meno di una lezione. Non passava un’ora che lui non si complimentasse con lei.
Ma se Camelia e Lily riuscirono a simpatizzare con il professore , per Clara fu un exploit!
Non che non fosse dotata , anzi ! Ma a quanto pare quell’uomo la odiava. La precedenza andava innanzitutto alla rossa , poi ai normali.
È vero! Clara era l’unica “normale” nel trio.
Lily aveva dei meravigliosi capelli rossi e dei fantastici occhi verdi. Quelli di Amy erano di un biondo quasi bianco , con degli occhi di un azzurro violetto grigio, mentre lei era mora con gli occhi castani.
Come tutti i ragazzi che arrivavano dal sud dell’Europa.
Insomma nulla di speciale.
Ma nonostante Lumacorno la chiamasse sempre Claudia e non la degnasse neanche di uno sguardo, la bambina era molto dotata per la scuola.
Insomma , quelle tre ragazzine erano il gruppetto di cervellone.
Ma si sa , come esiste il gruppo di intelligenti esiste il gruppo di buffoni.
Inutile dire che due dei membri erano James Potter e Sirius Black. Che poi dentro ci fossero persino Peter Minus e Remus Lupin è un’altra storia.
James e Sirius si conoscevano da quando erano in fasce, perciò se ne trovavi solo uno in giro c’era per forza l’altro dietro pronto a farti uno scherzo.
Anche Minus in fondo era un gran buffone.
Poi quando Remus , dopo due settimane di solitudine nelle quali si meritò il nome “lo scolaretto diligente’’ , venne visto assieme a quella banda di scalmanati senza ritorno spiazzò tutti.
Poi scomparve per alcuni giorni. Persino gli altri Malandrini , il nome che si erano dati tutti e quattro , non avevano la più pallida idea di dove fosse. Poi era spuntato fuori dal nulla ed sembrava più malato e stanco di quanto non lo fosse prima.
Tutti erano lo avevano investito di domande , come –Ma dov’eri?- -Che fine hai fatto?- -Stai bene?- e lui aveva ignorato bellamente le domande e poi tutto era tornato come prima.
E poi c’erano i gemelli Withday.
Fratello e Sorella. Casinista e Regione. Creatività e Realizzazione. Insomma : Lucas e Florence, due rossi quindicenni che abitavano dagli zii Molly e Arthur Weasley che stavano per avere un bambino , e che  lavoravano ad Hogwarts. Erano stati espulsi per via di tutti gli scherzi , ma visto che la loro genialità era stata d’aiuto quando i docenti volevano organizzare delle attività , i due li avevano richiamati per inventare roba simpatica per intrattenere i ragazzi annoiati.
Dei geni secondo Clara , Amy e Lily , degli inesperti secondo i Malandrini , o per lo meno James e Sirius.
 
Quella sera avrebbero festeggiato Halloween.
La sala grande era pronta ed erano tutti ansiosi di gustare il banchetto preparato in onore della festa dei Maghi e delle Streghe.
Guarda caso , il giorno perfetto secondo Potter per preparare scherzi paurosi e di pessimo gusto per tutta la scuola.
Ovviamente lui e la combriccola avevano già cominciato ad architettare tutto , ma per la salvezza di molti altri , la McGranitt arrivò in tempo e confiscò loro tutto il materiale.
-Signor Potter , è un giorno di festa , e invito lei a riposarsi come tutti gli altri , e lasciar perdere quello che lei definisce “il suo dovere”.-
A quella frase la sala comune si era zittita tutta d’un colpo , e quando la professoressa era uscita dalla stanza tutti scoppiarono a ridere , lasciando Potter a bocca aperta per l’umiliazione, e fu così che mogio mogio raggiunse la biblioteca , luogo che odiava follemente.
Non capiva perché Remus , Lily , Camelia e Clara adoravano passare il loro tempo lì.
Fosse stato per lui avrebbe evitato qualsiasi posto pieno di libri e sarebbe andato da Sirius e Peter , ma erano in punizione, siccome li avevano beccati mentre tentavano di far esplodere il muro d’entrata della sala comune dei Serpeverde.
James pensava che il suo amico Remus fosse anomalo nei Malandrini , e che sarebbe stato molto meglio assieme a quelle tre secchione piuttosto che con loro, ma nei momenti più inaspettati lui tirava fuori un’idea fantastica che avrebbe permesso loro di scontare milioni di ore di punizione, e li aveva salvati già un bel paio di volte.
Infatti Sirius e Peter non avevano progettato il loro piano con Remus , e di conseguenza a loro era andata male.
“Peggio per loro!’’ pensò James. “Oggi non ho proprio voglia di stare a lavare trofei e a preparare il cibo per il banchetto! Neanche la biblioteca mi ispira , ma meglio che stare solo: magari oggi imparerò qualcosa di interessante dai quei quattro secchioni’’.
E così pensando entrò in biblioteca.
Non fu ne facile ne difficile trovarli .
C’erano milioni di scaffali accostati a tutte le mura , poi dopo un secondo piano , e vi si saliva grazie ad alcune scale a chiocciola. Il secondo piano aveva lo spazio solo per gli scaffali attaccati sempre al muro  e alcuni tavoli a due metri di distanza. C’era una ringhiera , e dall’altra parte un foro enorme al centro del piano , in modo da poter vedere il tetto della stanza. C’erano si e no dieci piani così.
La fatica non stava veramente nel trovarli , stava nel cercare a quale piano si erano posizionati, e vi assicuro che è come trovarsi al piano terra di un palazzo di dieci piani e dover salire all’ultimo a piedi.
“Proprio all’ultimo dovevano andare ad imboscarsi?” si chiese James mentre saliva pigramente le scale.
Quando arrivò all’ultimo il ragazzo aveva il fiatone . Li vide : erano seduti nel tavolo più in fondo , vicino alle finestre. Siccome era un pomeriggio ben soleggiato non c’era neanche bisogno di accendere le candele per illuminare il tavolo pieno zeppo di libri.
Si avvicinò e vide che c’erano solo Lily e Camelia che scrivevano qualcosa da parte, su una pergamena.
Si diresse spedito verso di loro , si appropriò della sedia un altro tavolo , la accostò rumorosamente al loro enorme scrivania e vi si sedette.
-Helà Evans , come va?- chiese pimapante James.
-Prima stavo meglio!- fu la risposta secca di Lily, che sembrava furiosa.
-‘Giorno Amy.-
-Ciao James.- rispose Camelia soavemente senza distogliere lo sguardo dal manuale da cui stava prendendo appunti.
Il ragazzo notò che c’erano altre due sedie.
-Dove sono Clara e Remus? Almeno , sono qui?-  chiese.
-Sono andati a prendere dei libri in più , per approfondire.- rispose tranquilla Amy.
-Approfondire? Ma stai scherzando!- esclamò lui- Non si vede più il legno del tavolo talmente è pieno di libri. Certi sono persino impilati!- James era stupefatto.
-Forse- cominciò Lily con il tono di una che non ne poteva più- noi i compiti li facciamo come si deve! Se c’è scritto di trovare in che modo si procuravano la Mandragola le allieve della Maga Circe e come la utilizzavano , noi lo facciamo! Precisiamo , scriviamo quali risultati ottenevano , e con che cosa la mischiavano, e molto altro!-
-Wow Evans , tranquilla : non sono mica un drago!- rispose spaventato James.
Lily borbottò qualcosa e continuò con il suo lavoro.
-Cos’ha detto?- chiese sottovoce ad Amy.
-Credo che volesse dire che preferirebbe avere un drago davanti piuttosto che te.- rispose lei , come se fosse la cosa più normale del mondo , anche se in fondo era così.
In quel momento Piton arrivò e prese possesso di una sedia, prese in mano la pergamena di ciunque si fosse seduto per prima lì ,e poi la buttò più in là.
-Bleah , guarda cosa mi costa fare per stare con la mia amica : toccare la roba di due mezzosangue!-  esclamò disgustato.
Le ragazze lo ignorarono e James decise che era meglio cercare il suo amico piuttosto che starsene lì con quel Serpeverde che disprezzava tutti a parte Lily e qualche volta Amy.
Si infilò tra l’ammasso di scaffali che c’erano da parte , che si trovavano nella parte più scura del piano , dove praticamente non si vedeva un accidenti.
“Sarebbe il posto perfetto per fare uno scherzetto!” pensò tra se e se.
Sentì una ragazza dire:
-Secondo te ‘Manuali degli Intrugli Vegetali’ ci serve?-
-Non so , prova a vedere l’autore.- rispose una voce  maschile , che conosceva molto bene.
- Tyrion Lannister.-
-No , noi stiamo cercando quelli degli antichi greci , non quelli medioevali.-
-Guarda qui , ‘Come avvelenare , ingannare , uccidere e non venir sospettata di nulla’ di Cersei Lannister. Questa qui dev’essere tutta fuori!- esclamò la ragazza , che doveva essere per forza Clara.
-Ma Cersei Lannister non è mica un’autrice da ‘Reparto proibito’?- chiese Lupin.
-Non so , ma penso che sarebbe meglio portarlo dalla responsabile, per esserne sicuri.-
In quel momento James decise di farle un bel scherzetto.
Iniziò a grattare i mobili di legno , a versi strani con la voce e a far scricchiolare il pavimento.
Da dietro gli scaffali James poté vedere che Clara si stava seriamente spaventando.
Trovò uno spazio vuoto e soffiò sulla candela che la ragazza stava tenendo in mano, facendo calare il buio totale.
-Lupin?- chiese preoccupata.
-Si?-
-Dove sei?-
-Sono sempre qui.-
-Non hai un accendino per caso , la candela si è spenta.- sentiva la sua voce incrinarsi.
-Si , aspetta un attimo … -
James improvvisamente starnutì : quella biblioteca era così piena di polvere! Non la spolveravano mai?
-Remus!- urlò quasi Clara.
- Tranquilla sono qui! E lascia andare il mio braccio per favore : sei più efficacie te che una nestesia!- si lamentò lui.
A quanto pareva Clara si era spaventata così tanto da essersi aggrappata al ragazzo.
  1. per James.
-Va bene ti lascio andare , ma solo se mi dici una cosa: sei stato tu a starnutire e a fare quei rumori?- chiese seriamente preoccupata lei.
-Ma no!- esclamò lui – Non hai sentito che era James?!- rispose tranquillo lui.
-Che cosa? Stai scherzando?- domandò allarmata.
-Ma certo che no! James esci fuori e dammi un fiammifero , se no da qui non usciamo più!- lo chiamô Remus.
James uscì fuori e accese un fiammifero.
-E va bene , sono stato io lo ammetto.- rispose con un sorrisetto malizioso.
Remus gli prese il fiammifero e riaccese la candela. Quando Clara fu sicura che fosse accesa appoggiò i libri allo scaffale , si girò verso di lui e gli tirò un bel pugno sulla spalla, provocandogli un bel po’ di dolore.
-Ahi!- gemette James.
-Così impari a farmi scherzi di pessimo gusto , Potter!- gli rispose la ragazza per spiegare il suo gesto.
Facendo ciò riprese i libri e se ne andò diritta verso l’uscita del reparto buio.
Remus sorrise non molto convinto al suo amico e la seguì.
-Se ha visto che ti arrabbi per cose di questo tipo allora sappi che non la smetterà- disse sottovoce a Clara.
-Lo so , e questo mi fa già saltare i nervi!- rispose snervata Clara.
Raggiunsero il tavolo, e quando notarono che c’era pure Piton la ragazza fece una smorfia.
James e Remus avevano cominciato a chiacchierare a bassa voce.
Si sedette accanto a lui .-‘Giorno.-  sibilò al ragazzo : d’altronde rimaneva una brava ragazza.
Severus la ignorò bellamente , e questo le fece saltare su i nervi.
-Potresti almeno salutare , non credi?- chiese arrabbiata.
-Ciao mezzosangue.- rispose con malavoglia.
In quel momento i due malandrini smisero di parlottare e Camelia alzò la testa dal libro che stava leggendo , e per la prima volta in quei due mesi la videro arrabbiata.
Lily e Clara non avevano la più pallida idea di cosa volesse dire , e perciò avevano fatto finta di niente.
Lui aveva già chiamato Clara in quel modo , e lei pensava che fosse un insulto con poco significato, inventato da lui.
Il bello era che quella fu la prima volta che Piton la insultava davanti a tutti.
James iniziò a sibilare qualcosa che aveva l’aria di un rimprovero, ma fu Amy a sorprendere tutti.
-Come osi razza di tartufo che non sei altro!- aveva esclamato la biondina con gli occhi che spruzzavano scintille e fiamme.
Piton rimase fermo di stucco a bocca spalancata.
-Come osi anche solo insultarla su qualcosa che non ha colpe? Come osi insultarla davanti a noi? Come osi insultarla?-
Lily si vide costretta a tranquillizzarla.
-Su Amy , cosa vuoi che sia , non è un insulto così offensivo!- sussurrò la rossa alla bionda.
-Già- sospirò Clara- non è la prima volta che mi chiama così , ci sto facendo l’abitudine. E in più come ha detto Lily non è chissà quale insulto.- aveva detto lei per placare l’ira della sua amica, ma con un unico risultato : aumentarla.
-Cosa?- chiese James. –Non è la prima volta? Questo è anche peggio!- esclamò Potter sorpreso.
Intanto Severus stava continuando a scrivere il suo tema ignorando tutto quello che era successo.
-Insomma volete dirci cosa vuol dire mezzosangue ?- chiesero esasperate le due ragazzine.
-È un insulto spregevole che si dice alle persone che non hanno sangue completamente magico. Un po’ come me e te. - aveva detto Remus , spiegando alle due ragazzine il significato.
-Scusa ma non capisco.-  rispose Clara.
-È un insulto che si da a una persona che non ha entrambi i genitori purosangue. I purosangue nel mondo magico sono le persone senza sangue babbano , e sono quelli che provengono dalle casate più antiche, un po’ come i Lestrange e i Malfoy. – spiegò un po’ meglio Lupin.
-Quindi quelli che hanno i genitori entrambi mezzosangue o uno purosangue , e l’altro babbano sono dei mezzosangue. Lily invece no. È una nata babbana , cioè una strega nata da due babbani.- concluse Potter.
Clara rimase spiazzata: non pensava che pure nel mondo magico ci fossero distinzioni di razza o provenienza.
Iniziò a sentirsi male e cominciò a piangere: anche lì non era la benvenuta.
Quando andava a scuola nessuno voleva stare con lei : tutti giocavano e si divertivano , mentre lei leggeva , e di conseguenza era noiosa. Spesso la prendevano in giro. Quando era arrivata nel mondo magico aveva sperato di poter trovare degli amici , di venir accettata , e le sue speranze erano diventate reali, ma come al solito ci deve essere sempre qualcuno che rovina le cose più belle: in questo caso Piton.
Lily era diventata rossa come i suoi capelli per la rabbia , e Camelia l’aveva presa per un braccio e aveva cominciato a guidarla verso le scale, dimenticando le loro borse con le cose dentro.
In quel momento arrivarono Sirius e Peter. Il primo esclamò tutto contento:
-Eilà gente! Come va?-
Ma ricevette solo un’occhiataccia da parte dei suoi amici e da Lily.
-Cos’è successo? Abbiamo incontrato Amy e Clara sulle scale , e una stava piangendo!- chiese Peter ansioso di sapere cosa fosse accaduto.
-Piton ha dato della mezzosangue a Clara.- esclamò Lily arrabbiata , mentre stava mettendo tutto nella sua borsa e in quelle delle rispettive compagne. Se le  mise tutte e tre in spalla e borbottò.
-Bene , ora vado a cercarle! – e barcollando per il peso delle sacche cominciò a scendere le scale.
I Malandrini rimasero a guardare Severus con uno sguardo omicida.
Finalmente il “tartufo” , come l’aveva definito Amy , alzò il capo e chiese:
-Cosa? –
-Cosa , cosa?- esclamò Sirius.
-Cosa c’è , perché mi guardate male? – chiese il serpevverde.
- Non ti vergogni?- chiese Black
-E perché mai dovrei vergognarmene? Anche tu Black potresti chiamarla così , e pure voi Potter e Minus. Tu Lupin non puoi , sei un mezzosangue anche te!- esclamò disgustato il serpeverde.
-Solo perché siamo dei purosangue non insultiamo quelli che hanno uno stato di sangue diverso dal nostro!- esclamò James in rimando.
Piton rimase zitto a guardarli compiaciuto.
-E poi se tu non te ne sei reso conto anche tu sei un mezzosangue .- aveva detto Minus , togliendo dalla faccia di quel maleducato il ghigno soddisfatto.
E così i quattro Malandrini se ne andarono fuori dalla biblioteca.
 
Lily aveva cercato le sue amiche in tutta la scuola , in tutti i bagni , in tutte le aule , persino al Lago Nero, dove si moriva di freddo.
Quando decise di andare nel dormitorio per lasciare la sua borsa e quella di Clara lì ,che pesavano molto , e portarsi in giro solo quella della corvonero , le trovò.
In un qualche modo a lei sconosciuto Amy era potuta entrare nel dormitorio del 1° anno delle grifondoro .
Clara stava piangendo come una fontana, letteralmente.
La divisa di Amy era tutta bagnata , e quando arrivò Lily esclamando:
-Certe volte Severus sa essere davvero stupido quanto Mrs.Purr!-  non fece altro che peggiorare la situazione.
Clara cominciò a stritolare la povera Camelia , che urlò di dolore.
La mora lasciò la bionda scusandosi mille vole.
-Scusa , per Merlino , mi dispiace!-
-Fa niente Clara, fa  niente.- aveva risposto la biondina.
Lily buttò a terra le borse e si unì al loro abbraccio.
Improvvisamente entrò Alice , e quando le vide tutte abbracciate chiese:
-Ok , cos’è successo?-  era visibilmente preoccupata.
Le tre amiche spiegarono ciò che era successo , e lei , con il suo spiccato senso dell’umorismo , tirò su il morale a Clara.
Passarono il resto del pomeriggio a ridere e a scherzare , e quando venne l’ora di cena , scesero nella Sala Grande.
 
La cena era stata davvero fantastica.
Siccome era giorno di festa Silente aveva dato il permesso agli alunni di sedersi nel tavolo che si voleva , con i propri amici , assieme agli alunni delle altre case.
Fu così che passarono una grandiosa serata a tema Halloween.
Con loro tre c’erano anche i Maladrini , Alice , Frank e i gemelli Withday , che stavano architettando una sorpresa.
Inutile dire che Piton era stato bandito dalla loro parte di tavolo quella sera.
-Tzé !- aveva esclamato James a Sirius.- Florence e Lucas non sanno come architettare un vero scherzo!-
-Hai ragione!- gli aveva risposto Sirius.
-Forse oggi ci sorprenderanno!- propose Amy , che trovava i gemelli davvero geniali.
-Convinta te!- aveva  detto Sirius.
Peter stava chiacchierando animatamente con Remus e Frank sul prezzo delle cioccorane e anche di come avrebbero potuto rimodernizzarle, Clara Lily e Alice di un nuovo metodo per trasfigurare gli scarafaggi in bottoni.
In quel momento Silente si alzò in piedi e cominciò  a recitare il suo discorso.
-Benvenuti ragazzi e ragazze , questa sera come si sappiamo è la festa di Halloween , e noi intendiamo festeggiarla come si deve. Oggi vi diamo il permesso di fare una festicciola nella propria Sala Comune…-
In quel momento Amy iniziò a sentirsi leggera , aveva l’impressione di volare.
Camelia cercò di aprire gli occhi e vide che stava veramente volando , e che tutti la stavano guardando.
Cercò di dire qualcosa , ma una grandissima luce blu la invase , illuminandola tutta , e una voce che non le apparteneva urlò disperatamente:
-È  STATO  PROFANATO!!-
Amy smise di galleggiare: cadde e svenne.
La Sala Grande iniziò ad agitarsi.
I docenti si avvicinarono al corpo della povera Camelia.
Improvvisamente il portone si spalancò , e Gazza entrò di corsa.
-Signor Presidente, Lui è qui!- urlò l’uomo.
-Calma Argus , tranquillizzati. Lui chi?- chiese calmo Silente.
-Colui-Che-Non-Dev’-Essere-Nominato!- 

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Capitolo 6
*** Infermeria e visite che nascondono qualcosa. ***


Buonasera! Finalmente , dopo tanto (troppo) tempo ho riaggiornato. Questa volta non è stata ne la scuola ne nient'altro a non lasciarmi scrivere , ma semplicemtente la pigrizia. Ok anche i libri ricevuti a Natale, lo speciale di Doctor Who Natalizio che mi ha depressa per moltissimi giorni e la 3 serie di Sherlock , e Once Upon A Time , le fanfiction che leggo , ecc. ecc. ecc.
Insomma , spero che abbiate avuto delle buone vacanze , sappiate che il ritorno a scuola ha distrutto pure me.
Allora , siccome l'altra volta vi ho lasciato con l'intrusione ad Hogwarts da parte di zio Voldy , e lo svenimento della mia/nostra/vostra Camelia/Amy , ho pensato di cominciare a dare la spiegazione ad uno solo degli accaduti , perché l'altro sarà il filo conduttivo della fanfiction.
Perciò spero che questo capitolo vi piaccia , e auguro a voi e a me di riuscire ad aggiornanre prima del prossimo mese (successo con questo capitolo!)
Buona lettura.
HelenaLestrange



Quando Camelia aprì gli occhi si trovò in infermeria.
Lo aveva capito dal bianco, troppo bianco secondo i suoi gusti:
letti bianchi , lenzuola bianche , tende bianche , scaffali bianche , le uniche cose che avevano un po’ di colore erano le pozioni nelle teche e i vestiti rossi di Madama Chips.
Appena si era svegliata la donna le si fiondò addosso , ficcandole in bocca un cucchiaio con del liquido rosa che si era rivelato estremamente aspro e impossibile da mandare giù. Dopo  aver ingoiato la sostanza la donna prese un barattolo pieno di zucchero e vi immerse il cucchiaino e glielo rimise in bocca.
-Per toglierti quel gustaccio dalla bocca. – aveva risposto giustificandosi.
Amy sentì la porta aprirsi e poi ricadde in un sonno profondo.
La prima cosa che vide , quando si svegliò due giorni dopo , fu una cascata di capelli rossissimi , e una voce che urlava :
-Si è svegliata!-
Improvvisamente venne travolta da un gran bel gruppo di persone che continuavano a chiedere :
-Sta bene?-
-Cos’è successo?-
-Lily stai per caso soffrendo di allucinazioni? –
-Minus non cominciare!-
-No , ma lo dico perché ora sta dormendo!-
-L’ho vista mentre apriva gli occhi!-
-Allora hai visto male.-
-Ti servirebbero degli occhiali!-
-Remus non cominciare pure tu!-
-Finalmente qualcuno che si unisce al gruppo “ Ho un paio d’occhiali!” Non sarò più da solo! Ma lo sapete che è un incubo essere l’unico che porta gli occhiali in un gruppo di persone? Potreste essere un po’ più comprensivi e mettervene un paio pure voi, cavolo!-
-James Potter , spero tu abbia ancora abbastanza galeoni per poter comprarti un nuovo paio di occhiali la prossima volta che andremo a Hogsmead!-
-Ti prego Sirius , aiuto!-
Camelia chiuse gli occhi per lo shock , giurandosi di non aprirli fino a quando la situazione non si sarebbe calmata.
-Amy sei viva?-
-E se ci muore proprio ora?-
-James!-
-Idiota che non sei altro!-
-Magari ha ragione!-
-Sirius!-
-Cosa?!-
-Cosa cosa??-
-Cosa ho fatto!?-
-Magari non dovevi dirlo compare…-
-Senti Remus , non è mica colpa mia se improvvisamente ‘sta qua inizia a volare come se fosse seduta su una scopa col malocchio!-
-SIRIUS!-
-Ok ok , va bene!-
-E dai , non è mica una bugia…. Cosa? Perché mi guardi così ! Smettila, mi fai paura! O Merlino! Sirius aiutami , quella là mi vuole ammazzare!-
-Arrangiati , sei tu quello che ha problemi con le donne!-
-Non che tu non ne abbia.-
-Oh , dobbiamo sempre precisare tutto , non è vero Evans!?-
-Se si pensa di essere il re del mond…-
Improvvisamente sentì qualcosa rompersi a terra , e Camelia capì che da ora in poi , il suo unico lusso che era il succo di zucca , le sarebbe stato negato.
-Olé!- esclamarono tre voci (maschili)in coro.
-Bravissimo Potter!-
-Se magari , cara Evans, la tua amica smettesse di guardarmi come se fossi un Malfoy , magari non causerò più nulla di così drastico.-
-Non è mica colpa sua!-
-A certo , è sempre colpa mia!-
-Perché è colpa tua!-
-Oh Bernat , rilassati , non siamo mica ad una partita di Quidditch Grifo-Serpe!-
-Forse non lo avresti dovuto dire…-
-Ma voi due siete dalla mia parte oppure no!-
-Io sono con te!-
-Grazie per il tuo supporto morale carissimo Sirius!-
-Io e Remus preferiamo starcene fuori , soprattutto se ci sono una Bernat ed una Evans che  ci guardano come se le avessimo nascosto delle Mandragole nel comodino in dormitorio.-
-Wooh , questa si che è un’ideona! Cosa ne pensi Black?-
Qualcosa cadde causando un rumore metallico.
-MERLINO SIRIUS AIUTAMI!-
-EllaMorgana , dov’è finito il tuo spirito da Grifondoro ? Dietro alla mia schiena? Per questo sei lì dietro?-
-Hehem , certo , mica perché ci sono due ragazze che hanno tentato di prenderlo e picchiarlo.-
- Macché picchiarmi , è ovvio che sono attratte da me e che cercano di nascondermelo perché non vogliono far ingelosire la fauna femminile del primo anno di Hogwarts…  SIRIUS !!
-Ehi amico , non sono mica la tua guardia personale! Fatti un po’ d’onore!-
-E fu così che James Potter venne sconfitto da dalle famigerate Lily Evans e Clara Bernat.-
-Potreste aiutarmi voi due , non credete?-
-Nah.-
Camelia non faceva alcuno sforzo per cercare di capire chi stesse parlando.
“Madama Chips è sempre attaccata al mio capezzale , e poi improvvisamente arrivano ‘sti sei , devastano l’infermeria , e lei non c’è? È il colmo!” pensò la biondina.
Infine decise che lo spettacolo al buio era finito : fece finta di essersi appena svegliata , si stiracchiò , si lamentò e infine aprì gli occhi.
-Buongiorno.- mormorò fievolmente
Si ritrovò strangolata in un abbraccio a …
“2 , 4 , 6 , 8 , 10 , 12! 12 braccia!” pensò la ragazza.
-Couhg , couhg. Hei , potreste lasciarmi andare , vorrei respirare , e non morire qui!-
-Qualunque cosa tu abbia sentito non è stata altro che frutto della tua immaginazione!- urlò James indietreggiando con le mani tese , cercando di proteggersi.
Clara lo fulminò con lo sguardo.
-Zitto Potter ,Camelia non è stupida come te!- lo rimproverò Lily.
-Grazie a Morgana , o a quest’ora non so dove sarei! –
I Malandrini [Perché se non lo avevate capito erano proprio loro 4. NdA] si scambiarono uno sguardo curioso, e poi ovviamente saltò fuori qualcuno con LA stupidata.
-Dite , ma voi tre  siete gemelle separate dalla nascita a cui dopo hanno fatto un incantesimo di camuffamento* che dura a vita?-
-Sirius Black , cos’hai al posto della testa? Succo di zucca?!- la rossa lo stava fissando veramente molto male.
-Oh , se è così dammelo , oramai il mio è finito tutto a terra per colpa di qualcuno…-  ovviamente Camelia non stava parlando di James.
-Ma tu mica ti eri appena svegliata?- chiese Potter sospettoso.
- Bravo compare , certo che sei perspicace !- rispose Minus sarcasticamente.
- In teoria mi sono svegliata da un paio di minuti , quindi ho sentito tutto.- la bionda sorrideva dolcemente e innocentemente.
-Cos’è che avevo detto?-
-E va bene Evans , avevi ragione!- rispose Peter.
-Ad ogni modo , cos’è successo?- chiese Camelia.
Se prima sulla faccia di ognuno dei presenti c’era stampato un sorriso , scomparve.
-Insomma , penso di avere il diritto di saperlo : in fondo sono io quella che si trova in infermeria.- sussurrò  ragionando ad alta voce.
-Dunque – cominciò Remus , l’unico ad aver deciso di dirle cos’era successo dopo alcuni minuti- Ad un certo punto hai cominciato a galleggiare per aria come se tu fossi morta.-
-No sembrava che si trovasse su una scopa con il malocchio!- lo corresse James.
-Zitto tu!- esclamò Clara.
-Ad ogni modo una strana voce ha cominciato a urlare ‘È stato profanato’, e poi sei caduta a terra svenuta.-
-Come se un bolide ti avesse colpito!-
-James zitto!-
-Poi è entrato Gazza  che ha urlato ‘Lui è qui’ , Silente ha chiesto chi e lui ha risposto ‘Colui-Che-Non-Dev’-Essere-Nominato!’-
-Incredibile quanto sia stupida la gente : si crea un anagramma complicato con il proprio nome e poi alla fine nessuno può dirlo!- si lamentò James.
-POTTER!-
-EVANS!-
-ZITTO!-
-VA BENE!-
E infine cominciò a camminare in giro per la stanza borbottando.
-Comunque – continuò Lupin – subito dopo Tu-Sai-Chi è entrato ed ha chiesto di avere un colloqui con Silente immediatamente.-
-Piuttosto che chiederlo gliel’ha ordinato…-  James stava facendo il broncio.
Clara gli rifilò per la millesima volta una delle sue occhiatacce se-dici-ancora-qualcosa-ti-squarto-vivo e lui di conseguenza continuò a borbottare sempre di più.
-Dopo di questo non sappiamo più nulla , abbiamo solo visto Tu-Sai-Chi uscire dal castello in fretta e furia dopo un ora o di più.- concluse Minus.
Si intromise James ancora una volta:
-Non in fretta e furia , incazzato nero , e visto che lui è quasi un s…- 
-James io starei zitto.- gli consigliò Sirius.
Il ragazzo lo guardò male e poi cominciò a fare un discorso:
-Sapete , è incredibile che con voi non si possa dire nulla. Qualche volta penso che vi siete messi contro di me e che mi odiate , in più…-
-Se non la smetti ci coalizzeremo veramente contro di te.- rispose seccamente Lily.
-Ma non è giusto!-
Lily lo guardo malissimo.
-Va beeene!-  sbuffò James
Fece un giro su sé stesso e infine si avviò verso la porta dell’infermeria.
-Sapete cosa , me ne vado: con voi è impossibile dire qualcosa.- e impettito ,sicuro che qualcuno lo avesse seguito uscì.
Ovviamente si sbagliò perché cinque minuti la sua faccia ricomparve :
-Ma veramente siete dalla loro parte voi tre?- sembrava molto stupito.
In quel momento madama Chips comparve.
-Cosa ci fate voi qui? Andatevene , la vostra compagna ha bisogno di riposo !-
-Dopo una settimana di sonno penso che lei si sia riposata abbastanza.- rispose Peter
-Signor Minus , le consiglio vivamente di zittirsi e di raggiungere il vostro compare là fuori. Ed ora tutti via.- gridò scocciata.
L’ultima cosa che poterono udire fu la giovane donna che urlava :
-Chi è l’idiota che ha buttato il bicchiere con il succo di zucca a terra?-
Questo fu il segno per la partenza di una corsa che durò fino alla sala comune di Grifondoro.
 
Intanto , 7 giorni prima , la sera dell’arrivo del Signore Oscuro.

-Sono venuto per prendere la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure.- cominciò a dire Voldemort.
-È comico che tu utilizzi la magia oscura , ma che poi vuoi diventare insegnante di questa materia.- rispose Silente molto tranquillamente.
-Lo so , è solo che voglio preparare i ragazzi , in modo che in una possibile guerra possano battersi come si deve.-
-Combattere a tuo favore o a quello dei giusti?- domandò sospettoso il preside.
Il mago ghignò – Vedremo poi quale sarà il lato dei giusti.-
Silente inarcò un sopracciglio.
-Ad ogni modo , la cattedra è disponibile , perciò immagino che il posto sia mio, non è così?- Il tono dell’Oscuro era sicuro, come se sapesse già che lui avrebbe ereditato quel posto.
-No.- rispose fermamente e tranquillamente Silente.
-Non dire sciocchezze Silente , lo sai molto bene che non c’è nessuno che ha fatto domanda per questo.-
-Oh , invece c’è eccome. Se non te ne sei reso conto siamo nel bel mezzo del primo semestre , e ciò vuol dire che la scuola è iniziata , e che i docenti ci sono. –rispose.
Voldemort stava per controbattere.
-Tutti.- puntualizzò il preside, prima che l’altro potesse dire qualcosa.
-E se succedesse qualcosa?-
-Oh Tom , non può succedere nulla di pericoloso ad Hogwarts!-
-Se ne sei convinto.- Il ghigno si allargo sulla faccia dello stregone.- Ma nel caso capitasse qualcosa cosa farai?- domandò.
-Cercherò qualcun altro , ovviamente.- rispose Silente sorridendo tranquillamente.
-Ovviamente…- il tono di Voldemort si trasformò in una smorfia.
-Al massimo chiederò a te!-
-Va bene.- e così dicendo il Signore Oscuro si alzò ed uscì dalla stanza.
Raggiunse il portone del castello ed uscì , ma prima si fermò e sussurrò :
-So che stai ascoltando , quindi datti da fare e cerca quella maledetta tiara e quella maledettissima coppa. Ma soprattutto cercami la spada , quella di Grifondoro! La voglio!-

*Non ho la più pallida idea se esista un incantesimo di camuffamento.Se esiste , allora non me lo ricordo.

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Capitolo 7
*** Natale in biblioteca? ***


CHIEDO VENIA! DOMANDO PERDONO!

 

So che oramai le scuse non valgono più, ma vi avviso: ho trovato finalmente il filo conduttore della fanfiction, e con poche probabilità aggiornerò più velocemente.
Ringrazio Marty Evans per le sue piacevoli recensioni e tutte le persone che leggono.
Buona lettura.
Ri-perdono.

HelenaLestrange


Chiunque potrebbe pensare che quei quattro combina guai dei Malandrini avrebbero fatto di tutto pur di capire cosa fosse successo alla loro amica Camelia , ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare che Lily e Clara, anch’esse studentesse del primo anno molto diligenti, si sarebbero immischiate  in un casino così incasinato.
Innanzi tutto i quattro andarono qualche giorno più tardi ad infestare il professor Silente con un milione di domande, alle quali non ricevettero risposta, mentre le altre tre andarono corsero in biblioteca a cercare informazione su cosa potesse o chi potesse mai impossessarsi del corpo di qualcuno.
Inutile dire che la ricerca non aveva riportato numerosi frutti.
Oramai Camelia era distrutta , e più il tempo passava , più cercava un modo per convincere sé stessa più che gli altri che lei qual giorno aveva avuto delle allucinazioni.
-Certo, perché quando si hanno le allucinazioni si comincia a galleggiare per aria. – aveva replicato sarcasticamente Minus.
E con dopo quel commento Amy smise letteralmente di auto convincersi che fosse una cosa totalmente naturale quella che le era succesa.
Il tempo passò velocemente , e dopo poche settimane si trovarono nel bel mezzo degli esami di fine semestre, e la loro ricerca scemò quasi completamente.
Le tre ragazze cercarono un modo per convincere i Malandrini ad andare avanti, Clara aveva persino proposto di farli andare in biblioteca mentre loro studiavano e gli facevano i compiti , siccome Sirius aveva reclamato poiché non potevano passare tutta la loro giornata in una torre ripiena di libri ed fare in più i compiti. Inutile dire che dopo due giorni quei quattro disgraziati smisero le ricerche, approfittando del fatto che Amy , Lily e Clara non se ne sarebbero accorte.
Purtroppo per loro, inconsci del fatto che una mezzosangue , una purosangue ed una natababbana potessero essere più furbe di loro quattro messi assieme , dovettero ritornare a fare i compiti autonomamente: Lily li aveva scovati mentre architettavano un qualche scherzo  da fare a Gazza e li aveva dunque presi per le orecchie e portati in Sala Grande , dove Clara e Amy , gettarono loro i propri compiti , in modo che se li facessero da soli.
-Sarò pur pazza , ma non sono nata per far da schiava a dei purosangue egocentrici.- aveva borbottato l’ultima , che si arrabbiava per poco.
Le tre ragazze allora si rimboccarono le maniche e decisero di avanzare da sole nelle ricerche.
Più il tempo passava e più le ragazze si immergevano nella lettura , fino a rendersi conto che se avrebbero voluto trovare qualcosa di realmente interessante e più sofisticato avrebbero dovuto inoltrarsi nel Reparto Proibito, ed allora persero totalmente le speranze, lasciando perdere tutto il lavoro svolto negli ultimi due mesi.
Il giorno in cui arrivarono le vacanze di Natale fu anche il giorno della partenza verso casa.
Remus e Peter rimasero ad Hogwarts per dei motivi non molto precisi , Clara capì soltanto che aveva a che fare con la luna piena e che Peter doveva restare per aiutarlo.
-Se dovesse succedere qualcosa vi invieremo delle lettere.- disse Lupin.
Prima dei saluti Clara domandò cortesemente a due Malandrini se avrebbero potuto trovare un modo per ottenere il permesso per il Reparto Proibito , ed ebbe come risposta da parte di Minus:
-Meglio non esser visti.- La ragazza non vi diede tanto peso , anche se intuì per la seconda volta che c’era qualcosa di cui non era a conoscenza.
Dopo ciò lei raggiunse i suoi amici nello scompartimento che avevano trovato e partirono verso Londra.
Quando arrivarono Clara venne investita dai genitori che la stritolarono in un forte abbraccio esclamando:
-O Dio , ma quanto sei cresciuta! Ci sei mancata moltissimo!-
Gabriel invece la squadrò dall’alto al basso , ancora geloso del fatto che la sorella maggiore potesse andare in una scuola per maghi e streghe mentre lui doveva starsene a casa a fare compiti di matematica e di altre noiosissime materie.
S’incamminarono verso casa , e per le due settimane seguenti Helena e John , fratellino incluso , la investirono di domande e non la lasciarono un solo secondo da sola. La scusa era a dir poco plausibile : quale genitore non strapazzerebbe di domande dopo che il proprio figlio dopo che ha passato gli ultimi quattro mesi a studiare cose assolutamente incomprensibili (nel caso di John e Gabriel) , oppure forzatamente lasciate a marcire in un punto della propria linea vitale (nel caso di Helena).
Insomma , Clara non poté dire di essersi annoiata.
 

Lily

Quando la rossa si ritrovò a casa sentì un vuoto in petto: l’idea di starsene due settimane in una casa con una sorella gelosa e due genitori che non potevano capire nulla di ciò che aveva passato non le piaceva per nulla.
Per lo meno c’era Severus , che poteva farle un po’ di compagnia.
Se prima di Hogwarts pensava che fosse una delle persone migliori al mondo , ora come ora non ne era così tanto sicura : i suoi ideali le mettevano i brividi , letteralmente.
“Meglio lui che qualcun altro.’’ S’era detta la ragazza, e così facendo , dando neanche il tempo ai genitori di dire qualcosa , corse a portare il baule in camera e si avviò decisa a casa Piton.
Non che la casa del suo caro amico fosse una meraviglia, anzi , era piuttosto una catapecchia.
Lily ancora si stupiva di come quel ragazzo potesse sopportare i violenti litigi tra i suoi genitori.
Ad ogni modo non ebbe nemmeno il tempo di bussare che il ragazzo spunto fuori dalla casetta, sbatté la porta e vi i accascio contro , scivolando a terra.
La risposta alla domanda “Perché?’’ della ragazza furono le urla di un uomo e di una donna.
-Guarda come hai conciato nostro figlio , strega!-
-Inutile che mi insulti siccome  sono realmente una strega, idiota che non sei altro!-
-Per l’amor di Dio , smettila di dare risposte così intelligenti e ammetti che l’idiota qui sei tu!-
-Neanche se lo spirito di Salazr tornasse dall’oltretomba per cruciarmi!-
I due ragazzi decisero di allontanarsi immediatamente dalla casa.
“Se continueremo così allora di certo non mi annoierò!’’. Pensò la rossa : in fondo il modo in cui Severus  raccontava i litigi tra i suoi genitori la divertivano molto.
 

Remus e Peter

Incredibile quanto Hogwarts potesse essere vuota durante le vacanze natalizie!
Se Remus si era sempre sentito diverso dagli altri e costretto all’isolamento , in quel momento ebbe la netta sensazione di essere completamente solo. Ringraziava profondamente Merlino per avergli dato degli amici su cui poter contare , siccome negli anni precedenti non ne aveva mai avuti. Nonostante tutto non aveva ancora deciso di rivelare il segreto , non a tutti per lo meno.
Poteva fidarsi dei Malandrini, questo era sicuro, ma non era ancora convinto delle ragazze che stavano con loro. La Bernat sembrava una che sapeva il fatto suo , il genere di persona capace di rifilare una bella rispostaccia nel caso qualcuno la facesse arrabbiare. Lo stesso valeva  per la Evans , ma il fatto che fosse amica di Piton la rendeva un po’ meno affidabile. Poi la Drunk, così dolce sia all’esterno che all’interno , e proprio per questa eccessiva gentilezza temeva che qualcuno la facesse impazzire fino a farle confessare ciò che doveva rimanere nella più completa ombra, che non doveva venir nemmeno sospettato. Aveva già visto Cassiopea Lestrange e Roxanne Malfoy che avevano cercato di farsi amica l’ingenua Corvonero per scoprire cosa le fosse successo. L’avevano aggirata facendo domande a trabocchetto , come delle vere Serpi. La poverina era impazzita a furia di tutte le domande che le ponevano, stava per esplodere in lacrime , siccome aveva ripetuto mille volte che non ne aveva la più pallida idea, ma grazie a Morgana Sirius e lui stavano passeggiando per i corridoi e l’avevano presa a braccetto con una stupidissima scusa per poter allontanare la povera Amy da quelle due. L’avevano portata in sala comune nonostante Clara , Lily e gli altri fossero in biblioteca per la ricerca , e avevano tentato di tranquillizzarla per tutta la serata: era rimasta scioccata.
Anche lui era rimasto scioccato da tutto ciò , e quando James gli chiese la sera stessa quando lui avrebbe rivelato il suo segreto alle ragazze, utilizzò come scusa il fatto che Lily frequentasse Piton , di cui nessuno si fidava , e che non voleva rischiare, facendogli credere che temeva che la ragazza si facesse scappare qualcosa.
In realtà lui non lo aveva mai pensato , era stato Peter a suggerirgli quell’idea. All’inizio non vi aveva dato importanza , ma poi pensò che fosse un buon pretesto per non correre rischi.
James era stato comprensibile e lo aveva lasciato in pace, ma Remus alcuni giorni dopo non riuscì a non dirgli la verità. Gli raccontò dell’episodio che Sirius , Amy e lui avevano nascosto agli altri, e gli spiegò che non temeva che Camelia lo dicesse in giro , siccome si fidava di lei come degli altri , ma che piuttosto lo dicesse quando qualcuno la torturava, riempiendola di domande trabocchetto facendola impazzire.
Il ragazzo lo capì , e decise di chiudere il discorso dicendogli che doveva fare ciò che riteneva più giusto, e di rivelarlo quando sembrava più adatto.
Ora si trovava a passare le vacanze di Natale ad Hogwarts in compagnia di Peter.
Se la luna piena non si fosse trovata nel bel mezzo di quelle due settimane di vacanze sarebbe tornato a casa da sua madre e suo padre , ma siccome non voleva rischiare di mettere a repentaglio la vita dei propri genitori per via della sua maledizione , aveva deciso di fare come Silente gli aveva gentilmente proposto : passare le vacanze a scuola.
La scuola per chiunque non sarebbe stato un gran bel posto dove passare i giorni festivi , ma stiamo parlando di Hogwarts , e persino lì i giorni peggiori sono comunque migliori che in una scuola comune.
Non avevano granché da fare lui e Peter : finire di fare i compiti e infine approfittare delle giornate ad Hogsmead per rimediare i regali che non avevano ancora trovato o inviato.
A parte ciò Clara aveva affidato a loro il compito di ottenere un permesso per il Reparto Proibito per poter avanzare con le loro ricerche , ma Peter , che era al corrente del fatto che nessun docente al mondo avrebbe mai dato quel pezzo di carta a due ragazzini, combina guai in più, aveva domandato a James di prestargli il Mantello dell’Invisibilità.
Perché si : i Malandrini possedevano un mantello che rendeva invisibili.
Beh , onestamente era di Potter. Lui diceva di averlo trovato in soffitta , dentro uno degli antichissimi bauli che i Potter possedevano, ma sapevano tutti che i pochi mantelli di quel tipo si rovinavano e perdevano il proprio potere il poche decine di anni , e che quindi ovviamente gli era stato donato dal padre.
Ad ogni modo , il 21 dicembre la maggior parte dei ragazzi di Hogwarts tornarono a casa , e quindi ne avevano approfittato per continuare le loro ricerche , pensando che con la scarsità di persone rimaste a scuola  il mantello non sarebbe stato necessario per entrare nel reparto proibito.
Mai idea fu più sbagliata: siccome le persone erano diminuite , di conseguenza c’era meno gente con cui i ragazzi potevano rimanere a chiacchierare , e quindi si rifugiarono tutti in biblioteca, alla ricerca di un libro che potesse intrattenerli.
Quando Minus e Lupin entrarono in biblioteca rimasero scossi per la moltitudine di persone che c’erano: non l’avevano mai vista così piena.
Decisero allora di continuare la loro ricerca nei reparti comuni , e di andare in quello Proibiti con il Mantello di notte: non potevano rischiare di far notare agli altri che apparivano e sparivano continuamente.
I ragazzi passarono due giorni e due notti alla ricerca di qualche libro che li potesse indirizzare sul chi e perché avrebbe dovuto impossessarsi del corpo della loro cara amica , ma il risultato fu più che deludente.
Il 24 dicembre venne dato il permesso ai ragazzi di andare ad Hogsmead per comprare regali, anche ai ragazzi del 1° e 2° anno , che di solito non potevano. Decisero di concedersi una giornata di svago , siccome sarebbe stata l’unica a loro disposizione, e loro non volevano di certo sprecarla!
Quel pomeriggio si divertirono più di quanto pensavano: fecero una scorpacciata di caramelle a Mielandia, provarono la deliziosa Burrobirra di Madama Rosmerta,  e infine incontrarono i gemelli Florence e Lucas Withday , che gli fecero fare l’intero tour turistico del villaggio scherzando e ridendo a crepapelle. I quattro approfittarono dell’evento anche per fare i regali, i gemelli ne comprarono solo uno per Molly e Arthur, gli zii, che si prendevano cura di loro da quando i loro genitori morirono, mentre Remus e Peter ne comprarono uno per ognuno dei loro amici.
La sera infine tornarono in biblioteca.
I due ragazzi entrarono nella sezione del Reparto Proibito che non avevano ancora visitato, sfogliarono libro dopo libro , alla ricerca di qualcosa che li potesse aiutare.
Lessero una quantità di cose che nessuno avrebbe mai potuto immaginare , cose incredibili , cose meravigliose e altre da far accapponare la pelle!
Passarono le ore , e più avanzavano nella ricerca , meno speranza avevano: non trovavano nulla!
Passarono una notte completamente insonne , ma verso le 5:00 Peter trovò qualcosa.
-Hei, guarda qua!- lo chiamò Minus.
-Hai trovato qualcosa di utile?-
-Non per la nostra ricerca, ma sulla nonna di Clara c’è qualcosa di molto interessante!- replicò Peter.
-La nonna?!- Remus era un po’ disorientato.
-Ma sì, Jane Bell!-
-Ma lei è la bisnonna!- esclamò Lupin.
-Ad ogni modo, lo sapevi che lei si è battuta contro i seguaci di Grindenwald fino alla fine dei suoi giorni?- domandò Minus.
-È un po’ esagerato dire “Fino alla fine dei suoi giorni’’, non credi?-
-Affatto, è morta per via di uno di loro! L’aveva attaccata e lei dopo essersi difesa come si deve è morta.-
-Non immagino lo shok che la figlia e la nipote si son prese. Dev’essere stato orribile…- pensò Remus ad alta voce.
Lupin si guardò in giro preoccupato.
-Su Lunastorta, non crederai mica che il fantasma di una famosa eroina morta undici anni fa possa tornare per tormentarti!- lo prese in giro l’altro ragazzo.
-No niente è ch… Aspetta!- esclamò il giovane.
-Cosa? Hai trovato qualcosa!?- domandò Minus con gli occhi fuori dalle orbite e con un sorrisone, sperando di poter finalmente andare a dormire.
-E se Camelia non fosse stata posseduta da una persona ma da uno spirito?- chiese retoricamente Lupin.
-Andiamo, non esistono spiriti erranti invisibili sulla terra! Al massimo ci sono i fantasmi, nulla di più.- rispose il ragazzo.
Ma Remus non lo ascoltò e continuò con il suo ragionamento ad alta voce.
-C’è un intero reparto dedicato ai fantasmi che non abbiamo controllato perché abbiamo sostenuto che fosse ridicolo che uno di loro prendesse il corpo di Amy, scommetto tutto quello che voi che la risposta si trova tra quei libri!-
Il ragazzo fece un enorme sorriso.
-Ma sei sicuro che esista un reparto per ‘sta roba?- domandò diffidente Peter.
-Se tu avessi ascoltato l’elenco dei reparti in biblioteca di Madama Prince a quest’ora non staresti facendo questa domanda.- rispose secco Remus.
-In più non è neanche nel Reparto Proibito! Tra qualche giorno potremmo andarci!-esclamò.
-Tra qualche giorno? Se la Evans e la Bernat scoprono che abbiamo lasciato perdere la ricerca per due o tre giorni ci scuoiano vivi!-
-Domani è Natale, e immagino che tu non voglia passare la giornata qui. Tra due giorni c’è la luna piena, non ti dice nulla? A me sì! Quindi, contando che mi ci vorranno minimo due giorni per mettermi in sesto passeranno quattro giorni, e poi torneremo in biblioteca, e non dovremmo neanche cercare senza sapere dove andare! Sappiamo esattamente in che direzione avviarci, perciò torneremo qui tra quattro giorni, e nessuna delle ragazze lo verrà a sapere siccome nessuna di loro sa che cosa sono io!- con questa conclusione Remus mise a posto i libri, si mise sotto il Mantello, attese che Peter vi si infilò sotto e poi si avviarono verso l’uscita.
Arrivati al dormitorio Minus si gettò sul letto urlando:
-Fi.Nal.Men.Te. Un. Letto!-
-Ssssh!- gli fece eco il ragazzo.
-Ma di cosa ti preoccupi?! Non c’è nessuno, nemmeno Paciock!-
-Ma dobbiamo scrivere un biglietto da aggiungere ai regali che invieremo domani per avvertirli del fatto che per lo meno abbiamo una pista da seguire.- rispose Remus.
-Tecnicamente i regali glieli invieremo tra qualche ora…- replicò Minus.
-È la stessa cosa, alzati!-
 

James.

Quando verso mezzogiorno un gufo batté il becco verso il vetro, dal letto del giovane Potter si sollevò un fortissimo sbuffo. Il ragazzo si alzò malamente, staccò il pacchetto dalla zampa del volatile e lesse il biglietto.
“Il cane, anzi il lupo, ha fiutato la pista! Facciamo vedere a quei fantasmi che non siamo messi poi così male! Buon Natale Ramoso.
~Codaliscia e Lunastorta.
P.S. Avvisa gli altri, abbiamo finito la pergamena!’’
James rise, recuperò un bel foglio di pergamena e lo spezzò in quattro parti.
“È l’ora di mandare avanti il lupo.’’ Pensò il ragazzo.

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Capitolo 8
*** Ciò che le aveva distrutte. ***


Buonasera.
Oggi è un grande giorno siccome, a parte essere in vacanza, sono riuscita a rimanere nei termini di tempo di pubblicazione che mi sono imposta!
Quindi è un ottimo pretesto per festeggiare!
Questo capitolo è focalizato soprattutto su Clara, e su un avvenimento che le rimarrà impresso nella mente a vita.
Faccio un piccolo avviso: ho deciso di cambiare il cognome di Helena. Da oggi in poi non sarà più Helena Bell ma sarà Helena Eyre (Quindi Rose Bell sarà Rose Eyre e la famigerata bisnonna sarà Jane Eyre.)
Motivazione: quando ho cominciato a scrivere questa long ho dato a Helena e a tutti gli altri il cognome Bell perché volevo che, dopo una serie di avvenimenti che sono già stati messi su carta e che avevo programmato fin dall'inizio, Gabriel prendesse il cognome della madre, diventando niente di meno che il padre di Katie Bell (per chi non ha letto i libri, è un personaggio della Rowling. La ragazza che finisce in ospedale perché ha toccato la collana maledetta che Malfoy voleva consegnare a Silente). Purtroppo mi son resa conto di non poter legare questi due personaggi, siccome riuscirò a malapena a far compiere a Clara il destino che ho in serbo per lei.
Perché Eyre? : per il semplice fatto che è il cognome del personaggio principale del libro chee si trova sul mio comodino in questo periodo. Vi semplifico la vita: mia  madre per il compleanno alcuni giorni fa mi ha regalato Jane Eyre di Charlotte Brontë, constatando che non potevo vivere senza leggere uno dei capolavori della letteratura inglese. Siccome sono appena all'inizio e già mi piace moltissimo ho deciso di commemorare Charlotte Brontë dando ai miei personaggi il cognome della sua eroina. È un tributo verso di lei.
Attenzione però: la mia Jane Eyre non è la stessa Jane Eyre del romanzo!
Un'ultima cosetta: alll'inizio James firmerà la sua missiva con J.C Potter. C sta per Charlus. Il copyright è di Marty Evans, che lo usa in una sua fanfiction, e che mi fa sempre ridere a crepapelle quando lo leggo.
Ringrazio chiunque legga questa long, e ringrazio ancora di più Marty Evans che recensice pazientemente ogni capitolo e ogni mia Fanfiction, facendomi notare alcune distrazioni causate appunto dalla mia diistrazione.
Che dire? 
Baci e buona lettura.
HelenaLestrange.

Clara

Quando Clara ricevette la lettera da parte di James dovette riflettere un po’ per comprenderla per intero.
“Allora Testona, i nostri soci hanno fiutato una possibile pista per trovare chi o cosa abbia avuto la simpatica idea di andare ad abitare nel corpo della nostra cara Camelia. Io dico di lasciarli in pace alcuni giorni, almeno perché si riprendano dopo la fatica che hanno affrontato o che affronteranno(sempre che ne escano vivi).
Buon Natale Testona!
-J.C.Potter’’
Felice che Remus e Peter avessero trovato una via che avrebbe potuto condurli verso la risulozione del loro mistero, aprì un cassetto e vi mise dentro la missiva.
Sentì il campanello suonare e corse ad aprire: era la sua amatissima nonna Rose.
Rose, nonostante la vecchiaia, era rimasta sempre bellissima. Aveva una dei meravigliosi occhi azzurri che non avevano nulla a che vedere con quelli castani della nipotina, e capelli ricci, un tempo biondi, ma diventati oramai bianchi a causa del tempo passato.
-Nonna Rose!- aveva esclamato la ragazza con un sorrisone stampato in faccia!
L’anziana l’abbracciò fortemente, lasciandola dopo alcuni minuti per poi dirle affettuosamente:
-Allora mia cara signorina, ci sono stati dei progressi in questa famiglia?-
-Non capisco cosa intendi dire nonna!- la bambina la guardava un po’ incerta –Che tipo di problemi ci dovrebbero essere?- le chiese mentre la conduceva al divano dopo aver chiuso la porta.
-Ma come? Tua madre mi ha chiamata più volte per raccontarmi che lei e tuo padre John litigavano molto, però non mi ha ancora detto su cosa erano basati i loro litigi! Tu dovresti saperlo, insomma, tra due mesi compirai 12 anni, sei già grande, puoi venir messa tranquillamente al corrente su ciò che succede e dirmelo: sai che di me puoi fidarti.- rispose gentilmente la donna.
Clara che era andata in cucina per preparale un tè si scostò dall’armadio e la guardò stupefatta.
-Veramente nonna, non so di cosa parli.- Rose la guardò dolcemente –Vuoi una tazza di tè?-
-Grazie tesoro!-
“Il secondo nomignolo con la T in meno di un’ora: siamo messi bene!’’ pensò la ragazza.
-Dove sono tutti?- domandò mentre si guardava in giro l’anziana.
-Sono andati a fare la spesa!- rispose la ragazza mentre metteva l’acqua nella teiera.
-E perché tu non ci sei andata?-
-Perché dovevo finire i compiti.-  le spiegò brevemente mentre tornava dalla nonna con un paio do biscotti.
-Di cosa parliamo mentre aspettiamo che l’acqua si scaldi?- domandò Clara.
-Oh, magari potresti dirmi cosa succede tra mamma e papà, siccome affermi in continuazione che non sai cosa succeda!- esclamò la donna ritornando sul discorso di prima.
-Non lo so! Non sapevo neanche che litigassero prima che tu arrivassi oggi!- la povera ragazza era disperata.
-Ma per l’amor del Cielo, bambina mia, dov’eri per tutto questo tempo? Nel mondo della fantasia?-
-Non proprio…-
-Come “non proprio’’?- ribatté la donna. –Ah, lasciamo perdere! Vuoi che ti aiuti con i compiti? Sai a scuola io ero molto brava, a parte che nella matematica, ovviamente!-
-Beh, ti ringrazio, ma io non vado alle medie come tutti gli altri ragazzi.- rispose un po’ timorosamente.
-E dove, di grazia?-
-In una scuola per persone speciali, diverse.- le disse la bambina.
-O povera me, ti hanno diagnosticato una qualche malattia vitale o qualcosa del genere e non puoi più andare a scuola come gli altri ragazzi della tua età! O povera cara quanto mi dispiace! Non volevo essere così maleducata.- la  donna aveva cominciato a disperarsi e a scusarsi di continuo.
-Ma nonna Rose, io non ho nessun problema, vado ad Hogwarts, proprio come ha fatto la mamma quando era giovane, come te e come la bisnonna Jane!- le disse Clara sorridendo.
Improvvisamente l’espressione dell’anziana si tramutò: dalla disperazione divenne di ghiaccio. La guardò quasi fosse un fantasma, poi come se non ci fosse. Sembrava che la stesse cercando. Allora nei suoi occhi la ragazza vi poté leggere tristezza, malinconia, per poi vederla ritornare nella realtà quando la teiera cominciò a fischiare.
Clara si spaventò.
-Vado a prendere l’acqua.- le sussurrò, quasi temesse di parlare, ma nulla: Rose rimase lì, immobile, come se non la vedesse.
La donna simulò un okay con le labbra.
La ragazza si diresse velocemente in cucina, e improvvisamente le venne in mente il motivo delle litigate tra sua madre e suo padre: lei ad Hogwarts.
Era lo stesso motivo per il quale la nonna era appena rimasta paralizzata in salotto.
Lei.
Dopo che Silente e la McGranitt erano arrivati per convincere i suoi genitori a rispondere alla proposta di farla andare ad Hogwarts a suo padre era stato sbattuto in faccia in un solo colpo un intero mondo al quale doveva per forza credere, un mondo che sua moglie gli aveva nascosto per la bellezza di più di 11 anni.
Adesso si che Clara capiva perché litigavano.
Decise che con sua nonna avrebbe fatto finta di nulla, e che poi avrebbe scritto immediatamente a Lily e a Camelia per parlarle di ciò che aveva scoperto.
Versò l’acqua in due tazze, vi mise una bustina di tè per ciascuna e ritornò dalla nonna, che sembrava essersi ri stabilizzata.
Le sorrise, ma non era così stupida: infatti aveva capito alla perfezione che nonostante Rose non lo desse a vedere, l’atmosfera tra di loro era appena cambiata. Era talmente tesa che si poteva persino tagliare.
Bevvero entrambe silenziosamente, e dopo alcuni minuti dopo l’anziana le disse qualcosa che la fece rimanere a bocca aperta:
-Io non sono mai andata ad Hogwarts.-  Lo disse con un tono talmente secco che sembrava quasi un insulto.
-CHE COSA?- aveva urlato Clara.
-Esattamente!- le rispose malamente Rose.
-Ma perché?- domandò Clara.
-Per il semplice fatto che io non ho poteri magici. IO. NON. SONO. MAGICA.-  la donna sembrava arrabbiata, ma non con la nipote, ma piuttosto con sé stessa.
La donna gridò con tale disprezzo quelle quattro parole fecero capire a Clara che se le sarebbe ricordate per il resto della sua vita.
E di lì la nonna cominciò a parlare con un tono così arrabbiato che spaventò la ragazza.
-Veramente orribile. La mia vita nella società magica è stata una vera schifezza. Io ero la figlia della famosissima eroina Jane Eyre. La tua bisnonna era la persona più importante del mondo: era la prima donna ad aver fato notare a quelle zucche vuote del Ministero della Magia che pure le donne potevano essere importanti. Ma guarda caso, lei, la rivoluzionaria, lei, l’esempio della forza delle donne, la forza delle streghe, ha obbedito al Ministro, inviando la sua cara figlia ad Hogwarts, nonostante sapesse che lei non aveva magia nel suo sangue! Quella stupida idiota! Dopo un anno sono stata inviata a casa con una sola regola da rispettare: non tornare mai più! Io non me la sono presa tanto, ma il girone all’inferno è arrivato dopo: giornalisti che ci seguivano ovunque, chiedendo perché! Tutte quelle persone erano uscite da Hogwarts ed adesso sono più che felice di non esserci andata, non avrei mai voluto diventare come loro!C’erano giornali che pubblicavano ogni nostro movimento ed ogni giorno c’erano sempre più teorie sul perché io fossi senza poteri. Una maledizione scampata, un veleno mortale, un virus babbano e altre cose. Ma io ero l’unica a sapere la verità: a lei non importava nulla di me!-
Rose si fermò e  guardò con disprezzo Clara, che aveva tentato di non piangere per tutta la durata di quel discorso così violento.
-E guarda un po’, io che speravo di non avere dei figli che le somigliassero mi ritrovo davanti ad una nipote che le somiglia veramente troppo. Per lo meno Helena e Andrew hanno preso un po’ da me!-
La guardò sprezzante e poi si alzò, si diresse verso la porta e le disse:
-Dì alla mamma che sono passata, lei saprà cosa fare. Spero che ti diverta in quella scuola di deficienti!- e così uscì senza nemmeno salutarla.
Clara da quel momento scoppiò in un pianto dirotto.
Si accasciò contro lo stipite della porta dopo aver controllato che lei se ne fosse andata del tutto, e poi si lasciò andare.
Dopo essersi sfogata raggiunse camera sua e si mise a scrivere a Lily e a Camelia per raccontare a loro ciò che era successo.
Aveva dato poi le due missive alla sua cara civetta Beth(così l’aveva chiamata) e poi si era sdraiata tristemente sul suo letto.
Se prima credeva che sua nonna fosse una delle migliori persone al mondo, ora la sua idea era stata totalmente distrutta.
Sua nonna adesso la odiava.
La odiava perché lei era qualcosa che lei non era.
E questo l’aveva distrutta.

 
 

Camelia

Quando la biondina ricevette la lettera della sua cara amica fece salti di gioia.
Quando la finì di leggerla invece si sentì triste per ciò che la sua amica aveva passato.
Quando scese in sala da pranzo i genitori si accorsero immediatamente dello stato d’animo della loro figliola e le chiesero cosa fosse mai successo per renderla così mogia e più sensibile di quanto già non lo fosse.
-La mia amica ha perso ogni fonte di ispirazione.- aveva risposto Amy, sul bordo delle lacrime.
-In che senso?- le domandò la madre.
-Lei adorava sua nonna, e lei ora ha scoperto che da quest’anno va ad Hogwarts, ed ora la odia, siccome Clara ci può andare mentre lei da giovane non ha potuto. Le ha raccontato di tutta la sua vita, di come è stata trattata dalla società, dicendo alla fine di odiarla.- spiegò la bambina.
-Camelia.- cominciò a dire suo padre- non tutti i maghi hanno il privilegio di andare a scuola, ad esempio ci sono i Maghinò che…-
-Papà, io non voglio un discorso su chi può e chi non può: io voglio aiutarla, proprio come lei e gli altri mi hanno aiutata.- replicò la ragazza.
-Figliola, non tutti i Maghinò sono stati scherniti dalla società magica, di solito li lasciavano in pace. Io so di una suola Maganò che venne inseguita da tutti i giornalisti: Rose Eyre, la figlia della famosa Jane Eyre.  Se ben ricordo ha avuto due figli più che dotati nelle arti magiche, uno di loro era persino diventato Auror, mentre l’altra ha vissuto il resto della sua vita nel mondo Babbano. Forse hanno avuto figli, ma dei Eyre non si è più sentito parlare!- aveva detto la madre
-Ho già sentito parlare degli Eyre a scuola, ne hanno menzionata una mentre la chiamavano per farsi smistare, almeno credo.- rispose Camelia, sempre con un tono triste e gli occhi lucidi.
-Ad ogni modo mia cara, non puoi fare nulla per la tua amica, a meno che tu non riesca a convincere sua nonna a non odiarla. Di solito gli avi sono le persone per cui stiamo più male e a cui si dicono le cose più facilmente. Sono delle figure realmente importanti.- rispose il padre.
Dopo la cena Camelia si diresse nella camera nel quale i suoi avevano messo tutti gli strumenti che loro avevano suonato da giovani. La musica per loro era una grandissima passione, ma non avevano mai tentato di passarla alla figlia, che l’aveva sviluppata di nascosto, senza che i genitori lo venissero a sapere. Era divenuta anche una brava pozionista a scuola, ma lei non poteva praticare pozioni anche a casa, siccome non aveva ancora appreso tutto, e quindi rischiava di far saltare tutto all’aria.
Si sedette sulla panchetta di fronte al pianoforte e cominciò a suonare una melodia malinconica.
Intanto i genitori al piano inferiore si chiesero quando mai la loro figlia avesse imparato a suonare.
 

Lily

Quando Lily ricevette la missiva di Clara aveva cominciato anche lei a saltare di gioia.
Quando invece aveva  terminato di leggere si era sentita triste anche lei per ciò che le era successo.
Petunia l’aveva vista leggere, e appena aveva notato la sua espressione triste l’aveva attaccata dicendo:
-Sono notizie di una di quelle tue amiche incontrate in quel posto per pazzi?  Devono essere sicuramente cose tristi quelle che ti ha scritto! È morta durante un’operazione?- domandò sprezzante la sorella.
-No! – aveva risposto la rossa urlando.
Non le piaceva quando qualcuno delle persone a cui voleva bene stavano male, se in più venivano insultate allora dava di matto.
Preoccupata decise di andare a fare una passeggiata per i prati per tranquillizzarsi.
Non fece più di un chilometro che già aveva intravisto la casa del suo amico Severus, e senza pensarci due minuti si era diretta verso quella piccola costruzione.
Bussò una qualche volta e il ragazzo magrolino spuntò fuori dalla porta.
-Ciao Lily, come va?- domandò con una cordialità che usava solo con lei.
-Male!- rispose secca.
-Perché? Petunia ti ha fatta arrabbiare di nuovo? Ti ho già detto di ignorarla perché lei non si merita la tua attenzione…-  Piton aveva cominciato a elencare perle di saggezza.
-In realtà è Clara…-  aveva sussurrato Lily.
-Che cosa ti ha fatto quella lurida Mezzosangue? Gliele dico io un paio di parole!- aveva esclamato il moro.
-Non insultarla che tu non sei migliore di lei!- gli aveva urlato addosso la rossa.
-Va bene, okay, cos’è successo?- domandò Piton tentando di sembrare interessato.
-La nonna di Clara le ha detto di odiarla.- disse tutto d’un fiato la ragazza.
-Beh, non è l’unica, dovremmo vedere chi altri la odia, magari potremmo fondare un gruppo in cui si parla di ogni cosa che…-
-Ma cos’è , il festival internazionale degli insultii?- rispose Lily seccata.
Piton la guardò per alcuni minuti e poi la rossa esclamò:
-Certo che sono proprio stupida! Non sarei dovuta venire da te per chiederti un parare su Clara, tu sei di parte da quando l’hai vista!-
-Perché tu invece?- protestò l’altro.
-Se la mia amica dovesse fare qualcosa di sbagliato glielo farei notare, tu invece fai apparire negativo tutto quello che fa!- rispose la ragazza.
-Si, come no!- pensò ad alta voce il ragazzo.
-Va bene, io me ne vado a farmi un giro DA SOLA! – disse la rossa.
-Ma perché?- domandò lui senza capire.
-Perché non voglio parlare di una mia amico con qualcuno che la insulta di continuo. Dopo questo ciao.- e così dicendo la ragazza si avviò verso una direzione qualsiasi, senza sapere dove dirigersi.
“Possibile che oggi tutti vogliono farmi perdere le staffe oggi?!’’ aveva pensato Lily.

 

Hogwarts

Il fatto che non ci fosse quasi nessuno nella scuola durante le vacanze natalizie rendeva più facile l’infiltrazione nelle Sali comuni delle altre Case, ma portarsi appresso una Bellatrix chiacchierona rendeva tutto ciò più complicato.
Rodolphus Lestrange era stato incaricato dal Signore Oscuro a trovare i tre oggetti principali delle case di Tassorosso, Corvonero e Grifondoro.
Per quello di Tassorosso era stato facile: quei geni avevano messo la Coppa su un piedistallo accanto al camino, lasciando come protezione una ridicola teca di vetro.
Era sicuro che per gli altri due sarebbe stato più complicato, ma non credeva fosse così difficile.
Per la Tiara di Corvonero doveva risolvere un enigma, invece per la Spada di Grifondoro aveva bisogno di un vero Grifondoro e quel maledettissimo Cappello Parlante.
Per i Grifondoro aveva lasciato perdere subito dopo aver scoperto cosa serviva, per Corvonero invece era sicuro che avrebbe trovato la risposta, almeno finché Bellatrix non si era messa in testa la malsana idea di segurlo.
-Lo sai che i nostri genitori hanno deciso di farci sposare una volta finiti i nostri studi? Io poi voglio diventare una Mangiamorte, proprio come te! Saremo una bella coppia di sposini! Non vedo l’ora , e tu?- domandava di continuo ridendo come un’oca Bellatrix.
-Si non vedo l’ora…- rispondeva sarcasticamente Lestrange.
“Saranno dei mesi molto lunghi!’’ pensava il ragazzo intanto.

 

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Capitolo 9
*** E se fossero spiriti? ***


Allora, innazitutto domando perdono per il ritardo, ma settimana scorsa ho avuto un'imprevisto, e di conseguenza non ho potuto aggiornare, perciò ho fatto tutto oggi! Tranquilli, settimana prossima dovrei poter aggiornare con un nuovo capitolo, anche perché ho già in mente cosa accadrà nel prossimo capitolo, e se non lo scriverò presto sono sicura che dimenticherò tutto e non voglio! Possiamo dire che nello scorso capitolo alla fine ho descritto una Bellatrix molto OOC, una cosa molto incoerente, siccome io stessa ho scritto una One-Shot su di lei, e lì vi assicuro, il suo comportamento è come in quello dei libri(o peggio). Parola di ''scrittrice'', sempre se mi si può definire così, oltre ad un sacco di cose.
Come al solito ringrazio Marty Evans che recensice molto volentieri (almeno spero!) le mie Fanfiction, e ringrazio anche le persone che leggono questa assurda storia.
Spero che questo capitolo sia di gradmento.
Ricordo che recensioni sono gradite, positive e negative.
Buona lettura.
HelenaLestrange


-Stai scherzando vero?!- urlò la rossa.
-No Lily non sto scherzando, stando a ciò che questo libro dice, Camelia deve esser stata posseduta da qualcosa che arriva direttamente dal mondo dei morti.- le rispose tranquillo il ragazzo.
-Andiamo Peter, è impossibile, da quando qualcosa che non è un fantasma può vagare per il mondo in piena libertà?- protestò lei.
-In teoria Pix è un Poltergeist…-
-È comunque un fantasma! E poi scusa, ma per quel che ne so lo si può vedere, a  meno che noi non siamo una specie di eccezione … ma allora dovremmo preoccuparcene, insomma, forse visto che siamo gli unici che possono vederlo allora è solo una visione e stiamo “solo’’ impazzendo!- urlò di nuovo Lily.
-Hei cosa succede? E perché stai urlando Lily? Ti si sentiva fin dal primo piano della biblioteca! Ringrazia che non ci fosse Madama Prince, perché allora saresti messa davvero male!-  Remus era appena arrivato e aveva una faccia un po’ scandalizzata.
-È solo che questo genio- gridò la ragazza indicando Peter.
-Stai ancora urlando… - le fece notare il ragazzo.
-Aaaah! Va bene!- e da lì la rossa cominciò a bisbigliare –lui sostiene che ci sia qualcosa di invisibile che arriva direttamente dal mondo dei morti, il che è una cosa perfettamente improbabile, siccome le uniche cose morte che possono andare in giro per la terra morte sono i fantasmi!- concluse la ragazza.
-E pure gli Inferi!- la corresse Remus.
-I che?- domandò sconvolta Lily.
-Sono delle creature di Tu.Sai.Chi.- rispose tranquillamente Lupin.
-Che cosa? Voldem-
-Non dire quel nome!- la sgridò Peter.
-Va bene! Vuoi dire che ColuiCheNonDev’EssereNominato ha altre creature magiche dalla sua parte che non siano Mangiamorte?- domando Lily un po’ confusa.
-Ovvio.- rispose noncurante Remus.
-Ovvio? Ovvio? Come può essere ovvio? Devono essere veramente molto idioti per mettersi dalla sua parte!- esclamò la ragazza.
-Ci sono un sacco di cose che quell’uomo è disposto a scarificare, promettere, o fare per avere più seguaci e vincere la sua guerra. – le spiegò come se nulla fosse.
-Perché usi questo tono con me?- domandò sospetta Lily.
-Quale tono?- le chiese senza capire il ragazzo.
-Questo tono noncurante. C’è qualcosa che non va? Se vuoi posso aiutarti. Se vuoi possiamo aiutarti, perché è ovvio che anche gli altri sono ben disposti nell’aiutarti, vero Peter?-
-Che?- domandò il ragazzo interpellato alzando il viso dal suo libro.
Lily d’altro canto gli rifilò una bella gomitata sulla spalla.
-Ahi ma sei per pazza per caso?- protestò il ragazzo.
Questa domanda gli procurò un’altra gomitata.
-Vero Peter?- domandò un’altra volta Lily.
Il ragazzo non capì, ma poi notò che il suo era di mal umore e che il tentativo di Lily era quello di sollevarglielo un po’.
-Ma certo! Cosa credi: che saremo capaci di lasciarti al tuo orribile destino da solo? Noi ti aiuteremo in tutto e per tutto!-  rispose infine il ragazzo senza rendersi conto di aver accennato fortemente ad un segreto che  il suo amico non voleva ancora rivelare.
Il volto di Remus si oscurò ancora di più.
-Orribile destino? Ma cosa stai dicendo lui non ha nulla che non va!- ma poi a Lily venne in mente qualcosa di orribile. –Non ti sarà capitato mica qualcosa di brutto? Non avrai mica un qualche problema che non ci hai detto?- domandò poggiandogli una mono sulla spalla.
Remus si girò bruscamente togliendosi la mano della ragazza di dosso.
-O Merlino hai qualcosa e non ci hai detto nulla!- esclamò la ragazza spaventata.
Nello stesso esatto momento arrivarono James, Sirius, Amy e Clara, e non appena il ragazzo li vide corse  giù per le scale, scappando da loro e dalla biblioteca.
-Ma che cos- non ebbe il tempo di finire James che Lily già gli rispose:
-Remus ha qualcosa che non ci vuole dire, e dalla sua reazione deve essere grave. Dobbiamo aiutarlo!-
I tre ragazzi si scambiarono velocemente un’occhiata d’intesa e rispose in coro:
-Ma no!-
Clara aveva notato il loro scambio d’occhiate e aveva capito che quella che sarebbe uscita dalla loro bocca non sarebbe stata nient’altro che  una bugia.
-Vado a cercarlo!- esclamò seguendo poi il percorso fatto dal suo amico.
-Vado anch’io!- esclamò la biondina.
-No no no no, tu resti qui!- le rispose Sirius moltoo seriamente mentre le bloccava un braccio per non farla andare.
-Vi dobbiamo spiegare una cosa.-  disse James, come scusa per non farle andare.
-Ma Remus?- domandarono preoccupate le due ragazze. -E Clara?-
- Remus racconterà a Clara ciò che stiamo per raccontarvi.- concluse Peter velocemente, togliendo gli altri due amici dall’impiccio.
-Va bene.- accettarono la bionda e la rossa, sedendosi poi.
-Oggi Remus è un po’ di cattivo umore perché stamattina ha ricevuto una lettera da parte di suo padre che gli diceva che sua madre stava male e che  era stata portata urgentemente al San Mungo. Lui è rimasto scioccato e quindi propongo di non discutere di questo argomento ne ora ne mai. – raccontò velocemente Sirius.
-Sapete, non si sa se la malattia di sua madre potrebbe farla tornare un’altra volta in ospedale…-  spiegò James.
-Oh  quanto mi dispiace!- mormorò tristemente Amy.
-Si, dispiace pure a me, ma a me è sembrato che se la sia presa dopo che ho cominciato a parlare delle creature di Volde- disse Lily.
-Ti ho detto di non pronunciare quel nome!- l’apostrofò un’altra volta Peter, un po’ agitato.
-Va bene!- gli rispose la ragazza.
-Beh, sai, sua madre una volta ha avuto uno scontro con un Licantropo, per fortuna è arrivato il padre di Remus che l’ha salvata in tempo! I Medimaghi però non hanno ancora capito se il lupo le ha inflitto una qualche ferita,anche solo minima. Ad ogni modo se così fosse e manifestasse un qualche sintomo l’ospedale aveva riferito loro di recarsi immediatamente, in modo da provvedere a ciò che sarebbe potuto accadere.- terminò infine Sirius.
-Ma è orribile!- esclamò Amy con le lacrime agli occhi.
-Per lo meno non è stata morsa!- esclamò un po’ scherzosamente James.
-E tu ridi su questo tipo di cose? Ma ti ascolti quando parli?- domandò scioccata Lily.
-Ok forse non avrei dovuto fare quest’ultimo commento…- bisbigliò il ragazzo accucciandosi a terra con le mani sulla testa per poi cominciare a dire: -Non mi picchiare non mi picchiare non mi picchiare!-
-Alzati idiota che non sei altro!- gli ordinò la rossa.
James fece come gli era stato ordinato, e dopo che lui si sedette Peter cominciò a spiegare cosa lui ed il suo amico  avevano scoperto durante le vacanze, e ciò che loro sostenevano.
 
Nel frattempo una primina con i capelli castani e la divisa di Grifondoro correva per i corridoi di Hogwarts , cercando di stare alle calcagna di un altro ragazzo del primo anno con la sua stessa divisa: Remus Lupin.
Lo aveva visto uscire dalla biblioteca prima di scendere dalle scale del decimo piano della biblioteca in fretta e furia. Grazie a Morgana era stata abbastanza veloce da poterlo vedere prima che girasse l’angolo del lungo corridoio che portava alla biblioteca.
Aveva corso più veloce che poteva, e quando lo aveva quasi raggiunto aveva avuto l’ottima idea di urlargli un “Hei!’’ che lo aveva fatto girare verso di lei. Qualcuno potrebbe immaginare che lui si fosse fermato e che avrebbe risparmiato alla ragazza una bella corsa, ma invece si rigirò e cominciò a correre per di fiato da lei.
“Ma perché scappa?’’ si domandò Clara.
Da quel momento la ragazza non lo perse di vista neanche un secondo: aveva corso per tutti i corridoi di Hogwarts, gli era stata dietro come un cane insegue la sua preda, e così era andata avanti per una quindicina di minuti, fino a quando la ragazza si trovò davanti al portone della scuola da sola, perdendo completamente le tracce dell’amico.
“Di certo non sarà uscito, siamo a gennaio e fa troppo freddo per uscire.’’
E così pensando proseguì il suo percorso, fino ad arrivare al quadro della Signora Grassa, l’entrata per la Sala Comune di Grifondoro.
-Let It Be!- esclamò la ragazza.
La parola d’ordine era quella poiché la Signora Grassa, in un modo di cui nessuno era ancora venuto a conoscenza, si era innamorata dei Beatles, cominciando così a cantare ogni due per tre le loro canzoni.
Entrò velocemente nella Sala Comune, e appena vi mise piede dentro si rese conto di quanto stupida fosse stata a pensare che Remus non sarebbe mai potuto uscire dalla scuola.
Senza perdere tempo corse nel suo dormitorio, prese il mantello, la sciarpa, li indossò e prese quello di Lily.
“Non si arrabbierà se lo prendo in prestito.’’ Pensò la ragazza, e così corse verso il portone.
Non appena fu fuori pensò a dove sarebbe potuto andare: da Kettleburn, l’insegnate di Cura delle Creature Magiche, che era per lo più scontato, alla Guferia, o a Hogsmead.
Remus se era  da solo non infrangeva le regole di solito, quindi Hogsmead era da escludere. Non erano neanche molto affezionati a Kettleburn, perciò decise di dirigersi verso la Guferia, e fu lì che lo trovò.
La ragazza gli si avvicinò a grandi falcate pronta a fargli notare un paio di cosette.
-Di’ ma hai mai pensato che non tutti sono capaci di correre per un sacco di minuti filati? Hai mai pensato che io potessi soffrire d’asma? – gli urlò addosso con tale furia che avrebbe potuto impaurire persino Voi.Sapete.Chi. in persona.
Dopo che il ragazzo si fu ripreso disse una sola cosa:
-Perché , hai l’asma?- domandò intimorito.
La ragazza lo guardò malissimo, poi la sua espressione si tramutò in scioccata ed infine lo fulminò.
-Ovvio che no!- esclamò Clara.
-Come ovvio? Non lo è affatto!- protestò Remus.
-Io ti inseguo perché voglio aiutarti e tu scappi via come se fossi inseguito da un gruppo di Mangiamorte! –
-Non hai pensato che io non volessi parlarne?-
Allora Clara che stava per ribattere fortemente rimase a bocca aperta.
Lei veramente non ci aveva pensato neanche un secondo, perciò cambiò argomento.
-È così che mi ringrazi? Ti ho portato un mantello in modo che tu non muoia di freddo!-
-Ah, grazie, ma sto monto bene così!- rispose il ragazzo.
-Certo, nel bel mezzo di gennaio, in un giorno di neve, tu stai bene con un pullover addosso! Mettiti ‘sto mantello così non discutiamo più!- gli ordinò Clara.
Remus se lo mise sbuffando e lamentandosi, e quando finì Clara cominciò a domandargli perché se ne fosse andato non appena avevano cominciato a parlare di sua madre.
Il caso fu che Remus raccontò la stessa ed identica storia dei suoi coetani.
“Per fortuna che avevo già detto agli altri cosa raccontare nel caso fosse successa una cosa del genere.’’ Pensò Lupin.
Dopo il suo racconto Clara lo guardò per un po’ di tempo, come se volesse capire se stava mentendo o no.
Il ragazzo tentò di mantenere il suo sguardo serio.
-Allora, cos’avete scoperto durante le vacanze?- domandò Clara una volta che ebbe deciso che stava dicendo la verità.
-Abbiamo scoperto che c’è qualcosa che vagabonda nel nostro mondo ed è principalmente morto.- rispose Remus.
-COSA? È una cosa impossibile, a meno che non si parli di fantasmi!- esclamò la mora.
-Ma i fantasmi si vedono, e loro non possono entrare in un essere umano.- rispose Lupin.
-Si, ma allora cos’è?- chiese scettica Clara.
-Dovrebbe essere uno spirito!-
-Come “dovrebbe’’? Non lo è?-
-In teoria si, ma noi non lo sappiamo ancora.-
-Come non lo sapete ancora! E Amy? Se succederà di nuovo una cosa del genere lei rischierebbe di morire!-  disse preoccupata la ragazza.
-In teoria è qualcosa di morto, uno spirito, che è ritornato sulla terra perché deve proteggere qualcosa che gli è appartenuto e che è rimasto intatto nel tempo.- spiegò Remus.
-In teoria sono qui perché sono i protettori di qualcosa.-  concluse Clara.
-Non proprio: ciò che era appartenuto a loro deve essere qualcosa di molto importante anche per l’umanità. Gli spiriti dovevano essere streghe o maghi prima di morire, e loro possono tornare nel nostro mondo solo se ciò che è appartenuto a loro, e che è quindi molto importante per l’umanità, è in pericolo.- specificò Remus.
-E se ciò che devono proteggere si rompe e cessa di esistere?- domandò curiosa Clara.
-Non ne sono sicuro, ma credo che lo spirito non potrebbe più tornare.-
Clara lo guardò preoccupata.
-In teoria per impedire allo spirito di tornare dovremmo trovare quell’oggetto e romperlo!- concluse Remus.
-O semplicemente trovarlo e proteggerlo!- propose Clara.
-Sarebbe più facile distruggerlo.- confermò Lupin, mentre si avviava verso l’uscita della guferia.
Clara lo guardò confusa.
-Vieni si o no?- domandò il ragazzo.
-Perché?- chiese Clara.
-Beh, è quasi ora di cena, non vorrai saltarla a piedi pari? In più io sto morendo di fame.- spiegò Lupin.
-Ah okay, arrivo.- e così dicendo lo raggiunse.
S’incamminarono verso il castello, ma tornarono velocemente sull’argomento precedente, o per lo meno fu Clara a tornarci.
-Ma se è un oggetto importante per l’umanità… allora non si dovrebbe distruggerlo!-
-Ma se è in pericolo e smettesse di esistere allora non avremmo più alcun problema. Niente più spirito e niente più ladro o qualsiasi cosa sia.- replicò Remus.
La ragazza rimase perplessa.
D’un tratto i due si fermarono e si nascosero dietro ad un muro del corridoio: più in là si stava svolgendo una scena davvero surreale.
Non sapendo come,  Clara e Remus si trovarono nel corridoio che portava al dormitorio dei Corvonero. Lì c’era la Dama Grigia, il fantasma di Corvonero che stava parlando con uno scolaro.
Più che parlando sembrava stesse urlando.
-Va via di qui, e non provare neanche a tornare!. Come osi anche  solo pensarlo! Io l’ho nascosto in Albania in modo che nessuno lo trovasse e tu lo riporti qui! Dopo secoli! Se fosse rimasto intatto lo avrei ripreso, ma non puoi chiedermi di custodire una cosa del genere! Non ora. Non dopo che Lui l’ha profanato! Non dopo che è diventato un pericolo per tutti! Vattene! - gridava il fantasma, intanto che una figura che somigliava moltissimo a quella di Rodolphus Lestrange correva via con qualcosa che brillava tra le mani.
Clara e Remus scapparono velocemente, prima che Lestrange o il fantasma li vedessero, e raggiunsero la Sala Grande, che era quasi deserta, siccome erano arrivati persino in anticipo alla cena.
Mentre riprendevano fiato a Clara balzò un’idea in mente.
Si girò velocissimamente verso Remus e disse:
-Corvonero!- lo gridò quasi.
-Cosa centra Corvonero adesso?- chiese Lupin senza capire.
-Lestrange quando è scappato aveva tra le mani qualcosa che aveva l’aria di essere qualcosa di molto prezioso.  La Dama Grigia non l’ha voluto più prendere perché qualcuno l’ha profanato, e di conseguenza persino pericoloso per gli altri! Hai detto che gli spiriti vengono qui solo per proteggere qualcosa. E se lo spirito si fosse intrufolata dentro a Camelia per avvertirci che il suo oggetto era appena stato profanato!?- ragionò Clara.
Poi continuò velocemente con il suo ragionamento.
-La Dama Grigia ha detto che quel qualcosa è stato profanato. Sono le stesse identiche parole che ha detto Amy ad Halloween. Noi supponiamo che uno spirito sia entrato dentro di lei, e se fosse proprio così? E se fosse lo spirito di Priscilla Corvonero ad essere entrata in Camelia,perché lei fa parte della sua casata, per dirci che il suo cimelio, come l’ha definito il fantasma, è stato profanato, e che di conseguenza non è più puro?- spiegò la mora.
-Ma visto che è successo tutto ad Halloween il cimelio dev’esser stato profanato proprio quel giorno. Quindi per Corvonero non possiamo fare più nulla, ma forse ci sono quelli di Tassorosso e Serpeverde ad essere in pericolo, e anche quello di Grifondoro!- rispose Remus.
I due si guardarono ed esclamarono insieme:
-O Merlino!-
-Dobbiamo dirlo agli altri!- disse velocemente Remus.
-E fare qualcosa!- rispose Clara.
-Che cos’è che dovete fare?- domandò una voce dietro di loro.
Si girarono e videro Sirius e gli altri che li guardavano con uno sguardo interrogatorio.
-Abbiamo scoperto chi è stato ad “entrare’’ dentro ad Amy e cos’è successo!- esclamarono felici e seri allo stesso momento.
Insomma, è una cosa grave!

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